Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

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(pagine) GIANGRANDE LIBRI

WEB TV: TELE WEB ITALIA

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L’ITALIA ALLO SPECCHIO

IL DNA DEGLI ITALIANI

 

 

ANNO 2023

L’ACCOGLIENZA

SECONDA PARTE

L’ATTACCO

SEDICESIMO MESE

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 

 

L’APOTEOSI

DI UN POPOLO DIFETTATO

 

Questo saggio è un aggiornamento temporale, pluritematico e pluriterritoriale, riferito al 2023, consequenziale a quello del 2022. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono completati ed approfonditi in centinaia di saggi analitici specificatamente dedicati e già pubblicati negli stessi canali in forma Book o E-book, con raccolta di materiale riferito al periodo antecedente. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche.

Si troveranno delle recensioni deliranti e degradanti di queste opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso si ribelli con la denigrazione del palesato.

IL GOVERNO

 

UNA BALLATA PER L’ITALIA (di Antonio Giangrande). L’ITALIA CHE SIAMO.

UNA BALLATA PER AVETRANA (di Antonio Giangrande). L’AVETRANA CHE SIAMO.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

LA SOLITA INVASIONE BARBARICA SABAUDA.

LA SOLITA ITALIOPOLI.

SOLITA LADRONIA.

SOLITO GOVERNOPOLI. MALGOVERNO ESEMPIO DI MORALITA’.

SOLITA APPALTOPOLI.

SOLITA CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. I CONCORSI ED ESAMI DI STATO TRUCCATI.

ESAME DI AVVOCATO. LOBBY FORENSE, ABILITAZIONE TRUCCATA.

SOLITO SPRECOPOLI.

SOLITA SPECULOPOLI. L’ITALIA DELLE SPECULAZIONI.

 

L’AMMINISTRAZIONE

 

SOLITO DISSERVIZIOPOLI. LA DITTATURA DEI BUROCRATI.

SOLITA UGUAGLIANZIOPOLI.

IL COGLIONAVIRUS.

SANITA’: ROBA NOSTRA. UN’INCHIESTA DA NON FARE. I MARCUCCI.

 

L’ACCOGLIENZA

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA.

SOLITI PROFUGHI E FOIBE.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI.

 

GLI STATISTI

 

IL SOLITO AFFAIRE ALDO MORO.

IL SOLITO GIULIO ANDREOTTI. IL DIVO RE.

SOLITA TANGENTOPOLI. DA CRAXI A BERLUSCONI. LE MANI SPORCHE DI MANI PULITE.

SOLITO BERLUSCONI. L'ITALIANO PER ANTONOMASIA.

IL SOLITO COMUNISTA BENITO MUSSOLINI.

 

I PARTITI

 

SOLITI 5 STELLE… CADENTI.

SOLITA LEGOPOLI. LA LEGA DA LEGARE.

SOLITI COMUNISTI. CHI LI CONOSCE LI EVITA.

IL SOLITO AMICO TERRORISTA.

1968 TRAGICA ILLUSIONE IDEOLOGICA.

 

LA GIUSTIZIA

 

SOLITO STEFANO CUCCHI & COMPANY.

LA SOLITA SARAH SCAZZI. IL DELITTO DI AVETRANA.

LA SOLITA YARA GAMBIRASIO. IL DELITTO DI BREMBATE.

SOLITO DELITTO DI PERUGIA.

SOLITA ABUSOPOLI.

SOLITA MALAGIUSTIZIOPOLI.

SOLITA GIUSTIZIOPOLI.

SOLITA MANETTOPOLI.

SOLITA IMPUNITOPOLI. L’ITALIA DELL’IMPUNITA’.

I SOLITI MISTERI ITALIANI.

BOLOGNA: UNA STRAGE PARTIGIANA.

 

LA MAFIOSITA’

 

SOLITA MAFIOPOLI.

SOLITE MAFIE IN ITALIA.

SOLITA MAFIA DELL’ANTIMAFIA.

SOLITO RIINA. LA COLPA DEI PADRI RICADE SUI FIGLI.

SOLITO CAPORALATO. IPOCRISIA E SPECULAZIONE.

LA SOLITA USUROPOLI E FALLIMENTOPOLI.

SOLITA CASTOPOLI.

LA SOLITA MASSONERIOPOLI.

CONTRO TUTTE LE MAFIE.

 

LA CULTURA ED I MEDIA

 

LA SCIENZA E’ UN’OPINIONE.

SOLITO CONTROLLO E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOLITA SCUOLOPOLI ED IGNORANTOPOLI.

SOLITA CULTUROPOLI. DISCULTURA ED OSCURANTISMO.

SOLITO MEDIOPOLI. CENSURA, DISINFORMAZIONE, OMERTA'.

 

LO SPETTACOLO E LO SPORT

 

SOLITO SPETTACOLOPOLI.

SOLITO SANREMO.

SOLITO SPORTOPOLI. LO SPORT COL TRUCCO.

 

LA SOCIETA’

 

AUSPICI, RICORDI ED ANNIVERSARI.

I MORTI FAMOSI.

ELISABETTA E LA CORTE DEGLI SCANDALI.

MEGLIO UN GIORNO DA LEONI O CENTO DA AGNELLI?

 

L’AMBIENTE

 

LA SOLITA AGROFRODOPOLI.

SOLITO ANIMALOPOLI.

IL SOLITO TERREMOTO E…

IL SOLITO AMBIENTOPOLI.

 

IL TERRITORIO

 

SOLITO TRENTINO ALTO ADIGE.

SOLITO FRIULI VENEZIA GIULIA.

SOLITA VENEZIA ED IL VENETO.

SOLITA MILANO E LA LOMBARDIA.

SOLITO TORINO ED IL PIEMONTE E LA VAL D’AOSTA.

SOLITA GENOVA E LA LIGURIA.

SOLITA BOLOGNA, PARMA ED EMILIA ROMAGNA.

SOLITA FIRENZE E LA TOSCANA.

SOLITA SIENA.

SOLITA SARDEGNA.

SOLITE MARCHE.

SOLITA PERUGIA E L’UMBRIA.

SOLITA ROMA ED IL LAZIO.

SOLITO ABRUZZO.

SOLITO MOLISE.

SOLITA NAPOLI E LA CAMPANIA.

SOLITA BARI.

SOLITA FOGGIA.

SOLITA TARANTO.

SOLITA BRINDISI.

SOLITA LECCE.

SOLITA POTENZA E LA BASILICATA.

SOLITA REGGIO E LA CALABRIA.

SOLITA PALERMO, MESSINA E LA SICILIA.

 

LE RELIGIONI

 

SOLITO GESU’ CONTRO MAOMETTO.

 

FEMMINE E LGBTI

 

SOLITO CHI COMANDA IL MONDO: FEMMINE E LGBTI.

  

L’APOTEOSI

DI UN POPOLO DIFETTATO

 

Questo saggio è un aggiornamento temporale, pluritematico e pluriterritoriale, riferito al 2023, consequenziale a quello del 2022. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono completati ed approfonditi in centinaia di saggi analitici specificatamente dedicati e già pubblicati negli stessi canali in forma Book o E-book, con raccolta di materiale riferito al periodo antecedente. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche.

Si troveranno delle recensioni deliranti e degradanti di queste opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso si ribelli con la denigrazione del palesato.

 

IL GOVERNO

 

UNA BALLATA PER L’ITALIA (di Antonio Giangrande). L’ITALIA CHE SIAMO.

UNA BALLATA PER AVETRANA (di Antonio Giangrande). L’AVETRANA CHE SIAMO.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

LA SOLITA INVASIONE BARBARICA SABAUDA.

LA SOLITA ITALIOPOLI.

SOLITA LADRONIA.

SOLITO GOVERNOPOLI. MALGOVERNO ESEMPIO DI MORALITA’.

SOLITA APPALTOPOLI.

SOLITA CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. I CONCORSI ED ESAMI DI STATO TRUCCATI.

ESAME DI AVVOCATO. LOBBY FORENSE, ABILITAZIONE TRUCCATA.

SOLITO SPRECOPOLI.

SOLITA SPECULOPOLI. L’ITALIA DELLE SPECULAZIONI.

 

L’AMMINISTRAZIONE

 

SOLITO DISSERVIZIOPOLI. LA DITTATURA DEI BUROCRATI.

SOLITA UGUAGLIANZIOPOLI.

IL COGLIONAVIRUS.

SANITA’: ROBA NOSTRA. UN’INCHIESTA DA NON FARE. I MARCUCCI.

 

L’ACCOGLIENZA

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA.

SOLITI PROFUGHI E FOIBE.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI.

 

GLI STATISTI

 

IL SOLITO AFFAIRE ALDO MORO.

IL SOLITO GIULIO ANDREOTTI. IL DIVO RE.

SOLITA TANGENTOPOLI. DA CRAXI A BERLUSCONI. LE MANI SPORCHE DI MANI PULITE.

SOLITO BERLUSCONI. L'ITALIANO PER ANTONOMASIA.

IL SOLITO COMUNISTA BENITO MUSSOLINI.

 

I PARTITI

 

SOLITI 5 STELLE… CADENTI.

SOLITA LEGOPOLI. LA LEGA DA LEGARE.

SOLITI COMUNISTI. CHI LI CONOSCE LI EVITA.

IL SOLITO AMICO TERRORISTA.

1968 TRAGICA ILLUSIONE IDEOLOGICA.

 

LA GIUSTIZIA

 

SOLITO STEFANO CUCCHI & COMPANY.

LA SOLITA SARAH SCAZZI. IL DELITTO DI AVETRANA.

LA SOLITA YARA GAMBIRASIO. IL DELITTO DI BREMBATE.

SOLITO DELITTO DI PERUGIA.

SOLITA ABUSOPOLI.

SOLITA MALAGIUSTIZIOPOLI.

SOLITA GIUSTIZIOPOLI.

SOLITA MANETTOPOLI.

SOLITA IMPUNITOPOLI. L’ITALIA DELL’IMPUNITA’.

I SOLITI MISTERI ITALIANI.

BOLOGNA: UNA STRAGE PARTIGIANA.

 

LA MAFIOSITA’

 

SOLITA MAFIOPOLI.

SOLITE MAFIE IN ITALIA.

SOLITA MAFIA DELL’ANTIMAFIA.

SOLITO RIINA. LA COLPA DEI PADRI RICADE SUI FIGLI.

SOLITO CAPORALATO. IPOCRISIA E SPECULAZIONE.

LA SOLITA USUROPOLI E FALLIMENTOPOLI.

SOLITA CASTOPOLI.

LA SOLITA MASSONERIOPOLI.

CONTRO TUTTE LE MAFIE.

 

LA CULTURA ED I MEDIA

 

LA SCIENZA E’ UN’OPINIONE.

SOLITO CONTROLLO E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOLITA SCUOLOPOLI ED IGNORANTOPOLI.

SOLITA CULTUROPOLI. DISCULTURA ED OSCURANTISMO.

SOLITO MEDIOPOLI. CENSURA, DISINFORMAZIONE, OMERTA'.

 

LO SPETTACOLO E LO SPORT

 

SOLITO SPETTACOLOPOLI.

SOLITO SANREMO.

SOLITO SPORTOPOLI. LO SPORT COL TRUCCO.

 

LA SOCIETA’

 

AUSPICI, RICORDI ED ANNIVERSARI.

I MORTI FAMOSI.

ELISABETTA E LA CORTE DEGLI SCANDALI.

MEGLIO UN GIORNO DA LEONI O CENTO DA AGNELLI?

 

L’AMBIENTE

 

LA SOLITA AGROFRODOPOLI.

SOLITO ANIMALOPOLI.

IL SOLITO TERREMOTO E…

IL SOLITO AMBIENTOPOLI.

 

IL TERRITORIO

 

SOLITO TRENTINO ALTO ADIGE.

SOLITO FRIULI VENEZIA GIULIA.

SOLITA VENEZIA ED IL VENETO.

SOLITA MILANO E LA LOMBARDIA.

SOLITO TORINO ED IL PIEMONTE E LA VAL D’AOSTA.

SOLITA GENOVA E LA LIGURIA.

SOLITA BOLOGNA, PARMA ED EMILIA ROMAGNA.

SOLITA FIRENZE E LA TOSCANA.

SOLITA SIENA.

SOLITA SARDEGNA.

SOLITE MARCHE.

SOLITA PERUGIA E L’UMBRIA.

SOLITA ROMA ED IL LAZIO.

SOLITO ABRUZZO.

SOLITO MOLISE.

SOLITA NAPOLI E LA CAMPANIA.

SOLITA BARI.

SOLITA FOGGIA.

SOLITA TARANTO.

SOLITA BRINDISI.

SOLITA LECCE.

SOLITA POTENZA E LA BASILICATA.

SOLITA REGGIO E LA CALABRIA.

SOLITA PALERMO, MESSINA E LA SICILIA.

 

LE RELIGIONI

 

SOLITO GESU’ CONTRO MAOMETTO.

 

FEMMINE E LGBTI

 

SOLITO CHI COMANDA IL MONDO: FEMMINE E LGBTI.

 

 

 

L’ACCOGLIENZA

INDICE PRIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI EUROPEI

Confini e Frontiere.

Quei razzisti come gli italiani.

Quei razzisti come i serbi.

Quei razzisti come i greci.

Quei razzisti come gli austriaci.

Quei razzisti come i croati.

Quei razzisti come i kosovari.

Quei razzisti come gli spagnoli.

Quei razzisti come i francesi.

Quei razzisti come gli svizzeri.

Quei razzisti come i tedeschi.

Quei razzisti come i belgi.

Quei razzisti come gli olandesi.

Quei razzisti come i danesi.

Quei razzisti come i finlandesi.

Quei razzisti come gli svedesi.

Quei razzisti come i norvegesi.

Quei razzisti come gli inglesi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AFRO-ASIATICI

 

Quei razzisti come i zambiani.

Quei razzisti come i zimbabwesi.

Quei razzisti come i ghanesi.

Quei razzisti come i sudanesi.

Quei razzisti come i gabonesi.

Quei razzisti come i ciadiani.

Quei razzisti come i marocchini.

Quei razzisti come i tunisini.

Quei razzisti come gli egiziani.

Quei razzisti come i siriani.

Quei razzisti come i libanesi.

Quei razzisti come i giordani.

Quei razzisti come gli israeliani.

Quei razzisti come i turchi.

Quei razzisti come gli iraniani.

Quei razzisti come gli yemeniti.

Quei razzisti come gli afghani.

Quei razzisti come i pakistani.

Quei razzisti come gli indiani.

Quei razzisti come i thailandesi. 

Quei razzisti come gli indonesiani.

Quei razzisti come i birmani.

Quei razzisti come i bielorussi.

Quei razzisti come i russi.

Quei razzisti come i kazaki.

Quei razzisti come i nord coreani.

Quei razzisti come i cinesi.

Quei razzisti come i giapponesi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI OCEAN-AMERICANI

 

Quei razzisti come gli statunitensi.

Quei razzisti come i salvadoregni.

Quei razzisti come i messicani.

Quei razzisti come i cubani.

Quei razzisti come i colombiani.

Quei razzisti come i brasiliani.

Quei razzisti come i boliviani.

Quei razzisti come i peruviani.

Quei razzisti come i canadesi.

Quei razzisti come gli australiani.

Quei razzisti come i neozelandesi.

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. UNDICESIMO MESE

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DODICESIMO MESE

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. TREDICESIMO MESE. UN ANNO DI AGGRESSIONE

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUATTORDICESIMO MESE

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUINDICESIMO MESE

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SEDICESIMO MESE

 

INDICE TERZA PARTE

 

SOLITI PROFUGHI E FOIBE. (Ho scritto un saggio dedicato)

Il Giorno del Ricordo.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI. (Ho scritto un saggio dedicato)

I Migranti.

I Rimpatri.

Gli affari dei Buonisti.

Quelli che…porti aperti.

Quelli che…porti chiusi.

Cosa succede in Libia.

Cosa succede in Africa.

Gli ostaggi liberati a spese nostre.

Il Caso dei Marò & C.

 

 

 

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 25 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 26 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 27 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 28 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 29 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 30 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 31 maggio.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie dell’1 giugno.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 2 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 3 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 4 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 5 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 6 giugno.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 7 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie dell’8 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 9 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 10 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie dell’11 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 12 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 13 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 14 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 15 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 16 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 17 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 18 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 19 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 20 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 21 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 22 giugno.  

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 23 giugno.  

Fake News e disinformazione.  

I Danni Climatici.  

Le Sanzioni.  

La Ricostruzione.  

Le Armi.  

I Partigiani.  

Criminali di Guerra.  

I Terroristi.  

I Pacifondai.  

 

 

 ANNO 2023

L’ACCOGLIENZA

SECONDA PARTE

L’ATTACCO

SEDICESIMO MESE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 25 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Lukashenko: «Mosca ha iniziato a trasferire armi nucleari in Bielorussia». Marta Serafini, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 25 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di giovedì 25 maggio in diretta. Mosca: «Arrestati due ucraini che volevano sabotare le centrali nucleari russe». La Russia espelle cinque diplomatici svedesi 

• Mosca: «Sventato attacco con droni a una nostra nave sul Mar Nero».

• L’intelligence di Kiev vuole arrivare a Putin: «È in cima alla nostra lista».

• Il punto militare: mezzi americani usati nell’incursione a Belgorod: il Pentagono prende le distanze.

Ore 00:25 - L'intelligence di Kiev: «Putin è in cima alla nostra lista, si rende conto che ci stiamo avvicinando, ma forse ha paura di essere ucciso dal suo popolo»

Putin «è in cima alla lista» degli obiettivi di Kiev. Lo ha ammesso il capo aggiunto dei servizi di intelligence del ministero della Difesa ucraino, Vadim Skibitski, in un'intervista all'emittente Welt, secondo cui il presidente russo è ben consapevole dell'intenzione di Kiev di ucciderlo. «Si sta rendendo conto che ci stiamo avvicinando a lui, ma forse ha anche paura di essere ucciso dal suo stesso popolo - sostiene Skibitski - Molte persone in Russia sostengono ancora questa "operazione speciale" ma grazie ai social media e ai controlli telefonici, sappiamo che sono morti così tanti russi che questo spaventa la gente».

E tra gli obiettivi c'è anche Yevgeny Prigozhin: «La nostra priorità è eliminare coloro che ordinano ai loro uomini di attaccare». E Putin è in cima alla lista «perché coordina e decide cosa succede. Ma alla fine tutti dovranno rispondere delle loro azioni. Il capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu hanno pianificato l'attacco e ora non possono tornare indietro». Alla domanda se anche i propagandisti, gli oligarchi e i civili siano considerati degli obiettivi, Skibitsy ha risposto: «Siamo in guerra e questi sono i nostri nemici. Se una figura importante produce e finanzia armi per la Russia, allora la sua eliminazione salverebbe la vita di molti civili... Secondo le convenzioni internazionali, questo è un obiettivo legittimo».

Ore 01:08 - Dagli Usa un nuovo sistema di difesa missilistico per l'Ucraina

Nuovi aiuti militari statunitensi per l'Ucraina. Il Dipartimento di Stato americano ha infatti approvato un accordo per la vendita di un sistema avanzato di difesa missilistica terra-aria (Nasams) per un valore di 285 milioni di dollari. Lo ha reso noto il Pentagono spiegando di aver risposto a una richiesta del governo di Kiev per «aumentare la sicurezza di un Paese alleato» e così «rafforzare la stabilità politica e il progresso economico in Europa».

Ore 01:31 - Belgorod, attacco e reazione dopo il mistero dell’incursione

(Marta Serafini) Un’operazione che, al di là del suo effettivo risultato, avrebbe gettato il Cremlino nel panico. È così che gli analisti dell’Isw, il think tank di intelligence statunitense, descrivono l’incursione nella regione di Belgorod di milizie anti Putin iniziata lunedì e finita ieri. Restano però molti punti ancora non chiari su quello che sembra essere il più grande attacco transfrontaliero condotto da territorio ucraino verso quello russo.

Ore 01:58 - Mattarella: «Lavorare tutti per una pace giusta»

«Si avverte con forza l’esigenza di lavorare tutti, con ancor maggiore impegno, per una pace giusta, che sappia mettere a fattor comune le ragioni di una convivenza internazionale equa e ordinata, messa ora pesantemente a rischio con la ingiustificata aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, un Paese indipendente e sovrano la cui stessa vita viene messa in discussione». Lo ha detto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante il brindisi al Quirinale in onore del Presidente della Repubblica dell’Angola Joao Manuel Gonçalves Lourenco.

Ore 02:16 - PUNTO MILITARE - Mezzi americani usati nell’incursione a Belgorod: il Pentagono prende le distanze

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Gli incursori di Belgord avrebbero utilizzato mezzi americani per penetrare in territorio russo. Le immagini arrivate dalle aree di confine mostrano infatti Humvee e blindati di produzione statunitense in mano alle milizie di estrema destra: un dettaglio non secondario che ha rafforzato la tesi di una collaborazione fra i gruppi partigiani russi e il governo di Kiev, e ha provocato la reazione immediata del Pentagono.

Ore 03:06 - Mosca: «Sventato attacco ucraino a una nave nel Mar Nero»

Le forze ucraine hanno cercato stamane di attaccare una nave militare russa nel Mar Nero che svolge attività di sorveglianza di due gasdotti russi verso la Turchia, ma l'operazione è stata sventata con la distruzione di tre droni marini. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Secondo il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti, il tentativo di attacco è avvenuto circa 140 chilometri a nord-est del Bosforo quando i tre droni sono stati lanciati contro la nave Ivan Khurs della flotta del Mar Nero, che pattuglia le acque dove corrono i gasdotti Turks Stream e Blue Stream, nella zona di interesse economico esclusivo della Turchia.

Ore 03:57 - Mosca: «Tentato attacco di droni marittimi contro la nostra nave sul Mar Nero»

Stando a quanto riferiscono alcuni canali Telegram russi, tre droni marittimi avrebbero attaccato la nave da guerra russa Ivan Khurs. Secondo Mosca i tre droni avrebbero attaccato la nave in acque neutrali dopo che questa aveva attraversato il Bosforo. «Crediamo che i droni siano partiti da una nave civile commerciale», si legge sul canale Rybar. «L'attacco è stato respinto con successo e la nave non è stata danneggiata», sostengono dal Cremlino.

Il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, ha precisato che la nave finita nel mirino è «impegnata in missioni per assicurare le operazioni dei gasdotti TurkStream e Blue Stream nella zona esclusiva economica turca».

Ore 04:03 - Zelensky: «Lavoriamo per far volare gli F-16 il prima possibile»

«Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre i tempi» perché i «nuovi potenti velivoli (F-16) pilotati da ucraini possano cominciare a volare nei cieli ucraini». E «il primo F-16 ucraino sarà il segnale più forte dal mondo che la Russia perderà per colpa della sua aggressione, diventando più debole e isolata»: lo ha dichiarato Volodymyr Zelensky in un discorso serale postato dal sito ufficiale della presidenza ucraina.

Ore 04:25 - Allarme antiaereo in cinque regioni dell’Ovest dell’Ucraina

Nuova notte di paura. Le sirene d’allarme antiaereo risuonano in queste ore in cinque regioni dell’Ucraina, secondo i media locali: Volinia, Ivano-Frankivsk, Leopoli, Ternopil e Chernivci.

Ore 05:00 - Esplosioni nella notte a Kiev e in altre quattro regioni

Esplosioni vengono segnalate nella motte nella capitale Kiev e in altre quattro regioni dell’Ucraina, secondo i media locali. Oltre che nell’oblast di Kiev deflagrazioni sarebbero avvenute in quelli di Kharkiv, Leopoli, Rivne e Khmelnytskyi.

Le forze russe hanno effettuato attacchi con droni durante la notte a Kiev, hanno spiegato funzionari ucraini aggiungendo che le difese aeree della capitale hanno «distrutto tutti» i velivoli nemici. Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, ha dichiarato in un messaggio su Telegram che la Russia «ha nuovamente attaccato dal cielo» la capitale ucraina. «Il nemico continua a utilizzare tattiche di attacco in diverse ondate, con intervalli tra gruppi di droni attaccanti». Gli attacchi sarebbero stati effettuati utilizzando droni Shahed di fabbricazione iraniana.

Ore 07:27 - Prigozhin: «In Russia rischio rivoluzione»

Il capo della Wagner ha detto che 20 mila dei suoi combattenti sono stati uccisi nella battaglia per la città ucraina di Bakhmut e ha avvertito che la Russia potrebbe affrontare un’altra rivoluzione se la sua leadership non migliorerà la sua gestione della guerra. Prigozhin ha spiegato che il 20% dei 50 mila detenuti che Wagner aveva reclutato, e un numero simile delle sue truppe regolari, è stato ucciso nei diversi mesi di combattimenti per Bakhmut. Il leader di Wagner ha avvertito sul rischio di una «rivoluzione», dopo che i figli delle famiglie più povere vengono mandati a «morire» al fronte, mentre quelli delle «élite» sono tenuti al riparo dalla guerra. «Prima si solleveranno i soldati, poi i loro cari. Ce ne sono già decine di migliaia, parenti di coloro che sono stati uccisi. E probabilmente ce ne saranno centinaia di migliaia, non possiamo evitarlo», ha spiegato.

Ore 07:41 - L’esercito ucraino ha abbattuto tutti i droni russi usati nell’attacco su Kiev

Secondo il Kyiv Independent, le forze di difesa aerea dell’esercito ucraino hanno abbattuto tutti i droni russi utilizzati per attaccare Kiev nelle prime ore di questa mattina. Queste informazioni preliminari sono state riportate dal capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina, Serhii Popko. Popko ha dichiarato che le forze russe hanno condotto il dodicesimo attacco di massa contro Kiev dall’inizio di maggio, che è durato oltre tre ore, ma che tutti i potenziali attacchi sono stati respinti.

Ore 07:46 - «L’alto numero delle vittime oscura il successo dei russi a Bakhmut»

Secondo un’analisi condotta dall’Institute for the Study of War, il successo russo nella conquista di Bakhmut è stato oscurato dall’elevato numero di vittime durante la lunga battaglia. Le discussioni sulle perdite russe a Bakhmut hanno dominato lo spazio mediatico e stanno offuscando gli eventuali effetti positivi residui. Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, ha menzionato in un’intervista che vi sono state 20.000 vittime tra i suoi uomini, di cui la metà erano detenuti reclutati, per un totale di 50.000 persone coinvolte. Queste cifre hanno generato dibattiti online sul successo militare di Mosca, portando molti commentatori russi a supporre che le perdite russe siano effettivamente molto elevate. Un osservatore, l’ex ufficiale sovietico Viktor Alksnis, ha sottolineato che le perdite sono significativamente superiori rispetto a quelle registrate dall’esercito in nove anni di campagna in Afghanistan, che ammontano a poco più di 15.000 soldati uccisi.

Ore 07:49 - Gli Usa: «Ci sarebbe Kiev dietro l’attacco con droni al Cremlino»

Secondo l’intelligence Usa, l’attacco compiuto con droni le scorse settimane contro il Cremlino è stato probabilmente organizzato da una delle unità militari speciali o di intelligence di Kiev. Lo riferiscono alcuni funzionari al «New York Times», secondo cui l’intelligence Usa non è certa che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky o alcuni dei suoi ufficiali fossero informati dell’operazione.

Ore 08:21 - Isw: «Prigozhin intensifica gli attacchi contro i militari russi»

Secondo un rapporto quotidiano dell’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW), il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, sembra stia approfittando della sua nuova autorevolezza derivata dalla cattura di Bakhmut per intensificare i suoi attacchi contro l’establishment militare e le élite russe. Durante un’intervista con il blogger filorusso Konstantin Dolgov, Prigozhin ha affermato che la leadership militare russa non ha ancora raggiunto gli obiettivi principali della guerra in Ucraina. Ha inoltre accusato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il capo dello Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Valery Gerasimov, di aver bloccato il supporto e le forniture ai suoi mercenari. Prigozhin ha criticato anche il genero e la figlia di Shoigu, descritti come i tipici figli dell’élite russa, la cui esperienza di vita è in netto contrasto con quella di coloro che combattono in Ucraina. Secondo il centro studi statunitense, queste dichiarazioni rappresentano “minacce alquanto sottili e volutamente oscure” e segnano un cambiamento nelle faide di lunga data tra Prigozhin e l’establishment militare russo e alcuni individui dell’élite del Paese.

Ore 08:36 - Mosca: «Arrestati due sabotatori ucraini che avevano preso di mira centrali nucleari russe»

Le autorità di sicurezza di Mosca hanno annunciato l’arresto di due “sabotatori” ucraini che avevano pianificato attacchi con l’obiettivo di interrompere il funzionamento delle centrali nucleari russe. Secondo una nota diffusa dagli organi di stampa russi, si tratta di un gruppo di sabotaggio proveniente dai servizi di intelligence estera ucraini che avrebbe tentato di far esplodere circa 30 linee di trasmissione elettrica nelle centrali nucleari di Leningrado e Kalinin all’inizio di maggio, con l’intento di provocare l’arresto dei reattori nucleari.

Ore 08:48 - Zelensky: «Abbattuti 36 droni russi, impedito massiccio attacco a Kiev»

«È stata una notte difficile. Il nemico ha usato 36 droni Shahed per continuare a terrorizzare l’Ucraina. Nemmeno uno di essi ha raggiunto l’obiettivo». È quanto scrive in un messaggio via Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo gli attacchi notturni che l’esercito russo ha lanciato contro alcune regioni ucraine. «Sono grato alle nostre forze di difesa aerea per il risultato del 100%», si legge nel messaggio.

Ore 08:54 - Mosca e Minsk firmano l’accordo per il dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia

I ministri della difesa di Russia e Bielorussia hanno firmato giovedì un documento sul dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass. Inoltre, citando i media russi, Reuters ha riferito che il ministro della difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato che l’Occidente sta conducendo una “guerra non dichiarata” contro Russia e Bielorussia. Shoigu si trova a Minsk per una riunione del Consiglio dei ministri della difesa degli Stati membri dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), che includono Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan.

Russia e Bielorussia, che sono stretti alleati nel conflitto in Ucraina, hanno concordato all’inizio di quest’anno di schierare una parte dell’arsenale nucleare tattico di Mosca in Bielorussia. Lo scorso anno, la Russia ha lanciato un fallito tentativo di catturare Kiev dal territorio bielorusso.

Ore 09:19 - Prigozhin: «Il gruppo Wagner ha iniziato il ritiro da Bakhmut»

Prigozhin, capo della Wagner, ha scritto su Telegram che «i gruppi di combattenti della brigata hanno iniziato a ritirarsi da Bakhmut. Ora sono le 5 del mattino del 25 maggio, noi stiamo portando via il nostro reparto da Bakhmut».

Ore 09:34 - Denti di drago, filo spinato: le «fortezze» dei russi sui mille km del fronte ucraino

(di Marta Serafini)

Dopo la caduta di Bakhmut , in molti si chiedono se davvero Kiev sia in grado di lanciare la tanto annunciata controffensiva di primavera, ormai ribattezzata dai giornali controffensiva d’estate. Domenica, in un’intervista alla tv giapponese, il capo dell’intelligence di Kiev Kyrylo Budanov ha spiegato come le forze armate ucraine abbiano «già un minimo di armi» per la controffensiva. E ha specificato come questa «inizierà presto». Budanov ha però anche aggiunto che le operazioni potrebbero durare a lungo e che dunque «è necessaria una scorta significativa di armi». Tradotto, ancora non ci siamo. Ma non manca molto.

Ore 09:37 - Shoigu: «L’Occidente provoca l’escalation del conflitto»

Il ministro della Difesa di Mosca, Serghei Shoigu, ha affermato a Minsk che i Paesi occidentali stanno alimentando il conflitto armato in Ucraina fornendo armi e assistenza militare, e sembra che stiano facendo tutto il possibile per provocare un’escalation militare. Durante un incontro con il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin, è stato deciso il dispiegamento in Bielorussia di armi nucleari non strategiche.

Ore 10:02 - La Legione per la Libertà della Russia: «Anche i patrioti di Sochi si sono uniti al movimento»

Il movimento di resistenza anti-governativa della Legione per la Libertà della Russia sta guadagnando terreno in Russia, con l’adesione di “patrioti di Sochi” responsabili delle incursioni nella regione di Belgorod. Il gruppo ha pubblicato immagini di volantini con il suo simbolo (un pugno) affissi sui muri della città. Un messaggio del gruppo afferma: “Ignoti patrioti di Sochi sostengono il movimento di resistenza! Volantini a sostegno della Legione sono apparsi sui muri della città. La libertà è vicina!”. Sochi, situata sul Mar Nero nella sud-ovest del Paese, è nota per essere una delle residenze del presidente Vladimir Putin.

Ore 10:51 - Kiev, Putin rafforza le difese di Belgorod, Bryansk e Kursk

Grandi convogli militari russi hanno attraversato ieri sera e per tutta la notte le città di Starobelsk, Lugansk e Krasnodon nella regione ucraina di Lugansk, al confine con la Russia: lo scrive su Telegram il consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, Anton Gerashenko, commentando che il presidente russo Vladimir «Putin ha deciso di rafforzare le difese delle regioni di Belgorod, Bryansk e Kursk dopo un’operazione di ricognizione e sabotaggio riuscita a Belgorod». «Ciò significa indebolire le difese in prima linea nelle regioni di Lugansk e Donetsk», sottolinea Gerashenko.

Ore 10:52 - Volevano sabotare siti nucleari russi, arrestati ucraini

«Sabotatori» ucraini che pianificavano attentati alle centrali nucleari russe sono stati arrestati: lo ha reso noto il Servizio di sicurezza russo (Fsb), come riporta la Tass. «Un gruppo di sabotatori dell’intelligence straniera ucraina... ha cercato di far saltare circa 30 linee di trasmissione di energia presso le centrali nucleari di Leningrado e Kalinin» all’inizio di maggio per «spegnere i reattori nucleari», ha dichiarato l’Fsb in un comunicato, aggiungendo di aver arrestato due cittadini ucraini.

La centrale nucleare russa di Leningrado si trova nella città di Sosnovy Bor, nella regione di Leningrado, a circa 100 km a ovest di San Pietroburgo. La centrale di Kalinin si trova invece a circa 200 km a nord-ovest di Mosca, nella regione di Tver, vicino alla città di Udomlya.

Ore 11:05 - Zelensky, il discorso al Comitato europeo delle Regioni

«Per generazioni gli europei hanno sognato che il nostro continente si unisse come è unito oggi quando si tratta della difesa dei nostri valori comuni. E oggi l’Europa è unita. Non solo a livello formale o istituzionale, o a parole, ma con azioni concrete che salvano i nostri popoli e le nostre nazioni dal revanscismo russo, che minaccia non solo l’Ucraina ma il modo di vivere europeo». L o ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio al Comitato Europeo delle Regioni, che oggi ospita un workshop sulla ricostruzione dell’Ucraina.

«Quando il Comitato delle Regioni, le vostre città e le vostre comunità direttamente cooperano con l’Ucraina, con le nostre città e le nostre comunità non solo si rafforzano entrambi i lati, ma l’Europa intera: quando abbiamo attuato la riforma per la decentralizzazione abbiamo studiato le migliori pratiche europee e oggi il sistema ucraino, anche in tempi di guerra, corrisponde al modello democratico europeo», ha detto Zelensky. Queste riforme sulla governance locale, al di là delle specificità proprie di ogni Paese, anche in Ucraina, sono ispirate al rispetto delle comunità locali e, secondo Zelensky, daranno «risultati concreti», come «il pieno accesso all’Unione Europea e vi ringrazio per il sostegno che ci date in questo percorso». «In Ucraina abbiamo fondato un’istituzione speciale, il Congresso delle Autorità Regionali e Locali, una piattaforma che abbiamo inventato per dare maggiori possibilità di sviluppo alle nostre regioni e comunità locali, perché potessero interagire meglio con il governo centrale: il Congresso deve giocare un ruolo cruciale nella ricostruzione e io vi incoraggio a cooperare con questa istituzione».

Ore 11:12 - Wall Street Journal: «La Corea del Sud invia munizioni artiglieria all’Ucraina»

Seul ha inviato a Kiev centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria e la fornitura è in viaggio attraverso gli Stati Uniti: lo scrive il Wall Street Journal (Wsj), che cita fonti anonime. Il Wsj sottolinea che Seul ha raggiunto un «accordo confidenziale» con Washington per trasferire le munizioni negli Usa e consegnarle all’Ucraina, dopo che gli Usa avevano chiesto al Paese un supporto di artiglieria. Il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano ha detto oggi che Seul ha avuto colloqui con il Pentagono sull’export di munizioni, ma che ci sono imprecisioni nell’articolo del Wsj, riporta la Reuters sul suo sito.

Ore 11:22 - Podolyak: «La controffensiva non è un solo evento ma decine di azioni»

«Ancora una volta sulla controffensiva. Senza ulteriori domande: 1. Questo non è un «singolo evento» che inizierà a un’ora specifica di un giorno specifico con un solenne taglio del nastro rosso; 2. Si tratta di decine di diverse azioni per distruggere le forze di occupazione russe in diverse direzioni, che si sono già svolte ieri, si stanno svolgendo oggi e continueranno domani; 3. Anche la distruzione intensiva della logistica nemica è una controffensiva». Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che ieri in un’intervista al Tg1 ha annunciato che la controffensiva ucraina «è in corso» da giorni.

Ore 11:25 - Prigozhin evoca il rischio di una rivoluzione in Russia

Una nuova «rivoluzione potrebbe scuotere la Russia se il suo balbettante sforzo bellico in Ucraina continua», ha detto il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin in un’intervista a Konstantin Dolgov, blogger filo-russo. Prigozhin si è appellato a Putin affinché dichiari «una legge marziale e una nuova ondata di mobilitazione». E ha avvertito che se le perdite russe continuano ad aumentare, «tutto questo può finire in una rivoluzione, proprio come nel 1917. I soldati si alzeranno e poi i loro cari si alzeranno. È sbagliato pensare che ce ne siano centinaia, ce ne sono già decine di migliaia, parenti di coloro che sono stati uccisi».

Ore 11:38 - Il leader dei combattenti russi anti-Putin: «Torneremo in Russia, aspettare un paio di giorni»

Il comandante del Corpo dei volontari russi anti-Putin Denis Kapustin (noto anche come Denis Nikitin) ha riferito che i combattenti responsabili dell’attacco a Belgorod torneranno presto in Russia. «Non posso rivelare quelle cose imminenti, non posso nemmeno rivelare la direzione», ma «i nostri piani futuri sono nuovi territori della Federazione Russa, in cui entreremo sicuramente... Dovrete essere solo un po’ pazienti e aspettare un paio di giorni», ha dichiarato citato da Sky News. «Il confine è piuttosto lungo, ancora una volta ci sarà un punto in cui le cose si faranno calde», ha aggiunto. A una domanda se i combattenti russi abbiano utilizzato attrezzature militari statunitensi che erano state donate per aiutare l’Ucraina a difendersi dagli attacchi russi, Kapustin ha risposto di «sapere esattamente da dove ho preso le armi, purtroppo non dai partner occidentali». Il comandante ha detto che l’Ucraina ha sostenuto il suo gruppo con informazioni, benzina, cibo e medicine, ma ha aggiunto: «Ogni decisione che prendiamo oltre i nostri confini è una nostra decisione. Ovviamente possiamo chiedere ai nostri compagni (ucraini) la loro assistenza nella pianificazione».

Ore 11:42 - La Russia espelle cinque diplomatici svedesi, chiusi i consolati

La Russia ha ordinato a cinque diplomatici svedesi di lasciare il Paese in quanto persone non gradite. Mosca ha informato l’ambasciatore svedese Malena Mard della decisione di chiudere il consolato generale russo a Goteborg il 1 settembre 2023 e di revocare il consenso all’attività del consolato generale svedese a San Pietroburgo lo stesso giorno. Il ministero ha spiegato la decisione con la dichiarazione di cinque dipendenti delle missioni diplomatiche russe in Svezia personae non gratae il 25 aprile 2023. «Queste azioni delle autorità svedesi hanno esacerbato ulteriormente le relazioni bilaterali, portandole a un livello mai raggiunto prima, in particolare a causa dell’incessante campagna russofoba in Svezia», ha dichiarato il ministero. A cinque diplomatici svedesi, tra cui tre membri dell’ufficio dell’addetto alla difesa presso l’ambasciata svedese a Mosca, è stato ordinato di lasciare il Paese entro lo stesso termine fissato dalle autorità svedesi per la partenza dei dipendenti russi.

Ore 11:46 - Fermato a Mosca «l’architetto di Putin», voleva venire a Brescia per il processo

Lanfranco Cirillo, noto come «l’architetto di Putin», è stato bloccato in aeroporto a Mosca mentre cercava di venire in Italia per partecipare al processo che lo vede imputato con le accuse di contrabbando, dichiarazione infedele, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Lo ha affermato giovedì mattina in tribunale a Brescia il suo avvocato, Stefano Lojacono, depositando 5 documenti che attesterebbero come il 22 maggio il professionista abbia cercato di lasciare la Russia con due biglietti aerei Mosca-Istanbul-Milano Malpensa recandosi nello scalo moscovita con il passaporto italiano -poiché quello russo è stato revocato - dove sarebbe stato fermato non consentendogli di partire. (...)

Ore 11:49 - Kiev: «Controlliamo la periferia sud-ovest di Bakhmut»

Le truppe ucraine controllano la periferia sud-occidentale di Bakhmut e i combattenti del Gruppo Wagner si trovano ancora nella città: lo scrive sul suo canale Telegram la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, aggiungendo che i russi hanno «sostituito le unità di Wagner con unità dell’esercito regolare nei sobborghi» della città. «Al momento, gli uomini di Wagner rimangono nella città di Bakhmut», afferma Malyar: «Le nostre truppe controllano la periferia della città nella parte sud-occidentale, nella zona di Plane».

Ore 11:56 - Kiev: «Il nostro obiettivo primario è Putin»

Il presidente russo Vladimir Putin è un «obiettivo primario» per i servizi segreti ucraini: lo ha detto il vice capo della Direzione principale dei servizi di Kiev, Vadym Skibitsky, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt. «La nostra priorità è distruggere il comandante dell’unità che ha ordinato ai suoi uomini di attaccare l’Ucraina», ha detto Skibitsky, precisando che l’obiettivo principale del suo dipartimento è «Putin, perché coordina e decide cosa succede». Skibitsky ha inoltre minacciato di distruggere il porto di Mariupol, definendolo uno dei punti logistici critici delle forze di Mosca.

Ore 11:57 - L’Ue rinnova la sospensione dei dazi doganali per l’Ucraina

Il Consiglio Ue ha adottato un regolamento che rinnova per un altro anno, fino a giugno 2024, la sospensione di tutti i dazi doganali, le quote e le misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l’Ue. «Rinnovando queste misure, l’Ue continua a dimostrare il suo incrollabile sostegno politico ed economico all’Ucraina, che sta ancora affrontando l’aggressione militare immotivata e ingiustificata della Russia», si legge in una nota. «Queste misure aiuteranno l’Ucraina a mantenere la stabilità delle sue relazioni commerciali con l’Ue e a far funzionare la sua economia in circostanze molto difficili. Insieme a un ampio sostegno militare, finanziario e umanitario, questo è fondamentale per aiutare l’Ucraina nella sua ripresa a lungo termine».

Ore 12:01 - Zelensky: «L’Ucraina sarà parte dell’Ue e non resteranno le macerie»

«Attualmente, il sistema di governo in Ucraina, anche in condizioni di guerra, corrisponde al sistema europeo di democrazia. Ci possono essere diversi approcci nazionali a uno specifico sistema di governo in un certo Paese, ma il principio del rispetto delle regioni, del rispetto delle comunità è indispensabile per tutti. Ci sono molti esempi di questo tipo, della nostra unità, dei nostri valori comuni, delle nostre regole di vita comuni. Sono certo che tutti questi esempi ci porteranno presto a un risultato evidente, ovvero l’adesione a pieno titolo dell’Ucraina all’Unione europea». Lo ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio alla plenaria del Comitato delle Regioni. «E sono anche sicuro di un’altra cosa: l’Ucraina sarà parte dell’Europa a tal punto che non rimarrà nemmeno una rovina. Recupereremo ogni rovina che la Russia ha portato con la sua guerra, ricostruiremo tutto, faremo di tutto per dimostrare che la nostra forza, la forza della nostra Europa, è evidente», ha puntualizzato Zelensky.

Ore 12:07 - 007 ucraini: «Stiamo cercando di uccidere Putin e Prigozhin»

Il presidente russo Vladimir Putin «è in cima alla lista, stiamo cercando di ucciderlo». Lo ha detto il vice capo dell’intelligence ucraina Vadim Skibitsky, in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt. «Il nostro compito prioritario è distruggere il comandante dell’unità che dà ai suoi uomini l’ordine di attaccare», ha detto Skibitsky, e Putin è colui che «coordina e decide cosa succede». A una domanda diretta del quotidiano: «Qual è il tuo rapporto con Prigozhin, il capo del gruppo di mercenari Wagner?», Skibitsky risponde: «Stiamo cercando di ucciderlo».

Ore 12:12 - Kiev: «Il nostro obiettivo primario è Putin»

Il presidente russo Vladimir Putin è un «obiettivo primario» per i servizi segreti ucraini: lo ha detto il vice capo della Direzione principale dei servizi di Kiev, Vadym Skibitsky, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt. «La nostra priorità è distruggere il comandante dell’unità che ha ordinato ai suoi uomini di attaccare l’Ucraina», ha detto Skibitsky, precisando che l’obiettivo principale del suo dipartimento è «Putin, perché coordina e decide cosa succede». Skibitsky ha inoltre minacciato di distruggere il porto di Mariupol, definendolo uno dei punti logistici critici delle forze di Mosca.

 «Ci stiamo avvicinando sempre di più» a Putin, ha aggiunto l’alto funzionario, sottolineando che anche il presidente «ha paura di essere ucciso dal suo stesso popolo».

Ore 12:14 - Cremlino: «Gli addetti alla sicurezza Putin conoscono il loro lavoro»

I servizi incaricati della sicurezza del presidente russo Vladimir Putin «conoscono il loro lavoro e sanno quello che fanno». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando le dichiarazioni del vice capo dei servizi segreti militari ucraini, Vadim Skibitsky, secondo il quale «obiettivo primario» delle operazioni di Kiev è proprio Putin. Lo riferisce l’agenzia Tass.

Ore 12:25 - Prigozhin: «Comprensibile che Putin e io siamo obiettivi di Kiev»

«La scelta di uccidere il presidente Putin e me è comprensibile». Lo ha detto Yevgeny Prigozhin, il capo della compagnia militare privata Wagner, rispondendo a quanto affermato dal vice capo dei servizi segreti militari di Kiev, Vadim Skibitsky. «Posso dire che gli ucraini e, naturalmente, la direzione principale dell’intelligence, sono persone piuttosto crudeli», aggiunge Prigozhin su uno dei suoi canali Telegram.

Ore 12:45 - Kiev: «A periferia Bakhmut militari russi sostituiscono unità Wagner»

«Il nemico ha sostituito unità della Wagner nei sobborghi» di Bakhmut «con truppe dell’esercito regolare, all’interno della città le forze Wagner sono ancora presenti». Lo ha scritto su Telegram la vice ministro della Difesa ucraina, Hanna Maliar, secondo la quale le forze di Kiev ancora controllano parte del distretto di Litak nella zona sudoccidentale della città. In un video diffuso via Telegram il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha sostenuto che le sue unità hanno iniziato a ritirarsi da Bakhmut promettendo di trasferire entro il primo giugno il controllo della città ucraina ai militari russi, nonostante Kiev affermi di controllarne ancora alcune zone.

Ore 13:07 - Kiev: «Esercito regolare al posto di Wagner in sobborghi Bakhmut»

«Nei sobborghi di Bakhmut, il nemico ha sostituito le unità di Wagner con unità dell’esercito regolare. Al momento, gli uomini di Wagner rimangono nella città di Bakhmut». È quanto afferma la vie ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar sul proprio canale Telegram. «Nel settore di Bakhmut, il nemico sta cercando di fermare la nostra avanzata sui fianchi con il fuoco dell’artiglieria», aggiunge Maliar, «il nemico sta ora portando altre unità sui fianchi per rinforzarli».

Ore 13:25 - Il Giappone ha intercettato aerei-spia russi al largo costa

Il Giappone ha fatto decollare i jet da combattimento dopo che sono stati individuati aerei russi «per la raccolta di informazioni» al largo delle sue coste lungo l’Oceano Pacifico e il Mar del Giappone, ha dichiarato lo Stato Maggiore del Paese. Un velivolo russo ha viaggiato dal nord del Giappone verso il basso lungo parte della sua costa occidentale, mentre l’altro ha preso una rotta simile lungo la costa opposta ed è tornato indietro nello stesso modo, ha detto lo Stato Maggiore in una breve dichiarazione: «In risposta, sono stati inviati i caccia della Forza aerea di autodifesa del Nord e altre unità».

 L’incidente, che non è il primo del genere, arriva pochi giorni dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato al vertice del G7 a Hiroshima, nel Giappone occidentale, dove tutti i membri del gruppo hanno ribadito il loro sostegno a Kiev di fronte all’invasione russa. Il Giappone sta attuando le sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia imposte dal G7 e da altri Paesi occidentali dall’inizio della sua offensiva in Ucraina 15 mesi fa. Mentre in passato aveva cercato di migliorare le relazioni con Mosca, ora il Giappone vede la potenza militare russa in Estremo Oriente e la sua cooperazione con la Cina come una seria minaccia alla sua sicurezza territoriale.

 Nel maggio 2022, jet da combattimento russi e cinesi hanno volato insieme nelle vicinanze del Giappone, subito dopo un incontro a Tokyo dei leader del «Quad», un’alleanza informale per la sicurezza dell’Asia-Pacifico che comprende Stati Uniti, Giappone, Australia e India. Più recentemente, la Russia ha condotto manovre militari nel Mar del Giappone che hanno comportato il lancio di missili. La Russia considera ora il Giappone un Paese «ostile», così come tutti i Paesi dell’UE, gli Stati Uniti e altri alleati come il Regno Unito e l’Australia. Prima della guerra in Ucraina, il Giappone aveva già un rapporto complicato e talvolta conflittuale con la Russia. I due Paesi non hanno firmato un trattato di pace dopo la Seconda Guerra Mondiale, e tutti gli sforzi per farlo sono stati bloccati da una disputa territoriale sulle isole Curili meridionali, occupate e poi annesse da Mosca dopo quel conflitto e indicate dal Giappone come «Territori del Nord».

Ore 13:32 - Londra: «Servono aiuti umanitari per 18 milioni di ucraini»

«Quasi 18 milioni di persone hanno bisogno di urgente supporto umanitario a causa delle azioni del Cremlino»: è l’appello lanciato oggi su Twitter dal governo britannico.

 «L’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato una grave crisi umanitaria che ha colpito milioni di civili in tutto il Paese. Nonostante le dichiarazioni del Cremlino di non attaccare i civili o le infrastrutture civili. Questa è una guerra costruita sulle menzogne», scrive il ministero della Difesa.

Ore 13:42 - Kiev: «Liberati 106 prigionieri ucraini catturati a Bakhmut»

La Russia ha rilasciato 106 prigionieri ucraini catturati a Bakhmut, ha reso noto il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak, citato dai medi nazionali. «Hanno combattuto per Bakhmut e hanno compiuto un’impresa che ha impedito al nemico di avanzare in profondità a Est. Ognuno di loro è un eroe», ha dichiarato Yermak. Tra coloro che sono tornati dalla prigionia, 68 erano considerati dispersi. Alcuni hanno ferite, ustioni, fratture. Il più anziano ha 59 anni, il più giovane ne ha 21. Inoltre, sono stati rimpatriati tre corpi, due stranieri e un ucraino. Finora sono stati rilasciate 2.430 persone, 139 i civili.

Ore 13:52 - Londra: «I filorussi tracciano gigantesca Z virtuale sul Mar Nero»

La settimana scorsa i dati del Sistema di identificazione automatica (Ais) delle navi commerciali sono stati falsificati a distanza per creare l’immagine del simbolo pro-guerra russo Z sul Mar Nero, visibile sul software di tracciamento open source: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. L’Ais viene utilizzato per tracciare le imbarcazioni, anche per garantirne la sicurezza. Le tracce che compongono l’immagine della `Z´, lunga 65 chilometri - si legge nel rapporto pubblicato su Twitter - suggeriscono una velocità delle navi fino a 102 nodi (188 km/h), un’ulteriormente conferma che si tratta di un falso. Soggetti filorussi hanno probabilmente realizzato l’immagine come operazione di propaganda, commentano gli esperti di Londra, forse nel tentativo di rafforzare il morale russo in vista di una prevista controffensiva ucraina. Ma l’iniziativa aumenta il rischio di incidenti marittimi, conclude il rapporto. E nonostante questi esercizi virtuali, la flotta russa nel Mar Nero rimane vulnerabile, sottolinea il ministero ricordando che la nave da ricognizione Ivan Khurs è stata attaccata ieri.

Ore 14:08 - Hacker filorussi attaccano il sito del Viminale per la carta d’identità elettronica

Nuovo attacco hacker del collettivo filorusso NoName057 a un obiettivo istituzionale italiano. Stavolta l’offensiva di tipo DDos - che mira a “congestionare” il traffico del sito target - ha colpito il dominio Cartadiidentita.interno.gov.it, quello dove è possibile avviare l’iter per ottenere il documento. Sito che al momento risulta ancora irraggiungibile: la Polizia postale sta supportando i gestori per arrivare ad un sollecito ripristino del servizio. Come già accaduto in passato, l’attacco è stato rivendicato su Telegram e messo in relazione al conflitto in Ucraina. «L’Italia è pronta a fornire sostegno materiale all’Ucraina, ma attende passi decisivi dagli alleati - si legge nel testo - Non è affatto un Paese indipendente. Per fortuna, noi invece siamo in grado di prendere decisioni da soli, siamo andati nello spazio internet russofobo italiano e abbiamo colpito un sito web di carta di identità elettronica».

Ore 14:10 - Gasdotto Nord Stream, la Russia convoca gli ambasciatori di Germania, Svezia e Danimarca

Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori di Germania, Svezia e Danimarca per protestare contro «la completa mancanza di risultati» dell’indagine sulle esplosioni che lo scorso settembre hanno danneggiato i gasdotti del Nord Stream.

Ore 14:32 - Londra: «Servono aiuti umanitari per 18 milioni di persone»

«Quasi 18 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria a causa delle azioni del Cremlino». È quanto si legge in un appello, pubblicato su Twitter, dal ministero britannico della Difesa. «L’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato una grave crisi umanitaria che ha colpito milioni di civili in tutto il paese. Nonostante le affermazioni del Cremlino di non attaccare civili o infrastrutture civili», si legge nel tweet della Difesa britannica.

Ore 14:38 - Zelensky incontra il ministro della Difesa svedese

«Incontro con il ministro della Difesa svedese Paul Johnson. Questioni importanti e prioritarie: la coalizione aerea, la situazione al fronte, le armi necessarie, la formula di pace, l’integrazione euro-atlantica dell’Ucraina e il sostegno della Svezia. Diventiamo ogni giorno più forti». È quanto scrive in un messaggio su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 15:01 - La Corte suprema svedese conferma condanne per 2 fratelli, erano spie di Mosca

La Corte suprema svedese ha confermato la condanna all'ergastolo per un uomo svedese di origine iraniana, Peyman Kia, accusato di essere una spia che ha lavorato per 10 anni per Mosca e per il suo servizio di intelligence militare. Il fratello minore, Payam Kia, è stato condannato a nove anni e 10 mesi.

 I due insieme hanno trasmesso informazioni alla Russia tra il 28 settembre 2011 e il 20 settembre 2021. In un primo momento entrambi i fratelli avevano presentato ricorso contro le sentenze emesse il 19 gennaio dal Tribunale distrettuale di Stoccolma, ma Payam Kia ha ritirato il suo la scorsa settimana, poche ore prima dell'annuncio del verdetto d'appello. Il suo avvocato, Björn Sandin, ha spiegato all'emittente svedese SVT che il suo cliente temeva di ricevere una condanna più alta.

Ore 15:06 - Colonna (ministra degli Esteri francese) a Tajani: «Cooperazione essenziale per il progresso»

«Grazie per il caloroso benvenuto a Roma, caro Antonio Tajani. Scambi fiduciosi su Ucraina, Tunisia, migrazione, difesa europea in particolare. La cooperazione franco-italiana è essenziale per il progresso. Andiamo avanti insieme!». Lo ha scritto la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna in un tweet.

Ore 15:15 - Mosca: «Abbattuti 28 droni di Kiev in un ultime 24 ore»

«Nell'ultimo giorno, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto 28 droni ucraini e intercettato 8 lanciarazzi multipli Himars». Lo ha affermato ai giornalisti il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov. Lo riporta l'agenzia Tass. I droni sono stati distrutti nelle regioni di Kharkiv, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Ore 15:26 - Zuppi: «La guerra coinvolge il Papa fino alle lacrime»

La missione di pace per l'Ucraina che il Papa ha affidato al cardinale Matteo Zuppi è «in accordo con la Segretaria di Stato. Non è strano, sarebbe strano il contrario, come altre esperienze formali ed informali del passato». Lo ha detto lo stesso Zuppi in una conferenza stampa in Vaticano. La missione - ha ricordato il cardinale - deve «contribuire ad allentare le tensioni del conflitto in Ucraina» rispetto al quale c'è un coinvolgimento del Papa «fino alle lacrime».

Ore 15:34 - Kuleba in Africa: «Nuove ambasciate e summit coi leader»

Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ha dichiarato che l'Ucraina aprirà più ambasciate in Africa e organizzerà un vertice con i suoi leader. «Quest'anno istituiremo nuove ambasciate in diverse parti del continente e prevediamo di tenere il primo vertice Ucraina-Africa. Invito i leader dei vostri Paesi a prendere parte a questo importante evento», ha dichiarato Kuleba in un messaggio in occasione della Giornata dell'Africa. Kuleba è attualmente in viaggio in Africa, dove ieri ha lanciato un appello da Addis Abeba affinché i leader del continente pongano fine alla loro neutralità nella guerra. Il suo tour prevede oggi una visita in Ruanda. L'obiettivo di Kiev è di promuovere la formula di pace ucraina, mentre anche Mosca tenta di rinforzare i suoi legami col continente con almeno due visite del ministro degli Esteri Serghei Lavrov quest'anno. «Stiamo ascoltando richieste di pace da vari Paesi e leader» e «nessun'altra nazione al mondo vuole la pace più dell'Ucraina. Ma sappiamo che la vera pace deve essere giusta e sostenibile», ha dichiarato Kuleba, sottolineando che «siamo aperti a discutere qualsiasi iniziativa di pace se rispetta due principi: non suggerisce concessioni territoriali e non porta a un conflitto congelato invece che alla pace.

Ore 15:49 - Austin: «Finora da gruppo di contatto 65 miliardi di aiuti a Kiev»

«In totale, il gruppo di contatto per l'Ucraina ha impegnato quasi 65 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza»: lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin alla riunione virtuale del gruppo di contatto. «Putin sperava che la nostra determinazione svanisse. E scommetteva che la nostra unità si sarebbe incrinata. Invece, rimaniamo uniti come sempre. E il mondo intero può vederlo», ha sottolineato.

Ore 16:04 - Kiev: «Il territorio della regione di Kherson è completamente minato»

La regione di Kherson, in Ucraina, è «completamente minata». Lo ha detto il ministro ucraino dell'Interno, Ihor Klymenko. Lo riporta Ukrinform. «Pensavamo che la regione di Kiev fosse pesantemente minata, poi si è scoperto che la regione di Chernihiv era ancora più minata. Quella di Kharkiv lo è ancora di più e quella di Kherson è completamente minata», ha spiegato. «Sappiamo quante mine arrivano ogni giorno sulla costa della regione di Kherson e ogni giorno riceviamo dati rilevanti. E queste aree dovranno essere nuovamente ispezionate», ha aggiunto.

Ore 16:28 - Sindaco di Kiev a Regioni Ue: «Aiutateci su riforma poteri locali»

«Abbiamo bisogno dell'assistenza» del Comitato europeo delle regioni «per realizzare la riforma dell'autogoverno, della decentralizzazione» amministrativa necessaria per il percorso verso l'integrazione europea. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitalij Klitschko, intervenendo al workshop organizzato da Comitato europeo delle Regioni, Commissione Ue, Ocse e i governi di Ucraina, Regno Unito e Svizzera, in vista della Ukraine Recovery Conference di Londra del 21-22 giugno. «Dobbiamo preparare una tabella di marcia con i nostri partner», ha continuato, sottolineando le difficoltà che l'Ucraina sta affrontando in questo processo dovute alla «situazione insolita causata dalla guerra».

Ore 16:44 - L'inviato cinese per l'Ucraina Li Hu a Bruxelles

Il Segretario generale aggiunto per gli Affari politici e Direttore politico del Servizio europeo per l'azione esterna, Enrique Mora, ha ricevuto oggi a Bruxelles l'inviato speciale del governo cinese per gli Affari eurasiatici, Li Hui. Lo si legge in una nota. «Mora ha accolto con favore la visita dell'inviato speciale Li in Europa, in particolare a Kiev, e il recente impegno della Cina nei confronti dell'Ucraina, anche a livello di leader, nonostante sia trascorso più di un anno dall'inizio dell'illegale aggressione russa». Entrambe le parti hanno concordato di rimanere in contatto e di continuare a lavorare per una pace sostenibile in Ucraina.

Ore 16:47 - 007 Kiev precisano: «Putin obiettivo n.1 per consegnarlo all'Aia»

Vladimir Putin è l'obiettivo primario di Kiev «per la sua detenzione e consegna all'Aia». Lo precisa Andrii Yusov, un rappresentante della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, citato da Ukrinform. «L'Aia è inevitabile per Putin. E in questa situazione, è ancora meglio che sia vivo in tribunale», ha detto Yusov, aggiungendo che Putin «e tutta la sua banda» sono criminali di guerra. «Ed è davvero l'obiettivo numero uno - dal punto di vista della detenzione e della consegna alla Corte internazionale e al tribunale dell'Aia. L'Ucraina è uno stato civile e agisce in modo civile».

Ore 17:51 - Lukashenko: «Avviati sforzi per portare armi nucleari russe»

Sono già in corso gli sforzi per portare armi nucleari non strategiche russe in Bielorussia. Lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, citato dall'agenzia Tass, dopo che oggi i ministri della Difesa dei due Paesi hanno firmato a Minsk gli accordi per permettere il dispiegamento delle testate non strategiche, come annunciato dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso marzo. «Putin mi ha informato che oggi ha firmato un decreto sulle nostre azioni per portare armi nucleari in Bielorussia», ha detto Lukashenko.

Ore 18:30 - Mosca: «Intercettati 2 bombardieri Usa sul Baltico»

Aerei da caccia russi Su-35 e Su-27 si sono alzati in volo per intercettare due bombardieri americani sul Mar Baltico che minacciavano di violare i confini russi. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass.

Ore 18:59 - Perché gli Stati Uniti sostengono che ci sia l'Ucraina dietro al raid sul Cremlino?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) C’erano probabilmente gli Ucraini dietro al raid sul Cremlino del 3 maggio, quando due droni sono stati abbattuti sopra le cupole dell’edificio più sorvegliato di Russia, a circa 700 chilometri dal confine. È quanto riferiscono al New York Times fonti di intelligence americane, spiegando però di non sapere se l’operazione ha coinvolto forze speciali dell’esercito o unità dei servizi. Le agenzie di intelligence americane sarebbero giunte a questa conclusione dopo aver ascoltato intercettazioni di funzionari ucraini che si rimpallavano le responsabilità, ma non hanno prove che Volodymyr Zelensky e i suoi uomini fossero informati dei piani.

Ore 20:14 - Lukashenko: «Mosca ha iniziato a trasferire armi nucleari in Bielorussia»

La Russia ha cominciato a trasferire le armi nucleari in Bielorussia: lo ha affermato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ripreso dall’agenzia di stampa BelTA. Finora, la Russia non ha commentato ma due mesi fa il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato la sua intenzione di farlo.

«Il trasferimento delle armi nucleari è iniziato», ha detto Lukashenko in risposta a un giornalista. La Bielorussia, che non si è impegnata direttamente sul terreno in Ucraina, ha prestato il suo territorio all’esercito russo in modo che potesse lanciare l’assalto del febbraio 2022. Lukashenko, che nella serata era a Mosca per un vertice regionale, non ha detto se le armi in questione fossero già nel Paese (che confina con Ucraina ma anche con Lituania e Polonia, membri dell’Ue e della Nato); ha precisato però che Putin gli aveva detto il giorno prima di aver firmato il decreto che permetteva il trasferimento.

Lukashenko si è anche rifiutato di specificare il numero di testate nucleari che il suo Paese riceverà, anche se ha assicurato di aver concordato con Putin tutti i dettagli; e ha anche garantito la sicurezza di tali armi, sottolineando che i bielorussi sono «persone attente». E quando il giornalista gli ha chiesto se tali armi avessero già raggiunto il territorio bielorusso, il presidente ha risposto: «È possibile. Arriverò e controllerò».

Ore 21:54 - Usa: «Dopo l'accordo tra Russia e Bielorussia non modifichiamo la nostra postura nucleare»

Gli Stati Uniti non modificheranno la loro postura nucleare, dopo l'accordo tra Russia e Bielorussia per il dislocamento delle armi nucleari tattiche. «non c'è nessuna ragione» per farlo, ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, nel briefing con i giornalisti. Gli Usa, aggiungendo che «continuano a monitorare la situazione».

Ore 22:15 - Sanzioni Usa al capo della Wagner in Mali: «Tenta di procurare materiali militari per la guerra in Ucraina»

Gli Usa hanno annunciato una serie di sanzioni economiche contro Ivan Maslov, indicandolo come «il più importante responsabile del gruppo (paramilitare russo, ndr) Wagner in Mali» e accusandolo di tentare di procurarsi equipaggiamenti militari da utilizzare nel conflitto ucraino.

«La presenza del Gruppo Wagner nel continente africano è una forza destabilizzante per qualsiasi Paese che ne consenta il dispiegamento sul proprio territorio», ha affermato Brian Nelson, il sottosegretario al Tesoro Usa preposto all'intelligence finanziaria e contro il terrorismo.

Tali sanzioni comportano il sequestro di tutti i beni di Ivan Maslov negli Stati Uniti, finanziari e immobiliari, nonché di società aventi un legame di capitali diretto con Maslov, e vietano alle società americane o presenti sul territorio americano di effettuare qualsiasi transazione con l'interessato o le società che controlla.

Ore 22:45 - Zelensky: «Abbattuti due aerei russi nella regione di Zaporizhzhia»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso serale, ha affermato che la Guardia nazionale ucraina ha abbattuto due aerei russi «tipo SU» nella regione di Zaporizhzhia. Secondo Sky News, Zelensky non ha fornito ulteriori dettagli sull'aereo ma ha aggiunto: «Sono grato a due dei nostri guerrieri particolarmente accurati. A proposito - ha poi specificato - uno di loro è già stato insignito del titolo di Eroe dell'Ucraina e ha abbattuto non solo aerei nemici ma anche un missile cruise».

Ore 00:26 - F16, Danimarca e Olanda guideranno l’addestramento dei piloti ucraini

La Danimarca e l’Olanda guideranno il programma di addestramento dei militari dell’aeronautica ucraina nell’uso dei caccia bombardieri F-16. Lo ha detto il ministro della Difesa ad interim danese Troels Lund Poulsen. «Il primo passo è individuare i Paesi disposti a partecipare alla missione di formazione, e lo stiamo facendo ora. La Danimarca è pronta a svolgere un ruolo centrale insieme ai Paesi Bassi», ha dichiarato il ministro danese, riportato dall’agenzia Ritzau. «Si concorda sul fatto che questo rappresenta un importante passo strategico a lungo termine. È ancora in fase di chiarimento se ciò significherà che la Danimarca donerà anche gli F-16 all’Ucraina», ha concluso il Poulsen. Nella confinante Svezia, un piccolo gruppo di piloti dell’aeronautica ucraina avrà l’opportunità di provare il caccia bombardiere svedese Gripen, secondo quanto riportato dall’agenzia Tt, che ha anche riportato le dichiarazioni del ministro della Difesa svedese Pål Jonson: «Gli aerei che la Svezia possiede sono necessari per la nostra difesa nazionale e al momento non c’è alcuna intenzione di prestare aerei all’Ucraina», ha dichiarato Jonson, intervistato dal canale televisivo svedese TV4.

Ore 00:30 - Mosca: abbattuto missile ucraino sulla regione russa di Rostov

«Il sistema di difesa aerea russo è entrato in azione vicino a Morozovsk», nella regione russa di Rostov, «abbattendo un missile ucraino. I militari stanno svolgendo il loro lavoro». Lo sostiene citato dalla Tass il governatore della regione meridionale della Russia, Vasily Golubev, su Telegram, esortando la popolazione a mantenere la calma. La regione di Rostov confina con le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nel Donbass.

Ore 01:30 - Esplosioni a Berdiansk, città occupata dai russi

Diverse esplosioni sono state segnalate nella città occupata dai russi di Berdiansk, situata nell’oblast meridionale di Zaporizhzhia in Ucraina. Lo riportano i media ucraini, citando i canali Telegram locali. Berdiansk è sotto l’occupazione russa dal febbraio 2022 e si trova a circa 100 chilometri a sud della linea del fronte.

Ore 03:37 - Allarme aereo in almeno 11 oblast ucraini, esplosioni a Dnipro

Almeno quattro esplosioni sono state udite stanotte nell’oblast ucraino sudorientale di Dnepropetrovsk e in particolare nella capitale regionale Dnipro, secondo i media locali che citano funzionari ucraini. L’allarme antiaereo è stato attivato in queste ore nella regione e in altri 10 oblast ucraini, compreso quello di Kiev.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 26 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Emissario cinese: «Mosca mantenga le regioni annesse». Lula a Putin: «Pronto a mediare con India e Cina». Marta Serafini, inviata, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 26 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di venerdì 26 maggio in diretta. Kiev: «Nessun compromesso possibile sui nostri territori». A Dnipro colpito un ospedale, due morti e 31 feriti 

• Prigozhin evoca il rischio di una rivoluzione in Russia.

• Emissario cinese a Mosca incontra Lavrov per i colloqui di pace.

• Perché gli Usa sostengono che ci sia l’Ucraina dietro al raid sul Cremlino?

Ore 00:24 - F16, Danimarca e Olanda guideranno l’addestramento dei piloti ucraini

La Danimarca e l’Olanda guideranno il programma di addestramento dei militari dell’aeronautica ucraina nell’uso dei caccia bombardieri F-16. Lo ha detto il ministro della Difesa ad interim danese Troels Lund Poulsen. «Il primo passo è individuare i Paesi disposti a partecipare alla missione di formazione, e lo stiamo facendo ora. La Danimarca è pronta a svolgere un ruolo centrale insieme ai Paesi Bassi», ha dichiarato il ministro danese, riportato dall’agenzia Ritzau. «Si concorda sul fatto che questo rappresenta un importante passo strategico a lungo termine. È ancora in fase di chiarimento se ciò significherà che la Danimarca donerà anche gli F-16 all’Ucraina», ha concluso il Poulsen. Nella confinante Svezia, un piccolo gruppo di piloti dell’aeronautica ucraina avrà l’opportunità di provare il caccia bombardiere svedese Gripen, secondo quanto riportato dall’agenzia Tt, che ha anche riportato le dichiarazioni del ministro della Difesa svedese Pål Jonson: «Gli aerei che la Svezia possiede sono necessari per la nostra difesa nazionale e al momento non c’è alcuna intenzione di prestare aerei all’Ucraina», ha dichiarato Jonson, intervistato dal canale televisivo svedese TV4

Ore 00:29 - Mosca: abbattuto missile ucraino sulla regione russa di Rostov

«Il sistema di difesa aerea russo è entrato in azione vicino a Morozovsk», nella regione russa di Rostov, «abbattendo un missile ucraino. I militari stanno svolgendo il loro lavoro». Lo sostiene citato dalla Tass il governatore della regione meridionale della Russia, Vasily Golubev, su Telegram, esortando la popolazione a mantenere la calma. La regione di Rostov confina con le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nel Donbass.

 Ore 00:32 - Zelensky: «Abbattuti due aerei russi nella regione di Zaporizhzhia»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso serale, ha affermato che la Guardia nazionale ucraina ha abbattuto due aerei russi «tipo SU» nella regione di Zaporizhzhia. Secondo Sky News, Zelensky non ha fornito ulteriori dettagli sull'aereo ma ha aggiunto: «Sono grato a due dei nostri guerrieri particolarmente accurati. A proposito - ha poi specificato - uno di loro è già stato insignito del titolo di Eroe dell'Ucraina e ha abbattuto non solo aerei nemici ma anche un missile cruise».

Ore 01:29 - Esplosioni a Berdiansk, città occupata dai russi

Diverse esplosioni sono state segnalate nella città occupata dai russi di Berdiansk, situata nell’oblast meridionale di Zaporizhzhia in Ucraina. Lo riportano i media ucraini, citando i canali Telegram locali. Berdiansk è sotto l’occupazione russa dal febbraio 2022 e si trova a circa 100 chilometri a sud della linea del fronte.

Ore 02:49 - Lukashenko: «Mosca ha iniziato a trasferire armi nucleari in Bielorussia»

La Russia ha cominciato a trasferire le armi nucleari in Bielorussia: lo ha affermato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ripreso dall’agenzia di stampa BelTA. Finora, la Russia non ha commentato ma due mesi fa il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato la sua intenzione di farlo.

«Il trasferimento delle armi nucleari è iniziato», ha detto Lukashenko in risposta a un giornalista. La Bielorussia, che non si è impegnata direttamente sul terreno in Ucraina, ha prestato il suo territorio all’esercito russo in modo che potesse lanciare l’assalto del febbraio 2022. Lukashenko, che nella serata era a Mosca per un vertice regionale, non ha detto se le armi in questione fossero già nel Paese (che confina con Ucraina ma anche con Lituania e Polonia, membri dell’Ue e della Nato); ha precisato però che Putin gli aveva detto il giorno prima di aver firmato il decreto che permetteva il trasferimento.

Lukashenko si è anche rifiutato di specificare il numero di testate nucleari che il suo Paese riceverà, anche se ha assicurato di aver concordato con Putin tutti i dettagli; e ha anche garantito la sicurezza di tali armi, sottolineando che i bielorussi sono «persone attente». E quando il giornalista gli ha chiesto se tali armi avessero già raggiunto il territorio bielorusso, il presidente ha risposto: «È possibile. Arriverò e controllerò».

Ore 03:06 - Perché gli Stati Uniti sostengono che ci sia l'Ucraina dietro al raid sul Cremlino?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) C’erano probabilmente gli Ucraini dietro al raid sul Cremlino del 3 maggio, quando due droni sono stati abbattuti sopra le cupole dell’edificio più sorvegliato di Russia, a circa 700 chilometri dal confine. È quanto riferiscono al New York Times fonti di intelligence americane, spiegando però di non sapere se l’operazione ha coinvolto forze speciali dell’esercito o unità dei servizi. Le agenzie di intelligence americane sarebbero giunte a questa conclusione dopo aver ascoltato intercettazioni di funzionari ucraini che si rimpallavano le responsabilità, ma non hanno prove che Volodymyr Zelensky e i suoi uomini fossero informati dei piani.

Ore 03:28 - Usa, in arrivo nuovo pacchetto di aiuti militari da 300 milioni di dollari

Gli Stati Uniti prevedono di annunciare fino a 300 milioni di dollari di aiuti militari per l’Ucraina, costituiti principalmente da munizioni. Lo riportano i media internazionali, citando fonti ufficiali Usa. Il pacchetto potrebbe essere annunciato già oggi, o più probabilmente dopo il fine settimana festivo americano del Memorial Day. Dovrebbe contenere ulteriori sistemi lanciarazzi multipli guidati (Gmlrs) per lanciatori Himars e munizioni per la difesa dell’Ucraina contro la Russia. L’attrezzatura verrebbe finanziata utilizzando la Presidential Drawdown Authority (Pda), con cui il presidente può autorizzare il trasferimento di articoli e servizi dalle scorte statunitensi senza l’approvazione del Congresso in risposta a un’emergenza.

Ore 03:29 - Medvedev: la guerra in Ucraina potrebbe continuare per decenni

«Il conflitto in Ucraina potrebbe continuare per decenni se l’essenza stessa del suo governo neonazista non viene eliminata», ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev durante un viaggio in Vietnam. Lo riporta l’agenzia Tass. «Questo conflitto sarà duraturo, forse decenni - ha aggiunto Medvedev -. È una nuova realtà, nuove condizioni di vita». Il vicepresidente è convinto che se il governo ucraino in carica resterà al potere «ci saranno tre anni di tregua, poi due anni di conflitto e poi tutto ricomincerà». «L’essenza stessa del dominio neonazista a Kiev deve essere eliminata», ha concluso.

Ore 03:36 - Allarme aereo in almeno 11 oblast ucraini, esplosioni a Dnipro

Almeno quattro esplosioni sono state udite stanotte nell’oblast ucraino sudorientale di Dnepropetrovsk e in particolare nella capitale regionale Dnipro, secondo i media locali che citano funzionari ucraini. L’allarme antiaereo è stato attivato in queste ore nella regione e in altri 10 oblast ucraini, compreso quello di Kiev.

Ore 05:23 - Il Giappone annuncia nuove sanzioni contro aziende russe

Il Giappone sta imponendo restrizioni all’esportazione di 80 società russe. Lo ha annunciato il governo del Paese. Tra le aziende colpite dalle sanzioni giapponesi - scrive l’agenzia Tass - ci sono l’operatore di telefonia mobile russo MegaFon, il Servizio federale di cooperazione tecnico-militare, la Fondazione russa per progetti di ricerca avanzata nell’industria della Difesa, l’ufficio di progettazione Npo Lavochkin, il produttore di camion Kamaz, la Fondazione Skolkovo e l’Istituto Skolkovo di Scienza e tecnologia. Il governo nipponico ha annunciato inoltre che presto vieterà le esportazioni di una serie di articoli che «contribuiscono a rafforzare la base industriale della Russia», ma la loro lista verrà compilata in seguito.

Ore 06:06 - Allarme aereo e esplosioni anche a Kiev

L’allarme aereo è scattato nella notte anche a Kiev. dove sono state udite alcune esplosioni.

Ore 05:48 - Esplosioni a Krasnodar, città nella Russia meridionale

Esplosioni si sono verificate stamattina nel centro di Krasnodar, capoluogo del territorio meridionale russo omonimo. Lo riferiscono i media locali, secondo i quali le difese aeree della città sono entrate in azione dopo che il centro è stato attaccato da droni. Non ci sarebbero né vittime, né feriti.

Ore 06:54 - Il cancelliere Scholz: quando sarà il momento parlerò con Putin

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto intenzionato a riavviare i contatti con il presidente russo Vladimir Putin sull’Ucraina «quando sarà il momento. È passato un po’ di tempo dalla mia ultima conversazione telefonica. Ma quando sarà il momento, ho intenzione di parlare di nuovo con Putin» ha affermato in un’intervista al quotidiano Koelner Stadt-Anzeiger.

