Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

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ELISABETTA

 

E

 

LA CORTE

 

DEGLI SCANDALI

 

 

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 

  

INDICE

 

Introduzione.

Storia delle Tasse - Le tasse nella storia. Meglio tartassati dalla Monarchia o dalla Repubblica?

Il Colonialismo.

Edoardo VIII.

Gli scandali.

Elisabetta.

Filippo.

Anna.

Le Dame di Compagnia.

Andrea.

Carlo.

Camilla.

Diana.

Kate e Will.

Meghan e Harry.

Gli altri…

 

 

  

·        Introduzione.

Emanuela Fontana per “il Giornale” il 2 agosto 2020. Stiamo per entrare nell' era delle cinque regine. Tra una generazione, o anche meno, i troni europei saranno quasi tutti femminili. Non era mai accaduto che un numero così alto di eredi di case reali fossero donne. Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Belgio, Norvegia: qui stanno crescendo le future sovrane d' occidente. La figlia di Felipe di (... ) (...) Spagna, Leonor, la nipote del re di Norvegia, Ingrid Alexandra, la figlia del re dei Paesi Bassi, Caterina Amalia, la figlia del re del Belgio, Elisabetta, la figlia del re di Svezia, Vittoria. Ecco i nomi delle regnanti del ventunesimo secolo. Quattro sono adolescenti. Leonor è la più piccola, ha quattordici anni, Ingrid Alexandra di Norvegia e Caterina Amalia dei Paesi Bassi sedici, Elisabetta del Belgio diciotto. Poi c’è Vittoria di Svezia, nata nel 1977. «Per Vittoria, in Svezia, alla sua nascita fu cambiata la Costituzione, che privilegiava la legge salica sulla primogenitura» spiega al Giornale il professore Domenico Savini, storico ed esperto di famiglie reali. La legge salica prevedeva che l' erede al trono fosse maschio, a prescindere dal fatto che una femmina l' avesse preceduto. Ora non esiste più tra le grandi monarchie d' Europa. È in vigore in Giappone, dove la principessa Aiko, diciottenne primogenita dell' Imperatore, non potrà salire al trono. «Questa è una fonte di grande dolore per l' imperatrice Masako», chiarisce ancora Savini. Ma il dibattito è aperto, «in Giappone se ne parla molto». Anche lontano dall' Europa il destino potrebbe volere la successione di una donna. Tra le storiche monarchie d' occidente solo l' Inghilterra potrebbe quindi mantenere la corona sul capo di un uomo. Eppure è terra di grandi regine. «Nella famiglia reale inglese sono sempre state le donne le più forti. Pensiamo sempre alla regina Elisabetta come tutta sorrisi, capellini e borsette, ma è una donna d' acciaio che ha tenuto testa a un cavallo di razza, ma da domare, quale era il principe Filippo». E, tornando indietro, basti pensare alla regina Elisabetta I e alla regina Vittoria, supportata da un ottimo consorte, Alberto di Sassonia. A proposito dei consorti, per le principesse eredi al trono si presenterà prima o poi il nodo della scelta dei mariti. Stare al fianco di una regina è «un lavoro faticoso», bisogna porsi nel ruolo di colui che dà «supporto» del «consigliere», ma anche avere «un ottimo carattere». Occorre convivere con i media «spesso non pietosi», capire che «il destino ha aperto una gabbia dorata, che comunque è pur sempre una gabbia. Non voglio dire che i principi consorti vivano da reclusi, ma certo non possono comportarsi come vogliono». Vittoria di Svezia ha già scelto da tempo. Il marito, Daniel Westling, personal trainer, «svolge il suo compito con grande impegno». Non sono passati nemmeno tre secoli da quando l' Europa si scagliava contro l' impero asburgico perché il potere era nelle mani di una donna, Maria Teresa, grazie alla Prammatica sanzione decisa dal padre, l' imperatore Carlo VI. Era il 1741. «Ma poco prima - ricorda Savini - in Russia Pietro il Grande fece salire al trono la sua seconda moglie. Con Caterina I, Elisabetta e Caterina II abbiamo le prime donne a regnare, anche se Pietro il Grande poteva agire come voleva. Un caso molto diverso da quello di Carlo VI». L' imperatore d' Austria doveva rendere molto più conto del suo operato, e la successione provocò la guerra. Altri tre secoli prima Isabella di Castiglia aveva guidato la Spagna con il marito Ferdinando II d' Aragona, sostenendo l' impresa di Cristoforo Colombo: «Solo una persona di grande genio, e donna, poteva capire quell' idea nel Quattrocento». Dopo di lei, sua figlia Caterina diede filo da torcere a Enrico VIII. E tornando ai tempi più recenti, nel secolo scorso, «pensiamo alle tre regine d' Olanda: Guglielmina, Giuliana e Beatrice. Guglielmina resistette a Hitler». Le regine possono fare la storia.

Morti violente, sangue e diamanti: i segreti della corona della regina Elisabetta. Gli aneddoti, i misteri e la leggenda nera di uno dei gioielli più famosi della regina Elisabetta, la Corona imperiale di Stato. Francesca Rossi, Martedì 09/06/2020 su Il Giornale. È impossibile immaginare un re o una regina senza corona. Forse possiamo chiudere un occhio sullo scettro, ma sulla corona mai. In essa noi identifichiamo il potere e lo vediamo sfolgorare e diffondersi attraverso le sue pietre. Pensiamo a uno dei monarchi più famosi al mondo, la regina Elisabetta. Senza i suoi diademi e soprattutto senza la Corona imperiale diventerebbe di nuovo Lilibet, la principessa in attesa del trono. Naturalmente non è la corona a fare un re (del resto l’abito non fa il monaco), ma è un oggetto che per secoli gli uomini hanno caricato di significato.

La Corona imperiale, simbolo di potere. Indossare una corona è il sogno di molte bambine, di altrettante ragazze e anche di tante donne un po’ più mature. Il motivo è molto semplice. Questo oggetto così prezioso è simbolo di prestigio, di rispetto, di fama, ma spesso possiede anche un incalcolabile valore e una grande bellezza. Tutte queste caratteristiche tendono a fondersi tra di loro. Qualcosa di immensamente bello seduce e la seduzione è una forma di controllo, di potere dunque. Affascinare significa avere ascendente sulle persone che ci circondano e sulle situazioni che viviamo. A moltissimi piacerebbe esercitare questa forma di dominio sugli altri e sul mondo intero. La corona è anche emblema di ambizione, ma porta su di sé il peso delle vite precedenti che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna, dipende dai punti di vista) di portarla. Il potere, infatti, è un “peso” non indifferente per un uomo solo. Quando una regina o un re posano sul loro capo una corona stanno indossando il passato di chi li ha preceduti, si stanno ammantando della storia del loro casato e della loro nazione, dei successi e dei fallimenti degli altri sovrani. Tutto ciò che è stato e che sarà ricade su di loro, sulla loro testa, ovvero sulla mente che dovrà prendere le future decisioni. Forse è per questo che le corone pesano tanto. Lo sa bene la regina Elisabetta. Durante l’ultimo discorso per l’apertura del Parlamento la sovrana ha rotto la tradizione, decidendo di non portare una delle corone più importanti della Storia britannica, la Corona di Stato imperiale. Troppo pesante per i suoi fragili 94 anni. Del resto parliamo di un gioiello da 1,3 kg circa, che provocò non pochi problemi alla sovrana perfino nel giorno della sua incoronazione, il 2 giugno 1953. La Corona imperiale della regina Elisabetta fa parte dei celebri “gioielli della Corona” (non rientrano nella collezione privata della sovrana, ma sono di proprietà della monarchia) e si indossa durante la cerimonia di apertura del Parlamento, come abbiamo accennato e alla fine di ogni incoronazione, a proclamazione avvenuta. Infatti quando un re o una regina varcano la soglia di Westminster per essere ufficialmente incoronati hanno sulla testa un'altra corona, quella di Sant'Edoardo, usata per questo tipo di eventi dal 1661 (si tratterebbe della corona più pesante della collezione regale, con i suoi 2,23 kg). Solo una volta terminata la cerimonia il nuovo monarca può uscire dall'Abbazia e farsi vedere dal popolo con la Corona imperiale, emblema stesso dell'incoronazione. Parliamo, infatti, di un gioiello che può essere sfoggiato da chi è già stato nominato sovrano davanti a Dio, non da chi ancora deve diventarlo (anche se mancano poche ore all’incoronazione). Durante il documentario “The Coronation” la regina Elisabetta rivelò i timori che l’accompagnarono durante la cerimonia, soffermandosi proprio sulla Corona imperiale, a proposito della quale disse: “Non si può guardare in basso per leggere il discorso, bisogna tenere il foglio in alto. Perché se guardi in basso ti si rompe il collo e la corona cade” . La regina Elisabetta dovette letteralmente “imparare” a portare questo diadema, allenandosi a tenerlo sulla testa per alcune ore al giorno, in modo da abituarsi alla sua scomodità. La Corona imperiale è magnificenza allo stato puro, composta da 2868 diamanti, 273 perle, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini. Una prima versione venne creata per l’incoronazione della regina Vittoria, nel 1838, ma sfortunatamente nel 1845, durante la cerimonia di apertura del Parlamento, cadde dal cuscino che la sosteneva e andò in frantumi. Immaginiamo la delusione dei presenti. Annotando l’episodio sul suo diario, la regina Vittoria scrisse: “Era tutta rotta e schiacciata come un budino spiaccicato”.

Il Cullinan II e la leggenda nera del diamante Koh-i-Noor. Nel 1937 la corona venne ricostruita dal gioielliere Garrard & Co. per l’incoronazione del padre della regina Elisabetta, Giorgio VI. Stavolta, però, il monile venne alleggerito notevolmente. Infatti la versione precedente della corona, ovvero quella che si era rotta in mille pezzi, era stata usata non solo dalla regina Vittoria, ma anche dal re Edoardo VII. Solo che entrambi i sovrani l’avevano giudicata difficile da portare, troppo pesante, un ingombro insomma. Non solo. Per l'incoronazione della regina Elisabetta nel 1953 il gioiello venne ulteriormente adattato al suo capo regale, benché durante il già citato documentario"The Coronation" la stessa Elisabetta II abbia puntualizzato il fatto che non esistano grandi differenze tra la forma della sua testa e quella di suo padre. Incastonato sulla nuova Corona imperiale troviamo anche uno dei diamanti più celebri al mondo, il Cullinan II. Qui, però, siamo di fronte a un equivoco spesso riportato da molti giornali internazionali e italiani. Il Cullinan, infatti, viene confuso con un'altra gemma tra le più famose e misteriose della Storia, il Koh-i-Noor, ovvero la “Montagna di luce” in persiano. Entrambe le pietre sono incastonate nei gioielli più preziosi e simbolici della monarchia inglese, come spiega la Royal Collection Trust, ma si tratta di diamanti diversi, con due storie altrettanto differenti e affascinanti. Andiamo con ordine. Il diamante Cullinan (conosciuto anche come Stella d'Africa) si chiama così in onore della città africana in cui venne scoperto il 26 gennaio 1905. Un luogo che dista circa 40 km da Pretoria, nella colonia del Transvaal. La stessa cittadina ha ereditato il nome da Thomas Cullinan, il proprietario della miniera in cui venne trovata la gemma. La cosa interessante, invece, era un'altra: questa pietra risultò il più grande diamante grezzo mai donato dalle viscere della Terra all'uomo con 3.106,75 carati, circa 10 cm di lunghezza, 6,35 di larghezza e 5,9 di spessore. Visto che i rapporti diplomatici tra la colonia e il Regno Unito non erano ancora ben consolidati, gli scopritori dell'enorme Cullinan pensarono di ingraziarsi il re Edoardo VII offrendogli la pietra. Il sovrano accettò. Il diamante venne poi affidato ai fratelli olandesi Asscher, i quali si occuparono del taglio ad Amsterdam, dove aveva sede la loro ditta. Una vera e propria "operazione chirurgica" su una gemma, un intervento delicatissimo con cui gli olandesi potevano giocarsi la carriera. Per fortuna il taglio fu eseguito alla perfezione, dando vita a 9 diamanti più grandi e ad altri 96 di piccole dimensioni. Tra le pietre più appariscenti troviamo proprio il Cullinan II, da 317 carati circa, che fa bella mostra di sé sulla Corona di Stato imperiale dell'attuale sovrana. Invece il Cullinan I, da 530 carati circa, è oggi incastonato nello scettro di Sant'Edoardo. Elisabetta II sfoggia anche, in un unico pendente, i Cullinan III e VI. Quest'ultimo venne regalato da Edoardo VII alla moglie Alessandra di Danimarca. Diversa è stata la sorte e la collocazione del Koh-i-Noor. Anche la storia di questa gemma di 105, 6 carati e dal valore incalcolabile si lega in maniera indissolubile con la storia della monarchia britannica. Secondo la leggenda il Koh-i- Noor sarebbe gravato da una terribile maledizione che insanguina le vite di tutti coloro che la possiedono. In realtà, naturalmente, il diamante non c’entra nulla. Più che altro è la cupidigia degli uomini a sfociare nella violenza o delle semplici coincidenze che mutano il corso del destino. Come raccontano William Darlymple e Anita Anand nel loro libro “Koh-i-Noor”, la gemma comparve per la prima volta nella Storia in Persia. Siamo nel XIII secolo. Sembra sia stata estratta nell’antica città di Golconda, nell’India meridionale, vicino a Hyderabad. Uno dei primi a possederla, come bottino di guerra, fu il sovrano moghul Babur. Nel 1526 questi sconfisse il Sultano di Delhi Ibrahim Lodi e si prese tutto ciò che gli apparteneva, diamante compreso. Dopo la conquista il figlio di Babur, Humayun, si ammalò al punto che nessun medico riusciva a lenire le sue sofferenze. I consiglieri di Babur sostennero che il re avrebbe dovuto liberarsi del Koh-i-Noor per salvare suo figlio. Il sovrano, però, non era per nulla intenzionato a dare via il suo diamante e offrì la sua vita in cambio di quella di Humayun. Sempre secondo la leggenda quest’ultimo si ristabilì, proprio mentre suo padre esalava l’ultimo respiro. Anche Humayun non ebbe grande fortuna. Fu costretto alla fuga in Persia, ma riconquistò il trono grazie all’aiuto del re persiano Shah Tahmasp. Per ringraziarlo Humayun gli regalò il Koh-i-Noor. Una volta tornato in India, il re cadde dalle scale della biblioteca e morì. Il diamante venne donato a Shah Jahan (il sovrano che fece costruire il Taj Mahal) e, così, tornò in India. La leggenda narra che Shah Jahan fu spodestato e fatto arrestare dal figlio Aurangzeb. Rimase in prigione fino al giorno della sua morte.

Il Koh-i-Noor tra i gioielli della regina Vittoria. Nel 1739 la pietra cadde nelle mani del re persiano Nadir Shah il quale, sempre stando alla tradizione leggendaria, divenne un pazzo tiranno e morì assassinato nel sonno nel 1747. Nell’Ottocento ritroviamo il Koh-i-Noor tra i gioielli dei re sikh del Punjab. Questa regione, insieme al resto dell’India, venne annessa all’impero britannico nel 1849, grazie al Trattato di Lahore. Questa annessione fu possibile solo dopo la morte del re sikh Ranjit Singh. Suo figlio, un bambino di appena dieci anni, tentò di ingraziarsi gli inglesi donando proprio il Koh-i-Noor. Fu così che la pietra arrivò alla regina Vittoria. L’ultima tappa di questa strana storia fu un lungo viaggio per mare dall’Asia all’Africa. Un tragitto costellato di insidie, tra cui tempeste e un’epidemia di colera. Infine la pietra giunse a Londra nel 1850. Il Koh-i-Noor divenne il simbolo dell’imperialismo britannico, delle morti violente, delle guerre, del potere e della conquista. Oggi si trova sulla corona che Elizabeth Bowes Lyon, la Regina Madre, indossò nel giorno dell'incoronazione del marito Giorgio VI. A quanto pare l'attuale sovrana non avrebbe mai indossato questo monile, tramandatosi di generazione in generazione tra le regine consorti. C'è la possibilità che in futuro siano Camilla Parker Bowles o Kate Middleton a sfoggiarlo. Del resto la superstizione vuole che il diamante sia di buon auspicio per le donne che lo indossano, ma non per gli uomini, "condannati" a rovina, sofferenza e morte. Pensate che la Regina Madre amava a tal punto il Koh-i-Noor da scegliere di portarlo proprio in occasione dell'incoronazione della figlia, Elisabetta II. Inoltre quando Elizabeth Bowes Lyon morì, nel 2002, la Corona con il celebre diamante incastonato venne venne posata sul suo feretro, dove rimase per tutta la durata della cerimonia funebre. Eppure all’inizio della sua storia il Koh-i-Noor non figurava affatto tra le gemme preferite di sultani e re, i quali apprezzavano molto di più i rubini. Oggi il diamante è persino oggetto di contesa. In passato l’India ne ha chiesto la restituzione, ma molto probabilmente l’ipotesi che la gemma torni in Asia rimarrà solo una chimera. Il Koh-i-Noor, come pure il Cullinan, ormai ci raccontano la loro storia brillando su nuove corone, quella dell'indimenticata Regina Madre e la nuova Corona imperiale che svetta sul capo della regina Elisabetta.

Giuliano Battiston per ''il Venerdì - la Repubblica'' il 12 luglio 2020. Il primo maggio 1851, quando il diamante Koh-i-Nur, la "montagna di luce", viene posto su un telo di velluto rosso dentro una gabbia di ferro dorato e presentato alla Grande esposizione di Londra, il pubblico rimane deluso. La pietra che incarna le grandi conquiste dell'Impero britannico appare modesta. Migliaia di visitatori inglesi, fieri della gloria ottenuta oltremare, tornano a casa perplessi. Il diamante finisce in un laboratorio di Piccadilly, dove viene tagliato, "emancipato dalla sua condizione di straniero", rimodellato secondo il gusto dell'epoca. Ma continua a portare con sé la sua storia precedente. Fitta di misteri, presunte maledizioni, viaggi su navi colpite dal colera, rocamboleschi passaggi di proprietà, leggende divenute certezze. Per confutarle, lo scrittore scozzese William Dalrymple e la giornalista indiana Anita Anand hanno scritto un affascinante saggio a quattro mani: Koh-i-Nur. La storia del diamante più famigerato del mondo (Adelphi). Una storia che parte da lontano e arriva fino ai giorni nostri. Ne abbiamo discusso con William Dalrymple.Il libro, scrivete,  è "il primo tentativo di liberare il Koh-i-Nur dalla bruma mitologica che lo avvolge".

Per farlo, avete confutato la versione "da bazar" redatta 170 anni fa da Theo Metcalfe, e ritenuta certa fino a oggi. Come è stato possibile?

"Il governatore generale dell'India, Lord Dalhousie, uomo ambizioso dai tratti simili a Boris Johnson, voleva una ricostruzione puntuale della storia del diamante. Ma Metcalfe, anonimo funzionario della Compagnia delle Indie orientali, redige un rapporto pieno di errori. Non solo, come è ovvio, il Koh-i-Nur non viene presentato come simbolo del saccheggio coloniale dell'India, ma la sua storia è del tutto inaffidabile. È un caso esemplare di come un documento inaccurato possa finire per dominare il discorso pubblico".

A dispetto del grande lavoro di ricerca e del ricorso a fonti inedite, anche la vostra versione rimane incompleta. Sappiamo che il persiano Nader Shah porta via il diamante da Delhi, nel 1739, ma non come gli imperatori Moghul ne fossero venuti in possesso.

"Con un certo grado di sicurezza possiamo dire che alla metà del diciassettesimo secolo il Koh-i-Nur si trovava nella collezione del Moghul Shah Jahan e che fin dall'origine faceva parte del Trono del Pavone, il più costoso oggetto di mobilio mai costruito, tutto ricoperto di gioielli. La conferma definitiva però non c'è: esistono tante descrizioni di pietre preziose di quel periodo, ma nessuna menziona il Koh-i-Nur. Il primo riferimento certo è opera dello storico Muhammad Kazim Marvi, circa dieci anni dopo che il diamante era stato portato via da Delhi".

Lei è un esperto narratore, autore di libri storici - penso a Nella terra dei Moghul bianchi e a L'assedio di Delhi -   e di racconti di viaggio, da In Xanadu a Nove vite. La mancanza di certezze può essere frustrante per lo storico, ma preziosa per il narratore...

"Ci sono altre pietre preziose arrivate dall'India nello stesso periodo, come il Darya-i-Nur, oggi nella banca nazionale di Teheran, ma sono state dimenticate. Il Koh-i-Nur invece è stato rivendicato a più riprese perché ha finito con il rappresentare l'intera conquista dell'India. Tutto ciò che i britannici hanno fatto all'India si è sedimentato nel diamante. Per lo storico, il deficit di conoscenza è frustrante, ma per il narratore la cosa più interessante è vedere come una storia ben raccontata si sostituisca alla storia reale, una leggenda ai fatti".

Continuiamo. Dal signore della guerra persiano Nader Shah, il diamante finisce nelle mani di Ahmad Khan Abdali, che avrebbe unificato le tribù pashtun e "fondato" nel 1747 l'Afghanistan. Quindi l'Afghanistan è "figlio" del diamante?

"Direi di sì. Le risorse con cui Ahmad Khan Abdali poté fondare quello che sarebbe diventato il moderno Stato afghano vengono dal saccheggio ai danni di Nader Shah. Fino ad allora l'Afghanistan era uno spazio tra altri imperi, i Moghul a sud, i Savafidi a occidente, gli Uzbechi al nord. Il Koh-i-Nur ha un eccezionale valore storico perché cambia la geografia dell'Asia grazie al fondatore pashtun della dinastia Durrani, che lo indossava sempre al braccio".

Quando gli afghani perdono i territori orientali, entra in possesso del diamante il grande maharaja sikh Ranjit Singh, e questo fa guadagnare fama al Koh-i-Nur, attribuendogli nuovi significati, quelli di sovranità e autonomia politica...

"Per i sikh, Ranjit Singh è quello che Garibaldi è per gli italiani. Per lui, che ritaglia il regno sikh su quello dei Durrani, il diamante è il simbolo della liberazione della propria terra dagli afghani, un simbolo di sovranità. Gli indiani oggi sostengono che quella sovranità sia stata sottratta con la forza al figlio di Ranjit Singh, Duleep Singh, e che il Koh-i-Nur sia diventato un simbolo della riduzione in schiavitù dell'India".

La schiavitù dell'India passa per una data storica, "il giorno cremisi": perché è così importante ciò che accade il 29 marzo del 1849 nel forte di Lahore?

"Quel giorno Duleep Singh, un bambino di 10 anni, viene costretto a firmare un trattato di sottomissione con cui consegna quello che fino ad allora era il ricco e indipendente regno dei sikh del Punjab a una compagnia privata, la Compagnia delle Indie orientali, e l'oggetto più prezioso dell'intero subcontinente, il Koh-i-Nur, alla regina d'Inghilterra. Era stato l'esercito privato della Compagnia, non quello britannico, a conquistare il Punjab, ma il governatore Dalhousie spera di diventare primo ministro e decide che venga consegnato alla regina Vittoria".

Il suo ultimo libro, The Anarchy: The East India Company, Corporate Violence, and the Pillage of an Empire, ancora inedito in Italia, è dedicato alla Compagnia delle Indie orientali. Come ha fatto una piccola azienda a diventare la più potente corporation al mondo?

"È una storia incredibilmente improbabile: una compagnia commerciale con sede in una viuzza di Londra e uffici striminziti finisce per prendere il controllo del Paese allora più ricco del mondo. È la prima corporation multinazionale della storia, con un esercito privato di 200 mila uomini, la più importante compagnia di commercio di narcotici nella storia mondiale, la prima a usare la propria ricchezza per corrompere i politici. Il libro è un avvertimento sulla pericolosità delle corporation: Amazon, Exxon, Google o Facebook oggi non hanno eserciti privati, ma dispongono di altre armi. Stiamo in guardia".

Anche la storia del Koh-i-Nur riflette una questione più ampia: a chi appartengono gli oggetti preziosi e i beni culturali sottratti con la forza delle armi? Cosa farne?

"Secondo il diritto internazionale gli inglesi non hanno alcun obbligo di restituire all'India il Koh-i-Nur o gli altri oggetti saccheggiati. E poi, come tracciare il limite? Gli scozzesi dovrebbero chiedere compensazioni ai norvegesi per via dei vichinghi? Non c'è una risposta definitiva. Nel libro solleviamo la questione morale, che diventerà sempre più pressante".

Il libro su cui sta lavorando è perfino più ambizioso dei precedenti: una storia della diffusione delle idee indiane in Europa e Asia, dal 250 avanti Cristo fino al nono secolo. A che punto è?

"A un buon punto. E la cosa interessante è che termina in Italia: la matematica e l'astronomia indiane hanno raggiunto prima Baghdad, la capitale abbaside, dove entrano in uso il sistema decimale e gli attuali simboli numerici, poi Palermo e infine Pisa, grazie a un italiano, il Fibonacci (vissuto tra XII e XIII secolo, ndr), che compie studi nell'attuale Algeria e impara quelli che chiamiamo numeri arabi. Ma pochi sanno che i simboli 1, 2, 3 compaiono per la prima volta in India sotto l'imperatore Ashoka, nel 250 a.C.". Sul Venerdì del 29 maggio 2020

Carlo, William e Andrea, perché la Corona viene prima della famiglia. Pubblicato lunedì, 25 novembre 2019 su Corriere.it da Enrica Roddolo. Non è la prima volta che una casa reale stende un cordone sanitario attorno al re (o all’erede al trono), per limitare i danni d’immagine e fiducia popolare verso la Corona. Insomma, il principe Andrea di York che dopo la discussa intervista con la Bbc a proposito della sua amicizia con Jeffrey Epstein, ha dovuto abbandonare gli impegni ufficiali e adesso si prepara a dover lasciare anche la presidenza delle tante - quasi 200 - charities in cui è coinvolto, non è il primo caso. Successe anche a re Juan Carlos dopo le fotografie che lo ritrassero anni fa impegnato in un safari con un’avvenente nobile. Il figlio Felipe prese le distanze dal padre, per evitare che la solidità della giovane corona spagnola — giovane perché riportata sul trono da Juan Carlos a metà degli anni ‘70 — venisse messa in discussione. E dire che Juan Carlos «scivolò», al termine di un regno che per il carisma, la simpatia popolare, la guida salda del re che aveva ereditato la corona grazie al beneplacito di un dittatore (Franco) ma nel nome del padre il conte di Barcellona costretto all’esilio, passerà alla storia come l’età del Juancarlismo. E in fondo anche l’abdicazione di Edoardo VIII dopo le simpatie per l’appeasement mentre sull’Europa spiravano i venti della seconda guerra mondiale, se ufficialmente consentì finalmente al duca di Windsor di sposare la sua amata Wallis, è innegabile che risultò nell’allontanamento dal trono, e da pericolose commistioni con il millenario trono di San Giacomo. Per aprire la strada al regno di Giorgio VI e quindi della regina Elisabetta II. Certo il caso di Andrew è molto differente da quello di Edoardo e Wallis, non di politica, di affari di stato, ma di frequentazioni personali si tratta. Ma resta il fatto che, come in un’azienda in caso di crisi si tende ad allontanare i vertici aziendali coinvolti in un crollo di fiducia, allo stesso modo — e anzi a maggior ragione in istituzioni millenarie come le monarchie che da sempre hanno lo sguardo proiettato verso un orizzonte lungo anzi lunghissimo — prende le distanze è indispensabile. E di questo parlerà con Andrew, di ritorno dal suo viaggio in Nuova Zelanda, l’erede al trono Carlo che d’intesa con William il secondo nell’ordine di successione alla corona oggi saldamente sul capo di Elisabetta II, avrebbe discusso la questione Andrew con il padre e la nonna dicendo «è la cosa giusta da fare» a proposito dell’allontanamento di Andrew dagli impegni ufficiali. Carlo — che convocherà il principe Andrea a Clarence House — e William insomma sembrano decisi a mettere uno steccato di divisione tra il loro operato e quello del fratello e zio che intanto ha già visto cancellare il previsto festeggiamento dei suoi 60 anni con tutta la Pomp and circumstance dei grandi eventi a Buckingham Palace, già in calendario il prossimo febbraio. Il fatto è che da un nuovo sondaggio nel Regno Unito già sei persone su dieci sono convinte che il principe abbia danneggiato la reputazione della Royal family, con alcuni che vorrebbero che fosse addirittura tenuto lontano dai grandi appuntamenti di famiglia dei Windsor, dal Trooping the Colour al Remembrance Sunday. E in pochi giorni le disdette o i malumori per il coinvolgimento di Andrea in Charities e progetti da lui sostenuti sono fioccate rapide. A partire dagli sponsor del suo progetto-fiore all’occhiello, Pitch@Palace che Andrea vorrebbe disperatamente mantenere. Ma le charities in cui è coinvolto il duca di York vanno dall’English National Ballet,alla Royal Philharmonic Orchestra, l’Outward Bound Trust. In realtà, «la regina in sé resterà immune, gode di un tale rispetto e affetto che nulla può scalfirla — ha detto al Corriere l’executive editor dell’Economist, Daniel Franklin — ma sono i suoi figli e il contesto Royal che possono avere delle ricadute dal caso Epstein». Regina che se come Carlo e William — pur senza pronunciarsi — in questi giorni ha tenuto le distanze dal figlio. In privato ha voluto confermare il suo sostegno di madre (per il suo figlio «del cuore»), cavalcando venerdì nella tenuta di Windsor al suo fianco. In ogni caso «Il caso Andrew dimostra che la Corona verrà sempre prima della famiglia», dice Simon Heffer sul Telegraph. Anche se Elisabetta II non rinuncerà dunque di continuare a cavalcare fianco a fianco con il figlio, questo non la distoglierà dal mettere sempre prima la Corona, e dopo la famiglia.

·        Storia delle Tasse - Le tasse nella storia. Meglio tartassati dalla Monarchia o dalla Repubblica?

Storia delle Tasse - Le tasse nella storia. Da informagiovani-italia.com. Tremila anni prima della nascita di Cristo già si parlava di tasse. Altri tempi, altri sistemi, ma chissà quanto e come gravavano già da allora sulla popolazione. Impossibile fare dei paragoni, ma ecco che allora diventa interessante poter comprendere come se la sbrigavano i cittadini di un tempo nel pagamento delle tasse, considerando che se andiamo di molto indietro nella storia, nel frattempo il denaro non era stato neanche inventato. Con la preparazione storica raggiunta oggi possiamo affermare che la tassa nella storia veniva intesa come una prestazione d'opera, tale da potersi appunto sostituire al denaro (che infatti ancora non esisteva).

Nell'antica Mesopotamia per esempio, si iniziò presto a tassare i raccolti della terra e quel che veniva prodotto dal bestiame. Non sono molte le informazioni presenti, ma i testi storici raccontano che a quel tempo esistevano anche delle imposizioni tributarie sui funerali. Erano sicuramente obblighi soggetti ad ingiuste presunzioni e le tasse venivano imposte al popolo senza alcun tipo di giustizia sociale. I contadini venivano infatti tassati sul raccolto presunto e non su quello effettivo: questo accadeva qualche tempo dopo per esempio in Egitto, allorché l'acqua mancante dai cosiddetti Nilometri (pozzi di approvvigionamento), veniva usata per misurarne l'uso e da qui la pretesa di un raggiunto raccolto.

Durante i vari regni dei faraoni d'Egitto gli esattori delle tasse erano conosciuti come "scribi", cioè coloro annotavano le tasse. Durante uno questi periodi gli scribi imposero una tassa sull'olio per cucinare. Per assicurarsi che la popolazione rispettasse il pagamento di questa tassa gli  scribi interrogavano le famiglie spingendole a utilizzare una appropriata quantità di olio e che non venissero  usate altre sostanze per “evadere” la tassa.

In Grecia ad Atene, nei periodo di guerra la città imponeva una tassa chiamata eisphora. Nessuno era esente da questa tassa utilizzata per pagare i costi bellici. Tuttavia i greci erano tra le poche civiltà che, finita l'emergenza, levavano anche la tassa. Addirittura se arrivava qualche bottino di guerra la tassa veniva restituita. Gli ateniesi imposero anche una tassa di soggiorno agli stranieri, persone che non avevano almeno uno dei genitori ateniesi. Questa tassa era chiamata Metoikion.

Dall'Europa, all'Africa, all'Asia, la storia sembra aver avuto un solo denominatore: l'imposizione fiscale. In Cina, la prova arriva dall'antico testo cinese del Tao Te Ching, che la tradizione attribuisce essere stato scritto da Lao Tzu intorno al VI secolo a. C.: in esso già si parlava di tasse ed ingiusta imposizione (“il popolo è affamato a causa delle tasse che vanno ad arricchire i potenti?).

Nell'antica Roma le tasse erano ugualmente ed ingiustamente pretese.  Tuttavia, già affiorava un elemento distintivo: più che pagate venivano, infatti, evase. In  effetti, le tasse arrivavano puntuali ad aggravare l'ingiustizia sociale e venivano imposte senza controllo alcuno. Si pensi per esempio ai famosi “vespasiani”, le latrine pubbliche usate dalla popolazione (solo i ricchi patrizi ne possedeva una in casa). La popolazione si serviva anche delle latrine private attraverso il pagamento di una tassa chiamata “centesima venalium”, la quale veniva applicata dall'imperatore ai gestori delle latrine e quindi, indirettamente, agli utilizzatori delle stesse. In effetti la tassa di per se non era proprio applicata sui “vespasiani”, ma era ad essi collegata in quanto misurata in base all'urina prodotta (per accrescere il loro guadagno i privati vendevano l'urina ai conciatori di pelli per ricavarne ammoniaca). Altri tempi, certo, ma si consideri che con questa tassa l'imperatore poté migliorare la “res pubblica”, indebolita dalle precedenti necessità e sperperi finanziari, dando avvio alle grandi costruzioni (il Colosseo, iniziato da Vespasiano nel 72 d.C.). A Vespasiano si deve inoltre anche un’altra particolare tassa, quella del “fiscus iudaicus”, imposta agli ebrei subito dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, i cui proventi andarono infatti alla ricostruzione del tempio di Giove, nell'allora Campidoglio.

Quanti tiranni e re poco illuminati hanno imposto tributi più o meno ingiusti e anomali lungo la storia? Sicuramente non pochi. Quella della pipi in effetti non è l'unica tassa anomala, certo era più conosciuta di quanto si pensi, visto che la tradizione popolare ne ha parlato per secoli e secoli. Lo sapevano i cantastorie siciliani nel primo periodo del Regno d’Italia, che raccontava al popolo lo scampato pericolo: "governu italianu ti ringraziu, ca ppi pisciari non si paga daziu".

Spostandoci verso il nord Europa, in Germania, e precisamente a Brühl, pochi chilometri da Colonia, visitiamo lo Steuermuseum, un vero e proprio Museo delle Tasse. Tra documenti originari e stampe d'epoca, nel museo è esposta tutta una serie di resoconti su tributi e tasse nella storia. Si consiglia la visita per rendersi conto di come girava il mondo nei secoli addietro. Si inizi per esempio dalla stessa Germania e dalla cosiddetta “Tassa sui passeri”, imposta nel ducato di Württemberg affinché i proprietari terrieri si organizzassero a gestire un raccolto più prolifero: la tassa consisteva nel certificare alle autorità la cattura di almeno 12 volatili, così da confermare di aver liberato i campi e i raccolti da un danno sicuro. Poco lontano, in Francia e in Inghilterra, le cose non sembravano poi tanto diverse: la tassa sul fuoco e sul fumo introdotta nel regno di Filippo VI non era poi tanto diversa da quella applicata un secolo prima nel Regno di Napoli; forse ambedue possono considerarsi una forma primitiva di tasse contro l'emissione di CO2?

Molto più strana era probabilmente la tassa sulla barba, applicata in Grande: a seguito di un lungo viaggio in Europa, lo zar ebbe modo d occidentale, tanto da vietare il tradizionale precetto cristiano ortodosso che proibiva il taglio della barba; coloro che  intendevano comunque ornarsene per mantenere il proprio status, erano soggetti al pagamento di un’imposta che distingueva i ricchi mercanti (tassati con 100 rubli) dai più comuni cittadini, a cui era invece richiesta una somma non superiore a 30 rubli (sembrerebbe che San Pietroburgo sia stata fondata sulla barba dei russi!) E’ anche vero che l'idea non fu proprio di Pietro il grande, visto che tempo prima ci provarono anche Enrico VIII (1535) ed Elisabetta I, sua figlia, che infatti ebbe modo di pretendere una tassa solo da colui che si permetteva di portare una barba incolta da due settimane. Ma l'Inghilterra è soprattutto ricordata per la tassa sulle finestre, la cosiddetta Window tax, che veniva calcolata in base al numero di finestre presenti in un edificio (una casa con meno di 10 finestre non pagava tasse). Non stupisca al viaggiatore notare gli edifici d’epoca inglesi con finestre murate.

Tante tasse quante le città o i ducati di un impero. Quel che risulta è che le tasse da che mondo e mondo si sono sempre pretese, lamentate ed evase. In quest'ultimo caso per esempio, si è arrivati a tanto da iniziare una vera e propria rivoluzione. Si pensi agli Stati Uniti d'America e all'imposizione fiscale pretesa dall'Inghilterra ai coloni americani (in particolare alla tassa sul bollo imposta nel 1765 e successivamente alla tassa sul tè). Ebbene la pressione fu tale che la risposta dei patrioti americani non tardò ad arrivare e a dare inizio a quella serie di azioni che portarono poi alla Rivoluzione per l'indipendenza americana.

Anche l'India di Gandhi fu in prima fila per ottenere l'indipendenza dagli inglesi, a tale proposito si ricorda la storica marcia del sale, una vera e propria protesta fiscale avvenuta nel 1930.

Nella nostra epoca moderna, di fronte a quanto riscontrato lungo il corso dei secoli, confortano le parole della nostra Costituzione:  «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva» (Costituzione della Repubblica Italiana (art. 53), 1947). Peccato che altrettanto vere e sempre attuali siano anche le parole di Teodorico (454-526) «Il solo paese piacevole è quello in cui nessuno teme gli esattori».

La Monarchia costa poco e fa guadagnare il Regno Unito. La repubblica italiana costa di più e non rende niente. Opinione di Italia Reale.it: La Monarchia non solo è meglio della repubblica perché il Re è davvero superpartes, indipendente dai partiti e fornisce stabilità costituzionale, ma fa anche risparmiare e guadagnare! La società di consulenza, Brand Finance, ha calcolato che la Corona britannica vale 67 miliardi di sterline e che la Monarchica produce per le casse dello Stato un indotto da oltre 1,76 miliardi di sterline l'anno (quasi 2 mld di euro), con dei costi che si fermano a 292 milioni di sterline l'anno. (la monarchia fa guadagnare allo Stato 6 volte in più di quello che costa). La Brand Finance ha stimato che nel suo complesso il valore della monarchia britannica ammonta a circa 67 miliardi di sterline (75 mld di euro), suddiviso in  patrimonio tangibile -  la Corona, i Ducati di Lancaster e Cornovaglia e la Collezione Reale, compresi i Gioielli della Corona – che corrisponde a 25,5 miliardi di sterline (28,7 mld euro) e in patrimonio intangibile, cioè l’indotto che genera benefici per l’economia del Regno, pari a 42 miliardi di sterline (47,3 mld euro). Sempre secondo la Brand Finance, il contributo della monarchia all’economia nazionale è stimato in 1,766 miliardi di sterline, quasi 2 mld di euro, che include il surplus della Crown Estate (immobiliare e Royal Collection Trust £ 329 milioni) così come l'effetto indiretto della Monarchia su  media industria e arte  (£ 50) , turismo (£ 500),  Royal Warrant (£ 193) , la Coat of Arms (£ 19),  Royal Patronage (£ 150), Trade (£ 150) , Global Press Coverage (£ 125) e Informal Endorsements  (£ 200). Vediamo un po’ nei dettagli  gli effetti indiretti della Monarchia sul Pil, legati  al commercio, i media, il turismo:

- Il Royal Warrant è un marchio di qualità che viene conferito a persone o compagnie che abbiano regolarmente fornito, con prodotti o servizi, la Casa Reale, è un potente strumento di marketing col giro d’affari stimato in 193,3 milioni di sterline. 

- Il Coats of Arms è l’ufficio araldico con un  giro d’affari di 19 milioni di sterline.

- Per il turismo il flusso di cassa legato alla visita di residenze reali è stimato in 500 milioni. 

- Nel comparto del commercio la stima è di 150 milioni di sterline, compresi i patronati che portano valore aggiunto grazie al brand anche a servizi come la Royal Mail. 

- Sono 50 i milioni di sterline mossi nell’industria e media dal brand monarchico. Un esempio per media è la nota serie di film “The Crown” che gira su Netflix.

- Un esempio di enti che fanno parte del Patronato Reale sono Royal Ascot, Royal Mail, Royal Opera House, Royal Institute of International Affairs, e la Royal British Legion.

E' interessante il settore caritatevole, cioè le associazioni di beneficenza fondate dalla famiglia reale, come la Prince's Trust, che aiutano la vita di molte persone bisognose.

Costi. Dal documento risulta che i grossi benefici all’economia costano appena 4,5 sterline/anno a ciascun contribuente. I costi totali si attestano sui 292 milioni di sterline (330 mln di euro) che includono le provvigioni appunto del Sovereign Grant, pagata dal Tesoro dai duca di Edimburgo e di Lancaster. I costi includono anche le spese per la sicurezza, gli stipendi del personale, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle residenze, i viaggi diplomatici come del resto avviene per qualsiasi altro Stato riguardo le proprie alte rappresentanze. 

Conclusione. Evidentemente  c’è una gestione molta attenta sulla Monarchia, anche perché la Corona non ha nulla da nascondere e sa che le scorrettezze possono mettere a repentaglio non solo l'immagine della Monarchia ma l'economia del Regno Unito.

E in Italia ? La differenza tra la repubblica italiana e la monarchia inglese è enorme, tutta a favore della monarchia.  

Intanto in Italia non è mai esistita una gestione attenta e puntuale sui costi della repubblica.

A quando un rapporto del genere in Italia? Quanto costa la repubblica? Non si sa molto su come sono utillizzati i soldi per la gestione del presidente della repubblica, in quanto non sono mai stati pubblicato i suoi bilanci, ma per fare un paragone il Quirinale quest'anno ci costerà la bellezza 224 milioni di euro, quattro volte Buckingham Palace.  

Quanto rende all’economia italiana la repubblica? Nulla, solo enormi costi pagati dai poveri cittadini , che in questi anni di crisi economici non diminuiscono. Il bello è che uno dei motivi più ricorrenti propagandata dai repubblicani è che la repubblica costa meno della monarchia ….   Il fascino della Monarchia si traduce nell'attrazione del suo marchio, che offre notevoli vantaggi commerciali alla Nazioni, è il più grande tesoro nazionale che rende alla casse dello stato molto di più di quello che costa. Inoltre la Monarchia fornisce stabilità costituzionale e una diplomazia che facilita le relazioni commerciali con il mondo. I membri della famiglia reale fungono da ambasciatori per il Regno Unito, e nelle loro visite internazionali sono spesso accompagnati da una delegazione commerciale per affari multimilionari e promuovere i prodotti ed i servizi della Gran Bretagna.

Costi di Monarchia e Repubblica. Pubblicato da monarchico, domenica, 29 giugno 2014. I giornalisti italiani parlano dei costi della Monarchia britannica, ma non di quelli della repubblica italiana che sono superiori. Clamoroso autogol dei giornalisti italiani (servi del regime repubblicano) che pur di attaccare la Monarchia mettono in evidenza il lieve aumento dei costi della Corona britannica, dimenticando però di fare un confronto con i costi della repubblica italiana che sono enormemente superiori. I titoli relativi ai costi della Monarchia britannica, pubblicati dai giornali erano tutto un programma: "La monarchia costa sempre di più", "Monarchia, ma quanto ci costi?", "La monarchia costa cara".... Se è vero che la Monarchia inglese costa all'anno 45 milioni di euro, la repubblica italiana costa ben 231 milioni, 6 volte in più! Mi chiedo con quale faccia tosta si possa considerare cifra intollerabile i costi della monarchia inglese e non quelli della repubblica italiana, che sono 6 volte più grandi...Facendo il rapporto con la popolazione ogni cittadino italiano (neonati inclusi) spende ogni anno 3,8 euro per il mantenimento del Quirinale, contro i 70 centesimi di euro che gli inglesi spendono per Buckingham Palace. In realtà scenderebbero a 30 centesimi se si considera i 134 milioni di cittadini del Commonwealth, che riconoscono la Regina come Capo di Stato. Inoltre si deve tener conto che tutte le voci di spesa della Monarchia sono scrupolosamente documentati, mentre non c'è altrettanto rigore e chiarezza nei costi  della repubblica italiana. Si sa tutto come sono utilizzati i soldi per la Monarchia britannica, viaggi, restauro delle residenze, arredamenti, tappezzerie, mobilio, addirittura il consumo di gas ed elettricità ...Top secret invece per le spese di Napolitano &Company che ripeto sono 6 volte più grande!

Come sono spesi i denari pubblici per il Quirinale? E le altre residenza? Come Napolitano usa i soldi dei contribuenti? Quanti viaggi ha fatto in aereo o in treno? Con quali criteri sono state scelte le migliaia di persona che lavorano al Quirinale? ....Secondo gli ultimi dati ufficiali, per la Famiglia Reale sono stati spesi nell'ultimo anno fiscale 35,7 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro), quasi 2 milioni di sterline in più rispetto all'anno precedente. Tra le voci più controverse la ristrutturazione degli appartamenti di Kensington Palace dove risiedono William e Kate, che ha contribuito in maniera decisiva all'aumento della spesa totale.

E il Quirinale ....? Il principe Carlo, per recarsi con un volo privato ai funerali di Nelson Mandela, ha speso 246.160 sterline.

Quanto è costato il viaggio in SudAfrica della Boldrini con il suo fidanzato ...? Intanto Sua Maestà Elisabetta II ha tagliato: meno trasferte (da 4,5 del 2012 a 4,2 milioni di sterline nel 2013), meno ricevimenti e meno feste.

Quanto costano ai poveri italiani i ricevimenti di Napolitano ...? Sono aumentati? In Italia le notizie relative alla monarchia ( in particolare quelle su Casa Savoia) sono sempre modificate ad arte, ci sono sempre aggettivi e forzature che servono a convincere il lettore a farsi un'idea distorta della monarchia e di nascondere le vergogne della repubblica italiana. Il livore nei confronti della monarchia ha reso cechi i giornalisti, o meglio per mantenere i posti di privilegio e per servilismo verso chi comanda, sono dei semplici servi del regime, venditori di fumo e falsità sulle quali si fonda la repubblica italiana. In Italia la malformazione congenita del giornalismo italiano ha trasformato l'Italia in un Paese semilibero per l'informazione. Nonostante i costi i sudditi non si arrabbiano se ogni anno devono pagare meno di una tazzina di caffè, anzi gli inglesi restano fedeli alla Monarchia che la amano e la rispettano profondamente. Cari inglesi continuate a tenervi la Monarchia, in confronto noi italiani spendiamo di più per non avere nulla.  Anzi la repubblica italiana è un fallimento!

I costi delle Monarchie. Da unionemonarchicaitaliana.it. Quirinale repubblicano: la Regina Elisabetta costa 6 volte di meno. Quando ci confrontiamo con un repubblicano, spesso l’obiezione che ci vien fatta è: “Perché dovremmo spendere un sacco di soldi par mantenere un Re?”. Dopo l’inchiesta pubblicata sul libro “La Casta” dei giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (Rizzoli, 2007), il quotidiano “Libero”, con un articolo di Franco Bechis a pagina 11 dell’edizione del 29 febbraio scorso dal titolo “Re Giorgio si aumenta la corte (e le spese)”, ci aiuta a fare chiarezza sulla questione. L’idea di una Monarchia costosa e dispendiosa, contrapposta ad un’economa repubblica, si infrange bruscamente dinnanzi ai dati ufficiali. Bechis parte da un comunicato diffuso dal Colle il 12 febbraio 2012, in cui si esaltavano i tagli alle spese quirinalizie, evidenziando un risparmio di 60,5 milioni di euro e una riduzione del personale pari a 394 dipendenti. Ma è stato proprio così? Dall’articolo si evince che i 60,5 milioni di euro risparmiati sono semplicemente spese extra preventivate che non hanno trovato accoglimento. Il Quirinale “di Napolitano” costa a noi contribuenti ben 12 milioni di euro in più rispetto al Quirinale “di Ciampi”. Vero soltanto il ridimensionamento del personale che è passato dai 2.158 dipendenti dell’era Ciampi agli attuali 1.787. Il dato si ottiene fondamentalmente dalla riduzione dei militari impegnati presso il Colle. E’ però aumentato il personale a contratto legato al presidente, ovvero lo staff di Napolitano: da 85 a 103. Quindi dove sta il risparmio? “Libero” è andato a confrontare i conti del Quirinale con quelli dell’Eliseo e di Buckingham Palace. Non ci dobbiamo sorprendere del responso. La Monarchia inglese, nonostante i pregiudizi repubblicani, all’anno costa ai contribuenti ben poco (37,9 milioni) rispetto alla repubblica francese (112 milioni)… ma nulla in confronto a quella italiana (221 milioni). Sconvolgenti anche i costi di ogni singolo dipendente del Quirinale con una media di 123.670 euro all’anno, contro i 74.160 euro dell’Eliseo e i 43.546 euro di Buckingham Palace (un terzo di quelli italiani). Il Quirinale ha anche il primato della mancanza di trasparenza, infatti - come già denunciato a suo tempo da Francesco Cossiga - le spese dettagliate del Colle non vengono rese pubbliche, al contrario di un’adamantina trasparenza della Corte Inglese che rende note anche le cifre del restauro delle toilette reali. La Monarchia non solo è un’Istituzione migliore, ma fa anche risparmiare chi ce l’ha!

 

 

Quirinale    Ciampi (2006)

Quirinale Napolitano (2012)

Eliseo Sarkozy

Buckingham Palace Regina Elisabetta

Dotazione Pubblica €

216.000.000

228.000.000

110.676.933

34.220.000

Spesa Effettiva €

235.000.000

245.300.000

112.048.360

37.890.000

Spesa per il personale €

205.860.000

221.000.000

69.933.339

18.420.000

Personale totale

2.158

1.787

943

423

Di cui staff “reale” o “presidenziale”

85

103

78

49

 

 

 

 

I dati sono stati convertiti dalla sterlina all’euro - Tratto dal quotidiano “Libero” del 29.02.2012 - pag. 11 - di Franco Bechis –

·        Il Colonialismo.

Harry imbarazza la Regina: l’impero britannico si scusi per errori del colonialismo. Il Corriere della Sera il 7 luglio 2020. Avrà avuto un soprassalto sul trono, la regina Elisabetta, ad ascoltare l’ultima uscita di suo nipote, quel principe Harry traslocato in California: il duca di Sussex, affiancato da una estatica Meghan, se l’è presa con l’impero britannico e con il suo erede, quel Commonwealth di cui la sovrana è tuttora la guida. In un video dalla loro residenza a Los Angeles, Harry ha affermato che è venuto il momento per il Commonwealth di «riconoscere il passato» anche quando è «spiacevole», e di «raddrizzare i torti». E Meghan ha aggiunto che è il momento di «fare i conti» con gli errori di ieri. I duchi di Sussex in questo modo si mettono in scia del movimento anti-razzista che sta scuotendo il mondo anglo-sassone e che in Gran Bretagna ha preso la forma di una revisione critica del passato imperiale: ma colpisce che quelle affermazioni arrivino dalle labbra di un principe i cui antenati hanno costruito l’impero e la cui nonna, la regina, distribuisce tuttora ogni anno onorificenze intitolate all’Ordine dell’Impero Britannico. Harry e Meghan sono disperatamente alla ricerca di un ruolo: la pandemia li ha colti in contropiede e li ha costretti a mettere in pausa le progettate iniziative in campo benefico (e commerciale). Dunque cosa c’è di meglio, per tornare sotto i riflettori, che cogliere al volo lo Zeitgeist anti-razzista? Purtroppo però i duchi di Sussex sono tuttora membri della famiglia reale britannica: per i quali vale la regola non scritta di non immischiarsi in politica. Soprattutto quando si va a mettere nel mirino tutto il proprio retaggio storico.

Lo schiaffo di Harry e Meghan alla regina: "La Gran Bretagna faccia i conti col suo passato". Harry e Meghan incoraggiano la Gran Bretagna a fare i conti con il proprio passato coloniale, un gesto che ha stupito i sudditi di Sua Maestà e la corte inglese. Francesca Rossi, Lunedì 06/07/2020 su Il Giornale. Harry e Meghan volevano una vita libera e indipendente dai doveri di corte e sono stati accontentati. Pur tra mille polemiche, scontri familiari e presunte faide che avrebbero diviso in fazioni i Windsor, i duchi di Sussex sono riusciti a spuntarla. Nessuno, però, avrebbe mai immaginato che questa ricerca della libertà si trasformasse in un voltafaccia, anzi, qualcosa di fin troppo vicino a un tradimento. Come riporta la CNN Harry e Meghan hanno tenuto un discorso durante la sessione del Queen’s Commonwealth Trust che si è tenuta lo scorso mercoledì 1° luglio. Durante l’intervento il principe Harry ha detto delle parole con un peso politico ben preciso. Il duca, infatti, ha dichiarato che la Gran Bretagna dovrebbe “fare i conti” con il suo passato coloniale. Già questo concetto da solo potrebbe aver fatto sobbalzare la regina Elisabetta. Harry, però, non si è fermato qui, puntualizzando che il suo Paese di nascita avrebbe il dovere di riconoscere i “torti” perpetrati ai danni delle nazioni che oggi compongono il Commonwealth. Se le parole fossero pugnali o proiettili, Harry e Meghan avrebbero già eliminato tutta la corte e, forse, una buona parte dei cittadini britannici. Il duca di Sussex ha proseguito affermando con decisione che il popolo inglese dovrebbe “riconoscere il passato”, anche quando si tratta di una resa dei conti dolorosa, che si preferirebbe ignorare. Harry ha aggiunto: “Guardando il Commonwealth non c’è modo di andare avanti se non riconosciamo il passato. Così tante persone hanno fatto un lavoro incredibile nel riconoscere il passato e nel cercare di correggere quei torti, ma penso che tutti riconosciamo che ci sia ancora molto da fare”. Il Commonwealth è composto da 54 nazioni e quasi tutte hanno fatto parte dell’ex impero britannico. Si tratta di una pagina di Storia ancora oggi molto discussa (pensiamo soltanto al caso del dominio e della spartizione dell’India). C’è un’ampia bibliografia in merito, ma rimane un tema spigoloso, poiché da questo impero sono nate molte delle moderne nazioni, ma anche diversi, gravi problemi politici e militari che sembrano irrisolvibili a tutt’oggi. Questioni diplomatiche intricate che si trascinano da decenni e su cui gli esperti ancora si arrovellano. Harry e Meghan sono andati a toccare un punto dolente e controverso della storia inglese, qualcosa di cui perfino la regina Elisabetta evita di parlare in pubblico. I Sussex si sono presi una libertà inconcepibile fino a pochi mesi fa, quando ancora vivevano a Londra ed erano altezze reali. Nessuno avrebbe mai pensato che i duchi si spingessero fino a questo punto, soprattutto Harry, il quale ha anche detto: “Ci sentiremo un po’ in imbarazzo, perché è solo accettando quell’imbarazzo che potremo superarlo e trovare tutti il modo di trarre beneficio da ciò. L’uguaglianza…ci mette tutti sullo stesso piano, che è un diritto fondamentale dell’uomo”. Può sembrare strano che un simile discorso arrivi proprio dal principe Harry, cresciuto in quella stessa corte inglese che ha governato l’antico impero. A tal proposito il duca ha ammesso: “Non possiamo negare o ignorare il fatto che tutti noi siamo stati educati a vedere il mondo in modi diversi. Comunque, una volta che inizi a realizzare che c’è un pregiudizio, allora hai bisogno di prenderne atto, di lavorare per diventare più consapevole…in questa maniera puoi dare un aiuto affinché ci si ribelli contro qualcosa di sbagliato, che non dovrebbe essere accettabile nella nostra società oggi”. In quest’ultima frase cogliamo il riferimento al movimento Black Lives Matter e alle proteste di queste settimane contro il razzismo. Anche il discorso di Meghan Markle contro la discriminazione razziale è stato molto forte e deciso. La duchessa ha invitato il pubblico a comprendere il potere dell’odio, che può manifestarsi anche nell’acquiescenza. Ribadiamolo. Harry e Meghan non avrebbero mai potuto pronunciare neanche la metà del loro intervento, se fossero rimasti sotto l’ala protettrice della regina Elisabetta. Forse con questo discorso Harry ha voluto rinnegare la famiglia d’origine, la royal family in cui è nato o cresciuto? Molti iniziano a pensare che questa possibilità non sia poi così remota. Possiamo davvero parlare di una specie di rivalsa contro la regina Elisabetta, di una ribellione a uno stile di vita e a un pensiero imposto? Non è semplice capire se vi sia questa vendetta e quale sia il suo limite, dove lasci posto a un’idea davvero libera di Harry e Meghan.

"Deve smettere di seguire sua moglie". Il principe Harry "fuori di testa". Il principe Harry nell'occhio del ciclone per le sue dichiarazioni sul Commonwealth: secondo un fotografo, il duca ha offeso la regina Elisabetta II. Elisabetta Esposito, Giovedì 09/07/2020 su Il Giornale. Aspre critiche nei confronti del principe Harry, che nei giorni scorsi ha parlato del Commonwealth in videoconferenza con la moglie. Come riporta il DailyMail, il fotografo veterano Arthur Edwards ha definito le parole del principe Harry un “insulto” nei confronti di quello che la regina Elisabetta II ama di più. Secondo Edwards, il duca di Sussex avrebbe “perso la testa”. “Criticare l’unica cosa cui la Regina tiene sopra ogni cosa, il Commonwealth che lei sta preservando, è un insulto per lei - ha detto il fotografo - non importa cosa possa dire ufficialmente il Palazzo. Harry dovrebbe smettere di ascoltare sua moglie, che ovviamente lo sta riempiendo di queste idee. Evidentemente non è una fan dell'amato Commonwealth di Sua Maestà. In effetti, dopo il servizio del Commonwealth nell'Abbazia di Westminster a marzo - l'ultimo impegno reale ufficiale suo e Harry - Meghan non vedeva l'ora di andarsene”. Per capirne di più, bisogna fare un passo indietro. Meghan Markle e il principe Harry, nei giorni scorsi, hanno fatto una videochiamata con i giovani leader del Commonwealth Trust. Il duca, in particolare, ha affermato che la storia del Commonwealth “deve essere riconosciuta”, anche se è “scomoda”. E che l’organismo che fa capo alla Regina dovrebbe seguire coloro che hanno “riconosciuto il passato” e “cercano di rimediare ai loro errori”. Oltre ad ammettere di soffrire di un “pregiudizio inconscio”. “Quando guardi attraverso il Commonwealth - ha detto Harry - non c'è modo di andare avanti se non riconosciamo il passato. Così tante persone hanno fatto un lavoro incredibile nel riconoscere il passato e nel cercare di correggere quei torti, ma penso che tutti riconosciamo che c'è ancora molto da fare”. Per molti queste parole hanno rappresentato un duro colpo all’impero britannico e inoltre il principe Harry avrebbe infranto il protocollo da sempre in vigore nella Royal Family: i membri della famiglia reale britannica non parlano di politica. Secondo il fotografo, i commenti del duca di Sussex “offuscheranno” la reputazione del Commonwealth, in particolare tra i giovani che hanno “scarsa conoscenza di cosa sia e cosa faccia”. Ma non è la prima critica che giunge all’indirizzo del principe Harry dopo l’infausta videochiamata. Il parlamentare Tory Andrew Rosindell ha trovato le parole del duca “deludenti” e gli ha anche consigliato di seguire l’esempio dei suoi parenti che, una volta usciti dalla famiglia, si sono ritirati a vita privata.

·        Edoardo VIII.

Regno Unito, quando l'Italia fascista voleva uccidere re Edoardo VIII. Pubblicato lunedì, 29 giugno 2020 da La Repubblica.it. Un re britannico con simpatie per Hitler. Un complotto per assassinare il monarca, coadiuvato dall'ambasciata d'Italia a Londra. E un cover-up dell'Mi5, il controspionaggio di Sua Maestà, per nascondere un imbarazzante errore. O un ancora più imbarazzante doppio gioco per disfarsi di un sovrano filonazista. Sembra un giallo uscito dalla penna di Graham Greene o John Le Carré. Invece è una storia vera, rimasta sepolta per quasi un secolo negli archivi di stato del Regno Unito. Nei quali in effetti continua a essere custodita. Senonché uno storico inglese, facendo ricerche nella biblioteca di un college di Oxford, ha trovato un memoriale che racconta almeno un pezzo di questa incredibile vicenda. I particolari saranno in "The crown in crisis: countdown to abdication" (La corona in crisi: conto alla rovescia verso l'abdicazione), il libro-inchiesta che il professor Alexander Larman pubblicherà in Inghilterra il 9 luglio. Ma la sostanza viene anticipata stamane dal Guardian. Al centro della complicata trama c'è Edoardo VIII, che regnò per alcuni mesi nel 1936, prima di abdicare dal trono per sposare una divorziata americana, Wallis Simpson: uno strappo alla regola che gli avrebbe reso impossibile rimanere alla testa della monarchia. Al suo posto diventò re Giorgio VI, padre dell'attuale regina Elisabetta. Una controversia che aprì una grave crisi per la Gran Bretagna: negli anni seguenti l'ex-re Edoardo, assunto il titolo di duca di Windsor, incontrò in Germania il Fuhrer e tramò a favore del Terzo Reich. Nel breve tempo in cui rimase sul trono, Edoardo subì uno strano attentato. Un giorno, mentre andava a cavallo vicino a Buckingham Palace, un informatore dell'Mi5 di nome George McMahon estrasse una pistola di tasca e prese la mira per sparargli: ma una donna tra la folla se ne accorse, si aggrappò al suo braccio facendogli mancare la mira, un poliziotto intervenne prontamente colpendolo con un pugno e la rivoltella volò in strada finendo per colpire il destriero del re. Arrestato e processato, McMahon sostenne che una potenza straniera lo aveva pagato per assassinare il re, affermando tuttavia di avere deliberatamente mancato il colpo. Descritto come un mezzo squilibrato, fu condannato soltanto a 12 mesi di prigione per possesso illecito di arma da fuoco e comportamento pericoloso. E veniamo ai nostri giorni. Qualche mese fa lo storico Alexander Larman si reca alla biblioteca di Balliol College, presso l'università di Oxford, per fare ricerche sul suo libro su Edoardo VIII. Cerca le memorie di Walter Monckton, un consigliere del re. Ma insieme a questa trova, a sorpresa, un manoscritto inedito e di cui finora nessuno conosceva l'esistenza scritto di suo pugno da McMahon, il tentato assassino del sovrano. Qui entra in gioco il nostro paese, all'epoca sotto la dittatura fascista di Benito Mussolini. Nel manoscritto, infatti, McMahon scrive di essere entrato in contatto con emissari italiani durante la guerra di Abissinia, nella quale era coinvolto come trafficante d'armi, e che tornato a Londra viene assunto dall'Ambasciata d'Italia con vari compiti, tra cui quello di assassinare re Edoardo. Il racconto di un pazzo? Non del tutto, perché Larman rivela che documenti recentemente declassificati dei servizi segreti britannici indicano McMahon come un informatore dell'Mi5, il controspionaggio, al quale passava informazioni sull'ambasciata italiana. Conclude lo storico: "McMahon informò l'Mi5 che nell'estate del 1936 ci sarebbe stato un tentativo di assassinare il re. Ma il controspionaggio ignorò l'informazione, giudicandola poco credibile. Quando l'attentato ci fu davvero, il 16 luglio di quell'anno, fu enormemente imbarazzante per l'Mi5, che mise in moto un cover-up per nascondere il proprio errore di valutazione". Ma è verosimile anche un'altra ipotesi, osserva l'autore: "Che l'Mi5 fosse a conoscenza dei piani di McMahon per assassinare Edoardo VIII e lo abbia lasciato andare avanti per eliminare un re internazionalmente imbarazzante per le sue dichiarate simpatie per il nazismo". La realtà a volte supera la fantasia romanzesca. Non si può escludere che qualcuno, ai vertici dell'intelligence britannica, scoperto il complotto abbia sperato che andasse a buon fine. Un imprevisto lo fece fallire. E un'altra catena di eventi, meno sanguinosa ma ugualmente drammatica, ha poi portato Edoardo a uscire egualmente di scema, abdicando per amore, lasciando a un altro re, suo fratello minore Giorgio VI, e al suo primo ministro Winston Churchill, il compito di sconfiggere Hitler. Rimane un punto oscuro da chiarire: se fu davvero l'Italia a tramare per fare assassinare un sovrano sostenitore della Germania nazista, all'epoca alleata di Mussolini. Che interesse avrebbe avuto il Duce a un risultato simile? Una possibile risposta sta nel nome di colui che era all'epoca l'ambasciatore italiano a Londra: Dino Grandi, capofila dell'ala moderata del fascismo, per anni ministro degli Esteri, rimosso dall'incarico nel 1932 da Mussolini che lo accusava di essere "andato a letto con il Regno Unito" e spedito in una sorta di esilio dorato appunto a Londra nei panni di ambasciatore, incarico mantenuto sino al 1939. Tre anni più tardi fu proprio Grandi a firmare l'ordine del Gran Consiglio che portò alla caduta del fascismo e all'arresto del Duce. C'era dunque il suo zampino anche nel tentato assassino di re Edoardo? Era d'accordo con l'Mi5? Ci vorrebbe un altro giallo per scoprirlo.  

·        Gli scandali.

Non tutte le principesse scappano (e Meghan dovrebbe saperlo). La vita a corte è davvero così soffocante e dura? Dalla regina Elisabetta all’imperatrice Sissi fino alla principessa Sofia di Svezia, non tutte le principesse fuggono davanti ai doveri di corte come hanno fatto il principe Harry e Meghan Markle. Francesca Rossi, Venerdì 18/09/2020 su Il Giornale. La Megxit è stata una decisione sensata o dettata da un capriccio, o magari dall’incapacità di conciliare diversi ruoli? Il principe Harry e Meghan Markle hanno gettato la spugna troppo presto, rinunciando ai doveri, ma anche ai molti privilegi reali? Da mesi ci facciamo queste domande senza riuscire davvero a darci una risposta. La Storia, però, può venirci in aiuto. Pensiamo alla zarina Caterina II. Non era che una semplice principessa tedesca, una straniera su cui nessuno avrebbe scommesso neanche un rublo. Tradita e umiliata da un marito inetto, tenuta in considerazione solo per la sua capacità di generare eredi, Caterina si ritrovò sola in un ambiente ostile, ma non si piegò. Si adattò al clima ostile e, infine, colse l’occasione per spodestare suo marito con un colpo di Stato (forse ne ordinò perfino la morte) e a inaugurare uno dei regni più potenti e importanti di Russia. Anche Maria Antonietta era una straniera invisa alla corte francese. Le sue origini austriache le vennero rinfacciate fino al patibolo, dando adito anche a penosi giochi di parole (in francese “austriaca” si dice “autrichienne”, che contiene la parola “chienne”, “cagna”, da qui “la cagna austriaca”). Come dimenticare, poi, l’imperatrice Sissi? I viaggi, gli estenuanti esercizi di ginnastica non erano che un modo per sfogare l’insofferenza che nutriva nei confronti delle opprimenti regole di palazzo. Una volta l’imperatrice avrebbe detto: “Voglio tanto bene all’imperatore. Se almeno non fosse imperatore!”. Persino la regina Elisabetta ebbe i suoi grattacapi in tal senso. Proprio lei che oggi è un simbolo di abnegazione alla Corona e tra i reali più popolari e amati. Quando salì al trono Winston Churchill era disperato. Riteneva che una donna non fosse in grado di governare. Elisabetta, poi, aveva l’aggravante di essere troppo giovane. “È solo una bambina”, tuonò Churchill. La giovane regina, allora 27enne e madre di due figli, non si fece intimorire. Incontrò il suo primo ministro e iniziò a lavorare con lui, accettandone i consigli ma mantenendo integra la sua volontà. Con il tempo Churchill imparò ad ammirarne le doti politiche e diplomatiche, rendendosi conto di aver dato giudizi troppo affrettati. Sembra che sia arrivato a volerle bene come fosse sua figlia, mentre Elisabetta lo considererebbe il suo primo ministro preferito. Oggi la principessa Sofia di Svezia, moglie del principe Carl Philip, tra i reali moderni più chiacchierati ed ex modella, sostiene che non tornerebbe mai sulle passerelle e aggiunge: “Credo di aver trovato un equilibrio fantastico e credo sia positivo essere riuscita ad attraversare anche anni tempestosi” sconfiggendo le “molte crisi d’identità” che l’hanno accompagnata negli anni. Harry e Meghan Markle, invece, non sono riusciti a reggere pressioni ben più blande di quelle descritte. Stando alle indiscrezioni scagliate dai tabloid come bombe, la duchessa di Sussex non avrebbe mai digerito il suo ruolo da "eterna seconda" all'ombra di Kate Middleton. Il desiderio di primeggiare e l'ambizione - forse troppo marcata - sarebbero tra le cause degli attriti con la cognata. Per non parlare della continua fuga di Meghan dai paparazzi e dagli articoli di giornale diventati, per lei, quasi un'ossessione. I Sussex si sono sentiti "perseguitati" da giudizi che la maggior parte dei reali, moderni e non, semplicemente ignora(va). Perché alla fine tutto questo fa parte del gioco. Un gioco che ha delle regole ben precise. Loro volevano giocare, il gioco era bello. Ma mal tolleravano quelle regole. Hanno provato a cambiare, ma non è stato possibile. Le regole (e il pacchetto di corte) hanno vinto, loro no.

Andrea Tomasi per vanityfair.it il 18 settembre 2020. Mille e passa anni di re, regine e varia nobiltà prima che qualcuno alzasse la mano e dichiarasse di voler vivere liberamente la propria omosessualità. Il coming out che Ivar Mountbatten fece due anni fa ha rappresentato senza dubbio un punto di svolta nella storia della monarchia britannica, che si appresta a celebrare quest’estate le sue prime nozze arcobaleno, quelle che vedranno appunto Ivar dire sì al fidanzato James Coyle, amore nato sulle piste di Verbier e così forte da buttar giù il muro dell’ipocrisia. Storia, quella della corona inglese, tuttavia non sgombra di precedenti più o meno documentati, relazioni a diversa gradazione di pericolosità che hanno tenuto banco nei pub e sulle pagine dei tabloid, ancora prima nelle cronache di storici pettegoli e non, nelle novelle e nei canti popolari. Un susseguirsi di nomi che tira dentro eredi al trono e sovrani celeberrimi, altri monarchi appannati dal tempo e figure minori, che spesso si ricordano proprio per quei gossip su gusti e inclinazioni privatissimi. Prendete Edoardo, quartogenito di Elisabetta II, esile figura schiacciata dai fratelli e dalle rispettive malefatte amorose, principino gentile che sui giornali degli Anni 80 tutti presi a parlare di Diana e Sarah faceva notizia per l’assenza di fidanzate, per il carattere mite e la timidezza estrema, per quella passione per il teatro e lo spettacolo nella quale in tanti lessero indizi inequivocabili. “È gay?”, si chiedevano stampa e popolo, domanda che a un certo punto fu posta direttamente alla sposa prescelta, quella Sophie Rhys-Jones saltata fuori in piena crisi post mortem di Diana. «Assolutamente no, Edoardo paga il pregiudizio: chissà perché se un uomo è appassionato d’arte deve per forza di cose essere omosessuale», rispose la prima donna a comparire al fianco del principe. Ineccepibile annotazione che però, nonostante la nascita di due figli, non ha mai messo a tacere il dubbio, figlio sì più del pregiudizio che di indizi concreti. Più strutturato il sospetto che avvolge il fratello di Edoardo, Carlo. Già, proprio lui, il marito traditore, per la patria il marito infame, non avrebbe in passato disdegnato la compagnia maschile. Anzi, in giovane età ma non solo, il futuro re si sarebbe circondato di collaboratori preferibilmente gay, su tutti quel Michael Fawcett fidatissimo che sua altezza reale è stato costretto a liquidare sull’onda di uno scandalo sessuale piuttosto rognoso, l’accusa di aver violentato un giovane paggio dopo il diniego di questi. Paggio che, tra le varie accuse lanciate e giudicate da diverse corti frutto di una mente instabile, a un certo punto affermò che il rapporto tra Fawcett e Carlo non era solo professionale: oltre a stendere il dentifricio sullo spazzolino del principe, Michael stendeva se stesso nel letto di sua altezza.  «Li sorpresi una mattina, quando portai la colazione in camera a Carlo», raccontò George Smith, poi morto in circostanze mai chiarite a soli 44 anni. Un’accusa, quella della doppia vita di Carlo, rilanciata in tempi recenti dal settimanale americano The Globe, certo non tra le testate più attendibili, che sgranò in copertina una foto piuttosto confusa del principe assieme a un giovane aiutante. “The kiss”, il titolo scritto sotto, richiamo forse a quello leggendario di Diana e Dodi rubato da Mario Brenna in un pomeriggio sardo d’estate. Un bacio che ci vuole una certa fantasia a vederlo per davvero, con certezza non una prova. Sono invece alcune lettere, frasi scritte nere su bianco, a raccontare la tenera amicizia che legò in giovane età la principessa Margaret, scalmanata sorella di sua maestà, alla figlia dell’ambasciatore americano a Londra Lewis Douglas. Impossibilitata a ricevere a corte dei baldi giovani, e sicura di non incorrere in sconvenienti incidenti di percorso, la sessualmente vorace Margaret avrebbe esplorato le prime gioie del corpo assieme alla quasi coetanea Sharman, le cui tendenze omosessuali sarebbero poi divenute famose nei decenni a venire. Ben due anni di relazione prima dell’entrata in scena di Peter Townsend, l’uomo sposato per il quale Margaret perse la testa, nonché fonte dello scontro con Elisabetta che molto avrebbe pregiudicato il loro rapporto. «Se Margaret e Sharman sono state amanti? Non lo so, non ho elementi per dirlo», disse decenni dopo in un’intervista Anthony Armstrong Jones, marito di Margaret che nella Swinging London degli Anni 60 non si premurò poi molto di nascondere la propria bisessualità, elemento che avrebbe spinto Elisabetta a dissuadere la sorella dalle nozze se solo non le avesse negato pochi mesi prima il “sì” a sposare Townsend. Bisessuali, ma per diversi storici più omo che etero, sarebbero stati anche il duca di Kent, quinto figlio di re Giorgio V nonché zio di Elisabetta, e lord Mountbatten, cugino dei Windsor, ultimo viceré d’India ma soprattutto figura di assoluto riferimento per Carlo, il suo mentore. Entrambi regolarmente sposati – George con la carismatica ed elegantissima Marina di Grecia, Mountbatten con la rampantissima Edwina Ashley – i due uomini tenevano banco nel chiacchiericcio dei club per veri gentlemen a causa dei proibiti passatempi. Il duca di Kent era talmente chiacchierato, anche per via di un certo vizietto per le droghe, che quando morì nel 1942 in un incidente aereo si fece subito strada la teoria complottista dei servizi segreti che si erano sbarazzati di un elemento di eccessivo imbarazzo per la corona. In quanto a Mountbatten, in molti si riferivano a lui usando sprezzanti il soprannome Mountbottom, gioco di parole che alludeva al ruolo sessuale prediletto dall’illustrissimo viceré, nomignolo nato, si dice, durante le ripetute frequentazioni delle basi della Marina, anni spregiudicati quelli indiani nel corso dei quali anche Edwina non mancò di dare scandalo, su tutti con Jawaharlal Nehru, l’uomo che nel 1947 sarebbe diventato il primo ministro dell’India libera. E c’è una foto di Mountbatten nella quale traspare il legame speciale con il cugino David, poi diventato re Edoardo VIII, l’uomo che per amore di Wallis Simpson rinunciò al trono e provocò una crisi istituzionale con pochi precedenti. Amore indiscutibile e a tratti eroticissimo – mamma Mary era convinta che la pluridivorziata Wallis tenesse in pugno David grazie a pratiche imparate nei bordelli di Shangai – che tuttavia non sopì del tutto l’altra parte del principe, colui che a 18 anni diede disposizione affinché “Lord Mountbatten mi segua in ogni viaggio e occupi una camera comunicante con la mia ovunque ci troviamo”. I due fecero insieme il giro delle colonie, mesi e mesi sempre insieme, mai una donna al loro fianco. Sino a quella tappa a Delhi dove Mountbatten conobbe Edwina e lì decise di fermarsi. Al suo posto comparve allora Edward Metcalfe, ufficialmente responsabile dei cavalli del principe ma di fatto sua ombra, l’uomo a cui scrivere lettere piene d’affetto che Metcalfe perderà durante un viaggio a New York e che salteranno misteriosamente fuori solo dopo il 1972, anno in cui David morì a Parigi accanto alla sua Wallis. La quale, nel 1950, aveva aperto le porte di casa, e della loro intimità, all’eccentrico miliardario americano Jimmy Donahue, gay dichiarato e ben presto inseparabile compagno dei duchi di Windsor. Edoardo VIII non è tuttavia l’unico sovrano bisessuale a essersi seduto sul trono d’Inghilterra. Di almeno altri otto vi sono testimonianze e frammenti scritti che raccontano di baci rubati e sotterfugi per vedersi, passioni indicibili e in alcuni casi sopite con la violenza. La regina Anna, moglie devota e madre sfortunata – rimase incinta diciassette volte, ma nessuno dei suoi figli le è sopravvissuto – dopo la morte del marito divenne inseparabile da Sarah Churchill, da lei trattata come sua pari persino di fronte a una corte allibita. Un cambio di prospettiva dopo la vedovanza pure per Guglielmo d’Orange, che sepolta la moglie Mary, morta di vaiolo, si legò a due nobili olandesi: le voci in merito a tali relazioni si fecero così chiassose da spingere il sovrano a una presa di posizione ufficiale in cui descrisse il rapporto scevro da qualunque implicazione carnale. “Amo in modo naturale la tua persona, e adoro tutte le altre tue parti”, scrive non senza malizia Giacomo I a George Villiers, da lui promosso Conte di Somerset nonostante non così nobili natali. Un’amicizia preceduta da un’altra passione cocente, quella per il cugino Esme Stuart di 24 anni più grande: “Già all’età di 13 anni sua altezza non perdeva occasione per mettergli le braccia intorno al collo e baciarlo”, scrive uno storico del tempo e c’è da credergli, visto che le spoglie mortali del sovrano riposano dentro Westminster Abbey tra quelle di George ed Esme. “Dopo il re, finalmente abbiamo una regina”, pare fossero soliti brindare in tono canzonatorio i sudditi di Giacomo I. Il re in questione, tuttavia, era una donna, Elisabetta I, sulla cui sessualità sono state scritte decine di libri: maschio, femmina, vergine, ninfomane, persino ermafrodita stando alle più ardite ipotesi. “Bellissimo ed effemminato” viene invece perpetuato ai posteri Riccardo II, “che la sera si tratteneva in serate alcoliche con i militari pronte a concludersi in innominabili eccessi”. “Avvezzo a ogni vizio, specialmente alla sodomia” era anche Guglielmo II, sempre a dar credito a chi rilesse i suoi 13 anni di regno caratterizzati dall’assenza a corte di donne: sua maestà rifiutò di prendere moglie, non ebbe amanti né figli illegittimi, ma di contro riempì i palazzi di baldi giovanotti invitati a farsi crescere i capelli (alla sua morte nel 1100, il primo ordine di Enrico I, il fratello succedutogli, fu che tutti gli uomini a corte si rasassero). Confessò pubblicamente di aver commesso “atti impuri con altri uomini” l’eroico Riccardo Cuor di Leone, la cui abitudine di condividere tutto con il giovanissimo re di Francia Filippo II, compreso il letto la notte, ha fatto lungamente discutere e litigare gli studiosi. John Gillingham, nell’ultima biografia dedicata al leggendario sovrano, sostiene che il fatto di dormire insieme fosse solo un atto politico di fiducia estrema, un modo per sancire quell’alleanza che avrebbe portato l’allora duca di Aquitania a prendersi il trono del padre Enrico II. Per tanti altri, invece, i due si amarono di un amore travolgente e fisico, per altro comprensibile visto che Riccardo viene narrato come uno splendore biondo dagli occhi di ghiaccio, il tutto per un metro e 95 di altezza. Decisamente meno bello Edoardo II, protagonista della più struggente delle passioni omosex almeno per come ce l’ha tramandata la penna di Christopher Marlowe (da cui Derek Jerman trasse nel 1991 un film magistrale con una Tilda Swinton in stato di grazia). È sicuro che quello tra il re e Piers Gaveston sia stato un amore totalizzante, nato per caso quando Edoardo I decise di affiancare a quel figlio così fragile un valido soldato. Divenuto inseparabile dal principe, Gaveston venne allontanato da corte per “cattiva influenza” ma subito richiamato quando Edoardo II ascese al trono. Ben presto inviso a tutti, specie alla moglie di Edoardo, la principessa Isabella di Francia figlia di Filippo IV, data in sposa per unire le due nazioni, Gaveston fu nuovamente costretto all’esilio dal re accerchiato e quindi barbaramente ucciso, stessa sorte toccata all’altro favorito del re, Ugo Despenser il giovane, e infine allo stesso Edoardo II, obbligato ad abdicare per quell’amore che non si poteva pronunciare. Fino a due anni fa.

Fuga da Windsor per un rave party, tredici guardie della Regina in cella. Francesca Pierantozzi per “il Messaggero” il 9 settembre 2020. Perfino la Regina Elisabetta quest' anno ha dovuto rinunciare alla festa: i 94 compiuti il 21 aprile sono stati celebrati in sordina, dentro la bolla creata a Windsor per proteggerla dal Covid. Un castello a tenuta stagna presidiato notte e giorno dalle sue guardie, le Gallesi col tradizionale colbacco d'orso e la marsina rossa. Peccato che, al calar della sera, complice una bella serata di fine giugno, tolto il colbacco e pure la marsina, ben sedici soldati sui trenta della squadra che si è confinata con la Sovrana, hanno non solo fatto esplodere la bolla che doveva proteggere Sua maestà e il principe consorte Filippo (che con i suoi 99 anni è anche lui persona più che vulnerabile all'epidemia), non solo hanno infranto le regole nazionali allora in vigore sul lockdown, e quelle interne al loro reggimento - che chiedono totale fedeltà alla Regina ma si sono bellamente uniti a un pubblico di ragazzi festanti in un prato vicino, dando vita a un simpatico mini rave con alcol e cocaina. La cosa, resa nota soltanto ora dai giornali britannici, ha portato al «più grosso numero di soldati mai carcerati in una sola volta per un singolo crimine». Per ora sono tredici le guardie condannate: l'accusa è aver infranto le regole del confinamento, essere venuti meno ai loro obblighi militari, aver messo in pericolo la Regina: si va dai 14 ai 28 giorni di prigione, assortita col taglio della paga per tutto il periodo del carcere. Nessuna clemenza per i quattro risultati positivi alla cocaina: quando usciranno dal carcere militare di Glasshouse, a Colchester, saranno radiati dal Reggimento e dall'esercito. «Le pene sono state molto severe» ha commentato una fonte, citata dai media. Il loro comandante, colonnello Henry Llewelyn-Lisher, ha chiesto di non avere indulgenza per una inaccettabile «disobbedienza». Altri tre ufficiali saranno giudicati nei prossimi giorni e difficilmente potranno sfuggire al carcere. I civili coinvolti nella festa vicina al castello, dovranno invece solo pagare la multa per aver infranto il lockdown, ovvero cento sterline. Lo scandalo è tanto più grande dal momento che la regina stessa aveva scelto di non fare nessuna festa nemmeno per i 99 anni del marito, il 10 giugno. Tutto il castello si era chiuso per proteggere i sovrani. Le Guardie gallesi avevano preso alloggio al Combermere Barracks, a Windsor, e hanno accettato di non incontrare né amici né familiari durante il confinamento per evitare di esporre al rischio del contagio la Regina e il Principe Filippo. Alla fine, però, non hanno più sopportato la clausura e una sera di fine giugno, smessa la divisa, sono usciti a «sgranchirsi», questa la tesi della Difesa, in un parco lì vicino. L'idea sempre secondo il resoconto fornito ai giudici militari era farsi una partita a calcio e al massimo una birra. Peccato che in quel momento e in quello stesso parco un gruppo di ragazzi avesse pensato di organizzare un rave. Le Guardie, invece di disperdere la folla e eventualmente sanzionare gli indisciplinati festanti, si sono uniti alla celebrazione venendo meno a qualsiasi obbligo di prudenza nei confronti della Regina.  

Emily Stefania Coscione per iodonna.it il 22 luglio 2020. Ancora guai per William e Harry. Stavolta a metterci lo zampino sono gli antimonarchici di Republic, noto gruppo che si batte per l’abolizione della Corona britannica, ritenendola antidemocratica. Per questo hanno segnalato alle autorità le attività finanziarie della Royal Foundation dei duchi di Cambridge e dell’ormai defunta Sussex Royal, accusandole di conflitto di interesse e uso inappropriato di fondi.

Le accuse degli antimonarchici. William e Kate avrebbero trasferito 245mila sterline dalla Royal Foundation (la charity che i due figli di Carlo avevano avviato nel 2009 per dedicarsi alla salvaguardia dell’ambiente e ai problemi di salute mentale ma di cui fanno ora capo solo i Cambridge) sui conti bancari di Sussex Royal e Travalyst, la piattaforma per gli eco-viaggi di Harry. Un’operazione che, secondo Republic, sarebbe stata decisa solo in base al “rapporto personale tra i due patroni, il duca di Sussex e il duca di Cambridge”.

Le autorità indagano. In base alle leggi britanniche, le due fondazioni avrebbero dovuto invece agire indipendentemente. Il quotidiano britannico Telegraph ha rivelato che la Charity Commission inglese, già impegnata nelle indagini sulle attività finanziarie e benefiche del principe Andrea, non ha alternative e ha già iniziato a esaminare la documentazione disponibile in preparazione per vere e proprie indagini. Ma la reazione di Harry e William non si è fatta attendere.

La difesa dei due principi. William sostiene che il trasferimento di fondi tra una Fondazione e l’altra intendeva solo aiutare gli scopi benefici del fratello. E un suo portavoce ha sottolineato che l’operazione era avvenuta in assoluta trasparenza e in accordo con le direttive del governo. Ma la reazione di Harry è stata più dura: il suo rappresentante ha precisato che Harry vive per le sue charity e si sente profondamente insultato da queste accuse. Secondo voci di corridoio, il secondogenito di Carlo sarebbe, infatti, andato su tutte le furie e minaccerebbe di portare tutti in tribunale.

Un futuro incerto per la monarchia. Dopo mesi di divisioni e faide familiari, William e Harry si trovano, quindi, improvvisamente uniti da una lotta comune. Ma gli antimonarchici di Republic promettono di non mollare la presa e sperano che le autorità scavino in tutte le attività finanziarie dei due fratelli. Il fondatore del gruppo Graham Smith ha definito la Corona “un’organizzazione segreta, che non rende conto a nessuno e continua a fare abuso di fondi pubblici”. Il gruppo ha un forte seguito in Australia, dove già esiste uno spiccato sentimento antimonarchico, tanto che, in uno scenario post-Elisabetta, il futuro del Commonwealth comincia ad apparire molto incerto.

"Uso improprio di fondi benefici". L'accusa ai principi William ed Harry. Il gruppo antimonarchico Republic ha accusato i principi di aver trasferito, in modo improprio, un'ingente somma di denaro dai conti della Royal Fondation verso due enti indipendenti del duca di Sussex. Novella Toloni, Mercoledì 22/07/2020 su Il Giornale. Conflitto di interesse e uso inappropriato di fondi. Il principe William e principe Harry sono finiti nel mirino del gruppo elettorale anti-reale Republic per un trasferimento di fondi pari a 290mila sterline. I due principi sono stati accusati - con una denuncia formale - di esser stati poco trasparenti nella gestione dei fondi benefici, in occasione della scissione tra i duchi di Sussex e di Cambridge all'interno della Royal Foundation. Secondo quanto riportato dal tabloid britannico The Sun, Republic ha segnalato alle autorità inglesi di competenza le attività finanziarie legate alla Royal Fondation, ente benefico che fino al giugno 2019 era stato gestito da William e Harry e dalle rispettive consorti, Meghan Markle e Kate Middleton. Lo scorso giugno i duchi di Sussex annunciarono ufficialmente di voler lasciare la fondazione - istituita nel 2009 dal principe Carlo per i suoi due figli - per dar vita ad un proprio ente benefico, il Sussex Royal. In quell'occasione sarebbero stati trasferiti da un ente all'altro circa 300mila sterline, suddivise in due tranche. Operazioni entrate nel mirino del movimento britannico. L'accusa di Republic, infatti, riguarda il trasferimento da 290mila sterline dalla Royal Foundation gestita da William e Kate - e che si occupa di ambiente e problemi di salute mentale - sui conti bancari di Sussex Royal. Di questi 145 mila sterline sarebbero invece finite nelle casse di Travalyst, società privata dedicata agli eco-viaggi di cui il principe Harry è proprietario al 75%. Quando i duchi di Sussex hanno lasciato la Royal Foundation lo scorso giugno anche la restante somma sarebbe stata dirottata sui conti di Travalyst. L’operazione, secondo Republic, sarebbe stata fatta con l'unica "motivazione della relazione personale (di parentela, ndr) tra due patroni, il duca di Sussex e il duca di Cambridge". Charity Commission è stata così esortata a indagare sui trasferimenti per fare chiarezza e, come vuole la legge britannica, sta iniziando una procedura di investigazione. Mentre la commissione non si è ancora espressa sulla denuncia, il principe William e il principe Harry hanno fatto sapere, attraverso i loro portavoce, di essere profondamente "offesi dalle accuse". Attraverso una nota ufficiale il duca di Cambridge ha chiarito: "Le sovvenzioni concesse al Sussex Royal dovevano sostenere il lavoro benefico di The Duke e Duchessa del Sussex. Erano pienamente in linea con i requisiti di governance e sono stati segnalati in modo trasparente". Decisamente più arrabbiato, invece, il duca di Sussex che ora minaccia azioni legali. Il principe Harry da Los Angeles - dove si trova con la moglie e il figlio Archie - ha ribadito con fermezza la trasparenza dell'azione, parlando di accuse "create ad arte". "Il duca di Sussex è sempre e continua a rimanere profondamente impegnato nel suo lavoro di beneficenza - riporta il Daily Mail - è profondamente offensivo vedere oggi affermazioni false fatte sul Duca del Sussex e sul suo lavoro di beneficenza. È diffamatorio e offensivo per tutte le eccezionali organizzazioni e persone con cui ha collaborato".

Tutti i tradimenti della "Royal Family". Dal ritiro dalla vita pubblica del duca di York alle relazioni extraconiugali del principe consorte Filippo, fino ai segreti delle alcove reali nel mondo, spesso la storia delle monarchie è stata attraversata da scandali in cui la passione si mescola al potere in modo quasi inscindibile. Francesca Rossi, Venerdì 22/11/2019, su Il Giornale. Secoli fa era impensabile, per un re o per un erede al trono (maschi, s’intende), non avere delle amanti e delle favorite. Pensiamo, per esempio, al nostrano Papa Borgia (e parliamo di un pontefice, benché monarca), o a Luigi XIV. In alcuni casi le relazioni extraconiugali potevano suscitare scandali, ma di fatto in genere venivano accettate tanto dal popolo quanto dalle mogli costrette a “portare le corna” con ostentata nonchalance. Erano altri tempi, neppure si rifletteva di temi come l’emancipazione della donna, la parità di diritti (anche il “diritto” di tradire, se così vogliamo chiamarlo). Se una regina, o un’imperatrice aveva degli amanti, era additata come una donna pericolosa (per rimanere su toni gentili). Per esempio Caterina la Grande (1729-1796) diede scandalo con i suoi innumerevoli amanti, benché vi sia il fondato sospetto che non fossero poi così tanti. Non è escluso che le accuse tendessero più che altro a infamarne l’immagine di sovrana illuminata e intelligente che si era costruita anche con l’appoggio del suo amante più importante, il conte Orlov. Fu questi ad aiutarla a detronizzare il marito Pietro III. Le voci secondo cui Caterina fu la mandante dell’uccisione dello zar minacciarono di travolgerla, ma lei fu più forte e iniziò a governare con pugno di ferro. Al contrario nel Seicento mai nessuno ebbe da ridire sul comportamento di Luigi XIV di Francia (1638-1715), che sostituiva di frequente le sue amanti, nonostante la rassegnata disperazione della moglie Maria Teresa infanta di Spagna. Enrico VIII (1491-1547) aveva il “brutto vizio” dai contorni criminali di far decapitare le amanti divenute sue legittime consorti, suscitando scandali che gli costarono perfino una scomunica. Il re d’Inghilterra voleva un erede maschio, ma la moglie Caterina d’Aragona gli diede una femmina. Pur di sposare Anna Bolena, Enrico VIII provocò uno scisma religioso. La Chiesa Anglicana nacque sulla base di uno scandalo e di una relazione extraconiugale. In tema di scandali Maria Antonietta (1755-1793) non era seconda a nessuno. Anzi, potremmo dire che per il popolo la giovane sovrana fosse “uno scandalo ambulante”. Le spese folli, il ritiro mal visto nel piccolo borgo chiamato “Hameau della regina”, alla ricerca della privacy, le feste glamour e, forse, persino un amante. Cosa ci fu davvero tra la regina Maria Antonietta e il conte Hans Axel von Fersen? Ancora oggi non si sa con certezza, ma i rumors sul loro presunto amore causarono uno scandalo senza precedenti a corte. Forse si trattò solo di una simpatia, o di un amore platonico. Certo il conte era affascinato da Maria Antonietta e non è escluso che lei ricambiasse, magari a livello puramente amichevole. Non abbiamo prove, però Fersen era l’equivalente di un attore di Hollywood odierno e pare che fosse arduo resistergli. Uno degli scandali di corte a tinte “nere” fu la misteriosa morte dell’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena (1858-1889) e dell’amante Maria Vetsera a Mayerling. La violenta, presunta uccisione della coppia fece traballare le fondamenta non più così solide dell’impero asburgico. Cosa sia accaduto in quel piccolo paese austriaco il 30 gennaio 1889 è ancora oggetto di discussione. Si trattò di due omicidi? Di un omicidio suicidio? Forse la morte dell’arciduca fu naturale? Troppe versioni, troppe “carte in tavola” rimescolate più volte rendono quasi impossibile comprendere la dinamica di uno degli scandali reali più cupi e terribili degli ultimi secoli. Quando il futuro zar Nicola II (1868-1918) era solo uno zarevič, fu la sua scarsa propensione alla ricerca di amanti a far serpeggiare voci maligne che avrebbero potuto dar vita a uno scandalo. Lo zar Alessandro III, non si sa quanto inconsapevolmente, durante una cena di gala fece sedere accanto al figlio una promessa del balletto, Matilde Kshesinskaya. Da quella sera Nicola e Matilde divennero inseparabili e per lei si aprirono le porte dei più importanti teatri russi. La loro storia terminò quando Nicola si sposò con la futura zarina Alessandra. Non si sa se la fine della relazione con la Kshesinskaya fu opera della famiglia di Nicola. La ballerina stava diventando troppo potente e la sua influenza su Nicola iniziava a destare un certo scandalo. Pare, comunque, che il figlio di Alessandro III fosse davvero innamorato di Alessandra. Anche l’Italia ha la sua buona dose di scandali reali con la vita della Contessa di Castiglione (1837-1899), che riuscì a diventare amante di Napoleone III (una relazione voluta dal conte di Cavour per avvicinare l’imperatore alla causa italiana durante il Risorgimento). La contessa non scalzò l’imperatrice Eugenia solo perché quest’ultima fu più scaltra e rapida nell’allontanare il marito dalle pericolose grazie di Virginia Oldoini. In epoca più recente è impossibile dimenticare le voci sui tradimenti del principe Filippo, marito della regina Elisabetta II (a cui la serie The Crown avrebbe contribuito ad affibbiare, senza prove, un presunto amante di gioventù, Lord Porchester). A quanto sembra Filippo avrebbe avuto delle amanti già nei primi tempi del suo matrimonio. Tra queste vi sarebbero nomi altisonanti come Daphne Du Maurier (autrice di libri come “Gli uccelli” e “Rebecca la prima moglie”) e la cugina di Elisabetta II, Alexandra Hamilton. Almeno in pubblico Sua Maestà ha sempre mantenuto un aplomb che sfiora lo stoicismo. Camilla Parker Bowles è, ormai, “l’altra” per antonomasia. Il suo nome potrebbe persino essere un sinonimo del termine “amante” sul vocabolario, tanto lo scandalo che la travolse con il principe Carlo e Lady Diana fu impetuoso e inarrestabile. Ormai Camilla è la moglie dell’erede al trono, ma l’immagine del terzo incomodo in un matrimonio “affollato” non le si è mai staccata del tutto di dosso. Per Lady Diana la vita fu un susseguirsi amaro di scandali fino alla morte. Dai tradimenti reciproci con Carlo fino all’ultimo amore proibito con il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan. I terremoti scandalistici, però, non sono un’esclusiva dei reali inglesi. Charlene di Monaco sarebbe fuggita poche ore prima del matrimonio, dopo aver scoperto che lo sposo Alberto aveva avuto un terzo figlio illegittimo. Nel 2010 venne pubblicata la biografia “Il re riluttante”, dedicata al re svedese Carlo Gustavo. In questo libro fu messa nero su bianco la presunta passione del sovrano per i festini a luci rosse. Nel 2013 Alberto II del Belgio abdicò ufficialmente per ragioni d’età, ufficiosamente per la scomoda presenza di una presunta figlia illegittima, Delphine Boel, tuttora impegnata in una causa legale per il suo riconoscimento. Anche Juan Carlos di Spagna avrebbe tradito molte volte la regina Sofia, la quale in apparenza ha sempre mantenuto un’invidiabile impassibilità. Sembra che persino Rania di Giordania sia stata sull’orlo del divorzio. In questo caso si tratta di voci ma confermate, ma sembra che re Abdallah avesse una liaison con Hind Hariri, figlia di Rafik Hariri, ex premier libanese morto in un attentato nel 2005. La notizia trapelò attraverso il quotidiano israeliano Yediot Ahronot. I sovrani giordani riuscirono ad arginare in tempo lo scandalo con un silenzio stampa. Nel tempo il loro legame sempre più saldo fece dimenticare i pettegolezzi su questo presunto tradimento. Il caso Epstein che ha travolto il principe Andrea, come ricorda il magazine Grazia è uno di quegli scandali che difficilmente vengono dimenticati dall’opinione pubblica. Il figlio dela regina Elisabetta è accusato di molestie nei confronti di donne anche minorenni all’epoca dei fatti. L’intervista concessa alla BBC ha avuto l’effetto di un boomerang, costringendo Andrea a ritirarsi dalla vita pubblica e a rinunciare all’appannaggio da 249mila sterline, come spiega il Daily Mail. Una catastrofe totale che non costerà la corona a Elisabetta, ma che ha minato la credibilità dei Windsor e da cui l’immagine del principe è uscita distrutta e irrimediabilmente segnata da un atteggiamento definito freddo e cinico.

