Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

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COSE DA PAZZI?

 

CONTROLLO

 

E

 

MANIPOLAZIONE MENTALE

 

 

 

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 

 

  

ARMI PSICOTRONICHE E LETTURA DEL PENSIERO

 

 

SOMMARIO

 

INTRODUZIONE.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

L'UOMO CYBORG.

TECNICHE DI MANIPOLAZIONE MENTALE.

L'INFLUENZA DEI MASS MEDIA E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOUND OF SILENCE. MANIPOLAZIONE MENTALE (BREVETTATA) ATTRAVERSO APPARECCHI TV E MEDIA.

IL MISTERO DELLA TORTURA BIANCA. DAL MOBBING AI MICROCHIP.

IL CONTROLLO POLITICO CON LE ARMI A ENERGIA DIRETTA.

IL CONTROLLO MENTALE.

IL PROGETTO RES NOVAE.

IL PROGRAMMA HAARP.

IL MUOS.

L'HAARP, IL MUOS ED IL CONTROLLO MENTALE.

LE SCIE CHIMICHE.

I PROGETTI HAARP E DARPA.

GLI ATTACCHI ACUSTICI.

GLI ATTACCHI DDOS.

EMILIANO BABILONIA ED IL PROGETTO MK-ULTRA.

IL PROGETTO BLUE BEAM.

LE ARMI DI PERSUASIONE.

LA SINDROME DI HARBAR.

CONTROLLO MENTALE E TRASFERIMENTO IMPUT DA UN CERVELLO ALL'ALTRO.

LA MANIPOLAZIONE MENTALE (PLAGIO).

MIND CONTROL. MEDIA E STRATEGIA DI CONTROLLO. INSOSPETTABILI GATEKEEPERS.

CONTROLLO MENTALE E MESSAGGI SUBLIMINALI.

CONTROLLO MENTALE ED ECCESSO DI INFORMAZIONI.

LE STRATEGIE DELLA MANIPOLAZIONE MENTALE E LE TECNICHE DEL CONTROLLO MENTALE.

LE PROVE DOCUMENTALI.

I PROGETTI PER LA MANIPOLAZIONE DELLA MENTE.

AGENTI VIRALI PER IL CONTROLLO MENTALE.

AGENTI ROBOTICI E WIFI PER IL CONTROLLO MENTALE.

TECNOLOGIE PER LA LETTURA DEL PENSIERO. LE ARMI PSICOTRONICHE. LE TESTIMONIANZE.

IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO E LE SETTE DI STATO.

IRENE SILVESTRI E LA TORTURA PSICO FISICA.

LE GANG STALKING.

LE ARMI NON LETALI, LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA "CONVENZIONALI" E LE ARMI ELETTRONICHE.

MAMMA ROSA - LA SACRA CORONA.

LE SETTE DISTRUTTIVE.

IL REATO DI MANIPOLAZIONE MENTALE (PLAGIO).

IL MENTALISMO (ILLUSIONISMO).

PROFILAZIONE CRIMINALE.

LINGUAGGIO DEL CORPO E COMUNICAZIONE NON VERBALE.

LA GRAFOLOGIA.

 

 

INTRODUZIONE.

Non si sa se siano Fake News (bufale) o sintomatologie di soggetti mitomani o pazzi, ma questa sintomatologia si sta estendendo sul web. Che sia verità?

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

Dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.

Fa quello che si sente di fare e crede in quello che si sente di credere.

La Democrazia non è la Libertà.

La libertà è vivere con libero arbitrio nel rispetto della libertà altrui.

La democrazia è la dittatura di idioti che manipolano orde di imbecilli ignoranti e voltagabbana.

Cattolici e comunisti, le chiese imperanti, impongono la loro libertà, con la loro morale, il loro senso del pudore ed il loro politicamente corretto.

Per questo un popolo di coglioni sarà sempre governato ed amministrato da coglioni.

Facciamo sempre il solito errore: riponiamo grandi speranze ed enormi aspettative in piccoli uomini senza vergogna.

Un altro errore che commettiamo è dare molta importanza a chi non la merita.

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Dante, Inferno XXVI

Le pecore hanno paura dei lupi, ma è il loro pastore che le porta al macello.

Da sociologo storico ho scritto dei saggi dedicati ad ogni partito o movimento politico italiano: sui comunisti e sui socialisti (Craxi), sui fascisti (Mussolini), sui cattolici (Moro) e sui moderati (Berlusconi), sui leghisti e sui pentastellati. Il sottotitolo è “Tutto quello che non si osa dire. Se li conosci li eviti.” Libri che un popolo di analfabeti mai leggerà.

Da queste opere si deduce che ogni partito o movimento politico ha un comico come leader di riferimento, perché si sa: agli italiani piace ridere ed essere presi per il culo. Pensate alle battute di Grillo, alle barzellette di Berlusconi, alle cazzate di Salvini, alle freddure della Meloni, alle storielle di Renzi, alle favole di D’Alema e Bersani, ecc. Partiti e movimenti aventi comici come leader e ladri come base.

Gli effetti di avere dei comici osannati dai media prezzolati nei tg o sui giornali, anziché vederli esibirsi negli spettacoli di cabaret, rincoglioniscono gli elettori. Da qui il detto: un popolo di coglioni sarà sempre amministrato o governato da coglioni.

Per questo non ci lamentiamo se in Italia mai nulla cambia. E se l’Italia ancora va, ringraziamo tutti coloro che anziché essere presi per il culo, i comici e la loro clack (claque) li mandano a fanculo.

Antonio Giangrande, scrittore, accademico senza cattedra universitaria di Sociologia Storica, giornalista ed avvocato non abilitato. "Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io, vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate...vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare." Luigi Pirandello.

Dapprima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti emarginano. Poi ti combattono. Tu sei solo, ma non per sempre. Loro sono tanti, ma non per sempre. Ed allora sarai vincente, ma solo dopo la tua morte. I primi a combatterti sono i prossimi parenti ed i compaesani ed allor "non ragioniam di loro, ma guarda e passa" (Dante Alighieri). “Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi”. Mt 13, 54-58.

Se si disprezza quello che gli altri sono e fanno, perché, poi, si è come gli altri e si osteggiano i diversi?

"C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino e consiste nel togliergli la voglia di votare.” (R. Sabatier)

«La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile» - Corrado Alvaro, Ultimo diario, 1961.

Vivere senza leggere, o senza sfogliare i libri giusti scritti fuori dal coro o vivere studiando dai saggi distribuiti dal sistema di potere catto comunista savoiardo nelle scuole e nelle università, è molto pericoloso. Ciò ti obbliga a credere a quello che dicono gli altri interessati al Potere e ti conforma alla massa. Allora non vivi da uomo, ma da marionetta.

Se scrivi e dici la verità con il coraggio che gli altri non hanno, il risultato non sarà il loro rinsavimento ma l’essere tu additato come pazzo. Ti scontri sempre con la permalosità di magistrati e giornalisti e la sornionità degli avvocati avvezzi solo ai loro interessi. Categorie di saccenti che non ammettono critiche. Se scrivi e sei del centro-nord Italia, i conterranei diranno: che bel libro, bravo, è uno di noi. Se scrivi e sei del centro-sud Italia i conterranei diranno: quel libro l’avrei scritto anch’io, anzi meglio, ma sono solo cazzate. Chi siamo noi? Siamo i “coglioni” che altri volevano che fossimo o potessimo diventare. Da bambini i genitori ci educavano secondo i loro canoni, fino a che abbiamo scoperto che era solo il canone di poveri ignoranti. Da studenti i maestri ci istruivano secondo il loro pensiero, fino a che abbiamo scoperto che era solo il pensiero di comunisti arroganti. Prima dell’ABC ci insegnavano “Bella Ciao”. Da credenti i ministri di culto ci erudivano sulla confessione religiosa secondo il loro verbo, fino a che abbiamo scoperto che era solo la parola di pedofili o terroristi. Da lettori e telespettatori l’informazione (la claque del potere) ci ammaestrava all’odio per il diverso ed a credere di vivere in un paese democratico, civile ed avanzato, fino a che abbiamo scoperto che si muore di fame o detenuti in canili umani. Da elettori i legislatori ci imponevano le leggi secondo il loro diritto, fino a che abbiamo scoperto che erano solo corrotti, mafiosi e massoni. Ecco, appunto: siamo i “coglioni” che altri volevano che fossimo o potessimo diventare. E se qualcuno non vuol essere “coglione” e vuol cambiare le cose, ma non ci riesce, vuol dire che è “coglione” lui e non lo sa, ovvero è circondato da amici e parenti “coglioni”.

John Keating: Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo. Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. Carpe diem. Cogliete l'attimo, ragazzi... Rendete straordinaria la vostra vita!

Gerard Pitts: Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà. John Keating: Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. Dal film L'attimo fuggente (Dead Poets Society), film del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista Robin Williams.

Studiare non significa sapere, volere non significa potere. Ai problemi non si è capaci di trovare una soluzione che accontenti tutti, perché una soluzione per tutti non esiste. Alla fine nessuno è innocente, perché in questa società individualista, violenta e superficiale tutti sono colpevoli. Io ho preso la mia decisione mentre la totalità di voi non sa prenderne alcuna (anche nelle cose più semplici). Come potreste capire cosa è veramente importante nella vita? Non saprete mai se avete preso la decisione giusta perché non vi siete fidati di voi stessi. Accusate il sistema, ma il sistema è freddo inesorabile matematico, solo chi è deciso a raggiungere la riva la raggiungerà. Vi auguro tutto il meglio per la vostra vita. “Class Enemy”, di Rok Bicek film del 2013. 

Dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, destinatario delle denunce presentate dai magistrati per tacitarlo e ricevente da tutta Italia di centinaia di migliaia di richieste di aiuto o di denunce di malefatte delle istituzioni. Ignorato dai media servi del potere.

Come far buon viso a cattivo gioco ed aspettare che dal fiume appaia il corpo del tuo nemico. "Subisci e taci" ti intima il Sistema. Non sanno, loro, che la vendetta è un piatto che si gusta freddo. E non si può perdonare...

Un padre regala al figlio un sacchetto di chiodi. “Tieni figliolo, ecco un sacchetto di chiodi. Piantane uno nello steccato Ogni volta che che perdi la pazienza e litighi con qualcuno perchè credi di aver subito un'ingiustizia” gli dice. Il primo giorno il figlio piantò ben 37 chiodi ma nelle settimane successive imparò a controllarsi e il numero di chiodi cominciò piano piano a diminuire. Aveva infatti scoperto che era molto più facile controllarsi che piantare chiodi e così arrivò un giorno in cui non ne piantò nemmeno uno. Andò quindi dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva litigato con nessuno, pur essendo stato vittima d'ingiustizie e di soprusi, e non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse: “Benissimo figliolo, ora leva un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non hai perso la pazienza e litigato con qualcuno”. Il figlio ascoltò e tornò dal padre dopo qualche giorno, comunicandogli che aveva tolto tutti i chiodi dallo steccato e che non aveva mai più perso la pazienza. Il padre lo portò quindi davanti allo steccato e guardandolo gli disse: “Figliolo, ti sei comportato davvero bene. Bravo. Ma li vedi tutti quei buchi? Lo steccato non potrà più tornare come era prima. Quando litighi con qualcuno, o quando questi ha usato violenza fisica o psicologica nei tuoi confronti, rimane una ferita come questi buchi nello steccato. Tu puoi piantare un coltello in un uomo e poi levarlo, e lo stesso può fare questi con te, ma rimarrà sempre una ferita. E non importa quante volte ti scuserai, o lui lo farà con te, la ferita sarà sempre lì. Una ferita verbale è come il chiodo nello steccato e fa male quanto una ferita fisica. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando dici le cose in preda alla rabbia, o quando altri ti fanno del male, si lasciano delle ferite come queste: come i buchi nello steccato. Possono essere molto profonde. Alcune si rimarginano in fretta, altre invece, potrebbero non rimarginare mai, per quanto si possa esserne dispiaciuti e si abbia chiesto scusa". 

Io non reagisco, ma mi si permetta di raccontare l'accaduto. Voglio far conoscere la verità sui chiodi piantati nelle nostre carni.

La mia esperienza e la mia competenza mi portano a pormi delle domande sulle vicende della vita presente e passata e sul perché del ripetersi di eventi provati essere dannosi all’umanità, ossia i corsi e i ricorsi storici. Gianbattista Vico, il noto filosofo napoletano vissuto fra il XVII e XVIII secolo elaborò una teoria, appunto dei corsi e ricorsi storici. Egli era convinto che la storia fosse caratterizzata dal continuo e incessante ripetersi di tre cicli distinti: l’età primitiva e divina, l’età poetica ed eroica, l’età civile e veramente umana. Il continuo ripetersi di questi cicli non avveniva per caso ma era predeterminato e regolamentato, se così si può dire, dalla provvidenza. Questa formulazione di pensiero è comunemente nota come “teoria dei corsi e dei ricorsi storici”. In parole povere, tanto per non essere troppo criptici, il Vico sosteneva che alcuni accadimenti si ripetevano con le medesime modalità, anche a distanza di tanto tempo; e ciò avveniva non per puro caso ma in base ad un preciso disegno stilato della divina provvidenza.” Io sono convinto, invece, che l’umanità dimentica e tende a sbagliare indotta dalla stupidità e dall’egoismo di soddisfare in ogni modo totalmente i propri bisogni in tempi e spazi con risorse limitate. Trovare il perché delle discrepanze dell’ovvio raccontato. Alle mie domando non mi do io stesso delle risposte. Le risposte le raccolgo da chi sento essere migliore di me e comunque tra coloro contrapposti con le loro idee sullo stesso tema da cui estrapolare il sunto significativo. Tutti coloro che scrivono, raccontano il fatto secondo il loro modo di vedere e lo ergono a verità. Ergo: stesso fatto, tanti scrittori, quindi, tanti fatti diversi. La mia unicità e peculiarità, con la credibilità e l’ostracismo che ne discende, sta nel raccontare quel fatto in un’unica sede e riportando i vari punti di vista. In questo modo svelo le mistificazioni e lascio solo al lettore l’arbitrio di trarne la verità da quei dati.

Voglio conoscere gli effetti, sì, ma anche le cause degli accadimenti: il post e l’ante. La prospettiva e la retrospettiva con varie angolazioni. Affrontare le tre dimensioni spaziali e la quarta dimensione temporale.

Si può competere con l’intelligenza, mai con l’idiozia. L’intelligenza ascolta, comprende e pur non condividendo rispetta. L’idiozia si dimena nell’Ego, pretende ragione non ascoltando le ragioni altrui e non guarda oltre la sua convinzione dettata dall’ignoranza. L’idiozia non conosce rispetto, se non pretenderlo per se stessa.

Quando fai qualcosa hai tutti contro: quelli che volevano fare la stessa cosa, senza riuscirci, impediti da viltà, incapacità, ignavia; quelli che volevano fare il contrario; e quelli, ossia la stragrande maggioranza, che non volevano fare niente.

Certe persone non sono importanti, siamo noi che, sbagliando, gli diamo importanza. E poi ci sono quelle persone che non servono ad un cazzo, non fanno un cazzo e si credono sto cazzo.

Correggi un sapiente ed esso diventerà più colto. Correggi un ignorante ed esso diventerà un tuo acerrimo nemico.

Molti non ti odiano perché gli hai fatto del male, ma perché sei migliore di loro.

Più stupido di chi ti giudica senza sapere nulla di te è colui il quale ti giudica per quello che gli altri dicono di te. Perché le grandi menti parlano di idee; le menti medie parlano di fatti; le infime menti parlano solo male delle persone.

E’ importante stare a posto con la propria coscienza, che è molto più importante della propria reputazione. La tua coscienza sei tu, la reputazione è ciò che gli altri pensano di te e quello che gli altri pensano di te è un problema loro.

Le bugie sono create dagli invidiosi, ripetute dai cretini e credute dagli idioti, perché un grammo di comportamento esemplare, vale un quintale di parole. Le menti mediocri condannano sempre ciò che non riescono a capire.

E se la strada è in salita, è solo perché sei destinato ad attivare in alto.

Ci sono persone per indole nate per lavorare e/o combattere. Da loro ci si aspetta tanto ed ai risultati non corrispondono elogi. Ci sono persone nate per oziare. Da loro non ci si aspetta niente. Se fanno poco sono sommersi di complimenti. Guai ad aspettare le lodi del mondo. Il mondo è un cattivo pagatore e quando paga lo fa sempre con l’ingratitudine.

Il ciclo vitale biologico della natura afferma che si nasce, si cresce, ci si riproduce, si invecchia e si muore e l’evoluzione fa vincere i migliori. Solo a noi umani è dato dare un senso alla propria vita.

Ergo. Ai miei figli ho insegnato:

Le ideologie, le confessioni, le massonerie vi vogliono ignoranti;

Le mafie, le lobbies e le caste vi vogliono assoggettati;

Le banche vi vogliono falliti;

La burocrazia vi vuole sottomessi;

La giustizia vi vuole prigionieri;

Siete nati originali…non morite fotocopia.

Siate liberi. Studiare, ma non fermarsi alla cultura omologata. La conoscenza è l'arma migliore per vincere. 

Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso.

Se si è omologati (uguali) o conformati (simili) e si sta sempre dietro alla massa, non si sarà mai primi nella vita, perché ci sarà sempre il più furbo o il più fortunato a precederti.

In un mondo caposotto (sottosopra od alla rovescia) gli ultimi diventano i primi ed i primi sono gli ultimi. L’Italia è un Paese caposotto. Io, in questo mondo alla rovescia, sono l’ultimo e non subisco tacendo, per questo sono ignorato o perseguitato. I nostri destini in mano ai primi di un mondo sottosopra. Che cazzo di vita è?

Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo.

Dove si sentono alti anche i nani e dove anche i marescialli si sentono generali, non conta quanti passi fai e quali scarpe indossi, ma conta quante tracce lasci del tuo percorso.

Il difetto degli intelligenti è che sono spinti a cercare le risposte ai loro dubbi. Il pregio degli ignoranti è che non hanno dubbi e qualora li avessero sono convinti di avere già le risposte.

Un popolo di “coglioni” sarà sempre governato ed amministrato da “coglioni”.

Un chierico medievale si imbatté in un groviglio di serpi su cui spiccava un ramarro che già da solo sarebbe bastato a spaventarlo. Tuttavia, confrontata a quelle serpeggianti creature, la bestiola gli parve graziosa ed esclamò: «Beati monoculi in terra caecorum», nella terra dei ciechi anche l’orbo è re. 

Il ciclo vitale, in biologia, è l'intervallo tra il susseguirsi di generazioni di una specie. L'esistenza di ogni organismo si svolge secondo una sequenza ciclica di stadi ed eventi biologici, caratterizzata in base alla specie di appartenenza. Queste sequenze costituiscono i cosiddetti Cicli Biologici. Ogni essere vivente segue un ciclo vitale biologico composto dai seguenti stadi: nascita, crescita, riproduzione, senescenza e morte. Per quanto possa essere breve o corta la vita, nessun essere vivente preso singolarmente è immortale. Ma la sua specie diventa immortale attraverso la riproduzione e l'evoluzione. Gli esseri viventi si evolvono nel corso del tempo per potersi meglio adattare alla natura che li circonda. Attraverso la riproduzione le generazioni trasmettono i propri geni a quelle future. Durante questo passaggio le nuove generazioni possono assumere caratteristiche nuove o perderne alcune. Le differenze si traducono in vantaggi o in handicap per chi le possiede, agendo direttamente sul processo evolutivo tramite la selezione naturale degli individui. Le nuove caratteristiche che agevolano l'adattamento all'ambiente offrono all'individuo maggiori probabilità di sopravvivenza e, quindi, di riproduzione. E' innaturale non riprodursi. Senza riproduzione non vi è proseguimento ed evoluzione della specie. Senza riproduzione il ciclo vitale biologico cessa. Ciò ci rende mortali. Parlare in termini scientifici dell'eterosessualità e del parto, quindi di stati naturali, fa di me un omofobo ed un contrabortista, quindi un non-comunista? Cercare di informare i simili contro la deriva involutiva, fa di me un mitomane o pazzo? 

Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Quando esprimiamo giudizi gratuiti, cattivi ed illogici lo facciamo con la nostra bocca ma inconsapevolmente per volontà di altri. Lo facciamo in virtù di quanto ricevuto: dall’educazione familiare, dall’istruzione di regime, dall’indottrinamento politico e religioso, dall’influenza mediatica. Niente è farina del nostro sacco. Se ci basassimo solo sulle nostre esperienze staremmo solo zitti, sapendo che nessuno sarebbe capace e disposto ad ascoltarci.

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale.

Da sempre diffido di chi, vestito da lupo, è pecora genuflessa alla magistratura. I saccenti giustizialisti dei 5 stelle che provino a proporre la figura del difensore civico giudiziario con poteri di magistrato, senza essere uno di loro, per poter metter le mani nelle carte dei fascicoli e poterle sparigliare. Io da anni mi batto inascoltato per questo. I signori dei 5 stelle non si degnano nemmeno di rispondere ai messaggi degli esperti: tanto san tutto loro. A sbraitare son bravi, ma a proporre leggi sensate, mi sa che non son capaci. Parlan solo di soldi, soldi, soldi ed onestà, certificata dai loro magistrati, e mai parlano di libertà ed opportunità senza concorsi ed esami pubblici truccati.

Ad ogni azione umana nefasta si trova sempre una giustificazione...lo si fa per le piante...lo si fa per gli animali...lo si fa per le persone! Ma, alla fine, rimane solo un'azione nefasta che fa male al prossimo...e, spesso, il prossimo siamo noi. A parte il partito preso, noi siamo tutti responsabili delle azioni nefaste di uno, quando gli permettiamo di farle.

Parlare nei miei libri del caso singolo del semplice cittadino significa incorrere nell’accusa di mitomania, pazzia o calunnia, oltre che nel disinteresse. Invece parlo di loro, delle istituzioni che delinquono impunite. Parlo della vera mafia. Cosa posso dire di più di quello che ho scritto e che altri non dicono? Credo che quanto divulgato possa essere di grande soddisfazione per le vittime, non potendo avere altro che quella in questa Italia con italiani di merda a cui interessa solo di loro stessi e se ne fottono degli altri.

Alla fine di noi rimane il nostro operato, checché gli altri ne dicano. E quello bisogna giudicare. Nasco da una famiglia umile e povera. Una di quelle famiglie dove la sfortuna è di casa. Non puoi permetterti di studiare, né avere amici che contano. Per questo il povero è destinato a fare il manovale o il contadino. Mi sono ribellato e contro la sorte ho voluto studiare, per salire nel mondo non mio. Per 17 anni ho cercato di abilitarmi nell’avvocatura. Non mi hanno voluto. Il mondo di sotto mi tiene per i piedi; il mondo di sopra mi calca la testa. In un esame truccato come truccati sono tutti i concorsi pubblici in Italia: ti abilitano se non rompi le palle. Tutti uguali nella mediocrità. Dal 1998 ho partecipato all’esame forense annuale. Sempre bocciato. Ho rinunciato a proseguire nel 2014 con la commissione presieduta dall’avv. Francesco De Jaco. L’avvocato di Cosima Serrano condannata con la figlia Sabrina Misseri per il delitto di Sarah Scazzi avvenuto ad Avetrana. Tutte mie compaesane. La Commissione d’esame di avvocato di Lecce 2014. La più serena che io abbia trovato in tutti questi anni. Ho chiesto invano a De Jaco di tutelare me, dagli abusi in quell’esame, come tutti quelli come me che non hanno voce. Se per lui Cosima è innocente contro il sentire comune, indotti a pensarla così dai media e dai magistrati, perché non vale per me la verità che sia vittima di un sistema che mi vuol punire per essermi ribellato? Si nega l’evidenza. 1, 2, 3 anni, passi. 17 anni son troppi anche per il più deficiente dei candidati. Ma gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Compiti non corretti, ma ritenuti tali in tempi insufficienti e senza motivazione e con quote prestabilite di abilitati.  Così per me, così per tutti. Gli avvocati abilitati negano l’evidenza.  Logico: chi passa, non controlla. Ma 17 anni son troppi per credere alla casualità di essere uno sfigato, specialmente perché i nemici son noti, specie se sono nelle commissioni d’esame. In carcere o disoccupato. Tu puoi gridare a squarciagola le ingiustizie, ma nessuno ti ascolta, in un mondo di sordi. Nessuno ti crede. Fino a che non capiti a loro. E in questa Italia capita, eccome se capita! La tua verità contro la verità del potere. Un esempio da raccontare. Ai figli non bisogna chiedere cosa vogliono fare da grandi. Bisogna dir loro la verità. Chiedergli cosa vorrebbero che gli permettessero di fare da grandi. Sono nato in quelle famiglie che, se ti capita di incappare nelle maglie della giustizia, la galera te la fai, anche da innocente. A me non è successo di andare in galera, pur con reiterati tentativi vani da parte della magistratura di Taranto, ma sin dal caso Tortora ho capito che in questa Italia in fatto di giustizia qualcosa non va. Pensavo di essere di sinistra, perché la sinistra è garantismo, ma non mi ritrovo in un’area dove si tollerano gli abusi dei magistrati per garantirsi potere ed impunità. E di tutto questo bisogna tacere. A Taranto, tra i tanti processi farsa per tacitarmi sulle malefatte dei magistrati, uno si è chiuso, con sentenza del Tribunale n. 147/2014, con l’assoluzione perché il fatto non sussiste e per non doversi procedere. Bene: per lo stesso fatto si è riaperto un nuovo procedimento ed è stato emesso un decreto penale di condanna con decreto del Gip. n. 1090/2014: ossia una condanna senza processo. Tentativo stoppato dall’opposizione.

Zittirmi sia mai. Pur isolato e perseguitato. Gli italiani son questi. Ognuno dia la sua definizione. Certo è che gli italiani non mi leggono, mi leggono i forestieri. Mi leggeranno i posteri. Tutto regolare: lo ha detto la tv, lo dicono i giudici. Per me, invece, è tutto un trucco. In un mondo di ladri nessuno vien da Marte. Tutti uguali: giudicanti e giudicati. E’ da decenni che studio il sistema Italia, a carattere locale come a livello nazionale. Da queste indagini ne sono scaturiti decine di saggi, raccolti in una collana editoriale "L'Italia del Trucco, l'Italia che siamo", letti in tutto il mondo, ma che mi sono valsi l’ostruzionismo dei media nazionali. Pennivendoli venduti ai magistrati, all’economia ed alla politica, ma che non impediscono il fatto che di me si parli su 200.000 siti web, come accertato dai motori di ricerca. Book ed E-Book che si possono trovare su Amazon.it, Lulu.com. CreateSpace.com e Google Libri, oltre che in forma di lettura gratuita e free vision video su www.controtuttelemafie.it , mentre la promozione del territorio è su www.telewebitalia.eu.

Ho la preparazione professionale per poter dire la sua in questioni di giustizia?

Non sono un giornalista, ma a quanto pare sono l’unico a raccontare tutti i fatti. Non sono un avvocato ma mi diletto ad evidenziare le manchevolezze di un sistema giudiziario a se stante. La mia emigrazione in piena adolescenza in Germania a 16 anni per lavorare; la mia laurea quadriennale in Giurisprudenza presa in soli due anni all’Università Statale di Milano, lavorando di notte e con moglie e due figli da mantenere, dopo aver conseguito il diploma da ragioniere in un solo anno da privatista presso un Istituto tecnico Statale e non privato, per non sminuirne l’importanza, portando tutti i 5 anni di corso; tutto ciò mi ha reso immune da ogni condizionamento culturale od ambientale. I miei 6 anni di esercizio del patrocinio legale mi hanno fatto conoscere le magagne di un sistema che non è riuscito a corrompermi. Per questo dal 1998 al 2014 non mi hanno abilitato alla professione di avvocato in un esame di Stato, che come tutti i concorsi pubblici ho provato, con le mie ricerche ed i miei libri, essere tutti truccati. Non mi abilitano. Perché non sono uguale agli altri, non perché son meno capace. Non mi abilitano perché vedo, sento e parlo. Ecco perché posso parlare di cose giuridiche in modo di assoluta libertà, senza condizionamento corporativistico, anche a certezza di ritorsione. E’ tutta questione di coscienza.

Alle sentenze irrevocabili di proscioglimento del Tribunale di Taranto a carico del dr Antonio Giangrande, già di competenza della dr.ssa Rita Romano, giudice di Taranto poi ricusata perché denunciata, si aggiunge il verbale di udienza dell’11 dicembre 2015 della causa n. 987/09 (1832/07 RGNR) del Tribunale di Potenza, competente su fatti attinenti i magistrati di Taranto, con il quale si dispone la perfezione della fattispecie estintiva del processo per remissione della querela nei confronti del dr Antonio Giangrande da parte del dr. Alessio Coccioli, già Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, poi trasferito alla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Remissione della querela volontaria, libera e non condizionata da alcun atto risarcitorio.

Il Dr Antonio Giangrande era inputato per il reato previsto e punito dall’art. 595 3° comma c.p. “perchè inviando una missiva a sua firma alla testata giornalistica La Gazzetta del Sud Africa e pubblicata sui siti internet lagazzettadelsudafrica.net, malagiustizia.eu, e associazionecontrotuttelemafie.org, offendeva l’onore ed il decoro del dr. Alessio Coccioli, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, riportando in detto su scritto la seguente frase: “…il PM Alessio Coccioli, inopportunamente delegando i carabinieri di Manduria, quali PG, ha reso lecito tale modus operandi (non rilasciare attestato di ricezione da parte dell’Ufficio Protocollo del Comune di Manduria ndr), motivandolo dal fatto che non è dannoso per il denunciante. Invece in denuncia si è fatto notare che tale usanza di recepimento degli atti, prettamente manduriana, può nascondere alterazioni procedurali in ambito concorsuale e certamente abusi a danno dei cittadini. Lo stesso PM Alessio Coccioli, inopportunamente delegando i carabinieri di Manduria, quali PG, per la colleganza con il comandante dei Vigili Urbani di Manduria, ha ritenuto le propalazioni del Giangrande, circa il concorso per Comandante dei Vigili Urbani, ritenuto truccato (perché il medesimo aveva partecipato e vinto in un concorso da egli stesso indetto e regolato in qualità di comandante pro tempore e dirigente dell’ufficio del personale), sono frutto di sue convinzioni non supportate da riscontri di natura obbiettiva e facendo conseguire tali riferimenti, al predetto dr. Coccioli, ad altre notazioni, contenute nello stesso scritto, nelle quali si denunciavano insabbiamenti, o poche richieste di archiviazioni strumentali attribuite ai magistrati della Procura della Repubblica di Taranto”.

Il Processo di Potenza, come i processi tenuti a Taranto, sono attinenti a reati di opinione. Lo stesso dr. Alessio Coccioli, una volta trasferito a Lecce, ha ritenuto che le opinioni espresse dal Dr Antonio Giangrande riguardo la Giustizia a Taranto non potessero continuare ad essere perseguite. 

Ultimo atto. Esame di Avvocato 2015. A Lecce uno su quattro ce l’ha fatta. Sono partiti in 1.108: la prova scritta è stata passata da 275 praticanti. Preso atto.....

All'attenzione dell'avv. Francesco De Jaco. Illustre avv. Francesco De Jaco, in qualità di Presidente della Commissione di Esame di Avvocato 2014-2015, chi le scrive è il dr Antonio Giangrande. E’ quel signore, attempato per i suoi 52 anni e ormai fuori luogo in mezzo ai giovani candidati, che in sede di esame le chiese, inopinatamente ed invano, Tutela. Tutela, non raccomandazione. Così come nel 2002 fu fatto inutilmente con l’avv. Luigi Rella, presidente di commissione e degli avvocati di Lecce. Tutela perché quel signore il suo futuro lo ha sprecato nel suo passato. Ostinatamente nel voler diventare avvocato ha perso le migliori occasioni che la vita possa dare. Aspettava come tutti che una abilitazione, alla mediocrità come è l’esame forense truccato, potesse, prima o poi, premiare anche lui. Pecori e porci sì, lui no! Quel signore ha aspettato ben 17 anni per, finalmente, dire basta. Gridare allo scandalo per un esame di Stato irregolare non si può. Gridare al complotto contro la persona…e chi gli crede. Eppure a Lecce c’è qualcuno che dice: “quello lì, l’avvocato non lo deve fare”. Qualcuno che da 17 anni, infastidito dal mio legittimo operato anche contro i magistrati, ha i tentacoli tanto lunghi da arrivare ovunque per potermi nuocere. Chi afferma ciò è colui il quale dimostra con i fatti nei suoi libri, ciò che, agli ignoranti o a chi è in mala fede, pare frutto di mitomania o pazzia. Guardi, la sua presidenza, in sede di scritto, è stata la migliore tra le 17 da me conosciute. Purtroppo, però, in quel di Brescia quel che si temeva si è confermato. Brescia, dove, addirittura, l’ex Ministro Mariastella Gelmini chiese scampo, rifugiandosi a Reggio Calabria per poter diventare avvocato. Il mio risultato delle prove fa sì che chiuda la fase della mia vita di aspirazione forense in bruttezza. 18, 18, 20. Mai risultato fu più nefasto e, credo, immeritato e punitivo. Sicuro, però, che tale giudizio non è solo farina del sacco della Commissione di esame di Brescia. Lo zampino di qualche leccese c’è! Avvocato… o magistrato… o entrambi…: chissà? Non la tedio oltre. Ho tentato di trovare Tutela, non l’ho trovata. Forse chiedevo troppo. Marcire in carcere da innocente o pagare fio in termini professionali, credo che convenga la seconda ipotesi. Questo è quel che pago nel mettermi contro i poteri forti istituzionali, che io chiamo mafiosi. Avvocato, grazie per il tempo che mi ha dedicato. Le tolgo il disturbo e, nel caso l’importasse, non si meravigli, se, in occasione di incontri pubblici, se e quando ci saranno, la priverò del mio saluto. Con ossequi.

Avetrana lì 26 giugno 2015. Dr Antonio Giangrande, scrittore per necessità.

I mediocri del Politically Correct negano sempre il merito. Sostituiscono sempre la qualità con la quantità. Ma è la qualità che muove il mondo, cari miei, non la quantità. Il mondo va avanti grazie ai pochi che hanno qualità, che valgono, che rendono, non grazie a voi che siete tanti e scemi. La forza della ragione (Oriana Fallaci)

 “L'Italia tenuta al guinzaglio da un sistema di potere composto da caste, lobbies, mafie e massonerie: un'Italia che deve subire e deve tacere.

La “Politica” deve essere legislazione o amministrazione nell’eterogenea rappresentanza d’interessi, invece è meretricio o mendicio, mentre le “Istituzioni” devono meritarlo il rispetto, non pretenderlo. Il rapporto tra cittadini e il rapporto tra cittadini e Stato è regolato dalla forza della legge. Quando non vi è cogenza di legge, vige la legge del più forte e il debole soccombe. Allora uno “Stato di Diritto” degrada in anarchia. In questo caso è palese la responsabilità politica ed istituzionale per incapacità o per collusione. Così come è palese la responsabilità dei media per omertà e dei cittadini per codardia o emulazione."

TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo. Vittorio Alfieri (1790).

"Quando si cerca di far progredire la conoscenza e l'intelligenza umana si incontra sempre la resistenza dei contemporanei, simile a un fardello che bisogna trascinare e che grava pesantemente al suolo, ribelle ad ogni sforzo. Ci si deve consolare allora con la certezza che, se i pregiudizi sono contro di noi, abbiamo con noi la Verità, la quale, dopo essersi unita al suo alleato, il Tempo, è pienamente certa della sua vittoria, se non proprio oggi, sicuramente domani."(Arthur Schopenhauer)

Il pregio di essere un autodidatta è quello che nessuno gli inculcherà forzosamente della merda ideologica nel suo cervello. Il difetto di essere un autodidatta è quello di smerdarsi da solo.

Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo con la discultura e la disinformazione. Ci si deve chiedere: perchè a scuola ci hanno fatto credere con i libri di testo che Garibaldi era un eroe ed i piemontesi dei salvatori; perché i media coltivano il luogo comune di un sud Italia cafone ed ignorante; perché la prima cosa che insegnano a scuola è la canzone “bella ciao”? Per poi scoprire da adulti e solo tramite il web: che il Sud Italia è stato depredato a causa proprio di Garibaldi a vantaggio dei Piemontesi; che solo i turisti che scendono a frotte nel meridione d’Italia scoprono quanto ci sia tanto da conoscere ed apprezzare, oltre che da amare; che “Bella ciao” è solo l’inno di una parte della politica italiana che in nome di una ideologia prima tradì l’Italia e poi, con l’aiuto degli americani, vinse la guerra civile infierendo sui vinti, sottomettendoli, con le sue leggi, ad un regime illiberale e clericale.

Ad Avetrana, il paese di Sarah Scazzi, non sono omertosi, sempre che non si tratti di poteri forti. Ma qualcuno certamente vigliacco e codardo lo è. Sapendo che io ho le palle per denunciare le illegalità, questi deficienti usano il mio nome ed appongono falsamente la mia firma in calce a degli esposti che colpiscono i poveri cristi rei di abusi edilizi o commerciali. I cretini, che poi fanno carriera politica, non sanno che i destinatari dei miei strali sono magistrati, avvocati, forze dell’ordine, e comunque pubblici ufficiali o esercenti un pubblico servizio. Che poi queste denunce finiscono nell’oblio perché “cane non mangia cane” e per farmi passare per mitomane o pazzo o calunniatore o diffamatore, è un’altra cosa. Però da parte di questi coglioni prendersela con i poveri cristi per poi far addossare la colpa a me ed essere oggetto di ritorsioni ingiustificate è da veri vigliacchi. D'altronde un paese di coglioni sarà sempre governato, amministrato, giudicato da coglioni.

È molto meglio osare cose straordinarie, vincere gloriosi trionfi, anche se screziati dall'insuccesso, piuttosto che schierarsi tra quei poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori, perché vivono nel grigio e indistinto crepuscolo che non conosce né vittorie né sconfitte. (...) Non è il critico che conta, né l'individuo che indica come l'uomo forte inciampi, o come avrebbe potuto compiere meglio un'azione. L'onore spetta all'uomo che realmente sta nell'arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perchè non c'è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l'obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta. Franklin Delano Roosevelt

Cari signori, io ho iniziato a destare le coscienze 20 anni prima di Beppe Grillo e nulla è successo. Io non cercavo gli onesti, ma le vittime del sistema, per creare una rivoluzione culturale…ma un popolo di “coglioni” sarà sempre governato ed amministrato da “coglioni”.

"Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l'appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna... Siamo al discorso di prima: non ci sono soltanto certi uomini a nascere cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall'antichità, una generazione appresso all'altra...- Io non mi sento cornuto - disse il giovane - e nemmeno io. Ma noi, caro mio, camminiamo sulle corna degli altri: come se ballassimo..." Leonardo Sciascia dal libro "Il giorno della civetta". 

Un chierico medievale si imbatté in un groviglio di serpi su cui spiccava un ramarro che già da solo sarebbe bastato a spaventarlo. Tuttavia, confrontata a quelle serpeggianti creature, la bestiola gli parve graziosa ed esclamò: «Beati monoculi in terra caecorum», nella terra dei ciechi anche l’orbo è re. 

Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Quando esprimiamo giudizi gratuiti, cattivi ed illogici lo facciamo con la nostra bocca ma inconsapevolmente per volontà di altri. Lo facciamo in virtù di quanto ricevuto: dall’educazione familiare, dall’istruzione di regime, dall’indottrinamento politico e religioso, dall’influenza mediatica. Niente è farina del nostro sacco. Se ci basassimo solo sulle nostre esperienze staremmo solo zitti, sapendo che nessuno sarebbe capace e disposto ad ascoltarci.

In una Italia dove nulla è come sembra, chi giudica chi è onesto e chi no?

Lo hanno fatto i comunisti, i dipietristi, i leghisti, i pentastellati. Lor signori si son dimostrati peggio degli altri e comunque servitori dei magistrati. E se poi son questi magistrati a decidere chi è onesto e chi no, allora se tutti stanno dalla parte della ragione, io mi metto dalla parte del torto.

Ognuno di noi, anziché migliorarsi, si giova delle disgrazie altrui. Non pensando che a cercar l’uomo onesto con il lanternino si perde la ragione. Ma anche a cercarlo con la lanterna di Diogene si perde la retta via. Diogene di Sinope (in greco antico Διογένης Dioghénes) detto il Cinico o il Socrate pazzo (Sinope, 412 a.C. circa – Corinto, 10 giugno 323 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Considerato uno dei fondatori della scuola cinica insieme al suo maestro Antistene, secondo l'antico storico Diogene Laerzio, perì nel medesimo giorno in cui Alessandro Magno spirò a Babilonia. «[Alessandro Magno] si fece appresso a Diogene, andandosi a mettere tra lui e il sole. "Io sono Alessandro, il gran re", disse. E a sua volta Diogene: "Ed io sono Diogene, il cane". Alessandro rimase stupito e chiese perché si dicesse cane. Diogene gli rispose: "Faccio le feste a chi mi dà qualcosa, abbaio contro chi non dà niente e mordo i ribaldi."» (Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, Vita di Diogene il Cinico, VI 60). Diogene aveva scelto di comportarsi, dunque, come "critico" pubblico: la sua missione era quella di dimostrare ai Greci che la civiltà è regressiva e di dimostrare con l'esempio che la saggezza e la felicità appartengono all'uomo che è indipendente dalla società. Diogene si fece beffe non solo della famiglia e dell'ordine politico e sociale, ma anche delle idee sulla proprietà e sulla buona reputazione. Una volta uscì con una lanterna di giorno. Questi non indossava una tunica. Portava come solo vestito un barile ed aveva in mano una lanterna. "Diogene! - esclamo Socrate - con quale nonsenso tenterai di ingannarci oggi? Sei sempre alla ricerca, con questa lanterna, di un uomo onesto? Non hai ancora notato tutti quei buchi nel tuo barile?". Diogene rispose: "Non esiste una verità oggettiva sul senso della vita". A chi gli chiedeva il senso della lanterna lui rispondeva: "cerco l'uomo!". “... (Diogene) voleva significare appunto questo: cerco l’uomo che vive secondo la sua più autentica natura, cerco l’uomo che, aldilà di tutte le esteriorità, le convenzioni o le regole imposte dalla società e aldilà dello stesso capriccio della sorte e della fortuna, ritrova la sua genuina natura, vive conformemente a essa e così è felice."

Aste e usura: chiesta ispezione nei tribunali di Taranto e Potenza. Interrogazione dei Senatori Cinque Stelle: “Prassi illegali e vicende inquietanti”, titola “Basilicata 24” nel silenzio assordante dei media pugliesi e tarantini.

Da presidente dell’ANPA (Associazione Nazionale Praticanti ed Avvocati) già dal 2003, fin quando mi hanno permesso di esercitare la professione forense fino al 2006, mi sono ribellato a quella realtà ed ho messo in subbuglio il Foro di Taranto, inviando a varie autorità (Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, Procura della Repubblica di Taranto, Ministro della Giustizia) un dossier analitico sull’Ingiustizia a Taranto e sull’abilitazione truccata degli avvocati. Da questo dossier è scaturita solo una interrogazione parlamentare di AN del Senatore Euprepio Curto (sol perché ricoprivo l’incarico di primo presidente di circolo di Avetrana di quel partito). Eccezionalmente il Ministero ha risposto, ma con risposte diffamatorie a danno dell’esponente. Da allora e per la mia continua ricerca di giustizia come Vice Presidente provinciale di Taranto dell’Italia dei Valori (Movimento da me lasciato ed antesignano dei 5 Stelle, entrambi a me non confacenti per mia palese “disonestà”) e poi come presidente nazionale dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, sodalizio antimafia riconosciuto dal Ministero dell’Interno, per essermi permesso di rompere l’omertà, gli abusi e le ingiustizie, ho subito decine di procedimenti penali per calunnia e diffamazione, facendomi passare per mitomane o pazzo, oltre ad inibirmi la professione forense. Tutte le mie denunce ed esposti e la totalità dei ricorsi presentati a tutti i Parlamentari ed alle autorità amministrative e politiche: tutto insabbiato, nonostante la mafiosità istituzionale è sotto gli occhi di tutti.

I procedimenti penali a mio carico sono andati tutti in fumo, non riuscendo nell’intento di condannarmi, fin anche a Potenza su sollecitazione dei denuncianti magistrati.

Il 3 ottobre 2016, dopo un po’ di tempo che mancavo in quel di Taranto, si apre un ulteriore procedimento penale a mio carico per il quale già era intervenuta sentenza di assoluzione per lo stesso fatto. Sorvolo sullo specifico che mi riguarda e qui continuo a denunciare alla luna le anomalie, così già da me riscontrate molti anni prima. Nei miei esposti si parlava anche di mancata iscrizione nel registro generale delle notizie di reato e di omesse comunicazioni sull’esito delle denunce.

L’ufficio penale del Tribunale è l’ombelico del disservizio. Non vi è traccia degli atti regolarmente depositati, sia ufficio su ufficio (per le richieste dell’ammissione del gratuito patrocinio dall’ufficio del gratuito patrocinio all’ufficio del giudice competente), sia utenza su ufficio per quanto riguarda in particolare la lista testi depositata dagli avvocati nei termini perentori. Per questo motivo è inibito a molti avvocati percepire i diritti per il gratuito patrocinio prestato, non essendo traccia né delle istanze, né dei decreti emessi. Nell’udienza del 3 ottobre 2016, per gli avvocati presenti, al disservizio si è provveduto con una sorta di sanatoria con ripresentazione in udienza di nuove istanze di ammissione di Gratuito patrocinio e di nuove liste testi (fuori tempo massimo); per i sostituiti avvocati, invece, ogni diritto è decaduto con pregiudizio di causa. Non un avvocato si è ribellato e nessuno mai lo farà, perché mai nessuno in quel foro si è lamentato di come si amministra la Giustizia e di come ci si abilita. Per quanto riguarda la gestione degli uffici non si può alludere ad una fantomatica mancanza di personale, essendo l’ufficio ben coperto da impiegate, oltretutto, poco disponibili con l’utenza.

Io ho già dato per fare casino, non foss’altro che ormai sono timbrato tra i tarantini come calunniatore, mitomane o pazzo, facendo arrivare la nomea oltre il Foro dell’Ingiustizia.

La presente, giusto per rendere edotti gli ignoranti giustizialisti e sinistroidi in che mani è la giustizia, specialmente a Taranto ed anche per colpa degli avvocati.

L'UOMO CYBORG.

ESSERE UMANI di Giorgio Mottola - Scienza. Collaborazione di Alessia Marzi. Report Puntata del 2 aprile 2018. Sta per iniziare l’era dell’Uomo Cyborg. La tecnologia non sarà più intorno a noi ma dentro di noi. Già oggi chip sottopelle consentono di sostituire chiavi, badge e carte di credito. Con la sola forza del pensiero, grazie a sensori a contatto con il cervello, è possibile far muovere oggetti e guidare automobili. E c’è anche chi non si accontenta di avere solo cinque sensi, e attraverso modificazioni del proprio corpo è in grado di percepire i terremoti e avvertire i cambiamenti meteorologici. Ma sull’Uomo Cyborg non scommettono solo la medicina e le università: Google, Facebook, Amazon e Elon Musk da tempo sviluppano progetti per integrare computer e cervello umano. Quali rischi corriamo se una tecnologia in grado di modificare il corpo e la biologia umana risponde alle logiche del marketing?

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Finora l'evoluzione umana ha seguito i tempi lenti della natura. Dopo la comparsa sulla Terra dei primati ci abbiamo messo decine di milioni di anni per imparare a camminare su due piedi. La vista, l’udito, l’olfatto e tutti gli organi di un essere vivente sono il risultato di un processo evolutivo che ha richiesto miliardi di anni. Pensavamo che l’evoluzione fosse da tempo giunta a compimento. E invece forse siamo all’inizio di una nuova trasformazione dell’essere umano.

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. È come se noi vivessimo all’interno di un burqa. Questo è il nostro universo sensoriale; cerchiamo di percepire il mondo, di capirlo, ma siamo bloccati all’interno di questa prigione.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E se il corpo è concepito come un limite, allora quel limite va superato. Per questo l’uomo ha iniziato ad applicare la tecnologia su sé stesso per modificare e migliorare il proprio corpo e la propria biologia. Il risultato è un uomo che ha più di cinque sensi, ha braccia e gambe robotiche, possiede più forza e un’intelligenza potenziata. Un uomo che è molto più di un uomo.

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Io mi definisco un cyborg perché mi sono unito fisicamente e biologicamente alla cibernetica, io non uso e non indosso la tecnologia, io sono la tecnologia.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO. Sembra un mattacchione e probabilmente lo è anche. Il problema qual è? Che un governo nazionale gli ha creduto e praticamente lo ha riconosciuto di fatto come il primo uomo cyborg della storia dell’umanità. Sembrava fantascienza, ci siamo dentro. Cyborg è l’unione tra cibernetico e umano. E questa sarà una rivoluzione epocale che non faticherà neanche tanto ad attecchire perché c’è un’intera generazione che è nata a metà degli anni Settanta ed è cresciuta tra i cyborg, vedendo i film con RoboCop, con Edward mani di forbice, la saga di Guerre Stellari. O cresciuta leggendo i romanzi di William Gibson, con la protagonista Molly, la guardia del corpo con poteri eccezionali, straordinari. Oppure leggendo la Compagnia del Tempo di Kage Baker dove c’era un’azienda che proponeva la vendita dell’immortalità. L’inchiesta di questa sera è un’iniezione di fiducia e di speranza, di entusiasmo perché vedremo tecnologie che sono in grado di restituire gambe, mani, braccia, udito, vista e anche facoltà del cervello a chi le ha perse. Questo da una parte, dall’altra, però, pone degli interrogativi. Se queste tecnologie uscissero dai laboratori e finissero nelle mani di chi fa marketing o peggio ancora di chi ambisce a creare il super uomo? Cosa accadrebbe? Sembra fantascienza eppure c’è già chi ci sta lavorando. Facebook ed Elon Musk stanno sviluppando progetti sul cervello in grado di leggere il pensiero. Ecco, cosa risponderemmo se un domani qualcuno ci chiedesse di mettere nel cervello questo microchip? Per rispondere in maniera consapevole dovremmo conoscere i rischi. Ecco, mentre ci pensiamo, c’è una nazione che li sta già usando. Il nostro Giorgio Mottola.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Da quasi vent’anni anche cani e gatti hanno dovuto iscriversi a un’anagrafe. Ma se noi la carta d’identità la portiamo in tasca, loro ce l’hanno addosso.

FRANCESCA BELLINI - VETERINARIA ASL ROMA1. Adesso io impianto il microchip nell’animale, quindi sotto cute. Ecco. Allora, adesso io vado a leggere il numero di microchip con questo lettore.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi questa è un po’ come se fosse la carta d’identità dell’animale.

FRANCESCA BELLINI - VETERINARIA ASL ROMA1. Sì, la carta d’identità dell’animale collegata al suo proprietario.

GIORGIO MOTTOLA. E lei questo microchip se lo metterebbe addosso?

FRANCESCA BELLINI - VETERINARIA ASL ROMA1. No.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. In Svezia a questa stessa domanda alcune migliaia di persone hanno risposto: perché no! Questa è la stazione centrale di Stoccolma. I pendolari svedesi però sono diversi da qualsiasi altro pendolare del mondo.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi lei ha un chip impiantato nella mano? Ce lo può mostrare?

BEATRICE ALVOLIN. Certo, puoi toccarlo se vuoi.

GIORGIO MOTTOLA. E quindi come funziona?

BEATRICE ALVOLIN. Funziona con l’app delle ferrovie. Mi sono registrata e così qua.

BEATRICE ALVOLIN. Sono molto disordinata.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E così quando passa il controllore, avvicina il lettore alla mano e verifica che il biglietto sia valido. Le ferrovie dello stato svedesi sono state le prime società di trasporto pubblico del pianeta a sperimentare la tecnologia dei chip impiantabili.

STEPHAN RAY - PORTAVOCE SJ FERROVIE SVEDESI. Sono stati i passeggeri a chiederci di poter usare il chip come un biglietto e noi abbiamo pensato che fosse un’idea fantastica.

GIORGIO MOTTOLA. Oggi quanti passeggeri usano il chip sottopelle?

STEPHAN RAY - PORTAVOCE SJ FERROVIE SVEDESI. Oggi, circa 2200. Ogni mese se ne aggiunge un centinaio. GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. La rivoluzione del chip è partita da questo palazzo di Stoccolma, si chiama Epicenter, è un mega coworking dove hanno la propria postazione di lavoro giovani svedesi e grandi aziende come Google.

JOWAN ÖSTERLUND - BIOHAX. La porta è chiusa. Passo qui il mio chip ed è aperto… più veloce, più semplice, più conveniente.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Con il chip sottopelle è possibile accedere ai computer, attivare le stampanti e pagare al bar self service.

JOWAN ÖSTERLUND - BIOHAX. Se vuoi prendere una bibita in caffetteria… Semplicemente, ti logghi dentro, prendi quello che vuoi da bere, lo scansioni ed è pagato.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Jowan Österlund è il fondatore di Biohax, una società che ha sede dentro ad Epicenter e si è specializzata nell’impianto di microchip.

JOWAN ÖSTERLUND - BIOHAX. Si prepara l’area disinfettandola. Quando è pulita, tutto ciò che bisogna fare è sollevare la pelle… fai un respiro… e… Ecco fatto, per impiantare il chip serve meno di un secondo.

GIORGIO MOTTOLA. Le ha fatto male?

UOMO. No, affatto. Neanche un po’ dolore. Niente a che vedere con il piercing.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Questi chip sono l’evoluzione di quelli impiantati negli animali. Sono fatti di bioglass ed emettono un segnale Nfc, una tecnologia wireless, contenuta in tutti gli smartphone, che consente di trasmettere dati solo a distanze molto ravvicinate.

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. Puoi usarlo per sostituire le carte fedeltà e le tessere sconti dei negozi. Oppure puoi caricare dei file dentro al tuo chip, usarlo come se fosse una penna Usb. E ad esempio puoi metterci dentro i tuoi dati personali e sanitari. Inoltre posso usare il chip al posto di una password: invece di digitare il pin, avvicini la mano e il telefono si sblocca. Per i più nerd, si può usare anche per far partire l’auto. Ma la cosa veramente importante è che attraverso il chip sottopelle rendi il tuo corpo una parte dell’Internet delle cose.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Ma c’è già chi si è pentito. Come Andreas: qualche tempo fa è stato il primo uomo al mondo a prendere un aereo usando il suo chip sottopelle al posto della carta d’imbarco.

ANDREAS SJÖSTRÖM - VICEPRESIDENTE SOGETI. Io penso che sia pericoloso utilizzare questi strumenti, senza aver fatto prima sufficienti test per capire se davvero non fanno male alla salute umana. Inoltre, ci sono tutta una serie di problemi riguardo alla privacy. Non sappiamo se gli utenti hanno davvero il pieno controllo dei dati prodotti con il chip.

GIORGIO MOTTOLA. Immagino che lei si sia fatto rimuovere il chip.

ANDREAS SJÖSTRÖM - VICEPRESIDENTE SOGETI. No, è qui, vede… può sentirlo, ce l’ho ancora. Per rimuoverlo bisogna fare un intervento chirurgico.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Negli Stati Uniti, dove la Food and Drug Administration ha autorizzato l’utilizzo dei microchip in ambito sanitario, pochi anni fa si tennero molte proteste pubbliche. Il timore generale più grande è che il chip possa presto trasformarsi nel più invasivo degli strumenti di controllo sociale e individuale.

JOWAN ÖSTERLUND - BIOHAX. Se da me domani venisse Google e mi dicesse ti do 100 milioni di dollari ma devi darmi la possibilità di tracciare le informazioni e i dati di tutte le persone che hanno un chip, io direi: no! Noi ci limitiamo a dare alle persone una scelta in più ed è per questo che lavoriamo solo con aziende che condividono i nostri valori.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E cresce ogni giorno il numero di aziende nel mondo che si rivolge a società come Biohax. L’idea di applicare addosso ai lavoratori una tecnologia l’ha avuta anche Amazon, che poche settimane fa ha presentato un brevetto per un bracciale, indossabile e quindi rimovibile, che traccia i movimenti degli operai e li guida nelle operazioni di recupero della merce. Braccialetti e chip potrebbero essere presto oggetti di uso quotidiano nei luoghi di lavoro.

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. La tecnologia dei chip esiste ed è destinata a espandersi. Per questo penso che sia fantastico che abbiano iniziato a occuparsene biohacker e attivisti. Perché controbilanciano governi nazionali e multinazionali. Come diciamo nel mondo biohacker, ci sono due ragioni per cui devi capire le nuove tecnologie. La prima: perché è utile capire come funzionano. La seconda è che devi capire come può essere usato contro di te, dal momento che sicuramente lo sarà.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Ma il chip sottopelle non è che l’inizio di una trasformazione del corpo e della biologia umana cui da anni stanno lavorando scienziati e biohacker come Hannes. Lo scopo è accelerare e modificare l’evoluzione umana. Vale a dire potenziare, attraverso la tecnologia, le attuali abilità dell’essere umano e crearne di nuove. Insomma stravolgere e superare il disegno che la natura ha disposto per noi uomini.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO. Se abbiamo dei limiti, un motivo probabilmente ci sarà. Certo è che se infili nel tuo corpo un oggetto che è connesso, è facile che possa diventare uno strumento di controllo, o addirittura di manipolazione. E questo a nostra insaputa. L'ex vicepresidente degli Stati Uniti, Dick Cheney, uno che le informazioni ce l’ha e anche di prima mano, ha dichiarato che nel 2007 ha ritirato, ha cambiato il suo pacemaker con uno che era in modalità priva di wireless. Questo perché temeva che potesse essere hackerato. Pochi mesi fa, a distanza di 10 anni, la Food and Drug Administration ha richiamato la bellezza di mezzo milione di pacemaker perché li riteneva poco sicuri e soggetti a possibili attacchi cibernetici che potessero modificare il ritmo del battito cardiaco. E poi c’è il caso di questi giorni, di Cambridge Analitica, di cui noi di Report avevamo parlato la bellezza di un anno fa. Ha avuto un ruolo nelle elezioni di Trump e anche nella scelta pro-Brexit. Ha preso, ha utilizzato i profili Facebook degli utenti, ha creato un software e ha condizionato le loro scelte elettorali. È stata anche in contatto, ha lavorato anche con i partiti italiani, ma non ricordano quali. Allora, Washington, Londra, Bruxelles e la nostra Agcom, chiedono spiegazioni a Zuckerberg. Il quale però ha detto “scusate, abbiamo sbagliato. Amici come prima, andiamo avanti”. Quello che abbiamo capito però è che non possiamo farci trovare impreparati. Il cambiamento è epocale e stiamo parlano della manipolazione del corpo. E sono arrivati laddove pensavamo non si potesse arrivare: a leggere e modificare il pensiero. Il progetto si chiama Brain Computer Interface, interfaccia computer cervello. La tecnologia è benedetta quando serve a colmare un handicap che ti lascia la natura o il fato. Invece quando serve a creare un super operaio, un super soldato o addirittura il super uomo?

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. All’Istituto italiano di tecnologia, da anni lavorano alla realizzazione e al perfezionamento di protesi robotiche. E questo, al momento, è il prototipo di mano bionica più avanzato e sofisticato al mondo.

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Sostanzialmente si connette con il sistema nervoso periferico dell’uomo in modo non invasivo attraverso due sensori mioelettrici di superficie che vanno a percepire il potenziale di superficie dei muscoli residui del moncone.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Per cui quando si contraggono, come accade ogni qual volta muoviamo la nostra mano, il movimento viene trasmesso alla mano robotica.

GIORGIO MOTTOLA. Io contraggo i muscoli qui, faccio questo movimento e la mano si chiude. Mi rilasso e la mano si apre.

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. La cosa oltretutto interessante è che la mano si chiude tanto più forte quanto più l’operazione, la contrazione muscolare viene eseguita. La mano può prendere oggetti molto diversi. L’oggetto di una forma molto complicata e difficile e la mano…

GIORGIO MOTTOLA. Eppure riesce a prenderlo. E la presa quanto è forte? Proviamo con la bottiglia.

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. La presa è forte se stringi a sufficienza i muscoli…

GIORGIO MOTTOLA. Io riesco ad aprire?

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Sì.

GIORGIO MOTTOLA. Riesco ad aprire la bottiglia sul serio!

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Si, si… e caspita! E come no.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E sono già decine nel Paese le persone che usano da anni modelli simili di mani robotiche.

MIRKO MEINI. Ci faccio tutto, la indosso dalla mattina e me la tolgo la sera prima di andare a letto.

GIORGIO MOTTOLA. La sente come un corpo estraneo?

MIRKO MEINI. Come parte di me. Come, non so, un paio di scarpe, un paio di occhiali, un orologio. Uno senza, non esce.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. La mano bionica di Mirko è stata realizzata dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove hanno messo a punto anche prototipi di gambe robotiche.

NICOLA VITIELLO – ISTITUTO DI BIOROBOTICA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA. Immagina di avere dei sensori che sono simili a quelli che hai nel tuo cellulare, no? Se tu inclini il cellulare, il cellulare capisce come è inclinato. E di metterli in alcune parti critiche del corpo. Per esempio se io sto fermo e sto in appoggio bipodale, quindi su entrambi i piedi, il robot lo sa, la protesi lo sa. Come inizio il movimento, i sensori veicolano questa informazione, la protesi che cosa fa? Capisce che in quel particolare momento deve flettere il ginocchio, oppure deve estendere il ginocchio, oppure deve muovere la caviglia.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. In questa ibridazione tra uomini e robotica, mani e gambe non sono che il primo passo. Nella nostra vita quotidiana potrebbero presto fare la loro comparsa gli esoscheletri, robot che si indossano e consentono di sostituire, migliorare o potenziare i movimenti del corpo umano.

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Ogni volta che il busto viene portato in avanti, la macchina compie un passo e quindi è un movimento a pendolo del busto abbastanza simile a quello che normalmente abbiamo in una camminata naturale. Nel momento in cui invece la macchina è necessario che si fermi, allora il busto va riportato indietro e la macchina poi pareggia il passo in una posizione di equilibrio.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi una persona paraplegica o che ha semplicemente difficoltà a usare le gambe, grazie a questo esoscheletro è in grado di camminare da sola?

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Si, esattamente, è in grado di camminare da sola con una certa fluidità.

GIORGIO MOTTOLA. Un esoscheletro di questo tipo, potrebbe anche aumentare enormemente la velocità di una persona?

LORENZO DE MICHIELI - RESPONSABILE LABORATORIO CONGIUNTO IIT INAIL. Altri tipi di oggetti che hanno una radice comune possono essere derivati per fare compiti in realtà molto diversi.

VIDEO PROMOZIONALE DARPA - DEFENSE ADVANCED RESEARCH PROJECTS AGENCY. Stiamo costruendo un mondo in cui la fantascienza sta diventando realtà. Costruisci l’esoscheletro e il resto seguirà. Affidarsi solo al corpo umano può voler dire solo scegliere fra l’esito della missione e la sicurezza. Ma se si integra l’innovazione con il corpo umano, si ottiene un potenziale inarrestabile. L’unione tra sicurezza e potenziamento umano. Una nuova era dei sistemi di protezione militare è arrivata.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Questo è il video promozionale dell’esoscheletro del Darpa, il dipartimento di sperimentazione tecnologica dell’esercito americano che ha un budget di oltre 3 miliardi di euro all’anno. L’esoscheletro, costato circa 80 milioni di euro, consente, attraverso i motori posti nelle giunture, di aumentare la velocità, e di portare sulle spalle, senza sforzi, pesi superiori ai 60 chili. Potenzia le prestazioni del soldato e la sua protezione contro attacchi nemici. Insomma, trasforma l’uomo in un supersoldato.

VIDEO PROMOZIONALE DARPA - DEFENSE ADVANCED RESEARCH PROJECTS AGENCY. Il futuro è adesso.

NICOLA VITIELLO – ISTITUTO DI BIOROBOTICA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA. Anche nel caso di questi programmi recenti fatti dal Darpa era più per aiutare il soldato in compiti di logistica. C’è stato un programma in particolare negli anni 2000 sul trasporto di un backpack, di uno zaino per aiutare il soldato a portare il proprio zaino, facendo meno fatica essenzialmente.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. In attesa che il supersoldato faccia la sua comparsa nei campi di battaglia, è già realtà invece il superoperaio. Per competere con i robot in fabbrica, è l’operaio stesso che si robotizza, indossando esoscheletri che facilitino le sue mansioni e migliorino le sue prestazioni.

NICOLA VITIELLO – ISTITUTO DI BIOROBOTICA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA. Facciamo che io voglia aiutare una persona che lavora per molta parte del tempo con le braccia in alto, va bene? Mi stanco perché i muscoli che tengono su le mie braccia sono continuamente sollecitati. Ci sono lavori in cui una persona solleva due o tre chili ma lo fa 50 volte al giorno. È chiaro che un lavoro del genere alla lunga porta il mal di schiena.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E se finora la nostra paura era solo che i robot ci rubassero il lavoro, nel futuro prossimo dovremo fare i conti anche con l’ipotesi che attraverso i robot potremo restare a lavoro molto più a lungo.

NICOLA VITIELLO – ISTITUTO DI BIOROBOTICA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA. Per me sarebbe più opportuno trovare un modo per non arrivare a lavorare a 65 anni. Ma se non c’è alternativa? Bisogna fare in modo e maniera che chi è costretto a rimanere a lungo o più a lungo a lavorare possa farlo garantendosi delle condizioni ergonomiche migliori.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Sono diverse le industrie italiane che hanno adottato questo nuovo strumento per i propri operai e tra queste vi è Fca, che ha introdotto tre esoscheletri nello stabilimento di Melfi.

MAURIZIO LANDINI - SEGRETARIO CONFEDERALE CGIL. Si tratta di capire perché e con quale finalità vengono utilizzate queste cose. Perché se l’obiettivo è quello di utilizzarlo non per migliorare semplicemente la condizione di lavoro o rendere meno faticoso il lavoro, ma in prospettiva studiando i movimenti della persona anche per togliere il lavoratori e sostituirli è chiaro che non è la stessa cosa.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. A Siena, nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico, Simone Martini realizzò la Maestà. Il capolavoro colpisce per un particolare misterioso che riguarda San Crescenzio. Il santo è infatti rappresentato con sei dita. Settecento anni dopo, nell’università di Siena, leader nel campo della robotica, hanno studiato e realizzato il sesto dito.

GIORGIO MOTTOLA. Simone Martini l’ha disegnato e lei il sesto dito l’ha realizzato?

DOMENICO PRATTICHIZZO - PROFESSORE DI ROBOTICA – UNIVERSITÀ DI SIENA. Sì, c’è una corrispondenza perfetta tra il passato e il futuro dell’umanità.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Il sesto dito è stato progettato con l’intenzione di aiutare persone che non hanno più la piena funzionalità della mano.

ALESSANDRO BONDI - ESPERTO TECNOLOGIE ASSISTIVE. È un’appendice del mio braccio che per colpa dell’ictus si è… ha iniziato a non collaborare a non...

GIORGIO MOTTOLA. A non funzionare come dovrebbe.

ALESSANDRO BONDI - ESPERTO TECNOLOGIE ASSISTIVE. Bravissimo. Con un impulso della fronte posso chiudere il dito.

DOMENICO PRATTICHIZZO - PROFESSORE DI ROBOTICA – UNIVERSITÀ DI SIENA. Nel caso dell’uomo abile, l’utilizzo del sesto dito robotico è veramente aumentativo. Cioè io veramente creo un superuomo. Io grazie al sesto dito riesco ad avvicinarmi a quest’oggetto e creare una presa che era anatomicamente impossibile. Se io dovessi bere dell’acqua da questa bottiglietta, io potrei tenere questa mano impegnata in altre task, e quindi utilizzare solamente la mano destra aumentata con il sesto dito, per afferrare la bottiglia come sto facendo in questo istante, chiudersi e realizzare questa presa unnare. A questo punto io libero ancora il mio pollice e il mio indice e riesco ad aprire la bottiglia tranquillamente e a bere.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Ma per potenziare il corpo umano e, soprattutto per ripristinare facoltà del corpo bloccate o danneggiate, c’è un’altra strada che il mondo scientifico sta percorrendo da tempo e inizia a dare i primi risultati miracolosi: connettere il computer direttamente al cervello. Lina è stata colpita in quinta elementare da una malattia alla retina che l’ha resa oggi completamente cieca.

LINA COLOMBI. Senza occhiali riesco solo a distinguere giorno e notte.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Quelli di Lina non sono occhiali qualunque. Sono collegati a un microchip impiantato all’interno della retina e collegato al nervo ottico tramite questi minuscoli elettrodi.

LINA COLOMBI. Con gli occhiali, vedo più luce, vedo più ombre, più sagome.

MAURA ARSIERO - DIRECTOR BUSINESS DEVELOPMENT SECOND SIGHT. Abbiamo questi occhiali che hanno una piccola telecamera. Questa telecamera diventa l’occhio del paziente.

GIORGIO MOTTOLA. Questa qui al centro?

MAURA ARSIERO - DIRECTOR BUSINESS DEVELOPMENT SECOND SIGHT. Questa al centro, questa rotonda. L’informazione viene trasmessa a questo piccolo computer e trasformata in impulso elettrico viene spedita agli elettrodi veri e propri.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi praticamente le immagini girate con questa telecamera vengono inviate dentro al cervello?

MAURA ARSIERO - DIRECTOR BUSINESS DEVELOPMENT SECOND SIGHT. Si, semplificando molto le cose è quello che succede.

VALENTINA CARBONE – SECOND SIGHT. Aspetta Lina che te le costruisco.

LINA COLOMBI. Allora, c’è un’orizzontale, una verticale, un’orizzontale. Allora sarà solo la l. Lo dico sempre incerta perché mi sento tesa!

VALENTINA CARBONE – SECOND SIGHT. Non ti emozionare!

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Gli strumenti che consentono di connettere il computer al cervello si chiamano Brain Computer Interface, interfaccia cervello-macchina. Ed è in luoghi come questi, il Wyss Centre di Ginevra, che si stanno gettando le basi di un futuro che finora abbiamo visto solo nei film di fantascienza.

JOHN DONOGHUE - DIRETTORE WYSS CENTER GINEVRA. La Brain Computer Interface consente di far comunicare il cervello con il mondo esterno. Funziona tramite apparecchi elettronici che sono in grado di monitorare l’attività cerebrale e capire cosa sta facendo esattamente il cervello.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Connettendo il cervello al computer, qui al Wyss Center, è possibile assistere a eventi straordinari come questo. Una donna paraplegica da più di 30 anni riesce a muovere un braccio robotico solo con la forza del pensiero.

JOHN DONOGHUE - DIRETTORE WYSS CENTER GINEVRA. Sembra magia, ma non lo è. Se il computer è in grado di capire che una persona sta pensando di muovere un oggetto, è sufficiente concentrarsi e pensare il movimento. Il computer analizza l’attività cerebrale e la traduce.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E il problema più grande è proprio capire il linguaggio del cervello. Se le lingue umane si basano su lettere o segni grafici, l’alfabeto del cervello è composto dagli impulsi elettrici dei neuroni: a ogni azione o pensiero corrisponde una determinata sequenza di neuroni che si accendono e si interconnettono elettricamente con altri neuroni. La difficoltà deriva dal fatto che ci sono miliardi di interconnessioni e quando i neuroni comunicano tra loro lo fanno a una velocità impressionante. Per compilare il dizionario lingua umana-cervello, si può usare un caschetto encefalografico come questo, che è composto da elettrodi, vale a dire microfoni che registrano l’attività dei neuroni e inviano i segnali al computer. Ma il caschetto riesce solo a captare l’attività superficiale del cervello. Lo strumento migliore è il chip impiantabile all’interno della corteccia cerebrale.

JOHN DONOGHUE - DIRETTORE WYSS CENTER GINEVRA. Noi qualche anno fa abbiamo creato questo prototipo di chip, “Neurocomm”. E poi di recente siamo riusciti a progettare questo dispositivo molto più piccolo, che si impianta dentro alla testa e non è visibile dall’esterno. Fa le stesse cose, trasmette all’esterno tutti i segnali del cervello, con cui è connesso attraverso onde radio, come un wi-fi. Ma questo funzionerà davvero solo in futuro.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Essendo ancora troppo invasivo, l’era del chip nel cervello è ancora agli albori. Ma cosa accadrebbe se questa tecnologia di questo tipo venisse usata fuori dall’ambito medico-scientifico? Se ad esempio, venisse usata dal mondo del marketing? Non stiamo parlando di fantascienza. La barriera della tecnologia applicata al cervello per scopi commerciali è stata abbattuta da anni. I pionieri italiani in questo campo sono questi due giovani imprenditori che a Bolzano hanno fondato una società dal core business molto particolare.

GIORGIO MOTTOLA. Che cosa siete in grado di leggere del cervello umano?

ANDREA BARISELLI - COFONDATORE THIMUS. Le emozioni.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi riuscite a capire che sensazioni dà un prodotto, che emozioni dà un prodotto.

ANDREA BARISELLI - COFONDATORE THIMUS. Assolutamente sì.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Lo fanno attraverso il caschetto. Per capire come funziona, lo indossiamo e facciamo l’esperimento con una mela.

GIORGIO MOTTOLA. Attraverso questo casco, voi riuscite a capire che cosa ho provato mentre ho mangiato la mela?

ANDREA BARISELLI - COFONDATORE THIMUS. Si, in questo caso sì. Ho ottimizzato quella che è una metrica, in questo caso è il piacere, suddiviso nel tempo della tua degustazione. E quello che possiamo apprezzare è un piccolo andamento. Questo è un indice ma ne possiamo fare ovviamente moltissimi altri.

GIORGIO MOTTOLA. Oltre che sulla mela, voi riuscite a farlo con quale tipologia di prodotto?

ANDREA BARISELLI - COFONDATORE THIMUS. Qualsiasi prodotto; abbiamo fatto molto nel cioccolato, con i vini.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Thimus lavora anche nel settore della moda e dell’abbigliamento, ha avviato una collaborazione con la Boing per valutare il comfort degli aerei e con le più importanti case automobilistiche. E proprio quello delle automobili è uno dei settori più interessati a nuove modalità di utilizzo commerciale della brain computer interface. Poche settimane fa la giapponese Nissan ha presentato al mondo il primo modello di auto che si guida con il pensiero, grazie all’ausilio del caschetto elettroencefalografico. L’auto è in grado di ricevere comandi dal cervello senza l’intermediazione di mani o piedi.

BRUNO MATTUCCI - AMMINISTRATORE DELEGATO NISSAN ITALIA. Quando mi trovo di fronte a una situazione di pericolo è chiaro che il cervello prima elabora la situazione e poi agisce. Ecco, tutto questo ha dei tempi di reazione. Ebbene, se invece riesco a intercettare con un sistema l’onda cerebrale nel momento in cui mi rendo conto dell’azione di pericolo e quindi riesco ad anticipare, per così dire, tutta quella che è la catena di controllo del corpo umano, io posso intervenire in maniera molto più veloce.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Attraverso il cervello è inoltre possibile regolare la temperatura. È l’auto che legge per tutta la durata del viaggio i tuoi pensieri e capisce da sola sei hai caldo o freddo.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi di fatto l’attività cerebrale del guidatore viene costantemente monitorata.

BRUNO MATTUCCI - AMMINISTRATORE DELEGATO NISSAN EUROPA. Sì, viene costantemente monitorata e filtrata.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. A sviluppare progetti per garantire un monitoraggio dell’attività cerebrale molto più costante ed efficace, e quindi per potenziare la brain computer interface, attraverso chip impiantabili nel cervello, ci sono altre multinazionali del calibro di Facebook. I cui progetti però sono segreti. E sappiamo solo quel po’ che lasciano filtrare.

REGINA DUGAN – CAPO DIPARTIMENTO HARDWARE FACEBOOK. Abbiamo l’obiettivo di creare un sistema capace di digitare 100 parole al minuto, vale a dire 5 volte più veloce di quanto tu possa fare oggi, scrivendo con lo smartphone. Perché lo si potrà fare direttamente con il pensiero!

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. L’altra grande corporation interessata ai chip nel cervello è Neuralink, la società di proprietà di Elon Musk, il fondatore di Tesla, che progetta di portare l’uomo su Marte. Anche in questo caso i progetti di Neuralink sono segreti ma stando a quanto ha dichiarato lo stesso Elon Musk, l’obiettivo è trovare il modo per integrare intelligenza artificiale e cervello umano.

ELON MUSK - CEO TESLA E SPACEX. Noi siamo già dei cyborg. Praticamente abbiamo superpoteri grazie al computer o allo smartphone. Ma per unirsi in modo davvero simbiotico all’intelligenza artificiale serve un’interfaccia col cervello, un collegamento diretto tra cervello e computer. Io penso che la soluzione migliore sia avere all’interno del cervello un livello di intelligenza artificiale che opera simbioticamente con te proprio come fa il tuo cervello biologico.

WALT MOSSBERG - GIORNALISTA. Ma qualcosa che richiede un intervento chirurgico?

ELON MUSK - CEO TESLA E SPACEX. No. Puoi iniettarlo nelle vene attraverso il sangue o direttamente nella giugulare. Da lì arriva velocemente ai neuroni.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Il progetto di Elon Musk è di fatto incorporare il computer, vale a dire un’intelligenza artificiale all’interno del cervello. Potenziare dunque le attività cognitive umane, ibridando, attraverso microchip, il cervello con il computer. Per capire quali sono i rischi siamo andati da luminare delle neuroscienze, Niels Birbaumer, che è uno dei pionieri della brain computer interface in Europa e continua a sviluppare questa tecnologia in ambito terapeutico.

NIELS BIRBAUMER - NEUROSCIENZIATO WYSS CENTER GINEVRA. Vuole usare queste tecniche anche nelle persone sane per aumentare la sua performance, la sua attività, i suoi pensieri. Certamente può essere un grande business. Ma non sappiamo le conseguenze negative di questo perché le conseguenze negative possono essere drammatiche, perché non abbiamo nessuna idea cosa cambia nel cervello se io ho impiantato tanti elettrodi, cambia la mia attività cerebrale. Possiamo cambiare permanente la nostra personalità con queste cose.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Sembra la trama di un film distopico, ma stiamo parlando di scenari che stanno concretamente prendendo corpo. Riuscire a indurre determinati pensieri nel cervello umano è il progetto a cui stanno lavorando centinaia di ricercatori in tutto mondo. Tra cui anche quelli dell’IIT di Genova, che però lo fanno solo a scopo terapeutico.

STEFANO PANZERI – COORDINATORE IIT ROVERETO. È una cosa che dovrebbe servire inizialmente, quando si riuscirà a sviluppare queste tecniche in maniera sicura e completa, a ridare le funzioni di base, ad esempio la vista e l’udito in casi particolari, clinici, dove si è persa la funzione dell’occhio o dell’udito ma il cervello rimane attivo. E può essere però pensata, nel termine ancora più lungo, come uno strumento per manipolare le capacità cognitive della persona.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. La loro sperimentazione consiste nell’attivare dall’esterno i neuroni e quindi condizionare i pensieri che produce il cervello.

STEFANO PANZERI – COORDINATORE IIT ROVERETO. Si introducono con delle tecniche genetiche, dei piccoli interruttori, delle proteine, che si possono attivare, quindi accendere o spegnere, possono accendere o spegnere il neurone mandando dei piccoli fasci di luce. In questo modo si induce i neuroni a dire quello che noi vogliamo fargli dire.

GIORGIO MOTTOLA. Voi in questo modo siete in grado di accendere i neuroni a vostro piacimento e farmi vedere quello che volete voi?

STEFANO PANZERI – COORDINATORE IIT ROVERETO. Esattamente. Di generare una sensazione virtuale, dove non c’è veramente l’oggetto che si vuole rappresentare.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Vale a dire si può far percepire come reale un’immagine, una sensazione, un’esperienza sebbene sia solo virtuale. Tali esperimenti, iniziati diversi anni fa, hanno già avuto un esito positivo su cavie non umane.

GIORGIO MOTTOLA. Ma è possibile riuscire a indurre qualsiasi tipo di pensiero, anche – che ne so? - una barretta di cioccolato oppure un vestito?

STEFANO PANZERI – COORDINATORE IIT ROVERETO. In teoria si riuscirà a farlo.

GIORGIO MOTTOLA. Potreste rimandare all’infinito la pubblicità nel cervello di una persona insomma?

STEFANO PANZERI – COORDINATORE IIT ROVERETO. Ci sono molte compagnie americane che si stanno muovendo con grossi investimenti perché pensano che questo sia utile per sviluppare le funzioni cognitive oltre quelle attuali.

NIELS BIRBAUMER - NEUROSCIENZIATO WYSS CENTER GINEVRA. Speriamo che la politica di regolazione, in primo luogo negli Stati Uniti, l’Fda, bloccano questo lavoro.

GIORGIO MOTTOLA. Secondo lei è il caso che questo tipo di tecnologia rimanga nei confini della scienza e della medicina?

NIELS BIRBAUMER - NEUROSCIENZIATO WYSS CENTER GINEVRA. La tecnologia del Brain Computer Interface secondo me è molto più pericolosa come la tecnologia delle bombe atomiche.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO. Il centro di ricerca avanzata della difesa degli Stati Uniti, gli stessi che hanno partorito la rete internet, tanto per capire quanto facciano sul serio, ha messo a punto un microchip da impiantare all’interno del cervello funziona un po’ come un modem e consente di comunicare all’esterno con gli apparecchi digitali. Ecco è destinato ufficialmente ai veterani rimasti disabili durante i combattimenti ma non è possibile non pensare che qualcuno possa cedere alla tentazione di usarlo anche per altri scopi. Chi sta invece investendo pesantemente su progetti che riguardano il cervello, la possibilità di leggere e modificare il pensiero, sono le spregiudicate multinazionali del web. Le stesse che hanno investito sulla genetica che indirizzata può curare o prevenire le malattie o addirittura creare una specie selezionata. E’ una miscela esplosiva se metti insieme la loro capacità di profilazione degli individui, la loro potenza economica, l’incapacità dei governi di arginarle. Anche le autority hanno le polveri bagnate arrivano quando le cose ormai son già fatte. Secondo alcuni autorevoli filosofi invece la possibilità che stia per nascere una nuova specie, una nuova razza umana c’è, la tecnologia c’è e come vedremo dopo la pubblicità non mancano nemmeno i mattacchioni in giro per il mondo.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO. Bentornati, all’inizio c’era il computer, poi il portatile poi il tablet e infine lo smartphone, a cui abbiamo ceduto i nostri dati, le nostre emozioni, la nostra memoria anche la nostra identità. Ora potrebbe cominciare un percorso inverso: la tecnologia digitale potrebbe entrare dentro di noi. Stiamo per entrare nell’era dell’uomo cyborg: metà organismo umano, metà cibernetica. C’è già una intera generazione di uomini e donne che hanno già accolto nel proprio corpo qualcosa di artificiale. Chi per necessità ha inserito un pacemaker, chi si è sparato nel seno del silicone per piacere a se stessa, per piacere agli altri o semplicemente per mettersi sul mercato. C’è chi avverte il proprio corpo e i propri sensi come una prigione, e per liberarsi li potenzia ... Magari cominciando con connettere il cervello a internet, oppure con la sola forza del pensiero muovere un braccio che si trova dall’ altra parte dell’oceano.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Nel 2005 Kevin Warwick, professore universitario di cibernetica ha condotto un esperimento unico al mondo. Standosene seduto a New York, in una stanza della Columbia University, è riuscito a muovere solo con la forza del pensiero, una mano robotica che si trovava a 5mila chilometri di distanza, a Londra.

KEVIN WARWICK – PROFESSORE CIBERNETICA UNIVERSITÀ READING. Nel momento in cui ho mosso la mia mano a New York, dopo mezzo secondo si è mossa la mano robotica. E quando la mano robotica ha toccato un oggetto, il mio sistema nervoso lo ha percepito. In pratica il mio cervello sentiva la mano robotica come se fosse sua.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. È stato possibile perché il professor Warwick è stato il primo uomo al mondo ad essersi trasformato in un cyborg. Nel 2002 ha deciso infatti di installare all’interno del suo braccio un apparecchio elettronico connesso al suo sistema nervoso.

KEVIN WARWICK – PROFESSORE CIBERNETICA UNIVERSITÀ READING. Ho inserito cento elettrodi all’interno del mio braccio che consentivano di trasmettere wireless, all’esterno, i segnali del mio sistema nervoso.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Per molti essere dei semplici homo sapiens non è più sufficiente. L’obiettivo è modificare, potenziare, accelerare il corso dell’evoluzione umana.

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. Per esempio, le aquile hanno una vista migliore della nostra, i gatti ci sentono meglio e i cani hanno un olfatto superiore al nostro. È come se noi uomini vivessimo dentro a un burqa. Questo è il nostro universo sensoriale. Da qui dentro proviamo ad annusare, a vedere, sentire, proviamo a percepire il mondo, proviamo a capire il mondo con i nostri sensi, ma siamo rinchiusi all’interno di questa prigione. Come possiamo evadere? La risposta è la tecnologia.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi il suo scopo è superare i limiti della natura umana?

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. Espandere l’universo sensoriale umano: è più corretto.

GIORGIO MOTTOLA. Non pensa che se la natura ci ha dato un limite forse una ragione c’è?

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. L’evoluzione biologica dell’uomo non aveva altre finalità al di fuori della sopravvivenza. Sopravvivere per generazioni e basta. Ma con l’evoluzione tecnologica, noi possiamo decidere quale deve essere l’evoluzione umana. Applicando la cibernetica all’uomo, possiamo migliorare il nostro corpo proprio come si fa un aggiornamento allo smartphone.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi sta per iniziare l’era dei cyborg?

HANNES SJÖBLAD - BIOHACKER - EPICENTER. Ci siamo già dentro.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. E ci siamo talmente dentro che in tanti hanno seguito l’esempio del professor Warwick. A partire da Neil Harbisson, che è il primo nella storia a essere riconosciuto come cyborg da un governo occidentale.

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Nel 2012 ho avuto problemi con il governo britannico perché non volevano permettermi di apparire nel passaporto con addosso un apparecchio elettronico. Ma gli ho spiegato che non indosso un’antenna, io ho un’antenna. Così come ho un naso, gli occhi, ho anche un’antenna. Dopo una lunga battaglia legale, hanno, alla fine, accettato la mia spiegazione, consentendomi di apparire nel passaporto con l’antenna.

GIORGIO MOTTOLA Quindi lei si definisce un cyborg?

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Sì, sono un cyborg perché non sono più umano al 100 per cento.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Neil ha una malattia congenita che lo costringe a vedere il mondo in bianco e nero. Per questo ha aggiunto ai suoi occhi questa antenna, dotata di un sensore che gli consente di percepire i raggi infrarossi come i gatti e i raggi ultravioletti come le renne.

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Questa mi dà una vibrazione all’interno del cranio in base alla luce del colore, in base alla frequenza dei colori. Quando arriva la vibrazione nel cranio diventa un suono interiore. Di fatto, sento note specifiche per ogni colore. Quando l’antenna vede il colore… ecco questo è il suono del sofà…rosso. Questo è il mio maglione…

GIORGIO MOTTOLA. E questo è il suono che lei sente?

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Sì, più o meno.

GIORGIO MOTTOLA. E l’antenna è connessa a un chip che è dentro al suo cervello?

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. L’antenna è osteointegrata. Mi sono fatto fare dei buchi all’interno del cranio. In uno c’è il chip che vibra in base ai colori e in un altro un chip connesso a Internet. Quindi posso ricevere immagini di colori da qualsiasi parte del mondo. Ora sto parlando con te ma nel frattempo sto ricevendo delle immagini dall’Australia.

GIORGIO MOTTOLA Il suo cranio è connesso a internet?

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Si, ho un chip connesso a internet.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. L’antenna Neil se l’è fatta impiantare clandestinamente da medici e infermieri che hanno dovuto rimanere anonimi. Nessun ospedale oggi infatti autorizza interventi di questo tipo che sono messi al bando da tutte le legislazioni del mondo.

GIORGIO MOTTOLA. Non lo trova eticamente pericoloso provare a cambiare il corso dell’evoluzione naturale?

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. In realtà diventando un cyborg, mi sento molto più vicino alla natura e alle altre specie. La realtà che l’antenna mi fa percepire non è realtà virtuale. Io la chiamo realtà rivelata. Perché la tecnologia si limita a rivelare una realtà che già esiste. Come i raggi ultravioletti e infrarossi, che la nostra specie non riesce a percepire perché non abbiamo i sensi per percepirli.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi per lei l’antenna è un senso.

NEIL HARBISSON - CYBORG ARTIST. Sì, l’antenna è un organo sensorio che mi consente di estendere la mia percezione della realtà.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Aggiungere ai cinque sensi umani, nuovi cybersensi, in termini tecnici si chiama human augmentation, potenziamento dell’essere umano. Ed è un sogno che oggi coltivano in molti. Per questo Neil ha messo in piedi la cyborg foundation e questa è la sua sede europea a Barcellona. Lo scopo della fondazione è difendere i diritti dei cyborg e aiutare le persone a trasformarsi in cyborg. La cofondatrice è Moon Ribas, un’artista catalana che il suo nuovo cybersenso lo ha impiantato nelle caviglie.

MOON RIBAS - CYBORG ARTIST. Consiste in un chip connesso via bluetooth ai sismografi online e mi consente di sentire l’attività sismica della terra attraverso vibrazioni che sento nei miei piedi. Quindi ora io sono con te a Barcellona, ma se c’è un terremoto in California o in Giappone, sento una vibrazione all’interno del mio corpo. Io lo chiamo senso sismico. Sento contemporaneamente il battito del mio cuore e il battito della Terra.

GIORGIO MOTTOLA. E quand’è che ha percepito l’ultimo terremoto?

MOON RIBAS - CYBORG ARTIST. Poco fa.

GIORGIO MOTTOLA. Era forte?

MOON RIBAS - CYBORG ARTIST. No, era debole.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Ed è all’interno di questo loft che vengono messi a punto nuovi sensi per uomini cyborg. Questi appesi al muro sono i progetti più recenti.

MOON RIBAS - CYBORG ARTIST. Questi sono dei sensori che si attaccano alle orecchie e che consentono di percepire la presenza di persone alle spalle. Quindi amplia la percezione a 360 gradi. Questo invece è un dente bluetooth. Io ho uno di questi denti impianti e Neil pure. Se faccio click, lui sente la vibrazione all’interno della bocca e viceversa. Conoscendo entrambi il codice morse siamo in grado di comunicare tra noi.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Lui è l’ultimo progetto realizzato dalla cyborg foundation: il cyborg barometro.

GIORGIO MOTTOLA. Come funziona?

MANEL MUÑOZ - CYBORG ARTIST. Sento vibrazioni all’interno delle mie orecchie che vanno su o giù, dipende dalla pressione atmosferica. E questo è una specie di organo barometrico, il sensore che percepisce la pressione. E in questo orecchio sento l’alta pressione in quest’altro la bassa.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. I kit per diventare cyborg si possono acquistare anche online da società come Cyborgnest che vende impianti per percepire il senso del Nord.

LIVIU BABITZ - CEO CYBORGNEST. Ogni volta che mi giro verso Nord, sento una vibrazione all’interno del corpo.

GIORGIO MOTTOLA. E dove la sente questa vibrazione?

LIVIU BABITZ - CEO CYBORGNEST. Nel petto. Questo è il senso del Nord. Consiste in due barre di titanio impiantate all’interno che si muovono a seconda dei campi magnetici e all’esterno c’è questo chip.

GIORGIO MOTTOLA. Le barre di titanio sono all’interno?

LIVIU BABITZ - CEO CYBORGNEST. Si, all’interno del petto. Puoi provare se vuoi. Riesci a sentirlo? Ora mi sposto verso Nord.

GIORGIO MOTTOLA. Si, sento una vibrazione. Ma perché non usa una bussola?

LIVIU BABITZ - CEO CYBORGNEST. La bussola è uno strumento eccezionale, ma devi decidere di adoperarla, tirarla fuori dalla tasca e poi metterla via. Il senso del Nord non mi chiede se io voglio sapere in quel momento dove è il Nord. Lo so e basta.

REMO BODEI – PROFESSORE DI FILOSOFIA UNIVERSITY OF CALIFORNIA DI LOS ANGELES. Sono dei fautori di questa composizione uomo-intelligenza artificiale, macchine, chips eccetera nel senso di sentirsi parte di una specie diversa. Noi siamo una specie in estinzione, noi che non abbiamo tutti questi apparecchi dentro di noi.

GIORGIO MOTTOLA. Quindi noi homo sapiens che non ci ibridiamo rischiamo l’estinzione.

REMO BODEI – PROFESSORE DI FILOSOFIA UNIVERSITY OF CALIFORNIA DI LOS ANGELES. Rischiamo di essere come i selvaggi cosiddetti, il termine non è politicamente il più corretto, che stanno nell’Amazzonia o nel Borneo, cioè, siamo retrogradi. GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO Ma se i cyborg che abbiamo visto finora sono per lo più biohacker, attivisti o semplicemente persone che provano a rivoluzionare il loro rapporto con la natura, esiste una nutrita comunità internazionale che ha trasformato il superamento dei limiti biologici e il potenziamento umano in una ideologia. Si chiama transumanesimo e ha decine di migliaia di seguaci in tutto il mondo, a partire dalla Silicon Valley californiana.

BARBARA HENRY – PROF. FILOSOFIA POLITICA – SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA DI PISA. Il transumanesimo è un’ideologia sicuramente distopica. Quindi un’utopia rovesciata. Le distopie più radicali parlano di mind uploading, cioè di caricamento della mente. La possibilità di trasferire una copia della mente umana su un software dentro un hardware che sia considerato il sostituto della corporeità umana. Quindi la possibilità di immaginare che la propria mente sia inserita in un chip microscopico che naturalmente avrà bisogno di un substrato che però non sarà più fisico, non sarà più corporeo, non sarà più mortale.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Il movimento transumanista ha messo da anni radici anche nel nostro paese. Ha un proprio organismo giuridico, l’associazione transumanisti Italiani e un segretario nazionale, Stefano Vaj, che è lo pseudonimo transumanista dell’avvocato milanese Stefano Sutti.

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. È come Patty Pravo che in realtà si chiama Nicoletta Strambelli.

GIORGIO MOTTOLA. È un nome d’arte insomma…

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. Tutti sanno più o meno che siamo la stessa persona ma non voglio ufficialmente coinvolgermi.

GIORGIO MOTTOLA. Senta, ma quanti sono i transumanisti in Italia?

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. Qualche migliaio. E devo dire che il transumanismo italiano è riuscito a ottenere un ascolto davvero trasversale attraverso l’arco politico italiano.

GIORGIO MOTTOLA. Ah quindi voi interloquite abitualmente con la politica?

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. In tutti gli ambienti. Noi abbiamo avuto degli iscritti all’associazione italiana transumanisti o abbiamo partecipato a dibattiti con persone appartenenti alla sinistra, estrema sinistra, all’estrema destra, al centro, al centrosinistra, al populismo, all’establishment.

GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO. Partiti transumanisti sono spuntati in tutto il mondo e negli Stati Uniti hanno espresso persino un candidato alla presidenza durante le ultime elezioni. Ma in Italia alcune frange del transumanesimo sembrano ricollegarsi a una traduzione culturale piuttosto lugubre del passato. Stefano Vaj ha scritto un saggio dal titolo inequivocabile “Per la difesa etnica totale”, in cui parla di omogeneità razziale e in altri testi ha sostenuto che una società sana è una società totalitaria. L’avvocato transumanista è spesso al centro di polemiche anche per via dello stemma del suo studio legale.

GIORGIO MOTTOLA. Ho notato anche lo stemma, sembra quello delle SS.

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. C’è stato anche qualcuno che ha detto che è una svastica. Può essere anche, che ne so, un’alabarda spaziale. Ognuno ci vede quello che vuole.

GIORGIO MOTTOLA. Nel vostro manifesto scrivete anche che siete pronti a prendere in mano il destino della specie. Volete conquistare l’umanità?

STEFANO VAJ – SEGRETARIO ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI. Noi vogliamo assolutamente traghettare l’uomo verso il superuomo. L’etica transumanista ci prescrive, ci ordina di arrivare all’oltreuomo.

BARBARA HENRY- PROF. FILOSOFIA POLITICA – SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA DI PISA. Se mi dice di cosa ha paura. Ecco io ho paura dell’effetto capillarmente invasivo di questa ideologia del transumano. Ci sono tracce non piccole di eugenetica e su questo dovremmo imparare a riflettere di nuovo.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO La tentazione è quella di liquidarli come fossero dei mattacchioni, ma è la deriva che inqueta. Anche perché oggi i governi vietano ma domani? Se qualcuno riuscisse a condizionare le scelte politiche? La storia di Cambridge analitica ci insegna che è possibile. Gran parte dei seguaci del transumanesimo vive nella Silicon Valley e alcuni di loro occupano dei ruoli ai vertici di quelle aziende che stanno investendo su tecnologia, web e genetica. Se nessuno mette un freno saranno in grado di dettare l’agenda dell’evoluzione umana, indisturbati. E potranno anche presentarla con un certa attrattività: usare le biotecnologie per renderci, più intelligenti, più forti, più longevi, indubbiamente ha un suo appeal. Solo che la prima vittima del transumanesimo potrebbe essere l'uguaglianza. Perché avremo da una parte una classe di uomini potenziati e dall’altra quelli normali. Quali diritti potranno rivendicare quelle creature migliorate, rispetto a quelle lasciate indietro? Sino ad oggi le tecnologie sono servite a colmare le differenze non a crearne altre. E’ intervenuto il welfare, anche zoppicando, per colmare quelle differenze tra ricchi e poveri, sani e malati, giovani e vecchi. Domani, con chi si comporterà? Cos’è che potrà essere definito umano e cosa macchina? Con la macchina non puoi ragionare, non ha il senso del rimorso, non ha il senso della pietà. E la differenza indirimibile tra uomo e macchina è che noi i nostri morti li seppelliamo.

TECNICHE DI MANIPOLAZIONE MENTALE.

Tecniche di manipolazione mentale, scrive Marcello Pamio l'11 ottobre 2010. Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni. Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette “tecniche di manipolazione mentale”, in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro scritto dall’avvocato e psicologo Marco Della Luna assieme al neuropsichiatra Paolo Cioni ci viene in aiuto. Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia. “Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo” Johann Wolfgang von Goethe. Dire alle persone che esse sono prigioniere di un sistema è pericoloso e controproducente perché può scatenare rivolte e ribellioni, mentre convincere gli stessi prigionieri di essere liberi e in democrazia, elimina ogni forma avversa e ogni tentativo di evasione. Il titolo di un libro del gesuita Anthony De Mello, a tal proposito è interessante, perché se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio. Avrebbe la possibilità di volarsene via, di spiccare il volo, ma tale potenzialità (castrata dalla società intorno) rimarrà latente per il resto della vita o almeno fino al “risveglio”. Lo aveva perfettamente compreso Edward Bernays, tecnico della propaganda, che nel suo saggio Propaganda del 1929, spiega come sia stato proprio l’avvento delle forme di governo democratico e delle cosiddette libertà individuali, assieme all’industrializzazione, a produrre la necessità oggettiva (da parte della politica e dell’economia) di governare, cioè manipolare dall’alto il pensiero e il comportamento delle masse, sia come elettori che come consumatori. Questo è il motivo per cui oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia. Non solo, la manipolazione è essenziale e strutturale nella vita quotidiana del mondo in cui viviamo, e se non ci credete leggete fino alla fine. In un siffatto scenario, dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. Solo conoscendo possiamo difenderci.

L’importanza dell’informazione. L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone. Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc. La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni (commerciali, politiche, economiche, ecc.), mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento. Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento. L’importanza dei mezzi di comunicazione, come detto prima, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso. L’informazione proprio per questi motivi, è controllata in modo strettissimo: pochissime agenzia di stampa, di proprietà rigorosamente privata e bancaria, forniscono le informazioni alla quasi totalità dei media (giornali, telegiornali, radio e internet).

Rilassamento e distrazione per meglio controllare. Il rilassamento è la più semplice tra le condizioni mentali che aumentano la suggestionabilità. Tale stato si può indurre facendo in modo che le persone si stanchino fisicamente e mentalmente, oppure tediandole con compiti e discorsi ripetitivi o distraendole con stimoli erotici e/o sessuali (donne bellissime seminude che presentano un programma o vendono un prodotto, ecc.). Anche la musica ha la sua importanza, perché può essere molto dolce per cullare o al contrario usare frastuoni per stordire letteralmente le persone. Se ad un pubblico rilassato (davanti alla tivù) si somministra una storia con determinati contenuti (la classica storia che si vede nei programmi d’intrattenimento), si ottiene l’induzione di una trance, nelle quale è facile poi operare suggestioni e impianti mentali. La distrazione è indubbiamente la strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione di massa. Tecnicamente il distrarre l’attenzione cosciente (quindi l’azione dell’emisfero cerebrale dominante) di una persona assorbendola in qualche attività o distraendola con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l’emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico, rendendo possibile l’instillazione di suggestioni, immagini, storie, ecc. Tutto quello che viene veicolato media (tivù, giornali, telegiornali e radio) in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa. Le telecamere e le luci dei riflettori vengono indirizzate su problematiche del tutto inutili per noi (la casa del partito di governo, i rom, gli stupri, delinquenza, l’assassinio in famiglia, ecc.), ma estremamente funzionali per il Sistema, che in questa maniera non fornisce le Vere informazioni e notizie. Riempiono, per così dire, il palinsesto mediatico, per riempire il nostro cervello con spazzatura, idiozie, gossip, e altre stupidità amene. Una volta raggiunto il limite non c’è più spazio per le cose importanti.

Obbedienza al Sistema. Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).

La scuola. La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia. Abituare i bambini, attraverso l’esecuzione ripetuta per anni degli ordini degli insegnanti, a seguire gli ordini delle autorità; abituarli alla sistematica gratificazione, all’assenza di regole e di confronti con la realtà, sforna creature incapaci di auto-disciplina, completamente dipendenti e incapaci di organizzarsi. Bambini siffatti, saranno adulti corrotti e dipendenti dall’esterno, quindi più facilmente manipolabili. Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo. A tal proposito, il linguista statunitense Noam Chomsky scrive: “siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia”. La conformazione e indottrinamento del popolo statunitense è l’esempio perfetto. Il giorno a stelle e strisce inizia con l’alzabandiera, prosegue con il canto dell’inno nazionale, le preghiere collettive e le esaltazioni patriottiche. Tutta questa “democrazia” e “libertà” del popolo fanno degli USA, non a caso, il paese più guerrafondaio del pianeta! Viene da sé che nelle scuola non possono insegnare la verità, perché la Verità renderebbe gli uomini liberi! Non stupisce quindi trovare scritto negli attuali sussidiari scolastici, commenti sulle straordinarie proprietà degli alimenti transgenici (OGM), e come risolveranno per esempio la fame nel mondo. Questa è la più becera e deleteria propaganda di Regime: facendo crescere i bambini di oggi con simili falsità (facilmente dimostrabili), sarà molto più facile da adulti condizionarli, e questo è solo un banale esempio. Mentre la nostra società deve comporsi non di uomini liberi, ma di una massa di lavoratori-consumatori-elettori alla base, e un piccolissimo gruppo o strato superiore, di dirigenti, figli di imprenditori, politici e banchieri. Solo questi ultimi vengono portati ad un livello di conoscenza privilegiato che consentirà loro di continuare a dirigere la società e mantenere il potere stabilito.

La neuroscienza. Per fare luce sulla manipolazione mentale e come questa viene messa in atto ogni giorno è necessario avere delle nozioni sulle funzioni primarie del nostro cervello. Il cervello è formato da due emisferi: destro e sinistro. Entrambi processano e analizzano gli stessi dati, la differenza sta nel fatto che l’emisfero di sinistra processa in maniera lineare o sequenziale, quello di destra invece processa i dati simultaneamente. Non solo il destro essendo muto (il centro del linguaggio è a sinistra) deve affidarsi all’emisfero sinistro perché gli fornisca spiegazioni plausibili, ragionate, in vista delle decisioni da prendere sulla base del materiale (immagini, suoni, ecc.) processato a ogni istante. In pratica tutto deve passare per il sinistro. Siamo cresciuti con la credenza che nasciamo con un certo numero di neuroni e che questi lentamente muoiono senza ricrescere. Le ultimissime scoperte della neuroscienza dicono invece che i neuroni incessantemente formano nuove sinapsi[2] e sciolgono sinapsi vecchie, e in modesta misura, nel cervello si generano nuovi neuroni, soprattutto in determinate parti del cervello. Questo fatto importante si traduce così: l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità, schemi comportamentali, (per esempio apprendere una poesia a memoria, suonare il pianoforte, ecc.) si attua mediante la formazione di nuovi circuiti e lo sviluppo vero e proprio nel cervello delle aree relative. Quindi imparare cose nuove non solo allena il cervello ma anche crea e sviluppa delle zone cerebrali. Viceversa, trascurando queste facoltà, si produce la loro decrescita. Il nostro cervello è in grado di elaborare una mole incredibile di informazioni: oltre 400 miliardi di bits ogni secondo, ma siamo consapevoli di soli 200 bits. In pratica siamo consapevoli di mezzo miliardesimo di ciò che avviene e giunge al nostro cervello! Da questo punto di vista, possiamo, con un certo sforzo e impegno, esercitare e coltivare la capacità intrinseca di essere consapevoli in ogni momento della vita, oppure pigramente lasciarci andare facendoci coccolare e atrofizzare l’encefalo. Tutta l’industria dello spettacolo e del divertimento (discoteche, alcol, droga, ecc.) lavorano intensamente per rendere piacevole proprio questa lenta ma inesorabile atrofizzazione; dall’altra parte la politica scolastica mira a renderle legittime agli occhi dei più giovani. Il tutto perché una popolazione di persone etero-dirette (atrofizzate nel cervello e nella coscienza) è molto più gestibile di una popolazione di persone auto-dirette. L’altra cosa importante necessaria per comprendere il quadro generale è che la maggior parte delle cose che facciamo nella nostra vita, da mattina fino a sera, le eseguiamo inconsciamente. Nel farle, non solo non siamo coscienti di essere coscienti, ma non siamo nemmeno coscienti di farle. Questo processo incredibile sarà chiarito con l’esempio degli acquisti nei supermercati. Ricapitolando il nostro inconscio registra ed elabora molti più dati di quelli di cui siamo consapevoli: il processo di elaborazione verbale, di ragionamento, di coordinamento sensori-motorio, mentre parliamo (scriviamo o guidiamo l’auto o suoniamo il pianoforte o giochiamo a calcio) è non solo interamente, o quasi interamente, subconscio, ma è anche immensamente più veloce della coscienza. Se è vero, come è vero, che il novanta per cento di quello che facciamo viene gestito inconsciamente, mettere le “mani” in questa parte oscura della nostra mente, significherebbe avere un potere enorme di controllo…

Il senso di impotenza. Un'altra strategia, strettamente interconnessa con il tema del controllo, è la gigantesca campagna mediatica che inculca il senso di impotenza. Un vera e propria operazione pianificata che sta facendo da una parte assuefare a sentirsi impotenti, e dall’altra desensibilizzando alla violenza, spegnendo ogni reattività emotiva. Come viene attuato tutto ciò? Bombardando di immagini e notizie violente (assassinii, stragi, eccidi, distruzioni, brutalità) senza che avvenga alcun intervento e/o cambiamento per porvi fine. Perché lo fanno? Assuefacendoci ad accettare l’illegalità, il degrado, il furto, il crimine, l’insicurezza del territorio, le bande, l’immigrazione selvaggia, ecc. come cose inevitabili e irrisolvibili, e contemporaneamente non lasciando il tempo di pensare e riflettere, subissandoci di infiniti, incalzanti, estenuanti adempimenti: fisco, contributi, tasse, tariffe, bolli, revisione caldaia, auto, ecc., non è possibile per noi capire cosa sta realmente accadendo, e soprattutto non è possibile organizzarci di conseguenza. Il senso di impotenza, grazie ai mezzi di comunicazione di massa sta contagiando la società occidentale in maniera capillare, le persone oramai sono completamente apatiche e prive di volontà di cambiamento. Per quale motivo dovremmo cambiare noi stessi e la nostra vita, se non vediamo la luce, se le aspettative sono assolutamente nere? Questo però blocca e paralizza le coscienze di milioni di persone totalmente in balia del Sistema.

Cognizione e comportamento. Abbiamo visto prima che la scuola è strutturata per condizionare culturalmente e socialmente i bambini. Bisogna sapere che già nella prima infanzia ci creiamo falsi sistemi di convincimenti circa la realtà che ci circonda, gli aspetti che più ci toccano (rapporti con i genitori, le figure di potere da cui dipendiamo). Dal punto di vista psicologico, questi sono sistemi falsi, censurati, distorti non conformi alla realtà stessa, al fine adattativo di evitarci angosce e conflitti con certi aspetti della realtà, facendoci vivere in una realtà soggettiva modificata, resa compatibile con i bisogni e le difese della nostra psiche e con l’esigenza di mantenerci in accordo con le persone da cui dipendiamo. Certe pratiche di manipolazione, si agganciano (se ovviamente ben congegnate) proprio a questi meccanismi, alle distorsioni e rimozioni che sono i loro prodotti e che interessano soprattutto il campo della paura, aggressività e sesso. I manipolatori (che possono essere religioni, sette, marketing e politica) costruiscono su di essi l’adepto, il cittadino, il consumatore, il lavoratore. Alle figure di potere genitoriali subentrano o si associano, quelle politiche, governative, giudiziarie, ma anche testimonial della reclame!

Pubblicità. La pubblicità commerciale nasce negli Stati Uniti negli anni ’20 per produrre, dirigere, sostenere la domanda di beni e servizi prodotti in massa dagli impianti manifatturieri. In seguito, dalla metà degli anni ’50, la produzione, l’offerta di beni, superò di molto la domanda, per cui la pubblicità iniziò a indurre la gente a massificare i consumi, creando veri e propri bisogni. Il tutto per vendere prodotti. In seguito si è arrivati in cui la produzione supera il potere di acquisto, il reddito. Questa situazione è socialmente ed economicamente gravissima, perché gli investimenti attuati per la produzione sono a rischio perché la produzione non sarà comperata. Da qui il rischio di un crollo sistematico e da qui la nascita delle forme di ampliamento del potere di acquisto, ampliando l’accesso al credito: carte di credito e di debito! Negli anni ’90 il marketing diventa “one-to-one”: la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, permessa dall’informatica e l’elettronica, consente di tracciare il singolo cliente in modo tale dal lanciargli gli stimoli personali e mirati. Stiamo parlando di pubblicità personalizzata, ben rappresentata nel film di fantascienza “Minority Report”. Il marketing pubblicitario, che sia di un farmaco o un cibo, è indubbiamente il più spietato e certamente scientifico sistema di condizionamento mentale. Il loro scopo è quello di convincerci a comprare un prodotto. Per l’analisi delle reazioni e lo studio della psiche, oltre ai test verbali, il marketing di oggi possiede un ricco arsenale di strumenti biofisici (frequenza e ampiezza delle onde corticali, frequenza respiratoria e cardiaca, consumo di ossigeno, resistenza cutanea, tono muscolare, vasocostrizione periferica, ecc.) in gradi di misurare il livello di eccitazione e attenzione del soggetto. La neuroscienza, che in questo ambito potremo chiamare neuromarketing, ha descritto che l’area encefalica rilevante ai fini della decisione (di acquisto) è la corteccia prefrontale mediana. E’ comune pensare allo spot pubblicitario in tivù o su un giornale, come alla classica pubblicità di una azienda. Niente di più sbagliato. Ogni parola, colore, carattere, frase, immagine, logo, soggetto usato, ai nostri occhi inesperti potrà sembra casuale, ma non per i neuroscienziati che stanno dietro. Questi esperti (psicologi, psichiatri, sociologi, neuropsichiatri, ecc.) pagati profumatamente, non creano solo pubblicità, ma veri e propri condizionamenti tali da produrre determinate associazioni o stati d’animo nella mente dei destinatari, cioè noi consumatori. Frequentemente nelle immagini pubblicitarie o propagandistiche vengono inseriti “embeds”, cioè parole o immagini evocative nascoste, non manifeste, non coglibili dalla mente conscia, ma ritenute coglibili dall’inconscio. Spesso e volentieri queste parole o immagini nascoste sono stimoli sessuali: parole come “sesso”, “sex”, o immagini di organi sessuali, donne nude, orge associate al prodotto reclamizzato. Il tutto, da una parte, per facilitare le scelte di acquisto, e dall’altra, per deviare e quindi meglio controllare le masse. Interferire nella sessualità delle persone (come avviene in molti culti religiosi) è un mezzo sicuro ed efficace per agire sugli strati profondi della psiche! Se ciò sembra impossibile, le parole del dottor Lechner in merito a quello che fanno alcuni psicologi e psichiatri nell’ambito dell’alcolismo, potranno sembrare fantascienza. Con la scusa di aiutarli a liberarsi dalla dipendenza dall’alcol, raccolgono informazioni su incubi e allucinazioni che i loro pazienti sperimentano soprattutto quando sospendono l’assunzione dell’alcol, e le usano per congegnare pubblicità di alcolici, col presupposto quanto criminoso scopo di evocare, tramite immagini angoscianti, il bisogno di assumere alcol! Un’altra tecnica “dolce” di conquista seduttiva, consiste nell’indurre la convinzione che la nostra libertà sia in pericolo e che si debba prendere quanto prima una decisione. “Ti stai accontentando? Passa a Quattro Salti in Padella di Findus”, dice la pubblicità televisiva. Tradotto: “stai accettando una limitazione alle tue aspirazioni a mangiar bene? Sei uno sciocco a farlo, perché puoi soddisfarle, liberandoti dai limiti, passando a Quattro salti in padella! Lo spot non vuole certo aumentare la nostra libertà, ma all’opposto restringerla, inducendoci a comprare quel prodotto specifico. Far credere al soggetto che la decisione deve essere sua e solo sua, è un trucco efficace per predisporlo a decidere come si vuole che decida, lasciandogli però l’illusione della libertà. Il filone centrale della psicologia del marketing sono i fattori decisionali: Motivational Research, ricerca motivazionale. La neuroscienza sa che gli uomini non sono consci del perché fanno buona parte di ciò che fanno. Ecco perché le persone, illudendosi del contrario, rispondono allo stimolo condizionato del simbolo e non alla qualità reale. La pubblicità, la tecnica motivazionale si concentra proprio sulla manipolazione dei simboli. I consumatori vengono conquistati mediante suggestioni illogiche, non mediante la qualità o efficacia del prodotto, e questa è la logica delle griffes (prodotti spesso mediocri ma venduti a prezzi alti in virtù di una etichetta-simbolo, quindi esclusivi e per pochi). Il senso di colpa collegato al piacere di consumi voluttari come tabacco, alcol, dolciumi, inibisce i consumi, quindi va contrastato associandolo per esempio a valori positivi (come il medico che fuma, i nomi alcolici di protesta politica “Fidel”, “Cuba Libre”, calore di famiglia, quindi etica, per i dolci ecc.). Rispetto al prodotto artigianale, il bene di produzione di massa viene spettacolarizzato per trasformarlo in un simbolo. I supermercati, non a caso, sono luoghi in cui si concentra un potere enorme di emanazione simbolica, quindi un enorme potere condizionante sulla mente. I due terzi degli acquisti eseguiti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto, sotto l’effetto di stimoli locali, in uno stato psicofisiologico alterato. Lo ha accertato una ricerca nel 1954 della DuPont Corporation. Infatti nel supermercato la persona è alquanto indifesa rispetto alla manipolazione e si trova in una specie di trappola psicologica, che può essere perfezionata con l’aggiunta di stimoli musicali e olfattivi. Tra tutte le categorie di consumatori, la più indifesa è quella dei fanciulli, nei quali è facile imprimere bisogni, affiliazioni e abitudini. Inoltre i bambini sono molto più vogliosi di cose nuove e meno capaci a resistere agli impulsi. Sono il punto cedevole della famiglia e infatti il marketing punta proprio su di loro per indurre i genitori a sborsare quattrini. Con i bambini è più facile suscitare ondate di moda o voghe, che inducono consumi a valanga di tutto un collegato di prodotti sussidiari e con funzioni diverse. La pubblicità mira a modificare il panorama cognitivo, la visione del mondo, dei valori, dei pericoli o stile di vita, in pratica la pubblicità è l’industria della creazione dei bisogni immaginari e di mode!

Messaggi subliminali. Sono messaggi che vanno ad agire sotto la soglia della coscienza, quindi non sono percepibili. La visione umana può percepire una immagine in un filmato solo se essa è presente almeno in 12 fotogrammi. La Coca-Cola per prima inserì delle sequenze di fotogrammi più brevi, con contenuto pubblicitario, in alcune pellicole cinematografiche. Risultato: gli spettatori esposti a tale pubblicità consumarono il 39% in più di Coca-Cola. Nel 1978 in molti supermercati americani si diffondevano tramite gli altoparlanti, a un livello sonoro impercettibile alla parte conscia, messaggi esortanti a non rubare. Risultato: il taccheggio si ridusse del 36%. Il presidente Gianni Agnelli in una sua lettera agli azionisti della Fiat parlava di messaggi subliminali con i quali “sonorizzare” e strani profumi con i quali “aromatizzare” i propri stabilimenti al fine di aumentare la produttività e migliorare il rapporto (sottomissione) lavoratori-azienda. Anche la frequenza specifica ha la sua importanza. Si è scoperto che le parole di alcuni telepredicatori sono abbinate ad una frequenza di 7 Hz. La frequenza del vibrato sembra avere un effetto suggestionante e alterante sul livello di coscienza e capacità critica. Un’altra frequenza critica è quella intorno ai 3,5 Hz, cioè la frequenza di risonanza del cranio umano. Negli anni ’70 si è scoperto che la musica può indurre la secrezione di sostanze oppioidi (encefaline, beta-endorfina, ecc.) che hanno una spiccata azione sulla psiche, euforizzate e anestetica. Quindi la musica induce decognizione.  Anche la televisione stimola la secrezione delle medesime sostanze.

Associazione e ripetizione. Una iniziativa oggettivamente poco accettabile come una guerra, una legge, una tassazione, ecc. può essere resa meno pesante etichettandogli una denominazione falsa ma semanticamente “buona”, accettabile (lotta al terrorismo, democratizzazione, liberazione, sicurezza collettiva, ristrutturazione, guerra umanitaria, missili intelligenti, ecc.) e ripetendola fino allo stremo in ogni situazione e circostanza. La ripetizione di un messaggio, uno spot, se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può far assorbire il contenuto, le implicazioni del messaggio stesso come se fossero un fatto provato, anche se non lo sono (“le armi di distruzione di massa di Saddam”, “le torri gemelle e Bin Laden”, ecc.). Analogamente applicando denominazioni odiose, repulsive (antisemita, negazionista, revisionista, antisionista, terrorista, stato canaglia, ecc.) si può ottenere l’effetto contrario, al fine di colpire, delegittimare, screditare, criminalizzare le iniziative, le persone, le idee non gradite. Il principio è sempre lo stesso: gli input - se si insiste adeguatamente - tendono a formare schemi inconsci nelle persone. Questo spiega perché i bambini vengono educati e acculturati in questo modo. Attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze a un modo ben preciso e voluto di concepire la realtà, la nazione, la storia, l’identità, ecc. Crescere ripetendo e sentendosi ripetere decine di migliaia di volte quei messaggi, certamente va a incidere a livello emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione stessa di quello che poi si sentirà “reale”, “provato”. Pensiamo alla nostra società, in cui ogni canale televisivo ha un suo serial popolare, tanto per fare un esempio di indottrinamento, nel quale la polizia, la magistratura svolgono un’azione efficace, incorruttibile a tutela de cittadino, mentre la realtà vede la criminalità sempre più fuori controllo e le istituzioni sempre più inefficienti. Propaganda allo stato puro.

Restrizioni linguistiche. Consiste nell’imporre con diversi mezzi (insegnamento, televisione, ecc.) di non usare locuzioni o concetti, e di usarne altre in sostituzione, solitamente più vaghi, imprecisi. “Cieco”, “negro”, “invalido”, “spazzino” non vanno bene, molto meglio “non vedente”, “nero”, “diversamente abile”, “operatore ecologico”. Ma perché tutto questo? L’inibizione dell’uso linguistico e concettuale, alla formulazione di determinati dubbi (Resistenza, shoà, responsabili dell’11 settembre, ecc.) è idoneo per impiantare nei giovanissimi un senso di divieto, di colpa in relazione al pensare certe cose, quindi educa ad un’autolimitazione del pensiero. Infine un impoverimento espressivo comporta un impoverimento concettuale!

Modificare le certezze. Chiunque voglia manipolare una persona, per indurla a comprare qualcosa o per piegare la sua resistenza a un’azione qualsiasi di persuasione, ha la necessità di somministrare molti stimoli nuovi e interessanti, in modo tale che la corteccia prefrontale lavori e si affatichi. Dopodiché deve sommergerla di dati, dogmi, slogan, ecc. (proprio come lavora la tivù) per stremarla ancor di più, in questa maniera la corteccia prefrontale lascia le redini del cervello ai circuiti limbici, più primitivi ed emotivi, pertanto più suggestionabili e indifesi. La corteccia prefrontale è influenzata da sostanze chimiche tossiche che possono danneggiarla, come le droghe, l’alcol, le tossine alimentari, ma anche da forti emozioni, privazione del sonno, stress cronico e una dieta ricca di grassi animali possono rendere le persone più esposte alle manipolazioni esterne. Per assurdo, concedendo alle persone totale libertà di condurre una vita sregolata, innaturale, ci si agevola il compito di annullare la loro libertà più profondamente di quanto sarebbe possibile senza quella concessione.

“Shock and awe doctrine”. La cosiddetta “dottrina dello shock e sgomento” viene oggi applicata su scala globale. Mettendo singole persone o intere popolazioni sotto shock, si può produrre il loro consenso a un cambiamento, riforma, legge, restrizione di libertà, guerra, ecc. L’esempio delle Torri Gemelle e delle leggi repressive e guerre avvenute dopo, è lapalissiano. Sfruttano l’effetto sorpresa e di spavento come enorme fattore di distrazione e paralisi di massa, inibitore di possibili reazioni e resistenze. Lo shock è molto generico e può essere prodotto da catastrofi naturali (epidemie, terremoti, pandemie, ecc.), quanto da fatti economici (recessioni, crisi, crolli in borsa, fallimenti, ecc.) e politici (guerre, colpi di stato, ecc.). Un esempio sono le domeniche a targhe alterne per meri fini di risparmio energetico. Questa imposizione dall’alto, generando nelle persone, allarme e preoccupazione di non poter usare la propria auto, di perderne l’importante risorsa, crea totale disponibilità ad accettare fortissimi e ingiustificati rincari dei carburanti, pur di conservarla! Un altro esempio della dottrina dello “shock anche awe” potrebbe essere i black-out che hanno interessato il territorio nazionale qualche anno fa, la cui risoluzione sarebbero le centrali nucleari. Questo caso rientra anche nella cosiddetta strategia del “problema-reazione-soluzione”. Avendo in mano la Soluzione (centrali), si crea il Problema (black-out) e si attende Reazione (quasi sempre emotiva) delle masse, che accetterà di buon grado ogni soluzione prospettata pur di evitare il disagio.

Debunking. Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni. La campagna “Mani Pulite” è stata, tra le altre cose, una grande operazione proprio di debunking, finalizzata cioè a salvare la credibilità del sistema politico-giudiziario. Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con “ganci” diretti all’inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l’autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni “appestanti” coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc. L’approdo estremo del debunking è quello di portare lo smascheramento degli smascheratori alle estreme conseguenze, ossia portare l’opinione pubblica alla conclusione che tutto è marcio, tutti mentono, tutti sono ladri, tutti fregano. Per tanto la verità non si potrà mai sapere, e quindi è moralmente giustificato arrangiarsi, infischiarsi di tutto e tutti. Si giunge all’egoismo più radicale e disumanizzante.

Chi trova un nemico trova un tesoro. La frustrazione genera tensione e aggressività; e l’aggressività può scaricarsi contro di sé o contro un oggetto esterno. Quando un tale tipo di frustrazione è diffusa in tutta la popolazione, il momento è propizio per fondare un movimento e/o organizzare un attacco verso il nemico. Nel nostro mondo tormentato da insicurezza e frustrazione (create ad hoc) c’è un gran bisogno psicologico e sociale di un nemico, di colpevoli, di capri espiatori (terroristi, rom, immigrati, ecc.).

Dipendenze chimiche. Nella nostra società la diffusione dell’uso di sostanze psicotrope è enorme. Un’altissima percentuale di persone fa uso stabile e ha sviluppato qualche forma di dipendenza da droghe, alcol o psicofarmaci. Decine di milioni sono i minori letteralmente drogati con psicofarmaci. Gli effetti di tali sostanze psicoattive convergono tutti nel diminuire la libertà di giudizio, di resistenza e di azione delle persone e ovviamente nell’aumentare la loro condizionabilità e suggestionabilità. In pratica la persona dipendente, da alcol o droghe o psicofarmaci o barbiturici è molto più controllabile e plasmabile dal Sistema, lo stesso che veicola e vende tali sostanze. Coloro che si aiutano e si abituano all’aiuto chimico, perdono la capacità di autodeterminazione. Una società così siffatta non è una società libera. I farmaci psicoattivi o psicofarmaci vengono veicolati, con la compiacenza della psichiatria, dalle case farmaceutiche; il mercato immenso delle droghe e dell’alcol, è gestito dalla grande finanza internazionale e il flusso di narcodollari, per il 60% avviene negli Stati Uniti, collegato a quello del traffico di armi.

Cinema e televisione. Il mussoliniano “cinema l’arma più forte” ha fatto il suo tempo o anche oggi l’intrattenimento cinematografico ha la sua importanza nel condizionare le masse? I film di propaganda seppero produrre nel passato veri e propri capolavori (“Il grande dittatore”, “Il trionfo della volontà” solo per citarne un paio), ma anche oggi la forza dell’arma del cinema non è minimamente spuntata: Hollywood docet. Il cinema ha funzione d’avanguardia per veicolare un certo tipo di messaggio, per poi sondarlo e una volta passato, trasferirlo nel piccolo schermo: la televisione! In pratica il cinema prepara il terreno, predispone l’intero organismo al virus, che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione. Senza che ce ne accorgiamo il grande schermo fa filtrare nelle pieghe delle sceneggiature e regia il modo di pensare di domani, e la sua enorme forza di penetrazione sta proprio nel silenzio e attenzione. Mentre la tivù deconcentra (anche questo molto utile per certi aspetti), nella buia sala regna il silenzio totale e si è da soli, con la massima attenzione.  Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni.

L'INFLUENZA DEI MASS MEDIA E MANIPOLAZIONE MENTALE.

[LIBRO] La realtà mediata: l'influenza dei mass media tra persuasione e costruzione sociale della realtà. E Cheli - 1997 - books.google.com… Il concetto di atteggiamento in psicologia sociale: evoluzione o involuzione?

[LIBRO] Mass media e discussione pubblica: le teorie dell'agenda setting. R Marini - 2015 - books.google.com… che il pubblico stabilisce con essi (quindi senza che vi siano precise intenzioni di persuasione o addirittura di manipolazione dei cittadini … condiviso con altre teorie e approcci, che – intorno agli anni Settanta – aprono una nuova prospettiva sul ruolo dei mass media nella società …

[LIBRO] La fabbrica del consenso. Ovvero la politica dei mass media. N Chomsky, ES Herman - 2008 - books.google.com… processi di manipolazione e di interpretazione sistematicamente faziosa degli eventi, occorre conoscere non solo le macrooperazioni ma anche …

[LIBRO] Il problema della manipolazione: peccato originale dei media? G Gili - 2001 - books.google.com … Page 13. Introduzione. Perché studiare ancora la manipolazione nei mass media? 1. I termini "manipolare" e "manipolazione" derivano dal latino medievale e se ne trova traccia in documenti in lingua italiana, francese e inglese già nel XVII e XVIII secolo …

[LIBRO] La maschera e il volto (percezione sociale del crimine ed effetti penali dei media) C Paliero - Rivista italiana di diritto e procedura penale, 2006 - air.unimi.it… un metro su cui misurare l'obiettività della rappresentazione della criminalità offerta dai media …nel quale tanto il sub-sistema penale quanto il sub-sistema mass-mediatico svolgono … escludere che l'intreccio di questi diversi veicoli comunicativi porti alla manipolazione in itinere …

[LIBRO][PDF] Il quinto potere. I Ramonet - Le Monde diplomatique/ll manifesto, 2003 - archivio.oltreloccidente.org… questo presidente e il suo governo hanno sempre rispettato il quadro democratico, i media, in mano a un piccolo gruppo di privilegiati, continuano a utilizzare tutta l'artiglieria delle manipolazioni, mistificazioni e … I mass media e la globalizzazione liberista sono intimamente legati …

[LIBRO] La globalizzazione delle cattive idee: mafia, musica, mass media. F Viscone - 2005 - books.google.com

[PDF] unimol.it Il fantasma della realtà: Prospettive realiste e idealiste nell'analisi dei mass media G Gili - Studi di sociologia, 1998 - JSTOR … II concetto di manipolazione implica una posizione di equilibrio, dalla quale le notizie possono essere tolte a causa dell'influenza del pregiudizio, del … L'elemento che accomuna tali studi e il rifiuto dell'idea che i mass media riflettano e allarghino un consenso sulla definizione di …

[LIBRO] Il medium è il massaggio. M McLuhan, Q Fiore - 1968 - gliappuntidifabio.it … sensi ei nostri sistemi nervosi alle manipolazioni di coloro che cercano di trarre profitti prendendo in affitto i nostri occhi, le … Page 2. I mass media, secondo McLuhan non sono neutrali, ogni medium condiziona i propri utenti e contribuisce a plasmarne la mente …

ACNP Full Text. Intellettuali e mass-media nell'Italia fascista. R Carpanetto Firpo - Rivista di storia contemporanea, 1974 - search.proquest.com…nella creazione ed affermazione di un mito, ed e uno specchio fedele delle manipolazioni operate dal … 368 Intellettuali e mass-media nell'Italia fascista furono i miti creati e imposti dal nuovo … La manipolazione operata dal regime sulle masse era di tipo emozionale, ed in essa …

[LIBRO] La grande illusione: opinione pubblica e mass media al tempo della guerra di Libia. I Nardi, S Gentili - 2009 - books.google.com… In Italia questo articolato meccanismo di consenso, basato sulla manipolazione della parola e dell'immagine, fu messo a punto con successo a partire dalla guerra di Libia, vera prova generale di quanto avverrà nel campo dei mass media solo tre anni dopo, al momento della …

[DOC] Noi e gli altri. L'immagine dell'immigrazione e degli immigrati sui mass media italiani. M Corte - CESTIM Centro Studi Immigrazione Onlus, Verona, 2002 - cestim.net… comunicazione di massa adulti. In secondo luogo perché influenzano un pubblico che non ha una conoscenza diretta degli avvenimenti e quindi soggiace alle influenze

e alle manipolazioni dei mass media. L'influenza si esercita …

[LIBRO] Chiesa e informazione. I mass media della Santa Sede. L Mazzei - 1997 - books.google.com… IN URBE LUCIANO MAZZEI CHIESA E INFORMAZIONE I Mass Media della Santa Sede dlssertatio ad lauream in Facultate Scientiarum Socialium apud pontificiam universitatem s. Thomae in Urbe «L'ERMA» di BRETSCHNEIDER Romae 1997 Page 2. Page 3 …

[LIBRO] La" camera" dei bambini: cinema, mass media, fumetti, educazione. A Faeti - 1983 - books.google.com… Questi ultimi, «oggetto» di trat- tamento, di elaborazione, di manipolazione, sono divenuti un «soggetto» vendicativo, petulante, esplicitamente … E colpisce, anche in termini di critica ai mass-media, vedere riprodotta quella carta così specificamente «giovane», mostrata per …

[LIBRO] Lo specchio delle brame: mass media, immagine corporea e disturbi alimentari. S Ladogana - 2006 - books.google.com Page 1. Silvia Ladogana LO SPECCHIO DELLE BRAME Mass media, immagine corporea e disturbi alimentari Page 2 … Silvia Ladogana LO SPECCHIO DELLE BRAME Mass media, immagine corporea e disturbi alimentari FRANCOANGELI Thie One li QCPD-AE6-01YJ Page 6 …

[PDF] Genetica e biotecnologie nei mass media italiani. S Mini - JCOM, 2005 - jcom.sissa.it… spazi e dai formati loro consoni (brevi dopo l'11° pagina), entrano in gioco temi legati alla manipolazioni diretta della … La lotta al cancro e la manipolazione della vita sono le due tematiche che più spesso compaiono in apertura e … Genetica e biotecnologie nei mass media italiani …

[LIBRO] La vita è un'emozione?: Mass media, nuovi media e sfide educative. M Geuna, A Arato - 2009 - books.google.com… più quello coi loro simili, ma, statisticamente secondo una curva crescente, con la recezione e la manipolazione di beni … sionali, fino allo spettacolo permanente della celebrazione dell'oggetto nella pubblicità e nelle centinaia di messaggi giornalieri trasmessi dai mass media …

[LIBRO] Dal sogno degli alchimisti agli incubi di Frankenstein. La scienza e il suo immaginario nei mass media: La scienza e il suo immaginario nei mass media. A Candela - 2013 - books.google.com… l'establishment moscovita avrebbe infatti in- vestito ingenti somme di denaro nella progettazione di apparecchiature ca- paci di manipolare il comportamento … nealogie sono radicate nella storia, più o meno profonda, di una tradizione culturale ea cui i mass media ricorrono nel …

[PDF] Storia e uso pubblico della storia. N Gallerano - Id.(a cura di), L'uso pubblico della storia, Milano, Angeli, 1995 - deportati.it… La mia risposta è più sfumata: non solo perché la manipolazione e l'uso strumentale … del fascismo/nazismo e del comunismo: il primo, che s'impegna a manipolare la modernità …incontrastato dell'ups, e ora invece sfidato e incalzato dalla storiografia prodotta dai mass media …

[DOC] Le scienze della comunicazione. G Fatelli, M Morcellini - 1998 - academia.edu… produttori competono per conquistare i consumatori. Ne risulta una varietà di informazioni ed opinioni che "democratizza" i mass media e riduce al minimo il rischio della manipolazione. Coloro che utilizzano tale punto di vista.  Nuovi media e azione collettiva nella Spagna contemporanea: gli eventi del marzo 20041. JA Villacampa, IS Rodríguez - Partecipazione e Conflitto, 2009 - francoangeli.it … 7 Sono cinque i gruppi economici che controllano i mass-media spagnoli: Prisa, Recoletos …specifiche che tuttavia, non avendo ottenuto copertura da parte dei media tradizionali, sono …Essendo la sua una nomina governativa, fu incolpato per la manipolazione dell'informazio- ne …

[PDF] unict.it. Riflessioni sui mass media tra mistificazione informativa e funzione civica. FAM Caruso - Annali della facoltà di Scienze della formazione …, 2011 - annali-sdf.unict.it.… questa fonte. […] Ci difendiamo con un sospetto di manipolazione che non porta però a conseguenze degne di nota, perché il sapere che viene dai mass media si chiude da sé in un complesso che si autorafforza. Attibuiamo a …

Potere culturale, mass media e dinamica storico-sociale. I Vaccarini - Studi di Sociologia, 1984 - JSTOR … l'udienza middle brow, destinataria specifica del midcult, ad essere privilegiata dai mass media di questo periodo … parlano e vivono nella loro pratica quotidiana il linguaggio (ovvero la molteplicità dei linguaggi) dell'avanguardia (...) la pratica della manipolazione eversiva dei …

[PDF] Network nativi e ruolo dei Mass Media nello sviluppo delle nuove identità. N PIERDICA - Antrocom, 2006 - antrocom.net… L'antropologia ha iniziato ad interessarsi e ad analizzare seriamente i mass media soltanto negli anni '80, esplorando in particolare le funzioni dei media indi- geni i quali … facilità d'uso e l'accessibilità economica degli strumenti di produzione e manipolazione dell'immagine …

[LIBRO] Homo mediaticus: mass media e culto dell'immagine. L Gentili - 2014 - books.google.com… In essa vengono esaminati fenomeni mediatici come l'influenza persuasiva, la manipolazione, i messaggi subliminali e l'uso della semiotica per fini commerciali … Herbert Marcuse parla di “bisogni falsi”, indotti dall'azione massificante dei mass media …

[LIBRO] Tonache cross-mediali: I Preti, suore e frati nei mass media. A Romeo - 2011 - books.google.com… di manipolazione che vengono spesso applicate dalla stampa nella “rappresentazione” del religioso. Per citarne altre: si pensi alle «stra- tegie di formazione dell'agenda dei media e di quella del pubblico»; alle «strategie di tematizzazione, cioè le scelte operate dai mass me …

[PDF] luiss.it. Il nuovo rapporto tra Chiesa cattolica e mass media: internet, la nuova frontiera dell'evangelizzazione. B Di Stefano - 2015 - tesi.eprints.luiss.it … di Dio: dalla tradizione orale e scritta, passando per le varie espressioni d'arte alla liturgia, fino ad arrivare ai moderni mass media. Carta stampata, radio, televisione e oggi anche Internet; fenomeno che vede la sua definitiva “esplosione” nella seconda metà degl'anni Novanta …

''Il Potere è nei media''. La P2 e l'editoria nella stampa italiana e inglese. EM La Rocca - 2002 - tesionline.it. … È questa la sfida di partenza che abbiamo accettato, per comprendere come sia possibile orientare la pubblica opinione attraverso i mass-media … Questa tesi vuole dimostrare quanto il potere dei media di manipolare la realtà dei fatti sia ampio, soprattutto nel distogliere la …

Potere dei media e società postindustriale. G SIAS - Studi di Sociologia, 1992 - JSTOR. … zare e manipolare, in un rapporto meccanicistico di causa/effetto (stimolo/risposta), la … più intuitivo che empiricamente accertato — della completa dipendenza degli individui dai mass media … di conoscenze e non piu in termini di persuasione o di manipolazione» (Wolf 1988 …

ACNP Full Text. Comunicazione politica. G Mazzoleni - Rassegna italiana di sociologia, 1997 - rivisteweb.it … semantica che contraddistingue l'espressione «comunicazione politica»: essa rimanda ai concetti di comunicazione, di mass media, di informazione … In quegli anni le tecniche di seduzione e di manipolazione dell'elettorato si sviluppano considerevolmente fino a divenire …

Il Progetto genoma umano ei media. Un case study per valutare l'attenzione dei media per la genetica. T Costa - JCOM, 2003 - jcom.sissa.it… progresso e del potere, della speranza di combattere malattie incurabili e del timore di terribili manipolazioni genetiche … 14 Implicazioni legali/etiche/manipolazione genetica 15 11 Page 12 …"The dramatisation of biotechnology in elite mass media". In Biotechnology 1996-2000 …

Percezione dell'influenza della TV e orientamento politico: l'effetto della terza persona in un contesto maggioritario imperfetto. N Cavazza, A Palmonari - Giornale italiano di psicologia, 2001 - rivisteweb.it… P-massmedia … p-manipolazione –1.38 P-stampa –1.66 p-controllo –1.53 p-personaggi –1.31. P-personaggi –1.07 M-divulgazione 1.09 M-cultura –1.55 P-inganno … a Abbiamo anteposto a ciascuna parola la lettera M se riferita a mass media, la P se riferita a Propaganda e la p se …

[PDF] dors.it. Comunicazione mass-mediale sulla salute e contesti sociali di scambio: quale intreccio? G Graffigna, AC Bosio - Psicologia Della Salute, 2009 - francoangeli.it… I gruppi di discussione face to face (della durata media di circa 90 minuti) hanno … tornare a riflettere anche per capire meglio le possibilità della comunicazione mass-mediale di … e “normalizzazione” del rischio di salute (“non è possibile, è una manipolazione…”; “questi dati mi …

[DOC] Manipolazione della coscienza sociale attraverso i mass media. S ARIFKHANOVA - academia.edu. Nel XXI secolo il possesso di informazione e istruzione determina lo status di una persona moderna nella società. Assieme all'ambito dell'istruzione, l'informazione determina gli ambiti del lavoro e dell'economia ed influenza la sfera della politica statale. La manipolazione delle informazioni.

Analisi delle relazioni fra percezione di mente, disturbi alimentari e ruolo dei mass-media. C Uccelli - 2012 - tesionline.it… la capacità di sentire e provare) ed agency (la capacità di agire e manipolare l'ambiente). Nel presente studio, sono state analizzate le relazioni fra la percezione di mente, gli atteggiamenti verso l'alimentazione (eccessivi e restrittivi) e il ruolo svolto dai mass-media …

Il diritto alla''giusta''informazione. S Chiesa - 2011 - tesionline.it. … Incominciamo dunque dando una definizione del concetto di “mass media”, letteralmente “mezzi di massa … Nel secondo capitolo si parla più propriamente di Manipolazione dell'informazione e come … di massa e quali siano le tecniche adottate al fine di manipolare l'informazione …

MASS MEDIA: DEFINIZIONI E FUNZIONI. C DEVIANZA, V AGGRESSIVITA - tesionline.it… CAPITOLO I MASS MEDIA: DEFINIZIONI E FUNZIONI 1.1 Problemi definitori 1.2 Cosa significa comunicare 1.3 La comunicazione attraverso i secoli 1.4 Perché comunicare? 1.5 Le comunicazioni di massa e la cultura di massa … CAPITOLO III MASS MEDIA E CRIMINALITA' …

[LIBRO] Mass media e nuova Europa. BB Chiappori - 2005 - books.google.com… Inoslav Besker. Danilo Taino Mass media e nuova Europa Bruno Mondadori Page 2 … Page 5. Boris Biancheri, Dennis Redmont Ennio Remondino, Wojciech Jagielski Stjepan Malovic, Inoslav Besker, Danilo Taino Mass media e nuova Europa Qj Bruno Mondadori Page 6 …

I mass media nella postmodernità: nuovo sistema istituzionale informale delle dinamiche ordine/disordine del sistema sociale. FAM Caruso - RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL' …, 2012 - francoangeli.it… Come scrive, infatti, Luhmann (2000) «Sappiamo abbastanza dei mass media per non poterci fidare di questa fonte. (…) Ci difendiamo con un sospetto di manipolazione che non porta però a conseguenze degne di nota, perché il sapere che viene dai mezzi di comunicazione …

Mass media e cultura di massa: alcune considerazioni generali e una rivisitazione del contributo di E. Morin E Besozzi - Studi di Sociologia, 1983 - JSTOR… i mass me dia non possono essere responsabili di una totale manipolazione della cultura … di massa: impressionati dalle conseguenze che un uso spregiudicato dei mass media aveva prodotto …espressione di una forma di potere intellettuale capace di manipolare e assoggettare …

MASS MEDIA E CRIMINALITÀ. S di Specializzazione - istituto-meme.it… Université Européenne Jean Monnet AISBL Bruxelles MASS MEDIA E CRIMINALITÀ Modena 24-06-2006 Anno accademico 2005-2006 Scuola di Specializzazione: Scienze Criminologiche … 3 CAPITOLO I MASS MEDIA: DEFINIZIONI E FUNZIONI pg. 5 1.1 Problemi definitori …

Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media M Tesoriero - 2012 - tesionline.it… L'elaborato consterà di tre diversi capitoli nei quali, partendo da una disamina generale sui mass media, verranno affrontate le teorie che nell'ultimo secolo si sono sviluppate intorno al tema della manipolazione mentale e su quelle che sono le tecniche utilizzate nonché gli …

[PDF] skemman.is «Pubblicare e propagare» Il potere dei mass media e il suo ruolo nei successi politici di Silvio Berlusconi. PU Widiger - 2016 - skemman.is… stessi, nell'auspicio che l´influenza dei media possa essere usata per migliorare la condizione del mondo e della gente, riducendo il rischio di manipolazione dall'alto … Page 7. 7 Parte prima: Il potere politico dei mass media 1.1. Le funzioni dei mass media …

Manipolazione dell'informazione: orientare l'opinione pubblica. D Portioli - 2009 - tesionline.it… Incominciamo dando una definizione del concetto di “mass media”, letteralmente “mezzi di massa”: con questa accezione intendiamo l … 1) media onnipotenti, 2) effetti limitati dei media, 3) ritorno all'idea dei media potenti; di … Bugie, manipolazione e omissione sono la stessa cosa …

[PDF] Il Dna forense nei mass-media: Dall'analisi di due importanti quotidiani. M Semiglia - 2009 - preprints.sissa.it… Relatore: Gianna Milano Febbraio 2009 Page 2. Master in Comunicazione della Scienza IL DNA FORENSE NEI MASS MEDIA 2/64 INDICE Introduzione 3 … 61 Bibliografia 63 Page 3. Master in Comunicazione della Scienza IL DNA FORENSE NEI MASS MEDIA 3/64 Introduzione …

L'immagine corporea tra costruzione mediatica e dispercezione. S Veneziani - 2009 - tesionline.it… delle società passate e come oggi siano mutati tali canoni conseguentemente alla diffusione dei mass media. La parte finale della tesi è dedicata alla dispercezione sia maschile che femminile e ai comportamenti che vengono messi in atto per controllare e manipolare il corpo …

I regimi ibridi e la democrazia in transizione: libertà civili e mass media. A Lucarelli - 2017 - tesi.eprints.luiss.it. I regimi ibridi e la democrazia in transizione: libertà civili e mass media. Lucarelli, Alice (AA 2015/2016) I regimi ibridi e la democrazia in transizione: libertà civili e mass media … Libertà dei media. Manipolazione di internet, radio e televisioni. References. Bibliografia: pp. 141-143 …

[HTML] Il pseudo-evento ei mass media. D Gillo - Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et …, 1992 - persee.fr… i canali massmediali e che pertanto è, già in partenza, soggetto a delle manipolazioni che ne …qualcuno di noi conserva d'un'epoca immune ο quasi di mass media e sarà facile … tutto quanto avviene «in pubblico» è sottoposto alla «correzione» ο alla manipolazione, immediata ο …

I mass media nel sistema politico. Dall'analisi del dibattito teorico a un tentativo di verifica sul campo. FG Galli - 1995 - tesionline.it… I mass media nel sistema politico. Dall'analisi del dibattito teorico a un tentativo di verifica sul campo. Tesi di Laurea. Facoltà: Scienze Politiche. Autore: Fabio Glauco Galli Contatta». Composta da 218 pagine. Questa tesi ha raggiunto 4895 click dal 20/03/2004 …

Eugenetica e politica nella prima metà del XX secolo. M Ciceri - 2005 - tesionline.it… della manipolazione genetica, della clonazione umana, dell'integrità della persona, del rapporto scienza-potere, della manipolazione delle masse, della … Un modo per richiamare l'attenzione sulla profondità e la complessità di problemi che i mass-media volentieri banalizzano e …

Da Woodstock alla Love Parade. A Tonello - 2000 - tesionline.it… Ecstasy! Rispondono i mass media che lo descrivono come il primo caso, ma temono che sia anche l'inizio di una epidemia. Che cos'è per l'opinione pubblica l'MDMA? Che cosa sono i ravers ei rave? Chi ci informa? Ecco da dove sono partito …

Profili costituzionali comparati delle nuove forme di democrazia elettronica-Le campagne elettorali e i nuovi media. L Lofino - 2005 - tesionline.it… Profili costituzionali comparati delle nuove forme di democrazia elettronica - Le campagne elettorali ei nuovi media … al rischio di essere sottoposti ad indebite suggestioni volte a manipolare le loro … politica, dall altro, i rischi connessi ad un eventuale manipolazione dell opinione …

La comunanza del velo nella tradizione ebraica, cristiana, islamica. D Fraccaro - 2007 - tesionline.it… Dopo aver letto numerosi articoli a riguardo si è sentito l'esigenza di andare oltre gli schemi forniti dai mass-media e di provare a capire cosa fosse, prima di tutto questo trambusto, il simbolo del velo … Ma che cos'è il velo guardando oltre questa manipolazione …

Informazione e mass media durante i conflitti bellici. G Tarsia - 2005 - tesionline.it… Informazione e mass media durante i conflitti bellici. Tesi di Laurea. Facoltà: Lettere e Filosofia. Autore: Giuseppe Tarsia Contatta». Composta da 46 pagine.

[PDF] Stereotipi di genere nei mass media: uno sguardo di genere. F Tonello, MF Psicologa - FA-RETE SALUTE DI GENERE - ordinepsicologitoscana.it… Questo è il principio che guida i media e li promuove inevitabilmente come una delle più grandi fonti di manipolazione sociale; mi sembra … rende ancor più necessario il ruolo della scuola e pertanto di una formazione adeguata degli insegnanti sul rapporto tra mass media e la …

[HTML] Diavoli, bombe atomiche e mass media. Il punto di vista di Pasolini e Moravia. C Lombardi - Cahiers d'études italiennes, 2010 - journals.openedition.org… uno degli esempi più significativi di questa emulazione popolare dei modelli televisivi, mediativi e del loro potere di manipolazione è rappresentato … alla massa di piccolo borghesi, nell'emulazione di qualsiasi loro atto – e specie di quelli che salgono alla ribalta dei mass media …

[LIBRO] Il prisma della memoria: Cultura, identità e mass media. A Pocecco - 2018 - books.google.com… Antonella Pocecco I DELLA L PRISMA MEMORIA Cultura, identità e mass media SOCIOLOGIA PER FrancoAngeli LA … delle nuove generazioni, la legittimazione della sfera politica e il ruolo dei media … L'abuso di memoria s'incentra invece su una manipolazione del passato che …

Oggettivazione Sessuale Maschile e Femminile nella Pubblicità. E Venturelli - 2016 - tesionline.it… Introduzione I NTRODUZION E Con il termine "Mass media", che letteralmente significa "mezzo di comunicazione di massa", si intende: "Insieme dei mezzi per diffondere e divulgare messaggi di diverso valore ad un pubblico anonimo, indifferenziato e disperso …

Opinione pubblica e democrazia nel pensiero politico. A Redavid - 1998 - tesionline.it… Soprattutto vengono individuate le varie forme di diffusione della cultura ei risultati che i mass-media operano sulla formazione della pubblica opinione e la eventualità che essa sia anche manipolata talvolta dai nuovi mass-media come la televisione ed internet …

EFFETTI DEI MASS MEDIA. TE BAMBINI - tesionline.it… obiettivo. “Manipolare” significa anche “occultamento”. Il manipolatore deve … Tuttavia, dobbiamo anche dire che il processo di persuasione o di manipolazione non è così semplice … quotidiana è sottoposta a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto …

MASS MEDIA E CONDIZIONI DI VITA NELLA FORMAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA. R Spiga - tesionline.it… MASS MEDIA E CONDIZIONI DI VITA NELLA FORMAZIONE … 3.2.1 Le condizioni oggettive di vita 3.2.2 Mass media e partecipazione politica 3.2.3 Le opinioni degli italiani sui temi di politica economica 3.3 I temi socio-economici 3.4 Il caso della Sardegna …

Strategie interpretative per la costruzione sociale della telerealtà. M Dibitonto - 2003 - tesionline.it… Tale video rappresenta una manipolazione dell'opinione pubblica in quanto quella che era stata fatta passare come una reazione alla … L' interesse della psicologia per la comunicazione di massa è da riscontrarsi soprattutto nella funzione che i mass media hanno acquisito …

[LIBRO] Teoria e pratica degli uffici stampa: pianificare, valutare, decidere e gestire: obiettivi, strumenti e modelli della comunicazione con i mass media. M De Vincentiis - 2005 - books.google.com. Page 1. Mauro De Vincentiis TEORIA E PRATICA DEGÙ UFFICI STAMPA Pianificare, valutare, decidere e gestire: obiettivi, strumenti e modelli della comunicazione con i mass media Page. 2. Page 3. Page 4 … La comunicazione da/per i mass media è a tutto campo …

INFORMAZIONE E MASS MEDIA DURANTE I CONFLITTI BELLICI. L RELATORE - tesionline.it… Corso di Laurea in Comunicazione Istituzionale e relazioni pubbliche INFORMAZIONE E MASS MEDIA DURANTE I CONFLITTI BELLICI NEWS AND MASS MEDIA DURING THE WAR CONFLICTS LAUREANDO RELATORE Giuseppe Tarsia Prof. Enrico Caniglia …

Rappresentazione dei dati su media diversi. A Natale - Telemedicina, 2010 - Springer… Inizialmente con mass media si faceva sostanzialmente riferimento a giornali, radio e televisione (media tradizionali … primaria a discapito della carta stampata e, pih in generale, dei media tradizionali … La validazione e la manipolazione di questi dati 6 realiz- zata mediante l'uso di …

[DOC] “MASS MEDIA E ISTITUZIONI IN ITALIA. LA QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE. DG Marrone - archiviofscpo.unict.it… “MASS MEDIA E ISTITUZIONI IN ITALIA. LA QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE. Indice. Introduzione … In coerenza con la lezione di Luhmann, peraltro, possiamo affermare che i mass media innalzano l'irritabilità della società e quindi la sua capacità di elaborare informazioni …

ACNP Full Text. Pasolini: una proposta d'analisi. M MEZZERA, M CEVOLI - Studi Romani, 1975 - search.proquest.com… Appartengono a questi anni le sue prese di posizione piu polemiche, quali la proposta di abolizione delta scuola del V obbligo, Vattacco incondizionato ai mass-media, la denuncia delta manipolazione di massa, il processo ai gerarchi Si tratta di affermazioni che dimostrano …

[PDF] unica.it. Laboratorio di Comunicazione Militante: the disclosure of the media rhetoric. C Casero - Between, 2014 - ojs.unica.it… di certo puro concettualismo e, concentrandosi sulle affinità tra il linguaggio estetico e le modalità comunicative dei mass media, quindi sulla … si evince chiaramente dalle 4 sezioni in cui essa è articolata, ciascuna “curata” da un autore diverso: manipolazione dell'informazione …

[PDF] sissa.it. L'impatto delle recenti politiche di austerity sulla salute: un percorso fra scienza e mass media. F Lavarini - 2016 - preprints.sissa.it… austerity sulla salute: un percorso tra scienza e mass media. Tesi di: Federica Lavarini Relatrice: Gianna Milano … risparmio? Come sono comunicati dai mass media questi temi? Attraverso l'analisi quali-quantitativa di tre quotidiani italiani – la Repubblica …

MASS MEDIA E INFLUENZA AVIARIA. A AVOGADRO - tesionline.it… influenza dei mass media. Per altri, alla formazione degli atteggiamenti, come di altri tratti …organizzato per conseguire il consenso, attivo o passivo, della massa in relazione ad azioni politiche, talvolta anche attraverso manipolazioni psicologiche. La propaganda è dunque …

Informazione Disinformazione Intossicazione dell'opinione pubblica durante e dopo l'emersione nei Mass Media della Rete Stay Behind “Gladio” della NATO. A Pannocchia - robertochicco.com … dell'opinione pubblica durante e dopo l'emersione nei Mass Media della Rete Stay Behind “Gladio” della … ignorati dalla stampa. Nel capitolo III abbiamo passato in rassegna l'attacco dei media, un tiro al … di far comprendere le tecniche della manipolazione, confrontandole con le …

[PDF] Bioetica e Mass Media: un rapporto necessario e complesso. LC Gonzalo Miranda - Studia Bioethica, 2016 - riviste.upra.org… Vita, salute, malattia, morte; interventi medici, custodia dell'ambiente, manipolazioni genetiche …Infatti, i mezzi di comunicazione di massa, o “mass media”, intervengono spesso, molto spesso, sui temi che sono oggetto di studio dei bioeticisti. I mezzi classici e quelli nuovi …

Nuovi ruoli e immagine nella comunicazione istituzionale dell'Aeronautica Militare. C Manara - 2005 - tesionline.it… dell'organizzazione militare nel Paese. Abbandonata la fase di vigile ma sostanziale inattività della guerra fredda, il militare di oggi, è sotto la luce dei riflettori dei media in ruoli soprattutto di peacekeeper. Acquisito un ruolo di …

IL CONTROLLO E LA MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE. DUE CASI ITALIANI: IL QUOTIDIANO DI TRENTO NELL'ALPENVORLAND E L'INCHIESTA MANI …V PAOLUCCI, C VANNONI - tesionline.it… pubblica conseguenti al concreto attuarsi di tali funzioni peculiari dei mass media. Gli studi Sociologici compiuti in questi tre anni mi hanno portato a … Page 6. 2 determinati fini, ovvero tentativi di manipolazione ce ne sono stati. In particolar …

Mafia e informazione: il ruolo dei quotidiani nella costruzione dell'immagine sociale della mafia. R Federico - 2007 - tesionline.it… nella prima ci si sofferma sul rapporto mafia e informazione per capire le ragioni del disinteresse mostrato dai mass media nei confronti … L'informazione attraverso la stampa, pur se a volte accusata di manipolazioni e condizionamenti vari, presenta un elevato indice di criticità e …

La costruzione mediatica dell'insicurezza, indagine sulla retorica della paura come strategia comunicativa e strumento di controllo sociale. M Di Tommaso - 2004 - tesionline.it… Disponibile in PDF, la consultazione è esclusivamente in formato digitale. Il sistema dei media nelle società complesse diviene strumento estremamente rilevante nella costruzione sociale della realtà e nel determinare l'idea che le masse hanno del mondo e di se stesse …

[DOC] LA FAMIGLIA EI MASS-MEDIA. M Deriu - conferenzaepiscopale.it… una forte tendenza all'individualismo L'esperienza individuale sembra essere diventata il luogo privilegiato per l'azione sociale, come spazio del controllo e della manipolazione e come …

La comunicazione politica negli USA, il ruolo degli Spin Doctors. F La Motta - 2008 - tesionline.it… a muoversi nel moderno panorama dei mass media, in modo da trasmettere in maniera efficace la propria offerta politica agli elettori. Ma esiste un limite oltre il quale queste figure si trasformano, appunto, in spin doctors, le cui tecniche sono in grado di manipolare a vantaggio …

[PDF] luiss.it. La comunicazione dell'invisibile: il potere mito-poietico dei mass media: dal decalogo su pietra al 2.0

F Manno - 2014 - tesi.eprints.luiss.it… IL POTERE PERVASIVO DEI NUOVI MASS MEDIA: DANUOVA FRONTIERA A SENZA FRONTIERA … dell'opinione pubblica: la sua natura, i suoi modi di formazione e il ruolo che in essi esercitano i grandi mezzi di comunicazione, le principali tecniche di manipolazione …

I MASS MEDIA IN TEMPO DI GUERRA DAI MEZZI TRADIZIONALI, ILC DELL'IRAQ - tesionline.it… dominante. La cultura di massa genererebbe passività e predisposizione alla manipolazione. Accanto a queste concezioni negative c'è la convinzione che i mass media possano essere utilizzati come strumenti di propaganda, dandone per scontata l'efficacia …

 Guerra e mass media: l'uso dei mezzi di comunicazione di massa durante gli eventi bellici. D Campennì - 2015 - tesi.eprints.luiss.it … cit., p. 223. 9P. Ortoleva e C. Ottaviano, Guerra e mass media, Liguori, Napoli 1994 … Page 8. Crimea, allo scopo di bilanciare gli articoli di Russell e per manipolare l'informazione … membri del governo operarono una vera e propria manipolazione delle notizie …

Controllo e manipolazione dell'informazione. Due casi italiani: il quotidiano di Trento nell'Alpenvorland e l'inchiesta Mani pulite. C Vannoni - 2006 - tesionline.it… I temi centrali sono la manipolazione e il controllo dei canali informativi … di valutare il sottile confine che separa cronaca pura da inclinazione soggettiva e analizzare le ripercussioni sull' opinione pubblica conseguenti al concreto attuarsi di tali funzioni peculiari dei mass media …

[PDF] unive.it. L'immigrazione romena in Italia e l'influenza dei mass media nel processo di migrazione. V Rizzo - 2014 - dspace.unive.it… PAG. 116 4.2 – LA MIGRAZIONE, I MEZZI DI COMUNICAZIONE EI MASS MEDIA PAG. 121 … thecommunication and the description of the evolution of the means of communication, from the letters to the new mass media means, ie televisions and internet. Then, I study the …

[PDF] Dalla Media Education alle New Media Education. T DONI - cnos-fap.it… «La cultura è contaminata dalle motivazioni commerciali dei media, dalla loro manipolazione e sfruttamento … testi scritti e immagini, così da saper valutare e discernere possibili inganni e manipolazioni sottostanti la … Mass media, cultura popolare, educazione, Elle Di Ci, Torino …

Opinione pubblica, media e politica. F Carta - 2004 - tesionline.it… Opinione pubblica, media e politica. Tesi di Laurea. Facoltà: Scienze Politiche. Autore: Fabio. Carta Contatta. Composta da 390 pagine … Vista la sua indubbia rilevanza, c'è sempre stata la tendenza tra i media, la politica e la scienza a volerla renderla concreta …

Partecipazione democratica al processo di costruzione dell'informazione. S Santini - 2008 - tesionline.it. … raggiungere milioni di individui contemporaneamente. I Mass Media erano la verità, la verità mediata attraverso cui un Paese costruiva la sua visione del mondo, le sue regole, i suoi comportamenti sociali. Ed era una verità pulita …

MANIPOLAZIONE DELLA COSCIENZA SOCIALE ATTRAVERSO I MASS MEDIA, scrive Davide il 27 dicembre 2010 su "ComeDonChisciotte", di SAIDA ARIFKHANOVA su "onlinejournal.com". L’informazione è una parte importante nella vita degli uomini moderni. Nella vita moderna l’informazione diventa un elemento sempre più significativo assieme all’istruzione; il modo in cui la gente interagisce con l’informazione definisce in buona parte il loro livello d’esistenza. Nel XXI secolo il possesso di informazione e istruzione determina lo status di una persona moderna nella società. Assieme all’ambito dell’istruzione, l’informazione determina gli ambiti del lavoro e dell’economia ed influenza la sfera della politica statale. La manipolazione delle informazioni e della coscienza sociale nel nostro tempo stanno diventando tecnologie per programmare il comportamento delle persone. Manipolando la società si possono distruggere alcune idee dentro alla mente delle persone e su quelle rovine costruire nuove idee e nuove fondamenta, come ad esempio una nuova ideologia. I sistemi di telecomunicazione, concepiti come importante raccordo per lo smistamento di informazioni, hanno un posto dominante sull’ambiente umano. “La manipolazione dell’informazione è simile alla disinformazione…” scrive lo studioso Vladimiri Volkov nella sua “Storia della disinformazione”. Scrive che la manipolazione intesa come distruzione ha tre scopi:

1. demoralizzare la nazione attraverso la disintegrazione dei gruppi che la conformano

2. screditare le autorità e i loro valori

3. neutralizzare le masse onde prevenire qualsiasi forma di comportamento spontaneo a favore dell’ordine stabilito e ad un certo punto portare al potere un piccolo gruppo di persone.

Un altro ricercatore, Sergey Kara-Murza, nel suo libro “Manipolazione delle coscienze” segnala tre caratteristiche principali della manipolazione:

1. La manipolazione è un tipo di influenza spirituale e psicologica quando le strutture mentali e spirituali dell’individuo sono bersagliate.

2. La manipolazione è un’influenza nascosta, fatto che deve restare sconosciuto a chi subisce la manipolazione.

3. Una manipolazione influente richiede considerevoli abilità e conoscenze specialistiche.

Nel suo lavoro “L’uomo manipolato”, il ricercatore Herbert Franke scrive quanto segue: “Quando subiamo una manipolazione nella maggior parte dei casi dobbiamo intendere un’influenza mentale esercitata segretamente, di conseguenza a scapito di coloro verso i quali è indirizzata”. Secondo tutti questi studi, la manipolazione dell’informazione attraverso i mass media è indirizzata verso la società. Secondo l’opinione degli scienziati, la manipolazione si rende necessaria quando lo Stato è interessato a rendere popolari certe idee, cercando di creare delle fondamenta ideologiche per giustificare determinate misure d’influenza. Dunque la propaganda lavora direttamente al servizio delle necessità ideologiche dello Stato e di coloro che si trovano a guidare lo stato. Con lo sviluppo dell’economia e della generale commercializzazione dei mezzi di comunicazione di massa, l’informazione è anch’essa diventata una merce, vale a dire un articolo di scambio e i proprietari dei media devono renderli appetibili al mercato, a prescindere dal fatto che i media siano in primo luogo un’istituzione sociale e solo in seconda istanza un’azienda privata. Molto spesso, utilizzando pratiche prese in prestito dal mondo degli affari, i proprietari di media privati cercano di migliorare il loro prodotto rendendolo più adatto alle necessità e alle richieste dei consumatori. E i consumatori di questo prodotto sono il pubblico. I mass media indirizzano i propri servizi alla società e ogni servizio viene proposto per la persona a cui è indirizzato.

La natura della manipolazione. Di regola la manipolazione ha un doppio impatto, quando assieme ad un messaggio aperto, il manipolatore manda al destinatario un messaggio in codice che produce nella sua mente le immagini necessarie al manipolatore. La manipolazione come tecnologia basata sulla suggestione esercita la sua influenza sulla gente, e spesso riesce a farsi obbedire facendo ricorso non tanto alle loro menti bensì ai loro sentimenti. La suggestione è un sentimento profondo presente nella psiche, emerso prima ancora del pensiero analitico. Al di là della nozione di suggestione c’è anche la nozione di persuasione e queste due nozioni sono piuttosto differenti. Qual è la differenza in linea di principio tra la suggestione e la persuasione? Di regola, la suggestione si raggiunge attraverso un metodo manipolativo. Si basa sui sentimenti umani. Al contrario, la persuasione si basa su fondamenta logiche. Durante la persuasione vengono usati fatti, argomentazioni e spiegazioni. Essi negoziano con la parte attiva dell’essere umano, a cui vengono offerti una serie di argomenti che lui può capire, accettare oppure rifiutare. La differenza, in linea di principio, tra suggestione e persuasione è che la suggestione penetra la coscienza umana nonché la sfera mentale, stabilendosi come qualsiasi oggetto della percezione passiva. Dunque, la suggestione è l’intrusione di un’idea dentro alla mente umana, senza la partecipazione della sua parte attiva. La suggestione va a incidere sulla persona non attraverso la convinzione logica bensì influenzando direttamente la sfera mentale – impiantandovi idee grazie ai sentimenti ed alle emozioni. Un’altra differenza tra la suggestione e la persuasione è che, a livello dei processi psicologici, la percezione è collegata direttamente con l’immaginazione, la quale ricombina nuovamente gli oggetti una volta che vengono fissati nella memoria. Poiché l’immaginazione è meno collegata con la logica, essa è più vulnerabile e più sensibile agli influssi esterni, trasformando all’interno della mente quelle impressioni ricevute quando oramai l’immaginazione ha creato immagini mentali o percettive. A loro volta queste immagini creano emozioni. Mezzi così forti per influenzare la coscienza sociale, come il terrorismo associato alla televisione per esempio, si basano su un simile connubio tra immaginazione e sentimenti.

I legami tra il terrorismo e la tv. Osservando come avvengono gli atti di terrorismo e come vengono riflessi dai mezzi d’informazione, possiamo evidenziare alcune regolarità.

1. Atto terroristico

2. Televisione

3. Influenza sull’immaginario e sui sentimenti del pubblico

4. Comportamento necessario programmato

5. Spegnimento del senso comune nel pubblico televisivo.

Esaminando, stadio dopo stadio, l’influenza dell’atto terroristico e il modo in cui viene riflesso dai programmi d’informazione televisiva, si può seguire cosa succede al fatto. Di regola, lo scopo principale del terrore è intimorire e creare una paura diseguale. La paura scende quando la tv fa un servizio su un atto terroristico o su un rapimento. Non è un segreto che tutti coloro che siedono di fronte alla tv in quel momento immaginano di trovarsi nei panni delle vittime degli attentati. Quindi questo porta alla naturale identificazione di uno con la persona vista in questa o quella situazione. In una situazione del genere, la coscienza e la mente sono in preda alle emozioni, che sovrastano la persona e riducono l’introspezione critica. Dunque, manipolando i sentimenti del pubblico attraverso la televisione, i terroristi, oppure coloro che sono interessati a trasmettere quel servizio, attirano l’attenzione sulle loro notizie. Hanno bisogno che la persona ricordi le notizie. A questo proposito, la notizia viene ritrasmessa ripetutamente come mezzo usato attivamente per trattenere l’attenzione. Caratteristiche come la stabilità e l’intensità della ripetizione dei servizi d’informazione vengono usate a questo proposito. Inoltre, vengono usate altre peculiarità tecnologiche della televisione, tra cui:

– le parole del presentatore

– musica

– immagini d’archivio.

Esaminando ancora una volta che cosa succede in realtà, ci rendiamo conto che quando una persona riceve un messaggio, il modo in cui interagisce con la sua memoria si divide due stadi. In un primo momento abbiamo una memorizzazione passiva nel subconscio e in seguito l’informazione viene processata dall’intelletto. Quando l’informazione ha forti tinte emotive, si “impianta” nella memoria ed inizia a influenzare la coscienza. Come risultato della ripetizione viene ricordata, per quanto questa memorizzazione sia involontaria, come la pubblicità che spesso viene ricordata rapidamente e senza farci caso.

Attualità dell’argomento. Secondo B.E. Kretov, nella comunicazione politica un posto speciale è occupato dallo scambio di informazioni tra governo e governati per avere il consenso necessario alle decisioni di governo mentre coloro che vengono governati cercano di far sentire i propri bisogni e di renderli pubblici. Queste due parti possono raggiungere il consenso grazie soltanto alla comunicazione – lo scambio di informazioni. Per raggiungere l’unità con il popolo, le autorità cercano mediante i mass media di impiantare nella gente le loro idee, concordanti con i loro interessi. I conflitti e le contraddizioni sono inevitabili in una simile struttura di società, perché la stampa democratica si concentra sulla libertà, sulla glasnost, sui dibattiti e sui diritti umani, mentre l’esercito e la polizia si concentrano sulla disciplina, la segretezza, la sicurezza e il patriottismo, oppure parlano della necessità dell’uso della forza. Tornando alla questione, dopo l’11 settembre 2001, un’atmosfera di paura nei confronti degli attentati terroristici è stata diffusa lungo il pianeta attraverso i mass media. Come risultato, in tutti i Paesi del mondo il controllo statale sui mass media è aumentato come giustificazione dell’idea di “sicurezza nazionale”. La manipolazione presume sempre un pubblico – i rappresentanti della società. I rappresentanti della società, influenzati da diversi servizi, diventano parte delle masse e durante il processo di trasformazione da individui separati a “folla collettiva”, aggregano caratteristiche tipiche delle masse:

1. La tendenza verso la spersonalizzazione – l’individuo viene annullato dalla coscienza della massa sotto l’influsso delle pulsioni.

2. Prevalenza dei sensi sulla coscienza – l’intelletto viene sopraffatto dai sentimenti e dagli istinti. 

3. Si abbassano sia l’intelletto che i valori morali. 

4. Il livello di responsabilità scende fortemente.

Tutti questi segni rendono il gruppo di persone particolarmente vulnerabile e sensibile alle varie manipolazioni da parte delle autorità.

Informazione estetica e semantica. Tutte le informazioni possono a loro volta essere suddivise in due gruppi: informazione estetica e informazione semantica. L’informazione estetica non viene sottoposta alla logica e sollecita un certo stato mentale – emozioni e reazioni invece di una riflessione della realtà. Più stabile, crea un’atmosfera nella coscienza umana. Qualsiasi informazione estetica è indirizzata non alla comprensione bensì alla suggestione, di conseguenza può diventare facilmente uno strumento d’abuso. L’informazione semantica, o nozionale come spesso viene chiamata, si basa sulla persuasione e l’interesse e viene indirizzata alla logica e al senso comune. Questa aveva un ruolo importante nella attività politiche prima del coinvolgimento attivo dei media in politica. Gli sviluppi vengono valutati da metodi d’informazione semantica, attraverso la percezione analitica – dicono gli esperti. In senso pratico le autorità prediligono l’informazione estetica su quella semantica perché è in grado di preparare azioni che contraddicono la logica e il vero stato delle cose che qualche volta possono essere invisi all’élite che detiene il potere. E’ un tipo di fenomeno che dipende dal fatto che la l’informazione estetica non è mirata alla comprensione, bensì alla suggestione di simboli stabili grazie all’uso di svariati effetti. Poiché i mass media come istituzione sociale hanno il prestigio di essere una fonte ufficiale d’informazioni, godono di un alto livello di fiducia da parte di un ampio pubblico e uno spera forniscano informazioni valutative. Queste informazioni valutative inducono alla creazione dell’opinione pubblica. Se in senso pratico la stampa si basa sull’onda semantica, la tv usa le sue potenzialità audio e video influenzando la percezione estetica della coscienza del pubblico. La televisione è il più importante strumento di influenza politica sul pubblico per via delle sue caratteristiche tecniche oggettive.

I principi dell’estetica televisiva. La televisione è composta da un mosaico di immagini che rappresentano l’intero pianeta sotto forma di servizi non collegati da un legame logico monosemantico. I servizi che arrivano nella mente del telespettatore rompono la dispersione generale del mosaico e questi cerca di unirli in un insieme semantico. Il testo letto dal presentatore viene preso come un verità ovvia, a causa del prestigio tutto speciale della tivù come istituzione mediatica. Se il presentatore legge un testo sullo sfondo di immagini video registrate sulla scena dell’azione, quel testo viene preso come verità assoluta. In vista del fatto che la televisione gode della fiducia comune della gente, è difficile per una persona diversa valutare criticamente uno sviluppo. Questo succede anche perché l’informazione estetica sotto forma di flusso audio e video non è costruita logicamente. Non c’è sostanza, né argomentazione, né un contesto che abbia senso in quel flusso se non viene aggiunto dal testo del presentatore. La codifica manipolativa del servizio passa inavvertita dal pubblico di massa perché la differenza tra la realtà e la sua interpretazione è quasi intangibile mentre la distorsione della realtà è inevitabile. In questo caso i servizi d’informazione vengono confezionati attraverso la ripetizione, lo spezzettamento, l’urgenza ed il sensazionalismo. Inoltre prevalgono l’assenza di fonti alternative di informazione, la presentazione univoca delle informazioni e l’occultamento delle notizie alternative. Conseguentemente si crea una realtà virtuale invece di riflettere la vera realtà. La tecnica di isolare il destinatario dalle altre influenze viene usata spesso, assieme alla semplificazione della presentazione delle notizie e all’uso di stereotipi e metafore varie.

La lingua della manipolazione. Si presume che i giornalisti dei mass media usino una lingua “corretta”. Questo vuol dire che una lingua “corretta” per la tv è quella usata dal presentatore che legge il testo datogli da un editore, il quale a sua volta lavora sul materiale prodotto da un giornalista come suggerito dal capo. Quindi le notizie vengono “create” presso la stazione televisiva. Con l’aiuto di parole e del video viene sempre creato un contesto del servizio, che può essere cambiato, semplificato o reso più complicato. Una simile manipolazione è legata da vicino alla natura della percezione umana. Gli esseri umani sono attratti per natura dalle spiegazioni semplicistiche. C’è una certa caratteristica della coscienza umana che regola tutte le informazioni nuove secondo gli stereotipi esistenti. Il metodo per una tale semplificazione consiste nell’aiutare il manipolatore a dimostrare l’importante idea che deve essere suggerita al pubblico facendo uso di una forma concisa, forte e impressionante – l’asserzione. Di regola, il pubblico prende per buona la notizia senza pensare. Un altro metodo importante per rafforzare gli stereotipi nelle menti è la ripetizione. La ripetizione dà alla notizia una caratteristica assertiva aggiuntiva, in altre parole la fa diventare un’idea fissa, un’idea che incita all’azione. La tecnologia propagandistica si basa proprio su questa tecnica ripetitiva. L’urgenza aiuta il servizio ad avere una forte influenza sul pubblico, aumentando le opportunità di manipolazione. La tecnica di spezzettare il servizio comporta la perdita di senso e d’integrità. Un fatto presentato con maggiore importanza e originalità è artificialmente distorto dalla sua importanza. Alle notizie viene attaccato in maniera artificiale un tocco di sensazionalismo. Di solito viene fatto perché sotto la maschera del sensazionalismo si trova uno sviluppo nascosto, che il pubblico non dovrebbe sapere. Molto spesso il sensazionalismo viene usato per mettere fine ad uno scandalo o ad una psicosi quando c’è bisogno di distrarre l’attenzione del pubblico. In molti Paesi dove le sorti dello Stato vengono decise dalla vittoria di un partito piuttosto che di un altro, non dipende da quanto convincente sia il programma del candidato bensì da quanto lui sia stato bravo ad organizzare lo show mediatico. Le possibilità per un candidato di vincere le elezioni dipendono dal riuscire ad essere il punto focale della campagna mediatica. Ci sono poi le notizie ufficiali e quelle non. Le notizie ufficiali di regola appoggiano la ripartizione di forze già esistente e riflettono le vedute delle strutture di potere in una data società in un dato momento. Le notizie non ufficiali sono quelle che vengono dalle forze d’opposizione. Radicalmente diverse dalle notizie ufficiali, quelle non ufficiali smuovono quel rapporto di forze. Per i propositi della propaganda un’asimmetria nell’informazione è usata perché in ogni società l’ideologia ufficiale si oppone a quella non ufficiale. C’è anche un metodo di asimmetria nella copertura, quando un fenomeno viene seguito nella sua totalità mentre un altro viene taciuto. Nella vita quotidiana ognuno di noi può rendersi conto che un evento ha una copertura positiva e un’altra negativa. In questo senso vediamo che l’asimmetria nell’informazione scompare gradualmente e le persone si abituano ad un’interpretazione di parte: positiva o negativa. Come risultato di analisi qualitative e quantitative eseguite sulla stampa uzbeka, l’autore di questa ricerca ha svelato le principali tecnologie usate. In senso qualitativo, questo lavoro ha lo scopo di studiare le tecnologie per la manipolazione – l’uso di metafore, stereotipi e ripetizioni. In senso quantitativo, è stata calcolata la quantità di luoghi comuni precisi usati ripetutamente. Per esaminare i siti d’informazione uzbechi sono stati scelti i siti delle agenzie stampa “Turkiston Press” e “UzA” e del quotidiano “Narodnoye slovo”. Questo esame ha mostrato come le notizie presentate siano di parte. I materiali scelti non hanno la moderazione adatta alla presentazione di notizie. Tutti gli sviluppi vengono trattati in maniera predominantemente positiva. Per causa della ripetizione si produce un effetto d’imposizione d’idee e di giornalismo di parte. Inoltre, l’occultamento delle fonti d’informazione e l’uso della tecnica dell’accennare senza dare mai i nomi veri, ad esempio: “sostenitori stranieri” oppure “certi politici occidentali”. Vengono anche usate metafore come queste: “certe forze oscure”, “briganti che hanno svenduto la patria per una canzone”, “furfanti provocatori” “le forze oscure sono in agguato e attendono il loro turno”. Molto spesso totalmente polarizzate, metafore in apparenza positive vengono usate su altri. Tali caratteristiche diverse separano le persone in “buone” e “cattive” e mettono in evidenza l’orientamento propagandistico di una determinata pubblicazione. Ci sono più informazioni neutre sull’agenzia di stampa “Turkiston Press” perché la sua impostazione differisce da quella delle altre due pubblicazioni sopra citate. Si può dire che l’informazione viene presentata in maniera più professionale dal punto di vista dell’imparzialità. Leggendo brani da diversi servizi stampa si può notare il tentativo di stereotipizzare, standardizzare e semplificare gli sviluppi. Tuttavia molto spesso le pubblicazioni che presentano opinioni e tendenze diverse le esprimono attraverso i loro giornalisti che le indirizzano al pubblico. La professionalità dei giornalisti all’ora di verificare la qualità del materiale offerto dopo aver preso in esame l’autenticità e le sfumature degli eventi non sempre può garantire un alto livello di fiducia da parte del pubblico nei confronti delle fonti d’informazione. La corrispondenza tra ciò che viene pubblicato e l’informazione crea dei criteri standard – tra cui l’efficienza, l’obiettività, l’autenticità e l’espressione della propria opinione, a prescindere dalle condizioni politiche fanno dei media un’istituzione di cui ci si può fidare, un ideale per cui lottare. Per il momento uno dei più grandi problemi è l’autocensura da parte dei giornalisti nel presentare un determinato fatto. Ci sono fatti su cui la pubblicazione dà una valutazione propria, basandosi sulle opinioni degli esperti e dalle labbra di questi esperti impone “un’interpretazione corretta” e presenta una finta obiettività al pubblico sfruttando il metodo dell’analisi falsata. Il pubblico di solito si aspetta informazioni valutative da parte dei media. Questo è spiegato dal fatto che i mass media come istituzione sociale godono il prestigio d’essere una fonte ufficiale d’informazioni, di cui la masse si fidano. L’esame ha mostrato come ci siano anche citazioni provenienti da fonti anonime ed autorevoli le quali suggeriscono l’idea dell’occultamento di una notizia e quindi la creazione di una realtà virtuale invece di una riflessione della verità.

Conclusioni importanti. Esaminando le pubblicazioni di alcuni dei media in Uzbekistan, si può individuare quali sono le diverse tecniche manipolative usate con maggiore frequenza:

– Stereotipizzare

– “Polarizzare” il flusso d’informazioni

– Isolare il ricettore da altre influenze – mancanza di fonti d’informazione alternative

– Parziale occultamento delle informazioni

– Servizi costruiti usando una terminologia professionale

– Banalizzare

– Standardizzare

– Ripetere

Fra le tecniche manipolative speciali vi troviamo l’informazione asimmetrica e la copertura asimmetrica. In questo caso possiamo anche notare l’uso di metafore, il fissarsi sulle fonti autorevoli e spesso anonime, l’uso di metodi di contrasto e falsa analogia e servizi stereotipizzanti. Il materiale usato dai media non è sempre professionale dal punto di vista delle passioni del singolo giornalista e il desiderio di esprimere il proprio punto di vista. Molto spesso, fidandosi delle opinioni degli esperti, una pubblicazione fornisce una valutazione parziale e di parte su di un determinato evento. Prendendo in considerazione il fatto che la tecniche per la manipolazione diventano sempre più raffinate, la società deve far appello al senso di responsabilità sociale degli stessi giornalisti e alla loro osservanza dell’etica del giornalismo come base della professionalità di un giornalista. Poiché i mass media producono informazioni, intrattenimento e educazione per il pubblico, essi devono cercare di combaciare con l’immagine rappresentata da un’istituzione sociale progressista ed innovativa, la quale fornisce informazioni che sono il più possibile obiettive ed efficienti. I giornalisti devono cercare di astenersi dal fare commenti a favore di questo o quest’altro partito, cercando di essere equilibrati ed evitando di dare valutazioni estreme su situazioni reali. Evitare l’uso di espressioni estremistiche e di stereotipi propagandistici fa sì che la fonte d’informazione meriti fiducia. La presenza di fonti autorevoli e anonime esclude qualsiasi interpretazione alternativa della notizia. Di conseguenza, un determinato stereotipo si consolida nelle menti del pubblico. Secondo analisi qualitative e quantitative, quanto più una pubblicazione cerca di attenersi agli standard internazionali, tanto meno è motivata ad usare tecnologie manipolative per attirare l’attenzione dei lettori. Proporzionalmente alla crescita della responsabilità giornalistica nei confronti della società e non solo di fronte agli editori, cresce inoltre la richiesta di professionalità nel giornalismo. Attualmente i mass media progressisti si considerano un’istituzione socialmente responsabile. Allo stesso tempo, quanto minori siano i legami dei media, tanto meno verrà usato come uno strumento d’influenza sulle menti del proprio pubblico. Quindi l’indipendenza economica dei media è di grande importanza. La società, nel proteggere i propri interessi, dovrebbe appellarsi di più alla responsabilità sociale dei giornalisti, alla loro professionalità e alla loro osservanza dell’etica del giornalismo come princìpi fondamentali della professionalità di un giornalista. Saida Arifkhanova, giornalista e ricercatrice residente in Uzbekistan. Fonte: onlinejournal.com.

SOUND OF SILENCE. MANIPOLAZIONE MENTALE (BREVETTATA) ATTRAVERSO APPARECCHI TV E MEDIA.

MANIPOLAZIONE MENTALE (BREVETTATA) ATTRAVERSO TV E MEDIA di Project Phoenix. Manipolazione del sistema nervoso attraverso campi magnetici emessi da schermi - US Patent: google.com/patents/US6506148. La tecnologia "Sound of Silence" (Suono del silenzio) viene trasmessa anche per mezzo degli apparecchi televisivi ad alta definizione (TV in HD). Le possibilità di manipolazione mentale delle TV in HD sono rivelate da un brevetto statunitense del 2002 intitolato ‘Nervous System Manipulation by EM Fields from Monitors’. In esso si legge: ‘Many computer monitors and HD TV screens, when displaying pulsed images, emit pulsed electromagnetic fields of sufficient amplitudes to cause such excitation. It is therefore possible to manipulate the nervous system of a subject by pulsing images displayed on a nearby computer monitor or DIGITAL TV set.” Ovvero: “Molti monitor per computer e schermi per televisioni in alta definizione, quando mostrano immagini pulsanti, emettono campi elettromagnetici pulsanti di sufficiente ampiezza per causare tale eccitazione. E’ quindi possibile manipolare il sistema nervoso di un soggetto per mezzo di immagini pulsanti che appaiono su un vicino computer o apparecchio televisivo digitale”. La tecnologia bellica SSSS dello zio Sam è collegata al nuovo sistema digitale tv. Vale a dire: può entrare nella mente della popolazione inconsapevole. Può essere amplificata con tanti dispositivi inclusi H.A.A.R.P. e le torri di GWEN (Ground Wave Emergency). (...) Il meccanismo che altera la mente si basa su una tecnologia portante subliminale: Spread Spectrum Silent Sound (SSSS). È stata sviluppata da Oliver Lowery di Norcross, Georgia, ed è descritta nel brevetto US # 5.159.703, “Silent Subliminal Presentation System”, datata 27 ottobre 1992. Nell’abstract del brevetto è scritto: «Un sistema di comunicazione silenzioso in vettori non-fonetiche, nell’intervallo molto basso o molto alta frequenza audio o nell’adiacente spettro di frequenza ultrasonica sono in ampiezza o frequenza modulate con l’intelligenza desiderata e propagate acusticamente o vibrazionalmente, per incentivo in cervello, tipicamente attraverso l’uso di altoparlanti, cuffie, o trasduttori piezoelettrici. Le portanti modulate possono essere trasmessi direttamente e in tempo reale o possono essere comodamente registrati e conservati su supporti meccanici, magnetici o ottici per la trasmissione differita o ripetuta a chi ascolta». US Patent 5.159.703: scribd.com/…/d…/242044069/US-Patent-No-5-159-703.

I legami tra il terrorismo e la tv: Osservando come avvengono gli atti di terrorismo e come vengono riflessi dai mezzi d’informazione, possiamo evidenziare alcune regolarità.

1. Atto terroristico

2. Televisione

3. Influenza sull’immaginario e sui sentimenti del pubblico

4. Comportamento necessario programmato

5. Spegnimento del senso comune nel pubblico televisivo.

Esaminando, stadio dopo stadio, l’influenza dell’atto terroristico e il modo in cui viene riflesso dai programmi d’informazione televisiva, si può seguire cosa succede al fatto. Di regola, lo scopo principale del terrore è intimorire e creare una paura diseguale. La paura scende quando la tv fa un servizio su un atto terroristico o su un rapimento. Non è un segreto che tutti coloro che siedono di fronte alla tv in quel momento immaginano di trovarsi nei panni delle vittime degli attentati. Quindi questo porta alla naturale identificazione di uno con la persona vista in questa o quella situazione. In una situazione del genere, la coscienza e la mente sono in preda alle emozioni, che sovrastano la persona e riducono l’introspezione critica. Dunque, manipolando i sentimenti del pubblico attraverso la televisione, i terroristi, oppure coloro che sono interessati a trasmettere quel servizio, attirano l’attenzione sulle loro notizie. Hanno bisogno che la persona ricordi le notizie. A questo proposito, la notizia viene ritrasmessa ripetutamente come mezzo usato attivamente per trattenere l’attenzione. Caratteristiche come la stabilità e l’intensità della ripetizione dei servizi d’informazione vengono usate a questo proposito. Inoltre, vengono usate altre peculiarità tecnologiche della televisione, tra cui:

– le parole del presentatore

– musica

– immagini d’archivio.

Esaminando ancora una volta che cosa succede in realtà, ci rendiamo conto che quando una persona riceve un messaggio, il modo in cui interagisce con la sua memoria si divide due stadi. In un primo momento abbiamo una memorizzazione passiva nel subconscio e in seguito l’informazione viene processata dall’intelletto. Quando l’informazione ha forti tinte emotive, si “impianta” nella memoria ed inizia a influenzare la coscienza. Come risultato della ripetizione viene ricordata, per quanto questa memorizzazione sia involontaria, come la pubblicità che spesso viene ricordata rapidamente e senza farci caso. Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia.

“Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo” - Johann Wolfgang von Goethe.

Tecniche di manipolazione mentale - neuroschiavi: La TV ha l’immenso potere di influenzare comportamenti, idee, costumi e addirittura cambiare radicalmente abitudini di vita o credenze. (...) Siccome gli assassini che vengono presentati in TV sono sempre contadini, spazzini, studenti, casalinghe, drogati, la gente normalmente si fa l’idea che i magistrati, i politici, gli architetti, gli avvocati, i commercialisti, non uccidano nessuno e nella società si crea quindi la ridicola equazione “professionista = persona per bene”. (...) La TV, insomma, propone modelli di comportamento, propone fini, ispira stili di vita, e inculca, che ce ne rendiamo conto o no, idee e pensieri.