Ore 07:28 - Mosca valuta positivamente sforzo pace del Vaticano

Mosca valuta positivamente l’iniziativa di pace del Vaticano, anche se fa notare che finora la Santa Sede non ha preso iniziative per il viaggio di un emissario in Russia. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo all’agenzia Ria Novosti. «Prendiamo atto del sincero desiderio della Santa Sede di promuovere il processo di pace», ha detto il ministero degli Esteri russo. «Allo stesso tempo, nessun passo pratico è stato preso dalla parte vaticana per organizzare il viaggio a Mosca».

In questo senso il ministero ricorda che «qualsiasi sforzo in questa direzione avrà senso solo se si terrà conto della ben nota posizione di principio della Russia su possibili negoziati di pace». «Ricordiamo a questo proposito che, a differenza della Russia, che fin dall’inizio è pronta per un dialogo onesto e aperto sulla soluzione in Ucraina, il regime di Kiev rifiuta ancora categoricamente la possibilità stessa di negoziati con Mosca e si affida alla guerra».

Ore 07:34 - Kiev, abbattuti tutti i missili russi lanciati nella capitale

Le forze di difesa aerea di Kiev hanno localizzato e distrutto tutti i missili lanciati dalla Russia contro la capitale dell’Ucraina. Lo riferisce l’amministrazione militare della città di Kiev, come riporta Ukrinform.

Ore 08:09 - Kirby: no attacchi su suolo russo, Usa «chiari» con Kiev

Gli Stati Uniti non appoggiano attacchi ucraini sul suolo russo e l’amministrazione del presidente Joe Biden lo «ha chiarito» nei suoi colloqui con Kiev. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un’intervista alla Cnn. «Abbiamo ancora una volta chiarito agli ucraini cosa pensiamo riguardo a un attacco alla Russia: non vogliamo incoraggiarlo o consentirlo, e certamente non vogliamo che nessuna attrezzatura prodotta negli Stati Uniti venga utilizzata per attaccare il suolo russo», ha detto Kirby. Kirby ha quindi riferito di «rassicurazioni ottenute dagli ucraini» su questa questione: «Siamo stati molto chiari sul fatto che vogliamo che l’Ucraina sia in grado di difendere il proprio suolo, il proprio territorio. Sono stati attaccati. Sono stati invasi. Hanno il diritto di difendersi. Ma siamo stati altrettanto molto chiari che non vogliamo vedere un’escalation della guerra».

Ore 08:28 - Medvedev: attacco nucleare preventivo se Occidente fornisce armi a Kiev

L’Occidente non riesce a capire che il confronto fra la Russia e i Paesi della Nato può, a un certo punto, per esempio se saranno fornite armi nucleari all’Ucraina, portare a un attacco nucleare preventivo, ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale Dmitry Medvedev, parlando con i giornalisti durante una visita in Vietnam. «Ci sono leggi di guerra irreversibili. In merito a forniture di armi nucleari all’Ucraina, un attacco preventivo dovrà essere portato a termine», ha spiegato. Un attacco ci sarà «se si verificheranno certe circostanze». L’Ucraina riceverà aerei e «forse anche armi nucleari. Ma questo significa che un missile con una testata nucleare li sorvolerà».

Ore 09:23 - Isw, improbabile che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina

È «straordinariamente improbabile!» che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina ed è «altamente improbabile» che l’eventuale dispiegamento di queste armi sul territorio bielorusso da parte di Mosca rappresenterà un’escalation della guerra in Ucraina: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sull’andamento del conflitto. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il suo omologo bielorusso Viktor Khrenin hanno firmato un accordo sul dispiegamento di armi nucleari non strategiche (tattiche) russe in territorio bielorusso durante una riunione dei ministri della Difesa dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) tenuta ieri a Minsk, ricorda il centro studi statunitense. Il think tank sottolinea però che è «straordinariamente improbabile!» che Putin utilizzi le armi nucleari in Ucraina. Shoigu, da parte sua, ha anche annunciato che le forze russe dispiegheranno ulteriori contingenti militari in Bielorussia per sviluppare infrastrutture militari, espandere l’addestramento al combattimento congiunto e condurre attività di ricognizione vicino ai confini della Russia. Il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia richiede sia un’infrastruttura militare significativa sia il comando e il controllo russo su elementi delle Forze Armate bielorusse, osservano gli esperti del centro studi. Il Cremlino intende probabilmente utilizzare questi requisiti per subordinare ulteriormente la sfera di sicurezza bielorussa alla Russia, concludono.

Ore 09:40 - Kiev: serve un vertice per la pace, l’ideale a luglio

Un vertice per la pace «è necessario» e l’Ucraina vuole che si tenga «il prima possibile: l’ideale sarebbe luglio». Tuttavia, la base per questo summit dovrebbe essere il piano di 10 punti presentato da Kiev: lo ha detto il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Interfax. L’alto funzionario ha pubblicato una parte dell’intervista sul suo canale Telegram.

Ore 09:50 - Tajani: «La minaccia dell’uso dell’arma nucleare fa parte della retorica del Cremlino»

Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è intervenuto sulla minaccia nucleare russa, che a suo parere non è realistica: «“La minaccia dell’uso dell’arma nucleare fa parte della retorica, della propaganda del Cremlino, come per mettere paura. Come facevano nei tempi antichi i tebani, che sbattevano la spada sullo scudo per mettere paura all’avversario», ha detto al TG1 Mattina. «Io credo che questo sia un modo per cercare di intimorire l’Ucraina: non credo che Putin avrà mai il coraggio di utilizzare armi nucleari”, ha detto. “Sarebbe una sorta di autogol clamoroso e farebbe anche danno alla popolazione russa, ai militari russi impiegati», ha aggiunto.

Ore 10:19 - Kishida (Giappone): «Serve più trasparenza sugli arsenali nucleari, è necessario includere anche Cina e Russia in questo percorso»

Fumio Kishida, primo ministro giapponese, a meno di una settimana dalla conclusione del G7 di Hiroshima, rivendicato dal suo esecutivo come uno «straordinario successo», è tornato sul tema delle armi nucleari ricordando in conferenza stampa l’accordo raggiunto durante il vertice per una «maggiore trasparenza sugli arsenali nucleari nel mondo». «I paesi del G7 hanno concordato di migliorare la trasparenza sulle armi nucleari. Il Giappone lotterà per una maggiore trasparenza che generi anche fiducia tra i membri della comunità internazionale», ha dichiarato il premier giapponese nel suo intervento, suggerendo «la necessità di includere in questo percorso anche Cina e Russia».

Ore 10:30 - Medvedev: «I negoziati con l’Ucraina sono impossibili se Zelensky resta al potere»

«Ogni conflitto si conclude con un negoziato, ma finché in Ucraina sarà al potere Vladimir Zelensky non sarà possibile alcun negoziato». È quanto ha detto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, parlando durante una visita in Vietnam, e lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. «Finché c’è un regime a Kiev, il clown Zelensky, i negoziati sono impossibili», ha detto Medvedev, osservando che prima o poi sarà necessario negoziare. «Tutto finisce sempre con i negoziati, e questo è inevitabile, ma finché queste persone saranno al potere, la situazione per la Russia non cambierà in termini di negoziati», ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, aggiungendo che ritiene che il conflitto in Ucraina potrebbe trascinarsi per decenni se non verrà distrutta quella che definisce la natura nazista del potere dell’attuale regime di Kiev.

Ore 10:36 - L’inviato di Pechino conclude il tour diplomatico, ultima tappa: Mosca

L’inviato speciale di Pechino sulla crisi ucraina, Li Hui, sta completando il suo tour diplomatico per trovare una soluzione al conflitto tra Mosca e Kiev. L’ultima tappa di Hui è proprio la capitale russa.

Nominato il mese scorso dal presidente cinese Xi Jinping all’indomani del colloquio telefonico avuto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Li è stato già a Kiev, Varsavia, Parigi e Berlino, per sondare il terreno e promuovere la formula di Pechino per la pace. Negli incontri avuti finora, Li ha ribadito la proposta in dodici punti per la soluzione politica del conflitto avanzata dalla Cina il 24 febbraio scorso, primo anniversario dall’invasione dell’Ucraina da parte dei soldati di Mosca, accolta con scetticismo in Occidente. La missione diplomatica del rappresentante speciale per gli Affari Eurasiatici di Pechino è sembrata cominciare in salita, con la prima tappa a Kiev, dove il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha richiamato l’inviato cinese al rispetto della sovranità nazionale. La Cina, invece, è la posizione avanzata da Li Hui, vuole trovare il «massimo comune denominatore per la risoluzione della crisi ucraina e adoperarsi per il cessate il fuoco». A Varsavia, il rappresentante cinese ha ribadito l’impegno a favore dei colloqui di pace, durante l’incontro con il vice ministro degli Esteri polacco, Wojciech Gerwel. Sulla base del documento formulato da Pechino per la soluzione politica del conflitto, ha detto l’inviato cinese, «la Cina è disposta a rafforzare il dialogo con tutte le parti» per «accumulare gradualmente consenso e gettare solide basi per il cessate il fuoco».

Ore 10:52 - Kiev: «Colpita struttura medica a Dnipro, ci sono vittime». Zelensky: «Un morto e 15 feriti»

Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino, ha comunicato su Telegram che a Dnipro un missile ha colpito una struttura medica: «I terroristi russi hanno colpito a Dnipro, ci sono vittime». Yermak non ha fornito ulteriori dettagli su morti o feriti.

Anche il presidente Zelensky ha postato su Telegram i video delle conseguenze dell'attacco. Secondo quanto riferisce Zelensky ci sarebbero 15 feriti e un morto: « I terroristi russi confermano ancora una volta il loro status di combattenti contro tutto ciò che è umano e onesto. Un attacco missilistico contro una clinica nella città di Dnipro. A partire da ora, una persona è stata uccisa e 15 sono rimaste ferite. Le conseguenze dei bombardamenti vengono eliminate e le vittime vengono soccorse. Tutti i servizi necessari sono coinvolti. Dobbiamo sconfiggere questi inumani irrevocabilmente e il prima possibile. Perché il nostro tempo è la nostra gente. E la nostra gente è la cosa più preziosa in Ucraina».

Ore 11:12 - Mosca: «Gli Usa sviluppano armi biologiche in Ucraina»

Secondo Ria Novosti, il ministero della Difesa russo, rappresentato dal tenente generale Igor Kirillov, ha accusato gli Stati Uniti di sviluppare armi biologiche in Ucraina. Kirillov afferma di avere dati che dimostrano il coinvolgimento degli Stati Uniti nello sviluppo di armi biologiche nel paese, incluso il prelievo di ceppi del virus dell'influenza aviaria in grado di superare le barriere interspecie. Sarebbero stati sequestrati documenti presso il laboratorio della riserva della biosfera di Askania-Nova, nella regione di Kherson, che confermerebbero il coinvolgimento dell'Istituto di medicina veterinaria di Kharkiv in programmi statunitensi. Secondo Kirillov, l'obiettivo di tali programmi sarebbe valutare le condizioni in cui i patogeni delle infezioni economicamente rilevanti possono sfuggire al controllo, creando rischi per la sicurezza alimentare. Kirillov ha anche dichiarato che il dipartimento della difesa statunitense sta studiando attivamente tali infezioni economicamente rilevanti al di fuori del territorio nazionale, in biolaboratori situati vicino ai confini dei loro avversari geopolitici. Questo, secondo il tenente generale russo, conferma che gli Stati Uniti stanno sviluppando componenti di armi biologiche al di fuori del loro territorio, incluso l'Ucraina.

Ore 11:19 - Gershkovich fa appello contro il prolungamento della detenzione in Russia

Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal, arrestato in Russia lo scorso marzo con l'accusa di spionaggio, ha presentato un'appello contro la decisione di estendere la sua custodia cautelare. I documenti del tribunale, pubblicati venerdì, indicano che la difesa del giornalista ha contestato la decisione di un giudice di prolungare la custodia cautelare fino al 30 agosto, in attesa del processo. Secondo il sito web del tribunale di Mosca, l'udienza è prevista per martedì.

Ore 11:24 - Mosca: «Nuovi attacchi con droni e artiglieria sulla regione di Belgorod»

Attacchi con droni e artiglieria nella regione russa di Belgorod, che confina con l'Ucraina. Lo ha riferito su Telegram il governatore regionale, Vyacheslav Gladkov. «La regione è stata presa di mira 14 volte», ha scritto, aggiungendo che «due attacchi sono stati effettuati utilizzando droni», mentre l'artiglieria «ha colpito ancora una volta nel villaggio di Zhuravlevka, dove sono stati sparati complessivamente 12 proiettili».

Ore 11:31 - Papa Francesco: «Gli ucraini non sognano la mediazione, ma la pace sarà raggiunta quando potranno parlare»

Papa Francesco, in una intervista a Telemundo, accenna al conflitto tra Russia e Ucraina. Il Presidente ucraino Zelenskyy afferma di non aver bisogno di intermediari; in realtà le chiede di aderire alla sua formula di pace, che prevede che la Russia restituisca i territori conquistati. Pensa che la Russia dovrebbe farlo per la pace? «Ebbene,- ha risposto Bergoglio - non era questo il tono della conversazione. Mi ha chiesto un grosso favore: darmi da fare, prendermi cura dei ragazzi che sono stati portati in Russia. Loro non sognano tanto le mediazioni, perché il blocco ucraino è davvero molto forte. Tutta Europa, Stati Uniti. In altre parole, hanno una forza propria molto grande. No? Lui era molto addolorato e ha chiesto collaborazione per cercare di far tornare i ragazzi in Ucraina». Per raggiungere la pace, pensa che la Russia dovrebbe restituire quei territori? «È un problema politico. La pace sarà raggiunta il giorno in cui potranno parlare, tra loro due o tramite altri».

Ore 11:33 - Zelensky: «Dobbiamo sconfiggere il terrore russo. Un ospedale non è un obiettivo militare»

«Solo uno stato malvagio può combattere contro le cliniche. Non ci può essere alcun obiettivo militare in questo» tipo di attacco. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato su Twitter l'attacco missilistico contro l'ospedale di Dnipro parlando di «pure terrorismo russo». Zelensky ha detto che «la Russia ha scelto la via del male e non abbandonerà questa strada da sola. Dobbiamo sconfiggere il terrore e lo faremo. L'Ucraina e l'intero mondo libero insieme. Grazie a tutti coloro che nel mondo ci aiutano!».

Ore 11:46 - Raid russo a Dnipro: il bilancio è di un morto e 15 feriti (tra i quali due bambini)

(di Marta Serafini)

È di un morto e 15 feriti, tra cui due bambini, il bilancio provvisorio dell'attacco missilistico condotto dalle forze armate russe contro un ospedale nella città di Dnipro, nell'Ucraina centrale. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che «i terroristi russi confermano ancora una volta che combattono contro tutto ciò che è umano e onesto». Il riferimento è all'«attacco missilistico contro una clinica nella città di Dnipro. Allo stato attuale, una persona è stata uccisa e 15 sono rimaste ferite» mentre «tutti i servizi necessari sono stati allertati per soccorrere le vittime». Esprimendo le sue «condoglianze alla famiglia del defunto», Zelensky ha dichiarato che «dobbiamo sconfiggere questi disumani in modo irrevocabile e il prima possibile» perché «la nostra gente è la cosa più preziosa in Ucraina». Dnipro era già stata obiettivo di maggio raid nella notte.

Ore 12:02 - A Dnipro l'ospedale in fiamme

Ore 12:07 - Mosca: «Non abbiamo nessuna intenzione di usare armi nucleari»

«I nostri nemici speculano cinicamente su questa situazione e cercano di attribuirci l'inesistente intenzione di usare armi nucleari per quello che sta succedendo in Ucraina. Ma non c'è stato alcun cambiamento nel nostro approccio a questa difficile questione». Così il vice ministro degli Esteri russo Serghey Ryabkov.

Ore 12:12 - L’inviato di Xi Jinping porta a Putin i consigli del leader cinese sulla crisi ucraina

(di Guido Santevecchi)

Si può ancora credere alla sincerità di Xi Jinping quando dice ai leader europei che la Cina sostiene una soluzione pacifica per la crisi tra Russia e Ucraina? A Mosca è atteso oggi l’inviato speciale cinese per gli affari euroasiatici, Li Hui: anche se il titolo del suo incarico non lo dice, il compito del diplomatico è esplorare la possibilità di aprire un negoziato tra Mosca e Kiev. Li Hui è appena stato a Kiev dove ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky, poi a Varsavia, Berlino e Parigi. All’inviato cinese il governo ucraino ha ripetuto che non sono possibili compromessi sulla sovranità nazionale (quindi Kiev vorrebbe recuperare tutto il suo territorio invaso). (...)

Ore 12:26 - Kiev: «A Izium il più grande attacco russo con droni dall'inizio del conflitto»

«Oggi stiamo lavorando a Izium, dove ieri sera il nemico ha sferrato il colpo più massiccio dell'intero periodo di un'invasione su vasta scala con i droni kamikaze Shahed». Lo scrive su Telegram il governatore di Kharkiv, Oleg Synyehubov, postando un video sul luogo dei raid nella città dell'oblast. «Le imprese industriali, le infrastrutture civili sono state danneggiate e una scuola è stata distrutta. Anche gli edifici residenziali privati; sono stati danneggiati. Ora tutti i servizi stanno lavorando in modalità intensificata per eliminare le conseguenze di questi attacchi. Il terrore contro la popolazione civile, a cui ricorre il nemico, è il risultato delle sue sconfitte in prima linea», ha aggiunto. «Gli attacchi ai civili sono un'altra manifestazione dell'effettiva impotenza degli occupanti. Vinceremo».

Ore 12:28 - Cremlino: «Trasferite armi nucleari alla Bielorussia perché affronta un ambiente molto ostile»

Lo sviluppo delle relazioni militari tra Mosca e Minsk, compreso il trasferimento di armi nucleari, è necessario perché la Bielorussia, come la Russia, si trova a far fronte a «un ambiente molto ostile» con «dichiarazioni aggressive» da parte dei vicini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti.

Ore 12:55 - Il piano Aiea per Zaporizhzhia sarà presentato martedì

Rafael Mariano Grossi, capo dell’Aiea, l’agenzia internazionale per il nucleare, è atteso martedì all’Onu per presentare un piano sulla centrale ucraina di Zaporizhzhia.

Ore 12:56 - Le strutture sanitarie colpite in Ucraina

(di Marta Serafini)

Un rapporto di eyeWitness to Atrocities, Insecurity Insight, Media Initiative for Human Rights, Physicians for Human Rights e Ukrainian Healthcare Center documenta la portata degli attacchi ai centri sanitari e al personale medico ucraino da parte delle forze russe. Nelle prime 2 settimane dell’invasione, da quattro a cinque ospedali e cliniche sono stati attaccati ogni giorno. Entro il 31 dicembre 2022, si sono verificati 707 attacchi documentati, con danni a 218 ospedali e cliniche (quasi il 9% degli ospedali del paese), 181 attacchi ad altre strutture sanitarie (come farmacie, centri del sangue, cliniche dentistiche e istituti di ricerca), 65 attacchi alle ambulanze e 86 attacchi al personale medico (con 62 morti e 52 feriti). L’ospedale di Severodonetsk è stato colpito dieci volte tra marzo e maggio 2022. Testimoni oculari dicono che i droni sono stati usati prima degli attacchi, e il fatto che molti ospedali siano stati presi di mira ripetutamente indica che questi attacchi sono deliberati. Nelle regioni sotto il controllo russo, molti medici sono stati minacciati, detenuti, tenuti in ostaggio e costretti a cooperare. I medici detenuti nelle carceri russe di Donetsk hanno rivelato resoconti di torture e trattamenti disumani.

Ore 13:02 - «Attacco di 2 droni alla città russa di Krasnodar»

Le esplosioni avvenute nelle prime ore di oggi nella città russa di Krasnodar sono state provocate dall’attacco di due droni. Lo ha detto il governatore, Veniamin Kondratyev, sul suo canale Telegram. Le esplosioni hanno provocato danni a edifici residenziali ma non vittime tra la popolazione. Negli ultimi mesi la regione di Krasnodar, sul Mar Nero, vicina al confine con l’Ucraina, è stata più volte colpita da droni ucraini, specie su serbatoi di carburante delle raffinerie locali.

Ore 13:10 - Kiev: «Estratto corpo dalle macerie a Dnipro, due morti»

«Un altro corpo è stato recuperato da sotto le macerie dell’edificio della clinica veterinaria, anch’esso colpito dal nemico. L’attacco missilistico di oggi contro Dnipro ha causato la morte di due persone». Lo scrive su Telegram il governatore di Dnipropetrovsk Serhiy Lysak in un aggiornamento sull’attacco alla clinica della città.

Ore 13:41 - Peskov: «Putin pronto a un colloquio telefonico con Scholz»

Il presidente russo Vladimir Putin è pronto ad avere un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla guerra in Ucraina. A dichiararlo è stato il portavoce Dmitry Peskov. «È necessario parlare» ha aggiunto. «Il presidente Putin resta aperto al dialogo, ma naturalmente persegue l’obiettivo fondamentale di tutelare l’interesse dei nostri cittadini».

Ore 13:49 - Michelin vende le sue attività in Russia

Il gruppo Michelin ha dichiarato di aver venduto le sue attività in Russia al gruppo russo Power International Tyres. In un comunicato, Michelin annuncia «la firma di un accordo con Power International Tyres, per l’acquisizione delle sue due società locali, Michelin Russia Tyre Manufacturing Company (MRTMC) LLC e Camso CIS LLC».

Ore 14:10 - Wsj: l’Europa fredda sul piano della Cina per l’Ucraina

Gli Stati Uniti e i loro alleati in Europa dovrebbero affermare la loro autonomia e chiedere un immediato cessate il fuoco, lasciando la Russia in possesso di parte delle aree che occupa ora in Ucraina. È il messaggio inviato da Li Hui, l’inviato cinese per l’Ucraina, all’Europa nel corso della sua recente visita nel Vecchio Continente. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo il quale Li Hui ha invitato i governi europei a vedere la Cina come un’alternativa economica a Washington e muoversi rapidamente per mettere fine al conflitto fra Russia e Ucraina. Pur convinti che sia troppo presto per respingere i tentativi di Pechino, i governi europei — aggiunge il Wall Street Journal citando vari funzionari — avrebbero dubbi sulla capacità della Cina di agire con onestà vista il suo allineamento con la Russia, e avrebbero respinto i tentativi della Cina di dividere l’Occidente.

Ore 14:37 - Emissario cinese a Mosca: la Russia mantenga le regioni annesse

Secondo quanto appreso dai media russi, il rappresentante speciale cinese Li Hui durante la sua visita in Europa ha chiesto che Mosca «conservi» i territori dell’Ucraina annessi, ovvero le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk, e le regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Lo riportano le agenzie russe Ria Novosti e Tass citando un articolo del Wall Street Journal. Per il giornale americano, che fa riferimento a fonti informate sul dossier, Li Hui ha parlato anche di «cessate il fuoco immediato» in Ucraina.

Ore 14:51 - Nord Stream, Spiegel: aumentano le tracce che portano a Kiev

Nelle indagini sulle esplosioni dei gasdotti Nord Stream, aumentano le tracce che conducono all’Ucraina. È quello che scrive der Spiegel, in un’anticipazione del numero del prossimo weekend, in cui si citano dettagli emersi dalle investigazioni dell’anticrimine federale tedesco.

Ore 15:12 - L’emissario cinese vede Lavrov, colloqui durati 90 minuti

Li Hui, il rappresentante speciale cinese per gli Affari Eurasiatici, ha lasciato la sede del ministero degli Esteri di Mosca, dopo avere avuto colloqui con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Lo riferisce l’agenzia russa Tass, aggiungendo che il diplomatico cinese non ha rilasciato dichiarazioni all’uscita. L’incontro con il capo della diplomazia di Mosca è durato circa novanta minuti. Li è a Mosca per l’ultima tappa del suo lungo tour diplomatico per promuovere una soluzione politica alla crisi ucraina, dopo le missioni in Ucraina, Polonia, Francia e Germania.

Ore 15:21 - La Germania all'emissario cinese: «Deve fare pressione su Mosca perché ritiri le truppe dall'Ucraina»

Il governo tedesco ha richiesto all'inviato cinese Li Hui di esercitare "pressione" sulla Russia affinché ritiri le sue truppe dall'Ucraina. Un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha reso questa dichiarazione durante il tour di una settimana del diplomatico cinese in Europa, che include visite in Ucraina, Polonia e Francia. Durante il suo soggiorno in Germania, Li ha incontrato mercoledì il Segretario di Stato tedesco, Andreas Michaelis, per discutere della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Christian Wagner, portavoce del ministero degli Esteri, ha affermato che l'incontro si è concentrato su questa intensa discussione. Wagner ha sottolineato che la Cina, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha la responsabilità speciale di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la pace e la sicurezza mondiale. Il portavoce ha ribadito che la Germania ha anche invitato la Cina a esercitare pressione sulla Russia affinché ponga immediatamente fine all'attacco e si ritiri completamente dall'Ucraina.

Ore 15:30 - Milley (Usa): «Militarmente la Russia non può vincere»

Mark Milley, generale statunitense capo del Joint Chiefs of Staff, ha affermato che la Russia non può ottenere la vittoria sull'Ucraina con mezzi militari. A suo parere, invece, l'Ucraina è in grado di liberare tutti i suoi territori. Parlando dopo il 12° vertice di Ramstein che si è tenuto ieri, il generale statunitense ha aggiunto che l'obiettivo strategico della Russia – un cambio di governo a Kiev – è fallito un anno fa quando le truppe russe non sono riuscite a prendere Kiev. Tuttavia, è improbabile che la liberazione avvenga nel prossimo futuro e i combattimenti futuri saranno «difficili e sanguinosi».

Ore 15:37 - «Bombe russe su un villaggio nella regione di Donetsk»

L'area circostante il villaggio di New York, nella regione di Donetsk, è stata bombardata dalle forze armate russe utilizzando una bomba Fab-250, un ordigno comunemente impiegato negli attacchi russi in Ucraina. Secondo Pavel Kirilenko, capo dell'Amministrazione militare regionale di Donetsk, una persona è rimasta ferita. Kirilenko ha riferito su Telegram che tre grattacieli, un asilo, un ambulatorio, un cinema e una palestra sono stati danneggiati nella città. Ha inoltre sottolineato che si tratta di un altro attacco mirato contro i civili e di un altro crimine di guerra commesso dai russi nella regione di Donetsk.

Ore 15:41 - Blinken (Usa) in visita in Svezia, Norvegia e Finlandia

Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha programmato una visita in Svezia, Norvegia e Finlandia dal 29 maggio al 2 giugno per rafforzare la cooperazione su questioni economiche e di sicurezza nazionale. Questa dichiarazione è stata rilasciata dal Dipartimento di Stato di Washington. Dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, la Finlandia è entrata a far parte della NATO, mentre la Svezia sta ancora aspettando la ratifica da parte dell'Ungheria e della Turchia.

Ore 15:51 - La presidente della Georgia: «Con i voli per Mosca abbiamo venduto la nostra dignità»

«Chiunque pensi che la Russia restituirà i nostri territori in cambio delle nostre concessioni non ha imparato nulla dalla nostra storia. Come possiamo credere che l'occupante possa preoccuparsi del benessere dei nostri compatrioti? Abbiamo dimenticato chi opprime e rapisce i nostri cittadini in Abkhazia e a Tskhinvali?». Così la presidente georgiana, Salome Zurabishvili, durante il suo discorso in occasione festa nazionale per l'anniversario del giorno dell'indipendenza della repubblica georgiana. «È incomprensibile e offensivo che qualcuno conti i benefici economici della riapertura dei voli con Mosca. La nostra dignità viene davvero venduta per 200-300 milioni?».

Ore 15:55 - Cina: «Abbiamo sempre promosso i colloqui di pace, la nostra posizione è obiettiva»

In merito al conflitto in Ucraina «la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta e ha promosso attivamente colloqui per la pace. Ciò ha ricevuto ampia comprensione e sostegno nella comunità internazionale». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, rispondendo nel briefing quotidiano con la stampa in merito all'esito dei colloqui avuti dall'emissario cinese Li Hui con i rappresentanti dell'Unione Europea. «La Cina sostiene l'Europa nel compiere maggiori sforzi per la pace e proporre una soluzione accettabile per tutti», ha spiegato dicendo che Pechino «è pronta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella promozione dei colloqui per la pace».

Ore 15:59 - Kiev: «Nessun compromesso possibile sui nostri territori occupati»

Kiev ha risposto all'affermazione dell'inviato speciale di Pechino in Russia secondo il quale Mosca dovrebbe mantenere le regioni annesse. Per l'Ucraina non è invece «possibile nessun compromesso sui territori occupati».

Ore 16:41 - Lavrov a Li: «Impegnati per una soluzione diplomatica»

Nell’incontro oggi con l’inviato cinese per l’Ucraina, Li Hui, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha «confermato l’impegno di Mosca per una soluzione politico-diplomatica del conflitto», lamentando «i seri ostacoli creati dalla parte ucraina e dai suoi gestori occidentali per una ripresa dei negoziati di pace». Lo riferisce in un comunicato il ministero degli Esteri russo.

 Ore 16:50 - Parolin: «Zuppi interlocutore unico per Zelensky-Putin»

Il cardinale Matteo Zuppi, scelto da Papa Francesco per una missione in favore della pace in Ucraina, è «interlocutore unico dei due capi di Stato, il presidente ucraino Zelensky e quello russo Putin». È quanto ha chiarito il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di di un incontro. Alla domanda se la richiesta della missione di Zuppi è di incontrare Putin e Zelensky, ha risposto: «Sì, questa è la richiesta, di incontrare i due capi di Stato».

Ore 17:23 - Lula a Putin: «Pronto a mediare con India e Cina»

Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva parla con Putin e ribadisce la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare per la pace in Ucraina. Lo riferisce lo stesso Lula su Twitter. «Ho appena parlato al telefono con il presidente della Russia, Vladimir Putin. L’ho ringraziato per l’invito a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e gli ho risposto che al momento non posso andare in Russia, ma ho ribadito la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace», ha twittato il capo di Stato brasiliano.

Ore 17:52 - Medvedev: «Negoziati impossibili finché c’è il pagliaccio Zelensky»

Ogni conflitto si conclude con negoziati, ma con Kiev i negoziati saranno impossibili fin tanto che resterà al potere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha ribadito il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Mevdedev, durante una visita in Vietnam. «Fintanto che l’attuale regime ed il pagliaccio Zelensky staranno al potere a Kiev, i colloqui saranno impossibili - ha detto Medvedev - Tutto finisce sempre nei negoziati, è inevitabile, ma fin quando queste persone saranno al potere, la situazione per la Russia non cambierà in termini di negoziati».

Ore 18:02 - Zelensky incontra a Kiev senatore Usa Graham

Zelensky, ha incontrato oggi a Kiev il senatore americano Lindsey Graham. Il video dell’incontro è stato pubblicato su Telegram dal presidente ucraino.

Ore 18:21 - Sale a 31 il bilancio dei feriti per l’attacco a Dnipro

Oltre a due civili morti sale a 31 il bilancio dei feriti dell’attacco missilistico all’ospedale di Dnipro, come riporta Ukrinform. Tra i feriti ci sono due «bambini di tre e sei anni», hanno fatto sapere le autorità locali sottolineando che oltre alla struttura sanitaria risultano danneggiati una clinica veterinaria, nove palazzi e abitazioni private.

Ore 19:15 - Alemanno: «Un fronte trasversale per sostenere l’iniziativa di pace del Papa»

Gianni Alemanno, portavoce del Comitato fermare la guerra, intervenuto al convegno «Pace subito» ha dichiarato: «Questo convegno è estremamente significativo perché, attorno al mondo Cattolico, si è riunito un fronte trasversale che va dall’ARCI e la CGIL fino al Comitato Fermare la guerra che rappresenta il mondo della destra che non vuole la guerra in Ucraina. L’obiettivo è quello di sostenere l’iniziativa di Papà Francesco per arrivare ad un cessate il fuoco e aprire un tavolo di trattative. Esiste un ampio fronte trasversale della società civile che sostiene con convinzione e speranza Papa Francesco nel suo impegno per la ricerca della pace in Ucraina. Papa Bergoglio resta l’unico leder mondiale che si sforza di proporre una vero e realistico piano per il cessate il fuoco, anche attraverso la recente nomina di Cardinal Zuppi quale mediatore di pace».

Ore 20:26 - Filo-russi: «Mariupol colpita da Kiev con missili britannici a lungo raggio»

Le forze armate ucraine avrebbero lanciato un attacco sulla città di Mariupol, attualmente in mano ai russi, utilizzando missili a lungo raggio Storm Shadow di fabbricazione britannica. Lo hanno reso noto funzionari filorussi locali citati dalla Tass. Ad essere colpito sarebbe stato l’impianto Azovstal, teatro nei primi mesi di guerra di cruenti combattimenti fra russi e ucraini.

Ore 20:33 - Oms: «967 attacchi russi alla sanità ucraina da inizio guerra: 97 morti e 126 feriti»

Sono stati finora 967 gli attacchi russi contro la sanità ucraina, 868 dei quali diretti a strutture mediche, e hanno causato almeno 97 morti e 126 feriti. Lo riportano gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel giorno in cui due persone sono morte in un attacco missilistico a Dnipro in cui è stata colpita una struttura sanitaria.

L’attacco odierno non è ancora registrato dall’Oms, che prevede un proprio processo di verifica dei dati. L’ultimo attacco registrato, contro un ospedale mobile, risale al 7 maggio. «L’Oms condanna tutti gli atti di violenza contro la sanità. Questi attacchi non solo uccidono e mutilano le persone, ma le privano anche delle cure urgenti, mettono in pericolo il personale della sanità e minano il sistema sanitario», ha detto alla Cnn la portavoce dell’Oms, Margaret Harris.

Ore 21:54 - Kiev: «48 caccia F-16 sono ciò che ci serve per sconfiggere la Russia»

«Quattro squadroni di caccia F-16 (48 aerei in totale, ndr) sono esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per liberare il nostro Paese dall’aggressore». Lo ha scritto il ministero della Difesa ucraino su Twitter.

Il governo ucraino spera di assicurarsi presto i caccia F-16 di produzione statunitense, che costituirebbero un significativo aggiornamento dell’aviazione di Kiev e sarebbero determinanti per sconfiggere la Russia. Mercoledì scorso, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che la consegna degli F-16 potrebbe inviare anche un segnale forte, facendo capire che l’invasione russa sta fallendo.

Ore 02:32 - 007 Kiev, russi preparano una provocazione a Zaporizhzhia

La Russia «sta preparando una provocazione su larga scala alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con una simulazione di incidente». Lo ha riferito l’intelligence militare ucraina, riporta Ukrinform. «A tal fine, verrà effettuato un attacco direttamente sul territorio dell’impianto nucleare. Successivamente, sarà annunciata una fuga di emergenza di sostanze radioattive. L’Ucraina sarà come sempre incolpata dell’incidente», ha affermato il Gur, secondo cui l’obiettivo dei russi far scattare «un’indagine dettagliata durante la quale tutte le ostilità saranno interrotte», in modo da avere tempo per «riorganizzarsi». Secondo l’intelligence di Kiev, per nascondere il più possibile le loro azioni, gli occupanti hanno interrotto la rotazione del personale della missione di monitoraggio permanente dell’Aiea. «Lo scopo di questa azione è spingere la comunità internazionale a condurre un’indagine dettagliata, durante la quale tutte le ostilità saranno interrotte. In questo modo, i Rashisti sperano di ottenere la tanto attesa pausa, che servirà a riorganizzare il contingente di occupazione e fermare la controffensiva ucraina», afferma la direzione principale dell’intelligence e il ministero della Difesa dell’Ucraina.

Ore 02:37 - Biden, armi nucleari di Mosca in Bielorussia? Molto m

Joe Biden critica Mosca per aver posizionato armi nucleari in Bielorussia. Ai reporter che gli chiedevano quale fosse la sua reazione, infatti, il presidente americano ha risposto: «Estremamente negativa».

Ore 02:37 - Russi hanno bombardato sette comunità della regione di Sumy

«Le forze russe hanno bombardato sette comunità nell’oblast di Sumy, in Ucraina». Lo hanno riferito le autorità locali, spiegando che i russi hanno preso di mira le comunità di Seredyna-Buda, Novoslobidske, Velyka Pysarivka, Shalyhyne, Yunakivka, Myropillia e Bilopillia. I funzionari hanno registrato 58 colpi con mortai e artiglieria negli insediamenti, si lgge sul Kyiv Independent. Il bombardamento russo della comunità di Velyka Pysarivka ha danneggiato la «Casa dei bambini e della creatività giovanile», un liceo locale e un edificio amministrativo. Nella comunità di Bilopillia, una linea elettrica ha subito danni.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 27 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di sabato 27 maggio. Mosca: «Bombe sulla regione di Belgorod, un morto». Kiev: «Pronti alla controffensiva». Marta Serafini, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 27 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di sabato 27 maggio. Esplosioni a Berdyansk controllata dai russi. Mosca: «Attacco con droni nella regione russa di Pskov»

• Podolyak: «No a una pace che preveda cessione di territorio».

• Filorussi: «Mariupol colpita da Kiev con missili britannici a lungo raggio».

• Cardinale Filoni: «Zuppi interlocutore unico per Zelensky-Putin».

• L’inviato cinese porta a Putin i consigli di Xi sulla crisi ucraina.

• Mosca caccia centinaia di tedeschi dalla Russia. Berlino: «Ingiustificabile».

Ore 20:30 - Lula a Putin: «Pronto a mediare con India e Cina»

Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva parla con Putin e ribadisce la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare per la pace in Ucraina. Lo riferisce lo stesso Lula su Twitter. «Ho appena parlato al telefono con il presidente della Russia, Vladimir Putin. L’ho ringraziato per l’invito a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e gli ho risposto che al momento non posso andare in Russia, ma ho ribadito la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace», ha twittato il capo di Stato brasiliano.

Ore 02:30 - Kiev: i russi preparano una provocazione a Zaporizhzhia

La Russia «sta preparando una provocazione su larga scala alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con una simulazione di incidente». Lo ha riferito l’intelligence militare ucraina, riporta Ukrinform. «A tal fine, verrà effettuato un attacco direttamente sul territorio dell’impianto nucleare. Successivamente, sarà annunciata una fuga di emergenza di sostanze radioattive. L’Ucraina sarà come sempre incolpata dell’incidente», ha affermato il Gur, secondo cui l’obiettivo dei russi far scattare «un’indagine dettagliata durante la quale tutte le ostilità saranno interrotte», in modo da avere tempo per «riorganizzarsi».

Secondo l’intelligence di Kiev, per nascondere il più possibile le loro azioni, gli occupanti hanno interrotto la rotazione del personale della missione di monitoraggio permanente dell’Aiea. «Lo scopo di questa azione è spingere la comunità internazionale a condurre un’indagine dettagliata, durante la quale tutte le ostilità saranno interrotte. In questo modo, i Rashisti sperano di ottenere la tanto attesa pausa, che servirà a riorganizzare il contingente di occupazione e fermare la controffensiva ucraina», afferma la direzione principale dell’intelligence e il ministero della Difesa dell’Ucraina.

Ore 02:36 - Biden, armi nucleari di Mosca in Bielorussia? Molto male

Joe Biden critica Mosca per aver posizionato armi nucleari in Bielorussia. Ai reporter che gli chiedevano quale fosse la sua reazione, infatti, il presidente americano ha risposto: «Estremamente negativa».

Ore 02:39 - Russi hanno bombardato sette comunità della regione di Sumy

«Le forze russe hanno bombardato sette comunità nell’oblast di Sumy, in Ucraina». Lo hanno riferito le autorità locali, spiegando che i russi hanno preso di mira le comunità di Seredyna-Buda, Novoslobidske, Velyka Pysarivka, Shalyhyne, Yunakivka, Myropillia e Bilopillia. I funzionari hanno registrato 58 colpi con mortai e artiglieria negli insediamenti, si legge sul Kyiv Independent. Il bombardamento russo della comunità di Velyka Pysarivka ha danneggiato la «Casa dei bambini e della creatività giovanile», un liceo locale e un edificio amministrativo. Nella comunità di Bilopillia, una linea elettrica ha subito danni.

Ore 05:08 - Kiev nel board Oms nonostante opposizione Mosca

L’Ucraina è entrato nel comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nonostante i tentativi della Russia di impedirlo. Tra i dieci nuovi «ingressi» per il mandato triennale, anche la Corea del Nord. Mosca ha cercato di bloccare Kiev forzando una votazione, la prima dal 1977, invece del consueto cenno del capo, ma è stata sconfitta con 123 voti contro 13. Durante l’assemblea generale, i Paesi membri dell’Oms hanno appoggiato una risoluzione di condanna della guerra in Ucraina e degli attacchi russi ai servizi sanitari nel Paese. Si è trattato di una «clamorosa sconfitta per la Russia, che ha fallito nei suoi sconsiderati tentativi di minare l’autorità dei comitati regionali dell’Oms e interrompere il lavoro dell’Assemblea mondiale della sanità e del suo comitato esecutivo», ha commentato l’ambasciatore ucraino presso l’Onu a Ginevra, Yevheniia Filipenko. Da parte sua, la delegazione russa si è detta «profondamente dispiaciuta del fatto che l’assemblea abbia votato per un Paese che semplicemente politicizzerà ulteriormente il lavoro del comitato esecutivo», affermando di essere contraria alla «politicizzazione del lavoro dell’Oms».

Ore 07:15 - Il cardinale Filoni: «Un inviato come con Saddam»

(di Gian Guido Vecchi) Cardinale Filoni, il Papa ha scelto il cardinale Zuppi come «inviato» per la sua missione di pace in l’Ucraina. Nel 2003 lei era nunzio in Iraq e Wojtyla inviò Etchegaray a Bagdad. Vede delle analogie?

«L’analogia sta proprio nella nomina di un inviato straordinario. È un atto di alta attenzione nei confronti dei belligeranti. Significa che il Papa non si serve solo degli strumenti ordinari ma di qualcosa di più, è un segnale importante per le parti».

Ore 07:04 - Ucraina, prove di trattativa: il punto della situazione

(di Alessandro Trocino) La si aspetta da mesi ma non è mai partita davvero. La trattativa per una soluzione di compromesso in Ucraina è l’unica alternativa alla vittoria militare di una delle due parti in conflitto. Da tempo ci hanno provato molti Paesi e autorità, senza successo. E non sempre si è trattato di iniziative disinteressate.

 Stavolta a scendere in campo sono tre attori importanti, sia pure molto diversi: la Cina, il Brasile e il Papa. Siamo ancora alle prime fasi: c’è da aspettarsi poco, ma è comunque un primo passo.

 La Cina

Li Hui, il rappresentante speciale cinese per gli Affari eurasiatici, in visita a Mosca, ieri ha avuto un colloquio di 90 minuti con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Alla fine è uscito il solito comunicato. Ma, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, Li Hui avrebbe recapitato all’Europa il risultato vero della trattativa: alla Russia andrebbe lasciato il possesso delle parti dell’Ucraina che occupa ora, ovvero delle regioni annesse. La proposta, spiega il quotidiano statunitense, non è accettata da Kiev, ma neanche dagli alleati europei.

 Il Vaticano

Poi c’è la missione di pace del Vaticano. Non c’è ancora una data, ma Mosca, sempre per bocca di Lavrov, la valuta già come «positiva». E il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, accoglie con favore la disponibilità di Mosca. C’è da ricordare che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non si era dimostrato interessato a una mediazione del Papa. Parolin spiega che «Kiev non sarebbe disposta a una mediazione in senso stretto». Ma la missione vaticana non ha uno scopo immediato di mediazione, dice: «Ha lo scopo di di creare un clima, aiutare cioè ad andare verso una soluzione di pace».

 Il Brasile

Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la disponibilità di Mosca al dialogo sull’Ucraina nel corso di un colloquio telefonico con l’omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Secondo il Cremlino, la via diplomatica «è ancora bloccata da Kiev e dai suoi sponsor occidentali» ma Lula da parte sua si è detto disposto a condurre il dialogo.

La guerra, intanto

Schermaglie, posizionamenti tattici, dichiarazioni preliminari. Ma meglio del rumore delle armi, che non accenna a fermarsi. Dnipro è sotto attacco da una settimana. Una clinica specializzata nella cura della tubercolosi è stata colpita: due vittime e 30 feriti, tra i quali due bambini. Tre medici sono dispersi.

Ore 07:26 - Comandante dell'esercito ucraino: «Pronti alla controffensiva»

Il comandante delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny (che tre giorni fa la Russia erroneamente dava per ferito grave a causa di un bombardamento) ha pubblicato un video su Telegram che lascia intendere l'inizio della controffensiva: il filmato mostra i soldati ucraini che si preparano alla battaglia, recitando una preghiera. «È ora di riprenderci ciò che è nostro», ha detto Zaluzhny.

Intanto il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksy Danilov, che fa parte del gabinetto di guerra, ha dichiarato alla Bbc che l'Ucraina è pronta a lanciare la controffensiva e ha sottolineato che il governo ucraino non ha «il diritto di sbagliare» sulla decisione perché è una «opportunità storica che non si può perdere».

Ore 07:31 - Podolyak: «Non cederemo nessun territorio»

(di Marta Serafini, nostra inviata a Odessa) «La nostra "formula di pace" prevede come primo passo la completa rimozione dei gruppi armati russi dal territorio dell'Ucraina entro i confini del 1991. È ovvio che non sosteremmo alcuna opzione che comporti concessioni territoriali», dice Mikhailo Podolyak, consigliere di Zelensky.

Ore 07:53 - «La nave da guerra russa Ivan Khurs attaccata da droni occidentali»

I droni marini con cui l'Ucraina ha attaccato la nave della Flotta russa Ivan Khurs tre giorni fa erano di fabbricazione occidentale e sono stati lanciati da un centro operativo navale aperto con la partecipazione degli Stati Uniti a Ochakov, in Ucraina meridionale, e controllato da Starlink, ha dichiarato una fonte all'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

Ore 07:56 - Completate le operazioni di soccorso a Dnipro

A Dnipro sono state completate le operazioni di ricerca e soccorso all'ospedale, attaccato ieri da missili russi. Lo comunica il servizio di emergenza ucraino su Telegram. Il bilancio è di due morti, 32 feriti di cui 5 in modo grave e ci sono tre dispersi.

Ore 08:42 - «Centinaia di tedeschi devono lasciare la Russia»

«Centinaia di dipendenti pubblici tedeschi devono lasciare la Russia, tra cui diplomatici, insegnanti e dipendenti del Goethe-Institut. Ma non è detto che questa sia la fine dell'escalation diplomatica di Mosca»: lo scrive Suddeutsche Zeitung titolando «La dichiarazione di guerra diplomatica di Mosca». La Russia ha ridotto a 350 il numero del personale delle istituzioni tedesche nel Paese.

Ore 09:15 - Mosca: Kiev rinunci all'adesione a Nato e Ue se vuole la pace

Mosca ritiene che per porre fine alla guerra, l'Ucraina debba rinunciare all'adesione alla Nato e anche all'Unione europea, oltre a una serie di altre condizioni delineate dal viceministro degli Esteri Michail Galuzin in una intervista all'agenzia Tass. «Siamo convinti che un accordo sia possibile solo se cessano le ostilità da parte delle forze armate ucraine e la fornitura di armi occidentali. Per raggiungere una pace globale, giusta e duratura, l'Ucraina deve tornare a uno status neutrale non allineato, registrato nella dichiarazione del 1990 della sua sovranità statale e il rifiuto di aderire alla Nato e all'Ue», ha detto Galuzin.

Ore 09:40 - Kiev chiede alla Germania i missili da crociera Taurus

L'Ucraina ha inviato al governo tedesco una richiesta ufficiale per la fornitura di missili da crociera aria-terra Taurus con una gittata di almeno 500 chilometri, ha dichiarato oggi all'Afp il ministero della Difesa tedesco. Resta da vedere se Berlino accetterà, il che probabilmente darà luogo a un acceso dibattito interno. Il Taurus è un missile da crociera aria-terra trasportato dai caccia e sviluppato dall'omonima azienda tedesco-svedese. Grazie al suo raggio d'azione, sarebbe in grado di colpire obiettivi molto lontani dall'attuale linea del fronte nell'Ucraina orientale.

Ore 09:50 - 007 Gb: soldati della Wagner da Bakhmut verso altri fronti

I mercenari di Wagner hanno verosimilmente iniziato a ritirarsi da alcune delle loro postazioni intorno a Bakhmut e verranno probabilmente utilizzati per altre operazioni offensive nella regione del Donbass. A scriverne è l'intelligence britannica nel suo ultimo rapporto quotidiano sulla situazione al fronte divulgato dal ministero della Difesa di Londra. «Le forze del gruppo Wagner hanno probabilmente iniziato a ritirarsi da alcune delle loro posizioni intorno alla città di Bakhmut, nel Donetsk. Il 25 maggio scorso, il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato che il ritiro delle sue forze da Bakhmut era iniziato e che il passaggio delle posizioni al Ministero della Difesa russo sarebbe proseguito fino al primo giugno. Anche il viceministro della difesa ucraino ha confermato l'avvicendamento di forze alla periferia della città».

«A partire dal 24 maggio - prosegue il rapporto - le cosiddette forze della Repubblica popolare di Donetsk sono probabilmente entrate in città per avviare le operazioni di sminamento. Nelle ultime settimane, elementi della 31ma brigata delle forze aviotrasportate russe si sono spostate dall'area di Svatove-Kreminna per andare a rafforzare i fianchi di Bakhmut».

Ore 10:07 - Mosca: attacco con droni nella regione russa Pskov

Due droni hanno attaccato la sede di una società di oleodotti nella regione russa di Pskov, vicino al confine con la Bielorussia. Lo denuncia il governatore della regione, Mikhail Vedernikov. «Sembra che l'edificio sia stato danneggiato a seguito di un attacco da parte di due veicoli aerei senza pilota. Le conclusioni finali saranno condotte in base al lavoro della squadra operativa», ha scritto su Telegram. L'edificio di uffici della società si trova fuori dal villaggio di Litvinovo, nel distretto di Nevel, e l'esplosione non ha provocato feriti. I servizi di emergenza stanno attualmente lavorando sul luogo dell'incidente.

Ore 10:10 - L’«apertura» di Mosca al Papa e gli interlocutori del Vaticano

(di Gian Guido Vecchi) Eppur si muove. L’apertura del ministero degli Esteri di Mosca alla «missione di pace» di Francesco per l’Ucraina, «prendiamo atto del sincero desiderio della Santa Sede di promuovere il processo di pace», è un primo segnale positivo per l’incarico che il Papa ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, anche se la storia di questi quindici mesi, a partire dall’invasione russa, insegna a non farsi troppe illusioni perché le «disponibilità» sono sempre subordinate alle proprie condizioni. In ogni caso, è stato il cardinale Pietro Parolin, il Segretario di Stato che guida la diplomazia vaticana, a spiegare che «gli interlocutori saranno Mosca e Kyiv per il momento, poi vedremo».

Ore 10:27 - Isw: «I contrattacchi ucraini a Bakhmut frenano l'esercito russo»

Secondo l'analisi del think tank statunitense Isw (Institute of the study of war) i continui contrattacchi ucraini sui fianchi di Bakhmut potrebbero complicare l'operazione dell'esercito russo di sostituirsi ai militari di Wagner. Blogger militari russi hanno affermato che le forze ucraine hanno condotto con successo contrattacchi nei pressi di Orikhovo-Vasylivka (11 km a nord-ovest di Bakhmut) e Klishchiivka (7 km a sud-ovest di Bakhmut). Un importante blogger militare ha affermato che i contrattacchi ucraini nei pressi di Orikhovo-Vasylivka hanno fatto sì che elementi della compagnia Wagner si ritirassero fino a un chilometro dalle posizioni precedentemente occupate nell'area. E hanno riferito che le forze ucraine hanno catturato posizioni elevate lungo l'autostrada E40 (da Bakhmut a Slovyansk) e che i combattimenti sono in corso nell'area. Unità ucraine sono avanzate verso Klishchiivka e hanno attraversato il canale Siverskyi Donets, forse minacciando di accerchiare l'insediamento e costringere le forze russe a ritirarsi verso est. Tuttavia, i filmati geolocalizzati pubblicati il 24 e il 25 maggio indicano che le forze russe hanno probabilmente riconquistato posizioni limitate a ovest di Klishchiivka, afferma il report di Isw.

Ore 10:41 - Esplosioni a Berdyansk occupata dai russi dopo l'annuncio di Zaluzhny

Poche ore dopo il video del comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny che lasciava intendere l'inizio della controffensiva, esplosioni vengono segnalate sui social nel distretto di Berdyansk occupato dalle forze russe, nell'oblast di Zaporizhzhia. Le deflagrazioni più forti sono state sentite nel centro della città, nella zona del porto e nei centri Khimik e Vesna, nel villaggio di Novopetrovka, che ospitano «un gran numero di truppe del Cremlino». Lo riportano i media ucraini.

Ore 11:19 - Zelensky: «Ai figli lasceremo in eredità la pace, ma dopo la vittoria»

«È la pace che lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti come eredità della generazione attuale. Non abbiamo e non vogliamo altre alternative. Ma per trasmettere la pace come eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire di aver posto fine a questa guerra con la nostra vittoria». Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 11:40 - «Diminuite le attività offensive russe a Bakhmut»

A Bakhmut «il nemico è avanzato senza successo, ma l'attività offensiva complessiva è stata ridotta. Il nemico ha scommesso sugli attacchi aerei e del fuoco di artiglieria intensivo. Ieri e oggi non ci sono battaglie attive lì, né in città, né sui fianchi. Invece, il nemico sta attivamente bombardando la periferia della città e le zone vicine». Lo scrive la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar in un aggiornamento su Telegram. «Manteniamo saldamente le alture dominanti precedentemente occupate a nord e a sud di Bakhmut. Allo stesso tempo, l'avanzamento di ieri e di oggi è stato sospeso per adempiere ad altri compiti», ha aggiunto. «La diminuzione dell'attività offensiva del nemico è dovuta al fatto che le truppe vengono sostituite e raggruppate. Il nemico sta cercando di rafforzare le proprie capacità».

Ore 11:58 - Kiev: non parliamo con Mosca finché sta sulla nostra terra

«Non c'è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio»: lo ha scritto su Twitter e Telegram il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak.

Ore 12:51 - Lavrov: «Mi aspetto sanzioni a Kiev per le minacce a Putin»

«Non ho dubbi sul fatto che i burattinai di Washington e Londra inizino a preoccuparsi di quanto siano mentalmente stabili queste persone». A dichiararlo, con riferimento alle dichiarazioni dei responsabili dei servizi segreti di Kiev, che di recente hanno detto di considerare Vladimir Putin un obiettivo primario, è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un'intervista citata dalla Tass. «Spero che seguiranno sanzioni contro questi cosiddetti funzionari. L'Occidente deve assumersi la responsabilità di queste parole».

Ore 13:39 - Arcivescovo di Mosca: «Zuppi può favorire la pace»

«Preghiamo perché questa missione possa essere un primo passo verso una pace giusta e duratura». Raggiunto dal Sir, mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi della Federazione Russa, commenta così le parole del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin circa la missione di pace del card. Matteo Zuppi a Kiev e a Mosca. Secondo l'arcivescovo di Mosca, «la missione può favorire un processo di pace grazie alla testimonianza del card. Zuppi che è un testimone di pace, che sa soffrire per la pace, che sa essere paziente».

Ore 14:00 - Russia: «Per una pace duratura Kiev deve rinunciare a Nato e Ue»

«Per raggiungere una pace complessiva, giusta e duratura, l'Ucraina deve tornare a uno status neutrale e non allineato, fissato nella Dichiarazione di Sovranità dello Stato del 1990, e rifiutare di aderire alla Nato e all'Ue». Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, in un'intervista all'agenzia di stampa russa Tass. «Le nuove realtà territoriali che si sono sviluppate in seguito alla realizzazione del diritto dei popoli all'autodeterminazione devono essere riconosciute», ha aggiunto Galuzin.

Ore 14:09 - Fonti Ue: «La Cina non si è espressa sulle zone occupate ucraine»

L'inviato speciale del governo cinese per gli Affari eurasiatici, Li Hui, «in nessun momento» ha detto che alla Russia andrebbe lasciato il possesso dei territori occupati dell'Ucraina. «Non lo ha detto e non lo ha nemmeno lasciato intendere», assicura all'Ansa un alto funzionario europeo informato sui dettagli dell'incontro.

Ore 14:38 - Verso Consiglio Nato-Ucraina per rafforzare i rapporti

L'Alleanza Atlantica molto probabilmente offrirà a Kiev la creazione di un Consiglio Nato-Ucraina come strumento per rafforzare i rapporti politici e affiancare il piano di assistenza militare pluriennale allo studio, a quanto apprende l'Ansa. Il Consiglio, infatti, permetterebbe a Kiev di prendere parte in modo molto più approfondito ai lavori Nato di quanto non sia possibile fare con l'attuale Commissione. Alcuni alleati, specie nel fianco orientale, stanno spingendo perché all'Ucraina venga offerto già al summit di Vilnius un chiaro cronoprogramma per l'ingresso nella Nato ma sul punto, al momento, non c'è accordo tra i 31.

Ore 14:58 - Mosca: intercettati due missili cruise Storm Shadow

Le forze armate russe avrebbero intercettato due missili cruise a lungo raggio Storm Shadow, forniti a Kiev dal Regno Unito, e 19 razzi Himars nella zona di alcune operazioni speciali nelle ultime 24 ore. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalla Tass.

Ore 15:07 - Iniziato l'addestramento degli ucraini su tank Usa Abrams in Germania

Il primo gruppo di circa 400 militari ucraini ha iniziato l'addestramento in Germania sui carri armati americani M1 Abrams. Lo ha reso noto il portavoce del Pentagono, tenente colonnello Garron Harn, come riferito dal New York Times. Circa 200 soldati hanno iniziato l'addestramento ieri nei poligoni di Grafenwehr e Hohenfels, mentre i restanti 200 militari ucraini hanno iniziato l'addestramento su come rifornire e manutenere i carri armati.

Ore 15:08 - Kiev: ottenute informazioni importanti da un'azione a Belgorod

L'intelligence della Difesa ucraina sostiene di aver raccolto importanti informazioni per l'intelligence a seguito di un'operazione nella regione russa di Belgorod. Lo ha riferito il rappresentante dell'Intelligence della Difesa ucraina, Andrii Yusov, citato da Rbc Ukraine. Yusov ovviamente non ha dato ulteriori dettagli sull'azione e sui dati sensibili ottenuti dalle forze armate ucraine, ma ha chiarito che alcuni di questi dimostrerebbero che «il re è nudo» e che la Russia è vulnerabile e l'apparato del potere di Vladimir Putin si sta esaurendo.

Ore 15:39 - Kuleba: «I miei omologhi in Ue smentiscono la “proposta” della Cina»

I diplomatici di Varsavia, Berlino, Parigi e Bruxelles non confermano che il rappresentante speciale cinese Li Hui abbia espresso la richiesta di lasciare i territori ucraini occupati alla Russia: Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo le rivelazioni del Wall Street Journal.

«Ho immediatamente contattato i miei colleghi in quelle capitali che ha visitato, e nessuno di loro conferma che ci siano stati annunci o negoziati anche sul riconoscimento come Russia di quei territori che la Russia occupa attualmente in Ucraina», ha detto Kuleba durante una trasmissione video, ripresa da Unian.

Ore 15:55 - Kiev: «Bombe russe sulla regione di Kherson, ferita una donna»

Le forze armate russe hanno bombardato i villaggi di Sadove e Zmiyivka nella regione di Kherson, ferendo una donna di 61 anni. Lo riporta l’Amministrazione militare regionale di Kherson, citata da Ukrinform.

«La Russia continua a terrorizzare la regione di Kherson. Sadove è stato bombardato. Una donna di 61 anni è rimasta ferita. È stata portata in un ospedale in condizioni non gravi. Zmiyivka è stata colpita successivamente. Nel villaggio è stato danneggiato un magazzino privato», ha scritto l’Amministrazione militare.

Ore 15:58 - «Nuova potente esplosione a Berdyansk»

Una potente esplosione è stata segnalata oggi per la seconda volta nell’area di Berdyansk occupata dai russi. Lo riporta Rbc Ucraina citando canali Telegram locali. In rete vengono pubblicati filmati dalla città che mostrano una densa nuvola di fumo che si è alzata dopo la nuova esplosione, mentre circolano informazioni secondo cui sarebbe coinvolta una base degli occupanti russi. Secondo quanto scrive Rbc, l’amministrazione militare della città di Berdyansk informa che sono state colpite le posizioni dei russi, forse in riferimento a questa nuova esplosione.

Ore 16:05 - Podolyak: «Avviate le operazioni preliminari per la controffensiva»

Le operazioni preliminari per spianare la strada a una controffensiva contro le forze di occupazione russe sono già iniziate. Lo ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista al Guardian.

«È un processo complicato, che non è questione di un giorno o di una certa data o di una certa ora», ha detto Podolyak. «È un processo continuo di liberazione e alcuni processi sono già in corso, come la distruzione delle linee di rifornimento o gli attacchi a depositi dietro le linee».

Secondo Podolyak «l’intensità sta aumentando, ma ci vorrà un periodo di tempo piuttosto lungo», prevedendo che man mano che la controffensiva prenderà slancio, ci saranno più incursioni in Russia da parte di gruppi ribelli russi simili al raid nella regione di Belgorod all’inizio di questo settimana. Su questo punto, il consigliere ha ribadito che i gruppi russi non hanno agito su ordine di Kiev, che in ogni caso non li ha ostacolati poiché «siamo profondamente solidali con qualunque movimento di protesta in Russia».

Ore 16:13 - Cremlino: «Occidente sempre più coinvolto nel conflitto»

«Il grado di coinvolgimento collettivo - diretto e indiretto - dei Paesi, dell’Occidente in questo conflitto cresce ogni giorno». Lo ha detto in un’intervista il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ripreso da Ria Novosti. Secondo Peskov questo atteggiamento potrebbe «prolungare il conflitto nel tempo», ma «non può cambiare radicalmente la situazione». «La Russia continuerà l’operazione e garantirà i suoi interessi in un modo o nell’altro e realizzerà l’adempimento dei compiti dichiarati», ha concluso.

Ore 16:45 - Prigozhin: «Usciamo da Bakhmut, ci riordiniamo e poi decidiamo cosa fare»

«Usciamo da Bakhmut, andiamo nei campi, ci riordiniamo, ci perfezioniamo, ci completiamo e a seconda della situazione in Ucraina, a seconda della situazione nel mondo, decidiamo cosa fare dopo». Lo sostiene il capo del Gruppo Wagner, Yevgney Prigozhin, in un messaggio condiviso su Telegram.

Prigozhin rivendica che «come nella Repubblica centrafricana, quando era necessario salvare urgentemente il Paese, circa 15-20 mila uomini sono pronti con giubbotti antiproiettile, armi personali e collettive e munizioni per diversi giorni di battaglia ad atterrare in qualsiasi parte del mondo e a combattere».

Per questo se il Gruppo Wagner non dovesse più operare in Ucraina, «potremmo liberare in un paio di mesi un territorio equivalente a circa il venti per cento del continente africano, visto che meno di mille uomini hanno reso completamente sicuro il Centro Africa in soli sei mesi» sottolinea il capo dei mercenari spiegando, però, che 15-20 mila uomini non sono tutti i nostri effettivi «perché alcuni di loro, la maggior parte, resteranno in Russia per prepararsi alla prossima sfida».

Ore 17:04 - Zelensky dispone sanzioni contro 51 persone e 220 aziende russe e bielorusse

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha attuato la decisione del Consiglio di sicurezza nazionale in merito a nuove sanzioni contro 51 persone fisiche e 220 persone giuridiche, tra cui società russe e bielorusse. Lo riporta Ukrainska Pravda con riferimento al decreto del presidente dell’Ucraina. Tra i 51 russi sanzionati ci sono s cienziati e direttori generali di fabbriche, mentre tra le società sanzionate ci sono compagnie ferroviarie russe e aziende di riparazioni.

Ore 17:09 - Santa Sede: «Per la pace nessun interlocutore è escluso»

«Cercare di togliere tutti gli ostacoli», a cominciare dalle minacce di una escalation nucleare, «e arrivare a un cessate il fuoco e al negoziato». Sono questi gli obiettivi di fondo della missione di pace che il Papa ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, per cercare di aiutare a porre fine al conflitto in Ucraina. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin a margine della presentazione del «Progetto San Bartolomeo».

Alla domanda se oltre ai due interlocutori, Kiev e Mosca, non si escluda un dialogo con Usa e Cina, Parolin ha risposto: «Per la pace non escludiamo nessuno», chiarendo che tuttavia al momento non c’è nulla di concreto. È quanto scrive Vatican News. Parolin ha parlato anzitutto di «speranza»: quella, dice, «ci deve essere sempre». «Ieri sera qualcuno mi diceva che noi credenti non possiamo mai perdere la speranza. Io mi fondo su questa affermazione...».

Sulla missione di Zuppi, il cardinale spiega che non c’è alcuna pretesa di «arrivare a creare le condizioni per la pace», ma di creare «un clima» che possa favorire la cessazione del conflitto. Sulla minaccia nucleare che aleggia sulla guerra in corso da oltre un anno, il segretario di Stato ribadisce che essa potrebbe certamente rappresentare «un ostacolo»: «Tutto quello che comporta una escalation è un ostacolo alla pace», dice.

«La missione è in questo senso: cercare di togliere tutti gli ostacoli e arrivare a un cessate il fuoco e al negoziato» Il cardinale - scrive ancora il portale vaticano - ha sottolineato come sia difficile parlare di mediazione senza creare le condizioni o comunque «un’atmosfera» che possa portare a qualche passo in avanti per la pace.

Ore 17:14 - Kiev: «Morta una donna nel raid russo su Zaporizhzhia»

Una donna di 73 anni è morta e altre due persone sono rimaste ferite in un bombardamento russo su Zaporizhzhia. Lo ha riferito su Telegram il governatore ucraino dell’oblast sotto il controllo russo, Yurii Malashko, denunciando che i russi hanno colpito 16 aree della città lanciando complessivamente 108 attacchi in 24 ore con artiglieria, droni e sistemi lancia-missili multipli.

«Il nemico sarà ritenuto responsabile per ogni crimine di guerra, per ogni destino spezzato e vita che è stata interrotta. Gli ucraini sono forti e indistruttibili, la vittoria è nostra», ha dichiarato Malashko.

Ore 17:16 - Mosca: «Bombe sulla regione di Belgorod, morto un civile»

Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov , ha denunciato sul suo canale Telegram, un bombardamento ucraino a Shebekino, nel quale un civile è stato ucciso, mentre due minori e un uomo sono rimasti feriti. Lo riporta la Tass.

«Una persona è stata uccisa. Era una guardia di sicurezza di un’azienda operativa della città e si trovava all’aperto al momento dell’attacco. Tra i feriti ci sono due adolescenti. Una ragazza di 15 anni ha riportato ferite alle gambe e un ragazzo di 17 anni ha subito una contusione», ha scritto Gladkov concludendo che «un uomo con ferite al cuoio capelluto è stato curato» in ospedale.

Ore 17:26 - Kiev: «Bombardamenti russi sulla regione di Kharkiv, una vittima»

Le forze russe hanno bombardato il distretto di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, uccidendo una donna. Lo ha detto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Syniehubov precisando che «una donna di 61 anni è morta a causa dei bombardamenti nel villaggio di Shipuvate, nel distretto di Kupyansk» e che «un uomo di 60 anni ha riportato ferite da schegge ed è stato ricoverato in ospedale».

Ore 17:52 - Berlino: «Ingiustificata l’espulsione dei tedeschi dalla Russia»

Il Ministero degli Esteri tedesco ha definito «incomprensibile» e «ingiustificabile» la decisione della Federazione russa di espellere centinaia di dipendenti pubblici tedeschi che lavorano nei settori dell’istruzione e della cultura, che dovranno lasciare il Paese entro il 1 giugno. Lo scrive la Cnn.

«La data limite fissata dalla Russia entro inizio giugno, richiede un taglio importante in tutte le aree della nostra presenza in Russia», si legge nella nota del Ministero tedesco. «Il governo federale è ora preoccupato su come garantire una presenza minima di intermediari in Russia, pur mantenendo anche una presenza diplomatica».

Ore 18:22 - Podolyak: «Putin e la sua cricca non sono legittimi rappresentanti della Russia»

«Il mondo civilizzato deve riconoscere che Putin e la sua cricca, accusati di crimini di guerra, non sono più i legittimi rappresentanti della Russia nel mondo e, quindi, non c’è nulla di cui parlare con loro. Le autorità russe di oggi dovrebbero essere rimosse da tutte le istituzioni internazionali, incluso il Consiglio di sicurezza dell’Onu». Lo ha scritto su twitter Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky «Quando il regime cambierà, parleremo con i successori. In particolare, sui risarcimenti e sul programma di disarmo nucleari», ha aggiunto.

Ore 18:29 - Kiev: «Tre esplosioni registrate a Mariupol»

Tre esplosioni sono state segnalate a Mariupol, città dell'Ucraina meridionale occupata dalla Russia. Lo riporta la Cnn, citando le autorità locali. Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco ucraino della città, ha indicato su Telegram che una delle esplosioni è stata causata dai sistemi di difesa aerea russi a Nikolske, un insediamento appena a nord-ovest della città.

Ore 18:45 - «Non è possibile un'Ucraina neutrale»

«Non è possibile un'Ucraina neutrale, perché oggi noi lo siamo e questo non ha impedito alla Russia di aggredirci». Lo ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak intervistato da RaiNews24 «Noi dobbiamo fare parte integrante della Nato - ha aggiunto -, perché l'Europa deve costruire una sicurezza ottimale e oggi si capisce che solo la Russia può condurre la guerra in Europa e la Nato deve proteggere l'Europa. Poi la zona di de-militarizzazione sul territorio russo, poi lo spazio economico europeo dove l'Ucraina fa parte e poi il ritorno al diritto internazionale: queste sono le basi per parlare e concludere la guerra in maniera giusta», ha aggiunto.

Ore 18:50 - Mosca: «La fornitura di armi della Turchia a Kiev è incompatibile con un ruolo di mediazione di Ankara»

Le consegne di armi e attrezzature di Ankara a Kiev contraddicono le intenzioni della Turchia di garantire un cessate il fuoco e non sono compatibili con il suo ruolo di mediatore. Lo ha detto all'agenzia Ria Novosti Yury Pilipson, direttore del quarto dipartimento europeo del Ministero degli Esteri russo.

«Ankara ha ripetutamente affermato di voler garantire un cessate il fuoco anticipato in Ucraina e riprendere il processo negoziale attraverso la propria mediazione. Naturalmente, la fornitura di armi e attrezzature militari al regime di Kiev contraddice direttamente tali intenzioni e non è in alcun modo compatibile con il ruolo di mediatore», ha detto Pilipson.

L'arma più importante che la Turchia ha trasferito in Ucraina è il drone d'attacco Bayraktar TB-2. Le sue consegne a Kiev sono in corso dal 2018. L'ambasciatore in Turchia Vasily Bodnar ha dichiarato nell'agosto 2022 che Baykar avrebbe costruito un impianto per la produzione di questi droni d'attacco in Ucraina e che aveva già acquistato un terreno per questo scopo. Un impianto in Ucraina potrebbe essere inaugurato nel 2023, ha detto Bodnar. Ad agosto, è stato inoltre riferito che la Turchia ha consegnato all'Ucraina 50 veicoli corazzati Kirpi usati.

Ore 19:01 - Ministero della Difesa russo: «Abbattuti 12 droni ucraini in 24 ore»

La Russia ha abbattuto 12 droni ucraini nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, aggiungendo che i velivoli senza pilota sono stati colpiti nelle autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk e nella regione di Zaporizhzhia. I sistemi di difesa aerea russi hanno anche intercettato due missili da crociera «Storm Shadow» a lungo raggio e 19 razzi dai lanciarazzi multipli Himars, ha detto ancora il ministero della Difesa di Mosca.

Ore 19:57 - Opposizione bielorussa: «Lukashenko ricoverato in una clinica di Mosca dopo l'incontro con Putin»

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko sarebbe stato ricoverato in una clinica di Mosca dopo un incontro a porte chiuse con Vladimir Putin. La notizia arriva da Valery Tsepkalo, oppositore del dittatore della Bielorussia, candidato alla presidenza del Paese, ex ambasciatore negli Stati Uniti. È il marito di Veronika Tsepkalo, una delle tre donne candidate contro Lukashenko nella tornata elettorale dell’agosto 2020.

Ore 20:24 - Kiev: «Avanzati di 450 metri nell'area di Bakhmut»

Le truppe ucraine sono riuscite ad avanzare di altri 450 metri in alcune posizioni vicino a Bakhmut. Allo stesso tempo, Kiev ha dichiarato di aver osservato una diminuzione dell'attività russa in direzione della città. Lo sostiene in un programma televisivo il rappresentante del gruppo orientale delle forze armate ucraine, Sergey Cherevaty, come riportato da Rbc Ukraine. «Durante i nostri contrattacchi, le nostre unità sono state in grado di avanzare di 350-450 metri in alcune posizioni», ha dichiarato Cherevaty aggiungendo che gli attacchi russi sono «un numero molto inferiore rispetto al comportamento del nemico in tutti i mesi precedenti», anche se «c'è ancora un'intensità attiva in termini di fuoco sulle nostre posizioni».

Ore 21:29 - Zelensky: «La Russia perderà insieme a chi l'aiuta con il terrore»

«Ogni persona che lavora con la Russia sarà bloccata dalle sanzioni. E la Federazione Russa perderà tutto, insieme a coloro che in qualche modo cercano di aiutarla con il terrore». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto videomessaggio serale, ripreso da Ukrinform. «Continueremo i nostri passi sanzionatori e sono in arrivo nuovi pacchetti di sanzioni, ancora più su larga scala», ha aggiunto il capo dello stato, ringraziando Giappone, Finlandia, Germania, Canada e Islanda per aver aiutato l'Ucraina questa settimana. «Renderemo forte anche la prossima settimana dal punto di vista della nostra cooperazione con i partner. Non perderemo una sola settimana», ha sottolineato.

Ore 21:31 - Putin: «Lottiamo per il diritto di essere noi stessi»

«Per noi ora è il momento dell'autodeterminazione, la lotta per il diritto di essere noi stessi». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un videomessaggio in occasione dell'apertura dell'Accademia delle Industrie Creative nel distretto artistico di Tavrida. Lo riporta Ria Novosti. «La Russia non ha bisogno di standard, crudelmente imposti dall'esterno, che sopprimono qualsiasi identità», ha aggiunto.

Ore 00:30 - Putin alle guardie di frontiera: «Proteggere la nostra sovranità con ogni mezzo»

«Le guardie di frontiera russe useranno tutte le forze e i mezzi per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale della Russia». Lo ha detto Vladimir Putin nel suo messaggio di congratulazioni per la Giornata della guardia di frontiera. Lo riporta Ria Novosti. «Siete i discendenti della generazione che ha schiacciato il nazismo e oggi fermate il sabotaggio e gli attacchi terroristici, adempiendo onestamente e degnamente al vostro dovere», ha aggiunto.

Ore 01:26 - Esplosioni udite a Kiev, difesa aerea in azione

Esplosioni risuonano nella notte a Kiev, dove le autorità riferiscono che «la difesa aerea è in azione». L’allarme aereo è scattato sulla capitale ucraina intorno all’una di notte ora locale (la mezzanotte in Italia), ed è attivo in gran parte delle regioni del Paese.

Ore 01:50 - Attacco a Kiev, un morto e tre feriti per la caduta detriti

Nuovi attacchi nella notte a Kiev. A seguito dell’attacco sulla capitale ucraina, nel distretto di Holosiivskyi, «detriti sono caduti sul territorio di una stazione di servizio. Inizialmente, tre persone sono rimaste ferite, secondo i dati preliminari, una persona è morta». Lo riferisce l’amministrazione militare della città su Telegram. Nel distretto di Pechersk è scoppiato un incendio sul tetto di un edificio di 9 piani a causa della caduta di detriti di droni.

Ore 02:02 - Sindaco Kiev: «Distrutti 20 droni, arriva nuova ondata»

«Le forze di difesa aerea hanno già distrutto più di 20 Uav in movimento verso Kiev. Ma una nuova ondata di droni sta arrivando nella capitale». Lo riferisce su Telegram il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko, invitando i cittadini a «rimanere nei rifugi. Non trascurate la vostra sicurezza. La notte sarà difficile».

La contraerea ucraina, afferma Klitschko, ha abbattuto 20 droni nel cielo di Kiev. Quello di questa notte è il quattordicesimo attacco aereo russo sull’Ucraina nel mese di maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 28 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di domenica 28 maggio. Prigozhin: «La Wagner lascia Bakhmut, ora l'offensiva a ovest». Marta Serafini, inviata, e redazione Online su Il Corriere della sera il 28 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di domenica 28 maggio. Nella notte pioggia di droni su Kiev: la gente sui balconi, invece che nei rifugi, insultava Putin. Lavrov: «Gli F-16 all'Ucraina? L'Occidente sta giocando con il fuoco»

• Mosca denuncia: «Bombe sulla regione di Belgorod, un morto».

• L’annuncio di Kiev: «Pronti alla controffensiva».

• L’«apertura» della Russia al Papa e gli interlocutori del Vaticano.

• «Lukashenko ricoverato a Mosca dopo l’incontro con Putin».

Ore 00:10 - L’«apertura» di Mosca al Papa e gli interlocutori del Vaticano

(di Gian Guido Vecchi) Eppur si muove. L’apertura del ministero degli Esteri di Mosca alla «missione di pace» di Francesco per l’Ucraina, «prendiamo atto del sincero desiderio della Santa Sede di promuovere il processo di pace», è un primo segnale positivo per l’incarico che il Papa ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, anche se la storia di questi quindici mesi, a partire dall’invasione russa, insegna a non farsi troppe illusioni perché le «disponibilità» sono sempre subordinate alle proprie condizioni. In ogni caso, è stato il cardinale Pietro Parolin, il Segretario di Stato che guida la diplomazia vaticana, a spiegare che «gli interlocutori saranno Mosca e Kyiv per il momento, poi vedremo».

Ore 00:43 - Santa Sede: «Per la pace nessun interlocutore è escluso»

«Cercare di togliere tutti gli ostacoli», a cominciare dalle minacce di una escalation nucleare, «e arrivare a un cessate il fuoco e al negoziato». Sono questi gli obiettivi di fondo della missione di pace che il Papa ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, per cercare di aiutare a porre fine al conflitto in Ucraina. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin a margine della presentazione del «Progetto San Bartolomeo».

Alla domanda se oltre ai due interlocutori, Kiev e Mosca, non si escluda un dialogo con Usa e Cina, Parolin ha risposto: «Per la pace non escludiamo nessuno», chiarendo che tuttavia al momento non c’è nulla di concreto. È quanto scrive Vatican News. Parolin ha parlato anzitutto di «speranza»: quella, dice, «ci deve essere sempre». «Ieri sera qualcuno mi diceva che noi credenti non possiamo mai perdere la speranza. Io mi fondo su questa affermazione...».

Sulla missione di Zuppi, il cardinale spiega che non c’è alcuna pretesa di «arrivare a creare le condizioni per la pace», ma di creare «un clima» che possa favorire la cessazione del conflitto. Sulla minaccia nucleare che aleggia sulla guerra in corso da oltre un anno, il segretario di Stato ribadisce che essa potrebbe certamente rappresentare «un ostacolo»: «Tutto quello che comporta una escalation è un ostacolo alla pace», dice.