Abuso di alcol, droga e tradimenti. Gli scandali che la regina nasconde. La regina Elisabetta tiene molto all’immagine della Corona, ma alcune volte non è riuscita né a frenare né a nascondere gli errori e i vizi della royal family, diventati di dominio pubblico. Francesca Rossi, Giovedì 07/05/2020 su Il Giornale. Persino le migliori famiglie nascondono vizi che talvolta si conoscono, ma di cui non si parla, “peccati” che tratteggiano immagini poco edificanti di chi li commette, situazioni imbarazzanti che sarebbe meglio occultare sotto un tappeto molto grande. La royal family guidata da 68 anni dalla regina Elisabetta non fa eccezione. Se considerassimo solo gli scandali provocati dalla coppia, o meglio, dal triangolo Lady Diana, principe Carlo, Camilla Parker Bowles potremmo creare una vasta letteratura (in effetti in parte è già stato fatto). Eppure le intricate vicende amorose dei principi del Galles sarebbero solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di avvenimenti controversi e meno conosciuti che porterebbero il marchio Windsor. Il magazine Amica ce ne elenca alcuni. Il figlio della principessa Anna, Peter Phillips, avrebbe tentato di guadagnare denaro sfruttando il suo casato per ben due volte. Proprio lui che in passato sarebbe stato il nipote preferito della regina Elisabetta (poi, sembra, soppiantato nel cuore della sovrana da Louise, la figlia del principe Edoardo e della nuora favorita, Sophie di Wessex). Nel 2008 Peter e la moglie Autumn avrebbero venduto le foto del loro matrimonio al settimanale Hello Magazine per 500mila sterline. A gennaio di quest’anno, proprio in piena bufera Megxit, Phillips ha partecipato a uno spot pubblicitario in cui reclamizza il latte prodotto da un’azienda casearia cinese, la Bright Dairies. La pubblicità in questione è stata poi trasmessa dall’emittente di Shangai “Dragon Tv”. Una fonte di Buckingham Palace ha precisato che Peter Phillips non avrebbe ricevuto alcun permesso dalla royal family per questo suo coinvolgimento televisivo. Il Daily Mail e altri tabloid si sono scagliati contro il figlio della principessa Anna, ricordando che a Harry e Meghan è stato espressamente proibito di usare il loro titolo a scopi di lucro e sono stati anche privati del trattamento di altezza reale. È vero che Peter Phillips non possiede titoli nobiliari, ma nello spot è stata precisata la sua appartenenza alla Casa reale inglese. Anche Zara Phillips ha dato qualche problema in famiglia. Lo scorso gennaio le è stata ritirata la patente per eccesso di velocità. Guidava a 91 miglia all’ora su una strada il cui limite era 70. Persino le principesse Beatrice ed Eugenia avrebbero qualche segreto da nascondere e anche nel loro caso la regina Elisabetta non è riuscita a evitare che le notizie arrivassero ai tabloid. Secondo le indiscrezioni le figlie del duca di York e di Sarah Ferguson amerebbero spendere molti soldi in viaggi. A quanto pare nel 2016 la principessa Eugenia avrebbe compiuto ben 7 vacanze all’estero. La principessa Beatrice, invece, avrebbe fatto 15 viaggi nel 2015, spendendo la notevole cifra di 300mila sterline e totalizzando 63 giorni lontana da casa, tra Abu Dhabi, Pechino e altre mete da sogno. Ci sarebbe, poi, un vizio ben più grave tra i membri della royal family. Un peccato che neppure la regina Elisabetta sarebbe riuscita a frenare e tantomeno a nascondere. Il magazine Amica sostiene che il marito della principessa Eugenia, Jack Brooksbank, avrebbe qualche problema non trascurabile con l’alcol. Pare perfino che qualche volta Sarah Ferguson sia stata “compagna di bevute” del genero. Naturalmente non abbiamo certezze in merito e mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo. Brooksbank è un ex cameriere e barman che ora lavora come imprenditore ed è brand manager di “Casamigos”, il marchio di tequila fondato da George Clooney. Quando il principe Harry aveva solo 16 anni sarebbe stato sorpreso con della marijuana. Tutti i tabloid riportarono la notizia, creando scalpore e scandalo in tutto il mondo. Sembra che il duca di Sussex abbia fatto uso di questa droga anche durante una festa per adolescenti svoltasi a Highgrove, residenza del principe Carlo. Il principe di Galles impose al figlio di trascorrere un giorno nella clinica Featherstone Lodge a sud di Londra. In questo modo Harry avrebbe potuto incontrare le persone che cercavano di disintossicarsi e vedere con i suoi occhi quali sono gli effetti del consumo di droga sul corpo e sulla mente umani. Il magazine Amica sostiene anche che la regina Elisabetta provi un certo imbarazzo quando i nipoti si inchinano al suo passaggio. Del resto oltre a essere una sovrana è anche una nonna. In quest’ultimo anno uno dei misteri che ha avvolto la royal family riguarda il rapporto presumibilmente deteriorato tra William, Harry e le rispettive mogli. Su questa storia si è scritto moltissimo senza giungere a una conclusione definitiva. Sembra che i figli di Lady Diana abbiano intrapreso due strade diverse e la complicità di un tempo si sarebbe frantumata definitivamente, come un vaso di inestimabile valore che una volta rotto non può più tornare come era prima.

 Dal principe Andrea a Harry e Meghan: la regina Elisabetta e i 10 scandali che l’hanno sconvolta fino a oggi. Il 2019 è stato un altro "annus horribilis" dopo quello del 1992 dichiarato pubblicamente in tv. In passato ha vissuto di peggio: da Carlo d'Inghilterra che "voleva essere un tampax" per stare più vicino all'amante Camilla fino al "no" alla sorella Margaret per le nozze con il colonnello divorziato Peter Townsend. Michaela K. Bellisario su iodonna.it il 20 novembre 2019. Il 2019 è stato un altro “annus horribilis” per la regina Elisabetta dopo il famoso “anno nero” del 1992 in cui si separarono Carlo e Diana e bruciò il castello di Windsor. Lo scandalo del principe Andrea, coinvolto nel caso Epstein, il miliardario predatore sessuale morto in un carcere a New York, è stato l’ultimo dispiacere per un anno che l’aveva già vista alle prese con i “ribelli” Harry e Meghan, riottosi a trascorrere il Natale con lei. E poi ci sono state le “mazzette” di un milionario di Hong Kong alla nipote prediletta, Zara Tindall, e l’incidente automobilistico del principe Filippo. 

Il principe Andrea abbandonato da tutti. Il tentativo, goffo e arrogante, del terzogenito di “spiegare la situazione” in un’intervista alla Bbc ha peggiorato le cose: è stato abbandonato dal capo ufficio stampa. E la regina si è infuriata. Solo la ex moglie Sarah Ferguson, 62 anni, continua a difenderlo: pare sia stata sua l’idea, nefasta, di andare in Tv. Ha due figlie, Beatrice e Eugenia. Il duca di York si è ritirato dalla vita pubblica, ma a questo punto sembra che il principe Carlo gli voglia chiedere di fare un passo indietro anche rispetto al suo ruolo all’interno dei royal.

Scandali continui. La regina Elisabetta nei suoi oltre 70 anni di regno ne ha vissuti parecchi di scandali. il primo nel 1952, appena ereditato il trono dal padre: la sorella Margaret vuole sposare il colonnello Peter Townsend di cui è follemente innamorata. Ma la Chiesa d’Inghilterra non tollera nozze con un uomo divorziato. Un grande dolore per la sorella, il primo per lei come regina.

Le gaffe di Filippo. Nel corso del suo lungo Regno, la regina Elisabetta ha dovuto avere a che fare anche con le gaffe del marito. Il duca di Edimburgo, Filippo, 98 anni, ha partecipato a più di 22mila eventi ufficiali, e una delle caratteristiche è stata la tendenza a lasciarsi sfuggire battute inopportune. In Australia, nel 2002, disse a un imprenditore aborigeno di successo: “Vi tirate ancora le lance?”. Come dimenticare, poi, le parole rivolte agli studenti britannici in Cina nel 1986: “Se restate ancora, vi verranno gli occhi a mandorla”.

Il matrimonio affollato. Il 20 novembre 1995 circa 15 milioni di inglesi rimangono incollati al video: la principessa del Galles, a sorpresa, svela scandali e segreti: i tradimenti di Carlo e le sue infedeltà. Celebre la frase: «Il nostro era un matrimonio affollato». Nel 1996 arriva il divorzio.

Il padre di Meghan Markle. Thomas Markle e la sua imbarazzante famiglia mettono in difficoltà Meghan Markle e Buckingham Palace poco prima delle nozze con il principe Harry nel maggio 2018. Il padre dell’ex attrice accetta 100mila dollari per farsi fotografare da un paparazzo e diserta la cerimonia accampando motivi di salute. Harry e Meghan quest’anno ci hanno messo di loro, però: si sono fatti intervistare in un documentario registrato in Sud Africa in cui hanno svelato il loro malcontento.

Sarah piena di debiti. Autunno 2010. Sarah Ferguson dà adito a uno scandalo quando si fa pagare da un giornalista che voleva entrare nelle grazie dell’ex marito Andrea. Secondo voci indiscrete la duchessa aveva debiti per circa 6 milioni di euro. La regina Elisabetta II è arrivata a discuterne con il Primo Ministro. Per questo fu considerata dalla famiglia reale persona non gradita a corte, e quindi bandita.

Harry vestito da nazista. Il principe Harry nel 2005, all’epoca 24enne, va a una festa in costume in uniforme nazista, naturalmente viene fotografato e la foto finisce in prima pagina sul quotidiano popolare Sun. In un comunicato, letto da un portavoce della casa di Windsor, il principe si è dovuto scusare: «Sono veramente desolato se ho offeso o imbarazzato qualcuno. È stata una cattiva scelta del costume e me ne scuso».

Carlo vuole essere un tampax. Carlo e Camilla sono ufficialmente amanti nel 1993. Una delle telefonate viene intercettata. Il principe del Galles arriverà a dire alla Parker Bowles: «Vorrei essere il tuo tampax». Le telefonate a luci rosse finiscono su tutti i tabloid.

Harry e Meghan rinunciano alla corona: i 5 scandali a corte più famosi di sempre. La decisione di abbandonare la Famiglia reale britannica, da parte del Harry e di sua moglie Meghan, non è il primo colpo di scena che vede protagonista la Royal Family. Dall’abdicazione di Giorgio VIII alla morte della principessa Lady Diana, passando per “il discorso del Re” e il caso Epstein: tutti i momenti storici in cui la corona inglese ha rischiato grosso. Redazione Cultura di Fanpage il 9 gennaio 2020. La decisione di uscire dalla Famiglia reale, assunta dal principe Harry e da sua moglie Meghan Markle, non è il primo colpo di scena (e di certo non sarà l'ultimo) che vede protagonista la Royal Family nella storia. Il comunicato con cui i due hanno informato il mondo della loro decisione ha creato un terremoto a Buckingham Palace. Fonti vicine alla BBC parlano di una Regina Elisabetta II non informata dell'uscita di scena dei due e, dunque, molto "ferita" e scossa da quanto accaduto. Così, proprio come in una puntata di "The crown", la serie tv dedicata alla storia di Elisabetta, la corona Windsor vacilla sotto il peso della sua tradizione e del potere che rappresenta. Ma non è la prima volta che accade. Anzi. In passato, fatti ben più irti di difficoltà hanno messo in serio pericolo la monarchia inglese, prima e durante il lungo regno di Elisabetta, che dura ormai dal 1957. Vediamo i più salienti.

1. L'abdicazione di Edoardo VIII nel 1936. Quando nel 1936 il re Edoardo VIII abdicò per convolare a nozze con l'ereditiera americana Wally Simpson lo scandalo fu enorme e la corona rischiò seriamente di naufragare. Peraltro in anni complessi non solo per la Gran Bretagna, ma per l'Europa e il mondo, che stavano per avvicinarsi alla Seconda guerra mondiale e che a quel tempo assisteva impotente all'ascesa di Adolf Hitler verso cui pure lo stesso Edoardo nutriva qualche interesse. Edoardo VIII abdicò a favore di suo fratello, il principe Alberto, che diventò re con il nome di Giorgio VI e poté sposare Wallis Simpson con cui rimase sposato per 35 anni. La sua abdicazione fu un evento drammatico per il Regno Unito di cui parlò tutto il mondo, sancendo l'iniziale indebolimento dei Windsor nel ventesimo secolo.

2. Diana Spencer e il divorzio da Carlo, l'erede al trono. I pettegolezzi sul rapporto clandestino tra il principe Carlo d'Inghilterra e la più attempata Camilla Parker-Bowles portarono la principessa Diana, moglie del futuro re britannico, a confessare in televisione il tradimento. Così il 20 novembre 1995 ben 15 milioni di inglesi osservarono su uno schermo televisivo la principessa del Galles svelare scandali e segreti della sua vita coniugale. Resterà celebre la frase: "Il nostro era un matrimonio affollato". Nel 1996 i due divorziano. Nel 1997, Diana Spencer muore con il suo compagno dell'epoca, il magnate Dodi Al-Fayed, in un incidente stradale avvenuto nella galleria che passa sotto il Ponte de l'Alma a Parigi. Era la notte del 31 agosto.

3. Il re balbuziente dichiara guerra a Hitler. Questa storia è stata raccontata nel film vincitore del premio Oscar, "Il discorso del Re". Dopo l'abdicazione di Edoardo VIII nel 1936 e la salita al trono di Giorgio VI si arrivò alla Seconda guerra mondiale. Al momento dell'ingresso in guerra contro la Germania, il re dovette tenere un discorso pubblico, cosa da cui era terrorizzato, in quanto soffriva di balbuzie. Fu il suo logopedista, Lionel Logue, ad aiutarlo a superare ciò che, a prima vista, sembrava un insormontabile ostacolo: riuscire a pronunciare un discorso alla radio senza inciampare. E, invece, l'Inghilterra dichiarò guerra alla Germania nazista con un discorso memorabile del suo re Giorgio, che in quell'occasione di comportò da vero re e condottiero.

4. La principessa Margaret vuole sposare un divorziato. Uno dei fatti più ricordati, e raccontati, riguarda la storia d'amore tra la "ribelle" principessa Margaret, la seconda di Elisabetta, la figlia minore di Giorgio VI e il colonnello Peter Townsend, di molti anni più grandi di lei. Piccolo problema, nell'Inghilterra del 1952, la Chiesa anglicana d’Inghilterra non ammetteva nozze con un uomo divorziato. Ma Margaret non vuole saperne. Da qui in avanti ecco dispiegarsi la sottile strategia di Buckingam Palace: allontanare il momento del matrimonio, portare i due allo sfinimento: prima chiedendo a Margaret di aspettare il compimento del 25esimo anno (come previsto dalla legge reale), poi allontanando il colonnello per due anni in Belgio. Per poi arrivare all'implacabile aut aut e conflitto tra le due sorelle: a Margaret venne chiesto di abbandonare tutti i privilegi reali per potersi fidanzare con Townsend, cosa che Margaret, al contrario di Harry, non farà mai. Non uscirà dalla famiglia reale e sarà costretta a separarsi dal suo promesso sposo.

5. Pedofilia e affari sporchi: il caso Epstein incombe sulla corona. Il terzogenito della Regina Elisabetta e duca di York, il principe Andrea, è stato tirato in ballo nel caso di Jeffrey Epstein, il miliardario statunitense accusato di abusi sessuali e traffico di minori che si è tolto la vita in carcere lo scorso 10 agosto.  L’accusa nei confronti di Andrea è quella di aver assiduamente frequentato i festini di Epstein, dove avrebbe fatto sesso con minorenni. Scandalo che ancora non si è manifestato con tutta la sua portata e che potrebbe avere ripercussioni sulla monarchia inglese molto più gravi di quelle che si sarebbe portati a pensare nel breve e medio periodo. Quando Elisabetta non ci sarà più e Carlo diventerà re, al trono ci sarà un divorziato che ha un fratello coinvolto in un delicatissimo caso di festini a luci rosse, minorenni e pedofilia.

Tutti gli scandali più famosi della Royal Family tra tradimenti e amori non corrisposti. Il più famoso è quello che ha portato Elisabetta sul trono... lo conosci? Giovanni Gallo il 10/08/2018 su cosmopolitan.com. Come ogni grande famiglia che si rispetti, anche la Royal Family inglese ha vissuto momenti che vorrebbe dimenticare e soprattutto che spera ardentemente vengano rimossi dalla mente dell'opinione pubblica. Alcuni scandali della Royal Family però hanno cambiato non solo la percezione dei sudditi e del mondo ma anche il corso degli eventi della famiglia stessa. Primo tra tutti, quello che ha modificato per sempre la vita di Elisabetta, che da terza in linea di successione al trono si è ritrovata Regina.

1. Il triangolo tra Carlo, Diana e Camilla. Forse il più famoso tra gli scandali legati alla Royal Family. Diana conosceva già la sua sorte quando ha sposato Carlo, perché aveva incontrato spesso Camilla, con la quale il principe aveva una relazione da tempo e ben nota a tutti i loro amici. La storia tra Diana e Carlo ha avuto un finale amaro: dopo un periodo di tradimenti da parte di entrambi, Diana nel 1995 aveva rilasciato quell'intervista storica alla BBC in cui definiva il suo matrimonio "un po' affollato". Dal canto suo il principe Carlo, che era stato istigato da suo padre Filippo a "concludere in fretta e a fare la cosa giusta" con Diana, dopo un periodo di espiazione e di incessanti royal duties è riuscito a sposare nel 2005 l'amore della sua vita, quella che avrebbe voluto al suo fianco fin dall'inizio.

2. La principessa Margaret e il colonnello Townsend. La storia d'amore tra la sorella della Regina Elisabetta e il colonnello Townsend riempì i tabloid per diversi anni, dopo che i giornalisti avevano scoperto da un gesto impercettibile la liason: alla cerimonia di incoronazione della sorella, Margaret si era lasciata sorprendere mentre accarezzava la giacca di Peter. I due si conoscevano da molto tempo, come racconta in questa cronostoria Town and country, ma si erano avvicinati quando la bellissima Margaret aveva 23 anni. L'unico problema? Peter era divorziato, un dettaglio che né la Regina né il Parlamento potevano accettare. Dopo due anni lontani a Margaret venne chiesto di abbandonare tutti i privilegi reali per potersi finalmente fidanzare con l'uomo della sua vita, ma il comunicato stampa in cui annuncia che non lo avrebbe fatto del 1955 è rimasto nella storia. La loro bellissima relazione contrastata è stata magistralmente raccontata nella prima stagione della serie tv The Crown.

3. Il re Edoardo VIII abdica per amore. Forse lo scandalo che più di tutti ha segnato la storia della Corona Britannica, quello di re Edoardo VIII innamorato della sua Wallis Simpson, socialite americana e divorziata. L'avrebbe voluta sposare ma il Parlamento nel 1936 disse di no: così, semplicemente, il Re depose la Corona, passandola al fratello, Giorgio VI (e padre della Regina Elisabetta). Allontanati da Londra dopo il grande affronto alla monarchia, trascorsero la loro vita in Francia fino alla morte di lui, nel 1972.

4. Quel furbetto del principe Harry. Adesso ti sembrerà tutto casa e royal duties insieme a sua moglie Meghan Markle, brillante e carismatico padrone di casa e affascinante principe che ha messo la testa a posto. Ma Harry ha fatto penare non poco l'ufficio stampa della famiglia reale quando era più giovane e svolazzava da un party all'altro in costumi di Carnevale di cattivissimo gusto o nudo, come quando si era fatto beccare a Las Vegas nel 2012 e finì come mamma l'aveva fatto su tutte le copertine dei giornali.

5. I pasticci di Sarah Ferguson. La sua amicizia con Lady Diana è storica, così come il suo carattere frizzante e allegro che aveva conquistato la Regina ai tempi del fidanzamento con il terzogenito, il principe Andrea. Ma Sarah Ferguson, detta Fergie la Rossa dai tabloid, ne ha combinate di tutti i colori: anche se adesso si è riscattata e spesso frequenta gli eventi mondani e reali con le due figlie Eugenia e Beatrice di York, gli inglesi (e la famiglia reale) non possono perdonarle il suo errore più grosso: nel 2010 avrebbe voluto vendere per 500 mila sterline alcuni dati segreti del marito Andrea a un giornalista sotto copertura che voleva incastrarla. Scoperta, non le restò altro da fare che scusarsi ufficialmente.

6. Un uomo irrompe nella camera da letto di The Queen a Buckingham Palace. Ci crederesti che nel 1982 un uomo è riuscito ad aggirare la sicurezza di Buckingham Palace che è notoriamente un dedalo di corridoi e stanze e a giungere nella stanza della Regina Elisabetta durante il cambio della guardia per farle presente la sua condizione di disoccupato? Si dice che la Regina, sorpresa nel sonno, sia riuscita a farlo parlare per 10 minuti, poi, alla richiesta dell'uomo di avere una sigaretta, sarebbe riuscita a chiamare aiuto.

7. Le gaffes del Principe Filippo. Sebbene l'unione tra il Duca di Edimburgo e la Regina sia una delle più longeve della storia monarchica europea, non si può certo dire che Filippo non abbia fatto penare sua moglie e gli uffici di pubbliche relazioni reali sin dai primi anni di matrimonio. Tra i presunti tradimenti spiccano soprattutto le gaffes che il principe ha fatto in giro per il mondo. La più famosa? Quando chiese a un gruppo di rappresentanti delle tribù aborigene australiane se usassero ancora le lance per combattere tra di loro.

SCANDALI ROYAL: DAL CASO EPSTEIN A WALLIS SIMPSON. Da Edoardo VIII che perse la testa per Wallis Simpson al triangolo Carlo-Diana-Camilla: tutti gli scandali della monarchia britannica. Davide Blasigh e Alessia Sironi il 18 novembre 2019 su style.corriere.it. Nelle ultime settimane non si parla solo del principe Harry e dei capricci (veri o presunti) di Meghan Markle. Perché a chiudere l’anno in “bellezza” a Buckingham Palace ci sta pensando Andrea, duca di York. Le mura di Palazzo in queste ultime 48 ore infatti stanno tremando per ben altre questioni. Decisamente più serie di quelli dei duchi di Sussex. A  impensierire la regina Elisabetta II e il cuore della più importante istituzione del Regno Unito è il terzogenito Andrea, il cui nome nelle ultime settimane è stato spesso associato a quello di Jeffrey Epstein, imprenditore statunitense arrestato per abusi sessuali e traffico di minori e morto in un carcere di New York lo scorso 10 agosto.

LA NOTIZIA: suicidio. Ha decretato l’autopsia, anche se le lesioni sul cadavere di Epstein sarebbero compatibili anche con una morte per strangolamento. Il principe Andrea lo frequentava e lo conosceva piuttosto bene. E dopo settimane di speculazioni ha riconosciuto pubblicamente la proopria colpa per quel rapporto in un’intervista di 45 minuti rilasciata in esclusiva alla BBC: «Il problema è che sono rimasto con lui anche dopo che era stato condannanto una prima volta. Non è appropriato per un membro della famiglia reale perché noi cerchiamo di mantenere standard alti, li ho delusi tutti». I dettagli nella photogallery.

TUTTI GLI SCANDALI DELLA MONARCHIA INGLESE. A partire da quelli degli “stravaganti” duchi di York. Della rossa Fergie, ovvero Sarah Ferguson, che ha appena festeggiato i suoi 60 anni con un party in grande stile. E dell’ex marito-neo fidanzato Andrea, duca di York, che, nonostante l’entusiasmante periodo dovuto al suo riavvicinamento con l’ex moglie, al matrimonio della secondogenita Eugenie e al fresco fidanzamento di Beatrice – a proposito, al contrario dei rumors che volevano le nozze in Toscana, è stato confermato che il matrimonio avverrà in Inghilterra – è stato travolto dallo scandalo sessuale legato alle indagini sul finanziere statunitense Jeffrey Epstein, suicida in carcere il 10 agosto scorso. Il terzogenito della regina Elisabetta ha passato infatti un‘estate “calda” (e non è la prima volta) dopo che durante un’udienza in un tribunale di New York è stato fatto il suo nome come complice degli abusi sessuali che hanno incastrato lo stesso Epstein. Ovviamente Buckingham Palace ha prontamente smentito tutto e il Palazzo ha fatto sapere che il principe è disponibile a collaborare con le autorità americane per scagionarsi. Ma intanto l’Fbi sta approfondendo le indagini. Questo però è solo l’ultimo tra gli scandali della monarchia britannica che, come ogni grande famiglia che si rispetti, ha vissuto momenti che vorrebbe dimenticare. Ma soprattutto che spera vivamente vengano rimossi dalla mente dell’opinione pubblica e dal web. Purtroppo per loro, alcuni “momenti vergognosi” hanno cambiato non solo la percezione dei sudditi e del mondo ma anche il corso degli eventi della famiglia più amata e odiata del Regno.

IL RE (EDOARDO) E’ NUDO. Forse lo scandalo tra gli scandali della monarchia è quello che ha coinvolto re Edoardo VIII tanto innamorato dell’americana pliridivorziata Wallis Simpson da abbandonare i suoi reali doveri. Lui voleva a tutti i costi sposarla. Ma il Parlamento nel 1936 disse di no. Così il Re passò letteralmente la Corona al fratello Alberto, padre di Elisabetta, e salito al trono con il nome di Giorgio VI. Allontanati da Londra dopo il grande affronto, Edoardo e Wallis trascorsero la loro vita a Parigi, nella villa divenuta poi di proprietà di Mohammed Al Fayed.

LA PRINCIPESSA E IL COLONNELLO. Negli anni Cinquanta a tenere banco sulle prime pagine dei giornali  è la “sorellina” della Regina Elisabetta, Margaret. E’ lei che sceglie la persona sbagliata di cui innamorarsi, il Colonnello Townsend, pilota della Raf, eroe della Seconda guerra mondiale, scudiero di re Giorgio VI e, all’epoca, persino ciambellano della Regina Madre. Ma tutto ciò nel 1953 non basta perché il colonello tanto amato dalla bella Margaret è divorziato e il Parlamento pone il veto (di nuovo) alle nozze. E così, l’amore impossibile di Margaret si trasforma nella prima grave crisi del regno di sua sorella Elisabetta II. Il “captain” viene spedito a Bruxelles all’ambasciata britannica e la principessa parte insieme alla madre per un lungo viaggio in Rodesia. Nonostante i commoner trovino la storia molto romantica, senza alcun appoggio Margaret molla il colpo. Il 31 ottobre fa sapere che “rispettosa degli insegnamenti cristiani e cosciente dei doveri verso il Commonwealth non sposerà Peter Townsend”.

IL PIU’ FAMOSO DEI TRIANGOLI. Arrivano gli anni Ottanta, il matrimonio del secolo, i tradimenti del secolo e il triangolo del secolo. Quello che vede protagonista l’erede al trono Carlo, la bella moglie, la principessa Diana, e l’amante più famosa al mondo, Camilla Parker Bowles, oggi Duchessa di Cornovaglia al fianco del suo grande amore e (quasi) pronta per la Corona. Chi non ricorda le intercettazioni telefoniche spiattellate sui giornali (il caso Tampax e il caso Strizzolina vi dicono nulla?), la famosa intervista concessa da Diana alla BBC, i tentativi di suicidio e la bulimia! Certo, parlare del triangolo Carlo-Diana-Camilla senza farsi condizionare dalla tragica fine della principessa del Galles è impossibile. Una morte improvvisa a soli 36 anni e una bellezza unica rendeno tutto ingiusto e orribile. Ma ora anche i più grandi appassionati di Lady Di trovano che quella tra Carlo e Camilla sia una grande storia d’amore. Dopotutto si conobbero prima che arrivasse Diana.

QUELLA PAZZA, PAZZA ROSSA. Nell’agosto del 1992 – aveva sposato il principe Andrea il 23 luglio 1986 nell’Abbazia di Westminster – il tabloid britannico Daily Mirror pubblica in prima pagina le foto “scabrose” della duchessa di York, Sarah Ferguson, con il finanziere texano John Bryan mentre le succhia un alluce del piede. Altro gossip. Altro scandalo. Altro allontanamento dalla Corona che la scarica facendole persino guadagnare il titolo di duchessa di Pork. Fergie e Andrea però non si sono mai “persi di vista” e per anni, prima di tornare definitivamente insieme, sono stati definiti i “divorziati più felici al mondo”.

IL PRINCIPE NAZISTA. Prima di riscoprirsi un bravo marito e un bravo padre, il principe Harry è sempre stato conosciuto per essere il “bad boy” della Royal Family. Il suo gesto più discutibile risale al 2005 quando si presentò a una festa in costume in uniforme nazista. Ovviamente “Ginger Nazi” come è stato poi soprannominato, è stato paparazzato e la foto è finita in prima pagina sul tabloid The Sun. A quel punto il secondogenito del principe Carlo, ha presentato pubblicamente le sue scuse. In un comunicato, letto da un portavoce dei Windsor, il principe afferma: “Sono veramente desolato se ho offeso o imbarazzato qualcuno. E’ stata una cattiva scelta del costume e me ne scuso”. Ma la questione è arrivata perfino in Parlamento scuotendo di nuovo le fondamenta della Monarchia (inglese di origini tedesche) e per il leader dei conservatori Michael Howard un comunicato non bastava: “Deve scusarsi di persona”. Altro scossone da cui riprendersi.

LA FAMIGLIA DI MEGHAN MARKLE. Anche l’arrivo dell’ormai ex attrice americana Meghan Markle ha portato non poco scompiglio nella Famiglia Reale e il suo rapporto con il padre ha dato scandalo proprio nei giorni precedenti il Royal Wedding. La Duchessa di Sussex ha deciso di tagliare ogni legame col genitore “per proteggere se stessa, suo marito e suo figlio”, come riportano fonti vicine a Palazzo. Mentre Thomas Markle continua a dichiarare al Mail che sperava in un addolcimento di Meghan dopo la nascita di Archie, tale da permettergli di incontrare lei, Harry e il bambino, Meghan ha deciso di non voler avere più nulla a che fare con lui dopo che Mr Markle aveva preso accordi segreti con dei paparazzi inglesi per vendere alcuni sactti in occasione delle nozze. I sudditi come sempre si dividono: da una parte lo schieramento di chi farebbe di tutto per proteggere la Monarchia, dall’altra chi pensa che la Markle abbia gestito male la vicenda. Dopo tutto si tratta pur sempre della persona che l’ha cresciuta e che le ha permesso di entrare nel mondo tanto amato: come si fa a rinnegare la propria famiglia!

LE GAFFE DI FILIPPO. Infine veniamo al principe consorte. Nel corso della sua lunga vita, ha 98 anni, il duca di Edimburgo, Filippo ha partecipato a più di 22mila eventi ufficiali, e una delle caratteristiche che lo hanno reso più noto negli anni è stata la sua tendenza a commettere gaffe e a lasciarsi sfuggire battute poco adatte a un membro della famiglia reale. Non saranno grandi scandali ma pensate che la Bbc ha persino raccolto le sue uscite più inappropriate!

The Crown, 5 fatti storici da approfondire dalla seconda stagione. Paolo Armelli il 12 dicembre 2017 su wired.it. Nei nuovi episodi si citano interessanti avvenimenti come la simpatia del duca di Windsor per i nazisti o l'incontro dei reali con John e Jackie Kennedy. La sua seconda stagione è arrivata su Netflix solo venerdì scorso e già si è aggiudicata due nomination ai prossimi Golden Globe: The Crown, la serie di Peter Morgan che segue decennio dopo decennio le vicende della regina d’Inghilterra Elisabetta II e più in generale della corona britannica, ha conquistato anche questa volta l’interesse di pubblico e critica. Questi nuovi episodi, in particolare, coprono gli anni che vanno dal 1956 al 1963. A immergerci nelle atmosfere di Buckingham Palace, nei panni rispettivamente della sovrana e del consorte Filippo di Edimburgo, sono di nuovo gli attori Claire Foy (appunto nominata ai Globe come miglior attrice) e Matt Smith. Ma per loro sarà l’ultima volta: dalla prossima stagione, infatti, ci sarà un cast più in là con gli anni, ed è già stato annunciato che a prendere il ruolo di Elisabetta II sarà l’attrice Olivia Colman. Ma prima di arrivare agli eventi degli anni Sessanta, appunto, vediamo quali sono i fatti storici che hanno punteggiato questa seconda stagione, ricca di scandali e di momenti pieni di pathos per la regina.

1. La crisi di Suez. Nei primi episodi della stagione di The Crown si riallaccia una vicenda già accennata nel corso del primo ciclo, ovvero l’ostilità del nuovo leader egiziano Nasser nei confronti dell’Occidente, e in particolare le rivendicazioni sul canale di Suez. Nazionalista, con mire panarabe e simpatie per l’Unione Sovietica, nel luglio 1956 Nasser proclamò la nazionalizzazione del canale, mentre gli uffici della società che l’aveva in gestione venivano presi dai militari e il traffico marittimo bloccato alle navi israeliane. Tutto il mondo occidentale, ma in particolare la Gran Bretagna, che negli anni del dopoguerra si era fatta garante degli equilibri mediorientali, videro l’azione come un sopruso inaccettabile. Il primo ministro conservatore Martin Eden iniziò a riferirsi a Nasser come a un “nuovo Mussolini“. Dopo un fallito tentativo di sabotaggio ritirando tutti gli esperti navigatori dal canale, Eden avallò un’alleanza segreta, sancita dal Protocollo di Sèvres, con Francia e Israele per risolvere la situazione: le truppe israeliane avrebbero invaso autonomamente l’Egitto dal Sinai e quelle franco-britanniche sarebbero intervenute successivamente come forze di pace. Iniziate a fine ottobre, le operazioni militari riscontrarono un discreto successo ma le proteste antimilitari interne, la pressione internazionale (soprattutto degli Stati Uniti che con il loro presidente Eisenhower si rifiutavano di accettare qualsiasi rigurgito colonialista) e le difficoltà economiche dovute alla scarsità di petrolio costrinsero Eden a dichiarare il cessate il fuoco fra il 10 e l’11 novembre 1956, senza avvertire i suoi alleati francesi e israeliani. Come conseguenza, la sovranità egiziana su Suez fu confermata da Usa e Onu, mentre Eden si dovette dimettere da primo ministro lasciando la Gran Bretagna in una situazione di grande isolamento diplomatico e profonde instabilità economiche.

2. Il primo discorso natalizio alla tv. Uno dei temi fondamentali di tutto The Crown è la sfida di una regina come Elisabetta di incarnare un ruolo istituzionale e tradizionale come quello del monarca in un mondo che corre velocemente verso la modernità. Nell’episodio Marionettes il tentativo di svecchiamento diventa urgente in seguito alla campagna di Lord Altricham (che rinunciò poi al titolo nobiliare nel 1963 divenendo semplicemente John Grigg) che sui suoi magazine definì la sovrana come “a pain in the neck“. Fra i suggerimenti che Altricham propose alla corona ci fu quello di far sentire la regina più vicina ai suoi sudditi, incontrando ad esempio la gente comune e trasmettendo in tv il suo discorso di Natale. Nata nel 1932 sotto Giorgio V, per celebrare l’inaugurazione del World Service di Bbc Radio, la tradizione del discorso di Natale continua prima alla radio e poi alla tv fino ai giorni nostri ed è un mezzo attraverso cui il o la monarca riassume l’anno appena passato indicando la direzione da seguire per quello successivo. Nel suo primo discorso televisivo, nel 1957, Elisabetta II sottolineò appunto l’importanza delle nuove tecnologie nell’avvicinare le persone, senza dimenticare però i valori tradizionali come la moralità e la religione.

3. Il matrimonio di Margaret. Nella prima stagione di The Crown avevamo lasciato la principessa Margaret, sorella minore di Elisabetta, in grande conflitto con la sovrana dopo il rifiuto di accettare le nozze con il capitano Peter Townsend, in quanto già divorziato da un precedente matrimonio. Essendo capo della Chiesa d’Inghilterra, la regina non poteva approvare una tale unione. Dunque in questi nuovi episodi troviamo Margaret in preda a un profondo sconforto, convinta che non troverà mai l’amore nuovamente. Ma quando Townsend, in forze a Bruxelles, le annuncia l’intenzione di sposare una giovanissima assistente, la principessa cede alla tentazione di sposare il chiacchierato fotografo Antony Armstrong-Jones. Il matrimonio avvenne a Westminster Abbey il 6 maggio 1960, e Armstrong-Jones fu creato per l’occasione conte di Snowdon, trasferendosi con la consorte a Kensington Palace. L’unione fra i due fu però fin da subito burrascosa. Già famoso negli ambienti culturali inglesi per la sua promiscuità sessuale, anche negli anni successivi al matrimonio Armstrong-Jones continuò ad avere diverse relazioni clandestine, sia con donne sia con uomini (“Non mi innamoro dei ragazzi, ma alcuni uomini si sono innamorati di me“, pare abbia detto). Anche la principessa fu propensa ai party notturni e a qualche relazione adulterina. Dopo aver avuto due figli, David e Sarah, l’unione continuò a naufragare, fra abuso di sostanze, litigi furiosi e scandali dati in pasto ai paparazzi.

Il matrimonio terminò ufficialmente in divorzio nel 1978, e Armstrong-Jones si risposò lo stesso anno. Nel 2004, Polly Fry, figlia di Jeremy Fry, uno dei migliori amici di Armstrong-Jones (e suo testimone di nozze designato, anche se poi cedette il ruolo dopo essere stato accusato di avance omosessuali), sostenne in realtà di essere la figlia illegittima del conte e un test di paternità avrebbe confermato l’ipotesi. Proprio in un episodio di The Crown si vede come Armstrong-Jones, morto nel 2017, avesse avuto una relazione a tre con Fry e la moglie Camilla, incinta all’epoca del matrimonio reale.

4. Il dossier di Marburgo. Uno dei personaggi più interessanti a ritornare dalla prima stagione è il duca di Windsor, già re Edoardo VIII. Il primo figlio di Giorgio V, nonno di Elisabetta, regnò infatti dopo la morte del padre solo per pochi mesi, dal 20 gennaio all’11 dicembre 1936. Oltre alla sua insofferenza per la vita di corte, la decisione di abdicare venne dal fatto che la corte non accettasse la sua proposta di matrimonio all’americana Wallis Simpson, già sposata due volte. Ceduta la corona al fratello Giorgio VI, padre dell’attuale sovrana, fu creato duca di Windsor e si trasferì con la futura moglie in Francia. Nella seconda stagione di The Crown vediamo il tentativo del duca, in realtà mai storicamente attestato, di tornare in Gran Bretagna alla fine degli anni Cinquanta per trovare un posto di lavoro di rilievo che lo sottraesse dalla vita di puro svago che conduceva poco fuori Parigi. Ma il suo piano viene vanificato dalla pubblicazione del cosiddetto Marburg file, in realtà più noto come Windsor file. Un dossier rinvenuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, infatti, accusava l’ex sovrano britannico di aver colluso con i Nazisti dopo l’abdicazione, simpatie peraltro mai nascoste troppo bene dallo stesso duca. Nel 1937, in effetti, lui e Simpson fecero un tour della Germania, incontrando i gerarchi nazisti e perfino Hitler e finendo per visitare anche una sede delle SS e un embrionale campo di concentramento. Alcune voci sostenevano pure che Simpson avesse avuto una relazione col ministro tedesco degli esteri von Ribbentrop, e che continuasse a passargli documenti riservati. I legami col governo nazista, che secondo alcuni storici aveva un piano per conquistare l’Inghilterra e reinstaurare Edoardo in cambio di libero gioco in Europa, furono interrotti dalla decisione della corona di mandarlo alle Bahamas, dove comunque fu messo sotto osservazione anche dai servizi segreti americani.

5. L’incontro con i Kennedy. Il ruolo della Gran Bretagna nello scacchiere internazionale, mentre il suo impero si sta progressivamente sgretolando, è un altro tema centrale di The Crown. Nell’episodio Dear Mrs Kennedy sono due i modi in cui viene affrontato: da una parte i tentativi di Elisabetta di mantenere il Ghana, nazione uscita dall’impero nel 1957, nell’orbita occidentale; dall’altra la rivalità politica ma anche personale con gli Stati Uniti incarnati dalla coppia presidenziale di John e Jackie Kennedy, interpretati rispettivamente da Michael C. Hall (Dexter) e Jodi Balfour, in visita informale nel 1961. Come tutti i britannici, la regina è allo stesso tempo affascinata ma anche infastidita dal glamour indiscusso della First lady, sua coetanea ma decisamente più affascinante. Dalla sorella Margaret, poi, viene a sapere di presunte cattiverie dette dall’americana sul suo conto, ma nonostante ciò cerca di avere con lei un rapporto amicale, arrivando a strapparle alcune confidenze, fra cui la solitudine avvertita nel rapporto con il presidente Kennedy. La tensione è comunque evidente e la regina riesce a ristabilire la propria autostima grazie a un viaggio in Ghana, durante il quale convince il presidente locale a ristabilire i rapporti con Usa e Regno Unito nella costruzione della diga del Volta. Il successo diplomatico della visita reale, sancito anche dal foxtrot ballato da Elisabetta col presidente ghanese Kwame Nkrumah, fu un fatto storico ben definito. Più ricostruite, invece, le dinamiche personali coi Kennedy, anche se Elisabetta fece effettivamente suonare a lutto le campane di Westminster dopo l’assassinio del presidente. Storicamente fondato, invece, è il riferimento che a un certo punto Jackie Kennedy fa al cocktail di vitamine che il marito assume regolarmente e che lo rendono stranamente euforico: secondo alcune ricostruzioni, infatti, il medico personale di John Fitzgerald, Max Jacobson (conosciuto dai servizi segreti come Dr Feelgood) era solito sciogliere nella formula prescritta al presidente anche della metanfetamina.

Christine Keller, sesso, droga e 007 la squillo ragazzina vestita di Profumo. Amori sfrenati, doppi giochi e sullo sfondo la Guerra fredda. Ha un faccino pulito, un passato equivoco e le idee chiare su quello che vuole. Fu protagonista del primo grande scandalo del dopoguerra. Che fece crollare il governo inglese. Massimo M. Veronese, Venerdì 28/08/2020 su Il Giornale. Aveva un faccino pulito, di quelli di cui non bisogna fidarsi mai e l’aria da adolescente difficile, il broncio perenne sulle labbra, intrigante e permalosa. Si guardarono un attimo e lui fu perduto per sempre. Fingendosi stupita da quello sguardo che la divorava, abbandonò in punta di piedi il bordo della piscina per mettersi un asciugamano perché non aveva niente addosso.

Christine Keller, scomparsa nel 2017. Era una sera afosa di luglio, di quelle che scaldano il sangue. Era l’inizio della fine. Christine Keeler aveva gambe lunghe e fretta di arrivare. A quindici anni viveva su un vagone ferroviario parcheggiato in un campo vicino al Tamigi, a dodici era già donna, a diciassette aveva messo al mondo un bambino con un sergente americano di stanza dalle sue parti, ma il piccolo, prematuro, non sopravvisse. Non aveva invece scrupoli, ma una bellezza da togliere il fiato, da vendere a caro prezzo. Il primo impiego è al Murray Cabaret club, a Soho, il quartiere popolare e un po’ malfamato della vita notturna londinese, il suo lavoro, raccontava, è «andare in giro senza vestiti addosso». Poi call girl. Una squillo. A 16 anni la piccola Christine, come scrisse il severo lord Dennings, incaricato di redigere il rapporto ufficiale sul caso Profumo «aveva due occhi fatali per ogni uomo e viveva già nel peccato». Di certo innocente non era. Calcolatrice, ambiziosa, spregiudicata. Ma non innocente. Il suo biglietto d’invito per la Londra bene è un osteopata di grido, Stephen Ward, frequentatore assiduo del Murray club. È il medico di Liz Taylor e Winston Churchill, ritrattista a tempo perso, quasi sempre al verde, senza nemmeno un conto in banca. La sua specialità è organizzare orge, preferibilmente sadomaso, il suo appartamentino è un viavai continuo di ragazzine sempre un po’ su di giri. Insegna loro a fumare marijuana, le divide con gli amici, tutti pezzi grossi della Londra che comanda. Si dichiara «simpatizzante comunista», ma c’è chi dice sia ricattato dai servizi segreti sovietici che nei salottini rosa shocking della sua casa di Wimpole Mews nascondevano dietro finti specchi cineprese, macchine fotografiche e microfoni per catturare, tra i sospiri, i segreti di chi conta. C’è anche il dottor Ward al ricevimento del Visconte di Astor, quella sera di luglio davanti alla piscina della tenuta del Berkshire, «house party» li chiamano e durano alcuni giorni con gli invitati, lord, ricconi ed «easy girls» che dormono nella villa e si aggirano nudi per i corridoi. C’è Christine, senza accappatoio, vicino alla siepe di rose, ma c’è soprattutto lui, John Profumo, il ministro della Guerra del governo di Harold Macmillan, quarantaseienne astro nascente dei conservatori, brillante, affascinante, ricco e sposato con una star del cinema, Valerie Hobson. Il padre, un barone ligure di origini ebree, lo ha educato secondo i canoni dell'aristocrazia inglese, è cresciuto ad Oxford, a 25 anni era già deputato. Ha tutto, ma da quella sera vuole solo lei. Tre giorni dopo Christine è da lui, ma è lui ad essere suo. «Non so spiegarmi il fascino di John - racconta -. Era piccolo, calvo e non proprio bello, ma aveva una personalità dominatrice e mi faceva regali molto costosi. Eugenij invece dopo essere stato con me mi scansava e mi guardava con astio quasi a rimproverarmi quei minuti di debolezza». Perché Profumo non immagina di dividere i favori di quello splendore con l’addetto navale dell’ambasciata sovietica, il capitano Eugenij Ivanov, spione del Kgb, amante di liquori, sigari, belle donne e partite di poker. Il nemico mortale dell’Occidente. Per questo il controspionaggio allerta subito Profumo: lascia perdere la ragazzina, ne va dello sicurezza dello Stato. Tra i due sono strazianti lettere dì addio e poi improvvisi ripensamenti, finisce, dopo pochi mesi di fuoco sotto la pelle. Troppi. L’anno dopo, un giorno qualsiasi, Christine, dopo una violenta lite col suo amante giamaicano, lo spacciatore Aloysius «Lucky» Gordon, si rifugia dall’amica Mandy Rice-Davies, biondina specializzata in frustate. Lui, furioso di gelosia, cerca invano di farla a pezzi con un’accetta. Si mette allora con un altro tipaccio, Johnny Edgecombe, ma quando lei lo molla, lui, pazzo di lei, spara sette colpi di pistola contro la casa del dottor Ward. Arriva la polizia, la cronaca mette gli occhi addosso a quella squillo ragazzina dall’aria perbene e la fama per male. Bastano mille sterline a convincerla a rivelare in esclusiva al Sunday Pictorial, di come un dottore di grido l’abbia spinta soltanto l’anno prima tra le braccia del ministro della Guerra per aver informazioni riservate sul dislocamento delle testate atomiche in Germania da trasmettere a un capitano del Kgb.

È la fine. Profumo ammette di conoscerla, ma giura ai Comuni che «niente di scorretto nelle nostre relazioni» è mai avvenuto. Ma lei insiste. Dice di essersi recata a casa sua una notte, dice che la moglie non c’era. Descrive le stanze, i mobili, persino il telefono col dispositivo antiascolto. Non dimentica nulla. Lo scandalo diventa politico, l’opposizione laburista chiede la testa di Profumo e del premier Macmillan, sui tabloid gli inglesi divorano storie di spie, bordelli di lusso, festini in ville aristocratiche. La foto di Christine, nuda seduta a cavalcioni di una sedia girata al contrario, lo sguardo sfrontato dentro l’obiettivo, diventa un manifesto sesso, droga e rock’n’roll della swinging Londra anni ’60. Le ragazzine si vestono e si truccano come lei. Messo alle strette Profumo confessa, si dimette da ogni carica, ammette il suo «profondo rimorso» ma nega d’aver mai rivelato segreti di Stato. Il giorno dopo la Borsa di Londra precipita, l’anno dopo cade anche il governo di Sua Maestà, lo «scandalo del secolo» travolge il potente MI5, il controspionaggio britannico, spaventato dall’idea che in piena Guerra fredda preziosi segreti militari siano scivolati tra le lenzuola sul tavolo del nemico. Il processo è un romanzo d’appendice che non finisce più, il pubblico impazzisce, i giornali vendono milioni di copie, la gente compra tutto quello che esce. Ma finisce male per tutti. Stephen Ward, accusato di favoreggiamento alla prostituzione, si uccide con i barbiturici senza aspettare la sentenza, Ivanov, richiamato in patria, viene degradato ed espulso dal partito, Mandy Rice-Davis apre un locale notturno a Tel Aviv. Christine condannata per falsa testimonianza e ostacolo alla giustizia, finisce a fare la lavandaia nel penitenziario di Halloway per sei mesi, quando esce dice di essere diventata «una ragazza a posto», sposa in segreto un perito meccanico, James Levermore, cambia taglio e colore dei capelli, giura di voler diventare «una moglie comune come tante». Va a vivere in un bungalow, in una strada tranquilla e alberata alla periferia di Londra, ma il matrimonio dura cinque mesi e meno di un anno dura anche quello con Anthony Platt, un ricco uomo d’affari londinese, padre del suo unico figlio. Finisce in miseria abbandonata da tutti: «Mia madre si è guadagnata un posto nella storia britannica - dice Seymour Platt - ma ha pagato un altissimo prezzo personale ». Solo dopo trent’anni, in un’intervista alla Bbc, ammette: «Si, sono stata una spia dei sovietici. Ma avevo diciassette anni e non sapevo che c’era gente che veniva arrestata per le idee che professava». Se ne è andata quattro anni fa, a 75 anni, uccisa da una polmonite, la serie tv in sei episodi che quest’anno la Bbc le ha dedicato, The trial of Christine Keeler, protagonista l’attrice Sophie Louise Cookson, ha spopolato come sessant’anni fa. «È vero che ho fatto sesso per soldi, ma solo per disperazione - scrive nella sua autobiografia -. Ma ironicamente a crearmi più problemi è stato il sesso fatto per passione più che quello fatto per denaro». John Profumo è morto nel 2006 all’età di 91 anni. Si dedicava all’assistenza di drogati e carcerati. La moglie lo ha perdonato, la regina riabilitato da anni. Lo ha ucciso un attacco di cuore. Cominciato quarantacinque anni prima, sul bordo di una piscina, vicino a una siepe di rose.

Massimo M. Veronese per “il Giornale” il 6 luglio 2020. Aveva un faccino pulito, di quelli di cui non bisogna fidarsi mai e l'aria da adolescente difficile, il broncio perenne sulle labbra, intrigante e permalosa. Si guardarono un attimo e lui fu perduto per sempre. Fingendosi stupita da quello sguardo che la divorava, abbandonò in punta di piedi il bordo della piscina per mettersi un asciugamano perché non aveva niente addosso. Era una sera afosa di luglio, di quelle che scaldano il sangue. Era l'inizio della fine. Christine Keeler aveva gambe lunghe e fretta di arrivare. A quindici anni viveva su un vagone ferroviario parcheggiato in un campo vicino al Tamigi, a dodici era già donna, a diciassette aveva messo al mondo un bambino con un sergente americano di stanza dalle sue parti, ma il piccolo, prematuro, non sopravvisse. Non aveva invece scrupoli, ma una bellezza da togliere il fiato, da vendere a caro prezzo. Il primo impiego è al Murray Cabaret club, a Soho, il quartiere popolare e un po' malfamato della vita notturna londinese, il suo lavoro, raccontava, è «andare in giro senza vestiti addosso». Poi call girl. Una squillo. A 16 anni la piccola Christine, come scrisse il severo lord Dennings, incaricato di redigere il rapporto ufficiale sul caso Profumo «aveva due occhi fatali per ogni uomo e viveva già nel peccato». Di certo innocente non era. Calcolatrice, ambiziosa, spregiudicata. Ma non innocente. Il suo biglietto d'invito per la Londra bene è un osteopata di grido, Stephen Ward, frequentatore assiduo del Murray club. È il medico di Liz Taylor e Winston Churchill, ritrattista a tempo perso, quasi sempre al verde, senza nemmeno un conto in banca. La sua specialità è organizzare orge, preferibilmente sadomaso, il suo appartamentino è un viavai continuo di ragazzine sempre un po' su di giri. Insegna loro a fumare marijuana, le divide con gli amici, tutti pezzi grossi della Londra che comanda. Si dichiara «simpatizzante comunista», ma c'è chi dice sia ricattato dai servizi segreti sovietici che nei salottini rosa shocking della sua casa di Wimpole Mews nascondevano dietro finti specchi cineprese, macchine fotografiche e microfoni per catturare, tra i sospiri, i segreti di chi conta. C'è anche il dottor Ward al ricevimento del Visconte di Astor, quella sera di luglio davanti alla piscina della tenuta del Berkshire, «house party» li chiamano e durano alcuni giorni con gli invitati, lord, ricconi ed «easy girls» che dormono nella villa e si aggirano nudi per i corridoi. C'è Christine, senza accappatoio, vicino alla siepe di rose, ma c'è soprattutto lui, John Profumo, il ministro della Guerra del governo di Harold Macmillan, quarantaseienne astro nascente dei conservatori, brillante, affascinante, ricco e sposato con una star del cinema, Valerie Hobson. Il padre, un barone ligure di origini ebree, lo ha educato secondo i canoni dell'aristocrazia inglese, è cresciuto ad Oxford, a 25 anni era già deputato. Ha tutto, ma da quella sera vuole solo lei. Tre giorni dopo Christine è da lui, ma è lui ad essere suo. «Non so spiegarmi il fascino di John - racconta -. Era piccolo, calvo e non proprio bello, ma aveva una personalità dominatrice e mi faceva regali molto costosi. Eugenij invece dopo essere stato con me mi scansava e mi guardava con astio quasi a rimproverarmi quei minuti di debolezza». Perché Profumo non immagina di dividere i favori di quello splendore con l'addetto navale dell'ambasciata sovietica, il capitano Eugenij Ivanov, spione del Kgb, amante di liquori, sigari, belle donne e partite di poker. Il nemico mortale dell'Occidente. Per questo il controspionaggio allerta subito Profumo: lascia perdere la ragazzina, ne va dello sicurezza dello Stato. Tra i due sono strazianti lettere dì addio e poi improvvisi ripensamenti, finisce, dopo pochi mesi di fuoco sotto la pelle. Troppi. L'anno dopo, un giorno qualsiasi, Christine, dopo una violenta lite col suo amante giamaicano, lo spacciatore Aloysius «Lucky» Gordon, si rifugia dall'amica Mandy Rice-Davies, biondina specializzata in frustate. Lui, furioso di gelosia, cerca invano di farla a pezzi con un'accetta. Si mette allora con un altro tipaccio, Johnny Edgecombe, ma quando lei lo molla, lui, pazzo di lei, spara sette colpi di pistola contro la casa del dottor Ward. Arriva la polizia, la cronaca mette gli occhi addosso a quella squillo ragazzina dall'aria perbene e la fama per male. Bastano mille sterline a convincerla a rivelare in esclusiva al Sunday Pictorial, di come un dottore di grido l'abbia spinta soltanto l'anno prima tra le braccia del ministro della Guerra per aver informazioni riservate sul dislocamento delle testate atomiche in Germania da trasmettere a un capitano del Kgb. È la fine. Profumo ammette di conoscerla, ma giura ai Comuni che «niente di scorretto nelle nostre relazioni» è mai avvenuto. Ma lei insiste. Dice di essersi recata a casa sua una notte, dice che la moglie non c'era. Descrive le stanze, i mobili, persino il telefono col dispositivo antiascolto. Non dimentica nulla. Lo scandalo diventa politico, l'opposizione laburista chiede la testa di Profumo e del premier Macmillan, sui tabloid gli inglesi divorano storie di spie, bordelli di lusso, festini in ville aristocratiche. La foto di Christine, nuda seduta a cavalcioni di una sedia girata al contrario, lo sguardo sfrontato dentro l'obiettivo, diventa un manifesto sesso, droga e rock' n'roll della swinging Londra anni '60. Le ragazzine si vestono e si truccano come lei. Messo alle strette Profumo confessa, si dimette da ogni carica, ammette il suo «profondo rimorso» ma nega d'aver mai rivelato segreti di Stato. Il giorno dopo la Borsa di Londra precipita, l'anno dopo cade anche il governo di Sua Maestà, lo «scandalo del secolo» travolge il potente MI5, il controspionaggio britannico, spaventato dall'idea che in piena Guerra fredda preziosi segreti militari siano scivolati tra le lenzuola sul tavolo del nemico. Il processo è un romanzo d'appendice che non finisce più, il pubblico impazzisce, i giornali vendono milioni di copie, la gente compra tutto quello che esce. Ma finisce male per tutti. Stephen Ward, accusato di favoreggiamento alla prostituzione, si uccide con i barbiturici senza aspettare la sentenza, Ivanov, richiamato in patria, viene degradato ed espulso dal partito, Mandy Rice-Davis apre un locale notturno a Tel Aviv. Christine condannata per falsa testimonianza e ostacolo alla giustizia, finisce a fare la lavandaia nel penitenziario di Halloway per sei mesi, quando esce dice di essere diventata «una ragazza a posto», sposa in segreto un perito meccanico, James Levermore, cambia taglio e colore dei capelli, giura di voler diventare «una moglie comune come tante». Va a vivere in un bungalow, in una strada tranquilla e alberata alla periferia di Londra, ma il matrimonio dura cinque mesi e meno di un anno dura anche quello con Anthony Platt, un ricco uomo d'affari londinese, padre del suo unico figlio. Finisce in miseria abbandonata da tutti: «Mia madre si è guadagnata un posto nella storia britannica - dice Seymour Platt - ma ha pagato un altissimo prezzo personale». Solo dopo trent' anni, in un'intervista alla Bbc, ammette: «Si, sono stata una spia dei sovietici. Ma avevo diciassette anni e non sapevo che c'era gente che veniva arrestata per le idee che professava». Se ne è andata quattro anni fa, a 75 anni, uccisa da una polmonite, la serie tv in sei episodi che quest' anno la Bbc le ha dedicato, The trial of Christine Keeler, protagonista l'attrice Sophie Louise Cookson, ha spopolato come sessant' anni fa. «È vero che ho fatto sesso per soldi, ma solo per disperazione - scrive nella sua autobiografia -. Ma ironicamente a crearmi più problemi è stato il sesso fatto per passione più che quello fatto per denaro». John Profumo è morto nel 2006 all'età di 91 anni. Si dedicava all'assistenza di drogati e carcerati. La moglie lo ha perdonato, la regina riabilitato da anni. Lo ha ucciso un attacco di cuore. Cominciato quarantacinque anni prima, sul bordo di una piscina, vicino a una siepe di rose.

Da “il Giornale” il 6 luglio 2020. É stato uno degli scandali più dirompenti del Novecento, per le sue clamorose conseguenze, le dimissioni del ministro John Profumo e la caduta del governo Macmillan, e per il grande impatto che ha avuto sui costumi dell'epoca. É l'«affaire Profumo», intrigante vicenda storica degna delle migliori spy-story, tra segreti di Stato, sesso e lotta di classe. Profumo, oxfordiano di ferro che rispondeva all'identikit del perfetto Tory, era finito al centro di una ragnatela per il suo legame segreto con una giovane squillo, Christine Keeler. In un'altra epoca storica tutto sarebbe finito lì. Ma il Regno Unito del 1963 era un altro Paese. I Beatles iniziavano a scalare le classifiche e l'opinione pubblica, dopo anni di tessere annonarie e sacrifici per il bene comune, era pronta a nuove esperienze, come un bel Sex-gate, per esempio. Profumo scrisse una lettera di scuse al premier Macmillan che, nell'accettare le dimissioni del suo ministro, definì l'intera vicenda una «grande tragedia». Lo scandalo ebbe pesantissime conseguenze. Spezzò la vita di Stephen Ward, osteopata di grido del West End accusato di essere un lenone, scatenò lotte segrete tra spie in piena Guerra Fredda, segnò la fine di una certa area Tory, quella più snob e aristocratica. Alla fine Macmillan lasciò Downing Street per «motivi di salute». Un anno dopo, il Labour guidato da Harold Wilson vinceva le elezioni. E fu subito Swinging London.

·        Elisabetta.

La regina Elisabetta e il disturbo ossessivo compulsivo: «Le matite in fila, per sentirsi al sicuro». Nicola Bambini su vanityfair.it il 2 settembre 2020. Stando ai racconti dell’insegnante Marion Crawford, riportati nel nuovo libro «The Royal Governess», la sovrana da bambina aveva strani comportamenti legati all’ordine: «Faceva lo stesso con i piatti, ma non sono riuscita a capire di cosa avesse paura». Nuove rivelazioni sulla mitica regina Elisabetta. Nel libro «The Royal Governess», scritto da Wendy Holden e uscito la settimana scorsa, ci sono infatti alcuni interessanti aneddoti sull’infanzia della sovrana, raccontati in passato dalla sua insegnante privata, Marion Crawford. «Aveva studiato psicologica infantile e si accorse di alcuni comportamenti ossessivo-compulsivi dell’allora principessa». «Metteva in fila sia le matite quando studiava, che i piatti in sala da pranzo», si legge in un estratto dell’opera riportato dal Sun. «Le chiesi perché lo facesse e mi rispose che così si sentiva al sicuro». La signora Crawford non si sarebbe mai immaginata di trovare in un simile atteggiamento in quel contesto privilegiato: «Le chiesi di cosa avesse paura, ma proprio mentre stava per rispondermi entrò sua madre». La stessa Crawford, all’inizio degli anni Cinquanta, pubblicò un libro sulla giovane Elisabetta, ancor prima che venisse incoronata regina: già in quelle pagine non si faceva mistero di alcune maniacalità della sovrana. «Mi preoccupai quando la vidi saltare giù dal letto più volte durante la notte per mettere le scarpe dritte e sistemare i vestiti in un certo modo», scriveva. «È sempre stata metodica». In effetti il rigore e la disciplina sono aspetti cari a Lilibet. Da quanto è sul trono si alza ogni giorno alle 7.30 del mattino e accende la radio su BBC 4 dove ascolta il programma «Today» sorseggiando una tazza di té, sempre Early Gray. Poi si concede un bagno nella vasca in cui devono esserci massimo 17 centimetri d’acqua, infine vestizione e via in ufficio, dove ogni cosa è meticolosamente al suo posto. Insomma, il disturbo ossessivo-compulsivo era e rimane una voce di corridoio, mai certificata. La passione di Elisabetta per l’ordine, invece, è evidente a tutti.

 Alice di Battenberg, la suocera della Regina Elisabetta che fu «curata» da Freud con la sterilizzazione forzata. Elena Tebano il 26 agosto 2020 su Il Corriere della Sera. Vittoria Alice Elisabetta Giulia Maria di Battenberg era la principessa di Battenberg, Grecia e Danimarca. In Italia è poco conosciuta, ma era la suocera della regina Elisabetta II del Regno Unito: uno dei suoi figli è il duca di Edimburgo Filippo. Adesso, grazie al lavoro di ricerca dello psicologo Dany Nobus della Brunel University di Londra, si scopre anche che è stata una paziente del padre della psicanalisi Sigmund Freud. Che però, invece di curarla, l’ha fatta sottoporre a una procedura a dir poco abominevole, come racconta lo Spiegel. Alice di Battenberg aveva 45 anni quando, alla fine degli anni 20, arrivò nella clinica Kurhaus Schloss Tegel di Berlino: da giorni non mangiava niente per espiare i peccati che era convinta di aver compiuto, credeva di essere «l’unica sposa prescelta da Gesù Cristo» e strisciava a terra pensando di poter sentire così i messaggi che le arrivavano dalla Terra Santa. Il sanatorio di Tegel, la prima clinica psicoanalitica al mondo, era stata fondata da Ernst Simmel. Lo psicoanalista sosteneva che «tutto ciò che minaccia psicologicamente la mente e il corpo umano con malattie e decadimento può essere contrastato qui con una terapia naturale e appropriata»: il suo progetto aveva attirato l’attenzione di Freud, che visitava spesso la clinica. Solo che Simmel non riuscì a guarire la principessa, anche perché Alice di Battenberg — già piuttosto riottosa alle cure — aveva problemi di udito ed era impossibile sottoporla a una “ordinaria” terapia psicoanalitica. Il suo più grande progresso fu sentirsi dire — scrive lo Spiegel — che «lui, il direttore della clinica, poteva d’ora in poi assumere il ruolo di Cristo per lei». Simmel allora si consultò con Freud, che, convinto che la psicanalisi non potesse niente contro le psicosi gravi, lo convinse a usare un metodo più radicale: l’irraggiamento delle ovaie con i raggi X. Non per procurarle la menopausa, come si potrebbe pensare, ma come metodo per ridarle vitalità e ringiovanirla. Era stato teorizzato da un medico austriaco dell’epoca, Eugen Steinach, secondo il quale «i testicoli e le ovaie inibivano la produzione di ormoni sessuali nella vecchiaia». La sterilizzazione forzata doveva restituire la libido sessuale alla Principessa Alice. «A metà degli anni Sessanta, Freud stesso fu sottoposto a una cosiddetta vasoligatura», una forma più primitiva di vasectomia. «Inutile dire che il trattamento non ha portato al risultato sperato.  Alice von Battenberg è stata rinchiusa per anni prima di riprendere gradualmente il controllo della sua vita» spiega lo Spiegel. Oggi Nobus, lo psicologo esperto di Freud che ha raccontato la sua storia, è convinto che la principessa avesse solo avuto un grave esaurimento nervoso. Le «cure» con i raggi X certo non l’hanno aiutata a superarlo.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente nella newsletter Il Punto - Rassegna stampa del Corriere della sera.

Svelato per la prima volta online un ritratto della regina Elisabetta. Non era mai accaduto in 68 anni di regno che un ritratto della regina Elisabetta venisse svelato online, tramite Zoom, alla presenza virtuale di una sovrana che a 94 anni usa le nuove tecnologie meglio di un millennial. Francesca Rossi, Domenica 26/07/2020 su Il Giornale. La regina Elisabetta ha appena tagliato il traguardo dei 25mila giorni di regno, ma a 94 anni tiene ancora ben salde le redini del suo regno, dimostrandosi una donna sempre curiosa e attenta al mondo che la circonda. Un atteggiamento che vediamo molto bene nell’uso delle nuove tecnologie da parte di Sua Maestà. Risale a poco più di un mese fa la sua prima chiamata ufficiale attraverso il programma di videochat Zoom (che, però, la sovrana usava già per comunicare con la famiglia durante la quarantena al Castello di Windsor). Se, dunque, la pandemia ha costretto la regina Elisabetta ad aggiornare le sue conoscenze tecnologiche, possiamo dire senza timore di sbagliare che ciò non le è costato alcuno sforzo. Al contrario, sembra divertirla.

Dalla prima diretta tv a Zoom: ecco un altro record di Elisabetta. Nel corso del suo lungo regno il volto della monarca, conosciuto in tutto il mondo a momenti perfino dai neonati, è comparso innumerevoli volte in televisione, in fotografie, coniato sulle monete di 35 Paesi, immortalato in ritratti e ora anche dal vivo online. Eppure non basta. La regina Elisabetta, infatti, ha compiuto un’altra delle sue imprese per cui verrà ricordata. Un altro primato che si aggiunge ai tanti già vissuti. È riuscita, in qualche modo, a unire l’arte della ritrattistica alle più moderne videochiamate. Il suo nuovo ritratto è stato presentato per la prima volta online, con una cerimonia virtuale, ancora attraverso Zoom. Una cosa simile non era mai accaduta in 68 anni di regno (o, se preferite, in 25mila giorni di regno). Ecco che la sovrana più longeva d’Inghilterra ci spiazza ancora, dimostrandoci di non temere le novità e il cambiamento e di sentirsi a suo agio con la tecnologia contemporanea meglio di un millennial “smanettone”. In queste ore tutti i tabloid stanno parlando della videochiamata dal vivo, poi registrata sul canale ufficiale Youtube della royal family. La sovrana sorridente, di giallo vestita, osserva con grande attenzione lo svelamento del quadro che la ritrae. Si tratta di un’opera di Miriam Escofet, presente ed emozionatissima durante la cerimonia. L’artista ha vinto il premio 2028 Bp Portrait Award e il Foreign and Commonwealth Office (FCO) le ha commissionato un ritratto della sovrana.

La Regina Elisabetta impara a usare le videochiamate a 93 anni. Lo scopo del dipinto, come riporta La Repubblica, è quello di omaggiare la regina Elisabetta con “un tributo duraturo al servizio svolto da Sua Maestà” in campo diplomatico. Un ringraziamento per il suo impegno politico nei confronti del Regno Unito, un lavoro che ha ampliato negli anni il riconoscimento internazionale del Paese, come spiega Sky News. Nel ritratto Elisabetta II è seduta e indossa un abito azzurro che da solo domina la scena. Accanto, su un tavolino color oro, spiccano un mazzo di fiori e una tazza di tè. La regina ha scrutato il dipinto con occhio indagatore, prima di chiedere alla Escofet per quale ragione la tazza di tè fosse vuota. Domanda curiosa, che denota anche uno spirito vivace e ironico, oltre a essere un dubbio molto “inglese”. Miriam Escofet ha risposto soltanto che sulla tazza ci sono le insegne del FCO e la regina Elisabetta è parsa soddisfatta dalla replica. L’artista ha commentato così l’espressione della sovrana alla vista del ritratto: “Sembrava reagire in modo molto positivo. Sorrideva, mi ha domandato quanto tempo mi ci è voluto e se avessi altri progetti in mente dopo questo”. Sua Maestà ha poi parlato con i rappresentanti del Foreign and Commonwealth Office, soffermandosi sulla gestione della pandemia da parte del Regno Unito, in particolar modo per quel che riguarda la distribuzione di 16 milioni di dispositivi di sicurezza sanitaria e lo sviluppo del vaccino che tutto il mondo aspetta.

Il discorso di Meghan Markle contro la regina Elisabetta. Nonostante i problemi che la royal family sta attraversando con il caso Epstein e la Megxit, la disinvoltura della regina Elisabetta è quella di una vera sovrana che deve dimostrare di avere la situazione sotto controllo e di non essere affatto preoccupata per il futuro. Del resto gli scandali non possono far vacillare la monarchia, perché la Corona deve vincere sempre e comunque, anche quando la realtà sembra indicare l’esatto contrario.

Gb, regina Elisabetta II da record: 25.000 giorni sul trono. È il monarca vivente ad aver regnato più a lungo. Pubblicato sabato, 18 luglio 2020 da Antonello Guerrera su La Repubblica.it. "Lilibet", come viene chiamata sin da piccola, ha da anni superato il precedente primato della trisavola regina Vittoria, 63 anni al potere, dal 1837 al 1901. Venticinquemila giorni sul trono. È l'ennesimo record della Regina Elisabetta II, o meglio un'altra cifra tonda della sua vita leggendaria, visto che "Lilibet" (come viene chiamata sin da piccola) ha da anni superato il precedente record della trisavola regina Vittoria (63 anni al potere, dal 1837 al 1901). A oggi, Elisabetta è il monarca vivente che ha regnato più a lungo: 68 anni, 5 mesi e 12 giorni, da quel 6 febbraio 1952 della sua storica incoronazione a 25 anni, dopo la morte di suo padre, re Giorgio VI, eroe contro il nazismo e re balbuziente come nel film Il discorso del Re con Colin Firth, mentre "Lilibet" era a Nairobi, in Kenya. Ora, per diventare la regnante più longeva anche nella Storia, davanti alla sovrana ci sono soltanto Giovanni II del Liechtenstein detto il "Buono" con 70 anni e 91 giorni sul trono (1858-1929), il re tailandese Bhumibol Adulyadej con 70 anni e 126 giorni (1946-2016) e il francese Luigi XIV con 72 anni e 110 giorni (1643-1715). Ieri, nel suo impeccabile vestito turchese pastello, trio di collane di perle e cappello fiorato di rose, la 94enne Regina ha avuto una giornata piena di impegni. Di buon mattino c'è stato il matrimonio segreto, forse il più riservato della storia della famiglia reale e il primo con distanziamento sociale, della sua nipote 31enne Beatrice - figlia del controverso Andrea - con il ricco imprenditore italiano 37enne Edoardo Mapelli Mozzi: Elisabetta e il consorte 99enne Filippo sono andati insieme in macchina dal castello di Windsor - dove sono riparati settimane fa per sfuggire al Covid 19 - verso la Royal Chapel of All Saints nel Windsor Great Park, a pochi chilometri di distanza dalla tenuta della sovrana. Poi, a cerimonia finita, la regina è tornata al castello di Windsor, poco fuori Londra, dove, col suo inconfondibile sorriso, ha accolto e insignito del titolo "Sir" il "Capitano Tom" Moore, il centenario veterano di guerra che di recente ha raccolto online quasi 50 milioni di euro per la sanità pubblica facendo il giro del suo giardino di casa per cento volte con il deambulatore. Il dialogo tra i due, 194 anni insieme, è stato cordiale, tenero, quasi commovente. "Oh, lei ha cento anni, è un'età notevole!", ha detto Elisabetta a Sir Tom, durante la tradizionale cerimonia di investitura a cavaliere con la spada del padre Giorgio VI sulla spalla dell'uomo e la medaglia al valore: "La ringrazio molto, lei ha raccolto una straordinaria somma di denaro. Ma anche lei è stato in isolamento in questo periodo?". Sir Tom, 100 anni, a debita distanza con il suo oramai celebre deambulatore, ha risposto con molta emozione ma senza rinunciare allo humour inglese: "Grazie mille sua maestà, purtroppo non posso inginocchiarmi, altrimenti non mi rialzerei più!". La regina è da settimane insieme al principe Filippo nella tenuta di Windsor - dove in genere trascorre una pausa pasquale - per sfuggire al coronavirus, in quanto Buckingham Palace è ritenuto meno sicuro, soprattutto per la quantità di personale al suo interno: a Windsor, invece, la coppia reale è seguita da due staff ridotti, di dodici persone, di cui si controllano costantemente le condizioni di salute. Di norma, in questo periodo estivo, la sovrana passa 12 settimane in un'altra tenuta, quella di Balmoral in Scozia, da dove il figlio Carlo è ripartito qualche giorno fa, alternandosi tra il castello e l'altra "magione" vicina Craigowan Lodge. Sino a qualche giorno fa, a causa dell'emergenza anche questa tradizione sembrava che potesse saltare. Ora invece, anche perché il governo Johnson ha allentato quasi interamente il "lockdown" approvato lo scorso 23 marzo, pare che Elisabetta e Filippo si sposteranno a breve a Balmoral, ovviamente adoperando e rispettando pedissequamente tutte le misure di sicurezza per preservare la salute della sovrana e di suo marito. 

L'indiscrezione scuote Buckingham Palace: "Dopo la pandemia la regina Elisabetta abdicherà". Il biografo Andrew Morton è convinto che la regina Elisabetta non potrà riprendere i suoi impegni e i pieni poteri dopo la pandemia e dovrà cedere il trono al figlio Carlo. Francesca Rossi, Lunedì 15/06/2020 su Il Giornale. La pandemia ha reso il futuro di tutti più incerto. Per definizione il domani è sempre sconosciuto, ma la presenza del coronavirus tra noi ha influito pesantemente su questa insicurezza. A quanto pare il Covid-19 è particolarmente aggressivo nei confronti delle persone più anziane (ma la guardia non va mai abbassata comunque). In questa fascia d’età a rischio rientrano anche la regina Elisabetta e il principe consorte Filippo, rispettivamente 94 e 99 anni. Entrambi hanno raggiunto un traguardo esistenziale notevole, trascorso insieme decenni non sempre facili, combattuto guerre familiari senza esclusione di colpi, ma forse nessuno dei due immaginava di dover affrontare una pandemia. Sua Maestà non si è mai tirata indietro di fronte alle avversità e alle critiche che inevitabilmente tentano di sbarrare il cammino di ogni uomo che attraversi questo mondo. Forse, però, la sfida rappresentata dal coronavirus potrebbe essere l’ultima per la regina Elisabetta. Almeno questo è ciò che sostiene il giornalista ed esperto reale Andrew Morton, che conosciamo soprattutto per la sua biografia su Lady Diana, “Diana: her true story in her own words” (tradotta in italiano con il titolo “Diana. La vera storia nelle sue parole” (1992). Le parole di Morton non lascerebbero spazio a interpretazioni. Il biografo, infatti, sembra certo che la sovrana non potrà riprendere il suo potere dopo la pandemia. “È la brutale realtà”, ha dichiarato al Telegraph, aggiungendo: “Sembra proprio che il coronavirus non scomparirà a breve e rimarrà in circolazione per mesi, forse per anni. Quindi non vedo come la sovrana possa ricominciare a fare il suo lavoro”. A proposito degli impegni ufficiali che la regina Elisabetta ha sempre rispettato con grande senso del dovere, Andrew Morton ha commentato: “Sarebbe troppo rischioso per la sua vita e per quella di suo marito, il principe Filippo. Il Covid ha fatto più danni alla monarchia di Cromwell: è triste ma penso che il regno di Elisabetta sia effettivamente finito”. Affermazioni che verrebbero contraddette dalla realtà. Abbiamo visto la monarca spronare i sudditi ad avere coraggio e speranza nel suo discorso del 5 aprile 2020. L’abbiamo di nuovo ammirata nella prima videochiamata ufficiale su Zoom o a cavallo nella tenuta di Windsor. Sempre impeccabile, in apparenza forte e in salute. Un insider ha perfino rivelato ai tabloid che la regina Elisabetta “continua a svolgere tanti compiti e vuole tornare il prima possibile alla normalità”. Le foto e i filmati diffusi dal Palazzo Reale ci mostrerebbero una Elisabetta pronta a ricominciare, non certo a gettare la spugna. È come se Sua Maestà stesse solo aspettando il momento adeguato per dare giusto una piccola sistemata alla corona che non si è mai tolta dal capo. Andrew Morton, invece, sarebbe di tutt’altro avviso e ha spiegato: “Il coronavirus ha di fatto spinto Carlo sul trono. Che monarca sarà? Il più preparato che il regno abbia mai avuto” . Poi ha chiosato: “La visione dei sudditi nei suoi confronti è cambiata. Oggi lui sa scherzare e lavora tanto. Di sicuro è una persona migliore”. È vero, il tempo è stato amico del principe Carlo, fornendogli conoscenze teoriche e pratiche riguardo il governo del regno e perfino il primato di erede al trono più longevo (su questo punto forse il tempo non è stato così amichevole, dipende dai punti di vista). L’erede al trono ha tutte le carte per essere un buon re e non vi è motivo di dubitare che lo sarà in un futuro più o meno lontano (impossibile dire quanto lontano). Tuttavia per rimanere imparziali dovremmo sempre tenere presente che saper esercitare il potere ed esercitarlo di fatto sono due elementi che non sempre combaciano. Il parere di Andrew Morton è netto, perfino “tranchant”, ma la regina Elisabetta ci ha abituato a sorprese frutto della tenacia maturata in 68 anni di regno. Ricominciare è stato difficile per ognuno di noi, soprattutto perché non sappiamo cosa accadrà domani. All’orizzonte, però, non ci sono solo nuvole. C’è la possibilità concreta di un vaccino, per esempio, o di un “ammorbidimento” del virus che potrebbe adattarsi a noi e, quindi, assicurarsi la vita senza darci troppo fastidio. Non possiamo, dunque, escludere, che la regina Elisabetta torni presto alla sua quotidianità come stiamo facendo noi, forte di un ottimismo non spensierato ma realista e di una perseveranza che spinge per un nuovo passo avanti, non importa quanto piccolo. Forse Sua Maestà dovrà aspettare ancora un po’ prima di riprendere i suoi impegni, ma adottando tutte le misure di sicurezza del caso nulla è impossibile. Solo il tempo ci dirà se la regina Elisabetta potrà tenere fede al giuramento compiuto di fronte al suo popolo in quel lontano 2 giugno 1953.

Dalla prima diretta tv a Zoom: ecco un altro record di Elisabetta. La regina Elisabetta dà a tutti noi un’altra lezione di resilienza e di coraggio, dimostrandoci che l’età può davvero essere solo un numero e per la prima volta usa il programma Zoom. Francesca Rossi, Sabato 13/06/2020 su Il Giornale. La regina Elisabetta è già una leggenda e ci mostra ancora una volta che l’età anagrafica è un semplice dato che nulla o quasi ha a che vedere con lo spirito, con l’animo che nella sovrana sembra essere sempre giovane. Come sappiamo Sua Maestà è molto attenta alle nuove tecnologie. Sono un mezzo di comunicazione con il mondo, un modo per avvicinare la monarchia al popolo. La Corona, ora più che mai, ha bisogno di essere tra la gente, seppur virtualmente a causa della pandemia da Coronavirus. Non bastavano Facebook, Twitter, Instagram, l’uso delle mail. Come ci raccontano i giornali italiani e internazionali l’11 giugno 2020 la regina Elisabetta è “sbarcata” per la prima volta perfino su Zoom. Una notizia incredibile che disegna il profilo di una regina davvero intrepida. A 94 anni suonati la monarca ha ancora voglia di sperimentare, di conoscere, di imparare dal mondo. Una curiosità che può essere d’ispirazione per tutti noi, ma soprattutto per certi ragazzi un po’ annoiati che credono di aver già compreso tutto del periodo e dell’ambiente in cui vivono. Elisabetta II si trova in autoisolamento al Castello di Windsor, il luogo da cui ha effettuato la sua prima videochiamata su Zoom. Come spiega Vanity Fair il filmato da venti minuti è stato condiviso sui profili della royal family e rientra nell’ambito del progetto Carers Week 2000. Lo scopo della chiamata, durante la quale è intervenuta anche la principessa Anna, era quello di far raccontare a quanti si sono presi cura delle persone anziane e più deboli le sfide e i disagi affrontati durante la quarantena. Carers Week è un’iniziativa annuale che vuole focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema dell’assistenza. È collegata con la fondazione Carers Trust, che offre sostegno agli assistenti sociali britannici. Presidentessa di questa associazione fin dalla sua nascita, nel 2011, è la principessa Anna. Le persone intervenute su Zoom hanno raccontato con entusiasmo la loro esperienza al magazine Hello. Una di loro ha detto: “È stato abbastanza sorprendente scoprire che saremmo state in una chiamata con Sua Maestà, è stato come chiedermi di andare su un altro pianeta” e ha aggiunto: “Abbiamo fatto la storia, non posso crederci. La regina ha ascoltato tutto quello che abbiamo fatto e ha chiamato il nostro lavoro straordinario”. È vero. La regina Elisabetta, abito a fiori e collana di perle, ha scritto una nuova pagina della sua storia personale, della storia del Regno Unito, ma anche della sua vita da sovrana. Un’altra delle partecipanti alla videochiamata ha dichiarato: “Mi ha colpito il fatto che fossi seduta nella mia camera da letto a parlare con la principessa reale e la regina. Questo non succede a persone come me. È stato eccezionale". La regina Elisabetta sembrava a suo agio con Zoom, una applicazione che consente le videochiamate di gruppo. Quasi la usasse da sempre. In effetti noi stiamo parlando della prima chiamata ufficiale della sovrana, ma c’è un retroscena. Elisabetta sta usando Zoom in privato già a un po’. È il modo più diretto e semplice che ha a disposizione per mantenere i contatti con il resto della royal family. Infatti Sua Maestà ha usato questo programma in occasione del suo compleanno e di quelli dei bisnipoti George, Charlotte, Louis e Archie. Insomma, potremmo dire che la regina si sia “allenata” prima di scendere in campo. A conclusione della sua prima esperienza ufficiale con questo nuovo mezzo di comunicazione ha affermato: “È interessante ascoltare tutti i vostri racconti e le vostre storie. Sono molto impressionata” e ha chiosato: “Sono molto contenta di essere stata in grado di unirmi a voi oggi”. Grazie a Zoom la sovrana ha interrotto la sua routine in quarantena. Giornate trascorse in compagnia del principe Filippo, circondata da uno staff in forma ridotta (solo 20 persone), ma sempre pronta a svagarsi con i suoi amati cavalli. Appena qualche settimana fa Elisabetta II è stata fotografata in sella al suo Fell Pony di quattordici anni, Balmoral Fern. Vale la pena di ricordare, però, tutte volte in cui la regina Elisabetta si è accostata ai nuovi mezzi di comunicazione, usandoli con una maestria unica. Fece il suo primo discorso via radio nel 1940, quando aveva appena quattordici anni e il mondo era devastato dalla Seconda Guerra Mondiale. Nel 2010 approdò su Facebook, nel 2014 scrisse il suo primo “cinguettio” su Twitter, mentre nel 2019 inviò il suo primo post Instagram dal Museo di Scienze Naturali. Il suo primo discorso natalizio fu trasmesso dalla BBC e risale al 1957. Il primo discorso da principessa, invece, avvenne via radio ed è datato 21 aprile 1947. Come dimenticare, poi, il primo invio di una email attraverso Arpanet? Era il 26 marzo 1976 e Lilibet fu la prima monarca a compiere un gesto del genere. La regina Elisabetta è la sovrana dei record, tecnologici e non, ma anche una donna pragmatica con in testa una precisa strategia comunicativa che si rivela sempre di più un successo.

Scandalo si abbatte sulla Regina? La voce: "Così tradì suo marito..." Una biografia svela dettagli sul passato della Regina Elisabetta e spunta un amico speciale che la sovrana avrebbe avuto poco dopo la fine della seconda grande guerra. Carlo Lanna, Mercoledì 24/06/2020 su Il Giornale. Ha sempre destato interesse la vita –segreta- della famiglia reale inglese. E nel corso del tempo ci sono stati diversi esperti e molti giornalisti che hanno raccontato e analizzato il "lifestyle" dei Windsor, riportando gossip, retroscena e un’infinità di pettegolezzi. E nel mirino non ci sono solamente gli ex Fab4, o la vita di Camilla e del Principe Carlo, anche la Regina Elisabetta non sfugge allo sguardo attento dei più curiosi. Oggi è una splendida 94enne ed è una tra le sovrane più longeve del trono inglese, amata dal popolo e stimata pure dai capi di stato per la sua tempra da regina giusta, ma solare e disponibile. Elisabetta nel corso degli anni ha vissuto un lungo periodo di cambiamenti socio-culturali che hanno investo l’Inghilterra e il resto del mondo, restando lontana da pettegolezzi e voci di corridoio. Ma anche la Regina ha dovuto affrontare diversi problemi personali. Lo svela la biografia "Elisabetta dalla A alla Z" scritta da Emily Stefania Coscione e Lavinia Orefici, entrambe esperte di famiglia reali, le quali riportano in auge un pettegolezzo che per decenni ha animato le mura di Palazzo. Tutti sappiamo che la Regina Elisabetta è sempre stata fedele al Principe Filippo, suo marito e confidente, ma in pochi sono a conoscenza che la sovrana avrebbe avuto un’amicizia intima e speciale con Lord Porchester. Lui era l’house racing manager di Buckingham Palace, ovvero il capo delle scuderie reali, e per un lungo periodo di tempo è stato uno degli amici più fidati della sovrana, e si è sempre creduto che tra i due ci sia stato un sentimento ben più profondo. Il libro (edito da Piemme) ricostruisce molto bene il rapporto tra i due, svelando molti particolari. Soprannominato "Porchy", l’amico della sovrana era conte di Carnarvon ed aveva una linea telefonica diretta con Elisabetta. Era sposato con Jean Margaret Wallop, ed ha seguito la regina in diverse apparizioni pubbliche. Insieme hanno festeggiato la fine della seconda guerra mondiale in un party al Ritz di Londra, in quell’unica occasione in cui la Regina Madre diede il permesso di festeggiare con persone che non appartenessero alla famiglia reale. Lord Porchy è venuto a mancare nel settembre del 2001, ma la vedova è rimasta comunque molto vicina a Elisabetta tanto da essere invitata persino al battesimo di George. L’amicizia tra i due non è frutto solo di gossip, come si nota dalla biografia, in un episodio della terza stagione di The Crown, il serial sui reali inglesi, si racconta della possibile flirt tra i due. Elisabetta e il Lord, infatti, per un periodo viaggiarono fianco a fianco tra Parigi e Stati Uniti per visitare allevamenti di cavalli da corsa.

Il cespuglio, le lacrime e la sfuriata. Tutte le volte che la regina Elisabetta ha perso il controllo. Il documentario "Inside the Crown: Secrets of the Royals" ha mostrato un lato inedito della sovrana, conosciuta per essere estremamente diplomatica. In più occasioni la sua "umanità" ha preso il sopravvento. Marina Lanzone, Venerdì 05/06/2020 su Il Giornale. Regnare è un’arte sopraffina che richiede grande personalità e incredibili virtù. La Regina Elisabetta II è sempre stata maestra in questo: nei suoi 67 anni di regno ha dimostrato di saper affrontare qualsivoglia situazione, anche quelle più spiacevoli e fastidiose, con grande autocontrollo e diplomazia. Pur non essendo nata regina (se lo zio, Edoardo VIII, non avesse abdicato, non sarebbe mai arrivata al trono), il destino l’ha condotta ugualmente verso la corona, sua vera essenza. Sebbene, parlando di Elisabetta II, sia difficile distaccare l’immagine di regina da quella di donna, in più di un’occasione la sua "umanità" ha preso il sopravvento e The Queen si è comportata in modo tutt’altro che "regale". Nel documentario "Inside the Crown: Secrets of the Royals", andato in onda nel Regno Unito su ITV, l’intervista all’ex segretario agli esteri Lord David Owen ha mostrato un lato inedito della sovrana, riportando alla memoria quella volta in cui Sua Maestà si è nascosta in un cespuglio per evitare l’incontro con il dittatore della Romania, Nicolae Ceaușescu, e sua moglie Elena, in visita a Londra nel 1978.

L’episodio del cespuglio. Era la prima volta in cui un capo politico comunista si recava in Gran Bretagna. L’incontro era stato organizzato dal Governo ed Elisabetta, all’epoca 52enne, aveva dovuto "subire" la presenza di Ceaușescu, capendo in fondo la sua importanza a livello diplomatico. Come di consueto, la regina e Filippo d’Edimburgo erano andati a prendere dittatore e consorte in stazione e avevano fatto insieme il viaggio fino a Buckingham Palace. Ma giunti a palazzo, lontani dalle apparenze, la sovrana cercò di evitarli in tutti i modi. "Durante la loro permanenza, la regina ha portato i corgi a fare una passeggiata nei giardini del palazzo e ha potuto vedere Ceaușescu arrivare dall'altra parte – viene detto nel documentario -. Pensò: “Non riesco proprio a parlare con loro”, quindi per la prima e unica volta nella sua vita, si nascose in un cespuglio per evitare i suoi ospiti". Ceaușescu molto probabilmente non si rese conto dell’accaduto, e il gesto di Elisabetta II non fece alcun danno.

Elisabetta e la politica estera. Questo è solo uno dei tanti episodi, in cui un atteggiamento troppo "umano" della Regina avrebbe potuto scatenare l’incidente diplomatico. Nel 2016, durante un party in giardino a Buckingham Palace, Elisabetta II si lamentò pubblicamente della delegazione cinese, sostenendo che fosse stata molto maleducata nei confronti del suo ambasciatore. Peccato che la conversazione non fosse privata: a riprenderla c’era una telecamera e ben presto le sue parole finirono sui giornali di tutto il mondo. Gli importanti accordi commerciali presi con la Cina un anno prima sarebbero potuti saltare, se non fosse stato per il pronto intervento del Palazzo. Così il Paese della seta si limitò a oscurare il servizio della Bbc, eclissando la vicenda. Che non si sia trattato di un errore "innocente" ne è certa Lavinia Orefici, esperta della Royal Family inglese e autrice del libro "Elisabetta II dalla A alla Z", edito da Piemme. "Non penso sia fatto apposta, ma non è stato nemmeno proprio casuale – ha spiegato l'autrice a IlGiornale.it -. La telecamera non era così nascosta e poi la Regina è ben consapevole del suo ruolo. Aveva un sassolino nella scarpa e se lo voleva togliere".