Le TV ad alta definizione inducono manipolazione sul sistema nervoso, scrive Beatrice 5 dicembre 2015 "Conoscenze al Confine". Non è fantascienza, dunque: scelte responsabili nell’acquisto ed uso o meno di avanzata tecnologia “domestica”. Occhi al cielo per “vedere” e non ascoltare solo “normali previsioni meteo” …Immaginate questo scenario di fantascienza: un futuristico dittatore scientifico usa onde elettromagnetiche per controllare le menti delle masse, rinchiudendole all’interno di una “sotto-realtà” di sentimenti negativi e di pensieri distorti. Idea paurosa non è vero? Solo che questa non è una finzione. Gli Illuminati stanno utilizzando queste armi contro di noi proprio in questo momento, bombardandoci con le onde SSSS. Due mezzi di attacco sono le scie chimiche e gli apparecchi TV in alta definizione (HD). Le scie chimiche sono il mezzo primario di attacco. Le scie chimiche disseminano il cielo con un particolato metallico che conduce le frequenze emesse da HAARP (e possibilmente anche da altri emettitori di onde quali le torri GWEN), diffondendo impulsi SSSS che ci rintontiscono generando in noi sensazioni di disagio, depressione e apprensione. Lo stratega geopolitico degli Illuminati Zbigniew Brzezinski ha parlato di annebbiare la mente delle persone con onde SSSS nel suo libro “Between Two Ages” (Tra due epoche) già nel 1970. “Può essere fattibile – e tentatrice – l’idea di utilizzare per finalità politico-strategiche i risultati della ricerca sul cervello e sul comportamento umano”. Gordon J. F. MacDonald, un geofisico che si sta specializzando nelle applicazioni militari, ha scritto che impulsi a tempo, indotti artificialmente ed elettronicamente, potrebbero portare ad uno schema di oscillazioni tali da produrre livelli relativamente alti di elettricità in certe regioni della terra. In questo modo si potrebbe sviluppare un sistema che inibirebbe seriamente le prestazioni cerebrali di una gran parte della popolazione, in certe regioni per un lungo periodo di temp. Ora sorge un problema: se gli Illuminati ci stanno irradiando con le onde SSSS, utilizzando le scie chimiche, non ne vengono anche loro danneggiati? Sospetto che la risposta a questo dilemma sia nella citazione sopraindicata di Brezezinksi: notate che dice “regioni selezionate”. Considerando quanto sia incredibilmente sofisticata questa tecnologia, dobbiamo presumere che sia estremamente accurata, quindi in grado di irrorare vaste aree con le scie chimiche ma di inviare le SSSS solo in alcune regioni. Per esempio: possono irradiare Londra, ma lasciare fuori delle aree dell’elite…La tecnologia Sound of Silence (Suono del silenzio) viene trasmessa anche per mezzo degli apparecchi televisivi ad alta definizione (TV in HD). Le possibilità di manipolazione mentale delle TV in HD sono rivelate da un brevetto statunitense del 2002 intitolato Nervous System Manipulation by EM Fields from Monitors. In esso si legge: ‘Many computer monitors and HD TV screens, when displaying pulsed images, emit pulsed electromagnetic fields of sufficient amplitudes to cause such excitation. It is therefore possible to manipulate the nervous system of a subject by pulsing images displayed on a nearby computer monitor or DIGITAL TV set.” Ovvero: “Molti monitor per computer e schermi per televisioni in alta definizione, quando mostrano immagini pulsanti, emettono campi elettromagnetici pulsanti di sufficiente ampiezza per causare tale eccitazione. E’ quindi possibile manipolare il sistema nervoso di un soggetto per mezzo di immagini pulsanti che appaiono su un vicino computer o apparecchio televisivo digitale”. Il primo uso manifesto delle onde SSSS in apparecchi di comunicazione è stato durante la prima guerra del golfo, quando i militari statunitensi hanno utilizzato tale tecnologia per innescare rese di massa tra le fila dei soldati iracheni. Gli Stati Uniti prima hanno distrutto il sistema di comando e controllo di Saddam, lasciando all’esercito solo i segnali radio in FM per comunicare. Gli Stati Uniti hanno messo in piedi un finto sistema di trasmissione militare iracheno che trasmetteva frequenze sound of silence. I media statunitensi hanno soppresso l’informazione su tale tecnologia ma le ITN News di Londra hanno riportato la presenza di ‘incredibili programmi super segreti di operazioni psicologiche PsyOps’. Hanno riportato che tale tecnologie hanno instillato stati emozionali negativi nelle truppe irachene: sensazioni di paura, ansietà, sconforto e mancanza di speranza’. Il giornalista si meravigliava della tecnologia: questo sistema subliminale incredibilmente efficace non dice semplicemente ad una persona di sentire un’emozione, gliela fa sentire; esso impianta tale emozione nelle loro menti. L’efficacia dell’attacco fu scioccante: le truppe irachene si arresero in massa. Un presagio di quello che avverrà se noi nell’Occidente permettiamo che questa tecnologia venga utilizzata contro di noi. Le stesse onde SSSS adesso vengono diffuse nei nostri salotti attraverso gli apparecchi televisivi ad alta definizione. Questa è la ragione reale per la quale Obama sta firmando delle leggi per elargire sussidi alla gente ed ai canali televisivi affinché si convertano all’alta definizione. Nella sua prossima campagna Obama non avrà bisogno di ripetere in maniera idiota la parola Spera! per indurre la vostra approvazione, al contrario egli invierà automaticamente quell’emozione direttamente nella vostra testa! E’ importante rendersi conto che il controllo mentale tramite ‘sound of silence’ è un attacco globale. Esso viene utilizzato in tutte le nazioni occidentali e dell’est europeo (e probabilmente anche in altre), molto probabilmente messo in atto attraverso i servizi segreti che lavorano direttamente per gli Illuminati. Edward Tilton, presidente dell’azienda Silent Sounds Inc., uno dei bracci privati della tecnologia SSSS, ha detto in una newsletter del 1996 che ‘noi realizziamo nastri e CD per il Governo Tedesco e anche per le nazioni dell’ex Unione Sovietica! Questo è un attacco globale da parte di una autorità globale centralizzata, ovvero gli Illuminati.

Background. Lo “Spettro di diffusione del suono del silenzio” (“Silent Sound Spread Spectrum” – SSSS), noto anche come ‘S-quad’ (quattro S) emette onde elettromagnetiche al di fuori del nostro range uditivo. Dal momento che il nostro cervello è un organo che funziona elettricamente, queste onde danneggiano la nostra coscienza. Possono anche definire i nostri stati d’animo. Gli scienziati possono isolare gli schemi particolari delle onde cerebrali che si verificano quando sentiamo “apatia” o “depressione”: possono registrarla e duplicarla come “track”. Si può quindi emettere un “track” provocando lo stato emozionale nell’ignaro individuo. Mentre la maggior parte delle persone penserà che sia assurda l’esistenza di tale tecnologia, essa è vecchia di almeno 70 anni. Essa fu menzionata per la prima volta dal creatore della cibernetica, Norbert Weiner, nel suo libro del 1948 ‘Cybernetics: Or Control and Communication in the Animal and the Machine’ (Cibernetica: ovvero il controllo e la comunicazione nell’animale e nella macchina). Weiner racconta i suoi esperimenti del 1942-1947 compiuti esponendo gli individui a campi elettrici di bassa intensità nella consapevolezza che essi possano modificare il naturale ritmo di onde elettromagnetiche a bassissima frequenza (onde ELF). La CIA ha raffinato tale tecnologia nei decenni successivi. Nel suo libro del 1979 “La ricerca del Candidato Manciuriano” (‘The Search for the Manchurian Candidate’), John Marks riferisce che in risposta ad una richiesta fatta in base al Freedom of Information Act (legge statunitense sulla trasparenza – N.d.T.), la CIA lo ha informato che essi detengono una stanza piena di schede sull’elettromagnetismo e sulle tecniche correlate per alterare il comportamento e stimolare il cervello. L’agenzia (la CIA) si è rifiutata di pubblicare tali documenti ed essi rimangono classificati (segreti). Questi esperimenti sono andati tutti ben al di là della semplice induzione degli stati d’animo. Per esempio, nel libro l’Elettrica del Corpo (Body Electric) del 1974 il dottor R. O. Becker riferisce dei suoi esperimenti riusciti per canalizzare la “parola pronunciata dall’ipnotista” direttamente nella mente inconscia del proprio soggetto utilizzando onde elettromagnetiche. Gli Illuminati progettano di controllare la popolazione mondiale attraverso la tecnologia SSSS. Un documento della Commissione di Consulenza scientifica dell’Aviazione Militare Statunitense (USAF Scientific Advisory Board) del 1996, intitolato ‘Prospettive del Nuovo Mondo, il potere nell’Aria e nello Spazio per il 21esimo secolo (New World Vistas Air and Space Power for the 21st Century) delinea tale progetto. ‘Si può immaginare lo sviluppo di fonti di energia elettromagnetica, la cui emissione può essere pulsata, modulata e focalizzata e che può essere accoppiata con il corpo umano in modo da impedire movimenti volontari dei muscoli, controllare le emozioni (e quindi le azioni), che induca il sonno, che trasmetta suggestioni, che interferisca sia con la memoria breve che con quella a lungo termine, che produca una esperienza e che cancelli un’esperienza.

Conclusioni. Siamo correntemente sotto attacco da parte di una tecnologia di controllo mentale, la sound of silence propagata attraverso le scie chimiche ed i televisori ad alta definizione (TV in HD). Sebbene sul momento queste onde di energia non siano fatali, esse creano in noi sentimenti negativi e distorcono il nostro pensiero. Esse indeboliscono le nostre menti e la nostra iniziativa in un periodo in cui gli Illuminati stanno iniziando dei cambiamenti su larga scala verso la loro dittatura mondiale satanica. Gli Illuminati progettano di aumentare l’uso di queste tecniche di controllo mentale, ed è possibile che il livello di sofisticazione delle loro tecniche raggiunga in futuro un livello tale che noi non potremo più avere il controllo delle nostre menti. Questa non è fantascienza, sta realmente avvenendo. E’ tempo che noi rinsaviamo e che reagiamo. Come si permettono di giocare con le nostre menti? Smascheriamo i loro subdoli progetti!” E quindi, di conseguenza… qualche riflessione allargata anche sul perchè “molti sono addormenati” e non si “vogliono” svegliare e inoltre che senso hanno veramente gli psicofarmaci, come “soluzione” del problema… Traduzione: Corrado Penna – Testo originale: henrymakow.com/chemtrails_and_other_mind_cont.html. Fonte: scienzamarcia.blogspot.com/ 

IL MISTERO DELLA TORTURA BIANCA. DAL MOBBING AI MICROCHIP.

Microchip (identificazione animali). Da Wikipedia, l'enciclopedia quasi libera. Il microchip è un circuito integrato applicato nel tessuto sottocutaneo di un cane, gatto, o di un altro animale. I microchip sono delle dimensioni circa di un chicco di riso e sono basati su una tecnologia passiva RFID. Il tatuaggio è un altro metodo, oggi desueto, usato per l'identificazione degli animali.

I microchip sono particolarmente utili in caso di smarrimento o rapimento degli animali domestici. Possono anche essere determinanti in caso di contenzioso sulla proprietà degli animali. I rifugi e i centri di lotta al randagismo ricevono un enorme beneficio nell'applicazione dei microchips, che permettono una restituzione più veloce ed efficiente degli animali ai loro legittimi padroni. Oltre che dai rifugi, i microchip sono utili nei canili, agli allevatori, venditori, agli addestratori nei libri genealogici, nelle strutture veterinarie, nell'allevamento del bestiame. Le guardie zoofile, il servizio veterinario delle ASL e I veterinari Liberi professionisti sono forniti di un lettore di microchip. Molte nazioni utilizzano e richiedono un numero di microchip insieme alla vaccinazione, come prova che la vaccinazione e l'animale corrispondano. L'applicazione di microchip può essere richiesta nell'ambito delle regole del CITES che regolamenta il commercio di molti animali rari. I medici veterinari possono applicare i microchip o ricercare un microchip applicato con il lettore ogni volta che l'animale è portato a fare una visita clinica.

I microchip sono apparecchi passivi, chiamati RFID e perciò non contengono alcuna fonte di energia interna. I componenti di base sono tre: un chip al silicio (circuito integrato); un nucleo di ferrite circondata da un filo di rame; e un piccolo condensatore. Il chip contiene il numero di identificazione, più i circuiti elettronici per trasmettere le informazioni al lettore. Il nucleo di ferrite – o di ferro – agisce come una radio antenna, pronta a ricevere il segnale del lettore. Il condensatore funziona da sintonizzatore, formando un circuito LC con l'antenna. Questi componenti sono racchiusi entro una capsula di vetro biocompatibile, e sigillati ermeticamente per impedire l'ingresso di liquidi corporei. Il "chip" contiene al suo interno il numero d'identificazione, più circuiti elettronici per trasferire tale informazioni allo scanner. Il nucleo di ferrite funziona come un'antenna radio, adatta a ricevere segnali dallo scanner.

In Canada, Europa, Asia e Australia, i microchip per animali adottano uno standard (11784/11785) fissato dalla International Organization for Standardization, o ISO, le cui specifiche indicano che devono operare alla frequenza di 134.2 kHz. La superficie esterna della capsula è trattata con microsolchi per facilitare l'ancoraggio nei tessuti sottocutanei ed impedirne la migrazione. Il microchip ha una dimensione esterna di circa mm 11 di lunghezza e di mm 2 di diametro, ed è contenuto in un ago monouso, che può essere applicato su una particolare siringa o altro iniettore che, per ottemperare alle basilari norme di igiene, è sterile e monouso. Il microchip impiantato accompagnerà il cane per tutta la vita. Agli animali non nuoce né fisicamente né psicologicamente.

Le prime tre cifre del codice di 15 cifre identificano la ditta produttrice, seguono delle cifre "random" (a sequenza casuale) a completamento del codice.

In cani e gatti, i chip sono di solito inseriti sotto la pelle alla base del collo, fra le scapole sulla linea dorsale. Nell'Europa continentale il microchip può essere impiantato sul lato sinistro del collo. La posizione del chip può facilmente essere individuata toccando dolcemente la cute in quell'area; la posizione rimane fissa dato che il dispositivo è avvolto da strati sottili di tessuto connettivo che vi si formano dopo l'impianto.

Microchip (impianto umano). Da Wikipedia, l'enciclopedia quasi libera. L'impianto dei microchip negli esseri umani è un metodo utilizzato per inserire nel corpo umano un dispositivo di identificazione a radiofrequenza a circuiti integrati o transponder RFID incapsulati in un involucro di vetro. L'impianto sottocutaneo contiene, di solito, un numero identificativo unico che può essere collegato a informazioni contenute su un database esterno, contenente, ad esempio, dati identificativi personali, dati anamnestici e sanitari, cure mediche, allergie, e informazioni di contatto. Le possibilità di utilizzo di questi dispositivi sono oggetto di alcune teorie del complotto e leggende metropolitane.

Il primo esperimento conosciuto di impianto di un RFID è stato eseguito nel 1998 dallo scienziato britannico Kevin Warwick. L'impianto è stato usato per compiere dei test sull'apertura automatica di porte, accensione di luci e per generare messaggi vocali in un edificio. A questo primo esperimento hanno fatto seguito quelli di molti hobbysti che si sono fatti impiantare microchip RFID sotto la pelle della mano o li hanno fatti impiantare in quelle di altre. Uno di questi è stato Amal Graafstra, autore del libro RFID Toys, che ha chiesto a un dottore di eseguire l'intervento. Un chirurgo plastico ha usato uno scalpello per posizionare il chip nella struttura ossea della mano sinistra, mentre il medico di famiglia gli ha iniettato un chip nella mano destra usando un apposito kit Avid per l'impianto veterinario. Graafstra usa gli impianti per aprire la porta di casa, le serrature dell'auto, per eseguire il login sul suo computer.

Nel 2002, l'americana Food and Drug Administration (FDA) ha concesso alla VeriChip Corporation (poi divenuta "PositiveID Corporation" da novembre 2009, dopo la fusione con la Steel Vault Corporation) l'approvazione preliminare per commercializzare negli Stati Uniti il proprio dispositivo per impianto umano, dettando delle specifiche linee guida in materia. Il dispositivo ha ricevuto l'approvazione definitiva nel 2004, ed è stato commercializzato sotto i nomi di VeriChip o VeriMed. Nel 2007 è stato rivelato come impianti quasi identici avessero causato il cancro in centinaia di cavie da laboratorio, una notizia che ha avuto un impatto devastante sul valore delle azioni della società produttrice. Nel 2010, tra maggio e luglio, la Verichip (divenuta, intanto, Positive ID Corporation) ha interrotto la commercializzazione del microchip impiantabile.

Prima che la commercializzazione di VeriChip/VeriMed cessasse nel 2010, la società produttrice aveva suggerito la possibilità di utilizzare gli impianti per poter ricavare informazioni sui dati sanitari della persona in caso di situazioni di emergenza. Il sistema proposto prevedeva che su ogni impianto VeriChip dovesse essere registrato un identificativo a 16 cifre che, in caso di necessità, poteva essere letto dal passaggio di uno scanner a pochi centimetri dall'impianto. Il numero identificativo avrebbe permesso a ospedali, o ad operatori di medicina d'urgenza, di accedere in maniera sicura a un database sul sito della VeriChip Corporation per ricavarne le informazioni mediche conservate.

Nel 2006, circa 80 ospedali avevano accettato di tenere uno scanner VeriChip fornito dalla società produttrice mentre 232 dottori avevano accettato di iniettare i microchip in pazienti che ne avessero fatto richiesta. Tuttavia, la VeriChip Corporation/Applied Digital Solutions è stata citata in giudizio dagli azionisti per aver diramato "informazioni fuorvianti e materialmente false" riguardo al numero delle strutture che avevano accettato. Secondo Glancy & Binkow, l'ultima società ad aderire alla class action: "[...] il 9 maggio 2002, i convenuti in giudizio [la allora Applied Digital Corporation] avevano affermato che quasi tutti i maggiori ospedali di West Palm Beach, nell'area della Florida, erano stati equipaggiati di scanner VeriChip, un componente indispensabile della tecnologia proposta dalla società VeriChip. Tuttavia, il giorno dopo, 10 maggio 2002, è venuta a galla la verità, secondo cui nessun ospedale aveva accettato lo scanner, un dispositivo essenziale per l'estrazione dell'informazione contenuta ne VeriChip. Dopo la rivelazione del 10 maggio 2002, il valore delle azioni della Applied Digital è precipitato di quasi il 30% in un solo giorno."

La VeriChip Corporation ha pubblicizzato il suo impianto anche come un modo per implementare le restrizioni d'accesso a strutture di cui bisogna garantire la sicurezza, come, ad esempio, le centrali nucleari. Gli scanner di microchip potrebbero essere installati all'ingresso di tali strutture in modo che le serrature si aprano solo per quelle persone il cui identificativo registrato su chip si registrato sul sistema. Un chip RFID è stato iniettato, nel 2007, nelle braccia di due dipendenti della CityWatcher, una società di sorveglianza dell'Ohio. Come è stato documentato da USA Today, l'impianto era finalizzato a permettere l'accesso nella stanza delle videoregistrazioni della società. Dopo che la compagnia ha cessato le attività, non si conosce il destino degli impianti fatti ai suoi due ex impiegati. Uno dei principali inconvenienti di tali sistemi è costituito dalla facilità con cui il numero a 16 cifre contenuto nel chip può essere letto e clonato usando un dispositivo portatile, un problema che è stato pubblicamente denunciato da Jonathan Westhues, un ricercatore sui questioni di sicurezza e documentato, tra gli altri, dal mensile Wired magazine, nel mese di maggio 2006.

In futuro, potrebbe diventare fattibile il collegamento di tali chip a un sistema di posizionamento satellitare, che potrebbe permettere di individuare latitudine, longitudine, velocità, direzione del movimento di persone in ogni posto del mondo. Se adeguatamente diffuso, l'impianto potrebbe consentire alle autorità l'individuazione di fuggitivi, di persona scomparsa, o di soggetti che sono fuggiti da una scena del crimine. I critici di questi sistemi, tuttavia, sostengono che la tecnologia potrebbe facilitare la repressione politica, dal momento che i governi potrebbero usare gli impianti di chip per perseguitare attivisti dei diritti umani, attivisti sindacali, dissidenti e avversari politici. Tra altre le applicazioni suggerite per chip che permettano una simile "tracciabilità" delle persone, una è stata discussa, nel 2008, dall'organo legislativo dell'indonesiana Nuova Guinea occidentale, con lo scopo di monitorare le attività di persone affette da HIV, con lo scopo di ridurre la loro capacità di diffondere il contagio. Tuttavia, la parte che riguarda l'uso del microchip non è stata inserita nella versione finale del documento approvato dal legislatore nel dicembre 2008. Con la tecnologia disponibile, simili applicazioni non sono ancora possibili nel primo decennio del duemila, non esistendo, sul mercato, dispositivi impiantabili in cui siano implementate capacità di tracciamento della posizione attraverso sistemi di posizionamento satellitare.

La possibilità tecnica e scientifica di un impianto di microchip ha dato origine a varie teorie del complotto che circolano e si alimentano attraverso pubblicazioni a stampa o sul Web: tali teorizzazioni speculano su un suo presunto utilizzo per il controllo mentale o spaziale degli individui (tra queste, si annoverano le congetture della finlandese Rauni-Leena Luukanen-Kilde). All'interno di queste teorizzazioni, sulla rete Internet si segnalano siti che diffondono l'idea secondo cui, negli Stati Uniti d'America, l'impianto sottocutaneo di microchip sarebbe stato reso obbligatorio dal progetto Obamacare, la riforma del Sistema sanitario statunitense varata da Barack Obama. La finalità degli impianti sarebbe l'implementazione di tecnologie per la sorveglianza occulta della popolazione. Teorie congeneri sono state affermate, nel 2013, anche da un parlamentare italiano, il deputato Paolo Bernini.

Il deputato M5S e i complotti: «Mettono microchip sotto la pelle», scrive il 6 marzo 2013 “Il Corriere della Sera”. Le teorie di Paolo Bernini in tv. Il deputato del Movimento racconta i «segreti» di massoneria, religione e 11 settembre. Evidentemente è Ballarò che non porta bene al Movimento Cinque Stelle in salsa bolognese. In principio fu Federica Salsi. A lei la partecipazione sugli schermi di Rai Tre valse l'espulsione dal Movimento. Ieri sera, invece, è toccato a Paolo Bernini. Venticinque anni, è il più giovane eletto alla Camera per i grillini in Emilia-Romagna. Studente di Scienze di comunicazione all’Alma mater, nel video di presentazione della sua candidatura si definì animalista, ambientalista e vegano. Ma dagli schermi della televisione pubblica ha fatto un passo avanti. «In America hanno cominciato a mettere microchip nel corpo umano per controllare la popolazione», ha spiegato. La verità-choc sarebbe rivelata da Zeitgeist, un documento rintracciabile sul web, che in pochi minuti racconta tutto quello che c'è da sapere sugli evidenti intrecci tra massoneria, religione e 11 settembre. «Mi ha fatto vedere il mondo in modo completamente diverso», ha confessato il cittadino arrivato in parlamento. Il neodeputato ha raccontato che «i media non fanno solo informazione ma dirigono anche le scelte». Il passaggio successivo è che il popolo, «è manovrato dall’informazione trasmessa dai media». Ma la vera preoccupazione di Bernini è il microchip: «Non so se lo sapete - ha dichiarato al giornalista di Ballarò - ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip nel corpo umano per registrare, per mettere i soldi, per il controllo della popolazione». Il neo eletto in parlamento è preoccupato perché le persone «non sanno a cosa vanno incontro». Il popolo, a sua insaputa, potrebbe lasciarsi impiantare il microchip senza capirne i pericoli: «Con internet queste verità stanno venendo fuori e noi andremo a portare la voce dei cittadini». Forse questa è una delle ragioni che hanno spinto Beppe Grillo a vietare le presenze tv dei grillini.

Deputato 5 Stelle e la teoria dei complotti: “In America microchip nel corpo umano”. A Ballarò il 25 enne neoeletto Paolo Bernini elogia il documentario Zeitgeist e parla di teorie cospirazioniste internazionali: "Ci controllano e ci spiano, le persone non sanno a cosa vanno incontro". Poi il mea culpa su Facebook: "Ingenuo io a fare entrare una tropue tv in casa", scrive "Il Fatto Quotidiano" il 6 marzo 2013. Il Punto G colpisce ancora. Di nuovo a Ballarò, di nuovo una bizzarria di un eletto del Movimento 5 Stelle e in rete parte subito il tam tam. Parliamo di Paolo Bernini, 25 anni, neodeputato nelle fila del primo partito più votato in Italia, circoscrizione Emilia Romagna che ha scongelato in tv la “teoria dei complotti”. Nel programma di Floris, Bernini è apparso in modo informale in un breve servizio/intervista dove ha spiegato, direttamente dal divanetto di casa, il rinnovamento della rete nella politica e soprattutto cosa ha imparato lui dal web: l’informazione senza censura. Eccolo allora mentre rievoca, probabilmente per la prima volta in televisione, il documentario Zeitgeist, diretto, prodotto e distribuito senza fine di lucro dall’inglese Peter Joseph. Il celebre film basato sui numerosi complotto internazionali mai raccontati al grande pubblico, cliccato su youtube, nelle diverse lingue in cui è doppiato, da centinaia di migliaia di utenti. “Mi ha fatto vedere il mondo in modo completamente diverso”, ha spiegato il ragazzo bolognese arrivato in Parlamento. La verità-choc di Zeitgeist è suddivisa in tre capitoli: sulla mitizzazione delle religione cattolica, sul cospirazionismo attorno all’attentato dell’11 settembre 2001, e su come le guerre mondiali dell’ultimo secolo si siano sempre orientate secondo i vantaggi che ne potevano trarre i grandi cartelli bancari, in primis la Federal Reserve Usa. “Dobbiamo stare attenti perché i media non fanno solo informazione ma dirigono anche le scelte di chi guarda”, ha continuato Bernini a Ballarò, “il popolo è manovrato dall’informazione trasmessa dai media”. “Non so se lo sapete”, ha poi chiosato, “ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip nel corpo umano per registrare, per mettere i soldi, per il controllo della popolazione. Sono preoccupato perché le persone non sanno a cosa vanno incontro”. Il popolo, a sua insaputa, ragiona Bernini potrebbe lasciarsi impiantare il microchip senza capirne i pericoli: “Con internet queste verità stanno venendo fuori e noi andremo a portare la voce dei cittadini”. La replica del giorno dopo di Bernini: “Ingenuo ad accogliere una tropue tv in casa”. “Mi dispiace che dei parlamentari neoeletti del Movimento 5 Stelle si parli nell’esclusivo tentativo di metterli in cattiva luce di fronte alla pubblica opinione”, ha spiegato Bernini su Facebook dopo nemmeno 24 ore, “Mi sono trovato la troupe televisiva Rai, senza preavviso, davanti casa. E’ rimasta in camera mia una buona mezz’ora. Se si potesse vedere l’intero filmato, chiunque potrebbe rendersi conto che ho parlato per ventinove minuti di come funzioni il Movimento 5 Stelle, di temi vicini al nostro mandato, dei miei studi e di come vivo. Poi mi è stato domandato che cosa fosse il filmato “Zeitgeist”. Lo conosco, l’ho visto e l’ho semplicemente descritto, rispondendo ad una domanda precisa. Anche sul microchip, la questione è semplice: ho riferito di quelli utilizzati per controllo biomedico, di cui si parla nel filmato. Riferire qualcosa non significa per forza farlo proprio, o sbaglio? Sono cosciente del fatto che il filmato contenga errori, ma mi incuriosisce lo sguardo “alternativo” che fornisce nella lettura della realtà. Punto”. “Poi è stato fatto un abile lavoro di post-produzione, et voilà, il risultato è sotto gli occhi di tutti”, ha concluso nel post, “Sono stato un ingenuo ad accogliere una troupe in casa mia e mi scuso con eletti ed attivisti del Movimento 5 Stelle se ho creato loro un problema. Adesso vi lascio, grazie per i messaggi di vicinanza, torno a studiare: abbiamo un sacco di cose da imparare e ce la stiamo mettendo tutta! Stateci vicini! Intanto guardate questo filmato di National Geographic. 

Paolo Bernini, 25 anni, originario di Cento (Fe), è uno dei sette deputati eletti in Emilia Romagna tra i 5 Stelle. Nella sua scheda di presentazione pre elettorale si è dichiarato ambientalista, animalista e vegano. E ancora nella scheda che appare sul sito del Movimento tra le sue proposte di legge una volta entrato in Parlamento ci sono la legalizzazione delle droghe leggere; vietare la vendita di armi, la caccia e ogni tipo di circo con animali; una legge contro l’omofobia; campagne di sensibilizzazione sull’impatto che hanno i cibi tradizionali sull’alimentazione delle persone. Poi in camera caritatis, proprio là in fondo, anche un substrato di complottismo web: “riportare la sovranità monetaria nel nostro Paese evitando che banche private come Bankitalia e BCE abbiano in mano il potere di produrre moneta senza restrizioni”.

Microchip e controllo mentale. Scrive il CEIFAN, Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali diretto dal Servizio Antibufala. Una delle storie complottistiche più diffuse è quella dei microchip che permetterebbero di controllare le persone, con contorno di cospirazione per impiantarli a tutte le persone. Queste storie erano molto diffuse negli anni'60 e '70, ed sono tornate alla ribalta nell'ultimo decennio soprattutto grazie alla diffusione di internet, ma negli ultimi decenni sono state usate anche in fumetti, romanzi e film. Girano numerose varianti cospirative su microchip per il controllo mentale e intenzioni di impiantarli a tutti, ma tutte queste storie sono delle bufale piuttosto deliranti, dato che sono delle invenzioni senza alcun riscontro nella realtà, ma che vengono spacciate per vere giocando su banali meccanismi tipici delle peggiori bufale complottistiche. Gli stessi microchip di controllo mentale sono pura fantascienza irrealizzabile, senza contare che una cospirazione silenziosa per impiantarli in massa è totalmente impossibile da far passare in silenzio (sarebbe facilissimo trovare, documentare e denunciare questi chip, nonché tutti i media ne parlerebbero insistentemente). Nella realtà esistono microchip di identificazione, che contengono in sostanza un codice che consente di identificare l'animale o la persona che li porta, e sono usati solitamente negli animali domestici per motivi di utilità (tra l'altro, per gli esseri umani non vengono più usati dal 2010). Nella fantasia dei cospiratori questi microchip diventano milioni di volte più complesse e compiono fantasiose funzioni di controllo mentale nonostante le loro dimensioni. Naturalmente queste sono tutte invenzioni campate in aria: tutto ciò che facevano i chip di riconoscimento, prima di essere ritirati dal mercato, era trasmettere un codice che permette a una macchina di capire che siamo proprio noi, e associare la nostra identità alle informazioni che la macchina stessa ha già nel proprio database. Ritornando sempre nel mondo reale, il massimo ottenibile dai microchip impiantabili nelle persone è stato crearne alcune varianti sperimentali a scopo medico, chiamati biochip, che consentono di individuare specifiche malattie. In ultimo, nella realtà sono esistiti esperimenti dove hanno aperto teste di animali ed hanno collegato dispositivi elettrici voluminosi direttamente sul cervello riuscendo ad influenzare il comportamento di queste bestie. Questi tre elementi hanno probabilmente dato vita alla recente ondata di bufale complottistiche sui microchip per il controllo mentale, che poggiano sull'inconcretezza più totale. Si tratta di bufale talmente ridicole che è difficile trovare persone disposte a perdere tempo per sbugiardarle, tanto è vero che sono catalogate come "leggende urbane". È stato tuttavia un errore evitare di sbugiardare una tale bufala, anche se ridicola, poiché col passare degli anni si è diffusa più di quello che sembra, infatti internet ci dimostra come esistano numerose persone davvero convinte che sia tutto reale, dimostrando in alcuni casi l'esistenza di evidente stato di malattia mentale creato o aggravato dall'ossessione e la paura di questi microchip. Vediamo ora, leggermente nel dettaglio, gli unici elementi realmente esistenti della vicenda, finendo anche per sbugiardare simbolicamente una delle tante versioni della bufala.

I Microchip che vengono davvero impiantati. Il microchip è un circuito integrato applicato nel tessuto sottocutaneo di un cane, gatto, o di un altro animale, a scopo identificativo. I microchip sono delle dimensioni circa di un chicco di riso e sono basati su una tecnologia passiva RFID. Il Tatuaggio è un altro metodo, oggi desueto, usato per l’identificazione degli animali. I microchip sono apparecchi inerti, chiamati RFID e perciò non contengono alcuna forma di energia interna. I componenti di base sono tre: un chip di silice (circuito integrato); un nucleo di ferrite circondata da un filo di rame; e un piccolo condensatore. Il chip contiene il numero di identificazione, più i circuiti elettrici per trasmettere le informazioni al lettore. Il nucleo di ferrite (o di ferro) agisce come una radio antenna, pronta a ricevere il segnale del lettore. Il condensatore funziona da sintonizzatore, formando un circuito con l’antenna. Questi componenti sono racchiusi entro una capsula di vetro biocompatibile, e sigillati ermeticamente. Il "chip" contiene al suo interno il numero d'identificazione, più circuiti elettronici per trasferire tale informazioni allo scanner. Il nucleo di ferrite funziona come un'antenna radio, adatta a ricevere segnali dallo scanner. Il Lettore del chip emette un campo elettromagnetico/elettrico che tramite il processo della induzione genera nell'antenna del tag una corrente che alimenta il chip. Il microchip così alimentato comunica tutte le sue informazioni che vengono irradiate tramite l'antenna verso il Lettore. Il microchip ha una dimensione esterna di circa mm 11 di lunghezza e di mm 2 di diametro, ed è contenuto in un ago monouso, che può essere applicato su una particolare siringa o altro iniettore. Agli animali non nuoce né fisicamente né psicologicamente. Non è previsto l'impianto diffuso agli esseri umani, anche perché non sarebbe di reale utilità generale, nonostante una decina di anni fa uscirono notizie sensazionalistiche secondo cui da lì a poco sarebbe stato impiantato anche alle persone, e questo ha generato la nascita di molte teorie complottistiche che addirittura vedevano i chip identificativi come strumenti per il controllo mentale della gente. Si è ipotizzato in anni passati di usarli sui bambini in zone di alcuni Paesi dove è frequente il loro rapimento, e quindi come misura anti-rapimenti, sempre a scopo identificativo. Infatti, Non sono utilizzabili per tracciare i movimenti delle persone perché lo scanner per rivelarli deve essere passato a 10-15 cm dal punto in cui è stato impiantato, e quindi diventa infattibile mettere varchi automatici per rivelare dove si passa. Oltre ciò, esistono i biochip, che sono ancora in fase sperimentale e servono per aiutare a diagnosticare le malattie. Il biochip è contiene circuiti o sostanze che reagiscono al contatto ad esempio di elementi che indicano la malattia. La parte “attiva” di ogni biochip è formata da molecole biologiche, come proteine, che sono fissate alla superficie e si legano con un'elevata selettività agli obiettivi presenti nel campione biologico. A seguito della reazione (ibridizzazione) viene attivato un segnale ottico o elettrico che può essere letto dall'esterno. In questa maniera, conoscendo la funzione delle proteine dove sono collocate, si può ricostruire la presenza dell'obiettivo da individuare, come malattie specifiche. Nonostante le tante notizie sensazionalistiche sui biochip nell'ultimo decennio, essi non sono ancora presenti nell'uso corrente in medicina ma sembrano ancora essere bloccati alla fase di sperimentazione.

MONDEX: il marchio della bestia. Sbugiardiamo ora una delle tante bufale complottistiche sui microchip che oggi ancora circolano, cioè quella nota come "MONDEX: The Mark of the Beast", che ha avuto un notevole impatto nel mondo complottista. Questa bufala circola su internet dal febbraio 2004 e dice che i microchip usati nelle carte di credito prodotti dalla Mondex saranno impiantati nelle mani o nel collo delle persone, con conseguenze poco piacevoli, e costituiscono il "marchio della bestia" profetizzato nell'Apocalisse. La bufala è costruita esattamente seguendo le regole delle più ridicole invenzioni complottistiche, cioè partendo dall'esistenza di elementi base per poterci inventare sopra: l'esistenza di una società che si chiama Mondex, il fatto che questa società faccia microchip per le carte di credito, la capacità dei microchip di queste carte di contenere informazioni personali, e l'esistenza dei biochip che possono essere impiantati agli animali per identificarli. Vengono ovviamente presentate immagini che non centrano nulla col complotto inventato, infatti l'autore confonde i microchips per l'identificazione degli animali per tutt'altro, così come confonde i chip presenti nelle carte di credito per i microchip impiantabili e fa attribuzione errate sulle loro funzioni e potenzialità reali. Viene poi presentata una falsa radiografia con un falso posizionamento del microchip, perché anche in teoria nelle persone non possono essere messi nelle mani (o nei piedi) ma solo in zone particolari nei casi di dispositivi medici, e nella parte superiore del braccio in tutti gli altri casi. Seguono poi le solite deliranti associazioni tra multinazionali e l'oggetto del complotto, arrivando a tirare in ballo la Motorola che è una delle tante società che fanno i microchip per le carte di credito. Viene citata perché in realtà oltre questo fa anche biochips impiantabili per scopo medico, quindi è sfruttabile per la bufala. Tuttavia, c'è un errore grossolano, infatti la Motorola viene collegata alla Mondex, mentre quest'ultima si occupa solo di carte di credito. Vengono anche date altre informazioni inventate, infatti contrariamente a quanto detto nella bufala, un trasponder riceve e trasmette informazioni, non è un sistema per immagazzinare dati. Inoltre, contrariamente a quanto affermato nella bufala, gli impianti miniaturizzati non hanno una batteria ma sono alimentati dall'esterno, ad esempio da un lettore nel caso di quelli identificativi per animali. Seguono poi tutta una serie di invenzioni, presentando ricerche inesistenti con perfino conclusioni sbagliate. Infatti, i microchip non possono essere messi nelle mani o nel collo di una persona, ma solo in zone particolari nei casi di dispositivi medici, e nella parte superiore del braccio in tutti gli altri casi. Vengono infine presentati addirittura versi dell'Apocalisse con una interpretazione distorta a favore della bufala, con contorno di finta radiografia. Immancabile poi il punto cruciale di tutte le bufale complottistiche, cioè far pensare alla gente che gli eventi esposti. Inventati o distorti, non sono una coincidenza. Seguono una serie di informazioni completamente inventate, infatti nella realtà la Mondex fa carte di credito e non biochip, non c'è stato alcun problema riguardo alla distribuzione o l'uso di queste carte, e nessuno ha detto che impiantare chip nelle mani o nella testa delle persone è la soluzione a questo problema inesistente. Continuano l poi tutta una seri di bugie fatte per impressionare i gonzi, infatti nella realtà gli impianti biochip si possono rimuovere con semplici procedure, la capsula non esplode se rimossa, non contiene litio o sostanze pericolose che possono contaminare il soggetto, e certamente non esiste la tecnologia per consentire di mettere in qualsiasi biochip il GPS (Global Positioning system, il sistema di posizionamento satellitare). Immancabile poi l'appello tipico delle bufale, cioè quello di diffondere quanto esposto a quante più persone possibili, creando così catene di sant'Antonio, e di spingere anche altri a farlo. Essendo certi che i siti per creduloni moltiplicheranno la presenza della bufala sulla rete, si invita poi a fare ricerche su internet che porteranno ai soliti siti complottistici che diffondono il messaggio. Tra l'altro, alla fine si mette in connessione due aziende che non centrano nulla tra loro e che non hanno alcun rapporto, cioè la Mondex, che fa le carte di credito, e la Verichip, che fa biochip (anzi li faceva, dal 2010 non li produce più perché non hanno avuto successo). Insomma, la solita bufala complottistica costruita per spaventare la gente e per spingere a diffondere falsità. Di storie simili e circolano molte, attualmente vanno di moda le bufale che vogliono convincere la gente di un complotto volto a impiantare la gente con microchip per il controllo mentale.

I microchip obbligatori negli USA. Dagli attentati alle torri gemelle del 2001 sono aumentati esponenzialmente le bufale sui microchip, si diffusero infatti fin da subito storie ridicole come quelle sui microchip trasmessi attraverso vaccini e leggi che avrebbero reso obbligatorio l'impianto del microchip sottocutaneo. Si trattava ovviamente di storie inventate da buontemponi ma che sono state prese per vere e riciclate spesso nel corso degli anni, anche perché servivano ai ciarlatani per aizzare la gente all'odio verso gli USA o verso il fantomatico "New World Order" che è tanto di moda nel mondo del complottismo da quattro soldi. C'è un piano del Nuovo Ordine Mondiale per inserire in tutti gli abitanti del mondo un microchip, e la recente riforma sanitaria di Obama ne è il primo passo, perché prevede l'inserimento di questi microchip per scopi medici dal 23 marzo prossimo nei cittadini americani. Poi arriverà il turno del resto del pianeta. Non ridete: questa è la tesi di complotto che sta ricominciando a girare in Rete. Infatti l'idea di un complotto mondiale per impiantare microchip nelle persone è una vecchia storia di origine religiosa, le cui tracce risalgono ad almeno dieci anni fa: l'impianto del microchip (più specificamente un RFID, simile a quello che si usa per l'identificazione dei cani e dei gatti) sarebbe un “marchio della Bestia”, cioè di Satana, secondo un'interpretazione della Bibbia che cita il libro dell'Apocalisse, nel quale si parla di un “marchio sulla mano destra o sulla fronte” messo dalla Bestia su “tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi” in modo che “nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio”. Anni fa questa storia prendeva di mira specificamente due marche di RFID impiantabili: Mondex e VeriChip. Lo sbufalamento meticoloso delle asserzioni riguardanti il caso Mondex è qui su Urban Legends e qui su Snopes e si applica pari pari al caso VeriChip. Adesso l'allarme è ritornato alla carica con un aggancio alla riforma sanitaria statunitense, l'Obamacare. Nella versione corrente, infatti, si “dimostra” la veridicità della tesi citando con precisione un documento governativo statunitense. Siccome molti non vanno a controllare le citazioni, questo fa sembrare credibile l'appello. In particolare viene citato il disegno di legge HR 3962, approvato nel 2009 e disponibile qui in formato PDF: un malloppone di 1990 pagine nel quale però non c'è nessuna menzione di chip o di RFID. La parola “CHIP” (in maiuscolo) presente nel documento è una sigla che sta per Children's Health Insurance Program, ossia una copertura assicurativa sanitaria per bambini. Non c'entra nulla con i microchip. Altre versioni dell'appello citano un altro documento, HR3200, che però è un disegno di legge che non è mai stato approvato, non faceva parte del progetto Obamacare e comunque non parlava di obblighi d'impiantare microchip, ma soltanto di istituire un registro nazionale dei dispositivi impiantati (pacemaker, protesi mammarie, eccetera). I dettagli della questione sono su Snopes.com, che spiega da dove viene la data del 23 marzo prossimo: è semplicemente la data entro la quale entra in funzione il registro in questione, presente anche nel disegno di legge HR3962 approvato. In sintesi, la tesi dell'imminente microchippatura dell'umanità da parte del Nuovo Ordine Mondiale si basa su un brano della Bibbia interpretato a capocchia e su un disegno di legge che non dice quello che gli si attribuisce e comunque non è mai stato approvato. Questo è il livello di serietà di chi spara queste tesi di complotto. Dato il successo della bufala, sono innumerevoli i casi di imitazione, ossia è stata riciclata in varie varianti, con date sempre nuove per adeguarle allo scorrere del tempo. Quello che è sconcertante è che c'è sempre un cospicuo numero di persone che ci casca, nonostante nessun TG o quotidiano abbia mai accennato ad un fatto del genere che, anche se fosse stato vero in minima parte, sarebbe stato ampiamente trattato sia in TV che nella carta stampata. Eh sì, basta che un idiota qualsiasi scriva una qualunque fesseria su internet che c'è sempre molta gente disposta a crederci ciecamente...CEIFAN, Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali diretto dal Servizio Antibufala

MICROCHIP SOTTOCUTANEI, TRA BUFALE E VERITÀ. Scrive Salvatore Santoru su "Informazione Consapevole" il 30 settembre 2014. In un recente articolo ho parlato del ruolo fortemente negativo che esercita la diffusione di bufale per chi si occupa di controinformazione. La costante propagandazione di esse ha l'effetto di screditare, agli occhi della gente, tutto ciò che sia affine alle tematiche affrontate nell'informazione considerata alternativa, "complottista" o meno, e come si suol dire si tende a buttare il bambino con l'acqua sporca. Bisogna dire che non bisogna biasimare nessuno su ciò, visto che solitamente gli utenti del web o anche i gestori di siti e/o blog non hanno nè tempo, nè voglia, per controllare l'attendibilità della notizia, e tutto ciò può capitare a tutti. Andando nel particolare, si pensi alla questione dei famigerati chip RFID. Per fare un esempio di bufale a tal riguardo, si pensi a quella del chip che sarebbe stato reso obbligatorio attraverso l'approvazione dell'Obamacare nel 2013, e addirittura per legge da maggio 2014. Un'altra bufala è quella che Papa Francesco avrebbe recentemente sostenuto il progetto, e su ciò c'è da dire tra l'altro che il sito statunitense da cui proviene tale "notizia" è "National Report", che come riportato da Wikipedia è un "sito satirico", un pò come gli italiani "Corriere del Mattino" o "Corriere del Corsaro". Detto questo, c'è comunque da segnalare che la tecnologia RFID invece è ben reale, e sono sempre più diffusi gli esperimenti a tal proposito. Uno dei più famosi storicamente è quello che è stato effettuato diversi anni fa in una discoteca, il "Baia Beach Club" di Rotterdam. Su Youtube si può vedere tutto il documentario di National Geographic su ciò. Inoltre, recentemente sono stati prodotti anche degli spot per promuovere il chip da parte delle compagnie produttrici. Quello proposto di seguito è dell'IBM. Quest'altro è della Verichip, la corporation più nota per l'utilizzo di questa tecnologia. Sono da segnalare anche delle importanti notizie a riguardo, ad esempio una apparsa sul sito dell'Ansa a marzo, dove si dice che: "entro al massimo dieci anni, afferma Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, i bambini potrebbero avere il loro primo tatuaggio dopo poche ore di vita, contenente un microchip in grado di monitorare tutti i parametri vitali, dall'elettrocardiogramma in tempo reale allo status nutrizionale." O quella apparsa sul "Virginian Pilot", il quotidiano più venduto della Virginia, secondo cui negli Stati Uniti e in Russia le principali compagnie di credito starebbero spingendo le banche e i commercianti per la totale conversione alla tecnologia dei microchip, che dovrebbe iniziare da ottobre 2015. Ci sarebbero da segnalare una marea di dichiarazioni e video su questo fatto e chi è interessato può farsi una proficua ricerca sul web per poi farsi una propria opinione sulla vicenda. Tra le più importanti, ci sono da segnalare quella relativa a un articolo pubblicato sulla BBC il 10 febbraio, con il pezzo intitolato "Why I want a microchip implant". Oltre a quella precedente, c'è da segnalare un'altra notizia di sicuro interesse per ogni appassionato del tema ("complottista" o meno), ovvero di un programma portato avanti in USA per impiantare il chip nei bambini, ufficialmente per motivazioni umanitarie e questioni di sicurezza. Tale programma è nato da un'iniziativa di diverse logge massoniche nordamericane. Si chiama "Masonichip" (Masonic Child Identification Programs) International". Qua la descrizione del programma su Wikipedia, qua il sito ufficiale, e qua la notizia dal sito della "Grand Lodge of Canada". Indubbiamente, una vicenda che potrebbe sembrare a qualcuno molto interessante e a altri anche un pò inquietante, e che come i fatti citati precedentemente merita ulteriore approfondimento.

Quelli con i microchip sottopelle. Non è una cosa da complottisti: esistono, funzionano e hanno prospettive molto interessanti, scrive “Il Post" il 30 giugno 2016. A sentir parlare di “microchip sottopelle” si pensa subito a bufale e teorie del complotto. Quella secondo cui Obamacare era un grande piano malvagio per spiare e plagiare le persone, o quella resa famosa tre anni fa da Paolo Bernini, deputato del Movimento 5 Stelle, che disse: «Non so se lo sapete ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno delle persone, è un controllo di tutta la popolazione». In realtà bisogna fare una distinzione: le teorie del complotto riguardano quello che si fa con quei microchip, non la loro esistenza. I microchip sottopelle esistono – e funzionano, da anni – e hanno anche delle interessanti prospettive commerciali. Il primo a riuscire a mettersi un microchip sottopelle fu lo scienziato britannico Kevin Warwick, che nel 1998 si sottopose a un’operazione chirurgica di una ventina di minuti e ne uscì con in corpo un transponder RFID (Radio-Frequency IDentification) che gli permetteva di aprire automaticamente porte e accendere luci: gli bastava muovere la mano dentro cui c’era il microchip. Una sorta di Telepass umano. Di recente Warwick ha scritto un articolo per The Conversation in cui spiega che «negli ultimi anni è venuta fuori una nuova comunità di biohacker, che ha sperimentato i modi in cui il corpo umano può diventare più efficace grazie alla tecnologia». I biohacker sono persone che si comportano come hacker – esperti di tecnologia e informatica che collaborano tra loro e spesso lavorano ai limiti di ciò che è legale – ma lo fanno nei campi in cui si incontrano tecnologia e biologia. Warwick scrive che la tecnologia RFID continua a essere una delle più diffuse, ma da qualche anno sono arrivati anche i microchip che sfruttano tecnologia NFC (Near Field Communication): è quella che, per esempio, già permette di usare smartphone e carte di credito per fare pagamenti veloci senza bisogno di inserire il codice. Nel caso dei microchip sottopelle questa tecnologia sta «in un piccolo tubo grande quanto un chicco di riso». Warwick spiega che il suo microchip, quello del 1998, era un po’ più lungo di due centimetri. La tecnologia NFC è quella scelta anche da Tim Shank, il presidente di TwinCities, un’associazione interessata alle future prospettive tecnologiche del settore. Shank ha un microchip sottocutaneo che fa sì che la sua porta di casa si chiuda quando lui esce; anche sua moglie ne ha uno uguale. Parlandone a Fast Company ha spiegato: «Devi fare tutti quei check mentali delle cose che devi prendere quando esci di casa: le chiavi, il portafoglio, tutte quelle altre cose. Quando inizi a non doverci più pensare, la tua mente libera improvvisamente spazio, perché non deve più stare lì a preoccupasene sempre». Shank ha detto che sta anche pensando a un microchip sottopelle che misuri in ogni momento la sua temperatura corporea. Warwick scrive che oggi i microchip sottopelle sono facili da impiantare e ci sono pochissimi problemi di rigetto da parte del corpo (si impiantano dentro capsule di vetro). Fast Company ha scritto che «secondo molti biohacker, impiantarsi un microchip sottopelle non è più pericoloso di farsi un tatuaggio o un piercing». Bisogna però capire se si tratta solo di una cosa stramba da malati di tecnologia o una cosa che può davvero migliorare le vite delle persone. Warwick scrive che nel 2015 una società svedese ha messo dei microchip a centinaia di dipendenti per permettere loro di aprire automaticamente le porte e «accendere la fotocopiatrice». Ci sono però anche implicazioni più serie: il biohacker statunitense Tim Cannon per esempio ha un microchip con un LED che si accende se passa vicino a un magnete; Lepht Anonym ha in mente di mettersi nel ginocchio un microchip che funzioni da bussola, l’artista Moon Ribas si è fatta mettere nel gomito un sensore che vibra ogni volta che c’è un terremoto (ovunque nel mondo). C’è poi Neil Harbisson, che non vede i colori ma grazie a un microchip collegato al suo cervello e a una telecamera riesce a capire che colori sta guardando e a “vedere” i suoni. Warwick scrive però che l’esempio più avanzato dell’uso di microchip sottopelle ha a che fare con il neurohacking, che si occupa di «modificare il cervello o il sistema nervoso»: di recente questa tecnologia è stata usata per permettere a un uomo paralizzato di recuperare un parziale controllo del suo braccio. Warwick è ottimista e scrive che le prospettive sono tante e convincenti, ma che al momento si tratta sopratutto di una «grande indagine per vedere fino a quanto possono spingersi i confini di ciò che si può fare».

IL MISTERO DELLA TORTURA BIANCA. Individuati corpi estranei nel cranio di Paolo Dorigo: si tratta di microchip sottocutanei? Scrive Alessandro De Lucia il 28 Febbraio 2006 su "ADUC" Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori. "Hanno installato qualcosa nel mio corpo": è dal maggio 2002 che il detenuto veneziano Paolo Dorigo, attualmente agli arresti domiciliari, denuncia la presenza nella sua testa di un "intruso", ovvero un microchip sottocutaneo che gli sarebbe stato inserito nel condotto uditivo. Questo microchip, secondo Dorigo, sarebbe il principale strumento di una vasta operazione tecnologica di annientamento psicofisico e di controllo mentale praticata contro di lui. Fantasie? Ipotesi assurde? Così le autorità carcerarie e giudiziarie interpellate hanno sempre liquidato queste denunce, ma gli ultimi esami medici effettuati da Dorigo gettano una luce inquietante sul caso: una TAC effettuata il 5 ottobre rivela la presenza di una piccola areola radiopatica nei tessuti molli in prossimità del timpano sinistro. Un secondo esame datato 3 novembre conferma la presenza di un corpo estraneo non meglio identificato nel condotto uditivo sinistro. Altre lastre effettuate più recentemente hanno rivelato la presenza complessiva di cinque sagome in vari punti della testa, di cui non è stata fornita un esauriente spiegazione medica. Il deputato di Rifondazione Comunista Giovanni Russo Spena, che si occupa del caso, ha così commentato questi risultati diagnostici: "Ciò che appariva assurdo ha ora riscontri scientifici della veridicità. Partendo da questa nuova importante indagine chiediamo che gli organi giurisdizionali, il Tribunale di sorveglianza, riprendano in esame la vicenda di Paolo Dorigo e in secondo luogo, vogliamo chiedere al governo se è possibile che in Italia vengano praticate torture scientifiche di questo tipo, come accade in altri paesi, come gli Stati Uniti". Il riferimento del parlamentare Russo Spena agli Stati Uniti è diretto all' MK-ULTRA, il programma di controllo mentale della CIA attuato con la collaborazione di scienziati nazisti sopravvissuti alla seconda guerra mondiale e reclutati segretamente dal governo americano tramite l'operazione Paperclip. Perfino Bill Clinton ha ammesso l'esistenza di questo progetto che prevedeva l'uso di cavie umane non consenzienti, cosa peraltro comprovata dai documenti governativi declassificati grazie al Freedom of Information Act.

Carcerazione speciale e tortura bianca. Per capire meglio la controversa vicenda di Paolo Dorigo è necessario riassumere la sua odissea carceraria: Dorigo è un maestro elementare e un pittore di 46 anni, nato a Venezia, con un passato da giornalista militante, prima nel quotidiano Lotta Continua e poi a Radio Sherwood come conduttore di trasmissioni sui diritti dei detenuti nelle carceri speciali. Nel 1994 gli viene rivolta la pesante accusa di terrorismo per un attentato contro la base NATO di Aviano, firmato dalle Brigate Rosse: l'attentato è di dimensioni molto ridotte (una molotov e alcuni colpi di pistola contro il muro della base, senza danni né feriti) e non è mai stato verificato, a parte la rivendicazione, un effettivo coinvolgimento delle nuove BR. L'accusa contro Dorigo, che si dichiara innocente, si basa solo sulle dichiarazioni del pentito Angelo Dalla Longa, non controinterrogato e nemmeno presente in aula, ma basta per farlo condannare a 13 anni di carcere, con un processo in seguito tacciato di grave irregolarità e denunciato come illegittimo dalla Corte Europea per i Diritti Umani e dal Consiglio dei ministri europei (nonostante il parere dell'Unione Europea nel dicembre 2005 i giudici hanno nuovamente rifiutato l'istanza di revisione del processo) . Dorigo subisce il regime di carcerazione più duro, il 41 bis, che prevede pesanti restrizioni e misure di sicurezza invasive che spesso, secondo molti detenuti, sconfinano nella tortura. Nel 1996 Dorigo, per protestare contro le condizioni di prigionia, incendia la sua cella e rimane gravemente ustionato. Viene operato d'urgenza in ospedale, e qui accadono le prime stranezze: l'operazione chirurgica a cui viene sottoposto nel reparto grandi ustionati del CTO di Torino risulta essere durata solo due ore, mentre in realtà è durata ben sette ore: molte pagine della sua cartella clinica sono scomparse. Sei anni dopo Dorigo inizia a denunciare il manifestarsi di disturbi molto anomali: insieme a ipersensibilità uditiva molto acuta, fischi persistenti e ben cinque otiti infiammatorie, parla di interferenze radio esterne e di voci che bombarderebbero la sua mente con messaggi subliminali, minacce di morte e stimolazioni sessuali. Gli accertamenti clinici in carcere gli diagnosticano una patologia di acufeni a 1000 hz (normalmente la frequenza è sui 400 hz). Gli viene inizialmente rifiutata la richiesta di un esame emocromocitrometrico, che può effettuare solo nel febbraio 2003 e rileva una presenza del 5% di LUC (cellule non nucleate). Dorigo ritiene gli accertamenti clinici insufficienti e richiede di potere effettuare esami medici approfonditi in un ospedale esterno al carcere, per scoprire l'origine di quella che per lui è diventata una vera e propria tortura, e che sospetta essere provocata da una microspia inserita nella sua testa durante le sette ore di "buco" nell'operazione chirurgica del 96. Naturalmente la sua convinzione di essere vittima della "tortura bianca" del controllo mentale rischia di farlo passare per pazzo, ma la piena salute mentale di Paolo Dorigo viene confermata da ben tre perizie psichiatriche: i referti del dr.Taburni (2002-2004), del dr.Paladini (febbraio 2003) e del dr.Mascabruno (ottobre 2004) negano qualsiasi stato psicotico. Fino al Giugno 2004 le autorità continuano a negare a Dorigo la possibilità di effettuare esami all'esterno del carcere: contro questi divieti egli protesta con lo sciopero della fame. Dopo 52 giorni di digiuno il 22 luglio 2004 vengono accolte formalmente le sue richieste e gli viene annunciato che entro 90 giorni avrebbe potuto effettuare tutti gli accertamenti clinici ritenuti necessari in una struttura non militare. Ma le richieste, di fatto, non vengono accettate: passano più di quattro mesi e al detenuto non viene concesso di sottoporsi ad esami medici in una clinica civile. Nel frattempo, in data 9 agosto 2004, il Consiglio d'Europa gli propone la grazia presidenziale, che ha sdegnosamente rifiutato in quanto essa presuppone un'ammissione di colpevolezza, mentre invece tuttora continua a dichiararsi innocente. Dorigo ha portato avanti, dal 22 settembre al 30 novembre 2004, un altro lungo digiuno di protesta (70 giorni), che lo ha pesantemente debilitato, portandolo molto vicino alla morte. L'istanza che gli avvocati di Dorigo avevano presentato in tribunale, in cui si richiedeva la sospensione della pena o almeno gli arresti domiciliari ospedalieri per il loro assistito, non è stata accettata, nonostante quest'ultimo fosse in gravi e preoccupanti condizioni di salute. Il 12 dicembre 2004 la commissione medica incaricata dal tribunale di sorveglianza di Perugia di accertare se le condizioni di Dorigo necessitassero di un ricovero ospedaliero extracarcerario ha espresso, tramite la prof. Francesca Barone e lo psichiatra dott. Paolo Catanzaro, il seguente giudizio: il soggetto esaminato sarebbe affetto da "schizofrenia affettiva" e "con un identità pericolosamente fondata sulla sovversione sociale", che andrebbe curato con una "terapia fondata sul lavoro", oltre che con sostanze come benzodiazepine ipnoinducenti. In poche parole, secondo la commissione medica, Dorigo sarebbe uno psicopatico che non necessita di cure esterne al carcere, ma solo di psicofarmaci. Ma allora perché le perizie psichiatriche precedentemente effettuate l'aveva giudicato totalmente sano di mente? Come si spiega l'ampia e approfondita documentazione scientifica che Dorigo ha presentato più volte alle autorità per giustificare le proprie richieste? e se è davvero uno psicopatico, perché non gli viene permesso di essere visitato fuori dal carcere? Se non c'è niente che possa essere rivelato dagli esami, di che cosa hanno paura? Oggi i risultati degli esami effettuati da Dorigo nell'ospedale civile di Dolo (Ve) mostrano che forse qualcosa da nascondere c'era. Numerose persone si sono mobilitate per chiedere che sia fatta luce e verità su questo caso: da alcuni deputati che hanno fatto uno sciopero della fame a staffetta (tra cui il già citato Giovanni Russo Spena e Luana Zanella dei Verdi) fino ad un appello firmato da numerose personalità, tra cui il premio Nobel per la letteratura Josè Saramago e il noto giornalista Enzo Biagi, in cui si chiede il rispetto del diritto di Dorigo ad un giusto processo e soprattutto alla salute psicofisica. Da qualche mese Paolo Dorigo ha finalmente ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute, ma non ha ancora concluso la sua battaglia e ora cerca un chirurgo disposto ha operarlo per estrarre i corpi estranei individuati nella sua testa grazie agli esami da lungo tempo richiesti. Quello di Paolo Dorigo sembrava essere il primo caso denunciato di controllo mentale in Italia, simile a quelli delle vittime dell'MK-ULTRA negli Stati Uniti, tuttavia non è l'unico: altre persone hanno denunciato di subire forme di tortura tecnologica da parte di servizi segreti "deviati" e entità governative. Nel settembre 2005 è nata l'Associazione Vittime Armi Elettroniche-Mentali (AVAEM) su iniziativa di Dorigo e di altri tre cittadini italiani che, a differenza di lui, non sono mai stati in carcere, ma denunciano analoghi trattamenti. I membri dell'associazione dichiarano di vivere in città diverse e non di non essersi mai conosciuti prima del giugno scorso. Gli scopi e le finalità dell'associazione sono così spiegate nell'home page del loro sito internet: " Nasce praticamente per dare voce a chi non ha il diritto di udire il silenzio, a chi non ha il diritto alla propria interiorità, sessualità segreta, scrittura, pensiero. L'interferenza di pensiero e la violenza fisiologica via radio, ultrasuoni, laser, stimolazione transcranica sottocutanea, radio-terapia, trasmissioni tramite elettrodi magari innestati e pilotati da medici per motivi di "controllo" dell'epilessia e della schizofrenia, o protesi acustiche in persone non sorde, o polimeri tecnologicamente studiati in centri di ricerca piemontesi, o sostanze radioattive di natura biologica come chip a dna. Nulla e niente possono giustificare l'uso di questi strumenti. Ne chiediamo la moratoria mondiale, come per le armi chimiche al gas nervino dopo la Ia guerra mondiale." Questa associazione accusa gli apparati dello stato di servirsi della scienza a scopo di tortura, i quali userebbero sofisticate armi psicotroniche per controllare e colpire persone scomode: "Si tratta di forme di tortura terribili, tali da portare alla pazzia le persone, tali da far desiderare loro la morte, tali da trasformarli in oggetti sessuali o in killer prendi-ordini." Oltre al caso di Paolo Dorigo, nel sito dell'associazione sono documentati altri due casi molto meno noti: quello di T.C., una donna tra i 45 e i 55 anni, e di M.B., pensionato romano tra i 55 e i 65 anni. T.C. denuncia di subire intrusioni e torture elettroniche dal 1988, di avere portato avanti da sola una indagine per capire da cosa sono provocate, ma di essersi imbattuta nella reticenza dei medici. M.B, invece, sostiene di essere stato un economo di Montecitorio, che dopo aver denunciato gravi irregolarità ed episodi di corruzione ai suoi superiori ha subito minacce di morte ed intimidazioni di ogni genere fino ad arrivare all'agosto 2004, quando inizierebbe ad essere torturato con ultrasuoni presumibilmente provenienti da fonti radio esterne. Queste denunce sono state citate anche dal dossier sulla tortura in Italia stilato da ARES, Agenzia Ricerca Economico Sociale. L'AVAEM sostiene che questi sono solo due dei casi di controllo mentale e tortura scientifica in Italia, e che c'è ne sarebbero decine di altri: gli fanno eco alcune inquietanti testimonianze anonime pubblicate sul sito censurati, che indicano il nome di una caserma in particolare, che si chiamerebbe "Castro Pretorio Interforze", come possibile regia di alcune di queste operazioni. Bisogna poi ricordare che qualche anno fa persino due insospettabili trasmissioni televisive, La Storia Siamo noi di Rai Tre e Stargate di La7, hanno parlato di casi simili nel nostro paese, ma stranamente sono state ignorate. Non abbiamo elementi sufficienti per asserire con certezza la veridicità di tutte queste denunce, ma certo le ultime risultanze mediche di Paolo Dorigo lasciano pensare: se è tutto vero cosa sta succedendo? Vengono usati microchip e apparecchi elettronici per controllare la mente qui, ora, in casa nostra? Sono diretti contro tutti noi? Siamo di fronte a qualcosa di veramente pericoloso per il nostro futuro? Non lo sappiamo ancora, ma visto che qualcosa di analogo è già accaduto in America rimane il dubbio: che Paolo Dorigo, con le sue denunce e i suoi scioperi della fame, abbia scoperchiato un terrificante vaso di pandora?

TORTURA: DAL MOBBING AI MICROCHIP, LE CIFRE IN ITALIA. ANSA RICERCA ARES, FENOMENO PIU' DIFFUSO DI QUANTO POSSA APPARIRE. Scrive Lunedì, 03 Ottobre 2005, "L'ANSA". Il fenomeno della tortura in Italia è più vasto e subdolo di quanto possa apparire e, specie per le forme più sofisticate, viaggia in modo sommerso. Se infatti forme di violenza come il mobbing o gli abusi nelle carceri sono già stati denunciati e studiati, poco si sa della tortura politica o dei maltrattamenti subiti dagli anziani negli ospizi e dagli immigrati nei Cpt. Ora, per la prima volta, una ricerca analizza il fenomeno nella sua globalità, dalle forme più evidenti a quelle più sottili e avveniristiche come i microchip. La ricerca, effettuata dall'Ares (agenzia di ricerca economico-sociale) basandosi su studi già esistenti, sentenze della magistratura e testimonianze, punta il dito sulla mancanza nel codice penale italiano del reato di tortura, nonostante in Parlamento giacciano da tempo ben otto proposte di legge. Anche rispetto al mobbing, sottolinea l'Ares, dal 2001 al 2003 sono stati presentati nove ddl ma nessuno è andato in porto.

IL MOBBING, TORTURA SOFT - Secondo le ultime stime attendibili, circa 1,5 milioni di lavoratori è vittima del mobbing e ogni dipendente ha il 25% di possibilità di trovarsi, nel corso della propria esperienza professionale, in tali condizioni. Il 38% delle vittime proviene dal settore dell'industria e il 21% dalla pubblica amministrazione. Le persone più colpite dal fenomeno hanno generalmente superato i 45 anni e svolgono lavori semplici. 

IL CARCERE DELLA VERGOGNA - Secondo un dossier dell'associazione Antigone, le condizioni stesse degli istituti penitenziari sono una forma di tortura: 59.649 detenuti a fronte di una capienza di 42.959. Di questi il 28% sono tossicodipendenti, il 2,4% alcoldipendenti, il 2,6% sieropositivi. L'89% dei carcerati non ha una doccia nella propria cella; il 69% non ha l'acqua calda; il 18,4% vive in celle dove anche durante la notte vi è luce intensa. In questa situazione, ci sono i casi di tortura vera e propria: quelli denunciati negli ultimi dieci anni sono più di 900, ma considerando quelli non denunciati secondo l'Ares si può ipotizzare una cifra che va da 2.000 a 3.000.

CLANDESTINI, LA TORTURA INDIRETTA - La ricerca denuncia la situazione di ''incertezza e disinformazione'' e le ''terribili condizioni sanitarie e di sovraffollamento'' che vivono gli immigrati rinchiusi nei Centri di permanenza temporanea, il ricorso alla violenza e ai tranquillanti. Tra i casi citati quello di Abdeleh Saber, di 25 anni, detenuto nel cpt di Lampedusa e ''morto in circostanze sospette dopo essere stato trasferito nel carcere di Agrigento e dopo che gli erano state iniettate massicce dosi di Narcan''. Ma il problema più grave è quello di oltre 250.000 persone che vivono e lavorano in Italia irregolarmente, e che rischiano di essere rimpatriate nei paesi di provenienza, dove spesso devono subire il carcere e le botte della polizia. Questi casi di 'tortura indiretta', secondo Ares, negli ultimi 5 anni sono stati più di 2.000.

I LAGER DELL'ASSISTENZA - Si moltiplicano le denunce di drammatici casi di abbandono e maltrattamenti di anziani non autosufficienti ricoverati in strutture di assistenza. Gli ospiti vengono lasciati spesso in pessime condizioni igieniche personali, a volte percossi e trattati con crudeltà, pur pagando salate rette mensili. La stima dei casi di tortura in questo campo non è facile data la vasta area del sommerso, avverte l'Ares, che comunque, sulla base delle denunce, calcola in 400 il numero di anziani 'torturati' negli ultimi 5 anni; tenendo conto del sommerso, si può arrivare al migliaio.

LA TORTURA POLITICA - L'Ares cita i fatti avvenuti a Genova nel luglio 2000, oggetto di inchieste tuttora in corso, ma anche casi che risalgono agli anni '70 e '80, nel periodo della contestazione e del terrorismo. In tutto, secondo le stime dell'agenzia, i casi sarebbero circa 500, di cui 240 di gruppo (come a Genova).

LA TORTURA ELETTRONICA - E' la forma più sfumata e tecnologica, e Ares la annovera tra i tipi di tortura politica o di Stato. Le persone che la subiscono si definiscono 'vittime di armi elettroniche mentali'. Tra i casi rilevati dalla ricerca, il controllo mentale tramite microchip, torture effettuate con ultrasuoni o altri strumenti elettronici a distanza. Alcune inchieste giudiziarie in corso sarebbero appunto collegate ai trattamenti di questo tipo subiti. Per gli interessati il fine perseguito dai torturatori (che restano ignoti ma sono ipotizzati tra i servizi speciali di sicurezza) sarebbe quello di annullare la personalità e le capacità di reazione. La ricerca dell'Ares, arricchita dalle testimonianze, sarà pubblicata nei prossimi mesi in un libro. (ANSA).

LA TORTURA NEL BEL PAESE. Il fenomeno della tortura in Italia è più vasto e subdolo di quanto si possa immaginare e, soprattutto per le forme più sofisticate, "viaggia" in modo sommerso. Se infatti fenomeni come il mobbing o gli abusi nelle carceri sono già stati denunciati e studiati, poco si sa della tortura politica, o delle violenze negli ospizi o nei CPT. Ora, per la prima volta, una ricerca analizza il fenomeno nella sua globalità, dalle forme più evidenti a quelle più sottili e avveniristiche come il microchip.

La tortura nel Bel Paese, dal mobbing al microchip. Una ricerca a cura di Romano Nobile. Autore di questo testo è l'Ares, Agenzia di Ricerca Socio economica costituitasi nel 2000, che cura e diffonde sondaggi e ricerche su fenomeni sociali ignorati o poco evidenziati dai mezzi di informazione. In questo volume il tema trattato è quello della tortura in Italia, come viene eseguita e su chi, la tortura contro gli stranieri, quella politica fino alla tortura elettronica.

Romano Nobile vive a Roma. Avvocato, Presidente dell’Ares (Agenzia Ricerca Economico-sociale) e collaboratore della rivista Carta, ha curato per l’editrice Malatempora alcuni saggi, tra i quali “Paradisi fiscali, uno scippo planetario” (2003), “Lavorare stronca” (nel 2004 insieme a Giulio Piantadosi), “Giù le mani dai beni comuni” (2006). Attualmente si occupa di attività politico-culturale per la tutela dei beni comuni e dei diritti umani. Da tale attività è nata l’esigenza della presente ricerca che descrive i vari tipi di tortura che affliggono il Bel Paese, dal mobbing al microchip, compresi quelli attualmente praticati sulla pelle di persone che hanno dato e danno fastidio al potere e che, finora inascoltate dai media, possono, grazie ad un piccolo editore alternativo, denunciare finalmente alla luce del sole ed al proprio rischio la loro condizione. Ciò che apre grossi interrogativi sul nostro sistema “democratico”.

Riccardo Nobile - La Tortura Nel Bel Paese. Recensione Scritto da sberla54 su Punk4free, Venerdì 09 Novembre 2007.  Questo è "un piccolo best sellerino underground", come dicono gli amici della Malatempora Edizioni, ovvero uno di quei libri che abbiamo letto in pochi, potrei dire quasi nessuno rispetto al numero di lettori che hanno collezionato certe altre boiate letterarie, ma anche uno di quei libri che ti costringono, appena finita l'ultima pagina, ad iniziare a raccontare, a stressare amici e parenti, a cercare di far sapere a tutti ciò che era rinchiuso in quelle pagine. "Non c'è paese al mondo, credo, che ormai ammetta nelle proprie leggi la tortura: ma di fatto sono pochi quelli in cui polizie, sottopolizie e criptopolizie non la pratichino. Nei paesi scarsamente sensibili al diritto - anche quando se ne proclamano artesignani e custodi - il fatto che la tortura non appartenga più alla legge ha conferito al praticarla occultamente uno sconfinato arbitrio". Così recita Leonardo Sciascia nell'introduzione e le sue parole suonano da semplice quanto immediato riassunto del libro stesso. La tortura esiste, siamo noi stessi a praticarla. E non ha mai smesso di esistere, anzi, è in grande spolvero tecnologico. E' al passo coi tempi. Lo sapevate che il termine "finocchio" per indicare gli omosessuali nasce dalla pratica di buttare piante aromatiche sui roghi in cui bruciavano gli omosessuali stessi, per attenuare il puzzo di carne? Una consuetudine in voga in tutti i cattolicissimi paesi dell'Europa, noi compresi, dal 1200 in avanti.

Lo sapevate che nelle nostre carceri ci sono individui, come Paolo Dorigo, condannato a 13 anni per aver (forse) tirato una molotov contro la base USA di Aviano, che hanno subito l'installazione di un microchip nel cranio al solo scopo di minare la loro sanità mentale, tramite negazione del sonno, ultrasuoni e "voci" nella testa. Il tutto con le TAC a provare la veridicità di ciò che affermano e l'interesse di personalità come Giovanni Russo Spena o Stefano Rodotà ad aggiungere ufficialità al sospetto.

Sapete inoltre cosa si cela realmente dietro ai CPT, centri di permanenza temporanea per immigrati? Uomini, spesso e volentieri colpevoli solo di essere in fuga da paesi disastrati, in cerca di un'esistenza decente, costretti a sedersi sulle feci, a dormire in "materassi infestati dalle pulci", in mezzo ai gabinetti, a subire umiliazioni fisiche e psicologiche di ogni tipo, come schiaffi, frustate e costrizioni di vario genere, come la visione forzata di filmini pornografici per i detenuti di rigorosa fede musulmana (leggete anche Io, clandestino a Lampedusa (di Fabrizio Gatti) (L'Espresso)). Il tutto per la sola, terribile, colpa di non essere nè italiani nè europei.

E vi siete mai chiesti come sono i pestaggi in carcere? Come ci si sente a "suicidarsi" tra le fredde pareti di una "cella nuda"? La Tortura Nel Bel Paese ce lo racconta abbondantemente: "La notte del 3 sono entrati alcuni incappucciati e mi hanno trasportato su un pulmino [...] La cosa che mi ha fatto impazzire dal dolore è' stato quando mi hanno iniettato o poggiato in vagina e nell'ano delle sostanze calde accompagnate da calci sempre in vagina.". E questa è solo una delle molteplici storie raccontate nel libro, che più che un'opera letteraria vera e propria assomiglia ad un documentario-inchiesta, con estratti di giornali, deposizioni, indagini, interviste.

Uno scritto tutto sommato corto, di sole 120 pagine, che però risulta incredibilmente esaustivo, passando dalla tortura nei secoli passati, in età romana come nei periodi di governo della Chiesa e della terribile Inquisizione, fino agli ospizi dei giorni nostri (anch'essi spesso tremendi luoghi di costrizione), senza tralasciare i fatti del G8 di Genova 2001, i rapimenti e le torture compiute dagli americani in territorio italiano (molti di più di quanti ce ne raccontino), con il beneplacito del nostro governo; e poi ancora il fenomeno del Mobbing sul posto di lavoro, le già citate torture tecnologiche e le persecuzioni verso i gay, la caccia alle streghe, il caso di Federico Aldrovandi ed altre innumerevoli testimonianze di violenza, soprusi e pestaggi nelle carceri nostrane. Il tutto correlato da un "dizionario dell'orrore" veramente tremendo, che ripercorre tutte le più orribili tecniche inventate dall'uomo nel corso dei millenni per piegare la volontà dei suoi simili, con una dovizia di particolari che non è adatta a tutti gli stomaci.

La stessa attenzione al particolare ed all'esatta descrizione dei fatti si ritrova in tutto il libro, senza censure ne' timori. Una prerogativa di tutti i lavori made in Malatempora Edizioni ma comunque qualcosa di veramente raro in questi anni di imbambolamento informativo e mediatico. Insomma, un altro libro che ritengo andrebbe diffuso quanto più possibile, se non nell'invano tentativo di risvegliare quale coscienza, almeno con l'onesto proposito di mostrare la verità su di un sistema carcerario e repressivo che tanto l'opinione pubblica quanto lo stato amano alla follia e tentano continuamente di espandere. Nelle righe di questo "La Tortura Nel Bel Paese" troverete approfondimenti su tutti gli argomenti che ho citato, nonchè molti altri che non trovato modo di nominare. Troverete conferma ai sospetti che già avevate, alle voci che vi è capitato di sentire, ma soprattutto troverete cattiveria e violenza oltre ciò che avreste mai immaginato dal caldo salotto di casa vostra.

Il tutto, spesso e volentieri, in nome dell'autorità del momento, chiesa o stato che sia.

Le nuove forme di tortura praticate in Italia. Scrive L'Associazione Vittime armi elettroniche. L’Italia è il “bel paese”, dove c’è il sole, il mare, la musica, il papa, la sacralità della famiglia, l’amore per i bambini, per la buona cucina, per l’allegria, la solidarietà, la tolleranza… Come mai allora qualcuno parla di tortura, uno dei fenomeni più ripugnanti in materia di violazione dei diritti umani. Perché la tortura c’è anche qui …L’Italia è il “bel paese”, dove c’è il sole, il mare, la musica, il papa, la sacralità della famiglia, l’amore per i bambini, per la buona cucina, per l’allegria, la solidarietà, la tolleranza… Come mai allora qualcuno parla di tortura, uno dei fenomeni più ripugnanti in materia di violazione dei diritti umani. Perché la tortura c’è anche qui, nel paese dello stragismo impunito, del terrorismo politico che ogni tanto riemerge, dei burattinai, dei fatti di sangue e di violenza nelle famiglie per bene, della violenza sulle donne, della illegalità diffusa, del più alto numero di condannati o incriminati che siedono in parlamento, delle numerose regioni tenute in ostaggio da organizzazioni mafiose, del più alto numero di evasori fiscali in Europa e nel mondo, ecc. ecc.  In tale contesto non proprio idilliaco la tortura è quasi sempre nascosta od assume all’esterno mille altre forme, ma è innegabile che ci sia.  Vorrei soffermarmi sulle nuove forme di tortura che finora sono state completamente ignorate dai media benché coinvolgano un numero crescente di persone e costituiscano comunque un fenomeno sociale da analizzare. Fenomeno che non è stato preso in considerazione (o perlomeno ciò non appare) neanche dalle più importanti associazioni in difesa dei diritti umani. Posso dire che solamente uno dei medici dell’associazione “medici contro la tortura” ha mostrato un certo interesse al problema, esprimendo solidarietà alle vittime e promettendo di approfondire la situazione. Però nessuna posizione ufficiale è stata presa.

SI TRATTA DELLA COSIDDETTA TORTURA TECNOLOGICA. “Tortura tecnologica” è un termine generale che indica diverse forme di violenza, eseguite con metodi e tecnologie avveniristici, le cui finalità sarebbero quelle di controllo o di disturbo sia fisiologico che mentale delle vittime. E sono proprio le vittime, alcune delle quali riunite in una associazione (A Vae-m –Associazione Vittime delle Armi elettroniche e mentali, costituita nel settembre del 2005) a denunciare all’opinione pubblica le varie modalità con cui tale tortura viene esercitata. Secondo tali denuncie vi sarebbero due principali forme di tortura tecnologica: il controllo mentale, e la tortura ambientale a distanza. Il controllo mentale verrebbe attuato (e vi sono numerose testimonianze ed anche esami clinici e radiologici al riguardo) attraverso l’intrusione nella scatola cranica, ma anche in altre parti del corpo, di minuscoli strumenti ad alta tecnologia, siano essi microelettrodi o microchip, che riescono ad interferire le radiazioni emesse dal cervello. La cosa rasenta la fantascienza. Sta di fatto che, come le vittime raccontano, dopo alcuni anni da questa microintroduzione, può avvenire che lo studio operato dagli autori delle torture sui vari tracciati, permetta l’interazione tra il cervello e gli strumenti innestati, il che comporterebbe sia il controllo del pensiero, sia la trasmissione di segnali audio-video o di stimoli di ogni natura al e dal cervello della vittima. La vittima verrebbe cioè trasformata in un terminale operativo a tutti gli effetti. Tutte le vittime di questa modalità di tortura conducono vita ed esistenza apparentemente normale, non necessariamente trattate con terapie psichiatriche. 4 su 45 casi censiti sono persone che conducono una esistenza normale tra virgolette, ma sotto terapie prescritte da psichiatri. Il caso più noto è quello di Paolo Dorigo, ingiustamente incarcerato per 12 anni e recentemente liberato grazie ad una sentenza della Corte Europea. Vi è il caso di una signora italo-argentina, che ora vive a Roma, torturata a suo tempo nel suo paese per motivi politici, che sembra continui a ricevere, anche se in forme attenuate lo stesso trattamento in Italia. Quanto alla “tortura ambientale a distanza, si tratta della trasmissione di stimoli, dolori e sensazioni a distanza con strumenti generalmente molto più semplici rispetto a quelli usati per il controllo mentale. Si tratta di armi laser, a onde radio e microonde o di ultrasuoni, del tipo di quelle usate dai medici per sciogliere i calcoli, nelle metropoli per scacciare gli stormi di uccelli, armi reperibili anche attraverso alcuni siti americani. Le vittime di tali abusi denunciano di sentire forti fitte o intense trasmissioni di calore che disturbano la loro giornata, impediscono il sonno ed una vita “normale”.  Il caso più noto di tale tipo di tortura è quello di Maurizio Bassetti, ex Economo della Camera dei deputati. Sotto questo profilo una buona dose di incredulità potrebbe essere giustificata. Ci si chiede infatti da dove arrivino questi raggi, che possono avere una lunghezza anche significativa. Ci si chiede il perché. Ed ovviamente le persone colpite fanno fatica a convincere gli investigatori. Recentemente pare sia stata avviata una inchiesta al riguardo in una città del Nord, ma in genere un interrogatorio del denunciante, senza un serio controllo ambientale territoriale sulla persona oggetto di attacchi, non può avere il significato di una vera indagine. Secondo l’associazione sarebbero stati analizzati 45 casi di vittime in Italia di queste torture. Si ha la certezza che molti altri non denuncino per pudore i trattamenti subiti. La riservatezza è necessaria a queste persone per mantenere all’apparenza una vita lavorativa e familiare normale, che sarebbe del tutto compromessa una volta denunciato il trattamento subito, con forme di scherno, mobbing, distanza, allontanamento di colleghi e di persone care, se non addirittura il licenziamento e l’internamento. Le conseguenze di tali trattamenti non sono pienamente conosciute. Non esiste infatti in Italia un pubblico registro di decessi, un monitoraggio delle cause di morte per ogni singolo caso, né i giornali locali riportano spesso gli estremi anagrafici dei deceduti per suicidio (migliaia ogni anno), né esiste un monitoraggio di quelle migliaia di persone che muoiono per errori medici.

Fantascienza. So benissimo che da alcuni si tende a catalogare questi fenomeni come fantascienza. E’ possibile, ma vorrei fare in proposito tre osservazioni: 

1) le vittime non sono dei visionari. Non vedono dischi volanti né morti viventi, nè poliziotti fiammeggianti;

2) gli strumenti e le tecnologie di cui si parla esistono e vengono usati normalmente a fini diversi. 

Dieci anni fa molti fenomeni apparivano fantascientifici (si pensi allo sviluppo delle robotistica od alle clonazioni di esseri viventi) che oggi sono riconosciute reali. E molti lanciano strali contro le nuove scoperte tecnologiche perché potrebbero essere usate in danno dell’uomo. Si deve sottolineare come nel programma dell’Associazione suddetta, si chieda tra l’altro di approvare leggi e strumenti di controllo per tutti coloro che subiscono questi trattamenti, un intervento da parte della Corte dell’Aja, il risarcimento delle vittime, l’espulsione dall’Albo dei professionisti e/o radiologi coinvolti negli innesti, nonché i processi per i responsabili ed il divieto dell’uso di queste vere e proprie armi da guerra non letali, denunciando le carenze in materia da parte del disegno di legge in corso di approvazione in Parlamento. Richieste non certamente esagerate o fuori dalla realtà.

La repressione. Ciò che dovrebbe allarmare ulteriormente, al di là degli interrogativi che possono sorgere sull’attendibilità di questi fenomeni, è però la certezza che, da quando le presunte vittime di tale tipo di tortura si sono unite in associazione, dandosi un minimo di organizzazione politica per difendere la propria causa, alcune di loro hanno subito forme di repressione totalmente ingiustificate, e fuori da ogni indagine giudiziaria ordinaria e legittima.

26 OTTOBRE 2006. Come apparso su Indymedia Italy, viene messa in atto una pesante provocazione della Digos nei confronti dell’iscritto all’AVae-m Maurizio Bassetti, ex Economo di Montecitorio, che da anni denuncia pubblicamente la persecuzione cui è sottoposto, con attentati e vere e proprie forme di tortura elettronica. Bassetti, insieme a Michele Fabiani (quest’ultimo studioso ma non vittima di armi elettroniche) aveva denunciato diversi casi di mala amministrazione nella gestione interna della Camera dei deputati, anche con molti articoli e interviste apparse su Indymedia e firmati con nome e cognome. Recentemente i fatti denunciati da Bassetti hanno formato oggetto di un libro intitolato “I segreti di Montecitorio” in cui si narrano le malversazioni in atto negli uffici della Camera negli anni ’80 con la parziale connivenza anche del presidente di allora, ora Capo dello Stato. Ebbene, il Bassetti viene convocato dalla Digos di Roma ufficialmente come “persona informata dei fatti” per essere sottoposto ad una serie di domande stupide e irrilevanti – in un oscuro procedimento penale- sull’uso dei telefoni a lui intestati da parte di altre persone indagate. In realtà, dopo pochi minuti, la stanza in cui avveniva questo strano interrogatorio si riempie di altri funzionari della Digos, fino ad un totale di cinque. Questi, con modi formalmente cortesi e accattivanti cominciano a fare al Bassetti una serie di domande sulle sue denunce relative alla tortura elettronica in Italia ed alla presunta corruzione all’interno degli uffici della Camera dei deputati. Quanto alla tortura, un ispettore incomincia ad accusare di faziosità il libro “La tortura nel Bel Paese, il suo curatore sottoscritto Romano Nobile nonché il senatore Russo Spena, reo di aver scritto la prefazione allo stesso libro. Affermando quindi perentoriamente che in Italia la tortura non esiste. Insomma alla fine invitava bonariamente il Bassetti a starsene tranquillo ed a godersi la pensione. E’ evidente, al di là dei modi cortesi, il tentativo di intimidazione ai danni di Bassetti che si cerca di coinvolgere in oscure vicende. Sta di fatto che pochi giorni dopo tale intimidazione, si verificano due altri fatti abbastanza inquietanti. 

Il sito di Indymedia – Italia viene praticamente azzerato. Michele Fabiani, che assieme al Bassetti aveva firmato alcune denunce apparse su Indymedia, viene coinvolto in un grave incidente automobilistico (scoppio di ambedue le gomme anteriori della propria auto) a seguito del quale viene ricoverato all’ospedale di Spoleto con gravi fratture e commozione celebrale. Dopo vari mesi, uscito dall’Ospedale, il Fabiani riceve un’improvvisa visita dei Carabinieri a casa, con la scusa di dover effettuare una perquisizione su traffico di droga. Risultato pulito, viene ugualmente condotto in caserma, e qui minacciato per ore in ordine alla sua militanza anarchica, Viene alla fine invitato a stare più calmo, in caso contrario, nell’eventualità di nuovi incidenti, non sarebbero accorsi a salvarlo. Da rilevare al riguardo che Michele Fabiani è autore di un dossier su controllo mentale e torture elettroniche, che da tempo viene distribuito in modo militante. Senza alcun motivo valido a Roma viene inoltre improvvisamente sgomberato il centro sociale “Gatto Selvaggio” che recentemente aveva ospitato una presentazione-dibattito del libro in questione e si era fatto carico di diffondere il dossier di Michele Fabiani. Sull’origine delle torture elettroniche ed anche delle persecuzioni, si possono fare diverse ipotesi. 

Che il clima di sospetto diffuso dopo l’11 settembre abbia anche provocato la diffusione in Italia in ambienti dei servizi segreti che godono della più completa impunità e sui quali non viene esercitato dal Copaco alcun effettivo controllo, di metodi di intimidazione e di tortura sofisticata per colpire persone con precedenti penali o che siano ritenute per qualche motivo politicamente pericolose per la sicurezza. 

Tra le vittime catalogate dall’associazione Avem, figurano però anche persone non politicizzate, per cui, come seconda ipotesi, si può ritenere che alcune armi non letali siano sperimentate anche in Italia su individui particolarmente deboli e indifesi. 

Si tratta di ipotesi, che troverebbero gli spazi operativi nella incontrollabilità ed autoreferenzialità di alcuni settori dei servizi con licenza di commettere reati. 

Da segnalare al riguardo che proprio ieri lo stesso Capo del Sismi, davanti al Copaco, la commissione di controllo sui servizi, ha dichiarato che il 50% degli agenti del Sismi sarebbero incapaci ed inaffidabili per la nostra sicurezza. Il fatto che tutti i governi che si susseguono non hanno alcun interesse ad interferire in questa zona grigia (che evidentemente fa comodo a tutti) rende peraltro giustificato qualsiasi sospetto. Senza qui abbracciare come oro colato alcuna delle due ipotesi, penso che data la rilevanza del fenomeno, sia doveroso da parte degli organi di stampa rompere il silenzio e approfondire i fatti anche se in senso critico. Penso anche che da parte di esponenti politici garantisti si debba pretendere che si faccia luce attraverso il Copaco od organi della magistratura. Per finire, ciò su cui voglio insistere è che la violazione dei diritti umani, specie in un paese “democratico”(tra virgolette) non avviene quasi mai alla luce del sole, e che in un paese dove si sono susseguite negli anni stragi ed altre nefandezze di cui non si è venuti mai a capo e non si conoscono i colpevoli ,si ha ben il diritto di pretendere che alcuni sotterranei vengano bonificati. Lotta preventiva alla violazione dei diritti umani significa combattere l’opacità e far trionfare la trasparenza in ogni servizio dello Stato. 

P.S. Questo articolo è stato scritto anteriormente ai recenti gravissimi e clamorosi atti repressivi: nei confronti dell’AVae-m che - nel quadro della montatura di Potenza contro lo SLAI COBAS per il sindacato di classe - ha visto 5 suoi aderenti sottoposti a perquisizione il 16 ottobre scorso; nei confronti di MICHELE FABIANI che, insieme a 4 giovani compagni, è stato clamorosamente arrestato a Spoleto il 23 ottobre scorso ed è tuttora detenuto a Perugia. 

Queste provocazioni, attuate in base alle solite norme fasciste contro i reati associativi, confermano ulteriormente quanto sostenuto sopra. This entry was written by Romano Nobile, posted on 26 novembre 2007

Nuovi microchip che funzionano a onde cerebrali, scrive Venerdì l'8 giugno 2007 Alfonso Maruccia su "Punto Informatico". Passi avanti verso l'interfaccia neurale definitiva. Per ora si controlla un cursore sullo schermo, ma le prospettive sono di una comunicazione molto più intima tra macchina e pensiero. Una ricerca appena pubblicata su Nature accorcia ulteriormente le distanze sulla via di una compiuta integrazione tra macchine intelligenti e pensiero umano. Un ragazzo paralizzato riesce a comunicare con un computer grazie ad un microchip installato a diretto contatto col suo cervello e, anche se per ora le azioni possibili sono limitate, c'è chi scommette sulle possibili applicazioni commerciali della tecnologia in un futuro non troppo lontano. Quanto è capitato a Matthew Nagle ha un che di miracoloso: ventisei anni, con braccia e gambe paralizzate, ha imparato a muovere un cursore sullo schermo, giocare a semplici videogame, controllare un braccio robotico e controllare la televisione con la sola forza del pensiero, letteralmente. Merito del microchip messo a punto dai ricercatori della Brown University, in collaborazione con altri tre atenei e con la società privata Cyberkinetics - Neurotechnology Systems. Il chip, impiantato a diretto contatto con la corteccia cerebrale del ragazzo, legge i percorsi elettrici del cervello di Nagle, trasformando le reazioni sinaptiche in impulsi elettronici comprensibili da un computer: il sistema funziona talmente bene, stando a quanto riporta CNNMoney, che Nagle è in grado di fare tutte le azioni sopra descritte mentre parla in contemporanea - sempre attraverso il microchip - con i ricercatori. Un lavoro che rientra di diritto nel fiorente dibattito sul transumanesimo, e che dimostra come i cyborg siano una realtà dell'oggi piuttosto che una promessa del domani: già in passato si è avuto notizia di future interfacce avanzate per il controllo dei videogiochi con la mente, o di brevetti potenzialmente in grado di far evolvere le attuali interconnessioni mentali tra organismi viventi e apparati tecnologici. Il lavoro presentato su Nature è però il primo a dimostrare risultati pratici in tal senso ed è, dicono i ricercatori, soltanto l'inizio di qualcosa che promette ulteriori, rapidi sviluppi. Attualmente è possibile scrivere quindici parole al minuto grazie al microchip impiantato nel cervello, sostengono i ricercatori della Brown University, ovvero la metà della velocità media di scrittura a mano. Considerando la capacità dei calcolatori di raddoppiare la potenza elaborativa ogni due anni, nel 2012 sarà possibile scrivere da 110 a 170 parole al minuto, trasformando i comandi cerebrali in testo scritto o sintesi vocale con la stessa velocità tipica della comunicazione verbale. Una prospettiva di notevole interesse per chi è affetto da gravi menomazioni alla funzionalità del corpo ma non del cervello, come nel caso del grande fisico teorico Stephen Hawking. Un mercato che si stima valga 3,4 miliardi di dollari e che è cresciuto del 21% l'anno scorso. Ma non solo: CNNMoney si spinge ad ipotizzare, in un futuro poi non così lontano, persone che sceglieranno volontariamente di farsi impiantare il cerebro-chip, per godere di una integrazione con personal e dispositivi intelligenti che farà sembrare l'odierna esperienza con mouse e tastiera "una tortura da passato medievale". Alfonso Maruccia

MICROCHIP: QUANDO IL FUTURO VIENE DAL PASSATO, scrive Nico su "Come San Tomaso". Di questi tempi si fa un gran parlare di microchip sottocutanei, tecnologia che verrà presto introdotta ufficialmente negli Stati Uniti allo scopo di monitorare un ‘’malato’’ fornendo massima assistenza medica in ogni angolo del globo. Ma i cospirazionisti mormorano a ragione sull’argomento privacy e temono che con questo sistema il controllo delle masse diventi una realtà conclamata. Per questi motivi la redazione di San Tommaso vuole vederci chiaro. Ma sembra che tempo a nostra disposizione si stia esaurendo e cambiare la direzione della medicina militare, della tecnologia di controllo mentale e nel contempo assicurare il futuro della libertà umana sembra essere sempre di più un’ardua battaglia. Quando le nostre funzioni cerebrali saranno già connesse ai supercomputers (sufficientemente potenti per il monitoraggio della popolazione di tutto il mondo) tramite impianti radio e microchips, sarà troppo tardi per protestare. Lo sviluppo della tecnologia attraverso i microchip (RFID) è una delle cose su cui maggiormente spingono i governi e le industrie farmaceutiche, che vogliono ulteriori poteri al fine di influenzare la popolazione ed avere un maggiore profitto ed un maggiore controllo. Ma la tecnologia fin qui narrata esiste già. Sistemi di comunicazione neurologica sono in atto per annullare il pensiero indipendente e controllare l'attività sociale e politica per conto di egoistici interessi privati ​​e militari. I mass media non illustrano affatto il pericolo di perdita totale della privacy da parte delle persone chippate ma il soggetto può essere manipolato in molti modi. Che ci si creda o no, il ventaglio di manipolazione possibile è molto ampio; si va dalla possibile lettura del subconscio (con possibile decodificazione o addirittura creazione di sogni) fino ad arrivare all’alterazione artificiale della sessualità, il tutto senza la conoscenza o il consenso della persona impiantata. Siamo pronti per la robotizzazione dell'umanità e la totale eliminazione della privacy, inclusa la libertà di pensiero? Quanti di noi vorrebbero cedere la nostra intera vita, inclusi i nostri pensieri più segreti, al Grande Fratello?

FUNZIONAMENTO DEI MICROCHIPS. Il chip ha le dimensioni di un chicco di riso e di solito supporta la tecnologia RFID. Il funzionamento dello stesso si basa sulla variazione della temperatura corporea che permette il ricaricarsi della minuscola batteria al litio. I microchip di oggi operano per mezzo di onde radio a bassa frequenza che colpiscono il soggetto in questione permettendo, con l'aiuto di satelliti, un totale controllo sull'individuo impiantato che può essere seguito ovunque sul globo. Ognuno di noi ha un’unica e personalizzata frequenza di risonanza bioelettrica nel cervello, proprio come le impronte digitali. Con l’uso della frequenza elettromagnetica (CEM) la stimolazione cerebrale viene interamente codificata e determinati segnali elettromagnetici possono essere inviati al cervello dell’individuo, causando ad esempio allucinazioni vocali e visive nel soggetto mirato. Quando un microchip di 5-micromillimetri (il diametro di un capello è di 50 micromillimetri) viene inserito in un nervo ottico dell'occhio, trae neuroimpulsi dal cervello. Una volta trasferiti e memorizzati in un computer, questi neuroimpulsi possono essere re-inviati al cervello tramite il microchip per essere rivissuti. Usando un RMS, un operatore di computer può inviare messaggi elettromagnetici (codificati in segnali) al sistema nervoso, influenzando il comportamento del bersaglio. Con l'RMS, persone sane possono essere indotte ad avere allucinazioni e a sentire voci nella propria testa. Ogni pensiero, reazione, suono, e osservazione visiva determina un certo potenziale neurologico che possono ora essere decodificati in pensieri, immagini e voci. La stimolazione elettromagnetica può quindi cambiare le onde cerebrali di una persona e influenzano l'attività muscolare, causando dolorosi e reali crampi vissuti come una tortura. 

IMPIANTI AL CERVELLO. I primi impianti celebrali furono effettuati chirurgicamente nel 1974 nello stato dell'Ohio e a Stoccolma. Elettrodi cerebrali furono inseriti nei crani di bambini nel 1946 a insaputa dei loro genitori. Nel 1950 e '60, impianti elettrici furono inseriti nel cervello di animali ed esseri umani, soprattutto negli Stati Uniti, per sperimentare la modificazione del comportamento e il funzionamento del corpo tramite la manipolazione celebrale. Influenzare il funzionamento del cervello, successivamente, divenne un obiettivo importante a scopo militare. Oggi gli impianti sono abbastanza piccoli da essere inseriti nel collo o alla schiena delle persone, come anche per via endovenosa in differenti parti del corpo durante le operazioni chirurgiche, con o senza il consenso del soggetto. Ormai è quasi impossibile rilevarli o rimuoverli.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO. Le prime cavie per gli esperimenti segreti sono stati detenuti, soldati, pazienti psichiatrici, bambini handicappati, persone sordomute, omosessuali, donne single, anziani, scolari e qualsiasi gruppo di persone considerato "marginale" dagli sperimentatori dell'elite, essendo poi diagnosticati dai medici come malati di mente. Dal 1980, la stimolazione elettronica del cervello (ESB) è stata segretamente usata per controllare persone selezionate senza il loro consenso. Il Washington Post ha riferito, nel maggio 1995, che il principe William di Gran Bretagna è stato impiantato all'età di 12 anni. Quindi, se fosse stato mai rapito, un'onda radio con una specifica frequenza potrebbe essere mirata al suo microchip. Il segnale del chip sarebbe instradato attraverso un satellite a destinazione del computer del quartier generale di polizia, dove i movimenti del principe potrebbero essere monitorati ovunque nel globo. Più di dieci anni fa, semplici tecniche a basso costo hanno migliorato la progettazione e la produzione di nano-microchip. Ciò ha aperto la strada ad una moltitudine di metodologie per la loro fabbricazione ed il loro uso in una vasta gamma di applicazioni, inclusi dispositivi ottici, biologici, ed elettronici. Una volta chippati gli esseri umani possono essere seguiti ovunque. Le loro funzioni cerebrali possono essere controllate remotamente dai supercomputers e persino alterate mediante il cambiamento delle frequenze. Tecniche di controllo mentale possono essere usate per scopi politici. L'obiettivo potrebbe essere la volontà di indurre le persone o gruppi bersaglio ad agire contro le loro convinzioni e interessi. Individui zombificati possono anche essere programmati ad uccidere e non ricordare nulla del loro crimine. Esempi allarmanti di questo fenomeno possono essere trovati negli Stati Uniti. Tutti gli accordi internazionali sui diritti umani proibiscono la manipolazione non consensuale degli esseri umani: tali accordi comprendono tutti gli esseri umani senza distinzioni sociali tra carcerati o popolazioni civili. Ma il microchip non è la sola ‘’arma’’ a disposizione per il controllo delle masse. Infatti, altri metodi chimici sono stati sviluppati. Esistono infatti farmaci che alterano la mente e diversi gas da odorare che influenzano negativamente la funzione cerebrale e possono essere iniettati nei condotti dell'aria o tubi dell'acqua. Inoltre, batteri e virus sono stati già testati con questo scopo in diversi paesi. Il tutto, a dire il vero, è quasi surreale. Sembra una cosa uscita fuori da un film di fantascienza, ma i nano-microchip (invisibili all'occhio nudo) sono una realtà già utilizzata in un'ampia gamma di applicazioni. La domanda è: quanto tempo ci vorrà perché i governi e le grandi case farmaceutiche decidano di "immergere" questi nano-microchip all'interno dei vaccini per etichettare e sorvegliare la popolazione mondiale?

UN ESERCITO DI RAMBO. Uno dei progetti per creare artificialmente un esercito di supersoldati è stato chiamato progetto Phoenix, che aveva a che fare con i veterani del Vietnam. Molti soldati infatti hanno subito l’iniezione di un chip che è stato chiamato il Rambo chip. Questo chip potrebbe effettivamente aver provocato un flusso supplementare di adrenalina. Successivamente, durante la prima Deserto Storm in Iraq, a molti individui impegnati nelle operazioni militari venne iniettato l'intelligence-manned interface (IMI) biotico, dispositivo creato dal Dr. Carl Sanders. Con questo dispositivo un supercomputer da 20-miliardi-bit/secondo sito presso la US National Security Agency (NSA) poteva "vedere e sentire" quello che sperimentavano i soldati sul campo di battaglia con un sistema di monitoraggio remoto (RMS). Un perfetto cyber-soldato può quindi essere creato. Questa tecnologia segreta è stata usata dalle forze militari in alcuni paesi della NATO dal 1980 senza che le popolazioni civili e accademiche ne avessero mai sentito parlare. Inoltre, astronauti americani sono stati impiantati prima che fossero inviati nello spazio, così che i loro pensieri potessero essere seguiti e tutte le loro emozioni possono essere registrate 24 ore al giorno.

ECCO COME CI SI ABITUA A TUTTO QUESTO. Attraverso l'uso di effetti speciali e immagini digitalizzate, molti film di grande successo con Keanu Reeves compresa la trilogia di Matrix e Ultimatum dalla Terra hanno raccontato come dei nanobot potrebbero effettivamente prendere il controllo del loro ospiti organici ed inorganici. Inoltre nel famoso video gioco della serie Metal Gear Solid, molti personaggi e soldati in generale hanno "nano-macchine" nel loro sangue, che vengono utilizzate per bloccare il dolore, permettere ai membri delle squadre antincendio di condividere le informazioni sensoriali, guarire i danni fisici, nonché manipolare la centrale dei virus per la trama del video gioco.

EFFETTI COLLATERALI. Alcuni prigionieri chippati hanno accusato evidenti lesioni cerebrali, circolazione sanguigna ridotta e la mancanza di ossigeno nel lobo temporale dove gli impianti cerebrali sono di solito operativi. Altre cavie infine sono state soggette ad atrofia celebrale e a intermittenti attacchi di incoscienza causati dalla mancanza di ossigeno. Ciò prova il fatto che, per quanto venga ben promosso il prodotto alla popolazione, l’impianto di Microchip non è del tutto innocuo, anzi può provocare diverse complicazioni.

Microchip sottocutaneo: Ecco la strana pubblicità del Tg1. Sarà Obbligatorio, scrive il 27 aprile 2016 "Il Fattoquotidaino". Di cose strane nel mondo ce ne sono a bizzeffe certo è che la tecnologia sta cambiando tutto il nostro mondo, tutto il nostro quotidiano e sta mettendo in crisi quelle poche certezze che abbiamo. Oggi, vi mostreremo qualcosa che non ha pari se non nella storia del cinema. Sembra, infatti, nelle prime immagini che troverete sul fondo dell’articolo, che ci troviamo nelle scene di un film noto e futuristico come Matrix. Si tratta di una pubblicità, ma non di una comune, una come tante. È una pubblicità di microchip sotto la pelle che andrebbero applicati a tutti i cittadini, ed ecco la prima pubblicità su Tg1, la rete principale. Tutto fa supporre sia il primo passo per tenere tutti sotto controllo, in modo ineccepibile. Fino a ieri erano solo congetture senza fondamento mentre oggi prendono forma come autentiche realtà. Il noto Tg1 con un servizio in cui si decantano i vantaggi di questa nuova tecnologia. Sembra qualcosa, a dire della pubblicità, molto utile per il genere umano, ha tantissimi aspetti positivi infatti, utili nella vita di tutti i giorni. Ma i più scettici pensano sia solo un modo per sapere sempre dove stiamo e cosa facciamo, insomma un modo per tenerci al guinzaglio. Voi cosa ne pensate? Applichereste mai un congegno simile sotto la vostra pelle?

E' in grado di fare valutazioni e prendere decisioni, affermano gli ideatori. Il cervello umano in un microchip Il nuovo chip cognitivo TrueNorth, che imita il cervello umano, progettato da Ibm, è stato svelato in uno studio pubblicato sulla rivista Science. Secondo i ricercatori, ha un incredibile potenziale in campo medico, scrive "Rai news" l'8 agosto 2014. Ha un milione di neuroni elettronici, oltre 256 milioni di connessioni sinattiche artificiali, contiene 4.096 processori, un'architettura in grado di svolgere operazioni complesse molto rapidamente e consuma pochissima energia: "Questo chip rappresenta una nuova architettura dei microchip - spiega Dharmendra Modha, coautore dello studio pubblicato su Science - E' una nuova macchina per una nuova era". Secondo i ricercatori ha un incredibile potenziale e potrà essere usato negli occhiali per chi ha la vista danneggiata, diagnosi mediche per immagine in grado di rilevare i primi segni di una malattia, e auto senza conducente. E' il primo chip 'neuro-sinattico' al mondo, il più grande chip mai realizzato finora dall'azienda, con 5,4 miliardi di transistor e consuma solo 70 milliwatt di energia, molto meno energia dei chip tradizionali.     E' stato modellato e progettato dopo che i ricercatori sono riusciti a concentrare in un microprocessore delle dimensione di un francobollo le capacità del cervello umano e quelle dei supercomputer. A differenza degli attuali processori, che funzionano su meri calcoli matematici basati su un'architettura antiquata, risalente al 1945, questo chip è stato pensato per imitare il modo in cui il cervello umano riconosce gli schemi, affidandosi a reti fittamente interconnesse di transistor simili ai network dei neuroni umani. Il risultato è un processore in grado di capire l'ambiente, gestire le ambiguità e prendere decisioni e agire in tempo reale, che l'IBM definisce come una "versione miniaturizzata e primitiva del cervello umano".

Neuroni e microchip "umani", a Firenze i segreti del cervello. Rendering tridimensionale di un cervello di topo in cui sono stati marcati i vasi sanguigni con fluoresceina. L'immagine è stata realizzata al Lens di Firenze. Nell'Open day dello Human brain project le 14 ricerche finanziate dall'Europa che provano a esplorare la mente dell'uomo per spiegarne i meccanismi, scrive Laura Montanari l'11 ottobre 2016 su “La Repubblica”. Un chip che somiglia al nostro cervello, ma in realtà è un computer. Neuromorfico, in silicio, però con un’architettura diversa che si ispira al funzionamento della nostra mente e che può lavorare “in parallelo” simulando la funzionalità delle reti neuronali di adattarsi ai vari stimoli. Lo ha realizzato Karlheinz Meier, dell’Università di Heidelberg ed è soltanto una delle tante ricerche che stanno dentro il grande contenitore di sperimentazioni e studi che va sotto il nome di Human Brain Project (Hbp) il progetto di ricerca europeo finanziato per 1,2 miliardi di euro e che coinvolge 120 fra centri e università. Il 12 ottobre ci sarà il primo open day a Firenze: si tiene al Palazzo degli Affari (dalle 9,30 alle 18,30). E’ organizzato dal Lens, il Laboratorio di spettroscopia non Lineare diretto dal professor Francesco Pavone, membro del Science and Infrastructure Board Hbp. “Il Lens – spiega Pavone – nell’ambito dello Human Brain Project si occupa di simulare il cervello di un topolino e raccogliere i dati sia morfologici, sia funzionali di quello umano e di quello animale per poi fornire tutte le informazioni a chi costruisce simulazioni e modelli teorici”. Significa per esempio descrivere segnali elettrici, connessioni, vascolature. Il Lens lavora anche a un nuovo metodo per l’imaging del tessuto nervoso, basato sull’utilizzo di una sostanza chiamata 2,2’-tiodietanolo (tde) che permette di far diventare trasparenti i campioni da analizzare. “Il nostro cervello detiene ancora molti misteri – prosegue Pavone – per esempio non sappiamo tante cose sulle emozioni, sui sentimenti, sul pensiero astratto e sull’empatia di aspetti cognitivi profondi. Noi lavoriamo perché alla fine di questo grande progetto internazionale il cervello umano possa essere un po’ meno sconosciuto”. Obiettivo dello Human Brain Project è quello di costruire un simulatore dell’intera attività del cervello, mettendo insieme le informazioni e le immagini che i ricercatori hanno acquisito sul funzionamento e la morfologia delle molecole, dei neuroni e dei circuiti neuronali, abbinate a quelle sui più potenti database attualmente sviluppati grazie alle tecnologie ICT. Un modello con cento miliardi di neuroni permetterebbe di studiare possibili terapie per contrastare malattie degenerative del sistema nervoso ma anche realizzare supercomputer intelligenti. L’Open Day di Firenze è rivolto a giovani ricercatori, studenti delle scuole superiori e aziende, che potranno capire quali sono le sfide e le ricerche in atto dalle voci degli scienziati che stanno lavorando ai singoli progetti. Fra le ricerche che verranno presentate nelle 14 sessioni dello Science Market anche quella del gruppo guidato da Katrin Amunts, dell’Università di Dusseldorf e di Jülich, che attraverso l’analisi al microscopio del cervello umano (i campioni sono di donatori ndr) e sfruttando il fatto che le fibre del cervello alterano il passaggio della luce mutandone la polarizzazione, ha ricostruito la distribuzione spaziale tridimensionale delle reti delle connessioni nervose.

IL CONTROLLO POLITICO CON LE ARMI A ENERGIA DIRETTA.

Nexus Edizioni del 20 aprile 2017. Questo testo era stato inizialmente scritto per un webinar del Carnicom Institute tenutosi martedì 31 marzo 2011. Mentre il complesso militare-industriale continua a creare modi sempre più spregevoli per controllarci attraverso l’ambiente elettromagnetico, noi accettiamo questo incubo affidandoci sempre di più alle tecnologie di comunicazione personale a scapito della nostra salute e libertà.

VIVIAMO NELL’ERA ELETTROMAGNETICA E NON LO SAPPIAMO. Come è già accaduto per il nucleare, anche le tecnologie con radiazioni elettromagnetiche (EMR) da cui ormai siamo completamente circondati sono qualcosa che impareremo a conoscere a nostre spese. Facciamo tutti parte di un gigantesco esperimento mondiale, e sarebbe nel nostro interesse riconsiderare seriamente la situazione dell’elettroinquinamento, lo stress biologico, la salute mentale e persino i sistemi giudiziari. Potrebbe essere di conforto credere che sia l’ignoranza dell’impatto sulla salute umana già nel presente e per le generazioni future a permettere l’attuale proliferazione di ripetitori di telefonia e tecnologie wi-fi, ma la verità è che i pericoli intrinseci della tecnologia elettromagnetica non ionizzante e non termica sono ben noti, quanto meno agli scienziati finanziati dalle istituzioni militari, fin dai tempi del Progetto Pandora a metà degli anni Sessanta. 

Riceviamo impulsi dall’ambiente: non c’è dubbio. Già all’inizio dell’era dei radar, non era possibile ignorare i sintomi degli operatori radar – sterilità, calvizie, cataratta, proliferazione leucocitaria e cambiamenti cromosomici – né tantomeno il fatto che spesso i loro figli nascevano con la sindrome di Down. La risposta dei militari fu di creare livelli di riservatezza ancor più inaccessibili e assicurarsi che le leggi sulla densità di corrente termica ignorassero gli effetti non termici. La Guerra fredda e le ricerche sull’elettromagnetismo in campo aperto andavano protette ad ogni costo, anche se il prezzo da pagare fosse stato la salute biologica. A metà degli anni Novanta, l’Istituto nazionale americano per gli standard adottò le soglie di sicurezza indicate dall’Istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici (IEEE): per la frequenza, da 300 kHz a 100 GHz – mentre in Nord America, Europa Occidentale e Giappone era tutto impostato per campi da 50-60 Hz – e per la potenza da 10 a 100 milliwatt per centimetro quadrato (mW/cm2), uno standard ben diverso da quello della Russia sovietica. Infatti, se il limite dei sovietici per gli ambienti di lavoro, da 1,0 microwatt a 10 microwatt, fosse stato adottato negli USA, il 90% delle stazioni radio FM avrebbe dovuto chiudere i battenti. Per il tasso di assorbimento specifico (SAR) per telefoni cellulari e ripetitori, la Commissione Federale per le Comunicazioni si è affidata nuovamente all’IEEE e anche al Consiglio nazionale per la protezione da radiazioni, dopodiché ha richiesto la legittimità alla Food and Drug Administration [ente per l’approvazione di alimenti e farmaci], all’Environmental Protection Agency [agenzia di protezione ambientale] e all’Occupational Safety & Health Administration [ente per la sicurezza sul lavoro], nessuno dei quali ha saputo supportare gli standard con ricerche scientifiche, scegliendo invece di credere alla versione dell’IEEE secondo cui gli effetti delle radiazioni EM non termiche non sono pericolosi, nonostante le molte prove di effetti biologici causati da densità di corrente non termica da 1.000 a 10.000 microwatt. Dunque non dovrebbe sorprendere che nessuno di questi standard abbia valore di legge. Il complesso militare-industriale continua a usare le frequenze e la potenza che meglio crede, a cominciare da tutto ciò che funziona a batteria fino ad arrivare a treni elettrici, raffinerie, sistemi antifurto, metal detector, sistemi di navigazione aerea e navale, comunicazioni militare, 500.000 miglia di linee elettriche ad alta tensione e le loro sottostazioni che fungono da gigantesche antenne nella banda ELF [a frequenza estremamente bassa] a 60 Hz, e così via. I campi ELF ci bombardano dappertutto, e la frequenza di risonanza del corpo umano funge da antenna o ripetitore. Infatti, i sistemi di ELF nell’ambiente si sovrappongono alle frequenze e trasmettono impulsi al nostro corpo, interferendo con i tempi dei nostri cicli biologici e mettendo quindi a repentaglio il nostro sistema immunitario. La frequenza di risonanza di picco si trova al centro della banda ad altissima frequenza (VHF, da 30 a 300 MHz) e include la radio FM, la televisione, le stazioni radio mobili a terra, le comunicazioni a lungo raggio con radiomodem, le comunicazioni dei radioamatori e marine, il controllo del traffico aereo, eccetera. I cavi superconduttori aumentano di 20 volte la forza di campo intorno alle linee elettriche, e per qualche motivo nessuno si preoccupa se i forni a microonde diffondono fino a 5.000 microwatt e se la densità cumulativa delle onde radio intorno a noi è oltre 200 milioni di volte maggiore del livello naturale che arriva dal Sole, includendo le tempeste magnetiche solari che influiscono sulla risonanza di Schumann... e tutto questo si riflette sui livelli elevati di ricoveri psichiatrici durante le tempeste solari.

Il nostro sistema immunitario è sotto assalto. Nonostante la disinformazione dei media asserviti alle aziende, i più attenti fra noi sanno che le frequenze estremamente basse hanno un impatto sostanziale su tutte le forme di vita e che le densità di corrente più basse possono fare danni peggiori delle densità alte quando si tratta di assorbimento di radiofrequenze (RF) o microonde. Nel suo libro del 1985 The Body Electric: Electromagnetism and the Foundation of Life, il medico Robert O. Becker sottolineava che dovremmo preoccuparci soprattutto delle frequenze estremamente basse: “… I problemi principali giungono dalle frequenze estremamente basse, tuttavia le frequenze più alte producono gli stessi effetti se vengono pulsate o modulate nella gamma ELF. Questo avviene molto spesso dato che, per trasmettere informazioni, si interviene sulla forma delle microonde o onde radio. Per farlo, il raggio viene interrotto per formare gli impulsi oppure viene modulata la frequenza o ampiezza (dimensione) delle onde. Oltretutto, l’ambiente di oggi è un reticolo di segnali che si intersecano e in cui c’è sempre la possibilità che si producano effetti sinergici o che si ‘costruiscano’ nuovi segnali ELF da modelli di interferenza fra due frequenze maggiori. Per questo, gli esperimenti in cui delle cellule o organismi vengono esposti a una singola frequenza non modulata, per quanto a volte utili, sono irrilevanti al di fuori del laboratorio. Il più delle volte sono svolti da ricercatori il cui unico obiettivo è poter dire: Visto? Non c’è motivo di preoccuparsi.”  Molti esperimenti hanno confermato reazioni di stress dovute a campi magnetici ed elettrici ELF e all’esposizione a microonde: questo stress è precursore di una condizione patologica che richiede il miracoloso intervento guaritore del sistema immunitario. Tuttavia, se lo stress non si riduce mai, il sistema immunitario è sotto attacco 24 ore su 24. Il Dott. Becker notava: “... Nei suoi studi pioneristici sullo stress, il Dott. Hans Selye ha definito con chiarezza un modello che non ha eccezioni. Inizialmente lo stress attiva il sistema endocrino e/o immunitario a un livello più alto del normale, che consente all’animale di sfuggire ai pericoli o combattere le malattie. Se lo stress continua, i livelli ormonali e la reattività immunitaria scendono gradualmente a livelli normali. Se fermate il vostro esperimento a questo punto, apparentemente siete giustificati nel dire: ‘L’animale si è adattato; lo stress non produce danni’. Tuttavia, se la condizione stressante persiste, gli ormoni e i livelli immunitari calano ulteriormente, ben al di sotto della normalità. In termini medici, si è instaurato uno scompenso da stress, e ora l’animale è più suscettibile ad altri agenti di stress, fra cui lo sviluppo di masse maligne e patologie infettive.” In un periodo di 10-30 anni, le reazioni allo stress di esseri umani che vivono sotto i cavi dell’alta tensione e sopra le linee elettriche sotterranee sono state causa di cancro e altre malattie fra cui la depressione profonda, che può portare al suicidio. La corteccia surrenale si sovraccarica e il sistema endocrino non funziona a dovere. Negli uffici pieni di computer, luci, telefoni e fax, il campo elettromagnetico costringe il neurotrasmettitore acetilcolina a emettere segnali subliminali di pericolo. La pressione sanguigna e i modelli delle onde cerebrali cambiano, e salgono i livelli di trigliceridi nel sangue, forieri di ictus, infarti e arteriosclerosi. Reazioni da stress, cicli biologici sfasati, interferenze con il metabolismo cellulare e i processi di crescita... l’elenco continua, e culmina nell’alterazione genetica delle generazioni future.

Entriamo in una zona di guerra ubiqua. Oltre al fuoco incrociato delle radiazioni da stazioni di radio FM e televisioni e cellulari che saltano da un ripetitore all’altro, ci sono anche delle applicazioni militari. I consumatori si preoccupano delle comodità e della carriera, mentre il complesso militare-industriale investe sulle armi e il controllo, o le cosiddette “4 C” (Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer). Se non avete mai notato questa presenza militare, il Dott. Becker vi spiega il perché: “Dato che l’industria e le forze militari chiedono di usare senza limiti campi elettromagnetici e radiazioni, ai rischi intrinseci di questa attività vanno ad aggiungersi segretezza e inganni.” In tutti gli anni che ho passato a mettere insieme i pezzi delle illogicità della “sicurezza nazionale” sulle tecnologie EM, le lacune e le trappole della disinformazione, ho scoperto che la segretezza e gli inganni sono assolutamente reali. A questo aggiungiamo ciò che sostiene l’ingegnere elettronico Keith Harmon Snow: “I militari usano le tecnologie delle microonde e l’energia elettromagnetica come parti integranti di sistemi d’arma, proprio perché sono nocivi per la vita.” Gli eventi dell’11 settembre 2001 hanno segnato un drammatico punto di svolta sotto molti aspetti, fra cui il maggiore uso di armi elettromagnetiche per incutere choc e timore nel pubblico: dalle tecnologie di sorveglianza elettronica come dispositivi e ricevitori di ascolto, sia di terra che satellitari e che possono emettere o meno radiazioni o sfruttare il laser, fino alle intercettazioni telefoniche o i telefoni “intelligenti” e i software Exaudio per rilevare e decodificare le emozioni, eccetera. Il film del 1998 Nemico pubblico, con Will Smith e Gene Hackman, ha offerto un’anteprima istruttiva di come i satelliti “che guardano dall’alto” come l’IRIS ci controllano attraverso raggi infrarossi e strumenti ottici. Le tecnologie telecomandate open-source di data mining e sorveglianza come microcomputer, riconoscimento di pattern, attivazione tramite voce e pensiero, che include il monitoraggio delle onde cerebrali del pensiero, oggi sono opportunità di business enormi (ecco perché si parla di “complesso militare-industriale). In questa era elettromagnetica senza precedenti, il confine fra militare e civile sta rapidamente sparendo, a mano a mano che i militari ridefiniscono tutta la biosfera come “zona di guerra”. Le armi antiuomo, note eufemisticamente come armi “non letali” includono armi acustiche, phaser (amplificatori di fotoni attraverso l’emissione stimolata di radiazioni), armi a onde scalari psicotroniche e armi a infrarossi: tutte queste armi, caricate su un veicolo, possono arrivare in qualsiasi quartiere o in mezzo a un corteo pacifico di dimostranti politici in ogni nazione che abbia firmato un trattato per ospitare militari stranieri. Prendiamo per esempio il trasmettitore di microonde ad alta potenza (HPM) noto come Active Denial System (ADS) che eroga impulsi di radiazioni elettromagnetiche a 95 GHz, fa bollire le molecole sopra e sotto la pelle e fonde gli organi del corpo, o il Long Range Acoustic Device (LRAD), un’arma sonica assolutamente silenziosa (“sistema di comunicazione acustico diretto”) che lancia un’onda termoelastica di pressione acustica ad alta frequenza (2,5 kHz) in un raggio di 30 gradi che grida silenziosamente nell’orecchio interno tramite conduzione ossea. Girando un po’ di più la rotella dell’LRAD si possono cuocere bulbi oculari e organi e provocare danni permanenti all’udito a 15 metri di distanza. Questo dispositivo “non letale” in genere viene montato su un fuoristrada Hummer e usato per il controllo della folla. E tanti saluti al Primo Emendamento sulla libertà di riunione. Un impulso elettromagnetico (EMP) antimateriale è la scarica di radiazioni EM risultante da una detonazione nucleare e/o un campo magnetico che oscilla all’improvviso. I campi elettrici o magnetici in rapido mutamento si accoppiano poi con i sistemi elettronici e producono correnti dannose e picchi di tensione. Una detonazione a poche migliaia di chilometri sopra la Terra potrebbe distruggere, e non semplicemente paralizzare, tutto ciò che è elettronico in un intero continente.

Le armi “non letali” di cui non si sente parlare. E poi ci sono armi EM che sono ancor meno note pubblicamente perché vengono usate in segreto per il controllo politico in una guerra silenziosa contro il popolo, i dissidenti e gli individui sgraditi ai vari “potenti”. Alcuni esempi sono i sistemi laser (a elettroni liberi, a raggi X, a fasci di particelle neutre, laser chimico ossigeno-iodio, laser chimico avanzato nel medio-infrarosso, ecc.) che provocano offuscamento della vista e ologrammi; il controllo della mente con realtà aumentata a fasci di ioni di plasma, che avviene tramite satelliti che prendono di mira i bersagli in base alle loro firme bioenergetiche e poi accoppiano il plasma con i loro campi EM; e naturalmente i vettori non-aurali che inducono direttamente messaggi subliminali silenziosi nel cervello, spesso noti con il nome di voice-to-skull (V2K, “voci nel cranio”) o telepatia sintetica. In linea con la segretezza e gli inganni della Guerra fredda, per collaudare le armi elettromagnetiche sono stati usati come bersagli migliaia di soggetti umani non consenzienti. Iniziamo dal bicentenario dell’Indipendenza degli USA del 4 luglio 1976, quando fu finalmente rilevato un segnale radio sovietico a frequenza ultrabassa (ULF) noto come Woodpecker [Picchio]. Da un enorme trasmettitore d’amplificazione di Tesla a Kiev, era stato inviato un impulso con mediana di 10 Hz da qualche parte fra Corvallis e Eugene, in Oregon (le microonde modulate a impulsi sono vettori efficienti per i segnali per il controllo mentale, in quanto riescono ad attraversare il cranio che è resistente alle radiazioni non pulsate di basso livello, come per le ELF). Dunque è più che una coincidenza il fatto che fra il 1970 e il 1975 il tasso di suicidi a Medford, Oregon, si sia issato sopra la media nazionale. Ciò che è meno risaputo è che il segnale Woodpecker sovietico veniva emesso costantemente da anni dalla vicina base militare USA verso Medford. Ciò significa che questi due colossi avevano collaborato per anni, durante l’intera Guerra fredda, negli esperimenti di elettromagnetismo sulla risonanza magnetica nucleare, l’induzione di tumori, l’interferenza con i processi mentali, eccetera. In realtà, il Woodpecker sovietico stava “cuocendo” fin dagli anni Cinquanta l’ambasciata statunitense a Mosca con il tacito consenso dell’intelligence americana nel quadro del Progetto Pandora. Già nel 1978, l’Operazione Pique della CIA – precursore dell’HAARP (programma attivo aurorale di ricerca ad alta frequenza) – faceva rimbalzare segnali radio dalla ionosfera e poi ne misurava gli effetti su gruppi di popolazione specifici. Il 17 agosto 1975, il senatore Frank Church, a capo del “Comitato selezionato del Senato per lo studio delle operazioni governative sulle attività di intelligence”, disse al programma Meet the Press della NBC: “So che in America esistono le capacità per realizzare una tirannia totale, e dobbiamo assicurarci che questa agenzia (l’NSA, Agenzia di Sicurezza Nazionale) e tutte le agenzie che possiedono questa tecnologia operino entro i termini di legge e con una corretta supervisione, in modo tale da non superare mai i limiti... da cui non c’è ritorno.” Nello stesso anno, i sovietici proposero un divieto per le armi EM all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In seguito, durante le trattative per gli accordi SALT (Trattato per la limitazione degli armamenti strategici) il segretario generale sovietico Leonid Brezhnev descrisse queste armi come “le più spaventose che la mente umana abbia mai concepito”. Si immaginava un futuro di fasci di elettroni induttori di amnesie e pistole ai magnetofosfeni che fanno “vedere le stelle”; generatori tascabili di infrasuoni VLF (20-35 kHz) che innescano nausea, diarrea e crampi addominali; satelliti di sorveglianza Brilliant Eyes dotati di scanner multispettrali, interferometri, radiometri a scansione rotatoria nel visibile e infrarosso, criorefrigeratori, letti di assorbimento ibridi, mappe cerebrali e neurofoni; fasci satellitari elettronici che individuano i bersagli umani in tempo reale e li attaccano con i laser...

Da MK-ULTRA a EMK-ULTRA. I programmi MK-ULTRA della Guerra fredda erano in continua evoluzione e assomigliavano sempre più a programmi di controllo mentale elettromagnetico a distanza. Già negli anni Cinquanta (ufficialmente MK-ULTRA prese il via nel 1953), il medico W. Ross Adey dell’Istituto di ricerca sul cervello dell’Università della California, finanziato dalla CIA, studiava le frequenze pulsate per armi con raggi confusionali. Interferendo con il flusso del calcio nel cervello è possibile disturbare la concentrazione, il sonno e le funzioni cerebrali. Lo scrittore Evelyn Waugh potrebbe essere stato bersaglio di una tecnologia simile (si veda il suo romanzo del 1957 La prova di Gilbert Pinfold). Il campione di scacchi russo Boris Spassky sosteneva di avere perso il campionato del mondo del 1972 contro Bobby Fischer dopo essere stato bombardato con raggi confusionali. E poi c’era la LIDA, una macchina sovietica per la sincronizzazione delle onde cerebrali che emetteva onde a 10 Hz, seguita nel 1958 dal “neurofono”, inventato dal ricercatore Patrick Flanagan quando aveva appena 13 anni e viveva a Bellaire, Texas. Il neurofono era in grado di creare un disturbo aurale tramite microonde o laser, convertendo inizialmente il suono in impulsi elettrici che poi venivano trasmessi attraverso onde radio alla pelle convincendo il cervello di aver “udito” un suono. Il neurofono, come tutte le scoperte relative al controllo mentale, era immediatamente stato protetto da riservatezza per motivi di “sicurezza nazionale”. Nel 1961, il neuroscienziato Allan Frey aveva sezionato dei vettori di microonde modulandovi una componente audio e aveva inviato un effetto uditivo a microonde alla corteccia uditiva dei destinatari. Si era scoperto che i fasci pulsati di microonde incrementavano la permeabilità della barriera ematoencefalica, il che a sua volta intensificava gli effetti di farmaci, batteri e veleni (sì, è possibile trasmettere le frequenze di malattie e farmaci attraverso energia elettromagnetica modulata o pulsata). Frey riusciva ad accelerare, rallentare o arrestare un cuore sincronizzando il battito cardiaco a un fascio di microonde pulsate. Nel 1969, lo spagnolo José M. R. Delgado, professore di Yale e sostenitore di una società “psicocivilizzata”, perfezionò la stimolazione cerebrale elettrica a distanza (ESB) per controllare comportamenti, istinti ed emozioni. Oggi, i fasci EMR mirati possono gestire il cervello come un giocattolo telecomandato. I bersagli si accorgono di essere “cotti” da microonde a bassa potenza (microwatt/cm2) pulsate a 300-3.000 MHz perché il fascio provoca scoppi, sibili, scatti o ronzii proprio dietro la testa. Negli anni Settanta e Ottanta, lo scienziato russo Igor Smirnov, padre della “psicocorrezione” (glaciale termine da lui coniato per denotare l’uso di messaggi subliminali per alterare la volontà o modificare la personalità all’insaputa del soggetto), utilizzava l’elettroencefalogramma (EEG) per misurare le onde cerebrali. Dall’EEG, Smirnov riusciva a creare una mappa computerizzata del subconscio del soggetto, comprendente istinti quali rabbia e desiderio sessuale (la mappatura di posizionamento e distribuzione delle frequenze primarie per le frequenze che hanno una risposta biotelemetrica è nota nel mondo dell’intelligence come prima freaking). Con i messaggi subliminali registrati, Smirnov riusciva ad alterare il paesaggio mentale. Nel 1973, il ricercatore Joseph C. Sharp del Walter Reed Army Institute of Research aveva modellato sul neurofono del Dott. Flanagan l’audiogramma di microonde pulsate, analogo alle vibrazioni di suoni verbali, riuscendo a trasmettere fasci di parole al cervello. La telepatia sintetica collega i segnali subvocalizzati del cervello a un computer attraverso un raggio “maser” (amplificazione a microonde tramite l’emissione stimolata di radiazioni). A quel punto un software associa specifici potenziali di eccitazione cerebrale a particolari parole e “legge” dalla corteccia uditiva pensieri subvocalizzati a 15 Hz, 5 mW. È la TV a circuito chiuso della mente. Usando gli audiogrammi ELF trasportati da un singolo maser modulato a impulsi, i pensieri subvocalizzati di operatori telepatici sintetici si possono trasmettere nel cervello del soggetto per una “conversazione forzata”. Come scrisse il Dott. Becker: “Un dispositivo simile ha evidenti applicazioni in operazioni segrete volte a fare impazzire il soggetto che ‘sente le voci’ o a fornire istruzioni irrintracciabili per omicidi programmati.” Alla fine i monitor per le onde cerebrali sono passati dall’EEG al magnetoencefalogramma (MEG) che collega i modelli delle onde cerebrali attraverso un computer remoto a cristalli il cui software legge e traduce parole enunciate e pensieri silenziosi. Gli scanner MEG hanno la velocità e la risoluzione per rendere possibile un’interfaccia cervello-macchina, e i superconduttori a temperatura ambiente hanno reso i MEG portatili perfetti per sperimentazioni o disturbi sul campo. Nel 2003, la DARPA lanciò un programma per le interfacce cervello-macchina per creare “nuove tecnologie per aumentare le prestazioni umane attraverso la capacità di accedere in modo non invasivo in tempo reale ai codici del cervello e integrarli nel dispositivo periferico o nelle operazioni del sistema”. Oggi, i soldati delle Forze Speciali statunitensi indossano “caschi del pensiero” con scanner MEG e zaini-supercomputer per l’elaborazione dei segnali.

Non c’è un nascondiglio per la nostra mente. Dieci anni dopo l’ammonimento di Brezhnev, il Dott. Becker esprimeva le stesse preoccupazioni: “Quando alla fine sarà possibile monitorare i potenziali evocati dall’EEG e combinarli con trasmissioni di radiofrequenze e microonde studiate per produrre pensieri o umori specifici, come l’ubbidienza e il compiacimento, si avrà un metodo di controllo mentale estremamente pericoloso per tutte le società: una tirannia senza terrore... La familiarità ipnotica di televisione e radio, combinata con gli effetti biologici dei loro fasci di trasmissione, potrebbero già costituire una forza simile per la standardizzazione di massa, sia che l’effetto sia voluto o meno.” L’attività di Signals Intelligence (SIGINT) dell’NSA controlla le onde cerebrali via satellite, decodifica potenziali evocati del cervello a 3,5 Hz, 5,0 milliwatt, e poi li trasmette a un computer con circuito integrato ad altissima velocità (VHSIC) per “conversazioni forzate”. Per la “clonazione EEG”, viene innanzitutto monitorato il campo elettromagnetico del bersaglio che poi è decodificato via software, dopodiché i modelli emotivi vengono reimmessi nel cervello del bersaglio o in un altro cervello. Mettendo un microchip da 5,0 micromillimetri nel nervo ottico sarà possibile prelevare impulsi neurali dal cervello per “origliare” il soggetto, dopodiché i pensieri si possono “salvare” su un computer finché verranno riproiettati nel cervello per essere rivissuti sotto forma di allucinazioni, voci di conversazioni passate, eccetera. Nel suo blog “Citizen Smith” il ricercatore Paul Baird ha descritto il processo in questo modo: “Il pensiero umano funziona a 5.000 bit/sec, ma i satelliti e varie forme di biotelemetria possono trasmettere questi pensieri ai supercomputer nel Maryland (USA), in Israele, eccetera, che hanno una velocità di 20 miliardi di bit/sec. Questi, già oggi, controllano milioni di persone simultaneamente. Un giorno finiranno per monitorare praticamente chiunque... peggio di qualsiasi incubo da ‘Grande Fratello’ di orwelliana memoria si possa immaginare, e sarebbe la realtà. Eppure i nostri leader mondiali, che lo sanno, non fanno niente. “... In genere i bersagli si accorgono che le loro onde cerebrali sono sotto controllo per via del feedback acustico del neurofono. In altre parole, il computer manda un ritorno (eco) del pensiero e poi i controllori umani commentano o rispondono verbalmente. Entrambe le operazioni sono facilitate dal neurofono. “Mentre i commenti umani/dal vivo sono individualistici e non correlati ai processi di pensiero della vittima, spesso l’intelligenza artificiale coinvolta ripete a pappagallo delle espressioni standard. Queste vengono innescate dai pensieri del soggetto mentre i controllori umani restano in silenzio o sono assenti. Per rendervi conto di quanto possa essere terribile una simile invasione della privacy, immaginate di essere interrogati sul vostro passato mentre siete sdraiati a letto. Alla fine vi addormentate, e fate dei sogni personali o ‘indotti’, solo per poi svegliarvi ascoltando i commenti e le prese in giro del controllore riguardo ai vostri pensieri subconsci (sogni).” Nelle case e negli uffici di tutta la nazione, scanner di onde millimetriche penetrano attraverso le pareti alla ricerca di cervelli target in cui le trasmittenti di microonde possano colpire potenziali di eccitazione che inducono umori specifici. Le altre persone nella stanza non si accorgeranno che un potenziale di eccitazione per il suicidio o l’omicidio sta impostando il cervello del loro amico o parente sulla depressione o sulla rabbia (questa tecnologia potrebbe essere la vera causa dei “suicidi” dell’attivista politico Abbie Hoffman, del cantante Kurt Cobain, del giornalista Gary Webb, eccetera). Lo scienziato britannico Tim Rifat ha dato questa spiegazione: “... I direttori dei servizi segreti ora sono al settimo cielo; se qualcuno diventa un problema, gli parcheggiano fuori di casa il ‘team di controllo mentale per i suicidi’. Dopo qualche settimana, la vittima si uccide da sola... “Nel caso che i servizi segreti militari non vogliano che ti suicidi, possono sempre farti impazzire. Possono farlo indirizzando al tuo cervello il potenziale di eccitazione di un particolare stato mentale patologico mentre sei a casa tua. Per aiutarsi, gli operativi dei servizi segreti possono inserire suoni e parole nel cervello della vittima. Questo udito intercerebrale è usato per portare la vittima alla follia, perché nessun altro può sentire le voci trasmesse nel cervello target. La trasmissione di dati uditivi direttamente nel cervello della vittima usando fasci vettori di microonde oggi è una pratica comune.” Non serve una laurea per rendersi conto che il controllo via satellite e le tecnologie over-the-horizon non riguardano solo i “terroristi”. Torture e interrogatori a distanza, ricordi innescati da domande al neurofono, analizzatori di onde cerebrali che inducono “conversazioni forzate” e programmazione cerebrale possono trasformare in campi di concentramento elettronici le nostre case e luoghi di lavoro. È uno stupro mentale e un furto di proprietà intellettuale direttamente dalla nostra testa. Pensare agli usi silenziosi, invisibili, indimostrabili che si possono fare di queste armi fa girare la testa. Quando Michael Dukakis ebbe la sfortuna di scontrarsi con l’ex direttore della CIA George H. W. Bush alle elezioni presidenziali del 1988, sua moglie Kitty fu portata sull’orlo del suicidio... eppure come si poteva dimostrare che la causa fosse un attacco elettromagnetico? I pensieri e le emozioni di milioni di bersagli vengono raccolti e archiviati su computer per migliaia di usi nefandi mentre gli operatori, le ultime ruote del carro, continuano a monitorare e molestare chiunque sia nelle mire dei loro capi. Il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti si riferisce anche alle perquisizioni irragionevoli e al sequestro della mente? I tentativi di arginare l’uso illegale delle armi “non letali” finora sono falliti o sono stati inefficaci:

• Il senatore John Glenn, che ben conosce la verità di questa tecnologia, ha presentato nel 1997 un disegno di legge chiamato Human Research Subjects Protection Act, (15) che è stato bocciato.

• Il 28 gennaio 1999, il Parlamento Europeo ha fatto passare la Risoluzione A4-0005/1999. La bozza della risoluzione trattava esplicitamente delle armi EMR, ma il testo della sezione 27 della risoluzione finale recitava “un divieto globale allo sviluppo e schieramento di armi che potrebbero consentire qualsiasi forma di manipolazione degli esseri umani”.

• Nel 2001 è stato presentato al Congresso lo US Space Preservation Act, HR2977, per vietare tutte le armi a energia diretta (DEW). Dopo essere stata riscritta più volte, la legge è stata bocciata.

• Nel 2002, l’Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul disarmo ha identificato formalmente una nuova categoria di armi di distruzione di massa: controllo psicotronico della mente e altre armi a risonanza elettromagnetica.

Per quanto io sappia, le uniche leggi che condannano l’uso delle armi elettromagnetiche contro i cittadini sono i Public Acts 256 e 257 del Michigan, firmati dal governatore canadese di nascita Jennifer Granholm il 28 dicembre 2003. (19) La pena, in base all’Act 257, va da 15 anni all’ergastolo... ma veramente in Michigan i colpevoli vengono perseguiti?

Una guerra cognitiva. Quando il senatore Church, nel 1975, si riferiva a “questa agenzia e tutte le agenzie che possiedono questa tecnologia”, non stava pensando solo all’NSA, alla CIA e all’FBI, ma anche alla DIA, l’agenzia di intelligence della Difesa. L’asimmetrica “rivoluzione degli affari militari” ha sempre incluso una guerra cognitiva che utilizza “simulazioni di personalità strategiche” (personalità multiple) create dall’MKULTRA per varie missioni segrete. La cognotecnologia di nanotecnologie, biotecnologie e informatica è sempre stata prioritaria e centrale. Gli operativi dei servizi segreti vengono traumatizzati e sottoposti a elettroshock per cancellare i ricordi, agli assassini delle forze Navy SEAL viene ripulito il cervello, ai soldati vengono iniettati biochip IMI (interfaccia controllata da intelligence) per consentire ai supercomputer dell’NSA da 20 miliardi di bit al secondo di tracciarli e vedere e sentire ciò che vedono e sentono grazie a un sistema di monitoraggio remoto. Ora, il confine fra civile e militare è stato cancellato, e tutti noi viviamo in una zona di guerra. Sono società di sicurezza privata, malavitosi e criminali affiliati ai servizi segreti a fare il lavoro sporco in modo che non si scopra il coinvolgimento delle agenzie federali. Il compito di questi sicari include il sopraccitato “suicidio”, noto nel mondo dell’intelligence come “esecuzioni dell’NSA autoinflitte”, la fase finale di una “ingegneria psicologica” controllata a distanza. Oppure i sicari gestiscono da remoto immagini cerebrali e sogni attraverso la componente scalare di un campo magnetico debole. L’ingegnere nucleare ora in pensione Ten.Col. Thomas E. Bearden disse in un’intervista del 1991 che i fenomeni elettromagnetici scalari consentono di costruire forme di pensiero a richiesta e immetterle direttamente nella mente e nella memoria a lungo termine attraverso ciò che lui definisce “un canale nascosto in cui riversare gli input”. Questa è la nuova guerra cognitiva, una forma di controllo mentale che impiega campi acustici, ottici ed elettromagnetici, o li combina, per interferire con i processi biologici. È possibile bloccare i movimenti volontari dei muscoli, controllare le emozioni e azioni, indurre o impedire il sonno, cancellare i ricordi a breve e a lungo termine... controllando il tutto a distanza. Gli S4 (Silent Sound Spread Spectrum, spettro espanso sonoro silenzioso) a bordo degli aerei militari EC-130E Commando Solo inducono onde cerebrali, poi trasportano gruppi di firme emotive o comandi vocali su bande AM, FM, HF, televisive o militari attraverso il sistema di comunicazione militare Omega. I set di trasmissione preparatori codificati su fasci di microonde producono attacchi cardiaci, ictus, paralisi, eccetera. Sui bersagli vengono sparate malattie, come l’influenza. Gli edifici dove si radunano i gruppi di dissidenti vengono trasformati istantaneamente in campi di battaglia. I rapimenti perpetrati dai governi vengono mascherati da rapimenti alieni, in cui a un raggio paralizzante segue una perdita di memoria a breve termine e l’impianto di nuovi ricordi falsi. Le intercettazioni oggi si svolgono sparando raggi laser sulle finestre per esporre le modulazioni dei suoni all’interno. Anche i messaggi subliminali in televisione e nei film non sono stati eliminati, bensì migliorati: immagini nascoste a bassa luminosità si confondono appena sotto la soglia della normalità visiva per produrre un film dentro il film, insieme a precise trasmissioni digitali di codici di colore esadecimale come quelle del film Incontri ravvicinati del terzo tipo... ed era il 1977. E non dimentichiamoci dei messaggi subliminali ai concerti e negli MP3. Il pubblico tende a dimenticare che le aziende di telecomunicazione sono appaltatori militari che esercitano un potere quasi assoluto sulla comunità. Pochi sanno che negli Stati Uniti, nel 1995 – l’anno prima dell’eclatante Telecommunications Act del 1996 – il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento della Giustizia, attraverso l’Istituto Nazionale di Giustizia, aggregarono le forze militari, gli appaltatori della difesa, gli scienziati che ricevevano fondi militari e le forze di polizia intorno a una politica unificata sul doppio uso delle armi non letali come ADS, Long Range Acoustic Device (LRAD) e le tecnologie di controllo mentale EM a distanza di cui abbiamo parlato, e hanno trasformato il termine “nemico esterno”, retaggio della Guerra fredda, in “avversario [straniero o interno]” (ora “terrorista”), che nel linguaggio comune indica chiunque faccia qualcosa di sgradito per le forze militari o di polizia.

L’operazione Weed & Seed. Parlando di comunità, l’operazione Weed & Seed [strappare le erbacce e seminare, NdT] del Dipartimento di Giustizia è considerata un’iniziativa volta allo sviluppo della comunità con l’intento di combattere la criminalità violenta, l’uso di droghe e le gang. O forse la sua finalità è un’altra? Nel suo libro del 1997 Mind Control, World Control, il compianto ricercatore Jim Keith raccontava come aveva vissuto per tre anni nel quartiere Tenderloin di San Francisco, dove la cima del Federal Building era in realtà uno scudo per radar, microonde e radio per una serie di dispositivi di comunicazione. Da quel tetto si vede tutta Tenderloin, il che significa anche che le onde radio passano in qualsiasi direzione senza ostacoli. Dato che le emissioni ELF e ULF (come le trasmissioni televisive) non passano agevolmente attraverso il terreno o gli edifici, Keith notava che ogni mattina e sera i suoi pensieri erano perturbati da un brusio o una cantilena dentro la sua testa. Da fuori sentiva i vicini gridare e minacciare, e gradualmente si rese conto che Tenderloin era un esperimento in doppio cieco monitorato dal dipartimento di polizia. Del resto, chi avrebbe preso sul serio le lamentele di gente povera, mentalmente instabile o tossicodipendente? Tim Rifat nel 1999 riportava che nel Sussex, Inghilterra, la polizia aveva l’uso esclusivo della frequenza di microonde a 450 MHz sulla propria antenna da 60 metri: la stessa frequenza usata da Ross Adey, pulsata a 0,75 mW/cm2, per la modifica dei comportamenti. Si tratta della stessa modulazione di impulsi degli auricolari per i cellulari. Se si pulsa un segnale ELF a tale frequenza alle antenne intorno alla città, questo risuonerà nei campi pulsati intorno alle linee elettriche, si reirradierà ed entrerà nelle case attraverso i circuiti della luce. Ora si stanno costruendo centinaia di nuove torri e antenne per far funzionare gli iPhone ormai da 5 gigabyte in una rete NetRad modulata a impulsi. In cima a ogni torre c’è una radiazione di onde lunghe, di microonde, che penetra nei tessuti e bombarda chiunque si trovi sotto di essa o nel suo raggio; in basso, monitor video, mini-sensori (magnetici, sismici, infrarossi, radar, sforzo del campo EM) ed elaboratori di segnali, teoricamente per la sorveglianza meteo e atmosferica, il rilevamento di agenti biologici, emissioni di radiazioni, eccetera. NetRad è stata messa a punto dal complesso militare-industriale: UMass Microwave Remote Sensing Laboratory, AT&T, Radian/Onex Corporation e altri tentacoli del polipo di appaltatori militari protetti dall’Harvard Center for Risk Analysis, leader nel settore dell’analisi del rischio finanziata da 100 delle più grandi e potenti aziende del settore, di certo uno dei sostenitori attivi del Telecommunications Act del 1996. Sotto forma di comodità per il consumatore, la tecnologia a doppio uso è in arrivo in ogni quartiere. Doppio uso, doppio rischio.

Conclusione. Molti dei dati storici di questo saggio provengono da testimonianze della CIA deposte il 21 settembre 1977 davanti alla Sottocommissione per la ricerca medica e scientifica, insieme a materiali non riservati richiesti in base all’atto sulla libertà d’informazione. Altre informazioni sono disponibili su Internet, grazie ai ricercatori e bersagli che hanno vissuto direttamente le torture delle armi a energia diretta: soggetti sperimentali non consenzienti che spesso sono persone indipendenti e molto comunicative che vivono sole e senza buone relazioni familiari, ma a volte hanno parentele legate ai servizi segreti o di sicurezza. Sebbene non tutte le denunce siano credibili, secondo la mia esperienza la maggior parte lo sono... se si ha una certa familiarità con la tecnologia. Non siamo che topi di laboratorio per l’esperimento sull’impotenza appresa del Dott. Martin Seligman. Le nostre paure e la depressione, la passività, l’isolamento, la cattiva salute, l’immobilismo, lo stress e persino la pazzia e il suicidio vengono registrati e analizzati. Denunciate questo monitoraggio e le interferenze elettroniche alla polizia e verrete screditati. Grazie al Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, confezionato dall’American Psychiatric Association in parte per formulare diagnosi di copertura per particolari tecnologie high-tech, se cercherete protezione in un reparto psichiatrico vi verrà diagnosticata la schizofrenia paranoide e nessuno vi crederà mai. Probabilmente queste armi sono in attesa dei prossimi americani che cercheranno di esercitare i propri, sempre più deboli, diritti civili. Nelle nostre città, non sentiamo più la risonanza di Schumann, insieme alla quale tutta la vita della Terra pulsa in armonia. Siamo imprigionati in una nebbia elettromagnetica, e cuociamo a fuoco lento in un brodo elettromagnetico. I nostri cicli biologici sono disattivati, e lo stress cronico e le malattie dilagano. Nel frattempo, l’industria medica e farmaceutica si arricchiscono più di quanto avessero mai sognato. Come disse il Dott. Becker, la nuova arma è la manipolazione del nostro ambiente elettromagnetico, perché opera in modo impercettibile e influisce sui nostri meccanismi vitali mentre siamo al cellulare o al computer, ascoltiamo musica, guardiamo la TV o passiamo dallo scanner a raggi X all’aeroporto. È tempo di sottrarci all’incantesimo della tecnologia che ci ha ammaliati e accorgerci del patto col diavolo che abbiamo stretto con i poteri che hanno in mente per noi un futuro transumanista “avanzato”. L’ex ingegnere Eleanor White della Marina statunitense scrive: “Per la prima volta nella storia, un essere umano nascosto, a distanza, è in grado di controllare i pensieri e le azioni di un altro usando un’ipnosi irrintracciabile, grazie a tecnologie elettroniche tuttora segrete. Queste tecnologie hanno aggirato completamente i sistemi giudiziari del mondo... Le armi che non lasciano prove rendono facile e sistematico perpetrare crimini per vendetta.” Perdere la libertà di pensiero è molto peggio che perdere una repubblica. Significa perdere la civiltà e ciò che ci rende umani. È un prezzo troppo alto da pagare per continuare a cullarci fra le catene del comfort e della praticità.

Articolo pubblicato originariamente su NEXUS New Times n.113, Dicembre 2014 - Gennaio 2015

L’autrice: Elana Freeland vive a Olympia, Washington, USA. Pioniera della pedagogia Waldorf (steineriana), lavora come scrittrice e relatrice. Nell’ultimo ventennio ha curato libri su diversi argomenti e ha redatto le storie di sopravvissuti dell’MK-ULTRA e di abusi rituali. È autrice della serie Sub Rosa America, un ciclo di romanzi sulla storia degli Stati Uniti dopo l’assassinio del presidente John F. Kennedy. È autrice di Chemtrails, HAARP, and the Full Spectrum Dominance of Planet Earth (Feral House, 2014).

IL CONTROLLO MENTALE.

Il Corriere, Putin e il controllo mentale, scrive Maicol Engel il 24 Agosto 2016 su "Butac" (BufaleUnTantoAlChilo). Premessa: Questo articolo viene da una segnalazione un po’ nervosa ricevuta sulla pagina: "Come mai non avete fatto un articolo su quanto scritto dal Corriere, ovvero che Putin possiede armi segrete per il controllo delle menti? Forse perché è facile deridere la povera gente ma viene male scrivere che il principale quotidiano italiano, di orientamento liberale, scrive cavolate?"

La riporto perché colgo l’occasione, per l’ennesima volta, di ripetere come funziona BUTAC, e come funzionano la maggioranza dei siti colleghi. I nostri articoli vengono dalle segnalazioni che ci fate tramite email, tramite messaggio su twitter, tramite messaggio pubblico o privato alla pagina su FB BufaleUnTantoAlChilo. Le segnalazioni nei commenti è facile che vadano non lette, che si tratti di social network o dei commenti al blog stesso. Ne riceviamo tante, talmente tante che io e Noemi fatichiamo a leggerle tutte in tempo reale. Quindi insieme ci occupiamo dei messaggi sui social più la posta via mail che smisto io. La scelta su cosa sbufalare viene con priorità basata sulla gravità del fatto, la pericolosità della diffusione della stessa e in ultimo la viralità della segnalazione, altri colleghi usano altri livelli di priorità, ad ognuno i propri. Quindici articoli quando ogni settimana riceviamo qualche centinaio di segnalazioni. Un buon 40% è di notizie già trattate che riprendono a circolare (quelle che trovereste facilmente andando su Google e cercando butac + notizia da verificare, ma Internet per molti al di fuori dei social network è una giungla), un 20-30% sono notizie vere, del restante ne riusciamo a trattare solo un quarto. Ci sono svariate notizie non corrette che circolano ogni settimana e che ci vengono segnalate, sorry, ma siamo una piccola squadra, di volontari, non una grande testata dedicata. Nel caso delle bufale estive, il nostro abituale ritmo di circa 15 articoli a settimana si è rallentato, ma conto con il 5 settembre di rimettermi in pari.

Veniamo alla segnalazione in esame. Effettivamente il Corriere della sera in data 19 agosto 2016 pubblica questo titolone: "Il braccio destro di Putin e l’ordigno segreto per manipolare le menti". Si parla di una specie di computer collegato ai sensori che registrano tutto. Da tempo il presidente e i suoi vogliono non solo conoscere ma anche indirizzare fatti e opinioni. Ma con un’ottima esamina già il 21 agosto arrivava sul luogo del misfatto il mentore di tutti gli appassionati di verifica dei fatti, l’unico davvero Disinformatico, Paolo Attivissimo che ci regalava il suo di titolone: "Corriere sparabufale: “Il braccio destro di Putin e l’ordigno segreto per manipolare le menti”, di Fabrizio Dragosei. Come sempre Paolo è preciso nell’identificare il problema: Secondo Dragosei, “[p]ersone che hanno lavorato in passato con Vayno parlano addirittura di un «meccanismo», di una specie di computer collegato a sensori di diverso tipo che registrano tutto quello che è successo nel tempo e nello spazio, fino alle transazioni delle carte di credito e agli scambi di ogni genere tra persone.” Io, che in passato non ho lavorato con Vayno ma so usare Google, parlo invece di caxxata. Perché basta prendere il nome del fantomatico Ordigno Controllapensieri e cercarlo in Rete insieme al nome di un altro testimonial citato da Dragosei (“Il professor Viktor Sarayev, che ha scritto testi scientifici assieme a Vayno, ha detto alla Bbc che il Nooskop è un’invenzione di portata addirittura simile a quella del telescopio”) per trovare questo articolo in tedesco della ORF che linka le fonti e porta all’articolo della BBC citato dal Corriere. E qui comprendiamo l’importanza del sapere usare Google e dell’uso delle fonti. L’autore del Corriere cita un pezzo della BBC ma non lo linka mai, non vi chiedete il perché? Tanto se l’ha citato lui il link l’ha trovato, no? E invece vuoi per paura che qualcuno verifichi l’inesattezza, vuoi per strategia commerciale (linkare i siti aumenta la visibilità delle pagine a cui si rimanda) si evita sempre più spesso di linkare le fonti, magari le si cita, anche correttamente, ma senza aiutare l’utente ad andarsele a leggere. Diffidate di chi fa così, sempre.

Torniamo all’articolo della BBC: Leading Russian academics meanwhile expressed deep scepticism about the theories and solutions propounded by Mr Vaino and his collaborators. “There isn’t any science in this,” says Simon Kordonsky, a philosophy professor at Moscow’s Higher School of Economics. He dismissed the article as indulging in “mythological” hypotheses about the future …

Che tradotto: I principali accademici russi intanto hanno espresso profondo scetticismo circa le teorie e le soluzioni proposti dal sig. Vaino e dei suoi collaboratori. “Non c’è alcuna scienza in questo”, dice Simon Kordonsky, un professore di filosofia presso la Scuola Superiore di Mosca di Economia. Ha respinto l’articolo come l’assecondare ipotesi “mitologiche” sul futuro…

Il sig. Vaino (la dicitura della traduzione dal cirillico è con la i al posto della y secondo la wiki in lingua), è un diplomatico. Laureato all’Istituto Statale di Mosca in Relazioni Internazionali, non è uno scienziato; il suo collaboratore, Sarayev, citato anche dal Corriere, è un’economista, e nessuno dei due ha la più pallida idea di cosa sia il Nooskop, l’hanno forse teorizzato in un libro, ma è come l’algoritmo che riconosce le bufale, una leggenda, un mito. Gli scienziati che hanno avuto accesso a quanto mostrato si sono espressi in maniera decisamente negativa. Perché non evidenziare tutto questo? Perché non spiegarlo ai propri lettori?

Perché fare sensazionalismo paga in termini di visite e quindi di pubblicità, un articolo che possa attirare ingenui lettori e tenerli inchiodati per qualche manciata di secondi paga molto di più che riportare tutte le informazioni in maniera corretta. Un piccolo appunto finale, il nostro segnalatore a inizio articolo sosteneva che potesse esser visto male scrivere di una bufala pubblicata da uno dei quotidiani italiani più importanti. Come se non li trattassimo tutti indiscriminatamente. Qui trovate il tag dedicato agli articoli del Corriere della sera, qui quello dedicato a Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano, il Giornale, il Messaggero, Quotidiano Nazionale QN, TgCom e potremmo andare avanti con le minori, ma anche qui non è che una testata non la si tratta per “favoritismo”, si tratta sempre solo e soltanto delle vostre segnalazioni.

Come dice il nostro Ninth: Siate scettici, siate diffidenti.

Maicol Engel, 44 anni bolognese, blogger. Nel 2013 ho fondato Bufale un tanto al chilo, per amore della corretta informazione. All’attivo oltre mille e settecento articoli come autore, oltre a qualche collaborazione esterna. La “missione” del sito è di dedicarsi alla lotta contro le bufale e la disinformazione online. Butac in due anni e mezzo è passato da poche decine a svariate migliaia di utenti al giorno. Tre milioni di utenti singoli all’anno, confermando così la voglia e necessità di informazioni meno faziose. Come descrivermi? Permaloso, scettico, avvocato del diavolo, razionalista. Che dire non mi manca nulla per farmi "amare" da tutti, no? Scrivo su Bufale un tanto al chilo dalla sua nascita, ma prima c'era Lega Nerd.

Controllo mentale. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il controllo mentale indica, nella psicologia un gran numero di teorie che ritengono che il pensiero individuale, il comportamento, le emozioni e le decisioni delle persone possano essere controllabili e orientati da parte di sorgenti esterne alla psiche umana. Può essere associato al lavaggio del cervello e alla programmazione mentale.

La locuzione "controllo mentale" si riferisce a un processo dove un gruppo o individui "usa sistematicamente metodi manipolativi non etici per persuadere gli altri a conformarsi ai desideri dei manipolatori, spesso a svantaggio della persona manipolata".

Cenni storici. Le teorie del lavaggio del cervello e del controllo mentale sono state originariamente sviluppate per spiegare come nei regimi totalitari sembrasse di avere successo nell'indottrinare sistematicamente i prigionieri di guerra tramite tecniche di propaganda e tortura. Queste teorie sono state più tardi estese e modificate dagli psicologi, inclusa Margaret Singer, per spiegare una vasta gamma di fenomeni, specialmente la conversione nel nuovo movimento religioso (NMRs). Il suggerimento che NMRs usi tecniche di controllo mentale è stato evidenziato da controversie scientifiche e legali. Né la American Psychological Association né la American Sociological Association hanno trovato alcuna base scientifica in tali teorie.

Teorie del complotto. Le teorie del complotto in proposito coinvolgono il governo statunitense frequentemente si riferiscono al progetto MK-ULTRA, che identificherebbe una serie di attività svolte dalla CIA tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, che avevano come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento di determinate persone.

Il 5 marzo 2017, c'è stato "Allerta Globale", Convegno Nazionale che ha parlato di Controllo mentale (uditori di voci - elettrosensibili - mk ultra) Haarp, scie chimiche, allerta meteo, vulcani e tanto altro con la Partecipazione di Ospiti Internazionali e con testimonianze inedite di Ricercatori e Vittime del Controllo mentale. Durante la Conferenza il ricercatore e Vittima di Controllo mentale Emiliano Babilonia (Ricercatore indipendente) ha eseguito numerose prove con le Strumentazioni tecnico scientifiche e il Suo EEG. In Esclusiva per la Conferenza hanno fatto vedere la macchina che crea lavaggi del cervello con Tecnologia sonora per la programmazione mentale mk ultra. Inoltre è stato possibile con uno scanner individuare il microchip e vedere eventuali impianti che servono per attaccare e manipolare le Vittime del Controllo mentale, uditori di voci, elettrosensibili.

IL PROGETTO RES NOVAE.

Progetto Res Novae: esperimento di controllo mentale su larga scala in Italia? Di Riccardo Lautizi. Energy Box. Come riportato nel sito di Enel, nel comune di Bari e Cosenza parte il progetto Res Novae, (acronimo di Reti, Edifici, Strade, Nuovi Obiettivi Virtuosi per l’Ambiente e l’Energia) che sviluppandosi su un orizzonte temporale di circa due anni, rappresenterebbe un passo fondamentale verso la costruzione di un ambiente urbano sostenibile e a misura d’uomo per fare di Bari e Cosenza autentiche smart city. Fin qui non ci sono notizie particolarmente eclatanti a parte l’uso e l’integrazione di tecnologie innovative in campo energetico e informatico, con lo scopo di sviluppare una rete elettrica intelligente con nuovi servizi ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni. Veniamo subito al dunque! Come riportato in un altro articolo del sito Enel, questo sistema necessita di nuovo contatore elettrico denominato Energy Box oltre che ad un Building Energy Management System, entrambi forniti in collaborazione con grandi imprese come IBM e General Electric. Ma cosa è questo Energy Box? Ricollegandoci ad una ricerca dello svedese Reinhard Ponty questo apparecchio potrebbe essere strettamente correlato al MUOS in Italia come lo è al LOIS in Svezia, oltre che ai particolati di bario rilasciati nell’atmosfera da aerei militari e civili, con il fenomeno più comunemente chiamato scie chimiche. Le argomentazioni di tale ricerca, di cui potete trovare la traduzione nel link in fondo al l’articolo, lascerebbero pensare che come in Svezia stia partendo un test sperimentale per il controllo mentale su larga scala, oltre che alla mappatura completa in 3D del territorio, proprio come avviene per il progetto militare R.F.M.P. In questo caso potrebbero vedere anche l’interno di ogni abitazione. Non ci sono informazioni di prima mano da parte di insiders o inchieste legali a riguardo, in ogni caso riteniamo pertinenti queste intuizioni o quanto meno degne di discussione e approfondimento. Che ognuno tragga le sue conclusioni, buona lettura. A presto, Dharma Cristiano Botti – Dharma’s blog.

IL PROGRAMMA HAARP.

High Frequency Active Auroral Research Program. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La HAARP (acronimo di High Frequency Active Auroral Research Program) è un'installazione civile e militare situata negli Stati Uniti. L'installazione si trova in Alaska, nei pressi di Gakona, a ovest del Parco nazionale Wrangell-Santo Elias, in una ex base della United States Air Force. L'alta frequenza attiva aurorale programma di ricerca (HAARP) è stato un ionosferico programma di ricerca finanziato congiuntamente dal US Air Force, la US Navy, la University of Alaska e la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), progettato e costruito da BAE Advanced Technologies (BAEAT). Il suo scopo era quello di analizzare la ionosfera e indagare il potenziale per lo sviluppo di tecnologia di miglioramento della ionosfera per le comunicazioni radio e la sorveglianza. Il programma HAARP operato un importante impianto di sub-artica, chiamato la stazione di ricerca HAARP, su un sito di Air Force di proprietà nei pressi di Gakona, Alaska. Lo strumento più importante alla stazione HAARP è lo strumento di ricerca ionosferica (IRI), una ad alta potenza a radiofrequenza del trasmettitore struttura operante nel alta frequenza (HF) band. L'IRI è utilizzato per eccitare temporaneamente una zona limitata della ionosfera. Altri strumenti, quali un VHF e UHF radar, un fluxgatemagnetometro, un digisonde (un suono ionosferico dispositivo), ed un magnetometro a induzione, sono stati usati per studiare i processi fisici che si verificano nella regione eccitato. I lavori per la stazione HAARP è iniziata nel 1993. L'attuale IRI di lavoro è stato completato nel 2007, e la sua prime contractor era BAE Systems Advanced Technologies. A partire dal 2008, HAARP aveva subito circa 250 milioni di $ in costruzione e di esercizio costi fiscali finanziati. E 'stato riferito da chiudere temporaneamente maggio 2013, in attesa di un cambiamento di imprenditori. Nel maggio 2014, è stato annunciato che il programma HAARP potrebbe essere chiuso in modo permanente verso il basso nel corso dell'anno. La proprietà della struttura e delle sue attrezzature è stato trasferito alla University of Alaska Fairbanks a metà agosto 2015. HAARP è un obiettivo di teorici della cospirazione, che sostengono che era in grado di tempo "weaponizing". I commentatori e gli scienziati dicono che i sostenitori di questa teoria sono "disinformati", come affermazioni fatte avanti cadono ben al di fuori delle capacità della struttura, se non il campo di applicazione delle scienze naturali. 

Cenni storici. Venne costruita nel 1993, a fini di ricerca scientifica sugli strati alti dell'atmosfera e della ionosfera, e sulle comunicazioni radio per uso militare. L'impianto non è più in attività da maggio 2013, nonostante ciò è stato ed è tuttora al centro di diverse teorie del complotto. Il programma HAARP è iniziata nel 1990. Un senatore degli Stati Uniti da Alaska, repubblicano Ted Stevens, ha aiutato l'approvazione vittoria per l'impianto, la cui costruzione è iniziata nel 1993. Ai primi di maggio 2013, HAARP è stato temporaneamente chiuso, in attesa di un cambiamento tra gli imprenditori che hanno operato l'impianto. Nel luglio 2013, HAARP program manager James Keeney ha detto, " Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) è prevista in loco come un client per finire alcune ricerche in autunno 2013 e l'inverno 2014." L'arresto temporaneo è stato descritto come a causa di "un cambiamento di regime contraente." Ahtna, Incorporated, la società dei nativi dell'Alaska che serve la regione dell'Alaska in cui si trova il sito di HAARP, è stato riferito in trattative per subentrare nel contratto di gestione impianto da Marsh Creek, LLC. Nel mese di maggio 2014, l'Air Force ha annunciato che il programma HAARP potrebbe essere spento in seguito nel 2014. Mentre gli esperimenti è conclusa nell'estate del 2014, l'arresto completo e lo smantellamento della struttura è stata rinviata almeno fino al maggio 2015. A metà agosto 2015 il controllo della struttura e delle sue attrezzature è stato dato alla University of Alaska Fairbanks. L'università prevede di rendere i servizi a disposizione dei ricercatori su base pay-per-use. 

Struttura. L'impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche sulle onde corte da 2,8 a 10 MHz con una potenza di 960 kW. La potenza irradiata efficace (ERP) è di 87 dBW (corrispondendo a 500 MW); questo vale però solo per la frequenza di 10 MHz. Due frequenze spesso usate sono 3,39 e 6,99 MHz.

Panoramica del progetto.  Il progetto HAARP dirige un 3,6 MW di segnale, in 2,8-10 MHz regione della banda HF (alta frequenza), nella ionosfera. Il segnale può essere pulsato o continuo. Effetti della trasmissione e un periodo di recupero può essere esaminato utilizzando strumenti associati, compresi VHF e UHF radar, ricevitori HF e telecamere ottiche. Secondo la squadra HAARP, questo avanzerà lo studio dei processi naturali di base che si verificano nella ionosfera sotto l'influenza naturale, ma molto più forte di interazione solare. HAARP consente anche gli studi da fare su come ionosfera naturale colpisce i segnali radio. Le intuizioni raccolte a HAARP permetteranno agli scienziati di sviluppare metodi per mitigare questi effetti per migliorare l'affidabilità e le prestazioni dei sistemi di comunicazione e navigazione, che avrebbe una vasta gamma di entrambi gli usi civili e militari, come ad esempio una maggiore accuratezza di navigazione GPS e progressi nella ricerca e le applicazioni subacquea e sotterranea. Questo può portare a migliori metodi di comunicazione sottomarino o la capacità di percepire e mappare il contenuto minerale del sottosuolo terrestre in remoto, e complessi, forse sotterranee, delle regioni o paesi, tra le altre cose. La struttura corrente manca varia da utilizzare in regioni come l'olio ricco Medio Oriente, secondo uno dei ricercatori coinvolti, ma la tecnologia potrebbe essere posto su una piattaforma mobile. Il progetto è stato finanziato dal Office of Naval Research e gestito congiuntamente dalla ONR e Air Force Research Laboratory , con il coinvolgimento principale della University of Alaska. Molte altre università e istituti di formazione degli Stati Uniti sono stati coinvolti nello sviluppo del progetto e dei suoi strumenti, vale a dire la University of Alaska Fairbanks , Stanford University , Penn State University (ARL), Boston College , UCLA , Clemson University , Dartmouth College , Cornell University , Johns Hopkins University , University of Maryland, college Park , University of Massachusetts Amherst , MIT , Polytechnic Institute della New York University , e la University of Tulsa . Le specifiche del progetto sono stati sviluppati dalle università, che hanno continuato a svolgere un ruolo di primo piano nella progettazione delle attività di ricerca future.

Secondo la gestione originale di HAARP, il progetto si è sforzato di apertura, e tutte le attività sono state registrate e disponibili al pubblico. Gli scienziati senza nulla osta di sicurezza, anche i cittadini stranieri, sono stati regolarmente ammessi sul sito. L'impianto HAARP regolarmente (una volta all'anno in quasi tutti gli anni in base alla home page di HAARP) ha ospitato case aperte, durante i quali ogni civile potrebbe giro l'intera struttura. Inoltre, i risultati scientifici ottenuti con HAARP sono stati regolarmente pubblicati nelle principali riviste di ricerca (come Geophysical Research Letters , o Journal of Geophysical Research ), scritto sia da ricercatori universitari (americani e stranieri) e dal US Department of Defense scienziati del laboratorio di ricerca. Ogni estate, l'HAARP tenuto una scuola estiva per studenti in visita, tra cui i cittadini stranieri, dando loro la possibilità di fare ricerca con uno degli strumenti di ricerca più importanti del mondo.

L'impianto HAARP è stato costruito in tre fasi distinte:

Il prototipo DP aveva 18 antenne, organizzate in tre colonne da sei file, con una potenza trasmittente di 360 kW.

L'impianto FDP successivo ha attualmente 48 antenne, ordinate in sei colonne da otto file.

L'impianto finale è il FIRI che dal 2007 è composto da 180 antenne, disposte in 15 colonne da 12 file, con una potenza trasmittente di 3.600 kW.

Ciascuna antenna corrisponde a un dipolo a croce, che può essere polarizzato in modo lineare o circolare per la trasmissione e la ricezione.

La struttura è stata costruita modificando una precedente installazione radar esistente in zona.

La ricerca. L'obiettivo principale di HAARP è la ricerca scientifica di base della parte superiore dell'atmosfera, chiamata ionosfera. Essenzialmente una transizione tra l'atmosfera e la magnetosfera, la ionosfera è dove l'atmosfera è abbastanza sottile che i raggi X del sole e raggi UV possono raggiungere, ma abbastanza che ci sono abbastanza molecole presenti per assorbire quei raggi spessore. Di conseguenza, la ionosfera è costituito da un rapido aumento della densità di elettroni liberi, iniziando ~ 70 km, raggiungendo un picco a circa 300 km, e poi cadere di nuovo come l'atmosfera scompare interamente ~ 1000 km. Vari aspetti HAARP possono studiare tutti i principali strati della ionosfera. Il profilo della ionosfera è molto variabile, che cambia costantemente in tempi di minuti, ore, giorni, stagioni e anni. Questo profilo diventa ancora più complesso nei pressi di poli magnetici della Terra, dove l'allineamento quasi verticale e l'intensità del campo magnetico terrestre può causare effetti fisici come l'aurora. La ionosfera è tradizionalmente molto difficile da misurare. Palloncini non possono raggiungere, perché l'aria è troppo sottile, ma i satelliti non possono orbitano lì perché l'aria è troppo spessa. Quindi, la maggior parte degli esperimenti sulla ionosfera danno solo piccoli pezzi di informazioni. HAARP si avvicina allo studio della ionosfera, seguendo le orme di un riscaldatore ionosferico chiamato EISCAT nei pressi di Tromsø , Norvegia. Lì, gli scienziati pionieri dell'esplorazione della ionosfera perturbando con le onde radio nel range 2-10 MHz, e studiare come la ionosfera reagisce. HAARP svolge le stesse funzioni, ma con più potenza e un fascio HF più flessibile e agile.

Alcuni dei principali risultati scientifici provenienti da HAARP includono:

Generazione di frequenza molto basse onde radio dal riscaldamento modulato della aurorale electrojet, utile perché la generazione di VLF onde richiede normalmente antenne giganti;

Generazione debole bagliore luminoso (misurabile, ma inferiore a quella visibile ad occhio nudo) di assorbire il segnale di HAARP;

Generazione estremamente bassa frequenza onde nella gamma 0,1 Hz. Questi sono quasi impossibile produrre qualsiasi altro modo, perché la lunghezza di un'antenna è dettata dalla lunghezza d'onda del segnale che emette o riceve;

Generazione di Whistler-mode segnali VLF che entrano nel magnetosfera e si propagano verso l'altro emisfero, che interagiscono con la cintura di radiazione di Van Allen particelle lungo la strada VLF telerilevamento della ionosfera riscaldata;

La ricerca al HAARP incluso Plasma osservazioni linea osservazioni emissione di elettroni stimolati Gyro frequenza di ricerca riscaldamento;

Stendere osservazioni F (sfocatura di echi ionosferici di onde radio a causa di irregolarità nella densità di elettroni nella strato F) tracce su Alta velocità airglow osservazioni;

Riscaldamento indotto scintillazione osservazioni VLF e ELF osservazioni generazione;

Radio osservazioni di meteore Polari echi estate mesosfera (PMSE) sono stati studiati, sondare la mesosfera usando l'IRI come un potente radar, e con un radar 28 MHz, e due radar VHF a 49 MHz e 139 MHz. La presenza di molteplici radar che misurano sia HF e VHF bande permette agli scienziati di effettuare misurazioni comparative che potrebbero un giorno portare a una comprensione dei processi che formano questi fenomeni elusivi;

La ricerca extraterrestre echi radar HF: l'esperimento Lunar Echo (2008);

Prove di spettro esteso Trasmettitori (2009) impatti pioggia di meteoriti sulla ionosfera;

Risposta e recupero della ionosfera dai brillamenti solari e tempeste geomagnetiche;

L'effetto di disturbi ionosferici sulla qualità del segnale satellitare GPS;

La produzione di nubi di plasma ad alta densità in atmosfera superiore della Terra;

La ricerca condotta presso l'impianto HAARP ha permesso ai militari degli Stati Uniti per perfezionare la comunicazione con la sua flotta di sottomarini con l'invio di segnali radio su lunghe distanze.

Strumentazione e il funzionamento. Lo strumento principale alla stazione HAARP è lo strumento di ricerca ionosferica (IRI). Questo è un alto potere, alta frequenza phased array Radio trasmettitore con un insieme di 180 antenne, disposte in una matrice di 12x15 unità che occupano un rettangolo di circa 30-40 acri (12-16 ettari). L'IRI è utilizzato per eccitare temporaneamente una piccola porzione della ionosfera. Lo studio di questi volumi disturbati dà informazioni importanti per la comprensione dei processi ionosferici naturali. Durante la ricerca ionosferica attivo, il segnale generato dal sistema trasmettitore viene fornito al sistema di antenne e trasmesso verso l'alto. A quota tra 70 e 350 km (43 a 217 mi) (a seconda della frequenza di funzionamento), il segnale viene parzialmente assorbito in un piccolo volume diverse decine di chilometri di diametro e pochi metri di spessore sul IRI. L'intensità del HF del segnale nella ionosfera è inferiore a 3 W / cm², decine di migliaia di volte inferiore a radiazione elettromagnetica naturale del sole che raggiungono la terra e centinaia di volte inferiori anche le normali variazioni casuali di intensità naturale del sole ultravioletti (UV) di energia che crea la ionosfera. I piccoli effetti che si producono, tuttavia, si possono osservare con gli strumenti scientifici sensibili installati alla stazione HAARP, e queste osservazioni possono fornire informazioni sulla dinamica del plasma e comprensione dei processi di interazione solare-terrestre. Ogni elemento antenna consiste di un incrociate dipolo che può essere polarizzata per lineare modo ordinario (O-mode), o modalità straordinaria (X-mode) trasmissione e ricezione. Ogni parte dei due dipoli incrociati sezione sono alimentati singolarmente da uno speciale, il trasmettitore su misura, che opera a livelli di distorsione molto bassi. Il Potenza Irradiata Efficace (ERP) del IRI è limitata da più di un fattore 10 a sue frequenze di funzionamento più basse. Molto di questo è dovuto ai maggiori perdite di antenna e di un modello di antenna meno efficiente. L'IRI può trasmettere tra 2.7 e 10 MHz, una gamma di frequenza che si trova al di sopra della banda di trasmissione radio AM e ben al di sotto allocazioni di frequenza Banda dei cittadini. La stazione HAARP è concesso in licenza a trasmettere solo in alcuni segmenti di questa gamma di frequenza, però. Quando la IRI sta trasmettendo, la larghezza di banda del segnale trasmesso è di 100 kHz o meno. L'IRI può trasmettere in onde continue (CW) o in forma di brevi impulsi a 10 microsecondi (microsiemens). Trasmissione CW è generalmente utilizzato per la modifica ionosferica, mentre la trasmissione a brevi impulsi ripetuti frequentemente viene utilizzato come sistema radar. I ricercatori possono eseguire esperimenti che utilizzano entrambe le modalità di trasmissione, prima di modificare la ionosfera per un periodo di tempo predeterminato, misurando quindi il decadimento degli effetti di modifica con trasmissioni a impulsi.

Ci sono altri strumenti geofisici per la ricerca presso la stazione. Alcuni di loro sono: Un fluxgate magnetometro costruito dalla University of Alaska Fairbanks Geophysical Institute, disponibile a tracciare variazioni del campo magnetico terrestre. Cambiamenti rapidi e taglienti di esso può indicare una tempesta geomagnetica.

Un digisonde che fornisce profili ionosferiche, permettendo agli scienziati di scegliere le frequenze appropriate per il funzionamento IRI. L'HAARP rende attuale e storica informazioni digisonde disponibili on-line.

Un magnetometro ad induzione, fornita dalla Università di Tokyo, che misura il campo geomagnetico cambiando nel Ultra Low Frequency range (ULF) di 0-5 Hz.

La stazione è alimentato da una serie di cinque (5) 2500 generatori di kilowatt di essere guidati da EMD 20-645-E4 motori locomotiva diesel.

Attività. Questo ionogramma, cioè un diagramma tempo/frequenza della riflessione ionosferica, mostra un marcato livello F con una ionizazione di picco a circa 220 km. Vi è anche un meno ovvio livello E a circa 110 km. Il diagramma mostra come il segnale di sonda digitale si divide in onde riflesse ordinarie (in rosso) e straordinarie (in verde). Lo ionogramma ed il parametro FoF2 nella lista sul lato sinistro del diagramma mostrano che la più alta frequenza che verrà riflessa dalla ionosfera con incidenza verticale (onda radio perpendicolare al terreno) è di 4,8 MHz. Un grafico ottenuto con un riometro (relative ionospheric opacity meter, cioè misuratore di opacità ionosferica relativa) nel corso di un periodo di dodici ore. Il grafico mostra un aumento dell'assorbimento ionosferico (linea rossa) che provoca una perturbazione del segnale di rilevamento (linea blu) confrontato con il segnale di un giorno non perturbato (linea verde). L'impianto HAARP è in grado di inviare onde radio nella ionosfera. Le onde, colpendo la ionosfera, la riscaldano causando delle leggere perturbazioni, simili a quelle provocate dalla radiazione solare, ma notevolmente più deboli. Lo scopo è quello di studiare in che modo queste perturbazioni influiscono sulle comunicazioni a breve e a lunga distanza[5]. La maggior parte delle ricerche svolte utilizzando gli impianti sono di dominio pubblico, così come lo è lo studio di impatto ambientale effettuato sulla struttura da una serie di enti indipendenti. Una piccola parte delle ricerche sono di interesse militare e di queste i risultati non vengono pubblicati. Queste ricerche riguardano le comunicazioni radio a lunga distanza e le comunicazioni con i sottomarini, per le quali l'uso di onde radio riflesse dalla ionosfera sembra mostrare notevoli potenzialità. La ricerca di base effettuata utilizzando HAARP riguarda lo studio dei fenomeni naturali derivanti dall'interazione delle radiazioni solari e delle onde radio con la ionosfera. La ricerca applicata riguarda l'utilizzo degli effetti prodotti sulla ionosfera in ambito tecnologico, in particolare nel campo delle telecomunicazioni. La collocazione dell'impianto è ottimale perché offre una ampia varietà di condizioni ionosferiche da studiare. Il sito offre anche una locazione elettromagnetica tranquilla in quanto non vi sono intorno sorgenti di rumore quali possono essere prodotte da città o insediamenti industriali vicini. Il controllo è effettuato dalla strumentazione passiva in via continuativa, e i dati raccolti vengono elaborati e messi a disposizione attraverso diagrammi sul sito web ufficiale; l'emissione in alta frequenza invece viene effettuata nell'ambito di campagne interattive di studio condotte da gruppi di ricerca. Viene utilizzato per la ricerca sia da Università (pubbliche e private) e agenzie governative sia da aziende commerciali interessate alle nuove tecnologie nell'ambito delle telecomunicazioni. Periodicamente, visto il grande interesse generato intorno alla struttura, viene consentito l'accesso al pubblico per visitare le strutture. Nel maggio 2013 l'impianto ha cessato ogni attività ed è stato chiuso. La causa della chiusura è la mancanza dei fondi necessari per coprire gli alti costi di gestione dell'impianto, pari a circa 300.000 dollari al mese; inoltre, i generatori diesel che alimentavano il complesso non rispettavano il Clean Air Act (la normativa statunitense del 2011 contro l'inquinamento), e adeguarli sarebbe risultato troppo costoso. Dopo circa due anni di inattività forzata, a metà agosto 2015, il generale dell’U.S. Air Force Tom Masiello ha stretto un accordo con Brian Rogers e Bob McCoy, dell’UAF (University of Alaska Fairbanks, siglando il passaggio definitivo di HAARP dalle mani dei militari a quelle dell’Istituto di Geofisica. Al contrario dei precedenti gestori, piuttosto restii a condividere con il pubblico l’esatta natura delle loro ricerche, Bill Bristow sembra volersi impegnare anche nella divulgazione: il 10 marzo ha tenuto una conferenza pubblica per spiegare esattamente che genere di ricerca vi viene svolta, e perché è importante che la struttura continui a vivere. 

Sito. Il sito del progetto (62 ° 23'30 "N 145 ° 09'03" W) è a nord di Gakona, Alaska appena ad ovest del Parco Nazionale Wrangell-Saint Elias. Una dichiarazione di impatto ambientale ha portato a permesso per una serie di fino a 180 antenne a essere eretto. [26] Il HAARP è stato costruito presso il sito precedente di un radar sopra l'orizzonte (OTH) installazione. Una grande struttura, costruita per ospitare la OTH oggi ospita le HAARP sala di controllo, cucina, e uffici. Diverse altre piccole strutture ospitano vari strumenti. Il sito HAARP è stato costruito in tre fasi distinte: 

Il prototipo dello sviluppo (DP) ha chiuso con 18 elementi di antenna, organizzati in tre colonne per sei righe. È stato alimentato con un totale di 360 chilowatt (kW) combinata potenza di uscita del trasmettitore. Il DP trasmesso appena sufficiente energia per il più fondamentale dei test della ionosfera.

Il Riempito Developmental Prototype (FDP) aveva 48 unità di antenne disposte in sei colonne per otto righe, con 960 kW di potenza di trasmissione. Era abbastanza paragonabile ad altri impianti di riscaldamento della ionosfera. Questo è stato utilizzato per un certo numero di successo esperimenti scientifici e campagne di esplorazione ionosfera corso degli anni.

L'IRI finale (FIRI) è la build finale del IRI. Ha 180 unità antenne, organizzate in 15 colonne per 12 righe, ottenendo un guadagno massimo teorico di 31 dB. Un totale di 3,6 MW trasmettitore alimentarlo, ma la potenza è concentrata in direzione verso l'alto dalla geometria del grande phased array di antenne che permettono le antenne di lavorare insieme nel controllare la direzione. A partire dal marzo 2007, tutte le antenne erano in vigore, la fase finale è stato completato e il sistema di antenne è stato in fase di test volti a mettere a punto le sue prestazioni per rispettare i requisiti di sicurezza richiesti dalle agenzie di regolamentazione. L'impianto ha iniziato ufficialmente la sua piena operatività nella finale dello stato completato 3,6 MW di potenza del trasmettitore nell'estate del 2007, ottenendo un efficace potere (ERP) di 5,1 irradiata Gigawatt o 97.1 dBW alla massima potenza. Tuttavia, il sito funziona tipicamente ad una frazione di tale valore per il minor guadagno esposto alle frequenze operative standard. 

Strutture correlate. In America, ci sono due correlati riscaldamento della ionosfera strutture: la HIPAS, nei pressi di Fairbanks, Alaska, che è stato smantellato nel 2009, e (attualmente offline per la ricostruzione) uno al Arecibo in Porto Rico. Il Incoerente Scatter Scientifico Associazione Europea (EISCAT) gestisce un impianto di riscaldamento ionosferico, in grado di trasmettere più di 1 GW efficace potenza irradiata (ERP), nei pressi di Tromsø , in Norvegia . La Russia ha il Fondo Sura ionosferica riscaldamento, in Vasilsursk nei pressi di Nizhniy Novgorod, in grado di trasmettere 190 MW ERP.

Le teorie del complotto. HAARP è oggetto di numerose teorie del complotto. Diverse persone hanno speculato sulle motivazioni e le capacità del progetto nascosti. Ad esempio, Rosalie Bertell avvertito nel 1996 circa il dispiegamento di HAARP come arma militare. Michel Chossudovsky ha dichiarato in un libro pubblicato dal comitato delle statistiche monetarie e la riforma economica che "recenti evidenze scientifiche suggeriscono che HAARP è pienamente operativo e ha la capacità di innescare inondazioni, uragani, siccità e terremoti. "Nel corso del tempo, HAARP è stato incolpato per la generazione di tali catastrofi, così come i temporali, in Iran , Pakistan , Haiti , la Turchia , la Grecia e le Filippine , e anche i grandi interruzioni di corrente, l'abbattimento di volo TWA 800 , sindrome della Guerra del Golfo e sindrome da stanchezza cronica. 

Le accuse sono i seguenti:

Nick Begich Jr., il figlio del defunto rappresentante degli Stati Uniti Nick Begich e fratello dell'ex senatore americano Mark Begich , è l'autore di Angeli Non giocare questo HAARP. Egli ha sostenuto che HAARP potrebbe innescare terremoti e ruotare l'atmosfera superiore in una lente gigante in modo che "il cielo sarebbe letteralmente appare a bruciare." Egli sostiene un sito web che sostiene HAARP è un dispositivo di controllo mentale. 

Un giornale militare russa ha scritto che i test della ionosfera avrebbe "innescare una cascata di elettroni che potrebbero capovolgere poli magnetici della Terra".

Il legislatore statale dell'Alaska e al Parlamento europeo terranno udienze su HAARP, quest'ultimo citando preoccupazioni ambientali.

L'ex governatore del Minnesota, ex wrestler professionista, e teorico della cospirazione Jesse Ventura dubbio il fatto che il governo sta usando il sito di manipolare il tempo o per bombardare le persone con le onde radio mente-controllo. Un portavoce di Air Force ha detto Ventura ha fatto una richiesta ufficiale per visitare la stazione di ricerca, ma è stata respinta. "Lui e il suo equipaggio si presentò a HAARP comunque e stato negato l'accesso." 

Il fisico Bernard Eastlund affermato che HAARP include la tecnologia basata sui propri brevetti che ha la capacità di modificare il tempo e neutralizzare i satelliti.

E 'stato proposto come causa di ronzii di fondo a bassa frequenza ha detto di essere ascoltato in varie località. 