«La missione è in questo senso: cercare di togliere tutti gli ostacoli e arrivare a un cessate il fuoco e al negoziato» Il cardinale - scrive ancora il portale vaticano - ha sottolineato come sia difficile parlare di mediazione senza creare le condizioni o comunque «un’atmosfera» che possa portare a qualche passo in avanti per la pace.

Ore 01:15 - «Lukashenko ricoverato in una clinica di Mosca dopo l’incontro con Putin»

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko sarebbe stato ricoverato in una clinica di Mosca dopo un incontro a porte chiuse con Vladimir Putin. La notizia arriva da Valery Tsepkalo, oppositore del dittatore della Bielorussia, candidato alla presidenza del Paese, ex ambasciatore negli Stati Uniti. È il marito di Veronika Tsepkalo, una delle tre donne candidate contro Lukashenko nella tornata elettorale dell’agosto 2020.

Ore 02:10 - Mosca: «Bombe sulla regione di Belgorod, morto un civile»

Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov , ha denunciato sul suo canale Telegram, un bombardamento ucraino a Shebekino, nel quale un civile è stato ucciso, mentre due minori e un uomo sono rimasti feriti. Lo riporta la Tass.

«Una persona è stata uccisa. Era una guardia di sicurezza di un’azienda operativa della città e si trovava all’aperto al momento dell’attacco. Tra i feriti ci sono due adolescenti. Una ragazza di 15 anni ha riportato ferite alle gambe e un ragazzo di 17 anni ha subito una contusione», ha scritto Gladkov concludendo che «un uomo con ferite al cuoio capelluto è stato curato» in ospedale.

Ore 03:00 - Zelensky: «La Russia perderà insieme a chi l'aiuta con il terrore»

«Ogni persona che lavora con la Russia sarà bloccata dalle sanzioni. E la Federazione Russa perderà tutto, insieme a coloro che in qualche modo cercano di aiutarla con il terrore». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto videomessaggio serale, ripreso da Ukrinform. «Continueremo i nostri passi sanzionatori e sono in arrivo nuovi pacchetti di sanzioni, ancora più su larga scala», ha aggiunto il capo dello stato, ringraziando Giappone, Finlandia, Germania, Canada e Islanda per aver aiutato l'Ucraina questa settimana. «Renderemo forte anche la prossima settimana dal punto di vista della nostra cooperazione con i partner. Non perderemo una sola settimana», ha sottolineato

Ore 03:28 - Zaluzhny, capo dell’esercito di Kiev: noi pronti alla controffensiva

(di Andrea Nicastro, inviato a Chishinau in Moldavia) Il capo di Stato maggiore ucraino non è un appassionato di social. Il suo account Twitter inglese, ad esempio, pubblica in genere appena tre o quattro volte al mese. Di solito annuncia incontri con generali occidentali, richieste di armi, cose così, fredde, istituzionali. Ieri, invece, il generale Valerii Zaluzhny ha cambiato tono con un video. Il titolo pare l’annuncio dell’offensiva ucraina di primavera. «È arrivato il tempo di riprenderci quel che ci appartiene».

Ore 03:32 - Putin: «Lottiamo per il diritto di essere noi stessi»

«Per noi ora è il momento dell'autodeterminazione, la lotta per il diritto di essere noi stessi». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un videomessaggio in occasione dell'apertura dell'Accademia delle Industrie Creative nel distretto artistico di Tavrida. Lo riporta Ria Novosti. «La Russia non ha bisogno di standard, crudelmente imposti dall'esterno, che sopprimono qualsiasi identità», ha aggiunto.

Ore 03.50 - Putin alle guardie di frontiera: «Proteggere la nostra sovranità con ogni mezzo»

«Le guardie di frontiera russe useranno tutte le forze e i mezzi per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale della Russia». Lo ha detto Vladimir Putin nel suo messaggio di congratulazioni per la Giornata della guardia di frontiera. Lo riporta Ria Novosti. «Siete i discendenti della generazione che ha schiacciato il nazismo e oggi fermate il sabotaggio e gli attacchi terroristici, adempiendo onestamente e degnamente al vostro dovere», ha aggiunto.

Ore 04:03 - Attacco a Kiev, un morto e tre feriti per la caduta detriti

Nuovi attacchi nella notte a Kiev. A seguito dell’attacco sulla capitale ucraina, nel distretto di Holosiivskyi, «detriti sono caduti sul territorio di una stazione di servizio. Inizialmente, tre persone sono rimaste ferite, secondo i dati preliminari, una persona è morta». Lo riferisce l’amministrazione militare della città su Telegram. Nel distretto di Pechersk è scoppiato un incendio sul tetto di un edificio di 9 piani a causa della caduta di detriti di droni.

Ore 05:00 - Sindaco Kiev: «Distrutti 20 droni, arriva nuova ondata»

«Le forze di difesa aerea hanno già distrutto più di 20 Uav in movimento verso Kiev. Ma una nuova ondata di droni sta arrivando nella capitale». Lo riferisce su Telegram il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko, invitando i cittadini a «rimanere nei rifugi. Non trascurate la vostra sicurezza. La notte sarà difficile».

La contraerea ucraina, afferma Klitschko, ha abbattuto 20 droni nel cielo di Kiev. Quello di questa notte è il quattordicesimo attacco aereo russo sull’Ucraina nel mese di maggio.

Ore 06:30 - Attacco a Kiev, l’esercito ucraino ha abbattuto oltre 40 droni russi

L’esercito ucraino ha abbattuto oltre 40 droni nell’attacco di questa notte su Kiev. Secondo l’amministrazione militare della capitale si tratta dell’attacco aereo più imponente condotto dalla Russia dall’inizio dell’invasione.

Gli attacchi russi sono andati avanti l’intera notte, con le esplosioni avvertite non solo a Kiev ma anche in numerose altre città. Secondo quanto riferito dal Kiev Independent, i sistemi di difesa aerea sono rimasti attivi a lungo. Le esplosioni sono state registrate ancora questa mattina anche a Zhytomyr. Le sirene, inoltre, hanno suonato in molte regioni del Paese.

Ore 07:36 - Kiev: «Bombardate città a est e a ovest dell'Ucraina»

I raid aerei dell'esercito russo hanno colpito questa mattina alle cinque Zhytomyr, in Ucraina occidentale, come riferisce l'emittente pubblica Suspilne. Nella notte è stata bombardata anche Nikopol, nella regione orientale di Dnepropetrovsk, ha reso noto il capo militare regionale Sergey Lysak: «Sei abitazioni e e due edifici sono stati distrutti. Il gasdotto e le linee elettriche sono stati danneggiati. Non ci sono stati morti o feriti: questa è la cosa principale», ha scritto su Telegram.

Ore 08:08 - «Abbattuti 52 droni su 54, alla vigilia del Kiev day»

L'esercito ucraino questa notte ha abbattuto 52 droni di fabbricazione iraniana nello spazio aereo del Paese sui 54 lanciati dall'esercito del Cremlino proprio alla vigilia del Kiev Day, quando la capitale celebra l'anniversario della sua fondazione di 1541 anni fa con concerti, fiere e mostre.

L'Aeronautica militare ucraina ha reso noto l'abbattimento degli Shaded lanciati dalle regioni russe di Bryansk e Krasnodar indicando che l'attacco è stato effettuato a più ondate per 5 ore, come riporta Rbc-Ucraina.

Ore 08:57 - «Su Kiev l'attacco più massiccio dall'inizio della guerra»

È stato l'attacco più massiccio dall'inizio della guerra quello che, nella notte, ha martellato la capitale Kiev: lo hanno riferito le autorità locali, mentre Kiev si prepara a festeggiare la giornata di festa nazionale in ricordo dell'anniversario della fondazione della città. La capitale ucraina è stata attaccata regolarmente durante tutto il mese di maggio: questa è stata la 14esima incursione e l'attacco — secondo l'amministrazione militare della città — è stato compiuto in diverse ondate con le sirene antiaeree che hanno risuonato per 5 ore. Nell'ultima domenica di maggio la capitale ucraina festeggia «la giornata di Kiev», l'anniversario della sua fondazione ufficiale 1.541 anni fa.

Ore 09:58 - A Kiev gente sui balconi insulta Putin durante gli attacchi

Durante gli attacchi russi della scorsa notte su Kiev, alcuni residenti sono usciti sui balconi nonostante l'allarme, urlando insulti contro Putin e lo slogan «gloria alla difesa aerea», come riporta il Guardian.

Ore 10:02 - Bombardata la regione di Kharkiv: due vittime

Due civili, una donna e un uomo, sono rimasti uccisi durante il bombardamento della notte scorsa sulla regione di Kharkiv, come riferisce il capo militare regionale Oleg Sinehubov. Gli attacchi hanno colpito Chuhuyiv, Kharkiv e Kupyansk. Intensi bombardamenti anche a Kolodyazne, Krasnoye Pervoye, Fikholovka, Novomlinsk, Dvurechnaya, Zapadnoye, Masyutovka, Kislovka, Berestovoye e Volchansk: ci sono feriti e distruzioni.

Ore 10:31 - Papa: «Tante guerre, è incredibile il male che fa l'uomo»

«Oggi nel mondo c'è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall'indifferenza e oppressi dalla solitudine. Tante guerre, pensiamo alle guerre, tanti conflitti: sembra incredibile il male che l'uomo può compiere». Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa di Pentecoste.

Ore 10:53 - Walesa: «Senza Nato e Ue la guerra sarebbe in Polonia»

«I polacchi si sono rifugiati nella Nato e nella Ue, se non fossimo lì la guerra sarebbe anche in Polonia. L'Ucraina affronta questa guerra al posto nostro e noi la sosteniamo al massimo e vogliamo una volta per tutte mettere a posto la Russia». Lo ha detto Lech Walesa, premio Nobel per la Pace 1983, durante l'incontro Solidarietà e valori nel XXI secolo nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento.

Ore 10:59 - Kiev: «Mosca ha ridotto le sue truppe in Bielorussia»

«Il numero di truppe russe nel territorio della Bielorussia si è molto più ridotto rispetto a qualche mese fa: prima potevano essere 10-11mila, ora sono diverse migliaia. Ma nonostante questo, continuiamo a rafforzare la nostra linea di confine», ha dichiarato a Ukrinform Andriy Demchenko, portavoce del servizio di Guardia di Frontiera. Secondo Demchenko, l'area vicina al confine è minata per impedire un eventuale sfondamento ucraino.

Ore 11:12 - Lavrov: «F-16 all'Ucraina? L'Occidente sta giocando col fuoco»

Secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, con i piani per fornire aerei F-16 a Kiev gli occidentali stanno «giocando col fuoco». Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha definito i piani dei Paesi occidentali per l'invio di caccia F-16 in Ucraina un'escalation inaccettabile. «Certamente si tratta di un'escalation inaccettabile. Spero che in Occidente ci siano persone ragionevoli che lo capiscano», ha dichiarato Lavrov alla trasmissione Mosca. Cremlino. Putin.

Ore 12:02 - Kiev: «I bambini del Lugansk portati in vacanza in Russia»

Il capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk Artem Lysohor ha reso noto con un post su Telegram che le forze russe stanno portando i bambini della regione in Russia per le cosiddette vacanze. «Il nemico continua a trasferire illegalmente i bambini dai territori occupati della nostra regione. In alcuni insediamenti del distretto di Shchastia, i russi hanno già annunciato il cosiddetto riposo per gli scolari nei campi estivi nel territorio della Federazione Russa», ha scritto Lysohor, citato da Ukrinform. Secondo le autorità, il numero di bambini ucraini portati illegalmente in Russia sono circa 150 mila, di cui 4.396 orfani.

Ore 12:04 - Il Sudafrica apre un'inchiesta sul possibile invio di armi alla Russia

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha nominato una commissione per indagare sulle accuse statunitensi secondo cui una nave russa avrebbe raccolto armi da una base navale vicino a Città del Capo l'anno scorso. Lo ha reso noto la presidenza sudafricana, secondo quanto riportato dal Guardian. L'11 maggio l'ambasciatore degli Stati Uniti in Sud Africa Reuben Brigety ha dichiarato di essere certo che una nave russa, che attraccò presso una base navale a Simonstown nel dicembre dello scorso anno, abbia caricato armi.

Ore 12:15 - Peskov: «L'Occidente ci fa la guerra su tutti i fronti»

I Paesi occidentali stanno conducendo la loro guerra contro la Russia in tutti i campi, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista al programma tv Mosca. Cremlino. Putin. «La guerra viene condotta in un senso più ampio. La guerra contro di noi è su tutti i fronti, che si tratti di economia, relazioni internazionali o proprietà», ha spiegato.

Ore 12:24 - Salgono a 4 i morti dell'attacco all'ospedale di Dnipro

Sale a quattro il bilancio dei morti per l'attacco russo che il 26 maggio ha colpito un ospedale psichiatrico e una clinica veterinaria a Dnipro. Lo ha riferito il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak, spiegando che sono stati identificati i resti dei cadaveri delle tre persone che risultavano disperse. «Triste notizia... Il destino di tre persone scomparse durante un attacco missilistico a Dnipro è diventato noto. Sfortunatamente, sono morti. Abbiamo i risultati dello studio dei frammenti del corpo trovati sulla scena della tragedia», ha scritto il governatore su Telegram. «Tra le vittime c'è un medico di 56 anni e un impiegato di 64 anni della struttura sanitaria sventrata. E un altro impiegato di 57 anni di una vicina clinica veterinaria».

Ore 12:50 - Yermak: «Kiev continua a vivere, gli attacchi russi falliscono»

«Kiev ha resistito. Kiev è forte e potente. Kiev è ucraina. Gli attacchi russi falliscono. La capitale continua a vivere e la gente di questa città continua a creare. Strade accoglienti che conservano la nostra storia. Mi congratulo con la gente di Kiev per la Giornata della città. L'Ucraina vincerà. Ci sarà giustizia storica». Lo scrive su Telegram il capo dell'ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak, in occasione della Giornata di Kiev dopo l'attacco notturno sulla capitale.

Ore 12:51 - Kiev: «Se avessimo gli F-16 abbatteremmo ogni drone o missile»

«La scorsa notte, durante il massiccio attacco russo con droni contro Kiev, l'aviazione ha partecipato all'abbattimento dei velivoli senza pilota iraniani: l'aereo che usiamo per abbattere in particolare i droni non è efficace come vorremmo. Se avessimo un F-16, ovviamente, con il suo potente radar e le sue armi sarebbe in grado di svolgere i suoi compiti nel cielo il cento per cento delle volte», ha dichiarato in tv il portavoce dell'Aeronautica militare ucraina Yuriy Ihnat.

Ore 12:55 - Zelensky ringrazia la difesa di Kiev: «Siete i nostri eroi»

Zelensky ha reso omaggio agli «eroi» della difesa antiaerea che hanno contrastato l'attacco notturno a Kiev, il più pesante dall'inizio dell'invasione russa. «Ogni volta che si abbattono droni e missili nemici, si salvano vite. Siete i nostri eroi», ha ringraziato in un messaggio pubblicato su Telegram.

Ore 13:11 - Gli Usa vogliono entrare nel piano di munizioni dell'Ue per Kiev

Gli Stati Uniti puntano a rientrare nel piano munizioni approvato dall'Unione Europea e sinora riservato all'industria bellica europea. «L'apertura del processo di approvvigionamento e di acquisto alle industrie esterne all'Unione Europea permetterebbe di consegnare più rapidamente le forniture tanto necessarie all'Ucraina», dice all'Ansa un alto funzionario del governo americano. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha convocato a Bruxelles in occasione della ministeriale Difesa di metà maggio i rappresentanti delle industrie della difesa transatlantici (dunque anche statunitensi) per cercare possibili sinergie.

Ore 13:44 - Zelensky chiede al Parlamento sanzioni all'Iran per 50 anni

Il presidente ucraino Zelensky chiede al Parlamento ucraino di approvare nuove sanzioni di 50 anni contro l'Iran a causa del suo ruolo nella fornitura alla Russia di droni e attrezzature militari per la guerra. Lo riporta il Kyiv Independent, citando una bozza di risoluzione presentata al Parlamento. Secondo quanto riferito, la bozza comprenderebbe un divieto totale di commercio con l'Iran, di investimenti e trasferimento di tecnologie, oltre a impedire il ritiro di beni iraniani dal Paese. Nell'attacco di stanotte, Kiev ha riferito di aver abbattuto 52 su 54 droni Shahed di fabbricazione iraniana lanciati contro il Paese.

Ore 14:13 - Prigozhin: «Lasciamo Bakhmut, ora l'offensiva a ovest»

«I nostri piani prevedono di andare via da Bakhmut per il primo giugno. Potremmo non avere il tempo di consegnare tutto ai militari (dell'esercito regolare russo), forse ci vorrà qualche giorno in più. A condizione che a partire dal 5 giugno l'esercito abbia spazio operativo per un'offensiva a ovest. Come ha già detto il ministro della Difesa, dopo la presa di Bakhmut, l'esercito russo ha tutte le possibilità di lanciare una grande offensiva con la cattura di Kramatorsk, Sloviansk, Druzhkovka, Konstantinovka, Chasov Yar, cioè "l'anello del Donbass"». Lo scrive su Telegram il fondatore della milizia Wagner Yevgeny Prigozhin.

Ore 14:20 - La storia del gasdotto siberiano tra Cina e Russia (e l’abbraccio mortale di Xi a Putin)

(di Luca Angelini) La visita a Pechino del premier russo Mikhail Mishustin, con 1.200 imprenditori al seguito, è stata salutata in entrambe le capitali con grande sfoggio di retorica. Si è parlato di «collaborazione senza limiti», di «livello senza precedenti» nelle relazioni fra i due Paesi. «Come amate dire voi, cari amici cinesi, con l’unione è possibile anche spostare le montagne» ha detto Mishustin. Ma, a proposito di spostamenti, avrebbe potuto aggiungere che «non si muove foglia che Pechino non voglia». Perché è vero — come ha ricordato anche Guido Santevecchi sul Corriere — che l’interscambio commerciale russo-cinese a fine 2023 arriverà a 200 miliardi di dollari, che ad aprile le dogane di Pechino hanno registrato un balzo del 153% su base annua delle esportazioni verso Mosca che l’importazione in Cina di gas e petrolio russi è salita del 40%. (....) L’ennesima dimostrazione di quanto sia sbilanciato il rapporto di forza fra Xi Jinping e Vladimir Putin arriva dalla vicenda del progettato gasdotto Power of Siberia 2.

Ore 14:38 - Podolyak: «La nostra vittoria è il miglior investimento di sicurezza»

«In effetti, il miglior investimento oggi (e non solo americano) nella sicurezza è un investimento per una vittoria completa e incondizionata dell'Ucraina». Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. «Come simbolo che le democrazie sono molto più forti dell'oscurantismo autoritario aggressivo (soprattutto di tipo russo)... È anche un investimento nell'annullamento definitivo della reputazione della Russia e di altri miti che l'accompagnano» e «in una netta riduzione della presenza della politica corrotta russa nel mercato globale, in un ritorno al diritto internazionale per il mondo globale. Meno «millanteria russa» significa più stabilità, prevedibilità e comfort nel mondo», ha aggiunto.

Ore 15:06 - Tv russa: «Putin dovrebbe tenere colloqui internazionali la prossima settimana»

Il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe tenere colloqui internazionali la prossima settimana, secondo il programma «Mosca. Cremlino. Putin» andato in onda oggi alla tv russa.

Il programma televisivo non ha rivelato con chi esattamente il capo dello Stato possa incontrarsi. Né il servizio stampa del Cremlino ha ancora annunciato ufficialmente il programma di Putin per la prossima settimana. Il leader russo presiederà anche un incontro con il governo e terrà consultazioni con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza del Paese.

Ore 15:25 - Ue: «Mosca dovrà rispondere dei barbari attacchi all’Ucraina»

«Continuano i barbari attacchi della Russia che uccidono e terrorizzano i civili: l’attacco all’ospedale di Dnipro, ora a Kyiv all’alba del KyivDay. La leadership russa e i responsabili degli attacchi saranno chiamati a risponderne. Restiamo impegnati ad aiutare l’Ucraina a difendersi». Lo ha scritto su Twitter un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea.

Ore 16:19 - Kiev: «La principale garanzia per l’Ucraina è far parte della Nato»

La principale garanzia per l’Ucraina è l’appartenenza alla Nato. Lo ha detto il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un’intervista a Voice of America ripresa da Ukrinform.

«Sapete che il presidente Zelensky ha iniziato a parlarne molti mesi fa, che abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza nel percorso verso la nostra adesione alla Nato. Perché la principale garanzia è l’adesione alla Nato. La Nato è oggi l’alleanza più forte del mondo. Tutti lo ammettono. E sono sicuro che sarà così», ha detto Yermak specificando che «non c’è alternativa a questo, ci vediamo come membri dell’Alleanza».

Ore 17:21 - Il punto militare | I raid dei russi e i diversivi degli ucraini: le tattiche in vista dell’offensiva

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il martello russo e la sorpresa ucraina: sono le due componenti di una fase d’attesa, con le continue dichiarazioni su una futura offensiva da parte degli aggrediti.

Mosca ha usato di nuovo i droni iraniani contro le aree abitate dell’Ucraina. La tattica non cambia, è solo aumentato il numero di mezzi coinvolti. Secondo fonti di Kiev sarebbero stati ben 52, l’azione massiccia più massiccia da inizio conflitto. Come in altre occasioni la resistenza ha rivendicato un alto «rate» di intercettamento: solo due — a sentire le ricostruzioni ufficiali — hanno perforato lo scudo. Resta l’incertezza sulla veridicità degli annunci, probabile comunque che le difese siano ormai esperte nel contrasto di velivoli non troppo veloci.

Ore 17:57 - Ue: «Sulle munizioni all’Ucraina siamo in contatto con la Nato per coordinamento»

«L’Ue e la Nato stanno coordinando strettamente il sostegno all’Ucraina. Sono in corso discussioni tecniche. Queste discussioni a livello di esperti contribuiranno allo scambio d’informazioni per garantire la massima efficacia e complementarietà delle nostre rispettive azioni». Lo ha detto all’Ansa un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea a proposito della possibile apertura del piano munizione dell’Ue ad aziende extra Ue e Norvegia.

Ore 17:59 - Kiev: «L’intensità degli attacchi russi su Bakhmut è molto ridotta»

Vicino alla città di Bakhmut, nella regione di Donetsk, le truppe russe continuano a bombardare le posizioni delle forze ucraine. Ma lì si è verificato solo uno scontro militare nell’ultimo giorno. Lo ha dichiarato il rappresentante del gruppo orientale delle forze armate ucraine Sergey Cherevaty, ripreso da ArmyInform.

«Nel settore di Bakhmut, gli occupanti hanno sferrato 250 attacchi con diverse armi. Le nostre truppe hanno risposto al fuoco. Come risultato di queste azioni, 80 membri del personale degli occupanti sono stati uccisi, 99 sono stati feriti e un militare russo è stato catturato, 3 sistemi di artiglieria semovente, una stazione di guerra elettronica e un deposito di munizioni sono stati distrutti», ha spiegato Cherevaty aggiungendo che «il nemico sta attualmente ruotando le sue truppe, sostituendo i combattenti della Wagner con altre unità».

Il rappresentante delle forze armate orientali ha concluso sottolineando che, nonostante i cosiddetti successi e gli obiettivi raggiunti, come riportato dai media russi, le truppe dell’aggressore non sono riuscite a stabilire completamente il controllo su Bakhmut in 10 mesi.

Ore 18:10 - Mosca: «Drone non identificato caduto nella regione russa di Krasnodar»

Un drone non identificato è caduto nelle campagne del territorio russo di Krasnodar, ma nessuno è rimasto ferito. Lo ha scritto Yury Vasin, capo del distretto, sul suo canale Telegram, citato dalla Tass.

«Oggi un veicolo aereo senza equipaggio non identificato è caduto nel territorio del distretto di Krasnoarmeisky - scrive Vasin -. L’incidente è avvenuto nei campi appartenenti alla Kubris OOO», una società agricola, senza fare vittime.

Ore 18:12 - Mosca: «Americani e polacchi nel gruppo dei sabotatori di Belgorod»

Il gruppo di sabotaggio e ricognizione, entrato nel territorio della regione di Belgorod dall’Ucraina il 22 maggio, era composto anche da persone straniere, fra cui polacchi e americani. Lo ha scritto su Telegram il governatore della regione Vyacheslav Gladkov, dopo aver fatto visita in ospedale agli abitanti dei distretti di Grayvoronsky e Shebekinsky feriti dai sabotatori. Fra i pazienti incontrati da Gladkov, riporta la Tass, vi sarebbe una donna a cui i sabotatori hanno ucciso il marito, che ha riferito di essere stata tenuta prigioniera da due ucraini e altre persone, polacche e americane.

Ore 18:15 - Lukashenko: «Da Mosca armi nucleari a chi entrerà nell’unione Russia-Bielorussia»

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che la Russia fornirà armi nucleari a qualsiasi Stato che si unisca all’Unione Russia-Bielorussia. Lo scrive il The Kyev Independent, citando media russi. «È molto semplice - ha spiegato Lukashenko - L’unione di Bielorussia e Russia dovrebbe essere stipulata, e questo è tutto: ci saranno armi nucleari per tutti».

Ore 19:04 - Zelensky: «Kiev sopravvive, Mosca non sarà salvata dai droni»

Durante l’attacco di questa notte, «il colpo più potente è stato diretto contro la regione di Kiev. 36 droni sono stati abbattuti nella città e nella regione. È così che la Russia celebra il giorno della nostra antica Kiev. Nel corso della sua storia, Kiev ha assistito a varie atrocità da parte degli invasori. È sopravvissuta a tutti, sopravvivrà a tutti. Nessuno di loro sarà qui!». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «Kiev e tutte le nostre città, tutta la nostra Ucraina porranno fine alla storia del dispotismo di Mosca, che ha schiavizzato molti popoli diversi per molto tempo. Non sarà salvata dagli Shahed o da qualsiasi altro mezzo di terrore che cerca nel mondo».

«Oggi il nostro Paese ha subito uno dei più grandi attacchi russi di Shahed: 54 droni contemporaneamente. Quasi tutti sono stati abbattuti. Quasi! Sfortunatamente, ci sono stati successi nell’oblast di Zhytomyr», ha sottolineato Zelensky, spiegando che «tuttavia, la maggior parte della distruzione è stata evitata, la maggior parte delle vite che avrebbero potuto essere prese da questi Shahed sono state salvate. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo! Truppe missilistiche antiaeree e aviazione dell’Aeronautica Militare, difesa aerea delle Forze di Terra e dei nostri gruppi mobili di fuoco».

«Il fatto che la nostra capitale sia libera, il fatto che le nostre città siano difese, il fatto che libereremo ogni città attualmente occupata, tutto questo è merito di tante persone», ha affermato il presidente ucraino. «Andiamo avanti finché non libereremo tutta la nostra terra ucraina».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 28 maggio.. Lukashenko riappare: "Armi nucleari per tutti". Lavrov: "Gli F-16 all'Ucraina una escalation inaccettabile". La Repubblica il 28 maggio 2023.

Le autorità ucraine: 52 droni russi su 54 sono stati distrutti dalla contrarea. Il governatore di Belgorod: "Americani e polacchi nel gruppo dei sabotatori"

È stato l'attacco più massiccio con droni dall'inizio della guerra quello che, nella notte, ha martellato la capitale Kiev: lo hanno riferito le autorità locali, mentre la capitale si prepara a festeggiare la giornata di festa nazionale in ricordo dell'anniversario della fondazione della città. Secondo le autorità ucraine le ondate di attacchi delle ultime ore avevano lo scopo di spingere gli ucraini a consumare tutte le difese anti-aeree. Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dice: "Ogni persona che lavora con la Russia sarà bloccata dalle sanzioni. E la Federazione Russa perderà tutto, insieme a coloro che in qualche modo cercano di aiutarla con il terrore".

18:31. Putin esalta i progressi dell'Azerbaigian e l'alleanza

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il suo omologo Ilham Aliyev per la festa nazionale dell'Azerbaigian, nel giorno dell'indipendenza, si legge sul sito web del Cremlino. "Il vostro Paese ha raggiunto successi impressionanti in campo economico e sociale. L'Azerbaigian gode di una meritata autorità sulla scena internazionale e svolge un ruolo attivo nell'affrontare molte questioni importanti dell'agenda internazionale", si legge nel messaggio di congratulazioni. Le relazioni russo-azere "hanno raggiunto il livello di cooperazione alleata", ha detto Putin.

18:38. Bielorussia: Lukashenko riappare: "Armi nucleari per tutti"

Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, dopo le voci, alimentate dalla dissidenza bielorussa, sul suo stato di salute, è riapparso oggi con un messaggio, pubblicato dal suo servizio stampa e diffuso dalla Tass, in cui fa gli auguri al leader dell'Azerbaigian Ilham Aliyev e a tutti gli azeri in occasione della festa nazionale del Paese. Non solo, il leader di Minsk ha anche affermato che, se "qualcuno è preoccupato", dovrebbe stringere un'alleanza con Russia e Bielorussia e "ci saranno armi nucleari per tutti". "La Bielorussia e la Russia devono stringere un'alleanza, e basta", ha detto Lukashenko. "Dobbiamo capire strategicamente che abbiamo un'opportunità unica per unirci", ha concluso. Le voci sulla sua malattia erano già state smentite ieri quando il gruppo di monitoraggio bielorusso Gayun aveva fatto sapere di aver visto il presidente a Minsk mentre si dirigeva verso la sua residenza.

18:51. Zelensky: "Kiev sopravvive, Mosca non sarà salvata dai droni"

Durante l'attacco di questa notte, "il colpo più potente è stato diretto contro la regione di Kiev. 36 droni sono stati abbattuti nella città e nella regione. È così che la Russia celebra il giorno della nostra antica Kiev. Nel corso della sua storia, Kiev ha assistito a varie atrocità da parte degli invasori. È sopravvissuta a tutti, sopravvivrà a tutti. Nessuno di loro sarà qui!". Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. "Kiev e tutte le nostre città, tutta la nostra Ucraina porranno fine alla storia del dispotismo di Mosca, che ha schiavizzato molti popoli diversi per molto tempo. Non sarà salvata dagli Shahed o da qualsiasi altro mezzo di terrore che cerca nel mondo".

20:43. Podolyak, Mosca seppellisce trattato non proliferazione

Le dichiarazioni "nucleari" di Lukashenko (il sovrano nominale della Bielorussia e un propagandista VIP della guerra) indicano direttamente che la Federazione Russa sta deliberatamente "uccidendo" il concetto di deterrenza nucleare globale e "seppellendo" il Trattato globale chiave sulla non proliferazione delle armi nucleari", lo scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, il principale consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Questo mina fondamentalmente i principi della sicurezza globale... Ci può essere solo una soluzione: una posizione dura nei confronti degli Stati nucleari; le pertinenti risoluzioni Onu/Aiea; ampie sanzioni contro Rosatom; sanzioni finanziarie sistemiche contro la Bielorussia e, in ultima analisi, contro la Russia..."

21:39. Kiev, drone kamikaze russo su Marhanets, nel Dnipropetrovsk

Le forze russe, in serata, hanno attaccato la regione di Dnipropetrovsk, utilizzando un drone kamikaze su Marhanets. Lo scrive su Telegram Mykola Lukashuk, capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk.

"Gli occupanti hanno sparato da cannoni d'artiglieria sul territorio della comunità di Myrovska" e "hanno attaccato la comunità di Marhanets con un drone kamikaze", mentre "le altre comunità sono rimaste tranquille per tutto il giorno" chiarisce il capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk.

20:43. Podolyak, Mosca seppellisce trattato non proliferazione

Le dichiarazioni "nucleari" di Lukashenko (il sovrano nominale della Bielorussia e un propagandista VIP della guerra) indicano direttamente che la Federazione Russa sta deliberatamente "uccidendo" il concetto di deterrenza nucleare globale e "seppellendo" il Trattato globale chiave sulla non proliferazione delle armi nucleari", lo scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, il principale consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Questo mina fondamentalmente i principi della sicurezza globale... Ci può essere solo una soluzione: una posizione dura nei confronti degli Stati nucleari; le pertinenti risoluzioni Onu/Aiea; ampie sanzioni contro Rosatom; sanzioni finanziarie sistemiche contro la Bielorussia e, in ultima analisi, contro la Russia..."

21:39. Kiev, drone kamikaze russo su Marhanets, nel Dnipropetrovsk

Le forze russe, in serata, hanno attaccato la regione di Dnipropetrovsk, utilizzando un drone kamikaze su Marhanets. Lo scrive su Telegram Mykola Lukashuk, capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk.

"Gli occupanti hanno sparato da cannoni d'artiglieria sul territorio della comunità di Myrovska" e "hanno attaccato la comunità di Marhanets con un drone kamikaze", mentre "le altre comunità sono rimaste tranquille per tutto il giorno" chiarisce il capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk.

21:50 Putin si congratula con Erdogan, "avanti con il dialogo costruttivo"

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato un messaggio di congratulazioni a Recep Tayyip Erdogan per la sua elezione a presidente della Turchia. In una nota riportata dal sito del Cremlino, Putin si è rivolto all' "amico" Erdogan, assicurando che le autorità russe apprezzano molto il suo "contributo personale" al rafforzamento delle "amichevoli relazioni russo-turche e della cooperazione reciprocamente vantaggiosa in vari settori".

"Vorrei confermare la nostra disponibilità a continuare il nostro dialogo costruttivo su questioni di attualità nell'agenda bilaterale, regionale e internazionale. Attribuiamo grande importanza all'attuazione dei progetti comuni previsti, in primo luogo la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu e la creazione di un hub del gas in Turchia", ha aggiunto.

21:59 Media, l'Estonia ha addestrato cecchini ucraini

Alcune dozzine di cecchini e tiratori scelti ucraini sono stati addestrati dalla Lega per la Difesa, una forza paramilitare con incarichi di supporto alle forze armate estoni.

Secondo quanto comunica la Radiotelevisione del Paese baltico, i cecchini e i tiratori scelti ucraini avrebbero eseguito l'addestramento tra gennaio e marzo di quest'anno. Una parte sarebbe stata addestrata in Estonia.

L'addestramento militare è stato accompagnato da corsi di primo soccorso medico e da brevi corsi di formazione di difesa cibernetica.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 29 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Zelensky: «Ricostruiremo tutto ciò che la Russia ha distrutto». Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere delle Sera il 29 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di lunedì 29 maggio. La Cina vuole espandere la cooperazione con la Russia. Kissinger: «La responsabilità della guerra non è solo di Mosca» 

• I raid dei russi e i diversivi degli ucraini: le tattiche in vista dell’offensiva.

• Prigozhin: «Lasciamo Bakhmut, ora l’offensiva verso ovest».

• Lukashenko: «Da Mosca armi nucleari a chi entrerà nell’unione Russia-Bielorussia».

Ore 19:49 - Il bilancio: nella notte 54 attacchi di droni contro Kiev

Durante l’attacco di questa notte, «il colpo più potente è stato diretto contro la regione di Kiev: 36 droni sono stati abbattuti nella città e nella regione. È così che la Russia celebra il giorno della nostra antica Kiev... Nel corso della sua storia, Kiev ha assistito a varie atrocità da parte degli invasori. È sopravvissuta a tutti, sopravvivrà a tutti. Nessuno di loro sarà qui!». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale.

«Oggi il nostro Paese ha subito uno dei più grandi attacchi russi di Shahed: 54 droni contemporaneamente. Quasi tutti sono stati abbattuti... Quasi!... Sfortunatamente, ci sono stati successi nell’oblast di Zhytomyr», ha sottolineato Zelensky, spiegando che «tuttavia, la maggior parte della distruzione è stata evitata, la maggior parte delle vite che avrebbero potuto essere prese da questi Shahed sono state salvate. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo! Truppe missilistiche antiaeree e aviazione dell’Aeronautica Militare, difesa aerea delle Forze di Terra e dei nostri gruppi mobili di fuoco».

Ore 23:34 - La proposta di legge di Zelensky: «Sanzioni contro l’Iran per 50 anni»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato una proposta di legge che prevede l’imposizione di sanzioni per 50 anni all’Iran alleato della Russia, ha dichiarato il capo di gabinetto di Zelensky, Andriy Yermak, in risposta a quelle che secondo Kiev sono le forniture di armi di Teheran a Mosca. Kiev e i suoi alleati affermano che l’Iran ha fornito armi alla Russia, tra cui centinaia di droni, da quando Mosca ha invaso l’Ucraina lo scorso anno. Teheran respinge le accuse. Se approvato dal Parlamento ucraino, il disegno di legge bloccherebbe il transito di merci iraniane in Ucraina e l’uso del suo spazio aereo, oltre a imporre sanzioni commerciali, finanziarie e tecnologiche contro l’Iran e i suoi cittadini.

Ore 07:09 - Kiev, nuovo attacco russo con droni e missili, nessuna vittima

La Russia ha lanciato una nuova ondata di attacchi aerei contro l’Ucraina nelle prime ore del 29 maggio utilizzando droni e missili da crociera. L’amministrazione militare della città di Kiev, secondo quanto riporta Kyiv Independent, ha affermato che le forze di difesa hanno abbattuto oltre 40 obiettivi. Secondo i funzionari, Kiev ha subito il 15esimo attacco aereo russo contro la città a maggio, segnando il secondo attacco notturno consecutivo di simile intensità. Fortunatamente a Kiev non sono stati segnalati danni significativi o vittime.

«Un’altra notte impegnativa per la capitale», ha scritto il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko sul suo Telegram ufficiale. «Tuttavia, grazie alla professionalità dei nostri difensori, non ci sono stati danni o distruzioni di infrastrutture e altre strutture, compresi gli edifici residenziali, a seguito del barbaro attacco contro Kiev». Non ci sono stati feriti o vittime, secondo il sindaco. Nel suo attacco la Russia ha usato una combinazione di droni Shahed-136 di fabbricazione iraniana e missili da crociera, ha detto l’amministrazione militare della città. Klitshcko ha riferito che i detriti di una serie di oggetti aerei russi sparati sopra la capitale nelle prime ore del 29 maggio sono caduti sul tetto di una residenza privata a un piano nel distretto Podilskyi di Kiev, così come nei distretti Sviatoshyn e Holosiivskyi.

Ore 08:04 - Nell’attacco notturno, danni a zona portuale Odessa

Nel massiccio attacco notturno dei russi sull’Ucraina, sono rimaste danneggiate le infrastrutture portuali nella regione di Odessa. Lo ha riferito Serhiy Bratchuk, consigliere del capo dell’amministrazione militare della regione.

Ore 08:40 - Kiev: oltre 206mila soldati russi morti in guerra, 400 in 24 ore

Sono circa 206.600 i soldati russi che hanno perso la vita in Ucraina da quando, lo scorso 24 febbraio, è iniziata la guerra lanciata dalla Russia. Lo rende noto il ministero della Difesa di Kiev nel suo ultimo aggiornamento spiegando che, solo nelle ultime 24 ore, sono 400 i militari russi morti in Ucraina. Sono invece 3.797 i carri armati distrutti, tre nell’ultima giornata, si legge nel rapporto.

Ore 08:56 - Kiev: 16.226 i bimbi deportati in Russia, solo 300 tornati

Secondo il governo ucraino, dall’inizio dell’invasione russa sono in totale 16.226 i bambini ucraini che sono stati deportati in Russia, dei quali solo 300 sono stati riportati alle loro famiglie o comunque in patria, mentre in totale quelli che sono stati localizzati sono 10.513. Lo scrive il Guardian, che oggi dedica a questa vicenda un reportage, che descrive la paura rivelata da alcune piccole vittime di queste deportazioni riportate in Ucraina. L’articolo parla anche di famiglie russe che hanno cercato di nascondere la presenza di un bimbo ucraino per non farselo portare via, rischiando di perdere i sussidi governativi.

Ore 09:18 - Kiev, abbattuti di notte 37 missili cruise e 29 droni russi

Le forze armate ucraine hanno intercettato 37 missili da crociera e 29 droni da combattimento russi lanciati sul suo territorio in una nuova ondata di attacchi aerei durante la scorsa notte. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore ucraino, Valery Zuluzhny, sul suo account Telegram. «Questa notte gli occupanti hanno attaccato dei siti militari e alcuna infrastrutture essenziali dell’Ucraina», lanciando «40 missili cruise» da aerei dal Mar Caspio, e «circa 35 droni», ha scritto.

Ore 09:22 - Erdogan continuerà a cercare soluzione al conflitto

Dopo la vittoria nel ballottaggio che lo ha confermato nel ruolo di presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan continuerà a tentare di risolvere il conflitto in Ucraina. È quanto riporta l’agenzia russa Ria Novosti facendo riferimento a fonti dell’amministrazione di Ankara. «Il tema dell’Ucraina e della mediazione della Turchia in questo conflitto è una priorità nella nostra politica estera», ha spiegato la fonte precisando che Erdogan «è forse l’unico leader mondiale che ha rapporti di fiducia sia con il presidente della Russia che con quello dell’Ucraina».

Ore 09:39 - Kiev, colpita dai russi struttura militare nell’ovest. Distrutti 5 aerei ucraini

L’esercito russo ha colpito una struttura militare nella regione di Khmelnitsky, nell’ovest dell’Ucraina, distruggendo 5 aerei. Lo riferisce il governatore della regione come riporta Ukrainska Pravda. «Di notte, le truppe russe colpiscono obiettivi nella regione di Khmelnytsky, uno di loro è un militare. Al momento sono in corso i lavori per localizzare gli incendi nei magazzini di carburanti e lubrificanti e nei depositi di materiale bellico. 5 aerei disabilitati», afferma il governatore.

Ore 09:40 - Russia inserisce senatore Usa Graham in lista ricercati

Il ministero degli Affari interni della Russia ha inserito il senatore statunitense Lindsey Graham nella lista dei ricercati per le sue «dichiarazioni russofobe». Lo riporta la Tass. In un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il senatore Graham aveva affermato che la morte dei russi durante il conflitto in Ucraina è il «miglior investimento» di Washington. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva definito le parole di Graham «una vergogna per gli Stati Uniti».

Ore 09:59 - Gb: «Cortine fumogene russe finora inefficaci»

I miliari russi pongono una forte enfasi nell’utilizzo di cortine fumogene come parte della della loro tattica di «camuffamento e inganno». Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, secondo cui, tuttavia, «nella pratica, la `maskirovka´ russa è stata generalmente inefficace in Ucraina, probabilmente a causa della mancanza di una forte funzione di pianificazione centrale e della scarsa disciplina nelle battaglie». Nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra, il ministero della Difesa di Londra fa riferimento allo scorso 24 maggio, quando «la Russia ha condotto un’esercitazione di sicurezza attorno al ponte di Crimea, che collega la città russa di Kerch alla penisola occupata e che includeva la creazione di una cortina fumogena, che ha parzialmente nascosto il ponte».

Ore 10:15 - Kiev: servono almeno 3 squadroni di F16 con 12-16 caccia

Per avere la superiorità aerea sul nemico russo, l’Ucraina ha bisogno di almeno 3-4 squadroni aerei dotati fra i 12 e i 16 caccia Usa F-16 ciascuno: la stima è stata formulata dal comandante dell’aeronautica di Kiev, generale Serghey Golubtsov, in un’intervista a Radio Liberty citata dall’Ukrainska Pravda. «Se capiamo che contro di noi il nemico usa 50 squadroni aerei operando da 39 aeroporti, ovviamente, dovremo esigere di più. Ma con almeno 3 o 4 squadroni, penso che in determinati quadranti potremo ottenere una supremazia aerea, costringendo il nemico ad abbandonare del tutto i raid che ora sta conducendo in quel quadrante», ha detto Golubtsov. «Allo stesso tempo, per pianificare un’operazione per colpire e distruggere (...) vale la pena parlare di almeno 12-16 aerei (F-16) per ogni squadrone». Il comandante della forza aerea ucraina ha aggiunto che «il nemico nei cieli non ha più alcuna superiorità tattica od operativa, perché l’Ucraina ha ricevuto un’assistenza piuttosto potente dai Paesi partner: stazioni radar per il rilevamento e l’osservazione e sistemi missilistici antiaerei, ed è sotto gli occhi di tutti il funzionamenti di questi sistemi e la percentuale degli obiettivi (missili e droni russi) colpiti», ha concluso Golubtsov.

Ore 10:52 - Kiev, frammenti di razzi sulla carreggiata nella capitale

«Nel distretto di Obolonsky, sono caduti frammenti di razzi sulla carreggiata. Tutti i servizi vengono inviati sul posto». Ne dà notizia il sindaco di Kiev Vitali Klitschko su Telegram.

Ore 10:33 - Allarme aereo a Kiev, udite forti esplosioni

Dopo l’attacco di questa notte, nuove forti esplosioni si possono udire a Kiev, dove l’allarme aereo è scattato intorno alle 11 locali (le 10 in Italia). Le autorità della città hanno riferito che la difesa aerea è in azione. «Esplosioni in città! Nelle aree centrali. Rimanete nei rifugi», ha scritto su Telegram il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko.

Ore 10:58 - Forte attacco di artiglieria su regione Belgorod

Massicci bombardamenti ucraini sono in corso da stamane su Shebekino e alcuni villaggi vicini nella provincia russa di Belgorod. Lo riferiscono diversi testimoni a canali Telegram russi, secondo i quali si tratta di attacchi senza precedenti. Il noto blogger ucraino dissidente Anatoly Shari parla di attacchi «distruttivi» per le infrastrutture locali.

Shebekino, vicino alla frontiera ucraina, è stato bombardata anche durante il fine settimana, con un bilancio di un civile ucciso e tre feriti, tra cui una ragazza di 15 anni. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Stamane alle 10 ora locale i residenti di Shebekino e dei villaggi di Murom e Novaya Tavolzhanka hanno ricevuto via sms un nuovo allarme che li invitava a rifugiarsi nei locali sotterranei. Poco dopo è ripreso il fuoco dell’artiglieria.

Ore 11:16 - Il sindaco di Kiev: «Rimanete nei rifugi!»

(Andrea Nicastro da Odessa) E siamo a 16. Sedici attacchi aerei dall’inizio di maggio. Dopo quello massiccio su Kiev nella notte di sabato, dopo quello nella notte di domenica su Odessa, Khmelnytsky, Leopoli e Vinnytsia, questa mattina, il sindaco della capitale, ha annunciato un’altra ondata di bombe volanti. «Esplosioni in città! Nelle zone centrali. Rimanete nei rifugi!», ha scritto su suo canale Telegram il sindaco, ex campione dei pesi massimi, Klitschko.

Se sabato notte sulla capitale ucraina, la Russia aveva scatenato solo droni iraniani, nella notte di domenica hanno volato sul Paese 37 missili da crociera (40 da aerei e 9 dalle navi sul Mar Caspio) e appena 29 droni kamikaze di tipo Shahid più uno da ricognizione. Le informazioni vengono dal servizio stampa militare ucraino, quindi numeri e relazioni sui danni, vanno presi con le molle. In questo caso, però, Kiev non ha negato un successo russo. Sarebbe stato colpito un aeroporto militare a Khmelnytskyi, una regione a metà strada tra Kiev e Leopoli, nell’Ovest del Paese. Segnalate perdite di carburante e lubrificanti, incendi e danni alla pista. Non una parola su eventuali aerei colpiti. La giornata è soleggiata su quasi tutta l’Ucraina, il rischio di altri attacchi forte.

Secondo alcuni analisti, l’insistenza russa nel tenere sotto pressione le difese aeree e le aree civili risponde a una necessità tattica. Davanti all’annunciata controffensiva ucraina, Mosca cerca così di disperdere le forze armate e le munizioni di Kiev su tutto lo sterminato territorio dell’Ucraina. Più soldati devono proteggere le città dell’interno, meno ce ne sono sul fronte del Donbass.

Ore 11:21 - Prighozin attacca: se cominci guerra devi avere carattere

«Se stai iniziando una guerra, per favore abbi carattere, volontà e attributi d’acciaio - e solo allora sarai in grado di ottenere qualcosa». Così, secondo l’Isw, il finanziere del Wagner Group, Yevgeny Prigozhin, sembra aver nuovamente attaccato il presidente russo, Vladimir Putin, rispondendo a una domanda di un giornalista sul divieto dei media statali russi di parlare delle forze di Wagner. Prigozhin ha affermato che i funzionari russi avrebbero potuto godere della loro storica capacità di censurare la società russa se la Russia non avesse iniziato la guerra in Ucraina.

Ore 11:21 - Sindaco di Kiev: un ferito per l’attacco aereo in città

«I medici hanno ricoverato un ferito nel distretto di Podil della capitale». Lo riferisce il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko in un aggiornamento sull’attacco di questa mattina alla città, aggiungendo che nello stesso distretto, che ospita il quartiere storico di Podil, «frammenti di razzi sono caduti sulla strada».

Ore 11:41 - Cessato l’allarme aereo a Kiev

È cessato l’allarme aereo a Kiev dove stamattina sono risuonate forti esplosioni dovute all’attivazione del sistema di difesa aereo.

Ore 12:10 - «Si riducono le operazioni militari russe a Bakhmut, un’opportunità per Kiev»

Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), il ritmo delle operazioni russe attorno a Bakhmut si è significativamente ridotto. Il personale ucraino nella zona si mostra ottimista riguardo alla possibilità che questa diminuzione delle operazioni russe agevoli ulteriori contrattacchi limitati e localizzati da parte di Kiev. Secondo il think tank statunitense, l’ISW, questa situazione offre alle forze ucraine nell’area l’opportunità di avviare un nuovo ciclo di operazioni intorno alla città, se lo desiderassero. Gli analisti del think tank americano sottolineano che il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha annunciato che l’operazione di ritiro da Bakhmut potrebbe non essere completata entro la data iniziale del 1 giugno, ma potrebbe protrarsi fino al 5 dello stesso mese. Prigozhin ha spiegato che le forze Wagner necessitano di alcuni giorni aggiuntivi per trasferire tutte le attrezzature in buone condizioni, rendendo quindi necessario un ritardo nel ritiro dalla città.

Ore 12:17 - Cremlino: «Presto un colloquio telefonico tra Putin ed Erdogan»

Putin avrà presto un colloquio telefonico con l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, riconfermato ieri alla guida del Paese per un nuovo mandato. Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel briefing con la stampa. Peskov ha spiegato che “al momento non è in agenda un colloquio telefonico” tra i due leader, ma poi ha aggiunto: “Le conversazioni telefoniche con il presidente della Turchia sono coordinate il più rapidamente possibile e, naturalmente, possiamo dire con un alto grado di certezza che tale conversazione si terrà in tempi brevi”.

Ore 12:31 - Kiev: «A Bakhmut l’esercito russo ha preso il posto della Wagner»

Il ministero ucraino della Difesa dopo le parole arrivate giovedì scorso dal capo della Wagner, Yevgheny Prigozhin, ha confermato che a Bakhmut i militari russi hanno preso il controllo delle posizioni lasciate dalle unità della Wagner.

Su Telegram, il vice ministro della Difesa del governo di Kiev, Hanna Malyar, afferma che «l’intensità dell’offensiva del nemico si è ridotta in modo significativo» con «le unità della Wagner che vengono sostituite da quelle regolari» dell’esercito russo. «Le nostre truppe, con le loro azioni, stanno rendendo significativamente più complicato» il passaggio di consegne, ha aggiunto, denunciando come invece non siano diminuiti gli attacchi dell’artiglieria russa. «Le nostre truppe controllano la periferia di Bakhmut nella parte sudoccidentale», nella zona di Litak, ha ribadito, precisando che le «unità nemiche vengono sostituite anche a nord».

Ore 12:50 - Attacco missilistico su Kiev, almeno un ferito

Sarebbe di un ferito il bilancio dopo l’attacco missilistico russo su Kiev durante l’ultima allerta aerea. Su Telegram il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, ha denunciato il «ferimento» di una persona «nel distretto Podilskyi», precisando che la vittima è stata «ricoverata». Secondo Ukrinform, sono stati trovati frammenti di missili russi nei distretti di Obolonskyi, Desnianskyi e Dniprovskyi.

Ore 13:12 - I russi attaccano Kharkiv: tra i feriti anche una donna incinta e alcuni bambini

«Il nemico ha lanciato un attacco missilistico, prima con un missile Iskander, sul villaggio di Kivsharivka, distretto di Kupyan», nella regione di Kharkiv. Lo afferma in un messaggio via Telegram il governatore della regione, Oleg Sinegubov, come riporta Ukrinform. Tre donne anziane di 73, 85 e 90 anni, una donna incinta e due bambini di 14 e 10 anni sono rimasti feriti, aggiunge Sinegubov nel messaggio, come riporta Ukrinform.

Ore 13:29 - Lavrov: «Sapremo rispondere all’addestramento dei piloti di Kiev sugli F-16»

Le truppe russe «saranno in grado di rispondere alle intenzioni dei paesi occidentali di addestrare i piloti ucraini a pilotare i caccia F-16». Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo riporta Ria Novosti. Secondo il responsabile della diplomazia russa, alcuni paesi europei, tra cui Danimarca e Paesi Bassi, stanno cercando di essere «in prima linea» nell’addestramento dei piloti ucraini «per compiacere gli Stati Uniti».

Ore 13:33 - Kiev: «Abbattuti tutti gli 11 missili Iskander lanciati dai russi»

L’Ucraina ha annunciato di aver abbattuto tutti i missili russi lanciati sul Paese stamane in una seconda ondata di attacchi. «Un totale di 11 missili sono stati lanciati: “Iskander-M” e “Iskander-K” provenienti da nord», ha riferito il capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, aggiungendo che «tutti gli obiettivi sono stati distrutti dalle difese aeree».

Ore 14:04 - Lavrov: «L’accordo sul grano rischia di saltare se non si rispetta la Russia»

Rischia di saltare l’accordo sull’esportazione di grano dai porti dell’Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov da Nairobi, dove si trova in visita ufficiale, sottolineando che non è stata rispettata la parte dell’accordo sull’esportazione dei fertilizzanti russi. «Se tutto rimane com’è, e sembra che lo sarà, allora sarà necessario prendere atto del fatto che l’accordo non funziona più», ha detto il capo della diplomazia russa. L’accordo risulta ora esteso fino al 17 luglio. Secondo Lavrov meno del 3% del grano esportato nell’ambito dell’accordo ha raggiunto i paesi più poveri.

Ore 14:33 - La presidente della Moldavia presenta una legge contro la propaganda russa

La presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha annunciato la sua intenzione di presentare al Parlamento una proposta di legge per istituire un centro nazionale di informazione e difesa dalla propaganda chiamato “Patriot”. Questo centro avrà principalmente l’obiettivo di contrastare la propaganda russa, che Sandu considera una minaccia diretta per la sicurezza del Paese. Il progetto di legge sarà reso pubblico domani per consentire una consultazione pubblica e sarà presentato al Parlamento verso la fine di giugno, come riportato dall’agenzia Moldpres. La presidente ha sottolineato che il centro “Patriot” avrà il compito di proteggere i cittadini dalla manipolazione e dagli attacchi propagandistici, identificando, prevenendo e contrastando la disinformazione a livello nazionale. Sandu ha spiegato che questa iniziativa è necessaria a causa dei continui attacchi informativi della Russia contro la Moldavia, utilizzando menzogne, propaganda e disinformazione, specialmente a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina. Ha denunciato l’esistenza di individui ben posizionati e reti che servono interessi stranieri e hanno come unico scopo la diffusione di notizie false, la propagazione delle menzogne del Cremlino e l’ostacolo del percorso della Moldavia verso l’Unione Europea.

Ore 14:38 - La Cina nega le indiscrezioni sul piano di pace dell’emissario di Pechino Li Hui

La portavoce del ministro degli Esteri cinese, Mao Ning, non ha confermato le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal secondo cui l’emissario in Europa Li Hui avrebbe portato come proposta quella di un cessate il fuoco immediato ma con il mantenimento da parte della Russia dei territori ucraini attualmente occupati. «Tutte le parti attribuiscono grande importanza alla visita del rappresentante speciale Li Hui, riconoscono pienamente il ruolo positivo della Cina nella promozione dei colloqui per la pace, elogiano l’appello della Cina al rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e all’osservanza degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite ed esprimono la speranza che la Cina continui esercitare la sua influenza costruttiva», ha detto Mao Ning. «La Cina continuerà ad agire in base all’appello del presidente Xi per rafforzare il dialogo e la comunicazione con tutte le parti e incoraggiare la comunità internazionale a trovare le più ampie intese comuni».

Ore 14:46 - Visita a sorpresa di Lavrov in Kenya. Il ministro dona fertilizzanti

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si trova a Nairobi per una visita a sorpresa, durante la quale ha annunciato una fornitura di fertilizzanti per il Paese africano. Lavrov ha dichiarato: «Nel giro di pochi giorni, un carico di 30.000 tonnellate di fertilizzanti arriverà al porto di Mombasa».

Questa iniziativa fa seguito alla promessa del presidente Putin di fornire grano e fertilizzanti gratuiti ai Paesi africani nel caso in cui l’accordo sponsorizzato dalla Turchia e dalle Nazioni Unite non fosse stato prorogato. Tuttavia, Lavrov ha osservato che il futuro dell’iniziativa del Mar Nero è incerto, affermando che sembra che l’accordo non verrà più mantenuto. Secondo Lavrov, il memorandum Russia-ONU non viene rispettato e il processo sta procedendo molto lentamente. Ha criticato le azioni dell’Unione Europea e dei suoi membri, definendole un sabotaggio aperto degli obiettivi di sicurezza alimentare. Ha sottolineato che Mosca ha la possibilità di fornire i suoi prodotti al di fuori del memorandum, ma se le Nazioni Unite fossero in grado di rispettare l’accordo, ciò avrebbe un impatto molto più positivo sul mercato alimentare e dei fertilizzanti. La visita di Lavrov in Kenya segue il tour compiuto la scorsa settimana dall’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, in diversi paesi africani.

Ore 14:59 - Il capo degli 007 di Kiev: «I russi si pentiranno presto di aver provato a intimidirci»

Kirill Budanov, capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, ha affermato che un altro tentativo della Russia di intimidire gli ucraini è fallito «oggi ancora una volta» e ha avvertito: «Tutti quelli che hanno cercato di intimidirci, sognando che avrebbe avuto qualche effetto, se ne pentiranno molto presto. La nostra risposta non si farà aspettare».

Ore 15:00 - Prigozhin: «Serve creare una zona cuscinetto sul confine tra Russia e Ucraina»

Il fondatore del gruppo russo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha proposto di creare una zona cuscinetto larga 30 chilometri sul confine tra Russia e Ucraina nell’ambito di un piano in venti punti per proteggere le regioni di confine russe dagli attacchi nemici. In questa zona, «i volontari delle milizie popolari avranno il diritto di muoversi e usare le loro armi durante lo svolgimento delle loro missioni», ha spiegato Prigozhin in una lettera indirizzata al ministero della Difesa russa e pubblicata direttamente su Twitter dopo che Mosca si è rifiutata di riceverla.

Ore 15:04 - Kissinger: «La responsabilità della guerra non è solo della Russia»

La responsabilità della guerra in Ucraina non è soltanto della Russia. L’ipotesi di un’adesione dell’ex repubblica sovietica alla Nato ha infatti dato «inizio a una serie di eventi» culminati nel conflitto. È quanto affermato da Henry Kissinger, già consigliere per la Sicurezza nazionale (1969-1975) e segretario di Stato (1973-1977) degli Usa, nel corso di un’intervista che ha rilasciato al settimanale «Die Zeit». Kissinger ha aggiunto di sostenere «la resistenza dell’Ucraina e dell’Occidente» contro la guerra mossa dalla Russia, che ha definito «estremamente spietata». Per l’ex segretario di Stato degli Usa, l’attacco russo «deve essere respinto» e Mosca non deve vincere. Kissinger ha poi osservato che «non è stato saggio combinare l’ammissione di tutti i Paesi dell’ex blocco orientale nella Nato con un invito all’Ucraina a entrarvi».

Ore 15:12 - Prigozhin: «Le truppe della Wagner hanno iniziato la ritirata da Bakhmut»

Le truppe della compagnia paramilitare Wagner hanno iniziato la ritirata da Bakhmut. È quanto risulta da un video pubblicato sul canale Telegram dell’ufficio stampa del fondatore del gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin. Il video dimostra Prigozhin che discute la ritirata con i mercenari Wagner, chiedendo loro di «procedere con cautela». Inoltre, Prigozhin ha ribadito che le truppe intendono lasciare la città distrutta entro il primo giugno per passare alla retroguardia, mentre il controllo del fronte passerà al ministero della Difesa russo. Il leader del gruppo Wagner ha aggiunto che i suoi militari sarebbero pronti di aiutare di nuovo l’esercito della Russia, se ce ne fosse il bisogno.

Ore 15:13 - La Cina vuole espandere la cooperazione con le Russia. Il primo ministro Li a Mishustin: «Pronti ad aumentare scambi e coordinamento»

La Cina vuole espandere la cooperazione con la Russia nei consessi multilaterali, incrementare gli scambi in varie aree e attuare il consenso raggiunto dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin. Lo ha detto il primo ministro Li Qiang al termine dell’incontro tenuto ieri con l’omologo russo Mikhail Mishustin a Pechino. «La Cina e’ pronta a lavorare con la Russia e altri membri dell’Unione economica eurasiatica per rafforzare la sinergia tra la Nuova via della seta e l’Unione economica eurasiatica, nonche’ per promuovere la liberalizzazione dei commerci», ha detto Li. Tra le aree di cooperazione menzionate dal premier spiccano agricoltura, commercio di servizi, sviluppo verde ed economia digitale.

Ore 15:15 - Zelensky: «Ricostruiremo tutto ciò che la Russia ha distrutto»

«L’Ucraina sarà parte integrante dell’Europa, tanto che non rimarrà nemmeno una rovina. Ricostruiremo tutto ciò che la Russia ha distrutto. Faremo di tutto per dimostrare che la nostra forza, la forza della nostra Europa, è evidente», ha dichiarato Zelensky.

Ore 15:37 - Putin firma la legge che estende le elezioni nazionali russe ai territori annessi

Putin ha firmato una legge che consente lo svolgimento di elezioni nazionali, regionali e locali, nonché di referendum, nei territori in cui è stata introdotta la legge marziale. La legge richiede solo consultazioni tra la Commissione elettorale centrale, il ministero della Difesa e il FSB. Di conseguenza, i residenti delle quattro regioni ucraine annesse alla Russia lo scorso anno, oltre alla Crimea, saranno formalmente chiamati a votare nelle prossime elezioni presidenziali. La legge prevede anche la possibilità di “trasferire con la forza, in modo controllato, i cittadini da un territorio in cui è in vigore la legge marziale a una regione in cui non lo è”. È importante notare che Putin è stato incluso nell’elenco delle persone ricercate dalla Corte penale internazionale a causa del trasferimento di minori ucraini in Russia. La legge marziale è stata introdotta nelle quattro regioni annesse alla Russia (Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson) nell’ottobre scorso.

Ore 15:50 - Il Parlamento ucraino sposta il giorno della vittoria sui nazisti all’8 maggio

I deputati della Verkhovna Rada hanno approvato la legge che istituisce la Giornata del ricordo e della vittoria sul nazismo nella seconda guerra mondiale in Ucraina, che non più il 9 come in Russia ma l’8 maggio. Questo giorno sarà un giorno festivo. I deputati ucraini Oleksiy Goncharenko e Yaroslav Zheleznyak ne hanno dato notizia sui social. Il relativo disegno di legge 9278, era stato avviato dal presidente Volodymyr Zelensky che ha anche introdotto la celebrazione della Festa dell’Europa il 9 maggio in Ucraina.

Ore 16:09 - Nuovo allarme aereo a Kiev, è il terzo di oggi. «41 mila persone al riparo in metropolitana»

Un altro allarme aereo a Kiev, il terzo di oggi. Le sirene sono scattate sul territorio della capitale ucraina, l’omonima regione e quella di Chernihiv, a nord.

«Durante il bombardamento diurno della capitale, oggi più di 41.000 persone erano nella metropolitana». Afferma l’amministrazione comunale della capitale ucraina in un messaggio su Telegram. Durante la notte invece «più di 9.000 cittadini si sono rifugiati nelle stazioni della metropolitana, compresi 1.120 bambini». Si tratta del «maggior numero di persone che sono rimaste nelle stazioni di notte durante il mese in corso».

Ore 16:24 - Podolyak: «Un accordo di pace accettabile deve comprendere il ripristino dei confini sovrani e una zona smilitarizzata»

Il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha affermato su twitter che qualsiasi accordo di pace accettabile per l’Ucraina deve includere non solo un ripristino dei confini sovrani dell’Ucraina ma una zona smilitarizzata che si estenda per 100-120 km in Russia dai confini dell’Ucraina. «L’argomento chiave dell’accordo postbellico dovrebbe essere l’istituzione di salvaguardie per prevenire il ripetersi di aggressioni in futuro. Per garantire una reale sicurezza ai residenti delle regioni di Kharkiv, Chernihiv, Sumy, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk e proteggerli dai bombardamenti, sarà necessario introdurre una zona di smilitarizzazione di 100-120 km sul territorio di Belgorod, Bryansk, Kursk, e le repubbliche di Rostov. Probabilmente con un contingente di controllo internazionale obbligatorio nella prima fase».

Ore 17:19 - Lavrov: «Vogliamo dare slancio ad accordi con Paesi partner»

La Russia sta aumentando «attivamente» gli accordi conclusi con i suoi partner economici nelle rispettive valute nazionali ed è intenzionata a «dare slancio» a questo processo. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov parlando ai giornalisti a Nairobi, in Kenya, dove si trova per una visita non annunciata. «Con l'aumentare del fatturato commerciale, il passaggio ai pagamenti in valute nazionali diventerà più pratico: questo è il futuro. Questo vale non solo per l'Africa, ma anche per l'America latina, i nostri amici asiatici, così come l'Iran, l'India, e la Cina», ha detto Lavrov, per il quale Mosca sta «già attivamente passando agli accordi nelle valute nazionali e la quota del dollaro (in queste transazioni) è in costante calo». Quindi «questo processo non farà che guadagnare slancio», ha concluso, rispondendo ad una domanda sull'intenzione del governo del Kenya di pagare in valuta locale per le esportazioni di petrolio. Lavrov ha quindi citato il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, il quale «ha già promosso la sua idea di concentrarsi sullo sviluppo di meccanismi di pagamento che non si affidino al dollaro o all'euro e si basino su decisioni e accordi da sviluppare (ad hoc), anche all'interno della struttura della Nuova banca di Sviluppo dei Brics» (il gruppo regionale che riunisce Brasile, India, Cina e Sudafrica). Secondo quanto dichiarato di recente dal vicepremier russo Alexey Overchuk, l'Unione economica eurasiatica (Eaeu) è quasi interamente passata ai pagamenti in valute nazionali, la cui quota a marzo ammontava al 90 per cento del totale. «Registriamo un'impennata nell'uso delle valute nazionali nei pagamenti reciproci da parte dei paesi dell'Unione», ha dichiarato il vicepremier russo al secondo Forum economico eurasiatico, aggiungendo che «la Eaeu è praticamente passata ai pagamenti in valute nazionali».

Ore 17:20 - Pechino: «L'Europa non colleghi le relazioni con la Cina alla vicenda ucraina»

Collegare le relazioni tra l'Europa e la Cina alla questione ucraina "non è sensato". L'ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Unione europea Fu Cong in una lunga intervista rilasciata al giornale britannico New Statesman. "(...) Comprendiamo l'importanza che l'Ue attribuisce alla crisi ucraina. Ma francamente non trovo sensato collegare la posizione della Cina sulla crisi ucraina con le nostre relazioni bilaterali tra Cina e Ue. Non credo sia giusto nei confronti della Cina. Ma non è realistico aspettarsi che la Cina assuma la stessa posizione degli europei, perché la Cina non è in Europa", ha affermato Fu. La scorsa settimana l'inviato di Pechino per la crisi ucraina, il rappresentante per le questioni euroasiatiche Li Hui, si è recato a Bruxelles dove ha incontrato Enrique Mora, braccio destro del capo della diplomazia europea, Josep Borrell. "L'Ue si aspetta che la Cina, membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, lavori per il ritiro immediato e incondizionato di tutte le forze e attrezzature militari russe da tutto il territorio ucraino", ha affermato Mora, secondo quanto ha scritto l'ufficio di Borrell. Fu, dal canto suo, ha spiegato che, accanto alla sovranità ucraina, si deve però tener conto anche delle rivendicazioni russe. "La Cina è molto chiara nel sostenere l'integrità territoriale di tutti i Paesi. Ma francamente non vedo come si possa avere una pace duratura se non si tiene pienamente conto delle legittime preoccupazioni di sicurezza di entrambe le parti. Quindi non si può dire che la Cina sia dalla parte della Russia su questo tema. La Cina sta cercando di facilitare la pace", ha spiegato il diplomatico. Il diplomatico ha inoltre attaccato l'Europa rispetto alla possibilità che applichi ulteriori penalità nei confronti di aziende cinesi accusate di aggirare le sanzioni nei confronti della Russia. "Se la parte europea impone sanzioni alle aziende cinesi, senza fornirci alcuna prova concreta che dimostri che queste aziende sono impegnate in attività che possono eludere o hanno eluso le sanzioni dell'Ue contro la Russia, allora certamente reagiremo. Come governo abbiamo l'obbligo di salvaguardare gli interessi legittimi delle nostre aziende".

Ore 17:22 - Kiev, arrestati due giovani che filmavano la difesa aerea ucraina in azione

Le forze dell'ordine di Kiev hanno scoperto e arrestato due giovani di 23 e 26 anni che stavano filmando i sistemi di difesa aerea in azione durante l'attacco missilistico russo di oggi. Lo fa sapere il servizio stampa della polizia ucraina, come riporta Unian. I colpevoli sono stati portati al dipartimento di polizia di Sviatoshyno, dove sono stati interrogati dagli agenti, prima di essere consegnati al Servizio di sicurezza dell'Ucraina.

Ore 17:33 - Kherson, un morto in seguito ai bombardamenti russi

Un uomo di 61 anni ha perso la vita a causa dei bombardamenti russi nella regione ucraina di Kherson, secondo quanto riferito dall'amministrazione militare regionale dell'oblast e riportato da Ukrinform. Le autorità hanno segnalato che l'uomo è stato ucciso nella sua casa a seguito del bombardamento del villaggio di Kozatske nella comunità di Nova Kakhovka. Nella stessa regione, nel villaggio di Zolota Balka, si sono verificate circa una dozzina di esplosioni che hanno causato danni a una casa.

Ore 17:34 - Il governo della Danimarca aumenta di 2.6 miliardi di dollari gli aiuti all'Ucraina

Il governo danese ha deciso di incrementare gli aiuti all'Ucraina di 2,6 miliardi di dollari, portando così il totale del fondo creato a marzo a 3,6 miliardi. La premier Mette Frederiksen ha spiegato che la guerra in Ucraina si trova in una fase molto critica, con una situazione grave sul campo di battaglia, e quindi richiede tutto il sostegno possibile. Frederiksen ha affermato che è urgente fornire armi e sostegno agli ucraini, sottolineando che altri fondi sono già stati stanziati per il 2024. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il governo danese attraverso un post su Twitter, sottolineando che questo importante contributo rafforzerà le capacità di combattimento delle forze armate ucraine nel breve e medio termine.

Ore 18:01 - Zelensky: «Grazie a chi ci protegge dal terrore russo»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato le persone che svolgono un ruolo nella protezione degli ucraini dopo che una nuova ondata di attacchi russi ha scosso Kiev e sono stati diffusi video che documentano la corsa nei rifugi e nelle metro. «Grazie a tutti coloro che nel mondo aiutano a proteggere le persone e i nostri bambini dal terrore russo! Dallo stato terrorista!», ha scritto.

 Ore 18:02 - Due morti dopo l'attacco russo nel Donetsk

A seguito di un bombardamento russo su Toretsk, nella regione di Donetsk, sono stati registrati due decessi. Il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavel Kirilenko, ha confermato che l'attacco aereo avvenuto questa mattina ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre otto. In precedenza, l'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina aveva riportato il decesso di una persona a seguito del bombardamento di Toretsk con bombe FAB-250.

Ore 18:13 - Il governatore della regione russa di Belgorod accusa: «Un morto per gli attacchi delle forze di Kiev»

Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha attribuito la responsabilità della morte di un civile agli attacchi condotti dalle forze ucraine nella zona. Su Telegram, il governatore ha scritto: «Le località della regione di Shebekinsky sono state soggette a bombardamenti da parte delle Forze armate ucraine per più di un'ora. Purtroppo, a Grafovka, un civile è deceduto mentre si trovava nel cortile di casa impegnato in lavori domestici, colpito da una granata. È spirato sul posto a causa delle ferite riportate». Il governatore ha segnalato anche danni a dieci edifici residenziali a Grafovka, oltre al collasso della rete elettrica, attribuiti agli attacchi. Gladkov ha inoltre accusato le forze di Kiev di aver preso di mira Shebekino, Murom e Novaya Tavolzhanka.

Ore 18:21 - Ucraina, adottate nuove sanzioni contro l'Iran

I membri del Parlamento ucraino hanno approvato un pacchetto di sanzioni nei confronti dell'Iran, accusato di fornire armi a Mosca per supportare la sua invasione. Questa decisione segna la rottura delle relazioni tra Kiev e la Repubblica Islamica. «Questa risoluzione allinea le sanzioni ucraine alle azioni della comunità internazionale per isolare completamente l'Iran», ha dichiarato il Parlamento ucraino sul suo sito web.

Ore 18:24 - Pechino: «La crisi in Ucraina è nella sua fase critica, lavoriamo per promuovere la fiducia reciproca»

La portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, parlando della missione dei giorni scorsi a Kiev, Mosca e in altre capitali europee dell'inviato cinese Li Hui, ha ribadito che «la crisi in Ucraina è in una fase critica e la Cina continuerà a rafforzare il dialogo e la comunicazione con tutte le parti» nel tentativo di promuovere «la fiducia reciproca» e incoraggiare la comunità internazionale a cercare una soluzione politica.

Ore 18:41 - Zelensky: «Gratitudine speciale nei confronti degli americani»

«La mia speciale gratitudine in questo Memorial Day va a tutti gli americani di epoche diverse: figli e figlie, padri e madri, fratelli e sorelle, che sono diventati combattenti e la cui forza si è trasformata nella forza della libertà». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui suoi canali social. Il Memorial Day è il giorno nel quale negli Stati Uniti d'America si commemorano i soldati americani caduti di tutte le guerre. «La tua libertà è rimasta in piedi, grazie a coloro che hanno combattuto per essa. La nostra libertà resisterà, grazie a coloro che stanno combattendo per essa», ha aggiunto.

Ore 19:18 - La Polonia chiude il confine ai camion russi e bielorussi

A partire dal primo giugno e fino a nuovo avviso, sarà interrotto il passaggio di camion provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia sul confine polacco-bielorusso, come riportato dall'agenzia di stampa polacca Pap. Questa restrizione riguarderà non solo i camion, ma anche le motrici, i rimorchi, in particolare i semirimorchi e gli autotreni. Precedentemente, il Ministro degli Affari Interni e dell'Amministrazione, Mariusz Kaminsky, aveva deciso di includere nella lista delle sanzioni 365 rappresentanti del regime bielorusso, oltre a 20 organizzazioni e 16 imprenditori, la maggior parte dei quali collegati al capitale russo.

La decisione di Kaminsky è stata annunciata il 26 maggio, in seguito alla conferma della sentenza contro il giornalista e attivista dell'"Unione dei Polacchi della Bielorussia", Andrei Pochobut, da parte della Corte Suprema bielorussa. Nel febbraio 2023, Pochobut era stato condannato a 8 anni di colonia penale. Secondo il centro per i diritti umani "Vyasna", Pochobut è stato arrestato nel marzo 2021 e da allora si trova in custodia.

Ore 20:18 - Putin telefona a Erdogan: «Complimenti per la rielezione»

Il presidente russo Vladimir Putin ha telefonato al collega turco Recep Tayyip Erdogan questa sera. Al centro della telefonata, fa sapere la presidenza turca, i complimenti e gli auguri del Cremlino per la riconferma di Erdogan, che ha vinto ieri il ballottaggio con il 52% delle preferenze, ma anche le trattative rimaste sospese tra Russia e Turchia a causa della campagna elettorale. Tra il primo turno e il ballottaggio Erdogan è riuscito a trovare il tempo di mediare per rinnovare di due mesi il «corridoio del grano»: l'accordo che consente il passaggio di generi alimentari attraverso il Mar Nero era appeso a un filo a causa del malumore di Mosca, ma il rinnovo è arrivato.

Ieri era arrivata la lettera di Putin, che lo ha definito «caro amico», augurandogli successo e buona salute «dal profondo del cuore» e in cui vengono citati i prossimi obiettivi: la centrale nucleare di Akkuyu e il progetto che mira a rendere la Turchia un hub per lo smistamento del gas verso Occidente.

Ore 20:42 - Putin a Erdogan: «La vittoria alle elezioni apre prospettive per rafforzare i nostri legami»

La vittoria di Erdogan alle elezioni ha aperto «prospettive» per rafforzare i legami tra Mosca e Ankara. Lo ha detto il presidente russo Putin congratulandosi con il suo omologo turco per la riconferma alla guida del Paese. «Il sostegno espresso dal popolo turco alla sua dirigenza apre ulteriori prospettive per lo sviluppo della cooperazione bilaterale pratica in vari campi», ha detto Putin durante la conversazione, secondo una dichiarazione del Cremlino.

Ore 20:50 - Rutte a Zelensky: «Addestrare i piloti di F-16 il prima possibile»

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha annunciato su Twitter di avere parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di avergli ribadito che «i Paesi Bassi sono impegnati a sostenere l'Ucraina in ogni modo possibile, dal rafforzamento dei sistemi di difesa aerea all'inizio, all'addestramento dei piloti per gli F-16 il prima possibile».

Rutte ha ricordato che oggi «Kiev è stata nuovamente bersaglio di barbari attacchi aerei, fortunatamente con effetti limitati grazie ai sistemi di difesa aerea Patriot. Aiutare l'Ucraina a difendersi non è una scelta, va fatto. I Paesi Bassi continueranno a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Gli aiuti saranno anche un punto importante all'ordine del giorno del vertice della Comunità politica europea a Chisinau giovedì prossimo».

Ore 21:48 - Zelensky a Rutte: «Convinto che il sostegno dei Paesi Bassi crescerà ancora»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il premier olandese Mark Rutte e l'ha «informato dell'intensificazione del terrore missilistico da parte dell'aggressore russo contro l'Ucraina». Zelensky ha aggiunto su Twitter che nel corso della telefonata si è «parlato della coalizione dell'aviazione e del rafforzamento della nostra difesa aerea. Apprezzo il supporto della leadership olandese, incluso quello alla sicurezza. Sono convinto che crescerà ancora!»

Ore 21:54 - Media: «La Russia ha perso duemila tank dall'inizio dell'invasione»

Dall'inizio dell'invasione, la Russia ha perso almeno duemila tank in Ucraina. La stima è del sito di giornalismo investigativo Oryx. Il calcolo è stato effettuato sulla base delle foto e i video disponibili: 1.239 carri armati risultano distrutti, 106 danneggiati e 544 catturati dagli ucraini. Nel rilanciare la notizia, Ukrainska pravda ricorda che lo Stato maggiore ucraino afferma che, dall'inizio della guerra, la Russia ha perso 3801 tank.