In politica interna. Anche nel Regno Unito, Elisabetta ha dovuto gestire dei rapporti "difficili", come quello con i suoi primi Ministri, Tony Blair e Margaret Thatcher. "Si vocifera che lei dicesse di Blair 'troppo e troppo veloce', mentre della Thatcher si racconta che la detestasse cordialmente", ha detto l’autrice di "Elisabetta II dalla A alla Z". Nonostante questo, la Regina ha sempre mantenuto le apparenze. "Buckingham Palace sta molto attenta alla forma, non ragiona ad antipatie e simpatie, ma a protocolli e tradizioni", ha spiegato l’esperta della Royal Family. Solo in un’occasione, come racconta anche Lavinia Orefici nel suo libro, The Queen mostrò velatamente a Tony Blair il suo disappunto. "Durante i preparativi per i 50 anni di regno, Blair parlò di "Giubileo d’oro". Lei lo interruppe, sottolineando che fosse il suo Giubileo d’oro", ha chiarito a IlGiornale.it la scrittrice.

"D" come donna, "R" come regina. Destinata a regnare fin dall’età di 10 anni, Elisabetta ha ricevuto un’educazione da principessa e in quanto futura erede al trono ha imparato a calcolare tutte le sue mosse. Ogni gesto è voluto e le sue conseguenze studiate nei minimi dettagli. "Lei è stata sempre stata prima una Regina, e poi moglie, madre e donna – ha aggiunto Lavinia Orefici -. Ha recitato un ruolo tutta la vita. Meriterebbe un gran premio Oscar". Ma stare sul "palco" è stancante, e persino Lei, di tanto in tanto, ha sentito il desiderio di scendere sulla Terra, macchiandosi di "peccati" umani. E così non ha nascosto la sua leggera gelosia per la bellissima Jackie Kennedy nel 1961, come viene ricordato anche nella seconda stagione di The Crown. Non ha trattenuto le lacrime davanti al suo yatch reale in "pensione", ricordando i tempi in cui era "solo" una donna. Non è riuscita a mantenere le palpebre aperte durante un evento pubblico nel 2017, abbandonandosi tra le braccia di Morfeo per qualche minuto, sotto gli occhi di tutti. "Amiamo tutti gli scandali della Royal Family, perché è una corona diversa da tutte le altre, piena di storia e tradizione – ha commentato Lavinia Orefici -. L’imperfezione piace". Ed è proprio da questo principio che Buckingham Palace trae la sua forza. Se Elisabetta si dovesse ritirare realmente a vita privata a causa della pandemia, la royal family perderebbe il suo pilastro. Ma Lavinia Orefici è molto ottimista: "La Regina ha fatto sapere che lei è pronta a tornare a lavoro. E noi l’aspettiamo. Non è arrivato ancora il suo momento".

Elisabetta, strappa l'erba e sogna i pony del cinema e della starlette. I vizietti privati della Regina. Bruna Magi su Libero Quotidiano il 09 giugno 2020. "Nomen est omen", scriveva Plauto, per dire che nel nome c'è un segno del destino, un'indicazione che indica il sentiero delle nostre vite. Pensate alla regina Elisabetta II, in gioventù nota come Lilibeth: si appresta a superare in notorietà storica la prima Elisabetta, la figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, quella che fece grande l'Inghilterra e Skakespeare oltre quattrocento anni fa. Appena uscita una monumentale biografia: La vita di una regina-Elizabeth The Queen (Fabbri Editore, pag.635, euro 20), best seller nelle classifiche del New York Times, che somiglia ad una Bibbia versione royal family. Per raccontarla con un linguaggio egregio che ingloba impeccabili maniere aristocratiche e tragedie di stampo elisabettiano, fatti, misfatti e gossip di sangue blu, ha provveduto la giornalista Sally Bedell Smith, firma di Vanity Fair, la più autorevole esperta mondiale di quanto avviene nei corridoi di Buckingham Palace, avendolo anche frequentato. Ragion per cui ci si chiede: perché proprio ora questa pubblicazione? Forse tira un'arietta di abdicazione, post pandemia, come qualcuno sussurra? Anche se ci riesce difficile immaginare che Elisabetta II rinunci a un possibile Giubileo di Platino nel 2022, per i settant' anni di regno, dopo aver festeggiato nel 2012 quello di Diamante (sessant' anni), con una poderosa sfilata della Royal Navy che risaliva il Tamigi. Il volume è di notevole sostanza, per appassionati di faccende reali e pure per i detrattori, ne emerge un ritratto di Elisabetta sostanzioso e divertente al tempo stesso, c'è la sovrana intransigente, severa, ma anche intuitiva, e la cornice di un'intimità familiare uguale a quella vissuta da ciascuno di noi. Ecco dove sta la differenza fra le due sovrane dall'identico nome: la prima Elisabetta si era votata all'Inghilterra, in solitudine, la seconda pure, con la differenza che nel progetto di lavoro ha inglobato anche la famiglia. Tutti insieme appassionatamente, non li ha mollati un attimo, quei congiunti fonte di felicità ma anche di notevoli rotture.  Leggendo, ti rendi conto che attraverso la sua figura si sta raccontando quasi un secolo di storia. Lilibet è la classica sorella maggiore che si interessava della più piccola Margaret, con la quale usciva qualche volta insieme alla tata per fare compere in incognito, salendo sulla metro. E quelle lo faranno anche da ragazzine, alla fine del conflitto mondiale, uscendo nella notte per festeggiare. Ma Lilibet saprà usare anche il pugno di ferro quando Margaret si innamora di Peter Towsend, eroe di guerra, e le impedirà di sposarlo perché era un divorziato. Ha rovinato la vita della sorella, ma la ragione di stato vincerà sempre su tutto. E sta in questo frullato tra regalità e vita da "signora qualunque" l'abilità dell'autrice. Che "mixa" regole dinastiche e divergenze in tema bellico (guerra delle Falkland) con Margaret Thatcher primo ministro che a volte irritava la regina anche sul piano della seduzione d'immagine internazionale con altri potenti della terra, Ronald Reagan fu affascinato da entrambe. Intorno aleggiano gli affari di passione e sesso che coinvolgono l'intera famiglia. Si intuisce che l'unione felice di Elisabetta con Filippo, del quale si era innamorata a tredici anni, è stata frutto anche di un incontro "giusto" a letto, a parte il fatto che lui la tradiva ma lei sopportava, perché allora le mogli anche aristocratiche si adeguavano. Per questo riuscì a superare anche la morte di Diana (che in quanto a sesso, in compagnia della cognata Sarah Ferguson, quella che succhiava l'alluce dell'amante) non scherzava affatto. E andò oltre l'annus orribilis completato dall'incendio al castello di Windsor nel Berkshire, riabilitò la solidità dell'apparato monarchico giocando la carta felice del matrimonio di William con Catherine Middleton, e oggi nel senso di garanzia dinastica ad oltranza ha tirato un respiro di sollievo, facendosi spesso fotografare con i tre diretti eredi al trono: il figlio Carlo, il nipote William, il bisnipotino George. Tripletta, sufficiente a garantire il trono per decine di anni. Tuttavia gli affari di letto hanno continuato a tormentarla, vedi il principe Andrea sparito dalla scena causa pesanti problemi con minorenni, ed Harry, innamorato perso di Meghan che per lei ha lasciato il nido regale. Nonna Lilibet non si è smentita nel caratterino: pur avendolo adorato, al nipotino di pelo rosso in fuga, ha detto "bene, arrangiati", chiudendo i cordoni della borsa. Da dove arriva tanta forza? L'autrice conferma che non ha mai abbandonato il rapporto con la natura, per sfogare i momenti di rabbia va a strappare le erbacce in giardino, oppure, sino a poco tempo fa prendeva la macchina (è un'abile meccanica) andando a farsi un giro sui tornanti in collina. Oppure monta ancora a cavallo, un amore mai finito. Degli adorati equini discuteva per ore con Churchill. E non ha mai smentito il potere dell'immaginazione: da bambina, in certi momenti si astraeva dagli altri, se le chiedevano perché non rispondeva, lei replicava: «Non potevo rispondere, in quel momento ero un pony». Fantasie che probabilmente coltiva ancora adesso.

La regina Elisabetta II pronta a lasciare il trono? La regina Elisabetta II non avrebbe alcuna intenzione di abdicare al suo trono d'Inghilterra. Le notizie susseguitesi negli ultimi giorni sui tabloid inglesi e sui media di tutto il mondo sono mere fake news. Monica Montanaro, Domenica 01/12/2019 su Il Giornale. Immaginare un contesto geopolitico, europeo o mondiale che sia, senza la presenza della regnante per antonomasia, la regina Elisabetta II, fa percepire uno scoramento interiore. Eppure, nonostante la regina d'Inghilterra regni da oltre 67 anni - il trono più longevo della storia britannica - , la sua età è un fattore incontrovertibile di cui tenere conto. Il popolo inglese e il mondo intero si è affezionato all'immagine della regina eterna, dalla tempra d'acciaio. Elisabetta II ha attraversato guerre, fasi storiche importanti, incontrato i leader politici di alto calibro mondiale e presieduto a vertici internazionali di alto rilievo. La regina rappresenta la storia e incarna l'immagine della saggezza, della flemmaticità, virtù peculiare dello stile inglese e delle tenacia. A 93 anni compiuti. la regina inossidabile continua a governare senza dare segni visibili di cedimento. E i suoi successori, membri della famiglia reale scalpitano in attesa di poter subentrare al suo ruolo ambito e risidiere sul trono d'Inghilterra. Nelle ultime settimane i media mondiali, ma soprattutto i tabloid inglesi, in testa il Sun, hanno riportato la notizia concernente l'abdicazione dal trono della regina Elisabetta II. In sostanza la notizia riferiva che la regina entro 18 mesi, specificamente nel 2021, compiuti i 95 anni, avrebbe lasciato vacante il suo trono per fare posto al suo successore legittimo. Nulla di più mendace e fallace. Una plateale fake news, come direbbero gli anglosassoni. A dire il vero la fonte da cui è scaturita la news approssimativa è il tabloid scandalistico il Sun, che come è noto non ha una credibilità ineccepibile, e la attendibilità delle notizie che pubblica sono alquanto discutibili. Lo stesso dicasi per il Mail, tabloid che viaggia sullo stesso binario sdrucciolevole. Nel caso si prospettasse all'orizzonte l'eventualità reale che Elisabetta dovesse abdicare, tutti i telegiornali del globo e i più accreditati media pubblicherebbero titoloni con tanto di notizia stampata in prima pagina. Ma nulla di tutto questo è avvenuto. Pertanto, non vi è tuttora alcuna fonte certa e seria che informi che la regina d'Inghilterra stia per abdicare a favore, presumibilmente, del figlio Carlo d'Inghilterra, il primo in linea di successione a cui spetterebbe la reggenza al trono.

Le reali motivazioni dietro la prosecuzione del trono di Elisabetta II. Ma perché la regina Elisabetta non rinuncia ancora a governare sul territorio e sul popolo della Gran Bretagna? Le ragioni che si celano dietro la volontà di proseguire il suo mandato reale e, dunque, di non abdicare, rimandano sia a motivazioni di natura storica che alle vicende contemporanee interne alla famiglia reale. Veniamo alle ragioni legate alla storia. Elisabetta II nel 1957 salì al trono inglese pronunciando il giuramento solenne di rimanere fedele alla corona sino al termine della sua vita. Una prima motivazione che da sola basterebbe a fugare ogni dubbio sulla eventualità prossima che la sovrana abdichi dal suo regno. In secondo luogo gode di ottima salute, malgrado la sua veneranda età, la sua condizione fisica non desta serie preoccupazioni, del resto è monitorata costantemente da un équipe medica personale. La voce maligna che vuole Elisabetta debilitata che delega molti dei compiti ufficiali a suoi cari, in primis al principe Carlo, o ai principi suoi nipoti e alle rispettive mogli, non è fatto inconsueto ma rientra nella prassi dei reali. L'intera famiglia reale vive sulle spalle dei sudditi inglesi che con i loro tributi versati provvedono al loro stile di vita lussurioso e altolocato. I reali devono perciò dare all'esterno una parvenza di abnegazione nella conduzione della cosa pubblica, rispetto ai bisogni dei sudditi e alla causa della patria. E poi, con tutta evidenza, la regina Elisabetta è oberata di impegni ufficiali, dedita al suo ruolo di sovrana e alle sue funzioni, alle quali ottempera con nonchalance svolgendole nella loro ordinarietà. La regina si è occupata fattivamente degli addobbi natalizi all'interno del palazzo reale e presenzia ad ogni appuntamento di rilevanza governativa. Senza contare che a breve riceverà il leader più importante sul piano internazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale andrà in visita ufficiale presso Buckingham Palace. Passando alle spinose vicende interne al Palazzo dei reali inglesi. È di dominio pubblico, sopratutto ai lettori attenti agli scoop concernenti la famiglia reale, lo scandalo che ha investito il principe Andrew e che ha portato subbuglio all'interno della dimora reale. L'inossidabile Elisabetta, dotata di una tempra eccezionale e di una morale rigorosa, ha voltato le spalle allo stesso principe suo figlio. La sua reazione, per quanto trapelato dai media, è stata dura e inflessibile. La famiglia reale vive continuamente in stato di allerta pur di non far trasparire nulla dinanzi agli occhi del mondo che comprometta la solidità e la stabilità della monarchia. E come è facilmente deducibile, questo scandalo scottante, commesso dal principe Andrew, ha gettato fango sui reali d'Inghilterra. Per tale ragione la sovrana è adirata nei confronti di suo figlio. Malgrado l'attacco mediatico, la famiglia reale è ancora amata dal suo popolo, come riportano alcuni sondaggi, pur con qualche dato in flessione negativa. In questo momento così delicato e sfavorevole per la monarchia inglese, in cui il potere sovrano è stato reso più vulnerabile, ipotizzare che la regina abdichi entro il 2021, allo scadere dei sui 95 anni, come preconizzato dal Sun, è un fattore da scartare a priori. Pertanto, non essendoci notizie veritiere confermate da fonti autorevoli e ufficiali, non è da prendere in considerazione qualsivoglia voce di gossip circolante sul conto di una probabile abdicazione al trono della regina Elisabetta II. D'altronde la sovrana continua ancora a essere molto ammirata dal sudditi inglesi: nell'ultimo sondaggio rilevato ella compare al primo posto per gradimento da parte della gente comune, seguita a stretto giro dal nipote Harry, mentre soltanto al terzo posto si colloca William, apprezzato in misura minore rispetto al fratello. Del resto, buon sangue non mente. Harry è il figlio che più assomiglia alla personalità sensibile della principessa Diana, la beniamina del popolo inglese, appellata quando era in vita, appunto, "la principessa del popolo". Lo stesso discorso è valevole per la presunta quarta gravidanza di Kate Middleton. Se la notizia non proviene da una fonte ufficiale è molto probabile che sia una fake news o qualcosa di similare. Pertanto, alla luce di queste semplici osservazioni, è alquanto inverosimile e improbabile che la regina Elisabetta II abdichi dal duo trono. L'unico motivo di rinuncia alla sua longeva reggenza, avverrebbe nel caso del suo decesso. Soltanto allora si potrebbe considerare conclusa la parabola mirabile di Elisabetta II e la corona passerebbe nella mani del figlio, il principe Carlo. Ma guardando alla storia, sua sorella Elisabetta I sedette sul trono d'Inghilterra sino all'età di 102 anni, ci vorranno ancora anni prima che il trono di Elisabetta II si dissolva definitivamente.

Regina Elisabetta, storica svolta: così si inginocchia a Greta Thunberg e Carola Rackete. Libero Quotidiano il 6 Novembre 2019. Regina Elisabetta, una svolta storica che strizza l'occhio alle ecologiste Greta Thunberg e Carola Rackete. Basta pellicce, d'ora in poi la sovrana britannica indosserà solo modelli sintetici ed ecologici. Dunque una conversione ambientalista della regina Elisabetta II che, a 93 anni, ha deciso di mettere in naftalina tutti i capi fatti scuoiando animali. La notizia è oggi sulle prime pagine di molti giornali britannici, frutto di una delle rivelazioni ricavate da un nuovo libro in uscita firmato da Angela Kelly, secondo la quale l'ordine di lasciare nel guardaroba reale solo eco-pellicce risale ad alcuni mesi fa. Saranno contente le gretine... 

Vittorio Sabadin per “la Stampa” il 6 novembre 2019. Anche domenica 17 novembre il conte e la contessa di Wessex andranno al castello di Windsor, come fanno spesso, per pranzare con la Regina. Elisabetta ha un ottimo rapporto con l' ultimogenito Edoardo e la moglie Sofia: sono stati loro a consigliarle di vedere The Crown. Le prime due stagioni le sono piaciute, dice la nipote Beatrice, figlia di Andrea. Solo l' episodio in cui Filippo ha un feroce alterco con Carlo in aereo, al ritorno dalla scuola di Gordonstoun, l' avrebbe fortemente irritata. Quello scontro tra padre e figlio non avvenne mai. Filippo non commenta. Una volta, quando un vicino di tavola gli ha chiesto se vedeva The Crown, ha risposto: «Ma non sia ridicolo». Nella nuova serie, che copre gli anni dal 1964 al 1977, non mancheranno episodi controversi. I giornali inglesi anticipano che avremo tutti molta simpatia per Carlo e ci sentiremo dispiaciuti per lui. Sarà insignito da sua madre del titolo di Principe del Galles nel castello di Caernarfon, conoscerà Camilla e, solo all' ultima puntata, incontrerà anche Diana. Il biografo reale Christopher Wilson ha già criticato l' autore della serie, Peter Morgan, perché si è immaginato un complotto tra la Regina Madre e Lord Louis Mountbatten, entrambi interessati a porre termine alla storia tra Carlo e Camilla. Se ne discuterà molto. Forse un complotto vero e proprio non ci fu, ma è certo che Mountbatten voleva che Carlo sposasse sua nipote Amanda Knatchbull e la Regina Madre voleva invece che prendesse in moglie una delle sorelle Spencer, nipoti della sua più cara amica, la baronessa Fermoy. Per allontanarlo da Camilla, Mountbatten mandò Carlo in una lunga missione navale nei Caraibi; lei, lasciata sola, sposò Andrew Parker Bowles; Carlo si propose poi ad Amanda che rifiutò; il principe cominciò una relazione con Sarah Spencer, cui la sorella Diana lo rubò. Vedremo Carlo ai Caraibi piangere nella cabina dell' incrociatore davanti alle foto di Camilla, come in effetti avvenne. Ce ne sarà anche per la principessa Margaret e la spensierata vita con Antony Armstrong Jones, fino ai tradimenti e alla separazione. Dicono anche che si parlerà di una infedeltà del marito della Regina, una buona ragione per Filippo per continuare a non guardare The Crown, ma chissà che ne dirà Elisabetta. Per lei, quelli fra il 1964 e il 1977 sono stati anni molto impegnativi, quasi tutti caratterizzati dalla presenza a Downing Street di Harold Wilson, il premier laburista che aveva molto in simpatia, uno dei pochi premier a essere invitato a fermarsi per il tè dopo gli incontri del martedì. Furono anche gli anni dello sbarco sulla Luna, della chiusura delle miniere nel Galles e del disastro di Aberfan, in cui la frana di una montagna di detriti causò la morte di 116 bambini e 28 adulti in una scuola: fu l' unica volta in cui si è vista Elisabetta piangere in pubblico. Il Guardian ha calcolato che la produzione di The Crown costa annualmente più dell' appannaggio che la Regina riceve dallo Stato. Una fiction più costosa della realtà deve pur valere qualcosa, ma molti dubitano che a Elisabetta le prime due serie siano piaciute davvero, come sostiene Beatrice di York. C' è un indizio che ci aiuta a capirlo: Helen Mirren, che interpretò The Queen, è stata nominata Dama e regolarmente invitata a Palazzo. Claire Foy è ancora lì che aspetta.

Gianmaria Tammaro per “la Stampa” il 6 novembre 2019. In The Crown ogni cosa è curata nei minimi dettagli. Le acconciature, i vestiti, le facciate dei palazzi, i drappeggi e i quadri. La scrittura di Peter Morgan, già sceneggiatore di The Queen, non lascia niente al caso, e sta attenta nel dare il giusto spazio non solo agli attori, ma pure a quello che li circonda, alla campagna inglese, a Londra, ai cieli grigi del Regno Unito. Con la terza stagione, disponibile su Netflix dal 17 novembre, si cambia. La Regina Elisabetta ha un nuovo volto, e al posto di Claire Foy, bravissima nelle prime puntate, c' è Olivia Colman, premio Oscar per The Favourite. I primi minuti del primo episodio giocano sulle differenze, sul fatto che la Regina non sia più la stessa («sono invecchiata», dice lei, in un soffio); e prima che la Colman ci venga mostrata, pronta per essere scattata, mento alto e fiero, occhi ben aperti, la telecamera indugia, ci porta in giro e ci fa vedere altro. Poi finalmente ci siamo, e la vediamo: è lei e non è lei. Non basta una sola inquadratura per riconoscere la nuova Elisabetta. Ci vuole un po': serve sentirla parlare e calcare consonanti e vocali; serve vederla circondata dalla famiglia reale e dai suoi consiglieri, per scorgere un primissimo, potente sprazzo di regalità. The Crown è una delle produzioni più importanti per Netflix e anche una delle più costose. Per ogni stagione, ci sono voluti circa 50 milioni di sterline: sei volte, ha scritto il Guardian, il budget medio di una serie della BBC. Per la piattaforma streaming, The Crown è la sintesi perfetta tra autorialità, quindi un' idea precisa di scrittura e di regia, una messa in scena solenne e chirurgica, e commercialità. Perché The Crown piace, viene vista e se ne parla; e soprattutto vince premi e riconoscimenti. Insieme a Olivia Colman, nel cast della terza stagione ci sono anche Tobias Menzies, che interpreta il principe Filippo, Helena Bonham Carter, che interpreta la principessa Margaret, e Jason Watkins, che interpreta il primo ministro Wilson. Ma c' è spazio anche per il principe Carlo, interpretato da Josh O' Connor, e per la sua storia d' amore con Camilla, interpretata da Emerald Fennell. La trama si concentra su un periodo particolare: dal 1964 al 1977. Vanno in scena alcuni dei momenti più importanti per la Corona inglese e il Regno Unito. E in molti, ha detto la Colman, «abbiamo dovuto prenderci un po' di libertà, perché non potevamo sapere come, effettivamente, la famiglia reale li avesse affrontati». C'è intimità, c'è il dramma; c' è la paura di Elisabetta di apparire troppo umana - come, poi, risuccederà con la morte di Diana - e, allo stesso tempo, di apparire troppo fredda. C' è Filippo che non riesce a trovare il giusto equilibrio, e che si sente schiacciato dal ruolo della moglie. C' è Carlo che vuole essere più libero, più sincero, di quanto sia mai stata sua madre. E poi c' è Margaret, c' è il suo matrimonio, e c' è la sua esuberanza, e la rivalità con la sorella. La Colman ha il difficilissimo compito di creare un personaggio partendo da una persona reale, e di darle una credibilità e una forza di cui si sa poco, se non quello che viene detto e rivelato al pubblico. Da quella prima scena nella prima puntata, la Colman riesce velocemente a trovare la sua dimensione. Si trasforma sotto gli occhi dello spettatore. E nel giro di pochi episodi, viene quasi il dubbio che un' altra attrice, prima di lei, abbia interpretato lo stesso ruolo. Non sfigura davanti all' incredibile prova di Claire Foy nelle prime due stagioni. Anzi, riesce ad aggiungere qualcosa, a mostrare una Regina madre, donna, e cittadina del suo paese. Ora Elisabetta è cresciuta, sono passati venticinque anni dalla sua incoronazione, e deve preparare i suoi figli a quello che li aspetta. Loro sono la Corona, il potere che permette al Regno Unito di sopravvivere e, occasionalmente, di prosperare. Sono il porto sicuro nella tempesta, e sono il faro nella notte: non possono sbagliare; non possono dare scandalo; non sono delle celebrità che danno delle feste. The Crown è uno dei veri, grandi capolavori del piccolo schermo contemporaneo: una serie che ha trovato la sua voce, e che riesce a migliorarsi e a superarsi ogni volta; e con questa stagione, fa anche qualcosa di più: mostra, più e meglio di prima, l' atmosfera familiare che si respira nel salotto di Buckingham Palace, la fragilità dei regnanti, e le sfide interiori che deve affrontare Elisabetta II.

La foto della regina Elisabetta che nessuno doveva vedere. Alcuni anni fa la regina Elisabetta si fece fare una foto che infrangeva le severe regole del protocollo e quello scatto è rimasto segreto finché la stylist Angela Kelly non ha ottenuto il permesso regale di pubblicarlo nel suo ultimo libro. Francesca Rossi, Giovedì 07/11/2019, su Il Giornale. Il nuovo libro di Angela Kelly sta dando parecchio lavoro ai giornali internazionali. La stylist e confidente della regina Elisabetta è riuscita dove molti altri hanno fallito: la sovrana le ha concesso il permesso di raccontare la sua quotidianità in un libro, seguendo il fil rouge (ma sarebbe meglio dire color pastello) dei suoi abiti e del suo stile inconfondibile. Nessun membro dello staff di Buckingham Palace aveva mai potuto violare la “cortina regale” in questo modo. Tutti quelli che lavorano a Palazzo devono firmare un contratto di riservatezza e rispettarlo con rigore, pena il licenziamento. La regola, però, non vale più per Angela Kelly, che in oltre di vent’anni di lavoro accanto alla regina Elisabetta si è conquistata i ruoli di amica e consigliera. Nel suo nuovo libro “The Other Side of the Coin. The Queen, the Dresser and the Wardrobe” la Kelly ha svelato molti aneddoti interessanti sul carattere della regina Elisabetta. L’ultimo riportato dal magazine Amica riguarda una foto censurata di Sua Maestà. Questa fotografia si trova nel libro della stylist, ma è stata pubblicata in esclusiva anche dal magazine Hello e, successivamente, sul profilo Instagram del fotografo che la scattò, Barry Jeffery. In questa immagine possiamo vedere per la prima volta la regina Elisabetta con le mani in tasca. Una posa inedita, diversa da quelle a cui siamo abituati, che rappresenta una vera e propria infrazione al protocollo di corte. Può sembrare un fatto bizzarro ma alla sovrana, come al resto della royal family, sarebbe vietato farsi fotografare in questo modo. In realtà la questione non è tanto strana se pensiamo che, per esempio, i Windsor non possono nemmeno sedersi accavallando le gambe (o le tengono parallele, oppure incrociano le caviglie). Questo è il protocollo. Alcuni atteggiamenti non sono reputati appropriati per un esponente del casato regnante. Tuttavia fu proprio la regina Elisabetta a farsi fotografare con le mani in tasca. Angela Kelly racconta che Sua Maestà desiderava da tanto farsi ritrarre in una posa anticonvenzionale. Forse, per una volta, voleva dimenticarsi le regole che hanno modellato tutta la sua vita. Il fotografo Barry Jeffery, che era stato chiamato a Palazzo per eseguire delle foto ufficiali, provò a chiedere se la regina Elisabetta volesse ancora realizzare quel piccolo sogno. La risposta fu affermativa. Angela Kelly rivela: “Sua Maestà si è messa di fronte alla macchina fotografica e si è messa in posa. Ha cominciato a mettersi le mani in tasca o sui fianchi, come una modella professionista”. Lo scatto non è datato e la stylist non sa spiegare il motivo per cui sia rimasto inedito per così tanto tempo. È possibile che sia stato giudicato inadeguato e incoerente con la formalità della monarchia britannica. La regina Elisabetta, però, si è presa la sua piccola “rivincita”, concedendo finalmente ad Angela Kelly di rendere pubblico quel raro istante in cui il suo animo spensierato era libero dal peso della corona e del mantello d’ermellino.

 Roberta Mercuri per vanityfair.it il 15 novembre 2019. Elisabetta II ha tradito davvero il principe Filippo? A lanciare il sospetto è il quinto episodio della terza stagione di The Crown 3, disponibile su su Netflix da domenica 17 novembre. Nella puntata incriminata si lascia infatti intendere che la regina abbia avuto una relazione con segreta con l’amministratore delle sue scuderie: Lord Porchester, o «Porchie» come lo chiamava affettuosamente lei. Henry Herbert alias Porchie, settimo conte di Carnarvon, era stato un amico d’infanzia di Elisabetta. I due condividevano la stessa passione per i cavalli e Lord Porchester era spesso accanto alla sovrana nelle scuderie o alle corse (vedi gallery in alto). Elisabetta II è stata anche la madrina dei figli dell’aristocratico e gli è rimasta vicina fino alla sua morte, avvenuta nel 2001. Ma niente ha mai fatto supporre che i due fossero più che buoni amici. The Crown racconta un’altra storia. Nella quinta puntata la regina, interpretata da Olivia Colman, si allontana per un mese dall’Inghilterra, assieme a Lord Porchester, per visitare allevamenti di cavalli da corsa in Francia e negli Stati Uniti. I due girano per fattorie, condividono pranzi, si scambiano sandwich. «I giorni più belli della mia vita», gli dice a un certo punto Elisabetta. Al rientro a Buckingham Palace, il principe Filippo si mostra geloso e fa insinuazioni circa l’intimità della moglie con “Porchie”: «Ora che lo hai nominato direttore sportivo lo vedremo spesso da queste parti, buon per te…». «Se hai qualcosa da dire, dilla, altrimenti sono occupata», risponde perentoria la sovrana. Lasciando gli spettatori con il sospetto: è stata davvero infedele al marito? La puntata incriminata, nel regno Unito, è diventata un caso. A cui il Times ha dedicato una pagina intera raccogliendo lo sdegno di Dickie Arbiter, ex addetto stampa di Sua Maestà: «Si tratta di scene ridicole, disgustose e totalmente infondate. La regina è l’ultima persona al mondo che avrebbe guardato un uomo che non fosse suo marito, figuriamoci averci una tresca. Questo pettegolezzo, tra l’altro, va avanti da decenni senza alcuna prova e il Conte nel frattempo è deceduto e non può nemmeno difendersi». Anche un figlio di Lord Porchester è intervenuto sulla piega presa dallo storia così come è raccontata nella serie. Negando che tra suo padre e la monarca vi sia mai stato del tenero, e insistendo sul comune amore per i cavalli. A tentare di placare gli animi ci ha pensato lo sceneggiatore Peter Morgan, che pur ribadendo «il fondo di verità» della sua narrazione ha precisato al New York Times: «Si tratta di pura fiction. Nessuno conosce le conversazioni tra i membri della famiglia reale, eppure le immaginiamo e le mettiamo in scena, sensazionalizzando a volte le vicende per l’audience, com’è normale che sia. Il nostro non è un documentario, ma una serie televisiva». Da Palazzo, come sempre, tutto tace. Ma secondo una fonte dell’Express Elisabetta II sarebbe furiosa: «La Regina si rende conto che molti spettatori credono che la fiction sia un ritratto accurato della famiglia reale. La cosa non le aggrada, ma non può far nulla per bloccare la serie».

Dai Beatles a Downton Abbey. Londra ci appartiene ancora. Pubblicato venerdì, 13 dicembre 2019 su Corriere.it da Aldo Cazzullo, inviato a Londra e Luigi Ippolito, corrispondente da Londra. Sul piano giuridico e politico, s’intende. Un Paese che dà o rifiuta visti, passaporti, permessi di soggiorno. Ma un Paese da cui non potremo e non vorremo mai prescindere per la cultura, quella astratta e quella materiale. La Gran Bretagna è il software dell’Occidente, e pure dell’Oriente. È la terra dove si compongono le musiche, si inventano i mondi, si creano i personaggi, si pensano le serie, nascono i talenti che cambiano il nostro modo di pensare e di sentire. È sempre stato e sempre sarà così, anche se i loro governanti ci tratteranno da estranei. La generazione degli Anni 60 ha avuto, com’è ovvio, la swinging London e la minigonna, i Beatles e i Rolling Stones, la regina che da tempo era già la stessa ed Elton John che non aveva ancora i capelli. Ma anche la Londra laburista — quando c’era Tony Blair — ha lasciato ricordi formidabili. Subito morì lady Diana. Il diabolico Alastair Campbell inventò per il premier la definizione «princess of the people», il suddetto Elton scrisse prontamente una canzone e la principessa tradita e traditrice divenne un mito. Come il Manchester United del laburista Alex Ferguson e di Beckham, che sposava la più bella delle Spice Girls. Le canzoni di Robbie Williams e i romanzi di Ian McEwan. Gli emiri arabi e gli oligarchi russi, Abramovic contro Berezovskj, spie e omicidi con il veleno. La morbidezza di Kate Winslet e la magrezza di Keira Knightley. Il ciuffo di Hugh Grant e il London Eye, che ispirava l’ennesimo capitolo della saga di James Bond. E la fiaba globale di Harry Potter, ultima invenzione di una letteratura fantastica che da secoli continua a «riempire il cielo inglese di miraggi». Tutti i miti letterari britannici in questi anni sono diventati film di successo internazionale: Narnia, Alice nel paese delle meraviglie, Jack the Ripper, Sherlock Holmes, Gulliver, Frankenstein, i romanzi delle sorelle Bronte e ovviamente Shakespeare (lo splendido Shakespeare in Love di John Madden vinse sette Oscar nel 1999, bellissimo anche Anonymous in cui il Bardo era in realtà il conte di Oxford); mentre prima l’americano Kevin Costner, poi il neozelandese Russell Crowe diventavano Robin Hood. Nel frattempo si portavano al cinema le regine, dalle due Elisabetta a Vittoria, e gli scienziati: Stephen Hawking de La teoria del tutto e Alan Turing, il genio che decifrò il codice dei nazisti ma fu perseguitato in quanto omosessuale. Damien Hirst metteva in formalina gli squali e lanciava la Tate Modern, Lewis Hamilton vinceva il Mondiale di Formula1 a 23 anni, Amy Winehouse pareva la voce di Dio, Alexander McQueen provocatore dell’alta moda inventava le scarpe armadillo indossate da Lady Gaga. Se tu non andavi a Londra, Londra veniva da te. Poi qualcosa si è rotto. La grande crisi del 2008 ha colpito duro la capitale della finanza europea. I laburisti hanno perso le elezioni del 2010 e non si sono più ripresi. L’Olimpiade 2012 fu un successo; ma la Brexit ha fatto perdere tre anni e mezzo sia al Regno Unito sia all’Europa. Amy Winehouse se l’è portata via la droga, McQueen si è suicidato, e James Bond ha assunto le fattezze rudi di Daniel Craig, che ai tempi di Sean Connery avrebbe fatto il cattivo della Spectre. Eppure la metropoli multietnica continua ad avere grande capacità di attrazione e di creazione di miti, neppure paragonabile a quella dei Paesi dell’Unione, comprese Francia e Germania. La serie di culto Downtown Abbey è approdata al cinema, Adele non sbaglia una canzone, Banksy è di qui, il Guardian ha il sito più visitato d’Europa, il Liverpool è tornato a vincere la Champions. Londra, anche se non ci vuole più, ci appartiene. E non si libererà mai di noi.

Elisabetta I d’Inghilterra traduttrice dal latino dello storico romano Tacito. Pubblicato lunedì, 09 dicembre 2019 da Corriere.it. La regina Elisabetta I d’Inghilterra (1533-1603), nota per aver imposto il dominio della Chiesa anglicana nel Paese e per aver costruito le basi della sua potenza marittima, pare avesse anche una passione per la storia antica, tanto da aver tradotto in inglese dal latino il grande autore romano Tacito, in particolare il primo libro del suo capolavoro , gli Annales, che ricostruiscono le vicende dell’Impero dopo la morte di Ottaviano Augusto, avvenuta nel 14 dopo Cristo. La scoperta si deve al professor John-Mark Philo, docente di Studi inglesi all’Università dell’East Anglia, che ha esaminato con attenzione un manoscritto del XVI secolo, conservato nella biblioteca del Lambeth Palace a Londra, attribuito finora a un segretario di corte. A suo avviso la grafia con cui è stato redatto il testo presenta le caratteristiche specifiche del modo in cui scriveva Elisabetta I in età avanzata. Va ricordato tra l’altro che Tacito, vissuto a cavallo tra il I e il II secolo dopo Cristo, è un autore nient’affatto facile da tradurre nelle lingue moderne, per la densità della sua prosa e l’uso di espressioni sintetiche ricche di significato. Tra le sue caratteristiche anche l’atteggiamento critico verso alcuni imperatori, specie Tiberio e Nerone, dipinti come crudeli tiranni. Elisabetta I, figlia del re Enrico VIII e della sua seconda moglie Anna Bolena, regnò dal 1558 al 1603 e guidò con successo l’Inghilterra nella lotta contro la Spagna, che all’epoca era la maggiore potenza europea per via delle sue ricche colonie americane.

Beatrice Manca per ilfattoquotidiano.it il 15 dicembre 2019. Per i regali di Natale, le persone si dividono in due categorie: chi si riduce all’ultimo secondo e chi organizza tutto con largo anticipo. E poi c’è la regina Elisabetta, che ha già comprato i 620 regali per la famiglia e per i collaboratori stretti, ha già spedito 750 cartoline d’auguri e ha mandato ai delegati del Commonwealth 1500 confezioni di pudding natalizio, il celebre dolce inglese. Tutto con l’efficienza e la parsimonia che la contraddistingue: per le centinaia di regali ha speso, secondo la stampa inglese, 30mila sterline, cioè 48 sterline a regalo, circa 56 euro. A fare i conti in tasca a sua Maestà ci ha pensato il Sun, che cita un membro anziano dello staff di palazzo. Due settimane prima di Natale, dice, tutte le persone che lavorano a palazzo – valletti, cameriere, stallieri, autisti – si recano nelle stanze della regina, si mettono ordinatamente in fila e ricevono un regalino incartato proprio dalle mani di sua maestà in persona. Lei si fa suggerire i nomi man mano e ringrazia personalmente il personale dicendo «Grazie per l’aiuto che ci hai dato durante l’anno» e ovviamente «Buon Natale». Chi è impegnato nelle altre residenze o non riesce a essere presente riceverà il pacchetto a casa con un biglietto. Poi, insieme al principe Filippo, Elisabetta spedisce 750 biglietti d’auguri ai rappresentanti del Commonwealth, a personalità inglesi di primo piano e ad altri capi di Stato: la cartolina include una foto di famiglia e le loro firme. Elisabetta una volta selezionava personalmente i regali: negozi ben selezionati, come Harrods e Fortnums, inviavano la merce a Buckingham Palace in modo che la sovrana potesse sceglierli comodamente seduta sul divano. Ma oggi, complice la stanchezza e i troppi impegni, preferisce affidarsi a due collaboratrici fidate che selezionano i regali online, esattamente come qualunque suddito troppo impegnato per fare shopping. I membri della famiglia reale si scambiano i doni nella residenza di Sandringham, dove passano il periodo delle festività: i pacchetti vengono aperti all’ora del tè e si fa a gara a chi trova l’idea più buffa. La leggenda narra che un anno il principe Harry abbia regalato alla nonna una cuffia da doccia con la frase ‘Ain’t life a bitch’ stampata sopra. Meglio di una corona.

Il discorso di Natale della Regina senza foto di Harry e Meghan. Ma baby Archie si prende la rivincita. Sulla scrivania mancano le fotografie dei duchi di Sussex che però si fanno vedere sui social con una cartolina di Natale irresistibile. La Repubblica il 24 Dicembre 2019. Dopo un anno "accidentato", considerati gli scandali che hanno scosso la Famiglia Reale e il percorso tormentato della Brexit, la regina Elisabetta II intende invitare i britannici, nel suo tradizionale discorso di Natale, a superare le divisioni. Alcuni passi del suo discorso sono stati anticipati dalla stampa britannica: "Piccoli passi nella fede e nella speranza possono superare le vecchie differenze e le profonde divisioni per portare armonia e comprensione. Certo, la strada non è sempre facile e a volte quest'anno è sembrata abbastanza accidentata, ma piccoli passi possono fare una grande differenza", dirà la monarca 93enne. Ma non solo. E' stata diffusa anche un'immagine della sovrana durante la registrazione del discorso e di nuovo i royal watcher non hanno perso occasione per analizzare le scelte di Elisabetta. Sulla scrivania sono disposte le fotografie incorniciate di alcuni componenti della famiglia reale a partire da Carlo e Camilla, in prima fila, in secondo piano la fotografia del principe Filippo, ancora ricoverato in ospedale a Londra, la cartolina di Natale di William e Kate e l'immagine del padre, Giorgio VI. Mancano i duchi di Sussex e, naturalmente, Andrea. Harry e Meghan, che i tabloid vogliono in Canada dove dovrebbero trascorrere sei settimane ed essere raggiunti da Doria Ragland (madre della duchessa), hanno pubblicato la loro cartolina di Natale e di felice anno nuovo attraverso l'account ufficiale del Queen's Commonwealth Trust, organo del quale sono rispettivamente presidente e vice presidente. Intanto continua la degenza in ospedale del principe Filippo, ricoverato venerdì scorso per misura precauzionale a causa di una "condizione pre-esistente". Come riferisce il Telegraph,il figlio Carlo, interpellato in merito durante una visita nel South Yorkshire flagellato dalle piogge, si è limitato a dire che il padre "è curato molto bene in ospedale. Al momento è tutto ciò che sappiamo". Per poi continuare, "va bene, quando arrivi a quest'età le cose non funzionano così bene". Le condizioni del consorte 98enne non hanno modificato i programmi natalizi della regina Elisabetta II che venerdì ha lasciato Buckingham Palace per Norfolk in treno: passerà le vacanze come di consueto a Sandringham dove Filippo passa la maggior parte del suo tempo da quando si è ritirato dalla vita pubblica.

Da "d.repubblica.it" il 24 dicembre 2019. Dopo un anno "accidentato", considerati gli scandali che hanno scosso la Famiglia Reale e il percorso tormentato della Brexit, la regina Elisabetta II intende invitare i britannici, nel suo tradizionale discorso di Natale, a superare le divisioni. Alcuni passi del suo discorso sono stati anticipati dalla stampa britannica: "Piccoli passi nella fede e nella speranza possono superare le vecchie differenze e le profonde divisioni per portare armonia e comprensione. Certo, la strada non è sempre facile e a volte quest'anno è sembrata abbastanza accidentata, ma piccoli passi possono fare una grande differenza", dirà la monarca 93enne. Ma non solo. E' stata diffusa anche un'immagine della sovrana durante la registrazione del discorso e di nuovo i royal watcher non hanno perso occasione per analizzare le scelte di Elisabetta. Sulla scrivania sono disposte le fotografie incorniciate di alcuni componenti della famiglia reale a partire da Carlo e Camilla, in prima fila, in secondo piano la fotografia del principe Filippo, appena dimesso dopo quattro notti in ospedale, la cartolina di Natale di William e Kate e l'immagine del padre, Giorgio VI. Mancano i duchi di Sussex e, naturalmente, Andrea. Harry e Meghan, che i tabloid vogliono in Canada dove dovrebbero trascorrere sei settimane ed essere raggiunti da Doria Ragland (madre della duchessa), hanno pubblicato la loro cartolina di Natale e di felice anno nuovo attraverso l'account ufficiale del Queen's Commonwealth Trust, organo del quale sono rispettivamente presidente e vice presidente. Intanto è stato appena dimesso il principe Filippo, ricoverato venerdì scorso per misura precauzionale a causa di una "condizione pre-esistente". Le condizioni del consorte 98enne non avevano modificato i programmi natalizi della regina Elisabetta II che venerdì ha lasciato Buckingham Palace per Norfolk in treno: passerà le vacanze come di consueto a Sandringham dove Filippo passa la maggior parte del suo tempo da quando si è ritirato dalla vita pubblica.

"Mia nonna è riuscita a fare la differenza". Il toccante omaggio del Principe William alla Regina Elisabetta. Il Principe William è molto legato a sua nonna Elisabetta e, in un programma tv in cui è stato l'ospite d'onore, ha elogiato la sovrana in un toccante messaggio a cui ha assistito anche Kate Middleton. Carlo Lanna, Martedì 03/12/2019, su Il Giornale. I figli di Carlo e Lady D. sono fortemente legati a nonna Elisabetta. Sia il Principe William che Harry, più volte nel corso del tempo, hanno rivelato quanto possono essere importanti i consigli e l’affetto incondizionato della sovrana. Ed anche se i nipoti hanno agito secondo una logica sbagliata, Elisabetta li ha sempre accolti a braccia aperte, perdonando anche il più futile errore. E dopo tutti gli scandali e le malelingue che si sono abbattute sulla vita della royal family, come lo scandalo del Principe Andrea, è giusto ricordare quanto è importante per il popolo inglese avere una regina come Elisabetta. Ed è proprio il Principe William che decide di rendere omaggio alla sovrana con un toccante discorso trasmesso in diretta tv. L’erede al trono, insieme a sua moglie Kate Middleton, di recente è stato uno degli ospiti d’onore di un notissimo programma culinario (di cui sono anche dei fan sfegatati) e, in quel contesto, il principe ha dedicato alla sovrana un omaggio molto toccante. "Ho una grande ammirazione per lei – esordisce -. Ho imparato tutto: come relazionarmi con il pubblico, come comportarmi durante gli incontri ufficiali e anche a cucinare". William infatti è un vero esempio di regalità. L’unico che insieme a Kate rispetta il rigore e le regole di Corte, mostrandosi per una persona integerrima e carismatica. "Lei è diventata una regina in tenera età. Sedersi sul trono inglese a 25 anni non deve essere stato facile per una donna– continua -. Ha seguito il popolo inglese in un periodo complesso e difficile, soprattutto è diventata una sovrana in un mondo che era terribilmente maschilista. Fare la differenza è stato molto difficile. Alla fine però ci è riuscita a distinguersi, e lo fatto in un modo straordinario – e aggiunge – Lei e mio nonno rappresentano come prestare un servizio pubblico". E durante lo show, tra una ricetta e un’altra, al fianco della conduttrice, si sono toccati anche diversi argomenti della vita di Corte del Principe William e di sua moglie Kate. Come gli impegni filantropici dei duchi. "Personalmente mi piace aiutare le persone in difficoltà. Trovo che si possa imparare molto nel dedicare un po’ di tempo agli altri". Un i’dea condivisa anche dalla Middleton, dato che insieme, molto spesso si dedicano ad attività umanitarie per aiutare i più deboli. Proprio di recente, la Duchessa di Cambridge è diventa un’infermiera nel reparto di maternità del Kensington Hospital. "Sono cresciuto con due genitori molto caritatevoli. Siamo fortunati e in quanto reali dobbiamo restituire la nostra fortuna".

Regina Elisabetta: alla sua morte sarà allarme come in guerra. Antonella Ferrari il 03/12/2019 su Notizie.it. Un piano articolato e studiato nei minimi dettagli scatterà nel momento della morte della Regina Elisabetta. Direttamente da Buckingham Palace arrivano notizie relativamente a quanto accadrà nel momento della morte della Regina Elisabetta. A Corte è stato messo a punto nei minimi dettagli un piano per la comunicazione della notizia a tutti i sudditi: a Londra accadranno una serie di episodi concatenati che avranno lo scopo di far arrivare l’avviso della morte alla maggior parte dei sudditi possibile, persino a coloro che saranno in volo in aereo.

Regina Elisabetta: il piano per la morte. Quando la reggente inglese passerà a miglior vita, il primo a dare la notizia sarà un domestico di Buckingham Palace, che vestito a lutto, uscirà da palazzo e affiggerà all’esterno un avviso che comunica la morte della sovrana. Il sito web di Buckingham Palace cambierà colore e tutti i contenuti saranno eliminati temporaneamente per dare spazio all’annuncio funebre. Verrà quindi attivato un allarme radio, molto simile a quello che passa in periodo di guerra, mentre la BBC sospenderà tutta la programmazione per approfondire la notizia. I piloti sugli aerei, inoltre, avranno il compito di comunicare la notizia a personale di bordo e passeggeri.

La canzone-allarme. Stando ad un’indiscrezione rilasciata dal produttore BBC Chris Price, qualora gli inglesi dovessero ascoltare la canzone “Haunted Dancehall (Nursey Remix)” di Sabres of Paradise è bene che inizino a preoccuparsi. Il brano sarebbe infatti il segnale d’allarme che qualcosa di terribile è appena successo.

DAGONEWS il 3 dicembre 2019. Mai tredici a tavola. È il volere di sua maestà la regina Elisabetta che, a 93 anni, si assicura che quando fa degli inviti a Buckingham Palace i commensali non siano mai 13. Non perché lei sia superstiziosa, assicurano le persone che lavorano con lei da anni, ma per evitare che altri commensali che invece credono nelle superstizioni possano sentirsi a disagio. Ma se il 13 per la Regina non è associato alla sfortuna, la sovrana crede nei fantasmi e ha una serie di portafortuna sempre con sé nella sua borsetta. E se in molti pensano che il vantaggio di essere Regina sia quello che c’è qualcuno che pensa a preparare il cibo appositamente per te, sua maestà preferisce non avere un piatto specifico che le venga servito a tavola. In sostanza se qualcuno volesse avvelenare la sovrana dovrebbe assicurarsi di far fuori tutti i commensali. D’altra parte è la regina stessa a supervisionare sul cibo servito a Palazzo ed è lei in persona che sceglie i piatti che saranno preparati dagli chef. Darren McGrady, che ha lavorato per la famiglia reale per 15 anni come chef della Regina, ha spiegato a Sua Maestà che viene presentato un elenco di pietanze che vorrebbero servirle a tavola: «Lei sceglie cosa non vuole e ci indica cosa gradisce». Ma c’è anche qualcosa che è completamente bandito da Buckingham Palace: niente aglio e le cipolle sono tollerate, ma solo in piccole dosi.

La regina Elisabetta cerca un organizzatore di viaggi reali. Buckingham Palace ha pubblicato un annuncio di lavoro su LinkedIn per aspiranti organizzatori di viaggi reali e la paga è molto interessante. Francesca Rossi, Martedì 03/12/2019, su Il Giornale. La regina Elisabetta cerca un direttore di royal travel, cioè una persona che organizzi i viaggi della royal family, come rivela il magazine Grazia. Sull’annuncio pubblicato nel sito LinkedIn è scritto chiaramente che il prescelto dovrà fare attenzione a scegliere sempre voli “economici”” ed “efficienti”. Ai tabloid non è sfuggito il fatto che l’offerta di lavoro sia arrivata a pochi mesi dalla polemica che ha investito il principe Harry e Meghan Markle, accusati di spendere belle parole in favore dell’ambiente senza far seguire un esempio concreto e coerente. I duchi di Sussex sono stati criticati per aver utilizzato 4 voli privati durante la scorsa estate contribuendo, secondo i detrattori, all’inquinamento globale con le emissioni di carbonio. Inoltre il fatto che i jet li abbiano portati a Nizza e a Ibiza per le vacanze ha inasprito ancora di più il tono delle polemiche. Il principe Harry si è difeso spiegando di aver optato per i aerei privati in modo da garantire la sicurezza della sua famiglia, aggiungendo di trascorrere il 99% del suo tempo su voli commerciali. Tuttavia la questione non si è mai “sgonfiata” del tutto. Ora la regina Elisabetta vorrebbe tentare di invertire la rotta, proponendo l’immagine di una royal family più attenta ai problemi ambientali. Per questo scopo persino i dettagli di un annuncio di lavoro e la scelta delle parole giuste per presentarlo sono fondamentali, soprattutto se si tratta di un incarico da royal travel. L’aspirante organizzatore di viaggi reali avrà il suo “quartier generale” a Londra, ma naturalmente sono previsti anche spostamenti all’estero. È necessario essere sempre reperibile e il contratto prevede 37.5 ore settimanali di lavoro. Stando alla proposta di lavoro apparsa su LinkedIn il candidato dovrà “guidare una piccola squadra nell’ufficio del Royal Travel e The Queen’s Helicopter Flight”. L’annuncio prosegue spiegando che sarà richiesto un “supporto logistico alla famiglia reale, compreso il sostegno nelle attività di corte, alle visite di Stato e alla fornitura del servizio di viaggio del personale impiegato a palazzo”. Lo stipendio non è affatto male. Si tratta di 85mila sterline all’anno (100mila euro circa) e le candidature sono aperte fino al 20 dicembre. Il lavoro è di certo ambito, ma richiede anche una notevole responsabilità. I viaggi della royal family devono essere programmati secondo precise norme di sicurezza che mai come in questo momento è importantissimo seguire alla lettera. I royal tour sono organizzati secondo un equilibrio che deve tener conto tanto dell’incolumità dei reali, quanto del significato, dello scopo del viaggio e di ogni sua singola tappa. Il prescelto non dovrà solo sovrintendere a dei semplici spostamenti, ma organizzare con coerenza dei veri e propri eventi pubblici che rimarranno impressi nella storia dei Windsor e verranno ripresi dai giornali di tutto il mondo.

"Il pensiero è rivolto alle famiglie delle vittime". La Regina Elisabetta parla dopo gli attacchi di Londra. Dopo l'attentato che ha stravolto il centro di Londra, la Regina Elisabetta esprime in un post sui social tutto il dolore e la vicinanza al popolo inglese. Carlo Lanna, Domenica 01/12/2019, su Il Giornale. L’assalto di un lupo solitario al cuore di Londra, avvenuto qualche giorno fa nei pressi del London Bridge, ha fatto piombare (di nuovo) tutto il Regno Unito nella paura del terrorismo. Sotto colpi di Usman Khan sono morte due persone e altre tre ne sono restate gravemente ferite. Il killer è stato braccato dalle unità e poi è stato freddato da diversi colpi di arma da fuoco. L’evento ha scosso nel profondo la società inglese, già segnata da diversi dissidi politici. Per fortuna la Regina Elisabetta resta un faro di speranza per tutti i cittadini, una voce calda e pacata su cui contare e su cui poter far affidamento. La sovrana infatti, dopo un momento di meditato silenzio, dal suo staff ha fatto diramare una nota sul profilo social della Royal Family, come atto di grande umanità per tutta la popolazione. Poche righe appena in cui Elisabetta ha dimostrato la sua vicinanza alle vittime e, soprattutto, spezzando una lancia a favore delle forze dell’ordine che sono intervenuti immediatamente, permettendo così di evitare che la situazione potesse diventare più grave del previsto. "Il principe Filippo ed io siamo molto rattristati per gli attacchi terroristici di London Bridge che hanno sconvolto la città – si legge nella nota pubblicata sui profili social della famiglia reale -. Inviamo i nostri pensieri, le preghiere e la più profonda solidarietà a tutti coloro che hanno perso i cari e che sono stati coinvolti nei terribili atti di violenza". La parte finale del toccante messaggio poi è rivolta alle forze dell’ordine e ai passanti che hanno aiutato nei primi soccorsi, ancor prima che le ambulanze arrivassero sul luogo del misfatto. "Inoltre la nostra più profonda gratitudine va alla polizia, ai servizi di emergenza e alle coraggiose persone che hanno messo a rischio la loro vita per proteggere gli altri". Infatti come hanno riportato le notizie che si sono susseguite in quei brevi ma intensi attimi di terrore, sono stati proprio alcuni passanti coraggiosi che hanno bloccato la furia cieca dell’assalitore, impedendo che la conta delle vittime potesse aumentare considerevolmente. Una lode è arrivata non solo dalla Regina Elisabetta, ma anche dallo stesso premier Boris Jhonson che ha ringraziato le persone che sono state coinvolte in uno “straordinario atto di coraggio per proteggere la vita degli altri”. Per fortuna la paura è rientrata, ma c’è una nuova ferita nel cuore del Regno Unito.

Elisabetta II arriva al castello di Windsor, al riparo dall’epidemia. Pubblicato giovedì, 19 marzo 2020 su Corriere.it da Enrica Roddolo. La regina, classe 1926, si prepara al suo compleanno - il prossimo 21 aprile - più triste degli ultimi decenni. Si ritirerà a Windsor, il castello fuori Londra, è considerato più sicuro in vista dell’emergenza Covid 19 che sta arrivando anche Oltremanica. Arrivata già oggi fuori Londra, ben prima di Pasqua quando è già una tradizione la riunione a Windsor della Firm, vi resterà poi ben oltre le festività. Di più, rinuncerà agli amati Royal garden parties estivi. Una tradizione che scandisce da secoli l’anno a Buckingham palace: in genere sono cinque ogni anno, quattro tenuti nei giardini del palazzo reale a Londra e uno nel giardino del palazzo reale in Scozia. Buckingham palace ha annunciato che molti degli appuntamenti pubblici che coinvolgono normalmente molte persone saranno necessariamente annullati o cancellati nei prossimi mesi. «In consultation with the Medical Household and government, a number of public events with large numbers of people due to have been attended by the queen, and other members of the royal family, in the coming months will be canceled or postponed». Insomma, anche la regina, una stakanovista dei Royal engagement dovrà rinunciare alla sua routine di lavoro. E con lei si asterranno dai Royal duties altri membri della famiglia reale mentre la situazione sanitaria a Londra si fa più preoccupante. Rinviata anche una visita di stato a Londra, quella dell’imperatore e imperatrice del Giappone. A data da definirsi.

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera” il 5 aprile 2020. Sarà un evento eccezionale per tempi eccezionali. Questa sera la regina Elisabetta comparirà sugli schermi della tv britannica per un messaggio alla nazione: una cosa successa prima solo per sconvolgimenti quali la guerra del Golfo o la morte di Diana. Ci si aspetta che la sovrana faccia appello all' unità e alla resistenza dei sudditi, oltre che lodare gli sforzi del venerato servizio sanitario. Ma come sta passando questi giorni in isolamento, nel castello di Windsor, una regina abituata per tutta la vita ad avere attorno uno stuolo di servitori, da chi le apre le tende la mattina a chi le rimbocca le coperte la sera? Elisabetta, che questo mese compirà 94 anni, sta affrontando la situazione con spirito indomito: data l'età, sono state prese tutte le cautele del caso, soprattutto dopo che il principe Carlo è risultato positivo al coronavirus. Ma lei non ha abbandonato la sua routine: e al suo umore giova il fatto che si è ritrovata riunita col consorte Filippo, ormai alle soglie dei 99 anni. La coppia - ha riferito il Daily Mail - anche se abita in aree separate del castello, ha ripreso a pranzare assieme dopo settimane. La regina ha dovuto rinunciare a quasi tutto il suo staff dopo che la giovane attendente incaricata di portare a passeggio i suoi cagnolini ha contratto il virus: di conseguenza tutto il resto del personale di Palazzo che era venuto in contatto con la donna è stato messo in quarantena. A prendersi cura di Elisabetta sono ora i due anziani paggi di Filippo, William Henderson e Stephen Niedojadlo, che lui si è portato dietro dalla residenza di Sandringham: anche se adesso la dog sitter si sta riprendendo e parte dello staff, che non è risultato positivo al virus, potrà presto tornare in servizio. La sovrana ha dovuto modificare alcune abitudini: per esempio, non può più andare nelle stalle di Windsor a dare un' occhiata ai suoi amati cavalli. Ma non se ne sta con le mani in mano: riceve e scrive lettere, legge documenti ufficiali, autorizza messaggi e soprattutto è molto attiva al telefono, tramite cui si tiene in contatto con amici e familiari (e conduce alla cornetta anche le udienze settimanali con Boris Johnson). Un passatempo a cui pare invece abbia rinunciato sono i puzzle, una delle sue passioni: li ritiene troppo frivoli per questi tempi difficili. Filippo, dal canto suo, che è andato in pensione tre anni fa, occupa il tempo leggendo biografie di personaggi famosi. Ma la persona che è rimasta sempre al fianco della regina in questa settimane è Angela Kelly, la donna che la veste ogni giorno e che è diventata la sua confidente: una figura rassicurante in questi giorni di isolamento. Le due amano guardare il cielo notturno assieme: e in queste serate chiare passano il tempo ad ammirare le stelle, grazie anche alla quiete dovuta all' assenza di traffico aereo dal vicino aeroporto di Heathrow. Poi si siedono davanti alla tv per il loro programma preferito, il quiz Countdown su Channel 4. La regina ha avuto dei gesti di considerazione verso chi affronta con lei le difficoltà di questi giorni: e ha aperto la piscina reale di Windsor allo staff e alle loro famiglie, che altrimenti rimarrebbero rinserrate in piccoli appartamenti. Così come ha autorizzato l' uso del parco al personale rimasto dentro Buckingham Palace, dove continuano a lavorare i giardinieri e gli addetti alle telecomunicazioni...La pandemia è una prova anche per la monarchia britannica: ma il messaggio alla nazione di oggi sarà la dimostrazione del rinsaldato legame con i sudditi.

Vittorio Sabadin per “la Stampa” l'11 maggio 2020. La regina Elisabetta esce di scena per un lungo periodo, senza fissare una data per il ritorno. A 94 anni, e dopo 68 di regno, è stata costretta dall' epidemia di Covid a cancellare ogni impegno futuro: la sua agenda, per la prima volta, è vuota. Niente più apparizioni pubbliche, ricevimenti, inaugurazioni, cene di stato. Resterà confinata almeno fino all' autunno nel castello di Windsor, dove si trova dal marzo scorso in compagnia di suo marito il principe Filippo (99 anni il prossimo mese), del suo ultimo corgi, Peggy, e di una delle poche amiche che le sono rimaste, la sarta Angela Kelly. In quell' enorme e millenario castello, i passi dei pochi domestici rimasti rimbombano nei saloni vuoti, malinconica colonna sonora del tramonto della più longeva monarchia nella storia britannica. Anche Buckingham Palace, che persino durante la Seconda Guerra Mondiale continuò ad ospitare il re e la regina, verrà chiuso per tutta l' estate. I 50.000 turisti che lo affollano da luglio a ottobre non contribuiranno quest' anno ai lavori di restauro. La Regina non andrà neppure a trascorrere le vacanze al castello scozzese di Balmoral: il suo isolamento sarà totale. Fonti del palazzo, interrogate dal Sunday Times, che ha dato la notizia del volontario ritiro di Elisabetta, hanno spiegato: «La Regina non farà niente che vada contro le raccomandazioni comunicate alle persone della sua età e intende adottare tutte le precauzioni necessarie. Si discute se potrà riprendere l' attività in ottobre, ma in questo momento nella sua agenda non c' è più nulla». La prima volta dal 1953 Alcuni esperti ritengono che in ottobre potrebbe verificarsi una seconda e più violenta ondata dell' epidemia ed è probabile che le persone a rischio saranno nuovamente invitate a restare in casa. Inutile dunque fissare impegni per l' autunno. Elisabetta non vuole mai mancare ad un appuntamento: migliaia di persone, ha sempre spiegato ai suoi collaboratori, si preparano con settimane di anticipo per vederla, alcuni spendono soldi per abiti nuovi e non bisogna mai deludere le loro aspettative. Meglio dunque cancellare fin da subito l' agenda dei prossimi mesi. Niente Chelsea Flower, l' appuntamento di maggio dedicato ai fiori e ai giardini che Elisabetta non ha mai mancato dal 1953. Annullati anche gli appuntamenti equestri al Royal Ascot e al Royal Windsor Horse Show. Niente cerimonia per i conferimenti dell' Ordine della Giarrettiera. Niente Trooping the Colour, la parata militare con la quale si festeggia a giugno il suo compleanno. Niente visite di stato giapponese e sudafricana. Annullati i quattro garden party per tremila persone previsti a Buckingham Palace e in Scozia. Rinviato a data da destinarsi anche il matrimonio della principessa Beatrice di York con Edoardo Mapelli Mozzi. Annullato ogni incontro, sospesa ogni inaugurazione. Le giornate scandite per decenni da una infinita serie di impegni, più di 500 l' anno, sono improvvisamente vuote: Elisabetta passa il tempo a comporre puzzle e guarda in tv i drammi storici inglesi, segnalando a chi le è vicino gli errori che ci sono. Il consiglio della madre La Regina ripete sempre che lei deve «essere vista per essere creduta» e non le sfuggono certo i rischi che questa lunga assenza comporta. Sua madre Elizabeth le aveva detto, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, che dopo quella tragedia che aveva spazzato via i Savoia, i Borbone e tante altre monarchie, un sovrano avrebbe dovuto conquistarsi ogni giorno il diritto di regnare, perché la storia, le linee di sangue e le fandonie sull' unzione divina non bastavano più. Una monarchia può superare molte crisi (Elisabetta ne ha viste di ogni tipo) ma se un sovrano si isola nel proprio palazzo, allora corre i rischi più gravi. Lo aveva fatto la regina Vittoria, e la gente aveva appeso a Buckingham Palace cartelli con scritto: «Vendesi per assenza del proprietario». Il significato dei cappellini Questa costante preoccupazione spiega le Rolls-Royce modificate con finestrini più grandi, perché tutti possano vedere che la Regina è a bordo; gli abiti dai colori pastello e i cappelli strani, perché siano inconfondibili nella folla; le passeggiate in strada per stringere mani; la fitta agenda di impegni, più di due al giorno, ognuno con il suo abito e le sue cose da dire e da sapere su chi si incontrerà. Ma se il sovrano scompare, i sudditi possono legittimamente domandarsi a che cosa serva una monarchia. Anche per questo Elisabetta ha voluto fare due discorsi alla nazione in un mese, dopo i tre che aveva pronunciato in tutto negli altri 68 anni di regno. È stata molto brava a toccare le corde giuste: l' orgoglio britannico, l' esempio delle generazioni che hanno combattuto altre battaglie: «Mai arrendersi, mai disperare», ha detto, ricordando che lo spirito che ha vinto la guerra può abbattere anche un coronavirus. Ma la Regina non può andare sempre in tv: si può forse governare dalla televisione, e molti lo fanno, ma non regnare. Il principe Carlo è stato contagiato ed è guarito, ma resta anche lui confinato con la moglie Camilla nella residenza di Balmoral. Molte pratiche che svolgeva la Regina ora toccheranno a lui e il ruolo di supplenza al trono che già esercita diventerà ancora più impegnativo. Ma anche Carlo non è più un ragazzino, e i 72 anni che compirà a novembre lo mettono nelle categorie a rischio per un possibile ritorno autunnale della pandemia con un virus mutato. William e Harry E i giovani sui quali la monarchia faceva tanto affidamento? Harry e Meghan nuotano nella piscina della villa da 18 milioni di dollari che occupano a Beverly Hills, William e Kate sono confinati nella residenza di Sandringham e non mettono il naso fuori casa. Una volta, penserà forse la Regina in questi giorni di ozio, negli anni delle guerre e delle pandemie le principesse e le duchesse si arruolavano tra le ausiliare, come aveva fatto lei, o lavoravano con la Croce Rossa per assistere i ricoverati o preparare i pasti. Oggi stanno a casa e si scattano selfie con i bambini. Davvero nessuno poteva andare un attimo in un ospedale a ringraziare i medici e gli infermieri? Nessuno capisce quanto sia importante in questo momento farsi vedere? Non si può stare assenti. Si diceva che Elisabetta avrebbe lasciato al figlio Carlo la reggenza al compimento dei 95 anni, nella primavera del 2021. Se il Covid-19 non scompare in fretta è ora possibile che questa scadenza venga accorciata e che la lunga solitudine della Regina scandisca davvero l' inizio della fine del suo lungo, impareggiabile regno. 

Da "rainews.it" il 9 maggio 2020. Quella dell'8 maggio 1945 fu una giornata davvero particolare per la giovane Elisabetta che è stata anche raccontata, in modo romanzato, nel film Una notte con la Regina che trae però spunto da un fatto realmente accaduto. Re Giorgio VI concesse alle figlie Lilibeth e Margaret il permesso di lasciare Buckingham Palace e unirsi, seppure accompagnate da un folta schiera di persone, ai festeggiamenti dei sudditi per le strade di Londra. La stessa Elisabetta ne parlò in un'intervista alla BBC del 1985. "Avevamo paura di essere riconosciute", raccontò la Regina. "Così mi calcai fin sopra gli occhi il cappello dell'uniforme, ma fui ripresa da un ufficiale che era con noi". E ancora: "Penso sia stata la notte più memorabile della mia vita" 

Stefania Saltalamacchia per "vanityfair.it" il 9 maggio 2020. Un mese dopo lo storico discorso in era coronavirus, solo il quarto in quasi 70 anni di regno, Elisabetta II torna a parlare e lo fa in un giorno ben preciso: l’8 maggio 2020, ben 75 anni dopo da quell’8 maggio del 1945 quando il padre, re Giorgio VI aveva annunciato alla radio la fine della seconda guerra mondiale. All’epoca Elisabetta aveva 19 anni, oggi ne ha 94 ed è una monarca esperta e navigata. Sa che deve esserci nei momenti più delicati per la sua nazione. Ora la Gran Bretagna è in lockdown, sta affrontando – come il resto del mondo – la pandemia. La regina, che aveva 13 anni quando scoppiò la guerra nel 1939, fa sapere oggi: «Può sembrare difficile non poter celebrare questo anniversario speciale come vorremmo. Ma lo ricordiamo dalle nostre case, dalle nostre porte. Le nostre strade non sono vuote, sono piene dell’amore e della cura che proviamo l’uno per l’altro», ha continuato Elisabetta, facendo riferimento all’invito del governo britannico: restare a casa, stare lontani oggi per riabbraciarci presto. «E quando guardo il nostro Paese», ha continuato, con la foto del padre Giorgio VI in primo piano sulla scrivania, «E vedo quello che siamo disposti a fare per proteggerci e sostenerci a vicenda, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei coraggiosi soldati, marinai e aviatori riconoscerebbero e ammirerebbero». Il discorso della regina è stato registrato nel salotto bianco di Windsor la scorsa settimana. Nel castello poco fuori Londra, lei e il marito Filippo, 98 anni, sono ormai in isolamento da oltre un mese. Parlando dell’inizio della guerra, la regina, allora principessa, ha detto: «La prospettiva sembrava desolante, la fine lontanissima, il risultato incerto. Ma abbiamo continuato a credere che la causa fosse giusta – e questa convinzione, come ha notato mio padre, ci ha portato avanti. “Mai mollare, mai disperarsi”, era quello il messaggio del V-E Day. «Ricordo vividamente le scene esultanti a cui io e mia sorella abbiamo assistito con i nostri genitori e Winston Churchill dal balcone di Buckingham Palace», ha continuato la sovrana, «Il senso di gioia della gente che si radunava fuori e in tutto il Paese, anche se mentre si celebrava la vittoria in Europa, sapevamo che ci sarebbero stati ulteriori sacrifici. Molte persone hanno perso la vita in quel terribile conflitto. Hanno combattuto per poter vivere in pace, in patria e all’estero. Sono morti per la speranza di poter vivere come persone libere in un mondo di nazioni libere. Hanno rischiato tutto in modo che le nostre famiglie e i nostri quartieri potessero essere al sicuro. Dovremmo e li ricorderemo». La pace in Europa, ha aggiunto, la regina da allora è stata mantenuta. E questo è il modo migliore per onorare tutti quelli che dal campo di battaglia non sono mai tornati. Oggi il nemico è invisibile, la lotta è contro un virus, ma il messaggio di Elisabetta II alla Gran Bretagna non cambia: «Mai mollare, mai disperarsi».

La regina Elisabetta: "Vinceremo e torneremo insieme". La sovrana britannica ha tenuto un discorso televisivo straordinario sull'emergenza. La Repubblica il 05 aprile 2020. "Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà. Un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi". Così la regina Elisabetta, quasi 94 anni, di verde vestita, nel suo discorso televisivo straordinario alla nazione sull'emergenza coronavirus registrato nei giorni scorsi dal castello di Windsor, anticipato dalla corte ai media nelle ultime ore, e trasmesso stasera nelle case di milioni di britannici. "Insieme stiamo affrontando l'emergenza, se restiamo uniti e risoluti vinceremo noi". Nel suo discorso di quattro minuti alla nazione, la regina Elisabetta ringrazia "chi resta a casa" e, facendo così, "aiuta a proteggere le persone fragili e a risparmiare a molte famiglie il dolore già sofferto da quelli che hanno perso i loro cari". E ancora: "Spero che nei prossimi anni tutti potranno essere orgogliosi di come hanno risposto a questa sfida. E coloro che verranno dopo di noi diranno che i britannici di questa generazione sono stati più forti di qualsiasi altro, che le qualità dell'autodisciplina, della cortese determinazione e della comprensione reciproca ancora caratterizzano questo Paese". La Gran Bretagna e il mondo "sapranno prevalere" sulla minaccia del coronavirus. Ha detto convinta Elisabetta II. "Prevarremo - ha concluso - e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortarci pensando che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora". È il quarto discorso in 68 anni di regno dopo quelli in occasione del primo conflitto in Iraq, dei funerali di lady Diana e l'ultimo per la scomparsa di sua madre ultracentenaria nel 2002.

Alessandro Logroscino per "ansa.it" il 6 aprile 2020. E' stato visto solo nel Regno Unito da oltre 24 milioni di telespettatori il discorso straordinario registrato nei giorni scorsi da Elisabetta II sull'emergenza coronavirus dal castello di Windsor e trasmesso ieri sera anche nei Paesi del Commonwealth. Lo rende noto oggi la Bbc, precisando che si tratta di uno share tre volte superiore a quello dei tradizionali messaggi televisivi di Natale della regina, seguiti in media da circa 7 milioni di persone. Non è stato battuto tuttavia il record d'ascolto (27 milioni) fatto segnare dal messaggio alla nazione del primo ministro Boris Johnson tenuto il 23 marzo per annunciare il lockdown. Nel suo intervento, il quarto in così forma eccezionale in 68 anni di regno, la quasi 94enne sovrana britannica ha ringraziato gli operatori della sanità per il loro lavoro e tutti coloro che restano a casa nel rispetto delle direttive del governo. Usando un tono ad un tempo di sollecitazione alla consapevolezza dei sudditi, invitati a essere all'altezza delle precedenti generazioni e allo spirito mostrato dai britannici al tempo della Seconda guerra mondiale, e d'incoraggiamento a non abbattersi: nella consapevolezza che la sfida può essere vinta, che uniti "prevarremo" sul virus e "ci incontreremo di nuovo". Il senso del messaggio è stato peraltro oscurato, pochi minuti dopo, dall'annuncio improvviso del ricovero allarmante in ospedale di Johnson: alla prese con sintomi perduranti di Covid-19, dieci giorni dopo esser stato testato positivo. Una battaglia da combattere restando a casa, dura, "penosa" e che cambierà le nostre vite, ma nella quale infine "prevarremo" e "torneremo insieme". Così, con un appello accorato quanto fermo "all'autodisciplina" e alla risolutezza di fronte alla più grave avversità che incombe sul suo Regno e sul mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale, Elisabetta II ha parlato stasera ai britannici e ai popoli del Commonwealth dell'epidemia di coronavirus. Lo ha fatto inossidabile come sempre, vestita di verde speranza, incoraggiando e spronando i sudditi in uno storico discorso dagli schermi della tv: appena il quarto in ben 68 anni di regno, al di fuori della tradizione del Natale. Un discorso dai toni gravi, ma non angosciati, trasmesso in un giorno nel quale i dati hanno fatto segnare oltremanica un nuovo picco di contagi, quasi 6.000 in più in 24 ore, con una conta di morti censiti arrivata quasi a quota 5.000. La pandemia, ha avvertito Sua Maestà dalla Drawing Room del castello di Windsor, non fa sconti, consuma un tempo di "crescente difficoltà". "Un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese", ha rimarcato, che ha ha già "portato dolore ad alcuni, problemi finanziari a molti ed enormi cambiamenti alla vita quotidiana di tutti". L'invito e la sfida al suo popolo, espressi con echi alla Winston Churchill, primo ministro all'epoca della sua incoronazione, è a mostrare le qualità migliori, con "orgoglio", in questa lotta senza armi e senza bombe. Ad essere degno del giudizio del posteri. "Spero che chi verrà dopo di noi possa dire dei britannici di questa generazione che sono stati forti" come le altre, ha scandito con fermezza da matriarca la sovrana, 94 anni fra due settimane, guardando all'orizzonte d'una storia di cui è stata protagonista per decenni anche in momenti più tormentati di quello attuale. Non è mancato un grazie "al duro lavoro" dei medici, degli infermieri del servizio sanitario nazionale (Nhs) e di tutti coloro che assistono gli altri, né un elogio dell'applauso collettivo rivolto loro anche dai balconi e dalle finestre dell'isola. Ma soprattutto non è mancato il grazie alla gente comune, "a coloro che restano a casa, aiutando così a proteggere le persone vulnerabili e a risparmiare alle loro famiglie la sofferenza... di chi ha perso dei cari". Stare in casa, rispettare le restrizioni imposte dal governo di Boris Johnson, è faticoso, ma "è la cosa giusta da fare", ha sottolineato con chiarezza la regina. Invitando tutti a cercare "conforto" dall'attuale "penoso senso di separazione" - paragonato a quello del conflitto mondiale, con tanto di richiamo al suo primo discorso (radiofonico) da giovane principessa rivolto con la sorella Margaret agli sfollati del 1940 - nella convinzione, da mantenere viva "mentre abbiamo ancora di che sopportare, che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora". L'esperienza di una vita lunga e costellata di sfide nazionali e globali induce del resto la figlia di Giorgio VI a indicare una luce in fondo al tunnel di questa prova, "diversa dalle altre" poiché vissuta come "uno sforzo che ci accomuna agli altri Paesi del globo": la luce della certezza che "prevarremmo" e che alla fine "la vittoria apparterrà a tutti". Nel frattempo, si tratta di testimoniare che "l'autodisciplina, la determinazione amabile, la calma e la fratellanza" sono ancora parte del "carattere di questo Paese", ha incalzato la monarca, mostrandosi salda a dispetto dell'età e delle traversie, dal rifugio di Windsor in cui si è trasferita con il quasi 99enne consorte Filippo per allontanare nei limiti del possibile l'ombra di un virus già capace di colpire, seppure in forma lieve, sia l'erede al trono Carlo sia il premier Boris Johnson, con la sua compagna incinta Carrie Symonds e un discreto numero di consiglieri e ministri. Ma non di piegare lo spirito di una regina figlia della guerra.

Due retroscena sul discorso straordinario della regina Elisabetta (preparato con lo “zampino” del principe Filippo). E pensare che, visti i precedenti storici, c'era chi era pronto a scommettere che Elisabetta II avesse indetto il discorso straordinario per annunciare la morte del quasi 99enne principe consorte. Ilaria Mauri su Il Fatto Quotidiano il 6 aprile 2020. Per la quarta volta nella storia del suo lungo regno, domenica 5 aprile la regina Elisabetta ha tenuto un discorso straordinario alla nazione, parlando di una battaglia dura, “penosa”, da combattere restando a casa, che cambierà le nostre vite, ma nella quale infine “prevarremo” e “torneremo insieme”. Un appello accorato quanto fermo “all’autodisciplina” e alla risolutezza di fronte alla più grave avversità che incombe sul mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un discorso dai toni gravi, ma non angosciati, che la Regina – 94 anni fra due settimane – ha preparato personalmente, come sempre fa anche in occasione dei suoi messaggi d’auguri natalizi. Alla stesura del testo hanno collaborato però anche i suoi assistenti personali in collaborazione con Downing Street e potrebbe esser stato vagliato anche dal principe Filippo che, a dispetto di alcune indiscrezioni, non solo sarebbe vivo e vegeto ma avrebbe gettato anche un’occhiata al discorso della moglie come ha rivelato il suo ex segretario stampa, Simon Lewis, a Sky News. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi separati, il Duca di Edimburgo ha raggiunto la moglie a Windsor e ora stanno vivendo insieme questi giorni di quarantena nel castello di Windsor. “La Regina non legge mai un discorso alla cieca ma lo prepara e lo controlla più volte personalmente per assicurarsi che il messaggio sia fedele alle sue intenzioni. E potrebbe aver chiesto anche in questo caso al marito Filippo di dare un’occhiata alle sue parole, ha sempre fatto prima delle trasmissioni annuali del giorno di Natale. Ciò che abbiamo ascoltato è assolutamente autentico, è la voce della Regina – ha spiegato Lewis -. Lei vuole essere soddisfatta al 100% del tono e dei messaggi, ciò che dice deve essere assolutamente perfetto e Filippo sa consigliarla per raggiungere questo obiettivo“. E pensare che, visti i precedenti storici, c’era chi era pronto a scommettere che Elisabetta II avesse indetto il discorso straordinario per annunciare la morte del quasi 99enne principe consorte. D’altra parte il Duca di Edimburgo era stato ricoverato in ospedale ai primi di dicembre 2019 a causa di una brutta polmonite sorta come complicazione a quella che sembrava essere una comune influenza e ora l’età lo espone particolarmente ai rischi del coronavirus, contratto anche dal figlio Carlo. Ma c’è anche un altro retroscena su discorso del 5 aprile. Per l’occasione la sovrana ha sfoggiato una simbologia ben precisa, nascosta come spesso accade nei suoi look. L’abito di seta da lei indossato era verde, colore usato non solo come messaggio di speranza ma anche come rimando ai camici indossati dai medici impegnati in prima linea negli ospedali, di cui aveva l’esatta tonalità. Non solo, oltre all’immancabile collana di perle a tre giri in pendant con gli orecchini, Elisabetta ha scelto di portare una spilla di diamanti con al centro un turchese, pietra che oltre a richiamare anch’essa nei toni le divise del personale sanitario, era prediletta da sua sorella Margaret che ne aveva una parure completa, con tanto di diadema. D’altra parte il suo testo era pervaso da riferimenti a quel al suo primo discorso (radiofonico) pronunciato quando era solo una giovane principessa assieme a Margaret agli sfollati del 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale. Come spesso nelle grandi occasioni, Sua Maestà ha lasciato dire al suo corpo quello che non poteva dire a parole, ovvero la sua vicinanza e comprensione alla drammatica situazione che gli operatori sanitari si stanno trovando ad affrontare ma anche il rammarico e i sensi di colpa per quella sorella vissuta nella sua ombra, incapace di trovare pace e serenità per l’invidia di quel ruolo che a lei non era stato concesso.

Harry e Meghan: la reazione a sorpresa dopo il discorso della Regina. Linda il 07/04/2020 su Notizie.it. Secondo fonti certe, Harry e Meghan hanno assistito al discorso della Regina Elisabetta rivolto alla Nazione: ecco dunque la loro reazione. Il principe Harry e la consorte Meghan Markle hanno davvero “divorziato” dalla Casa Reale? Secondo quanto emerse, anche i “ribelli” di Sussex hanno di fatto assistito al discorso della Regina Elisabetta, avvenuto il diretta nazionale il 5 aprile 2020. In esso sua maestà ha invitato tutti i cittadini britannici a restare forti nella lotto contro il Coronavirus, con un invito che ha commosso tutta la Gran Bretagna. A quanto pare, ad ogni modo, anche la contestata coppia è rimasta molto toccata dal discorso, così come rivelato da Omid Scobie. “L’hanno percepito non solo come una dimostrazione di leadership esperta, ma anche come un messaggio di calore, conforto e rassicurazione”, ha precisato l’editor reale. Dopo il toccante videomessaggio alla Nazione, la Regina avrebbe anche sentito per telefono il nipote Harry. Stando inoltre a quel che è stato riportato da una fonte, il principe avrebbe persino offerto alla nonna il proprio personale supporto prima della trasmissione. Nonostante tutto, quello del duca di Sussex appare dunque certamente come un bel gesto. Nel mentre, in attesa di conoscere i loro nuovi progetti professionali, la coppia pare abbia preferito sparire dalla circolazione. Sembra infatti che i due abbiano anche chiuso i loro profili social e stiano pensando di trovare casa a Malibu. Ricordiamo che la Regina Elisabetta ha vietato loro l’uso del marchio Royal Sussex. Intanto, però, forse la ritrovata certezza di avere comunque un’entrata economica grazie al principe Carlo li ha tranquillizzati entrambi.

Da "rainews.it" il 9 maggio 2020. Quella dell'8 maggio 1945 fu una giornata davvero particolare per la giovane Elisabetta che è stata anche raccontata, in modo romanzato, nel film Una notte con la Regina che trae però spunto da un fatto realmente accaduto. Re Giorgio VI concesse alle figlie Lilibeth e Margaret il permesso di lasciare Buckingham Palace e unirsi, seppure accompagnate da un folta schiera di persone, ai festeggiamenti dei sudditi per le strade di Londra. La stessa Elisabetta ne parlò in un'intervista alla BBC del 1985. "Avevamo paura di essere riconosciute", raccontò la Regina. "Così mi calcai fin sopra gli occhi il cappello dell'uniforme, ma fui ripresa da un ufficiale che era con noi". E ancora: "Penso sia stata la notte più memorabile della mia vita" 

Stefania Saltalamacchia per "vanityfair.it" il 9 maggio 2020. Un mese dopo lo storico discorso in era coronavirus, solo il quarto in quasi 70 anni di regno, Elisabetta II torna a parlare e lo fa in un giorno ben preciso: l’8 maggio 2020, ben 75 anni dopo da quell’8 maggio del 1945 quando il padre, re Giorgio VI aveva annunciato alla radio la fine della seconda guerra mondiale. All’epoca Elisabetta aveva 19 anni, oggi ne ha 94 ed è una monarca esperta e navigata. Sa che deve esserci nei momenti più delicati per la sua nazione. Ora la Gran Bretagna è in lockdown, sta affrontando – come il resto del mondo – la pandemia. La regina, che aveva 13 anni quando scoppiò la guerra nel 1939, fa sapere oggi: «Può sembrare difficile non poter celebrare questo anniversario speciale come vorremmo. Ma lo ricordiamo dalle nostre case, dalle nostre porte. Le nostre strade non sono vuote, sono piene dell’amore e della cura che proviamo l’uno per l’altro», ha continuato Elisabetta, facendo riferimento all’invito del governo britannico: restare a casa, stare lontani oggi per riabbraciarci presto. «E quando guardo il nostro Paese», ha continuato, con la foto del padre Giorgio VI in primo piano sulla scrivania, «E vedo quello che siamo disposti a fare per proteggerci e sostenerci a vicenda, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei coraggiosi soldati, marinai e aviatori riconoscerebbero e ammirerebbero». Il discorso della regina è stato registrato nel salotto bianco di Windsor la scorsa settimana. Nel castello poco fuori Londra, lei e il marito Filippo, 98 anni, sono ormai in isolamento da oltre un mese. Parlando dell’inizio della guerra, la regina, allora principessa, ha detto: «La prospettiva sembrava desolante, la fine lontanissima, il risultato incerto. Ma abbiamo continuato a credere che la causa fosse giusta – e questa convinzione, come ha notato mio padre, ci ha portato avanti. “Mai mollare, mai disperarsi”, era quello il messaggio del V-E Day. «Ricordo vividamente le scene esultanti a cui io e mia sorella abbiamo assistito con i nostri genitori e Winston Churchill dal balcone di Buckingham Palace», ha continuato la sovrana, «Il senso di gioia della gente che si radunava fuori e in tutto il Paese, anche se mentre si celebrava la vittoria in Europa, sapevamo che ci sarebbero stati ulteriori sacrifici. Molte persone hanno perso la vita in quel terribile conflitto. Hanno combattuto per poter vivere in pace, in patria e all’estero. Sono morti per la speranza di poter vivere come persone libere in un mondo di nazioni libere. Hanno rischiato tutto in modo che le nostre famiglie e i nostri quartieri potessero essere al sicuro. Dovremmo e li ricorderemo». La pace in Europa, ha aggiunto, la regina da allora è stata mantenuta. E questo è il modo migliore per onorare tutti quelli che dal campo di battaglia non sono mai tornati. Oggi il nemico è invisibile, la lotta è contro un virus, ma il messaggio di Elisabetta II alla Gran Bretagna non cambia: «Mai mollare, mai disperarsi».

Ecco perché la regina Elisabetta II non sarà mai regina d'Inghilterra. Siamo abituati a definire la regina Elisabetta con il titolo “regina d’Inghilterra”, ma in realtà stiamo commettendo un errore dovuto non solo alla complessa “interpretazione” di alcuni titoli nobiliari inglesi, ma anche a una questione geografica. Francesca Rossi, Mercoledì 03/06/2020 su Il Giornale. Se chiedessimo a un passante chi è la regina Elisabetta, o magari gli mostrassimo una sua fotografia senza dire nulla, molto probabilmente ci risponderebbe che la donna ritratta è la regina d’Inghilterra. Nessuno avrebbe da ridire su questa “definizione”, eppure tecnicamente non è corretta. Certo, la sovrana inglese è uno dei volti più riconoscibili a livello mondiale. La sua effigie compare sulle monete di 35 Stati, raggiungendo un primato. Elisabetta II è sul trono britannico dal 6 febbraio 1952, quando aveva solo 25 anni (ma l’incoronazione si svolse il 2 giugno 1953). È la quarta monarca più longeva della Storia. Pensate che il suo regno ha superato perfino quello del re maya Pakal il Grande, che guidò il suo popolo dal 615 al 683. Per diventare la regina più longeva in assoluto Elisabetta dovrà superare altri tre “contendenti”, tra cui il primo in classifica fino a oggi, cioè il Re Sole, che regnò per 72 anni e 110 giorni. Per adesso la regina Elisabetta rimane comunque la sovrana più longeva della storia britannica, dopo aver superato l’antenata Vittoria, sul trono per 63 anni e 216 giorni. Il tempo è decisamente dalla sua parte, l’ha aiutata a diventare un’icona mondiale, una specie di Monna Lisa vivente (chi non conosce il quadro La Gioconda?). Nonostante tutti questi primati e la fama che accompagna la sovrana, però, quasi tutti continuiamo a commettere lo stesso errore quando la indichiamo su una foto, ne parliamo, perfino quando scriviamo di lei. Il fatto interessante è che molto spesso sappiamo di sbagliare, ma l’abitudine, la convenzione e l’obiettivo di una comunicazione facile e rapida ci fanno sorvolare sull’inesattezza. L’equivoco nel titolo di regina d’Inghilterra, però, è di non poco conto e si porta dietro le conseguenze di importanti cambiamenti politici e geografici. Il magazine Express ci spiega meglio la questione. Il titolo di nascita della monarca è Sua Altezza Reale la principessa Elisabetta di York. Dunque Lilibet è nata principessa, ha da sempre il trattamento di altezza reale (lo stesso tolto a Harry e Meghan, per intenderci) ed è la figlia di re Giorgio VI (in carica dal 1936 al 1952). Quest’ultimo non era destinato a regnare e suo padre, Giorgio V (in carica dal 1910 al 1936), lo nominò duca di York nel 1920 (ecco perché la giovane Lilibet ha quel “di York” nel nome). Come sappiamo il fratello di Giorgio VI, Edoardo VIII, abdicò per sposare Wallis Simpson e la storia inglese cambiò in favore di Elisabetta. Quando Giorgio VI morì, il 6 febbraio 1952, sua figlia divenne Elisabetta II, per grazia di Dio, del Regno Unito, della Gran Bretagna, dell’Irlanda del Nord e regina dei suoi altri regno e territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede. Questo è il titolo completo e ufficiale della regina Elisabetta. Una sovrana un po’ “sfortunata” da un certo punto di vista, poiché all’inizio del suo regno i fasti degli antichi domini indiani e irlandesi erano già Storia. Suo padre fu l’ultimo imperatore dell’India e l’ultimo re di tutta l’Irlanda. Elisabetta II è anche conosciuta con altri titoli non ufficiali. Per esempio in Canada è “Mother of all People”, “Madre di tutto il Popolo”, in Giamaica “The Queen Lady”, “La Signora Regina”. Per i Maori in Nuova Zelanda la regina Elisabetta è “Kotuku”, ovvero “L’Airone Bianco”, alle Isole Fiji “Tui Viti” oppure “Vunivalu”, che significa “regina”, mentre nelle Channel Islands è conosciuta come il Duca di Normandia. Eppure Elisabetta II non è regina d’Inghilterra. A dire il vero l’ultima vera regina d’Inghilterra fu Elisabetta I, la “Regina Vergine”, ultima dei Tudor (in carica dal 1558 al 1603). Per capirne il motivo dobbiamo tornare indietro nel tempo. Come spiega il sito Royal Central per secoli Inghilterra e Scozia sono stati due regni separati e in lotta tra loro. L’Inghilterra era uno Stato unitario dal 927, mentre il Regno di Scozia risale all’843. Quando Elisabetta I regina d’Inghilterra e d’Irlanda morì, nel 1603, non lasciò eredi diretti e a quanto pare non nominò alcun successore. Gli storici dibattono su quale fosse realmente la sua volontà in proposito, ma la verità non è mai venuta a galla. Forse Elisabetta I avrebbe preferito che a regnare dopo di lei fossero i discendenti della sorella, Maria Tudor, ma è probabile che non lo sapremo mai. Questa incertezza portò sul trono l’unico personaggio abbastanza potente da poter rivendicare la Corona, ovvero re Giacomo Stuart di Scozia (1603.1625). Questo sovrano venne incoronato Giacomo VI di Scozia e Giacomo I d’Inghilterra e d’Irlanda. La doppia nomenclatura ci ricorda soltanto che in Inghilterra Giacomo fu il primo re con questo nome, mentre in Scozia vi erano stati altri regnanti omonimi prima di lui. Quando ereditò l'Inghilterra Giacomo era già re di Scozia dal 24 luglio 1567, ovvero quando aveva solo un anno. Con lui, per la prima volta, i regni d’Irlanda, Scozia e Inghilterra vennero, così, unificati. Piccolo dettaglio: Giacomo divenne sovrano d’Inghilterra tramite una proclamazione ufficiale fatta da un consiglio noto come Consiglio di Accessione. Non era mai accaduto prima, ma da quel momento sarebbe divenuta la prassi per l’incoronazione di tutti i monarchi inglesi. L’unione delle Corone sotto un unico sovrano non coincise fin da subito con una effettiva fusione degli Stati, i quali continuarono a mantenere Parlamento e leggi separati (la doppia nomenclatura di re Giacomo è prova evidente di questo). Per l’unificazione ufficiale dovremo attendere l’Atto di Unione del 1707, quando Inghilterra e Scozia unirono i loro destini divenendo il Regno Unito di Gran Bretagna. Questo nome deriva da quello dell’isola più grande d’Europa, la Gran Bretagna appunto, che è anche la più estesa dell’arcipelago britannico. Il Regno d’Irlanda, invece, venne inglobato solo nel 1801 e la denominazione del nuovo Stato cambiò di nuovo in Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda (infatti dire Gran Bretagna per intendere l’intero Regno Unito sarebbe improprio, benché ormai sia un’abitudine consolidata). Nel 1922, dopo la Guerra d’Indipendenza irlandese (1919-1921) che vide sconfitti gli inglesi, la situazione politica cambiò ancora. Infatti il Trattato anglo-irlandese post-bellico lasciò alla Corona inglese solo l’Irlanda del Nord. Il cerchio si chiude. Ecco perché la regina Elisabetta non può essere chiamata regina d’Inghilterra e per quale motivo il suo potere non si estende su tutta l’Irlanda. L’Inghilterra ha mutato il suo volto politico. Non esiste più in quanto reame o Stato indipendente. Dunque non ha senso definire l'attuale sovrana "regina d'Inghilterra". Oggi la regina Elisabetta regna sui territori conosciuti con il nome di "Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord". Domini che comprendono, oltre all’Irlanda del Nord, la Scozia (con buona pace di Sean Connery), il Galles e, appunto l’Inghilterra.