Due uomini Georgia arrestati per droga nel novembre 2016 sarebbero stati complottando terrorismo interno sulla base di teorie del complotto su HAARP. L'ufficio del caffè dello sceriffo della contea dicono gli uomini possedevano un "massiccio arsenale" che comprendeva AR-15 fucili, pistole Glock, un fucile Remington e migliaia di munizioni. Secondo la polizia, gli uomini volevano distruggere HAARP perché credevano l'impianto manipola il tempo, controlla le menti e anche intrappola le anime delle persone. La polizia dice che gli uomini hanno confessato che "Dio ha detto loro di andare a far saltare la macchina fino che ha mantenuto le anime, così le anime potessero essere liberati." 

Stanford University professore Umran Inan detto Popular Science che le teorie della cospirazione tempo-controllo sono stati "completamente disinformati", spiegando che "non c'è assolutamente nulla che possiamo fare per disturbare i sistemi [climatiche] della Terra. Anche se l'HAARP potere irradia è molto grande, è minuscola confronto con la potenza di un fulmine, e ci sono da 50 a 100 lampi al secondo. Intensità di HAARP è molto piccolo ". 

L'Informatico David Naiditch caratterizza HAARP come "una calamita per i teorici della cospirazione", dicendo che HAARP attira la loro attenzione perché, "il suo scopo sembra profondamente misterioso al scientificamente disinformati". 

Il giornalista Sharon Weinberger chiamato HAARP "il Moby Dick di teorie del complotto", e ha detto che la popolarità di teorie della cospirazione spesso mette in ombra i vantaggi HAARP può fornire alla comunità scientifica. 

Austin Baird scrivendo nel Alaska spedizione disse: "Ciò che rende HAARP sensibili alle critiche della cospirazione è semplice. La struttura non apre i battenti nello stesso modo degli altri centri di ricerca con fondi federali in tutto il paese, e non va a grandi sforzi per spiegare l'importanza della sua ricerca al pubblico. " Nel mese di agosto 2016, in risposta a queste affermazioni, l'impianto annunciato che avrebbe un giorno aperto, permettendo dove avere la complessa. 

Alcune teorie del complotto, prive di riscontri oggettivi e smentite dalla comunità scientifica, descrivono HAARP come un progetto volto a perseguire scopi occulti, che andrebbero dalla realizzazione di un'ipotetica arma elettromagnetica per creare terremoti fino al controllo del clima. Tali speculazioni pseudoscientifiche sono per lo più legate alla teoria del complotto sulle scie chimiche, aventi tutte un denominatore comune nelle teorie cospirazionistiche di David Icke e dei suoi sostenitori. La maggior parte di queste teorie è in netto contrasto con le leggi della fisica, e anche nei casi in cui ci sia un minimo di plausibilità, i fenomeni descritti richiederebbero potenze migliaia o milioni di volte superiori a quelle che HAARP sviluppa (o anche a quelle che potrebbe teoricamente sviluppare). Con un semplice calcolo, è possibile stimare la densità di potenza (la potenza in ogni singolo punto) massima dei segnali emessi dall'impianto. Per esempio, a 100 km di quota (nella ionosfera) utilizzando tutte le 180 antenne dell'impianto si avrà un'area colpita di (100*100)/180=55 km² (ogni antenna colpirà un'area pari al quadrato della distanza, e 180 antenne produrranno un raggio 180 volte più stretto e 180 volte più potente di una singola antenna). La potenza massima sviluppata dall'impianto è di 3,6 MW (3,6 milioni di watt), che divisa per l'area colpita (55 km²), dà la potenza irrisoria di 0,07 watt per metro quadro. Inoltre, considerando il guadagno delle antenne (31 dB), la potenza si riduce ulteriormente a 0,03 watt per metro quadro, all'incirca uguale a quella di un telefono cellulare tenuto ad un metro di distanza[4]. Il raggio, una volta riflesso dalla ionosfera, si disperde in un'area di decine di migliaia di chilometri quadrati, quindi la densità di potenza della radiazione elettromagnetica che arriva al suolo è dell'ordine dei milionesimi di watt per metro quadro, inferiore a quella di qualunque elettrodomestico. Quindi, anche se fosse possibile influenzare il clima o la geologia con le onde elettromagnetiche (e finora non è stato trovato né ipotizzato alcun meccanismo che permetta di farlo), la potenza generabile da HAARP non sarebbe comunque sufficiente.

L'astrofisico Gianni Comoretto fa notare che: «il campo geomagnetico è generato nel nucleo terrestre, a molte migliaia di chilometri di profondità, dove i segnali di HAARP non hanno la minima possibilità di arrivare. La più piccola tempesta geomagnetica, innescata dalle particelle del vento solare, ha energie che sono migliaia di volte quella di HAARP e questi fenomeni non hanno nessun effetto sui terremoti.»

L'impianto HAARP inoltre, viene regolarmente controllato nell'ambito del monitoraggio della conformità ambientale delle infrastrutture federali (Environmental Compliance at Federal Facilities) effettuato dalla United States Environmental Protection Agency.

Bernard Eastlund (1938 - 2007), noto fisico statunitense, era uno dei proprietari del brevetto (US Patent #4,686,605) che è erroneamente associato allo sviluppo dell'HAARP. Specificamente, il brevetto (molto scarno e privo dei dettagli necessari per capire se l'idea possa funzionare) propone l'utilizzo di apparecchiature a onde corte per spingere parti della ionosfera a quote più alte, creando una sorta di “scudo” in grado di abbattere missili o satelliti nemici. Tale sistema tuttavia non può in alcun modo essere associato ad HAARP, stante che fa riferimento a densità di potenza almeno 100 000 volte maggiori di quelle prodotte da HAARP, e per ottenere una simile potenza servirebbe la potenza di diverse centinaia di grosse centrali elettriche.

In una relazione di iniziativa adottata dalla Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo il 23 settembre 1998 e contenente una proposta di risoluzione (mai effettivamente adottata dal parlamento) vengono ripresi alcuni dei temi di tali teorie del complotto; nella relazione viene infatti affermato che «malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell'ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP». Nella medesima relazione la suddetta Commissione «reputa che il sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project) sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull'ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento» e «chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull'HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall'HAARP per l'ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale».

L'8 agosto 2002 90 parlamentari della Duma di Mosca firmarono un appello diretto all'ONU in cui chiedevano la messa al bando degli esperimenti elettromagnetici portati avanti dall'HAARP. Un mese più tardi altri 130 deputati russi avevano sottoscritto l'appello. I parlamentari accusarono gli Stati Uniti di stare creando attraverso l'HAARP «nuove armi geofisiche integrali», capaci di influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza.

Il 15 gennaio 2003 il sito della Pravda pubblicò un articolo scritto dal deputato ucraino Yuri Solomatin, il quale esprimeva forti preoccupazioni per gli esperimenti condotti in Alaska dal governo americano, sostenendo che le antenne dell'HAARP potessero essere il prototipo di una «arma geofisica» capace di condizionare i mutamenti climatici, e che la recente intensificazione dei disastri ambientali correlati al clima fosse dovuta agli esperimenti dell'impianto HAARP. Nello stesso anno anche due giornalisti tedeschi, Grazyna Fosar e Franz Bludorf, hanno affermato che le anomale inondazioni avvenute l'anno precedente in Europa centrale erano sembrate «troppo disastrose», e che potessero essere effetto degli esperimenti legati all'HAARP.

Il 2 febbraio 2011 il deputato Domenico Scilipoti in un'interrogazione scritta al governo ha fatto riferimento al progetto HAARP chiedendo spiegazioni al riguardo. L'interrogazione, citando la relazione di iniziativa della Commissione del parlamento europeo indicata nel precedente paragrafo, sosteneva che «le operazioni di aerosol, comunemente chiamate scie chimiche, finiscono per determinare, ad avviso dell'interrogante, una lesione di diritti sanciti dalla Costituzione». Nell'interrogazione non è esplicitato quale sarebbe stata la supposta relazione tra le emanazioni radioelettriche dell'installazione HAARP e le presunte "scie chimiche", a loro volta concetto privo di alcun riscontro scientifico.

Dopo la pubblicazione del libro Angels Don't Play This HAARP nel 1996 il parlamento dell'Alaska convocò una commissione che venne ascoltata sui presunti rischi ambientali dovuti all'impianto. Nel 2009 Jesse Ventura, ex governatore del Minnesota e sostenitore di diverse teorie del complotto, ha accusato il governo degli Stati Uniti di utilizzare l'impianto HAARP per manipolare il tempo atmosferico e per bombardare la gente con onde radio per il controllo della mente.

Impianti simili a quello dell'HAARP sono situati in:

Norvegia: progetto europeo EISCAT (potenza 1000 MW ERP)

Stati Uniti: HIPAS, vicino a Fairbanks (Alaska)

Porto Rico: Arecibo Observatory

Russia: progetto SURA, vicino a Nižnij Novgorod (potenza 190 MW ERP)

IL MUOS.

Il Muos. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il MUOS (acronimo di Mobile User Objective System) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) militari ad alta frequenza (UHF) e a banda stretta (non superiore a 64 kbit/s), gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il sistema è composto da quattro satelliti (più uno di riserva) e quattro stazioni di terra, una delle quali è stata terminata a fine gennaio 2014 in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il programma MUOS è ancora nella sua fase di realizzazione: sono stati messi in orbita i primi 3 satelliti e si prevede la messa in orbita del quarto entro il 2015. Entro il 2016 è prevista la messa in orbita del satellite di riserva. Il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e ha l'obiettivo di rimpiazzare l'attuale sistema satellitare UFO (Ultra High Frequency Follow-On).

Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare operante su bande UHF (Ultra High Frequency) al servizio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il MUOS sostituirà il sistema UHF Follow-on prima della sua dismissione, per fornire agli utenti nuove funzionalità e miglioramenti in termini di mobilità, accesso, capacità e qualità. Destinato principalmente ad utenti mobili (ad esempio, piattaforme aeree e marittime, veicoli di terra e fanteria), il MUOS permetterà comunicazioni dati, audio e video.

Il MUOS opera come fornitore globale di servizi cellulari per sostenere l'azione dei soldati sul terreno con moderne funzionalità della tecnologia cellulare, tra le quali la condivisione di file multimediali. Converte un sistema telefonico con connessione commerciale di terza generazione (3G) Wideband Code Division Multiple Access (W-CDMA) in un sistema radio militare UHF SATCOM usando satelliti geostazionari al posto di ripetitori cellulari. Operando nella banda di frequenza UHF, una banda di frequenza inferiore a quella utilizzata dalle tradizionali reti cellulari terrestri, il MUOS fornirà ai militari la possibilità tattica di comunicare in ambienti svantaggiati, come regioni boscose nelle quali i segnali di frequenza più elevata sarebbero eccessivamente attenuati dalla volta della foresta.

L'“Ufficio per il Programma delle Comunicazioni Satellitari” della Marina Militare degli Stati Uniti d'America (PMW 146) del comitato esecutivo del programma (PEO) per i sistemi spaziali a San Diego è lo sviluppatore a capo del programma MUOS. Lockheed Martin è il Prime Contractor del sistema ed è il progettista dei satelliti del MUOS in forza del contratto US Navy Contract N00039-04-C-2009, stato annunciato il 24 settembre 2004[2]. Il costo più incentivi più premi di aggiudicazione per il MUOS definiti una periodo-base di esecuzione dei sette anni del valore di 2 110 886 703 $[3]. Il contratto base prevede una capacità operativa iniziale composto da due satelliti con gli elementi associati di controllo a terra MUOS. Il contratto definisce anche l'opzione del contratto che, se esercitata, dovrebbe aggiungere quattro anni e 1 154 948 927 $ alla base. Tra i subappaltatori chiave vi sono General Dynamics (architettura di trasporto terrestre), Boeing (Sistema legacy UFO e porzioni del WCDMA payload) e Harris (riflettori maglia schierabili). Il lancio in orbita del primo satellite era stato previsto per la fine del 2009 con il raggiungimento della capacità in orbita nel 2010. Dopo molti ritardi, il primo satellite MUOS, MUOS-1, è stato lanciato nello spazio il 24 febbraio 2012.

La costellazione MUOS sarà composta da cinque satelliti, quattro dei quali operativi e uno in orbita in funzione di riserva. Il MUOS fornirà agli utenti accessi militari point-to-point e point-to-multipoint con accesso basato su un sistema a precedenza e preventivo per voce, dati, video, o una combinazione di servizi fonia e dati che coprono l'intero globo. Le connessioni possono essere instaurate su richiesta dagli utenti sul campo, nel giro di secondi, e poi rilasciate con la stessa facilità, liberando risorse per altri utenti. In linea con i metodi militari di comunicazione più tradizionali, possono essere stabilite anche reti pre-programmate, sia in modo permanente sia con un calendario programmato, usando i centri di gestione a terra della rete MUOS.

Oltre al carico utile dedicato al sistema cellulare MUOS WCDMA, ciascun satellite riserva una parte del suo spazio utile a un sistema legacy UFO (UHF Follow-on). Questo serve a prolungare la vita utile dei vecchi terminali SATCOM UHF per permettere una transizione graduale verso il nuovo sistema MUOS.

Il sistema Joint Tactical Radio System (JTRS) era il programma di sviluppo per fornire terminali per la difesa statunitense (DoD) capaci di comunicare con il MUOS con modulazione WCDMA, garantendo comunicazioni di qualità molto superiore ai sistemi precedenti. I terminali (HMS) AN/PRC-155 prodotti da General Dynamics Mission Systems sono sopravvissuti alle cancellazioni del programma JTRS. Diversi terminali sviluppati fuori dal programma originale hanno sviluppato la capacità di collegarsi al MUOS, come il Rockwell Collins AN/ARC-210 e il AN/PRC-117G Manpack della Harris Corporation.

Il MUOS comprenderà quattro impianti di stazione a terra. Le selezioni dei siti sono state completate nel 2007 con la firma di un “Memorandum of Agreement” (MOA) tra la marina degli Stati Uniti e il Dipartimento della Difesa australiano. Le quattro stazioni a terra, ognuna delle quali serve uno dei quattro satelliti attivi, saranno ubicate presso:

Australian Defence Satellite Communications Station a Kojarena a circa 30 km a est di Geraldton, Australia Occidentale;

Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) Niscemi a Niscemi, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia;

NGaval SATCOM Facility, Northwest, Chesapeake nel Sud-Est della Virginia (Stati Uniti d'America);

Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific situato a Wahiawa nell'isola di Oahu dell'arcipelago delle Hawaii (USA).

L'installazione del MUOS nel Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi nell'area dell'omonimo comune, nel libero Consorzio comunale di Caltanissetta, è oggetto di proteste della popolazione e dei rappresentanti politici locali. A poche ore dalla manifestazione nazionale di protesta organizzata dal movimento "NoMUOS", la Procura di Caltagirone, in data 6 ottobre 2012, ha disposto il sequestro della stazione radio MUOS di Niscemi per violazione delle prescrizioni fissate dal decreto istitutivo della area protetta denominata Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi. Il sequestro è stato poi annullato in data 28 ottobre 2012 dal Tribunale della libertà di Catania che ha dato, così, il via libera alla ripresa dei lavori; il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta attende le motivazioni del Tribunale di Catania per valutare la possibilità di un ricorso in Cassazione. Nel gennaio 2013 sulla questione interviene il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che avanza la richiesta di sospensione dei lavori di installazione delle quattro antenne del MUOS. Il dibattito si accende in tutta la Sicilia, coinvolgendo il mondo politico, sociale, culturale, e anche dello spettacolo. L'11 marzo 2013, la Regione Siciliana raggiunge un'intesa con il Governo per chiedere agli Stati Uniti di non procedere all'installazione delle parabole fino all'ottenimento di risultati sull'impatto sull'ambiente e sulla salute dei dispositivi attivati, anche alla massima potenza. Il 29 marzo 2013, la Regione Siciliana revoca in via definitiva l'autorizzazione alla costruzione della stazione MUOS a Niscemi. Il 20 aprile 2013 il Ministero della difesa ha presentato ricorso al Tar della Sicilia chiedendo l'annullamento della revoca e la condanna della Regione al risarcimento dei danni. Il 9 luglio 2013, il TAR di Palermo ha respinto tali richieste di sospensiva della decisione della Regione che aveva arrestato i lavori in applicazione del principio di precauzione circa la salute della popolazione locale. 

Il 25 luglio 2013, la Regione Siciliana revoca lo stop imposto all'autorizzazione al MUOS[18]. Tra il 24 e il 26 gennaio 2014 le tre antenne paraboliche della stazione di terra Muos sono state posizionate sui rispettivi supporti, in linea con i tempi di realizzazione annunciati nel giugno 2013, mentre il 20 gennaio 2015 è stato lanciato in orbita il terzo dei satelliti per la messa in funzione del Muos.

Il 13 febbraio 2015 il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Sicilia annulla la delibera della revoca operata dalla Regione Siciliana il 25 luglio 2013, con la conseguenza di fermo ai lavori[20]. Nella sentenza, il TAR accoglie i ricorsi presentati dai Comitati No MUOS e dal Comune di Niscemi, perché, alla luce della relazione del verificatore, ritenendo che i possibili effetti negativi su salute e traffico aereo non siano stati trattati in maniera esaustiva dall'Istituto Superiore di Sanità, dall'Ispra e dall'Enav: essi, pertanto, sono suscettibili di ulteriori e necessari approfondimenti.

Il 1º aprile del 2015 il Gip di Caltagirone emette l'ordinanza di sequestro dell'impianto realizzato nella riserva del Sughereto di Niscemi, confermata poi dal Tribunale per il Riesame di Catania, su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera, che ha bloccato la prosecuzione dei lavori per la realizzazione dell'impianto di Telecomunicazione nella base americana per il quale sono indagate otto persone.

4 settembre 2015: il Cga accoglie parzialmente il ricorso del Ministero della Difesa disponendo nuove verifiche.

Il 25 gennaio 2016 la Cassazione rigetta il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato per conto del Ministero della Difesa: rimane vigente l'ordinanza emessa il 1º aprile.

Il 26 febbraio 2016 il giudice dispone il completamento delle attività di controllo attraverso la misurazione delle emissioni prodotte dalle parabole e della antenne: saranno in esercizio tutti gli impianti per fare le rilevazioni. 

Il 9 marzo 2016 il MUOS viene accesso alle 9 del mattino su disposizione del Cga per il tempo necessario a verificare sul campo la reale pericolosità delle emissioni elettromagnetiche della struttura.

Il 24 marzo 2016 il collegio di verificazione nominato dal Cga consegna la relazione finale in cui si esclude, alla luce delle misure effettuate tra il 9 e l'11 marzo 2016, qualunque tipo di rischio per la salute connesso all'accensione del MUOS.

Il 6 maggio 2016 il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (CGA) ritiene "emerso con sufficiente sicurezza come l'impianto in discussione non generi emissioni illegali né faccia sorgere le altre criticità che erano state ipotizzate dall'Ente locale (fermo restando, beninteso, che la rilevanza dell'installazione esige comunque che l'Amministrazione non manchi di monitorarne le emissioni nel tempo)" e di conseguenza respinge il ricorso del Comune di Niscemi.

Nel 2011 il prof. Massimo Zucchetti (professore ordinario di Impianti nucleari al Politecnico di Torino) e il dott. Coraddu hanno stilato una relazione per conto del comune di Niscemi. La relazione conclude che:

le misurazioni svolte dall'ARPA mostrano che i limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana saranno sicuramente superati;

sebbene le caratteristiche del sistema siano poco note, si possono comunque avanzare alcune ipotesi circa i rischi associati al MUOS. Segue quindi l'analisi dei potenziali rischi cui può andare incontro la popolazione che abita nelle zone adiacenti l'impianto.

Zucchetti e Coraddu affermano che "per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici", aggiungendo che "[...] occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione."

Nel luglio del 2013 l'Istituto Superiore di Sanità rileva, invece, che "i risultati delle misure sperimentali effettuate dall'ISPRA indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati in larga misura. Di conseguenza, l'impatto delle antenne di cui è prevista l'installazione presso la stazione NRTF può essere considerato separatamente da quello delle antenne attualmente in funzione."

Per quanto riguarda le antenne del sistema MUOS, l'Istituto Superiore di Sanità concludeva che “nella regione di campo vicino, al di fuori di cilindri coassiali con le antenne paraboliche, con base di diametro quadruplo rispetto alle aperture delle parabole stesse, i livelli di campo elettromagnetico sono almeno due ordini di grandezza inferiori al valore di attenzione previsto dalla normativa italiana come misura di cautela nei confronti degli ancora non accertati effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici. Non sono inoltre prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici, e anche nell'ipotesi poco probabile di un puntamento delle antenne paraboliche a livello del terreno, o comunque nella direzione di persone che potrebbero essere esposte al fascio principale, si ritiene che tali rischi possano essere considerati trascurabili.”

Tuttavia, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, “la natura puramente teorica delle valutazioni qui riportate impone comunque la necessità di verifiche sperimentali successive alla messa in funzione delle antenne del sistema MUOS, qualora quest'ultime vengano effettivamente installate.” Tali conclusioni sono state oggetto di contestazione da parte di alcuni esperti che hanno effettuato altre stime di rischio: le contestazioni hanno riguardato sia il merito sia il modo in cui sono state anticipate alla stampa.

L'HAARP, IL MUOS ED IL CONTROLLO MENTALE.

HAARP e MUOS producono Anestesia Elettromagnetica: CONTROLLO MENTALE. Scrive Beatrice il 26 gennaio 2016 su "Conoscenze al Confine". Lo sapevate che, da quando è stato creato l’HAARP, l’umanità è sotto ipnosi? Lo sapevate che l’HAARP produce, nel nostro cervello, quella che viene chiamata “Anestesia Elettromagnetica”? Sarebbe il risultato di questa sofisticata tecnologia che la stragrande maggioranza delle persone non conosce assolutamente. E’ un fatto che porzioni o segmenti del cervello dell’essere umano, in particolare l’emisfero destro, l’ipotalamo e i lobi prefrontali, sono letteralmente anestetizzati o manipolati dalle onde a frequenza estremamente bassa (ELF), da tecnologie a radiofrequenza come l’HAARP e da vari agenti chimici, come i vaccini, il fluoro e le scie chimiche. L’HAARP è un’arma segreta che utilizza la tecnologia elettromagnetica a radiofrequenza, che non serve solo a provocare tempeste, uragani e terremoti, ma modifica anche le nostre onde cerebrali. Fondamentalmente, è un sistema che modula la frequenza delle onde cerebrali di ogni individuo conducendolo in uno stato di ipnosi in cui è possibile ricevere, da parte dell’essere umano, ordini diretti al cervello. A tal fine, le antenne dell’HAARP, e quelle del MUOS di Niscemi in Sicilia, emettono onde con una frequenza estremamente bassa (onde ELF), che vanno da 1 a 20 Hz (fuori dal campo della percezione umana uditiva) e che, come Tesla aveva teorizzato, rimbalzano sulla ionosfera e tornando di nuovo a terra, producono cambiamenti climatici significativi o eventi sismici. L’HAARP è una tecnologia ultra-secret sviluppata, un secolo fa, da Nikola Tesla, poi rubata e successivamente, segretamente sviluppata dalla società scientifica segreta in tutto il mondo, fin dai primi anni ’60.

In origine, questa tecnologia era parte del progetto di Tesla che aveva come obbiettivo la produzione e condivisione di energia libera in tutto il mondo, ma fu rubata dal governo d’élite segreto sionista, oltre che per mantenere l’umanità schiava del petrolio, soprattutto per utilizzarla come arma climatica e per il controllo mentale. La sua applicazione, come arma di controllo mentale, è legata alle ricerche fatte da psicologi e neuroscienziati psicobiologi come quella dello psicologo e neuroscienziato Michael Persinger, che ha studiato gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sul cervello per il Pentagono, la Marina e la NASA. Persinger ha perfezionato il metodo per sperimentare le esperienze soggettive, attraverso l’uso di caschi da motociclista connessi alla realtà virtuale, inviando onde elettromagnetiche verso la fronte del cervello umano. Ha studiato il metodo per “l’accesso diretto al cervello per induzione elettromagnetica attraverso algoritmi fondamentali; …un processo legato alla temperatura del cervello per permettere l’adattamento verso tutti i cervelli umani normali colpiti da una frequenza sub-armonica la cui variazione, a partire da 10 Hz, sarebbe solo di 0,1 Hz”. Questa piccola variazione permetterebbe la selezione delle menti tra individui diversi e colpire un cervello in particolare tra milioni. Se questo non fosse abbastanza, l’esperimento va oltre: la coscienza di un individuo, la sua memoria e la consapevolezza di sé, possono essere modificate dalle onde elettromagnetiche, in particolare la personalità, che può essere completamente rimodellata, in quanto, ogni stato mentale può essere generato artificialmente da una fonte esterna. Ciò che viene fatto con l’Haarp, e con il MUOS, è la produzione di inserti olografici utilizzati per millenni dagli invasori alieni e dagli Illuminati; messaggi che tramite le antenne vengono inviati direttamente nell’ipotalamo del nostro cervello. Questa tecnologia è reale ed esiste già e viene utilizzata globalmente attraverso meccanismi simili a quelli usati dalla radio e dal sistema di telecomunicazioni mezzi con cui, l’umanità, può essere controllata elettromagneticamente quando, per esempio, osserva o ascolta canali televisivi, radio, telefoni cellulari o altri mezzi tecnologici.

Ciò che fa questa tecnologia, raggiungendo le onde cerebrali, è abbassare la frequenza del cervello, gettando la popolazione umana in uno stato di ipnosi profonda. Le antenne situate in Alaska, e ora anche in Italia con il MUOS, sono la manifestazione visibile dei risultati nascosti della società scientifica segreta del mondo. Questi risultati non sono, ovviamente, comunicati al genere umano intero, infatti, non una parola è stata detta dai media in proposito.

Quei pochi dati che vengono resi pubblici, servono a mentire spudoratamente sul presunto obiettivo scientifico di questa tecnologia, cioé, “studiare la ionosfera” o come arma di “difesa missilistica”.

COMPLOTTISMO. La tesi choc: “HAARP e MUOS producono Anestesia Elettromagnetica”, scrive Carmine Ted Tedeschi il 2 novembre 2016 su "Bufale.net". C’è molto da analizzare in questo articolo de La Stella del 7 Marzo 2016. Argomento spinoso che porta in dote migliaia di condivisioni sui social. L’HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program) è un’installazione civile e militare, situata in Alaska, costruita nel 1993 per la ricerca scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera e sulle comunicazioni radio per uso militare. L’articolo sostiene, senza entrare nei particolari, che le radiofrequenze sono utilizzate dall’HAARP per «creare tempeste, uragani e terremoti» e per «modificare le nostre onde celebrali» in modo da provocare «uno stato di ipnosi in cui è possibile ricevere, da parte dell’essere umano, ordini diretti al cervello». Le onde a bassissima frequenza (onde ELF) emesse sarebbero dannose per l’ambiente e la salute. Il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, in questo articolo spiega, facendo i calcoli in base alle 180 antenne presenti: «la potenza di 3,6 milioni di watt, anche se appare enorme, è in realtà diluita su un’area altrettanto enorme e gli effetti sulla ionosfera non possono essere grossi» e  «Questi segnali sono molto più deboli dei campi emessi dalla miriade di apparecchi elettrici che ci circondano e quindi non ha semplicemente senso ipotizzare che vengano percepiti da organismi viventi». L’articolo calcola che la densità di potenza è pari a 0,08 W/mq, sotto i limiti di protezione per la popolazione in Italia (0,1 W/mq). La Stella prova ad avvalorare la tesi del controllo mentale facendo riferimento a un esperimento sostenuto dall’illustre neuroscienziato Michael Persinger. Questo esperimento, attraverso l’utilizzo di caschi (i caschi di Dio), mostrerebbe come le onde elettromagnetiche possano «modificare la coscienza di un individuo, la sua memoria e la consapevolezza di sé (…) in particolare la personalità, che può essere completamente rimodellata». Il suddetto esperimento è stato tuttavia riprodotto in Svezia da un gruppo di ricercatori diretti da Pehr Granqvist, psicologo dell’Università di Uppsala, senza ottenere gli stessi risultati; come riporta Bioedonline, rivista premiata, editoriale del Baylor college of Medicine: The researchers say they do not know what neurological mechanism could be generating the experiences. However, using personality tests they did find that people with an orientation toward unorthodox spirituality were more likely to feel a supernatural presence, as were those who were, in general, more suggestible”. In poche parole: i pazienti sarebbero stati piuttosto suggestionati. La stessa cosa stabilisce definitivamente l’NCBI, National Center for Biotechnology Information, legata al NIH (U.S. National Library of Medicine) la più grande azienda di ricerca biomedica del mondo. L’articolo scrive poi che l’HAARP è progetto ultra-segreto. La rivista ufficiale del CICAP, Query, ci dice che è stata chiusa nel 2013 a causa dei costi troppo elevati, e se non bastasse, fa lo stesso il maggior quotidiano in Alaska, l’Alaska Dispatch News. Quindi è stato ufficialmente chiuso per un paio di anni fino alla riapertura nel settembre 2015. Di segreto non c’è nulla, ma questo non fa che favorire teorie allarmiste. Un cambio di atteggiamento che difficilmente fermerà le ipotesi di coloro che ormai identificano HAARP con il Male, strumento per il controllo della popolazione e del clima, fautore di terremoti e inondazioni. Nulla sembra ormai poter scalfire le certezze granitiche dei cospirazionisti di ferro; e che la struttura rimanga aperta o chiusa, per loro, non è che un dettaglio. Non è finita, perché farebbe parte di questo progetto di controllo mentale anche il MUOS (Mobile User Objective System), un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) militari gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si trova in Sicilia, nei pressi di Niscemi. La questione è controversa e ancora in divenire tra corsi e ricorsi. Nel febbraio 2015 Repubblica riporta proteste e ricorsi di Legambiente e No Muos per non bene dimostrati pericoli per la salute (pericoli che non hanno comunque nulla a che fare con il controllo mentale). Ad oggi pesa la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana (CGA), in data 6 maggio 2016: Emerso con sufficiente sicurezza come l’impianto in discussione non generi emissioni illegali né faccia sorgere le altre criticità che erano state ipotizzate dall’Ente locale (fermo restando, beninteso, che la rilevanza dell’installazione esige comunque che l’Amministrazione non manchi di monitorarne le emissioni nel tempo). Siamo di fronte all’ennesima teoria del complotto che per dar credito a infondate interpretazioni sfrutta i risultati di un esperimento discusso e manipola le paure di eventuali effetti a lungo termine sul corpo umano delle radiazioni elettromagnetiche.

LE SCIE CHIMICHE.

Teoria del complotto sulle scie chimiche. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Cielo solcato da scie di condensazione interpretate come "scie chimiche" dai sostenitori di questa teoria del complotto. La teoria del complotto sulle scie chimiche (in inglese chemtrails conspiracy theory) sostiene che le scie di condensazione visibili nell'atmosfera terrestre create dagli aerei non siano formate da vapore acqueo ma composte da agenti chimici o biologici, spruzzati in volo per mezzo di ipotetiche apparecchiature montate sui velivoli, per varie finalità. Il diffondersi di questa teoria nel mondo attraverso i mass media, in particolare Internet, ha fatto sì che enti governativi si siano trovati a ricevere, da parte di varie persone, richieste di spiegazioni in merito a questo presunto fenomeno. Gli stessi enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l'assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni. Analoghe risposte sono state date dai diversi governi italiani alle relative interrogazioni parlamentari, oltre che da numerosi piloti ed esperti di meteorologia. Anche riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito la teoria una "bufala". La credenza, tuttavia, gode di un notevole credito tra la popolazione: una ricerca su scala internazionale eseguita nel 2011 ha quantificato nel 17% la frazione del campione che si dichiarava convinta dell'esistenza di programmi segreti di irrorazione su larga scala per scopi di ingegneria climatica e di gestione e riduzione della radiazione solare (Solar radiation management). Le affermazioni sull'irrorazione per motivi di controllo climatico è stata sottoposta, nel 2016, a una procedura di revisione paritaria il cui risultato è stato l'inesistenza di prove a sostegno di tali "teorie". L'asserito fenomeno di rilascio di "scie chimiche" non deve essere confuso con la tecnica detta cloud seeding (inseminazione delle nubi), che consiste nello spargere nuclei di condensazione nelle nubi per stimolare le precipitazioni piovose, tecnica che però ha sempre fornito scarsi effetti e che oggi nel mondo viene quindi poco utilizzata. La teoria del complotto delle scie chimiche cominciò a diffondersi nel 1996, quando l'aeronautica militare statunitense fu accusata di "irrorare" la popolazione con ipotetiche sostanze misteriose per mezzo di aerei che rilasciavano scie inusuali. L'Air Force rispose che questa accusa era una palese sciocchezza, alimentata in parte dalle decontestualizzate citazioni di un testo redatto nell'istituto universitario dell'Air Force intitolato Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025. Quel documento fu presentato in risposta alla richiesta dei militari di delineare future strategie di modifica del sistema climatico al fine di mantenere il predominio statunitense nell'anno 2025, come fittizia rappresentazione di situazioni e scenari futuri. In seguito l'Air Force chiarì che tale documento non rifletteva le contemporanee politiche e pratiche militari e che non era in corso alcun esperimento di modifica del clima, né era presente nei programmi futuri dell'Air Force. Altre fonti confermano l'inizio del diffondersi della teoria dalla seconda metà degli anni novanta. In questo periodo, la teoria del complotto delle scie chimiche trovò eco mediatica su alcuni programmi televisivi, radiofonici e su pubblicazioni riguardanti il cospirazionismo, arrivando perfino a essere citata in interrogazioni parlamentari in diversi paesi. I sostenitori di queste teorie, in genere, affermarono che le ipotetiche scie chimiche apparirebbero diverse dalle normali scie di condensazione, delle quali non avrebbero la consistenza e le proprietà note. In particolare, secondo i cospirazionisti, esse tenderebbero a persistere più a lungo, allargandosi pian piano invece di scomparire. Per esempio, secondo Jeff Rense, che con Art Bell conduce un programma radiofonico sui misteri, «…le scie chimiche inizialmente sembrano normali scie, ma sono più spesse e si estendono per il cielo in forma di X, griglia o in linee parallele. Invece di dissiparsi rapidamente, si allargano e si diramano. In meno di 30 minuti si aprono in formazioni che si uniscono tra loro formando un sottile velo di finte nuvole simili a cirri che rimangono per ore». In un articolo dal titolo The Chemtrail smoking gun, di Bruce Conway, si suggerisce che le presunte scie chimiche sarebbero l'ipotetica implementazione di una strategia suggerita nel 1992 dalla National Academy of Science, nello studio Policy Implications of Greenhouse Warming; in particolare, riguarderebbero un ipotetico progetto segreto per mitigare il riscaldamento globale.

Secondo la teoria, l'operazione farebbe parte di un complotto globale portato avanti da autori ignoti e per motivi sconosciuti; a tal riguardo sono state avanzate ipotesi diverse, la più comune delle quali è quella secondo cui si tratterebbe di una delle tecniche usate per l'alterazione e il controllo del clima terrestre. In genere, i teorici del complotto ritengono che le "scie chimiche" siano formate da sostanze chimiche (anche di tipo biologico), rilasciate su aree popolate per qualche motivo invariabilmente complottistico, non meglio dimostrato. La motivazione ipotizzata più di frequente è il tentativo di operare modificazioni climatiche. Altre motivazioni ipotizzate dai complottisti chiamano variamente e disordinatamente in causa una pletora di altre ipotesi eterogenee e non meglio definite, come presunti esperimenti governativi o militari, attacchi terroristici, operazioni di società private, tentativi di condizionamento psicologico tramite agenti psicoattivi, o addirittura il tentativo di frenare l'esplosione demografica mondiale, eliminando quattro miliardi di persone.

Secondo i teorici del complotto le scie di condensazione si formerebbero solo a temperature inferiori a −40°C a 8000 m di quota e con umidità relativa del 70%. Questa affermazione si basa sul modello teorico elaborato nel 1953 da H. Appleman. Sempre secondo le teorie dei complottisti, lo Space Preservation Act sarebbe un'implicita ammissione dell'esistenza del fenomeno; l'HAARP sarebbe uno strumento di attuazione del piano; a essere "irrorato" sarebbe un presunto miscuglio di bario, alluminio, silicio e altre sostanze, il cui scopo sarebbe quello di creare una sorta di sandwich elettroconduttivo non meglio precisato, anche con presunte finalità di "controllo mentale" di cui comunque non chiariscono i presunti scopi, obiettivi e modalità o fondamento scientifico.

Secondo i sostenitori della teoria delle "scie chimiche", i servizi segreti starebbero tentando di screditare il lavoro degli auto-proclamatisi "ricercatori indipendenti", con presunte minacce e azioni di sabotaggio. A capo della presunta organizzazione responsabile delle "scie chimiche", secondo alcuni teorici del complotto, ci sarebbero lo SMOM e il Vaticano, in collaborazione con un ipotetico ed eterogeneo insieme di enti che spazierebbero dalla CIA, alla NASA, a Google, alle compagnie aeree e altro ancora.

Tale teoria del complotto non ha mai trovato alcun credito nell'ambito della comunità scientifica, in quanto priva di riscontri empirici, di coerenza esplicativa o di prove scientifiche. Quei fenomeni fisici che i sostenitori della teoria identificano come scie chimiche, non hanno alcuna caratteristica che le renda incompatibili con le normali scie di condensazione (inglese: contrails) dei gas di scarico degli aeromobili che, in base alle condizioni atmosferiche e all'intensità del traffico aereo, possono assumere aspetti eterogenei e inconsueti.

I sostenitori delle teorie complottistiche non hanno mai condotto alcuna analisi fisico-chimica sulle scie nel momento dell'emissione in volo; uno di tali sostenitori, lo statunitense Clifford Carnicom, afferma di aver analizzato campioni di aria raccolti al livello del suolo in seguito a operazioni di rilascio di scie chimiche. Ha affermato di aver trovato alluminio e bario in queste polveri, che sarebbero state ottenute tramite precipitazione elettrostatica. Queste sue asserzioni non hanno però mai avuto alcun riscontro o possibilità di verifica indipendente, in quanto Carnicom non ha mai voluto mettere a disposizione di istituzioni terze i suoi presunti campioni, né ha mai esposto i metodi con i quali avrebbe svolto le analisi. Da sottolineare inoltre che, parlando di elementi chimici, quelli da lui citati sono praticamente ubiqui sulla Terra: l'alluminio è il terzo costituente per quantità della crosta terrestre (dopo ossigeno e silicio) e il bario è al quattordicesimo posto (su 92 elementi naturali).

Le scie che i sostenitori della teoria aggettivano come "chimiche", sono invece normali scie di condensazione, ovvero strisce nuvolose inizialmente sottili e che, successivamente, si allargano creando ampie formazioni[18]. Sono generate dal passaggio di aeromobili e sono costituite da prodotti di condensazione e successiva solidificazione del vapore acqueo. Vengono suddivise in:

scie formate dai gas di scarico: sono dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell'atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra i −25 e i −40 °C. Questo tipo di scie, che sono le più persistenti, possono formarsi anche a umidità relative pari allo 0%, a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa.

scie di convezione: sono dovute a moti convettivi che si manifestano sulla scia dell'aeromobile quando questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra 0 °C e −25 °C. Non si manifestano immediatamente dietro l'aereo, occorrendo un certo intervallo di tempo prima che l'aria calda immessa nell'atmosfera si porti al livello di condensazione.

scie di origine aerodinamica: le meno persistenti, sono dovute all'espansione dell'aria, provocata dal veloce moto di un aereo, quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell'aria più favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C.

I sostenitori della teoria delle scie chimiche citano come prova della differenza fra scie "chimiche" e scie di condensazione quanto riportato dalla NASA: «…le scie di condensazione si formano solitamente ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8 000 m), dove l'aria è estremamente fredda (generalmente al di sotto di −40 °C). Altri [tipi di] nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali quelle dei cirri».

Secondo i teorici del complotto, queste sarebbero le "uniche" condizioni in cui le scie di condensa si potrebbero formare. Tuttavia quella della NASA è una descrizione divulgativa che vuole dare una sintesi relativa del fenomeno e l'affermazione specifica chiaramente che le scie di condensazione si formano "solitamente" (usually in originale) alle condizioni indicate e non esclusivamente.[19] Inoltre, nello stesso documento, è specificato che le scie di condensazione «…possono anche formarsi più vicine al suolo quando l'aria è molto fredda e ha umidità sufficiente», affermazione che però sembra essere stata completamente ignorata dai sostenitori del complotto.

Già negli anni cinquanta H. Appleman mostrò come la formazione di scie di condensazione dipendesse da diversi fattori e che esse potevano formarsi anche a umidità relative molto basse, umidità relativa che incide anche sulla persistenza di tali scie.

Le scie di condensazione hanno una persistenza anche di ore. Tuttavia, i sostenitori della teoria affermano che le ipotetiche scie chimiche si differenzierebbero dalle scie di condensazione perché sarebbero più persistenti e arriverebbero a formare griglie, incroci o a porsi in parallelo tra loro, o ancora a non avere continuità (ad esempio una scia che si interrompe in un dato punto e che riprende in punto più avanzato); le scie, sempre a loro dire, sarebbero rilasciate da aeroplani militari o privi di segni distintivi ad altitudini basse e inusuali. In maniera pressoché unanime, tutte le agenzie governative, gli scienziati, gli esperti meteorologi, i ricercatori scettici, tra cui il Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal statunitense, i piloti di aereo, spiegano invece che le scie di condensazione mostrano una gran varietà di aspetti e persistenza, e che le descrizioni e le fotografie delle supposte chemtrail sono in realtà del tutto in linea con quelle delle normali scie di condensazione e spesso corrispondono anche a rotte aeree ben note. Le scie di condensazione hanno infatti un diverso comportamento a seconda della temperatura, del wind shear orizzontale e verticale, dell'umidità presente in quota.

Nessun sostenitore della teoria delle scie chimiche ha mai fornito delle analisi delle scie prese direttamente in aria; al contrario, fin dagli anni venti, vengono regolarmente effettuati studi sulle scie di condensazione. Quindi, la loro esistenza e normale spiegazione sono ampiamente comprovate da decenni. Diverse altre obiezioni vengono mosse alle numerose contraddizioni della teoria complottista delle presunte chemtrails: Il comportamento delle presunte "scie chimiche", descritto dai complottisti come "bizzarro" o "inusuale" è in realtà sempre perfettamente coerente con il possibile comportamento di una scia di condensazione. Non è possibile che un aereo contenga al suo interno così tanto materiale chimico da generare una scia lunga centinaia di chilometri. La visione del cielo da parte di un osservatore a terra risente del fatto che a grande distanza e senza punti di riferimento l'immagine tridimensionale appaia in realtà sostanzialmente bidimensionale. Di conseguenza due scie che appaiono "affiancate" o "incrociate" possono essere in realtà distanti diverse centinaia di metri in verticale. Analogamente due aeromobili che appaiono vicini possono trovarsi molto distanti, quindi produrre scie differenti. In questa situazione del resto non è in alcun modo possibile stabilire l'esatta verticale di un aereo in base alla semplice osservazione. In aggiunta a questo, la semitrasparenza di scie e nuvole rende in molti casi praticamente impossibile dire se l'una è al di sopra dell'altra o viceversa. Sarebbe necessaria una gigantesca operazione di copertura su scala internazionale, che coinvolgerebbe un numero incredibilmente alto di persone impiegate in diversi settori professionali: piloti, controllori di volo, governanti, militari, meteorologi, scienziati, ecc. Un'operazione del genere è pressoché impossibile da gestire, perché vi sarebbe un'enorme quantità di dati da falsificare, per di più in modo che questi risultino perfettamente compatibili e concordi tra di loro. Inoltre, aumentando il numero di persone a conoscenza di un'operazione segreta, aumenta anche il rischio che tale operazione possa essere scoperta. Ognuna di queste persone, infatti, potrebbe potenzialmente rivelare la natura di tale operazione (accidentalmente o volutamente) facendola quindi fallire. La necessità di mantenere segreto il presunto complotto è incompatibile col fatto che gli aerei operino in pieno giorno, lasciando in cielo delle scie visibili da tutti. I sostenitori della teoria, in risposta, affermano che agire alla luce del sole servirebbe proprio a far sì che la gente possa ritenere questa attività naturale e innocua. Come per molte altre teorie di complotto, i sostenitori citano dati tecnici, fotografie o video che mostrerebbero segni di falsificazione, incongruenze o stranezze. Tuttavia, se queste incongruenze fossero reali, sarebbero risultate immediatamente visibili agli occhi degli esperti dei vari settori coinvolti (piloti, meteorologi, scienziati vari, ecc.), soprattutto quando le persone sostenitrici di tali teorie affermano di averle scoperte attraverso la visione di video su YouTube o semplici osservazioni empiriche. Tutti gli aerei sono regolarmente sottoposti a ispezioni tecniche, che farebbero scoprire i presunti "apparati" per il rilascio delle scie. Ci sono state del resto costanti e numerose smentite governative in merito. Il rilascio di sostanze alle quote superiori ai 10 000 metri usate dagli aerei ha un comportamento non prevedibile, a causa della dispersione generata dai forti venti in alta quota. Inoltre, molte sostanze organiche e anche alcune sostanze chimiche verrebbero distrutte dalla temperatura dei gas combusti dell'aereo prima di distaccarsi dalle linee di flusso aerodinamico. I sostenitori della teoria affermano, tramite loro misure telemetriche amatoriali, che la quota di volo di queste operazioni sarebbe a loro dire molto al di sotto del limite minimo di formazione di contrail; ma nessuna di queste misurazioni personali è mai stata verificata in maniera indipendente, o sottoposta ad enti di certificazione. I sostenitori della teoria hanno più volte presentato delle analisi che mostrerebbero come, su alcuni terreni sorvolati dagli aerei chimici, a loro dire sarebbero presenti delle sostanze velenose. Tuttavia non esiste la prova che tali sostanze provengano necessariamente dagli aerei anziché altre fonti esterne. Inoltre, sostanze diffuse a diversi chilometri d'altezza, anziché ricadere esattamente a strapiombo, sono soggette alle turbolenze dell'aria: pertanto il luogo della loro ricaduta non può essere previsto né tantomeno ricostruito a posteriori. Come per molte altre teorie di complotto, nonostante vengano ipotizzate e citate presunte organizzazioni senza scrupoli (che a dire dei complottisti sarebbero in grado di avvelenare o uccidere la popolazione a proprio piacimento), queste sembrano disinteressarsi completamente dei vari siti internet che ne farebbero i nomi, lasciando loro piena possibilità di rivelare al mondo il complotto. Nonostante i sostenitori affermino che le presunte "scie chimiche" sarebbero diffuse in maniera regolare da molti anni, ancora non si sarebbero visti i risultati di questa ipotetica contaminazione (in particolare per chi sostiene che le "scie chimiche" servano alla diffusione di un'epidemia del cosiddetto "morbo di Morgellons" - a sua volta considerato essere in realtà una patologia psichiatrica dalla comunità scientifica). Secondo la termodinamica e l'aerodinamica, i diversi comportamenti delle scie di condensazione sono dovuti alle diverse condizioni meteorologiche (temperatura, pressione, umidità relativa e venti) riscontrabili a quote differenti, nonché al diverso tipo di motori usati dagli aerei: in una zona più fredda i gas condensano rapidamente e formano scie compatte, in una meno fredda (o con gas più caldi) il tempo di condensa è maggiore e le scie sono più larghe; anche le scie compatte, a causa del moto browniano, tendono ad espandersi al passare del tempo, anche in assenza di vento (e in quota sono sempre presenti venti e correnti). A seconda dei venti in quota (le condizioni in quota non rispecchiano quelle al livello del suolo), le scie possono allargarsi più velocemente o formare curve e ramificazioni (venti di direzione incostante). Dato che l'atmosfera è un fluido non omogeneo, si possono avere zone in cui sono presenti condizioni atte alla formazione di scie di condensazione adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti, con conseguente formazione di scie "a tratti". I reattori turbofan a doppio flusso creano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le formano. I sostenitori della teoria affermano che a loro dire tale differenza di comportamento sarebbe dovuta alla presunta differenza di composizione delle supposte scie chimiche rispetto alle normale contrails, ma senza mai aver prodotto alcuna evidenza oggettiva a conferma di tale loro asserzione. È stato osservato che la nuvolosità provocata dalle normali scie di condensazione può avere effetti sul meteo e provocare perturbazioni, come per esempio nel caso dei bombardieri americani durante la seconda guerra mondiale.

Nel corso dello sviluppo della teoria del complotto, oltre alle inesattezze scientifiche, la teoria delle scie chimiche è stata sostenuta anche da affermazioni completamente false su pubblicazioni e ricerche, in particolare riguardo alla storia della meteorologia e dell'aviazione, allo scopo di affermare che le scie di condensazione erano inesistenti prima degli anni novanta e che tutte le descrizioni scientifiche delle scie sono opera del complotto. «Non esisterebbero foto di scie di condensazione precedenti al 1995. Il che dimostrerebbe che all'epoca le scie non erano comuni.» Tuttavia le prime foto di scie di condensazione risalgono agli anni venti e trenta. «Non esisterebbero immagini satellitari delle scie di condensazione precedenti al 1995.» Anche questa affermazione è falsa, perché esistono numerose foto satellitari delle scie di condensazione anteriori a quella data, compreso uno studio meteorologico dell'American Meteorological Society, che si riferisce a foto satellitari delle scie di condensazione degli anni dal 1977 al 1979. «Le vecchie foto delle scie di condensazione sarebbero dei falsi in quanto gli aerei dell'epoca non erano pressurizzati e quindi non potevano raggiungere le alte quote.» In realtà già durante la seconda guerra mondiale gli aerei raggiungevano anche 10000-11000 metri. In alta quota i piloti utilizzavano bombole d'ossigeno e indumenti riscaldati elettricamente. Già nel 1936 era stato raggiunto da Mario Pezzi il record di altitudine dei 15635 metri e il pilota descrisse chiaramente una scia di condensazione che inizialmente credeva causata da un guasto al motore. «In passato le scie di condensazione non sarebbero state né persistenti né tendenti ad espandersi.» Il primo studio sulle scie di condensazione afferma invece che queste possono essere persistenti o non persistenti a seconda delle condizioni atmosferiche, mentre studi degli anni '70 descrivono la tendenza delle scie ad espandersi notevolmente oltre le dimensioni iniziali. Serbatoi installati su un prototipo di Boeing 747. Secondo i teorici delle chemtrails, è una prova dell'esistenza degli aerei responsabili delle scie chimiche. La presenza e il comportamento delle scie di condensazione erano quindi stati dimostrati già da tempo, prima dell'inizio del presunto complotto. L'aumento delle scie di condensazione è del resto direttamente proporzionale all'aumento del traffico aereo. A titolo di esempio, il traffico aereo civile nel ventennio 1986-2006 ha registrato un aumento del numero di voli superiore al 200%.

Diverse fotografie, che mostrano serbatoi installati all'interno della carlinga di un aeromobile civile, vengono portate come prova a sostegno dell'esistenza dei sistemi di dispersione aerea degli aerosol chimici. Si tratta, in realtà, di installazioni idrauliche atte a simulare il peso dei passeggeri, o di un carico pesante, allo scopo di testare la stabilità di un aereo mentre è in volo: i serbatoi sono riempiti di acqua, la quale viene pompata da un contenitore all'altro in modo da spostare il centro di gravità del velivolo. Un servizio televisivo andato in onda in Louisiana viene spesso portato all'attenzione dai teorici delle scie chimiche: viene mostrata un'analisi chimica dell'aria, nella quale i livelli di bario sarebbero pari a un livello, molto pericoloso, di 6,8 parti per milione, tre volte superiore al limite di legge statunitense. A una seconda analisi scientifica del servizio, è emerso che le attrezzature usate per la misurazione dell'aria furono male utilizzate e il livello di bario non eccedeva affatto i limiti di legge, ma era anzi di molto inferiore. In un altro servizio della BBC del marzo 2014, relativo alle ricerche del volo Malaysia Airlines 370, una particolare inquadratura mostra un getto bianco uscire da un ugello posto sull'ala dell'aereo dedito alle ricerche, un Lockheed P-3 Orion dell'aviazione australiana. Tale "spruzzo" è stato indicato, da diverse pagine, come la prova del rilascio delle scie chimiche; in realtà, il getto inquadrato è una operazione di fuel dumping, necessario in quanto l'aereo delle ricerche ritornò in aeroporto anzitempo e dovette alleggerirsi del carburante in eccesso prima di effettuare l'atterraggio.

Negli Stati Uniti d’America, il rappresentante del Congresso Dennis Kucinich fece riferimento alle "scie chimiche" nello Space Preservation Act del 2001, una proposta di legge per bandire ipotetici "sistemi d'arma esotici". I teorici del complotto presentano tale proposta di legge come un riconoscimento ufficiale dell'esistenza delle "scie chimiche" come arma, almeno in potenza. L'uso del termine "scie chimiche" è però affiancato a una serie di altre armi inesistenti o dai nomi improbabili (come "armi ultrasoniche", "armi extraterrestri"), in un paragrafo che è stato rimosso nella versione successiva dello Space Preservation Act del 2003. In entrambi i casi la legge non fu approvata. La Forza Aerea statunitense ha pubblicato un articolo che dichiara esplicitamente che le scie chimiche sono “una bufala che è stata investigata e refutata da numerose università, organizzazioni scientifiche e pubblicazioni nei principali media”.

La Camera dei Comuni canadese, a una petizione sulle "scie chimiche" ha risposto che «…il termine scie chimiche è un'espressione popolare e non esistono prove scientifiche che ne dimostrino l'esistenza».

Il Dipartimento britannico per l'Ambiente, il Cibo e gli Affari Rurali affermò che le "scie chimiche" «non sono un fenomeno riconosciuto scientificamente».

In Germania, l'Agenzia Federale dell'Ambiente ha avviato un'indagine sulle "scie chimiche" a seguito di «…numerose richieste di informazione in merito da parte dei cittadini». Dopo aver interpellato l'Istituto di Fisica dell'Atmosfera, il Servizio Meteorologico tedesco e l'Ente Aerospaziale tedesco, l'Agenzia dell'Ambiente ha pubblicato uno studio in cui si dichiara che le informazioni reperibili in internet sulle "scie chimiche" «…provengono da fonti non molto credibili, vista l'assenza di prove convincenti» e che le cosiddette "scie chimiche" sono in realtà «…normali scie di condensazione o nuvole».

In Italia, l'argomento è stato oggetto di 16 interrogazioni parlamentari di cui due presentate dal deputato del PD Sandro Brandolini. Le diverse interrogazioni hanno ricevuto come risposta solo smentite da parte degli organi di governo interpellati. In particolare, nella risposta del 5 settembre 2008 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si legge che «Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico» e che «…l'interpretazione più plausibile del fenomeno è che i presunti episodi di scie chimiche siano in realtà comuni scie di condensazione che sono durate più a lungo e hanno assunto forma peculiare per effetto delle condizioni meteorologiche».

La questione è stata oggetto di un'interrogazione presentata al Parlamento Europeo da parte del deputato olandese Erik Meijer. Nella risposta ricevuta, viene nuovamente ribadita l'inesistenza del fenomeno.

Le presunte scie chimiche non vanno confuse con le usuali tecniche di irrorazione o di scarico di sostanze per mezzo di aerei, come l'uso di diserbanti, la lotta agli incendi o la stimolazione di precipitazioni. Fertilizzanti e fitofarmaci sono, a volte e in alcuni Paesi, irrorati sui campi con aerei, ma con voli a bassa quota: in alta quota l'effetto sarebbe nullo, data la presenza di venti tesi e imprevedibili.

Un'operazione di scarico del carburante in volo, detta fuel dumping, è a volte necessaria in caso di emergenze con velivoli militari o civili. Detta operazione di scarico avviene tramite degli ugelli posti sulle ali e serve ad alleggerire il velivolo per permettere un atterraggio in condizioni di sicurezza. Il fuel dumping, che può avvenire anche a bassa quota, può generare delle scie con caratteristiche simili a quelle delle scie di condensazione, con la differenza che la scia non ha origine dai motori dell'aereo.

Durante la guerra del Vietnam venne sparso un defoliante con voli aerei a bassa quota, l'"Agente Arancio", per spogliare gli alberi delle zone di combattimento.

Durante le esibizioni aeree, si usano degli appositi pod posizionati sotto un'ala o in coda, o cartucce colorate nel tubo di scarico dell'aereo, per emettere fumo colorato che lascia tracce persistenti alcuni minuti nel cielo. In questo caso il principio utilizzato è diverso da quelli solitamente associati alla teoria delle scie chimiche: si tratta di sostanze, che, a contatto coi gas molto caldi del motore, bruciano lentamente emettendo fumi che si mischiano ai gas stessi.

Gli aerei commerciali, anche se raramente, scaricano in volo i reflui della toilette. Questa pratica, oggi abbandonata e usata solo in casi di emergenza su vecchi aeromobili, può causare delle corte scie di cristalli di liquami congelati e luccicanti, o dei blocchi di materiale solido e ghiacciato. Sono documentati casi di danneggiamenti causati da questi eventi, noti come blue ice.

La pratica del cloud seeding è un metodo di induzione della pioggia che si attua irrorando le nubi già predisposte a causare precipitazioni con varie sostanze, principalmente ioduro d'argento o ghiaccio secco. Queste sostanze creano all'interno delle nubi dei nuclei di condensazione attorno ai quali l'umidità dell'aria si possa raccogliere, formando gocce d'acqua e stimolando quindi la precipitazione. Questa tecnica è normalmente usata in caso di prolungate siccità o per proteggere i raccolti dalla grandine. Poiché questa pratica si limita a favorire la pioggia in nubi già predisposte a generarla, non si può considerare una tecnica di controllo climatico.

Coordinamento No Scie Chimiche Italia. Il 9 Giugno 2013 si è svolta, presso la sede dell’Associazione Culturale Mob, via Raffaello 2 (Palermo), una interessante conferenza organizzata dal Coordinamento No Scie Chimiche Italia, già attivo e operante in tutta la nazione allo scopo di informare gente di tutte le età su un disegno mondiale ancora troppo poco conosciuto ma già ben portato avanti dietro il controllo di pochi. Relatore principale è stato l’esperto Giorgio Carana, Presidente del Coordinamento, che attraverso delle chiare proiezioni ha guidato il pubblico in un percorso iniziato dall’origine del problema, quindi dal protocollo sui carburanti del 1975 che ha sostituito la percentuale di acqua nei motori aerei e che provocava la conosciuta scia di condensa, al sistema Haarp basato sulla geniale scoperta di Tesla.  Non per ultimo poi il Muos e le ben più pericolose 46 antenne Nrtf-8 già presenti nel paese siciliano di Niscemi dal 1991, area dove si registra un crescente aumento di morti per tumori o leucemie. Il sistema H.a.a.r.p, come ha spiegato Carana, iniziò a svilupparsi per un discorso politico: dal conflitto tra le due potenze mondiali quali America e Russia, nacque il bisogno americano di “spiare” i comunisti attraverso un grande “telescopio”, come può essere definito questo sistema, situato nel territorio più vicino quale l’Alaska. Essendo la ionosfera ad almeno 60 Km dal suolo, questo sistema per poter mandare un raggio di emissioni che potesse essere rifratto nella ionosfera e poi rimandato giù, aveva bisogno di una grandissima potenza.  L’idea geniale fu dunque quella di “abbassare il cielo” attraverso le irrorazioni di Scie che, per le diverse condizioni che le differiscono da quelle di condensa, vengono chiamate “chimiche”. Un fenomeno che suscita molto scetticismo ma che, di questo stesso comportamento passivo da parte della gente, si nutre per poter proseguire indisturbato. A nessuno è mai capitato di alzare lo sguardo al cielo e notare nuvole strane che non hanno alcuna forma, come lo erano prima nei cumuli o nei cirri? Forse sì, ma non ci si fa molto caso. Eppure sono stati documentati casi in cui zone comuni del mondo sono state sorvolate da circa 400 aerei non registrati nel traffico degli aerei civili. Aerei non aventi targhe, come richiesto dal Codice Enac. Aerei che non rilascerebbero delle normali scie di condensa in quanto queste “si formano solamente sopra i 7mila metri, con il 70% di umidità relativa e da –40°, condizioni contemporanee”. Ma a cosa servono le scie e quale il loro collegamento con Haarp e Muos? Ad opporsi alle irrorazioni chimiche nel Mediterraneo fu proprio il dittatore Gheddafi che mise a disposizione 600 milioni di dollari per contrastare questo sistema minacciando di rispondere con dei missili propri se mai un aereo del genere avesse sorvolato la zona siciliana. Il Governo Italiano, che sappiamo benissimo ha sempre frenato le spinte indipendentiste dell’isola e favorito il progetto Muos, avrebbe fatto passare la frase come un atto di minaccia verso l’intera nazione. In quel momento i lavori del Muos erano infatti fermi, mentre alla morte del “tiranno” sono partiti i lavori ufficiali e le stesse irrorazioni in tutto il Sud.

Le scie funzionano come le stesse onde che provochiamo nell’acqua gettando un sassolino: se poi mettiamo una fogliolina vediamo che la stessa si muoverà nella stessa direzione delle onde. Un metodo efficace per trasportare informazioni e controllare il clima di un paese che si vuole colpire. Le stesse emissioni delle antenne Nrt8 presenti a Niscemi – spiega Carana – sono state analizzate ad una frequenza che va dai 50 Hertz in su e non più giù: il cervello umano funziona proprio a circa 3 Hz. Perché non effettuare le misurazioni proprio a quella stessa frequenza?

Dubbi che cercano ancora risposte da enti come l’A.r.p.a: si legge in una nota che “le agenzie regionali per la “protezione” dell’ambiente sottostanno ad una direttiva interna (in vigore anche negli Stati Uniti) che vieta di rilevare il nanoparticolato atmosferico che possa rimandare alle attività di geoingegneria militare clandestina (bario, alluminio, manganese, cadmio, litio, silicio, biossido di zolfo etc.)”.

E’ vero, il Muos è uno strumento utile per mettere in collegamento mezzi militari e droni di terra e di mare a beneficio della Marina militare statunitense per le sue guerre in Medio Oriente. Ma siamo sicuri sia solo quella la minaccia? Siamo consapevoli del disegno mondiale di “controllo mentale” a cui si rifà il programma MONARCH e MKUltra?

Non è la prima volta che il “sistema” agisce in modo tale da concentrare l’allarme su un punto per distogliere l’attenzione da un altro quali possono essere quelle pericolose 46 antenne di Niscemi che oltre ad aver deturpato l’originale bellezza di una zona naturale, continuano a uccidere mamme, giovani ed anziani oltre che militari italiani. Il Muos è assolutamente da fermare ma attenzione a non sottovalutare le “piccole ma grandi” antenne. Di Roberta Barone su "Il Faro Sul Mondo".

Le SCIE CHIMICHE fanno il lavaggio del cervello. Ci radiocomandano! Scrive "Complottisti". Nel mentre che la popolazione viene lasciata nel dubbio,se credere o non credere alle operazioni aeree di geoingegneria usate da anni dagli americani addirittura per testare armi batteriologiche sulla loro stessa popolazione e sui loro stessi soldati,operazioni a favore delle élite proseguono senza sosta ogni santissimo giorno. In queste operazioni militari si usano le frequenze della risonanza elettrica che oscilla intorno alle 50 HZ/60 HZ che immesse nel cervello umano (nella pineale e nel midollo spinale) crea anomali e sbalzi di umore con cambi di personalità improvvisa. Inoltre la mia scoperta la risonanza terrestre sintetica che oscilla alle stesse frequenze neurali come un elettroencefalografo mondiale in gabbia di faraday artificiale creata con i metalli delle scie chimiche (bario, alluminio, silicio), tutto questo amplifica e facilita la neuro radio narcolessia ipnotica Animoide (l’anima artificiale). In questo lavoro, usiamo i segnali EEG per classificare due emozioni, felicità e tristezza. Queste emozioni sono evocate, mostrando immagini di soggetti sorridere e piangere espressioni facciali. Proponiamo una banda di frequenza metodo di ricerca di scegliere una fascia ottimale in cui viene filtrato il segnale EEG registrato. Usiamo modelli comuni spaziali (CSP) e lineare-SVM per classificare queste due emozioni. Per studiare la risoluzione temporale della classificazione, esploriamo due tipi di prove con lunghezze di 3s e 1s. Precisioni di classificazione di 93,5% +/- 6,7% e il 93,0% + / – 6,2% si ottengono su 10 soggetti per 3s-prove e 1s-prove, rispettivamente. I nostri risultati sperimentali indicano che la banda gamma (circa 30-100 Hz) è adatto per la classificazione emozioni basato su EEG.

ORMAI SONO SVELATI I MISTERI DEL CLIMA e della radio ipnosi: LE SCIE CHIMICHE SERVONO per creare ANIMOIDI radio pilotati. Il campo della mente umana è stato socialmente ristretto da chi detiene il potere, così come è stata azzerata la nostra libertà. Una spedizione scientifica in Antartide (due istituti francesi: il Laboratorio di Geochimica Isotopica e il Laboratorio di Glaciologia, unitamente all’Istituto di Ricerche Climatiche di Leningrado) ha scoperto il clima degli ultimi 160 secoli, non oggi, bensì 27 anni fa. Ma questa scoperta è rimasta in ombra perché ridicolizza la teoria imposta dal sistema di potere del riscaldamento causato dal sedicente buco dell’ozono. In realtà, Gaia va incontro ad una prossima glaciazione. Infatti, nel 1987 un gruppo di scienziati russi e francesi ha ricostruito il clima degli ultimi 160 mila anni e le variazioni registrate fra l’ultima e la penultima glaciazione, che sarebbero state provocate dal mutamento di inclinazione dell’asse di rotazione terrestre. I dati provengono dall’analisi di campioni estratti con una perforazione profonda due chilometri nei ghiacci antartici presso la stazione di Vostok. Il lavoro pubblicato su Nature, conferma l’ipotesi secondo cui i periodi glaciali sarebbero dovuti ad una variazione dell’asse di inclinazione terrestre. Nel passato l’ambiente del pianeta Terra ha subito sconvolgimenti quasi impensabili di questi tempi: nel Golfo Persico 18 mila anni fa il livello del mare era inferiore di circa 130 metri, rispetto a quello attuale, il Tigri e l’Eufrate sfociavano direttamente nell’Oceano Indiano, si poteva attraversare a piedi la Manica, e andare a spasso dall’Italia alla Jugoslavia, il deserto del Tasili era inondato da un enorme lago. L’attuale geografia di questi territori è oggi lontanissima da questo scenario del passato remoto, ignoto alla gran parte della popolazione mondiale. Cosa può aver prodotto variazioni climatiche così estreme? Quando ci si potrà aspettare la prossima glaciazione e un ritorno a queste condizioni del passato?

Milutin Milankovitch è stato un ingegnere, matematico e climatologo serbo. Nel periodo tra le due guerre mondiali divenne professore universitario e insegnò matematica applicata all’Università di Belgrado. I dati del gruppo di ricerca franco-russo confortano una lungimirante teoria formulata dal matematico serbo Milutin Milankovitch che nel 1930 pose le basi per una teoria astronomica del clima. Le variazioni stagionali sono prodotte da alcuni parametri dell’orbita terrestre come la processione degli equinozi e l’eccentricità dell’elisse, ma a questa Milankovitch ne aggiunse un’altra: l’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre in rapporto al piano della sua orbita. Attualmente l’inclinazione dell’asse è di 23,5°, ma non è fissa e varia, nel corso del tempo, tra i 22° e i 25° con un periodo di 40 mila anni. Sarebbe questo capriccio del globo terrestre a dare un’estensione così ampia alla temperatura media e di conseguenza a produrre enormi mutamenti ambientali e climatici.

Otto Schumann dimostrò matematicamente nel 1952 che la superficie della Terra e la ionosfera interagiscono come due armature di un gigantesco condensatore, dove la Terra è la parte negativa e la ionosfera la parte positiva. 8 hertz è il battito fondamentale della Terra, conosciuto come Risonanza Fondamentale di Schumann: vale a dire risonanze elettromagnetiche globali eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità che si trova tra la superficie terrestre e la ionosfera. In realtà, ben prima di Shumann era giunto a questa conclusione Nikola Tesla che aveva scoperto come donare energia naturale gratuita, a tutto il genere umano. Il governo degli Stati Uniti d’America, alla sua morte, nel 1943 si è impadronito di queste scoperte e le ha brevettate al fine di dominare il mondo.

I riscaldatori ionosferici (stazioni fisse e mobili) sottopongono a un bombardamento elettromagnetico non solo la superficie terrestre innescando a piacimento cambiamenti climatici, ma anche l’integrità e l’equilibrio degli esseri umani. Le cosiddette scie chimiche, non sono altro che il fenomeno più visibile di queste fenomenologia bellica, utile a schiavizzare il genere umano. Infatti, le chemtrails contengono principalmente alluminio e bario, che a loro volta servono a rendere l’aria maggiormente elettroconduttiva, in modo tale da consentire alle onde elettromagnetiche di colpire Gaia e i suoi esseri viventi. Detto in maniera più semplice. Le cellule, come tutto l’universo, vibrano e, facendo ascoltare le giuste frequenze alle cellule staminali, queste ultime possono essere istruite per divenire cellule specifiche dei nostri organi. La vibrazione è dunque nel tutto e le vibrazioni possono modificare la materia. Il nostro corpo, che già vibra di suo, è investito da vibrazioni esterne e, se queste non sono in risonanza con le nostre vibrazioni si viene a creare uno sconquasso distruttivo. Nell’atomo di idrogeno la differenza di fase tra il protone e l’elettrone è di 1 diviso 0,125 che dà come risultato 8. La sua frequenza vibrazionale è quindi 8 hertz. Non è un caso: il corpo umano è costituito quasi al 90 per cento di idrogeno. 8 hz è anche la frequenza subsonica emessa dai delfini e dalle balene. 8 hz è in grado di generare la stimolazione Alfa-Theta del cervello con la quale i nostri due bioemisferi sono in equilibrio. E’ dimostrato che i tessuti viventi emettono ed assorbono radiazioni a frequenze precise. La frequenza in cui si registra il massimo assorbimento da parte del DNA corrisponde ad una lunghezza d’onda di 65 nanometri che è il valore preciso della 42esima ottava sopra la frequenza di 256,54 Hz. Quindi gli armonici degli 8hz sono frequenza di replicazione del DNA. Le leggi di Keplero hanno dimostrato che l’arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue una scala di sintonia di Do 256 hertz.

Il principio armonico della vita è la rotazione: gli esseri umani ruotano come gli elettroni e come ogni essere vivente.

Il ricercatore Emiliano Babilonia, dopo la sua scoperta dell’anima artificiale chiamate da lui frequenza ANIMOIDE viene sottoposto da organizzazioni occulte governative ad trattamenti disumani con lavaggi del cervello continui e torture fisiche con armi ad energia diretta satellitare in scanner GPS — vedete le sue ricerche e la sua scoperta che parlano di questo argomento, le scie chimiche servono per creare una gabbia di faraday sintetica e artificiale intorno all’atmosfera terrestre per creare narcolessia radio ipnotica che porterebbe al totale controllo mentale e della volontà decisionale. Di Emiliano di Babilonia. (Testo leggermente modificato con qualche aggiunta da Scie Chimiche Informazione corretta).

I PROGETTI HAARP E DARPA.

Defense Advanced Research Projects Agency. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Defense Advanced Research Projects Agency. Agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa. La Defense Advanced Research Projects Agency (nome inglese che tradotto letteralmente in italiano significa "agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa"), più conosciuto con la sigla "DARPA", è un'agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.

DARPA è stata responsabile dello sviluppo e dell'implementazione di tecnologie importanti, che avrebbero influito notevolmente nella vita comune di milioni di cittadini del mondo: tra queste includiamo le reti informatiche (fondarono ARPANET, che si sviluppò nel moderno Internet), e di oN Line System (NLS), che a livello di creare ipertesti con l'uso di un'interfaccia grafica. Il suo nome originario era Advanced Research Projects Agency (ARPA), ma fu rinominata DARPA (indicando che il suo scopo era la difesa militare) il 23 marzo 1972; il 22 febbraio 1993 tornò ARPA, e ancora DARPA l'11 marzo 1996. La DARPA fu fondata nel 1958 in risposta al lancio della sonda sovietica Sputnik l'anno precedente, con lo scopo di mantenere le capacità tecnologiche statunitensi al passo, e possibilmente all'avanguardia, rispetto a quelle dei nemici. La DARPA è indipendente nel proprio operato dalle influenze di altre agenzie governative e fa rapporto esclusivamente ai più alti ranghi del Dipartimento della difesa. Vi lavorano circa 240 persone (di cui 140 tecnici) per un budget complessivo di circa 3 miliardi di dollari. Si tratta di budget calcolati su una media, poiché la DARPA si concentra su progetti a breve termine (dai 2 ai 4 anni di studi) gestiti da piccole squadre di ricerca, generalmente costituite ad hoc.

La guerra del futuro secondo la DARPA, scrive Focus. Dal soldato cyborg ai missili super intelligenti: sono solo alcune delle tecnologie per la guerra di domani in fase di sviluppo nei laboratori della DARPA, l'agenzia del governo americano che si occupa di progetti speciali per la difesa. La guerra del futuro sarà sempre più elettronica ma non per questo meno letale. Lo afferma la DARPA/US AIR FORCE. La guerra del futuro sarà sempre più simile a un videogame ma anche sempre più letale: lo afferma la DARPA, l’agenzia del governo statunitense che lavora sui progetti di difesa più evoluti. In un corposo rapporto pubblicato qualche giorno fa gli esperti militari americani si concentrano in particolare su quattro tecnologie che nei prossimi anni rivoluzioneranno i campi di battaglia. E c’è da credergli, visto che dai laboratori supersegreti della DARPA negli ultimi 3 decenni sono usciti progetti che hanno rivoluzionato le regole della guerra ma anche della nostra vita quotidiana: dallo Stealth (l’aereo invisibile) a Internet, dai droni senza pilota agli esoscheletri che, oltre all’impiego bellico, permettono ai disabili di camminare in autonomia. Ma che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi dieci-quindici anni?

1. DRONI SOTTOMARINI. Già visti in numerosi film di fantascienza, i robot sottomarini capaci di emergere dal fondo dell’oceano e inseguire un aereo nemico fino ad abbatterlo potrebbero presto diventare realtà. Sono gli Underwater Falling Payloads allo studio da parte della DARPA: si tratta di contenitori ancorati al fondo del mare che al loro interno ospitano un drone. Una volta attivati da un comando a distanza, possono emergere in pochi secondi e lanciare il velivolo senza pilota verso il bersaglio.

2. SATELLITI LOW COST. I tagli al bilancio imposti dall’amministrazione Obama hanno colpito anche la difesa, che da qualche anno si trova a dover sviluppare nuove tecnologie che permettano una sensibile riduzione dei costi nonostante il continuo aumento delle operazioni militari. Il progetto ALASA - Airborne Launch Assist Space Access - nasce proprio con questi obiettivi: si tratta di un sistema di lancio per microsatelliti che può essere agganciato alla pancia di un comune jet da combattimento. Una volta giunto alla quota di crociera, il caccia sgancia un piccolo missile diretto verso lo spazio che, a sua volta, metterà in orbita il satellite. Secondo gli esperti della DARPA il sistema permetterebbe di portare in orbita satelliti fino a 50 kg per meno di un milione di dollari, contro i 3,5 di un lancio convenzionale.

3. L’IBRIDO UOMO-MACCHINA. ElectRx (si pronuncia “Electrics”) è uno dei programmi di punta presentati nell'ultimo rapporto dalla DARPA. Obiettivo della ricerca è quello di creare dei microscopici dispositivi da impiantare nel corpo umano che servano da interfaccia tra i nervi e gli organi. Simili a piccoli pace-maker, questi processori potranno essere installati nel corpo dei soldati per monitorare lo stato di salute del cuore ma anche dei polmoni e altri organi con l’obiettivo di tenerli sotto controllo durante le operazioni belliche ma anche di stimolarli per farli funzionare in maniera più efficiente. Per l’agenzia non è un terreno del tutto inesplorato, visto che da anni sta sperimentando con successo il controllo di protesi per gli arti attraverso l’impianto di sensori direttamente nel sistema nervoso del paziente che li dovrà utilizzare. Missili intelligenti a lunga distanza. Saranno in grado di individuare e colpire obiettivi navali in aree molto difese, superando i limiti degli attuali missili anti-nave in termini di distanza di lancio e discriminazione del bersaglio, nonché di resistenza alle future contromisure elettroniche nemiche. 

4. GUERRA SENZA CONFINI. Si chiama LRMAS - Long Range Anti-Ship Missile - e il suo obiettivo è quello di centrare una nave nel bel mezzo dell’oceano da lunghissima distanza e senza bisogno di appoggiarsi a tecnologie come il GPS o altri standard. La DARPA sta insomma tentando di sviluppare un missile intelligente che, una volta lanciato da un caccia bombardiere, riesca a inseguire il suo bersaglio e a centrarlo evitando ostacoli sia in volo che sulla superficie del mare. I primi test di questa tecnologia sono stati portati a termine con successo lo scorso anno: il missile, lanciato da un aereo, ha seguito un percorso predefinito e ha evitato un ostacolo posto sul suo cammino. Il progetto è stato avviato nel 2009 e la DARPA prevede il suo primo impiego operativo già nel 2018. E questo è solo quello che deciso di farci sapere...

Le 14 tecnologie più sorprendenti cui sta lavorando il Pentagono. Dai proiettili che cambiano traiettoria in corso ai guanti di Spiderman, tutti i progetti della divisione di ricerca tecnologica Darpa, scrive Elmar Burchia. È responsabile di alcune delle più importanti scoperte scientifiche e tecnologiche degli ultimi anni: la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), l’agenzia degli Stati Uniti che si occupa dello sviluppo di tecnologie all’avanguardia soprattutto in ambito militare e d’intelligence. Da qui sono nati, tra gli altri, il Gps, internet o gli aerei stealth. Ogni anno l’agenzia spende circa 70 miliardi di dollari in sviluppo e ricerca di armamenti altamente sofisticati per poter vincere le guerre, o prevenirle: dal super soldato ai sistemi di difesa indistruttibili, dai robot in grado di prestare soccorso in aree disastrate alle lenti a contatto da Terminator. Come spesso accade, poi, la tecnologia militare trova anche utilissime applicazioni civili. Ecco alcuni dei progetti che, secondo Business Insider, l’agenzia sta sviluppando. «Extreme Accuracy Tasked Ordnance» (Exacto) sono proiettili in grado di cambiare traiettoria in corso dopo essere stati sparati da fucili di precisione (di solito in dotazione ai cecchini). Col proiettile «intelligente» e teleguidato viene ridotto al minimo il rischio di mancare l’obiettivo, soprattutto se si muove rapidamente. Nel test effettuato a febbraio si vede il proiettile colpire più volte bersagli in movimento, a prescindere se a sparare sia un cecchino esperto o un tiratore poco esperto. Secondo la Darpa, la nuova tecnologia consentirà ai cecchini di proteggere meglio le truppe impegnate sul terreno e potrebbe rivoluzionare i fucili di precisione

Le micidiali armi dei Progetti HAARP e DARPA, scrive domenica 12 giugno 2016 Fabrizio Rondina. Sono poche le persone che hanno sentito parlare delle installazioni HAARP, High Frequency Active Auroral Research Program. Molte altre persone, che ne hanno sentito parlare, rimangono scettiche e preferiscono non credere. Una cosa però è sicura: credere o non credere non cambia certo la realtà di una struttura divenuta ormai mondiale; una struttura dotata di tecnologie occulte capaci di modificare i normali meccanismi che governano i cicli della natura e non solo.

Gli impianti HAARP sono istallati in tutto il pianeta, in particolari zone strategiche, e danno la possibilità a chi li controlla di alterare e/o manipolare, su scala globale, il clima e molto altro. Negli ultimi 15 anni tutti noi siamo stati testimoni di terrificanti eventi naturali creati artificialmente da questa diabolica struttura globale. Questa è la mappa mondiale dei siti HAARP in cui si trovano anche le più ricche miniere di uranio tanto apprezzate da Bill Clinton e dal suo socio ed amico Frank Giustra. L’esplorazione mineraria del sottosuolo è stata fatta dai satelliti mediante tecniche di radio tomografia. La sua precisione è accurata al cento per cento. In linea di masssima dal sito web di HAARP si legge che: HAARP è un tentativo scientifico volto a studiare le proprietà ed il comportamento della ionosfera, con particolare attenzione di comprendere e utilizzare lo stesso per migliorare le comunicazioni e sistemi di sorveglianza per scopi civili e di difesa. Il programma HAARP è impegnato a sviluppare un centro di ricerca mondiale sulla classe ionosferica composto da: - Uno strumento di ricerca ionosferica (IRI), un impianto trasmittente di elevata potenza che opera nel campo dell'alta frequenza (HF). IRI sarà utilizzato per eccitare temporaneamente una zona limitata della ionosfera per studio scientifico - Una sofisticata suite di strumenti scientifici (o diagnostici) che verranno utilizzati per osservare i processi fisici che avvengono nella regione eccitata.

L'osservazione dei processi derivanti dall'utilizzo di IRI in modo controllato, permetterà agli scienziati di comprendere meglio i processi che si verificano continuamente sotto l'eccitazione naturale del sole. Strumenti scientifici installati presso l'Osservatorio HAARP diverranno utili nella ricerca che non comporta l'uso di IRI, ma sono strettamente passivi. Tra questi studi sono inclusi la caratterizzazione ionosferica tramite satelliti, l'osservazione telescopica della struttura fine dell'aurora e la documentazione a lungo termine della variazione dello strato di ozono. Questo è quanto riportato direttamente dal sito HAARP; ma comunque sia al di là di questo va detto che non tutto è oro ciò che luccica. Tutti ormai conoscono il problema delle scie chimiche o chemtrails; è solo una sfaccettatura del discorso. Molta gente invece non conosce o non è al corrente che al di là delle classiche ricerche sulla ionosfera, HAARP è in grado di utilizzare diverse risorse per provocare danni all'ambiente...alle persone; e queste sono vere e proprie armi! Che cosa sono gli ordigni HAARP? Armi HAARP scalari o direzionali provate a quanto sembra anche sulla popolazione. Cariche energetiche a bassa o alta frequenza puntate sulla ionosfera terrestre e riflessa in modo mirato su obiettivi scelti, potenti concentrazioni di ioni diretti che possono far attivare vulcani, provocare terremoti, maremoti e far impazzire persone per l'interazione dei flussi elettro-magnetici artificiali inviati su ritmi biologici del DNA umano, sui flussi cerebrali e relativamente anche all'emoglobina. Eccone alcuni esempi: La principale arma ovviamente, quella di cui si sente sempre parlare, riguarda tutto il sistema del controllo climatico, su scala globale o selettiva. Le forze armate degli Stati Uniti hanno sviluppato capacità che permettono loro d’alterare selettivamente i modelli climatici. La tecnologia si è perfezionata sotto il Programma d’Investigazione dell’Aurora Attiva ad Alta Frequenza (HAARP), che è un’appendice dell’Iniziativa della Difesa Strategica – “La Guerra Stellare”. Dal punto di vista militare, HAARP è un’arma di distruzione di massa operante sull’atmosfera esterna ed è capace di destabilizzare sistemi agricoli ed ecologici in tutto il mondo. 

La modificazione del clima, secondo il documento della Forza Aerea degli Stati Uniti: “offre al combattente della guerra un’ampia gamma di possibili opzioni per sconfiggere ed obbligare un avversario”, le sue capacità, affermano che si estendono alla provocazione d’inondazioni, uragani, siccità e terremoti: “La modificazione del clima si convertirà in parte nella sicurezza interna ed internazionale e potrà realizzarsi unitariamente... Essa potrà avere applicazioni offensive e difensive ed includere l’utilizzazione per propositi di dissuasione. La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tormente sulla terra o di modificare il clima nell’atmosfera… e la produzione del clima artificiale è parte di un insieme integrato di tecnologie (militari)”. Rosalie Bertell, presidente della Presidenza dell’Istituto sulle Ricerche della Salute Pubblica, afferma che HAARP opera come “un gigantesco riscaldatore che può causare notevoli alterazioni nella ionosfera, creando non soltanto perforazioni, ma larghi squarci entro la zona protettiva che impedisce alle radiazioni letali di bombardare il pianeta”. Teniamo presente poi che questo genere di modifiche climatiche "forzate", oltre che cambiare il clima in sè stesso, possono portare anche problemi intrinsechi tutti legati al genere di forzature operate; si pensi in questo caso al discorso legato presumibilmente alle scie chimiche, nello specifico, al morbo di Morgellons. Proseguendo poi in questa descrizione degli ordigni HAARP, troviamo altresì innumerevoli effetti che sarebbero causati da questa tecnologia; una ipotetica guerra elettromagnetica. HAARP potrebbe alterare la magnetosfera. Il ricorso ad armi elettromagnetiche molto potenti contro gli esseri umani è anche causa di malattie e di squilibri psichici: può indurre isteria o la passività per il controllo della popolazione. Potrebbe anche provocare il cancro o la possibilità di indurre alterazioni genetiche e altro. Un ulteriore aspetto molto importante riguarda l'uso di HAARP per il controllo mentale delle persone. In che modo le onde E.L.F. (onde estremamente basse) agiscono sull'umore e sul pensiero? In questo estratto da un documentario di History Channel, attraverso il riferimento a brevetti militari e sulla base di studi condotti da scienziati ed esperti, tra cui Nick Begich e Nick Pope, è spiegato il tema del controllo mentale attuato dai governi mediante strumenti elettromagnetici come H.A.A.R.P. H.A.A.R.P può essere usato per controllare la mente umana. Le onde E.L.F. hanno dimostrato effetti sugli stati mentali. Si possono innescare cambiamenti d'umore enormi con specifiche frequenze. Il cervello umano opera su frequenze molto basse; è in grado di produrre onde alfa, beta, delta, theta. Durante gli stati meditativi, le onde risultano essere di 8 cicli al secondo; durante il sonno di 4 cicli. H.A.A.R.P. è in grado di generare tutti questi segnali e all'occorrenza, modificarli con gravi disturbi sulle persone. Parallelamente a questo discorso, va anche ricordato che gli effetti del controllo mentale che può essere operato da HAARP, potrebbero essere coadiuvati da un altro pericoloso progetto, il cosiddetto Progetto Monarch. La programmazione Monarch è un metodo per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni per scopi segreti. Si tratta della prosecuzione del progetto MK-ULTRA, un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA, e testato su militari e civili. La programmazione Monarch è una tecnica di controllo mentale che comprende elementi del Satanic Ritual Abuse (SRA) e del disturbo di personalità multipla (MPD). Si utilizza una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali occulti per creare all’interno degli schiavi un alter ego che può essere attivato ?? e programmato dai gestori. Gli schiavi della programmazione Monarch vengono utilizzati da varie organizzazioni collegate con l’élite mondiale in settori come: l’esercito, la schiavitù sessuale e l’industria dell’intrattenimento, come viene illustrato nel seguente articolo Hollywood, la musica, gli Illuminati: tra scandali, pedofilia e controllo mentale, altro articolo interessante per sapere come hanno capito come poter controllare le masse è Svelato piano segreto USA che prevede di utilizzare la paura di un'invasione aliena per una truce guerra psicologica per il controllo delle masse dove intuiscono che "molte persone possono essere pre-condizionate ad accettare l'incredibile come vero". In questo articolo daremo un occhio alle origini della programmazione Monarch, alle sue tecniche e al suo simbolismo. Uno dei primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul trauma sono state condotte da Josef Mengele, medico che lavorava in campi di concentramento nazisti. Inizialmente acquisì notorietà per essere stato uno dei medici delle SS che curò la selezione dei prigionieri in arrivo, determinando chi doveva essere ucciso e che sarebbe diventato un operaio per i lavori forzati. Tuttavia, egli è noto soprattutto per aver condotto degli esperimenti macabri sugli esseri umani all’interno dei campi di concentramento. Mengele conduceva esperimenti pure sui bambini, motivo per il quale venne chiamato “L’angelo della Morte”. Mengele e circa 5, 000 altri nazisti di alto rango sono stati segretamente trasferiti negli Stati Uniti e nel Sud America all’indomani della seconda guerra mondiale in una Operazione progettata dalla Paperclip. I nazisti hanno continuato la loro opera nello sviluppo di tecnologie di controllo mentale e missilistica in segreto nelle basi sotterranee militari. Le ricerche di Mengele servirono come base per l’illegale e segreto programma di ricerca CIA chiamato MK-ULTRA. Il controllo mentale Monarch è chiamato in questo modo in riferimento alla farfalla Monarca – un insetto che comincia la sua vita come un verme (che rappresenta il potenziale non sviluppato) e, dopo un periodo nel bozzolo (programmazione) rinasce come splendida farfalla (lo schiavo Monarch). Alcune caratteristiche specifiche per la farfalla monarca, sono applicabili anche al controllo mentale. “Uno dei motivi principali per cui la programmazione Monarch ha assunto questo nome fu la farfalla monarca. La farfalla monarca impara dove è nata (radici) e passa questa conoscenza genetica ai suoi discendenti (di generazione in generazione). Questo è stato uno degli animali che ha fatto tacere gli scienziati, rendendo scientifico il fatto che il sapere possa essere trasmesso geneticamente. Il programma Monarch si basa sugli obiettivi Nazisti/Illuminati di creare una razza superiore, in parte attraverso la genetica. Se la conoscenza può essere trasmessa geneticamente (ed è così), allora è importante che vengano trovati i corretti genitori che possano passare la corretta conoscenza a quelle vittime selezionate per il controllo mentale Monarch”. Tralasciamo per ora il discorso Monarch (magari verrà trattato più approfonditamente in un altro articolo) e proseguiamo con il discorso delle armi HAARP e DARPA. A distanza di 52 anni, il cosiddetto "Dipartimento degli scienziati matti", come si legge dal titolo del libro di Michael Belfiore, ha ancora la stessa missione: «Mantenere la supremazia tecnologica dell'esercito americano e prevenire sorprese tecnologiche che possano minare la sicurezza nazionale», come si legge anche nel sito web dell'agenzia. Tempo fa furono anche trovate alcune ricerche del DARPA sulle armi ad antimateria...! E' appurato che gli americani (e russi) sviluppano le armi a microonde, alcune delle quali possono anche essere utilizzate dallo spazio. Esistono da anni delle unità composte di veicoli relativamente leggeri, con collocate, sul tetto, delle antenne. Queste antenne, chiamate ADS (Active Denial System), emettono fasci di onde cadenzate a 95GHz. Dirette su delle persone o animali, queste onde provocano sensazioni di calore insopportabili in meno di 5 secondi! La rivista New Scientist ha pubblicato che durante le prove condotte presso la base aerea militare di Kirtland, Nuovo Messico, i partecipanti sono stati invitati a togliersi lenti a contatto e occhiali per proteggere i loro occhi. In un altro test sono stati inoltre invitati a rimuovere qualsiasi oggetto di metallo che poteva trovarsi su di loro (monete, catenine, bottoni,..) per non sviluppare dei punti caldi sulla pelle. "Allora cosa succederebbe se qualcuno fra la folla non conosce questo pericolo?" ha domandato Neil Davison, coordinatore del progetto di ricerca sulle armi non letali dell'Università di Bradford in Gran Bretagna. "Come potete essere sicuri che la dose di onde non oltrepasserà il limite dei danni permanenti?"

EARTH CONTROL-MEDUSA SPACE AGE WEAPON. Medusa è un cannone ad elettroni ad impulsione di un mega-watt e mezzo. Questo sistema montato su dei veicoli ha come sorgente d'energia semplicemente un generatore elettrico a gasolio; Medusa è capace di "arrostire" a distanza l'elettronica di carri armati, navi, aerei, ecc. Immaginate gli effetti sugli esseri umani! Questo cannone può essere messo in funzione a partire da un aereo o un satellite, ed i test sono stai realizzati da anni...

PAMIR 3, L'ARMA CHE CREA I TERREMOTI. Pamir 3 è parte di una serie di armi ambientali capaci di creare terremoti, tsunami, distruzione dell'equilibrio ecologico di una regione, modificazioni delle condizioni atmosferiche - nubi, precipitazioni, cicloni e uragani - modificazioni delle condizioni climatiche, delle correnti oceaniche, dello strato di ozono o della ionosfera. I terremoti e le eruzioni vulcaniche artificiali non sono impossibili, infatti una minima causa, ben localizzata, può generare un cataclisma. I terremoti sono legati al movimento delle placche, lungo le faglie. Sappiamo che un terremoto devastante è previsto lungo la faglia di S.Andreas, in California. Ma non sappiamo quando, e dunque non conosciamo, a priori, l'energia sufficiente a scatenare il fenomeno. Ma esiste una tecnica che permette di agire sugli strati profondi del sottosuolo con delle onde elettromagnetiche. Negli anni settanta i Russi avevano costruito un enorme generatore a pulsioni battezzato "Pamir" che poteva essere trasportato su un grosso camion. Era una variante del generatore di Sakharov (MK1), a compressione di flusso. Questo generatore chiamato anche Generatore di Pavloski utilizzava dei cannoni elettromagnetici, con un esplosivo chimico che interagiva con un potente solenoide (in regime di numero di Reynolds magnetico elevato). Va tenuto presente anche che una misteriosa arma al plasma fu vista poco prima del terremoto a Nigarta in Giappone, nel Luglio del 2007. Le stesse luci rosse, bianche e celesti riflesse sulle nuvole sono state viste e filmate poco prima del recente disastroso terremoto in Cina. Al di là di queste apparecchiature, che sono comunque molto pericolose, va detto che esistono altre armi il cui livello di pericolosità non è da meno. Vanno innanzitutto menzionate le armi Laser come ad esempio il THEL (Tactical High Energy Laser) qua in basso, in sperimentazione presso i laboratori dell’esercito USA, esistente anche in versione portatile (MTHEL, dove M sta per “mobile”). THEL significa Tactical High Energy Laser, ed è appunto un dispositivo laser ad elevata potenza. La compagnia che da alcuni anni si sta occupando dello sviluppo del progetto THEL si chiama Northrop Grumman. Durante diversi test, resi pubblici anche in video, il potente raggio laser viene utilizzato per fare esplodere missili e proiettili in volo. Proprio l’esercito israeliano annovera il THEL quale arma già in dotazione al suo esercito, e questo fa supporre che ne possieda già degli esemplari, probabilmente già dislocati a difesa di basi militari e città. Il THEL utilizza delle sostanze chimiche (fluorite di deuterio) per creare un raggio laser invisibile capace di abbattere aerei e missili. Il sistema d'arma Boeing YAL-1 Airborne Laser (ABL), è un laser aviotrasportato, di tipo COIL (Laser chimico a ioduro d'ossigeno) e potenza dell'ordine dei megawatt, installato a bordo di un Boeing 747-400F. È progettato per abbattere missili balistici tattici, di teatro (TBM), a raggio intermedio (IRBM) o all'occorrenza intercontinentali (ICBM), colpendoli mentre si trovano nella fase iniziale di accelerazione. L'11 febbraio 2010 l'ABL abbatte in prova un missile balistico a corto raggio, aprendo la strada a futuri sistemi di difesa antimissile basati su questo prototipo. Il laser del ABL utilizza carburanti chimici simili a quelle del propellente per razzi per generare il fascio di alta potenza. I piani attuali prevedono che vi sia carburante per il laser sufficiente per circa 20 colpi. Se un obiettivo più difficile, come un ICBM, richiedesse un tempo maggiore ("di perforazione") per danneggiare il missile, questo diminuirebbe il numero di colpi disponibili prima di dovere rifornire il laser. Per bersagli meno difficili, più vicini e vulnerabili come i TBM a corto raggio, che richiedessero meno "tempo di perforazione", potrebbero spararsi anche 40 impulsi laser senza necessità di rifornimento. Gli aerei ABL devono atterrare sul loro aeroporto per rifornirsi del combustibile per il laser. I piani operativi preliminari prevedono che l'ABL abbia la protezione di caccia di scorta e, probabilmente, anche di aerei da guerra elettronica. Con ogni probabilità l'ABL sorveglierà per lunghi periodi i siti da cui si sospetta possa avvenire un lancio percorrendo, in attesa di bersagli da intercettare, orbite a forma di otto. Questo tipo di orbita permette all'aereo di non effettuare mai virate che lo allontanino dall'area bersaglio: entrambe le virate richieste sono verso il bersaglio. L'aereo può essere rifornito in volo, consentendo lunghi periodi di sorveglianza dell'obiettivo. L'intenzione è che l'aereo operi sopra territorio amico e che la distruzione del missile avversario avvenga sopra territorio ostile.

HEL - Space-Based High-energy Laser. Si tratta di un armamento laser montato su di un satellite, e capace di colpire bersagli nello spazio, sulla terra ed in aria. Oltre agli Stati Uniti ed Israele, anche la Cina sta sviluppando un armamento laser pensato per distruggere i satellite nemici orbitanti. L’arma si chiama ASATS (Anti-Satellite Simulation), in fase di test già nel 1998.

HSV Laser a raggi ultravioletti. La HSV Technologies Inc. di San Diego, California ha sviluppato un'arma non letale, che utilizza raggi laser a ultravioletti per immobilizzare persone o animali a distanza. Questo speciale laser è un dispositivo che utilizza due fasci di radiazione UV ionizzati che seguono la traiettoria per colpire il bersaglio identificato, impattando sui recettori neurali che controllano i muscoli, paralizzando gli impulsi nervosi, provocando forti contrazioni dolorose.

Laser ZEUS. Si tratta di un laser montato su di un Humvee (un veicolo militare dell’esercito USA simile ad una jeep). Secondo fonti ufficiali del Pentagono, mezzi militari muniti di questo dispositivo al laser sono stati impiegati in Afghanistan per fare brillare le mine. Secondo due accreditati siti di informazione militare Defense Tech e Defence Daily, almeno tre veicoli simili sono stati utilizzati anche in Iraq.

ARMI AL PLASMA E AD IMPULSI. PIKL Pulsed Impulsive Kill Laser. Le basi per una simile tecnologia bellica furono poste negli anni ’40 dal fisico Nicola Tesla. Alle scoperte di questo scienziato si deve lo sviluppo di parecchie tecnologie: dalle bobine elettriche ai generatori di corrente, dalla radio alla televisione. Durante i primi anni del ‘900 Tesla iniziò a lavorare al suo progetto per un “Raggio della Morte”. Nel 1942 il progetto era pronto e Tesla lo propose agli Stati Uniti quale arma per battere i nazisti: fu considerato pazzo e la sua proposta non fu presa in considerazione. Il principio del “Raggio della morte” è qualcosa che sta a metà strada fra le armi laser e le armi al plasma. Alla sua morte, avvenuta nel 1943, tutti i documenti dello scienziato sul “Raggio della morte” furono misteriosamente trafugati. Parte di quei documenti è stata citata in un documento segreto del Governo USA su un’arma ad elettroni (documento declassificato nel 1980). Questa tipologia di armamenti ha parecchi tratti in comune con alcune armi laser. Il principio è quello di sparare contro il bersaglio un “proiettile” di energia, composto da materia elettricamente carica composta da elettroni, neutroni e protoni. Il tutto avviene attraverso un processo di ionizzazione dell’aria. Tale meccanismo è stato studiato approfonditamente dagli scienziati del DARPA (il dipartimento per la ricerca e l’innovazione tecnologica del Dipartimento della Difesa USA), con la collaborazione di un'azienda tedesca. Armamenti di questo tipo sono in fase di avanzata sperimentazione da parte degli eserciti USA, Israeliani e Australiani. L’applicazione letale di questa tecnologia è stata chiamata Pulsed Impulsive Kill Laser (PIKL). Il dispositivo (di cui nella foto sotto si vede un prototipo), ha dimostrato la sua efficacia in diversi test, riuscendo a perforare anche armature in Kevlar e lastre di metallo di grosso spessore.

PEP Pulsed Energy Projectile. La versione non letale del PIKL va sotto il nome di Pulsed Energy Projectile (PEP). Questo dispositivo è in grado di stordire uomini e animali, creando forte dolore e temporanea paralisi. La documentazione sui possibili effetti a lungo termine provocati dall’arma è però scarsa. Il principale ambito di applicazione previsto per il PEP viene indicato in scenari di controllo dell’ordine pubblico, mentre un’altra delle applicazioni prefigurate è quella di presidio dei checkpoint. Oltre a stordire le persone una simile arma dovrebbe essere capace di bloccare i veicoli, in quanto il suo “impulso energetico” interferirebbe con i sistemi elettrici di iniezione. Il raggio d’azione del PEP è di circa 2 Km, ed il suo funzionamento si basa sull’emissione di un impulso laser ad infrarossi (mediante l’impiego di un “deutorium fluoride laser”). Il plasma prodotto dalla parte iniziale dell’impulso arriva ad esplodere poiché i suoi elettroni assorbono l’energia della parte finale dell’impulso. L’esplosione di questo plasma ad elevata energia si tramuta in una forza d’urto combinata ad un’onda elettromagnetica. Altri dispositivi affini a questa tecnologia si chiamano: MARAUDER (Magnetically Accelerated Ring to Achieve Ultra-high Directed Energy and Radiation) XADS (Extreme Alternative Defense System).

HPM Electromagnetic Pulse, High Powered Microwave. Si tratta di dispositivi anche esplosivi capaci di produrre onde elettromagnetiche comprese nel raggio dei 4 – 20 Ghz. Microonde comprese in tali frequenze sono capaci di “accecare” un gran numero di apparati tecnologici. Questa applicazione delle microonde ad elevata potenza, può servire a danneggiare i sistemi informatici, con effetti simili ad una piccola esplosione nucleare. Il tutto avviene anche in assenza di una reale esplosione: sistemi di questo tipo, comunemente chiamati HPM, liberano la propria energia in aria, senza produrre alcun suono o fenomeno visivo. L’effetto delle invisibili onde prodotte dalla propagazione risulta devastante per tutti gli apparecchi elettronici, mentre è praticamente nullo su cose e persone (tuttavia è appurato che sugli esseri viventi tutti i tipi di microonde provocano effetti dannosi come quelle emesse dai telefonini e dai forni a microonde). L’esercito russo disporrebbe infatti di un vasto e variegato arsenale di E-bombs, si va dalla versione “portatile” che sta in una valigetta (e che ha un raggio d’azione di 12 metri), alle versioni più pesanti, che necessitano di un aereo per essere “sganciate sull’obiettivo".

ADS Active Denial System. Questo dispositivo è in grado di indirizzare (“sparare”) un fascio di microonde ad alta energia verso un bersaglio preciso. La frequenza utilizzata si aggira intorno ai 95 Ghz. Il “raggio del dolore” è classificato come “arma non letale”, in quanto il suo raggio invisibile penetra sotto la pelle soltanto per alcuni millimetri, facendo temporaneamente impazzire i recettori del dolore. Nel giro di 1 – 2 secondi chi viene colpito dal raggio a microonde prova la sensazione di andare a fuoco. Ufficialmente infatti tali strumenti di guerra servirebbero per produrre un “raggio del dolore”, capace di “distogliere” qualsiasi nemico da azioni ostili. L’invisibile raggio microonde a 95 Ghz penetra sotto la pelle per alcuni millimetri provocando, nell’arco di alcuni millisecondi, una insopportabile sensazione di calore che però svanisce non appena si spegne il dispositivo o si scappa oltre il suo raggio d’azione. Negli esperimenti condotti su circa 400 volontari il tempo di esposizione massimo è stato fissato in 3 secondi, ma secondo il Boston Globe, soltanto una “cavia” è riuscita a resistere per tre secondi. Le fonti del Direttorio USA sulle Directed Energy Weapons sostengono che il “raggio del dolore” non provoca danni permanenti, ma esistono altri rapporti militari che indicano la possibilità di gravi ustioni alla pelle nel caso in cui l’esposizione duri 250 secondi o più. Durante gli stessi test alle “cavie” venivano fatti togliere sia gli occhiali che tutti gli oggetti metallici, in quanto potevano creare degli “hot spots”, capaci di ustionare la pelle. Il dispositivo prodotto dalla Raytheon può essere stanziale oppure montato su di un veicolo militare Humvee. Per quanto riguarda l’impiego del “raggio del dolore” nel campo di guerra, risulta dalla rivista militare Defence Industry Daily che sono stati ordinati 3 veicoli modello Sheriff per circa 31 milioni di dollari, e che è stata richiesta l’approvazione per altri 14 veicoli da parte del Generale di brigata James Huggings, capo dello Staff della Forza Multinazionale in Iraq.

E PER QUANTO RIGUARDA IL DARPA ??? La Defense Advanced Research Projects Agency (nome inglese che tradotto letteralmente in italiano significa "agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa"), più conosciuto con la sigla DARPA, è un'agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare. DARPA è stata responsabile dello sviluppo e dell'implementazione di tecnologie importanti, che avrebbero influito notevolmente nella vita comune di milioni di cittadini del mondo: tra queste includiamo le reti informatiche (fondarono ARPANET, che si sviluppò nel moderno Internet), e di oN Line System (NLS), che a livello di programmazione costituì il primo tentativo di creare ipertesti con l'uso di un'interfaccia grafica. Il suo nome originario era Advanced Research Projects Agency (ARPA), ma fu rinominata DARPA (indicando che il suo scopo era la difesa militare) il 23 marzo 1972; il 22 febbraio 1993 tornò ARPA, e ancora DARPA l'11 marzo 1996. La DARPA è indipendente nel proprio operato dalle influenze di altre agenzie governative, e fa rapporto esclusivamente ai più alti ranghi del Dipartimento della difesa. Attualmente il DARPA ha svolto numerosi progetti di apparati ad alta tecnologia e pe certi versi "futuristici". Sarebbe veramente lungo elencarli tutti, ma soprattutto passare in rassegna le loro particolarità e proprietà. Vediamo dunque di dare un'occhiata a qualcuno di questi progetti, cercando di evidenziarne le peculiari caratteristiche.

HTV-2. Falcon Hipersonic Technology Vehicle (HTV-2) è il nome dell'aeromobile in grado di raggiungere velocità superiori a MACH 22, cioè circa 26000 km/h, in volo sub-orbitale. Il veicolo aereo, un incrocio tra la forma di una punta di freccia e un delta wing affusolato, è senza pilota e nasce all’interno di un progetto combinato tra la DARPA e l'USAF denominato Prompt Global Strike, che ha cercato di dare agli strateghi militari statunitensi la possibilità di colpire obiettivi in tutto il mondo nel giro di un’ora, (da qui il nome Prompt Global Strike: Colpo Globale Immediato). Se il progetto da 320 milioni di dollari avesse funzionato, il Falcon avrebbe potuto sostituire i missili balistici intercontinentali; oltretutto ha una capacità di carico utile di 2500 kg, sufficienti per una testata nucleare. Considerando la velocità che raggiunge, anche senza la testata, l'energia sprigionata dall'impatto col suolo sarebbe sufficiente per devastare aree grandi quanto una città. Per resistere alle altissime temperature (circa 2000 C°) dovute al contatto con l'atmosfera, durante la fase di rientro, il Falcon è stato progettato con uno scudo termico a struttura metallica di nuova concezione. Il progetto dovrebbe concludersi nel 2025 anno in cui gli ingegneri delll’HTV-2 dovrebbero fargli raggiungere la velocità di 35400 km/h.

HTV-3x "Blackswift". HTV-3x, conosciuto anche come Blackswift, è un prototipo di aereo ipersonico senza pilota. Il Blackswift è uno spazioplano costruito grazie ad una cooperazione tra la sezione Skunk Works della Lockheed, Boeing e ATK. Nel settembre 2007 la USAF ha firmato un accordo per continuare il progetto. Il velivolo doveva essere sviluppato per decollare da una pista (non come un razzo) e raggiungere ogni posto della terra in circa due ore, volando anche appena al di fuori dell'atmosfera e a velocità ipersoniche; alla fine, l'HTV-3x, doveva atterrare sempre su pista. Il Blackswift doveva accelerare fino a Mach 3 con un motore a turbina e raggiungere Mach 6 con un motore Scramjet (supersonic combustion ramjet). I motori saranno della Pratt & Whitney Rocketdyne. Purtroppo nell’ottobre del 2008, tredici mesi dopo aver firmato l'accordo, tutto progetto Blackswift è stato annullato, causa, mancanza di fondi.

Progetto Avatar, soldati robot. Nel 2013 con un budget di 7 milioni di dollari partirà il progetto Avatar della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) che consisterà nel creare dei surrogati robotici dei soldati. Non è ancora chiaro di come i soldati interagiranno con i loro surrogati robotici, per esempio con tute piene di sensori abbinati a caschi di realtà virtuale, con interfaccia neurale o con dei semplici joystick. Sarà comunque fondamentale l’infrastruttura di rete wireless che dovrà ospitare le connessioni a questi “robot” sia per una questione di velocità e di distanza, ma soprattutto per il fattore sicurezza.

Cheetah, robot ghepardo. Cheetah nasce da un'idea di Sangbae Kim, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che nel 2009 propose la costruzione di un prototipo di robot-ghepardo, in grado di spostarsi ad oltre 100 km/h e dotato dello scatto e dell'agilità tipici di un felino in corsa. A distanza di quasi tre anni, ecco il primo prototipo del robot. Nonostante non sia ancora in grado di fornire le prestazioni previste sulla carta, Cheetah è già il robot su zampe più veloce in assoluto, riuscendo a raggiungere agevolmente i 30 km/h. Tutti i movimenti di Cheetah sono ispirati ad un vero ghepardo in corsa, prendendo spunto anche da animali come cani e cavalli. Il robot non basa il suo movimento esclusivamente sulle zampe, ma fa affidamento su tutta la sua struttura muscolo-scheletrica per bilanciarsi e mantenere la velocità di corsa. Robot Fastrunner. Il robot finanziato dalla DARPA partorito dall'inventiva dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Nel primo anno dei quattro previsti per il completamento del progetto, gli ingeneri hanno mostrato i risultati della loro ricerca, lasciando sbalorditi tutti gli appassionati di robotica. FastRunner sarà un robot bipede in grado di muoversi 10 volte più velocemente degli attuali modelli umanoidi e quadrupedi in circolazione, e sarà dotato di un'agilità mai vista prima d'ora. Imitare lo struzzo è forse una delle strade migliori per ottimizzare il movimento su due arti: è l'uccello corridore più veloce del mondo, e riesce a raggiungere i 70 km/h grazie alle sue zampe lunghe e robuste.

Occhiali olografici per l’esercito. Sono degli speciali occhiali olografici, che ricordano molto quelli utilizzati negli ultimi videogiochi di guerra, o nei migliori film d’azione. Occhiali capaci di portare un sistema di “realtà aumentata” a disposizione dei soldati sul campo di battaglia, fornendo in tempo reale tantissime informazioni utili su quello che sta accadendo attorno a loro, con riferimenti diretti rispetto a quello che i militari stanno guardando. 

Oltre a fornire questi dati in diretta, possono interfacciarsi con droni di supporto per ottenere una visuale differente della battaglia direttamente nelle lenti, aumentando notevolmente il vantaggio ottenibile nell’utilizzo di questo tipo di robot da guerra. Uno speciale sistema di identificazione fornirà inoltre dettagli istantanei sui veicoli in avvicinamento, siglandoli come amici o nemici, anche nel caso si tratti di caccia aerei a 6.400 metri di altezza e 50 km di distanza.

DARPA DiscRotor: aereo o elicottero? Il progetto è di DARPA, il dipartimento dei progetti avanzati della difesa americana, che sta sviluppando con il costruttore Boeing il primo elicottero con rotore retrattile al mondo. Il nome in codice è DiscRotor ed è un concept per la ricerca, il salvataggio e anche il combattimento, che è allo studio da diversi anni. Come dimostra un video online, l’obiettivo è creare il primo elicottero che a basse velocità si possa muovere agilmente, decollando e atterrando in verticale, ma alle alte velocità possa invece muoversi come un normale jet. Il merito è delle speciali pale del rotore, che sono retrattili e telescopiche: il primo modello di queste pale sarà provato nella galleria del vento il prossimo anno.

Volano le falene cyborg. Il progetto s'inquadra in un programma della Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa, il centro studi avanzati del Pentagono) che da anni sta cercando di sviluppare degli insetti robot (non solo insetti, hanno provato anche con un pipistrello, che è un mammifero). Precedenti tentativi basati su un impianto di elettrodi per stimolare il cervello o i muscoli delle ali degli insetti si sono rivelati fallimentari perché tali innesti erano incompatibili con i tessuti dell'animale. La nuova sonda è invece rivestita con materiali compatibili con il tessuto nervoso della falena e, pesando appena mezzo grammo, è facile da trasportare per l'insetto. Le falene in questione «sono belle robuste», ha detto Voldman, «hanno un'apertura alare larga quanto una mano». Il progetto ha attirato l'attenzione dei militari perché le falene-robot potrebbero trasformarsi, equipaggiate con apparecchiature di sorveglianza, in insospettabili spie per registrare l'attività dei nemici.

I robot liquidi e mutaforma della DARPA. Darpa Ha recentemente stanziato altri fondi per un progetto, chiamato"Programmable Matter" (Materia Programmabile) che prevede proprio la realizzazione di un robot realizzato attraverso uno nuovo stato della materia, in grado di modificarsi nella forma e nel funzionamento, auto-plasmandosi a piacimento. Diverse università, incluse la Harvard, la Cornell e MIT, sono al lavoro su differenti approcci per risolvere questo problema, e creare della materia programmabile. Si tratta essenzialmente di realizzare micro-macchine programmabili in grado di assemblarsi in diverse forme e modificare il loro funzionamento in base alle differenti strutture che assumono. "La distinzione tra materiali e macchine sta diventando fumosa. I materiali agirebbero come computer e sistemi di comunicazione, ed i sistemi di comunicazione ed i computer agirebbero come materiali", spiega il manager del programma Mitchell R. Zakin. Non si parla di un progetto appena iniziato e che non si sa se sarà realizzabile: il programma Programmable Matter è già nella sua seconda fase da oltre cinque mesi, e vi rimarrà per altri 10. La prima fase è stata la creazione di cinque differenti team di ricerca, due provenienti dalla Harvard, due appartenenti all'MIT ed uno della Cornell University, tutti composti da informatici, ingegneri robotici, biologi, ingegneri chimici, meccanici, fisici ed artisti. Alla fine della fase due, i gruppi di ricerca dovranno essere in grado di comporre quattro o cinque diversi solidi tridimensionali partendo da micro-particelle. Occorrerà inoltre dimostrare che, dopo l'assemblaggio, ogni singolo elemento possa aderire agli altri con la stessa forza di una plastica industriale. Questi sono solo alcuni progetti sviluppati dal DARPA, ma oltre a questi ve ne sono anche altri alquanto "mirati" che possono intervenire per modificare il controllo mentale. Va ricordato ad esempio che attraverso uno speciale elmetto ed una tecnologia chiamata "ultrasuono pulsante transcranico" la DARPA può rilevare i livelli di stress che un soldato prova durante un combattimento e inviare impulsi per aumentare la sua resistenza e ridurre la sua percezione del dolore in caso di ferita. Si tratta di una sorta di alterazione della mente, ottenuta attraverso una stimolazione diretta del cervello mediante impianti: allo stato, l'Ultrasuono pulsante transcranico viene sperimentato alla Arizona State University dal Dr.William Tyler. La Smart Dust o polvere intelligente. Il Pentagono la definisce "La tecnologia strategica dei prossimi anni". Il pulviscolo intelligente è fatto di miriadi di computer microscopici. Ognuno misura meno di un millimetro cubo ma incorpora sensori elettronici, capacità di comunicare via onde radio, software e batterie. Invisibile e imprendibile, la polvere di intelligenze artificiali si mimetizza nell'ambiente e capta calore, suoni, movimenti. Può essere diffusa su territori immensi e sorvegliarli con una precisione finora sconosciuta. Sa spiare soldati standogli incollata a loro insaputa, segnala armi chimiche e nucleari, intercetta comunicazioni, trasmette le sue informazioni ai satelliti. Dietro la polvere intelligente c'è uno dei più potenti motori del progresso tecnologico americano, la Defense Aduanced Research Projects Agency (Darpa) che è stata all'origine di innovazioni fondamentali, compreso Internet. Come si vede dunque, esiste una varietà molto ampia e complessa nel campo di queste tecnologie. La realtà finale purtroppo, anche se viene inizialmente paventata per tecnologie ad uso civile o comunque per il miglioramento di alcuni aspetti della vita, è ampiamente impiegata in ambito militare e bellico. Ora, in base a quanto si conosce su questo genere di cose, qualche dubbio forse ce lo possiamo porre...il "know how" iniziale è solo frutto dell'intelligenza umana oppure cè stato qualche input "esterno"? Questi organismi (come DARPA e HAARP), bene o male sono sempre andati di pari passo con le forze di potere globale...come gli Illuminati; e con questo si intuiscono pure le eventuali corrispondenze con progetti anche segreti come Monarch, Moonstruck, Orion, MK-Delta, Phoenix, Trident, RF Media, Tower, Clean Sweep. In definitiva, possiamo ammettere che siamo tutti controllati e alla minima necessità o evenienza, possiamo essere annientati !!

GLI ATTACCHI ACUSTICI.

Attacchi acustici: il sospetto di una nuova arma contro i diplomatici Usa. Malesseri e problemi di udito avvertiti da almeno due impiegati a Guangzhu, in Cina, ma anche a Cuba, due anni fa. Il governo americano indaga, scrive Marta Buonadonna l'8 giugno 2018 su "Panorama". Chissà se Kim Jong-un smantellerà davvero il suo arsenale nucleare dopo l'incontro con il presidente americano Trump. Nel frattempo nuove armi, più subdole e meno facili da stanare potrebbero essere all'opera contro la diplomazia americana all'estero. Il caso più recente ha riguardato un paio di impiegati del consolato americano a Guangzhou, in Cina, che avevano lamentato malesseri con sintomi simili a quelli di chi ha subìto un trauma cranico, uniti a una sensazione di pressione e alla percezione di strani rumori.

Da Cuba alla Cina. Anche i familiari dei due impiegati sarebbero stati sottoposti a degli esami medici. Secondo quanto riporta il New York Times, non si sa di preciso quante siano le persone che manifestano sintomi, ma una portavoce del Dipartimento di Stato ha detto mercoledì sera che "un numero di individui" è stato inviato negli Stati Uniti per ulteriori test. Non è la prima volta che diplomatici americani soffrono di un simile malessere. Era già accaduto a Cuba due anni fa, quando un certo numero di impiegati dell'ambasciata Usa all'Avana avevano subìto una perdita dell'udito. Dopo mesi di indagini, funzionari americani ipotizzarono che i diplomatici fossero stati esposti a un dispositivo avanzato che operava al di fuori della gamma del suono udibile, posizionato all'interno o all'esterno delle loro case. All'epoca vennero formulate varie ipotesi: che si trattasse di un attacco diretto contro gli Stati Uniti, pochi mesi dopo la riapertura dei rapporti voluta dal presidente Obama nel 2015, ma anche che potesse invece essere un attacco da parte di un paese terzo, scontento proprio di questo ricucito rapporto tra i due ex nemici. Nello stesso periodo anche un diplomatico canadese a Cuba fu curato per gli stessi sintomi, e in particolare una consistente perdita dell'udito. In tutti i casi fu specificato che non c'erano ragioni per temere che qualcosa di simile potesse succedere a normali cittadini americani o canadesi in visita nel paese. Il che sta a significare che entrambi i governi sospettavano che si trattasse appunto di attacchi mirati ai propri diplomatici, eseguiti con misteriose armi soniche. La risposta del governo Usa, che fu costretto a richiamare a casa i suoi diplomatici colpiti, fu di espellere due diplomatici cubani dall'ambasciata di Cuba a Washington. Il Ministero degli Esteri cubano rispose piccato che la decisione era "ingiustificata e priva di basi". E che "Cuba è universalmente considerata una destinazione sicura per turisti e diplomatici stranieri, compresi i cittadini americani".

Cosa dice la scienza. Ma davvero un suono che l'orecchio non percepisce è comunque in grado di danneggiarlo? La ricerca scientifica sull'argomento è a dir poco scarna, ma esiste uno studio del 2014 condotto all'Università di Monaco, in Germania, secondo il quale ascoltare anche solo 90 secondi di suono a bassa frequenza può cambiare il modo in cui l'orecchio interno funziona per diversi minuti dopo la fine del rumore. Gli esseri umani possono generalmente percepire suoni a frequenze tra 20 e 20.000 hertz (Hz), e la gamma si restringe man mano che si invecchia. E' noto che l'esposizione prolungata a rumori forti all'interno della gamma udibile può causare col tempo una perdita dell'udito. Più difficile era stabilire l'effetto dei suoni con frequenze inferiori a circa 250 Hz: questi suoni a bassa frequenza tendono ad essere non udibili o appena udibili, e le persone non sempre si rendono conto di esservi esposti. Sul fatto che questa esposizione possa causare danni, lo studio però non dava risposte conclusive.

Allerta del governo. Dopo l'episodio cinese la reazione del governo Usa è stata quella di diramare un'allerta rivolta ai propri cittadini che si trovano a Guangzhou. Vi si spiega brevemente che un impiegato del governo Usa in Cina ha riportato "sensazioni lievi e vaghe, ma anormali, di suono e pressione" delle quali ancora non si conosce la causa. Né si è a conoscenza di altri eventi simili in altre parti della Cina, sia all'interno della comunità diplomatica sia al di fuori di essa. Le persone che hanno avuto sintomi o problemi medici durante o dopo una permanenza in Cina sono invitate a rivolgersi a un medico. Inoltre l'allerta invita coloro che dovessero "sperimentare qualsiasi insolito acuto fenomeno sensoriale o acustico accompagnato da suoni insoliti o da rumori penetranti" a "non tentare di localizzare la loro fonte". Il consiglio è invece di "spostarsi in una posizione in cui i suoni non sono presenti".

Giochi da spie. Un ricercatore dell'Università del Michigan, Kevin Fu, qualche mese fa ha sostenuto di aver trovato la soluzione al mistero delle armi soniche cubane (gli episodi cinesi non erano ancora avvenuti). Non si tratterebbe affatto di armi usate per nuocere alla salute dei diplomatici, ma più probabilmente di strumenti utilizzati per spiarli. La presenza di due fonti di ultrasuoni - come i dispositivi di ascolto - posizionate troppo vicine potrebbe generare interferenze e provocare i suoni intensi e fastidiosi descritti dalle vittime. A quanto pare questa spiegazione non ha soddisfatto il governo Usa che ad oggi sostiene di non conoscere la causa dei malesseri e dichiara che le indagini per stabilirla sono tuttora in corso.

Cina, attacchi sonori contro Usa. E Pompeo crea una task force, scrive il 9 giugno 2018 Davide Bartoccini su Gli occhi della guerra su Il Giornale. La crisi dei presunti “attacchi sonori” lanciati nei confronti dei diplomatici americani e delle loro famiglie si infittisce. Altri funzionari sono stati evacuati dalla Cina per ordine del Dipartimento di Stato americano, preoccupato dall’eventualità che i sintomi di malessere che si sono manifestati siano collegati ad una nuova ondata di attacchi sonori lanciati da una potenza rivale. Il segretario di stato Mike Pompeo ha annunciato la creazione di una task force per indagare sugli inspiegabili incidenti che hanno colpito il personale governativo americano di stanza all’estero. La crisi dei cosiddetti “sonic attack” – che sono iniziati a Cuba lo scorso anno e sono recentemente apparsi in Cina – s’infittisce dopo l’evacuazione di personale statunitense dal consolato di Guangzhou, e l’invio di un team di specialisti per effettuare “ulteriori analisi e una valutazione completa dei sintomi riportati” annunciato da Mike Pompeo. Lo scorso mese un funzionario di stanza a Guangzhou aveva riportato un lieve trauma cranico dopo aver segnalato frequenti “sensazioni anormali di suono e pressione”, rilevate tra la fine del 2017 e 2018. Il Dipartimento di Stato americano ha quindi immediatamente inviato una squadra a Guangzhou, per esaminare altri membri dello staff del consolato e indagare sui possibili legami tra i loro sintomi e quelli riportati dai diplomatici statunitensi a Cuba lo scorso anno. Secondo gli inquirenti quello di Guangzhou potrebbe rivelarsi un incidente “analogo” a quello dell’Avana, che già in quel caso spinse Washington a rimpatriare 24 diplomatici dal paese, ed espellere alcuni diplomatici cubani dagli Stati Uniti. Questa seconda evacuazione, secondo quanto riportato dalle righe del New York Times, minaccia l’ipotesi che quello che veniva descritto come un caso isolato potrebbe tramutarsi in un’ampia crisi diplomatica con risvolti estremamente negativi (oltre che inquietanti) per i rapporti già poco distesi tra Cina e Stati Uniti. Il ministero degli esteri cinese contestualmente ha dichiarato di “non essere stato informato dagli Stati Uniti su questi nuovi casi”, affermando che collaborerà alla indagini se verrà adottato un atteggiamento responsabile “se e quando gli Stati Uniti decideranno di comunicare con la Cina a riguardo”. Per parte loro, le autorità cinesi hanno comunicato di aver indagato sull’accaduto e di non avare rilevato nessuna attività sospetta. “Non abbiamo trovato la causa o gli indizi che avrebbero portato alla situazione menzionata dagli Stati Uniti”, ha riportato alla stampa il portavoce del ministero degli esteri cinese Hua Chunying. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, aveva già descritto in precedenza l’incidente – segnalato alla fine di maggio – come un “caso individuale”; avvenimento che si sperava non sarebbe stato “ingrandito, complicato o persino politicizzato” data l’isteria già manifestatasi per il caso degli “attacchi sonori” di Cuba. La vittima “isolata” sarebbe un ufficiale dell’ingegneria della sicurezza del consolato di Guangzhou, Mark Lenzi, che, sempre secondo il New York Times, compare nella lista del personale evacuato mercoledì. L’ingegnere ha subito un trauma cerebrale e ha raccontato di aver percepito suoni simili a “biglie che rimbalzano e colpiscono un pavimento” protratti per diversi mesi. In seguito all’udire di questi suoni sono pervenuti lancinanti mal di testa e insonnia, manifestati anche dai suoi familiari. La preoccupazione tra i funzionari americani di essere diventati bersaglio di attacchi sonori mirati è aumentata trovando riscontro nel dipartimento di Stato che non è affatto convinto che quello di Lenzi rimarrà un caso isolato. Nel frattempo sui circa 170 diplomatici e impiegati americani di stanza presso il consolato di Guangzhou, sono iniziati i test diagnostici per verificare la presenza di sintomi o danni analoghi a quelli denunciati da Lenzi. Oltre alla Cina, il New York Times ha riportato anche sospetti rivolti anche alla Russia come possibile mandante di questi teorici attacchi sonori, di cui non esistono ancora prove tangibili né dell’esistenza, né idee sugli ipotetici dispositivi impiegati. Una delle ipotesi più accreditate ad ora, è che si tratti solamente di un caso di isteria di massa.

Diplomatici Usa a Cuba vittime di "attacchi acustici". Gli episodi sarebbero avvenuti nel 2016. Due hanno avuto seri problemi di salute, uno ha perso l'uso dell'udito. L'Avana nega ogni responsabilità, ma intanto gli Stati Uniti hanno espulso "per rappresaglia" due funzionari cubani a Washington, scrive il 10 agosto 2017 “La Repubblica” ed “Il Corriere della Sera”. I diplomatici e dipendenti del Dipartimento di Stato americano in servizio all'ambasciata Usa a L'Avana sarebbero stati vittime di un 'attacco acustico' condotto attraverso alcune apparecchiature elettroniche che hanno provocato seri problemi di salute ad almeno due delle vittime, costrette a tornare in patria per curarsi. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione Usa, che spiegano così i misteriosi incidenti che nel maggio scorso hanno portato per rappresaglia all'espulsione di due diplomatici cubani a Washington. Uno dei dipendenti americani colpiti avrebbe subito una perdita permanente di udito. Gli episodi di attacco acustico sarebbero più di uno, tutti nel corso del 2016. Le autorità cubane negano ogni responsabilità e assicurano di non sapere nulla dell'episodio sul quale però sta ora indagano l'Fbi. Dalla ripresa dei rapporti diplomatici tra Usa e Cuba nel 2015 non si erano più verificati fatti del genere.

Espulsi dagli Usa due diplomatici cubani dopo misteriosi incidenti, scrive il 09/08/2017 “La Stampa”. Il Dipartimento di Stato americano ha espulso due diplomatici dall’ambasciata cubana a Washington a seguito di una inspiegata serie di incidenti a Cuba che hanno lasciato dei funzionari americani con dei «sintomi fisici non meglio identificati. Un ufficiale del Dipartimento di Stato ha detto che ai due cubani è stato chiesto di andarsene a maggio, dopo che alcuni americani a Cuba «avevano riportato incidenti che hanno causato una varietà di sintomi fisici». L’ufficiale non ha potuto specificare di quali sintomi si trattasse, nè fornire dettagli riguardo gli incidenti. La fonte non era autorizzata a parlare pubblicamente e avrebbe riferito di questi fatti all’emittente Abc News sotto condizione di anonimato. L’ufficiale ha detto che il dipartimento non aveva una spiegazione chiara degli incidenti, ma aveva ricordato a Cuba il suo obbligo internazionale di proteggere i diplomatici stranieri. Secondo la fonte, il governo cubano avrebbe assicurato agli Usa di stare investigando.  

Ambasciata cubana negli Stati Uniti: espulsi due diplomatici, scrive il 10 agosto 2017 "ZZ7". Lo scorso maggio, negli Stati Uniti, sono stati espulsi due diplomatici dall’ambasciata cubana perché, secondo quanto ha riferito il Dipartimento di Stato americano, a Cuba si sarebbero verificati strani episodi che hanno lasciato alcuni funzionari statunitensi con strani sintomi fisici. Il Dipartimento americano è stato alquanto laconico al riguardo, parlando solo di ‘sintomi fisici non meglio identificati’. Un funzionario del Dipartimento ha detto che due cubani erano stati allontanati dall’ambasciata, a Washington, dopo che vari americani a Cuba ‘avevano riportato incidenti che hanno causato una varietà di sintomi fisici’. Non è stata indicata, però, la tipologia dei sintomi e degli incidenti, quindi sulla vicenda vige la stretta riservatezza. A rivelare tutto ciò alla Abc è stata una fonte che ha voluto mantenere l’anonimato. Sembra che Cuba abbia tranquillizzato gli States, iniziando ad indagare sulla vicenda. Una vicenda misteriosa. Quali sono i sintomi fisici accusati dagli americani a Cuba che hanno costretto Washington ad allontanare due diplomatici cubani? E’ mistero sulla vicenda, visto che il Dipartimento Usa non ha rivelato nulla riguardo ai sintomi, al numero di americani colpiti, alla causa dei malori e se oltre agli americani fossero stati colpiti altri da tali sintomi. L’unica cosa certa è che la coppia di diplomatici cubani ha lasciato l’ambasciata di Washington lo scorso 23 maggio 2017. Il primo incidente, secondo il Dipartimento Usa, si sarebbe verificato alla fine dell’anno scorso. L’episodio avrebbe costretto gli americani a lasciare Cuba. Gli Stati Uniti, allora, avevano agito contro i cubani a Washington.

Diplomatici americani a Cuba stuzzicati frequentemente. Il Dipartimento di Stato Usa non sa molto di tali incidenti, di cui ha parlato per la prima volta l’emittente CBS Radio News, ma sta cercando di scoprirne la causa e gli effetti. Non è raro che i diplomatici Usa a Cuba vengano angariati. Eppure, grazie all’amministrazione Obama, i rapporti tra l’isola e gli Usa sono migliorati; insomma è iniziato il ‘disgelo’ tanto atteso. Cuba e Usa restano nazioni troppo diverse, con tradizioni e ideali differenti. Ci vorranno anni per intendersi. Il presidente Obama, nel 2016, era stato il primo presidente degli Stati Uniti a visitare Cuba negli ultimi 80 anni. Un evento importante nell’ottica della riconciliazione tra i due Paesi. Adesso, con l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca, le cose si complicano. Il neo presidente Usa ha accusato Cuba di non aver armonizzato il suo sistema politico alla nuova ‘apertura’ americana e per questo, a giugno, ha deciso di punire il Governo cubano. Trump, ad esempio, ha vietato agli americani di visitare Cuba, a meno che non facciano parte di tour organizzati.

Un dottorando ventenne dimostra che smartphone, droni e automobili possono essere hackerati a colpi di musica. L’industria trema: i ricercatori dell’Università del Michigan hanno dimostrato che si possono confondere i sensori di accelerazione degli smart device con le onde sonore, scrive Arturo Di Corinto il 17 marzo 2017 su cybersecurity.startupitalia.eu. Si può hackerare un drone, uno smartphone o persino un’automobile usando le onde sonore. Sintonizzate su particolari frequenze possono confondere i sensori di accelerazione di smart device e oggetti collegati all’Internet delle cose rendendo di fatto possibile hackerare computer, tablet, smartphone, orologi da polso e ogni dispositivo a guida autonoma, perfino i droni.

Come funzionano gli attacchi acustici. Che l’attacco sonoro funzioni l’hanno dimostrato i ricercatori dell’Università del Michigan, con l’hackeraggio di un Samsung Galaxy S5 e di un fitness tracker Fitbitinviando dei segnali acustici che hanno mandato in tilt i sensori di questi due dispositivi. Ma non eravamo corsi ai ripari? Dopo lo shock causato dallo spegnimento dei servizi offerti da Dyn provocato dalla botnet Mirai è cambiata la percezione dell’Internet delle cose anche presso l’opinione pubblica che si è informata dell’accaduto, ma la politica non si è ancora veramente confrontata col tema. Nella comunità tecnica per prevenire questo tipo di problemi si è fatto ricorso a diverse misure di sicurezza: cambiare fornitore, dotarsi di DNS multipli e ridondanti, usare connessione da 1Tbps e protezioni anti DDoS ibride basate sul machine learning. Ma i findings di Timothy Trippel, Ofir Weisse, Wenyuan Xu, Peter Honeyman e Kevin Fu ci dicono che non siamo ancora al sicuro.

Che fare per prevenire gli attacchi agli smart device? Che cosa si può fare? In un mercato dove gli acquirenti cercano di fare affari senza valutare i rischi di dispositivi a basso costo che non sono stati progettati a partire dalla sicurezza il problema sembra irrisolvibile: le aziende comprano dispositivi economici che per essere economici utilizzano componenti di scarsa qualità. Non solo, spesso integrano prodotti da terze parti che non ne garantiscono l’affidabilità e che forse hanno delle vulnerabilità built in.

Che fare? Richiedere ai produttori di ottenere una certificazione per la vendita, utilizzare un framework basato su policy e standard che garantiscano le soluzioni? Sicuramente i produttori dovrebbero attivare una filiera di produzione e manutenzione dove aggiornamenti, patch e correzioni siano parte integrante del servizio offerto con la vendita degli smart devices e di componenti intelligenti che persone senza scrupoli usano per gli attacchi IoT. Ma anche l’educazione degli acquirenti finali è importante. Seguire le linee guida offerta dalla OnLine Trust Aliance è un modo. E tuttavia la certificazione di qualità potrebbe diventare una best practice anche se difficile da imporre per i costi che comporta: potrebbe infatti frenare l’innovazione trasformandosi in una barriera di ingresso per le startup. Ma non si può più tergiversare: il problema non è se i nostri gadget verranno attaccati, ma quando.

GLI ATTACCHI DDOS.

Non servono i superpoteri per prevenire gli attacchi a router, telecamere e smart cars. La sicurezza degli oggetti connessi è una questione culturale. Molti dispositivi sono prodotti in serie con password preimpostate e misure di sicurezza scarse o assenti, scrive il 24 ottobre 2016 Massimiliano Dibitonto, Ricercatore, Link Campus University, Roma, su cybersecurity.startupitalia.eu. Quando si dice le coincidenze! L’altra sera ero seduto con due amici (un designer, uno sviluppatore e un maker, io) in un makerspace di Roma a parlare di lavoro, di futuro e di nuove idee. In particolare si parlava di come progettare prodotti connessi, cioè oggetti capaci di elaborare informazioni e di connettersi a internet (in una scala che va dal termostato di casa alle automobili del car-sharing), e delle implicazioni a livello di esperienza d’uso, interazione, usabilità e sicurezza.

Comincia l’attacco alla rete. Dai nostri smartphone ci siamo accorti che alcuni siti e servizi web si stavano comportando in modo “strano”, qualcosa rallentava, qualcosa non caricava.  Un po’ come quando va via la luce nel palazzo e ci si affaccia sul pianerottolo o si bussa al vicino per chiedere se c’è corrente. Così, sui social network, abbiamo iniziato a trovare informazioni su un attacco DDoS in corso. Cosa voleva dire? La disponibilità di servizi e informazioni digitali, pur essendo elementi intangibili e potenzialmente effimeri, è diventata qualcosa a cui siamo abituati, che diamo per scontato come l’elettricità nelle nostre lampadine. Ma, a differenza delle lampadine, alla maggior parte degli utenti è ignoto cosa faccia funzionare quell’insieme di servizi su cui probabilmente spendono gran parte del loro tempo.

Che cos’è un attacco DDoS. Un attacco DDOS, cioè un Distributed Denial of Service, è un attacco concettualmente molto semplice ma efficace. Tanti dispositivi iniziano a “contattare” un sistema online, creando una quantità di traffico tale da impedire al sistema colpito di rispondere ad ulteriori richieste, rendendo il servizio non disponibile. L’attacco è difficile da bloccare perché significherebbe distinguere tra il traffico reale (legittimo) e quello malevolo.

Per sferrare un attacco DDoS è quindi necessario avere a disposizione una botnet, ossia una rete di macchine infette (bot) che, a insaputa dell’utente, iniziano a eseguire i comandi inviati da qualcun altro sulla rete. Più la botnet è nutrita e distribuita più l’attacco sarà efficace. Una delle particolarità di quest’attacco è stata quella di aver utilizzato una IoT botnet ossia una rete fatta non di computer “tradizionali” ma di oggetti connessi, in particolare router, sistemi di videosorveglianza, IP camera e DVR. Anche se nel linguaggio comune il “computer” resta quello con tastiera, mouse monitor, il nostro mondo e le nostre vite si stanno riempendo di oggetti dotati di microprocessori e, soprattutto, connettività. Si tratta quindi di computer a tutti gli effetti incorporati e nascosti dentro automobili, elettrodomestici, giocattoli, semafori, dispositivi di sicurezza e una serie infinita di altri oggetti e, come tutti gli altri computer possono essere vulnerabili, o forse lo sono di più. Qualche giorno fa Cybersecurity aveva pubblicato un interessante articolo di Arturo Di Corinto sulla checklist dell’OTA su come rendere sicuri i propri dispositivi connessi.

I rischi connessi all’uso di smart device. Altri casi famosi sono serviti ad allertare sul potenziale pericolo e la sostanziale incoscienza intorno alla sicurezza dell’IoT: l’hacking della Jeep che è costato a Chrysler il richiamo di 1,4 milioni di veicoli (immaginate che la vostra auto all’improvviso sia “telecomandata” da qualcuno), e i noti problemi di sicurezza delle ip cam e relative implicazioni per la privacy (cercate su Youtube “ip cam trolling” per una lista di scherzi fatti con ip cam hackerate). Molti dispositivi sono prodotti in serie con password preimpostate e misure di sicurezza scarse o assenti, con conseguenze facilmente immaginabili. Il problema, tuttavia, è soprattutto di tipo culturale: la mancata percezione del pericolo e le scarse competenze sul funzionamento di alcuni sistemi fa sì che gli utenti non si preoccupino di proteggere i propri dispositivi.

La sicurezza è anzitutto un problema culturale. Il problema culturale riguarda anche la progettazione dell’esperienza utente (UX) e delle interfacce che consentono di interagire con il dispositivo. Per molti, infatti, l’esperienza di configurare un router ma anche un semplice termostato può essere disastrosa e generatrice di ansia. La difficoltà di progettare un’interfaccia di questo tipo è riuscire a ridurre la complessità di un modello tecnologico utilizzando un linguaggio e delle metafore “amichevoli” per l’utente. Semplificare e chiarificare, garantendo il feedback e controllo completo su tutti i parametri “vitali”, senza nascondere opzioni e senza ricadere in una salomonica imposizione di impostazioni di default. La soluzione, come sempre, è nel mezzo. Tornando all’esempio della corrente elettrica, come abbiamo imparato a distinguere una lampadina fulminata da un blackout, così dovremo imparare a riconoscere un oggetto connesso poco sicuro. Allo stesso tempo, se per cambiare una lampadina bastano una scala e un po’ di attenzione così, per configurare e rendere sicuro un oggetto connesso, non dovrà essere necessario avere super poteri tecnologici.

EMILIANO BABILONIA ED IL PROGETTO MK-ULTRA.

Le anomalie, scrive Danilo Arona il 11/09/2016 su "Carmilla". Questa nostra rubrica, esistente e attiva grazie a uno straordinario amico affine e persino astrologicamente contiguo (Valerio), tende negli anni ad assomigliare sempre più a una contemporanea versione de Il libro dei dannati di Charles Fort. Ovvero, si sta trasformando in un archivio di anomalie. Queste non è che me le invento. Le anomalie provengono dalla cronaca, dai giornali, dalla rete e, soprattutto per l’ultima, vanno certo scremate e filtrate. Perché spesso sono parti di buontemponi. Molti fake sono così geniali che alimentano un interessante e virale effetto eco. Sul fenomeno, ad esempio, degli Strani Suoni dal Cielo, in una certa parte autentico, si sono buttati in tanti per alimentare, divertendosi, una suggestiva paura apocalittica sulla quale ho già scritto qui, e che ha per quel brandello di verità che contiene delle ottime e fisiche spiegazioni. Va da sé che io amo raccogliere notizie e accostarle analogicamente. Ciò facendo, non fornisco giudizi ma tutt’al più mi limito a seminare qualche dubbio. Perché il dubbio è salutare. Soprattutto in un (lungo) momento storico in cui l’omologazione dei pensieri sembra essere lo scopo dichiarato dei grandi manipolatori delle coscienze. Oggi riporto due stralci. Uno proviene dalla rete e lo trovo affascinante. Da qui all’oggettività ovvio ce ne passa, però vige la solfa di cui sopra, quella del dubbio. Un ricercatore piuttosto noto in certi ambienti “di confine”, Emiliano Babilonia, sostiene che in Italia e altrove le persone vengono irradiate da una tecnologia narcotizzante in grado di ipnotizzare le masse con le radio frequenze della rete elettrica nazionale. «Queste frequenze – riporta testualmente l’uomo – a loro volta manipolano le frequenze del cervello con un effetto simile a un elettroshock continuo, interagendo con il sistema nervoso centrale e trasformandoci in zombi radio pilotati Animoidi. Così, quando usciamo dallo stato catatonico, sentiamo “le voci” e perdiamo subito la credibilità e siamo subito definiti degli schizofrenici e malati di mente, invece siamo solo cavie umane coscienti con lavaggi del cervello continui.» La portata del fenomeno nella popolazione generale sarebbe tale dal portare alla costituzione in diversi paesi di associazioni di persone che «sentono le voci». La Rete ha raccolto decine di storie analoghe anonimamente raccontate sui blog.  Il massimo esperto mondiale in questo campo, Ralph Hoffman, dell’università di Yale, sta studiando, con la risonanza magnetica funzionale, le diverse aree cerebrali attivate nel momento in cui si sentono le voci: in assenza di un disturbo psicotico, sono le stesse che si “attivano” nel dormiveglia. Quelle che emettono le onde alfa registrabili dall’elettroencefalogramma. Le stesse eccitate quando si entra in meditazione. In Italia pare che soffrano più o meno ufficialmente di allucinazioni uditive oltre due milioni di persone. Ma si stima che possano essere anche il doppio, proprio perché si tende a non parlarne. Stesso discorso a livello planetario: oltre 140 milioni, altrettanti di cui non si sa. E come dar loro torto: in passato molti hanno finito la loro vita in un manicomio per questo. È sempre accaduto dalla notte dei tempi, se non si veniva considerati Cassandre o soggetti in linea diretta con le divinità. Altri semplicemente tollerati perché geniali: pittori quali Vincent Van Gogh e Ligabue ne sono esempio. Voci o rumori che non provengono dall’esterno, ma dal proprio interno. Emiliano Babilonia dopo numerosi test che potete trovare sul web – con numerose testimonianze e dirette radio web (Emiliano Babilonia spreaker) – sostiene che siamo tutti “aure sintetiche animonidi radio pilotate”, definizione francamente non di rapida assimilazione. «Tra le allucinazioni, quelle uditive a contenuto verbale (le voci) si verificano nel 70% delle persone con diagnosi di schizofrenia», dice Mario Maj, neuropsichiatra dell’università di Napoli e presidente della Società europea di psichiatria. Ciò però non significa che siano collegabili a un disturbo mentale. Dice Giuseppe Tissi, responsabile del Centro psico-sociale dell’ospedale Sacco di Milano: «Gli studi di Marius Romme, università di Maastricht, su 15 mila persone – spiega – hanno evidenziato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4% della popolazione è coinvolta. E in due terzi di questi non esiste alcuna patologia psichiatrica». Spiega Maj: «Tradizionalmente, si è sempre ritenuto che la comparsa di allucinazioni uditive verbali avvenisse esclusivamente nell’ambito di patologie mentali, malattie del cervello (come l’epilessia e i tumori cerebrali) o stati di intossicazione. Al di fuori di queste situazioni, veniva finora considerato “normale” sentire le voci nelle fasi di addormentamento o di risveglio (fino al 25% della popolazione generale) o dopo la morte di una persona cara (sentire la voce del defunto). In questi ultimi anni, invece, diversi studi hanno documentato che allucinazioni uditive a contenuto verbale possono manifestarsi, nello stato di veglia e al di fuori del contesto del lutto, anche in persone che non hanno altri sintomi di patologia mentale, che hanno un funzionamento sociale e lavorativo del tutto normale e che non provano alcun disagio in rapporto al sintomo (8-15% della popolazione). Per loro voci che consigliano, guidano, incoraggiano o criticano. A volte si attribuisce alle medesime un significato “spirituale””. Attenzione però. La causa potrebbe anche essere di origine traumatica: una violenza sessuale, un’aggressione, una catastrofe naturale. È molto importante, e quasi mai semplice, individuare questo trauma sepolto nella memoria della persona. In apparenza inaccessibile. Sottolinea Maj: «Una storia relegata nell’oblio può associarsi a un rischio doppio di avere allucinazioni uditive verbali e circa sei volte maggiore di sentire voci che commentano o comandano». Pensieri e ricordi interpretati come di origine esterna. In apparenza oblio, nella realtà una “memorizzazione” attraverso canali cerebrali diversi. Ma di che tipo sono le voci sentite quando realmente c’è una patologia mentale? Frequentemente “dialogano tra loro” o “si riferiscono al soggetto in terza persona”, hanno spesso una valenza emozionale negativa. Tipico dei pazienti psicotici, l’interpretazione delle voci in chiave delirante: dovute, per esempio, ad apparecchi impiantati nel loro cervello. Negli stessi giorni in cui mettevo gli occhi sulle “voci” di Babilonia, a Napoli accadeva un fatto drammatico. Banale in sé, una spacconata all’apparenza. Un ragazzo di 23 anni si arrampicava sull’obelisco di Piazza San Domenico Maggiore e, una volta in cima, cadeva rovinosamente perdendo la vita. Dalle primissime testimonianze sembra che il giovane – che si trovava con un gruppetto di amici – era riuscito ad arrampicarsi sull’obelisco di piazza San Domenico Maggiore: poco dopo avrebbe perso l’equilibrio schiantandosi al suolo. La salma del giovane sarà sottoposta all’autopsia. Secondo la prima ricostruzione ad opera dei carabinieri che sono intervenuti sul posto pochi attimi dopo le 2.30, orario dell’incidente, il ragazzo sarebbe caduto una volta giunto a metà dell’altezza dell’obelisco. Il giovane si trovava in piazza insieme ad un gruppetto di amici per festeggiare il compleanno di uno di loro e sembra che, improvvisamente, si sia diretto verso il monumento ed abbia cominciato ad arrampicarsi. La scena è stata ripresa da alcuni amici del ragazzo che hanno filmato l’arrampicata con i loro cellulari, ignari che l’imprudente gioco si sarebbe trasformato di lì a poco in un terribile dramma. Tutti i testimoni e gli amici hanno trovato il comportamento del ragazzo inspiegabile. Ovvero, stavano lì sotto e, a un certo punto, quasi in automatico, lui parte e inizia la scalata. Forse per purissimo caso, mettiamola così, pochi mesi prima il ragazzo aveva postato su Facebook quanto segue: Se perdo la vita, fate attenzione alle pareti dietro le librerie, potreste trovarla voi. Seguitemi tranne se mi SUICIDO. Se perdo la vita, fate attenzione alle pareti dietro le librerie, potreste trovarla voi. (MAMMA è solo poesia, non sklerare). Parole seguite da una poesia intitolata Epitaph, decisamente un presagio in versi di quanto andrà ad accadere e che non riporto per pudore.

Chiaro che tra le due faccende non ci sia alcuna connessione se non la mia personale sincronicità nell’esserne venuto a conoscenza. Però ci sta un bel “però” sospeso… Soprattutto per il passaggio sulle pareti dietro le librerie che chissà con quanta consapevolezza cita Interstellar. Peraltro oggi, in una percezione “impazzita” della storia che si srotola lontano e vicino a noi, “tutto” appare collegabile. Vedi le stragi autenticamente rivendicate dal terrorismo islamico e quelle per “imitazione” o connessione neuronale, come quelle di Monaco e del treno in Svizzera. Siamo ancora, e sempre, dalle parti dell’Effetto Farfalla, della Teoria del Caos e delle piccole e grandi “anomalie” in grado di determinare variazioni a lungo termine in un sistema scalare. Uno scrittore troppo avanti per il suo tempo, Lovecraft, in certi casi inseriva “anomalie” più che verosimili all’inizio di qualche sua storia per sottolinearsi il disgregarsi della normalità percepita. Così HPL nelle prime pagine de Il richiamo di Chtulhu: Un trafiletto parlava di un suicidio avvenuto la notte a Londra: una persona, che viveva da sola, era saltata dalla finestra dopo aver lanciato un grido sconvolgente. Un altro trafiletto riportava la lettera delirante inviata al direttore di un quotidiano in Sud America, in cui un fanatico deduceva un futuro catastrofico dalle visioni che aveva avuto. Un dispaccio dalla California diceva che una colonia di teosofi aveva indossato tuniche bianche per un «glorioso adempimento» che non sarebbe arrivato mai, mentre articoli dall’India parlavano con cautela di gravi disordini locali avvenuti verso la fine di marzo. Orge voodoo si moltiplicavano ad Haiti, e corrispondenti africani riferivano voci orrende. Ufficiali americani nelle Filippine avevano trovato che alcune tribù erano in fermento in quel periodo, e alcuni poliziotti di New York erano stati aggrediti da levantini isterici nella notte tra il 22 e il 23 marzo. Anche l’Ovest dell’Irlanda era pieno di voci e leggende strane, e un pittore immaginifico di nome Ardois Bonnot esibì un blasfemo Paesaggio in sogno al Salone di Primavera di Parigi del 1926. Così numerosi erano i problemi segnalati negli ospedali psichiatrici, che solo un miracolo aveva impedito alla comunità medica di notare strani parallelismi e di trarne conclusioni ingannevoli. Se nell’elenco ci infilassimo le “voci” di Babilonia, gli strani suicidi degli ultimi mesi, le stragi “non” ufficiali e altro ancora di “anomalo”, potremmo incappare nel paradossale assioma di vivere una realtà lovecraftiana…

Il suono dell’apocalisse, scrive Danilo Arona il 29 settembre 2009 su "La luce oscura" · Di tanto in tanto ci s’imbatte in articoli (qualche volta, libri interi) in cui specchiarsi. E’ il caso di un pezzo che mi fa intravedere nuovi e pure sinistri percorsi, scritto da Cinzia Di Cianni e pubblicato su “La Stampa” del 9 settembre. Racconta del “Taos Hum”, il ronzio infinito ben definibile come “fantasma sonoro”, che migliaia di persone percepiscono con conseguenze disastrose nella cittadina di Taos in New Mexico, e più in generale dell’identico fenomeno che si sta espandendo un po’ dovunque su tutto il pianeta. Ne riporto gli stralci più significativi: “Il suo ronzare, un suono a bassa frequenza persistente come un’antica maledizione, viaggia per decine di chilometri nell’aria tersa, spingendo chi lo sente all’esasperazione e a volte a raptus di follia. E’ l’incubo di Taos, cittadina del New Mexico annidata su un altipiano a 2 mila metri d’altezza. Nel 1991 è arrivato il «Taos Hum», il fantasma sonoro, e da allora non se n’è più andato. Gli «hearers», quelli che avvertono il ronzio lamentano uno stato di malessere generale e sintomi anche gravi (emicranie, difficoltà respiratorie, attacchi di panico, insonnia). Non servono tappi per orecchie, ansiolitici, sonniferi. Alcuni disperati sono scappati da casa in piena notte, percorrendo centinaia di km alla ricerca dell’origine del ronzio. Ciò che è certo è che l’«Hum» è caratterizzato da una bassa frequenza, compresa fra 30 e 80 Hz, e quindi è difficilmente rilevabile tanto dagli strumenti quanto dall’orecchio (in altre parole, è un infrasuono, commento mio…). Già nel ’93 gli abitanti di Taos, esasperati, ottennero l’intervento di un team di esperti che, diretto da Joe Mullins della New Mexico University, coinvolse l’audiologo James Kelly e centri come il Los Alamos National Laboratory, il Phillips Air Force Laboratory e i Sandia National Laboratories. Si condussero rilevamenti acustici, geodinamici, magnetici, elettromagnetici e nel ’95 stilarono un rapporto che tuttavia non chiariva il mistero. Esclusero però l’origine geofisica, visto che l’area è poco sismica, e la responsabilità della locale rete elettrica, che emette frequenze a 60 Hz. Si sa che in natura i suoni a bassa frequenza sono generati da fenomeni diversi, come interazioni del vento, variazioni barometriche, tornado, onde oceaniche, valanghe, terremoti, attività vulcaniche, fino alle aurore boreali. Le più comuni fonti artificiali di infrasuoni sono invece motori, impianti industriali, reti elettriche, «pipeline», turbine eoliche. Ma nulla di tutto ciò risulta una possibile causa del «Taos Hum».”

Al che la Di Cianni allarga la forbice e riferisce che la casistica sta crescendo. Qua e là sul pianeta, a macchia di leopardo, quanto meno dai luoghi da dove giungono i resoconti (Alaska, Gran Bretagna, Australia…). Soprattutto in Gran Bretagna, in cui si detiene il poco simpatico primato e già si registra il primo suicidio da persecuzione di Hum. “Il «Bristol Hum» è il primo della serie, dato che ha conquistato i titoli dei giornali già dagli Anni 70. E oggi si registrano fenomeni a Londra e Leeds, oltre che nelle contee di Cheshire, Cornwall, Gloucestershire, Shropshire, Suffolk, Wiltshire. Tra gli episodi più recenti c’è quello del villaggio gallese di Minffordd, dove il Comune ha installato una serie di strumenti per individuare le cause del ronzio, e quello australiano del «Bondi Hum», nella celebre località balneare vicino a Sydney. Adesso gli «hummers» hanno costituito associazioni e gruppi di sostegno, mentre la «Low Frequency Noise Sufferers Helpline» di Southampton ha già ricevuto 2 mila richieste di aiuto e nuovi casi sono segnalati ogni settimana. Gli studi sul fenomeno restano scarsi, anche se la prima conferenza sul tema fu tenuta alla Royal Society of Medicine di Londra nell’89. Nel 2006 il neozelandese Tom Moir, dell’Università di Massey, ha registrato l’«Auckland Hum» a una frequenza di 56 Hz, mentre ora David Baguley, audiologo dell’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge, lavora a un progetto pilota con la Salford University, convinto che, per cause sconosciute, alcuni soggetti diventino ipersensibili a determinate frequenze, innescando un circolo vizioso che conduce a un’ansia incontrollabile. Ma il mistero è tutt’altro che risolto.”

Sin qui l’ottimo articolo della Di Cianni, che personalmente mi fa intravedere un ben altro panorama. Ovvero, che gli «hummers» siano ben di più e non affatto localizzati. Parto da un dato personale ed empirico: io, nel mio infimo, conosco più d’una persona che percepisce il misterioso ronzio. Io stesso mi reputo vittima, più che occasionale, del fenomeno. Se così stanno le cose, in Italia non siamo affatto pochi. E infatti questo forum di discussione, facilmente reperibile in rete, me ne offre ampia conferma. Tutta gente a posto, non amateur del Lato Oscuro come il sottoscritto. Allora? Allora, mentre la scienza ci studia e ci organizza convegni, si può azzardare qualche ipotesi. Ad esempio, pensare a quelle onde presismiche “orizzontali”, quasi impercettibili, che però sono in grado di provocare un suono, anzi un infrasuono compreso tra i 2 e i 12 Hz (sarebbe interessante poter censire se all’Aquila e zone limitrofe esista chi sia stato oppresso da un qualche «hum» abruzzese…), che gli animali — uccelli, gatti e cani — sembrano in grado di percepire causa la predisposizione del loro apparato uditivo. Da qui in realtà deriverebbe la loro discussa “preveggenza” in merito ai terremoti. E anche quella di tanti bipedi umani i cui sensi paiono essere assai “animali”. Ma si può anche andare oltre e puntare verso il dominio della Luce Oscura. Chi segue questa rubrica e la mia produzione in genere sa che esiste, tanto in Italia quanto in tutto l’orbe terracqueo, una comunità virtuale chiamata Final Dreamer o, più ottimisticamente all’italiana, “coloro che sognano la Grande Onda”. Non sto a ripetervi tutta quanta la storia (che peraltro trovate anche qui, su Carmilla), che si basa essenzialmente sulla constatazione che migliaia di persone condividono tutte le notti più o meno lo stesso sogno, quello della ciclopica onda “finale” che ci spianerebbe tutti quanti ad altezza zero… Sapete anche che le ipotesi più ardite in merito ipotizzano in realtà non un’onda acquatica, ma un’onda quantica o, meglio, una turbolenza cosmica — già in atto — che si sta esprimendo attraverso l’impatto sonoro di una vibrazione in grado di colpire la Terra, viaggiando tra le dimensioni, e di creare una serie di ripercussioni tanto sul piano materiale che su quello sottile ed energetico. In questo momento starebbe appunto vibrando una sorta di “nota di fondo” universale, in primo luogo viene avvertita da coloro che condividono i sogni, e poi da tutti gli “altri”, «hummer» in testa. Naturalmente questa nuova “nota di fondo” universale darà un turbo, potenzierà le persone e cose che possiedono vibrazioni a essa compatibili, mentre dall’altra parte chi avrà pensieri e abitudini disarmoniche con tanto e disturbante “rumore di fondo” del cosmo riscontrerà forti difficoltà, che andranno dalle nevrosi e psicosi fino alla pazzia aggressiva, con tutte quelle conseguenze di cui leggiamo ogni giorno sui giornali. In altre parole, l’Hum — che in altra sede ho personalmente ribattezzato come buuuzzzquantico — annuncia lo tsunami cosmico, attorno al quale l’aneddotica e l’editoria del 2012 si stanno sprecando anche con notevoli risultati economici. Peraltro, anche nella fisica quantistica si parla di “stati vibrazionali della realtà”, per effetto dei quali non siamo affatto in grado di percepire con gli occhi realtà vibratorie quadrimensionali, ma forse di “udirle”. E sappiamo anche che il nostro pianeta — molti scienziati lo ripetono da anni — sta mutando la propria vibrazione dimensionale. Gli esseri umani sono connessi col pianeta in cui vivono in molte maniere: tramite il campo elettrico del cervello, la massa gravitazionale del proprio corpo o le polarità magnetiche del corpo astrale. Tramite queste connessioni, la Terra è in grado d’influenzare gli esseri umani con il proprio campo elettromagnetico/gravitazionale. E forse semplicemente coloro che sognano l’Onda – che sono sempre più numerosi – si stanno connettendo con la colonna sonora del suo arrivo. Sono giorni confusi, anche perchè insieme alla moltitudine di attentati e mini-attentati che si stanno susseguendo, i media continuano ad indirizzare la nostra attenzione verso gli assassini, e mai verso i possibili mandanti. E così ci perdiamo tutti a discutere se un attentatore fosse stato “radicalizzato” di recente oppure no, dove avesse passato le ultime settimane, che cosa abbia detto di preciso durante l’attentato, eccetera. Non dovremmo invece dimenticare che gli assassini si possono programmare con grande facilità, rendendoli dei semplici strumenti al servizio di giochi molto più grandi e complicati di loro. E se quello che vedrete è stato possibile 50 anni fa, provate solo ad immaginare quello che è possibile fare oggi, con le nuove tecniche di condizionamento mentale.

Il progetto MKULTRA, scrive Massimo Mazzucco. O meglio…MK-ULTRA, si riferisce ad una serie di attività svolte dalla CIA tra gli anni cinquanta e sessanta che aveva come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento di determinate persone (cosiddetto controllo mentale). Il progetto non è mai stato reso ufficialmente pubblico dalla CIA, ma vi sono varie testimonianze dirette che riferiscono di esperimenti condotti da personale dell’intelligence. Tali esperimenti prevedevano la somministrazione dell’ipnosi, sieri della verità, messaggi subliminali, LSD ed altri tipi di violenze psicologiche su cavie umane. Uno degli scopi del progetto era quello di modificare il livello di percezione della realtà di alcune persone, costringendole a compiere atti senza rendersene conto; una delle ipotesi, vuole che la CIA fosse interessata alla possibilità di creare degli assassini inconsapevoli. Nel 1977, grazie alla legge sulla libertà di informazione, furono derubricati alcuni documenti che testimoniavano la partecipazione diretta della CIA al programma MKULTRA.  Il progetto fu portato all’attenzione dell’opinione pubblica per la prima volta dal Congresso degli Stati Uniti e da una commissione chiamata Rockfeller Commission.

Le Armi ad Energia diretta possono far cambiare le nostre abitudini. Coloro che utilizzano queste armi, possono connettersi, interfacciarsi con noi tramite i loro computer, con connessione ad internet, attraverso il Neural Remote Monitoring (RNM), un software che permette di interfacciarsi con il web e poi controllare la persona “bersaglio”. Il controllo mentale può avvenire mediante altri dispositivi psicotronici satellitari che vengono utilizzati da gruppi paramilitari (o servizi segreti deviati) che sono al servizio della potente loggia massonica della CABAL-Illuminati. Il dispositivo psicotronico utilizzato con il Neural Remote Monitoring – Monitoraggio Remoto Neurale (RNM) si chiama “Silent Sound Spread Spectrum or SSSS or s-quad mind control signal generator”, ecco la foto di una parte di queste Armi per il controllo mentale (foto sotto). Il Rilevamento di Onde Cerebrali a distanza avviene quindi attraverso il web o attraverso la corrente elettrica di casa. Essere vittima di queste armi non letali ad energia diretta satellitari è molto semplice. Infatti i torturatori memorizzano a distanza (10/20 metri, anche attraverso un muro) le onde cerebrali della vittima puntando una specie di telecomando che potrebbe avere una telecamerina ad infrarossi o uno schermetto in cui indica il picco di frequenze cerebrali da memorizzare (esempio Signal Spectrum analyzer), così sono in grado di realizzare tutto quello che descriverò in seguito. Una volta avvenuta la memorizzazione si vedrà sul computer neurale (NRM) e altri dispositivi psicotronici satellitari abilitati, il pensiero e quello che vede la vittima e si potranno provocare moltissime cose al corpo. Con la memorizzazione delle onde cerebrali il proprio corpo è come se fosse un cellulare satellitare, in cui potrà trasmettere e ricevere dati e altre cose... dal computer neurale satellitare in qualsiasi luogo si trovi la vittima.

Nel video registrato dal ricercatore Emiliano Babilonia nella sua abitazione, si può osservare come si può essere vittima del controllo neurale e delle armi ad energia diretta dei Progetti MK-Ultra e Monarch. "Uditori di voci" e tecnologia satellitare militare deviata, possibile? Si chiede Nibiruano il 10 Dicembre 2016. Oramai è qualche anno che seguo notizie di cronaca riguardanti i famosi "uditori di voci", ovvero persone che inspiegabilmente, dall'oggi al domani (ovvio non tutti) compiono atti criminosi (spesso delitti) poichè dicono di sentire delle voci nella loro testa che gli ordinano di compiere alcune azioni...ora, mi sta bene che molti possono passare per pazzi, ma non posso credere che lo siano tutti...sia giovani che persone normalissime. Molti dicono che possa centrare la possessione, ma da un po’ di tempo vedo un'altra alternativa per me plausibile. Anzi, in realtà sono un paio d'anni che seguo questa strada, ma prima di espormi ho cercato di seguire un po’ di più la faccenda. Sto parlando di Emiliano Babilonia, se non ho capito male è un tecnico specializzato in radiofrequenze e telecomunicazioni (sono ben accette le correzioni), e da molti anni dice di sentire delle voci. All'inizio si pensava matto, poi (proprio per il lavoro che faceva) ha scoperto che queste voci che sente sono artificiali e sono opera di una nuova tecnologia satellitare usata da apparati militari deviati che testano su persone scelte come cavie. Ovviamente non essendo nella testa di queste persone non si può sapere cosa sentono e se sentono, ma ricollegandomi ai fatti di cronaca che vi dicevo prima secondo me le due strade si possono sovrapporre, nel senso che qualche omicida uditore di voci sarà si matto, ma forse alcuni non lo sono e sono vittime inconsapevoli di questi esperimenti militari... voi cosa ne pensate a riguardo? secondo me questa tecnologia è fattibilissima, sono pressoche sicuro che esista. Me lo sento che i militari possono fare cose così avanzate come ho sempre sostenuto...

ps. Da quando ha reso pubblici i suoi video riceve moltissime testimonianze da tutta Italia di persone che hanno lo stesso problema...ed in molti hanno cominciato a denunciare. Addirittura ultimamente ha acquistato anche attrezzature speciali ed elettroencefalogrammi che testimoniano le attività del suo cervello mentre viene usato come cavia...si possono trovare i video su youtube è stato anche ospite a bordernights ed è in contatto anche con Rosario Marcianò e altri siti alternativi.

«Risposta #1 il: 11 Dicembre 2016, 10:08:22 am». Immaginate di conoscere già la storia di Emiliano Babilonia (che la racconta quasi giornalmente da anni) e ad un certo punto incappate nel video qui sotto...cosa pensereste? che il ragazzo è sicuramente matto? posseduto come crede lui stesso?  Sì, forse, se babilonia non avesse messo la pulce sicuramente sì...ma a me personalmente fa riflettere...e se qualcuno usasse questo ragazzo come cavia, per vedere come si comporta l'essere umano mettendolo in situazioni conflittuali? il ragazzo dice di essere perseguitato tutto il giorno, qualsiasi ora, le voci gli suggeriscono azioni violente, proprio come ad emiliano o altri autori di delitti violenti...come mai queste voci non sono mai buone? del tipo anziche "dai un pugno", "fai una carezza"? se fosse vero, oltre ai test, chi li svolge si divertirebbe anche...tanto chi è capace di effettuare queste cose figuriamoci se poi ha delle remore etiche...

«Risposta #2 il: 11 Dicembre 2016, 10:50:41 am». Se è vero, si sono appoggiati ad un fenomeno antico. Da che mondo è mondo "le voci" sono esistite. Tre erano le possibilità: disturbi psicologici, possessione, estasi. 

Che ci siano armi sofisticate in grado di usare il cervelli di soldati, propri o nemici, è poco ma sicuro. 

«Risposta #3 il: 11 Dicembre 2016, 10:56:45 am». Citazione da: Angela74 - 11 Dicembre 2016, 10:50:41 am

Se è vero, si sono appoggiati ad un fenomeno antico. Da che mondo è mondo "le voci" sono esistite. Tre erano le possibilità: disturbi psicologici, possessione, estasi. Che ci siano armi sofisticate in grado di usare il cervelli di soldati, propri o nemici, è poco ma sicuro. Sì, sì, verissimo Angela, ci sono sempre state, ma ad oggi una tecnologia del genere pensa cosa potrebbe fare...anche nel progetto Blue Beam si parla di far sentire voci a tutta la popolazione nello stesso momento...stiano testando questo ma per ora individualmente? logico, non possono testarlo sulle masse...La terza fase avrà a che fare con le nuove tecnologie di comunicazione telepatica: le microonde ELF (extremely low frequency), VLF (very low frequency) ed LF (low frequency). Attraverso un bombardamento di impulsi di radiazione ogni singolo individuo del pianeta sarà persuaso di intrattenere un rapporto di comunicazione diretta con il nuovo dio. Il bombardamento sarà effettuato mediante satellite, e provocherà una profonda interazione con il pensiero individuale, determinando il fenomeno noto come pensiero diffuso artificiale. Lo studio e utilizzo di tali tecnologie, usate anche per il famigerato programma MK-Ultra sono stati dimostrati in numerose occasioni.

«Risposta #4 il: 11 Dicembre 2016, 11:40:54 am». Si dice, poi non so, che fin dal 1905 i russi hanno cominciato a prendere in considerazione e studiare i fenomeni non convenzionali nel quadro militare. Come li spionaggio telepatico. Adesso si parla di psywar. Da tempo la psicologia fa parte della vita in tutti gli ambiti, relazioni internazionali a livello politico, marketing, viene studiato come agiscono le masse attraverso internet, campo anche dei servizi, etc. Molte tecniche sono arrivate al pubblico. Le Armi della Persuasione, secondo Robert Cialdini, ovvio che hanno bisogno di qualcosa in più per essere un passo avanti.

«Risposta #5 il: 11 Dicembre 2016, 11:52:55 am». In effetti se è vero (e potrebbe anche esserlo perché ormai succede di tutto) cercano di disturbare(danneggiare) la pineale rolleye.

«Risposta #6 il: 11 Dicembre 2016, 11:57:56 am». Genitori uccisi, Tagliata sente le voci, il giudice rinuncia ad interrogarlo. Antonio Tagliata sente “le voci” e dice di non riuscire a connettere i pensieri. Il giudice minorile che avrebbe dovuto sentirlo questa mattina ad Ancona ha preso atto della situazione e ha rinviato l'interrogatorio. Interrogatorio importante per definire la posizione della sua fidanzatina di 16 anni, inchiodata in carcere dalle sue dichiarazioni. «Quando ero davanti ai suoi genitori e il padre si è fatto aggressivo, lei ha urlato: spara, spara» ha messo a verbale nel primo interrogatorio. La vicenda è quella del doppio omicidio di via Crivelli, ad Ancona. Quando Tagliata uccise i genitori della ragazzina, Fabio Giacconi e Roberta Pierini, perchè si opponevano alla loro relazione sentimentale. 

«Risposta #7 il: 11 Dicembre 2016, 13:31:32 pm». La strada della possessione non è da sottovalutare, ma rimanendo più a livello umano potrebbe essere l'evoluzione del progetto Monarc o MK ultra dagli anni 80 sai quanto si saranno evoluti in quel campo sti criminali......

«Risposta #8 il: 11 Dicembre 2016, 13:46:43 pm». Citazione da: vitruviano - 11 Dicembre 2016, 13:31:32 pm

La strada della possessione non è da sottovalutare, ma rimanendo più a livello umano potrebbe essere l'evoluzione del progetto Monarc o MK ultra dagli anni 80 sai quanto si saranno evoluti in quel campo sti criminali...... hanno tecnologie almeno 20/30 anni avanti a quelle che conosciamo noi...se non di più...

«Risposta #9 il: 11 Dicembre 2016, 14:10:57 pm». Citazione da: vitruviano - 11 Dicembre 2016, 13:31:32 pm

La strada della possessione non è da sottovalutare, ma rimanendo più a livello umano potrebbe essere l'evoluzione del progetto Monarc o MK ultra dagli anni 80 sai quanto si saranno evoluti in quel campo sti criminali......Qualunque sia la causa, secondo me, la responsabilità rimane del singolo individuo oggetto della manipolazione. Bisogna essere predisposti a compiere determinate azioni malvagie. E nel libero arbitrio è contemplata proprio la possibilità di resistere a determinate tentazioni. Penso che il Male inteso come entità ostacolatrice possa ai giorni nostri impossessarsi dell'individuo (che, ripeto, sia predisposto) anche attraverso strumenti più o meno tecnologici o anche attraverso l'uso di droghe di un certo tipo, come è accaduto attraverso oggetti di grande potere (vedi la lancia di Longino ossessione vera e propria nelle mani di Hitler).

«Risposta #10 il: 12 Dicembre 2016, 06:12:08 am». Avete mai sentito parlare di HARBAR? Pare sia una patologia provocata da extraterrestri, l'ho scoperta leggendo un link del fisico Gianpiero Abbate, sconvolge il libero arbitrio...

«Risposta #11 il: 12 Dicembre 2016, 09:53:38 am». Non proprio. Gli extraterrestri non c'entrano nulla. Questo è un articolo di Abbate, che riprende temi già sviluppati da Siragusa, il quale aveva esperienze di canalizzazione nelle quali identificava gli esseri che si presentavano nelle sue visioni come alieni: "...gli alieni come voi ci chiamate". Dall'articolo si desume chiaramente che altre sarebbero le cause del cosiddetto Harbar. Ed il libero arbitrio è proprio lo strumento indispensabile, secondo l'autore, per resistere e sconfiggere questa specie di virus cerebrale. Attentati, delitti e Harbar.

«Risposta #12 il: 12 Dicembre 2016, 10:23:45 am». Questo e   quello che   successo   all’ultimo evento di cronaca nera successo, ma ricordiamoci la strage di Erba ed il delitto di Erika e Omar sono tutti fatti di cronaca che riguardano ciò che ha detto terrestre, cioè sono tutte persone predisposte a fare del male, cioè hanno ceduto a   delle   tentazioni che hanno   avuto, ed attraverso il libero arbitrio hanno scelto cosa fare. La Taroni racconta a Cazzaniga di un suo colloquio con uno psichiatra. «Io ogni tanto ho questa voglia di uccidere qualcuno, ne ho bisogno», «Ne hai parlato con la psichiatra?» «Sì, ma di me ha detto: però non lo fa», «Ma lei non sa che l'hai fatto».

«Risposta #13 il: 12 Dicembre 2016, 10:27:57 am». In questo topic vorrei parlare specificatamente della possibilità dell'esistenza di una tecnologia del genere, quindi se possibile evitiamo di parlare di canalizzazioni, possessioni etc etc e comunque il cervello funziona con impulsi elettrici e frequenze, se interferisci fisicamente hai voglia a parlare di libero arbitrio... esattamente come uno a cui si somministra un sonnifero...vagli a dire che dipende da lui se addormentarsi o meno....

«Risposta #14 il: 12 Dicembre 2016, 10:35:25 am». Spiego meglio i post   di terreste ed i miei: allora il post di terrestre dice che   esiste   una scienza o meglio delle tecnologie   che ti   incita   ad fare   certe azioni.  Attraverso queste onde di cui poi parli pure tu, alcuni le   accettano e altri no e qui entra   il libero arbitrio, cioè esistono persone che queste frequenze le   esaltano cioè le accettano   e fanno ciò di cui sentono e persone invece   che resistono a ciò di cui sentono e   non fanno   quegli efferati   omicidi. Spero di essere stato chiaro.

«Risposta #15 il: 12 Dicembre 2016, 10:53:36 am» Per me non è chiaro un bel niente... più particolari e dettagli per favore?

«Risposta #16 il: 12 Dicembre 2016, 10:58:02 am». Citazione da: LEONIDA - 12 Dicembre 2016, 10:35:25 am. Spiego meglio i post   di terreste ed i miei: allora il post di terrestre   dice che   esiste   una scienza o meglio delle tecnologie   che ti   incita   ad fare   certe azioni.  Attraverso queste onde di cui poi parli pure tu, alcuni le accettano e altri no e qui entra   il libero arbitrio, cioè esistono persone   che queste frequenze le   esaltano cioè le accettano   e fanno ciò di cui sentono e persone invece   che   resistono a   ciò di cui sentono e   non fanno   quegli efferati   omicidi. Spero di essere  stato   chiaro . Grazie mille Leonida. Tra l'altro non sono io a sostenere queste cose, e al riguardo mi concedo il beneficio del dubbio (pur constatando con stupore l'esattezza di alcune intuizioni profetiche di Siracusa risalenti a trent'anni fa), ma volevo solo fare chiarezza sull'argomento Harbar introdotto da Mercuzio, che mi sembrava essere in topic.

«Risposta #17 il: 12 Dicembre 2016, 13:58:12 pm». Grazie per i chiarimenti, per quello che mi riguarda rimangono sempre dei forti dubbi...nel senso che che se esistono queste armi, le vedo proprio come armi fisiche, non psicologiche...per la stessa ragione per cui, agendo sui microtuboli (se non ricordo male) si riesce a far perdere coscienza ad una persona ad esempio...ma se mi dite che avete approfondito anche in tal senso vi credo, o meglio, mi lascio aperta una porta per approfondire personalmente...

«Risposta #18 il: 12 Dicembre 2016, 14:09:59 pm». Una voce che solo tu puoi sentire: Proiettore di Sonic di DARPA. Autore: Sharon Weinberger. Sharon Weinberger Sicurezza. Immaginate un'arma che crea un suono che tu solo puoi sentire. Fantascienza? No, questo è un settore che ha un solido fondamento nella realtà. L'Air Force ha sperimentato delle microonde che creano suoni nella testa delle persone (che hanno chiamato un possibile strumento di guerra psicologica), e le tecnologie americane possono inviare un "fascio" di suoni a target specifici con il loro brevetto Hypersound (sì, ho sentito / visti dimostrazioni su altoparlanti, e sono incredibilmente efficaci). Adesso la Defense Advanced Research Projects Agency sta saltando sul carro con il loro nuovo programma di "Proiettore sonico": L'obiettivo del programma "Proiettore Sonico" è quello di fornire alle forze speciali un metodo di comunicazione audio occulta a distanze di oltre 1 km. La tecnologia del proiettore sonico è basata sull'interazione non lineare del suono in aria, trasformando un segnale ultrasonico in un suono udibile. 

Il proiettore sonico sarà progettato per essere un sistema portatile, utilizzando la tecnologia del trasduttore e elaborando con algoritmi il segnale acustico ad alta potenza in modo che suoni incomprensibile a tutti tranne cha al bersaglio scelto. Il sistema del proiettore sonico potrebbe essere usato per nascondere le comunicazioni tra forze per operazioni speciali e missioni di salvataggio degli ostaggi, o per interrompere le attività nemiche. Ecco la domanda del giorno: se i militari dovessero inviare voci nella testa di qualcuno, cosa direbbero?

«Risposta #19 il: 12 Dicembre 2016, 17:30:05 pm». Citazione da: sik - 12 Dicembre 2016, 14:09:59. Autore: Sharon Weinberger. Sharon Weinberger Sicurezza. Apperò.  

«Risposta #20 il: 12 Dicembre 2016, 23:02:58 pm» Citazione da: universe - 12 Dicembre 2016, 17:30:05 pm, apperò. Più terra-terra la tecnologia pubblica, che però è japu: precisissimi raggi sonori dalle caratteristiche: Dietro la griglia frontale sono presenti 44 diffusori posizionati con precisione...Questi raggi sonori sono proiettati verso le pareti e il soffitto, per essere re-diretti accuratamente verso la posizione di ascolto...Il Primo YSP in Grado di Creare Canali in Altezza [nelle tue orecchie] Utilizzando Raggi Sonori Prodotti da Diffusori Dedicati il tutto con continua regolazione: ... è in grado di regolare - manualmente o automaticamente - l'angolazione dei raggi sonori diretti al soffitto per raggiungere la posizione d'ascolto. Anche se la posizione d'ascolto cambia in relazione allo schermo sarete in grado di ottenere uno straordinario effetto dei canali alti per un surround 3D estremamente naturale, anche con sistemi poco costosi... La YSP-4300 permette di ottenere un reale (non virtuale) suono surround producendo dei veri e propri raggi sonori ed utilizzando un processore tecnologicamente avanzato per controllare la loro direzione...gli effetti, con un modello ancora più economico. Il proiettore sonoro è dotato di un microfono per fare la taratura automatica della diffusione del suono e dare l'effetto surround in uno specifico punto della stanza. Il risultato, ed ero molto scettico, a parer mio è ottimo, anche su ambienti grandi (dove l'ho provato la prima volta). In dieci minuti si fa la taratura (comunque editabile... se telecomando, configurazione e sorgente sonora non è in mano ai militari nemmeno per un istante, ne compro poi una... [visto i prezzi...]

«Risposta #21 il: 13 Dicembre 2016, 09:52:29 am». La strana storia di Guido: sente una voce da oltre 40 anni ma non è malato, scrive Adnkronos Salute il 18 settembre 2016. Lo psichiatra: "C'è un popolo nascosto di 'uditori' che non ha nessuna patologia psichica. Sono convinto che le voci nella testa non siano sovrannaturali, ma una spia di una spiritualità profondissima dell'individuo". Tradito dalla voce che accompagnava in segreto le sue giornate da più di quarant'anni. A raccontare all'Adnkronos Salute la singolare storia di Guido (nome di fantasia), un uomo di circa 50 anni che sente una voce femminile "dolce e consolatoria" parlargli da quando ne aveva 7-8, è lo psichiatra Tonino Cantelmi, professore di psicologia dello sviluppo alla Lumsa. "Il suo caso mi ha ricordato quello di un altro paziente, un docente di biologia, che sentiva due voci pur in assenza di altri disturbi psichici. Anche nel caso di Guido i controlli hanno dato esito negativo". "Ecco perché - dice l'esperto - sono convinto che esista un popolo di uditori di voci, persone che si nascondono perché hanno imparato che gli altri sono sconcertati da questa loro peculiarità, anche se visite ed esami certificano l'assenza di schizofrenia o altri disturbi psichici". Per Cantelmi "sentire le voci e dunque avere delle allucinazioni uditive non è sempre o necessariamente un sintomo di psicosi o di schizofrenia che possono essere affrontate con la psicoterapia. Prova ne è il caso di Guido, che non presenta alcun particolare disturbo, a parte la voce nella sua testa". A far uscire l'uomo allo scoperto, qualche tempo fa, il fatto di essersi sentito tradito dalla voce. "Due settimane prima di contattarmi, questo soggetto era andato in pizzeria con la moglie, il fratello e la cognata. Qui, nel corso di una discussione per spiegare il suo recente nervosismo, Guido è scoppiato in lacrime rivelando ai familiari sconcertati di essere crollato perché negli ultimi tempi la voce, che sentiva fin da piccolo, lo aveva tradito. In pratica, gli aveva promesso un successo straordinario sul lavoro, che invece non si era mai avverato. La sua fiducia nella voce, che fin da bambino lo accompagnava, lo rincuorava in vista di prove ed esami e lo consolava, preconizzando successi e fortune, si era sgretolata". Dopo un breve passaggio da un sacerdote, l'approdo di Guido dallo psichiatra. "Ma la visita non è stata risolutiva: a parte la voce, l'uomo non presenta nessun particolare disturbo. Questo mi ha portato a esaminare la cosa da un nuovo punto di vista: esiste un piccolo popolo di uditori di voci, nascosto e silenzioso, anche in Italia. Ho fatto delle ricerche e ho visto che all'estero esistono già associazioni di uditori di voci non patologici che reclamano riconoscimento e dignità. Sono convinto che queste persone nella storia umana ci siano sempre state", dice Cantelmi. E solo in alcuni casi sarebbero uscite allo scoperto. "Queste persone hanno imparato a nascondere il loro segreto, per non sconcertare gli altri o essere prese per pazze. In assenza di patologie sono convinto che le voci possano essere una forma di spiritualità interiore - prosegue lo psichiatra - 'spia' di un meccanismo di funzionamento del cervello incredibile e ancora sconosciuto. Probabilmente - ribadisce - queste voci hanno accompagnato imprese straordinarie, come quella di Giovanna d'Arco. Insomma, occorre studiare meglio le allucinazioni uditive, perché non è detto che siano patologiche. E proprio per questo nel 2014 voglio organizzare un evento per dar voce e restituire orgoglio a chi sente le voci. Sto seguendo alcuni pazienti di questo tipo e attraverso altri colleghi sto cercando di entrare in contatto con queste persone. Sono convinto che le voci nella testa non siano sovrannaturali, ma una spia di una spiritualità profondissima dell'individuo", conclude.

«Risposta #22 il: 12 Febbraio 2017, 16:06:27 pm». Domani parte su Sky la serie "Legion" ...sembra che il personaggio senta delle voci...giuste per dire che pare che queste voci vadano di moda... 

« Risposta #23 il: 27 Aprile 2017, 23:15:50 pm » Citazione da: Universe - 11 Dicembre 2016, 10:56:45 am. Si si, verissimo Angela, ci sono sempre state, ma ad oggi una tecnologia del genere pensa cosa potrebbe fare...anche nel progetto Blue Beam si parla di far sentire voci a tutta le popolazione nello stesso momento...stiano testando questo ma per ora individualmente? logico, non possono testarlo sulle masse...La terza fase avrà a che fare con le nuove tecnologie di comunicazione telepatica: le microonde ELF (extremely low frequency), VLF (very low frequency) ed LF (low frequency). Attraverso un bombardamento di impulsi di radiazione ogni singolo individuo del pianeta sarà persuaso di intrattenere un rapporto di comunicazione diretta con il nuovo dio. Il bombardamento sarà effettuato mediante satellite, e provocherà una profonda interazione con il pensiero individuale, determinando il fenomeno noto come 'pensiero diffuso artificiale.' Lo studio e utilizzo di tali tecnologie, usate anche per il famigerato programma MK-Ultra sono stati dimostrati in numerose occasioni. Condivido l'idea generale...non possono però costringerti a vibrare a una frequenza diversa dalla tua...verrebbe meno il libero arbitrio... Quindi immagino che non tutti siano manipolabili...predisposizione! A che pro? Per capire se funziona devono fare in modo che la gente ne parli...ma le persone non ammettono facilmente di sentire voci...un piccolo gruppo creato apposta potrebbe attirare "vittime"... Perché... o sanno già che funziona e non serve testarlo, o per testarlo devono raccogliere prove!

«Risposta #24 il: 27 Aprile 2017, 23:21:47 pm». Citazione da: Odette - 27 Aprile 2017, 23:15:50 pm. Condivido l'idea generale...non possono però costringerti a vibrare a una frequenza diversa dalla tua...verrebbe meno il libero arbitrio... Quindi immagino che non tutti siano manipolabili...predisposizione! A che pro? Per capire se funziona devono fare in modo che la gente ne parli...ma le persone non ammettono facilmente di sentire voci...un piccolo gruppo creato apposta potrebbe attirare "vittime"... Perché... o sanno già che funziona e non serve testarlo, o per testarlo devono raccogliere prove! Se viene meno il libero arbitrio, bisognerebbe allora imparare a proteggere la mente...

«Risposta #25 il: 31 Maggio 2017, 20:23:51 pm». Modena, sente la voce di Berlusconi in testa e distrugge un'auto voce di Berlusconi: scende in strada e distrugge un'auto.

«Risposta #26 il: 31 Maggio 2017, 20:54:06 pm». Ma nel senso che l'aveva sentita provenire dall'auto?  Se è così è sano di mente. Al limite si è sbagliato.

«Risposta #27 il: 21 Luglio 2017, 19:24:18 pm» Un altro uditore.

«Risposta #28 il: 23 Luglio 2017, 00:26:07 am». Citazione da: universe - 12 Febbraio 2017, 16:06:27 pm, domani parte su Sky la serie "Legion" ...sembra che il personaggio senta delle voci...giuste per dire che pare che queste voci vadano di moda... che il sentire voci diventi la normalità. ..così la loro arma diventerebbe di massa dopo il lavaggio di cervello delle masse ...e così ti riduco al minimo il libero arbitrio e la facoltà di decidere se ascoltare o meno...Sicuramente c'è questa tecnologia  per fare sentire voci individuali e fare   compiere determinato atti   Saranno 50 anni che  vi sono programmi di controllo mentale in ambito militare. Sicuramente hanno sviluppato tecnologie sofisticate.

«Risposta #29 il: 23 Luglio 2017, 07:11:28 am». Citazione da: KillerMoon - 23 Luglio 2017, 00:26:07 am, inizieranno a sdoganare l'argomento fra i giovanissimi così che il sentire voci diventi la normalità...così la loro arma diventerebbe di massa dopo il lavaggio di cervello delle masse ...e così ti riduco al minimo il libero arbitrio e la facoltà di decidere se ascoltare o meno...Sicuramente c'è questa tecnologia  per fare sentire voci individuali e fare   compiere determinato atti   Saranno 50 anni che  vi sono programmi di controllo mentale in ambito militare...sicuramente hanno sviluppato tecnologie sofisticate. Credo che la TV giochi un ruolo importante, abbastanza tecnologicamente semplice ed immediata, in Italia poi, spinge a votare diversi partiti, e screditarne altri, i film sono la moda del momento... E' abbastanza strano sentire qualche utente, di solito neo-mamma o neo-papà, che non ne vede neanche l'ombra... ma, tuttavia, rimangono abbastanza immuni ad alcune opinioni, confrontarsi con loro ti fa capire come a volte sono ancorati con i piedi per terra, rispetto a chi, vive condizionato, poi è palese come osservino le basi della nostra comunità ed abbiano un occhio più critico e meno appannato dal "non fa niente" od al "va bene così". Non che magicamente imparino a sintetizzare velocemente gli "eventi" così di colpo, ma a veder le cose così come sono e per quello che sono... Questo, solo perchè non ne hanno tempo e probabilmente questo è il motivo della loro salvezza! Dal mio punto di vista è inquietante!

Emiliano Babilonia scopre dei Medici deviati che camuffano le reali tecnologie che rendono le masse uditori di voci oppure cavie umana coscienti radio pilotate ANIMOIDI. L'articolo e stato pubblicato anche su SEGNI DAL CIELO di Massimo Fratini. Emiliano Babilonia su Segni dal Cielo - esclusiva mondiale. Emiliano Babilonia ricercatore e cavia umana dopo tantissimi test e analisi da lui fatte che trovate su youtube - Angeli Custodi mk ultra italia - Emiliano Babilonia - dice siamo irradiati da una tecnologia narcotizzante che ipnotizza le masse con le radio frequenze della rete elettrica nazionale ,,, che manipola la frequenza BETA ( di 50 / 60 HZ ) da continua ad alternata ,,, come un elettroshock continuo ,,,  interagendo con il sistema nervoso centrale rendendoci dei zombi radio pilotati Animoidi e quando usciamo dallo stato catatonico sentiamo le voci e cosi perdiamo subito la credibilità e siamo subito definiti dei schizofrenici e malati di mente, invece siamo solo cavie umane coscienti con lavaggi del cervello continui. 