Ore 22:21 - Zelensky si congratula con Erdogan: «Cooperazione importante per stabilità»

«In una telefonata mi sono congratulato con Recep Tayyp Erdoganáper aver vinto le elezioni». Lo ha scritto su Twitter il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, rimarcando «il ruolo personale del presidente nel portare avanti l'iniziativa sui cereali, che è una componente importante della sicurezza alimentare globale». «La cooperazione tra Ucraina e Turchia è importante e contribuisce efficacemente alla prosperità dei nostri popoli e alla stabilità internazionale. Continueremo il suo ulteriore sviluppo e il lavoro congiunto per rafforzare la sicurezza della regione, dell'Europa e del mondo!», ha aggiunto.

Ore 22:56 - Biden: «L'attacco russo a Kiev non era inaspettato»

Gli Stati Uniti si aspettavano il nuovo duro attacco russo alla capitale ucraina Kiev. «Non è inaspettato», ha detto il presidente Joe Biden, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Ecco perché - ha aggiunto - continueremo a dare all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno».

Ore 23:19 - Lituania: «La Russia usa disinformazione contro la democrazia»

«La Russia sta usando la disinformazione come arma per indebolire le società democratiche. Tuttavia, la libertà di parola non deve essere confusa con la libertà di mentire». Lo ha detto il primo ministro lituano, Ingrida Simonyte, intervenendo al forum Globsec di Bratislava in compagnia del presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dell'ex Premier slovacco, Eduard Heger. «A volte confondiamo la libertà di parola con la libertà di mentire», ha ribadido Simonyte;. «Questo è particolarmente problematico nell'era dei social network in cui si creano situazioni che possono limitare il sostegno all'Ucraina, lasciando via libera alla propaganda russa che sostiene l'invasione».

Ore 01:46 - Zelensky, stabilite tempistiche su come andremo avanti

«Come di consueto, il capo di Stato Maggiore e i comandanti delle direzioni operative hanno riferito al Comando. Non solo la fornitura di munizioni, non solo l’addestramento di nuove brigate, non solo le nostre tattiche. Ma anche i termini. Questo è ciò che è più importante. Tempistiche su come andremo avanti. Le decisioni sono state prese». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto messaggio serale.

Ore 03:03 - Kiev, nuovo attacco droni: ferita una donna

Almeno una persona è rimasta ferita nella notte tra lunedì e martedì durante un nuovo «attacco massiccio» di droni russi contro Kiev. Lo ha fatto sapere il sindaco della città, Vitali Klitschko. Si tratta di una donna di 27 anni, che è stata ricoverata in ospedale. Secondo l’amministrazione civile e militare di Kiev, le sue ferite sono «lievi» e sono dovute alla caduta di macerie. Sempre secondo l’amministrazione civile e militare, l’attacco notturno è stato effettuato utilizzando droni, e altre cadute di detriti hanno provocato l’incendio di una casa nel quartiere di Darnytskyi, a sud della città, e di tre auto nel quartiere centrale di Pechersky. Secondo Klitschko, anche un edificio a più piani è stato danneggiato nel distretto di Holosiivskyi. Le sirene di allarme aereo hanno suonato durante la notte a Kiev, ma anche nelle regioni di Cherkasy (centro), Kirovohrad, Mykolayiv e Kherson (sud). Lunedì, missili russi sono caduti in pieno giorno su Kiev, seminando il panico nelle strade, dopo un’altra notte di bombardamenti.

Ore 03:34 - Kiev, esplosioni nella notte: attivata la contraerea

Una serie di esplosioni ha scosso la capitale ucraina di Kiev nelle prime ore di oggi. L’amministrazione militare municipale di Kiev ha dichiarato sul suo canale Telegram che è stato attivato il sistema di difesa aerea. Le sirene di allarme antiaereo hanno risuonato nella capitale ma anche in altre località delle regioni di Kiev, Kirovograd, Cherkassk e Chernigov. Il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko ha riferito che una donna di 27 anni è stata ferita nel distretto di Holosiivskyi. I detriti caduti sul distretto Darnytskyi di Kiev hanno provocato un incendio in una casa, ha aggiunto. Secondo le prime informazioni, tre auto hanno preso fuoco nel distretto centrale di Pecherskyi a Kiev. Non sono state ancora fornite informazioni complete su vittime e danni. L’amministrazione militare dell’oblast di Kiev ha anche riferito che la difesa aerea sta abbattendo dei droni.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 30 maggio.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Presentato all’Onu il piano per la centrale di Zaporizhzhia, Mosca: «Sicurezza nostra priorità». Usa: «Sta alla Russia evitare catastrofi». Andrea Nicastro, inviato, Paola Caruso, Giuseppe Scuotri e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 30 maggio 2023.

Le notizie sulla guerra di martedì 30 maggio, in diretta. Kiev bombardata dai russi per la terza notte consecutiva. Il governatore di Belgorod: «Raid di Kiev su campo rifugiati russo, un morto e due feriti gravi»

• Zelensky: «Stabiliti i tempi della controffensiva».

• Il Sudafrica concederà l'immunità diplomatica a Putin, nonostante il mandato di arresto della Cpi, per il vertice dei Paesi Brics.

• Mosca attaccata con droni, edifici colpiti: «Terrorismo ucraino». Kiev: «Noi non c’entriamo».

• Wall Street Journal: «Kiev e alleati pianificano summit a luglio (senza la Russia) su formula di pace».

Ore 02:20 - Zelensky: «Stabiliti i tempi della controffensiva»

«Come di consueto, il capo di Stato Maggiore e i comandanti delle direzioni operative hanno riferito al Comando. Non solo la fornitura di munizioni, non solo l’addestramento di nuove brigate, non solo le nostre tattiche. Ma anche i termini. Questo è ciò che è più importante. Tempistiche su come andremo avanti. Le decisioni sono state prese». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto messaggio serale.

Ore 05:04 - Kiev, colpito un grattacielo: un morto e tre feriti

Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite nell’attacco russo di questa notte su Kiev, il terzo in 24 ore, sottolinea l’amministrazione militare della città. Frammenti di un drone Shahed-136 hanno colpito un edificio nel distretto di Holosiivskyi di Kiev provocando un incendio. Quando è stato spento è stato rilevato che gli ultimi due piani avevano subito gravi danni e che una persona era morta e tre erano rimaste ferite. «Il nemico cambia costantemente le armi per l’attacco — aggiunge il comando militare —, dopo il drone combinato missilistico e poi balistico, l’aggressore ha utilizzato esclusivamente UAV». Circa 20 droni sono stati lanciati contro la città. Venti sono anche le persone evacuate dal grattacielo. Pezzi di drone hanno provocato poi un incendio in una casa nel distretto meridionale di Darnytskyi e bruciato tre auto nel distretto centrale di Pechersky. Detriti sono caduti anche nel distretto di Dnipro e Sviatoshyn. I raid aerei di stanotte hanno colpito non solo Kiev ma anche le regioni centrali di Cherkasy, Kirovohrad, Mykolayiv e nella regione meridionale di Kherson.

Ore 06:00 - Attacco nella notte a Kiev, abbattuti più di 20 droni

Un nuovo attacco russo ha colpito Kiev nella notte con molti droni determinando l’attivazione della difesa contraerea ucraina. Le forze di difesa aerea hanno abbattuto più di 20 bersagli nello spazio aereo di Kiev durante l’attacco. A seguito della caduta di detriti, vi sono distruzioni, incendi, oltre a feriti in varie zone della città. Lo riporta Rbc-Ucraina citando il sindaco della capitale Vitaliy Klychko e il capo dell’amministrazione militare di Kiev Serhii Popka.

Ore 06:41 - Russia, attacco con droni a Mosca: danni lievi, nessuna vittima

Mosca attaccata dai droni, danni «lievi» ma nessuna vittima. La capitale russa è stata presa di mira martedì all’alba da un raro attacco di droni che ha causato danni «minori» agli edifici senza causare vittime, ha dichiarato il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin. «Stamattina, all’alba, un attacco di droni ha causato lievi danni a diversi edifici. Tutti i soccorsi della città sono sul posto (…) Finora nessuno è rimasto ferito in modo grave», ha scritto Sobyanin su Telegram.

I servizi d’emergenza hanno detto all’agenzia Ria Novosti che sono stati colpiti due edifici residenziali: uno sulla Via Profsoyuznaya, nel sud-ovest di Mosca, e uno, di 24 piani, sulla Via Atlasova, nel sobborgo di Nuova Mosca, a sud della capitale. Il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov, ha detto da parte sua che diversi droni sono stati abbattuti e ha invitato la popolazione a mantenere la calma.

Ore 07:34 - Oggi riunione del Consiglio sicurezza Onu su Zaporizhzhia

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi per discutere sulla situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, e sui modi per proteggere l’impianto. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi presenterà una relazione sull’attuale situazione della centrale, controllata dai russi, e presenterà proposte per garantire la sua sicurezza in secondo i principi dell’Aiea. L’incontro sarà presieduto dal ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis e si svolgerà presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Anche i rappresentanti ucraini dovrebbero prendere parte alla discussione.

Ore 07:50 - Sindaco di Mosca: due persone hanno richiesto cure mediche dopo l’attacco con i droni sulla capitale russa

«Secondo i servizi sanitari, al momento nessuno dei residenti delle case danneggiate dai droni è gravemente ferito. Due persone hanno cercato aiuto medico, ma nessuno ha avuto bisogno di ricovero in ospedale». Lo ha comunicato su Telegram il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, riferendosi ai feriti dell’attacco con droni su Mosca, che secondo Sobyanin ha colpito tre condomini.

Ore 08:09 - Kiev: abbattuti 29 droni su 31, quasi tutti sulla capitale

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa 31 droni kamikaze sull’Ucraina, 29 dei quali sono stati abbattuti: lo ha reso noto il comando delle forze aeree ucraine, sottolineando che quasi tutti i droni colpiti aerano in volo sui cieli alla periferia di Kiev. Lo riporta Ukrainska Pravda. L’attacco, ha precisato il comando, è stato lanciato con droni Shahed-136/131 di fabbricazione iraniana ed è durato dalle 23:30 di ieri ora locale alle 4:30 di questa mattina.

Ore 08:25 - Ministero della Difesa russo: lanciati su Mosca 8 droni, attacco terroristico ucraino

Secondo il ministero della Difesa russo, l’attacco di questa mattina all’alba su Mosca è stato eseguito con otto droni, come riporta l’agenzia Ria Novosti: cinque sono stati distrutti dai sistemi di difesa Pantsir, mentre gli altri tre sono stati danneggiati e hanno deviato dalla traiettoria che dovevano seguire.

Il ministero accusa Kiev per l’aggressione alla capitale russa. «Il regime di Kiev ha effettuato un attacco terroristico con droni su punti diversi della città di Mosca», afferma il ministero russo in una nota.

Secondo il canale Telegram Shot, un drone si è schiantato contro le finestre di un appartamento al 16esimo piano. Due persone ferite sono state medicate sul posto, ma non hanno avuto bisogno di essere trasportate in ospedale.

Ore 09:28 - Capo stato maggiore ceco: «Guerra fra Russia e Nato non impossibile»

a guerra tra Nato e Russia è il peggiore dei mondi possibili, ma non è impossibile. Lo sostiene il generale Karel Rehka, capo di stato maggiore delle forze armate ceche. «Consideriamo la guerra tra la Russia e l’Alleanza del Nord Atlantico come lo scenario peggiore, ma non è impossibile», ha detto Rehka durante una conferenza al parlamento ceco, secondo il sito novinky.cz . Secondo Rehka, a causa degli obblighi della Repubblica Ceca nei confronti della Nato, le forze armate ceche stanno cercando di prepararsi a un potenziale conflitto con un avversario tecnologicamente sviluppato - la Russia - perché «la Russia è attualmente sulla rotta verso un conflitto con l’Alleanza».

Data la situazione in Ucraina, ha sottolineato il generale, la sicurezza nazionale del Paese deve essere rafforzata, prestando particolare attenzione a superare al più presto la dipendenza dalle forniture energetiche russe.

Ore 09:35 - Kiev: 13 feriti in attacco russo nella capitale e nella regione

Durante il massiccio attacco di droni su Kiev e nella regione, 13 persone sono rimaste ferite e una donna è morta. Lo riporta RBC-Ucraina con riferimento alla dichiarazione del capo della polizia di Kiev Ivan Vyhovsky. Nove persone sono rimaste ferite a Kiev, dove una donna di 33 anni è morta, mentre altre 4 sono rimaste ferite nella Regione.

Ore 09:42 - Reznikov: «La controffensiva punta a ripristinare i confini del ‘91»

«Ci sono reali possibilità di un’avanzata durante l’estate»: intervistato dal quotidiano Ouest-France, il ministro ucraino della Difesa, Oleksiy Reznikov, evoca l’imminente controffensiva del suo esercito contro le forze russe. «Vogliamo spezzare la volontà dei russi di vincere questa guerra», dichiara il ministro, affermando che questa controffensiva punta a ripristinare «i confini del 1991 internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina», Crimea inclusa.

Secondo il ministro ucraino, l’esercito di Mosca ha «avviato una nuova mobilitazione, ma molti sono dilettanti, senza esperienza, senza padronanza delle armi. La Wagner ha usato detenuti, e per l’assedio di Bakhmut, durante sei mesi, 60.000 uomini sono morti o rimasti feriti nei combattimenti».

Per quanto riguarda la fine del conflitto spera che possa avvenire il prima possibile, grazie ai caccia F-16 che Kiev continua a chiedere all’Occidente: «Il mio sogno sarebbe di averli per la fine dell’anno, per dire che Babbo Natale esiste davvero», ha ironizzato, ricordando che i piloti ucraini devono ottenere una formazione di diversi mesi prima di poter utilizzare i jet.

Ore 09:50 - La Danimarca triplicherà le spese militari in 10 anni

La Danimarca triplicherà le spese militari nei prossimi 10 anni. Lo ha reso noto il premier Jonas Gahr Stoere.

Ore 10:08 - Il presidente tedesco Steinmeier in visita in Lituania

Il Presidente lituano, Gitanas Nausėda, ha incontrato stamattina a Vilnius il suo omologo tedesco, Frank Walter Steinmeier. Durante il loro colloquio, i due capi di stato hanno discusso di collaborazione bilaterale nel campo della difesa e delle modalità di supporto all’Ucraina in vista del vertice dell’Alleanza atlantica di luglio.

Ore 10:30 - Podolyak: «Noi non c’entriamo con i droni su Mosca»

L’Ucraina ha smentito le accuse russe di essere responsabile dell’attacco con droni di questa mattina su Mosca. «Noi non c’entriamo nulla», ha detto il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, intervistato in Tv. Ha però aggiunto che Kiev «guarda con piacere e prevede un numero crescente di attacchi».

Ore 10:34 - Intelligence Gb: pressioni sulle finanze del governo russo a causa della spesa militare elevata

«La vera spesa militare della Russia è altamente incerta a causa dell’utilizzo di linee di bilancio riservate, soprattutto dal febbraio 2022, e per la mancanza di trasparenza». Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, secondo cui «è quasi certo che la spesa militare di Mosca rimanga elevata e ciò sta esercitando pressioni sulle finanze del governo russo».

Ore 10:44 - Sindaco Mosca: gli evacuati dopo il raid con droni tornati a casa

Il sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, ha fatto sapere che le persone evacuate in seguito all'attacco con droni sulla capitale russa stanno iniziando a tornare nei loro appartamenti. «I servizi di emergenza hanno adottato tutte le misure necessarie per studiare le condizioni degli edifici danneggiati dai veicoli aerei senza equipaggio», ha scritto su Telegram il primo cittadino. «Evacuati ai fini di far lavorare liberamente i servizi speciali, i residenti stanno cominciando a tornare alle loro case. I residenti dell'edificio sulla Leninsky Prospekt saranno i primi a tornare nei loro appartamenti. Gli specialisti sono stati incaricati di eliminare i danni minori negli edifici il prima possibile», ha aggiunto.

Ore 11:03 - Attacchi in tutta l'Ucraina: 4 morti e 45 feriti in 24 ore

Nelle ultime 24 ore gli attacchi russi con droni e artiglieria hanno ucciso quattro persone e ferito 45 civili. Lo riporta Il Kiev Independent su Telegram.

Ore 11:21 - Prigozhin ai vertici militari russi: «Non fate niente contro i droni»

Il capo della compagnia militare privata Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha lanciato un nuovo durissimo attacco al ministero della Difesa russo, accusandolo di non avere garantito la protezione di Mosca contro gli attacchi con i droni come quelli avvenuti stamane. «In questo campo siamo anni indietro ai nostri avversari, forse decenni, ma non facciamo assolutamente nulla per colmare questo svantaggio», ha affermato Prigozhin su uno dei suoi canali Telegram. «Cosa fate riguardo a questo, sporchi bastardi?», chiede poi il capo della Wagner rivolgendosi ai vertici militari. «Uscite dagli uffici dove siete stati messi per difendere questo Paese. Siete il ministero della Difesa e non avete fatto niente. Perché lasciate che questi droni arrivano a Mosca?».

Ore 11:44 - Peskov: «I droni su Mosca sono una rappresaglia di Kiev. Nessuna minaccia imminente alla popolazione»

Non c'è minaccia imminente per la popolazione di Mosca. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, alla luce dell'attacco di due droni alla capitale russa che ha provocato lievi danni a due edifici residenziali ma nessun ferito. Lo riporta Ria Novosti.

Aggiungendo che gli attacchi su Mosca sono una risposta ucraina a un attacco russo su Kiev in cui domenica è stato colpito un «centro decisionale». Peskov ha poi precisato che il presidente Vladimir Putin viene tenuto informato «in tempo reale» sui fatti.

Ore 12:18 - Il Sudafrica concederà l'immunità diplomatica a Putin

Il Sudafrica concederà a Putin l'immunità diplomatica per consentirgli di partecipare al vertice dei Paesi Brics (Russia, Brasile, India, Cina e Sud Africa) in programma a fine agosto nel paese africano nonostante il mandato di arresto emesso a marzo dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente russo. Il ministro sudafricano per le relazioni e la cooperazione internazionale, Naledi Pandor, riporta l'agenzia polacca Onet, ha annunciato che l'immunità sarà concessa a tutti i funzionari internazionali coinvolti in eventi legati al vertice Brics in Sudafrica.

Ore 12:39 - Ue: «non sappiamo nulla sull'origine dei droni su Mosca»

«Abbiamo presto nota delle notizie di attacchi con droni su Mosca ma non sappiamo nulla sulle origini: chiediamo a Mosca di non usare questi incidenti come scusa per aumentare ulteriormente la pressione violenta sull'Ucraina». Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea nel corso del briefing quotidiano.

Ore 13:14 - Kiev: «Senza munizioni Ue i missili russi devasterebbero il Paese»

«La Russia manda dozzine di missili su civli innocenti ogni giorno. Noi riusciamo a intercettarne circa il 90% solo grazie all'assistenza grazie militare e alle munizioni degli alleati. Vi immaginate cosa succederebbe senza tale assistenza? sarebbe una devastazione immensa». Lo ha detto il capo della missione ucraina presso l'Ue Vsevolod Chentsov a margine dell'evento sui crimini russi in Ucraina organizzato dalla vicepresidente dell'Eurocamera ed eurodeputata del Pd, Pina Picierno. «Per liberare il nostro territorio abbiamo bisogno di supportare le nostre truppe dal cielo e abbiamo bisogno di un'aviazione forte. Per questo abbiamo chiesto gli F-16 per difendere l'Ucraina e cacciare i russi dal nostro territorio», ha aggiunto Chentsov.

Ore 13:35 - Mosca: «Kiev ha perso 16.000 soldati in un mese»

L'esercito ucraino ha perso 16.000 soldati solo nell'ultimo mese, secondo quanto ha affermato il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Shoigu, citato dall'agenzia Tass, ha aggiunto che le forze russe hanno distrutto in questo mese anche 16 aerei ucraini, 400 carri armati e veicoli blindati e abbattuto 29 missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna a Kiev.

Ore 13:39 - L'Ucraina abbassa da 27 a 25 l'età dei coscritti alla leva

La Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha adottato una legge sulla riduzione del limite di età per la registrazione militare dei coscritti da 27 a 25 anni. Il documento nel suo insieme è stato sostenuto da 304 deputati. Lo riporta RBC-Ucraina con riferimento al deputato del popolo Yaroslav Zheleznyak su Telegram.

Ore 14:49 - Lavrov: «”Menzogna” armi occidentali non usate contro Mosca»

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov durante una visita nella capitale del Burundi, Bujumbura ha dichiarato che “è un’altra menzogna” l’affermazione dell’Occidente secondo la quale “le armi fornite (a Kiev) non dovrebbero essere usate contro il territorio della Federazione Russa”. Lo riportano i media russi.

Ore 15:13 - Mosca, lanciati attacchi contro centri decisionali Kiev

L’esercito russo ha lanciato attacchi missilistici in Ucraina «contro i centri decisionali centrali dove si stavano pianificando attacchi terroristici sul territorio russo sotto la direzione di esperti di intelligence occidentali». Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, come riporta Ria Novosti. «Tutti gli obiettivi sono stati colpiti», ha aggiunto il Ministero di Mosca.

Ore 15:24 - Putin, giorni fa colpita la sede degli 007 militari a Kiev

La Russia ha bombardato due o tre giorni fa il quartier generale dell’intelligence militare ucraina. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dalla Tass, dopo che il suo portavoce Dmitry Peskov aveva definito gli attacchi con i droni su Mosca di oggi come una rappresaglia ad un bombardamento russo su un «centro decisionale» a Kiev avvenuto domenica.

Ore 15:32 - Scholz parla con Zelensky e condanna gli attacchi russi

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sentito al telefono il presidente ucraino Zelensky. Nel colloquio, di cui rende conto la cancelleria in una nota, il Kanzler ha condannato gli attacchi aerei russi agli obiettivi civili ucraini e ha rinnovato la sua incrollabile solidarietà all’Ucraina, alla luce dell’aggressione russa. Scholz ha ribadito che la Germania porterà avanti il sostegno anche militare a Kiev, in stretto coordinamento con gli alleati europei e internazionali.

Ore 16:15 - Putin: «Non abbiamo iniziato noi la guerra nel 2014

«Non abbiamo iniziato questa guerra nel 2014, è stato il regime di Kiev a scatenare il conflitto nel Donbass»: lo ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin. Riferendosi all’attacco con i droni contro alcuni edifici di Mosca, Putin ha inoltre sottolineato come la Russia «non usi i metodi dei banditi ucraini, come confermano gli attacchi avvenuti a Mosca».

Ore 16:20 - Ministro Kiev, basta restrizioni ai nostri prodotti agricoli

Non è «una buona idea continuare con le restrizioni e i divieti sui prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina, già abbiamo avuto difficoltà in occasione delle misure precedenti», che sono arrivate «in un momento delicato anche per l’accordo del Mar Nero» per l’esportazione via mare delle derrate agricole ucraine. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura di Kiev, Mykola Solsky,i intervenendo a margine della sua partecipazione al Consiglio Ue. L’Ungheria resta l’unico dei cinque Paesi ad avere annunciato restrizioni alle importazioni di Kiev ad applicarle ancora. «Noi rispettiamo tutte le decisioni di Bruxelles che migliorano l’attuale situazione, anche per gli agricoltori di questi Paesi - ha detto Solskyi - e stiamo provando a fare di tutto per impedire un’estensione delle misure restrittive».

Ore 17:27 - I droni ucraini lanciati su Mosca rappresentano un salto di qualità prima della controffensiva

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Uno dei conflitti moderni più sanguinosi è stato quello tra Iran e Iraq negli anni ’80. Assalti a trincee, ruolo dell’artiglieria, uso di armi chimiche, coinvolgimento di aree civili. Lo scenario si ripete in Ucraina, con la battaglia delle città.

 La salva di droni ucraini lanciati in direzione di Mosca rappresenta un salto di qualità, storia ben diversa dalle esplosioni sulla cupola del Cremlino in quanto questa appare come una vera operazione bellica. Studiata, provata con una serie di movimenti minori.

Ore 17:51 - Crosetto ha presentato al Copasir decreto armi Ucraina

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, a quanto si apprende, ha presentato oggi al Copasir il nuovo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Si tratta del settimo provvedimento, il secondo del governo Meloni. I contenuti sono secretati come nelle altre occasioni.

Ore 17:58 - Oms: «Mille attacchi al sistema sanitario ucraino da inizio guerra»

Dall’inizio dell’invasione russa ci sono stati più di 1.000 attacchi al sistema sanitario ucraino, più che in qualsiasi altra emergenza umanitaria. Lo riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Si è trattato di 1.004 attacchi a operatori sanitari, strutture, forniture e mezzi di trasporto (tra cui ambulanze) che avrebbero causato la morte di almeno 101 persone e molti feriti. «Gli attacchi all’assistenza sanitaria sono una violazione del diritto umanitario internazionale - ha dichiarato il rappresentante dell’Oms in Ucraina Jarno Habicht -. Privano le persone delle cure di cui hanno bisogno e hanno conseguenze ad ampio raggio e a lungo termine». La scorsa settimana l’Oms ha chiesto a Mosca di smettere di colpire gli ospedali in Ucraina. A causa dei danni strutturali, in alcune regioni del Paese i servizi sanitari sono solo parzialmente operativi. L’organizzazione ha osservato che, nonostante l’assistenza sanitaria di base sia rimasta ampiamente disponibile nelle aree colpite dalla guerra, i costi sono aumentati e quasi un terzo della popolazione ha difficoltà a pagare alcuni servizi sanitari.

Ore 18:00 - «Attacco ucraino sugli evacuati a Belgorod, morti e feriti»

L’Ucraina ha bombardato le abitazioni temporanee utilizzate dai residenti evacuati della regione russa di Belgorod, uccidendo e ferendo alcuni di loro. Lo denuncia il governatore regionale Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass. «Le forze armate ucraine hanno bombardato alloggi temporanei con le persone che erano state trasferite dai comuni rurali del distretto di Shebekino. Alcune persone sono state uccise e ferite. Ho cancellato la mia trasmissione in diretta e mi sto recando sul posto. Seguiranno i dettagli», ha detto in un video pubblicato sul suo canale Telegram.

Ore 18:23 - Russia: «Convocato l’ambasciatore finlandese, Mosca chiude ufficio ambasciata»

Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore finlandese a Mosca, Antti Helantera, per informarlo della chiusura dell’ufficio dell’ambasciata russa nella citta’ finlandese di Lappeenranta dal primo luglio e degli uffici di Murmansk e Petrozavodsk del consolato generale di Finlandia a San Pietroburgo. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del ministero degli Esteri russo in un comunicato. La Russia ha preso la sua decisione a causa del «corso conflittuale perseguito dalla Finlandia nei confronti del Paese, che ha causato gravi danni all’intero complesso delle relazioni bilaterali», ha spiegato il ministero.

Ore 18:39 - Cpi: «Sudafrica? I Paesi che ospitano i vertici cooperino»

«I Paesi che ospitano i vertici internazionali hanno l’obbligo legale di cooperare con la Corte penale internazionale nel quadro dello statuto di Roma». A dirlo un portavoce della Cpi dopo la decisione del Sudafrica di concedere a Vladimir Putin l’immunità diplomatica per consentirgli di partecipare al vertice dei Brics (Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica) in programma a fine agosto nonostante il mandato d’arresto spiccato a marzo da L’Aja nei confronti del presidente russo.

Ore 18:56 - Zelensky: «La più grande azienda di difesa britannica aprirà una sede in Ucraina»

La più grande azienda di sistemi di difesa britannica, la Bae Systems aprirà un ufficio in Ucraina. Lo ha affermato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo di aver tenuto oggi un incontro virtuale con i rappresentanti dell’azienda, tra cui il l’amministratore delegato Charles Woodburn e il direttore per la cooperazione con l’Ucraina Christian Seear. Il gruppo, ha spiegato Zelensky, «ha discusso la localizzazione della produzione in Ucraina» e «ha accettato di iniziare a lavorare per aprire una sede della Bae Systems» nel Paese. «Siamo pronti a diventare un importante hub regionale per la riparazione e la produzione di vari tipi di prodotti della Bae Systems», ha affermato. Il produttore di armi ha registrato un anno record per i nuovi ordini nel 2022, quando i governi occidentali hanno aumentato le spese per la difesa in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

Ore 20:04 - Potenti esplosioni a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia

Sono state segnalate esplosioni a Melitopol, nel sud dell’Ucraina, secondo quanto riportato dall’amministrazione filorussa. Vladimir Rogov, membro del consiglio dell’amministrazione civile-militare della regione di Zaporizhzhia, ha scritto sul suo canale Telegram: «Una serie di esplosioni si è verificata in città, una delle quali è stata molto potente». Ha spiegato inoltre che, secondo le informazioni preliminari, le esplosioni sono state causate da un tentativo dei combattenti delle forze armate ucraine di lanciare un attacco missilistico sulla città, e che la contraerea russa è intervenuta in risposta. Il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, ha confermato le esplosioni nonostante non fosse in città al momento.

Ore 21:26 - Governatore di Belgorod: «Un morto e due feriti gravi nel raid ucraino sul centro di accoglienza»

Una guardia della sicurezza sarebbe morta e altre persone sarebbero rimaste ferite, di cui due in modo grave, in seguito al raid aereo condotto dalle forze di Kiev contro un centro di accoglienza temporanea nel distretto di Shebekinsky, nella regione russa di Belgorod al confine con l’Ucraina. Lo ha detto il governatore della regione russa, Vyacheslav Gladkov.

Ore 21:29 - Rafel Grossi (Aiea) presenta all’Onu un piano in cinque punti per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

«Nessun attacco da o contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina, non usare l’impianto come deposito o base per armi pesanti o personale militare, non mettere a rischio l’alimentazione esterna dell’impianto, proteggere da attacchi o atti di sabotaggio tutte le strutture, i sistemi e i componenti essenziali per il funzionamento sicuro e protetto, non intraprendere azioni che compromettano questi principi». È il piano in cinque punti che il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi, ha presentato al Consiglio di Sicurezza Onu per prevenire incidenti nucleari.

Grossi ha poi sottolineato che «dobbiamo impedire un pericoloso rilascio di materiale radioattivo e a tal fine, tenendo conto dei 7 pilastri indispensabili per la sicurezza nucleare, ho lavorato intensamente e in consultazione con la leadership dell’Ucraina e della Russia».

«Come risultato di queste intense consultazioni, ho identificato i cinque principi concreti per aiutare a garantire la sicurezza e la protezione nucleare presso la centrale di Zaporizhzhia al fine di prevenire un incidente nucleare e garantire l’integrità dell’impianto», ha detto ancora al Consiglio.

«La situazione della sicurezza nucleare e della protezione presso la centrale di Zaporizhzhia in Ucraina continua ad essere estremamente fragile e pericolosa». Lo ha affermato Grossi. «Le attività militari continuano nella regione e potrebbero aumentare molto considerevolmente nel prossimo futuro», ha continuato: «Siamo fortunati che non si sia ancora verificato un incidente nucleare, dobbiamo tutti fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo le possibilità che ciò accada».

Per il direttore dell’Aiea i cinque principi enunciati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono «impegni essenziali per evitare il pericolo di un incidente catastrofico». «L’Aiea intende iniziare a monitorare questi principi attraverso la sua missione in loco - ha aggiunto -. Chiedo solennemente a entrambe le parti di osservare questi cinque principi, che non vanno a scapito di nessuno e a vantaggio di tutti. Evitare un incidente nucleare è possibile».

Ore 21:47 - Esplosioni a Melitopol, il sindaco in esilio: «Colpita una base militare russa»

«Violente esplosioni a Melitopol occupata dai russi. Una colonna di fumo si leva da una ex fabbrica trasformata in base militare». Lo sostiene il sindaco in esilio della città ucraina, Ivan Fedorov, che al momento non si trova a Melitopol.

Ore 22:00 - Onu, ambasciatore russo: «La sicurezza di Zaporizhzhia è una nostra priorità»

Assicurare la sicurezza nucleare «è sempre stata e rimane una priorità per il nostro paese». Lo ha detto l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sulla centrale di Zaporizhzhia in Ucraina.

«Mosca sin dall’inizio ha fatto ogni sforzo possibile per prevenire minacce alla sicurezza dell’impianto create dal regime di Zelensky e i suoi alleati occidentali», ha continuato, sottolineando che «condividiamo le preoccupazioni del direttore dell’Aiea Grossi sulle minacce alla sicurezza della centrale». «I bombardamenti dell’Ucraina sono inaccettabili e la proposta di Grossi di assicurare la sicurezza della centrale è in linea con le misure che abbiamo attuato da lungo tempo», ha affermato Nebenzia, ribadendo che «nelle condizioni attuali la Russia intende adottare tutte le misure per rafforzare la sicurezza dell’impianto».

Ore 22:03 - Consiglio di sicurezza Onu, gli Usa: «Sta a Mosca evitare una catastrofe nucleare a Zaporizhzhia»

«La centrale nucleare di Zaporizhzhia appartiene all’Ucraina e i suoi dati devono andare in Ucraina, non in Russia». Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield alla riunione del Consiglio di Sicurezza. «Notizie recenti indicano che Mosca ha disconnesso i sensori vitali di monitoraggio delle radiazioni, il che significa che i dati vengono ora inviati al regolatore nucleare russo - ha aggiunto - Questa è una chiara escalation degli sforzi di Mosca per minare la sovranità ucraina sull’impianto».

«Le azioni sconsiderate della Russia sono in netto contrasto con il comportamento responsabile dell’Ucraina e sono un attacco alla sicurezza della regione e del mondo», ha continuato Thomas-Greenfield, ribadendo che bisogna restare uniti e chiedere a Putin di porre fine a questa follia. «È interamente sotto il controllo di Mosca evitare una catastrofe nucleare e porre fine alla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina», ha concluso.

Ore 22:07 - Sì dell’Ue a sanzioni per sette persone di nazionalità russa e moldava

Via libera del Consiglio Ue alle sanzioni misure nei confronti di 7 persone nell’ambito di due quadri sanzionatori distinti: un regime di recente istituzione rivolto alle persone responsabili di azioni volte a destabilizzare, minare o minacciare la sovranità e l’indipendenza della Repubblica di Moldova, e il regime relativo alle azioni che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.

Il pacchetto intende affrontare da un lato la delicata situazione interna della Moldavia e i tentativi di destabilizzazione del Paese, dall’altro il coinvolgimento di alcuni cittadini moldavi negli sforzi per minare l’integrità territoriale dell’Ucraina sostenendo la guerra di aggressione della Russia.

Le persone sanzionate sono politici e uomini d’affari di nazionalità moldava o russa che si sono impegnati in attività destabilizzanti. Alcuni di loro sono legati al caso della «frode bancaria», che ha provocato ingenti perdite per il bilancio moldavo. Altri sono legati agli sforzi orchestrati dal Cremlino per destabilizzare la Moldavia attraverso, ad esempio, la pianificazione di manifestazioni violente, la cattiva condotta finanziaria, l’esportazione non autorizzata di capitali e il sostegno ai progetti del Servizio di sicurezza federale russo.

Inoltre, due individui sanzionati legati all’Ucraina riguardano persone che hanno fornito sostegno alle forze militari russe e hanno collaborato con le autorità di occupazione russe. Per tutti l’Ue provvederà all’inserimento nella lista nera europea, con il divieto di ingresso e transito nell’Unione e il congelamento dei beni detenuti nei 27 Paesi membri.

Ore 22:10 - Media Brasile: domani colloquio tra Lula e il Papa sull’Ucraina

Gli sforzi diplomatici per avviare un processo di pace tra Russia ed Ucraina saranno al centro di un colloquio previsto per domani tra il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, e papa Francesco. La notizia è stata data oggi dal portale brasiliano Metropoles mentre una fonte del governo ha dichiarato all’Ansa di considerare «probabile» la chiamata.

Lula difende la creazione di un «club» di Paesi che faciliti il dialogo tra Kiev e Mosca e venerdì scorso si è sentito con il leader russo, Vladimir Putin, con il quale ha parlato della sua proposta di pace. D’altra parte il presidente brasiliano non appare godere ancora della piena fiducia del leader ucraino Volodymyr Zelensky, con il quale non si è potuto riunire durante il recente vertice del G7 a Hiroshima, in Giappone.

 Ore 22:40 - Wall Street Journal: «Kiev e alleati pianificano summit a luglio (senza la Russia) su formula di pace»

L’Ucraina e i suoi alleati stanno pianificando un vertice dei leader globali senza la Russia per luglio, con l’obiettivo di rafforzare il sostegno alla «formula di pace» avanzata da Kiev per mettere fine alla guerra. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. In un’esclusiva dal titolo «L’Ucraina e agli alleati pianificano un summit di pace senza la Russia», il quotidiano spiega anche che i funzionari europei stanno lavorando con Kiev per ridisegnare il piano di pace in 10 punti dell’Ucraina in modo che risulti più accettabile ad altre potenze globali come India, Brasile, Arabia Saudita e Cina.

La pianificazione di un vertice riscuote un forte sostegno dai leader europei incluso il presidente francese Emmanuel Macron, riporta il Wsj, secondo il quale il summit potrebbe avere luogo in luglio prima del vertice della Nato a Vilnius. Macron avrebbe offerto Parigi per ospitare l’incontro, e anche la Danimarca e la Svezia avrebbero dato la loro disponibilità. Nessuna lista dei presenti è stata stilata e la speranza è che partecipino il principe alla corona saudita Mohammed bin Salman e il premier indiano Narendra Modi.

La tempistica del summit, mette in evidenza il giornale statunitense, invierebbe un segnale al resto del mondo sul fatto che mentre l’Europa e gli Stati Uniti forniscono armi all’Ucraina allo stesso tempo cercano soluzioni diplomatiche al conflitto. L’Ucraina ha bisogno di un piano unitario del mondo civilizzato responsabile che vuole vivere in pace, ha detto Andriy Yermak, il capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Yermak ha ribadito che negoziati diretti con la Russia non sono possibili fino a quando le truppe restano nel Paese. L’Ucraina, ha sottolineato, non comprometterà la sua responsabilità territoriale.

Ore 23:05 - Riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, Kiev: «Mosca usa la centrale di Zaporizhzhia per scopi militari»

«La centrale di Zaporizhzhia è occupata temporaneamente e illegalmente dalla Russia e le azioni di Mosca hanno portato alla violazione fisica dell’impianto». Lo ha affermato l’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, sottolineando che «Mosca continua a usare la centrale per scopi militari».

«La Russia ha violato tutti i principi chiave sulla sicurezza nucleare», ha affermato ancora, ribadendo che l’Ucraina non condurrà mai azioni che possano portare a un incidente nella centrale e che l’occupazione dell’impianto deve terminare.

Ore 23:08 - Grossi (Aiea): «Oggi al Consiglio Onu passo nella giusta direzione su Zaporizhzhia»

«Siamo incoraggiati dalle espressioni di sostegno al nostro lavoro, compreso ai cinque principi proposti oggi». Lo ha detto il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Grossi al termine della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina.

«Oggi è un giorno positivo per la sicurezza della centrale, abbiamo fatto un passo nella giusta direzione», ha sottolineato, pur ripetendo che bisogna pesare le parole ed essere cauti. Grossi ha poi ribadito che «il nostro lavoro continua per essere presenti a Zaporizhzhia e rafforzeremo la nostra missione».

Ore 00:44 - Dagli Usa nuovo pacchetto di aiuti per 300 milioni di dollari

Un nuovo pacchetto di aiuti da 300 milioni di dollari per l’Ucraina, comprendente anche nuove munizioni per i droni, verrà annunciato questa settimana. Lo riferiscono fonti militari Usa. L’anticipazione giunge dopo i nuovi attacchi lanciati con dei droni sulla capitale russa, dei quali Kiev nega la responsabilità. La Casa Bianca, anche oggi, ha ribadito la sua contrarietà ad attacchi compiuti sul suolo russo, pur non commentando la possibilità che i recenti raid siano stati compiuti utilizzando mezzi forniti dagli Stati Uniti.

Tutti i segreti di Putin: come fa a finanziare la guerra. Andrea Muratore su Inside Overo il 30 Maggio 2023 

La Russia continua a finanziare la sua guerra all’Ucraina e a mantenere un livello accettabile di ricambio di risorse nonostante sanzioni dure e che sull’economia reale non hanno certamente evitato a Mosca di fare marcia indietro. Anzi, come abbiamo sottolineato, la spesa militare massiccia ha permesso alla Russia di continuare a tamponare con un ampliamento della domanda interna a fini bellici la crisi della produzione.

Mosca sostiene il suo apparato bellico in un modo plurimo di modi. Ottiene risorse bypassando le sanzioni, si finanzia con le vendite di energia e materie prime, soprattutto, ha applicato una profonda ristrutturazione produttiva sostituendo la costruzione di beni di consumo e macchinari con una sistematica trasformazione verso la produzione funzionale alla guerra.

I “buchi” nelle sanzioni che la Russia sfrutta

Sul primo fronte, la Pravda ucraina ha dedicato un ampio servizio a cercare di capire come, tra profittatori di guerra, commerci illegali e triangolazioni, Mosca abbia doppiato con destrezza sanzioni e bandi occidentali. Nei fondi stanziati dalla Russia per la guerra, nel 2023 un terzo dei 362 miliardi del bilancio federale, sono incluse anche le spese per comprare prodotti sanzionati dall’Occidente da Paesi come Turchia e Armenia. 

“Per fare la guerra, i russi hanno bisogno di accedere all’elettronica occidentale. Senza di essa, è impossibile produrre moderni missili, aerei, droni, radar e carri armati russi”, nota la Pravda. “Nel 2022, i Paesi occidentali non sono riusciti a tagliare l’accesso della Russia ai loro componenti tecnologici. Ci sono ancora modi per aggirare l’embargo, che sono sufficienti per produrre alcune attrezzature” o procurarsene indirettamente. Sono noti i componenti elettronici ottenuti da frigoriferi e altri elettrodomestici entrati da Turchia e Armenia e poi smontati o i microchip che includono tecnologia occidentale triangolati con la Cina. Del resto, “le esportazioni di semiconduttori in Russia da Turchia, Armenia, Kirghizistan, Kazakistan e Serbia sono aumentate di dieci volte. Nessuno di questi Paesi produce microchip”.

Il bilancio russo

A ciò si aggiunge la ben nota continuità di forniture in materiali come i diamanti, l’oro, l’uranio e il rame ai Paesi occidentali che non hanno potuto imporre sanzioni draconiane per non sconvolgere i mercati mondiali e hanno fornito alla Russia su questo fronte 20 miliardi di dollari, quasi un terzo del bilancio militare stretto di Mosca nel 2022. La Russia poi ha ridotto da 1 miliardo a 620 milioni le entrate quotidiane da risorse fossili ma continua a finanziarsi sfruttando, a ritroso, la triangolarità vendendo quote crescenti di petrolio e gas a Cina, India, Turchia, Emirati Arabi e Singapore che poi arrivano in Occidente come prodotti finiti.

Questo – va ricordato – non contribuisce direttamente a pagare le spese belliche. Ma sicuramente garantisce la stabilità del sistema interno e della tenuta relativa del rublo, dunque evitando che Mosca debba deviare le risorse incluse nel suo bilancio grazie all’esportazione a finanziare la difesa del cambio.

In quest’ottica Mosca unisce keynesismo militare da un lato e austerità monetaria dall’altro, grazie agli sforzi della Banca centrale di Elvira Nabiullina, vivendo in uno stato di economia di guerra permanente.

L’economia di guerra di Mosca

Già prima del conflitto l’apparato di industrie della Difesa di Mosca, imperniate su colossi di Stato come Rostec e comprendente ben 1.300 aziende e 2 milioni di addetti, era uno dei pochi fiori all’occhiello della produzione nazionale. Con lo scoppio del conflitto, è ragionevole sostenere che la modalità con cui più facilmente la Russia ha coordinato lo sforzo bellico per l’invasione dell’Ucraina sia stata la militarizzazione delle filiere industriali. Il calo della produzione e della vendita di beni di consumo e la parallela crescita delle spese militari sembra confermarlo.

La mobilitazione si vede nella cooptazione delle autorità regionali da parte del governo di Vladimir Putin che potrebbe, secondo le stime più probabili, aver dilatato fino a 90 miliardi di dollari la spesa russa in equipaggiamento diretto all’esercito, e dunque oltre i 200 miliardi la spesa legata al conflitto comprensiva di finanziamento delle importazioni, pagamento delle pensioni, sostegno sanitario ai feriti di guerra.

Secondo Internationale Politik Quarterly “il Cremlino ha obbligato le autorità regionali e locali a utilizzare le loro risorse per equipaggiare i soldati con beni militari di base nella leva. La posizione di bilancio della Russia è passata da un surplus dell’1% a un deficit del 2%, nonostante le entrate record di petrolio e gas nel 2022” e questo è legato proprio al calo delle partite correnti degli enti locali.

Si crea dunque un contesto in cui la fornitura ottenuta bypassando le sanzioni di beni tecnologici spinge la difesa dell’industria nazionale, le vendite di gas e petrolio tutelano il rublo e la nuova strategia industriale consente alla Russia di mantenere attiva una produzione bellica che consente a Mosca, vista l’assoluta mancanza di veri e propri gap di rifornimenti, di mantenere viva una logistica continua fino al fronte contrapponendosi alle massicce consegne di armi occidentali all’Ucraina. Tutto questo in un contesto in cui l’economia reale è ammaccata, il potere d’acquisto del rublo fuori dal Paese agganciato allo yuan cinese e l’industria tradizionale stagnante.

La Russia ha inoltre scelto, come ha ricordato Foreign Policy, di destinare all’uso in guerra una quota significativa delle armi destinate all’export, diminuite del 70% dal 2019 a oggi. La battaglia con l’Ucraina e con l’Occidente è contro il tempo: Mosca vuole che il suo triplice schema superi in tenuta temporale quello della Nato per rifornire l’Ucraina e sostenere un tasso alto di consegne. L’Occidente e Kiev sostengono invece che la Russia non può restare sempre così mobilitata. Anche sulla sostenibilità di tali strategia si gioca il futuro, politico e militare, del conflitto ucraino. ANDREA MURATORE

Ucraina. Droni su Mosca: la nuova escalation dettata dalla frustrazione. Piccole Note (filo-Putin) il 30 Maggio 2023 su Il Giornale.

Altra svolta nella guerra ucraina: ieri otto droni hanno attaccato Mosca. Era già accaduto che Kiev inviasse un drone sulla capitale russa, ma allora, era il 3 maggio, aveva un obiettivo specifico, cioè il Cremlino. Stavolta, invece, l’attacco era diretto contro edifici residenziali, un bombardamento indiscriminato.

I droni su Mosca

Pochi, stavolta, i droni attaccanti, ma a stare alle dinamiche di questa guerra, caratterizzata da escalation graduali, potrebbe essere solo l’inizio di una nuova fase del conflitto, nella quale Kiev prenderà di mira le città russe.

Di per sé si tratterebbe di legittima difesa: essendo bombardate le sue città, Kiev ha diritto di fare altrettanto con le città russe. Sul punto, però, appare ineludibile quanto scrive Anatol Lieven su Responsible Statecraft a proposito degli attacchi in territorio russo: “Dato il ruolo fondamentale degli Stati Uniti nell’armare e sostenere l’Ucraina, l’amministrazione statunitense ha anche il diritto di dire la sua su come vengono utilizzati gli aiuti. Anzi, non ha solo tale diritto, ha anche il dovere nei confronti del popolo americano di esercitare questa influenza”.

Tale diritto-dovere di influenza, spiega Lieven, pone dei limiti alle iniziative ucraine, esplicitamente segnalati dalla Casa Bianca: non devono dar vita a uno scontro Russia-Nato. Bombardare le città russe va esattamente in questa direzione, dal momento che rischia una reazione di Mosca a più ampio raggio (si pensi se fosse accaduto negli Stati Uniti).

Lo stesso diritto-dovere dovrebbe essere proprio anche degli altri Paesi che sostengono l’Ucraina, ma la totale subordinazione all’autoritarismo di Washington non offre spazi in tal senso.

Date le considerazioni di Lieven, appare inquietante che l’amministrazione Usa non abbia sconsigliato le azioni di Kiev, ma abbia addirittura raddoppiato. Ieri, infatti, interpellato sulla possibilità di inviare a Kiev i missili a lungo raggio ATACMS, il presidente Biden, che finora si è opposto a tale fornitura, ha dichiarato che la questione “è ancora in gioco“.

Tenendo ancora una volta presenti le dinamiche di questa guerra, quando l’amministrazione Usa inizia a ventilare l’ipotesi di consegnare a Kiev un più avanzato tipo di arma, prima o poi l’ipotesi si concretizza (è accaduto per i carri armati, per i Patriot, per gli F-16).

Gli ATACMS non hanno una gittata tale da arrivare a Mosca, ma si tratta di un’ulteriore escalation, che ne prelude altre.

Sempre tenendo presenti le dinamiche della guerra, in genere, quando Kiev si esibisce in operazioni che irritano particolarmente Mosca, l’amministrazione Usa si premura di far pubblicare sui media, in forma anonima, note che segnalano la propria contrarietà all’azione.

Una presa di distanza che però non incide affatto sul conflitto, come denotano le ripetute escalation, il che denota quanto sia spuntata, se non falsa, la contrarietà in questione. Da vedere se usciranno indiscrezioni similari anche per il bombardamento della capitale russa.

Al di là, resta appunto la nuova escalation, che avvicina sempre più la guerra verso uno scontro diretto Est-Ovest. Non per nulla il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov alcuni giorni fa ha dichiarato che l’America sta “giocando col fuoco“.

Perché L’escalation

Resta da capire la ragione di questa escalation ad alto rischio. Tre i motivi. Anzitutto si tratta di silenziare la notizia della caduta di Bakhmut offrendo in pasto ai media notizie altre e che segnalino che è ancora Kiev ad avere l’iniziativa, così che la disfatta di cui sopra possa essere derubricata a incidente di percorso.

Inoltre, si tratta di coprire il vuoto prodotto dal continuo rinvio della controffensiva ucraina. Un rinvio che inizia a porre domande, che il diuturno susseguirsi di rassicurazioni da parte ucraina, che tutto è pronto e sta per iniziare, non fa che moltiplicare.

Evidentemente c’è un problema. Nonostante tutti i preparativi, gli ucraini, presumibilmente gli alti gradi militari, non si sentono affatto sicuri. Temono di mandare allo sbaraglio il loro esercito, cosa che potrebbe peraltro aprire la strada a più incisive iniziative russe.

La visita del falco Lindsey Graham a Kiev sembra che abbia avuto come scopo proprio quello di vincere tali resistenze. Peraltro, anche il video girato sul web del suo incontro con Zelensky appare istruttivo sul tema.

Nel filmato, il senatore repubblicano afferma: “La morte dei russi è il miglior denaro che abbiamo mai speso”. Frasi raccapriccianti per le quali la Russia ha emesso un mandato di cattura contro il guerrafondaio (qui un video nel quale Graham, insieme all’altro falco repubblicano, oramai defunto, John McCain, offre il sostegno dell’America agli ucraini per la loro guerra contro la Russia…era il 2016, ma era già tutto pronto, come disse Graham: ” il 2017 sarà l’anno dell’attacco”, vedi fotogramma in apertura).

Quella di Graham non è solo un’epifania del cinismo che alberga nei circoli neocon, ma è anche il punto della questione. La controffensiva ucraina, anche se non raggiungesse gli scopi prefissati, avrà comunque l’esito di uccidere altri russi, nella speranza di fiaccare le forze di Mosca e indebolire il morale del suo popolo. Da cui la vanità delle resistenze di Kiev e l’ineluttabilità della controffensiva.

Ultimo motivo dell’attuale escalation, la frustrazione di Kiev e dei suoi sponsor per gli sviluppi della situazione. Avevano appena incassato una grande vittoria, stavano festeggiando l’arrivo degli agognati F-16, che i russi hanno iniziato a bombardare con più determinazione gli aeroporti ucraini (nell’ultimo mese si erano concentrati sui depositi di munizioni e sulla logistica, per spuntare le ali alla controffensiva).

Colpire gli aeroporti non ha solo una valenza nel breve, cioè quella di precludere alla controffensiva la residua copertura aerea, ma serve anche a riportare gli antagonisti alla dura realtà.

Gli F-16 avranno bisogno di aeroporti da cui decollare e i russi hanno fatto capire che, quando arriveranno, prenderanno di mira tali aeroporti con una certa efficacia, relativizzando ancor più l’impatto delle nuove armi magiche sul conflitto (peraltro, la mossa russa era di facile intuizione, ne avevamo scritto in tempi non sospetti).

Tale la situazione, la macelleria continua.

Maggio di bombe e resistenza. Il cuore ucraino saprà ricostruire tutto, ma non potrà perdonare chi il cuore non ce l’ha. Yaryna Grusha su L'Inkiesta il 31 Maggio 2023

Nell’ultimo mese, la Russia ha lanciato diciassette attacchi notturni su Kyjiv, una città trasformata da case infiammate e buchi nell’asfalto. I cittadini della capitale si rifugiano nella metro, nei passaggi sotterranei e negli scantinati: le terrazze all’aperto dovranno aspettare ancora

Il mese migliore per visitare la capitale ucraina Kyjiv è maggio, il mese in cui la maestosa città festeggia il suo compleanno, quest’anno sono 1541 anni, il mese che sottolinea al meglio le curve delle sue salite che salgono dal basso verso l’alto, dal lungofiume del Dnipro verso la zona dei quartieri generali di Pechersk, il mese in cui Kyjiv sprofonda nei fiori degli ippocastani, il simbolo della città, il mese dei cittadini che si mettono in fila per visitare il festival del cinema o del libro.

A Kyjiv a maggio non fa più freddo, ma non fa ancora troppo caldo, i cittadini denudano le parti bianche dei loro corpi, sporgendoli timidamente al sole dolce e gentile. Il mese delle terrazze estive, delle chiacchiere davanti a un “capuorange”, un mix di caffè e di spremuta di arancia (la cultura di caffè nella capitale ucraina potrà sorprendere molti). Il mese delle primizie che vendono le signore nei mercati spontanei agli ingressi della metropolitana. Gli ingressi che nel maggio 2023 fungono da rifugi antiaerei. Le pance della metro, i passaggi sotterranei, gli scantinati sono le terrazze estive dei kyjiviani in questi giorni.

Dall’inizio del mese, la Russia ha lanciato diciassette attacchi notturni sulla capitale ucraina, solo il 29 maggio ce ne sono stati due a distanza di sei ore, di notte e di mattina, mentre i bambini andavano a scuola trovandosi per strada a correre verso il primo bunker disponibile.

Questi bambini ricorderanno la loro ormai seconda primavera così, vista da un bunker con le sirene che straziano il cielo. Ci sono soli quindici minuti prima che l’antiaerea cominci a sparare per intercettare la morte lanciata dai russi.

Il 29 maggio la distanza tra lo scatto della sirena e la reazione dell’antiaerea è stato di soli sei minuti, cogliendo di soppiatto i cittadini in fuga. Là sotto non c’è il sole gentile di maggio, non c’è un barista che ti disegna il cuoricino sulla schiuma del cappuccino, tutti sono chinati sugli schermi dei cellulari per seguire le notizie fuori, da dove arriva il rimbombo e il fischio dei cruiser e il ronzio non dei maggiolini attorno agli ippocastani, ma dei droni militari iraniani.

I detriti cadono, le case si infiammano, due bambini si chiedono «ma come siamo sopravvissuti stanotte lì», guardando la facciata di loro casa ferita e solcata.

Come sono sopravvissuti? Dove trovano le forze loro e i loro genitori per non dormire la diciassettesima notte, alcune notti anche consecutive, e il giorno dopo rimanere comunque cordiali uno verso l’altro, nella tragedia comune.

Le bombe russe possono infiammare le case, fare buchi nell’asfalto e nei campi appena seminati, possono portare via la vita se nessuno interviene a proteggerla Con l’antiaerea della solidarietà mondiale, però, non potranno mai togliere il cuore agli ucraini, il cuore grande che potrà contenere mille carrozzine con i bambini, tutte le scolaresche che vanno la mattina a scuola, i vecchi signori che donano gli ultimi soldi della pensione all’esercito, i giovani senza una gioventù nelle terrazze estive della loro città, ma nei bunker chini sul cellulare alla ricerca delle macchine o dei medicinali da mandare al fronte.

Il cuore ucraino saprà ricostruire tutti i palazzi feriti intorno, tutte le strade e tutti i ponti, saprà sotterrare le trincee e saprà mettere le protesi a tutte le parti mancanti dei corpi dei suoi difensori, ma non saprà mai perdonare chi il cuore non ce l’ha.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 31 maggio.

Mosca: «Distrutta l'ultima nave ucraina a Odessa». Droni contro una raffineria russa a Krasnodar. Andrea Nicastro, inviato, Giuseppe Scuotri e Redazione Online Il Corriere della Sera il 31 maggio 2023

Le notizie sulla guerra di mercoledì 31 maggio. Von der Leyen: «Chi può fornisca all'Ucraina sistemi a lungo raggio». Zakharova: «Vile posizione dell'Occidente sugli attacchi a Mosca».

• Presentato all’Onu il piano per la centrale di Zaporizhzhia. Mosca: «Sicurezza nostra priorità». Usa: «Sta alla Russia evitare catastrofi».

• Mosca: «Attacco ucraino su campo di rifugiati nella regione di Belgorod: un morto e due feriti gravi».

• Wall Street Journal: «Kiev e alleati pianificano summit a luglio (senza la Russia) su formula di pace».

• I droni ucraini lanciati su Mosca rappresentano un salto di qualità prima della controffensiva.

Ore 05:32 - Grossi (Aiea): «Al Consiglio Onu passo nella giusta direzione su Zaporizhzhia»

«Siamo incoraggiati dalle espressioni di sostegno al nostro lavoro, compreso ai cinque principi proposti oggi». Lo ha detto il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Grossi al termine della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina.

«Oggi è un giorno positivo per la sicurezza della centrale, abbiamo fatto un passo nella giusta direzione», ha sottolineato, pur ripetendo che bisogna pesare le parole ed essere cauti. Grossi ha poi ribadito che «il nostro lavoro continua per essere presenti a Zaporizhzhia e rafforzeremo la nostra missione».

Ore 05:36 - Nei 300 milioni di dollari di aiuti Usa anche munizioni per droni

Un nuovo pacchetto di aiuti da 300 milioni di dollari per l’Ucraina, comprendente anche nuove munizioni per i droni, verrà annunciato questa settimana. Lo riferiscono fonti militari Usa. L’anticipazione giunge dopo i nuovi attacchi lanciati con dei droni sulla capitale russa, dei quali Kiev nega la responsabilità. La Casa Bianca, anche oggi, ha ribadito la sua contrarietà ad attacchi compiuti sul suolo russo, pur non commentando la possibilità che i recenti raid siano stati compiuti utilizzando mezzi forniti dagli Stati Uniti.

Ore 06:11 - La Russia accusa Kiev di aver bombardato di nuovo Shebekino

Le autorità di difesa russe hanno accusato le forze armate ucraine di aver nuovamente bombardato la città di Shebekino nella regione di Belgorod, nel sud-ovest della Russia, dove una donna è rimasta ferita. «Gli edifici residenziali sono stati danneggiati. Un certo numero di veicoli ha preso fuoco», afferma una nota del centro di risposta alle crisi della regione diffusa dalla Tass. Il distretto di Shebekino, che confina con l’Ucraina, è stato oggetto di pesanti bombardamenti negli ultimi giorni. Solo lunedì, 155 proiettili sono caduti sul suo territorio, di cui 48 nel centro amministrativo del distretto

Ore 06:28 - Russia, attacco su una raffineria di Krasnodar, non ci sono vittime

Un serbatoio di stoccaggio di petrolio greggio ha preso fuoco in una raffineria di petrolio nella regione di Krasnodar, nella Russia meridionale, presumibilmente a causa di un attacco con droni: lo ha detto il governatore Veniamin Kondratyev sul suo canale Telegram. «Un incendio è scoppiato sul territorio della raffineria di petrolio Afipsky. Un impianto di raffinazione ha preso fuoco. Un attacco di droni è al momento ritenuto la causa più plausibile», ha aggiunto, precisando che «l’incendio è stato contenuto in un’area di 100 metri quadrati e non ci sono state vittime». Il rogo è stato in breve definitivamente spento.

Ore 07:04 - La moglie del dissidente Kara-Murza: «Siamo tornati ai metodi dell’Urss: torture e psichiatria punitiva»

(di Federico Fubini) Vladimir Kara-Murza è, con Alexei Navalny, l’oppositore più importante nelle carceri russe. È sopravvissuto a due avvelenamenti, nel 2015 e nel 2017. È stato arrestato un anno fa. È stato condannato di recente a 25 anni «per alto tradimento». Da allora Evgenia Kara-Murza, sua moglie, dedica dall’esilio tutta la sua energia alla battaglia contro il regime di Vladimir Putin.

 Signora, lei poteva pensare ai figli e starsene tranquilla. Perché mettersi in pericolo proprio ora?

«Non credo che avrei potuto fare altro, anche perché abbiamo tre figli. È loro padre, devo lottare per lui. Tutto quel che è successo è devastante per me come russa, come madre, come moglie. Ma non vedo possibilità di starmene buona e aspettare che le cose succedano da sole. La guerra infuria nel cuore d’Europa, c’è gente in Ucraina che muore, gente in Russia che viene picchiata e sbattuta in carcere per 15 anni solo perché si oppone a questa guerra genocida. Io sono in una situazione molto migliore».

Ore 07:39 - Governatore: «Drone ucraino provoca incendio in raffineria Krasnodar»

Il governatore della regione russa di Krasnodar ha affermato che un drone ucraino è stato la probabile causa di un incendio scoppiato nella raffineria di petrolio Afipsky. L’incendio è stato spento e non ci sono state vittime, ha aggiunto Veniamin Kondratyev. La raffineria Afipsky non è lontana dal porto di Novorossiisk sul Mar Nero, vicino a un’altra raffineria che è stata attaccata più volte questo mese.

Ore 07:52 - I droni «bucano» il cielo di Mosca. Putin: «Vogliono terrorizzarci»

(di Andrea Nicastro) La guerra in Ucraina è pronta ad aumentare ancora il livello di violenza, forse ad espandersi, di certo non accenna a fermarsi. La controffensiva ucraina per la riconquista dei territori occupati, dice il presidente Zelensky, ha già la data d’inizio fissata. Mosca bersaglia senza sosta le città lontane dal fronte. E qualcuno, sembra ovvio pensare agli ucraini, colpisce sempre più spesso il territorio russo fino alla capitale.

 Era successo all’inizio del mese con un drone esploso sulla cupola del Cremlino, è capitato di nuovo a metà maggio con l’incursione di 48 ore della Legione Russia Libera e si è ripetuto ancora ieri con un piccolo stormo di aerei senza pilota che ha beffato le difese russe sino a colpire alcuni grattacieli residenziali . «Non abbiamo nulla a che fare direttamente con tutto questo — è la difesa del consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak —, ma ovviamente siamo lieti di assistervi e prevediamo un aumento del numero di attacchi».

 La guerra esce dai confini del Paese invaso, arriva nella capitale di quello invasore. Le dichiarazioni si fanno sempre più aspre. Ritorsione, vendetta, annientamento del nemico, vittoria sono gli unici vocaboli del discorso politico udibile. Pochi giorni fa il portavoce del Consiglio di Sicurezza americano aveva detto che gli Usa «non incoraggiano e non vogliono» che le armi donate all’Ucraina per difendersi «vengano usate in territorio russo».

Ore 08:07 - Kiev, 32 droni russi abbattuti nelle ultime 24 ore

Le forze ucraine hanno abbattuto 32 droni kamikaze russi nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione al fronte, come riporta Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore i nostri difensori hanno distrutto 32 droni d’attacco Shahed.

 Le unità delle forze missilistiche e dell’artiglieria hanno colpito tre posti di comando, un’area in cui si trovavano i soldati del nemico, quattro sistemi di artiglieria in posizione di tiro, un sistema missilistico antiaereo, tre depositi di carburante e una centrale per la guerra elettronica», si legge nel rapporto. Nel complesso, nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 64 raid aerei sull’Ucraina, un attacco missilistico ed hanno sparato 88 razzi con sistemi a lancio multiplo.

Ore 08:35 - Ucraina, 5 morti e 19 feriti in attacco ad area occupata di Luhansk

Cinque persone sono state uccise e altre 19 sono rimaste ferite nel bombardamento di un villaggio nella regione ucraina di Luhansk occupata dai russi, secondo quanto riferito su Telegram da funzionari russi locali. Secondo quanto spiegato, quattro missili sono stati lanciati da un’unità Himars dell’esercito ucraino, colpendo il villaggio di Karpaty. Luhansk è una delle quattro regioni dell’Ucraina che la Federazione Russa ha dichiarato annessa al suo territorio.

Ore 08:40 - Russia, Zakharova: posizione Occidente su attacchi a Mosca è «vile»

La posizione dei paesi occidentali sugli attacchi con droni a Mosca è «assolutamente vile», ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che l’Occidente commenta solo ciò che vuole commentare. Ieri, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che l’Ucraina ha attaccato la capitale russa con otto velivoli senza pilota, aggiungendo che tutti i droni sono stati abbattuti. «Questa è, ovviamente, una posizione assolutamente vile. Non c’è altra parola, nessuna definizione: loro (i paesi occidentali, ndr) vedono e commentano solo ciò che è vantaggioso per loro. E questa è propaganda», ha detto Zakharova alla radio della Ria Novosti.

Ore 09:22 - Medvedev contro Cleverly, funzionari sono obiettivo militare legittimo

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev si è scagliato contro il ministro degli Esteri britannico James Cleverly che ieri ha affermato che l’Ucraina «ha il diritto di proiettare la forza oltre i propri confini».

 «Gli stupidi funzionari del Regno Unito, nostro eterno nemico, dovrebbero ricordare che nel quadro del diritto internazionale universalmente accettato che regola la guerra moderna, comprese le Convenzioni dell’Aia e di Ginevra con i loro protocolli aggiuntivi, anche il loro Stato può essere qualificato come in guerra», ha scritto Medvedev in un tweet, «stando così le cose, qualsiasi suo funzionario pubblico (sia militare che civile, che faciliti la guerra) può essere considerato un obiettivo militare legittimo».

Ore 10:11 - Papa: «Propositi di pace in tutti, anche in chi ha responsabilità politiche»

Nuovo appello del Papa per la pace in Ucraina con un monito a chi ha responsabilità politiche. Il Papa, salutando i fedeli italiani all’udienza generale, saluta «con affetto i giovani di “Rondine Cittadella della Pace”con un pensiero grato per quanti, venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli».

 «Il vostro esempio - dice Francesco-possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche. E questo ci deve portare a pregare di più per la martoriata Ucraina ed esserle vicino».

Ore 10:26 - Von der Leyen, chi può fornisca sistemi a lungo raggio

«Il bisogno immediato è l’assistenza militare per sostenere gli sforzi delle Forze Armate ucraine. Questo è il motivo per cui abbiamo appena proposto un atto di produzione di munizioni, lo chiamiamo Asap. Vogliamo spingere la nostra industria della difesa a incrementare la produzione di proiettili di artiglieria da 155 mm e 152 mm, assolutamente necessari». Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum Globsec 2023 di Bratislava.

 «E coloro che possono, dovrebbero fornire artiglieria a lungo raggio e sistemi d’arma che possano aiutare l’Ucraina a livellare il divario del campo di battaglia nel raggio d’azione delle forze d’invasione - ha aggiunto -. Il nostro sostegno è necessario anche per l’addestramento militare delle forze ucraine. Gli Stati membri stanno facendo molto e anche noi, a livello europeo, stiamo facendo la nostra giusta parte. Entro la fine dell’anno, avremo formato 30.000 militari e donne di servizio».

Ore 10:28 - Gb, Mosca sta perdendo sempre di più l’iniziativa nel conflitto

Dall’inizio di questo mese la Russia sta perdendo sempre di più l’iniziativa nel conflitto in Ucraina: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Mosca reagisce alle azioni delle forze di Kiev piuttosto che perseguire in modo attivo i suoi obiettivi bellici, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter. Gli esperti di Londra osservano che le forze russe hanno avuto scarso successo nei loro probabili obiettivi di neutralizzare le difese aeree e distruggere le forze di contrattacco ucraine. Sul terreno, inoltre, Mosca ha schierato di nuovo le forze di sicurezza per reagire agli attacchi partigiani nelle regioni occidentali della Russia. Dal punto di vista operativo, i comandanti russi stanno probabilmente cercando di creare forze di riserva e di posizionarle dove ritengono che si verificherà l’attesa controffensiva ucraina. Tuttavia, conclude il rapporto, questa strategia è stata probabilmente compromessa dal fatto che le forze non impegnate sono state inviate a colmare le lacune nella linea del fronte intorno a Bakhmut.

Ore 11:43 - Mosca: «Distrutta l'ultima nave da guerra di Kiev a Odessa»

Il ministero della Difesa russo ha affermato che in un bombardamento nel porto di Odessa è stata distrutta «l'ultima nave da guerra ucraina», la Yuri Olefirenko. L'unità, riferisce il dicastero citato dall'agenzia Ria Novosti, è stata distrutta in un «attacco ad alta precisione delle Forze aerospaziali russe».

Ore 12:08 - Peskov: «Preoccupanti per gli attacchi di Kiev sulle regioni russe»

Il Cremlino giudica «preoccupante» la situazione dei civili nelle regioni russe confinanti con l'Ucraina bombardate dalle forze di Kiev e assicura che «misure» di contrasto vengono adottate. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, lamentando che non c'è stata «nemmeno una parola di condanna dall'Occidente» a proposito degli attacchi sui civili in queste regioni. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

Ore 12:19 - Wsj: «Uss fuggito dall'Italia grazie a criminali serbi»

Artem Uss sarebbe riuscito a scappare dall'Italia tornando a Mosca sfruttando una rete internazionale di contatti, tra cui una banda criminale serba. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza del dossier. Uss, figlio di un potente politico russo vicino al presidente Vladimir Putin, era agli arresti domiciliari in Italia. Circostanza che, secondo gli Stati Uniti, ne avrebbe favorito la fuga.

Ore 12:48 - Zelensky: «I russi hanno ucciso 483 bimbi, un migliaio mutilati»

Le forze russe hanno ucciso almeno 483 bambini in Ucraina dall'inizio della guerra e ne hanno mutilati quasi un migliaio. Sono le parole del presidente ucraino Zelensky durante una conferenza in occasione della Giornata internazionale dei bambini. Lo riporta Unian.

Ore 13:52 - Kiev: enormi obitori costruiti dai russi a Kursk e Rostov

Le autorità russe hanno iniziato a costruire enormi obitori per i soldati morti in Ucraina. «La Russia non è più in grado di nascondere l'ampiezza delle perdite», afferma l'intelligence militare ucraina, dando notizia della costruzione di due grandi obitori a Kursk e a Rostov sul Don. Ognuna di queste strutture, si legge su Ukrainska Pravda, ha un'area di oltre 4mila metri quadrati. Gli obitori comprendono sale per le autopsie, un migliaio di celle frigorifere, depositi di bare e una sala per il lutto. A Rostov, riferiscono i servizi di Kiev, l'obitorio è costato circa 600 milioni di rubli (7,4 milioni di dollari), mentre a Kursk sono serviti 800 milioni di rubli (9,8 milioni di dollari). A ciò va aggiunto il costo dell'impianto frigorifero, pari ad un miliardo di rubli per ogni obitorio.

Ore 14:00 - I partigiani russi: «In migliaia vogliono unirsi a noi»

I partigiani russi che la settimana scorsa hanno attaccato le forze del Cremlino dall'Ucraina hanno «migliaia» di candidati in attesa di unirsi ai loro ranghi e continueranno a fare incursioni al confine fino a quando la loro forza non sarà abbastanza grande per lanciare un assalto a Mosca: lo ha dichiarato il loro comandante al quotidiano britannico Times. «Abbiamo capacità serie», ha detto il comandante della Legione Libertà della Russia, che usa il nome di battaglia Caesar: «Abbiamo mortai, veicoli corazzati, (lanciamissili portatili, ndr) stinger, sistemi anticarro portatili e un'unità di ricognizione con droni molto efficace».

Ore 14:06 - Ambasciata russa: «Londra incoraggia gli attacchi ai civili»

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri britannico James Cleverly, secondo il quale l'Ucraina ha il diritto di compiere attacchi anche sul territorio russo, sono un «incoraggiamento al regime di Kiev per compiere attacchi contro i nostri civili». Lo ha affermato l'ambasciata russa a Londra, citata dalla Tass.

Ore 14:18 - Medvedev: «Responsabili Gb obiettivi militari legittimi»

Ogni responsabile britannico, militare o civile, che contribuisce allo sforzo bellico dell'Ucraina «può essere visto come un obiettivo militare legittimo». Lo ha detto l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, dopo che il ministro degli Esteri britannico James Cleverly aveva giudicato legittimi gli attacchi militari di Kiev sul territorio russo. Londra, ha aggiunto Medvedev in un tweet ripreso dall'agenzia Tass, «sta di fatto combattendo una guerra non dichiarata contro la Russia».

Ore 14:21 - Kirby: «Gli Usa non sostengono gli attacchi di Kiev in Russia»

«Gli Stati Uniti non sostengono attacchi ucraini in Russia». Lo ha detto alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, sottolineando che su questo «Washington è stata chiara privatamente e pubblicamente». Il funzionario della Casa Bianca ha anticipato che ci saranno «invii di armi americane a Kiev per tutta l'estate».

Ore 13:49 - Berlino e Mosca chiudono alcuni consolati nei due Paesi

Berlino e Mosca chiuderanno una serie di consolati nei due Paesi, limitando la propria presenza diplomatica. Lo ha annunciato in conferenza stampa a Berlino il portavoce del ministero degli Esteri tedesco. Il governo russo ha comunicato di voler limitare a 350 la presenza dei dipendenti della diplomazia tedesca e delle istituzioni culturali in Russia, ha spiegato, definendo la richiesta «un passo di ulteriore escalation» rispetto all'espulsione dei diplomatici avvenuta in passato. «Per questo motivo saranno indispensabili dei cambiamenti strutturali». Berlino chiuderà tre consolati in Russia, ma manterrà l'ambasciata a Mosca e il consolato a San Pietroburgo. «La misura voluta da Mosca vedrà una mossa reciproca» e anche la Russia dovrà limitare la sua presenza in Germania, con la chiusura di diversi consolati.

Ore 14:33 - Macron: «Putin ha risvegliato la Nato con il peggior elettroshock»

Con l'invasione dell'Ucraina «Putin ha risvegliato la Nato con il peggior elettroshock». Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, che nel 2019 aveva definito la Nato in uno stato di «morte cerebrale». «Oggi dobbiamo aiutare l'Ucraina con tutti i mezzi a portare avanti un'efficace controffensiva», ha dichiarato il capo dello Stato francese al forum Globsec di Bratislava. «È essenziale. Questo è quello che stiamo facendo e dobbiamo intensificare» gli sforzi, «perché ciò che è in gioco nei prossimi mesi è la possibilità stessa di una pace scelta e quindi duratura», ha aggiunto.

Ore 15:14 - Nordio firma la richiesta per perseguire l’architetto di Putin

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei confronti di Lanfranco Cirillo, noto come «l’architetto di Putin», imputato a Brescia per plurimi reati di contrabbando doganale e falso in atto pubblico. Trattandosi di reati commessi all’estero, la Procura di Brescia aveva chiesto al Ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all’articolo 9 del codice penale. Lanfranco Cirillo si trova attualmente a Mosca; nel mese di gennaio 2023, la Russia ha comunicato all’Italia l’assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo acquisito la cittadinanza russa.

Ore 15:31 - Il presidente della Georgia: «La nostra sicurezza è in futuro europeo»

«Per la Georgia la sua sicurezza dipende dal suo futuro europeo e l’unica strada da percorrere per garantirlo è dare alla Giorgia entro la fine dell’anno lo status di Paese candidato all’ingresso in Ue». Così la presidente georgiana Salome Zourabashvili durante il suo discorso all’Eurocamera. «L’Ucraina non solo difende il suo territorio ma sta versando il suo sangue per tutti noi, per l’Europa e per la sua sicurezza», ha aggiunto Zourabashvili.

Ore 15:35 - Zelensky ha nominato il nuovo governatore Odessa

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha firmato il decreto per la nomina del nuovo capo dell’amministrazione militare regionale di Odessa. Lo riporta Unian. Il nuovo governatore è Oleg Kiper, che in precedenza era stato a capo dell’ufficio del procuratore di Kiev. «La nomina di Kiper Oleg Oleksandrovych a capo dell’amministrazione statale regionale di Odessa è stata concordata», aveva annunciato il rappresentante permanente del Gabinetto dei ministri presso la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, Taras Melnychuk.

Ore 15:43 - Macron: «Nessuna tregua o cessione di territori»

Il presidente francese Emmanuel Macron è convinto che l’Ue debba aiutare l’Ucraina a condurre un’offensiva «efficace» il cui obiettivo sarà «la pace duratura». Macron lo ha detto oggi intervenendo all’ultima giornata della conferenza sulla sicurezza Globsec, a Bratislava. «Nessuna tregua, nessun sacrificio di territorio. Esiste una sola pace, ed è quella che rispetta il diritto internazionale. Spetta all’Ucraina stabilire le condizioni», ha detto Macron aggiungendo di «sperare nel successo dell’offensiva».

Ore 16:01 - Russia-Eritrea: Putin, firmeremo accordi bilaterali di cooperazione

La Russia e l’Eritrea firmeranno degli accordi bilaterali di cooperazione. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin nel corso dell’incontro avuto oggi con l’omologo eritreo Isaias Afwerki, a Mosca in visita ufficiale. «Ovviamente, dobbiamo prestare attenzione allo sviluppo dei rapporti commerciali ed economici, abbiamo buone prospettive in molte aree», ha osservato Putin. «All’ordine del giorno abbiamo la firma di una serie di accordi intergovernativi. Spero che i colleghi ci abbiano lavorato e possiamo farlo», ha aggiunto il leader russo.

Ore 16:46 - Prigozhin: «Indagare su reati dei funzionari della Difesa russa»

Il capo dei mercenari filo-Cremlino del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, sostiene di aver chiesto alla procura russa di indagare su eventuali e non meglio specificati «reati» commessi prima o durante la guerra in Ucraina da alti funzionari del settore russo della Difesa: lo riporta il Guardian. «Oggi ho inviato delle lettere al Comitato investigativo e all’ufficio del procuratore della Federazione Russa con la richiesta di verificare il fatto della commissione di un reato durante la preparazione e durante lo svolgimento dell’operazione militare speciale (così le autorità russe definiscono l’invasione dell’Ucraina, ndr) da parte di una serie di alti funzionari del ministero della Difesa», ha detto Prigozhin citato dal sito web della Reuters. Prigozhin ha più volte rivolto pesanti accuse e invettive contro i vertici delle forze armate russe. Il gruppo Wagner è accusato di crimini di guerra e atrocità.