La regina Elisabetta (prima) faceva il meccanico. La regina Elisabetta non smette mai di stupire con la sua vita piena di esperienze, come quella che la vide meccanico in tempo di guerra non solo per dovere verso la patria, ma anche per passione. Francesca Rossi, Martedì 28/04/2020 su Il Giornale. La regina Elisabetta è una donna che sfugge alle definizioni. Quando pensiamo di sapere tutto su di lei e di conoscerla abbastanza bene, vengono fuori nuovi dettagli sulla sua vita piena di avvenimenti felici e anche dolorosi. Capita persino di trovarsi di fronte ad aneddoti conosciuti ma arricchiti da ulteriori dettagli che ne cambiano la prospettiva e, di conseguenza, anche l’idea che ci eravamo fatti. Avrete sentito parlare dell’impegno della regina Elisabetta come esperta di motori durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 22 aprile scorso, in occasione del 94esimo compleanno di Sua Maestà, la ITV ha mandato in onda un documentario dedicato proprio alla vita della sovrana in tempo di guerra, dal titolo "Our Queen At War". Durante il programma sono state diffuse le fotografie della giovane Elisabetta, allora 18enne, alle prese con motori e cambi ruote delle automobili. L’allora principessa dovette frequentare un corso di addestramento presso l’Auxiliary Territorial Service, ramo femminile della British Army, prima di diventare autista e meccanico. Nelle foto la vediamo in divisa, altro particolare molto interessante e per certi versi inusuale. Non tutti sanno che dietro a questi scatti c’è una storia di passione e ribellione. Di solito ci viene raccontato che la regina Elisabetta divenne un’abile esperta di auto per dovere verso la patria in un momento tragico della Storia mondiale. Tutto vero, ma c’è di più. Lilibet amava davvero il rombo dei motori. Si arruolò e compì l’addestramento nonostante il parere contrario del padre, re Giorgio VI. Alla fine i due raggiunsero un compromesso. La ragazza venne lasciata libera di inseguire la sua passione a patto di tornare a dormire ogni sera al Castello di Windsor dove, secondo il sovrano, sarebbe stata più al sicuro. La regina Elisabetta, però, non fu un’eccezione. Come racconta Cosmopolitan, in quegli anni l’ATS cercò di coinvolgere le donne nello sforzo bellico, di spingerle a superare dei limiti imposti per convenzione alle donne e imparare a fare mestieri faticosi, da sempre giudicati maschili come, per esempio, il meccanico o il magazziniere. La regina Elisabetta e altre 190mila coetanee colsero al volo l’opportunità di dimostrare di essere in grado di svolgere lavori pesanti, trasformando passo dopo passo il caos, la sofferenza causati da un evento drammatico come quello della guerra in un cammino più delineato e nuovo verso l’emancipazione delle donne. Dopo le suffragette le giovani inglesi, tra cui Lilibet, gettarono le basi per una nuova interpretazione della femminilità. La regina Elisabetta, per esempio, fu la prima nella royal family a ricoprire un ruolo nei servizi militari, partendo dal grado di sottotenente fino ad arrivare a quello di comandante junior. Negli anni del conflitto venne intervistata dal magazine Life e dichiarò di essere felice della “carriera” di meccanico e, soprattutto, di poter partecipare a eventi che sarebbero rimasti nella memoria collettiva. Elisabetta si rendeva conto di essere una testimone della Storia, ma anche di aver dato, con la sua passione, un contributo concreto alla salvezza della sua nazione. I giornali dell’epoca la soprannominarono “Princess Auto Mechanic”. Quando la guerra finì la regina Elisabetta scese in strada a festeggiare con i sudditi e sembra che di quel periodo le sia rimasto un bellissimo ricordo. Le piaceva stare in mezzo alla gente, essere attiva, sporcarsi le mani perfino nel deposito reale delle Rolls Royce. Lilibet era sempre pronta a usare la sua chiave inglese e per lei le macchine non avevano più segreti. Questo passaggio della sua vita ritorna, benché in sottofondo, nel discorso alla nazione inglese del 5 aprile 2020. Quando la regina Elisabetta ha detto che vinceremo sul coronavirus e torneremo a riabbracciarci, potevamo quasi vedere ancora in lei lo spirito vivace di quella ragazzina che ha trovato in una passione il motivo per sperare, affrontando la guerra con la consapevolezza che tutto passa, anche i drammi peggiori.

La Regina Elisabetta II: «Ho messo l’apparecchio ai denti, direi che ne è valsa la pena». Pubblicato giovedì, 20 febbraio 2020 su Corriere.it da Simona Marchetti. Per perfezionare il suo regale sorriso e imparare come dispensarlo ai sudditi, Sua Maestà non si è limitata a fare semplicemente pratica per anni davanti a uno specchio, ma è anche ricorsa a un aiuto professionale, mettendo l’apparecchio per raddrizzare i denti. A rivelare questo segreto beauty è stata la stessa regina Elisabetta II durante la sua recente visita per l’inaugurazione dei nuovi locali della Royal National ENT e dell’Eastman Dental Hospitals, dove ha incontrato lo staff medico e infermieristico e ha anche scherzato con alcuni bambini che stavano aspettando di mettere il tanto temuto apparecchio. «Ho messo anche io i fili di ferro ai denti per raddrizzarli – ha raccontato la 93enne sovrana, parlando con la piccola Ilia Aristovich, di 10 anni – per fortuna è stato molto tempo fa, ma penso che alla fine ne sia valsa la pena». Da sempre coinvolta in prima persona nelle visite agli ospedali, la Regina ha sfoggiato il consueto look a tinte forti: cappotto viola monopetto, abbinato a un cappello a tesa larga nella stessa tonalità brillante e accessoriato con una spilla di grande impatto, guanti neri e l’immancabile borsa Launer al braccio. Come viene ricordato sul «People», Sua Maestà non è il solo membro della famiglia reale ad aver messo l’apparecchio per sistemare i denti: anche il principe Harry e il fratello William lo hanno fatto durante la loro adolescenza (il primo venne immortalato dai paparazzi con i denti racchiusi dall’imbragatura di metallo nel 1999, durante la consueta passeggiata di Natale della famiglia reale) e lo stesso è capitato alle principesse Beatrice ed Eugenia durante i loro anni da teenager.

La ribellione della regina Elisabetta: così va contro tutti e indossa i pantaloni. Siamo abituati a vedere la regina Elisabetta indossare sempre tailleur con gonne lineari e rigide, ma qualche volta anche Sua Maestà ha infranto il severo dress code di corte e scelto un paio di pantaloni. Francesca Rossi, Lunedì 18/05/2020 su Il Giornale. Sarebbe strano pensare alla regina Elisabetta con indosso dei pantaloni. L’abbiamo sempre vista in tailleur con gonne e giacche dalla linea sobria e con colori pastello che rendono la sovrana ben individuabile tra la folla, anche a diversi metri di distanza. Per questo faticheremmo non poco a immaginarla con uno stile diverso. D’altra parte Sua Maestà è figlia di un’epoca in cui i pantaloni erano un capo d’abbigliamento quasi esclusivamente maschile e la solita, rigida etichetta di Buckingham Palace non contempla, per una regina, altre opzioni se non quelle della gonna e degli abiti (salvo casi straordinari). Eppure qualche volta anche la regina Elisabetta ha violato il protocollo e indossato dei pantaloni. A dire il vero in 68 anni di regno e in 94 anni di vita queste eccezioni si contano sulle dita di una mano, ma fanno trasparire il carattere indipendente di Lilibet. Vanity Fair ci ricorda che la sovrana mise dei pantaloni quando lavorava come meccanico durante la Seconda Guerra Mondiale. Anzi, le fotografie ce la mostrano in tuta da lavoro, a quell’epoca caso più unico che raro per una giovane principessa erede al trono. Se poi a questo aggiungiamo il fatto che la futura monarca si mise contro l’amato padre pur di frequentare il corso dell’Auxiliary Territory Service e dare il suo aiuto alla Gran Bretagna, la ribellione giovanile è completa. E non fu nemmeno l’unica. Nel giugno 1958, quando la Corona era ormai ben salda sulla sua testa, la regina Elisabetta visitò la miniera di Rothes Colliery indossando la tuta bianca da minatore e l’elmetto d’ordinanza. Secondo una superstizione alle donne non era permesso mettere piede in quel luogo, ma la sovrana sfidò etichetta e dicerie scendendo a 1600 piedi e completando la visita in 45 minuti. Naturalmente la regina Elisabetta ha bisogno di un abbigliamento adeguato per cavalcare, abitudine che non ha mai abbandonato, neppure per il suo 94esimo compleanno. In tutte le foto che la ritraggono in sella ai regali cavalli, che si tratti di scatti del passato o recenti, la sovrana indossa dei pantaloni. Nel 2003 Elisabetta subì un’operazione al ginocchio e per evidenti ragioni di comodità dovette lasciare le gonne nell’armadio. I fotografi colsero proprio l’istante in cui la regina usciva dall’ospedale in tailleur grigio e bastone. Inoltre nel 2010, mentre si trovava a bordo della Hebridean Princess per una vacanza con la famiglia nelle isole scozzesi, la regina Elisabetta scelse di nuovo i pantaloni.

Questo fa pensare che con ogni probabilità in un clima informale, lontano da telecamere ed eventi pubblici, Sua Maestà privilegi i suoi ruoli di madre e nonna, accantonando per un po’ i doveri del suo “mestiere”. Proprio come fanno tutte le persone che lavorano quando si ritrovano in famiglia. Purtroppo non conosciamo questo tipo di particolari così intimi. Possiamo solo supporre che a Balmoral, o negli appartamenti privati di Buckingham Palace, anche la regina trovi il tempo per rilassarsi standosene in tuta, per esempio. Quasi sicuramente non avremo mai la possibilità di vederla in questa “veste” casalinga, ma possiamo comunque tentare di immaginare. Ci fu anche un momento nella storia del regno in cui la regina Elisabetta decise di cambiare look. Era il 1970 e la sovrana affidò a Ian Thomas il compito di creare dei nuovi abiti per il royal tour che si sarebbe tenuto in Canada in quello stesso anno. Il sarto era stato allievo di Sir Norman Hartnell, ovvero lo stilista che aveva disegnato l’abito da sposa e per l’incoronazione della regina. Dunque Thomas aveva un’idea ben precisa tanto dei gusti di Elisabetta, quanto delle regole dell’abbigliamento regale. Proprio questa conoscenza gli consentì di sovvertire la norma e dare spazio all’estro, dando vita a un tailleur con pantaloni ampi e una giacca a tunica, doppiopetto ma senza collo. La creazione era perfetta sul fisico snello della regina Elisabetta, ma rappresenta un evento unico e irripetibile. Sua Maestà non indossò mai più nulla di simile e bisogna dire che è un vero peccato. A quanto pare la monarca non avrebbe mai portato neppure un paio di jeans. Eppure il Daily Mail racconta dell’esistenza di una fotografia scattata negli anni Settanta, ritrovata nel 2008 e messa all’asta da Reeman Dansie a Colchester. Si tratta di uno scatto che faceva parte di una serie di foto reali inedite in cui vediamo una giovanissima Elisabetta posare davanti all’obiettivo con un ampio cappello per ripararsi dal sole e un paio di pantaloni che sembrano proprio dei denim a zampa d’elefante. Sullo sfondo lo yacht reale Britannia. Sarebbe interessante sapere perché la regina Elisabetta non ha reso l’infrazione alla regola una norma. Con la sua tempra avrebbe potuto farlo. Magari i pantaloni non rappresentano il suo stile, potrebbero essere lontani dal suo concetto di eleganza. Questo, forse, non lo sapremo mai con certezza. 

Gran Bretagna, email dal Lord dei conti: la regina è in rosso. Pubblicato martedì, 19 maggio 2020 su Corriere.it da Luigi Ippolito. La pandemia ha scavato un buco da 20 milioni di euro nelle tasche della regina. Il collasso del turismo negli ultimi due mesi ha arrestato il flusso di visitatori nei palazzi reali, che l’anno scorso aveva fruttato a Elisabetta circa 80 milioni di euro: e dal Lord ciambellano, che gestisce i possedimenti della Corona, è partita una email allarmata a tutti i dipendenti. Non che la sovrana rischi la bancarotta: la monarchia riceve ogni anno dai contribuenti britannici circa 100 milioni di euro, che servono a coprire le spese ufficiali (e più di un terzo se ne va per il mantenimento di Buckingham Palace). Ma il Lord ciambellano ha avvertito che i progetti di rinnovamento verranno messi in pausa e i 500 dipendenti della Casa Reale dovranno aspettarsi il congelamento degli stipendi e forse anche dei licenziamenti. «L’intero Paese — ha fatto sapere Buckingham Palace — sarà probabilmente colpito sul piano finanziario dal coronavirus e la Casa Reale non fa eccezione». «Come molte organizzazioni — ha scritto il Lord ciambellano nella sua mail — non siamo immuni dall’impatto della pandemia sulle nostre posizioni finanziarie. Molti progetti sono stati bloccati e tutte le spese — tranne quelle essenziali — sono state sospese». Per capire l’entità del danno, basti pensare che il castello di Windsor frutta alla monarchia quasi 30 milioni di euro l’anno, mentre Buckingham Palace (che è aperto solo un paio di mesi estivi) ne porta circa 15 nelle casse della Corona. Ora tutti i palazzi reali sono chiusi fino a data da destinarsi: la Gran Bretagna infatti non ha ancora un piano certo per l’uscita dal «lockdown» e le chiusure potrebbero protrarsi fino a dopo l’estate. Contrariamente a quello che si può pensare, la regina non è ricchissima ed è notoriamente sparagnina: i possedimenti della Corona sono proprietà dello Stato e il suo patrimonio personale è stato valutato in soli 350 milioni di sterline (circa 400 milioni di euro), il che la colloca appena al 372esimo posto nella lista delle persone più ricche di Gran Bretagna appena pubblicata dal Sunday Times. Ma non è solo il portafogli a soffrire: anche l’agenda della regina è stata sconvolta dalla pandemia. Già tutti gli impegni ufficiali fino all’autunno sono stati cancellati e la sovrana rimarrà fino ad allora in isolamento a Windsor (con i suoi 94 anni, nessuno vuole correre rischi). Ma adesso si apprende che tutta la pianificazione degli appuntamenti fino al 2022 è in sospeso: il calendario della regina richiede infatti una lunga preparazione e va coordinato con quello degli altri reali oltre che con le visite dei dignitari stranieri. E poiché l’incertezza sul futuro è totale, al momento l’agenda per i prossimi due anni è vuota: anche l’annuale ricevimento diplomatico, quando Elisabetta incontra gli ambasciatori di stanza a Londra, è adesso in forse.

L'indiscrezione: "La regina è triste. Non sappiamo se tornerà mai al lavoro". Il coronavirus ha sconvolto i ritmi quotidiani del mondo intero e secondo alcuni esperti perfino la regina Elisabetta, a causa dei rischi legati all’età, potrebbe essere costretta a modificare per sempre le abitudini legate ai suoi impegni ufficiali. Francesca Rossi, Giovedì 21/05/2020 su Il Giornale.  Il coronavirus ha scardinato la nostra quotidianità, rimescolando le carte della vita in tutto il mondo. La pandemia è un evento che (quasi) nessuno si aspettava. Abbiamo sbagliato. Forse abbiamo peccato di presunzione, magari non avremmo dovuto affidarci troppo al nostro senso un po’ illusorio di illimitata sicurezza. Uno dei compiti per il futuro sarà proprio quello di lavorare sulla lungimiranza. Una dote che non sembra mancare alla regina Elisabetta. Anche la sua vita è stata messa in pericolo dalla presenza del virus e i suoi ritmi normali sconvolti dalla quarantena e da un domani incerto. La sovrana è in isolamento al Castello di Windsor dall’inizio della pandemia in Gran Bretagna. A tenerle compagnia c’è il principe Filippo, anche lui “sradicato” dalla quiete di Wood Farm (Sandringham), dove si è ritirato a vita privata nel 2017. La tenuta di Windsor è meno caotica di Buckingham Palace e, per questo motivo, sia la monarca che il suo staff sono più protetti dai rischi della malattia. Gli esperti reali, però, stanno già pensando al futuro della regina Elisabetta, come spiega Il Messaggero. Quanto durerà la quarantena di Sua Maestà? Quando e in che modo Lilibet potrà tornare ai suoi impegni ufficiali? Omid Scobie, uno degli autori della tanto chiacchierata biografia di Harry e Meghan “Finding Freedom”, ha spiegato la sua teoria in merito durante l’Heir Podcast. Il giornalista di Harper’s Bazaar ha chiarito: “Non sappiamo per quanto tempo potrebbe durare e, quando ho chiesto al Palazzo, un portavoce ha detto che la regina continua a essere impegnata e che seguirà i consigli appropriati sugli impegni mano a mano” e ha proseguito: “Data l’età della regina a 94 anni, è in una categoria ad alto rischio per Covid-19”. Anche il biografo Andrew Morton sembra avere le idee molto chiare su un possibile ritorno della regina Elisabetta e ha dichiarato al Sun: "Ѐ terribilmente triste, ma non riesco a immaginare come la regina possa riprendere il suo lavoro usuale" e ha aggiunto: "Il virus Covid-19 non se ne andrà via presto e resterà con noi per mesi, se non per anni. Sarebbe troppo rischioso per la regina iniziare a incontrare persone regolarmente". Sui giornali si è perfino ipotizzato che la regina Elisabetta possa decidere di non tornare più ai suoi impegni ufficiali, soprattutto a quelli che prevedono assembramenti. La questione dell’età, impossibile da trascurare in un momento come questo, non sarebbe l’unico dettaglio a far pensare a una simile virata. In gioco potrebbe esserci anche un cambiamento dell’immagine della Corona, ormai giunta a un bivio, alla necessità e alla volontà di rinnovarsi. Non serve scomodare la parola “abdicazione”. La regina Elisabetta potrebbe scegliere di delegare degli incarichi più difficili da gestire e più rischiosi per la sua salute al principe Carlo e al principe William. Del resto questa linea di condotta non è affatto nuova per la sovrana. Per ora, come ha chiarito Omid Scobie, la sovrana continua a lavorare a distanza, come molti di noi fanno già da settimane e i tabloid sostengono che si tenga in forma cavalcando tutti i giorni. La situazione della pandemia è in costante evoluzione, quindi è molto difficile fare delle previsioni per quel che riguarda il futuro di Sua Maestà. Per quanto riguarda l’ipotesi più funesta, cioè che la regina Elisabetta non torni più a svolgere i suoi dover ufficiali, le parole d’ordine potrebbero essere due: tempo e pazienza. La possibilità che si verifichi questa condizione esiste, ma semplicemente non è prevedibile con largo anticipo e neppure con una certa attendibilità al momento attuale. Anche in questo caso, insomma, vale il detto “non fasciarsi la testa prima di essersela rotta”. Infatti da una parte la regina Elisabetta ha una tempra d’acciaio che abbiamo imparato a conoscere molto bene e che le ha fatto superare scogli pericolosi in passato. Dall’altra la sovrana sa benissimo che dovrà cercare di seguire il più possibile il parere dei medici per il suo bene. Possiamo aspettarci che la monarca riesca a conciliare la sua determinazione con la realtà circostante, che sappia trovare un compromesso tra la sua missione come regina e la salute. I discorsi alla nazione durante la quarantena hanno dimostrato che la regina Elisabetta è ancora la più amata dagli inglesi e non è escluso che la sua immagine, ancora così potente sui mezzi di comunicazione, riesca ancora una volta a risollevare le sorti di una nazione che, al pari del resto del mondo, sta affrontando un’emergenza grave. Gli scienziati ci dicono che la pandemia finirà, così come è accaduto in passato. Bisognerà vedere quali conseguenze sanitarie, economiche e sociali si lascerà dietro, ma avrà una fine. Allora sarà possibile formulare ipotesi realistiche sul futuro e sulla rinascita di tutti, monarchia inglese inclusa. Per ora tempo, pazienza e buon senso. Non sarebbe strano se la regina Elisabetta riprendesse le redini della sua quotidianità, più forte che mai. A quel punto tutti i tabloid, forse, diranno che ancora una volta Sua Maestà è stata una fonte d’ispirazione per molti e che da una donna come lei non potevamo aspettarci altro se non il ritorno.

L'indiscrezione: "A Buckingham Palace la regina tiene separati gli uomini dalle donne". L’ex chef della regina Elisabetta, Darren McGrady, racconta la vita a Buckingham Palace, paragonandola alle atmosfere e alle trame intricate della celebre serie Downton Abbey. Francesca Rossi, Venerdì 29/05/2020 su Il Giornale. A Buckingham Palace gli uomini e le donne dello staff della regina Elisabetta vivono da sempre rigorosamente separati. Le vite degli abitanti del Palazzo reale, si tratti di nobili o di domestici, sono racchiuse in microcosmi modellati su rigide regole di comportamento a cui perfino i sentimenti vengono assoggettati. Sembra un cliché sugli inglesi? Non proprio. In questo modo, infatti, descrive la quotidianità nella residenza della regina l’ex chef Darren McGrady. Quest’ultimo ha lavorato a corte per 11 anni, dal 1982 (nel 1993 è stato assegnato a Kensington Palace, dove ha servito Lady Diana per 4 anni) e conosce molto bene le abitudini dei reali, ha potuto osservare da un punto privilegiato le trame delle loro esistenze, respirato l’atmosfera del potere dietro al quale si celano segreti e intrighi. Proprio la confidenza con questo stile di vita ha spinto McGrady a svelare al magazine Insider la somiglianza tra la quotidianità di Buckingham Palace e quella romanzata della celebre serie targata ITV “Downton Abbey”. Come spesso accade nelle opere artistiche (poco importa che si tratti di libri o di film) la realtà e la fantasia si sovrappongono per fondersi in qualcosa di nuovo, quasi inscindibile. Darren McGrady ha focalizzato il suo racconto sul lavoro dello staff di Buckingham Palace. Quasi sempre leggiamo le storie e gli scandali dei padroni dei palazzi, dimenticando che attorno alle regine e ai principi ruota una specie di “galassia” composta dalle persone che lavorano in questi ambienti, contribuendo a renderli vivi e a costruire l’apparenza fiabesca che noi vediamo. I collaboratori, dal primo valletto all’ultimo lavapiatti, sono il “backstage” non di uno spettacolo, ma di una storia vera che si dipana nella realtà di tutti i giorni. Del resto sono loro anche le proverbiali “orecchie” di cui sarebbe dotato ogni muro regale che si rispetti. A proposito delle persone che compongono lo staff di Buckingham Palace, Darren McGrady ha sottolineato che uomini e donne abitavano su piani diversi del Palazzo, dichiarando: “Avevo una stanza a Palazzo. Quando vivevo lì l’ambiente era suddiviso proprio come nello show Downton Abbey. Avevamo un’ala preposta alla cucina degli uomini e una per le donne, il piano dei domestici, il piano delle cameriere e non era consentito visitare i piani diversi dal proprio” e ha proseguito: “Se eri un cuoco o un valletto ma provavi a intrufolarti al piano delle cameriere e venivi sorpreso, eri in guai seri. Tutti vivevano separati, funzionava così. Eravamo parte dell’era vittoriana”. McGrady usa un’espressione idiomatica molto interessante, che rende bene quel tipo di vita: “it was the done thing”, ovvero un comportamento, una prassi socialmente accettata. Nel caso specifico significa che isolare gli uomini dalle donne era considerato un atteggiamento adeguato, in linea con i dettami e il rigore dell’epoca. McGrady ha anche spiegato: “Non si poteva neanche immaginare che uomini e donne single fossero insieme allo stesso piano”. Ancora negli anni Ottanta del Novecento la vita a Buckingham Palace era rimasta quasi immutata, almeno nelle norme di convivenza, dal regno vittoriano. Proibire ai membri dello staff di intrecciare legami che andassero oltre quelli professionali era un modo per mantenere un certo ordine e decoro (naturalmente ogni divieto può essere aggirato con la giusta accortezza), ma le regole vennero ulteriormente inasprite dalla regina Vittoria che, secondo la leggenda (probabilmente molto fantasiosa, fino al ridicolo, benché vi fosse una base reale di perbenismo piuttosto ipocrita), era talmente bigotta da far coprire persino le gambe dei mobili. Darren McGrady ha confessato, poi, che vivere a Palazzo era quasi come soggiornare in un hotel. Lo chef ha detto:“In qualità di domestici avevamo diritto alla nostra stanza, ma non ci rifacevamo neppure il letto la mattina. Ogni piano aveva la sua donna delle pulizie che entrava, rifaceva i letti, cambiava gli asciugamani e ti dava il sapone”. Dunque non esiste una gerarchia solo per gli aristocratici, ma anche tra i domestici di Buckingham Palace (dettaglio ben evidenziato anche in Downton Abbey). Tutto è rigidamente definito. McGrady ha aggiunto: “Era come un hotel, un’istituzione. Si può comprendere il motivo per cui le persone rimanevano lì per 30 anni o di più, perché ti veniva dato tutto ciò di cui avevi bisogno. Venivi pagato con un salario per le piccole spese”. Come riporta il Daily Express, già nel 2017 il maggiordomo Paul Burrell paragonò Buckingham Palace alla serie Downton Abbey, puntualizzando: “Se moltiplichi Downton per 100 ottieni Buckingham Palace”. Il Palazzo reale, secondo Burrell, è un mondo a sé, una piccola città guidata dalla sua regina, Elisabetta II.

Miriam Romano per “Libero quotidiano” il 21 maggio 2020. È come se lì l'incanto non si fosse mai rotto. L'emergenza Covid, i malati, i medici disperati in corsia, come non ci fossero stati. La tenuta sterminata, la foschia inglese, gli alberi secolari. La regina Elisabetta e i suoi cavalli. La regina inglese e i suoi novantaquattro anni che sfuggono alle intemperie del tempo. Con il suo foulard intrecciato al collo, la schiena dritta come una tavola levigata, le mani sicure stringono le redini. A suo agio, leggera, elegante. Non c' è stato un giorno per lei in questa quarantena, dicono i giornali inglesi, che abbia rinunciato ad andare a cavallo. Il suo hobby preferito. La sua valvola di sfogo. Accarezza la criniera del suo destriero, monta in sella con agilità e cavalca come fosse la cosa più semplice del mondo. Le immagini della regina e dei suoi cavalli hanno fatto il giro del mondo. Da far invidia l' eleganza, da far invidia il portamento, da far invidia la forma fisica. Nel suo incredibile castello a Windsor, dove si è ritirata per l' isolamento forzato, con una corte ridotta a circa una ventina di persone, ha rinunciato a impegni e svaghi, si è cimentata in dirette sul web e riunioni in streaming. Ma si è tenuta stretta i cavalli. Di loro non ha voluto far a meno. Tanto che vederla in sella fa pensare che forse stia tutto lì il segreto dei suoi anni ben portati. Il segreto di una vita lunga e senza le grane di salute che impestano chi si spinge così in là con l' età. Nel bel mezzo della quarantena, ad aprile, ha pure compiuto gli anni, 94 dicevamo. E giustamente per la sua salute, non ha voluto saperne di uscire in questo periodo per non incorrere in rischi di contagio, si è barricata nella sua residenza, insieme ai cavalli. Rinuncia persino ai suoi abiti, ad esibire le sue gonne inamidate, per cavalcare. Quando è in sella, e solo quando è in sella, la regina si concede di indossare i pantaloni e gli stivali in pelle. Via i vezzosi cappellini delle occasioni ufficiali e le decolté. Per lei, d'altronde, i cavalli sono una faccenda alquanto seria. Ha battezzato lei stessa i quattro animali che traino le sue carrozze, Tyrone, Claudia, Rui e St. Ives. Non si è trattato di un vezzo regale, la volontà di metter becco un po' dovunque, ma è lei stessa a prendersene cura di persona. Si può dire che si trovano in buone mani, perché la regina è considerata una delle allevatrici migliori al mondo. È un amore di lunga data che percorre quasi un secolo intero. Ad andare a cavallo la sovrana ha imparato da piccola, quando aveva solo 4 anni. Suo padre, re Giorgio, le aveva regalato un pony, Peggy. È da Peggy che è nato tutto. Ha sempre avuto cavalli al suo fianco. Ha sempre cavalcato e passeggiato insieme a loro. Ed è persino una delle più esperte di cavalli del Regno Unito. Tutte le mattine sfoglia il Racing Post, il quotidiano di riferimento dei patiti dell' ippica, prima di prendere tra le mani qualsiasi altro giornale o rotocalco. Alleva trenta purosangue e ha vinto tutte le principali corse della Gran Bretagna. Non che i soldi in fatto di passioni centrino sempre qualcosa. Ma che lo stalliere dei cavalli della regina sia uno degli uomini più pagati della corte regale inglese, dice più di qualcosa sul conto del legame tra la sovrana e i quadrupedi. Con uno stipendio di 22mila euro al mese, l' assistente della regina non può sgarrare in nulla. Inoltre, e la notizia è rimbalzata pure sui social di tutto il mondo, prima ancora di mettersi in quarantena con il marito Filippo, la regina ha pensato ai suoi cavalli. La sua prima premura in questi mesi, infatti, ancora antecedente alla salute propria, è stata rivolta ai cavalli. Ha ordinato il loro trasferimento dalle scuderie reali di Buckingham Palace a un luogo più sicuro: il palazzo di Hampton Court, fuori Londra, luogo incantato che fu la residenza di Enrico VIII e non è abitato dalla famiglia reale dal XVIII secolo. Insomma si può dire che ha donato un palazzo intero ai suoi destrieri.

·        Filippo.

Da "repubblica.it" il 10 giugno 2020. Sono 99 le candeline su cui soffia oggi il principe Filippo e Buckingham Palace celebra la ricorrenza pubblicando una nuovo foto che lo ritrae insieme alla regina Elisabetta. L'immagine è stata scattata la settimana scorsa al castello di Windsor, dove la coppia reale, sposata da 72 anni, si è trasferita durante l'emergenza coronavirus. A quanto raccontano i tabloid britannici, la coppia reale vivrà il compleanno in isolamento, ma non rinuncerà a festeggiare con la famiglia attraverso una serie di videochiamate. In particolare, dovrebbero esserci collegamenti video attraverso la piattaforma Zoom coi 4 figli - a cominciare dall'erede al trono Carlo, che si trova in Scozia con la moglie Camilla e proprio di recente s'è detto 'triste' di non poter abbracciare il padre -, con i nipoti e i pronipoti. Inclusi i "ribelli" Harry e Meghan, che col piccolo Archie, dovrebbero contattarlo dagli Usa dove si sono trasferiti di recente. A credere ai soliti commentatori di cose reali, Filippo, ritiratosi quasi totalmente dalla scena pubblica da ormai tre anni, affronta la ricorrenza con una certa fierezza per il traguardo raggiunto, a dispetto delle inevitabili limitazioni e acciacchi dell'età e di episodiche chiacchiere ricorrenti sulla sua morte. A quanto pare il principe ama le nuove tecnologie, passione sempre coltivata nel corso della sua lunga vita, ricorda il biografo Robert Lacey, rivelando come questo gli valga ancora il nomignolo di "gadget man" in seno alla famiglia Windsor. La nuova foto del ritratto, nella quale i reali appaiono in splendida forma, è la prima immagine pubblica del principe Filippo, dopo quella scattata all'uscita dell'ospedale lo scorso 24 dicembre, quando era stato ricoverato a Londra per quattro giorni a causa di una "condizione pre-esistente". Dopo il ritiro a vita privata nel 2017, sono state poche le occasioni in cui il marito della regina si è fatto vedere in pubblico; lo scorso aprile, con una dichiarazione aveva ringraziato il personale in prima linea nella lotta al Covid-19, mettendo a tacere le voci che circolavano sulla sua presunta morte.

Da "elle.com" il 9 agosto 2020. Ha sposato la Regina Elisabetta, è a tutti gli effetti un membro (importante) della royal family, ma non possiamo chiamarlo re. Il principe Filippo, che è conosciuto anche come duca di Edimburgo, ha una storia interessante che ancora oggi rimanda a una domanda lecita e mai scontata a cui rispondere: perché non è re? Il marito della Regina Elisabetta è conosciuto dai fan della royal family semplicemente come “principe consorte”. Molto della sua storia è stato già rivelato nella celebre serie TV The Crown (nota bene: la terza stagione è in arrivo su Netflix il 17 novembre, ndr): sappiamo che Filippo è nato principe di Grecia e Danimarca, e che ha rinunciato a questi tioli per convolare a nozze con Elisabetta. Sappiamo anche che è il figlio del principe Andrea e della principessa Alice di Battenberg, che lasciarono la Grecia e adottarono il cognome Mountbatten per neutralizzarsi come cittadini del Regno Unito. Sappiamo inoltre che Her Majesty the Queen gli ha conferito il titolo di duca di Edimburgo, conte di Merioneth e barone Greenwich al momento delle loro nozze nel 1947. Tuttavia, un dubbio resta: perché, all’incoronazione della Regina Elisabetta nel 1953, Filippo non è stato proclamato re? Questo quesito è anche al centro di un articolo apparso su harpersbazaar.com, che chiarisce: “Nella royalty anglosassone, la moglie di un re è chiamata regina consorte ma il marito di una regina è chiamato principe consorte e non re consorte”. La stessa fonte sottolinea anche che un ulteriore (e anche l’ultimo) riconoscimento di sangue blu è stato dato a Filippo nel 1957, quando la Regina Elisabetta gli ha conferito ufficialmente il titolo di principe del Regno Unito. E a proposito di titoli nella royal family, un chiarimento lungimirante è quello di townandcountrymag.com, che guarda al futuro della monarchia inglese offrendo un prospetto molto interessante. Ammettiamolo, c’è una domanda a cui tutti vorrebbero risposta nel Regno Unito (e non solo): Camilla diventerà Regina? Secondo la fonte, sì, Camilla potrebbe diventare regina consorte quando Carlo sarà incoronato re. Tuttavia, Clarence House (la residenza di Carlo e Camilla) ha annunciato che sarà sua intenzione utilizzare (solo) il titolo di Sua Altezza Reale la principessa consorte. Quanto a Kate Middleton? Inutile prenderci in giro, il popolo non vede l’ora che diventi regina accanto a William. Ma attenzione, niente diminutivi: come per nome di battesimo, lei sarà Queen Catherine.

I continui tradimenti di Filippo che imbarazzano la regina Elisabetta. Il principe Filippo ha appena compiuto 99 anni segnati da eventi straordinari, sempre in bilico tra la Storia e la vita privata trascorsa accanto all’amata regina Elisabetta. Francesca Rossi, Giovedì 11/06/2020 su Il Giornale. Non è un caso che la regina Elisabetta abbia definito il principe Filippo “la mia roccia”. Il duca di Edimburgo, che ha appena compiuto 99 anni, è davvero il fulcro della famiglia Windsor insieme alla moglie, benché si sia ritirato a vita privata nel 2017. Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che il regale consorte rimanga sempre tre passi dietro Sua Maestà. È il protocollo, una delle tradizioni che come tanti tasselli compongono l’immagine della monarchia. Una specie di puzzle che, una volta completato, ci regala l’immagine vera della sovrana e del marito. Una coppia inossidabile da quasi 73 anni. Il principe Filippo è il vero consigliere della regina, l’unico che possa mettere in discussione le decisioni della moglie usando perfino la tagliente ironia che lo contraddistingue. Filippo di Edimburgo è un uomo che ha fatto dell’eccezione la sua vita. Fin dalla nascita. Come racconta il Telegraph, il principe consorte venne alla luce sul tavolo da cucina della residenza estiva di Mon Repos, a Corfù, il 10 giugno 1921. Un fatto davvero strano che, in qualche modo, dà inizio a un destino altrettanto fuori dall’ordinario. Il principe è il quinto figlio e unico maschio del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battenberg. Dopo l’abdicazione del re Costantino I di Grecia, suo zio, il piccolo Filippo dovette abbandonare la sua patria salpando alla volta della Francia. Aveva circa un anno e mezzo e durante il viaggio sulla nave HMS Calypso, di proprietà della Royal Navy, venne improvvisata per lui una culla ricavata da una scatola di arance. Nel 1928 il futuro principe Filippo si trasferì nel Regno Unito grazie all’aiuto dello zio Louis Mountbatten e terminò lì i suoi studi. Secondo gli esperti reali il principe Filippo incontrò per la prima volta la futura regina Elisabetta nel 1934, al ricevimento nuziale della principessa Marina di Grecia. Elisabetta aveva solo 13 anni e lui ben 18. I due sono anche cugini di terzo grado e hanno in comune la parentela con la regina Vittoria. A quanto pare Lilibet rimase così colpita da quel giovane bello e alto da confessare alla sorella Margaret di essersi trovata di fronte “un ragazzo bello come un dio greco”. Non aveva torto. Tracce di quell’antica bellezza sono ancora visibili sul volto e nel fisico del duca di Edimburgo. Elisabetta e Filippo iniziarono una fitta corrispondenza che continuò per tutto il periodo della guerra. La proposta di matrimonio arrivò nel 1946, ma re Giorgio VI, padre di Lilibet, non era affatto entusiasta all’idea di avere per genero quel giovane principe senza più un regno. Nell’aprile 1947, però, dovette capitolare di fronte alle insistenze della figlia, certa di aver trovato l’uomo giusto per lei. A Balmoral il principe Filippo regalò alla futura moglie un anello di brillanti che suggellò il fidanzamento. Per sposare la regina Elisabetta, il duca di Edimburgo venne naturalizzato cittadino britannico, adottando il cognome Mountbatten, che apparteneva al ramo materno del suo casato. Inoltre dovette convertirsi all’anglicanesimo (era ortodosso per nascita), rinunciare ai titoli greci, alla carriera militare e a eventuali pretese sul trono greco. Il matrimonio tra la futura regina Elisabetta e il principe Filippo venne celebrato il 20 novembre 1947 nell’Abbazia di Westminster. In quell’occasione Filippo ricevette il titolo di duca di Edimburgo e il trattamento di altezza reale. Solo nel 1957, grazie alla moglie ormai ascesa al trono d’Inghilterra, ottenne il titolo di principe del Regno Unito.

I tradimenti del principe Filippo. Il matrimonio tra il principe consorte e Sua Maestà non è stato tutto rose e fiori. Fin dai primi tempi iniziarono a circolare voci di presunti tradimenti. Sembra che Filippo abbia avuto diverse amanti, tra cui alcune attrici, ma Buckingham Palace ha sempre smentito ogni pettegolezzo. Si dice perfino che la sovrana fosse al corrente delle relazioni extraconiugali del marito, ma preferisse lasciar correre. Tra i nomi delle presunte amanti del principe figurano quello della ballerina sovietica Galina Sergeevna Ulanova, molto famosa e prima nella storia del balletto a essere nominata “prima ballerina assoluta”. Oppure potremmo menzionare Katie Boyle, nome d’arte dell’aristocratica fiorentina Caterina Irene Elena Maria Boyle, modella, attrice e scrittrice. In questo elenco piuttosto lungo figura perfino la madre di Sarah Ferguson, Susan Barrantes e la celebre scrittrice Daphne du Maurier. Naturalmente non ci sono prove a sostegno di questi presunti tradimenti. Il principe Filippo è sempre stato l’ago della bilancia in casa Windsor. Impossibile dimenticare che secondo i tabloid fu lui a spingere il principe Carlo a fare la proposta di matrimonio a Lady Diana. Sempre lui a “bacchettare” la principessa del Galles nelle ultime, tragiche fasi del suo matrimonio. Ancora lui, a quanto pare, furioso con il principe Harry a causa della Megxit, sebbene non presente allo storico vertice di Sandringham. La biografa Sarah Bradford ha scritto di lui: "Impenitente farfallone, difficilissimo di carattere". Il biografo ufficiale di corte, Gyles Brandreth ha affermato: "La regina indossa la corona, ma suo marito indossa i pantaloni. È lui la vera forza dietro il trono: fermo e sempre di supporto nelle scelte di Sua Maestà". Una personalità complessa, dunque, impossibile da ridurre in poche parole. Il principe Filippo, però, è famoso anche per le sue gaffe politicamente scorrette. Nel 1969, dopo una esibizione di Tom Jones al Royal Variety, il duca disse al cantante: “Con cosa li fai i gargarismi, con i sassi?”. In Australia, invece, chiese al leader degli aborigeni William Brin: "Vi tirante ancora le lance?". Durante la recessione affermò con il suo aplomb britannico: “Tutti dicevano che avremmo dovuto avere più tempo libero. Ora si lamentano di essere disoccupati”. Nel 1986 disse ad alcuni studenti inglesi in Cina: “Se rimarrete qui più a lungo vi verranno gli occhi a mandorla”. Battute fuori luogo? Forse talvolta sì, benché la sua schiettezza possa rivelarsi persino un pregio che le nuove generazioni stanno perdendo in favore di un pensiero più monocorde, piatto, uniforme. Questo è il principe Filippo, il consorte reale più longevo della Storia, con un curriculum di 22.219 impegni ufficiali. Piaccia o meno.

Da ilfattoquotidiano.it il 26 marzo 2020. “Il Principe Filippo è morto. Ma la Regina Elisabetta è costretta al silenzio”. È questa l’indiscrezione che nelle ultime ore sta facendo il giro dei tabloid britannici, creando grande dibattito sui social network. C’è chi dice che “la Regina Elisabetta sta mantenendo il riserbo perché fare i funerali ora sarebbe troppo pericoloso con il Covid-19” e chi invece smentisce tacciando la cosa come una fake news. Tutto nasce dal fatto che con i suoi 98 anni Filippo è sicuramente esposto alla minaccia del coronavirus, soprattutto contando che lo scorso dicembre il principe consorte era stato ricoverato in una clinica ospedaliera a causa di alcuni problemi di salute. Nell’autunno del 2019 infatti, il Duca era stato colpito da una brutta sindrome influenzale che, trascinatasi per settimane, lo aveva costretto al ricovero ospedaliero poco prima di Natale. Così, in molti ipotizzano che sia deceduto in questi giorni e che la regina Elisabetta con tutta la famiglia reale stia temporeggiando a dare la notizia perché con l’emergenza sanitaria in corso, infatti, non è più possibile celebrare i funerali, neanche nel Regno Unito. Ipotesi che ha ripreso corpo in queste ore dopo l’annuncio ufficiale di Buckingham Palace sul fatto che il principe Carlo è risultato positivo al tampone del Covid-19. E la Bbc ha fatto sapere che a corte si sta valutando un l’ipotesi di mandare in onda un messaggio televisivo straordinario della Regina alla nazione: l’ultima volta che la Sovrana parlò “a sorpresa” ai suoi sudditi fu quando morì sua madre, nel 2002, a 101 anni d’età. Non solo. Come riporta il tabloid britannico Express, le disposizioni sulle esequie del principe Filippo sono già state stabilite da tempo, ma negli ultimi giorni il consorte di sua Maestà avrebbe fatto nuove richieste. Il rito funebre si dovrebbe tenere alla presenza della famiglia, degli amici e dei capi di Stato dei paesi del Commonwealth, che si raduneranno attorno al feretro nella cappella di San Giorgio a Windsor Castle, secondo lo stile di un funerale militare inglese. E non solo: il 98enne vorrebbe essere sepolto nei giardini di Frogmore, nel parco del Castello di Windsor, dove già riposano le salme della Regina Vittoria e del Principe Alberto, e non nella cappella di Westminster dove sono sepolti molti altri esponenti della Famiglia Reale. Se il principe Filippo dovesse venire a mancare prima della regina Elisabetta II, il protocollo reale prevede che quest’ultima osservi un periodo di lutto di otto giorni.

La morte del principe Filippo e il silenzio della regina: giallo a Buckingam Palace. Redazione de Il Riformista il 26 Marzo 2020. Il duca di Edimburgo Filippo sarebbe morto ma la regina Elisabetta, sua consorte, non potrebbe rivelarlo. È la spy story che da giorni affolla le pagine dei tabloid inglesi e che vorrebbe il 98enne marito della sovrana d’Inghilterra deceduto e lei costretta al silenzio a causa della prescrizione a celebrare funerali per via del Coronavirus.

Complice l’età, gli ultimi ricoveri del duca e la situazione di emergenza sanitaria in cui è piombato anche il Regno Unito, l’indiscrezione sul possibile decesso di Filippo è già salita agli onori delle cronache in precedenza ma, finora, era sempre arrivata pronta la smentita di Buckingham Palace. L’ultima volta era stata una settimana fa quando dal palazzo reale fecero sapere che il principe era “still alive”, ancora vivo. Secondo la stampa scandalistica britannica, però, questa volta la smentita potrebbe non arrivare. La Regina, infatti, sta preparando dal suo isolamento a Balmoral, in cui è tenuta sotto strettissima osservazione, un discorso alla nazione. Fatto salvo quelle tenuto nel giorno di Natale, la sovrana d’Inghilterra ha parlato al popolo solo quattro volte durante il suo lungo regno e le ultime due furono rispettivamente, per la morte di Lady Diana e della Regina madre. A queste indiscrezioni si aggiunge poi la notizia, quella sì ufficiale, che già il 12 marzo, giorno dell’ultimo incontro tra il principe Carlo, positivo al Covid-19, e la regina il principe Filippo non era presente.

DAGONEWS il 25 marzo 2020. Trema la corona inglese. La notizia della positività al coronavirus del principe Carlo mette in angoscia gli inglesi preoccupati non solo per le sorti del futuro erede al trono, ma soprattutto per la possibilità che abbia potuto incontrare la Regina e il principe Filippo. C’è infatti il rischio che il principe fosse già contagiato quando ha incontrato, seppur per breve tempo, la madre lo scorso 13 marzo. Ma quali sono stati i movimenti di Carlo degli ultimi giorni? E soprattutto da dove arriva il contagio? Sui media inglesi si fa sempre più insistente l’ipotesi che il contagio sia avvenuto il 10 marzo tramite il principe Alberto di Monaco, risultato positivo quattro giorni fa. Negli ultimi 16 giorni Carlo ha partecipato ad almeno sei impegni pubblici incontrando centinaia di persone tra cui una serie di star durante il Prince's Trust alla Royal Albert Hall due settimane fa. Il Principe di Galles è andato a Buckingham Palace l’ultima volta il 12 marzo per svolgere investiture per conto della Regina, che ha anche "brevemente" incontrato. Non ha visto, invece, il padre, il 98enne principe Filippo, che si trova al Castello di Windsor dove è stato raggiunto pochi giorni fa anche dalla sovrana. L’ultima volta che Carlo ha visto Filippo pare sia stato durante i colloqui della Megxit. William e Kate sono ad Anmer Hall a Norfolk, mentre Harry e Meghan sono tornati in Canada. Entrambe le coppie hanno visto Carlo al Commonwealth Service nell'Abbazia di Westminster lo scorso 9 marzo. Due giorni dopo, l'11 marzo, Carlo ha anche incontrato una serie di celebrità al “Prince's Trust Awards 2020” a Londra, a cui hanno partecipato Ant e Dec, Philip Schofield, Fearne Cotton, Pierce Brosnan, Richard E Grant, Ronnie Wood, Dina Asher-Smith e Craig David. La sera del 12 marzo, dopo le investiture a Buckingham Palace, il Principe di Galles ha avuto una cena alla Mansion House di Londra con il Lord Mayor della City di Londra e l'Alto Commissario per l'Australia. Questo è il suo ultimo impegno pubblico. Tuttavia da allora ha avuto anche una serie di incontri privati. Ora è a Birkhall, la sua casa Balmoral, con Camilla. Il 22 marzo ha iniziato a sentirsi male. Lunedì è stato sottoposto al tampone e oggi è stata divulgata la notizia della sua positività al Covid-19.

Coronavirus, il principe Carlo d'Inghilterra positivo al test. In questo momento avrebbe soltanto "sintomi leggeri" della malattia. E' già in auto-isolamento insieme a sua moglie, la duchessa della Cornovaglia Camilla, che tuttavia è risultata negativa al test. Antonello Guerrera il 25 Marzo 2020 su La Repubblica. Il principe Carlo, 71 anni, è risultato positivo al Coronavirus. La notizia è stata confermata dalla residenza di Clarence House. Il principe del Galles starebbe bene, avrebbe soltanto "sintomi leggeri" della malattia ed è già in auto-isolamento insieme a sua moglie, la duchessa della Cornovaglia Camilla, che tuttavia è risultata negativa al test. Carlo e Camilla si trovano in questo momento nella loro tenuta in Scozia e la positività del principe è stata testata in un ospedale pubblico nell'Aberdeenshire. Secondo il suo portavoce, non è chiaro come Carlo abbia contratto la malattia, in quanto "negli ultimi tempi il principe ha presenziato numerosi eventi pubblici". Il pensiero corre immediatamente alla salute dei suoi genitori, ossia la 93enne Regina Elisabetta e suo marito, il cagionevole e 98enne principe Filippo. Entrambi da giorni sono riparati nella loro tenuta di Windsor e già da tempo erano scattate misure a loro protezione: per questo hanno lasciato di recente il più affollato e potenzialmente pericoloso Buckingham Palace. Un comunicato ufficiale dei reali fa sapere ora che la "Regina è in buona salute" e che l'ultima volta che Carlo è venuto in contatto con la madre sovrana è stato lo scorso 12 marzo durante una cerimonia di riconoscimenti pubblici a Buckingham Palace. Lo stesso giorno tra l'altro il principe del Galles ha avuto anche il suo ultimo evento pubblico, una cena di beneficenza relativa agli incendi in Australia, a Londra. Prime polemiche anche sul presunto trattamento di favore ricevuto da Carlo: in Regno Unito per le persone normali è praticamente impossibile sottoporsi al test del coronavirus a meno che ci si ritrovi in gravi condizioni di salute. Il principe del Galles invece, come da comunicato ufficiale, sinora ha mostrato solo "sintomi lievi". Condizione di norma assolutamente non sufficiente per farsi testare dalla sanità pubblica britannica. 

·        Anna.

DAGONOTA il 15 agosto 2020. Perché non può essere la principessa Anna (che oggi compie 70 anni) a succedere a sua madre Elisabetta invece di Carlo? Perché la linea dinastica della corona inglese ha previsto fino al 2013 che fossero i maschi primogeniti in linea retta a ereditare il trono. Elisabetta era figlia di Re Giorgio che ebbe solo due femmine e lei, più grande della fumantina Margaret, divenne regina molto giovane. Ora, rispettando la cosiddetta ''legge semisalica'', l'erede è Carlo, seguito dal primogenito William, e poi suo figlio George. Ma poiché nel 2013 è intervenuto il Succession to the Crown Act, invece di tornare indietro nella linea fino al primo maschio ''utile'' (l'ormai americano principe Harry), in caso di morte o abdicazione del principino George (senza eredi), sarebbe la sorella Charlotte a prendere in mano la monarchia, seguita dal fratello Louis. E solo dopo toccherebbe a Harry, e poi dal figlio Archie. La principessa Anna, al momento, è 15^ nella linea. Dunque il suo ruolo – dopo la morte, l'abdicazione, o, terza opzione, la scelta di un reggente – di Elisabetta II, non potrà che essere di ''consigliera'' e spalla del fratello, di due anni più anziano di lei. Sua maestà regina Elisabetta II del Regno Unito, nata nel 1926, prima figlia di re Giorgio VI e attuale sovrano del Regno Unito.

1. Sua altezza reale Carlo, principe del Galles, nato nel 1948, primo figlio della regina Elisabetta II

2. Sua altezza reale il principe William, duca di Cambridge, nato nel 1982, primo figlio del principe Carlo

3. Sua altezza reale il principe George di Cambridge, nato nel 2013, primo figlio del principe William

4. Sua altezza reale la principessa Charlotte di Cambridge, nata nel 2015, figlia del principe William

5. Sua altezza reale il principe Louis di Cambridge, nato nel 2018, secondo figlio maschio del principe William

6. Sua altezza reale il principe Henry, duca di Sussex, nato nel 1984, secondo figlio del principe Carlo

7. Archie Mountbatten-Windsor, nato nel 2019, figlio del principe Henry

8. Sua altezza reale il principe Andrea, duca di York, nato nel 1960, secondo figlio maschio della regina Elisabetta II

9. Sua altezza reale la principessa Beatrice di York, nata nel 1988, prima figlia del principe Andrea

10. Sua altezza reale la principessa Eugenia di York, nata nel 1990, seconda figlia del principe Andrea

11. Sua altezza reale il principe Edoardo, conte di Wessex, nato nel 1964, terzo figlio maschio della regina Elisabetta II

12. James, visconte Severn, nato nel 2007, figlio del principe Edoardo

13. Lady Louise Windsor, nata nel 2003, figlia del principe Edoardo

14. Sua altezza reale Anna, Principessa Reale, nata nel 1950, figlia della regina Elisabetta II

15. Peter Phillips, nato nel 1977, figlio della principessa Anna

16. Savannah Phillips, nata nel 2010, prima figlia di Peter

17. Isla Phillips, nata nel 2012, seconda figlia di Peter

18. Zara Phillips, nata nel 1981, figlia della principessa Anna

19. Mia Tindall, nata nel 2014, prima figlia di Zara

20. Lena Tindall, nata nel 2018, seconda figlia di Zara 

Da dilei.it il 15 agosto 2020. Unica figlia femmina della Regina Elisabetta e di Filippo, filantropa, icona di stile e amazzone di talento, più volte premiata: queste sono sono solo alcune delle espressioni che possono essere utilizzate per descrivere la Principessa Anna, secondogenita della Sovrana d’Inghilterra. La sorella minore del Principe Carlo compie oggi 70 anni. Nata a Londra – a Clarence House per la precisione – è da sempre una figura estremamente discreta, poco avvezza a interagire con i media. Patrona di oltre 200 organizzazioni benefiche, ha il titolo di Principessa Reale e, come già detto, si è distinta per la sua abilità di fantina. La passione viscerale per l’equitazione – che ha trasmesso anche alla figlia Zara – le ha permesso di vincere due medaglie, la prima nel 1971 e la seconda nel 1975. La Principessa Anna è stata anche il primo membro della Royal Family inglese a partecipare ai Giochi Olimpici (ha gareggiato nel 1976 a Montreal). Con alle spalle dieci anni di militanza in Save the Children, Anna ha detto la sua, con un’affermazione che molti hanno interpretato come una stoccata a Meghan Markle e Harry. Intervistata dalla corrispondente reale Katie Nicholl nel maggio 2020 sulle pagine di Vanity Fair, ha affermato che, a suo dire, le giovani generazioni della Famiglia Reale hanno fretta di cambiare l’approccio collaudato nel campo della filantropia. Nota al mondo per la sua attenzione allo stile – ha ereditato dalla madre la passione per i foulard ed è stata una pioniera tra i membri di The Firm per quanto riguarda il riciclo degli abiti – ha dei buoni rapporti con Kate Middleton. Nel corso di diversi eventi ufficiali, le due donne sono state fotografate diverse volte in atteggiamenti complici, con un linguaggio del corpo che dagli esperti è stato letto come un segnale di armonia. Celebre per il suo carattere spigoloso, nel 1974 ha subito un tentativo di rapimento e ha rotto il protocollo ben prima di Meghan e Harry: con suo marito Mark Phillips – sposato nel 1973 – ha rifiutato per i figli Peter e Zara i titoli di Altezza Reale. I due fratelli, nati rispettivamente nel 1977 e nel 1981, sono stati i primi nipoti di un sovrano a non avere un titolo nobiliare. Concludiamo ricordando che, oggi come oggi, il matrimonio tra Anna e Mark Phillips fa parte del passato: nel 1992, l’unica figlia femmina di Elisabetta e di Filippo ha detto sì una seconda volta, andando all’altare con il comandante della Royal Navy Timothy Laurence. 

Enrica Roddolo per il "Corriere della Sera" il 13 agosto 2020. Prende the Tube, la metropolitana di Londra, come un'inglese qualsiasi. Anna, Princess Royal dal 1987 per volere di Elisabetta II (sua madre) è sempre andata per la sua strada. E non le dispiacerà se - colpa della crisi sanitaria - la festa per i suoi 70 anni il 15 agosto, a Buckingham Palace, salterà. Si consolerà veleggiando per i mari del Nord con il secondo marito Sir Timothy Laurence. Il sangue freddo si rivelò utile una sera di marzo del 1974, quando con il primo marito Mark Phillips rischiò il rapimento. Sul Mall diretti a palazzo, furono fermati a colpi di pistola da Ian Bell che sperava in un riscatto di 2 milioni di sterline. L'uomo afferrò la principessa per un braccio, ma lei si liberò a calci e strattoni. Merito del training al quale ogni Windsor è sottoposto: anche Meghan, racconta il libro «Finding Freedom» appena uscito Oltremanica, si è misurata con la prova di sopravvivenza a un tentato attacco terroristico (due giorni con le forze speciali Sas). La verità è che Anna ama l'azione, più che la moda. Così lontana dalle principesse trendsetter. E a proposito dei Sussex, dopo il loro «gran rifiuto» Anna ha detto che «le nuove generazioni non capiscono, vogliono sempre provare a fare in modo nuovo». Parole taglienti. Gran lavoratrice, la prima inaugurazione a 18 anni, è una workaholic nonostante sia solo 14ma nella successione. Sempre pronta a partire per Save the Children UK, di cui è patrona dal 1970. Adorata da papà Filippo, il «principe Dynamo» come diceva Patricia Mountbatten, per il politico vicino al duca di Edimburgo, Gyles Brandreth, tra Anna e il padre c'è sempre stata competizione, Anna e Filippo hanno sempre totalizzato il più alto numero di impegni ufficiali. Nel 2019 sono stati 506 quelli di Anna. Ad accomunarli anche i guai al volante: lei per una brutta multa per eccesso di velocità anni fa, il padre per un incidente d'auto... guidata a più di 90 anni. Interpretata da Erin Doherty in The Crown 3 , un anno prima del tentato rapimento Anna era apparsa al balcone di Buckingham Palace, fresca sposa del capitano Mark Phillips, Oro ai Giochi di Monaco. Ma di un'angelicata castellana non ha mai avuto molto. Alla guida della British Olympic Association, membro del Cio dopo la partecipazione a Montreal nel 1976 - prima Windsor alle Olimpiadi - il suo amore per l'equitazione arrivò (con una decorazione a tema) in cima alla torta nuziale. E a proposito di sì reali la designer dell'abito di Diana, Elizabeth Emanuel, mi svelò che lady D provò il vestito da sposa nella camera di Anna. Cresciuta in solitudine mentre la madre (con la quale avrebbe pranzato a Windsor per un brindisi informale di compleanno) si dedicava al lavoro di regina, «Anna ha le migliori qualità dei genitori ma è indubbio che sia una goccia d'acqua con papà Filippo», dice al Corriere da Londra lo storico Hugo Vickers. Ed Elisabetta, dopo l'uscita di Harry e Meghan, punta su di lei. Un ruolo in prima fila che sarebbe piaciuto al principe Andrea messo però fuori gioco dall'affaire Epstein. «E quando Carlo salirà al trono il suo peso non diminuirà di una virgola, è così strategica per la Corona», dice l'ex segretario Nick Wright. Prima di Meghan, Anna non volle titoli per i figli: Peter, che ha fatto notizia per la promozione del latte in polvere cinese, e Zara che ha gareggiato ai Giochi di Londra 2012. E a proposito di Meghan e i Windsor, emerge ora che i veleni iniziarono nel 2018 quando la famiglia si riunì per i 70 anni di Carlo. Anna è avvisata.

Buckingham Palace, è l’ora di Anna: dopo Carlo, la regina si affida a lei. Enrica Roddolo il 12/8/2020 su Il Corriere della Sera. Il 15 agosto la principessa di Galles compie 70 anni: niente festa (causa Covid) ma una crociera a Nord. Conservatrice, Elisabetta conta su di lei per l’immagine. Prende the Tube, la metropolitana di Londra, come un’inglese qualsiasi. Anna, Princess Royal dal 1987 per volere di Elisabetta II (sua madre) è sempre andata per la sua strada. E non le dispiacerà se — colpa della crisi sanitaria — la festa per i suoi 70 anni il 15 agosto, a Buckingham Palace, salterà. Si consolerà veleggiando per i mari del Nord con il secondo marito Sir Timothy Laurence. Il sangue freddo si rivelò utile una sera di marzo del 1974, quando con il primo marito Mark Phillips rischiò il rapimento. Sul Mall diretti a palazzo, furono fermati a colpi di pistola da Ian Bell che sperava in un riscatto di 2 milioni di sterline. L’uomo afferrò la principessa per un braccio, ma lei si liberò a calci e strattoni. Merito del training al quale ogni Windsor è sottoposto: anche Meghan, racconta il libro «Finding Freedom» appena uscito Oltremanica, si è misurata con la prova di sopravvivenza a un tentato attacco terroristico (due giorni con le forze speciali Sas). La verità è che Anna ama l’azione, più che la moda. Così lontana dalle principesse trendsetter. E a proposito dei Sussex, dopo il loro «gran rifiuto» Anna ha detto che «le nuove generazioni non capiscono, vogliono sempre provare a fare in modo nuovo». Parole taglienti. Gran lavoratrice, la prima inaugurazione a 18 anni, è una workaholic nonostante sia solo 14ma nella successione. Sempre pronta a partire per Save the Children UK, di cui è patrona dal 1970. Adorata da papà Filippo, il «principe Dynamo» come diceva Patricia Mountbatten, per il politico vicino al duca di Edimburgo, Gyles Brandreth, tra Anna e il padre c’è sempre stata competizione, Anna e Filippo hanno sempre totalizzato il più alto numero di impegni ufficiali. Nel 2019 sono stati 506 quelli di Anna. Ad accomunarli anche i guai al volante: lei per una brutta multa per eccesso di velocità anni fa, il padre per un incidente d’auto... guidata a più di 90 anni. Interpretata da Erin Doherty in The Crown 3, un anno prima del tentato rapimento Anna era apparsa al balcone di Buckingham Palace, fresca sposa del capitano Mark Phillips, Oro ai Giochi di Monaco. Ma di un’angelicata castellana non ha mai avuto molto. Alla guida della British Olympic Association, membro del Cio dopo la partecipazione a Montreal nel 1976 — prima Windsor alle Olimpiadi — il suo amore per l’equitazione arrivò (con una decorazione a tema) in cima alla torta nuziale. E a proposito di sì reali la designer dell’abito di Diana, Elizabeth Emanuel, mi svelò che lady D provò il vestito da sposa nella camera di Anna. Cresciuta in solitudine mentre la madre (con la quale avrebbe pranzato a Windsor per un brindisi informale di compleanno) si dedicava al lavoro di regina, «Anna ha le migliori qualità dei genitori ma è indubbio che sia una goccia d’acqua con papà Filippo», dice al Corriere da Londra lo storico Hugo Vickers. Ed Elisabetta, dopo l’uscita di Harry e Meghan, punta su di lei. Un ruolo in prima fila che sarebbe piaciuto al principe Andrea messo però fuori gioco dall’affaire Epstein. «E quando Carlo salirà al trono il suo peso non diminuirà di una virgola, è così strategica per la Corona», dice l’ex segretario Nick Wright. Prima di Meghan, Anna non volle titoli per i figli: Peter, che ha fatto notizia per la promozione del latte in polvere cinese, e Zara che ha gareggiato ai Giochi di Londra 2012. E a proposito di Meghan e i Windsor, emerge ora che i veleni iniziarono nel 2018 quando la famiglia si riunì per i 70 anni di Carlo. Anna è avvisata.

·        Le Dame di Compagnia.

Natalia Aspesi per “la Repubblica” il 29 aprile 2020. Lady in waiting, dama di compagnia, come ai tempi delle regine Tudor e Stuart, Hannover e Sassonia -Coburgo- Gotha, e adesso Windsor, un piccolo gruppo di nobili signore e fanciulle nel ruolo di confidenti, protettrici, medichesse, guardie del corpo, ma anche giullari, spie, cameriere, sguattere, amanti, vittime sacrificali. Quale ruolo ha interpretato Lady Anne Coke, primogenita del conte di Leicester, vedova di Lord Glenconner, per decenni dama di compagnia della principessa Margaret? Come racconta nelle sue memorie Lady in Waiting: My Extraordinary Life in the Shadow of the Crown che in un baleno ha superato le 200 mila copie in Gran Bretagna, soprattutto l' accompagnatrice nei viaggi di rappresentanza e forse, talvolta, la complice e l' amica, sia pure ininfluente. Senza edulcorare troppo, il libro restituisce a Margaret una sua umanità nelle tante ferite che l' hanno devastata, e una dignità sia pure spesso altezzosa che continuano a esserle negate anche nella fortunata serie televisiva The Crown , sempre col bicchiere in mano, disprezzata dal marito Lord Snowdon, circondata da maschi giovani e impresentabili, e anche nella miniserie tratta da I Melrose di Edward St Aubyn, che la descrive come una ridicola villanzona in età. Ma l' autrice ripercorre soprattutto la sua storia personale, una delle tante prodotte da quella classe di immenso e stravagante privilegio che è l' aristocrazia britannica, ancora con sue leggi patriarcali intoccabili in un Paese di antica democrazia. E se anche può innervosire noi plebei la classe con cui, bevendo il tè con una giornalista del Guardian, Lady Anne non fa tintinnare il cucchiaino nella tazza (mai in un salotto elegante davanti al caminetto), il suo racconto dolente eppure sereno è quello di un lungo - 54 anni - martirio matrimoniale e familiare da lei accettato stoicamente. I Leicester erano legati alla famiglia reale anche da ragioni non protocollari, essendo stata una delle loro più affascinanti dame l' amante ufficiale di re Edoardo VII, primogenito della regina Vittoria. Anne aveva diviso con Elisabetta e Margaret i giochi d' infanzia durante la guerra (tramando di assassinare Hitler!) a Holkham Hall, nel Norfolk, l' antica magione dei Leicester così grande (più della televisva Downton Abbey!) che le bambine non riuscivano mai ad avere a colazione le uova alla coque perché nel lunghissimo tragitto dalla cucina alle loro camerette arrivavano sode e fredde. A 22 anni Anne, di bellezza diafana e regale, divenne la fanciulla modello dell' aristocrazia britannica dopo essere stata, nel 1953, vestita di veli bianchi con coroncina di rose in testa, una delle sei damigelle d' onore all' incoronazione di Elisabetta. Una sposa molto ambita per nobiltà, docilità, bellezza e ovviamene verginità, necessaria ma anche fastidiosa almeno per il fortunato sposo, il barone Colin Tennant, che il primo giorno della luna di miele a Parigi la portò in una casa di tolleranza a osservarne le coppie, affinché si istruisse e gli risparmiasse la noia di trovarla impreparata. Bel giovanotto fascinoso, esemplare nell' indossare il tight, il cilindro, la bombetta, si rivelò subito un disastro: viziato, narcisista, aggressivo, crudele, adultero, sempre scontento, forse pazzo. Ereditando lui il titolo, la nobile dimora, l' immensa ricchezza di famiglia derivata dalla produzione di candeggina industriale, sua moglie divenne Lady Glenconner, col compito di accompagnare l' ex amichetta Margaret nei viaggi ufficiali, quando la principessa, graziosa e vivace (però molto piccola, a Corte la chiamavano "la nana reale") sapeva conquistare tutti con la sua intelligenza, preparazione politica e ironia; con tiare di diamanti ospite d' onore di Ronald Reagan e di sua moglie Nancy, meno addobbata in una capanna dello Swaziland alle prese con una onorificenza da appuntare sul perizoma alquanto minuscolo del re locale. Nel tempo terribile dell' Aids, Margaret andava nei reparti dei malati terminali, si sedeva vicino a loro, raccontava storie, li faceva ridere, li rasserenava: «C' eravamo solo noi due, molto prima che arrivasse la principessa Diana con un' orda di fotografi». In comune le due signore avevano, si fa per dire, un uomo, Glenconner, il marito crudele di una, lo sfortunato innamorato dell'altra, o meglio, la coppia sposata condivideva la vicinanza della principessa, i suoi cattivi umori, alcolismo, tabagismo, la sua implacabile infelicità e la sua corte di ragazzi tanto più giovani e impresentabili. Anne la seguiva nei suoi viaggi, Colin la inseguiva nel paradiso vizioso e inaccessibile di Mustique, l' isoletta delle Piccole Antille nel Mar dei Caraibi di sua proprietà. Ragazzi indigeni nudi e dipinti d' oro, festa eterna sulle spiagge, rifugio di celebrità e ricchi sfrenati (anche italiani), un terreno regalato a Margaret che ci andava spesso, esibendo costumi da bagno trasparenti. Tutti d' accordo, tranne il di lei marito Anthony Armstrong-Jones, Lord Snowdon, che ormai l' odiava sfrenatamente, chiamando Colin «quella merda». La parte più spietata delle memorie è quella in cui la lady in waiting confessa i sensi di colpa per aver trascurato, come del resto era stata lei dai suoi genitori, i cinque figli affidati a una serie di governanti, chiusi in collegio, soli e separati, la mamma assente per servire i suoi due tiranni. I risultati furono tragici, a otto anni Charles, il primogenito, l' erede, fu colpito da una sindrome ossessiva compulsiva, adolescente cominciò a drogarsi morendo di epatite. Harry, sposato, padre e omosessuale fu infettato dall' Aids negli anni in cui il male era ancora inarrestabile: le pagine in cui ne è descritta l' agonia, il figlio estenuato disteso sul pavimento d' ospedale, la testa adagiata in grembo alla madre rannicchiata a terra, sono davvero strazianti. Christopher, il terzogenito, dopo un incidente durante una vacanza in Belize, è rimasto seriamente menomato. Dissolta la ricchezza ereditata, Lord Glenconner dovette lasciare Mustique e nel 1982 trovò rifugio nella vicina isola di Santa Lucia dove inseguire i suoi progetti di lunatico piacere: non più il grandioso palazzo esotico disegnato da Oliver Messel a Mustique, ma un paio di casupole di poche stanze in cui Margaret lo raggiunse una volta sola e poi mai più. Lei è morta a 71 anni di un ictus nel febbraio 2002 in un ospedale londinese, lui a 86 anni di cancro nell' agosto 2010, a Santa Lucia, assisto dal suo cameriere personale caraibico, Kent Adonai. «Mia madre mi aveva insegnato che bisogna nascondere le emozioni, ma quella notte, a Santa Lucia, non ce la feci, urlai e urlai». La lettura del testamento era stata velocissima: Colin Tennant lasciava tutto le sue proprietà nei Caraibi dal valore milionario al suo devoto cameriere, sposato e con quattro figli, il titolo nobiliare all' erede più diretto, il figlio del primogenito defunto, Glenconner Hall al figlio del secondogenito, però già da tempo svuotato di ogni cosa di valore e in cattive condizioni. Nulla agli altri figli e nipoti, nulla alla moglie, che pur essendo primogenita dei Leicester, già non aveva ereditato nulla in quanto femmina. A 87 anni Lady Anne dopo aver vissuto sempre all' ombra di Colin e di Margaret, si trova famosa, continuamente in televisione e sui giornali, e a essere patrimonio di se stessa: le sue memorie stanno per essere pubblicate negli Stati Uniti e in altri paesi, diventeranno un serial e lei sta già scrivendo il suo primo thriller blasonato.

·        Andrea.

La Regina travolta dallo scandalo: "Andrea è dipendente dal sesso". Il principe Andrea è ancora nell’occhio del ciclone, ma stavolta non a causa dello scandalo Epstein, bensì di un libro che promette scottanti rivelazioni sulla sua vita intima. Francesca Rossi, Mercoledì 23/09/2020 su Il Giornale. Il 2020 è stato l’anno delle rivelazioni e delle biografie sui Windsor. Libri che hanno messo a nudo la famiglia reale più chiacchierata del mondo. L’ultimo in ordine di tempo si intitola “Sex, Lies and Dirty Money by The World’s Powerful Elite” ha tra i protagonisti il principe Andrea e promette piccanti rivelazioni sulla sua vita sessuale. L’autore, Ian Halperin, avrebbe intervistato delle ex conquiste del figlio prediletto di Sua Maestà per carpirne i segreti più intimi. Dettagli di cui le signore in questione non sono state certo avare. Tutte hanno avuto rapporti consensuali con il principe Andrea e lo hanno descritto come un amante “senza limiti tra le lenzuola”. Una di loro ha perfino dichiarato: “Andrew ha scosso il mio mondo in camera da letto. Ci sono rimasta male quando lui è sparito”.

"Due giorni a sua disposizione". Mille euro per intrattenere il principe Andrea. Un’altra ex fiamma ha fatto affermazioni molto più tranchant, sostenendo che il principe Andrea abbia una “dipendenza sessuale”. Il motivo di tale ossessione sarebbe da ricercare nel rapporto con il principe Carlo. Il duca di York avrebbe sofferto di una sorta di complesso di inferiorità nei confronti del fratello, destinato a regnare. L’ex amante di Andrea ha spiegato: “Non si sentiva abbastanza considerato nella royal family. E questo lo ha spinto al suo stile di vita da playboy. Avere tante belle donne nel suo letto lo faceva sentire speciale”. Naturalmente quest’affermazione è tutta da dimostrare. Lo scorso anno un insider rivelò al Daily Mail che il duca di York avrebbe avuto più di mille amanti e da giovane e, proprio per questa sua particolare inclinazione, gli sarebbe stato affibbiato il nomignolo di “Randy Andy”, ovvero “Andy l’arrazzato”. Confessioni di dubbio gusto che gettano una luce equivoca sul figlio della regina Elisabetta.

Brutto colpo per il figlio prediletto della regina. Ora lo cancellano pure dalla rete. Vanity Fair ricorda che un osservatore reale fece persino un calcolo a tal proposito, giungendo alla conclusione secondo cui dal momento del divorzio da Sarah Ferguson al 2010 il principe Andrea avrebbe avuto circa 15 fidanzate. Le relazioni del principe Andrea sono sempre state tollerate a corte. Ben diverso è il caso Epstein, un vero e proprio giro di prostituzione e schiavitù sessuale in cui sono state coinvolte delle ragazze minorenni all’epoca dei fatti. A proposito della presunta amicizia tra il principe Andrea e il magnate morto in carcere nel 2019, Ian Halperin sostiene di non aver trovato alcuna prova che confermi le accuse secondo le quali il duca di York avrebbe avuto rapporti con delle minorenni. Tuttavia l’autore dello scandaloso volume si dice certo che Epstein fornisse al principe “ragazze con cui fare sesso” e aggiunge: “È questo il motivo per cui erano amici. Andrea aveva un’ossessione per le ragazze dai capelli rossi. Ed Epstein gli rimediava le più belle rosse su piazza”. Il duca di York ha sempre negato le accuse, ma Halperin arriva a dichiarare che Andrea non fosse legato a Epstein solo da un rapporto di amicizia, ma anche di paura e spiega: “Epstein aveva informazioni scottanti sui suoi amici facoltosi e le usava per ricattarli”.

Abusi su minorenni, Ghislaine scandalizza la regina: si siede sul suo trono. Un classico. Squallido, ma assolutamente prevedibile. Halperin è un fiume in piena e racconta anche che il principe Andrea, nel 2011, avrebbe perfino pregato in ginocchio Epstein di non rivelare nulla sul suo conto. Dopo quell’incontro i due non si videro più, ma l’imprenditore era stato talmente furbo da posizionare telecamere in tutte le sue case, in modo da spiare gli incauti uomini facoltosi che le frequentavano. Secondo il Mail on Sunday sarebbe stato ripreso anche il principe Andrea. Se tutta questa storia venisse dimostrata, per il figlio di Elisabetta II non ci sarebbe più un posto al mondo dove andarsi a nascondere.

Anna Guaita per ''Il Messaggero'' il 3/8/2020. Sono stati distrutti dopo due anni. I tabulati che elencavano i turni delle guardie del corpo del principe Andrew non sarebbero più disponibili. Gli investigatori di New York non avranno dunque modo di convalidare o contestare l'alibi che il principe cita a propria discolpa per la notte del 10 marzo 2001. Lui assicura che si trovava nella sua villa di Sunninghill Park, nella contea di Bershire, insieme alle due figlie Beatrice e Eugenia, allora di 10 e 11 anni. Ma Virginia Roberts Giuffrè sostiene invece che il principe quella notte la passò con lei, a fare sesso, in una lussuosa casa nel quartiere di Belgravia a Londra. La Giuffrè aveva allora 17 anni, e la sua testimonianza è oggi al centro del processo per sfruttamento sessuale di minori ai danni di Ghislaine Maxwell, l'ereditiera britannica che per anni era stata al fianco del pedofilo Jeffrey Epstein, suicida in carcere un anno fa. Giuffrè sostiene che Epstein e Maxwell la obbligarono a intrattenere il principe varie volte, sia nel ranch che Epstein aveva nel Nuovo Messico, sia a New York, che a Londra e nell'isola privata che il finanziare possedeva nei Caraibi. La questione dei tabulati era stata sollevata da una guardia reale, che ha detto al tabloid britannico Daiy Mail di avere un ricordo diverso di quella notte rispetto a quel che dice il principe. L'uomo sostiene che Andrew era tornato a notte fonda a Buckingham Palace su un'automobile guidata da una delle guardie del corpo, e assicura di ricordare bene perché il principe era stato maleducato con le guardie di turno al palazzo e lui aveva presentato un reclamo sulla sua condotta. Proprio questa ex guardia ha chiesto di vedere i tabulati e si è sentito rispondere dopo quasi cinque mesi di attesa che non esistevano più perché vengono conservati solo per due anni: «Sono deluso ha detto l'uomo al Daily Mail -. E sono sorpreso anche di scoprire che i documenti circa la famiglia reale e la sua protezione vengono distrutti, per di più appena dopo due anni». La testimonianza della Giuffrè che coinvolge il principe fa parte di un processo per diffamazione che la donna aveva intentato contro Ghislaine Maxwell nel 2016 e che si era risolto con un accordo fra le due parti. I documenti erano allora stati sigillati con il benestare del giudice che aveva avuto la gestione del caso, ma sono stati in parte desecretati l scorsa settimana dal giudice Loretta Preska, che sta adesso presiedendo al nuovo processo contro la Maxwell. La 58enne cittadina britannica è tuttavia riuscita a ottenere che per il momento non venga resa nota quella parte dei documenti del processo in cui erano state trascritte le sue testimonianze. I suoi avvocati ricordano che Ghislaine aveva accettato di testimoniare a patto che le sue parole rimanessero confidenziali e sigillate, e solo a quella condizione aveva parlato della sua vita sessuale privata e dei contatti che aveva avuto con numerosi vip. Il giudice deciderà il 22 settembre se quell'accordo debba essere ancora considerato valido. Nel frattempo, la lunga ricostruzione che Giuffrè ha fatto degli anni fra il 2001 e il 2003, come «schiava del sesso» di Epstein e Maxwell, rimane l'unica testimonianza pubblica di una delle ragazze. E le pagine sul principe sono ricche di particolari piccanti, come il fatto che lui era «in adorazione» del corpo giovane della 17enne Virginia, tanto che arrivava a baciarle e leccarle i piedi. Come il fatto che ogni volta che la vedeva lui la abbracciava come se rivedesse una cara amica, mentre lei fra sé e sé sbuffava al pensiero di quello che le sarebbe toccato fare. Il principe dal canto suo nega con forza di aver avuto questi rapporti con la giovane, anche se non ha mai negato l'amicizia con Epstein.

L'amico gli sconsigliò di vedere Epstein, ma Andrea replicò duro: "Sei solo un bigotto". Un amico del principe Andrea di York ha rivelato di avergli sconsigliato di frequentare Jeffrey Epstein, ma la replica del duca fu molto dura: "Lasciami in pace, sei solo un bigotto". Mariangela Garofano, Mercoledì 19/08/2020 su Il Giornale.  Secondo l’Express il principe Andrea rifiutò il consiglio di un amico di tagliare i ponti con Jeffrey Epstein. Il duca di York fu introdotto al magnate pedofilo nel 1999 da Ghislaine Maxwell, all’epoca già da tempo amica di Andrea e ben inserita nell’alta società britannica. Ma quando nel 2005 Epstein venne indagato per la prima volta per traffico della prostituzione, il terzogenito di Elisabetta non smise di frequentarlo, attirandosi le critiche del bel mondo. Un conoscente ha rivelato a Vanity Fair di aver tentato di convincere il duca a non frequentare più il disgraziato finanziere, a causa delle pesanti accuse a suo carico. Ma il consiglio dell’amico non fu accolto dal duca in modo positivo, al contrario, Andrea dimostrò di non avere alcuna intenzione di rinnegare l’amicizia con Epstein. “Dopo che Jeffrey fu condannato, telefonai ad Andrea e gli dissi: ‘Non puoi continuare ad avere un rapporto con Jeffrey’”, racconta la fonte, che prosegue: “Lui mi disse: "Smettila di tormentarmi. Sei solo un bigotto! Lasciami in pace, Jeffrey è mio amico, essere leali con gli amici è una virtù. E io gli sarò fedele"”. Nemmeno una condanna per traffico della prostituzione fecero dunque cambiare idea a “Randy Andy” circa il suo “amico”. Anzi, lealtà a parte, pare che il fatto che Epstein potesse essere colpevole di reati su minori e registrato come predatore sessuale, fosse una sottigliezza tale da definire l’amico preoccupato come un puritano. Quando a novembre scorso Andrea rilasciò la famosa intervista per la Bbc, dichiarò di essere pentito dei suoi legami con il finanziere, ma di non aver mai sospettato nulla circa i reati da lui commessi. Jeffrey Epstein è stato arrestato a luglio 2019 con l’accusa di abuso e traffico di minore. Ad agosto dello stesso anno fu trovato impiccato nella sua cella, in circostanze ancora oggi non del tutto chiare. Quasi esattamente un anno più tardi la sua complice, la raffinata “adescatrice” di ragazze Ghislaine Maxwell, viene arrestata dopo un anno in fuga. La donna, accusata di cospirazione nel traffico di prostituzione minorile e abuso di minore, è detenuta in isolamento, sorvegliata 24 ore su 24 in attesa del processo, che avrà luogo a luglio 2021.

Le perversioni del principe Andrea nelle carte desecretate del processo Epstein. Pubblicato lunedì, 03 agosto 2020 da Enrico Franceschini su La Repubblica.it “Dovevo lasciare che mi montasse sulla schiena come per cavalcarmi e voleva perfino leccarmi le dita dei piedi”, avrebbe raccontato Virginia Giuffre spiegando nei dettagli i due giorni trascorsi con il duca di York nel 2001 nel ranch del miliardario nel New Mexico. Era già accusato di avere fatto sesso con una minorenne. Poi è saltato fuori che a costringerla ad andare a letto con lui sarebbe stato Jeffrey Epstein, allo scopo di comprometterlo per poterlo ricattare e usarlo come suo lobbista nei confronti delle autorità giudiziarie americane. Adesso sul principe Andrea saltano fuori anche presunte perversioni: “Dovevo lasciare che mi montasse sulla schiena come per cavalcarmi e voleva perfino leccarmi le dita dei piedi”, avrebbe raccontato la donna in questione, l’americana Virginia Roberts Giuffre, secondo un manoscritto appena desecretato che sarebbe uscito dalle carte del processo al miliardario pedofilo morto suicida in carcere nel 2019 e a Ghislaine Maxwell, la dama dell’alta società inglese recentemente arrestata negli Stati Uniti dopo una lunga latitanza. Il documento, riportano agenzie di stampa e siti di news, descrive nei dettagli i due giorni trascorsi dal duca di York nel ranch di Epstein in New Mexico nel 2001 in compagnia di Virginia, la “schiava del sesso” di Epstein e Maxwell. All’epoca dei fatti, Virginia aveva 17 anni. Oggi, sposata e con figli in Australia, è diventata la principale accusatrice del terzogenito della regina Elisabetta nello scandalo di abusi sessuali che gira attorno allo scomparso e controverso uomo d’affari americano. “Il mio lavoro era intrattenerlo a oltranza, dal prestargli tutto il mio corpo durante un massaggio erotico magari lasciare che mi salisse sulla schiena per cavalcarmi”, afferma Roberts nel manoscritto. “Gli piacevano i miei piedi”, continua “e per questo mi ha persino leccato tra le dita. Tra noi non c’era alcuna passione, per lui ero solo una ragazza come tante e per me lui era solo un altro lavoro. Non è mai stato semplice soddisfare i desideri sessuali degli strani uomini che mi presentava Epstein. E il principe era uno di loro”. Non è la prima volta che parla dei gusti particolari di Andrea sotto le lenzuola: “Entrò con me nella vasca, mi leccò le dita dei piedi e mi portò a letto”, aveva già dichiarato anni fa, all’inizio dello scandalo. Per le 48 ore con Andrea nel ranch, Virginia avrebbe ricevuto dal miliardario 1000 dollari. Ma era tornata a New York disgustata dall’incontro, facendo il conto alla rovescia in attesa di tornare a casa. Al rientro, Epstein e Maxwell le domandarono come era andata con il principe e lei rispose che lo aveva soddisfatto in ogni modo e che le era sembrato contento. Il duca di York ha sempre negato le accuse e perfino di averla mai incontrat, sebbene ci sia una foto, pubblicata da tutti i giornali, che lo ritrae mentre le cinge la vita sorridente, con Ghislaine Maxwell alle loro spalle. La regina Elisabetta, per prendere le distanze dalla vicenda, ha esautorato Andrea da ogni compito di rappresentanza della famiglia reale. Il principe non è nemmeno apparso nelle fotografie ufficiali del recente matrimonio di sua figlia Beatrice con il conte italiano Edoardo Mapelli Mozzi.

DAGONEWS il 5 agosto 2020. Un amico di Ghislaine Maxwell ha rivelato i dettagli di una “inquietante” canzone che gli è stata commissionata da Ghislaine Maxwell per il party per il 40esimo compleanno di Jeffrey  Epstein. Christopher Mason, 54 anni, che vive a Manhattan, scrive canzoni satiriche e dopo l'incontro con Maxwell nel 1989, gli venne chiesto di esibirsi al party del pedofilo milionario dove cantò una canzone in cui si “parlava di erezioni che duravano 24 ore” e di “scolarette che avevano una cotta per Epstein”. «Mi presento, mi siedo in mezzo alla stanza a gambe incrociate con il completo di Karate di Epstein che Ghislaine mi aveva chiesto di indossare. Era studiato in modo da farlo andare di matto quando mi avesse visto vestito in quel modo. In questa stanza, c'era un'atmosfera da club con gentiluomini che si godevano la reciproca compagnia. A pensarci a posteriori è stato tutto molto inquietante. Per scrivere i miei versi prendo informazioni sulla persona facendo domande in giro, ma Ghislaine mi disse che non dovevo parlare con nessuno di quello che stavo facendo. Mi venne chiesto di inserire nella canzone dei versi in cui si diceva che Epstein aveva erezioni di 24 ore e che le sue studentesse avevano una cotta per lui». Poi  Christopher si è soffermato sul rapporto perverso che legava Ghislaine a Epstein: «Era come se fosse diventato un padre da cui ricevere approvazione. Lei era la sua preferita e avrebbe fatto qualsiasi cosa per compiacerlo». Secondo Christopher, Ghislaine ha incontrato Epstein dopo che si era trasferita in un "modesto" appartamento con una camera da letto a New York: «Dopo averlo incontrato per lei è cambiato tutto. Nella sua vita erano tornati aerei privati e yacht».

Elisa Messina per "corriere.it" il 6 agosto 2020. Tra i nomi delle ragazze presenti nella villa degli abusi del milionario americano Jeffrey Epstein compare ora un nome noto nell’alta società britannica, quello della 44enne Clementine Hambro, detta “Clemnie”. Aveva 23 anni, non era minorenne, all’epoca del viaggio a Little St. James Island, proprietà privata del finanziere suicidatosi nel carcere di New York il 10 agosto scorso, ma il nome di Clamnie (venuto fuori dopo che sono stati resi noti i registri di volo dei jet privati) è di quelli che fanno rumore all’interno dell’inchiesta americana sul caso Epstein. Tanto che alla sua storia il tabloid britannico Daily Mail dedica la prima pagina di oggi e raccoglie le sue dichiarazioni in merito.

La pupilla di Lady D. Miss Hambro era la più piccola delle damigelle di nozze al matrimonio di Carlo e Diana d’Inghilterra, nel 1981. Quella che, nella celebre foto del bacio degli sposi dal balcone di Buckingham Palace, ha il dito in bocca e l’aria annoiata. Naturale che fin da piccolissima frequentasse case e palazzi delle famiglie inglesi che contano: il suo bisnonno era Sir Winston Churchil e la sua educatrice nell’elitaria scuola materna Pimlico di Londra era una giovanissima Lady D. Dopo aver vissuto per un periodo negli Stati Uniti - dove ha fatto in tempo a frequentare una scuola di recitazione, lavorare come attrice e come impiegata in una casa d’aste, chiudere la relazione con un finanziere americano a pochi giorni dalle nozze - Clementine Hambro è tornata nella madrepatria e si è sposata con Orlando Fraser (uno dei sei figli di Lady Antonia Fraser, celebre storica e moglie di Harold Pinter) da cui ha avuto quattro figli. E ora è un attiva autrice di testi di giardinaggio.

Il suo nome tra i passeggeri del jet di Epstein. Il nome di Clamnie Hambro risulta, per due volte, nell’elenco dei passeggeri che hanno volato a bordo dei jet privati di Jeffrey Epstein. In entrambe le occasioni era stata ospite nelle lussuose ville dove, in base all’inchiesta, Epstein abusava di ragazze minorenni assieme ad altri amici e con la complicità della ex fidanzata e socia Ghislaine Maxwell. Una di queste ville era a Little St James nelle Isole Vergini.

«Ai Caraibi non mi sono divertita». Al Daily Mail Clamnie Hambro ha raccontato le circostanze dei due soggiorni precisando però di non aver mai subito alcun abuso e neppure di avervi assistito. All’epoca dei viaggi, nel 1999, miss Hambro aveva 23 anni e lavorava per la casa d’aste Christie’s a New York. Il primo viaggio, da New York a Santa Fe, in Nuovo Messico, dove Epstein aveva acquistato un ranch, era stato per motivi lavoro, racconta lei: con altre colleghe doveva visionare la nuova dimora e discutere su quali opere d’arte il milionario avrebbe acquistato. Il secondo viaggio, invece, quello nell’isola caraibica era stato un invito personale, di piacere. Ma di piacevole, forse, c’era stato poco in quel soggiorno, se Hambro si è sentita in dovere di precisare: «Non conoscevo nessuno, non mi sono divertita e così non ci sono mai più tornata». Stiamo parlando delle proprietà caraibiche di Epstein finite sotto inchiesta anche da parte dei procuratori delle stesse Isole Vergini: nelle ville del milionario si praticavano abusi di ogni genere ai danni di giovani donne e bambine di 13 anni. Epstein e gli amici portavano le ragazze alle Vergini, quindi le spostavano in barca o in elicottero nella proprietà di Little St. James, secondo l’accusa, proprio per agire indisturbati.

«Ero giovane e ingenua». Miss Hambro nega di aver visto o subito abusi nelle circostanze dei suoi viaggi ma non difende Epstein: «Sono stata molto fortunata» ammette. «Ora so cosa è successo su quell’isola. il mio cuore va a coloro che sono state abusate da lui e confido che ottengano la giustizia che meritano». Nel suo discorso, la pronipote di Churchill dichiara anche: «Ero giovane e ingenua, non immaginavo cosa sarebbe successo».

I testimoni degli abusi. Molti dei dettagli sugli abusi di Epstein e sul ruolo “organizzativo” avuto dalla sua socia Ghislaine Maxwell sono venuti fuori dopo che la giudice federale americana Loretta Preska ha tolto i sigillo ai documenti dell’inchiesta: Ghislaine, che nega ogni coinvolgimento, sarebbe stata la vera regista del circolo di abusi sessuali e pedofilia di Epstein. Tra le carte ci sono anche scambi di mail tra Maxwell ed Epstein e i registri di volo del jet privato del magnate. In aggiunta, nel dossier ci sono anche le deposizioni in cui Virginia Giuffre , principale teste nel processo contro Epstein, ha descritto gli abusi subìti e quelli a cui ha assistito ed è anche una delle accusatrici del principe Andrea d’Inghilterra, sodale di Epstein: la donna riferisce di aver visto il magnate e Maxwell partecipare a sesso di gruppo con ragazze giovanissime — «direi di età compresa tra i 15 e i 21 anni», si legge in una delle testimonianze — sull’isola privata del consulente finanziario ai Caraibi. Ma i nomi presenti nei registri dei voli potrebbero rivelare ancora molte sorprese circa le frequentazioni del miliardario pedofilo.

Anche la damigella di Lady Diana nella villa di Epstein. Le indagini sul caso Epstein proseguono, rivelando nuovi retroscena, tra cui la presenza, nella villa degli abusi, di Clementine Hambro, nipote di Winston Churchill e damigella al matrimonio di Lady Diana. Francesca Rossi, Giovedì 06/08/2020 su Il Giornale. Lo scandalo Epstein sembra un fiume in piena da cui riemergono ogni settimana indiscrezioni che non smettono di indignare l’opinione pubblica, né di instillare nuovi dubbi su questa squallida vicenda. L’ultimo retroscena in ordine di tempo vede coinvolta una personalità di spicco del gotha inglese, la bisnipote di Winston Churchill, figlia del banchiere Richard Hambro, ovvero la quarantaquattrenne Clementine Silvia Hambro. Una donna molto conosciuta non solo per la sua ascendenza, ma anche per essere stata, a soli 5 anni, la più giovane damigella al matrimonio di Lady Diana, avvenuto il 29 luglio 1981. Oggi Clementine Hambro si trova, suo malgrado, invischiata nel caso Epstein, ma il suo ruolo sembrerebbe marginale, per nulla collegabile né a quello di vittima, né a quello di carnefice. Stando alle notizie riportate dal Daily Mail, la Hambro, oggi scrittrice, avrebbe viaggiato sul jet privato di Epstein per due volte, nel febbraio e nel marzo 1999. Dai documenti depositati al tribunale di New York i viaggi avrebbero portato via Clementine da due delle case private di Epstein. La prima volta dal ranch in New Mexico, la seconda dall’isola privata ai Caraibi, a Little St. James, ovvero nell’ormai nota “villa degli abusi”, come la chiamano i giornali. Dunque si trattò di viaggi di ritorno. Non sappiamo, invece, come la Hambro sia arrivata nelle due residenze. Inoltre, a quanto risulta, il finanziere americano sarebbe stato su entrambi i voli, mentre la sua ex fidanzata e presunta complice Ghislaine Maxwell avrebbe preso parte solo a uno di questi. All’epoca Clementine Hambro, che aveva solo 23 anni, lavorava per la nota casa d’aste Christie’s e si sarebbe recata nelle abitazioni dell’imprenditore per consigliarlo in merito a degli acquisti di oggetti d’arte. Quindi la nipote di Churchill avrebbe avuto con Epstein un contatto professionale e nulla di più. Il Dailly Mail ha riportato le parole della scrittrice, inorridita dallo scandalo ma decisa a spiegare la sua posizione in questa storia da incubo. La Hambro ha raccontato: “Il primo volo fu un viaggio di lavoro con delle colleghe per vedere la nuova casa di Epstein a Santa Fe e per discutere sul tipo di oggetti d’arte che lui aveva intenzione di comprare. Il secondo viaggio, a Little St. James, fu un invito personale che pensai potesse essere carino accettare, ma non conoscevo nessuno lì, non partecipai davvero e non tornai mai più. Il mio cuore si spezza al pensiero dei sopravvissuti, ora so cosa accadde su quell’isola”. Clementine Hambro ha sottolineato anche di non aver subito alcuna molestia mentre si trovava nelle dimore di Epstein, rivelando: “Nel corso di questi due viaggi, nessuno abusò di me, né io fui testimone di abusi o di qualunque altra situazione sconveniente, con minori o meno”. Riferendosi a Epstein, la Hambro ha aggiunto: “Sono sconvolta dalle rivelazioni sul suo comportamento…Sono stata chiaramente molto fortunata, il mio pensiero va a quanti hanno subito abusi da lui e ho fiducia che otterranno la giustizia che meritano”. Guardandosi indietro, riflettendo sulla “se stessa” degli anni di quei viaggi, Clementine Hambro ha ammesso una certa mancanza di consapevolezza, dichiarando: “Ero giovane e ingenua, non potevo neanche concepire ciò che sarebbe successo”. Il Times riporta anche un’altra notizia relativa al comportamento riprovevole di Epstein. Un’indiscrezione raccontata nel libro “The Grifter’s Club”, scritto da quattro giornalisti. Sembra che nell’ottobre del 2007 Epstein sia stato cacciato dal Mar-a-Lago Club di Donald Trump per aver molestato la figlia minorenne di un altro socio. L’episodio sarebbe accaduto proprio nel periodo in cui l’imprenditore stava per patteggiare in un’altra vicenda simile che lo vedeva coinvolto. Benché sembri che la Hambro non abbia avuto nulla a che vedere con l’intricato e terribile scandalo Epstein, la sua presenza è un’ulteriore prova evidente del potere di quest’uomo e, soprattutto, dei suoi legami con i personaggi di spicco del jet set internazionale.