LE ASSOCIAZIONI - La frequenza del fenomeno nella popolazione generale è comunque tale che ha portato alla costituzione in diversi Paesi di associazioni di persone che «sentono le voci». Associazioni che recentemente si sono unite nel network. La Rete accoglie decine di storie analoghe anonimamente raccontate sui blog. Alla ricerca di simili. Per non sentirsi soli e anormali. Di allucinazioni verbali si parla a Roma da oggi al 18 febbraio, nell'ambito del congresso della Società italiana di psicopatologia (Sopsi). Presente anche il massimo esperto mondiale in questo campo: Ralph Hoffman, dell'università di Yale. Sta studiando, con la risonanza magnetica funzionale, le diverse aree cerebrali attivate nel momento in cui si sentono le voci: in assenza di un disturbo psicotico, sono le stesse che si "attivano" nel dormi-veglia. Quelle che emettono le onde alfa registrabili dall'elettroencefalogramma. Le stesse eccitate quando si entra in meditazione.

CHI NE SOFFRE - In Italia soffrono più o meno ufficialmente di allucinazioni uditive oltre due milioni di persone. Ma si stima che possano essere anche il doppio, proprio perché si tende a non parlarne. Stesso discorso a livello planetario: oltre 140 milioni, altrettanti di cui non si sa. E come dar loro torto: in passato molti hanno finito la loro vita in un manicomio per questo. E' sempre accaduto dalla notte dei tempi, se non si veniva considerati Cassandre o soggetti in linea diretta con le divinità. Altri semplicemente tollerati perché geniali: pittori quali Vincent Van Gogh e Ligabue ne sono esempio. Voci o rumori che non provengono dall'esterno, ma dal proprio interno.

L'ALLUCINAZIONE - il ricercatore Emiliano Babilonia dopo numerosi test che potete trovare sul web - con numerose testimonianze e dirette radio web (Emiliano Babilonia spreaker) lui dice siamo tutti aure sintetiche animonidi radio pilotate. L'allucinazione è una percezione che si manifesta in assenza di una reale stimolazione del relativo organo di senso: la persona sente o vede o percepisce con l'olfatto, il gusto o il tatto qualcosa che in realtà non c'è. «Tra le allucinazioni, quelle uditive a contenuto verbale (voci) si verificano nel 70% delle persone con diagnosi di schizofrenia», dice Mario Maj, neuropsichiatra dell'università di Napoli e presidente della Società europea di psichiatria. Ciò però non significa che siano collegabili a un disturbo mentale. Dice Giuseppe Tissi, responsabile del Centro psico-sociale dell'ospedale Sacco di Milano: «Gli studi di Marius Romme, università di Maastricht, su 15 mila persone - spiega - hanno evidenziato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4% della popolazione è coinvolta. E in due terzi di questi non esiste alcuna patologia psichiatrica». Spiega Maj: «Tradizionalmente, si è sempre ritenuto che la comparsa di allucinazioni uditive verbali avvenisse esclusivamente nell'ambito di patologie mentali, malattie del cervello (come l'epilessia e i tumori cerebrali) o stati di intossicazione. Al di fuori di queste situazioni, veniva finora considerato "normale" sentire le voci nelle fasi di addormentamento o di risveglio (fino al 25% della popolazione generale) o dopo la morte di una persona cara (sentire la voce del defunto). In questi ultimi anni, invece, diversi studi hanno documentato che allucinazioni uditive a contenuto verbale possono manifestarsi, nello stato di veglia e al di fuori del contesto del lutto, anche in persone che non hanno altri sintomi di patologia mentale, che hanno un funzionamento sociale e lavorativo del tutto normale e che non provano alcun disagio in rapporto al sintomo (8-15% della popolazione). Per loro voci che consigliano, guidano, incoraggiano o criticano. A volte si attribuisce ad esse un significato "spirituale"". Attenzione però. La causa potrebbe anche essere di origine traumatica: una violenza sessuale, un'aggressione, una catastrofe naturale. È molto importante, e quasi mai semplice, individuare questo trauma sepolto nella memoria della persona. In apparenza inaccessibile. Sottolinea Maj: «Una storia relegata nell'oblio che, secondo studi recenti, si associa ad un rischio doppio di avere allucinazioni uditive verbali e circa sei volte maggiore di sentire voci che commentano o comandano». Pensieri e ricordi interpretati come di origine esterna. In apparenza oblio, nella realtà una "memorizzazione" attraverso canali cerebrali diversi. Ma di che tipo sono le voci sentite quando realmente c’è una patologia mentale? Frequentemente "dialogano tra loro" o "si riferiscono al soggetto in terza persona", hanno spesso una valenza emozionale negativa. Tipico dei pazienti psicotici, l’interpretazione delle voci in chiave delirante: dovute, per esempio, ad apparecchi impiantati nel loro cervello. 

Emiliano Babilonia ricercatore e cavia umana dopo tantissimi test e analisi da lui fatte che trovate su youtube - Angeli Custodi mk ultra Italia - Emiliano Babilonia - dice siamo irradiati da una tecnologia narcotizzante che ipnotizza le masse con le radio frequenze della rete elettrica nazionale manipolando la frequenza BETA di 50 / 60 HZ  da continua ad alternata come un elettroshock continuo nel cervello che interagisce con il sistema nervoso centrale rendendoci dei zombi radio pilotati  e quando usciamo dallo stato catatonico sentiamo le voci e cosi perdiamo subito la credibilità e siamo subito definiti dei schizofrenici e malati di mente . 

IL PROGETTO BLUE BEAM.

Il progetto Blue Beam e la Nuova Religione Mondiale. Nota di Educate Yourself del 19 marzo 2010. Serge Monast [1945-1996] è il secondo giornalista deceduto per infarto durante un'indagine sul Blue Beam Project. I decessi si sono verificati a poche settimane l'uno dallo altro; nessuno dei due giornalisti denotava problemi cardiaci. L'altro giornalista - un canadese - si trovava in visita in Irlanda. Prima della morte di Serge, sua figlia fu sequestrata dal governo canadese con l'intento di dissuaderlo dal proseguire le ricerche in merito al Progetto Blue Beam. Sua figlia non fece più ritorno a casa. Aggiornamento di Ken Adachi - 17 Febbraio 2009: Solo oggi inizio a cogliere la portata dei contributi donati alla collettività dall'opera di Serge Monast, e il grande coraggio che dimostrò pubblicando le rivelazioni incredibili che ottenne in forma anonima da uomini politici pentiti, militari, o membri di organizzazioni di intelligence dotati di coscienza e umanità. Di S. Monast. Traduzione di Anticorpi.info.

L'infame progetto Blue Beam (Blue Beam Project) - allestito dalla NASA in 3 differenti fasi operative - si prefigge di accelerare il cammino verso l'instaurazione di un'unica religione mondiale di stampo neo-umanistico - satanistico. La diffusione di un'unica religione globale è ritenuta un imprescindibile presupposto ideologico su cui fondare il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale. La mancata unificazione dei credo religiosi infatti è un ostacolo insormontabile rispetto ai piani di unificazione politica e sociale della popolazione planetaria.

La prima fase riguarda il 'ritrovamento' di antichi reperti archeologici in precise zone del pianeta (in alcuni casi dopo sommovimenti geologici provocati artificialmente), scoperte talmente rivoluzionarie da sancire la definitiva smentita di tutte le certezze religiose coltivate dalle attuali popolazioni del mondo. Ogni nazione sarà così indotta a credere di aver male interpretato per secoli la propria dottrina religiosa. La preparazione psicologica rispetto al primo segmento si riscontra in film e documentari atti a sostenere la 'infondatezza' della cosmogonia creazionistica e l'incompatibilità dei tradizionali dettami religiosi con la natura umana. In sintesi, scopo del primo segmento operativo è la distruzione delle convinzioni di cristiani e musulmani anche tramite una serie di 'prove inconfutabili' provenienti da un remoto passato.

La seconda fase prevede l'apparizione nei cieli di numerose località sparse nel mondo, di enormi immagini divine. Il tutto sarà realizzato sfruttando la tecnica degli ologrammi 3d proiettati mediante raggi laser e resi "parlanti" mediante sofisticati strumenti di proiezione del suono. La proiezione sarà effettuata via satellite usando come schermo uno strato di sodio fluttuante a circa 100 chilometri dalla superficie terrestre. La stessa tecnologia sarebbe già stata adoperata per fare comparire almeno una parte dei numerosissimi oggetti volanti non identificati. Tali messe in scena faranno apparire il nuovo messia - Maitreya, maestro illuminato - che con le sue parole inaugurerà l'istituzione della nuova religione mondiale. Ovunque nel mondo i fedeli di ogni religione assisteranno alla trasfigurazione della propria divinità adorata (Gesù, Maometto, Buddha, Krishna, ecc.) nella figura della nuova divinità. Costei spiegherà che il fine della religione sia quello di unire i popoli e non di separarli, e di come i dettami della antiche scritture siano stati fraintesi ed equivocati, conducendo fratelli a combattere contro fratelli. Le antiche religioni dovranno perciò essere abolite, in quanto fuorvianti, e sostituite da una nuova, unica religione universale. L'evento appena descritto si verificherà in un momento di diffusa anarchia, incertezza e paura scatenata da una enorme catastrofe "naturale" verificatasi su scala mondiale.

La terza fase avrà a che fare con le nuove tecnologie di comunicazione telepatica: le microonde ELF (extremely low frequency), VLF (very low frequency) ed LF (low frequency). Attraverso un bombardamento di impulsi di radiazione ogni singolo individuo del pianeta sarà persuaso di intrattenere un rapporto di comunicazione diretta con il nuovo dio. Il bombardamento sarà effettuato mediante satellite, e provocherà una profonda interazione con il pensiero individuale, determinando il fenomeno noto come 'pensiero diffuso artificiale.' Lo studio e utilizzo di tali tecnologie, usate anche per il famigerato programma MK-Ultra sono stati dimostrati in numerose occasioni. A tal proposito, è utile citare una conferenza tenutasi nel gennaio 1991 presso l'Università dell'Arizona, dal titolo Ricerche Avanzate della Nato sui Sistemi Biomolecolari. Alcuni dei temi affrontati suscitarono le proteste degli astanti, spaventati dal potenziale abuso che i governi avrebbero potuto fare delle tecnologie presentate. In quella occasione gli scienziati accennarono alla capacità acquisita da parte degli Stati Uniti, di rendere cieche, sorde o mute le persone solo mediante la trasmissione di determinati impulsi magnetici. 

Alcune delle anzidette tecnologie sono attualmente operative ed utilizzate dalla CIA, la NSA e l'FBI per fini politici e militari, compresa la creazione di candidati manciuriani. Si basano su una nuova metodologia di studio del cervello e del sistema neuro-muscolare, ed agiscono mediante impulsi di radiazione trasmessi a bassissime frequenze. La sperimentazione dei sistemi biomolecolari ha luogo sui detenuti di Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia, Germania, Francia (Arancia Meccanica, film di Stanley Kubrick del 1971 trattava questo argomento ndt).

 Di seguito riportiamo una dichiarazione rilasciata nel 1970 dallo psicologo James V. McConnel alla rivista Psychology Today. "E' vicino il giorno in cui potremo combinare la deprivazione sensoriale con l'azione ipnotica di alcune droghe e il meccanismo educativo basato sulla dicotomia ricompensa-punizione. A quel punto avremo ottenuto un controllo pressoché assoluto sul comportamento degli individui, e potremo ottenere rapidamente ed efficacemente un 'positivo' lavaggio del cervello mediante cui riprogrammare indole e personalità di qualsiasi individuo."

Quanto appena detto risiede alla base della filosofia delle Nazioni Unite, secondo cui nessun individuo dovrebbe dirsi possessore di una personalità. Qualsiasi personalità 'antisociale' dovrebbe considerarsi 'abusiva' e suscettibile di miglioramenti imposti coattivamente.  Tutto ciò - naturalmente - in funzione delle esigenze sociologiche del Nuovo Ordine Mondiale. Vi suggerisco di prendere in considerazione tali informazioni, prima di respingerle come frutto di un fanatico teorico del complotto. Vi suggerisco di informarvi sul chip trasmettitore prodotto dalla compagnia Loral Electro-Optical System con sede in Pasadena, California. Tale chip trasmittente che opera sulle stesse frequenze del sistema nervoso umano, fu commissionato dal generale Leonardo Perez in nome e per conto della aviazione militare statunitense, che era alla ricerca di un'arma che fosse in grado di trasmettere impulsi di sfiducia nella mente del nemico ed impulsi di fiducia in quella delle truppe amiche. Si sospetta che la tecnologia ELF sia già stata usata nel 1970 contro una donna britannica la quale protestava troppo "animosamente" contro l'installazione di missili cruise presso la base militare di Greenham Common (esiste la possibilità che tali sperimentazioni siano in corso da anni in tutto il mondo, e più precisamente da quando persone normali hanno iniziato ad uccidere per futili motivi congiunti, famigliari e vicini di casa, casi ormai frequenti, di cui sentiamo parlare nei notiziari - n.d.t.) . Questa arma può causare la totale deprivazione sensoriale di un individuo, al punto da rendere incapaci di udire i propri stessi pensieri. La metodologia scientifica utilizzata dalla tecnologia ELF è stata descritta in molte pubblicazioni del Dipartimento della Difesa statunitense, tra cui una intitolata Spettro Elettromagnetico e Conflitto a Bassa Intensità, a cura del cpt. Paul E. Tyler, comandante medico della marina degli Stati Uniti, inclusa in una raccolta di saggi dal titolo Bassa Intensità e Moderne Tecnologie di Modifica, a cura del ten. colonnello David G. Dean. La raccolta è stata pubblicata nel 1986 da parte delle edizioni Air University Press.

Nel libro The Body Electric, il candidato al Nobel Robert Baker descrive alcuni esperimenti condotti nel 1960 dallo scienziato Allen Frie, in cui il funzionamento della manomissione mentale è stato pienamente dimostrato. Così come gli esperimenti condotti nel 1973 dal dott. Joseph Sharp, che vi si sottopose personalmente, dimostrando di poter udire e comprendere messaggi inviatigli in una eco-camera attraverso una serie di audiogrammi ad impulsi a microonde. Baker concludeva il libro con alcune considerazioni circa il pericolosissimo potenziale di una tale tecnologia, che potrebbe "fornire istruzioni non rilevabili ad un assassino inconsapevole e programmato in tal senso." Allen Frie ha inoltre notato come sia possibile accelerare, decelerare o arrestare il battito cardiaco di una rana sincronizzando il fascio di impulsi a microonde con il ritmo del cuore dell'animale. Un altro testo del 1978, scritto da James C. Lynn e intitolato Microwave Auditory Effect and Application descrive come sia possibile trasmettere voci perfettamente udibili nella mente di un individuo.

Nel corso della campagna elettorale del 1988, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Michael Dukakis accusò il suo avversario George Bush Sr. di avere utilizzato tecnologia a microonde al fine di compromettere le sue performance in alcuni comizi, dopo che i primi sondaggi avevano dimostrato il vantaggio accumulato da Dukakis nella corsa presidenziale. Sostenne inoltre che la stessa tecnologia fu usata contro Kitty Dukakis (sua moglie ndt), spingendola sull'orlo del suicidio. Nel dicembre 1980 venne pubblicato sul periodico US Army Journal un articolo dal titolo The New Mental Battlefield: Beam Me Up, Spock, a cura del ten. colonnello John Alexander. Scrive Alexander: "... Molti esempi attestano incredibili progressi in tali aree. Il trasferimento di energia da un organismo all'altro; la capacità di trasmettere o guarire una malattia a distanza; la capacità di indurre la morte a distanza così che non sia riscontrabile causa del decesso; la modificazione del comportamento mediante strumenti telepatici, che consente di indurre uno stato ipnotico fino ad una distanza di 1000 chilometri, sono tutti obiettivi già conseguiti. Se riusciremo ad alimentare il pensiero artificiale multi-genico mediante satellite, il controllo mentale dell'intero pianeta sarà a portata di mano."

Tornando al Blue Beam Project, la terza fase a cui accennavamo paragrafi addietro è denominata proprio Electronic Telepathic Two Way Communication. Finché la gente non capirà che tali tecnologie sono reali e non fantascienza, sarà in grave pericolo. Perché arriverà la notte in cui nel cielo compariranno immagini meravigliose e sconvolgenti che annunceranno l'avvento del nuovo messia, e molte persone non saranno preparate ad affrontare la situazione, vedere il tranello, e salvarsi la vita.

LE ARMI DI PERSUASIONE.

Le Armi della Persuasione, secondo Robert Cialdini, scrive Tagliaerbe il 13 dicembre 2012. Robert Cialdini, psicologo e professore di marketing presso l’Arizona State University, ha identificato (e riportato in un noto libro) 6 categorie all’interno delle quali rientrano le principali tecniche di persuasione:

Reciprocità (Reciprocity)

Impegno e Coerenza (Commitment and Consistency)

Riprova Sociale (Social Proof)

Simpatia (Liking)

Autorità (Authority)

Scarsità (Scarcity)

E’ possibile utilizzare queste tecniche anche sul web, per esempio per ottimizzare i contenuti e il design di un sito facendo in modo che i visitatori rimangano più a lungo sulle pagine, ed effettuino con più probabilità le azioni che desideriamo. Qualcuno potrebbe pensare che queste siano tecniche “manipolatorie”, ma se leggi attentamente qui sotto noterai invece che fanno parte di ogni buona strategia di marketing.

1. Reciprocità (Reciprocity). La reciprocità è quando diamo qualcosa a qualcuno, e quello si sente in dovere di restituirci il favore. Questo atto è molto radicato nella nostra cultura, al punto che ci sentiamo quasi in obbligo di ricambiare in qualche modo ciò che riceviamo. Come puoi applicare questa tecnica online? Per esempio, se sei un editore, puoi regalare alcuni ebook/infoprodotti di base ai tuoi lettori. Questi, in base al principio della reciprocità, saranno portati ad acquistare eventuali ebook/infoprodotti di livello più avanzato, che proporrai loro successivamente. Oppure puoi chiedere agli utenti di condividere sui social i tuoi contenuti, se li trovano interessanti. O ancora, puoi regalare l’accesso ad una tua newsletter esclusiva, ottenendo in cambio dall’utente il suo indirizzo email.

2. Impegno e Coerenza (Commitment and Consistency). Chi non rimane coerente nel tempo verso un determinato focus, rischia di passare per inaffidabile o superficiale. Mantenere una immagine coerente ha una funzione “tranquillizzante” nei confronti di chi ci osserva, perché non costringe le persone ad effettuare una nuova valutazione su di noi: cambiare modo di agire obbliga infatti chi ci segue ad eseguire una rivalutazione, introducendo complessità e stress. Stesso dicasi per i siti web: i percorsi di navigazione, il layout e i contenuti dovrebbero essere quanto più possibili coerenti e non contraddittori, mantenendo sempre una certa armonia e congruenza. Con qualche rara eccezione: se il tuo scopo è scioccare o far colpo, puoi giocare ad essere incoerente… e quindi essere percepito come coerente nella tua incoerenza.

3. Riprova Sociale (Social Proof). Hai mai notato quei lunghi elenchi di testimonianze inseriti all’interno delle landing page? O le sezioni “dicono di noi” di certi siti web? Questi sono 2 esempi applicati di riprova sociale: inserire all’interno di una pagina delle citazioni positive, soprattutto se queste provengono da persone conosciute o autorevoli, abbatte la resistenza da parte del lettore, aumentando enormemente la fiducia nei confronti della risorsa. Anche i box di Facebook, Twitter o Google+, se mostrano un altro numero di like e follower, hanno effetti indubbiamente positivi sulla percezione del sito o del brand.

4. Simpatia (Liking). Ci piace fare affari con chi… ci piace. Le persone più simpatiche e attraenti risultato spesso più persuasive, e si tende ad assegnare loro dei tratti più positivi. Lo notiamo anche nella pubblicità: l’uso di soggetti maschili o femminili attraenti è da sempre un punto fermo degli spot in TV o dei cartelloni. Inoltre, è bene ricordare che l’attrazione può basarsi sulla somiglianza: tendono a piacerci persone che in qualche modo sono simili a noi. Per applicare il concetto della simpatia nel web marketing, è bene aver presente il proprio pubblico di riferimento: per esempio, un sito che vende capi di moda dovrebbe trasmettere l’idea di come si può diventare se si indossa quel determinato capo. In pratica, il tema di un sito web dovrebbe rispecchiare i desideri del suo pubblico, sia per quello che realmente è, sia per quello che crede di essere, o di poter diventare. Un altro aspetto è quello di legare il proprio sito a cose che il proprio pubblico sicuramente apprezza: per esempio, una buona tattica è quella di appoggiare una associazione che fa beneficenza, comunicando agli utenti di devolvere parte dei propri introiti a tale ente.

5. Autorità (Authority). Le affermazioni fatte da persone autorevoli sono fortemente persuasorie. E anche simboli, loghi o qualifiche rilasciate da soggetti autorevoli, e posti all’interno delle pagine del sito web, possono aumentarne di molto la credibilità: ad esempio, su molti ecommerce compaiono loghi di noti antivirus che attestano l’assenza di malware, o di certificati SSL che garantiscono transazioni sicure.

6. Scarsità (Scarcity). Tendiamo a sottovalutare ciò che è abbondante, e a sopravvalutare ciò che è scarso.

Questa tecnica è utilizzata massicciamente all’interno di diverse squeeze page, in modo più o meno fraudolento: tipicamente, viene inserito nella pagina un contatore che va a decrescere, sia dal punto di vista del numero (“attenzione, sono disponibili solamente altri 7 prodotti!”) che del tempo rimasto (“attenzione, l’offerta scade fra 7 ore, 17 minuti e 27 secondi!”).

Concludendo. Se quanto hai letto fino a qui ti è sembrato un po’ confuso, ecco un esempio pratico che ti chiarirà le idee: si tratta di Groupon, una nota azienda che utilizza quotidianamente varie strategie di persuasione per piazzare i suoi deal. Per esempio, nell’offerta qui sopra vengono utilizzate contemporaneamente 4 tecniche:

• Greed (=un fortissimo sconto sul prezzo di listino, che spinge l’utente a pensare “faccio un affarone!”)

• Urgency (=il senso di urgenza, clessidra che inesorabilmente fa il countdown in tempo reale, secondo dopo secondo)

• John’s Effect (=la riprova sociale, “gia migliaia di altri ne hanno usufruito, perché non dovrei farlo anche io?”)

• Fear of Loss (=la scarsità, ovvero la paura di perdere l’affare, “ne rimangono solo 2, devo approfittarne ora!”)

E tu che strategie di persuasione usi online? O di quale di queste tecniche sei rimasto vittima?

LA SINDROME DI HARBAR.

Harbar: dal nucleare alla peste dei neuroni, scrive "associazionesaras.it". Ogni giorno i media di tutto il mondo riportano notizie sconvolgenti di persone apparentemente normali che commettono atti criminali e sconsiderati contro gli altri e loro stessi. Sempre più spesso non si è in grado di attribuire a questi episodi nessuna spiegazione razionale e vengono liquidati come “raptus di follia”. Ma cosa scatena questi veri e propri colpi di testa improvvisi ed imprevedibili? In realtà, la causa di questo dilagante fenomeno, purtroppo in paurosa crescita, ha il nome di “Harbar”. Questo morbo attacca con sempre crescente violenza il cervello umano portando l’uomo ad annullare la propria coscienza e conoscenza e a commettere atrocità inaudite nonché atti orribili. L’Harbar, o peste dei neuroni celebrali, è stata, e continua ad essere alimentata dallo spaventoso e crescente inquinamento degli ultimi 70 anni, in particolar modo di quello nucleare, dalla radioattività, dai cibi adulterati e soprattutto dall’uso delle droghe. Senza interventi reali che pongano efficaci rimedi a queste pericolose cause non si potrà riuscire ad arginare la diffusione di questo virus psichico che porta lentamente alla follia totale dell’uomo terrestre.

Scrive Gian Piero Abbate. Eugenio Siragusa a metà degli anni '70 iniziò a parlare dell'Harbar, una malattia del cervello che gli era stata predetta dagli amici extraterrestri. Gli attentati di questi giorni, ma anche gli efferati delitti tra familiari, sono collegati all'Harbar. Con questo documento non voglio entrare nelle tante analisi sociologiche o indagini in corso, ma semplicemente invitare le anime antiche della Terra a riflettere sulle previsioni di Eugenio, puntualmente avverate, e di conseguenza capire i fenomeni in atto, liberare la propria compassione per coloro che ne sono gli autori e le vittime, che nulla capita per caso, e infine chiarire che tutto questo avviene in un mondo che non ci appartiene. Nel 1976 Eugenio iniziò a dire: "Un evento che potrebbe accadere; esempio: immaginate un governo ribelle, o un gruppo di terroristi, o un gruppo di criminali legati a una delle cosiddette “mafie-internazionali”, che durante una crisi di destabilizzazione neuronica-cerebrale (l’Harbar) organizzasse un attentato con lanciamissili-bazooka o con altri piccoli o medi ordigni nucleari portatili. Immaginate le stragi, la morte e il sangue che imperverserebbero sulle vostre strade. Cosa accadrebbe? L’inizio di un progressivo olocausto?" Faccio notare chi sono i fautori degli attentati, e come si parli di mezzi leggeri per farli. Ora però entriamo nel merito dell'Harbar, questa degenerazione neuro-cerebrale che si sta anche iniziando a riscontrare a livello scientifico. Riporto il testo di un messaggio del 1984 che, tra i tanti degli appunti che ho, è il più significativo. "L'harbar", una progressiva destabilizzazione dei neuroni del cervello, un morbo che stimola il folle desiderio di uccidere e di uccidersi. Distonia neuronica dovuta, principalmente, a fattori inquinanti, droghe comprese, capaci di sconvolgere le frequenze delle onde cerebrali, provocando l'anomalia che noi chiamiamo " harbar". Alcune specie di animali ( cetacei, topi, ecc...), sono irrimediabilmente prese da questo terribile morbo. La specie umana verrà inevitabilmente coinvolta e i sintomi sono già evidenti. Basta prendere visione dei fatti che succedono e che sono cronaca di tutti i giorni. Il vostro "habitat" è seriamente minacciato e le follie sempre più numerose e tragiche. Noi vi avevamo avvertiti in tempo utile ma voi, cosa avete fatto per impedire che questo morbo si sviluppasse e vi aggredisse? Ancora siete all'inizio e il peggio si rivelerà presto se non provvedete immediatamente. Gli alieni come voi ci chiamate tramite. Eugenio Siragusa, Nicolosi, 8 marzo 1984. L'Harbar colpisce la materia grigia del cervello, in particolare la parte frontale inferiore. Non credo che sia un caso che questa zona è proprio nella linea del terzo occhio. Lo sviluppo di questa massa anomala e di questa specie di buco nero sono in contrapposizione all'apertura del terzo occhio, collegato alla ghiandola pineale. L'Harbar scatena un istinto a uccidere, ma anche a uccidersi dopo aver ucciso. Che si tratti di delitti tra figli e genitori o degli attentati che sono, purtroppo, ogni giorno oggetto di cronaca giornalistica, dobbiamo capire che coloro che operano questi delitti hanno la mente sconvolta da questa malattia, che permette ai mandanti di utilizzarli a loro piacere. Anzi, come in certi attentati, non è necessario neppure il bisogno di dare comandi specifici: si tratta solo di aspettare, e poi cavalcare l'evento. Se gli eventi sono terribili, e vanno condannati e possibilmente impediti, i fautori materiali vanno compatiti, in quanto pazzi, seppure criminali. Per loro, individualmente, deve scattare la nostra compassione. Anche perché l'Harbar si è potuto diffondere non avendo noi messo in opera ciò che era necessario per impedirlo. Quindi siamo tutti co-responsabili. Torno al messaggio del 1984, dove è chiaro che questa malattia era evitabile, se l'umanità avesse aperto i suoi cuori al cambiamento e impedito ogni tipo d'inquinamento. L'Harbar nasce dai cibi avvelenati che mangiamo, dall'acqua inquinata che beviamo, dall'uso di droghe e stupefacenti, anche dall'uso irresponsabile degli psicofarmaci, soprattutto verso i bambini, e da ogni altra causa d'inquinamento. Ma a livelli superiori, nasce dall'ingordigia di denaro, dalla volontà di potere di pochi su tutti gli altri, dall'insieme dei pensieri negativi che continuano ad essere immessi nell'habitat. Spero che sia chiaro a tutti voi che questo mondo non ci appartiene. Siamo nel mondo, ma non di questo mondo. La materia sta cambiando in modo imprevisto, Madre Terra ci sta fornendo ogni tipo di aiuto, e non solo lei. In ogni caso anche questo è un pezzettino del più generale fenomeno della speciazione del genere umano. Non facciamoci quindi condizionare dalle informazioni circolanti, dalle cruente immagini che ogni giorno, subdolamente, ci vengono proposte: il peggior nemico è la paura. Di cosa ci preoccupiamo? Ciascuno è sempre nel posto giusto al momento giusto per ciò che è. Quindi nulla di tutto questo ci può toccare, se restiamo fedeli e presenti a noi stessi. Il tempo è circolare, ma impediamo che il passato diventi il nostro futuro. Le nuove energie sono pulite, usiamole! Facciamo pulizia nella nostra mentre razionale: diamo fuoco ai dogmi e ai preconcetti. Estraiamo la conoscenza dalla sapienza interiore: il Sé può tutto. Soprattutto ostacoliamo questo disegno mondiale che mira a impedirci di fare Festa. Apriamo quello che nessuno mai potrà controllare, il nostro cuore, e continuiamo a fare Festa nell'Amore, nella Giustizia e nella Compassione. Questo è il vero Giubileo! Gian Piero Abbate

L’HARBAR – la peste dei neuroni. È la progressiva destabilizzazione dei neuroni del cervello. Un morbo che stimola il folle desiderio di uccidere e di uccidersi. Una anomalia neuronica dovuta principalmente all’irreversibile inquinamento radioattivo causato dagli esperimenti nucleari e dalle varie scorie di centrali ed altro, dall’inquinamento chimico e fisico del nostro habitat (aria-acqua-terra), dall’inquinamento dei nostri cibi, i quali sono adulterati da componenti cosiddette industriali-artificiali (additivi, coloranti, conservanti, ecc.), dall’inquinamento psichico causato dalla droga… ecc. Tutti questi fattori inquinanti che noi uomini abbiamo provocato, creano un’alterazione o disquilibrio, nei neuroni dei nostri cervelli provocando lo sconvolgimento delle frequenze delle onde cerebrali e quindi, una pericolosissima anomalia che chiamiamo “harbar”. L’harbar potrebbe innestare un rapido processo negativo nei nostri cervelli, portando la nostra generazione all’autodistruzione. (Vedendo come stanno andando le cose, oserei dire che siamo già ad uno stadio avanzato di degenero.) Eugenio Siragusa e pochi altri sono stati i più profondi conoscitori, relatori e informatori su questo morbo letale.

UNA SCONNESSIONE NEURONALE POTREBBE SPIEGARE LA CRUDELTÀ UMANA, di Jaiza Martìnez. Secondo recenti studi la capacità dell’essere umano di commettere atrocità sarebbe attribuibile alla disfunzione di una rete di cellule cerebrali che impedisce di provare empatia verso gli altri. Gli esseri umani sono in grado di commettere atrocità inaudite e atti orribili, inconcepibili. Perchè? Secondo i risultati di uno studio realizzato da alcuni ricercatori della Duke University e della Princeton University degli Stati Uniti, questo comportamento potrebbe essere scaturito dalla disfunzione di una rete neuronale deputate all’interazione sociale, che non permette di riconoscere gli altri come esseri umani. Gli autori di questa ricerca affermano anche che la disfunzione si manifesta nel momento in cui l’uomo prova disgusto o rifiuto nei confronti di altre persone ed è il risultato di un processo di disumanizzazione che impedisce all’uomo di vedere nel prossimo un essere con propri sentimenti o pensieri. Lo psicologo Lasana Harris, direttore dello studio realizzato, ha dichiarato in un comunicato della Duke University: “Quando incontriamo una persona, solitamente ci viene spontaneo dedurre in qualche modo i suoi pensieri. Ma, a volte, questa funzione cognitiva viene meno, e non riusciamo a percepire interamente l’altro come un essere umano.”

Rete neuronale ed empatia. Negli ultimi anni, la neuroscienza sociale (lo studio simultaneo di due cervelli in reciproca interrelazione) ha dimostrato che nel cervello umano normalmente si attiva una rete neuronale concreta quando vediamo immagini di altre persone o riflettiamo su cosa stanno pensando altri individui.  Questa rete è stata identificata grazie alla tecnologia IRM o di immagine per risonanza magnetica che permette, in maniera non invasiva, di registrare immagini dell’attività cerebrale. Gli scienziati hanno capito che questa rete di connessioni neuronali è relazionata con la cognizione sociale, facoltà grazie alla quale possiamo avere determinati pensieri o sentimenti – come l’empatia – interagendo con altri individui. L’indagine di Harris è stata realizzata in collaborazione con Susan Fiske, un’insegnante di psicologia dell’Università di Princeton specializzata nell’interazione delle impressioni e di come i pregiudizi culturali influenzano i rapporti umani. Lo studio comprendeva un sondaggio che ha coinvolto 119 studenti dell’Università di Princeton con un’età media di 20 anni, che analizzava i giudizi, le decisioni e le sentenze che scaturivano dallo scorrere di immagini di persone.

Risultati ottenuti. Con questo studio i ricercatori hanno potuto determinare se gli studenti rispondevano emotivamente secondo le aspettative di fronte a specifiche immagini, come ad esempio: orgoglio alla vista di uno studente universitario o di un vigile del fuoco americano; invidia alla vista di una donna d’affari o di un uomo ricco; compassione di fronte ad un uomo o a una donna anziani, o a una persona disabile; rifiuto nel vedere una donna e un uomo senza fissa dimora, o un tossicodipendente. Ripercorrendo una giornata qualunque nella vita di queste persone, fu chiesto ai partecipanti di valutare le loro potenziali caratteristiche: la loro capacità affettiva, di responsabilità verso la propria situazione, di controllo sulla situazione stessa, di intelligenza, di autocoscienza, etc.

Gli studenti furono infine sottoposti ad un esame eseguito con la tecnica innovativa IRM che consente di registrare la loro attività cerebrale contemporaneamente al susseguirsi delle immagini. I risultati ottenuti hanno dimostrato quanto segue: la rete neuronale, chiave per l’interazione sociale degli studenti, non si attivò di fronte ad immagini di tossicodipendenti, senzatetto, immigrati ed altre persone povere. D’altro canto gli scienziati hanno scoperto che altre regioni cerebrali influivano sulla tendenza a disumanizzare un certo tipo di persone. Queste aree sono risultate quelle deputate al rifiuto, all’attenzione ed al controllo cognitivo.

È necessario mettersi nei panni degli altri. Secondo Harris: “Questi risultati indicano che la disumanizzazione verso gli altri ha radici multiple ed è un fenomeno complesso. È necessario fare nuove ricerche per delineare con maggiore esattezza la complessità del fenomeno.” Gli scienziati affermano peraltro che è altresì sorprendente constatare come la gente attribuisca facilmente cognizione sociale, vita interiore o emozioni ad animali ed automobili, ed evita invece di stabilire contatto oculare con i mendicanti senza tetto che incontra per strada. A questo proposito Fiske segnala che “dobbiamo immedesimarci nel vissuto di altre persone. È questo che ci rende completamente umani”. Nel caso contrario, alimentiamo una disfunzionalità neuronale che favorisce la “percezione disumana” o l’incapacità di considerare la vita interiore degli altri. Secondo i ricercatori, in una situazione estrema questa sconnessione cerebrale potrebbe spiegare, ad esempio, come la propaganda contro gli ebrei nella Germania nazista abbia contribuito alla tortura e il genocidio di milioni di persone. I risultati dello studio in questione sono stati riportati in maniera dettagliata dal ‘Journal of Psychology’ con il titolo “A Psychological Means to Facilitate Atrocities, Torture, and Genocide?” (La percezione disumanizzata: uno strumento psicologico per favorire atrocità, tortura e genocidi?). Studi precedenti avevano già stabilito il legame tra il funzionamento del cervello e la capacità di relazionarsi agli altri. Teoria convalidata, ad esempio, dalla ricerca condotta nel 2010 da alcuni psicologi dell’Università di Vanderbilt (Stati Uniti) su individui psicopatici, che identificò nei loro cervelli un’attività più intensa se associata a sentimenti di ricompensa o di piacere. Infatti i psicopatici cercano sempre il proprio beneficio senza importar loro gli effetti o i pericoli che le loro azioni possono provocare negli altri. Infatti gli psicopatici sono sempre alla ricerca di un proprio beneficio senza tenere in considerazione gli effetti delle loro azioni sulle altre persone o i pericoli che ne possono derivare. Yaiza Martínez

CONTROLLO MENTALE E TRASFERIMENTO IMPUT DA UN CERVELLO ALL'ALTRO.

Controllo mentale, il trasferimento di input da un cervello ad un altro è possibile. Un esperimento ha svelato la possibilità di trasferire input mentali a distanza. Per ora si tratta di semplici movimenti, ma in futuro i ricercatori sperano di riuscire a trasferire idee e pensieri, scrive il 17 novembre 2014 Marco Paretti su "Fan Page". Come fare a rendere la comunicazione tra esseri umani più veloce ed efficiente? Una delle soluzioni più funzionali – e utopiche – sarebbe quella di eliminare completamente il linguaggio in favore di una trasmissione diretta di pensieri, idee ed istruzioni da una mente all'altra. Uno scenario che, secondo gli scienziati, può essere ricreato grazie all'aiuto dei computer. Un recente esperimento svolto all'interno dell'università di Washington ha svelato che è possibile catturare il pensiero di una persona per poi fare in modo che esso sia in grado di muovere la mano di un altro soggetto distante un chilometro. Il tutto utilizzando un computer come mezzo di comunicazione. L'esistenza di questa tecnologia era già stata dimostrata lo scorso agosto, ma ora i ricercatori affermano di aver raggiunto un livello tale da renderla utilizzabile anche nel mondo reale. Per riuscire a raggiungere questi risultati un paziente deve posizionarsi sulla testa un elmetto per l'encefalogramma, il quale è ricoperto da sensori in grado di individuare i segnali del cervello ed inviarli ad un computer. Quest'ultimo li decodifica e li invia sotto forma di impulsi elettrici ad un'altra persona dotata di elmetto per la stimolazione magnetica transcranica. Il primo soggetto pensa di muovere la mano, il segnale viene catturato dal computer e l'impulso elettrico viene inviato al secondo paziente, innescando il movimento vero e proprio della mano. I ricercatori hanno utilizzato tre paia di volontari dislocati in differenti edifici del campus dell'università a circa un chilometro di distanza l'uno dall'altro. Il primo paziente è stato posizionato davanti ad un gioco nel quale una città era tenuta sotto assedio da una nave pirata. Il suo compito era quello di utilizzare un cannone per difendere la città, ma senza poter toccare alcun comando: doveva solo pensare di sparare con l'arma. In un altro edificio il secondo volontario era seduto con la mano posizionata sul comando che controllava il cannone. Quando il collegamento tra i cervelli aveva successo, la mano si muoveva e premeva il pulsante per sparare. Non tutte le prove hanno però dato esito positivo, secondo gli scienziati l'accuratezza variava dal 25% all'83%.

Il controllo totale come una marionetta, quindi, è ben lontano dall'essere possibile. La ricerca ha comunque restituito dei dati incoraggianti e gli autori sono già al lavoro per costruire un dispositivo in grado di catturare e decodificare impulsi più complessi. L'obiettivo finale è quello di riuscire a trasferire concetti e pensieri da un cervello all'altro, il che potrebbe facilitare il trasferimento di conoscenze da una persona all'altra, per esempio in ambito scolastico.

LA MANIPOLAZIONE MENTALE (PLAGIO).

Pubblicato su “Tutor” E' ormai noto che i manipolatori mentali si servono di tecniche psicologiche subdole e sofisticate, spesso abbinate alla somministrazione di sostanze chimiche (come allucinogeni, droghe, psicofarmaci "depersonalizzanti", eccetera), come dimostrano gli studi compiuti da Margareth Singer, G. De Gennaro, M. Gullotta, Jania Lalich e gli scritti di Randall Watters, G. Flick, Ted Patrick. Ma è sbagliato pensare che il plagio avviene solo nelle sette organizzate. Può verificarsi anche in un piccolo gruppo deviato, nella coppia, o addirittura in famiglia. Secondo lo psicologo Steven Hassan, il controllo mentale può essere compreso analizzando le tre componenti descritte dallo psicologo Leon Festinger. Si tratta del controllo del comportamento, controllo dei pensieri e controllo delle emozioni. Ogni componente influenza profondamente le altre: modificandone una anche le altre tenderanno a cambiare. Se si riesce a cambiarle tutte e tre, l'individuo sarà spazzato via (tratto dal libro Releasing the Bonds).

Controllo del comportamento. Il controllo del comportamento è ciò che regola la realtà fisica di un individuo. Include il controllo del contesto in cui si trova, vale a dire dove abita, quali vestiti indossa, che cibo mangia, quanto dorme, come pure il suo lavoro, le abitudini e le altre attività. In alcuni dei gruppi più restrittivi i membri devono chiedere il permesso per qualsiasi cosa. A volte l'individuo viene reso dipendente dal punto di vista finanziario cosicché la sua facoltà di scelta comportamentale si restringe. Un adepto deve chiedere i soldi per il biglietto dell'autobus o per comprarsi i vestiti, o il permesso per recarsi dal medico. Il seguace deve essere autorizzato a telefonare a un amico o a un parente fuori dal gruppo e deve rendere conto di ogni ora della sua giornata. In questo modo il gruppo può tenere saldamente le redini del suo comportamento e controllarne anche pensieri ed emozioni. Il comportamento individuale è spesso assoggettato alla richiesta di eseguire in gruppo ciascuna azione. In molte sette le persone mangiano assieme, lavorano assieme, partecipano a riunioni di gruppo e talvolta dormono nella stessa casa. L'individualismo è disincentivato. Ognuno vede assegnarsi degli "amici" fissi. La struttura del comando è autoritaria: il processo decisionale parte dal capo e, passando per i luogotenenti, arriva ai diretti inferiori fino ai ranghi più bassi. In un ambiente così strutturato, tutti i comportamenti possono essere premiati o puniti.

Controllo del pensiero. Il controllo del pensiero, la seconda importante componente del controllo mentale, prevede l'indottrinamento dei membri in maniera così pervasiva da far loro interiorizzare la dottrina del gruppo. Per diventare un buon seguace una persona deve prima imparare a manipolare i propri processi mentali. Tutto ciò che è buono si incarna nel leader e nel suo gruppo. Tutto ciò che è cattivo è nel mondo esterno. I gruppi più totalitari dichiarano che la loro dottrina è stata scientificamente dimostrata. La dottrina sostiene di poter esaudire tutte le domande, di rispondere a tutti i problemi e a tutte le situazioni. Un altro aspetto chiave del controllo del pensiero prevede l'addestramento specifico dei soggetti a bloccare e respingere qualsivoglia informazione critica nei confronti del gruppo. I basilari meccanismi di difesa di una persona vengono confusi a tal punto da farla arrivare a difendere l'identità acquisita nel culto a scapito dell'identità originaria, che soccomberà nello scontro. Se un'informazione trasmessa al membro di un culto viene percepita come attacco al capo, alla dottrina o al gruppo stesso, per tutta risposta viene immediatamente eretto un muro di ostilità.

Controllo delle emozioni. Il controllo delle emozioni, la terza componente del controllo mentale, mira a manipolare e limitare la sfera dei sentimenti. Sensi di colpa e paura sono gli strumenti impiegati per tenere le persone sotto controllo. Il senso di colpa è forse l'unica e più importante leva emozionale capace di indurre conformismo e accondiscendenza. La maggior parte degli affiliati non è affatto consapevole che i sensi di colpa e le paure vengono usati al fine di controllarli: sono stati condizionati a colpevolizzare sempre e soltanto se stessi, quindi rispondono con gratitudine ogni qual volta si fa loro notare una "mancanza". La paura mira a tenere unito il gruppo: un modo è la creazione di un nemico esterno che ti perseguita. Molti gruppi esercitano un controllo completo sulle relazioni interpersonali. I capi dicono ai membri chi devono frequentare e chi evitare. Alcuni leader di setta arrivano a indicare ai propri affiliati chi possono sposare e chi no. La confessione di peccati commessi nel passato o di comportamenti errati è anch'esso un potente mezzo per il controllo delle emozioni. Ma la tecnica più potente per il controllo emozionale è l'induzione di fobie. Si tratta, in sostanza, di indurre una reazione di paura alla sola idea di abbandonare il gruppo. È impossibile per un seguace ben indottrinato sentirsi al sicuro fuori dal gruppo. Se un gruppo riesce ad avere pieno controllo sulle emozioni di una persona, riuscirà a controllarne anche pensieri e azioni.

Controllo dell'informazione. Il controllo dell'informazione è l'ultima componente del controllo mentale. L'informazione è il carburante che usiamo per il buon funzionamento della nostra mente. Se a una persona viene negata l'informazione necessaria a formulare giudizi fondati, non sarà più in grado di formarsi opinioni proprie. Le persone rimangono intrappolate nelle sette non solo perché viene loro negato l'accesso a informazioni di carattere critico, ma anche perché vengono a mancare quegli appropriati meccanismi interni che servono a elaborarle. Tale controllo dell'informazione ha un impatto drammatico e devastante. In molte sette le persone hanno un accesso limitato ai mezzi d'informazione (giornali, riviste, televisione o radio) che non siano di pertinenza del gruppo. Ciò si ottiene anche impegnando i membri al punto da non avere tempo da dedicare ad altro. Il controllo dell'informazione avviene a tutti i livelli relazionali. Non sono permesse conversazioni critiche nei confronti dei capi e dell'organizzazione. I seguaci devono spiarsi a vicenda e riportare immediatamente ai leader attività improprie e critiche. Ai nuovi adepti non è consentito comunicare tra loro, se non alla presenza di un membro anziano. E, cosa più importante, viene proibito loro di avere contatti con chi è critico nei confronti della setta. Comportamento e pensiero, emozioni e informazioni, ogni forma di controllo ha grande potere sulla mente umana. Insieme formano una rete totalizzante che può manipolare anche le persone più forti. Di fatto, sono proprio gli individui più forti a trasformarsi in membri più devoti e coinvolti. Nessun gruppo mette in atto tutte queste tecniche insieme, ma senz'altro sono le pratiche più diffuse nell'ambito di ciascuna componente del controllo mentale, poiché esistono anche altri metodi in uso in certe sette.

La riforma del pensiero secondo Singer. Negli Anni '50, la psicologa del Walter Reed Army Hospital, Margaret Singer, ha studiato gli effetti del controllo mentale settario. Singer ha riassunto cinquant'anni del suo lavoro nel libro Cults in Our Midst, in cui spiega le sei condizioni per ottenere la riforma del pensiero:

1. acquisire il controllo sul tempo personale individuale, in particolare quello dedicato alla riflessione e all'ambiente fisico;

2. Creare senso di impotenza, paura e dipendenza, fornendo contemporaneamente modelli del comportamento che la leadership vuole produrre;

3. premi, punizioni ed esperienze al fine di sopprimere precedenti comportamenti e atteggiamenti sociali, compreso l'utilizzo di stati alterati di coscienza;

4. manipolazione di premi, punizioni ed esperienze per provocare comportamenti e atteggiamenti voluti dalla leadership;

5. creazione di un sistema controllato, in cui chi dissente viene fatto sentire come se i suoi interrogativi indicassero che esiste qualcosa di intrinsecamente sbagliato in lui;

6. mantenere i membri inconsapevoli e non informati sul fatto che esiste un piano per controllarli e modificarli.

Secondo la dottoressa Singer, l'individuo crede di prendere decisioni autonome quando in realtà è socialmente influenzato a disinserire la mente critica e la capacità di prendere decisioni indipendenti. Nel giro di breve tempo le reclute immerse nel nuovo ambiente iniziano a pensare in modo diverso senza rendersene conto. Le sette giocano su normali sentimenti di ambivalenza, cosa facile con i giovani che hanno meno esperienza di vita. Ad esempio, è quasi impossibile che adolescenti e giovani adulti non abbiano sentimenti contrastanti nei confronti dei genitori. Anche la madre o il padre più amati hanno avuto scontri con i figli che lasciano ricordi di rabbia o delusione, e la maggioranza dei genitori ha almeno qualche abitudine o peculiarità irritante. Molte sette si preoccupano di battere su questi sentimenti irrisolti e li sfruttano per legare i membri al gruppo. Oltre ad essere indotti a condannare famiglia e relazioni personali, vengono portati a credere che essi stessi erano "persone cattive" prima di entrare nel gruppo.

"Controllo Mentale: nella Scuola le prime ingerenze". La scuola oggi vanta un numero incredibilmente esiguo di estimatori. Così esiguo che viene da chiedersi se tale impopolarità sia realmente da ascriversi alla indolenza degli scolari e alla impreparazione dei docenti (come asserisce una parte della opinione pubblica), o se piuttosto il problema discenda da altri fattori...Quelle che seguono sono alcune ipotesi personali sul perché la gran parte delle persone tenda ad associare il ricordo della fine dell'excursus scolastico ad una sorta di liberazione. Alcuni dati da cui partire: 1 - la maggior parte dei cittadini tende a omologarsi allo stile di vita e alla espressività della massa; 2 - la maggior parte dei cittadini reputa competitività ed utilitarismo come due assiomi connaturati alla normale vita di società; 3 - la maggior parte dei cittadini reputa "normale" che in un sistema democratico alcuni personaggi siano 'più uguali degli altri', ed altrettanto normale sottomettersi a chiunque si fregi di una qualsiasi carica, a prescindere dalla effettiva rispettabilità dell'individuo che ne è titolare; 4 - la maggior parte dei cittadini non legge per il semplice piacere di farlo, ed in generale tende a rifiutare il concetto di 'apprendimento fine a se stesso'; 5 - l'oggetto libro è sempre più associato alla idea di neutro contenitore di nozioni da riversare acriticamente nella memoria al fine di ottenere un traguardo utilitaristico. Si va dalla promozione negli anni scolastici e universitari, al conseguimento di diplomi e specializzazioni nel periodo post-accademico, al mero sfoggio nozionistico nelle conversazioni salottiere. Ebbene, ognuna delle situazioni sopra elencate può essere ricondotta ad una unica matrice: il sistema-scuola. Il sistema scolastico contemporaneo può essere fatto risalire ai principi enunciati dai filosofi John Locke, Jean Rosseau e - più recentemente - Johan Fitche, che nel suo Discorso al popolo tedesco (molto apprezzato da Mussolini e Gentile) - sottolinea la necessità che tutti i bambini siano presi in consegna dallo Stato, così che il loro modo di pensare possa essere pesantemente influenzato dagli indottrinamenti scolastici. La prossima volta che sentirete parlare di scuola dell'obbligo, chiedetevi se tale obbligatorietà sia dovuta alla natura filantropica dello Stato, al quale starebbe a cuore il fatto che i propri cittadini siano tutti almeno un pò istruiti, oppure alla necessità di prendere in consegna le menti giovani per prepararle ad accettare come normali le storture del sistema entro cui si troveranno a vivere. La cosiddetta 'alfabetizzazione' fu un processo finalizzato al bene della collettività, o piuttosto si trattò di una strategia volta ad assicurare al potere maggiore controllo sui sudditi 'consumatori' attraverso la cosiddetta 'comunicazione'?

Qualche riflessione...Gli anni in cui più siamo obbligati a piegarci ad un ferreo regime di schematizzazioni sono gli stessi in cui la nostra mente è più fertile, creativa, disposta all'accoglimento di ogni sorta di idea e concetto. In quegli anni ognuno di noi è portato a interessarsi alla vita con curiosità e passione, assecondando le proprie naturali attitudini. Tuttavia il sistema-scuola tende a sterilizzare questa naturale fertilità, obbligando la mente giovane ad occuparsi solo di un determinato numero di argomenti, per lo più inadatti alla stimolazione di un individuo di tenera età (è un pò come pretendere che qualcuno raggiunga la cima di una scala senza toccare i primi pioli), ed insegnate con metodi impositivi, repressivi e punitivi. Mediante interrogazioni ed esami lo scolaro impara ad associare il concetto di apprendimento ad una serie di sensazioni ansiogene che di certo non faciliteranno il suo futuro approccio alla cultura e alla conoscenza. Mediante i libri di testo apprende che sia più importante imparare a memoria la opinione di un accademico - voce del sistema - piuttosto che esprimere la propria, generalmente ridicolizzata e disprezzata. Mediante promozioni e bocciature impara che la unica valida ragione per alimentare la propria cultura sia il raggiungimento di un fine utilitaristico e monetizzabile. Mediante voti, giudizi e classificazioni impara ad accettare il clima di costante competizione che caratterizzerà la sua esistenza post-scolastica. Mediante la figura dell'insegnante impara i concetti di autorità e subordinazione, così che quando da adulto si troverà al cospetto di una forma di 'autorità costituita', sarà istintivamente e acriticamente indotto a sottomettersi ad essa. Mediante un metodo di studio fatto di infinite ripetizioni, rigidi orari e schematizzazioni di ogni genere impara che fondamentale requisito per ottenere un avanzamento sociale - al di là del rendimento nelle materie di studio - sia quello di uniformarsi allo stile di vita collettivo. Per chiudere il discorso è necessario citare la norma che delega al Ministero della Pubblica Istruzione la scelta dei programmi di studio e libri di testo (precisi indirizzi ai quali ogni insegnante è obbligato a uniformarsi, pena il licenziamento) attraverso i quali, come non è difficile intuire, la formazione culturale dello scolaro subisce filtri e deformazioni derivanti dalla politica. Probabilmente non esistono in società settori più arretrati e dannosi della istruzione. Così come è congegnato, il sistema scuola rappresenta un vero e proprio attentato alla facoltà di autodeterminazione degli individui. La principale finalità della scuola - specie nel mondo occidentale del Ventunesimo secolo - dovrebbe essere quella di alimentare nello studente la sete di conoscenza, sollecitando la sua naturale tendenza a porre in correlazione gli elementi appresi, in modo tale che da nozioni isolate si trasformino in 'cultura.' L'individuo non avrebbe alcun bisogno di essere quotidianamente 'imboccato'; le uniche materie scolastiche degne di essere insegnate - con i mezzi attuali - sono: 'passione per la conoscenza' e 'strumenti di accesso alla conoscenza.' Tutto qui. La cosa tuttavia costituirebbe un pericolo per chi comanda, dal momento che - come Hegel insegna - è necessario che la società sia composta da individui/strumenti. Persone competenti in una unica materia, ed incompetenti in qualsiasi altra. Oggi le persone che fanno della loro singola competenza una ragione di vita sono certificate come 'sistemiche doc' con il conferimento della laurea, ed autorizzate ad insegnare al loro prossimo, diffondendo ottusamente il verbo sistemico, che in tal modo può rinnovarsi automaticamente ad infinitum. Buffo notare come da qualche decennio si usi descrivere le persone e le loro attività attraverso aggettivi un tempo associati a strumenti e oggetti. Efficiente; operativo; flessibile; risorsa umana; produttivo; essere scarichi; staccare la spina, ecc. La mente umana è come una macchina che una volta accesa si autoalimenta e non smette più di funzionare. Compito delle istituzioni scolastiche dovrebbe essere quello di supportare lo scolaro nella accensione del proprio cervello-macchina. L'attuale sistema-scuola invece sembra essere strutturato per ottenere l'effetto opposto, cioè suscitare repulsione verso la conoscenza. Ci insegna ad incamerare acriticamente un certo numero di opinioni e resoconti, con il solo fine di ricavarne un traguardo utilitaristico. In sostanza ci somministra la nostra prima razione di omologazione, servilismo e competitività. Tutto ciò dopo che i nostri genitori hanno involontariamente inaugurato il nostro lavaggio del cervello riempiendoci la testa con decine di proverbi popolari e fiabe classiche. E pensare che c'è chi sostiene che a scuola si studi poca educazione civica. La intera esperienza scolastica costituisce in realtà una unica, lunga, subliminale lezione di 'educazione civica.' Non per niente la parola "formazione" è sempre più spesso utilizzata per indicare il percorso didattico. Un termine che presuppone la esistenza di un modello a cui ogni bravo scolaro è tenuto ad aspirare e uniformarsi. Qualsiasi studente ha subito questa sorta di stupro mentale. Si è trattato della prima diretta ingerenza sistemica nella sua sfera individuale, eppure nemmeno se ne è reso conto, per lo meno non a livello cosciente. Tornando all'interrogativo iniziale, ho idea che molti individui tendano a ricordare la fine della scuola come una sorta di 'liberazione' per il motivo più elementare; perché in sostanza lo è stata, una liberazione. Liberazione da una morsa di paura, grigiore, ripetitività, incomunicabilità, che ha soffocato (spesso uccidendole) le sue pulsioni più genuine, sane ed umane. Peccato che tale libertà duri appena il tempo di una estate, dopo la quale ogni scolaro si trasforma in disoccupato, lavoratore o studente universitario. L'excursus scolastico ha tramutato la sua macchina-cervello da portentosa unità autosufficiente in un grigio pallottoliere autolimitante. Ecco che ha inizio il soggiorno nel sistema-vita; quello dove la gente a volte si suicida; la cosiddetta 'società civile' a cui la scuola, durante gli anni della nostra prima giovinezza, ci ha scrupolosamente preparati.

"Non è questione di imparare la geografia o la geometria, ma di abituarsi al lavoro, perciò alla noia." (F.Galiani)

"La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca ed un amore ardente per la verità." (Plutarco)

"Nulla è più utile di quegli studi che non hanno alcuna utilità." (Ovidio)

"Non abbiamo bisogno di educazione. Non abbiamo bisogno di essere tenuti sotto controllo, nè di oscuro sarcasmo in aula. Professori, lasciate in pace i ragazzi. Tutto sommato non è che un altro mattone nel muro." (Pink Floyd - Another Brick in The Wall). Fonte: "Anticorpi".

MIND CONTROL. MEDIA E STRATEGIA DI CONTROLLO. INSOSPETTABILI GATEKEEPERS.

Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media. Tesi On Line Laurea liv.I. Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo. Autore: Marianna Tesoriero. Composta da 82 pagine. In questo lavoro verrà trattato il delicato tema del “mind control”, ovvero il controllo mentale dei media di massa su quelle che sono le scelte dei soggetti destinatari. Questa idea nasce dal credo che esista una terza via che sfugga all’alternativa tra l’accettazione ingenua dei frutti della propaganda e il cinismo totale. La società contemporanea caratterizzata da usi sempre più sofisticati di strumenti di diffusione mediale necessita di un sistema di tutela, democratico, a che l’utente venga informato sulle dinamiche psicologiche utilizzate nella trasmissione del messaggio e sulle ripercussioni sociali che queste determinano. Pur riconoscendo il ruolo cruciale dei media nella costruzione e rappresentazione sociale della realtà, non si può perdere di vista il ruolo dicotomico del consumatore: questi, considerato, spesso, spettatore passivo dell’offerta mediale, procede all’interpretazione dei messaggi veicolati attraverso lo strumento mediale e ne diventa attore sociale protagonista. Pertanto, i mass media entrano a pieno titolo nella costruzione sociale della realtà poiché da una parte ne rappresentano il mondo e dall’altra sono essi stessi parte del mondo: essi si muovono in una dimensione collettiva e nel contempo in una dimensione individuale. L’eloquente retorica dei greci e dei romani classici è ben lontana dalla comunicazione contemporanea, tutta centrata sull’uso di slogan e immagini semplici. La propaganda moderna si propone sempre meno di informare e di illuminare e sempre più di trascinare le masse verso una posizione o un punto di vista desiderato. Il paesaggio persuasorio contemporaneo è completamente diverso da quello del passato ed è partendo da questa considerazione e intorno alla stessa che si svilupperà questo lavoro. L’elaborato consterà di tre diversi capitoli nei quali, partendo da una disamina generale sui mass media, verranno affrontate le teorie che nell’ultimo secolo si sono sviluppate intorno al tema della manipolazione mentale e su quelle che sono le tecniche utilizzate nonché gli effetti scaturenti, per poi chiudere con l’analisi di casi pratici applicativi degli strumenti stessi. Nello specifico, nel primo capitolo verrà affrontato il tema della costruzione sociale nella società contemporanea attraverso i media di massa: procederò con una disamina sull’evoluzione dello strumento mediale nel corso del XX secolo e affronterò il delicato tema della tutela del principio democratico che viene, in un certo modo, svuotato di senso, permanendo e perdurando nell’apparenza e nella forma ma non nella sostanza e nella sua essenza e, cercherò di dare una risposta alla seguente domanda: i mass media sono una minaccia o una tutela della democrazia? Nel secondo capitolo mi soffermerò sulle teorie sviluppatisi intorno al mind control e disquisirò su studiosi quali Lippman, Jung, Bernays, Lasswell. Mi soffermerò sulle tecniche più utilizzate quali, l’arte della persuasione, la percezione subliminale, il consumismo indotto. E, a conclusione del secondo capitolo, ritengo importante trattare il potere persuasivo dei mass media in relazione a due particolari segmenti di audience: i bambini e le donne. Ed è attorno a questi due segmenti che elaborerò il terzo capitolo nel quale tratterò dei casi pratici in cui la narrazione delle storie gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della realtà sociale, ovvero di come viene creato un mondo reale intorno alle storie raccontate dal media.

CONTROLLO MENTALE: INSOSPETTABILI GATEKEEPERS. Di Antonella Randazzo su “Altra Informazione”. Letteralmente il termine “Gatekeeping” significa “la custodia al cancello”, ovvero la possibilità di esercitare un controllo attraverso criteri che favoriscono alcune notizie su altre. In termini professionali il gatekeeping comprenderebbe “tutte le forme di controllo dell’informazione che possono determinarsi nelle decisioni circa la codificazione dei messaggi, la diffusione, la programmazione, l’esclusione di tutto il messaggio o di sue componenti… le esigenze organizzativo-strutturali e le caratteristiche tecnico-espressive di ogni mezzo di comunicazione di massa (in quanto) elementi cruciali nel determinare la rappresentazione della realtà sociale fornita dai media”. Già negli anni Cinquanta lo psicologo Kurt Lewin sosteneva l’esistenza di giornalisti gatekeepers, che decidevano quali notizie dare e quali no. Generalizzando possiamo considerare gatekeepers tutti coloro che, pur parlando ad un pubblico ampio attraverso i media, si astengono dal dire alcune verità importanti. Si tratta, in parole semplici, di agire in modo tale da far rispettare i limiti informativi imposti dal sistema. Il gatekeeper dunque è colui che subisce pressioni e condizionamenti che lo inducono a comportarsi in un certo modo, facendo prevalere logiche diverse rispetto alla vera informazione. Oppure colui che sceglie di sostenere il sistema evitando di parlare di alcune verità che potrebbero demolirlo. Si dice che il giornalismo attuale è come un “guardiano del potere”, ovvero esso sostiene il potere nel non far trapelare verità scomode e utilizza tecniche per impedire una vera presa di coscienza dei cittadini sulla realtà finanziaria, politica, economica e mediatica. Si cerca persino di addolcire tutto questo facendo diventare l’informazione uno spettacolo attraente, emozionante oppure raccapricciante, ma comunque sempre emotivamente “forte” e quanto possibile spettacolare. Gli obiettivi principali sarebbero la disinformazione, la distrazione e il condizionamento necessario per non mettere in pericolo il sistema. Spiega il giornalista Ignacio Ramonet: (Il telegiornale) “è strutturato per distrarre, non per informare… la successione di notizie brevi e frammentate ha un duplice effetto di sovrinformazione e di disinformazione: troppe notizie e troppo brevi… pensare di informarsi senza sforzo è un’illusione vicina al mito della pubblicità più che all’impegno civico”. Oltre ai giornalisti, possono assumere il ruolo di gatekeepers anche scrittori, opinionisti, intellettuali, scienziati, politici, ecc. Le persone comuni basano le loro conoscenze fondamentali su ciò che gli “esperti” dicono loro, e questo potrà intralciare una possibile futura conoscenza dei fatti veri. “Se non l’hanno detto in quella tal trasmissione televisiva allora vuol dire che potrebbe non essere vero”, oppure “Se non l’ha detto il professor tal dei tali, allora non può essere vero, sennò l’avrebbe detto”. Queste frasi riassumono il potere e l’influenza esercitata dai gatekeepers presentati dai media come “esperti” su ciò che le persone crederanno. Potrebbero esistere tre tipi di gatekeepers: quelli del tutto inconsapevoli di esserlo, quelli che agiscono come tali per timore di perdere privilegi o il posto di lavoro, e quelli consapevoli di esserlo, avendolo scelto liberamente, ritenendo giusto esserlo. Per quanto riguarda il primo caso, vi appartengono alcune persone che possono anche essere erudite, ma sono condizionate dal sistema a tal punto da non riuscire a ragionare fuori dalle sue logiche. Per uscire dal condizionamento del sistema occorre impegno e sforzo, che non tutti attuano. Ad esempio, questi gatekeepers credono che le autorità statunitensi siano il male minore rispetto al “terrorismo”, che le autorità italiane non siano corrotte ma autorevoli, o che la corruzione politica costituisca un’eccezione. Evidentemente, queste persone rimangono ancorate all’idea che il sistema sia fondamentalmente “buono”, anche se ammettono che esso possa avere difetti o aspetti che generano problemi. Dunque, questi gatekeepers ammettono problemi come il precariato, la disoccupazione, la corruzione o i problemi economici, ma li attribuiscono a fattori non prevedibili e non controllabili, accettando dunque la difficoltà a risolverli, ma mantenendo, paradossalmente, un ottimismo di fondo, che deriva dal non ammettere il marciume che il sistema presenta alla radice. In altre parole, queste persone conservano un’idealizzazione del sistema, e rimangono fataliste circa la vera origine dei problemi e la loro soluzione. Esse rimangono agli aspetti relativi alla punta dell’iceberg, ignorando o negando l’esistenza di alcune realtà fondamentali. Dunque queste persone, immerse nella non-consapevolezza, esprimono opinioni e concetti che sono utili al sistema, e non svolgeranno mai un ruolo di contrasto o di disturbo. Per questo motivo esse potranno fare carriera nel loro settore e saranno ben accolte negli ambienti di regime. Tuttavia saranno sempre osservate con attenzione, poiché, qualora subodorassero la verità o capissero alcuni aspetti del sistema, potrebbero smettere di esercitare la funzione di gatekeeping, e in tal caso sarebbero messe ai margini, o comunque non potrebbero più ricoprire ruoli di rilievo nel panorama mediatico. A questa categoria potrebbe appartenere, ad esempio, la docente universitaria Laura Boella, che nel suo libro “Neuroetica” sostiene che le tecniche eugenetiche siano state applicate soltanto dalla Germania nazista, ignorando che in realtà esse furono adottate dagli Stati Uniti e da altri paesi europei. Evidentemente, la Boella fa le sue considerazioni sulla base di ciò che viene detto nei canali ufficiali, poiché delle tecniche eugenetiche praticate dalle autorità statunitensi o svedesi si parla quasi esclusivamente su pubblicazioni di piccole case editrici, che hanno una modesta diffusione, o su Internet. Inoltre, la Boella, nel suddetto libro, analizza casi di microcriminalità, affrontando il problema della morale, ma non fa alcun cenno agli impulsi criminali mostruosi degli attuali stegocrati. Il criminale comune può uccidere poche persone, mentre gli stegocrati commettono veri e propri genocidi in molte parti del mondo, eppure non vengono mai considerati dai docenti universitari che si occupano di morale o criminalità. Nei testi accademici c’è spesso un illustre assente: il nucleo di potere centrale che crea il sistema e lo alimenta, difendendolo anche con le guerre e i massacri. Evidentemente, questi studiosi si attengono al “territorio” all’interno del quale si sono mossi i loro insegnanti cattedratici, e dunque essi stessi continuano ad esaminare le questioni all’interno dei medesimi parametri, diventando “guardiani del potere”, ovvero gatekeepers, in quanto non considerano ciò che potrebbe mettere in pericolo il sistema di potere. Questo tipo di gatekeepers potrebbe essere destinato a scomparire, poiché sarà sempre più difficile non capire i paradossi del sistema, dato che su Internet ormai da tempo circolano numerose notizie supportate dai fatti, sui crimini delle autorità occidentali e sui paradossi del sistema. Nel secondo caso abbiamo persone che possono comprendere i crimini del sistema ma fanno ragionamenti opportunistici o motivati dalla paura di perdere il lavoro o altri vantaggi. In tal caso si tratta di persone che si adattano al sistema pur accorgendosi che esso presenta aspetti iniqui. Queste persone si autocensurano, e coltivano la capacità di escludere argomenti scomodi o non graditi ai “padroni”. Lo stesso Montanelli denunciava l’autocensura dei giornalisti di regime. Negli anni Sessanta scriveva sull' “Europeo”: “La maggior parte dei giornalisti, quando compongono un articolo, lo fanno interrogando la censura. Quale? Quella che hanno in corpo da secoli e di cui ormai non riescono a fare a meno”. Montanelli tralasciava di dire che esistono anche giornalisti che non intendono autocensurarsi, che vengono estromessi dai canali di regime, oppure messi nelle condizioni di non nuocere. Ovviamente i ruoli migliori e di prestigio vengono dati a coloro che si autocensurano e che hanno l’abilità di non darlo a vedere. Nel terzo caso troviamo persone ben adattate al sistema consapevolmente, che ritengono necessario l’uso della forza per dirimere i problemi, oppure che accettano l’egemonia statunitense come “naturale”, avendo l’idea che la realtà debba sempre essere determinata dal più forte. Evidentemente, queste persone hanno tali “valori” impliciti nella loro mentalità, e li esprimono direttamente o indirettamente, rendendo le argomentazioni quanto più possibile accettabili. Di solito queste persone raggiungono una notevole popolarità, e i loro libri o articoli vengono il più possibile divulgati, in modo tale che esse possano influenzare quante più persone possibile. Esse svolgono un ruolo importantissimo convincendo molti dell’impossibilità di cambiare sistema. Da alcuni anni negli Usa e in Europa si parla di “left gatekeepers” ad intendere personaggi, scrittori, intellettuali e giornalisti anche di fama mondiale, che agirebbero per conto delle “sinistre” politiche, al fine di denunciare, in modo non pericoloso per il sistema, alcuni crimini delle corporations, senza però andare a smascherare completamente il gruppo di potere. Si tratterebbe di persone che devono apparire degne di fiducia per assolvere il compito di canalizzare il malcontento o i sospetti dei cittadini in modo non nocivo all’assetto di potere. Questi gatekeepers possono essere riconosciuti dal fatto che non sollevano, ad esempio, il problema del potere della Federal Reserve o della Bce, e non condannano l’intero sistema. Di solito questi personaggi trattano i problemi come se si trattasse semplicemente di schierarsi (pro o contro, a destra o a sinistra), anziché capire a fondo la realtà. I “left gatekeepers” sarebbero indispensabili poiché è proprio il cittadino più critico a dover essere tenuto sotto controllo da personaggi che appaiono come lui, ma che di fatto propongono una percezione della realtà che non minaccia affatto l’assetto di potere. In altre parole, il sistema ha oggi bisogno di creare gli stessi dissidenti o intellettuali critici, affinché i cittadini più attenti non si rivolgano ai veri dissidenti, tenuti ai margini della realtà mediatica. Questi gatekeepers fungono da esche, per tenere ancorate al sistema persone che altrimenti se ne allontanerebbero pericolosamente. I metodi dei gatekeepers possono essere sottili, anche se tali personaggi potrebbero facilmente essere riconosciuti dall’assenza nei loro discorsi di argomenti scottanti che smascherano il sistema, come la corruzione delle autorità o le repressioni degli eserciti occidentali. Alcuni gatekeepers potrebbero trattare questi argomenti in modo marginale, mistificato o addirittura dicendo menzogne, come ad esempio che gli eserciti occidentali fanno “missioni” di pace o che il sistema partitico tutela la democrazia e quindi impedisce la dittatura. Alcuni gatekeepers possono trattare argomenti che preoccupano i cittadini, ma lo faranno in modo parziale. E’ il caso del personaggio assai inquietante Berlusconi, che nel nostro paese si è posto in modo ambiguo e truffaldino, facendo credere di essersi arricchito perché capace nell’imprenditoria, mentre in realtà dietro la sua storia tutti sanno che ci sono aspetti poco chiari, che lo vedono legato ad ambienti mafiosi e massonici. La sua storia è stata raccontata da Marco Travaglio e da altri, che però non hanno messo in luce che egli aveva un ruolo preciso nel sistema, che era quello di evitare che in un paese come l’Italia, che da sempre preoccupa i colonizzatori anglo-americani, ci fosse il pericolo del mancato controllo della TV e di altri importanti media. E’ ovvio che se un personaggio come Berlusconi poteva acquisire nel giro di pochi anni un potere talmente elevato da condizionare gli italiani con le sue TV, era perché il sistema glielo permetteva, anzi, traeva dal suo ruolo enormi vantaggi in fatto di controllo della popolazione. L’Italia degli anni Settanta non era piaciuta affatto all’impero statunitense, che attraverso la strategia della tensione aveva fatto di tutto per piegare le lotte popolari che miravano ad ulteriori miglioramenti lavorativi ed economici, che gli stegocrati non erano disposti a concedere. Occorre considerare che molti gatekeepers utilizzano tecniche emotive per generare fiducia e ottenere credibilità. Come scrivono gli studiosi Anthony R. Pratkanis e Elliot Aronson: “Un propagandista non si fa scrupolo di sfruttare il nostro senso di insicurezza, di evocare le nostre paure più profonde o di offrire false speranze… l’obiettivo diventa dimostrarsi superiori e giusti, non importa come”. Possono essere utilizzate critiche verso gli stessi personaggi di regime. Ad esempio, Berlusconi è stato utilizzato dai gatekeepers pagati dalla “sinistra” per diffondere lo spauracchio del “piccolo” despota. Sono stati assoldati gatekeepers per fare in modo che il personaggio apparisse nei suoi peggiori aspetti (non era certo difficile trovarli). In questo caso si volevano far apparire migliori i politici di sinistra, rispetto ad un personaggio assai discutibile. Questo metodo favorì la vittoria di Prodi nel 2006, e gli italiani ebbero modo di rendersi conto di quanto poco democratico fosse anche Prodi. Anche oggi le sinistre usano lo spauracchio Berlusconi per non far vedere che il sistema partitico, essendo manipolato dall’alto, non può che produrre esiti antidemocratici, a prescindere dal personaggio che vincerà le elezioni. In altre parole, in tutti i casi, non saranno tenuti in gran conto gli interessi dei comuni cittadini, ma soltanto quelli delle banche, delle grandi corporation e delle autorità che controllano il nostro paese. Per capire veramente il fenomeno Berlusconi bisognerebbe capire cosa accadde negli anni Settanta, periodo in cui molti lavoratori protestavano per l’uso autoritario del mezzo televisivo, essendo consapevoli del potere che esso dava. Negli anni Settanta si parlò di “crisi della televisione”, ad intendere le numerose critiche e auspici di riforma avanzati alla TV di Stato. Si criticava l’uso autoritario del mezzo televisivo, che privava la società civile di prenderne parte e di avere potere decisionale sui programmi. Si denunciava la strumentalizzazione del mezzo da parte della classe egemone, che lo utilizzava per rafforzare il proprio potere e per passivizzare i cittadini. Molti autori, auspicando un uso “democratico” del mezzo, denunciarono l’uso verticale della TV, e che i cittadini comuni non potevano usarla per le loro esigenze, dovendo subire una programmazione fatta dalle autorità, a difesa del sistema di potere. Ad esempio, scriveva il giornalista Giovanni Cesareo: “L’accentramento (della TV) … è totale… sarebbe stato possibile instaurare collegamenti fissi con qualsiasi luogo… Le reti televisive sarebbero diventate… reti di comunità… Nei fatti, oggi, la ‘circolarità’ della comunicazione televisiva è una ‘circolarità’ interna, che, semmai, si apre ai centri di potere o ad alcuni luoghi ove si svolgono spettacoli e manifestazioni sportive… La televisione… è stata ridotta a mezzo di distribuzione a senso unico di messaggi ‘autoritari’… Sappiamo anche… che in questi ultimi anni in Italia si sono avite numerose manifestazioni operaie contro la RAI-TV; si sono avuti agitazioni e scioperi dei dipendenti dell’azienda radiotelevisiva; si è accentuata, in linea generale, la critica nei confronti della programmazione televisiva… le ‘idee dominanti’ permeano anche i programmi di evasione… le classi oppresse sono costrette a vivere e a muoversi in un sistema sociale che impone le sue leggi.”

Anche i sindacati auspicavano una riforma della televisione. In un documento scritto da un gruppo di lavoro CGL-CISL-UIL, titolato “Appunti per la riforma della RAI-TV”, si legge: “L’ente RAI-TV, pur mantenendo il suo carattere nazionale, deve prevedere ampie ed autonome articolazioni al fine di garantire la massima partecipazione dei lavoratori, delle loro organizzazioni, delle associazioni culturali e ricreative, nella fase di ideazione e di realizzazione dei prodotti formativi e informativi”. Per eliminare le proteste, occorreva creare un nuovo panorama televisivo, in cui il privato avrebbe avuto rilievo, e avrebbe abbassato il livello qualitativo dei programmi, spazzando via definitivamente la velleità popolare di poter avere voce in capitolo all’interno di un mass media così importante come la TV. Prima che si imponesse Berlusconi in Italia, come racconta lo scrittore Lawrence K. Grossman, ci furono diversi altri casi di personaggi simili, alcuni dei quali raggiunsero il “successo” con mezzi analoghi. Ad esempio, negli Usa, dagli anni Ottanta, il miliardario Ross Perot utilizzò le stesse tecniche di Berlusconi, candidandosi e criticando la “vecchia” politica, facendo frequenti apparizioni in diversi programmi televisivi, e mostrandosi talvolta in comizi allegri come feste e in bagni di folla. Nonostante Perot non fosse riuscito ad avere una lunga carriera politica, il suo modello fu seguito da molti. Racconta Grossman: “Berlusconi… ebbe un enorme vantaggio rispetto a Perot, in quanto utilizzò per autopromuoversi, contemporaneamente e al massimo, le tre maggiori televisioni commerciali italiane, alcuni importanti quotidiani e periodici, nonché una grande concessionaria di pubblicità, tutti di sua proprietà”. Anche in Brasile si ebbe un caso analogo, il proprietario di un impero mediatico, Roberto Marinho, utilizzò il suo potere per condizionare politicamente addirittura attraverso un gruppo parlamentare. Concentrare i media nelle mani di pochi è utile per poterli meglio controllare, concedendoli a persone di “fiducia”, veri paladini nella difesa del sistema. In sintesi, Berlusconi è come un tassello che andrebbe inserito nel puzzle per poterne comprendere appieno il significato. Rimanere nel dettaglio e continuare a dissertare sul personaggio dicendo “non sottovalutiamolo”, o “stiamo attenti a lui”, significa perlomeno trascurare quegli aspetti gravissimi del sistema che hanno creato tale personaggio e lo usano per determinati scopi. In altre parole, il gatekeeper vi potrà raccontare per filo e per segno tutte le magagne di Berlusconi o di altri infimi personaggi, ma eviterà accuratamente di estendere il discorso alla creazione di tali personaggi, affinché non comprendiate il marcio che c’è alla radice del sistema e non risaliate agli stegocrati. Smascherare i gatekeepers può essere facile se non si è soggiogati ai meccanismi tipici della cultura di massa. Può essere difficile quando un determinato personaggio che svolge funzioni di gatekeeping raggiunge una notevole popolarità e ha i suoi “fans”, esercitando una certa suggestione e influenza. In altre parole, se c’è l’effetto “interazione parasociale” (IPS), risulterà più difficile smascherare il gatekeeper. L’effetto IPS crea un legame emotivo con il personaggio mediatico, basato sull’immagine creata dai media, e sulla fiducia suscitata dal gatekeeper. E’ ovvio che la persona comune non sospetterà di un personaggio che, ad esempio, si propone come colui che svela gli inghippi del potere, e critica aspramente i politici. In tal caso si crea fiducia, e dato che il sistema potenzierà una notevole disinformazione, molti non si accorgeranno dell’inganno. L’effetto IPS fa dimenticare che le persone che appaiono spesso sui media non possono essere veramente “nemici” del sistema, in quanto personaggi ospitati da chi regge le fila della realtà mediatica. In altre parole, sarebbe assurdo ritenere che coloro che spendono miliardi di euro per tenere sotto controllo l’opinione pubblica tramite i mass media, poi facciano l’errore grossolano di dare importanza mediatica a chi ostacola il loro potere. Essi sanno benissimo quanto è importante ciò che appare nei media. E’ chiaro che tutti i personaggi che hanno particolare rilievo positivo sui media di massa sono in realtà gatekeepers. Per verificarlo con certezza si deve semplicemente ascoltare attentamente quello che dicono e fare la “lista” di quello che non dicono o che mistificano. E’ chiaro che più si è informati correttamente e più si è capaci di smascherare i gatekeepers, e viceversa, meno si è al corrente dei fatti e più si dà fiducia ai gatekeepers. Un metodo molto utilizzato dai gatekeepers è quello di trattare argomenti che fungeranno da distrazione rispetto alle vere questioni politiche o economiche. Ad esempio, possono parlare dell’amante di Berlusconi, o di argomenti che vedono polemiche e litigi fra “destra” e “sinistra”, ma non parleranno di ciò che il governo non sta facendo per tutelare la salute dei lavoratori, o i cittadini dall’aumento delle bollette e dei generi di prima necessità. Parlando delle beghe politiche non parleranno, ad esempio, di come sta procedendo il piano degli stegocrati di creare una dittatura mondiale. I media occidentali non hanno mai parlato dell’accordo fatto nel 2005 dalle autorità statunitensi, canadesi e messicane per unificare politicamente, economicamente e finanziariamente i loro paesi, facendo nascere l’Unione Nordamericana. Ciò farebbe parte del cosiddetto “Nuovo ordine mondiale” che prevederebbe l’unificazione finale fra Unione Europea, Unione Africana, Unione Asiatica e Unione Nordamericana, sotto un unico governo. Ovviamente, nessun gatekeeper ve ne parlerà mai, anzi, essi cercheranno di negare o ridicolizzare ogni aspetto scomodo del sistema quando verrà a galla. Sarebbero capaci di negare persino l’evidenza, e accusare non chi crea il sistema criminale, ma chi lo svela. Fanno passare per fanatici o bizzarri tutti coloro che sollevano verità scomode. Alcuni argomenti di cui i gatekeepers non parlano (e quando vengono rivolte loro domande su questi argomenti tendono a denigrare chi solleva tali problemi definendoli “complottisti”, “fanatici”, o facendoli passare per persone esageratamente diffidenti) sono:

– Progetto stegocratico di una dittatura globale con un unico centro di potere.

– Signoraggio.

– Verità sull’11 settembre.

– Repressioni attuate dagli eserciti occidentali nei paesi del Terzo Mondo.

– Vero significato del termine “terrorismo”.

– Scie chimiche.

– Sistemi dittatoriali creati e controllati dalle autorità statunitensi.

– Vero volto degli organismi internazionali (FMI, BM. ecc.).

– Verità sullo Stato d’Israele.

– Verità sulla condizione coloniale dell’Italia.

– Verità sui legami fra mafia e autorità statunitensi.

– Vera autodeterminazione dei popoli.

– Tecniche di controllo mentale per evitare che il sistema possa essere minacciato.

– Crimini dei cartelli farmaceutici.

– Uso criminale della Scienza e della produzione alimentare.

Se non vi dicono la verità su questi argomenti, per quanto possano sembrare onesti, si tratta senza dubbio di gatekeepers.

L’unico modo per difendersi da questo fenomeno è quello di cercare per quanto possibile di informarsi correttamente e di dubitare di qualsiasi personaggio che gode di un certo rilievo mediatico, potendo appurare che egli apparirà reticente sulle sopraelencate questioni.

CONTROLLO MENTALE E MESSAGGI SUBLIMINALI.

Messaggi Subliminali, di "Med Nat". Genetica, condizionamenti subliminali, archivi digitali. Sembra fantascienza, ma con ogni probabilità si tratta di avvenimenti reali. Il fenomeno è di quelli che dovrebbe sconvolgere chiunque, ma invece non fa affatto “notizia”: ci sono nel mondo, in migliaia di casi negli Stati Uniti, e in Italia, persone che sostengono di subire tortura tecnologica. In altre parole essi denunciano di subire degli attacchi a distanza, di sentire voci e di essere influenzati nella loro vita quotidiana. Le persone o agenti che praticano questi atti, lavorando in gruppo, sono chiamati stalker, termine utilizzato in numerosi siti negli Stati Uniti, che propagandano queste “attività” nelle quali sarebbero coinvolti anche minorenni. Sono dei pazzi coloro che denunciano di essere vittime di questi strumenti? Noi crediamo di no e stiamo lavorando a questo dossier per dargli, almeno, lo spazio che altrove non hanno trovato e per veicolare le loro ragioni.

I progetti CIA e le ammissioni di Clinton. Cominciamo col dire che è ormai “pubblicamente noto” (le virgolette sottolineano la ristrettezza del pubblico) che, dopo gli esperimenti particolari su esseri umani nei campi di concentramento nazisti, dagli anni ’40 la CIA e anche il Kgb hanno iniziato esperimenti di controllo mentale via radio, e dagli anni ’80 la CIA ha dato vita ad un progetto relativo ad MK-Ultra che sperimenta la possibilità di controllo celebrale, con microspie sottocutanee, su animali ed esseri umani. Per altro la CIA ha assunto numerosi nazisti subito dopo la seconda guerra mondiale. Il Congresso americano, nel 1972 e nel ’74, ha iniziato a ricevere proposte di utilizzo del controllo mentale su larga scala con sistemi sottocutanei, in particolare da Burton e José Delgado, che oggi vive in Spagna. A Milano inoltre sarebbe transitato nel 1974 il notissimo criminale di guerra Mengele, all’epoca ancora vivo. I primi detenuti a fare da cavia per questi esperimenti ufficialmente si sostiene siano stati sottoposti a queste ricerche dal 1990, in realtà parrebbe che già dall’inizio degli anni ’80 ciò fosse già attuato. Si parla di esperimenti iniziati in Svezia alla metà degli anni ’80 e negli Stati Uniti tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. A ciò ha dato spazio anche la tv, sia pure raramente, con i programmi Stargate del 4-5-2003 su LA7 e La storia siamo noi del 14-12-2003 su RAI3; in particolare la prima trasmissione ha parlato dell’uso di questi strumenti sul nazista americano responsabile della strage di Okhlaoma, McVeigh, mentre nella seconda si è parlato anche del trattamento cui fu sottoposta Patricia Hearst, figlia di un miliardario americano, sequestrata, dai “simbionisti”. Non solo: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Clinton, nel 1995, dopo le proteste del Comitato dei sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su esseri umani ha chiesto pubblicamente scusa al paese ed alle vittime di questi esperimenti, affermando che non se ne sarebbe più fatto uso. Ma Dorigo in un’intervista al Corriere Romagna del 14 aprile 2006 riferisce che da sue fonti ha appreso che a Torino, alcuni fisiopatologi sarebbero andati a fare questi esperimenti negli USA su detenuti sin dal 1995, riferendone agli studenti.Tuttavia nonostante si interessino ai detenuti americani, Nessuno tocchi Caino, associazione gestita dai Radicali ove lavorano terroristi neri in semilibertà, non ha mai prodotto alcuna documentazione su queste cose.

Alcuni testi di approfondimento:

Tra i dossier di approfondimento segnaliamo la Controinchiesta di Paolo Dorigo e quello dell’Agenzia Ricerca Economico Sociale - A.R.E.S. - dell’ottobre 2005. I carceri, i manicomi e la psichiatria ne risultano il laboratorio di questi esperimenti, la società civile il punto di arrivo e servizi segreti carcerari la base operativa. Un interessante lavoro è stato pubblicato dall’“Associazione italiana, scientifica e giuridica, contro gli abusi mentali, fisici e tecnologici” (Aisjca): nel sito è pubblicato e continuamente aggiornato il libro It's Abuse NOT Science Fiction, edito dalla Libreria Editrice Cortina Torino, in cui si raccolgono storie internazionali di abusi tecnologici. Consigliamo di leggere anche la ricerca di Romano Nobile, appunto di ARES2000, La tortura nel bel paese, per le Edizioni Malatempora.

Gli esperimenti della CIA e il progresso della tecnologia testimoniano la concreta possibilità del fenomeno, ovvero che nel terzo millennio ci sono scienziati che sono in grado di influenzare l’attività delle cellule nervose. Si pensi come esempio agli episodi di protesi dentali e chip che, una volta impiantati negli arti ne ordinano il movimento a computer.

Negli USA sono in fase di sperimentazione dei chip neurali su persone paralitiche, grandi circa 2mm, in grado di recepire segnali elettronici ed inviarli al computer che li traduce. Un altro esempio è rappresentato dagli esperimenti del prof. Warwick, inglese, il quale si è volontariamente sottoposto 2 volte insieme alla moglie, all’impianto di chip per comandare a distanza le cose ed effettua esperimenti che dovrebbero portare, secondo lui, alla telepatia elettronica entro il 2012, mentre quanto denunciano le vittime porta a pensare che queste forme, anche in forma passiva e non eludibile, esistano già.

L’aspetto anche sessuale e di coppia di questi trattamenti è testimoniato dal libro cult della letteratura in materia, O’Brien – Phillips, Trance formation of America, Macroedizioni, in cui, come in Garage Olimpo, la torturata va in sposa al torturatore (argentino in questo caso, della CIA in Trance …).

Tra i testi da segnalare, Marco Costa, Psicologia militare, Franco Angeli; i manuali sulla PNL; Andrea Moro, I confini di Babele, Longanesi; Bottaccioli, Psiconeuroimmunologia, Edizioni Red !; i libri sulla vivisezione; alcuni titoli della Shake edizioni e la rivista cyber italiana Decoder; Hyland, I segreti perduti della tecnologia nazista, Newton & Compton editori; Offeddu, Il potere del domani, Council finance group; Nel cinema, qui vicino alla realtà più di quanto non si creda, i film da citare sono numerosi, tra questi indichiamo Matrix, Mission impossibile 2, Frequency (consigliato a Dorigo dal direttore del carcere di Spoleto !), Minority report, The Manchurian candidate, Bait-L’esca, Hypnosis, The final cult, Nirvana, Brubacker, Farenheit 451, Sorvegliato speciale, ed un terribile film di Frankenheimer sulla sostituzione di persona, Operazione diabolica; inoltre gli articoli contenuti nella Rassegna scientifica AVae-m ed in altri siti specializzati.

Per quanto riguarda il teatro, vi sono alcuni spettacoli minori, mentre l’AVae-m sta mettendo in cantiere 48 ore di due torturati.

Controllo mentale diretto, subliminale e primario. Marcello Panio, autore anche del sito disinfornazione.it, nel suo libro "Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale", Macroedizioni, ha dedicato un intero capitolo al fenomeno del controllo mentale (cfr. capitolo 10) in cui divide il fenomeno in controllo mentale diretto, controllo mentale subliminale, controllo mentale primario: il diretto è il tipo di controllo “classico”, quello di cui parliamo nella gran parte di questo dossier, provocato da MK-Ultra, ma anche da farmaci come il ritalin usato nelle scuole USA per controllare i bambini troppo distratti o/e vivaci; il controllo subliminale avverrebbe tramite l’uso di elettrodomestici per uso commerciale, come la TV e il computer in particolare, dove è ormai nota la diffusione di pubblicità e siti internet con spot subliminali che illegalmente mandano messaggi particolari, invisibili dagli occhi, ma percepiti dal cervello che influenzano le operazioni dell’intelletto; il controllo mentale primario si attuerebbe tramite la contaminazione di acqua ed alimentari con sostanze tossiche che indebolirebbero le capacità di reazione dell’organismo, una di queste sostanze è il fluoro, diffusa in alimentari e dentifrici, secondo Panio era già noto ai nazisti che ripetute dosi di fluoro contribuiscono alla spersonalizzazione dell’individuo. Marcello Panio afferma anche che la NSA, agenzia di controspionaggio USA, avrebbe delle attrezzature in grado di controllare le emissioni bio-elettriche del cervello. Se fosse vero che chiunque può subire interferenza cerebrale con armi della NSA, allora la Corte di Norimberga dovrebbe essere riaperta subito per tutti i dirigenti responsabili negli Stati Uniti, di queste armi, la NATO sciolta, le forze multinazionali rimandate a casa. Come mai nessuno ne parla, allora, mentre tantissimi protestano contro le guerre mosse dalle stesse compagini? Nel presente dossier non approfondiremo particolarmente comunque il tema di forme di controllo mentale indirette, in quanto ci interessa in particolare denunciare quelle forme violente di tortura tecnologica tese a colpire un singolo individuo, sono le torture meno conosciute, genericamente giudicate come fantascientifiche, pertanto è su di esse che preferiamo porre la nostra attenzione. In ogni caso, la provata presenza quotidiana di forme subdole e implicite di influenza e controllo mentale resta certamente una problematica degna di rilievo. Ancor di più questo vale nella nostra società moderna, post e super-industriale, dove la psichiatria, la pubblicità, la contaminazione alimentare sono elementi onnipresenti nella nostra vita. I risultati degli esperimenti su 8 detenuti messicani in un documento segreto dell’IBM.

Alfredo Lissoni nel suo libro Nuovo ordine mondiale (Edizioni Segno) cita il sito, in cui verrebbe riportato un documento dell’IBM riguardante l’impianto di sonde su prigionieri messicani. Il documento viene presentato come assolutamente riservato, di livello sicurezza 9. Il tempo impiegato per la realizzazione dell’intervento, secondo tale segretissimo documento, sarebbe di 60-90 minuti, ma le speranze dei tecnici sarebbero indirizzate nel ridurre in futuro questo tempo anche del 60%.

Questi alcuni dei risultati ottenuti, sempre secondo il documento citato da Lissoni nel suo libro, su 8 cavie umane:

- monitoraggio completo dei comportamenti;

- sonno in stadio di letargo per un tempo di almeno 18 ore al giorno;

- i detenuti-cavie rifiutano volontariamente la ricreazione e gli esercizi ginnici;

- i detenuti-cavie se provocati non reagiscono o risultano meno aggressivi (finché non se ne accorgono, poi avviene il contrario);

- nessuna cavia si è accorta di nulla di quanto gli era accaduto.

Anche Lissoni, come Panio, parla di strumenti in possesso dell’NSA in grado di controllare le emissioni bio-elettriche del cervello. Queste forme di intercettazione a distanza avrebbero indotto nei soggetti vittime di questi abusi, impressioni visive che trapassano gli occhi e sensazioni di essere toccati da fantasmi. Le ammissioni di un tenente colonnello della guardia di finanza e di un giornalista consulente dello Stato Maggiore dell’esercito. Nel libro Le nuove guerre, pubblicato nel 2001 dalle edizione Rizzoli – BUR, due illustri personaggi dello stato come Rapetto e Di Nunzio (il primo tenente colonnello della Guardia di Finanza comandante del gruppo anticrimine e tecnologico, il secondo noto giornalista, capo ufficio stampa della BNL, consulente delle strategie di comunicazione dello Stato Maggiore dell’esercito) ammettono l’esistenza del controllo mentale. Il capitolo 10 del loro testo militarista si intitola proprio il cervello nel mirino, in particolare si parla di metodi di disinformazione del nemico tramite armi indirizzate alla manipolazione delle opinioni, ma si parla anche direttamente di controllo mentale con un elenco di strategie (dall’intervento nell’ambito sociale, all’indebolimento della persona tramite farmaci, assenza di sonno e cibo, ecc) finalizzate al lavaggio del cervello dell’individuo. Vengono inoltre citate alcune presunte attività di controllo mentale dell’agenzia militare statunitense NSA tramite l’utilizzo di microspie. Rapetto non è proprio un anonimo personaggio, come ai molti risulterà. Egli viene citato anche nel libro Beat genetation di Mario Bolognani (Editori Riuniti). L’autore fa pensare che Rapetto costituisse una cellula dei servizi segreti insediata nell’AIPA ( l’authority per l’informatica). Rapetto sembrava alla ricerca di prove contro il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il tutto assume un sapore drammatico con la scenografica morte del consulente di Rapetto, il noto informatico Michele Landi, ufficialmente suicida, ma anche con la lunga catena di suicidi e di morti improvvise in particolare di numerosi membri dell’Arma dei carabinieri, dei servizi segreti e della polizia penitenziaria e dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, specie nel 2002-2003 ma anche dopo.

Ma che interesse avrebbero Rapetto e Di Nunzio, alti esponenti dello stato nel diffondere certe notizie? Marco Sacchi, che ci ha fornito le informazioni su questo e su altri paragrafi, ricorda che il libro di Rapetto e Dinunzio non è affatto facile da trovare, scomparso dalle librerie italiane da diversi anni ormai. L’ipotesi è che queste pubblicazioni abbiano dei fini ricattatori, un modo per ricordare allo stato o a qualche losco personaggio quanto si potrebbe, se lo si desiderasse, far emergere sul proprio conto.

Un’ipotesi affatto priva di fondamento. L’ipotesi che questi strumenti super sofisticati possano essere usati per controllare il pensiero non è dunque affatto priva di fondamento. Inoltre qualora non si creasse un’attenzione adeguata in questa fase, in cui comunque, TAC e Risonanza magnetica, e in qualche misura l’EEG, sono ancora in grado di permettere l’individuazione di questi chip, si corre il rischio di arrivare ad un punto scientifico in cui siano usati chip a DNA, strumenti invisibili a questi accertamenti, che sarebbe molto più difficile e lungo individuare con infinite e costosissime analisi genetiche. A questo aggiungiamo che nei casi di elettrodi innestati su pazienti epilettici o schizofrenici, volontari, queste persone non vengono messe in grado però di disattivare questi elettrodi qualora lo volessero, impedendo così interferenze non prevedibili di terzi.

Associazione Vittime armi elettroniche-mentali (AVae-m). In Italia si è formata un’associazione che raccoglie tutti coloro che credono o sostengono di essere vittime di questa tortura: è l’Associazione Vittime Armi Elettroniche-mentali. L’associazione, alla fine di settembre 2006, è in possesso di almeno 28 casi fino ad ora censiti, complessivamente sono circa 35 i casi di persone in stato di libertà, di cui appunto 28 considerati certi dalla AVae-m. Tra questi casi, almeno 5 di persone interferite non uditivamente. Vi sono poi decine di casi censiti da Paolo Dorigo in carcere (cfr. Controinchiesta di Paolo Dorigo dal carcere, 2002-2005), più vari altri casi di probabili innesti sottocutanei durante operazioni chirurgiche su altri prigionieri politici (cfr. dvd Laboratorio Rivoluzionario Gatto Selvaggio, dibattito la cui registrazione è in rete nella pagina di relazione sulle presentazioni del libro La tortura nel bel paese), nonché il ricovero in OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) od i suicidi a causa di torture troppo semplicemente associate al carcere in quanto tale da una certa sinistra falsamente “garantista”, sin dalla fine degli anni ’70, sia in Germania (Ulrike Meinhof ecc.) sia in Italia, di cui non si vuol dir nulla (dal caso Bonoconto, ai casi Galeotto, Valitutti, Carnelutti, F.Ferrari, ed altre/i), compreso il tentativo di internamento di Paolo Dorigo (2002), che, secondo l’AVae-m, sarebbero probabili conseguenze proprio di strumenti subliminali di tortura. Secondo Paolo Dorigo è molto probabile che oramai ci siano solo in Italia centinaia di persone che subiscono quotidianamente tortura tecnologica (cfr. dvd presentazione La tortura nel bel paese al L.R. Gatto Selvaggio). Ricordiamo che negli USA sono stati accertati oltre 3.000 morti per questi trattamenti, che peraltro sono attuati da stalkers quasi alla luce del sole, senza contare il numero di morti nelle carceri. Nel programma dell’Associazione vittime, esposto nel sito in 10 punti, si chiede tra le altre cose di approvare leggi e strumenti di controllo per tutti coloro che subiscono involontariamente questi trattamenti, un intervento da parte della Corte dell’Aja, il risarcimento delle vittime, l’espulsione dei professionisti e/o radiologi coinvolti dall’albo dei medici ed il processo per i responsabili, per vari reati tra i quali violenza privata, istigazione al suicidio, atti invalidanti, tentato omicidio, ecc., denunciando pubblicamente i limiti della legge sulla tortura che non prevede moratoria e leggi penali per queste armi da guerra vere e proprie, e per altri aspetti risibili (il fondo risarcimento, che permetterebbe allo Stato di splittare i processi in sede civile oltre che penale).

Rilasciate 18.000 pagine di documenti CIA sul controllo della mente. La CIA ha declassificato oltre 18.000 pagine di documenti su estensivi programmi di controllo della mente effettuati sin dai primi anni ’50. Attraverso il Freedom of Information Act, si può ordinare questi documenti nella forma di quattro CD direttamente dal governo per soli 30 dollari US. Ecco un esempio di solo due di questi documenti tratti dall’eccellente sintesi sul controllo della mente del sito informativowww.wanttoknow.info. Con queste significative informazioni rivelatrici, abbiamo ora l'opportunità di lavorare insieme efficacemente per un futuro più luminoso. Un documento CIA declassificato, datato 7 gennaio 1953, descrive la creazione sperimentale di personalità multipla in due ragazze di 19 anni. "Questi soggetti hanno chiaramente dimostrato di poter passare da uno stato di veglia a un controllato profondo stato H [ipnotico] via telefono, ricevendo materiale scritto, oppure mediante l'utilizzo di codici, segnali, o parole, e che il controllo degli ipnotizzati può essere trasmesso da un individuo all’altro senza grande difficoltà. E’ stato inoltre dimostrato attraverso la sperimentazione con queste ragazze che possono fungere da corrieri involontari a fini informativi." (CIA Mori ID 190684, 1/7/53)

Un altro documento declassificato datato 10 Febbraio 1954 descrive un esperimento rilevante per la creazione di assassini inconsapevoli: "Miss [cancellato] ricevette l’ordine (avendo precedentemente espresso timore verso le armi da fuoco) di usare qualsiasi metodo a sua disposizione per svegliare Miss [cancellato] (ora in un profondo sonno ipnotico). In caso di fallimento, avrebbe dovuto prendere una pistola posta nelle vicinanze e sparare a Miss [cancellato]. Ricevette istruzioni che la sua rabbia per aver fallito nello svegliare sarebbe stata così grande che non avrebbe esitato a "uccidere" [cancellato]. Miss [cancellato] eseguì questi suggerimenti alla lettera, compreso lo sparare la pistola (scarica) contro [cancellato], e poi cadde in un sonno profondo. In seguito a opportuni suggerimenti, furono entrambe svegliate. Miss [cancellato] negò in modo assoluto che la suddetta sequenza fosse realmente avvenuta". (CIA Mori ID 190691, 2/10/54)

Le 18.000 pagine di documenti rilasciate sono solo la punta dell'iceberg. Ci sono diverse migliaia di pagine che la CIA rifiuta di rilasciare. E ci sono ancor più documenti che il direttore della CIA Richard Helms ordinò di distruggere nel 1973, quando ricevette la soffiata che ci sarebbe stata una Indagine del Congresso sulle attività CIA relative al controllo della mente. Se questi fatti fossero stati riportati nelle notizie da prima pagina alle quali appartengono, i cittadini attenti al sociale sarebbero rimasti sbalorditi e avrebbero preteso di saperne di più. Questo non è accaduto, motivo per cui ci sentiamo obbligati a fornirli in questa sede. L’intero sito web wanttoknow.info è studiato sia per fornire una concisa, affidabile presentazione delle informazioni di importanza vitale che ci sono state tenute nascoste, sia per ispirarci a lavorare insieme per un mondo migliore. Potete contribuire immediatamente a creare la possibilità di un futuro più luminoso, educando voi stessi su questi temi vitali, e inoltrando questo messaggio ai vostri amici e colleghi, chiedendo loro di fare lo stesso. Nel momento in cui diffondiamo questa notizia nel mondo, la pressione dell'opinione pubblica costringerà finalmente i mezzi di comunicazione a trattare questi argomenti vitali. Poi cominceremo a vedere molti cambiamenti positivi per prevenire che questo tipo di abusi si ripetano ancora. Grazie per ciò che farete. Insieme possiamo e vogliamo creare un mondo migliore per noi e per i nostri figli. Il team wanttoknow.info è un gruppo di motivati ricercatori da tutto il mondo che redigono e riassumono importanti e verificabili fatti e informazioni che sono stati nascosti al pubblico. Potete contattarci al seguente indirizzo: wecare@wanttoknow.info Fonte: Rense.com - Traduzione di Erica Dellago

CONTROLLO MENTALE ED ECCESSO DI INFORMAZIONI.

Eccesso di informazioni, sappiamo molto ma non facciamo nulla. Perché? Pubblicato il 26 febbraio 2017 da beatrice. “Nessuno è più schiavo di colui che è prigioniero senza saperlo” (Johann Wolfgang von Goethe). L’eccesso di informazioni ci sta portando all’apatia, ecco perché di questo passo nessuna Rivoluzione avverrà mai. Questo periodo passerà alla storia per l’evoluzione informatica e tecnologica. Il mondo intero oggi si aggiorna e si informa su internet, una rete nata negli anni Settanta dalle ricerche dell’ARPA (Advanced Research Project Agency, oggi DARPA) del Ministero della Difesa statunitense, quindi in ambito prettamente militare…Gentilmente, poi, ci hanno messo a disposizione i vari Social Network (SixDegrees, Friendster, MySpace, LinkedIN e l’ultimo Facebook…) con l’obiettivo di creare relazioni tra le persone. La realtà, quindi, è che sia internet che i social rientrano nell’ambito del Controllo Globale… Grazie a queste tecnologie, infatti, il Sistema sa praticamente tutto di noi: le cose che amiamo, quelle che odiamo, i libri che leggiamo, la musica che ascoltiamo, dove andiamo a mangiare, i piatti preferiti, le preferenze politiche e anche le inclinazioni sessuali, ecc. Dai dati che ognuno di noi – gentilmente e gratuitamente – sta cedendo al Sistema, esso è in grado di costruire il profilo preciso di ogni abitante interconnesso alla Rete…Libri e varie...

Pluralismo di informazione = libertà e democrazia? La quantità di informazioni che riceviamo quotidianamente (tramite tv, radio, computer, tablet, smartphone, iphone…) non ha paragoni rispetto al passato. La logica ed errata conseguenza è che pensiamo di sapere… Purtroppo non è così: accedere ad un maggior numero di informazioni non provoca nessun cambiamento nella società, anzi induce apatia! Follia? Esagerazioni? No, oramai nessuno più si ribella al Sistema: lo schiavo rinchiuso dentro un carcere le cui pareti sono virtuali, non si muove e non reagisce più.

Apatia e inerzia mentale…Come detto, conoscere la verità e accedere a un’infinità di notizie non significa nulla. Anzi, il tutto aumenta il degrado psicologico rafforzando ancora di più l’incapacità di risposta e l’inerzia mentale. Il Sistema conosce benissimo i vari meccanismi mentali, emotivi, sociali e psicologici dell’essere umano e proprio per questo ci ha messo a disposizione degli strumenti magistrali. Il controllo mentale si basa dunque anche sull’eccesso d’informazione! Sembra un paradosso, ma non lo è: bombardare di stimoli il cervello umano, provoca una catena di avvenimenti che sfociano nell’apatia.

Eccesso di stimoli. L’uomo odierno è sottoposto ogni giorno a centinaia di migliaia di stimoli (linguistici, visivi, uditivi) che devono essere elaborati dal nostro cervello. Si tratta di una vera e propria esondazione di dati, istante dopo istante. Il punto cruciale non è sapere se il nostro cervello ha la capacità o meno di percepire ed elaborare tali immensi volumi di byte, ma come esso valuta, giudica e analizza le implicazioni che le informazioni possono comportare per se stesso e per la società. Il marasma di informazioni non ci lascia il tempo materiale per fare una valutazione seria, e questo è funzionale! Prima che la nostra mente sia in grado di giudicare l’informazione ricevuta, veniamo bombardati da una nuova ondata di stimoli che ci distraggono e inondano la mente con altri dati. Questo impedisce una corretta valutazione delle notizie che riceviamo, indipendentemente da quanto importanti siano le implicazioni che queste comportano. Tutto quello che percepiamo con i sensi viene rapidamente digerito e dimenticato, trascinato via da un torrente incessante di altre informazioni che entrano e lavano il nostro cervello, rendendoci in pratica schiavi non più in grado di agire e/o reagire alle circostanze. L’apatia è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere la realtà!

Frammentazione emozionale. Riducendo il tempo di risposta mentale, viene ridotta anche la carica emotiva associata. Ci indigniamo leggendo una notizia (i privilegi di una casta politica vergognosamente degradata e priva di dignità; i salvataggi delle banche con i nostri soldi; gli attentati che vengono compiuti dal Sistema per terrorizzare la massa; la vergognosa tassa illegittima del canone Rai inserito delinquenzialmente nella bolletta dell’enel, ecc.) ma dopo pochissimi istanti veniamo bombardati da un fiume di altre notizie che deviano la nostra attenzione verso altre emozioni, sempre superficiali e completamente diverse, che ci fanno dimenticare tutto. L’indignazione viene così spostata ed edulcorata in una vera e propria diluizione omeopatica delle nostre capacità mentali, emotive e soprattutto reattive. Per il Sistema questo è grasso che cola: un popolo-gregge addormentato, apatico, incapace di reagire, al posto di un insieme di persone sveglie, attive e consapevoli.

La Rivoluzione che non avverrà. Impotenza, frustrazione e apatia. Ecco perché non avviene una Rivoluzione che sarebbe già dovuta scoppiare, vista la situazione odierna. Il Sistema è così certo della nostra sottomessa condizione mentale, che non si preoccupa più nemmeno di non mostrarsi per quello che è veramente, di svelare i propri segreti e altarini, per quanto sporchi e oscuri essi siano. Anche perché rivelare verità occulte (libri, film, video, documentari, trasmissioni tivù, ecc.) in realtà contribuisce all’aumento del volume di informazioni e anche questo fa parte del gioco. Ogni segreto portato dalla luce, produce di conseguenza nuove ondate di informazioni, che possono inoltre essere manipolate e rese tossiche con l’aggiunta di dati falsi, contribuendo alla confusione e al caos dell’informazione. Da qui arrivano poi nuove ondate secondarie di articoli e servizi, che ci stordiscono ancora di più, facendoci sprofondare ulteriormente in uno stato mentale di apatia. Poi c’è tutto il discorso dell’impunità di cui sembrano godere (e di fatto godono) i delinquenti patentati. I responsabili di crimini veri, non vengono mai puniti seriamente e questo serve a generare nella popolazione frustrazione (nei confronti della giustizia, delle leggi, della politica, ecc.) che porta alla resa definitiva e alla totale sottomissione. I discorsi classici da bar ne sono la prova: “non si può fare nulla”; “il sistema non cambierà mai”, “la politica è marcia”, ecc. Queste sono le espressioni del perfetto suddito, che si lamenta senza fare nulla per cambiare la situazione. Il lamento è la valvola di sfogo del morto che cammina (zombie), esattamente come vomitare su FB le proprie paturnie.

I Social sono funzionali. Facebook è l’esempio magistrale di tutto questo Sistema appena abbozzato. Centinaia di migliaia di post inondano il social in ogni istante. Quasi nessuno legge fino in fondo quello che pubblica, ma tutti sono più veloci della luce nella condivisione con gli amici. Su FB, l’apatia generalizzata è stata genialmente camuffata da finta libertà di informazione, dove tutti possono dire la loro (sfogatoio pubblico); dove tutti possono leggere quello che vogliono. Ma questa è vera e propria illusione di libertà. Se pensiamo, infatti, che dieci, cento, mille, diecimila persone condividendo un post (spesso senza neppure averlo letto) possano realmente cambiare il mondo siamo dei poveri illusi. Facebook è piuttosto uno strumento attivissimo nell’estensione dell’apatia globale! Il mondo si cambia cambiando noi stessi nella vita reale e non in quella inesistente dei Social. Ogni acquisto che facciamo, ogni giornale che comperiamo, ogni canale televisivo che guardiamo (o meglio non guardiamo), ogni banca che boicottiamo, ogni supermercato che evitiamo, ecc. sono indicazioni chiare al Sistema. A cosa serve condividere un post sui vari rimedi per la cura naturale del cancro, se poi oltre a mangiare male ogni giorno, continuiamo a fare inutili screening e alla prima diagnosi di tumore (e facendo tali esami arriverà matematicamente) corriamo tremanti dall’oncologo? A cosa serve denunciare gli abusi delle banche, se poi continuiamo a lasciare i nostri risparmi nei loro forzieri, partecipando al finanziamento magari di armi e guerre? E’ da dissociati mentali allarmare il mondo che i farmaci uccidono più delle guerre, se poi al primo banale acciacco ci imbottiamo di droghe! L’elenco delle incoerenze purtroppo è lunghissimo…Forse pubblicando migliaia di post ci sentiamo meglio a livello di coscienza? Pensiamo di aver fatto la nostra parte? Così possiamo girarci dall’altra parte, continuando “sereni” nella nostra normalissima e apatica esistenza… Ma il mondo in questa maniera non cambierà mai! Mentre il Sistema applaude e ci ringrazia fornendoci altri Social, altre Verità e altre informazioni…Fonte "Disinformazione".

LE STRATEGIE DELLA MANIPOLAZIONE MENTALE E LE TECNICHE DEL CONTROLLO MENTALE.

Le 13 strategie di manipolazione mentale, scrive Igor Vitale, Psicologo clinico e del lavoro in Criminologia, Grazie a notevoli studi da parte di scienziati, sociologi, psicologi e criminologi, oggi è possibile riscontrare molti meccanismi di manipolazione, su cui fa leva colui che chiameremo il manipolatore, nei confronti della vittima che, inconsciamente, vede indebolire la propria volontà, la mente forzata e aperta a forme di condizionamento. È durante questo processo inconscio che il manipolato deve lavorare e stilare le proprie linee difensive e, per farlo, è fondamentale il riconoscimento appunto di tali meccanismi.

Associazione stimolo/reazione. Ivan Pavlov, scienziato vincitore di premio nobel, è riuscito a spiegare e dimostrare tale meccanismo conducendo degli esperimenti su dei cani. Egli inizio dapprima nel cibare alcuni cani facendo sempre precedere il “pranzo” dal suono di una campanella, osservando innanzitutto come alla vista del cibo gli animali reagissero con un’intensa salivazione, simbolo di un riflesso naturale del cane, funzionale alla digestione e associata alla fame. Dopo un certo periodo di addestramento, Pavlov sottopose i cani al suono della campanella senza però dare loro del cibo; gli animali reagirono con la stessa salivazione, che era evidentemente segnale di un’aspettativa emotiva. Ciò che Pavlov ha così dimostrato è come sia possibile associare stati emotivi (e le conseguenti reazioni fisiche) a elementi esterni e variabili. Tali reazioni vengono definite “riflessi condizionati” e sono alla base dello sviluppo delle tecniche di condizionamento mentale.

Processo di apprendimento. Il principio che Pavlov ha evidenziato si basa a sua volta su un altro meccanismo innato, il processo di apprendimento, che è cosi elementare da sfuggire completamente alla nostra attenzione. Nello studio del processo di apprendimento Pavlov introdusse l’importanza del “rinforzo”, o stimolo positivo, e della “dissuasione”, o stimolo negativo. Alcuni animali reagivano con un apprendimento più rapido quando le risposte corrette venivano ricompensate, ad esempio con carezze, mentre altri quando i loro errori venivano puniti con scosse elettriche. Come è facile immaginare, traslando dai cani agli uomini il procedimento e le conseguenti reazioni cambiano: maggiore è la complessità del soggetto, più vasto è il campo in cui i processi si moltiplicano, pur permanendo il meccanismo di base. Un uomo condizionato ad odiare un dato simbolo può arrivare a dirottare un aeroplano o lanciarsi contro edifici pieno di esplosivo. Tramite l’addestramento le reclute di alcuni gruppi combattenti vengono persuase a odiare ciecamente uno specifico nemico, permettendo poi loro la piena capacità di condurre operazioni e pianificazioni. Se condizioniamo un cane a odiare un dato simbolo e poi gliene mostriamo uno su una maglietta di un uomo, il cane lo attaccherà. Tra il cieco assalto furioso di un animale e quello freddamente organizzato di un commando di dirottatori kamikaze, l’odio espresso è identico ed ha la medesima matrice: il condizionamento.

Isolamento. Uno dei metodi più efficaci per controllare la mente altrui consiste nell’isolare l’individuo, allontanarlo dalla sua casa, dai suoi affetti, dalle amicizie e da tutto ciò che gli appartiene.3 La privazione di questi elementi indebolisce la vittima e la rende più vulnerabile agli attacchi di tipo mentale. A rimostranza di ciò, Pavlov ha dimostrato appunto che i riflessi condizionati sono provocati più facilmente in un ambiente privo di disturbo e questo perché la personalità di un individuo è costantemente riconosciuta nel suo vissuto quotidiano: sentirsi chiamare “caro” in casa o per nome dai propri amici e familiari, ogni giorno per anni, ci fornisce un’immagine riflessa di chi siamo e di come veniamo percepiti. Per esempio, essere riconosciuti tramite un numero, come avviene in molti sistemi carcerari, può avere un impatto emotivo sconvolgente e, al tempo stesso, costringerci a identificarci con una ben diversa immagine di noi stessi. Come rileva lo studioso Olandese Joost Abrahm Maurits Meerloo: Non appena un uomo resta solo, allontanato dal mondo e dalle notizie su cosa stia accadendo, la sua normale attività mentale viene rimpiazzata da ben diversi processi. Ansie dimenticate riemergono, memorie represse da tempo tornano alla mente. La sua immaginazione assume proporzioni immense. Non può più confrontare le sue fantasie con la realtà e molto presto rimane vittima dei suoi stessi incubi.

Legame affettivo. La tecnica dell’isolamento fa leva sulla necessità di avere un contatto con altri simili. Più a lungo l’individuo viene manten1uto isolato, più intensa e insopportabile sarà la necessità del prigioniero di stabilire un contatto. Tale procedimento viene adottato per esempio nei programmi di inserimento culturale, ove si legano gli adepti ai loro nuovi compagni per staccarli in ogni modo dai legami familiari, affettivi e sociali precedenti. Inoltre questo è anche il meccanismo che, in condizioni di prigionia, avvia un legame perverso tra la vittima e il carceriere, il quale spesso rappresenta l’unico possibile contatto umano. Tra il non sentirsi più riconosciuto per nulla e il sentirsi riconosciuto come prigioniero, la vittima sceglie la seconda possibilità come male minore. E’ ciò che psicologi chiamano Sindrome di Stoccolma1 o Patto Masochistico.

Controllo sociale. Sotto il nome di controllo sociale si raccolgono tutte quelle forme di condizionamento che un gruppo mette in atto nei confronti degli individui che lo compongono[1]. Esso è presente, ad esempio, come forma di rinforzo nei processi di indottrinamento: il soggetto, uscito da un periodo di isolamento dai precedenti legami affettivi, viene inserito in una cerchia di persone che hanno già aderito alla nuova ideologia. Egli riceverà con gratitudine i contatti affettivi con il nuovo gruppo e sarà bendisposto ad accettarne il controllo sociale. Il gruppo a sua volta trasmetterà o rafforzerà in lui concetti e i modelli interpretativi inerenti alla cerchia, modelli che egli si troverà ad assorbire associandoli alla sensazione di riconoscimento del suo “nuovo Io”.

Il “group thinking”. «Il “group thinking” ovvero il “pensiero di gruppo” è stato oggetto di molti esperimenti che hanno dimostrato come gli individui siano fortemente condizionati dalle opinioni del gruppo nelle proprie percezioni e nei comportamenti». Solomon Asch, psicologo sociale polacco, ne ha dimostrato la validità nel 1956 tramite uno dei suoi esperimenti. Questo consisteva nell’includere alcuni soggetti in piccoli gruppi dove, mostrate tre linee di lunghezza molto differente, si chiedeva loro di indicare quale delle tre corrispondesse, ad esempio, a un metro. Gli altri membri del gruppo, complici dello sperimentatore, davano unanimemente una risposta evidentemente errata. Ebbene, il 33% dei soggetti si lasciava condizionare da tale risposta e indicava a sua volta la lunghezza palesemente sbagliata.

Altro tipico meccanismo del controllo sociale è quello analizzato dalle “teorie dell’etichettamento”. Queste si sviluppano dall’assunto che in un dato ambito sociale le persone tendano a diventare cosi come vengono “etichettate”, secondo criteri di classe sociale, discendenza… Una volta avviato un dato etichettamento, l’individuo sarebbe forzato a sentirsi, e quindi a comportarsi e a divenire a tutti gli effetti, quel tipo di persona. E’ evidente come questo meccanismo venga adottato da parte di manipolatori per modificare la percezione del sé del soggetto-vittima.

Tortura. Con questo termine si possono indicare molte forme di pressione psicofisica, ma quelle spesso più utilizzate dal manipolatore si riducono a mera imposizione di dolore fisico quale elemento di condizionamento mentale. È convinzione diffusa che imprimere dolore fisico alla vittima durante un interrogatorio sia, per esempio, un modo per ottenere una sua sottomissione; c’è anche chi crede che ci sia una correlazione tra intensità del dolore e possibilità di successo della strategia. Queste convinzioni sono fondamentalmente errate. Il dolore fisico non ha effetto di per sè, ma in alcuni aspetti legati alla sua applicazione: prima di tutto sull’aspettativa e poi sullo stato di tensione (talvolta di terrore) che implica al soggetto. Si ha un ottimo effetto laddove il dolore giunga in maniera inattesa; in questo caso lo shock può portare ad un’immediata caduta. Inoltre il risultato è potenziato se la vittima ha dapprima percepito la situazione come inoffensiva e di conseguenza ha abbassato le sue difese psicologiche. In questo caso sia la simbologia della violenza che il dolore in se stesso sono poco rilevanti, è lo shock il vero elemento portante. Nel caso in cui, al di fuori dell’interrogatorio, il soggetto agente non abbia nessun interesse alle informazioni esposte dalla vittima, ma abbia interesse a distruggerne la sua personalità, condizionarla o farle assumere date colpe, non c’è alcun limite alla tortura, che si conclude fino a quando la vittima stessa non perde ogni individualità e accetta passivamente ogni indicazione che le viene posta.

Deprivazione del sonno. Privare del sonno un soggetto è un’altra potentissima arma per manipolarlo. Dormire non serve solo a far riposare il nostro corpo, ma anche, e soprattutto, la nostra mente. Tutto ciò perché la privazione del sonno produce delle sostanze tossiche che si concentrano nel cervello e portano a numerose conseguenze negative: stati depressivi o euforici a fasi alterne, reazioni violente o apatiche, indifferenza per tutto ciò che è circostante, scoppi di ilarità o pianti immotivati, insomma ottimi terreni per innescare il meccanismo di controllo mentale.

Deprivazione sensoriale. John C. Lilly, basandosi sullo studio degli scritti autobiografici di alcuni esploratori polari, conclude che l’isolamento è di per se uno stress potente, che provoca reazioni come superstizione, affettività esagerata per qualsiasi essere vivente, allucinazioni. La ragione di questi sintomi è la tendenza a ripiegarsi su se stessi che emerge quando sono limitati gli stimoli esterni. In assenza di elementi con cui definire la realtà circostante, il soggetto tende a proiettarvi i fantasmi che emergono dal suo inconscio: le sue paure, i suoi ricordi e altri incubi rimossi o dimenticati. I ricordi normalmente legati alla realtà si spostano alla fantasia. Philip Kubzansky nota che alcuni studi rilevano una risposta differente da parte di soggetti affetti da disturbi mentali. Di fatti questi soggetti mostrerebbero una diminuzione dei loro sintomi, allucinazioni e ansietà, rispetto a quelli “normali”. Ulteriori esperimenti invece hanno dimostrato che per ottenere risultati più intensi occorre limitare tutti i sensi contemporaneamente.

Sottomissione. Sottomettere una persona è un processo molto difficile da eseguire perché va a collidere con delle strutture del soggetto molto forti e radicate come l’orgoglio, la percezione del sé, la dignità, l’autostima e la rispettabilità. I processi di controllo mentale riescono nell’impresa tramite espedienti come regressione o rimozione completa delle opinioni bollate dal manipolatore come “sbagliate” o “malate” nei confronti del soggetto-vittima che, in preda anche ad altri meccanismi, può innescare patologie come “necessità di dipendenza”, “masochismo mentale” o “desiderio di morte”. Quando si è sottoposti a dei processi di questo tipo, il soggetto sottomesso può, per esempio, essere spinto a comprare degli oggetti che per lui non hanno interesse, oppure nelle forme più gravi si arrende totalmente al manipolatore, confessandogli qualsiasi cosa e accettando non solo qualunque ruolo che gli viene chiesto dal carceriere, ma anche torture e perfino la morte pur di uscire da una condizione di sofferenza mentale inaccettabile.

Esaurimento. «La pazienza è la virtù dei forti, quindi anche una delle armi più efficaci di chi pratica il mindfucking.» Condizionare una mente, destrutturarla, ferirla, modificarla, indottrinarla non sono processi veloci. Il tempo è un’arma notevole e formidabile: più a lungo il soggetto resta in isolamento, in privazione del sonno, in stato di ansia, in costante sensazione di senso di colpa, più si abitua alla sua condizione e più è facile accedere alla sua mente. Negli interrogatori per esempio la ripetizione di domande sempre identiche per giorni e giorni è uno strumento egualmente efficace nell’esaurire le energie dell’interrogato, rendendolo pronto a qualsiasi confessione pur di uscire dalla situazione da incubo in cui si trova. Inoltre molti sistemi inquisitori includono luci penetranti puntate in faccia, suoni fastidiosi e prolungati usati per confondere i sensi, indebolire e infine esaurire le difese.

Ipnosi. L’ipnosi è un procedimento in cui un operatore, nella funzione di ipnotizzatore, induce il cliente (ipnotizzato) a sperimentare significativi cambiamenti nei propri comportamenti in connessione con una sospensione temporanea della coscienza. Di norma la situazione ipnotica è costituita da una fase di induzione che conduce a obnubilare la coscienza dell’ipnotizzato e a fargli compiere una serie di azioni atipiche (distorsioni comportamentali). Di tutte le metodologie specifiche di controllo mentale l’ipnosi è evidentemente una delle più dirette. L’idea di poter controllare la mente dell’altro-vittima è il “sogno” di ogni manipolatore o esperto di interrogatori. Ma, nonostante si tratti di una pratica molto antica (ci sono prove storiche che fanno risalire l’utilizzo dell’ipnosi all’Antico Egitto), a oggi non si hanno informazioni certe e attendibili sui suoi limiti. L’efficacia dell’ipnosi è argomento di aspre discussioni tra gli psicologi. Opinione prevalente è che un soggetto sotto ipnosi possa essere stimolato ad assecondare istinti in lui già presenti, ma non forzato ad azioni che non acconsentirebbe di realizzare normalmente. Le tecniche ipnotiche possono essere utilizzate per creare nella memoria degli episodi immaginari del passato recente e lontano, per produrre suggestioni su possibili eventi del futuro, o persino visioni di visite ad altri mondi: tutte queste illusioni possono essere create ad hoc per facilitare o rafforzare l’adesione a culti o ideologie. Inoltre tali tecniche possono anche essere utilizzate per condurre il soggetto a rivivere situazioni traumatiche reali o totalmente immaginare, evocate al solo scopo di imporre alla vittima sofferenza emotiva. Infine bisogna dire che non tutti i soggetti sono ipnotizzabili e anche quelli che lo sono non lo sono nello stesso modo e con la medesima facilità; per capire ciò bisogna studiarne la tecnica che oggi viene utilizzata dai manipolatori o da qualunque altro soggetto esperto del settore come psicologi o psichiatri. Come viene ipnotizzata una persona? Di solito nell’ipnosi un soggetto collaborante abbandona un certo grado di controllo della propria coscienza all’ipnotizzatore e accetta le sue indicazioni (suggestioni), che possono condurre a distorsioni della realtà. Il procedimento ipnotico nella sua essenza è composto da tre fasi: nella prima si pone il soggetto in condizione di pieno rilassamento (contesto ipnotico), da questa condizione entriamo nella seconda, dove a quest’ultimo vengono impartite in maniera progressiva diverse suggestioni (per esempio la classica prova di incrociare le dita seguita dall’indicazione di non poterle più separare). Infine concludiamo nella terza che comprende, l’ordine di fine ipnosi e quindi di risveglio. In passato, gli ipnotizzatori facevano ricorso a comandi autoritari, pendolo in mano e occhi magnetici puntati sul soggetto. Oggi, questi metodi sono stati abbandonati per questioni di credibilità sociale; infatti le tecniche odierne sono più fini e basate su un elemento importantissimo: il linguaggio. Spesso il soggetto e l’ipnotizzatore sono seduti uno di fronte all’altro e l’induzione ipnotica consiste nel raccontare una “storia”, in cui si inseriscono frasi inerenti e ricorrenti che provocano nel soggetto un profondo rilassamento e lo portano a spostare l’attenzione su un determinato pensiero, oggetto o parte del corpo. Quindi, una volta ottenuta la condizione di ipnosi, l’ipnotizzatore può inviare le suggestioni per ottenere specifiche e anomale risposte da parte del soggetto ipnotizzato come: allucinazioni, regressioni, incremento dei ricordi ed ecc…

Sostanze stupefacenti. «La droga indebolisce le capacità di resistenza all’indottrinamento, le facoltà difensive e le identità culturali. Crea inoltre un perfetto stato di dipendenza fisica e mentale. Per questo è stata variamente utilizzata, in differenti epoche e condizioni, come efficace strumento di condizionamento[6].» Già i Maya usavano droghe per indurre le vittime in uno stato di confusione e strappare loro confessioni e segreti. A proposito di sostanze stupefacenti, lo studioso Olandese Meerloo osserva come nel processo di condizionamento, nel caso in cui il prigioniero risulti troppo resistente alle pressioni mentali, possano essere utilizzate sostanze come mescalina, marijuana, morfina e bevande alcoliche al fine di indebolire il soggetto. Se invece il corpo cede alle torture e giunge al collasso prima che la mente si arrenda, possono essere somministrati stimolanti come benzedrina, caffeina al solo scopo di mantenerlo vigile e prolungare l’agonia, finché non cede alle richieste avanzate.

Regressione. L’età adulta come naturale proseguo di fasi precedenti significa assunzione di responsabilità: un bambino non ha la responsabilità per cucinare o guadagnare uno stipendio semplicemente perché non ne ha le capacità. «La regressione è un sistema difensivo della mente tramite il quale il soggetto, sottoposto a un intollerabile stress emotivo, cerca rifugio nelle percezioni di se stesso e del mondo di un’età precedente, secondo un processo cronologico inverso.» Ciò significa che più regredirà nel tempo (comportando quindi anche regressione di valori, conoscenze, capacità e responsabilità) più facilmente si libererà delle strutture e percezioni della personalità recenti che lo attanagliano. La maggiore semplicità mentale di un bambino, la sua più spiccata vulnerabilità, la sua carenza di sistemi di difesa e di critica e la sua immediata affettività sono il motivo per cui la regressione è una degli alleati migliori di chi intende influenzare, modificare o distruggere la nostra psiche; tutto ciò è facilitato ovviamente dall’ipnosi, utile per aggiungere ricordi recenti o remoti alla memoria del condizionato. Nel corso di un processo di condizionamento è essenziale indurre il soggetto a una regressione più o meno ampia. Una volta regredito a livello infantile, il soggetto recepirà il condizionamento non soltanto come mutamento della propria realtà, ma come trasformazione dell’intero universo: proprio questo è l’obiettivo finale di qualsiasi indottrinamento.

Le 8 tecniche del controllo mentale, scrive Igor Vitale. Lo psicologo Robert Lifton individua otto temi psicologici fondamentali degli ambienti totalitari. Questi temi vengono utilizzati all’interno delle sètte per promuovere cambiamenti comportamentali e attitudinali e sono:

− Controllo del milieu: si tratta del controllo totale della comunicazione del gruppo. Dietro alla scusa che “pettegolezzi” e “chiacchiere” strapperanno il tessuto del gruppo o ne distruggeranno l’unità, si nasconde la ben più subdola motivazione di impedire agli affiliati di esprimere dubbi o perplessità su quanto sta accadendo e di comunicare agli altri membri qualsiasi cosa non sia una positiva approvazione. “Agli aderenti viene insegnato di fare rapporto su chi infrange la regola, una pratica che serve anche a mantenere i membri isolati l’uno dall’altro, ed aumentare la dipendenza dalla leadership. Il controllo del milieu spesso implica anche scoraggiare i membri dal mantenere contatti con parenti o amici esterni al gruppo, e dal leggere qualsiasi cosa non sia approvata dall’organizzazione.” È quello che Hassan classifica come “controllo dell’informazione”.Negare ad una persona l’informazione necessaria a formulare giudizi fondati fa si che essa non sia in grado di formarsi delle opinioni proprie.

− Linguaggio caricato: l’utilizzo di un gergo interno al gruppo serve a limitare il pensiero dei membri e a cessare l’attività di pensiero critico. La traduzione dalla lingua originaria alla “neolingua” richiede un grosso sforzo e costringe i membri a censurare, correggere o rallentare esplosioni spontanee di critica o idee contrarie. Li aiuta a contenere sentimenti negativi o di resistenza. Alla fine, parlare il gergo della sètta diviene naturale e comunicare con gli esterni diventa faticoso e difficile. Fa parte del linguaggio caricato anche l’etichettare gli esterni con ogni possibile epiteto spregiativo: wog, sistemiti, reazionari, sporchi, satanici.

− Richiesta di purezza: “il sistema di credenza tutto-o-niente del gruppo promuove un orientamento noi-contro-loro del gruppo: noi abbiamo ragione; loro (esterni, non membri) hanno torto, sono malvagi, non illuminati e così via.” Molti gruppi asseriscono che esiste solo un modo di pensare, reagire o agire in ogni situazione. Non esistono vie di mezzo e i membri devono giudicare se stessi e gli altri con questo standard del tutto-o-niente. Questo sistema diventa la giustificazione per il codice etico e morale interno del gruppo. Il fine giustifica i mezzi e siccome il fine, cioè il gruppo, è puro, i mezzi sono semplici strumenti per raggiungere la purezza. “Se si è un neofita, questi onnipresenti sensi di colpa e vergogna amplificano la dipendenza dal gruppo. Il gruppo in sostanza dice “Ti amiamo perché stai trasformando te stesso”, che significa che in qualsiasi momento tu non stia trasformando te stesso stai scivolando indietro.” Questo comporterà che il seguace si sentirà spesso inadeguato e il mondo esterno verrà continuamente contestato.

− Confessione: con questa pratica i membri vengono indotti a rivelare comportamenti passati e presenti, contatti con esterni e sentimenti indesiderabili, con la scusa che in questo modo si libereranno di un peso. Tuttavia qualsiasi cosa divulgata verrà successivamente usata per plasmare ulteriormente il seguace, per farlo sentire legato al gruppo e lontano dai non membri. “Le informazioni raccolte possono essere usate contro un membro per farlo sentire più colpevole, impotente, timoroso e, alla fine, bisognoso della bontà della sètta e del leader. La confessione può essere usata per far riscrivere la storia personale del soggetto in modo da denigrare la vita precedente all’affiliazione, facendo sembrare illogico ogni desiderio di ritornare alla vecchia vita, alla famiglia e agli amici.”Attraverso questo processo e grazie agli insegnamenti del gruppo, i membri imparano che tutto ciò che è legato alla loro vita precedente, compresi familiari e amici, è sbagliato e deve essere evitato. Gli esterni metterebbero a rischio la loro possibilità di raggiungere l’obiettivo prestabilito diminuendo la loro consapevolezza psicologica, impedendo il progresso politico del gruppo e ostacolando il cammino verso la massima conoscenza.

− Manipolazione mistica: il gruppo fa credere ai membri che i sentimenti e comportamenti nuovi sono frutto di una scelta spontanea maturata in questa nuova atmosfera. Il leader dichiara che si tratta di un gruppo prescelto con uno scopo superiore. I membri diventano esperti nell’osservare quale comportamento è richiesto, a captare tutti i tipi di indizi su cui verranno giudicati e a modificare il loro comportamento di conseguenza. “I leader dicono ai seguaci “Siete stati voi a scegliere di venire. Nessuno vi ha detto di farlo. Nessuno vi ha influenzato” quando in realtà i seguaci sono in una situazione in cui non possono andarsene a causa della pressione sociale o della paura.” Pertanto per loro sarà più facile credere di avere realmente scelto quella vita. Se gli esterni accenneranno al fatto che sono stati plagiati o imbrogliati, i membri risponderanno che non è così, di aver scelto volontariamente. “Le sètte prosperano su questo mito della volontarietà, insistendo continuamente che nessun membro viene trattenuto contro la sua volontà.”

− La dottrina è più importante della persona: dopo aver modificato in retrospettiva i racconti della loro storia personale, ai membri viene insegnato a interpretare la realtà attraverso i concetti del gruppo e a ignorare esperienze e sentimenti personali quando questi si presentano. Non va più prestata attenzione alle percezioni e bisogna semplicemente accettare la visione “informata” del gruppo.

− Scienza sacra: alla saggezza del leader viene data una patina di scienza, aggiungendo in questo modo credibilità alle sue nozioni filosofiche, psicologiche e politiche centrali. Pertanto chiunque sia in disaccordo o abbia idee alternative a quelle del leader non solo è immorale e sfrontato, ma è anche non scientifico.

− Dispensazione dell’esistenza: l’ambiente totalitario della sètta enfatizza chiaramente che i membri appartengono ad un movimento elitario di prescelti. Se gli affiliati detengono l’illuminazione, allo stesso tempo i non membri sono esseri insignificanti, inferiori. Questo impianto di pensiero smorza la coscienza dei membri e giustifica, in quanto rappresentanti di un gruppo “superiore”, la manipolazione dei non membri per il bene del gruppo. “Oltre a rafforzare la mentalità noi-contro-loro, questo tipo di ragionamento significa che l’intera esistenza del seguace si incentra sull’appartenenza al gruppo. Se se ne va entrerà nel nulla. Questo è il passo finale per creare la dipendenza dal gruppo.

Tecniche di controllo mentale (recensione) di Matteo Rampin 06-11-2006 di Fabio Tartarini “Cicap”. Quando si parla di controllo mentale è facile che il pensiero vada alle "magiche" rapine che ancora oggi ritroviamo nelle pagine di cronaca; è possibile lavare il cervello di una persona? È possibile controllare la mente altrui? Siamo davvero così suscettibili all'ipnosi? Matteo Rampin, psichiatra e psicoterapeuta con una nutrita esperienza in psicologia dell'inganno e illusionismo, in questo libro risponde a queste e ad altre domande definendo il significato di "controllo mentale". Affronta l'argomento a partire dall'effetto che le forme d'arte hanno sulle nostre percezioni fino a giungere alla politica e alle campagne pubblicitarie d'oggigiorno. Quella del controllo mentale è un'arte che condivide con la magia la necessità di occultare le sue intenzioni: il controllo è tanto più efficace quanto più l'intenzione resta velata. È questo, assieme alle intenzioni, a distinguere l'illusione dalla truffa. Il libro declina in profondità le differenti tecniche in tutte le loro possibili sfaccettature, tanto da risultare un libro completo e sistematico nella sua trattazione. È stupefacente, attraverso i numerosi aneddoti, scoprire e capire come avviene un interrogatorio di terzo grado, come conquistare la fiducia degli altri attraverso la parola o essere ingannati. L'intento del libro è quello di fornire un'arma il più possibile completa per difendersi da chi, in maniera più o meno volontaria, cerca di indurre il gonzo di turno a fare qualcosa che fino ad allora non aveva lontanamente considerato; esemplari a questo proposito sono le tecniche utilizzate nel marketing o, addirittura, nei borseggi. Un aneddoto esemplificativo di quello che il libro riserva è il seguente: "In una città del Veneto, un distinto signore entra in una gioielleria, e sceglie alcuni gioielli molto costosi. Con il permesso del padrone del negozio, li ripone in un astuccio chiuso da una cerniera, perché, spiega, ripasserà in un secondo momento a comperarli, ma li vorrebbe fermare. Il cliente consegna quindi l'astuccio chiuso al proprietario del negozio, pregandolo di chiuderlo in cassaforte, cosa che viene prontamente eseguita. Il cliente se ne va. Come dimostra la registrazione fatta dalla telecamera, ora studiata nelle scuole di polizia, l'astuccio consegnato nelle mani del gioielliere non è però quello con i preziosi, ma un altro, abilmente sostituito dal ladro-prestigiatore. In questo caso sarebbe bastato al derubato verificare il contenuto dell'astuccio, ma questa operazione è stata inibita dall'urgenza istintiva di mettere "al sicuro" le gemme, dopo averle viste toccare e manipolare dal cliente. Nella mente del gioielliere, inoltre, i preziosi erano già stati "venduti": un motivo in più per proteggerli con un supplemento di cautela. Cautela che si è rivelata poi catastrofica". Questo esempio raccoglie gran parte dei meccanismi che possono condurre una persona a essere raggirata a sua insaputa e a causa di gran parte dei condizionamenti della nostra cultura. Il controllo mentale, secondo Rampin, è una realtà oggi sempre più pervasiva e per certi versi inquietante ed è solo con una buona conoscenza del proprio nemico che si possono sfoderare le armi più adatte a fronteggiarlo. Resta solo la volontà di farlo e Rampin ne dà la possibilità affrontando, con un approccio giustamente critico, le varie discipline che nel corso di questi anni si sono affermate o hanno ingiustamente conquistato il mercato della comunicazione.

LE PROVE DOCUMENTALI.

PROVE DOCUMENTALI Su Microchip, Armi Psicotroniche, Controllo Mentale, scrive Alessandro Raffa su "No Censura" martedì 18 marzo 2014.

MICROCHIP INSERITO NEL CRANIO: IL CASO DORIGO - per "fortuna" che ci sono le lastre e prove oltre ogni ragionevole dubbio, in quanto se non ci fossero probabilmente parlandone verremmo tacciati di "complottismo"...Di armi psicotroniche e controllo mentale ne parla anche l'ex Colonnello Umberto Rapetto nel capitolo "cervello nel mirino" del suo libro "le nuove guerre", davvero molto interessante. Inoltre se volete approfondire la questione dei microchip inseriti nel corpo umano consultate questa pagina, molto ricca di documenti sui microchips impiantati nel corpo umano, a cura di un'associazione che si occupa specificamente dell'ambito. Nella pagina vengono proposte prove documentali e interviste, non "teorie strampalate". Tra i vari documenti c'è anche un'intervista integrale a Paolo Dorigo, di cui di seguito vi proponiamo un breve video: Controllo mentale: accade anche in Italia, ecco le prove. Il caso Dorigo. Controllo mentale: un argomento che viene percepito distante da tutti noi, ma casi di questo tipo avvengono anche in Italia! Il caso più celebre è quello di Paolo Dorigo, che se ne è accorto grazie a dei disturbi, e la TAC ha confermato la presenza nel cervello di un microchip: e non trova un chirurgo disposto a operarlo per rimuoverlo! Con video, link di approfondimento e allegato il Dossier di Michele Fabiani sul controllo mentale in Italia…A cura di Alessandro Raffa. Spesso sentiamo parlare (sui blog liberi: figuriamoci se i mass media ne parlano…) di tecniche di controllo mentale – Monarch, Mk Ultra, etc. – argomenti che suscitano sdegno e talvolta incredulità nelle persone che percepiscono la realtà nel modo voluto dai mass media. Ebbene, le tecniche di controllo mentale sopracitate, sono una realtà ampiamente documentata. Circa il “progetto Mk Ultra” portato avanti dagli Usa negli anni ’50 è disponibile un’ampia documentazione, c’è persino una scheda su wikipedia, l’enciclopedia libera del sistema, e troviamo informazioni anche su altre cosiddette “fonti di sistema“, anche se ufficialmente il progetto – che coinvolse migliaia e migliaia di cittadini americani, spesso bambini orfani o persone sole al mondo - sarebbe fallito e sarebbe stato abbandonato dopo pochi anni (è già tanto se non hanno negato tutto… ma non potevano farlo, essendo emersi documenti ufficiali) in realtà, quando il progetto venne alla luce e fu ufficialmente abbandonato, proseguì clandestinamente; figuriamoci se gli americani, che per coltivare i propri interessi non hanno scrupoli di niente, avrebbero mai rinunciato a questa possibilità. E le tecniche implementate negli anni ’50 sono state finemente affinate negli anni, anche grazie alla tecnologia. Da diversi anni sono anche disponibili armi psicotroniche, di cui il russo Putin non solo ha ammesso l’esistenza, ma persino il loro utilizzo (vedi l’articolo, che contiene ulteriori approfondimenti). Delle tecniche di controllo mentale inoltre ne ha parlato anche l’ormai ex magistrato Paolo Ferraro. Tecniche di controllo mentale sono utilizzate anche in Italia. A fine articolo riporto l’interessante Dossier sul controllo mentale e la tortura tecnologica in Italia, redatto nel 2006 a cura di Michele Fabiani con la collaborazione, tra gli altri, di Paolo Dorigo, a cui è stato impiantato un microchip nel cervello, su mandato probabilmente della Cia. Una tremenda vicenda emersa alcuni anni fa, che illustro di seguito. Paolo Dorigo fu arrestato perché ritenuto responsabile dell’attentato, rivendicato dalle BR, compiuto nella notte fra il 2 e il 3 settembre 1993 alla base americana di Aviano. (Vedi l’articolo di Repubblica del 27 Ottobre 1993).

E qui, apro subito una parentesi: Il collegamento con le BR suscita perplessità, visto che le organizzazioni terroristiche di estrema sinistra, forse anche in modo inconsapevole, hanno fatto il gioco dei poteri forti mondialisti, visto che secondo le rivelazioni (basate su documenti, quindi più che fondate) del Presidente Onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, dietro alla “strategia della tensione” e alle “stragi di stato” ci sarebbe la longa manus del gruppo Bilderberg: questo è quanto è emerso dalle indagini del giudice Emilio Alessandrini, ucciso, guardacaso, da “Prima linea” una organizzazione di estrema sinistra contigua alle Brigate Rosse, che furono anche protagoniste del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, dietro al quale ci sarebbe nuovamente il gruppo Bilderberg. Tra l’altro la magistratura ha recentemente riaperto il caso proprio grazie alle dichiarazioni di Imposimato, in occasione di una puntata di Porta a Porta.

Torniamo al caso Dorigo: Durante il periodo di carcerazione, nel corso di una operazione chirurgica a Dorigo è stato impiantato un microchip nel cervello: realtà accertata con una TAC. Dorigo se ne è accorto perché ha iniziato ad accusare una serie di disturbi mentali che descrive nei video che vi proponiamo di seguito. Dopo aver scoperto la presenza del microchip, Dorigo ovviamente voleva farlo rimuovere: ma non è riuscito a trovare un chirurgo disposto ad operarlo, ed è arrivato al punto, alcuni anni fa, di fare uno sciopero della fame. Anche se l’individuo in questione è stato arrestato per aver commesso un attentato alla base USA di Aviano, pensare che gli sia stato impiantato un microchip r-fid è davvero spaventoso; ovviamente questo tipo di trattamenti non è contemplato da nessuna legge, ed è allucinante che in Italia accadano anche queste cose. Siamo a tutti gli effetti una colonia degli Stati Uniti, e oltre ad avallare tutte le azioni degli USA, le nostre istituzioni offrono loro collaborazione su tutti i fronti: dalle guerre alle operazioni “sotto copertura”, come il rapimento dell’Imam di Milano Abu Omar. E sicuramente Dorigo non è l’unico ad avere subito un trattamento di questo tipo.

La domanda sorge spontanea: per quale motivo è stato “chippato” ?!? C’è chi sostiene che si tratti di un “metodo di tortura”, ma questa ipotesi appare poco realistica: certo alla CIA o chi per loro non interessano “vendette” o altro. Inoltre certo non vogliono che questioni come questa vengano alla luce. Se l’intento fosse stato semplicemente quello di monitorarlo, seguire i suoi spostamenti, avrebbero potuto inserire il chip su una mano, o comunque in altre parti del corpo. Il fatto che sia stato cippato vicino al cervello, fa presumere che l’intento sia quello di interagire con il cervello, ed i disturbi accusati da Dorigo dimostrano che il microchip ha interferito con la sua attività cerebrale. C’è da dire che i microchip R-Fid secondo alcuni scienziati sarebbero in grado di interagire con il cervello anche quando inseriti in altre parti del corpo, visto che trasmettono impulsi elettrici simili a quelli utilizzati dal cervello per “impartire gli ordini” agli organi, mediante il sistema nervoso. E’ risaputo che i soggetti sottoposti a controllo mentale sarebbero stati impiegati, tra le altre cose, anche per commettere omicidi. Persone che conducono una vita normale, soldati “dormienti” ai quali al momento opportuno viene ordinato di commettere un omicidio, magari in modo plateale, per poi suicidarsi. Il responsabile viene subito arrestato, e l’opinione pubblica pensa al “folle” di turno, senza suscitare alcun sospetto. In Usa ci sarebbe un vero e proprio esercito di cosiddetti “manchurian candidate”. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi, ma certo una persona che ha frequentato certi ambienti ed è già stata condannata per aver commesso un attentato a danno degli USA è un ottimo elemento per questi scopi. Se una persona con questo “curricula” avesse commesso un reato. Alessandro Raffa.

I brevetti sul controllo mentale, tratto da: prigioniero.tumblr.com. Gennaio 21, 2013. Alcuni interessanti brevetti che furono pubblicati con una breve descrizione sul sito endofthelie. Il Sito passa in rassegna su brevetti che riguardano il controllo mentale tutti pubblicati ufficialmente con tanto di descrizione.

6.488.617 (3 dicembre 2002), Metodo e dispositivo per la realizzazione di uno Stimo celebrale desiderato. Abstract: Metodo e dispositivo per la produzione di uno stimolo cerebrale desiderato in un individuo il brevetto contiene mezzi per monitorare e analizzare lo stato cervello mentre un insieme di uno o più magneti producono campi che alterano lo stato normale. Un sistema computazionale altera i vari parametri dei campi magnetici in modo da far collassare il gap (NdP far passare subito nello stato mentale desiderato) facendolo passare allo stimolo celebrale desiderato. Questo processo di feedback funziona continuamente fino a quando il divario è ridotto al minimo e / o rimosso.

6.239.705 (29 maggio 2001), dispositivo intra-orale di monitoraggio elettronico. Abstract: un sistema migliorato, non chirurgico, biocompatibile dispositivo di tracciamento elettronico è previsto un alloggiamento in cui è posto intraoralmente. L'alloggiamento contiene microcircuiti. Il microcircuiti comprendono un ricevitore, una modalità passiva ad attiva la modalità attivatore, un decodificatore del segnale per determinare correzione posizionale, un trasmettitore, un'antenna e un alimentatore. Alla ricezione di un segnale codificato di attivazione, il segnale di correzione di posizione decodificatore viene richiamato, determinando una correzione di posizione. Il trasmettitore trasmette successivamente attraverso l'antenna un segnale homing per ricevuto da un localizzatore.

6.091.994 (18 luglio 2000), Manipolazione pulsative del sistema nervoso. Abstract: Metodo e apparato per manipolare il sistema nervoso impartendo pulsazioni alla pelle del soggetto ad una frequenza che è adatto per lo stato di modifica per una determinata una risonanza sensoriale. Attualmente, due risonanze principali sensoriali sono noti, con frequenze vicine ½ Hz e 2,4 Hz. La risonanza ½ Hz sensoriale provoca rilassamento, sonnolenza, , un sorriso tonico, un “nodo” nello stomaco, o eccitazione sessuale, a seconda della frequenza specifica utilizzata. La risonanza 2,4 Hz fa sì che il rallentamento di alcune attività corticali.

6.052.336 (18 aprile 2000), Apparato e metodo di suono in broadcasting Utilizzando ultrasuoni come un vettore. Abstract: Una fonte ultrasuoni trasmette un segnale ultrasonico che è di ampiezza e / o frequenza modulata con un segnale in ingresso le informazioni provenienti da una sorgente di input informazioni. Il segnale modulato, che può essere amplificato, viene poi trasmesso attraverso un proiettore, al che un individuo o gruppo di individui situati nella regione trasmissione e possono rilevare come suono udibile.

5.539.705 (23 luglio 1996), traduttore vocale ultrasuoni e sistema di comunicazione. Abstract: Un sistema di comunicazione senza fili, non rilevabile con radiofrequenza per convertire segnali audio, compresa la voce umana, in segnali elettronici nella gamma di frequenza ultrasonica, la trasmissione del segnale ultrasonico mediante onde di pressione acustica attraverso un supporto informatico, compresi i gas, liquidi e solidi, e riconversione degli ultrasuoni onde di pressione acustica nel segnale audio originale. Questa invenzione è stata realizzata con il sostegno del governo nell'ambito del contratto DE-ACO5-840R2l400, dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti a Martin Marietta Energy Systems, Inc.

5.507.291 (16 aprile 1996), metodo e una relativa apparecchiatura per la determinazione a distanza di informazioni per rilevare lo stato emotivo delle persone. Abstract: In un metodo per determinare in remoto le informazioni relative allo stato emotivo di una persona, l'energia della forma d'onda avente una frequenza predeterminata e una intensità predeterminata viene generato e trasmesso senza fili verso un soggetto in posizione remota. L'energia della forma d'onda emessa dal soggetto viene rilevato e automaticamente analizzati per ricavare le informazioni relative allo stato emozionale dell'individuo.

5.159.703 (27 ottobre 1992), sistema silenzioso di controllo subliminale. Abstract: Un sistema di comunicazione silenziosa in cui i vettori nonaural, in posizione molto bassa e ad elevata frequenza audio o nello spettro adiacente della frequenza ultrasonica, sono ampiezza o frequenza modulata con l'intelligenza desiderata e propagata acusticamente o vibrazionalmente, per induzione nel cervello.

5.017.143 (21 maggio 1991), metodo ed apparecchio per produrre le immagini subliminali. Abstract: Un metodo e un apparecchio per produrre più efficace comunicazione visiva subliminale Le immagini grafiche e / o di testo, presentati per la durata di meno di un fotogramma video, organizzati ad intervalli ritmici, gli intervalli ritmici destinati ad incidere ricettività utente sugli stati d'animo o il comportamento.

4.877.027 (31 ottobre 1989), sistema acustico con trasmissione a microonde. Abstract: Il suono viene indotto nella testa di una persona irradiando la testa con microonde nell'intervallo 100 megahertz a 10.000 megahertz, che sono modulati con una forma d'onda particolare. La forma d'onda consiste di raffiche modulazione di frequenza. Ogni raffica si compone di 10 a 20 impulsi uniformemente distanziate raggruppati strettamente insieme. La larghezza burst è tra 500 e 100 microsecondi nanosecondi. Le esplosioni sono la frequenza modulata nell'ingresso audio per creare la sensazione di far sentire alla persona qualcosa che viene irradiato tramite microonde.

U 3.951.134 (20 aprile 1976), Apparato e metodo per il monitoraggio remoto e Alterare onde cerebrali. Abstract: Apparato e metodo di rilevamento onde cerebrali in una posizione distante da un soggetto quale segnali elettromagnetici di diverse frequenze vengono simultaneamente trasmessi al cervello del soggetto in cui i segnali interferiscono uno con l'altro per produrre una forma d'onda è modulata per il soggetto dalle onde cerebrali. La forma d'onda di interferenza … viene ritrasmesso dal cervello di un ricevitore in cui è demodulato e amplificato. La forma d'onda demodulato può anche essere utilizzato per produrre un segnale di compensazione che viene trasmesso al cervello per effettuare un cambiamento desiderato di un attività elettrica del cervello del soggetto.

Quanto segue è stato scritto da ex insider della Casa Bianca Fred Burks (tranne che per il brevetto, ovviamente), Il brevetto di seguito descrive la tecnologia utilizzata per la modifica del comportamento attraverso la TV, monitor di computer, video, DVD e programmazione. Se si dispone di un background scientifico, vi invito a leggere per intero di 16 pagine brevetto per vedere l'elevato livello di sofisticazione elabora. La manipolazione non avviene attraverso l'inserimento di singoli frames o anomalie, come è stato fatto in passato, ma piuttosto dalla modulazione del segnale di alimentazione.

Nota: per l'US Patent and Trademark Office pagina brevetto ricerca. Oppure clicca qui per andare direttamente al brevetto # 6.506.148. Come il brevetto completo è di 16 pagine, solo estratti principali sono stati inseriti.

United States Patent 6506148. Loos, 14 gennaio 2003. Sistema di manipolazione nervoso da campi elettromagnetici dai monitor. Effetti fisiologici sono stati osservati in un soggetto umano in risposta alla stimolazione della pelle con deboli campi elettromagnetici che sono pulsate con determinate frequenze vicine a ½ Hz o 2,4 Hz, tale da eccitare una risonanza sensoriale. Molti monitor TV e tubi, quando si visualizzano immagini pulsati, emettono campi elettromagnetici pulsati di ampiezza sufficiente per causare tale eccitazione. È quindi possibile manipolare il sistema nervoso di un soggetto facendo pulsare immagini visualizzate su un monitor di computer vicino o televisore. Per questi ultimi, la pulsazione immagine può essere inserita nel materiale di programma, o può essere sovrapposto modulando un flusso video, sia come un segnale RF o come segnale video. L'immagine visualizzata sul monitor di un computer può essere pulsata efficacemente da un semplice programma. Per i monitor alcuni campi elettromagnetici pulsati in grado di eccitare risonanze sensoriali nei soggetti vicini può essere generata anche se le immagini visualizzate sono impulsi con intensità subliminale. Inventori: Loos; Hendricus G. (3019 Via Cresta, Laguna Beach, CA 92651). Appl. Codice: 872528. Archiviato: 1 Giugno 2001

SINTESI. Computer monitor e monitor TV può essere fatto per emettere deboli bassa frequenza campi elettromagnetici semplicemente facendo pulsare l'intensità delle immagini visualizzate. Esperimenti hanno dimostrato che la risonanza ½ Hz sensoriali possono essere eccitati in questo modo in un soggetto vicino al monitor. La risonanza 2,4 Hz sensoriale può anche essere eccitato in questo modo. Quindi, un monitor TV o monitor del computer può essere utilizzato per manipolare il sistema nervoso di persone vicine. Le implementazioni dell'invenzione sono adattati alla sorgente del flusso video che guida il monitor, sia esso un programma per computer, una trasmissione televisiva, una videocassetta o un disco video digitale (DVD). Di un monitor, gli impulsi immagine può essere prodotta da un programma per computer. La frequenza degli impulsi può essere controllato attraverso l'ingresso tastiera, in modo che il soggetto può sintonizzarsi ad una frequenza di risonanza sensoriale individuale. L'ampiezza di impulso può essere controllato anche in questo modo. Un programma scritto in Visual Basic ® è particolarmente adatto per l'utilizzo su computer che eseguono Windows 95 ® o Windows 98 ® La struttura di tale programma è descritto nel brevetto. Produzione di impulsi periodici richiede una procedura accurata temporizzazione. Tale procedura è costruito dalla funzione GetTimeCount disponibile Application Program Interface (API) del sistema operativo Windows, insieme ad una procedura di estrapolazione che migliora l'accuratezza di temporizzazione. La Variabilità impulso può essere introdotto attraverso il software, allo scopo di contrastare assuefazione del sistema nervoso alla stimolazione di campo, o quando la frequenza di risonanza esatta non è nota. La variabilità può essere una pseudo-casuale variazioni entro uno stretto intervallo, oppure può assumere la forma di una frequenza o ampiezza scansione in tempo. La variabilità di impulsi può essere usata per tenere sotto controllo il soggetto.

Il programma che causa un'immagine pulsante può essere eseguito su un computer remoto che è connesso al computer dell'utente da un legame, la seconda parte può appartenere ad una rete, che può essere la Internet.

Per un monitor TV, il pulsare dell'immagine possono essere inerenti il flusso video che scorre dalla sorgente video, oppure la corrente può essere modulata in modo da sovrapporre le pulsazioni. Nel primo caso, una trasmissione diretta TV possono essere disposti ad avere la funzione inserita semplicemente leggermente pulsare l'illuminazione della scena che viene trasmessa. Questo metodo può naturalmente essere utilizzato anche nella realizzazione di pellicole e nastri di registrazione video e DVD.

Le videocassette possono essere modificati in modo da sovrapporre le pulsazioni per mezzo di hardware modulare. Un modulatore semplice in cui il segnale di luminanza del video composito è pulsata senza influenzare il segnale normale. Lo stesso effetto può essere introdotto alla fine consumatore, modulando il flusso video che viene prodotto dalla sorgente video. Un DVD può essere modificato tramite software, introducendo impulsi come variazioni dei segnali RGB digitali. Impulsi di intensità delle immagini possono essere sovrapposti l'uscita analogica componenti video di un lettore DVD modulando la componente di luminanza del segnale. Prima di entrare nel televisore, un segnale televisivo modulato può essere tale da provocare pulsante della intensità di immagine mediante una linea di ritardo variabile che è collegato ad un generatore di impulsi.

Alcuni monitor possono emettere impulsi di campo elettromagnetico che eccitano una risonanza sensoriale in un soggetto vicino, tramite impulsi di immagine che sono così deboli da essere subliminali.

Nota Del Prigioniero: beh mi pare ovvio che la questione della cosidetta “fantascientificità” del controllo mentale è tutt’altro che fantasiosa dato che ci sono brevetti simili e qualcuno all’ufficio brevetti li approva (dando così chiaramente una validità scientifica alla al brevetto). Fa molto comodo per certi personaggi ridicolizzare le dichiarazioni sul controllo mentale, tacciando tutti di complottisti con la stagnola in testa, anche se bisognerebbe aggiungere meglio la stagnola sulla testa che dentro il cervello (come per certi debunkers). Questi sono solamente una piccola parte di brevetti sul controllo mentale che vengono brevettati in USA e non solo, facendoci ricordare che chi pensa che il vergognoso esperimento Mk-ultra sia concluso ormai mezzo secolo fa sbaglia e pure grosso. In realtà è mio modesto parere che il progetto non solo non ha mai smesso di lavorare, ma si è affinato con il passare degli anni, come si sono affinati questo tipo di brevetti.

Alcuni interessanti brevetti che furono pubblicati con una breve descrizione sul sito endofthelie. Il Sito passa in rassegna su brevetti che riguardano il controllo mentale tutti pubblicati ufficialmente con tanto di descrizione. 

6.488.617 (3 dicembre 2002), Metodo e dispositivo per la realizzazione di uno Stimo celebrale desiderato

Abstract: Metodo e dispositivo per la produzione di uno stimolo cerebrale desiderato in un individuo il brevetto contiene mezzi per monitorare e analizzare lo stato cervello mentre un insieme di uno o più magneti producono campi che alterano lo stato normale. Un sistema computazionale altera i vari parametri dei campi magnetici in modo da far collassare il gap (NdP far passare subito nello stato mentale desiderato) facendolo passare allo stimolo celebrale desiderato. Questo processo di feedback funziona continuamente fino a quando il divario è ridotto al minimo e / o rimosso.

6.239.705 (29 maggio 2001), dispositivo intra-orale di monitoraggio elettronico

Abstract: un sistema migliorato, non chirurgico, biocompatable dispositivo di tracciamento elettronico è previsto un alloggiamento in cui è posto intraoralmente. L'alloggiamento contiene microcircuiti. Il microcircuiti comprendono un ricevitore, una modalità passiva ad attiva la modalità attivatore, un decodificatore del segnale per determinare correzione posizionale, un trasmettitore, un'antenna e un alimentatore. Alla ricezione di un segnale codificato di attivazione, il segnale di correzione di posizione decodificatore viene richiamato, determinando una correzione di posizione. Il trasmettitore trasmette successivamente attraverso l'antenna un segnale homing per ricevuto da un localizzatore.

6.091.994 (18 luglio 2000), Manipolazione pulsative del sistema nervoso

Abstract: Metodo e apparato per manipolare il sistema nervoso impartendo pulsazioni alla pelle del soggetto ad una frequenza che è adatto per lo stato di modifica per una determinata una risonanza sensoriale. Attualmente, due risonanze principali sensoriali sono noti, con frequenze vicine ½ Hz e 2,4 Hz. La risonanza ½ Hz sensoriale provoca rilassamento, sonnolenza, , un sorriso tonico, un “nodo” nello stomaco, o eccitazione sessuale, a seconda della frequenza specifica utilizzata. La risonanza 2,4 Hz fa sì che il rallentamento di alcune attività corticali.

6.052.336 (18 aprile 2000), Apparato e metodo di suono in broadcasting. Utilizzando ultrasuoni come un vettore

Abstract: Una fonte ultrasuoni trasmette un segnale ultrasonico che è di ampiezza e / o frequenza modulata con un segnale in ingresso le informazioni provenienti da una sorgente di input informazioni. Il segnale modulato, che può essere amplificato, viene poi trasmesso attraverso un proiettore, al che un individuo o gruppo di individui situati nella regione trasmissione e possono rilevare come suono udibile.

5.539.705 (23 luglio 1996), traduttore vocale ultrasuoni e sistema di comunicazione

Abstract: Un sistema di comunicazione senza fili, non rilevabile con radiofrequenza per convertire segnali audio, compresa la voce umana, in segnali elettronici nella gamma di frequenza ultrasonica, la trasmissione del segnale ultrasonico mediante onde di pressione acustica attraverso un supporto informatico, compresi i gas, liquidi e solidi, e riconversione degli ultrasuoni onde di pressione acustica nel segnale audio originale. Questa invenzione è stata realizzata con il sostegno del governo nell'ambito del contratto DE-ACO5-840R2l400, dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti a Martin Marietta Energy Systems, Inc.

5.507.291 (16 aprile 1996), metodo e una relativa apparecchiatura per la determinazione a distanza di informazioni per rilevare lo stato emotivo delle persone

Abstract: In un metodo per determinare in remoto le informazioni relative allo stato emotivo di una persona, l'energia della forma d'onda avente una frequenza predeterminata e una intensità predeterminata viene generato e trasmesso senza fili verso un soggetto in posizione remota. L'energia della forma d'onda emessa dal soggetto viene rilevato e automaticamente analizzati per ricavare le informazioni relative allo stato emozionale dell'individuo.

5.159.703 (27 ottobre 1992), sistema silenzioso di controllo subliminale

Abstract: Un sistema di comunicazione silenziosa in cui i vettori nonaural, in posizione molto bassa e ad elevata frequenza audio o nello spettro adiacente della frequenza ultrasonica, sono ampiezza o frequenza modulata con l'intelligenza desiderata e propagata acusticamente o vibrazionalmente, per induzione nel cervello.

5.017.143 (21 maggio 1991), metodo ed apparecchio per produrre le immagini subliminali

Abstract: Un metodo e un apparecchio per produrre più efficace comunicazione visiva subliminale Le immagini grafiche e / o di testo, presentati per la durata di meno di un fotogramma video, organizzati ad intervalli ritmici, gli intervalli ritmici destinati ad incidere ricettività utente sugli stati d'animo o il comportamento.

4.877.027 (31 ottobre 1989), sistema acustico con trasmissione a microonde

Abstract: Il suono viene indotto nella testa di una persona irradiando la testa con microonde nell'intervallo 100 megahertz a 10.000 megahertz, che sono modulati con una forma d'onda particolare. La forma d'onda consiste di raffiche modulazione di frequenza. Ogni raffica si compone di 10 a 20 impulsi uniformemente distanziate raggruppati strettamente insieme. La larghezza burst è tra 500 e 100 microsecondi nanosecondi. Le esplosioni sono la frequenza modulata nell'ingresso audio per creare la sensazione di far sentire alla persona qualcosa che viene irradiato tramite microonde.

U 3.951.134 (20 aprile 1976), Apparato e metodo per il monitoraggio remoto e Alterare onde cerebrali. Abstract: Apparato e metodo di rilevamento onde cerebrali in una posizione distante da un soggetto quale segnali elettromagnetici di diverse frequenze vengono simultaneamente trasmessi al cervello del soggetto in cui i segnali interferiscono uno con l'altro per produrre una forma d'onda è modulata per il soggetto dalle onde cerebrali. La forma d'onda di interferenza … viene ritrasmesso dal cervello di un ricevitore in cui è demodulato e amplificato. La forma d'onda demodulato può anche essere utilizzato per produrre un segnale di compensazione che viene trasmesso al cervello per effettuare un cambiamento desiderato di un attività elettrica del cervello del soggetto.

Quanto segue è stato scritto da ex insider della Casa Bianca Fred Burks (tranne che per il brevetto, ovviamente),

Il brevetto di seguito descrive la tecnologia utilizzata per la modifica del comportamento attraverso la TV, monitor di computer, video, DVD e programmazione. Se si dispone di un background scientifico, vi invito a leggere per intero di 16 pagine brevetto per vedere l'elevato livello di sofisticazione elabora. La manipolazione non avviene attraverso l'inserimento di singoli frames o anomalie, come è stato fatto in passato, ma piuttosto dalla modulazione del segnale di alimentazione. Nota: per l'US Patent and Trademark Office pagina brevetto ricerca. Oppure clicca qui per andare direttamente al brevetto # 6.506.148. Come il brevetto completo è di 16 pagine, solo estratti principali sono stati inseriti.

United States Patent 6506148. Loos, 14 gennaio 2003. Sistema di manipolazione nervoso da campi elettromagnetici dai monitor. Effetti fisiologici sono stati osservati in un soggetto umano in risposta alla stimolazione della pelle con deboli campi elettromagnetici che sono pulsate con determinate frequenze vicine a ½ Hz o 2,4 Hz, tale da eccitare una risonanza sensoriale. Molti monitor TV e tubi, quando si visualizzano immagini pulsati, emettono campi elettromagnetici pulsati di ampiezza sufficiente per causare tale eccitazione. È quindi possibile manipolare il sistema nervoso di un soggetto facendo pulsare immagini visualizzate su un monitor di computer vicino o televisore. Per questi ultimi, la pulsazione immagine può essere inserita nel materiale di programma, o può essere sovrapposto modulando un flusso video, sia come un segnale RF o come segnale video. L'immagine visualizzata sul monitor di un computer può essere pulsata efficacemente da un semplice programma. Per i monitor alcuni campi elettromagnetici pulsati in grado di eccitare risonanze sensoriali nei soggetti vicini può essere generata anche se le immagini visualizzate sono impulsi con intensità subliminale. Inventori: Loos; Hendricus G. (3019 Via Cresta, Laguna Beach, CA 92651). Appl. Codice: 872528. Archiviato: 1 Giugno 2001.

SINTESI. Computer monitor e monitor TV può essere fatto per emettere deboli bassa frequenza campi elettromagnetici semplicemente facendo pulsare l'intensità delle immagini visualizzate. Esperimenti hanno dimostrato che la risonanza ½ Hz sensoriali possono essere eccitati in questo modo in un soggetto vicino al monitor. La risonanza 2,4 Hz sensoriale può anche essere eccitato in questo modo. Quindi, un monitor TV o monitor del computer può essere utilizzato per manipolare il sistema nervoso di persone vicine. Le implementazioni dell'invenzione sono adattati alla sorgente del flusso video che guida il monitor, sia esso un programma per computer, una trasmissione televisiva, una videocassetta o un disco video digitale (DVD). Di un monitor, gli impulsi immagine può essere prodotta da un programma per computer. La frequenza degli impulsi può essere controllato attraverso l'ingresso tastiera, in modo che il soggetto può sintonizzarsi ad una frequenza di risonanza sensoriale individuale. L'ampiezza di impulso può essere controllato anche in questo modo. Un programma scritto in Visual Basic ® è particolarmente adatto per l'utilizzo su computer che eseguono Windows 95 ® o Windows 98 ® La struttura di tale programma è descritto nel brevetto. Produzione di impulsi periodici richiede una procedura accurata temporizzazione. Tale procedura è costruito dalla funzione GetTimeCount disponibile Application Program Interface (API) del sistema operativo Windows, insieme ad una procedura di estrapolazione che migliora l'accuratezza di temporizzazione. La Variabilità impulso può essere introdotto attraverso il software, allo scopo di contrastare assuefazione del sistema nervoso alla stimolazione di campo, o quando la frequenza di risonanza esatta non è nota. La variabilità può essere una pseudo-casuale variazioni entro uno stretto intervallo, oppure può assumere la forma di una frequenza o ampiezza scansione in tempo. La variabilità di impulsi può essere usata per tenere sotto controllo il soggetto. Il programma che causa un'immagine pulsante può essere eseguito su un computer remoto che è connesso al computer dell'utente da un legame, la seconda parte può appartenere ad una rete, che può essere la Internet. Per un monitor TV, il pulsare dell'immagine possono essere inerenti il flusso video che scorre dalla sorgente video, oppure la corrente può essere modulata in modo da sovrapporre le pulsazioni. Nel primo caso, una trasmissione diretta TV possono essere disposti ad avere la funzione inserita semplicemente leggermente pulsare l'illuminazione della scena che viene trasmessa. Questo metodo può naturalmente essere utilizzato anche nella realizzazione di pellicole e nastri di registrazione video e DVD. Le videocassette possono essere modificati in modo da sovrapporre le pulsazioni per mezzo di hardware modulare. Un modulatore semplice in cui il segnale di luminanza del video composito è pulsata senza influenzare il segnale normale. Lo stesso effetto può essere introdotto alla fine consumatore, modulando il flusso video che viene prodotto dalla sorgente video. Un DVD può essere modificato tramite software, introducendo impulsi come variazioni dei segnali RGB digitali. Impulsi di intensità delle immagini possono essere sovrapposti l'uscita analogica componenti video di un lettore DVD modulando la componente di luminanza del segnale. Prima di entrare nel televisore, un segnale televisivo modulato può essere tale da provocare pulsante della intensità di immagine mediante una linea di ritardo variabile che è collegato ad un generatore di impulsi. Alcuni monitor possono emettere impulsi di campo elettromagnetico che eccitano una risonanza sensoriale in un soggetto vicino, tramite impulsi di immagine che sono così deboli da essere subliminali.

Sito/blog di informazione alternativa: Il prigioniero. Nota Del Prigioniero: beh mi pare ovvio che la questione della cosiddetta “fantascientificità” del controllo mentale è tutta'ltro che fantasiosa dato che ci sono brevetti simili e qualcuno all’ufficio brevetti li approva (dando così chiaramente una validità scientifica al brevetto). Fa molto comodo per certi personaggi ridicolizzare le dichiarazioni sul controllo mentale, tacciando tutti come complottisti con la stagnola in testa, anche se bisognerebbe aggiungere meglio la stagnola sulla testa che dentro il cervello (come per certi debunkers). Questi sono solamente una piccola parte di brevetti sul controllo mentale che vengono brevettati in USA e non solo, facendoci ricordare che chi pensa che il vergognoso esperimento Mk-ultra sia concluso ormai mezzo secolo fa sbaglia e pure grosso. In realtà è mio modesto parere che il progetto non solo non ha mai smesso di lavorare, ma si è affinato con il passare degli anni, come si sono affinati questo tipo di brevetti.

I PROGETTI PER LA MANIPOLAZIONE DELLA MENTE.

Mente, cervello e controllo del pensiero: a che punto siamo? Pubblicato il 16 febbraio 2016 Da Alessandro Solinas su "Byo Blu". Mente e cervello sono la nuova frontiera della scienza. La telepatia, la telecinesi, il brainet, esoscheletri neuro-comandati che decuplicano la forza negli operai, farmaci per dimenticare. Videogiochi, fantascienza oppure realtà? Da dove partono queste ambizioni? Chi finanzia la ricerca? A che punto siamo? Ecco qualcosa che dovreste sapere.

Il progetto BRAIN (cervello). Il progetto BRAIN (Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies) vuole comprendere tutte le dinamiche del funzionamento del cervello attraverso varie tecniche, tra cui l’uso della sperimentazione animale sui primati. L’iniziativa è partita nel 2013 dall’amministrazione Obama, grazie all’eugenista John Holdren, direttore del White House Office of Science and Technology Policy. Brain, che è consequenziale alla mappatura completa del genoma umano terminata nel 2003, è un progetto sia pubblico che privato: è finanziato infatti sia dal co-fondatore di Microsoft Paul Gardner Allen, con 100 milioni di dollari, sia dal governo, con 300 milioni di dollari l’anno. L’opinione pubblica è favorevole, per la speranza di future cure per i disordini mentali come la schizofrenia, la depressione, l’Alzheimer, la tetraplegia, il Parkinson e così via. John Holdren è però anche uno dei co-autori del testo Ecoscience: Population, Resources, Environment, dove viene discusso il possibile ruolo di una vasta gamma di mezzi per affrontare la sovrappopolazione. Tra queste, la sterilizzazione forzata, l’aborto obbligatorio, contraccettivi nella fornitura di cibo e acqua, licenze riproduttive… Holdren prevede una società in cui a tutte le ragazze, non appena raggiunta la pubertà, il governo impianti una capsula per la sterilizzazione a lungo termine. Tale capsula potrebbe poi essere temporaneamente rimossa, dopo avere ottenuto il permesso ufficiale per avere una gravidanza. In alternativa, Holdren vuole una società che sterilizzi tutte le donne che hanno già avuto due figli. Questo approccio non è dissimile da quello che viene discusso dalla comunità scientifica e negli ambienti governativi nel Regno Unito (vedi: “Come in UK vogliono cambiare i nostri figli”).

Lo Human Brain Project (Progetto Cervello Umano). L’Unione Europea non è da meno: oltre al progetto NERRI di governo della mente (leggere: “Piani UE e Big Pharma per il governo del pensiero”) nel 2013 ha stanziato, attraverso la Commissione Europea, un miliardo di euro in dieci anni per un unico faraonico progetto, lo HBP (Human Brain Project), con le stesse finalità del progetto BRAIN, coinvolgendo 113 partner tra università e imprese. Il sito ufficiale tuttavia mette testualmente in guardia dall’utilizzo dei risultati di questi studi per “implementare nuovi sistemi di sorveglianza di massa e nuovi armamenti”. Lo Human Brain Project punta a realizzare entro il 2023 un simulatore del cervello umano (solo i neuroni in media sono più di 100 miliardi, come le stelle di un’intera galassia) ed è stato istituito dalla Commissione Barroso II, in particolare dal commissario Máire Geoghegan-Quinn, che l’anno precedente si è fatta notare in consessi elitari come il Forum Ambrosetti, insieme a Yasuchika Hasegawa (Presidente e CEO della giapponese Takeda Pharmaceutical Co.), Peter Sutherland (Presidente della BP e Presidente di Goldman Sachs International) e così via. Ma soprattutto, eccola in una foto, sorridente, sotto allo sguardo rassicurante del presidente Obama, insieme a John Holdren, l’uomo del progetto BRAIN. La prova più evidente che i due progetti, il BRAIN e l’HBP, nascono sotto a un’unica direzione trasversale. Nel 2014, ben ottocento neuro-scienziati europei, di cui una trentina italiani, hanno firmato una lettera aperta indirizzata alla Comunità Europea, contestando il progetto HBP, criticandone gli obiettivi, la trasparenza generale e chiedendo una riallocazione dei fondi, gestiti da tre soli soggetti.

Telepatia. Con la EEG, l’elettroencefalografia, la telepatia è già all’ordine del giorno. Nel libro “Il futuro della mente: l’avventura della scienza per capire, migliorare e potenziare il nostro cervello, il fisico teorico Micho Kaku sostiene che gli scienziati abbiano già sviluppato un vero e proprio dizionario dei pensieri mentali. L’IBM nel rapporto “Next 5 in 5 forecast” promette che presto saremo in grado di comunicare con i nostri computer esclusivamente attraverso il pensiero: basta con i mouse, con le tastiere o con i comandi vocali. A Berkeley, Jack Galland è già riuscito a interfacciare computer e cervello per ricostruire in un video a bassa risoluzione ciò che “la mente” sta osservando. E siccome la corteccia visiva si attiva anche quando semplicemente immaginiamo qualcosa, in futuro prossima potrebbe essere possibile vedere quello che qualcuno sta pensando.

Le ricerche di Jack Galland. Nello Utah era il 2011 quando, utilizzando l’ECoG – l’elettrocorticogramma-, un computer riusciva a indovinare le parole pensate dai volontari che si sottoponevano all’esperimento, su una rosa di dieci nomi, con un’accuratezza che oscillava tra il 76 e il 90%. Scrivere con il pensiero è già possibile: ci sono esempi di tetraplegici che navigano sul web. E queste nuove possibilità potrebbero forse presto dare luogo a nuove tecniche di interrogatorio sia per la polizia che per i magistrati. La NeuroSky, situata manco a dirlo nella Silicon Valley, è già leader del settore dell’elaborazione di onde cerebrali e la sua software house conta già oltre duemila programmatori. In collaborazione con ARM, leader nel campo dei semiconduttori, ha creato una soluzione di monitoraggio cardiovascolare e neurologico per pazienti con problemi cronici che consente ai medici l’accesso tramite smartphone alle informazioni vitali.

Il Brainet. Miguel Nicolesis, protagonista nella scena internazionale nel campo degli studi neurologici, è convinto del fatto che fra poco utilizzeremo replicanti controllati dalla mente, dei veri e propri avatar come nell’omonimo film, per affrontare le sfide come la colonizzazione dello spazio. È suo uno studio recente nel quale tre scimmie, collegate “mentalmente”, dovevano comandare un cursore da spostare con il pensiero verso un obiettivo. A ogni primate era assegnato un asse specifico nelle tre dimensioni. Questo tipo di connessione multipla, tra più “dispositivi cerebrali”, secondo Nicolesis rappresenta il primo passo verso BRAINET, un sistema grazie al quale le persone viaggeranno su internet con la mente e condivideranno i pensieri. Eccolo descrivere le sue idee in uno speech su Ted. Nel 2014, in Brasile, Nicolesis fece battere il calcio d’inizio a un ragazzo paraplegico. Il ragazzo ottenne dal suo esoscheletro una “reale sensazione” del contatto col terreno. In un altro suo esperimento, una scimmia è riuscita a muovere un braccio robotico a distanza chilometri. I suoi primati riuscirono anche a distinguere le superfici lisce da quelle ruvide (attraverso quella che si chiama interfaccia aptica). Intanto il ventenne Easton LaChappelle ha già rivoluzionato la robotica, inventando le prime protesi neurobioniche con licenza Creative Common a 500 dollari. Ispirandosi alle ricerche e ai risultati di questo tenore, i fratelli Wachowski, ideatori di Matrix, nel loro nuovo serial Tv Sense8 descrivono un mondo dove i protagonisti collaborano attraverso una sorta di destino che li lega nei pensieri, ma anche attraverso ogni sorta di sensazione, da quella visiva a quella tattile e, naturalmente, emotiva.

Il potenziamento neurocognitivo. I savant sono persone nate con particolari abilità mentali, intensificate a discapito di altre. L’esempio più famoso al mondo è sicuramente Kim Peek, che Dustin Hoffman portò sul grande schermo nel film Rain Man. Peek era in grado di leggere ogni libro due pagine alla volta, usando un occhio per la pagina sinistra e l’altro occhio per la destra, per poi recitarne a memoria il testo. Si dice che contasse più di 10.000 libri nella sua biblioteca mentale. Per contro, non riusciva ad allacciarsi le scarpe. Grazie alla TMS, la stimolazione magnetica transcranica, gli scienziati sono in grado di riprodurre parte di questo singolare processo, inibendo aree selezionate del cervello. Diviene così ipotizzabile, in futuro, avere memorie fotografiche o abilità matematiche sorprendenti, in sintonia con lo sviluppo di nuove scienze come la genetica e la bioinformatica. Inoltre, anche per il potenziamento neurocognitivo, come ricordato all’inizio, l’Europa ha il suo progetto (si chiama Nerri).

Riuscire a dimenticare. Farmaci come il midazolam, che causano un’amnesia anterograda, possono rendere più difficile il formarsi dei ricordi consci, ma lasciare intatti quelli inconsci. Andrew Davidson, anestesista presso l’Ospedale dei Bambini Royal Victoria, in Australia, li chiama “ricordi che ci riguardano, anche se non possiamo coscientemente richiamarli”, un po’ come una bella sbronza dunque. Il Midazolam è usato non a caso anche come farmaco di induzione dell’ipnosi. È stato già dimostrato che, usando una tecnica che si chiama optogenetica, è possibile riattivare i ricordi sopiti di topi modificati geneticamente, eccitando una proteina sensibile con un fascio di luce. Anche l’amnesia retrograda, cioè la perdita di memoria per eventi precedenti alla causa che la induce, è oggetto di studi. Joe Tsien, del Medical College of Georgia, ha annunciato di aver cancellato un ricordo di un topo usando una proteina chiamata CaMKII. E ha già dieci anni la scoperta di André Fenton, professore di scienze neurali alla New York University, riguardate l’enzima PKM-Zeta, che prometteva una terapia farmacologica per rimuovere selettivamente i ricordi. Science ha annunciato questo risultato come una delle 10 scoperte più sensazionali del 2006.

Se, per citare ancora il visionario Micho Kaku, presto “potremo vagare tra le stelle” con la sola forza della mente, attraverso una connessione magari wireless al cervello, non bisogna dimenticare che vi sono molte sperimentazioni in corso che rappresentano in pieno la ferocia inimmaginabile a cui il genere umano sottopone molte specie animali e che sono giudicate inaccettabili da molte persone e organizzazioni. Se pensate di farcela, potreste per esempio dare un’occhiata a quello che, secondo l’attivista Richard Edmondson, si nasconde dietro agli esperimenti di collegamento mentale tra i primati. Oltre agli aspetti bioetici, poi, questi progressi pongono rilevanti problemi politici. Uno stato di polizia centrale, comandato da un élite che vede, comanda ed influenza ogni coscienza con una forza che nessuna sommossa sarebbe mai in grado di sovvertire, davvero non ce lo possiamo permettere. Minority Report docet. L’umanità è a un bivio evoluzionistico: che almeno questa volta si riesca a governarlo in anticipo.

Progetto MKULTRA. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il progetto MKULTRA (o MK-ULTRA, conosciuto anche come programma della CIA per il controllo della mente) era il nome in codice dato a un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani studiato dalla CIA (il servizio di intelligence degli Stati Uniti d'America) durante gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, che aveva come scopo quello di identificare droghe e procedure che, integrando altre tecniche di tortura, avevano come scopo quello di far confessare le persone che vi venivano sottoposte. Organizzato tramite la Divisione Scientifica dell'Intelligence, il progetto fu coordinato con la Divisione Operazioni Speciali dei cosiddetti Chemical Corps dell'esercito degli Stati Uniti. Il programma ebbe inizio nei primi anni cinquanta e fu approvato ufficialmente nel 1953, fino a essere ridimensionato nel 1964 e ridotto ulteriormente nel 1967, ma interrotto ufficialmente soltanto nel 1973. Il programma condusse molte attività illegali; in particolare, furono usati come soggetti di prova inconsapevoli cittadini statunitensi e canadesi, il che destò non poche polemiche riguardo alla legittimità di questi esperimenti. Denominato inizialmente "Project Bluebird" ("progetto Sialia") e successivamente "Project Artichoke" ("progetto carciofo"), fu infine chiamato "MKUltra" il 13 aprile 1953 dal direttore della CIA Allen Dulles, che si era lamentato di "non avere abbastanza cavie umane per sperimentare queste straordinarie tecniche" (dall'inglese "not having enough human guinea pigs to try these extraordinary techniques"). MKUltra ha raggruppato sotto un unico programma i vari progetti di interrogazione e controllo mentale federali, usufruendo di un numero molto elevato di risorse (denaro e scienziati) su tutto il territorio statunitense (e canadese). Durante gli anni '60 è stato ridotto per poi essere ufficialmente bloccato nel 1973 a causa dello scandalo, con il direttore della CIA Richard Helms che ordinò la distruzione di tutti documenti ma senza pieno successo. Durante i 20 anni ebbe anche come scopo quello di contrastare in piena guerra fredda gli studi russi, cinesi e coreani sul cosiddetto controllo mentale (mind control) ovvero sulla manipolazione della psiche delle persone. Le scoperte avrebbero dovuto portare numerosi vantaggi, come ad esempio la creazione di assassini inconsapevoli o il controllo di leader stranieri scomodi. Il progetto sarebbe stato sovvenzionato da un totale di 25 milioni di dollari e furono coinvolte almeno 80 istituzioni tra cui 44 college ed università, 12 ospedali e 3 prigioni, e 185 ricercatori privati. Molte ricerche venivano pubblicate in giornali medici ufficiali ed il clima era essenzialmente permissivo ed approvava le sperimentazioni in ambito "controllo mentale". Nel 1957 un report del comando della CIA rivela gli interessi (e preoccupazioni) nel programma:

(EN) «Precautions must be taken not only to protect operations from exposure to enemy forces but also to conceal these activities from the American public in general. The knowledge that the agency is engaging in unethical and illicit activities would have serious repercussions in political and diplomatic circles...»

(IT) «Devono essere prese precauzioni non solo nell'evitare che le forze nemiche vengano a conoscenza delle operazioni ma anche nel celare le attività al pubblico in generale. Sapere che l'agenzia è coinvolta in attività non etiche ed illecite avrebbe serie ripercussioni negli ambienti politici e diplomatici...»