Ore 16:54 - Kiev: 27.000 civili ucraini prigionieri in territorio russo

Più di 27mila civili ucraini sono detenuti dalla Federazione russa. Lo ha detto il commissario per i diritti umani del parlamento ucraino Dmytro Lubinets durante un briefing, riportato dal sito di notizie Ukrinform. «Secondo i nostri dati, più di 27mila civili sono tenuti in ostaggio dalla Federazione russa. E’ un numero enorme di nostri cittadini che sono effettivamente prigionieri dei russi», ha aggiunto. Alla domanda su eventuali progressi nel rilascio del giornalista dell’agenzia di stampa Unian Dmytro Khilyuk prigioniero in Russia, ha così risposto: «Purtroppo non è ancora tornato in Ucraina. Non dirò che lo riporteremo a casa nel prossimo futuro. Sono abituato a dire cose vere». Lubinets ha poi affermato di aver ripetutamente sollevato personalmente la questione con la parte russa e ha assicurato che avrebbe continuato a farlo.

Ore 18:08 - Zelensky visita la regione di Odessa e incontra le autorità locali

Oggi, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si è recato in visita nella regione di Odessa, come ha annunciato personalmente sul suo canale Telegram. Durante la visita, Zelensky ha incontrato il comando militare locale e i rappresentanti delle forze dell’ordine per discutere della situazione attuale nella regione. Inoltre, il presidente ha presentato alle autorità regionali il nuovo governatore, Oleh Kiper, nominato in giornata. Durante l’incontro, sono state affrontate importanti questioni attuali, come il ripristino delle infrastrutture energetiche danneggiate a causa dei bombardamenti russi, la riapertura delle imprese chiave e le esigenze dei cittadini, oltre alla riabilitazione dei militari. Queste sono state le tematiche discusse, come ha sottolineato Zelensky. Inoltre, il presidente ucraino ha elogiato il lavoro svolto dall’ufficio regionale del Servizio di Sicurezza del Paese nel contrastare le attività sovversive provenienti dalla Russia.

Ore 18:14 - Berlino: «Kiev ha il diritto di colpire degli obiettivi in Russia per autodifesa»

«Il diritto internazionale permette all’Ucraina di condurre attacchi sul territorio della Russia a scopo di autodifesa», ha detto Steffen Hebestreit, portavoce del governo tedesco, in una intervista a Deutsche welle. Hebestreit ha però detto di ritenere che per questi attacchi non dovrebbero essere usate armi fornite dalla Germania.

Ore 18:27 - Il sindaco di Bakhmut: «In città rimaste solo 500 persone, erano 70 mila»

Oleksii Reva, sindaco di Bakhmut, la città del Donbass da mesi schiacciata dalla guerra sanguinosa tra le truppe ucraine e gli invasori russi, tra esercito e gruppo Wagner, ha detto che «sono rimaste solo 500 persone» delle 70 mila che prima vivevano nella città.

 Ore 18:36 - Navalny, rinviata al 6 giugno l’udienza preliminare: rischia 30 anni di carcere

È stata rinviata al 6 giugno l’udienza preliminare del processo contro Alexei Navalny, che avrebbe dovuto tenersi oggi. Lo ha annunciato su Twitter la portavoce del dissidente russo, Kira Yarmish. Il processo, nel quale Navalny è accusato di «estremismo» e rischia 30 anni di carcere, non si terrà più a Mosca, ma nella colonia penale Ik-6 dove l’oppositore russo sta scontando un’altra condanna, ha aggiunto Yarmish.

Ore 18:43 - IL PUNTO MILITARE - Kiev e la sorpresa come strategia, Putin valuta come reagire agli attacchi

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina non ha «alternative». Prima dell’eventuale offensiva assesta colpi puntando sulla sorpresa (relativa) e su sistemi, come i droni, che consentono operazioni di livello a costi contenuti.

L’attacco nei cieli di Mosca è arrivato dopo un’infinita serie di episodi, con i velivoli che hanno allungato sempre di più il raggio d’azione. Ed è anche cresciuto il numero di mezzi coinvolti, con caratteristiche a volte diverse. I russi ne erano consapevoli, hanno contro-manovrato schierando a difesa della capitale apparati elettronici in grado di «confondere» il segnale e batterie missilistiche. L’altro settore tenuto costantemente aperto da Kiev è quello nella regione di Belgorod con bombardamenti e incursioni. Report evidenziano difficoltà da parte della Russia, una continua apprensione per questi strikes ma anche per le possibili azioni di partigiani. Gli ucraini, poi, attuano continuamente diversivi. Un esperto ha sottolineato come creino postazioni che fingono di voler utilizzare, mantengono una mobilità per non dare punti di riferimento agli invasori. È la sfida dell’adattamento. (...)

Ore 18:51 - L’imprenditore russo Artem Uss fuggito dall’Italia grazie a una banda criminale serba

(di Redazione Milano) L’imprenditore russo Artem Uss sarebbe riuscito a scappare dall’Italia tornando a Mosca sfruttando una rete internazionale di contatti, tra cui una banda criminale serba. Lo riferisce il Wall Street Journal, confermando quanto già ricostruito dal Corriere. Uss, figlio di un potente politico russo vicino al presidente Vladimir Putin, era agli arresti domiciliari in Italia, a Basiglio (Milano). Circostanza che, secondo gli Stati Uniti, ne avrebbe favorito la fuga. (...)

Ore 18:52 - ORIENTE | OCCIDENTE - Ucraina, verso l’iniziativa di pace occidentale (e un futuro nella Nato)

(di Federico Rampini) Dopo una fantomatica mediazione cinese di cui per ora abbiamo perso le tracce, dopo una presuntuosa missione africana in nome del Grande Sud Globale, tocca all’Occidente cimentarsi con la sua iniziativa diplomatica per far cessare il conflitto in Ucraina.

Si accelerano i preparativi per una grande conferenza di pace da organizzare in tempi stretti in Europa.

Intanto si affaccia una nuova idea che spianerebbe la strada all’accesso dell’Ucraina nella Nato: dopo tanti dibattiti sul “modello coreano” del 1953 ora si scopre il “precedente tedesco” del 1955. Infine un autorevole studioso di geopolitica offre questa previsione per il futuro: l’Ucraina diventerà una specie di Israele nel cuore d’Europa, combattiva e armata fino ai denti, decisa a difendersi all’ultimo sangue, e questo avrà un impatto sugli equilibri strategici di tutto il continente. La conferenza globale sulla pace in Ucraina potrebbe tenersi in Europa in tempi rapidi. C’è chi parla di organizzarla addirittura prima del prossimo summit della Nato, in calendario l’11 luglio in Lituania. Quindi prestissimo (...)

Ore 19:02 - L’accusa di Kiev: «La Russia cambia i nomi e le date di nascita dei bambini deportati»

«In Russia, dove sono nascosti in tutte le regioni, cambiano i nomi e le date di nascita dei bambini ucraini deportati illegalmente e fanno di tutto per far loro dimenticare la loro terra natale». È la denuncia della vice primo ministro di Kiev, Irina Vereshchuk. Lo riporta Ukrainska Pravda. «Russificano con la forza, danno i cosiddetti passaporti, fanno di tutto perché i bambini dimentichino la loro terra natale, la lingua, la cultura e accettino, come si suol dire, una nuova realtà», aggiunge sottolineando come l’Ucraina abbia bisogno «di un massiccio sostegno internazionale per il ritorno dei bambini».

Ore 19:03 - Macron: «Processare Putin non è possibile se si deve trattare con lui»

Il presidente francese, Emmanuel Macron, intervenuto al Forum sulla sicurezza di Bratislava, ha dichiarato che processare Putin per i crimini di guerra commessi in Ucraina potrebbe non essere possibile visto che il presidente russo è l’unica persona con cui negoziare la fine del conflitto.

Secondo Macron la Russia ha perso qualsiasi legittimità ma se la prossima controffensiva ucraina non raggiungerà i propri obbiettivi militari dovrà esserci una rivalutazione della natura del sostegno europeo a Kiev - che sta comunque difendendo non solo i propri confini, ma quelli europei.

«Se fra qualche mese vi sarà una finestra negoziale, la questione sarà di scegliere fra un processo e una trattativa, e occorre negoziare con i leader che uno si trova davanti de facto», ha spiegato Macron. «È possibile finire col trovarsi in una posizione in cui arrivare a dire “voglio che tu finisca in prigione ma sei l’unica persona con cui posso negoziare”», ha concluso.

Ore 19:11 - Mosca: «Alla centrale di Zaporizhzhia solo un contingente difensivo»

Il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha affermato che la Russia non ha mai schierato né ha intenzione di schierare alcun contingente o attrezzatura militare per scopi offensivi nelle vicinanze della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Grushko ha sottolineato che sono presenti solo forze per respingere eventuali attacchi provenienti dall’Ucraina e che la Russia prenderà tutte le misure necessarie per rafforzare la sicurezza dell’impianto.

Ore 19:51 - Casa Bianca, nuovo pacchetto di aiuti per Kiev con altre munizioni per il sistema Patriot

La Casa Bianca ha annunciato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina. Nel nuovo invio, ha riferito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, sono compresi, tra l’altro, nuove munizioni per i sistemi Patriot, che le forze ucraine stanno impiegando con «notevole efficacia».

Ore 20:03 - Usa: «No agli attacchi nel territorio russo con armi americane»

Gli Stati Uniti «non sostengono» attacchi all’interno del territorio russo e «certamente non vogliono vedere attacchi in Russia con materiale fornito da noi». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che gli Usa non dicono alle forze di Kiev «dove colpire o non colpire» o «come condurre le loro operazioni». In ultima analisi, ha aggiunto Kirby, sono il presidente Zelensky e i suoi comandanti che «decidono cosa fare».

Ore 20:08 - Casa Bianca: «Le accuse di minacce a Tara Reade sono false»

«Le accuse che la sua vita fosse in pericolo sono assolutamente false». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, a proposito del caso di Tara Reade, la donna che durante la campagna elettorale del 2020 aveva accusato Joe Biden di averla molestata e che oggi è comparsa a Mosca, dove ha detto di avere chiesto la cittadinanza russa al presidente Vladimir Putin perché minacciata dal governo Usa.

Ore 21:00 - Usa: «Non sappiamo chi ha attaccato Mosca»

Gli Stati Uniti «non sanno» chi sia il responsabile dell’attacco con i droni a Mosca. Lo ha affermato il portavoce alla Sicurezza nazionale John Kirby nel consueto briefing con i giornalisti. «Non abbiamo informazioni specifiche che ci indichino chi sia il responsabile, e non prevediamo di avviare un’indagine perché sarebbe inappropriato che lo facessimo noi». «Spetta - ha aggiunto - alle forze militari ucraine spiegare come e quando la loro controffensiva è cominciata». «Noi - ha continuato Kirby - non diciamo loro dove colpire».

Ore 20:11 - Usa: «Sta a Zelensky decidere quando negoziare con Mosca»

Spetta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky decidere «quando è pronto» a negoziare con Mosca. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ribadendo che finora, Vladimir Putin «non ha mostrato alcuna volontà» di discutere un possibile accordo di pace.

Ore 20:30 - Casa Bianca: «Proposta del Vaticano? Tutti i piani di pace sono benvenuti»

«Siamo a conoscenza della proposta del Vaticano per una soluzione pacifica alla guerra in Ucraina. Tutti i piani sono benvenuti». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.

Ore 21:17 - Mosca: «Da Berlino nuovo passo ostile per distruggere rapporti»

Mosca considera la richiesta del Ministero degli Esteri tedesco di chiudere quattro consolati generali russi in Germania come un passo ostile volto a rovinare le relazioni russo-tedesche: lo ha dichiarato mercoledì il Ministero degli Esteri russo ripreso dalla Tass. «Consideriamo la richiesta del Ministero degli Esteri tedesco di chiudere i consolati generali della Russia ad Amburgo, Lipsia, Monaco e Francoforte sul Meno fino al 31 dicembre 2023, sulla scia della decisione della Germania di ridimensionare la propria presenza consolare in Russia, come un altro passo ostile volto a distruggere ulteriormente le relazioni russo-tedesche, che vantano decenni di cooperazione multiforme, intensa e reciprocamente vantaggiosa», ha dichiarato il ministero.

Ore 21:43 - Washington approva nuovo pacchetto di aiuti da 300 milioni per Kiev

L’amministrazione Biden ha annunciato l’invio di altri armi ed equipaggiamenti all’Ucraina per un valore stimato di 300 milioni di dollari, con l’ultimo pacchetto di aiuti militari che comprende sistemi di difesa aerea. Gli Stati Uniti forniranno per la prima volta all’Ucraina missili AIM-7 aria-aria a guida radar e ci saranno poi munizioni per i droni.

Ore 22:06 - Zelensky: «Odessa è una priorità ucraina sotto ogni aspetto»

«Oggi viaggio di lavoro nella nostra Odessa. Ho ringraziato i nostri soldati qui per la protezione della regione e dell’intera Ucraina. In particolare, ho visitato in ospedale i nostri difensori feriti. La regione è una priorità sotto tutti i punti di vista. È Odessa che è uno dei fondamenti della sicurezza di tutto il nostro sud, e quindi dello Stato. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina ha ottenuto risultati molto importanti nella regione di Odessa, nel contrastare i sabotatori russi». Lo ha detto, nel suo discorso serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ha spiegato inoltre di aver tenuto «una riunione speciale e lunga a Odessa sulla sicurezza e la situazione sociale nella regione. C’è stato un rapporto del generale Moskalyov sulla situazione nelle aree di responsabilità della polizia militare di Odessa. Abbiamo analizzato in dettaglio come rafforzare la difesa. Le questioni economiche, il lavoro e la sicurezza sociale sono state discusse in dettaglio».

Ore 23:33 - Zelensky ringrazia gli Usa per il nuovo pacchetto di armi

«Ringrazio gli Stati Uniti d’America, personalmente il presidente Biden, entrambi i partiti del Congresso e ogni americano - tutti coloro che apprezzano la libertà - per un nuovo pacchetto di difesa per i nostri soldati». Lo ha detto , nel suo videomessaggio serale, il presidente ucraino Voldymyr Zelensky.

Il nuovo pacchetto di difesa comprende, tra le altre cose, elenca Zelensky, missili per il sistema di difesa aerea Patriot, nonché l’M142 Himars, nonché di artiglieria e altre «armi che ci sono molto necessarie».

Ore 03:18 - Esplosioni a Kiev, allarme in sette regioni

Esplosioni sono state udite questa notte a Kiev e nella regione della capitale ucraina, secondo quanto riferito dai media locali. Le amministrazioni della città e dell’oblast di Kiev hanno affermato che i sistemi di difesa aerea sono stati attivati. Gli allarmi antiaerei sono scattati nelle regioni di Kiev, Dnepropetrovsk, Poltava, Sumy, Kharkiv e Chernigov e Donetsk.

Ore 03:32 - Kiev, 3 morti in bombardamenti russi sulla capitale

Tre persone tra cui due bambini sono state uccise questa notte in un attacco aereo russo su Kiev, ha detto l’amministrazione militare della capitale ucraina. «Tre persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite nel distretto di Desnyansky», hanno scritto su Telegram le autorità della città.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie dell’1 giugno.

Le notizie del 1° giugno sul conflitto in Ucraina. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera l'1 giugno 2023.

Le notizie sulla guerra di giovedì 1° giugno. Il Parlamento lettone approva la risoluzione per l'Ucraina nella Nato

• Mosca: «Distrutta l'ultima nave ucraina a Odessa».

• Droni contro una raffineria russa a Krasnodar.

• Ucraina, verso l’iniziativa di pace occidentale (e un futuro nella Nato).

• Kiev e la sorpresa come strategia, Putin valuta come reagire agli attacchi.

Ore 03:19 - Esplosioni a Kiev, allarme in sette regioni

Esplosioni sono state udite questa notte a Kiev e nella regione della capitale ucraina, secondo quanto riferito dai media locali. Le amministrazioni della città e dell’oblast di Kiev hanno affermato che i sistemi di difesa aerea sono stati attivati. Gli allarmi antiaerei sono scattati nelle regioni di Kiev, Dnepropetrovsk, Poltava, Sumy, Kharkiv e Chernigov e Donetsk.

Ore 03:33 - Kiev, 3 morti in bombardamenti russi sulla capitale

Tre persone, tra cui due bambini, sono state uccise questa notte in un attacco aereo russo su Kiev, ha detto l’amministrazione militare della capitale ucraina. «Tre persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite nel distretto di Desnyansky», hanno scritto su Telegram le autorità della città.

Ore 06:55 - Cremlino: «La situazione nella regione di Belgorod è allarmante, colpiti obiettivi civili»

Mosca considera «allarmante» l’attuale situazione nella regione di Belgorod. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, parlando ad una conferenza stampa. «Siamo davvero preoccupati per questa situazione, il bombardamento di obiettivi civili continua. La situazione è piuttosto allarmante, sono allo studio delle misure», ha detto Peskov ai giornalisti, aggiungendo che il lavoro per migliorare i sistemi di difesa aerea russi continuerà.

Ore 08:13 - Governatore di Belgorod: «Otto feriti nella regione»

«Non è stata una buona mattinata nella regione di Belgorod. Le forze armate ucraine hanno bombardato incessantemente il distretto di Shebekinsky. Otto persone sono rimaste ferite. Non ci sono state vittime»: Lo scrive su Telegram il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov. In precedenza Gladkov aveva reso noto che cinque persone erano rimaste ferite nella città di Shebekino, nello stesso distretto, in seguito al «fuoco incessante» ucraino.

Ore 08:15 - Stoltenberg: «Droni su Mosca? Kiev ha diritto di difendersi»

«L’Ucraina ha il diritto di difendersi». Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a proposito degli ultimi attacchi con droni che hanno colpito Mosca.

Ore 08:36 - Social russi: «Attacco ucraino a posto di blocco al confine»

«Un carro armato ha bombardato un posto di blocco al confine dove si trovavano fino a 40 persone del servizio di guardia di frontiera Fsb (i servizi d’intelligence interna russi, ndr) e coscritti (circa 20 persone)»: lo scrive su Telegram il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashenko, che cita canali russi di Telegram non meglio identificati.

Ore 08:49 - Zelensky arrivato in Moldavia alla Comunità Politica europea

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato al Mimi Castle, in Moldavia, per partecipare alla riunione della Comunità politica europea che racchiude 47 Paesi, inclusi i 27 membri dell’Unione europea, la Gran Bretagna, i Balcani Occidentali, la Turchia e i Paesi del Caucaso. La presenza di Zelensky è stata tenuta segreta fino all’ultimo per motivi di sicurezza ma nelle ultime ore si erano rincorse, a Chisinau, le voci sul suo arrivo. Zelensky è il primo leader ad arrivare al summit, la cui sessione plenaria inizierà alle 12, prima della Family photo, il momento simbolo del vertice. Una foto in cui ci sarà anche Zelensky.

Ore 09:09 - Zelensky: «Ci fermeremo quando vinceremo»

«Ci fermeremo quando vinceremo o quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai cronisti a margine del vertice Epc in Moldavia.

Ore 09:35 - Blinken: «Unità della Nato decisiva per risposta di Kiev a Mosca»

«La straordinaria unità e solidarietà dimostrata dall’Alleanza nell’ultimo anno e mezzo è una dei principali ragioni per cui l’Ucraina è riuscita a rispondere all’aggressione della Russia: la ministeriale di Oslo è una tappa importante per arrivare al summit dei leader di Vilnius e affronteremo la questione di come aiutare ulteriormente Kiev con grande attenzione». Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken arrivando alla ministeriale.

Ore 09:50 - Zelensky: «L’Ucraina è pronta a entrare nella Nato»

«L’Ucraina è pronta a essere parte della Nato, quando anche la Nato sarà pronta ad accoglierla». Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, arrivando al summit della Comunità politica europea che si svolge oggi al Mimi Castel, a una quarantina di chilometri da Chisinau, in Moldavia. «Le garanzie di sicurezza sono importanti non solo per l’Ucraina, ma anche per i suoi vicini», ha aggiunto il leader di Kiev.

Zelensky ha anche anticipato che oggi in Moldavia, parlerà «con alcuni dei nostri partner per una potenziale coalizione per jet da combattimento e Patriot».

Ore 10:09 - Von der Leyen: in Moldavia Europa dimostra unità e forza

«Unità e Forza. Questo è ciò che stanno dimostrando i leader europei riuniti oggi in Moldavia. Insieme difendiamo i nostri valori e difendiamo l’Ucraina. Oggi parleremo anche di sfide su scala europea: energia, sicurezza, connettività». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, arrivata da poco al summit della Comunità politica europea a Chisinau, in Moldavia.

Ore 11:03 - Kiev: nell’attacco 16 feriti, uccisa anche bambina di 9 anni con sua madre

Sono 16 le persone rimaste ferite nell’attacco missilistico russo della notte scorsa conto Kiev: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale ucraina Vitaliy Klychko. «Sedici persone sono rimaste ferite. Nove persone sono state ricoverate in ospedale, di cui una in gravi condizioni. Sette persone hanno ricevuto cure ambulatoriali, tra cui un bambino», ha scritto Klychko. Duro il commento su Twitter del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba: «Giornata internazionale per la protezione dei bambini. La Russia ha ucciso una bambina di nove anni, sua madre e un’altra donna in un attacco missilistico su Kiev. Chi ha figli, immagina cosa significhi perdere un bambino. Il terrorismo russo deve essere sconfitto. L’Ucraina può farlo con un sostegno sufficiente».

Ore 11:09 - Kiev, le tre vittime si trovavano vicino al rifugio chiuso

Il rifugio antiaereo rimasto chiuso la notte scorsa durante l’attacco missilistico russo contro Kiev si trova vicino all’ospedale del distretto di Desnianskyi colpito dai frammenti di un missile che hanno provocato la morte di tre persone, inclusa una bambina di nove anni: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale ucraina Vitalii Klitschko. «Le forze dell’ordine stanno svolgendo azioni investigative nella clinica e nel suo territorio nel distretto Desnianskyi della capitale. Sono stati aperti dei procedimenti penali. Tre persone, tra cui una bambina, sono state uccise ieri sera nei pressi della clinica - ha scritto Klitschko -. Un frammento di missile è caduto vicino all’ingresso della struttura medica quattro minuti dopo l’annuncio dell’allarme aereo. Le persone sono corse al riparo. Le indagini stanno ora accertando se il rifugio fosse aperto». Nel distretto di Desnianskyi sono state danneggiate tre scuole, un asilo, delle case e una stazione di polizia, ha aggiunto.

Ore 11:42 - Via libera dall’Eurocamera al piano munizioni Ue

112 astenuti alla legge a sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea ideata per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina. Respinti gli emendamenti presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici che richiedevano l’esclusione dell’uso dei fondi del Pnrr e del piano Coesione. Grazie all’introduzione di misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro, l’Asap mira a potenziare la capacità produttiva dell’Ue per far fronte all’attuale carenza di munizioni, missili e loro componenti.

Ore 11:42 - Meloni: l’Italia è in prima fila nel sostegno all’Ucraina

«Siamo sostenitori della politica delle porte aperte, a l’ingresso di Kiev nella Nato sarà oggetto del vertice di Vilnius. Ma voi sapete che l’Italia è in prima fila nel sostegno all’Ucraina». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni arrivando al summit Epc in Moldavia, rispondendo a chi gli chiedeva un parere sull’ingresso futuro di Kiev nella Nato.

Ore 12:01 - Mosca: respinto un tentativo di invasione ucraina

La Russia afferma di aver respinto un tentativo di «invasione» ucraina del suo territorio con carri armati e soldati. Lo dice il ministero della Difesa di Mosca.

Ore 12:20 - Von der Leyen-Zelensky: Russia fermi deportazione bambini

In occasione della Giornata internazionale dell’infanzia, il 1° giugno, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, si sono incontrati a margine del Secondo incontro della Comunità politica europea e hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. «Ogni bambino ha il diritto di essere libero, protetto e tenuto al sicuro. Tuttavia, la guerra di aggressione della Russia sta privando i bambini ucraini di questi diritti. In primo luogo, condanniamo con veemenza la deportazione illegale e il trasferimento di bambini ucraini, che vanno ad aggiungersi all’elenco dei crimini di guerra della Russia. Chiediamo urgentemente alla Russia di fermare immediatamente queste deportazioni, di porre fine alla pratica delle cosiddette `adozioni accelerate´ e di restituire questi bambini».

Ore 12:32 - Scholz: avanti con il sostegno militare all’Ucraina

«È molto importante sostenere Kiev, lo facciamo su larga scala e l’Europa è unita nel sostenere l’Ucraina nella difesa del proprio Paese. La Germania sta dando un contributo eccezionale con aiuti finanziari e umanitari e anche il supporto che forniamo con le armi è essenziale». Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al summit Epc in Moldavia. Le armi fornite a Kiev «per la difesa aerea sono molto importanti in questo momento in cui ci sono così tanti attacchi missilistici da parte della Russia», ha aggiunto Scholz, sottolineando che «questo è il contributo» da offrire «per evitare che l’Ucraina non riesca a resistere».

Ore 13:44 - Cremlino: «Attacchi a Belgorod non influiranno su conflitto»

I bombardamenti sulla regione russa di Belgorod «non avranno effetti» sulla continuazione dell’operazione militare in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sottolineando che il presidente Vladimir Putin viene tenuto costantemente informato sulla situazione nella regione e rimane in contatto con il governatore.

Ore 13:42 - Zelensky: «Tutti i Paesi al confine con la Russia in Ue e Nato»

Tutti i Paesi che confinano con la Russia dovrebbero essere membri a pieno titolo dell'Ue e della Nato, poiché Mosca «cerca di inghiottire solo quelli che sono fuori dallo spazio di sicurezza comune». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice della Comunità politica europea a Chisinau, in Moldova. «Quando non ci sono garanzie di sicurezza, ci sono solo garanzie di guerra», ha aggiunto Zelensky.

Ore 13:57 - La foto dell'ambasciata ucraina in Italia: un nonno vicino al corpo della nipote uccisa

«Una foto che spezza il cuore: un nonno vicino al corpo della nipote, uccisa oggi da un missile russo a Kyiv». L'immagine è stata condivisa dall'ambasciata ucraina in Italia.

Ore 14:26 - Putin: «Non ho dubbi sulla vittoria della Russia»

«Non c'è dubbio che la Federazione Russa vincerà nell'operazione militare speciale» in Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Valdimir Putin, come riporta Ria Novosti. «Stiamo difendendo la nostra terra», ha aggiunto Putin.

Ore 15:22 - Blinken: a Vilnius pacchetto di sostegno robusto per Kiev

L’Ucraina «può aspettarsi un pacchetto molto robusto di sostegno sia politico che pratico» da parte della Nato quando l’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti si riunirà a Vilnius a luglio. È quanto ha affermato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa a Oslo, dopo la riunione dei ministri degli Esteri della Nato. Lo riporta la Cnn. Le discussioni a Oslo sono state un’opportunità per «confrontarsi» sul sostegno all’Ucraina - ha aggiunto Blinken - sulla postura in caso di aggressione russa e su altre sfide, per garantire che gli alleati possano andare avanti «uniti, insieme» quando si incontreranno al vertice di luglio.

Ore 15:30 - Fitto: uso del Pnrr per armi non è all’ordine del giorno

Ampio sostegno all’Ucraina, ma l’uso dei fondi del Pnrr per l’acquisto di armi da inviare a Kiev «non è in nessun modo all’ordine del giorno». Lo ha detto il ministro Raffaele Fitto rispondendo a un’interrogazione del Pd in Senato. La risposta non ha tranquillizzato l’opposizione che chiede di «votare» su questo punto.

Ore 16:55 - Musk si accorda con il Pentagono per Starlink in Ucraina

Elon Musk ottiene un contratto con il Pentagono per Starlink in Ucraina. Il Dipartimento della Difesa, riporta l’agenzia Bloomberg, sta acquistando i terminali di comunicazione via satellite del patron di Tesla per usarli in Ucraina. «Continuiamo a lavorare con partner globali per assicurare che l’Ucraina abbia le affidabili capacità via satellite e di comunicazione di cui ha bisogno», afferma il Pentagono.

Ore 16:58 - Kiev, avviata indagine su morte di tre persone a causa di rifugio chiuso

Le autorità di Kiev hanno avviato un’indagine sulla morte di tre persone che durante un attacco missilistico da parte della Russia a Kiev hanno trovato il rifugio antiaereo chiuso e non hanno potuto mettersi al riparo. Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko ha chiesto all’Ufficio presidenziale ucraino di sospendere dal suo incarico per tutta la durata delle indagini Dmytro Ratnikov, capo del distretto di Desnianskyi, dove è avvenuto l’incidente. Il bilancio dell’attacco russo al momento è di tre morti, tra cui una bambina, e 12 feriti. Il marito di una delle vittime ha dichiarato che nessuno ha aperto le porte del rifugio, nonostante avessero bussato più volte per cercare riparo. I missili hanno colpito anche un ospedale nel distretto di Desnianskyi. Il sindaco Klitschko ha annunciato che dopo l’incidente tutti i rifugi antiaerei presenti in città saranno controllati.

Ore 17:00 - Kiev vara sanzioni contro Lebedev, il tycoon russo amico di Bojo

L’Ucraina ha introdotto sanzioni contro il tycoon russo Aleksandr Lebedev, da tempo residente in Gran Bretagna e proprietario anche dell’Evening Standard, oltre che di un resort in Crimea. Il provvedimento è stato adottato dal Consiglio di sicurezza nazionale lo scorso 19 ottobre, ma non era stato reso noto fino a ora. Londra non ha introdotto sanzioni contro Lebedev, che ha un casale in Umbria ed è vicino all’ex Premier Boris Johnson ospite fisso alle sue feste. È stato proprio Johnson a fare in modo che il figlio di Lebedev, Evgheny, avesse un seggio alla Camera dei Lord, malgrado il parere negativo dell’MI5.

Ore 18:07 - Medvedev: sterminare il nido di vespe del regime terrorista di Kiev

L’operazione militare speciale della Russia si è trasformata in misura significativa in una lotta antiterrorismo. Lo ha detto oggi il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, aggiungendo che è necessario distruggere il «nido di vespe del regime terrorista di Kiev». Lo riporta l’agenzia Tass. «Una lotta contro il terrorismo è effettivamente ciò in cui si è ampiamente trasformata l’operazione speciale. Perché combattiamo contro i terroristi che uccidono la nostra gente», ha aggiunto Medvedev durante una visita al campo militare di Prudboy nella regione di Volgograd. Secondo Medvedev, «la risposta è chiara. Devono essere eliminati. E non solo individualmente. È necessario distruggere il vespaio stesso, il regime che è emerso in Ucraina, deve essere sterminato, deve essere distrutto».

Ore 18:07 - Zelensky: se richiesto pronti a aiutare Chisinau in Transnistria

«L’Ucraina potrà aiutare la Moldavia e potrà rispondere solo se ci sarà una richiesta». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa rispondendo a chi gli chiedeva se Kiev sarebbe pronta ad aiutare la Moldavia nel riprendere il pieno controllo della Transnistria.

Ore 18:26 - Zelensky: «Creare una coalizione con gli alleati per i caccia»

«Nell’incontro con i leader dei Paesi europei abbiamo discusso di questioni relative all’inizio dell’addestramento dei piloti ucraini sugli F-16 e altri tipi di velivoli. Abbiamo concordato di continuare a lavorare su una decisione ufficiale per creare la coalizione per gli aerei da combattimento al prossimo incontro nel formato Ramstein dopo ulteriori consultazioni con gli Usa». lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter, pubblicando un video dell’incontro .

Ore 18:45 - Mattarella: «Dalla Russia aggressione inaccettabile»

L’intervento integrale pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al concerto in occasione della 77esima Festa della Repubblica: «Il conflitto in Ucraina, le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani impongono un ampliamento del progetto comunitario».

Ore 19:02 - Macron: «Dal summit Nato arriverà chiaro il sostegno a Kiev»

«La Francia è sempre disponibile per parlare con tutto il mondo. Se l'occasione si presenta e può portare a delle conclusioni non saremo noi ad escluderla. Se la questione nucleare lo giustifica non mi tiro indietro». Lo ha detto il presidente della Francia Emmanuel Macron al vertice Epc spiegando che il vertice ha fornito un messaggio di «unità e sostegno» a Kiev. E dal summit della Nato ci sarà «un messaggio di sostegno molto chiaro» per l'Ucraina.

Ore 19:24 - Parlamento lettone approva risoluzione per l'Ucraina nella Nato

Con 88 voti favorevoli e 10 contrari, il Parlamento lettone (Saeima) ha approvato oggi una risoluzione in cui si esorta la Nato a presentare all'Ucraina, in occasione del vertice di Vilnius, un esplicito invito a far parte dell'Alleanza garantendone l'accesso non appena le condizioni generali lo renderanno possibile. Nella dichiarazione, il Parlamento ha ribadito l'importanza che l'Ue e la Nato continuino ad assistere l'Ucraina in modo deciso e continuativo, fornendo sostegno militare, tecnico e umanitario al Paese per tutto il tempo necessario.

Ore 19:38 - Biden: «Il sostegno Usa all'Ucraina non vacillerà mai»

«Il sostegno del popolo americano all'Ucraina non verrà meno. Sosteniamo sempre le democrazie. Sempre». Lo ha detto Joe Biden ai giornalisti al seguito in Colorado. «Vi ricordate quando ho detto che Putin era certo che la Nato sarebbe crollata? E invece siamo rimasti uniti, 40 nazioni. Gli Stati Uniti hanno radunato il mondo per resistere con l'Ucraina», ha ribadito il presidente americano.

Ore 19:58 - Il punto militare | Azioni coperte, incursioni a sorpresa e zero rivendicazioni: così l'Ucraina imita Israele

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina emula, da tempo, la strategia israeliana. Un mix di azioni coperte e evidenti, sorprese e comunicazione. Non sostituisce la campagna bellica tradizionale ma l’affianca.

Ore 20:22 - Kiev: «Mosca aumenta i lanciamissili nel Mar Nero»

«La Federazione Russa ha aumentato a quattro il numero delle unità lanciamissili nel Mar Nero, mettendo in missione di combattimento la fregata Admiral Essen». Lo ha annunciato il Comando Operativo Sud su Facebook, riferisce Ukrinform. «Alle ore 18 c'erano due (navi) lanciamissili di superficie e due sottomarini, con una salva totale di un massimo di 24 missili Kalibr», si legge nel rapporto del Comando che ha avvertito che la minaccia di attacchi missilistici rimane estremamente alta.

Ore 20:23 - «Raid russo nel Donetsk, ucciso un civile, altri 7 feriti»

«Oggi le truppe russe hanno effettuato un altro attacco nella regione di Donetsk, a seguito del quale un civile è stato ucciso e altri sette civili sono rimasti feriti». Lo ha annunciato, citato da Ukrinform, l'ufficio del procuratore generale.

Ore 20:31 - Sunak: «Il posto giusto di Kiev è nella Nato»

Il «posto giusto» dell'Ucraina è nella Nato. Lo ha affermato il premier britannico Rishi Sunak, dal vertice della Comunità politica europea a Chisinau, in Moldova. «Sono d'accordo con il Segretario generale della Nato sul fatto che il posto legittimo dell'Ucraina è nella Nato e ciò di cui stiamo parlando anche con l'Ucraina in questo momento è assicurarci che abbia tutto il supporto di cui ha bisogno per una controffensiva di successo», ha rimarcato, citato dai media britannici.

Ore 22:57 - Kiev: oggi 15 attacchi russi sulla regione di confine di Sumy

«Nel corso della giornata odierna l'esercito russo ha attaccato 15 volte i territori di confine della regione di Sumy con artiglieria e mortai, provocando un centinaio di esplosioni e danni». Lo ha reso noto l'amministrazione militare regionale di Sumy, riporta Ukrinform. «In particolare gli invasori hanno bombardato la comunità di Velikopysarov con artiglieria semovente, provocando 28 esplosioni», precisa il report.

Ore 22:58 - Medvedev: 134mila persone reclutate da inizio anno

Dall'inizio dell'anno, in Russia sono stati reclutati 134mila nuovi soldati. A dichiararlo è stato l'ex presidente russo ed attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev. «Dal primo gennaio al 31 maggio, oltre 134mila persone sono state accettate nelle file delle Forze Armate», ha affermato durante una visita in un campo di addestramento militare nella regione di Volgograd.

Ore 22:59 - Zelensky: «Giornata fruttuosa, si avvicina la sconfitta russa»

«Oggi, nel nostro Paese, come in molti altri Paesi, si celebra la Giornata della Protezione dei bambini. Ma anche in questo giorno uno stato terrorista ha tolto la vita a un bambino ucraino. Anche in questo giorno la Russia ha bombardato le nostre città, da Kharkiv a Kherson, da Kiev al Donbass. Ma abbiamo anche sfruttato al massimo questa giornata per avvicinare la sconfitta dei terroristi», lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio serale riportato da Ukrainska Pravda, facendo riferimento alla sua partecipazione in Moldavia al vertice della Comunità politica europea, dove ha incontrato numerosi leader. «E questo giorno è diventato un momento in cui avviciniamo la Russia alla responsabilità di ogni assassino, di ogni terrorista», ha aggiunto.

Ore 01:54 - Zelensky accusa: «Alcuni rifugi anti-raid a Kiev erano chiusi»

L’accusa arriva da Volodymyr Zelensky: «Alcuni rifugi a Kiev erano chiusi durante i raid russi». E ancora: «Le autorità locali ucraine devono assicurarsi che i rifugi contro i raid aerei restino sempre aperti e accessibili 24 ore al giorno». Lo ha intimato il presidente ucraino in un messaggio in video serale citato da Ukrinform, in cui afferma che la scorsa notte, quando la capitale Kiev è stata colpita dall’ennesima salva di missili e droni russi, alcuni rifugi erano chiusi a chiave.

Ore 03:17 - Ucraina: «Esplosioni nella notte a Kiev, ondate di attacchi»

Esplosioni si sono verificate a Kiev questa notte, ha riferito il sindaco Vitalii Klitschko su Telegram. Klitschko ha aggiunto che i sistemi di difesa aerea della capitale ucraina sono entrati in azione e che sarebbe «in arrivo un’altra ondata di attacchi di droni».

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 2 giugno.

Le notizie sulla guerra in Ucraina del 2 giugno. Andrea Nicastro, inviato, Paola Caruso e Redazione Online su Il Corriere delle Sera il 2 Giugno 2023

Le notizie sulla guerra di venerdì 2 giugno. Bombardamenti nella regione di Belgorod: morte due donne, 2.500 sfollati. Kiev: «La Wagner in fuga da Bakhmut». Un drone precipita a sud-ovest di Mosca

• Zelensky: «Tutti i Paesi al confine con la Russia siano in Ue e Nato».

• Biden: «Il sostegno Usa all'Ucraina non vacillerà mai».

• Kiev imita Israele: incursioni a sorpresa e zero rivendicazioni.

Ore 01:24 - Kiev: ieri 15 attacchi russi sulla regione di confine di Sumy

«Nel corso della giornata odierna l’esercito russo ha attaccato 15 volte i territori di confine della regione di Sumy con artiglieria e mortai, provocando un centinaio di esplosioni e danni». Lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale di Sumy, riporta Ukrinform. «In particolare gli invasori hanno bombardato la comunità di Velikopysarov con artiglieria semovente, provocando 28 esplosioni», precisa il report.

Ore 01:48 - Sunak: «Il posto giusto di Kiev è nella Nato»

Il «posto giusto» dell'Ucraina è nella Nato. Lo ha affermato il premier britannico Rishi Sunak, dal vertice della Comunità politica europea a Chisinau, in Moldova. «Sono d'accordo con il Segretario generale della Nato sul fatto che il posto legittimo dell'Ucraina è nella Nato e ciò di cui stiamo parlando anche con l'Ucraina in questo momento è assicurarci che abbia tutto il supporto di cui ha bisogno per una controffensiva di successo», ha rimarcato, citato dai media britannici.

Ore 01:55 - Giorgia Meloni cita Wojtyla sull’Europa «larga» e rilancia la battaglia del leader di Kiev

(di Marco Galluzzo, nostro inviato) CHISINAU - Il tempo di un abbraccio con Zelensky, un saluto rapido con Macron, un incontro con l’olandese Mark Rutte incentrato sull’emergenza migranti in Tunisia, ma soprattutto un intervento al secondo vertice della Comunità politica europea incentrato sull’unità e i valori comuni degli Stati che geograficamente possono chiamarsi Europa.

Giorgia Meloni partecipa per poco più di due ore ad un vertice dominato dalle parole del presidente ucraino , fa il suo intervento subito dopo il leader di Kiev, rimarca che «in questo momento l’Ucraina sta difendendo anche per conto di tutti i membri dell’Ue valori comuni», valori che hanno portato qui in Moldavia, nelle campagne a pochi chilometri dalla capitale, 40 Stati per dare un abbraccio simbolico alle aspirazioni del piccolo Paese ex sovietico nel suo percorso di avvicinamento a Bruxelles.

Ore 02:09 - Medvedev: 134mila persone reclutate da inizio anno

Dall'inizio dell'anno, in Russia sono stati reclutati 134mila nuovi soldati. A dichiararlo è stato l'ex presidente russo ed attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev. «Dal primo gennaio al 31 maggio, oltre 134mila persone sono state accettate nelle file delle Forze Armate», ha affermato durante una visita in un campo di addestramento militare nella regione di Volgograd.

Ore 04.01 - Biden: «Il sostegno Usa all'Ucraina non vacillerà mai»

«Il sostegno del popolo americano all'Ucraina non verrà meno. Sosteniamo sempre le democrazie. Sempre». Lo ha detto Joe Biden ai giornalisti al seguito in Colorado. «Vi ricordate quando ho detto che Putin era certo che la Nato sarebbe crollata? E invece siamo rimasti uniti, 40 nazioni. Gli Stati Uniti hanno radunato il mondo per resistere con l'Ucraina», ha ribadito il presidente americano.

Ore 03:00 - Il punto militare | Azioni coperte, incursioni a sorpresa e zero rivendicazioni: così l'Ucraina imita Israele

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina emula, da tempo, la strategia israeliana. Un mix di azioni coperte e evidenti, sorprese e comunicazione. Non sostituisce la campagna bellica tradizionale ma l’affianca.

Ore 03:47 - Zelensky: «Nato e Ue accolgano tutti i Paesi confinanti con la Russia»

(di Francesca Basso, nostra inviata) BULBOACA - «Ogni Paese che confina con la Russia e che non vuole essere fatto a pezzi dovrebbe essere membro a pieno titolo dell’Ue e della Nato. E ci sono solo due alternative a questo: o la guerra aperta o un’occupazione strisciante da parte della Russia». È duro e diretto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto di persona al summit della Comunità politica europea (Cpe), che si è svolto al Castel Mimi a Bulboaca, storica azienda vinicola nella Moldavia orientale a quaranta chilometri da Chisinau, non lontano dal confine con l’Ucraina e vicino alla Transnistria, la regione separatista filorussa.

Ore 04:33 - Zelensky accusa: «Alcuni rifugi anti-raid a Kiev erano chiusi»

L’accusa arriva da Volodymyr Zelensky: «Alcuni rifugi a Kiev erano chiusi durante i raid russi». E ancora: «Le autorità locali ucraine devono assicurarsi che i rifugi contro i raid aerei restino sempre aperti e accessibili 24 ore al giorno». Lo ha intimato il presidente ucraino in un messaggio in video serale citato da Ukrinform, in cui afferma che la scorsa notte, quando la capitale Kiev è stata colpita dall’ennesima salva di missili e droni russi, alcuni rifugi erano chiusi a chiave.

Ore 04:54 - Ucraina: «Esplosioni nella notte a Kiev, ondate di attacchi»

Esplosioni si sono verificate a Kiev questa notte, ha riferito il sindaco Vitalii Klitschko su Telegram. Klitschko ha aggiunto che i sistemi di difesa aerea della capitale ucraina sono entrati in azione e che sarebbe «in arrivo un’altra ondata di attacchi di droni».

Altre esplosioni sono state udite anche nell’area della città di Cherkassy e l’allarme antiaereo è stato diramato per l’intero territorio ucraino, secondo i media locali.

Ore 05:04 - Kiev: «Abbattuti stanotte oltre 30 droni russi»

Le difese aere ucraine hanno abbattuto oltre 30 droni lanciati su Kiev questa notte dalle forze russe, rende noto l’amministrazione militare della capitale aggiungendo che non sono stati segnalati al momento vittime né danni particolari in seguito agli attacchi di oggi sulla città.

Ore 05:32 - Mosca: «Respinto un attacco a Belgorod, uccisi 50 nemici»

Mosca ha dichiarato di aver respinto la scorsa notte un tentativo delle truppe ucraine di invadere la sua regione sudoccidentale di Belgorod. «Complessivamente l'attacco ha coinvolto fino a 70 miliziani, cinque carri armati, quattro veicoli blindati, sette camioncini e un camion Kamaz», ha detto ieri sera il Ministero della Difesa russo riferendo di almeno tre tentativi di attraversamento. Mosca afferma di aver usato l'aviazione e l'artiglieria per respingere gli attacchi, uccidendo più di 50 combattenti ucraini.

Ore 07:51 - Kiev: «484 bambini rimasti uccisi dall’inizio della guerra»

Sono 484 i bambini ucraini rimasti uccisi e 992 quelli feriti dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022. Lo ha dichiarato l’ufficio del Procuratore generale ucraino citato da Ukrinform. Nella maggior parte dei casi, si tratta di minorenni che vivevano nella regione di Donetsk.

Ore 07:58 - Funzionario occidentale: a Bakhmut oltre 60mila russi morti o feriti

Oltre 60 mila russi sono morti o sono rimasti feriti nella campagna militare di Mosca per la conquista di Bakhmut, nell’Ucraina orientale: è la stima di un anonimo funzionario occidentale, secondo il quale il totale dei morti e dei feriti russi nel conflitto ha superato quota 200mila. «Riteniamo che la cattura di Bakhmut sia probabilmente costata alla Russia almeno 60.000 uomini (tra morti e feriti, ndr) nel settore Bakhmut-Popasna nel corso della battaglia durata un anno», ha detto il funzionario a Sky News. Si tratta di una «stima prudente», ha aggiunto, precisando che «almeno un terzo (di loro) sono stati uccisi». Secondo il funzionario, inoltre, l’Ucraina potrebbe lanciare la sua attesa controffensiva nelle prossime settimane.

Ore 08:57 - Partigiani russi: «Un nostro tank a Novaya Tavolzhanka»

I partigiani russi della Legione Libertà della Russia hanno pubblicato su Telegram una fotografia «di un loro carro armato in una zona rurale della regione russa di Belgorod». «Il nostro carro armato con la bandiera di Libertà della Russia nel villaggio di Novaya Tavolzhanka, vicino a Shebekino. Buongiorno dalla nostra patria! Continuiamo a combattere! `L´ Per la Russia! Per la libertà!», si legge nel messaggio. Mosca aveva reso noto ieri di aver respinto un tentativo di «invasione» ucraina del suo territorio con carri armati e soldati. Novaya Tavolzhanka si trova a est di Belgorod, al confine con l’Ucraina, a circa 60 km da Kharkiv.

Ore 09:35 - Zelensky: «Ucraina e Italia insieme per una pace giusta»

«Congratulazioni a Giorgia Meloni e al popolo italiano per la Festa della Repubblica Italiana. Apprezziamo la solidarietà e il pieno supporto dell’Italia nella difesa della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina. Oggi l’Ucraina lotta per i valori europei di democrazia e libertà, che condividiamo con il popolo italiano». Lo scrive su Twitter Volodymyr Zelensky, aggiungendo: «Insieme raggiungeremo il nostro obiettivo comune: una pace giusta e sostenibile in Europa e nel mondo!».

Ore 09:37 - Inviato Cina: «Rischio di escalation resta alto»

Il rischio di escalation della crisi in Ucraina «resta alto». È quanto ha detto Li Hui, l’inviato speciale cinese sulla questione ucraina, parlando in un briefing della sua missione in Europa di due settimane conclusasi a fine maggio per trovare «una soluzione politica». Tutte le parti, ha aggiunto il diplomatico, «hanno apprezzato il nostro ruolo equo, oggettivo e imparziale».

Ore 09:49 - Mosca: «Attacco con droni a impianti energetici a Smolensk»

Due droni a lungo raggio hanno attaccato le strutture energetiche e di carburante nella regione di Smolensk in Russia a circa 300km dal confine ucraino. Non ci sono state vittime o danni critici. Lo ha detto Vasily Anokhin, governatore ad interim della regione, come riporta Tass. «Oggi, verso le tre del mattino nel villaggio di Peresna, distretto di Pochinkovsky e nel villaggio di Divasy, distretto di Smolensk, le struttre energetiche e di carburante sono stati attaccate da due droni a lungo raggio. Non ci sono state vittime o feriti. Non ci sono stati nemmeno danni critici e incendi», ha scritto Anokhin nel suo canale Telegram.

Ore 09:57 - Sfollati 2.500 civili nella regione russa di Belgorod

Sono oltre 2.500 i residenti della regione russa di Belgorod evacuati e alloggiati in centri di raccolta temporanea a causa dei bombardamenti ucraini sul distretto municipale di Shebekino, vicino alla frontiera. Lo ha detto il governatore, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram.

 Gli sfollati, ha sottolineato Gladkov, citato dall’agenzia Interfax, sono per il momento alloggiati presso grandi infrastrutture sportive, dove sono stati sistemati centinaia di letti. Ma le autorità locali sono al lavoro per cercare di trovare alloggi più confortevoli. Per cominciare circa 200 persone saranno sistemate nel distretto di Yakovlevo e un centinaio di famiglie verranno trasferite nella regione di Lipetsk, su invito del governatore locale.

Ore 10:41 - Il governatore della regione russa di Belgorod: «Bombe ucraine, due morti»

Le forze ucraine hanno bombardato diversi insediamenti nella regione russa di Belgorod stamane, uccidendo almeno due donne e ferendone altre due. Lo ha detto il governatore citato dall’agenzia Ria Novosti.

Ore 10:09 - Meloni: «Pace giusta unica opzione possibile»

«Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di pace giusta per l’Ucraina? È l’unica opzione possibile. Sono perfettamente d’accordo con lui». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine delle celebrazioni del 2 giugno.

Ore 10:35 - 007 britannici: Gli attacchi ucraini e i dubbi di Mosca, dove rafforzare le linee?

I servizi di intelligence del ministero della Difesa del Regno Unito sono convinti che i recenti attacchi contro le regioni al confine con l’Ucraina pongono adesso «un grande dilemma» a Mosca, ovvero se «rafforzare le difese» in queste aree o «rafforzare le linee nell’Ucraina occupata». I servizi britannici ricordano che nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno, «gruppi di partigiani hanno attaccato la regione russa di Belgorod per la seconda volta in dieci giorni», tanto che le autorità russe sono state costrette a evacuare i civili dalla città di confine di Shebikino. Mosca ha accusato le forze armate ucraine anche se la responsabilità è stata rivendicata dal Movimento nazionale della Legione della libertà della Russia, composto da miliziani anti-Cremlino.

Ore 10:29 - Bombardamenti russi sul Donetsk, morti due civili ucraini

Ieri, nella regione di Donetsk nell’Ucraina orientale, i bombardamenti russi hanno causato la morte di due civili e il ferimento di altre 12 persone, secondo quanto riportato da Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare regionale, su Telegram, come riportato da Ukrinform. «Il primo giugno, i russi hanno ucciso due residenti della regione di Donetsk ad Avdiivka e Chasiv Yar», ha scritto Kyrylenko, aggiungendo che 12 persone nella regione sono rimaste ferite.

Ore 10:13 - Cina: «Territori occupati alla Russia? Report Wsj sbagliato»

Sull’ipotesi riportata dal Wsj di una proposta cinese sul cessate il fuoco, con parte dei territori occupati che resterebbero nel controllo di Mosca, l’inviato speciale di Pechino Li Hui ha affermato che «il report non è in linea con i fatti». Li, in un briefing sulla sua recente missione in Europa, ha «ricordato che Kuleba ha detto di non aver sentito» cose del genere dalle parti coinvolte. «Non so chi sia questo funzionario citato dal Wsj», ha aggiunto il diplomatico, assicurando che l’Ucraina «ha apprezzato la nostra posizione sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e sul rispetto della carta dell’Onu».

Ore 10:48 - Pechino: «La Cina continuerà a cercare una soluzione di pace»

Li Hui, rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici, ha dichiarato che la Cina continuerà a cercare una «risoluzione pacifica» per la guerra in Ucraina. Durante un briefing per gli inviati di stanza in Cina, Li Hui ha informato sulle sue recenti visite in Ucraina, Polonia, Francia, Germania, Bruxelles e Russia, finalizzate a promuovere una soluzione politica alla crisi ucraina, come comunicato dal ministero degli Esteri cinese. Durante la sua visita, Li Hui ha avuto comunicazioni e scambi con i leader dei Paesi interessati e i capi dei dipartimenti degli Affari Esteri, evidenziando che tutte le parti hanno espresso pareri positivi sugli sforzi della Cina per promuovere la pace e il dialogo, e hanno apprezzato il sincero desiderio e contributo della Cina per una risoluzione pacifica della crisi. Li ha spiegato che attualmente la situazione di crisi in Ucraina è ancora caratterizzata da incertezza.

Ore 10:51 - Il portavoce dell’esercito ucraino: «La Wagner è in fuga da Bakhmut»

Il portavoce del gruppo orientale delle forze ucraine, Serhiy Cherevaty, ha dichiarato che l’esercito ucraino ha «esaurito le forze» del gruppo Wagner a Bakhmut, costringendolo a fuggire con significative perdite. Durante una diretta televisiva, Cherevaty ha riferito che i russi stanno effettuando una rotazione di truppe a Bakhmut, cercando di coprire le loro attività con un intenso fuoco di artiglieria. Negli ultimi 24 ore, le forze russe hanno lanciato un totale di 452 attacchi di artiglieria contro le posizioni ucraine e hanno effettuato 6 raid aerei. Cherevaty ha affermato: «Non permettiamo al nemico di condurre tranquillamente la rotazione: abbiamo eliminato 107 occupanti, 126 sono rimasti feriti. Abbiamo distrutto un veicolo da combattimento della fanteria nemico, 7 cannoni, un obice semovente Peon, tre depositi di munizioni e 4 veicoli militari».

Ore 10:53 - Un drone precipita a sud-ovest di Mosca

Stamane, un drone è precipitato nella regione russa di Kaluga, situata a sud-ovest di Mosca, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti che cita una fonte dei servizi d’emergenza. Il governatore Vladislav Shapsha aveva precedentemente dichiarato che un “oggetto non identificato” era caduto in una foresta e che non si erano registrati danni materiali e né vittime. Ria Novosti ha inoltre riferito che ieri un altro drone era precipitato nella stessa regione, a circa cinque chilometri dalla raffineria di Perviy Zavod. Questa zona si trova a circa 300 chilometri dal confine ucraino.

Ore 10:59 - «Gli Usa forniranno corazzati antiaerei Gepard, di produzione tedesca, acquistati dalla Giordania»

Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire all’Ucraina veicoli corazzati Gepard, prodotti dalla società tedesca per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (KMW) e precedentemente acquistati dalla Giordania. Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha incaricato la società florida Global Military Products, specializzata nel commercio di armi, di effettuare l’acquisto. Il contratto in questione ha un valore di circa 110 milioni di euro e la consegna è prevista per il 30 maggio 2024. Il Pentagono non ha reso noto il numero esatto di veicoli Gepard che verranno acquistati dalla Giordania. Si sa che la Giordania aveva precedentemente acquistato 60 esemplari tra il 2015 e il 2016 dai Paesi Bassi. Inoltre, la Germania prevede di fornire all’Ucraina altri 18 Gepard, avendo già trasferito 34 in seguito all’invasione russa. Questo mezzo corazzato ha prestato servizio nell’esercito tedesco dal 1976 fino al suo disarmo nel 2012.

Ore 11:20 - Blinken: «Siamo grati per gli sforzi italiani in Ucraina»

«Gli Stati Uniti e l’Italia condividono una profonda e duratura amicizia radicata nei nostri obiettivi reciproci di pace, prosperità e rispetto dei diritti umani in tutto il mondo. Siamo grati per gli sforzi dell’Italia a sostegno dei valori transatlantici ed europei, tra cui il forte sostegno all’Ucraina, alla libertà del suo popolo e alla sua sovranità di fronte all’aggressione della Russia. Apprezziamo anche il ruolo fondamentale dell’Italia nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mediterraneo e oltre come alleato della NATO e partner per affrontare le sfide globali»: lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in una nota del dipartimento di Stato per manifestare le «più vive congratulazioni al popolo italiano» in occasione della Festa della Repubblica. «Il legame tra i nostri due Paesi è incarnato dai 18 milioni di americani che rivendicano il patrimonio italiano, arricchendo la nostra cultura e le nostre comunità. Mentre celebriamo questa Festa della Repubblica, onoriamo la duratura amicizia tra i nostri popoli e riaffermiamo il nostro impegno a rafforzare la nostra partnership negli anni a venire».

Ore 11:23 - Il vicepremier russo Abramchenko: «Nel 2022 export agricolo aumentato del 12%»

Nel 2022, le esportazioni dei prodotti del complesso agroindustriale russo hanno registrato un aumento del 12% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore superiore a 41,5 miliardi di dollari, come riportato dalla vicepremier russa, Viktoria Abramchenko. Ha precisato che le esportazioni verso Paesi amici sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 34 miliardi di dollari. Le esportazioni agricole russe coprono circa 160 Paesi, con i principali mercati situati in Asia, Africa, Medio Oriente e America Latina. La vice prima ministra, citata dall’agenzia di stampa “Tass”, ha inoltre sottolineato che la Russia ha intensificato la cooperazione in questo settore con partner come Egitto, Turchia, Cina e India. Di conseguenza, le esportazioni di prodotti agricoli verso Paesi amici hanno rappresentato l’82% del volume totale delle forniture.

Ore 11:31 - Kiev sanziona Lebedev, il figlio dell’ex ufficiale Kgb è amico di Boris Johnson e lord inglese

La polemica sui legami passati tra oligarchi-donatori di origine russa e la politica britannica, in particolare il Partito Conservatore al governo, sta riprendendo vigore nel Regno Unito. Questo è accaduto dopo la notizia proveniente da Kiev riguardante la decisione dell’Ucraina di sanzionare Aleksandr Lebedev, un miliardario ed ex ufficiale del KGB che si è stabilito a Londra negli anni passati. Lebedev è noto per aver salvato il giornale moscovita d’opposizione Novaia Gazeta, sul quale scriveva Anna Politkovskaia, ma non ha mai interrotto completamente i suoi legami con il presidente e ex collega Vladimir Putin.

La decisione delle sanzioni da parte dell’Ucraina risale a ottobre, ma è trapelata solo ieri grazie alla pubblicazione di un decreto firmato dal presidente Volodymyr Zelensky. Nel decreto si contesta a Lebedev di aver contribuito a “minare la sovranità” di Kiev sulla Crimea investendo in strutture turistiche nella penisola annessa da Mosca dopo il 2014.

Il Guardian ha ripreso oggi la vicenda, sottolineando che l’oligarca preso di mira è il padre di Lord Evgeny Lebedev, che è cittadino britannico da anni ed è proprietario di un piccolo impero editoriale nel Regno Unito. Lord Evgeny Lebedev è noto per il suo sostegno al Partito Conservatore, per le feste vip e per le sue relazioni con numerose figure dell’establishment e del jet set britannico, ma soprattutto per la sua stretta amicizia con l’ex primo ministro Boris Johnson. Il giornale progressista coglie l’occasione per mettere nuovamente in discussione la controversa nomina di Lord Evgeny Lebedev come membro della Camera dei Lord, che è avvenuta durante il mandato di Johnson a Downing Street. Nonostante sia stato elogiato più volte da Zelensky come “migliore amico” dell’Ucraina tra i leader occidentali, Johnson è da tempo oggetto di critiche per le sue relazioni con figure come il figlio dell’oligarca ora sanzionato da Kiev.

Ore 11:49 - L’inviato di Pechino: «Né Kiev e né Mosca hanno chiuso la porta a un negoziato»

Né Kiev né Mosca hanno chiuso «in modo fermo» la porta a negoziati per la fine del conflitto. Lo ha assicurato l’inviato cinese per gli affari euroasiatici, Li Hui, che nei giorni scorsi è stato in missione in Russia, Ucraina e altri Paesi europei e oggi ha tenuto una conferenza stampa per riferire degli esiti. «Il rischio di escalation della guerra russo-ucraina è ancora alto», ha ammesso Li, esortando le parti a prendere misure concrete «per raffreddare la situazione», intanto garantendo la sicurezza degli impianti nucleari.

Ore 12:07 - Il parlamento svizzero blocca il trasferimento di armi all’Ucraina

La Camera bassa del Parlamento svizzero ha deciso di bloccare il trasferimento di armi e munizioni all’Ucraina, che sarebbe avvenuto attraverso Paesi terzi, confermando così la sua politica di neutralità. I deputati hanno votato a maggioranza contro la proposta presentata dalla commissione per la Politica di sicurezza del Parlamento, che avrebbe facilitato l’esportazione da Paesi terzi di armi e munizioni di fabbricazione elvetica in Ucraina. Lo ha reso noto la stessa Camera in una nota. Già nei giorni scorsi, la Svizzera aveva negato l’autorizzazione alla Germania di consegnare alle Forze armate di Kiev munizioni prodotte nella Confederazione e acquistate da Berlino ormai anni fa.

Ore 12:09 - Zelensky: «Congratulazioni a Meloni per il 2 giugno, insieme per una pace giusta»

«Congratulazioni a Giorgia Meloni e al popolo italiano per la Festa della Repubblica Italiana. Apprezziamo la solidarietà e il pieno supporto dell’Italia nella difesa della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina. Oggi l’Ucraina lotta per i valori europei di democrazia e libertà, che condividiamo con il popolo italiano. Insieme raggiungeremo il nostro obiettivo comune: una pace giusta e sostenibile in Europa e nel mondo». Così, su Twitter, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, per la festa del 2 giugno.

Ore 12:13 - Le forze ucraine colpiscono posizioni russe a Berdyansk

Le forze ucraine hanno colpito questa mattina posizioni dell'esercito russo nella città occupata di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia: lo riportano i media ucraini, che citano l'amministrazione militare della città e canali Telegram locali. Secondo informazioni preliminari, diversi razzi hanno colpito l'area portuale della città. Un attacco «sulle posizioni degli invasori. Grazie alle forze armate dell'Ucraina per aver avvicinato la liberazione della città», ha scritto l'amministrazione militare. Un video pubblicato su Telegram mostra un'alta colonna di fumo nella zona del porto.

Ore 12:35 - Kiev: rifugi aperti 24 ore su 24. La decisione del sindaco Klitschko

I rifugi antiaerei a Kiev saranno aperti 24 ore su 24. Lo ha comunicato su Telegram il sindaco della città, Vitaly Klitschko. La polizia, ha aggiunto, «contribuirà a verificare la disponibilità dei rifugi durante l'allerta aerea del coprifuoco. Stiamo rafforzando il controllo». L'invito ai cittadini è quello di non ignorare gli allarmi visto che «il nemico ora sta bombardando la capitale con missili balistici».

Nei giorni scorsi una bambina di nove anni, insieme alla madre e a un'altra donna, era rimasta uccisa a Kiev in un bombardamento russo perché non era riuscite a entrare in un rifugio antiaereo.

Ore 12:48 - Il russo che guida l’esercito anti-Putin: «Abbiamo sempre più uomini e droni»

(di Andrea Nicastro, inviato a Kiev) Ilya Ponomarev è russo, miliardario ed ex deputato oggi dissidente in esilio. Ma, soprattutto, è l’uomo che sta costruendo un esercito per rovesciare Putin con la forza. Quando all’inizio dell’invasione diceva «sarò il De Gaulle russo», pochi lo prendevano sul serio. Gli ucraini hanno impiegato mesi a fidarsi della sua Legione Russia Libera. Poi volontari russi hanno combattuto in Donbass e anche a Bakhmut dalla parte ucraina. Così Kiev li ha armati, addestrati e inseriti nella Legione straniera.

Ore 13:01 - Blinken: «L’unica via per la vera pace è rafforzare Kiev»

Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, ha giustificato la continuazione del massiccio sostegno militare dell’Occidente all’Ucraina, sostenendo che il rafforzamento del Paese invaso dalla Russia sia un «prerequisito» per una «vera pace». «Il prerequisito per una diplomazia ragionevole e una vera pace è un’Ucraina più forte, capace di scoraggiare e difendersi da future aggressioni», ha detto il segretario di Stato in un discorso pronunciato in Finlandia, nuovo membro della Nato. Blinken ha sottolineato inoltre che «la guerra di aggressione (di Putin) è stata un fallimento strategico che diminuirà considerevolmente il potere militare, economico e diplomatico della Russia, nonché la sua influenza, nei prossimi anni». «Se guardiamo agli obiettivi e agli obiettivi strategici a lungo termine del presidente Putin, non ci sono dubbi: la Russia oggi sta molto peggio di quanto non fosse prima dell’invasione». E la prova sono le perdite sul campo di battaglia e sui mercati europei, nonché l’ingresso della Finlandia nella Nato.

Ore 13:03 - Putin: «Fare di tutto per evitare la destabilizzazione della Russia»

Le autorità russe devono «fare di tutto per evitare la destabilizzazione del Paese». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aprendo un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza. Lo riporta Ria Novosti. Putin ha parlato degli «sforzi» che i «malvagi» stanno compiendo al fine di «scuotere la situazione all’interno della Federazione Russa» e occorre «garantire che in nessun caso sarà permesso loro di farlo».

Ore 13:31 - Governatore di Belgorod: morte due donne e feriti due uomini

Sono morte due donne, uccise dai colpi di artiglieria piovute nella notte su diverse città nella regione di confine russa di Belgorod: lo ha reso noto il governatore, Vyacheslav Gladkov, spiegando che le due vittime sono state colpite dalle schegge mentre viaggiavano in auto vicino al villaggio di Maslova Pristan. «Frammenti dei proiettili hanno colpito le auto di passaggio. Una di loro trasportava due donne: sono morte all’istante». Gladkov ha aggiunto che, oltre alle due donne uccise, anche due uomini sono rimasti feriti: i due viaggiavano in un’altra macchina sulla strada bombardata.

Ore 13:53 - Cremlino: non ci sono i requisiti per i negoziati con Kiev

Le parole di Zelensky sull’adesione dell’Ucraina alla Nato mostrano l’incapacità di Kiev nel voler risolvere i problemi al tavolo dei negoziati. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che «al momento non esiste un’opzione» per i negoziati. «Non è in vista e non ci sono prerequisiti». Lo riporta la Tass. Per Peskov la Russia deve proteggere la propria sicurezza e questo esclude l’adesione dell’Ucraina alla Nato.

Ore 14:19 - Forze filoucraine in combattimento al confine russo

Un gruppo di forze filo-ucraine della «Legione della Libertà della Russia» sta combattendo contro le truppe russe alla periferia di un villaggio all’interno del confine occidentale della Russia, un giorno dopo che Mosca ha dichiarato di aver respinto tre attacchi transfrontalieri. «Abbiamo combattimenti attivi alla periferia del villaggio di Novaya Tavolzhanka. Purtroppo ci sono legionari feriti, ma la libertà si conquista con il sangue», ha dichiarato in un comunicato la Legione della Libertà della Russia.

Il gruppo descrive i suoi membri come russi che combattono contro il governo di Putin per creare un Paese che faccia parte del «mondo libero».

Ore 14:23 - Peskov: «Kiev nella Nato? Causerebbe grandi problemi per anni»

L’eventuale adesione dell’Ucraina alla Nato, come da richiesta di Zelensky, «sarebbe una delle principali fonti di problemi per gli anni a venire». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Molti Paesi europei, lo sanno bene, ma, sfortunatamente, Washington ordina e paga la musica nella Nato. Gli stati europei, sono solo strumenti obbedienti di questa orchestra».

Ore 15:00 - Zelensky al presidente estone Karis: «Il vostro aiuto rapido e importante»

Zelensky ha avuto oggi a Kiev un incontro con il presidente estone, Alar Karis. «L’Estonia è tra i Paesi il cui aiuto alla nostra difesa è stato il più veloce e il più significativo, giudicando dal rapporto tra il volume degli aiuti e il Prodotto interno lordo del Paese. Grazie per tutto il supporto», ha scritto il presidente ucraino su Telegram.

Ore 15:14 - Mosca: «Forze speciali cecene attive nel Donetsk»

Il distaccamento delle forze militari cecene, Akhmat, ha lanciato un’offensiva vicino alla città di Marinka, nella regione di Donetsk. Lo rende noto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov aggiungendo che nel Donetsk il gruppo sud delle forze armate russe è soprattutto attivo nell’area di Avdeyevka area.

Ore 16:10 - Usa: sul nucleare pronti al dialogo con Russia e Cina

Gli Stati Uniti sono pronti a «discutere senza precondizioni» con la Russia e la Cina sulla non proliferazione nucleare. Lo afferma il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, sottolineando come non ci siano comunque ancora segnali che la Cina possa parlare di limiti alle armi nucleari.

Ore 15:40 - Zelensky: «Non trasciniamo nessun Paese Nato in guerra»

L’Ucraina non intende trascinare alcun Paese membro della Nato nel conflitto con la Russia. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando ad una conferenza stampa congiunta con il suo omologo estone, Alar Karis, a Kiev in visita ufficiale. «Comprendiamo che non saremo membri della Nato mentre questa guerra è in corso. Non perché non vogliamo, ma perché è impossibile», ha detto il capo dello Stato ucraino. Allo stesso tempo, Zelensky ha sottolineato che l’Ucraina non sta cercando un’alternativa all’adesione alla Nato.

Ore 15:48 - Il capo della Cia in visita segreta in Cina a maggio per migliorare le relazioni con Pechino

Il direttore della Cia Bill Burns si è recato in Cina a maggio Una visita segreta di uno dei funzionari più fidati del presidente Joe Biden che spiega quanto la Casa Bianca fosse preoccupata per il deterioramento delle relazioni tra Pechino e Washington. Lo scrive il Financial Times. La Casa Bianca e la Cina non hanno la notizia. Ma un funzionario statunitense ha detto che Burns ha incontrato i vertici dell’intelligence cinese durante il viaggio. «Il mese scorso, il direttore Burns si è recato a Pechino dove ha incontrato le controparti cinesi e ha sottolineato l’importanza di mantenere linee di comunicazione aperte sui canali di intelligence», ha affermato la fonte.

La missione di Burns ha avuto luogo nello stesso mese in cui il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha incontrato Wang Yi, il massimo funzionario della politica estera cinese, a Vienna.

Ore 15:55 - Simson (Ue): «Non torneremo indietro sul taglio del gas russo»

«Non esiste un futuro in cui l’Europa ripristini i legami energetici con la Russia ai livelli prebellici». Lo scrive in un tweet la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, sottolineando che, con i passi intrapresi negli ultimi mesi, l’Unione europea ha «eliminato la dipendenza» dal gas russo.

Ore 15:06 - Marine Le Pen, la «cinghia di trasmissione» di Putin in Europa

(di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi) In Francia la commissione parlamentare d’inchiesta sulle interferenze straniere ha votato a favore del rapporto della deputata macronista Constance Le Grip, che mette in evidenza «il rapporto privilegiato» tra il Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen, e la Russia. Marine Le Pen viene considerata come una «cinghia di trasmissione» in Europa del discorso ufficiale russo , cosa peraltro molto apprezzata a Mosca. Non appena l’audizione di Marine Le Pen davanti alla commissione si è conclusa il 24 maggio, le testate giornalistiche russe hanno ripreso la sua affermazione principale, e cioè che «la Crimea è ed è sempre stata russa».

Ore 16:20 - Filorussi: 1 morto e 9 feriti nei raid ucraini a Donetsk e Berdyansk

Un civile ucciso e nove feriti è il bilancio di una serie di bombardamenti ucraini compiuti oggi contro i territori occupati dalle forze russe, secondo quanto riferito dalle locali autorità. Nella città capoluogo di Donetsk un uomo è stato ucciso nel distretto di Kuibyshevsky, secondo quanto riferito dal sindaco, citato dall’agenzia Tass. A Berdyansk invece, città della provincia di Zaporizhzhia che si affaccia sul Mar d’Azov, nove persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico, secondo quanto riferito da un membro dell’amministrazione filorussa locale.

Ore 16:55 - Mosca: «Distrutte le difese aeree di importanti siti ucraini»

Le forze aerospaziali russe hanno colpito con missili di precisione difese aeree ucraine che «proteggevano importanti siti militari». Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. «Tutti gli obiettivi designati sono stati centrati», ha affermato il portavoce, citato dall’agenzia Tass. Il ministero della Difesa ha aggiunto che bombardamenti di artiglieria russi hanno distrutto due depositi di munizioni: uno a Kupyansk, nella provincia nord-orientale di Kharkiv, e uno nei pressi della città meridionale di Kherson, dove erano stoccate cinque tonnellate di esplosivi appartenenti alla 124esima Brigata della difesa ucraina.

Ore 18:19 - Reznikov vede Austin: lavoriamo per riportare pace in Europa

Il partenariato Ucraina-Usa è forte. Continueremo a lavorare per assicurare la vittoria dell’Ucraina e per riportare la pace in Europa. Lo ha scritto su twitter il ministro della Difesa ucraino, Oleksej Reznikov, dopo l’incontro con il «collega e grande amico», il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, avvenuto a margine del forum Shangri-La a Singapore.

Ore 18:20 - Kiev: esplode mina a Kharkiv, muore una donna, feriti 3 ragazzi

Una donna è stata uccisa e tre bambini sono rimasti feriti dopo che la loro auto è passata sopra una mina nell’oblast di Kharkiv. Lo ha riferito oggi il governatore Oleh Syniehubov, scrive Kyiv Independent. Secondo Syniehubov, i quattro persone stavano viaggiando in auto tra i villaggi di Morozova Dolyna e Lemishchyne, che si trovano vicino al confine con la Russia, quando è avvenuto l’incidente. La donna di 37 anni è morta sul colpo, mentre le due adolescenti di 12 e 15 anni, e un ragazzo di 12 anni sono stati ricoverati in ospedale per le ferite riportate, dove «i medici stanno lottando per la propria vita», ha scritto Syniehubov.

Ore 18:27 - Zelensky: «La controffensiva? Quanto avverrà la vedrete»

Zelensky ha sottolineato che il «risultato della controffensiva dovrebbe essere la liberazione dei territori ucraini e, quando accadrà, si farà sentire». Lo riporta l’Ukrainska Pravda. Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente dell’Estonia Alan Karis, il presidente ucraino ha affermato che «non si tratta di raccontare un film, ed è difficile per me dire come sarà la controffensiva. L’importante è che la Russia la veda, e la senta. Quando accadrà, saprete che sta avvenendo».

Ore 19:02 - Wallace (Gb): «Kiev può riprendersi la Crimea quest’anno»

«Contrariamente alle elucubrazioni private di alcuni altri funzionari della Nato Esiste una reale possibilità che l’Ucraina possa riconquistare con successo la Crimea, la penisola annessa illegalmente da Putin nel 2014, quest’anno quando le forze russe hanno esaurito le attrezzature necessarie». Lo afferma in un’intervista scrive al Washington Post il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace. «Quello che abbiamo visto sul campo di battaglia è che se si colpiscono le forze russe nel posto sbagliato queste crollano. Si possono inviare decine di migliaia di giovani a morire, che è quello che stanno facendo, ma non si possono magicamente avere i carri armati e sistemi di armi di cui le truppe hanno bisogno», ha aggiunto.

Ore 19:21 - Sotto processo Maslov, lo scienziato dei missili ipersonici russi: il Cremlino lo accusa di «alto tradimento»

(di Marta Serafini) Alla sbarra per «accuse gravissime». Anatoly Maslov, 76 anni, è uno dei tre scienziati che hanno lavorato ai missili ipersonici. Maslov è stato arrestato lo scorso giugno. Dopo di che è stato spedito nella prigione di Lefortovo a Mosca, ex luogo degli interrogatori del KGB, la stessa dove è detenuto anche il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, per poi essere trasferito a San Pietroburgo per essere processato. Da allora il fascicolo è contrassegnato come «top secret» e nemmeno l’avvocato dell’uomo rilascia dichiarazioni alla stampa.

Ore 19:25 - «Raid russo nel Donetsk, almeno 2 morti e 4 feriti»

«Le forze russe hanno lanciato due bombe guidate contro il villaggio di Kivsharivka, uccidendo due persone e ferendone altre quattro». Lo ha riferito il governatore dell’oblast di Kharkiv Oleh Syniehubov. Lo scrive il Kyiv Independent. Secondo Syniehubov, un «edificio residenziale è stato danneggiato dall’attacco: un uomo e una donna anziani sono stati uccisi, mentre tre donne e un bambino di tre anni sono rimasti feriti». L’oblast di Kharkiv, situata nell’Ucraina nord-orientale vicino al confine con la Russia, subisce attacchi quasi quotidiani.

Ore 19:59 - Kiev, respinti 15 attacchi nemici sul fronte orientale

«Venerdì 2 giugno le forze di difesa ucraine hanno respinto 15 attacchi nemici sulla linea del fronte orientale, di cui otto nell’area di Marinka, nella regione del Donetsk». Lo ha detto lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook, secondo Ukrinform. «La Federazione Russa continua a condurre una guerra di aggressione e usa tattiche terroristiche contro la popolazione civile ucraina. Oggi, di notte, il nemico ha lanciato ancora una volta un pesante attacco aereo e missilistico contro l’Ucraina, in particolare su Kiev. Ha utilizzato missili da crociera, ma sono stati tutti distrutti nel cielo», si legge nel post. «In totale, durante la giornata, il nemico ha effettuato 62 attacchi aerei e 15 attacchi missilistici e ha lanciato circa 20 attacchi contro le posizioni delle truppe ucraine e le aree popolate. La probabilità che il nemico lanci missili e attacchi aerei in tutta l’Ucraina rimane alta».

Ore 21:05 - Zelensky: arriveremo a vittoria per Europa e mondo libero

«Sono grato a tutti nel mondo che capiscono quanto sia cruciale prevalere sul `ruscismo´ (fascismo russo) in questo momento e proprio sulla terra ucraina. È fondamentale per ogni nazione confinante con lo stato terrorista russo. Sono sicuro che forniremo questa sicurezza, così necessaria, forniremo la vittoria sull’aggressione russa all’Ucraina, a tutta l’Europa e al mondo libero». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 23:33 - Zelensky: più Patriot per abbattere tutti i razzi russi

Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato «imperativo» per l’Ucraina ricevere la quantità di sistema di difesa aerea Patriot di cui ha bisogno per proteggere completamente i suoi cieli a causa del tempo di attesa per riceverli. «Il nostro compito non è il 70-75% di distruzione dell’obiettivo, ma il 100%. Sì, è davvero un obiettivo ambizioso. È molto impegnativo, non solo a causa del tempo di attesa per i sistemi di difesa aerea Patriot, ma anche per i missili di cui hanno bisogno», ha detto Zelensky. Secondo Zelensky, l’Ucraina sa esattamente di quanti sistemi Patriot ha bisogno per proteggere il suo spazio aereo. Durante la Comunità politica europea in Moldavia il 1 giugno, Zelensky ha tenuto incontri con i leader di Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Unione europea sulla creazione di una cosiddetta coalizione patriottica. «La domanda non è se ciascuno di questi paesi può fornirci questo», ha detto il presidente, aggiungendo che si tratta di aiutare l’Ucraina a procurarsi il sistema di difesa aerea. «Alcuni di loro hanno la capacità di fornirlo, e altri hanno diversi mezzi per aiutarci, comprese le relazioni politiche e personali con gli stati che hanno i sistemi di difesa missilistica pertinenti. Ci sono quelli che hanno finanze, altri che hanno influenza».