La testimonianza shock: "Una pervertita procurava le ragazze a Epstein. Conosceva Andrea". Non si arrestano i pettegolezzi sul legame del principe Andrea e il pedofilo Jeffrey Epstein. Secondo una nuova indiscrezione il figlio della regina Elisabetta avrebbe soggiornato sull'isola privata del magnate con un'altra "complice chiave". Mariangela Garofano, Sabato 08/08/2020 su Il Giornale. Una nuova rivelazione confermerebbe il legame tra il principe Andrea e il milionario pedofilo Jeffrey Epstein. A quanto riportato dal Mirror, un’altra donna oltre a Ghislaine Maxwell sarebbe stata complice "chiave” del magnate nel traffico di minorenni. La donna, la cui identità per ora è segreta, sarebbe di nazionalità britannica e avrebbe soggiornato con il duca di York sull’esclusiva isola di Little Saint James, di proprietà del milionario deceduto.

Ghislaine Maxwell, chi è la "dama nera" complice delle violenze di Epstein (che imbarazza la regina). Secondo quanto trapelato, la vacanza del principe con la donna avvenne alcune settimane prima che la damigella di Lady Diana, Clemmie Hambro, volò sull’isola, aggiungendosi alle frequentazioni "reali" del magnate.“Jeffrey godeva dei suoi legami con la famiglia reale e l’aristocrazia britannica”, ha dichiarato una fonte. “Faceva sempre i loro nomi quando aveva bisogno di una porta aperta. I suoi legami con la famiglia reale sono molto più profondi di quanto la gente creda”. Ed ora questa nuova donna del mistero inglese, aiutante del perverso milionario, confermerebbe ulteriormente la stretta connessione tra Epstein e i salotti dell'alta società britannica. Maria Farmer, vittima del magnate, racconta che la donna senza scrupoli procurava ad Epstein le minorenni dall’Inghilterra e si riferisce a lei come la “babysitter”.

Virginia Giuffre: "Fui costretta ad un’orgia con il principe Andrea". “Procurava le ragazze dall’inghilterra. Era una pervertita e ne è uscita pulita, dopo tutte le schifezze che ha combinato per Jeffrey”, racconta ancora Maria Farmer. Ghislaine Maxwell non era quindi la sola complice di Epstein, ma un’altra “Crudelia De Mon” aiutava il ricco americano ad abusare delle minorenni. “È sotto i radar ma protetta dai soldi”, conclude la Farmer, riferendosi alla donna misteriosa, il cui ruolo è venuto alla luce con l’arresto di Ghislaine Maxwell. L’amicizia tra la “madame” di Epstein e Andrea di York risale ai tempi dell’università, ed è proseguita negli anni, tra feste nelle tenute reali ed eventi prestigiosi. Il terzogenito di Elisabetta è stato accusato da Virginia Giuffre di aver avuto rapporti intimi con lei all’età di 17 anni, costretta proprio dalla Maxwell. “Schiava sessuale” del diabolico magnate, la Giuffre ha inoltre accusato la donna di aver abusato in prima persona delle ragazze.

Anna Guaita per "Il Messaggero" l'11 agosto 2020. Aveva 19 anni. Un po’ troppo grandicella per i gusti perversi di Jeffrey Epstein. Ma Paris Hilton aveva una pelle purissima, occhi di un blu penetrante, lunghi capelli biondi e un corpo perfetto. E quando Ghislaine Maxwell la vide a una festa a New York, la sua reazione fu immediata: «Sarebbe perfetta per Jeffrey!». La socialite britannica nel 2000 non era più la girlfriend del miliardario pedofilo, ma – secondo le denunce di varie giovani vittime - continuava nella sua attività di procurare ragazzine per il suo harem. In carcere da un mese, proprio per l’accusa di traffico umano e sfruttamento di minorenni, la Maxwell dovrà rispondere delle accuse nel processo che si terrà nel luglio dell’anno prossimo.

Regno Unito, Andrea rimosso dalle foto del matrimonio di Beatrice: l'ombra dello scandalo Epstein sul duca di York. Pubblicato domenica, 19 luglio 2020 da Antonello Guerrera su La Repubblica.it Nelle istantanee delle nozze segrete pubblicate da Buckingham Palace appare la nuova coppia reale, l'imprenditore italiano Edoardo Mapelli Mozzi, perfino Elisabetta e Filippo. C'è un solo grande assente, il padre della sposa. "Papà, dove sei?", titola il Daily Mirror in prima pagina oggi. Già, perché papà Andrea è stato rimosso dalle foto ufficiali. Altrimenti sarebbe stato troppo l'imbarazzo per la casa reale. E così, nelle istantanee del matrimonio segreto di venerdì scorso ora pubblicate da Buckingham Palace, ecco finalmente i due freschi sposi, ossia la principessa Beatrice - figlia del duca di York e della duchessa Sarah Ferguson - e il ricco imprenditore Italiano Edoardo Mapelli Mozzi, fuori dalla Royal Chapel of All Saints nel Windsor Great Park, a pochi chilometri di distanza dalla tenuta della sovrana. Elisabetta che insieme al marito Filippo - in discreta forma nonostante le bufale sulla sua "morte e imbalsamazione" circolate di recente soprattutto in Italia - sono gli unici altri membri dei Windsor a comparire nelle foto. Nozze celebrate venerdì scorso in segreto, le più riservate da oltre 235 anni, quando Giorgio IV si unì sempre in segreto all'amante cattolica Maria Fitzherbert, e le prime con il distanziamento sociale. Tra la ventina di ospiti presenti, c'erano come detto Elisabetta e Filippo, ma anche il papà di Beatrice, il principe Andrea, svanito però dalle foto ufficiali di sua figlia in quanto travolto dallo scandalo sessuale di Jeffrey Epstein. Eppure, era la prima volta del duca di York insieme alla madre sovrana dopo l'inizio del lockdown e l'arresto della sua amica ed ex compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell, pesantemente sospettata di complicità nei crimini del miliardario americano. C'era poi anche Sarah Ferguson, controversa madre della sposa ed ex consorte di Andrea (anche se i due vivono ancora insieme), pure lei, per non infliggere ulteriore vergogna sul duca di York, esclusa dalle foto ufficiali. Presenti alla cerimonia anche i genitori di Edoardo, il padre nobile e olimpionico Alex Mapelli Mozzi, la madre Nikki Williams-Ellis, e la sorella Natalia Yeomans, mentre non hanno partecipato il principe Carlo (zio di Beatrice) e Camilla (che proprio venerdì scorso ha festeggiato il suo 73esimo compleanno) e neppure i duchi di Cambridge Kate e William (Harry e Meghan si sono trasferiti da tempo in California). Per l'occasione, Beatrice ha indossato un abito vintage e una tiara di diamanti della nonna Elisabetta. Il primo, color avorio, scelto dalla sovrana nel 1966 per la cerimonia di apertura del Parlamento, ma anche la tiara sul capo della sposa 31enne, la Queen Mary diamond fringe donata all'attuale sovrana dalla Regina Vittoria, adornò il capo di Elisabetta per il suo matrimonio con Filippo nel 1947. L'estrema riservatezza causa coronavirus del matrimonio, seppur non di risonanza mondiale come quelli di William e Kate o di Meghan e Harry, alla fine è stata un mezzo toccasana per tutti, perché si è discusso per mesi della impresentabilità di Andrea nell'accompagnare all'altare Beatrice e quindi si era pensato a vari sostituti per ovviare a una presenza scottante e per molti imbarazzante come la sua. Anche per le vicissitudini di Andrew, Beatrice ed Edoardo non volevano troppa ribalta: originariamente il matrimonio era stato pensato per 150 selezionatissimi invitati, con una cerimonia religiosa alla Chapel Royal di St James's Palace, a Londra, e poi ricevimento nei giardini di Buckingham Palace. Tutto previsto per fine maggio scorso e ovviamente tutto annullato. Inoltre, ora era il momento giusto anche per Elisabetta: la sovrana a fine luglio dovrebbe trasferirsi nell'altra tenuta di Balmoral, in Scozia, e quindi il matrimonio di Beatrice ed Edoardo s'aveva da fare in questi giorni, per non costringere la regina a doversi rispostare subito dopo.

Brutto colpo per il figlio prediletto della regina. Ora lo cancellano pure dalla rete. L’annus horribilis del principe Andrea continua con una nuova rinuncia imposta che allontana sempre di più dalla royal family il figlio prediletto della regina Elisabetta. Francesca Rossi, Mercoledì 22/07/2020 su Il Giornale. La caduta del principe Andrea sembra infinita. Un crollo lento, inesorabile che nessuno riesce ad arrestare. Dall’intervista alla BBC, tragico tentativo di difesa avvenuto nel novembre 2019, il duca di York non fa che inanellare un disastro dietro l’altro, tentando di ripararsi dalla pioggia di accuse che continuano a piovergli addosso dopo lo scandalo Epstein. Circa 8 mesi fa il figlio preferito della regina Elisabetta ha perfino dovuto abbandonare incarichi e doveri per ritirarsi a una prematura vita privata. Ora, come ha scoperto il magazine Hello, neppure il sito ufficiale del duca di York, thedukeofyork.org, è più online. Del resto, ormai, la sua figura è fortemente compromessa, per non dire impresentabile. Finché la vicenda Epstein non verrà chiarita, rimarranno troppe ombre sul passato recente del principe Andrea. Le dichiarazioni di Virginia Giuffre, la quale ha rivelato di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con il duca quando era ancora minorenne, potrebbero essere la punta dell’iceberg di una faccenda ben più losca. In una intervista alla BBC la Giuffre raccontò: “Non è stata una storia morbosa di sesso, è stata una storia di abusi, io sono stata oggetto di un traffico”. Con queste parole la donna alzò un tetro sipario su un disgustoso traffico di esseri umani destinati alla prostituzione. Naturalmente sarà il tribunale a stabilire la verità di queste affermazioni che noi possiamo solo limitarci a riportare. A questa intervista seguirono i mancati tentativi di collaborazione tra le autorità statunitensi e il principe Andrea. A tal proposito il procuratore federale di New York, Geoffrey Berman, disse senza mezzi termini: “Dal principe Andrea zero collaborazione sul caso Epstein”. Eppure durante la famosa intervista alla BBC il duca di York si era mostrato disponibile a un confronto, promettendo di “voler collaborare con le autorità americane qualora ci fossero state le giuste condizioni”. Per ora la questione si sarebbe risolta con un nulla di fatto, ma tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro. Impossibile, infatti, dimenticare il ruolo di Ghislaine Maxwell, ex amante di Epstein, socialite ed ereditiera caduta in rovina. La Maxwell avrebbe svolto il ruolo di “cortigiana” in questa tratta di esseri umani, cercando e “addestrando” le donne destinate a uomini facoltosi. Poche settimane fa ha fatto il giro del web una sua foto che la immortala seduta sul trono della regina Elisabetta con l’attore Kevin Spacey. Un colpo durissimo per la Corona. Uno scandalo nello scandalo che Sua Maestà ha tentato di arginare nel modo più silenzioso possibile. Al principe Andrea, infatti, sarebbe stato proibito di comparire nelle foto ufficiali del matrimonio della figlia, la principessa Beatrice. Una mossa regale per evitare commenti, polemiche e aspre critiche. Sia il duca di York che Sarah Ferguson hanno assistito al “sì” di Beatrice come due privati cittadini. Non era mai accaduta una cosa simile in un royal wedding. Il principe Andrea ha potuto accompagnare all’altare la figlia, ma se esistono scatti di quegli istanti, sono destinati a rimanere ben chiusi nell’album di nozze della principessa e di Edoardo Mapelli Mozzi. Ora l’ultimo affondo della royal family nei confronti del principe Andrea riguarderebbe proprio la sua pagina web ufficiale, non più online. Sparita nel nulla. Se provate a digitare il link, verrete indirizzati alla sezione dedicata al duca di York che si trova sul sito ufficiale dei Windsor. In questa sezione viene chiarito che Andrea ha “abbandonato i suoi incarichi pubblici nel novembre 2019” e riportato il documento di dimissioni. Un nuovo passo indietro per il principe Andrea, una spinta che lo allontana ancora di più dalla regina e dagli altri parenti. Una linea di condotta che forse mira a far eclissare completamente il duca, la cui figura scompare e riappare, ma non è mai ben visibile, mai nitida (pensiamo ancora al matrimonio di Beatrice. Il principe era presente per la famiglia, ma in un certo senso assente per l’opinione pubblica). Quasi sicuramente la regina Elisabetta ha scelto questa strategia per difendere l’immagine della monarchia, soprattutto finché lo scandalo Epstein non sarà chiuso definitivamente. Un’esclusione doverosa, rigida in ogni suo aspetto, ma non per questo meno triste per la sovrana, che tolta la corona e posato lo scettro torna a essere la madre del principe Andrea. Quest’ultimo, però, sa di non aver soddisfatto le aspettative. Nell’intervista dello scorso novembre ammise: “Mi scuso perché ho deluso tutti”. Una delusione che, purtroppo, si sarebbe acuita lo scorso maggio, quando il duca di York è stato accusato di non aver saldato l’ultima rata d’acquisto di uno chalet in Svizzera. Rata che, per la cronaca, ammonterebbe a 7 milioni di euro. Anche in questo caso il dubbio è d’obbligo, però tutte le vicende che si sono susseguite dal suicidio in carcere di Epstein in poi hanno compromesso forse irrimediabilmente il futuro del principe Andrea. Verrà il giorno in cui il preferito di Sua Maestà potrà tornare in pubblico sereno e sorridente? Non lo sappiamo, ma di certo non è un finale scontato.

La rivelazione: "Nel video il principe Andrea è con una ragazza in topless". Non si arrestano i guai per il principe Andrea. Una ex dipendente di Jeffrey Epstein ha rivelato di aver visionato un filmino hard a casa del milionario, in cui il duca si intrattiene con una giovane in topless. Mariangela Garofano, Mercoledì 22/07/2020 su Il Giornale. Nuovi imbarazzanti aneddoti sul principe Andrea stanno per abbattersi sul buon nome della Royal Family. Questa volta a rivelare il particolare scabroso sul duca di York è una ex dipendente di Jeffrey Epstein, che ora aiuta le vittime del milionario a farsi giustizia. Tiffany Doe, così si fa chiamare la donna, ha rivelato al Daily Mail di aver visto Epstein e Ghislaine Maxwell guardare un filmino hard, il cui protagonista pare sia il figlio della regina Elisabetta, con una ragazza in topless. “Non so chi fosse la ragazza nel video, ma era in topless”, racconta la donna, che aggiunge: “Non saprei dire quanti anni avesse e non ho visto bene Andrea, quindi non so se fosse vestito o no. Mi sembrava fosse in camera da letto. Non credo che lui sapesse di essere ripreso”. Secondo il racconto della ex ballerina di lapdance, Epstein e la Maxwell stavano sghignazzando, quando Ghislaine disse: “Ah, ecco ‘Randy Andy’ per te!". "Randy Andy", ovvero Andy il libidinoso, è il soprannome che i tabloid hanno affibbiato al principe, per via del suo amore per le donne. Sebbene diverse donne abbiano accusato Andrea di molestie sessuali, il figlio prediletto di Elisabetta ha sempre negato ogni “condotta sconveniente”. Virginia Giuffre, una delle “schiave sessuali” del magnate morto in carcere, ha affermato di essere stata svenduta al duca da Ghislaine Maxwell e di aver avuto numerosi rapporti intimi con il principe, il primo dei quali quando aveva 17 anni. Dopo l’arresto di Ghislaine Maxwell, le autorità hanno fatto sapere di aver trovato diversi video e foto di giovani ragazze nude, nella sua casa nel New Hampshire. La rivelazione di Tiffany Doe conferma le voci che girano da tempo: Epstein e la Maxwell riprendevano di nascosto gli influenti ospiti che soggiornavano nelle dimore del milionario, a scopo di ricatto. Secondo la rivelazione di un conoscente della coppia, tra gli uomini “immortalati” nei video "piccanti" ci sarebbero politici di spicco e diversi nomi del jet set internazionale. Andrea di York ha abbandonato i suoi ruoli istituzionali lo scorso novembre a causa delle accuse della Giuffre e dell'intervista rilasciata alla Bbc. Nel tentativo di discolparsi e riabilitare il suo nome, il duca ha concesso un'intervista a Newsnight, ma il risultato non è stato quello sperato. La scarsa empatia per le vittime degli abusi di Epstein da lui dimostrata, ha indignato l'opinione pubblica, costringendo "Randy Andy" a ritirarsi a vita privata.

Spuntano le foto del principe Andrea al party "Prostitute e protettori". Con lui c'è Ghislaine Maxwell. Il settimanale Chi, in edicola domani 8 luglio, ha ritrovato alcune vecchie foto che ritraggono il principe Andrea di York in compagnia di Ghislaine Maxwell. I due, immortalati nel 2000 al party dal controverso tema "Prostitute e Protettori", sembrano ottimi amici. Mariangela Garofano, Martedì 07/07/2020 su Il Giornale. L’arresto dell’adescatrice di minorenni Ghislaine Maxwell sta facendo tremare il principe Andrea. Alcune vecchie foto riscoperte dal settimanale Chi, in edicola da domani, metterebbero in luce il rapporto tra il duca di York e la complice di Jeffrey Epstein, che per anni ha aiutato e coperto il pedofilo ad abusare di decine di minorenni. Correva l’anno 2000 e all’esclusivo party di Halloween organizzato da Heidi Klum, vengono immortalati il terzogenito della regina Elisabetta con la ricca ereditiera, figlia dell’editore Robert Maxwell. Il tema del party è “Prostitute e Protettori”, non esattamente il genere di festa alla quale ci si aspetterebbe di trovare un principe reale. All’elegante Hudson Hotel di New York sono presenti parecchi vip, persino l’allora milionario Donald Trump con la moglie Melania. Nelle foto il principe, che indossa una semplice giacca blu, è rittatto sorridente tra la Klum e la Maxwell, con parrucca a caschetto bionda e mise leopardata. I due sembrano divertirsi un mondo e soprattutto, gli altri invitati alla festa concordano sul fatto che la coppia è arrivata ed è andata via dal party insieme. L’amicizia tra la Maxwell e Andrea risale ai tempi del college. Entrambi di nazionalità britannica, i due vengono immortalati spesso insieme sui rotocalchi e in diverse occasione, con loro c’è anche Jeffrey Epstein. La diabolica coppia Epstein-Maxwell appare ad eventi prestigiosi organizzati dall'amico Andrea, nelle splendide tenute di Windsor Castle e Sandringham. Nonostante il principe abbia negato di essere a conoscenza del giro di prostituzione minorile del milionario, Virginia Giuffre, una delle “schiave sessuali” del magnate pedofilo, lo ha pubblicamente accusato di aver intrattenuto rapporti sessuali con lei quando aveva solo 17 anni, nel 2001. A fare da tramite tra i due sarebbe stata proprio Ghislaine Maxwell, che avrebbe “svenduto” la giovane al duca, dopo una serata passata al Tramp club di Londra. Le foto del party newyorkese confermerebbero inoltre, che all’epoca dei rapporti con la Giuffre, Andrea e Ghislaine frequentavano insieme feste ed eventi mondani. Le infamanti accuse della Giuffre hanno costretto il duca a ritirarsi dalla vita pubblica. Ma ora l’arresto della Maxwell potrebbe riportare a galla indiscrezioni che getterebbero ulteriore fango sulla posizione già compromessa del principe.

Luigi Ippolito per "corriere.it" il 4 luglio 2020. Non sono dei bei momenti per il principe Andrea, dopo l’arresto di Ghislaine Maxwell, la sua amica stretta accusata di procurare ragazzine da stuprare al magnate pedofilo Jeffrey Epstein: perché quelle stesse vittime sostengono di essere state offerte in pasto anche al figlio della regina Elisabetta. E ora Ghislaine, l’unica che conosce la verità, potrebbe decidersi a vuotare il sacco. Ieri i magistrati americani che indagano sulla vicenda – nella quale Andrea, al momento, non figura come accusato – hanno di nuovo chiesto al principe di farsi avanti per testimoniare: “Saremmo grati se il principe Andrea venisse a parlare con noi – ha detto la procuratrice Audrey Strauss – vorremmo avere il beneficio delle sue dichiarazioni. La nostra porta rimane aperta, vorremmo ascoltare le sue parole”. Gli avvocati di Andrea affermano che lui si è già offerto per tre volte di testimoniare, ma i magistrati americani replicano che il principe ha sempre rifiutato di farsi intervistare, fornendo “zero cooperazione”: tanto che il Dipartimento di Giustizia Usa ha formalmente chiesto l’intervento del ministero degli Interni britannico – una mossa che potrebbe far finire Andrea di fronte a un tribunale. L’ombra più pesante gettata sul principe è data dalle accuse di Virginia Roberts, la donna oggi 36enne che sostiene di essere stata costretta da Epstein – del quale era una “schiava sessuale” - ad andare a letto con Andrea per tre volte nel 2001, quando lei era solo una 17enne. Sono accuse che il principe nega con veemenza, affermando di non aver mai conosciuto Virginia. L’amicizia fra Andrea e Ghislaine Maxwell, ora al centro dell’attenzione dei magistrati, risale alla metà degli anni 90: e fu lei che poi fece conoscere Epstein al principe. Nel 1999 Andrea li ospitò entrambi al castello di Balmoral e l’anno dopo li invitò a Windsor al “Ballo del Decennio”; pochi mesi dopo il principe organizzò nel castello di Sandringham la festa di compleanno per Ghislaine (con Epstein come ospite), dopo di che i tre se ne andarono in vacanza assieme in Thailandia. Nel 2006 Ghislaine viene invitata al 18esimo compleanno di Beatrice, la figlia di Andrea, e in seguito viene fotografata a fianco al principe nell’esclusivo recinto reale di Ascot. Nel 2008 Epstein subisce una prima condanna per prostituzione minorile: con l’aiuto di Ghislaine, che era anche la sua amante, aveva organizzato un traffico internazionale di ragazzine delle quali approfittava assieme ai suoi facoltosi amici. Nonostante ciò, Andrea non interrompe la pericolosa amicizia: anzi, nel 2010 partecipa a una festa nella casa newyorkese del magnate e l’anno dopo viene fotografato assieme a lui a Central Park. L’estate scorsa Epstein viene arrestato di nuovo con l’accusa di traffico sessuale di minori, ma viene poi trovato morto in cella, ufficialmente suicida. Alla fine dell’anno scorso Andrea si era deciso a concedere un’intervista televisiva, nella speranza di mettersi lo scandalo alle spalle: ma la mossa si era rivelata un clamoroso boomerang. Il principe non aveva mostrato nessun rimorso per la sua amicizia con Epstein né aveva espresso compassione per le vittime del magnate pedofilo. Il risultato della catastrofica apparizione tv fu che Andrea – su iniziativa di Carlo e William e con l’approvazione della regina – venne privato di ogni ruolo ufficiale nella monarchia. Ma ora Buckingham Palace trema: perché l’arresto di Ghislaine Maxwell cambia tutto e lo scandalo che potrebbe seguirne farebbe impallidire le turbolenze seguite alla fuga di Harry e Meghan. Ghislaine è la donna che compare nella celebre foto in cui Andrea abbraccia la giovane Virginia Roberts: ed è dunque a conoscenza di molti segreti. Il suo rapporto con Andrea è sempre stato così stretto – per quanto platonico – che perfino Sarah Ferguson, l’ex moglie del principe, aveva più volte espresso la sua preoccupazione per la malsana influenza esercitata dalla donna. Lei una volta si era portata dietro Andrea a una festa a tema a New York intitolata “magnaccia e prostitute” e lui aveva perfino chiesto alla regina (inutilmente) di averla con sé nei viaggi ufficiali. Ma adesso le preoccupazioni per Elisabetta sono ben più serie: se la posizione di Andrea dovesse aggravarsi, il crepuscolo del suo regno rischia di conoscere una crisi senza precedenti.

Epstein: Usa, Andrea non sarà estradato. Da "Ansa" il 9 giugno 2020. Il principe Andrea non sarà estradato negli Stati Uniti per essere ascoltato su suoi legami con Jeffrey Epstein, il finanziere americano condannato per abusi, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori, suicidatosi in carcere lo scorso agosto: lo ha detto il ministro della Giustizia americano William Barr nel corso di un'intervista a Fox News. "Non è una questione di consegnarlo" alla giustizia americana, ha detto Barr riferendosi al principe Andrea, ma di "farlo testimoniare". L'intervento del ministro segue le dichiarazioni del procuratore di New York Geoffry Berman, che indaga sui traffici sessuali di Epstein, secondo il quale il duca di York continua a rifiutarsi di collaborare con le autorità americane.

Il procuratore di New York: "Il principe Andrea non ha mai cooperato per l'indagine su Epstein". Da “repubblica.it” il 9 giugno 2020. "Il principe Andrea nuovamente cerca di dipingersi in pubblico come desideroso di cooperare all'indagine" anche se "non ha concesso un colloquio alle autorità federali, ha ripetutamente rifiutato la nostra richiesta di programmarne uno e quasi quattro mesi fa ci ha informato in modo inequivocabile che non sarebbe venuto per tale colloquio ". Lo ha detto il procuratore di New York Geoffry Berman, che indaga sugli abusi sessuali dell'ex finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere lo scorso agosto, mentre era in attesa di processo. La dichiarazione arriva dopo la notizia che le autorità Usa hanno contattato quelle britanniche per ottenere la testimonianza del principe Andrea e le parole del legale del duca di York secondo cui il principe Andrea ha offerto aiuto alle autorità Usa "in almeno tre occasioni quest'anno". "Se il principe Andrea, in effetti, è seriamente intenzionato a collaborare con le inchieste federali in corso, le nostre porte restano aperte e attendiamo notizie su quando dovremmo aspettarlo", ha dichiarato Berman.

Braccio di ferro Gb-Usa. Il principe Andrea fugge dai giudici americani. Erica Orsini per "Il Giornale" il 9 giugno 2020. Il coinvolgimento del Principe Andrea nel caso Epstein apre un fronte giudiziario e diplomatico con gli Stati Uniti. Ieri infatti il secondogenito della Regina è stato costretto a diffondere l'ennesima dichiarazione pubblica dopo che le autorità americane hanno formalmente chiesto di sentirlo come testimone nell'ambito dell'inchiesta criminale avviata contro il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein morto suicida in carcere. L'indagine va avanti da mesi e Andrea ha pagato a caro prezzo le inopportune frequentazioni con il controverso filantropo che già nel 2008 era stato condannato per avviamento alla prostituzione di giovani minorenni. Dopo essere stato accusato da Virginia Giuffrè, una delle ragazze di Epstein, di aver avuto rapporti sessuali con lei quando era ancora minorenne, il Principe aveva rilasciato una lunga intervista televisiva a NewsNight negando tutto e dichiarando di non aver mai assistito a nulla di illegale o sospetto durante le sue visite nelle dimore possedute dal miliardario americano. Aveva inoltre confermato la piena disponibilità a collaborare con le autorità qualora gli fosse stato richiesto. Secondo gli inquirenti però, alle parole non sono seguiti i fatti. Per questo il Dipartimento di Giustizia statunitense - come hanno rivelato ieri il Sun e i media americani - ha deciso di ricorrere allo strumento della Mutua Assistenza Legale, secondo il quale il principe potrebbe dover testimoniare davanti alla corte dei magistrati di Westminster. La richiesta deve però venir prima approvata dall'Home Office britannico che ieri non ha né confermato né smentito di averla ricevuta, ma sicuramente si accerterà che sia conforme alla legislazione nazionale prima di approvarla. Per il governo si tratta di una questione delicata. Se decidesse di rigettare la richiesta le conseguenze sul fronte diplomatico sarebbero pesanti. Se invece dovesse accoglierla il principe può venir convocato, ma non è costretto a dire nulla, come ha spiegato ieri al Times l'avvocato Ben Keith. «Anche se - ha aggiunto il legale - nel caso rifiutasse di testimoniare, i procuratori americani potrebbero pensare che ha qualcosa da nascondere e quindi considerare di trattarlo come un indagato». Una cosa è certa: il figlio di Elisabetta non gode della simpatia degli inquirenti. Geoffrey Bergman, a capo dell'indagine su Epstein, già in marzo aveva dichiarato che da parte del Principe c'era stata «zero collaborazione» e che il suo ufficio stava valutando che cosa fare. Ora tra le due parti è guerra dichiarata. Ieri, il team legale del Duca di York ha fatto sapere che da parte sua era stata offerta collaborazione volontaria «in tre occasioni» ma che «sfortunatamente il dipartimento di giustizia aveva reagito alle prime due offerte violando le regole di riservatezza e affermando che il Principe non voleva collaborare». «Forse stavano cercando di farsi pubblicità, piuttosto che accettare il nostro aiuto - si legge nella nota - anche perché avevamo ricevuto la garanzia inequivocabile che ogni nostra discussione o colloquio sarebbe rimasto riservato». Sempre ieri uno degli avvocati che rappresentano cinque delle presunte vittime di Epstein ha dichiarato che il comportamento del Principe Andrea «è uno schiaffo in faccia per le donne che sono state abusate». Nessun commento per ora da parte di Buckingham Palace anche se la Regina non ha mai abbandonato il figlio e ultimamente è intervenuta per garantirgli il pagamento delle tre guardie del corpo a cui Andrea non avrebbe più diritto visto che non ha incarichi pubblici.

«Il principe Andrea molestò delle minorenni»: l’accusa al figlio della Regina Elisabetta. Pubblicato sabato, 10 agosto 2019 da Corriere.it. Di Andrea duca di York, secondo figlio della regina Elisabetta, 59 anni, si parla sempre poco. Ma quando se ne parla, lui che una volta portava il soprannome di Andy the Randy, Andrea il mandrillo, addirittura «si sdoppia». E così ci sono due duchi, molto somiglianti tra loro, che si danno il cambio nei giochi erotici raccontati da Virginia Giuffre e Joanna Sjoberg ai magistrati americani che hanno mandato a processo il finanziere Jeffrey Epstein con l’accusa di traffico e sfruttamento di minorenni. Uno aspetta sul divano, mentre l’altro esce dall’armadio con il petto gonfio. Nelle duemila pagine diffuse ieri sera dal Tribunale di Manhattan ci sono testimonianze risalenti al 2015 che coinvolgono la Royal Family: Andrea è sospettato di aver avuto rapporti sessuali con Virginia Giuffre quando la ragazza aveva 17 anni, e di aver fatto sesso a pagamento con la ventunenne Sjoberg. Entrambe le giovani sono descritte come «schiave» alla mercé di capitan Epstein nel suo Lolita Express. Un episodio in particolare è finito nei titoli dei quotidiani britannici. Guiffre e Sjoberg raccontano di un incontro con Andrea nella residenza del finanziere a New York nel 2001. La regista dell’appuntamento era Ghislaine Maxwell, ex fidanzata di Epstein denunciata per sfruttamento della prostituzione e come lui «ossessionata dal sesso» (i documenti diffusi ieri si riferiscono a questo procedimento). «Ghislaine mi disse di andare a prendere nell’armadio un bambolotto gonfiabile – si legge nella deposizione di Joanna - C’era l’etichetta con la scritta Prince Andrew. Fu molto divertente, perché quando entrai nella stanza con il bambolotto davanti a me c’era il principe in persona». Secondo il racconto delle due donne, Maxwell fece sedere sul divano Joanna con il bambolotto in grembo, mentre Virginia sedeva sulle ginocchia del Duca. «Hanno preso le mani del bambolotto e le hanno messe sul seno di Virginia, mentre il vero Andrea faceva la stessa cosa su di me». Un teatrino narcisistico fatto «in modo giocoso». Quella sera Virginia Giuffre, all’epoca diciassettenne, racconta di aver fatto sesso con il principe sul lettino dei massaggi per «la solita cifra di 200 dollari». Dai documenti si evince che la stessa ragazza fu mandata da Epstein a Londra per un incontro con Andrea nella casa di Ghislaine Maxwell, la quale non ha mai prodotto una giustificazione circa quella visita provata da una serie di fotografie in cui Andrea abbraccia la ragazza all’altezza del petto. Il fiato fetido del caso Epstein arriva dunque fino a Buckingham Palace, che però si chiude a riccio con una difesa d’ufficio. Una nota ufficiale del portavoce della Regina dice che le ultime rivelazioni «si riferiscono a un procedimento giudiziario in corso negli Stati Uniti nel quale il Duca di York non è parte in causa. Ogni insinuazione su comportamenti impropri con minori – conclude la nota di Buckingham Palace - è categoricamente falsa». 

Il principe Andrea da Epstein.  Un video imbarazza i Windsor. Pubblicato domenica, 18 agosto 2019 da Monica Ricci Sargentini su Corriere.it. Da uno spiraglio del portone il principe Andrea saluta una bella ragazza. Siamo nella «casa degli orrori» di Jeffrey Epstein, il miliardario condannato per pedofilia e morto suicida qualche giorno fa. Il video, pubblicato in esclusiva da The Mail on Sunday, risale al 6 dicembre 2010, due anni dopo la sentenza che aveva condannato l’imprenditore per pedofilia. Nel filmato si vede Epstein lascare la casa con una bionda un’ora prima dell’apparizione del principe. Il duca di York ha sempre negato le accuse di Virginia Roberts, una delle presunte schiave sessuali che ha denunciato Epstein e che ha sostenuto di aver avuto rapporti sessuali con il principe in diverse occasioni, la prima quando era minorenne. Buckingham Palace ha ripetutamente difeso Andrea: «Qualsiasi insinuazione di atti impropri con minorenni è assolutamente falsa. Neghiamo che il duca di York abbia avuto contatti sessuali o relazioni con Virginia Roberts». Domenica scorsa la Regina aveva manifestato il suo appoggio al principe facendolo sedere accanto a lei durante la messa a Balmoral. «Il principe Andrea sembrava totalmente a suo agio nella casa di Epstein — ha rivelato una fonte al The Mail on Sunday —, c’erano ragazze che andavano e venivano. Era una giornata molto fredda e alcune tremavano. Tutti sapevano che Epstein era un pedofilo, tuttavia lui continuava a condurre il suo stile di vita sotto gli occhi di tutti».

Jeffrey Epstein, il video che fa tremare la Corona: "Andrea d'Inghilterra che entra a casa sua con le ragazze". Libero Quotidiano il 18 Agosto 2019. Un video pubblicato dal sito del Mail on Sunday fa tremare Buckingham Palace e la Corona inglese. Si vede Andrea d'Inghilterra, fratello del principe Carlo e figlio della Regina Elisabetta, entrare nella casa di New York di Jefferey Epstein, il finanziere americano morto impiccato in carcere e accusato di traffico di minori e prostituzione. La visita risale al 6 dicembre 210, quando Epstein era già stato condannato in un primo processo per pedofilia. Una frequentazione molto imbarazzante, anche perché il Duca di York era già finito al centro di polemiche per la accuse di Virginia Roberts, una delle presunte schiave sessuali del finanziere. "Qualsiasi insinuazione di atti impropri con minorenni è assolutamente falsa. Neghiamo che il duca di York abbia avuto contatti sessuali o relazioni con Virginia Roberts", è stata la secca smentita di Buckingham Palace. Ora, però, il video che aggiunge carne al fuoco. "Il principe Andrea sembrava totalmente a suo agio nella casa di Epstein - rivelato una fonte anonima al Mail on Sunday -, c'erano ragazze che andavano e venivano. Era una giornata molto fredda e alcune tremavano. Tutti sapevano che Epstein era un pedofilo, tuttavia lui continuava a condurre il suo stile di vita sotto gli occhi di tutti".

Il Principe Andrea rompe il silenzio sul caso Epstein e parla delle sue accuse. Dopo settimane di silenzi, parla il principe Andrea coinvolto nello scandalo Epstein. Roberta Damiata, Lunedì 19/08/2019, su Il Giornale. Il Principe Andrea è uscito allo scoperto dopo giorni di silenzio e accuse che si rincorrevano in ogni parte del mondo. Dopo la morte per suicidio di Jeffrey Epstein si è trovato coinvolto nello scandalo delle “schiave sessuali” e fino ad oggi era rimasto nel più totale silenzio. Ora ha deciso finalmente di parlare, e ha affermato di essere “sconvolto” dalle notizie di abusi sessuali che hanno portato al suicidio il suo ex amico Jeffrey Epstein. Lo ha fatto dopo l’uscita di un filmato postato dal “Mail On Sunday” che lo mostra all’interno della casa di Epstein a Manhattan. Ha dichiarato come “ripugnanti” le accuse sui suoi presunti comportamenti trasgressivi. Una dichiarazione ufficiale di Buckingham Palace afferma: “Il duca di York è stato sconvolto dalle recenti notizie sui presunti crimini di Jeffrey Epstein. Sua Altezza Reale, deplora lo sfruttamento di qualsiasi essere umano, e le accuse che approvasse o avesse partecipato a tale comportamento è ripugnante”. Nel vecchio video del 6 dicembre 2010 mostrato dal “Mail on Sunday”, si vede il principe Andrea, che scruta sulla porta della casa di Epstein a New York e poi saluta una donna, dopo che Epstein è uscito dallo stesso appartamento poco prima. Virginia Roberts, la presunta “schiava del sesso” del miliardario suicida, ha affermato invece di aver fatto sesso con il principe proprio nell’appartamento dove è stato ripreso e fotografato. All’epoca aveva la ragazza aveva 17 anni. Inoltre ha dichiarato sotto giuramento, di aver fatto sesso con lui, altre tre volte, inclusa un’orgia a Londra, a casa di Epstein a New York, e in un’orgia sulla villa privata di Epstein ai Caraibi. Buckingham Palace si è affrettata a bollare le accuse come false e senza fondamento, dichiarando che: “Qualsiasi accusa di inadeguatezza nei confronti di minore da parte del duca è assolutamente falsa”. In ogni caso le prime ripercussioni sull’uscita del video ci sono, perché il principe ha deciso di lasciare il suo incarico di “inviato speciale per le relazioni commerciali” per il Regno Unito.

CHE CI FACEVANO IL PRINCIPE ANDREA E BILL GATES SULL’AEREO DI JEFFREY EPSTEIN? DAGONEWS il 21 agosto 2019. Nuova bufera sul principe Andrea accusato, questa volta da David Rodgers, ex pilota di Jeffrey Epstein, di aver volato in almeno quattro occasioni, tra l’aprile e il luglio del 2001, sull'aereo del miliardario: tra i passeggeri l’uomo ha indicato anche Virginia Giuffre, una delle “schiave sessuali” del finanziere. Le dichiarazioni risalgono al 2016 quando David Rodgers, in relazione alla causa di Virginia Roberts contro Ghislaine Maxwell, confermò che tra i passeggeri del volo c’era anche il principe. Nei registri di volo si leggono le iniziali “JE, GM, AP, BK, VR, Joann”. Quando il procuratore ha chiesto conferma, lui ha risposto che si trattava di Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell, il Principe Andrew, Banu Küçükköylü, Virginia Roberts e Johanna. "AP" è indicato come passeggero insieme a Roberts ed Epstein in almeno altre tre occasioni: il 16 aprile, il 4 luglio e l’8 luglio. Buckingham Palace ha negato le accuse e, secondo alcuni documenti mostrati in tribunale, pare che il Principe il 4 luglio fosse nel Regno Unito. Rodgers aveva precedentemente utilizzato “AP” per il designer Alberto Pinto, e le stesse iniziali potrebbe essere state usate anche per lo chef di Epstein, Adam Perry Lang. Ma il principe non è il solo a finire nella bufera per i registri di volo. Anche Bill Gates pare abbia viaggiato sull’aereo di Epstein nel 2013. I registri di volo rivelano che Gates ha volato con il miliardario dall'aeroporto di Teterboro nel New Jersey a Palm Beach il 1° marzo 2013, uno dei pochi voli dell'anno in cui il pilota Larry Viskoski ha registrato il nome di un passeggero. Un portavoce di Gates ha smentito ogni accusa, riferendo che i due non hanno mai avuto legami.

DAGONEWS il 19 novembre 2019. Rose McGowan è intervenuta alla BBC per parlare dell’intervista del principe Andrea. La leader del movimento MeToo ha parlato di “oltraggiosi privilegi” e di “mancanza di empatia”, bollando come una serie di bugie l’intervista del Duca di York: «Secondo me, non è un'intervista veritiera e certamente non è nemmeno la spiegazione di un personaggio empatico che si preoccupa delle vittime. Venire in America a parlare di Epstein sarebbe la cosa onorevole da fare». E sulla dichiarazione di Andrea che ha raccontato di non aver fatto sesso con Virginia Roberts, perché stava cenando in un ristorante Pizza Express, McGowan ha continuato: «Credo che Pizza Express chiuda abbastanza presto, quindi c'è abbastanza tempo per andare in una discoteca chiamata Tramps. È un tale privilegio per un uomo di quel tipo di mondo avere così tante persone che fanno tutto per te che non vedi nulla di sbagliato in qualunque tua azione e nelle persone che consideri tue amiche. Ogni volta che qualcuno mente ti senti impotente, ti senti di non esistere e che nessuno ti ascolta. Quindi, posso immaginare che quelle povere donne abbiamo sentito una morsa allo stomaco durante questa intervista. Penso sicuramente che sono state ignorate. Avrei voluto  molte più domande sulle vittime. Non possiamo dimenticare che c'è una tragedia umana dietro questo. Questo non è solo uno scherzo di due uomini più anziani. C'è un forte dolore in questa storia». Prima della sua apparizione alla BBC, McGowan aveva scritto una serie di tweet mentre guardava l’intervista di Andrea: «Sono nauseata. So come si sentono le sue vittime, si sentono ignorate. Guardare la verità fatta a pezzi è davvero terribile. La tua monarchia fa parte di una cospirazione predatoria. Devono risolvere questo». E ancora: «Il principe Andrew non ricorda Virginia Roberts, la sua accusatrice, perché c'erano così tante ragazze? Sto sentendo bene? L'intervista è un discorso di copertura da manuale del predatore. Ci dà uno sguardo molto importante sul potere. Questo è ciò che l'abuso di potere è, gente. Dobbiamo riconoscerlo per fermarlo. Guardate oltre le bugie. Dite la verità. Rimanete puliti».

Epstein, le foto che imbarazzano il principe Andrea. Lui smentisce: «Accuse ripugnanti». Pubblicato lunedì, 19 agosto 2019 da Francesco Giambertone su Corriere.it. Il principe Andrea, secondo figlio della Regina Elisabetta d’Inghilterra, continua a dissociarsi dalle accuse che lo vedono coinvolto in prima persona nello scandalo Epstein. In un comunicato pubblicato da Buckingham Palace dice di essere «inorridito dalle recenti notizie sui presunti crimini di Jeffrey Epstein. Sua Altezza Reale deplora lo sfruttamento di ogni essere umano e l’insinuazione che abbia partecipato o incoraggiato comportamenti simili è ripugnante». Il comunicato ha un tempismo preciso. Arriva dopo che il Mail on Sunday ha pubblicato i fermi immagine di un video del 6 dicembre 2010 che mostrava il principe Andrew all’interno della casa di New York di Epstein mentre saluta una ragazza che esce dalla porta. Il video era stato registrato dopo la condanna del 2008 di Epstein per favoreggiamento della prostituzione minorile. C’era già un’altra foto, più vecchia, che imbarazzava il principe: l’hanno divulgata i giudici di New York che hanno reso pubbliche centinaia di pagine sul caso Epstein (e sul ruolo della sua ex fidanzata e amica Ghislaine Maxwell) poche ore prima che lui si uccidesse. Nella foto del marzo 2001 si vede Virginia Giuffre, la testimone chiave, all’epoca sedicenne, abbracciata dal principe Andrea con cui sarebbe stata «costretta ad avere rapporti sessuali». Sono a casa di Ghislaine Maxwell, anche lei nella foto, la donna che - secondo Giuffre - «agiva da madame per Epstein» e che avrebbe «facilitato» quell’incontro. Accuse confermate anche da un’altra testimone, Joanna Sjoberg, che dice di essere stata toccata dal principe Andrea nella villa di Epstein a Manhattan.

Matteo Persivale per il “Corriere della sera” il 20 Agosto 2019. Tutti ormai lo chiamavano «Randy Andy». «Andy l'arrazzato», greve ma memorabile definizione che i tabloid gli avevano confezionato su misura negli anni 80. Era il principe Andrea, duca di York, terzogenito di Elisabetta e secondo figlio maschio, oggi ottavo in linea di successione per il trono (ma quando è nato, il 19 febbraio 1960, era secondo). La sua passione per le donne era nota e lo rendeva una figura allegramente smargiassa nel panorama grigio (Elisabetta e, ovviamente, Diana a parte) della famiglia reale. Ora però i sospetti di pedofilia gettano una luce orrida su quel soprannome di una volta, dopo che il Mail on Sunday ha pubblicato le immagini e il video di Andrea a New York, a casa dell' amico Jeffrey Epstein, nel 2010, due anni dopo la condanna per pedofilia dell' americano. Nelle immagini Andrea è sorridente e pare supervisionare il viavai di ragazzine - bambine, a ben guardare - nel lussuoso palazzo di Manhattan con vista su uno dei musei più belli del mondo, la Frick Collection. Buckingham Palace ha rapidamente diffuso una nota dura: «Il Duca di York è rimasto sconvolto dalle recenti rivelazioni sui presunti crimini di Jeffrey Epstein. Sua Altezza Reale condanna lo sfruttamento di ogni essere umano, e ipotizzare che possa aver favorito, incoraggiato, commesso crimini di questo tipo è orribile». Si sapeva già che Andrea, amico di Epstein, aveva continuato a frequentarlo anche dopo la condanna per pedofilia del 2008: una scelta incomprensibile. Ma è ancora più grave sapere, grazie al video emerso l' altro giorno, che Andrea frequentava Epstein non solo in luoghi pubblici ma anche nella sua villa (dove sono stati trovati in cassaforte passaporti falsi, materiale pedopornografico, decine di migliaia di dollari in contanti). Andrea nei giorni scorsi si è provvidenzialmente ritirato dalla vita pubblica, auto-pensionandosi a soli 59 anni (la madre, a 93, continua a fare la sovrana con un calendario di impegni molto fitto). Elisabetta tace ma appoggia il figlio con decisione: si è fatta fotografare in auto con Andrea soltanto pochi giorni fa, segnale ovvio della sua intenzione di proteggerlo. Quello che la regina non può impedire, però, è che le indagini sui crimini di Epstein che continuano anche dopo la sua morte, avvenuta apparentemente per suicidio in cella, finiscano per aggravare ulteriormente la posizione di suo figlio. È significativo che ieri, a Londra, ci si domandasse se Andrea potrebbe contare o no sull' immunità diplomatica (la questione è spinosa, la risposta non è certa ma è più sì che no, e se gli americani volessero un giorno incriminarlo si aprirebbe un caso diplomatico senza precedenti). Come si è arrivati a questo punto? Per i reali, poi, i giornali di domenica hanno aggiunto un ulteriore gravissimo imbarazzo: si è scoperto che l'Fbi aveva un dossier su Lord Mountbatten - ultimo viceré dell' India, zio di Filippo e mentore del giovane principe Carlo, assassinato dall' Ira nel 1979 - accusato di pedofilia su ragazzini e descritto come «personaggio di infimo livello morale». Si è a questo punto per l'enorme imprudenza di Andrea: frequentare Epstein, personaggio oscuro e già molto discusso prima della condanna per pedofilia, uomo dall' enorme patrimonio dall' origine misteriosa e in odore di contatti con l' intelligence di vari Paesi. Aver continuato a vederlo anche dopo la condanna sembra oggi pura follia. O quantomeno il sintomo della convinzione di Andrea d' essere invulnerabile.

Principe Andrea, massaggio ai piedi da giovane donna a casa di Epstein. Pubblicato venerdì, 23 agosto 2019 da Corriere.it. Il principe Andrea, duca di York e terzogenito della regina Elisabetta, viene di nuovo tirato in ballo nel caso di Jeffrey Epstein, il miliardario americano accusato di abusi sessuali e traffico di minori morto suicida in carcere lo scorso 10 agosto. Il fratello di Carlo d’Inghilterra è stato visto mentre si faceva massaggiare i piedi da una giovane donna nell’appartamento di New York dell’amico Epstein, secondo quanto emerge da uno scambio di email — pubblicato da «New Republic» — tra l’agente letterario John Brockman e lo scrittore Evgeny Morozov. Nell’articolo di «New Republic», Morozov, esortato da Brockman a incontrare Epstein, cita una email datata 12 settembre del 2013 in cui l’agente letterario gli racconta di aver visto il principe Andrea e Epstein che si facevano massaggiare i piedi da «due giovani donne russe elegantemente vestite». Buckingham Palace ha già negato ogni possibile coinvolgimento di Andrea nel caso collegato a Epstein indicando che «il duca di York è rimasto sconvolto dalle rivelazioni sui presunti crimini di Jeffrey Epstein. Sua Altezza Reale condanna lo sfruttamento di ogni essere umano e ipotizzare che possa aver favorito, incoraggiato, commesso crimini di questo tipo è orribile», si legge in una nota diffusa domenica scorsa. È noto che Andrea abbia continuato a frequentare Epstein anche dopo la sua prima condanna per pedofilia nel 2008. 

La maîtresse di Epstein a Buckingham Palace. La Maxwell tra le invitate del principe Andrea Gli amici: «È un playboy ma non un pedofilo». Erica Orsini, Domenica 25/08/2019 su Il Giornale. Londra Il Principe Andrea ancora nell'occhio del ciclone. È emersa ieri infatti l'ennesima testimonianza che racconta come il Duca di York fosse abituato a portare in segreto a palazzo molte donne, tra le quali Ghislaine Maxwell, figlia di Robert Maxwell e accusata di procurare le schiave sessuali per il miliardario Jeffrey Epstein e i suoi amici. A spiegarlo è Paul Page, che ha lavorato a Buckingham Palace nel servizio di protezione dei Reali. Le accuse sono state fatte da Page nel 2009, nel corso di un processo che lo vedeva accusato di investimenti fraudolenti e non erano mai state rese pubbliche, ma sono finite in mano al tabloid Daily Mirror che le ha diffuse. Page aveva mosso accuse di negligenza pesanti nei confronti di colleghi e capi dello staff, ma soprattutto verso il principe Andrea definito anche molto arrogante e scortese. «Il peggior responsabile degli abusi era il principe Andrea - afferma Page - aveva spesso signore che gli facevano visita, inclusa Ghislaine Maxwell, e diventava verbalmente molesto quando gli ufficiali in servizio lo riprendevano per non aver segnalato nel registro preposto l'ingresso delle sue ospiti». In nessuna parte delle sue dichiarazioni Page fa riferimento a minorenni come conferma anche l'ex Soprintendente e capo della Protezione Reale Dai Davies: «È ben documentato che il Duca di York era coinvolto con un parecchie signore attraenti ma non ho mai saputo che si trattasse di minorenni». Davies aggiunge che non era contro il protocollo non segnalare l'ingresso delle ospiti. «È una loro prerogativa, dopotutto sono a casa loro». Insomma, un playboy prepotente e abusivo, ma non un pedofilo. Una fonte del tabloid The Sun descrive il terzogenito di Elisabetta come un uomo «che ha una fidanzata in ogni porto», al punto da meritarsi il soprannome di «Randy Andy», «Andy il lascivo». Ma gli amici confermano che non si è mai accompagnato a minorenni. «Girando il mondo come ambasciatore per gli scambi commerciali - raccontano i suoi conoscenti al Sun aveva l'opportunità di conoscere molte donne e traeva pieno vantaggio da questo privilegio. Sebbene gli piacesse divertirsi, sarebbe però rimasto scioccato se avesse saputo che qualcuna di loro aveva subito violenze o abusi». E sempre ieri, in una nuova nota stampa il Duca di York difende la sua amicizia con il finanziere Jeffrey Epstein affermando che in nessun momento ha mai visto o sospettato comportamenti criminali da parte del miliardario suicidatosi in prigione qualche settimana fa. Il principe ammette che incontrare Epstein nel 2010, quando uscì di prigione, fu un errore di cui oggi si può solo rammaricare. «Evidentemente non era la persona che pensavo di conoscere, alla luce di quello che sappiamo oggi». E però sottolinea che «nel periodo in cui l'ho conosciuto l'ho visto poco di frequente - spiega - probabilmente non più di una o due volte in un anno. Sono stato ospite in alcune delle sue residenze. In nessuna occasione, nel tempo limitato che ho trascorso con lui, sono stato testimone o ho sospettato di comportamenti come quelli che hanno poi condotto al suo arresto». Il principe ha aggiunto inoltre di provare una grande compassione per le vittime di Epstein. «Il suo suicidio ha lasciato molti interrogativi senza risposta e comprendo e solidarizzo con chiunque sia stato coinvolto e voglia chiudere questa vicenda».

Regina Elisabetta trema, bomba sessuale su Andrea: "A casa di Epstein, cosa l'ho visto fare con due russe". Libero Quotidiano il 24 Agosto 2019. Dettagli imbarazzanti su Andrea d'Inghilterra a casa di Jeffrey Epstein, a tratti imbarazzanti. Il figlio della Regina Elisabetta e fratello di Carlo d'Inghilterra si recò nel 2010 nella casa newyorkese del finanziere americano morto suicida in carcere dopo essere stato nuovamente invischiato in una terrificante inchiesta su prostituzione e pedofilia internazionale. Ora però emergono alcuni particolari su quella visita "in amicizia" (sebbene Epstein fosse già al tempo stato schedato dalle autorità Usa come personaggio sessualmente pericoloso) del Duca di York. Secondo quanto riportano il New York Republic Magazine e tutti i giornali britannici, il principe Andrea a casa Epstein si sarebbe fatto fare un massaggio ai piedi da due giovani donne russe. L'episodio è stato raccontato nelle e-mail intercorse nel settembre 2013 tra lo scrittore Eugeny Morozov e il suo agente letterario John Brockman. "L'ultima volta che sono stata a casa sua - si legge nella mail di Brockman - sono entrato e l'ho trovato in tuta assieme a uomo inglese in vestito e bretelle, che si stava facendo massaggiare i piedi da due giovani russe ben vestite". "Dopo avermi interrogato per un po' a proposito della sicurezza cibernetica continua a raccontare l'agende - l'inglese, di nome Andy, ha fatto alcuni commenti sulle accuse contro Julian Assange per passare poi a commentare il suo profilo pubblico". "A Monaco  - si sarebbe lamentato Andrea - Alberto lavora 12 ore al giorno ma alle nove di sera, quando esce, può fare quello che vuole, nessuno ci fa caso. Se lo faccio io, però, sono nei guai grossi". 

IL DUCA DI “PORK”! Antonello Guerrera per la Repubblica il 24 agosto 2019. Nel "Padrino" di Coppola sarebbe il goffo Fredo, per Italo Svevo lo Zeno preso a schiaffi dal padre morente, oppure, chissà, forse è un po' Hans Jacob, il figlio rinnegato del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen: quando adulto e in miseria bussò alla porta del padre, questi gli mise in mano due spiccioli e gli sbatté la porta in faccia. Ogni giorno che passa, il 59enne principe Andrea, fratello minore di Carlo e figlio di Elisabetta e di Filippo, pare sempre più la pecora nera della famiglia Windsor. E va bene che non è lo primo scandalo della dinastia, ma ora Andrew pare scivolato in una infinita spirale di ignominia, lui, il notorio "cocco" di mamma Elisabetta. «Dovrebbe rinunciare immediatamente alle sue funzioni pubbliche», ha detto ieri al Guardian un celebre ma anonimo esperto di reali. Sì, perché lo scandalo Epstein, il miliardario americano che aveva creato uno spaventoso impero di prostituzione minorile invischiando molti potenti e poi morto impiccato nella sua cella di Manhattan il 10 agosto, sta travolgendo il duca di York Andrea. L' ultima è di ieri, quando il celebre giornalista e massmediologo Evgeny Morozov ha raccontato sulla rivista americana New Republic uno scambio di email con il suo agente John Brockman, amico e frequentatore di Jeffrey Epstein, in cui viene fuori che Andrea, nel settembre 2013, si sarebbe trovato a Manhattan, nella magione del miliardario, mentre si faceva massaggiare i piedi da «una ragazza molto giovane ». Non solo. Tre giorni fa il Sun ha pubblicato il resoconto di un pilota, raccolto dalle carte processuali in America, che confermerebbe gli spostamenti in volo di Andrea con Virginia Roberts Giuffre, allora 17enne schiava sessuale di Epstein che sostiene di aver avuto almeno tre rapporti sessuali con Andrew nel 2001 grazie alla mediazione di Ghislaine Maxwell, assistente personale di Epstein e amica del duca di York. Quest' ultimo, in una famigerata foto, nel marzo di quello stesso anno avvinghia i fianchi la teenager, proprio a casa di Maxwell. Accuse non nuove e che la Casa Reale smentisce categoricamente ma che ora sono tornate attuali. Anche perché Andrea ha continuato a frequentare Epstein pure dopo il 2008, quando quest' ultimo ricevette una condanna e secondo la legge, era schedato per reati sessuali. Ma Andrea, ex eroe delle Falkland, è stato sempre così, non a caso negli anni si è guadagnato i soprannomi Randy Andy ("allupato") e "principe dell' azzardo". E poi ha sempre avuto un' attrazione fatale per le conoscenze pericolose, vedi Gheddafi o il figlio dell' ex presidente tunisino Ben Ali. Ora però in molti temono che la sua strafottenza stia debordando, con conseguenze pericolose per i Windsor, anche perché lo scandalo Epstein pare essere solo agli inizi: ieri in Francia è stata aperta una nuova inchiesta per presunti stupri nei confronti di minori, legata al caso del miliardario. Pur nella bufera mediatica, Andrea ha pensato bene di rilassarsi giocando a golf a Sotogrande, in Spagna, dove ora si trova insieme all' ex moglie, la sgargiante e sconclusionata Sarah Ferguson, altro rapporto bizzarro del principe. Hanno divorziato nel 1996 dopo dieci anni di matrimonio, ma da molto tempo i due viaggiano e soprattutto vivono ancora insieme. A Londra c' è chi dice che potrebbero addirittura risposarsi, e al diavolo gli scandali sessuali di Epstein. Il giorno dopo la morte dell'americano, Andrea era in chiesa con la mamma a Crathie, nei pressi della tenuta reale scozzese di Balmoral. Va tutto bene, caro Andrew.

Principe Andrea difende amicizia con Epstein: "Mai visto o sospettato comportamenti criminali". Per il terzogenito della regina Elisabetta "è stato un errore" solo l'incontro con il finanziere dopo la sua scarcerazione nel 2010. La Repubblica il 24 agosto 2019.  Il principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta, difende la sua amicizia con Jeffrey Epstein, accusato di abusi e traffico di minori e morto suicida in prigione a New York. "Mai, in nessun momento ho visto o sospettato comportamenti criminali", ha detto citato dalla Bbc, ammettendo che incontrare il finanziere dopo la sua scarcerazione nel 2010 "è stato un errore". Il figlio della regina è stato visto in casa di Epstein ed è noto che avesse continuato a frequentare Epstein anche dopo la sua prima condanna per pedofilia nel 2008. "Nel periodo in cui l'ho conosciuto ci siamo visti raramente, probabilmente non più di una o due volte l'anno", afferma il duca di York in un comunicato. "Sono stato ospite in alcune delle sue residenze, e mai nel limitato periodo in cui sono stato con lui ho visto, sono stato testimone o ho sospettato qualsiasi comportamento che ha portato al suo arresto e alla sua condanna". Andrea afferma di avere una "grande simpatia" per tutte le vittime di Epstein. "Il suo suicidio ha lasciato molte domande senza risposta, e sono a fianco di chiunque sia stato vittima e voglia in qualche modo chiudere" con il passato. Buckingham Palace ha sempre negato ogni possibile coinvolgimento di Andrea nel caso collegato a Epstein da quando sono venute fuori le accuse di molestie sessuali da parte di una minorenne che si è definita "schiava sessuale di Epstein". "Il duca di York - era scritto nella nota della Casa Reale - è rimasto sconvolto dalle rivelazioni sui presunti crimini di Epstein. Sua Altezza Reale condanna lo sfruttamento di ogni essere umano e ipotizzare che possa aver favorito, incoraggiato, commesso crimini di questo tipo è orribile", si leggeva in una nota diffusa domenica scorsa.

Epstein: abusi, amici potenti. Chi non sapeva? Il principe Andrea:  un errore frequentarlo. Pubblicato sabato, 24 agosto 2019 da Viviana Mazza su Corriere.it. Jeffrey Epstein adorava «la sensazione che provi quando trovi la risposta giusta a un rompicapo», come disse in un’intervista del 2003 con Bloomberg sulla sua isola privata di Little St. James. Incontrò il giornalista nel gazebo, perché nella residenza c’era confusione: «Troppe ragazze». Sedici anni dopo — e 15 giorni fa — il milionario americano si è ucciso in carcere a Manhattan, incriminato per traffico sessuale di minorenni. I pezzi del puzzle della sua vita e dei suoi rapporti con amici potenti — come il principe Andrea, i presidenti Clinton e Trump — stavano cominciando a comporsi, nonostante i suoi tentativi di usare denaro e contatti per sfuggire alla giustizia. Poche ore prima del suicidio erano state rese pubbliche testimonianze, rapporti di polizia, registri di volo dei suoi jet privati: duemila pagine di documenti legali relativi agli anni 2002-2005. Illustrano in modo dettagliato le perversioni di questo ex insegnante di matematica della Dalton, prestigiosa scuola privata di New York, che era stato introdotto dal padre di un allievo a Wall Street e, dopo un’ascesa fulminea nella banca di investimenti Bear Stearns, s’era messo in proprio come consulente finanziario. Decine e decine di ragazzine passarono dalle sue residenze a Manhattan, a Palm Beach in Florida, sull’isola, nel ranch «di Zorro» e forse a Parigi, dove pure è stata aperta un’inchiesta. «Aveva un’ossessione per le minorenni... puntava sulle ragazze con difficoltà economiche». Le ingaggiava come massaggiatrici, pagando ben 200 dollari a seduta e offrendo regali (iPod, gioielli) alle favorite. Dopo i primi appuntamenti, chiedeva loro di spogliarsi («ma puoi tenere le mutandine»). Le guardava, le toccava fino all’orgasmo («ne esigeva tre al giorno») e con alcune andava oltre, come si legge nei documenti. Il maggiordomo che ripuliva il bagno dai sex toys si rese conto che erano giovanissime. «Mangiavano sempre latte e cereali, come le mie figlie». Tutto questo accadeva negli stessi anni in cui i giornali americani ritraevano Epstein come «uomo del mistero» che aveva costruito la sua fortuna da zero, novello Gatsby, scapolo ambitissimo. Misteriosi restano i nomi dei suoi clienti, tranne uno, Leslie Wexner, il proprietario di Victoria’s Secret che gli diede carta bianca per gestire la sua fortuna. Virginia Roberts Giuffre, reclutata a 16 anni nel 2000 a Mar-a-lago, il resort di Trump, dice di essere diventata una «schiava sessuale» costretta a compiacere gli amici di Epstein: tre volte con il principe Andrea, sette con Wexner, e poi l’ex governatore Bill Richardson, il pioniere dell’intelligenza artificiale Marvin Minsky, l’agente di modelle Jean-Luc Brunel, l’avvocato Alan Dershowitz (negano tutti). Intanto Lady Lynn de Rothschild gli presentava Bill Clinton, che nel 2002 si recò in Africa sul Boeing 757 di Epstein (il «Lolita Express») per la sua campagna contro l’Aids. Dai registri di volo, sottolinea Trump, emerge che Clinton ha viaggiato sui jet del finanziere 12 volte, non 4 come ha ammesso; ma del racconto di Giuffre che lo colloca a Little St. James con «due brunette» scortato dagli 007 non ci sono prove.Nel 2000 Epstein conobbe il Principe Andrea, allora rappresentante per il commercio britannico. Un amico comune spiegò che l’aristocratico inglese imparò da lui a «rilassarsi». A presentarli fu Ghislaine Maxwell, ereditiera inglese che si era trasferita a New York dopo la morte del padre, magnate dell’editoria misteriosamente «caduto dallo yacht» (e precipitato in uno scandalo post-mortem per aver rubato milioni dalle pensioni dei dipendenti). È l’esuberante Maxwell — per un periodo fidanzata, poi «amica» che forse sperava di sposarlo — la principale «procacciatrice» di minorenni, secondo almeno tre accusatrici: setacciava le sale massaggi, aspettava all’uscita della scuola, prometteva impieghi rispettabili. E quando abboccavano le istruiva sui massaggi erotici (di cui usufruiva anche lei). Nelle stesse ville Epstein teneva conferenze di scienziati e cene di filantropi servendo i vini e i cibi più raffinati, ma lui non beveva né mangiava, ci racconta l’avvocato Dershowitz nella sua casa a Martha’s Vineyard. «Poi abbiamo capito: il suo vizio era un altro». Lo scandalo scoppiò nel 2005, quando la madre di una quattordicenne di Palm Beach andò dalla polizia. Presto le accusatrici diventarono sei, nel giro di un anno 36. Nel 2008 il finanziere patteggiò: colpevole di adescamento minorile, scontò 13 mesi di carcere, evitando pene federali. Carcere per modo di dire: usciva per 16 ore al giorno, tornava a casa. Un accordo ottenuto dal suo team di avvocati superstar (tra cui Dershowitz) che tenne all’oscuro le vittime e garantì l’immunità a Maxwell e alle assistenti: Sarah Kellen, che «curava la lista delle ragazze»; Lesley Groff che organizzava i viaggi; Nadia Marcinkova, «schiava sessuale» diventata reclutatrice. Dopo lo scandalo gli amici potenti presero il largo, Andrea no. Le prime accuse contro di lui sono emerse nel 2015, quando Giuffre ha prodotto la famosa foto del principe che la abbracciava nel 2001. Ancora nel 2010 fu ripreso sull’uscio di Epstein a New York in compagnia di ragazze. Ieri è stato costretto a intervenire: «Non sapevo nulla ma fu un errore continuare a vederlo». Non c’è mai stato un processo: negli anni decine di vittime hanno taciuto dopo accordi economici. Se il caso è stato riaperto a luglio è merito del Miami Herald. La cronista Julie K. Brown ha identificato 80 donne. Ne ha intervistate otto, tra cui Courtney Wild e Jena-Lisa Jones, molestate a 14 anni. A 66 anni Epstein rischiava di passare il resto della vita in prigione. Aveva fatto dipingere un murales nella casa di Manhattan che lo ritrae dietro le sbarre, una sorta di memento. Il suicidio è stato «il risultato di un’analisi costi-benefici», dice Dershowitz. Il giorno prima ha messo il suo patrimonio in un fondo fiduciario, rendendo più ardue le cause civili. È stata la sua risposta al rompicapo finale, per sfuggire, ancora una volta, alla giustizia.

Caso Epstein, principe Andrea pronto a collaborare con Fbi. E spuntano nuove rivelazioni sul jet privato. Secondo i registri di volo, il terzogenito della regina e Anna Malova, 27enne ex miss Russia e seconda a miss Universo, erano tra i nove passeggeri dell'aereo diretto dalle Isole Vergini americane dove il finanziere teneva le sue orge private, alla Florida nel febbraio 1999. La Repubblica il 26 agosto 2019. Il principe Andrea è pronto a collaborare con l'Fbi sul caso Jeffrey Epstein se gli sarà richiesto. Lo riferiscono fonti di Buckingham Palace al Daily Mail. La scorsa settimana era emerso che la polizia metropolitana aveva deciso di non indagare sulle affermazioni di una donna statunitense che aveva dichiarato di essere stata costretta dal finanziere americano morto suicida in carcere ad avere rapporti sessuali con il terzo figlio della regina Elisabetta. Ma su Epstein, travolto dalle accuse di abusi sessuali, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori, e sulle circostanze della morte del finanziere americano, sta indagando l'Fbi. Intanto continuano a uscire nuove rivelazioni che imbarazzano ancora il principe pubblicate dai tabloid di tutto il mondo e che documentano l'amicizia del principe con Epstein. Adesso si parla del jet privato del miliardario sul quale si sarebbe trovato anche Andrea insieme ad un gruppo che includeva anche una modella russa. Secondo i registri di volo, il principe e Anna Malova, allora 27enne, ex miss Russia e secondo a miss Universo nel '98, erano tra i nove passeggeri dell'aereo diretto dalle Isole Vergini americane (dove il finanziere teneva le sue orge private) alla Florida nel febbraio 1999. Condannata per aver falsificato una ricetta per il Vicodin, Malova è stata successivamente anche in carcere negli Stati Uniti per non aver rispettato un programma di riabilitazione ordinato dal tribunale per l'uso di antidolorifici. La scoperta del volo, finora sconosciuta, aumenta la pressione sulla casa reale britannica che continua a negare qualsiasi coinvolgimento nel caso. Il principe sabato ha rilasciato una dichiarazione in cui sostiene di non aver mai "assistito o sospettato alcun tipo di comportamento" che abbia portato alla condanna di Epstein nel 2008 e che il suo solo errore sia stato continuare a vederlo dopo la condanna. Il volo del febbraio 1999, come sostiene il Sunday Times, è segnato nei registri tenuti dai piloti di Epstein depositati presso un tribunale americano da Virginia Roberts Giuffre, che afferma di essere stata usata come schiava sessuale da Epstein. Il diario di bordo era tra le quasi duemila pagine di documenti e non tra le 73 pagine dei registri dei voli di Epstein precedentemente rilasciati alla magistratura dove Andrea già figurava diverse volte tra i passeggeri. Nel 1999 sullo stesso volo erano presenti lo stretto amico di Epstein, Ghislaine Maxwell, figlia del defunto finanziere Robert Maxwell accusato da diverse vittime di aver assistito agli abusi sulle ragazze, Gwendolyn Beck, un ex dirigente del settore finanziario che si candidò senza successo al Congresso in Virginia nel 2014 (e al quale Epstein donò più di 12 mila dollari per la sua campagna).

CHI ENTRAVA E USCIVA DALLA CASA DELLA GNOCCA? DAGONEWS il 26 agosto 2019. Il principe Andrea non è l’unico a essere finito nella bufera per la sua frequentazione con Jeffrey Epstein. Adesso a finire nel mirino del Daily Mail è Woody Allen, fotografato mente lascia la casa di Manhattan del finanziere suicida. Il regista, accompagnato dalla moglie Soon-Yi, è stato immortalato mentre si allontanava il 5 dicembre 2010 dopo aver partecipato al party in onore del terzogenito di Elisabetta II. Durante la visita di quattro giorni di Andrea il miliardario avrebbe organizzato una festa alla quale hanno partecipato anche la giornalista Katie Couric, l'attrice Chelsea Handler e l'anchor man George Stephanopoulous.

Usa, le vittime di Epstein in lacrime in tribunale: “Era un codardo". La rabbia è cresciuta dopo il suicidio in carcere dell'uomo, il 10 agosto: "Non sarà fatta giustizia". Una delle donne ha denunciato: "Il fatto che non avrò mai la possibilità di affrontare il mio aggressore in tribunale mi toglie l'anima". Secondo Virginia Giuffre, il principe Andrea "sa cosa ha fatto". La Repubblica il 28 agosto 2019. Le vittime che si susseguono sul palco dei testimoni sono d'accordo: Jeffrey Epstein, il miliardario al centro di uno scandalo di pedofilia che coinvolge molti Vip, era un "codardo". E la loro rabbia è cresciuta dopo il suicidio in carcere dell'uomo, il 10 agosto: "Non sarà fatta giustizia". Ieri, 27 agosto, è stato il primo giorno di testimonianze davanti ai giudici: una decina di donne ha raccontato la sua versione e denunciato di essere state sottoposte ad abusi da parte del miliardario. Molte, come Courtney Wild, hanno sottolineato la sua vigliaccheria: "Sono molto arrabbiata e triste, è stato un codardo". Frustrazione condivisa da Jennifer Araoz: "Il fatto che non avrò mai la possibilità di affrontare il mio aggressore in tribunale mi toglie l'anima". Un suicidio sotto indagine dell'Fbi, e giudicato "pieno di interrogativi" ieri dall'avvocato Brad Edwards che rappresenta le vittime. Un'altra vittima è scesa nei dettagli spiegando le violenze sessuali subite e le conseguenze che hanno avuto: "Ho trascorso due settimane a vomitare quasi a morte in ospedale dopo quel primo incontro con Epstein". Una delle vittime, Virginia Roberts Giuffre, ha denunciato: "Sono una vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e degli oscuri e crudeli atti criminali che hanno commesso contro di me, per anni e anni tenuti all'oscuro". La donna ha anche tirato in ballo il principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta, amico del miliardario morto suicida e coinvolto negli scandali sessuali, affermando di essere stata costretta a fare sesso con il reale quando aveva 17 anni: il principe "sa cosa ha fatto" e spero che "dica la verità su tutto". Epstein è stato arrestato il 6 luglio scorso: già nel 2008 era stato dichiarato colpevole di traffico sessuale di decine di ragazze, alcune giovanissime. Anche se il processo penale non andrà in porto a causa della morte dell'imputato, il suicidio, ha assicurato la procuratrice federale Maurene Comey: "Non fermerà le indagini su altre persone che hanno aiutato Epstein a portare avanti il suo piano di sfruttamento di ragazze minorenni". "Non lo lascerò vincere nella morte", ha avvertito una delle vittime, Chauntae Davies.

Una vittima di Epstein: «Il principe Andrew ora deve dire cosa ha fatto». Pubblicato mercoledì, 28 agosto 2019 da Monica Ricci Sargentini Corriere.it. Virginia Roberts Giuffre punta il dito ancora una volta sul principe Andrew: «Il terzogenito della regina Elisabetta sa quello che ha fatto e mi aspetto che vuoti il sacco». Una delle presunte vittime di Jeffrey Epstein, il miliardario accusato di abusi e sfruttamento della prostituzione minorile che si è suicidato in cella a New York lo scorso 10 agosto, ha parlato ieri davanti a un tribunale della Grande Mela dove si sono appena tenute le audizioni delle ragazze stuprate dal finanziere. Giuffre, 35 anni, ha ribadito di essere stata costretta ad avere incontri con il principe quando aveva 17 anni, sotto l’età consentita. In una foto che risale al 2001 si vede il Duca di York cingerle la vita. I due, dunque, si conoscevano ed avevano una certa intimità. «Non mi fermerò mai fino a che non otterrò giustizia» ha dichiarato ieri la donna. Il Duca di York conobbe Epstein nel 2000 quando il principe era rappresentante per il commercio britannico. Un amico comune spiegò che l’aristocratico inglese imparò da lui a «rilassarsi». A presentarli fu Ghislaine Maxwell, ereditiera inglese che si era trasferita a New York dopo la morte del padre, magnate dell’editoria misteriosamente «caduto dallo yacht» (e precipitato in uno scandalo post-mortem per aver rubato milioni dalle pensioni dei dipendenti). È l’esuberante Maxwell — per un periodo fidanzata, poi «amica» che forse sperava di sposarlo — la principale «procacciatrice» di minorenni, secondo almeno tre accusatrici: setacciava le sale massaggi, aspettava all’uscita della scuola, prometteva impieghi rispettabili. E quando abboccavano le istruiva sui massaggi erotici (di cui usufruiva anche lei). Nei giorni scorsi il principe Andrew aveva espresso «profonda vicinanza» a tutte le persone danneggiate dal comportamento di Epstein ma aveva negato «qualsiasi suo atto improprio con minorenni». Fonti di palazzo reale hanno riferito che il duca di York è disponibile a collaborare con l’Fbi sulla vicenda se gli verrà richiesto.

Epstein, Virginia Roberts Giuffre: «Il principe Andrea sa cosa ha fatto». Alessandro Fioroni il 29 Agosto 2019 su Il Dubbio. È una delle 20 vittime che accusano il finanziere di violenza sessuale. Il reale è accusato dalla donna di essere stato uno degli uomini con I quali, a soli 17 anni, fu costretta dal miliardario a fare sesso. È stata una prima udienza carica di sentimenti contrastanti quella che si è svolta nel tribunale federale di New York il 27 agosto. Davanti alla Corte infatti hanno sfilato una a una le vittime degli abusi di Jeffrey Epstein, il miliardario arrestato il 6 luglio per traffico sessuale e trovato impiccato nella sua cella il 10 agosto. Circostanze della morte che hanno provocato un vespaio di polemiche e lasciato spazio al complottismo più sfrenato e che hanno avuto come conseguenza pratica la sospensione delle guardie e del direttore del carcere. Ma le donne cadute nella rete di Epstein non hanno gioito per la morte dell’uomo, anzi dal palco dei testimoni hanno espresso in maggioranza la loro rabbia per non poter ottenere giustizia e guardare in faccia il loro aguzzino ormai suicida. «Sono molto arrabbiata e triste, è stato un codardo» ha detto una delle testimoni alla quale hanno fatto eco parole simili di un’altra: «il fatto che non avrò mai la possibilità di affrontare il mio aggressore in tribunale mi toglie l’anima». L’incriminazione e il conseguente arresto del miliardario apre però scenari inquietanti e potrebbe travolgere anche altri personaggi. Si conosce già il ruolo che avrebbe avuto Ghislaine Maxwell, la donna che procurava le ragazze minorenni poi portate nella villa di Epstein, fermata a New York poco tempo fa. Le parole della procuratrice federale Maurene Comey lasciano intendere che l’inchiesta non verrà chiusa tanto facilmente. Sebbene la morte di Eptein renda vano un processo penale a suo carico la procuratrice ha dichiarato ai media che ciò «non fermerà le indagini su altre persone che hanno aiutato Epstein a portare avanti il suo piano di sfruttamento di ragazze minorenni». In questo senso va considerata la testimonianza di Virginia Roberts Giuffre, la quale ha confermato di essere stata «una vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e degli oscuri e crudeli atti criminali che hanno commesso contro di me, per anni e anni tenuti all’oscuro» e chiamando in causa il principe Andrea, il terzogenito della regina Elisabetta di Inghilterra. Il reale è accusato dalla Giuffre di essere stato uno degli uomini con i quali, a soli 17 anni, Epstein la costrinse a fare sesso. Il principe Andrea «sa esattamente cosa ha fatto, mi auguro che confessi e dica tutto» ha detto la donna. Di certo c’è solo che Andrea era amico del miliardario ma ha respinto tutte le altre accuse dichiarandosi pronto a collaborare con l’Fbi.

DAGONEWS il 2 settembre 2019. Volete altre prove del fatto che Epstein fosse un porcone? Allora dovete guardare le foto e le follie che il buon Jeffrey teneva nella sua modesta dimora di Palm Beach: fotografie di ragazze “barely legal” molto svestite, ritratti e scatti dell’ex compagna Ghislaine Maxwell totalmente nuda, tavoli da massaggi e sedie da dentista. Tutto ripreso dalla polizia, durante un blitz nella casa da 16 milioni di dollari di Palm Beach. Alcuni video  di quel blitz sono rispuntati la scorsa settimana dopo la morte di Epstein. Tra le molte immagini appese alle pareti spicca una in cui si vedono Jeffrey e Ghislaine, amica ed ex compagna del finanziere sospettata di aver organizzato il traffico sessuale di minorenni a uso e consumo del miliardario, in un posto che somiglia molto alla sala stampa della Casa Bianca. I video sono rispuntati dopo la morte del finanziere.

Caso Epstein, spuntano le foto della domestica con il principe Andrea. Nuove foto trovate sul profilo Facebook della domestica di Jeffrey Epstein spuntano a rafforzare i legami del principe Andrea d'Inghilterra con il magnate pedofilo. Mariangela Garofano, Giovedì 12/09/2019, su Il Giornale. Il principe Andrea finisce ancora sotto i riflettori per i suoi legami con il magnate arrestato per pedofilia Jeffrey Epstein. Nuove fotografie riportate da Forbes, rafforzerebbero l’accusa di una sua amicizia con il magnate morto suicida in carcere il 10 agosto. Si tratta di alcune foto risalenti al 2010 trovate sul profilo Facebook della ex domestica di Epstein. Negli scatti, la signora Jun-Lyn Fontanilla è ritratta con il principe e con la moglie Sarah Ferguson, oltre che con l’attrice Hilary Swank e l’ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. Il principe lo stesso anno è stato fotografato uscire dalla casa newyorkese di Epstein in compagnia di una giovane donna, ma ha sempre negato di essere a conoscenza del traffico di minori di cui è stato accusato il finanziere. “In nessun periodo, nel tempo limitato che ho trascorso con lui, ho notato o sono stato testimone di comportamenti inappropriati che hanno portato al suo arresto”, ha dichiarato Andrea, che in questi giorni erea stato invitato a non partecipare ad un torneo di golf, per non "rovinare il buon club del club". Il duca di York è stato accusato dall’allora minorenne Virginia Giuffre di aver avuto rapporti sessuali con lei. La Giuffre è una delle donne che hanno testimoniato in tribunale di essere state usate come “schiave sessuali” di Epstein e ha inoltre dichiarato di essere stata costretta ad avere rapporti con il duca in più di un'occasione. Quella della Giuffre non è l'unica accusa nei confronti del terzogenito della regina Elisabetta: un'altra donna ha infatti recentemente accusato il reale di averla toccata in modo inappropriato.

Courtney Love rivela: "Il principe Andrea venne da me una notte per fare sesso". Non si fermano i pettegolezzi riguardanti il terzogenito di Elisabetta. Dopo le accuse di abusi sessuali su minore fatte da Virginia Giuffre, Courtney Love ha rivelato che il principe si sarebbe presentato a casa sua all'una di notte con l'intenzione di fare sesso. Mariangela Garofano, Lunedì 16/09/2019, su Il Giornale. Emergono nuove indiscrezioni legate al principe Andrea, recentemente accusato di abusi sessuali connessi alla sua amicizia con il milionario pedofilo, Jeffrey Epstein. Questa volta a tirare fuori dal cilindro un episodio alquanto piccante riguardante il duca di York è stata la moglie del defunto leader dei Nirvana Kurt Cobain, Courtney Love. La rocker ha rivelato al The Sun di aver conosciuto Andrea nel 2000 alla premiere de “Come il Grinch rubó il Natale”, presentati proprio da Epstein. Una notte, stando al racconto della Love, il principe suonò alla sua porta alla ricerca di sesso. La leader delle Hole ha rivelato: “Ero a letto quando all’una di notte suonò il campanello. Mi infilai le pantofole e una vestaglia e mi trovai davanti il secondogenito della regina d’Inghilterra con una guardia del corpo, assolutamente non annunciato. Disse di aver avuto il mio numero da un amico comune e di essere in cerca di svago ad Hollywood. Così pensò che io potessi farlo divertire". La Love ha aggiunto anche che Andrea “era in cerca di una notte di sesso e flirtava molto”. L’ex moglie di Cobain ha poi affermato di avergli preparato una tazza di tè e di avergliela messa, scherzosamente, in una tazza raffigurante la regina. "Ci sedemmo sul divano, vicino al camino e fu allora che iniziò a flirtare. Alla fine non restò più di 45 minuti”, rivela ancora la 55enne. Il nome del duca è venuto fuori nei mesi scorsi dopo che una delle vittime di Jeffrey Epstein aveva rivelato di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con il principe quando aveva solo 17 anni. Una foto rubata mentre si apprestava ad uscire dalla dimora newyorchese del finanziere, aveva suggellato il legame di amicizia tra i due, sebbene Andrea ha sempre negato di essere a conoscenza del traffico di minorenni in cui era implicato l’amico, morto suicida in carcere il 10 agosto scorso.

 Enrico Franceschini per “la Repubblica” il 21 settembre 2019. «Abbiamo fatto sesso in bagno». Non se ne vanno le accuse di abuso di minore contro il principe Andrea. Virginia Giuffre, l'ex schiava del sesso del miliardario americano Jeffrey Epstein - suicidatosi al Metropolitan Correctional Center di New York lo scorso 10 agosto - le rilancia in un'intervista alla rete televisiva Usa Nbc , con le dichiarazioni più esplicite e cariche di dettagli particolareggiati mai rese contro il terzogenito della regina Elisabetta. «La prima volta che l' ho incontrato fu a Londra», dice la donna, che all' epoca dei fatti aveva 17 anni. «Ero così giovane. Fui svegliata da Ghislaine Maxwell (la dama dell' alta società inglese che è stata a lungo fidanzata con Epstein e poi era diventata la sua procacciatrice di pseudo massaggiatrici adolescenti, ndr ). Mi disse: "Oggi incontrerai un principe". A quel punto ancora non sapevo che sarei stata l' oggetto di un traffico sessuale per quel principe». Nell' intervista, Virginia Giuffre racconta di essere stata portata prima in un locale notturno, dove Andrea le fece bere vodka, quindi alla casa londinese di Ghislaine, che le dice: «Voglio che fai per il principe quello che di solito fai per Epstein». L' abuso inizia in bagno e continua in camera da letto. «Andrea non fu rude. Alla fine disse "grazie" e qualche altra espressione di gentili sentimenti, quindi se ne andò. Non ci potevo credere, che perfino la famiglia reale fosse coinvolta». Secondo Virginia ci furono altri due episodi di sesso fra lei e Andrea, uno a New York e uno nella villa di Epstein ai Caraibi. «Lui nega e continuerà a negare quello che è successo, ma sa quale è la verità e anche io la conosco ». La casa reale britannica ha sempre smentito tutto. E lo stesso Andrea, dopo il recente suicidio in carcere del miliardario pedofilo, si è detto «sconvolto» dalle rivelazioni sul suo conto, sostenendo di non avere mai sospettato di niente nei lunghi anni in cui lo frequentava, anche dopo le prime incriminazioni nei suoi confronti. Una foto scattata a una festa ritrae Andrea che cinge i fianchi dell' allora diciasettenne Virginia, posando la mano sulla pelle nuda della giovane. «Non lo accuso per avere soldi, è passato troppo tempo per chiedere un risarcimento per danni morali », dice ora lei alla Nbc . «Parlo soltanto per un bisogno di giustizia e perché si sappia la verità ».

 Virgina Giuffre rivela alla NBC: "A 17 anni fui svenduta al principe Andrea". Non si frena l'ondata di particolari scottanti riguardanti le nottate "brave" del principe Andrea. Virginia Giuffre, durante l'intervista per la NBC, ha rivelato sfumature alquanto piccanti del suo primo incontro sessuale con il duca di York, all'età di 17 anni. Mariangela Garofano, Lunedì 23/09/2019, su Il Giornale. A pochi giorni dalle ultime rivelazioni fatte da Virginia Giuffre, che ha accusato il principe Andrea di aver fatto sesso con lei all’età di 17 anni, il 20 settembre è andata in onda un’intervista in cui la donna rivela i dettagli più intimi del loro primo incontro. Nell'esclusiva in onda per la NBC e riportata dal Mirror Online, la Giuffre ha raccontato di come Ghislane Maxwell l’abbia svegliata una mattina, anticipandole che “oggi incontrerai un principe”, ignara che in realtà sarebbe stata "svenduta al principe". La 35enne, all’epoca dei fatti diciassettenne, ha rivelato ai microfoni della NBC che: “Il principe quel giorno suonò a casa di Ghislaine alle 18. Lei lo ha salutato e la guardia che lo aspettava è tornata in macchina. Poi è stato introdotto nel salotto dove sedevamo io e Jeffrey, al quale ha dato la mano. Ghislaine mi ha presentato e come mi aveva insegnato, ci baciammo sulla guancia”. La donna, visibilmente scossa da quei ricordi, prosegue raccontando che i tre fecero una specie di gioco che consisteva nel far indovinare al duca l’età della ragazza e che lui disse 17 anni. Durante la serata nel privee del Tramp Club, il reale inglese diede da bere della vodka alla ragazza e iniziò ad essere sempre più audace, baciandole il collo. A fine serata tornarono a casa della Maxwell. A questo punto i racconti della Giuffre si fanno sempre più piccanti e compromettenti per il duca di York. “Il principe iniziò a leccarmi le dita dei piedi”, rivela la donna, che aggiunge: “Poi andammo in camera da letto dove facemmo l’amore”. La posizione del principe si fa quindi sempre più compromessa, pur avendo sempre negato alcun coinvolgimento con i traffici di Epstein. I suoi rapporti con il magnate morto suicida in carcere erano piuttosto stretti, come dimostrano le fotografie in sua compagnia. Contattato per una dichiarazione circa le ultime scottanti rivelazioni della Giuffre, Buckingham Palace non ha fornito alcun commento in merito.

“SUL CASO EPSTEIN L’FBI HA INSABBIATO LE INFORMAZIONI SU ANDREA”. DAGONEWS  il 26 settembre 2019. L'MI6 britannico teme che la Russia sia in possesso d'informazioni in grado di collegare il principe Andrea allo scandalo di abusi sessuali che ha travolto Jeffrey Epstein. A preoccupare l'intelligence britannica è John Mark Dougan, veterano dei Marine ed ex vice sceriffo di Palm Beach, fuggito a Mosca dopo un’incursione dei federali in casa sua. L’uomo afferma di avere centinaia di ore di riprese della casa del pedofilo in Florida e l’MI6 teme che possa aver trasmesso al Cremlino informazioni compromettenti sul duca di York. Tuttavia, il 42enne ha detto al Times che era "ridicolo" pensare che avrebbe consegnato qualsiasi informazione alle autorità russe. «Sono certo che l'FBI sia coinvolto in una sorta di insabbiamento su Epstein» ha detto Dougan, che è stato in Russia da quando ha cercato asilo per evitare l'arresto negli Stati Uniti per reati informatici - Ciò potrebbe assolutamente includere informazioni su Andrew, o potrebbe essere che persone dell'FBI abbiano visitato la casa di Epstein e non vogliano rivelarlo. L'FBI ha ottenuto tutti i dati che ho quando hanno fatto irruzione in casa mia. Le  copie dei file non verranno mai rilasciate a meno che non accada qualcosa di spiacevole. Quando gli è stato chiesto quali informazioni avesse sul Principe, Dougan ha detto: «Ho un sacco di cose. Ma non sono un agente del Cremlino e non ho condiviso alcun materiale con il governo russo. Non intendo ricattare nessuno con le mie informazioni. È contro i miei principi». Dougan ha dichiarato di avere circa 200 ore di video dall'interno delle proprietà di Epstein, comprese le scansioni dei documenti sequestrati dalla polizia. Ha detto di aver visto solo frammenti dei video, che mostravano l'interno delle stanze da diverse angolazioni. Dougan afferma che i dati gli sono stati dati da un investigatore della Florida che stava lavorando al caso Epstein. Tuttavia, afferma che i suoi file sono crittografati e che i codici segreti per aprirli sono detenuti da amici in tutto il mondo. «I file di Epstein rimarranno al sicuro. Non ho una copia fisica in mio possesso per motivi di sicurezza. I file sono al sicuro e le persone che li tengono non hanno idea di cosa ci sia».

Il detective rivela: "Il principe Andrea chiamava Epstein da 13 numeri diversi". Il conivolgimento del principe Andrea nello scandalo Epstein si fa sempre più evidente. A portare alla luce nuove prove ci ha pensato un detective americano, che ha scoperto che il duca di York avrebbe contattato Epstein da 13 diversi numeri. Mariangela Garofano, Lunedì 21/10/2019, su Il Giornale. Il principe Andrea si trova nel mirino degli investigatori per i suoi legami con il defunto Jeffrey Epstein. A parlare dei nuovi particolari emersi, è Mike Fisten, un detective della Florida che nella casa di Palm Beach del finanziere ha trovato una rubrica telefonica, da lui definita come“il tesoro delle attività di Epstein”. Fisten racconta: “La rubrica ci ha portato fuori dalla Florida, in giro per il mondo. Se per esempio, vai alla sezione Londra, puoi trovare il duca di York. E sotto il suo nome ci sono 13 differenti numeri di Buckingham Palace”. Il detective americano avrebbe scoperto che i due amici si sarebbero visti non meno di 10 volte in dieci anni e che il duca era solito cambiare sempre numero per contattare l'amico. Come riporta il The Sun, il 21 ottobre Fisten racconterà le sue recenti scoperte su Channel 4, mettendo a nudo il legame tra Epstein e il terzogenito della regina Elisabetta, che ha sempre negato alcun coinvolgimento con lo scandalo in corso. I guai di Andrea sono iniziati quando Virginia Giuffre affermò di eesere stata una delle“schiave sessuali” di Jeffrey Epstein e di aver avuto rapporti sessuali con il duca all’età di 17 anni. La donna ha rivelato di essere stata “svenduta” al principe da Ghislaine Maxwell ed Epstein in persona. Nella ricostruzione di Channel 4, verranno inoltre presentati alcuni documenti dell’ospedale in cui la Giuffre si recò tre mesi dopo i presunti rapporti sessuali con il principe. I referti medici rivelano che la ragazza aveva perdite di sangue vaginali, nausea, dolori addominali e vertigini. Mike Fisten si sta occupando da diversi anni di raccogliere prove a favore delle vittime di Jeffrey Epstein ed ha affermato senza esitazioni: “A questo punto so per certo che non abbiamo solo un pedofilo, ma un vero e proprio predatore sessuale pedofilo”.

Da lastampa.it il 16 novembre 2019. Il principe Andrea ha accettato di rispondere a viso aperto ai sospetti (negati) su rapporti sessuali con una ragazza non ancora maggiorenne sollevati nei suoi confronti in relazione ai rapporti con Jeffrey Epstein: il miliardario americano, amico di numerose personalità dell'establishment economico e politico internazionale, nonché sostenitore dei democratici Usa, morto in cella nei mesi scorsi dopo essere stato travolto da accuse di pedofilia e riduzione in schiavitù di ragazze trattenute per anni nelle sue residenze. Il duca di York si è sottoposto a un'intervista che andrà in onda domani sera sulla Bbc senza domande concordate o veti di sorta, come fa sapere Emily Maitlis, anchorwoman del programma Newsnight. Si tratta del primo confronto pubblico diretto dopo le accuse di una delle testimoni-vittime del caso Epstein: Virginia Roberts - ora Virginia Giuffre - che ha denunciato d'essere stata forzata a fare sesso tre volte fra il '99 (quando era ancora minorenne) e il 2002 con il terzogenito della regina Elisabetta a Londra, a New York e ai Caraibi. «Mi mangio le mani ogni giorno per essere stato ospite a casa di Jeffrey Epstein» ha affermato il principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta. «Sono stato da lui e per questo mi mangio le mani ogni giorno», ha ammesso il terzogenito della regina Elisabetta, spiegando che questo «non e' qualcosa che ci si aspetta da un membro della famiglia reale; noi sosteniamo i piu' alti standard e comportamenti e, semplicemente, ho messo in imbarazzo tutti». Il principe Andrea, inoltre, ha precisato di non ricordare di aver mai incontrato Virginia Roberts Giuffre, una delle accusatrici di Epstein; la donna, nel 2015 in tribunale, aveva dichiarato di essere stata obbligata, quando ancora era minorenne, ad avere rapporti sessuali con Andrea tra il 1999 e il 2002 a Londra, New York e su un'isola privata caraibica di proprietà del miliardario. L'accusa era stata successivamente cancellata dai documenti per ordine del giudice, perché ritenuta non necessaria al caso in oggetto allora. Una seconda donna, Johanna Sjoberg, aveva sostenuto che il duca l'aveva palpeggiata, nel 2001, mentre erano seduti su un divano nell'appartamento di Manhattan di Epstein. Buckingham Palace ha sempre respinto le accuse, definendole "categoricamente false". Il principe Andrea e il finanziere americano si erano conosciuti nel 1999 e da allora si erano incontrati diverse volte. In un comunicato lo scorso agosto, il duca di York aveva sostenuto di non aver visto, nè di essere stato testimone di comportamenti che avrebbero potuto condurre all'arresto e alla condanna di Epstein.