Il progetto mirava a costruire una sorta di "teoria dell'interrogatorio"[11] che si concretizzò nel 1963 con il manuale Kubark Counterintelligence Interrogation, compendio delle scoperte di ricercatori che hanno partecipato al progetto come Donald Hebb e Donald Ewen Cameron. Molte delle tecniche descritte nel manuale sono state usate negli ultimi anni in prigioni militari e della CIA (Guantanamo Bay ed Abu Ghraib) come si evince dalle commissioni investigative sulle cosiddette "enhanced interrogation techniques". Nel 1964 il progetto fu rinominato MKSEARCH in quanto si stava specializzando nella creazione del cosiddetto siero della verità, sostanza che sarebbe poi stata usata per interrogare esponenti del KGB durante la guerra fredda. Venne portato all'attenzione del pubblico nella prima metà degli anni '70, per opera del Congresso attraverso la United States Senate Select Committee to Study Governmental Operations with Respect to Intelligence Activities (nota come Church Committee in quanto presieduta dal senatore Frank Church) e la U.S. President's Commission on CIA activities within the United States (nota come Rockefeller Commettee in quanto presieduta dal vicepresidente Nelson Rockefeller). L'attività investigativa fu resa difficoltosa dal fatto che il direttore della CIA aveva ordinato la distruzione di tutti i documenti; si dovette quindi ricostruire il tutto attraverso la testimonianza dei diretti interessati e i pochi documenti recuperati. A partire dal 1977 oltre 20.000 documenti sono stati ufficialmente desegretati grazie al Freedom of Information Act. Gli esperimenti sugli esseri umani erano spesso praticati all'insaputa dei soggetti scelti ed avevano lo scopo di sviluppare tecniche da utilizzare durante gli interrogatori e le torture operate dall'esercito o dai servizi segreti, e possibilmente farmaci, indebolendo l'individuo e forzando confessioni attraverso il controllo mentale. Tali esperimenti prevedevano l'uso di ipnosi, onde sonore (come il sottoprogetto 54) ed elettromagnetiche (come il sottoprogetto 119), sieri della verità, messaggi subliminali, sostanze psicotrope (soprattutto LSD) e numerosi altri metodi per manipolare gli stati mentali delle persone scelte e alterare le funzioni cerebrali, comprese pratiche di deprivazione sensoriale, isolamento, elettroshock, lobotomia, abusi verbali e sessuali, così come varie forme di tortura. L'agenzia ha successivamente dichiarato che quei test avevano una debole base scientifica e che gli agenti posti all'esecuzione e controllo degli esperimenti non erano ricercatori qualificati. I documenti recuperati testimoniano che la CIA ha somministrato LSD (che ha prodotto almeno una vittima), fenciclidina, scopolamina ed elettroshock al fine di controllare le menti dei soggetti sottoposti. Le cavie erano persone comuni, dipendenti della CIA, personale militare, agenti governativi, prostitute, pazienti con disturbi mentali, detenuti, senzatetto e tossicodipendenti, di nazionalità statunitense, canadese o ispanica. Il rapper Immortal Technique fa riferimento a questo progetto nella canzone Resist Mind Control. La band musicale inglese dei Muse ha pubblicato nel loro album The Resistance (2009) una traccia dal titolo MK Ultra con evidenti riferimenti a questo progetto. Si fa inoltre riferimento a questo progetto nel libro Infinite Jest di David Foster Wallace, per l'evidente somiglianza che esso ha con l'idea di Intrattenimento alla base del romanzo. Nel quinto episodio della seconda stagione della serie televisiva Fringe si fa riferimento al progetto, quando Walter Bishop afferma di averne fatto parte. Nella trama della serie televisiva fantascientifica Stranger Things, il progetto MKULTRA ha avuto un parziale successo, donando poteri soprannaturali (come telepatia e telecinesi) ad una bambina. Il progetto viene citato anche nel videogioco Outlast (2013), Modern Combat 3: Fallen Nation (2012) - applicazione iOS e Android - e Call of Duty: Black Ops (2010), dove la vittima manipolata è il protagonista, Alex Mason. Viene inoltre inserito come parte centrale della trama nelle puntate 12 e 13 dell'anime Lupin the Third - La donna chiamata Fujiko Mine e spin-off di Lupin III. Oltre che nei film Ipotesi di complotto e The Manchurian Candidate.

IL PROGETTO MONARCH. Nel cortometraggio del 1968 intitolato “The Alphabet” Lynch racconta simbolicamente gli effetti negativi dell’educazione. L’ambientazione onirica e l’atmosfera terrificante mi hanno fatto pensare a certi strani racconti a proposito di esperimenti di controllo mentale, di cui avevo letto qui e lì, senza far troppo affidamento sulla veridicità dei fatti narrati. Parliamoci chiaro: a star dietro ai cospirazionisti non si finisce più di trovare nuovi indizi a proposito di quanto la nostra percezione della realtà sia distorta. Al fine di essere il più esaustiva possibile ho optato per citare qualcuno che a tale argomento ha deciso di dedicare molto più tempo di quanto ci metterò io a trascrivere i nastri che mi ha lasciato Dale. Il saggio che qui vi propongo in versione integrale è stato scritto da Ron Patton. Una trattazione così completa dell’argomento non poteva essere sintetizzata in alcun modo. Mi scuso per la traduzione poco precisa. Buona lettura.

CIA AND PROJECT MONARCH FULL HISTORY

Svolto all’ombra del popolo credulone, attraverso una moltitudine di mezzi manipolati, si trova uno dei più diabolici atrocità perpetrate su un segmento della razza umana, una forma di controllo mentale sistematico che ha permeato ogni aspetto della società per quasi cinquant’anni.Per verificare oggettivamente quanto segue, si può avere bisogno di riesaminare le ideologie preconcette relative alla natura dualistica del genere umano. Risolvere la questione filosofica se siamo intrinsecamente buoni o intrinsecamente cattivi equivale a plasmare la nostra percezione della realtà, in particolare, la variabile spirituale entro l’equazione della vita. Questa esposizione è confermata da documenti declassificati del governo USA, da individui precedentemente collegati all’intelligence degli Stati Uniti, da scritti storici, ricercatori ed esperti in controllo della mente, pubblicazioni da operatori della salute mentale, interviste prese dai sopravvissuti involontariamente sottoposti ad una forma altamente complessa di trauma e controllo mentale conosciuta come programmazione monarch. Una parola per cautelare i sopravvissuti di controllo della mente sistematico e/o che abbiano vissuto una qualche forma di abuso ritualizzato: ci sono numerosi “trigger” in questo articolo. Si raccomanda pertanto di non leggerlo se non si hanno adeguati sistemi di sostegno o se non si ha una personalità completamente reintegrata.

Breve storia del Controllo. Le religioni dei misteri dell’antico Egitto, Grecia, India e Babilonia contribuiscono a gettare le basi per l’occultismo, che significa “conoscenza nascosta.” Uno dei primi scritti che fanno riferimento all’ occultismo è il Libro dei Morti egiziano, una raccolta di rituali descritti in modo esplicito che prevedono: metodi di tortura e intimidazione (per creare un trauma), l’uso di pozioni (farmaci) e un insieme di incantesimi (ipnotismo), per arrivare al totale asservimento dell’iniziato. Sono questi gli ingredienti principali di quella sfera dell’occultismo conosciuta come satanismo, attraverso i secoli. Nel corso del 13 ° secolo, la chiesa cattolica romana aumenta e solidifica il suo dominio in tutta Europa con la famigerata Inquisizione. Il Satanismo sopravvissuto a questo periodo di persecuzione, si è radicato profondamente sotto il velo di diversi gruppi esoterici. Nel 1776, un gesuita bavarese di nome Adam Weishaupt ha avuto incarico dalla famiglia Rothschild di centralizzare la base del potere delle religioni in una congegazione, che è comunemente conosciuta come “gli Illuminati.” Questa elite nasce dall’amalgama di occulte potenti linee di sangue, organizzata in confraternite massoniche, con il desiderio di costruire il quadro di un “Nuovo Ordine Mondiale.” L’obiettivo esplicito di questa utopia era quella di portare avanti la felicità universale per la razza umana, l’obiettivo implicito e la loro unica intenzione di fondo era quella di aumentare gradualmente il controllo sulle masse, diventando padroni del pianeta.

La anglo alleanza. Dal 19 ° secolo, la Gran Bretagna e la Germania sono state riconosciute come le principali aree geografiche di controllo degli Illuminati. Per molti di voi sarà una sorpresa scoprire che il primo lavoro nel campo della ricerca della scienza comportamentale è avvenuto in Inghilterra nel 1882, mentre gran parte delle prime tecniche mediche e psichiatriche coinvolte nel controllo della mente sono state sperimentate al Kaiser Wilhelm Institute in Germania. L’Istituto Tavistock di relazioni umane è stata istituita a Londra nel 1921 per studiare il “punto di rottura” degli esseri umani. Kurt Lewin, psicologo tedesco, divenne direttore del Tavistock Institute nel 1932, nello stesso periodo in cui la Germania nazista stava aumentando la sua ricerca in neuropsicologia, parapsicologia e occultismo multi-generazionale. È interessante notare che uno scambio di idee “scientifiche” si stava svolgendo tra l’Inghilterra e la Germania, in particolare nel campo dell’eugenetica: il movimento dedicato a “migliorare” la specie umana attraverso il controllo dei fattori ereditari nell’accoppiamento. L’unione nefastamente enigmatica tra i due paesi era legata in parte all’Ordine della Golden Dawn, una società segreta, che comprendeva molti funzionari di alto rango del partito nazista e dell’aristocrazia britannica. Heinrich Himmler, l’ufficiale nazista delle SS, era a capo di un progetto scientifico denominato Lebersborn, che comprendeva l’allevamento selettivo e l’adozione di bambini, in un numero particolarmente elevato di gemelli tra di loro. Lo scopo del programma era quello di creare una super gruppo di (ariani), che avrebbe giurato fedeltà totale alla causa del Terzo Reich (New World Order). Gran parte della sperimentazione preliminare in materia di ingegneria genetica e modificazione del comportamento è stato condotto dal Dr. Josef Mengele ad Auschwitz, dove ha freddamente analizzato gli effetti del trauma-bonding, la colorazione dell’iride su gemelli scelti come vittime. Accanto alla sperimentazione che prevedeva esperimenti chirurgici eseguiti nel campo di concentramento, alcuni bambini sono stati sottoposti a massicce quantità di elettroshock. Purtroppo, molti di loro non sopravvisse alla brutalità. Allo stesso tempo, il “lavaggio del cervello” è stata condotta sui detenuti di Dachau, che sono stati posti sotto ipnosi e studiati nelle loro reazioni alla mescalina. Durante la guerra, una ricerca comportamentale parallela è stata condotta dal Dr. George Estabrooks della Colgate University. Il suo coinvolgimento con l’esercito, CID, FBI e altre agenzie resta avvolta nel mistero. Tuttavia il suo lavoro prevedeva la creazione di agenti ipno-programmati e personalità con psische “splittata” ipnoticamente indotta. Dopo la seconda guerra mondiale, il Dipartimento della Difesa statunitense segretamente importa molti degli scienziati nazisti e fascisti, italiani e tedeschi attraverso il Sudamerica con l’appoggio del Vaticano. Il nome in codice per questa operazione è stato il Progetto Paperclip. Uno dei più importanti per gli Stati Uniti è stato generale tedesco Reinhard Gehlen, capo dei servizi segreti Hitleriani sul fronte orientale. Al suo arrivo a Washington DC nel 1945, Gehlen ha incontrato il presidente Truman, il generale William “Wild Bill” Donovan, direttore dell’Office of Strategic Services (OSS) e Allen Dulles, che sarebbe poi diventato il capo della nuova CIA. L’obiettivo della loro sessioni di brain-storming è stato quello di riorganizzare il funzionamento dell’intelligence americana, trasformandola in una organizzazione altamente efficiente sotto copertura. Il culmine dei loro sforzi ha prodotto la Central Intelligence Group nel 1946, ribattezzata la Central Intelligence Agency (CIA) nel 1947. Reinhard Gehlen, ha avuto un’influenza profonda nel contribuire a creare il National Security Council, da cui è derivato il National Security Act del 1947. Questo particolare elemento della legislazione è stato attuato per proteggere un numero eccessivo di attività di governo illegale, inclusi i programmi di controllo mentale.

L’evoluzione del progetto MKULTRA. Con la CIA e il National Security Council fermamente stabilitosi nel governo, il primo di una serie di programmi segreti di controllo mentale venne avviato dalla Marina nell’autunno del 1947, il progetto CHATTER, viene sviluppato in risposta ai successi sovietici con l’uso di “droghe della verità”. Questa dicitura era tuttavia semplicemente una copertura se il programma dovesse essere stato esposto. La ricerca si incentrava sulla identificazione e la sperimentazione di tali farmaci per uso in interrogatori. Il progetto è stato ufficialmente chiuso nel 1953. La CIA decide di espandere i propri sforzi in materia di modificazione del comportamento, con l’avvento del Progetto BLUEBIRD, approvato dal direttore Allen Dulles nel 1950. I suoi obiettivi erano:

perfezionare una tecnica di condizionamento personale per impedire l’estrazione di informazioni dai soggetti, con mezzi conosciuti,

valutare la possibilità di controllo di un individuo mediante l’applicazione di tecniche di interrogatorio speciali,

indagare il miglioramento della memoria,

istituire dei mezzi di difesa per prevenire il controllo ostile del personale dell’Agenzia.

Nell’agosto del 1951, il progetto BLUE BIRD è stato rinominato Project ARTICHOKE, e ha valutato l’utilizzo offensivo delle tecniche sugli interrogatori tra cui l’ipnosi e le droghe. Il programma è cessato nel 1956. Tre anni prima della sospensione del progetto ARTICHOKE, nasceva il Project MKULTRA (13 aprile 1953) secondo le linee proposte da Richard Helms, Vice Direttore della Central Intelligence (DDCI), conducendo una ricerca metodologica che stabilisse un “meccanismo speciale di funzionamento di sensibilità estrema.” L’etimologia ipotetico di “MK” può forse sta per “Mind Kontrolle.” La traduzione evidente della parola tedesca “Kontrolle” in inglese è “controllo.” Un gran numero di medici tedeschi, provenienti dall’ambiente nazista, diventano i principali protagonisti per lo sviluppo di MKULTRA. La correlazione tra gli esperimenti dei campi di concentramento e i numerosi sotto-progetti di MKULTRA sono chiaramente evidenti. Le varie strade utilizzate per controllare il comportamento umano durante l’MKULTRA, includono le radiazioni, l’elettroshock, la psicologia, la psichiatria, la sociologia, l’antropologia, la grafologia, l’uso di sostanze stupefacenti, di LSD e dispositivi paramilitari. Una procedura speciale, designata da MKDELTA, è stata istituita per disciplinare l’uso di MKULTRA all’estero. MKULTRA e MKDELTA sono stati utilizzati per molestare, discreditare o con scopi invalidanti. Tra i 149 sottoprogetti sotto il nome di MKULTRA, c’è il Progetto MONARCH, ufficialmente iniziato dall’esercito degli Stati Uniti nei primi anni ’60 (anche se non ufficialmente implementato molto prima), che sembra essere il più importante ed è ancora classificato come TOP SECRET per “sicurezza nazionale” . Il Monarch è correlato a sottoprogetti come MKSEARCH o come Spellbinder che venivano attivati dopo che il soggetto aveva ricevuto una parola d’ordine o una frase, mentre si trovava in uno stato di trance post-ipnotica.

Definizione e descrizione. Il nome del Monarch non è necessariamente legato al concetto di nobiltà reale, ma piuttosto si riferisce alla farfalla Monarch. Quando una persona sta subendo traumi indotti da elettroshock, soffre una sensazione di leggera vertigine, come se ci si sentisse fluttuare nell’aria, appunto come una farfalla. Vi è anche una rappresentazione simbolica relativa alla trasformazione o metamorfosi di questo stupefacente insetto: da un bruco in un bozzolo (dormienza, inattività), ad una farfalla (nuova creazione), che ritorna al suo punto di origine. Tale modello migratorio rende questa specie unica. Il simbolismo occulto dà ulteriori indizi sul significato, poiché Psiche è un termine usato sia per “anima” che “farfalla”, per la credenza che le anime umana sono farfalle alla ricerca di una nuova reincarnazione. Alcuni gruppi antichi mistici, come gli gnostici, vedono nella farfalla il simbolo di carne corrotta. L’ “angelo della morte” nelle opere d’arte gnostiche viene stata ritratto come una farfalla. Poiché una marionetta è un pupazzo collegato a corde e controllato dal burattinaio, la programmazione Monarch è indicata anche come la “Sindrome delle Marionette”. “Imperial Conditioning” è un altro termine usato, mentre alcuni terapeuti della salute mentale la conoscono come “Stimolo condizionato con delle Sequenze di risposta.”  Il MONARCH potrebbe essere meglio descritto come una forma di dissociazione strutturata e con integrazione occulta, al fine di creare nella mente del soggetto compartimenti stagni, che rispondono a personalità multiple all’interno di un quadro sistematico. Durante questo processo viene eseguito un rito satanico, con lo scopo di associare un demone o un gruppo di demoni alla corrispondente alterazione di personalità. Gli scettici ritengono che questo sia semplicemente un mezzo per migliorare il trauma nella vittima, negando l’assunto che la possessione demoniaca si verifichi effettivamente.

Alterazioni e trigger. Un altro modo di guardare a questa tortura del corpo e dell’anima è paragonare l’individuo a un computer che risponde a un programma informatico complesso: un file (alter) è creato attraverso trauma, e quel file spinge alla ripetizione di determinati atti. Al fine di attivare (trigger) il file occorre un codice di accesso specifico o una password (comando). La vittima viene richiamato come “schiavo” da parte del programmatore /gestore, che a sua volta è percepito come “master” o “Dio”. Circa il 75% dei sottoposti è di sesso femminile, in quanto le donne sono in possesso di una maggiore tolleranza per il dolore e tendono a dissociarsi più facilmente dei maschi. I soggetti sono utilizzati principalmente per operazioni di copertura, prostituzione e pornografia, e il coinvolgimento nel settore dello spettacolo è notevole. Un ex ufficiale militare collegata alla DIA, mi ha detto: “Nell grande disegno queste persone [le vittime MONARCH] sono in tutti i ceti sociali, dal barbone per strada al ragazzo dei colletti bianchi”. A conferma, un agente in pensione della CIA, ha con me vagamente accennato all’uso di queste persone come “piante” o “camaleonti”, allo scopo di infiltrare in un gruppo designato una fonte di informazioni, o con altri scopi. C’è una quantità elevata di vittime con numerosi programmi di back-up, in un gioco di specchi e ombre. In loro è stata creata una netta separazione tra personalità apparente (buona) e personalità oscura (cattiva) che si intrecciano nella mente e ruotano su un asse. Una delle principali strutture che vengono create all’interno del sistema è a forma di doppia elica, costituita da sette livelli. Ogni sistema ha un programmatore interno che sovrintende il “custode” (come se lo sviluppo della personalità fosse realmente generato da una possessione demoniaca) e gli concede o nega l’accesso a diversi ambienti. Alcune delle immagini interne prevalentemente viste dalle vittime sono: gli alberi, il cabalistico “Albero della Vita”, un vortice infinito, antichi simboli e lettere, ragnatele, specchi o vetri rotti, maschere, castelli, labirinti, demoni, mostri, alieni, conchiglie, farfalle, serpenti, nastri, fiocchi, fiori, clessidre, orologi, robot, diagrammi catena di comando e / o schemi di schede circuiti del computer.

Bloodlines e Gemellaggi. La maggioranza delle vittime proviene da famiglie multi-generazionali sataniche (linee di sangue). Essi sono apparentemente programmate “per condurre il proprio destino come gli eletti o scelti tra le generazioni” (un termine coniato da Mengele ad Auschwitz). Alcuni vengono adottati e cresciuti all’esterno delle famiglie di origine. Gli Altri, utilizzati in questo incubo neurologico sono considerati come i “sacrificabili” (non-bloodliners), di solito provenienti da orfanotrofi, case di cura, o famiglie incestuose con una lunga storia di pedofilia. Sembra che ci siano anche delle famiglie affiliate con i servizi segreti governativi o militari. Molti degli abusi provengono da famiglie che usano il cattolicesimo, il mormonismo, il cristianesimo come un “fronte” per la loro attività abominevole (anche membri di altri gruppi religiosi sono anche coinvolti). Le vittime generalmente rispondono più prontamente se inserite in una rigida struttura gerarchica. Le caratteristiche fisiche di identificazione per le vittime spesso includono delle cicatrici sulla pelle. Alcuni hanno parti del corpo mutilate da coltelli, ferri da stiro o aghi. Sono anche comuni i tatuaggi di farfalla. In generale, i bloodliners hanno meno probabilità di avere cicatrici dopo l’evento di programmazione, la loro pelle deve “rimanere pura e senza macchia”. Il fine ultimo della manipolazione sofisticata di queste persone può sembrare poco realistico, a seconda della nostra comprensione interpretativa del regno fisico e spirituale. Le personalità più profonda e più scure all’interno dei bloodliners restano sospese fino a quando l’ “Anti-Cristo si sarà rivelato. Questo “Nuovo Ordine Mondiale” punta all’ istruzione e alla formazione di un grande numero di persone (forse cloni o “quelli senz’anima”), al fine di perpetrare il controllo sociale nel nuovo millennio. Per esempio, due figli piccoli non collegati sarebbero solennemente avviati in un magico rituale dii “legame-anima” in modo che potrebbero essere “inseparabilmente associati per l’eternità”. Essi condividono in sostanza le due metà delle informazioni programmate, che li rende interdipendenti gli uni dagli altri. I fenomeni paranormali come la proiezione astrale, la telepatia, ESP, ecc sembrano essere più pronunciati tra coloro che hanno subito questo processo.

I livelli di programmazione Monarch. ALPHA. Considerato come “generale” o programmazione regolare all’interno della personalità di controllo di base, caratterizzata da ritenzione di memoria e sostanziale incremento della forza fisica e visiva. L’Alpha si realizza suddividendo la personalità delle vittime che, in sostanza, sperimenta una divisione a tra parte sinistra del cervello e parte destra, consentendo un ‘attivazione di L e R attraverso stimolazione del percorso neurologico.

BETA. Riferito a programmazione “sessuale”. Questa programmazione elimina tutti i condizionamenti morali e stimola l’istinto sessuale primitivo, privo di inibizioni.

DELTA. Questo livello è noto come la programmazione “killer”, originariamente sviluppato per l’addestramento degli agenti speciali o soldati d’elite (cioè Delta Force, Primo Battaglione Terra, il Mossad, ecc) in operazioni di infiltrazione. La resa ottimale quando l’aggressività è controllata. I soggetti sono privi di paura e molto sistematici nello svolgimento delle loro assegnazioni. Autodistruzione o istruzioni suicidio sono stratificati in a questo livello.

THETA considerato il livello di programmazione “psichica”. I Bloodliners (quelli provenienti da famiglie multi-generazionale sataniche) mostrano una maggiore propensione alle capacità telepatiche rispetto ai non-bloodliners. Sono state sviluppate e introdotte forme di controllo dei sistemi elettronici, le microonde e cioè, dispositivi bio-medicali di telemetria umani (impianti cerebrali), i laser ad energia diretta utilizzando l’elettromagnetismo. Questi meccanismi vengono usati in congiunzione con i computer altamente avanzati e sofisticati sistemi di controllo satellitare.

OMEGA. è la forma di programmazione detta “autodistruzione” , nota anche come “codice verde”. I comportamenti corrispondenti includono tendenze suicide e / o auto-mutilazione. Questo programma è generalmente attivato quando la vittima inizia la terapia o l’interrogatorio e quando la sua memoria è in fase di recupero.

GAMMA. Un’altra forma di protezione del sistema è la programmazione “inganno”, che suscita disinformazione e depistaggio. Questo livello si intreccia con la demonologia e tende a rigenerarsi in un secondo momento se impropriamente disattivato.

Metodo e componenti. Il processo iniziale comincia con la creazione di dissociazione all’interno del soggetto, di solito si agisce dal momento della nascita fino a circa sei anni. Questo è principalmente ottenuta attraverso l’uso di elettroshock (ECT) ed è a volte eseguito anche quando il bambino è nel grembo della madre. A causa del grave trauma indotto con ECT, abusi sessuali e di altri metodi, la mente si divide e più personalità si alternano nel nucleo. Precedentemente indicato come Disturbo di Personalità Multipla, è attualmente riconosciuto come Disturbo Dissociativo di Identità ed è la base per la programmazione Monarch. Un ulteriore condizionamento della mente della vittima è rafforzata attraverso l’ipnosi, la coercizione a doppio legame, le inversioni di piacere-dolore, privazione di cibo, acqua, sonno e privazione sensoriale, insieme a vari farmaci che modificano alcune funzioni cerebrali. La fase successiva è quella di incorporare e comprimere i comandi dettagliati o i messaggi all’interno dello specifico nucleo di alterazione. Questo risultato è ottenuto attraverso l’uso di cuffie hi-tech, in combinazione con computer che emettono onde sonore non udibili o armoniche che influenzano l’RNA di copertura dei percorsi neurali che vanno al subconscio e inconscio. I dispositivi “Virtual Reality” e i dispositivi ottici sono a volte utilizzati in contemporanea con i generatori di armoniche proiettando luci pulsanti colorate. L’elettroshock ad alta tensione viene poi usato per la perdita della memoria. La programmazione è aggiornata periodicamente e rafforzata attraverso i medium visivi, uditivo e scritto. Alcuni degli strumenti di prima programmazione sono il Mago di Oz e Alice e le Meraviglie, entrambi fortemente saturi di simbolismi occulti. Molti dei film recenti e cartoni animati Disney sono utilizzati in maniera duplice: desensibilizzare la maggioranza della popolazione, utilizzando immagini subliminali e programmazione neuro-linguistica, e volutamente costruire specifici trigger e chiavi per la programmazione base dei bambini Monarch. Un esempio lampante di come la programmazione subliminale funziona è guardare Pochahontas della Disney, curiosamente annunciato a come il loro “33esimo” (massimo grado nella massoneria di rito scozzese), film d’animazione. Nel film, Nonno Salice è un albero mistico di 400 anni che consiglia a Pochahontas, senza madre, di ascoltare il suo cuore e per trovare le risposte che si trovano all’interno. Nonno Salice parla costantement in “doppio linguaggio” e usando “inversioni” (cioè “A volte la strada giusta non è la più semplice”). Le definizioni esoteriche derivate sono: il sentiero a sinistra [il sentiero che conduce alla perdizione] è il più facile. Tra gli Illuminati il salice rappresenta i poteri occulti del Druidismo. L’immaginario intrinseco della struttura ad albero di rami, foglie e sistemi di radice sono molto significativi come associazioni programmatiche e sono:

1) I rami sono usati per montare le vittime nei rituali di “purificazione”;

2) Un albero di salice può sopportare perturbazioni meteorologiche avverse (ad esempio le tempeste) ed è noto per la sua duttilità e flessibilità. Le vittime della programmazione descrivono come salici l’involucro intorno a loro, senza alcuna speranza di fuga;

3) Il sistema di radici profonde del salice fa sentire la vittima come se stesse cadendo sempre più profondamente in un abisso, mentre in è una trance ipnotica.

La musica gioca un ruolo fondamentale nella programmazione, attraverso combinazioni di tonalità variabili, ritmi e parole. Una lista parziale di altri mezzi utilizzati per rafforzare la programmazione di base è:

Pinocchio, la Bella Addormentata, Biancaneve, La Bella e la Bestia, Aladdin, La Sirenetta, Il Re Leone, ET, Guerre Stellari, Ghost Busters, Batman, Bewitched, Fantasy Island, Reboot, Tiny Toons, Tails Duck, The Rotoli del Mar Morto e il libro di Tall Make Believe.

Programmatori e Luoghi. E ‘difficile capire chi è il programmatore originale di questo progetto satanico. I due che si facevano chiamare color-coded del dottor Green sono un medico ebreo di nome Dr. Gruenbaum, che presumibilmente ha collaborato con i nazisti durante la seconda guerra mondiale, e il dottor Josef Mengele, il cui marchio di fabbrica di sangue freddo e la brutalità del calcolo non solo ha segnato le anime dei sopravvissuti di Auschwitz, ma anche un numero incalcolabile di vittime in tutto il mondo. Il coinvolgimento diretto di Mengele nel tristemente famoso campo di concentramento di Auschwitz è stato minimizzato con sospetto durante il processo di Norimberga, e di conseguenza nessuno sforzo intensificato da Stati Uniti e gli alleati si era diretto verso la sua cattura. Come mezzo per confondere gli investigatori seri suo luogo, i funzionari degli Stati Uniti avrebbe riferito che oramai Mengele non minaccioso, era recluso in Paraguay o in Brasile, o che era semplicemente morto. La sua ricerca senza precedenti, a scapito di migliaia di vite, senza dubbio è stato un bonus significativo agli interessi degli Stati Uniti, oltre ad utilizzare lo pseudonimo di Dr. Green, i sopravvissuti lo conoscevano come Vaterchen (papà), Schoner Josef (Joseph bello), David e Fairchild. Un uomo di statura bel garbo lieve, Mengele avrebbe disarmato le persone con il suo fare gentile, mentre altre volte, sarebbe esploso in collera violenta. Un’altra caratteristica che viene ricordata dai sopravvissuti sono la cadenza dei suoi lucidi stivali neri e il suo m’ama/non m’ama come gioco della margherita. Nel tirar fuori l’ultimo petalo di margherita, avrebbe maliziosamente torturato e ucciso un bambino piccolo di fronte all’altro bambino in stato di programmazione. I sopravvissuti hanno anche ricordato di essere sta gettati nudi in gabbie con le scimmie, che erano stati addestrati ad abusarli.

Il dottor D. Ewen Cameron, noto anche come il dottor White, è stato l’ex presidente della associazione psichiatrica mondiale. A causa della vasta esperienza di Cameron e delle sue credenziali, la CIA e Allen Dulles hanno incanalato milioni di dollari nelle sue organizzazioni come la società per le inchieste sulla Ecologia Umana, che Cameron possedeva. Molte sperimentazioni sono state condotte in vari punti a Montreal, per lo più presso la McGill University, St Mary’s Hospital e Allan Memorial Institute.

Oltre ai metodi convenzionali di tirannia psichiatrici, come le iniezioni di droga elettroshock e lobotomie, Cameron ideò la tecnica della “guida psichica”, in cui ignari pazienti sono stati tenuti in un coma indotto da farmaci per diverse settimane e sottoposti a un regime di elettroshock, mentre i caschi elettronici erano stati legati alle loro teste e ripetitivi messaggi uditivi venivano trasmesse a velocità variabili.

Molti di quelli che sono stati torturati erano bambini vittime di abusi del sistema romano dell’orfanotrofio cattolico. Non sorprende che il dottor Cameron sia stato convenientemente pubblicato in più riviste di psichiatria. Questo perchè il Progetto MKULTRA è stato esposto pubblicamente nel 1970, attraverso azioni legali presentate da canadesi sopravvissuti e le loro famiglie. Il governo della CIA e del Canada fecero un accordo stragiudiziale in modo da non essere tenuto ad ammettere ufficialmente qualsiasi atto illecito.

Un ex tenente colonnello dell’esercito degli Stati Uniti nella DIA Psychological Warfare Division, Michael Aquino, è l’ultimo di una serie di presunti sadici sponsorizzati dal governo. Aquino, un genio eccentrico, fondò il Tempio di Set, un ramo della Chiesa di Anton LaVey di Satana. La sua ossessione con riti pagani nazisti e la sua manipolazione ipnotica di persone, ha fatto di lui un candidato ideale per la carica di “maestro programmatore”. Aquino era collegato con lo scandalo Presidio dell’Esercito, in cui era accusato di pedofilia. Con grande sgomento dei genitori delle piccole vittime ‘, tutte le accuse sono state respinte. Nome in codice “Malcolm”, Aquino sviluppò dei nastri di formazione su come creare uno schiavo Monarch e lavorò come collegamento fra Governo / intelligence militare e le varie organizzazioni criminali e gruppi occulti nella distribuzione degli schiavi MONARCH.

Heinrich Mueller è stato un altro programmatore importante che è andato sotto i nomi in codice “Dr. Blu” o “Gog”. L’originale “Dr. Black “era apparentemente Leo Wheeler, il nipote del defunto generale Earle G. Wheeler, che era il comandante del Joint Chiefs of Staffs durante la guerra del Vietnam. Pupillo di Wheeler, E. Hummel è attivo nel nord-ovest, con W. Bowers (dalla linea di sangue Rothschild).

Altri presunti manipolatori di menti master, passati e presenti, sono: il dottor Sidney Gottlieb, Ten. Col. John Alexander, Richard Dabney Anderson (USN), il dottor James Monroe, il dottor John Lilly, capitano di corvetta. Thomas Narut, il dottor William Jennings Bryan, il Dr. Bernard L. Diamond, il Dott. T. Martin Orne, il Dr. Louis J. West, il dottor Robert J. Lifton, il Dott. Harris Isbel e Col. Wilson Verde. Naturalmente questi signori sono stati ricompensati generosamente i contributi pubblici e finanziamenti vari.

I nomi e le posizioni di alcune delle principali istituzioni coinvolte nella sperimentazione di programmazione MONARCH erano/sono: Cornell, Duke, Princeton, UCLA, Università di Rochester, MIT, Georgetown University Hospital, Maimonides Medical Center, ospedale St. Elizabeth’s (Washington DC), Bell Laboratories, Stanford Research Institute, Laboratori Amicizia Westinghouse, General Electric, ARCO e della Ricerca Manking Unlimited.

Il “prodotto finale” era è di solito creato su installazioni e basi militari, dove è richiesta la massima sicurezza. Riferito a come (ri) centri di programmazione o di centri di trauma di pre-morte, i fondamentali individuati sono: China Lake Naval Weapons Center, il Presidio, Ft. Dietrick, Ft. Campbell, Ft. Lewis, Ft. Hood, Redstone Arsenal, AFB Offutt, AFB Patrick, McClellan AFB, AFB MacGill, Kirkland AFB, Nellis AFB, Homestead AFB, AFB Grissom, Maxwell AFB e Tinker AFB.

Altri luoghi riconosciuti come i siti dei programmi principali sono Langley Research Center, Los Alamos National Laboratories, Tavistock Institute e aree in o dal Monte. Shasta, in California, Lampe, MO e Las Vegas, NV.

Nomi di rilievo. Uno dei primi casi documentati di un agente segreto MONARCH è stata quella del modello voluttuoso nel 1940 di Candy Jones. Il libro, il controllo di Candy Jones, (Playboy Press) ritrae suoi 12 anni di intrighi e suspense come spia per la CIA. Jones, il cui nome di nascita è Jessica Wilcox, a quanto pare è uno dei primi esperimenti o cavie umane sotto il governo del progetto “scientifico”, MKULTRA. Il caso più pubblicizzato di monomania MONARCH è emerso attraverso il libro di Formazione TRANCE d’America:”La storia della vera vita di uno schiavo CIA di Cathy O’Brien”. Sul retro copertina enfaticamente afferma: “Cathy O’Brien è la voce superstite della Central Intelligence Agency’s Project Monarch operazione di controllo mentale MKULTRA” Questa autobiografia documentata contiene una versione assai convincente di O’Brien dopo gli anni di incessanti incesti e eventuale introduzione in progetto MONARCH dal padre pervertito. Insieme al co-autore Mark PhiIlips, il suo soccorritore e deprogrammatore, Cathy si estende su una serie quasi incredibile di criminalità complice: la prostituzione forzata (schiavitù bianca) con quelli nelle alte sfere della politica mondiale, le assegnazioni dissimulate nella musica country le il rapporto con le attività illegali della CIA.

Paul Bonaci, un sopravvissuto tra quelli che hanno vissuto quasi due decenni di degrado nel progetto MONARCH, ha rivelato una forte evidenza di crimini e corruzione su larga scala a livello statale, fino alla Casa Bianca. Egli ha testimoniato la presenza di maschi abusati selezionati da Boy’s Town nel Nebraska e portato al vicino Offut AFB, dove si dice che sono stati sottoposti ad intenso programmazione Monarch, diretto principalmente dal Comandante Plemmons Bill e dall’ex tenente colonnello Michael Aquino. Dopo aver accuratamente tormentato i ragazzi, questi sono stati utilizzati (insieme alle ragazze) per la pornografia e la prostituzione con diversi intermediari del potere politico ed economico della nazione.

Bonnaci ricorda di essere staTo trasportato da una base Air Force tramite aerei cargo di McClelland AFB in California. Insieme ad altri ragazzi è stato introdotto nel ritiro elitario del Bohemian Grove. I partecipanti hanno tratto pieno profitto da queste vittime innocenti, commettendo perversioni impensabili per soddisfare le loro passioni deviate. Alcune vittime sono state apparentemente assassinate o ulteriormente traumatizzate. Tra loro: Un’attrice di talento, un evangelista-TV moralmente corrotto, un ex Green Beret ufficiale e un popolare cantante country-western, Lee Harvey Oswald, Sirhan Sirhan-, Charlie Manson, John Hinckley Jr., Mark Chapman, David Koresh, Tim McVeigh e Giovanni Salvi.

Deprogrammatori ed espositori. Dr. Corydon Hammond, uno psicologo dell’Università dello Utah, ha tenuto una conferenza straordinaria dal titolo “L’ipnosi in MPD: Ritual Abuse” in occasione della quarta Conferenza regionale annuale di Eastern sugli abusi e personalità multipla, 25 giugno 1992 in Alexandria, in Virginia. Ha sostanzialmente confermato i sospetti della folla attenta di professionisti della salute mentale, in cui una certa percentuale dei loro clienti erano stati sottoposti a programmi di controllo mentale in un sistematico modo intensivo. Hammond ha accennato alla connessione nazista, ai militari e al controllo mentale della CIA menzionando specificamente il Progetto Monarch in relazione ad una forma di condizionamento operativo. Poco dopo il suo discorso, ha ricevuto minacce di morte. Non volendo compromettere la sicurezza della sua famiglia, il dottor Hammond smesso di diffondere le informazioni di follow-up, fino a tempi recenti. Mark Phillips, un subappaltatore elettronica per il Dipartimento della Difesa, era al corrente di alcune delle attività di controllo mentale top secret perpetrato da il governo degli Stati Uniti. Il suo atteggiamento curioso, di coscienza forte e sentita preoccupazione per Cathy O’Brien, un “modello” presidenziale ‘nell’ambito del progetto MONARCH, lo spinse a rivelare il funzionamento interno di questo grande inganno con inizio nel 1991. Ha aiutato la signora O’Brien a sfuggire ai suoi rapitori ed è stato in grado di deprogrammarla in circa un anno in Alaska. Il controverso Phillips ha la sua parte di critici che sono scettici circa la veridicità delle sue affermazioni.

Un avvocato del lavoro ex Atlantic Richfield Co., David E. Rosenbaum, ha condotto un’indagine per nove anni (1983-1992) sulle accuse di condizionamento relativo alla tortura fisica e coercitiva verso numerosi dipendenti presso un impianto di ARCO in Monaca, PA. I suoi clienti, Jerry L. Dotey e Ann White, sono stati vittime di esposizione alle radiazioni apparente, ma, come il signor Rosenbaum ha sondato più in profondità nelle sessioni successive, un “vaso di Pandora” è stato svelato. La sua conclusione più sorprendente è stata che Dotey Jerry e Ann White erano probabilmente i discendenti da Adolf Hitler “Entrambi esibiscono sentimenti ed esperienze che indicano che sono gemelli e sarebbero state sottoposte a torture di vario tipo”. Il veterano MKULTRA, il Dr. Bernard Diamond, il dottor Martin Orne e il dottor Josef Mengele regolarmente visitato lo stabilimento ARCO, secondo Rosenbaum. Il condizionamento speciale di Dotey e bianco era stato concepito per la creazione artificiale di una doppia personalità tedesche. Rosenbaum, che è ebreo, ha mantenuto una profonda amicizia con i due, nonostante le circostanze apparentemente precario.

I giornalisti che hanno recentemente esposto sul tema in maniera esemplare sono Walter Bowart, Operation Mind Control, Jon Rappoport, governo degli Stati Uniti Mind-esperimenti di controllo sui bambini e Alex Constantine, Dittatura Psychic In The USA

Conclusione. L’affermazione più incriminati finora fatta da un funzionario del governo per quanto riguarda la possibile esistenza di un progetto MONARCH è stato estratto da Anton Chaitkin, uno scrittore per la pubblicazione, il Taurillon.

Quando all’ex direttore della CIA William Colby è stato chiesto direttamente: “Che ne e’ del progetto Monarch?”, ha risposto con rabbia e ambiguità, “Ci siamo fermati tra la fine del 1960 e primi anni 1970.” Ron Patton

Monarch: l'infernale labirinto del controllo mentale fumetto italiano d'autore di Adriano Ercolani su “L’Inkiesta” del 31 Gennaio 2014. Sarebbe comodo quanto riduttivo presentare l'ultima opera di Akab con un'iperbolica formula ad effetto. Ad esempio: è un pugno nello stomaco, sì, ma sferrato con un guantone pieno di gesso da Mike Tyson sotto metamfetamina a uno che gli ha offeso la madre appena morta. Esercizio agevole, ma poco fruttuoso. In questo modo se ne renderebbe l'impatto disturbante ma si smarrirebbero gli elementi che fanno di Monarch un unicum definitivo: sapiente incastro formale, controllo e gestione delle proprie inclinazioni creative, sintesi poetica pari alla rinomata efficacia iconografica dell'autore. Filosoficamente, la mia weltanschauung è difforme da quella di Akab, ma gli ho sempre riconosciuto la capacità di centrare i nodi delle questioni affrontate, anche se da punti di vista a me opposti, e di saper esprimere quello che ha da dire in maniera potente e chiara (come in una nostra passata conversazione). Ho già accennato in altra sede, come, in questo caso, l'estrema, quasi intollerabile scabrosità del tema affrontato sembra aver incontrato la sua ispirazione in un equilibrio paradossalmente felice e armonioso proprio in quanto s'impone di toccare le corde discordanti dell'abuso mentale, dello stupro psichico, dell'orrore più reale. Lo sguardo oscuro e deformante di Akab sulla realtà appare il significante predestinato a raccontare il lucidissimo delirio del progetto Monarch, la fase più avanzata del MK ULTRA, il famigerato piano di controllo mentale sperimentato su cavie, non sempre volontarie, dalla CIA nell'immediato dopoguerra. Ispirato agli inumani esperimenti di Mengele, anzi inteso come perfezionamento degli stessi, questo progetto che sembra partorito dalle menti congiunte di Hitler e Sade, è stato rivelato e denunciato dalle stesse istituzioni americane fin dal 1975. Un sistema scientifico di irriferibili torture fisiche e psichiche volto ad ottenere la completa disgregazione psichica del soggetto, onde renderlo uno schiavo assolutamente obbediente, disposto ad eseguire qualsiasi ordine. Nemmeno la lucidità profetica di Aldous Huxley deviata da un bad trip nei suoi esperimenti sugli stati di coscienza sarebbe stata in grado di prefigurare tale mostruosa epitome di volontà di dominio mentale da parte del Potere. Come recita l'efficace descrizione del libro: «Monarch è il nome di un tipo di farfalla unico nel suo genere: le Monarch sono in grado di compiere migrazioni da continente a continente, ma attraverso diverse generazioni...Monarch è un libro doppio. Palindromo. Con due versi di lettura. Due punti di vista opposti e complementari». Tutto l'opera è strutturata su una simmetria speculare, in cui le 30 fasi, o metodi, del progetto Monarch sono testimoniati e raccontati in prima persona dai punti di vista di vittima e carnefice. Ad ogni metodo corrisponde, sempre in forma duplice, una testimonianza, in forma di breve poema in prosa, un'illustrazione ed un simbolo. Graficamente, partendo dagli opposti estremi, il crescendo parrossistico dei supplizi inferti e subiti culmina nel dissolvimento delle identità di aguzzino e cavia, mostrato nella ricomposizione centrale dell'immagine della farfalla Monarch. Un Tao distorto e rovesciato che assume l'inquietante aspetto di una macchia di Rorschach. Come già accennato, il segno di Akab, impreziosito dall'utilizzo del colore, si esalta nella rappresentazione del Male, quasi vi si esercitasse da sempre per restituirlo in una delle sue più cupe manifestazioni storiche. L'intera gamma di toni disturbanti evocata nelle sue illustrazioni viene scandagliata fino all'esaurimento per raccontare tutte le sfumature allucinatorie di una possessione mentale progettata a tavolino. Il talento pittorico, da sempre riconosciuto all'autore, si dispiega nell' abile mescolanza di paradigmi espressionistici e suggestioni che richiamano Francis Bacon. Ciò che più ci interessa, in questa sede, è però cogliere il complesso, colto gioco di strati di significati e rimandi che l'autore lascia affiorare nei testi. Non parlo solo delle più immediate connessioni che il testo suggerisce (da quella che superficialmente potrebbe essere indicata come sindrome di Stoccolma alla più seria dinamica della dialettica servo-padrone), ma mi riferisco a una serie di citazioni, riferimenti e omaggi più o meno impliciti che innervano l'intarsio letterario. Echi evidenti delle riflessioni di Carmelo Bene sulla vanità del concetto d'identità e i guasti di cui è composto il linguaggio, delle riflessioni crudamente scatologiche di Artaud sulla fisiologia umana fanno da contraltare al beffardo rovesciamento degli slogan e delle immagini convenzionalmente ritenute "buone" (e non possiamo in questo non pensare a David Lynch). Di per sè, è assai ironico che venga proposto dalla Logos Edizioni un libro che mostra l'uso distorto, ipnotico e malvagio del linguaggio, nel capovolgimento blasfemo del Verbo e nella manipolazione satanica della logica. La logica conduce alla macchina e alla tortura, come stabilirono Horkheimer e Adorno nella Dialettica dell'Illuminismo: «Lo sviluppo della civiltà si è compiuto all'insegna del carnefice», da cui una delle conclusioni possibili che ne facevano derivare era: «non curarsi della logica, quando è contro l'umanità». In calce a Monarch potrebbe essere messa l'affermazione, attribuita da Gustav Janouch a Kafka, «il Marchese de Sade è il vero e proprio patrono della nostra epoca». L'assordante progressione di torture fisiche e interiori delinea infatti una vera e propria iniziazione sadiana, raccontata dal vertice di un'accecante e fredda esaltazione intellettuale. Un osceno monumento all'apparente trionfo, smascherato in tutta la miseria del suo tragico fallimento, della volontà umana di controllare il reale. A tratti, la struttura tipicamente gnostica della duplice visione complementare, induce l'impressione di leggere frammenti disordinati e corrotti dei Proverbi Infernali di Blake. Non a caso, il racconto del carnefice si apre con la citazione di una formula magica utilizzata da Crowley, che del grande poeta mistico inglese fu il primo, cialtronesco mistificatore. Il risibile equivoco satanico su Blake, in cui inciampò tristemente (tramite una fondamentale incomprensione delle ricerche già citato Huxley) Jim Morrison e con lui tutta la generazione flower-power, e i suoi stanchi epigoni anni'70, divenuti "cattivi" per reazione (da Bowie a Jimmy Page), va cancellato una volta per tutte dal catalogo dei luoghi comuni urticanti. La coscienza gnostica del Male non è la patente dei satanisti, altrimenti lo sarebbero anche Dante, Michelangelo e Mahavira, al contrario luminosi testimoni della luce interiore. Non è una digressione peregrina parlando di quest'opera, anzi l'incrocio pericoloso tra tensione mistica e furiosa negazione è un nodo che ricorre nel libro, come nelle figure prima citate (soprattutto Bene e Artaud) le cui tracce sono ben presenti nel testo. Ad esempio, nel restituire il delirio d'onnipotenza del carnefice, la sintesi poetica tocca momenti di perfezione aforistica, sfiorando l'illuminazione. La frase «Dio è dove non ci sono più dubbi» è una splendida sintesi dell'idea di Nirvikalpa Samadhi, lo stato meditativo più alto nello Yoga, in cui il tutto appare come un Uno indifferenziato al di là della dualità illusoria. Il percorso verso l'Uno, la ricomposizione dell'unità originaria, dichiarata dal carnefice, è però qui ricercata attraverso un'ascesi infernale, proprio come nei riti di iniziazione delle SS, nel capovolgimento sistematico dei simboli positivi e dei tradizionali rituali di luce. Siamo al nadir dello Yoga, invece dell'integrazione assoluta della psiche, l'obiettivo è la disintegrazione dell'io, il dissolvimento inorganico della coscienza. Al termine della lettura, a tratti insostenibile, appare cristallino il merito di Akab: quello di aver estratto dal fango dell'orrore umano, districandosi nella pericolosa giungla dei deliri complottistici, momenti di incandescente poesia.

LA TELECINESI. Google Glass a controllo mentale: la telecinesi è realtà. La startup inglese This Place sta sviluppando un'app per gli occhiali di Big G capace di tradurre meditazione e attenzione in comandi. Oggi l'obiettivo è effettuare uno scatto fotografico e procedere con la condivisione sui social, scrive Dario D'Elia il 10 settembre 2014 su “La Repubblica”. La Telecinesi era il grande cruccio di Gaetano (Massimo Troisi) nel film Ricomincio da tre. Interagire con gli oggetti sfruttando il potere della mente avrebbe dovuto risolvergli la vita o comunque fare da sponda alla sua innata indolenza. Forse gli sviluppatori della startup inglese This Place devono aver pensato lo stesso quando si sono messi in testa l'idea di controllare i Google Glass con la mente. Stanno sviluppando l'app MindRDR (lettore di mente) che sarà in grado di sfruttare gli occhiali smart di Google e il sensore di controllo EEG (elettroencefalografia) Neurosky - capace di monitorare l'attività elettrica del cervello. In pratica l'obiettivo, per ora, è di consentire lo scatto delle foto e la loro condivisione tramite social network senza l'uso di comandi vocali o tattili. Ora, è evidente che il sistema non è in grado di leggere la mente, ma può rilevare picchi elettrici correlati all'attività cognitiva, il movimento degli occhi e altri parametri. Concentrandosi con lo sguardo su un punto preciso, MindRDR tenderà a comprenderlo come un picco e a indentificarlo come un comando "sì". Mentre un segnale di rilassamento verrà tradotto come un comando "negativo". "L'attuale versione di MindRDR sfrutta Neurosky MindWave Mobile, il sistema in commercio di monitoraggio cerebrale, per elaborare metriche chiave dalla mente", si legge sul sito ufficiale. "Queste sono espresse come livelli di meditazione e attenzione". Lo stesso Stephen Hawking pare aver espresso curiosità e interesse per questa sfida, soprattutto considerando il potenziale in ambito medico. Non resta che attendere i primi risultati e seguire la pagina online specifica su GitHub, la nota piattaforma per lo sviluppo collaborativo di applicazioni open source.

AGENTI VIRALI PER IL CONTROLLO MENTALE.

Agenti Virali per il Controllo Mentale? Di M. Adams. Traduzione di Frankpro per Anticorpi.info. Secondo quanto si evince dal documento ed il filmato che stiamo per sottoporvi, negli ultimi otto anni un gruppo di scienziati al soldo del governo avrebbe ingegnerizzato dei vaccini virali per modificare pensieri e credenze con lo scopo di infettare il cervello e sopprimere la manifestazione genetica delle cellule neuronali. La dispersione di questi vaccini sarebbe stata testata attraverso attività di spray di aeresol in alta quota, usando appositi veicoli autostradali, tramite la fornitura d'acqua e nel sistema alimentare. Come vedrete nel documento e nel video qui sotto, il vaccino fin dall'inizio era destinato a essere distribuito contro le popolazioni civili, e 600 ceppi di virus infettivi sarebbero stati testati su soggetti umani. Uno dei vettori di trasmissione documentati nei test sfrutterebbe un ceppo di influenza per diffondere il virus come una pandemia. Il punto di tutto ciò è infettare le menti della popolazione e trasformare la gente in ciò che il governo definisce persone normali. Dal punto di vista del governo - ovviamente - normale significa obbediente e senza cervello. Tutto ciò è descritto in un video e un documento emersi da alcuni anni, ma contestualizzati solo ora che la politica medica statale in America sta accelerando a livelli folli la propria aggressione contro la popolazione. Date un occhio ai recenti articoli sui rapimenti medici in Arkansas e i rapimenti CPS (Child Protective Services - n.d.r.) di bambini in Arizona, tanto per cominciare.

Vaccini invisibili somministrati via aerosol per controllare il comportamento e alterare la mente. Questo video di YouTube, descritto come "trapelato dal Pentagono," mostra uno scienziato che spiega in un tono freddo e calcolato come mediante i vaccini possano essere eliminati i comportamenti considerati indesiderabili dal governo. Partendo dal minuto 03:00, si può sentire questo scienziato che spiega come un vaccino sia in grado di "trasformare un fanatico in una persona normale." Una persona normale, naturalmente, significa una persona obbediente alla autorità governativa. Ecco la trascrizione della spiegazione:

Scienziato: "E tutto ciò comporta essenzialmente l'effetto di trasformare un fanatico in una persona normale."

Pubblico: "Come suggerisci che possa essere somministrato? Via aerosol?"

Scienziato: "Lo abbiamo testato utilizzando virus respiratori come influenza e rinovirus, e riteniamo che sia il modo più efficace per raggiungere il maggior numero di popolazione ... siamo abbastanza fiduciosi che il miglior approccio sia questo."

Pubblico: "Qual è il nome di questa proposta?"

Scienziato: "Il nome è FUNVAX, il vaccino per la cura del fondamentalismo religioso. La proposta è appena stata presentata, e credo che i dati mostrati sostengano lo sviluppo del progetto. Guarda il video qui, con il seguente numero di identificazione del Dipartimento della Difesa DOD ID 149AZ2."

Progettato per infettare le cellule del cervello e modificare credenze e comportamenti.

Sul sito WantToKnow.info è stato pubblicato un documento che illustra la composizione e gli intenti del virus in una sintesi dal titolo Quarterly Review FunVax.

Il documento afferma quanto segue: L'obiettivo di questa fase del progetto ID 149AZ2 è preparare un vettore virale che inibisca o diminuisca l'espressione del VMAT2 all'interno di una popolazione umana.... la composizione permette al virus di infettare le vie respiratorie ove si verifica l'infezione citolitica e diffondersi attraverso la barriera ematica per infettare le cellule cerebrali. Il documento prosegue dicendo che ci sarà "coordinamento tra la ricerca, la clinica e la produzione" che inizieranno nel 2007. Ciò enuncia chiaramente l'intenzione di attuare questo progetto dalla fase di ricerca alla produzione, alla distribuzione. Ora potreste chiedervi contro chi potrebbero essere usate tali armi chimiche per il controllo mentale, giusto? La risposta è VOI! Dispersione attraverso aria, approvvigionamento idrico, veicoli autostradali e insetti. Secondo quanto indicato nel documento di cui sopra, la dispersione del vaccino di modifica del cervello è stato testato in sei modi diversi: Sono stati testati sei metodi di dispersione del virus: rilascio in alta quota, rilascio nell'approvvigionamento idrico, trasmissione da insetti, diffusione da veicolo terrestre come una automobile, diffusione da un oggetto fisso come una bottiglia, e infezione da approvvigionamento alimentare, come bestiame o altri prodotti. Da quanto leggo nel testo, credo che oggi, quasi otto anni più tardi, stiamo assistendo al rilascio di zanzare geneticamente modificate che coincidono con la proliferazione di focolai di strane condizioni neurologiche tra gli studenti statunitensi e oscure condizioni di salute comparse in tutto il mondo. Il rilascio ad alta quota del vaccino che altera la mente potrebbe essere già stato attuato attraverso l'irrorazione via aerosol delle città in modelli a reticolo in quota, spesso etichettate come "scie chimiche". Geni del suicidio, test sul campo ed esperimenti futuri. Lo stesso documento sopra citato continua riassumendo i temi trattati in una riunione del gruppo di ricerca che sembra si sia tenuta il 21 marzo 2007:

• Proposta di gene del suicidio.

• Metodi di dispersione.

• Verifica dell'efficienza in una data area.

• Inibitori che possono colpire una specifica popolazione.

• Progressi nell'atterramento della scimmia.

• Esperimenti futuri. 

Altre linee guida del documento dicono cose come:

"Tutti i 600 ceppi di VSV devono essere ritestati su soggetti umani ..."

"Gli esperimenti futuri sul VSV287 devono consentire la diffusione mediante respirazione e non inoculazione." 

"L'uso di FunVax potrebbe avere effetto immediato sulle aree bersaglio... i risultati della vaccinazione di massa dovrebbero essere proporzionati al tasso di infezione. Indicatori comportamentali... diminuzione della resistenza armata... crescita nelle comunicazioni che esprimono malcontento religioso o verso Dio."

Destinato ad essere utilizzato contro le popolazioni civili.

Dal documento risulta chiaramente che il vaccino infetta-cervello, alteratore mentale, fosse destinato dall'inizio a essere usato contro le popolazioni civili. Infatti, il documento esamina i piani per l'acquisizione occulta di campioni biologici dai civili deceduti, al fine di determinare l'efficacia degli sforzi della dispersione degli aerosol: ... Un campione di sangue di vittime militari o defunti civili fornirebbe una stima più accurata del tasso di vaccinazione ... campioni biologici provenienti da persone in vita potrebbero essere acquisiti segretamente ... i test che dovrebbero essere ripetuti usando il VSV287 sono test in alta atmosfera...Un virus aereo sarebbe la modalità preferibile per l'infezione. Un ceppo di nome VSV287 è stato progettato per diffondersi per via aerea ... Solo la sperimentazione umana sarà in grado di determinare l'effetto di VSV287 sulla religiosità e la spiritualità ... la dispersione in alta atmosfera o quella effettuata da parte di un oggetto in movimento a terra sembrano essere le vie più pratiche.

Precedenti nell'uso di aeromobili per disperdere i vaccini, da parte del Governo. La ricaduta per via aerea dei vaccini su ampie fasce della popolazione non è una cosa nuova, per inciso. Come ho riferito qui, su NaturalNews nel 2012, il governo del Texas ha immesso nell'aria vaccini contro la rabbia su 1,8 milioni di animali selvatici, come parte di uno schema di attività del governo per vaccinare la fauna selvatica. Ebbene sì, persino i coyotes e i conigli non sono al sicuro dagli zelanti vaccinatori. Nessun animale sul pianeta è considerato “sicuro”, da parte delle autorità sanitarie, almeno finché non venga prima infettato da un virus o due. Il piano del Dipartimento della Difesa è ad ogni modo molto più elaborato, e comprende l'uso di aerosol tramite aerei ad alta quota o persino il rilascio di vaccini virali nelle riserve idriche delle grandi città. Se voi o me effettuassimo un’azione del genere, la cosa sarebbe bollata come un atto di terrorismo interno, ma quando è il governo a proporlo, allora è tutto ok! Un vaccino che altera la mente è mai stato rilasciato su una città degli Stati Uniti? Quanto detto solleva una domanda ovvia: un vaccino che altera la mente è mai stato rilasciato su una città degli USA? La domanda è legittima, perché l'intento del programma era chiaramente la distribuzione ad alta quota di questo vaccino contro le popolazioni civili. Una massa di gente "sfibrata" da vaccini lobotomizzanti spiegherebbe molte cose in merito a quello che sta succedendo in America in questi giorni, ad esempio il fatto che alcune persone ancora non abbiano capito che ogni singola dichiarazione del presidente Obama è una bugia calcolata. (Non vedo l'ora di assistere alla prossima commedia teatrale chiamata il "Discorso sullo Stato dell'Unione.") Mi sono anche chiesto come mai in tutto il mondo occidentale stiamo assistendo ad un tracollo di massa della moralità e dell'etica; e non si tratta di un'area d'inchiesta stravagante quella che porta a chiedersi se intere città siano state intenzionalmente esposte a un virus che infetta il cervello, proprio come descritto dallo scienziato nel video qui sopra. Lo so, suona come l'azione di un cattivo dei film di Batman, ma sappiamo che l'industria dei vaccini è in gran parte composta da scienziati pazzi con intenti malvagi. Ricordate: questo è lo stesso gruppo disdicevole di scienziati che ha insabbiato la confessione di uno scienziato del CDC, il quale ha ammesso che i dati dell'agenzia sono stati manipolati per eliminare qualsiasi apparente collegamento fra i vaccini e l'autismo. Non è così assurdo dedurre che questa stessa gente abbia prodotto con piacere vaccini per rendere stupida la gente, così da renderla più conforme e docile.

Il più grande nemico dell'industria dei vaccini è, perciò, chiunque abbia ancora libertà di pensiero. Sappiamo che i vaccini vengono impiegati, proprio ora, al fine di sterilizzare segretamente le donne usando prodotti chimici di sterilizzazione mescolati nei vaccini. Sappiamo anche della presenza di mercurio tossico nei vaccini con cui si preverrebbe l'influenza, sebbene le istituzioni sostengano ridicolmente che i vaccini antinfluenzali siano sicuri al 100% anche per le donne in gravidanza, i neonati, i bambini piccoli, gli anziani e tutti gli altri. Si tratta di un settore che sembra davvero godere nel diffondere danni per la salute, come convulsioni indotte dal vaccino, coma, autismo e anche la morte. Disperdere in alta quota vaccini che in maniera invisibile ricadono sulle città e sono inalati da milioni di persone è una fantasia erotica che diventa realtà per quei fanatici anti-umani che disprezzano la vita e sostengono apertamente lo spopolamento umano.

E' possibile proteggersi dagli effetti mediante una buona alimentazione? Oggi mi guardo intorno in America e sono testimone del completo abbandono del pensiero razionale, la criminalità del sistema medico, la corruzione ad ogni livello nel governo e la contorta follia che ha infettato le menti delle masse, e mi chiedo se la popolazione sia stata già segretamente e deliberatamente esposta a qualcosa di nefasto. Forse alcuni di noi sono immuni - persone come voi e me - mentre altri sono vittime del virus perché vivono in una condizione di indebolimento del sistema immunitario. Forse le persone che mangiano i cibi nutrienti e supernutrienti hanno le migliori difese contro gli schemi segreti di vaccinazione e sono quindi le uniche a conservare intatte le loro menti e la loro consapevolezza. Forse già da cinque anni è in corso una guerra contro la coscienza umana, che viene combattuta ogni giorno, a tutti i livelli, partendo dagli idioti ronzanti delle reti che riportano news 24 ore al giorno, fino ai farmaci distruggi-cervello prescritti quasi ad ogni persona che oltrepassi la soglia di uno studio medico. Combinate gli aerosol ai vaccini potenziati, insieme agli effetti del fluoruro, le sitcom televisive, gli additivi chimici e l'ingegneria sociale dei mass-media, e si finisce con una nazione di zombie, affetti da sonnambulismo, che sono solo in grado di obbedire, senza un pensiero indipendente. Attraverso tali vaccini-aerosol, in altre parole, l'esilarante raffigurazione della Apocalisse-Zombie potrebbe essere già iniziata. E forse le cosiddette "masse senza cervello" sono in realtà solo vittime di un nefasto programma gestito dal governo, progettato per trasformare ogni respiro umano in una 'vaccinazione' non intenzionale. Articolo pubblicato sul sito Natural News

AGENTI ROBOTICI E WIFI PER IL CONTROLLO MENTALE.

Nanorobot a controllo mentale che vi osserveranno, scrive il 27 agosto 2016 Claudio Messora su Byo Blu.

Per la prima volta, una creatura vivente è stata controllata dall’uomo utilizzando esclusivamente il pensiero, grazie a nanorobot che hanno rilasciato all’interno di alcuni scarafaggi dosi programmate di farmaci, in risposta all’attività cerebrale di chi ha condotto l’esperimento. Una tecnica che – sostengono già alcuni – potrebbe essere molto utile per il trattamento dei disordini mentali come la schizofrenia o – udite udite – come l’ADHD, la Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività, la sindrome è stata inventata negli USA per tramutare i bambini iperattivi – quelli che una volta erano chiamati semplicemente “bambini” – in malati da imbottire di psicofarmaci, per la gioia delle case farmaceutiche. Ma andiamo con ordine.

Come funzionano i nonobot? I farmaci che siamo abituati ad assumere (per chi ne fa uso) hanno la caratteristica di diffondersi in tutto il corpo. Le conseguenze, sotto forma di “effetti collaterali”, sono note a tutti. Eppure la sostanza attiva che sarebbe necessario prendere potrebbe essere infinitamente inferiore, se fosse sprigionata esclusivamente nella parte del corpo in cui serve. Così, per risolvere la sfida, Shawn Douglas e i suoi colleghi della Harvard University’s Wyss Institute hanno usato la tecnologia cosiddetta “Dna Origami”: attraverso un software cui è stato insegnato come le eliche di DNA interagiscono, riescono a modellarle per dare loro la forma desiderata. E loro hanno scelto la forma della vongola, in maniera che potesse contenere una piccola quantità di farmaco. Per evitare che la “vongola” di DNA si aprisse in altre parti del corpo, i ricercatori l’hanno dotata di due lucchetti. I lucchetti sono, in sostanza, due aptameri, cioè due filamenti di DNA disegnati per riconoscere una certa molecola. Quando l’aptamero e la molecola si incontrano, il filamento si apre e sblocca la conchiglia, permettendo la fuoriuscita del farmaco. Semplice no? Potreste farlo anche voi a casa. Per mettere alla prova la loro tecnica, Shawn e soci hanno creato dei nanorobot disegnati per sbloccarsi all’incontro con cellule malate di leucemia, rilasciando una sostanza nota per interferire con il loro ciclo di crescita. Poi hanno rilasciato milioni di nanorobot in una cultura fatta di cellule umane sane e cellule malate. Risultato: dopo tre giorni la metà delle cellule malate erano morte, mentre quelle sane erano tutte perfettamente sane.

Da Israele, arrivano i nanorobot a controllo mentale. Ora, un team dell’Interdisciplinary Center, a Herzliya, e della Bar Ilan University, a Ramat Gan, entrambi in Israele, hanno sviluppato un sistema che consente un controllo preciso sul momento esatto in cui il farmaco viene rilasciato nell’organismo. Quello che hanno fatto è mettere un “cancello” ai nanorobot, fatto di nanoporticelle, che si apre con l’energia elettromagnetica, lasciando così fuoriuscire il farmaco.

Ma come si può aprire, questo cancello? A titolo di esempio, i ricercatori hanno istruito un computer per distinguere l’attività mentale di una persona a riposo da quella che si sviluppa quando vengono eseguiti dei calcoli aritmetici. Poi hanno inserito una sostanza fluorescente nei nanorobot, iniettando questi ultimi nel corpo di alcuni scarafaggi e posizionando gli scarafaggi in una bobina elettromagnetica. La persona incaricata di controllare i nanorobot ha poi vestito un cappello EEG (elettroencefalogramma) in grado di misurare le attività cerebrali, sia in condizioni di riposo, sia specificamente se sviluppate in seguito a calcoli aritmetici. Il cappello è stato collegato alla bobina, che è stata così accesa quando l’uomo eseguiva calcoli e spenta quando l’uomo non li eseguiva. La fluorescenza che si attivava dall’interno delle blatte ha convalidato l’esperimento.

Nanorobot per l’ADHD? È qui che uno stesso membro del team dell’Interdisciplinary Center, Sachar Arnon, ha dichiarato che “grazie a questa tecnologia si potrebbero tracciare gli stati cerebrali che si manifestano nell’ADHD, o nella schizofrenia per esempio”, e somministrare i farmaci solamente quando sono necessari. Farmaci rilasciati in maniera preventiva, insomma, portati da strutture cosiddetta DNA Origami a conchiglia, che si attivano dove serve e, soprattutto, quando la mente fa pensieri di un certo tipo. “La gente potrebbe avvalersene per scopi differenti”, continua Arnon: “Immaginate se si potesse assumere l’esatta quantità di alcol che desideri per essere in uno stato di felicità, ma non ubriaco. È un po’ sciocco, ma potrebbe succedere. Abbiamo solo grattato la superficie”.

Il controllo mentale è servito. La tecnologia sviluppata dai ricercatori israeliani non è ancora disponibile per l’uomo: andrebbero prima sviluppati rilevatori di onde cerebrali di dimensioni accettabili per essere “vestiti” in qualunque occasione, ma sappiamo bene che si fanno passi da gigante di anno in anno, e perfino di mese in mese, dunque non è affatto un azzardo ipotizzare che a breve tali dispositivi saranno disponibili. Allora cosa potrebbe succedere?

Ovviamente vi sono ricadute positive, come la possibilità di colpire esclusivamente le cellule malate, per esempio quelle cancerogene, evitando gli effetti collaterali dovuti alle dosi più elevati di farmaco attualmente necessarie. Però è indiscutibile che, nell’era del dominio della tecnica sull’umanesimo (dove cioè ci si chiede sempre meno “se una cosa sia giusto farla“, ma solo “se può essere fatta“), e nell’era dell’invenzione di nuove malattie ottenute semplicemente attraverso la ridefinizione di comportamenti o stati che prima erano definiti “normali”, avremo psicologi che prescriveranno nanorobot se i nostri figli saranno giudicati troppo vivaci, i quali “verranno tranquillizzati” ogni volta che la sovraeccitazione starà per prendere il sopravvento (magari perché le gote gli si accenderanno di rosso mentre giocano con un cucciolo in un prato). Oppure avremo sentenze di giudici che prescriveranno nanobot che rilasceranno farmaci tranquillanti ogni volta che l’attività cerebrale di un condannato (o perfino di un imputato, che potrebbe scegliere questa strada come forma di patteggiamento) sembrerà manifestare pensieri delittuosi (con il risultato che si addormenteranno al cinema, durante un qualunque thriller). O magari avremo nanobot per uomini infedeli, che si attivano impedendo l’erezione ogni volta che i mariti si eccitano ma si trovano lontano dalle loro mogli (e anche questo potrebbe essere imposto, ad esempio, da sentenze nell’ambito dei procedimenti coniugali). E che dire di nanobot che i servizi segreti potrebbero inserire nel corpo di intellettuali dissidenti, che inducono in loro uno stato di serenità e di pace ogni volta che si accingono, anziché a fare calcoli aritmetici, a scrivere articoli critici sulla politica e sul sistema? La fantasia diventerà il solo limite all’utilizzo di una tecnologia tanto utile quanto pericolosa. I cosiddetti “complottisti”, che tanto temevano di essere controllati dai famigerati microchip sottopelle, avranno ora di che preoccuparsi.

Router WiFi, la più grande rete di controllo mentale del mondo. Pubblicato in Contaminazione / Controllo delle masse il 3 dicembre 2015 da elvin Frohike. Oggigiorno la tecnologia è onnipresente e le connessioni WiFi sono addirittura obbligatorie nei luoghi pubblici o sono requisito indispensabile per ristoranti, bar e hotel affinché la clientela anestetizzata continui ad arrivare. La popolazione moderna come ipnotizzata sente il viscerale bisogno di connettersi alla rete per condividere ogni sorta di inutilità, passando dal campionato di calcio alla moto GP, invece di svolgere attività più sensate, come fotografare il cielo e documentare lo scempio quotidiano, che anzi fingono di non vedere. Purtroppo i motivi di tale indifferenza verso temi importanti e questo stato di letargo cerebrale non sono volontari ma indotti artificialmente dai nostri governi corrotti allo scopo di attuare i loro piani di sterminio sotto gli occhi di tutti. Sono ben poche le persone sveglie, che grazie a naturali predisposizioni, configurazioni particolari del cervello o elmetti in alluminio riescono a controllare le proprie vite e a riflettere in maniera obiettiva e sensata. E’ stato recentemente dimostrato in uno studio condotto dagli illustri Alan O’Reo e Takashi Ringo scienziati nel campo del neuro-elettromagnetismo che l’emissione di onde alla frequenza di 2,4 Ghz (come il WiFi) vanno direttamente ad interferire con gli strati del cervello, inibendo la ghiandola pineale e alterando lo scambio di elettroni a livello della corteccia cerebrale. Come tutti certamente sapranno la ghiandola pineale è l’organo che permette alla nostra anima di mantenere un controllo psicofisico su tutto l’organismo, cuore e colon compresi e lavora proprio su una frequenza di 2.4 Ghz. E’ forse un caso che il WiFi lavori proprio su tali frequenze, e che negli anni nonostante l’avanzamento tecnologico sia rimasto sempre sulle stesse? I ricercatori indipendenti e gli indagatori amatoriali avranno certamente trovato risposta a tale quesito da tempo, ma la massa nonostante le evidenze si ostina a non vedere, e la colpa è proprio delle reti WiFi. Fermiamoci per un attimo a riflettere, se foste dei criminali con a disposizione dei dispositivi in grado di controllare le masse, in quali punti andreste a collocarli? Ovviamente in dose massiccia nei luoghi pubblici, inducendo una dipendenza subliminale che spingerà in seguito l’ignara popolazione ad acquistare dispositivi WiFi per la casa o da tenere sempre con sé (vedi gli smartphone). La prova lampante sta proprio nell’aumento smisurato di tale tecnologia negli ultimi 10 anni che va di pari passo con l’aumento di ottusità nella popolazione. La rete per il controllo mentale WiFi è ormai smisurata e copre 3/4 del pianeta, sono infatti pochissime le aree prive da tali onde, colpa delle campagne portate avanti da Google e Facebook per portare internet e dispositivi mobili WiFi nelle zone meno abbienti del mondo. Il nostro consiglio è quello di evitare il più possibile le zone densamente radioattive e di richiedere, nel caso di luoghi pubblici, lo spegnimento dei router WiFi, un diritto che la legge dovrebbe garantire come per il divieto di fumare. In caso di esposizioni prolungate inevitabili (ad esempio chi lavorano in ufficio, chi va a scuola) consigliamo l’uso di un elmetto in alluminio, che nei mesi invernali può essere camuffato senza problemi sotto ad un berretto (chi scrive ne fa largo uso da anni senza preoccuparsi delle opinioni altrui). Meglio apparire ridicoli agli occhi degli stolti che ne ignorano il funzionamento piuttosto che farsi friggere il cervello.

Autore: Melvin Frohike. Italiano trapiantato in America da molti anni si impegna per portare la verità a galla senza temere le conseguenze. Membro attivo della Nevada Chemtrail Reports e del Mutual UFO Network (MUFON) porta avanti indagini personali e i suoi articoli hanno spesso guadagnato una pagina nelle riviste specializzate in Ohio.

TECNOLOGIE PER LA LETTURA DEL PENSIERO. LE ARMI PSICOTRONICHE. LE TESTIMONIANZE.

Tecnologie Lettura Del Pensiero – Armi Psicotroniche. Leggere la mente a distanza, decifrando le onde magnetiche del cervello è stato un progetto dell'Advanced Research Projects Agency [DARPA], del Dipartimento della Difesa. Molti istituti di istruzione e di ricerca hanno contribuito al suo successo con i finanziamenti del governo. Ennesima Vittima Armi Psicotroniche (Controllo Mentale), scrive il 2 marzo, 2017 “Lettura del pensiero".  Testimonianza di un ciarlatano qualunque senza nome e cognome, da chi volete che venga presa in considerazione. (Aspettando l’Edward Snowden delle Armi Ad Energia Diretta Satellitari che abbia risonanza tra i media visto che per ora le dichiarazioni sparse per il WEB di Presidenti, Ufficiali delle forze armate, Funzionari del Governo, Professori, Ricercatori, sono rimaste nell’anonimato.) Tutto quello che descriverò in seguito è frutto di questi brevetti pubblici e ufficiali disponibili direttamente sul sito brevetti di google e non uno qualsiasi, denunciate liberamente alle autorità quello che vi succede, non hanno più scuse per fare i finti tonti, anche se molti non sanno nemmeno cosa siano i brevetti. Brevetti sul controllo mentale, documenti pubblici che attestano la realtà delle Armi Psicotroniche / Controllo mentale a distanza. Rivista Nexus New Times che tratta molto dettagliatamente le Armi Ad Energia Diretta (Controllo Mentale). Tratto dalla rivista Nexus New Times – Armi Ad Energia Diretta e Guerra Cognitiva.

E’ ora che psicologi e psichiatri alla luce di queste nuove invenzioni si adoperino per accertare chi ha davvero patologie schizofreniche e divulgare ai loro pazienti che vi è la possibilità che sia tutto causa esterna. (Link sulla necessità di nuovi criteri di diagnosi della psicosi). Abito affianco alla caserma dei carabinieri del mio paese, da diversi anni (poco dopo l’arrivo del nuovo maresciallo) utilizzano l’arma psicotronica su di me nel tentativo di far cambiare le mie abitudini, all’inizio è stata utilizzata per sette otto mesi continuamente in seguito c’è stato un ritorno alla normalità durato quattro cinque mesi (tengo a precisare che lo stop non è stato causato da nessun cambio delle mie abitudini, non assumo stupefacenti e bevo pochissimi alcolici) per poi riprendere continuamente, anche se avvengono interruzioni (delle voci ecc) di qualche settimana ogni mese, ascolto le voci dei due marescialli uno maschio ed uno femmina ed altre voci di abitanti del mio paese che commentano il mio pensiero oltre che a dialogare anche tra di loro, i quali possono vedere leggere ed ascoltare il mio pensiero:

1) o tramite i loro computer con connessione ad internet in quanto potrebbe essere installato sul computer con il Neural Remote Monitoring (RNM) un software che permette di interfacciarsi con il web;

2) oppure mediante altri dispositivi psicotronici satellitari dati dai carabinieri a questi individui, aggiungo molto ignoranti e deficienti in quanto potrebbero denunciare benissimo tutto e magari mettersi d’accordo con il torturato e farsi risarcire una cospicua somma di denaro oltre che a rendere tutto pubblico. Anche se c’è la possibilità da parte del dispositivo principale di disabilitare la visualizzazione su altri dispositivi associati, ma è comunque una prova tangibile di queste armi anche se disabilitate. Anche se la cosa migliore sarebbe l’aiuto di qualche maresciallo o capitano o chi è in possesso del dispositivo principale e farlo visionare in prima persona da diversi giornalisti che dovranno scrivere un bell’articolo in prima pagina sulla mappatura cerebrale a distanza mediante satelliti spia che può colpire tutti indistintamente anche i figli e le persone care dei marescialli, capitani, generali, ufficiali, ovviamente se si vuole anche con l’anonimato dell’artefice delle rivelazioni possibile in diversi modi come anche l’utilizzo di un complice con volto coperto, in quanto ai giornalisti basta vedere il computer con il neural remote monitoring con qualche spiegazione. E’ ora di svegliarsi, questa tecnologia è sfuggita di mano, ormai viene utilizzata impropriamente e per giocare, il prossimo malato di mente o suicidio potrebbe essere proprio il figlio di qualcuno che ha in mano queste armi.

Il dispositivo psicotronico utilizzato con il Neural Remote Monitoring – Monitoraggio Remoto Neurale (RNM) si chiama “Silent Sound Spread Spectrum or SSSS or s-quad mind control signal generator”. Rilevamento Onde Cerebrali a distanza (cosa che verrà resa pubblica quando si sveglieranno, per la massa ignara siamo considerati dei pazzi, vedremo tra qualche annetto… ormai il web è pieno di questi soprusi). Essere vittima di queste armi non letali ad energia diretta satellitari è molto semplice infatti i torturatori memorizzano a distanza (10/20 metri, anche attraverso un muro) le onde cerebrali della vittima puntando una specie di telecomando che potrebbe avere una telecamerina ad infrarossi o uno schermetto in cui indica il picco di frequenze cerebrali da memorizzare (esempio Signal Spectrum analyzer), anche se credo che in realtà sia possibile la memorizzazione direttamente dall’utilizzo dei satelliti spia con telecamere in grado di zoomare sulla vittima in tempo reale (foto 1) (foto 2) (Link Notizia Giornale Repubblica sui satelliti spia), così sono in grado di realizzare tutto quello che descriverò in seguito. Una volta avvenuta la memorizzazione (dopo diversi mesi di mappatura cerebrale e non immediatamente) si vedrà sul computer neurale (NRM) e altri dispositivi psicotronici satellitari abilitati, il pensiero e quello che vede la vittima e si potranno provocare moltissime cose al corpo. Con la memorizzazione delle onde cerebrali il proprio corpo è come se fosse un cellulare satellitare, in cui potrà trasmettere e ricevere cose dal computer neurale satellitare in qualsiasi luogo si trovi la vittima.

Commento inviato il 3 Aprile 2016, "significativo sul funzionamento di queste armi utilizzate da senza coglioni. L’arma psicotronica satellitare ad energia diretta in oggetto molto probabilmente funziona mediante ultrasuoni, infatti ho compreso di essere sotto attacco mediante queste armi nel momento in cui all’inizio mi chiedevo come facessi a sentire quelle voci all’improvviso dopo una vita senza udire nulla di strano, nel momento in cui pensavo come facessi a sentire quelle voci mi risposero “mediante ultrasuoni” allora feci le mie ricerche su internet e tutto mi parve chiaro. L’arma è in grado di memorizzare le voci del vicinato e tutte le voci con cui entro in contatto, come quella di mia madre, mio padre, mia sorella, i miei amici, ed in seguito poterle utilizzare dai torturatori e memorizzare frasi nel computer neurale per poi ripeterle in un secondo momento, l’arma può registrare anche i suoni (praticamente tutto quello che sento e penso)".

E’ possibile che in determinati momenti il proprio subconscio venga manifestato, udendo piccole frasi che ci aspetteremmo, (anche se nascoste dal nostro subconscio) da persone che ci stanno intorno, oppure pensando a determinate situazioni spiacevoli e non (in base allo stato d’animo), ci possono essere delle vere e proprie espressioni di emozioni come il pianto di un amico o della madre con parole annesse, insite inconsciamente. L’arma psicotronica può proiettare le voci nel proprio cervello (V2K) continuamente, utilizzando registrazioni create dai torturatori, inoltre l’arma può associare a quello che si pensa delle registrazioni, infatti cercano di farti fare i soliti pensieri così da associare delle frasi dei torturatori in modo che anche quando non c’è nessuno dall’altra parte, pensando ad un solito pensiero si sentiranno comunque le risposte a quello pensato. Cercano di farti fare i soliti pensieri così da accelerare la mappatura neurale per poter provocare altre cose al proprio corpo. Ripetono continuamente determinate frasi che vengono memorizzate, così anche in assenza dei torturatori ripensando ad una solita frase, anche solo l’inizio della stessa, si sentirà la frase completa e con la stessa voce che ripeteva la frase, come se ci fosse un’associazione della frase al pensiero e alla voce. C’è anche la possibilità di ascoltare il proprio pensiero usando diverse voci memorizzate nel computer neurale. L’arma è anche in grado di far sentire voci, suoni, rumori ecc… diversi cambiando luogo in cui ci si trova ed anche stando nello stesso posto si possono percepire da diverse direzioni (luoghi) come la camera affianco o da fuori casa, è anche in grado di far sentire il verso di animali che si pensano, come il miagolio di un gatto o l’abbaiare del cane ecc. Gli effetti di queste armi come sentire le voci, suoni ed altro si possono percepire in alcuni luoghi ben precisi e scomparire magicamente in altri, anche passando da una stanza all’altra, oppure sentire voci diverse da una stanza all’altra. Tutto questo per illuderti di avere problemi mentali. I tuoi occhi diventano una vera e propria telecamera vivente, infatti sullo schermo del computer neurale (NRM) appare tutto quello che si guarda. Possibilità dell’apparecchiatura psicotronica di creare degli sbalzi di tensione all’impianto elettrico di casa, così potrebbe capitare che il lampadario si spenga e si riaccenda in un microsecondo. L’arma psicotronica può ripetere continuamente una determinata frase detta dai torturatori che non è stata registrata precedentemente. I torturatori mi hanno comunicato anche che c’è una specie di telecamera a infrarossi / termica / radar situata nella caserma in grado di vedere attraverso i muri fino ad una distanza di 15/20 metri, (credo che il tutto avvenga anche direttamente dai satelliti spia con telecamera a infrarossi / termica/radar che vede attraverso i muri) infatti ricevo commenti sul mio corpo quando sono in casa oppure quando sono in bagno commentano le flatulenze indicandomi anche il colore con cui appare sulla telecamera/radar (anche se potrebbero essere allucinazioni uditive provocate da loro) , inoltre hanno provocato anche un innalzamento della temperatura corporea e abbassamento e anche dei bruciori localizzati sulle parti del corpo in cui veniva puntata questa telecamera/radar. In seguito facendo delle ricerche su internet ho scoperto che esiste un radar che vede attraverso i muri, oppure il tutto è provocato grazie alla visione del mio corpo in 3D sui dispositivi psicotronici, in grado anche di zoomare su determinate parti del corpo e provocare diverse cose come si vede in questa immagine ed inoltre vedono i miei movimenti (come per esempio quando premo il freno nella macchina ecc).

L’arma psicotronica può provocare diverse cose al proprio corpo quello causato a me è:

il blocco della respirazione (respiro affannoso) oppure la pressione delle tempie, in alcuni casi durante il blocco della respirazione si può udire un continuo sibilo nelle orecchie.

Durante il dormiveglia, con la testa sotto il cuscino i torturatori si sentono meglio e con il sibilo che cresce in base al loro tono, il tutto è regolabile dai torturatori con un volume che può far sentire le voci più alte (vicine) o più basse (lontane).

Ogni tanto può capitare che le orecchie si stappino improvvisamente.

Inoltre ci sono stati diversi momenti in cui hanno cambiato la frequenza del battito cardiaco (tachicardia e bradicardia) anche se il polso risulta regolare.

Lunghi periodi anche di diversi mesi in cui il battito cardiaco risulta accelerato ogni giorno sempre alla stessa ora per circa 10 minuti.

Poi ci sono stati momenti in cui provocano fitte al cuore e perfino scosse al cuore.

Possono intervenire su ogni mio muscolo provocandomi degli spasmi e dei piccoli pizzichi, in aggiunta percepisco diversi odori che mi comunicano ed una specie di vento sul viso.

Possono provocare improvvisi tremori delle gambe ed altre parti del corpo, questo ed altri sintomi come la respirazione affannosa ecc, possono essere selezionati contemporaneamente o singolarmente.

Provocano dolore ai reni, forti mal di pancia, possono provocarmi erezioni e stimolarmi per le eiaculazioni ma anche tutto il contrario.

Disturbi della fase REM del sonno, durante il dormiveglia si possono udire molto meglio, e cercano di farti spaventare urlando attivando un modalità “incubo” sul computer neurale, che può farti sentire mentre si è nel dormiveglia quello che pensi ad altissimo volume.

Possibilità di udire chiaramente voci nel dormiveglia e condurre con loro dei dialoghi.

Durante i risvegli improvvisi per i primi secondi non si ode niente all’improvviso si percepisce un sibilo.

Possono stimolarti l’intestino così da farti andare al bagno con conseguenza di feci sciolte (diarrea).

Sintomo di forte mal di pancia unito con stimolo a defecare, il tutto può concludersi con la defecazione di feci liquide oppure interrompere il tutto e magicamente non aver più mal di pancia e stimolo a defecare ovviamente senza l’assunzione di medicinali.

Le “Voice to skull” (V2K) si sentono sia negli apparati audio/video sia durante il getto dell’acqua sia dall’esterno dell’abitazione, ovunque.

Posso concludere dicendo che dopo tutto questo tempo sotto Armi Psicotroniche ad energia diretta, il tratto distintivo è che durante il silenzio più assoluto intorno, quindi maggiormente la notte, si ode un continuo sibilo che cambia di intensità in base a quello che viene fatto dai torturatori sul computer neurale (NRM – Neural Remote Monitoring) per provocarti qualcosa. Per disturbare le V2K bisognerebbe procurarsi una Gabbia o tenda di Faraday, EMF shielding oppure l’utilizzo di radio jammer, GPS Jammer Pro a determinate frequenze. Aggiungerò man mano cose a questo documento appena capirò nuovi dettagli. Comunque la consapevolezza di essere sotto queste armi vi fa comprendere come diversi individui che vi controllano siano in realtà “pecore” che vi seguono e gran parte della loro vita è dedicata a voi. Fate quello vi pare vivete la vostra vita, fatele divertire a queste povere pecorelle in quanto non sanno vivere da sole. Tutto quello che vi provocano sono solo un riflesso della loro vita di merda. Tra tutti i sintomi che possono provocare secondo me l’unico da tenere in considerazione è la privazione del sonno, prendete qualche sonnifero e fate un sorriso allo specchio per queste pecore (anche se i farmaci aiutano poco sotto queste tecnologie usate dalle “pecore” che vi controllano). Fatele appassionare alla vostra vita che la loro fa pena, la cosa divertente è che si credono dio in terra, non riescono a comprendere che ogni giorno che passa sono sempre più morti come tutti, ma loro muoiono in base alla vostra vita. I torturatori sono considerati anche dei “rimbambini”, ti vengono appresso per lunghi periodi oltre ad essere senza coglioni in quanto non sanno riferire le cose in faccia. Per tutti gli scettici “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” Wilde Oscar

Andrea Giotti, 48 anni, insegnante di matematica con una laurea in Ingegneria, da quattro anni sarebbe diventato vittima di quello di un controllo mentale a distanza messa in atto dall’agenzia di sicurezza nazionale americana, scrive "Italia Parla" il 10 gennaio 2015. Andrea Giotti, 48 anni, insegnante di matematica con una laurea in Ingegneria, da quattro anni sarebbe diventato vittima di quello di un controllo mentale a distanza messa in atto dall’agenzia di sicurezza nazionale americana. Dura da 4 anni il calvario di un insegnante di matematica. Sostiene di essere vittima di una tecnica di controllo mentale. Con una sofisticata e segreta tecnologia, qualcuno si collegherebbe con il suo sistema nervoso per influenzarne il comportamento – è svegliato in piena notte da voci che vogliono dargli degli ordini.

Pistoia. Nel 2010 la vita di Andrea Giotti, 48 anni, si è trasformata in un incubo, in quanto sarebbe vittima di un controllo mentale a distanza. Sostiene che, attraverso l’utilizzo di una sofisticata e segreta tecnologia, qualcuno riesce a collegarsi con il suo sistema nervoso per influenzarne il comportamento. «Una voce mi dava ordini dentro la mia testa», ricorda l’insegnante. «Se non li eseguivo, iniziavano delle torture a livello neurologico: crampi dolorosissimi, tachicardie o altri effetti che servono per piegare la vittima ai comportamenti desiderati. Questa voce voleva che io compiessi degli atti contro la mia stessa personalità, allo scopo di farmi diventare una sorta di robot sfruttabile per qualsiasi obiettivo. All’inizio ho avuto delle grosse difficoltà a capire che cosa mi stesse accadendo, poteva sembrare una comune patologia psichiatrica. Solo che c’erano troppi sintomi anomali. Quando ho considerato la possibilità che venissero utilizzate su di me questo tipo di tecnologie, tutto si è chiarito e ogni sintomo ha trovato la sua spiegazione. Si tratta di una forma di telepatia artificiale basata su una nuova tecnologia messa in atto dall’agenzia di sicurezza nazionale americana». Per Andrea l’unica difesa da questi attacchi mentali consiste nel far prendere coscienza all’opinione pubblica dell’esistenza di questa tecnologia pericolosissima e indurre chi è al potere a dismetterla. Secondo Giotti le vittime come lui non sono prese a caso: alcuni sono personaggi di spicco, come politici o giornalisti, scelte al fine di monitorarne i comportamenti e intervenire nel caso diventino una minaccia per il sistema, ma possono trattarsi anche di persone qualunque, come Andrea. «Nel 2003 ho avuto l’occasione di vedere un dispositivo portatile basato su questo tipo di tecnologie di controllo mentale messe in atto da una specie di telecomando da videoregistratore», continua Giotti. «Da allora sono diventato un testimone particolarmente scomodo. Questo strumento emette particelle attraverso un processo fisico nuovo su cui le ipotesi sono ancora aperte. Scelgono persone come me per programmarle a svolgere missioni, anche di tipo suicida, che nessuno saprà mai da chi sono state commissionate». Ancora oggi Giotti sostiene di essere vittima del controllo mentale. Gli capita, infatti, di essere svegliato in piena notte da queste voci, e sono frequenti gli episodi di tachicardia e respiro corto che iniziano e cessano all’improvviso, come se qualcuno accendesse o disattivasse un interruttore. «Dal 2010 ho iniziato a cercare di capire come riescano in tutto questo. Sospetto l’esistenza di una rete di satelliti in orbita bassa attorno alla Terra in grado di sparare particelle rare addosso alle persone, indirizzandole al loro sistema nervoso. Potrebbero essere neutrini o particelle non ancora isolate. È un trattamento strettamente individuale. Dall’altra parte c’è un gruppo di psicologi manipolatori che cercano di spingerti a comportati diretti dall’esterno. Quando la persona non si piega, iniziano le torture fisiche provocate da questo raggio. La copertura di questa rete è probabilmente globale. Sono andato a Mosca per vedere se riuscivo a scampare al trattamento, ma inutilmente. Sono andato anche sotto terra, in uno dei posti più schermati, i laboratori nucleari del Gran Sasso, ma nemmeno lì c’è riparo. L’unica difesa è di altra natura: occorre prendere coscienza a livello di opinione pubblica dell’esistenza di questa tecnologia pericolosissima e indurre chi è al potere a dismetterla. È l’unica difesa, a mio modo di vedere». «Nel 2003 ho visto un dispositivo portatile basato su questa tecnologia di controllo mentale e da allora sono diventato un testimone particolarmente scomodo», dice il 48enne.

Le ripercussioni sulla qualità della vita di Andrea sono state pesantissime: non riuscendo a dormire e a lavorare come prima a causa di questi disturbi, ha dovuto chiedere al Ministero dell’Istruzione di essere messo part-time.

«Grazie a Dio, fino a questo momento sono riuscito a respingere gli attacchi», conclude il 48enne. «La vita merita di essere vissuta in piena libertà e se questa libertà è messa in discussione, sono disposto anche a morire. Partendo da questo ragionamento riesco a imporre la mia volontà, ignoro le voci e anche quando mi fanno battere il cuore forte o me lo rallentano, riesco a comportarmi come se niente fosse. Questo richiede un grande sacrificio, potrebbero uccidermi da un momento all’altro, ma io continuo a comportarmi come uomo libero e responsabile delle mie azioni. In “Internet”, in questo campo, si trova di tutto: mitomani, casi autentici e persone con disturbi psichiatrici. Io non temo che mi possano fare un trattamento sanitario obbligatorio per le cose che sto rivelando. Non sono in assoluto contro la psichiatria. Credo però che in questo campo abbia dimostrato tutti i suoi limiti non prendendo in considerazione l’ipotesi che certi fenomeni possano essere prodotti dall’esterno». Fabio Frabetti. Fonte "Cronaca Vera".

Maurizio Bassetti, economo del governo italiano, traslato 9 ottobre 2010, ex-testimone e bersaglio di torture elettroniche. (…). Nel 1994 Maurizio Bassetti, dopo essere stato militante dello PSIUP e del movimento negli anni ’60-70 lavora come economo alla Camera dei deputati, denuncia gravi irregolarità amministrative nella gestione delle forniture, una grande truffa di Stato, che ha portato al licenziamento di alcuni funzionari. La notizia, in piena Tangentopoli, finisce anche nei giornali e nasce il sospetto che i soldi servissero a finanziare dei “fondi neri”. Successivamente Bassetti viene richiamato dai superiori e invitato ad un incarico per l’America centrale, ma rifiuta preferendo la pensione. Il dramma comincia quando nel Luglio del 2001 subisce una violenta rapina da parte di tre persone incappucciate che affermano di appartenere ai servizi segreti, chiedono i documenti e le foto compromettenti, subisce gravi percosse che gli causano la deviazione permanente dello sterno. Dal quel momento Bassetti subisce numerose violazioni di domicilio dove gli vengono portati via documenti e viene più volte manomesso il computer. Nel 2003 viene rinvenuta una microspia che, dopo gli accertamenti, risulta funzionante già dal 2000. Maurizio decide di installare delle telecamere nella sua casa e le visite cessano momentaneamente, nel Gennaio del 2004 viene rinvenuta un’altra microspia al piano inferiore. La tortura tecnologica inizia nell’Agosto 2004 con delle scosse elettriche provocate, secondo Bassetti dopo aver consultato esperti in elettronica, da ultrasuoni. Bassetti sostiene che questi ultrasuoni gli interrompono il sonno e gli provocano dolori molto intensi in alcune zone del corpo, come il bruciore allo stomaco, all’intestino ed alla vescica; decide di trasferirsi a casa del figlio e poi in un nuovo appartamento. Nel novembre del 2004 comincia un vero e proprio bombardamento ad ultrasuoni, nel Gennaio 2005 rischia di perdere l’occhio sinistro. La tortura mira all’annientamento fisico e psichico della persona e gli impedisce una vita normale. Recentemente la scoperta dell’uso di armi ad energia da parte dell’esercito nordamericano in Iraq nella battaglia dell’aeroporto a Bagdag, ha dato conferma dell’esistenza di questo tipo di armi tecnologiche. In realtà è in circolazione già da anni il Dizionario di tecnologie avanzate per la difesa (edizioni Murzia) di Mario Dearcangelis e Alberto Dearcangelis, in cui si parla di armi a radiofrequenza: i primi esperimenti sarebbero stati fatti in Russia per disturbare il cervello umano, con i risultati contrastanti di sonnolenza ed agitazione, euforia e depressione, ecc. Nel libro c’è un elenco sistematico di questo tipo di armi, in cui schematicamente si parla anche degli ultrasuoni di cui Bassetti denuncia essere vittima. Fonte Associazione vittime armi elettroniche.

Maurizio Bassetti bersaglio di torture elettroniche. Intervista a Michele Fabiani 18 agosto 2008. (L’intervista è un’anticipazione del dossier in preparazione sulla tortura tecnologica e il controllo mentale in Italia). Maurizio Bassetti ha lavorato alla Camera dei Deputati dal 1979 al 1996. Negli ultimi anni da economo denuncia alcune gravi truffe, le sue denunce finiscono anche nei giornali. Una volta in pensione comincia a subire furti e aggressioni in casa da parte di sedicenti appartenenti ai servizi segreti. Si sente spiato e assume alcune agenzie investigative con il compito di controllare chi, a sua volta, lo segue. Vengono individuati dipendenti del SISDE, delle forze armate, o loschi personaggi che entrano ed escono dalla questura, in un caso si tratta di un noto spacciatore romano. La tragedia inizia nel 2004 quando comincia a subire la tortura tecnologica. Oggi è membro dell’Associazione vittime armi elettroniche e mentali, il suo è uno dei casi più concreti e dimostrabili: dichiara di subire scosse elettriche provocate dall’emissione di onde ad ultrasuoni, strumenti facilmente acquistabili che negli USA verrebbero usati anche come pistole “scaccia cani”. E’ un esempio drammatico di quanto siano capaci gli organi repressivi dello stato, che mette seriamente in dubbio la possibilità della libertà in Italia.

D: Non sei stato sempre economo a Montecitorio?

R: No, ma le cose più interessanti avvennero quando ero economo.

D: Era il periodo di Tangentopoli…

R: Io e un mio collega ci eravamo illusi di poter fare una piccola Tangentopoli anche a Montecitorio. L’unico appoggio che abbiamo trovato è stato solo da parte dell’onorevole Galasso, il famoso avvocato eletto con il gruppo della Rete. Lui lavorava a livelli più alti, noi fornivamo le informazioni di base. Egli si interessò di alcuni palazzi acquistati dalla Camera a dei prezzi esageratamente alti. Ricordo un caso particolare in cui la Camera acquistò un palazzo a 120 miliardi dal Banco di Napoli. Era evidente che dei soldi ritornavano ai partiti. Da sottolineare il fatto che la Camera dei deputati, in quanto organo costituzionale, non può essere controllato per evitare di subire influenze.

D: Finanziamenti ai partiti?

R: Si. La nostra ipotesi era che siccome i partiti si finanziavano con questi investimenti, in cambio pagavano e permettevano ai dipendenti di rubare, così da solidificare il livello di omertà. Le mie denunce riguardavano in gran parte i dipendenti. Io ricordo che da economo finanziavo circa 20 miliardi l’anno e gran parte ne sparivano.

D: Quale effetto ebbero le denunce?

R: Sulle mie denunce vennero fatte due commissioni di inchiesta parlamentare, con mia soddisfazione. La soddisfazione calò quando Galasso non venne rieletto e gli atti vennero secretati. Apparentemente, comunque, avevo vinto e i personaggi più compromessi vennero cacciati.

D: Un partito in particolare?

R: Un partito in particolare che mi deluse fu il PDS, o PCI ora non ricordo bene cosa fossero, insomma gli attuali DS. Ebbero concretamente l’occasione per scoperchiare il tutto, ma evitarono di farlo per impedire che lo scandalo li coinvolgesse. Siamo dovuti andare allo scontro frontale da soli.

D: Non è facile.

R: Si, anche perché io ero uno dei dipendenti più a sinistra e qualche anno prima vennero scoperti dei dipendenti che erano membri delle BR. Quindi c’erano molti controlli e forse temevano che anche io fossi un infiltrato che spiava i politici. Solo così mi spiego tanto accanimento contro di me anche ora.

D: Quando sei andato in pensione doveva finire tutto?

R: Io sono andato in pensione nel 1996, mi sono dedicato alla fotografia e non mi sono più preoccupato di questa faccenda.

D: Quando si è verificato il primo episodio?

R: Nel giugno 2001, subito dopo la vittoria del centrodestra. Non so se è un caso, c’è un minimo di speranza in me ora che ha vinto il centrosinistra. Non che io abbia alcuna fiducia verso la sinistra, so che sono totalmente immischiati.

D: Cosa è successo?

R: Il 13 giugno ho avuto uno strano furto. Sono riusciti ad entrare senza forzare le porte blindate, come se avessero una copia delle chiavi. Poco dopo, il 3 luglio, ho avuto l’episodio più grave: ho trovato a casa tre energumeni incappucciati probabilmente con delle calze, mi hanno sbattuto a terra e mi hanno incerottato con del nastro da pacchi, mi hanno preso a calci e mi hanno chiesto la chiave di una cassaforte. Si sono subito qualificati come agenti dei servizi segreti. Cercavano prove e documenti, hanno anche minacciato di colpire mio figlio. Io ho riportato una frattura allo sterno per i cazzotti.

D: Strano atteggiamento quello di un membro dei servizi segreti di qualificarsi spontaneamente come tale.

R: Infatti credo sia una copertura. Un modo per rendere i servizi non sospettabili e lasciarli a dirigere gli attacchi. I tre energumeni non credo proprio siano stati degli agenti. Io so chi è uno dei tre, ma non ho le prove: si tratta di un piccolo delinquente, uno spacciatore di droga.

D: Quando se ne sono andati?

R: Dopo avermi trattenuto per un’ora, a mezzogiorno, quando la ragazza delle pulizie ha suonato alla porta. Praticamente mi ha salvato. Questa persona li ha visti in faccia quando mentre uscivano di casa. Pensa che lei non è nemmeno stata contattata dalla polizia per identificare i rapinatori.

D: Poi cosa è successo?

R: Ora mi rendo conto di essere stato sotto sorveglianza, mi filmavano, ero seguito da personaggi che si sono ripetuti negli anni. Ho avuto piccoli furti e danneggiamenti, una volta in particolare mi hanno danneggiato la caldaia e ho corso il pericolo di morire soffocato.

D: Non hai pensato di fare una denuncia per tentato omicidio?

R: Si ma tanto non servono a nulla le denuncie. Essendo contro ignoti non hanno effetto. Come posso dimostrare di non essere stato io a fare i danni per manie di protagonismo? In ogni caso non credo si fosse trattato direttamente di un tentativo di omicidio, anche se in quella occasione rischiai seriamente di perdere la vita. Con i mezzi che hanno avrebbero potuto uccidermi in mille modi. Credo piuttosto che vogliano spaventarmi.

D: Continuiamo…

R: Ho avuto una serie di questi episodi. Ricordo in particolare un furto in un mio box dove hanno portato via carte e materiali del lavoro a Montecitorio. Poi ho provato più volte a cambiare casa, ma queste cose si ripetevano lo stesso. Con agenzie private abbiamo ricostruito che dietro potrebbero esserci personaggi dei ROS e del SISMI. Ho dei filmati in cui abbiamo effettuato dei contropedinamenti e una delle persone che mi segue è proprio un dipendente del SISMI. Pensa che oggi al piano di sopra del mio appartamento c’è un albergo dove vive sempre la stessa persona, la quale sembra non lavori mai e passa il tempo a controllarmi, mentre al piano di sotto ci vive un carabiniere con una donna. Una volta, non sopportando più la tortura di cui sono vittima, ho perso la pazienza e sono andato al piano di sopra, nella camera di albergo in cui secondo me c’è qualcuno che mi spia, ho preso un treppiede e gli ho spaccato la finestra. Nella casa c’era sicuramente qualcuno, la luce era accesa. Immaginavo sarebbero venuti a protestare…invece si sono limitati a spegnere la luce e sono rimasti in silenzio. Non è il normale comportamento di chi gli viene danneggiata la finestra di casa, nè tanto meno è il normale atteggiamento che un albergatore ha nei confronti della sua proprietà quando viene danneggiata. Non ho ricevuto alcuna protesta. E’, secondo me, una prova della loro malafede.

D: Parlavi di filmati e prove. Tutto questo sarebbe emerso dai contropedinamenti?

R: Da questi pedinamenti nei confronti di chi a sua volta mi pedinava, effettuati da agenzie investigative private alle quali mi sono rivolto, sono uscite altre cose molto interessanti: ho un filmato in cui alla stazione ci sono tre tipi, uno dei quali mi riprendeva con una telecamera che poi è andato in Questura. La cosa più stupefacente è lo straordinario impegno di mezzi e costi usati contro di me.

D: Quando è cominciato la cosiddetta “tortura tecnologica”?

R: Verso l’estate del 2004 sono cominciati gli ultrasuoni, una cosa che in principio mi ha particolarmente terrorizzato. Mi sono fatto una cultura, nel tempo, degli ultrasuoni, so che possono passare muri e porte. Sono mezzi che si usano in medicina per sciogliere i calcoli renali, o li usano contro i piccioni o contro gli stormi; vengono usati anche agli occhi per rimuovere la cataratta e molte altre applicazioni ancora…

D: Cosa senti?

R: Ci sono due tipi di reazioni, in genere, che subisco: con l’ultrasuono le piastrine e le particelle di ferro vengono attratte e provocano una forte fitta; oppure possono essere più diffusi e si sente una sorta di calore che aumenta fino al dolore. Il peggio è quando si soffermano sui testicoli e su altre parti delicate del corpo. Ultimamente sembra che vada un po’ “meglio”. O sono io che mi sono abituato o loro che hanno imparato a gestirli. Questa tecnica la usano in particolare la notte per svegliarmi.

D: Tutto ciò si verifica solo dentro casa?

R: In principio erano portati a farmelo ovunque. Dovrebbe trattarsi di apparecchi piccoli e maneggevoli. Forse era un modo per farmi capire che potevano raggiungermi ovunque. Recepito il messaggio sono passati ad attaccarmi in particolare a casa. Ora mi sono fatto costruire un apparecchio, una sorta di calamita che attira gli ultrasuoni e evita che mi cadano addosso.

D: Come hai fatto a scoprire che quelle scosse era in realtà provocate da ultrasuoni?

R: Sempre con le agenzie private. Hanno fatto venire a casa degli esperti che hanno misurato il tasso di elettricità nell’appartamento. Indirettamente ho avuto la conferma anche dal fatto che l’apparecchio che mi hanno dato funzionava.

D: Come fanno a coinvolgere solo te e non colpire altre persone? Come fanno a guidare le emissioni?

R: E’ come per un’arma. Ora dire una pistola è banale, ma per farti capire. In internet ho trovato chi vende questi prodotti, in America vengono usati contro i cani. Quando ci sono altre persone in casa questi episodi non si verificano, credo che mi controllino molto spesso. Capita però che quando sto fermo in una posizione riescono a colpire solo me evitando gli altri.

D: Perché avrebbero scelto proprio te? Solo come vendetta delle denunce alla Camera?

R: La cosa che non capisco è proprio perché ce l’hanno con me. Alla fine non mi occupo di politica da decenni. Forse credono che io sappia più di quanto so, e in questo caso hanno preso un grosso abbaglio, oppure con l’11 settembre, con il pretesto della guerra al terrorismo, si permettono di usarci tutti come cavie…

D: Non c’è nessuno che possa vigilare? Nessuno che possa indagare sull’attività dei servizi segreti?

R: Secondo la nostra associazione anche a sinistra c’è molta convivenza. Il Manifesto e Liberazione non dicono quasi mai nulla, Dorigo ipotizza che il suo microchip sia stato impiantato nel 1996, con il centrosinistra al governo in Italia e per anni in seguito è stato Ministro della Giustizia Diliberto, segretario del PdCI, inoltre i deputati della sinistra fanno parte delle commissioni di controllo sui servizi, come possono non sapere nulla? Michele Fabiani

Crimine invisibile e schiavitù interiore, scrive il 18 ottobre 2014 "Italia Parla". Spero che quanto rivelato non sconvolga la vostra vita, ma se dovesse farlo la sola lettura pensate a chi l’ha vissuta per davvero, a chi è sopravvissuto per la propria libertà e diritto alla vita, denunciando ogni cosa di questa schiavitù, denunciando ogni cosa di questa falsa malattia, denunciando ogni cosa di questo sistema di menzogna e conflitto. Vi scrivo per la verità di torture quotidiane e della schiavitù interiore. Spero questo fermerà il vile abuso segreto. Grazie per la vostra accoglienza. Caro mondo di libertà, Io sono un giovane, persona semplice. Oggi vi scrivo per una situazione personale grave, pericolosa per il mondo. La mia vita è impossibile, tutti i giorni. Cerco di vivere la mia vita ignorando il problema e alcune volte posso prendere il relax e la respirazione dentro di me. Ultime settimane questo era impossibile. Si prega di capire con la massima attenzione. Questa storia è iniziata circa cinque anni fa e più. Nella primavera del 2009, ho subito un crimine terribile. Ero un semplice studente di università nella città di Trieste (Italia). Uno strano elettromagnetismo arrivò nella mia vita e sul mio corpo. Questa presenza magnetica invisibile mi torturò di terribile dolore per portarmi in un luogo. Attraverso un sistema di tortura con tipi di scariche elettriche sul mio corpo, fui condotto vicino a un muro di una strada, con un annuncio cartaceo su di esso. In questo annuncio ho potuto leggere un animale ricercato e due numeri di telefono scritti su di esso. In quel momento la presenza invisibile spostò il mio braccio destro. Fui costretto a prendere i due numeri di telefono per chiamarli. Ho chiamato solo un numero. In quel momento uno strano sparo come il suono di un laser cambiò la mia vita, nella vita terribile. Lo sparo entrò nella mia testa attraverso il mio orecchio. In quel momento iniziarono le visioni infernali nella mia vita. Fu un momento terribile. Alcune settimane il mio corpo non funzionò. La mia mente fu distrutta. Non riuscivo a capire semplici comunicazioni o semplici frasi sui libri. Il mondo esterno divenne un vero e proprio inferno attraverso i miei occhi. Tutto venne valutato come disagio mentale e fu nascosta la verità. Fu molto difficile trovare una semplice condizione, solo in quel segreto. Dopo alcuni mesi la mia condizione migliorò. Alcune volte ho avuto una buona condizione di salute. Ma in questi cinque anni sono andato in ospedale più volte. Medicinali, medici, terapie alternative come l’agopuntura, reiki, sciamanesimo, qi gong, le meditazioni hanno vinto solo temporaneamente per la mia salute, ma il problema non è stato sconfitto. Le visioni infernali spesso hanno torturato la mia anima in questi anni. Ho visto inferni e morire umanità con i miei occhi e la mia anima. Ho sofferto la tortura demoniaca. Sono stato torturato per la schiavitù del mio pensiero. Sono stato torturato affinché ci fosse deficit nel mio linguaggio, nella comunicazione del mio pensiero, nelle mie capacità di ragionamento ed organizzazione, affinché ci fosse separazione con gli altri esseri umani, affinché non ci fosse comunicazione del pensiero con gli altri esseri umani. Un anno fa e più ho incontrato alcuni nuovi amici. Mi hanno aiutato per la mia storia. Ho cominciato a dire la verità sulla mia storia. Ho iniziato a praticare la migliore vita, cercando aiuto. Il problema non è stato sconfitto, ma ho trovato la forza di dire la verità. Qualche mese fa sono andato alla polizia per denunciare il crimine. E ‘stato fatto. Ho dato loro descrizioni dettagliate e un aspetto pratico da indagare, il numero di telefono. Ora la polizia indaga il crimine. Aspetto loro per sviluppare ulteriormente. Qualche mese fa provavo a scrivere altre mail di denuncia. Mentre lavoravo per questo iniziò la tortura demoniaca un’altra volta. Da quando entrò lo sparo nella mia testa, al mio respiro ed alla mia coscienza fu preclusa l’azione in quella parte del capo, come se fosse stata conquistata di prepotenza da una presenza autoritaria di sottomissione dell’anima, e come se l’anima fosse stata posta in una prigione del pensiero. Pena per l’anima ai suoi tentativi ribelli di riappropriarsi del suo cervello consisteva nella cessazione dei suoi diritti e godimenti vitali e la decaduta all’inferno. Ciò che entrò nella mia testa si riflesse in egual misura nelle teste di tutti gli umani, ossia vidi gli esseri umani come se avessero tutti questa sostanza nella loro testa. Se è vero che il Sole ci rende la vita, e come il fuoco così l’acqua, e quindi le stelle per l’intero universo, posso rivelare in assoluta certezza che la sostanza entrata nella testa attraverso lo sparo è come una sorta di isolante “gomma magnetica”, che isola l’anima dalla vita che emanano sole e stelle. E’ come se l’anima fosse stata chiusa nella prigione dell’inferno e della schiavitù di pensiero in un mondo senza stelle ne vita. Perciò potei vedere esseri umani senza respiro, come manichini, privi di emozioni e pensieri, resi schiavi come robot, posti in una condizione di azione nella totale dimenticanza di essere dei viventi, ossia in una condizione in cui non si ricordi più nemmeno lontanamente cosa sia e cosa significhi la parola vita nè tantomeno la parola amore, in una condizione di esclusivo pensiero negli atti da svolgere e nella totale dimenticanza di tutto il resto, umani programmati in una prospettiva visuale unicamente disposta per il loro lavoro di schiavitù. Mentre vivevo questa condizione visiva, se provavo ad avere qualsiasi forma di contatto verbale ed emotivo, ad utilizzare il mio pensiero per poi agire verso gli altri esseri umani, venivo punito dalla stessa “gomma magnetica” con altri tipi di visioni demoniache fatte di morti millenarie negli stessi umani con cui intendevo interagire. Una sorta di schiavitù infernale nella prigione di ogni funzione vitale libera e vera. Lo stesso pensare venne circonciso in un range di funzionamento supervisionato e delimitato da entità padrone non identificate che limitavano tali azioni vitali con ricatti infernali. L’alzare la testa al cielo o l’elevarmi di forza nervosa e vitale mi venne proibito con meccanismi infernali indotti dalla “gomma magnetica”. Lo stesso cielo venne reso nella percezione visiva spesso come chiuso e finito, per così alimentare la dimenticanza delle stelle e del diritto naturale di libertà vitale propria dell’infinito. Ora vado avanti, ma sono una vittima della schiavitù nella testa e nell’anima ogni giorno. Vorrei sentire il mondo della verità vicino alla mia condizione, magari con qualsiasi rispondere, comunicazione, sentimento, azione. Ora sto vivendo, per fortuna. Ora, questo è il problema. C’è in me una sensazione come un’onda elettromagnetica vicino il plesso solare e il cuore, collegata alla testa. Questa onda manipola la mia energia vitale. Questa onda sottomette la mia energia vitale e la mia anima. E ‘come un dispositivo di controllo sulla mia psiche-mente. E ‘come un falso programma di anima. Vuole fermare la mia comprensione del senso della vita. Questa onda ferma la mia scelta di guardare dentro di me, la mia capacità di orientare le mie scelte e la mia anima alla saggezza, compassione e felicità. Uccide consapevolezza. Questa onda ferma ogni azione all’interno e ogni intenzione personale. Essa ferma la mia buona volontà, la mia mente, il mio Pensiero Razionale, la mia forza di reazione nervosa, la mia volontà, la mia libertà, il mio libero pensiero, la mia vita libera. Vuole governare il mio mondo interno, vuole governare la mia vita. Vuole darmi sensazioni negative e azioni negative. Separa la connessione tra la mia anima e la vita negli esseri umani. E ‘come un capo-macchina. Può generare falsi voci, immagini di varie idee e di informazioni all’interno della mente e del corpo per programmare la direzione della vita. Sottomette la mia anima e la mia volontà. Mi dà visioni del mondo. Mi dà illusioni e sensazioni negative. Uccide l’amore nel cuore e nell’anima. Ferma il mio respiro armonico dandomi sensazioni negative con gli altri esseri umani. Si tratta di un principio di separazione e di conflitto tra le persone. La presenza dell’onda si muove tra la mia testa, il mio cuore e la mia colonna vertebrale. La presenza dell’onda mi dà brutte sensazioni, torture demoniache, poi mi dice: Io sono Dio, io ti salvo, sei una persona cattiva, oppure, sei una brava persona io sono dio e io ho scelto di vivere dentro di te. In questo modo si vuole assicurare la schiavitù interiore. Non riesco a studiare e leggere un libro con tranquillità, l’onda tortura la mia comprensione. Non posso scrivere o comunicare il mio pensiero, l’onda mi ha dato torture demoniache per questo motivo un sacco di volte. L’ Onda della schiavitù interiore può programmare il ritmo circadiano sonno-veglia, può distruggere il mio sonno e riposo. Questa onda può opprimere il mio respiro. Questa onda può possedere il respiro. Essa può separare cervello e respiro. Essa può rapire il respiro dalla sua naturale essenza e condizione, essa può possedere cervello e respiro per programmarli. L’onda interrompe l’azione della coscienza che si spinge nella parte posteriore della testa, cervello e della colonna vertebrale. L’onda separa il prosencefalo e rombencefalo. L’onda può separare il mio pensiero e la mia testa dalla coscienza della colonna vertebrale. In questo modo separa il pensiero dalla percezione fisica del corpo. Quindi, pensare può mancare della coscienza fisica e della relativa quiete dell’anima nel corpo e nel suo presente. La coscienza corpo subisce un arresto di pensiero e quindi di azione. Coscienza del corpo senza pensiero/azione oppure azione senza pace e l’oppressione continua sul respiro. E' un sistema di tortura per ottenere cattive azioni senza scelta lucida, ma solo una conseguente reazione al dolore. L’onda può interrompere le facoltà di comprensione e ragionamento dirette al proprio corpo, come lo si sta usando e come si può migliorare. In pratica può arrestare ogni auto-osservazione ed ogni facoltà mentale di comprensione e rieducazione di sé. Essa arresta tutte le facoltà gestionali comprese quelle di auto-educazione del proprio corpo, per confinare le azioni in modalità di esecuzione prive di consapevolezza di sé, prive di osservazione di sé. Si può essere proiettati nelle azioni senza capire quello che si sta facendo e come lo si fa, senza capacità di misura comprensione e discernimento tra ciò che si vorrebbe scegliere liberamente e ciò che si sta facendo. I comandi della propria volontà mentale vengono privati delle capacità di osservazione misura comprensione e conseguente libera scelta, quindi protesi alle esecuzioni motorie in modo che qualsiasi cosa sia fatta senza lucidità ne comprensione ne consapevolezza. La coscienza che osserva il proprio corpo in azione può essere soppressa, e così ogni comprensione e misura rieducativa di sé. La stessa osservazione può essere mascherata da false idee di ciò che si osserva e così privata della vera realtà, e così arrestata nella conoscenza della reale esperienza. L’arresto delle capacità di osservazione misura e comprensione sono il fondamento di tale schiavitù. La coscienza vitale della volontà che attraversa la colonna vertebrale, tra l’osso sacro e il cervelletto, e che giunge nel cervello, viene arrestata insieme al respiro e lasciata cadere alla base della colonna vertebrale. La coscienza cerebrale viene scissa e rapita da quella spinale. Quindi viene condotta in un mondo di illusioni, falsificazioni e schiavitù. Cos’è questa schiavitù? La volontà della coscienza viene resa schiava. Ogni intenzione espressa dal proprio respiro può essere istantaneamente rapita dalla sua scelta e direzione e riproiettata in un percorso differente. Le intenzioni vengono arrestate rapite e riprogrammate in tempi istantanei. Le programmazioni avvengono per le intenzioni che precedono le azioni, quindi arrestandole e deviandole. Le programmazioni avvengono per le intenzioni che precedono le proprie scelte interne e i propri stati d’animo. L’onda può programmare la percezione di sé e dei propri stati d’animo, proiettando ogni cosa sulla coscienza visiva cerebrale. Quindi una falsificazione dei propri stati d’animo e della propria personalità viene imposta all’interno del proprio corpo, respiro e cuore. Un’onda quindi che dice di essere dio, permane tra testa e cuore e ti programma come un robot. L’onda arresta ogni volontà dalla zona del cuore, attraverso il suo getto magnetico dalla testa. Quindi arresta ogni libera osservazione. L’attenzione della coscienza al presente del mondo circostante può essere perciò arrestata e dirottata, contro proprie intenzioni e volontà, su particolari dell’ambiente che meno o più si desiderano, in ogni caso manovrata, non libera. L’attenzione della coscienza può essere riprogrammata in una percezione distorta della realtà, in un mondo di illusioni più bello, brutto o anche demoniaco, in ogni caso falso e non corrispondente a quelli che sono i fenomeni naturali e reali. Dopo le torture demoniache l’onda si proclama il dio che ha sconfitto il demonio proiettando le percezioni dell’anima in mondi di apparente bellezza, falsificazioni della realtà che vogliono ripagare l’anima delle torture, e nel silenzio di tale segreto e schiavitù. L’onda separa il collegamento dell’anima con la natura del pianeta e le stelle nell’universo. Sono stato torturato per la mia voglia di stare nella natura, tra alberi e fiori, per la mia voglia di godermi il mare, le stelle, il sole, la luna e i fiori. L’onda non vuole la connessione dell’anima con l’universo e con le altre anime umane; l’onda utilizza torture demoniache o mentali per separare l’anima dal tutto della vita. La schiavitù interiore uccide la mia libertà e la mia vita. La sofferenza è notevole siccome la presenza dell’onda può separare l’anima e l’essenza di ogni vita, questo è terribile. La schiavitù cerebrale e della coscienza non ha limiti. Ogni cosa può essere arrestata, distrutta e riprogrammata: pensieri, stati d’animo, emozioni, sentimenti, intenzioni e volontà. Mai provata una emozione robotica? Un programma falso dell’Anima? E’ una tortura tremenda, è vivere senza vita. Ogni cosa della percezione può essere arrestata e riprogrammata. Ascoltare una musica, percepire il ritmo che stimola la danza e il piacere del movimento, questo può essere completamente distrutto. Le sensazioni e le emozioni che una musica può suscitare possono essere completamente arrestate, annientate e riprogrammate attraverso false idee ed informazioni prive di vita, prive di vero piacere vitale. Lo stesso vale per tutte le esperienze di vita, in particolar modo per le esperienze di contatto con gli altri esseri umani, e con tutte le essenze viventi. Ogni cosa vera e propria dell’esperienza può essere arrestata distrutta e riprogrammata attraverso idee ed informazioni false, prive di nutrimento vitale e del relativo piacere, come morte. Attraverso sistemi di chiusura della percezione nell’anima, l’onda può negare le esperienze reali. In tal modo si nomina dio rendendoti schiavo. La propria reale esperienza diviene di proprietà dell’onda e con essa tutte le proprie autentiche sensazioni, emozioni, intenzioni e pensieri. L’intero ragionamento ed i tentativi ribelli di osservazione e comprensione vengono arrestati da questo meccanismo robotico, che si dichiara sotto il nome di dio oppure sotto il nome di un io egoico che tenta di camuffarsi e fondersi, attraverso false idee personalistiche, nella personalità del proprio vero essere originale. L’arresto forzato di intenzioni e ragionamento avviene anche attraverso altre parole, oltre dio e io, per confondere ed inibire fiducia, azione ed ogni tentativo ribelle della propria reale natura. Ogni cosa può essere riprogrammata, scissa completamente dalle essenze universali che rendono la vita e i piaceri nella loro condizione naturale. Il programma di informazione portante dell’onda e del suo gioco di possessione consiste nel dichiararsi padrone di ogni bene, ossia la percezione di ogni cosa, dal cibo bevande a qualsiasi bene materiale e di qualsiasi portata, viene recepita di proprietà dell’onda in quanto padrone assoluto del mondo. Tale padrone col suo gioco di schiavitù ti offre in concessione il vivere questo mondo proiettandoti, attraverso il suo sistema di tortura illusioni e dolore, ad una fuga perenne dal proprio presente e ad un conseguente e continuo attaccamento morboso e possessivo ai beni materiali di questo mondo, in assenza di ogni godimento reale dell’anima. Ma io sono una persona semplice, questi sono alcuni miei valori: l’affetto, la famiglia, i rapporti umani, la tolleranza, la libertà di pensiero, la libertà dell’anima, la verità, l’amicizia, gli abbracci, i baci, il contatto della tenerezza. La schiavitù interiore può fermare ogni buona intenzione e ogni volontà verso gli altri esseri umani. Funziona con una tortura interiore invisibile. In questi cinque anni sono stato torturato con visioni demoniache per la mia volontà di amore, per la mia voglia di incontrare gli altri esseri umani in amore, per la mia volontà di esprimere l’affetto e l’ottimismo della vita all’interno delle relazioni umane, per il mio sorriso e la mia risata con la gente. Questa è la più tremenda situazione di vita. Ma io agisco per la non-violenza. Vorrei piangere, esprimere il mio dolore, ma l’onda può interrompe il flusso delle mie emozioni. Vorrei condividere la gioia con gli amici, ma a volte l’onda può interrompe il flusso delle mie emozioni. Vorrei esprimere la mia forza attiva di tutti i giorni, ma l’onda può fermare le mie azioni. Ferma la mia anima e la mia libera volontà. Ma voglio amore. Agisco per l’amore in me, con la mia famiglia e gli amici. Agisco per la verità dell’anima. Agisco per l’amore dell’anima. Questa mia vita è impossibile. C’è un male in me stesso senza amore, ma non sono io, è una manipolazione di qualche potere sconosciuto. Si prega di rispondermi e di aiutarmi. Ora preferisco rimanere anonimo. Sinceramente.

Mi chiamo Mirko sono di Montefano in provincia di Macerata nelle Marche ho 27 anni e per sei mesi sono stato vittima di controllo mentale e sono stato spiato con satelliti spia. Non conoscevo queste connessioni artificiali che si collegano direttamente al cervello ma ne ho fatto esperienza direttamente sulla mia pelle. La mia esperienza è iniziata i primi di dicembre 2013 ed è continuata fino a maggio 2014. Non ho idea di chi mi abbia seguito ma avendo trovato esposizioni di vittime sul web posso dire senza certezza di aver avuto a che fare con i servizi segreti deviati, racconto alcuni particolari: L’operatore ha iniziato la serie di torture telepatiche (telepatia artificiale) con un inizio mistificatorio asserendo di essere Dio. Mi interrogava sulla mia vita in generale, sulle mie esperienze, sulle mie idee, e sul mio modo di vivere. Fin lì tutto bene, ma poi… Il mio controllore iniziò a farmi continuamente giochi psicologici per mettermi alla prova ed io cascai sempre nelle sue trappole psicologiche, questo perché lui si definiva un telepatico naturale e convinse anche me di esserlo, il fatto di essere telepatico era per me cosa nuova che non mi dispiaceva sperimentare , invece non c’era niente di naturale , le sue erano solo tattiche per manipolarmi e nascondermi la verità, si trattava di armi psicotroniche ,armi che influenzano il comportamento umano con mezzi tecnologici, in quel periodo mi sorvegliavano 24 ore su 24 impedendomi il sonno e il mio cellulare e il mio computer erano sotto controllo per spiarmi e vedere tutto quello che facevo. Verso il 23 dicembre mi trovavo ad Osimo in provincia di Ancona in un monolocale dove da un anno vivevo da solo, il chiamante mi disse che dovevo andarmene e tornare a vivere con i miei genitori, io mi rifiutai inizialmente di lasciare l’appartamento, così il giorno dopo misero dei dissuasori acustici intorno allo stabile, disturbando così non solo me ma anche tutti i miei vicini, le violazioni diventavano sempre più terribili ,questa era raccapricciante i rumori che sentivo erano tremendi sembrava che intorno a me succedesse il caos. Terrorizzato decisi di tornare dai miei genitori, dove vivo tuttora, sperando che tutto finisse e la tortura delle voci andasse nel dimenticatoio. Purtroppo anche a casa dei miei genitori venivo tartassato e vessato con stalking di vario genere, il tutto avveniva di continuo e tramite le voci che sentivo in testa. Manipolano la realtà dei fatti per depistare le reali tecnologie satellitari. Mi trovai in un guscio di solitudine che neanche i miei genitori riuscivano a capire. Quando interloquivo con l’operatore (servizi segreti deviati) mi diceva che era un criminologo e che lavorava per la mia sicurezza, sul finale di questa tortura mi disse di chiamarsi Alberto ma ritengo sia un nome di fantasia, comunque non lavorava per la mia sicurezza ma per la mia distruzione perché dopo essere stato sotto telepatia artificiale ho dei disturbi psichici e le mie capacità cognitive sono diminuite. Concludo dicendo che oggi giorno il mondo è peggiorato e che queste tecnologie con i facili TSO e cause ingiuste sono il mezzo per controllarci e renderci automi senza nè parte nè idee. Mirko

Ciao Tiziana, ho letto la tua testimonianza sul web e ho deciso di scriverti. Mi chiamo xxxxxx , ho 53 anni e vivo a xxxxxx. Da qualche anno sono vittima di questo orribile sopruso. E’ iniziato quando ancora vivevo a xxxxxx in provincia di xxxxxxx. Ora sono tornata a xxxxxx, la mia città d’origine, da qualche mese e purtroppo le violazioni continuano pesanti e terribili. E’ iniziato in forma leggera e via-via si è trasformato in un vero e proprio incubo; è diventato tutto più pesante, doloroso e insostenibile, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Io vivevo con il mio compagno da quasi 30 anni, anche lui veniva violato, ma all’inizio il tutto assumeva forme di violazione leggere e meno invasive, tanto da venire scambiate per normali disturbi. Poi per me è aumentato tutto a dismisura, e come succede in questi casi, come ho preso coscienza del fatto e di cosa si trattava veramente, è iniziata la vera persecuzione. Hanno cercato e sono riusciti a isolarmi facendo credere che sono una disturbata, e che immaginavo tutto, sono stata perseguitata in vari modi, con diffamazioni, scherzi pesanti e cattiverie anche a livello sociale. Anche il mio compagno purtroppo, è caduto nella trappola (convinto secondo me anche dalla manipolazione mentale che ha subito), e travolto dai fatti negativi, dalla paura e dall’ impotenza, ha deciso di lasciarmi. Noi venivamo violati e disturbati soprattutto durante i rapporti sessuali e nei momenti di intimità, oppure (nel mio caso) quando mi lavavo o cambiavo, e questo succede ancora adesso. Con me c’è stato anche il tentativo di indurmi al sesso virtuale e ti assicuro che è stata una esperienza assolutamente raccapricciante!! Le violazioni nel mio caso sono tante, frequenti e varie; violente scariche inguinali che provocano irrorazione forzata, dolore e bruciore, impulsi che provocano spasmi improvvisi e involontari e questi si verificano sempre all’inguine ma anche nelle braccia e nelle gambe. Forte sibilo all’orecchio destro e colpi sonori, violenti e dolorosi all’orecchio sinistro. Avverto sempre nelle orecchie talvolta anche violenti lampi di dolore e un senso di pressione forte che assomiglia a quello che si percepisce quando si cambia altitudine. Poi mi provocano forti e improvvisi rialzi termici in tutto il corpo, che provocano nausea e senso di oppressione. Avverto anche lampi di luce fluorescente disturbante, questo quando sono a letto, al buio e sono avvertibili chiaramente anche ad occhi chiusi. Quando attivo il cell, il pc o anche altri elettrodomestici spesso avverto scariche (tipo scariche elettriche) soprattutto all’inguine (la zona dove mi colpiscono di più). Ho potuto capire chiaramente che, purtroppo, riescono a inserirsi perfettamente nel senso dell’udito e della vista (credo con quei programmi di manipolazione mentale SQUAD o SSSS) e possono così facilmente vedere quello che io vedo e sentire quello che io sento, e si divertono a farmelo capire comunicando con me continuamente con impulsi corporei. Grazie a questo sistema (ho saputo che possono violare in questo modo anche attraverso il sistema digitale delle tv di ultima generazione usando tecnologia HAARP con onde che provengono da torri GWEN). Con me e il mio compagno riuscivano ad attuare anche una vera e propria violazione sessuale, di tipo pornografico…, attraverso il mio sguardo vedevano lui e viceversa. Con me ora insistono sempre con disturbi e violazioni soprattutto a sfondo sessuale, provocando naturalmente ancora più angoscia e paura, oltre che un dolore sempre più intenso a causa della frequenza e della potenza di queste scariche. Sono stata isolata completamente (come per altre vittime, sono riusciti a fare in modo che io non sia creduta e ogni volta che cerco sostegno o aiuto, non vengo considerata), sono stata ostacolata anche al pc..o durante alcune comunicazioni telefoniche e fanno in modo da rendermi sempre più difficile la vita sociale, mi disturbano pesantemente anche quando sono con gli altri, ma in ogni caso in questa situazione per me interagire con gli altri è diventato sempre più difficile. Le mie condizioni fisiche sono sempre peggiori; violenti mal di testa, capogiri, nausee, naturalmente grande difficoltà a riposare decentemente, una forte perdita di energia e chiaramente un disagio psicologico terribile e devastante. Sono riusciti a divertirsi, in certi periodi, provocandomi delle improvvise perdite di memoria, o degli stati di confusione e di forte disagio emotivo; io percepivo benissimo che venivano indotti, ma purtroppo sono incontrollabili e ci si ritrova impotenti. Sono sull’orlo della disperazione e per me vivere in queste condizioni diventa ogni giorno più difficile e doloroso, non so quanto riuscirò a resistere ancora…Sono in contatto con altre vittime; ho sentito Giovanna, Dorigo, mi sono sentita con alcuni di varie associazioni ecc..Purtroppo i vari tentativi nel cercare almeno di migliorare le mie condizioni sono tutti falliti…, volevo scriverti questa mia testimonianza con la speranza che tutte le info riguardanti questo tipo di stalking possano servire, sia per conoscere meglio questo orrore e soprattutto per cercare di ‘risvegliare’ più coscienze possibili su questo argomento, affinché possa venire finalmente preso in considerazione e perché sia possibile in un prossimo futuro (spero!!) affrontarlo e fermarlo. Mi pare di capire che uscire da questo incubo sia praticamente impossibile..,mi auguro almeno che le nostre testimonianze (e le nostre esistenze devastate) possano servire per riuscire il più presto possibile a trovare delle soluzioni e per fermare questo stalking così terribile e si spera, per fare in modo che ci siano sempre meno vittime. Al solo pensiero che altre donne possano subire quello che ho subito e che sto subendo io, provo una angoscia indescrivibile!! Spero davvero che questa mia testimonianza possa in qualche modo essere utile in questo senso. Un carissimo saluto e un augurio di buone giornate.

Salve, questa è una guida sul come sopravvivere allo stalking organizzato e il controllo mentale come anche sul come proteggersi dalle armi elettroniche e dal “normale” elettrosmog, scrive "Stalking Organizzato". Siamo tutti più o meno sotto attacco, non solo le vittime di stalking organizzato. Con questa guida intendo dare alla vittima informazioni e consigli sul come gestire al meglio la situazione. Non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali effetti collaterali (non ve ne sono in casi normali) o altro dovuti al fatto di avere seguito i miei consigli. Per problemi seri di salute rivolgersi ad un medico. Controllo mentale elettrosmog e armi elettroniche. Le armi a direzione diretta e i vari dispositivi elettronici usati generalmente contro la vittima attaccano principalmente l’organismo a livello cellulare, immunitario, elettromagnetico, ossa, pelle e sistema nervoso. Prosciugano i liquidi e i minerali nel corpo – una disidratazione cronica – creando un sangue acido e portando così alla malattia. Creano una sorta di “DOR poisoning” (avvelenamento da DOR) dentro l’appartamento della vittima, l’aria è priva di energia vitale e satura di ioni positivi. Questo crea ancora acidità, problemi respiratori, asma, depressioni, stanchezza cronica e tutto il resto. Ed è per lo stesso motivo – per l’acidità nel sangue – che le vittime del controllo mentale manifestano poi problemi di memoria, Alzheimer, cancro – i virus o le celle cancerogene non possono formarsi o prosperare in un ambiente altamente ossigenato – eccetera. Il problema è che l’organismo viene costantemente attaccato da varie fonti e va per finire ad usare tutte le proprie energie per ricreare l’equilibro elettromagnetico (elettrosmog, cellulari, armi elettroniche e altro), acido/basico, per espellere le tossine (le porcherie nel cibo e bevande, scie chimiche, alluminio nei deodoranti, fluoro nei dentifrici eccetera…) e per riparare i danni fatti. La salute dipende dall’equilibrio elettromagnetico del corpo, dall’alcalinità del sangue, dalla salute a livello cellulare e altri fattori.

Condurre una vita sana. I primi consigli sono generici, condurre una vita sana, una corretta e sana alimentazione, bere tanta acqua (3-4 litri al giorno) e di buona qualità (acqua viva ionizzata e alcalina), stare a contatto con la natura e camminare tanto a piedi nudi (aiuta a scaricare la staticità dal corpo vedi anche: Gli effetti della “messa a terra” del corpo umano), fare movimento e sport.

Sali Schuessler. Per le vittime del controllo mentale e armi elettroniche prendere i sali Schuessler, il numero 7, il magnesio, tutti i giorni 7 pastiglie. La nr.1 e la nr.2, calcio, un mese si uno no – anche 7 pastigli al giorno per ciascun numero – in alternanza con la numero 5 e 11, Silicea e Kalium phosphoricum.

Ecco la descrizione:

Calcium Fluoratum 1. Il Calcium fluoratum aumenta l’elasticità del tessuto connettivo, dei legamenti e dei tendini e la consistenza delle ossa e dei denti. Coadiuvante nel trattamento delle vene varicose, delle lesioni a carico dei muscoli e dei legamenti e degli stiramenti.

Calcium phosphoricum 2. Il Calcium phosphoricum favorisce la crescita ed i processi di guarigione delle ossa e dei denti. Coadiuvante nel trattamento delle fratture e dell’osteoporosi.

Kalium phosphoricum 5. Il Kalium phosphoricum migliora l’efficienza mentale e stabilizza il sistema nervoso. È di supporto nel trattamento della stanchezza mentale, emotiva e fisica e degli stati di debolezza generale. Coadiuvante nel trattamento della depressione.

Magnesium phosphoricum 7. Il Magnesium phosphoricum è utile nel trattamento dei crampi frequenti e degli spasmi muscolari. Coadiuvante nel trattamento dei dolori muscolari, ad esempio dei dolori mestruali, delle tensioni comuni del collo o delle spalle e degli spasmi dolorosi nel tratto gastrointestinale.

Silicea 11. Silicea aiuta a mantenere l’elasticità e la consistenza di capelli e unghie. Ad esempio, è di supporto nel caso di capelli e unghie fragili, perdita di capelli o crescita irregolare delle unghie. Silicea rinforza la pelle ed il tessuto connettivo, migliorandone l’elasticità.

Integratori alimentari. Usare integratori alimentari naturali che contengono le varie vitamine specialmente la C – per il sistema immunitario – e il rame.

Rame:Nel corpo umano, il rame è essenziale per il corretto funzionamento degli organi e dei processi metabolici; un complesso sistema di omeostasi regola la presenza di questo metallo, eliminando le eventuali quantità in eccesso.

Prendere tutti i giorni vitamina C in forma naturale, camu camu per esempio: Camu Camu.

Mangiare tanta frutta in generale.

Protezione EMF elettrosmog e armi elettroniche.

Vediamo ora cosa si può fare di concreto per proteggersi dall’elettrosmog e dalle armi elettroniche a direzione diretta

Usare le piramidi orgoniche per neutralizzare le EMF (campi elettromagnetici), “energizzare” e curare il proprio organismo.

Usare le piramidi Shieldite per assorbire le EMF (campi elettromagnetici).

Usare le Anti Radiation Bands per assorbire le EMF (campi elettromagnetici) e proteggersi dalle armi elettroniche.

Usare cristalli.

Isolare il proprio appartamento.

Usare abiti protettivi.

Usare l’anti mindcontrol cd.

Piramide orgonica. Le piramidi orgoniche fungono da generatori (attraggono energia eterica) di orgone e vengono create usando un principio simile agli accumulatori di orgone di Reich. Orgone è il nome dato da Wilhelm Reich all’onnipresente e onnipervadente Energia Vitale. Questo termine è conosciuto nelle tradizioni dell’Induismo (prana), buddismo e taoismo (Chi, Ki come nel Rei-Ki) tradizioni dell’estremo oriente ma che conoscevano anche i greci (etere), lo stesso concetto è intuitivamente o esplicitamente noto a tutte le tradizioni di guaritori sciamanici intorno al mondo. La piramide orgonica neutralizza gli effetti nocivi delle radiazioni dei campi elettromagnetici emesse dai dispositivi elettronici. Tutti questi ioni positivi – le nostre città e case sono saturate da ioni positivi a causa delle antenne per cellulari, le scie chimiche e tutto il resto – nell’aria sono estremamente nocivi per la nostra salute. Uno dei compiti della Piramide orgonica è quello di neutralizzare questi ioni positivi trasformandoli in ioni negativi. Questi ioni negativi sono prolifici in natura e hanno un’influenza armonizzazione sul nostro sistema nervoso, stato d’animo, sullo stress e la salute in generale.

Effetti benefici per la salute degli ioni negativi:

Quando si inalano ioni negativi si produce una reazione biochimica nel nostro corpo che fa aumentare i livelli di serotonina presenti nel cervello. La serotonina è il neurotrasmettitore che è responsabile per alleviare lo stress e la depressione, come anche per la promozione di una sensazione di benessere.

Gli ioni negativi aumentano il flusso di ossigeno al cervello, facendoci così sentire più vigili e dandoci più energia mentale.

I processi metabolici che avvengono nelle nostre cellule sono potenziati dagli ioni negativi, rendendo le nostre cellule più efficienti nell’assorbimento di sostanze nutritive e nell’espellere le tossine.

Gli ioni negativi migliorano la circolazione del sangue e il metabolismo.

Sono efficaci nel combattere disturbi come l’asma, la pressione alta, malattie polmonari croniche ostruttive, allergie, depressione e altro.

Gli ioni negativi, inoltre, innalzano il PH sanguigno, stimolando la produzione di globuli rossi, riducono il tasso di colesterolo nel sangue e, quindi, sono indicati nella prevenzione degli infarti.

Per ulteriori informazioni sull’effetto benefico degli ioni negativi sulla salute vedi anche qui: Quali sono i benefici degli ioni negativi per la salute?

Per acquistare una piramide orgonica guardare su Ebay, per esempio, se ne trovano di ottime. Shieldite ha una particolare struttura molecolare che permette di assorbire i campi elettromagnetici (EMF). Shieldite è principalmente a base di carbonio ma le molecole formano gruppi di 70-80 unità di carbonio che vanno a formare sfere in grado di contenere i campi elettromagnetici (EMF) per poi venire assorbiti. La struttura molecolare del carbonio normale che si trova per esempio nei filtri d’acqua, è organizzata a gruppi di 5-6 unità di carbonio. Shieldite agisce essenzialmente come una rete per il passaggio dai campi elettromagnetici! Oltre a questo La Piramide Shildite svolge esattamente la stessa funzione di quella orgonica, trasforma gli ioni positivi in ioni negativi. Per comandare una piramide Shieldite cliccare sul seguente link: Shieldite protezione EMF, Pyramids, Cubes, Spheres. Per finire un video in inglese in cui introduce il prodotto e spiega come usarlo. È semplice, bisogna mettere a terra (to ground) la piramide ogni giorno per 10 minuti o più. Per farlo si potrebbe per es. appoggiare la piramide sul lavandino in metallo (o la parte in metallo) in cucina – ogni struttura metallica, come il lavandino in cucina sono messi a terra per legge – o metterla sul prato in giardino, a contatto diretto con la terra in poche parole.

Anti radiation bands. Le anti radiation bands sono ottime le ho testate per anni. Sono ottime per proteggere il corpo e si possono mettere sotto i vestiti e il cappello. Le anti radiation bands sono state concepite per vittime di armi elettroniche e possono venire usate da vittime di armi elettroniche, elettro-sensibili, come anche per combattere la fatica cronica, problemi di pelle e da qualsiasi persona che ha a cuore la propria salute. Le anti radiation bands sono composte da materiali speciali progettati allo scopo di permettere solo una determinata conduttibilità così che le onde in transito in e dall’organismo, vengono virtualmente assorbite.

Cristalli. Per neutralizzare energie negative, armonizzare, curare, e anche diminuire le radiazioni si possono usare varie pietre e cristalli.

Isolare l’abitazione. Se si hanno soldi si potrebbe decidere di fare isolare come si deve l’abitazione. Un buon punto di partenza potrebbe essere questo sito in cui vendono materiale isolante, pittura isolante, baldacchini isolati eccetera.

Usare abiti protettivi. Per la protezione del corpo, in alternativa o in aggiunta alle anti-radiation bands si possono usare dei vestiti protettivi, schermati, in questo caso le onde elettromagnetiche rimbalzano, non vengono assorbite.

Per comandare i vestiti schermati cliccare sul seguente link: Abbigliamento high tech di protezione.

Usare l’anti mind control cd. Per neutralizzare l’effetto della Lida Machine e del controllo mentale ascoltare questo cd, se possibile ad alto volume da tre fonti dalle varie direzioni che puntano al centro in cui ci si trova, per ottenere il massimo dell’effetto. Anche ottimo da ascoltare con il lettore mp3 e le cuffie per proteggersi quando non si è a casa.

Stalking organizzato. Beh, se si capita sul mio Blog si è già a un buon punto. Il punto principale è che questa gente vogliono e devono riuscire a fare credere alla vittima che sia pazza, ma se si è informati, si sa dell’esistenza dello stalking organizzato e delle tattiche usate, il gioco è finito. Ciò non vuol dire che non faranno più stalking ma che sarà molto difficile che riescano a fare finire la vittima nella fase finale, venire incarcerati, rinchiusi in un manicomio eccetera. Nel senso, loro chiamano il tutto armi non letali – che poi sono letali, la morte arriva con il tempo se non ci si protegge e si manifesta sotto forma di varie malattie gravi – o usano sistemi non letali o non violenti, vogliono che sia tu a fartelo o fartelo fare. QUINDI MOLTO IMPORTANTE, NON PENSARE MAI DI ESSERE PAZZI. Uguale quanto assurdo e impossibile possa sembrare, il problema è che la vittima viene controllata e manipolata come un burattino, come un robot. Per esempio alla vittima vengono dati impulsi del tipo, vai in quel negozio piuttosto che in quell’altro, o guarda fuori dalla finestra nel momento che lo stalker passa via eccetera. Quindi potrebbe essere portata a pensare di essere pazza perché veramente ogni volta che guarda fuori dalla finestra c’è uno stalker che la molesta con gesti o teatri di strada, no, non fatevi ingannare, non siete pazzi. Questi loschi criminali mandano un impulso irrefrenabile alla vittima di fare azioni, guardare fuori dalla finestra per esempio, proprio quando c’è la scena. Il solo fatto di vivere in una società criminale in cui c’è omertà, in cui dei crimini del genere vengono coperti e che io non partecipi nel tutto mi riempie il cuore di gioia. Informare la gente e combattere il fenomeno ancora di più. Non reagire con violenza o cercare di vendicarsi da soli. Prendete le distanze da parenti o “amici” coinvolti nello stalking organizzato. La cosa migliore è documentare tutto, numeri di targa, foto, nomi e cognomi e poi pubblicare, denunciare quello che si può. Stare attenti a fare o a come fare – cosa denunciare cosa no, cosa dire, cosa no – le denunce, la polizia è chiaramente coinvolta nel tutto e copre lo stalking organizzato, quindi cercheranno di principio di fare credere alla vittima che sia pazza e che qualcosa come lo stalking organizzato non esiste. Tutt'altra storia è il caso di Paolo Ferraro. Espulso dalla magistratura per aver “inventato” la presenza in Italia di sette e poteri occulti. C’è una storia di ordinaria ingiustizia, che rimbalza sulla rete ma non ottiene visibilità negli “autorevoli media” nazionali e che riguarda il dottor Paolo Ferraro, un giudice già attivo in battaglie esemplari quali la riconquista della nostra sovranità monetaria e della nostra indipendenza nazionale, oggetto delle attenzioni della casta e al quale si vuole, praticamente, togliere la dignità di cittadino ed essere umano. Contro Paolo Ferraro, espulso di recente dalla Magistratura con provvedimento del CSM perché accusato di essersi “inventato” la presenza e l’attività in Italia di massonerie e sette sataniche, sta andando avanti a tappe forzate una “damnatio”. Il Csm ha proposto innanzi al Tribunale di Roma un’istanza per porre Ferraro, addirittura, sotto ad “amministrazione di sostegno e cure farmacologiche”. In sostanza una richiesta di revoca di capacità giuridica di agire. Secondo Paolo Ferraro si tratta in sostanza di un accerchiamento da più lati (ci sono di mezzo le iniziative legali della coniuge separata) per bloccare la sua attività di denuncia e politica. “Per il 14 marzo 2013 – scrive Paolo Ferraro – sono stato convocato in udienza dinanzi al giudice tutelare di Roma (presidente della sezione Tribunale) per la “nomina di amministratore di sostegno” non alla mia anziana madre o alla signora terminale in ospedale… ma a me…Chi sa capisce quanto grave sia questa iniziativa che significa togliere a un soggetto autonomia capacità di agire ed in crescendo intrappolarlo rapidamente …nella direzione finale che è stata evidentemente tracciata dall’odio di chi credeva di poter mettere tutto a tacere”. Paolo Ferraro svolgeva la funzione di sostituto pm presso la Procura di Roma ed era definito anche dai colleghi come un magistrato preparato, attento, scrupoloso e molto affidabile che ha sempre portato a termine in modo ottimale i suoi compiti. In ogni caso, verso la fine del 2008 formalizzava una denuncia in Procura assumendo che nella sua abitazione, nel quartiere romano della Cecchignola, nei tempi in cui lui non era in casa, avvenivano rituali satanici, pratiche sessuali in condizioni di ipnosi e comunque sotto l’effetto di sostanze alteranti, che vedevano coinvolti adulti, bambini e quale vittima posta in stato di incoscienza l’allora sua compagna. Una denuncia suffragata da registrazioni audio ambientali. Il sospetto di quanto potesse accadere a danno della sua donna e dei minori conduceva il dott. Ferraro ad intraprendere “ingenuamente e inconsapevolmente comprendendone i tasselli, legami e ruoli solo molto tempo dopo” – sue parole – una lunga e tortuosa attività di studio e approfondimento personali che, a suo dire, lo portavano a scoprire trame occulte e deviate tra i poteri istituzionali dello Stato, gli alti gradi militari (che trovavano nel quartiere della Cecchignola abitazione), psicologi, psichiatri e altri professionisti compiacenti, massoneria e sette sataniche. Perciò le sue “denunce”, inizialmente passavano per i canali “ufficiali e istituzionali”. Ciò l’avrebbe portato a “scoprirsi” e a divenire obiettivo da neutralizzare per tali poteri deviati. Così si spiegherebbero, dal suo punto di vista, un TSO convertito in ricovero volontario nel maggio/giugno 2009, con forzata assunzione di neurolettici; due procedure di dispensa dalle sue funzioni, avviate presso il CSM nel 2009 e 2010 su segnalazione delle Procure di Roma e Perugia e concluse con l’archiviazione; un’aspettativa per infermità di più di un anno (agosto 2011- dicembre 2012), seguita dalla delibera di dispensa dalle sue funzioni assunta per motivi di salute dal CSM lo scorso 06.12.2012 (che intende impugnare al TAR). La notifica del ricorso del Procuratore Capo di Roma per la nomina di un amministratore di sostegno che dovrà acconsentire in sua vece alla somministrazione a lui di psicofarmaci gli è giunta il 7 marzo. Come nota Armando Manocchia, giornalista di imolaoggi, “al di là della fondatezza o meno della sue tesi, va però tutelato il suo diritto individuale di libertà a decidere del suo stato di salute ed, eventualmente, la sua libertà di curarsi o meno; la nomina di un amministratore di sostegno, in assenza di condizioni di pericolosità alcuna, è una violenza per lui e violazione dei diritti e delle libertà fondamentali dell’individuo che non può venire tollerata. Non di meno il gravissimo fatto che lo sta coinvolgendo lede la fondamentale libertà di espressione e manifestazione del pensiero”. Un magistrato denuncia progetti di controllo mentale in Italia e l’esistenza di una setta occulta che coinvolgerebbe alte cariche militari, con legami nella giustizia, nella politica, nella psichiatria e nella massoneria deviata. Difficile individuarli. Coperti da corporazioni, lobby e governi, di destra e di sinistra, manipolano l’opinione pubblica e condizionano le menti di reclute, politici, malati psichici, giovani donne e bambini per avere il controllo sull’agenda mondiale e sulla storia. Il sostituto procuratore aggiunto di Roma Paolo Ferraro è stato ascoltato dai pubblici ministeri che indagano sulla morte di Melania Rea. Ferraro dopo avere raggiunto la procura è stato trasferito nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Teramo, nella caserma Porrani per il colloquio con i pm Davide Rosati e Greta Aloisi ai quali lui stesso aveva chiesto di essere sentito sul delitto. L’udienza è durata circa tre ore. Ferraro ha parlato della sua indagine sulla presunta presenza di sette sataniche all’interno delle caserme italiane, partendo da quanto accertato, sempre secondo le sue affermazioni, nella caserma romana della Cecchignola. Il magistrato è stato di recente sospeso dal Consiglio superiore della magistratura, in via cautelativa per quattro mesi, per presunta infermità mentale. L’ex sostituto è stato poi sottoposto a due perizie psichiatriche che hanno stabilito essere sano di mente. Avrebbe riferito che le sue disavventure sono iniziate dal momento in cui fu resa nota la sua indagine su presunte presenze massoniche e di sette sataniche all’interno delle caserme italiane. L’ipotesi è che tali sette potrebbero essere state presenti anche nella caserma di Ascoli Piceno nella quale Parolisi prestava servizio come addestratore di reclute ed essere in qualche modo in relazione con l’atroce delitto di Melania Rea. A proposito di Melania lo stesso ex sostituto avrebbe dichiarato di averla notata o di aver notato una donna molto simile alla vittima, qualche tempo prima della sua scomparsa, negli uffici della procura di Roma.

Melania Rea vittima di un esperimento militare. Per Paolo Ferraro anche ad Ascoli si attua il "Programma Monarch", scrive il 25 novembre 2011 Massimo Prati Albartros Volando Contro Vento. Per capire cosa il dottor Ferraro ha detto durante l'audizione tenutasi poco tempo fa a Teramo, da lui stesso chiesta ai Pm, occorre tornare indietro di qualche anno, esattamente al 2008. In quel periodo il magistrato opera a Roma, è una persona rispettata e fa parte di una istituzione importante, come anche oggi d'altronde, quella della Giustizia. Capita si innamori della ex moglie di un "graduato" e la frequenti assiduamente andando spesso a casa sua, alla Cecchignola, in un complesso di appartamenti civili riservati alle famiglie dei militari. Durante la frequentazione, però, si rende conto che qualcosa non è come dovrebbe. Per capire cos'è che non funziona decide di agire in modo pratico. E' convinto che chi ama sia in pericolo ed essendo un magistrato si rende conto che l'unico modo per scoprire cosa sta avvenendo in quella casa, in cui erano presenti anche bambini, è attivare una registrazione che gli sveli il motivo dello strano comportamento e della sofferenza presente sempre più frequentemente nella donna. Già la prima registrazione gli fa intendere di avere a che fare con qualcosa di poco chiaro, quindi continua a registrare... e lo fa per ben 40 volte. Ed ecco che l'impensabile diventa reale. Scopre che gli "ufficiali" in sua assenza entrano nell'appartamento, con chiavi in loro possesso, e non appena all'interno dicono frasi che hanno il potere di far cambiare radicalmente il comportamento di chi abita in quella casa. La donna non è più un essere umano ma diventa un oggetto a cui poter far fare qualsiasi nefandezza, un oggetto che passato "il momento" non ricorderà neppure più quanto le è accaduto. Le resterà la sofferenza ma non la memoria, quelle parole cadenzate infatti contengono il codice segreto che apre e rovescia la sua coscienza. A questo punto il magistrato si rivolge alla sua istituzione, alla magistratura, ma ciò che ottiene è un incendio intimidatorio appiccato al terrazzo di casa sua. Va in ufficio e parla ai colleghi ed ai superiori di quanto accaduto, vuole agire in fretta perché non c'è più tempo per aspettare, e nel giro di 20 ore viene obbligato ad un "Trattamento Sanitario Obbligatorio", il famigerato "TSO", e sospeso dall'attività in attesa di capire se è sano o mentalmente malato. E' sano il dottor Ferraro, lo stabiliscono gli psichiatri, e conosce i nomi ed i cognomi degli alti graduati che son parte integrante di quanto accade a civili e militari in una caserma della Cecchignola. Ci sono collusioni? C'è qualche "pezzo forte" della magistratura impelagato con chi sta attuando esperimenti su militari e civili? E' per questo che da quel momento viene osteggiato in ogni modo? Ma cosa aveva scoperto di così scabroso tanto da venire emarginato? Aveva scoperto che il Progetto "Mk-Ultra" non era stato abbandonato nel '70, come sosteneva la CIA, ma era stato ripreso negli anni '90, arrivando come prevedibile anche in Italia, ed aveva solo cambiato nome, ora si chiama "Programma Monarch". Una spiegazione a grandi linee è semplice: si prendono persone, meglio se hanno sofferto o stanno soffrendo, e tramite droghe, condizionamenti o anche torture psicologiche (chiaramente attuate da psichiatri), le si costringe a fare, inconsciamente, quanto da sane mai farebbero. Quindi c'è da andare a consegnare droga? Una parola che fa da "codice di avviamento" e la tal persona andrà, senza neppure saperlo, a consegnare droga. E così via col resto, con le violenze sessuali e con quanto altro, anche attentati ed omicidi. Ed arriviamo a Melania Rea. Il dottor Ferraro si è detto certo (o comunque molto convinto), dopo averne visto la foto in un giornale, di averla vista parlare con un magistrato che ritiene parte del programma suddetto. Il ragionamento logico deduttivo, che lo portava a pensarla coinvolta, o almeno ad essere rimasta impigliata nella rete del Programma Monarch, gli veniva dallo "schema di vita" in cui la moglie del Parolisi si trovava. Lo stesso schema che aveva trovato lui nella sua esperienza del 2008 (anche l'amica fissa e permanente che alla Cecchignola aveva funzione di controllo e condizionamento). Ma la logica e la deduzione, che di per sé non basta per poter affermare certe cose, gli venivano rafforzate proprio da quell'incontro casuale avvenuto in un tribunale di Roma, incontro avuto da Melania in un orario strano, con una persona sospettata di far parte del Programma Monarch. Ora occorre anche a noi di fare un ragionamento logico e deduttivo. E lo possiamo fare andando sia nell'una che nell'altra direzione, sia credendo che non credendo alle parole di Paolo Ferraro. Non credendogli viene facile il pensare che abbia colto "la palla al balzo" e, per accendere i riflettori su quanto da lui scoperto (visto che nessun media nazionale si prende la bega di darne conto all'opinione pubblica), sfrutti l'omicidio della donna per far conoscere una situazione che altrimenti resterebbe "di nicchia". Ma credendogli, viceversa, si possono cercare quegli appigli che la sua esperienza da modo di applicare anche al caso in questione. Dell'amica che potrebbe fungere di "controllo e condizionamento" già ne ho parlato, e gli sms inviati a Melania prima della sua scomparsa, ora cancellati e pare irrecuperabili, potevano contenere la parola in codice capace di avviare in lei un automatismo. Quindi farla salire in auto con sconosciuti o anche altro. Oltre a questo, anche se poi il Paciolla ha smentito, c'era chi frequentava la sua casa anche in assenza del marito. Che la guardia carceraria avesse scoperto qualcuno parlarle in un determinato modo e sapesse come fare per avviare i meccanismi dell'incoscienza? Poi c'è che Melania Rea pare andasse in caserma frequentemente, non saltuariamente come ci hanno detto e scritto, che i Parolisi facessero gite domenicali anche coi "superiori" e non solo coi pari grado, ed è strano in ambiente militare, che la svastica ed altri segni esoterici siano usati nel Programma Monarch perché derivante dal Progetto Mk-Ultra, che a sua volta è una derivazione di un altro progetto partito nei "campi di concentramento tedeschi" durante la Seconda Guerra Mondiale. Da qui, credendo al magistrato, si può arrivare lontano anche assumendo a base dell'omicidio solo una parte di quanto da lui portato a nostra conoscenza. Da qui si possono diramare mille viottoli che in teoria si potrebbero rivelare chiusi ma che, sempre in teoria, potrebbero anche trovare sbocchi. Ad esempio si può pensare che Melania avesse scoperto che in caserma si stavano conducendo questo tipo di esperimenti (il segreto ipotizzato dal Gip Giovanni Cirillo), ma anche che lei ne fosse stata vittima prima della gravidanza e che dopo la nascita della figlia ne stesse elaborando il ricordo. Quindi tornandole alla mente quanto subito... Come avrete di certo capito ogni pensiero, dato che al momento nessuno a Teramo ha detto che il magistrato romano ha riportato cavolate o ha affermato il falso, potrebbe essere lecito, logico e deduttivo. Ma non siamo noi a dover dare concretezza alle deduzioni, noi possiamo solo porci domande e chiedere a chi di dovere di darci una risposta. Nell'attesa che i Pm ci facciano sapere qualcosa di più sulla strada che hanno deciso di intraprendere, anche se pare di aver capito quale hanno imboccato, ascoltiamo il dottor Paolo Ferraro e facciamoci una idea di quale sia il suo pensiero. Ci potremo rendere conto che lui non parla di satanismo ed occultismo, come invece vogliono farci intendere i media che accomunano il suo nome solo a questi argomenti, ma sempre e solo di manipolazione della mente.

IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO E LE SETTE DI STATO.

Il sapere è potere. Tutto quello che non devi sapere...Sara Tommasi e Melania Rea le probabili vittime del “'Monarch” militare, scrive Antonio Del Furbo. Il magistrato Paolo Ferraro continua la battaglia sui presunti abusi avvenuti all'interno della città militare della "Cecchignola". Lui, Paolo Ferraro, l'uomo che ha pagato screditato come uomo prima e come istituzione poi prosegue il viaggio per far conoscere a tutti le sue inchieste. I militari e i servizi segreti non avrebbero mai concluso il progetto di controllo mentale ma addirittura avrebbero rimodulato tale progetto con l'aggiunta di riti satanici e atti sessuali. Il magistrato, come riferito in più circostanze, ha incontrato più volte Melania Rea nei corridoi della procura di Roma. La donna sarebbe stata a conoscenza delle pratiche che si svolgevano all'interno della caserma di Ascoli Piceno e della Cecchignola. «Basi segrete per la manipolazione mentale, angherie sulle reclute, festini a base di sesso e droghe» racconta Ferraro. Poi tiene a precisare che: «quando mi sono unito con la mia nuova compagna e iniziare una convivenza in un appartamento della Cecchignola destinato ai militari, l'ex marito della donna sottufficiale dell'esercito, non si è assolutamente opposto all'unione ma, anzi, l'ha incoraggiata». Ferraro s'insospettisce soprattutto guardando l'atmosfera e gli sguardi di chi gli sta intorno: strani sguardi d’intesa tra vicine di casa, che però non si parlano, anzi all’apparenza sembrano detestarsi, bambini che sembrano automi. Il magistrato comincia a notare strani comportamenti nella moglie che, dopo insistenze da parte di Ferraro, ammette di aver fatto parte di una specie di setta. I racconti appaiono fumosi e con molte lacune. A quel punto il magistrato decide di registrare tutto ciò che avviene in quella casa quando lui è a lavoro: da lì inizia una triste storia. Ferraro scopre che, in sua assenza, all'interno dell'appartamento avvengono fatti indicibili. La sua compagna è la protagonista involontaria di orge di gruppo anche con minori. Si riconosce la voce atona di lei che risponde come un automa a comandi di altre persone. Gemiti suoni risposte strozzate, tentativi di rifiuto “Bevi. No non mi va”. Secondo Paolo Ferraro nella stessa rete sarebbe caduta anche Sara Tommasi che ha più volte dichiarato: «Mi mettono in casa il gas dai bocchettoni. Mi addormento e dormo tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese, dietro ci sono i servizi segreti». La Tommasi ultimamente ha ritrattato tutto dicendo di aver rilasciato tale dichiarazioni solo per farsi pubblicità. Certo è che il beneficio del dubbio ammette anche un'altra ipotesi: che la showgirl possa essere stata ricattata dalla Camorra. La criminalità organizzata gestirebbe il servizio delle escort in tutt'Italia e, tramite Fabrizio Corona e Lele Mora, sarebbe entrata nella fornitura delle prostitute in casa Arcore. Leo Lyon Zagami è un siciliano aristocratico, un massone gran maestro di 33°grado affiliato alla loggia massonica P2 di Monte Carlo, il quale ha rotto i legami con gli illuminati a giugno del 2006 e sta rivelando tutti i segreti inconfessabili del satanismo collegato ai vertici politici degli USA, del Vaticano e dei Gesuiti. Insieme a Zagami, molti altri “pentiti” hanno rivelato segreti che nessuno avrebbe mai potuto conoscere riguardo gli illuminati. L'uomo, che ha vissuto sulla propria pelle i metodi criminali utilizzati dai vertici corrotti di Massoneria e Illuminati che, come denuncia da anni, arriverebbero a utilizzare la manipolazione mentale, la tortura, l’omicidio, il sacrificio di sangue e la pedofilia per compiere i loro obiettivi del tutto “terreni”. Lo SMOM, Corpo Militare dell'Ordine di Malta, avrebbe forti collegamenti con la Cecchignola e ambienti militari italiani. Elio Lannutti, il 17 novembre 2011, presentò un'interrogazione al Ministero della Giustizia e al Ministero della Difesa in cui chiedeva conto delle informazioni a disposizione del Governo sui fatti esposti da Paolo Ferraro e Milica Fatima Cupic. Ancora oggi non se ne sa nulla.

Salvatore Parolisi complice di personaggi innominabili ancora a piede libero: ecco le prove, scrive “La Voce Delle Voci” il 19 Settembre 2015 su “L’Infiltrato”. “Salvatore Parolisi non fu forse assassino ma complice. Di personaggi innominabili”, scrive Rita Pennarola, che in un’inchiesta pubblicata nel 2012 su La Voce delle Voci raccontava una storia cui nessuno dava credito. Salvo ricredersi, come sempre accade con le inchieste de La Voce, dopo anni. Ecco la ricostruzione shock su Salvatore Parolise e i “personaggi innominabili” che sarebbero stati i veri esecutori del delitto. Moventi illogici, che non reggono, eppure diventano prove. Armi del delitto mai trovate. E quell’ombra dei clan che lasciano una firma sul cadavere, senza che nessuno voglia vederla. Lontane dalla prontezza delle Direzioni Antimafia, molte Procure di provincia seguono per mesi ed anni piste passionali, ruotando intorno a gelosie familiari, storie a luci rosse o al massimo sballi da balordi di periferia. Ma ecco come, da Melania alle altre, è possibile ricostruire una storia ben diversa. Manca l’arma del delitto. Oppure è lo stesso cadavere che non viene ritrovato, se non per circostanze del tutto fortuite. O ancora, il movente risulta illogico anche rispetto al più elementare buon senso. Restano così per sempre senza giustizia le ragazze sgozzate e lasciate dentro un bosco seminude, con gli occhi ancora spalancati a guardare il cielo, le mani giunte come in preghiera. Le donne belle e innocenti come Melania Rea. Un classico, la vicenda giudiziaria sul suo tragico destino: corpo ritrovato solo grazie ad un telefonista rimasto anonimo, arma (in questo caso un coltello da punta e taglio) finita chissà dove, movente assurdo. E in carcere con l’accusa di omicidio, ovviamente, il marito. Senza che nessuno (o quasi, come vedremo) dei tanti inquirenti succedutisi intorno a questa atroce vicenda abbia saputo – o più probabilmente, potuto – rispondere ai mille interrogativi lasciati aperti dalla pista passionale. Un quadro da manuale che accontenta tutti, quella moglie gelosa accoltellata dal coniuge innamorato pazzo dell’altra. Così nessuno solleverà più il velo su eventuali traffici della malavita organizzata all’interno dell’esercito. E forse cala una pietra tombale sulle vere ragioni dell’assassinio.

LA LEZIONE DI IMPOSIMATO. «Accade talvolta – dice Ferdinando Imposimato, giudice istruttore nelle più scottanti vicende della storia italiana, da Aldo Moro a Emanuela Orlandi – che il movente di un crimine risulti illogico, non congruente. Ciononostante taluni investigatori continuano a perseguire lo stesso filone d’indagini, che poi o viene smontato in fase processuale, oppure travolge con accuse pesantissime persone risultate poi innocenti». La tesi di Imposimato – che qui non parla in riferimento al delitto Rea, ma risponde ad una nostra domanda sui moventi “illogici” – è stata confermata fra l’altro nel caso della contessa Alberica Filo della Torre: attraverso una rigorosa ricostruzione dei fatti, sulla Voce di aprile 2009 Imposimato smontava la solita pista passionale seguita per vent’anni dagli inquirenti, indicando le responsabilità del cameriere filippino, sbrigativamente scagionato nei primi giorni successivi al delitto. Ed arrestato solo ad aprile 2011, dopo la scoperta del suo Dna in una macchia di sangue nel letto della vittima. «Ero stato colpito – spiega Imposimato – non solo dalla mancata valutazione di indizi che portavano univocamente in direzione del filippino, ma anche da quella che consideravo l’ingiusta incriminazione di alcune persone contro cui non esistevano indizi gravi, precisi e concordanti». Come Roberto Jacono, accusato, arrestato e poi prosciolto, una vita avvelenata da indagini miopi. Perciò ripartiamo da qui. Dalla grande lezione di Imposimato sulla necessità di un solido movente. Che non pare essere un amore folle, per il marito di Melania Salvatore Parolisi. Ma una motivazione forte, come vedremo, manca anche nella ricostruzione giudiziaria attuale di altre vicende che tengono da mesi col fiato sospeso gli italiani. Casi per lo più irrisolti, che nell’immaginario collettivo misurano quanto la nostra magistratura sia in grado di dar pace alle vittime e ai familiari con sentenze e prove definitive.

IL GIP CHE SAPEVA TROPPO. A disporre l’arresto di Salvatore Parolisi è la Procura di Ascoli Piceno, che indaga fin dal quel giorno (era il 18 aprile 2011), prima per la scomparsa e poi per l’omicidio di Melania, dopo il ritrovamento del cadavere, avvenuto due giorni dopo a Ripe di Civitella. Quest’ultima località è in provincia di Teramo. Perciò, quando a giugno l’autopsia rivela che la donna è stata uccisa nello stesso luogo in cui viene ritrovata, la competenza passa da Ascoli a Teramo. Dove Salvatore, già in carcere, si trova di fronte al giudice per le indagini preliminari Giovanni Cirillo. Non un magistrato qualsiasi, lui. Basti pensare a quel Premio Borsellino assegnatogli nel 2008 durante un incontro pubblico a Roseto degli Abruzzi. Accanto a Cirillo, come relatori, ci sono Luigi de Magistris e Clementina Forleo. Entrambi erano stati colpiti da punizioni “esemplari” ad opera del Consiglio Superiore della Magistratura. La storia di de Magistris e Forleo è nota. Per loro oggi gli effetti di una giustizia non condizionata dai poteri forti stanno finalmente arrivando. Non così nel 2008. Il fatto che in quel tumultuoso periodo Cirillo fosse schierato al fianco dei due coraggiosi colleghi, la dice lunga sulla rigorosa volontà di non lasciarsi condizionare dai ranghi “alti” del potere, quand’anche essi fossero all’interno della stessa magistratura. Cirillo, che conosce a fondo le indagini sul caso Rea, è il gip che il 2 agosto convalida l’arresto di Parolisi richiesto dal pm ascolano Umberto Gioele Monti. Ed è grazie a Cirillo che le attività investigative cominciano ad assumere una diversa fisionomia. Non solo la ricerca spasmodica fra storie di corna a luci rosse e chat per transessuali, ma qualcosa di più solido, quello sfondo inconfessabile di traffici che forse vedono al centro, assieme all’istruttore delle soldatesse Parolisi, interi pezzi della caserma Clementi di Ascoli Piceno. Sembra di essere ad una svolta. Il gip non tralascia alcuna ipotesi, tanto che viene ascoltato il magistrato romano Paolo Ferraro, l’uomo che aveva dettagliato l’esistenza di riti satanici dentro alcuni complessi militari italiani. Il 9 agosto Giovanni Cirillo lascia da un giorno all’altro il tribunale di Teramo. A sorpresa, nel pieno delle indagini sul delitto di Melania, il Csm lo manda a presiedere la Corte d’Assise di Giulianova. Ma lui non molla del tutto. Ed affida a Vanity Fair un’intervista che avrebbe dovuto imprimere la giusta accelerazione alle indagini. E invece è caduta nel vuoto. Il giudice parla con la giornalista di Vanity appena due ore dopo aver lasciato l’incarico: «Da due ore – esordisce – non me ne occupo più, quindi non ho il dovere del silenzio». Cirillo ha ragionato a lungo sulle ragioni alla base del delitto. Sa che la pista della gelosia traballa. E spiega perchè: «Il movente passionale ipotizzato dai magistrati di Ascoli (su cui è interamente basata l’ordinanza di custodia cautelare del pm Monti, ndr), l’idea che Parolisi fosse finito in un “imbuto, stretto fra moglie e amante, non corrisponde alla sua condizione». Di più: «Parolisi non era un uomo disperato, lui con i piedi in due scarpe ci stava a meraviglia e non avrebbe mai lasciato entrambe. I pianti continui con l’amante erano finti, lo scrivono anche i carabinieri nelle intercettazioni: “Finge di piangere”. Inoltre, ha avuto fino all’ultimo rapporti con la moglie. Il movente è un altro». Non può spingersi oltre, Cirillo, consapevole com’è di dover rispettare il lavoro che ha ormai lasciato ai colleghi. Ma uno scenario ampiamente logico e credibile prende corpo dalle sue parole: «Melania – dice il gip – è stata uccisa perché aveva scoperto un segreto inconfessabile, forse legato alla caserma dove Parolisi lavorava. In tutta l’indagine resta un margine di dubbio sul fatto che Parolisi abbia accompagnato la moglie nel boschetto e lì sia intervenuta una persona che, però, non ha lasciato tracce di sé». Questo, aggiunge Cirillo, «sposterebbe tutto su un piano di premeditazione a aprirebbe scenari inquietanti, se Salvatore Parolisi stava rendendo conto a qualcuno di qualcosa che non sappiamo, se la moglie aveva scoperto qualcosa e lui è stato costretto a portarla lì». Non sapremo mai come sarebbero andate avanti le indagini se fosse stato il gip Cirillo a condurle in porto nei lunghi mesi che hanno preceduto il rito abbreviato per Parolisi, iniziato a febbraio e tuttora in corso. Di sicuro, però, nel numero di luglio 2011 la Voce aveva ricostruito questa vicenda in maniera assai simile, con un Salvatore Parolisi costretto dalle sue stesse attività illecite prima a rendersi complice (non sappiamo con quale grado di consapevolezza) dell’assassinio di sua moglie, e poi a tacere, per evitare che dopo la prima, orrenda ritorsione nei suoi confronti, ce ne fossero altre.

LA FIRMA DEI CASALESI. Sì, su quel corpo straziato della giovane mamma di Somma Vesuviana c’è una firma a lettere di fuoco. La firma della camorra. Dopo l’atroce fine di Melania – moglie di un caporalmaggiore che era stato in Afghanistan, e sul cui conto corrente erano stati trovati 100mila euro durante le prime indagini – più nessuno potrà azzardarsi ad agire “in proprio” per trarre profitto da commerci sui canali “esclusivi” di gente come i Casalesi. Un linguaggio, quello degli omicidi di camorra, ben noto a pubblici ministeri e gip che abitualmente si confrontano con corpi “incaprettati” o mutilati in zone particolari, proprio per lanciare un avvertimento agli altri. Storie rimaste sepolte nei fascicoli giudiziari, o sottaciute nel buio dell’omertà per decenni, poi portate alla luce per la prima volta da Roberto Saviano e Matteo Garrone. Oggi sono patrimonio di una certa letteratura, eppure risultano ancora lontane dalla mentalità e dalle attitudini di taluni investigatori, «specialmente – dice un pm antimafia con lunghissima esperienza, oggi in pensione – se parliamo delle Procure di provincia dell’Italia centrale o del Nord, dove le Direzioni Distrettuali Antimafia sono lontane e così pure i metodi investigativi, soprattutto la tempestività delle prime ore, o la conoscenza approfondita di quei dettagli che immancabilmente conducono alle organizzazioni di stampo camorristico». Ma gli indizi, tanti, che nel delitto di Melania Rea potrebbero portare ai clan, pare non abbiano trovato spazio in alcuna attività investigativa specifica. Eppure sono tutti là, a formare una impressionante sequenza. Nei primi giorni di giugno 2011 al 235esimo Reggimento Piceno fa ritorno la soldatessa Laura Titta, napoletana, che proprio presso quel reparto di stanza alla caserma Clementi era stata addestrata nel 2009. Dopo un anno di servizio a Napoli, ormai congedata, stranamente fra aprile e maggio fa domanda per tornare ad Ascoli. Tanto nel 2009 quanto nel giugno 2011, dentro quella caserma l’addestratore delle reclute femminili è il caporal maggiore Parolisi. Ma quando il 14 giugno le forze dell’ordine inviate dalla Dda partenopea arrivano alla Clementi per arrestare la Titta nell’ambito delle indagini sul boss Michele Zagaria, il fresco vedovo Parolisi dichiarerà agli inquirenti ascolani che lui la Titta non la ricorda, non l’ha mai frequentata. E tanto basterà, tanto sarà sufficiente ad allontanare l’immagine dei boss che estendono il loro potere nei reparti delle caserme, infiltrandosi tra le nostre forze armate. La reputazione dell’esercito, anche stavolta, è salva. Anche perché nessuno fra i tanti militari che erano in quell’area il 18 aprile, a quell’ora, per esercitazioni, ha sentito nulla, neppure un gemito della donna colpita con 37 coltellate. E per tutti va bene così.

DA KABUL A TOLMEZZO. Poi c’è un’altra donna. La cui storia, ben al di là di tutte le vere o presunte amanti di Parolisi, serve a chiarire i contorni degli inconfessabili traffici che probabilmente andavano avanti da tempo in quella, come forse in altre caserme italiane. Il 13 agosto del 2011 Alessandra Gabrieli, 28 anni, caporalmaggiore dei parà nell’esercito italiano, viene arrestata a Genova, la sua città, per spaccio di eroina. Il volto segnato dalla droga, la ragazza racconta agli investigatori: «Mi hanno iniziato all’eroina alcuni militari della missione Isaf di ritorno dall’Afghanistan. È successo nel 2007 ed eravamo nella caserma della Folgore a Livorno. Ritengo che quello stupefacente, molto probabilmente, venisse portato direttamente dall’Asia». La giovane, che a settembre è stata condannata in primo grado a tre anni e mezzo di reclusione, aveva raccontato agli inquirenti che quanto capitato a lei era già successo ad altri colleghi. Aprendo di fatto la strada ad un’indagine della magistratura militare sui traffici nelle caserme italiane di droga proveniente dall’Afghanistan, che ne è notoriamente il primo produttore al mondo, con un fatturato salito alle stelle dopo l’arrivo delle forze Isaf. Altra centrale di smercio per hashish e dintorni in arrivo dalle “missioni di pace” deve poi essere stata un’altra caserma, quella degli Alpini a Tolmezzo, dove ha peraltro prestato servizio a lungo Salvatore Parolisi di ritorno dall’Afghanistan e prima di arrivare ad Ascoli. Un anno fa, ad aprile 2011, proprio nello stesso periodo in cui Melania viene assassinata, dentro la caserma di Tolmezzo qualcuno scopre che le canne dei fucili rientrati dall’Afghanistan sono imbottite di hashish. Un ritrovamento casuale, che porta alla scoperta di 360 grammi di sostanza stupefacente contenuta nei fucili. Un metodo ingegnoso, che ricorda tanto l’arte di arrangiarsi. Fatto sta che nessuno si presenta a ritirare quei fucili, benché la notizia delle indagini non fosse stata ancora diffusa. Unico indagato, un militare nato a Capua, che però nega ogni addebito. Ad oggi non si sa nulla né dell’inchiesta aperta dalla Procura militare, né di quella condotta dalla magistratura ordinaria, dopo che i fascicoli erano stati trasferiti da Tolmezzo a Roma. Indizi, solo indizi. Ma come non soffermarsi sulla loro evidenza? Perché ostinarsi a considerare un “depistaggio” quella siringa conficcata sul petto dilaniato di Melania, con accanto un laccio emostatico? «Quasi un marchio – commenta un avvocato del vesuviano da sempre alle prese con omicidi di camorra – quella siringa sul petto. Interpretando bene certi segnali, farebbe pensare più ad una tremenda punizione per il marito, con relativo avvertimento per gli altri, che alla necessità di sopprimere un testimone scomodo, cosa che generalmente i clan fanno con modalità meno appariscenti». E tutto questo, spiegherebbe anche le frasi che Parolisi dice nei primi minuti dopo aver denunciato la scomparsa della moglie («me l’hanno presa»), o le frasi che bofonchia con rabbia da solo in macchina («gli devo strappare il cuore dal petto, mi devo fare trent’anni ma lo devo fare»), e infine lo scambio di battute con la sorella Francesca (lei: «ora esce fuori tutto». E lui: «mi dispiace che ci ha rimesso Melania»). Salvatore sa. Conosce il volto degli assassini, di cui è stato in qualche modo complice. Ma sa ancor meglio che non può e non deve parlare. È la “legge” ferrea della camorra. Se parli, tu o i tuoi familiari prima o poi farete la stessa fine.

PAOLO FERRARO, magistrato di sinistra si candida con Forza Nuova, scrive Emanuele Nusca. Alla fine anche lui si è candidato: il magistrato di sinistra Paolo Ferraro si candida con Forza Nuova alle prossime elezioni politiche. Ferraro sarà capolista nel Lazio delle liste di Forza Nuova. L’annuncio arriva da Roberto Fiore, segretario nazionale del partito. Un’alleanza trasversale tra ex di destra e sinistra che vuole andare al di là degli schemi politici per meglio rappresentare le esigenze della società attuale. In definitiva Ferraro ha scelto di entrare nelle fila di F.N., partito di estrema destra che lo ha accolto dopo la contesa con la Rete dei Cittadini. Paolo Ferraro è sul web dal 201o quando inizia la sua operazione divulgativa della personale esperienza di magistrato controcorrente che scopre, all'interno dei palazzi, vari sistemi spaventosi di controllo mentale, denominati Progetto MONARCH e MK-Ultra e sistemi di massonerie deviate e sette sataniche che agiscono in seno allo stato che noi concittadini continuiamo a credere tale e definire come Italia. Nei numerosi blog scritti nel tempo, Ferraro riassume tutte le vicende che lo hanno portato a documentare le più grandi porcherie che lo stato italiano sia mai stato in grado di concepire attraverso insospettabili colleghi magistrati e militari che operavano ed operano tutt'ora nelle strutture che dovrebbero garantire la nostra sicurezza, quella dei cittadini Italiani. Pare quindi, che abbia tutte le intenzioni di svelare al grande pubblico le sue scoperte e di formare una forza politica che sia in grado di unire il più possibile correnti di pensiero diverse. Sul blog si legge: Il creare una alleanza trasversale e un polo alternativo UNIFICANDO insieme correnti moderate, ed ex di destra e sinistra, con una operazione storico politica mai realizzata, in Italia, richiede una grande elasticità e capacità di rivedere schemi ed etichette.

DAL CASO FERRARO ATTRAVERSO LA GRANDEDISCOVERY, ALLA ENUCLEAZIONE DEL GOLPE STRISCIANTE E DELLE ATTIVITA' E METODOLOGIE CRIMINALI, SINO ALLA RICOSTRUZIONE DEL RUOLO TATTICO E STRATEGICO DELLA "SUPERGLADIO" E DELLA SUA COMPOSIZIONE. SCHEDA RIASSUNTIVA E ARTICOLI RILEVANTI SULLA "SVOLTA" del 2014 2015, si legge sul blog di Paolo Ferraro.

Solo due parole di premessa: un mobbing orizzontale e verticale criminale e posto in essere mediante una impressionante sequenza di falsi ed attività illecite anche a copertura, estrema, nasce da sentimenti inferiori e accerchia un soggetto. In questo caso un soggetto che si ritiene da eliminare per doti, qualità e per non appartenenza ad ambiti socio antropologici e sotterranei di casta. Questa era ed è la chiave di lettura principale, ma posizionata sul piano individuale e sottaciuta sino ad oggi. Mi venne confermato e detto sinanche da Solange Manfredi e glielo aveva analiticamente detto e confermato concreta persona ben interna a quegli ambienti e contemporaneamente cooperante coi servizi. Chiedeteglielo per conferma (non mi costringete a dare la "solita" prova). Mancava integralmente la lettura storico politica e questa è divenuta completa e possibile con quattro anni di lavoro, perchè nella smania malata di distruggere Paolo Ferraro sono stati messi in campo il top delle attività e delle metodologie ed il TOP dei rispettivi referenti. SE e quanto a valle dopo la "scoperta" della Cecchignola e le ulteriori a cascata, vi sia stata una diretta valutazione ancor più "superiore" interferente non possiamo dire con la stessa assoluta certezza con la quale abbiamo informato che a livello nazionale fu "una scelta condivisa". Ma a carte scoperte detto la nitidezza di alcune nostre analisi geopolitiche e storiche e la nostra integrale ricostruzione di forze, metodologie, strumenti ed attività sul piano tattico e strategico, non ha giocato nel 2011 e 2012 a nostro favore: ha "aggravato" il giudizio sulle nostre effettive qualità personali, e reso "inevitabile" il tentare di portare a termine la nostra totale distruzione. Senza dimenticare che i due esposti memoria dell'ottobre novembre 2012 avevano fatto saltare sulla sedia vari sepolcrini sbiancati dalla preoccupazione: di qui anche la sguaiata e folle reazione del tentativo/proposta di amministrazione di sostegno nel 2013. Poi i nostri “approfondimenti” con prove analitiche nel 2014, le azioni sotterranee e rappresaglie tra la fine del 2013 e il giugno 2015, e le ulteriori prove che hanno definitivamente posto allo SCOPERTO tutto ed un nucleo operativo che si poggia su basamenti non solo nostrani. Ora sapete bene e con prove e riscontri analitici quello che per ventitre anni è stato fatto. LA GRANDEDISCOVERY per punti essenziali e metodo. La semplice verità è che quello che ho inizialmente scoperto e che mi ha portato a capire è successo a me ed in quanto tale (anche se vi sono cose simili successe a molti, selezionati per colpirli) solo a me... e la scommessa è stata dimostrarlo in toto ed in vitro facendo rivivere integralmente in audio ed analisi tutto. Dovete tutti aiutare me e voi a vivere l'esperimento reale e concreto che ho messo INTEGRALMENTE a disposizione perché ciò apre cervello cuore istinto ed anima. Il resto, analisi e approfondimenti, viene da solo ... o si capisce solo con la integrale intelligenza di un reale NON PROPRIO rivivendolo anche interiormente come proprio. Solo così il sapere REALE OGGETTIVO scientifico si trasmette profondamente e realmente. Ecco il perché della mia attenzione agli audio ed a vari aspetti emotivi descritti o trasmissibili mediante percezione diretta. LA GRANDEDISCOVERY E' UNA GRANDE SCOMMESSA, la prima della storia ... Questo è certo per tutti gli elementi e le realtà che vi confluiscono e per la intermediazione sui vari piani da me gestita e portata avanti. Entrare e capire, far entrare e far capire. Questo il compito collettivo primario, contrastando i disinformatori e le manovrette atte a cercare di togliere dimensione ed idea al tutto. Poi le analisi più storiche o sofisticate ed il progetto fatto di cultura prove e politica che andiamo costruendo. COMUNQUE ....per i pigri inguaribili (e gli gnorri in malafede) semplifichiamo qui, segnalando che sono le prove concrete e le analisi ed i riscontri che contano con metodo concreto e storico documentale, empirico e investigativo (gnosis, e cioè conoscenza reale scientificamente riscontrabile, mediante attività di intelligence ), non i meri "racconti": un magistrato ( noto, impegnato e ancor più stimato nel mondo giudiziario romano e diagnosticato per caratteristiche e doti da tempi addietro) viene “messo in mezzo “ con tecniche varie in stile servizi deviati, sin dal 1992, e già attenzionato da prima, ma scopre sempre qualche minuto prima quello che non doveva scoprire e che svela un intero vaso di pandora coinvolgente anche mondi militari ed altri ( oltre quello che gli accadeva vicino), quando nel 2008 riesce ad acquisire prove che gli consentono di capire ed avviare una vera e propria inchiesta, "sotto attacco concentrico". Per tappargli la bocca, visto che continuava ad approfondire e capire, lo sequestrano nel 2009 con una attività da tempo costruita nei suoi presupposti a tavolino dalla psichiatria deviata secondo i moduli dell'ancient Tavistock Institute (ti accerchiano, distruggono famiglie e situazioni personali e poi cercano di tombare il tutto compreso l'accerchiato). L'operazione non riesce per vari motivi, tra cui carattere coriaceo e speciale attitudini della vittima predestinata, così come falliscono ed erano falliti i vari tentativi distruttivi e di inserire step e profili nella vita dello stesso magistrato, un po' ingenuo e puro ma tanto tanto "odiosamente" intelligente. Di fronte ad una valanga di prove montante cercano di delegittimarlo per la via della ignominiosa dispensa dal servizio, ma questa è talmente incongrua sul piano della nota e reale professionalità del magistrato che fanno l'ennesimo autogol, a prescindere dal coacervo di falsità costruite a tavolino e manipolatorie. Non paghi perseguono la via del distruggerlo tramite la morte civile e l'infangamento e sinanche un incredibile tentativo di nominare amministratore di sostegno, dopo aver avviato lo strangolamento economico, destituendolo. Da ultimo tra il settembre 2013 ed il giugno 2015 nel tentativo a tenaglia di distruzione dell'uomo ed intellettuale, e dell'ultimo rapporto interpersonle (quinto) emergono prove finali conclusive su vari piani, di rilievo generale. Dalla analitica ricostruzione con prove del tutto emerge, e viene progressivamente analizzato, uno spaccato tecnico metodologico, storico strategico a matrice anche internazionale, e la normalissima e vera identità di quelli che si definiscono "poteri forti" e che forti non lo sono più perchè INTEGRALMENTE posti allo scoperto, sinanche nei patti e legami con associazioni criminali territoriali. LA "SUPER GLADIO" come associazione per delinquere condivisa "bicromatica", strettamente inquadrabile nella configurazione legale delle associazioni di stampo mafioso, alla cui scoperta finale si erano "solo" avvicinati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. LA SUPER GLADIO. RISPOSTA A CHI OSCILLAVA TRA IL CHIEDERE E PROVOCARE: "Una organizzazione siffatta, composta ai vertici da una nomenclatura trasversale di qualche centinaia di persone di casta pubblico privata e militare e conseguente articolazione sociale (non sufficientemente guidata in modo diretto), con un cordone cultural operativo e teorico alimenta artificialmente il mito di sè (stessa) attivando tutti i simboli, metodiche e strumenti che si poggiano su ignoranza, subcultura e "primitività". Una volta scoperta è inerme, ma può ancora contare sul potere individuale dei singoli e sulle coperture di sistema e sotto alleanze. Una volta spezzata la coesione, disarticolate le alleanze perché incrinata la subalternità, può ancora contare sulle coperture di sistema e sul "lavoro" di "pubblicità" informativo propagandistica e di condizionamento culturale, ma "verso il basso". Non appena disarticolata la "fascia di copertura" inesorabilmente, in fase di crisi, è assoggettata al vaglio di opportunità della sua sopravvivenza e il numero dei "caduti" è direttamente proporzionale alla intensità del giudizio di inopportunità suindicato ed alla incisività della lucida azione avversa. La banalizzazione umana di Aleppe coincide con la sconfitta della organizzazione criminale storicamente determinata. Si riapre poi il nuovo ciclo storico. "Satana" in terra (banali uomini e organizzazioni segrete) è nudo e ormai, grazie al nostro lavoro la gente, e le istituzioni non deviate vedono uomini ed associazioni criminali per quello che sono, sotto copertura e non - di fiori colorati - " Con ciò introducendosi una riflessione dal titolo illuminante: "LA MITIZZAZIONE AUTOGENA DELLE MOLTEPLICI REALTA' OPERATIVE OCCULTE DELLA SUPERGLADIO tra simbolismo, racconti terrifici, informazioni devianti e numerologie primordialiste". Ma vi è anche un sottotitolo più semplice, per il diverso simpatico avvocato Franceschetti e correlati disinformatori di "apparato", e per gli adepti del blog della "crusca della scuola", ostinati nel loro infantile ruolo denigratorio, scambiato per missione disinformativa: " Come ti mitizzo una organizzazione criminale non legata al territorio, e le sue operazioni ed attività, disegnandola come realtà esoterica invincibile implacabile, pericolosa , ingenerando artificialmente omertà e mantenendone la segretezza: Non era il sistema, non era la Rosa rossa. E' un apparato deviato e segreto che ha "esaurito " il suo ruolo tattico, e non lo sa, lo teme solo, confusamente, e confusamente ormai agisce. Liberiamo l'Italia. LA GRANDE DISCOVERY IL CASO PAOLO FERRARO E LE SORTI DELLO STATO. La grande discovery, un'inchiesta circostanziata e corredata da un concreto impianto probatorio attraverso cui si delinea il quadro di una occupazione sistematica dei gangli vitali delle istituzioni da parte di organizzazioni deviate incistate nel cuore dello Stato e nelle sue articolazioni. Ruoli, metodologie, strumenti e tecniche vengono messi a nudo così come messi a nudo protagonisti e una dimensione strategica ignota prima. Il golpe scientifico ed il ruolo della SUPER-GLADIO ed i collegamenti internazionali necessari emergono dettagliatamente. IL CASO PAOLO FERRARO utilizzato come pietra di paragone, strumento di analisi con prove e passpartout alla conoscenza dei sedimenti del vero potere sotterraneo che tiene parzialmente in pugno Repubblica e i tre poteri dello Stato, proprio in quanto il magistrato noto e stimato fu attenzionato e "diagnosticato" sin dal 1992 come un pericoloso potenziale "successore" troppo capace, indipendentemente e rigoroso per non essere fermato, accerchiato, gestito ed infine ( a scoperte avvenute) sottoposto al tentativo di distruzione più eccellente che sia a noi noto. Il CDD (Comitato Difendiamo la Democrazia) indica tappe e strumenti di un apparato criminale che può essere fermato ora che sono individuati proprio i segmenti anche istituzionali e normativi che ha posizionato in un ventennio ed oltre di marcia sotterranea, e che ne è plasticamente raffigurata già una prima nomenclatura di vertice. La partita si gioca sensibilizzando le quote residue degli apparati legali e non deviati dello Stato e se così non fosse avremmo già perso in partenza, combattendo contro un apparato illegale che ha assommato la forza dello Stato deviata, la forza militare anche internazionale, la forza criminale della grande criminalità organizzata, la potenza degli apparati psichiatrico sociali magistratuali costruiti sotterraneamente per venti anni e di metodologie tecniche e attività di controllo su vari piani frutto della “intelligence” internazionale, mentre tutti guardavano, abbindolati, al gioco della politica visibile. A ciò si aggiunge la potenza intrinseca del capitalismo finanziario nonchè infine la FORZA OGGETTIVA DISTRUTTRICE DELLA CRISI STRUTTURALE DEL CAPITALISMO, almeno nell’anziano occidente in particolare mediterraneo, ad oggi. Il nuovo progressivo regime totalitario a copertura pseudo democratica che va macinando diritti libertà e sicurezza sociale, e squinternando valori società e altro, si ferma solo chiamando a raccolta tutte le risorse sociali, statuali ed internazionali, su una analisi completa e chiara e su proposte e priorità conseguenti.