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 3 giugno.

Le notizie sulla guerra in Ucraina del 3 giugno. Andrea Nicastro, inviato, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 03 Giugno 2023.

Le notizie sulla guerra di sabato 3 giugno. Sebastian Coe, presidente di World Athletics, ribadisce il no alla partecipazioni degli atleti russi ai Mondiali di Budapest

• La Cina frena sui territori ucraini occupati da Mosca. L’inviato di Xi a Kiev al ritorno a Pechino avverte: `Rischio escalation, grande divario tra le parti´.

• Sono sotto attacco le regioni russe al confine, due morti a Belgorod.

• Ancora raid su Kiev, arresti per il rifugio rimasto chiuso.

• Putin chiede al Consiglio di sicurezza di «fare di tutto per impedire la destabilizzazione della Russia, considerando gli sforzi compiuti dai nemici dello Stato per influenzare la situazione interna».

Ore 01:44 - Zelensky: più Patriot per abbattere tutti i razzi russi

Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato «imperativo» per l’Ucraina ricevere la quantità di sistema di difesa aerea Patriot di cui ha bisogno per proteggere completamente i suoi cieli a causa del tempo di attesa per riceverli. «Il nostro compito non è il 70-75% di distruzione dell’obiettivo, ma il 100%. Sì, è davvero un obiettivo ambizioso. È molto impegnativo, non solo a causa del tempo di attesa per i sistemi di difesa aerea Patriot, ma anche per i missili di cui hanno bisogno», ha detto Zelensky. Secondo Zelensky, l’Ucraina sa esattamente di quanti sistemi Patriot ha bisogno per proteggere il suo spazio aereo. Durante la Comunità politica europea in Moldavia il 1 giugno, Zelensky ha tenuto incontri con i leader di Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Unione europea sulla creazione di una cosiddetta coalizione patriottica. «La domanda non è se ciascuno di questi paesi può fornirci questo», ha detto il presidente, aggiungendo che si tratta di aiutare l’Ucraina a procurarsi il sistema di difesa aerea. «Alcuni di loro hanno la capacità di fornirlo, e altri hanno diversi mezzi per aiutarci, comprese le relazioni politiche e personali con gli stati che hanno i sistemi di difesa missilistica pertinenti. Ci sono quelli che hanno finanze, altri che hanno influenza».

Ore 02:31 - Sotto processo Maslov, lo scienziato dei missili ipersonici russi: il Cremlino lo accusa di «alto tradimento»

(di Marta Serafini) Alla sbarra per «accuse gravissime». Anatoly Maslov, 76 anni, è uno dei tre scienziati che hanno lavorato ai missili ipersonici. Maslov è stato arrestato lo scorso giugno. Dopo di che è stato spedito nella prigione di Lefortovo a Mosca, ex luogo degli interrogatori del KGB, la stessa dove è detenuto anche il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, per poi essere trasferito a San Pietroburgo per essere processato. Da allora il fascicolo è contrassegnato come «top secret» e nemmeno l’avvocato dell’uomo rilascia dichiarazioni alla stampa.

Ore 02:35 - Marine Le Pen, la «cinghia di trasmissione» di Putin in Europa

(di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi) In Francia la commissione parlamentare d’inchiesta sulle interferenze straniere ha votato a favore del rapporto della deputata macronista Constance Le Grip, che mette in evidenza «il rapporto privilegiato» tra il Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen, e la Russia. Marine Le Pen viene considerata come una «cinghia di trasmissione» in Europa del discorso ufficiale russo , cosa peraltro molto apprezzata a Mosca. Non appena l’audizione di Marine Le Pen davanti alla commissione si è conclusa il 24 maggio, le testate giornalistiche russe hanno ripreso la sua affermazione principale, e cioè che «la Crimea è ed è sempre stata russa».

Ore 02:38 - Atletica, ribadito il no alla partecipazione dei russi ai Mondiali di Budapest

Gli atleti con passaporto russo non saranno presenti ai Campionati mondiali di atletica leggera che si svolgeranno dal 19 al 27 agosto a Budapest in Ungheria. Il presidente di World Athletics, Sebastian Coe, ha ribadito da Firenze, dove venerdì sera si è svolto il `Golden Gala Pietro Mennea´, la sua linea di leader dell’atletica mondiale di escludere gli atleti russi dalla rassegna iridata a seguito dell’invasione di Mosca in Ucraina.

Ore 02:49 - Autobomba contro quattro collaborazionisti a Mykhailivka

Autobomba contro quattro presunti collaborazionisti dei russi nella città ucraina di Mykhailivka, occupata dalle truppe di Mosca. Lo ha riferito Ivan Fedorov, sindaco in esilio di Melitopol, al sito the Kyiv Independent. Non è chiaro se i quattro sono sopravvissuti all’attentato.

Ore 03:14 - Il fronte adesso è in Russia, Putin: «Vogliono destabilizzare il Paese»

(Andrea Nicastro) «Ci saranno altri attacchi» aveva detto giovedì al Corriere il rappresentante politico della Legione Russia Libera Ilya Ponomarev. E ieri alcuni soldati della sua Legione sono di nuovo entrati in Russia per «occupare» lembi di terreno, pungere l’orgoglio della superpotenza. Ciò mentre l’artiglieria di Kiev colpiva cittadine russe da nord a sud lungo tutto il confine.

Non bastavano i 1.200 chilometri di Ucraina sui quali si confrontano l’esercito di Kiev e le forze di occupazione di Mosca. Quelle sono le province invase da Mosca tra il 2014 e il 2022 che il Cremlino ha preteso di annettere. Ora, invece, la Russia è costretta a capire che da un punto qualunque dei suoi 1.500 chilometri di frontiera legalmente riconosciuta che la separano dall’Ucraina possono arrivare delle minacce. L’incursione della Legione Russia Libera ha interessato pochi chilometri all’interno della provincia russa di Belgorod, ma l’artiglieria di Kiev ha lanciato ordigni oltre il confine un po’ ovunque. Colpite in particolare le cittadine di Maslova Pristan, Shebekino, Smolensk. Segnalate esplosioni in cinque regioni russe: Belgorod, Kursk, Kaluga, Bryansk, Smolensk. Attacchi limitati fatti di qualche colpo di cannone o pochi droni armati, abbastanza però perché i russi sentano di non essere al sicuro fino a che saranno in guerra. Due donne sono state uccise, secondo Mosca, dalle cannonate ucraine, mentre la Legione accusa le forze di sicurezza russe che tentavano di colpire i legionari.

Ore 05:00 - Usa, Austin: dialogo necessario con la Cina per evitare errori che porterebbero alla guerra

Il dialogo tra Stati Uniti e Cina è «essenziale» per evitare errori di calcolo che potrebbero portare a un conflitto. Lo ha dichiarato il Segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, dopo che Pechino ha rifiutato un incontro formale tra lui e il suo omologo cinese. Austin e Li Shangfu si sono stretti la mano e hanno parlato brevemente per la prima volta alla cena di apertura del vertice sulla difesa Shangri-La Dialogue a Singapore. Il capo della difesa statunitense è impegnato in un tour in Asia che lo ha già portato in Giappone e che comprenderà anche una visita in India, nell’ambito di un’iniziativa degli alti funzionari americani volta a rafforzare le alleanze e le partnership nella regione per contrastare Pechino. «Gli Stati Uniti ritengono che linee di comunicazione aperte con la Repubblica Popolare Cinese siano essenziali, soprattutto tra i nostri leader militari e della difesa», ha dichiarato Austin in occasione del Dialogo di Shangri-La. «Più parliamo, più possiamo evitare i malintesi e gli errori di calcolo che potrebbero portare a crisi o conflitti».

Ore 08:09 - L’Ucraina e la Nato: no all’ingresso a breve. Ma i membri offrono «garanzie di sicurezza»

(di Giuseppe Sarcina) L’Ucraina non entrerà a breve nella Nato. Ma Stati Uniti, Regno Unito, Francia e, forse, Germania, sono pronti a offrire «garanzie di sicurezza», vale a dire anche aiuti militari consistenti, per garantirne l’indipendenza e l’integrità territoriale. La nuova ipotesi, al centro del confronto tra Washington e le capitali europee, si sovrappone a un contesto in pieno movimento. Ieri si è saputo, tra l’altro, che il direttore della Cia, William Burns, a maggio, ha incontrato i vertici dei servizi segreti cinesi, nel corso di una missione riservata a Pechino. (...)

Ore 08:11 - Bombe russe sul Kherson, feriti 5 civili (inclusi 2 bambini)

Cinque civili, tra cui due adolescenti, sono rimasti feriti durante gli attacchi delle forze russe nella regione di Kherson, in Ucraina, avvenuti ieri. La notizia è stata resa nota da Oleksandr Prokudin, capo dell’amministrazione militare regionale, secondo quanto riportato dai media nazionali. Prokudin ha precisato che le truppe russe hanno attaccato la regione 65 volte, sparando un totale di 265 proiettili. Sono stati utilizzati sistemi missilistici a lancio multiplo Grad, mortai, artiglieria, droni e aerei. La città di Kherson è stata presa di mira cinque volte, con un totale di 29 proiettili. I russi hanno attaccato aree residenziali in tutti gli insediamenti della regione. Nel distretto di Beryslav, un ambulatorio, due chiese e tre edifici amministrativi sono stati colpiti. I due adolescenti sono stati feriti dall’esplosione di un ordigno non identificato nel villaggio di Zahorianivka. Secondo il governatore, i due ragazzini, di 13 e 10 anni, stavano giocando in un parco quando si è verificata l’esplosione. Il ragazzo più grande ha riportato ferite agli arti a causa delle schegge, mentre il più giovane è stato ferito all’addome. Entrambi sono stati ricoverati in ospedale.

Ore 08:16 - I partigiani russi: «Mosca continua a bombardare Belgorod»

«L’esercito di Putin continua il suo caotico bombardamento della regione (russa, ndr) di Belgorod. Cercando di colpire le nostre forze in ogni modo, il nemico sta inondando di fuoco gli insediamenti, incurante delle vittime civili. Già oggi ci sono stati colpi di artiglieria sugli insediamenti di Shebekino, Novaya Tavolzhanka, Murom e altri...»: lo scrivono su Telegram i partigiani russi filo-ucraini della Legione Libertà della Russia. «Vista la minaccia per i civili, abbiamo concordato con il comando ucraino l’apertura di corridoi umanitari per i residenti di Belgorod che stanno soffrendo a causa dei bombardamenti dell’esercito del regime - prosegue il messaggio -. Così chiunque abbia bisogno di aiuto per consenso volontario può essere evacuato in profondità in Ucraina».

Ore 08:24 - Zelensky al Wall Street Journal: «Pronti per la controffensiva, avremo successo»

L’Ucraina è pronta a lanciare la tanto attesa controffensiva per riconquistare i territori occupati dalla Russia, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista pubblicata sabato sul Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo - ha detto il presidente ucraino -. Non so quanto tempo ci vorrà. Onestamente, può prendere molte strade diverse. Ma lo faremo e siamo pronti».

Kiev spera che una controffensiva per riconquistare il territorio cambi la dinamica della guerra che infuria da quando la Russia ha invaso 15 mesi fa. Zelensky ha detto il mese scorso che l’Ucraina aveva bisogno di aspettare l’arrivo di ulteriori veicoli corazzati occidentali prima di lanciare la controffensiva. Ha intrapreso una spinta diplomatica per mantenere il sostegno occidentale, cercando più aiuti militari e armi, che sono fondamentali per il successo dell’Ucraina nei suoi piani. La Russia detiene ampie porzioni di territorio ucraino nell’est, nel sud e nel sud-est. Un lungo periodo di tempo asciutto in alcune parti dell’Ucraina ha alimentato l’attesa che la controffensiva possa essere imminente. Nelle ultime settimane, l’Ucraina ha aumentato i suoi attacchi contro i depositi di munizioni russi e le rotte logistiche. Sabato, l’esercito ucraino ha riferito in un rapporto quotidiano che Mariinka, nella regione di Donetsk a est, era al centro dei combattimenti. Le forze ucraine hanno respinto tutti e 14 gli attacchi delle truppe russe, secondo il rapporto.

Ore 08:56 - Il ministero della Difesa britannico: stato delle forze aviotrasportate russe notevolmente degradato

Secondo il ministero della Difesa britannico, le forze aviotrasportate russe hanno assunto un ruolo sempre più significativo a Bakhmut, dove sono stati schierati elementi della 76esima e 106esima divisione. Tuttavia, l’aggiornamento dell’intelligence del ministero rileva che lo status di “élite” di queste forze russe è notevolmente degradato rispetto alla situazione precedente all’invasione. Nonostante ciò, i comandanti russi hanno probabilmente cercato di mantenere alcune di queste unità ancora relativamente capaci come riserva disponibile. Poiché sono state invece costrette a essere dispiegate per mantenere la linea del fronte a Bakhmut, è probabile che l’intera forza russa sia meno flessibile nel reagire alle sfide operative, conclude il ministero.

Ore 09:10 - Ucraina, Indonesia propone piano pace: tregua su "posizioni attuali"

Il ministro della Difesa indonesiano Prabowo Subianto ha proposto un piano per mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina durante una conferenza sulla difesa e la sicurezza che si svolge a Singapore, una mossa immediatamente criticata da diversi partecipanti. «Chiedo a Russia e Ucraina di impegnarsi a cessare immediatamente tutte le ostilità», con una tregua «sulle posizioni attuali», ha affermato il ministro, sottolineando che le economie e l'approvvigionamento alimentare dei paesi asiatici sono stati gravemente colpiti da questo conflitto. Il ministro ha proposto zone smilitarizzate che sarebbero garantite da osservatori e forze di pace dell'Onu e ha suggerito un «referendum nelle aree contese» organizzato dalle Nazioni Unite.

«L'Indonesia è pronta a contribuire inviando unità per una potenziale operazione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite», ha aggiunto. L'Indonesia, che privilegia la diplomazia non allineata, ha già tentato una mediazione, il presidente indonesiano Joko Widodo si è recato a Kiev e Mosca e ha incontrato i leader ucraini e russi lo scorso anno, quando il paese ha presieduto il gruppo del G20. La proposta del ministro della Difesa è stata però criticata nel corso della conferenza, con un partecipante che lo ha accusato di mettere sullo stesso piano l'aggressore e l'aggredito. Il capo della politica estera dell'UE Josep Borrell ha sostenuto che una pace in Ucraina deve essere raggiunta a condizioni accettabili senza rischiare di congelare il conflitto. «Dobbiamo portare la pace in Ucraina ma deve essere una pace giusta, non una pace di resa», ha detto, parlando dopo il ministro indonesiano. L'Indonesia ha votato a favore di una risoluzione delle Nazioni Unite che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, ma non ha applicato sanzioni economiche contro Mosca.

Ore 10:01 - Zelensky: «Alcuni Paesi non voglio l'Ucraina nella Nato perché hanno paura della Russia»

Nella sua intervista con il Wall Street Journal, il presidente ucraino Zelensky ha detto che alcuni Paesi della Nato « hanno talmente paura della Russia da non volere l'Ucraina nell'alleanza. Se non saremo riconosciuti o se non ci saranno segnali al vertice di Vilnius, non penso abbia senso per l'Ucraina partecipare al summit».

«Non vogliamo diventare membri della Nato durante la guerra. Ora è tardi. Saremmo dovuti diventare parte dell'alleanza 15 anni fa. Siamo consapevoli che non faremo parte della Nato o di altre alleanze di sicurezza durante questa guerra», ha spiegato ancora Zelensky. «Ma quante vite ucraine deve costare la frase: l'Ucraina farà parte della Nato dopo la guerra, quando sarà sicuro? Onestamente non so se sentirò pronunciare questa frase», ha aggiunto il presidente ucraino.

Ore 10:13 - Prigozhin: «I russi hanno minato le vie di uscita da Bakhmut»

Prigozhin, il capo della Wagner, ha accusato il ministero della Difesa russo su Telegram di voler intrappolare i suoi soldati minando le vie di uscita di Bakhmut. «Poco prima di partire, abbiamo rilevato attività sospette lungo il nostro percorso di uscita. Abbiamo cominciato e abbiamo trovato una decina di luoghi in cui erano stati collocati vari ordigni esplosivi, che vanno da centinaia di mine anticarro a tonnellate di esplosivi plastici».

Secondo Prigozhin, «le persone che hanno seminato trappole in queste aree con esplosivi erano rappresentanti del ministero della Difesa». «E quando gli viene chiesto perché lo hanno fatto, puntano il dito verso l'alto», ha aggiunto, con chiaro riferimento alla leadership russa. Prigozhin ha anche annunciato che quasi tutte le sue unità hanno lasciato la città di Bakhmut, conquistata dopo diversi mesi di combattimenti contro le forze ucraine, e lasciato le posizioni recuperate all'esercito russo.

Ore 10:25 - Ministero della Difesa ucraino: «I piani per la controffensiva sono sulla buona strada»

I piani dell'Ucraina per una controffensiva contro l'occupazione russa rimangono solidi, secondo quanto riferito dal viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Havrylov, in un'intervista a Reuters. Nonostante un'onda "senza precedenti" di attacchi missilistici e droni in tutto il paese nelle ultime settimane, l'Ucraina ha l'ambizione di avviare la controffensiva e liberare i propri territori entro quest'anno. Havrylov ha spiegato che, oltre agli attacchi con missili da crociera, a maggio l'Ucraina ha affrontato numerosi attacchi di missili balistici, soprattutto nelle aree urbane, compresa la capitale Kiev. Ha sottolineato che l'obiettivo principale della Russia è quello di fermare la controffensiva ucraina e colpire i centri decisionali. Durante la conferenza sulla sicurezza Shangri-La Dialogue a Singapore, Havrylov ha dichiarato che l'uso massiccio di missili balistici da parte della Russia è considerato "l'ultima risorsa strategica", ma i sistemi di difesa aerea dell'Ucraina hanno dimostrato di essere efficaci al 90% contro gli attacchi russi. È stata una grande sorpresa per Mosca scoprire che l'efficacia dei loro missili balistici è quasi nulla contro i moderni sistemi di difesa aerea forniti dai partner ucraini. Havrylov ha inoltre affermato che l'Ucraina si aspetta una tabella di marcia dettagliata per l'adesione alla NATO durante il vertice del patto di difesa a Vilnius. È necessaria una chiara serie di misure da entrambe le parti, non solo un'indicazione che la porta è aperta. Sono richieste anche garanzie di sicurezza durante il periodo di transizione verso l'adesione.

Ore 10:43 - Kiev: «Il piano di pace dell'Indonesia? Non negozieremo nessuna perdita di territorio»

«Non abbiamo intenzione di negoziare alcun accordo che comporti la perdita del nostro territorio, compresa la Crimea». Così il vice ministro della Difesa ucraino, Volodymyr V Havrylov, ha respinto la proposta di pace presentata al Shangri-La Dialogue a Singapore dal ministro della Difesa indonesiano, Prabowo Subianto, che prevede la creazione di una zona smilitarizzata con il ritiro di 15 chilometri dalle posizioni avanzate di ciascuna parte.

Ore 10:53 - Vucic (Serbia): «Con Zelensky mai parlato delle sanzioni alla Russia»

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato che durante una breve conversazione con il presidente ucraino Zelensky, al vertice della Comunità politica europea a Chisinau la scorsa settimana, non si è discusso del tema delle sanzioni contro la Russia. Vucic ha sottolineato che la posizione di Belgrado rimane invariata, ossia non desidera imporre sanzioni a Mosca. Vucic lo ha spiegato in un'intervista alla rete televisiva serba Prva Tv, come riportato da Tass, rispondendo alle critiche in Serbia per aver stretto la mano a Zelensky. Ha commentato: «Volete che io non stringa la mano al presidente di un grande Paese che non riconosce il Kosovo e che non ha fatto nulla di male alla Serbia? Non siamo mai stati nemici dell'Ucraina e non lo siamo oggi».

Ore 11:03 - «I droni russi contengono parti prodotte dai nostri alleati»

Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di Difesa e Sicurezza ucraina, ha detto che i droni russi Shahed, di fabbricazione iraniana, contengono parti prodotte da alleati dell'Ucraina. Lo riferisce il Kyiv Independent.

Ore 11:08 - Yermak, colloquio telefonico con Sullivan (Usa)

Andriy Yermak, capo dell'Ufficio del presidente ucraino Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico col consigliere alla sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan. «Abbiamo parlato della formula di pace ucraina come base per raggiungere una pace duratura in Europa», ha fatto sapere lo stesso Yermak su Twitter. «Ho sottolineato l'importanza di coinvolgere il maggior numero possibile di Paesi nel sostegno al piano», ha scritto il consigliere ucraino ribadendo quanto detto pochi giorni fa dallo stesso Zelensky.

Ore 12:10 - Kiev: «Dopo i russi siamo pronti anche all'apocalisse zombi»

«Dopo i rashisti (neologismo formato dalle parole `russi´, `razzisti´ e `fascisti´, ndr), gli ucraini sono pronti a tutto! Che si tratti di alieni o di un'apocalisse di zombi»: il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashenko, scherza oggi così, con un messaggio su Telegram, sulla guerra contro la Russia. Il messaggio è accompagnato da spezzoni di film sugli zombi e su un attacco alieno alla Terra.

Ore 12:36 - Il generale americano Petraeus: «L'Ucraina non riprenderà la Crimea, la controffensiva sarà molto impressionante»

Il generale americano in pensione David Petraeus, parlando alla Bbc, sostiene che l'Ucraina, nonostante la controffensiva, non riuscirà a riprendersi la Crimea: «Tendo a pensare che gli ucraini limiteranno la capacità dei russi di rifornire la Crimea, lungo la costa sud-est, taglieranno quella linea di comunicazione e inizieranno anche il processo di isolamento della Crimea», ma alla domanda diretta sulla possibilità che Kiev possa riprendere la Crimea ha risposto: «Non in questa controffensiva. no». Patraeus ha aggiunto tuttavia che «se (gli ucraini) riescono ad arrivare al punto di iniziare a isolare la Crimea, penso che ciò cambi le dinamiche in modo molto, molto sostanziale».

Secondo l'ex capo della Cia, inoltre, Putin potrebbe «resistere» al potere anche una volta che la guerra con l'Ucraina sarà finita. «Ha ancora il controllo totale», ha detto. «Certamente, ci sono alcune critiche al ministero della difesa, al ministro della difesa Shoigu, al capo di stato maggiore Gerasimov e così via, questo è ammissibile. Ma nessuno critica Putn», ha sottolineato Petraeus, «Penso che probabilmente si aggrapperà a quel potere. Ciò a cui dobbiamo prestare attenzione però sono indicazioni che l'inimmaginabile possa improvvisamente accadere, ovvero il rovesciamento di Putin».

Ore 12:57 - Il governatore di Belgorod: «Evacuati 600 bambini dalle zone di confine con l'Ucraina»

Il governatore della regione di Belgorod in Russia, Vjaceslav Gladkov, ha annunciato che 600 bambini saranno evacuati dalle località situate vicino al confine con l'Ucraina. In un messaggio pubblicato su Telegram, il governatore ha precisato che queste aree sono state soggette ad attacchi per circa due settimane. Gladkov ha spiegato che 300 bambini sono già partiti per la regione di Kaluga, mentre altri 300 saranno inviati a Jaroslavl.

Ore 13:54 - Medvedev: «Per Mosca nessun ritorno al passato prebellico»

Qualsiasi futuro leader politico russo che cercherà di cambiare la narrazione sullo sviluppo del Paese emerso nel 2022, sarà percepito come un traditore, quindi non ci sarà alcun ritorno al passato «prebellico»: lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sul suo canale Telegram, come riporta la Tass. Medvedev ha commentato così i «sogni d'oro» dei russi che hanno lasciato il Paese e attendono il ritorno ai tempi precedenti alla guerra. «Posso dire con certezza che per loro non ci sarà alcun ritorno al `luminoso´ passato europeo. E non solo perché non ci amano e non ci aspettano lì. La Russia è un Paese completamente diverso rispetto al periodo prebellico. Leader, partiti e governi vanno e vengono, mentre la memoria e i valori, cementati con il sangue, rimangono per molto tempo. Per decenni, a volte per secoli. Non saranno cambiati, né tantomeno distrutti, da nessun nuovo leader, qualunque sia la forza politica che rappresenta (per non parlare dei palesi traditori)», ha scritto Medvedev. Secondo l'ex presidente russo, «solo i rinnegati che hanno dimenticato la morte dei nostri cittadini possono sognare il ritorno a una famiglia europea amichevole», ha sottolineato.

Ore 13:59 - Kiev: «60 mila donne combattono per difendere l'Ucraina»

«Sono oltre 60 mila le donne che difendono l'Ucraina e più di 42.000 di loro sono in servizio nelle forze armate», ha reso noto il ministero della Difesa ucraino in un post su Telegram ripreso dall'agenzia Ukinform. Si tratta di un numero, aggiunge il ministero, in costante aumento , anche grazie a cambiamenti significativi nella legislazione ucraina, che consentono alle donne di integrarsi pienamente nell'esercito. «Mantengono la difesa alla pari degli uomini, combattono, corrono rischi e, purtroppo, danno la vita. Sono un modello di coraggio e dedizione per il mondo intero», ha sottolineato il ministero della Difesa.

Ore 14:02 - Mosca: «Sospensione sul trattato Start è irremovibile»

«A prescindere da qualsiasi misura o contromisura da parte americana, la nostra decisione di sospendere il Trattato Start è irremovibile». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, commentando quanto affermato da Washington. Gli Stati Uniti si erano detti infatti pronti a discutere con Russia e Cina «senza precondizioni» di una futura cornice in materia di non proliferazione nucleare. «La nostra condizione per tornare al pieno funzionamento del trattato è che gli Stati Uniti abbandonino la loro politica fondamentalmente ostile nei confronti della Russia», ha aggiunto Ryabkov.

Ore 14:09 - Prigozhin: «La Wagner è pronta per la difesa di Belgorod»

Prigozhin ha assicurato di essere pronto a inviare i suoi uomini a difesa della regione russa di Belgorod, al confine con l'Ucraina, colpita nei giorni scorsi da intensi bombardamenti e attacchi. «Se il Ministero della Difesa non ferma ciò che sta accadendo nella regione di Belgorod o i territori russi vengono effettivamente catturati, allora evidentemente si arriva», ha detto Prigozhin. «Difenderemo il nostro popolo russo e tutti coloro che vi abitano», ha aggiunto in un messaggio audio diffuso dal suo servizio stampa, precisando che i suoi uomini non aspetteranno «l'invito» o l'autorizzazione a schierarsi nella regione. «L'unica cosa che chiederemo sono le munizioni, per non arrivare, come diciamo a casa, a culo nudo al freddo».

Ore 14:21 - L'apertura di Zelensky: «Sono interessato a incontrare Lula (Brasile)»

«Sono interessato a incontrare il Presidente brasiliano Lula. E penso che dobbiamo parlare». Lo ha detto il presidente Zelensky in un'intervista con alcuni media latino-americani a Kiev, come riporta Ukrinform. «Mi sono offerto in qualsiasi forma. Ho invitato il Presidente in numerose occasioni, l'ho invitato a visitare l'Ucraina», ha aggiunto Zelensky, sottolineando che è necessario che «il maggior numero possibile di Paesi sostenga l'Ucraina o non sostenga la Russia in questa situazione, se non sono pronti a sostenere l'Ucraina, purtroppo».

Ore 15:04 - Mosca: «Due civili uccisi dai raid al confine con l'Ucraina»

Due civili sono rimasti uccisi nel bombardamento del distretto russo di Shebekino, nella regione di Belgorod, al confine con l'Ucraina. Lo riferisce il governatore Vyacheslav Gladkov, scrive Interfax. «Una donna anziana è stata colpita in un attacco avvenuto a Novaya Tavolzhanka ed è morta sul posto per le ferite riportate. Mentre un'altra donna è rimasta uccisa in un attacco a Bezlyudovka», ha detto.

Ore 15:44 - Prigozhin: «Le fazioni interne al Cremlino stanno distruggendo la Russia»

Il leader del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, torna all’attacco sostenendo che le fazioni interne al Cremlino stanno distruggendo lo Stato russo e cercando di seminare discordia tra lui e i combattenti ceceni. Lo riferisce il Guardian online. Secondo Prigozhin, la disputa tra lui e le forze cecene, che combattono a fianco dell’esercito russo in Ucraina, è stata risolta. Ma il capo dei mercenari ha attribuito la colpa della discordia a fazioni non identificate di Mosca che lui chiama «torri del Cremlino». «Alcune torri del Cremlino hanno deciso di fare giochi pericolosi. I giochi pericolosi sono diventati comuni nelle torri del Cremlino... stanno semplicemente distruggendo lo Stato russo», si legge in un messaggio di Prigozhin, che poi minaccia: se la fazione del Cremlino dovesse continuare con i suoi tentativi di seminare discordia, avrebbe «pagato con l’inferno». Il Cremlino non ha rilasciato commenti sulle sue affermazioni.

Ore 16:08 - Il presidente del Kirghizistan Japarov: «Pronti a lavorare a fianco dell’Ue»

«Il Kirghizistan è pronto a lavorare fianco a fianco con l’Unione Europea per risolvere problemi condivisi, incoraggiare il dialogo e trovare soluzioni durature». Lo ha detto il presidente del Kirghizistan, Sadyr Japarov, durante un incontro con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Lo riporta il Guardian. Il Kirghizistan è un’ex repubblica sovietica e un alleato della Russia.

Ore 16:23 - Cremlino: «Putin aperto a raggiungere obiettivi con mezzi pacifici»

«Il Presidente Putin è stato, è e continuerà ad essere aperto a qualsiasi contatto per raggiungere i nostri obiettivi con mezzi diversi dall’operazione militare speciale. Se è possibile, sarebbe preferibile». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov in un’intervista al programma Mosca. Precisando però che «i Paesi dell’Occidente non ci lasciano altra scelta al momento».

Ore 16:50 - Cremlino: «Francia non può essere moderatore, è Paese che partecipa a conflitto»

La Francia non può essere un «moderatore» nel conflitto in Ucraina a causa della sua partecipazione attiva, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una intervista alla Tv di Stato russa. In ogni caso, ha aggiunto, il Presidente Putin è aperto a qualsiasi contatto che porti al raggiungimento degli obiettivi russi.

Ore 17:21 - Kiev: «A Bakhmut situazione stabile, Wagner è ancora presente»

«La situazione nella città di Bakhmut è relativamente stabile. Controlliamo la periferia sud-occidentale della città. I miliziani della Wagner non hanno ancora lasciato Bakhmut e stanno conducendo lavori di addestramento con le unità dell’esercito regolare che sono arrivate». Lo afferma la viceministro della Difesa ucraina Hanna Malyar su Telegram, riporta l’Ukrainska Pravda. Secondo Malyar, in generale, la situazione al fronte «non è significativa, ma sta leggermente cambiando». Per diversi mesi consecutivi, i russi hanno avanzato verso est in quattro direzioni: Avdiivskyi, Marinskyi, Lymanskyi e Bakhmutskyi. Successivamente le forze russe sono diventate periodicamente attive in altre due direzioni: Shakhtarskyi e Kupianskyi, ricorda l’Ukrainska Pravda. «Durante questo periodo, il nemico non è riuscito a entrare nei confini delle regioni di Donetsk e Lugansk. Il nemico è esausto e ora sta sostituendo le truppe e riorganizzandosi», ha aggiunto Malyar, osservando che la geografia delle azioni offensive è «in qualche modo diversa» rispetto a prima.

Ore 18:37 - Kiev: «Ucciso in battaglia il calciatore Mykola Zhydkov»

«Il calciatore ucraino Mykola Zhydkov è morto difendendo la sua patria». Lo scrive su Twitter il ministero della Difesa ucraina, ricordando che «Mykola ha giocato per la squadra di calcio polacca Wegrzcanka. Tornato in Ucraina nell’autunno del 2022 si è unito ai ranghi delle forze di difesa. Possa il ricordo di questo Eroe essere eterno. Gloria agli Eroi!».

Ore 21:05 - Kiev: «Esplosione nella città di Dnipro»

«Un’esplosione è risuonata in serata a Dnipro», città dell’Ucraina orientale, capoluogo dell’oblast di Dnipropetrovsk, «prima dell’annuncio dell’allarme aereo». Lo scrive l’Ukrainska Pravda, citando i media locali. A partire dalle 21.20 è stato annunciato un allarme aereo nelle regioni di Dnipropetrovsk, Kharkiv, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk, nonché permanentemente nella Crimea occupata, aggiunge l’Ukrainska Pravda.

Ore 00:39 - Nel raid russo alla periferia di Dnipro: venti i feriti, di cui 5 bambini. Zelensky: «È terrorismo»

Sarebbero venti le persone ferite durante l’attacco russo a un edificio residenziale nel sobborgo di Dnipro, nel villaggio di Pidhorodne: di questi 17 sono ricoverati in ospedale. Lo riferiscono le autorità locali, come riporta Ukrinform. Tra i feriti cinque bambini.

«Gli invasori russi, colpendo Dnipro, hanno dimostrato ancora una volta che il loro Paese è uno sponsor del terrorismo». Così il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, su Telegram. «I cittadini russi saranno responsabili di tutto ciò che hanno fatto contro l’Ucraina», ha denunciato Zelensky, che ha aggiunto: «I russi hanno attaccato la città di Dnipro, colpito due edifici residenziali a due piani».

Ore 02:29 - Kiev, attivati sistema di difesa aerea sulla capitale: «Crescente minaccia»

L'amministrazione militare di Kiev ha annunciato su Telegram di aver attivato i sistemi di difesa aerea a causa di una «crescente minaccia» di un attacco russo. Lo rende noto il Kiev Independent.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 4 giugno.

Le notizie sulla guerra in Ucraina del 4 giugno. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 4 giugno 2023.

• Questa diretta è chiusa, continua a seguire qui le notizie live sulla guerra in Ucraina

• Prigozhin: «Le fazioni interne al Cremlino stanno distruggendo la Russia».

• Kiev: «A Bakhmut situazione stabile, la Wagner è ancora presente».

• Il ministero della Difesa ucraino: «I piani per la controffensiva sono sulla buona strada».

• Sotto processo Maslov, lo scienziato dei missili ipersonici russi: il Cremlino lo accusa di «alto tradimento».

Ore 00:02 - Sotto processo Maslov, lo scienziato dei missili ipersonici russi: il Cremlino lo accusa di «alto tradimento»

(di Marta Serafini) Alla sbarra per «accuse gravissime». Anatoly Maslov, 76 anni, è uno dei tre scienziati che hanno lavorato ai missili ipersonici. Maslov è stato arrestato lo scorso giugno. Dopo di che è stato spedito nella prigione di Lefortovo a Mosca, ex luogo degli interrogatori del KGB, la stessa dove è detenuto anche il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, per poi essere trasferito a San Pietroburgo per essere processato. Da allora il fascicolo è contrassegnato come «top secret» e nemmeno l’avvocato dell’uomo rilascia dichiarazioni alla stampa.

Ore 01:03 - Ministero della Difesa ucraino: «I piani per la controffensiva sono sulla buona strada»

I piani dell'Ucraina per una controffensiva contro l'occupazione russa rimangono solidi, secondo quanto riferito dal viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Havrylov, in un'intervista a Reuters. Nonostante un'onda "senza precedenti" di attacchi missilistici e droni in tutto il paese nelle ultime settimane, l'Ucraina ha l'ambizione di avviare la controffensiva e liberare i propri territori entro quest'anno. Havrylov ha spiegato che, oltre agli attacchi con missili da crociera, a maggio l'Ucraina ha affrontato numerosi attacchi di missili balistici, soprattutto nelle aree urbane, compresa la capitale Kiev. Ha sottolineato che l'obiettivo principale della Russia è quello di fermare la controffensiva ucraina e colpire i centri decisionali.

Durante la conferenza sulla sicurezza Shangri-La Dialogue a Singapore, Havrylov ha dichiarato che l'uso massiccio di missili balistici da parte della Russia è considerato "l'ultima risorsa strategica", ma i sistemi di difesa aerea dell'Ucraina hanno dimostrato di essere efficaci al 90% contro gli attacchi russi. È stata una grande sorpresa per Mosca scoprire che l'efficacia dei loro missili balistici è quasi nulla contro i moderni sistemi di difesa aerea forniti dai partner ucraini. Havrylov ha inoltre affermato che l'Ucraina si aspetta una tabella di marcia dettagliata per l'adesione alla NATO durante il vertice del patto di difesa a Vilnius. È necessaria una chiara serie di misure da entrambe le parti, non solo un'indicazione che la porta è aperta. Sono richieste anche garanzie di sicurezza durante il periodo di transizione verso l'adesione.

Ore 01:28 - Prigozhin: «Le fazioni interne al Cremlino stanno distruggendo la Russia»

Il leader del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, torna all’attacco sostenendo che le fazioni interne al Cremlino stanno distruggendo lo Stato russo e cercando di seminare discordia tra lui e i combattenti ceceni. Lo riferisce il Guardian online. Secondo Prigozhin, la disputa tra lui e le forze cecene, che combattono a fianco dell’esercito russo in Ucraina, è stata risolta. Ma il capo dei mercenari ha attribuito la colpa della discordia a fazioni non identificate di Mosca che lui chiama «torri del Cremlino».

«Alcune torri del Cremlino hanno deciso di fare giochi pericolosi. I giochi pericolosi sono diventati comuni nelle torri del Cremlino... stanno semplicemente distruggendo lo Stato russo», si legge in un messaggio di Prigozhin, che poi minaccia: se la fazione del Cremlino dovesse continuare con i suoi tentativi di seminare discordia, avrebbe «pagato con l’inferno». Il Cremlino non ha rilasciato commenti sulle sue affermazioni.

Ore 02:11 - Nord Stream, si rafforza la pista ucraina del sabotaggio (ma il giallo non è risolto)

(di Andrea Marinelli o Guido Olimpio) Il mistero del Nord Stream riparte da un uomo e una donna. Lui, un soldato ventenne che vivrebbe a ovest di Kiev. Lei, una cittadina tedesca, ex compagna del militare, residente a Francoforte sull’Oder, con il quale ha avuto un figlio. Sono due tasselli, insieme ad altri, a dare maggiore forza ad una pista ucraina per il sabotaggio. Storia ancora lontana, però, dalla conclusione.

Ore 02:29 - Kiev: «A Bakhmut situazione stabile, Wagner è ancora presente»

«La situazione nella città di Bakhmut è relativamente stabile. Controlliamo la periferia sud-occidentale della città. I ;miliziani della Wagner non hanno ancora lasciato Bakhmut e stanno conducendo lavori di addestramento con le unità dell’esercito regolare che sono arrivate». Lo afferma la viceministro della Difesa ucraina Hanna Malyar su Telegram, riporta l’Ukrainska Pravda. Secondo Malyar, in generale, la situazione al fronte «non è significativa, ma sta leggermente cambiando».

Per diversi mesi consecutivi, i russi hanno avanzato verso est in quattro direzioni: Avdiivskyi, Marinskyi, Lymanskyi e Bakhmutskyi. Successivamente le forze russe sono diventate periodicamente attive in altre due direzioni: Shakhtarskyi e Kupianskyi, ricorda l’Ukrainska Pravda. «Durante questo periodo, il nemico non è riuscito a entrare nei confini delle regioni di Donetsk e Lugansk. Il nemico è esausto e ora sta sostituendo le truppe e riorganizzandosi», ha aggiunto Malyar, osservando che la geografia delle azioni offensive è «in qualche modo diversa» rispetto a prima.

Ore 03:13 - Il fronte adesso è in Russia, Putin: «Vogliono destabilizzare il Paese»

(di Andrea Nicastro, nostro inviato) «Ci saranno altri attacchi» aveva detto giovedì al Corriere il rappresentante politico della Legione Russia Libera Ilya Ponomarev. E ieri alcuni soldati della sua Legione sono di nuovo entrati in Russia per «occupare» lembi di terreno, pungere l’orgoglio della superpotenza. Ciò mentre l’artiglieria di Kiev colpiva cittadine russe da nord a sud lungo tutto il confine.

Ore 04:03 - Kiev: «Esplosione nella città di Dnipro»

«Un’esplosione è risuonata in serata a Dnipro», città dell’Ucraina orientale, capoluogo dell’oblast di Dnipropetrovsk, «prima dell’annuncio dell’allarme aereo». Lo scrive l’Ukrainska Pravda, citando i media locali. A partire dalle 21.20 di sabato è stato annunciato un allarme aereo nelle regioni di Dnipropetrovsk, Kharkiv, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk, nonché permanentemente nella Crimea occupata, aggiunge l’Ukrainska Pravda.

Ore 04:15 - Nel raid russo alla periferia di Dnipro: venti i feriti, di cui 5 bambini. Zelensky: «È terrorismo»

Sarebbero venti le persone ferite durante l’attacco russo a un edificio residenziale nel sobborgo di Dnipro, nel villaggio di Pidhorodne: di questi 17 sono ricoverati in ospedale. Lo riferiscono le autorità locali, come riporta Ukrinform. Tra i feriti cinque bambini.

«Gli invasori russi, colpendo Dnipro, hanno dimostrato ancora una volta che il loro Paese è uno sponsor del terrorismo». Così il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, su Telegram. «I cittadini russi saranno responsabili di tutto ciò che hanno fatto contro l’Ucraina», ha denunciato Zelensky, che ha aggiunto: «I russi hanno attaccato la città di Dnipro, colpito due edifici residenziali a due piani».

Ore 05:00 - Kiev, attivati sistema di difesa aerea sulla capitale: «Crescente minaccia»

L'amministrazione militare di Kiev ha annunciato su Telegram di aver attivato i sistemi di difesa aerea a causa di una «crescente minaccia» di un attacco russo. Lo rende noto il Kiev Independent.

Ore 07:13 - Ucraina, distrutti nella notte quattro missili da crociera russi e tre droni

Questa notte le forze di difesa aerea dell’Aeronautica delle Forze Armate dell’Ucraina hanno distrutto quattro missili da crociera russi e tre droni d’attacco. Ad annunciarlo è l’aeronautica ucraina su Telegram secondo quanto riferisce “Ukrinform”. Le forze russe «continuano gli attacchi notturni sul territorio dell’Ucraina con droni e missili da crociera su strutture militari e infrastrutture critiche», spiegano le forze armate ucraine.

Ore 07:20 - Raid su Dnipro, muore una bambina di due anni

Il corpo di una bambina di due anni è stato estratto dalle macerie di un edificio alla periferia della città ucraina di Dnipro colpita ieri sera da un attacco russo: lo ha reso noto governatore della regione di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak, come riportano i media nazionali. Intanto, il numero dei feriti nell’attacco è salito a 22.

Ore 07:54 - Mosca: «Abbattuto un drone nel nord della Crimea»

Un drone è stato abbattuto sui cieli di Dzhankoy, nel Nord della Crimea. Lo ha riferito Oleg Kryuchkov, consigliere per l’informazione del capo della Crimea. «A Dzhankoy, un drone è stato abbattuto. Ci sono danni ai vetri in diverse case private. Tutti i servizi funzionano», ha scritto il funzionario sul suo canale Telegram, rilanciato da Ria Novosti. Le forze armate ucraine tentano regolarmente di attaccare Sebastopoli e la Crimea con i droni. Il 25 maggio, secondo le informazioni ufficiali russe, in diverse parti della penisola ucraina sul Mar Nero - annessa da Mosca nel 2014 - sei droni sono stati bloccati e abbattuti dai sistemi di difesa aerea.

Ore 08:17 - Bombe russe sul Donetsk, quattro civili perdono la vita

Quattro civili sono morti e altri otto sono rimasti feriti nei bombardamenti russi di ieri sulla regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione regionale, Pavel Kirilenko, come riporta Rbc-Ucraina. Due delle vittime sono state segnalate a Niu-York, una ad Hirnyk e una a Siversk, ha precisato il governatore.

Ore 09:17 - Il ministero della Difesa britannico: «Russia sempre più totalitaria»

Il ministero della Difesa britannico ha affermato nel suo rapporto quotidiano di intelligence che la Russia sta assumendo un carattere sempre più totalitario. Il rapporto, pubblicato su Twitter come parte dell’aggiornamento sul conflitto, ridicolizza le “leggi draconiane” introdotte nel paese all’inizio del conflitto, che sembrano aver portato alcuni funzionari locali della sicurezza a considerare vietato persino l’esposizione pubblica dei colori blu e giallo, corrispondenti alla bandiera ucraina. Gli esperti di Londra citano un recente episodio in cui un’operatrice di una casa di cura è stata arrestata il 9 maggio per aver indossato una giacca blu e gialla sul posto di lavoro. Inoltre, nei giorni scorsi, le truppe della Guardia Nazionale russa hanno arrestato un uomo di 22 anni a Volkhov, vicino a San Pietroburgo, per aver esposto una bandiera blu e gialla delle forze aerospaziali russe. Il rapporto sottolinea che questa repressione evidenzia l’incertezza all’interno di una burocrazia russa paranoica su ciò che è considerato lecito in un sistema sempre più totalitario. Interessante notare che le critiche agli arresti provengono da una fonte inaspettata: il Partito Liberal-Democratico, un partito ultranazionalista e favorevole alla guerra, il cui logo è composto dai colori giallo su sfondo blu.

Ore 09:20 - Danilov: «Trattare con Putin? Mai: non potete costringerci a negoziare con Satana»(di Andrea Nicastro)

Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, è uno degli uomini più duri che guidano il Paese. In questa intervista non si trattiene: parolacce contro Putin, dito medio alla minaccia atomica e nessuna concessione ad un risultato finale che non sia la vittoria. Se la prende con la Chiesa, con «quei cardinali che attraverso il Papa vogliono influenzarci» e con gli occidentali «che ancora fanno affari con Mosca, che mettono il denaro davanti alla vita e alla libertà». «Non fosse per noi — dice — a quest’ora il nuovo Hitler che si chiama Putin sarebbe arrivato a Varsavia». (...)

Ore 09:27 - I russi bombardano Vovchansk e Ivashky nell'oblast di Kharkiv

I russi hanno bombardato i villaggi di Guryiv con carri armati e Ivashky con elicotteri. Anche Vovchansk è stata pesantemente bombardata. Ad affermarlo è il capo dell'amministrazione regionale di Kharkiv Oleh Syniehubov secondo quanto riferisce "Ukrainska Pravda". Al momento non si registrano vittime ma due case sono state parzialmente distrutte. Nel villaggio di Gur'iv Kozachok, distretto di Bohodukhiv, è stata danneggiata pesantemente la Casa della Cultura.

Ore 09:38 - Borrell (Ue) incontra il ministro della Difesa ucraino Reznikov

L'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha incontrato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov a margine del Forum sulla sicurezza del Dialogo Shangri-La a Singapore. «Ovunque ci incontriamo nel mondo, il legame tra l'Ue e l'Ucraina e' indissolubile. Insieme a Oleksiy Reznikov e ai colleghi dell'Ue, abbiamo sottolineato la necessita' di solidarieta' globale e sostegno all'Ucraina. Perche' sono in gioco principi comuni», ha scritto Borrell su Twitter.

Ore 09:48 - I russi colpiscono l'aeroporto ucraino di Kropyvnytskyi

Due missili da crociera russi hanno colpito un aeroporto vicino a Kropyvnytskyi, nel capoluogo dell'oblast di Kirovohrad, nella notte del 4 giugno. Ad annunciarlo è il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ishnat secondo quanto riferisce "Ukrainska Pravda". «Tutti i missili da crociera non sono stati distrutti, quattro su sei sono stati distrutti. Sfortunatamente, hanno colpito l'aeroporto vicino a Kropyvnytskyi», spiega.

Ore 10:05 - Lo Stato Maggiore ucraino: «30 attacchi russi nelle ultime 24 ore»

Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno condotto 30 attacchi aerei sul territorio ucraino, come evidenziato nel resoconto diffuso questa mattina dallo Stato maggiore di Kiev. Inoltre, le truppe di Mosca hanno effettuato 56 attacchi utilizzando sistemi missilistici, mirando sia alle posizioni militari ucraine che ad aree abitate da civili. Nel rapporto si legge: «Durante la scorsa notte, il nemico ha lanciato due attacchi missilistici sulle regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk, utilizzando in particolare i sistemi missilistici Iskander. Uno dei missili ha colpito la periferia di Dnipro, causando danni a un edificio residenziale a due piani e ferendo oltre 20 civili, tra cui bambini».

Ore 11:07 - I filorussi in Crimea: «Abbattuti e neutralizzati nove droni»

Cinque droni sono stati abbattuti e altri quattro sono stati neutralizzati dai sistemi elettronici durante la notte sulla città di Dzhankoy, in Crimea: lo ha reso noto su Telegram il leader della Crimea annessa alla Russia, Sergei Aksyonov, come riporta il Guardian. I droni non hanno colpito i loro obiettivi e non ci sono state vittime, ma diverse case hanno subito danni alle finestre, ha precisato, aggiungendo che uno dei droni è stato trovato intatto sul terreno di un'abitazione e che 50 residenti della zona sono stati evacuati. La Russia ha una base aerea militare vicino a Dzhankoy.

Ore 11:31 - L'annuncio dei dissidenti russi: «Stiamo entrando a Shebekino»

I partigiani russi filo-ucraini sono entrati oggi nel distretto di Shebekino, nella regione russa di Belgorod, al confine con l'Ucraina: lo ha reso noto su Telegram la Legione Libertà della Russia. «In arrivo! Il gruppo d'assalto avanzato della Legione e della Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) sta entrano nella periferia di Shebekino. `L´ Per la Russia! Per la libertà!', si legge nel messaggio. Combattimenti sono in corso vicino alla località di Novaya Tavolzhanka, aggiunge il gruppo, sottolineando che «le truppe di Putin continuano a colpire le case dei civili con l'artiglieria pesante».

Ore 11:32 - Il governatore di Belgorod ai residenti: «Lasciate le vostre case»

«Ascoltate le autorità e lasciate provvisoriamente le vostre case per preservare ciò che è più importante, che è la vostra vita e quella dei vostri cari». È l'appello lanciato dal governatore di Belogorod, Gladkov, dopo giorni di raid dall'Ucraina sulla regione russa al confine. Sul suo canale Telegram, il funzionario ha spiegato che l'appello non è solo per il distretto di Shebekino, il più colpito dagli attacchi dei giorni scorsi, ma per tutte le aree interesate dai bombardamenti. Gladkov ha riferito che durante la notte ci sono stati attacchi dell'artiglieria ucraina contro Shebekino - dove ieri sono morte due donne - e Volokonovski, dove si registrarono numerosi danni, ma nessuna vittima. Secondo il governatore, più di 4.000 persone si trovano ora nei centri di accoglienza, per lo più scuole e dormitori universitari. I bombardamenti dall'altra parte del confine, sommati alle incursioni di gruppi paramilitari russi, hanno costretto l'Esercito e la Guardia Nazionale a rafforzare la sicurezza nell'area tra le crescenti critiche per la vulnerabilità della frontiera. Gladkov ha annunciato, ieri, l'evacuazione urgente di 600 bambini dalle città di confine, mentre altri mille saranno inviati nell'annessa penisola di Crimea.

Ore 12:10 - Kiev: «Non annunceremo l'inizio della controffensiva»

«I piani amano il silenzio. Non ci sarà alcun annuncio dell'inizio»: lo scrive oggi su Telegram la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, riferendosi all'attesa controffensiva di Kiev. Il messaggio è accompagnato da un video in cui diversi soldati invitano al silenzio con l'indice sulle labbra. Il messaggio segue l'intervista di ieri di Volodymyr Zelensky al Wall Street Journal, in cui il presidente ucraino dichiarava che il Paese è pronto a lanciare la controffensiva.

Ore 12:44 - Zelensky: «Almeno 500 bambini morti dall'inizio dell'invasione»

Zelenskyy ha dichiarato che l'invasione russa ha ucciso almeno 500 bambini ucraini. Il presidente ucraino ha fornito questo numero poche ore dopo che i soccorritori hanno trovato il corpo di una bambina di 2 anni morta in uno degli ultimi attacchi di Mosca a Dnipro. Il presidente ha dichiarato che «le armi e l'odio russo, che continuano a prendere e distruggere le vite dei bambini ucraini ogni giorno», hanno ucciso le centinaia di bambini che sono morti dall'invasione su larga scala dell'Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022. «Molti di loro avrebbero potuto diventare famosi studiosi, artisti, campioni sportivi, contribuendo alla storia dell'Ucraina», ha detto. Zelenskyy ha affermato che è impossibile stabilire il numero esatto di bambini vittime a causa delle ostilità in corso e perché alcune aree sono sotto occupazione russa. «Dobbiamo resistere e vincere questa guerra!», ha detto il presidente ucraino. «Tutta l'Ucraina, tutto il nostro popolo, tutti i nostri bambini, devono essere liberi dal terrore russo!».

Ore 13:10 - I partigiani russi filo-ucraini chiedono un incontro con il governatore della regione del Belgorod in cambio di due prigionieri

I partigiani russi filo-ucraini che combattono a Belgord hanno chiesto un incontro con il governatore della regione russa, Vyacheslav Gladkov, proponendogli lo «scambio di due prigionieri per pochi minuti di conversazione»: lo ha annunciato su Telegram la Legione Libertà della Russia. «Oggi è una grande festa ortodossa, il giorno della Trinità. E noi, rappresentanti dell'Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) e della Legione, ci offriamo di scambiare due prigionieri per pochi minuti di conversazione con lei in chiesa. Disarmati - si legge nel messaggio -. Se verrete al tempio di Novaya Tavolzhanka fino alle 17.00 di oggi, scambieremo questi due prigionieri come gesto di buona volontà, come si dice nella vostra patria, solo per l'opportunità di parlare con lei del destino della Russia, dell'inutile guerra sanguinosa che viene condotta da un anno e mezzo e che ora si sta svolgendo sul territorio della sua regione di Belgorod». Quindi, prosegue il messaggio, «oggi fino alle 17.00 avete l'opportunità di chiacchierare senza armi e di portare a casa due cittadini russi, soldati comuni, che lei e la sua leadership politica avete mandato in questo massacro. Ci vediamo lì!».

Ore 13:33 - Mosca: «Nessun motivo di ottimismo per le relazioni tra Russia e Usa»

Secondo Yury Ushakov, assistente del presidente russo Vladimir Putin, intervistato nel programma Mosca.Cremlino.Putin, la situazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti non offre ancora molti motivi di ottimismo. Queste dichiarazioni sono riportate dalla Tass. Ushakov ha affermato: «Finora non c'è alcun segnale di miglioramento in vista. Come sapete, lo stato attuale delle relazioni russo-americane non suscita molto ottimismo».

Ore 13:46 - Mosca: «Abbiamo colpito aeroporti militari ucraini con missili di precisione»

L'esercito russo ha dichiarato di aver colpito aeroporti militari ucraini con armi a lungo raggio durante la notte dopo che Kiev aveva affermato che Mosca aveva colpito una base aerea nella parte centrale del Paese. «Stanotte, le forze armate della Federazione Russa hanno effettuato un attacco con armi a lancio aereo di precisione a lungo raggio contro obiettivi nemici negli aeroporti militari», ha dichiarato l'esercito russo in una nota.

Ore 13:47 - Prigozhin ammette: «Gli ucraini controllano la periferia sudovest di Bakhmut»

Prigozhin ha confermato oggi che le Forze armate ucraine controllano la periferia sud-occidentale di Bakhmut, come aveva affermato ieri la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar. Lo riporta su Telegram il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashenko.

Ore 14:32 - «3 bambini in condizioni critiche dopo l'attacco a Dnipro»

«Tre dei cinque bambini rimasti feriti a seguito dell'attacco missilistico della Russia alla periferia della città di Dnipro sono in condizioni critiche». Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Serhii Lysak. «Ventidue persone sono rimaste ferite, tra cui cinque bambini. Tre di loro sono in condizioni critiche - ha precisato Lysak -. I nostri medici stanno facendo tutto il possibile. Sfortunatamente, un bambino, nato nel 2021, è rimasto ucciso». Il raid russo ha completamente distrutto sei appartamenti. Secondo Lysak, la comunità colpita riceverà aiuti dai bilanci statali e regionali ucraini.

Ore 14:37 - Podolyak: «Dagli eventi di Shebkino osserviamo la caduta di Putin»

«Gli eventi di Shebekino», il distretto situato nella regione russa di Belgorod al confine con l'Ucraina, in cui sono intervenuti i partigiani filo-ucraini, dovrebbero essere considerati come il futuro della Russia. Secondo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, si sta assistendo alla fine dell'era di stabilità sotto Putin e alla sentenza di vent'anni di parodia rappresentata da una mano forte che ruba. Queste osservazioni sono state condivise da Podolyak su Twitter. Podolyak afferma: «I russi dovrebbero guardare più attentamente... Caos, mancanza di governo (funzionari in fuga), bombardamenti indiscriminati su quartieri residenziali da parte dell'esercito russo, saccheggi aggressivi su larga scala, estorsioni di denaro per l'evacuazione, violenza di ogni tipo, criminalità organizzata, impotenza... E, soprattutto, una totale ignoranza delle informazioni. Dopotutto, ciò che non viene mostrato in televisione non esiste, vero?»

Ore 14:55 - Cremlino: «Kiev ha armi sempre più avanzate, possibile escalation»

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha avvertito che le armi fornite all'Ucraina dai paesi occidentali stanno diventando sempre più sofisticate, aggiungendo che le possibili consegne di missili a lungo raggio potrebbero portare a una nuova escalation del conflitto. Peskov ha ipotizzato che presto si inizieranno «discussioni sulla fornitura di missili con una gittata di 500 chilometri o più dalla Francia e dalla Germania. Si tratta di un tipo di arma completamente diverso», e questi sviluppi costringono la Russia a essere «più concentrata, più forte, più mobilitata» e a continuare l'operazione militare speciale in Ucraina, come riportato da Ria Novosti.

Ore 15:50 - Il governatore Belgorod chiede ai residenti del distretto di Shebelkino di sfollare

Il governatore della regione russa di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha chiesto ai residenti delle zone adiacenti al confine con l’Ucraina di lasciare «provvisoriamente» le loro case e sfollare altrove «per mettersi al sicuro». Il provvedimento riguarda il distretto di Shebekino, nella regione di Belgorod. Già 4mila persone sono state trasferite in rifugi, all’interno della regione.

Ore 16:13 - Partigiani russi: «Catturati due soldati a Belgorod»

I cosiddetti «partigiani russi» hanno reso noto sul loro canale Telegram di aver catturato due soldati russi alla periferia di Shebekino nella regione russa di Belgorod. La richiesta è quella di avere un incontro con il governatore locale russo. «Scambieremo questi due prigionieri semplicemente per l’opportunità di parlare con te del destino della Russia e di questa inutile sanguinosa guerra, che dura da un anno e mezzo, e ora è in corso nel territorio della tua regione di Belgorod», si legge.

Ore 16:23 - Governatore russo: «Combattimenti in corso a Belgorod»

Combattimenti sono in corso tra «sabotatori» e forze russe nel villaggio di Novaya Tavolzhanka, nella regione russa di Belgorod, confinante con l’Ucraina. Lo annuncia il governatore della regione Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass. «Gruppi di sabotaggio e ricognizione si sono infiltrati. I combattimenti sono in corso a Novaya Tavolzhanka. Spero saranno eliminati», ha scritto sul suo canale Telegram.

Ore 16:34 - Governatore di Belgorod: «Pronto a vedere ribelli filo-ucraini»

Il governatore della regione russa di Belgorod al confine con l’Ucraina si dice pronto a incontrare i ribelli filo-ucraini che attaccano le aree di frontiera. I partigiani russi filo-ucraini che combattono a Belgorod avevano chiesto un incontro con il governatore Vyacheslav Gladkov proponendogli lo «scambio di due prigionieri per pochi minuti di conversazione».

Ore 16:41 - Usa, conflitto o guerra fredda con la Cina non è inevitabile

«Un conflitto o una guerra fredda fra Stati Uniti e Cina non è inevitabile». Lo ha detto Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, in un’intervista a Cnn. Sullivan ricorda di aver assistito all’incontro fra Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping e «ho visto due leader che avevano il desiderio di gestire la concorrenza. Abbiamo un’intensa concorrenza ma anche diplomazia».

Ore 17:02 - Il governatore di Belgorod: «Sabotaggi e scontri in corso a Novaya Tavolzhanka»

Unità di sabotaggio e ricognizione sono riuscite a entrare nella regione di Belgorod, nel villaggio di Novaya Tavolzhanka, e sono in corso scontri, ha denunciato il governatore della regione russa, Vyacheslav Gladkov, su Telegram. Novaya Tavolzhanka è uno dei villaggi più grandi del distretto di Shebekino che da questa mattina è oggetto di bombardamenti da parte degli ucraini. Il governatore ha anche detto di essere disposto a incontrare i sabotatori per salvare i prigionieri, alcuni dei quali potrebbero essere stati uccisi.

Ore 17:46 - Olena Zelenska inaugura a Kharkiv monumento a bimbi morti in guerra

Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, ha inaugurato a Kharkiv un monumento in onore dei bambini morti a causa dell’aggressione della Russia. Lo riporta Ukrinform. «È difficile inaugurare monumenti ai caduti. Soprattutto se queste vittime sono bambini», ha spiegato. «I bambini avrebbero dovuto vivere. Proprio come dovevano vivere i piccoli abitanti delle case distrutte dai missili russi in tutto il paese», ha aggiunto.

Ore 18:36 - Mosca: «Respinta incursione oltreconfine a Belgorod»

La Russia ha reso noto di aver respinto un gruppo di combattenti che dall’Ucraina tentava di entrare nella regione di Belgorod. Lo ha reso noto il ministero della Difesa. Mosca ha aggiunto di aver respinto l’attacco di «sabotatori» con l’artiglieria: «Il nemico è disperso e ritirato».

Ore 01:00 - Kadyrov offre unità cecene per «ripulire Belgorod» dai miliziani anti-Putin

Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, si è offerto di inviare unità cecene a combattere i `sabotatori´, i paramilitari russi dissidenti, nella regione di Belgorod. Kadyrov sottolineato che per eliminare miliziani sul territorio russo senza danneggiare i civili e le infrastrutture, è necessaria non solo l’esperienza militare, ma anche quella antiterrorismo; e ha ricordato che i combattenti ceceni hanno già «ripulito» la loro repubblica «dai banditi nelle foreste e nelle aree urbane». Lo ha detto sul suo canale Telegram, dopo che due unità militari russe dissidenti - il Corpo dei volontari russi e la Legione della libertà per la Russia- hanno reso noto che trasferiranno i soldati russi catturati all’esercito ucraino.

Ore 01:09 - Mosca: respinta offensiva ucraina nella regione di Donetsk, uccisi 250 soldati

Le forze russe hanno sventato una grande offensiva ucraina nella regione meridionale di Donetsk e hanno ucciso centinaia di truppe pro-Kyiv. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo. In un comunicato, il ministero ha affermato che l’Ucraina ha lanciato l’offensiva domenica utilizzando sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni di carri armati. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti. Nessuna dichiarazione ufficiale ancora da Kiev. «L’obiettivo del nemico era quello di sfondare le nostre difese nel settore più vulnerabile, a suo avviso, del fronte», ha dichiarato il ministero della Difesa. «Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi, non ha avuto successo». Le forze russe hanno ucciso 250 soldati ucraini e distrutto 16 carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e 21 veicoli corazzati da combattimento. Il capo di Stato Maggiore russo Valery Gerasimov si trovava nell’area dell’attacco ucraino, ha dichiarato il ministero.

Ore 00:58 - I miliziani anti-Putin: consegneremo a Kiev i due soldati russi catturati a Belgorod

I miliziani anti-Putin della Legione Libertà di Russia hanno annunciato che trasferiranno in Ucraina i soldati russi fatti prigionieri durante le loro incursioni a Belgorod. Lo riferisce Ukrinform. «Stiamo consegnando i prigionieri alla parte ucraina» che si occupa dello scambio di prigionieri, affermano su Telegram. Aggiungendo che il governatore di Belgorod non si è presentato all’incontro che gli era stato proposto, nel quale gli sarebbero stati consegnati due prigionieri. «È inutile comunicare con loro, sono codardi», si legge nel messaggio.

Ore 03:18 - Belgorod, impianto energetico in fiamme dopo l’attacco di un drone

L’attacco di un drone ha incendiato un impianto energetico nella regione russa di Belgorod nelle prime ore di oggi. Lo ha dichiarato il governatore della regione sul suo canale Telegram. La regione confina con l’Ucraina e nelle ultime settimane è stata oggetto di frequenti bombardamenti

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 5 giugno.

Le notizie sulla guerra in Ucraina del 5 giugno. Andrea Nicastro, inviato, Paolo Foschi e redazione Online su Il Corriere della Sera il 5 giugno 2023.

Le notizie sulla guerra di lunedì 5 giugno. I partigiani russi filo-ucraini rivendicano di aver ucciso un colonnello delle forze armate di Mosca. Secondo il Cremlino nell’attacco le forze armate ucraine avrebbero perso anche diversi carri armati e mezzi blindati

• Il governatore russo: «Combattimenti a Belgorod».

• Danilov: «Trattare con Putin? Mai: non potete costringerci a negoziare con Satana».

• Il fronte adesso è in Russia, Putin: «Vogliono destabilizzare il Paese».

• Putin dona alla Chiesa l’«Icona della Trinità» di Rublev: i musei protestano.

Ore 00:58 - I miliziani anti-Putin: consegneremo a Kiev i due soldati russi catturati a Belgorod

I miliziani anti-Putin della Legione Libertà di Russia hanno annunciato che trasferiranno in Ucraina i soldati russi fatti prigionieri durante le loro incursioni a Belgorod. Lo riferisce Ukrinform. «Stiamo consegnando i prigionieri alla parte ucraina» che si occupa dello scambio di prigionieri, affermano su Telegram. Aggiungendo che il governatore di Belgorod non si è presentato all’incontro che gli era stato proposto, nel quale gli sarebbero stati consegnati due prigionieri. «È inutile comunicare con loro, sono codardi», si legge nel messaggio.

Ore 01:00 - Kadyrov offre unità cecene per «ripulire Belgorod» dai miliziani anti-Putin

Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, si è offerto di inviare unità cecene a combattere i `sabotatori´, i paramilitari russi dissidenti, nella regione di Belgorod. Kadyrov sottolineato che per eliminare miliziani sul territorio russo senza danneggiare i civili e le infrastrutture, è necessaria non solo l’esperienza militare, ma anche quella antiterrorismo; e ha ricordato che i combattenti ceceni hanno già «ripulito» la loro repubblica «dai banditi nelle foreste e nelle aree urbane». Lo ha detto sul suo canale Telegram, dopo che due unità militari russe dissidenti - il Corpo dei volontari russi e la Legione della libertà per la Russia- hanno reso noto che trasferiranno i soldati russi catturati all’esercito ucraino.

Ore 01:09 - Mosca: respinta offensiva ucraina nella regione di Donetsk, uccisi 250 soldati

Le forze russe hanno sventato una grande offensiva ucraina nella regione meridionale di Donetsk e hanno ucciso centinaia di truppe pro-Kyiv. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo. In un comunicato, il ministero ha affermato che l’Ucraina ha lanciato l’offensiva domenica utilizzando sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni di carri armati. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti. Nessuna dichiarazione ufficiale ancora da Kiev. «L’obiettivo del nemico era quello di sfondare le nostre difese nel settore più vulnerabile, a suo avviso, del fronte», ha dichiarato il ministero della Difesa. «Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi, non ha avuto successo». Le forze russe hanno ucciso 250 soldati ucraini e distrutto 16 carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e 21 veicoli corazzati da combattimento. Il capo di Stato Maggiore russo Valery Gerasimov si trovava nell’area dell’attacco ucraino, ha dichiarato il ministero.

Ore 03:18 - Belgorod, impianto energetico in fiamme dopo l’attacco di un drone

L’attacco di un drone ha incendiato un impianto energetico nella regione russa di Belgorod nelle prime ore di oggi. Lo ha dichiarato il governatore della regione sul suo canale Telegram. La regione confina con l’Ucraina e nelle ultime settimane è stata oggetto di frequenti bombardamenti

Ore 04:57 - Russia, esercitazioni militari con 60 navi al via nel Mar del Giappone

La flotta russa del Pacifico ha iniziato le esercitazioni operative nelle acque del Mar del Giappone e del Mare di Okhotsk che dureranno fino al 20 giugno. Lo ha dichiarato il Ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta Reuters. «Più di 60 navi da guerra e di supporto, circa 35 aerei dell’aviazione navale, truppe costiere e più di 11.000 militari sono coinvolti nelle esercitazioni del raggruppamento di forze della Flotta del Pacifico», ha dichiarato il ministero su Telegram.

 Ore 06:35 - Kiev: domenica aeronautica ucraina ha sferrato 15 attacchi contro le forze russe

L’aeronautica militare ucraina ha lanciato nella giornata di domenica 15 attacchi contro i russi. È quanto si legge nel rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina pubblicato su Facebook. «Nell’ultima giornata, l’aviazione delle forze di difesa ha lanciato 15 attacchi sulle aree di concentrazione del personale nemico. I nostri difensori hanno distrutto sei droni UAV di ricognizione nemici. Le unità missilistiche e di artiglieria hanno colpito tre posti di comando nemici, due aree di concentrazione di armi e attrezzature militari, quattro depositi di munizioni, due sistemi missilistici antiaerei e quattro stazioni di guerra elettronica», si legge nel rapporto. Nella notte di ieri, prosegue lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina, «i russi hanno utilizzato missili da crociera a lancio aereo Kh-101/Kh-555 e droni da combattimento Shahed di fabbricazione iraniana. Le forze e i mezzi dei comandi aerei, in collaborazione con le unità di difesa aerea di altre componenti delle Forze Armate dell’Ucraina, hanno distrutto quattro dei sei missili da crociera Kh-101/Kh-555 e sei degli otto UAV Shahed. In totale, nelle ultime 24 ore, i russi hanno lanciato 14 attacchi missilistici, 40 attacchi aerei, 51 attacchi MLRS contro le posizioni delle truppe ucraine e gli insediamenti popolati. Si contano morti e feriti tra civili, mentre state danneggiate case private, istituti scolastici e altre infrastrutture civili e amministrative».

Ore 07:09 - Governatore regione Kaluga: 2 droni caduti su autostrada

Due droni sono caduti questa mattina sull’autostrada M3 Ucraina nella regione di Kaluga: lo ha reso noto il governatore della regione russa, Vladislav Shapsha, sottolineando che i velivoli non sono esplosi. «Due Uav (droni, ndr) sono caduti oggi in mattinata sull’autostrada M3 Ucraina al 299mo km (Zhizdra) e al 283mo km (Duminichi). Non si è verificata alcuna detonazione. L’area è stata isolata», ha scritto il governatore su Telegram.

Ore 08:07 - Chi sono i patrioti anti Putin, in Russia: dall’estrema destra ai riformisti

È una galassia varia e opaca quella dei combattenti che stanno mettendo in ridicolo le difese russe al confine tra la regione ucraina di Kharkiv e quella russa di Belgorod. La loro consistenza numerica si aggira sui duemila soldati per la Legione e 500 per il «Corpo volontari». «Sono tutti russi di etnia e passaporto, uniti dall’odio verso il regime putiniano. Alcuni vivevano in Ucraina al momento dell’invasione, altri sono venuti apposta per unirsi alla lotta, altri ancora sono soldati della Federazione che hanno disertato per unirsi alle nostre forze». Qui il servizio completo di Andrea Nicastro.

Ore 08:12 - Kiev, abbattuti 4 missili da crociera su 6 e 6 droni su 8

Le truppe ucraine hanno abbattuto ieri quattro missili da crociera Kh-101/Kh-555 su un totale di sei lanciato dai russi e sei degli otto droni kamikaze Shahed delle forze nemiche: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo rapporto quotidiano sull’andamento del conflitto, come riporta Ukrinform. Nel complesso, nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 14 attacchi missilistici, 40 raid aerei e 51 attacchi con lanciarazzi multipli contro le posizioni delle truppe ucraine e gli insediamenti popolati, sottolinea il rapporto. Da parte sua, l’aeronautica militare ucraina ha lanciato ieri 15 attacchi contro aree in cui si trovavano soldati russi. Inoltre, «le unità missilistiche e di artiglieria hanno colpito tre posti di comando nemici, due aree con armi e attrezzature militari, quattro depositi di munizioni, due sistemi missilistici antiaerei e quattro stazioni per la guerra elettronica».

Ore 08:34 - Gb, Mosca ha lanciato a maggio oltre 300 droni sull’Ucraina

La Russia ha lanciato il mese scorso contro l’Ucraina oltre 300 droni kamikaze di fabbricazione iraniana Shahed, ovvero il maggior numero registrato dall’inizio dell’invasione del Paese: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Mosca sta probabilmente lanciando così tanti droni per cercare di costringere Kiev a consumare le sue preziose scorte di sofisticati missili di difesa aerea, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter. Tuttavia, è «improbabile che la Russia abbia avuto un notevole successo - commentano gli esperti di Londra -: L’Ucraina ha neutralizzato almeno il 90% dei droni in arrivo, per lo più utilizzando le sue armi di difesa aerea più vecchie e più economiche e con le apparecchiature elettroniche». Inoltre, conclude il rapporto, è probabile «che la Russia abbia anche cercato di localizzare e colpire le forze ucraine ben oltre la linea del fronte», ma Mosca non riesce a colpire questi «obiettivi dinamici a distanza a causa dei suoi scarsi processi di puntamento».

Ore 08:55 - Autorità russe di Zaporizhzhia, ostilità riprese nella regione

Questa mattina i combattimenti sono ripresi nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha detto su Telegram il funzionario dell’amministrazione russa della regione, Vladimir Rogov. «Oggi sin dalle prime ore del mattino sono riprese le ostilita’ nell’area di Vremivka, iniziate ieri. Il nemico ha lanciato una forza ancora maggiore all’attacco rispetto a ieri, nel tentativo di sfondare le nostre difese in modo più organizzato», si legge nel messaggio. Secondo Rogov, Kiev sta cercando di avanzare nell’area dei villaggi di Novopol, Pryytne, Novodarovka, Rovnopol a sud-ovest di Vremivka, vicino al confine delle regione di Zaporizhzhia e di Donetsk.

Ore 08:57 - Il cardinale Zuppi visita KIev

Il cardinale italiano Matteo Zuppi , che è stato incaricato da Papa Francesco di svolgere una missione di pace per cercare di aiutare a porre fine alla guerra in Ucraina , visiterà Kiev il 5-6 giugno, secondo quanto riporta il Guardian. «Si tratta di una iniziativa che ha come scopo principale quello di ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni», riferisce un comunicato della Santa Sede.

Ore 09:25 - Russia annuncia esercitazioni militari nel Mar Baltico

Il ministero della Difesa russo ha annunciato l’avvio delle esercitazioni militari delle unità della flotta baltica nella regione di Kaliningrad. «Nel rispetto del piano di addestramento degli organi di comando e controllo militare delle forze della flotta baltica per il 2023, dal 5 al 15 giugno è iniziata un’esercitazione operativa con i raggruppamenti della flotta baltica nel Mar Baltico e presso i campi di addestramento al combattimento nella regione di Kaliningrad sotto la guida del comandante della flotta baltica, il vice ammiraglio Vladimir Vorobyov», si legge in una nota riportata dall’agenzia di stampa Ria. L’esercitazione vede impegnate circa 40 navi, oltre 3.500 militari, fino a 500 unità di equipaggiamento militare e fino a 25 aerei ed elicotteri.

Ore 10:03 - Mosca, uccisi oltre 250 soldati ucraini nell’attacco di Kiev

Mosca afferma che le forze russe hanno ucciso la notte scorsa più di 250 soldati ucraini durante l’offensiva dell’esercito di Kiev nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo su Telegram.

 Ore 10:04 - Bombe russe nel Donetsk, feriti tre civili in 24 ore

Tre residenti della regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi delle forze russe: lo scrive su Telegram il governatore ucraino della regione, Pavel Kirilenko, come riporta il Guardian. Kirilenko non menziona alcuna manovra offensiva delle forze ucraine, come ha annunciato nella notte il ministero della Difesa russo. Donetsk è una delle quattro regioni ucraine che Mosca ha annesso alla Russia.

Ore 10:11 - Kiev, metà dei rifugi in capitale non pronti all’uso

La situazione dei rifugi antiaerei della capitale ucraina Kiev, è critica. Lo afferma il ministro dell’Industria strategica Aleksandr Kamyshyn, come riporta Ukrainska Pravda. «Al momento è stato controllato un terzo dei rifugi della città», ha detto Kamyshyn, «metà dei rifugi ispezionati non sono pronti». Secondo i dati pubblicati dallo stesso ministro, a Kiev sono stati controllati 1.849 rifugi. Di questi, 596 (il 32%) non sono pronti all’uso e altri 242 (il 13%) non hanno potuto essere nemmeno aperti.

Ore 10:47 - Kiev: non useremo gli F-16 nella controffensiva estiva

L’Ucraina non userà i caccia F-16 nella sua attesa controffensiva poiché Kiev sarà pronta a schierare questi aerei solo in autunno o in inverno: lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov in un’intervista all’emittente giapponese Nhk. Rispondendo alla domanda sugli F-16, Reznikov ha affermato che questi aerei non cambieranno la situazione quest’estate. Il ministro ha ricordato che alcuni Paesi occidentali stanno addestrando, o si sono offerti di addestrare, i piloti ucraini per pilotare questi caccia. Ma ci vorrà del tempo, ha sottolineato, aggiungendo che l’Ucraina dovrà anche prendere accordi con i suoi partner per avere ingegneri e tecnici per la manutenzione e la riparazione dei velivoli.

Ore 11:08 - Media, un contratto prova la vendita di armi iraniane a Mosca

Sky News pubblica oggi un contratto per la fornitura di armi alla Russia da parte dell’Iran del valore di poco più di un milione di dollari: l’emittente britannica ha ottenuto il documento da un’anonima fonte di sicurezza, secondo cui il contratto è «autentico al 100%». L’emittente precisa che non ha potuto verificarne l’autenticità in modo indipendente, ma sottolinea che se fosse autentico, il documento - di 16 pagine, datato 14 settembre 2022 - sarebbe la prima prova concreta che Teheran ha venduto munizioni a Mosca per la sua guerra in Ucraina. Il contratto, scrive Sky News, «sembra riguardare campioni di proiettili di varie dimensioni e razzi di artiglieria e carri armati per un valore di poco superiore a un milione di dollari». Il contratto, aggiunge, è stato condiviso dalla fonte insieme a cinque pagine di un altro contratto - da circa 740.000 dollari - presumibilmente collegato che include cannoni per un carro armato T-72 e cannoni per un obice, oltre a munizioni.

Ore 11:21 - Putin non ha in programma un incontro con Zuppi

Il presidente russo Vladimir Putin non ha per ora in programma un incontro con il cardinale Matteo Zuppi, emissario di Papa Francesco per l’iniziativa di pace per l’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.

Ore 11:36 - Tajani: apprezziamo lo sforzo della Santa Sede

«Noi siamo favorevoli a tutte le iniziative di pace, apprezziamo lo sforzo che sta facendo la Santa Sede per favorire la fine della guerra». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai giornalisti alla Farnesina.