Andrea, Sarah e il riavvicinamento dopo il divorzio. Mai così benvenuto a corte. Pubblicato domenica, 17 novembre 2019 da Corriere.it. Gli occhi di un blu intenso, ai piedi un paio di slipper di velluto e un abito Royal blue a far risaltare il rosso dei capelli, Fergie la Rossa come l’hanno chiamata i tabloid, l’ex moglie del terzo figlio della regina Elisabetta II ama «parlare sempre con il cuore, dico quello che penso non quel che mi suggeriscono di dire...», mi ha confessato incontrandola mesi fa in Italia. Così l’indomani dell’intervista scomoda dell’ex marito alla BBC sul caso Epstein, le parole di Sarah affidate al web sul marito dicono molto del clima a corte. E in famiglia, mentre Sarah e Andrea si preparano alle nozze della loro figlia maggiore Beatrice attese a primavera con l’italiano Edoardo Mapelli Mozzi (dopo quelle di Eugenie un anno fa). «It is so rare to meet people that are able to speak from their hearts with honesty+pure real truth» ha scritto Sarah riferendosi al marito Andrew. Per aggiungere: «Andrew è un true+real gentleman ed è deciso a perseguire i suoi doveri ma anche la sua gentilezza e bontà d’animo». Abbastanza insomma per far capire il suo sostegno pieno al marito che ha avuto il coraggio di affrontare le telecamere e confessare l’errore di un passo sbagliato. Abbastanza per confermare che tra Sarah e Andrea c’è una nuova intesa, tanto che molti nell’entourage royal immaginano un riavvicinamento che porterà chissà, anche a nuove nozze. Le terze, a questo punto, in casa York nel giro di pochi anni. E in fondo non c’è nulla di più potente di un matrimonio Principesco - come già insegnava il costituzionalista Walter Bagehot nell’800-per catturare (e sviare) attenzione. Esattamente quanto serve oggi ai Windsor per allontanare i riflettori dal caso Epstein. Di certo Sarah era molto innamorata quando nel 1986 sposò a Westminster Abbey il principe Andrea con una ghirlanda di fiori a coprire la tiara di Garrard. «Erano gardenie sulla mia coroncina di nozze, piacciono tanto a Andrew ... al duca di York», ha ricordato parlando con il Corriere. E a proposito del divorzio nel 1996 ha aggiunto «Servono amore ma anche compromesso, e comprensione reciproca, e io l’ho sposato per vero amore». Con Andrew insomma è una storia d’amore che continua, anche dopo il caso Epstein. I due ex si sentono «ogni giorno. Più volte al giorno, lui è sempre con me, sostiene sempre i miei progetti...quando ci siamo sposati ha come dato voce ai miei pensieri. Mi considero una donna fortunata, ho sposato l’uomo che amavo e abbiamo sempre cercato di tenere unita la nostra famiglia».

Il principe Andrea rompe il silenzio: "Mai avuto rapporti con minorenni". Intervistato da BBC Newsnight, il principe Andrea ha parlato apertamente della sua amicizia con il magnate Jeffrey Epstein, negando di aver avuto rapporti sessuali con Virginia Giuffre, all'epoca dei fatti 17enne, che lo accusa di abusi. Novella Toloni, Lunedì 18/11/2019, su Il Giornale. Il principe Andrea, dopo mesi di rumors, accuse, prove e smentite, ha scelto di parlare pubblicamente del caso Epstein, che lo vede coinvolto in prima persona negli scandali sessuali del magnate. Il secondogenito della regina Elisabetta ha rilasciato un'intervista esclusiva alla BBC a "Newsnight", parlando apertamente dei suoi rapporti con Jeffrey Epstein e affrontando le accuse di abusi mossegli da Virginia Giuffre. Nonostante in molti lo avessero sconsigliato dall'esporsi così direttamente (ma non la regina che sarebbe stata favorevole all'intervista, sempre secondo la BBC), il principe Andrea ha scelto la strada della trasparenza, sottoponendosi alle pungenti domande di Emily Maitlis. "Non ricordo di aver mai incontrato questa signora, nessuna di quelle donne", sono le parole usate dal duca di York, 59 anni, alla domanda della giornalista di "Newsnight" se avesse fatto o meno sesso con Virginia Roberts (poi Virginia Giuffre), o con qualsiasi altra donna implicata nella vicenda dallo scandalo sessuale, che ha coinvolto Jeffrey Epstein. "Non è mai successo, non ne ho ricordo", ha affermato con decisione. La donna, all'epoca 17enne, lo accusa di aver abusato di lei tre volte nel periodo tra il 1999 e il 2002. La giornalista ricorda l'episodio del presunto primo incontro con la Giuffre, nell'esclusivo nightclub Tramp di Londra, dove il principe Andrea e Virginia Giuffre avrebbero ballato prima di lasciare il locale. "No, non sarebbe potuto accadere perché in quella data ero a casa con i bambini. Avevo portato Beatrice a un Pizza Express a Woking per una festa, immagino che fossero le quattro o le cinque del pomeriggio". Il duca di York ha menzionato una regola che al tempo condivideva con la moglie, Sarah Ferguson: "Quando uno era assente l'altro era lì. All'epoca ero in congedo dalla Royal Navy, quindi ero a casa". Il principe riporta poi l'attenzione su un particolare di quella sera. Virginia Giuffre aveva raccontato di aver ballato con il principe sulla pista e di averlo visto sudare copiosamente. Il secondogenito di Elisabetta II ha però spiegato come questo fosse impossibile: "Ho sofferto di quello che definirei un'overdose di adrenalina nella guerra delle Falkland quando mi hanno sparato. Per me è quasi impossibile sudare". Il principe Andrea ha poi negato di aver avuto rapporti sessuali non consensuali con la donna a New York, perché "ero a una cena per The Outward Bound Trust a New York e poi sono volato a Boston il giorno seguente" e di aver fatto una foto con la Giuffre, che risalirebbe al 2001. Nella fotografia il reale porta il braccio intorno alla vita di Giuffre, ma il principe ha negato fermamente, mettendo in discussione l'autenticità dello scatto: "Non ricordo che quella foto sia mai stata scattata e non ricordo di essere andato di sopra in casa perché quella fotografia è stata scattata di sopra ... non possiamo essere certi che questa sia la mia mano su di lei". Il principe Andrea ha poi parlato della sua amicizia con Jeffrey Epstein, confermando di esser stato con lui, nella sua abitazione di Palm Beach e Londra e nella sua isola privata in più occasioni e di averlo invitato, subito dopo lo scandalo degli abusi su minori, al 18esimo di Eugenie. Ha però negato di essere a conoscenza del traffico di ragazze di Epstein, confessando, infine, di aver sbagliato a stargli accanto anche dopo lo scandalo, quando invece avrebbe dovuto rompere l'amicizia: "È stata sicuramente la cosa sbagliata da fare. Ma all'epoca pensavo fosse la cosa giusta e onorevole da fare".

"Non vado alle feste", ma le foto inchiodano il principe Andrea. A poche ore dall'esclusiva intervista con la BBC, dove ha negato di aver avuto rapporti e di aver partecipato a feste con Virginia Giuffre, il Daily Mail ha pubblicato foto compromettenti del duca di York in un locale con alcune ragazze. Novella Toloni, Lunedì 18/11/2019, su Il Giornale. A poche ore dalla pubblicazione dell'intervista esclusiva rilasciata dal principe Andrea alla BBC nel programma "Newsnight", il secondogenito della regina Elisabetta II è finito, ancora una volta, nel mirino dei giornali scandalistici. Dopo aver negato su tutti i fronti di aver abusato di Virginia Giuffre tra il 1999 e 2002 e di non averla mai frequentata né a feste né in locali pubblici, il Daily Mail ha pubblicato sul suo portale online alcune fotografie compromettenti, risalenti al 2007 e 2008. L'intervista rilasciata all'emittente nazionale BBC sarebbe servita alla famiglia reale non solo a mettere in chiaro la posizione del duca, ma anche a ripulire la sua immagine dopo lo scandalo Epstein. Un'operazione che, al momento, sembra essere miseramente fallita. La pubblicazione delle foto e del video in cui il principe Andrea si mostra attorniato da belle ragazze in un locale della Costa Azzurra, realizzate tra il 2007 e il 2008, mettono infatti in discussione le affermazioni, pacate e diplomatiche, da lui rilasciate alla giornalista inglese Emily Maitlis. Nelle foto pubblicate dal Daily Mail poche ore fa, il principe Andrea viene immortalato mentre si scatena con un gruppo di ragazze a Saint-Tropez durante un party mondano, organizzato dal magnate del vino Claude Ott in Costa Azzurra. Era il luglio 2008, poche settimane dopo che Jeffrey Epstein, suo amico di vecchia data, venisse accusato di traffico di minori e di induzione alla prostituzione. Le immagini stridono con quanto affermato alla BBC, poche ore fa, dal principe Andrea che non aveva però rinnegato l'amicizia con il magnate americano. Il duca di York aveva dichiarato, però, di non essere tipo da feste e party e di non amare le "manifestazioni pubbliche di affetto", proprio per confutare ogni dubbio su quanto dichiarato invece dalla Giuffre, che lo accusa di averla violentata dopo aver festeggiato con lei in un locale. Le foto risalenti al luglio del 2008 non sono però le uniche in circolazione. Un anno prima, sempre nella località francese di Saint Tropez, il principe Andrea venne immortalato in compagnia di due influencer Chris Von Aspen e Pascale Bourbeau, in atteggiamenti decisamente lascivi. Pizzicato con le mani addosso alle giovani socialite, pronto a farsi abbracciare, toccare in viso e addirittura leccare, il secondogenito della regina ha mostrato, ancora una volta, il suo lato debole. Più volte giornali e riviste britanniche avevano immortalato negli anni '90 e 2000 Andrea in atteggiamenti poco "reali".

Il principe Andrea e Epstein, la regina prende le distanze dal figlio. Pubblicato lunedì, 18 novembre 2019 da Corriere.it. Le onde alte sollevate dalla straordinaria intervista tv del principe Andrea stanno imprimendo pericolosi scossoni alla monarchia britannica. Tanto che la regina ha tenuto a prendere le distanze dal figlio, facendo sapere di non aver affatto autorizzato la surreale video-confessione nella quale Andrea ha difeso la sua amicizia col magnate pedofilo e stupratore Jeffrey Epstein e ha negato di aver mai conosciuto né tantomeno fatto sesso con la allora minorenne Virginia Roberts (una delle «schiave» di Epstein), asserendo di ricordare bene (a quasi vent’anni di distanza!) che la sera incriminata era andato a mangiare una pizza fuori Londra con le figlie. Da Buckingham Palace sostengono che Elisabetta è stata informata dell’intervista alla Bbc solo a cose fatte: e che dunque ne era «al corrente», ma non l’ha approvata. Tuttavia la giornalista che ha condotto il programma, Emily Maitlis, ha scritto che Andrea l’aveva informata di dover chiedere l’autorizzazione «più in alto»: che secondo la reporter può indicare soltanto la regina. Come che sia, a Corte stanno provando a stendere un cordone sanitario attorno ad Andrea per limitare i danni: e così filtrano voci sull’intenzione di Carlo, una volta salito al trono, di «degradare» il fratello, privandolo di ruoli ufficiali. Perché se è vero che Andrea continua a credere di aver fatto bene a esporsi in quel modo ai riflettori, tutti giudicano l’intervista come un «incidente stradale, anzi l’incidente di un autotreno». Come ha commentato Dick Arbiter, l’ex portavoce reale, il principe si è rivelato «arrogante e poco intelligente». Ma il catastrofico fiasco di pubbliche relazioni sta sollevando interrogativi su cosa stia realmente succedendo nel cuore della più importante istituzione del Regno Unito. E per ironia della sorte, dopo che sabato è andata in onda la famigerata intervista, domenica è arrivata su Netflix la terza serie di The Crown, che mostra la monarchia in crisi di fronte ai tumultuosi cambiamenti degli anni Sessanta e Settanta. Ora siamo entrati nella fase di fine regno di Elisabetta: e ci si chiede chi sia veramente in controllo della situazione. Soprattutto dopo che già a ottobre Harry e Meghan avevano sollevato molte perplessità con le loro interviste, in cui si rivelava la frattura con William, e con la loro decisione di querelare i giornali. Ora è arrivato il fiasco di Andrea a dare la sensazione del «liberi tutti». Perché se fino a non molto tempo fa il principe Filippo svolgeva la funzione di «guardiano» che teneva tutti in riga, ora che lui è quasi centenario questo ruolo dovrebbe essere svolto da Carlo: che evidentemente non ce la fa, col risultato che la monarchia è diventata una istituzione «federale», dove ognuno si muove per conto suo. O a voler insistere: un’anarchia totale. C’è preoccuparsi: perché la Corona è il collante della nazione, ma si è messa su un piano inclinato che potrebbe non farla sopravvivere a Elisabetta. Con conseguenze inimmaginabili.

Caso Epstein, la regina prende le distanze dal principe Andrea. Tempi duri per la regina Elisabetta, costretta a prendere le distanze dal principe Andrea dopo le sue dichiarazioni in merito al caso Epstein alla BBC. Francesca Galici, Lunedì 18/11/2019, su Il Giornale. Non è un bel momento per la monarchia inglese, che negli ultimi mesi deve affrontare il fuoco incrociato delle polemiche da parte dei media. Se da una parte ci sono i dissapori tra William e Harry, emersi con chiara evidenza anche durante l'ultima uscita pubblica degli ex Fab Four, dall'altra c'è il caso del principe Andrea, coinvolto nel caso Epstein, dal quale la regina Elisabetta II pare abbia preso le distanze. L'ultimo tassello di questa complicata vicenda che coinvolge il minore dei figli della Regina Elisabetta riguarda un'intervista rilasciata dal principe Andrea alla BBC. Durante questa, l'uomo ha difeso la sua amicizia con il magnate Jeffrey Epstein, accusato di violenza carnale e pedofilia, suicida in carcere. Di contro, ha ripudiato ogni attribuzione relativa a un suo presunto coinvolgimento diretto nelle vicende, negando di aver mai fatto sesso con una delle principali accusatrici di Epstein, Virginia Roberts, minorenne all'epoca dei fatti. Contrariamente a quanto imporrebbe il protocollo reale, il principe Andrea non ha informato sua madre dell'intenzione di rilasciare un'intervista alla BBC su un argomento così delicato. La regina Elisabetta sarebbe stata informata solo a cose fatte, quindi, sarebbe stata a conoscenza di tutto ma non c'è mai stata la sua autorizzazione all'intervista. Da una parte, il diretto interessato pare sia felice di com'è andata l'intervista ma dall'altra l'intero entourage di corte la reputa al pari di “un incidente di un autotreno.” Sono, quindi, iniziate le grandi manovre per limitare i danni e si mormora che se il principe Carlo dovesse salire al trono, uno dei primi provvedimenti sarebbe quello di sollevare il fratello da ogni incarico ufficiale. Questo è solo l'ennesimo evento che negli ultimi mesi sta mettendo in crisi la monarchia inglese. Oltremanica i suditti, ma non solo, iniziano a chiedersi se il regno sopravviverà alla morte di Elisabetta II. Finché c'era il principe Filippo a mantenere l'ordine e la disciplina tra i membri della sua famiglia tutto sembrava filare liscio ma il principe è quasi centenario e da qualche tempo pare abbia delegato questo ruolo a Carlo, che sembra però incapace di gestirlo. L'attenzione dei media è adesso tutta su Andrea, ritenuto “arrogante e poco intelligente” per la sua intervista e difficilmente, vista la portata delle sue dichiarazioni e del caso in cui è coinvolto, la bolla si sgonfierà in breve tempo.

Il principe Andrea: «Mi ritiro» dopo l’intervista alla Bbc su Epstein. Pubblicato mercoledì, 20 novembre 2019 su Corriere.it da Paola De Carolis. Amico del magnate arrestato per traffico di minori, era andato a trovarlo anche dopo la condanna. Il principe Andrea, duca di York, ha annunciato che si ritira a vita privata «per gli anni a venire», con il permesso della regina. Andrea ha dichiarato che la sua amicizia con Jeffrey Epstein, condannato per reati sessuali — in particolare traffico di minori — è diventata «evidentemente una distrazione massima» per il lavoro della famiglia reale. Se ne dispiace e «simpatizza profondamente» con le vittime di Epstein. Andrea è stato duramente criticato, nei giorni scorsi, per la disastrosa intervista di 45 minuti rilasciata alla Bbc, in cui non sa spiegare né commentare foto e prove che ne mostrano la presenza a casa di Epstein, già condannato per reati sessuali, e nemmeno sa ribattere alle accuse di una delle testimoni chiave del processo, Virginia Giuffre, che racconta di essere stata costretta a fare sesso con lui. Nell’intervista — che ha portato alle dimissioni immediate del suo addetto alle pubbliche relazioni — non sembra né dispiaciuto né al corrente delle conseguenze dei reati sessuali di cui era accusato Jeffrey Epstein.

Il principe Andrea si ritira dalla scena pubblica: ​"La regina d'accordo". Attraverso una nota ufficiale, il duca di York ha annunciato che si allontanerà dai doveri pubblici per il prossimo futuro, con il benestare della regina Elisabetta. Novella Toloni, Mercoledì 20/11/2019, su Il Giornale. È di poche ore fa l'annuncio ufficiale che il principe Andrea ha deciso, con il consenso della regina Elisabetta II, di ritirarsi dai doveri istituzionali per il prossimo futuro. Dopo l'intervista rilasciata alla BBC, che sarebbe dovuta servire a chiarire la sua posizione in merito all'amicizia con Jeffrey Epstein, la famiglia reale è piombata nel caos più totale. La regina ha preso le distanze dall'intervista esclusiva rilasciata dal figlio a "Newsnights", la sua accusatrice, Virginia Giuffre, ha colto la palla al balzo per affondare il duca con nuove pesanti accuse e i giornali di mezzo mondo hanno screditato la sua verità. Insomma l'essersi presentato in televisione davanti al suo popolo non ha giovato alla sua reputazione, anzi. Per questo il principe Andrea ha deciso di allontanarsi, per il momento, dalla scena pubblica e dagli impegni reali, evitando così di danneggiare ulteriormente la famiglia reale. In una nota ufficiale, pubblicata poche ore fa sui profili social della Royal Family, il duca di York ha dichiarato: "Negli ultimi giorni mi è diventato chiaro che le circostanze relative alla mia precedente associazione con Jeffrey Epstein sono diventate una grave disagio per il lavoro della mia famiglia e per il prezioso lavoro svolto nelle molte organizzazioni e associazioni di beneficenza che sono orgoglioso di supportare. Pertanto, ho chiesto a Sua Maestà di poter fare un passo indietro dai doveri pubblici per il prossimo futuro, e lei ha dato il suo permesso". Alla fine, l'intervista rilasciata alla BBC, che avrebbe dovuto ripulire la sua immagine e chiarire la sua posizione in merito allo scandalo sessuale legato al magnate Epstein, gli si è rivoltata contro. Il duca ha così preferito farsi da parte e lasciare che le acque si calmino. "Continuo a rimpiangere inequivocabilmente la mia mal giudicata associazione con Jeffrey Epstein. - prosegue il principe Andrea nella nota ufficiale - Il suo suicidio ha lasciato molte domande senza risposta, in particolare per le sue vittime, e sono profondamente solidale con tutti coloro che sono stati colpiti e desiderano una qualche forma di chiusura. Posso solo sperare che, col tempo, saranno in grado di ricostruire le loro vite. Sicuramente, sono disposto ad aiutare qualsiasi autorità competente nelle loro indagini, se necessario". L'annuncio arriva, purtroppo, in un giorno che sarebbe dovuto essere di felice e festoso per la regina Elisabetta II e per il consorte il principe Filippo, che oggi festeggiano 72 anni di matrimonio.

DAGONEWS il 19 novembre 2019. Non c’è pace per il principe Andrea finito in una bufera che rischia di travolgere la famiglia reale inglese. Adesso a portare imbarazzo a corte ci sarebbe una serie di battute razziste che il duca di York avrebbe rivolto ai sauditi durante una cena di stato a Buckingham Palace. A rivelarlo è Jacqui Smith, ex segretario di stato, che ha raccontato di essersi trovata in una situazione imbarazzante a causa di una serie di commenti che il principe ha rivolto ai sauditi, compresa «una battuta sui cammelli e quanto di peggio si possa immaginare». Smith non ha rivelato quando è successo, ma l'unica visita di stato della famiglia reale saudita avvenuta durante il suo periodo da segretario di stato è stata nel 2007. Il banchetto si è tenuto a Buckingham Palace il 30 ottobre. «L’ho incontrato diverse volte – ha detto Smith - Anche una volta a un banchetto di stato, dove dopo cena io e mio marito e un altro ministro del governo laburista abbiamo bevuto qualcosa con lui. Devo dire che la conversazione ci ha lasciato a bocca aperta per le cose inappropriate che ha detto. Era un banchetto di stato per la famiglia reale saudita e fece incredibili commenti razzisti sugli arabi. Pensare che potevamo trovare quei commenti divertenti, ma è stata una situazione terribile in cui trovarsi. Dovevo fare qualcosa e mi vergogno di non averlo fatto. Non l’ho mai trovato particolarmente brillante. È isolato dalla famiglia e sicuramente è la parte peggiore». In una dichiarazione a MailOnline, un portavoce di Buckingham Palace ha dichiarato: «HRH ha fatto molte iniziative in Medio Oriente per molti anni e ha molti amici nella regione. Non tollera il razzismo in nessuna forma».

Enrico Franceschini per "repubblica.it" il 19 novembre 2019. Era già la pecora nera della famiglia reale. Adesso si ritrova protagonista di una bufera che rischia di coinvolgere anche sua madre, la regina Elisabetta. L'intervista televisiva del principe Andrea alla Bbc, studiata come un mezzo per disinnescare lo scandalo della sua amicizia con il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein e delle accuse di abuso sessuale con un minorenne nei suoi stessi confronti, ha peggiorato la situazione per il terzogenito di Sua Maestà, anziché migliorarla. Oggi i potenti sponsor economici del principe hanno annunciato il ritiro del sostegno finanziario alle sue iniziative di beneficenza, una fonte lo accusa di avere usato la "n-word" (l'epiteto razzista "nigger"), un'altra donna afferma che Andrea ha fatto da esca del suo stupro da parte di Epstein, la Bbc si prepara a intervistare la sua principale accusatrice e la stampa inglese all'unisono lo sbatte in prima pagina come un mostro, invitando suo fratello maggiore Carlo ad allontanarlo dalla royal family. Quel che è peggio per i Windsor, l'uragano a questo punto comincia a deflettersi verso Elisabetta II, accusata a sua volta di avere perso il controllo della "ditta", come qui viene soprannominata la royal family. Evidentemente a palazzo reale non c'è un consigliere in grado di guidare la sovrana come sarebbe necessario. Forse, a 93 anni, lei stessa comincia a non sapere più come affrontare le crisi: la decisione di apparire due volte da sola con Andrea, nelle scorse settimane, chiaramente per esprimergli il suo appoggio davanti alle accuse, con il senno di poi risulta un errore catastrofico per la sua immagine. Come scrive stamane il Daily Mail, il 2019 è diventato un altro "annus horribilis" per la monarca, tra l'incidente d'auto provocato da suo marito Filippo, che a 97 anni ha investito con la sua Range Rover un'altra macchina e per poco non ha ucciso una donna e un bambino; le critiche dei tabloid a Meghan Markle e la crescente freddezza tra lei e Kate Middleton, risultata in analoghe tensioni, a quanto pare, pure tra Harry e William; ed ora la gogna pubblica di Andrea. Per il quale, bisogna dire, non si tratta certo della prima volta. La sua è stata una vita piena di scandali, dal tempestoso divorzio con Sarah Ferguson (rimasto nella memoria popolare con la foto rubata da un paparazzo di lei, Fergie la Rossa come la chiamava la stampa popolare, che si faceva succhiare un alluce dall'amante) a un tentato golpe finito male con una banda di mercenari in Africa, per finire con le accuse di corruzione nel corso di una liaison dangerouse con una ricca e stravagante ereditiera khazaka. Ma lo scandalo Epstein è il peggiore di tutti: una lunga amicizia con un miliardario condannato per molestie sessuali contro minori, l'accusa di essere a sua volta andato a letto con una delle "schiave del sesso" di Epstein all'epoca anche lei minorenne, Virginia Roberts, che ora sarà intervistata dalla Bbc e potrà rispondere alle smentite di Andrea. Del resto c'è una foto che lo ritrae con una mano sul fianco nudo della ragazza, immagine davanti alla quale il "non ricordo di averla incontrata" pronunciato da lui ai microfoni della Bbc (ben diverso da un perentorio "non l'ho mai incontrata") suona ancora più ipocrita. Per non parlare del suo presunto alibi: "Non potevo essere con lei", in una delle date citate da Virginia dei loro incontri, "perché ero andato a mangiare la pizza da Pizza Express con mia figlia Beatrice". A rimetterci sono anche le sue figlie Beatrice ed Eugenia, che hanno finalmente trovato l'amore proprio quest'anno, dopo essere rimaste nell'ombra, descritte malignamente dalla stampa come una sorta di sorellastre della Cenerentola Kate Middleton, loro nobili, lei plebea, loro sgraziate, lei bellissima e perfetta, con ora anche la star di Hollywood Meghan a sottolineare la distanza con le figlie di Andrea. E adesso il principe ha perfino la spudoratezza di usarle come alibi per difendersi dall'accusa di avere abusato di una ragazza di 17 anni. Tutto quello che Andrea tocca, finisce male: anche l'ottimo rapporto con Sarah dopo il divorzio, corredato di voci secondo cui i due si potrebbero rimettere insieme, finisce per sembrare una soluzione di comodo, da parte di lei per tenere un piede nella famiglia reale, da parte di lui per apparire uomo di famiglia nonostante le voci di depravazione sessuale. E al peggio non c'è fine: se l'Fbi decidesse di interrogarlo e risultasse una sua falsa testimonianza, il principe potrebbe anche essere incriminato. L'impressione è che, come minimo, sappia su Epstein molto più di quello che ha detto finora in pubblico. Ed è uno dei pochi che può parlare sulla vicenda, visto che il miliardario si è suicidato in carcere a New York quattro mesi fa. Morale di una favola in cui non si intravede il lieto fine: i giornali suggeriscono al principe Carlo di esiliare Andrea, o almeno di farlo scomparire da ogni attività legata alla "ditta" di cui un giorno lui sarà il capo prendendo il posto di Elisabetta. Per una coincidenza che sembra fatta apposta per aumentare gli indici d'ascolto, in questi stessi giorni Netflix manda in onda la terza serie di The Crown, la storia a puntate della famiglia reale britannica. La regina Elisabetta vi appare alle prese con un premier socialista (Wilson) e accuse di non sapere reagire con sufficiente calore al disastro di 200 bambini uccisi dal crollo di una miniera in Galles. La storia si ripete. E in questa telenovela infinita, The Crown potrà avere scandali e bufere reali per molte altre stagioni.

Da "affaritaliani.it" il 19 novembre 2019. Valanga di guai per il principe Andrea. La sua "disastrosa" intervista alla Bbc sui suoi rapporti di amicizia con l'imprenditore e pedofilo statunitense Jeffrey Epstein, dalla quale ha preso le distanze anche Buckingham Palace, ha peggiorato la situazione per il duca di York. Aziende, organizzazioni benefiche e istituzioni alle quali è legato, stanno a catena minacciando di tagliare ogni legame col principe, a causa della "cattiva pubblicità" generata dalla vicenda. E' il caso di Kpmg, una delle maggiori società di revisione contabile del mondo, che ha cancellato l'accordo di sponsorizzazione con Pitch@Palace, la principale organizzazione benefica che fa riferimento al duca di York. Anche AstraZeneca, altro sponsor di Pitch@Palace, ha annunciato che a fine anno intende rivedere il contratto di partnership. L'Università di Huddersfield ha invece riferito che consulterà il consiglio degli studenti riguardo alla posizione di rettore attualmente tenuta da Andrea, dopo che è stata avanzata la richiesta di dimissione nei confronti del principe. A complicare ancora di più la situazione del terzogenito della regina Elisabetta c'è l'indiscrezione comparsa ieri sulla stampa britannica, riguardo all'uso della parola "negr..." che Andrea avrebbe fatto durante un incontro di affari con un consulente di Downing Street sette anni fa. La stampa britannica ha anche rilanciato la notizia che negli Usa starebbero per essere diffuse nuove carte relative alle attività sessuali di Epstein, nelle quali sarebbe coinvolto anche il principe. Ieri, in una conferenza stampa in California, una nuova vittima di Epstein, identificata con il nome fittizio di "Jane Doe 15", ha raccontato di essere stata invitata ad un party sull'isola privata di Epstein, al quale era presente anche il duca di York. La donna ha invitato il principe Andrea e "chiunque fosse in confidenza con Epstein a farsi avanti e testimoniare sotto giuramento le cose di cui sono a conoscenza". Epstein, già arrestato e condannato in passato per abusi sessuali su ragazze minorenni, è morto in carcere il 10 agosto scorso, dopo essere stato arrestato nuovamente il 6 luglio per traffico sessuale di minori in FLorida e a New York. Le versione ufficiale parla di suicidio, anche se i suoi avvocati hanno contestato le conclusioni dei medici legali.

(ANSA il 20 novembre 2019) - Il principe Andrea - investito dallo scandalo sulla frequentazione con Jeffrey Epstein, il miliardario americano morto suicida in carcere dopo essere stato accusato di abusi sessuali su ragazze minorenni - si ritira dagli impegni pubblici in veste di membro della famiglia reale britannica "per il prossimo futuro". Lo annuncia Buckingham Palace, precisando che il terzogenito di Elisabetta II ha chiesto e ottenuto il permesso della regina a compiere il passo indietro.

DAGONEWS il 20 novembre 2019. La vita di Jeffrey Epstein era un insano equilibrio tra giovani ragazze sfruttate sessualmente, loschi affari e soldi di dubbia provenienza. Un membro di una famiglia reale dovrebbe cambiare strada solo incontrando lo sguardo di un personaggio di questo tipo. La domanda, dunque, è sempre la stessa: cosa ha spinto il principe Andrea a essere attratto dal miliardario pedofilo? Dopotutto, questo finanziere americano disonesto era l'incarnazione vivente del tipo di persona che chiunque con il pedigree del Duca avrebbe dovuto evitare. Un uomo che si era fatto da solo, la cui fortuna personale era stata accumulata in modo poco chiaro (in alcuni ambienti, si diceva fosse coinvolto in ricatti e riciclaggio di denaro sporco), al quale si aggiungeva la sua ossessione per giovani ragazze che ospitava nelle sue prigioni dorate. La sua casa in Florida, dove Andrea è stato in diverse occasioni, aveva fotografie di adolescenti nude sparse sulle pareti, c’erano sex toys ovunque e nei bagni c’erano saponette a forma di fallo. Eppure, in un tempo straordinariamente breve, il Principe accolse Epstein nella cerchia della famiglia reale, invitandolo a una festa di compleanno al Castello di Windsor, intrattenendolo a Balmoral e facendolo sparare a Sandringham. Cosa stava pensando il figlio preferito della regina? Ce lo dice Guy Adams sul Daily Mail che spiega, come in molti racconti sul potere, la risposta ruoti quasi certamente attorno all'unica cosa che Epstein aveva e che Andrea desiderava disperatamente: il denaro. Per capire il perché, dobbiamo riportare l'orologio al tempo in cui iniziò la loro relazione, nei primi anni 2000. Il principe, che aveva appena compiuto 40 anni, era a un bivio: si apprestava a lasciare la Royal Navy, aveva due figlie, un divorzio e un'ex moglie notoriamente costosa da finanziare, insieme a hobby di lusso come golf, yacht e vacanze esclusive in destinazioni da sogno come St. Tropez e le Alpi svizzere. Eppure, come la maggior parte della sua famiglia, la cui ricchezza si sostanzia in proprietà, dipinti, gioielli e trust, il Duca non era, sulla carta, particolarmente ricco e non aveva molta liquidità. In effetti, il suo reddito ufficiale consisteva in un'indennità della Regina, che adesso si aggira intorno alle 250.000 sterline all'anno, più una pensione della Marina di circa 20.000 sterline all'anno. Cosa diversa sono i 4 milioni di sterline che i contribuenti hanno dovuto sborsare nel corso di un decennio per i viaggi del duca come "ambasciatore commerciale" e i 10 milioni per i costi di sicurezza. Ed è esattamente in questo quadro che entra in gioco Epstein. Il losco finanziere prestò il suo jet privato al Duca, mise a sua disposizioni le varie case e l'isola privata, permettendogli di vivere e trascorrere le vacanze come un oligarca. In almeno un'occasione durante la loro relazione, Epstein aprì il suo libretto degli assegni. Quell’occasione si è presentata nel 2010, quando Epstein fu condannato per reati sessuali su minori, meno di sei mesi dopo che Andrea aveva deciso di trascorrere quattro notti nella sua dimora di New York. A quel punto, il finanziere ha accettato di pagare 15.000 sterline a Sarah Ferguson. Secondo quanto riferito, il dono le ha dato una mano in un periodo in cui i debiti ammontavano a 5 milioni di sterline. Epstein lo aiutò anche a saldare i salari non pagati per il suo ex assistente personale, Johnny Oullullan. A differenza del duca, che non ha ancora ritenuto opportuno esprimere dispiacere per le vittime di Epstein, la duchessa ha fatto un mea culpa dopo che l’aiuto economico è venuto a galla. Sarah si è affrettata a parlare di un "gigantesco errore di giudizio e ha condannato la pedofilia e qualsiasi abuso di minori", promettendo di restituire i soldi. Ma l'aiuto di Epstein ad Andrea non è arrivato solo sotto forma di omaggi e denaro contante. Ciò è diventato molto chiaro durante l'intervista di sabato, quando il Principe ha fatto sfacciatamente riferimento alle "persone che ho incontrato e le opportunità che mi ha dato di imparare, da lui o grazie a lui", dicendo che erano "davvero molto utili". Ciò che sembra aver cercato di sostenere è che la cerchia di contatti influenti di Epstein non era solo una compagnia divertente (per un uomo un po' solitario che ha pochi amici veri), ma poteva anche essere sfruttata. Date le rivelazioni sulle finanze di Andrea, è difficile non essere d'accordo. Perché non solo queste persone potevano aiutare il principe Andrea nel suo ruolo commerciale ufficiale, ma avevano anche la capacità di incanalare opportunità commerciali redditizie. Inoltre, nel corso degli anni da quando ha lasciato la Royal Navy nel 2001, il Duca sembra aver iniziato  a ritagliarsi una ruolo a latere lavorando come una sorta di "intermediario" commerciale per ricchi uomini d'affari, usando i suoi contatti e la polvere di stelle reale per aiutarli a fare affari redditizi in angoli remoti del globo. Gli affari stessi sono sempre stati segreti, così come le commissioni che ha guadagnato. Tuttavia, aiutano a spiegare come, tra il 2000 e oggi, il Duca abbia accumulato tale ricchezza. Oggi vanta una collezione di costosi orologi da polso - tra cui diversi Rolex e Cartier, un Apple Watch in oro da 12.000 sterline e un Patek Philippe da 150.000 sterline - e un piccolo parco di auto di lusso, tra cui una nuova Bentley verde. Sembra anche che il Duca sia riuscito a ripagare i debiti di 5 milioni di sterline della sua ex moglie. Poi ci sono i suoi enormi esborsi sulle proprietà, tra cui i 7,5 milioni di sterline che ha speso per ristrutturare la Royal Lodge, la sua casa nel Windsor Great Park e lo chalet da 13 milioni di sterline in Svizzera che ha acquisito nel 2014. Per anni, questi stravaganti acquisti hanno confuso gli amici, dato il suo scarso reddito ufficiale e la mancanza di un lavoro adeguato a questi lussi. Dal 2011, la sua vita lavorativa ufficiale ruota attorno a un ente di beneficenza imprenditoriale, Pitch@Palace e a un numero sempre minore di impegni ufficiali (225 nel 2019, in calo rispetto al doppio degli anni precedenti). «Paragonerei Andrea a una mongolfiera - disse una volta un conoscente - Sembra galleggiare serenamente in ambienti molto rarefatti, senza alcun mezzo visibile di supporto. Nessuno ha mai avuto idea di come paghi tutto quello che ha». Tuttavia, nel 2016, il Mail ha ottenuto una tranche di e-mail che descrivono in dettaglio i suoi straordinari rapporti commerciali con uno dei tanti gruppi di imprenditori politicamente connessi alla sua orbita. I documenti provenivano dal Kazakistan, un paese dell'Asia centrale molto corrotto, ma ricco di minerali, il cui dittatore Nursultan Nazarbayev era impazzito per Andrea durante le visite commerciali. Le e-mail erano state originariamente ottenute da attivisti per la democrazia nel Paese e offrivano una visione agghiacciante di alcuni degli oligarchi della cerchia del Principe. Un gruppo di e-mail era inviata da un uomo d'affari kazako (che era stato precedentemente fotografato a un incontro con Andrea) a un gruppo di amici russi. Era un'oscena discussione sulle prostitute adolescenti che presto si sarebbero unite a loro in vacanza vicino al Mar Nero. In allegato c’erano le riprese video di alcune ragazze, magre e incredibilmente giovani, che danzavano in bikini accanto a una piscina. Andrea non faceva parte di questa corrispondenza, e va sottolineato che non aveva nulla a che fare con le vacanze in questione. Il suo nome invece è apparso in un’altra serie di e-mail, che coinvolgevano un uomo d'affari kazako chiamato Kenges Rakishev. Il 14 aprile 2011, il Principe ha inviato personalmente una e-mail a Rakishev per conto di una compagnia idrica greca chiamata EYDAP e una casa finanziaria svizzera chiamata Aras Capital, che voleva fare un'offerta per un contratto da 385 milioni di sterline per costruire reti idriche e fognarie in due grandi città kazake, Astana e Almaty, una delle quali era amministrata dal suocero di Rakishev. Descrivendo il consorzio come "noi" e delineando ampi dettagli di quello che chiamava "il piano idrico", il Principe affermava che la sua segretaria privata, Amanda Thirsk, avrebbe aiutato personalmente a presentare le aziende ad alti personaggi politici kazaki. Secondo i dirigenti greci coinvolti nell'offerta, Andrea avrebbe dovuto ricevere una commissione dell'1%, ovvero 3,85 milioni di sterline, per essere stato l'intermediario che li aveva aiutati a concludere con successo l’affare. Le e-mail del 2011, per conto di aziende greche e svizzere, senza alcun vantaggio per il Regno Unito, sono state inviate mentre Andrea stava lavorando a tempo pieno come ambasciatore commerciale della Gran Bretagna. In un primo momento da Buckingham Palace hanno cercato di parlate di una falsificazione, ma si sono dovuti arrendere di fronte all’autenticità della firma e hanno ingaggiato lo studio legale Harbottle & Lewis per impedirne la pubblicazione appellandosi alla privacy del Principe. Nelle e-mail c'erano anche messaggi che descrivevano dettagliatamente la famosa vendita di Sunninghill, l'ex casa di Windsor con 12 camere da letto del Duca. Era rimasta in vendita sul mercato per cinque anni prima di essere venduta improvvisamente nel 2007. L'acquirente era una misteriosa società con sede nelle Isole Vergini britanniche, che per ragioni mai spiegate, decise di pagare 15 milioni di sterline - 3 milioni di più rispetto al prezzo richiesto. La proprietà rimase vuota per otto anni prima di essere rasa al suolo. Successivamente si è scoperto che l'acquirente era Timur Kulibayev, un altro oligarca kazako che Andrea aveva incontrato nei suoi giri d’affari nel Paese. Sebbene Buckingham Palace avesse insistito a lungo sul fatto che Andrea non avesse alcun ruolo nella vendita, le e-mail mostravano che il suo ufficio privato aveva fatto di tutto per mediare l'accordo. Nessuno tra gli “amici” di Andrea è un personaggio tanto controverso come Epstein, ma tra i nomi che fanno storcere il naso c’è il figlio del colonnello Gheddafi, Saif al-Islam, e Tarek Kaituni, un contrabbandiere di armi libico, già condannato che è stato invitato al matrimonio della figlia Eugenie, e Sakher el- Materi, un tempo membro del governo tunisino che ha ottenuto asilo alle Seychelles dopo essere stato condannato per corruzione, e David Rowland, un magnate in esilio che in passato era conosciuto per essere un "losco finanziatore". Tutti hanno, come Epstein, hanno dei portafogli notevoli e sono capaci di un grande fascino. E senza dubbio sono in grado di organizzare anche dei festini.  

Gb, il principe Andrea non capisce e vuole andare in Bahrain. La regina lo ferma. Dopo la rinuncia ufficiale a tutti gli incarichi pubblici, il figlio di Elisabetta sembra riluttante e stava per programmare un viaggio semi ufficiale nell'arcipelago del Golfo Persico. La famiglia reale lo ha fermato. Enrico Franceschini il 22 novembre 2019 su La Repubblica. “Ma allora proprio non ti è chiaro? Come dobbiamo dirtelo?” La regina e Carlo sarebbero intervenuti in termini molto espliciti sulla “pecora nera” della famiglia reale, il principe Andrea, per farlo desistere da un viaggio semi ufficiale in Bahrain, all’indomani del suo ritiro da ogni attività pubblica a causa del suo coinvolgimento nello scandalo di Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo americano morto suicida in carcere a New York quattro mesi fa. Di fatto “sospeso” dalle sue funzioni, e conseguentemente privato della sua parte di finanziamenti statali (circa 250 mila sterline l’anno versati dal contribuente), Andrea sembrava intenzionato a partire lo stesso. Ma la sovrana e il suo erede Carlo lo hanno fermato dicendogli in sostanza, secondo le indiscrezioni riportate stamane dai tabloid inglesi: “Ma proprio non capisci? Non è una buona idea fare questo viaggio in un momento simile. Lascia perdere”. Le umiliazioni per il principe non si fermano a questo: è stato costretto a dimettersi da cancelliere, in pratica il titolo di rettore onorifico, dell’università di Huddersfield per le vibranti contestazioni degli studenti contro di lui; ha lasciato l’incarico di presidente di Outward Bound Trust, un’altra delle iniziative di beneficenza che gestiva; e gli avvocati delle vittime di Epstein annunciano che intendono chiedere che venga a testimoniare in America, nel qual caso Andrea potrebbe essere interrogato sotto giuramento per fare venire fuori tutto quello che sa sulle “schiave del sesso” minorenni, una delle quali sarebbe stata anche una sua vittima, ipotesi in cui rischia come minimo di essere incriminato per falsa testimonianza. Il fango di questa bruttissima storia continua dunque a crescere, attorno al terzogenito di Sua Maestà e indirettamente su tutta la “ditta”, com’è soprannominata la royal family, tanto che un columnist del Financial Times si chiede se non sia venuto il momento di riesaminare il rapporto della monarchia con la democrazia britannica: non per abolirla e diventare repubblica, ma per ridurne il ruolo e i fondi. L’unico a non rendersi conto di che bufera ha provocato è Andrea, ieri ripreso sorridente mentre usciva dalla sua residenza nel parco del castello di Windsor. E altrettanto sorridente, spingendosi a fare ciao con la mano dal finestrino, è apparsa la sua ex-moglie Sarah Ferguson arrivando con l’autista a Buckingham Palace. Come se fosse un episodio del serial “The Crown”.

Meghan "vorrebbe sotterrarsi dalla vergogna" dopo l'intervista di Andrea. L'intervista rilasciata dal principe Andrea per la BBC, con l'obiettivo di scagionarsi dall'accusa di rapporti sessuali con una minorenne, ha coinvolto l'intera famiglia reale britannica, tra cui Meghan Markle. Da sempre paladina dei diritti delle donne, Lady Sussex si troverebbe ora nei guai per le parole del principe. Mariangela Garofano, Sabato 23/11/2019, su Il Giornale. La sfortunata intervista rilasciata dal principe Andrea per la BBC, riguardo ai suoi legami con Jeffrey Epstein, ha coinvolto loro malgrado, tutti i membri della Royal Family. E anche Meghan Markle sta subendo delle ripercussioni a seguito delle parole pronunciate dal duca. Durante l'intervista, alla domanda se avesse avuto rapporti sessuali con l'allora diciassettenne Virgina Giuffre, il duca aveva risposto: “No, fare sesso per un uomo è una cosa positiva. Quindi anche se provi a dimenticarlo, è difficile. E io non ricordo nulla a tal proposito”. La dichiarazione del principe suona come una nota stonata, non avendo infatti negato di aver avuto rapporti con la ragazza, ma di “non ricordarlo”. Ora per colpa di queste incaute affermazioni, Lady Sussex, grande sostenitrice delle campagne per i diritti delle donne, si troverebbe in una posizione molto delicata, come riferisce una fonte a lei vicina al The Telegraph. “L’intervista ha lasciato quelli che l'hanno guardata con la voglia di nascondersi sotto a un tavolo. La situazione sta peggiorando sempre di più”, afferma la fonte, secondo la quale Meghan sarebbe “nei guai” a causa delle scellerate dichiarazioni di Andrea. La mancata empatia nei confronti delle vittime di Epstein manifestata dal duca di York ha contribuito a rendere ancora più disastroso il tentativo di scusarsi per la sua amicizia con il finanziere. Gli sponsor che finanziavano gli enti benefici fondati dal principe si stanno tirando indietro, lasciandolo isolato ed esposto alla gogna mediatica. Da qui la sua decisione di ritirarsi dalla vita pubblica, sostenuto e consigliato dalla regina Elisabetta, che negli ultimi giorni è stata fotografata insieme al terzogenito nel tentativo di mostrare il suo sostegno al figlio. E come era ovvio, a fare le spese delle gravi accuse mosse ad Andrea sono state anche le figlie Beatrice ed Eugenia. Sebbene investite dallo scandalo paterno, si dice che "sono calme e vanno avanti", rimanendo al fianco del padre nonostante la disgraziata vicenda che lo vede protagonista. Virginia Giuffre ha accusato il principe Andrea di aver avuto rapporti intimi con lei diverse volte quando era minorenne e di essere stata “svenduta” al duca da Jeffrey Epstein.

Caso Epstein: la regina Elisabetta annulla la festa per i sessant'anni del principe Andrea. La sovrana ha cancellato l'evento per il sessantesimo del duca di York, in programma per febbraio. Secondo i tabloid britannici la regina avrebbe ripiegato su una cena informale di famiglia. Novella Toloni, Lunedì 25/11/2019, su Il Giornale. A una settimana esatta dall'intervista del principe Andrea alla BBC, prosegue la serie di conseguenze scatenate dalle pesanti dichiarazioni rilasciate all'emittente britannica dal duca di York. L'effetto domino non accenna ad arrestarsi e oggi coinvolge anche il sessantesimo compleanno del principe. Secondo quando riportato dal quotidiano britannico The Times, la regina Elisabetta II ha annullato la festa di compleanno in onore del suo secondogenito, prevista tra quattro mesi. Il 19 febbraio prossimo il principe Andrea, infatti, compirà 60 anni e la sovrana aveva programmato una festa in grande stile per celebrare il figlio e i numerosi enti benefici dei quali, fino a pochi giorni fa, era a capo. Alla luce di quanto successo recentemente, però, sua Maestà ha fatto un passo indietro. Lo sfarzo e le celebrazioni in pompa magna devono, necessariamente, lasciare il passo a un basso profilo. Così la regina Elisabetta II ha cancellato la festa, ripiegando su una cena privata in famiglia che si terrà presumibilmente a Buckingham Palace. La notizia arriva pochi giorni dopo che Sua Maestà ha "licenziato" il principe Andrea dai suoi impegni reali sulla scia della disastrosa intervista rilasciata dal reale sullo scandalo Jeffrey Epstein. Il duca di York è coinvolto nella vicenda non solo in quanto amico del magnate americano, ma anche in qualità di accusato di molestie sessuali da una delle vittime di Epstein, Virginia Giuffre. L'intervista rilasciata a Newsnight sulla BBC domenica scorsa, avrebbe dovuto ridare credibilità al principe Andrea, ma così non è stato. Davanti alla giornalista il duca ha negato qualsiasi accusa di trasgressione durante la sua amicizia con Epstein e di non aver abusato di Virginia Giuffre, ma né i tabloid inglesi né il suo popolo gli hanno creduto. Anzi, l'intervista rilasciata dal duca alla BBC ha messo in seria difficoltà la famiglia reale, contravvenendo addirittura alla volontà della sovrana, che a quanto pare era contraria all'intervista. La popolarità del principe Andrea è inesorabilmente in caduta libera. Un sondaggio reso noto dal Daily Mail ha, infatti, rivelato che il 51% dei sudditi britannici non vuole che il duca presenzi a eventi reali nel prossimo futuro, di nessun tipo. L'essersi ritirato dalla scena pubblica e dai doveri istituzionali non ha saziato gli inglesi, che vogliono il principe al bando. Il principe Andres dovrebbe, sempre secondo il sondaggio, smettere di andare agli eventi pubblici a cui partecipa tutta la famiglia reale compresi il Trooping the Colour, il Remembrance Sunday e il compleanno della Regina.

Enrica Roddolo per corriere.it il 27 novembre 2019. Non è la prima volta che una casa reale stende un cordone sanitario attorno al re (o all’erede al trono), per limitare i danni d’immagine e fiducia popolare verso la Corona. Insomma, il principe Andrea di York che dopo la discussa intervista con la Bbc a proposito della sua amicizia con Jeffrey Epstein, ha dovuto abbandonare gli impegni ufficiali e adesso si prepara a dover lasciare anche la presidenza delle tante - quasi 200 - charities in cui è coinvolto, non è il primo caso.

Juan Carlos e Felipe. Successe anche a re Juan Carlos dopo le fotografie che lo ritrassero anni fa impegnato in un safari con un’avvenente nobile. Il figlio Felipe prese le distanze dal padre, per evitare che la solidità della giovane corona spagnola — giovane perché riportata sul trono da Juan Carlos a metà degli anni ‘70 — venisse messa in discussione. E dire che Juan Carlos «scivolò», al termine di un regno che per il carisma, la simpatia popolare, la guida salda del re che aveva ereditato la corona grazie al beneplacito di un dittatore (Franco) ma nel nome del padre il conte di Barcellona costretto all’esilio, passerà alla storia come l’età del Juancarlismo.

Edoardo, Wallis e Giorgio VI. E in fondo anche l’abdicazione di Edoardo VIII dopo le simpatie per l’appeasement mentre sull’Europa spiravano i venti della seconda guerra mondiale, se ufficialmente consentì finalmente al duca di Windsor di sposare la sua amata Wallis, è innegabile che risultò nell’allontanamento dal trono, e da pericolose commistioni con il millenario trono di San Giacomo. Per aprire la strada al regno di Giorgio VI e quindi della regina Elisabetta II. Certo il caso di Andrew è molto differente da quello di Edoardo e Wallis, non di politica, di affari di stato, ma di frequentazioni personali si tratta. Ma resta il fatto che, come in un’azienda in caso di crisi si tende ad allontanare i vertici aziendali coinvolti in un crollo di fiducia, allo stesso modo — e anzi a maggior ragione in istituzioni millenarie come le monarchie che da sempre hanno lo sguardo proiettato verso un orizzonte lungo anzi lunghissimo — prende le distanze è indispensabile.

Clarence House. E di questo parlerà con Andrew, di ritorno dal suo viaggio in Nuova Zelanda, l’erede al trono Carlo che d’intesa con William il secondo nell’ordine di successione alla corona oggi saldamente sul capo di Elisabetta II, avrebbe discusso la questione Andrew con il padre e la nonna dicendo «è la cosa giusta da fare» a proposito dell’allontanamento di Andrew dagli impegni ufficiali. Carlo — che convocherà il principe Andrea a Clarence House — e William insomma sembrano decisi a mettere uno steccato di divisione tra il loro operato e quello del fratello e zio che intanto ha già visto cancellare il previsto festeggiamento dei suoi 60 anni con tutta la Pomp and circumstance dei grandi eventi a Buckingham Palace, già in calendario il prossimo febbraio.

Trooping the Colour. Il fatto è che da un nuovo sondaggio nel Regno Unito già sei persone su dieci sono convinte che il principe abbia danneggiato la reputazione della Royal family, con alcuni che vorrebbero che fosse addirittura tenuto lontano dai grandi appuntamenti di famiglia dei Windsor, dal Trooping the Colour al Remembrance Sunday.

Charities. E in pochi giorni le disdette o i malumori per il coinvolgimento di Andrea in Charities e progetti da lui sostenuti sono fioccate rapide. A partire dagli sponsor del suo progetto-fiore all’occhiello, Pitch@Palace che Andrea vorrebbe disperatamente mantenere. Ma le charities in cui è coinvolto il duca di York vanno dall’English National Ballet,alla Royal Philharmonic Orchestra, l’Outward Bound Trust.

Corona e figli. In realtà, «la regina in sé resterà immune, gode di un tale rispetto e affetto che nulla può scalfirla — ha detto al Corriere l’executive editor dell’Economist, Daniel Franklin — ma sono i suoi figli e il contesto Royal che possono avere delle ricadute dal caso Epstein». Regina che se come Carlo e William — pur senza pronunciarsi — in questi giorni ha tenuto le distanze dal figlio. In privato ha voluto confermare il suo sostegno di madre (per il suo figlio «del cuore»), cavalcando venerdì nella tenuta di Windsor al suo fianco. In ogni caso «Il caso Andrew dimostra che la Corona verrà sempre prima della famiglia», dice Simon Heffer sul Telegraph. Anche se Elisabetta II non rinuncerà dunque di continuare a cavalcare fianco a fianco con il figlio, questo non la distoglierà dal mettere sempre prima la Corona, e dopo la famiglia.

Parla Virginia Giuffre  la ragazza che spaventa  i reali (e accusa  il principe Andrea). Pubblicato lunedì, 02 dicembre 2019 da Corriere.it. Mancano poche ore e l'accusatrice del principe Andrea Virginia Giuffre rivelerà maggiori dettagli sulle sue accuse contro la Casa Reale britannica. In un trailer dell'intervista registrata un mese fa ma che andrà in onda questa sera sulla Bbc alle 21 (le 22 in Italia), Virginia Giuffre afferma come il periodo della sua vita in cui ha incontrato il principe Andrew «è stato un periodo davvero spaventoso». Poi la «bomba» — già detonata in queste settimane — e destinata a riaprire le polemiche e a far tremare Buckingham Palace. Giuffre afferma di aver fatto sesso per la prima volta con il principe Andrea quando aveva 17 anni «Lui sa cosa è successo, io so cosa è successo e c'è solo uno di noi che dice la verità». Virginia Giuffre, all'epoca conosciuta come Virginia Roberts, ha poi dichiarato di aver fatto sesso tre volte con il Duca di York a partire dal 2001, inclusa una volta a Londra. Una versione che il diretto interessato ha «categoricamente» negato in un'intervista alla Bbc due settimane fa mettendo in dubbio la veridicità della fotografia che lo ritrae con la ragazza. E se di polemiche si parla, di sicuro ne susciterà altre la decisione di Scotland Yard di non riaprire il caso sulle accuse mosse da Giuffre al finanziere Usa Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere. Virginia accusa Epstein di averla forzata ad andare a letto con il principe Andrea e ha accusato la polizia di Londra di non aver sottoposto a inchiesta la sua denuncia risalente al 2015. Scotland Yard, ha spiegato di non aver indagato sul caso denunciato dopo essersi consultata «con altre organizzazioni delle forze dell'ordine» perché l'inchiesta «sarebbe stata incentrata in buona parte su attività e rapporti avvenuti fuori dal Regno Unito». «Siamo arrivati alla conclusione - è stata la risposta di Scotland Yard tramite il comandante Alex Murray - che il Mps (il servizio di polizia metropolitana) non era l'autorità appropriata per condurre un'indagine su queste circostanze e nel novembre del 2016 è stata presa la decisione di non procedere ad un'indagine penale su questa materia». 

Virginia: «Io minorenne con il principe Andrea. Lui ha negato, ma io so la verità». Pubblicato lunedì, 02 dicembre 2019 su Corriere.it da Paola De Carolis. L’ex ragazzina della foto: «Sono cresciuta con i film della Disney in cui i principi sono buoni». Le accuse in tv di Virginia. «Lui sa cosa è successo, io pure. E solo uno di noi sta raccontando la verità». Dopo l’intervista di Andrea, in cui il principe ha negato di aver mai conosciuto la donna statunitense che sostiene di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui quando era ancora minorenne, la parola passa ora all’accusatrice, Virginia Roberts Giuffre. Andrea aveva parlato a Neswsnight, Giuffre a Panorama, trasmissioni rivali della stessa emittente, e il Paese si trova ora a fare i conti un nuovo capitolo di una telenovela reale, ma laddove i Windsor di The Crown avevano la colpa di essere un po’ freddi, distaccati e snob, la trama in cui sembra coinvolto Andrea è scabrosa e all’apparenza criminale. «Sono cresciuta con i film della Disney, in cui i principi e le principesse sono prevalentemente buoni, ma lui non lo era», ha sottolineato Giuffre, che nel corso della trasmissione di un’ora — la prima intervista televisiva rilasciata in Gran Bretagna — ha chiesto al pubblico di schierarsi con lei, di «non accettare o giustificare» ciò che le è accaduto. «Questa non è una sordida storia di sesso, è la storia di un abuso che coinvolge uno dei vostri reali». La sua versione è a grandi linee risaputa. A 16 anni, Virginia va a lavorare presso il salone di bellezza di Mar-a-Lago, il resort di Donald Trump in Florida. Un giorno viene avvicinata da Ghislaine Maxwell, figlia di Robert Maxwell, proprietario del Daily Mirror e colpevole di frodi milionarie contro le pensioni dei suoi dipendenti. Ghislaine è la compagna dell’imprenditore Jeffrey Epstein, ed è amica del principe Andrea. Vede che Virginia sta leggendo un libro sui massaggi, e lì comincia un’opera di indottrinamento, in cui a Virginia viene promesso di tutto e di più in cambio di prestazioni sessuali con Epstein e la sua banda. Le viene insegnato come fare sesso orale, come adottare un atteggiamento sottomesso nei confronti dei compagni di letto, come capire cosa le era richiesto. Riguardo al principe Andrea, che conosceva bene, Ghislaine — che stando a Giuffre aveva il compito di procurare ragazzine per Epstein — fu particolarmente specifica. Virginia fu portata prima in un night di Londra, il Tramp, dove il principe le chiese di ballare. «Lui ballava malissimo, non ho mai visto nessuno ballare così male, e sudava tantissimo, le gocce di sudore cadevano come pioggia». In macchina Ghislaine disse a Virginia di comportarsi con Andrea come si comportava con Epstein, «di fargli le stesse cose». «Al solo pensiero mi veniva il voltastomaco». Quella sera fecero sesso a casa di Maxwell. Virginia aveva 17 anni. In tutto furono tre, dice, gli incontri tra i due. «Chi sta con lui dirà che la foto che ci ritrae insieme è stata corretta, ma non è vero». Nel frattempo Epstein è morto suicida in carcere a New York, dove si trovava per pedofilia e traffico di minorenni; Ghislaine è scomparsa. Il tabloid Sun ha offerto una taglia di diecimila sterline a chi dia informazioni su dove si trovi, ma con la morte di Epstein, Maxwell è riuscita a far perdere le sue tracce. Il principe Andrea, che per via delle accuse di Giuffre ha dovuto prendere le distanze dalle charities e le università alle quali era legato e ha abbandonato il ruolo ufficiale all’interno del casato dei Windsor, ha negato di aver mai incontrato Virginia, precisando che ai tempi, per via dello stress conosciuto durante la guerra delle Falklands, aveva un disturbo fisico che gli impediva di sudare. La sera in questione, inoltre, si trovava, dice, in un ristorante di Woking, Pizza Express, con la figlia Beatrice. Ancora ieri Buckingham Palace ha sottolineato l’estraneità ai fatti di Andrea, negando in modo categorico che il principe abbia avuto relazioni sessuali con minorenni.

Principe Andrea, spunta un'email: "Dove possiamo parlare di Virginia Giuffre?" In queste ore, il principe Andrea sta subendo forti pressioni per la nuova intervista che la sua accusatrice, Virginia Giuffre, ha rilasciato alla BBC. E proprio durante il programma è spuntata fuori un'email che il duca avrebbe inviato a Ghislaine Maxwell riguardo alla Giuffre. Mariangela Garofano, Martedì 03/12/2019, su Il Giornale. Martedì sera sulla BBC è andata in onda una nuova trasmissione “bomba” sul presunto coinvolgimento del principe Andrea nello scandalo Epstein, dal titolo“ The Prince and the Epstein Scandal”. Come si legge sul Mirror, durante il programma di un’ora, è stata mostrata un’email che il duca di York avrebbe inviato a Ghislaine Maxwell nel 2015, riguardo a Virginia Giuffre, la principale accusatrice del principe. L’email alla Maxwell fu inviata quando fu chiaro che la Giuffre avrebbe rivelato degli abusi subiti da Jeffrey Epstein e dei rapporti intimi che fu costretta ad avere con il principe, quando era minorenne. “Fammi sapere dove possiamo parlare. Ho delle domande specifiche da farti riguardo a Virginia Roberts”, si legge. L’email fu mandata alle 5:50 del mattino, qualche ora prima che la Giuffre (Roberts da nubile) dichiarava su un sito web americano di essere stata abusata da Epstein. In seguito alle pesanti accuse della donna, Buckingham Palace e il principe hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento nel traffico di minorenni in cui era implicato l’amico, definendo ogni accusa “falsa”. Ma Virginia Giuffre, insieme ad altre vittime del magnate pedofilo, sono determinate a non mollare e hanno assunto un team di avvocati negli Stati Uniti, a sostegno delle loro affermazioni. I legali e le vittime hanno affermato che il duca debba recarsi negli Stati Uniti per testimoniare sotto giuramento riguardo ai suoi rapporti con Epstein e dire la verità su Virginia Giuffre. La sorella di una vittima di Epstein, ora deceduta, ha addirittura espresso la volontà che il terzogenito di Elisabetta venga estradato negli USA, se non vi si recherà di sua spontanea volontà. A causa delle pressioni d’oltreoceano e dell’imbarazzo causato alla Royal Family, Andrea si è ritirato dalla vita pubblica, consigliato dal fratello maggiore Carlo e dalla madre. Nel frattempo la sua caduta libera non si arresta e la Giuffre sta andando avanti con la sua battaglia affinché venga fuori la verità. Durante il programma del 2 dicembre la donna tra le lacrime, ha chiamato in causa la popolazione britannica, implorando il loro aiuto nella ricerca della giustizia. “Imploro le persone nel Regno Unito a starmi accanto e ad aiutarmi nella mia battaglia. Questa non è una sordida storia di sesso. Questa è una storia di trafficanti di donne, e di abusi”.

Un testimone: "Vidi il principe Andrea con la Giuffre al Tramp Club". A dare sostegno alle accuse di Virginia Giuffre, che afferma di essere stata costretta a fare sesso con il principe Andrea a 17 anni, ora spunta una nuova testimone, che sostiene di aver visto il duca di York con la ragazza al Tramp club di Londra nel 2001. Mariangela Garofano, Mercoledì 04/12/2019, su Il Giornale.  Continuano a spuntare indiscrezioni e novità nello scandalo che riguarda il principe Andrea. Dopo la trasmissione di martedì 2 dicembre, durante la quale è stata intervistata la sua principale accusatrice, Virginia Giuffre, ora pare che un’altra donna sia pronta a parlare. Si tratta di una persona che afferma di aver visto il principe con la Giuffre al Tramp Club di Londra a marzo del 2001. Secondo quanto riporta il Mirror, la donna smentirebbe quanto affermato dal duca durante l’intervista per la BBC. Nella sfortunata intervista Andrea ha negato nel modo più assoluto di essere stato nell’esclusivo club londinese con la Giuffre in quella data, ma di essersi recato ad un Pizza Express e di aver passato la serata con le figlie. Ma ora la testimonianza della donna potrebbe recargli un ulteriore danno. A Londra per cercare di parlare con il duca, Lisa Bloom, legale della potenziale testimone, ha parlato ai microfoni di ITV’s This Morning. L’avvocato ha affermato che la donna sarebbe pronta a riferire quanto visto al Tramp Club all’FBI. "Io rappresento una testimone che afferma di essere stata lì”, ha rivelato Lisa Bloom. E ancora: “Ha visto il principe Andrea con Virginia, e lo ricorda bene perché le fu detto che era un membro della famiglia reale. È stato un grande avvenimento per lei. Ha visto Virginia con lui e ora la porterò all’FBI". La legale ha poi lanciato un messaggio al duca di York: “Hai detto che avresti collaborato. Facciamolo. Non farci chiedere un mandato di comparizione. Dacci i documenti, i calendari, i giornali e lasciaci interrogare lo staff che viaggia con te". Virginia Giuffre ha accusato Andrea di aver avuto rapporti sessuali con lei quando era minorenne e di essere stata costretta da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell. La 35enne afferma di aver avuto il primo rapporto con il principe proprio una notte di marzo del 2001, all’età di 17 anni. La Maxwell l’avrebbe indotta a lasciarsi sedurre dal principe, il quale le avrebbe offerto diversi drink al Tramp Club, prima di recarsi a casa della Maxwell a Belgravia e consumare con lei un rapporto intimo. La testimonianza della Giuffre è sostenuta anche dal padre, che ha affermato: “Non ha ragioni per mentire, mentre lui ha tutti i motivi per negare”. Il principe ha negato ogni accusa dell'americana, affermando di non aver mai avuto alcun rapporto con lei. A sostegno delle affermazioni della donna c'è anche una foto, che la ritrae insieme al figlio della regina Elisabetta. Ma Andrea continua a proclamarsi innocente, sostenendo che la foto sarebbe stata ritoccata.

DAGONEWS il 6 dicembre 2019. Il principe Andrea amava che due donne lo massaggiassero contemporaneamente e non disdegnava di accogliere sulle sue gambe modelle durante le cene. Nuovi dettagli sul comportamento del duca di York emergono a tre settimane dall’intervista scandalo alla BBC in cui ha negato di aver mai fatto sesso con l’allora 17enne Virginia Virginia Roberts nella casa di Ghislaine Maxwell. Una fonte anonima, amico del principe, racconta di essere stato uno dei suoi compagni di baldoria subito dopo il divorzio da Sarah Ferguson nel 1996: racconta di come i due si divertissero alle feste e di come le giovani e sexy modelle si lanciavano a braccia vero il duca mentre urlavano "Andy, tesoro". In particolare ha ricordato una festa a fine anni ’90 a casa di un commerciante d'arte britannico durante il quale le ragazze si sedevano a turno sulle ginocchia del principe che non disdegnava l’avvicinamento. Una stilista di nome Lucy, che ha frequentato Andrea per un breve periodo, ha raccontato di come lui si divertisse particolarmente a ricevere massaggi a quattro mani: «Gli piaceva che due donne lavorassero su di lui. Quando si è parlato di un massaggio ai piedi durante l'intervista della BBC, ho subito pensato: “Sì, è lui”. Comunque per me Andrea è sempre stato un gentiluomo. Non c’è nulla di subdolo in lui. Tranne quando si trattava di pagare il conto, di solito si sottraeva».

Mariangela Garofalo per ilgiornale.it il 16 dicembre 2019. Virginia Giuffre, la donna che ha accusato il principe Andrea di aver fatto sesso con lei quando era minorenne, ha scritto un post su Twitter a dir poco inquietante. Il post della donna arriva in risposta al tweet di un utente che scriveva: “L’FBI la ucciderà per proteggere i ricchi e potenti”. “Voglio rendere pubblico che non ho nessuna forma o mania suicida”, twitta la Giuffre, che aggiunge: “Ho fatto sapere al mio terapista e al mio medico di base – se mai dovesse accadermi qualcosa – di non lasciar cadere la cosa, per la salvezza della mia famiglia, e di aiutarmi a proteggerli. Troppa gente malvagia vorrebbe vedermi in silenzio”. La scioccante dichiarazione della Giuffre riportata dal Daily Mail, arriva dopo l’ultima intervista per Bbc Panorama, nella quale ha accusato il principe Andrea di aver abusato di lei, nell’ambito del traffico di minori portato avanti da Jeffrey Epstein. Il milionario arrestato per pedofilia è morto in carcere suicida, ma molti credono che sia stato messo a tacere per evitare che facesse i nomi degli abituali frequentatori dei suoi party. Il più grande sostenitore di questa teoria è il patologo Michael Baden, il quale ritiene che tutti gli indizi “portino ad un omicidio”. Virginia sostiene di essere stata usata come “schiava sessuale” di Epstein e i suoi facoltosi amici, tra cui il duca di York, al quale fu presentata una sera di marzo del 2001. Quella sera Andrea le avrebbe offerto diversi drink nell’esclusivo Tramp Club di Londra, prima di fare sesso con lei nella dimora di Belgravia di Ghislaine Maxwell. La 35enne ha mostrato agli inquirenti una foto che la ritrae con il principe Andrea, a supporto della sue affermazioni. In una delle fotografie in suo possesso, una giovane Virginia posa tra la Maxwell e il principe, che la abbraccia. Ma nonostante l’evidenza, il duca e il suo entourage hanno affermato che si tratta di una foto manipolata. Il duca, nella disastrosa intervista per la Bbc, ha dichiarato di non aver mai conosciuto la Giuffre. Il tentativo di scagionarsi, ha però sortito l’effetto contrario e il terzogenito di Elisabetta è stato costretto a ritirarsi dalla vita pubblica, per non causare ulteriore imbarazzo alla famiglia reale. Ora una seconda vittima starebbe per rivelare pubblicamente nuovi particolari scabrosi riguardanti il principe, andando ad aggiungersi a quelli della Giuffre, il cui contenuto scottante la sta facendo temere per la sua incolumità. 

 "Cerca di voltare pagina". La dura vita del Principe Andrea dopo lo scandalo. Come ha rivelato una fonte anonima, il Principe Andrea e tutta la sua famiglia sta cercando di voltare pagine e uscire indenni dallo scandalo Epstein. Carlo Lanna, Giovedì 26/12/2019, su Il Giornale. Non è facile per il Principe Andrea e tutta la sua famiglia cercare di guardare oltre tutti i problemi degli ultimi due mesi. Le accuse di molestie si sono abbattute sulla vita del principe e, i rapporti con il defunto Jeffrey Epstein, sono una scure anche tutto il resto della famiglia. Eppure Andrea, come Sarah Ferguson e la stessa Eugenia, cercano di voltare pagina, di guardare oltre, sperando che il tempo possa aggiustare le cose. Ma non è facile, eppure da parte del Principe Andrea c’è tutta l’intenzione di farlo. È una fonte anonima di palazzo che, in una recente intervista rilasciata al Daily Mail, rivela le condizioni della famiglia dopo lo scandalo, che teme ancora le ripercussioni e, soprattutto, teme il giudizio della Regina. "Cercano di capire come prendere possesso dello loro vita", afferma la gola profonda, in un messaggio per nulla criptico che è stato rilasciato al tabloid. Un messaggio che rivolge uno sguardo non solo alla situazione del Principe Andrea ma che, ovviamente, riguarda sia la Ferguson che Eugenia, colpite anche loro dagli eventi. "La famiglia sostiene il padre incondizionatamente e crede fermamente nella sua estraneità ai fatti – aggiunge -. Eugenia è la sua più grande supporter. Il principe inoltre sarà al matrimonio di sua figlia. Non ha nessuna intenzione di perdersi il grande giorno. Lui ha un ruolo molto forte nella sua vita e la accompagnerà all’altare". Il momento non è certo facile, ma la fonte ammette che il Principe Andrea ha tutte le intenzioni di non farsi sopraffare dagli eventi. "Come famiglia affrontano i problemi giorno dopo giorno. Con un po’ di timore sono sicuri che riusciranno ad uscire vivi dalla tempesta – afferma -. Soprattutto Beatrice non farebbe mai nulla per ferire suo padre. Tra i due non c’è stata nessuna rottura". Nonostante il turbinio di eventi, il principe Andrea come da tradizione ha raggiunto la Regina a Bukingham Palace nel pranzo di Natale organizzato dalla Elisabetta. Un evento a cui la sovrana tiene in maniera particolare e, nonostante tutto, ha voluto che Andrea fosse insieme a lei: "Erano tutti felici. Circondati dai loro parenti più stretti". Pare che il matrimonio di Eugenia non sia a rischio e che Andrea sarà presente nonostante le voci sul suo conto. All’inizio si è creduto che non avrebbe accompagnato la figlia all’altare, poi è stata la stessa Eugenia a confermare la sua presenza.

Il principe Carlo è un'ombra nello scandalo di Andrea. Nella vicenda del principe Andrea, accusato da due vittime di Jeffrey Epstein di molestie, il fratello maggiore Carlo ha giocato un ruolo fondamentale circa la decisione del ritiro del duca dalla vita pubblica. Mariangela Garofano, Mercoledì 27/11/2019 su Il Giornale. Il principe Carlo, primogenito di casa Windsor, sarebbe ad un passo dal trono. A rivelarlo è il Mirror, dopo che a seguito della disastrosa intervista del fratello Andrea, avrebbe preso la decisione assieme alla madre, di far ritirare il principe Andrea dalla vita pubblica. Fonti interne hanno soprannominato il principe di Galles “Il Re nell’Ombra”, proprio per il ruolo ricoperto all’interno dell’imbarazzante vicenda. Sebbene infatti i media avessero in un primo momento imputato a Elisabetta la decisione di escludere Andrea dagli impegni pubblici, piano piano l’ombra di Carlo sulla scelta si è fatta evidente. Il principe ha infatti interrotto il suo tour in Nuova Zelanda per rientrare in patria e discutere con il duca di York circa il suo futuro e quello del resto della famiglia. “Lo scandalo riguardante Andrea ed Epstein ha dato l’opportunità a Carlo di dimostrare di poter diventare re”, riferisce un insider. E ancora: “Nulla è più importante dell’istituzione della famiglia reale, nemmeno Andrea, il figlio prediletto della regina. Carlo lo ha capito e ha agito prontamente – come farebbe un re. Questo è stato il momento in cui si è mostrato come Principe Reggente, il Re nell’Ombra”. L’intervista rilasciata dal principe Andrea con l’obiettivo di scagionarsi dall’accusa di aver intrattenuto rapporti intimi con una delle vittime di Epstein di 17 anni, si è ritorta contro il duca. La mancata empatia con le vittime del finanziere, unita al suo goffo tentativo di apparite ignaro dei traffici illeciti di Epstein, hanno portato la regina e Carlo ad intervenire. Ma la stessa Elisabetta ha subito delle critiche per aver permesso al figlio prediletto di partecipare all’intervista, ed è qui che è entrato in gioco Carlo. “Andrea deve andarsene… è l’unica via possibile”, avrebbe affermato il principe alla madre, il cui ritiro dal trono sarebbe previsto tra due anni. Nonostante il ritiro dagli impegni pubblici sia ormai effettivo, Andrea avrebbe rifiutato di restare in disparte a vita, ma avrebbe abbandonato i suoi doveri solo temporaneamente.

Liberoquotidiano.it il 2 dicembre 2019. La famiglia reale d'Inghilterra è scossa dall'ennesimo principio di scandalo. Questa volta i protagonisti sono Carlo Windsor e la consorte Camilla Shand, il cui matrimonio sarebbe vicino ad un misterioso epilogo. Come rimbalza dai tabloid britannici, l'aspirante coppia regnante starebbe affrontando una dura crisi coniugale, con Camilla che avrebbe minacciato di rivelare i segreti della famiglia Windsor nel caso in cui Carlo si rifiutasse di firmare un accordo di divorzio dal valore di 300 milioni di sterline. Le tensioni tra i due, amanti durante il matrimonio con Lady D e sposati dal 2005, sarebbero scoppiate in occasione dell'ultimo viaggio ufficiale nel Sud Pacifico. Camilla sarebbe tornata anzitempo a Londra, nel momento in cui il marito Carlo stava per prendere un aereo di Stato in direzione Isole Salomone. La bufera, che minaccia di abbattersi sulla famiglia reale, arriva ad un anno esatto dall'annunciata abdicazione della 94enne regina Elisabetta in favore del figlio 71enne Carlo, principe del Galles. Inoltre alcune indiscrezioni rivelano di un incontro tra Camilla e il celebre avvocato divorzista dei vip, Fiona Shackleton. Tira una brutta aria dalle parti di Buckingham Palace.

Cristina Marconi per “il Messaggero” il 03 dicembre 2019. Tira un'aria di cambiamenti a Buckingham Palace, dove la vicenda dell'amicizia del principe Andrea con Jeffrey Epstein ha costretto a prendere decisioni drastiche. E a fare i conti con il fatto che la regina Elisabetta II è ormai molto avanti con l'età e il suo controllo sulla famiglia si sta, inevitabilmente indebolendo. E così si rincorrono le voci che il principe di Galles, Carlo, a cui si deve la decisione di rimuovere il terzogenito Andrea da ogni incarico pubblico e, per quanto possibile, dai riflettori dello scandalo, potrebbe affiancare la madre sul trono con il titolo di principe reggente e con molte più responsabilità di quelle, già importanti, che ha ora. Il 21 aprile del 2021 Elisabetta compirà 95 anni, la stessa età che aveva Filippo d'Edimburgo quando si è ritirato dai suoi impegni pubblici, e per allora potrebbe essere Carlo a gestire la monarchia, lasciando alla madre il titolo di regina. Il principe di Galles, ultrasettantenne, ha delle opinioni forti su come i Windsor dovrebbero affrontare le sfide del futuro. Innanzi tutto ridimensionando le loro spese e il numero di parenti da far mantenere ai contribuenti: ad esempio, per lui Andrew e le figlie Eugenie e Beatrice non dovrebbero rientrare nel perimetro. «Lo scandalo di Andrew e Epstein ha dato a Carlo l'occasione di dimostrare che può gestire la Ditta», ha spiegato una fonte al tabloid The Sun, aggiungendo che «nessuno è più grande dell'istituzione della famiglia reale. Neppure Andrew, il figlio favorito della regina. Carlo l'ha capito e ha agito in maniera decisiva, come il re che potrebbe presto diventare. È il momento in cui Carlo è entrato in scena come il Principe Reggente, il Re Ombra». Carlo era infatti in Nuova Zelanda per una visita ufficiale con la moglie Camilla quando è stata trasmessa la catastrofica intervista di Andrea alla Bbc e appena rientrato è andato in Norfolk per incontrare il padre, che storicamente ha sempre governato la famiglia con pugno di ferro per contenere le numerose intemperanze di figli e parenti. E invece Andrea aveva preso la tragica decisione da solo, consigliato solo dalla sua assistente personale Amanda Thirsk, che sperava che parlando in pubblico il principe sarebbe riuscito a sanare la sua immagine pubblica. La ex moglie Sarah, con cui è ancora in ottimi rapporti, l'aveva sconsigliato, così come una delle figlie. E infatti la sua situazione continua a peggiorare, soprattutto dopo che ieri sera sulla Bbc l'accusatrice, Virginia Giuffre, ha raccontato delle tre occasioni in cui ha avuto rapporti con il principe, quando era ancora minorenne. «Ghislaine (Maxwell, la compagna di Epstein, ndr) mi disse di fare per il principe quello che facevo per Jeffrey e mi venne la nausea», ha raccontato la Giuffre, lanciando un appello al pubblico britannico a «stare dalla sua parte». Questa sera, quando i capi di stato e di governo si riuniranno a palazzo per un ricevimento in vista del vertice Nato, Andrea non ci sarà, così come non ci saranno Harry e Meghan, che hanno preso una pausa dai loro impegni ufficiali, anche loro dopo un'intervista molto controversa. Gli altri ci saranno, in forma smagliante, perché come in ogni famiglia qualcosa ogni tanto deve cambiare perché non cambi nulla.

Regno Unito, William preoccupato per Harry e le orge del Principe Andrea. Famiglia reale a pezzi. Caos a Buckingham e Kensington Palace dopo il documentario su Harry e Meghan in Africa andato in onda su Itv. Il principe aveva parlato del fratello: “Io e William siamo su due sentieri diversi, ma sappiamo che io ci sarò sempre per lui e il contrario”. Antonello Guerrera il 21 ottobre 2019 su La Repubblica.  Starebbe scatenando il caos a Buckingham e Kensington Palace il documentario su Harry e Meghan in Africa andato in onda ieri sera su Itv. Alcuni tabloid britannici parlano del principe William “furioso" col fratello, dopo che Harry nell’intervista del docufilm ha dichiarato: “Certo, ci sono state delle incomprensioni tra noi, abbiamo avuto buoni e cattivi momenti insieme, ma sono cose che succedono soprattutto in una famiglia con una pressione come la nostra”. Per poi aggiungere: “Io e William siamo su due sentieri diversi, ma sappiamo che io ci sarò sempre per lui e il contrario”. Frasi che non sarebbero piaciute al fratello maggiore dei figli di Carlo d’Inghilterra e Diana. Ufficialmente non c’è stato alcun commento da parte della Casa Reale, ma secondo la Bbc William avrebbe espresso “preoccupazione” in famiglia per “il momento molto fragile” del fratello Harry e di sua moglie Meghan. Questo perché i duchi del Sussex, nel documentario, hanno rivelato il loro profondo disagio della vita da celebrità cui sono per forza di cose sottoposti. Nel documentario di Itv, Meghan dichiara addirittura “io esisto, non vivo", riferendosi al disagio in apparenza crescente della sua vita regale costantemente sotto i riflettori. Nella clip l'ex attrice americana Markle ammette di "non stare troppo bene", sottolineando come "non molte persone mi abbiano chiesto come ci si senta nei panni di mamma e moglie" di un principe. Ecco perché sembra proprio essere giunto il momento per cui Harry, Meghan e il piccolo Archie possano prendersi una pausa lontano dalla notorietà, per "almeno sei settimane", come ha scritto domenica il Sunday Times. Ma potrebbe essere solo il primo passo di una vera e propria fuga verso l’Africa, un continente che piace molto ai duchi del Sussex. La destinazione potrebbe essere Città del Capo, in Sudafrica, toccata tra l'altro proprio nel recente tour della coppia nel continente, che ha incluso anche una visita di Harry in Angola lungo lo stesso percorso di sua madre Diana in una storica campagna contro le mine anti-uomo. Harry e Meghan da tempo esprimono continuo disagio nei confronti della vita da "vip" e degli stessi media, contro cui i due hanno lanciato di recente una guerra a colpa di denunce contro i tabloid per presunte intrusioni nella vita privata. Harry di recente ha dichiarato di associare ogni clic di una fotocamera all'immagine di sua madre e anche la recente nascita del piccolo Archie è stata a lungo tenuta segreta o misteriosa proprio per tenere lontano i media e il mondo esterno. Non a caso, Meghan e Harry mesi fa si sono trasferiti nella tenuta, più riservata, di Frogmore Cottage, che però ha scatenato polemiche per gli alti costi della sua ristrutturazione addebitati ai contribuenti, che però in cambio si aspetterebbero meno riservatezza dagli amati e giovani duchi. Ma la casa reale inglese è sempre più nei guai dopo le ultime rivelazioni sul Principe Andrea e la torbida amicizia con Jeffrey Epstein, il milionario americano suicida in carcere dopo le rivelazioni sui suoi festini sessuali con minorenni e molti vip e lo sfruttamento della prostituzione minorile. Secondo alcune carte processuali svelate da un documentario di Channel 4, Epstein aveva almeno 13 numeri telefonici del principe - segno di un rapporto tra i due molto articolata - e soprattutto Andrea con Epstein avrebbe partecipato anche a un’orgia con nove ragazze probabilmente minorenni. Andrea, fratello di Carlo, smentisce categoricamente anche queste ultime accuse. 

DAGONEWS il 28 novembre 2019. Il principe Andrea ha aperto una breccia nella sicurezza di Buckingham Palace invitando una massaggiatrice che non è stata controllata nella sua camera da letto. Monique Giannelloni dice di non essere stata perquisita durante la sua visita al palazzo dopo essere stata presentata al principe Ghislaine Maxwell, l’ape regina e la donna che procacciava giovani ragazze a Jeffrey Epstein. Monique ha raccontato di essere arrivata a palazzo dove le è stato preso solo il numero di targa. «Era il 2000. Sono stata contattata dall'allora segretaria privata del Duca, Charlotte Manley. È stato così facile entrare nel palazzo e mi ha turbato perché avrei potuto essere chiunque. Non conoscevo Andrew e non avevo mai incontrato nessuno della famiglia reale. Nessuno mi conosceva. Non sono stato contattata da un ufficiale della Royal Protection né mi sono state fatte domande. Nessuno ha controllato la mia borsa quando sono arrivata o quando me ne sono andata. Mi aspettavo certamente controlli di sicurezza più rigorosi». Monique faceva visite a domicilio al momento dell'incontro il 30 giugno 2000 e aveva Maxwell tra i suoi clienti. «Non sapevo chi fosse e lei mi rispose che avrei dovuto leggere i tabloid. Più tardi l’ho cercata e ho visto le sue foto con Andrea e ho capito che era la figlia del magnate dei media caduto in disgrazia Robert Maxwell. Poi mi disse che mi avrebbe fatto conoscere una persona più famosa di Dio. Pensavo a un attore, ma mai avrei immaginato un membro della famiglia reale. Quando sono andata a palazzo tutto era grandioso. Andrea mi ha accolto in accappatoio alla porta della sua stanza. Ho fatto un massaggio in camera da letto. C’era una foto di Sarah e delle figlie accanto al lettino». E la donna ha dato anche dettagli interessanti sulla foto di Andrea e Virginia Roberts. Il principe continua a sostenere che la foto sia stata manomessa, ma Monique ha rivelato dei dettagli sul posto in cui è stata scattata: «E’ il pianerottolo al piano di sopra di Maxwell. La stanza dove l’ho massaggiata è sulla sinistra. Ricordo la prima volta che venni contattata dalla segretaria di Maxwell. Mi chiese un massaggio alle 23 nella casa di Belgravia, ma io ho spostato l’appuntamento per l’indomani mattina. Quando sono arrivata era impegnata a parlare con qualcuno e poi mi ha guardato e mi ha chiesto di andarle a comprare le sigarette. Ero seccata dalla sua arroganza. Ho aspettato un’ora prima di farle il massaggio. Poi ha aperto il suo libretto di assegni e mi ha detto di scriverci sopra la cifra che volevo. Pochi giorni dopo mi ha richiamata e in quell’occasione c’era pure Epstein. Era tutto molto imbarazzante. Hanno discusso tutto il tempo dell’acquisto di un’isola. Epstein era inquietante e aveva un’aria da viscido. Alla fine lei mi ha chiesto se ero disposta a fare dei massaggi su uno yacht durante una festa che stavano organizzando. Ho declinato l’invito. Ora mi guardo indietro e sono grata di averli incontrati quando avevo 35 anni e non ero un’adolescente vulnerabile. Avrei potuto essere un’altra vittima di Epstein».

Carlo e i consigli di Filippo sulla Firm dei Windsor, dopo il caso Andrea. Pubblicato giovedì, 28 novembre 2019 su Corriere.it da Enrica Roddolo. Caso Epstein, resa dei conti a Palazzo: il principe Carlo convoca Andre. Di ritorno dal viaggio oltreoceano ha fatto subito rotta verso Sandringham dove passa molto del suo tempo il padre, Filippo, duca di Edimburgo, 98 anni, che dopo aver lasciato gli impegni pubblici un paio di anni fa ama trascorrere lunghi periodi a Wood Farm nella tenuta tanto cara alla famiglia Windsor che qui passa ogni anno il Natale. Oltre a salutare l’anziano genitore, Carlo, principe di Galles destinato al trono, ha sicuramente voluto chiedere consiglio a colui che anni fa diede a casa Windsor il nickname di The Firm. Che ancora oggi ben sintetizza il mix di legami famigliari e business di famiglia che unisce i vari esponenti della casata. Un vero team aziendale. E poi chi meglio di Filippo, prima di vedere il fratello Andrea travolto dall’onda dello scandalo dopo l’intervista alla Bbc sul caso Epstein? A Londra secondo alcuni, fino al tempo in cui Filippo controllava con polso fermo la «Firm» errori di pr come questo non sarebbero successi nella famiglia reale, e forse il principe Andrea avrebbe cambiato le sue frequentazioni prima che scoppiasse lo scandalo. Anche se in realtà come ha spiegato al Corriere Daniel Franklin (Economist) «è successo anche quando la regina era pienamente al comando di tutto che qualcosa sfuggisse di mano. La prova: i problemi del principe Andrew risalgono ad anni fa». A proposito della regina, the Queen è rimasta apparentemente in disparte nella gestione del caso Andrea. O meglio, a esporsi, adesso che è rientrato dal lungo viaggio in nome di Her Majesty in Nuova Zelanda e isole Solomon, sembra essere piuttosto il principe Carlo dopo aver seguito con attenzione gli sviluppi del caso con il quale ha discusso al telefono con Her Majesty. Caso sul quale si è consultato anche con il figlio William. In fondo, a esporsi al pubblico da anni ormai è proprio Carlo — che viaggia per i Paesi del Commonwealth e per rinsaldare le relazioni diplomatiche britanniche nel nome della regina come in Nuova Zelanda giorni fa; che ha deposto la corona di papaveri davanti al monumento del Cenotafio a Londra al posto della regina che ha seguito la cerimonia in memoria dei caduti di guerra dal balcone. Carlo che ormai si muove come un principe reggente in pectore. «Carlo sta chiaramente prendendo sempre più spazi, mentre in parallelo la regina arretra». Quali indizi guardare? «La cosa più evidente sono i viaggi e gli impegni istituzionali all’estero: è stato Carlo ad aprire i Commonwealth Games in Australia un anno fa», aveva fatto notare Franklin già mesi fa. Quasi un principe reggente, insomma. Mentre William e Harry hanno separato le rispettive Household. Decisione forse presa dal Way Ahead Group (Wag) voluto dalla regina dopo l’annus horribilis 1992 per la tracciare la strada verso il futuro.Un principe reggente che si preparerebbe a raccogliere il testimone dalla madre decisa sì a «guidare il Paese come sovrana fino alla morte» come ha giurato nella solenne cerimonia di stampo medievale sotto le volte di Westminster Abbey nel giugno del 1953 quando sedette sulla «mitologica» pietra di Stone (e quando ancora buona parte degli inglesi, guardando i sondaggi degli anni ‘50, credevano nell’unzione a divinis della regina). Ma consapevole anche che a quasi 94 anni le forze e le energie si affievoliscono e Carlo ormai è uscito dal cono d’ombra nel quale si era auto-confinato dopo le vicende sentimentali con Diana, la tragica scomparsa di lady D e il nuovo sì con Camilla. Oggi Carlo (e anche Camilla) ha saputo guadagnarsi sul campo rispetto, e anche affetto da parte del pubblico britannico che vede in lui la naturale estensione della regina Elisabetta, mentre il pubblico internazionale è conquistato dalla visione contemporanea, sostenibile, del principe tra i pionieri del pensiero «verde» e dei ragionamenti su sostenibilità e climate change. Ecco perché si intensificano a Londra le voci da alcuni mesi che non la staffetta con the Queen, ma il riconoscimento del ruolo di Reggente per Carlo (come fu per Giorgio IV reggente nel 1811 dopo che il padre Giorgio III fu dichiarato pazzo, e che salirà al trono come re nel 1820), si stia avvicinando. La regina avrebbe definito con il Way Ahead Group un timing preciso per aprire ufficialmente la strada alla reggenza di Carlo, i suoi 95 anni. Ma nulla esclude che il caso Andrew abbia invitato il gruppo di lavoro sulla successione in casa Windsor creato proprio nel 1992 primo annus horribilis dei Windsor, oggi inviti ad accelerare i tempi. In fondo, il 2019 passerà alla storia come il secondo annus horribilis del casato. Con il principe Andrea che dopo aver perso il suo ruolo pubblico, ora rischia di dover dire addio anche al titolo (pur alquanto improbabile come ipotesi). E con le voci più dure nel circuito della famiglia reale e dell’esercito che ipotizzano per l’unico reale di casa Windsor (oltre al principe Harry due volte in missione in Afghanistan) ad aver calcato, in anni recenti, i mari in tempo di guerra (negli ‘80 della Thatcher e delle Falklands), anche un passo indietro dai suoi tanti titoli onorari nell’Esercito di Sua Maestà (come quello di Colonel of the Grenadier Guards). In fondo i più severi sostengono, anche il duca di Edimburgo Filippo quando lasciò i ruoli pubblici due anni fa fece un passo indietro anche rispetto ai titoli militari onorifici. E il suo posto potrebbe essere preso da un altro «militare» di casa Windsor, il nipote William, pilota della Raf. Quanto ancora a Filippo, per dare l’assenso a una reggenza — secondo lo storico Regency Act — servirebbe comunque il suo viatico (oltre a quello dello Speaker della House of Commons e del Chancellor). Insomma, ormai «in pensione» a Sandringham, ma sempre centrale nelle dinamiche della Firm.