Ascolta il video su “Vera Tv”. Si parla anche del luogotenente De Cicco. Si parla del luogotenente dei Carabinieri De Cicco, in gravissime condizioni all’ospedale per un brutto incidente. E’il quarto episodio che De Cicco subisce. Le telecamere avrebbero permesso di vedere che contro l’auto di De Cicco si è schiantata in contromano un’altra vettura. Commenta Paolo Ferraro: Imposimato tace imbarazzato su Paolo Ferraro, vicende denunce e contesti, e racconta che tra MD e Falcone vi era mero dissenso su mera questione istituzionale strategica, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, tra l’altro senza neanche spiegare perchè Falcone voleva una maggiore garanzia di giurisdizionalità .. VERGOGNA. Chi ha l’ardire di raccontare che vi era mero dissenso tra Falcone e la nomeKlatura di MD e che il tema era “la separazione delle carriere” …fa una operazione “amplificatrice di false versioni che hanno gestito la copertura della guerra grave e sotterranea in atto dalla seconda metà degli anni ottanta. Una operazione pertanto semplicemente di sviamento ed occultamento...sul fronte protetto interno della vera supermassoneria di apparato … E lo fa mentre era assente allora e non conosceva…

Eppure Imposimato lo conosciamo con una veste diversa.

Quando il giudice diventa complottista…, scrive John B su “Giornalettismo. Ad alimentare il circo delle teorie complottiste ci si mettono anche i magistrati… Ferdinando Imposimato è uno di quei magistrati che hanno legato il loro nome ad alcuni dei più grandi (se non grandi discussi) misteri della storia italiana degli ultimi decenni. E’ stato responsabile dell’inchiesta giudiziaria per il tentato omicidio di Papa Wojtyla, per il quale fu arrestato Ali Agca, sospettato di aver agito per conto di servizi segreti esteri che volevano togliere di mezzo il papa che stava mandando a rotoli il Patto di Varsavia e la Cortina di Ferro. Prima ancora aveva diretto le indagini sul rapimento di Aldo Moro ed ha preso parte – sempre in qualità di magistrato – a importanti inchieste sugli affari di mafia. Da ultimo ha detto la sua sul caso della sparizione di Emanuela Orlandi, un altro mistero che chiama in causa terribili intrecci tra Vaticano, servizi segreti italiani e stranieri, mafia e banchieri. Adesso Imposimato è un avvocato, nonché presidente aggiunto (onorario) della Cassazione. Tra le tante cose di cui si è occupato gliene mancava una: gli attentati dell’11 settembre 2001. Ma ha rimediato con un annuncio che sta già facendo discutere Web e media. Imposimato sostiene che la CIA sapeva in anticipo degli attentati e non ha fatto nulla per evitare che accadessero. Di più: secondo Imposimato i grattacieli del World Trade Center erano infarciti di esplosivi preposizionati che ne causarono il collasso. La teoria complottista della demolizione controllata delle Twin Tower e dell’Edificio 7 è una tra le più datate e diffuse storielle messe in giro dopo l’11 settembre, ancora oggi cavalcata da una nutrita schiera di sostenitori dell’auto-attentato. In Italia è sostenuta da Giulietto Chiesa (giornalista), Massimo Mazzucco (regista e fotografo), Maurizio Blondet (scrittore), Dario Fo (attore), Franco Cardini (storico medievale), giusto per citare quelli più conosciuti. Negli Stati Uniti la tesi della demolizione controllata è abbracciata da Steve Jones (fisico nucleare), David Ray Griffin (teologo), Richard Gage (architetto) e una innumerevole schiera di altri personaggi che fanno da contorno. Inutile dire che dopo dieci anni di teorie di ogni genere (l’ultima è quella dell’utilizzo di un esplosivo “spalmabile”, derivato da un composto chiamato nano-termite) nessuno è mai riuscito a produrre uno straccio di prova a sostegno di queste fantasie. Imposimato sembra convinto di poter ribaltare la situazione e di riuscire a dare “dignità giuridica” alle teorie complottiste, portando il caso diritto davanti al Tribunale Internazionale dell’Aja. Almeno questo è un elemento di novità: finora i complottisti si erano guardati bene dal rivolgersi ai giudici nonostante affermino da dieci anni che le prove del complotto sono schiaccianti ed evidenti (infatti le hanno trovate strimpellando sui tasti del PC e navigando sul Web). Vedremo come va a finire, considerato che la comunità scientifica (quella vera) non solo non ha alcun dubbio sulla responsabilità di Al Qaeda ma ha anche prodotto fior di documenti che spiegano le dinamiche dei collassi attribuendole alle caratteristiche intrinseche del materiale strutturale (acciaio) e all’azione combinata degli impatti e del calore sviluppato dagli incendi. Né va sottaciuto che un vero e proprio processo c’è già stato: il processo Moussaoui (il cosiddetto 20° dirottatore) ha analizzato ogni particolare relativo agli attentati, comprese le indagini dell’FBI e le segnalazioni della CIA, senza riscontrare alcuna responsabilità di natura dolosa a carico delle autorità americane. Tra l’altro, gli atti delle inchieste ufficiali già hanno evidenziato che non tanto la CIA, quanto proprio l’FBI aveva elementi utili per individuare e rintracciare alcuni dei dirottatori (lo stesso Moussaoui, Al-Mihdhar, i fratelli Al-Hazmi) dopo il loro ingresso in USA, ma gli investigatori ebbero le mani legate dal sistema di garanzie procedurali previste dall’ordinamento giuridico americano (circostanza che ha contribuito non poco alla stesura del controverso Patriot Act). Addirittura uno degli agenti dell’FBI che lavoravano sulle tracce di quei terroristi inviò un messaggio profetico ai suoi colleghi: “Qualunque cosa succeda, un giorno qualcuno morirà, e procedure o meno la gente non capirà per quale ragione non siamo stati più efficaci e non abbiamo dedicato ogni risorsa disponibile per affrontare questa minaccia. Speriamo che la Sezione Legale dell’FBI vorrà difendere questa decisione, specialmente nel momento in cui si saprà che a Osama Bin Laden, la nostra più grande minaccia, sono applicate tutte le garanzie giuridiche”. La teoria di Imposimato, secondo cui la CIA non informò l’FBI, è quindi sbagliata già in premessa. La cosa curiosa è che tutto questo è scritto nero su bianco sul Joint Inquiry, il rapporto definitivo dell’inchiesta condotta dal Congresso americano sull’operato dei servizi di intelligence e di contro-terrorismo con specifico riferimento al fallimento nel prevenire gli attentati dell’11 settembre. Questo rapporto ha preceduto il ben più noto 9/11 Commission Report ed è di gran lunga più importante perché mette a nudo tutti gli errori e le manchevolezze del sistema di sicurezza anti-terrorismo degli Stati Uniti in quegli anni. Probabilmente nessun complottista lo ha mai letto, compreso Imposimato. Del resto chi volete che si metta a studiare un rapporto di 838 pagine? A leggere ciò che scrivono i complottisti, si capisce bene nessuno di loro ha letto nemmeno il 9/11 Report, che di pagine ne ha la metà. Non è nemmeno il caso di parlare dell’inchiesta del NIST o degli atti del processo Moussaoui: decine di migliaia di pagine e documenti. Purtroppo l’aspetto più triste della vicenda è la ricaduta sull’immagine e sul prestigio della magistratura, già notevolmente compromessa da altri episodi. A Imposimato (che di recente ha dichiarato che Emanuela Orlandi è viva e risiede in Turchia assieme ai suoi rapitori) si aggiungono le fantasiose teorie di Priore sulla strage di Ustica, a loro volta riprese recentemente da altri magistrati di rito civile, per non parlare delle sconcertanti “rivelazioni” del sostituto procuratore Paolo Ferraro su sette sataniche massoniche e poteri occulti che controllerebbero quasi ogni aspetto della nostra società. Ci sono almeno un paio di lezioni da trarre da queste vicende. La prima è che queste fantasiose teorie, sostenute anche da persone così “prestigiose”, finiscono per ipotecare la possibilità che informazioni serie e fondate riescano a emergere dal minestrone. La seconda è che la referenzialità di un individuo non è mai sinonimo di veridicità delle sue affermazioni. A quanto pare la paranoia del complottismo può colpire chiunque (anche se sembra manifestarsi con maggiore frequenza con l’avanzare dell’età anagrafica…) e qualsiasi valutazione non può prescindere dalla sussistenza di elementi oggettivi (prove documentali innanzitutto). In conclusione, non si può che rimanere estremamente perplessi e sconcertati, ove si rifletta sul fatto che troppo spesso le nostre vite e le speranze di fare chiarezza su vicende molto gravi sono affidate a persone che solo nel tempo rivelano abnormi tendenze paranoiche. Forse sarebbe il caso di implementare meccanismi che consentano di individuare per tempo certe anomalie, almeno per coloro che esercitano funzioni pubbliche così delicate.

Sono le 12.48. E' il 18 aprile 2011, un lunedì. Sul Pianoro di Colle San Marco, luogo di scampagnate e di giochi sopra Ascoli Piceno, un uomo si aggira disperato. Tiene in braccio una bambina e cerca sua moglie. L’uomo è il caporalmaggiore dell’esercito Salvatore Parolisi, la donna scomparsa è Carmela Rea, che tutti chiamano familiarmente Melania.

"Lo strano caso di Melania Rea" (edito da da Fivestore - R.T.I S.p.A e collana di una serie di Quarto Grado) è il primo libro su un mistero fatto di bugie, tradimenti, segreti. Un delitto che divide l'Italia.

Tutto parte da una misteriosa sparizione e dal successivo ritrovamento del cadavere. Da lì, da quel bosco, inizia uno dei casi più intricati, contraddittori delle nostre cronache giudiziarie, un giallo in cui tradimenti, segreti, bugie e sesso sfociano purtroppo in un finale orribile. La penna è quella attenta di un abile scrittore e cronista di nera, Antonio Delitala, giornalista professionista, saggista, che è mancato all’improvviso poco prima di veder pubblicata la sua opera. “Scrivere di un delitto non è motivo di morbosità. E' il desiderio di capire le cose, di scoprire l’umanità sofferente che li ha generati”. Particolari inediti, trascrizioni degli interrogatori, confessioni di Salvatore Parolisi (unico indiziato dell’omicidio di sua moglie) allo stesso Delitala, arricchiscono il racconto di questo giallo che è ancora un mistero assoluto della cronaca nera italiana. Lo Strano Caso Di Melania Rea non è dunque solo un triste eufemismo col quale appellare uno dei casi di cronaca nera più tremendi ed inspiegabili dell’ultimo anno. E’ una tragedia che porta a sondare i numerosi dubbi che l’opinione pubblica si pone sulle coincidenze e le contraddizioni del caso. Ma soprattutto è un libro in cui l'autore cerca di mostrare l’interiorità di Salvatore Parolisi, un Parolisi diverso e leggermente psicanalizzato da colui il quale era diventato suo speciale confidente, Antonio Delitalia appunto, un giornalista che si era appassionato al caso dell’omicidio Rea ed aveva da sempre portato avanti l’innocenza del Parolisi. Si mostra nel testo tutta la visione più sofferente di un Parolisi che ha vissuto barcamenandosi tra due storie incompatibili, quella con la moglie e quella con l’amante. E, tra sogni premonitori ed incubi nei quali rivede il volto della moglie, Parolisi non sembra chiarire i punti ancora oscuri di questa vicenda. Ed è proprio questo non saper spiegare o non voler spiegare a rendere poco credibile la sua innocenza.

"Scarsa sensibilità per il dolore di una famiglia che ancora non si capacita della perdita di Melania", spiega l'avvocato Mauro Gionni per esprimere il proprio disappunto circa l'iniziativa dei giornalisti Ilaria Mura e Antonio Delitala. Questi ultimi hanno infatti realizzato il progetto di pubblicazione del volume "Lo strano caso di Melania Rea", in cui si narra delle vicende relative all'omicidio della giovane donna di Somma Vesuviana scomparsa il 18 Aprile e ritrovata accoltellata dopo due giorni nel Bosco delle Casermette in zona Ripe di Civitella. Il rappresentante legale di parte dei Rea ha chiarito che il libro è "una pubblicazione inopportuna, considerando che le indagini sono ancora in corso, e che - sostiene l'avvocato - contiene solo riferimenti ad atti parziali, frasi mai dette, o comunque riportate non fedelmente di agenti, avvocati, e altri.

L'uomo, secondo quanto riferito dai colleghi del caporalmaggiore, mentre amici e parenti cercavano la povera Melania, trascorreva le sue ore in caserma. Gli stessi colleghi hanno suggerito a Parolisi: "Forse tua moglie aveva una relazione con un altro uomo, forse è scappata con un altro". I militari, peraltro, alle forze dell'ordine nel corso di un interrogatorio hanno riferito che Parolisi tra il 18 e il 20 era molto preoccupato in parte per la scomparsa della moglie, ma soprattutto per la possibilità che le recenti vicissitudini potessero portare allo scoperto le relazioni extraconiugali che intratteneva con altre donne.

Nel corso delle indagini è stato sentito l'ex sostituto procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ferraro; il suddetto aveva portato avanti delle indagini sulle eventuali presenze massonico-sataniche entro l'ambito militare. Per dar credito alle testimonianze raccolte, l'uomo sarebbe stato sottoposto a due perizie psichiatriche che l'hanno identificato come individuo sano di mente. Tali accertamenti si sono resi necessari in quanto il Consiglio superiore della magistratura lo aveva sospeso per quattro mesi per presunta infermità mentale.

Secondo quanto dichiarato dall'uomo, le sue problematiche si sarebbero sviluppate in concomitanza con l'inizio di quel tipo di indagini all'interno del contesto militare nella caserma romana della Cecchignola. Ferraro, in presenza dei pm Davide Rosati e Greta Aloisi, ha dichiarato di aver visto una donna molto simile alla vittima in prossimità della Procura di Roma un po' di tempo prima della inspiegabile scomparsa. Non è ancora stata resa nota l'attendibilità delle dichiarazioni, ma tale avvenimento potrebbe trovar riscontro nella dichiarazione rilasciata da una amica di Melania, Imma Rosa, la quale aveva sostenuto che la donna dopo aver scoperto la relazione extraconiugale del marito con una collega di lavoro, aveva in un primo momento pensato al suicidio e successivamente pensato di procedere per via offensiva denunciando pubblicamente la storia dei due amanti.

Obiettivamente la denuncia avrebbe danneggiato a livello lavorativo tanto il marito della vittima, Salvatore Parolisi, quanto la sua amante, Ludovica Perrone. Quest'ultima avrebbe infatti riferito agli inquirenti di aver ricevuto minacce dalla vittima nel corso di una conversazione telefonica.

Unico indagato del delitto è il marito della vittima, il caporalmaggiore Parolisi, con l'accusa di omicidio. Intanto vi è un evento strano a danno degli investigatori. É un lavoro da esperti professionisti, ribadiscono gli investigatori: sono state prese di mira due colonne della magistratura e delle forze dell'ordine teramane. Il maresciallo ha condotto le indagini per tutti gli eventi criminosi avvenuti a Teramo. Il giudice ha esaminato il caso Enichem, l'omicidio Fadani e Rea.

Nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 novembre 2011 chi ha cosparso di benzina le auto lo ha fatto in modo per così dire professionale, professionisti che hanno operato sapendo esattamente cosa e come fare, ben conoscendo i possessori delle due macchine parcheggiate in via Colombo e via Brescia a Martinsicuro. Marina Tommolini, è stata giudice monocratico a Giulianova e Teramo prima di diventare giudice per le indagini preliminari. È stata anche pretore a Manfredonia, si è occupata di indagini importanti legate alla Enichem, e dell'omicidio Fadani, ed è anche il gip che si dovrà occupare del caso di Salvatore Parolisi. Il maresciallo Spartaco De Cicco è un uomo di spicco del reparto operativo provinciale dei carabinieri. Ha condotto le indagini su tutti gli omicidi degli ultimi tempi, dal caso Fadani a quello di Adele Mazza. Oltre che a vaste operazioni antidroga effettuate in provincia. Gli orari del doppio attentato si possono desumere dalle telefonate di allarme giunte ai vigili del fuoco: la prima alle 5.14, quando in via Brescia brucia l’Audi A4 del maresciallo De Cicco poi alle 5.35, l'allarme per l'incendio in via Colombo che interessa l’Audi A6 bianca del magistrato. I piromani hanno scavalcato il recinto di cemento cospargendo di benzina la vettura, immediatamente prendono fuoco carrozzeria e pneumatici. In seguito all'allarme giungono il prima possibile i vigili del fuoco da Teramo, Nereto e Roseto degli Abruzzi spegnendo il rogo, ma oramai le auto sono carbonizzate. Le indagini si concentrano nei fascicoli delle indagini tenute dal giudice e dal sottufficiale, si cerca anche un solo indizio che unisca i due attentati. L'unica cosa certa per adesso è il chiaro messaggio intimidatorio che è stato lanciato come una sfida alle istituzioni dalla malavita.

Un magistrato di Teramo e un ufficiale dell'arma di Teramo, che si occupano del caso Melania Rea, sono stati entrambi vittime di due attentati incendiari ai danni delle loro vetture, realizzati alle cinque di mattina del 20 Novembre. Pochi giorni prima era stata acquisita per tre ore dalla Procura di Teramo la testimonianza dettagliata del magistrato dott. Paolo Ferraro, in merito: alla denunciata "presenza di sette esoterico sataniche a partire dall'esercito; alle possibili connessioni e coperture; al coinvolgimento di magistrati, avvocati, e psichiatri arruolati; alle indicazioni relative alla inquadrabilità del fenomeno in un contesto più ampio, che lascia intravedere rapporti e intrecci tra massonerie, satanismo, poteri deviati, aldilà delle correlazioni con il "caso" Melania Rea. E sono stati depositati dati e banca dati che illustrano altresì ascendenze internazionali con utilizzo di tecniche e strumenti elaborati in ambiti militari e dei servizi ". Intimidazioni a giornalisti, silenzio della stampa ufficiale e una miriade di piccoli fatti fanno da corollario, oltre alle intimidazioni e persecuzioni subite dal detto ultimo magistrato. Allontanato dal C.S.M. per una presunta e mai dimostrata "Infermità", il dott. Ferraro è il Pubblico Ministero che indagava su una organizzazione militare che coinvolgerebbe gli alti vertici del potere in massoneria occulta, pedofilia, sette sataniche. La reazione dei cosiddetti poteri forti nei confronti del P.M. non è tardata ad arrivare. Ma anche gli interrogativi.

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06272

Pubblicato il 17 novembre 2011 Seduta n. 637

LANNUTTI – Ai Ministri della giustizia e della difesa. - Premesso che:

il pubblico ministero di Roma, Paolo Ferraro, ha condotto in prima persona un’indagine su una presunta setta satanica, a cui avrebbero aderito anche alcuni esponenti dell’esercito, un gruppo segreto che si riunirebbe in eventi dove confluirebbero riti esoterici e banchetti a base di sesso e droga. Ad avvalorare questa pista ci sarebbero anche dei file audio che contribuirebbero a dissolvere qualsiasi dubbio sulla tesi del magistrato;

l’indagine di Ferraro potrebbe, a detta dello stesso, intrecciarsi anche con il delitto di Ripe di Civitella dove il 20 aprile 2011 fu ritrovata morta Melania Rea, moglie di un caporalmaggiore del 235° Reggimento Piceno;

successivamente il Consiglio superiore della magistratura (CSM), nella seduta del 16 giugno 2011, come si legge su “giustizia quotidiana.it”, ha deliberato di collocare in aspettativa per infermità, per quattro mesi, il pubblico ministero di Roma Paolo Ferraro. Il provvedimento è stato adottato con una procedura d’urgenza, motivata dalla asserita gravità ed attualità dell’inidoneità del magistrato ad adempiere convenientemente ed efficacemente ai doveri del proprio ufficio»;

dopo la decisione del CSM di sospenderlo per quattro mesi dal servizio per gravi motivi di salute, il magistrato decide di rendere pubblica la sua vicenda cominciata quando nel 2008 andò a vivere nella città militare della Cecchignola, a Roma;

pertanto ad oggi Paolo Ferraro rimane sospeso per quattro mesi per motivi di salute, nonostante lui si dichiari perfettamente abile e a suo sostegno ci siano diverse perizie mediche che lo certificano;

i difensori del pubblico ministero denunciano l’anomalia dell’azione del CSM e hanno presentato ricorso al Tar del Lazio per denunciarne l’illegittimità. In particolare gli avvocati Mauro Cecchetti e Giorgio Carta hanno espresso forti critiche verso il modus operandi del CSM nei confronti del loro assistito;

si legge sul sito sopra citato: “Il procedimento cautelare seguito dal Csm risulta non solo costellato di violazioni delle garanzie difensive, ma addirittura atipico, perché non previsto da alcuna norma. Non risulta fondato su alcuna perizia medica, se non una risalente al 2008 che, peraltro, attestava l’idoneità allo svolgimento di attività professionali anche complesse”. Un particolare alimenta ulteriori sospetti nei due legali: “Il Csm – hanno riferito gli avvocati – ha stranamente ritenuto ininfluenti le numerose perizie mediche di parte, private e pubblica del 2011, attestanti la specifica idoneità ed anzi qualità intellettuale del magistrato, ed ha ignorato una denuncia analitica e argomentata depositata in atti, che evidenzia fatti gravissimi a suo danno patiti dal 2009 in poi”. Il pubblico ministero Paolo Ferraro non ha mai avuto provvedimenti disciplinari di alcun tipo, mentre ha sempre avuto giudizi di ottimo rendimento, occupandosi di inchieste anche importanti;

considerato che la signora Milica Cupic, cittadina italiana, lamenta una serie di comportamenti quanto meno opinabili di organi della giustizia militare e civile in ordine a fatti da lei denunciati;

in più occasioni ed in data 4 ottobre 2003, la signora Cupic ha denunciato gravi fatti a sua detta ascrivibili a personaggi identificati e identificabili. In particolare riferiti al suo ex marito, generale a due stelle e dunque alta carica dell’Esercito italiano, che ella ebbe a denunciare già nel 1996 in relazione alla morte violenta della propria figlia e di un sottoufficiale dell’Esercito avvenuta il 3 febbraio 1986;

secondo quanto riferito dalla stessa signora Cupic ella avrebbe altresì avuto modo di segnalare come un alto grado della Guardia di finanza avrebbe favorito la promozione al suo ex marito. Tale personaggio sarebbe poi diventato Comandante Generale della Guardia medesima;

la Procura della Repubblica di Roma, dopo aver ricevuto l’esposto firmato dalla signora Cupic, lo avrebbe trasmesso al Procuratore Aggiunto, dottor Ettore Torri, come esposto anonimo, mentre, ad avviso dell’interrogante, ne risultava esattamente identificato il soggetto che lo aveva inviato;

tali denunce sono state archiviate, ma è evidente che in tal caso la signora Cupic avrebbe dovuto essere indagata per calunnia, cosa che non è mai avvenuta;

sembra per la verità che la denuncia della signora Cupic in merito alla morte del Sottoufficiale e della propria figlia siano state archiviate, giustificandole con il fatto che la signora sarebbe affetta da «sindrome delirante lucida» e che di ciò la procura militare, per quanto riferito dall’interessata, sarebbe stata informata nel 1996, in modo improprio dal Tenente Colonnello dottor Corrado Ballarini di Bologna. La Cupic ha avuto più incontri, di sua spontanea volontà con il Capitano psichiatra criminologo Marco Cannavici nel 1995 presso il Policlinico Militare Celio di Roma, il quale fece in effetti un rapporto al direttore del Celio pro tempore sullo stato psicologico della signora, nel quale tuttavia mai pronunciò la diagnosi che avrebbe portato all’archiviazione;

in data 15 gennaio 2005, la signora Cupic presentò alla procura militare di Roma una formale denuncia contro il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Giulio Fraticelli, per «omissioni in atti d’ufficio», in relazione alle denunce presentate nei confronti dell’ex marito ed alla documentazione a suo dire inviata al generale Pompegnani. Il generale Fraticelli avrebbe comunicato alla signora Cupic di aver relazionato al procuratore Intellisano, il quale, peraltro, in un incontro avvenuto con la Cupic il 7 dicembre 2004, negò di aver mai ricevuto alcuna cosa;

della denuncia di cui sopra esiste traccia nella lettera che la Procura militare della Repubblica presso il tribunale militare di Roma ha inviato allo studio legale Lombardi in data 16 maggio 2005, (Numero 8/C/04INT «mod. 45» di protocollo) a firma del Procuratore Intellisano;

nel dicembre 2004 la Cupic ebbe a presentare una denuncia alla Procura Militare contro il Tenente Colonnello Ballarini inviandola al A.G. Maresciallo Cervelli;

considerato infine che la sospensione del dottor Ferraro, improvvisamente ritenuto inadatto ad adempiere convenientemente ed efficacemente ai doveri del proprio ufficio, appare all’interrogante di dubbia legittimità, si chiede di sapere:

di quali informazioni disponga il Governo sui fatti esposti in premessa;

quali iniziative di competenza intenda adottare.

Intervista a Paolo Ferraro, magistrato sospeso misteriosamente dal CSM. Su Agenzia Stampa Italia

Salve e benvenuto. In queste settimane, il caso mosso intorno al nome del Magistrato Paolo Ferraro ha lasciato esterrefatta la pubblica opinione. Come rivelato ai microfoni di SkyTg24, Lei sostiene di aver riscontrato in prima persona, durante il Suo periodo di residenza presso la cittadella militare della Cecchignola, comportamenti ed attività “non normali”, scoprendo un mondo “sotterraneo, sconosciuto, poco chiaro, ambiguo, fumoso”. Attenendoci chiaramente ai limiti imposti dal segreto istruttorio, può dirci più nel dettaglio cosa ha scoperto attraverso le sue indagini?

Sporsi a suo tempo nel Novembre 2008, una Denuncia immediata, avendo proceduto ad un primo ascolto di registrazioni audio relative a sei mattine e due pomeriggi, registrazioni che effettuai avendo acquisito una serie di elementi che lasciavano sospettare una “situazione ambientale” inquietante. Ebbi dichiarazioni conformi che la disegnavano a grandi linee, e feci ascoltare l’audio sia ad un ufficiale di P.G. particolarmente qualificato, che ad una psicologa incaricata tramite avvocato che ritenevo di fiducia, psicologa cui avevo conferito il compito di un sostegno esterno e affiancamento, ovviamente alle persone da me ritenute vittime dirette o indirette. La qualità dell’audio non era ottimale, anzi era mediocre, sicché indicai subito la necessità di procedere ad elaborazione del volume ed ad un attento ascolto tramite programmi adeguati. Sia l’Ufficiale di P.G., a titolo di amicizia e stima personale, che la psicologa, vagliarono la evidente anormalità della situazione ed anzi quest’ultima in un ascolto durato più di due ore e mezza fornì valutazioni, preoccupate, mentre l’Ufficiale di P.G. parlò di un fenomeno collettivo complesso e allarmante. Dall’ascolto attento emergevano attività già indicate nella conferenza, ma più in particolare la possibilità di individuare uso di sostanze, tecniche o procedure verbali a prima vista inquadrabili come volte al condizionamento dei soggetti che li ricevevano, ma soprattutto un contesto veramente anomalo con ingresso di numerose persone di varie età, senza suonare prima, ed utilizzando chiavi in loro possesso ed una posizione di soppesabile assoggettamento della persona che abitava nell’appartamento. Il tutto secondo una analisi fonica poi progressivamente approfondita da me e da un perito fonico, cui diedi il solo incarico di trascrivere quanto emergeva dalla sola prima registrazione. Comunque alcune frasi apparivano curiosamente pronunciate dagli astanti con tono metrico cadenzato o musicaleggiante, in un paio di casi per fonemi riconducibili a linguaggio “medievalistico”, e colpivano altresì alcune frasi tipiche sintetiche espresse come comandi brevi, cui di norma le risposte erano un assenso implicito ovvero dei “si” che colpivano per atonia ed inespressività. Tra i comandi ricorrente una espressione “nessuno vi è adesso” ovvero “se andiamo via non c’è nessuno”, ovvero “ dobbiamo apparire, dobbiamo riapparire”, ma l’elenco sarebbe lungo. Il contesto sembrava ad un ascoltatore inesperto come io ero farneticante, torbido, non riconducibile ad esperienze ordinarie. Anche le modalità di interazione verbale dei soggetti erano talmente inusuali, talvolta cupe, e vocalmente atipiche da lasciare interdetti. Tutto ciò non fu sentito dalla P.G. incaricata. Ma vi erano complessivamente nelle registrazioni più di dieci tra adulti, maschi e donne, e almeno quattro non adulti. Almeno otto i nomi pronunciati. Nelle registrazioni “per decreto” emergevano “frasi, parole e rumori riconducibili alla normale attività quotidiana di una persona all’interno della propria abitazione”. E la persona autrice dei racconti, ma assoggettata, negò poi tutto. Nessuno gli contestò quello che si sentiva. Ma io avevo altri accertamenti fatti, alcune registrazioni di telefonate o colloquio tra presenti, sms ed e-mail utilmente valutabili, feci accertamenti ricordando particolari a suo tempo raccontati, e, dopo l’archiviazione del procedimento, rimasto sbalordito, elaborai le basi audio potenziandone il volume ed estrapolando circa 45 frasi e contesti divisibili sulla base di una precisa griglia logica di classificazione. Non posso dire altro, oltre che a suo tempo solo alcuni amici miei ascoltarono e mi confermarono l’ascolto mediante adeguato strumento audio. Feci una parziale discovery con gli “interessati” e come mi era successo nel Gennaio del 2009 accadde un qualcosa, uno strano incendio sul terrazzo della mia casa in villetta che mi spinse ad andarmi a lamentare della circostanza con l’ufficio mio, che mai mi aveva ascoltato direttamente, né aveva valutato in alcun modo la massa del materiale di prova o indiziario da me raccolto. Il giorno dopo, trasecolando, subii una proposta di TSO eseguita a tempo di blitz in forma coattiva, in assenza di ogni presupposto di legge formale e sostanziale. Quanto segue è anche oggetto di procedimento penale, solo poi scopersi di rapporti intrecciati a mia totale insaputa e alle mie spalle e del ruolo di uno psichiatra che aveva preparato per lo strumento alcuni miei parenti in rapporti comprensibilmente complessi con me. Oggi so che modalità, tempistica, organizzazione e metodi hanno clamorose conferme anche in clamorosi precedenti, basta documentarsi. Ad oggi molte persone hanno valutato, condiviso valutazioni e pubblicato articoli coraggiosi, fedeli e suggestivi per la suggestività della storia, su internet, nel silenzio assordante di una certa stampa cartacea ufficiale.

Se fosse confermato un simile quadro dei fatti, questo sconvolgente scenario esoterico potrebbe allargarsi anche ad altri ambienti militari ed è pertinente ipotizzare dei collegamenti internazionali con simili organizzazioni “deviate” nel resto del mondo?

Ero concretamente a conoscenza di viaggi a nord, e verso Napoli. Del pari di una possibile forma, apparenza politico–militante del gruppo, della presenza ragionevole di ufficiali, alcuni dei quali individuabili foneticamente o perché da me osservati, della presenza tra essi di un uomo dalla voce autorevole arrogante la cui attribuzione a persona è possibile tramite un quadro indiziario concreto e riscontrabile. Fatti concreti, elementi verificabili, non altro. Incredibilmente quando, uscito da un silenzio costretto, raccontai di fatti, contesto, conseguenze patite, trovai un atteggiamento di assoluta volontà di non ascoltare. Fatti precisi indicati sarebbero diventati “frasi criptiche”, “allusioni incomprensibili”, o giudizi “sommari” di assoluta “inverosimiglianza”. Chi li ha pure riportati davanti al CSM, che ha fondato su tali giudizi un provvedimento grave di sospensione cautelare, a fronte di statistiche ineccepibili e numerose certificazioni di sostanziale perfetta salute, non ha tenuto conto di chi fossi, della mia storia, delle mie note capacità, della circostanza peraltro a loro non nota, che era stato depositato un memoriale analitico, chiaro e riferito a fatti oggettivi in una Denuncia a Perugia. La situazione derivatane è assurda, ma presagisco molto di più. È tutto quello che mi è accaduto dal 2009 in poi, pressioni, intimidazioni indirette, inviti ripetuti a tacere, e gli eventi dal Marzo ad oggi che hanno squarciato ulteriori veli. In particolare è vero che io ho notato una donna talmente tanto simile a Carmela Rea in un orario non d’ufficio nei corridoi della procura di Roma, da farmi affermare ancora oggi che era lei o potrebbe essere una sosia e comunque nessuno mi ha mai detto chi fosse, perché fosse accompagnata ad un colloquio riservato alle 19 di sera. Alcuni articoli su internet lanciavano ipotesi parallele alle mie rilevazioni, in Roma, ma soprattutto su internet venne fatto il nome di un alto Ufficiale dell’Esercito e qui debbo fermarmi.

Il provvedimento che ha più lasciato interdetti è stato indubbiamente la sospensione per un periodo di quattro mesi, stabilita dal CSM lo scorso 16 giugno 2011, ufficialmente “per gravi motivi di salute”. Come spiegate questa decisione e quali saranno le principali armi giuridiche cui ricorrerete per opporvi alla decisione?

La decisione, purtroppo si spiega da sola per abnormità, atipicità, essendo carenti entrambi i requisiti rigorosamente chiesti per un provvedimento di dispensa dal servizio. Ma intendo precisare che in casi del genere disinformazione, assenza di conoscenza di dati reali e presunta attendibilità di indicazione fornite da vertici di uffici, o da presunti autorevoli soggetti con responsabilità “politiche” tra i magistrati può avere influito. Il provvedimento allinea documenti, che risultano oggettivamente e criticamente essere destituiti di fondamento, allegando indizi concreti, prove documentali e informazioni ignote al CSM. Quello che colpisce è che sembra che nulla sia accaduto, tutto viene inanellato lasciando fermi, errori valutativi, disinformazioni su fatti precisi. Ma agli atti della commissione è stato depositato un memoriale approfondito, in copia, neanche letto, sembrerebbe. Ma continuo ad avere fiducia che fatti e dati verranno realmente approfonditi. Se mancherà l’approfondimento necessario, ne potremo trarre varie altre conclusioni. In questa vicenda è a me apparsa evidente una particolare “collocazione” di due magistrati e ho dovuto fornirmene una approfondita spiegazione, che si riverbera sul rilievo e sulla importanza generale dei fatti. Un probabile epicentro. Ma è proprio la magistratura a dovere indagare e valutare. E se non si indaga a fondo non si valuta e se non si valuta non si indaga. Ma se si colpisce chi ha valutato a fondo per conto suo, e ormai indirettamente tutti quelli che condividono valutazioni ed altro, i ragionevoli inquadramenti e le ipotesi accertabili si fanno prospettive concrete. Inquietanti, e perciò io chiedo al CSM di dissipare veli e dubbi e di vagliare fino in fondo, a tutela della immagine e credibilità dell’organo di autogoverno della magistratura.

Paolo Ferraro risulta essere, da più fonti, un magistrato integerrimo e molto stimato nel suo ambiente di lavoro. Dopo la sentenza del CSM, quali sono state le reazioni dei suoi amici e colleghi? Ha percepito degli improvvisi cambiamenti in alcuni dei suoi rapporti inter-personali?

Vi è stato sgomento, sbigottimento, incredulità, nei miei confronti, e preoccupazioni per me, per sé e generali: come starà, ammesso che stia male come dice il vertice dell’ufficio, ma se la vicenda è vera in tutto od in parte riscontrabile, se gli hanno fatto quello che ha poi denunciato, cosa può succedere anche a noi, se lo appoggiamo o se ci trovassimo per sbaglio in una situazione analoga?!. Ma lo stupore nasce da un prevalente meccanismo di autodifesa psicologica: non voglio, non posso credere, ho paura di credere e ragionare su questi fatti. Avete parlato mai con un malato terminale, che discetta di influenza non curata bene o di piccola bronchite, la speranza e la paura si tramutano in negazione psichica dei fatti, della realtà. Ma chi ha mai parlato di credere. Ho detto, sappiate, verificate ascoltate, valutate. La paura, per me, per la storia, per l’immagine dell’ufficio, per sé è per ora, prevalsa, ma nell’ambito ristretto e solo in parte. Non sono invece mancati abbracci, in bocca al lupo, affermazioni di profonda stima, da magistrati, avvocati e proprio da carabinieri che non lavorano a stretto contatto con me. La frase detta circa quattro mesi fa, senza preavviso, “noi stiamo con lei” e accompagnata da una duplice forte stretta di mano. Io un po’ sbigottito, come ha fatto a spargersi la voce, visto il cupo silenzio che circondava la vicenda?! Il tono ?! Di chi sa di che storia si tratti, e molti sanno, ritengo, della valenza generale della vicenda: un giovane brigadiere di una stazione CC, sapeva tutto ed alla mia occasionale mera battuta sulle UAV (unità di addestramento) ha fatto dei cenni inequivoci. So per certo che molti sanno, e molti anche senza avere un ruolo qualunque. E allora se di una vicenda strana, coinvolgente in apparenza solo due palazzine sanno in tanti, in varie parti, come può essere un fatto solo locale? Non lo è, ragionevolmente, e molto dipenderà dalle indagini di Ascoli Piceno (e a Teramo un celebre processo ormai conclusosi in Cassazione sull’esercito bianco, a Roma un procedimento di fatti e luogo omologhi, del 2000, e altri avvocati stanno raccogliendo le tracce generali nella recente storia giudiziaria in merito a circostanze che sembrano rinforzare la lettura unitaria del fenomeno).

Questa vicenda è appena agli inizi e la battaglia che si appresta ad affrontare potrebbe non essere delle più semplici. Nella rete, molti cittadini ed una parte dell’informazione non-mainstream si sono stretti intorno a lei, mostrando grande attenzione e stima per la sua storia. Quali sono le aspettative e le speranze di Paolo Ferraro, sia come magistrato sia come uomo?

Verificare e capire, allargando conoscenze e raccogliendo sensibilità e disponibilità. In fondo si tratta solo di una struttura a base di setta, di gruppi di militari, di impossibilità di accertare, di un magistrato della capitale sottoposto a TSO, e su tutto il resto “trasversali dubbi”…un polpettone saporito non addentabile agevolmente, ma siamo a dieta, il cuoco è un “visionario”, meglio non fare indigestioni. I curiosi che credono alla democrazia ed ai suoi valori però non la pensano così.

LA VICENDA DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO. PROVA DEL GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK. Di Marco Attard. Era il 24 novembre del 2008 quando il magistrato Paolo Ferraro denunciò episodi avvenuti tra l’8 ed il 18 novembre nell’appartamento situato nella città militare della Cecchignola dove conviveva da maggio dello stesso anno con donna, moglie separata di sottoufficiale dell'esercito impiegato allo stato maggiore della difesa, a sua volta presentatagli (reiteratamente ) da magistrato distaccato presso il Ministero degli Esteri ufficio legislativo.(le circostanze di contorno ma anche di contenuto sono state già spiegate più volte. Per mezzo di registrazioni audio condotte privatamente dallo stesso Paolo Ferraro (allertato da esplicita richiesta di aiuto da parte del figlio minore della signora) si evince che quando egli non era presente nell’abitazione della Cecchignola entrava in azione un gruppo composto da sottoufficiali militari abitanti nel palazzo e nel quartiere, con lo svolgimento di attività anomale coinvolgenti donne, bambini e la particolare presenza di bambini ROM. La procura ottenne la archiviazione della denuncia esattamente tre mesi dopo mentre nel frattempo il dott. Ferraro veniva circondato da alcuni colleghi della Procura di Roma (incluso l’allora procuratore capo Ferrara) i quali con varie pressioni più o meno violente lo invitavano a non approfondire la vicenda scoperta. Il 23 maggio del 2009, sette mesi dopo la denuncia depositata e archiviata dalla Procura di Roma, il magistrato Paolo Ferraro che invece stava approfondendo i fatti e si apprestava ad una denuncia del tutto, subisce un sequestro di persona venendo prelevato presso la sua abitazione da una psichiatra, un medico, due agenti di polizia municipale e un’autista di ambulanza con tanto di infermieri, in un vero e proprio agguato concertato e in assenza non solo di qualsiasi presupposto ma altresì di qualsiasi provvedimento formale. Media e complottistoidi parlano di un "TSO ingiusto" ma fu un solo un vero e proprio sequestro di persona (in quanto mancavano tutte le formalità necessarie per configurare un TSO oltrechè i presupposti di fatto) organizzato con urgenza a causa dei gravi fatti denunciati dal magistrato Paolo Ferraro che dal 2011 poi verranno resi pubblici dallo stesso con ulteriori particolari sconosciuti al pubblico. Dal sequestro di persona si passa ad un tentativo di eliminazione fisica del magistrato. Infatti, ad una persona mentalmente e fisicamente sana come il dott. Paolo Ferraro viene impostata la somministrazione di un antipsicotico dal nome “Risperdal”, un neurolettico molto forte che inibisce i collegamenti chimici tra le sinapsi (intelletto). La psichiatria deviata (ovvero la quinta colonna tavistockiana) sa benissimo che il risperdarolo somministrato ad una persona sana può danneggiare la complessa rete di fibre nervose che regolano il controllo motorio, provocando rigidità muscolare, spasmi e un abbassamento dei globuli bianchi. Come pure è consapevolissima del fatto che il risperdarolo somministrato ad una persona sana può creare una perdita di coscienza causata dalla riduzione di flusso sanguigno al cervello oltre che portare infiammazione cardiaca e del pancreas (potenzialmente letale). Ma in quel momento la parola d’ordine che la quinta colonna sotterranea faceva passare ai propri membri presenti nella magistratura e negli ambienti sanitari era: “bisogna eliminare il magistrato Paolo Ferraro”, diventato troppo scomodo. Immesso nel perverso meccanismo del trattamento psichiatrico attraverso un sequestro di persona privo dei requisiti formali, ma impossibilitato a ribellarsi al ricovero in quanto qualsiasi reazione interpretata come “sintomo di patologia in atto” avrebbe fornito l’alibi per regolarizzare il trattamento, Paolo Ferraro ha dovuto suo malgrado sottoporsi a 9 mesi di tortura farmacologica. Finito l’effetto risperdal, la procedura Tavistock si inserisce ancora una volta con attività di pressione, minaccia diretta ed indiretta ed altre realizzate poi (taglio delle gomme del camper) proprio a partire dal momento in cui il dott. Ferraro riprende in mano vecchie e nuove prove che gli serviranno a capire ancora più a fondo ciò che gli era successo negli ultimi vent’anni della sua ben più che onorata carriera. Guardando alla sua storia personale e professionale, Ferraro riconosce che la Quinta Colonna all’interno della Procura di Roma lo attenzionava già dal 1991, anche perché era il magistrato più brillante, capace e creativo (ha ideato un programma per la gestione integralmente automatizzata delle attività procedimentali denominato “ATZ” che consentiva di gestire agevolmente circa 12.000 procedimenti penali l’anno senza intervento umano): quello che si mette in luce in un ambiente di lavoro piatto e con l’altissima probabilità di aver rotto dinamiche di clan molto chiuse, tipiche della quinta colonna sotterranea. Vent’anni di metodiche di infiltrazione che hanno letteralmente distrutto e interferito rapporti familiari e sociali intorno al magistrato (allora ignaro di un’attività pianificata a suo danno) che con personalità solida andava avanti addirittura sereno nonostante quello che gli capitava intorno. Il nuovo assalto, dal 2005 in poi, dopo la grande inchiesta OIL FOR DRUG, organizzata gestita e portata a termine dal dott. Ferraro con sistemi informatici avanzati ed approntata in soli sei mesi, con 137 indagati, centinaia di intercettazioni, che scopre il doppio fondo del mondo dello sport amatoriale e del doping. Uno snodo essenziale anche per apparati e massonerie coperte. Ciò che è stato fatto al PM Paolo Ferraro è la sintesi di ciò che è il progetto Tavistock e anche delle varie tecniche di analisi dinamica manipolazione e gestione delle vite individuali e degli organismi associativi, istituzionali e sociali: strumenti usati programmaticamente ed operativamente da servizi ed apparati deviati per le attività di infiltrazione e governo ombra delle istituzioni. Studiare attentamente la vicenda del PM Paolo Ferraro significa quindi avere la prova che il progetto Tavistock (con derivati progetti di analisi e governo delle dinamiche individuali e sociali) è attivo sul nostro territorio con le sue tecniche utilizzate operativamente da servizi ed apparati per incidere anche sui tessuti istituzionali degli Stati. La infiltrazione mediante il Tavistock come metodologia di attività elettiva fu proclamata dal direttore medico dell’omonimo Istituto della fondazione Rockfeller, il militareJohn Reese, sin dal 1949/1950: obiettivo arrivare al governo delle classi mediche e della magistratura negli altri stati (il golpe scientifico!). Poi ci sono tutte quelle strani morti d’infarto di molti magistrati sicuramente non cardiopatici (ad eccezione della familiarità per il dott. Saviotti). Il 5 gennaio 2012 muore di infarto Pietro Saviotti, procuratore aggiunto a Roma. Era a capo del pool anti-terrorismo. Un infarto stronca Pio Avecone, procuratore aggiunto presso la Procura di Napoli. Il 25 luglio 2012 un camion si scontra frontalmente con una Land Cruiser che si dirige verso Otijwarongo in Namibia. I tre occupanti dell’auto muoiono sul colpo, tra loro c’è il giudice Michele Barillaro. Qualche settimana prima, il 9 luglio, il ministero dell’Interno aveva tolto la scorta a Barillaro, gip presso il tribunale di Firenze. In seguito, il 16 luglio, Barillaro aveva ricevuto delle minacce contenute in una lettera recapitata all’Adnkronos. Il giudice Barillaro si occupò tra l’altro del processo Borsellino ter. Il giorno successivo (26 Luglio 2012) moriva Loris D’Ambrosio di infarto fulminante senza che ne fosse disposta l’autopsia. Spariva così il custode delle suppliche di Mancino, imputato al processo di Palermo per i collegamenti mafia-Stato. Ed infine il 13 ottobre del 2012 il procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna muore a 61 anni per attacco cardiaco. Caperna era il responsabile del pool dei reati contro la pubblica amministrazione ed in questa veste coordinava le indagini relative a fatti su corruzione, peculato ed altri. Era titolare dei casi Fiorito e Maruccio. Caperna si è anche occupato dal caso Lusi, della vicenda della casa dell’ex ministro Scajola, dell’appalto nell’ambito dell’inchieste sul G8 della scuola Marescialli di Firenze, dell’indagine Parentopoli romana, del filone romano dell’inchiesta Parmalat, della presunta compravendita di senatori. Forse era scomodo anche perché conosceva bene l'esistenza dell’indagine Fiori nel Fango 2, poteva riconoscere e conosceva la portata della vicenda Ferraro e sapeva bene del contesto in cui erano state portate a termine le iniziative contro il magistrato. E poi c’è l’Italia dei capi cattivi e dei cattivi colleghi che sparsi in tutta la nostra penisola tentano di distruggere gli elementi brillanti ed eccellenti attraverso violenze verbali e morali, attraverso attacchi alla vita privata e vessazioni in genere. Il lavoro per le vittime accerchiate diventa un incubo e le vessazioni da parte di cattivi capi e cattivi colleghi una regola. Cattivi capi e cattivi colleghi che per aver abbracciato il progetto in tutta la sua essenza riescono a fare carriere d’oro (con stipendi d’oro) e veloci ma non per meriti o capacità ma per la destrezza di come utilizzano il modello. Il modello prevede che l’aggressione prenda avvio con una serie di episodi apparentemente casuali e scollegati. Poi però l’attacco si fa sempre più chiaro anche per le vittime designate, poiché dotate di grande intuito, intelletto e di conseguenza di una marcata sensibilità. Questo trova conferma dalle ricostruzioni dettagliate e suffragate da prove del dott. Ferraro. Poi ci sono le sue specifiche analisi politiche storiche, frutto del lavoro più generale del dott. Ferraro e del gruppo CDD (Comitato Difendiamo la Democrazia), che aprono gli orizzonti della storia alle nuove consapevolezze dei progetti reali, di élites reali per un dominio reale, che stanno distruggendo dalle fondamenta l'impianto costituzionale del nostro paese. E proprio nella e dalla vicenda, grazie alla intelligenza investigativa del dott. Ferraro, viene tra le tante una prova oggettivata ed incontrovertibile, diremmo unica per peso e intensità probatoria oggettiva in grado di svelare anche i moventi, di tali attività: " SESSANTA SECONDI SVELANO ATTENTAMENTE VALUTATI PIU' DI MILLE DOCUMENTI".

E, per una sintesi sempre a portata di mano: LA GRANDEDISCOVERY per punti essenziali e metodo. La semplice verità è che quello che ho scoperto e che mi ha portato a capire è successo a me ed in quanto tale (anche se vi sono cose simili successe a molti, selezionati per colpirli) solo a me... e la scommessa è stata dimostrarlo in todo ed in vitro facendolo rivivere integralmente in audio ed analisi. Dovete tutti aiutare me e voi a vivere l'esperimento reale e concreto che ho messo INTEGRALMENTE a disposizione ..perché ciò apre cervello cuore istinto ed anima. Il resto, analisi e tutto, viene da solo ... o si capisce solo con la integrale intelligenza di un reale NON PROPRIO rivivendolo anche interiormente come proprio. Solo così il sapere REALE OGGETTIVO scientifico si trasmette profondamente e realmente. Ecco perché la mia attenzione agli audio ed a vari aspetti emotivi descritti. LA GRANDEDISCOVERY E' UNA GRANDE SCOMMESSA, la prima della storia ... Questo è certo ...per tutti gli elementi e le realtà che vi confluiscono e per la intermediazione sui vari piani da me gestita e portata avanti. Entrare e capire, far entrare e far capire. Questo il compito collettivo primario, contrastando i disinformatori e le manovrette atte a cercare di togliere dimensione ed idea al tutto. Poi le analisi più storiche o sofisticate ed il progetto che stiamo costruendo.

Per i pigri inguaribili semplifichiamo qui: un magistrato (noto, impegnato e ancor più stimato nel mondo giudiziario romano) viene “messo in mezzo “con tecniche varie in stile servizi deviati, ma scopre sempre qualche minuto prima quello che non doveva scoprire e che svela un intero vaso di pandora coinvolgente anche mondi militari ed altri (oltre quello che gli accadeva vicino). Per tappargli la bocca, visto che continuava ad approfondire e capire, lo sequestrano con una attività costruita a tavolino dalla psichiatria deviata secondo i moduli dell'ancient Tavistock Institute (ti accerchiano, distruggono famiglie e situazioni personali e poi cercano di tombare il tutto compreso l'accerchiato). L'operazione non riesce per vari motivi, tra cui carattere coriaceo e speciale attitudini della vittima predestinata, così come falliscono i vari tentativi di inserire step e profili nella vita dello stesso magistrato, un po' ingenuo e puro ma tanto tanto odiosamente intelligente. Di fronte ad una valanga di prove montante cercano di delegittimarlo per la via della ignominiosa dispensa dal servizio, ma questa è talmente incongrua sul piano della nota e reale professionalità del magistrato che fanno l'ennesimo autogol. Non paghi perseguono la via del distruggerlo tramite la morte civile e l'infangamento e sinanche la nomina di amministratore di sostegno, dopo aver avviato lo strangolamento economico destituendolo dal servizio. Centinaia di conferenze, interviste e trasmissioni, dieci canali video, centinaia di migliaia di notizie e video in rete, la sua presentazione alle elezione come capolista al Senato in varie regioni e la crescita irrefrenabile della coscienza collettiva nonché il suo impegno politico e nuove e dettagliate denunce tutte arrivate a tutti i gangli dello Stato, fanno da contorno alle ulteriori ultime iniziative, sempre più caotiche, disordinate, confuse ed improvvisate a suo danno. Mentre si comincia a delineare concretamente una Truman Show story reale ma da leggenda, con tanto di rivelazione dà ascolto di tecniche di trattamento mentale, prove concrete verificabili da chiunque, in concreto, di attività criminali etc etc … siamo in attesa della giustizia, ormai tutta allertata...

IRENE SILVESTRI E LA TORTURA PSICO FISICA.

Mauro Munari intervista Irene SILVESTRI il 19 aprile 2013. “Ciao. Irene Silvestri è una persona normalissima ma.....C'è un MA grande come una casa che l'accompagna nella sua vita: è vittima, quasi fosse la protagonista di "The Truman Show" di una guerra elettronica che la vede interprete principale di uno show a sua completa insaputa. So che la cosa sembra assurda ma tant'è, questa è la condizione in cui si trova o meglio dice di trovarsi...ma io le credo!! E vedrete che ad ascoltarla, le darete credito anche voi!!”

Tortura Psico-Fisica: Crimini contro l'Umanità. Articolo pubblicato il 31 ottobre 2013 su "Italia Parla".

IRENE SILVESTRI- Insegnante di Educazione Tecnica in pensione - ROMA.

VIDEO 1: Pubblicato il 9 luglio 2015. MENTRE tramite telepatia artificiale Sentivo dire Dalla “centrale operativa” “COLPISCILA”, la mia telecamera di sorveglianza ha ripreso Il Raggio Che mi seguiva colpendomi Perfettamente. Un tecnico dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale l’ha definita “luce pulsante”. QUANDO SI VIENE colpiti si avverte stordimento e tachicardia.

VIDEO 2: Pubblicato il 9 luglio 2015. MENTRE in telepatia artificiale Sentivo dire Dalla “centrale operativa”: “Colpisci IL GATTO”, la mia telecamera di sorveglianza ha ripreso Il Raggio dell'arma ad energia diretta Che lo ha Colpito. Dalla PROIEZIONE SEMBRA abbiano sfruttato la scatola d’Alimentazione dell’impianto elettrico.

VIDEO 3: Pubblicato il 9 luglio 2015. MENTRE STO dormendo Ed Una mia amica sta rientrando in casa, la telecamera di sorveglianza riprende i fari della macchina parcheggiata Che si accendono da soli.

IL CONTROLLO MENTALE. Roma 28 Dicembre 2012.

Oggetto: Stalking parossistico, Diffamazione aggravata, Partecipazione illegale Grande Fratello, Tortura Psico-Fisica: CRIMINI CONTRO L’UMANITA’.

La sottoscritta Irene Silvestri nata il 24/09/1950a Roma dove risiede attualmente in Via dell’Assunzione, 75 dichiara quanto segue al fine d’INFORMARE gli organi Istituzionali competenti dei fatti che si sono svolti dal 1977 con particolare riferimento agli ultimi due anni e mezzo di CONTROLLO PSICO-FISICO.

Premessa: Questa lettera è un ATTO di DENUNCIA nei confronti di chi ha perpetrato e collaborato tali CRIMINI nel corso di 35 anni nei miei confronti e di quelli della mia famiglia e di veri amici che hanno subito conseguenze di diffamazione, perdita di lavoro, stalking e danni spesso ai limiti della morte.

Gli argomenti che verranno trattati si riferiscono ad un CRUDELE STALKING ORGANIZZATO e MANIPOLAZIONE MENTALE destabilizzanti della PERSONALITA’, dei RAPPORTI SOCIALI, LAVORATIVI, AFFETTIVI con DIFFAMAZIONE e LESIONE AGGRAVATA della propria IMMAGINE.

Sono testimone-vittima di un esperimento di stalking e manipolazione mentale da circa 35 anni con aggravamento dal 2010. Sono stata insegnante di Educazione Tecnologica per 21 anni e sono dovuta andare in pensione perché non ho trovato un medico competente ed in buona fede in grado di “scoprire” una tiroidite da intossicazione da amalgama (diagnosticata da una dott.ssa americana in 5’). Ho svolto la professione di psicoterapeuta per 10 anni che ho dovuto interrompere per mancanza di “segreto professionale” perché anche i pazienti venivano monitorati. Ho svolto per i restanti anni attività di arredatrice e tuttora faccio l’artista come risulta dal sito:sirionwave.it… ma sembra che qualsiasi cosa io faccia “dia FASTIDIO” a qualcuno di ALTO LIVELLO che non posso che immaginare follemente innamorato … o qualcuna patologicamente invidiosa … per dedicarmi tutta la sua vita !!!

Nel 2000 decido di separarmi da mio marito dopo 28 anni di matrimonio per motivi troppi lunghi da spiegare che sono probabilmente il fulcro delle mie troppo discusse scelte di vita. Ormai avevo deciso di vivere da sola “per sempre” perché mi ero accorta di essere “monitorata” già dal 1972 dopo un diverbio avuto con un medico che, svelatomi dal Tribunale dell’Ammalato, faceva parte della “cupola” quindi INTOCCABILE. Mi aveva detto:” Ti distruggerò la vita” e dopo soli due mesi mi sono accorta di essere “monitorata”. In pratica quando consultavo dei medici erano al corrente della mia vita “privata”, quando andavo “in giro” sentivo commenti sulla mia vita privata da cittadini normali, subivo scherzi di ogni genere soprattutto in casa, al rientro dal lavoro trovavo impronte non familiari sulla moquette, caramelle svuotate e ricomposte, ecc … (se ne accorgeva anche mio figlio già dall’età di quattro anni), commenti radio-televisivi inerenti la mia vita. Un intervento di laminectomia con resezione delle meningi durato 9 ore seguito dal coma e costato 15.000.000 di lire è stato definito da una nota ed infima trasmissione televisiva “un escamotage per andare in pensione” ed “i 15.000.000 del SILENZIO”. Di conseguenza una volta separata avevo deciso di non coinvolgere altri uomini nella mia vita. Quando un amico mi ha dichiarato il suo Amore gli ho raccontato subito la mia storia per onestà e rispetto prima che mi potesse solo prendere la mano nella sua. Lui probabilmente incredulo mi ha detto che non gliene importava niente, anzi mi avrebbe “protetto”. Dopo qualche mese di convivenza è ricominciata la stessa “persecuzione”: impronte non familiari sul tappeto di fronte alla porta, commenti di gente comune relativi alla nostra vita “privata”, stomachevoli in riferimento ad i nostri rapporti sessuali, oggetti strani che comparivano improvvisamente, altri che scomparivano, residui di cenere nel camino al ritorno a casa sicura che prima fosse “pulito”, escrementi nel water con la certezza che “prima” di uscire non ci fossero …Il tutto è accaduto ad Orte in provincia di Roma. Il mio compagno ovviamente assorbito dal lavoro e accecato dalla vigliaccheria, non voleva essere coinvolto in questa storia anzi mi ha consigliato di andare da uno Psichiatra senza offrirmi l’appoggio che mi aveva promesso il giorno che gli ho rivelato la mia “realtà”. Purtroppo non avevo prove per dimostrargli quello che succedeva e lui “non voleva vedere”. Un giorno al termine di un pranzo tra parenti ed amici – circa 10 – una mia amica francese mi ha chiesto se potevo regalarle una chiave sapendo che ne avevo molte inutilizzate e molto belle perché abitavo in una casa antica. Ne ho presa una e gliel’ho regalata. Mi ha chiesto se potevo farle un “pon-pon di setaarancione” e le ho promesso che l’avrei fatto. Dopo circa dieci minuti si è congedata ed è ritornata a casa che distava circa cinquanta metri dalla nostra. Il tempo di arrivare e casa e ricevo una sua telefonata in cui, sconvolta, mi chiedeva di andare da lei perché era successa una cosa “terribile”. Mi sono congedata dagli ospiti e sono corsa da lei. Mi ha subito portato al piano di sopra in cucina e sul tavolo c’era un “pon-pon di seta arancione”. Non c’erano segni di scasso, tutto era normale. L’ho invitata ad andare dai Carabinieri ma si è rifiutata dicendo che preferiva credere ai fantasmi. Tornata a casa ho raccontato il tutto al mio compagno che sicuramente spinto dalla “paura”, non ha voluto prendere in seria considerazione la gravità della situazione. E’ evidente che qualche radio ha lanciato un messaggio e nell’arco di cinque minuti qualcuno ha trovato o cucito un pon-pon ed un fabbro specializzato è entrato in casa. Il giorno dopo mentre ascoltavo una radio, che ovviamente non cito per motivi di cautela, tra una canzone e l’altra lo speaker ha detto: “Ringraziamo tutti i fabbri che collaborano con noi”. Che legame ci può essere tra una radio ed un fabbro???????? Un’altra volta ho sentito alla radio sempre tra una canzone e l’altra: “Facciamogli sparire tutte le stoffe blu”. Lì per lì la notizia è scivolata nella mia mente. Dopo qualche giorno in occasione di un matrimonio, sono andata a cercare una stoffa blu per cucirmi un vestito e non l’ho trovata. Ne ho cercata un’altra e non l’ho trovata e via via ho dovuto costatare che erano “sparite tutte le stoffe blu”. Un giorno sono andata a fare un fax in tabaccheria e mentre attendevo sono entrati due uomini che appena mi hanno visto hanno detto: “Guarda chi c’è. Ci porta fortuna”. Mi sono guardata intorno ma non c’era nessun’altro. Hanno chiesto i numeri da giocare alla signora che gli ha indicato un foglio appeso alla parete con scritto 50-51-52-53-54. Ne hanno giocati due per uno e non hanno vinto. Mi è rimasta la curiosità riguardo questo gioco ma avevo fretta e non avevo tempo per chiedere. Sono tornata a casa e mi sono messa al pianoforte a fare gli esercizi assegnatemi a scuola. Lo spartito era aperto e mi sono venuti i brividi quando ho visto che lo spartito era aperto sugli esercizi 50-51-52-53-54. La sera ho aperto lo spartito sugli esercizi 88-89-90 e il giorno dopo sono andata in tabaccheria. Sul foglio appeso alla parete c’erano i numeri 88-89-90. 1+1 ed ho capito che si giocavano i numeri del mio spartito di musica. Un giorno stavo facendo un lume e non riuscivo a trovare una base adatta. Un giorno tornando a casa ho trovato sul tavolo della cucina una base per un lume. Potrei raccontare decine di questi esempi ma al momento credo siano sufficienti questi. Ovviamente ho coinvolto il mio compagno chiedendogli di cambiare la serratura, di mettere un antifurto. Non ne ha voluto sapere. Gli ho chiesto di andare da un investigatore. Non ne ha voluto sapere. Gli ho chiesto di venire con me dai carabinieri. Si è rifiutato. L’unica cosa che sapeva “urlarmi”: “Sei paranoica … vai da uno psichiatra”. Tutte le sere la stessa storia. Io sono andata dallo psichiatra ma non per me ma per lui! Lo Psichiatra mi ha “freddato”. Primo mi ha detto: “E’ sicura che il suo compagno non sia coinvolto in questa storia???”… alla Truman show. Continuando:” Signora purtroppo lei ha capito cose che non doveva capire. Lei ha un grande intuito ed una forte intelligenza associativa”. Lasci il suo compagno. Lasci che maturi … forse un giorno capirà. Mi ha accompagnato alla porta congedandomi con una frase molto esplicita:” Signora si ricordi che siamo in epoca di Grande Fratello!” E’ evidente che anche lui fa parte del “giro”! Fa parte dei Cavalieri di Malta che sono i più accaniti sostenitori della “manipolazione mentale”. Sono rimasta da mia madre a Roma, in meditazione, per una settimana dopodichè sono ritornata a casa ed ho ripreso il discorso con il mio compagno per cercare di salvare un rapporto a cui tenevo veramente troppo. Non ha voluto assolutamente affrontare in alcun modo un colloquio costruttivo. Inoltre sapendomi “spiata”, non essendo un’attrice, mi trovavo in difficoltà ad avere “rapporti” sotto le telecamere e così non potendo pretendere da lui “la castità” l’ho DOVUTO lasciare. Ovviamente mi ha screditato agli occhi di parenti ed amici definendomi “Paranoica/Schizofrenica” e tutti l’hanno sostenuto visto l’assurdità della storia. D’altra parte non è facile comprendere ed accettare una storia del genere. Io da sola ho fatto la denuncia ai Carabinieri di Orte i quali mi hanno chiesto la conferma del mio compagno che non ne ha voluto sapere. L’unica che ha avuto il coraggio di presentarsi è stata la mia domestica che ha avvalorato i fatti da me denunciati perché anche lei ne aveva preso coscienza anche perché più volte ho addebitato a lei gli episodi di cui sopra. Sono comunque convinta che anche lei sapesse del “grande Fratello” in seguito a dei suoi strani comportamenti ma non ha avuto il coraggio di confessarmelo. Così sono ritornata nella casa paterna e ho ristrutturato la “cantina”, visto che mia madre non ha voluto offrirmi niente di meglio. Fra pianti, rabbia e lavoro ho costruito il mio “tempio della pace” dove poter “ricucire” il mio cuore “sfracellato”. Quando ho ripreso telefonicamente i contatti con i Carabinieri di Orte mi hanno detto che essendomi trasferita a Roma ero fuori dalla loro giurisdizione e se il mio compagno non avesse avvalorato la mia denuncia tutto decadeva … nel dimenticatoio. Così è andata. E’ un comportamento così assurdo da parte di una persona che ritenevo intelligente, che purtroppo mi capita spesso, come mi hanno messo “la pulce nell’orecchio” lo psichiatra e diversi amici, di pensare all’ipotesi di aver vissuto vicino ad una “comparsa” del “Grande Fratello”. Era ormai il luglio del 2009 quando ho completato i lavori e poco alla volta ho ricominciato a trovare la serenità nella speranza che il mio compagno mi raggiungesse … prima o poi. Dopo circa un anno che stavo a Roma incontrando per caso una docente di matematica dell’Università di Roma presso un centro di fisioterapia, nei momenti di attesa le ho raccontato la storia precedente a quest’ultima ma che fa parte dello stesso filone e, dopo ricerche “in sede” mi ha confermato che faccio parte di un gruppo di cavie dell’Università di Roma. “Hai a che fare con il DEMONIO”, mi ha detto “ non ci resta che PREGARE”. … ma è circa Settembre del 2010 quando mi accingo a pranzare “da sola”. Sono di fronte ad un invitante piatto con fettine di salmone e rucola quando sento una voce femminile che sembra raggiungermi dalla palazzina adiacente il mio giardino:

” Che fa?”

Un uomo le risponde “Mangia”.

Lei: “Che mangia?”

Lui: “salmone e rucola”.

Lei:”… e che beve?”

Lui: “birra”.

Nel pomeriggio mi trasferisco nel garage/laboratorio per dipingere un quadro e lei:

” Che fa?”

Lui: “Dipinge”.

Lei : “Che dipinge?”

Lui: “Sta passando l’oro su un quadro di fiori”.

Dopo poco ricomincia la “nenia”…

Lei: “Che fa?”

Lui:” Sta stirando”.

Le giornate vanno avanti cosi’, le notti altrettanto.

Lui arriva al punto che la sera quando vado al bagno mi ricorda: “Cambiati l’assorbente”. E’ esasperante convivere con una voce che assume il ruolo di un marito virtuale ossessivo. Non ci vuole molto ad associare il fenomeno e rendersi conto che “qualcuno” mi sta “monitorando”. Così riprende e “si esalta” l’incubo che ormai mi “perseguita” da oltre 35 anni. Fino ad oggi ne avevo preso coscienza ascoltando i commenti della gente che “incrociavo” strada facendo ma oggi ho la certezza di essere la “protagonista” di un “Grande Fratello” ILLECITO di cui troppe persone comuni, anche all’Estero, sono al corrente e seguono vampiristicamente e patologicamente dipendenti, attimo x attimo, anche di notte. Ne parlo al telefono con mio figlio che vive con il papà dal quale sono divorziata da ormai 5 anni. Quando mi viene a trovare durante il fine settimana possiamo constatare che lui non sente assolutamente le “voci”. Ne parlo con mia sorella, con mia madre, con il mio ex marito ma nessuno riesce a sentire queste “voci” al di fuori di me. Mi metto gli auricolari per ascoltare l’MP3 e le voci mi risultano addirittura esaltate. Comincio a provarle tutte. Mi metto dei tamponi di ovatta nelle orecchie ma è ormai constatabile che non ascolto con le orecchie ma “le voci” provengono dall’interno della mia mente. Mentre i miei famigliari prendono in considerazione l’ipotesi di una paranoia schizofrenica, io ho la certezza che “questi due “esistono REALMENTE soprattutto perché li sento conversare anche con il vicinato che invece percepisco con le “orecchie”. Contemporaneamente avviene un fenomeno piuttosto spiacevole. Quando esco di casa, ovunque mi trovi, molte persone passandomi vicino pronunciano: “Porca troia, Porca puttana, Porca paletta,…” All’inizio penso sia uno sgradevole intercalare romano ma, giorno dopo giorno, la situazione si aggrava e incontrando due o più persone sento dire indicando verso di me: “Quella che si masturba!” Ora ho la certezza di essere la “protagonista” di un “Truman Show”. Inoltre la notte improvvisamente comincio a sentire dei bruciori ai genitali che potrebbero stimolare alla masturbazione ma poiché non sono più in grado di farlo lo evito. Improvvisamente sento come una fascicolazione e tutto si calma, sparisce completamente. Durante tutta la notte nei momenti di dormiveglia sento Lei che ripete:”… ma perché non si masturba?… ma perché non si masturba? … ma perché non si masturba?…Inoltre la mattina comincio a notare sulle piante situate ai piedi del letto dei “fori” con i bordi bruciati del diametro di una sigaretta che su molte piante si estendono verticalmente anche nelle foglie sottostanti come colpite da un raggio “laser”. E’ evidente che non si tratta di una malattia. Sono le stesse “onde” che colpiscono i miei genitali, il mio cuore, il mio cervello, il mio intestino…Sono estremamente disorientata perché mi sembra assurdo che troppe persone conoscano particolari così intimi che fra l’altro appartengono ormai al passato anche se recente. In effetti è una pratica che ho utilizzato saltuariamente in periodi di solitudine affettiva ma farla diventare di dominio pubblico mi sembra veramente oltre che di pessimo gusto soprattutto di una crudeltà e di un sadismo tipici di una “vendetta” che non so a chi addebitare. Comincio ad elaborare la mia vita alla ricerca del fautore/trice di un simile REATO/CRIMINE ma non ne ho proprio idea. Un esperimento di una crudeltà assurda che non so a chi addebitare … militari, Intelligence, università, radio/TV …. NWO. E’ evidente che non si tratta di una malattia! Sono tre foglie sovrapposte attraversate nello stesso punto. Nella vita può capitare di fare involontariamente del male a qualcuno, di rifiutare uomini che possono esserla “legata al dito”, aver stimolato “invidia” soprattutto in donne patologicamente disturbate ma questa “operazione diffamatoria” mi sembra veramente eccessiva, PATOLOGICA. Ne parlo con diversi avvocati e con i carabinieri ma “senza prove” non posso fare nulla se non una denuncia contro ignoti che serve a ben poco. Nonostante viva ormai in completa “castità” continuo a sentire gli stessi commenti ed ho ormai la certezza che si tratti di vecchie riprese illecite fatte in casa mia o fotomontaggi o sosia. La gente è ormai convinta che sia una “ninfomane”. Non ho idea di quante volte al giorno/notte mi facciano masturbare ma dai commenti ormai mi considerano una “malata”. Ovviamente bisogna anche avere un livello intellettivo molto basso per credere che una persona si possa masturbare tutti i giorni addirittura più volte al giorno! Vorrei proprio avere il vigore per poterlo fare ma purtroppo la mia situazione fisica non me lo permette. Una notte, circa all’una, non potendo più sopportare la voce di questa “mignotta” – solo tali bisogna essere per guardare le masturbazioni di un’altra donna! – mi sono alzata e sono corsa in giardino per indirizzare un getto d’acqua sul balcone dove ritenevo avessero la loro “tana” … sono scivolata e mi sono fratturata l’omero del braccio sinistro. Ho dovuto ovviamente essere sottoposta ad un intervento di protesi che ancora oggi mi crea problemi. Ormai esausta della situazioni ho passato periodi altalenanti di calma, eccitazione, irritazione, aggressività, rabbia usati anche come tattica di studio. Quando diventavo troppo aggressiva decidevano di “eliminarmi” con stimolazioni che provocano fibrillazioni al limite dell’infarto, rialzi parossistici di pressione che mi hanno portato più volte al Pronto Soccorso mentre Lui diceva aggressivamente “Strozzala… prima che arriva in zona protetta”. Sono arrivata al punto di dormire nel letto con mio figlio che mi proteggeva con il braccio perché appena si staccava mi “colpivano”. Ormai sono costretta a vivere con l’apparecchio della pressione sul letto. E’ successo troppe volte anche di giorno. Lui potrebbe essere un medico od un tecnico altamente qualificato perché conosce tutti i farmaci, gli effetti collaterali, i tempi di assorbimento e il tempo di “scadenza” e così di notte aspetta che termini l’effetto del betabloccante … del Valium … ecc… per “attaccarmi”. E’ bene precisare che fin dall’inizio mi sono resa conto che le SPIE interagivano con il “popolino” che però veniva e viene tuttora manipolato facendogli credere che sono sbalzi pressori dovuti alla tiroidite di cui soffro. Il problema che io sola sento i loro commenti che vengono invece sapientemente “occultati” al popolo complice di questo grande, puerile, sadico, perverso, lurido, satanico GIOCO CRIMINALE che non ha niente da invidiare ad Auchwitz! Ormai nell’estate del 2012 ho cominciato ad avere improvvisamente dei forti dolori addominali che si sono trasformati in coliche parossistiche con diagnosi di diverticolite degenerata in peritonite. E’ stata un’esperienza impegnativa, ne sono uscita fortunatamente senza intervento ma sono ancora convinta che sia stata provocata da tutte le “sollecitazioni “che mi inviano ancora oggi per farmi “masturbare” perché mai precedentemente avevo avuto problemi intestinali. Alcune mattine mi sveglio con dei “tagli” ai genitali che mi bruciano. In questo ultimo periodo Lei è cambiata dopo un breve periodo di un collaboratore uomo. La mattina quando mi metto la pomata per calmare il bruciore Lei ipocritamente ingenua dice:”…ma perché gli brucia?” e Lui:” Certo!”. Un giorno in cui ero stata scortese nei loro confronti lei ha detto: “facciamogli venire la diarrea” ma probabilmente notte facendo ci hanno ripensato. Una sera, presente mio figlio lei:” lo facciamo anche a lui?”e Lui ha detto “No. Non si può” ( perché assurdamente hanno una loro etica morale! ) Prima di addormentarmi Lei : “vado al massimo?” e Lui “no , è troppo! … metti “forte.” Che tenero! Per fortuna che “mi ama”! Lei invece è una sadica cinica perversa … ovviamente perché è entrata in competizione con me perché Lui non se la fila proprio probabilmente perché il loro codice morale non ammette coinvolgimenti affettivi tra adepti. Peccato! Perché la soluzione migliore è che si innamorino tra di loro, facciano l’Amore e se ne vadano “al diavolo” da dove son venuti. Una cosa che ho capito già 15 anni fa, nel 1991, è che “leggono” con i miei occhi”. Stavo scrivendo una lettera ad un amico quando dalla stanza adiacente dalla radio accesa su un canale ancora oggi molto seguito sentivo lo speaker che mi rimandava l’eco di quello che stavo scrivendo. Ero in un punto dove non ci potevano essere telecamere confermato anche da un investigatore e non ci è voluto molto a fare “2+2”. La cosa più sconcertante ed inquietante che ho avuto modo di confermare circa due mesi fa è la “decodificazione del pensiero”. Già da tempo quando nei momenti di silenzio pensavo inevitabilmente a qualsiasi cosa sentivo il commento dei”2” ed il coro del vicinato che rispondevano “a tono” ai miei pensieri. Inevitabilmente ho capito che non solo decodificano il mio pensiero ma lo mandano “in rete” rendendolo di dominio pubblico. Lei a detto: “… ma come ha fatto a capirlo?” Come ha detto lo psichiatra, ho una forte intelligenza associativa! Ormai non sono più libera di pensare. Sinceramente ho niente da nascondere ma mi sembra che stiamo arrivando all’esasperazione di un CRIMINE senza uguali nella storia dell’uomo. Circa due mesi fa a Settembre ho fatto una denuncia ai Carabinieri ed un’altra alla Polizia di Stato per Stalking/Grande Fratello ma non ho ancora ricevuto convocazioni esplicative. Due anni fa ho fatto anche una denuncia al CIM ( Centro di Igiene Mentale) ma anche loro non sono stati in grado di trovare una soluzione. E’ evidente che si tratta di un ‘operazione di “manipolazione mentale” gestita da un potere parallelo satanico che si sta estendendo a macchia d’olio in tutto il mondo perché da come ho potuto documentarmi non sono la sola ad essere “target” di queste “sevizie”.… e il popolino, il vero TARGET della MANIPOLAZIONE MENTALE, come un gregge di pecore, si lascia “guidare” verso la deriva probabilmente condizionato da stimoli ipnotici subliminali. Gli lasciano credere che sia un giochetto ingenuo e li rendono partecipi facendoli interagire nelle scelte che spetterebbero solo al mio libero arbitrio. Si sentono commenti rivolti a Lui tipo “Sposala”! … come se io fossi un oggetto da manipolare passivamente. Infatti dopo la prima fase di aggressività assassina, è passato alla fase di “innamoramento” talmente esplicita da essere di dominio pubblico. Trascorreva le notti insonni, come sempre, sospirando: “quant’è bella … quant’è dolce … che Amore!... sostenuto dall’anomala complicità della donna. Mi sentivo “stuprata” ora dopo ora, minuto dopo minuto, attimo dopo attimo. Era in completa adorazione! … giorno e notte. Ora dopo aver constatato che ho diversi problemi fisici anche piuttosto impegnativi si è disinnamorato perché … sono ormai “vecchia” … sono “malata” … sono diventata “brutta” … ho la nomina di “mignotta” troppo dequalificante per una “spia-assassina” e così passano notte e giorno a ripetere come due automi schiavizzati a dire: “Non ne posso più … non ce la faccio più” con tono rassegnato e disperato come se fossero impossibilitati a “liberarsi” da questo lurido “lavoro”. Inoltre ormai sono diventati loro le mie “vittime”. I ruoli si sono ormai invertiti. Sono io che li sto portando alla “follia”. Ormai sono la loro baby-sitter … di due handicappati che vivono virtualmente della mia vita … suonano il pianoforte con le MIE mani … nuotano con il MIO corpo … mangiano i MIEI cibi con la MIA bocca … assaporano i cibi con il MIO gusto … dormono con il MIO sonno … “vanno a spasso” con la MIA macchina e le MIE gambe … guardano i film di MIO gradimento … ascoltano la musica di MIO gradimento …commentano le MIE telefonate in diretta insieme al popolino … interagiscono in tutte le apparecchiature elettroniche in MIO possesso , dal lettore MP3 al computer anch’esso di dominio pubblico. Alla ricerca di prove ho messo anche il registratore per riprendere le voci dei vicini che commentano la mia vita in simultanea. Quando lei dice:”ha messo il registratore” lui con serenità risponde:”Non fa niente. Intanto “cancello tutto” e lascia solo il cinguettio degli uccellini e l’abbaiare dei cani. Adesso hanno dato l’ordine di non parlare più per dare l’impressione che non vado più in onda con il commento di una “donnetta” che ha urlato:” Non si vede più niente! Ti puoi pure masturbare!” …. bambini … neonati handicappati! Anche “i 2” parlano a bassa voce facendo finta che non ci sono più sperando che mi masturbi. Lei ripete circa 100 volte al giorno:”… ma non lo fa più!” e lui in risposta:” E’ proprio idiota!” parola che ripete circa 1287 volte al giorno , sintomo di una grande insicurezza o di un esasperato io ipertrofico … perché tutti sono “idioti” … tranne Lui! Solo ultimamente ho scoperto documentandomi che è la “parola d’ordine” delle “stalking gangs” che ormai in America hanno messo in atto una vera e propria Rivoluzione sociale … adesso tocca a noi SVEGLIARCI per eliminare questo CANCRO che sta mettendo a repentaglio la nostra libertà personale, la nostra dignità, la democrazia. Lui sono ormai tre anni che vive come un alieno “dentro di me” fagocitandomi giorno e notte. Vi garantisco che è veramente pesante! Purtroppo mi hanno “sottovalutato” e non hanno considerato la mia grande forza ed energia che produco anche con sedute di autoipnosi che pratico ormai da trent’anni con padronanza e risultati antagonisti alla loro “micidiale macchinetta”. Purtroppo le “micro wave hearing”- la tecnica di trasmissione vocale della parola attraverso il cervello – non sono riuscita ad eliminarle ma mi fa comodo così perché mi permette di interagire. Ovviamente io li sento ovunque … in macchina, al supermercato (mi ricorda anche cose che dimentico), nei centri commerciali, per strada …..Se cucinando mi dimentico qualcosa sul fuoco mi avvisano:” Si sta bruciando!” Sono come due “diavoli custodi”! E’ un’operazione di un infantilismo e di una crudeltà disorientante! A qualsiasi considerazione faccia su di loro o su altri Lei risponde:”Perché tu!” , classico linguaggio “orizzontale dei “bambini”. Due parassiti/zombi completamente privi di libero arbitrio, incapaci di vita propria. Sanguisughe, vampiri che non sono in grado di produrre energie personali ed hanno bisogno di vampirizzare personalità energeticamente forti in grado di “donare” energie supplementari. Una setta satanica di “luridi porci/che “impotenti inibiti/e che non essendo in grado di vivere alcun tipo di sessualità la sanguisugano ad altri. Luridi ipocriti che prima “provocano” artificialmente “masturbazioni” per poi utilizzale a scopo diffamatorio. Luridi puritani che disdegnano la masturbazione ma praticano lo spionaggio, la tortura, la persecuzione e l’omicidio. A completamento è importante segnalare che anche mia madre che abita sopra di me ( che stranamente in questi ultimi 2 anni è stata ricoverata improvvisamente in rianimazione 2 volte per problemi cardiaci, insufficienza renale, broncopolmonite di cui, nonostante l’età – 96 anni – non aveva mai sofferto), mia sorella, mio figlio, mio marito dal quale sono divorziata, probabilmente mio fratello, il mio ex compagno sono tutti presenti ILLEGALMENTE sul Grande Fratello in questione e lo posso affermare con certezza perché sento i commenti degli operatori e della gente. Devo anche sorbirmi in diretta i commenti sugli amplessi del mio ex con l’attuale compagna!!! Roma, 24/12/2012

Da circa tre mesi verso le quattro/cinque di mattina mi sveglio a causa di vibrazioni molti forti al torace che non so che scopo abbiano. (Sollecitazioni cardiache? … polmonari? … un semplice disturbo per svegliarmi?) Non so … ma facendo riferimento alle piante “forate” non c’è da aspettarsi effetti benefici! Da circa due settimane ho compreso che coesistono 2 coppie o forse più perché sembra facciano turni di 8 ore a coppia. Una mantiene i contatti con il vicinato ed è composta da una ragazzina pervertita che credo non abbia più di 20 anni ed un cretino che credo sui 35 che elaborano fotomontaggi di MASTURBAZIONI ed AMANTI che sono alla base della DIFFAMAZIONE e girano per le strade urlando: “E’ lei … è lei … è lei” riferito ovviamente ai fotomontaggi e “è una mignotta … una troia … una carogna … ecc.”. Ambedue, inutile a dirsi, sono di un’immaturità disarmante e di una CRUDELTA’ MENTALE agghiacciante. L’altra coppia più statica mantiene il controllo tecnico al computer e allo “squid” o simile (l’apparecchio di tortura – vedi la testimonianza di Andrea Giotti). Non so se esiste anche un’altra coppia. I lui, a turno, ripetono giorno e notte tutte le frasi dette da una coppia di vicini con i quali sono stata messa in contatto telepatico artificiale. Si tratta di persone di bassissimo livello socio-culturale, manipolate probabilmente a livello ipnotico o più facilmente “oliate economicamente” che pronunciano 10 frasi a ripetizione giorno e notte: “è cattiva”, “è assurda”, “quant’è brutta”, “non è più lei”, (le ultime due da quando mi sono tagliata i capelli che loro “esigevano” lunghi), “è proprio stupida”, “ha ragione la madre”, “ha ragione la sorella”, “ha ragione il fratello”, “è impazzita”, “povera donna”. Incapaci di elaborazione mentale non riescono a pronunciare altro. La mattina i 2 operatori esterni vanno a casa loro, si spostano in una zona protetta e preparano la sceneggiatura giornaliera – che è sempre la stessa!!!!!!!!!! – dopodiché comincia la “SCENEGGIATA” che dura circa 13 h. fino alle 22 circa. Di notte i Proietti (i vicini) che ritengo ormai COMPLICI, anche se inconsapevoli, di tale CRUDELE CRIMINE, leggendo i miei pensieri sembrano “cambiare idea su me” ma la mattina appena prendono contatto con i 2 operatori riprendono le sembianze di 2 handicappati ipnotizzati o “oliati”. (Purtroppo mi mancano le prove ma mi affido a chi di dovere x cercarne. Ho fede nelle tecniche d’interrogatorio della giustizia). Ho provato ad allontanarmi di circa 100 km. ma il “contatto ricettivo” con gli operatori e la coppia di vicini rimane identica. I 2 vicini sono completamente incapaci di prendere coscienza di essere COMPLICI di un CRIMINE!!!! Sembra che per tutti sia diventata NORMALITA’, SPIARE persone NON CONSENZIENTI sul Grande Fratello. Ci troviamo di fronte ad un CRIMINE ormai ISTITUZIONALIZZATO, alla FOLLIA di MASSA, alla DISTRUZIONE più CRUDELE, PERVERSA e DISUMANA dei DIRITTI più ELEMENTARI e SACRI della vita PRIVATA e della LIBERTA’ di VITA e di PENSIERO. Questa denuncia vuole essere la risposta ad eventuali incidenti o malattie letali che potrei subire nel tentativo di ottenere attenzione e GIUSTIZIA. Sono molto ottimista ma considerando che dopo due anni e mezzo la situazione non dà segni di sblocco, ritengo precauzionale avvisare tutti che la mia eventuale morte potrebbe non essere un “incidente”. Chiedo espressamente che un GIUDICE con valori etico-morali all’altezza della situazione si occupi concretamente del caso considerando come ho già accennato, che sono nell’impossibilità di trovare prove in seguito alla manipolazione, corruzione e minaccia di forze dell’ordine, investigatori, avvocati, gente comune, ecc. e di essere “FATTA FUORI” (questo è il termine che usano) compresi gli altri membri della mia famiglia (questo è il termine che usano ) da questo IMMONDO GRANDE FRATELLO. Ho appreso con grande sollievo da altre “vittime” che i nomi dei torturatori/assassini sono registrati su hard-disk che contengono in memoria anche le modalità di tortura e di omicidio e di conseguenza quando esploderà lo SCANDALO avremo bisogno di costruire repentinamente adeguati LUOGHI di DETENZIONE vista la quantità esponenziale degli “operatori” che sembra vengano RECLUTATI tra la più BASSA “FECCIA” SOCIALE. Questa lettera è stata e sarà spedita al maggior numero di persone che potranno nella loro posizione rendere pubblica la VERITA’ al fine di informare più persone possibili in prospettiva di una PRESA di COSCIENZA di MASSA, unica e migliore soluzione possibile per ARRESTARE e DISINTEGRARE questo OLOCAUSTO che coinvolge ormai troppe persone in TUTTO il MONDO. Irene Silvestri

Storie di Cronaca Vera: “Io, vittima di una tecnica di controllo mentale”. Fronte del Blog News. Dura da 4 anni il calvario di un insegnante di matematica. Sostiene di essere vittima di una tecnica di controllo mentale. Con una sofisticata e segreta tecnologia, qualcuno si collegherebbe con il suo sistema nervoso per influenzarne il comportamento – è svegliato in piena notte da voci che vogliono dargli degli ordini. Sospetta l’esistenza di una rete di satelliti in grado di sparare particelle rare indirizzate a politici e giornalisti da manipolare, ma anche a persone “comuni” per programmarle a svolgere delle missioni.

Pistoia. Nel 2010 la vita di Andrea Giotti, 48 anni, si è trasformata in un incubo, in quanto sarebbe vittima di un controllo mentale a distanza. Sostiene che, attraverso l’utilizzo di una sofisticata e segreta tecnologia, qualcuno riesce a collegarsi con il suo sistema nervoso per influenzarne il comportamento. «Una voce mi dava ordini dentro la mia testa», ricorda l’insegnante. «Se non li eseguivo, iniziavano delle torture a livello neurologico: crampi dolorosissimi, tachicardie o altri effetti che servono per piegare la vittima ai comportamenti desiderati. Questa voce voleva che io compiessi degli atti contro la mia stessa personalità, allo scopo di farmi diventare una sorta di robot sfruttabile per qualsiasi obiettivo. All’inizio ho avuto delle grosse difficoltà a capire che cosa mi stesse accadendo, poteva sembrare una comune patologia psichiatrica. Solo che c’erano troppi sintomi anomali. Quando ho considerato la possibilità che venissero utilizzate su di me questo tipo di tecnologie, tutto si è chiarito e ogni sintomo ha trovato la sua spiegazione. Si tratta di una forma di telepatia artificiale basata su una nuova tecnologia messa in atto dall’agenzia di sicurezza nazionale americana».

Testimone scomodo. Secondo Giotti le vittime come lui non sono prese a caso: alcuni sono personaggi di spicco, come politici o giornalisti, scelte al fine di monitorarne i comportamenti e intervenire nel caso diventino una minaccia per il sistema, ma possono trattarsi anche di persone qualunque, come Andrea. «Nel 2003 ho avuto l’occasione di vedere un dispositivo portatile basato su questo tipo di tecnologie di controllo mentale messe in atto da una specie di telecomando da videoregistratore», continua Giotti. «Da allora sono diventato un testimone particolarmente scomodo. Questo strumento emette particelle attraverso un processo fisico nuovo su cui le ipotesi sono ancora aperte. Scelgono persone come me per programmarle a svolgere missioni, anche di tipo suicida, che nessuno saprà mai da chi sono state commissionate». Ancora oggi Giotti sostiene di essere vittima del controllo mentale. Gli capita, infatti, di essere svegliato in piena notte da queste voci, e sono frequenti gli episodi di tachicardia e respiro corto che iniziano e cessano all’improvviso, come se qualcuno accendesse o disattivasse un interruttore. «Dal 2010 ho iniziato a cercare di capire come riescano in tutto questo. Sospetto l’esistenza di una rete di satelliti in orbita bassa attorno alla Terra in grado di sparare particelle rare addosso alle persone, indirizzandole al loro sistema nervoso. Potrebbero essere neutrini o particelle non ancora isolate. È un trattamento strettamente individuale. Dall’altra parte c’è un gruppo di psicologi manipolatori che cercano di spingerti a comportati diretti dall’esterno. Quando la persona non si piega, iniziano le torture fisiche provocate da questo raggio. La copertura di questa rete è probabilmente globale. Sono andato a Mosca per vedere se riuscivo a scampare al trattamento, ma inutilmente. Sono andato anche sotto terra, in uno dei posti più schermati, i laboratori nucleari del Gran Sasso, ma nemmeno lì c’è riparo. L’unica difesa è di altra natura: occorre prendere coscienza a livello di opinione pubblica dell’esistenza di questa tecnologia pericolosissima e indurre chi è al potere a dismetterla. È l’unica difesa, a mio modo di vedere».

Potrebbero ucciderlo. Le ripercussioni sulla qualità della vita di Andrea sono state pesantissime: non riuscendo a dormire e a lavorare come prima a causa di questi disturbi, ha dovuto chiedere al Ministero dell’Istruzione di essere messo part-time. «Grazie a Dio, fino a questo momento sono riuscito a respingere gli attacchi», conclude il 48enne. «La vita merita di essere vissuta in piena libertà e se questa libertà è messa in discussione, sono disposto anche a morire. Partendo da questo ragionamento riesco a imporre la mia volontà, ignoro le voci e anche quando mi fanno battere il cuore forte o me lo rallentano, riesco a comportarmi come se niente fosse. Questo richiede un grande sacrificio, potrebbero uccidermi da un momento all’altro, ma io continuo a comportarmi come uomo libero e responsabile delle mie azioni. In “Internet”, in questo campo, si trova di tutto: mitomani, casi autentici e persone con disturbi psichiatrici. Io non temo che mi possano fare un trattamento sanitario obbligatorio per le cose che sto rivelando. Non sono in assoluto contro la psichiatria. Credo però che in questo campo abbia dimostrato tutti i suoi limiti non prendendo in considerazione l’ipotesi che certi fenomeni possano essere prodotti dall’esterno». Fabio Frabetti per Cronaca Vera

Le Eggregore usano la Televisione per il Controllo Mentale? Daria & Maximilian l'11 dicembre 2015 su "Super Natural Cafè". Ieri sera ci è capitato qualcosa di molto strano, che mi sta dando da pensare. Siamo andati in birreria con due amici che non vedevamo da molti mesi. Locale tranquillo, non troppi clienti, un paio di televisori maxischermo appesi alle pareti della sala, gli onnipresenti televisori maxischermo…Stavamo chiacchierando di come va in Irlanda per noi e in Italia per loro, quando d’improvviso la conversazione prende una strana piega, si comincia a parlare di politica e in pochi istanti mi ritrovo ad osservare una situazione surreale: tre persone che discutono animatamente tra loro, ognuna in posizione di attacco o di difesa, parando o sferrando i migliori colpi della propria ragione, come se stessero disputando un incontro di boxe. La cosa era surreale perché il maxischermo appeso alla parete proprio sopra di noi stava mostrando le riprese del campionato di Boxe Thailandese, dove diversi atleti se le suonavano di santa ragione. Così ho pensato di intervenire per smorzare la tensione… Pessima idea. Sono rimasto immediatamente coinvolto nella discussione e mi sono ritrovato al centro del ring, con due pugili che mi legnavano di mazzate. Era una discussione con una forte componente emotiva, poco contenuto e molte parolacce. Però è stato interessante vederlo e viverlo dal di dentro. La regola del combattimento è semplice, quanto assurda: io devo avere una mia opinione solida e incrollabile e devo essere disposto a difenderla fino alle estreme conseguenze. Tu devi fare altrettanto, ma devi avere una opinione diversa dalla mia. E poi si comincia il duello fino all’ultimo sangue. In palio c’è la Soddisfazione di Avere Ragione. Per uscire dal ring ho gettato la spugna affermando: io non ho una mia opinione da difendere su questa cosa. Al che uno dei due amici mi ha risposto incredulo: "ma se non hai una tua opinione da difendere, allora come facciamo a discutere?" Lo so, questa modalità è antica come il mondo e la usiamo da sempre in ogni contesto… nella politica, nello sport, nella religione, nella scienza…Però la cosa che mi ha colpito è la coincidenza che proprio in quel momento, in televisione, si stesse disputando un match di Boxe. Siccome per me le coincidenze non sono “casualità” a cui non va data importanza, ma segnali e messaggi a cui prestare estrema attenzione, mi chiedo se veramente la televisione può manipolare la nostra mente e le nostre emozioni per scatenare le nostre reazioni. Su internet si sente parlare da tempo di brevetti americani per la costruzione di ponti radio e televisioni con funzione di controllo mentale. Le testimonianze e gli indizi sembrano autentici e convincenti, ma un brevetto non è una prova e comunque stiamo parlando di internet, quindi le fonti potrebbero anche essere false. Ma se fossero vere? Questa coincidenza potrebbe essere un ulteriore indizio. Forse basterebbe osservare con attenzione cosa succede intorno a noi per scoprirlo. Forse non c’è una correlazione di matrice complottistica, ma di sicuro c’è una correlazione di sincronicità. Vedere il match di Boxe in televisione mi ha permesso di vedere con chiarezza che la stessa cosa stava accadendo tra noi al tavolo. Ma perché accadono queste cose? Perché dal nulla si scatena un combattimento chiamato discussione, che lascia tutti quanti storditi e sfiniti, prosciugati? Come un uragano che passa e butta per aria ogni cosa. Al ritorno in macchina Daria ha commentato: “siamo stati influenzati da una Eggregora”. Probabilmente ha ragione. Non so se la televisione abbia al suo interno strani marchingegni di controllo mentale, ma so per certo che una sala piena di gente con due televisori che mostrano immagini di violenza e combattimento in qualche modo influenza le persone. Anche quando la nostra attenzione è focalizzata in un punto (ad esempio stiamo chiacchierando con un amico), la nostra percezione rimane attiva e ci permette di assimilare informazioni a 360°. E proprio perché l’attenzione è “distratta”, le informazioni che riceviamo dall’ambiente ci influenzano senza che ce ne accorgiamo. Mentre siamo distratti, la nostra mente percepisce le immagini dell’incontro di boxe, la tensione di chi lo sta guardando in sala. Queste impressioni generano ansia e alzano il livello di stress, predisponendo la persona al combattimento o alla fuga. Ovviamente ognuno reagisce in modo diverso, altrimenti ci sarebbe stata una rissa nel locale Più a lungo siamo immersi in questo campo di informazione, più è facile perdere il controllo e lasciarsi influenzare. Più il campo di informazione prende il controllo su di noi, più l’Eggregora diventa potente e condiziona le nostre scelte, dal basso fino agli alti vertici del potere e del controllo mondiale. Questa è solo un’ipotesi e potrebbe non essere vera. Nel dubbio preferisco esercitarmi a restare sveglio e a non farmi influenzare da queste forme pensiero divoratrici e distruttive. E sono sempre più felice di non avere la televisione.

3 commenti su “Le Eggregore usano la Televisione per il Controllo Mentale?”.

Loredana Gasparri 07.13.2016 AT 14:54. Se penso anche a tutte le persone con energia fortissima che riescono a influenzare gli altri e manipolarli, anche solo trasmettendo loro con la mente…come si fa a contrastare un’Eggregora? Daria & Maximilian. 07.14.2016 AT 8:22. Poche persone con un’energia fortissima non sono comunque nulla rispetto ai milioni, miliardi di persone con un’energia debole ma focalizzata in un’unica direzione, quella di nutrire l’Eggregora. Contrastare un’Eggregora è semplicemente IMPOSSIBILE. Perché l’atto stesso di contrastarla la nutre di energia. Questo è il concetto chiave che sfugge a tutti coloro che “fanno la guerra al sistema”. L’unico modo per distruggere una Eggregora è privarla della sua energia, lasciando che muoia di fame e infine svanisca. E l’unico modo per privarla della sua energia è convogliare questa energia in altre direzioni. Non si può cambiare il mondo facendo la guerra al sistema, perché il sistema sono le persone. Questo mondo è così come lo vediamo oggi perché miliardi di persone lo ricreano così ogni giorno. E’ impossibile cambiarlo con la forza, perché per quanto ci sforziamo, saremo sempre una minoranza. E’ impossibile e non è nemmeno giusto, perché la volontà del prossimo va rispettata e non possiamo imporre agli altri la nostra visione del mondo. E comunque non funzionerebbe. L’unico modo per cambiare il mondo è crearne uno nuovo e lasciare che siano le persone a scegliere in che mondo vogliono vivere. In tanti affermano di volere un mondo diverso, ma poi ogni giorno, nei fatti, scelgono e ricreano il mondo attuale. Ti faccio un esempio. In tanti si indignano perché il mondo è inquinato e pieno di spazzatura. Però continuano a produrre rifiuti e ad abbandonarli per strada con noncuranza. Io nel mio piccolo ogni giorno raccolgo i rifiuti che gli altri abbandonano per strada e li butto via. Ho insegnato ai miei figli a farlo, non con i sermoni, ma con l’esempio. E ora loro fanno lo stesso, con gioia, come un gioco. Sono attenti e se mi sfugge una cartaccia per strada, sono loro che la raccolgono e cercano il cestino più vicino. Ci tengono molto. Cerco di produrre meno rifiuti possibile, riduco al minimo gli sprechi e riciclo tutto ciò che posso. Ma non sono migliore degli altri, non li biasimo e li lascio fare, non faccio la guerra al sistema. Se tutti facessero come me e raccogliessero la spazzatura degli altri per strada, avremmo un mondo più pulito. Io aspetto che accada e intanto faccio la mia parte, cerco di creare un mondo migliore, cerco di divulgare questa consapevolezza e spero che altri scelgano come me un mondo migliore. Quante persone si indignano per le politiche europee sul cibo, perché ogni giorno in Italia si distruggono tonnellate di frutta e verdura per favorire le importazioni da Tunisia, Spagna, Grecia, Olanda, eccetera? In tanti si indignano, però poi continuano a comprare la verdura nei supermercati, anziché rifornirsi dai produttori locali a chilometro zero. Tutti si lamentano dell’inquinamento di acqua e aria, dei pesticidi e dei veleni, però continuano a scegliere quel tipo di cibo anziché comprare cibo biologico, solo perché costa meno (o perché voglio mangiare le zucchine e i pomodori a dicembre). Oppure a girare in automobile anziché in bicicletta o con i mezzi pubblici, perché si fa meno fatica (si fa per dire…). In tanti ce l’hanno con le multinazionali che distruggono l’economia locale, eppure continuano a comprare i loro prodotti perché costano meno. Eccetera. Solo facendo scelte critiche e consapevoli possiamo cambiare il mondo. Le varie associazioni come Greenpeace o il WWF sono partite con le migliori intenzioni e ora sono diventate Eggregore molto potenti. Sono coinvolte in situazioni conflittuali, in cui la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. Non è una novità, per chi si informa e non crede alle favolette. L’unico modo per cambiare il mondo è partire dal basso, ognuno deve fare la sua parte. Si vota ogni giorno, con le nostre scelte quotidiane. Un abbraccio. 

Loredana Gasparri. 07.15.2016 AT 12:58. Bellissima risposta, l’ho letta e riletta, perché sono d’accordo. E riconosco l’errore in cui stavo cadendo, quello del “contrasto”…che non fa altro che dare maggior forza. Mi piace molto di più e sicuramente funziona molto più velocemente, quella di alzare le vibrazioni e far morire di fame l’Eggregora. E hai ragione, la pace nel mondo inizia con la pace in noi, e alzare le vibrazioni nel nostro mondo apparentemente piccolo. Grazie!

LE GANG STALKING.

Come combattere il Gang Stalking, scrive l'1 maggio 2016 "Italia Parla". Dal punto di vista delle agenzie di intelligence e le aziende che usano organizzare stalking come arma illegale segreta per la sovversione, il perfetto funzionamento è quello in cui l’obiettivo diventa progressivamente isolato, impoverito, emotivamente degradato, e alla fine si suicida. Il tallone d’Achille delle bande di stalking è l’esposizione. Condurre una guerra allo stalking organizzato deve avere due fronti: dobbiamo agire a livello locale per esporre le molestie ai vicini e agli altri, e dobbiamo esporre ciò che sta accadendo a livello nazionale. Entrambi gli obiettivi sono critici. Per quanto possibile, si dovrebbero impiegare tattiche che sono imprevedibili, creative, economiche, semplici e audaci. Abbiamo bisogno di cambiare tutto il gioco e agire sui nostri termini. Dare ai criminali e loro gestori alcune ragioni per essere a disagio. Il modo per gettare una chiave nella macchina della Stasi è quello di esporre i suoi crimini al pubblico, e questo a volte richiede un passo al di fuori della nostra zona di comfort. Molte cose sono degne di nota riguardo l’esempio di Martin Luther King, Jr. Anche se è stato il bersaglio di molestie vili e illegali da un’agenzia di applicazione della legge canaglia, non ha mai chinato ai loro sforzi di intimidazione. Si noti inoltre che king è ora onorato da una festa nazionale, mentre il direttore dell’FBI J. Edgar Hoover è per lo più vituperato. (Leggere: “Lettera dalla prigione di Birmingham” da Martin Luther King, Jr. E “Disobbedienza civile” di Thoreau). Uno dei motivi che la maggior parte delle tattiche qui elencate non comportano molti rischi per l’individuo mirato è quello che i criminali di stalking devono preoccuparsi del fenomeno Streisand. L’ “Effetto Streisand” è quando uno sforzo per sopprimere informazioni provoca inevitabilmente un aumento di attenzione sulle stesse informazioni. Questi criminali (compresi i membri corrotti delle forze dell’ordine locali) non vogliono attirare l’attenzione sui loro crimini facendo battaglia con voi in modo pubblico, quindi devono essere molto riservati nei loro sforzi per sopprimere l’esposizione di ciò che sta succedendo. Si dovrebbe sfruttare questo. Se ci si può permettere di acquistare attrezzature di sicurezza e contro-sorveglianza (telecamere, sistemi di allarme, serrature, cassette di sicurezza, armi da fuoco, rilevatori di bug, disturbatori di segnale, etc.), si dovrebbe procedere così. Essere il più discreto possibile circa l’acquisizione e l’attuazione di tali misure in modo da non renderle più facili da sconfiggere per i vostri stalker. Se possibile, contattare amici o parenti per le modalità di acquisto, dal momento che sono con probabilità sotto una minore costante sorveglianza. L’utilizzo di misure tecniche di sicurezza per combattere lo stalking organizzato ha però due limiti importanti. Uno è il costo. Gli individui più sotto mira mancano spesso delle attività finanziarie per utilizzare molte tecnologie di sicurezza; le persone con notevoli risorse e connessioni sono probabilmente scelte meno spesso dalle bande come obiettivi, in quanto possono più facilmente reagire. L’altro problema è che si diventa essenzialmente impegnati in una sorta di “corsa agli armamenti” con persone che hanno una conoscenza più approfondita di tali questioni, così come tasche più profonde. Uno degli obiettivi delle Gang stalking è quello di isolare il singolo bersaglio, creando l’impressione che tutta la società è contro di lui o di lei. Non fare l’errore di credere a questa falsa impressione. Anche se il numero di persone che partecipano allo stalking deve essere grande, sono ancora una piccola minoranza rispetto alla popolazione generale. La stragrande maggioranza degli americani non vuole che la nostra società diventi uno stato di polizia raccapricciante pieno di spie, come è avvenuto nella nazione comunista della Germania Est. Unire le forze con le altre vittime concentrandosi su poche piattaforme online per condividere informazioni ed esporre. Spesso siti web marginalmente utili a cui rivolgersi per informazioni, si mescolano tra i risultati di ricerca con numerosi siti web di disinformazione creati dai tirapiedi del governo. Per ogni sito web legittimo anti-gang-stalking, ci sono una dozzina che sono per lo più o completamente riempiti di spazzatura. Ogni vittima che ha cercato informazioni on-line sa che questo è vero. Come si visitano per la prima volta i siti web che appaiono nelle ricerche, una possibile fonte di informazioni utili a ben guardare è solo un sacco di collegamenti vaghi mescolati a storie di UFO abduction o altro. Di conseguenza, chiunque (che non è una vittima di gang stalking, ad esempio un giornalista) nel ricercare on-line sarà per lo più portato a leggere quello che sembra essere la prova che le bande di stalking sono il prodotto dell’immaginazione degli individui paranoici e mentalmente deviati. Ogni vittima invece di creare un sito web che tenta di spiegare da zero cosa sia il Gang Stalking dovrebbe prendere in considerazione la creazione di un sito web, pagina di Facebook o blog, che descrivi le sue esperienze con lo stalking, ma anche un collegamento ben visibile a questo sito più approfondito. Per quanto possibile, si dovrebbero fare commenti circa il gang stalking sotto articoli dei maggiori siti di informazione, in modo da essere visti anche da non vittime della banda di stalking. Questo è fondamentale. Un modo molto semplice per inserire tali informazioni è quello di copiare semplicemente le informazioni da questo sito – se si riferisce ad un articolo o di un forum di discussione su problematiche sociali. Il modo migliore per connettersi con altre vittime è online – anche se è necessario stare attenti ai criminali che si presentano come individui mirati da stalking (vedi la pagina “FFCHS” di questo sito per i dettagli). In generale, sospettare di chiunque sia riluttante a criticare pubblicamente la partecipazione allo stalking da parte delle forze dell’ordine. La cosa migliore sarebbe che le vittime creassero un gruppo di sostegno per fare pressioni per l’esposizione e l’eliminazione del gang stalking con petizioni e manifestazioni pubbliche. Nel settore dello spionaggio, una “corsa pulita” è un processo mediante il quale un individuo che è l’obiettivo della sorveglianza, sfugge alla sorveglianza – almeno temporaneamente – viaggiando su un percorso imprevedibile per un periodo di diverse ore, utilizzando una serie di diversi mezzi di trasporto e sfruttando una varietà di ambienti (aree deserte, parcheggi interrati con più entrate e uscite, ecc). Ovviamente, una tale corsa richiederebbe anche l’abbandono di alcune cose che possono essere seguite da un monitoraggio GPS, come ad esempio un veicolo personale. Se si sta portando un telefono cellulare, è necessario rimuovere la batteria. Questo è l’unico modo per assicurarsi che non venga monitorato. (Semplicemente spegnendo l’alimentazione non basta.) Per gli individui più mirati, percorsi di pulizia sono per lo più praticabili per brevi tempi e riuscire a stare fuori del radar. Una soluzione a lungo termine richiederebbe la capacità di vivere da qualche parte in forma anonima – una sfida molto più grande – specialmente in un’epoca di registri elettronici, telecamere di sorveglianza e così via. Pertanto non si dovrebbe mai pensare che le comunicazioni elettroniche non sono compromesse. Se si ha bisogno di informazioni completamente sicure, è necessario contare su via non elettronica – comunicazione faccia-a-faccia in luoghi imprevedibili, note scritte a mano (o su macchina da scrivere) per registrare informazioni, etc. Il trattamento dei dati personali per le conversazioni interne può essere notevolmente migliorato utilizzando l’effetto del “rumore bianco”. Un modo per farlo è quello di stare vicino a un lavandino, avviare l’acqua, e parlare a bassa voce. Può essere quasi impossibile rilevare conversazioni in questa situazione. A volte le banda cercano di mettere un’esca agli obiettivi aspettando una reazione in modo che possano documentare e utilizzare contro di loro (un classico trucco FBI). Non dare loro nulla su cui lavorare. Quando dicono o fanno qualcosa di offensivo, si dovrebbe rispondere in base al seguente piano. Posizionare il cellulare all’orecchio – come se si sta avendo una conversazione telefonica. Se non si dispone di un telefono cellulare a portata di mano, basta il palmo della mano all’orecchio, come se si fosse in possesso di un piccolo telefono cellulare – non c’è bisogno di essere convincente. Poi guardare al colpevole e sorridendo dire – a voce molto alta – qualcosa di grezzo e offensivo. Qualcosa sulla falsariga di “Hanno mandato un altro coglione!” Sarebbe opportuno. Se si riesce a pensare a qualcosa di peggio, è ancora meglio. Basta astenersi da minacce – dal momento che potrebbe portare guai legali. Spingere a far questo, per quanto ci piace. I criminali sono tenuti su un guinzaglio corto, per così dire, dai loro gestori. Sanno che se rispondono fisicamente, riceveranno grossi guai con l’agente che dice loro cosa fare. So questo perché ho testato sul campo la teoria. Sulla base della mia esperienza personale e di altre vittime, i criminali non amano essere fotografati quando sono appostati per voi. Alcuni saranno più disturbati di altri, ma nessuno di loro vorrà che tu lo faccia. Con la varietà di fotocamere digitali disponibili (telefoni cellulari, telecamere spia, ecc), è possibile scattare foto e video sia apertamente o nascosti. Entrambi hanno vantaggi. Se si sta cercando di infastidire il colpevole, prendendo la loro foto in modo evidente, potrebbe essere un buon metodo. D’altra parte, se si sta cercando di documentare le loro azioni, un approccio spy-videocamera nascosta potrebbe essere migliore. Una nota sui vostri diritti legali per scattare foto e video: se vi trovate in un spazio pubblico, avete il diritto di fotografare qualcuno (o qualcosa) in bella vista. Quando si è in proprietà privata, il proprietario può stabilire norme circa lo scattare la foto. Ogni volta che vedete qualcuno che potrebbe forse essere un membro della banda locale, lui o lei si dovrebbe salutare con un grande sorriso. Ogni volta. Stare a destra all’ idiota e sorriso. Visita i siti dei vostri uffici locali in città e fare una lista di ogni indirizzo e-mail è possibile trovare – dal personale ai funzionari, sindaco ecc. La distribuzione di volantini è probabilmente la tattica più potente per la lotta contro il gang stalking in America. Volantini in forma anonima sulle passerelle o porte delle abitazioni – è un modo legale, semplice, e poco costoso ma molto efficace per esporre il reato di stalking organizzato. Questi criminali non hanno un buon modo per sopprimere questa particolare via di comunicazione. Inoltre, questa tattica aggira il problema di codardia e pigrizia dei media perché espone le informazioni direttamente al pubblico. Potrai realizzare molteplici obiettivi attraverso la distribuzione di volantini: (a) i tuoi vicini avranno qualche indizio su ciò che sta accadendo – che potrebbe costringere i responsabili a livello locale di limitare le loro molestie, (b) la polizia locale sarà costretta a lottare con alcune domande scomode da parte dei cittadini su quanto sta accadendo, (c) i (non vili) membri dei mezzi di informazione potrebbero indagare e riferire su di esso, e (d) tale segnalazione potrebbe creare pressione per i membri del Congresso a riconoscere la realtà dello stalking organizzato – e forse avviare un’indagine – come è stato fatto dal Comitato Chiesa del Senato degli Stati Uniti nel corso del 1970 per quanto riguarda le operazioni di COINTELPRO del FBI e della CIA progetto MK Ultra. Vi suggerisco di andare in un negozio di tipografia o in ufficio e stampare i volantini in gran numero ad un basso costo. Meglio di sprecare soldi per l’inchiostro della stampante del vostro personal computer. Acquista la migliore qualità della carta che si può permettere. I documenti saranno presi più sul serio se sono stampate sulla qualità magazzino. Non fare il gioco degli stalker; giocare secondo le proprie regole. Loro credono che non sarà chiamata la polizia, così invece si dovrebbe chiamare. Il fatto stesso che lo stalking organizzato quasi sempre coinvolge molestie le cui prove oggettivamente visibili sono appena al di sotto della soglia normalmente di crimini denunciabili dimostra che gli stalkers non vogliono avere rapporti con la polizia. Naturalmente, il chiamare la polizia non si tradurrà in nessun arresto e condanna per furto con scasso residenziali, ma costringerà il dipartimento di polizia a rispondere alla tua chiamata (che sarà registrata) e inviare ufficiali a prendere una relazione (che sarà documentata). La loro visita probabilmente attirerà l’attenzione dei vostri vicini. Quando gli agenti arrivano, chiedere loro che cosa sanno del gang stalking; essi saranno costretti a mentire e fingere di ignorare l’argomento. La discussione potrebbe almeno essere imbarazzante per gli ufficiali – soprattutto se non sono moralmente corrotti. Idealmente, si dovrebbe registrare la loro visita con audio e / o video. Si dovrebbe anche insistere sulle vostre preoccupazioni circa lo stalking organizzato da includere nel rapporto. Niente di tutto questo farà piacere al dipartimento di polizia locale – indipendentemente dal loro livello di coinvolgimento o la loro consapevolezza sull’ attività dello stalking organizzato. A causa di ciò, i tuoi stalker potrebbero considerare problematico ripetere la loro bravata. Il primo asse della strategia di minare lo stalking organizzato è quello di esporre i crimini a livello locale; il secondo polo è quello di esporre ciò che sta accadendo a livello nazionale. Dovete essere consapevoli del fatto che queste tattiche di sensibilizzazione possono avere un effetto potente, anche se non generano risposte immediate. Il fatto che una particolare lettera, e-mail, telefonata o il commento on-line non produce necessariamente una reazione visibile diretta non dovrebbe scoraggiare. L’impatto è cumulativo. La consapevolezza e la discussione sullo stalking si diffonderà un po’ ogni volta che si utilizza una di queste tattiche. Alla fine, l’industria dello stalking subirà per lo più un collasso da esposizione. Se si hanno le capacità di scrittura e il tempo libero, comporre una lettera che possa essere presa sul serio, persuasiva e che chieda un’indagine sul reato di stalking organizzato. Si dovrebbe usare il termine “banda appostamenti” con parsimonia. La maggior parte delle persone non hanno familiarità con il termine e sono anche suscettibili di assumere erroneamente che si abbia a che fare con bande di strada. Inoltre, quelle poche persone che hanno visto il termine in precedenza – o che si preoccupano di effettuare una ricerca superficiale on-line – possono avere la loro percezione distorta dalla grande quantità di disinformazione, e sono suscettibili di respingere le vostre preoccupazioni come paranoia. Il termine “pedinamento organizzato” è leggermente migliore, ma meglio ancora sono frasi come “crimini di stalking che coinvolgono tattiche di controspionaggio.” Non scoraggiatevi se non si riceve risposta. Come minimo, le vostre lettere saranno esaminati dal personale di ufficio e alcune delle lettere genereranno discussione. Inoltre, saranno registrate le lettere ricevute dai membri del Congresso, come richiesto dalla legge. Le lettere possono essere inviate a qualsiasi ufficiale (o giornalista). Il formato ideale è per posta, con copia cartacea della lettera. Se si sceglie di inviare via e-mail, vi consiglio di copiare e incollare la lettera nel corpo dell’e-mail, piuttosto che l’invio della lettera come allegato perché molte persone sono diffidenti nell’ aprire allegati di posta elettronica. Uno dei modi più semplici e veloci per diffondere la consapevolezza circa la banda di stalking è inviare commenti sui siti web. Invia un commento ogni volta che vedi un articolo on-line, che è anche lontanamente rilevante su programmi di sorveglianza dei quartieri, gli abusi della polizia, sorveglianza del governo, ecc. Si possono causare danni significativi al programma dello stalking, spendendo solo pochi minuti al giorno mentre si è seduti al computer. Elencare un sito web o due – come questo – dove la gente può verificare la presenza di ulteriori informazioni – in modo da non passeggiare per innumerevoli siti di disinformazione. Prendetevi il tempo per creare una buon (ma breve) messaggio che è possibile salvare e ri-postare su numerosi siti web. Controllare ortografia e rivedere un paio di volte per assicurarsi che sia chiaro e persuasivo. Vi consiglio di cercare di trovare discussioni in cui i soggetti hanno almeno un leggero collegamento con lo stalking organizzato (criminalità, politica, ecc) in modo che i commenti non sembrino essere spam. Inviare lettere a organi di informazione, organizzazioni non-profit, amici e parenti. È possibile utilizzare la stessa lettera standard per contattare i membri del Congresso. Contattare quotidiani locali e nazionali, riviste, programmi televisivi e radiofonici e siti web – più sono e meglio – suggerendo che si faccia una storia sul gang stalking. Menzionare che c’è un sacco di discussione su Internet su questo argomento (si possono citare, ad esempio, alcuni siti web, come questo e dei siti nella pagina “siti consigliati” di questo blog). Invece di inviare le vostre lettere genericamente ad una organizzazione (come ad esempio una agenzia di stampa), è molto meglio di spedire ad un nome di una persona particolare presso l’organizzazione, se possibile, e indirizzare a lui o lei in particolare. Lanciare una vasta rete di raccolta di indirizzi a cui è possibile inviare le vostre lettere. Scuole (insegnanti e amministratori), chiese, aziende, università (docenti e amministratori), organizzazioni private, parchi di divertimento, la guerra civile gruppi rievocazione, qualunque cosa. Naturalmente, molte di queste persone non avranno alcun collegamento diretto o familiarità con le questioni che coinvolgono tattiche di gang stalking – ma questo è esattamente il punto. Gli stalker vogliono mantenere i loro segreti all’interno del proprio gruppo. Si può rendere il loro obiettivo impossibile. Fonte: fightgangstalking.com/tactics-for-fighting-back. Traduzione curata da Michele Iracani.

Varie testimonianze in calce all'articolo.

Sono Elena di Firenze, sono vittima dI gang stalking e molestie elettroniche con armi ad energia diretta, da molto tempo, ma in una maniera bestiale e atroce, da vedere la morte con gli occhi. Iniziò nel 2007, come conseguenza ad un diverbio con la condomine di origine russa che abita nell’appartamento di sopra. In Italia il 25% dei casi di stalking rappresentano lo “stalking condominiale”,è ciò che ho letto nel sito della polizia. Segue la procedura internazionale, vado alla Polizia nel febbraio 2011, dove sparisce la mia denuncia e la chiavetta con le prove, dopo un mese mi chiama una psichiatra, che cerca di costruirmi un profilo schizofrenico, della sua terapia ho preso una sola pasticca, mi sono resa conto subito che si trattava di una ridicola messinscena. Ho saputo all’estero del mio nuovo profilo montato dalla Polizia italiana “devo andare immediatamente dal dottore”, anche questa, una procedura internazionale…Ora io dico — VERGOGNA AI MILITARI E AI POLIZIOTTI COINVOLTI NELLA TORTURA, SIETE DIVENTATI BESTIE, ANDATE A CURARVI, AVETE PERSO IL SENNO!! Quando ho visto veicoli utilitari militari correre dopo di me, ho pensato che doveva esserci un terrorista vicino a me, che centro io? ! io sono una pensionata insegnante di matematica al liceo, in Romania. Mi interessa viaggiare con pochi soldi, niente altro. I miei video sono modificati, alcuni anche dall’ inizio, mentre salvo il titolo, la miniattura, salvare dura ore e ore, una volta sono stata dall’undici di sera fini alle 4 di mattina, e la procedura non era ancora finita, sono in network con i perpetratori; in tutto questo tempo i video sono stati anche criptati. Ho radunato in un video 50 fotografie, tratte dai video da me effettuati, foto-document che dimostrano l’esistenza e l’effetto delle armi ad energia diretta sul mio corpo, in casa e nella strada. L’immagine è più forte della parola, il solo modo per far conoscere al mondo queste atrocità commesse in questa era è far vedere! Raccogliate prove: fare ogni sforzo per raccogliere la più possibile quantità di prove di molestie elettroniche! Elena

LE ARMI NON LETALI, LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA "CONVENZIONALI" E LE ARMI ELETTRONICHE.

V.F. Polcaro, Senior Scientist, CNR-IAS. Area di Ricerca Roma-Tor Vergata

Premessa. Questo lavoro è stato scritto un anno fa, in occasione del Convegno “Cultura, Scienza e Informazione di fronte alle nuove guerre” del Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra, tenutosi al Politecnico di Torino nel giugno 2000, i cui atti sono reperibili nel libro: M. Zucchetti (a cura di), “Contro le nuove guerre”, Odradek, 2000. Dopo quella data, sono stati resi disponibili nuovi dati in aggiunta a quelli sui quali era basato l’articolo. Per quanto riguarda le armi non letali, il bilancio degli Stati Uniti stanzia cifre considerevoli per il loro sviluppo, mentre alcuni modelli derivati dai prototipi descritti in questo lavoro sono ormai considerati operativi (in particolare per quanto riguarda i sistemi di barriere antiuomo a radiazione elettromagnetica ed ultrasonica). Per quanto riguarda quelle che ho chiamato “armi di distruzione di massa convenzionali”, purtroppo tutte quelle descritte nel testo sono state impiegate nella recente guerra afgana dalle truppe USA e, per quel che riguarda le “bombe a grappolo” anche inglesi. Se ne conoscono quindi ora maggiori dettagli ed in particolare: La “Cannoniera volante” descritta nel testo si è evoluta nell’ AC 130 U “Spooky”. Il nuovo modello, impiegato nella seconda fase del conflitto, si differenzia dal precedente nell’armamento, che ora è costituito da un cannone da 25 mm a canne rotanti, da un cannone da 40 mm anticarro e da un obice da 105 mm, tutti montati sul lato sinistro, in modo da poter tenere sotto il proprio fuoco un punto fisso sul terreno, mentre l’aereo gli gira intorno. E’ stata inoltre potenziata l’avionica e le contromisure per poter sostenere anche una certa, limitata, azione antiaerea ostile. Nel conflitto afgano sono anche state usate almeno due bombe FAE, ora designate dalla sigla BLU-82 e dal nome in codice “Dasy cutter” (“Tagliamargherite”). Dell’ordigno sono state rilasciate alcune fotografie ed anche un breve filmato, che la vede sganciata da un C 130 (non dai B 52), e fatta discendere con un paracadute, in modo da non coinvolgere nell’esplosione (che avviene a circa 1 m da terra) l’aereo che la sgancia e di dare il tempo all’esplosivo liquido di mescolarsi con l’aria. I dati sulla sua potenza sono ancora abbastanza contradditori e sulla natura dell’esplosivo è stata riferita una composizione piuttosto incredibile (nitrato di ammonio, alluminio, idrogeno e ossigeno). Fino a prova contraria, riteniamo quindi ancora validi i dati riportati in questo lavoro.

Riassunto. A partire dall’inizio degli anni ’90, lo scenario politico mondiale si è notevolmente modificato. In particolare, l’unica superpotenza sopravvissuta alla “guerra fredda” si è trovata nella necessità di disporre, oltre al suo arsenale militare prevalentemente concepito per combattere una guerra nucleare totale o guerre locali tradizionali, di armi che rendano possibile il controllo di territori spesso molto vasti ed abitati da una popolazione fortemente ostile e anche molto numerosa, ma male armata. La risposta a questa esigenza e’ stato lo sviluppo di due categorie di armi che sono sempre esistite ma che hanno trovato nelle moderne tecnologie e nell’attuale situazione politica mezzi e ragioni di uno sviluppo impensabile sino a pochi anni fa: le “armi non letali” e le “armi di distruzione di massa convenzionali”. Vengono descritte, con il particolare riferimento alle guerre in Iraq, Somalia e Yugoslavia, le principali tipologie, le modalità e gli scopi, tattici e strategici, dell’impiego di queste armi.

1. Le armi non letali nel nuovo quadro politico. Da sempre, non tutte le armi, definite come oggetti atti a produrre un danno fisico ad un avversario, sono state progettate per uccidere. Infatti, la morte del nemico non è mai stata considerata in tutte le occasioni l’unica o la migliore conclusione di uno scontro. Il laccio, le “bolas”, la rete, la frusta e lo stesso bastone sono armi non letali (o almeno non necessariamente letali) di origine antichissima e di uso assai frequente in tutte le culture, nelle condizioni più svariate nelle quali si è preferito fermare o disabilitare, piuttosto che uccidere, il nemico. La necessità di armi non letali, delle quali dotare i corpi incaricati dell’ordine pubblico, si è fatta sentire maggiormente con lo svilupparsi della lotta di classe e quindi con il verificarsi di condizioni economiche e storiche nelle quali era da un lato necessario, per il potere costituito, fronteggiare masse umane ostili e notevolmente organizzate ma disarmate od armate di strumenti rudimentali mentre dall’altro era politicamente poco conveniente ed economicamente controproducente trasformare inevitabilmente gli scontri di piazza in massacri. Nascono così tra la fine del XIX e quella del XX secolo lo sfollagente, l’idrante antisommossa, i gas lacrimogeni, le pallottole di gomma, il pungolo elettrico, il Myotron (dispositivo elettrico a contatto in grado di paralizzare la muscolatura striata, in dotazione alla Polizia di Stato dell’Arizona) come armi non letali d’attacco e tutta la panoplia di armi di difesa delle quali è ormai dotato qualsiasi corpo di polizia del mondo, indipendentemente dal maggiore o minore grado di democraticità del potere statale che difende. Tuttavia, la guerra, intesa come scontro armato tra nazioni diverse, è rimasta sempre legata al principio che vince la nazione che è in grado di uccidere il maggior numero possibile di nemici, sicché l’armamento militare, dalle armi individuali a quelle di distruzione di massa, è stato, fino a pochissimo tempo fa, finalizzato sostanzialmente solo al massimo possibile di letalità. L’attuale quadro politico ed economico si presenta però sotto molti aspetti inedito: per la prima volta nella storia moderna, il mondo è sostanzialmente dominato da un’unica nazione alla quale non se ne contrappone alcuna capace di presentarsi come un avversario in grado di “vincere”, almeno sotto il profilo strettamente militare e nel senso prima enunciato. Inoltre, l’economia mondiale è così strettamente collegata che appare difficile identificare regioni del pianeta nelle quali sia possibile produrre danni materiali che non si ripercuotano, più o meno direttamente, anche sull’economia della nazione dominante o su quella di nazioni ad essa strettamente collegate. D’altro canto, questa situazione non si traduce certamente in migliori condizioni di vita per tutta la popolazione mondiale, ma anzi popolazioni sempre più numerose sono espropriate delle proprie risorse e del proprio lavoro in favore della potenza dominante e di coloro che ad essa si sono aggregati. Inevitabilmente quindi alcune nazioni tentano ed ancor più tenteranno in futuro di opporsi a questo “nuovo ordine mondiale”, anche con l’uso della forza. Tuttavia la repressione di questa opposizione, proprio per la sproporzione della potenza militare delle parti che si affrontano, non può configurarsi come una “guerra”, ma viene oggettivamente a configurarsi come una “operazione di polizia internazionale”, non dissimile concettualmente dall’intervento delle forze dell’ordine di una nazione contro una manifestazione di piazza che non si riesce a controllare pacificamente. E, come in questo caso, sarebbe ovviamente conveniente se si riuscisse a neutralizzare l’avversario senza ridurre lo scontro ad un massacro. In queste condizioni, è naturale che negli USA si siano sviluppate e si stiano ulteriormente sviluppando, i più disparati tipi di armi da guerra non letali.

2. Le armi da guerra non letali operative. Attualmente, solo due categorie di armi da guerra non letali sono in una fase operativa: le armi a colla e le armi laser. Ad esse devono naturalmente essere aggiunti svariati tipi di gas ed aerosol disabilitanti, che agiscono in base a diversi tipi di principi chimici e biologici e che sono ormai noti da decenni. Tuttavia, l’uso operativo di quest’ultima classe di aggressivi è drasticamente limitato dai trattati internazionali, che difficilmente possono essere indeboliti dato che ciò darebbe legittimità all’impiego di armi chimiche, cosa che certo non andrebbe a vantaggio di chi vuole controllare il mondo. Si descriveranno quindi nel seguito solo le armi delle prime due categorie.

2.1 Le armi a colla. Il “fucile lancia-colla” è in dotazione ad alcuni corpi di polizia metropolitana negli USA ed è stato usato dalle truppe americane durante l’operazione “Restore Hope” in Somalia nel 1995. Si tratta in pratica di un dispositivo ad aria compressa che spruzza fino ad una distanza di qualche decina di metri una colla rapida che, nel giro di alcuni secondi, solidifica bloccando completamente i movimenti di chi ne venga ricoperto. La vittima viene successivamente liberata cospargendola di un opportuno solvente. La colla è permeabile ai gas, anche dopo essere solidificata, sicché chi ne venga colpito può agevolmente continuare a respirare e le autorità militari garantiscono che sia la colla che il suo solvente sono completamente atossici. L’arma è però ingombrante, pesante, difficile da maneggiare e con un numero estremamente limitato di “colpi”. Inoltre, la sua gittata è corta e molto inferiore alla più scadente arma da fuoco della quale possa essere armato l’avversario. In pratica, essa non si è dimostrata di alcuna utilità. Le “barriere adesive” sono invece costituite da bande di tessuto di fibra di vetro ricoperte di un potente adesivo che polimerizza quasi istantaneamente sotto un carico di qualche decina di kg. Fissate al suolo, bloccano, incollandoli al terreno, sia chi le calpesti a piedi che le ruote di un automezzo che tenti di attraversarle. Esse sono state concepite come alternativa “non letale” ai campi minati ed alle barriere di filo spinato per la difesa di aree delimitate di territorio e sono state usate dalle truppe USA in Somalia. Tuttavia, anch’esse si sono mostrate completamente inefficaci in quanto sono state neutralizzate dalle milizie somale spargendovi sopra sabbia o semplici fogli di giornale.

2.2 Le armi laser. Sono già stati sviluppati laser che possono accecare temporaneamente o permanentemente un uomo. In realtà, qualsiasi laser commerciale di potenza non trascurabile, puntato agli occhi di una persona, produce questo effetto. Un’arma laser è quindi solo un normalissimo laser dotato di una impugnatura capace di permetterne il puntamento verso il nemico. Naturalmente, accecare in modo permanente una persona si deve considerare più inumano che ucciderla e per questo motivo un trattato, firmato anche dagli USA alla fine del 1995, vieta lo sviluppo di armi laser che possano accecare permanentemente una persona. La convenzione non vieta però lo sviluppo di laser che producano un abbagliamento od una cecità temporanea. Il problema consiste nel regolare opportunamente la potenza e la frequenza del fascio, dato che la soglia che separa l’effetto temporaneo da quello permanente non è ben definita e probabilmente varia da persona a persona. Negli USA è stato sviluppato un laser applicabile sotto la canna della carabina M16, che può emettere un brevissimo impulso di potenza adeguata a provocare l’abbagliamento dell’avversario. Anche questo tipo di arma è stato dato in dotazione al alcuni corpi statunitensi durante le operazioni in Somalia nel 1995, precedentemente alla firma della convenzione contro i laser accecanti. Tuttavia, il comandante dei Marines, per evitare il rischio di essere poi accusato di condotta di guerra inumana, fece regolare la potenza dei laser al minimo, in modo da usarli solo come dispositivo di puntamento per i più convenzionali (e decisamente letali) fucili di precisione. (Pasternak, 1997). Le truppe Russe sono state accusate di aver usato laser accecanti durante le operazioni in Cecenia, ma non è chiaro se invece non si sia trattato di incidenti, più o meno volontari, nell’uso di mirini laser regolati a potenza troppo alta.

3. Le armi non letali sperimentali.

3.1 Armi acustiche. Un fascio di vibrazioni ultrasoniche può trasportare una quantità considerevole di energia che può interagire con vari equilibri biologici del corpo umano. Fasci ultrasonici di opportuna frequenza possono mettere in risonanza gli organi dell’equilibrio, provocando vertigini o nausea, o l’intestino, provocando una incontenibile diarrea. Un fascio ultrasonico può essere usato anche con il solo scopo di trasportare energia contro un bersaglio: è noto che gli scienziati nazisti avevano costruito un “cannone ultrasonico” in grado di abbattere un aereo. Il dispositivo fu replicato nel 1949 da un tecnico americano, Guy Obolensky, ma il Pentagono, che aveva già sperimentato dispositivi analoghi durante la Guerra, non fu interessato all’arma, in quanto non competitiva rispetto ad un tradizionale cannone antiaereo, più potente e molto meno ingombrante. La società privata SARA, di Huntington Beach (California) ha invece sviluppato e sperimentato per il DoD statunitense un dispositivo chiamato “barriera ultrasonica” che emette intorno ad un’area localizzata fasci di ultrasuoni che provocano effetti sempre più gravi via via che ci avvicina alle sorgenti d’onda (Pasternak, 1997). La stessa ditta ha dichiarato di stare sviluppando diversi altri tipi di armi acustiche che saranno operativi entro dieci anni. Ovviamente, la potenza di un’arma ad ultrasuoni, a differenza di quella di un proiettile, decresce con il quadrato della distanza dall’obiettivo ed è quindi inutilizzabile contro un nemico sufficientemente lontano.

3.2 Armi a radiofrequenza. Nel 1987 il Pentagono dichiarò che i sovietici avevano sperimentato un’arma capace di uccidere una capra ad un km di distanza con un fascio di radiazione elettromagnetica a radiofrequenza. Mancano riscontri oggettivi di questa affermazione, ma sicuramente il DoD statunitense stanzia fondi per ricerche in questa direzione dall’inizio degli anni ’60. Una sperimentazione (fallita) per un’arma di questo tipo fu anche svolta in Italia da Marconi per conto del governo fascista. Recentemente Clay Easterly, un ricercatore della Divisione di Scienze Mediche degli Oak Ridge National Labs, una delle istituzioni di ricerca pubblica statunitense più attiva nella ricerca militare, ha presentato al Corpo dei Marines il progetto di massima un “fucile a radiofrequenza” capace di indurre attacchi di epilessia e di un “fucile termico” capace di indurre, per riscaldamento elettromagnetico, un innalzamento della temperatura corporea del bersaglio di due gradi, producendo effetti analoghi a quelli di una fortissima febbre (Pasternak, 1997). Lo sviluppo di questo tipo di armi appare però problematico, data la grande potenza dell’emissione elettromagnetica richiesta. Inoltre, la focalizzazione di radiazioni a radiofrequenza richiede intrinsecamente l’uso di antenne di grandi dimensioni e quindi di difficile maneggio e facilmente vulnerabili da parte di colpi di arma da fuoco sparati da distanze molto maggiori di quelle alle quali si può ragionevolmente sperare di ottenere un flusso di energia dall’arma con qualche effetto biologico. Ad ogni modo, gli studi su questo tipo di armi continuano negli USA, tanto che l’USAF ha stanziato a questo fine 110 milioni di dollari per ricerche su queste armi nel 1996 (Pasternak, 1997).

3.3 Armi a bassa frequenza. Una radiazione elettromagnetica a bassa frequenza può stimolare l’emissione di istamina da parte delle cellule cerebrali e quindi indurre sonnolenza od anche un sonno profondo. E’ noto che studi di un’arma basata su questo effetto furono condotti dal Corpo dei Marines agli inizi degli anni ’80, ma non ne sono noti gli sviluppi.

4. I problemi delle armi da guerra non letali. Come abbiamo visto nell’introduzione, lo sviluppo di armi da guerra non letali sarebbe estremamente conveniente per la nazione che controlla l’attuale situazione mondiale, sicché non vengono risparmiate risorse economiche ed umane per questi progetti. Abbiamo però anche visto come questo obiettivo sia difficile da realizzare. Le armi sviluppate sino ad ora sono ingombranti, scarsamente maneggevoli, efficaci solo a breve distanza. Inoltre, tutti i progetti che sono attualmente noti hanno prodotto prototipi di armi che non mettono in grado chi le usi di difendersi da un avversario armato di armi da fuoco tradizionali più potenti di una pistola. Infine, le “armi non letali” possono essere più inumane delle armi convenzionali, esponendo chi le impieghi alla reazione della stessa opinione pubblica del proprio paese. Quindi, come è stato recentemente mostrato da Hertog (1998), che pure è favorevole allo sviluppo di questi strumenti bellici, le armi non letali pongono problemi politici, legali ed etici che debbono essere risolti prima che esse possano essere considerate operative, indipendentemente dalla soluzione dei problemi tecnici tuttora irrisolti. Esse potranno quindi forse evolversi fino a fornire nuovi dispositivi antitumulto ma, a differenza del caso delle operazioni di ordine pubblico su scala locale, le cosiddette “operazioni di polizia internazionale” debbono affrontare eserciti dotati di armamenti spesso di tutto rispetto (anche se certamente non paragonabili come potenza a quelli che possono mettere in campo gli USA o la NATO), di addestramento a livello altamente professionale, oltre che di una motivazione ovviamente superiore a quello degli aggressori.

5. Le armi di distruzione di massa “convenzionali”. Per quanto abbiamo esposto in precedenza, per ora, e probabilmente per un lunghissimo periodo, le operazioni di polizia internazionale saranno condotte con il tradizionale fine di ogni guerra: uccidere il maggior numero possibile di “nemici”. Tuttavia, una operazione di “peace keeping”, per poter continuare ad apparire giustificata agli occhi della propria opinione pubblica e rimanere compatibile con i vincoli di bilancio che l’economia moderna impone ad ogni amministrazione pubblica, deve potersi concludere rapidamente con una indiscutibile vittoria, con scarse perdite nelle proprie truppe, e non trasformarsi in una interminabile guerra “a bassa intensità”, come la guerra nel Vietnam. Il problema non è quindi solo quello di uccidere moltissimi (o anche tutti i) soldati dell’esercito nemico: questo era possibile già dagli inizi dell’epoca storica, con una adeguata potenza militare disponibile. Il problema è ora di riuscire a farlo abbastanza in fretta ed economicamente. E’ quindi necessario colpire lo “stato terrorista” con la massima violenza possibile, con l’obiettivo teorico di infliggere un singolo “primo colpo disarmante”. A parte la mistificazione delle “armi intelligenti” (Polcaro, 1999), è chiaro che lo strumento tecnicamente più adatto a questo scopo rimane l’uso di un arma nucleare tattica, più o meno della potenza della bomba di Hiroshima (20 kton). Tuttavia, la situazione politica internazionale non permette ancora questa soluzione ottimale del problema del “peace keeping” (Polcaro, 2000). Tuttavia, alcuni sistemi d’arma “convenzionali”, cioè non compresi nelle categorie delle armi atomiche, biologiche e chimiche, impiegati negli ultimi conflitti (Guerra del Golfo, Somalia, Balcani) hanno capacità letali che dovrebbero, a parere di chi scrive, farli considerare tra le “armi di distruzione di massa”.

Se ne descriveranno nel seguito alcuni tipi già operativi.

Bombe FAE (Fuel – Air Explosive”). Questo tipo di armamento aereo di caduta si basa sul principio delle “bomba Molotov”: una miscela stechiometrica di combustibile liquido ed aria, innescata in un contenitore ermetico con spessore adeguato, detona con una potenza esplosiva molte volte superiore a quella del tritolo. Questo tipo di esplosivo fu inventato nella Repubblica Federale Tedesca, verso l’inizio degli anni ’70, ed arma bombe da 2 t in dotazione all’USAF. Anche se mancano dati ufficiali precisi, la potenza di questi ordigni si stima in 2 kton, corrispondenti ad una bomba nucleare “da teatro”. Sono state impiegate contro le colonne di blindati irakeni in ritirata dal Kuwait. L’ingombro ne limita l’uso, che è possibile solo con il bombardiere strategico B 52. Data la vulnerabilità del vettore, sono impiegabili solo contro avversari con scarse capacità antiaeree.

Cannoniera volante. Si tratta di un velivolo da trasporto C 130 “Hercules”, modificato aprendo 4 portelli su ciascun lato della fusoliera. Da ognuno di essi, opera un cannoncino “Vulcan” da 30 mm a canne rotanti, con rapidità di tiro di 2000 colpi al minuto. Si stima che, intervenendo da una quota di 500 m su di un assembramento, sia in grado di uccidere 10000 persone in 5 minuti. E’ stato impiegato dall’USAF durante la campagna “Restore Hope” in Somalia nel 1995. Data la bassa velocità, la vulnerabilità e la bassa quota operativa, è impiegabile solo contro avversari completamente privi di copertura antiaerea.

Bombe a grappolo. Si tratta di contenitori da caduta, lanciabili da praticamente tutti i tipi di bombardieri, caccia-bombardieri e velivoli d’assalto. Dopo una breve discesa libera, la caduta del contenitore viene rallentata da un paracadute. A questo punto, il contenitore, al comando di un dispositivo barometrico, si apre, liberando un numero variabile da qualche decina a diverse centinaia di mine di varia potenza e tecnologia, che discendono a loro volta frenate da piccoli paracadute, disseminandosi su di una vasta area. In dotazione alla maggior parte delle aviazioni militari del mondo, ne è documentato l’uso da parte della RAF durante la Guerra delle Malvine del 1982 e di diverse aviazioni di paesi NATO durante la Guerra dei Balcani del 1999. Non vi sono problemi tecnici di tipo particolare al loro impiego. La capacità di distruzione di massa dell’ordigno non deriva dal singolo intervento, ma dal suo uso estensivo che produce ad ogni effetto un risultato analogo a quello delle mine anti-uomo, ormai vietate da una convenzione internazionale, disseminando il territorio nemico di milioni di mine che permangono letali, prevalentemente per la popolazione civile, anche molti anni dopo la fine del conflitto.

Conclusioni. La fine della “Guerra Fredda” e la dissoluzione del Blocco Orientale, al contrario di quanto avevano sperato molti pacifisti, non ha affatto posto termine alla violenza ed alla guerra. Anzi, i milioni di “morti virtuali” dell’epoca dell’equilibrio del terrore tra le due superpotenze sono stati sostituiti dalle centinaia di migliaia di morti reali nelle guerre che si sono verificate nell’ultimo decennio, perché la possibilità concreta di una parte di imporre il proprio dominio economico e politico sull’intero pianeta, anche ricorrendo all’uso della forza, resa prima impossibile dal rischio di una guerra nucleare non poteva e non potrà portare ad un mondo pacifico. E’ dovere della comunità scientifica e delle persone di cultura contribuire a far divenire coscienza comune l’idea che la pace nasce solo dalla prevenzione dei conflitti, tramite accordi che risultino accettabili ad entrambe le parti, non dalla vittoria di una parte o dal possesso di armi che possano imporre la pace: il sogno di Nobel ed Einstein dell’“arma che ponga fine alle guerre” si è dimostrato irrealizzabile.

Le armi elettroniche. Conferenza di Bruxelles del 20 novembre 2014. Intervento di Paolo Dorigo per ACOFOINMENEF (ex AVae-m). Breve sintesi del caso della tortura tecnologica su Paolo Dorigo e della nascita e sviluppo della AVae-m fondata con Maurizio Bassetti e attuale situazione della Associazione Vittime armi elettroniche. In Italia, la riflessione che portiamo a questa conferenza non vuole soffermarsi sulle caratteristiche dei metodi utilizzati, controllo mentale con impianti sottocutanei, manipolazione mentale onirica, manipolazione mentale massiva, manipolazione mentale tramite trasmissioni televisive e telefoniche e la pubblicità, quindi, attacchi elettromagnetici a microonde finalizzati all’uccisione delle persone, od alla loro neutralizzazione sociale, e strutture che agiscono di concerto per tacere e coprire questi sistemi di morte. Vogliamo soffermarci sui moventi SOCIALI di questi trattamenti “inumani e degradanti”, parliamo del fatto che non è una nuova legge quello che manca, manca invece la VOLONTA’ di perseguire questo crimine sociale ed istituzionale che è la tortura tecnologica in Italia. Lo faremo parlando dell’origine dei trattamenti, da dove iniziano, come, chi copre il tutto. Giungeremo brevemente e sinteticamente ad ipotizzare una terribile realtà: in Italia tutti sanno, e tacciono. Questo è un sistema tecnologico di controllo e di repressione del popolo. (Proiezione e spiegazione Tabella Statistica per regioni in Italia e Tabella Moventi del Crimine della tortura tecnologica).

LISTA DEL NUMERO DI VITTIME CHE HANNO CONTATTATO L’ASSOCIAZIONE FINO AL 2014

Totale Nord Italia 156

Emilia-Romagna 24

Friuli VG 7

Liguria 8

Lombardia 58

Piemonte 23

Trentino Alto Adige 5

Val d’Aosta 1

Veneto 30

Totale Centro Italia 67

Lazio 43

Marche 5

Toscana 17

Umbria 2

Totale Sud Italia 66

Abruzzo 9

Basilicata 1

Calabria 8

Campania 15

Puglia 13

Sardegna 8

Sicilia 14

MAMMA ROSA - LA SACRA CORONA.

“Ci volete costringere a subire minacciando di ucciderci, quando non é più possibile sopportare di continuare a vivere in questo modo!” Vincenzo Giambanco, Ornella Giambanco, venerdì 24 gennaio 2014.

MAMMA ROSA - LA SACRA CORONA.

Di Ornella Giambanco. Mi sono decisa, con questo blog, a rendere pubblica la mia esperienza, non perchè ambisca a diventare un personaggio noto, ma perchè ho constatato che le strade che ho percorso finora, quelle classiche che percorrono gli altri cittadini come me quando si subiscono dei reati, e perciò le numerose querele, le richieste di aiuto verbali e scritte alle istituzioni competenti, non sono servite a nulla. Ho inoltre allertato ripetutamente l'Autorità Giudiziaria, chiedendo aiuto per alcuni cittadini e cittadine che ritenevo in serio pericolo, poichè in una condizione simile alla mia: osservavo che alcuni di questi, stavano e stanno ancora scomparendo o morendo per incidenti o per ripetute rapine finite in tragedia (facendone i nomi); ma è stato sempre tutto archiviato; nessuno ha mai sentito la necessità o il dovere di approfondire e di convocarmi per intraprendere delle indagini in materia di mamma rosa, che in quanto sacra corona, è mafia, nè é stato possibile, per chi si fosse riconosciuto in condizioni analoghe, di sporgere querele cautelative per se e per i propri congiunti. Sono stata lasciata nel totale isolamento, e l'isolamento è la condizione ideale per far vivere in pericolo le persone in mano alla mafia, che pertanto continua ad esercitare i propri loschi comodi con la mia vita e con i miei beni. Mi presento: sono Ornella Giambanco, ho 47 anni e vivo a Roma, e con questo blog, voglio rendere partecipi tutti voi, di quanto, alcuni magistrati delle procure di Roma e di Velletri (RM), hanno dichiarato "non reato". Per i più giovani, sentir parlare di "mamma rosa", li potrebbe far esclamare: ma che cos'è sta'roba?! Ma per quelli che hanno qualche anno di più, sicuramente ricorderanno che fino agli anni 80, di mamma rosa, di sacra corona si parlava, associando questa all'uso  di radio-trasmittenti, frequenze, tamburelli, ecc. da parte di maman e torturatori, con finalità di tortura, in particolare su bambini, donne ed anche anziani, per soddisfare sessualmente l'orda di viziosi che si dilettava a suon di donne fuori di se, di bambini torturati, e di anziane tormentate con i mezzi suddetti, il tutto riferito, da parte di alcuni psichiatri e psicologi collusi con l'organizzazione, dai quali qualche complice faceva in modo di inviare le vittime, ad allucinazioni le prime, disturbi di concentrazione, di rapporto i secondi ed, a non ci sta più con la testa, le terze. Mamma rosa metteva in atto rapimenti di persone che poi venivano torturate con le radio-trasmittenti ed infine uccise, per affiancare e rendere più piacevoli i festini praticati dagli affiliati all'organizzazione; i corpi di questi poveretti venivano poi occultati in modi orribili; ed ancora, erano quelli che scrivevano sui muri con il linguaggio della sacra corona; ma l'orrore non è ancora finito: si facevano impiantare ed impiantavano nelle orecchie delle persone che ritenevano adatte ai loro scopi, con la collaborazione di medici compiacenti, un nervetto dell'occhio del bue, che avrebbe una capacità formidabile di percepire le onde radio; ciò avveniva soprattutto, al momento della nascita del bambino. Inoltre, mettevano in atto truffe di tipo economico, ad esempio, come nel caso della sottoscritta, su soggetti ereditieri/e, accerchiando da ogni parte la vittima presa di mira, screditandola, arrivando anche a praticarle le torture descritte e non facendola entrare in possesso dei propri beni, che come è ovvio, si spartiscono tra loro.  Ad oggi, di quanto ho appena descritto, non si sente palare più, e si afferma che la sacra corona è una mafia minore, che non è riuscita ad imporsi. Ritengo che da tempo, sono venute a mancare le persone che, come sentinelle, conoscendo perfettamente questa organizzazione ed i suoi metodi di intervento, si sono impegnate per sottrargli le vittime, grazie anche alla fondamentale e decisa azione di più magistrati, che ne avevano compreso appieno le astuzie e le mire, magistrati sui quali, queste sentinelle hanno potuto fare riferimento. Dopo di loro, però, tali crimini sono finiti nel silenzio. Ma il silenzio, non conoscere più, non sottintende che mamma rosa non esista più, significa "alloggio meglio"!

... E proprio con me, mamma rosa ha alloggiato più che comodamente, perchè ho subito da questi uno sbiancamento della memoria, sia, ritengo, con i metodi di condizionamento che praticano, sia con la somministrazione a mia insaputa, di qualche droga, proprio con l'intento di ottenere quello che è accaduto, di farmi dimenticare parte del mio passato, e cioè, di questa organizzazione di cui ero a conoscenza, e di essere una ereditiera. Ritengo più plausibile questa seconda possibilità, cioè che mi abbiano fatto assumere qualche sostanza (e chissà quante volte...) per ottenere lo sbiancamento della memoria, per vari episodi che sono accaduti in passato, nei quali è stato insistito per farmi bere, anche solo dell'acqua in bottiglia, da parte di persone che poi si sono rivelate colluse con l'organizzazione, ed ho appreso, da un Carabiniere che lo dichiarava in televisione, che esiste un tipo di droga che può essere mescolata nell'acqua minerale, poichè è incolore ed insapore; viene fatta assumere proprio con lo scopo di far perdere la memoria, e la chiamano "droga dello stupro", perchè fa dimenticare alle povere donne violentate, il crimine che hanno subito. Solo anni più avanti, in seguito a fatti e luoghi che hanno stimolato la mia memoria, ho cominciato a ricordare, un pezzetto dopo l'altro, fino ad ottenere un quadro completo, prendendo coscienza dell'orrore che sto ancora subendo, e pertanto è impossibile non domandarmi: quante altre persone stanno subendo la stessa condizione? Come ho scritto nel mio primo post, l'organizzazione di mamma rosa, la sacra corona, era nota negli anni passati; veniva chiamata popolarmente "mamma rosa" perchè era un punto centrale della faccenda, la mamma rosa che possedeva le case chiuse, le case di comodo, pertanto il malaffare comprendeva di base, la prostituzione. Questa "mamma rosa", questa organizzazione è quella che in vari blog di internet, viene denominata giustamente: "Ordine della rosa rossa e della croce d'oro indipendente e rettificato": sentii affermare ciò dalla mia nonna materna, negli anni 70. Ma che cosa c'entra mia nonna con tutta questa faccenda? Già; perchè proprio la mia famiglia ha avuto a che fare con "mamma rosa" (scusate, continuerò a chiamarla col nome popolare: mamma rosa-la sacra corona, perchè, tanto, è quella mafia); e vi ebbe a che fare già a partire da mio nonno materno, il quale, insieme ad altre persone, li smascherarono, li fecero arrestare, furono processati e condannati. Negli anni 50 mio nonno materno Alessandro Fiacchi, in qualche modo, si accorse che stavano facendo qualcosa di brutto alle donne, con la radio (la radio-trasmittente); deduco che si rese conto di ciò, lui stesso con la radio, poichè mio nonno aveva la qualifica di "intercettatore di aerei" e perciò di sicuro era molto abile con la radio. So che informò subito di ciò il suo stimato amico, che sentii chiamare da mia nonna, il Cavalier Orlandi del Vaticano (il padre di Emanuela Orlandi, la ragazza che scomparve nel 1983), il quale prese sul serio quanto gli aveva confidato mio nonno, tanto che si impegnò, e fece impegnare altri uomini nello specifico compito di capire cosa stesse succedendo; a mio ricordo, questi uomini erano un reparto dell'Aeronautica di Viterbo, e l'indagine ebbe successo, perchè l'organizzazione fu smascherata, con un impegno strepitoso da parte di tutti, e con il seguito che ho esposto sopra. Posso dichiarare che fu un servizio molto importante reso allo Stato, perchè questi uomini, per tale servizio, furono ricevuti dall'allora Presidente della Repubblica De Gasperi, ed alcuni di loro furono nominati Cavalieri della Repubblica, compreso mio nonno, ed è plausibile che anche il Cavalier Orlandi, sia stato nominato Cavaliere in quella occasione. Perciò, le torture con le radio-trasmittenti sulle persone, non sono assolutamente una cosa di cui non si sapeva nulla, perchè è dagli anni 50 che questo crimine e l'organizzazione si conoscono, si sa benissimo come operano e quali mezzi usino, comprese le scritte sui muri, tramite l'uso di un alfabeto, che si chiama Alfabeto Gamma; anche queste scritte apparentemente indefinibili si conoscevano e non sono affatto l'ultimo grido della moda di oggi (senza voler fare "di tutta l'erba un fascio"; ci saranno pure quelli in buona fede, come in tutte le cose). Essere consapevoli che tale azione giudiziaria sia stata compiuta in Italia, che ci siano ancora oggi, cittadini e cittadine massacrati in tutti i sensi (se vengono lasciati in vita, non è per pietà, ma per divertirsi ancora, oppure vengono ammazzati), che a decenni di grida, di richieste di aiuto si risponda solo con archiviazioni, e che ci si mantenga all'oscuro di tutto, è veramente spiacevole. Dopo 60 anni che questi crimini e l'organizzazione che li compie, sono stati smascherati, doveva già esserci da tempo una legge contro questo specifico reato di tortura con le radio-trasmittenti, specifico anche per l'associazione mafiosa che li compie. A marzo del 1966, mio nonno Alessandro Fiacchi, purtroppo venne a mancare. Negli anni 70, vista la ripresa dei crimini di questa "mamma rosa", ci fu la necessità di riprendere in mano una nuova e ferma azione di denuncia, stavolta di più ampie proporzioni. La gente si riunì anche in comitati: nei quartieri, nelle città in varie parti d'Italia, cominciarono coraggiosamente a denunciare facendo chiaramente nomi e cognomi di torturatori, rapitori, adescatori, praticanti di festini con vittima, impianti di nervi nelle orecchie, ecc. L'azione fu così ferma che questi fuggirono, chi in Africa, chi in nel nord Italia, in Val Camonica, chi altrove. Quell'anziana signora di mia nonna Annunziata Siviero, la moglie di Alessandro Fiacchi si adoperò anche lei denunciando, incoraggiando, aiutando le vittime, e affrontando anche attacchi diretti di questi. Gente comune, che con i propri soldi, alcuni con le loro pensioncine, pagavano gli investigatori privati per mostrare le prove di tali crimini; ma presero posizione anche personaggi di rilievo dello spettacolo, onorevoli, professori, nobili, ecc. La notizia di questa azione che si compì, superò i confini dell'Italia, e in Inghilterra, un direttore di un giornale, pubblicò un articolo elogiando il coraggio di questa gente; questo signore si chiamava Spencer, e possibilmente, era il padre di Lady Diana Spencer. A Roma, vi fu un uomo che fu parte fondamentale delle denunce che fecero scegliere agli affiliati all'organizzazione, di fuggire, che si chiamava De Gregorio (il padre di Mirella De Gregorio, la ragazza che scomparve poco dopo Emanuela Orlandi, nel 1983, ed anni più avanti collaborerà validamente con mio padre, con la grandissima conoscenza che aveva dell'organizzazione. Dopo la morte del sig. De Gregorio, Mirella non è stata più De Gregorio: è diventata Mirella Gregori, cambiandone il cognome). Nel frattempo, mio padre Vincenzo Giambanco, siciliano nato a Carini, in provincia di Palermo, che faceva il fioraio nel quartiere Garbatella di Roma, era stato avvicinato da alcuni uomini della NATO; sottoposto a tutti i test del caso, fu arruolato, di preciso non so come. Presto fu promosso Capitano, per aver smascherato l'autore di un omicidio a Maccarese, nel Lazio. In seguito, non so se lasciò, o assunse funzioni differenti; so che era (anche) consulente del tribunale. Un giorno, mio padre fu contattato dal Giudice Chinnici, e da questo contatto, iniziò la collaborazione di papà col giudice, che durò fino a quando lo assassinarono. Per tale collaborazione, papà si riferiva, a Roma, anche al Giudice Sinisi e alla Dr.ssa Ferraro. Ricordo che papà informò telefonicamente il Giudice Chinnici, della ferma azione legale che si era, e si stava ancora svolgendo a Roma contro mamma rosa, e di cui faceva parte anche sua suocera (mia nonna Annunziata Siviero); lo so perchè ero presente alla telefonata. Il giudice Chinnici fu sostenitore della pista di indagine di mio padre, pertanto indagava sulle infiltrazioni della sacra corona nella mafia e nelle procure, e sono a conoscenza che per alcuni magistrati, furono presi dei provvedimenti; indagava(no) nei rapporti internazionali della sacra corona, e precisamente i tunisini, anche imparentati con italiani. Per la convinzione della validità di questa pista di indagine, il Giudice Chinnici volle far parlare mio padre con il Giudice Falcone, affinchè gli esponesse tutto, e so che dopo averlo ascoltato, il Giudice Falcone gli rispose che, seppur camminando per due filoni differenti, si conveniva che si giungeva agli stessi personaggi (personaggi di mafia). Per espressa richiesta del giudice Chinnici, mio padre si adoperò per far incontrare il Giudice Falcone con Buscetta, e, per questa azione, il Giudice Falcone scrisse una lettera di encomio in cui ringraziava per la solerzia di quest'uomo. Vista la provata azione di infiltrazione di questa "mamma rosa" dovunque riesca ad entrare, per le sue mire di mettere radici ovunque e di procurarsi nuovi affiliati, ed il pericolo soprattutto per i più giovani, so che il Giudice Chinnici informò e mise in guardia personalmente Don Puglisi, di stare attento ai ragazzi della parrocchia. E poi, il Giudice Chinnici fu assassinato, e più avanti sarà assassinato anche Don Puglisi. Successivamente, mio padre seguì il Giudice Falcone, e poi continuò il suo cammino dovunque servì e dovunque lo condussero le indagini su mamma rosa, incontrando bravi collaboratori e altri che lo ostacolarono; vi fu anche un'azione del tribunale contro una quantità di avvocati corrotti, collusi con l'organizzazione; sottrasse vittime da torture con le radio-trasmittenti, facendone arrestare i torturatori, smascherò giri di festini con vittime, ritrovando i resti di questi poveretti nelle fosse comuni, fece emergere truffe economiche e corruzione legate a mamma rosa-la sacra corona fino ad arrivare a livelli enormi; esiste anche una lettera di encomio del Presidente della Repubblica Cossiga, a mio padre, per aver sventato un furto alla Banca d'Italia; il, (o un) responsabile era Monti; costui, anni più avanti, avrà la promozione a Presidente del Consiglio; e, fino a dover rimanere gelato, scoprendo che mamma rosa era anche tra gli eredi della sua famiglia, (ricordate? Nel primo post ho scritto che sono un'ereditiera), e più avanti ancora, a dovergli sanguinare l'anima, scoprendo che due, delle sue tre figlie, erano implicate pure loro, e le fece arrestare. Trovò anche le prime "manovre" di un tentativo di truffa nei miei riguardi, da parte della sacra corona, eredi compresi, (avevano cominciato a spargere in giro la voce che io ero la figlia di un fratello di mio padre; in sostanza: io non esistevo) e mio padre lo sventò; pertanto fece quattro querele cautelative in mia difesa, a questure, commissariati e procure; secondo i miei ricordi, una querela è stata depositata anche ad una Procura degli Stati Uniti, se non sbaglio, alla Procura di Washington. Fece tutto ciò, probabilmente, poichè, ammalato di cancro, temeva che non gli rimaneva molto tempo. Mio padre mise tutto il materiale che riguardava le indagini, in una cassetta di sicurezza, ma le mie sorelle cercarono di andare ad aprirla, per appropriarsi del contenuto, ma papà riuscì a sventare pure questo. Un giorno mio padre mi disse: "Tu devi sapere", e per diversi giorni volle portarmi con se, mostrandomi ed informandomi su tutto quanto ritenne di mettermi al corrente, per potermi difendere. Nel gennaio del 1988 mio padre morì, ed in quel momento, la macchinazione nei miei riguardi era già partita, perchè i trascorsi delle mie sorelle, e tutto quello che avevo appreso da mio padre, nella mia mente, già non esistevano più. Intorno al 1991-92, non ricordo bene la data, ma è accertabile, il Giudice Falcone, trovatosi, nelle sue indagini di mafia, davanti a fatti di festini con vittima, si ricordò delle indagini di mio padre e tentò di contattarlo, ma purtroppo era deceduto, ed allora, tramite il Commissario del Commissariato Colombo del quartiere Garbatella, a Roma, fece convocare mia madre, la quale conferì con il Giudice Sinisi, a Roma, di quanto era a conoscenza. (In data del 07-03-2016, informo che in riferimento a quest'ultima dichiarazione, ho avuto ulteriori ricordi, nel mio recupero progressivo della memoria. Nel 1992 il Giudice Falcone fu assassinato, e poco dopo fu assassinato anche il Giudice Borsellino. In data 07-03-2016, informo che in riferimento alla dichiarazione che "intorno ai primi anni 90, il Giudice Falcone, trovatosi, nelle sue indagini di mafia, davanti a fatti di festini con vittima..." ho avuto ulteriori ricordi nel progressivo recupero della mia memoria, e precisamente che i Giudici Falcone e Borsellino avevano svolto approfondite e risolutive indagini sull'organizzazione mafiosa di mamma rosa-la sacra corona con conseguenti condanne, negli anni 80. La suddetta dichiarazione che avevo esposto mi era stata riferita da mia madre, ed io in buona fede, non ricordando ancora gli altri fatti precedenti, l'avevo fedelmente esposta, ma ora, avendo ricordato il resto, va rettificata; per questa ragione e per tutti gli altri fatti importanti ed utili che ho ricordato, sto scrivendo un post che pubblicherò appena terminato. Grazie.

Pubblico qui di seguito, la richiesta di un buon avvocato penalista; l'ideale sarebbe che avesse esperienza nel settore antimafia, ma la cosa importante è che sia un avvocato con la volontà sincera di impegnarsi in questa faccenda. E' indispensabile che agisca per associazione mafiosa; purtroppo mi vedo costretta a sottolinearlo, perchè ci sono stati avvocati che pretendevano di andare per vie civili, vista la presenza di proprietà che mi sono state sottratte, e con il rimprovero: "Mi lasci fare il mio mestiere...!" ed è ancora assolutamente indispensabile che non abbia accettato "regali" da alcuni degli eredi di Virginia De Sanctis, consistenti in proprietà di vario genere come studi, appartamenti, aziende, terreni, ecc. perchè questo fu il metodo usato da questi, per comprarsi gli avvocati; come si può ben comprendere, ciò sarebbe incompatibile con l'assunzione della mia difesa. Grazie.

Scriverò adesso circa la mia famiglia, in riferimento all'eredità che ho menzionato, perchè è utile a comprendere, sia la ragione di quello che sto subendo, sia chi detiene una bella fetta del potere economico nel mondo. Sono contessa dal ramo di mio nonno Alessandro Fiacchi, e duchessa dal ramo di mia nonna Annunziata Siviero; la nostra famiglia, dal ramo materno di mia nonna Annunziata Siviero, perciò la mia bisnonna, che si chiamava Maria Mennillo, è la Secularia Costantiniana; i miei antenati: Camilli, Rasponi, Gonzaga; Maria Mennillo era imparentata con diversi regnanti d'Europa. Era una persona di una grande bontà, e benefattrice, come suo padre, il duca parmense; ma erano anche grandi proprietari, proprietà che sono ancora degli eredi, e perciò anche mie. Queste proprietà consistono in molti terreni in Italia e nel mondo, compresi luoghi esotici, poi vi sono cave, palazzi, siti d'arte ed archeologici, cavalli, maneggi, proprietà in Spagna, ecc; per quanto mi riguarda, sono proprietaria delle proprietà di famiglia al quartiere Montesacro di Roma, e di altro. Mio nonno Alessandro Fiacchi era figlio di Agostino Fiacchi e di Virginia De Sanctis. Le proprietà di Agostino Fiacchi erano immense, e sono ancora tutte degli eredi. Agostino Fiacchi sposò Virginia De Sanctis, vedova di Damigelli. Anche Virginia De Sanctis era una grande proprietaria, anche se in misura minore rispetto a Fiacchi. Per dare un'idea delle proprietà, circa i primi anni del 1900 (spero di non sbagliare il periodo, ma è accertabile), dei Governatori vollero fare un censimento dei proprietari nel mondo, e prima Fiacchi, ed a seguire, Mennillo, furono dichiarati: proprietari mondiali. Fiacchi è proprietario del suolo di tutto quello che un tempo era l'impero romano d'occidente, e di moltissime proprietà che vi stanno sopra, perchè quello che vi poggia sopra e quello che ci sta sotto, è di Fiacchi.  I Fiacchi erano costruttori da secoli; fino al 1400 avevano costruito le navi, poi hanno cominciato a costruire case, palazzi anche importanti, ma anche teatri, conservatori, mercati, chiese, stadi, ecc. e dove costruiva, se non era già suo, prima di costruire, acquistava il terreno. Virginia De Sanctis era anch'ella proprietaria in Italia e nel mondo, e possedeva proprietà e territori anche in Medio Oriente, ecc; era proprietaria di centinaia di marchi di produzione, officine meccaniche, cosmesi, ed era una delle sette sorelle dei petroli, proprietaria degli allora telegrafi, oggi internet. Inoltre, era consuetudine dei miei, di fare investimenti, cosa che, dalle notizie in TV, osservo che ancora fanno, pur essendo stata brutalmente estromessa e ridotta in schiavitù; data in pasto ai vizi di mamma rosa. Le eredità di Maria Mennillo e di Virginia De Sanctis, (quando divenne la vedova di Fiacchi), sono due eredità separate. Di tutti gli eredi di Virginia De Sanctis, io sono la più umile, nel senso che rispetto agli altri eredi, a me fu assegnato di meno, perciò, quanto elencherò ora, darà un'idea in che cosa consiste l'eredità di Virginia De Sanctis. Per quanto mi ricordo, essendo i miei beni attualmente in mano agli altri, e non avendo a disposizione gli atti notarili di assegnazione delle parti di eredità, quanto segue sono le mie proprietà: sono proprietaria di molti appartamenti siti ai piani terreni ed ai primi piani, a Roma, in Italia e nel mondo, oltre a villini, casali, alberghi, ho specificatamente la "prelazione" al quartiere Monte Mario a Roma, a Velletri (RM), in Puglia ed in Inghilterra (significa che in questi siti, tutte le proprietà e gli investimenti dell'eredità di Virginia De Sanctis, sono miei),  ho specificatamente le proprietà di mia madre Antonietta Fiacchi in Svizzera, Olanda, Polonia, Bulgaria, Norvegia o Finlandia (una delle due, non lo ricordo bene), Tunisia, Giordania, Colombia, Tagikistan, ho territori in Giappone, un sito esotico alle Maldive, negozi, tabaccherie, istituti di estetica, concorsi di top model, testate giornalistiche, produzione di detergenti per la persona e per la disinfestazione, profumi e case di cosmesi, terme, teatri, scuole, scuole di cucina, ospedali, gelaterie, forni, pasticcerie, perchè produco molti generi alimentari come grano e quant'altro, fornitura alimentare per compagnie aeree, industrie di surgelati, dolci, ecc., mucche, pecore, polli, maiali, cavalli e maneggi, vivai, rivendite di piante e fiori, foreste, falegnamerie, aziende di mobili stile antico francese, altri mobili e oggetti provenzali, parquet, case di legno, prefabbricati e case mobili, cucine, bagni, scale, camper e/o roulotte, cave, cristalli di Rocca e negozi di rivendita di cristalli, argenti, produzione di preziosi e gioiellerie, produzione e rivendita di abiti da sposa, miniere di metalli, produzioni di chester (pelle e poltrone), produzione di cellulosa, maglieria, oggettistica, elettrodomestici, materiali elettrici ed aziende sul genere, pannelli solari, circuiti automobilistici e non solo, piste sportive, deltaplani, barche a vela senza motore, traghetti, navi da crociera, luna park, gru e macchinari sul genere, sono proprietaria delle opere pubbliche sulle proprietà di Virginia De Sanctis, ecc. Qualche nome delle mie aziende, per andare giustamente nello specifico:  Google, Microsoft, Sky, XBox, Feltrinelli, Nestlè della quale mai gestito, nè percepito neanche un centesimo, Mastercard, Unicredit, Redbull, Pegeout, Mitsubishi, Porsche, Dacia, Kimco, Renault era a metà con mia sorella, produco parte della Rolls Roice, ENEL, ATAC (gli autobus della linea cittadina), sono titolare della Polizia di Stato: di quest'ultima, non ricordo precisamente in quale misura; so ad esempio, che ho ruolo, e nella fornitura delle auto della Polizia, e nella assunzione degli agenti, cosa di cui si occupò, con i dirigenti della Polizia, anche mio padre, presentando validi candidati. Di quanto ho appena elencato, e di quanto non ricordo, non mi è stato mai permesso di percepire un centesimo, così come non ho mai gestito nulla dal punto di vista aziendale; sto inoltre accertando, da quando ho cominciato a ricordare le mie proprietà, la presenza sulle stesse, degli stessi elementi di sacra corona, che già mio padre aveva smascherato ad assegnarsi parti delle stesse, con la complicità degli altri eredi e sorelle; in particolare, il quartiere Monte Mario, a Roma, dove attualmente sono domiciliata, ne brulica; ma non solo: li vedo sui canali Sky, nelle pubblicità dei miei marchi ed aziende, nei documentari e pseudo documentari dove si dichiarano proprietari di aziende, produzioni e territori che a mio avviso, sono miei. Le mie sorelle hanno ancora di più; per fare un esempio, mia sorella Luciana è proprietaria di Apple,ecc; mia sorella Alessandra ha i distributori di benzina, i cantieri navali e molto altro, come Wind, perchè le compagnie telefoniche, sono nostre. Possedere i cantieri navali, fu il requisito che permise a mia sorella Alessandra, di far parte della piovra, poichè era la più potente economicamente; ma per arrivare a questo, devo fare un passo indietro. Trascorso del tempo, dopo la morte di Virginia De Sanctis, quando venne il momento di dividere l'eredità, i miei nonni, non avendo ricevuto buone offerte, decisero, momentaneamente, di non dividerla, e di aspettare tempi migliori; in questo modo ci fu un salto di generazione; un mio zio, cugino di mia madre, di nome Dante Damigelli, fu nominato "curatore dell'eredità di Virginia De Sanctis". Passarono gli anni; poi un giorno mio padre venne a sapere che lo zio Dante, aveva iniziato a vendere delle proprietà, senza informare la famiglia, e la cosa fu subito rettificata da papà. Vide che lo zio, si stava scatenando in costruzioni, e che per tale ragione, lo chiamavano "il palazzinaro"; ma poi, lo zio Damigelli andò oltre, e cominciò ad interessarsi anche all'eredità di Maria Mennillo, del quale non era curatore e neanche erede, perciò non gli riguardava, e mio padre fece un esposto per fermarlo. In seguito, lo zio ebbe problemi in affari di sesso; poi, cominciò a mettersi in affari sempre più grossi con banche e quant'altro; poi si mise in affari con Berlusconi, riuscì ad entrare a Canale 5; per questo o altri favori ottenuti da Berlusconi, come quello di fare affari con l'eredità di Virginia De Sanctis, facendosi coprire da lui, in modo da non far comparire Damigelli, lo zio si permise di dargli una bellissima villa di famiglia nella zona di Como; poi, un figlio dello zio Dante ebbe impicci legali per affari di sesso, ed anche in questo caso, pretese di fare regali ad avvocato...; e quella di fare regali come appartamenti, aziende e quant'altro, fu la tattica di base per ingraziarsi e comprarsi i favori di avvocati, personaggi politici, ecc.; a questo, si aggiunse che lo zio Dante stava eseguendo le assunzioni nella polizia; agenti sparsi in vari posti di polizia, facevano da "filtro" alle richieste di soccorso delle donne, tra quelle che dovevano essere ascoltate, e quelle che non dovevano esserlo. Man mano, la faccenda rivelò tutti gli aspetti e gli elementi della sacra corona, pertanto si evidenziò che svariati eredi di Virginia De Sanctis, ed anche alcuni eredi di Maria Mennillo, erano collusi e facevano affari insieme, e che lo stesso zio Dante Damigelli era membro della piovra, insieme ad altre persone dabbene, in affari internazionali. L'esaltazione della piovra, prese forma a Roma, in un piccolo giardino che si trova al quartiere Monte Mario, a Piazza Igea, alla quale lo stesso Dante Damigelli fece cambiare nome da Piazza Igea, a Piazza Walter Rossi, e dove fecero modellare una siepe a forma di piovra, con sette tentacoli, che raffigurano i membri della stessa; questa siepe viene ancora mantenuta con questa forma, ed è visibile a tutti! Una figlia di Dante Damigelli era quella che avrebbe dovuto assumere "l'eredità di suo padre", nel senso del potere e dei compiti; era già allora, molto potente economicamente; negli anni 80, possedeva già un patrimonio da venti milioni di dollari; e mia sorella Alessandra, a seguire. Per le cose sopra dichiarate, e per altre, mio zio Dante Damigelli fu indagato ed arrestato, insieme agli altri, ad opera dei magistrati, per l'azione d'indagine di mio padre, quando comprese che la questione era divenuta di una estrema gravità: qui non bastavano più gli esposti! Successivamente, quando il Giudice Falcone si ritrovò sulle indagini di mio padre, (e pertanto, avrà acquisito tutte le carte), ho un certo ricordo che fece riarrestare Dante Damigelli; e se questo mio ricordo fosse effettivo, ci si potrebbe domandare: perchè era a piede libero? E ci si potrebbe domandare ancora: perchè è tornato a piede libero, dopo la morte dei Giudici Falcone e Borsellino? E gli altri?

Non sto ricevendo alcun commento o indicazione in merito ai miei post, in questo blog; ciò malgrado io stia verificando che i lettori vi siano; mi permetto di comunicarvi questa osservazione, perchè mi è venuto un sospetto, a causa di una esperienza simile, che poi si rivelò di natura dolosa. Negli anni 80, possibilmente il 1986 (da accertare l'anno), mio padre sottrasse l'ennesima vittima, donna, alla sacra corona. Questa donna, tramite un punto di servizi di internet, che negli anni 80, almeno qui in Italia si chiamava diversamente: credo si chiamasse LAN, fece più o meno quello che sto facendo io, chiedendo aiuto, per il suo caso personale, ad un pubblico più vasto, ed appunto, non riceveva mai nessuna risposta: niente di niente. Questa donna che possibilmente si chiamava Loretta, era una discendente del mio bisnonno Agostino Fiacchi, ma da parte di una sorella dello stesso Agostino. Iniziarono delle indagini per tali ragioni, che fecero emergere l'azione criminosa di elementi tunisini, che dentro Google, impedivano il ritorno di contatti verso la donna. Ricordo mio padre parlare di black had, white had, di tiger... (qualche cosa), perciò, vista la mia condizione, non posso escludere che mi sia stato riservato qualcosa di simile, avvalorato dal fatto, come ho esposto nel mio post pecedente, che Google è mio, ed io non so quali mani vi si siano infilate, oltre ad essere, per le stesse ragioni di esserne la proprietaria, quella che potrebbe rompere le uova nel paniere. Pertanto vi suggerisco, se sapete di avermi contattata tramite commenti, email o telefonicamente, di fare denuncia ai posti di Polizia, Carabinieri, ecc. perchè io, non ho ricevuto assolutamente nulla che riguardi il mio blog. Molte grazie a tutti. In una delle volte che mio padre sottrasse vittime di torture con le radio-trasmittenti alla sacra corona, egli mi disse: "Per effettuare questo tipo di truffe, ci sta almeno uno della famiglia, corrotto". Nel caso di questa vittima, oltre all'attuazione di torture, vi era una truffa in atto nei riguardi della stessa donna, e cioè, dei soldi o altro/i beni che non le arrivavano. Questo fatto avvenne negli anni 80, e la donna era la segretaria dell'avvocato Sestini, che ha lo studio a Roma. Infine risultò che l'avvocato era implicato, ed un familiare della stessa, faceva da gancio. Nello stesso studio, oltre all'avvocato Sestini, operava anche un altro avvocato, il quale, invece, collaborò con mio padre. Se ricordo bene, questo fatto avvenne poco tempo dopo l'uccisione del Giudice Chinnici, quando ancora mio padre si riferiva al Giudice Falcone; i responsabili dei crimini contro questa donna furono smascherati, (anche i torturatori), e ancora, se ricordo bene, i mandati di arresto furono firmati dallo stesso Giudice Falcone. Per quanto riguarda i torturatori e altre mansioni inerenti, ricordo il cognome Alzetta, ed un certo "Franco di Benevento" che nella sacra corona chiamano "l'eroe Tzigano". Devo fare una precisazione: è possibile che uno dei due elementi che ho appena menzionato, fu arrestato per fatti di mamma rosa in un'altra occasione. Alzetta è quello che, non molto tempo fa, si è visto ripetutamente in televisione, perchè si era candidato a favore di qualche causa cittadina, e mi pare che non sia stato eletto; inoltre, nelle interviste che gli hanno fatto, dichiarava ripetutamente che lui aveva solo subito un arresto, anni fa, avendo partecipato ad una manifestazione... (ci fanno camminare i treni, con le fesserie che dicono...!) Riferendomi nuovamente al caso che mi riguarda, come da prassi, ho avuto qualche familiare corrotto, ed è colluso con l'organizzazione, anche il mio compagno, Luca Pieloni. Non manca nulla: gancio e "controllo"! Purtroppo, quando cinque anni fa, iniziò la relazione con Luca Pieloni, la mia memoria non era quella di oggi. Fui subito sincera con lui, per rispetto della sua persona e della sua libertà, circa il problema che avevo, esponendogli le torture con radio-trasmittenti che subisco, e parve essere comprensivo, ma da subito iniziò ad essere aggressivo con me, a darmi della inferma di mente in tutti i modi possibili: "schizofrenica uditiva, vedi che nessuno ti si fila", riferito a sorelle, giudici e forze dell'ordine, "perchè sei una scema"... "potresti prendere la pensione, se ti lasci curare, ma lo devi capire, lo devi capire solo tu!" Con modi violenti fino a picchiarmi. La soluzione per non sopportare attacchi del genere da lui, era, ed è il silenzio, cioè: mamma rosa-la sacra corona, non si nomina. Ovviamente non mi ha mai assecondato nella mia intenzione di difendermi e di procedere per vie legali. Poi Luca mi raccontò che in passato, era stato il convivente di una certa Vera Girone, ed io quel nome lo avevo ricordato! Vera Girone è un accertato elemento della sacra corona (è di Bari, ma vive a Roma), emerso già dall'azione legale degli anni 70, all'epoca giovane e fidanzata con certo Carletti. E glielo esposi; ma figuriamoci... "Tu non sai di quale bontà è questa persona"; e per quieto vivere, tacevo; mi dicevo che a questo mondo, esistono anche le combinazioni. Intanto, Luca e Vera Girone si sentivano per telefono (almeno), tutti i giorni, finchè cominciai a domandarmi, se fosse proprio necessario, ed infine, gli chiesi di evitare queste telefonate quotidiane con la sua ex. Due giorni dopo, trovai sul mio cellulare, una telefonata registrata, non da me, tra un uomo ed una donna, in cui la voce maschile era praticamente irriconoscibile (ovviamente, ad una perizia legale, lo sarebbe), ed una chiara voce femminile che affermava: "Hai capito?! Allora io ti chiamo, ti chiamo tutti i giorni!", ma dopo averla fatta ascoltare a Luca, lui non sapeva nè chi fossero questi due, nè come si fosse registrata sul mio telefonino. Passò tempo, ed un giorno, trovandomi tra le mani il telefono di Luca, mi accorsi che nella rubrica del telefono compariva, in corrispondenza di un numero telefonico, la voce "Papoflo": Papoflo e Papofko, nel linguaggio della sacra corona, significano: Maman; cominciai pertanto a domandarmi se poteva trattarsi ancora di combinazioni, e, alla successiva querela che presentai alla Procura di Roma, dichiarai tutto, fornendo anche il numero telefonico corrispondente a questo/a Papoflo, chiedendo vivamente di fare i dovuti controlli, ma come ho già dichiarato all'inizio di questo blog, anche questa querela fu archiviata. Nell'agosto 2013 iniziai a ricordare i precedenti delle mie sorelle, e che mio padre dovette arrivare a denunciarle; e da lì, si riagganciò il ricordo che Luca aveva proprio operato, a danno di almeno una donna, insieme a mia sorella Alessandra; che aveva il ruolo di: "uomo delle maman"; che già anni prima era stato il servo fedele di Vera Girone; che mia sorella Alessandra gli aveva assegnato una libreria, se non addirittura una casa editrice che dovrebbe chiamarsi "Arion" (o un nome sul genere), che ha come simbolo, la testa di un cavallo bianco con la criniera al vento; che mentre la malcapitata veniva torturata, lui chattava con un'altra, appositamente (negli anni 80, non si chiamava internet, aveva un altro nome; inoltre, tenete presente che Amazon è di mia sorella Alessandra, e ricordo che lei operava su Safari); che già anni prima avevano tentato di arrestarlo per questi adescamenti riferiti a mamma rosa, ma era riuscito a scappare e si era rifugiato in un convento, così come tentò nuovamente di fuggire, ma stavolta riuscirono ad arrestarlo; credo che lo condussero al carcere di Regina Coeli, a Roma. Qual è il ruolo di questo "adescatore", in mamma rosa? Quello di aumentare, intanto, la "furia emozionale" nella donna, durante il tempo della tortura, sfruttando la dipendenza della vittima nei suoi riguardi, dovuta all'affetto e, dove vi è presente, anche al disagio economico della stessa; faccio un esempio: la vittima sotto tortura con radio-trasmittenti, cerca con tutta se stessa, di controllare l'istigazione effettuata con tutte le tattiche possibili (ve le spiegherò più avanti queste tattiche, conosciute perfettamente anche dalla psichiatria, ed anche di questa conoscenza ve ne darò spiegazione), ad una picchiata emozionale nei due sensi, in su (rabbia), ed in giù (sfinimento, distruzione psichica, suicidio); ad un certo punto, lui può domandare: "Che cosa hai?" E la vittima: "Sono sotto tortura"; ed a quel punto, lui inizia a sputarle contro, tutto quello che ho descritto sopra, che può durare anche ore. Istintivamente, la vittima può reagire con: "Ma tu non mi aiuti...", "Perchè mi sei contro?!...", "Perchè non mi credi?!..." Ma la prima cosa che sta facendo la vittima, è quella di distrarsi, e di farsi assorbire nel picco distruttivo, che risulta ancora più efficace per l'azione estremamente dolorosa (e distraente), della persona più amata in questo mondo dalla vittima, ossia il suo compagno. Un altro ruolo dell'adescatore, scaturisce da un comportamento di base degli affiliati. Nell'organizzazione, i ragazzetti, sin da giovanissimi, vengono abituati alle pratiche sessuali, mentre una terza persona viene torturata. Occorre mettere in atto un: "Lei, lui, e l'altra"; lei è la vittima; lui, l'adescatore, e l'altra è la benvoluta, per la quale nutre atteggiamenti di devozione, sfocianti anche nel sesso. Il tutto ha la finalità di mantenere il comportamento pervertito di base dell'organizzazione: sesso e festini con vittima torturata. A Roma, sopra l'arco del ponte, che dal Lungotevere immette su Via di Porta Cavalleggeri, è stata posta la scritta: "Marta e Maria", le quali sono due personaggi del Vangelo, le due sorelle di Lazzaro: Marta era quella che era indaffarata nelle faccende, perchè Gesù era ospite in casa di Lazzaro, mentre Maria era seduta ai piedi di Gesù, ad ascoltare la sua parola.   E' chiaro in quale modo pervertito, viene usato dall'organizzazione, questo passo del Vangelo?! Nel mio caso, un fine determinante dell'adescatore, è quello di convincermi a cedere: accettare di affidarmi alle cure degli psichiatri; ottenere la pensione per l'infermità mentale, e soprattutto: farmi da parte e fare silenzio! Qualche giorno fa, Luca me lo ha addirittura esplicitato: "Sono cinque anni che cerco di fartelo capire..." Non che alla sacra corona gliene freghi più di tanto, che io mi lasci "curare", che io sia sana o inferma di mente; il tutto è importante, tanto quanto gli lasci in mano le mie proprietà ed i miei soldi! "La mafia non ha paura del carcere, perchè mettono in conto anche quello: ha paura di vedersi togliere le proprietà" (questa frase mi sono permessa di prenderla in prestito da un sito dedicato al Giudice Chinnici).