Ore 12:14 - Kiev, delirante la versione di Mosca sulla controffensiva

L’Ucraina ha respinto oggi la versione «delirante» secondo cui le forze russe hanno bloccato la controffensiva di Kiev nella regione di Donetsk. Lo ha detto al Washington Post il portavoce del raggruppamento orientale delle forze armate di Kiev, Serhiy Cherevatyi. «In realtà, quando inizierà, tutti lo sapranno», ha affermato Cherevatyi.

Ore 12:16 - Kiev, 210.350 soldati russi uccisi da inizio guerra, oltre 400 in 24 ore

Sono 210.350 i soldati russi che hanno perso la vita in Ucraina dall’inizio dell’offensiva lanciata da Mosca. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine sottolineando che nelle ultime 24 ore sono 410 i militari russi uccisi nei combattimenti. Sono invece 3.848 i carri armati russi distrutti dall’esercito ucraino, 11 nell’ultima giornata, e 12 i sistemi di artiglieria neutralizzati, 3.567 in totale.

Ore 12:40 - Cnn: Ucraina ha “coltivato” rete agenti per sabotaggi in Russia

L’Ucraina ha coltivato una rete di agenti e simpatizzanti all’interno del territorio della Russia che lavorano per compiere atti di sabotaggio contro obiettivi russi e ha iniziato a fornire loro droni per organizzare attacchi, hanno detto alla Cnn diverse persone che hanno familiarità con informazioni di intelligence statunitense in materia. I funzionari statunitensi interpellati da Cnn, che presenta l’esclusiva, ritengono che questi agenti filoucraini all’interno della Russia abbiano effettuato un attacco con droni che ha preso di mira il Cremlino all’inizio di maggio lanciando i velivoli senza pilota dall’interno della Russia. Non è chiaro se anche altri attacchi di droni effettuati nei giorni scorsi - tra cui uno contro un quartiere residenziale vicino a Mosca e un altro contro le raffinerie di petrolio nel sud della Russia - siano stati lanciati dall’interno del territorio russo o condotti da questa rete di agenti filo-ucraini.

Ore 13:01 - La comunicazione e le strategie asimmetriche della guerra

È Mosca ad annunciarla. «Le forze ucraine hanno lanciato una grande offensiva ad est di Donetsk. Il movimento coinvolge truppe, carri armati, mezzi blindati, carri trasporta truppe». Unica conferma da parte di Kiev, la comunicazione della conquista del villaggio di Svatove e lo spostamento della linea del fronte di 400 metri. Guarda caso, entrambi gli episodi sarebbero accaduti nel Donbass e Svatove è proprio sulla strada per Donetsk. Bisognerà abituarsi a questa comunicazione asimmetrica: ecco perché nel servizio di Andrea Nicastro.

Ore 13:49 - Borrell incontra il ministro della Difesa cinese Li a margine del Forum di Singapore

L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, ha avuto un incontro con il ministro della Difesa cinese Li Shangfu a margine del Forum sulla sicurezza del Dialogo Shangri-La a Singapore. «Discussione costruttiva con il ministro della Difesa cinese Li Shangfu al Forum del Dialogo Shangri-La 2023 su questioni strategiche comuni, tra cui la guerra della Russia contro l’Ucraina, Taiwan, il Mar Cinese meridionale », ha scritto Borrell su Twitter.

Ore 13:59 - Institute for the Study of War (Isw): «A Belgorod Mosca incapace di azioni coordinate»

Le scoordinate risposte russe alle incursioni nell’oblast di Belgorod suggeriscono che la leadership russa non ha ancora deciso su come reagire ai limitati raid transfrontalieri. Lo scrive l’Institute for the Study of War (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra in Ucraina, spiegando che «i rapporti contraddittori da fonti ufficiali russe sulla situazione nell’oblast di Belgorod e l’apparente decisione personale del governatore regionale Gladkov di rispondere al Corpo volontario russo (Rdk) anti Cremlino e alla Legione della libertà della Russia (Lsr) suggeriscono che il Ministero della Difesa e Gladkov non stanno coordinando le loro risposte ai raid».

Ore 14:36 - Kiev: «La visita Zuppi è una chance per vedere la realtà dell’aggressione»

«La visita di Zuppi, in quanto inviato del Papa in Ucraina, ha luogo nel contesto del mantenimento di un costante dialogo diplomatico con la Santa Sede. La consideriamo un’altra opportunità per il Vaticano di vedere da vicino la realtà della guerra di aggressione della Russia e avere informazioni dettagliate sulla formula di pace in 10 punti di Zelensky, con lo scopo di portare una pace giusta e duratura in Ucraina». Lo dice all’ANSA il portavoce del ministero degli Esteri ucraino. Kiev «si aspetta sforzi del Vaticano nell’aiutarci a riportare a casa i bambini ucraini che sono stati portati illegalmente e forzatamente in Russia».

Ore 14:45 - Kadyrov propone l’invio di truppe cecene a difesa Belgorod

Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha offerto al Cremlino le truppe della Repubblica del Caucaso per difendere la regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, dalle incursioni nemiche. «I terroristi che penetrano nella regione di Belgorod potrebbero essere affrontati da distaccamenti ceceni», ha detto Kadyrov sul suo canale Telegram. Kadyrov ha sottolineato che per far fronte a questa minaccia serve non solo «l’esperienza militare, ma anche l’antiterrorismo». «Per eliminare le bande armate sul territorio russo senza conseguenze per la popolazione civile e le infrastrutture, sono necessarie conoscenze e preparazione speciali», ha affermato. A suo dire, i suoi battaglioni e le strutture di sicurezza della Repubblica contano oltre 70 mila uomini. Le unità speciali cecene «Akhmat» hanno sostituito i mercenari del gruppo Wagner sul fronte ucraino come battaglioni d’assalto nel Donbass. Dopo aver lasciato il campo di battaglia a metà del 2022, i ceceni sono tornati la scorsa settimana e da allora combattono nella città di Marinka, alla periferia di Donetsk, capoluogo dell’omonima regione.

Ore 16:04 - L’Ucraina conferma «azioni offensive» in certi settori del fronte

L’Ucraina conferma di aver condotto «azioni offensive» in alcuni settori del fronte, stando a quando dichiara la Difesa di Kiev, che afferma inoltre di aver guadagnato terreno nei pressi di Bakhmut.

Ore 16:18 - Il gruppo Wagner arresta un comandante russo, ha sparato su suoi veicoli

Il gruppo di mercenari Wagner di Evgeny Prigozhin ha catturato un comandante russo, mentre il leader intensifica ulteriormente la sua faida con l’esercito regolare. In un video pubblicato sui canali social del leader Evgeny Prigozhin, il tenente colonnello Roman Venevitin, comandante della 72a brigata russa, racconta a un inquirente che, mentre era ubriaco, aveva ordinato alle sue truppe di sparare su un convoglio Wagner. Nel filmato, Venevitin ha detto di aver agito a causa della sua «antipatia personale» per Wagner e poi si è scusato.

 Due stretti familiari di Venevitin hanno confermato al Guardian che l’uomo ripreso nel video era un loro parente. Prigozhin ha lanciato diversi feroci attacchi contro i più alti funzionari della difesa russa, lamentandosi spesso della mancanza di munizioni durante la battaglia per Bakhmut nella regione orientale di Donetsk in Ucraina.

Ore 16:25 - Kiev: «Più di 250 missili e droni russi abbattuti a maggio»

Lo scorso maggio le forze di Kiev hanno distrutto più di 250 missili di diverso tipo e droni lanciati dalla Russia. Lo ha affermato l’amministrazione regionale di Kiev su Telegram. In particolare, sono stati abbattuti 169 droni, 65 missili da crociera Kh-101, Kh-555 e Kalibr, 13 missili balistici Iskander e sette missili balistici Kinzhal. «Nessuna città, nessun Paese è stato sottoposto ad attacchi aerei così potenti da numerosi missili ipersonici, balistici, da crociera e moderni droni militari tanto quanto Kiev è stata attaccata a maggio», si legge nel messaggio.

Ore 16:33 - Zelensky vede a Kiev il ministro degli Esteri britannico: focus su summit Nato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha incontrato a Kiev il ministro degli Esteri britannico James Cleverly. In un post su Telegram, Zelensky afferma che nel colloqyuio si è discusso di diverse questioni tra cui le aspettative dell’Ucraina dal vertice della Nato a Vilnius. Altri temi in agenda sono stati «la promozione della formula di pace ucraina e la preparazione del summit mondiale per la sua attuazione, come anche la conferenza internazionale per la ricostruzione a Londra», ha scritto il leader di Kiev. «Siamo molto grati per tutto il grande sostegno, che il Regno Unito ha dato e sta dando all’Ucraina», ha dichiarato Zelensky.

Ore 16:49 - Kiev: «Mosca parla di controffensiva per distogliere l’attenzione da Bakhmut»

La Russia diffonde informazioni su una controffensiva per distogliere l’attenzione dalle perdite che subisce intorno a Bakhmut. A scriverlo su Telegram è stata la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar. «Cosa sta accadendo ora? Stiamo portando avanti la difesa avviata il 24 febbraio 2022. L’operazione difensiva include tutto, anche azioni di controffensiva. Quindi, in alcune aree stiamo procedendo con azioni offensive. In particolare, la direttiva di Bakhmut rimane epicentro delle ostilità. Lì ci muoviamo lungo un fronte abbastanza ampio. Abbiamo successo. Occupiamo le alture dominanti. Il nemico è sulla difensiva e vuole mantenere le sue posizioni. Nel sud, il nemico è sulla difensiva. Perché i russi diffondono notizie su una controffensiva? Perchè hanno bisogno di distogliere l’attenzione dalla disfatta lungo la direttiva di Bakhmut».

Ore 17:18 - Capo stato maggiore Usa: «Kiev ben preparata per controffensiva»

L’Ucraina «è molto ben preparata» per lanciare una controffensiva contro la Russia, ma «è troppo presto per dire quale risultato ne verrà fuori». La valutazione è del capo di stato maggiore americano, generale Mark Milley. Gli ucraini sono impegnati «in una guerra che rappresenta per loro una minaccia esistenziale ed ha un grande significato per il resto del mondo, l’Europa, gli Stati Uniti, ma anche il resto del globo», ha detto Milley in una intervista alla Cnn, concessa in Normandia. Il generale, che andrà quest’anno in pensione, è arrivato in Francia per partecipare alle celebrazioni del 79esimo anniversario del D-day, lo sbarco sulle spiagge delle Normandia che fu una delle principali operazioni alleate nella Seconda guerra mondiale.

Ore 17:51 - L’agenzia Tass: «Zuppi visiterà anche Mosca, preparativi viaggio in corso»

Il cardinale Matteo Zuppi, inviato del Vaticano per la pace in Ucraina che oggi e domani sarà a Kiev, visiterà anche Mosca. Lo rendo noto l’agenzia russa Tass citando «fonti informate in Vaticano». Il viaggio sarebbe «in preparazione» anche se non è stata esplicitata nessuna tempistica. In mattinata il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva detto che il presidente Vladimir Putin «Non ha al momento in agenda un incontro con il cardinale».

Ore 18:16 - Scholz: «Nessun timore per le manovre russe e della Nato nel Mar Baltico»

Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, non crede che la situazione tra l’Occidente e Mosca peggiorerà a causa delle imponenti manovre nel Mar Baltico che si stanno svolgendo contemporaneamente. Durante una visita alla fregata “Mecklenburg-Vorpommern” al largo della costa tedesca del Mar Baltico vicino a Rostock, Scholz ha dichiarato: «Non ho questa preoccupazione, è gestito in modo molto responsabile dalle nostre forze». Gli alleati occidentali hanno avviato le loro esercitazioni militari annuali nel Mar Baltico: 50 navi e imbarcazioni provenienti da 19 paesi della NATO e dalla Svezia stanno partecipando all’esercitazione Baltops. Allo stesso tempo, la Russia sta conducendo esercitazioni con 40 navi, 25 aerei da combattimento e 3.000 soldati nel Mar Baltico, senza preavviso alla NATO. Secondo Scholz, tali esercitazioni rappresentano anche un segnale di forza nei confronti di Mosca da parte dell’Alleanza. Ha affermato: «È un segnale che abbiamo la capacità di difendere l’Alleanza e il Paese», ribadendo l’impegno a destinare costantemente il due per cento del prodotto interno lordo per la difesa.

Ore 18:19 - Moldavia: gli Usa impongono sanzioni contro un gruppo filorusso accusato di destabilizzare il governo

Gli Stati Uniti hanno adottato misure punitive contro sette individui e un gruppo collegato all’intelligence russa, accusati di attività volte a destabilizzare la Moldavia. Il sottosegretario al Tesoro per il Terrorismo e l’intelligence finanziaria, Brian Nelson, ha dichiarato: «Le sanzioni imposte mettono in luce gli sforzi segreti della Russia per destabilizzare nazioni democratiche». Si afferma inoltre che la Russia approfitta delle preoccupazioni dei cittadini di tali paesi per destabilizzare i governi legittimamente eletti, agendo nell’interesse di Mosca. Gli Stati Uniti, insieme all’Unione Europea, sono determinati a prendere di mira coloro che sono coinvolti in tali attività contro il governo della Moldova, come affermato nel comunicato del dipartimento del Tesoro. Tra i sette individui sanzionati, viene menzionato Konstantin Prokopyevich Sapozhnikov, leader del gruppo accusato di un complotto per destabilizzare la Moldova all’inizio del 2023.

Ore 18:24 - Partigiani russi filo-ucraini: «Il paese di Nova Tavolzhanka (regione di Belgorod) è in nostro pieno controllo»

Il paese di Nova Tavolzhanka, che si trova oltre il confine fra Ucraina e Russia nella regione di Belgorod, è sotto il «pieno controllo» dell’Rdk, il «Corpo dei volontari russi» alleati delle forze di Kiev. Lo ha dichiarato in un messaggio video citato dalla stampa ucraina il comandante dell’Rdk, Denis Nikitin. «I combattenti dell’Rdk controllano da giorni l’insediamento di Nova Tavolzhanka. Voglio ricordare a tutti i cittadini russi che questo non è un piccolo villaggio abbandonato, ma un insediamento di 5 mila persone. Ora qui ci sono solo i combattenti dell’Rdk, non c’è nessun altro governo in quest’area», ha sottolineato. Nikitin ha detto che proprio per questa ragione d’ora in poi le comunicazioni con i russi avverranno solo con le autorità federali a Mosca.

Ore 18:33 - Kuleba: «Abbiamo abbastanza armi per la controffensiva»

Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, ha comunicato a Reuters che l’Ucraina dispone delle armi necessarie per avviare la sua controffensiva contro la Russia e che tale operazione porterà alla vittoria tanto attesa da Kiev per l’ingresso nella NATO. Tuttavia, il capo della diplomazia ucraina non ha specificato se la controffensiva sia già in corso. Secondo Kuleba, l’adesione all’Alleanza atlantica potrebbe “probabilmente” diventare possibile solo dopo la reale conclusione del conflitto.

Ore 18:58 - Bielorussia e Slovenia si contendono un seggio al Consiglio di sicurezza dell’Onu

Oggi, Bielorussia e Slovenia si contendono un seggio nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU per i prossimi due anni. Saranno i 193 Stati membri dell’organizzazione a votare per rinnovare cinque dei dieci posti non permanenti del massimo organismo dell’ONU, in un contesto reso complesso dalla guerra in Ucraina. Bielorussia e Slovenia aspirano a occupare il seggio non permanente che l’Albania lascerà vacante alla fine del suo mandato biennale nel 2023; gli altri quattro posti hanno un unico candidato ciascuno. Si contrappongono il principale alleato di Mosca e un Paese dell’Unione Europea, che fa anche parte della NATO. Minsk accusa Lubiana di essersi candidata solo per creare disturbo, concependo questa mossa ancor prima dell’inizio della guerra in Ucraina, ad opera degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Dal momento dell’invasione, Mosca si trova sempre più isolata all’interno del Consiglio di Sicurezza e avere un ulteriore alleato sarebbe di grande importanza per la Russia. In diverse occasioni, la Russia ha utilizzato il suo diritto di veto spostando alcune decisioni all’ambito dell’Assemblea Generale dell’ONU, dove circa 140 Paesi su 193 hanno sostenuto risoluzioni critiche verso la Russia, mentre solo pochi Paesi, tra cui la Bielorussia, hanno votato a favore di Mosca. Gli altri nuovi membri non permanenti saranno Algeria, Corea del Sud, Sierra Leone e Guyana, che sostituiranno Gabon, Brasile, Emirati Arabi Uniti e Ghana alla fine del 2023, mentre altri cinque Paesi, Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico e Svizzera, si trovano a metà del loro mandato biennale.

Ore 19:06 - «Usa al lavoro per fornire altri 37 milioni di dollari in assistenza informatica all’Ucraina»

Gli Stati Uniti stanno collaborando con il Congresso per garantire un’ulteriore assistenza informatica all’Ucraina, fornendo 37 milioni di dollari (circa 35 milioni di euro). È quanto ha annunciato il ministero degli Esteri di Kiev, citato da Ukrinform, sottolineando che questa nuova allocazione si aggiunge ai 82 milioni di dollari (circa 77 milioni di euro) di aiuti informatici già forniti da Washington sin dalla invasione russa del febbraio 2022. Le delegazioni dei due Paesi si sono incontrate il primo giugno a Tallinn, in Estonia, per discutere delle questioni legate alla politica informatica. Durante il meeting, gli Stati Uniti hanno confermato il loro impegno a continuare a sostenere la cyberdifesa dell’Ucraina.

«Questo sostegno ha contribuito a rafforzare la capacità dell’Ucraina di individuare, scoraggiare e rispondere alle minacce informatiche, fornendo a Kiev il supporto necessario per proteggere le reti critiche e le infrastrutture digitali», ha evidenziato il ministero. Inoltre, entrambe le parti hanno condiviso le proprie prospettive sul ruolo della sicurezza informatica nello sviluppo a lungo termine del settore digitale in Ucraina, incluso il sostegno alla forza lavoro del Paese, alle istituzioni e alle infrastrutture critiche.

Ore 19:48 - Mosca: «Nessuna proroga dell’accordo sul grano se Kiev vuole imporre le sue condizioni»

Il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Vershinin, ha fatto una dichiarazione avvertendo che un’altra estensione dell’accordo sul grano non è possibile se l’Ucraina continua a imporre le sue condizioni. Tuttavia, Vershinin ha sottolineato che le consultazioni con i rappresentanti delle Nazioni Unite per risolvere gli ostacoli alle trattative, che a suo dire sono state interrotte a causa del comportamento di Kiev, proseguiranno. «Purtroppo, ci sono state diverse condizioni presentate che hanno paralizzato la situazione», ha accusato il vice ministro, citato dalle agenzie di stampa russe. Vershinin ha informato che il Centro di coordinamento congiunto (Jcc) di Istanbul ha ripreso le ispezioni alle navi nel Mar Nero. Lo scorso marzo, Mosca aveva annunciato un’estensione di 60 giorni dell’accordo sul grano, ma aveva avvertito che sarebbe stato sospeso in assenza di garanzie. Successivamente, il 18 maggio, Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia e mediatore insieme alle Nazioni Unite nell’accordo, aveva confermato un’ulteriore proroga di due mesi.

Ore 20:05 - Podolyak: «L’Ucraina non è coinvolta in quello che sta accadendo a Belgorod, è uno scontro tra russi»

«Molte persone hanno una giusta domanda: cosa sta succedendo esattamente nell’oblast di Belgorod adesso? È semplice. Un classico boomerang, una zona grigia, per la quale c’è un confronto tra l’esercito di Putin e il Corpo dei Volontari Russi (Rvc), cittadini russi che non sono d’accordo con Mosca sulla politica di genocidio. Cioè, la battaglia del Golia russo e del David russo». Così su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak. «L’Ucraina non è coinvolta in questo conflitto. Stiamo osservando l’andamento delle ostilità e chiediamo ancora una volta al regime di Mosca il cessate il fuoco nell’oblast di Belgorod, di sedersi immediatamente al tavolo dei negoziati con il Corpo dei Volontario Russi e di fermare l’insensato spargimento di sangue. Altrimenti, il numero dei «territori contesi» crescerà rapidamente...», conclude Podolyak.

Ore 20:25 - Controffensiva ucraina, Biden incrocia le dita

Joe Biden spera che la controffensiva dell’Ucraina contro la Russia abbia successo. Ad una domanda dei giornalisti al seguito dopo il bilaterale alla Casa Bianca con la premier danese Mette Frederiksen il presidente americano, infatti, non ha risposto ma ha alzato il braccio incrociando le dita.

Ore 20:34 - L’Ue proroga le restrizioni sull’export del grano ucraino

La Commissione europea ha deciso di prorogare fino al 15 settembre le restrizioni adottate in aprile, e in scadenza oggi, per le esportazioni di grano, mais, semi di colza e semi di girasole dall’Ucraina sul territorio di Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Lo riferisce lo stesso esecutivo comunitario. Le misure limitano a soli motivi di transito l’ingresso dei carichi nei cinque Paesi dell’Est.

Ore 20:57 - Casa Bianca: «Le azioni di Kiev oltre il confine rappresenterebbero l’escalation della guerra»

Eventuali azioni militari delle forze ucraine in territorio russo non sarebbero un vantaggio «per nessuno» e porterebbero a una «escalation» della guerra. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, sottolineando che questo tipo di escalation consentirebbe a Vladimir Putin di reclamare che quello in corso è un conflitto tra la Nato e la Russia.

Ore 21:10 - La rivendicazione dei partigiani russi filo-ucraini: «Abbiamo ucciso un colonnello delle forze armate di Mosca»

Il Corpo dei Volontari Russi e la Legione Russa hanno rivendicato di aver ucciso un colonnello delle Forze armate russe, Andrey Stesev, durante un’operazione portata avanti congiuntamente nell’oblast russo di Belgorod. La rivendicazione, con le foto dei documenti di Stesev, viene rilanciata da Ukrainska pravda. La rivendicazione afferma che il colonnello è stato ucciso in battaglia, senza precisare il luogo esatto. Stesev viene descritto come un alto ufficiale del gruppo operativo di Belgorod. «Ai suoi ordini - si legge- lui e i suoi subordinati hanno sistematicamente terrorizzato la popolazione dell’oblast di Belgorod e violato i loro diritti e libertà. In precedenza, Stesev ha ucciso civili in Cecenia, Yugoslavia, Abkhazia e Ucraina».

Ore 21:37 - Zelensky ringrazia le truppe per i progressi a Bakhmut

Zelensky ha ringraziato le sue truppe per i territori guadagnati nella devastata città di Bakhmut, nell’est del Paese, deridendo la reazione «isterica» di Mosca alle loro assicurazioni di aver respinto attacchi su larga scala. «Vediamo fino a che punto la Russia reagirà in modo isterico a ogni nostra avanzata in questo settore, a ogni nostra presa di posizione. Il nemico sa che l’Ucraina vincerà», ha dichiarato Zelensky in un video messaggio.

Ore 22:18 - L’intelligence di Kiev: «Un alto ufficiale russo ucciso a Belgorod»

Secondo quanto riferito dall’intelligence militare ucraina, un alto ufficiale russo è stato ucciso nell’oblast di Belgorod. Si tratta del colonnello Andrei Vasilyevich Stesyev, di 52 anni, che ricopriva un ruolo di rilievo nel gruppo operativo “Belgorod”. L’uccisione è avvenuta nel villaggio di Novaya Tavolzhanka, situato vicino al confine russo-ucraino. La notizia è stata riportata dal Kiev Independent. Secondo la Free Russia Legion, un gruppo armato anti-Cremlino che sostiene di combattere al fianco dell’Ucraina, Stesyev è stato ucciso durante uno scontro con le milizie. Si afferma che la Legione sia attiva a Novaya Tavolzhanka, combattendo insieme ad un’altra milizia anti-Cremlino chiamata Corpo dei Volontari Russi. L’intelligence militare ucraina ha identificato l’ufficiale come un ex comandante del 104° reggimento d’assalto aereo delle guardie, accusato di aver preso parte al massacro di Bucha nel marzo 2022. Il 4 giugno, il Corpo dei Volontari Russi ha annunciato un’altra incursione nell’oblast di Belgorod. Nello stesso giorno, il governatore dell’oblast di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito di scontri in corso a Novaya Tavolzhanka.

Ore 23:16 - Il sindaco di Kharkiv: «Siamo sotto attacco, restate nei rifugi»

È in corso un attacco missilistico russo sulla città ucraina di Kharkiv: è quanto si legge sul profilo Telegram del sindaco della città, Igor Terekhov. Il primo cittadino raccomanda agli abitanti di restare nei rifugi, mentre le testimonianze parlano di esplosioni nella seconda città ucraina, che si trova a poche decine di chilometri dal confine con la regione russa di Belgorod.

Ore 23:18 - Zelensky: «Con Cleverly (Gran Bretagna) abbiamo discusso di una coalizione sui sistemi Patriot»

Zelensky ha discusso con James Cleverly, il ministro degli Esteri britannico, sulla possibilità di formare una nuova «coalizione di sistemi di difesa aerea Patriot». «Abbiamo continuato la conversazione su una nuova coalizione per proteggere la vita, la coalizione dei Patriot. Passo dopo passo, ci stiamo muovendo con i nostri partner per rendere questa coalizione efficace nel proteggere la vita e la libertà come tutte le altre coalizioni di difesa che sono già state istituite», ha detto Zelensky. Il presidente ucraino ha anche ringraziato il ministro Cleverly per tutto il sostegno alla difesa fornito all’Ucraina, in particolare per i missili Storm Shadow, che si sono dimostrati estremamente efficaci in prima linea. Zelensky ha inoltre discusso con il ministro degli Esteri britannico i preparativi per il Vertice Nato di Vilnius. «Il vertice deve essere significativo. Allora diventerà storico. Grazie a tutti coloro che aiutano l’Ucraina! Grazie a tutti coloro che rendono più vicina la sconfitta del terrore russo!», ha aggiunto Zelensky.

Ore 23:21 - La premier della Danimarca: «La missione di pace di Zuppi? Mancano i segnali dalla Russia»

«Siamo tutti interessati alla pace», ma «bisogna essere in due per ballare il tango», ha detto la premier danese Mette Frederiksen rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla missione di pace a Kiev del cardinale Matteo Zuppi, inviato nella capitale ucraina da Papa Francesco. «Ancora manca un segnale dalla Russia», ha detto la premier danese al termine del suo incontro bilaterale alla Casa Bianca col presidente Joe Biden. «Nessuno di noi nell’Alleanza vuole agire senza l’Ucraina», ha concluso.

Ore 01:40 - Allarme aereo su vasta scala nella notte

Nella notte un allarme aereo su vasta scala è stato annunciato in Ucraina. Riguarda, in particolare le regioni di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Donetsk, Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Odessa e Kiev, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian. Le autorità hanno comunicato che la difesa aerea è già operativa nella regione della capitale e invitato la popolazione a ripararsi nei rifugi o in altri luoghi sicuri.

Ore 01:49 - Zelensky, bene l’avanzata in direzione Bakhmut

«Sono grato a ciascuno dei nostri guerrieri, a tutti i nostri difensori che ci hanno dato le notizie che ci aspettavamo. Direzione Bakhmut — ben fatto, guerrieri». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky nel consueto messaggio serale al Paese. «Vediamo come la Russia percepisce istericamente ogni passo che facciamo lì, ogni posizione che assumiamo — ha dichiarato —. Il nemico sa che l’Ucraina vincerà. Lo vedono. Lo sentono grazie ai tuoi scioperi, soldati, e in particolare nella regione di Donetsk. Grazie per questo! Oggi vorrei celebrare in modo particolare alcune nostre unità combattenti. Queste sono la 5ª brigata d’assalto separata e la 57ª brigata di fanteria motorizzata separata, che difendono abilmente, con decisione ed efficienza le nostre posizioni, distruggendo gli occupanti e, soprattutto, andando avanti. Grazie, guerrieri! Grazie a tutti!».

Ore 03:37 - Sostegno Mosca a separatisti, caso davanti a Corte Onu

Ucraina e Russia si affronteranno oggi davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja in un caso inizialmente sollevato nel 2017 da Kiev che accusa Mosca di aver sostenuto per anni i ribelli filorussi prima dell'invasione su vasta scala di un anno fa. Quest'ultima è oggetto di un'istanza separata avanzata dall'Ucraina alla stessa Corte delle Nazioni Unite, in cui accusa Mosca di aver pianificato un genocidio. La Corte ha ordinato alla Russia di sospendere l'invasione. L'intervento degli avvocati dell'Ucraina è previsto stamattina, mentre quelli della Russa parleranno giovedì. Le repliche sono previste il 12 giugno per Kiev e due giorni più tardi per la controparte.

Le decisioni della Tribunale internazionale dell'Aja, istituito dopo la Seconda guerra mondiale per dirimere le dispute fra gli Stati membri dell'Onu, sono vincolanti, sebbene i giudici non abbiamo gli strumenti per farle rispettare. Secondo l'Ucraina, la Russia ha violato le convenzioni delle Nazioni Uniti sul finanziamento del terrorismo e sulla discriminazione razziale. Inoltre, Kiev chiede i danni per gli attacchi sferrati dai ribelli filorussi nella parte orientale del Paese fin dal 2014. Circa 13 mila persone sono morte in otto anni di violenze prima dell'invasione del 2022. Kiev accusa Mosca di aver rifornito di armi e finanziamenti i guerriglieri separatisti, ma la Russia nega qualsiasi legame coi ribelli e dopo l'invasione si è impadronita di gran parte dei territori in cui sono avvenute le violenze.

Ore 04:05 - Rientra allarme aereo tranne che a Luhansk e in Crimea

L’allarme aereo scattato stanotte in Ucraina è rientrato in tutte le regioni, tranne che a Luhansk e nella Crimea occupata, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian.

Ore 04:59 - Difesa russa, interrotta avanzata Kiev nel sud Donetsk

L’avanzata ucraina nel sud Donetsk è stata interrotta, dopo che le truppe hanno subito «pesanti perdite», ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, citato dalla Cnn che non ha potuto, però, verificare la notizia con fonti indipendenti. Sul proprio canale Telegram, la Difesa afferma che le forze russe hanno respinto un’«offensiva su larga scala» e che quelle nemiche sono state oggetto di attacchi dell’esercito, dell’aviazione dall’assalto e tattica-operative, forze missilistiche e artiglieria. Secondo il ministero della Difesa russo, gli ucraini hanno perso nel sud Donetsk oltre 1.500 uomini, 28 carri armati, inclusi otto Leopard prodotti in Germania, e 109 veicoli corazzati da combattimento.

Il capo del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha definito fantasie sfrenate le dichiarazioni del ministro della Difesa di Mosca sulle perdite inflitte alle truppe ucraine. «Per distruggere un migliaio e mezzo di persone, deve essere un tale massacro, in un giorno, oltre 150 chilometri (90 miglia), un massacro infernale», ha detto il capo di Wagner su Telegram. «Pertanto, penso che queste siano solo alcune fantasie sfrenate». Prigozhin ha anche affermato che le truppe di Kiev sono avanzate vicino alla città ucraina orientale di Bakhmut, di cui la Russia ha dichiarato di aver preso il controllo il mese scorso. Le truppe russe, ha detto, stavano «lentamente» lasciando il villaggio di Berkhivka vicino a Bakhmut, cosa che ha definito una «disgrazia».

Lo storico Alegi: “Ecco perché Putin e Zelensky mentono sull’Ucraina”. Edoardo Sirignano su L'Identità il 5 Giugno 2023

di EDOARDO SIRIGNANO

“Putin mente per restare al comando, evitare una guerra civile. Non si può respingere una controffensiva che non è ancora partita. Non c’è stato nessun attacco su larga scala. Zelensky, invece, diffonde fake news per confondere l’avversario”. A dirlo Gregory Alegi, giornalista, storico militare e docente presso l’Università Luiss.

L’Ucraina può passare alla controffensiva?

La Russia, da tempo, ha esaurito la propria spinta propulsiva. Si è dissanguata per prendere Backhmut. Questa città per Mosca ha assunto un valore simbolico e quindi Putin è stato costretto a conquistarla, rimettendoci truppe, mezzi e spirito offensivo. Il Cremlino, però, adesso non ha la forza per andare avanti. Ecco perché l’Ucraina ora ha realmente la possibilità di giocarsi le proprie carte. L’esercito di Zelensky ha avuto diversi mesi per riorganizzarsi. Sta imparando a usare ciò che gli abbiamo fornito.

Come si svolgerà l’attacco?

Sarà scelta un’area ristretta in cui attaccare. Non commetteranno lo stesso errore russo.

Dove proveranno a sfondare?

Non lo so. In questi giorni, stiamo palesemente assistendo a sondaggi, piccoli attacchi per capire dove l’avversario è debole. Così si vuole confondere il nemico. I russi, infatti, non sanno dove aspettarsi un attacco. Sono più che disorientati.

Putin ha dichiarato che è stata respinta l’offensiva su larga scala. Si tratta dell’ennesimo bluff?

C’è un vecchio proverbio, a quelle latitudini, che dice che nessuna notizia è vera finché il governo non l’ha smentita. Nel momento in cui Putin dice che non ha respinto la controffensiva, vuol dire che non l’ha respinta. La verità è che siamo ancora nella fase di studio. Bisognerà attendere per lo scontro decisivo. Una cosa è certa, gli ucraini hanno dimostrato di poter entrare e uscire dal territorio russo quando vogliono, di poter colpire, distruggere e scappare. Putin, quindi, ha commesso uno sbaglio nel dire: “se ne sono andati, li abbiamo respinti”. Non sarà semplice trovare una giustificazione quando ci sarà il prossimo attacco.

Possiamo parlare di guerra delle due propagande?

La comunicazione è senza dubbio un’arma. Confondere l’avversario genera incertezza. Ecco perché entrambi gli schieramenti dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.

Esiste una differenza tra Putin e Zelensky nel diffondere fake news?

Zelensky confonde le acque per attaccare liberamente, per non dare un vantaggio al nemico. I russi, invece, sono costretti a comunicare in un certo modo per non spiegare al loro popolo perché le cose vanno male, perché ci sono tanti morti e le cannonate arrivano fino ai tetti delle loro case. C’è una differenza tra un allenatore che confonde i messaggi sull’undici della domenica e un altro che, invece, vuole convincere che la squadra va in serie b solo perché gli arbitri le remano contro.

A parte le uscite create ad arte, anche un esperto di conflitti come l’americano Petraeus parla di reazione impressionante da parte di Kiev?

La sua è un’analisi di ha esperienza in guerra, ma non di chi ha visto carte o documenti segreti.

L’Ucraina può vincere ancora il conflitto?

La Russia ha attaccato e quindi deve cercare una vittoria piena. Per gli ucraini, invece, è un successo già resistere a uno dei più grandi eserciti del pianeta. L’hanno già spuntata dal punto di vista dell’immagine. Domani nessuno avrà più paura di Putin. Detto ciò, ritengo che sia molto difficile che Zelensky si riprenda tutto il territorio perso, compresa la Crimea.

L’Occidente, dal punto di vista dell’immagine, quindi, ne esce fortificato…

La Russa ne esce con le ossa rotte. Nel migliore dei casi, sarà la ruota di scorta della Cina. Non riesce più neanche a farsi dare i soldi del petrolio venduto dall’India. L’Occidente, al contrario, soprattutto dal punto di vista ideale, ne esce vittorioso. È passato il messaggio che la nostra imperfetta democrazia, il debole sistema liberale ha vinto contro chi voleva esportare un modello autoritario.

La pace è ancora possibile?

Bisogna capire cosa intendiamo con questa parola. Si può smettere di spararsi anche tra cinque minuti. Diverso, però, è creare le condizioni purché nei prossimi cinquanta anni non ci siano conflitti. La Russia dovrà accettare che ha dei vicini, che nei suoi confronti non hanno nessun obbligo. Solo allora parleremo di pace vera.

Non crede nel dodecalogo cinese?

Mi sembra molto orientato verso Russia e Cina. Stesso discorso vale per quello indonesiano. Non si può dimenticare il passato dalla sera alla mattina. Ci sono morti, città distrutte. Nessuno vuole instabilità. Se il Cremlino perde la guerra ciò comporterebbe la più grande guerra civile degli ultimi anni. Basta guardare le ultime uscite di Prigozhin che minaccia Putin. Se quest’ultimo, altresì, tira troppo la corda non so dove andremo a finire. A nessuno si può consentire di aggredire il vicino scomodo. Anche al nostro governo spesso non piace Macron, ma non invade la Francia.

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per lastampa.it il 5 giugno 2023.

L’episodio può essere un incidente, o più probabilmente la dimostrazione plastica di scene da guerra civile ormai frequenti nel fronte russo. E non solo a Belgorod. Quello che stiamo per raccontare è avvenuto vicino al villaggio di Semiyhiria, non lontano da Bakhmut. E siamo in grado di ricostruirlo con una certa precisione, grazie anche a due testimonianze dirette. 

Il 17 maggio truppe dell’esercito regolare russo hanno sparato contro i militari del Gruppo Wagner: la cosa è stata denunciata dallo stesso Evgheny Prigozhin, in un documento ufficiale che è ora finito sui tavoli della Difesa e dell’Alto comando (i nemici giurati di Prigozhin).

Nel documento Prigozhin scrive che il 17 maggio i suoi combattenti hanno notato «gruppi del Ministero della Difesa che minavano le strade» alle spalle della posizione del Gruppo Wagner. Più tardi quel giorno i mercenari hanno scoperto mine anticarro e proiettili di artiglieria «installati in versione controllata e portati nelle posizioni del Ministero della Difesa». Qui la situazione è degenerata. 

Secondo il report […], i mercenari stavano cominciando a liberare la strada, ma «verso le 15.40 è stato aperto contro di loro un fuoco di artiglieria leggera dalle postazioni del Ministero della Difesa».

Uno dei mezzi di Wagner, un “Ural”, è stato danneggiato e reso inutilizzabile, ma non ci sono stati feriti. […] I mercenari «hanno adottato misure di ritorsione per sventare l’aggressione e arrestare personale militare del Ministero della Difesa russo. Il capo di questo gruppo è un ufficiale del Ministero della Difesa russo, comandante di una brigata di fucilieri motorizzati, tenente colonnello, che era in uno stato di ebbrezza». 

La storia non termina qui. L’uomo, arrestato, ha parlato in un video – non si sa ovviamente con quale grado di libertà concessagli. Un graduato russo, detenuto e filmato da altri russi, registra un video stile-prigioniero di guerra. La realtà supera ormai ogni immaginazione: russi mettono alla sbarra altri russi. Prigozhin ha anche riferito che c’è in corso un’indagine sui fatti, ma molti dettagli non possono ancora essere resi pubblici.

Certo è che il comandante dell’unità russa che ha sparato contro i russi di Wagner è finito, purtroppo per lui, nelle loro mani. Si tratta di un tenente colonnello del ministero della Difesa russo, che ha dato l’ordine di sparare. Si chiama Roman Venevitin, ha affermato di averlo fatto «per ostilità personale [verso Wagner]». Nel video […] ammette di aver disarmato il gruppo di risposta rapida della brigata Wagner, poi ha dato l’ordine di sparare sull’Ural. Alla domanda su come considera adesso le sue azioni, il tenente colonnello ha fatto una lunga pausa, quindi ha risposto: «Colpevole». Ha poi dichiarato che nell’unità che ha sparato c’erano «dieci-dodici uomini».

Un uomo con questo nome esiste effettivamente, ha verificato il collettivo d’inchiesta “Sirena”, nei database militari russi disponibili: Roman Gennadyevich Venevitin, 45 anni, presta servizio presso il Ministero della Difesa, prima ha lavorato presso l’agenzia di sicurezza Sparta nella regione di Nizhny Novgorod. Il tenente colonnello è nato a Kazan, ha studiato alla Combined Arms Academy delle forze armate, nel 2013 gli è stata revocata la patente di guida per guida in stato di ebbrezza. […] trattandosi […] di un dirigente della Difesa, la cosa interroga direttamente il ministro. Shoigu fino a questo momento ha taciuto, ma è ovviamente gravissimo se la ricostruzione dei wagneriani dovesse rivelarsi corretta […].

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 6 giugno.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. «Diga distrutta, crimine di guerra della Russia». Usa: «Numerosi morti». Andrea Nicastro, inviato, e redazione Online su Il Corriere della Sera il 6 giugno 2023.

Le notizie sulla guerra di martedì 6 giugno, in diretta. Kiev: «Diga distrutta per impedirci di attraversare il Dnipro e ostacolare la nostra controffensiva». Mosca chiede di convocare il Consiglio di sicurezza dell'Onu, Guterres: «Non abbiamo informazioni indipendenti, ma è una conseguenza dell'invasione russa» 

• Il governatore russo: «Combattimenti a Belgorod».

• Danilov: «Trattare con Putin? Mai: non potete costringerci a negoziare con Satana».

• Il fronte adesso è in Russia, Putin: «Vogliono destabilizzare il Paese».

• Putin dona alla Chiesa l’«Icona della Trinità» di Rublev: i musei protestano.

Ore 04:05 - Rientra allarme aereo tranne che a Luhansk e in Crimea

L’allarme aereo scattato stanotte in Ucraina è rientrato in tutte le regioni, tranne che a Luhansk e nella Crimea occupata, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian.

Ore 04:59 - Difesa russa, interrotta avanzata Kiev nel sud Donetsk

L’avanzata ucraina nel sud Donetsk è stata interrotta, dopo che le truppe hanno subito «pesanti perdite», ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, citato dalla Cnn che non ha potuto, però, verificare la notizia con fonti indipendenti. Sul proprio canale Telegram, la Difesa afferma che le forze russe hanno respinto un’«offensiva su larga scala» e che quelle nemiche sono state oggetto di attacchi dell’esercito, dell’aviazione dall’assalto e tattica-operative, forze missilistiche e artiglieria. Secondo il ministero della Difesa russo, gli ucraini hanno perso nel sud Donetsk oltre 1.500 uomini, 28 carri armati, inclusi otto Leopard prodotti in Germania, e 109 veicoli corazzati da combattimento.

Il capo del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha definito fantasie sfrenate le dichiarazioni del ministro della Difesa di Mosca sulle perdite inflitte alle truppe ucraine. «Per distruggere un migliaio e mezzo di persone, deve essere un tale massacro, in un giorno, oltre 150 chilometri (90 miglia), un massacro infernale», ha detto il capo di Wagner su Telegram. «Pertanto, penso che queste siano solo alcune fantasie sfrenate». Prigozhin ha anche affermato che le truppe di Kiev sono avanzate vicino alla città ucraina orientale di Bakhmut, di cui la Russia ha dichiarato di aver preso il controllo il mese scorso. Le truppe russe, ha detto, stavano «lentamente» lasciando il villaggio di Berkhivka vicino a Bakhmut, cosa che ha definito una «disgrazia».

Ore 05:30 - Il capo di stato maggiore Usa Milley: Kiev «ben preparata» per l’offensiva

L’Ucraina è «molto ben preparata» a condurre l’offensiva primaverile sui territori occupati dalle forze russe, anche se «è troppo presto per dire quali saranno gli esiti». Lo ha dichiarato all’emittente televisiva «Cnn» il capo di stato maggiore delle forze armate statunitensi, generale Mark Milley. Secondo il generale, l’Ucraina «combatte una guerra che costituisce una minaccia esistenziale per la sopravvivenza stessa» di quel Paese, e che è «di più ampio significato per il resto del mondo, per l’Europa, per gli Stati Uniti ma anche per il Globo».

Le dichiarazioni del generale giungono all’indomani di un pesante attacco delle forze ucraine lungo la linea del fronte nella regione di Donetsk, che per quantità e tipologia delle forze in campo sembra rappresentare la prima fase dell’offensiva primaverile anticipata per mesi da Kiev e dai Paesi occidentali che sostengono l’Ucraina. L’offensiva è stata preceduta nelle ultime settimane da attacchi e sabotaggi compiuti dall’Ucraina sul territorio della Russia, e in particolare nella regione di confine di Belgorod. A questo proposito, Milley non ha escluso che tali attacchi in territorio russo possano comportare una ulteriore intensificazione del conflitto: «Esiste sempre il rischio di una escalation», ha ammesso Milley, secondo cui gli Stati Uniti stanno osservando gli avvenimenti «molto, molto attentamente».

Ore 06:11 - Kiev: Mosca ha fatto esplodere la diga di Nova Kakhovka, nel sud dell’Ucraina

L’esercito ucraino ha detto martedì che le forze di occupazione russe hanno fatto saltare in aria la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya, a monte del Dnepr, nell'area di Khershon, e dal bacino è iniziata la fuoriuscita incontrollata di acqua. Un funzionario di Mosca con base nella città di Nova Kakhovka ha negato la notizia. «La diga di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forse di occupazione russe», scrive il comando sud delle forze armate ucraine sulla sua pagina Facebook. «L’entità della distruzione, la velocità e i volumi dell’acqua e le probabili aree di inondazione devono ancora essere chiarite». Reuters non è stato in grado di verificare immediatamente la dichiarazione ucraina. In precedenza, l’agenzia di stampa statale russa ha citato il sindaco di Nova Kakhovka, nominato da Mosca, che ha negato la notizia. «Tutto è tranquillo e calmo, non c’è proprio niente», secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass che cita quanto detto dal sindaco, Vladimir Leontiev.

Ore 06:07 - Kiev, distrutti 35 missili da crociera; danni in città

Vasto attacco aereo nella notte delle forze russe sull’Ucraina con missili da crociera aerei Kh-101/Kh-555. Lo fanno sapere media ucraini secondo i quali «le difese aeree ucraine hanno intercettato tutti i 35 missili lanciati dalla Russia». Come riporta Ukrinform, secondo l’aeronautica delle forze armate ucraine, i russi hanno attaccato di nuovo dalla zona del Mar Caspio con sei bombardieri strategici Tu-95ms. Le forze di difesa aerea e i mezzi dell’aeronautica militare delle forze armate ucraine hanno distrutto tutti i 35 missili. La maggior parte degli X-101/X-555 si stavano dirigendo verso la capitale, l’area di competenza dell’Air Command Center.

Ore 07:07 - Kiev: «L’esercito russo dice di aver distrutto 8 carri Leopard ucraini»

L’esercito russo ha distrutto più di 1.500 soldati ucraini e 28 carri armati, tra cui otto Leopard e carri armati francesi AMX-10RC a tre ruote, nel tentativo di respingere un nuovo attacco delle forze armate ucraine nella direzione di Yuzhnodonets, ha detto il ministero della Difesa russo a Ria Novosti. Secondo l’agenzia, durante il 5 giugno, il nemico ha continuato l’offensiva, ma è stato fermato senza raggiungere i compiti previsti. Secondo il ministero le unità delle forze armate ucraine che hanno partecipato all’attacco «hanno subito danni significativi». Oltre a 28 carri armati, sono stati distrutti anche 109 veicoli corazzati da combattimento.

Ore 07:30 - Mosca: «Diga Nova Kakhovka semidistrutta da bombe ucraine»

La diga di Nova Kakhovka, nella provincia ucraina di Kherson, è stata «parzialmente distrutta» a causa di bombardamenti ucraini, secondo quanto afferma il ministero delle Emergenze russo, citato dall’agenzia Ria Novosti. Il ministero afferma che non c’è pericolo per la popolazione della regione.

Ore 07:31 - Ucraina: «Danni alla diga, Zelensky convoca il Consiglio di sicurezza»

Zelensky ha convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale dopo l’attacco alla diga e alla centrale idroelettrica di Kakhovka: lo ha annunciato il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. «Centrale idroelettrica di Kakhovka. Un altro crimine di guerra commesso da terroristi russi. Il presidente ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale», ha scritto Yermak su Telegram.

Ore 07:39 - Zuppi a Kiev nell’ora più difficile: «La pace non resti solo un sogno»

(Gian Guido Vecchi) «La sofferenza e il dolore impongono l’insistenza della preghiera, e di cercare in tutti i modi di far sì che la pace non sia un sogno lontano ma diventi la realtà». Il cardinale Matteo Zuppi è arrivato ieri a Kiev come inviato del Papa, il primo viaggio da quando Francesco ha annunciato la sua «missione di pace» per l’Ucraina e, il 20 maggio, è divenuto ufficiale il suo incarico.

Ore 07:46 - Amministrazione locale: «La diga di Nova Kakhovka non è crollata»

Alcuni meccanismi della diga di Nova Kakhovka, controllata dai russi, sono stati danneggiati per un bombardamento ucraino e c’è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino, ma la diga stessa «non è stata distrutta» e «non ci sarà una catastrofe». Lo ha detto il capo dell’amministrazione locale filorussa, Vladimir Leontyev, citato dall’agenzia Ria Novosti. Leontyev ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan.

Ore 07:53 - Zelensky: «I terroristi russi vanno scacciati dal Paese»

«Terroristi russi. La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma per il mondo intero che devono essere scacciati da ogni angolo della terra ucraina. A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché usano ogni metro per il terrore. Solo la vittoria dell’Ucraina restituirà la sicurezza. E questa vittoria arriverà. I terroristi non potranno fermare l’Ucraina con acqua, missili o altro. Tutti i servizi funzionano. Ho convocato il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale. Si prega di diffondere solo informazioni ufficiali e verificate»: lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 08:17 - Kiev: «L’attacco alla diga mette a rischio migliaia di civili»

«La Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina», lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Ore 08:23 - Kiev: «16000 persone in zona critica, evacuazione in corso»

A causa dell’esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovska, 16.000 persone si trovano in una «zona critica» sulla riva destra del fiume Dnipro ed è in corso un’evacuazione: lo ha affermato su Telethon il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin, come riporta Rbc-Ucraina.

Ore 08:33 - Kuleba: «Distruzione diga è un crimine orribile»

«La distruzione da parte dei russi della diga di Kakhova è probabilmente il più grande disastro tecnologico degli ultimi decenni in Europa e mette migliaia di civili a rischio». È quanto scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sottolineando che questo è «un crimine orribile: l’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21esimo secolo, è cacciarla dall’Ucraina».

Ore 08:47 - Kiev: «Esplosioni nella capitale durante la notte»

Esplosioni sono state udite a Kiev la notte scorsa: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale ucraina, Vitalii Klitschko.

Ore 08:55 - Michel: «L'attacco alla diga è un crimine di guerra»

«Sono sconvolto dall'attacco senza precedenti della diga Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze». Così via Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. «Solleverò la questione a giugno al Consiglio Ue e proporrò maggiore assistenza alle aree allagate. Il mio pensiero va a tutte le famiglie in Ucraina colpite da questa catastrofe», prosegue Michel.

Ore 09:03 - Cleverly a Zelensky: «Kiev può contare sul nostro sostegno»

Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, si è recato ieri in Ucraina per una visita a sorpresa a Kiev dove si è impegnato ad aiutare il Paese a vincere la guerra. Cleverly ha incontrato il presidente ucraino Zelensky, tra le notizie secondo cui era in corso la tanto attesa controffensiva. Il ministro degli Esteri britannico ha dichiarato che l'Ucraina sta conducendo una «controffensiva sostenuta» contro la Russia. «L'Ucraina vincerà questa guerra e può contare sul nostro sostegno», ha aggiunto il ministro.

Ore 09:07 - Attacco alla diga di Kherson: «22mila persone a rischio inondazione»

Sono almeno 22mila le persone a rischio inondazione dopo l'attacco alla principale diga di Kherson, quella di Kakhovka nel sud dell'Ucraina, attacco del quale Kiev accusa Mosca e viceversa. Lo ha detto l'amministratore filorusso della zona, Vladimir Leontiev, parlando dei 22mila abitanti del 14 insediamenti vicino alla diga. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva parlato di 80 insediamenti a rischio. Già iniziate le procedure di evacuazione delle aree intorno alla diga di Kakhovka sul fiume Dnipro. Un funzionario ucraino ha avvertito che mancano solo cinque ore prima che l'acqua raggiunga un «livello critico».

Ore 09:44 - Kiev: «La centrale idroelettrica è completamente distrutta»

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta «a seguito dell'esplosione della sala macchine dall'interno» e non è riparabile: lo riferisce l'emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L'operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

Ore 09:45 - Kiev: «Cresce il rischio disastro nucleare a Zaporizhzhia»

Il pericolo di un «disastro nucleare» alla centrale di Zaporizhzhia «aumenta rapidamente»: lo afferma Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. «Il mondo è di nuovo sull'orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente», ha dichiarato Podolyak in un messaggio ai media.

Ore 09:46 - Aiea: «Nessun pericolo nucleare immediato a Zaporizhzhia»

Non c'è «alcun pericolo nucleare immediato» alla centrale di Zaporizhzhia dopo la parziale distruzione della diga idroelettrica di Kakhovka sul fiume Dnipro, nella regione di Kherson (sud) occupata da Russia: lo ha reso noto l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). «Gli esperti dell'Aiea» presenti sul sito «stanno monitorando da vicino la situazione», ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet, mentre l'impianto utilizza l'acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.

Ore 09:48 - Pattugliamento aereo militare Cina-Russia in mar Giappone

Le forze armate di Cina e Russia, secondo il loro piano annuale di cooperazione, «hanno organizzato e attuato» oggi «il sesto pattugliamento aereo strategico congiunto nello spazio aereo pertinente del mar del Giappone e del mar Cinese orientale». Lo riferisce a sorpresa il ministero della Difesa cinese in una breve nota annunciando un'operazione che è la sesta del suo genere dal 2019. La mossa è maturata in coincidenza con l'aumento delle manovre militari e delle esercitazioni militari degli Stati Uniti e dei suoi alleati nell'Asia-Pacifico.

Ore 10:05 - Perché la diga distrutta di Nova Khakovka è importante per Zaporizhzhia e Kherson

La diga di Nova Khakovka è stata distrutta la mattina del 6 giugno; l’esercito russo e quello ucraino si scambiano accuse su chi abbia compiuto il gesto. Ma perché è così importante? Ecco alcuni dati.

Ore 10:19 - Kiev: «Attacco a centrale duro colpo per la sicurezza alimentare»

L'attacco alla centrale idroelettrica di Kakhovska «da parte dei russi è un duro colpo per la sicurezza alimentare globale, che il nemico vuole minare, perché questo disastro interesserà il sistema di irrigazione nel sud dell'Ucraina»: lo scrive su Telegram il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak.

Ore 10:29 - Stoltenberg: «L’attacco alla diga è un atto oltraggioso, dimostra la brutalità della Russia»

«La distruzione della diga di Kakhovka oggi mette a rischio migliaia di civili e provoca gravi danni ambientali. Questo è un atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina». Lo scrive in un tweet il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Ore 10:37 - Il cardinale Zuppi a Kiev: «È inaccettabile che la violenza della guerra colpisca i bambini»

«L'impatto della violenza di questa guerra sui bambini è inaccettabile», ha affermato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, durante la sua missione in Ucraina. In qualità di inviato di pace del Papa Francesco, ha ribadito il suo sostegno a Kiev e ha sottolineato che la guerra rappresenta un passo indietro che distrugge tutto e causa sofferenze ai bambini. Queste dichiarazioni sono riportate dai media ucraini dopo il primo giorno di missione del cardinale Zuppi nella capitale ucraina. L'inviato del Vaticano ha richiamato le parole di Papa Francesco, che ha detto: «Le tue lacrime sono le mie lacrime, il tuo dolore è il mio dolore», riferendosi all'Ucraina. Inoltre, il cardinale ha aggiunto: «Oggi posso dire che i tuoi figli sono i nostri figli», facendo riferimento ai numerosi bambini ucraini che sono giunti in Italia. Le parole del cardinale Zuppi, riportate da Ukrinform, riflettono la sua esperienza positiva riguardo all'ospitalità con cui gli italiani hanno accolto i bambini ucraini.

Ore 10:43 - Difesa britannica: «L'esplosione della diga è il risultato dell'invasione russa»

Durante la sua visita in Ucraina, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che l'esplosione che ha distrutto la diga ucraina di Kakhovka è il risultato dell'invasione su vasta scala, non provocata, perpetrata dalla Russia. Cleverly ha anche sottolineato, però, che è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive sui dettagli dell'incidente e fare valutazioni significative al riguardo.

Ore 10:46 - Podolyak: «Mosca ha provocato il più grande disastro ambientale in Europa da decenni»

Su Twitter, il consigliere di presidenza ucraina Mykhailo Podolyak ha commentato l'esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovka, affermando che la Russia l'ha fatta saltare in aria e ha causato il più grande disastro ambientale in Europa da decenni. Podolyak ha espresso preoccupazione per il fatto che molte comunità scompariranno a causa di questo atto di terrorismo e che le persone perderanno la vita. Ha anche sollevato l'incredulità riguardo alla dichiarazione dell'ONU che, nello stesso giorno, proclama la Giornata della lingua russa, sottolineando la necessità di una risposta adeguata a questo attacco terroristico. Podolyak ha concluso affermando che l'organizzazione che dovrebbe garantire la sicurezza globale sta diventando sempre più una parodia globale.

Ore 10:48 - «I danni alla diga non hanno avuto un impatto sul sistema energetico ucraino»

I danni provocati alla diga di Nova Kakhovka non hanno avuto un impatto sul sistema energetico dell'Ucraina. Lo ha riferito su Telegram l'azienda energetica statale Ukrenergo, che sta valutando i rischi in cooperazione con Ukrhidroenergo, l'operatore statale per la produzione di energia idroelettrica. Tuttavia, l'ufficio stampa del ministero dell'Energia ucraino ha riferito che ci sono rischi di inondazioni nella regione di Kherson. Quasi 12 mila utenti sono rimasti senza elettricità nel distretto di Ostriv, nella regione di Kherson, e sono possibili problemi con l'approvvigionamento idrico. Le autorità locali stanno preparando misure per risolvere la situazione.

Ore 10:55 - Zelensky: «I russi hanno fatto esplodere la diga dall'interno

Zelensky, pubblicando su Telegram i dettagli della riunione del Consiglio nazionale di emergenza convocato in mattinata per rispondere alla distruzione della diga di Nova Kakhovka, ha affermato che l'esplosione sarebbe stata causata dall'interno dalle forze russe. «Durante la notte, alle 02.50, i terroristi russi hanno effettuato una detonazione interna delle strutture del Kakhovskaya HPP - scrive Zelensky - circa 80 insediamenti si trovano nella zona allagata. È stato ordinato di effettuare l'evacuazione dalle aree a rischio e di fornire acqua potabile a tutte le città e villaggi che ricevevano acqua dal bacino idrico di Kakhovsky». «Ho tenuto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza nazionale - ha aggiunto Zelensky - facciamo di tutto per salvare le persone. Tutti i servizi, militari, governativi, sono coinvolti. Alla riunione è stata concordata una serie di misure internazionali e di sicurezza per ritenere la Russia responsabile di questo attacco terroristico», ha concluso il presidente ucraino.

Ore 11:07 - Kiev: «Mosca sta bombardando Kherson durante l'evacuazione»

Il ministero dell'Interno ucraino ha comunicato che l'esercito russo sta bombardando Kherson con l'artiglieria, mentre la popolazione viene evacuata dalla città.

Ore 11:09 - Sandu (Moldavia): «Pronti ad aiutare Kiev dopo la distruzione della Diga. Dalla Russia un crimine di guerra»

La presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha dichiarato di condannare «fermamente» la distruzione della diga di Nova Khakova e di essere pronta a fornire assistenza «in risposta alle inondazioni e sostenere gli sforzi per mitigare l'impatto». «Il fatto che la Russia prenda di mira le infrastrutture critiche equivale a crimini di guerra».

Ore 11:25 - Onu: «La distruzione della diga mette in pericolo migliaia di civili»

La distruzione della diga di Kakhovka «mette in pericolo migliaia di civili, lasciando molti senza casa e con gravi necessità umanitarie». È quanto si legge in un post dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Ucraina che sottolinea anche come «civili e infrastrutture civili non sono un obiettivo».

Ore 11:27 - Scholz: «Con l'attacco alla diga la guerra ha una nuova dimensione». Michel: «La distruzione della diga è un crimine di guerra»

Il cancelliere tedesco Scholz ha affermato che l'attacco alla diga di Nova Kakhovka dà «una nuova dimensione alla guerra della Russia».

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è detto «sconvolto dall'attacco senza precedenti alla diga Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e riterremo responsabile la Russia e i suoi delegati. Solleverò la questione al Consiglio europeo di giugno e proporrò maggiore assistenza alle aree allagate. Il mio pensiero va a tutte le famiglie dell'Ucraina colpite da questa catastrofe».

Ore 11:31 - Shmyal: «Dopo la distruzione della diga, 80 località sono a rischio inondazione»

Il premier ucraino Denys Shmyhal ha reso noto che un Un'ottantina di località sono a rischio inondazione dopo la distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka, nell'oblast ucraino di Kherson, parzialmente occupato dalle truppe russe. «Stiamo evacuando i residenti delle zone allagate».

Ore 11:34 - Intelligence britannica: si intensificano i combattimenti lungo il fronte

Nelle ultime 48 ore si è verificato un significativo aumento dei combattimenti lungo diversi settori del fronte, compresi quelli che erano relativamente tranquilli da diversi mesi. Questo è quanto afferma l'intelligence britannica nel suo rapporto giornaliero sulla situazione al fronte, diffuso dal Ministero della Difesa di Londra. Nello stesso documento, l'intelligence britannica segnala un'accesa disputa tra il gruppo Wagner e il Ministero della Difesa russo: «Per la prima volta», si legge, «il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha riferito che l'esercito russo ha impiegato una forza deliberata e letale contro le sue unità». Inoltre, secondo la stessa fonte, il gruppo Wagner avrebbe arrestato un comandante di brigata dell'esercito russo. «La maggior parte delle unità del gruppo Wagner è stata ritirata da Bakhmut», conclude il rapporto, osservando che «con la Russia che ha scarse riserve, il livello di risposta del gruppo Wagner al Ministero della Difesa rappresenterà un fattore chiave nel conflitto nelle prossime settimane».

Ore 11:38 - Kiev, proclamato lo stato d'emergenza a Nova Kakhovka

Le autorità della località ucraina di Nova Kakhovka, occupata dalle forze russe, hanno proclamato lo stato di emergenza dopo la parziale distruzione della centrale idroelettrica. Secondo quanto inizialmente reso noto dalle autorità locali la parte superiore della diga è stata danneggiata da proiettili di artiglieria, ma lo sbarramento non era stato distrutto; successivamente tuttavia la pressione dell'acqua avrebbe causato lo sfondamento di tre paratie.

Ore 11:39 - «La diga è stata distrutta per impedirci di attraversare il fiume Dnipro»

La Russia ha fatto saltare in aria la diga per impedire alle forze ucraine di attraversare il fiume Dnipro: lo ha detto in un briefing online la portavoce del Comando militare del sud dell'Ucraina, Natalia Humeniuk. «Questa è una reazione isterica», ha affermato Humeniuk. «Erano consapevoli che il movimento delle forze di difesa avrebbe avuto luogo, e in questo modo hanno cercato di influenzare le forze di difesa in modo che l'attraversamento del fiume Dnipro, che temevano, non avvenisse».

Ore 11:46 - Pdolyak: «La distruzione della diga ostacola la nostra controffensiva»

La Russia ha «ovvi motivi» per prendere di mira la diga di Nova Kakhovka nel sud dell'Ucraina. A sottolinearlo è stato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. L'attacco - ha spiegato - può creare «ostacoli insormontabili» all'attesa controffensiva ucraina. Per il consigliere presidenziale, si è trattato del tentativo di rinviare la fine della guerra oltre che di un crimine deliberato: «Su un vasto territorio, verrà distrutta ogni forma di vita; molti insediamenti andranno in rovina, danni colossali verranno inflitti all'ambiente», scrive su Twitter.

Ore 11:54 - Diga distrutta, 150 tonnellate di lubrificante per macchine finite nel fiume Dnipro

«Almeno 150 tonnellate di lubrificante per macchine sono finite nel fiume Dnipro» in seguito all'attacco alla centrale idroelettrica di Kakhovka e «c'è il rischio di ulteriori perdite di oltre 300 tonnellate»: lo rende noto l'ufficio del presidente ucraino dopo la riunione del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa. Lo riporta Rbc-Ucraina.

 Ore 12:02 - Stoltenberg: «Tutti gli alleati sono d'accordo sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato»

«Le decisioni che prenderemo al vertice di luglio a Vilnius saranno molto significative. Rafforzeremo il nostro sostegno all'Ucraina con un pacchetto pluriennale di assistenza per aiutarla a passare dall'era sovietica agli standard della Nato e avvicinare l'Ucraina alla Nato. Tutti gli alleati sono d'accordo che la porta della Nato rimane aperta, che l'Ucraina diventerà un membro dell'alleanza e che la Russia non può porre veti». Così Jens Stoltenberg, aprendo il Bucharest 9 Summit in Slovacchia.

Ore 12:07 - «L'attacco alla diga è un segnale di panico del regime di Putin»

«Gli occupanti nel panico hanno fatto saltare la diga di Kakhovka». È quanto si legge in una dichiarazione pubblicata su Telegram dall'intelligence militare ucraina, in cui si aggiunge che «questo è ovviamente un attacco terroristico ed un crimine di guerra che sarà usato come prova di fronte ad un tribunale internazionale». «Questo atto terroristico è un segnale del panico del regime di Putin» continua l'intelligence ucraina.

Ore 12:21 - Il cardinale Zuppi ricevuto da Zelensky a Kiev

Zelensky ha ricevuto il cardinale Matteo Zuppi a Kiev. Lo riferisce il quotidiano cattolico Avvenire sul suo sito. L'incontro è stato molto cordiale e, a quanto trapela, Zuppi e Zelensky hanno discusso su alcuni punti chiave per procedere nella direzione di una dialogo stabile e concreto.

Ore 12:33 - Perché la diga distrutta di Nova Khakovka è cruciale per Zaporizhzhia e Kherson

(di Redazione Esteri) Perché è così importante? Ecco alcuni dati. (...) la diga ha un bacino idrico di 18 milioni di metri cubi da cui parte l’acqua che rifornisce la centrale nucleare di Zaporizhzhia e soprattutto la penisola di Crimea, annessa militarmente da Vladimir Putin nel 2014. Da allora gli ucraini avevano fermato il flusso ma, quando il 24 febbraio è stata conquistata dall’Armata, i russi hanno fatto saltare la diga che fermava il canale di Crimea e l’approvvigionamento idrico ristabilito. La controffensiva di Kiev ha messo però in dubbio il controllo sull’area: i russi hanno già avviato l’evacuazione di circa 60 mila civili e — secondo alcune testimonianze — di mezzi e attrezzature militari, quindi potrebbero ora affidarsi a un gesto estremo. Del resto gli stessi ucraini, nelle prime fasi dell’invasione, avevano aperto intenzionalmente la diga nei pressi di Demydiv, inondando la cittadina a nord di Kiev e i campi circostanti per rallentare l’avanzata russa e salvare la capitale. (...)

Ore 12:41 - «Intercettati 20 missili diretti su Kiev»

Più di 20 missili da crociera russi sono stati lanciati contro Kiev alle prime ore di oggi ma sono stati tutti intercettati, ha reso noto su Telegram il comandante dell'amministrazione militare della capitale, Serhiy Popko.

Ore 13:00 - Kiev entra nel programma di fondi Ue per i trasporti e l'energia

L'Ucraina è entrata a far parte del programma Connecting Europe Facility (Cef) che fornisce finanziamenti europei per i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale. L'accordo è stato firmato a Leopoli tra la commissaria europea responsabile, Adina Valean, e il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov. Questa intesa consentirà ai promotori di progetti ucraini di richiedere fondi UE per progetti di interesse comune nei tre settori, migliorando la connettività dell'Ucraina con i paesi europei confinanti. L'ingresso dell'Ucraina nel programma sottolinea il suo ruolo all'interno delle reti transeuropee interconnesse, note come Ten-T.

Ore 13:22 - Kiev chiede riunione urgente del Consiglio Onu sulla diga

L’Ucraina chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla distruzione della diga di Nova Kakhovka. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri ucraino.

«Sono i bambini, le donne e gli uomini dell’Ucraina che subiranno le conseguenze della terribile distruzione della diga idroelettrica di Nova Kakhovka. Questo è un atto contro l’umanità. Un crimine di guerra che non possiamo lasciare senza risposta. Oggi più che mai l’Ucraina ha bisogno del nostro aiuto», scrive in un tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

Ore 13:27 - Mosca: «Sulla diga avvertita l’Onu da ottobre. Cosa ha fatto?»

«Fin dal 21 ottobre dell’anno scorso la Russia aveva avvertito il segretario generale dell’Onu dei piani del regime di Kiev di distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka. Domanda per il segretario generale: cosa è stato fatto?». Lo scrive sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, pubblicando la lettera a quel tempo inviata dal rappresentante permanente di Mosca alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya. «Le forze ucraine - scriveva Nebenzya - valutano la possibilità di far passare mine d’acqua lungo il corso del Dnepr oppure di compiere un attacco missilistico». «Un tale attacco da parte dell’Ucraina - affermava ancora il diplomatico russo - porterà ad un’inondazione catastrofica dei territori limitrofi e a danni irreparabili per la città di Kherson. Il prezzo possono essere le vite di migliaia di incolpevoli cittadini». «Esorto con forza a fare tutto il possibile per evitare questo tremendo crimine», concludeva la lettera di Nebenzya.

Ore 13:39 - Il segnale di Putin dietro alla distruzione della diga di Nova Khakovka

(di Andrea Nicastro) (...) È possibile che anche la diga di Nova Kakhovka in questo 6 giugno 2022 sia stata distrutta su ordine di Mosca per frenare un’avanzata. Questa volta quella dell’esercito ucraino. Possibile, militarmente logico, ma non ancora certo. Provocare l’inondazione è un crimine di guerra, uno dei tanti di cui è accusato Putin, uno in più non può preoccuparlo. Sarebbe però anche il segnale che, se la controffensiva lo metterà nell’angolo, il presidente russo non si fermerà davanti a niente. Dopo la diga potrebbero arrivare bombardamenti stile Dresda sulle città lontane dal fronte, poi potrebbe colpire depositi chimici, reattori nucleari, i silos dei missili intercontinentali che sono bombe devastanti a causa del loro carburante e, infine, arrivare a sganciare un’atomica.

Ore 13:48 - Nella notte intercettati 35 razzi, molti diretti verso Kiev

L’Ucraina ha respinto l’ennesimo attacco missilistico notturno della Russia con le autorità che affermano di aver intercettato e distrutto tutti i 35 razzi lanciati, la maggior parte diretti verso Kiev. Secondo i militari - riporta il Kyiv Post - i russi hanno attaccato di nuovo dalla zona del Mar Caspio con sei bombardieri strategici Tu-95. Le sirene dei raid aerei hanno suonato nella capitale poco prima dell’una di notte.

Ore 13:48 - Più di 1000 persone evacuate da aree allagate a Kherson

Oltre 1000 persone sono state evacuate dalle aree allagate nella regione ucraina annessa di Kherson, dopo l’attacco alla diga di Kakhovka. Lo riporta Ukrinform. Secondo i dipendenti del servizio di emergenza statale, la polizia e i volontari hanno evacuato più di 650 persone, mentre 420 hanno lasciato in autonomia le zone allagate. I residenti della regione di Kherson che sono stati evacuati riceveranno un riparo gratuito, ha fatto sapere il ministero del Reinserimento dei territori temporaneamente occupati.

Ore 13:54 - Kiev, 24 villaggi allagati dopo l’attacco alla diga

Ventiquattro villaggi sono stati allagati dopo l’attacco alla diga di Nova Kakhovka, che ha provocato un ingente squarcio nella struttura. Lo ha reso noto il governo ucraino. «Invitiamo i cittadini a fare attenzione, perché l’acqua contiene sostanze esplosive. Inoltre 150 tonnellate di olio combustibile si sono riversate nel fiume Dnipro», ha aggiunto il ministro ucraino degli Interni, Igor Klymenko.

Ore 14:22 - Zelensky su attacco a diga: «Il mondo deve reagire»

«La Russia ha fatto esplodere una bomba di distruzione ambientale di massa. È il più grande disastro ambientale causato dall’uomo in Europa da decenni a questa parte. È il terrorista più pericoloso del mondo. Ed è per questo che la sconfitta della Russia - una sconfitta che comunque garantiremo - sarà il contributo più significativo alla sicurezza della nostra regione, della nostra Europa e del mondo intero». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter in merito all’attacco notturno alla diga di Kakhovka, nel sud dell’Ucraina.

Per Zelensky «il mondo deve reagire» dopo quello che il presidente considera un deliberato attacco russo: «La Russia controlla la diga e l’intero impianto di Kakhovka da più di un anno. È fisicamente impossibile farla esplodere in qualche modo dall’esterno, con un bombardamento. È stata minata dagli occupanti russi. E l’hanno fatta esplodere».

Ore 14:29 - Grossi (Aiea): «Nessun rischio immediato per centrale Zaporizhzhia»

« Non c’è alcun rischio immediato per la sicurezza» della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dopo la distruzione della diga idroelettrica di Kakhovka, che si trova a circa 150 km di distanza dall’impianto. Lo ha confermato il direttore generale dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi. L’attacco, ha spiegato, «ha portato a una significativa riduzione del livello del serbatoio utilizzato per fornire acqua di raffreddamento» alla centrale nucleare.

Ore 14:39 - Kiev: «La diga è stata fatta saltare dalla 205ma brigata russa»

La diga della centrale idroelettrica di Kakhovka nell'oblast di Kherson è stata fatta saltare in aria dalla 205ma brigata di fanteria motorizzata russa: lo ha detto il capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Oleksii Danilov, citato dal media ucraino Liga. Unità della brigata sono di stanza presso la centrale elettrica vicino a Nova Kakhovka occupata dai russi e controllavano la struttura, ha detto Danilov alla televisione nazionale. La stessa brigata di Mosca era stata accusata questa mattina da Mykhailo Podoliak, capo dell'ufficio presidenziale ucraino, citato dalla Ukrainska Pravda.

Ore 14:45 - Legge marziale ed evacuazione dei civili: il falso video di Putin che annuncia l’invasione ucraina a Belgorod

In alcune regioni della Russia, lunedì 5 giugno, i media hanno trasmesso un falso video di Vladimir Putin che annunciava l'invasione dei territori di Kursk, Belgorod e Bryansk da parte delle truppe ucraine. Il presidente russo proseguiva imponendo la legge marziale e ordinando l'evacuazione dei civili dalle zone interessate. Si tratta, in realtà, di un clamoroso fake dovuto a un cyberattacco da parte di alcuni hacker. La conferma è arrivata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «È vero che ci sono stati hacker in alcune regioni. In particolare so che c'è stato un attacco a Radio Mir e ad alcuni network. Adesso tutto questo è stato eliminato ed è stato ripristinato il controllo» ha spiegato Peskov.

Ore 15:04 - Zelensky: «La Russia è in guerra contro la vita e la natura»

«Ora la Russia è colpevole di un brutale ecocidio. La Russia è in guerra contro la vita, contro la natura, contro la civiltà». Scrive su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, commentando l'attacco alla diga Kakhovka, per il quale Kiev accusa Mosca. Per Zelensky si tratta di un «atto di terrorismo russo» di un «crimine di guerra russo». «La Russia deve lasciare la terra ucraina e deve essere ritenuta pienamente responsabile del suo terrore», conclude.

Ore 15:08 - Kiev: «La centrale elettrica della diga di Khakovka è completamente distrutta»

Ukrhydroenergo, la compagnia statale ucraina che gestisce l'impianto, ha fatto sapere che la centrale elettrica della diga di Khakovka è stata completamente distrutta: «La centrale elettrica non può essere ripristinata, è completamente distrutta. La struttura idraulica è stata spazzata via».

Ore 15:25 - «40 mila persone devono essere evacuate dalle zone allagate»

Oltre 40.000 persone devono essere evacuate dalle zone allagate dopo l'esplosione avvenuta alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, ma circa 25.000 si trovano nella zona occupata dai russi. Lo ha dichiarato la vice procuratrice generale dell'Ucraina, Viktoriya Lytvynova, in diretta tv. «Più di 17.000 persone sono soggette a evacuazione nel territorio controllato dall'Ucraina, e le autorità ucraine hanno già iniziato a evacuarle», ha fatto sapere Lytvynova, «ma circa 25.000 dei nostri cittadini si trovano nelle zone occupate dai russi e dovrebbero essere evacuati dalle aree non controllate dal governo».

Ore 15:32 - Zelensky incontra il cardinale Zuppi: «Il Vaticano sostenga il piano di pace ucraino»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su Telegram di aver incontrato il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale di Papa Francesco. Durante l'incontro, hanno discusso della situazione in Ucraina e della cooperazione umanitaria nel contesto della Formula di pace ucraina. Zelensky ha sottolineato che solo attraverso gli sforzi congiunti, l'isolamento diplomatico e le pressioni sulla Russia si può influenzare l'aggressore e raggiungere una pace giusta in Ucraina. Ha chiesto anche alla Santa Sede di contribuire all'attuazione del piano di pace ucraino, sottolineando che, poiché la guerra si svolge sul territorio ucraino, l'approccio per raggiungere la pace deve essere determinato dall'Ucraina stessa.

Ore 15:49 - Zelensky al cardinale Zuppi: «L'unica formula di pace è quella ucraina. La distruzione della diga avrà conseguenze terribili per l'ambiente»

«Chiedo alla Santa Sede di contribuire ad attuare il piano di pace ucraino. L'Ucraina accoglie con favore la disponibilità di altri Stati e partner a trovare vie per la pace, ma poiché la guerra è sul nostro territorio l'algoritmo per raggiungere la pace può essere solo ucraino».

« La distruzione della diga di Kakhovka conseguenze terribili per la vita delle persone e per l'ambiente. Questo crimine rappresenta una minaccia enorme e avrà conseguenze terribili per la vita delle persone e per l'ambiente».

Ore 15:54 - Svezia: «La nostra priorità è diventare membri della Nato il prima possibile»

«La massima priorità del governo svedese è diventare un membro a pieno titolo della Nato il prima possibile». Lo ha detto il ministro svedese della Difesa, Pal Jonson, incontrando in Giappone il suo omologo. «Speriamo di poterlo diventare entro il vertice di Vilnius», ha aggiunto. Secondo Jonson «l'intero fronte settentrionale della Nato sarebbe rafforzato se fossimo membri a pieno titolo».

La Svezia, ha proseguito Jonson, continuerà a fornire armi all'Ucraina nella guerra contro la Russia. «È nel nostro interesse nazionale - ha spiegato -, perché se la Russia vincesse la guerra in Ucraina questo avrebbe conseguenze disastrose sulla Svezia e sulla politica di sicurezza europea». Quindi, ha sottolineato, «sostenere l'Ucraina è fondamentale per noi, e continueremo a farlo finché sarà necessario». Sinora l'adesione della Svezia alla Nato è stata rallentata dalla Turchia, che accusa Stoccolma di essere troppo indulgente nei confronti dei "terroristi" curdi.

Ore 15:57 - Kiev: «La diga è stata attaccata per spostare l'attenzione da Belgorod»

«Il deliberato smantellamento della diga è stato compiuto dagli occupanti russi per sospendere il processo di de-occupazione da parte delle Forze di Difesa ucraine e per spostare il vettore dell'attenzione pubblica dagli eventi in corso nella regione di Belgorod». Lo ha scritto in un messaggio Telegram la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, dopo l'esplosione nella diga di Kakhovka. «Invece, gli occupanti russi hanno ottenuto l'effetto opposto», scrive Maliar, «attualmente, i civili degli insediamenti temporaneamente occupati di Kherson e della Crimea si trovano in una situazione critica, poiché la distruzione della diga li ha privati dell'acqua dolce. Inoltre, le postazioni delle unità militari russe sono state allagate, il che potrebbe portare a un dilavamento su larga scala dei campi minati russi e alla loro detonazione caotica».