Scoppia la "bomba" a corte: "Dopo lo scandalo la regina non mostrerà più al pubblico suo figlio". E' stato un anno difficile per Andrea di York. Oltre all'uscita della docuserie su Jeffrey Epstein e suoi legami con il duca, ora è pronto "Prince Andrew: The End of the Monarchy and Epstein", il libro che potrebbe sancire la fine della reputazione del principe. Mariangela Garofano, Sabato 23/05/2020 su Il Giornale.  Lo scrittore Nigel Cawthorne è in procinto di pubblicare una biografia sulla vita del principe Andrea, che potrebbe rivelarsi una “bomba a mano”, pronta ad affossare definitivamente l’immagine del duca. Ma non è tutto. Netflix rilascerà una nuova docuserie su Jeffrey Epstein:"Jeffrey Epstein: Filthy Rich", che esplora i crimini commessi dal finanziere e i suoi legami con Andrea. Nella serie, diverse vittime del milionario racconteranno gli abusi subìti, e tra queste comparirà anche Virginia Giuffre. La donna ha affermato di essere stata “svenduta” al duca di York all’età di 17 anni da Epstein e la sua diabolica complice, Ghislaine Maxwell. Cawthorne, autore di "Prince Andrew: The End of the Monarchy and Epstein", che uscirà a fine maggio, ha dichiarato al Daily Beast che difficilmente rivedremo il volto del duca di York in futuro.“La regina non lascerà che il figlio muoia di fame, ma non credo che farà vedere la sua faccia in pubblico di nuovo”, ha affermato lo scrittore, che prosegue: “l’Fbi ha detto chiaramente che prima o poi parlerà con Ghislaine Maxwell e la metteranno di fronte ad una scelta: fare la spia su di lui o finire i suoi giorni in galera. Quindi è meglio che Andrea stia lontano dagli Usa”. Cawthorne, parlando della biografia da lui scritta, ha racconto al Daily Mail come il principe sia passato dall’essere considerato dai media come il principe “dal look da star del cinema”, adorato dalle ragazze, a membro meno popolare della Royal Family. “Mi chiedo come si può conciliare il tipo poco raccomandabile con il principe azzurro di un tempo”, scrive Cawthorne, che al suo attivo ha numerose pubblicazioni, tra cui “Call me Diana: The Princess of Wales on herself”. Fin da bambino Andrea si è distinto dai fratelli maggiori, Anna e Carlo. Il suo soprannome era“baby brontolone”, per la sua ostinazione. Ma il terzogenito di Elisabetta e Filippo era anche il prediletto di casa Windsor, a cui tutto veniva perdonato. “Andrea ha un atteggiamento decisamente arrogante”, racconta Cawthorne al Daily Beast. “Ma ciò non deve sorprendere, se consideriamo che ogni volta che prendi un tè con tua madre, lei ti da una medaglia. Questo ti da una strana visione del mondo”. Il ritratto che emerge dal libro è dunque quello di un bambino viziato, a cui i genitori hanno sempre perdonato tutto. Ma ora la piccola peste è cresciuta. E non può più nascondersi dietro la gonna di Elisabetta. A questo proposito, sul coinvolgimento del duca nei traffici di Jeffrey Epstein, Cawthorne non ha dubbi: “Come poteva non sapere? Era un intimo amico di Ghislaine, non poteva non sapere”. A novembre 2019 il preferito della regina ha deciso di porre fine alle speculazioni sul suo conto, rilasciando un’intervista alla Bbc. Durante la chiacchierata con la conduttrice, Andrea ha negato categoricamente di conoscere Virginia Giuffre. Ma il suo tentativo di discolparsi dalle disonorevoli accuse non è piaciuto al pubblico, che ha notato in lui quell' arroganza di cui Cawthorne ha scritto nella biografia. La “mancanza di empatia” mostrata da Andrea nei confronti delle vittime di Epstein e l’evidente predisposizione a mentire, hanno sancito una volta per tutte la rovina del duca. A questo punto, Elisabetta e il fratello maggiore Carlo non potevano fare altro che imporre all’ormai caduto in disgrazia Andrea, di ritirarsi dalla vita pubblica, per salvare il buon nome dei Windsor. Ma potrebbe andare peggio di così per il terzogenito di Elisabetta? In aggiunta allo scandalo Epstein, ecco che recentemente una nuova umiliazione si è abbattuta sull’immagine in rovina del duca. Andrea e l’ex moglie Sarah Ferguson sono stati denunciati per non aver pagato la rata finale del loro chalet in Svizzera, che ammonta a circa 9 milioni di sterline. A meno di voler rispondere agli inquirenti sui suoi legami con il pedofilo Epstein, si prospetta un futuro decisamente meno mondano per Andrea, che per ironia della sorte, era soprannominato “Airmiles Andy", per la sua passione smodata per i viaggi. La vita casalinga potrebbe diventare una realtà definitiva, con la quale il duca dovrà convivere negli anni a venire.

Il figlio della regina travolto dallo scandalo: "In un momento di intimità mi disse che ero minorenne come le sue figlie". Nella docuserie sui crimini commessi da Jeffrey Epstein, Virginia Giuffre fa una rivelazione scioccante: il principe Andrea scherzava sulla sua giovane età, dicendole "hai l'età delle mie figlie". Mariangela Garofano, Giovedì 28/05/2020 su Il Giornale. Il 27 maggio è uscito “Jeffrey Epstein: Filthy Rich”, la docuserie prodotta da Netflix, sulla vita del pedofilo milionario morto in carcere lo scorso agosto. Nel documentario hanno raccontato la loro storia diverse vittime degli abusi sessuali dell’uomo, tra cui Virginia Giuffre. La donna ha affermato di essere state una “schiava sessuale” del magnate, circuita dalla sua complice Ghislaine Maxwell e “svenduta” a soli 17 anni al principe Andrea. Nella serie viene esplorato il legame d’amicizia che legava il diabolico finanziere al principe inglese, che è costato a quest’ultimo il ritiro della vita pubblica. Come si legge sul Mirror, la Giuffre ha rivelato nuovi particolari decisamente poco edificanti sul conto del duca, che prima di un loro incontro intimo avrebbe scherzato con lei sulla sua età, vicina a quella delle figlie Beatrice ed Eugenia. Racconta la Giuffre: “Ghislaine amava giocare a far indovinare l’età delle ragazze. Chiese al principe Andrea, 'quanti anni ha Virginia secondo te? 'E lui disse 17. Lei esclamò 'giusto!' E scherzarono sulla cosa. Lui mi disse, 'le mie figlie hanno più o meno la tua età, sono solo un po’ più giovani'”. La rivelazione di Virginia aggiunge alle accuse mosse ad Andrea una nota ancora più disturbante, dato che la ragazza all’epoca dei fatti era minorenne. La Giuffre sostiene di aver avuto rapporti intimi con Andrea in diverse occasioni nelle dimore di Epstein in giro per il mondo, tra cui la villa sull’isola privata del milionario, Little Saint James. E proprio ai Caraibi, un altro testimone ha rivelato nel documentario di aver visto il duca di York in compagnia di Virginia e di altre giovani ragazze. Steve Scully, ex dipendente di Jeffrey Epstein, ha rivelato che sull’isola soggiornavano diverse figure note, tra cui membri della corona britannica. “Credo fosse il 2004 quando vidi il principe Andrea”, racconta Scully, che prosegue con particolari sempre più compromettenti. “Era in piscina, con una ragazza che all’epoca non conoscevo, giovane. Era in topless e si stavano scambiando effusioni. La toccava e si strusciava contro di lei”. La giovane a cui Scully fa riferimento era Virginia Giuffre, che l’uomo riconobbe solo anni dopo, quando iniziò la sua battaglia legale contro Jeffrey Epstein. “Puoi dire a te stesso che non sei sicuro di ciò che hai visto, di non aver visto niente. Ma è solo per razionalizzare”, va avanti l’ex dipendente. “Jeffrey Epstein era bravo a nascondere le sue devianze, ma non così bravo”. Virginia Giuffre ha chiesto a gran voce che il terzogenito di Elisabetta venga estradato negli Stati Uniti per essere interrogato sui suoi legami con i traffici illeciti di Epstein, sotto giuramento. Ma il duca, che si era detto disponibile a collaborare, secondo il legale Geoffrey Berman, ha “sbattuto la porta in faccia agli inquirenti”, rifiutandosi di collaborare con l’Fbi. Intervistato dalla Bbc a novembre 2019, il duca ha negato di aver conosciuto Virginia Giuffre e di non essere stato a conoscenza del traffico di minorenni dell’amico.

La rivelazione: "Il principe Andrea ha fatto sedere una sua amante sul trono della Regina". Nell'occhio del ciclone per via dei suoi legami con il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, il Duca di York sta affrontando in queste ore anche l'accusa di vilipendio alla Corona, per aver permesso a una sua amante di sedersi sul trono di sua madre la Regina. Sandra Rondini, Lunedì 02/03/2020 su Il Giornale. Il Principe Harry non è l’unico in questi giorni ad essere accusato dai media e dai sudditi di mancanza di rispetto nei confronti della Regina. Stando al Daily Mail il Principe Andrea corteggiò a lungo una top model americana invitandola persino a Buckingham Palace come se fosse la sua di residenza e non il Palazzo istituzionale della Monarchia inglese, lasciandola persino sedere sul trono di sua madre, Elisabetta II. Era il 2000 e la modella era la bionda Caprice Bourret, un nome familiare nel Regno Unito dove ha recentemente partecipato al reality show "Dancing on Ice". Dopo essere stata ricoperta di regali e portata in località da sogno si sarebbe all’improvviso resa irreperibile al Principe Andrea "perché non le interessava davvero", così ha tagliato tutti i ponti all’improvviso. E lui, senza tanti rimpianti, l’ha presto rimpiazzata con una nuova bellezza e poi tante altre ancora, tutte interessate a frequentare il figlio della Regina, già divorziato dalla moglie Sarah Ferguson, quindi single e possibile scapolo d’oro cui mirare. Non è quello che ha fatto Caprice Bourret che, secondo il Sun, avrebbe "spremuto il più possibile la sua gallina dalle uova d’oro prima di liberarsene perché Andrea non le piaceva affatto, lo trovava irritante e noioso, era solo una conquista di cui vantarsi, nulla di più", ha scritto il Sun. "Andrea l’ha portata a Buckingham Palace due volte, e in un'occasione le ha permesso di sedere sul trono della Regina", ha detto una fonte vicina a Caprice al tabloid britannico. E ancora: “Ha individuato un prezioso vassoio che le piaceva e ha chiesto ad Andrea se poteva prenderselo per darlo a sua madre. Lui le ha detto di sì e la madre di Candice è impazzita quando ha visto il regalo!”. La Caprice, che vanta nel suo carnet di conquiste famose anche il cantante Rod Stewart, sembra sia riuscita a tenere su un piano platonico la sua relazione con il Principe Andrea. Da qui la sua insistenza a impressionarla portandola a Palazzo e addirittura facendola accedere alla Sala del Trono. Ma è stato tutto invano. "Ha ottenuto qualche bacio appassionato", scrive il Sun, citando la sua fonte che ricorda bene quanto Caprice lo trovasse "snob, non gli piaceva. Ma come americana, era divertita dall'idea che Andrea facesse parte della Royal Family". Stando al Sun, inoltre, in quei mesi si creo tra Andrea e suo nipote Harry una sorta di gelosia perché il Duca del Sussex, che allora aveva solo 16 anni, "aveva un calendario sexy di Caprice sul muro della sua camera da letto" a Eton, il liceo privato da lui frequentato. La rottura tra Andrea e la modella avvenne quando la stampa iniziò a collegare i loro nomi, insinuando che tra Caprice e il Duca di Yok ci fosse una relazione. "Andrea era un gentiluomo, ma non le piaceva, così quando la stampa cominciò a fare illazioni, Caprice tagliò subito ogni rapporto perché lui non era il suo tipo e non voleva essere accostata al suo nome dai media", sostiene la fonte aggiungendo che "dopo Caprice il Principe Andrea uscì per quasi un anno con una massaggiatrice e ‘guaritrice energetica’ di nome Denise Martell". Una fonte reale ha commentato in proposito che se la notizia dell’aver fatto accedere una common americana alla Sala del Trono fosse vera sarebbe "da prendere molto seriamente", ma il Sun rincara la dose e ricorda che Andrea era "noto per portare a Palazzo i suoi amici famosi e le sue conquiste" per impressionarle, dato che tutti lo frequentavano solo perché figlio di una Regina e "probabilmente la modella non sarà stata l’unica a chiedere di potersi sedere sul trono. Solo l’unica di cui siamo a conoscenza, anche per via della prova costituita dal vassoio in possesso di sua madre". Buckingham Palace non ha ritenuto di rispondere alle richieste di commento avanzate dal Daily Mail anche perché, come nota il tabloid, "con il Principe Andrea già nella povere dopo lo scandalo di Jeffrey Epstein, il fatto che abbia ‘profanato’ e ridicolizzato il trono reale, simbolo da secoli della Monarchia inglese nel mondo, è davvero un’inezia se messa al confronto delle accuse di pedofilia che gli sono state mosse".

Antonello Guerrera per ''la Repubblica'' il 17 febbraio 2020. Il "figlio preferito" di Elisabetta potrebbe aver avuto un' altra amicizia pericolosa ad infangare, ancora di più, il suo nome. Perché ora si scopre che il principe Andrea, già implicato nel caso Jeffrey Epstein con il quale ha avuto una lunga e oggi scandalosa amicizia, ha soggiornato nel 2000 anche nella maestosa magione alle Bahamas di Peter Nygard, il guru della moda canadese-finlandese, di recente accusato di molestie sessuali. Solo tanta sfortuna per il 60enne duca di York nello scegliersi gli amici? O c' è di più? Il caso Nygard complicato quanto quello Epstein, il miliardario americano pedofilo e sfruttatore della prostituzione anche minorile che ospitò più volte negli anni Andrea nelle sue regge nel mondo, dove il principe, secondo la sua accusatrice Virginia Giuffre, avrebbe abusato di quest' ultima per ben tre volte nonostante fosse solo 17enne. Il 78enne Nygard, invece, per ora non è stato incriminato. Ma da un po' di tempo diverse donne lo accusano di averne stuprate in tutto una decina tra 2008 e 2015. Di queste, all' epoca, tre avrebbero avuto 14 anni e altre tre 15. Gli abusi sarebbero avvenuti principalmente proprio nella lussuosa villa alle Bahamas di Nygard. Il quale, secondo le accusatrici che hanno presentato una "class action" a New York, aveva messo su un meccanismo seriale affinché i servitori gli procurassero giovani fanciulle, spesso disagiate o povere, alle quali lui prometteva una carriera nella moda mentre somministrava alcol e droghe per poi violentarle. Sempre secondo i denuncianti, Nygard, per coprire le sue malefatte, avrebbe creato un sistema di corruzione così ampio alle Bahamas coinvolgendo non solo alti gradi della polizia ma anche della politica e "persino un primo ministro". Nygard e i suoi legali negano tutto, categoricamente: «Ripuliremo il nome del nostro assistito», promettono. Ma già negli anni Novanta l' imprenditore della moda aveva subito simili accuse, anche se allora tutto era stato risolto mediante accordi e risarcimenti privati con almeno tre donne coinvolte. E Andrea? Per ora si sa soltanto che nel 2000 soggiornò da Nygard, tra l' altro insieme all' allora moglie Sarah Ferguson. Dopo l' ultima, disastrosa intervista Bbc sul caso Epstein, ieri il Palazzo reale si è limitato a far sapere: "No comment".

Nicola Bambini per "vanityfair.it" il 19 febbraio 2020. Niente, non c’è pace a Buckingham Palace, e ora è di nuovo la volta di Andrea di York. Come se non bastasse lo scandalo Epstein che lo ha spinto ad abbandonare i ruoli reali, il principe è tornato sotto ai riflettori per la sua presunta amicizia con Peter Nygard, magnate della moda finlandese, accusato di recente di abusi sessuali da dieci donne, di cui tre adolescenti all’epoca dei fatti. Sì, perché seppur ad oggi Nygard non sia incriminato di nulla, è un po’ di tempo che viene accusato di stupro da persone diverse: episodi avvenuti tra il 2008 e il 2015 ma che adesso vengono fuori e sbattono l’imprenditore sulle prime pagine dei giornali. E con lui il terzogenito della regina Elisabetta, che pare abbia pure soggiornato nell’estate del 2000 nella maestosa villa di Nygard, alle Bahamas. Proprio in quella magione – stando a quanto riportato dalle accusatrici che a New York hanno presentato una “class action” – sarebbero avvenuti la gran parte degli stupri. A quanto sembra, nessuna donna accusa il principe Andrea, ma per lui si tratterebbe comunque di un’altra «amicizia pericolosa», scomoda, che infangherebbe di nuovo l’immagine pubblica della monarchia dopo la questione Epstein. Il principe sta pagando a caro prezzo i contatti avuti in passato con l’imprenditore americano, accusato di traffico minorile e morto suicida in carcere la scorsa estate: «Mi dispiace aver deluso e messo in imbarazzo la famiglia reale», ha detto pubblicamente Andrea in un’intervista, smentendo comunque le affermazioni di Virginia Giuffre che lo accusa di aver abusato di lei quando aveva appena 17 anni. «Ora, più che mai, è importante che Andrea di York faccia un passo avanti e collabori con le autorità», ha dichiarato Lisa Bloom, avvocato delle accusatrici di Epstein. «Le vittime chiedono giustizia, ascolti le loro voci». In effetti il principe, seppur abbia dichiarato più volte di essere pronto a dare una mano alle indagini, è stato criticato pure dal procuratore di New York: «Zero collaborazione». Se dovesse scatenarsi anche la bufera Nygard, Andrea si troverebbe ancor di più con le spalle al muro.

Luigi Ippolito per corriere.it l'8 giugno 3030. La giustizia americana dà la caccia al principe Andrea. Gli inquirenti Usa hanno chiesto ufficialmente al governo britannico di consegnare il figlio della regina Elisabetta per poterlo interrogare in relazione al caso Epstein, il magnate pedofilo del quale il principe era amico stretto. È una svolta senza precedenti: mai una magistratura, per di più straniera, aveva incluso un membro della famiglia reale in un’indagine criminale. Il Sun, il principale tabloid inglese, ha appreso che il Dipartimento di Giustizia americano ha inviato una richiesta di «mutua assistenza legale» al ministero dell’Interno britannico, scavalcando Buckingham Palace: è una procedura che viene usata in casi criminali e si basa su un trattato del 1994 fra i due Paesi. È una mossa che mette il governo di Londra in una posizione difficile e che non viene certo intrapresa alla leggera: ma probabilmente gli americani si sono decisi a compiere questo passo di fronte al rifiuto di Andrea di collaborare. Se i britannici dovessero acconsentire, si aprirebbero due strade: Andrea potrebbe essere interrogato e firmare una dichiarazione, ma non sotto giuramento; oppure, il principe potrebbe essere costretto a comparire di fronte a un tribunale per fornire una testimonianza giurata. A differenza della regina, Andrea non gode di immunità, anche se potrebbe avvalersi del diritto di non rispondere per evitare una auto-incriminazione: ma gli esperti legali avvertono che un simile atteggiamento potrebbe ritorcersi contro di lui. Già lo scorso gennaio il procuratore americano che indaga sul caso Epstein aveva denunciato la «cooperazione zero» fornita dal principe; e due mesi dopo aveva avvertito che il suo ufficio stava «considerando tutte le opzioni». Andrea è stato accusato da una delle vittime di Jeffrey Epstein, Virginia Roberts, oggi 36enne, di aver fatto sesso con lei in più occasioni quando la ragazza era ancora minorenne. Il principe nega di averla mai conosciuta, ma è un fatto che Andrea fosse in stretti rapporti con Epstein, che aveva organizzato un giro internazionale di ragazzine che offriva in pasto ai suoi sodali. La stessa Virginia ha raccontato di essere stata costretta a partecipare a un’orgia con altre otto ragazze e il principe Andrea.  Lo scorso novembre il figlio di Elisabetta aveva provato a mettersi alle spalle lo scandalo concedendo un’intervista alla Bbc, ma la decisione si era rivelata un boomerang disastroso: come conseguenza, era stato costretto a dimettersi da tutti gli impegni reali. Andrea ha ammesso di aver stretto amicizia con Epstein fin dal 1999: i due si sono incontrati almeno dieci volte e il principe è stato ospite del magnate a New York, a Palm Beach e sulla sua isola privata alle Virgin Islands (quella dove venivano organizzati i festini con le minorenni). Epstein, che era stato poi incarcerato per traffico di minori, venne trovato morto nella sua cella a New York, ufficialmente suicida, lo scorso agosto.

DAGONEWS il 2 giugno 2020. Non c’è pace per il principe Andrea. Dopo la denuncia di Virginia Giuffre e il presunto stupro e la disastrosa intervista alla BBc, adesso arriva il passo indietro definitivo: il duca di York non prenderà più parte agli eventi ufficiali. Sarà un caso, ma per molti appare una strana coincidenza il fatto che la decisione arrivi a pochi giorni di distanza dalla messa in onda su Neflix della nuova miniserie “Jeffrey Epstein – Soldi, potere e perversione”. Se il principe Andrea pensava di essere uscito di scena, tra l’altro rifiutandosi di testimoniare negli Usa, a tirarlo in ballo è Steve Scully, ex dipendente di 70 anni nell'isola caraibica privata di Epstein a Little Saint James, lo stesso che ha rivelato di aver visto Bill Clinton nella residenza del milionario. Circostanza sempre negata dall’ex presidente, ma confermata anche da Virginia Giuffre. La nuova tegola arriva proprio con la messa in onda della miniserie in cui Scully racconta di aver visto il principe a bordo piscina con una ragazzina. Lei era Virginia Giuffre, la stessa della famosa foto a casa di Ghislaine Maxwell e la stessa che sostiene di essere stata violentata. Nel documentario Scully dice: «Ho visto il principe Andrea, penso fosse il 2004, era con una ragazza che a quel tempo non conoscevo. Era giovane, a seno scoperto. Erano impegnati nei preliminari. La stringeva e si strofinava contro di lei. Solo dopo ho saputo che era Virginia Giuffe».

Chiara Dalla Tomasina per "iodonna.it". Non svolgerà più compiti e doveri ufficiali come membro della famiglia reale inglese. Il principe Andrea, 60 anni, dopo aver parlato con la BBC nel novembre scorso in riferimento allo scandalo sessuale legato al pedofilo Jeffrey Epstein, si era temporaneamente ritirato dagli impegni ufficiali. Ma, a distanza di sei mesi, pare proprio che il suo allontanamento dai royal duties sia diventato definitivo. Il figlio prediletto della regina Elisabetta, in quell’occasione, aveva chiesto a sua madre di potersene stare in disparte almeno “nell’immediato futuro”, per far calmare le acque intorno alla sua posizione molto controversa. La sovrana aveva accettato, ma ai tempi questa decisione appariva soltanto temporanea.

Decisione definitiva. Come riporta invece il Sunday Times, pare che questa scelta – drastica, certo, ma necessaria – si protrarrà molto più a lungo nel tempo, probabilmente per sempre. Il principe Andrea, come spiega il giornalista della testata inglese, «sperava che il suo status fosse solo temporaneo, ma le sue speranze sono scomparse» e la casa reale inglese «non ha intenzione di rivedere la sua posizione».

Un libro e un documentario. Tra le presunte vittime nel tristemente famoso giro di schiave del sesso organizzato da Epstein, c’è Virginia Giuffre, che ha rivelato di essere stata costretta, quando aveva solo 17 anni, ad avere rapporti sessuali con diversi uomini, tra cui figura anche il Duca di York. Ora, a gettare benzina sul fuoco sulla vicenda, arriva anche la nuova serie di Netflix Jeffrey Epstein: Filthy Rich e anche un libro dal titolo Prince Andrew, Epstein and the Palace, la cui uscita è prevista per il luglio 2020.

La regina Elisabetta trema: un altro addio alla famiglia reale? Dopo aver dovuto rinunciare al suo royal wedding ora Beatrice sarebbe pronta ad abbandonare la famiglia reale per cominciare una nuova vita in Italia. Novella Toloni, Domenica 05/07/2020 su Il Giornale. Elisabetta II lo sapeva, lasciar andare Harry e Meghan avrebbe creato un pericoloso precedente per la corona. Una via d'uscita ai doveri reali che oggi anche la principessa Beatrice sembra pronta a voler imboccare. Secondo i tabloid britannici, infatti, la figlia del principe Andrea e di Sarah Ferguson, sarebbe pronta ad abbandonare la famiglia reale e i suoi doveri per trasferirsi in Italia insieme al suo promesso sposo, Edoardo Mapelli Mozzi. Tra le nipoti della regina Elisabetta II, Beatrice di York è senza dubbio la più sfortunata. Vittima mediatica dello scandalo che ha travolto il padre, il principe Andrea invischiato nel caso Epstein, Beatrice avrebbe dovuto sposare l'immobiliarista italiano Edoardo Mapelli Mozzi lo scorso 29 maggio. Tutto era pronto, la regina le aveva addirittura concesso l'uso dei giardini reali di Buckingham Palace per il ricevimento nuziale (onore toccato solo a William e Kate) e invece la pandemia da coronavirus ha rovinato il suo sogno, costringendola a cancellare le nozze. Una delusione che l'avrebbe portata a maturare la decisione di abbandonare la famiglia reale per trasferirsi in Italia, paese di origine del suo fidanzato, per iniziare con lui una nuova vita. A lanciare l'indiscrezione è l'esperto reale Phil Dampier che, attraverso le pagine di Express.uk, ha svelato quanto il desiderio di Beatrice di fuggire dal Regno Unito e dai doveri della corona sia più che un rumors. Ad aprire la strada alla volontà della secondogenita del principe Andrea sarebbe stato l'addio di Harry e Meghan che, con la Megxit, hanno creato un pericoloso precendente all'interno della famiglia reale. Uno squarcio a regole e rigore reale che la principessa Beatrice sarebbe pronta a sfruttare pur di iniziare la sua nuova vita con Edoardo Mapelli lontana da scandali e obblighi. Insomma Beatrice come Meghan Markle. Il paese prescelto per la "fuga" potrebbe essere l'Italia, dove la famiglia Mapelli Mozzi ha le sue radici e un titolo nobiliare, ipotizza Dampier. "Non lo sorprenderebbe un suo addio - svela l'esperto reale - Ha dovuto sopportare molto, facendo rimandare il suo matrimonio e anche il furore per suo padre, il principe Andrew e lo scandalo di Epstein. Non è una reale lavoratrice e merita di essere felice. L'Italia è solo un paio d'ore di distanza dal Regno Unito e gli York usano aerei come gli autobus, quindi non sarebbe un problema". Dalla sua, per così dire, ci sarebbe il ruolo marginale che da sempre lei e la sorella Eugenia rivestono all'interno della famiglia. Non avendo obblighi reali perché troppo lontane nella successione al trono, le principesse Eugenia e Beatrice di York hanno impegni istituzionali ridotti e non vengono sovvenzionate dalla corona ma sono "costrette" a mantenersi lavorando. Per questo lasciare il Regno Unito potrebbe non essere un vero problema. Mentre si attende di conoscere la nuova data delle nozze (pandemia da covid-19 permettendo), Beatrice dunque pianifica un'uscita di scena in stile Meghan.

L’esperta reale: "Andrea non comparirà nelle foto delle nozze di Beatrice". Profondamente condizionata dallo scandalo in cui è implicato il padre, le nozze della principessa Beatrice saranno decisamente "low profile". Ed ora un'esperta reale afferma che il principe Andrea potrebbe addirittura non comparire nelle foto del matrimonio. Mariangela Garofano, Domenica 19/01/2020, su Il Giornale. La principessa Beatrice ed Edoardo Mapelli Mozzi convoleranno a nozze entro l’anno, ma il matrimonio si preannuncia molto meno “royal” di quello della sorella Eugenia. A causa dello scandalo che ha colpito il principe Andrea, le nozze di Bea e Edo saranno decisamente “low profile”. È recente la notizia che nessuna emittente televisiva manderà in onda la cerimonia nuziale e ora, come riporta il Mirror, l’esperta reale Angela Mollard ha rivelato un altro particolare sul matrimonio. Il padre della sposa potrebbe non comparire nelle fotografie ufficiali delle nozze. “Come sappiamo, il principe Andrea non è andato al party di fidanzamento di Beatrice”, ha affermato la donna a The Royals Podcast, aggiungendo: “C’erano i suoi amici, sua madre. Ma suo padre non c’era. Sarà interessante vedere che ruolo avrà al matrimonio. Credo che lo vedremo passare velocemente lungo la navata e sarà finita lì. Penso proprio che Beatrice arriverà con Fergie e Eugenia sarà la sua damigella d’onore. Sarà una cosa molto ridotta”. Parlando poi delle fotografie del matrimonio, la Mollard ha dichiarato: “Ci saranno dei fotografi, ma non penso che Andrea comparirà nelle foto”. La Mollard ha continuato, affermando che Bea è stata duramente colpita dallo scandalo riguardante i rapporti del padre con Jeffrey Epstein e le accuse mossegli da Virginia Giuffre. “Sfortunatamente, la povera Bea è stata investita in pieno dalle illazioni riguardanti il padre, e la cosa non è ancora stata dimenticata”, ha dichiarato l’esperta, sottolineando poi la diversità tra le due sorelle. Mentre Beatrice è la più timida e pacata delle nipoti della regina, Eugenia pare essere la più mondana. "Quando Eugenia si è sposata, il principe Andrea aveva fortemente voluto che il matrimonio venisse mandato in onda”, spiega la Mollard. E ancora: “Stavolta ha contattato la Bbc, ma hanno rifiutato e Itv ha accettato controvoglia. Mi dispiace molto per Beatrice, perché credo che non avrebbe comunque voluto che le sue nozze venissero trasmesse in televisione. Sono completamente diverse come sorelle. Beatrice è le maggiore, più seria e quieta. Eugenia è la più social ed estroversa”. Insomma, benché Beatrice sia la più riflessiva e meno mondana delle figlie di Andrea, pare che il suo matrimonio sarà condizionato dallo “scabroso” padre. Il duca di York si è ritirato a vita privata dopo la disastrosa intervista rilasciata a novembre alla Bbc. Durante il colloquio con la conduttrice di Newsnight, Andrea è apparso tutto fuorché empatico nei confronti delle vittime di Epstein e ha negato di aver conosciuto la Giuffre. La donna sostiene di essere stata costretta dal magnate ad avere rapporti sessuali con il duca, all’età di 17 anni. I rapporti si sarebbero ripetuti più volte nel corso degli anni, ma Andrea ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo del traffico di minorenni portato avanti dall’amico pedofilo.

Nuovi problemi legali per il Principe Andrea: non avrebbe pagato l’acquisto di uno chalet in Svizzera. E dopo il caso Epstein c'è una nuova azione legale per il Principe Andrea; secondo le notizie trapelate in rete non avrebbe saldato l'acquisto di uno chalet in Svizzera. Carlo Lanna, Sabato 09/05/2020 su Il Giornale. Altre ombre e altri scandali si abbattono sulla vita del Principe Andrea, terzogenito della Regina Elisabetta. Dopo quando successo con il caso Epstein e tutti i problemi che si sono riversati sull’immagine della royal family, per l’ex marito di Sarah Ferguson spunta all’orizzonte una nuova e difficile battaglia legale. Questa volta però nessuno scandalo sessuale ma, l’oggetto della controversia, è l’acquisto di uno chalet tra le alpi Svizzere. Il caso è stato riportato da Le Temps, quotidiano svizzero in lingua francese. Secondo il giornalista che ha riportato la notizia, non è affatto facile sbrogliare il nodo alla matassa dato che la proprietà è in comunione tra il Principe Andrea e la stessa Sarah Ferguson. Ma andiamo con ordine. Nel 2014 è stato acquistato uno delizioso chalet a Verbier, in Svizzera. Secondo l’atto di compravendita, il Principe Andrea entro il 31 dicembre del 2019 avrebbe dovuto saldare la restante somma pattuita per l’acquisto dell’immobile. Costato più di 22 milioni di franchi, i rimanenti sei milioni di franchi dovevano essere versati entro la fine dello scorso anno. Tutto questo però non è avvenuto e ora, l’ex proprietario dello chalet "Helora", ha intentato una causa legale nei riguardi del Principe. Ha chiesto non solo i sei milioni che restano, ma anche l’aggiunta degli interessi, facendo lievitare il compenso a ben 8 milioni di franchi. Un portavoce del duca, interrogato sulla questione, fa sapere che la controversia intentata contro Andrea non avrebbe ragione di esistere. Il proprietario dello chalet avrebbe reso noti alcuni dettagli contrattuali che, per legge, devono essere riservati. E soprattutto il Principe Andrea non è l’unico proprietario, dato che condivide il bene con la sua ex moglie (di cui nonostante il divorzio è in ottimi rapporti). La vicenda ora è al vaglio degli inquirenti ma, come fanno sapere alcune fonti di palazzo, il caso non sarà facile e si prevedono molti colpi di scena. Questo scandalo però non aiuta di certo l’immagine pubblica del Principe Andrea, già offuscata dopo quanto successo con il caso Epstein. Lo chalat è degno del nome che porta. Ha sette stanze e uno staff di sei persone. Ha una piscina, una sauna e una vista che mozza il fiato. Nel contratto è previsto anche l’affitto dell’immobile, e si può farlo a una cifra di 22 mila sterline alla settimana. Tra i vicini di casa ci sono il cantante James Blunt e Sir Richard Branson.

Antonello Guerrera per "repubblica.it" il 10 maggio 2020. Il principe Andrea è diventato improvvisamente povero. O meglio: non ha più i soldi per comprare un maestoso chalet in Svizzera da 17 milioni di sterline. Cosa che ha scatenato la furia del precedente proprietario elvetico, che, dopo mesi e mesi di inutile attesa, ha spiattellato tutto alla stampa. Procurando l'ennesima figuraccia internazionale al figlio della Regina Elisabetta, già in disgrazia dopo l'esplosione del "caso Epstein". Andrea, fratello del principe Carlo e della principessa Anna, nel 2014 compra per circa 17 milioni di sterline un lussuoso chalet sulle Alpi svizzere, nel resort di Verbier. Lo fa insieme alla sua ex moglie - ma compagna di una vita, anzi tuttora condividono la stessa casa - Sarah Ferguson, la duchessa di York. Pagano una prima tranche, una seconda e l'ultima era prevista entro il 1° gennaio di quest'anno: ben 6,6 milioni di sterline, interessi inclusi, perché i due acquirenti erano già in forte ritardo coi pagamenti. Il problema è che il duca di York quei soldi ora non li ha, a causa dello scandalo legato a Jeffrey Epstein, il miliardario statunitense pedofilo che gestiva un giro di prostituzione minorile tra molti vip e trovato morto impiccato in una cella di New York la scorsa estate. Andrea era amico di Epstein, lo ha visto anche dopo una prima condanna per traffico di minori ed è stato poi accusato da Virginia Roberts (una delle vittime di Epstein) di averla violentata tre volte quando lei era 17enne, anche nelle magioni dell'americano. La famigerata e disastrosa intervista alla Bbc dello scorso novembre, poi, in cui Andrea ha accampato scuse e alibi ridicoli, è stata il colpo di grazia per lui. Da quel momento, oltre ad avere gli investigatori americani alle costole, Andrea si è ritirato, a tempo indeterminato, dalla vita pubblica e ciò ha prosciugato sensibilmente le sue entrate annuali. Con la conseguenza di non avere più i fondi per completare l'acquisto dello chalet. Così ieri il proprietario svizzero si è deciso a denunciare i duchi di York alle autorità svizzere, nonostante i messaggini Whatsapp di Sarah che, come una "plebea indigente", gli avrebbe scritto più volte nelle ultime settimane: "La prego, ci dia ancora un po' di tempo", "Pagheremo tutto". Non è chiaro ora se i duchi rivenderanno la proprietà per ricompensare il proprietario e chiudere il caso. Il problema è che tutta questa cattiva pubblicità di sicuro abbasserà il valore dello chalet. A Londra qualcuno crede che il proprietario svizzero abbia spifferato tutto ai giornalisti sperando così di ottenere un effetto "leva" e convincere altri membri della famiglia reale a dare una mano - economica - ad Andrea. Magari un tempo. Oggi, dopo tutti i pasticci di Andrea, non è più così. C'è poi un altro caso che offusca la già ottenebrata reputazione del duca di York. Secondo il Financial Times, ci sarebbe un'indagine da parte della Charity Commission (un organismo statale che si occupa delle associazioni no-profit, tra cui anche le piattaforme di Andrea) per accrediti sospetti per quasi 400 mila sterline a favore della sua segretaria privata, Amanda Thirsk, poi scomparsa dopo l'intervista di Andrea alla Bbc.

·        Carlo.

DAGONEWS il 21 settembre 2020. «Diana diceva che l’unica cosa che Carlo aveva imparato sull’amore dai suoi genitori è stata una stretta di mano». Se vi sembra un’esagerazione vale la pena leggere le rivelazioni tratte dalla biografia “Prince Philip Revealed” di Ingrid Seward che ripercorre il complicato rapporto del principe Filippo con il primogenito Carlo. Carlo aveva 4 anni quando il principe Filippo partecipò a un suo compleanno. A otto anni Carlo aveva visto suo padre solo a due compleanni. Non era presente nemmeno alla sua nascita il 14 novembre 1948: era troppo impegnato a giocare a squash e, vedendo il figlio appena nato, dichiarò che sembrava "un budino di prugne". Per il bambino, l'amore di sua madre e suo padre, come il cibo e il vestiario in quegli anni austeri del dopoguerra, era severamente razionato. Filippo aveva un ruolo nell'Ammiragliato quando nacque Charlo, e nel giro di un anno tornò nel Mediterraneo come secondo in comando del cacciatorpediniere HMS Checkers. Da quel momento iniziarono una serie di separazioni che avrebbero rovinato la giovane vita di Carlo, stabilendo un modello che è proseguito fino alla sua età adulta, con tutte le sue terribili conseguenze. Non era insolito che i figli di famiglie aristocratiche fossero affidati alle cure di tate in quel periodo. Ma, anche per gli standard del tempo, Filippo ed Elisabetta vedevano molto poco la loro prole. La principessa Elisabetta ha trascorso il suo 24° compleanno, nell'aprile 1950 quando Charles aveva solo 18 mesi, a Malta a guardare suo marito giocare a polo ed è tornata a casa solo ad agosto per mettere al mondo la seconda figlia Anne. La regina trascorse la fine dell'estate a Balmoral prima di raggiungere Filippo a Malta di nuovo per una vacanza, lasciando la figlia di quattro mesi e il figlio di due anni a trascorrere il Natale senza di loro a Sandringham. Nonostante le frequenti assenze di Filippo in mare, era lui che aveva l'ultima parola nell'educazione dei suoi figli. Aveva solo 26 anni quando nacque Carlo e voleva che suo figlio fosse a sua immagine e somiglianza. Mentre Carlo cresceva come un bambino timido e diffidente, Filippo era determinato a fare di suo figlio un uomo e lo costrinse ad andare tre volte in palestra per allenamento e boxe. Il metodo di Filippo per insegnargli a nuotare consisteva nel trascinarlo, o talvolta gettarlo, nella piscina di Buckingham Palace.  «Filippo tollerava Carlo, ma non era un padre amorevole - ha detto Eileen Parker, l'ex moglie di uno degli amici più intimi di Filippo, Mike Parker  - Penso che Carlo avesse paura di lui. Era molto silenzioso quando Filippo era nei paraggi». Diverso il rapporto con la figlia Anna. Prestava più attenzione a lei che a suo figlio semplicemente perché era più reattiva. Rideva con Anna in un modo che non aveva mai fatto con Carlo. Anna è tanto simile a suo padre quanto Carlo è diverso. Lei e Filippo sono energici, attivi e allo stesso tempo resilienti. «Un personaggio come Filippo, che vede l’ essere duro come una necessità per la sopravvivenza, voleva irrobustire suo figlio, ma lui era molto sensibile - ha detto Lady Edwina Mountbatten - Non è stato facile per nessuno dei due». Quando si trattava dell'istruzione di Carlo, Filippo era fermamente convinto che suo figlio dovesse seguire le sue orme e frequentare Gordonstoun nel nord della Scozia. Filippo aveva un'avversione che rasentava il disprezzo per l'establishment britannico e per molte delle sue istituzioni elitarie, come le scuole pubbliche all'antica Inghilterra. Per lui, sapevano di privilegio immeritato. Il terreno fertile per una rete di vecchi ragazzi di cui, come principe straniero, non era membro. Carlo odiava Gordonstoun. Trovava difficile adattarsi al suo ambiente austero, soddisfare le sue esigenze atletiche e fare amicizia. La cosa più difficile da sopportare per il giovane principe era l'atteggiamento degli altri ragazzi. È stato immediatamente preso di mira "maliziosamente, crudelmente e senza tregua", come quando lo registrano di notte mentre russava. Ma di fronte ai problemi Filippo gli scrisse di rialzarsi al posto di empatizzare con lui. Carlo ancora ricorda l'umiliante giorno in cui i suoi genitori andarono a Gordonstoun per vederlo recitare in Macbeth. «Ho dovuto sdraiarmi su un enorme tappeto di pelliccia e ho avuto un incubo - ricorda Carlo – Sono rimasto sdraiato lì e mi dimenavo. Tutto quello che potevo sentire era mio padre che rideva». Non c'era modo che suo padre potesse trasformare Carlo nell'uomo che voleva che fosse. Né avrebbe ammesso che la sua insistenza nel mandarlo a Gordonstoun fosse un errore. Diana aveva più volte parlato dell’infanzia di Carlo ed era convinto che, se fosse stato educato normalmente, sarebbe stato in grado di gestire meglio le sue emozioni. Invece i suoi sentimenti sembravano essere stati soffocati alla nascita. Secondo lei, non aveva mai ricevuto amore dai suoi genitori. Solo le sue tate gli mostravano affetto ma, come ha spiegato Diana, non era come essere baciato e coccolato dai tuoi genitori. «Quando incontrava i suoi genitori, non si abbracciavano: si stringevano la mano» racconta Diana. Gli uomini di Windsor sono famosi per i loro scatti d’ira e Carlo non era da meno. Quando era arrabbiato con Diana, gridava, urlava e lanciava oggetti e non sembrava essere in grado di controllarsi. Dopo si scusava sempre e Diana attribuiva il suo modo di fare a come era stato educato da bambino. Quindi, secondo Diana, Filippo non era un genitore particolarmente bravo. Con la nascita del terzo e quarto figlio, Andrea ed Edoardo, la regina e Filippo hanno adottato un approccio diverso alla genitorialità. Filippo con loro è stato meno esigente e più presente.

Dal dentifricio al tappo della vasca. Ecco tutti i vizi del principe Carlo. L'erede al trono è stato etichettato come il "principe più viziato" per le sue manie e bizzarre richieste soprattutto in tema di guardaroba e cura della persona. Novella Toloni, Venerdì 11/09/2020 su Il Giornale. La lavatrice? Bandita. Il dentifricio? Nelle giusta dose già sopra lo spazzolino. I lacci delle scarpe? Stirati ogni giorno. La lista delle bizzarrie richieste dal principe Carlo è lunga e sorprendete. Sarà per questo che il primogenito della regina Elisabetta, da tempo, è soprannominato il "principe più viziato" della famiglia reale. Nel corso degli anni sono emerse molte delle manie dei reali inglesi ma l’erede al trono è sicuramente quello che ne ha di più e soprattutto più imbarazzanti. Secondo le biografie reali, infatti, il principe Carlo sin da piccolo è stato abituato a non fare proprio nulla. Gli altri fanno per lui, sistemano e preparano affinché l'erede si stanchi il meno possibile e trovi tutto pronto come lui desidera. Inevitabili i vizi, protratti nel tempo, che i domestici e maggiordomi del principe Carlo conoscono alla perfezione e mettono in atto ogni mattina al suo risveglio.

L'etichetta del risveglio del principe Carlo. A svelare parte delle manie di Carlo è il biografo reale Brian Hoey, autore di alcune dei libri reali più venduti nel mondo: "Il principe di Galles non solleva niente. Si alza la mattina e il suo accappatoio è lì ad aspettarlo; entra in bagno e tutto è già pronto e posizionato. Anche quando esce dalla vasca l'asciugamano è piegato in modo speciale, quindi deve solo sedersi e avvolgerlo su se stesso". Persino il contenuto della vasca è dettato da regole precise: l'acqua "appena" tiepida, la vasca riempita solo per metà e il tappo posizionato sempre in una certa posizione.

Il principe Carlo tradì Lady Diana. E lei lo fece vergognare con il vestito della vendetta. Fissazioni e manie che riguardano anche il dentifricio del principe Carlo. Paul Burrell, ex maggiordomo reale, ha raccontato che a occuparsene deve essere sempre lo stesso cameriere, che spreme la giusta quantità di dentifricio dal tubetto per lui (un pollice) e lo posiziona sullo spazzolino pronto per essere semplicemente utilizzato.

Le regole della biancheria e degli indumenti. Sono molti i libri e le rivelazioni fatte da ex dipendenti che confermano le fissazioni del principe Carlo. Dopo i rituali del risveglio e della cura della persona, il primogenito della regina Elisabetta non sarebbe solo neppure quando si tratta di vestirsi. Quattro valletti lo aiutano a cambiarsi d’abito da quattro a cinque volte al giorno. "Nel suo camerino i suoi vestiti sono disposti per lui - ha svelato l'ex maggiordomo Burrell - anche i suoi calzini, sinistro e destro, sono esattamente al posto giusto affinché il principe faccia meno sforzi e la sua biancheria intima è piegata sempre in un certo modo". La rapidità e la sveltezza a Clarence House non sono contemplate. Il principe Carlo pretende che le lenzuola in cui lui e la moglie Camilla dormono siano stirate per almeno un'ora, anche quando la coppia è in viaggio. Per non parlare poi dei lacci delle scarpe, puliti e stirati tutti i giorni come del resto il pigiama reale. E guai a usare la lavatrice, messa al bando dal reale da molti anni. Gli abiti di Carlo e Camilla vengono lavati esclusivamente a mano da tre camerieri addetto ai vestiti della coppia. E se qualcuno sbaglia qualcosa, tutti vengono rimproverati. Ma del resto il principe Carlo è destinato a diventare re e come tale ha sempre avuto un trattamento particolare: "E' cresciuto con uno stile di vita così privilegiato che non è più abituato a scegliere da solo".

Il principe Carlo lascia l'azienda dopo 35 anni. Si prepara a diventare re? Per i tabloid inglesi la mossa di Carlo d'Inghilterra di lasciare la fattoria biologica nel Gloucestershire sarebbe un chiaro segnale della sua imminente ascesa al trono. Novella Toloni, Mercoledì 19/08/2020 su Il Giornale. Da mesi si vocifera che il principe Carlo sia prossimo all'incoronazione e le ultime mosse del duca lo confermerebbero. L'annuncio della vendita della sua azienda agricola biologica - la Duchy Home Farm che gestisce da ormai 35 anni - suona infatti come il primo passo verso i suoi doveri di re. Dai tabloid inglesi si apprende che il principe Carlo non ha rinnovato la gestione della fattoria che si trova all'interno dei giardini di Highgrove House, la residenza di campagna dei duchi di Cornovaglia. Un segnale, per molti, che il prossimo futuro del primogenito della regina sarebbe pronto a cambiare radicalmente. Gli esperti reali non ci avrebbero mai scommesso eppure tutte le indiscrezioni portano il principe Carlo al trono. Se per molti il predestinato a indossare la corona era il principe William, già pronto a portare la monarchia nel terzo millennio, il coronavirus avrebbe rivoluzionato i piani della sovrana. La regina Elisabetta II a 94 anni suonati non ha mai manifestato l'intenzione di abdicare in favore di figlio o nipote, ma l'inattesa pandemia da covid-19 ha aperto scenari inconsueti sulla successione. Con la regina sempre più isolata per evitare un possibile contagio e la necessità della famiglia reale di dare una guida sicura e decisa al paese, il principe Carlo sembra essere la soluzione più probabile per l'avvicendamento al trono. La conferma sembrerebbe nascondersi dietro il mancato rinnovo della licenza di Home Farm, l'azienda agricola biologica da 400 ettari tra campi e allevamenti, che il principe Carlo gestisce dagli anni '80. A 71 anni, il primogenito della regina il prossimo aprile lascerà e non a un reale ma bensì a un privato, che proseguirà l'opera cominciata dal duca, come confermano da Clarence House. L'azienda rimarrà una delle passioni del principe, amante della natura e pioniere dell'organic, che qui ha dato vita alla sua prima linea di prodotti interamente biologici (Duchy Originals, ndr) e che oggi viene venduta nei migliori supermercati e negozi della Gran Bretagna.

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica” il 20 luglio 2020. […] Il principe Carlo, mondialista, ambientalista, il meno classista della sua generazione, da tempo pensa a una monarchia più snella e frugale, per quando toccherà a lui. […] secondo Charles, la "dieta" della monarchia britannica - che oggi ha un valore di circa 77 miliardi di euro - dovrà ridurne il peso finanziario come in altri Paesi. I Windsor oggi gravano circa 94 milioni di euro all' anno sulle casse dello Stato britannico, una cifra cresciuta nell' ultimo decennio e ingrassata dal fondo pubblico Sovereign Grant (75 milioni) che copre le spese istituzionali della famiglia. Per fare un confronto, i contribuenti versano alle monarchie danesi e norvegesi circa 43 milioni all' anno, in Spagna otto scarsi, in Svezia sette. […] le premesse dello snellimento sono già evidenti, non solo per le peripezie di Andrea, Harry e Meghan, ma anche per il Covid-19. Che, tra le altre cose, ha ridotto di almeno 50 milioni le entrate nelle casse reali (causa flop di turisti e merchandising) […] Il futuro della "ditta" reale si baserà essenzialmente su Carlo, la consorte e duchessa di Cornovaglia Camilla, William e Kate […] Ma questa "spending review" sarà anche un problema. […] Quasi 3mila associazioni umanitarie e filantropiche sono sostenute o patrocinate dalla "ditta". […]

Chi ha contagiato il principe Carlo? Alberto di Monaco potrebbe essere il "colpevole". I due principi hanno partecipato all'evento organizzato dall'Ong WaterAid. Erano seduti allo stesso tavolo, uno di fronte all'altro. Sono risultati entrambi positivi al coronavirus. Marina Lanzone, Venerdì 27/03/2020 su Il Giornale. Solo un giorno fa Clarence House ha annunciato che il Principe Carlo era risultato positivo al Covid-19. Sebbene le condizioni di salute dell’erede al trono non preoccupino gli esperti (Carlo presenta solo dei "lievi sintomi"), tutto il popolo inglese è in forte apprensione e vorrebbe capire come si sia verificato il contagio. Il giornale francese "Gala" ha una teoria, secondo cui "l’untore" del prossimo monarca inglese possa essere il futuro collega Alberto di Monaco. Non è il solo a pensarlo: purtroppo c’è più di una coincidenza che renderebbe la cosa plausibile. Il dubbio si è diffuso quando su internet ha iniziato a circolare una foto che mostrava Carlo e Alberto seduti allo stesso tavolo, uno di fronte all’altro, in occasione del summit organizzato dall’ONG WaterAid. L’evento si è tenuto il 10 marzo, e i due principi, molto attenti alle questioni ambientali, erano entrambi presenti. Solo nove giorni dopo, lo staff del principato di Monaco ha comunicato che Alberto aveva presentato i primi sintomi del Covid-19. È possibile che il 10 marzo, quando Alberto di Monaco è arrivato all’evento, avesse già contratto il virus. L’idea sarà balzata in mente anche allo staff di Clarence House, che però ha subito voluto specificare che "non è possibile sapere da chi sia stato contaminato il principe a causa della moltitudine di impegni onorati dalla sua altezza nelle ultime settimane", evitando così l’incidente diplomatico. D’altronde, se così fosse, Alberto di Monaco si è presentato all’evento sano come un pesce e di certo non poteva immaginare, che da lì a pochi giorni, sarebbe finito in quarantena e sotto stretto controllo medico per colpa del coronavirus. All’evento erano presenti molte persone e la situazione di promiscuità potrebbe aver favorito il contagio del principe del Galles. C’è da ricordare, inoltre, che anche un lavoratore di Buckingham Palace è risultato positivo e che, quindi, il virus circolava a Palazzo. Non è escluso che il dipendente avesse avuto contatti con il principe. Proprio il 9 marzo, Carlo ha incontrato sua madre e il resto della famiglia per l’ultima volta. Erano presenti anche Harry e Meghan, volati a Londra prima della Megxit in occasione del Commonwealth Day, e ritornati in Canada il giorno dopo. Comunque sia andata, la caccia alle streghe non giova a nessuno, men che meno alla salute dei principi. Entrambi stanno abbastanza bene, e sembra che le loro condizioni siano stabili. Sono stati messi in quarantena, lontani dalle rispettive famiglie. Fortunatamente, sia Camilla sia Charlene e i gemelli di 5 anni, Jacques e Gabriella sembrano non aver contratto il virus. I tamponi sono risultati al momento tutti negativi. Il trono del Regno Unito, così come quello del Principato di Monaco, sembrano essere salvi.

L'indiscrezione: "Camilla veglia sul principe Carlo ma è preoccupata per la sua salute". Come riportano le fonti interne di palazzo, Camilla è in apprensione per la salute del principe Carlo risultato positivo al virus qualche giorno fa. Carlo Lanna, Venerdì 27/03/2020 su Il Giornale. La situazione nel Regno Unito è in continuo movimento. La notizia del contagio da parte del Principe Carlo ha scosso nelle fondamenta la calma apparente di tutta la famiglia reale. Con il virus che continua a dilagare a Londra e in tutto il resto del Paese, ora la paura serpeggia anche tra le mura di palazzo mettendo in serio pericolo l’incolumità dei Windsor. Il contagio pare essere circoscritto e non avrebbe fatto altri danni in famiglia, ma tutti conosciamo le insidie del coronavirus. Quindi ognuno può essere a rischio. Sulla questione del principe Carlo che è esplosa con veemenza ad inizio settimana, ha preso la parola una fonte interna di palazzo. E tra le pagine di People ha cercato di rassicurare tutti sulle condizioni di salute del figlio di Elisabetta. La salute di Carlo è stabile, ha avuto solo dei lievi sintomi. Ha scelto di sottoporsi al tampone per "l’incolumità delle persone a lui care". Ma non è finita qui. Ora è in quarantena nella sua dimora del Galles e, per fortuna, può contare sulle attenzioni di Camilla. La Duchessa di Cornovaglia che, stranamente, non è stata contagiata (almeno per ora) pare che sia una vera e propria ancora di salvezza per il Principe. Non può stare a contatto con il marito ma resta comunque una fonte inesauribile di coraggio e di buona speranza. "Camilla è molto preoccupata per la salute del Principe –esordisce la gola profonda-. Resta comunque molto ottimista sulla questione. È consapevole del pericolo, ma cerca di infondere coraggio a se stessa e al marito. Anzi, Camilla ha affermato che Carlo in questi giorni non ha perso la sua dose di buon umore". E a dirla tutta, forse è l’unico modo per fronteggiare l’emergenza sanitaria che sta strozzando tutto il mondo. A Londra la situazione è critica ma, come in molti altri paesi, si stringono i denti. Per fortuna, prima ancora che il Principe Carlo risultasse positivo, tutta la royal family aveva già annullato gli impegni e si era già isolata in quarantena. La Regina è a palazzo, mentre William è in isolamento ad Anner Hall. "Carlo è monitorato e per ora sta bene", continua la fonte. "Camilla è in apprensione ma è una donna forte. È straordinaria – aggiunge-. Si è dimostrata un valido supporto sia per Carlo che per la sovrana". I due si sono sposati nel 2005 dopo una lunga relazione che è iniziata negli anni ’70.

Da tg24.sky.it il 28 marzo 2020. La pandemia di coronavirus si sta espandendo nel Regno Unito dove si superano i mille morti con Covid-19. Solo nell'ultima giornata i nuovi decessi sono stati 260, portando il totale a 1.019 mentre i contagi nel Paese sono 17.089.

Il Governo aumenta il numero di test per il personale ospedaliero. L'esecutivo inglese, da quanto riporta la Bbc, sta aumentando il numero di test per il personale ospedaliero in prima linea che ha sintomi o che vive con persone che hanno sintomi. I medici e gli infermieri in terapia intensiva avranno priorità. Intanto, nel numero delle nuove vittime sono incluse 246 persone in Inghilterra, con pazienti di età compresa tra i 33 e i 100 anni.

Il bilancio in Scozia e Irlanda del Nord. La Scozia ha registrato altri sette decessi, portando il suo totale a 40, mentre altre quattro persone sono morte in Galles, per un totale di 38. Nell'Irlanda del Nord, altre due persone sono rimaste vittime del Covid-19 per un totale di 15 deceduti.

Gianluca Perino per il Messaggero il 28 marzo 2020. Prima la teoria sull'immunità di gregge, poi la frase choc sui cittadini britannici («perderete molti dei vostri cari»), infine la repentina retromarcia con la chiusura di scuole, uffici, ristoranti e pub. La strategia sulla gestione dell'emergenza Coronavirus da parte di Boris Johnson, da ieri anche lui contagiato e in quarantena con altri ministri, aveva già sollevato le perplessità di molti paesi europei, compresa l'Italia. Ma ieri per il primo ministro è arrivata un'altra stoccata pesante. A lanciarla il direttore della prestigiosa rivista scientifica The Lancet, Richard Horton, che ha definito uno «scandalo nazionale» la risposta del governo britannico all'emergenza coronavirus, affermando che la strategia messa in atto ha «fallito». E «ha fallito, in parte, perché i ministri non hanno seguito in consiglio dell'Oms di fare "test, test, test" a ogni caso sospetto. Non hanno isolato e non hanno messo in quarantena. Questi principi di base della sanità pubblica e del controllo della malattia infettiva sono stati ignorati, per ragioni che restano poco chiare», ha scritto Horton in un articolo pubblicato oggi.  «La Gran Bretagna ha oggi un nuovo piano. Ma questo piano, concordato troppo tardi mentre l'epidemia era in corso, ha trovato il sistema sanitario nazionale completamente impreparato a curare i tanti pazienti gravemente malati che arriveranno presto», ha aggiunto.

Spunta una lista di possibili spose del principe Carlo: "Posso dire di essere gay?" Le indiscrezioni di un documentario rivelano che per scegliere la sposa ideale al principe Carlo sarebbe stata sottoposta una lista di possibili candidate, ma l’erede al trono non avrebbe reagito con aplomb britannico a questa sorta di imposizione. Francesca Rossi, Mercoledì 06/05/2020 su Il Giornale. In passato quando i rampolli dei casati reali dovevano sposarsi e le famiglie iniziavano a muovere nella maniera più vantaggiosa possibile per loro le pedine dello scacchiere di alleanze politico-matrimoniali, era prassi far circolare nelle corti d’Europa i ritratti dei giovani in età da marito o da moglie. Una pratica che continuava anche dopo la promessa nuziale. Capitava spesso anche che i pittori di corte si prendessero delle licenze “estetiche” mentre lavoravano a questi ritratti, rendendo i loro soggetti più affascinanti di quanto non fossero in realtà (e causando non poche delusioni quando i futuri sposi si incontravano dal vivo). Potremmo pensare che tale abitudine sa ormai obsoleta tra le famiglie regnanti, invece non sarebbe proprio così, almeno nella royal family inglese e in particolare per il principe Carlo. Secondo le rivelazioni del banchiere Broderick Munro-Wilson, riportate dall’Express, prima di prendere in considerazione Lady Diana al principe di Galles sarebbe stata presentata una lista di possibili candidate a matrimonio. Non più ritratti tra cui selezionare la sposa ideale, ma una serie di nomi (a cui, comunque, potevano essere abbinate delle fotografie presenti su tutti i giornali). Munro-Wilson conosce il principe Carlo e la consorte Camilla personalmente e, secondo la sua opinione, il figlio della regina Elisabetta non sarebbe stato affatto contento dell’esistenza della famigerata lista. Il banchiere ha aggiunto: “Ho pensato, oh poveretto, non sono sicuro che sceglierei qualcuna tra loro”. A dire il vero, però, un nome spiccava sugli altri. A tal proposito Broderick Munro-Wilson ha rivelato: “La sola possibilità era Carolina di Monaco”. Dunque in passato, almeno per un istante, c’è stata la concreta speranza di vedere una Grimaldi sul trono d’Inghilterra. È vero che la Storia non si fa con i “se”, però viene da chiedersi come sarebbe stata la vita del principe Carlo e della royal family inglese se a corte fosse arrivata una delle figlie di Ranieri di Monaco e di Grace Kelly. Munro-Wilson ha ricordato le perplessità dell’erede al trono, forse persino i timori per il futuro, riassunti in una frase secca, incredibile, venata di una punta di cinismo. Il banchiere, infatti, ci dice che dopo aver osservato la lista il principe Carlo avrebbe dichiarato, un po’ per scherzo un po’, forse, per esasperazione: “Potrei diventare gay?”. Munro-Wilson ha poi raccontato: “Scoppiammo a ridere e poi passammo oltre”. A quanto pare il principe Carlo considerava piuttosto sgradevole dover scegliere la donna della sua vita in questo modo e, in effetti, non sembra il massimo del romanticismo. A questo dobbiamo aggiungere, come puntualizza il banchiere, che per gli aristocratici di tale livello la scelta era limitata alle eredi di poche, selezionatissime famiglie. Quello che in passato i nobili chiamavano “mercato matrimoniale” era davvero ristretto e non esisteva la possibilità di uscire da questi rigidi confini. Una opzione concessa al principe William e a Harry, ma non al principe Carlo. Quindi è comprensibile la sua insofferenza verso la lista di mogli ideali. Non dimentichiamo, poi, che oltre al lignaggio alla sposa veniva richiesto un altro requisito, ovvero la verginità (come accadde a Lady Diana). Richieste inutili e inammissibili oggi, ma non fino a poco tempo fa. Il principe Carlo mostrò un certo interessamento per sua cugina, Lady Amanda Knatchbull, ma quella lo rifiutò, dichiarandosi non ancora pronta al matrimonio. Si volse, allora, verso l’ereditiera scozzese Anna Wallace, chiedendole di sposarla per ben due volte. A quanto pare, però, sia il principe Carlo che Anna non erano convinti l’uno dell’altra e il matrimonio sfumò. Come riporta l’Express qualcuno ritiene che il matrimonio tra Carlo e Diana sia stato combinato. È difficile capire se sia andata davvero così. Sembrerebbe certo l’intervento del principe Filippo che non gradiva l’eccessivo tentennamento del figlio nei riguardi della giovane contessa Spencer. Sembra che il duca di Edimburgo abbia intimato all’erede al trono: “O le fai la proposta o la lasci”. Il principe Carlo optò per la prima soluzione e sappiamo come andò a finire. Del resto il suo grande amore era Camilla Parker Bowles. Tuttavia forse per il principe di Galles la giovinezza non è stata semplicissima e le pressioni a cui è stato sottoposto a causa del suo ruolo non devono essere state facili da sopportare. Ora il principe Carlo sembra felice accanto alla donna della sua vita e il passato con i suoi gravi errori, i tradimenti e le ripicche non può essere modificato.

La rivelazione: "Per Carlo l’addio di Harry è una tragedia come la morte di Diana". A pochi giorni dall'ufficializzazione dell'allontanamento dei duchi di Sussex dalla Royal Family, un amico del principe Carlo ha rivelato che sarebbe proprio lui il più dispiaciuto per la decisione del figlio Harry, che ha riportato alla sua mente la ferita ancora aperta della scomparsa di Lady Diana. Mariangela Garofano, Lunedì 20/01/2020, su Il Giornale. L’addio dei duchi di Sussex alla Royal Family, ufficializzato nella giornata di sabato 18 gennaio, ha creato subbuglio e stupore tra i membri della famiglia. Uno dei più colpiti per la decisione del figlio minore, è sicuramente il principe Carlo, che sarebbe “profondamente dispiaciuto”. Un amico del principe di Galles, ha rivelato al Mirror che la “Megxit” ha riportato alla mente di Carlo vecchie ferite, come la tragica morte della principessa Diana."Carlo sente che la vicenda sarà vista come un altro disastro. Prima la tragedia accaduta alla madre di suo figlio, ora il disastro del figlio”. Il primogenito di Elisabetta aveva fatto il tifo per le nozze del principe Harry con Meghan Markle, convincendo la madre che un matrimonio misto sarebbe stato un passo importante per la modernizzazione della monarchia. Inoltre, anche Meghan proprio come Carlo, era già stata sposata. Carlo quindi, è stato il più favorevole all’unione tra il figlio minore e la nuora americana, spingendo affinché la regina desse “la sua benedizione per un matrimonio in chiesa” della giovane coppia. Ma ecco che l’annuncio “bomba” dei duchi di Sussex ha mandato all’aria tutti i piani, lasciando Buckingham Palace nello sconforto più totale. Elisabetta aveva chiesto al nipote di preparare una bozza del piano che voleva portare avanti con la moglie, per il padre, ma l’annuncio a sorpresa lanciato su Instagram, ha spiazzato tutti. La regina, nella sua decisione finale, ha dichiarato di accogliere il desiderio del nipote e della consorte, di ritirarsi dagli obblighi istituzionali, ma su una cosa è stata chiara: non potranno essere“reali part time”. Harry e Meghan dal canto loro, pare che rimborseranno ai contribuenti i 2.4 milioni di sterline utilizzati per il restauro della loro dimora di Frogmore Cottage. Nel comunicato ufficiale rilasciato sabato 18 gennaio, la regina ha dichiarato: “Harry, Meghan e Archie saranno sempre membri molto cari alla mia famiglia. Riconosco le sfide che hanno portato avanti in questi due anni e supporto il loro desiderio di una vita più indipendente. Voglio ringraziarli per il lavoro che hanno svolto per questo paese, per il Commonwealth e oltre. Sono particolarmente fiera di come Meghan si sia integrata velocemente all’interno della famiglia. La speranza di tutta la mia famiglia è che l’accordo preso oggi, permetta loro di costruirsi una vita felice e tranquilla”. 

·        Camilla.

Lo schiaffo di Camilla a Lady D. Così ha cancellato la principessa. Camilla Parker Bowles potrà essere chiamata Regina consorte quando il principe Carlo sarà Re: ecco che cosa afferma l'esperto di Royal Family. Elisabetta Esposito, Giovedì 11/06/2020 su Il Giornale. Quale sarà il titolo di Camilla Parker Bowles quando il marito diverrà Re del Regno Unito? Un esperto non ha dubbi: la duchessa di Cornovaglia diventerà Regina consorte. A dirlo è Iain MacMarthanne in un’intervento sull’Express, in cui vengono chiariti i possibili scenari che seguiranno l’ascesa al trono del principe Carlo e cosa ne sarà della moglie Camilla Parker Bowles. “Dopo la sua incoronazione - ha detto MacMarthanne riferendosi a Carlo - la duchessa di Cornovaglia diventerà automaticamente Regina consorte. Ci sono state molte speculazioni relative alla questione, principalmente a causa dei nervi scoperti legati a Diana, Principessa di Galles. Questo tuttavia non cambia il fatto che per legge la duchessa diventerà Regina consorte. Infatti attualmente ha il diritto di essere conosciuta come la Principessa di Galles”. Come chiarisce l’esperto di Royal Family, Camilla Parker Bowles non viene chiamata con quest’ultimo titolo per sua scelta: da sempre, come forma di rispetto nei confronti di Lady Diana, prima moglie defunta di Carlo, evita di essere identificata con il titolo che appartenne alla defunta Lady D. Per questo Camilla ha scelto da sempre di essere chiamata con uno dei titoli “minori” di Carlo, cioè duchessa di Cornovaglia. Le circostanze rappresentano un unicum nella storia della monarchia britannica. Carlo e Diana divorziarono nel 1996 e l’anno successivo lei rimase vittima di un tragico incidente stradale nel tunnel dell’Alma a Parigi. Per molto tempo, il Principe e Camilla Parker Bowles non ufficializzarono la loro unione, cosa che invece accadde nel 2005, benché i due potessero farlo anche prima, ma solo su permesso della regina Elisabetta II. Carlo è infatti tecnicamente un vedovo, sia per lo Stato che per la Chiesa d’Inghilterra. “Non esiste un precedente - continua MacMarthanne su Camilla - e questo non preclude l’eventuale uso né rende meno serio il suo diritto legale di essere riconosciuta come Regina consorte”. Tanto più che Camilla Parker Bowles dovrà rinunciare al titolo di duchessa di Cornovaglia alla morte di Elisabetta. La morte della Regina segnerà infatti il momento in cui Carlo sarà Re e passerà tutti i propri titoli al figlio, il principe William, che diventerà automaticamente Principe di Galles, duca di Cornovaglia e duca di Rothesay. I titoli saranno quindi trasferiti da Camilla a Kate Middleton. Con quest’ultima sarà la prima volta che qualcuno userà il titolo di Principessa di Galles dopo la scomparsa di Diana.

Camilla imbarazza la royal family. E se la prende con i genitori di Kate Middleton. Camilla Parker Bowles al centro delle polemiche per alcune rivelazioni sul suo passato: si sarebbe comportata da "arpia" con i genitori di Kate Middleton. Elisabetta Esposito, Lunedì 11/05/2020 su Il Giornale. Camilla Parker Bowles nel ruolo "dell'arpia", nei primi anni di convivenza con i consuoceri. È questa l'ultima indiscrezione scottante che proviene da Buckingham Palace: la duchessa di Cornovaglia avrebbe infatti utilizzato per anni un soprannome infelice per i genitori di Kate Middleton. Ma non è tutto: la moglie di Carlo si sarebbe anche ferocemente lamentata del tempo trascorso dal principe George con i nonni materni, preoccupata per la sua educazione. L’ingresso di Camilla nella Royal Family è stato a dir poco burrascoso. Negli anni ’90 fu resa nota la sua relazione clandestina con il Principe Carlo, uno scandalo che portò rapidamente al divorzio dell'erede al trono con Lady Diana. Sembra che inizialmente il Principe William non abbia visto di buon grado questa unione, un rapporto che portò il padre a nuove nozze nel 2005. L’Express racconta però un nuovo dettaglio di questo rapporto conflittuale, proveniente dal passato recente di Camilla. Il tutto è accaduto nel 2010, in occasione del fidanzamento tra il Principe William e Kate Middleton, quando la duchessa di Cornovaglia si ritrovò a incontrare per la prima volta Michael e Carole Middleton. Ed è proprio durante questo incontro che si sarebbe verificato uno dei cliché più classici dei rapporti di famiglia, quello dello scontro fra i consuoceri. Stando ad alcuni informatori vicini alla coppia reale, Camilla avrebbe accolto i Middleton con un poco edificante “Meet the Fockers”. Si tratta del titolo originale del film "Mi presenti i tuoi?", una commedia con Robert De Niro e Dustin Hoffman, in cui due genitori tradizionalisti si trovano - loro malgrado - a dover familiarizzare con due consuoceri a dir poco bizzarri e folkloristici. La duchessa si sarebbe rivista in questa pellicola, si sarebbe sentita la raffinata moglie del futuro re d'Inghilterra, costretta a doversi mischiare con i ben più comuni e chiassosi Middleton. Un gesto incomprensibile da Camilla, considerando come ben conosca il peso e il fastidio di un soprannome. La duchessa fu infatti ribattezza dalla stampa “la terza persona”, un modo crudele per sottolineare il suo ruolo da intrusa nel matrimonio tra Carlo e Lady Diana. Il contrasto tra Windsor e Middleton non si sarebbe tuttavia limitato a una battuta. I rapporti si sarebbero inaspriti nel corso del tempo, fino a scadere in una vera e propria lotta di potere fra nonni alla nascita del piccolo George. Sembra che Carlo e Camilla avessero espresso il desiderio di trascorre più tempo con il nipotino, il quale invece se la spassava allegramente in giro per il mondo con i Middleton. Una fonte anonima ha confermato il disagio provato dai reali, i quali definirono la madre di Kate con l'appellativo di "regina Carole”. Aveva infatti il diritto di veto su tutte le abitudini del piccolo George, dall'ora del pisolino pomeridiano fino all'alimentazione. Tom Parker Bowles, figlio di Camilla, ha più volte smentito il presunto contrasto tra la madre e i Middleton. Nel mentre, la famiglia di Kate ha sempre espresso dispiacere per essere stata dipinta negativamente sulla stampa, poiché apparentemente più coinvolta nell'infanzia del nipote. Al centro la stessa duchessa di Cambridge, che si è sempre adoperata per prevenire qualunque frattura tra le due famiglie. Sembra che i dissidi si siano però appianati: oggi l’immagine dei rapporti tra Windsor e Middleton è molto diversa, i quattro consuoceri si comportano come nonni orgogliosi e affiatati tra loro.

Ora spunta il figlio segreto di Carlo e Camilla. Un ingegnere inglese si è rivolto alla Alta Corte di Sidney per stabilire se tra lui e i duchi di Cornovaglia c’è un vincolo di parentela. Questo è solo l’ultimo dei grattacapi che sta affliggendo la regina Elisabetta negli ultimi tempi. Novella Toloni, Martedì 28/01/2020, su Il Giornale. Ci mancava il figlio segreto di Carlo e Camilla ad arricchire la già considerevole vetrina di scandali della famiglia reale. Dopo l’abbandono di Harry e Meghan, lo scandalo sessuale in cui è finito il principe Andrea e i malumori dei sudditi sulle questioni economiche, ora un’altra tegola si abbatte sulla dinastia degli Windsor. Un erede segreto e non riconosciuto in giro per il mondo. A fare la scioccante rivelazione è stato – come spesso accade negli ultimi tempo – il quotidiano britannico Daily Mail, che sulle pagine del suo sito internet ha sganciato la bomba del figlio illegittimo. Simon Dorante-Day è un ingegnere elettrotecnico di origini inglesi trasferitosi in Australia dopo la sua adozione. Il 53enne sostiene di essere il figlio illegittimo del principe Carlo di Inghilterra e Camilla Parker Bowles, nato dalla loro relazione quando entrambi erano ancora legati ad altre persone. La vicenda non è però nuova. Da anni l’uomo combatte per dimostrare la sua verità e oggi chiede che venga fatto un test del Dna a Carlo e Camilla per dimostrare che sono sua madre e suo padre. Il suo caso ora è finito in tribunale all’Alta Corte australiana. Come riporta il Daily Mail Simon Dorante-Day è nato in un piccolo borgo dell’Hampshire nel 1966. Una coppia britannica lo ha adottato quando aveva solo 18 mesi, portandolo con loro in Australia. I suoi nonni adottivi avrebbero lavorato per la regina Elisabetta II e suo marito, il principe Filippo, come cuoco e giardiniere. Più volte i due gli avrebbero confessato di essere il frutto dell’amore segreto del principe Carlo e dell’allora diciottenne Camilla. L’uomo ha così deciso di portare avanti un’azione legale contro Buckingam Palace con l’obiettivo di far sottoporre Carlo e Camilla al test del Dna, per poter mettere la parola fine alla vicenda. Sul suo account Facebook il figlio segreto di Carlo e Camilla ha pubblicato numerose fotografie dei reali messe a confronto per provare la sua tesi e ha racconta anche di aver scritto a Meghan e Harry, per fargli sapere della similitudine con il suo matrimonio interculturale (è sposato a una donna aborigena). Ma non solo. Secondo quanto riferisce Simon anche la Megxit sarebbe stato un tentativo della famiglia reale di insabbiare il caso e la principessa Diana sarebbe stata pronta a svelare il segreto poco prima di morire nel 1997. L’uomo ha così presentato una pratica di riconoscimento, poco prima di Natale, all’High Court di Sidney, spiegando: "Sono semplicemente un uomo che cerca i suoi genitori biologici, e ogni strada mi ha portato a Camilla e Carlo". Le autorità competenti, inizialmente scettiche, stanno ora valutando con attenzione la documentazione ricevuta che fornirebbe prove attendibili. Se questo venisse confermato si tratterebbe di una vera e propria bomba. Sempre secondo quanto riferisce il quotidiano inglese, la scottante questione sarebbe stata discussa in forma privata a Sandringham, in occasione della Megxit, cioè durante l’incontro avvenuto tra Carlo, William e la Regina a metà gennaio. Da Clarence House invece non sono arrivati commenti ufficiali.

Tiziana Lapelosa per “Libero quotidiano” il 29 gennaio 2020. Non c'è pace in casa Windsor. Archiviata (si fa per dire) la questione Harry-Meghan, falliti i tentativi di insabbiare lo scandalo che insegue Andrea, il duca di York (una donna, Virginia Giuffre, lo accusa di aver avuto dei rapporti con lei quando era minorenne), ora a far perdere il sonno alla Regina Elisabetta è il presunto figlio di Carlo d' Inghilterra e Camilla Parker Bowles. Simon Dorante-Day è il suo nome, ha 53 anni, è nato in Inghilterra, vive in Australia e fa l' ingegnere. Se fino a poco tempo fa si era limitato a farsi chiamare "Prince Simon" e a postare fotomontaggi con i reali sui suoi profili social, adesso, scrive il Daily Mail online, ha deciso di fare sul serio. Si è infatti rivolto all' Alta Corte di Sidney per ottenere il test del dna dalla Famiglia reale e confermare una volta per tutte se nelle sue vene scorre sangue blu. Lui ne è certo. Anzi certissimo. Il presunto principe, del resto, è nato negli anni in cui Carlo e Camilla già si amavano, e questo depone a suo favore. Il colore dei suoi occhi, però, non ha nulla del colore dei reali. Dettagli, nemmeno gli occhi di Tom, figlio (riconosciuto) di Camilla sono del colore della mamma. Dice pure che la nonna adottiva, un tempo cuoca "reale", gli ripeteva sempre "tu sei il figlio di Carlo e Camilla"... "tu sei il figlio di Carlo e Camilla". E lui se ne è convinto e magari lo è. Del resto pure Delphine Boël, figlia della baronessa Sybille de Selys Longchamps, soltanto pochi giorni fa, a 51 anni, si è vista riconoscere la paternità da parte dell' ex re di Belgio Alberto II di cui sua madre era amante. Anche qui a colpi di carte bollate. Ma torniamo a Prince Simon, ai nonni e ai genitori adottivi. Nonna Winifred, dunque, faceva la cuoca, il nonno Ernest il giardiniere. La figlia Karen e il marito David Day avrebbero adottato il presunto figlio segreto di Carlo e Camilla quando aveva soltanto 18 mesi. Poi il volo verso l' Australia per, si presume, calare il sipario su quello che sarebbe diventato un vero e proprio boccone scandalistico per la Corona per i decenni a venire. Ma ci sarebbe dell' altro. La fuga di Harry e Meghan in Canada sarebbe stata architettata per mettere a tacere questa notizia esplosiva e spostare, dunque, l' attenzione dei sudditi sulla bella famigliola irrequieta e allergica alle regole di corte. E si vocifera pure che Diana, prima di morire, era intenzionata a rivelare l'esistenza di questo figlio illegittimo del suo ormai ex marito. Quanto ci sia di vero in tutto questo è difficile saperlo. In attesa del test del dna, semmai ci sarà, consola il fatto che l' essere blasonati non vaccina dall' essere come i comuni mortali. Nel bene e nel male.

·        Diana.

Il trauma infantile di Lady Diana. ​E ora il fratello rompe il silenzio. In una intervista Charles Spencer, fratello di Lady Diana, racconta l’infanzia infelice della principessa del Galles, segnata dal divorzio dei genitori e dell’abbandono della madre, Frances Spencer. Francesca Rossi, Lunedì 14/09/2020 su Il Giornale.  Non serve essere psicologi per sapere quale impatto abbia l’infanzia di un bambino sulla sua futura vita adulta. Su questo tema delicato si è espressa anche Kate Middleton che, durante il suo mini royal tour all’inizio del 2020, ha dichiarato: “I primi 5 anni di vita sono fondamentali. Cruciali per la nostra salute e felicità da adulti”. Chissà se la duchessa di Cambridge, pronunciando quelle parole, è stata sfiorata dal pensiero dell’infanzia triste che ebbe sua suocera, Lady Diana. L’esistenza della principessa del Galles è stata più volte segnata da eventi dolorosi, spesso riportati impietosamente sulle prime pagine dei tabloid, o addirittura ripresi dall’obiettivo inquisitore dei paparazzi. C’è stato un avvenimento, però, a cui non era presente nessun fotografo. Un aneddoto finora chiuso tra le mura di Althorp, la residenza della famiglia Spencer e che potrebbe essere stata la prima grande sofferenza di una giovanissima Lady Diana. Il divorzio dei suoi genitori. Ad aprire le pagine di questa storia drammatica è il fratello della principessa, il conte Charles Spencer, in una intervista rilasciata al Sunday Times Magazine. Questi ha rivelato che Lady Diana “ha sofferto tanto per il divorzio dei nostri genitori”. Quando John VIII conte Spencer e la moglie Frances decisero di lasciarsi, Diana aveva circa 6 anni e Charles 3. Era il 1967. La madre della futura principessa del Galles abbandonò la famiglia per seguire il suo nuovo amore, il ricco erede Peter Shand Kydd, che sposò nel 1969 (i due divorziarono nel 1988, quando Peter lasciò la moglie per una donna più giovane). Il conte Spencer non rimase a guardare. Riuscì a ottenere la custodia legale dei figli, ma l’infanzia dei giovani Spencer non fu affatto semplice. Lady Diana continuava a pensare alla madre lontana e si sentiva disorientata. Le sue giornate divennero una lunga attesa del ritorno di Frances, la quale, prima di lasciare la residenza di Althorp, aveva promesso alla figlia che sarebbe venuta a trovarla molto presto. Un patto a cui Lady Diana si aggrappò con tutte le sue forze pur di non dover affrontare la solitudine. Come ha ricordato il conte Spencer, la futura principessa “aspettava la mamma sulla soglia di casa” ma Frances “non è più tornata”. Di notte la piccola Diana sentiva il fratello piangere (le sorelle maggiori erano in collegio). Avrebbe voluto raggiungere la sua camera e consolarlo, ma non ce la faceva neppure a scendere dal letto. Aveva “troppa paura del buio” ha rammentato ancora Charles. La tragedia dell’abbandono e l’illusione di rivedere la madre ha influito sul destino e sulle scelte dei piccoli Spencer i quali, comunque, non erano completamente soli. Charles ha spiegato: “Nostro padre era una persona tranquilla, costante fonte di amore, mentre nostra madre non era proprio tagliata per la maternità”. Per Charles Lady Diana fu la prima, fondamentale figura femminile della sua infanzia e lo sottolineò anche al funerale della principessa, nel 1997, quando la definì “la sorella maggiore che da bambina mi ha fatto da madre”. Sembra che sul divorzio dei genitori di Lady Diana abbia pesato la morte del piccolo John dopo sole 10 ore di vita. Una tragedia da cui i conti Spencer non si sarebbero più ripresi. Nella biografia di Lady Diana scritta da Andrew Morton, è di nuovo Charles a raccontare quei momenti: “È stato un momento terribile per i miei genitori e, probabilmente, la radice del loro divorzio poiché non credo che se ne siano fatti una ragione”. Nel 1976 il padre di Lady Diana sposò Raine, contessa di Dartmouth (figlia della celebre scrittrice Barbara Cartland). Secondo le indiscrezioni il rapporto tra le due fu tutt’altro che idilliaco (pare addirittura che una volta Diana abbia tentato di spingere giù dalle scale la matrigna, ma è importante mantenere un buon grado di scetticismo su questa faccenda, non solo per l’estrema gravità, ma soprattutto perché non è mai stata dimostrata). Tuttavia Lady Diana e Raine avrebbero trovato dopo molti anni una buona intesa. L’assenza della madre potrebbe spiegare il bisogno d’amore che accompagnò la principessa del Galles per tutta la vita? Forse. Sia Diana che Frances si sposarono giovanissime e vennero catapultate in una realtà del tutto nuova per loro. Bastano questi similitudini per cercare di capire le scelte della madre di William e Harry? D’altro canto la mancanza di una figura così importante potrebbe aver spinto Lady Diana a diventare una mamma diversa, sempre presente e amorevole con i figli. In casi come questo il rischio di cadere nella psicologia spicciola è alto. Rimane, però, un fatto. L’abbandono di Frances ha segnato i suoi figli e, purtroppo, la principessa non ha avuto il tempo di riprendere totalmente le fila di quel rapporto sospeso.

La rivelazione shock del poliziotto: "Le ultime parole di Lady Diana". A pochi giorni dal 23esimo anniversario dalla scomparsa di Lady D il poliziotto, che fu tra i primi a soccorrerla dopo il drammatico schianto nel tunnel Pont de l'Alma a Parigi, ricorda le ultime parole della principessa prima di morire. Novella Toloni, Mercoledì 02/09/2020 su Il Giornale. Il 31 agosto 1997 perdeva la vita in un tragico incidente automobilistico Lady Diana. Un lutto che travolse la famiglia reale, in particolare i figli William e Harry, ma soprattutto i sudditi inglesi che nella principessa del Popolo vedevano un simbolo. A ventitré anni dalla drammatica scomparsa, oggi, emergono ulteriori dettagli sui suoi ultimi istanti di vita. A raccontare cosa successe negli attimi successivi al violento incidente - che coinvolse l'auto dove Diana Spencer si trovava con il fidanzato Dodi Al-Fayed - è stato uno dei primi soccorritori, il poliziotto Régis Farcy. Nell'intervista rilasciata al quotidiano francese Sud-Ouest in occasione del 23esimo anniversario dalla scomparsa di Lady Diana, il gendarme ha raccontato cosa vide sulla scena del tragico impatto: una vettura completamente sventrata accartocciata contro uno dei pilastro del tunnel Pont de l'Alma a Parigi. "La scena era apocalittica - ha ricordato con lucidità il soccorritore - le luci al neon della strada sotterranea davano un colore pallido. Ho visto un grosso motore fracassato sul davanti. Due corpi giacevano a terra senza vita quelli di Dodi Al-Fayed e Henri Paul, l'autista. Poi ho visto la testa di un passeggero anteriore destro privo di sensi, con un occhio che sporgeva dall'orbita era la guardia del corpo (Trevor Rees Jones, ndr). Dietro una squadra che stava fornendo assistenza a una giovane donna sul sedile posteriore del veicolo danneggiato".

Le ultime ore di vita di Lady Diana. Quella giovane donna, priva di sensi ma ancora in vita, era Lady Diana. Il poliziotto, che oggi è in pensione, ha ricordato con estrema lucidità di non aver riconosciuto immediatamente la principessa, ma di essersi avvicinato a lei mentre un pompiere le stava dando ossigeno per farle riprendere conoscenza. "Aveva gli occhi aperti ed era cosciente - ha svelato Régis Farcy - questo pompiere le teneva la mano per confortarla poi lei disse: "Oh mio Dio, cosa è successo?" prima di essere colpita da un arresto cardiaco". Solo poche ore dopo, alle 4 del mattino, dopo una corsa in ambulanza e l'intervento per cercare di arginare l'emorragia interna il cuore di Lady Diana smise di battere. Che Lady D fosse ancora viva dopo il terribile impatto lo confermò anche la sua guardia del corpo Trevor Rees Jones, unico sopravvissuto all'incidente. Nonostante la perdita di memoria e l'impossibilità di svelare i reali motivi dell'incidente, nel 1998 la bodyguard raccontò al The Sun di aver udito una voce femminile chiedere aiuto e di aver sentito la principessa chiamare "Dodi".

Maria Corbi per "La Stampa" il 28 agosto 2020. I matrimoni sono complicati già quando è l'amore a portare al «sì», figuriamoci cosa accade quando la marcia verso l'altare è voluta dalla ragion di Stato. Anzi, cosa succede lo sappiamo bene visto che la storia di Carlo d'Inghilterra, futuro re della Gran Bretagna, e di Diana, rampolla di una delle più nobili famiglie inglesi, è stato il primo reality a cui abbiamo assistito. Dalla favola, il 29 luglio del 1981, il giorno del matrimonio, all'incubo, il 31 agosto 1997, giorno della morte della principessa, sono stati 16 anni in cui il «c'era una volta» non ha mai concesso la speranza di un lieto fine. Ad aspettare la timida Diana nella cattedrale di St Paul c'era uno sposo renitente. Carlo, allora 33enne, aveva dovuto piegarsi al dovere di Stato che imponeva una linea di successione che mettesse al sicuro la corona dei Windsor. Era il momento di dare nuovi eredi alla patria. Possibilmente con una ragazza aristocratica e vergine. E quindi lo scapolo d'oro del gotha internazionale doveva prendere moglie. Il fatto che lui fosse già saldamente innamorato di un'altra, Camilla Parker Bowles, poteva essere ignorato. D'altronde tra i tanti privilegi delle loro altezze reali non è prevista la felicità sentimentale. La candidata perfetta era lei: Diana Spencer, la figlia più giovane del Visconte Althorp e di Frances Ruth Shand Kydd, dama di compagnia della Regina Madre. E così in mondovisione si coronò il sogno della nazione, non certo di Carlo e probabilmente neanche di Diana, la quale iniziò a capire da subito che le favole sono un'altra cosa. Fu la stessa Diana a raccontare, quando già gli ingranaggi del divorzio si erano messi in moto, di avere scoperto il giorno prima delle nozze che Carlo voleva regalare a Camilla un braccialetto con le lettere F e G intrecciate (le iniziali di Fred e Gladys, i loro soprannomi). Diana, sconvolta, si confidò con le sorelle: «Non posso più sposarlo». Ma loro le ricordarono impietosamente che ormai la sua faccia era sulle tovagliette da tè, che era troppo tardi per tirarsi indietro. Il matrimonio le regalò due figli amatissimi, lo status, la fama planetaria ma non la felicità. E 11 anni dopo la misura della sopportazione era colma. Carlo e Camilla erano sempre più uniti, lei sempre più sola, nonostante cercasse il conforto di un sentimento, intrecciando storie alla ricerca del suo lieto fine. Nel 1992, quando la stampa inglese pubblicò le intercettazioni delle telefonate hot tra i due amanti (quelle dove Carlo le dice: «Vorrei essere il tuo tampax») la coppia reale decise di separarsi come anche Camilla e Andrew Parker Bowles. Iniziò un periodo difficile non solo per i diretti interessati ma soprattutto per la Corona. Diana la ribelle che insegna agli inglesi come mostrare le emozioni, che li fa entrare nei segreti Palazzi reali, che svela l'ipocrisia del suo mondo, che aiuta chi ha più bisogno, è sempre più amata, mentre Carlo non riesce a entrare nel cuore della gente. Diana, diranno poi i soliti amici e i soliti servitori dopo la sua morte, non voleva divorziare, per paura di perdere i figli, prima di tutto, ma anche il suo status di altezza reale. La regina avrebbe fatto un'eccezione e le avrebbe permesso di mantenerlo, ma Carlo si era impuntato.  Il 20 novembre 1995, poi, quando Lady D decise di raccontare tutto al giornalista Martin Bashir in tv la situazione precipitò. La principessa del Galles svelò a 22,8 milioni di telespettatori quello che ormai tutti sapevano, ma l'effetto fu quello di una bomba: «Eravamo in tre in questo matrimonio, un po' troppo affollato». La regina non poteva più rimanere a guardare. Prese carta e penna e scrisse alla nuora: «Mi sono consultata con l'arcivescovo di Canterbury, con il primo ministro e, naturalmente, con Charles. Abbiamo deciso che il percorso migliore per te sia il divorzio». Diana così dovette accettare un divorzio che non voleva, la somma forfettaria 17 milioni di sterline e un mantenimento annuale di 400.000 sterline. La perdita del titolo fu un'umiliazione: avrebbe dovuto inchinarsi al marito e ai figli. Fu William, allora quattordicenne, a consolarla: «Non preoccuparti, mamma, te lo restituirò un giorno quando sarò Re». Nell'estate 1996, il 28 agosto, il divorzio era formalizzato. Due anni dopo Diana morì. Camilla un giorno regnerà accanto a Carlo, ma sarà lei a continuare a regnare nel cuore del popolo.

Ora il gioielliere rompe il silenzio: "Lady Diana e Dodi volevano annunciare il fidanzamento". A pochi giorni dall’anniversario della morte di Lady Diana, il gioielliere Alberto Repossi racconta la sua versione su uno dei misteri che ancora avvolgono la fine della principessa del Galles. Francesca Rossi, Martedì 18/08/2020 su Il Giornale. A quasi 23 anni dalla scomparsa di Lady Diana sono ancora tanti gli enigmi da risolvere. Misteri legati ai suoi ultimi giorni, alle presunte scelte fatte dalla principessa del Galles, alle sue parole, alle sue intenzioni. Ce n’è uno in particolare che ancora non ha trovato una soluzione: dove è andato a finire l’anello di fidanzamento che, stando alle indiscrezioni, Dodi al-Fayed avrebbe regalato a Lady Diana? Questo gioiello esiste davvero? Stando alla ricostruzione dei fatti del gioielliere Alberto Repossi l’anello ci sarebbe, eccome. La principessa lo avrebbe scelto e il miliardario egiziano suo (presunto) ultimo fidanzato sarebbe persino andato a ritirarlo nel negozio Repossi di Parigi. Con il suo racconto, raccolto dal Corriere della Sera, Alberto Repossi riapre una questione che sembrava chiusa, almeno ufficialmente. La presenza (o l’assenza) dell’anello, infatti, è fondamentale per cercare di capire quale impronta Lady Diana intendesse dare alla sua vita, a quale futuro avesse pensato. Dodi era solo un ripiego per cercare di dimenticare il (di nuovo presunto) vero amore Hasnat Khan, oppure la principessa era davvero innamorata dell’uomo d’affari egiziano? Insomma l’anello simboleggiava un impegno, oppure faceva parte di una precisa strategia per far ingelosire Hasnat? Prima di tentare di dare una risposta a queste domande, è necessario fare un passo indietro attraverso le rivelazioni di Alberto Repossi, il quale ha raccontato: “Sono passati 23 anni, ma non riesco a dimenticare quell’incontro con Diana e Dodi a Saint Tropez, di mattina presto, per l’anello di Dodi al-Fayed” e ha proseguito: “Diana e Dodi, in crociera nel Mediterraneo, attraccarono a Monaco e la principessa arrivò alla vetrina della nostra boutique accanto all’Hotel Hermitage. Senza entrare indicò un anello che l’aveva catturata, della collezione Dis-moi oui. Poi mi chiamarono per fissare un incontro a Saint Tropez dove erano diretti, per definire la scelta e la misura dell’anello”. Repossi si recò all’appuntamento il 22 agosto 1997 e la conversazione che intrattenne con Lady Diana e Dodi durò appena 15-20 minuti. Il gioielliere mostrò alla principessa diversi tipi di montature, ma Diana aveva già deciso di non modificare nulla dell’anello che aveva visto in vetrina. Il gioiello, però, era troppo largo per le sue dita, così Repossi aprì il suo laboratorio in pieno agosto pur di portare a termine il lavoro. Un impegno che aveva una scadenza ben precisa, come ha confessato il gioielliere: “Mi chiesero di poter ritirare l’anello messo a misura dell’anulare della principessa per il 30 agosto, perché l’1 settembre dissero ci sarebbe stato un annuncio importante, un fidanzamento. L’anello andava ristretto e non era un modello facile”. Se questa teoria venisse dimostrata, stravolgerebbe tutto ciò che crediamo di sapere sulle ultime ore di Lady Diana. Secondo la versione di Repossi Lady Diana e Dodi al-Fayed viaggiarono dalla Sardegna a Parigi pur di ritirare in tempo l’anello. Dunque il gioielliere non ha dubbi: la principessa e il miliardario volevano ufficializzare la loro unione. Ne è talmente certo da aggiungere: “Lei era bella, serena, anche se non raggiante. Il più emozionato era Dodi…Per stemperare la tensione, quando Dodi è venuto poi a ritirare l’anello nella boutique di Place Vendôme ricordo che provammo persino a scherzare sul nome della collezione, quel Dis-moi Oui. E presi l’impegno del riserbo…”. Queste frasi smentirebbero la versione secondo la quale Dodi non sarebbe andato a ritirare l’anello. Repossi ha spiegato: “A settembre ricevetti una telefonata dal tabloid britannico Sun, che aveva saputo dalla compagnia assicurativa dei Lloyds di Londra dell’anello”. Il gioielliere, per rispettare l’impegno sulla riservatezza preso in precedenza, dichiarò di non sapere nulla di questo anello e la faccenda si arenò nell’incertezza fino a una nuova rivelazione. A questo proposito Repossi ha detto: “Anni dopo il bodyguard sopravvissuto allo schianto, Trevor Rees-Jones, rimasto senza memoria, in un suo libro ricordava che Dodi non aveva mai ritirato alcun anello. Impossibile, l’avevo consegnato io stesso. Chiamai il vecchio al-Fayed, gli dissi che era tempo di parlare e mettere al sicuro le prove. La visita del figlio Dodi in boutique era stata registrata dalle telecamere e mettemmo la registrazione in cassaforte…”. Repossi ha le idee molto chiare anche sul motivo per cui il presunto anello di fidanzamento avrebbe conquistato per anni la scena mediatica: “Iniziava il lavoro dell’establishment per preparare la futura unione di Carlo e come idea mia, personale, credo che per una questione mediatica si preferisse far passare quell’ultima estate di Diana come la stagione leggera di una principessa, non come l’anticamera di un fidanzamento, un vero amore…”. Teoria interessante, quella del gioielliere, che venne anche interrogato da Scotland Yard. Vennero analizzati persino il lavoro e i documenti della sua fabbrica, attraverso i quali sarebbe stata dimostrata l’esistenza dell’anello e la successiva modifica. Rimane, però, un quesito. Che fine ha fatto il Dis-moi Oui? Il gioielliere ha potuto solo rispondere: “Non si sa. La Police francese mi disse che gli oggetti personali di Lady D furono dati alla sorella. Non so se c’era l’anello…”. L’anello simbolo delle reali intenzioni della principessa è diventato un fantasma, la cui esistenza potrebbe persino risultare scomoda. Cosa avrà pensato Lady Diana mentre lo sceglieva? O meglio, a chi? A Dodi oppure ad Hasnat? Forse non lo sapremo mai.