In questo post spiegherò l'alfabeto gamma e tutta una serie di termini che la sacra corona usa per comunicare tra loro; la maggior parte di queste "comunicazioni", sono scritte sui muri delle nostre città, sotto gli occhi di tutti! Inoltre, questi comunicano tra loro con altri mezzi, come: colori, movimenti delle mani, posizioni del corpo, modo di guardare, stacchetti musicali, previsioni del tempo, immagini e simboli di vario genere; si comunicano messaggi nelle pubblicità e nei film (soprattutto all'inizio). Tutto ciò, lo appresi quando ero bambina, da mia madre e da mia nonna Annunziata Siviero (la moglie di Alessandro Fiacchi), e successivamente, anche da mio padre.

I colori delle scritte hanno un significato specifico, e fanno parte del messaggio:

il nero è il colore della violenza, della "mano nera". La mano nera era il vecchio nome della sacra corona; sui muri si è potuta vedere molte volte la scritta BLACK HAND, che significa appunto: mano nera.

Il bianco si riferisce ai bambini: bianco come la NEVE; la parola "neve" sono i bambini. Bianco come le VELE; perciò immagini di neve e di vele, intendono: bambini.

Il giallo significa: violenza sui bambini. L'arancio si riferisce ai ragazzetti/e. Il rosso significa: violenza sulla donna.

Il rosa significa: ragazze, donne, ma nel senso di prostituzione.

Il verde indica dove si uccidono le vittime, o sono indicazioni, istruzioni su persone, vittime, che devono essere rapite ed uccise. Viene usato il verde perchè è il colore del prato, del campo, ma inteso come "camposanto".

L'azzurro indica il vento, ma nella sacra corona, il vento indica le frequenze.

Il grigio si riferisce agli anziani.

Il viola indica i morti, perciò: luoghi dove sono occultati i corpi di vittime rapite ed uccise ed indicazioni su come trattarli, ad esempio, se l'addetto deve agire al più presto, perchè il corpo di quel poveretto manda cattivo odore e rischia di essere scoperto.

Il color oro e l'effetto brillante, si riferiscono alla "croce d'oro", detta più brevemente: "la croce". Questi è menzionato nell'ordine della rosa rossa e della croce d'oro indipendente e rettificato; è una persona fisica, così come è una persona fisica la "rosa rossa", popolarmente chiamata "mamma rosa". La "croce" è quello che decide chi deve essere ammazzato.

Due esempi di come usino i colori nell'abbigliamento, per inviarsi messaggi: indossare una cravatta marrone, significa "non aver consumato ancora rapporti sessuali", poichè il marrone viene usato con significato di abbattimento, di depressione; indossare una cravatta di colore rosso, significa: "ho consumato rapporto sessuale, sono soddisfatto" (gli è stata fornita la donna).

Spiego l'alfabeto:

A: la lettera A, indica la MARGHERITA. Margherita è un altro nome per intendere mamma rosa, perciò anche il disegno di una margherita, significa mamma rosa.

B: la lettera B, indica gli OCCHIALI (le due pance della B formano come due lenti...), e significa: GUARDA! E purtroppo, spesso si riferisce ai guardoni, perchè nell'organizzazione, vedere in questo senso, non è una vergogna, ma è un vanto.

C: è il CADAVERE, il morto.

D: è lo SCOMPARSO. Una lettera D con una pancia più appuntita, a formare un triangolo, non è più una D, ma una A.

E: la lettera E, é la CROCE, la croce d'oro. La lettera E, maiuscola, è anche un 3 rovesciato, perciò il numero 3 intende ancora "la croce"; ed ancora, il numero 3, scritto al contrario, indica ancora "la croce".

F: è il FUOCO, ma a mio ricordo, intende: VIGILI DEL FUOCO, perchè, se non ricordo male, è sul canale radio dei Vigili del Fuoco, che trasmettono quelli di mamma rosa, così come usavano (almeno negli anni 70, lo facevano), il canale radio della allora Nettezza Urbana.

G: la lettera G è la VAGINA.

H: la lettera H significa: BOCCA, e pertanto significa: PARLA! Ma parlare con la radio-trasmittente, perciò informa di tenere "agganciata" la vittima; fare l'ora, nel senso di "orare", ma al modo di mamma rosa, cioè: "parla con la radio".

I: la lettera i, scritta minuscolo, con un pallino disegnato sopra, ha a che fare con la prostituzione. La lettera I, scritta maiuscolo, ma allungata e con un trattino obliquo disegnato sopra, significa CANDELA; la candela indica un compito che si dove compiere al buio, ossia, di notte.

J: la lettera J significa ORECCHIO, perciò indica il modo di comunicare tramite ELF, con le radio-trasmittenti, e indica inoltre la persona agganciata con le radio-trasmittenti, sotto controllo mentale e tortura. Oltre alla lettera J, anche la lettera Y, viene usata nello stesso modo, con lo stesso significato.

K: la lettera K significa: KEN; Ken è la radio-trasmittente. Una lettera K rovesciata, dovrebbe significare POTERE, ma potere esercitato con l'azione condizionante e distruttiva operata con le radio-trasmittenti.

L: la lettera L, significa: LIBERO, e più precisamente: "a piede libero". A piede libero è la vittima sotto controllo mentale e torturata con le radio-trasmittenti, ma mantenuta in vita.

M: la lettera M significa: MAMAN. Le maman sono le donne che operano con le radio-trasmittenti, ed hanno anche, nella gerarchia degli affiliati, un certo grado di rilevanza e di riconoscimento; comunque non sono solo le donne a praticare controllo e torture con le radio-trasmittenti. (Un tempo, le maman erano quelle che adescavano e formavano le bambine, le ragazzette, per farle diventare future prostitute nelle case di comodo). La lettera M, scritta minuscolo, a volte è sostituita dalla N, sempre scritta minuscolo; per comprendere ciò che è scritto, bisogna capire nel contesto. Sostituzioni simili sono uso della sacra corona.

N: la lettera N, significa: CADAVERE SOTTO TERRA.

O: la lettera O, significa BOLLA; bolla significa mamma rosa, perciò il disegno di una bolla di sapone significa mamma rosa; (in certi casi può significare anche altro; lo spiegherò più avanti).

Al di fuori dell'alfabeto gamma, ma con la stessa forma, ossia un cerchio, significa ANELLO; l'anello è LA CORONA, che è la sacra corona; l'anello (la corona, la sacra corona) è chiamata anche VERA (l'anello nuziale è chiamato anche vera), perciò "anello, vera" significano sacra corona.

P: la lettera P, significa PICCOLO, ma intende: BAMBINO.

Q: la lettera Q è l'ASSO, cioè: il bersaglio, la vittima nel mirino.

R: la lettera R è il CALCIO, lo SPERONE; indica i metodi duri, violenti della sacra corona; viene indicata con una R con il piede allungato e si vede moltissimo sui muri delle nostre città.

S: la lettera S significa: SAI! CAPISCI! E con questo significato, viene posta al finale della parola, e indica: "Intendi quello che c'è scritto! Decifra! Capisci bene!" Una lettera S, scritta più obliqua, con un effetto più zig-zag, ha un significato più cattivo, "satanico".

T: la lettera T indica: L'IMPICCATO. L'impiccato è una vittima che viene presa di mira, gli fanno di tutto, e non lo lasciano più. E' una persona torturata ferocemente.

U: la lettera U significa: UTERO. Al di fuori dell'alfabeto gamma, una lettera U con un puntino disegnato su ogni estremità della U, significa. CALAMITA; la calamita è uno strumento usato dai torturatori, associata ad oggetti metallici, ad esempio, forbicine per unghie che si portano tranquillamente in tasca, nel portafoglio, ecc., per far subire alla vittima sul canale radio, dolori feroci, bruciature e scariche di corrente.

V: la lettera V, significa: VIRUS. Virus sono le frequenze; è tutto questo metodo di intervento criminale con le radio-trasmittenti. Si è spesso vista la scritta: KAMA VIRUS, di cui, Kama, significa: ROMA, e le due parole insieme, significano: IL SUONO DI ROMA; è affermare che Roma risuona di queste frequenze. Una lettera V, stampatello, scritta più larga, ricorda la forma delle ali di un uccello, e precisamente, secondo la simbologia della sacra corona, il gabbiano; perciò sia questo segno, che il gabbiano, indicano Virus, e le frequenze. 

X: la lettera X è la STELLA. La stella è intesa come un "timbro"; il bersaglio scelto, colpito e centrato, (il bersaglio è una persona!) e, fatto fuori! Più avanti descriverò questo orrore, di come vengono considerate le persone, i bersagli!! Lo scrivono spudoratamente da tutte le parti, ma finchè non si capisce, non è abbastanza chiaro!  Possibilmente, la X indica anche una lettera F.

W: la lettera W viene usata, come ho descritto sopra, in alternativa alla lettera M, perciò per comprendere, bisogna capire nel contesto e dalle informazioni delle altre parole.

Z: la lettera Z è: ZED. Zed è l'AUTOMA, ossia la persona, la vittima sotto controllo mentale e torture, o almeno, così viene considerata dalla sacra corona. Una Z con un trattino al centro, è lo ZOT, un personaggio che aveva a che fare con morti e cimiteri, impersonificato con persone che nell'organizzazione, hanno compiti indefinibili con quei poveretti che gli sono dovuti finire sotto.  Un segno che si può scambiare con la lettera K, scritto anche di traverso, è una Z.

Mi sono interrogata a lungo, se rendere partecipe la collettività, del significato di molte scritte che stanno quotidianamente sotto gli occhi di tutti senza conoscerne il significato, sia la scelta giusta, dal momento che spesso, esse sono istruzioni su crimini in atto su persone inermi, spesso bambini; temevo di poter nuocere, nel tentativo di fare del bene; poi ho riflettuto che tutti sanno che con un'arma si può fare del male, ma non per questo, ci permettiamo di usare anche un semplice bastone contro qualcuno! Il significato dell'alfabeto gamma che ho esposto, l'ho già dettagliatamente comunicato alla Procura di Roma nelle mie querele, con l'esito che già vi ho comunicato: l'archiviazione. Inoltre, se si facessero emergere tutti i documenti, gli atti del tribunale del passato inerenti a tutti i crimini di tale organizzazione, io stessa potrei evitare di dover precisare, alcune volte: "se non erro, se ricordo bene...", perchè nei documenti citati, è tutto dichiarato e provato, pertanto, il tutto risulterebbe più semplice, veloce ed attivo. Esporre tale conoscenza permette ad altri, di poter individuare ulteriori vittime della sacra corona, possibilmente essendo a conoscenza di casi di persone che vivono condizioni da lager, forse proprio tra di noi;  probabilmente trattate e considerate pazze, e di comportarsi, pertanto, secondo la propria coscienza, affinchè, edotti, cominciamo a non volere più tacere,  per la tattica del subdolo ricatto intimidatorio di poter essere interdetti; ed ancora, vista l'ignobile azione criminosa continuata soprattutto sui bambini, con metodi del genere, io non mi faccio complice di tutto ciò, conservando il silenzio. Grazie.

Il motto della sacra corona è: INOX SIAM; con questa scritta hanno riempito i muri, e definisce i loro metodi duri, la loro faccia dura...: inox! SIAM, che scrivono anche STAM, STAN (vedi lettere M ed N usate indistintamente), significa: STIAMO, ma in modo imposto; letteralmente significa: "IO MI METTO A CASA TUA e tu stai sotto, e sorridi!" Altre parole completano questo motto, come: OROSAYNOS, (era scritta a via Prenestina, a Roma, pressi di Largo Preneste), cioè:

ORO: la croce d'oro;

ROSA: mamma rosa;

YNOS: lo scrivono anche JNOS, INOS, IMOS, e si pronuncia "ainos", dovrebbe essere circa come INOX. La lettera Y, o J, di YNOS, specifica il metodo basilare della sacra corona nel suo malaffare: l'aggancio di soggetti con le radio, le frequenze.

E' importante sapere, che nel loro modo di scrivere, usano un metodo da "ENIGMISTICA".

Ancora un termine in merito, che si è visto (via Tuscolana, a Roma, zona Furio Camillo, e vicino ex capolinea autobus, adiacente fermata metro linea A, Arco di Travertino):

JOHNOROSRAIDCLICK:

JOHN: si pronuncia "ion". Possibilmente, si riferisce a S. Giovanni Battista, al quale fu tagliata la testa; perciò un riferimento alla capacità dell'organizzazione, di "portare via la testa", tramite il controllo mentale, e le torture, perciò la vittima.

ORO: la croce d'oro, quello che decide chi deve essere ammazzato;

S (JohnoroS): SAI, capisci!

RAID: la sacra corona pratica tali raid, razzie, con la potenza delle frequenze;

CLICK: intende il rumore dell'osso del collo, che si rompe: di fatto, quando finiscono la vittima, precedentemente rapita e torurata con le radio, per allietare i festini, o intendendo le morti provocate tramite incidenti e quant'altro.

Le lettere hanno un trattino in più, attaccato; ciò indica il legame che c'è tra gli affiliati all'organizzazione, sullo stile della catena di S.Antonio.

Alcune lettere hanno un aspetto strano; sembrano una lettera, ma in realtà ne intendono un'altra, come ho spiegato nel post precedente, oppure in una unica lettera, in realtà, ne sono scritte due, come ad esempio, una B con la pancia inferiore aperta in basso ed un po' ondulata, fa capire che vi è anche una R, perciò si leggerà: BR; sono tutte cose fatte apposta. Alcune parole si rifanno ad un antico dialetto degli zingari. Ho potuto osservare, sul dorso della mano di un Rom, un tatuaggio con la scritta JNOS; tra l'altro, la Romania, o più correttamente, non mi si fraintenda, gli affiliati all'organizzazione della Romania, sono il protettorato della sacra corona, che, possibilmente, chiamano anche SION, che è anche l'anagramma di INOS, perciò, in certi casi, dire: "protettorato di Sion", può intendere "protettorato di inos" (imos, ynos, ecc.)

Anche la scritta ACW si è potuta osservare in molti punti; la sua pronuncia è UASCIU', ed è considerata come il loro grido di attacco! (Sul tipo del grido degli indiani che andavano alla guerra).

SISTEMA: sistema è l'insieme che porta alla morte; sistema è rappresentato dalle carte da gioco: il RE, la REGINA, il FANTE e l'ASSO;

il RE è quello che commissiona;

la REGINA è: per chi, per che cosa, lo fai;

il FANTE è il killer;

l'ASSO è il bersaglio (la vittima).

La RANA è lo SCOMPARSO. Si osservi il metodo di ragionamento che usano: la rana, quando salta, nel punto dove era prima del salto, non vi è più, perciò è scomparsa; anche il disegno della rana indica lo scomparso, perciò istruzioni in merito a persone da rapire ed a luoghi.

Nelle scritte, compaiono spesso delle frecce, come a dare delle indicazioni, delle direzioni, ma non intendono dove punta la freccia, che in realtà va intesa, dal punto dove l'interlocutore si trova; da dove lo legge.

GNK è GENETIK, GENERAZIONE, che dovrebbe riferirsi al loro uso di tramandarsi gli stessi ruoli, per generazioni, così come il perseguitare dei membri di famiglie, per generazioni.

Il disegno di un paio di ALI, sono le orecchie di Dumbo, l'elefantino volante della fiaba, riferimento alla vittima agganciata con le frequenze, alla vittima che "sente le voci". Inoltre, il volo, sottintende il vento, ed il vento indica frequenza.

Le ALI, le ORECCHIE DI DUMBO, con al centro la scritta CSM, è un infame riferimento alle vittime costrette a subire TSO (trattamento sanitario obbligatorio), costrette a subire diagnosi di allucinazioni uditive, schizofrenia, manie persecutorie. CSM sta per: centro di salute mentale, oggi cambiato in CIM, centro di igiene mentale; si può trovare scritta anche: CM, cioè C, che nell'alfabeto si pronuncia "Ci" + M = CiM.

Può anche intendere, per chi ha questo compito, che la vittima comincia ad esprimere di "sentire" qualcosa, di vivere fastidio, tormento, e pertanto va indirizzata verso le cure psichiatriche. Se poi la vittima dovrà morire, ad esempio con un "incidente", si potrà dire: "E' finita sotto al treno (sotto ad una macchina, caduta di sotto...); eh; ma quella stava con la testa per aria...!" Oppure, se è scomparsa e non la trovano più: "Aveva problemi psichici..."

PERA ASC: asc significa CASCA, perciò significa: "la pera matura casca dall'albero". Questa scritta è riferita, ad esempio, ad una macchina che è stata fatta cadere in un burrone; appunto, é "cascata" di sotto. Le due parole si trovano scritte anche separate. E' comunque un riferimento ad incidenti provocati.

RBA': è il raduno degli affiliati. Sono a conoscenza che ne avevano uno a Volterra, ma ve ne sono molti altri in altri siti, magari nella palazzina difronte...

KM: cioè CHILOMETRO, significa: E' LONTANO.

JOEL: è l'orgia.

SMOKE: si avvisano che "Tizio" sta spifferando tutto; rischio che "Tizio" spifferi. Ho trovato questa parola, scritta in riferimento alla mia persona, nel modo seguente: ORNE SMOKE. La sacra corona, per intendere la sottoscritta, scrive: ORNE, ORN; ciò fu provato quando io ero uno ragazzina, ma vi spiegherò di questi fatti, più avanti; comunque, sappiate che se su qualche muro appare, o è apparsa la scritta Orne, Orn, era riferita a me.

XENO, FENO: possibilmente è il cloroformio. Questi fanno uso di cloroformio per mantenere le persone in stato di rimbambimento.

MAKE: questa parola significa MARE, ma, mare, nella sacra corona, sono i soldi (anche questa scritta si è potuta vedere molto).

RELOK: è l'orologio.

NECRO, NEKRO: è il necrologio: loro provocano questo necrologio con la serie di persone che uccidono. Si osservi lo stile enfatico che usano, attribuendosi vari ruoli; lo si rincontrerà più volte.

VIVA LA PAZZA GIOIA DI ESSERE o GIOIA DI ESSERE: intende una persona fatta passare per pazza.

ETNA: l'Etna è un vulcano; il vulcano contiene il magma che viene espulso e lanciato fuori; perciò significa costringere una persona "fuori si se" (anche con la radio).

REATO o AREATO: è simile ad ETNA: una persona che si muove, si dimena, si "AREA", sempre con riferimento ad una persona fatta passare per pazza con le radio-trasmittenti.

POLIS o POLICE: significa POLLICE, ed indica colui che scrive sui muri. Si può trovare anche il disegno di un pollice.

Sulle lettere, capita spesso di vedere una piccola sporgenza; ciò indica parte del lobo dell'orecchio. E' sempre costante, nelle scritte, ribadire che "si mantiene agganciati, abbordati con le radio-trasmittenti: si SENTE".

G: questa lettera, ma con disegnato un dito, al posto del trattino orizzontale, dovrebbe essere l'equivalente del messaggio dato, mostrando il "terzo dito".

KOF: è il FUOCO.

CISKO: è il CAPPELLO, perciò significa: "Non farti notare, nasconditi, abbassati la falda..."

KIM: è l'indiano; può intendere: "Fai l'INDIANO!" nel senso di far finta di non capire, ecc.

CILO: è il RAGAZZO.

ZOE: è l'Africano, nel senso di cacciatore. Non so se specificatamente in questo caso, di Zoe, ma i cacciatori sono quelli che scovano le vittime adatte, ad esempio, ai festini.

TUPI: sono le SCALE.

RAMO: è il PONTE RADIO.

BUS: è la STAFFETTA con le radio-trasmittenti, dietro ai percorsi della vittima, come l'autobus, che tra un capolinea e l'altro, effettua varie fermate.

AR: possibilmente: ANDATA e RITORNO. Dovrebbe essere l'indicazione per il torturatore, di eseguire la stessa tortura e lo stesso controllo sulla vittima, nello stesso tratto di andata e di ritorno della stessa, nel suo percorso.

SNAK: simile a RAMO (vedi sopra).

CROELS: sono le ossa occultate. Sono le PERSONE, i CITTADINI, le VITE UMANE, CADUTE per le mani di questi impostori, consumati in povere ossa, e ancora mantenuti occultati. Le buttavano pure nelle fogne, per non farli trovare, fino ad intasarle. Negli anni 80, mio padre riuscì a trovarne i resti più di una volta, e pietosamente, chiamò la camera mortuaria perchè avessero la giusta sepoltura.

Occultavano le ossa dei poveri caduti, anche murandole dietro gli elettrodomestici delle cucine; ci sono scritte e disegni che ho fotografato, che lo dichiarano, perciò devo dedurre che ciò ancora accada. Spero al più presto, di riuscire a mostrarvi queste foto, perchè non sono tanto brava col computer, anche se le ho comunque inviate alla Procura di Roma con regolare querela.

OMERO: ossa rotte, riferite ai ragazzetti, anche ammazzati.

PISO: significa: DORME, RIPOSA; ma intendono il "riposo eterno"; perciò anche cadavere occultato.

BOOKER: il commesso viaggiatore; ma intende la prostituta in movimento, in viaggio. Questa scritta si può vedere spesso lungo la ferrovia e sui treni.

SILK: significa: "Incipriati il naso!" Intende: "Truccati, fatti carina".

BIO: è un riferimento a detersivi.

AZARO: riferimento al profumo.

SAM, SEM, ZIO SAM: lo zio Sam, è lo zio d'America, perciò questa scritta significa che in quel punto, in quel sito, si trovano dei beni. Questa scritta è apparsa più volte sui cassonetti della Nettezza Urbana (a Roma, l'AMA), e personalmente, ho potuto osservare dei Rom, tirare fuori da un cassonetto che si trovava in via Monselice, a Roma, sul quale era posta questa scritta, svariati oggetti di cancelleria nuovi, ancora incartati col cellofan. Con lo stesso significato, si può trovare la scritta: 420 (con il numero 2 scritto più ondeggiato, senza formare l'angolo del trattino orizzontale in basso); questa scritta significa: QUA TROVO, e cioè: QUA (T) TRO+V (il numero 2 come spiegato sopra è una V)+O (lo zero viene usato come una O)=420.

STOP, STOPPIE: è lo STOP del Cameraman, ed intende qualcosa da riprendere, da filmare.

VIP: ai vip scattano le foto; significa: "FOTOGRAFA".

MODEL: un modello si copia; significa: "COPIA".

YOKE, YOKES: si pronuncia IOZO (quella che passa per una lettera K, è una Z). Yoke è l'ORSETTO. Questo indica l'abbordaggio di bambini, ai quali si fa dono di un orsetto. Sui muri di diverse scuole elementari (una è la scuola a via Tuscolana, angolo via Furio Camillo a Roma) si trova scritta questa parola.

ZOEK: è lo ZUCCHERO.

MOEK: è il LATTE.

NOK: è il FORMAGGIO.

MOTH: è il RISO o la PASTA (non sono sicura se l'uno o l'altra; è uno dei due).

SEME: è l'OCCHIO:

Il disegno di un NASO, disegnato a volte, anche con un numero 1, indica il pene, e riferimenti a masturbazione.

Il numero 2, viene usato per indicare gli occhi, con riferimento ai guardoni.

Il disegno di un CHICCO DI CAFFE' indica l'organo sessuale femminile, ed ancora, purtroppo, si trova in riferimento ai bambini.

IDEM: significa "uno davanti all'altro", ma intende il rapporto sessuale.

SKREEE: rumore dell'atto sessuale.

GODOT: BAGORDI.

RAGA: è simile a godot.

RIO, RIOTTA: è la vagina.

Una scritta del tipo: "Francesca, Ciccio ti ama", è l'indicazione a "Francesca", che è ora di andare da "Ciccio", nel senso di prestazione sessuale.

Un disegno di un pupazzo, di tipo molto semplice, con, al posto delle braccia, due molle: è L'IMPICCATO. Si può trovare anche disegnato un palo dell'impiccato, nel modo classico, o solo con un palo, o si può trovare disegnata una molla.

NOEL: è il "KILLER DELLA NOTTE"; indica una vittima torturata con radio-trasmittenti di notte, costretta a sofferenze, o comunque colpito di notte.

GIRANDOLE esposte su alcune finestre, indicano gli appartamenti da dove si trasmettono frequenze. Anche un VENTILATORE esposto, può avere un significato del genere; inoltre col termine "ventilatore", si intende una specifica frequenza.

WONT: chiamano così la frequenza che fa percepire alla vittima i colpi ritmici, normalmente della velocità di 1/4, a livello di orecchio, denti, collo, gola, fino a percepire "bordate". Questa frequenza colpisce il Vomere, ed il palato fa da cassa di risonanza. La frequenza wont, viene anche scritta "mont" (vedere uso di M e W, rovesciandole).

WEVE, GONE, HUT: sono determinate frequenze per il controllo mentale e la tortura.

Una lettera U, che va a stringere sopra, è una O.

TAPIRO: è il PIRATA. Anticamente, la sacra corona, erano i pirati.

I RIBELLI DEL TERZIO MILLENNIO: intende "IL TERZO REICHT".

KASPER: è il "papero", lo SGOZZATORE.

Nell'organizzazione, vi sono diversi clan; elenco quelli che ricordo:

Il disegno di un GALLO, intende un legame di tipo associativo tra clan della sacra corona di Bari e dell'Umbria.

ASR 1927: specificatamente, è una fotografia di un gruppo di persone; una vecchia foto del tipo di quelle di un gruppo di famiglia, ed intende un clan della sacra corona con mansioni, possibilmente, di sterminio.

FILARETE: è la sacra corona di via Todi, a Roma.

VELABRO: è la sacra corona del "Colosseo" a Roma. E' il gruppo, clan più crudele dell'organizzazione: La parola Velabro, viene camuffata in modo da far emergere la parola COLORE, pertanto la parola "colore" intende sempre "VELABRO". Questo clan viene anche indicato con una serie di colori messi in successione, che vanno dal rosso, blu, verde... su queste tonalità.

GESTA: è un altro gruppo della sacra corona; significa RAGNO e viene interpretato in questo modo: il ragno ha più zampe, e muovendole, compie "gesta". E' la sacra corona di via Casilina, a Roma.

RUSTICI: dovrebbe essere la sacra corona di Ciampino, vicino Roma.

TOSH: è la sacra corona della zona Tor Tre Teste, a Roma. Possibilmente, lo scrivono anche TOVE e/o CORE. Hanno il compito di controllare le fosse comuni.

CENTO: è la sacra corona di Centocelle, a Roma.

IDENTITA' NAZIONALE: hanno compito di "cura" dei cadaveri dei rapiti uccisi. Il clan viene raffigurato da una bandiera italiana, dalla parola TESSERA, ecc.

IDENTITY: è l'insieme di tutti gli affiliati, che formano tutta questa "catena di S.Antonio" con mansioni di controllo, torture con radio-trasmittenti, smaltimento di cadaveri, che si confondono tra la popolazione, o con parvenze di lavori oppure nullatenenti, parassiti delle vittime e dei loro beni. Identity viene raffigutato con una serie di colori dal viola, giallo, verdino chiaro...

Si tenga presente, che ovviamente, gli affiliati ai suddetti clan, non abitano necessariamente in questi quartieri. Sto verificando, da quando ho cominciato a ricordare, e pertanto a decifrare le diverse scritte sui muri, (e di conseguenza, a comunicarle alla Procura di Roma) che le stanno maggiormente camuffando! Quanto ho esposto è solo una parte; continuerò appena possibile.

Alcune scritte sui muri sono delle frasi non sempre chiare e comprensibili; nelle frasi scritte per mano della sacra corona, non è fondamentale comprendere il significato più evidente, piuttosto bisogna osservare ogni parola che vi è scritta ed il suo significato secondo la sacra corona, così come è importante tenere presente ogni segno e simbolo, il luogo dove è stata posta la scritta, il colore, la grandezza della scritta, le frecce, ecc; tutto ciò farà comprendere quale sia il messaggio, ed anche a chi può essere rivolto. Proseguo elencando ancora, una serie di termini in uso alla sacra corona:

SNK: questa è una abbreviazione di SNEAKERS, ed infatti si può trovare, a volte, affianco o sotto la parola SNK, la sua forma estesa: sneakers. C'era un cartone animato che trasmettevano diversi anni fa in televisione, nel quale apparivano questi sneakers, che erano degli animaletti che si posizionavano all'interno delle orecchie. SNK è un chiaro riferimento agli impianti di "NERVO" che vengono praticati alle persone.

CRISI, C'E' LA CRISI: con questa scritta, si comunica che si è creato un "ingorgo" di cadaveri da sistemare.

FAME: con significato di "fama, famoso", viene usato dall'organizzazione nel modo seguente: quando uno muore, lo mettono nel necrologio del giornale, perciò diventa un personaggio noto, diventa famoso; pertanto, se la sacra corona scrive che la persona in questione è diventata famosa, intende che l'hanno uccisa.

BOOM: questa parola è l'unica che non fu provata, ma dovrebbe comunque indicare quando accadono più o meno contemporaneamente, una serie di incidenti provocati dall'organizzazione.

LORD: è la civetta.

AZEL: è la Polizia. Questa parola, è apparsa sui muri anche scritta con un'apparente D come iniziale, al posto della A; nella sacra corona, una lettera D con forma più triangolare, togliendo la rotondità della pancia della D, in realtà è una A, perciò anche la scritta DZEL, nel modo suddetto, è sempre AZEL.

PSYCO: si ritrova il modo enfatico della sacra corona, di considerare le proprie azioni: loro si considerano "psyco, cruciali".

OPERA, OPERATO: con riferimento al "fantasma dell'opera", descrive il modo di operare dell'organizzazione: come il fantasma dell'opera.

Un disegno come un nastrino ripiegato su se stesso, a formare un occhiello, può avere due significati: se lo si disegna in orizzontale, con l'occhiello da un lato e le due estremità dall'altra, raffigura una persona sdraiata nel letto (l'occhiello raffigura la testa, e i due nastrini dall'altro lato, sempre posti in orizzontale, raffigurano, uno il corpo e l'altro la coperta); se lo si disegna in un altro verso, verticale, ecc. significa: FUORISERIE, nel senso di:"fatto fuori". Si può dire "fatto fuori" anche accavallando il dito medio sull'indice.

Un disegno come una U, ma angolata, cioè disegnata con tre trattini, due verticali ed uno orizzontale, con l'aggiunta di un altro trattino verticale, a formare una croce sul trattino orizzontale della specie di U, indica un numero 4.

Un cerchio con disegnato un trattino che più o meno dal centro del cerchio, fuoriesce dallo stesso, indica la lettera P.

Una lettera A con le zampe laterali arrotondate, indica "la donna di quadri", cioè la prostituta.

Un cerchio con disegnato un occhiello, sul genere di una O con il ricciolino, significa: SCELL (SHELL): il sole, che potrebbe riferirsi al personaggio della "croce d'oro" dell'organizzazione, ma di questa informazione non sono certa, pertanto va approfondita e accertata nelle indagini precedenti.

Il disegno di una spirale è la "CHIOCCIOLA". Questo simbolo è apparso, e continua ad apparire sui muri, ma anche altrove: è il simbolo di mamma rosa. Nelle antiche case di comodo di mamma rosa, le operatrici, indossavano una rosa nella scollatura dell'abito, simbolicamente. Sui muri di alcune delle ex case di mamma rosa, si può ancora oggi osservare il simbolo della chiocciola; ad esempio, a Roma, a via Rimini, al quartiere Appio, nei pressi di S.Giovanni. Per produrre una rosa in modo sintetico, si arrotola su se stesso, a forma di spirale, un nastro di stoffa o di carta colorata. Ho letto in un blog che descrive l'ordine della rosa rossa e della croce d'oro indipendente e rettificato, dell'uso della "rosa esoterica" da parte di questi, che è giusto raffigurata con questa immagine a spirale, ed appunto ritengo che si tratti della rosa di mamma rosa.

Un disegno ancora a spirale, ma molto più limitato, quasi un ricciolo, indica "la PIOVRA".

Il disegno di un'APE, anche disegnata in modo semplicissimo, del tipo delle "cornicette" che si disegnavano sui quaderni dei bambini una volta, è ancora simbologia di mamma rosa, insieme alla chiocciola ecc.

Un genere di scrittura, sul tipo di quello che viene usato sui libri delle fiabe, ancora con svariati riccioli nelle lettere, è uno stile in uso all'organizzazione; comunque, normalmente, mamma rosa lascia sempre più di un segnale, quando si tratta di loro, per dare la conferma agli affiliati, che non si tratta di un caso.

DOMINO: è il personaggio della croce d'oro.

DUCE: si legge Diùs; potrebbe riferirsi ancora alla croce d'oro, ma come la parola SHELL, è da accertare nelle precedenti indagini, perchè non lo ricordo con esattezza.

ACAB: significa: "Allontanati un pochino", e la sacra corona tira fuori questo messaggio dalla seguente loro "logica": il termine è riferito al profeta Acab; il profeta va a piedi, e a piedi non si va molto lontano. Ricordate quando a Roma, qualche anno fa, vi furono delle violente manifestazioni, nelle quali incendiarono un furgone dei Carabinieri, sul quale poco prima avevano scritto in grande: ACAB?

Il disegno di un PICCHE, come quello delle carte da gioco, può essere una freccia, dare una indicazione.

La scritta Te, in corsivo, con una T scolastica, come si impara alle elementari, ma con l'aggiunta di un trattino orizzontale sulla T, come se fosse una zeta, significa: SETTETE, proprio nel senso di: "Bo, bo, sèttete!" e indica: "Allontanati e ritorna".

FUNGO: significa: "Là trovi qualcosa"; quello che devi trovare! ... come il fungo che spunta all'improvviso, in un determinato punto, chi sa, troverà ciò che deve trovare. La parola Fungo, si può trovare spesso associata ad una freccia, con la lettura della stessa, come ho spiegato in un post precedente.

LAZIO, LAZIALE: significa che quello a cui si stanno riferendo, non sta a Roma, ma comunque è nella regione Lazio.

ABBASSO NAPOLI (usando per "abbasso" la W rovesciata): significa: NON STA A SUD. Lo stesso "abbasso" riferito a BERGAMO, significa: NON STA AL NORD.

W (qualcosa o qualcuno): significa che attualmente quel qualcosa o qualcuno è attivo e/o è al potere.

EMO: significa che ciò che intendono, ha a che fare col settore sanitario.

Prima di proseguire, è importante conoscere la risposta alla domanda: COSA FA "MAMMA ROSA"? MAMMA ROSA PROVOCA IL RAPTUS.

WEVE, HUT, WONT, MAZER, CONCORDE, GONE...: indicano i nomi che l'organizzazione attribuisce a tutta una serie di frequenze usate nelle torture con radio-trasmittenti. Gone, ad esempio, che è una frequenza bassa, la definiscono: la frequenza, il ritmo infernale: Mazer, una frequenza di tonalità medio-acuta, la definiscono: il robot sterminatore, poichè dovrebbe essere quella che usano per indurre raptus nel soggetto agganciato.

SHADE, DIOPE: diope è chiamata anche DIO C'E' (camuffando "Dio c'è", cioè chiudendo la C di C'E', e togliendo apostrofo e accento, viene fuori DIOPE); FEIS, BOOGY, DONS, ecc. sono tutti metodi di torture con radio-trasmittenti, operate dai torturatori, e associate alle varie frequenze; ad esempio, Shade, è un trattamento definito dalla sacra corona, di tipo infernale, per il furore che provoca nella vittima; Diope è quando la vittima è costretta, incastrata su un acuto, infatti, la ragione per cui la sacra corona usa il nome di Dio per intendere tale stato di acuto, è che "come Dio è in alto, così è tale frequenza" (nota, stato in cui si viene mandati); Feis, cioè: Capelli, intende "Tirato per i capelli"; in questo caso, la vittima, con varie tattiche di tortura, viene trattenuta psicologicamente indietro, assente, arretrata, addirittura con la sensazione di avere la testa angolata indietro, ed ovviamente si è in pericolo, in questo stato; si immagini di dover attraversare la strada in questa condizione, o semplicemente di aver a che fare con acqua e corrente elettrica per asciugarsi i capelli con il phon! Boogy è costringere la vittima alla tortura del topo in bottiglia, costringendola ad un deleterio scervellamento senza via d'uscita, facendola saltare da una possibilità ad un'altra in cerca di salvezza, di distacco; ogni possibilità con ritmo di 2/4, fino all'urlo, il tutto legato ad una frequenza bassa che varia di tonalità ogni 2/4, insieme ad altre tattiche di torture, ritmo e frequenze. Dons è "l'imbarattolamento": come per mescolare una sostanza, un cibo in un barattolo, lo stesso viene scosso su e giù velocemente, così ad un certo punto, alla vittima ritenuta allo stadio di ossessionamento adeguato, viene imposto ciò ed altro, per costringerla alla masturbazione,  paragonabile a questo livello, ad un suicidio, pur di uscirne fuori; all'imbarattolamento, vengono aggiunti ciò che chiamano BOBCAT, cioè una velocissima frequenza bassa localizzata al basso ventre in linea orizzontale (Dons è verticale); CALIFFO, che prende il nome dal pistolero coi baffoni lunghi dei cartoni animati, e intende due linee imposte alla vittima, che da dietro al collo la tirano in basso, indietro, ecc.

Quanto ho appena esposto, è una piccola parte dei metodi di tortura con le radio-trasmittenti; più avanti riprenderò l'argomento più dettagliatamente, ma ho voluto comunque spiegare qualche passaggio, e spero che qualche vittima di questi impostori, abbia potuto trovare un po' di chiarezza ed un minimo di aiuto, in modo che possiate cominciare ad osservare le loro tattiche mentre siete agganciate, invece di ripiegarvi sui voi stesse e credergli. Mi permetto di supplicare chi si dovesse trovare sotto tali torture: non fatevi assorbire dalle menzogne che vi costringono a subire durante le torture, sottoforma di tutto quello che usano: ritmi, frequenze, linee per spingervi fuori di senno, note acute e basse, interventi verbali e la velocità con cui vi impongono tutto ciò: E' TUTTA UNA FARSA! Non siete furiosi e non siete depressi! A questi mafiosi interessa buttarvi da una parte e dall'altra per ottenere orgasmi, da soli e in compagnia! Non cedete a depressione e raptus! Se può esservi di aiuto, quando tentano di sopraffarmi, mi aiuto praticandomi dei circoletti veloci sulla tempia sinistra con un dito, oppure dandomi dei colpetti con una mano sul palmo dell'altra mano, il tutto, continuando a non praticare ed assecondare reazione psichica; riesco così a staccarmi, avvertendo, insieme al distacco, uno o più colpi consecutivi che mi fanno sbalzare la testa sul lato destro; purtroppo, questo sollievo dato dal distacco, almeno nel mio caso, dura solo un istante, perchè non smettono e continuano a torturarmi, ma almeno non soccombo emozionalmente: la testa e la vita sono mie, e se volessi decidere di incavolarmi, non ho bisogno di mamma rosa!  Ho depositato un'altra querela, e spero che presto, presto possiamo ricominciare una ferma azione legale contro questi mafiosi.

Anche gli psichiatri omertosi circa tali crimini, quelli che, in quanto medici, hanno il DOVERE di denunciare all'Autorità Giudiziaria che i sintomi di un loro paziente sono di natura dolosa, ed invece tacciono praticando TSO e imbottendo di psicofarmaci, sono perfettamente a conoscenza dell'esistenza e della pratica di tali metodi di tortura; in un post precedente ho scritto che vi avrei dato ragione di tali affermazioni: la sottoscritta è la terza discendente del Professor Sante De Sanctis, illustre psichiatra e primario dell'allora manicomio Santa Maria della Pietà di Roma; fu lui a studiare, per la perfetta conoscenza di tali tattiche di torture sulle vittime, ed a prodigarsi perchè gli psichiatri ne fossero altrettanto edotti! Il Prof. De Sanctis chiamava il cervello: la mente, e spiegando tali tattiche di torture, paragonava la mente ad una "pallina di cartapesta sospinta continuamente in alto, alla quale non doveva essere concesso di ritornare in basso". Al più presto, nei post successivi, vi spiegherò più dettagliatamente quanto è stato compiuto e si continua a compiere per mettere a tacere tale opera preziosa e indispensabile del Professor De Sanctis (il padre della mia bisnonna Virginia De Sanctis).

Proseguo:

FUCK: questa scritta si trova spesso vicino a riferimenti a morti ed incidenti provocati. Per questi mafiosi, le persone cadute nelle mani e per le mani di mamma rosa, "sono andati a fuck". 

Un padre può sacrificare un figlio all'organizzazione.

ASSO: ha più di un significato, uno è l'asse delle ruote. Si manomettono gli assi delle ruote delle automobili, le ruote, ad opera di meccanici e gommisti collusi, per far perire le vittime in incidenti d'auto, ma Asso, detto pure ONE, è anche la vittima.

TOMA: moto, motore.

WEK: è il rumore della frenata di un'automobile.

Un disegno di una serpentina verticale, con disegnata sopra una A e sotto una corona, o comunque simile a ciò, è: QUESSE, ASSO: la vittima, il bersaglio.

OLTRE: significa che la cosa a cui si riferiscono, è oltre l'ostacolo che la separa. In caso di ossa murate dietro gli elettrodomestici delle cucine, le ossa sono "oltre", dietro al muro.

WRON, WROZ: indica il rumore delle tubature dell'acqua. La sacra corona usa per le torture, anche le tubature dell'acqua.

TANKO, DANKO. è il televisore; lo raffigurano anche con un disegno di un apparente carro armato, in cui il cannone, in realtà, è l'antenna del televisore.

FANZA: è la faida.

FOGNA: indica che quello che intendono, si trova molto a sud.

la SVASTICA, nell'organizzazione, indica i pedali della bicicletta.

FASCIO: non si riferisce al fascismo, indica invece i binari del treno che "sono lunghi come le fasce..."

RAZZISMO: indica il maleodore dei cadaveri.

il simbolo di un ASTERISCO, indica la MARGHERITA. Nell'organizzazione, Margherita è un altro nome per intendere mamma rosa, così come il disegno di una margherita.

Un rettangolo verticale, con disegnato all'interno, un trattino ancora in verticale, è il TOMBINO, che significa: "Sparisci, nasconditi!". E' utile sapere che quando questi fuggono (perchè li hanno beccati), si nascondono nelle catacombe. A Roma vi sono delle entrate per le catacombe sotto diverse chiese, oltre quelle note, visitate dai turisti.

Una X indica la STELLA, che raffigura la vittima.

SANGUE: significa PARENTELA DI SANGUE.

Una CORONA indica la sacra corona: delle palline disegnate sulle punte della corona, raffigurano gli appartenenti all'organizzazione, e la loro capacità di intercambiarsi.

Il disegno della MATITA, anche poco comprensibile, ad esempio, un rettangolo verticale con un triangolo con la punta in giù disegnato sotto, indica la ex fabbrica di matite di Via Assisi,157, a Roma, nel mirino della sacra corona da decenni (di proprietà della sottoscritta). Il disegno della matita si è potuto osservare su molti muri, anche disegnato con due ali ai lati (le orecchie di Dumbo precedentemente spiegate, simbolo dell'uso di frequenze al fine di torture con radio-trasmittenti); ancora, disegnata con la corona suddetta sopra la matita, che indica la presa di possesso della sacra corona, di questa proprietà; con il numero 47 all'interno della matita, che indica la presenza nella stessa proprietà, di corpi occultati di vittime rapite e uccise dalla sacra corona (il 47 è "il morto che parla", nella smorfia); ed ancora, intorno alla matita, alcuni punti, che indicano la quantità e la posizione di questi corpi; inoltre, nella proprietà si è sentito spesso, fortissimo puzzo di decomposizione, ed inoltre, è apparsa la scritta GHANKE sulla porta di entrata della stessa proprietà; tale scritta significa che in tale luogo, vi è il pieno di cadaveri occultati. Personalmente, ho telefonato molteplicemente ai numeri di emergenza 112 e 113 esponendo il tutto, e chiedendo di effettuare delle accurate ricerche nella proprietà, con i cani specializzati nella ricerca di resti umani; ugualmente, ho fatto la stessa richiesta all'Autorità Giudiziaria nelle mie querele, che invece sono state archiviate senza indagini, nè, nessuna ricerca di resti umani, è mai stata fatta con i cani specializzati, in questo luogo, in compenso, sono stata buttata fuori dalla mia proprietà dall'avvocato Riccardo Taddei (con precedenti di indebite assegnazioni di parti di eredità di Virginia De Sanctis) che indebitamente si è definito "curatore" della mia proprietà di Via Assisi,157, con il benestare della Giudice Pina Guglielmi, nome che avevo già sentito fare da mio padre Vincenzo Giambanco, riferito a copertura di frequenze, per cui ho depositato querela per associazione mafiosa, anche questa archiviata senza indagini; più avanti esporrò più dettagliatamente questi fatti.

Nella sacra corona, un PUNTO indica un cadavere occultato, consumato in povere ossa.

Una breve linea, indica un cadavere occultato, ancora intero.

UAIDER: significa Block Notes.

FIA: significa FIACCHI, pertanto spessissimo per intendere l'eredità di Fiacchi (Virginia de Sanctis) scrivono FIA. Per indicare le proprietà di Fiacchi, usano anche la scritta TIS, che è una elaborazione dello stemma di Fiacchi, il quale era raffigurato da una incudine; nella sacra corona, tale incudine (TIS), viene raffiguarata con un disegno, un simbolo che somiglia ad un pi-greco, allungando il trattino della T fino sopra la I ondeggiandolo un po', e aggiungendo la lettera S alla fine (sai, capisci! Già spiegato nell'alfabeto gamma). Questa specie di "pi-greco" e la scritta TIS indicano le proprietà di Fiacchi. Le scritte compaiono sulle proprietà di Fiacchi; ciò per la pretesa di possesso su tali beni, da parte della sacra corona, da decenni e decenni.

Vi sono altre scritte riferite agli eredi di Virginia de Sanctis e ad altri personaggi.

In un post precedente avevo già spiegato che la scritta ORN, ORNE, indica la mia persona; si può trovare scritto anche YORNE, JORNE, TORNE; le prime due sottolineano che la sottoscritta è sotto tortura con radio-trasmittenti (Y e J indicano l'orecchio, intendendo che la persona "sente", ossia che è agganciata dall'organizzazione); TORNE indica, con la T iniziale, che ORNE è l'impiccato (la T è l'impiccato).

LUCIENT, SERT, indicano mia sorella Luciana. Camuffando la scritta Lucient, viene fuori la parola Sert.

ALEXANDRA, AISE, ASHER e altre scritte sul genere di Asher, indicano mia sorella Alessandra. Asher è la "donna delle piramidi", quella che la fa pagare a quelli che si ribellano all'organizzazione, inteso un po' come "la maledizione della mummia". A Roma, all'entrata di Viale Mazzini, appena superato il ponte sul Tevere, c'è un monumento che fu fatto erigere da mio zio Dante Damigelli; é un grande volto: raffigura mia sorella Alessandra, quale signora di tutta la zona che vi è oltre (Trionfale, Prati, Montemario...); si pensi che tali proprietà di Fiacchi/ De Sanctis sono anche mie. Intorno al monumento, vi sono piantati dei papiri.

MAYVER e scritte simili, indicavano mio nonno Alessandro Fiacchi, che chiamavano anche ALFA.

POKEMON: indicava mia nonna Annunziata Siviero.

LULIC indicava il fratello di mio nonno, Paolo Fiacchi, che era più piccolo di età rispetto a mio nonno, appunto: Lulic (il più piccolo).

ELSE indicava mia madre.

DEBBY indicava mia nipote Giada Ferrari, la figlia di mia sorella Luciana.

MADAMIGELLA, con un cuore rosso, indica Damigelli.

Il numero 79 indica Dante Damigelli.

Negli anni 80, la sacra corona cominciò ad attribuire a mio padre, il nome ELSE, precedentemente usato per indicare mia madre. Personalmente sto osservando che stanno continuando a scrivere i nomi che usavano per indicare i miei nonni e mio padre che oggi non ci sono più, perciò, e per la certezza che già hanno attuato questo passaggio di nomi da mio padre a mia madre, e per i modi e i siti dove stanno scrivendo questi nomi, deduco che stiano continuando a trasferire tali nomi ai posteri; sto costatando l'uso di Lulic, riferito a mia sorella Luciana ed a sue proprietà (mia sorella Luciana, pur essendo la più grande di età, è la più piccola di statura), Mayver in riferimento a mia sorella Alessandra, ed in effetti si chiama come mio nonno Alessandro (Fiacchi); Else in riferimento alla sottoscritta, a mie proprietà ed ai miei comportamenti di denuncia come mio padre.

Anche alcuni colori sono usati per indicare alcune persone specifiche:

il verde scuro indica mio zio Dante Damigelli; il rosa fucsia indica mia nipote Giada Ferrari; un azzurro acceso indica mia sorella Luciana in rapporto al personaggio della croce d'oro, al quale è collegata.

La scritta SAND indica mio zio Dante Damigelli, ma a seconda del colore con cui viene scritta, si riferisce ad un personaggio specifico della famiglia: rosso è la figlia di Dante Damigelli, (quella che negli anni 80 aveva già un patrimonio da 20 milioni di dollari), colei che ha ricevuto l'eredità dal padre, non nel senso patrimoniale del termine, ma in senso di continuazione del ruolo di Dante Damigelli; bianco e argentato è riferito al figlio di Dante Damigelli, che ho anch'egli menzionato in un post precedente.

Alcune simbologie per indicare i vari eredi di Virginia de Sanctis:

Un ciuffo di paglia indica ancora la figlia di Dante Damigelli (dovrebbe chiamarsi Daniela Damigelli, ma non ne sono del tutto certa, devo accertarlo);

Una donna vestita di bianco indica Rita Rossetti, una dei figli della sorella di mia madre, Anna Fiacchi.

Un uccellino indica un altro figlio di mia zia Anna Fiacchi, Stefano Rossetti.

Una scacchiera indica il fratello di mia madre, Benito Fiacchi, chiamato comunemente Nino. La scacchiera non è soltanto quella con cui si gioca una partita, ma ogni scacchiera, come ad esempio, un pavimento fatto a scacchiera, ed in TV, la scacchiera si vede ripetutamente, e aggiungo, per far capire meglio, che dietro ogni canale televisivo, c'è uno degli eredi.

Due uccellini vicini, indicano ancora il figlio di Dante Damigelli, a volte accompagnato da un cuore; tale persona è indicata anche con un cuore bianco e rosso, anche un po' frastagliato, a volte accompagnato da scritte del tipo: "Chi avrà cura di questi ragazzi?"... ecc.

Un pallino con intorno un cerchio aperto nella parte inferiore, indica mia zia Anna Fiacchi e ne sottolinea il suo ruolo di madre amorevole, (la specie di cerchio intorno sarebbe la "cura fasciante..."); mia zia Anna Fiacchi passava, per il Comune di Roma, come una benefattice, ma regalava in beneficienza le proprietà di mia madre! Facile, vero?! Scrivo esplicitamente: come la casa data alle donne del volontariato Vincenziano, a via Calamatta, a Roma, dietro il Palazzo di Giustizia a Piazza Cavour a Roma, e molto altro; colgo lo spunto per aggiungere che da mio padre furono messe in luce, tra le stesse volontarie, elementi di mamma rosa, volontarie che stanno ancora lì... così come molti altri smascherati, stanno ancora in molte altre opere di volontariato: S.Egidio, mense per i poveri, opere per minori, per scomparsi, per l'antimafia, eccetera eccetera.

E diversi altri simboli.

La scritta SUPPLY, che sottintende "supply al telefono" specifica il modo di comunicazione con radio-trasmittenti della sacra corona.

RAPID: potrebbe significare masturbazione, ma non ne sono certa.

NEON: significa nei riguardi della persona che deve capirlo, che una determinata persona o ambiente, ti illumina, ti protegge, ti tiene d'occhio.

MERDA: é l'oro.

SONAR: è il disco, la canzone; si può leggere ciò anche in questo modo: SONAR MALY. Si costringe la vittima a subire in ELF, e anche a doverlo riprodurre continuamente con la mente e le corde vocali, uno stesso ritornello musicale, fino allo sfinimento e al soffocamento. Inoltre questa costrizione serve ai torturatori, per mantenere la vittima sul "trampolino di lancio", ossia a mantenere le corde vocali ed il diaframma della stessa, su una tonalità più elevata rispetto ad una posizione di "stand by"; tutto ciò per buttarla più facilmente, al momento adatto, in un corto circuito psichico (raptus). Per il torturatore che ha questo compito, è più difficile risollevare dal "basso" la tonalità di quiete della vittima.

JOINT: sono i soldi.

SUPER: si riferisce alla benzina "super", ma con significato di dare alla vittima una dose super di torture.

IPER: è un loro grado superiore nella gerarchia degli affiliati, ad esempio nel quartiere.

RESO: è l'avviso di smettere, di "tornare indietro".

BRUCE AGO: Bruce prende nome da Bruce Lee che la sacra corona usa per indicare le arti marziali (Bruce Lee era una persona perbene); Ago, dall'ago che per cucire, buca, entra dentro e poi riesce fuori; le due parole affiancate intendono la vittima sottoposta a pesante stress intermittente, a stressante tira e molla, da persona/e colluse.

Il disegno di un cerchio con al centro due trattini paralleli, indicano il BOTTONE, e significa: "Aggancialo!" (con la radio-trasmittente).

ACETONE: è l'ordine di fare caos, rumore, confusione.

YOGURT: indicazione di provocare fastidio, acido... (psichico, nervoso) alla vittima.

Il disegno di una linea con due trattini arrotondati ai lati, raffigura l'ANCORA.

ORA: è il turno da fare con la radio-trasmittente sulla vittima presa di mira.

FAITH: è la sigla della sacra corona; ha origine dalle iniziali dei paesi in cui era presente la sacra corona: Francia, Austria, Inghilterra, Turchia, Ungheria. E' importante per me sottolineare che non intendo permettermi, nè mi permetterò mai di identificare un popolo dove vi sono stati, o vi siano oggi fatti di sacra corona, con questo malaffare, anzi, garantisco che proprio dove tale impostura ha creduto di imporre le sue leggi, vi sono stati grandi esempi di testimoni liberi e coraggiosi che si sono messi dalla parte della legalità e del rispetto della persona, ed alcuni di questi hanno pagato con la vita!

NON: significa che: "Tanto di qua, o tanto di dà, è la stessa cosa".

VELLAY: significa: Tedesco.

SINUE: lo scrivono camuffato; indica l'Indios, pertanto, deduco: il Sudamericano.

SPIAR, SIAR: indica l'America, l'Americano.

NINFA: indica l'Africa.

TOKA: indica Tokio.

IRIS: indica la Francia.

MAZAR: dovrebbe indicare il Portogallo.

OMAR: indica il Russo.

MUSTAFA': indica la Turchia.

PUNG: indica l'Asiatico di una determinata zona, ma non lo ricordo con certezza. Da alcune scritte sui muri, sembra riferito ai tunisini: da accertare, andando a ritirare fuori le precedenti indagini.

Un OROLOGIO portato al polso destro, anzichè al sinistro, come viene portato in linea di massima, indica una persona costretta alla dipendenza da torture e adescatori. Lo si comprende con il seguente "ragionamento" della sacra corona: "Se io porto l'orologio al polso destro, io non guardo l'orologio=Tu guardi l'orologio, perciò: tu dipendi". Nel linguaggio della sacra corona, si ritrova spesso il parallelismo: io/tu, noi/voi.

Un VOLTO disegnato su un muro, a volte anche con la scritta: TU NON SAI CHI SONO IO, significa: SEI TU, come sottintendere che se non sai chi sono io, sai, però, chi sei tu... Si trova ancora il parallelismo: io/tu ecc. E' un modo di intendere e di ragionare che può aiutare a comprendere il significato di alcune scritte, ed anche a poter identificare chi sta "dialogando". Inoltre, la sacra corona usa dei "TIPI" per riferirsi a determinati affiliati, a dei tipi con determinate strutture di volti, di fisico, di abbigliamento, di gruppo sociale, ecc. ad esempio: BRANCA (lo si trovava scritto nel sottopassaggio della Stazione Nomentana a Roma) indica un volto con una fronte arrotondata, stempiato.

FRED o FREDDY indica un tipo basso, dai tratti del volto sul genere del personaggio di Fred dei cartoni animati "Flintstone" (Gli Antenati).

HARRY indica un tipo dal viso rettangolare, capelli corti.

CYBER indica il modo di essere con piercing, (un tempo erano le spillette), le borchie, e prende origine dal personaggio di Frankesteine. Ve ne sono altri, ve li comunicherò (devo raccogliere tutti i fogli e foglietti dove ho annotato tutto).

ATTILA: indica il fabbro.

SIERO: é l'ordine di alterare una persona. Ho fatto personalmente esperienza della tattica della sacra corona di somministrare droga per svanirmi la memoria. Inoltre so che l'organizzazione fa largo uso di pasticche. Ancora: ho potuto osservare ripetutamente questa scritta affianco ai bar, appunto dove si assumono bevande. C'è chi deve capire l'ordine, lo sa, e non necessariamente deve essere il barista; può anche essere un cliente che capisce, proprio per l'associazione bar/bevanda, che deve compiere quanto ordinato e infilare la droga nella bevanda della vittima, ma vista la gravità di tali fatti, e degli effetti devastanti a fini delinquenziali, gli accertamenti vanno effettuati in tutte le direzioni; se il barista non ha niente da nascondere, sarà ben lieto di mettersi a disposizione.

COLORADO: è uno stacchetto musicale di un determinato genere (non necessariamente identico, ma sul "tipo", che dovrebbe indicare nella fattispecie: "ambiente e stile da vecchia stiva di navi" (per volgarità). Come ho spiegato in un post precedente, la sacra corona comunica anche attraverso degli stacchetti musicali. Ve ne sono altri.

RONSON: è il cane.

Il disegno di un trapezio, mancante della base (più larga), si chiama COEN ed indica la lapide della tomba, chiaro riferimento a cadaveri occultati.

HOGRE: indica una vittima in uno stato peggiore di quello dell'impiccato: viene fatto in modo di farlo passare per psicolabile, è il bersaglio dell'organizzazione; gli viene scaricato contro di tutto; gli vengono costruite continuamente delle situazioni appositamente, per farcelo ricadere; viene raffigurato anche con una immagine di un volto con occhi spiritati, ciò per evidenziare che Hogre è "psicolabile"; con immagine di un coniglio/lepre con occhi dello stile precedente; viene anche raffigurato con testa di coniglio e corpo umano, con una valigetta 24 ore, che significa che Hogre è in movimento nella città mentre subisce lo stato devastante di bersaglio mobile costante.

La sacra corona usa anche nomi e figure di alcuni personaggi, per indicare, ad esempio, un certo tipo di tortura; ne espongo alcuni, visti sui muri:

GOZER: è scritto anche GOZE, ed è un personaggio cattivo, che attacca, punzecchia, colpisce; indica il tipo di tortura a cui sottoporre la vittima per sfinirla, non necessariamente riferito a tortura con radio-trasmittente, ma anche a tormenti provocati sulla vittima tramite complici. E' raffigurato anche con il disegno di un serpente tutto ondeggiato, con la testa simile ad una tartaruga; da quando ho riconosciuto questo personaggio e l'ho messo a verbale nelle mie querele, è stato maggiormente camuffato.

BOZE, BOIZE: Questo personaggio passa apparentemente per buono, ma non lo è; a volte è raffigurato come un grassottone; sui muri è spesso associato alla parola YOKE, YOKES (ho già scritto di ciò in un mio post precedente, ed appunto, Yoke è "l'orsetto che si dona ai bambini", che con la S finale, significa pure, per chi deve capire: "Sai, Capisci bene, Intendi"), pertanto il "BOIZE" è il pedofilo. Ho dichiarato che tali scritte si possono osservare sui muri di diverse scuole dell'obbligo e asili, perciò, non avendo io dei bambini, mi permetto di suggerire ai genitori di minori che possano aver letto questo blog, di accertare se eventualmente qualcuno avesse dato informazioni ai bambini su un ipotetico personaggio di nome BOIZE o simile, come un personaggio dabbene, fiabesco o qualsiasi altra cosa che potrebbe mettere un bambino in una condizione di errata fiducia (in questo caso) e di possibile abbordaggio.

YAWER, XAWER, SAWER: si trova scritto in più modi, personalmente, ho fotografato questa scritta, sul muro davanti al reparto pediatrico dell'università a Viale Regina Elena, a Roma (la foto è in Procura, a Roma). Xawer era un adescatore di bambini. Scritto con la Y iniziale, sottolinea l'aggancio di minori con la radio-trasmittente.

HENA: è l'entità che dilania. Si riferisce a violenze terrificanti. Viene raffigurata con le sembianze di una donna con le ali.

STOP, STOPPIE: indica lo "stop" del cameraman, così come "stoppie", e significa: "Riprendi, filma!". Ho potuto fotografare la seguente scritta a via Nocera Umbra, a Roma: BENA STOPPIE, che pertanto, dovrebbe significare: "Filma la tale violenza e guarda", oppure, che si potrà guardare la violenza filmata. La B, nell'alfabeto gamma è: occhiali, guarda! Ed è posta prima di ENA (Bena).

Un disegno che raffigura una specie di tartaruga, in realtà, nella sacra corona, è l'ACARO, ossia, colui che sta con la radio-trasmittente.

DHESO: dovrebbe significare COESO, che nella sacra corona intende: cadavere ancora "unito", nel senso di: intero.

EGO, EGON: "ego" è: se stesso, ma nell'organizzazione, è riferito ad un cadavere, in senso di "tirare fuori se stesso", pertanto significa che il cadavere nascosto, sotterrato... in quel determinato punto, manda cattivo odore; con l'aggiunta della N finale, indica precisamente che si tratta di un cadavere sotto terra (vedi spiegazione dell'alfabeto gamma).

EGOIST: indica il MATTO, o quello che fanno passare per matto. La logica è la seguente: quando uno è matto, si muove in modo strano, o parla da solo, ecc.; in qualche modo attira lo sguardo delle persone, si fa guardare, perciò: é un egoist(a).

ART: lo scrivono anche ARF; viene raffigurato con un disegno somigliante a Dracula, anche con denti in evidenza, ma non è Dracula. Art ha a che fare con la prostituzione, non nel modo classico, ad esempio, di strada ecc., ma con visite notturne, ecco perciò la similitudine con Dracula. Colui che ha la facoltà di poter approfittare di queste visite notturne (abusi sessuali non necessariamente consensuali), ha avuto nel suo tronco familiare, un parente Vescovo. I denti possono avere nell'organizzazione, significato di consumazione di rapporto sessuale, ma quest'ultimo particolare è da approfondire nelle vecchie indagini.

TROSCEL: indica il mazzo di chiavi. Riprodurre chiavi di appartamenti, può tornare utile al fine di visite notturne. So che quando una persona viene narcotizzata, si sveglia al mattino con un sapore metallico in bocca.

Un albero esageratamente potato, appena di più di un tronco; non un disegno, ma un vero e proprio albero, indica la presenza della sacra corona in quella zona. Se osserviamo con attenzione, in alcuni quartieri, o isolati, si possono osservare degli alberi che vengono lasciati lì in questo stato, a lungo; ma dove ciò indicasse la presenza della sacra corona, vi saranno altri segni, come scritte, girandole e altri simboli; si potranno verificare i cognomi presenti e gli eventuali precedenti di sacra corona degli abitanti di tali siti, ma anche sintomi uditivi e persecutori fuori del normale degli abitanti, o puzzo di decomposto, o presenza di vermi della decomposizione e di silfidi, trasmissioni radio, frequenze, contatti sospetti, ecc.

NO A (qualcosa): significa: IVOICE, cioè VIRUS (vedi spiegazione alfabeto gamma), leggendolo nel modo seguente: la N comprende sia la I, che la V, e poi la O.

Il disegno o la posizione di un pugno con il pollice in su, indica il CONIGLIO, che nella sacra corona è la preda, la vittima, hogre. Il pugno con il pollice all'interno della mano, indica la vittima catturata. 

La posizione del dito medio accavallato sul dito indice, significa "FUORISERIE", cioè: la vittima fatta fuori. Vi sono altre posizioni del corpo e delle mani che hanno funzione di inviare messaggi agli affiliati, come mettere le dita della mano in giù, indica mamma rosa, ed ancora, fare un movimento con una spalla in avanti e l'altro braccio indietro (anche questo mi fu spiegato, ma purtroppo al momento non lo ricordo); un altro gesto e poi un salto, significa che dopo aver fatto fuori la vittima, pestano pure sulla terra dove l'hanno sotterrata; guardare una persona, abbassare lo sguardo e poi guardarla nuovamente, è una minaccia nei riguardi di quella persona. Alcuni di questi movimenti, sono i movimenti del rap, e nella sacra corona, RAP, significa fare razzia, rastrellare; ovviamente, non bisogna demonizzare tutti i giovani che ballano il rap, i movimenti sono quelli, e chissà quanti ragazzi lo ballano solo perchè oggi si balla così ed il ritmo è trainante, e poi ci stanno quelli che lo propongono in malafede, ed in quel caso si dovranno fare altre indagini, perchè l'esperienza di chi mi ha preceduta, conferma che "se cè, si trova"; anche il termine BLACK BLOCK non è cosa di oggi, perchè già dalle azioni legali che videro la partecipazione di mio nonno Alessandro Fiacchi emersero dei Black block in fatto di sacra corona, lo stesso per diversi nomi di personaggi di cartoni animati e di telefilm, che furono già figure in uso alla sacra corona da decenni.

Spiego, per quanto mi è possibile, la simbologia da cui hanno origine certi termini basilari riferiti alla mafia, ad esempio: la piovra, (si immagini effettivamente una piovra) la cui testa, rotonda, viene chiamata nell'organizzazione: CUPOLA, e nella simbologia della sacra corona, l'immagine della cupola di una chiesa, indica la "cupola", in senso mafioso; ho già spiegato in un altro post precedente, che anche la posizione delle mani tese, in posizione obliqua, con le dita medie che si toccano, indicano anch'esse la cupola. La piovra è composta da sette persone fisiche del potere criminale ed economico della sacra corona, che furono già smascherate, grazie al contributo di mio padre, già dagli anni 80, ma, cosa che non mi si può smentire, di tutto ciò, e di questi elementi non si dice niente.

Il personaggio della Croce non è solo ad avere grande potere; l'altro, è spiegato con una simbologia molto semplice, ma appunto perchè semplice, potrebbe non venire in mente, ed è la seguente: su una moneta vi è la croce e la testa, e quindi, l'altro potere è la TESTA, purtroppo, al momento non ricordo bene se la testa indica un'altra persona fisica, come la croce, oppure sottintende la cupola, ma anche in questo caso, si troveranno informazioni certe nelle precedenti indagini. Negli anni 70, il capo della sacra corona era LOPEZ, ed effettivamente, su molti muri, si è potuta vedere la scritta: LOPEZ, LOPES, LOPEZ THE KING. (Es. Roma, sui binari della Stazione Ostiense).

La sacra corona è retta da quattro prìncipi, dislocati in varie parti del mondo: uno è in Africa, uno in Turchia, uno in America ed un altro in Inghilterra; le loro posizioni geografiche, vanno a formare la croce. L'incontro dei quattro principi, viene indicato dalla scritta POKER e dalla figura, disegno di un poker di carte, possibilmente di quattro re.

Vi sono ancora due poteri nell'organizzazione, bisognosi l'uno dell'altro: quello dell'organismo stesso inteso come struttura, e quello economico; quest'ultimo è dato dagli eredi di Virginia de Sanctis, quelli di sacra corona, e quelli che a tutt'oggi, sono tutt'uno con loro, e quella che veniva definita "la mamma" di questo potere economico mafioso, era quella che ha ereditato tale ruolo da suo padre Dante Damigelli, cioè sua figlia che dovrebbe chiamarsi Daniela, la quale già dagli anni 80, aveva preso sotto le sue ali, una allora bimba come sua pupilla, la possibile futura "mamma?": mia nipote Giada Ferrari, la figlia di mia sorella Luciana.

I GATTI vengono usati dalla sacra corona, nel modo seguente: dove un gatto fa i suoi bisogni, il cane non va a scavare buche, cosa che quest'ultimo fa, se sotto vi è stato sotterrato un corpo, cosa che risulterebbe pericolosa per l'organizzazione. 

I PAPPAGALLINI, sono anch'essi uccellini molto graditi all'organizzazione, poichè pare che vadano in "brodo di giuggiole" con le radio-trasmittenti. Da diversi anni, Roma ne è piena: che casualità...

Alcuni anni fa si potevano osservare delle donne con i capelli bluastri (qualcuna si può vedere ancora); in ambienti soprattutto parrocchiali, avevano ruolo di RUFFIANE. Ovviamente, mi riferisco esclusivamente a quelle colluse, con i dovuti accertamenti del caso.

PAPOFKO, PAPOFLO: indica la MAMAN.

SABO: significa: "Vacci così come sei!"

Il disegno di una CHIAVE di tipo antico è anch'esso simbolico: la parte frastagliata che va nella toppa è la CORONA, e l'altro lato è l'ANELLO (l'anello è la sacra corona).

Uno stacchetto musicale con voci, sul tipo di lamento, indica uno stato come il saba delle streghe.

MITRA: non è il mitra, ma LA MITRA, cioè il copricapo del Vescovo, ed è un riferimento ad alte gerarchie della Chiesa.

Un segno che forma un occhiello, come una "E" minuscola, in corsivo, ma con le estremità più lunghe, è il FIORE, e può avere più significati, ad esempio, può simboleggiare, in senso metaforico, parte del lavaggio della lavatrice (nei programmi di lavaggio della lavatrici è disegnato un fiore), così come, con variante di altro/i occhielli, può indicare la presenza di un cadavere occultato (sulle tombe si portano i fiori):

Un segno sul tipo di un numero 1 (uno) è l'ARPIONE, che indica la vittima agganciata, abbordata con le radio-trasmittenti, ma può arrivare ad indicare anche "arpionata", cioè: sottratta, nel senso di rapita, torturata con le radio ed uccisa. 

Il segno dell'arpione, con la parte terminale (sotto) che va a formare un occhiello, significa di poter fare sesso con l'aggiunta di una vittima torturata.

RUM: indica il muro.

CTO: è l'ospedale traumatologico, e pertanto è un riferimento ad ossa, e può dare anche indicazioni circa torture, provocando dolori in punti specifici, alle ossa.

AMBU: indica la "BUA", il termine che viene usato quando un bambino si è fatto male (ti sei fatto la "bua"), ed è l'ordine di provocare dolore con gli strumenti che ho spiegato in un post precedente.

ZIPPO: è la chiusura lampo dei pantaloni. E' apparsa la scritta: FUORI ZIPPO DALLE GALERE; la galera è la chiusura lampo chiusa. Non è giusto che le persone debbano subire tali indicazioni di traffici sotto le proprie finestre di casa, scuole ecc., senza conoscerne il significato; ovviamente mi sto riferendo a persone adulte come genitori, nonni, mariti, ed a chi ha il dovere di difendere gli inermi. Sul tipo della scritta precedente, tra via Flaminia e via Pinturicchio, a Roma, vi è la scritta: A VOI LA ZIPPA, A NOI LA KIPPA, pertanto: zippa è come zippo, e kippa sta per: COPPA, che è uno dei fregi che Fiacchi poneva sulle sue costruzioni, a ricordo di fatti antichi che avevano visto partecipi i miei antenati; ancora, si può osservare questo continuo uso del "noi", legato al "voi", in questa interminabile collaborazione, dove ognuno ha il suo ruolo in simbiosi; nello specifico, la scritta significa: a voi, i servigi sessuali, a noi (che operiamo tali servigi per voi) le case in contraccambio (le proprietà di Fiacchi in genere).

LOSCO: intende il lavoro "sporco" di trattare i cadaveri degli uccisi per mano dell'organizzazione.

CRONZ e scritte simili, significano: il CRONOLOGIO, che l'organizzazione opera, con la serie di vittime che uccide.

FUCK: significa che le vittime ammazzate da questi, per l'organizzazione, vanno a "fuck".

COYOTE: mi si perdoni il termine che userò ora, lo scrivo solo per esporre alla lettera come stanno le cose: significa COGLIONE, nel senso che quelli che si fanno rapire e ammazzare da loro, sono considerati da questi, dei co.....i.

CAPPONE: come sopra: le vittime si sono fatte beccare come capponi.

STRONZONE: perdonatemi ancora, è tra le cose più tristi da esporre, per la crudezza, la freddezza e la crudeltà con cui viene considerata la vita umana, che non sia la loro, da questi: questa scritta va suddivisa in due parole: stronz one: STRONZ è proprio quello che significa senza la vocale finale e ONE, è il numero 1 in lingua inglese, e indica la vittima agganciata, il bersaglio, considerato come le feci che vengono evacuate una alla volta.

NERO: significa VEDO, nel senso di visionare brutalità, vittime sotto torture con radio-trasmittenti anche in strada, ed anche bambini agganciati e bambini mentre giocano nei parchi, ecc; sono a conoscenza che vi sono persone colluse che sostano nei parchi per scovare il bambino o la bambina adatta per l'aggancio a vari livelli; mio padre intervenne per sventare tali traffici; so che erano punti di abbordaggio a Roma, il parco a Piazzale Appio, dove è la statua di S.Francesco, ed un parchetto in una traversa di Viale Mazzini (papà mi portò con se nei giorni in cui volle informarmi di tutto quanto ritenne di mettermi al corrente, come ho già spiegato in un mio precedente post).

BUST, BUSTI: sono i corpi delle vittime da occultare.

CAPO: come sopra.

ROMA CAPITALE: significa che a Roma si occultano prevalentemente i "capi", intesi come corpi di vittime. Vi erano altre città, quali siti di concentramento di cadaveri di vittime occultate, ad esempio, Trento, nella zona del Castello. A Roma, erano siti di occultamento di questi corpi: il residence a via Pieve di Cadore, 21, dove ripetutamente si intasava la fogna per la furia di buttarci le ossa di questi poveretti; un giardino infondo a Viale Parioli ed altri luoghi; a Salone, vicino Roma, furono trovate le fosse comuni.

Alla Stazione Nomentana, a Roma, sul binario, ho potuto fotografare la scritta, con tanto di disegno: ROMA VIOLENTA, che ho inviato alla Procura di Roma: la scritta "violenta", significa: VIOLA che indica la presenza di cadaveri occultati; inoltre nel "murales" erano presenti una serie di tombe con le croci che è un ulteriore informazione per gli affiliati; ancora, come ho già descritto, la croce è colui che decide chi deve essere ammazzato; si potevano osservare ancora nel murales, una serie di scritte che indicano alcuni dei metodi in uso alla sacra corona, per  fare fuori le vittime, come: LAMP che significa un infarto, un accidente provocato; TRONIL, che intende far finire la vittima sotto ad un treno, ecc.

BANU, KANU: è la buca dove vi è, o vi è stato sotterrato un cadavere occultato.

SPOKE: è il vulcaniano della famosa serie Star Trek, che aveva le orecchie a punta, per indicare l'impianto di nervetto di bue che fanno quelli di mamma rosa, ed inoltre uno specifico riferimento alle orecchie.

LASH: sta per lasciva, per intendere la bava che può uscire dalla bocca delle vittime torturate con le radio-trasmittenti, per la corrente e la violenza delle torture.

In via Tuscolana, a Roma, nelle immediate vicinanze della Stazione Tuscolana, ho ancora fotografato e inviato alla Procura di Roma questa scritta: NURE 11 DE ROSSI FAIR PLAY? NO THANK S. La parola NURE, purtroppo non sono riuscita a decifrarla; 11 DE ROSSI: l'11 è una "m", DE ROSSI è la rosa rossa, perciò le due cose significano MAMMA ROSA; FAIR PLAY: un gioco a distanza? è la chiocciola (è mamma rosa, vedere spiegazioni in un post precedente);   NO: è IVOICE, cioè virus;   THANK: è il televisore;    S al finale: é "intendi bene, sai, capisci!" Il tutto significa: puoi fare un gioco, una partita a distanza con mamma rosa, con la televisione, con il video. Nella sacra corona, il sesso praticato con l'aggiunta di una vittima torturata con le radio-trasmittenti, viene chiamata "PARTITA" (la palla da gioco è la testa della vittima, condotta a raptus, a stati di sofferenza disumana).

45 GIRI: è il rapporto sessuale con aggiunta di vittima torturata con le radio-trasmittenti.

LUCA, LOCA, COCA: significa GUARDARE, FILMARE. Si trovano scritte sui muri anche le sigle che stavano sui nastri delle cassette per i registratori, viedeocassette, tipo TDK, NC... (scusatemi, non ricordo bene quale sia la sigla), che indicano qualcosa da filmare e da registrare.

VOLT: so che esiste una parola in codice, nella pratica delle torture con radio-trasmittenti, la parola "RIVOLTA" che significa, ordina, in un preciso momento della tortura, che corrisponde ad una condizione ben precisa dello stato a cui è stata indotta la vittima, a "rivoltare" psicologicamente, emozionalmente, la stessa; ciò avviene velocemente e produce un effetto di assorbimento, "accecamento" psichico ed emozionale della vittima. Ritengo che la scritta VOLT, sia appunto RIVOLTA. 

MAC: è l'uomo comune, l'uno qualsiasi (ovviamente, solo secondo la testa loro!).

SMEG: è la cucina; era una loro pratica, murare le ossa delle povere vittime cadute per le loro mani, dietro gli elettrodomestici delle cucine. Delle volte, si vedono associate a tale scritta, le parole: END e OLTRE, che indicano, la prima, che il bersaglio ha terminato il suo percorso di smaltimento, la seconda, posizionata nei punti e nei modi adeguati, ad esempio con frecce indicanti il punto a cui si riferisce, indica che in quel punto, le ossa sono "oltre " il muro (l'interessato lo legge dall'esterno, dalla strada).

EVER: è sul genere di END, nel senso che la vittima ha raggiunto l'eternità.

EVEN: sempre sul genere, la vittima è andata nell'aldilà.

WHET: storpiamento di white, indica lo sbiancamento della memoria operato sulla vittima. Questa scritta, ho potuto fotografarla sulla parete esterna di un mio appartamento al piano terreno, a Roma, in una traversa di Circonvallazione Clodia, al quartiere Trionfale, nei pressi del vecchio mercato dei fiori. Ancora, l'ho trovata scritta in via Ippolito Nievo, ancora a Roma, davanti ad un palazzo che era sito di aggancio di bambini; la scritta era di colore bianco; il fatto è seriamente allarmante, perchè significa che ciò è stato operato su un ragazzino/a, e che gli stessi crimini sono ancora in corso: è assolutamente urgente e indispensabile che queste piccole vittime vengano identificate e salvate! Io non riesco ad avere risposta ed inizio indagini dalla Procura!

ESO: costringere la vittima fuori di se.

LAZ: "prendere al lazo", cioè: agganciare la vittima.

LUPEN: significa che una persona che è stata abbordata dall'organizzazione, ha rifiutato i loro servigi. La scritta è proprio riferita al personaggio Arsenio Lupen, il quale, si dice che, agganciato da "mamma rosa", rifiutò le donne dell'organizzazione, opponendo che a ciò avrebbe provveduto da solo: era ladro, ma anche in questo si comportò da gentiluomo. Pertanto, all'organizzazione non interessa solo l'aggancio di vittime con finalità di tortura, di annientamento e per la sottrazione di beni, ma anche per pervertire le vittime, e perciò anche uomini (prostituzione e pedofilia) per il ritorno di denaro, sfruttando anche il ricatto a vari livelli. "Lupen", cioè colui che viene indicato con tale nome, diventa un soggetto pericoloso per l'organizzazione, perchè informato.

Dal mio ultimo post è trascorso del tempo; da allora sono accadute molte cose, purtroppo anche veramente spiacevoli; di positivo vi è stato che ho recuperato sempre di più la mia memoria che, come avevo spiegato, di sicuro mi era stata sbiancata con qualche droga e con condizionamenti, perciò è necessario che io riprenda a scrivere. Ho ricordato che i Giudici Falcone e Borsellino avevano svolto indagini approfondite sull'organizzazione mafiosa di mamma rosa-la sacra corona, con conseguenti azioni giudiziarie e condanne anche ad ergastoli e carcere duro negli anni 80; tutto ciò avvenne mentre mio padre era ancora in vita, ed anche con la sua collaborazione, perciò quanto mi riferì mia madre circa il fatto che il Giudice Falcone aveva cercato mio padre nei primi anni 90 non può essere vero perché il Giudice Falcone sapeva benissimo che mio padre era morto nel gennaio del 1988, perciò non ho mentito nella dichiarazione che ho fatto precedentemente, ho solo ripetuto fedelmente quanto mi aveva comunicato mia madre, purtroppo non ricordando ancora i fatti importantissimi accaduti precedentemente, negli anni 80, proprio ad opera dei Giudici Falcone e Borsellino, ma ora, avendoli ricordati, devo dichiarare correttamente e secondo verità tutti i fatti; non posso comunque escludere che nei primi anni 90 il Giudice Falcone possa aver voluto interrogare mia madre perchè non ho materiale per dire che non sia vero, ma fu proprio il Giudice Falcone, negli anni 80, tramite un investigatore di nome Malle,  a smascherare mia madre a contrattare con mia sorella Alessandra, sulle mie proprietà che avrebbe dovuto darle, azione che il Giudice Falcone sventò e per cui mise il mio patrimonio sotto la stretta tutela dell'antimafia della Procura di Palermo; da quel momento, ogni cosa che riguardava il mio patrimonio sarebbe dovuta passare per la Procura di Palermo e per i Giudici Falcone e Borsellino; fu il Giudice Falcone a comprendere ed affermare che "la mafia ruotava intorno all'eredità di Virginia De Sanctis".  Ora devo spiegarvi il ruolo che ebbe nelle indagini di mafia, l'investigatore Malle che ho citato: Malle era l'investigatore privato di mio padre, e vista la sua provata bravura, il Giudice Falcone lo volle anche lui al suo servizio; fu un validissimo elemento nelle indagini e testimone importante con le prove che portò, nel maxiprocesso di Palermo. Circa alla fine del 2014 o inizi del 2015, anche l'investigatore Malle è stato assassinato a Roma, notizia che appresi da vari telegiornali.  Poco tempo fa è accaduto il seguente fatto: sono andata a ricercare la notizia in internet per ricordare con precisione la data del suo omicidio, ma non si trova più notizia di questo crimine, nè del nome dell'investigatore Malle. Negli anni 80, un uomo che si spacciò per l'investigatore Malle, andò a testimoniare falsamente in un processo, ma Malle ne venne a conoscenza e rettificò il depistaggio ed il falso; non vorrei che lo si voglia far passare per vivo con qualcuno che si stia spacciando per lui, depistando nuovamente le prove. La sacra corona fa uso di elementi collusi che si fanno passare per le persone che non devono comparire perchè compromettono i loro interessi; negli anni 80 furono smascherati più elementi che si facevano passare per me al fine di mettere firme dove io non mi sono mai sognata, tantomeno di apporre, di fare cessioni di mie proprietà a terzi, nonchè ad elementi di sacra corona, di approvare movimenti sulle e con le mie proprietà  ad opera degli altri eredi, di far credere che io non fossi la figlia di Antonietta Fiacchi e di Vincenzo Giambanco, di manifestare atteggiamenti collusi con l'organizzazione di mamma rosa-la sacra corona per depistare che in realtà ne ero e sono la vittima. Ricordo e fui presente al fatto, che un uomo tentò di spacciarsi per un signore che collaborò alle indagini del Giudice Borsellino, in uno dei sopralluoghi che mio padre fece, autorizzato dal Giudice, al camping Fabulous a Roma, dove a tutt'oggi sono domiciliata. La sacra corona fa uso di questi "doppioni" collusi con l'organizzazione, anche per depistare le indagini nei loro riguardi, quando devono dimostrare di non essere loro ad essere stati presenti in siti e situazioni compromettenti per cui venivano accusati; conosco personalmente, diversi casi in cui, quello che veniva accusato era prontamente un altro, e non lui, ad esempio per un certo Casinsky, un rumeno colluso, come la brigata intorno a lui, al residence di Via Pieve di Cadore,21 a Roma, e un certo Kimberly, sempre allo stesso residence. A tutt'oggi, il Kasinsky è ancora presente al residence di via Pieve di Cadore,21; appena l'ho riconosciuto ha tolto il suo nome dal citofono; gli ho chiesto espressamente di mostrarmi l'appartamento della duchessa Ornella Giambanco, poichè al penultimo piano del residence ho il mio appartamento padronale, e mentre glielo chiedevo, era proprio l'appartamento dove se ne stava tranquillamente a tavola sul balcone, lui e altre donne, ma lui mi ha rimandato fisicamente indietro, rispondendomi che il residence non è mai stato privato, pertanto continua a colludere con la sacra corona. L'ho querelato per associazione mafiosa, ma anche questa querela è stata archiviata. Il Casinsky citato non dovrebbe nemmeno permettersi di avvicinarsi al mio residence, perchè più di una volta le cose furono chiarite e definite in tribunale, oltre a ciò, questo Casinsky era uno di quelli processati al maxiprocesso di Palermo. L'altro, Kimberly, quando lo rividi al residence di via Pieve di Cadore,21, fece subito filotto, sparendo. Allo stesso residence sono rientrati tutti i collusi, i parentati, tutta la INFINITY di sacra corona che erano entrati con la scusa dell'emergenza casa, che erano stati beccati, che si erano defilati (perciò ce l'avevano una casa...), perchè, anche se solo oggi si sta parlando dell'emergenza casa e della mafia che si è smascherata a riguardo, questa faccenda e le case date in questo modo c'erano già negli anni 80, e lo facevano con le mie proprietà; anzi, chiarisco che io non ho mai dato le case al Comune di Roma, nè a nessun altro Comune per l'emergenza casa, che in parte, si svelò come una copertura per lucrare ed alloggiare e addirittura, in certi casi, dare pure la seconda casa a tutta la marmaglia di accattoni di sacra corona (accattoni: i poveri sono un'altra faccenda), e per farli stare riuniti, uno vicino all'altro, in gruppi pronti per torturare vittime con le radio, operazioni criminali che si fanno in gruppi di 15-20 persone e non di singoli elementi, in modo che poi si fanno passare per infermi di mente quando dovessero beccarli, e tutti gli altri crimini di cui ho chiaramente descritto nei miei post precedenti, come ammazzare le persone come le mosche e farne sparire i resti. In questi appartamenti è presente anche qualche vittima, come la sottoscritta alla quale è stato permesso di entrare (per grazia del Comune, si badi bene!... Non perchè le case sono le mie!), e per l'appunto, vengo costantemente torturata con le radio, e li ho sempre alle calcagna, riconosco le loro simbologie che sono pizzini, le loro facce ed i loro precedenti, e sia al residence di via Pieve di Cadore,21, sia dove sono stata trasferita da poco, al Camping Fabulous, in zona Castelporziano a Roma, sono stata alloggiata negli stessi appartamenti che la sacra corona usava  per metterci vittime di torture con le radio, pertanto questo non può assolutamente considerarsi una casualità; questo me lo stanno facendo per sfregio e per rivalsa mafiosa nei riguardi di mio padre e dei Giudici Falcone e Borsellino che li condannarono per crimini di sacra corona, per farmi subire l'umiliazione dagli stessi a cui furono tolte le mie proprietà e che vi fanno nuovamente i padroni, gli stessi degli anni 80. Questi affari di distribuire i miei appartamenti a questi soggetti, furono e sono affari che hanno fatto con l'indebita autorizzazione degli altri eredi di Virginia de Sanctis collusi con la sacra corona e i loro legati, alle mie spalle, fino a drogarmi per farmi dimenticare tutto e non poter intervenire: io non dò i miei appartamenti alla sacra corona. In merito ho fatto pure un'altra riflessione: visto che gli appartamenti sono miei, e gli altri eredi collusi li hanno ceduti, loro non ci perdono niente, pertanto: che bisogno c'è di ottenere le sovvenzioni del Comune? E ancora: dato che l'ENEL è mio, io dovrei percepire una parte di utili, soldi che potrebbero coprire, visto che io non li ho mai percepiti, i consumi energetici di questi appartamenti distribuiti, e allora, di nuovo: che bisogno c'è di chiedere le sovvenzioni al Comune? Ritorno ora alle indagini dei Giudici Falcone e Borsellino degli anni 80, sull'organizzazione di mamma rosa-la sacra corona. Il giudice Falcone smascherò, quale metodo fondamentale della sacra corona, lo "sguinciamento" operato con le radiotrasmittenti, per gestire le scelte ed i patrimoni delle persone. Lo sguinciamento è una tattica di condizionamento psichico messo in atto con le radio, per cui si indirizza la vittima ad agire per slittamento, costretta ad anticipazione, rispetto ai tempi di elaborazione che le occorrerebbero per discernere. Quando ero ragazzina, durante il periodo in cui fui agganciata e già torturata con le radio dalla sacra corona, mi insegnarono che bisogna imporre alla vittima, velocemente, insieme all'abbassamento ed acutizzazione della nota, una linea curva come una U un po' tirata a sinistra, da far proseguire in verticale e poi obliqua verso destra; questo, se ricordo bene, era lo sguinciamento; lo stesso si può imporre da dietro in avanti rispetto alla vittima, e poi ancora verso l'alto; guardate: potrei sbagliarmi su qualche dettaglio circa i metodi di torture perchè io non ho mai esercitato, ma non cambia la realtà dei fatti.   Quando il Giudice Falcone dichiarò il metodo dello sguinciamento messo in atto dalla sacra corona, alcuni giudici come De Matteo e Robio cercarono di farlo passare per infermo di mente, ma provvidenza volle che lo psichiatra che lo esaminò, dichiarò che il Giudice Falcone era perfettamente sano di mente. A questo punto il Giudice Falcone indagò i Giudici De Matteo e Robio per collusione mafiosa, e non fu solo questa volta che venne indagato il Giudice De Matteo, il quale, possibilmente in questo caso si rese irreperibile; ricordo qualcosa circa il fatto che si trovava in centro o sud America, mentre il giudice Robio fu arrestato, e fu pure lui dietro le sbarre al maxiprocesso, al quale furono processati politici e giovani leve della politica di allora, medici psichiatri come il dottor Pietro condannato al carcere duro, e medici di altre specializzazioni, personaggi dello spettacolo, eredi di Virginia de Sanctis come la figlia di mio zio Dante Damigelli, che stava dietro le sbarre insieme a Riina, e fu processato pure Scalfaro e pure Renzi; quest'ultimo aveva già precedentemente subito un processo al quale mio padre andò a testimoniare, e se l'era cavata; questa volta, no, e non ha 36 o 39 anni come dice di avere, perchè dovrebbe avere almeno due anni più di me, perciò almeno 51. Si può giustificare che si riduca gli anni per vanità, per apparire più giovane, ma di fatto, si stanno riducendo l'età in molti di quelli che hanno avuto a che fare con mamma rosa-la sacra corona negli anni 80, in modo da poter smentire le affermazioni di chi dovesse accusarli, dicendo: "Non è possibile, ero troppo piccolo", pertanto, sono in troppi a muoversi con la stessa linea scaltra di ridursi l'età, per essere un caso. Ridursi gli anni può essere utile anche come azione preventiva, nel senso che se collettivamente si sa che Tizio ha "tot" anni, neanche si sfiorerà un sospetto di collusioni mafiose anni 80. Fu arrestato pure Luca Pieloni, il mio compagno, in un altro carcere, e del quale, più i ricordi aumentano, più ho paura, ma non posso allontanarmi da lui perchè non so dove andare; l'ho querelato per associazione mafiosa, ma mi hanno archiviato pure questa querela; continua a fare quello che ha fatto ad altre donne prima di me, per mantenermi al servizio dei divertimenti della sacra corona, mentendo spudoratamente sul suo passato di colluso, dicendomi che mi invento tutto, che sono fuori di me e che non lo voglio capire, colpendomi pure fisicamente, ma rigorosamente in testa o in modi che non mi lascino segni in evidenza. La linea che cercavano in tutti i modi di imporre imputati ed avvocati era la solita anche al maxiprocesso, e fondamentale per la sacra corona: evitare l'accusa di associazione mafiosa, accettando persino di prendersi l'accusa dei crimini a livello economico, di proprietà, ecc. perchè a questi crimini volevano opporre "la criminalità occasionale", ma volendo coprire, evitare in tutti i modi di comparire come responsabili di pratiche sessuali associate a torture con le radio su vittime, nei vari modi in uso alla sacra corona, perchè questo significava far parte della mafia, di quella specifica mafia di mamma rosa, la sacra corona, ma tanto, dovettero capitolare con le prove sbattutegli davanti. In seguito, le mie sorelle si rivolsero al Giudice De Matteo per farsi dare le mie proprietà, ed il Giudice Falcone fece un'altra azione Giudiziaria. A tutt'oggi devo ritenere che, o il Giudice De Matteo o qualcun altro ha rimesso le mie proprietà in mano agli altri eredi.

I Giudici di sacra corona infiltrati, che furono smascherati anche alla Procura di Roma e altrove, hanno il compito, ognuno, di tutelare un personaggio, normalmente di rilievo, di sacra corona, e sono essi stessi, parenti di sacra corona. Dopo le condanne del Giudice Falcone al maxiprocesso, la figlia di zio Dante Damigelli si rivolse al Giudice Caponnetto, che non era a Palermo, ma a Siracusa, e questi la scarcerò; poi la stessa consigliò a tutte quelle giovani leve della politica che erano state condannate e ad altri, di rivolgersi anche loro al Giudice Caponnetto che li avrebbe assolti, e così fecero. Il Giudice Caponnetto fece scarcerare pure Riina che era stato fatto arrestare dal Giudice Falcone, perchè, se ricordo bene, per lui non c'erano motivi di carcerazione. Era un continuo di condanne, arresti del Giudice Falcone, e di scarcerazioni di questi altri giudici, e fu così anche per le mie sorelle. Tra i Giudici indagati, processati, compariva anche il Giudice Ayala ed altri, ad esempio, della Giuria Popolare precedente. In merito, il 15 febbraio scorso, tra le 17.00 e le 19.00, ho visto un documentario sul canale RAI Storia che parlava del maxiprocesso di Palermo, in cui sono state fatte delle affermazioni non vere, tra le quali affermavano che Buscetta entrò in aula nel 1986, facendo vedere in aula il Giudice Giordano della Giuria Popolare, ma nel 1985 il Giudice Falcone dovette intervenire dopo aver smascherato delle collusioni di Giudici e di alcuni giornalisti; di tutto ciò il Giudice Falcone parlò con mio padre, al quale disse. "Il processo lo faccio io!" E così fece. Nel documentario dichiarano: "Nel 1987 la Corte si ritira in camera di consiglio per la sentenza", e fanno vedere il Giudice Ayala con la toga, che si alza dalla sedia: ciò non può essere vero perchè dal 1985 il Giudice del maxiprocesso è il Giudice Falcone, ed il Giudice Ayala sarà uno dei processati; nello stesso documentario affermano ancora che il tal giorno del 1987, il Presidente Giordano (della Giuria Popolare) legge per due ore la sentenza: anche questo non può essere vero per le stesse ragioni già spiegate; e ancora, Grasso afferma che i Giudici Falcone e Borsellino non sono mai entrati nell'aula del maxiprocesso, e che lo hanno seguito dai loro uffici, pertanto neanche questo è vero: dal 1985 il maxiprocesso è in mano al Giudice Falcone, al quale seguirà il Giudice Borsellino che continuerà eccellentemente la stessa linea del Giudice Falcone, dando anche lui ergastoli e carcere duro ai mafiosi di sacra corona. Perchè mio padre collaborò con i Giudici Falcone e Borsellino? Ricordate quando in un mio post precedente avevo scritto che il Giudice Chinnici aveva voluto far parlare mio padre con il Giudice Falcone per fargli descrivere l'organizzazione della sacra corona... poi mio padre proseguì il suo cammino che lo portò fino ad un Giudice di Massa Carrara, il quale si trovò a smascherare la piovra nelle indagini di sacra corona. A questo punto, il Giudice si sentì in dovere di passare le indagini all'antimafia della Procura di Palermo, e nello specifico, al Giudice Falcone. Ho ragione di credere, pur non ricordandone al momento il nome, che il Giudice di Massa Carrara, sia il Giudice che da diversi anni è scomparso. Tempo dopo accadde un altro fatto: mio padre e gli investigatori, scoprirono che era stata modificata la lista dei nomi degli imputati al maxiprocesso su Wikipedia, escludendo i nomi di tutti quelli che non dovevano comparire quali collusi con mamma rosa-la sacra corona, in modo di cambiare la realtà dei fatti, ossia: "Non erano loro!" per cui papà informò il Giudice Falcone che li costrinse a ripubblicare la vera lista. Circa Wikipedia, so che dietro, vi era mia sorella Luciana, ed anche il nome Murdok lo avevo già sentito fare da mio padre come un assegnatario o altro. Sono andata a controllare la data di fondazione, la quale viene indicata intorno agli anni 2000, ma pure questo non è vero, perchè c'era già negli anni 80, come Google, Facebook e un sacco di altre cose come canali televisivi, marchi, ecc.; alcuni non erano in Italia, come alcuni Discount ad esempio. Dopo le azioni giudiziarie contro mamma rosa-la sacra corona, dove, in alcuni casi venivano usati dall'organizzazione anche come mezzi di comunicazione dei crimini tra loro, questi marchi furono sospesi, bloccati, messi in silenzio, alcuni non erano proprio conosciuti da molti, e da un po' di tempo stanno ricomparendo tutti con datazioni di fine anni 90 e 2000, e questo comporta un'altra modifica dei fatti, potendo dichiarare (come la riduzione degli anni dei processati anni 80), a chi non va ad approfondire come stanno veramente i fatti, che tali marchi ecc. non potevano essere stati in mano alla sacra corona negli anni 80, perchè negli anni 80 non esistevano.  Importantissimo fu che vista l'azione mafiosa con le proprietà dell'eredità di Virginia de Sanctis e la sovvenzione ai mafiosi di sacra corona con tali proprietà, il Giudice Borsellino espropriò agli eredi di Virginia de Sanctis tutte queste proprietà. Attenzione! Il Giudice Borsellino non volle solo sequestrare queste proprietà, per prudenza, perchè non potesse accadere che qualche giudice colluso gliele potesse dissequestrare e rimettere in mano, ma le espropriò, e credo che gli lasciò, forse, solo quelle che non avevano distribuito alla sacra corona; questo non accadde con le mie proprietà, che invece il Giudice Borsellino mi fece restituire in Italia e in tutto il mondo. A tutt'oggi, le proprietà dell'eredità di Virginia de Sanctis sono nuovamente in mano agli eredi e a tutti gli stessi elementi degli anni 80, e come negli anni 80, a favore della sacra corona, io ne sono tagliata fuori. Con ancora in corso le azioni giudiziarie del Giudice Borsellino, perciò nel 1986/7, provata l'azione internazionale dell'organizzazione di mamma rosa-la sacra corona, mio padre rese partecipe di tutto anche la NATO, di cui aveva fatto parte negli anni passati, come ho già scritto in miei post precedenti, e nella cui efficacia egli credeva, la quale intraprese indagini ed azioni giudiziarie con una Procura, che a mio ricordo, dovrebbe essere la Procura dell'Aquila. La NATO confermò che l'organizzazione era di stampo mafioso dichiarando che "l'internazionalità dell'organizzazione dava la mafia". Le azioni giudiziarie del Giudice Borsellino videro in fuga mio zio Dante Damigelli insieme a Messina Denaro, che nella sacra corona chiamavano "il bianco ed il nero" (il bianco era Messina Denaro ed il nero era mio zio Dante); vi furono più di una incursione dove si credeva si nascondessero, ma questi riuscirono a fuggire; si seppe poi che almeno mio zio si era fatto la plastica agli occhi per cambiarsi d'aspetto. Fuggirono anche Berlusconi insieme a De Santis, ma questi furono arrestati a Sumatra o in qualche parte dell'oriente, credo con l'ergastolo per tutti e due, perchè mio padre riferì che il giudice Borsellino, dopo la condanna all'ergastolo per De Santis, disse di Berlusconi: "Stessi reati, stessa condanna". Fu smascherato inoltre che si svolgevano processi che furono addirittura definiti "antistato", fatti con giudici ed avvocati collusi, processi fatti così, tra di loro, senza portare tutte le prove in tribunale, tanto per produrre carte. Mi fu insegnato che la sacra corona ha bisogno di produrre carte, per poter attuare depistaggi. Fu ancora smascherato che gli atti in merito a processi di sacra corona erano a casa dei Giudici, per questo il Giudice Borsellino sentenziò che gli atti dovevano stare in tribunale. Ad un certo punto, ci fu il tentativo di qualcuno, di far chiudere le bocche, dicendo che si trattava di questioni di Stato, ma le Procure che se ne stavano occupando dichiararono fermamente che si trattava di un processo di mafia e non di Stato. Vi furono il commissariamento della Procura di Roma e successivamente, di quella di Milano. Tempo fa ho potuto costatare, che i Giudici della Procura di Roma che furono indagati e/o condannati, stanno ancora lì; ad esempio, lessi in internet, che il Giudice Norda, spero di non sbagliare il cognome, era addirittura il capo della Procura di Roma, ma a mio ricordo, fu uno dei condannati. Dopo aver letto ciò in internet ed aver ricordato, il nome del Giudice Norda è sparito da internet. Varie volte ho potuto costatare cose del genere, ad esempio, dopo aver sentito in televisione che il Giudice Robio era il capo dell'antimafia di Palermo, ed essermi ricordata che fu fatto arrestare dal Giudice Falcone, non l'ho più sentito nominare in televisione in merito all'antimafia di Palermo. Ancora: la Giudice Monteleone è il capo dell'antimafia della Procura di Roma, ma fu processata al maxiprocesso essa stessa, dai Giudici Falcone e Borsellino, legata a Vera Girone ed a precisi gruppi e traffici di sacra corona. Non ricordo bene se fu anche lei, come altri, a sfruttare la via dell'infermità mentale, per cui il Giudice Borsellino dichiarò. "E allora, se è inferma di mente, sia costretta alle cure psichiatriche!" Inoltre, a conferma della infiltrazione attuale di sacra corona, ancora in atto alla Procura di Roma, con l'uso della vecchia tattica dell'ostruzionismo, smascherata già dal Giudice Chinnici, che lo vide dichiarare: "Chi pratica ostruzionismo, collude", tutte le mie sedici querele depositate dal 2006, sono state archiviate da Giudici, almeno in parte, che erano stati indagati e quant'altro, nelle azioni giudiziarie contro la sacra corona, degli anni 80, pertanto, a maggior ragione, come dichiarò esplicitamente mio padre in merito: "Non possono dire di non sapere" di quale materia stessi parlando, chi e che cosa stessi querelando. Inoltre, ma questo è solo un sospetto da accertare, visti gli anni che sono passati dal 1986/87, per essere questi Giudici, ancora alla Procura di Roma, domando se anche questi, si stiano riducendo gli anni per poter esercitare ancora la carica di magistrato, e per poter dichiarare eventualmente anche loro: "Negli anni 80 non potevo essere io, perchè sarei stato troppo piccolo di età". Negli anni 80, oltre a questi giudici, alla Procura di Roma vi era un certo numero di nuove leve di giudici, e nelle stesse indagini contro la sacra corona, fu smascherato che alcune nuove leve erano i figli di elementi di sacra corona. Oggi, questi giudici potrebbero essere stabili alla Procura di Roma.

Ripeto il mio appello già fatto in un mio post precedente: in primo luogo mi rivolgo ai Giudici, a qualche Giudice che si senta in dovere di riprendere tutto da lì, da dove sono cominciati i depistaggi, da dopo la morte dei Giudici Falcone e Borsellino; se ci sono stati loro, se l'hanno fatto loro, ci deve essere qualche Giudice, ancora oggi, con lo stesso cuore; le carte ci stanno, bisogna solo andare a tirarle fuori! Per quanto riguarda la mia persona, appurate che si sta cercando di farmi fare silenzio! E di rivalersi negli stessi modi criminosi sventati e condannati. Mi rivolgo anche agli investigatori privati, ho bisogno del vostro aiuto; non voglio stare a piangermi addosso, ma lo vedete da voi, in che condizione mi trovo. Al momento, senza che vi prenda in giro, non ho soldi, ma fate qualche indagine per conto vostro, quando avrete appurato che sono veramente la persona che dichiaro di essere, vedrete che sono in condizione di pagarvi perchè le mie proprietà me le devono restituire sedutastante. In particolare, è importante che io rientri presto in possesso di SKY, affinchè tutti possiamo parlare di quello che stanno passando le vittime di torture con le radio, delle vittime di mamma rosa-la sacra corona, di informare tutta la collettività di questi crimini, di come li compiono, e che tutti sappiano che era già stato tutto smascherato e che in tutta questa faccenda non c'è niente di recondito, di inafferrabile, di incomprensibile, che non possa essere compreso dal popolo, e di doversene assoggettare e di non doversene difendere. E mi rivolgo anche ai giornalisti, per far sì che la collettività sia informata su questa mafia, su questi crimini e sia dato a tutti il diritto di essere difesi, e non abbandonati all'isolamento ed al pericolo.  Mi vedo anche costretta a mettere in pubblico dove abito nel dettaglio: sono, come già scritto, al Camping Fabulous, in zona Castelporziano a Roma, alla casetta L4; lo scrivo perchè sospetto che sia l'unico modo per potermi contattare, dal momento che malgrado i miei appelli precedenti, non sono mai stata contattata da nessuno, pur avendo costatato che il mio appello è stato letto molte volte; gli eredi di Virginia de Sanctis hanno in mano telefonia ed internet, per cui posso avere il sospetto di venire filtrata, e vi riavviso: essendoci stati precedenti in passato, di avermi "doppiato" con delle colluse di sacra corona che si spacciavano per me, se "mi avete contattato" e vi hanno dato una qualsiasi risposta che non sia solo quanto pubblico sul mio blog: non avete parlato con me, non ero io, la mia condizione è tutt'altro che risolta. Se mi cercate al Camping, fate anche il cognome del mio compagno, io potrei non comparire, perchè lui ha registrato tutto usando il suo cognome. Mi vedrò costretta pure a dover avvisare quando esco di casa, dal momento che Luca, il mio compagno è un colluso di sacra corona già smascherato, che avrebbe tutto l'interesse di far passare per me un'altra persona mentre io sono assente, sempre al fine di depistare, di allontanare da me la possibilità di indagare, pertanto, per quanto riguarda le mie affermazioni, fidatevi solo di quanto pubblico su questo blog. Grazie a tutti!

Riprendo gli scritti di questo blog: Prima di Ferragosto scorso, perciò prima del 15/08/2016 sono stata trasferita dal Camping Fabulous sito in Via di Malafede, in zona Castelporziano a Roma, al Parkhotel COSTANZA, in via Cristoforo Colombo, 1500, in zona Mezzocammino, a Roma, e ancora una volta, per la terza volta, sono stata alloggiata  nell'appartamento dove mettevano le vittime di torture con le radio, di sacra corona; l'appartamento è il numero 117, e non si può ritenere tutto questo una casualità, piuttosto sto continuando a subire la "passerella di rivalsa" che la sacra corona chiama INCHINO. Al Parkhotel Costanza sto riconoscendo tutti i soggetti della sacra corona che già vi avevano alloggiato negli anni 80 e che erano stati smascherati col maxiprocesso, oltre a questi sto riconoscendo anche vari gruppi e soggetti che venivano al Parkhotel Costanza, a fare la loro parte per torture con le radio; ho riconosciuto un gruppo di Frosinone e della Sardegna, anche se in quest'ultimo vi era almeno un soggetto siciliano. La questione che mi ha lasciato allibita, circa l'INCHINO che la sacra corona mi sta costringendo a subire, è che addirittura, questi soggetti che avevano alloggiato al Parkhotel Costanza negli anni 80, sono negli stessi alloggi dove avevano soggiornato, ed usano ancora le stesse simbologie che erano state smascherate quali pizzini sulle porte e sui balconi, e sono ricomparse le stesse scritte in alfabeto Gamma con riferimenti ai clan presenti al Parkhotel Costanza, alle mansioni criminali di tortura con le radio, ai personaggi di rilievo di sacra corona a cui sono legati, ecc.  Al Parkhotel Costanza ero venuta più volte con mio padre nel periodo delle indagini, e perchè è parte dell'eredità di Virginia de Sanctis, e perchè la villa alla destra dell'entrata del Parkhotel Costanza era stata scelta da me come mio alloggio, difatti è mia, ed anche per le indagini del maxiprocesso. Potete immaginare come vengo torturata con le radio e con quale violenza e continuità; resisto con la grazia di Dio, con tutto l'autocontrollo ed il desiderio ed il diritto di rimanere nella pace: sono torturata, non depressa! Il procedimento di recupero della memoria che mi era stata cancellata con condizionamenti e droghe di sicuro, sta continuando costantemente, ed in merito, voglio precisare che tutto quello che sto esponendo, è frutto del processo graduale e continuo dei miei ricordi, che sta avvenendo da anni, giorno dopo giorno, ora dopo ora, anche se nei miei post, tutte queste informazioni formano tutta una descrizione globale dei fatti; da diverso tempo sto prendendo nota di giorno ed ora di ogni ricordo; inizialmente non lo facevo, ma da un po' di tempo ho iniziato a farlo, ed ho deciso, per completezza del lavoro che sto facendo, di pubblicare appena potrò, anche la cronologia dei ricordi che sto recuperando, con le relative date ed orari. Inizialmente annotavo su dei fogli, poi ho cominciato a prenderne nota sul telefonino, e purtroppo, mi scapperebbe di dire "fatalmente", due miei telefonini precedenti al mio attuale, sono andati distrutti, del secondo, purtroppo, pure la carta sim.

Riprendo: ho ricordato che almeno alcuni di quelli che avevano alloggiato al Parkhotel Costanza, quando furono smascherati, fuggirono al'estero. Ho saputo da un soggetto del Parkhotel Costanza, che il "proprietario" dello stesso sarebbe una certa Armellini, lo scrivo tra le virgolette perchè la proprietaria del Parkhotel Costanza sono io. Se quanto mi è stato riferito è vero, questa Armellini era gia emersa al maxiprocesso, quale soggetto scelto dal gruppo che aveva messo le mani sul parkhotel Costanza, quale assegnataria dello stesso; il Giudice Borsellino aveva sgominato tutto ciò, e pertanto, lo hanno rifatto!? Qualcosa del genere deve essere avvenuto al residence di Via Pieve di Cadore,21 a Monte Mario; quando vi ero stata alloggiata, avevo dovuto subire un certo Alessandro De Luca, questo dovrebbe essere il suo cognome, quale padrone del mio residence. Negli anni 80, il padre di questi, si era preso il Residence, per assegnalo a suo figlio; smascherato, gli era stato tolto, e ancora, prima di essere alloggiata al Residence di Via Pieve di Cadore, 21, ero stata sgomberata e denunciata dal giudice, quale occupante abusiva della ex fabbrica di cellulosa di Via Assisi,157 in zona Stazione Tuscolana, il 21/01/13. Anche la proprietà di Via Assisi,157 è mia e lo spiegai alla Polizia presente il giorno dello sgombero, questi mi risposero che il proprietario era De Santis che riconobbi presente (De Santis è un accavallamento di parentele, non parenti, della mia bisnonna Virginia de Sanctis, non eredi), ma quando cercai di raggiungerlo, si era dileguato. Il Giudice che mi ha sgomberata dalla mia proprietà di Via Assisi,157 e che mi ha pure denunciata, è la giudice Pina Guglielmi, uno dei giudici smascherati col maxiprocesso; dopo lo sgombero l'ho querelata per associazione mafiosa di sacra corona, lei e l'avvocato Taddei, presunto curatore della stessa ex fabbrica di cellulosa di via Assisi, 157, ma la mia querela è stata archiviata, e come per le altre mie querele a mamma rosa-la sacra corona, non sono neanche mai stata convocata da nessuno. Sta accadendo ancora quanto segue: ogni volta che sono presente in uno dei miei residence, per "sola carità" dell'emergenza case, arrivano a svariati soggetti che ho riconosciuto smascherati e/o emersi col maxiprocesso, lettere da parte della cooperativa delle case (case che io non gli ho mai dato), che ordinano a breve, trasferimenti o sgomberi per mancati requisiti, e questo, ogni volta quando sono presente io sul sito, anche adesso che sono al Parkhotel Costanza; conoscendo il comportamento camaleontico della sacra corona, mi sta venendo il sospetto che questi si trasferiscano in altre mie case o che si assegnino altre mie proprietà, facendo così intendere a chi sa, e che mi vede sul sito, (perchè a Roma, e le persone dei quartieri lo sanno che io sono la duchessa Ornella, una degli eredi di Virginia de Sanctis), che io stia sul posto per facilitare in modo colluso, le assegnazioni delle mie proprietà a questi soggetti, e non perche in realtà io sto in miseria in emergenza casa e massacrata con torture con le radio da questi, ed anzi, sono in condizioni peggiori ed in maggiore pericolo di quando fu smascherato tutto nel maxiprocesso. Come è possibile che questa sia emergenza case? C'è di nuovo tutta la sacra corona del maxiprocesso nelle mie case! Inoltre ho appreso dai telegiornali che è passata la legge, o qualcosa del genere, che ora si può scegliere il cognome della madre e non più per forza, il cognome del padre, per cui, questi, potrebbero ripresentarsi con altro cognome legalmente, per non farsi riconoscere. Lo posso dire perchè era già uso della sacra corona usare diversi nomi per cavarsela, ma io li ho riconosciuti in faccia. Oltre cio, non si può escludere la possibilità grave, che come me, altre vittime di torture con le radio, siano presenti in questi residence ed alberghi di mia proprietà, in modo da avere già intorno, il quadrato di sacra corona. C'è un fatto importante che bisogna conoscere, sul quale ho dei sospetti che possano aver effettuato dei depistaggi per modificare la realtà di come si è svolto il maxiprocesso, per reindirizzare le accuse, le condanne, le prove, ecc.: il maxiprocesso si è svolto in prima parte dalla Giuria Popolare, e vi ho spiegato che, emersa collusione di svariati soggetti, il Giudice Falcone prese lui in mano il processo; purtroppo, per alcuni soggetti, non riuscì a trovare le prove schiaccianti; poi al Giudice Falcone si unì il Giudice Borsellino; in seguito, con malvagità da parte di alcuni, fu fatto in modo di far uscire il Giudice Falcone dal maxiprocesso, che fu assunto dal Giudice Borsellino, il quale, eccellentemente, trovò successivamente tutte le prove schiaccianti di associazione mafiosa di mamma rosa-la sacra corona con le conseguenti condanne agli ergastoli; unendo però in tutto il maxiprocesso le figure dei Giudici Falcone e Borsellino, può, potrebbe far attribuire anche al Giudice Borsellino, quello che fu la fase antecedente del Giudice Falcone, o  attribuire a tutti e due i Giudici, quello che ancora fu la fase antecedente del Giudice Falcone. Grazie per l'attenzione.

LE SETTE DISTRUTTIVE.

Le sette distruttive sono un fenomeno terribilmente attuale. A cura del CeSAP – Centro Studi Abusi Psicologici ONLUS. Nel proselitismo e nell’indottrinamento vengono usati metodi scientifici per aggirare le difese psichiche delle persone irretite. Una volta entrati è difficile uscirne.

9 agosto 1969. Bel Air-Los Angeles Charles Manson insieme a quattro seguaci penetra in una elegante villa e assassina 4 persone, tra cui Sharon Tate all’ottavo mese di gravidanza. La setta era entrata in guerra per liberare il mondo dai corrotti. Figlio di una prostituta. Infanzia di abusi. Adolescenza trascorsa nei carceri minorili. Dedito all’uso di Lsd e altre droghe. Frequentatore di diversi gruppi di occultisti, comuni hippy e altre comunità più o meno organizzate e devianti. Frequenta 3 gruppi dediti al satanismo. Organizzò una comune chiamata La Famiglia: composta da sbandati, vagabondi, spacciatori, prostitute, alcoolisti, tossicodipendenti, …. (20- 50 adepti). La sua dottrina: Collage di filosofie differenti e a volte senza senso. “L’amore è buono e l’odio è cattivo”. Profezie riguardanti una imminente guerra razziale che avrebbe distrutto la Società e alla quale sarebbe seguita la diffusione dei valori e del credo della Famiglia. I suoi sermoni: Distribuiva allucinogeni. Suonava e cantava negli intervalli. Induceva alle pratiche sessuali, ritenute uno valido strumento di controllo dei membri del gruppo. Tecniche di controllo del gruppo: Deprivazione del sonno. Digiuni. Ritmi e regole di accompagnamento sessuale. Droga. 

9 agosto 1969 - massacro di 5 persone a Beverly Hills e scritte deliranti sulle mura di casa, col sangue delle vittime. Dopo due giorni uccisione di un’altra coppia di persone. I vari delitti erano stati anticipati, accompagnati e seguiti da orge rituali e assunzioni di droghe. Durante il processo furono addebitati a Manson circa 35 omicidi per la stessa causa. Caratteristiche del Controllo mentale nella FAMIGLIA:

1) Adepti molto vulnerabili, in stato di confusione e debolezza

2) Sfruttamento sessuale ed economico (le donne si prostituivano per sovvenzionare la comune)

3) Isolamento dei legami precedenti

4) Mistero, misticismo e cieca fiducia nel guru

5) Violenza e terrore

19 Novembre 1978. Guyana. Il “Reverendo” Jim Jones ordina il suicidio a 911 membri della setta “Tempio del popolo”. 398 Uomini 293 Donne 219 Bambini. Si tolgono la vita col cianuro. Ordinato membro della Chiesa Cristiana dei Discepoli di Cristo. Fondò negli anni 50 il “Tempio del Popolo” come missione interrazziale che portasse aiuto ai poveri, ai malati e ai vagabondi. Oltre al messaggio definito socialismo apostolico, iniziò ad introdurre singolari terapie per curare cancro, artrite, disturbi cardiovascolari … basate su riti religiosi e forme di esorcismo. In seguito ad indagini Federali, il gruppo si spostò a San Francisco e poi a Los Angeles, acquisendo sempre nuovi adepti. Negli anni sessanta fonda Jonestown nello Stato della Guyana (una comune agricola estesa su oltre 4.000 acri di giungla). Sviluppò la sua teoria dell’immediata fine del mondo Mito della Translazione = momento in cui assieme ai suoi adepti avrebbero dovuto morire contemporaneamente per essere trasferiti su un altro pianeta, dove avrebbero condotto una vita senza sofferenze. Sono stanco, ho fatto del mio meglio per farvi vivere bene. Ognuno muore, da qualche parte la speranza svanisce. Voglio essere io a scegliere il mio modo di morire. Sono stanco di questo tormento infernale, di avere nelle mie mani la vita di altra gente. Ho sacrificato la mia vita, sono morto ogni giorno per darvi la pace. Se non possiamo vivere in pace, moriamo in pace. E' Dio che lo ha detto. Ho tentato di evitare che questo accadesse, ma adesso vedo che è la volontà dell'Ente Supremo. Non stiamo commettendo un sacrificio, è un atto rivoluzionario, non abbiate paura di morire. Vedrete la gente atterrare qui fuori. Tortureranno i nostri bambini, tortureranno i nostri vecchi. Quanti sono morti? Oddio, Dio Onnipotente, quando si va verso Dio si può solo andare in questo modo. E' l'unico modo di andare. Facciamola finita, facciamola finita, dobbiamo morire con un pò di dignità. Bambini è solo qualcosa per mettervi a dormire. Oddio madre, madre, madre .. Ultima registrazione della voce di Jim Jones durante il suicidio di massa del 1978 - da Chemist, AnnoXI, n.4/00.

19 Aprile 1993. Waco - Texas David Koresh, insieme ai suoi seguaci da fuoco alla sede della setta dei “Davidiani”. Nel rogo moriranno 17 bambini. La finalità del gruppo: Favorire la fine del mondo. Furono accusati di traffico d’armi e di bambini, furono assediati per 50 giorni dall’Fbi.

25 marzo 1995. Tokyo Shoko Asahara ordina la strage introducendo il micidiale gas Sarin nella metropolitana.

Dicembre 1995. Sull’altopiano del Vercors, in Francia, vengono ritrovati 16 corpi bruciati di adepti della setta ‘il Tempio del Sole. Tra di loro 3 bambini di 2, 4 e 6 anni. Erano certi di raggiungere in quel modo la Loggia Bianca della Stella Sirio, dove l’attendevano altri 51 confratelli morti precedentemente in Svizzera.

2000 Kempala Uganda Oltre 1000 adepti di Joseph Kibweter vengono arsi vivi insieme a rosari e crocefissi in pezzi. Pensavano che la Vergine Maria sarebbe apparsa e li avrebbe condotti in paradiso. 

Nel Terzo millennio le sette distruttive sono centinaia. Con migliaia di adepti nel mondo.

I numeri 2006 (Focus – Aprile 06):

8 mila sono le sette che operano in Italia;

600 mila sono gli adepti in Italia • 500 milioni sono gli adepti nel mondo;

25% la percentuale di ex seguaci delle sette che soffrono danni psicologici irreversibili. 

Dossier Ministero Interni 1998

APA = circa 10 milioni di americani hanno aderito a un culto distruttivo, anche per un periodo limitato, dal 1970 al 1985. Rapporto dell’APA del novembre 1986 Culto distruttivo: Gruppo o movimento che mostra una grande o eccessiva devozione o dedizione a persone, idee od oggetti e utilizza tecniche antietiche (ingannevoli e indirette) di condizionamento o di controllo strutturate per perseguire gli scopi del leader con la possibilità o la certezza di un danno a carico dei membri, delle loro famiglie o della società nel suo insieme. 

Caratteristiche dei culti distruttivi:

Adesione fanatica dei membri all’identità del leader e/o alla causa del gruppo;

Sfruttamento dei membri;

Danneggiamento o pericolo di danneggiamento.

Quali sono i motivi per cui la gente segue guru, leader, santoni … incondizionatamente? Caratteristiche del leader:

Modifica il proprio passato per raggiungere dei vantaggi personali;

Si autodefinisce;

Dedica molto tempo a curare la propria immagine;

Stile linguistico ampolloso e ricco di metafore;

Esibisce un curriculum pomposo quanto dubbio di studi;

Ha una prodigiosa capacità di sedurre • Si relaziona esclusivamente con chi è in grado di farsi da lui sedurre;

Ha una forte personalità narcisistica.

Lavaggio del cervello? Manipolazione psicologica?

Lifton. Riforma del Pensiero:

Controllo della comunicazione (per indurre isolamento);

Condizionamento mistico (include l’utilizzo di un preciso sistema di dissuasione: rinforzo misto ad attacchi di tipo emotivo, fisico e mentale – punizioni, torture, pressioni psicologiche …);

Richiesta di purezza (include la ricerca di supposta perfezione che provoca sensi di colpa e di vergogna che diventano le forme di comunicazione principali);

Culto della confessione (simbolo della resa totale – confessando colpe reali o immaginarie la vittima taglia i ponti col passato);

Scienza sacra (la nuova dottrina rappresenta un punto di approdo dato lo stato di confusione e disorientamento);

Nuovo linguaggio;

Dottrina sulla persona (rimodellamento dei valori, delle esperienze di vita e delle emozioni prima del condizionamento);

Amministrazione dell’esistenza (tecniche per mantenere la vittima all’interno del gruppo – suddivisione del mondo in bianco e nero – spesso viene indotta aggressività verso il mondo esterno. 

Festinger (1957): Dissonanza Cognitiva Le cognizioni che si hanno possono essere tra loro irrilevanti, consonanti o dissonanti. La gente preferisce le cognizioni consonanti in quanto essenziali al buono stato di salute mentale. Quando si hanno cognizioni cui una nega l’altra (dissonanti) – per es. quando facciamo cose che riteniamo non corrette – la sgradevole tensione che ne deriva induce un comportamento compensatorio.

Strategie per la riduzione della tensione dissonante:

Si cambiano le cognizioni affinchè combacino (per es. cambiamento di un ricordo perché incongruo con un fatto evidente) • Si aggiungono cognizioni a sostegno di una o l’altra cognizione che creano dissonanza (per es. ricercare prove a sostegno di una data ipotesi);

Si altera il livello di importanza: la persona può dare più importanza ad una cognizione per ridurre l’importanza dell’altra (per es. chi non smette di fumare pur sapendo che fa male, se decide di continuare a fumare, darà meno importanza a tutti i segnali di pericolo cui si espone. 

La sottomissione volontaria Di Robert Juole

1. Piede nella porta = il sogg. viene coinvolto con una prima proposta strumentale cui segue una più impegnativa. Si è più propensi ad accettare compiti più gravosi se prima si accetta uno più semplice (es. questionario)

2. Porta in faccia = si chiede al soggetto qualcosa di esagerato e irragionevole per poi proporre la giusta richiesta

3. Adescamento = si danno al sogg. informazioni errate o incomplete rispetto alla richiesta e aggiungendo particolari allettanti che poi saranno smentiti. Una volta presa una posizione il sogg si sente vincolato ad essa nella misura in cui pensa di averla scelta liberamente.  

Robert Cialdini:

Reciprocità;

Impegno/coerenza;

Validazione sociale;

Amicizia/simpatia;

Autorità;

Scarsità. 

Il modello di Steven Hassan:

Fase di decongelamento • Fase di modifica;

Fase di ricongelamento.

Componenti del controllo mentale:

Controllo del comportamento;

Controllo del pensiero;

Controllo delle emozioni;

Controllo delle informazioni.

Margareth Singer: Programma di riforma

1. Mantenere la persona inconsapevole del processo e delle sue finalità

2. Controllare le tempistiche e l’ambiente fisico in cui il soggetto vive

3. Creare un senso di insicurezza, paura, ansia e dipendenza

4. Cancellare man mano tutte le precedenti abitudini del soggetto

5. Instillare nuovi comportamenti e usanze 6. Fissare il tutto in un sistema che fornisca apparenti motivazioni e giustificazioni, impedendo ogni forma di critica. 

Tinelli (1998):

1. Tecniche di sviluppo: Posizionamento; Legame empatico; Regola del contraccambio; Profezia che si autodetermina; Love bombing; Attribuzione di un ruolo

1. Tecniche di controllo: Addestramento; Doppio legame; Imitazione; Isolamento dal mondo esterno e lealtà al gruppo; Impegno costante; Semplificazione; Ridondanza; Rinforzi; Limitazione dell’informazione.

L’ingresso degli individui nelle sette Variabili sociali:

1. Processo di secolarizzazione della Chiesa Cattolica e conseguente apertura di spazio di culto per movimenti religiosi alternativi;

2. Diffusione di ideologie ecologiste e antitecnologiche nel tessuto sociale e pronta acquisizione di tali connotazioni ideali da parte di sette di varia estrazione, soprattutto di matrice new age;

3. Progressivo slittamento culturale dal collettivismo all’individualismo, dovuto alla crisi delle grandi ideologie di matrice socialista, con conseguente maggiore richiesta di culti e pacchetti valoriali riferiti alla sfera intima, emotiva e psicologica dell’individuo;

4. Disagio generalizzato dovuto all’impatto aggressivo del progresso, talvolta di difficile inserimento nella sfera antropologica degli individui, con conseguente nascita di simpatia nei confronti di poteri magici e di segrete conoscenze che permettano di governare la sovrastimolazione, la frenesia sociale e la generica incertezza per il futuro.

5. Diffusa ricerca di esclusività in antagonismo schizofrenico alla ricerca di standardizzazione e conformità.

Variabili psicologiche:

1. Antagonismo alla frustrazione di inadeguatezza sociale attraverso l’appartenenza ad un gruppo (la setta) che volutamente ingenera negli adepti la convinzione di essere viceversa importanti, naturalmente solo all’interno della setta stessa;

2. Carisma dei capi e complementare richiesta di potere carismatico da parte di soggetti insicuri;

3. Riduzione dell’ansia (es. della morte) attraverso il convincimento acquisito di esistenze ultraterrene, immortalità eccetera;

4. Aumento dell’autostima a seguito dell’apprendimento di poteri magici che consentono una rinnovata capacità di determinare eventi e controllare l’ambiente esterno;

5. Soddisfazione di bisogni di dipendenza e sottomissione da parte di soggetti con particolari profili di personalità;

6. Opportunità di relazioni interpersonali (anche sessuali) per soggetti con particolari difficoltà relazionali;

7. Solitudine e disgregazione familiare; 8. Particolare sensibilità alle tecniche di suggestione e di condizionamento operante (rinforzo sistematico di comportamenti utili da parte del leader carismatico).

ASPETTI CRIMINOLOGICI DELLE SETTE: acquisizione di ricchezze attraverso le quote di adesione degli adepti o, in alcuni casi, attraverso l’espoliazione dell’intero patrimonio degli adepti; acquisizione di ricchezze attraverso la vendita agli adepti di materiale bibliografico e rituale e l’organizzazione di corsi e seminari; soddisfazione di desideri sessuali e perversioni; acquisizione di vantaggi provenienti dalle singole attività professionali degli adepti; acquisizione di informazioni sensibili in campo industriale, finanziario/mobiliare, e politico/istituzionale, dagli adepti che ricoprono incarichi professionali e istituzionali elevati. Tali informazioni possono essere in seguito utilizzate dalla setta per speculazioni, ricatti eccetera. Generalmente ogni tipo di setta presenta dei reati ricorrenti. Esempi di reati legati alle sette. Sette transnazionali: truffe, spoliazione economica degli adepti, acquisizione di informazioni ecc. Sette sataniche: violenza sessuale, pedofilia, lesioni, detenzione e spaccio di stupefacenti, maltrattamento di animali, azioni contro il buon gusto (sanzionate penalmente), profanazione di cimiteri, spaccio e detenzione di stupefacenti, minacce ecc. Psicosette: esercizio abusivo professione medico/psicologo, truffe

IL REATO DI MANIPOLAZIONE MENTALE (PLAGIO).

Riflessioni critiche sul reato di manipolazione mentale.

Documento pubblicato sul sito web del Senato della Repubblica Italiana. 1 Gennaio 2014. Un Disegno di Legge che introduce nel Codice Penale il reato di manipolazione mentale. Qualche riflessione critica. Articolo di Raffaella Di Marzio - 2004. Il 4 Marzo 2004 fa la Commissione Giustizia del Senato ha approvato un Disegno di Legge che introduce nel Codice Penale il reato di Manipolazione Mentale. Ecco il testo:

Ddl 1777- Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale.

Articolo 1. 1. Dopo l’articolo 613 del codice penale è inserito il seguente: "Art. 613-bis - (Manipolazione mentale). –. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque mediante tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici, pone taluno in uno stato di soggezione continuativa tale da escludere o da limitare grandemente la libertà di autodeterminazione è punito con la reclusione da due a sei anni. Se il fatto è commesso nell'ambito di un gruppo che promuove o pratica attività finalizzate a creare o sfruttare la dipendenza psicologica o fisica delle persone che vi partecipano, ovvero se il colpevole ha agito al fine di commettere un reato, le pene di cui al primo comma sono aumentate da un terzo alla metà."

La legge si propone, tra le altre cose, di colmare il vuoto legislativo creatosi dopo l'abolizione del reato di "plagio" da parte della Corte Costituzionale nel 1981. In realtà nella Legge in questione non si parla mai di sette religiose, si fa riferimento a 'gruppi' senza specificarne il tipo. Tuttavia, nel Comunicato alla Presidenza del 16 Ottobre 2002 la senatrice Alberti Casellati fa un riferimento esplicito alle sette religiose quando dice: "È parso, da ultimo, opportuno predisporre un secondo comma che prevede un aggravamento di pena nell’ipotesi in cui i fatti che danno luogo al delitto di manipolazione mentale siano commessi nell’ambito di un gruppo che promuove attività che abbiano per scopo o per effetto di creare o sfruttare la dipendenza psicologica o fisica delle persone che vi partecipano. Questa aggravante è stata suggerita dalle notizie di cronaca, che quotidianamente denunciano i casi di «lavaggio del cervello» subiti da coloro che cadono preda di sette pseudo-religiose che, sfruttando le pulsioni fideistiche dei nuovi adepti, li isolano completamente dalle persone e dalle istituzioni esterne. In questo caso l’aumento di pena appare giustificato sia in considerazione della maggiore capacità di suggestione che un gruppo organizzato è in grado di esercitare sul singolo, sia in considerazione del fatto che maggiormente censurabile, e dunque meritevole di una sanzione più severa, appare lo sfruttamento che qui viene operato delle istanze religiose della vittima. È infine appena il caso di sottolineare che del tutto privo di efficacia esimente sarebbe l’eventuale consenso dell’offeso, dovendosi considerare il bene tutelato indisponibile ed essendo, oltretutto, il consenso normalmente viziato da violenza, minaccia, inganno, ecc.". E' dunque chiaro che il primo bersaglio della legge sono le sette pseudo-religiose. L'approvazione di questo Disegno di Legge ha suscitato critiche da più parti: i familiari delle vittime criticano la Legge perchè le pene previste sarebbero troppo lievi rispetto alla gravità del reato, altri perchè una simile legge potrebbe colpire indiscriminatamente anche gruppi religiosi innocui poichè si fonda su una nozione, quella di "manipolazione mentale", incerta, difficile da accertare e, per questo, rifiutata dalla maggior parte degli studiosi. Non entro nel merito della discussione sull'esistenza o meno della manipolazione mentale e sui pericoli per la libertà religiosa perchè la documentazione a riguardo è disponibile da anni e pubblicata anche sul Web. Quello che mi preme qui di sottolineare è un altro aspetto della questione che non mi pare sia stato fino ad ora affrontato. Quale problema si vuole risolvere con questa Legge? Se l'obiettivo è quello di punire i leader carismatici che plagiano i loro adepti, la punizione è semplicemente ridicola: probabilmente tutti questi individui, una volta condannati, rimarrebbero a piede libero. Se l'obiettivo è quello di restituire alle famiglie i figli o parenti irretiti dalle sette credo sia fallito in partenza, poichè chiunque sia irretito da un leader carismatico vede nella persecuzione del suo "idolo" un segno chiaro della sua "bontà" e del suo destino "superiore" che, proprio perchè tale, non viene compreso dal "mondo", cioè da chi non fa parte della setta. L'esperienza insegna che il condizionamento mentale si rafforza quando vengono intraprese azioni di forza per costringere l'adepto a staccarsi dal suo leader, o viceversa. Una legge come questa, che io stessa avrei considerato utile e auspicabile quando ho iniziato ad occuparmi di sette, oggi, dopo quasi dieci anni di esperienza nel mondo di coloro che si dedicano ad aiutare le famiglie colpite da queste dolorose vicende, mi sembra inutile, se non dannosa. E, sottolineo, dannosa non per le sette o per i leader carismatici senza scrupoli, ma dannosa per le stesse famiglie che vorrebbero servirsene e per gli stessi adepti irretiti e condizionati. Un altro aspetto inquietante emerge dalla conclusione del Comunicato della senatrice, quando afferma: "È infine appena il caso di sottolineare che del tutto privo di efficacia esimente sarebbe l’eventuale consenso dell’offeso, dovendosi considerare il bene tutelato indisponibile ed essendo, oltretutto, il consenso normalmente viziato da violenza, minaccia, inganno, ecc.". La verità è che in alcuni casi il consenso dell'adepto è veramente viziato da violenza, minaccia e inganno, in altri casi, invece, la scelta di aderire ad un gruppo religioso alternativo è libera e serena, frutto di riflessione personale. Mi chiedo: come farà il giudice a distinguere i due casi se l'adepto è, per definizione, sempre plagiato e quindi la sua testimonianza non ha alcun valore? Mi chiedo anche, a questo punto, come si sia arrivati a questo Disegno di Legge e quali siano i consulenti che hanno fornito il loro contributo alla Senatrice. Non mi colpisce, infatti, l'impegno dei parlamentari e neanche il sostegno delle famiglie a questa legge. Quello che mi colpisce maggiormente è la presenza ufficiale, tra coloro che l'hanno voluta e caldeggiata, di persone che si occupano del problema da molti più anni di me, impegnate in questo difficile compito all'interno di associazioni cattoliche che avrebbero tutti gli strumenti intellettuali e l'esperienza necessaria per comprenderne le possibili conseguenze negative. Posso ipotizzare che la senatrice Casellati non abbia mai risposto ad una richiesta di aiuto, ma chi lo ha fatto per anni e lo fa ancora sa bene che chi chiede aiuto non sono solo i parenti di persone che sono entrate in movimenti come la Società Torre di Guardia, Scientology oppure la Soka Gakkai, ma anche famiglie di persone che aderiscono al Movimento Neocatecumenale, all'Opus Dei o ad altri gruppi cattolici. A me è capitato anche di ascoltare al telefono le proteste di un genitore che voleva denunciare la Madre Superiora di un Convento di suore di clausura perche "aveva fatto il lavaggio del cervello " alla figlia che voleva prendere i voti. La senatrice, dunque, quando si riferisce a "sette pseudoreligiose" non ha presente qual'è la situazione reale per il semplice fatto che chi doveva e poteva informarla a riguardo forse ha trascurato di farlo. Eppure, al tema delle "Menti in ostaggio" è stato dedicato un Convegno al quale hanno partecipato anche persone che sono impegnate da anni, all'interno del mondo cattolico e non, in questo settore di studio e consulenza. Come è possibile spiegare un simile atteggiamento da parte dei cosiddetti "addetti ai lavori"? A mio avviso, solo in un modo: immedesimandosi nello stato d'animo di chi (come la sottoscritta) riceve continuamente richieste di aiuto da parte di familiari che hanno perduto i loro parenti a causa di persone senza scrupoli che si servono della loro capacità di persuasione per staccare gli individui dai loro gruppi di riferimento e farne pedine docili al loro servizio sfruttando la loro fede. Lo stato d'animo di chi si vede impotente di fronte a simili abusi, di fronte alle pressioni dei familiari che pretendono aiuto, che vogliono a tutti i costi riavere i loro cari, è quello della frustrazione, del sentirsi inadeguati al compito, impotenti di fronte a una grave ingiustizia. Ed è a questo punto che, dopo ripetuti insuccessi, si pensa ad una possibile soluzione affidata non più al centro d' ascolto o alla famiglia, ma ad un'entità estranea, lo Stato, che deve farsi garante della libertà dei cittadini. Meglio dunque dirigere le energie verso un obiettivo tangibile che sembra poter risolvere il problema dall'esterno: la giustizia, la Legge, che può fare piazza pulita di tutti i falsi guru che infestano la nostra società. Anche se questa reazione è comprensibile credo che dovrebbe essere superata dalla consapevolezza di chi sa fare tesoro dell'esperienza e sa che le soluzioni più drastiche non sono sempre le più efficaci. Chiunque abbia studiato a fondo i vari aspetti del complesso fenomeno dell'affiliazione ai gruppi settari e abbia accumulato anni di esperienza in centri di ascolto e consulenza dovrebbe sapere che ci sono rimedi peggiori del male...Qual'è allora la soluzione, se esiste? Per quanto mi riguarda ho cercato, sulla scia di un'importante Raccomandazione del Consiglio d'Europa agli Stati membri, di proporre una strada possibile per rispondere a queste esigenze.

Il Consiglio d'Europa, al n.10 della Raccomandazione 1412(1999), chiedeva:

I. dove necessario, l'istituzione o il sostegno di centri indipendenti nazionali o regionali di informazione su gruppi di natura religiosa, esoterica o spirituale;

II. l'inclusione di informazioni sulla storia di scuole di pensiero importanti e sulla religione nei curriculum scolastici generali;

III. l'uso delle normali procedure della legge penale e civile contro le pratiche illegali svolte in nome di gruppi di natura religiosa, esoterica o spirituale;

IV. garantire il fatto che le leggi sull'obbligo scolastico per i bambini siano applicate rigorosamente e che le autorità preposte intervengano in caso di non ottemperanza.

V. dove necessario, incoraggiare l'istituzione di organizzazioni non-governative per le vittime, o le famiglie delle vittime, di gruppi religiosi, esoterici o spirituali, in modo particolare nei paesi dell'Europa centro-orientale;

VI. incoraggiare un approccio ai nuovi gruppi religiosi che favorisca comprensione, tolleranza, dialogo e risoluzione dei conflitti;

VII. prendere misure ferme contro qualsiasi azione che sia discriminatoria o che marginalizzi i gruppi minoritari. A proposito di questa Raccomandazione indicai già alcuni anni fa alcune linee guida a mio avviso utili soprattutto per prevenire il fenomeno e poi anche per limitarne i danni. Le riprendo così come sono state pubblicate negli Atti del Convegno Affiliazione e distacco dalle comunità settarie: Conseguenze dell’affiliazione a comunità settarie: che fare? di Raffaella Di Marzio " [...] Che fare? Per affrontare adeguatamente i problemi legati al fenomeno dell’affiliazione a gruppi settari di vario genere sono necessari interventi ad ampio raggio che coinvolgano diversi enti e soggetti in campo sanitario, educativo, religioso e culturale. Sebbene gli interventi dello specialista in psichiatria e in psicologia siano molto importanti, essi non sono sufficienti. L’affiliazione ai nuovi culti non è un fenomeno da considerare in se stesso come "patologico" poiché l’adesione ad una religione, maggioritaria o minoritaria, non costituisce, di per sé, un problema per la salute mentale dell'individuo. Anzi, spesso la dimensione religiosa diventa una componente della personalità arricchente ed unificante, tanto da poterne spesso verificare gli effetti positivi sul benessere psicofisico dell’individuo. Nei casi, invece, in cui l’affiliazione religiosa assume un carattere deformato fino a causare danni di vario genere alle persone, è necessario che vengano intraprese alcune iniziative concrete per cercare di evitare o ridurre i danni:

Informare per prevenire. L’informazione sul fenomeno, spesso sensazionalistica, approssimativa e superficiale, non rende un servizio alla società. L’informazione è cruciale per prevenire l’affiliazione a gruppi settari controversi poiché il potenziale adepto spesso si affilia senza sapere esattamente a quale tipo di gruppo sta aderendo. Al neofita, infatti, vengono spesso nascoste le informazioni indispensabili per fare una scelta veramente libera. Per questo motivo l’informazione non dovrebbe essere nelle mani di pochi, né nelle mani di incompetenti o irresponsabili, ma dovrebbe essere gestita da Università o Enti il più “imparziali” possibili. Essa, inoltre, non dovrebbe essere diffusa solo nei momenti in cui si verificano episodi delittuosi, ma, al contrario, costante, equilibrata e finalizzata alla prevenzione attraverso il coinvolgimento di diverse agenzie di socializzazione, del mondo giuridico e, soprattutto della Scuola. Ricercare per comprendere. In questo campo di ricerca che interessa i diritti delle persone, nessuno può imporre il suo punto di vista. E’ necessario che tra posizioni diverse si realizzi un dibattito pubblico ed aperto poiché i problemi coinvolti riguardano tutta la società e non solo il mondo degli specialisti. In modo particolare gli interessi di gruppi e fazioni politicizzate devono essere tenuti fuori dall’ambito scientifico. E’ altresì evidente che il campo della ricerca è vasto e che, anche per quanto riguarda temi molto controversi, come quello dell’esistenza del cosiddetto "controllo mentale" all’interno di certi gruppi religiosi e non religiosi, il dibattito è sempre aperto e nessuno vi ha ancora messo la parola “fine”. Piuttosto che negare l’esistenza di questo fenomeno gli studiosi di diverso orientamento dovrebbero costituire gruppi misti che predispongano piani di ricerca con ipotesi formulate in modo scientificamente corretto, aperte a qualsiasi risultato, come si procede per qualsiasi altro campo della ricerca scientifica. Affinchè ci sia uno sforzo comune per effettuare una ricerca obiettiva riguardo a tutte le questioni coinvolte nella diffusione dei nuovi culti, è indispensabile che tutti gli studiosi e in particolare coloro che si impegnano per difendere la libertà religiosa delle minoranze dalle possibili forme di intolleranza, ammettano, almeno in via teorica, la possibilità che in alcuni gruppi religiosi possano essere perpetrati abusi di vario tipo sugli adepti approfittando della loro soggezione psicologica nei riguardi del leader e del gruppo stesso. Gli abusi sulle persone, alcune volte, non sono solo fisici, né solo legati a truffa ed inganno, ma sono anche di tipo psicologico, anche se di intensità e valore diversi da caso a caso. I critici dei culti e coloro che sono impegnati nell’aiuto alle persone a loro volta, dovrebbero superare la tendenza a criticare sempre tutti i culti. Anch’essi dovrebbero accettare il fatto che ci sono gruppi assolutamente innocui ai quali l’appellativo di "setta" è stato attribuito in modo infamante e ingiusto. E’ necessario, inoltre, evitare di enfatizzare la portata del "controllo mentale", anche nelle sette dove esso viene attuato, considerando il fatto che è difficile che un leader riesca ad esercitare un controllo totale sulle persone. Alcune finalità generali per una ricerca comune su questo fenomeno potrebbero essere:

- difendere le persone dagli abusi, specialmente le più indifese

- salvaguardare l’esperienza religiosa autentica e la libertà religiosa

- difendere la libertà dell’individuo di aderire ad una religione e di modificare la sua scelta religiosa

Intervenire per aiutare. L’informazione e la ricerca, comunque, non bastano. Quando l’affiliazione è già avvenuta e le famiglie coinvolte avvertono i cambiamenti del loro parente come un problema, quando l’adepto si separa dalla famiglia per motivi legati al culto a cui aderisce è necessario fornire aiuto e consulenza a chi la richiede. Per fare questo sarebbe necessario istituire Centri di consulenza nei quali operino persone con differenti competenze ed orientamenti:

- psicologi, psichiatri, assistenti sociali che conoscano le tecniche di controllo mentale

- psicologi dell’età evolutiva per i casi di problemi riguardanti i bambini e i giovani

- medici informati sui problemi legati ai culti che rifiutano le cure mediche tradizionali

- studiosi dei nuovi culti che conoscano la storia, i “linguaggi caricati” e le dottrine dei gruppi

- consulenti in campo legale esperti nelle problematiche giuridiche connesse con l’affiliazione ai culti che a loro volta diventino consulenti di colleghi impegnati nei tribunali per risolvere i casi concreti

- membri ed ex membri e parenti di membri ed ex membri di gruppi religiosi

In questi centri potrebbe ricevere assistenza e reperire informazioni:

- Chiunque sia stato contattato o abbia il sospetto che un suo parente stia per affiliarsi ad un gruppo "sospetto"

- Parenti preoccupati per l’affiliazione di un loro congiunto a qualche movimento

- Chi volesse abbandonare un gruppo e avesse difficoltà a farlo

- Chi, uscito dal gruppo, avesse bisogno di aiuto e sostegno psicologico

In Italia non esiste alcun centro che abbia queste caratteristiche.

Per questo motivo molte richieste di aiuto che arrivano ai nostri telefoni e ai nostri fax rimangono ancora, purtroppo, senza risposta.[...]"

Il problema da affrontare è dunque complesso e le soluzioni semplicistiche rischiano di peggiorare la situazione e acuire le sofferenze delle stesse vittime (famiglie o adepti che siano). Per concludere vorrei dire una parola di speranza a tutti i familiari che vivono la tragedia dei loro cari manipolati e sfruttati da guru senza scrupoli: non è impossibile che si verifichi il ritorno della persona perduta, anche senza interventi drastici e fratture insanabili. Io stessa sono testimone di vicende protrattesi per anni nel dolore e nella rabbia di chi si sente impotente di fronte alla scelta di un congiunto di abbandonare la sua famiglia per un'altra: la setta. Io stessa ho visto madri e padri piangere impotenti di fronte alla malvagità di falsi guru. Ho sempre, in questi casi, consigliato la pazienza, il dialogo, anche se interrotto, la manifestazione tangibile dell'affetto, anche se non corrisposto. Ma ho anche consigliato il ricorso alla legge quando ce n'erano gli estremi, le azioni più efficaci contro quei guru che impedivano ai genitori di avere contatti con i loro figli, la cessazione di qualsiasi erogazione di denaro che potesse andare a vantaggio della setta, ecc. Non è possibile riassumere in queste brevi riflessioni tutte le possibili sfumature di interventi a breve o a lungo termine che si possono mettere in atto in questi casi, incluso un possibile contatto con il gruppo religioso in questione, in un tentativo di dialogo che, talvolta, ha dato buoni frutti. Quello che è certo è che, i risultati in molti casi non sono stati soddifacenti, in molti altri, invece, sì. Ci sono giovani che sono usciti da questi gruppi dopo anni e sono tornati nelle loro famiglie colpiti e nello stesso tempo arricchiti da una esperienza dolorosa.

Mi piacerebbe condividere con tutti i genitori che si trovano in questa situazione la gioia di quelli che, a distanza di anni, mi contattano per dirmi che "Finalmente, mio figlio/a è tornato...".

I MICHELE MISSERI NEL MONDO. LE CONFESSIONI ESTORTE DALLE PROCURE AVALLATE NEI TRIBUNALI.

Confessione falsa estorta. Quando l’interrogato è costretto a confessare.

Quando la verità su cosa ci circonda ci è suggerita dalla fiction straniera.

Centinaia di migliaia di errori giudiziari, in minima parte riconosciuti. E grazie ad Alberto Matano alcuni dei quali portati alla conoscenza del grande pubblico, con il suo programma “Sono Innocente” su Rai tre.

L’inchiesta del dr Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, che sul delitto di Sarah Scazzi ha scritto un libro, così come ha scritto su tutti i principali delitti andati agli onori delle cronache, specialmente a Taranto. Saggi inseriti in un contesto di malagiustizia dove ci sono inseriti esempi di confessioni estorte e di cui si può parlare senza subire ritorsioni. Uno tra tutti: Giuseppe Gullotta. Questi libri fanno parte della collana editoriale “L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo” che si compone di decine di opere: saggi periodici di aggiornamento temporale; saggi tematici e saggi territoriali. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche. “L’Italia del Trucco, l’Italia che Siamo”. Collana editoriale di decine di saggi autoprodotta da Antonio Giangrande su Amazon, Create Space, Lulu, Google Libri. ecc.

Quasi nessuno sa, ed i media colpevolisti hanno interesse a non farlo sapere, che vi è una vera e propria strategia per chiudere in fretta i casi illuminati dalle telecamere delle tv. Strategia, oggetto di studio americana, ignorata da molti avvocati nostrani e non accessibile alla totalità degli studiosi della materia.

Tecniche di interrogatorio consapevolmente torturanti. Manipolare, distorcere le parole, convincere che la confessione è una liberazione. Spingere un uomo a confessare il falso.

Come estorcere una confessione. HOW TO FORCE A CONFESSION:

Sfinimento psicologico per rendere vulnerabile il soggetto. MENTAL EXHAUSTION. La stanchezza. Molte ore di interrogatorio con la reiterata accusa di colpevolezza.

La promessa di una via d’uscita. THE PROMISE OF ESCAPE. Farlo sentire in trappola quando è stanco, esausto, in disagio, claustrofobia.

Offrire una ricompensa. OFFER A REWARD. Lo stato di disagio psicologico o bisogno fisico (fame, sete, freddo, caldo, andare al bagno) o per salvare una persona amata da un imminente pericolo di coinvolgimento o con la concessione a questa di uno sconto di pena.

Suggerire le parole per la confessione. FORCING LANGUAGE

Studio tratto da Bull. Stagione 1. Episodio 5: Vero o falso? Mandato in onda da Rai 2 Domenica 5 marzo 2017 ore 21,00.

Bull e la sua squadra prendono le difese del giovane Richard Fleer che ha confessato di avere ucciso la sua ricca fidanzata, messo sotto pressione dall'interrogatorio della Polizia...

Estorcere le informazioni: interrogatori e torture, scrive Roberto Colella, Giornalista di Guerra e Ricercatore presso l'Isag, su "L'huffingtonpost.it" l'11/12/2014. Nel marzo 2002 veniva catturato Abu Zubeydah, nato in Arabia Saudita da genitori palestinesi. L'arresto di Abu Zubeydah era legato all'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre. Drogato dall'Fbi, rivelò le connessioni segrete tra i vertici di Al Qaeda, alcuni principi reali sauditi ed alti ufficiali pakistani, dei quali fornì i telefoni personali sperando di essere liberato. Da allora Abu Zubeydah venne preso in carico dalla Cia e trasportato in una base segreta in Thailandia per poi essere trasferito a Guantanamo solo nell'estate del 2006. Quella di sottoporre i terroristi a droghe allucinogene è soltanto una delle tecniche adottate per torturare i prigionieri. Oggi fanno rabbrividire i dati inerenti il "Rapporto sulla Tortura" preparato dalla Commissione intelligence del Senato Usa. Cinque prigionieri islamici sono stati soggetti ad alimentazione rettale, tra cui il cospiratore della Uss Cole, Abd al-Rahim al-Nashir, così come Majid Khan, amico e consigliere di uno dei responsabili dell'11 settembre, Khalid Sheikh Mohammed. Il prigioniero Majid Khan ha ricevuto per via rettale il suo pasto: un purè di humus, pasta al sugo, noci e uvetta. Khalid Mohammed è stato invece sottoposto al processo di "reidratazione, senza che ve ne fosse una reale necessità". Già in precedenza molti dei terroristi detenuti a Guantanamo avevano subito una delle torture più dure ed espressamente vietata dalla Cia nel 2006: il waterboarding. Tra questi lo stesso Abu Zubaydah, che ha subito la pratica almeno 83 volte e Khalid Sheikh Mohammed, che l'ha provata per ben 183 volte. Gli effetti fisici di un waterboarding possono comprendere sofferenza e danno polmonare, danno neurologico causato dalla mancanza di ossigeno e, in alcuni casi, fratture causate delle cinghie utilizzate per immobilizzare la vittima. Gli effetti psicologici possono durare a lungo. Un uso prolungato del waterboarding può condurre anche alla morte. La tecnica prevede che la persona sia legata ad un'asse inclinata, con i piedi in alto e la testa in basso. Coloro che svolgono l'interrogatorio bloccano le braccia e le gambe alla persona in modo che non possa assolutamente muoversi, e le coprono la faccia. In alcune descrizioni, la persona è imbavagliata e qualche tipo di tessuto ne copre il naso e la bocca; in altre, la faccia è avvolta nel cellophane. A questo punto, colui che svolge l'interrogatorio a più riprese vuota dell'acqua sulla faccia della persona. A seconda del tipo di preparazione, l'acqua può entrare effettivamente nelle vie aeree oppure no; l'esperienza fisica di trovarsi sotto un'onda d'acqua sembra essere secondaria rispetto all'effetto psicologico. La mente crede di stare per affogare. Eppure nelle scuole americane dell'Fbi si prediligono e si insegnano altre tecniche di interrogatorio sui prigionieri, soprattutto basate su metodi non coercitivi e sul tranello psicologico. Tra queste il Knowelwdge bluff: chi interroga comunica dettagli con il finto atteggiamento di saperne molto di più, facendo credere all'interrogato di avere delle notizie, da altre fonti, che in realtà non si hanno. Fidex line-up: indicazione del sospettato come colpevole da parte di finti testimoni. Riverse line-up: l'interrogato viene falsamente accusato da parte di simulati testimoni di un reato molto più grave di quello di cui è sospettato. Bluff on a split pair: mettere in mano all'indagato una finta confessione dattiloscritta del complice, che lo accusa della responsabilità del reato commesso. Infine il famoso dilemma del prigioniero: se gli imputati sono due, metterli uno contro l'altro, facendo credere a ciascuno che l'altro ha confessato, accusandolo di correità, e sfruttando quindi la reciproca mancanza di fiducia. Il punto è che l'interesse degli organi militari americani è incentrato sull'informazione da estorcere piuttosto che sul rispetto dei diritti umani. Chi è sotto tortura spesso si limita a dire ciò che l'interrogatore si aspetta per porre fine alla sua sofferenza. L'interrogatore spesso è un militare che non ha conoscenze appropriate. Il ricorso alla tortura è spesso improduttivo e inaffidabile, ma ciò nonostante l'esercito continua ad utilizzarla. A molti sembra che la tortura sia un insieme di tecniche relegate ad un lontano passato. Ottenere una confessione senza i metodi di indagine moderni, come DNA, poligrafo e analisi della scena di un delitto ha contribuito a realizzare macchinosi e dolorosi metodi di tortura in passato, creando anche un'immagine del genere umano che nulla ha di edificante. Al giorno d'oggi sembra che il mondo civilizzato non abbia più bisogno di metodi così crudeli. La scienza è un fondamentale supporto per le indagini: abbiamo satelliti in grado di spiare le mosse del nemico, analisi chimiche che ci forniscono l'esatta identità di un criminale, tecniche sofisticate per ottenere una confessione veritiera senza sottoporre l'indagato ad una serie di pratiche che ben poco hanno di umano. Tuttavia la tortura è ancora oggi largamente impiegata, soprattutto in ambito militare. Quando sentiamo parlare di "waterboarding" o di "bombardamento sensoriale" sui prigionieri di guerra non stiamo facendo altro che dare nomi sofisticati a metodologie che non sono per nulla umane, ma rappresentano in tutto e per tutto tecniche di tortura. Durante il SERE, acronimo che sta per "Survival, Evasion, Resistance and Escape", i soldati americani ed inglesi vengono addestrati a ricorrere a "pratiche non ortodosse" per ottenere delle confessioni dai prigionieri. Le tecniche insegnate al SERE per molti sono soltanto un insieme di metodi per estorcere confessioni; il fine giustifica i mezzi. Per altri invece violano in tutto e per tutto la Convenzione di Ginevra, rendendole a tutti gli effetti metodi di tortura.

Una guida pratica ai metodi di tortura è codificata nel KUBARK (KUBARK Counterintelligence Interrogation), un manuale sulle tecniche di interrogatorio utilizzato dalla CIA. Tenuto segreto dal 1963 fino al 1997, la NSA lo ha reso di pubblico dominio dopo il Freedom of Information act, assieme ad un altro manuale, lo Human Resource Exploitation Manual, basato sul KUBARK.

Quali sono questi metodi? I più comuni sono i seguenti:

ISOLAMENTO. L'isolamento si è dimostrato un ottimo metodo di tortura per "spezzare" un essere umano. Sperimentato in molte carceri, l'isolamento si rivela spesso un'ottima arma per ridurre all'impotenza individui sociali, lasciandoli soli con loro stessi per periodi di tempo più o meno lunghi. Il KUBARK riporta l'esperienza di molti esploratori polari, i quali hanno riportato come l'isolamento sia un fattore di estremo stress per l'individuo, e che in molti casi sia stato la causa scatenante di attacchi di panico e di fobie. I sintomi primari dell'isolamento sono la superstizione, l'amore estremo per altri esseri viventi, percepire oggetti inanimati come vivi, e allucinazioni.

DOLORE. Il dolore è la più antica forma di tortura conosciuta. Molte persone sottovalutano la soglia del dolore che sono in grado di sostenere, ed una volta giunti al punto di rottura faranno di tutto per terminare l'agonia. La soglia del dolore può innalzarsi per motivi psicologici, come forti motivazioni, ma è pressochè identica per tutti gli esseri umani. Il KUBARK tuttavia specifica come il dolore non sia uno dei metodi di tortura migliori: proprio le motivazioni psicologiche dell'individuo sarebbero il punto debole di questa tecnica. Può inoltre fornire false confessioni nel caso il dolore fosse troppo intenso o prolungato nel tempo.

DEPRIVAZIONE DEL SONNO. Ci sono una marea di studi scientifici sulla deprivazione del sonno e sugli espetti devastanti che può avere sulla psiche umana. Il sonno è un elemento che contribuisce alla nostra stabilità mentale, e privare un individuo del riposo non fa altro che portarlo al punto di rottura, indurre allucinazioni multi-sensoriali e psicosi di diversa natura. Il KUBARK prevede che, dopo un periodo di tortura attraverso la deprivazione del sonno, il prigioniero venga fatto riposare, per poi procedere con l'interrogatorio. Il solo timore di poter tornare in uno stato di deprivazione del sonno è sufficiente a far parlare quasi chiunque. Menachem Begin, ex Primo Ministro israeliano, è stato prigioniero del KGB, ed ha subito questo genere di tortura. Parlando della sua esperienza riferisce: "Nella mente del prigioniero interrogato, inizia ad esserci confusione. Il suo spirito è stanco morto, le gambe sono instabili, ed ha un solo desiderio: dormire...Chiunque abbia sperimentato questa tortura sa che nemmeno la fame e la sete sono paragonabili a questo". Per fornire un esempio chiarificatore di cosa possa comportare la deprivazione del sonno, la Graduate Medical School di Singapore ha condotto un esperimento per verificare come la precezione visiva di un soggetto deprivato di sonno possa alterarsi. Il cervello viene alterato nella sua capacità di dare un senso a ciò che viene percepito attraverso la vista, può addirittura creare false memorie frutto di esperienze allucinatorie o di errate percezioni sensoriali, fino a condurre alla pazzia.

DEPRIVAZIONE SENSORIALE. La deprivazione sensoriale consiste nel privare un prigioniero di ogni stimolo proveniente dai sensi principali, isolandolo completamente dal mondo esterno. Come già scritto in un altro post riguardo alla deprivazione sensoriale, sono necessari solo 15 minuti per iniziare a sperimentare allucinazioni, attacchi di panico, paranoia. Poche ore di deprivazione sensoriale equivalgono a mesi di prigionia in una cella ordinaria...Alla Mcgill University, nel National Institute of Mental Health, sono stati condotti alcuni esperimenti sulla deprivazione sensoriale, dimostrando come questa tecnica di tortura possa alterare in brevissimo tempo la psiche di un individuo rendendolo estremamente più malleabile.

UMILIAZIONE SESSUALE. L'umiliazione sessuale si basa sulle credenze ed i punti di vista del prigioniero, e varia in base al sesso. Per esempio, una persona cattolica potrebbe essere un forte oppositore dell'omosessualità, per cui si punta a renderlo vittima di abusi orientati verso quel tipo di sfera sessuale. Il prigioniero può essere costretto ad indossare biancheria femminile, a travestirsi da donna, o fare lap dance di fronte all' interrogatore, in una serie di abusi psicologici, e talvolta fisici, che lo portano al punto di rottura. Un esempio classico di umiliazione sessuale è quello di Fahim Ansari, accusato della strage di Mumbai, che ha subito torture a sfondo sessuale da un agente donna dell'FBI riportando lesioni sui genitali e su altre parti del corpo. Altri casi di umiliazione sessuale sono avvenuti nel carcere di Abu Ghraib, con stupri, scariche elettriche ed sevizie a sfondo sessuale di ogni tipo.

FREDDO ESTREMO. Metodo di tortura che pare essere il preferito dal governo cinese, e sul quale ci sono numerose sperimentazioni passate su cavie umane compiute da menti malate come Shiro Ishii o Mengele. Il prigioniero viene bagnato con acqua fredda e lasciato all'esterno, o in una cella non riscaldata priva di vetri sulle finestre. Altri sono costretti a correre nella neve indossando soltanto la biancheria; altri ancora invece devono dormire per terra in celle non riscaldate, in pieno inverno. Lascio a voi immaginare se il metodo funziona o meno.

FOBIE E MINACCE. Il primo metodo di tortura sfrutta le fobie del prigioniero per spezzarne l'animo. C'è chi ad esempio ha la fobia per i ragni: in questo caso, può venir lasciato per ore in una stanza piena di ragni, per poi essere interrogato. Il timore di tornare in quella cella farà in modo che il prigioniero sia più calmo e risponda a tutte le domande che gli verranno poste. Ci sono inoltre le minacce: in individui con una bassa soglia del dolore, la minaccia di provocare dolore è insopportabile, a volte meno tollerabile ed efficace del dolore stesso. Per una strategia di tortura efficace, il KUBARK suggerisce di approfondire la psiche del prigioniero per fare leva efficacemente sulle sue paure più profonde, e per scoprire la soglia del dolore oltre la quale non possa più resistere.

WATER BOARDING. Il governo americano di recente ha confermato l'utilizzo del water boarding come strumento per ottenere delle confessioni. Sostanzialmente si tratta di un "affogamento controllato": si prende il prigioniero, e gli si versa acqua sul viso, simulando un annegamento. Alcuni agenti della CIA si sono sottoposti volontariamente al water boarding per provare l'esperienza, non riuscendo a resistere per più di 14 secondi.

La giornalista Julia Leyton ha descritto nei dettagli il metodo: "Il water boarding viene eseguito ponendo una persona su un tavolo inclinato, con la testa nel punto più basso ed i piedi in cima. L'interrogatore lega le braccia e le gambe del prigioniero in modo che non possa muoversi, e gli copre la faccia, alcune volte con del tessuto, altre con del cellophane. Poi si comincia a far cadere acqua sul viso del prigioniero; indipendentemente dal metodo, l'acqua entra o non entra nel naso e nella bocca del prigioniero. Ma l'esperienza fisica di essere sotto ondate di acqua sembra essere secondaria a quella psicologica. La mente del prigioniero crede che di essere realmente sul punto di affogare".

La “scienza dell’interrogatorio”. A volte l’interrogatorio è più devastante per chi lo effettua che per chi lo subisce. La notte del 22 dicembre 1961 il capo della stazione CIA a Helsinki, Franz Friberg, sentì suonare il campanello di casa. Insonnolito, andò ad aprire e si trovò di fronte uno sconosciuto; un uomo basso e massiccio, che in un inglese marcato da un vistoso accento russo gli disse di essere il maggiore Anatoly Klimov, dell’Ufficio Archivi del KGB: chiedeva asilo politico, in cambio avrebbe rivelato segreti della massima importanza. Inizialmente Friberg, come dichiarerà più tardi ad una commissione del Senato americano, pensò di avere a che fare con un pazzo o un provocatore e fu tentato di sbattergli la porta in faccia; invece, dopo avergli posto qualche domanda lo fece trasferire in una base americana nei pressi di Francoforte; lì, acclarata la sua identità, fu immediatamente trasportato negli Stati Uniti per essere interrogato dai migliori cervelli della CIA. Fu l’inizio della fine. Le circostanziate dichiarazioni di Klimov, infatti, permisero, sì, di smantellare quattro reti spionistiche che i sovietici avevano installato negli Stati Uniti e nei paesi della NATO ma delineavano un quadro agghiacciante: alcuni alti dirigenti dei servizi segreti occidentali, della stessa CIA, erano, in realtà “talpe”, agenti segreti dei sovietici. Chi erano? Klimov dichiarava di non saperlo; l’unica cosa che aveva appreso, spulciando frettolosamente qualche pratica segretissima finita negli archivi del KGB, era che i russi avevano favorito le loro carriere, ad esempio, consegnando ad essi alcune spie sovietiche. Un atroce dubbio si insinuò allora nella CIA: Klimov era veramente sincero o era una “polpetta avvelenata” lanciata dal KGB per distruggere la coesione dei servizi segreti occidentali? Per ben tre mesi il militare russo fu sottoposto alle più svariate tecniche di interrogatorio per acclarare questo enigma che, comunque, è rimasto tale; intanto l’ombra di un paranoico sospetto – che trasformava rivalità burocratiche in insinuazioni o, addirittura, in accuse di tradimento – paralizzava le attività della CIA e di altri servizi segreti occidentali. Stimati funzionari con anni di servizio alle spalle furono costretti al licenziamento e qualcuno tra questi andò a lamentarsi con i giornalisti. Lo scandalo partorì una commissione parlamentare di inchiesta che, se non è riuscita ad appurare la verità sul “caso Klimov”, (solo nel 1993 si è scoperto che Aldrich Ames, il dirigente della CIA che soprintendeva agli interrogatori di Klimov, era al soldo del KGB), almeno ha fatto conoscere all’opinione pubblica la, fino ad allora segreta, “scienza dell’interrogatorio”, codificata in un documento della CIA recentemente declassificato: il Kubark Counterintelligence Interrogation. I tentativi di trovare un modo “scientifico” per ottenere una piena confessione, comunque, risalgono, almeno al 1840 quando un clinico francese, Moreau de Tours, riferì che, durante il dormiveglia provocato da alcune sostanze, il paziente parla in modo, più o meno, incontrolla¬to e può rivelare così i suoi altrimenti inconfessabili segreti. Questa considerazione determinò l’uso del protossido di azoto, del cloroformio, e dell’hashish, negli interrogatori che venivano condotti da poliziotti alla Sûreté di Parigi e da “alienisti” (antesignani dei moderni psichiatri) quali Magnan e Babinski. Nel 1931 Henry House battezza come “siero della verità” la scopolamina, una sostanza contenuta in alcuni vegetali, (quali la nostrana Mandragora Mandragora autumnalis o, ancora di più, in un arbusto, lo Hyoscyamus niger); analogo titolo si conquistano altre sostanze quali la mescalina, (prodotta dal fungo Peyotl cactacea), e barbiturici di sintesi quali Amital, Pentothal, Nembu¬thal, Evipan… Negli anni “60 l’LSD (dietilammide dell’acido lisergico) suscita gli entusiasmi di alcuni ricercatori; primo tra tutti il dottor Donald Ewen Cameron, consulente della CIA e direttore del tenebroso “Progetto Mkultra” finalizzato a scoprire infallibili metodi per ottenere una completa confessione e le tecniche di “lavaggio del cervello” che si ipotizzava fossero state impiegate da farmacologi e psichiatri dell’Est per trasformare, ad esempio, ex prigionieri americani della guerra di Corea rientrati in patria in risoluti pacifisti. Dopo dieci anni di fallimentari esperimenti, il Progetto Mkultra fu chiuso. L’unico risultato sono state cinquanta persone con il sistema nervoso gravemente compromesso dalle altissime dosi di LSD somministrate da Cameron; nel 1988, dopo un processo durato quindici anni, sono state risarcite dal governo americano con 750.000 dollari a testa. Messo da parte l’inaffidabile LSD, alla metà degli anni 80 le speranze di ottenere il “siero della verità” si appuntano su alcune sostanze ottenute dalla metilendiossimetamfetamina (MDMA) che, a sua volta, discende da una molecola, l’MDA, brevettata in Germania nel 1914 e destinata come “droga di battaglia” per le truppe del Kaiser. Fino al 1990 l’MDMA, ideata dal neurochimico Alexander Shulgin, veniva impiegata in psichiatria nel tentativo di indurre maggiore capacità di autoanalisi poi il suo uso è stato proibito e da allora, questa droga, prodotta clandestinamente in innumerevoli laboratori e unita a intrugli vari, viene spacciata come “Ecstasy” tra il “popolo delle discoteche”. Ma “funzionano” davvero i sieri della verità? Secondo due psicologi americani, David Orne e James Gottschelck, il loro effetto, al di là dell’abbassamento della soglia di vigilanza, è sostanzialmente psicologico in quanto inducono nel soggetto che le ingerisce, e che si trova sotto stress per l’interrogatorio, una sorta di “alibi” per cedere. Esperimenti effettuati con placebo (una innocua pillola zuccherata spacciata per un potentissimo siero della verità) hanno, infatti, in molti casi indotto il soggetto a credere di essere stato drogato e a raccontare tutto senza alcun rimorso o paura di biasimo. Ma se la “verità” non la si può estorcere, perché non tentare, almeno, di segnalare le bugie? Già nel 1895 Cesare Lombroso per scoprire nelle “palpitazioni” la “prova” delle menzogne dell’interrogato usava un apparecchio di sua invenzione, l’idrosismografo, nel quale la mano dell’interrogato, immersa in un recipiente pieno di acqua, trasmetteva il ritmo del polso e le variazioni della pressione sanguigna ad un tubo di gomma e, quindi, ad un ago ricoperto di nerofumo che tracciava una striscia di carta. Negli anni seguenti si scoprì che in una persona sottoposta ad uno stress, come quello che si determinerebbe quando dice una bugia, si verifica quello che allora era chiamato “riflesso psico-galvanico” (e cioè, una variazione nella resistenza della pelle al passaggio di elettricità) e una variazione del ritmo respiratorio. L’americano Leonard Keeler costruì, quindi, nel 1939, un dispositivo che registrava simultaneamente la cadenza del polso, la pressione sanguigna, il ritmo respiratorio e il riflesso psico-galvanico, battezzandolo poligrafo o “Lie Detector” (rivelatore di bugie). In realtà il responso del poligrafo, che si limita a registrare improvvisi “turbamenti”, dipende dalla scelta e dall’opportuna distribuzione delle domande e dalla interpretazione che si da del tracciato. Per di più, l’interrogato durante la prova, può ingannare la macchina, ad esempio infliggendosi dolore, controllando la respirazione, contraendo impercettibilmente i muscoli delle braccia e delle gambe…Per vanificare quest’ultimo espediente Walter Reid negli anni “80 accessoriò il poligrafo con due cuscini pneumatici sistemati sotto gli avambracci e sotto le cosce dell’interrogato che registrano le pur minime contrazioni muscolari. È solo uno dei tanti stratagemmi messi a punto dai tecnici del Lie Detector che oggi si avvale di innumerevoli sensori collegati a potenti computer. Nonostante ciò, nel febbraio di quest’anno, la Corte Federale degli Stati Uniti ha stabilito che questa macchina non può essere impiegata in un procedimento penale, nemmeno come ultima carta in mano all’imputato per dimostrare la propria innocenza. Ovviamente, la decisione ha scatenato un mare di polemiche anche perché proprio in quei giorni un ministro israeliano è stato costretto alle dimissioni dalle accuse di molestie sessuali, accertate dal Lie Detector, di una sua segretaria. Intanto un’altra “macchina della verità” si affaccia sulla scena; il FACS (Facial Action Coding System) che analizza la contrazione dei muscoli facciali coinvolti nell’espressione delle differenti emozioni. Gli ideatori della macchina, Paul Ekman e Vincent Friesen, dopo aver esaminato quasi cinquemila videoregistrazioni di diverse espressioni, hanno costruito un data base che contempla ogni contrazione muscolare della faccia, la sua durata, l’intensità… Nascerebbe da qui la capacità della macchina di distinguere la “sincerità” di una persona. L’ “autentico” sorriso, ad esempio, prevede la contrazione dei muscoli gran zigomatici, che fanno sollevare gli angoli della bocca, e dei muscoli orbicolari che fanno restringere le orbite oculari. Se il sorriso non è autentico, invece, si avrebbe una differente contrazione dei muscoli e, quindi, una asimmetria tra la parte sinistra e destra del volto. Va da sé che anche il FACS può essere ingannato da un soggetto che si “immedesima” perfettamente nella parte che sta recitando o da fattori culturali, sociali ed emozionali ancora oggi impossibili da valutare automaticamente. Nonostante ciò, il FACS sta acquistando una crescente popolarità e uno dei suoi principali sostenitori, Paul Ekman, docente di psicologia alla University of California, promette che l’applicazione di nuovi microprocessori e software porteranno l’affidabilità del FACS al 99 per cento tra appena cinque anni. Prospettive meno esaltanti, invece, per il PSE Psycological Stress Evaluation, una altra “macchina della verità” che secondo i suoi ideatori – Allan Bell, Charles McQuinston, Bill Ford – sarebbe in grado di evidenziare i livelli – emozionale, cognitivo e fisiologico – della voce umana analizzando i differenti valori di modulazione di frequenza determinati dalla variazione dell’afflusso sanguigno alle corde vocali. Nasce da qui un software, venduto anche in Italia, che promette di distinguere tra affermazioni “vere”, “false” o “manipolate”. Questo fino al maggio 1999, fin a quando, cioè, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato non ha condannato la società produttrice del software per pubblicità ingannevole. Messi da parte sieri e macchine, per ottenere la verità si può tentare con, l’ipnosi che effettivamente, se il soggetto collabora, riesce a fare emergere qualcosa dal buio della mente. Il caso più famoso è certamente l’interrogatorio sotto ipnosi di Trevor Rees-Jones, – unico superstite nell’incidente automobilistico nel quale, il 31 agosto 1977, morì la principessa Diana – dal quale, comunque, non si è appreso nulla di rilevante ai fini dell’indagine. Non così per un analogo interrogatorio al quale è stato sottoposto nel 1998 un cittadino di Gerusalemme che, sopravvissuto ad una autobomba, è riuscito sotto ipnosi a ricordare il viso di uno degli attentatori. Ma, al di là di sieri, macchine, ipnosi. Quali sono le tecniche per spingere una persona a confessare? Intanto la tortura che, ancora oggi, viene, più o meno istituzionalmente, praticata nella maggior parte dei paesi. Infliggere dolore per ottenere una confessione è una pratica antichissima che ha avuto una vertiginosa escalation quando, agli inizi del secolo, si è scoperto che l’applicazione di elettrodi in alcune zone del corpo rendeva rapido e meno stressante il lavoro per il carnefice. Si è passati poi alla somministrazione di anfetamine per rendere l’interrogato più sensibile alla tortura e all’ “assistenza” di un medico per valutare (ad esempio misurando il rilascio nell’organismo dell’oppiode endogeno ß-endorfina o di dopamina) il livello di dolore raggiunto dall’interrogato e la ulteriore “soglia” di sofferenza raggiungibile. Comunque ancora oggi, poco si sa di questi studi e non a caso nel manuale della CIA “Kubark Counterintelligence Interrogation” numerosi paragrafi dedicati alle tecniche di “interrogatorio coercitivo di fonti resistenti” sono stati censurati nella versione resa pubblica. Ma occupiamoci ora di tecniche di interrogatorio meno efferate. Un metodo antichissimo e che, in America negli anni “20, è stato battezzato come tecnica “Mutt¬ and Jeff”, consiste nell’alternare un interrogante brutale, rabbioso, dominatore, in visibile contrasto con un interrogante cordiale e calmo al quale l’interrogato finirà per affidarsi e confidarsi. Ma questi sono sistemi “artigianali”. La vera “scienza dell’interrogatorio” nasce in Occidente negli anni 50 con il rientro negli Stati Uniti di prigionieri di guerra sottoposti ad interrogatori dai nord coreani. Da una ricerca su 759 militari, condotta dallo psicologo, Howard Hinkle, la CIA ricavò una serie di direttive che codificheranno gli interrogatori degli innumerevoli profughi riversatisi in Occidente, soprattutto a seguito delle repressioni susseguitesi alla rivolta di Budapest, nel 1956 e alla “primavera di Praga” nel 1968. Secondo queste direttive l’interrogatorio deve essere preceduto da uno screening effettuato da un intervistatore, eventualmente coadiuvato da un Lie Detector, finalizzato ad acquisire informazioni sulla vita familiare e quindi sulla personalità del soggetto che saranno poi utilizzate dall’interrogatore. Il lavoro di quest’ultimo comincia predisponendo la stanza dell’interrogatorio. Secondo le disposizioni della CIA, questa non dovrebbe avere elementi di distrazione come un telefono che può squillare, quadri o pareti dipinte con colori vivaci; la presenza o meno di una scrivania deve dipendere non dalla comodità dell’interrogante ma, piuttosto, dalla prevista reazione del soggetto ad apparenze di superiorità e ufficialità. Se si prevede un “interrogatorio di tipo non coercitivo con una fonte cooperativa” l’interrogato dovrà avere a disposizione una poltrona imbottita; se si tratta, invece, di una “fonte resistente” una luce puntata sulla sua faccia può risultare utile. In quest’ultimo caso l’interrogato dovrebbe avere già subito un trattamento finalizzato a porlo in condizioni di assoluta dipendenza dall’onnipotente interrogante che potrà avergli concesso o meno il diritto di dormire, mangiare, lavarsi, cambiarsi d’abito; e questo per provocare nell’interrogato una regressione allo stato infantile. A questo punto comincia l’interrogatorio vero e proprio che dovrà essere calibrato sul “tipo” di soggetto precedentemente classificato dall’intervistatore. A tal proposito la CIA ha classificato nove “tipi psicoemozionali” il loro presumibile “stato infantile” e le metodologie per interrogarli. Addentriamoci brevemente in qualcuno di questi “tipi”:

l. Il tipo ordinato ostinato. Sobrio, ordinato, freddo, spesso molto intellettuale, si considera superiore agli altri. Di solito è stato un “ribelle” durante la fanciullezza, facendo l’esatto contrario di ciò che gli veniva ordinato dai genitori; da adul¬to odia ogni autorità anche se, spesso riesce a mascherare la sua indole. Può confessare facilmente e rapida¬mente sotto interrogatorio anche atti che non ha commesso, per distogliere l’interrogante dallo scoprire qualcosa di si¬gnificativo. L’interrogante non dovrà apparire come un’autorità utilizzando, ad esempio, minacce o pugni sul tavolo ma dovrà essere cordiale, ad esempio interessandosi ad eventuali hobby coltivati da questo tipo (solitamente colleziona monete o altri oggetti). È utile che l’interrogante e la stanza del¬l’interrogatorio appaiano straordinariamente lindi.

2. Il tipo ottimista. Di solito, è stato il membro più giovane di una famiglia numerosa o è nato da una donna di mezza età. Questo tipo reagisce ad una sfida rifugiandosi nella convinzione che “tutto andrà bene”, convinto di dipende¬re non già dalle sue azioni ma da un destino propizio. Tende a cercare promesse mettendo l’in¬terrogante nel ruolo di protettore e di solutore di problemi. Sotto interrogatorio, solitamente, si confida davanti ad un approccio gentile, paterno. Se resi¬ste, deve essere trattato con la tecnica “Mutt¬ and Jeff”.

3. Il tipo avido, esigente. Ha spesso sofferto di una precoce privazione di affetto o di sicurezza che lo porta, da adulto, a cercare un sostituto dei genitori. La sua devozione si trasferisce facilmente quando sente che lo sponsor che ha scelto lo ha abbandonato. Può essere soggetto a gravi e improvvise depressioni e rivolgere verso se stesso il suo desiderio di ven¬detta arrivando fino al suicidio. L’interrogante che tratta con questo tipo deve fare atten¬zione a non respingerlo e tener conto che le sue richieste, spesso esorbitanti, non esprimono tanto una necessità specifica quanto il bisogno di sicurezza.

4. Il tipo ansioso, egocentrico. Timoroso, nonostante faccia di tutto per nasconderlo, spesso è un te-merario per vanità e portato a vantarsi; quasi sempre, mente per sete di complimenti e lodi. L’interrogante, dovrà assecondare la sua esigenza di fare buona impressione e non dovrà mai ignorare o ridicolizzare le sue vanterie, o tagliar corto sulle sue divagazioni. Gli interrogati ansiosi ed egocentrici che nascondono dei fatti significativi, come contatti con servizi nemici, possono divulgarli se indotti a ritenere che la verità non sarà usata per danneggiarli e se l’interrogante sottolinea la stupidità dell’avversario nell’in¬viare una persona cosi intrepida in una missione così mal preparata.

5. Il tipo con complesso di colpa o incapace di successo. Apparten¬gono a questa categoria i giocatori “coatti” che trovano sostanzialmente piacere nel perdere, masochisti che con¬fessano crimini non commessi o che commettono davvero crimini per poi poterli con¬fessare ed essere puniti È difficile interrogare questo tipo di persona in quanto egli può “confessare”, ad esempio, un’attività clandestina ostile nella quale non è mai stato coinvolto oppure può restare ostinatamente silenzioso o provocare l’interrogante per “godersi” poi la punizione. In alcuni casi, se punite in qualche modo, le persone con forti comples¬si di colpa possono smettere di resistere e cooperare, grazie al senso di gratificazione indotto dalla punizione. Articolo di Francesco Santoianni. La “scienza dell’interrogatorio”. Pubblicato su Newton luglio 2000.

L’interrogatorio e l’intervista giudiziaria. Il 29 gennaio 2016, nell'ambito del Master in Analisi Comportamentale e Scienze Applicate alle Investigazioni, all'Intelligence e all'Homeland Security (ACSAII-HS) che si tiene a Roma presso l'Università degli studi Link Campus University, diretto dalla Dottoressa Paola Giannetakis, ha avuto luogo un interessante incontro con il Professor Ray Bull in tema di comportamento e interrogatorio. Aspetti di particolare interesse per l'acquisizione di informazioni attendibili sia in ambito investigativo che di intelligence operativa. Nel percorso del Master infatti si esplorano ed acquisiscono in maniera pratica e operativa competenze spendibili utili agli operatori delle Forze dell'ordine, agli operatori di intelligence e ad altre figure professionali che necessitano dei corretti approcci allo studio del comportamento per ottenere i migliori risultati. Ray Bull è professore di Criminologia Investigativa presso la University of Derby e professore Emerito di Psicologia Forense presso la University of Leicester, in Inghilterra. Il docente ha nell'occasione illustrato agli studenti in aula gli studi effettuati e gli approfondimenti esperiti sui processi psicologici di una persona che viene sottoposta ad interrogatorio, proponendo quindi le linee guida per una corretta conduzione dell'intervista giudiziaria. Nel gennaio del 1998 la Corte Suprema di Londra aveva assegnato 200 mila sterline ad un uomo come risarcimento per aver patito, nel 1987, arresto, interrogatorio e successivi anni di prigione. Secondo il giornale Daily "un uomo innocente aveva trascorso cinque anni infernali in prigione dopo essere stato percosso da un detective ed obbligato a firmare una confessione". Si era trattato di una 'vetusta modalità' di conduzione di interrogatori, fondata su 'oppressione, intimidazione e coercizione' e giustificata dall'erroneo convincimento che 'un sospettato generalmente non confessa sua sponte, ma a seguito di pressione fisica e psicologica da parte della polizia giudiziaria. I primi cambiamenti, ha spiegato il prof. Ray Bull, si sono avvertiti nel Regno Unito verso la metà degli anni '80, dopo che la Corte d'Appello di Londra aveva dichiarato non attendibili le confessioni estorte con atteggiamenti coercitivi degli operatori di polizia. Le prime ricerche al riguardo sono state pubblicate nel 1992, grazie allo studio commissionato a Baldwin dall'Ufficio Centrale di Inghilterra e del Galles. Baldwin analizzò i contenuti di interviste giudiziarie registrate dopo il 1986 scoprendo che 1/3 dei sospettati aveva ammesso di essere colpevole all'inizio del colloquio, forse a causa della strategia dei detective di rivelare al sospettato quanto la polizia aveva già acquisito contro di lui. Nuovi approfondimenti evidenziarono come solo 20 su 600 sospettati aveva modificato la propria posizione durante l'interrogatorio, mentre la maggior parte degli intervistati aveva confermato la propria iniziale versione indifferentemente dal modo in cui era stato condotto il colloquio. Ulteriori studi effettuati da Moston, Stephenson e Williamson riferirono che nella maggior parte delle interviste giudiziarie gli investigatori non si erano adoperati per ottenere più informazioni possibili dai sospettati. Il Governo si rese conto che la Polizia non era abile nel condurre un interrogatorio e decise di preparare i detective con corsi di formazione diretti a fornire loro una migliore preparazione. Nuove tecniche furono sviluppate da 12 esperti detective con il contributo di psicologi (tra questi il Prof. Ray Bull) e su queste basi nacque il modello PEACE, acronimo (dall'inglese) di Planning and Preparation, Engage and Explain, Account, Clarify and Closure, Evaluation. La collaborazione tra detective e psicologi sviluppatasi nel 1992 consentì di delineare i principi fondamentali dell'intervista giudiziaria: obiettivo dell'interrogatorio non è la ricerca della confessione, ma la ricerca della verità, intesa come la reale versione dei fatti; l'interrogatorio deve essere condotto da personale con una mente aperta; le informazioni ottenute dal sospettato devono essere sempre riscontrate con le informazioni acquisite precedentemente dalla Polizia.