Ore 16:03 - «Ad abbattere la diga è stata la 205esima brigata dei fucilieri motorizzati russi»

Il consigliere per la sicurezza nazionale ucraina, Oleksii Danilov, citato dal sito ucraino Liga, sostiene che ad abbattere la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka siano stati i soldati russi della 205esima brigata di fucilieri motorizzati.

Ore 16:24 - Ue: «Dalla diga non ci sono pericoli immediati per la centrale nucleare di Zaporizhzhia»

La commissaria europea ha pubblicato un tweet in cui afferma che la rottura attuale della diga non costituisce un pericolo immediato per la centrale di Zaporizhzhia. Ha sottolineato che l'acqua di raffreddamento per la centrale è fornita da un laghetto operativo nelle vicinanze. Inoltre, ha dichiarato di monitorare attentamente la situazione e di essere in contatto con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica e le controparti ucraine. La commissaria ha convocato urgentemente una riunione del Consiglio consultivo per l'Ucraina a livello ministeriale.

Ore 16:54 - Zoo sommerso dall'acqua dopo il crollo della diga, morti 300 animali

Il bioparco Kazkova Dibrova ha annunciato la morte di trecento animali a causa dell'esplosione della diga di Nova Kakhovka, le cui acque hanno sommerso lo zoo situato lungo le rive del fiume Dnipro. Lo zoo ha condiviso la triste notizia sulla propria pagina Facebook, affermando che il parco era stato minato e che non è stato possibile evacuare gli animali. Nonostante gli sforzi compiuti ogni giorno da due coraggiosi lavoratori per nutrire gli animali, il bioparco è stato devastato. Un rappresentante dello zoo ha concluso affermando che l'anima è straziata dal dolore a causa della distruzione causata dalla Russia.

Ore 17:09 - Il rappresentante di Mosca all'Onu chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dopo la distruzione della diga Nova Khakovna

La Russia ha chiesto di convocare una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo l'esplosione nella centrale idroelettrica di Nova Kakhovka. È quanto ha detto rappresentante permanente russo all'Onu, Vasilij Nebenzia. «Ne convocheremo uno. Urgentemente. Non conosco esattamente la data», ha affermato Nebenzia nel corso di una conferenza stampa. In precedenza il ministero degli Esteri dell'Ucraina ha anche chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Ore 17:10 - Onu: «Non abbiamo informazioni indipendenti sull'esplosione della diga in Ucraina, ma è una conseguenza dell'invasione russa»

In seguito alla convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu da parte del rappresentante permanente di Mosca, il segretario generale Antionio Guterres ha detto che «le Nazioni Unite non hanno accesso a informazioni indipendenti sulle circostanze che hanno portato alla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina, ma una cosa è chiara: questa è un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa. Stiamo vedendo gli effetti nella città di Kherson, di Nova Kakhovka e in altre 80 città e villaggi lungo il fiume Dnipro - ha sottolineato -. E aggiunge minacce alla centrale nucleare già altamente minacciata di Zaporizhzia».

Guterres ha precisato che «l'Onu e i partner umanitari si stanno affrettando a fornire supporto in coordinamento con il governo dell'Ucraina», assicurando che «continueremo il nostro lavoro e i nostri appelli per un accesso umanitario urgente e sicuro». «La tragedia di oggi è un altro esempio dell'orribile prezzo della guerra per le persone», ha detto ancora il segretario generale, ricadendo che «gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili critiche devono cessare».

Ore 17:25 - Milley (Usa): I combattimenti in Ucraina sono aumentati ma la battaglia sarà lunga»

I combattimenti in Ucraina sono «aumentati», ma è presto per attribuire un significato definitivo a quanto accade ogni giorno. E' l'analisi tracciata dal generale Mark Milley, capo degli Stati maggiori riuniti Usa, in un'intervista all'Associated Press. «Come nella battaglia di Normandia o qualsiasi altra grande battaglia, la guerra è un dare e avere», ha detto Milley parlando dalla Normandia, dove si trova per le commemorazioni del D-Day. «Ci saranno giorni nei quali vedremo molta attività e giorni nei quali ne vedremo poca. Ci saranno azioni offensive e azioni difensive» per «un considerevole lasso di tempo», ha affermato il generale Usa.

Ore 17:27 - Washington Post: «Gli Usa erano al corrente di un piano ucraino per sabotare il gasdotto Nord Stream»

Secondo i documenti riservati del Pentagono recentemente pubblicati sulla piattaforma Discord dall'aviere statunitense Jack Teixeira e riportati dal "Washington Post", gli Stati Uniti sono stati informati da un alleato che le Forze armate ucraine stavano pianificando un attacco alle infrastrutture sottomarine dei gasdotti tra Russia e Germania nel Mar Baltico, tre mesi prima dell'esplosione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 il 26 settembre 2022. Le informazioni dettagliate sul piano sarebbero state fornite all'intelligence degli Stati Uniti da un Paese europeo a giugno 2022. Il rapporto indica che l'operazione sarebbe stata supervisionata direttamente dal comandante delle Forze armate ucraine Valerii Zaluzhnyi, mentre il presidente Volodymyr Zelensky non ne sarebbe stato a conoscenza. Sei membri delle forze speciali ucraine sarebbero stati inviati in Germania con un falso nome nel mese di giugno, noleggiando un'imbarcazione e conducendo l'attacco utilizzando un minisommergibile nel Mar Baltico. Il rapporto menziona anche una temporanea sospensione dell'attacco per motivi non specificati. Le informazioni sarebbero state condivise anche con la Germania e altri Paesi europei.

Ore 17:31 - Scholz: «Un attacco come quello alla diga ce lo aspettavamo da tempo, parlerò con Putin»

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo alla trasmissione `RTL Direkt Spezial – Am Tisch mit Olaf Scholz´, ha detto che «l'attacco alla diga è uno di quelli che temevamo da tempo. Ora è avvenuto. In base a tutto ciò che si può presumere, si tratta di un'aggressione della parte russa per fermare l'offensiva ucraina a difesa del proprio paese». Questo dimostra che la guerra è entrata in una nuova dimensione, ha aggiunto Scholz, spiegando di non aver parlato più, già da lungo tempo, con Vladimir Putin perché - considerato l'andamento della guerra - non era il momento giusto. «Ma intendo farlo nuovamente», ha aggiunto spiegando di voler provare a convincere Putin che il suo tentativo di annettere l'Ucraina non funzionerà.

Ore 17:40 - Zelensky: «I russi avevano minato la diga l'anno scorso»

«Tutti si erano resi conto che la Federazione Russa aveva piazzato le bombe nella diga l'anno scorso», ha spiegato Zelensky. Il presidente ha osservato che le autorità hanno valutato i rischi in anticipo, effettuando preparazioni necessarie. «È una situazione molto difficile. Ci è chiaro che saranno allagati da 35 a 80 insediamenti. Comprendiamo che ci saranno grandi problemi con l'acqua potabile nelle regioni di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Kherson», ha proseguito Zelensky. Tuttavia, il presidente ha aggiunto che le conseguenze esatte dell'esplosione saranno chiare una volta scesa l'acqua.

Ore 17:57 - Finlandia: «Espulsi 9 diplomatici dell’ambasciata russa»

La Finlandia espellerà nove persone che lavorano nell’ambasciata russa e che hanno agito in qualità di intelligence. Lo ha reso noto il governo in una nota aggiungendo che «le attività violano la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche». All’annuncio ha fatto seguito un incontro tra il presidente Sauli Niinisto e il Comitato ministeriale per la politica estera e di sicurezza del paese. «Le decisioni si basano sulla valutazione del servizio di intelligence per la sicurezza finlandese», ha detto all’AFP Marja Liivala, direttore generale del ministero degli Esteri. La Supo ha dichiarato su Twitter che «questa è una grave battuta d’arresto per l’intelligence russa in Finlandia».

Ore 18:14 - Riunione urgente del Consiglio Onu sulla diga alle 22

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione urgente sulla situazione presso la centrale idroelettrica di Kakhovka dopo la distruzione della diga oggi alle 16 locali, le 22 italiane. Lo conferma all’ANSA la missione degli Emirati Arabi Uniti all’Onu, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza. L’incontro è stato chiesto sia dall’Ucraina (sostenuta dagli Stati Uniti) che dalla Russia.

Ore 18:14 - Onu: assemblea nega ingresso Minsk in Consiglio sicurezza

Respinta la richiesta della Bielorussia di entrare nel Consiglio di sicurezza. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato l’ingresso di Algeria, Guyana, Sierra Leone, Slovenia e Corea del Sud. La domanda della Bielorussia, alleata della Russia nell’invasione all’Ucraina, è stata respinta.

Ore 19:18 - Vaticano: conclusa la missione del cardinale Zuppi in Ucraina

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), «ha concluso la breve, ma intensa visita a Kiev, accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, durante la quale ha avuto modo anche di soffermarsi in preghiera nell’antica chiesa di Santa Sophia». Lo fa sapere una nota della sala stampa vaticana. «Al termine della sua missione, ringrazia cordialmente le Autorita’ civili per gli incontri svolti, in particolare per quello con il presidente Volodymyr Zelensky - si legge ancora nel documento -. I risultati di tali colloqui, come quelli con i Rappresentanti religiosi, nonche’ l’esperienza diretta dell’atroce sofferenza del popolo ucraino a causa della guerra in corso, verranno portati all’attenzione del Santo Padre e saranno senz’altro utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura».

Ore 19:46 - Casa Bianca, monitoriamo incidente diga presto per dire cosa è accaduto

La Casa Bianca sta «monitorando da vicino» la distruzione della diga Nova Kakhovka in Ucraina. Lo ha riferito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, riferendo che ci sono «vittime», ma che al momento «non è possibile quantificarle». Gli Usa stanno anche verificando le notizie che indicherebbero una responsabilità russa nella distruzione della diga, ma al momento «non possiamo dire cosa è accaduto», ha riferito Kirby, né è possibile stabilire l’impatto che l’incidente avrà sul «campo di battaglia».

Ore 19:52 - Diga di Kakhovka distrutta, quali sono le conseguenze sulla controffensiva ucraina?

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La diga di Kakhovka distrutta martedì alle 2.50 del mattino nel territorio dell’Ucraina meridionale sotto il controllo russo ha un’enorme importanza strategica. Costruita fra il 1950 e il 1956, alta 30 metri e lunga 3,2 chilometri, la diga è parte di una centrale idroelettrica e si trova nella città portuale di Nova Kakhovka, sul fiume Dnipro, a 30 chilometri da Kherson. Prima dell’esplosione aveva un bacino idrico di 18 milioni di metri cubi da cui partiva l’acqua che riforniva gli impianti di raffreddamento della vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia e la penisola di Crimea, annessa militarmente da Vladimir Putin nel 2014. Da allora gli ucraini avevano fermato il flusso ma a marzo dello scorso anno, dopo che l’area era stata conquistata dall’Armata di Putin, i russi avevano ripristinano il canale di Crimea e ristabilito così l’approvvigionamento idrico.

Ore 19:59 - Usa: numerosi morti nell’esplosione della diga

Nell’esplosione della diga in Ucraina ci sono probabilmente «numerosi morti». Lo afferma il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.

Ore 22:32 - Onu, distruzione diga avrà conseguenze enormi

«La gravità di questo episodio sarà comprensibile nei prossimi giorni, ma è già chiaro che avrà conseguenze enormi per migliaia di persone». Lo ha detto il capo degli Affari Umanitari dell’Onu, Martin Griffiths, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza convocata in seguito alla distruzione della diga di Kakhovka, che è appena cominciata a Palazzo di Vetro.

Ore 00:02 - Russia: «Diga? Attacco terroristico ucraino»

La Russia ha accusato l’Ucraina di essere responsabile dell’attacco alla diga ucraina, colpita nella notte. L’ambasciatore russo Vassy Nebenzia, nel corso del suo intervento al Consiglio di Sicurezza, ha parlato di «atto terroristico» da parte dell’Ucraina. «Con il sostegno degli alleati occidentali - ha aggiunto - ha deciso di portare avanti il suo piano terroristico». «Non è la prima volta - ha continuato - che (l’Ucraina, ndr) usano qualcun altro per fare il lavoro sporco».

Ore 00:03 - Cina dopo la diga in Ucraina lancia appello alla moderazione

«La protezione dei civili è un principio importante». Lo ha detto l’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. «Esprimiamo la nostra grave preoccupazione» per quanto accaduto oggi, ha aggiunto, chiedendo alle parti in conflitto di «rispettare le leggi internazionali» e lanciando un appello alla «moderazione». «La Cina continuerà a stare dalla parte della pace - ha assicurato - promuovendo il dialogo per arrivare a una soluzione della crisi».

Ore 00:51 - Cnn: intelligence Usa incline a considerare Russia responsabile dell’esplosione della diga

L’intelligence americana sta valutando la responsabilità dell’esplosione della diga in Ucraina ed è incline verso la Russia come colpevole. Lo riporta Cnn citando un funzionario dell’amministrazione.

Il simbolo voluto da Lenin e abbattuto prima da Stalin e poi da Hitler. Storia di Angelo Allegri su Il Giornale il 06 Giugno 2023

Il comunismo, diceva Lenin, è il potere dei Soviet e l'elettrificazione del Paese. Di questa elettrificazione il Dnipro è uno dei simboli più potenti. Il primo piano economico sovietico del 1920, prototipo dei successivi piani quinquennali, prevedeva un'impresa colossale: addomesticare il grande fiume per produrre energia, fornire acqua all'intera Ucraina occidentale, creare una poderosa via navigabile attraverso tutto il Paese. La diga saltata per aria ieri, quella di Nova Kakhovka, è la sesta, quella più a valle, di un complesso sistema di vie d'acqua, costruzioni, sbarramenti, e centrali idroelettriche che imbrigliano il fiume per oltre 200 chilometri. Costruita tra il 1950 e il 1955 è di oltre un ventennio più giovane dell'impianto fratello, sorto a Zaporizhzhia negli anni Trenta.

Quest'ultimo, immortalato da fotografi e documentari celebrativi, è stato a lungo una delle glorie del comunismo realizzato. A costruirlo furono decine di migliaia di lavoratori, i migliori tecnici di tutta la Russia. Per non correre rischi furono chiamati gli architetti americani che si erano fatti le ossa nella gestione della Tennessee Valley Authority del New Deal, le turbine furono ordinate alla General Electric.

Nonostante tutto ciò, quando nel 1941 arrivarono i tedeschi, Stalin non ci pensò due volte e per fermare l'offensiva ordinò di far saltare in aria il complesso. In realtà le truppe naziste arrivavano da Nord e l'utilità strategica della decisione è fortemente messa in dubbio. Ma gli uomini dell'Nkvd, il predecessore del Kgb, non ebbero il coraggio di mettere in discussione l'ordine.

Alle 20.15 del 18 agosto fecero saltare con 20 tonnellate di esplosivo la grande muraglia, creando una voragine alta 20 metri e larga più di 100 (nella foto). Un'onda di sei metri precipitò a valle. Il numero dei morti è sconosciuto, gli storici confessano di non riuscire a raccapezzarsi: tra holodomor (la grande carestia voluta da Stalin) e vittime della guerra, i calcoli si fanno confusi. Le stime più accreditate vanno tra i 20 e i 100mila morti, ma c'è chi parla anche di 180mila.

In mezzo a tanto sterminio i tedeschi verificarono che i danni alla diga erano facilmente riparabili. In meno di un paio d'anni l'impianto tornò in funzione. Giusto in tempo però per essere distrutto un'altra volta, in questo caso dai nazisti in fuga di fronte all'Armata Rossa. Tra il 1944 e il 1950 la ricostruzione. Sembrava quella definitiva. Prima di Putin.

Il cinismo sanguinario del dittatore. Storia di Roberto Fabbri su Il Giornale il 06 Giugno 2023

Un capolavoro di cinismo, più che di strategia. La distruzione della grande diga di Nova Khakovka, con la conseguente devastazione di un vasto territorio lungo il fiume Dnipro (o Dniepr, come lo chiamano i russi) è l'ennesimo crimine di guerra commesso su ordine di un leader, Vladimir Putin, che segue una logica molto diversa dalla nostra. Troppi se lo dimenticano, ma al presidente diventato dittatore, delle conseguenze sui civili delle sue scelte non importa nulla, neanche se si tratta di cittadini russi. Uccidere, violentare, sequestrare e deportare bambini, distruggere città e obliterare una cultura sgradita, gelare, affamare e assetare: tutto va bene, tutto fa il suo gioco di Gewaltmensch, di uomo della violenza come valore. Putin vuole passare alla storia come il condottiero della riconquista dell'impero russo, non importa quanto immaginario. Va dunque benissimo, ai suoi occhi, anche allagare e devastare con acqua inquinata da centinaia di tonnellate di olio minerale quello che faceva funzionare i motori della diga un territorio abitato da decine di migliaia di persone, purché la temuta controffensiva nemica sia ostacolata. E meglio ancora raccontare la bugia che siano stati gli ucraini a sabotare Nova Khakovka, contro ogni logica, adducendo il pretesto che il disastro ridurrà alla sete la Crimea occupata dai russi. In realtà, a Mosca sembrano aver scelto il male minore: un danno concreto in cambio dell'acquisizione di un indubbio vantaggio militare. Una mossa cinica che segna da parte russa la discesa di un altro tragico gradino verso una guerra totale. La logica, però, non è diversa da quella che al Cremlino hanno seguito fin da quando l'obiettivo di una vittoria fulminea sull'Ucraina (ricordate lo slogan menzognero? «Demilitarizzazione e denazificazione») era sfumato: indietro non si torna, vittoria a qualsiasi prezzo. Anche oggi, il pensiero corre a ciò che Putin potrà arrivare a fare pur di non darsi per vinto. La risposta più realistica è: lottare senza risparmio di sangue (ucraino o russo che sia) in attesa di una svolta favorevole, come fanno sempre i dittatori in difficoltà. Putin spera che ci stanchiamo prima noi, e poi magari arriva un Trump a cavargli le castagne dal fuoco.

Il segnale di Putin dietro alla distruzione della diga di Nova Khakovka. Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 06 giugno 2023

Il massimo della piena deve ancora arrivare, i potenziali danni alla sicurezza della centrale atomica di Zaporizhzhia sono ancora da valutare: ma l’attentato (che ricalca quanto fatto da Stalin nel 1941) indica che il presidente russo, davanti a un’eventuale controffensiva e avanzata ucraina, non si fermerà davanti a nulla

Eleonora Sidorenka è alla finestra del secondo piano della sua casa alla periferia di Kherson. «C’è acqua dappertutto — grida nel telefonino —, il fiume è arrivato fin qui. Stamattina ho visto una volpe nuotare per tenersi a galla, adesso la corrente porta via le automobili».

La sponda destra del Dnipro, quella in mano ucraina, è sott’acqua. Quella sinistra, più alta sembrerebbe al riparo. 

Un’esplosione ha aperto una voragine nella diga di Nova Kakhovka. L’acqua esce a tonnellate ogni minuto. Il livello del bacino a monte che raffredda la centrale atomica di Enerdogar scende a vista d’occhio. Basterà per tenere al sicuro i silos di stoccaggio dell’uranio esausto? E i reattori? Seppur spenti da mesi, hanno ancora il nocciolo ad una temperatura a rischio di fusione. Senza acqua sufficiente come si porterà via il calore? 

A valle della diga ci sono già i danni più visibili. Nella cittadina di Nova Kakhovka sono sott’acqua lo zoo, i bar e i ristoranti del lungo fiume. Migliaia di persone che vivono lungo il fiume stanno evacuando. 

L’allarme lanciato da Kiev indica i luoghi elevati dove trovare rifugio e mette in guardia: il massimo della piena deve ancora arrivare. Il cielo è nuvoloso, ma ieri è stata una bella giornata di sole. L’alluvione così appare ancora con più chiarezza per quello che è: un attentato. 

Per mesi russi e ucraini si sono rimbalzati l’accusa di voler distruggere la diga. Il pensiero dei più vecchi andava ai racconti del tempo di guerra quando Stalin fece saltare la diga di Zaporizhya nel 1941 per rallentare l’avanzata dei nazisti. Il numero degli ucraini affogati, si dice, arrivò a 20mila. Le scene delle mucche che urlavano nelle stalle con gli allevatori arrampicati sugli alberi fanno parte dei tragici ricordi di questa terra.

È possibile che anche la diga di Nova Kakhovka in questo 6 giugno 2022 sia stata distrutta su ordine di Mosca per frenare un’avanzata. Questa volta quella dell’esercito ucraino. Possibile, militarmente logico, ma non ancora certo. 

Provocare l’inondazione è un crimine di guerra, uno dei tanti di cui è accusato Putin, uno in più non può preoccuparlo. Sarebbe però anche il segnale che, se la controffensiva lo metterà nell’angolo, il presidente russo non si fermerà davanti a niente. 

Dopo la diga potrebbero arrivare bombardamenti stile Dresda sulle città lontane dal fronte, poi potrebbe colpire depositi chimici, reattori nucleari, i silos dei missili intercontinentali che sono bombe devastanti a causa del loro carburante e, infine, arrivare a sganciare un’atomica.

La gente fugge dall’acqua, ma nel frattempo il bombardamento dell’artiglieria russa posta sulla sponda più elevata non si ferma. È una guerra. Di solito vince chi riesce ad essere più distruttivo.

Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per repubblica.it il 06 Giugno 2023

I soldati russi avevano minato la diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, nel sud dell’Ucraina […] già a ottobre quando le truppe ucraine si avvicinavano alla città di Kherson – che è molto vicina. 

Si pensava che l’avrebbero fatta saltare come misura estrema per rallentare la loro avanzata […]. Poi gli ucraini si erano fermati sulla sponda ovest del Dnipro e i soldati russi non avevano fatto detonare le cariche. 

Non l’hanno fatto allora, l’hanno fatto questa notte, perché ieri è cominciata la controffensiva ucraina e Mosca teme l’apertura di un fronte anche in quella regione del sud. […] Prima di far saltare la diga le truppe russe hanno fatto salire il livello del bacino, […] fino al livello record di diciassette metri e mezzo per massimizzare l’effetto inondazione che sapevano avrebbe investito i territori a valle.

La massa d’acqua liberata ha allagato soprattutto la sponda sud, quella occupata dai russi, e dal punto di vista tattico è una mossa che rende più difficile per i soldati ucraini tentare di attraversare il fiume con mezzi pesanti. 

Prima di cominciare la controffensiva l’esercito di Kiev è stato costretto ad  aspettare per mesi l’arrivo del tempo asciutto e che le condizioni del terreno migliorassero – quindi che il fango del disgelo primaverile si solidificasse. L’allagamento deciso da Mosca adesso prolunga in modo artificiale quelle condizioni difficili. Allagare la sponda del Dnipro permette ai russi di concentrarsi su altri settori del fronte, che è molto difficile da difendere perché è lungo milleduecento chilometri.

Gli ucraini ieri hanno cominciato ad attaccare a est, nella regione di Bakhmut, e a sud, nella zona di Novodonetsk, con assalti limitati che hanno lo scopo di trovare un punto debole. L’esplosione della diga è una conferma, l’ennesima, che la controffensiva è cominciata – anche se Kiev ha deciso di mantenere un silenzio quasi assoluto su quello che sta succedendo, almeno nei primi giorni.

Il bacino di Kakhovka alimenta il canale artificiale che porta circa l’ottanta per cento dell’acqua che serve alla penisola di Crimea. Adesso quel canale resterà a secco e questo vuol dire che i soldati russi per rallentare una possibile avanzata ucraina hanno creato una crisi idrica certa, che colpirà un territorio che […] considerano parte della Russia. […] 

Salta la diga di Kakhovka. "È stata minata dai russi". Morti e migliaia di sfollati. "La diga di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forse di occupazione russe". Matteo Basile il 7 Giugno 2023 su Il Giornale.

«La diga di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forse di occupazione russe». Uno scarno comunicato dell'esercito ucraino alle prime luci dell'alba di ieri aggiunge un altro capitolo al dramma del conflitto russo-ucraino. Per tutti si tratta di un crimine di guerra ma giunti a questo punto, dopo 15 mesi di invasione, uno più o uno meno per la Russia di Putin sembra cambiare poco. Fatto sta che la diga, che ha un bacino idrico di 18 milioni di metri cubi d'acqua da cui parte, tra l'altro, l'acqua che rifornisce la centrale nucleare di Zaporizhzhia e anche la penisola di Crimea, è stata distrutta causando un disastro ambientale e umanitario senza precedenti e, secondo fonti Usa, numerosi morti. La centrale elettrica è completamente distrutta, con il ministero dell'Interno ucraino che denuncia: «L'esercito russo sta bombardando con l'artiglieria mentre la popolazione viene evacuata dalla città».

Subito infatti è iniziata l'evacuazione di oltre 40mila persone, con ampia parte del Kherson completamente allagato e circa 25mila persone che si trovano nella zona occupata dai russi doppiamente a rischio. Almeno 24 villaggi risultano allagati, oltre 150 tonnellate di olio combustibile si sono riversate nel fiume Dnipro. Il bioparco Kazkova Dibrova ha annunciato la morte di trecento animali, con il parco che era stato minato rendendo impossibile l'evacuazione. L'unica buona notizia è che, almeno nell'immediato, non sono riscontrati pericoli per la centrale di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, con l'acqua di raffreddamento che viene fornita da un piccolo lago operativo nelle vicinanze. Immagini pubblicate sui social mostrano una devastazione impressionante. Il presidente ucraino Zelensky è furioso: «La Russia è in guerra contro la vita e la natura. Ora è colpevole di un brutale ecocidio», ha detto. Mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Oleksii Danilov sostiene che ad abbattere la diga siano stati i soldati russi della 205ª brigata di fucilieri motorizzati, lo stesso Zelensky spiega che tutti sapevano che «i russi avevano piazzato bombe nella diga già l'anno scorso».

Ma perché portare a termine un atto del genere? I russi cercano di prendere le distanze e anzi indicano proprio gli ucraini come responsabili dell'attacco. Ma l'allagamento di una zona cruciale come quella sembra davvero l'ultimo atto di un esercito in difficoltà che cerca con ogni mezzo di rallentare la partenza della controffensiva ucraina. Bollata come impossibile da Kiev, la ricostruzione russa, anche perché la diga si trova da mesi sotto il controllo russo. «Il deliberato smantellamento della diga è stato compiuto per sospendere il processo di de-occupazione e per spostare l'attenzione pubblica dagli eventi in corso nella regione di Belgorod ma hanno ottenuto l'effetto contrario», sostiene la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar. In ogni caso, sia l'Ucraina che la Russia hanno chiesto e ottenuto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si è tenuta ieri sera in un clima infuocato con accuse reciproche di terrorismo. «Avrà conseguenze enormi» anche oer il rischio di contaminazione, spiegano dal Palazzo di vetro che ribadisce la condanna per gli attacchi contro i civili. Anche se l'opinione mondiale sembra non avere dubbi su chi puntare il dito.

«Sono i bambini, le donne e gli uomini dell'Ucraina che subiranno le conseguenze. Un crimine di guerra che non possiamo lasciare senza risposta. Oggi più che mai l'Ucraina ha bisogno del nostro aiuto», ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Durissimo il cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Un attacco che temevamo da tempo. Un'aggressione russa per fermare l'offensiva ucraina a difesa del proprio paese. Intendo parlare nuovamente con Putin», ha detto. Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg parla di «atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina». Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel si dice sconvolto per quello che definisce «un crimine di guerra. Faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze». Dagli Usa invece il capo di Stato maggiore Mark Milley prevede che la guerra sarà ancora lunga e complessa. E il disastro di Nova Kakhovka ne è un esempio più che lampante.

Cosa resta delle installazioni russe dopo l’esplosione della diga in Ucraina. Mauro Indelicato il 7 Giugno 2023 su Inside Over.

Il “day after” l’esplosione sta consegnando, con il passare delle ore, un quadro della situazione sempre più drammatico nelle aree attorno a Nova Kakhovka in Ucraina. Il collasso della diga ha avuto effetti devastanti su più fronti. Interi villaggi risultano allagati, diversi quartieri di Kherson sono sott’acqua e la gente sta provando a salvare il possibile prima di essere evacuata. Non va meglio lungo l’altra sponda del Dnipro, quella occupata dai russi, da dove arrivano altre immagini di località sommerse. Non ci sono però stime, dati e cifre né di danni e né di vittime. O perché è ancora presto per quantificare il disastro oppure perché, in uno stato di guerra, nessuna parte in causa ha interesse a fornire un quadro preciso della situazione.

Anche perché ovviamente a essere coinvolti non sono stati solo i civili. Attrezzature militari, trincee e mine sono state travolte dalla piena. Diversi soldati sarebbero annegati. Gli ucraini presenti sul lato di Kherson hanno segnalato infatti la presenza di vittime tra le forze di Mosca. “Tutti i reggimenti che i russi avevano su quel lato sono stati travolti”, ha dichiarato alla Cnn il capitano ucraino Andrei Pidlisnyi.

Trincee sott’acqua e mine esplose

In alcuni video rilanciati poche ore dopo il disastro, sono state notate esplosioni lungo il corso del fiume. È il segno della presenza di mine trascinate dalla corrente verso gli argini distrutti del Dnepr. Interi campi minati sono stati sommersi. Circostanza ben prevedibile: il fiume, da quando gli ucraini sono tornati a ottobre a Kherson, si è trasformato in una linea di demarcazione del fronte. Le forze di Mosca sono ben consapevoli che in caso di ulteriore avanzata ucraina, la Crimea è a pochi passi. E così hanno iniziato a fortificare la sponda da loro controllata. Ma con l’inondazione non sono andate perse soltanto le mine piazzate tra i campi a ridosso della diga.

Molte trincee adesso sono sott’acqua. A dimostrarlo anche altri video girati con i droni. Diverse postazioni russe risultano oggi sommerse. Molti soldati potrebbero essere stati colti di sorpresa. Il capitano Pidlisnyi, parlando alla Cnn, ha parlato della sua ipotesi: “Alle unità russe – è il suo sospetto – potrebbe essere stata tenuta nascosta l’azione da parte di altri reparti”. L’azione in questione sarebbe quella del sabotaggio ad opera di Mosca. Pidlisnyi, come ben prevedibile, ha infatti portato avanti la versione di Kiev secondo cui l’ordine di abbattere la diga è a firma unicamente del Cremlino.

Un campo di battaglia sommerso

Difficile fare una stima anche sul fronte ucraino. Le autorità locali hanno sì avanzato stime sul numero di località coinvolte dall’alluvione: sarebbero almeno 81, per un totale di quasi 2.000 case allagate o parzialmente distrutte. Non si parla però di vittime. Ad ogni modo, sembra che i danni maggiori abbiano riguardato la sponda controllata dai russi. E questo per via della stessa conformazione del territorio coinvolto dalle inondazioni. “La sponda sinistra è più bassa rispetto alla destra – ha commentato ancora Pidlisnyi, il quale conosce molto bene l’area – quindi viene inondata più facilmente”.

Seguendo per un attimo l’ipotesi dettata dalla versione ucraina, vien da chiedersi se i russi fossero a conoscenza dei rischi derivanti da un’eventuale azione di sabotaggio. Oppure se a Mosca si è deciso di sacrificare volutamente parte del proprio materiale presente in zona. Ad ogni sacrificio deve corrispondere un vantaggio superiore. In questo caso, è possibile quindi ipotizzare che i comandi russi abbiano valutato maggiormente vantaggioso avere lungo il Dnipro un campo di battaglia sommerso.

Con le trincee invase dall’acqua, per diverso tempo non serviranno più mezzi, uomini e mine piazzate sul campo per scongiurare l’avanzata ucraina. Kiev infatti non potrà pensare di condurre operazioni in uno scenario del genere. I mezzi russi salvati dalla piena del Dnipro adesso potrebbero quindi essere spostati altrove. A Zaporizhzhia ad esempio, dove sono in corso combattimenti, oppure sul fronte di Bakhmut. Occorre però sottolineare che quella ucraina, per ovvie ragioni, è una versione di parte. Da Mosca hanno subito replicato sostenendo come, al contrario, i vantaggi dell’alluvione sono a favore di Kiev. “Hanno sabotato l’impianto – ha dichiarato il rappresentante russo all’Onu, Vasily Nebenzya – per raggruppare le proprie forze e causare un disastro umanitario”.

“Un’azione che non giova a nessuno”

Il punto cruciale della storia riguarda il fatto che sia a Kiev che a Mosca, al fianco di ipotetici vantaggi, dal crollo della diga di Nova Kakhova devono sostenere danni importanti. Entrambe le parti in causa hanno cioè qualcosa da guadagnare, ma anche molto da perdere. Gli ucraini potrebbero aver ottenuto un vantaggio dalla distruzione delle trincee russe lungo il Dnipro, ma al prezzo di un disastro umanitario e ambientale incalcolabile. I russi dal canto loro, potrebbero aver adesso a disposizione più uomini da destinare su altri fronti, ma al prezzo della perdita di altri soldati e altri mezzi e al prezzo inoltre di possibile danni all’unico canale che rifornisce d’acqua la Crimea.

Interessante in tal senso quanto riportato dal New York Times, secondo cui molti analisti militari occidentali hanno invitato alla prudenza: “In tanti – si legge – hanno ammonito sul tentativo di attribuire rapidamente la colpa e di considerare intenzionale il crollo della diga”. Michael Kofman, studioso di strategia militare russa al centro di studi Cna della Virginia, è andato anche oltre. “Alla fine questo disastro – ha dichiarato al Nyt – non giova a nessuno”. MAURO INDELICATO

Catastrofe umanitaria. La distruzione della diga sul fiume Dnipro mette in pericolo migliaia di persone. Linkiesta il 7 Giugno 2023

Il cedimento dell’infrastruttura nei pressi della città di Nova Kakhovka è «l’ennesimo esempio dell’orribile prezzo della guerra», ha detto António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite

Migliaia di persone nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, sono in pericolo a causa della distruzione della diga di Kakhovka, vicino alla città di Nova Kakhovka. La grande infrastruttura sul fiume Dnipro è stata distrutta nelle prime ore di martedì e immediatamente ha fatto precipitare enormi quantità d’acqua nell’area circostante, allagando una zona calda del conflitto, mettendo a rischio decine di migliaia di residenti, con la possilità di provocare disastri ambientali e umanitari di lunga durata. È una «colossale catastrofe umanitaria, economica ed ecologica», dice António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. «È l’ennesimo esempio dell’orribile prezzo della guerra contro le persone».

Per chilometri lungo la pianura le persone hanno dovuto guadare l’acqua nel tentativo di allontanarsi, provando a mettere in salvo animali domestici e oggetti di valore. Le autorità ucraine si sono affrettate a evacuare i residenti della regione in treno e in autobus.

Secondo il New York Times, che cita come fonte Oleksandr Prokudin, capo del servizio militare regionale, circa sedicimila persone sono rimaste nella «zona critica» sulla riva occidentale del fiume controllata dagli ucraini. Secondo fonti della polizia nazionale ucraina, invece, finora ventitré tra città e villaggi sono stati allagati, e il livello dell’acqua nel Dnipro è aumentato di oltre tre metri nella città di Kherson. Alle nove di ieri sera già 1.366 persone erano state evacuate dalle zone allagate.

La distruzione della diga è avvenuta il giorno dopo quello che potrebbe essere l’inizio della tanto attesa controffensiva dell’Ucraina per respingere le forze russe a est del Dnipro, nella regione di Donetsk.

Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha definito la distruzione della diga un «ecocidio», aggiungendo che «la Russia ha distrutto la diga di Kakhovka, infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico europeo degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra». Gli esperti hanno fatto sapere che le inondazioni potrebbero e dovrebbero intensificarsi man mano che le acque del bacino continuano a scorrere, per raggiungere un picco nelle prossime ore.

Il New York Times racconta che intere comunità sono state inondate dall’acqua a valle della diga: «Le acque hanno sommerso le case, si sono riversate nei campi coltivati, hanno bloccato le strade e hanno allagato uno zoo nella città di Nova Kakhovka, controllata dalla Russia. Anche il municipio e il palazzo della cultura sono stati inondati». John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha già fatto sapere che Washington sta monitorando da oltre ventiquattro ore le conseguenze della distruzione. «È chiaro che la distruzione deliberata di infrastrutture civili non è consentita dalle leggi di guerra», ha affermato. «Sappiamo che ci sono vittime, e probabilmente molti morti, ma non abbiamo ancora delle stime ufficiali».

Ecocidio. L’incalcolabile impatto ambientale della distruzione della diga di Kakhovka. Fabrizio Fasanella su L'Inkiesta l'8 Giugno 2023

Una delle zone più verdi e fertili d’Europa è minacciata dalla fuoriuscita di olio idraulico e dalle esondazioni del fiume Dnipro. I campi nel sud del Paese rischiano di trasformarsi in deserto già dal prossimo anno, mentre oggi le riserve naturali annegano, i pesci agonizzano e i cittadini sopravvissuti temono di rimanere senz’acqua potabile

António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha definito «catastrofiche» le conseguenze ecologiche, umanitarie ed economiche della distruzione della diga vicino a Nova Kakhovka, nella regione meridionale ucraina di Kherson. Il cedimento di un’infrastruttura così strategica e mastodontica – fondamentale per lo sfruttamento di energia idroelettrica, la mitigazione delle piene, l’accumulo d’acqua per l’agricoltura e il raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya – sta causando e causerà danni irreparabili ai cittadini, alle infrastrutture, all’agricoltura e all’ambiente. 

Se la zona non fosse coinvolta in una guerra, la solidarietà prenderebbe rapidamente il sopravvento, con volontari da tutta Europa presenti sul posto nella speranza di limitare i danni. “Piccolo” dettaglio: senza una guerra, scatenata in tal caso dall’invasione delle forze armate russe, il disastro non sarebbe neanche avvenuto. Sta di fatto che gli scontri e le zone sotto l’occupazione russa rendono difficili, se non impossibili, sia gli interventi umanitari, sia di bonifica. 

L’esplosione nella diga, avvenuta alle 2:50 di martedì 6 giugno, è paragonabile a «una bomba ambientale di distruzione di massa», ha detto Volodymyr Zelensky. Secondo il Guardian, il procuratore generale dell’Ucraina starebbe indagando su un possibile caso di «ecocidio» ai sensi dell’articolo 441 del codice penale nazionale, mentre la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock – sempre molto vicina alla resistenza ucraina – ha accusato la Russia di «catastrofe ambientale». 

Il rapido svuotamento dell’invaso ha portato all’esondazione del fiume Dnipro in più punti, scardinando gli argini e allagando un’area vasta, straordinariamente fertile e ricca di biodiversità (il trentacinque per cento di quella Europea è in Ucraina) e natura. L’acqua ha travolto città, villaggi e zone agricole, trascinando con sé sostanze tossiche di ogni tipo. 

Gli esperti stanno aspettando che l’acqua si ritiri per valutare i reali danni ecologici – secondo Reuters ammonterebbero a circa cinquanta milioni di euro – connessi alla distruzione della diga, ma gli elementi attualmente a disposizione delineano uno scenario sconfortante. Intervistato dal Guardian, Denys Tsutsaiev di Greenpeace ha definito la distruzione della diga un «disastro enorme per i civili e per la natura», nonostante sia «troppo presto per valutarne l’impatto e troppo difficile fare paragoni con eventi del passato». 

A livello mediatico sta trovando molto spazio il riversamento di «petrolio» – che in realtà è olio idraulico fuoriuscito dalla sala macchine della diga – diretto con grande velocità verso il Mar Nero. Quest’ultimo potrebbe essere inquinato anche da altre agrotossine e prodotti petrolchimici. Le autorità ucraine, il ministero dell’Ambiente e il presidente Zelensky parlano di «centocinquanta tonnellate» di fluido che hanno già contaminato il fiume Dnipro, il secondo lungo del Paese dopo il Danubio, che sfocia nel Mar Nero. 

«Verrà avvelenata la terra, una delle più fertili del mondo», dichiara al Corriere Maxim Ostapenko, ex direttore del parco naturale di Khortytsya, situato a valle della diga. Il rischio, addirittura, è che la colata di fango “inquinante” raggiunga le coste della Bulgaria e della Romania: «Non voglio neppure pensare ai sedimenti degli impianti metallurgici che ci sono sul fondo del bacino a monte. Se si muovessero, causerebbero un avvelenamento perpetuo», ha aggiunto. 

Nell’infrastruttura sono sempre «presenti quattrocento tonnellate d’olio per le turbine. Tutto dipende dal livello di distruzione dell’attrezzatura e delle unità della diga. Se il danno dovesse rivelarsi particolarmente esteso, uscirebbe tutto il petrolio disponibile», spiega alla Cnn Ihor Syrota, Ceo di Ukrhydroenergo, azienda pubblica ucraina che produce energia idroelettrica. 

Intanto, sui social si sta diffondendo un video che mostra centinaia di pesci, ricoperti di liquido nero, agonizzanti su una spiaggia di Marynske, nella regione meridionale di Dnipro: una morìa che, secondo le prime ipotesi, è causata dall’olio idraulico fuoriuscito dalla diga. 

Le conseguenze sull’ecosistema ucraino non si fermano qui. Gli allagamenti hanno coinvolto tre parchi nazionali, e secondo Anton Heraščenko, consigliere ed ex viceministro del ministero degli Interni, animali, pesci e uccelli stanno morendo «in grande quantità». Stando a quanto annunciato dal ministro della Difesa, gli allagamenti hanno ucciso circa trecento animali all’interno dello zoo di Nova Kakhovka. 

Tra le zone protette coinvolte c’è la Riserva della biosfera del Mar Nero, patrimonio Unesco nella regione di Kherson, che vanta tremila specie di invertebrati, sessanta di vertebrati e ottanta di pesci. Si tratta della riserva naturale più grande del Paese, contraddistinta da una straordinaria varietà di paesaggi incontaminati: steppe forestali, paludi, deserti sabbiosi, isole e baie marine.

L’edizione inglese di Pravda, citando come fonte il ministero delle Politiche agricole e dell’alimentazione, scrive che il crollo della diga lascerà a secco trentuno sistemi di irrigazione sparsi nelle regioni di Dnipropetrovsk, Kherson e Zaporizhzhia. Nell’oblast di Kherson, stima il governo ucraino, gli allagamenti coinvolgeranno in totale diecimila ettari di terreno agricolo nella sponda destra del fiume Dnipro. In quella sinistra, sotto l’occupazione delle forze armate russe, l’area sommersa potrebbe rivelarsi molto più ampia. 

La diga nei pressi di Nova Kakhovka, come anticipavamo, è cruciale anche a livello di accumulo d’acqua per decine di campi agricoli che, già dal prossimo anno, potrebbero desertificarsi per via della carenza di risorsa idrica. Tutto il delta del fiume Dnipro, secondo Kyjiv, rischia di trasformarsi in un deserto a causa dei problemi di irrigazione. 

Intervistato dalla Cnn, Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari dell’Onu, ha sottolineato l’importanza della diga per il benessere e la sopravvivenza della popolazione di un territorio già martoriato da mesi e mesi di conflitti: «L’infrastruttura colpita è l’ancora di salvezza per la regione di Kherson. In più, è una fonte chiave di irrigazione agricola nel sud di Kherson e nella penisola di Crimea. Ha un enorme impatto sull’agricoltura e la produzione alimentare. La vita diventerà più difficile per coloro che già soffrono a causa del conflitto». 

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica” il 7 giugno 2023.

Uno dopo l'altro, i parà americani si erano lanciati nella notte dai loro aerei. Ognuno aveva addosso armi, munizioni e altri equipaggiamenti per un peso di oltre trenta chili. Ma la pianura verde sotto di loro non era un pascolo della Normandia: i tedeschi avevano allagato tutto. «Quelli che erano saltati giù prima di me sono affogati, così come quelli che l'hanno fatto dopo di me. – ha raccontato John Taylor, della 101ma divisione –. Io sono caduto su un pezzetto di terra in mezzo alla palude».

Esattamente 79 anni fa, il D-Day è iniziato con questa scoperta: l'acqua era stata trasformata in uno strumento di guerra. Una pratica antichissima, che poche volte era stata impiegata su una scala così grande come nella catastrofe del Dnepr. 

In Spagna, due secoli prima di Cristo, Quinto Cecilio Metello Macedonico aveva deviato un fiume, scatenando una cascata violenta sull'accampamento dei celtiberi: i feroci avversari di Roma vennero presi dal panico e fuggirono. 

[…] Cesare invece durante l'assedio di Alesia incanalò un torrente all'interno di uno dei fossati scavati intorno alla roccaforte dei Galli, ottenendo un duplice risultato: privarli di risorse idriche e rinforzare la sua linea fortificata.

Non si tratta di episodi isolati, ma di una tattica descritta nei manuali di ogni secolo. 

Gli allagamenti come metodo di difesa sono stati così frequenti da diventare un capitolo dei trattati di strategia, a partire da quello celebre di Carl Von Clausewitz: il generale prussiano era rimasto impressionato dall'abilità olandese nel sfruttare le chiuse per provocare muraglie liquide davanti agli invasori.

Un sistema che ha funzionato fino al 1940: i nazisti occuparono i ponti con un'incursione dei parà, subito raggiunti da colonne di panzer e grazie alla blitzkrieg misero fine all'inviolabilità dei Paesi sotto il livello del mare. Ma i tecnici del Reich hanno poi replicato la lezione e non soltanto in Normandia: nella pianura pontina stravolsero alcune delle bonifiche mussoliniane per imprigionare nella melma gli Alleati sbarcati ad Anzio.

[…] Ancora più problematico affrontare le dighe in cemento armato, i manufatti più resistenti in assoluto. La Royal Air Force progettò ordigni speciali, che rimbalzavano sulla superficie dei laghi artificiali fino ad esplodere contro le infrastrutture con tre tonnellate di tritolo. 

L'operazione Chastise ne sbriciolò tre: l'obiettivo erano le centrali idroelettriche della Ruhr ma le inondazioni uccisero 1.600 civili, tra cui centinaia di lavoratori forzati dell'Est. Il motto cinico del reparto incaricato della missione era “Dopo di me il diluvio”.

Nell'estate del 1943 invece la Wehrmacht in ritirata tentò di buttare giù la stessa diga sul Dnepr distrutta ieri: riuscì a spezzarne solo un piccolo segmento, senza far tracimare il bacino, poi i tedeschi furono scacciati dalla carica del tenente Boris Suvorov dell'Armata Rossa. Ottant'anni esatti dopo, i nipoti di quei soldati sovietici l'hanno cancellata, sconvolgendo con un'ondata infinita l'intera geografia dell'Ucraina meridionale.

Quando gli ucraini colpirono la diga per far alzare il livello del Dniepr. Piccole Note (filo-Putin) il 6 Giugno 2023 su Il Giornale.

Il Washington Post dello scorso dicembre, in un reportage fiume che ripercorreva l’offensiva vittoriosa degli ucraini a Kherson, un cenno molto significativo sulla centrale idroelettrica di Nova Kakhovka, ieri colpita e danneggiata con conseguente allagamento della zona circostante, crimine del quale ucraini e russi si accusano a vicenda.

Il Wp interpella anche il Magg. Gen. Andriy Kovalchuk, incaricato di guidare la controffensiva di Kherson, il quale racconta di come fosse decisivo tagliare le linee di rifornimento che, attraversando il Dniepr, consentivano ai russi di resistere a Kherson. Tagliate queste, spiega al Wp, Kherson sarebbe caduta.

Tre le linee di rifornimento: “il ponte Antonovsky, il ponte ferroviario Antonovsky e la diga Nova Kakhovka, che alimenta un impianto idroelettrico e presenta una strada che corre sulla sua sommità”.

“Kovalchuk prese in considerazione di far tracimare il fiume. Gli ucraini, ha detto, hanno persino condotto un attacco di prova con un lanciatore HIMARS su una delle paratie della diga di Nova Kakhovka, praticando tre squarci nel metallo per vedere se si potesse innalzare il livello dell’acqua del Dnepr abbastanza da ostacolare gli attraversamenti russi senza inondare i villaggi vicini”.

“Il test è stato un successo, ha detto Kovalchuk”, anche se poi il piano non fu eseguito, dal momento i russi si ritirarono.

Cenno significativo dal momento che accenna a quanto poi sembra esser stato messo in pratica ora, anche se in maniera molto più disastrosa. Ed è ovvio che Kovalchuk, se il piano fosse stato diverso, cioè prevedesse l’allagamento della zona, non l’avrebbe mai detto al Wp, dal momento che si tratta di un crimine (non stiamo accusando il generale, riferiamo fatti).

L’attacco alla diga non solo è stato solo ventilato, è stato fatto un test, cioè la struttura è stata colpita con successo.

Peraltro, va ricordato che anche allora gli ucraini, e l’Occidente con essi, accusarono i russi di voler distruggere diga. Per inciso, i russi hanno subito dichiarato che la diga ieri è stata colpita con missili lanciati da HIMARS. Piccola coincidenza con il “test di successo” di allora.

Gen. Battisti: «la distruzione della diga di Kakhovka, abile mossa dei russi». Stefano Piazza su Panorama su il 7 Giugno 2023

Abbiamo chiesto al Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti l'analisi militare dell'azione sulla diga lungo il fiume Dnepr, una strategia già usata dai russi in passato

Sono almeno 40mila le persone coinvolte nella distruzione della diga di Kakhovka che si trova sull'omonimo bacino idrico, avvenuta ieri 468esimo giorno di guerra. Le autorità ucraine fino a stamane ne hanno evacuate più di 17mila ma purtroppo più di 25mila civili sono attualmente bloccati nei territori invasi dai russi, come riferisce il procuratore generale ucraino Andriï Kostine. A questo proposito le autorità nominate da Mosca nelle aree occupate hanno detto di «aver dato inizio all'evacuazione degli abitanti di tre località». La situazione è drammatica e come riferiscono le autorità di Kiev sulla riva destra del fiume Dnepr le case allagate sono almeno 1.335 e i centri abitati inondati 24. Al momento nella città ucraina di Nova Kakhovka (che si trova nella regione meridionale di Kherson) i dispersi sarebbero sette ma il loro numero è destinato a salire. Mentre Korsunka, sulla riva sinistra del Dnepr, non esiste più visto che è stata inghiottita dalle acque. Quanto accaduto è un disastro difficilmente quantificabile a causa delle implicazioni anche di carattere ambientale che tutto questo comporta e a questo proposito il presidente ucraino Volodimir Zelenski ha definito la distruzione della diga sul fiume Dnepr «un ecocidio, una bomba di massiccia distruzione ambientale» e non si sbaglia: la distruzione della centrale idroelettrica ha causato lo sversamento nel fiume di almeno 150 tonnellate di olio idraulico e secondo le autorità ucraine la sostanza inquinante si dirige «a grande velocità attraverso il corso del fiume verso il Mar Nero» e le migliaia di pesci morti ripresi dalle telecamere sono la macabra prova. L’unica buona notizia arriva dall'intelligence militare britannica che nel suo bollettino giornaliero diffuso su Twitter scrive che «è altamente improbabile che la centrale nucleare di Zaporizhzhia (Npp), a 120 km dalla diga Nova Kakhovka, debba affrontare nell'immediato nuovi problemi di sicurezza a causa dell'abbassamento del livello dell'acqua nel suo bacino idrico». Tuttavia, per gli 007 di Londra «l'acqua nel bacino della diga, aveva raggiunto un livello record prima del crollo, portando un volume particolarmente alto di acqua che ha inondato l'area a valle. La struttura della diga rischia di deteriorarsi ulteriormente nei prossimi giorni, causando nuovi allagamenti». Altro aspetto drammatico è quello sottolineato dall'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrij Yurash,che a Sky Tg24 ha dichiarato: «La terribile azione terroristica che ha portato alla distruzione della diga di Nova Kakhovka renderà ancora più difficile l'export del grano verso i Paesi africani. Perché la Russia ha compiuto questo crimine? Perché non vuole avere un impatto solo sul nostro Paese». Per l’ambasciatore ucraino «sarà difficile organizzarci e continuare l'iniziativa del grano perché diversi porti come quelli di Mikolayiv e Kherson sono completamente fuori uso». Infine per Andrij Yurash «la Russia sbaglia se pensa che la distruzione della diga possa avere conseguenze sulla controffensiva ucraina per la riconquista dei territori occupati». I russi negano di aver fatto saltare la diga ma dalla CNN arrivano importanti notizie: secondo l’analisi dell’emittente americana la diga di Nova Kakhovka «era stata danneggiata pochi giorni prima del suo cedimento strutturale» e dalle immagini satellitari è emerso che fino al 28 maggio il ponte stradale che attraversava la struttura era integro mentre alcune immagini scattate il 5 giugno mostrano una sezione mancante. Per la CNN «l’analisi delle immagini a bassa risoluzione fa supporre che il danno sia avvenuto tra l'1 e il 2 giugno ma non possiamo verificare in modo indipendente se il danno al ponte stradale abbia avuto un ruolo nel crollo della diga o se sia stato distrutto in un attacco deliberato da una delle parti in conflitto». L'intelligence americana, sempre secondo la CNN, «sta valutando la responsabilità dell'esplosione della diga in Ucraina ed è incline verso la Russia come colpevole». Non ha dubbi invece il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen che questa mattina ha detto al quotidano Haaretz: «Secondo le stime, la Russia è responsabile dell'esplosione della diga Nova Kakhovka nel sud dell'Ucraina, che ha causato l'allagamento di vaste aree nella provincia di Kherson». Ieri il ministero degli Esteri aveva rilasciato un comunicato ufficiale in cui condannava l'esplosione della diga ma non aveva indicato la Russia come responsabile dell'attentato. Ma dal punto di vista militare la distruzione della diga cambierà il conflitto la controffensiva ucraina? Questa l'opinione del Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti che nella sua carriera è stato a lungo impegnato in aree di conflitto e crisi: «Senza entrare nel merito delle cause – non ancora del tutto chiare – in quanto potrebbe essere stata un'esplosione o la conseguenza di precedenti attacchi che hanno indebolito la struttura, queste inondazioni determineranno sicuramente forti riflessi nella condotta delle operazioni militari in atto e future. Gli allagamenti hanno, innanzitutto, costretto gli incursori ucraini a ritirarsi repentinamente da alcune isole prossime alla riva sinistra del fiume presidiata dai russi, dove si erano stabiliti dopo il loro ritiro da Kherson per effettuare azioni dimostrative e di disturbo, e, soprattutto, garantiranno ora maggiore sicurezza (copertura) al fianco sinistro dello schieramento di Mosca in previsione della tanto preannunciata controffensiva di Kiev. Oltre a rendere il Dnepr inattraversabile (operazione comunque difficile anche prima vista l’ampiezza del corso d’acqua e da compire sotto il fuoco avversario), ha reso tutta la zona dalla diga al mare impraticabile per settimane a formazioni militari e ai mezzi di combattimento pesanti (a meno di quelli anfibi) riducendo così la linea di contatto di un fronte troppo lungo (oltre 1.000 km)». E i russi cosa faranno adesso? «Questo permetterà a Mosca di gestire l’impiego delle unità in Riserva, in caso di attacco, su di fronte più ridotto, in quanto le Forze Armate ucraine non dispongono della capacità per condurre un’operazione anfibia per 'colpire' dal mare il fianco sinistro russo con uno sbarco su larga scala sulle spiagge della Crimea (sono privi di una flotta militare). Il ricorso agli allagamenti non è una novità: è un 'mezzo' usato spesso nei conflitti per interdire o rallentare la progressione nemica o danneggiare il sistema bellico avversario, inserito a pieno titolo nelle pianificazioni difensive. Anche in Italia, in caso di attacco del Patto di Varsavia durante la Guerra Fredda, erano previsti ampi allagamenti nei territori del Nord Est della Penisola. I sovietici hanno usato una diga sul fiume Dnieper come 'arma' nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'esercito tedesco nell’agosto del 1941 facendo esplodere tale struttura nei pressi della città di Zaporizhzhya. Gli ucraini hanno allagato l’area nei dintorni del villaggio di Demydiv a nord di Kiev nei primi giorni dell’invasione russa per rallentarne l’avanzata, incanalare le truppe nelle cosiddette killing zone (località predisposte per le imboscate) e costringere le colonne di carri armati a muoversi su terreni meno favorevoli. Lo stesso è stato effettuato dagli olandesi per ritardare la progressione nazista nel maggio del 1940; mentre gli Inglesi nel maggio 1943 hanno bombardato e demolito le dighe tedesche sui fiumi Eder, Sorpe e Möhne nella Regione della Ruhr per inondare le zone circostanti ricche di impianti industriali (Operazione Chastise)».

Crollo della diga Kakhovka: cosa sappiamo fino ad ora. Giorgia Audiello su L'Indipendente l'8 Giugno 2023

L’esplosione della diga di Nova Kakhovka, avvenuta lo scorso 6 giungo, nella regione ucraina meridionale di Kherson, ha comportato gravi danni ambientali, tanto che si parla di “ecocidio”, oltre al consueto scambio di accuse tra Mosca e Kiev. Tuttavia, non vi sono ancora elementi sufficienti per stabilire chi abbia causato il crollo della diga, né per poter chiarire le dinamiche dell’esplosione. L’ipotesi più accreditata fino ad ora – avanzata dal New York Times – è quella di un’esplosione dall’interno, ma non si esclude anche un cedimento strutturale a causa dei continui bombardamenti. Secondo quanto riferito dalla CNN, infatti, la diga era già danneggiata da alcuni giorni prima del crollo, ma non si può verificare se il danno preesistente abbia comportato il cedimento della struttura oppure se questa sia stata distrutta con un attacco deliberato. Dal canto suo, l’Agenzia atomica internazionale (Aiea) ha rassicurato sul fatto che non c’è alcun rischio immediato per la centrale nucleare di Zaporizhzia, sebbene siano a rischio di fusione i reattori dell’impianto.

Le autorità della località di Nova Kakhovka hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo la rottura della struttura superiore della diga, affermando che la centrale idroelettrica è completamente distrutta e che si sono riversate nel fiume Dnepr almeno 150 tonnellate di olio idraulico. «Durante l’esplosione delle fondamenta della diga, anche la sala macchine è stata distrutta», ha detto il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. Al momento dell’esplosione c’erano «450 tonnellate di olio idraulico nella sala macchine e 150 tonnellate sono già nel fiume Dnepr». La sostanza inquinante starebbe scendendo «a grande velocità» attraverso il fiume fino a raggiungere il mar Nero. Al contempo, circa 40.000 persone dovrebbero essere evacuate, ha detto il viceprocuratore generale dell’Ucraina Viktoriya Lytvynova: 17.000 nel territorio controllato dall’Ucraina e 25.000 in quello controllato dai russi, a seguito dell’allagamento di almeno 15 villaggi.

Il Cremlino ha condannato come un atto di «sabotaggio deliberato» da parte di Kiev la parziale distruzione della diga, mentre per il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le forze russe hanno fatto esplodere dall’interno la struttura della diga. Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato anche di «atto barbarico». Difficile al momento stabilire se e quale delle due parti in conflitto abbia provocato la distruzione della diga a causa degli scarsi dati a disposizione sull’incidente, sebbene ad una prima analisi i danni per Mosca risultino più ingenti considerato che, tra le altre cose, è a rischio l’approvvigionamento idrico al canale della Crimea settentrionale. In ogni caso, proprio per fare luce sull’accaduto, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, parlando al telefono con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, ha suggerito di formare una commissione internazionale per indagare sui fatti con la partecipazione della Russia. Erdogan ha sottolineato che «la Turchia è pronta a fare tutto ciò che è in suo potere in questa materia» e che «è possibile utilizzare il meccanismo dei negoziati come nel caso del corridoio del grano». Si configura, dunque, uno scenario molto simile a quello dell’esplosione dei Nord Stream, quando all’attentato era seguita una serie di accuse reciproche nonché di congetture sulle responsabilità che poi hanno virato sempre di più in favore di Mosca, riconoscendone la sostanziale estraneità all’accaduto.

Nel caso in questione, entrambe le parti hanno ottenuto danni considerevoli, ma anche alcuni vantaggi sul piano strategico: sul piano dei “vantaggi” da parte russa, l’esplosione avrebbe rallentato una possibile controffensiva ucraina nel versante est del fiume Dnepr controllato dai russi. Zelensky, infatti, ha accusato Mosca di aver fatto saltare la diga proprio per paura della controffensiva: «Hanno paura che noi iniziamo la controffensiva in questa direzione e vogliono complicare la liberazione dei nostri territori. Loro capiscono molto bene che perderanno questa battaglia. E rallentano la liberazione dell’area», ha affermato. Inoltre, Kiev ha subito rilevanti danni agricoli – con più di 100.000 ettari di terreno allagati – e di approvvigionamento idrico con ben 31 sistemi di irrigazione interrotti.

Tuttavia, sul piano strategico militare e logistico i danni sono stati molto più pesanti per le forze russe, sia in termini di vite che per le linee di difesa. Infatti, molti militari russi sono stati travolti dalle acque dopo la rottura dell’infrastruttura e, come riporta il sito specializzato “Analisi Difesa”, «tutte le fonti concordano nel valutare che il crollo della diga di Nova Kakhovka abbia causato danni ben più gravi sulla sponda sinistra controllata dai russi e dove erano state realizzate nei mesi scorsi ampie opere difensive in vista di un possibile assalto ucraino che cercasse di costituire una testa di ponte sulla sponda sinistra del Dnepr. L’acqua le ha spazzate via insieme ai campi minati, anche quelli lasciati dai russi sulla riva destra in mano agli ucraini dopo la ritirata del novembre scorso». Ecco perché l’inondazione provocata dal crollo della diga risulta militarmente più funzionale agli obiettivi di Kiev che a quelli di Mosca, anche considerando che le forze ucraine «non dispongono dei mezzi per attraversare in forze il Dnepr». Lo stesso capitano ucraino Andrei Pidlisnyi ha spiegato che dopo il cedimento della diga i soldati ucraini hanno visto militari russi trascinati dalla corrente del fiume. «La conformazione del terreno attorno al fiume ha fatto sì che l’esercito russo, situato sulla sponda orientale, abbia subito gravi perdite a causa della breccia nella diga», ha dichiarato. A ciò si aggiunge il fatto che le truppe russe di stanza sulla riva sinistra del Dnepr sarebbero state costrette a ritirarsi di diversi chilometri in seguito all’inondazione. D’altro canto, vi è poi anche la questione – tutt’altro che secondaria – dei rifornimenti idrici alla Crimea: secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, uno degli obiettivi inequivocabili di quello che ha definito un «sabotaggio deliberato da parte ucraina» era quello di privare la Crimea dell’acqua: «Il livello dell’acqua nel bacino idrico sta diminuendo; quindi, l’approvvigionamento idrico al canale [della Crimea settentrionale] è drasticamente ridotto».

Finora, questi sono tutti gli indizi a disposizione per avere un quadro più chiaro degli avvenimenti, ma è ancora impossibile stabilire con certezza le dinamiche e le responsabilità dell’accaduto, sulle quali nel tempo faranno luce le indagini internazionali e le inchieste giornalistiche come accaduto anche con l’esplosione dei gasdotti nel Mar Baltico: su quest’ultimo argomento proprio pochi giorni fa il Washington Post ha rivelato che l’Amministrazione Biden, attraverso uno stretto alleato, era a conoscenza di un piano delle forze militari ucraine per colpire le infrastrutture sottomarine già tre mesi prima che gli attacchi venissero effettuati da una squadra di incursori subacquei al diretto comando del capo delle Forze Armate di Kiev, cioè il generale Valery Zaluzhny. Nel caso della diga di Nova Kakhovka non è da escludere un cedimento strutturale della barriera, a causa dei continui bombardamenti. Infatti, secondo la testimonianza del presidente del distretto di Novaja Kakhovka, Vladimir Leont’ev, ci fu un giorno «in cui circa 80 HIMARS furono lanciati sulla centrale». Dalle ultime notizie, si apprende di un miglioramento generale della situazione con il livello dell’acqua del bacino idrico di Kakhovka che è sceso di quasi 1,5 metri nelle ultime 24 ore. [di Giorgia Audiello]

(ANSA il 9 giugno 2023) - L'intelligence ucraina ha intercettato e reso noto l'audio di una conversazione telefonica tra ufficiali russi in cui dicono di essere stati loro a far saltare la diga di Kakhovka e non gli ucraini. Lo riporta Rbc-Ukraine. "Non sono stati loro (gli ucraini) a colpire la diga. C'è il nostro gruppo di sabotaggio. Volevano spaventare la gente con questa diga. Non è andata secondo i piani, ma più di quanto avessero previsto", afferma l'ufficiale militare russo intercettato descrivendo le conseguenze dell'esplosione.

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio” il 9 giugno 2023.  

Mentre dal ministero della Difesa di Kyiv veniva rotto il silenzio sulla controffensiva e annunciato che le truppe ucraine erano avanzate nella zone di Bakhmut, e mentre aumentavano le conferme sui ripetuti contrattacchi di Kyiv nella zona occupata di Zaporizhzhia, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è andato nella regione di Kherson a seguire le missioni di evacuazione che vanno avanti da lunedì. 

Ha promesso che tutto verrà ricostruito dopo l’esplosione della diga di Nova Kakhovka. Poi si è spostato nell’oblast di Mykolaïv, che pure sta subendo i danni dell’inondazione. Con precisione vendicativa, la stessa strada visitata dal presidente ucraino è stata bombardata poco dopo.

Il presidente russo, Vladimir Putin […] ha definito la distruzione della diga un atto “barbarico”. Nel comunicato del Cremlino si legge che la distruzione della diga “ha portato a una catastrofe ecologica e umanitaria su larga scala”. 

Tutto vero, il danno è enorme, il rischio per la vita umana e animale è alto, ma le dighe, nella strategia di Mosca contro l’Ucraina, sono importanti e lo dimostra la breve storia degli impianti costruiti o distrutti nella parte occupata della regione di Zaporizhzhia in questi quindici mesi di guerra.

Il perverso gioco dell’acqua è fatto di costruzione e distruzione e secondo il Centro di indagini giornalistiche […] i soldati russi stanno erigendo o smantellando dighe per fare in modo che l’acqua trabocchi e allaghi strade e campi, probabilmente per fermare la controffensiva dell’esercito di Kyiv.

Mosca dovrebbe essere interessata a blandire un territorio che ha messo sotto la sua occupazione, dovrebbe fare di tutto per convincerlo che “il mondo russo” è migliore dell’occidente. Sulla riva sinistra del Dnipro il mondo russo sta invece diventando una palude, con tutti i rischi e gli svantaggi e arrivano poche notizie sulle evacuazioni affidate a un fedelissimo di Putin: il ministro delle Emergenze, Aleksander Kurenkov. 

[…] Mosca si sta preoccupando di bloccare la controffensiva, è ossessionata dal poter perdere territorio, ma non è interessata ai danni sulle persone, fisici o morali. Tanto meno sembra curarsi del fatto che quelle terre occupate, così impoverite, non soltanto sono più difficili da tenere ma sono anche un problema economico per Mosca e un rischio per il mondo.

L’inondazione nell’Ucraina meridionale […] non avrà un impatto limitato soltanto all’agricoltura ucraina. Per il Cremlino è sempre importante mostrarsi come il difensore dei paesi più poveri, ma questi allagamenti, bloccando anche la ricchezza agricola del paese invaso, sono un rischio per il fabbisogno di molti altri paesi in tutto il mondo. Tutto il territorio meridionale di Kyiv era ormai plasmato dalla diga e dai suoi canali, che avevano consentito di rendere fertili anche terre considerate meno produttive.

A questi quattro canali era stato anche dedicato un francobollo in epoca sovietica, perché non soltanto erano il prodotto di un ottimo lavoro ingegneristico, ma arricchivano il territorio ucraino […]. Per capire come potrebbe cambiare il territorio se la guerra bloccherà le riparazioni, e per provare a quantificare l’impatto globale delle inondazioni, basta guardare la Crimea, verso la quale era diretto il quarto canale e dove l’acqua non scorre dal 2014: la fisionomia della penisola è cambiata e i raccolti hanno subìto le conseguenze della riduzione della superficie coltivabile che dai 140.000 ettari del 2013 è arrivata al minimo di 10.000 nel 2015. […]

Nord Stream, il documento che imbarazza gli Usa: "La Cia sapeva tutto". Il Tempo il 06 giugno 2023

Nuove, pesanti, rivelazioni sull'esplosione del gasdotto Nord Stream, avvenuta lo scorso settembre sotto il Mar Baltico, fanno luce su una vicenda ancora poco chiara. Il Washington Post, citando un documento d’intelligence condiviso all’epoca da un Paese europeo con la Cia e tornato in superficie nell’ondata di leak diffusi su Discord da Jack Teixeira, il 22enne arrestato per spionaggio, fa chiarezza sui piani dell'Ucraina. Arriva la svolta: secondo quanto emerso, il rapporto del sistema di sicurezza avrebbe fornito informazioni dettagliate sui progetti delle forze ucraine.

Il quotidiano statunitense afferma che, tre mesi prima che avvenisse l'operazione, gli Stati Uniti avrebbero saputo dai servizi di intelligence di un Paese alleato che l'esercito ucraino stava preparando un attacco segreto all'infrastruttura con una piccola squadra di sommozzatori che riferiva direttamente al comandante quanto accadesse.  A rendere noto il documento con il Washington Post è stato proprio uno dei compartecipanti alla chat guidata dal giovane riservista incriminato per spionaggio. L'indizio sul coinvolgimento di apparati ucraini nel misterioso sabotaggio sottomarino al Nord Stream del settembre 2022 metterebbe con le spalle al muro gli Stati Uniti. 

Dove sta il nodo? Il riepilogo dell'intelligence apparso su Discord ricostruisce con estrema precisione quanto emerso nelle ultime settimane e conferma, quindi, quanto il servizio di intelligenze europeo aveva comunicato alla Cia. Il quotidiano, per ora, ha deciso di nascondere il nome del Paese europeo interessato e alcuni aspetti del piano su richiesta dei funzionari governativi. Il tacito accordo, tuttavia, sarebbe stato scoperto e l'attenzione rimane alta sui possibili risvolti. 

Nessun coinvolgimento della Russia. Guerra, Nord Stream: tre mesi prima del sabotaggio gli Stati Uniti sapevano di un piano dell’Ucraina per attaccare il gasdotto nel Mar Baltico. Rivelazione shock. Giulio Pinco Caracciolo su Il Riformista il 6 Giugno 2023 

Tre mesi prima dei bombardamenti del gasdotto Nord Stream, l’amministrazione Biden era già a conoscenza di un piano dettagliato dell’esercito ucraino su un attacco segreto alla rete sottomarina tramite una piccola squadra di sommozzatori in capo alle Forze armate ucraine. Questa la rivelazione top secret del Washington Post. 

I dettagli sul piano sono stati raccolti da un servizio di intelligence europeo e condivisi con la CIA nel giugno 2022 e fornirebbero alcune prove che collegano il governo ucraino all’eventuale attacco nel Mar Baltico. Attacco che i funzionari statunitensi e occidentali hanno definito uno sfacciato e pericoloso atto di sabotaggio dell’infrastruttura energetica europea.

Il rapporto dell’intelligence europea è stato condiviso sulla piattaforma di chat Discord, presumibilmente dal membro dell’Air National Guard Jack Teixeira. Le informazioni contenute nel rapporto non possono essere confermate immediatamente, ma la CIA ha condiviso i documenti con la Germania e altri paesi europei lo scorso giugno, secondo diversi funzionari a conoscenza della questione, che hanno parlato a condizione di anonimato per discutere di operazioni di intelligence sensibili e discussioni diplomatiche.

I dettagli che includono il numero di agenti e i metodi di attacco, mostrano che per quasi un anno gli alleati occidentali avevano le prove necessarie per sospettare di un coinvolgimento di Kiev nell’attacco. Valutazione che si è rafforzata negli ultimi mesi quando gli investigatori delle forze dell’ordine tedesche hanno scoperto prove sull’attentato sorprendentemente somiglianti alle informazioni contenute nel rapporto.

Funzionari di più paesi hanno confermato che il riepilogo dell’intelligence pubblicato su Discord riporta in maniere estremamente accurata ciò che il servizio europeo aveva già comunicato alla CIA. I funzionari ucraini, che in precedenza avevano negato che il Paese fosse coinvolto nell’attacco al Nord Stream, non hanno risposto alle richieste di commento. La Casa Bianca ha rifiutato di commentare una serie dettagliata di domande sul rapporto europeo e sul presunto complotto militare ucraino, incluso se i funzionari statunitensi abbiano tentato di impedire il proseguimento della missione.

Anche la CIA ha rifiutato di commentare

Il 26 settembre 2022 tre esplosioni sottomarine hanno causato massicce perdite sui gasdotti Nord Stream 1 e 2, lasciando intatto solo uno dei quattro collegamenti della rete. Alcuni funzionari dell’amministrazione Biden hanno inizialmente suggerito che la colpa fosse della Russia. Biden aveva definito l’attacco “un deliberato atto di sabotaggio”, promettendo che gli Stati Uniti avrebbero collaborato con i loro alleati “per andare a fondo della questione”. Con l’avvicinarsi dell’inverno, sembrava che il Cremlino avesse intenzione di soffocare il flusso di energia. Un atto di “ricatto” avevano affermato alcuni leader, progettato per intimidire i paesi europei affinché ritirassero il loro sostegno finanziario e militare all’Ucraina e si astenessero da ulteriori sanzioni.

I funzionari dell’amministrazione Biden ora ammettono in privato che non ci sono prove che indichino in modo definitivo il coinvolgimento di Mosca. Ma pubblicamente hanno deviato le domande su chi potrebbe essere responsabile. Funzionari europei in diversi paesi hanno tranquillamente suggerito che dietro l’attacco ci fosse l’Ucraina, ma si sono opposti a dirlo pubblicamente per paura che incolpare Kiev potesse rompere l’alleanza contro la Russia.

Le indagini della Germania

Gli investigatori tedeschi, che stanno indagando sull’attacco al Nord Stream, ritengono che sei persone con passaporti falsi abbiano noleggiato uno yacht a vela a settembre. L’intelligence sostiene che queste persone si siano imbarcate dalla Germania e abbiano piazzato esplosivi che hanno interrotto le condutture. Ritengono che gli agenti fossero abili sommozzatori, dato che gli esplosivi sono stati piantati a una profondità di circa 240 piedi.

Gli inquirenti hanno abbinato residui di esplosivo rinvenuti sull’oleodotto a tracce rinvenute all’interno della cabina dello yacht, denominato Andromeda. E hanno collegato individui ucraini al noleggio della barca tramite una società di copertura in Polonia. Gli investigatori sospettano anche il coinvolgimento di un membro dell’esercito ucraino coinvolto nell’operazione di sabotaggio. Giulio Pinco Caracciolo

Nord Stream: per gli investigatori tedeschi i sabotatori sarebbero partiti dalla Polonia. Stefano Baudino su L'Indipendente il 12 Giugno 2023

In Germania, gli investigatori stanno indagando su una serie di indizi che farebbero ricondurre il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 a una pista legata alla Polonia, che potrebbe essere stata utilizzata dai responsabili come quartier generale operativo. Lo ha riferito il Wall Street Journal, spiegando che gli inquirenti hanno ricostruito gli spostamenti di due settimane di “Andromeda”, uno yacht di 15 metri che si sospetta essere stato coinvolto nelle operazioni di sabotaggio avvenute nel Mar Baltico lo scorso settembre, che avrebbe deviato la sua rotta per addentrarsi nelle acque polacche. Al suo interno, sono stati rinvenuti campioni di Dna che la Germania ha cercato di “abbinare ad almeno un soldato ucraino”.

I media tedeschi avevano iniziato a parlare già lo scorso marzo del probabile coinvolgimento nel sabotaggio di uno yacht appartenente a una società, con sede in Polonia, facente capo a soggetti ucraini. Alcuni giorni fa, il Washington Post ha riferito che gli Stati Uniti sarebbero stati informati di un progetto ucraino per sabotare i gasdotti già tre mesi prima delle esplosioni che li hanno danneggiati. «La Polonia non ha avuto nulla a che fare con le esplosioni di Nord Stream 1 e Nord Stream 2 – ha subito scritto su Twitter Stanislaw Zaryn, portavoce del ministro polacco che coordina i servizi speciali, Mariusz Kaminski -. Collegare la Polonia a questi eventi è infondato».

Il Nord Stream è un gasdotto lungo 1224 km tramite cui la Russia esportava parte del proprio gas in Europa. L’infrastruttura – in grado di trasportare fino a 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno – parte da Vyborg, in Russia, e arriva a Lubmin-Greifswald, in Germania, correndo sul fondale del Mar Baltico. Il Nord Stream 2, che sostanzialmente segue in parallelo il medesimo percorso del suo “gemello”, è stato costruito a partire dal 2018 e ultimato nel settembre 2021, senza essere però mai entrato in funzione.

Il progetto è stato da sempre fortemente osteggiato dagli Usa, che per bocca del segretario di Stato Antony Blinken – nella cornice di una conferenza tenuta accanto al segretario generale della Nato Stoltenberg – il 23 marzo 2021 dichiarò che il Nord Stream 2 era «una pessima idea sia per l’Europa che per gli Stati Uniti» e che il progetto si poneva «in contraddizione con gli obiettivi di sicurezza energetica dell’Unione europea». La nuova linea avrebbe dovuto raddoppiare le forniture di gas russo all’Europa ma, dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, la Germania non rilasciò le necessarie autorizzazioni per la sua apertura. Poi, il 26 settembre 2022, due misteriose esplosioni hanno causato tre falle nei gasdotti, provocando danni senza precedenti.

A margine delle esplosioni, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva attaccato il Cremlino, parlando di un «attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Unione Europea». Nel frattempo, i servizi segreti di alcuni Paesi europei avevano riferito che, qualche giorno prima dei fatti, una serie di navi russe sarebbero state presenti nell’area dei danneggiamenti. Vladimir Putin aveva dichiarato che il danneggiamento ai gasdotti era «un atto di terrorismo di Stato», aggiungendo che «chi era «interessato al fatto che la fornitura di gas russo all’Europa passasse solo attraverso l’Ucraina ha fatto saltare tutto».

Nonostante in prima battuta gli stati Occidentali e le loro proiezioni mediatiche avessero puntato il dito contro Mosca, molte incongruenze erano emerse sin dai primi giorni successivi al sabotaggio. In ultimo, a squarciare il velo di ipocrisia che ha segnato la narrazione della vicenda è intervenuta una rivelazione giornalistica di peso: quella dell’autorevole giornalista e premio Pulitzer statunitense Seymour Hersh, secondo cui l’esplosione dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico sarebbe stata un’operazione segreta ordinata dalla Casa Bianca e portata avanti dalla CIA utilizzando un’esercitazione militare NATO come copertura. «Finché l’Europa continuerà a dipendere dai gasdotti per l’approvvigionamento di gas naturale a basso costo – aveva spiegato Hersh – Washington temeva che Paesi come la Germania sarebbero stati riluttanti a fornire all’Ucraina il denaro e le armi necessarie per sconfiggere la Russia». Presto si potrà scoprire a quali risultanze condurrà l’inchiesta tedesca. [di Stefano Baudino]

Guerra Ucraina-Russia, le notizie del 7 giugno.

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Erdogan sente Putin, serve inchiesta esaustiva sulla diga. Andrea Nicastro, inviato, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 7 giugno 2023.