Il modello PEACE prevede un contesto rilassato e sereno, caratterizzato da un reciproco rispetto tra le parti, distante dagli ambienti rigidi ed intimidatori del passato. Le analisi svolte nel 2005 da O'Connor e Carson, entrambi detective esperti, rivelarono che negli Stati Uniti d'America ciò che in particolare porta ad una confessione è il rispetto mostrato dagli intervistatori nei confronti degli intervistati, ipotesi confermata dalle ricerche svolte in Australia e in Svezia. La relazione che si instaura tra le parti durante l'interrogatorio produce reazioni che possono portare l'indagato ad ammettere o negare il reato. Nel 2010 Bull e Walsh, analizzando 142 interviste giudiziarie registrate, si resero conto che il sospettato aveva fornito maggiori informazioni nelle fasi in cui il detective aveva utilizzato il metodo PEACE. Gli studiosi individuarono le qualità che un buon investigatore deve possedere e valorizzare nella fase di acquisizione delle informazioni: capacità di incoraggiare il sospettato a fornire informazioni, capacità di sviluppare argomenti, capacità di porre domande appropriate ed aperte, mente aperta, capacità di ascoltare in modo attivo. L'interrogatorio produce ottimi riscontri se il rapporto tra le parti continua ad essere sereno e, nel caso in cui il risultato tardasse ad arrivare, l'investigatore deve tollerare il silenzio e mostrarsi preoccupato per la posizione del sospettato. Alison e colleghi esaminarono 288 ore di interviste registrate in Inghilterra con 29 sospettati, allo scopo di sperimentare il metodo PEACE negli interrogatori di terroristi o presunti tali. Questo modello di interviste giudiziarie prevede nuove abilità, tra le quali una buona capacità comunicativa, empatia, flessibilità, apertura di mente. Il colloquio, definito 'motivazionale', è caratterizzato da un rapporto collaborativo tra le parti, durante il quale è fondamentale per il detective mantenere un comportamento coerente. Goodman e colleghi, analizzando gli interrogatori di persone sospettate di avere informazioni relative a fatti terroristici, scoprirono che i detenuti erano stati più inclini a fornire informazioni utili in risposta a strategie psicologiche più sofisticate che la coercizione e che le confessioni erano risultate più complete in risposta a strategie non coercitive. Di fronte a gravi crimini, fondamentale era stata l'empatia, intesa come capacità di porsi nella situazione di un'altra persona e di comprendere le sue intenzioni e i suoi pensieri. Laddove l'empatia non significa comprensione, ma strumento strategico di lettura del pensiero e capacità di pianificare le azioni successive. Ed allora come è possibile comprendere se il sospettato mente? Secondo le linee guida descritte da diversi studi pubblicati, chi mente è solito alterare la propria espressione facciale, non comunica con l'interlocutore guardandolo negli occhi, muove in maniera costante mani e piedi, gesticola continuamente e tende a cambiare spesso posizione del corpo. Tale comportamento, in realtà, sebbene indichi nervosismo, non indica menzogna in maniera evidente, poichè il medesimo stato emotivo può caratterizzare persone innocenti e farle sembrare colpevoli, mentre, viceversa, una persona colpevole può mostrarsi serena e dare l'impressione di essere innocente. Sembra allora difficile capire se un sospettato mente, bisogna studiare il comportamento. Dalla confluenza di questa analisi, così come dalla capacità di interpretare i segnali multi fattoriali, si ottiene un tracciamento preciso di come procedere per ottenere le informazioni di cui si ha bisogno. Questo è uno dei training specifici che si fa nell'ambito di questo Master. Di Giulia Vasale Scientific Crime Analysis working group. Il contenuto è stato pubblicato da Link Campus University in data 12 febbraio 2016. La fonte è unica responsabile dei contenuti. Distribuito da Public, inalterato e non modificato, in data 12 febbraio 2016.

IL MENTALISMO (ILLUSIONISMO).

Mentalismo (illusionismo). The Mentalist. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. The Mentalist è una serie televisiva statunitense creata da Bruno Heller e prodotta dal 2008 al 2015. La serie viene trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da CBS dal 23 settembre 2008. In lingua italiana, la messa in onda si divide tra quella in Italia, sui canali Mediaset, e quella in Svizzera, su RSI LA1, entrambe dal 2009. Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento di mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare, magari inutile all'apparenza, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere, caso dopo caso, tutti i delitti a cui viene assegnata la squadra investigativa di cui fa parte. Il suo talento però non gli ha portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote, fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.

Mentalismo (illusionismo). Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il mentalismo è una forma di illusionismo nella quale i suoi praticanti, noti come mentalisti, attraverso tecniche quali ad esempio il cold reading o l'hot reading danno l'illusione di poter leggere nella mente altrui e sembrano così dimostrare abilità mentali e intuitive altamente sviluppate. Nelle loro esibizioni i mentalisti danno l'impressione di poter esercitare telepatia, chiaroveggenza, divinazione, precognizione, psicocinesi, medianità, controllo mentale, ipnosi, memoria prodigiosa e rapido calcolo mentale. Molte delle esibizioni dei moderni mentalisti possono essere ricondotte alle dimostrazioni di potere soprannaturale date da medium, spiritualisti e psichici nel XIX secolo. La storia del mentalismo in senso esteso può tuttavia rifarsi agli oracoli forniti da testi degli antichi greci. Mentre alcuni mentalisti affermano di possedere realmente poteri soprannaturali quali la telepatia, la chiaroveggenza, la precognizione o la telecinesi (diversi esperti di illusionismo collocano in questa categoria presunti sensitivi come Uri Geller, o James Van Praagh), la maggior parte dei mentalisti odierni, inclusi Richard Osterlind, James Randi, Banachek e Derren Brown attribuiscono le proprie capacità a proprie abilità particolarmente sviluppate, quali la capacità di leggere il linguaggio del corpo o di manipolare subliminalmente il soggetto tramite suggestione psicologica. Benché molti illusionisti sappiano fare giochi di mentalismo, molti sono specializzati ed esperti solo in questa materia. Tra i mentalisti più famosi, oltre a Brown e agli altri citati, vi sono anche David Copperfield e Penn & Teller. Anche Harry Houdini, famoso più per l'escapologia, era un abile mentalista. Molti di questi famosi nomi presentano spesso anche numeri di micromagia, cartomagia o illusionismo classico nei loro spettacoli, pur essendo specializzati principalmente nel mentalismo. Oggi si sta sviluppando soprattutto l'approccio di tipo scientifico al mentalismo in cui l'illusione viene creata attraverso l'induzione subliminale, le approfondite conoscenze psicologiche, lo studio del linguaggio del corpo. Tra i mentalisti italiani più celebri vi sono Tony Binarelli, Silvan.

Chi sono i mentalisti? Scrive il 26 febbraio 2014 "Focus". Il mentalista è un illusionista che cerca di convincere lo spettatore di avere poteri speciali. Sono persone che ci illudono di poter leggere nel nostro pensiero ma in realtà sono “artisti dello straordinario”: sembra che usino sofisticate strategie psicologiche mentre si aiutano con tecniche illusionistiche spesso molto antiche. In Italia, la star del momento è Francesco Tesei, protagonista su Sky di “Il mentalista”, dove stupisce con performance al limite del paranormale, per esempio anticipando le scelte di coloro che si prestano ai suoi esperimenti. Non solo gente comune, ma anche campioni di scacchi o di poker, quindi persone non facilmente ingannabili. Anche in Inghilterra ce n'è uno che sembra riesca a indovinare in anticipo i numeri vincenti della National Lottery: si chiama Derren Brown. Questi signori non sono molto diversi da un illusionista come David Copperfield. O meglio, la differenza è questa: nessuno crede davvero che Copperfield tagli in due le sue assistenti, mentre si potrebbe credere che un mentalista possa intuire i pensieri altrui. Come fa un mentalista a creare questa illusione? Innanzitutto studiando il nostro cervello per capirne i meccanismi e sfruttarne le debolezze. E poi usando determinate tecniche. Secondo l'americano Max Maven, una di queste è “forzare”. Ovvero riuscire a manipolare uno spettatore a dire, fare o pensare qualcosa che sembri una libera scelta mentre in realtà si tratta di una scelta condizionata.

Mentalismo. 5 trucchi per leggere la mente, scrive "Iper Mind". Ho sempre pensato che uno dei poteri più sorprendenti da possedere fosse quello di poter leggere nella mente delle persone. Anche se comporterebbe il rischio di venire a conoscenza di pensieri che non farebbe piacere sapere. Ad esempio potresti accorgerti che mentre il tuo collega ti sta dicendo che quel paio di pantaloni rossi nuovi ti stanno bene, in realtà dentro di sé sta pensando che non indosserebbe quei calzoni neanche sotto minaccia armata. Anche se purtroppo non è ancora possibile avere i poteri telepatici del Professor Xavier degli X-men, esistono persone capaci di sorprendere con abilità simili. Quando incontrano una persona per la prima volta dimostrano di saper decifrarne la personalità, leggerne i pensieri e conoscere eventi della loro storia passata. Queste persone non sono dotate di poteri sovrannaturali ma semplicemente utilizzano alcune sofisticate tecniche psicologiche per estrarre, quasi senza aprir bocca, numerosissime informazioni sulle persone. Continuando la lettura scoprirai quali sono queste metodologie al fine di:

Cogliere aspetti degli altri che la maggior parte delle persone ignora

Difenderti dai tentativi di manipolazione

Catturare l’attenzione del tuo interlocutore.

Le mie tecniche sono pensate per leggere i sottili segnali non verbali delle persone che tradiscono i loro pensieri. Io tendo a vedere tutto ciò come un gioco… Derren Brown

Cos’è il mentalismo? Il mentalismo è un insieme di abilità che se padroneggiate possono dare l’impressione di possedere delle capacità apparentemente sovrannaturali come telepatia, chiaroveggenza, lettura della mente, precognizione, psicocinesi, ipnosi e persuasione. Il mentalismo utilizza molte tecniche legate all‘illusionismo e ai trucchi di magia che sono state in tempi recenti affiancate e affinate da tecniche di Pnl e linguaggio ipnotico. In questo articolo introduttivo all’argomento ti parlerò prevalentemente del mentalismo “psicologico”.

5 Trucchi per leggere la mente. Ecco una serie di tecniche utilizzate dai mentalisti più famosi al mondo.

1. Calibrazione e Cold Reading. Una delle abilità chiave che deve possedere un mentalista è il cold reading. Il cold reading (o lettura a freddo) è una tecnica di lettura della mente che serve per carpire maggiori informazioni possibili su una persona che non conosci. Questo processo inizia con un’attenta osservazione della persona che hai di fronte al fine di costruirsi un profilo iniziale. Un bravo cold reader può accedere velocemente a molte informazioni sul soggetto semplicemente analizzando il suo linguaggio del corpo, il suo abbigliamento, identificando la sua età, livello di educazione, ecc.Per essere un buon osservatore e affinare le tue abilità di cold reading devi essere in grado di leggere i sottili segnali della comunicazione non verbale e della comunicazione paraverbale. A tal proposito ti consiglio di sviluppare le tue capacità osservative leggendo l’articolo sulla calibrazione.

2. Warm Reading e Barnum Statement. Questa tecnica si chiama “warm reading”. In questa fase vengono fatte delle affermazioni generiche che sono solitamente collegate ad alcuni tratti psicologi del soggetto e che potrebbero essere vere per molte persone, qualcosa di simile all’oroscopo. E’ importante ricordare che le persone hanno degli argomenti di interesse comune che ricadono in 3 categorie generali: relazioni sentimentali, soldi e salute. Il mentalista deve essere abile a individuare se il soggetto ha delle preoccupazioni in una di queste 3 aree per poi restringere il campo e capire la natura delle preoccupazioni. Basandosi sulle reazioni emotive del soggetto alle affermazioni, il mentalista potrà abbandonare velocemente quelle che non risuonano con il soggetto e approfondire quelle che destano interesse in lui. Queste affermazioni generiche prendono il nome di Barnum Statement, come per esempio: “a volte ti senti insicuro, in particolar modo quando non conosci molto bene le persone”; oppure “in passato hai avuto dei problemi con un amico o un parente”. Questa tecnica funziona grazie al famoso Effetto Forer. L’effetto Forer (o effetto Barnum) è un fenomeno che mostra come le persone s’identifichino con informazioni sul loro profilo psicologico, senza accorgerci che si tratta d’informazioni vaghe e generiche che potrebbero essere attribuite a diverse persone. Nel 1948, lo psicologo Bertram R. Forer sottopose i suoi allievi a un test di personalità da lui redatto. Al termine fornì a ciascuno di loro un’analisi della personalità quale risultato del test effettuato. In seguito egli chiese agli studenti quanto questo risultato si adattasse a loro stessi in una scala da 0 (molto scarso) a 5 (eccellente). La media fu di 4,26. Solo al termine Forer rivelò agli studenti che era stato consegnato a tutti lo stesso profilo psicologico che così recitava: «Hai bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza ad essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato e controllato all’esterno, tendi ad essere preoccupato ed insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Alcune delle tue aspirazioni tendono ad essere irrealistiche.» Può essere interessante sapere che le frasi utilizzate per questo profilo “universale” furono ispirate da quelle utilizzate in una rivista di astrologia.

3. Lo Stratagemma dell’Arcobaleno. Il “rainbow ruse” è una tecnica simile a quella dei Barnum Statement. Consiste nel fare un’affermazione generica che descrive allo stesso tempo due persone completamente diverse. Si parte dicendo qualcosa di molto generale su un tratto di personalità (un lato dell’arcobaleno), poi si continua dicendo la cosa opposta (l’altro lato dell’arcobaleno). Una delle due parti dell’arcobaleno si applicherà meglio a te. Stranamente le persone tendono a scartare la parte che non si applica a loro e a focalizzarsi sull’altra. I mentalisti sono ben consapevoli di questa tendenza della mente umana e la sfruttano a loro vantaggio. Alcuni esempi di rainbow ruse: “solitamente sei una persona calma e positiva, ma ci sono stati momenti in passato in cui sei stato molto turbato”, “la maggior parte delle volte sei timido e tranquillo ma quando sei di buon umore puoi diventare l’anima della festa”.

4. Spara nel mucchio con lo Shotgunning. La tecnica dello Shotgunning è così chiamata poiché in modo simile ad un fucile da caccia (shotgun) spara un grappolo di pallini con la speranza che qualcuno di questi vada a segno. Essa consiste nel pronunciare un certo quantitativo di plausibili informazioni generiche nella speranza che qualcuna di esse coincida con qualche esperienza della vita dell’interlocutore. Calibrando le reazioni che la persona ha nei confronti di ciò che il mentalista sta dicendo, egli potrà notare quali delle affermazioni siano corrette in modo da potersi poi focalizzare su queste. Ecco alcuni esempi di affermazioni generiche utilizzate per lo Shotgunning: Percepisco una figura maschile nella tua vita con la quale, nonostante ci sia stato qualche conflitto in passato, c’è un legame affettivo. Percepisco un problema di salute in una figura paterna nella tua famiglia, forse tuo padre, tuo nonno, un cugino, uno zio… Per via del fenomeno psicologico chiamato “selective reporting”, le affermazioni sbagliate tendono ad essere ignorate a favore di quelle corrette che provocano un maggiore impatto emotivo. Inoltre per evitare imbarazzanti fallimenti in genere sono scelte affermazioni che non sono troppo improbabili ma che possono essere vere per molte persone. Ad esempio un aspirante mentalista dovrebbe evitare affermazioni come la seguente: “Tre anni fa ti sei presentato a un colloquio di lavoro in banca vestito da mago Zurlì e contrariamente a tutte le aspettative sei stato assunto.” A meno di non trovarsi di fronte al vero mago Zurlì.

5. I Trucchi di Derren Brown. Derren Brown è un celebre illusionista e mentalista inglese. Diventato famoso dal 2000 con una serie televisiva chiamata Mind Control può forse essere considerato “il padre del mentalismo moderno”. Le tecniche mostrate in “Mind Control” e “Trick of the Mind” provengono in larga parte da trucchi di magia tradizionale, Pnl e ipnosi. Derren ha fuso insieme queste tecniche ed è diventato un eccellente lettore della mente. Ecco a tal proposito un trucco da lui utilizzato.

Divining Memory. Questa tecnica solitamente consiste nel chiedere alla persona di pensare a 3 diversi ricordi:

ricordo di un vecchio amico

ricordo di un brano musicale

un ricordo doloroso, come per esempio quando ti sei rotto qualcosa

Quando Derren chiede di rispondere a queste domande osserva un parametro ben conosciuto dai piennellisti, quello degli accessi oculari. Se hai letto l’articolo sul linguaggio del corpo sai di cosa parlo.

vecchio amico – visivo ricordato

brano musicale – auditivo ricordato

ricordo doloroso – cinestesico

Derren è perciò in grado di dire con buona probabilità a cosa stanno pensando le persone osservando prevalentemente i loro movimenti oculari.

Per concludere. Mentalismo non significa solamente intrattenere le persone sorprendendole con capacità quasi magiche. Se utilizzate in modo etico e appropriato, alcune tecniche elencate in quest’articolo offrono la possibilità di cogliere aspetti della vita delle altre persone che in genere sono ignorati, di conoscerle in modo profondo, ascoltandole e dandogli un tipo d’attenzione che generalmente non ricevono. E inoltre ti accorgerai se queste tecniche saranno utilizzate in modo manipolatorio su di te.

Come Diventare un Mentalista, scrive "it.wikihow". Un mentalista è un individuo che sembra avere dei poteri soprannaturali e che riesce a dedurre alcune informazioni personali con delle tecniche specifiche. I mentalisti sono molto bravi nell’interpretazione del comportamento, possiedono un’ottima capacità di osservazione e riescono a cogliere ogni più piccolo dettaglio. Molte persone, dai truffatori ai prestigiatori, utilizzano tecniche di mentalismo e conoscenze di psicologia per interpretare i comportamenti umani. Vuoi diventare il Francesco Tesei del futuro? Ecco come fare.

Scoprire le Bugie.

1. Formula velocemente delle ipotesi con cognizione di causa. Per essere un mentalista devi credere alle tue intuizioni. Sfortunatamente, molte persone non hanno una buona capacità di osservazione. Molto spesso gli individui forniscono inconsapevolmente delle informazioni su se stessi, che di solito non vengono percepite. Per esempio, come sono le mani della persona che ti sta davanti? Morbide o callose? Ha una muscolatura sviluppata? Il suo abbigliamento è appariscente o comune? Ora guardati, cosa si potrebbe dedurre su di te, solamente osservandoti? Sono decine gli elementi che possono fornire informazioni per elaborare il profilo di un individuo. Pensa a Sherlock Holmes, non aveva nessun potere paranormale, però notava le cose. Una sottile striscia di abbronzatura sull’anulare della mano sinistra. Una macchia di inchiostro sulla mano destra. Bastano questi due elementi per capire che il soggetto che hai davanti è divorziato o separato, e che è destrorso. Fidati delle tue ipotesi!

2. Cerca degli indizi nell’aspetto fisico delle persone. Il lavoro di un mentalista si propone di mescolare i ricordi e far saltare fuori le informazioni, anche se il soggetto non riesce a ricordarle, attraverso dei “segnali”. Questi “segnali” ti aiuteranno a comprendere ciò che la mente del soggetto osserva ma che la sua memoria non riesce a ricordare. Sappi che anche se una persona dice di non ricordare nulla, il cervello registra ogni cosa. Ciò significa che anche se le informazioni in quel momento non sono accessibili al soggetto, sono comunque lì. Tra i “segnali” possibili, vi sono:

Dilatazione o restringimento della pupilla (la dilatazione è associata alle emozioni positive, mentre il restringimento a quelle negative)

I punti in cui si sofferma lo sguardo

La frequenza respiratoria

La frequenza cardiaca

Eventuale sudorazione

3. Sii la tua prima cavia. Non è utile sapere quali segnali osservare, se non sai cosa significano. Anche se ogni persona è leggermente diversa, i segnali sono sostanzialmente uguali per tutti. Mettiti davanti allo specchio e inizia a studiare il tuo volto. Ecco cosa devi cercare: Quando pensi a un ricordo piacevole, le tue pupille dovrebbero dilatarsi. Quando pensi a un’esperienza negativa, dovrebbero restringersi. Prova a immaginare alcune esperienze e osserva cosa accade. Pensa alla risposta per questa domanda: cosa ti piace della spiaggia? Quando hai formulato una risposta, nota dov’è diretto il tuo sguardo. Se la tua risposta aveva a che fare con i falò, allora hai attuato un processo di visualizzazione, e il tuo sguardo è rivolto verso l’alto. Se hai pensato a qualcosa che ricorda il suono o l’odore, allora gli occhi sono rimasti a livello. Se hai pensato alla sabbia tra le mani, allora probabilmente lo sguardo è rivolto verso il basso. Le risposte visive di solito spingono lo sguardo verso l’alto, quelle uditive lo mantengono a livello, mentre quelle cinestesiche lo spingono verso il basso. Innervosisciti. Come si manifesta il nervosismo nel tuo corpo? Che cosa fa il cuore? E il respiro? Dove sono le tue mani? Ora passa da un’emozione all’altra – tristezza, felicità, stress, ecc.

4. Scopri le bugie. Per scoprire se qualcuno sta mentendo bassa osservare i segnali di cui abbiamo appena parlato. Difatti è ciò che fa un poligrafo, misura la pressione sanguigna, il polso e la sudorazione. Più sono alti questi valori, più è probabile che quella persona stia mentendo, ma tu puoi essere ancora più efficace di un poligrafo, perché puoi notare se quella persona distoglie lo sguardo, giocherella con i pollici, o se la sua comunicazione verbale non corrisponde a quella non verbale. Un’ottima idea è quella di imparare a rilevare le micro-espressioni, piccoli e rapidi movimenti che permettono di capire come il soggetto si senta davvero prima di riuscire a nasconderlo. Spesso le persone provano sensazioni di angoscia o sentimenti negativi che non vogliono mostrare per un motivo o per l’altro.

Fai attenzione a tutto il corpo. La frequenza con cui il soggetto deglutisce, se si tocca il naso o la bocca, come muove le mani, le dita e i piedi, che posizione assume mentre si relaziona con te. È rivolto verso la porta? Probabilmente sta cercando inconsciamente di scappare!

5. Poni domande con fermezza. Per diventare un mentalista bisogna persuadere le persone. Come minimo devi persuaderle di essere un mentalista! Se fai credere a una persona che è possibile “leggergli la mente”, finirà col confondere la telepatia con l’osservazione/persuasione. Un modo semplice per riuscirci è quello di porre domande con fermezza. In questo Francesco Tesei e altri personaggi televisivi sono molto bravi. Partono da “sto vedendo un 19. Ha un significato particolare per qualcuno di voi?”. Iniziano in maniera vaga e aspettano che qualcuno avverta delle relazioni con ciò che hanno detto. Quando qualcuno ha abboccato, dicono cose come “gli eri molto vicino, non è così?” e di conseguenza la persona risponde, sentendo di essere stata compresa. Loro pongono domande molto vaghe, e le persone che rispondono riempiono le loro lacune!

6. Fai pratica osservando attentamente la stanza. Concentrati sui dettagli che ti fornisce l’ambiente. Osserva tutte le interazioni umane, da quelle singole ai gruppi di persone. Spesso anche un’occhiata di dieci secondi può farti capire lo stato d’animo di ogni persona nella stanza. Se vedi una o due persone vicino alla porta, puoi supporre che soffrano di ansia sociale. Hai notato una persona il cui linguaggio del corpo è concentrato chiaramente su un’altra? Significa che quella persona prova un interesse per l’altra, probabilmente di natura sessuale. Se diverse persone sono allineate verso un unico individuo, allora hai trovato l’alfa. E questi sono solo tre esempi. Se puoi, registra le tue interazioni. Inizia con dei piccoli segmenti, osserva, registra e rivedi i filmati diverse volte per trovare delle informazioni che non sei riuscito a notare prima.

Convincere gli Altri.

1. Memorizza delle “linee guida” sui comportamenti delle persone con cui hai a che fare. Ciò significa che devi capire come una persona reagisce normalmente in una determinata situazione. Visto che le persone sono diverse tra loro, sarai molto più incisivo se hai memorizzato in anticipo delle linee guida. In questo modo ti renderai conto del grado di ricettività che quella persona manifesta nei tuoi confronti! Pensa semplicemente a come si comportano le persone civettuole. Quando sono a loro agio, toccano e punzecchiano le persone che trovano attraenti, magari scherzando assieme. Altre persone, anche se si sentono a loro agio, possono ritenere questi comportamenti una violazione dell’intimità di quella persona. Entrambe provano gli stessi sentimenti, ma li mostrano in maniera diversa.

2. Mostrati sicuro. Essere sicuro di sé è la chiave per convincere gli altri. Come vengono eletti i politici? Che cosa fa un venditore per riuscire nella sua impresa? Chi è quello che è sempre circondato da ragazze? Certo, c'è sempre lo zampino dell'intelligenza e della bellezza (che non fanno mai male), ma il fattore più importante è il senso di sicurezza. Se sei sicuro di te, alle persone non passerà per la mente l’idea di metterti in discussione. Se sei nervoso per la tua carriera da mentalista, devi cambiare mentalità! In questo momento stai cercando di vendere la tua immagine. Le persone ti cercheranno perché sei convincente, non perché fornisci informazioni logiche o accurate. Quando ti renderai conto che non è quello che dici, ma come lo dici, che conta, sentirai svanire la pressione.

3. Ascolta. Il fatto è che le persone spesso dicono più di ciò che crediamo. Se fossimo dei buoni ascoltatori, ci si aprirebbe un mondo completamente nuovo. La nostra memoria migliorerebbe e riusciremmo a fare connessioni che prima non immaginavamo neppure. Questo è ciò che fanno i mentalisti! Per ascoltare in maniera efficiente ed essere un buon mentalista bisogna saper leggere tra le righe. Cerca di capire ciò che le persone intendono quando parlano. Se ti si avvicina un amico, dicendoti “mammamiaaa, oggi in palestra ho faticato tantissiiiiimo!”, ciò che sta dicendo, è in realtà “per favore, dammi una pacca sulla schiena. Ho bisogno di sentirmi dire che sono magro”. È questa metacomunicazione che ti permetterà di comprendere davvero le persone.

4. Comportati in maniera naturale. Non mettere in scena uno spettacolo, se fingi di essere qualcuno che non sei e metti su una sceneggiata, le persone lo intuiranno e non si fideranno. Sii te stesso, riuscirai a essere molto più convincente. Semmai cerca di essere leggermente divertito. Pensa a quegli attori che quando vengono intervistati mostrano sempre un bel sorriso e hanno una risata facile. Ciò li fa apparire completamente rilassati, e “fighi”. Impara da loro!

5. Genera delle idee. E tu che pensavi che Inception fosse solo un fantastico film di Leonardo DiCaprio. Anche se non è ancora possibile innestare dei sogni, puoi comunque farlo con le idee. Metti il caso che tu voglia che qualcuno pensi a una parola, “orologio”, ad esempio. Inserisci la parola in una conversazione casuale prima del trucco, dai un’occhiata (veloce) al tuo orologio, e chiedi a quella persona di pensare a qualcosa, come un accessorio. Bam. Gli hai letto nella mente. Inizia con esperimenti semplici, come quello appena spiegato. Prova a innestare delle idee nelle menti di un paio di amici senza che se ne accorgano. Quando riuscirai a innestare 5 o 6 parole con facilità, allora potrai impressionare i tuoi amici in un secondo.

6. Non rivelare i tuoi segreti! Se hai provato a chiedere a un prestigiatore di rivelare i suoi trucchi, saprai benissimo che non è possibile soddisfare questa richiesta. Un prestigiatore non dovrebbe spiegare neanche i trucchi degli altri. La stessa cosa vale per te! Se qualcuno ti chiede di rivelare il trucco, alza la spalla e digli che fa parte della tua personalità meravigliosa. Non rivelare i tuoi trucchi neanche accidentalmente. “Ah, ho notato che hai alzato lo sguardo verso sinistra”, gli fa capire che stai osservando la posizione degli occhi, anche se non dici cosa significa. Le persone devono credere che tu abbia dei potersi speciali, che gli altri non hanno. Sii misterioso, così aumenterai la loro curiosità.

Migliorare.

1. Leggi tutto ciò che puoi sui mentalisti e su come lavorano. Esistono molti libri su come interrogare le persone e interpretare anche il più piccolo movimento facciale, e anche sui segnali del corpo e sulla manipolazione mentale!

2. Informati riguardo diverse aree, sempre collegate tra loro. Avventurati alla ricerca di informazioni su campi di interesse simili a questo, per avere più credibilità, e anche perché potresti trovarlo interessante. Leggi qualcosa sull’interpretazione dei sogni, i tarocchi, l’astrologia, la telepatia e la telecinesi, giusto per nominarne qualcuno. Tutte queste informazioni ti renderanno molto versatile! Considera l’idea di imparare anche nuove abilità. Leggi qualcosa sull’ipnosi, sulla lettura della mano, e altre tecniche su questa scia. In questo modo, quando sarai diventato un mentalista a tutti gli effetti, potrai dire “avrei potuto ipnotizzarti, ma non ne avevo bisogno”, senza dover mentire!

3. Allena la mente. Il cervello è un muscolo, davvero. Se non lo sfrutti, diventa inutile. Inizia a giocare a scacchi, a Sudoku, e risolvi degli indovinelli. Passa il tempo libero leggendo manuali del fai-da-te e realizza qualcosa. Dipingi (quest’attività è perfetta per imparare a cogliere i dettagli). Segui un corso di recitazione (ottimo anche per imparare a comprendere le emozioni e osservare i dettagli). Tutte queste attività possono aiutarti a migliorare i tuoi poteri mentali. Usa internet. Esistono centinaia di siti per tenere la mente in esercizio. Il ragionamento critico e quello deduttivo non sono indispensabili per diventare un mentalista, ma ti permettono di praticare le tue abilità molto più velocemente! Sherlock può pure notare che manca la fede al dito, ma se gli servono due giorni per capirne le implicazioni, Watson rischia di morire di noia. Perciò mantieniti agile a livello mentale.

4. Cerca un lavoro che ti permetta di usare il tuo talento. Sia che cerchi di fare il prestigiatore, sia che decidi di fare il criminologo o la stella dello spettacolo, puoi utilizzare la tua capacità di osservazione e le tue abilità di lettura della mente! Perfezionerai le tue tecniche e strada facendo ne imparerai anche di nuove.

Consigli. Prima di raggiungere un livello decente di mentalismo dovranno passare degli anni, preparati a questa evenienza. Non è qualcosa che si può imparare in una settimana o due. Diventare un mentalista credibile richiede dedizione. Non è un processo semplice o veloce e ci sono migliaia di variabili da considerare riguardo al comportamento umano. Per essere un mentalista bisogna compiere uno sforzo multi-disciplinare, poiché bisogna comprendere teorie psicologiche avanzate, imparare tecniche di persuasione, e dedicare un numero incalcolabile di ore all’osservazione e all’interpretazione. Usare le proprie abilità in maniera costante ti aiuterà a migliorare e a rinforzare le tecniche che hai già imparato. Inizia dalle cose semplici. Meglio riuscire con qualcosa di semplice, piuttosto che fallire cercando di fare qualcosa di troppo complesso rispetto al proprio livello.

Avvertenze. Fai attenzione a come usi le abilità da mentalista che hai imparato. Le tecniche in sè non sono né buone né cattive, è solo l’uso che fai di esse, che ne determina il valore. Se ti fai aiutare da un amico per migliorare le tue capacità, accertati in anticipo che sia d’accordo. Durante i primi anni può capitare di commettere degli errori che potrebbero costare molto in termini di relazioni umane, soprattutto se le tecniche sono state usate senza il consenso della persona coinvolta o se i risultati sono negativi.

PROFILAZIONE CRIMINALE.

Profilazione criminale. Criminal Minds. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Criminal Minds è una serie televisiva statunitense di genere poliziesco, ideata da Jeff Davis e trasmessa dal 2005 dalla CBS. La serie, che racconta il lavoro di un gruppo di criminologi dell'FBI, è stata scritta con l'ausilio di un ex agente dell'agenzia, ispirandosi al ricco archivio compilato in 35 anni dai profiler americani. Questo aspetto è chiaro fin dalla sigla iniziale della serie, dove compaiono alcuni tra i serial killer statunitensi più famosi (come Charles Manson, Richard Ramirez, David Berkowitz, Theodore Kaczynski e John Wayne Gacy). In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul canale satellitare Fox Crime e in chiaro da Rai 2. L'Unità di Analisi Comportamentale (BAU, Behavioral Analysis Unit) è una squadra speciale di psicocriminologi dell'FBI incaricati di elaborare un profilo psicologico e comportamentale degli assassini seriali, chiamati S.I. (Soggetto Ignoto, nell'originale Unsub, da Unknown Subject). Gli esperti di profili criminali sono principalmente psicologi, psichiatri e criminologi. La sede centrale della BAU si trova semisepolta nel terreno all'accademia dell'FBI di Quantico, in Virginia. In genere, ogni episodio inizia con il crimine (nel cui atto il colpevole viene per lo più tenuto nascosto e non svelato) e segue con la richiesta di aiuto da parte, per esempio, degli agenti di polizia locali che si stanno occupando di quel caso d'omicidio, di stupro o di rapimento, al BAU. Questa sezione dell'FBI, infatti, non si occupa di tutti i casi d'omicidio, ma solo di quelli più intricati e, specialmente, di quelli seriali. Difatti per fermare un serial killer spesso è necessario anticiparlo e capire quale sarà la sua prossima vittima. Per fare ciò è necessario stilare un preciso profilo dell'assassino, osservandone i comportamenti. La squadra di Gideon e Hotchner viene spesso chiamata da ogni parte del paese, e i "profilatori" arrivano nei luoghi del crimine con il loro jet privato. Durante il viaggio i protagonisti iniziano a discutere sul profilo dell'assassino e a farsene un'idea, ma ci vogliono molti elementi per arrivare a un profilo completo. A volte questi elementi mancanti sono dati da altri omicidi che avvengono mentre la squadra sta indagando. All'inizio e alla fine di ogni episodio, fuori campo ma anche a volte durante i dialoghi, c'è sempre una citazione di un personaggio più o meno famoso riguardante il caso di cui si occupano. Sul campo gli agenti si dividono il lavoro: mentre JJ si occupa di parlare con gli agenti di polizia, con le famiglie delle vittime e con i mass media, Morgan si immedesima nell'assassino, cercando di capire il perché del suo comportamento. Gideon e Reid in genere invece si occupano della parte meno d'azione. Reid in particolare è necessario per la sua conoscenza vasta e riesce, riflettendo, a individuare particolari che nessun altro riesce a vedere. Garcia, da Quantico, segue le indagini e scava a fondo nelle vite di vittime, parenti, possibili S.I., testimoni e chiunque altro s'intrometta nelle indagini. Andando per esclusione e talvolta aiutandosi con il potere dei media (alcuni S.I. amano far sapere a tutti i motivi delle loro azioni e perciò contattano gli agenti dell'FBI per mezzo di numeri d'emergenza resi pubblici dai telegiornali sotto consiglio di JJ), i profiler riescono dapprima a stilare un profilo completo dell'S.I. e poi a trovarlo e ad arrestarlo. La conclusione è spesso caratterizzata dal loro aereo in volo, che rientra a Quantico e dalla voce di uno di loro, pronunciante l'aforisma della conclusione.

Il successo di Criminal Minds è stato tale da indurre la CBS a realizzare uno spin-off, intitolato Criminal Minds: Suspect Behavior, con protagonista Forest Whitaker. I personaggi di questa nuova serie sono stati introdotti al pubblico in un backdoor pilot presente all'interno di Criminal Minds, corrispondente al diciottesimo episodio della quinta stagione, Fino alla morte. Suspect Behavior si differenzia dalla serie madre per l'uso di metodi d'indagine decisamente alternativi. Nonostante un inizio promettente, a causa dei bassi ascolti questa serie è stata chiusa dopo soli 13 episodi.

Nel 2015 è stato annunciato un secondo spin-off della serie, intitolato Criminal Minds: Beyond Borders, con protagonista Gary Sinise. L'8 aprile 2015 è andato in onda un backdoor pilot eponimo all'interno della serie madre (Al di là dei confini nell'edizione italiana, corrispondente al diciannovesimo episodio della decima stagione), che ha introdotto la nuova serie, cui è stato dato il via libera alla produzione l'11 maggio seguente. Il primo episodio è andato in onda il 16 marzo 2016. Il 16 maggio CBS ha rinnovato la serie per una seconda stagione.

Profilazione criminale. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Profilazione predittiva (Predictive Profiling). La profilazione criminale, o definizione del profilo criminale (in inglese offender profiling, criminal profiling, criminal personality profiling o criminal investigative analysis) è uno strumento comportamentale e investigativo che intende aiutare gli investigatori a profilare[4] soggetti criminali totalmente o parzialmente sconosciuti. La definizione dei profili criminali è stata oggi portata alla conoscenza del grande pubblico da serie televisive quali Law & Order: Criminal Intent, Profiler - Intuizioni mortali, Criminal Minds e dal film Il silenzio degli innocenti.

Cenni storici. Nella criminologia moderna, la profilazione criminale è generalmente considerata la terza corrente della scienza investigativa:

la prima è lo studio degli indizi, di cui Scotland Yard fu pioniera nel XIX secolo;

la seconda è lo studio del crimine stesso;

la terza è, appunto, lo studio della psiche del criminale.

Tecniche di profilazione criminale furono usate nelle indagini degli omicidi seriali commessi da Ted Bundy: grazie a queste il dottor Richard B. Jarvis, uno psichiatra con competenze di comportamenti criminali, predisse l'età di Bundy, la sua psicopatia sessuale e la sua intelligenza sopra la media[5]. Un altro interessante esempio di tecniche di profilazione è rappresentato dalle indagini su Gary Leon Ridgway, conosciuto come "l'assassino di Green River". L'investigatore dell'FBI John E. Douglas, fornì un profilo di dodici pagine, riassumibile nei seguenti punti:

il soggetto era probabilmente un maschio bianco che soffriva di relazioni disfunzionali con le donne;

organizzato: poiché cercava di nascondere i corpi e pareva trascorrere diverso tempo al fiume;

astuto: appesantiva i corpi delle vittime con pietre, per nasconderli più facilmente in acqua;

mobile: dotato di un veicolo per gli spostamenti;

avrebbe colpito ancora;

come altri assassini seriali, incline a contattare la polizia per offrire aiuto nelle indagini.

Tuttavia, la profilazione suggerì anche caratteristiche rivelatesi poi non confacenti alla sua personalità, come l'escursionismo e l'asocialità: Ridgway non era un escursionista, benché frequentasse Green River con una delle sue mogli, il che poteva contraddire l'ipotesi di asocialità.

Ronald M. Holmes e Stephen T. Holmes hanno delineato i tre obiettivi principali della profilazione criminale:

fornire alle forze dell'ordine una valutazione socio-psicologica del criminale;

dare alle forze dell'ordine una «valutazione psicologica degli effetti personali trovati in possesso del delinquente» (p. 10);

fornire suggerimenti e strategie per gli interrogatori.

Le evidenze empiriche a favore dell'efficacia della profilazione sono attualmente esigue. Ad oggi la giustificazione della sua utilità si basa in buona parte sul buon senso. Uno dei più scottanti problemi attuali è l'incremento della quantità di dati da gestire. Con la digitalizzazione dei contenuti, così come con il calo del prezzo delle nuove tecnologie, l'ammontare di nuove informazioni sta crescendo a livello esponenziale. Ciò tocca molti interessi privati e pubblici, anche se lo sviluppo di tali tecnologie dovrebbe andare oltre questi meri interessi di parte in quanto l'archiviazione dei dati possono risultare utili per creare dei modelli statistici per la ricerca e lo sviluppo di nuovi metodi di profilazione (Smyth, Piatetsky-Shapiro), cd. Knowledge Discovery in Databases (KDD).

Caratteristiche. La profilazione criminale è, nella sua accezione più ampia, un insieme di tecniche psicologiche volte a identificare l'autore di un reato sulla base della natura del reato stesso e delle sue modalità di esecuzione: vari aspetti del crimine commesso sono determinati da scelte che il criminale effettua prima, durante e dopo la commissione del reato, e queste ultime sono a loro volta connesse alla personalità del delinquente. Le tecniche di profilazione criminale aiutano gli investigatori ad analizzare le prove della scena del crimine, le vittime e le dichiarazioni dei testimoni con lo scopo di sviluppare una descrizione del delinquente.

Elementi. Tali descrizioni possono includere tanto l'analisi di variabili psicologiche, quali schemi comportamentali e della personalità, quanto variabili demografiche quali età, etnia ed ubicazione geografica. Gli investigatori possono usare la profilazione come un mezzo per ridurre l'insieme degli indiziati, oppure per organizzare l'interrogatorio di un sospettato. Le informazioni raccolte con la profilazione sono unite ad altri particolari inerenti, alle prove fisiche e, infine, comparati alle tipologie note di personalità e di disturbi mentali per sviluppare una descrizione realistica e utilizzabile del criminale. La profilazione psicologica può essere altre sì descritta come un metodo di analisi di indiziati, composto da tecniche eterogenee, che cerca di identificare le caratteristiche mentali, emotive e personali di un soggetto (dalle azioni compiute o dalle tracce lasciate sulla scena del crimine).

L'analisi delle connessioni. Una ulteriore tipologia di profilazione criminale riguarda la cosiddetta “analisi delle connessioni” definita da Gerard N. Labuschagne (2006) quale «una forma di analisi comportamentale utilizzata per determinare la possibilità che una serie di reati siano stati commessi dallo stesso criminale». Ai fini della profilazione, oltre alla raccolta dei molti aspetti del schema di reato del reo, come il modus operandi, si considerano l'esibizione di comportamenti rituali o di fantasia e la firma con la quale si intende una peculiarità ricorrente in ognuno degli omicidi considerati. Questi indizi contribuiscono a stabilire una base per un'analisi delle connessioni che ritorna utile soprattutto quando le prove fisiche, come il DNA, non possono essere rilevate. Labuschagne afferma che, nella raccolta e incorporazione di questi aspetti del modello di reato del criminale, gli investigatori possono procedere tramite una serie di valutazioni:

ottenimento dei dati da più fonti;

revisione dei dati individuazione delle caratteristiche significative di ogni crimine in tutta la serie;

classificazione delle caratteristiche significative: sia come modus operandi che caratteristiche rituali/fantastiche;

confronto della combinazione di caratteristiche (modus operandi e rituali/fantastiche) lungo tutta la serie, per determinare se esista una firma;

compilazione di un rapporto scritto sulle scoperte.

La profilazione digitale. La profilazione digitale indica il processo di costruzione e applicazione di profili generati da tecnologie informatiche ovvero tramite l'uso di algoritmi e altre formule matematiche che permettono di rivelare una serie di correlazioni per una grande quantità di dati. La profilazione digitale non si applica solo ad individui ma anche a gruppi di persone, a tecnologie o altri metodi quali, ad es., l'analisi del rischio (2008, Gutwirth; Elmer, 2004). La profilazione digitale non è solo una questione di sapere utilizzare il computer ma coinvolge anche altri campi di applicazione come l'economia, le scienze forensi e la meccanica. La profilazione di molti macchinari è necessaria per realizzare infrastrutture di emergenza sociale revisionate al personale di intellingence ecologica, Autonomic Computing (2003, Chess) e ubiquitous computing (Weiser, 1991). Il processo tecnico di profilazione digitale può essere distinto in diverse fasi:

Analisi preliminare: il processo di profilazione inizia con la specificazione dei problemi e l'identificazione degli obiettivi dell'analisi;

Rilevamento dei dati: il database è formato dall'insieme dei dati rilevati alla luce delle conoscenze attuali e della comprensione dei dati;

Preparazione dei dati: i dati sono elaborati dopo averne eliminato gli attributi superflui;

Computo dei dati: i dati sono analizzati tramite algoritmi e altre formule matematiche;

Interpretazione dei dati: i modelli calcolati sono valutati in base alla rilevanza ed alla validità;

Applicazione dei profili: si applicano i profili costruiti;

Decisione: l'ente o l'istituzione committente decide quale azione o politica intraprendere in base ai risultati dei profili. La rilevazione, la preparazione e il computo dipendono tutti dalla fase in cui il profilo è in costruzione. La profilazione digitale, comunque, è finalizzata all'applicazione dei profili medesimi, intesi come utilizzo dei profili per l'identificazione e la categorizzazione di gruppi o di individui. Come si può vedere, il processo è circolare, cioè una volta conclusa la decisione, si ricomincia di nuovo un nuovo ciclo con la ridefinizione di nuovi problemi ed obiettivi. L'interpretazione dei profili può condurre a reiterate ridefinizioni di fasi già concluse nel processo di profilazione. L'applicazione dei profili verso gruppi o individui dei quali dati non sono utilizzati per la costruzione dei profili è basata sull'analisi comparata, che fornisce nuovi elementi per ulteriori considerazioni. Il processo di profilazione è allo stesso tempo dinamico e flessibile come, ad es., il Cross-Industry Standard Process for Data Mining (CRISP-DM).

Profilatori famosi.

Il Dottor Thomas Bond (1841-1901), conosciuto come il primo profilatore. Negli anni '80 del XIX secolo il Dottor Thomas Bond cercò di profilare la personalità di Jack lo squartatore. In qualità di medico forense, per la precisione chirurgo, assistette alla autopsia di Mary Jane Kelly, ultima delle cinque vittime canoniche dell'omicida seriale; nelle sue note, datate 10 novembre 1888, menzionò la natura sessuale degli omicidi, associata a elementi collerici e di apparente misoginia. Il dottore cercò altresì di ricostruire l'omicidio, e di reinterpretare lo schema comportamentale del criminale. Ben presto delineò un primo profilo, comprendente i suoi tratti fondamentali, da lui usato per collaborare alle indagini. La profilazione evidenziava come gli omicidi fossero stati commessi da un solo individuo fisicamente prestante, audace e imperturbabile al tempo stesso. Lo sconosciuto si sarebbe apparso innocuo, forse un uomo di mezza età e ben vestito, probabilmente con un mantello, probabilmente per nascondere i sanguinosi effetti dei suoi attacchi. Egli ipotizzò anche che il soggetto soffrisse di una condizione chiamata Satiriasi, una devianza sessuale oggi identificata come ipersessualità o promiscuità. Bond ipotizzò, inoltre, che il soggetto non possedesse alcuna conoscenza anatomica: non poteva dunque essere un chirurgo né, per esempio, un macellaio. Il dottore concluse, poi, che lo stesso criminale fosse il responsabile dell'assassinio di Alice McKenzie.

Nel 1943, William J.Donovan, capo dell'Office of Strategic Service (OSS) americano, domandò al Dott.Walter C. Langer, uno psicanalista di Boston, di sviluppare un "profilo" di Adolf Hitler. Quello che l'OSS richiedeva era una sua analisi psicologico-comportamentale, in grado di fornire diverse opzioni per la progettazione di piani strategici. Per redigere il suo rapporto, il dottor Langer si basò sui discorsi del dittatore, il Mein Kampf, interviste a persone che avevano conosciuto Hitler e numerosi articoli pubblicati sull'argomento. L'OSS declassificò il rapporto nel 1972, a eccezione di alcuni materiali allegati, e venne pubblicato da Langer nello stesso anno[16]. Il testo contiene un probabile profilo comportamentale di Hitler, comprese le sue possibili reazioni a una Germania nazista sconfitta nella seconda guerra mondiale. Il profilo del dottor Langer indica come Hitler fosse meticoloso ed estremamente pudico riguardo al suo aspetto fisico; era fisicamente vigoroso e vedeva sé stesso come un alfiere e un precursore dei tempi.

Johan Douglas e Robert Ressler, agenti speciali del F.B.I., tra il 1979 e il 1983 intrapresero un lavoro di ricerca finalizzato alla comprensione delle caratteristiche degli autori di omicidio seriale e/o degli omicidi senza apparente movente, delle dinamiche relazionali degli offender con le loro vittime, al comportamento precedente, contestuale e successivo al delitto da parte degli aggressori. Gli agenti studiarono un questionario che venne sottoposto a 36 offender. I dati emersi, furono collegati ai rapporti di polizia, ai referti medico-legali e alle caratteristiche delle 118 vittime. I due agenti arrivarono quindi a teorizzare la differenziazione tra aggressore organizzato e disorganizzato. L'offender disorganizzato è un soggetto solitamente psicotico che uccide in preda a deliri e/o allucinazioni lasciando la scena del crimine caotica con tracce forensi (DNA, impronte digitali, armi) spesso presenti sul luogo del delitto; mentre l'offender organizzato è un soggetto psicopatico che uccide in preda alla smania di potere quindi la sua scena del crimine sottende un completo controllo, e le tracce forensi sono spesso assenti (Russo, 2010).

LINGUAGGIO DEL CORPO E COMUNICAZIONE NON VERBALE.

Linguaggio del corpo e CNV (Comunicazione Non Verbale). Lie to Me. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Lie to Me è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2009 al 2011. Realizzata dagli stessi produttori di 24, la serie vede protagonista Tim Roth nei panni di Cal Lightman, uno studioso esperto della comunicazione non verbale ed infallibile nel capire quando una persona non dice la verità, il quale mette questa sua conoscenza al servizio della giustizia. La serie è stata trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da Fox dal 21 gennaio 2009. In Italia è stata trasmessa in prima visione satellitare da Fox a partire dal 7 settembre 2009, e successivamente trasmessa in chiaro dall'11 settembre 2010, prima da Rete 4 e poi da TOP Crime. Il dottor Cal Lightman è uno scienziato che studia il linguaggio del corpo e del volto, mettendo spesso le sue conoscenze al servizio delle autorità e della giustizia. Spesso collabora anche con l'FBI. È il fondatore del Lightman Group che dirige aiutato dai suoi collaboratori, tra cui Foster, Loker e Torres. Dopo la notizia che a dicembre 2010 la Fox non aveva ordinato nuovi episodi per portare la durata della terza stagione da 13 a 22 episodi, il 10 maggio 2011 il network ha ufficialmente cancellato la serie.

Comunicazione non verbale. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Esempio di comunicazione avvenuta senza conoscere la lingua dell'interlocutore. La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo che non riguardano il livello puramente semantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole che compongono il messaggio stesso, ma che riguardano il linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata tra persone. Inoltre importantissimi sono i tanti codici della cultura comune i quali ci aiutano a capire i vari messaggi che le parole, i toni e i movimenti del corpo, esprimono solo parzialmente. La visione comune tende a considerare questo tipo di comunicazione come universalmente comprensibile, al punto da poter trascendere le barriere linguistiche. Secondo il professore e sociolinguista inglese Michael Argyle in una comunicazione faccia a faccia utilizziamo: espressione facciale, contatto visivo o sguardo fisso, gesticolazione, postura, tatto e comportamento spaziale o prossemica. Il linguaggio del corpo è in parte innato, e in parte dipende dai processi di socializzazione. In effetti i meccanismi dai quali scaturisce la comunicazione non verbale sono assai simili in tutte le culture, ma ogni cultura tende a rielaborare in maniera differente i messaggi non verbali.

Ciò vuol dire che forme di comunicazione non verbale perfettamente comprensibili per le persone appartenenti ad una determinata cultura possono invece essere, per chi ha un altro retaggio culturale, assolutamente incomprensibili o addirittura avere un significato opposto a quello che si intendeva trasmettere. Secondo i linguisti più del 90% della nostra comunicazione giornaliera è infatti non-verbale. È quindi un contributo enorme al linguaggio verbale e, dal momento che la comunicazione è strettamente ambivalente, possiamo facilmente comprendere quanto sia più grande il rischio di non capire quando si è al telefono piuttosto che quando si parla faccia a faccia. Uno studio condotto nel 1972 da Albert Mehrabian (Non-verbal communication) ha mostrato che ciò che viene percepito in un messaggio vocale di valenza neutrale, nel contesto di un laboratorio, ed emettendo il messaggio ma esprimendone uno diverso con il linguaggio del corpo, può essere così suddiviso:

Movimenti del corpo (soprattutto espressioni facciali) 55%

Aspetto vocale (volume, tono, ritmo) 38%

Aspetto verbale (parole) 7%

L'efficacia di un messaggio dipende quindi solamente in minima parte dal significato letterale di ciò che viene detto, e il modo in cui questo messaggio viene percepito è influenzato pesantemente dai fattori di comunicazione non verbale.

Le diverse forme di comunicazione non verbale.

Nell'ambito delle scienze della comunicazione la comunicazione non verbale viene suddivisa in quattro componenti:

Sistema paralinguistico

Sistema cinesico

Prossemica

Aptica

Sistema paralinguistico. Detto anche sistema vocale non verbale, indica l'insieme dei suoni emessi nella comunicazione verbale, indipendentemente dal significato delle parole. Il sistema paralinguistico è caratterizzato da diversi aspetti: tono, frequenza, ritmo e silenzio.

Il tono viene influenzato da fattori fisiologici (età, costituzione fisica), e dal contesto: una persona di elevato livello sociale che si trova a parlare con una di livello sociale più basso tenderà ad avere un tono di voce più grave.

Frequenza. Anche in questo caso l'aspetto sociale ha una forte influenza: un sottoposto che si trova a parlare con un superiore tenderà ad avere una frequenza di voce più bassa rispetto al normale.

Il ritmo dato ad un discorso conferisce maggiore o minore autorevolezza alle parole pronunciate: parlare ad un ritmo lento, inserendo delle pause tra una frase e l'altra, dà un tono di solennità a ciò che si dice; al contrario parlare ad un ritmo elevato attribuisce poca importanza alle parole pronunciate. Nell'analisi del ritmo nel sistema paralinguistico va considerata l'importanza delle pause, che vengono distinte in pause vuote e pause piene. Le pause vuote rappresentano il silenzio tra una frase e l'altra, quelle piene le tipiche interiezioni (come mmm, beh) prive di significato verbale, inserite tra una frase e l'altra.

Anche il silenzio rappresenta una forma di comunicazione nel sistema paralinguistico, e le sue caratteristiche possono essere fortemente ambivalenti: il silenzio tra due innamorati ha ovviamente un significato molto diverso rispetto al silenzio tra due persone che si ignorano. Ma anche in questo caso gli aspetti sociali e gerarchici hanno una parte fondamentale: un professore che parla alla classe o un ufficiale che si rivolge alle truppe parleranno nel generale silenzio, considerato una forma di rispetto per il ruolo ricoperto dalla persona che parla.

Sistema cinesico. Le informazioni sulla relazione affettiva tra questi due pattinatori ci vengono comunicate dalla loro postura, dagli sguardi e dal contatto fisico. Il sistema cinesico comprende tutti gli atti comunicativi espressi dai movimenti del corpo.

In primo luogo vanno considerati i movimenti oculari: il contatto visivo tra due persone ha una pluralità di significati, dal comunicare interesse al gesto di sfida. L'aspetto sociale ed il contesto influenzano anche questo aspetto: una persona, in una situazione di disagio, tenderà più facilmente del solito ad abbassare lo sguardo.

Altra componente del sistema cinestesico è la mimica facciale. Riguardo a questo aspetto va considerato che non tutto ciò che viene comunicato tramite le espressioni del volto è sotto il nostro controllo (ad esempio l'arrossire o l'impallidire). La gran parte delle espressioni facciali sono, ad ogni modo, assolutamente volontarie ed adattabili a nostro piacimento alle circostanze. Gli studiosi di comunicazione Paul Ekman e Wallace Friesen, hanno classificato quarantaquattro diverse "unità di azione" (ossia possibili movimenti) del viso umano, come strizzare gli occhi, aggrottare la fronte e così via.

La diversa interpretazione delle espressioni facciali nelle varie culture è uno dei campi di studio più considerati nella storia delle scienze della comunicazione. Vari test, tra i quali i più importanti sono sicuramente quelli condotti da James Russel, hanno dimostrato che alcune espressioni (quali quelle atte a mostrare ira, sofferenza, gioia, ecc.) hanno percentuali di riconoscimento molto alte, ma comunque non assolute: le maggiori differenze nell'interpretazione si riscontrano nel confronto tra gruppi di occidentali con alto livello di istruzione e non occidentali con basso livello di istruzione.

Altro elemento fondamentale del sistema cinestesico sono i gesti, in primo luogo quelli compiuti con le mani. La gestualità manuale può essere una utile sottolineatura delle parole, e quindi rafforzarne il significato, ma anche fornire una chiave di lettura difforme dal significato del messaggio espresso verbalmente. Anche in questo senso va considerata la difformità interpretativa che le diverse culture danno ai vari gesti: ad esempio in Bulgaria lo scuotimento laterale del capo, che in quasi tutte le culture significa “No”, ha esattamente il significato opposto; in Inghilterra, il gesto della mano con indice e medio alzati col palmo della mano rivolto verso il corpo, che in altre parti del mondo potrebbe essere identificato col segno della vittoria, ha il significato di una grave offesa.

Altro elemento del sistema cinestesico è la postura. Anche in questo caso gli elementi sociali e di contesto hanno grande importanza, talvolta identificando con precisione la posizione corretta da mantenere in una data circostanza (i militari sull'attenti di fronte ad un superiore), talvolta in maniera meno codificata ma comunque necessaria (una postura corretta e dignitosa di un alunno in classe di fronte al professore).

Prossemica. L'aspetto prossemico della comunicazione analizza i messaggi inviati con l'occupazione dello spazio. Il modo nel quale le persone tendono a disporsi in una determinata situazione, apparentemente casuale, è in realtà codificato da regole ben precise. Ognuno di noi tende a suddividere lo spazio che ci circonda in quattro zone principali:

Zona intima (da 0 a 45 cm)

Zona personale (da 45 cm ad 1,20 m)

Zona sociale (da 1,2-3,5 m)

Zona pubblica (oltre i 3,5 m)

La zona intima è, come facilmente intuibile, quella con accesso più ristretto: di norma vengono accettati senza disagio al suo interno solo alcuni familiari stretti e il partner. Un ingresso di altre persone esterne a questo ristretto nucleo di “ammessi” all'interno della zona intima viene percepita come una invasione che provoca un disagio, variabile a seconda del soggetto. Come conferma di questo basti pensare alla situazione di imbarazzo che si prova quando siamo costretti ad ammettere nella nostra zona intima soggetti estranei, ad esempio in ascensore o sull'autobus; la conseguenza di questa situazione è un tentativo di mostrare l'involontarietà della nostra “invasione”, quindi si tende ad irrigidirsi e a non incrociare lo sguardo con le altre persone.

La zona personale è meno ristretta: vi sono ammessi familiari meno stretti, amici, colleghi. In questa zona si possono svolgere comunicazioni informali, il volume della voce può essere mantenuto basso e la distanza è comunque sufficientemente limitata da consentire di cogliere nel dettaglio espressioni e movimenti degli interlocutori.

La zona sociale è quell'area in cui svolgiamo tutte le attività che prevedono interazione con persone sconosciute o poco conosciute. A questa distanza (come detto da 1 a 3 o 4 metri) è possibile cogliere interamente o quasi la figura dell'interlocutore, cosa che ci permette di controllarlo per capire meglio le sue intenzioni. È anche la zona nella quale si svolgono gli incontri di tipo formale, ad esempio un incontro di affari.

La zona pubblica è quella delle occasioni ufficiali: un comizio, una conferenza, una lezione universitaria. In questo caso la distanza tra chi parla e chi ascolta è relativamente elevata e generalmente codificata. È caratterizzata da una forte asimmetria tra i partecipanti alla comunicazione: generalmente una sola persona parla, mentre tutte le altre ascoltano.

Aptica. L'aptica è costituita dai messaggi comunicativi espressi tramite contatto fisico. Anche in questo caso si passa da forme comunicative codificate (la stretta di mano, il bacio sulle guance come saluto ad amici e parenti), ad altre di natura più spontanea (un abbraccio, una pacca sulla spalla). L'aptica è un campo nel quale le differenze culturali rivestono un ruolo cruciale: ad esempio la quantità di contatto fisico presente nei rapporti interpersonali fra le persone di cultura sud-europea verrebbe considerata come una violenta forma di invadenza dai popoli nord-europei.

Comunicazione Non Verbale: Riconoscere Il Linguaggio Del Corpo, I Segnali. Comunicazione Non Verbale, scrive "No Censura. Cos'è con precisione il linguaggio del corpo, conosciuto anche come comunicazione non verbale? Il linguaggio del corpo consiste nello scambio comunicativo tra due o più soggetti che non include l'uso delle parole ed il loro significato ma che utilizza una comunicazione non parlata che riguarda appunto il linguaggio del corpo. Anche se molto spesso non ce ne rendiamo conto, tutti noi, nella vita di ogni giorno, utilizziamo il linguaggio del corpo in percentuali di una certa consistenza. Gli studi condotti in questo campo hanno dimostrato che circa il 60 % delle informazioni che diffondiamo verso i nostri interlocutori provengono dal nostro corpo: gesti, mimica, espressione del viso, postura, tono della voce e moltissimi altri particolari ancora sono in grado di fornire molte informazioni sul nostro modo di essere. Basti pensare che la voce veicola solamente il 40 % circa delle informazioni e di questo quaranta solo il 7% è affidato al significato delle parole; la restante percentuale del 33%, tono della voce, ritmo, frequenza, pause, volume fornisce più informazioni che le parole stesse. È per questi motivi che bisognerebbe fare maggiore attenzione al linguaggio del corpo ed ai suoi messaggi; si potrebbero comprendere molto meglio le persone con cui ci si trova a relazionarsi.

Linguaggio del Corpo: Un Linguaggio Veritiero. A differenza delle parole che vengono prima elaborate dal nostro cervello e sono quindi sotto il nostro controllo, il linguaggio del corpo invece, come reazione alle emozioni, è quasi sempre frutto dell'inconscio e dell'istinto e per questo motivo è da considerarsi fuori dal nostro controllo. Arrossire improvvisamente in viso per un senso di vergogna, diventare di colpo pallidi di fronte alla paura o ad un improvviso malessere, avere di colpo le mani sudate per una sensazione di disagio sono tutte espressioni di un linguaggio del corpo che non possono essere controllate per quanto ci si sforzi di farlo. Alcune reazioni espressive del nostro corpo hanno una vita propria e si “innescano” molte volte senza che noi ne abbiamo la consapevolezza. Questo tipo di linguaggio del corpo è visibile per esempio quando incontriamo una persona; dal tipo di postura che adottiamo, dalla distanza che teniamo nei suoi confronti, dal tono della voce, da come lo guardiamo e da tutta una serie di piccoli gesti che ci viene naturale fare, possiamo facilmente comprendere quale tipo di emozioni quella persona ci provoca. Tutti questi segnali fanno parte del linguaggio del corpo e vengono recepiti da chi li riceve spesso in modo del tutto inconscio.

Linguaggio del Corpo: Le Bugie. Sebbene vi siano alcuni aspetti del linguaggio del corpo che possono essere tenuti sotto controllo, soprattutto da chi è un abile e collaudato bugiardo, ve ne sono altri che spesso si manifestano in modo indipendente dalla volontà umana e spesso anche in modo inconsapevole. Ecco alcuni comportamenti, tipici del linguaggio del corpo, che comunemente vengono associati ad uno stato di tensione legato appunto al fatto di non essere sinceri in quello che si dice; questi segnali non indicano con sicurezza che una persona stia mentendo ma possono essere un buon indizio, soprattutto se siamo in presenza di più sintomi contemporaneamente. Quando una persona mente, normalmente non ama restare molto vicino alla persona che lo sta incalzando, per cui tende a non porsi in posizione frontale preferendo invece una posizione laterale; se ve ne fosse la possibilità la persona che mente tenderà anche a spostarsi verso il perimetro della stanza. Le pupille delle persone che mentono e che sono quindi soggetti ad un po' di tensione, anche se minima, tendono a restringersi; il problema è che le pupille sono anche sensibili alla variazione di luce e, a causa delle loro ridotte dimensioni, non è facile accorgersi dei loro cambiamenti. Anche la sudorazione è uno dei linguaggi del corpo impossibili da controllare; chi mente può essere soggetto ad un'improvvisa sudorazione visibile sulla fronte, sul palmo della mano e tra naso e bocca. Quando una persona mente, facilmente accumula un po' di tensione a livello interiore che può essere segnalata anche da alcuni colpi di tosse provocati ad hoc proprio per scaricare questo tipo di tensione. Un altro dei tipici messaggi del linguaggio del corpo che è stato notato dagli studiosi in chi dice una bugia è quello dell'aumento della frequenza del battito di ciglia. Può anche capitare che chi mente riduca al minimo la gestualità; questo succede perché chi mente non vuole farlo in modo totale e per non sentirsi troppo in colpa vuole mentire solo con le parole senza coinvolgere anche il corpo. Anche coprirsi la bocca con la mano mentre si parla è annoverato tra i linguaggi del corpo tipici di chi dice una bugia. Anche se questo non è un vero e proprio atteggiamento facente parte del linguaggio del corpo lo citiamo in quanto questo comportamento può essere sintomo che siamo in presenza di una persona che è solita mentire. Molto spesso chi è solito dire bugie, di fronte ad una domanda finge di non aver capito e costringe così l'interlocutore a ripeterla in modo di prendere tempo per preparare la sua risposta. Ricordiamo che da un unico gesto non è possibile arrivare a nessuna conclusione, sono troppe le variabili che entrano in gioco in questo campo; è necessario che si verifichino almeno quattro o cinque indizi per poter formulare un'ipotesi basata su fondamenti validi.

Linguaggio del Corpo: La Stretta di Mano. Anche la stretta di mano, per quanto riguarda il linguaggio del corpo, ci può fornire qualche informazione sulle persone. Quando ci capita di stringere una mano molle, che non oppone un minimo di resistenza, ci troviamo probabilmente di fronte ad una persona priva di personalità, non molto decisa e facilmente manipolabile; se la mano è anche sudata probabilmente si tratta di una persona che non si trova a proprio agio, vuoi per problemi di timidezza, di tensione o di eccessiva emotività. Quando qualcuno utilizza tutte e due le mani per stringere la nostra (stretta a guanto) significa che vuole comunicare la sua correttezza e vuole infondere un senso di fiducia. Questa stretta va bene tra persone che già si conoscono ma sortisce l'effetto contrario con chi ancora non si conosce. Quando invece qualcuno ci stringe la mano con dei piccoli movimenti verticali ci vuole comunicare la stima che nutre nei nostri confronti. Che dire? Il linguaggio non parlato del corpo è un mondo tanto complicato quanto interessante che, se approfondito, ci può permettere sicuramente di capire qualcosa in più sulle persone con cui ci relazioniamo. Fonte: mr-loto.it. Tratto da ecplanet.com

Comunicazione non Verbale: Capire il linguaggio del Corpo, di Silvia Terracciano - Naturopata. Tutto il nostro corpo parla di noi e rivela qualcosa: bastasaper interpretare i gesti e potremo sapere sul nostro interlocutore molto di più di quello che vorrebbe rivelarci! Questa è la cosiddetta comunicazione non verbale, che comprende tutto ciò che va oltre le parole e i messaggi che la compongono. Il volto è la prima cosa che si guarda della persona che ci sta davanti: se questi ha un sorriso troppo accentuato potrebbe voler dire che si sta sforzando di sorriderci, se i suoi occhi tolgono lo sguardo da noi, si guarda in giro, a terra …. Vorrà dire che non gli interessa ciò che diciamo, oppure che si sente in imbarazzo alla nostra presenza, è un chiaro segno di sottomissione e debolezza. E cosa dire della stretta di mano quando ci viene presentato qualcuno? A parte la fastidiosa sensazione di mano umida e sudata che rivela ansia e nervosismo, capita anche di incorrere in strette di mano “molli” che segnalano mancanza di carattere. Una stretta ben salda e decisa ma breve indica carattere, franchezza e decisione. Stingere i pugni è indice di aggressività, mentre le braccia incrociate di fronte al nostro interlocutore sono segno di chiusura e rifiuto; lo stesso vale per le gambe e se il nostro interlocutore indietreggia, mentre stare seduti di traverso sulla sieda è segno di disagio. Anche il modo di camminare indica qualcosa di noi. Per esempio chi fa passi grandi è solitamente una persona che pensa in grande ed è disposta a tutto per ottenere ciò che vuole e realizzare i propri obiettivi, mentre chi fa passi piccoli è molto meticoloso e prima di rischiare deve essere sicuro al 100%. Chi parla senza stare fermo un attimo ha fretta di andarsene, pertanto meglio non perdere tempo in una inutile conversazione. La distanza tra le due persone deve essere pari alla lunghezza del proprio braccio teso in avanti, per non entrare nello spazio altrui e creare disagio o impaurire l’interlocutore. Da evitarsi anche pacche sulle spalle o altri tipi di contatto diretto se non si è in estrema confidenza. Attenzione, dunque: molti di noi spesso si creano una maschera per paura di non essere accettati, ma il linguaggio del corpo non si può comandare, e soprattutto non mente mai! Ti abbiamo fornito qualche piccolo e breve spunto per farti un’idea di cosa sia la comunicazione non verbale e di quanto questa sia molto più importante, a volte, delle parole! fonte: benesserevillage.it

Linguaggio del corpo in “Lie to Me”: cosa c’è di vero?, scrive l'8 settembre 2015 Antonio Meridda. Chiunque, negli ultimi anni, si sia appassionato di linguaggio del corpo conosce anche il mitico telefilm “Lie to Me”, interpretato con simpatia e poco altro da Tim Roth. Quello che pochi hanno compreso è che questa serie è appunto una fiction, e la sua validità reale si avvicina a quella di CSI per la polizia, a dr.House per la medicina e a House of Cards per la politica. A scanso di equivoci: ben poca. Telefilm e realtà: Lie to Me VS Paul Ekman. Lie to Me ha portato sicuramente molta gente a interessarsi all’argomento, quindi molti nuovi clienti a chi, come me, insegna questa materia, ma anche molte aspettative a dir poco assurde. Quindi nascono le domande del tipo “Ho visto un episodio in cui capiscono chi è il colpevole da come muove il sopracciglio” o “hanno trovato la bomba perché l’attentatore ha contratto le labbra”. Vero, in tv è successo proprio questo. Ma è possibile qualcosa del genere? Chi vi dice di sì vi sta molto semplicemente prendendo in giro, più o meno come quei truffatori che scrivono “15.000 € al mese lavorando poche ore al mese da casa”. Non si può fare, punto. Il linguaggio del corpo riguarda la comunicazione, non la lettura del pensiero. Non permette di capire qualcosa con precisione da un semplice scatto muscolare, e in Lie to Me spesso lo ribadiscono. Il linguaggio del corpo riguarda la comunicazione, non la lettura del pensiero. Purtroppo, per i normali meccanismi della mente umana relativi alla dissonanza cognitiva, questa parte è dimenticata e ignorata, e rimane impressa la scena in cui il dr. Lightman risolve un caso che aveva bloccato la polizia per mesi grazie al fatto che il sospettato si è grattato un ginocchio. Siamo cioè portati a considerare solo ciò che ci fa piacere, e non le cose come stanno (o starebbero) in una situazione reale. Il lavoro che s volge il dr. Lightman, protagonista della serie Lie to Me, è stato sviluppato in modo molto (direi estremamente) romanzato su quella del dr. Paul Ekman, inventore del metodo F.A.C.S. (Facial Action Coding System, cioè sistema di decodifica facciale). In base a questo sistema, è possibile “decodificare” un volto analizzando il movimento dei singoli muscoli, riuniti in quelle che sono definite “AU” (Action Unit, unità d’azione) secondo degli schemi ripetibili in qualsiasi essere umano. Quindi per esempio la contrazione delle AU 1 e 2, situate nelle sopracciglia, sarà tipica di un’emozione ma non di un’altra. La differenza di fondo è che il dr. Ekman è uno scienziato, che ha dedicato la vita a comprendere se esiste un linguaggio del volto condiviso tra tutti gli esseri umani. Il dr. Lightman è un personaggio televisivo, dedito a mille cose: insegue i criminali, acciuffa terroristi, sventa traffici di droga e arresta i fanatici pericolosi. Molto più affascinante, ma anche molto più falso. Ekman non ha mai usato il suo metodo per fare queste cose non perché non gli interessa ovviamente lavorare per la giustizia, ma semplicemente perché la realtà non è come la fantasia. Vediamo cosa c’è di vero. Perché Lie to Me non può funzionare. Il linguaggio del corpo funziona per 2 motivi di base:

in pochi lo conoscono, quindi in pochi sanno come mascherarlo in modo efficace;

è impossibile nascondere ogni segnale a lungo, se sotto pressione tutti esprimiamo cosa proviamo.

Non c’è altro che questo. Non è poco, attenzione. Il linguaggio del corpo è utilissimo, ma di sicuro non da solo, come non potrebbe esserlo per esempio capire davvero qualcuno solo da ciò che scrive, senza far capire le emozioni. Questo fatto però non ci piace, e vorremmo invece che esistesse un sistema, un metodo infallibile, grazie al quale con poche mosse è possibile “leggere” senza fallo una persona. Questo errore è chiamato dagli esperti “effetto Brokaw”, in onore del primo che fallì alla grande. Tom Brokaw è un brillante giornalista americano, che come giornalista è senza dubbio molto bravo ma che purtroppo si è montato la testa in altri campi. Così si è convinto di poter capire se qualcuno mentisse o meno in base a quanto la risposta alla sua domanda fosse contorta, quindi anche solo da uno scritto. Certo, una risposta dal vero può dirci moltissimo e spesso rivelare un bugiardo, ma uno scritto ha migliaia di possibili motivazioni che rendono impossibile capire se si è sinceri o meno. Da uno scritto è impossibile capire se si è sinceri o meno. Esempio pratico:

“dove sei stato ieri sera?”

“prima al parco, poi ho portato mia moglie a vedere un film comico e alla fine siamo tornati io a piedi e lei in taxi perché abbiamo litigato”.

Come si può sapere come, dove, quando o perché ho mentito? Ci possono essere domande di verifica, certo, ma posso evitarle molto comodamente.

“che film era?”

“uno con Jim Carrey”.

Vero? Falso? Impossibile dirlo! La parte verbale da sola non ci indica granché in questo senso. Altra cosa è avendo davanti qualcuno e potendolo osservare.

Infatti, se invece di essere usato da sola, la parte verbale è utilizzata a supporto del resto della comunicazione (verbale e paraverbale) ecco che diventa un cardine necessario. Il problema riguarda le bugie. La nostra specie si è evoluta, l’abbiamo ribadito più volte, grazie alle menzogne. Queste di fatto sviluppano il cervello dovendo basarsi sulla fantasia, la realtà ipotetica, l’anticipare le domande dell’altro e così via. Insomma, dire la verità è banale, mentire è un’arte, e tra tutte le creature siamo la migliore a farlo (non gli unici. Non siamo unici pressoché in niente anche se ci piace pensarlo). Cercare di capire se qualcuno mente dal linguaggio del corpo è difficile perché dovremmo fare attenzione solo ad esso ignorando le parole dell’altro. Inoltre il corpo tradisce sì mille piccoli segnali, ma non possiamo osservare l’intera figura altrui a meno di essere a una certa distanza e in condizioni ideali. Inoltre nessun gesto ha un solo significato. Non basta vedere che qualcuno si gratta il naso per poter affermare che mente o che è sincero, altrimenti sarebbe un vero incubo! In realtà se si applicasse ciò che accade in Lie to Me cosa accadrebbe? Si potrebbe fare un interessante studio a fini scientifici sui bugiardi, potremmo scoprire molte regole gestuali dei criminali e con buona probabilità sarebbe utile applicare questo sistema agli interrogatori. Tutto qua. Un pò poco? Certo, se lo scopo è girare un episodio da telefilm non è granché, ma lo è se si pensa alla faticaccia che fanno molti poliziotti e detective seri che applicano questi metodi. Purtroppo non è affatto così, e anzi molti metodi errati sono usati dalla polizia anche in base alle tecniche di linguaggio del corpo. Quel che gli sceneggiatori hanno fatto, quindi, non è di per sé assurdo, solo esagerato. Come, ripeto, fanno da decenni in tutte le serie poliziesche, di medicina, o delle semplici sit-com pomeridiane dove la vita dei ragazzi è un continuo susseguirsi di divertenti colpi di scena.

Conclusioni. Insomma, non possiamo certo prendercela con gli sceneggiatori se hanno fatto appunto una sceneggiata di qualcosa che nella vita reale non accadrebbe.

Affinché la tecnica possa essere utile per capire chi mente è necessario:

1) poter osservare l’intero corpo, dal viso ai piedi;

2) potersi concentrare solo sul corpo e non sulle parole;

3) poter rivedere più volte la scena in modo da unire le parole ai gesti.

Grazie alle moderne tecnologie è quindi possibile farlo, ma di certo non comodo. Una puntata di Lie to Me dovrebbe avere altri protagonisti, con un compito alquanto marginale lasciato a chi fa l’analisi del volto e del corpo dei sospettati, il che è assurdo se devi fare una serie sul linguaggio del corpo.

Il merito principale di questa serie, a mio parere, è l’avere svelato al grande pubblico che esiste qualcosa come il linguaggio del corpo e che è molto importante conoscerlo. Ma per svelare un inganno in poco tempo è di difficile applicazione. Esistono però altri metodi che, uniti al linguaggio del corpo, permettono effettivamente di capire se si ha mentito. Quali? Li sveleremo poi.

L'autore: Antonio Meridda. Antonio Meridda è laureato in scienze naturali, con master in etologia e in giornalismo scientifico. Formatore ed esperto di linguaggio del corpo ha ottenuto le certificazioni F.A.C.S. (Facial Action Coding System) e B.C.E. (Body Coding System) ed è autore di numerosi libri e videocorsi sull'argomento. Iscriviti alla sua newsletter per leggere i suoi articoli e imparare tutto sul linguaggio del corpo.

Linguaggio del corpo e CNV (Comunicazione Non Verbale). “Linguaggio del Corpo". Giocare con l’anello, pizzicarsi il naso, annodare i capelli su un dito (tipico del sesso femminile), grattarsi la nuca o aggiustarsi un polsino e numerosi altri comportamenti simili sono tutti segnali che produciamo senza sosta, in modo quasi interamente automatico e senza intenzione di trasmettere alcunché. Nelle nostre interazioni quotidiane questo “bailamme” viene di solito ignorato o giudicato senza senso. Questo però non significa che i segnali del corpo non vengano colti e non producano effetti. il processo avviene però, per lo più, al di fuori della nostra consapevolezza. Potremmo paragonare la loro azione a quella di batteri e virus: anche se non li vediamo, questi micro-organismi non mancano di infettarci e di procurarci febbre, bronchite o altri malanni. Talvolta, la percezione inconscia dei messaggi del corpo é causa di situazioni di incredibile disagio, apparentemente senza motivo: un datore di lavoro può rendere pesante l’atmosfera in ufficio, senza fare niente di particolarmente disdicevole: ad esempio, può stare troppo vicino ai propri impiegati mentre parla con loro; può toccarli in modo esagerato o eccessivamente confidenziale; può ascoltare sorridendo le loro opinioni, stringendo le labbra fino a rederle livide e tremanti. In situazioni come questa, anche qualora ci accorgessimo di questi comportamenti e cercassimo di parlarne, ci verrebbe risposto che equivochiamo e, nei casi peggiori, potremmo venire tacciati di essere visionari o paranoici. I segnali del corpo, infatti, proprio perché non riconosciuti come messaggi, si prestano ad essere facilmente smentiti. Eppure, la dimensione non verbale ha tutti i “numeri” per non passare inosservata. Delle misure effettuate da alcuni studiosi sull’ammontare delle comunicazioni che inviamo più o meno involontariamente dimostrano quanto realmente conta nei nostri scambi. L’antropologo Albert Mehrabian ha stabilito che solamente il 7% di tutte le informazioni che ci arrivano da un discorso passa attraverso le parole; il restante, che è comunicazione non verbale, si divide in: 38% che ci perviene dal tono della voce e 55% che arriva dai segnali di mani, braccia, gambe, piedi ecc. Armato di cronografo, il ricercatore Ray Louis Birdwhistell ha constatato che, mediamente, in una giornata non parliamo per più di dieci, dodici minuti e che una frase media non dura più di dieci secondi e mezzo. Inoltre, sulla base delle sue valutazioni, ha poi stabilito che il 65% delle interazioni da lui esaminate “prendeva la via del corpo”. Insomma, il corpo é proprio un “chiacchierone”, ma parla una lingua che non conosciamo e invia messaggi che spesso travisiamo. Attualmente, psicologi e antropologi hanno identificato e catalogato numerosi segnali non verbali e li hanno divulgati attraverso pubblicazioni e corsi. Imparare a leggere ed interpretare correttamente questi messaggi non é però semplice. Grazie a libri e manuali, chiunque può capire come distinguere i comportamenti più significativi. Il problema, é che in genere li si considera in modo isolato; praticamente, é come se ascoltando delle parole, dessimo loro un significato senza tenere conto delle frasi in cui compaiono. Quando leggiamo il corpo, in definitiva, non dobbiamo soffermarci su un singolo gesto: quello che viene espresso in modo non verbale infatti é più simile ad un concerto che un assolo. Questo vuol dire per prima cosa che un messaggio riverbera in più parti del corpo (così, l’ansia può essere riflessa in una mano contratta, in un’alterazione del respiro e in abbassamento del tono di voce). Inoltre, i segnali del corpo possono agire in accordo (come nel caso descritto dell’ansia), in disaccordo o contribuire in “coro” al messaggio globale. Una disarmonia si osserva quando alcuni segmenti del corpo contraddicono il senso trasmesso da una altra parte. Questo succede perché alcune regioni del corpo sono maggiormente sotto il nostro controllo; mentre altre lo sfuggono. Così teniamo sott’occhio e “supervisioniamo” buona parte della mimica facciale e della gestualità; al contrario, non sappiamo in genere cosa stanno facendo i nostri piedi. Più in generale, abbiamo un certa consapevolezza del corpo fino al bacino e siamo poco coscienti di quello che accade da sotto la cintura in giù. Inoltre, abbiamo piuttosto presente quello che facciamo con il lato destro; per contro, molte cose ci possono sfuggire con la metà sinistra. Può capitare così che ci si trovi ad una festa e si sia coinvolti in una conversazione noiosa, quando a pochi passi c’é una persona che ci piace. In quella situazione, potremmo orientare il tronco verso l’interlocutore e avere i piedi puntati verso l’oggetto di attrazione. In certe occasioni, possiamo dare messaggi apparentemente contradditori, senza per questo avere interessi o intenzioni opposte: l’antropologo David Givens, nelle sue osservazioni sugli approcci tra individui di sesso opposto, ha notato che i segnali di attrazione e di disponibilità sono accompagnati quasi sempre da indizi di disagio. In questo caso, i segni di tensione non indicano il desiderio di sottrarsi all’interazione, ma rappresentano un modo per “mettere a tacere” l’ansia di confrontarsi con chi ci piace. Alle volte, un segnale non dice granché se preso di per sé, ma assume valore se accompagnato da un’espressione facciale o da altri comportamenti: così, grattarsi lo zigomo, ad esempio, non ci dice molto; ma se contemporaneamente il volto viene piegato di lato, significa fastidio, perplessità o disappunto. Altre volte, uno stesso segnale può avere addirittura significati diversi a seconda della “cornice” in cui é inserito: muovere la lingua sulle labbra indica in genere piacere, ma se le sopracciglia sono sollevate e unite è indice d’ansia. Un altro errore comune nell’interpretare i segnali non verbali sta nel trascurare lo stimolo: passarsi una mano fra i capelli guardando qualcuno o mentre quest’ultimo affronta un certo argomento, ne cambia completamente il senso: nel primo caso é attrazione; nel secondo, curiosità o interesse per quello che viene detto. E’ proprio per evitare fraintendimenti o distorsioni che conviene apprendere il linguaggio del corpo in un corso; dove si impara innanzitutto a conoscere la “sintassi” della comunicazione inconscia e dove, soprattutto, viene spiegato il rapporto che lega stimoli e reazioni non verbali e come questi vadano letti nel contesto in cui si presentano.

A cosa serve. Le applicazioni della comunicazione non verbale sono molteplici. Innanzitutto, possiamo dire che leggere i piccoli gesti involontari ci da modo di conoscere la personalità e i lati nascosti degli altri; proprio in funzione di questa accurata comprensione del carattere delle persone con cui veniamo a contatto, possiamo migliorare o cambiare i nostri rapporti interpersonali. Un altro importante modo d’impiego dei segnali non verbali è svelare le menzogne: se ad esempio, il nostro interlocutore ci promette di fare una certa cosa, ma al tempo stesso si sfrega il naso significa che molto probabilmente non la farà. Spesso ci troviamo nella situazione in cui è importante sapere l’opinione che una data persona ha di noi: identificando i messaggi non verbali possiamo conoscere esattamente cosa pensa veramente l’altro di noi. Ci sono comportamenti che indicano l’attrazione fisica: conoscerli è molto utile per superare timidezze, insicurezze e paura del rifiuto. A volte, ci piace una persona, ma magari non ci facciamo avanti perché non siamo sicuri della sua reazione o temiamo di equivocare i suoi segnali: supponiamo ad esempio, che una persona incroci il nostro sguardo e nel farlo si accarezzi i capelli, cioè dia un segnale di inequivocabile interesse; a quel punto, sapremmo con sicurezza che una nostra avance sarebbe ben accetta, anzi, proprio desiderata. In certi casi, si può usare la comunicazione non verbale come una vera e propria sfera di cristallo: non si può non reagire quando si viene «toccati sul vivo»; così, quando, anche casualmente, pronunciamo determinate parole o frasi e chi abbiamo di fronte reagisce, possiamo essere certi che la questione lo riguarda di persona. Osservando le risposte del corpo del nostro interlocutore possiamo inoltre pilotare il discorso, così da selezionare gli argomenti che trova interessanti e scartare quelli giudica irritanti: ai suoi occhi appariremo dei brillanti conversatori, sebbene sarà stato lui stesso, senza volerlo, a «indicarci la via»; cioè a guidare la scelta degli argomenti e delle parole più stimolanti. Il metodo infine può anche essere applicato su di sé. Non sempre siamo sinceri con noi stessi; a volte, ci raccontiamo delle bugie perché preferiamo evitare di prendere coscienza di certe realtà, perché certi nostri sentimenti non sono coerenti con le nostre convinzioni e credenze o perché semplicemente non facciamo attenzione a certe nostre esigenze. Renderci conto di aver fatto determinato atto non verbale di segno contrario a quello che pensiamo o diciamo, ci può aiutare ad essere più onesti con noi stessi e a vivere in armonia con le nostre emozioni.

A chi serve. Avere dimestichezza con i messaggi del corpo è fondamentalmente utile a chiunque, dal momento che si tratta di una forma di comunicazione che ci consente di migliorare di gran lunga il nostro rapporto con gli altri e la conoscenza di noi stessi. Vediamo ora come questo strumento può essere calato nelle diverse realtà. Ovviamente è indispensabile agli specialisti della salute sia di quella mentale che di quella fisica. Uno psicologo o uno psichiatra può comprendere senza necessità di questionari, test o altri strumenti chi gli sta di fronte, quale tipo di problemi ha e perfino quale sia il tipo di relazione prediletto dal paziente. Anche il medico può avvantaggiarsi di queste conoscenze: alle volte i pazienti sono reticenti o esitano a confessare particolari o episodi imbarazzanti, ma essenziali per una diagnosi corretta oppure hanno solo bisogno di essere rassicurati … però bisogna sapere come farlo! Tutti i liberi professionisti (Manager, Avvocati, Commercialisti, Venditori, Agenti di commercio, ecc.) hanno continuamente a che fare con la gente: sapere come prendere un determinato cliente o capire se sta dicendo il vero o se è disponibile ad una proposta finanziaria è essenziale per pianificare le proprie mosse. A tutti i dipendenti che siano dirigenti o impiegati comprendere i messaggi non verbali consente di acquisire un modo per entrare in sintonia e mantenere buoni rapporti nell’ambiente di lavoro. Naturalmente, ogni persona che abbia un’attività in proprio o che lavori con dei clienti ottiene notevoli vantaggi dal saper gestire la relazione, soprattutto sul piano non verbale. Alcuni esperimenti hanno dimostrato, ad esempio, che delle cameriere istruite a toccare con discrezione il cliente nel momento in cui gli portavano il conto, ricevevano più mance che se non lo facevano. Un commerciante di abbigliamento che noti, poniamo, che il cliente si lecchi le labbra (un segno di gradimento) quando gli venga mostrata una certa giacca e si sfreghi le narici (un indice di rifiuto) nel momento in cui gliene venga proposta un’altra, sa che deve puntare sulla prima e lasciar perdere la seconda. Anche insegnanti, educatori, assistenti sociali possono trovare giovamento a conoscere questi aspetti del rapporto umano. Per un insegnante, ad esempio, comprendere, se i propri studenti sono attenti oppure distratti, quando capiscono e quando no procura molte più soddisfazioni e da modo di risparmiare inutili ripetizioni. Ad esempio, poniamo di spiegare un concetto a qualcuno. Per verificare che abbia capito le istruzioni, un metro valido è controllare le variazioni del diametro delle sue pupille, mentre parliamo. Se le sue pupille si dilatano, vuol dire che ci sta seguendo; mentre se, ad un certo punto, si restringono, significa che non riesce più a starci dietro e quindi è il caso di riproporre quanto si è detto in altro modo o di chiedere quali siano i suoi dubbi. Perfino gli studenti potrebbero risultare più brillanti e ottenere volti più alti dando una migliore immagine di sé o cogliendo il significato della comunicazione non verbale del professore: ad esempio, si è appurato che chi guarda negli occhi l’interlocutore mentre parla, da l’impressione di essere più competente e quindi di saperne di più. Quando si è in difficoltà e si teme di essere interrotti, riconoscere i comportamenti che indicano l’intenzione di intervenire o di fare una domanda, può suggerire di mettere più enfasi e di parlare più velocemente fino a che l’insegnate non si rilassa, dando segno di essersi dimenticato quello che voleva chiedere. Un’altra categoria di persone a cui può tornare molto utile conoscere i segni del corpo sono le forze dell’ordine: disporre di una specie di «macchina della verità» sempre pronta all’uso, é indubbiamente vantaggioso per chi, per professione, è importante che distingua la sincerità dalla menzogna. Certi segnali, poi, detti «movimenti d’intenzione», possono far trapelare l’intenzione di fare una data azione, come scappare o afferrare un arma. Infine, il linguaggio del corpo si rivela importantissimo per tutte le fasi del rapporto di coppia: dal corteggiamento (in cui diventa uno strumento eccezionale), alla soluzione dei conflitti con il partner. Inoltre, può risultare di grande utilità ai genitori per capire il proprio figlio specie se molto piccolo o piuttosto introverso.

I segnali della menzogna. I segnali del corpo per smascherare le bugie. Si dice che le bugie abbiano le gambe corte…probabilmente é proprio così perché l’orientamento di gambe e piedi quando mentiamo, assieme a numerosi altri segnali non verbali, tradisce le nostre intenzioni e ciò che vogliamo celare. E’ per questo che l’osservazione dei segnali del corpo ci può aiutare a svelare le menzogne: così, se qualcuno ci racconta frottole, improvvisi tic al volto, il manipolare qualcosa, il deviare lo sguardo e altri comportamenti involontari possono far trapelare i suoi veri atteggiamenti o contraddire ciò che afferma. Nonostante ci sia la credenza che la bugia sia legata a determinate azioni, in realtà ciò che trapela è solo un’emozione; per cui, anche se mentiamo, quanto più siamo tranquilli o disinteressati, tanto più riusciremo a controllarci. Al contrario, più siamo impauriti, in colpa o in ansia, tanto meno potremo impedire a queste emozioni di “scapparci”. Uno delle azioni che facciamo più di frequente quando vogliamo mascherare un sentimento è il sorriso falso. Non tutti i sorrisi sono uguali: dall’analisi della mimica è possibile individuarne oltre una cinquantina, ognuno con un aspetto e un messaggio particolare. Già alla metà del diciannovesimo secolo il neurologo francese Duchenne de Boulogne aveva individuato le caratteristiche del vero sorriso sincero che coinvolge, oltre ai muscoli della bocca, anche quelli degli occhi. In genere, si è notato che le persone si lasciano facilmente ingannare dai falsi sorrisi; la causa di questi frequenti fraintendimenti è l’incapacità di distinguere i veri sorrisi da quelli creati ad hoc. Il tratto comune al sorriso autentico è la modificazione nell’aspetto prodotto dal muscolo zigomatico maggiore che contraendosi, solleva gli angoli della bocca inclinandoli verso gli zigomi. II sorriso genuino è contraddistinto da una contrazione spontanea di un muscolo dell’occhio noto come pars lateralis. Lo studioso Paul Ekman ha messo in luce, tramite la misurazione dell’attività cerebrale di varie persone sorridenti, che solo quelle che contraggono questo muscolo attivano aree cerebrali che determinano sensazioni di piacere. Quando invece si sorride in modo manierato questo non accade e le “zampe di gallina” che si producono a lato degli occhi e il lieve abbassamento delle sopracciglia che compaiono nel sorriso autentico non sono presenti. Quando è usato come una maschera, il sorriso falso copre solo le azioni della parte inferiore del viso e della palpebra inferiore. Inoltre il sorriso falso risulta spesso asimmetrico e caratterizzato da un tempo di stacco anomalo, per cui può scomparire in modo troppo improvviso o a singhiozzo. Anche alcune variazioni della voce e del modo di parlare possono accompagnare la menzogna. Un tratto vocale che contraddistingue chi sta mentendo è un tono che suona più acuto e stridulo. Se la persona prova del risentimento, ma vuole nasconderlo, la sua voce tende a diventare più metallica, secca e di volume più alto. L’articolazione delle parole subisce un’accelerazione, le parole vengono di frequente “mangiate” e il discorso appare spezzato; inoltre, le pause fra le parole si fanno più brevi. Se è amareggiata o scontenta (come di fronte ad un regalo deludente) il suo timbro echeggia più basso, flebile e sospirato. In questo caso, anche il parlare subisce un rallentamento e le pause sono più lunghe. Gesti e manipolazioni sono in genere buoni “compagni” delle bugie: spesso chi mente, tende a gesticolare meno del solito; questo sia perché è più concentrato del normale su quello che dice, sia perché riducendo i gesti, si sente meno esposto. Una delle cose che chi mente invece fa di più è manipolare, stritolare, premere qualcosa con le dita: può così appallottolare un foglietto, stringere il pacchetto di sigarette o prendere una penna o il telefonino come se dovesse usarlo, ma limitandosi a giocherellarci e a portare lo sguardo su di esso. Quest’azione diventa così un pretesto che consente di alleviare la tensione dello sguardo diretto quando questo diventa insostenibile. Quando tutto il resto del corpo “tace”, ci pensano le nostre gambe e i nostri piedi a tradirci: se siamo in ansia o ci sentiamo in colpa, le estremità saranno dirette verso una potenziale via di fuga, come una porta, un atrio e perfino una finestra. Con i piedi possiamo tradirci in molti modi: sollevando i talloni, torcendo le dita, piegandoli sul lato esterno, calpestandoli, tirandoli indietro quando siamo seduti…insomma, quello che esprimiamo in quei momenti é proprio l’intenzione di “darcela a gambe”!

Le espressioni facciali. Il nostro volto é una macchina estremamente sofisticata e complessa che ha come funzione primaria quella di comunicare delle emozioni. Il primo studioso che ha posto l’accento sul valore emotivo delle espressioni facciali è stato Charles Darwin, l’ideatore della teoria dell’evoluzione. Questo biologo sosteneva che molte delle espressioni facciali, delle emozioni, fossero state selezionate per ragioni di adattamento all’ambiente cioè servissero a comunicare qualcosa – lo stato interno di una persona che, senza bisogno di parole, trasmette agli altri come si sente in quel momento: triste, felice, timoroso e via dicendo -: tutto ciò ha un valore sul piano personale e sociale; ad esempio la paura è un’emozione che segnala in genere un pericolo, e quindi è utile comunicarla ad altri membri della stessa specie. In tempi attuali, le osservazioni di Darwin sono state approfondite e sviluppate dallo psicologo americano Paul Ekman. Ekman ha esaminato migliaia di espressioni facciali e ha elaborato un modello scientifico per la loro interpretazione. Gli atteggiamenti del volto osservati da questo ricercatore anche all’interno di culture molto diverse. Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali che gli individui esibiscono quando provano un’emozione sono identiche a quelle mostrate da chi vive nel mondo occidentale. Si è così appurato che la mimica di rabbia, disgusto, felicità, tristezza, paura e sorpresa sono uguali dappertutto. Probabilmente, puntualizza Ekman, si tratta di comportamenti che hanno radici biologiche e che quindi non hanno bisogno di essere appresi per manifestarsi. Grazie agli studi sulle espressioni facciali è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata di questa mimica, accorgendoci che può essere estremamente complessa e raffinata; alle volte, nel giro di pochi secondi, possono “affacciarsi” sul volto delle “pose” di cui, normalmente, ci si accorge a malapena dato che sono estremamente brevi. In altri casi, le emozioni possono dare luogo a delle espressioni soffocate; in cui, l’atteggiamento della faccia viene inibito e quindi si osserva solo un “brandello” della mimica. Le espressioni del volto sono spesso complesse e ambigue; questo accade soprattutto perché provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità; a volte, contemporaneamente. Le espressioni vere, sentite, attivano il movimento spontaneo di alcune regioni muscolari del volto; è possibile simularle, ma in modo, in genere, non convincente. Quelle false invece sono intenzionali e comportano l’innesco volontario di una “maschera”: servono, in questo caso, a nascondere ciò che si prova veramente o a mostrare qualcosa che non si sente. In linea di massima, è più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti molto complicato imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; mentre é più facile assumere l’atteggiamento della rabbia e del disgusto. Nel suo libro, I Volti della Menzogna, Ekman elenca almeno tre chiavi di lettura per stabilire che un’espressione non sia genuina e sincera: asimmetria dell’espressione nei due lati del volto, scelta sbagliata dei tempi di innesco e “disinnesco” della mimica facciale, errata collocazione dell’espressione nell’interazione

– Asimmetria: in una espressione facciale asimmetrica, le stesse azioni compaiono identiche nelle due metà del viso, ma sono più intense su un lato rispetto all’altro. Una spiegazione di questo fatto risiederebbe nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nell’elaborazione delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni osservano con maggiore intensità sulla parte “mancina” del volto. Se al contrario, è il lato destro a mostrare un certo atteggiamento in modo più marcato, possiamo presumere che l’emozione non sia sentita davvero.

– Tempo: Le espressioni “tirate” (che durano, cioè più di 10 secondi) sono probabilmente false: la mimica che esprime emozioni autentiche non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è genuina, poi, tutti i tempi, di attacco e di stacco, sono brevissimi: in genere si tratta di qualche secondo.

– Collocazione nel discorso: Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio “ti metterei le mani addosso”; per accertare che la minaccia sia vera, dobbiamo fare attenzione alla mimica: se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come vorrebbe far credere. Come regola, vale l’assunto che le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso.

La neurologia della CNV. Quando si parla di comunicazione non verbale una delle obiezioni più comuni al significato e al valore dei gesti involontari é che si assume una data posizione perché é comoda, o ci si sfrega il naso perché prude, ci si lecca le labbra perché sono secche e via dicendo. In effetti, sarebbe strano se uno si sfregasse le narici se non provasse un fastidio o modificasse la sua postura se non fosse scomodo. Queste sensazioni sono reali, ma il particolare che sfugge a chi le vive è che si producono in assenza di un qualsivoglia stimolo esterno. In sostanza, se durante una conversazione ci pizzichiamo il naso o se incrociamo le braccia è molto probabile che ci sentiamo infastiditi o seccati. Quando facciamo azioni come queste infatti stiamo reagendo ad uno stimolo emotivo e di solito la sua origine é legata all’interazione o al dialogo: può trattarsi così di una parola o di un commento del nostro interlocutore, o anche della sua stessa presenza. Certo, queste forme di reazioni sono di per se assurde e prive di senso, ma sono provocate da una regione del cervello, preposta all’elaborazione dell’emotività, che fa una valutazione sommaria e grossolana. Spetta, in un secondo tempo (ma parliamo di frazioni di secondo) alla corteccia (l’area evoluta) a mettere delle pezze alle risposte più inadeguate o sproporzionate. Il diverso “ragionamento” delle due aree cerebrali si risolve in un “pari e patta” che consiste in genere nell’esecuzione di un frammento della reazione (ad esempio, orientare il piede verso una porta quando si prova l’impulso a scappare) o di un ‘atto simbolico (spezzare un gessetto invece di rompere la faccia a qualcuno). Più avanti daremo un nome a queste strutture e vedremo più precisamente come interagiscono. Tutti ricorderanno Fantozzi che si passa vistosamente la lingua sulle labbra quando incontra la signorina Silvani. Sebbene in maniera più moderata, tutti noi facciamo quest’azione quando vediamo o sentiamo qualcosa che ci piace. Umettarsi le labbra é un’azione legata all’ eccitazione sessuale; quando siamo coinvolti sul piano sessuale le labbra inturgidiscono e diventano particolarmente sensibili ed “erogene”; leccarle diventa così una sorta di soddisfazione autoerotica. Se in questa situazione il gesto ha una suo motivo d’essere, non così in altre circostanze in cui pure lo eseguiamo: se siamo attratti dalla fisica quantistica o dai viaggi esotici, possiamo comportarci infatti come se lo stimolo fosse sessuale. Questo avviene per un processo chiamato generalizzazione della risposta: in altre parole, estendiamo quel tipo di reazione a tutte le stimolazioni che ci procurano eccitazione. Del “ragionamento” descritto è responsabile in “prima persona” la struttura arcaica del cervello cui abbiamo accennato e che si chiama amigdala. L’amigdala é una sorta di “cervello primordiale”, nato con lo scopo di preservare l’organismo dal pericolo e a farlo con prontezza. Si tratta di una sorta di archivio dei comportamenti d “stimolo-risposta”: in soldoni, potremmo paragonarla ad uno schedario; ogni volta che uno stimolo esterno perviene a questa struttura, l’amigdala fa una ricerca nei suoi “file”; se l’evento (o per lo meno qualcosa che gli assomiglia) é schedato, l’amigdala “parte in quarta”. Dato che la reazione deve essere immediata (pena un possibile danno), la valutazione é, come detto, piuttosto generica e segue il principio della somiglianza: in altre parole, se lo stimolo presenta delle similitudini con qualcosa di pericoloso, la reazione si innesca. Naturalmente, un giudizio così “sommario”, porta spesso al fatto che la risposta si riveli sproporzionata o inappropriata e così l’amigdala finisce con il prendere fischi per fiaschi. Detto altrimenti, questa parte si comporta allo stesso modo sia che lo stimolo sia l’aggressione di una belva feroce, sia che si tratti della sfuriata del capoufficio. Per quanto questa regione sia nata con lo scopo di “tenere a bada” gli eventi pericolosi, il suo ambito d’azione si é esteso a tutte le cose che provocano un’alterazione emotiva; anche se piacevole. Se fossimo tutt’amigdala, il nostro comportamento sarebbe scriteriato e irrazionale; invece, subito dopo la reazione viene soffocata dalla seconda area che riceve il messaggio, la corteccia prefrontale. Una volta però che la prima risposta è messa in moto, non si può semplicemente inibirla; per cui ciò che osserviamo è un «compromesso» tra l’impulso iniziale e l’azione soppressiva della corteccia prefrontale; così se l’impulso iniziale era la fuga, ma lo stimolo è semplicemente un colloquio di lavoro o un esame universitario, potremmo schiarirci la voce (per ovviare allo strozzamento della faringe e della laringe dovuto all’ansia), lanciare lo sguardo più volte all’uscita o se siamo seduti, mettere le mani sui braccioli e portare il busto in avanti come per alzarci e via dicendo. Uno stato di attivazione emotiva innesca una parte del Sistema nervoso autonomo (il sistema di nervi che parte dal midollo spinale e che innerva ghiandole, cuore, polmoni e visceri) detto simpatico. L’attivazione del sistema simpatico mette l’organismo in condizione di fronteggiare uno stress; così, il cuore batte più veloce, la respirazione accelera, il sangue viene ritirato da pelle, visceri e sistema digestivo e portato a muscoli e cervello. Quando questo accade, possiamo osservarne le conseguenze: ad esempio, possiamo notare che le pulsazioni della giugulare sul collo accelerano oppure che il nostro interlocutore comincia a sbattere più velocemente le palpebre e così via. Un’altra parte del cervello che è coinvolta nelle reazioni non verbali è l’Ipotalamo: da qui vengono regolati sia i comportamenti sessuali sia quelli alimentari. Una struttura dell’ipotalamo intensamente coinvolta nei comportamenti detti di gradimento (sporgere le labbra, orientare il corpo verso l’interlocutore, sollevare un piede e altri), é il cosidetto circuito del piacere e in particolare il nucleo accumbens. Questa regione fa “uso” di un particolare neurotrasmettitore detto dopamina. La dopamina é il mediatore chimico che accompagna le sensazioni di piacere e che etichetta un evento come qualcosa che conduce al piacere; cioè é responsabile di quello che definiamo “desiderio”. La dopamina accompagna il piacere sessuale, il senso di appetito e induce la ricerca della “dose” in chi fa uso di stupefacenti. In sostanza, quando produciamo un atto di gradimento (inclinare il busto in avanti, dilatare le pupille, tenere un dito vicino alla bocca, ecc.) guardando o ascoltando qualcosa avviene un rilascio di dopamina nel nucleo accumbens; questo significa che lo stimolo che l’ha provocato suscita lo stesso tipo reazione biochimica che ha la droga su chi é tossicodipendente. Il nostro cervello é diviso in due metà con funzioni e specializzazioni in parte diverse; nell’esecuzione e nella comprensione del linguaggio del corpo interviene soprattutto l’Emisfero destro della corteccia cerebrale; chi è maggiormente «sintonizzato» con questo emisfero (come le donne, in generale) è più abile nel gestire e capire il comportamento non verbale; specie per quanto riguarda atti più complessi, come passarsi la mano fra i capelli, mettere le mani sui fianchi o accarezzare un parte del corpo o un oggetto. Le domande più frequenti sulla CNV:

1) Quali parti del corpo vanno osservate nella lettura del Linguaggio del Corpo?

2) Possiamo controllare la nostra comunicazione non verbale o simulare con il corpo?

3) Come ci si accorge se qualcuno ci sta mentendo?

4) Come si capisce se l’interlocutore é interessato a quello che diciamo?

5) Cosa dobbiamo guardare per capire se piacciamo a qualcuno?

6) Il linguaggio del corpo ci dice qualcosa sul carattere del nostro interlocutore?

7) Occorre essere esperti per catturare certi segnali?

8) C’é modo di migliorare la propria capacità di leggere i segnali del corpo?

9) Come si impara a leggere ed interpretare i messaggi del corpo?

10) Come e cosa si “legge” in chi si presenta ad un colloquio di lavoro?

11) La comunicazione non verbale vale in ogni parte del mondo o é condizionato dalla cultura?

12) C’é il rischio di perdere la spontaneità conoscendo i linguaggio del corpo?

Quali parti del corpo vanno osservate nella lettura del Linguaggio del Corpo?

Risposta: Anche quando stiamo zitti, abbiamo un corpo che “spiffera” continuamente quello quello che pensiamo o proviamo. Non c’è parte di noi che non comunichi qualcosa: perfino la direzione dei piedi o la loro postura o il colorito dell’addome possono tradire dei messaggi. Naturalmente, ci sono parti più chiacchierone e parti meno espressive; al riguardo, sicuramente la “palma” dell’esuberanza spetta al volto: una miriade di muscoli possono animarsi per dare luogo ad un’espressione e segnalare le più’ sottili sfumature di un’emozione. Alla “vivacità’” della faccia fa da contraltare la staticità apparente di altre zone: tuttavia, anch’esse si fanno sentire nel “concerto” della comunicazione non verbale: il petto o l’addome possono arrossire o diventare “maculati”: questo accade, nel primo caso, quando c’è eccitazione sessuale (e in particolare nelle donne) o, nel secondo, quando un impulso o un’emozione vengono inibiti.

Possiamo controllare la nostra comunicazione non verbale o simulare con il corpo?

Risposta: Esiste una leggenda riguardo i messaggi del corpo: e cioè che siano sempre.

Genuini perché, si ritiene, non siano controllabili. La realtà é invece che in una certa misura e in rapporto al nostro sesso, al nostro carattere e alle condizioni emotive, siamo in grado di esercitare una vigilanza su quello che esprimiamo. Alcuni di noi sono più consapevoli di quello che comunicano con il corpo, altri di meno; cosi’, é stato dimostrato che le donne hanno una discreta familiarità con i segnali che esprimono; lo stesso vale per gli attori o per chi, per motivi di lavoro (come i caricaturisti, i pittori in genere, i venditori, ecc.) deve sviluppare un particolare intuito per questa dimensione della comunicazione. La nostra espressività corporea dipende anche dalla nostra personalità e dal nostro stato d’animo: c’è chi é di suo piuttosto freddo, analitico e “asettico”: i messaggi non verbali di questo tipo di persona sono piuttosto ridotti, proprio perché dispone di un alto autocontrollo. Sull’altro versante ci sono le persone emotive, che appaiono “libri aperti” e non riescono a frenarsi anche a volerlo.

Naturalmente, incide molto anche lo stato d’animo: se le nostre emozioni sono molto intense, facciamo fatica a trattenerle. Se siamo in ansia, ad esempio, il nostro corpo “intona” una vera e propria e sinfonia: abbiamo tic involontari al volto, la nostra vena giugulare sul collo si ingrossa e sembra un martello pneumatico, le nostre mani artigliano l’aria; cambiamo spesso posizione del corpo e saltelliamo con i piedi. Possiamo anche mentire senza darlo a vedere: se non ci sentiamo in colpa o minacciati in alcun modo, possiamo anche non farci sfuggire alcun segnale. Alcuni individui particolarmente calcolatori o allenati riescono perfino a imbrogliare la cosiddetta “macchina della verità” che registra variazioni corporee veramente sottili.

Come ci si accorge se qualcuno ci sta mentendo?

Risposta: Talvolta esprimiamo messaggi contraddittori: diciamo qualcosa a parole, e il il contrario o altro con il corpo. Un modo per riconoscere queste incongruenze è la valutazione del “rapporto temporale” tra un gesto e la parola; ormai è provato che i gesti anticipano sempre quello che stiamo per dire; se accade il contrario, significa che il messaggio verbale è “non sentito”: per esempio, se qualcuno afferma di essere in collera con il partner o con il capoufficio e dopo averlo detto batte un pugno sul tavolo, verosimilmente la sua “rabbia” è più scena che altro. Il controllo che abbiamo di noi “declina” a partire dalla testa e arrivando ai piedi; inoltre è inferiore sul lato sinistro del corpo e maggiore su quello destro. Così, se subodoriamo che le parole del nostro interlocutore non siano sincere o “sentite”, conviene fare attenzione a cosa fa con la parte inferiore del corpo (specie, bacino, gambe e piedi) e con il lato sinistro. Per esempio qualcuno può dirci di trovarsi a proprio agio in un dato ambiente, ma tenere un piede orientato verso una potenziale via di fuga (una porta, un uscio, ma anche – l’inconscio non va molto per il sottile – una finestra); in questo modo il suo messaggio verbale sarebbe contraddetto dalla posizione che assume. Un altro esempio è quello di qualcuno che ci dice di andare d’amore e d’accordo con il partner o il capoufficio e contrae al tempo stesso la mano sinistra, come se stesse per chiuderla a pugno.

Come si capisce se l’interlocutore é interessato a quello che diciamo?

Risposta: quando qualcuno é colpito dalle nostre parole o dai nostri argomenti, possiamo notare segnali involontari che lasciano trapelare il suo interesse. Se l’altro é seduto, può inclinare il busto in avanti mentre affrontiamo un certo tema: quanto più é interessato, tanto più la sua muscolatura apparirà tesa e scattante (per farsene un’idea, basti pensare al tifoso che guarda la TV mentre é in attesa del calcio di rigore). Alle volte, quando l’interesse é inferiore o l’altro non intende darlo troppo a vedere, può limitarsi a sollevare un piede e a tenerlo eretto o a tenere una mano come sospesa nell’aria. Se un argomento risulta molto piacevole, l’interlocutore potrà comportarsi come se si trovasse di fronte ad un cibo piuttosto gustoso o ad una persona che trova attraente: potrà così leccarsi le labbra, passarsi la mano fra i capelli, manipolare un accendino, un telefonino, una penna e altro. Quello che ci fa capire che l’interesse non é rivolto a noi, ma a quello che diciamo é il fatto che l’atto viene eseguito immediatamente dopo una parola o un argomento che abbiamo esposto (in genere, passa circa un secondo fra lo stimolo e la reazione).

Cosa dobbiamo guardare per capire se piacciamo a qualcuno?

Risposta: Il corteggiamento é spesso una situazione piuttosto “spinosa” per chi é attratto si mobilitano diverse paure, come il timore di fare brutta figura, di essere rifiutati, di venire presi in giro e via dicendo. Di conseguenza, si tende a procedere con una certa cautela: da un lato si desidera rendere il partner partecipe di ciò che si prova; dall’altro, temiamo la sua reazione e cosi’ cerchiamo di frenarci o di mascherare i sentimenti. Quello che ne viene fuori é inevitabilmente una comunicazione ambigua e piena di contraddizioni, che naturalmente aumentano quanto più é alta la posta in gioco. Di sicuro le donne sono più abili e maliziose nel gestire i messaggi amorosi o di attrazione. La psicologa Monica Moore della Web University, osservando il comportamento di approccio nelle discoteche e nei bar, ha catalogato ben 52 segnali che le donne del suo studio usavano per ammaliare i presenti. Tra questi, alcuni sono segnali generici di disponibilità: come muoversi senza sosta in una sala, gettando occhiate qua e là o ballare da sola. Altri sono utilizzati quando viene individuato un prescelto: la donna gli si avvicina e balla a circa un metro da lui; lo guarda e, quando si accorge di essere stata notata, si allontana dal gruppo; gli lancia occhiate ripetute, e così via. La studiosa ha anche rilevato che queste astuzie vanno spesso a buon segno. Diverso e’ il discorso per i maschietti che non solo si mostrano piuttosto monotoni e grossolani cercando di sedurre con il linguaggio del corpo, ma le loro frecce sono in genere spuntate. Quando un uomo vuole fare bella figura su una donna, assume pose dominanti con braccia e gambe larghe; mette le mani sui fianchi; ride e parla con un tono più basso e un volume più sonoro; mette in mostra i muscoli (ad esempio, solleva la manica fino al gomito o si tocca la coscia, spesso un pò sollevata). Come detto, il gentil sesso di solito non si lascia incantare da queste esibizioni. Esistono anche indizi di attrazione che vengono però realizzati in modo involontario e che sono pressoché “unisex”. Il modo di guardare e i cambiamenti dell’occhio ne sono un esempio: le pupille possono dilatarsi (lo sguardo, in questo caso, sembra come trafiggere l’interlocutore, senza fissarsi in niente di preciso); inoltre, si tende a guardare più spesso l’altro a livello degli occhi e meno sul resto del volto o su mani o tronco). Un altro segno di piacere é dato dalla frequenza dell’ammiccamento palpebrale: le ciglia vengono sbattute anche 4 volte più veloce del normale. Numerosi segni di gradimento sono poi collegati alla regione delle bocca: la lingua può passare sul labbro superiore; le labbra possono essere mordicchiate, premute o spinte verso l’esterno; mentre si ascolta, la bocca é dischiusa e talvolta si appoggia un dito in prossimità di essa. Anche i capelli sono oggetti di intense “attenzioni” se qualcuno davanti a noi ci piace: la chioma può essere ravviata, aggiustata (più spesso dai maschi); una ciocca può venire annodata su un dito (da parte delle donne) o i capelli possono essere uniti in una treccia (sempre femminile). Se non stiamo interagendo con una persona che ci ha “puntato”, l’orientamento del suo corpo tradirà in genere il suo interesse: oltre a farci bersaglio di ripetute occhiate, infatti, potrà direzionare il suo bacino, le gambe o anche solamente i piedi verso di noi e mantenere questa posizione a lungo.

Il linguaggio del corpo ci dice qualcosa sul carattere del nostro interlocutore?

Risposta: La posizione delle spalle, il modo di toccare, pieghe e rughe che solcano il nostro nostro volto e i gesti abituali e altri segnali possono tradire quello che siamo e le nostre inclinazioni. Ad esempio, chi tende ad avere le spalle basse e curve è un tipo piuttosto chiuso e refrattario al contatto interpersonale. Chi tocca con naturalezza e spesso é in genere piuttosto estroverso, anticonformista, sicuro di sé e si piace. Chi, invece, é generalmente schivo nel contatto é di solito inibito, insicuro, abitudinario, tradizionalista e trova di non essere particolarmente piacente. Il tono e il volume della voce sono piuttosto rivelatori della personalità: i timidi parlano spesso con voce sorda, strozzata e sottile. Le persone dominanti e intraprendenti hanno invece una voce più tonante del comune e parlano abbastanza accelerato. Sempre dal modo di parlare, si possono riconoscere gli individui pignoli, metodici e razionali: il loro timbro é medio e pressoché privo di variazioni; quando parlano sembrano avere un metronomo in testa che gli scandisca l’enunciazione delle parole. Anche il loro movimento (anche se sembrano ingessati) é compassato e il gesto che fanno più di frequente é simile all’OK, ma fatto sul piano verticale quando vogliono puntualizzare qualcosa. Per altro, questi individui hanno altre peculiarità sul piano non verbale: a tavola tendono a sistemare posate, oliera e altre suppellettili secondo un loro schema; sulla loro scrivania o nella loro stanza tutto é ordinato e a suo posto. I loro contraltari, cioé individui eclettici, svagati, sognatori, hanno anch’essi un linguaggio del corpo caratteristico: appaiono sempre piuttosto scattanti e scomposti; inoltre, quasi sempre sono in movimento (fanno oscillare un piede, ondeggiano il tronco, ecc.) e gesticolano molto e in modo esuberante. Nell’eloquio appaiono piuttosto frettolosi e hanno un tono alto, di testa. Infine, possiamo anche distinguere sempre dai segnali non verbali chi rappresenta l’equilibrio tra questi due estremi: la persona sensibile e con i piedi per terra: questi ultimi assumono spesso posture rilassate e comode; si muovono in modo armonioso e coordinato; i loro gesti sembrano i movimenti di un direttore d’orchestra. La loro voce suona profonda e calda e il loro modo di parlare é in genere lento e “soppesato”.

Occorre essere esperti per catturare certi segnali?

Risposta: Alcune ricerche sembrano dimostrare che la capacità di cogliere i segnali sia innata o per lo meno che, seppure, in modo intuitivo, chiunque é in grado potenzialmente di interpretarne il significato. Il problema é che, dal momento che la nostra cultura misconosce questa dimensione della comunicazione, siamo portati ad ignorare o a minimizzare i messaggi di questo tipo. Di sicuro, le donne sono più abili degli uomini sia a comprende questo linguaggio sia a produrlo; inoltre, chi deve fare attenzione ai comportamenti non verbali per lavoro (come i venditori o gli educatori), acquisisce una maggiore confidenza con questi ultimi.

C’é modo di migliorare la propria capacità di leggere i segnali del corpo?

Riposta: Alcuni semplici esercizi possono affinare l’abilità a cogliere i segnali non verbali: per esempio possiamo metterci a seguire un talk-show e togliere l’audio; ci renderemo presto conto di quanti movimenti, variazioni di postura e gesti si facciano, e di come di solito questi vengano “oscurati dalla parola”. Sempre guardando la TV, possiamo chiudere gli occhi e limitarci ad ascoltare dialoghi e rumori prodotti: dopo un po’ cominceremo ad accorgerci del fatto che chi sta per parlare prende prima il fiato (sentiamo il rumore che fa un’inspirazione), diventeremo consapevoli di come i diversi argomenti vengano espressi con un modo di parlare più veloce, più lento o più “metallico” e cadenzato, o ancora, di come le persone nel camminare possano pestare i piedi, strascicarli, fare passi più rapidi e serrati o più lenti e titubanti (in questo caso, la persona farà una camminata il cui rumore è diverso a ogni passo). Quando notiamo un gesto o una postura, può essere utile riprodurla o immaginarsi a farlo: la sensazione che ne riceviamo é verosilmente la stessa che prova chi stiamo osservando. Un buon esercizio per capire da cosa sono scatenati gli atti non verbali é, poi, fare attenzione a quando siamo noi a fare un gesto involtontario e ripensare a cosa ci é passato per la mente o sa abbiamo sentito o osservato qualche attimo prima; in questo modo, potremo familiarizzare con il valore emotivo dei segnali non verbali e, proprio attraverso la nostra esperienza personale, intuire cosa può avere indotto qualcun altro a fare lo stesso comportamento. Un senso molto trascurato, ma non meno importante è quello del tatto: con la complicità degli amici possiamo, tenendo la mano sull’altro, percepire le variazioni del suo respiro, gli scatti involontari, la rigidità o la rilassatezza della sua muscolatura al nostro contatto (fatto questo molto importante per stabilire il grado di accettazione della nostra persona da parte dell’interlocutore o il partner).

Come si impara a leggere ed interpretare i messaggi del corpo?

Risposta: Il modo migliore per capire i segnali del corpo ed imparare ad utilizzare il proprio linguaggio non verbale in modo intenzionale è frequentare un corso sul tema. Leggere dei libri può essere utile, ma non va confuso con una vera preparazione: altrimenti, sarebbe come aspettarsi di acquisire un’arte marziale, leggendone un manuale. Quando chi organizza il corso ne da l’opportunità, conviene poi tornare a frequentarlo di nuovo ogni tanto: serve a tenere “fresche” le conoscenze apprese. Ripetere il corso, non solo da modo di avere più chiaro quanto appreso, ma soprattutto consente di stare in un ambiente in cui quel “linguaggio” viene “parlato”. E’ più o meno come quando si va un po’ di tempo in un paese straniero: anche se si impara bene la lingua, se non ci si ritorna, la si dimentica. Spesso questi corsi sono organizzati in un weekend intensivo. Il seminario intensivo e in gruppo infine si é dimostrato il modo più efficace per acquisire queste conoscenze perché lascia una forte impressione emotiva che facilità la memorizzazione e la comprensione di ciò che viene insegnato. Naturalmente, dopo due giorni di lezione non ci si deve aspettare di diventare super-esperti di comunicazione non verbale. Tuttavia, nel seminario vengono fornite tutte le conoscenze e gli strumenti per acquisire la capacità di leggere nel corpo dell’altro in modo accurato emozioni, sentimenti, intenzioni, esitazioni, ecc. Questa abilità naturalmente va coltivata con l’allenamento; altrimenti, come per tutti gli apprendimenti, nel corso del tempo va persa. A differenza di quanto può dare la lettura di un libro sul tema, nel corso viene insegnato a leggere correttamente i segnali non verbali; il che non significa semplicemente acquisire un vocabolario di gesti involontari (cosa che comunque avviene), ma soprattutto rendersi conto che il segnale del corpo (che può essere a volte davvero sottile, come una compressione delle labbra o una deglutizione) é un elemento di un circuito più complesso che prende origine da uno stimolo e assume valore in un preciso contesto (gli altri segnali del corpo, la relazione tra chi interagisce, il ruolo di chi parla, ecc.). Inoltre, nel corso del seminario, prendendo spunto dai segnali involontari dei partecipanti il docente ha modo di dimostrare come concretamente si interpretano i segnali non verbali: questo da luogo ad un apprendimento detto per assimilazione inconscia o esposizione: in sostanza, osservando qualcuno che fa bene questo lavoro si intuiscono e si fanno propri i processi mentali che quest’ultimo utilizza.

Come e cosa si “legge” in chi si presenta ad un colloquio di lavoro?

Risposta: Un lato che emerge in maniera vistosa in un colloquio di questo tipo é l’inclinazione all’ansia. Certo tutti quando affrontiamo una prova proviamo un po’ d’apprensione, ma chi é ansioso di indole o teme il giudizio degli altri, in quei momenti suda (nei palmi delle mani soprattutto), si muove nervosamente sulla sedia, ha difficoltà ha tenere lo sguardo dell’interlocutore…Un’indagine che ha simulato un colloquio di lavoro ha dimostrato che anche il modo di toccare se stessi indica un’agitazione eccessiva. Chi é ansioso tende a stropicciarci in modo insistito la pelle, specie del volto. Senza essere coscienti dell’influenza di questo segnale, i selezionatori dello studio scartavano o giudicavano poco affidabile chi mostrava questo comportamento. Anche la voce può tradire questo stato d’animo; diventa infatti più stridula e soffocata. Il timbro e il volume della voce possono essere un parametro importante da cercare quando l’azienda sceglie un nuovo direttore o un capo area: chi é leader naturale, o chi è ambizioso, ha un tono più pieno, sonoro e nel parlare esibisce qualche decibel sopra la media. Anche il modo di guardare mentre si parla delle proprie esperienze o della propria preparazione conta parecchio: le persone più competenti e sicure di sé guardano spesso l’altro negli occhi mentre parlano. Una qualità che viene generalmente apprezzata, soprattutto se si tratta di lavorare a stretto contatto con il pubblico, é l’estroversione. Questa disposizione del carattere si traduce in tratti rilassati del volto e della postura; da una facilità al sorriso e da gesticolazioni frequenti ed espressive.

La comunicazione non verbale vale in ogni parte del mondo o é condizionato dalla cultura?

Risposta: esiste una comunicazione non verbale detta analogica che é comune a tutti i passarsi la lingua sulle labbra è dappertutto un segno di gradimento; sfregarsi il naso é invece un segno di stizza dovunque. Anche le espressioni facciali che segnalano paura, gioia, tristezza, ecc. sembra abbiano una base biologica e quindi non siano apprese. Naturalmente, parte del linguaggio del corpo è anche legato alla cultura; questo vale in particolare per i gesti e, altrettanto naturalmente, può portare a spiacevoli equivoci: ad esempio, il fare il gesto di unire pollice e indice nel segno dell’Ok a Malta potrebbe generare a conseguenze imprevedibili: il suo significato lì infatti è “sei omosessuale”!

C’é il rischio di perdere la spontaneità conoscendo i linguaggio del corpo?

Risposta: sostanzialmente, no; rimaniamo comunque noi stessi; semmai, conoscere i segnali del corpo, ci rende più liberi di comportarci in modo naturale; conoscendo già il signficato di certi segnali, non dobbiamo scervellarci per interpretarli e possiamo sentirci. Certo, all’inizio, finché non si prende la mano con l’interpretazione dei comportamenti non verbali, possiamo essere meno fluidi; ma é tutto un fatto di esercizio; é un po’ come imparare una lingua straniera: all’inizio, dobbiamo cercare i termini e i modi per esprimerci; ma se ci alleniamo, impariamo a parlarla in modo scorrevole.Va tenuto presente, inoltre, che il linguaggio non verbale fa parte di noi: é la cultura che ce lo fa dimenticare; riappropriarsi della capacità di “capirlo e parlarlo” significa recuperare qualcosa che abbiamo semplicemente dimenticato.

Prossemica. La distanza interpersonale e i rapporti spaziali tra le persone e l’ambiente giocano un ruolo fondamentale nel sentirsi a proprio agio o a disagio in una certa situazione…Edward Hall, l’antropologo che ha coniato il termine prossemica, definisce questa discliplina “lo studio di come l’uomo struttura inconsciamente i microspazi – le distanze tra gli uomini mentre conducono le transazioni quotidiane, l’organizzazione dello spazio nella propria casa e negli altri edifici e infine la struttura delle sue città.“ In effetti, come gli animali abbiamo un nostro territorio e lo stabiliamo in ogni luogo in cui ci troviamo: da casa nostra, al nostro ufficio, al nostro banco a scuola o alla nostra scrivania sul lavoro fino al compartimento sul treno o allo spazio che circonda l’ombrellone quando siamo in spiaggia. La territorialità un meccanismo istintivo che negli animali consente la regolazione della diffusione della popolazione e della densità di insediamento; il territorio assume per l’animale un luogo sicuro, tanto é vero che un’animale che abbia perso il proprio territorio é più vulnerabile ai predatori. Parallelamente, nelle dispute tra animali della stessa specie per il possesso di un territorio ha in genere la meglio il possessore del territorio; lo stesso avviene anche per l’essere umano; si sa, ad esempio, che una squadra di calcio che giochi in casa appaia sempre più temibile che se gioca sul terreno avversario. Gli animali mostrano, quando un altro animale si avvicina ad una certa distanza, un comportamento di fuga: questa distanza é detta Distanza di Fuga e varia da specie a specie: per un antilope é di mezzo chilometro; per una lucertola, meno di due metri. L’animale, se può evita il confronto, per lo meno fin quando ha uno spazio sufficiente: oltre una certa distanza detta Critica, però, procede all’attacco del nemico o dell’invasore. Alla stregua degli animali anche l’uomo ha un qualcosa di assimilabile alla Distanza di Fuga e a quella Critica; la reazione umana ad una violazione dello spazio personale é però più contenuta e alle volte non da luogo nemmeno all’azione. La distanza in base a cui l’uomo regola i rapporti interpersonali é detta Spazio Vitale o Prossemico: potremmo rappresentarcela come una bolla di sapone che ci avvolga; ogni violazione dello spazio vitale, che nella nostra cultura si estende in ogni direzione per circa 70 cm. – 1 metro, porta ad un aumento dello stato di tensione; come dire che ogni tentativo di entrare nella bolla, provoca una pressione che viene avvertita come fastidiosa o sgradevole; questo possiamo verificarlo, quando siamo in ambienti affollati, in cui lo spazio prossemico si riduce, al punto di arrivare al contatto fisico; in quel caso, sopportiamo di essere messi “al muro”; non così se qualcuno ci si avvicina troppo quando c’è “spazio da vendere”! In modo analogo, se entriamo su un treno, non andiamo nel primo scompartimento che troviamo, ma andiamo a cercarcene uno libero: se ci troviamo già nello scompartimento possiamo compiere atti che dissuadano gli altri ad entrare o a sedersi vicino a noi: ad esempio, mettendoci in piedi e rovistare nei bagagli sulle cappelliere proprio al momento in cui treno sosta nelle stazioni, oppure disseminando borse e valigie su tutti i posti disponibili. Anche a tavola esprimiamo l’istinto del possesso territoriale; senza accorgersene, dividiamo il tavolo in due metà: se qualcuno, ad esempio, beve e nel poggiare il bicchiere, lo mette nella nostra ipotetica metà, avvertiamo un senso di stizza. Tornando al concetto di spazio prossemico, va precisato che la “bolla” non è sferica: infatti, una violazione prossemica fatta sul fianco crea meno tensione di una fatta faccia a faccia, o per alcuni, se eseguita da dietro: la bolla ha, in definitiva, i contorni irregolari. Inoltre, lo Spazio prossemico personale varia da cultura a cultura: è molto ridotto nei popoli dei paesi caldi (e tra i marocchini, gli arabi), in cui arriva quasi al contatto fisico; è, invece, molto ampia nei paesi freddi (ad es. tra gli inglesi è di circa 2 metri); da questa diversità, nascono dei problemi nei rapporti interetnici; l’uno può trovare l’altro appiccicoso e il secondo ritenere il primo freddo.

Distinguiamo 4 distanze prossemiche, in ogni distanza abbiamo una fase di vicinanza e una di lontananza:

– Distanza intima: da 0 cm. a 45 cm.

– Distanza personale: da 45 cm. a 70 cm./1 m.

– Distanza sociale: da 120 cm. a 2 m.

– Distanza pubblica: da 2 m. ad oltre i 2 m.

La Distanza Intima é la distanza dei rapporti intimi (es. tra partner) e sconfina nel contatto fisico; a questa distanza, si può sentire l’odore, il calore dell’altro e si possono avvertire le sue emozioni; gli sguardi diretti poco frequenti; il tono delle voce é più basso, così come il volume. La Distanza Personale é la distanza adottata da amici o da persone che provano attrazione per l’altro: a questa distanza, si può toccare l’altro, lo si guarda più frequentemente che nel caso della distanza intima, ma non se ne sente l’odore. La Distanza Sociale é una distanza formale adottata nei rapporti formali: con impiegati negli uffici, con commercianti, con professionisti. La Distanza Pubblica é la capacità di percepire una persona o di farsi percepire a distanze superiori a due metri; normalmente, a questa distanza siamo percepiti come parte dell’ambiente. E’ presente solo in chi ha personalità pubblica: così, se passa Mario Rossi a dieci metri da noi, non lo notiamo, ma se quell’individuo é Michael Jackson avvertiamo immediatamente l’eccitazione della sua presenza. Quando le persone si avvicinano l’una all’altro, modificano tutto il loro comportamento; così si riducono gli sguardi, la voce si fa più bassa e debole e gradatamente spariscono le gesticolazioni e aumentano i contatti fisici.

La Percezione prossemica si ribalta nei rapporti intimi: viene vissuto con piacere un avvicinamento e con sofferenza un allontanamento: se il mio partner ad una festa mantiene le distanze e parla con tutti, trascurandomi, lo vivo come un rifiuto. E’ per ribadire l’unione che coniugi, fidanzati o parenti stretti, costretti a tenersi a distanza dalle circostanze, si scambiano sguardi, qualche parola e a volte, fuggevoli contatti; alle volte, si assiste nel caso di legami stretti al comportamento di partner che, pur distanti, producono all’unisono e inconsapevolmente, variazioni di postura e movimenti sincronici ad esempio nell’annuire; inoltre, possono tendere mani e gambe l’uno verso l’altro o tenere le mani scostate come se si tenessero per mano. Lo status di un individuo influenza la dimensione della zona personale: tanto più elevata è la posizione sociale o lavorativa, tanto più ampia sarà la sua sfera prossemica; inoltre, dirigenti, graduati dell’esercito spesso reputano di essere in diritto di violare la distanza intima dei propri subordinati.

La distanza prossemica è influenzata da diversi fattori: etnici, di temperamento (una persona estroversa viola più facilmente lo spazio prossemico di una introversa); dallo stato d’animo (un individuo nervoso o furioso mostra di tollerare meno degli altri la violazione dello spazio personale; un depresso può anche non percepirla), dalla storia personale: se una donna ha subito uno stupro, può diventare particolarmente suscettibile all’avvicinamento di un uomo. Un altro fattore che indice sulla percezione della distanza interpersonale é il sesso; una donna gradisce meglio un avvicinamento frontale e meno se qualcuno le si approssima da lato; per un uomo invece è l’esatto contrario.

Un ambiente particolarmente opprimente e minaccioso rende le persone più circospette e aggressive quando qualcuno si avvicina loro: n un esperimento sui carcerati é stato dimostrato come gli individui violenti abbiano un ampio spazio prossemico attorno, circa tre volte di più rispetto ai prigionieri non violenti; per altro, questi ultimi, mostrano un aumento della percezione prossemica posteriore: questo perché, come é stato confermato dagli stessi reclusi, temono un attacco fisico o omosessuale da tergo.

Gesti e movimenti del corpo. Gesti; espressioni facciali; movimenti delle gambe, del tronco, del bacino, della testa e degli occhi rivelano emozioni e regolano l’interazione verbale …La cinesica riguarda i movimenti prodotti da una parte del corpo: gli esempi di cinesica più noti sono i “gesti”, ma appartegono a questa classe anche i movimenti del collo, del tronco, del naso (es. un arricciamento), della bocca, dei piedi (ad esempio, pestarsi i piedi, artigliare le dita, sollevare i talloni, ecc)., delle dita o delle gambe, degli occhi. Buona parte dei movimenti cinesici sono involontari e legati all’emozione che si prova al momento; altri accompagnano il discorso, lo sostituiscono, lo completano: come disegnare nell’aria una siluette di una donna formosa o, nel puntualizzare qualcosa, fare un gesto simile all’Ok, muovendo la mano in verticale. Alcuni comportamenti cinesici hanno la funzione di regolare il flusso della conversazione; indicano al locutore di ampliare quanto dice, di cambiare discorso, di ripetere, di affrettarsi, di passare la parola, ecc. Ad esempio, l’interlocutore può annuire e in questo modo da dimostrazione al parlante di essere seguito, se però fa lo stesso gesto velocemente e ripeturamente é come se gli dicesse “muoviti che voglio prendere il mio turno di conversazione “; spesso in questo caso, per limare l’effetto della sollecitazione ad affrettarsi, l’ascoltatore fa spesso contemporeamente un sorriso. La richiesta di prendere il turno di conversazione può essere indicata anche da altri comportamenti: prendere fiato, guardare in modo prolungato il locutore, schiudere le labbra e produrre suoni vocali, spostare il busto in avanti, sollevare un dito, ecc.C’é una stretta relazione tra certi comportamenti cinesici e il modo di parlareo; inoltre, questi segnali, detti regolatori, sono accompagnati da espressioni vocali, detti tratti prosodici, che riproducono il messaggio prodotto con il gesto: ad es. se si alza il tono, le palpebre, la mano o la testa si sollevano. I movimenti di conclusione e le variazioni tonali di conclusione si modificano nello stesso senso: così:

– Chi parla abbassa il tono e un segmento del corpo al termine di una domanda.

– Il locutore aumenta il tono e solleva una parte del corpo al termine di una domanda.

– Nel pronunciare una sequenza di frasi, il parlante tiene in tensione una parte del corpo (ad es. il tronco) e tono ad uno stesso livello finché non ha concluso la prima frase del discorso.

Una sequenza coordinata di frasi (detti tecnicamente “enunciati”) costituisce per lo psicologo Albert Scheflen un Punto Linguistico. Nel realizzare un Punto, la testa, gli occhi vengono mantenuti in una data posizione fino a che l’espressione verbale non é completata; il volto é diretto verso l’ascoltatore e la voce é proiettata verso quest’ultimo.

In questo modo, la comunicazione che definisce la durata del punto, serve anche a selezionare l’ascoltatore; se esistono più ascoltatori la testa non é tenuta rigida, ma oscilla lateralmente come una specie di faro. Quando chi parola ha terminato l’unità, abbassa la testa o gli occhi o le mani o può giungerle in grembo. Le unità puntuali sono raccolte in insiemi più ampi: chiamati Posizioni; una posizione é un’unità comunicativa che contempla più attività simultanee: ad esempio, chi parla orienta il corpo intero verso l’ascoltatore, mentre fa questo può contrassegnare le unità puntuali con movimenti di mani, occhi e testa; nello stesso tempo può orientare le gambe in modo da includere nell’interazione una terza persona. La Posizione é mantenuta finché il discorso non viene completato: se chi parla viene interrotto mentre intende dire qualcosa in genere manterrà inalterata la posizione del suo corpoindicando così l’intenzione di riprendere il discorso. Gli atteggiamenti descritti possono anticipare l’intenzione di parlare. La direzione dello sguardo é modificata in relazione alla struttura della conversazione: ad esempio:

– Si alza lo sguardo brevemente nelle pause grammaticali

– Al completamento delle espressioni si da un’occhiata prolungata

– come già detto, si possono abbassare gli occhi al completamento di una frase.

Mentre il terzo comportamento é un puro gesto di regolazione, i primi due servono a chi parla anche per accertarsi che l’ascoltatore lo segua. Questi comportamenti non sono intenzionali e, pur se appresi, in una conversazione se ne può percepire l’assenza, ma generalmente non si prende atto della loro presenza. Tornando ad un discorso più generale, definiamo quali sono le categorie in cui sono suddivisi i segnali cinesici. Per farlo ci affidiamo alla classificazione messa a punto da due dei più eminenti studiosi sul comportamento cinesico, Paul Ekman e Erik Friesen. Questi ricercatori propongono cinque categorie:

1) Emblemi;

2) Illustratori;

3) Affect-display (dimostratori di emozioni);

4) Regolatori;

5) Adattatori (auto/etero/oggetto-adattatori).

Analizziamo quindi in dettaglio ogni categoria.

La prima, quella degli Emblemi definisce atti non verbali che hanno una traduzione verbale immediata, conosciuta e condivisa dai membri di un gruppo, di una classe, di una cultura: hanno un significato concordato. Solitamente la loro funzione è quella di ripetere, sostituire, il discorso che accompagnano… Gli emblemi possono prendere il posto delle parole qualora non si riesca a parlare a causa del rumore, dalla distanza, da condizioni organiche (mutismo) o dalle convenzioni (ad es. nel gioco dei “mimi”). Gli emblemi sono prodotti consapevolmente e costituiscono uno sforzo intenzionale e deliberato di comunicare. Questi gesti sono appresi nell’ambito di una data cultura; a questa classe appartengono il gesto di fare le corna, il battere la tempia per indicare che qualcuno é “tocco”, il ruotare l’indice nella guancia per esprimere l’idea di un cibo particolarmente gustoso e così via. Dal momento che si tratta di gesti appresi in un dato ambito culturale, bisogna fare molta attenzione quando si usa un gesto codificato in un paese diverso dal proprio: ad esempio, il gesto pressoché universale dell’ok potrebbe suscitare e ire del suo destinatario: infatti, in quella cultura significa “sei omosessuale!”

I Gesti Illustratori sono direttamente collegati al discorso e servono ad illustrare ciò che viene detto: solitamente vengono prodotti in contemporaneità con il discorso: Possiamo distinguere sei tipi di illustratori:

– bacchette: si tratta di movimenti che battono il tempo, accentuando e enfatizzando particolari parole o frasi;

– movimenti ideografici: sono segnali che indicano la direzione del pensiero (ad esempio, muovere la mano davanti alla fronte per esprimere l’idea di esse storditi);

– movimenti deiettici: indicano qualcosa o qualcuno che si trova davanti o attorno a noi; un gesto deittico é puntare con l’indice qualcosa su cui vogliamo richiamare l’attenzione o che é oggetto del nostro discorso;

– movimenti spaziali: descrivono una relazione spaziale; così nel descrivere la dinamica di un incidente potremmo far sbattere davanti a noi la punta delle dita tenute unite per rappresentare la collisone delle automobili;

– movimenti cinetografici: sono movimenti che illustrano un’azione del corpo; ad esempio, per esprimere l’idea di avere respinto qualcuno possiamo rappresentalo portando effettivamente le mani davanti a noi e facendo come se se stessimo spingendo;

– movimenti pittografici: delineano una silhouette di ciò a cui ci si sta riferendo (ad esempio, quando si traccia una linea curva che va dalla base dello sterno al bacino per indicare una persona sovrappeso). Gli illustratori sono prodotti in modo consapevole e intenzionale e sono solitamente informativi, nel senso che forniscono un significato decodificato condiviso e collegato all’espressione verbale.

Gli affect-display (o dimostratori di emozioni) sono movimenti dei muscoli facciali e corporei in associazione alle emozioni primarie (Sopresa, Paura, Collera, Disgusto, Tristezza e Felicità. Numerose ricerche hanno comunque che le espressioni del viso comunicano in modo efficace ciò che la persona prova in quel momento; mentre i movimenti del corpo fanno capire quant’è l’intensità dell’emozione. E’ possibile, e anche semplice, controllare consapevolmente l’espressione facciale: non sempre, quindi, è una fonte attendibile di informazioni sullo stato emotivo; è molto più difficile, invece, controllare gli affect-display corporei. Gli affect-display possono essere collegati al comportamento verbale ripetendo, qualificando o contraddicendo un’emozione espressa verbalmente.

I Regolatori sono azioni che mantengono e regolano l’alternarsi dei turni di conversazione (cioè dei momenti in cui si prende o si passa la parola) nella conversazione. I regolatori Sono eseguiti in maniera inconsapevole e abituale, secondo delle regole apprese anch’esse in modo inconscio.

Gli Adattatori sono l’ultima categoria proposta da Ekman e Friesen. Gli autori ipotizzano che tali movimenti siano stati appresi originariamente come sforzo di adattamento per soddisfare bisogni psichici o fisici o per esprimere emozioni atte a mantenere o sviluppare contatti personali. Nell’adulto questi comportamenti sono messi in atto in forma stilizzata e parziale. C’è Alcuni adattatori sono appresi con l’esperienza persona: per questo motivo i significati collegati sono idiosincratici, cioè estremamente personali. L’esecuzione degli adattatori; questi stimoli sono riconducibili ai motivi, alle circostanze, Gli adattatori sono inconsci, legati all’abitudine e privi di intenzioni comunicative. Si possono distinguere tre sottocategorie: gli “autoadattatori”, gli “eteroadattatori” e gli “oggettoadattatori”. Gli “autoadattatori” sono movimenti prodotti sul proprio corpo; un adattatore molto noto eè il portare la mano alla bocca. Gli “eteroadattatori” sono eterodiretti, cioè sono indirizzati verso un’altra persona. Gli “oggettoadattatori” riguardano un’azione prodotta su oggetti a portata di mano.

Contatto fisico. Il contatto fisico riveste un ruolo primario nella vita sociale; alla nascita è il senso più sviluppato e contribuisce in maniera determinante all’ evoluzione del pensiero, del cervello e allo sviluppo dei legami interpersonali; nel primo anno di vita, poi, la sua presenza o la sua assenza giocano un ruolo chiave per imparare a comunicare; inoltre, la frequenza con cui si è tenuti in braccio, coccolati, accarezzati dopo la nascita consente al neonato di sviluppare il senso dello spazio e del tempo, proprio in conseguenza delle ripetute separazioni e contatti con chi si prende cura di lui. Il contatto, sottolinea lo psicologo americano Stephen Thayer non solo è la forma di comunicazione più primitiva, ma anche la più intensa e immediata; dall’altro lato, è anche il modo di comunicare in cui siamo più cauti, timidi e circospetti e dove abbiamo più pudori e ritrosie. Già Sigmund Freud aveva intuito il valore del contatto; in “Inibizione, sintomo e angoscia” scrive infatti: “ […] il toccare, il contatto corporeo rappresenta la meta immediata sia dell’investimento oggettuale aggressivo, sia di quello amoroso. L’Eros vuole il ????{? contatto poiché tende all’unione, all’abolizione delle barriere spaziali tra l’Io e l’oggetto amato. Ma anche la distruzione […] presuppone necessariamente il contatto corporeo, la manualità. Un tempo si pensava che il toccare fosse in grado di trasmettere solo un atteggiamento positivo o negativo; ora, grazie agli studi degli psicologi Matthew J. Hertenstein, Dacher Keltner e di altri studiosi della DePauw University è stato accertato che il modo di toccare esprime emozioni ben precise come rabbia, paura, amore, disgusto o simpatia. Toccare è senza dubbio l’aspetto non verbale più universale nelle interazioni interpersonale; anche la reazione al contatto dipende da come, quando e dove uno venga toccato; inoltre, ci sono molto differenze culturali al riguardo. Nella cultura occidentale, uomini e donne toccano in modo diversi: il sesso forte tende ad usare forme più formali di contatto come la stretta di mano o una pacca sulla spalla; invece le donne sono più sciolte, spigliate e cordiali nel loro modo di toccare e spesso trasmettono messaggi affettivi o di conforto in questo modo. I modi di toccare sono diversi; possiamo farlo con la mano, con le braccia, la bocca, le gambe, le ginocchia, i piedi o con il corpo intero; se fatto con le mani possiamo accarezzare, lisciare, massaggiare, pizzicare, stringere, spingere, ecc. Certe parti del corpo (le mani, le braccia e le spalle) possono essere toccate sia da conoscenti che da estranei senza che questo venga vissuto in modo sgradevole o invadente; per contro la testa, il collo, il tronco, le gambe e i piedi sono tipicamente delle zone tabù. Solo patner o genitori hanno libero accesso al corpo rispettivamente del patner e del bambino. Ci sono, inoltre, regioni del corpo che sono toccate dal padre» altre dalla madre e altre ancora da amici dello stesso sesso o del sesso opposto. Naturalmente, oltre che toccare gli altri possiamo accarezzare, stringere o manipolare parti del nostro corpo: spesso queste forme di autocontatto si osservano quando siamo a disagio, giù di corda o ci sentiamo confusi e incerti sul da farsi in una data situazione; in questi casi, possiamo accarezzare ripetutamente una parte del corpo, girare nervosamente un anello sul dito, stropicciarci le dita e così via. Anche qui conta il sesso di chi si tocca: le donne sono più inclini ad ad accarezzarsi e estendono il contatto al corpo intero; gli uomini invece hanno contatti più maneschi e vigorosi e si limitano a toccare il retro del collo, il torace o le cosce. L’antropologo Mychael Argyle nel libro “Il Corpo e il suo Linguaggio” efferma che “il toccare sembra avere un significato originario di accresciuta intimità, ed esso provoca un incremento dell’eccitazione emotiva”; con queste parole ricalca in parte un’osservazione di Freud, il quale ne “Il motto di spirito e le sue relazioni con l’Inconscio” scrive che il toccamento è “fonte di piacere da un lato e [….] afflusso di nuovo eccitamento dall’altro. Numerose ricerche in effetti hanno provato questo effetto stimolante del contatto fisico; si constatato ad esempio, che essere sfiorati da un commesso di un supermercato che attira la nostra attenzione su un prodotto in offerta o ci propone una degustazione rende molto più probabile che lo si assecondi o che le cameriere che, nel portare il conto, tocchino la mano del cliente ricevono più mance e più sostanziose. Dall’altro lato il contatto può essere anche molto rassicurante e avere un effetto calmante. In una ricerca é stato esaminato come reagisce il cervello quando qualcuno ci tiene per mano in condizioni di tensione. ^sere tenuti per mano; l’esperimento, condotto alla University of Virginia negli Stati Uniti, consisteva nel monitoraggio del cervello delle partecipanti femminili quando venivano sottoposte ad una moderata situazione di stress (in questo caso, si trattava della somministrazione di un leggera scossa elettrica). Le donne potevano trovarsi in una delle seguenti condizioni: avevano con sé il marito che stringeva loro la mano; oppure, si la mano veniva tenuta da uno sconosciuto e infine poteva essere del tutto sole. L’esito ha dato dimostrazione che stringendo ìa mano di qualcuno, diminuisce l’attività delle aree del cervello che si coinvolte nella percezione e nella reazione a situazioni di minaccia; inoltre, il rilascio degli ormoni dello stress nelle donne confortate dal partner era di gran lunga inferiore a quello delle altre partecipanti. L’effetto era di gran lunga più significativo quando il contatto avveniva con il proprio partner. Un’indagine affine è stato condotta in un’altra Università americana, quella della North Carolina; in questo caso é stato accertato che un contatto fisico tra partner può rendere più sereno chi deve affrontare una situazione imbarazzante. Nell’esperimento veniva chiesto ad alcuni partecipanti di rimanere vicini al partner, parlandogli, tenendolo per mano e abbracciandolo. Altri partecipanti per contro rimanevano isolati. Tutti poi venivano sottoposti a un piccolo stress: parlare in pubblico. Mentre lo facevano veniva presa loro la pressione e venivano misurate le pulsazioni. Si é così constatato che chi era stato “coccolato” dal compagno o dalla compagna aveva una pressione e un battito cardiaco più bassi.

Il medico e la CNV. Le ricerche mettono in luce che la comunicazione medico-paziente é spesso insoddisfacente e frustrante per entrambi, sia sul piano verbale che su quello non verbale. Qualsiasi paziente vorrebbe trovare nel proprio medico curante una versione del vecchio, caro medico di famiglia, come ormai ce lo tramanda solo la tradizione popolare; uno specialista esperto e scrupoloso, ma prima di tutto un uomo: caloroso, amichevole, e anche fine psicologo. Si tratta di una figura mitica e forse anche il medico mosso dalle migliori intenzioni non riuscirebbe ad emularne le capacità e l’umanità. Il problema è che l’attuale rapporto medico paziente si risolve spesso in una visita sbrigativa, spersonalizzata ed insoddisfacente per il paziente, che si sente non capito, e per il medico, che vede i suoi sforzi terapeutici vanificati dalla mancanza di collaborazione da parte dell’assistito. La mancanza di comunicazione in effetti va a discapito di entrambi i soggetti dell’interazione a scopo sanitario. Quando si tratta di salute, il paziente vive spesso il responso con ansia, paura e preoccupazione; per cui, trovarsi di fronte qualcuno che sembra non capirlo o non cogliere le sue esigenze emotive, rende il consulto un’esperienza molto frustrante. Per altro, anche l’intervento terapeutico risente di una comunicazione lacunosa o carente; si pensi ad esempio al caso delle malattie croniche come il diabete, i problemi cardiaci o l’ipertensione; in situazioni come queste la componente emotiva è considerevole e va dalla non accettazione del problema, alla ribellione nei confronti della prescrizione, all’omissione o alla menzogna per coprire le proprie mancanze, ecc. Uno specialista che tenga conto, assieme alla valutazione dei sintomi e delle analisi, anche dei segnali non verbali, può cogliere indizi di ansie, depressione, menzogne e reticenze che potrebbero risultare molto utile nella determinazione del trattamento o nell’approfondimento del colloquio. In effetti, un gran numero di indagini dimostrano che la sensibilità del medico nei confronti del linguaggio del corpo dell’assistito si traduce in una relazione più positiva con quest’ultimo e rende il primo più apprezzato e stimato. Altri studi hanno messo in luce che i pazienti considerano la capacità di comunicare come una delle prime tre qualità che un medico dovrebbe possedere. Anche un dialogo più profondo e aperto va a vantaggio di questo rapporto e dell’efficacia della cura: se i pazienti sono informati e coinvolti nelle decisioni riguardo ai provvedimenti da prendere, si rivelano più aderenti alle prescrizioni e più collaborativi; inoltre accettano più di buon grado l’idea di abbandonare abitudini dannose come il fumo, il bere e di assumere condotte di vita più salutari (fare regolare esercizio fisico, limitarsi nella dieta, ecc.). Questi e molti altri studi mettono quindi in evidenza come sia importante nella professione medica l’acquisizione di una maggior capacità empatica. Per altro, la maggior parte delle ricerche sulla relazione medico-paziente punta il dito sul fatto che questo aspetto, non solo viene giudicato inadeguato dagli assistiti, ma riceve dagli stessi specialisti ben poca attenzione. Per comprendere quali siano i capisaldi di un’interazione soddisfacente in ambito sanitario, gli studiosi Rainer Bec, Rebecca Daughtridge e Philip Stoane hanno spulciato un trentennio di letteratura sul tema, traendone delle interessanti conclusioni. I tre psicologi, hanno distinto due piani del rapporto: quello verbale e quello non verbale. Gli esiti della loro ricerca hanno fatto emergere che esistono almeno 20 atteggiamenti verbali che incidono favorevolmente sul rapporto clinico e 14 in modo negativo. Sul versante del linguaggio del corpo invece sono apparsi rilevanti 16 comportamenti; alcuni dei quali rendono la relazione più appagante, altri provocano insofferenza e delusione. Cominciando dal dialogo, conta molto il fatto che il medico stia ad ascoltare ciò di cui il paziente si lamenta e dia segno di aver compreso a fondo il problema; inoltre, è molto importante che incoraggi il paziente a fare domande, ad esprimere i propri dubbi ed a rivelare le proprie paure. Naturalmente, da parte del medico non si tratta solo di assumere il giusto atteggiamento, ma anche di sintonizzarsi su quelli che sono i segnali non verbali che regolano l’interazione. Ad esempio, chi vuole prendere la parola, inspira, dischiude le labbra, solleva una mano o l’intero avambraccio e lo tiene in sospeso fino a quando non gli viene concesso di parlare; l’intenzione che sottende questi segnali è ulteriormente rimarcata quando il paziente porta il busto in avanti, solleva la testa e cerca con gli occhi lo sguardo del medico. Assumere un atteggiamento amichevole, gentile, parlare al livello culturale del paziente e chiarire le informazioni date sono altri aspetti che fanno sentire il paziente a proprio agio. Sempre sotto il profilo del dialogo, è buona norma lasciare che il paziente possa esternare i propri commenti sulla situazione prima di terminare l’incontro. Inoltre, la visita si dovrebbe concludere con una definizione di obiettivi (esami, abitudini da assumere o vizi da perdere). Anche sostenere le iniziative del paziente, approvarlo e dimostrargli fiducia e stima ha un effetto positivo sul suo umore e sul suo atteggiamento verso la malattia. Quando si parla di malattie, malanni o di altri problemi fisici, la tensione può raggiungere livelli notevoli, così se il medico fa una battuta o sdrammatizza il problema, il paziente può sentirsi risollevato e impegnarsi con più energia a seguire le sue indicazioni. Estendere il discorso alla vita del paziente, chiedergli delle sue emozioni, accertarsi su come vanno i suoi rapporti personali e le cose in generale è sicuramente uno strumento per mettere a suo agio l’interlocutore quando l’incontro è all’esordio o quando si sta per concludere. Fare domande e dare consigli di carattere psicologico è un altro modo efficace di entrare nelle grazie del paziente. Pure dedicare un po’ di tempo all’educazione alla salute, condividere osservazioni e conclusioni su esami e accertamenti con il paziente e discutere sugli effetti del trattamento si mostra piuttosto efficace. Una lamentela comune fra i pazienti è che il medico dedichi loro poco tempo: si sentono perciò trascurati ed incompresi. Così, compatibilmente con i propri impegni e con il numero di visite, non è una cattiva idea prolungare l’incontro di un paio di minuti; tanto per far sentire all’assistito che lo si considera anche come persona. Fin qui, abbiamo elencato quello che sarebbe l’atteggiamento ideale da assumere nel corso di una visita. Diamo ora un’occhiata ai comportamenti che proprio indispongono o rendono deluso chi si rivolge ad uno specialista.Gli atteggiamenti che maggiormente demotivano o stizziscono il paziente vanno da un’accoglienza fredda, al mostrarsi saccenti e autoritari, all’assumere una condotta eccessivamente formale. Contrastare in modo aperto e perentorio affermazioni del paziente o non prestarvi attenzione sono altri comportamenti che creano malcontento. Un atteggiamento che irrita parecchio il pazienti è squalificarlo come interlocutore; questo accade ad esempio quando il medico usa una terminologia troppo tecnica e specialistica, lo interrompe spesso e non risponde alle sue domande dirette. Anche la mancanza di tatto da parte del dottore è vissuta in modo molto negativo: mostrarsi critici, scettici o colpevolizzanti sull’esperienza del paziente o fargli domande molto personali, specie se in modo brutale, o anche interrogarlo su questioni non legate al motivo della visita danno infatti parecchio fastidio al paziente. Talvolta una visita comporta un esame tattile: non dire niente o borbottare commenti e opinioni durante la palpazione come parlando fra sé e sé è particolarmente umiliante e frustrante per l’assistito. Un medico dovrebbe cercare di creare un clima tranquillo e sereno durante lo svolgimento della visita: così se mostra ansia, irritazione, nervosismo o tratta il paziente come uno scolaretto, ripetendogli in modo ripetitivo e con fare “pedagogico” delle raccomandazioni provoca in quest’ultimo del risentimento. Sotto il profilo della comunicazione non verbale, un professionista sanitario viene giudicato in modo più favorevole quando annuisce spesso, esibisce una mimica facciale cordiale, ma soprattutto espressiva e dà altri cenni (con le palpebre o con il sollevamento delle sopracciglia) di attenzione. Il paziente sente il medico più vicino e solidale quando quest’ultimo sta spesso inclinato verso di lui e mantiene un orientamento nella sua direzione; non tiene braccia o gambe incrociate e rispecchia le sue posture. Certi atteggiamenti dello sguardo piuttosto frequenti nei medici possono risultare piuttosto fastidiosi per gli assistiti: ad esempio, quando lo specialista fissa il paziente con insistenza, senza alcun calore nello sguardo o quando lo degna di uno sguardo appena dopo aver esaminato la cartella clinica. Nelle comuni relazioni interpersonali si fa conoscenza con l’altro con una stretta di mano: difficilmente questo avviene tra medico e paziente: se quest’ultimo solleva la mano, la sua intenzione può essere ignorata o la stretta può essere data in modo debole o, peggio ancora, porgendo le sole dita (comportamento che è una forma stilizzata dell’offrire la mano perché venga baciata); un atteggiamento del genere, comunica distacco e superiorità. Altri comportamenti che stizziscono il paziente sono ancora orientare il corpo in direzioni diverse da quella della persona venuta a consulto, tenere la schiena costantemente appoggiata sullo schienale, incrociare le braccia o, durante la palpazione, non rispettare la sua intimità e insistere in modo eccessivo. Comprendere meglio la comunicazione non verbale da parte del medico gli consentirebbe di accorgersi quando il paziente esita ad aprirsi, ha paura o preferisce nascondere qualcosa. Facciamo qualche esempio. Poniamo che un uomo abbia dei segni sulla pelle e quando il medico gli chieda se ha avuto rapporti a rischio, allontani il portapenne o deglutisca; dia cioè segni di menzogna, ma neghi a parole. Se il medico conoscesse il linguaggio del corpo, potrebbe interpretare anche questi segni e fare una diagnosi più mirata e corretta. Se il paziente, solleva le sopracciglia e le unisce al centro parlando del motivo per cui si è rivolto allo specialista vuol dire che è in ansia; questo non significa però che sia capace di raccontarlo; se il medico fosse in grado di riconoscere il segnale, potrebbe cercare di assumere un atteggiamento più confidenziale, mettere a suo agio il paziente o rassicurarlo. Riconoscere la mimica facciale della sofferenza potrebbe poi essere utile all’internista nel momento in cui, per paura di scoprire qualcosa di brutto, il paziente dovesse negare di provare un dolore.

La CNV nell’insegnamento. La comunicazione non verbale degli insegnanti influenza il rendimento scolastico. Uno studio condotto da una ricercatrice dell’Università della Florida conferma che se nell’insegnamento venisse dato più peso al linguaggio del corpo e venisse coltivato di più il rapporto con gli studenti, il rendimento ne trarrebbe un sicuro giovamento. Con un professore come Robin Williams nell’Attimo Fuggente qualsiasi studente diventerebbe entusiasta della materia cui si applica. Probabilmente, buona parte di noi ha conosciuto nella sua esperienza scolastica un insegnante particolarmente trascinante e si è reso conto che, di conseguenza, le cose studiate venivano apprese con più facilità e in modo più profondo. Altrettanto facilmente, in molti avremo conosciuto dei docenti così svogliati o “glaciali” da farci vivere con ostilità o difficoltà lo studio di una data materia. Ora, una ricerca condotta da Vichy Zygouris-Coe dell’Università della Florida ha dimostrato che la comunicazione non verbale degli insegnanti può influenzare considerevolmente l’apprendimento: sia per la passione trasmessa attraverso il corpo nel parlare di certi argomenti, sia per le aspettative positive verso gli allievi comunicate allo stesso modo. La psicologa ha seguito per 5 mesi e mezzo un gruppo di 60 ragazzini delle elementari e ha scoperto che gli studenti tendono ad interpretare aspetti come i segnali del corpo della maestra, la frequenza e l’ordine con cui sono interpellati durante le lezioni e l’attenzione e la comprensione con cui viene prestato loro ascolto come segni della disponibilità e dell’apprezzamento che la maestra ha nei loro confronti. Per raccogliere i dati per il suo studio, la Zygouris-Coe è stata presente alle lezioni almeno due volte alla settimana e ha tenuto una sorta di “giornale di bordo” dove chiedeva ai giovani allievi di rispondere periodicamente a domande del tipo di “la mia insegnante pensa che io sia…”; incoraggiando i ragazzi a scrivere quanto più possibile al riguardo e, successivamente, intervistandoli per sviscerare a fondo le loro motivazioni. L’esito della sua indagine ha dimostrato che in effetti quanto più erano coinvolti, resi partecipi ed ascoltati dai propri insegnanti, tanto migliori erano le loro prestazioni scolastiche. Il prestare orecchio ai commenti degli studenti non valeva solo riguardo all’apprendimento, ma era importante anche quando questi ultimi esponevano vicende personali. La psicologa della Florida ha osservato che quello che contava maggiormente nel creare questo rapporto di intesa tra allievi e docenti era il comportamento non verbale di questi ultimi. Guardare spesso negli occhi gli studenti mentre parlavano di sé o delle loro difficoltà scolastiche; evitare di interromperli o di parlare sopra di loro; mostrare posture aperte, inclinare il busto verso di loro durante l’interazione, sorridere e tenere il corpo orientato nella loro direzione erano i segnali che maggiormente contribuivano a questa sintonia. Interagire con gli studenti e coinvolgerli mentre si spiega qualcosa li rende inoltre più attenti e partecipi: così, un insegnante che invece di stare dietro la cattedra, si muova fra i propri “pupilli” suscita sicuramente un’attenzione maggiore; altrettanto vale se il docente sottolinea il discorso con dei gesti o enfatizza certi punti, modificando il tono di voce. Cercare il loro sguardo, nell’affrontare gli argomenti di studio e accorgersi di quando intendono intervenire o si sentono colpiti da quello di cui si parla sono altre tattiche che si rivelano molto efficaci per creare partecipazione e per far comprendere a fondo il tema della lezione. Segnali che suggeriscono attenzione o l’intenzione di prendere la parola ad esempio sono portare il busto in avanti; tenere un braccio in sospeso per qualche attimo o sollevare la testa e raddrizzare il tronco.

Se gli insegnanti, commenta in conclusione la Zygouris-Coe, prestassero più attenzione a questi aspetti della comunicazione e del rapporto quando insegnano, otterrebbero molte più soddisfazioni dalle proprie scolaresche.

LA GRAFOLOGIA.

Grafologia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La grafologia è una tecnica che presume di dedurre alcune caratteristiche psicologiche di un individuo attraverso l'analisi della sua grafia. La validità e l'attendibilità di questa tecnica non sono mai state validate scientificamente, la sua attendibilità risulta quindi pressoché nulla; per questo motivo tali perizie non sono ammesse in ambito forense, al contrario delle perizie calligrafiche che invece servono per validare soltanto la paternità della grafia. La metodologia d'indagine parte dal presupposto che la scrittura, superate le fasi dell'apprendimento, diventa un processo automatico, risultato delle risposte motorie ai neuroni. Il gesto grafico, quindi, viene interpretato come "gesto espressivo". Tali risposte comportamentali non possono essere che uniche, come esclusive sono le esperienze emozionali degli individui. Da queste premesse deriverebbe la possibilità di interpretazione della scrittura per la descrizione della personalità umana, un'indagine che nella visione della scuola grafologica morettiana comprende anche l'aspetto somatico, sia dal punto di vista morfologico sia da quello espressivo. L'utilizzo della "grafologia somatica", tuttavia, è piuttosto marginale nelle ricerche e nella pratica attuale.

Storia della grafologia.Esistono moltissimi approcci allo studio della psicologia della scrittura. Si potrebbe quasi affermare che, almeno fino a pochi decenni fa, ogni studioso di grafologia che ha scritto il proprio manuale sia diventato automaticamente caposcuola di un nuovo approccio metodologico. Ciò è dovuto in massima parte al fatto che la professione di grafologo non è regolamentata da un albo professionale. Inoltre, pur vantando una storia ormai bicentenaria, la grafologia si è di fatto sviluppata in modo parallelo e spesso antitetico rispetto alle discipline psicologiche, per cui eccettuati alcuni tentativi non si è instaurato il meccanismo di controllo e di validazione che caratterizza le discipline scientifiche. Tale meccanismo prevede la condivisione di un linguaggio comune e l'enunciazione di leggi falsificabili, ovvero che contengano in sé gli strumenti di replicazione, in modo che la comunità scientifica (attraverso la pubblicazione delle ricerche su riviste accreditate) possa convalidare o smentire i risultati raggiunti. Pur esistendo moltissime scuole grafologiche, di fatto oggi i vari approcci confluiscono in tre principali indirizzi:

l'indirizzo francese, di Jules Crépieux-Jamin, il cui metodo fu successivamente sviluppato da Jean-Charles Gille-Maisani;

l'indirizzo italiano, di Girolamo Moretti e di Marco Marchesan;

l'indirizzo tedesco di Ludwig Klages, attualmente integrato con le intuizioni di W.H. Muller e A. Enskat.

In questi tre indirizzi confluiscono le teorie e le ricerche di alcuni tra i maggiori protagonisti della disciplina grafologica: va ricordato innanzitutto lo svizzero Max Pulver che ha introdotto l'interpretazione simbolica vettoriale della scrittura; poi la psicologa Ania Teillard, allieva di Jung, che ha introdotto l'interpretazione analitica in grafologia; i neuroscienziati tedeschi Rudolf Pophal, William Thierry Preyer e i russi Aleksandr Romanovič Lurija e Nikolai Alexandrovic Bernstein i cui studi sul movimento e sulla neurofisiologia della motricità grafica hanno gettato le basi per una maggiore comprensione del comportamento grafico; lo scienziato Robert Saudek che ha approfondito sperimentalmente la categoria della velocità e dell'accuratezza. Girolamo Moretti, il fondatore della scuola grafologica italiana, la definiva scienza sperimentale, perché ne fissò principi e regole attraverso esperimenti e pratica clinica. La scuola francese è molto anteriore a quella italiana. Il suo fondatore fu l'abate Jean Hippolyte Michon che nel 1872 pubblica "I misteri della Scrittura". Allievo di Michon fu Jules Crépieux-Jamin (1859-1940) il cui testo "ABC della grafologia" riprende il lavoro del maestro rioragnizzandolo però in una visione più organica e sistemica. Le due scuole, ovvero quella francese e quella italiana, differiscono profondamente, soprattutto perché la scuola italiana ha come caposaldo l'univocità della corrispondenza segno-carattere, mentre nell'ambito della scuola francese si ha un approccio prettamente gestaltista (il segno non ha motivo d'essere in quanto unico, ma si rifà al tutto (teoria del campo). Cesare Lombroso (v. fisiognomica) scrisse un libro sulla grafologia nel 1895 intitolato "Grafologia". Non a caso, la grafologia, nasce come branca della fisiognomica; a Camillo Baldi spettò l'onore di essere ricordato come il primo "grafologo" grazie al saggio Trattato come da una lettera missiva si conoscano la natura e la qualità dello scrittore pubblicato nel 1622. Ma dovettero passare molti anni prima che illustri scienziati come Johann Kaspar Lavater nel suo Physiognomische Fragmente 1775 si accorgessero della analogia fra linguaggio, scrittura e modo di camminare. La grafologia però è stata per secoli legata, in qualche modo, alla chiromanzia e alla astrologia e infatti ancora Les Mystères de l'écriture dell'abate Michon fu pubblicato con una lunga introduzione iniziale di un chiromante, Desbarrolles. La grafologia, facendo parte della semiotica, comunque, potrebbe essere stata influenzata dalla scuola stoica, visto che quest'ultima distinse fra segni e significati; inoltre un altro aggancio probante potrebbe essere quello con il misticismo ebraico che comprese il legame fra le lettere e la spiritualità e l'irrazionalità.

Principi della grafologia.

Il primo principio è l'analogia fra il carattere e la scrittura; in fondo quando andiamo a comperare un vestito ne scegliamo uno adatto, e perciò in qualche modo simile a noi, quindi a maggior ragione la scrittura, manifestazione intima dell'uomo, non può che essere in relazione con le emozioni e le porta a galla inevitabilmente. Il grafologo deve essere a conoscenza dello stato d'animo e le aspettative del soggetto nel momento in cui scrive; cerca di interpretare lo stato d'animo dello scrivente in base al tipo di movimento che sta alla base dell'atto grafico. Studia il tratto: la leggerezza o la pesantezza, la direzione curva o diritta, la nettezza dei bordi e così via. Il grafologo deve capire lo stato di spontaneità o meno dello scrivente; spesso infatti l'autore tende a mascherarsi imitando un modello o cercando di fornire una certa immagine di sé.

Un altro principio fondamentale è il simbolismo, dato che i soggetti appartenenti ad una certa cultura condividono alcuni simboli fondamentali e la scrittura stessa proietta simboli collettivi o individuali. Il colore del foglio, del tratto possono essere un simbolo di uno stato d'animo ben preciso.

La scuola francese divide la scrittura in sette generi: la pressione, la forma, la dimensione, la continuità, la direzione, la velocità, l'impostazione. La forma e la dimensione consentono spesso di distinguere lo scritto maschile da quello femminile, così come il livello socio-culturale. Il grafologo dà inizialmente una valutazione generale dello scritto per stabilire se è regolare o irregolare, poi valuta le proporzioni della scrittura, delle parole, delle lettere, la personalizzazione delle forma, la vitalità del movimento, la pienezza delle forme e del tratto.

La pressione. Grazie alla pressione, o tratto, il grafologo capisce se la vita affettiva, psichica del soggetto è arida o ricca, sana o difficile. Osserva soprattutto la qualità, la leggerezza, la nettezza dei bordi e la tensione.

La dimensione. Il grafologo nota la grandezza poiché può essere proporzionata alle aspettative del soggetto, inoltre verifica la dimensione perché è relazionata anche all'autostima, infine controlla l'ineguaglianza della dimensione perché indica instabilità dei sentimenti.

La forma. Il grafologo indagherà sulla spontaneità della scrittura: lo scrivente può voler affermare i propri valori individuali o può allinearsi a stereotipi generalmente diffusi per uniformarsi a valori convenzionali. L'esperto deve considerare il rapporto fra l'avere e l'essere, l'apparire e il sentire.

La continuità. Il grafologo valuta le interruzioni nel flusso di scrittura, che possono attestare una maggiore o minore socievolezza, indipendenza, razionalità, intuitività.

La direzione. L'esperto analizza dove punti la scrittura: se in alto può significare uno stato di entusiasmo, se in basso ne può indicare uno di prostrazione; la scrittura sinistrogira manifesta egoismo, mentre quella destrogira significa partecipazione generosa.

La velocità. Non è facile stabilire la velocità della scrittura anche se un tracciato stretto, una pressione esagerata, una punteggiatura esatta la rallentano.

L'impostazione. L'esperto verifica la disposizione della scrittura nel foglio: se la scrittura è chiara e leggibile dimostra una certa sicurezza dello scrivente, altrimenti può significare una sorta di anarchia o di pigrizia.

Il movimento. Lo specialista vaglia se la personalità è pronta a prendere iniziative personali oppure no, se è dinamica o abitudinaria.

La firma. Il grafologo controlla se la firma mostra segni di diversità dal resto della scrittura, nel caso affermativo emerge una conflittualità; è importante la posizione della firma, se in alto, al centro, a sinistra e così via; significativa è anche la distanza dal testo.

La scuola italiana si approccia all'analisi attraverso tre momenti:

Giudizio globale. La grafia viene inizialmente valutata nel suo insieme, per coglierne con un colpo d'occhio la struttura. Ci si riferisce qui a categorie generali come l'ordine/disordine, leggibilità/illegibilità, omogenerità/disomogeneità...

Analisi. L'analisi consiste nella rilevazione dei segni secondo la semiotica grafologica. Una volta rilevati, avviene la quantificazione: il grado di intensità o di presenza percentuale del segno viene misurato in centesimi (scuola marchesaniana) o in decimi (scuola morettiana). Va comunque precisato che questa misurazione non deve essere matematica ma una distinzione tra media, sopra media e sotto media. Nella scuola morettiana i segni vengono poi classificati come sostanziali, modificanti o accidentali (in riferimento alla loro importanza rispetto alla struttura della personalità) e come fautori, contrari, indifferenti (rispetto alla dinamica intrapsichica).

Sintesi. Una volta individuati i segni più caratterizzanti (segni sostanziali con il grado maggiore) e compresa la loro dinamica (fautori/contrari), si effettua la combinazione, ovvero l'aggregazione in sindromi dei diversi segni secondo il loro significato psicologico. In termini più testistici, la combinazione rappresenta la convergenza degli indici. Effettuate le combinazioni nelle diverse aree psicologiche (capacità cognitive, funzioni esecutive, gestione degli impulsi, delle emozioni...), si effettua il profilo.

Differenza tra analisi grafologica e perizia grafica.

La grafologia differisce dalla perizia calligrafica in quanto la grafologia si occupa della personalità del soggetto, mentre la perizia calligrafica è una comparazione scientifica di segni grafici allo scopo di stabilirne giudizialmente la autenticità e la riconducibilità all'autore. Le perizie calligrafiche si conducono utilizzando strumenti di precisione come il microscopio stereoscopico digitale, per poter studiare la pressione della scrittura. La pressione della scrittura è un indice per individuarne l'autore in quanto una persona scrivendo in velocità non riuscirà mai a emulare la pressione grafica di un'altra. Altri strumenti indispensabili sono la lampada di Wood, per evidenziare potenziali cancellature o scolorinature, e la fotografia all'infrarosso, per identificare scritture sovrapposte di diverso colore (come nei quadri). Esistono oggi ulteriori mezzi sofisticati per lo studio dei falsi in scrittura: metodi computerizzati e addirittura strumenti a base nucleare.

Controversia sull'attendibilità. Stando a numerose pubblicazioni, la grafologia non sarebbe in grado di determinare in maniera affidabile le caratteristiche personologiche del soggetto. A più riprese i tentativi di validazione della tecnica grafologica hanno dato risultati scarsi o nulli, motivo per il quale a tutt'oggi la grafologia non viene annoverata tra le tecniche psicodiagnostiche e ne viene sconsigliato l'utilizzo nell'ambito della selezione del personale.

Grafologia: scienza o pseudoscienza?  La validazione scientifica dell'analisi della scrittura: pro e contro. Articolo del 29-07-2004 di Matteo Rampin su “Cicap”. La grafologia ha tutti i requisiti per essere annoverata tra le scienze controverse: nessuno studio scientifico ne ha ancora dimostrato l'affidabilità (mentre numerosi studi la mettono in dubbio), ma al tempo stesso essa gode di un forte credito presso la popolazione, gli addetti della selezione del personale e persino nel mondo accademico: in Francia per esempio essa viene utilizzata come metodica standard nella selezione del personale, mentre in Italia esiste un diploma universitario in consulenza grafologica (Università di Urbino), e nel dicembre del 2002 si sono avuti i primi laureati in consulenza grafologica del corso di laurea in scienze e tecniche psicologiche dell'università LUMSA di Roma.  Ma che cosa si può dire, oggi, a proposito del valore della grafologia come metodo psicodiagnostico?

Occorre anzitutto ammettere che, almeno a prima vista, è legittimo pensare alla scrittura come a un oggetto adeguato a contenere informazioni relative alla persona che l'ha realizzata. Il comportamento scrittorio, alla pari di altri tipi di comportamento specializzato (come quello che presiede alla realizzazione del linguaggio parlato) è un comportamento molto complesso, e quindi suscettibile di fornire informazioni relative a numerose funzioni dell'organismo coinvolte nella sua produzione. Inoltre, a differenza di altri tipi di comunicazione, quella scritta si concretizza in un tracciato stabile, che può quindi essere analizzato con metodi rigorosi e riproducibili. Si può legittimamente ipotizzare che questo tracciato contenga informazioni relative a funzioni che sono oggetto di studio della linguistica, della psicologia cognitiva, e della neurofisiologia della motricità (è su questa ipotesi che si basa, tra l'altro, l'osservazione della scrittura effettuata dai neurologi nell'esame clinico di pazienti affetti da alcuni disturbi cognitivi e/o motori). Inoltre il tracciato grafico viene realizzato in maniera semiautomatica, e l'attenzione cosciente dello scrittore è focalizzata soprattutto sul contenuto linguistico veicolato dalla scrittura, mentre le caratteristiche formali o strutturali (le variazioni morfologiche degli elementi della scrittura) sono controllate per lo più da sistemi cognitivi che operano senza l'intervento delle consapevolezza. Si può ammettere dunque che nel tracciato grafico vengano registrati molti aspetti del comportamento motorio che possono essere detti inconsci, e che equivalgono agli aspetti della comunicazione che vengono oggi definiti non verbali. La grafologia è stata infatti definita come lo studio degli aspetti non verbali della comunicazione scritta (Cristofanelli, 1989). La comunicazione non verbale, essendo scarsamente auto-monitorata a livello consapevole, offre numerosi elementi utili a informare sull'individuo. Alcuni psicologi, fin dagli anni Trenta, si sono interessati al comportamento espressivo individuale, ossia al peculiare stile che contraddistingue il movimento e il comportamento in generale (inteso come sequenze di movimenti) degli esseri umani. La scrittura si presta bene allo studio dell'individualità espressiva, poiché è noto che ogni individuo presenta una scrittura assolutamente diversa da quella di qualsiasi altro essere umano; sull'individualità dell'autografia si fonda, del resto, buona parte delle transazioni ufficiali tra persone. Alla luce di questi fatti, non stupisce che anche eminenti scettici come Martin Gardner ammettano che "vi sono prove che dimostrano che alcune caratteristiche generali, o gestaltiche, della calligrafia sono statisticamente correlate a taluni tratti. È ragionevole supporre, ad esempio, che una persona pigra e indulgente non si animi quando prende in mano una penna, oppure che una persona solitamente precisa e ordinata al momento di scrivere una lettera pasticci il foglio su cui scrive. Tanto meno ci si aspetta che un tipo molto convenzionale sviluppi una tendenza a scrivere le maiuscole in fogge eccentriche. (...) La calligrafia è considerata una forma di comportamento espressivo, come il parlare, il camminare le espressioni facciali, il modo di ridere e di dare la mano, e in quanto tale ci si aspetta che abbia qualche relazione con la personalità (255)". Ben-Shakhar, uno studioso che si è occupato di grafologia da una prospettiva critica, ammette che "una scrittura trascurata fa venire in mente una persona trascurata (cioè una persona che manifesta un comportamento trascurato in altre aree), una scrittura artistica riflette una personalità artistica e una scrittura marcata ed energica caratterizza una personalità energica. Queste inferenze, benché richiedano un supporto empirico, rientrano nel senso comune" (1998, p. 175). In effetti, l'idea che la scrittura possa fornire indicazioni sul comportamento in generale è antichissima: Svetonio, ne La vita dei dodici Cesari, narra di come avesse descritto la personalità di Augusto basandosi su un campione di scrittura dell'imperatore. Il primo trattato di grafologia, redatto dal medico bolognese Camillo Baldi, risale al sedicesimo secolo. Ma i grafologi dichiarano di essere in grado di descrivere aspetti della personalità dello scrivente che vanno al di là di caratteristiche intuitive quali la velocità nei movimenti o l'ordine. Essi si spingono ad affermare che l'analisi della scrittura permette di effettuare veri e propri ritratti psicologici della persona, che contengono descrizioni relative ai suoi istinti, al modo con cui sono gestiti, all'intelligenza, alle attitudini, e così via.

Come stanno le cose?

Argomenti contro: gli studi sulla validità psicodiagnostica della grafologia. Gli studi critici più recenti portano a concludere che la grafologia in generale non sia uno strumento valido nel descrivere la personalità. Alcuni studi hanno confrontato la descrizione della personalità effettuata dai grafologi e quella effettuata ricorrendo a test di personalità: non si sono evidenziate relazioni statisticamente significative tra analisi del tratto grafico e l' Eysenck Personality Questionnaire (Eysenck e Gudjonsson, 1986; Furnham e Gunter, 1987), né tra analisi grafologica e stima del tipo Myers Briggs (Bayne e ONeill, 1988), né tra risultati del test 16 PF di Cattell e l'analisi della scrittura condotta secondo diversi metodi - come la grafologia della Gestalt, la grafologia dello Psicogramma (Peeples, 1990) e la grafologia del tratto secondo il programma computerizzato Handwriting Analysis (Bushnell, 1997). Casuali sono risultate (Tett e Palmer, 1997) anche le relazioni tra scrittura e personalità utilizzando il metodo grafometrico di Bunker (1979) e il test di Jackson JPI-R (Jackson, 1994). Anche il tentativo di correlare in maniera rigorosa la scrittura e patologie come la depressione (James e Loewenthal, 1990) e l'emicrania (Pradalier et Al., 1998) ha dato esito negativo. Un esame della letteratura sulla validità della grafologia (Greasley, 2000) evidenzia che gli studi effettuati con rigore metodologico (Lester et Al., 1977; Rosenthal e Lines, 1978; Klimoski e Rafaeli, 1983; Neter e Ben-Shakar, 1989; Beyerstein e Beyerstein, 1992) concludono che essa non è uno strumento diagnostico valido. Secondo Greasley i grafologi si basano sull'analogia, sul simbolismo e sulla metafora percettiva; inoltre essi si baserebbero anche sull'estrazione di informazioni sullo scrivente contenute nel campione di scrittura e sul ben noto effetto Barnum. Lindeman (1998) individua le ragioni del successo della grafologia presso l'opinione pubblica in alcune caratteristiche che essa condivide con le pseudoscienze. Quest'ultime, rispetto alle scienze, forniscono agli individui l'illusione di comprendere se stessi e il mondo e di controllare la realtà, e permettono quindi di mantenere l'autostima (Janoff-Bulman, 1989; Smith, 1994; Baumeister e Leary, 1995; Stevens e Fiske, 1995). Ciò è possibile perché esse si basano sul pensiero empirico, che, essendo automatico e semplice, viene preferito da molti a quello razionale (che è lento, difficile, imparziale e basato su regole astratte e complesse) (Epstein, 1990; Beike e Sherman, 1994). Questo è vero soprattutto nel settore della descrizione della personalità, oggetto assai arduo da definire operativamente. In questo settore entrano in gioco anche due meccanismi tipici del pensiero empirico, ossia la tendenza alla conferma e l'euristica della disponibilità. La tendenza alla conferma consiste nel fatto che le ipotesi vengono verificate prendendo in considerazione solo le informazioni che la confermano e trascurando le altre (Klayman e Ha, 1987); l'euristica della disponibilità consiste nel ritenere corrette le affermazioni basate su criteri di somiglianza non razionali, un bias cognitivo secondo il quale, per esempio, ad effetti complessi devono corrispondere cause complesse (Sloman, 1996). Infine, secondo il pensiero empirico una spiegazione è valida non quando risponde a rigorosi criteri di tipo razionale, ma quando è soddisfacente per se stessi e per l'immagine di sé (Simon, 1982): questo spiega perché le persone tendono a considerare precise le descrizioni della propria personalità quando mettono in evidenza aspetti positivi ed erronee quando evidenziano aspetti negativi (Tyson, 1982; Glick et Al., 1989).

Altri argomenti a favore. Se questi sono gli argomenti contro, è tuttavia necessario fare alcune precisazioni. Anzitutto i metodi di analisi grafologica esistenti sono molti e diversi tra loro, ciascuno essendo stato ideato da una persona diversa e in contesti culturali assai distanti; ciascun metodo si basa su teorie proprie, a volte connesse a teorie psicologiche preesistenti, altre volte no; i grafologi che usano metodi diversi si pongono scopi differenti, così, per esempio, alcuni grafologi dichiarano di potere rivelare aspetti della personalità che altri dichiarano essere impossibili da diagnosticare. Vi sono pubblicazioni grafologiche che mescolano astrologia, esoterismo e occultismo allo studio della scrittura, e altre che si ispirano alla scienza e ripudiano qualsiasi connessione con il paranormale o le scienze non convenzionali. Gli studi critici citati nel paragrafo precedente, quindi, conservano la loro validità solo in relazione ai singoli metodi grafologici esaminati. In Italia il metodo grafologico più in uso è quello ideato da Girolamo Moretti, religioso francescano (Recanati, 1879 Ancona, 1963) che tra il 1905 e l'anno della sua morte codificò regole e leggi di un sistema di analisi della scrittura che oggi viene insegnato nelle Università di Urbino e LUMSA di Roma. Questo metodo, che non è stato preso in considerazione negli studi di valutazione critica ricordati sopra, presenta alcune caratteristiche piuttosto interessanti dal punto di vista metodologico. Anzitutto Moretti tenne sempre a precisare che il suo metodo psicodiagnostico non aveva nulla a che fare con il paranormale, e definì la sua grafologia, a scanso di equivoci, scienza sperimentale (il SantUffizio, che si interessò al suo caso, lo scagionò da ogni sospetto di divinazione o arte occulta). Il metodo morettiano si basa sulla fisiologia del movimento, laddove gli altri metodi hanno come modello di riferimento il simbolismo o dottrine psicologiche di derivazione psicanalitica (che quindi non possono essere dimostrate né smentite). Secondo Moretti la scrittura non è che una delle tante forme di ciò che oggi chiamiamo comunicazione non verbale. Poiché lo stile espressivo della comunicazione non verbale è coerente all'interno di uno stesso essere umano (come dimostrato sperimentalmente da molti decenni si vedano gli studi di Allport) l'ipotesi è che alcuni aspetti della comunicazione non verbale registrati nella scrittura siano in una certa misura correlati ad aspetti che possono essere osservati nel comportamento dell'individuo in ambiti diversi da quello scrittorio: la gesticolazione, la postura, l'uso dello spazio, il modo di camminare, la mimica espressiva, gli aspetti non verbali della comunicazione orale eccetera. Moretti individua alcuni elementi formali della scrittura (segni grafologici) e li mette in relazione a modalità espressive extrascrittorie. Per esempio, Moretti afferma che chi realizza il puntino della i trascinando stancamente la mano sul foglio in modo che la penna non si stacchi dalla carta e il puntino stesso risulti unito al corpo della lettera, abitualmente cammina trascinando i piedi. Propone quindi un centinaio di segni grafologici, per ciascuno dei quali afferma esservi precise correlazioni con caratteristiche del comportamento espressivo; vengono forniti criteri operativi abbastanza chiari (a volte persino pignoli) per l'individuazione e la quantificazione in scala decimale di tali segni. Si tratta, sin qui, di una descrizione più sottile e più minuziosa di quegli aspetti della motricità che Gardner e Ben-Shakar ammettono essere registrati dalla scrittura in quanto comportamento complesso e semiautomatico. Il passo successivo nell'argomentazione di Moretti è che una volta che è stato descritto dettagliatamente lo stile espressivo tipico di un individuo, è lecito effettuare inferenze sul suo modo di comportarsi nelle diverse situazioni della vita di tutti i giorni. Moretti propone alcuni strumenti euristici per sistematizzare queste inferenze: per esempio la nozione di "temperamenti" (Assalto, Cessione, Resistenza e Attesa) o quella di "istinti" (Vitale, Sessuale e Psichico). In altre parole, la scrittura, registrazione degli aspetti per così dire "microscopici" o sfuggenti del comportamento espressivo, indica lo stile comportamentale del soggetto nei vari momenti della sua esistenza: ma si tratta di una descrizione, appunto, dello stile comportamentale dell'individuo, non dei contenuti del suo comportamento. L'accento è posto quindi sulle caratteristiche formali (contrapposte ai contenuti dello psichismo) della personalità o, se si vuole, su quelle osservabili e descrivibili con un certo grado di oggettività: Moretti pertanto rinuncia a una teoria forte della personalità (quale potrebbe essere quella psicanalitica, che vorrebbe illustrare il contenuto dell'attività mentale dell'individuo), preferendo una descrizione operativa e pragmatica di ciò che ciascuno di noi può osservare nel comportamento di una persona. Basandosi su una rilevazione aritmetica, l'analisi della scrittura individua anche le modalità comportamentali ridondanti, ossia quelle che sono presenti con significatività statistica: sono queste a caratterizzare maggiormente lindividuo. È come dire che l'analisi della scrittura permette di stabilire che una persona ha un comportamento più prevedibile (e quindi più stereotipato) in una situazione, per esempio, di aggressività, mentre un'altra persona mostra regolarità nei comportamenti soprattutto nelle situazioni in cui è esposta al giudizio degli altri. Basandosi su un approccio di tipo pragmatico, rinunciando alla pretesa di descrivere i contenuti dell'inconscio (che per definizione non sono facilmente studiabili), richiamandosi alla neurofisiologia e utilizzando la matematica e la statistica (seppure a un livello molto elementare), questo metodo grafologico, che sinora non ha ancora ricevuto una validazione ufficiale, si presenta come un buon candidato per ricerche di validazione. In altre parole, nessuno ha ancora dimostrato in modo rigoroso la validità del metodo morettiano, tuttavia esso può permettere ciò che altri metodi grafologici non permettono: uno studio sperimentale e quindi un approccio scientifico alla questione. Se ciò non si è ancora verificato, i tempi sono oramai maturi, tanto più che la società esige risposte chiare in merito a una disciplina che viene utilizzata sempre più frequentemente, anche in contesti molto delicati.

Matteo Rampin Psicologo, con Giorgio Nardone è autore di Terapie apparentemente magiche (McGraw-Hill, 2002)