Il gioielliere Repossi: «Io, Dodi Al Fayed e l’anello segreto per Diana. Volevano annunciare la loro unione». Enrica Roddolo il 18/8/2020 su Il Corriere della Sera.  «Sono passati 23 anni ma non riesco a dimenticare quell’incontro con Diana a St Tropez, di mattina presto, per l’anello di Dodi Al Fayed». Alberto Repossi, il gioielliere al centro delle cronache (e poi dei processi) dell’ultima estate della principessa dei cuori prima dello schianto fatale a Parigi, si confida con il Corriere. E riannoda le emozioni di quell’agosto lontano che ha cambiato per sempre i Windsor, lasciando un segno nella memoria collettiva. «Diana e Dodi erano in crociera sul loro yacht lungo il Mediterraneo, attraccarono a Monaco e la principessa arrivò davanti alla vetrina della nostra boutique accanto all’Hotel Hermitage. Senza neppure entrare indicò un anello che l’aveva catturata, un anello della collezione Dis-moi oui, Dimmi di sì – racconta il gioielliere -. Poi mi chiamarono per fissare un appuntamento a St Tropez dove erano diretti, per definire la scelta e la misura dell’anello. Così mi presentai qualche giorno dopo nel piccolo hotel di St Tropez che ricordo aveva le camere affacciate sulla piscina centrale, e con sorpresa mi ritrovai davanti Dodi e Diana. Erano soli, senza il solito seguito di bodyguard… in un albergo semi deserto ancora, data l’ora, la conversazione durò 15-20 minuti, non avevamo molto tempo».

Di che cosa parlò con Diana?

«Ero arrivato all’appuntamento con altri esempi di montature preziose che ritenevo anche più importanti per la donna al tempo al centro delle dinamiche mediatiche globali, ma lei mi fermò subito. Disse “va bene questo”, confermando la scelta fatta a Monaco del gioiello visto in vetrina, e non insistetti oltre. Dodi e Diana mi chiesero di poter ritirare l’anello messo a misura dell’anulare della principessa, per il 30 agosto, perché l’1 settembre dissero ci sarebbe stato un annuncio importante, un fidanzamento. L’anello andava ristretto e non era un modello facile da adattare, avrei dovuto rimandarlo in fabbrica che ad agosto era chiusa. Ma ovviamente, davanti alla donna del momento, tutto era possibile, riaprimmo il laboratorio in pieno agosto per l’anello che consegnammo il 30 agosto a Parigi, come promesso. Vennero apposta dalla Sardegna a Parigi per ritirarlo, e anche per trascorrere qualche giorno nella casa che era stata dei duchi di Windsor e che intuii fosse loro intenzione fare un po’ un buen retiro fuori Londra».

Cosa la colpì di Diana?

«Lei era bella, sembrava serena anche se non raggiante… il più emozionato era lui Dodi, più emozionato persino di me che mi trovavo davanti alla donna più inseguita, ammirata al mondo. Per stemperare le emozioni e le tensioni quando Dodi verrà poi a ritirare l’anello nella boutique di Place Vendome ricordo provammo persino a scherzare sul nome della collezione quel Dimmi di sì. Presi l’impegno del riserbo e non parlai dell’anello con nessuno finché…».

Finché?

«A settembre ricevetti una telefonata dal tabloid britannico Sun che aveva saputo dalla compagnia assicurativa dei Lloyds di Londra dell’anello. Il giornalista mi chiese dell’anello consegnato alla principessa, dissi: “Non ne so nulla”, questo era l’impegno di riservatezza che avevo preso con gli Al Fayed. Pubblicarono una foto della collezione Dis-moi oui con la notizia del regalo di fidanzamento… ma non riuscirono ad avere informazioni precise su quale degli anelli della collezione, che nel frattempo avevamo preso l’impegno di annullare, era stato effettivamente scelto dalla principessa. In questo modo la mia promessa di riservatezza era rimasta in un certo senso salvaguardata. E non mi preoccupai oltre. Fu però anni dopo, alla pubblicazione del libro della guardia del corpo sopravvissuta allo schianto, Trevor Rees-Jones, senza ricordare nulla, che capii che era tempo di venire allo scoperto».

Perché?

«Perché nel libro il bodyguard rimasto senza memoria dopo lo schianto, ricordava invece che Dodi non aveva mai ritirato alcun anello. Impossibile, l’avevo consegnato io stesso a Dodi. Chiamai allora il vecchio Al Fayed, gli dissi che era tempo di parlare e anzi di mettere al sicuro le prove dell’effettivo ritiro dell’anello il 30 agosto, poche ore prima dello schianto nella notte. La visita del figlio nella boutique era stata infatti registrata dalle telecamere, mettemmo subito in sicurezza quella registrazione in cassaforte. Sarà l’inizio di una lunga stagione di interrogatori».

Perché quell’anello era al centro di tanta attenzione?

«Iniziava il lavoro dell’establishment per preparare la futura unione di Carlo, e come idea mia, personale, credo per una questione mediatica si preferisse far passare quell’ultima estate di Diana come l’estate leggera di una principessa, non come la stagione che precede un fidanzamento, un nuovo vero amore. Accettai di andare a Londra a testimoniare, fui convocato una prima volta poi una seconda con mia moglie Gio’ e ci separarono.Ricordo ore e ore sotto il torchio di Scotland Yard che passò in rassegna il lavoro della nostra fabbrica, i nostri dipendenti, i documenti doganali… e tutto confermava l’effettiva lavorazione e consegna dell’anello. Nell’ultimo interrogatorio, il terzo, solo con il numero uno di Scotland Yard e il traduttore, io rispondevo in francese, capii che avrei fatto meglio a cambiare versione. Se volevo uscire da quel groviglio di pressioni. Ma non era mia intenzione. Chiamai i miei avvocati a Monaco, spedimmo una lettera raccomandata a Lord Stevens incaricato del caso Diana (che poi si dimise per ragioni di salute), e per risposta da Londra arrivò una precisazione: nessuno aveva mai provato a suggerire di cambiare versione, doveva esser stato un problema di misunderstanding, di traduzione… resta il fatto che persino la Première Dame francese, Bernadette Chirac, che conoscevo bene una sera in quella stagione parlandomi mi suggerì “ma suvvia, non bisogna dire tutte queste cose” alludendo all’anello di fidanzamento».

Che ne è stato dell’anello?

«Non si sa. LaPolice francese mi disse che gli oggetti personali di Lady D furono dati alla sorella. Non so se c’era l’anello...».

Ha vissuto il caso Diana in prima persona, che idea se ne è fatto?

«Il mio interrogatorio dopo l’incidente, il fatto che Diana fu imbalsamata senza autopsia e molto altro mi hanno lasciato perplesso. Certo, trovo incredibile che della principessa entrata nel cuore della gente più di vent’anni dopo non ci sia in tutta Londra una sola statua a ricordarla. Cinque o sei anni fa poi Al Fayed un giorno mi invitò a colazione al Ritz e a un certo punto mi passò un foglio: era la risposta che il magistrato londinese aveva ricevuto dai francesi a proposito della richiesta di Londra di mandare Oltremanica il dottore che aveva imbalsamato Diana e i paparazzi, a testimoniare. Lo impediscono ragioni di interesse nazionale, mi disse adirato Al Fayed che aggiunse: “Basta, adesso attacco anche i francesi”. Gli suggerii di mettersi il cuore in pace, ormai. L’ho visto spesso negli anni, sempre più anziano, sempre più addolorato, amareggiato verso quelli che chiamava “colonialisti”».

Ha avuto contatti con i Windsor, dopo l’incidente?

«Ho incontrato il principe Carlo, assieme a Donatella Versace per un evento con De Beers. È stato uno scambio molto cordiale. E sono rimasto in contatto negli anni con la fondazione della principessa anche per bloccare il proliferare di copie “pirata” dell’anello della principessa di cuori che... quando l’incontrai quell’ultima volta a Saint Tropez aveva anche intenzione di affidarmi una serie di vecchi bijoux da rinnovare: bracciali, collane che la principessa voleva rimontare in modo più attuale e per le quali avevamo già preso appuntamento per rivederci a settembre. Ma il destino ha deciso diversamente».

Harry e Meghan. Meghan le ricorda qualcosa di Diana?

«Mah... di certo Harry deve essersi trovato solo dopo la morte della madre, Diana, che non era solo bella, era intelligente, educata. Un modo di fare regale che ho ritrovato negli anni in altre clienti della maison Repossi. Da Grace a Charlène di Monaco, passando per Carolina: Charlotte Casiraghi e mia figlia Gaia che oggi ha la direzione artistica della maison (con circa il 35% delle azioni, il resto è passato a LVMH nel 2019) andavano a scuola assieme. Poi la sceicca Mozah del Qatar e molte altre».

A proposito di reali, cosa pensa del caso Juan Carlos di Spagna e della fuga in esilio?

«Penso che oggi non c’è più segreto per nessuno, e specie chi porta una corona finisce per essere vittima più che un privilegiato. La vita è scandagliata ogni istante, e un principe o re ha il dovere morale di essere un esempio. Umanamente poi mi dispiace per Juan Carlos che deve aver pensato di poter essere perdonato in virtù dei meriti della sua saggia gestione del Paese dopo il Franchismo. Circostanze diverse ma mi viene in mente Churchill vittorioso nella seconda guerra mondiale, che poi però perse le elezioni del dopoguerra».

Anelli di fidanzamento reali: miti, segreti e leggende dei gioielli più ammirati della storia, da Elisabetta II a Meghan Markle. I diamanti sono i migliori amici delle donne, cantava Marilyn Monroe, ma a giudicare dagli anelli di fidanzamento delle coppie reali, l'affermazione è come minimo riduttiva. Tra zaffiri blu e rubini, montature classiche e creazioni molto più ardite, ogni gioiello racconta una storia a sé. Da quello di Lady Diana "riciclato" da Kate a quello di Grace Kelly, passando per Sofia di Spagna per arrivare fino all'ultima generazione di reali, con Meghan Markle e Beatrice di York,. Serena Tibaldi il 17 Agosto 2020 su La Repubblica. Com'è l'anello? È questa la domanda ricorrente ogni volta che viene annunciata una nuova unione reale. Non si scappa: sarà pure bello sentire i futuri sposi raccontare del loro primo incontro, di come sia avvenuta la proposta e dei piani che hanno per il matrimonio, ma quello che il pubblico aspetta davvero è la foto ufficiale con lui, l'anello di fidanzamento, in bella vista. Non è solo una questione di carati o di rarità della pietra: per carità, quando si parla di famiglie reali si può star sicuri che il gioiello in questione sarà di valore, ma il fascino che esercitano certi pezzi sull'immaginario comune va oltre le mere dimensioni. Per fare un esempio, non c'è star che con le sue vicende susciti lo stesso trasporto, nonostante i solitari sfoggiati da molti divi in genere siano assai più imponenti. Quello che però questi "sassi" da 15 carati e passa non hanno, è la storia: quando si tratta di un matrimonio reale, ciascun pezzo indossato dalla promessa sposa di turno vanta un passato che magari risale a secoli prima. Ha carattere, e questo sì che è impagabile. Ecco dunque gli anelli di fidanzamento di regine e principesse più famosi, amati e discussi della storia contemporanea: magari non tutte le unioni hanno avuto il lieto fine, però questo non ne ha appannato la fama. 

Elisabetta II. Il diamante centrale da 3 carati che adorna l'anello con cui Filippo d'Edimburgo chiese in sposa la futura regina del Regno Unito arriva dalla Russia. Per essere più precisi, fa parte di una tiara donata dallo zar Nicola II ad Alice, la madre di Filippo, che la indossò per il suo matrimonio. A quanto pare la donna non ha esistato un attimo a far smontare il prezioso gioiello pur di dare al figlio una pietra adatta a una futura sovrana. E aveva ragione: a Elisabetta II il gioiello deve essere piaciuto davvero, visto che lo indossa quasi sempre.

Grace Kelly. Il principe Ranieri di Monaco aveva deciso di fare le cose in grande con l'attrice americana. L'anello che le donò fu infatti commissionato a Cartier, che per l'occasione creò un modello di platino, piuttosto classico, con al centro un diamante di taglio baguette da oltre 10 carati, e che ancora oggi è considerato tra i più cari della storia. Non si stenta a crederlo.

Lady Diana e Kate Middleton. L'anello indossato da Diana prima e da Kate Middleton poi non sarà vecchio di secoli, ma è di sicuro uno dei più celebri (e imitati). Al momento di scegliere quale regalare alla futura consorte, il principe Carlo prese la via più facile: diede a Diana il catalogo di Garrard, gioielliere ufficiale dei Windsor, dicendole di scegliere quello che le piaceva di più. Un gesto non romanticissimo ma pragmatico, e pure efficace: Diana adorava quello zaffiro circondato di diamanti, tanto che continuò a indossarlo anche dopo il divorzio. Un dettaglio commovente: alla sua morte il gioiello passò a Harry, che decise di cederlo al fratello al momento del suo fidanzamento con Kate, facendo sì che la futura sovrana porti avanti il ricordo della madre.

Sofìa di Spagna. Una scatolina lanciata in aria da prendere al volo. È così che Juan Carlos offrì l'anello alla sua futura sposa Sofìa. Un approccio insolito, come era pure insolito il design del gioiello: due rubini rotondi uniti da un diamante taglio baguette centrale. 

Maxìma d'Olanda. Assai più romantico il sovrano dei Paesi Bassi, Guglielmo Alessandro, che ha disegnato personalmente l'anello di fidanzamento donato alla regina Maxìma, sposata nel 2002. Il modello, composto da due fasce di diamanti, al centro ha un diamante fancy yellow, cioè giallo, in onore della dinastia reale, gli Orange.

Camilla di Cornovaglia. Non è chiaro se il principe Carlo, per il suo secondo matrimonio con Camilla Parker Bowles, abbia adottato la stessa tecnica usata con Diana, lasciando che fosse la promessa sposa a scegliersi l'anello. Comunque, non è cambiata la fonte del gioiello (un classico solitario taglio baguette), opera sempre di Garrard.

Sarah Ferguson. Al momento il principe Andrea non gode proprio del favore del pubblico, ma all'epoca (i due si sono sposati nel 1986) il pubblico adorò il fatto che fosse stato lui a comporre personalmente l'anello con cui chiedere la mano di Sarah, insistendo che al centro ci fosse uno splendido rubino birmano, chiaro omaggio alle chiome fulve della fidanzata.

Letizia Ortiz. L'attuale sovrana spagnola non indossa mai il suo anello di fidanzamento, una splendida fascia di diamanti baguette. Non che non le piaccia, ma di fatto non può più mostrarlo in pubblico: il principe Felipe chiese infatti alla sorella Cristina e all'allora cognato Iñaki Urdangarin di andarlo a comprare per lui a Barcellona, alla gioielleria Suarez. Iñaki pagò il gioiello con la carta di credito della sua Fondazione Noòs, rifiutando di farsi rimborsare da Felipe; ovviamente, quando poi lui e Cristina furono accusati di frode fiscale proprio attraverso la Fondazione, divenne chiaro come l'anello fosse ormai "impresentabile". Che sfortuna, Letizia. 

Charlotte Casiraghi. Il suo matrimonio con Dimitri Rassam è stato assai meno spettacolare della media a cui i matrimoni reali ci hanno abituato e, in linea con questa loro discrezione, non esistono nemmeno immagini ufficiali della coppia in posa con l'anello bene in vista. Un peccato, perché il solitario montato su una sottile struttura d'oro giallo, merita. 

Meghan Markle. Quello tra Meghan e Harry è stato di sicuro uno dei matrimoni mediaticamente più seguiti di sempre, e la presentazione ufficiale dell'anello, nei giardini di Kensington Palace adorati da Diana, non ha fatto eccezione. La pietra centrale dell'anello arriva dal Botswana, stato africano molto caro a Harry, mentre i due diamanti laterali arrivano da un gioiello di Lady D. Il pubblico ne ha molto apprezzato il significato simbolico, ecco perché molti sono rimasti perplessi alle apparizioni di Meghan dopo la nascita del figlio Archie, in cui sembrerebbe che il gioiello sia stato modificato. Chissà.

Eugenia di York. In linea con l'uso di molti reali, anche Jack Brooksbank ha disegnato da solo l'anello di fidanzamento regalato alla principessa Eugenia. Chiaramente ispirato a quello della suocera Sarah, al posto del rubino ha però un notevolissimo zaffiro padparadscha, sui toni del rosa e dell'arancio.

Beatrice di York. Come cambiano i tempi. Invece di rivolgersi a Cartier o Garrard, come si usava, Edoardo Mapelli Pozzi ha coinvolto Shaun Leane, designer di gioielli assai più modaiolo (ha lavorato spesso con Alexander McQueen), commissionandogli l'anello da donare a Beatrice, l'ultima reale in ordine di tempo ad andare all'altare. Il risultato è in realtà piuttosto classico: un diamante tondo con ai lati 4 diamanti taglio baguette. 

Il conte Spencer ricorda Lady Diana. E con una foto attacca la regina. Il conte Spencer ha ricordato sua sorella, Lady Diana, nel giorno del suo 59esimo compleanno, ma il suo omaggio social, oltre a essere molto toccante, potrebbe nascondere una critica nei confronti della royal family. Francesca Rossi, Venerdì 03/07/2020 su Il Giornale.  Il primo luglio scorso Lady Diana avrebbe compiuto 59 anni. Chissà che aspetto avrebbe oggi e in che direzione sarebbe andata la sua vita se non fosse stata bruscamente interrotta la sera del 31 agosto 1997 a Parigi. Diana avrebbe continuato la sua love story con il miliardario Dodi al-Fayed, oppure sarebbe tornata dal chirurgo pakistano Hasnat Khan, secondo le indiscrezioni il suo vero amore? La guerra tra la principessa del Galles e la royal family si sarebbe conclusa con la pace? In che modo Diana avrebbe proseguito il suo impegno umanitario alla luce delle sfide del nuovo millennio? Che rapporto avrebbe avuto con Kate Middleton e Meghan Markle? Avrebbe appoggiato la Megxit? Tutte domande che, purtroppo, rimarranno senza risposta. Di Lady Diana conserviamo solo l’immagine cristallizzata del passato, le foto che i giornali e i social pubblicano per ricordare l’icona di stile che è stata e il tragico destino che ha percorso fino alla fine. Per il suo 59esimo compleanno i social network, in particolare Instagram, si sono riempiti di scatti che ritraevano la principessa in diversi momenti della sua breve esistenza. I tabloid hanno riportato la notizia dell’omaggio del principe Harry, intervenuto durante la cerimonia virtuale del Princess Diana Award Charity per sottolineare una volta ancora l’impegno della madre nei confronti dei più deboli. È stato evidenziato anche il silenzio del principe William (un silenzio relativo, visto che il duca di Cambridge ha firmato con Harry il discorso del Princess Diana Award Charity), il quale di certo avrà dedicato più di un pensiero a Lady Diana, ma ha preferito farlo in privato. C’è stato, però, un altro ricordo di cui forse non si è parlato abbastanza, quello del conte Spencer, il fratello minore di Lady Diana. Un tributo diverso da quello che ci saremmo aspettati, che si fa notare per due tipi di assenza molto particolari. Il primo riguarda l’assenza di una fotografia della principessa del popolo. Charles Spencer, infatti, ha scelto di pubblicare sul suo profilo Instagram uno scatto del prato della casa natia di Lady Diana, Althorp. Il secondo ha a che fare con la mancanza del nome della principessa e di un messaggio a lei dedicato nella didascalia, che recita soltanto: “Le nuvole sopra Althorp House questo pomeriggio”. In realtà non vi era alcun bisogno di menzionare la principessa, o pubblicare una sua foto. In questa dimora Diana ha vissuto gli anni difficili, ma anche felici, della sua infanzia. Ad Althorp riposa per sempre, in una tomba costruita su un isolotto nel cuore del grande parco. Dunque non è un caso che Charles Spencer abbia pubblicato questo post. Ad Althorp Lady Diana, in un certo senso, “vive” ancora, poiché il suo ricordo è sempre lì, tra le mura del palazzo che continuano a “parlare” di lei. Non solo. La tenuta di Althorp fu il teatro in cui per la prima volta si incontrarono Lady Diana e il principe Carlo. Era il novembre 1977, l’erede al trono frequentava la sorella della principessa, la 22enne Lady Sarah, quando partecipò a una battuta di caccia proprio ad Althorp e le venne presentata la timida Diana, che allora aveva solo 16 anni. Il resto della storia lo conosciamo bene. Con la foto dell’antica dimora Charles Spencer ha condiviso con il pubblico la vita della sorella, un tempo ormai irripetibile, sospeso nella memoria di famigliari e fan. Questo, forse, è l’omaggio più emozionante e originale rivolto a Lady Diana nel giorno del suo compleanno. Chi può dire se questa immagine nasconda anche una critica velata ne confronti della royal family? Althorp come il luogo in cui tutto è cominciato, le gioie, ma soprattutto i dolori della principessa del Galles e dove tutto è finito per sempre. Non dimentichiamo che Charles Spencer abbandonò la linea morbida nei confronti dei Windsor già nel giorno del funerale di sua sorella. Durante l’orazione funebre scrutò uno a uno i membri della royal family, prima di lanciare il guanto di sfida, prendendosi l’impegno di accompagnare William e Harry nel difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Una promessa che lui e le sorelle di Lady Diana hanno mantenuto, tanto da essere amatissimi dai duchi di Cambridge e di Sussex. Il conte dichiarò: “Diana era l’essenza della pietà, del dovere, dello stile, della bellezza…Nell’ultimo anno aveva dimostrato di non avere alcun bisogno di un titolo reale per continuare a ispirare quella sua speciale magia” e giurò: “Non lasceremo che i tuoi figli adorati, William e Harry, subiscano la stessa sorte. Non lasceremo che patiscano le stesse angosce che ti portavano alla disperazione e alle lacrime. Noi, la tua famiglia di sangue, faremo sì che le loro anime crescano non solo nel dovere e nella tradizione, ma anche libere di cantare”.

Da huffingtonpost.it il 6 novembre 2019. Proprio come nelle favole, anche lady D è stata vittima di una matrigna cattiva. Una matrigna talmente perfida che spinse Diana sull’orlo dell’esasperazione e la portò a commettere un gesto estremo: buttarla giù dalle scale. A raccontarlo è un documentario intitolato “Princess Diana’s ‘Wicked’ Stepmother” che rivela un volto inedito della vita della principessa. Si chiamava Raine MrCorquodale. Si sposò la prima volta a 19 anni, come lady D, e poi altre due volte. “Nessuno diventa contessa tre volte per caso”, dice di lei l’amico Julian Fellowes nel documentario. Capelli cotonati, gioielli sempre in vista, era soprannominata “batuffolo di filo spinato”. Aveva sposato John, terzo Conte Spencer, il padre adorato da Lady D, nonché la sua unica figura genitoriale dato che mamma Frances era scappata con l’amante quando lei aveva 7 anni. Quando entrò a far parte della residenza di famiglia di Althorp, Raine non era vista di buon occhio da nessuno: Diana e il fratellino le cantavano una filastrocca modificata con il suo nome "Raine Raine go way", "Raine raine vai via", e le davano dei nomignoli poco simpatici come “Acid Raine”. Crescendo, l’odio non fece altro che alimentarsi: stando a quanto riportato dal documentario, a 28 anni Diana la spinse dalle scale. Accadde nel 1989: era il matrimonio del fratellino di Lady D, Carlo. C’era anche Frances, ma Raine si sentiva la padrona di casa, al centro dell’attenzione. In quell’occasione trattò così male la madre naturale, che la principessa decise di darle una bella spinta. Un gesto di certo poco signorile, così come quello di Raine, che mise in vendita la proprietà di famiglia, senza consultare i figli del marito, soltanto perché non l’amava. Lady D ebbe modo di vendicarsi anche al matrimonio con Carlo: di Raine nelle foto ufficiali non c’è traccia e, durante la cerimonia, fu relegata in un angolo della basilica. Le due si avvicinarono soltanto dopo il divorzio di Diana, quando ormai il padre era morto: qualcosa cominciò ad unirle, forse un vissuto comune. Iniziarono a prendere il tè insieme, a frequentarsi. La loro amicizia durò fino alla morte di Diana: Raine rimase poi in vita altri nove anni.

"Lady D. e Camilla erano amiche". La mossa "spregiudicata" di Carlo. C’è stato un tempo molto lontano in cui Lady Diana e Camilla Parker Bowles si frequentavano ed erano persino diventate amiche, prima che il principe Carlo scegliesse con la testa la prima, ma con il cuore la seconda. Francesca Rossi, Lunedì 04/05/2020 su Il Giornale. Incredibile ma vero, almeno stando alle indiscrezioni riportate da Elle. Lady Diana e Camilla Parker Bowles sarebbero state amiche, almeno per un periodo di tempo, prima che il principe Carlo decidesse di sposare la giovane Spencer e relegasse al ruolo di amante Camilla. La scelta dell’erede al trono d’Inghilterra non fu dettata dal cuore, bensì dal ruolo di corte e dal timore di deludere la famiglia. Lady Diana era la sposa che tutti si aspettavano di vedere all’altare accanto a lui, dai membri della royal family ai sudditi. Camilla era il vero amore, ma non possedeva le qualità giuste per ambire a un futuro sovrano, dunque rimase un legame proibito come nei migliori romanzi d’appendice. Sappiamo tutti come è andata a finire la storia di questo pericoloso triangolo, ma forse alcuni non sanno che in un tempo ormai sepolto dai gossip, dalle biografie, dalle ipotesi e dalle certezze, Lady Diana e l’eterna rivale Camilla Parker Bowles si sarebbero frequentate e, a quanto pare, si andavano perfino a genio. Stavano per diventare amiche, insomma. Secondo la biografa della duchessa di Cornovaglia, Penny Junor, nel momento in cui Lady Diana e Carlo cominciarono a frequentarsi, Camilla e il marito Andrew Parker Bowles li ospitarono spesso nella loro tenuta a Bolehyde Manor, nel Wiltshire. Siamo alla fine degli anni Settanta. Carlo e Camilla erano già innamorati dal 1971, quando galeotta era stata una partita di polo nel parco di Windsor. La loro relazione era durata due anni, poi la regina Elisabetta aveva intimato al figlio di cercare altrove una moglie che fosse all’altezza di diventare, un giorno, regna consorte. Camilla Parker Bowles si era fatta da parte, sposandosi con l’ufficiale dell’esercito Andrew Parker Bowles (da cui avrebbe divorziato nel 1995, dopo avergli dato due figli). Il principe Carlo, però, non aveva mai dimenticato quel grande amore e per dirla tutta la cosa era reciproca. Nel 1977 il figlio della regina Elisabetta aveva incontrato la giovanissima Diana e sembrava che ormai Camilla si fosse messa l’anima in pace. La contessa Spencer si recava con Carlo a far visita ai Parker Bowles e secondo i rumors si affezionò molto ai figli di Camilla, Tom e Laura. Esiste perfino una foto che risale al 1980 e ritrae Diana e Camilla mentre tifano per Carlo durante un match di polo e Ludlow. Tutto normale, almeno in apparenza. L’equilibrio, però, era destinato rompersi. Il 6 febbraio 1981, al Castello di Windsor, il principe di Galles chiese a Lady Diana di sposarlo. Da quell’istante, stando alla rivelazione della Junor, Camilla decise che non sarebbe più rimasta in un angolo e Carlo non si sarebbe tirato indietro. Diana divenne sospettosa e diffidente, rifiutò di frequentare ancora quest’amica che nei suoi confronti sembrava sempre simpatica e disponibile. Forse comprese qualcosa, forse intuì soltanto il pericolo. Tuttavia si sentiva forte, pronta a sfidare chiunque volesse far vacillare il suo sogno. Questo, almeno, nelle intenzioni. Il giorno prima del matrimonio, infatti, Lady Diana scoprì che il futuro marito voleva regalare all’amante un bracciale con le iniziali “F” e “G” (i soprannomi che si erano dati Carlo e Camilla, cioè Fred e Gladys). La principessa cambiò idea e pensò di mandare a monte il matrimonio, incurante del gossip e dello scandalo. A quanto pare Diana chiese consiglio alla famiglia, ma la risposta delle sorelle fu piuttosto fredda: “Sfortunatamente la tua faccia è sulle tovagliette da tè, quindi è troppo tardi per tirarti indietro”. Parole in cui vediamo una punta di cinismo, ma anche un certo realismo. Il 29 luglio 1981 Lady Diana sposò il principe di Galles e in chiesa vide anche la sua rivale, Camilla. Da quel momento per la timida Spencer la favola sarebbe finita. Nel 1997 Carlo, ormai divorziato, organizzò una festa di compleanno per quella che non era più solo un’amante, ma una vera e propria fidanzata. Lady Diana tentò di fuggire dal dolore e dall’umiliazione cocente che ancora provava accettando l’invito di Mohammed al-Fayed. Una vacanza a Saint Tropez l’avrebbe aiutata a dimenticare. Ad attenderla trovò il figlio del miliardario egiziano, Dodi. Quello fu l’inizio della fine di una fiaba al contrario in cui la principessa non visse mai felice e contenta.

Giada Oricchio per iltempo.it il 4 maggio 2020. Lady Diana ha tentato il suicidio quattro volte. È la clamorosa rivelazione di un nuovo e controverso documentario che dovrebbe andare in onda su Netflix. Il "The Sun" annuncia nuovi dispiaceri per la Royal Family più celebre al mondo: un documentario di prossima uscita lascerà "molto turbati e arrabbiati" i principi William e Harry d'Inghilterra, costretti ancora una volta a fare i conti con il loro amaro e drammatico passato. Secondo "The Sun", una serie in quattro parti, provvisoriamente chiamata "Being Me: Diana", approfondirà i tormenti fisici e mentali dell'ex moglie del principe Carlo, dall'infanzia dolorosa alla lotta ai disturbi alimentari fino al suo infelice matrimonio che l'avrebbe portata a tentare il suicidio per ben quattro volte. La serie, realizzata dalla compagnia televisiva DSP, già autrice di 127 Hours, userà filmati inediti delle interviste e dei discorsi della Principessa del Galles, girati prima della morte violenta avvenuta a Parigi nel 1997, oltre a testimonianze delle persone che le erano vicine per far luce sul periodo precedente alla separazione da Carlo d'Inghilterra nel 1992. Il progetto è previsto per Netflix ma non è stato ancora commissionato anche perché l'ex duca di Sussex Harry, che ha lavorato con la piattaforma di streaming per uno speciale del 75° anniversario di Thomas The Tank Engine, potrebbe rimanerne sconvolto decidendo di interrompere la collaborazione che lo vede impegnato con la moglie Meghan Markle su progetti futuri. Intanto gli Spencer, la famiglia di Lady D, si è rifiutata di apparire o prendere parte in qualsiasi forma e modo al documentario.

"Ha provato a farlo per 4 volte" Il racconto choc su Lady Diana. Sta per arrivare un nuovo documentario sulla vita di Lady Diana che promette di svelare dettagli molto sconvolgenti, ma Harry e William vogliono boicottare il progetto. Carlo Lanna, Martedì 05/05/2020 su Il Giornale. Il mito di Lady Diana è immortale. La principessa triste, morta tragicamente nell’estate del 1997, ha lasciato un’impronta nel cuore di tutti, soprattutto in quello dei suoi figli. Harry e William, da tempo ai ferri corti dopo la Megxit, di una cosa sono consapevoli: sono ciò che sono grazie agli insegnamenti di Lady Diana. Quella mamma così apprensiva, severa ma giusta, ha permesso ai due principi di poter sognare in grande e di poter vivere una vita diversa, non come due altezze reali. La memoria della defunta moglie di Carlo, però, potrebbe essere a rischio. Secondo quanto riporta il The Sun, prossimamente, potrebbe arrivare in tv un documentario sulla vita di Lady Diana, un documentario che sconvolgerà non solo gli estimatori della principessa ma che metterà in serio pericolo anche l’apparente serenità di Palazzo. Con il titolo di "Being me: Diana" (Essere me stessa: Diana), gli autori promettono una ricostruzione dettagliata della vita (segreta) della principessa. Il documentario si pone l’obbiettivo di raccontare il passato di Lady D., dall’infanzia fino a quando non ha messo piede nella royal family, soffermandosi sui periodi bui prima del suicidio. "Dall’infanzia complicata fino all’infelice matrimonio con il Principe Carlo", recita il comunicato. Una ricostruzione però, secondo quanto è stato rivelato dalla stampa britannica, che potrebbe portare a galla dettagli sconvolgenti sul passato della giovane Lady. "Diana ha tentato il suicidio quattro volte – affermano i produttori –. E noi vogliamo raccontare le motivazioni". Il documentario si fonderebbe su fatti realmente accaduti e su diverse testimonianze di persone che hanno avuto contatti con Diana, come fotografi, stilisti e semplici confidenti. Ancora non c’è una data ufficiale di trasmissione, ma secondo le prime indiscrezioni, pare che il colosso di Netflix avrebbe tutte le intenzioni di accaparrarsi il progetto. La notizia, ovviamente, non è passata inosservata. È arrivata già alle orecchie della famiglia reale inglese. Pare che la Regina sia molto preoccupata delle conseguenze, ma ad essere più indignati sono proprio Harry e William i quali contano sull’appoggio di Meghan e Kate. I due principi che da anni stanno combattendo per proteggere l’eredità di Lady Diana, non sarebbero propensi a dare il loro benestare. Soprattutto Harry che, secondo le voci, avrebbe firmato un accordo con Netflix per la produzione di diversi contenuti. E già si urla al conflitto di interessi. Non resta che attendere i prossimi risvolti.

Il medico: "Una ferita che nessuno aveva notato. Lady Diana poteva essere salvata". Nuovi e incredibili dettagli sul destino di Lady Diana spuntano in una intervista rilasciata da un noto patologo che mette in mostra un particolare che è sfuggito a tutti e che avrebbe potuto mettere in salvo la principessa. Carlo Lanna, Mercoledì 13/05/2020 su Il Giornale. Sono trascorsi più di 20 anni da quel tragico 31 agosto del 1997 e dall’incidente a Parigi in cui è morta Lady Diana. Il mito della principessa triste è ancora oggi nel cuore di tutti, ma sono tantissime le verità celate nell’ombra sul suo infame destino. E in attesa di un documentario, prodotto da Netflix, in cui si promettono scioccanti indiscrezioni, ora spuntano nuove verità sull’incidente mortale direttamente dal patologo Richard Sherpard. Sul numero di Oggi, in edicola il 14 maggio, verrà pubblicata una lunga intervista in cui l’uomo rivela dettagli su quanto è accaduto nell’agosto del 1997 . E Dagospia, sulla questione, ha regalato qualche piccante anticipazione. Il patologo di fama mondiale nel 2004 è stato incaricato dalle autorità britanniche di indagare sulla morte di Lady Diana, scoprendo alcuni dettagli che in passato nessuno aveva notato. "La principessa era incastrata dietro il sedile del bodyguard, per questo motivo hanno avuto serie difficoltà nel liberarla dalla trappola di lamiere – esordisce –. Le condizioni del bodyguard, però, erano più critiche rispetto a quelle di Lady D. In quel frangente nessuno aveva notato di una ferita, uno strappo molto profondo vicino la vena polmonare. Diana era ferita molto gravemente, ma i medici la vedevano stabile ". Il patologo, che già aveva ricostruito l’accaduto in un libro pubblicato qualche anno fa, rivela che quella ferita sfuggita agli occhi dei paramedici è stata più che fatale per Lady Diana. "Nel frattempo quella ferita ha cominciato a sanguinare e lei è svenuta – continua l’esperto –. Solo più tardi quando è arrivata in sala operatoria si è scoperto il vero problema, ma oramai era troppo tardi". Il dottor Richard, durante l’intervista, afferma che Lady Diana si sarebbe potuta salvare se avesse avuto la cintura di sicurezza allacciata. "Avrebbe avuto qualche livido, qualche costola rotta ma sarebbe ancora in vita –aggiunge –. I soccorritori invece, salvando la bodyguard hanno perso tempo prezioso". Il patologo comunque non esprime il suo parere solo sulle condizioni di Lady Diana, ma rivela dettagli anche su Henry Paul. "Il monossido di carbonio che è stato trovato nell’autista è un vero mistero – rivela-. E inoltre non è chiaro perchè sono state rivelate tracce di una medicina che viene usata contro i vermi nell’intestino dei bambini. Suono tutto molto strano". Infatti la provenienza di alcune prove rinvenute sono state messe più volte in dubbio, tanto da ipotizzare che la documentazione sulle analisi possa essere stata compromessa. Sta di fatto che questa verità aggiunge un altro tassello al mistero che aleggia su Lady Diana. 

Da "Oggi" il 13 maggio 2020. Mentre impazzano nuove voci su quattro tentativi di suicidio di Lady Diana (dovrebbe parlarne a breve un documentario Netflix), saltano fuori curiose battute fatte da Carlo («Posso diventare gay?»), torna alla ribalta il presunto flirt tra la bionda principessa e l’ex presidente francese Valéry Giscard D’Estaing, il settimanale OGGI, in edicola da domani, pubblica una intervista con Richard Shepherd, il patologo di fama mondiale che nel 2004, su incarico delle autorità britanniche, indagò sull’incidente del 31 agosto 1997, scoprendo delle stranezze su quello che è successo prima e dopo. Lo specialista, che in un libro si era detto certo Diana poteva essere salvata, dice a OGGI: «Era incastrata dietro il sedile del bodyguard che era molto più ferito di lei: hanno faticato a tirarlo fuori dall’auto. Nessuno poteva sapere che Diana aveva un piccolissimo strappo, nascosto ma molto profondo, nella vena polmonare… Agli occhi dei soccorritori Diana era ferita, ma stabile perché poteva ancora parlare. Per questo motivo hanno dato la precedenza al bodyguard. Nel frattempo la vena nel seno di Diana ha continuato a sanguinare e lei è svenuta. Durante il trasporto in ospedale il suo cuore si è fermato, ma è stata rianimata. Soltanto più tardi in sala operatoria è stato individuato il vero problema e si è cercato di chiudere la vena. Ma purtroppo era troppo tardi». Sarebbe sopravvissuta se si fosse allacciata la cintura di sicurezza? «Sì, non ho alcun dubbio», dice Shepherd a OGGI, «se la sarebbe cavata con qualche livido e qualche costola rotta. Lady Diana potrebbe essere ancora in vita anche se, invece del bodyguard, i soccorritori avessero portato lei per prima in ospedale. È stata vittima di una catena di avvenimenti sfortunati». Shepherd, inoltre, insiste sui misteri che circondano le condizioni dell’autista di Diana, Henry Paul: «Il monossido di carbonio nel sangue di Henri Paul rimane un mistero… È anche molto strano che nel sangue dell’autista siano state trovate tracce di una medicina che viene usata contro i vermi nell’intestino dei bambini. La provenienza di alcune prove sanguigne dell’autista deve essere messa in dubbio, perché esse non sono state trattate con la necessaria precisione e documentate con la necessaria disciplina. Inoltre ci sono delle foto che confermano che alcuni prelievi di Henri Paul sono stati scambiati. Soltanto i prelievi nei quali venne individuato alcol sono senza dubbio dell’autista».

Vittima rivela: "Epstein e la Maxwell si divertivano a far piangere Lady Diana". Maria Farmer, una delle vittime degli abusi perpetrati da Jeffrey Epstein, ha raccontato che il milionario pedofilo e la sua complice Ghislaine Maxwell si divertivano a bullizzare Lady Diana, che diventò uno dei loro "bersagli preferiti". Mariangela Garofano, Venerdì 01/05/2020 su Il Giornale.  Nella storia degli abusi compiuti dalla diabolica coppia formata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell, non sono stati risparmiati nemmeno i membri della Royal Family. Intimi amici del principe Andrea, il milionario e l’amica erano assidui frequentatori degli eventi prestigiosi organizzati dai reali. Una delle vittime di Epstein, Maria Farmer, ha rivelato al Daily Mail che i due si divertivano a bullizzare Lady Diana Spencer. La donna racconta che un giorno la Maxwell, mentre guardavano insieme un album di fotografie che la ritraeva con i reali, le disse: “Guarda, qui avevamo fatto piangere Diana. Non è divertente? Odiavamo Diana”. La Farmer, che rimase scioccata dalla cattiveria della donna, racconta che “erano molto cattivi con lei, offensivi, ma credevano fosse divertente. Una cosa davvero malata”. Lady Diana era uno dei loro “bersagli preferiti”, continua a rivelare la 50enne, aggiungendo particolari sempre più inquietanti sulla personalità deviata della coppia, che lei descrive come due novelli “Bonny e Clyde”. Ghislaine Maxwell, figlia dell’importante editore britannico Robert Maxwell, crebbe nei migliori salotti dell’alta società inglese, ma la sua personalità corrotta la portò a diventare la perfetta "partner in crime" del pedofilo Jeffrey Epstein. Maria Farmer ha rivelato di essere stata abusata non solo dal milionario, ma dalla Maxwell stessa, il cui compito era adescare giovanissime ragazze per Epstein, al fine di trasformarle in “schiave sessuali”. Dopo la morte di Epstein, Ghislaine Maxwell è diventata invisibile, una sorta di Primula Scarlatta, ancora oggi a piede libero, nonostante le gravi accuse della Farmer e di Virginia Giuffre. Quest'ultima ha accusato il principe Andrea di aver avuto rapporti intimi con lei a 17 anni e ha più volte raccontato che fu la Maxwell ad adescarla. Portata nella grande dimora di Jeffrey Epstein a Palm Beach, come “massaggiatrice”, la ragazza divenne ben presto una delle schiave del sesso del pedofilo, “svenduta” ai suoi facoltosi amici per anni. Il duca di York ha negato ogni accusa della 36enne americana durante un’intervista concessa alla Bbc. Ma nonostante i suoi sforzi per discolparsi dalle imbarazzanti denunce, le parole di Andrea non hanno convinto il pubblico, che ha notato una scarsa empatia con le vittime di Epstein. Subito dopo la disastrosa intervista, Elisabetta e il principe Carlo hanno convinto Andrea a ritirarsi a vita privata, per evitare ulteriori scandali e salvare il buon nome dei Windsor.

Carlo Lanna per "ilgiornale.it" il 18 febbraio 2020. Il mito di Lady Diana aleggia tra le mura di Buckingham Palace come un fantasma, portatore di segreti celati nell’ombra e verità che resteranno celate per sempre. Il suo è stato un destino crudele e ingiusto che, inevitabilmente, ha segnato la vita della famiglia dei Windsor. Lady Diana è stata la principessa del popolo e la principessa triste, la moglie tradita del principe Carlo e mamma di William e di Harry, i due fratelli reali che ancora oggi non riescono ad accettare la morte di una donna forte e anticonvenzionale. Una vicenda che non troverà mai soluzione, una storia incredibile, fatta di misteri e parole sussurrate, un incidente che non si può dimenticare. E ora sulla morte di Lady Diana continuano a fioccare altri segreti che, almeno fino a questo momento, sono rimasti nascosti nel buio ma al tempo dei gossip e delle news che corrono veloci sul web, riemergono dal magma degli archivi della famiglia reale. Come, ad esempio, secondo le ultime informazioni trapelate in rete, spunta l’esistenza di una lettera che la Regina Elisabetta avrebbe inviato proprio a Lady Diana. Una lettera in cui si discuteva di faccende legate a questioni familiari di vitale importanza. La sovrana avrebbe infatti spedito una lettera a Lady D, invitando la principessa a divorziare immediatamente dal principe Carlo. Tutto sarebbe accaduto dopo quell’intervista che è stata rilasciata da Diana alla stampa, in cui ha affermato di essere stata tradita da Carlo. In quell’instante su tutta la famiglia reale si era abbattuto un vero e proprio tornado e la Regina per salvare la reputazione della Corona è dovuta intervenire. "Ho consultato l’arcivescovo di Canterbury, il primo ministro e anche il principe – si legge nella lettera -. E abbiamo deciso che il miglior percorso per voi è il divorzio". Parole schiette, dure e spesse. La Regina però, da quel che sembra, aveva tutte le intenzioni di mettere a tacere i rumor ed evitare che l’immagine della Corona potesse essere ulteriormente infangata. Il divorzio però, almeno all’inizio, non era l’intenzione ultima di Lady Diana. Ma alla fine è capitolata e ottenne la separazione dal Principe solo il 28 agosto nel 1996. Un anno dopo, a Parigi, Diana è stata coinvolta in quel tragico incidente stradale in cui è morto anche Dodi Al Fayed.

Uno scambio di lettere tra Lady Diana e il Principe Filippo. Ci sarebbe stato uno scambio di lettere tra Lady Diana e il Principe Filippo in cui la ex moglie di Carlo chiedeva aiuto e sperava in un mano per sopravvivere a un matrimonio infelice. Carlo Lanna, Giovedì 20/02/2020 su Il Giornale. Un mito che è diventato leggenda quello di Lady Diana. La memoria della Principessa Triste, morta in un tragico incidente stradale nell’agosto del 1997, è rimasta cristallizzata nel tempo. Amata da tutti e ricordata con affetto dai suoi figli, resta ad oggi una delle figure più controverse della nostra contemporaneità. A distanza di anni dal suo tragico destino, ci si interroga ancora sulle cause della sua morte e, soprattutto, ci si chiede se tutto quello che è accaduto poteva essere evitato. La sua è stata una favola dal triste epilogo, costretta a sposare un uomo che non ha mai amato fino in fondo ma che ha regalato a Lady D due splendidi figli, ora due principi felici e sposati. In un documentario che di recente è stato trasmesso sull’emittente France 3, un episodio è stato interamente dedicato al mito di Lady Diana. In Secrets d’Histoire, programma che analizza la vita dei grandi personaggi storici, ha svelato alcuni retroscena sulla vita di Corte, in special modo ha rivelato di uno scambio di lettere tra Lady Diana e il Principe Filippo (marito di Elisabetta). Da sempre il consorte è stato definito come un uomo burbero che ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la moglie di Carlo. Dettagli che sono sempre stati smentiti dalle fonti ufficiali di palazzo e ora il documentario rivela un particolare che, fino a questo momento, era rimasto celato nell’ombra. Sì, il Principe Filippo ha un carattere scomodo, difficile da domare, eppure ha avuto un bellissimo rapporto con Lady Diana e lo attesta uno scambio di lettere che c’è stato tra i due. La principessa che si rivolgeva al principe con "Caro Papà", ha chiesto il suo aiuto per cercare di risolvere le liti che c’erano tra lei e Carlo. Le lettere fanno riferimento al 1992, periodo molto particolare per la famiglia reale, dato che di lì a poco, Carlo e Diana si sarebbero separati. Filippo avrebbe risposto con un "farò il possibile", rendendosi conto della gravità della gravità della situazione. Come riporta il documentario, lo scambio di lettere sarebbe stato molto lungo, e i due si sarebbero confrontati su diversi aspetti delle loro vite da reali. A quanto pare Filippo avrebbe compreso quanto fosse difficile per Diana vivere in quel modo e, mettendo a rischio anche alcune regole di Corte, avrebbe cercato di far tornare la pace tra i due senza riuscire però nell’intento. Chissà, se Carlo avesse ascoltato i consigli del padre ora le cose sarebbero state diverse?

Ecco l'episodio decisivo che ha fatto scattare il divorzio tra Carlo e Diana. Il matrimonio tra Lady Diana e il principe Carlo non è mai stato solido e fin dall’inizio mostrò crepe profonde e insanabili, ma secondo i tabloid nel 1990 ci fu un evento che spinse Lady Diana a prendere la decisione definitiva di divorziare da Carlo. Francesca Rossi, Giovedì 23/04/2020 su Il Giornale. Il matrimonio di Lady Diana con il principe Carlo non nacque sotto una buona stella. Troppe incomprensioni, due personalità inconciliabili, lo spettro onnipresente di Camilla Parker Bowles che non ha mai abbandonato il cuore dell’erede al trono. In questi anni molti tra esperti e fans della royal family si sono chiesti come il figlio della regina Elisabetta abbia potuto preferire l’amante alla giovane, ingenua e bella Diana. In realtà a questa domanda non c’è risposta. Piaccia o meno l’amore non è una forza controllabile e tantomeno possibile da reprimere o da definire. Non si spiega, è così come la vediamo. Il principe Carlo lo ha imparato a sue spese e dopo anni di sofferenze è riuscito comunque a sposare quella che per lui era la donna della vita, Camilla. Purtroppo, però, Lady Diana è rimasta coinvolta suo malgrado in questa guerra di sentimenti giocata sullo scacchiere politico e della ragion di Stato. Guardando al passato potremmo dire che, forse, l’inesperienza potrebbe averla tradita. Eppure non sarebbe strano pensare che se la principessa del Galles avesse saputo cosa l’aspettava, se avesse compreso la natura dell’amore tra Carlo e Camilla e di essere solo “la sposa ideale” perché giovane e vergine, ma non “la sposa giusta”, si sarebbe tenuta molto lontana da Buckingham Palace. Da una parte Diana sarebbe rimasta ignara di ciò che le accadeva intorno, dall’altra avrebbe tentato (anche insieme a Carlo, non lo possiamo escludere) di salvare un matrimonio che in buona parte era già naufragato prima ancora di prendere il largo. Lady Diana, però, negli anni avrebbe subìto diverse umiliazioni in nome di questa unione. Secondo il sito Leggo ve ne sarebbe stata una in particolare che l’avrebbe spinta a gettare la spugna definitivamente. Questo aneddoto è stato raccontato da Ken Wharfe, ex bodyguard della principessa e avrebbe rappresentato il punto di rottura, l’evento davanti al quale Lady Diana dovette arrendersi, poiché perfino il suo ruolo di moglie sarebbe stato messo in discussione. Tutti i giornali riportarono l’incidente di polo in cui venne coinvolto il principe Carlo il 28 giugno 1990. Per fortuna il risultato fu solo un braccio rotto, ma poteva andare peggio. L’erede al trono cadde da cavallo e fu subito trasportato al Cirencester Memorial Hospital di Gloucestershire dove rimase in osservazione per tre giorni. Aveva due fratture al braccio destro e dopo tre mesi dall’incidente dovette essere operato di nuovo al Queen’s Medical Center di Nottingham perché una delle due non era perfettamente guarita. Subito dopo la tragedia sfiorata Lady Diana andò a trovare il marito in ospedale, decisa a rimanergli accanto. La sorpresa e la delusione furono enormi quando, secondo i rumors, la principessa venne messa alla porta in tutta fretta. Non poteva restare con Carlo, poiché questi stava aspettando la visita di Camilla Parker Bowles. Questa sarebbe la versione dei fatti secondo i giornali. Lady Diana capì che in quel matrimonio, paradossalmente, non c’era mai stato posto per lei. Lo stesso valeva per il cuore del principe di Galles. A quanto sembra in quel momento esatto Diana comprese che non avrebbe mai vinto contro Camilla. Non bastavano l’eleganza e la bellezza se non c’era neanche una goccia d’amore tra lei e Carlo. La principessa realizzò che ormai era davvero sola e che avrebbe dovuto reinventarsi una nuova vita, affrontare lo scandalo del divorzio se voleva smettere di soffrire. Questa storia viene riportata anche nei libri “Diana. Her True Story – In Her Own Words” di Andrew Morton e “Diana, la principessa del Popolo” di Tim Clayton e Phil Craig. Gli autori ci rivelano che quando Carlo uscì dal Cirencester Hospital venne fotografato con la moglie, poi i due salirono in auto. Il principe era diretto a Highgrove, dove avrebbe trascorso la convalescenza, mentre Lady Diana tornò a Kensington Palace sola e ferita. Avrebbe voluto raggiungere il marito ma, a quanto pare, lui glielo impedì. C’era già Camilla ad aiutarlo. In quel frangente la principessa avrebbe confidato all’amante James Gilbey: “James, ne ho abbastanza. Se mi lascio coinvolgere, sarò ancora più triste. La cosa da fare è occuparmi del mio lavoro, andare in giro e prendere una boccata d’aria. Se mi fermo a pensare, divento matta”.

Quando Lady Diana pianse per il Principe Carlo. In un documentario dedicato ai reali inglesi, si torna a parlare di Lady Diana e del rapporto conflittuale che aveva con il principe Carlo. Carlo Lanna, Sabato 25/01/2020, su Il Giornale. Il mito di Lady Diana vive nel cuore di tutti. A più di venti anni dalla sua tragica morte in un incidente stradale a Parigi, la sua immagine è come se fosse rimasta cristallizzata nel tempo, simbolo di beltà e di forza d’animo. Gli insegnamenti e il suo lascito vivono attraverso i sorrisi e i gesti di William e di Harry e la sua iconica bellezza è ancora oggi fonte di grande ispirazione. Lady Diana però non ha avuto una vita serena e tranquilla. Legata al Principe Carlo in un matrimonio di comodo in cui aleggiava lo spettro di Camilla, lady Spencer ha lottato con tutte le sue forze per rispettare il suo impegno preso con la Corona inglese. Sappiamo tutti come sono andate le cose, eppure in molti affermano che Diana non si è arresa alle avversità, anzi ha lottato per tenersi stretto il suo principe. Ora, in un documentario che è stato trasmesso qualche giorno su ITV (network inglese), si torna a parlare del mito della Principessa Triste e a farlo è Ken Lennox. Lui è stato uno dei primi fotografi che, al tempo dei corteggiamento tra Carlo e Lady Diana, ha immortalato i due insieme e in atteggiamenti da eterni innamorati. In Inside The Crown: secret of the Royals, Lennox racconta però particolari inediti sul rapporto tra i due, ricordando che è stato uno dei primi fotografi che ha immortalato le crepe nel rapporto tra Carlo e Lady Diana. Tutto è iniziato nel 1983, in un tour che i due hanno intrapreso in Australia. Lennox racconta di una scena molto particolare in cui vide Diana fuori al Sidney Opera House scoppiare a piangere, senza che il Principe Carlo le rivolgesse la più piccola attenzione. Il fotografo ammette che, proprio in quel momento, il matrimonio tra il principe e lady si è disgregato considerevolmente. "Forse Carlo non si rese conto di quello che era appena successo, ma se anche lo avesse fatto, era tipo da lui guardare da un’altra parte – afferma -. Quello è stato il primo segnale di una crepa vivida nel loro matrimonio. E all’epoca nessuno aveva notato un particolare del genere. Di fronte alle telecamere tutto era perfetto, ma dietro le quinte le cose non funzionavano". Il documentario rivela inoltre che, per i diversi sgarri che il principe Carlo ha rivolto alla moglie, Lady Diana avrebbe messo in atto anche diverse sottili vendette, come un urlo di aiuto per far capire alla gente che lei era terribilmente infelice.

“Carlo non diventerà mai Re”. E quel sogno premonitore di Lady Diana. Durante la sua vita di corte, Lady Diana si era rivolta a una donna che era capace di interpretare i sogni, rivelando una profezia che oggi potrebbe diventare realtà. Carlo Lanna, Sabato 16/05/2020 su Il Giornale. La vita di Lady Diana è ancora oggi un vero e proprio mistero. A più di 20 anni dalla sua morte, avvenuta a Parigi in un incidente d’auto, continuano a trapelare indiscrezioni e pettegolezzi (presumibilmente veri) sulla sua vita a Corte. E la vita tra le mura di palazzo non era facile. Lady Diana, infatti, ha sempre affermato di sentirsi spesso fuori luogo e continuamente sotto osservazione. E, soprattutto, era in una condizione emotivamente per nulla stabile, viveva in uno stato di inquietudine perpetuo che la costringevano a far ricorso a diversi farmaci per calmare le ansie. Lo afferma anche Joan Hanger a New Idea. Amica e confidente di Lady Diana, di professione è una futurologa e un’esperta nell’interpretazione dei sogni. E in una recente intervista che ha lasciato al tabloid americano, ha rivelato nuovi dettagli sulla vita di Lady D. rivelando che, poco prima di morire, era affetta da incubi ricorrenti e carichi di significato. La principessa ha conosciuto Joan ad inizio degli anni ’90 e la frequentazione è diventata molto assidua quando Diana ha compreso che la donna poteva esserle di grande aiuto nell’interpretare i suoi sogni. La Hanger conferma la giovane Lady si sentiva sola, stanca e spossata e che, soprattutto durante il fine settimana, era affetta da incubi e deliri onirici. "Sognava di perdersi in continuazione. E questo indica un senso di perdita dell’identità – afferma l’esperta -. Non riusciva a vedere la luce in fondo al tunnel e, soprattutto, non riusciva a proiettarsi nel futuro". Ma non è finita qui. "Lady Diana ha sognato anche abiti strappati che, secondo le letture, sono il simbolo di persone che ti fanno a pezzi – aggiunge -. E poi nei suoi sogni molto spesso appariva anche Carlo." La Hanger afferma che le confessioni di Diana erano quasi profetiche, alla luce di cosa è successo nella famiglia reale. "Mi ha confessato che suo marito non sarebbe mai diventato Re. Lo vedeva decapitato nei suoi sogni, e questo ha un grande significato – rivela -. Può indicare la morte o semplicemente la voglia di andare avanti per la sua strada. Il significato è ambivalente". Sta di fatto che questi pensieri così forti non sono poi così distanti dalla realtà. A questa indiscrezioni sui sogni di Lady Diana, si aggiungono dettagli sulla sua morte rivelati da un celebre patologo inglese. Il quale ha rivelato che nessuno, durante i soccorsi, avrebbe notato di una ferita mortale che se fosse stata curata subitaneamente, forse il destino di Diana sarebbe stato diverso.

Da corrieredellosport.it il 2 giugno 2020. Un clamoroso caso di stupro all'interno della casa reale inglese, messo a tacere ad ogni costo, fino ad arrivare alla morte di Lady D: sarebbe questo il motivo della prematura scomparsa di Diana Spencer, morta in un incidente stradale il 31 agosto del 1997 secondo quanto afferma la rete di hacker Anonymous.

"Quello di Lady Diana non fu un incidente casuale". Seguendo le ricostruzioni di Anonymous, una donna che era al servizio della corte venne costretta ad avere rapporti sessuali da un dipendente molto vicino al principe Carlo, tanto che ad oggi sarebbe ancora al suo servizio. Dopo due violenze, la donna sarebbe stata liquidata dai reali d'Inghilterra con una buonuscita di trentamila sterline per pagare il suo silenzio. Ma Lady D sarebbe venuta in possesso di una registrazione che documentava l'avvenuto stupro e avrebbe minacciato Carlo di renderlo pubblico, cosa che la Royal Family non avrebbe assolutamente potuto permettersi. La registrazione sarebbe poi sparita nei giorni seguenti l'incidente mortale di Diana.

La teoria di Anonymous: "La morte di Lady Diana non fu un incidente". Il gruppo di hacker di Anonymous sostiene di avere le prove che smaschererebbero la royal family inglese, dimostrando che la morte di Lady Diana non fu un incidente, ma un omicidio. Francesca Rossi, Lunedì 08/06/2020 su Il Giornale. Il gruppo di hacker famoso in tutto il mondo con il nome di Anonymous sostiene di possedere i documenti che smentirebbero la versione ufficiale sulla morte di Lady Diana, avvenuta il 31 agosto 1997 nel tunnel dell’Alma, a Parigi. Per anni giornalisti, esperti e scrittori si sono interessati alla prematura scomparsa della principessa del Galles e del suo fidanzato, il miliardario egiziano Dodi al-Fayed. Sono state scritte pagine di giornali e di libri, riempiti di parole interi documentari televisivi su queste morti inaspettate ed eccellenti. Alcune ipotesi virano decisamente sul complotto che vedrebbe la royal family inglese come una sorta di “regia occulta” dietro all’incidente nel tunnel parigino. Secondo le congetture più estreme Lady Diana sarebbe stata uccisa poiché incinta di Dodi al-Fayed. Per i Windsor sarebbe stato impensabile che il principe William, futuro re d’Inghilterra, avesse un fratellastro musulmano. Dunque temendo lo scandalo, la royal family avrebbe ordinato l’eliminazione della principessa. Questa teoria si avvicina molto alla possibile trama di un romanzo e in effetti non è mai stata provata, anzi, le analisi ufficiali del caso ci dicono che Lady Diana morì in un incidente e non era incinta al momento del decesso. Non vi sarebbe nessun retroscena. Forse siamo noi che costruiamo nella nostra mente delle suggestioni per spiegarci una morte improvvisa, assurda nella sua semplicità, perfino banalità da un certo punto di vista. Ora Anonymous tira fuori un’altra possibilità. Naturalmente il condizionale è d’obbligo e ogni virgola delle affermazioni del gruppo di hacker va presa con le proverbiali pinze. Anonymous dichiara di possedere delle registrazioni che comprometterebbero la royal family, ponendola al centro della morte della principessa del Galles. L’incidente sarebbe stata una copertura per occultare l’assassinio di Lady Diana, la quale prima di morire avrebbe realizzato delle registrazioni bomba. In questi documenti audio la madre di William e Harry avrebbe raccontato di una presunta violenza sessuale subita da una dipendente di Buckingham Palace. L’aggressione sarebbe avvenuta proprio nel Palazzo reale e a quanto pare il colpevole sarebbe una persona molto vicina al principe Carlo. Qualcuno che ancora adesso lavorerebbe per l’erede al trono. Lady Diana avrebbe voluto rivelare questa storia ma la royal family, spaventata dalle conseguenze, non glielo avrebbe consentito. La questione è molto grave e delicata, ma nessuno ha ancora visto le prove di cui Anonymous ha parlato. Come sempre dovremmo mantenere un atteggiamento scettico, in cui il giudizio viene sospeso fino a quando non ci sono dati incontrovertibili. Se questi documenti esistono, basta mostrarli. Ne verrà valutata la veridicità e l’attendibilità. Intanto possiamo iniziare a ragionare su alcuni elementi che dovrebbero far suonare un campanello d’allarme nella nostra mente. Per prima cosa viene riproposta la teoria secondo cui Lady Diana sarebbe stata uccisa da un potere più grande, di fronte al quale è difficile, se non impossibile, combattere, ovvero la famiglia reale inglese. Sia nell’ipotesi di Anonymous che in quella della principessa in attesa del figlio di Dodi, vediamo Diana in una posizione di debolezza, sebbene corretta da un punto di vista morale. In un caso lei vorrebbe vivere la sua vita, un fatto giusto e normale, ma le sue presunte scelte indipendenti la portano alla morte, cioè alla privazione del diritto fondamentale a cui aspirava. Questo schema si ripropone anche nella versione di Anonymous. Lady Diana si sarebbe schierata contro un’ingiustizia e anche stavolta ne avrebbe pagato le conseguenze. Così si creano due schieramenti opposti. Da una parte Lady Diana “buona”, dall’altro la royal family “cattiva”. Una visione che appare molto semplicistica e non tiene conto della complessità di certe situazioni, delle dinamiche familiari. Inoltre il presunto movente spiegato da Anonymous non reggerebbe del tutto. Nel tunnel dell’Alma è morto anche al-Fayed, a quanto sembra estraneo ai presunti dissidi descritti dagli hacker tra Lady Diana e i Windsor. Perché coinvolgere una persona innocente, il cui nome avrebbe fatto “rumore”? Solo per “costruire” meglio la versione ufficiale dell’incidente? Sembrerebbe tutto un po’ forzato anche se tirassimo in ballo l’ipotesi dei danni collaterali. Comunque in entrambi i casi non abbiamo dati verificabili su cui lavorare, quindi il metodo di ragionamento razionale (e scientifico) ci impone di essere cauti e attendere le prove.

·        Kate e Will.

Kate Middleton ha chiesto e ottenuto che alcuni passaggi di un articolo a lei dedicato fossero cancellati perché "offensivi e falsi". Biagio Carapezza, Lunedì 21/09/2020 su Il Giornale. Kate Middleton ha vinto la battaglia legale intentata contro la rivista britannica Tatler. A dare il via all'azione legale della futura regina sono stati alcuni paragrafi pubblicati e da lei giudicati lesivi per se stessa e per la sua famiglia. Gli avvocati incaricato dalla Middleton hanno dichiarato che i passaggi incriminati, contenuti in un articolo pubblicato lo scorso mese di giugno, riporterebbero "inaccuratezze e falsificazioni". La mossa di Kate Middleton ha dato i suoi risultati. Richard Dennen, direttore della rivista considerata la bibbia dell'aristocrazia britannica e letta dagli stessi membri della famiglia reale, e vecchio amico della duchessa fin dai tempi dell'università, ha deciso di rimuovere i paragrafi condiderati diffamatori dalla futura regina del Regno Unito. Nonostante la copertina del numero di giugno recasse una foto della Middleton e il titolo "Caterina la Grande", l'articolo pubblicato all'interno descriveva la condizione fisica della donna come "pericolosamente magra". Inoltre definiva Kate "esausta e intrappolata" a corte a causa della quantità enorme di impegni cui presenziare accumulatisi dopo la Megxit. L'articolo inoltre presentava un ritratto impietoso di Carole Middleton, madre di Kate, descritta come una "snob altezzosa" e "spinta da idee di grandezza". La Condé Nast, casa editrice del periodico, ha ora acconsentito la cancellazione dei paragrafi sgraditi con il fine di salvaguardare il lungo rapporto che la lega alla famiglia reale britannica. In queste ore è riemerso anche un vecchio aneddoto su Kate. Nel 2008, quando già faceva coppia con William, la duchessa ha inviato ai suoi amici delle mail in cui chiedeva loro di chiamarla Catherine e non più con il diminutivo Kate. Questo richiesta è stata avanzata perché il nome completo suonerebbe più adatto ad una regina. L'intento non sembra essere però riuscito visto che, dopo anni e anni, tutti continuano a rivolgersi al lei usando in nome abbreviato. La duchessa sembra però non rassegnarsi e continua imperterrita a firmare la sua corrispondenza con il suo nome per esteso.

Il silenzioso potere della Corona che protegge Kate e non Meghan. Kate Middleton e Meghan Markle hanno combattuto battaglie molto simili contro i tabloid, ma la prima ne è uscita vincitrice, la seconda piuttosto malconcia. Francesca Rossi, Martedì 22/09/2020 su Il Giornale. In quattro mesi Kate Middleton ha vinto la guerra contro Tatler, il giornale da sempre definito “la bibbia dell’aristocrazia” e letto perfino dalla royal family. L’articolo “Catherine The Great”, ovvero “Caterina la Grande”, dovrà essere “ripulito” da tutte le accuse e critiche poco edificanti riservate alla futura regina consorte d’Inghilterra. Ricorderete che nel pezzo scritto da Anna Pasternak (la nipote del celebre Boris) la duchessa di Cambridge veniva definita una “arricchita, kitsch e pericolosamente magra proprio come la principessa Diana”. Non solo. Il principe William era etichettato come “assolutamente furioso” a causa della Megxit e Kate “esausta e intrappolata” nei doveri di corte diventati ancora più gravosi dopo l’allontanamento di Harry e Meghan. Il giornale non ha avuto parole affettuose nemmeno per la famiglia Middleton. Carole, madre di Kate, è stata bollata come “terribilmente snob”, una donna “spinta da idee di grandezza”. La royal family è famosa per la sua strategia del silenzio sfoderata di fronte a quasi tutte le provocazioni e le polemiche provenienti dai tabloid. Stavolta, però, le cose sono andate diversamente. Già a giugno, quando l’articolo venne pubblicato da Tatler, Buckingham Palace decise di replicare, sostenendo che nel pezzo vi fossero “una serie di inesattezze e false dichiarazioni che non sono state inviate a palazzo prima della pubblicazione”. Alla fine gli avvocati di Kate Middleton hanno avuto la meglio e Tatler ha dovuto cancellare le dichiarazioni incriminate dalla versione online del magazine (nulla si può fare per quella cartacea, che potrebbe persino diventare un oggetto da collezione per gli esperti). L’editore, come riporta Vanity Fair, ha fatto un passo indietro per “proteggere il suo rapporto di lunga data con la famiglia reale”. Kate Middleton, però, sarebbe rimasta delusa dall’articolo, vedendolo come “una frecciata estremamente crudele e offensiva”, “disgustoso e sessista”, soprattutto perché il caporedattore del magazine è Richard Dennen, suo amico dai tempi dell’università. Questa storia, seppur con esito diverso, l’abbiamo già letta. Lo scorso maggio la duchessa di Sussex ha perso la sua battaglia contro il Daily Mail, citato in giudizio aver pubblicato, senza permesso, dei passaggi di una lettera inviata da Meghan Markle a suo padre nell’agosto 2018. Per il giudice Mark Warby queste accuse sarebbero “irrilevanti”. Inoltre non si contano più le volte in cui Harry e Meghan hanno chiesto, invano, ai tabloid di rispettare la loro privacy. Allo stesso modo sono molti gli articoli in cui la Markle viene pesantemente colpita per le sue origini e a causa dell’atteggiamento della sua famiglia d’origine. Nella biografia “Finding Freedom” viene sottolineato che la duchessa di Sussex avrebbe voluto rispondere alle invettive, ma lo staff di corte le avrebbe sempre consigliato di tacere. Alla luce di questi fatti dovremmo pensare che alla corte inglese si usino due pesi e due misure? Perché Kate Middleton ha potuto replicare e vincere la stessa guerra che a Meghan non sarebbe stato consentito combattere finché viveva a Palazzo e che ha perso una volta libera di difendersi? La risposta ha diverse sfumature e non c’entra solo il futuro di Kate in veste di regina. Harry e Meghan sono stati sconfitti perché hanno perso l’appoggio della royal family, mettendo l’oceano tra loro e Buckingham Palace. Non ci sono mezze misure per la Firm: o si è dentro, o si è fuori (poco importa che Harry e Meghan stiano vivendo un periodo di transizione di 12 mesi imposto dalla regina Elisabetta). Inoltre Kate Middleton e Meghan Markle hanno avuto due atteggiamenti diversi nei confronti della stampa. La prima di solito ignora le critiche, la seconda avrebbe fatto di ogni provocazione quasi una persecuzione (e chi provoca gongola quando il guanto di sfida viene raccolto). Kate ha aspettato, lasciando lavorare gli avvocati e sferrato il colpo decisivo al momento giusto, Meghan si è esposta troppo, fin da subito, senza una strategia. Kate Middleton ha ottenuto ciò che giustamente chiedeva ma, in realtà, è il silenzioso potere della royal family inglese ad aver trionfato ancora una volta.

Il gesto di Kate che fa infuriare tutti: ​"Non può farlo, è una privilegiata". I figli di Kate Middleton tornano a scuola ma un gesto in particolare della duchessa fa indignare l'opinione pubblica e una nuova bufera si abbatte sulla casa reale inglese. Carlo Lanna, Venerdì 18/09/2020 su Il Giornale. C’è sempre grande attenzione da parte della stampa quando si parla dei reali inglesi. Non solo Meghan ma anche Kate Middleton finisce molto spesso nel mirino dei fotografi e dei royal gossip. Rispetto alla ex duchessa del Sussex, la moglie del principe William ha un comportamento più consono alle regole di corte, ma in casi eccezionali, anche Kate può commettere qualche errore. E proprio uno di questi ha fatto infuriare l’opinione pubblica della capitale Inglese. C’è un fatto in particolare che ha innescato una polemica silenziosa ma pungente che si è scatenata su un gesto compiuto proprio da Kate Middleton. La accusa più grande? Ha accompagnato i figli a scuola anche se non poteva farlo. Come in Italia, anche in Inghilterra le scuole sono riaperte dopo mesi di chiusura forzata. Anche nel Regno Unito si guarda con apprensione al ritorno tra i banchi di scuola, tra mascherine e obbligo di distanziamento sociale. Come tutti i bambini inglesi, anche Charlotte e George sono tornati a studiare, dopo che sono stati costretti a una didattica online. Lo scorso lunedì sono rientrati alla Thomas’s Battersa School, il prestigioso istituto di Londra, che ha accolto a braccia aperte i suoi piccoli studenti. Le norme di corte, per i figli di Kate, prevedono regole ben precise. Ad esempio, il primo giorno, i fotografi devo immortalare la duchessa e i figli nel momento in cui si apprestano ad entrare a scuola. Quest’anno, per evitare assembramenti, la stampa non è stata invitata al primo giorno dei piccoli eredi. E già questo ha fatto indignare molti giornali. Ma non è finita qui. Le norme anti-Covid impongono un ligio rispetto delle regole. I genitori non possono accompagnare i figli dentro l’istituto. I bambini devo restare ai cancelli e lì verranno accolti dalle maestre, rigorosamente con indosso le mascherine. Kate Middleton, però, in barba alle regole ha accompagnato i figli fin dentro l’aula, facendo indignare molti genitori che erano presenti sul luogo. Chi ha riportato l’accaduto ha affermato che la duchessa ha avuto un "trattamento privilegiato" e che ha infranto "una regola base imposta dal governo". La Nichol, giornalista ed esperta di corte, ha giustificato il gesto della Middleton affermando che tutti "hanno avuto un anno difficile. Ed è lecito essere preoccupati per i propri figli". L’esperta afferma inoltre che Kate ha accompagno i figli fin dentro la classe solo per regalare a George e Charlotte un momento di spensieratezza. Per ora dalla casa reale tutto tace.

Il futuro del piccolo Archie? Tutto dipenderà da Kate Middleton. La Megxit non ha cambiato la linea di successione. Secondo le leggi di corte, Archie quando si sposerà dovrà chiedere il permesso a Kate Middleton. Carlo Lanna, Lunedì 07/09/2020 su Il Giornale. Sappiamo fin troppo bene che gli assetti della famiglia reale inglese sono cambiati. Nel momento in cui Harry e Meghan hanno deciso di prendere le distanze dai Windsor, ogni cosa lì a corte ha subito diversi scossoni. Alcune vecchie abitudini, però, sono dure a morire. Ad esempio, la "Libertà" che la ex duchessa ha chiesto e ottenuto per se stessa e suo figlio? Tutto sarà dipeso da Kate Middleton. Strano ma vero, ma è così. Infatti, anche se i due duchi non fanno parte della linea diretta di successione, secondo alcune disposizioni della Corona, il loro futuro dovrà essere comunque “pilotato” dalla stessa royal family, grazie agli atti redatti nel 2013 del Succession to the Crown.

Harry e Meghan, la linea di successione cambia? Secondo quando è riportano in queste disposizioni reali, le prime sei persone in linea di successione al trono, quando si sposeranno, dovranno chiedere il permesso al sovrano in carica. Per ora c’è ancora Elisabetta che siede sul trono, ma quando sarà la volta di Archie, l’erede dei Sussex dovrà chiedere il permesso a Kate Middleton, perchè Regina d’Inghilterra. E dunque, l’atto parla molto chiaro e per il figlio di Meghan non ci sarà scampo. Può anche non essere un membro effettivo della famiglia reale, ma il legame di sangue con i Windsor non può essere mai cancellato. Secondo i calcoli, però, Archie, sarebbe settimo in linea di successione dato che prima di lui ci sono i figli di William, ma con i recenti cambiamenti al "vertice", Baby Sussex corre un vero e proprio pericolo. Il Principe Carlo, secondo i rumor, tra un paio di anni sarà Re per volere di Elisabetta e quindi Archie salirebbe automaticamente al sesto posto e, non appena William e Kate Middleton saranno i nuovi sovrani, diventerà persino quinto nella linea di successione. E quindi, se il Succession Act resterà ancora in vigore, quando il figlio di Meghan sarà pronto per sposarsi, dovrà chiedere udienza a Kate. Si tratterà sicuramente di una formalità, ma non sarà detta l’ultima parola. E quindi, se così fosse, la Megxit è stato solo un capriccio da parte di Meghan? Come è stato riportato nella biografia, i malintesi e i dissapori con la famiglia non sono stati il fattore scatenante. La voglia di indipendenza è stata dettata da ben altre esigenze. Eppure la libertà di Harry e Meghan non sarà una libertà totale. Archie sarà un cittadino canadese ma sarà comunque legato a un doppio filo con la corona e a Kate Middleton.

Kate è la nuova "vittima" di Buckingham Palace: "È stanca..." Troppi impegni per Kate Middleton e ora la duchessa accusa di essere stanca e stressata, ma a quanto pare, la mogie di William è diventata la nuova "vittima sacrificale" di palazzo. Carlo Lanna, Giovedì 27/08/2020 su Il Giornale. A Londra c’è aria di rinnovamento. La famiglia reale inglese, dopo le turbolenze scatenate dalla Megxit, sta cercando di far brillare (ancora una volta) il buon nome dei Windsor. E secondo le indiscrezioni che sono state lanciate su Express, la Regina e il suo entourage stanno cercando una figura forte per ristabilire l’ordine e far trasparire una nuova immagine della royal family. E la scelta è caduta proprio su Kate Middleton. La duchessa di Cambridge, moglie del Principe William e futura Regina d’Inghilterra, pare che sia l’unico membro della famiglia adatta per ricoprire un ruolo così importante. Kate ha classe, è bella, intelligente e soprattutto è una duchessa che sa come dialogare con il popolo. La Middleton potrebbe essere l’ago della bilancia, la donna che potrebbe far svanire tutte le ombre che si sono abbattute sulla Regina e, soprattutto, far dimenticare al popolo inglese la Megxit e gli scandali del principe Andrea. Non è un’impresa facile. Per Kate Middleton questo significa avere più impegni e meno tempo da dedicare alla sua famiglia numerosa. Da febbraio ad oggi abbiamo visto, infatti, una duchessa molto attiva durante la quarantena. Ha cercato di mantenere tutti o quasi gli impegni prefissati, ingigantendo la sua presenza con video chiamate e incontri virtuali, riuscendo persino a pensare alla salute del marito e dei figli. La stampa inglese però afferma che la Middleton non è più "in fiore" come lo era fino a qualche mese fa. Katie Nicholl, la giornalista e esperta di corte che ha curato l’ultimo ritratto della duchessa, afferma che Kate ora è stanca, afflitta e stressata. "Non ride più. Appare come una donna sull’orlo di una crisi", si legge tra le pagine del tabloid inglese. Questo perché, dopo mesi di lavoro, la Middleton non riesce più a mantenere il ritmo, e pare che abbia espresso più volte il desiderio di prendersi un attimo di respiro da tutti gli impegni. Pare che sia impossibile accontentare i voleri della Duchessa. Nonostante gli impegni formali sono diminuiti a causa del virus, sono le responsabilità ad essere aumentate a dismisura. Dopo la fuga di Meghan a Los Angeles e quanto è successo con il Principe Andrea, la Regina ha ben pensato di distribuire il lavoro in maniera diversa, dando a Kate la responsabilità di trasmettere una nuova immagine della corona dopo gli scandali. La Nicholl però ora parta di "vittima sacrificale" di Buckingham Palace. La giornalista è sicura che la duchessa è stata costretta a compiere questi sacrifici per un bene comune. Chissà, quando l’emergenza sanitaria sarà finita cosa ne sarà di Kate.

Cosa è il metodo “Chat Sofa” usato da William e Kate Middleton contro i capricci dei tre figli. Redazione su Il Riformista il 2 Luglio 2020. Un metodo, chiamato “Chat Sofa”, per educare al meglio i tre figli. L’attenzione alle buone maniere è fondamentale all’interno della Famiglia Reale inglese e per questo i duchi di Cambridge William e Kate per i loro figli George (quasi 7 anni), Charlotte (5 anni) e Louis (2 anni) hanno deciso di educarli con un metodo non convenzionale. Ma in cosa consiste il “Chat Sofa”? Per fare fronte all’educazione e ai capricci dei tre figli, i duchi di Cambridge seguono un metodo che vieta le punizioni o l’alzare la voce nei loro confronti. Se i tre bambini fanno i capricci, vengono portato sul divano e i genitori parlano con loro per analizzare le motivazioni, come degli psicologi. “Sono due genitori severi, ma la bravura è riuscire a non apparire tali”, ha raccontato una fonte di Buckingham Palace al tabloid Sun. Niente urla e sculacciate, ma un approccio morbido e certamente diverso per l’educazione di George, Charlotte e Louis. Pera ora, almeno guardando alle uscite pubbliche della famiglia, il metodo innovativo sembra aver portato a ottimi risultati. A confermare l’ottimo comportamento dei bambini alcuni testimoni oculari: l’intera famiglia mangia spesso all’Hurlingham Club, un esclusivo club sportivo nel quartiere di Fulham, e i bambini “sono soliti comportarsi bene, fanno la fila al ristorante con i genitori, non chiedono favori speciali e mangiano quasi sempre tutto”.

Il Principe William segue le orme di Lady Diana. In onore di Lady Diana, il Principe William ha presenziato all'edizione di quest'anno dei Legacy Awards in cui sono stati premiati i piccoli leader del domani che si sono distinti per le loro attività umanitarie. Carlo Lanna, Mercoledì 27/11/2019 su Il Giornale. Lady Diana ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tutti, soprattutto nel cuore dei figli Harry e William, che a distanza di anni dalla sua scomparsa, cercano di mantenere alto il ricordo di una donna straordinaria. La Principessa Triste è stata una donna anticonformista ma, allo stesso tempo, ha combattuto per i diritti dei più deboli, dei giovani e degli emarginati. E il Diana Awards è la prova più tangibile di tutto l’operato di Lady D. Alla sua scomparsa, l’onoreficenza che premia i giovani che si sono distinti per la loro forza di volontà, è stato soprannominato The Legacy Awards. Il Principe William ne ha preso le redini e, proprio di recente, fra le mura di Kensington Palace, in un evento informale, il duca di Cambridge ha ospitato alcuni di quei ragazzi che, secondo lo spirito di Lady Diana, si sarebbero distinti per diverse attività. Il Principe William ha parlato con 20 piccoli ma grandi leader del domani che provengono da ogni parte del mondo, tutti hanno fra i 12 e 25 anni, i quali con le loro capacità avrebbero ispirato le nuove generazione a realizzare i propri sogni e combattere per i diritti di tutti. Per ambire a questo riconoscimento non è facile, ma la soddisfazione di ricevere i complimenti dal principe in persona è un’emozione indescrivibile. In questo contento, non sono passate inosservate le dichiarazioni di Olivia Hancock, di 14 anni appena, che ha ricevuto il premio perché si è distinta nella sua lotta alla parità di genere nel mondo del calcio. Intercettata dal Daily Mail, la giovane è rimasta molto colpita dal sorriso del Principe William. "Si è fermato a parlare con me solo per qualche minuto – afferma la promessa del cacio giovanile -. Mi ha raccontato che gioca molto spesso a calcio con il piccolo George e anche Charlotte si unisce a loro molto spesso. Non vuole creare né differenze né rivalità tra sorella e fratello – continua -. Condivide molto tempo con i figli. Li fa giocare all’aria aperta e cerca di trasmettere tutte le passioni e gli ideali della sua famiglia". Sul profilo instagram ufficiale di Kensington Palace si possono intravedere tutti gli scatti più belli dell’evento che si è svolto ieri, martedì 26 novembre, nella City. Il principe stringe mani, elargisce sorrisi e perle di saggezza. Ha a cuore questo progetto, è come se attraverso il Legacy Awards, trovasse un modo per dialogare ancora una volta con la madre prematuramente scomparsa.

Abbracci e sorrisi ai sudditi: la principessa Charlotte ruba la scena ai Reali. Al suo debutto per la messa di Natale a Sandringham, la principessa Charlotte ha rubato la scena a tutti, anche a suo fratello George, regalando abbracci e sorrisi ai sudditi. Francesca Galici, Mercoledì 25/12/2019, su Il Giornale.  La messa di Natale a Sandringham di quest'anno è stata la prima alla quale ha preso parte la principessa Charlotte, secondogenita del principe William e della duchessa Middleton. La bambina, che oggi ha 4 anni, anche stavolta ha rubato la scena ai suoi parenti nonostante non si sia esibita in uno dei siparietti che in altre occasioni hanno strappato un sorriso. Mano nella mano con sua madre Kate, la principessina ha tenuto un comportamento davvero regale mentre ha attraversato il lungo viale che conduce verso la chiesa di Sandringham dove, come da tradizione, la famiglia reale si reca nel giorno di Natale per assistere alle sacre celebrazioni. Erano presenti tutti questa mattina, tranne il sovrano consorte Filippo, dimesso ieri dopo la degenza di 4 giorni in un ospedale di Londra, e i duchi del Sussex che hanno disertato i rituali del Natale della Royal Family. Come ogni anno, sono migliaia le persone che fin dal primo mattino si assiepano ai lati del viale per vedere sfilare la famiglia reale, nell'unica occasione nella quale è possibile ammirarla al completo (o quasi.) L'atmosfera è stata meno sfarzosa rispetto al passato, complice i grandi problemi che quest'anno affliggono la Royal Family. Per smorzare le polemiche, il principe Carlo ha effettuato la camminata lungo il viale che conduce alla chiesa di St Mary Magdalene insieme a suo fratello Andrea, come dimostrazione della forte unione parentale. Il figlio maggiore di Elisabetta II ha poi ripercorso lo stesso tragitto insieme a suo figlio William e ai nipoti George e Charlotte. I due bambini hanno caratteri profondamente differenti e lo hanno dimostrato anche in quest'occasione. Il futuro re d'Inghilterra George, come spesso accade, non si concede alla folla e preferisce un atteggiamento più serioso e distaccato rispetto alla sorella. George e William si sono avvicinati alla folla ma si sono limitati a qualche stretta di mano, come impone il protocollo reale di cui George sembra essere già a conoscenza. Charlotte, in compagnia della madre, al termine della messa si è invece avvicinata con trasporto ad alcune persone che attendevano il loro passaggio ed è stata protagonista di un momento molto toccante. In compagnia di sua madre, la bambina si è avvicinata a una signora in sedia a rotelle in prima fila che aveva in dono un fenicottero gonfiabile per lei. Non solo Charlotte ha accettato di buon grado il regalo ma ha lasciato che la donna la abbracciasse, regalandole dei sorrisi. La prima esperienza ufficiale a Sandringham per i principi sembra essere stata un successo, in attesa del debutto ufficiale del piccolo Louise, ancora troppo piccolo per certi eventi.

Kate non è il vero nome della Middleton. Come rivela un esperto di Corte, da oltre 10 anni, Kate Middleton si sta battendo per riabilitare il suo vero nome, credo di non essere adatto per il ruolo di Regina. Carlo Lanna, Venerdì 13/12/2019, su Il Giornale. Insieme a Meghan Markle è una delle personalità più in vista della royal family. Kate Middleton è la moglie di William, è una donna bellissima, dal sorriso dolce e ha la stoffa per diventare la regina del Regno Unito. Dai modi elitari, attenta alla salvaguardia della famiglia, alle attività benefiche, ad oggi è la duchessa più amata dal popolo, venerata dai marchi di moda e apprezzata anche dai membri della famiglia. Ma alcune indiscrezioni fanno trapelare un inusuale aneddoto sulla duchessa di Cambridge. Un aneddoto che in pochi conoscono. Nessuno avrebbe mai immaginato che il vero nome di Kate fosse Catherine. La Middleton, infatti, a malincuore ha dovuto sottostare al nomignolo che le è stato affibbiato, ma da quel che sembra, avrebbe tutte le intenzioni di riabilitare il suo vero nome. In realtà è da più di 10 anni che la duchessa si sta battendo per farsi chiamare semplicemente Catherine, come ha riportato diverse volte Adam Helliker. L’esperto di corte e confidente della Middleton, dice che la moglie di William vuole a tutti i costi che la gente smetta di chiamarla Kate. Catherine sarebbe un nome più regale, più altolocato, un nome da versa regina. Dal 2008 la Middleton, sia con i familiari che con il Principe, sta cercando di riabilitare il suo vero nome. L’esperto inoltre aggiunge che, nel periodo in cui la duchessa si stava frequentando con William e sapeva che a breve sarebbe diventata la moglie di uno dei Windsor, ha battibeccato molto spesso con la mamma perché ha affermato che Catherine è un nome da Regina, Kate è solo un vezzeggiativo. In poche parole, la Middleton si voleva già preparare al ruolo che, presto o tardi, avrebbe ricoperto all’interno della famiglia reale e non desiderava che la gente potesse pensare che il suo nome non fosse adatto per la regina d’Inghilterra. Il fatto è che la sua richiesta non è mai andata a buon fine. Né i genitori né tantomeno il Principe hanno cambiato l’abitudine. Per tutti è ancora Kate Middleton. Questo è un problema solo ed esclusivamente della duchessa perché, da quel che sembra, a corte, tutti apprezzano il nome della moglie di William e nessuno crede che non sia un nome adatto per una regina. La stessa Elisabetta non ha mai messo bocca sulla questione. Se la sovrana non ha creato problemi vuole dire che, in futuro, avremo sul trono una donna dal nome comune.

Il principe William le posa una mano sulla spalla e Kate lo allontana: la scena imbarazzante sulla Bbc. La scena in onda sulla Bbc. Corriere Tv il 17 dicembre 2019. Cosa succede tra William e Kate? Pochi secondi andati in onda in una puntata di «A Berry Royal Christmas» sulla Bbc sembrano mostrare la duchessa di Cambridge «scrollarsi» dalla spalla la mano che il marito, il principe William, le aveva appena appoggiato teneramente. La trasmissione della Bbc ha seguito gli impegni dei reali per il Natale. La scena non è passata inosservata in rete. «Imbarazzante, avrebbero dovuto tagliare la sequenza» si legge tra alcuni commenti.

Kate Middleton, il gestaccio contro il principe William in diretta Bbc: sudditi inglesi sotto-shock. Libero Quotidiano il 18 Dicembre 2019. Aria di crisi? Lite fresca? Chi lo sa. In molti se lo stanno domandando dopo aver visto uno spezzone del programma A Berry Royal Christmas, in onda sulla Bbc, in cui si vede la duchessa di Cambridge Kate Middleton allontanarsi in modo brusco dal marito, il principe William, dopo che lui allunga una mano per toccarle la spalla. Un piccolo gesto di insofferenza, che potrebbe in realtà significare semplicemente il rispetto di un protocollo della famiglia reale, vale a dire niente affettuosità in pubblico. Durante la puntata i duchi di Cambridge sono stati protagonisti come assistenti della celebre chef Mary Berry per uno scopo benefico. La missione della coppia reale è infatti stata quella di preparare un pranzo natalizio e servirlo ai volontari che trascorrono il Natale nelle mense. Lo show, registrato nei giorni scorsi, è stato mandato in onda il 16 dicembre. 

"Kate e William sono due rivali": ecco il segreto delle loro nozze felici. C'è della sana rivalità tra Kate Middleton e il Principe William, una rivalità che ha reso forte il loro rapporto agli occhi del popolo. Carlo Lanna, Lunedì 16/12/2019, su Il Giornale. Sono una coppia solida, hanno una famiglia perfetta e sono amorevoli con i loro figli. Sono complici, sono eternamente innamorati e rappresentano a pieno titolo la monarchia inglese. Kate Middleton e il Principe William sono una fra le coppie reali più amate dal popolo. In prima linea per questioni umanitarie e nel salvaguardare le tradizioni dei Windsor, sono invidiati da tutti perché con lo scorrere del tempo il loro rapporto è ancora molto forte, è come se fossero degli eterni sposini. Kate e William però dispongono di un ingrediente fondamentale per permettere al loro legame di non appannarsi, se colpito dalla vita frenetica di corte. C’è la passione, c’è la stima, ma c’è anche una sana rivalità. A svelare il segreto del felicissimo matrimonio di Kate Middleton è stata Marry Berry, la regina delle pasticcerie inglesi ed ex conduttrice di The Great British Bake Off. Secondo quanto è stato raccontato ai tabloid inglesi, Kate e William amano sfidarsi e battersi a vicenda. Sono rivali per passione, solo per il gusto di esserlo. Si tratta di una rivalità bonaria, che stimola il loro rapporto, che lo mantiene vivo e che permette alla coppia di non cadere vittima di tutti i pettegolezzi di corte. Marry Barry afferma quindi, con assoluta certezza, che la competitività che c’è fra i duchi di Cambridge è nata proprio per mantenere vivo il loro sentimento, e ha notato questo dettaglio, proprio durante le registrazioni di uno show di cucina in cui Kate e William hanno preso parte di recente. L’episodio speciale e a tema natalizio a cui parteciperà la coppia reale, andrà in onda lunedì 16 dicembre sulla BBC. Messi l’uno contro l’altro ai fornelli, intenti a preparare un dolce tipo natalizio, Kate Middleton e il principe hanno dato il meglio di sé, sfidando i loro limiti con estremo spirito di gioco. "Ho fatto cucinare anche un involtino di carne – ha rivelato la conduttrice ai tabloid – e tutti e due avevano un forte spirito competitivo. Continuavo a sorridersi e guardarsi mentre preparavano la pietanza". E sono diverse le occasioni in cui i duchi si sfidano con il sorriso sulle labbra. Lo fanno spesso a tennis, e ancora mentre tosano le pecore, mentre spillano le birre e tirano con l’arco. Molte infatti sono le occasioni ufficiali in cui sia Kate che William non smettono di divertirsi insieme, come due persone comuni. E questo aspetto della loro quotidianità che tanto piace alla popol ha fatto dei duchi una tra le coppie reali più stimate. Sono definiti incantevoli, amorevoli e invidiabili. Tutti vorrebbero essere come loro.

Kate Middleton e il Principe William sono davvero in crisi? Non ci sarebbe nessun divorzio imminente tra Kate Middleton e il Principe William, dopo il gesto in diretta tv della duchessa. Carlo Lanna, Sabato 21/12/2019, su Il Giornale. Sarà un Natale dolceamaro per Kate Middleton e il Principe William? Sembra proprio di no, nonostante le ultime indiscrezioni che sono trapelate in rete. Dopo il gesto stizzito di Kate, immortalato in tv e che ha fatto il giro del web, in molti credono che il matrimonio dei duchi di Cambridge sia arrivato a un punto morto. Durante una breve intervista nella trasmissione A Berry Royal Christsmas, si è visto chiaramente come la Middleton non avrebbe gradito un dolce gesto d’affetto da parte di suo marito. Il video, anzi il breve frammento, subito è diventato virale e gli esperti si stanno interrogando sulle conseguenze. La vicenda però potrebbe avere un colpo di scena. A rivelare qualche dettaglio in più, ci avrebbe pensato un amico fidato di Kate e William, in alcune brevi dichiarazioni che ha rilasciato ai tabloid inglesi. Secondo la gola profonda, il matrimonio tra Kate Middleton e William sarebbe molto sereno e felice e i rumor su una possibile separazione sono del tutto infondati. "Si prendono cura l’uno dell’altro, ma in modo differente – rivela ai tabloid la fonte -. Il loro non è un matrimonio all’antica come da tutti è stato definito, ma è qualcosa che va ben oltre il rispetto reciproco". I duchi hanno un carattere molto diverso. William è più impulsivo ed è bilanciato dal carattere più pacato di Kate. "Loro hanno trovato un equilibrio, mantenendo la spontaneità tra la vita di tutti i giorni e i rigidi protocolli di corte – continua la fonte -. E poi entrambi hanno dei doveri diversi. William tiene discorsi ufficiali, anche politici; Kate invece è molto più umana, e si interessa da vicino a causa benefiche e umanitarie". Una vita non facile quella dei duchi. L’amico fidato però esclude a priori il divorzio. Si accusa il gesto ai tanti impegni dell’ultimo periodo e, soprattutto, allo stresso per lo scandalo del Principe Andrea che, di fatto, ha gettato una nube oscura sulla royal family. Ma niente è nero o bianco, i problemi sono nel mezzo, in quella sfumatura di grigio quasi impercettibile. Nessuno ha dimenticato i pettegolezzi che sono trapelati questa estate, nessuno ha dimenticato il possibile tradimento di William con Rose Hansbury (sua vicina di casa), nessuno ha dimenticato gli sguardi bassi e l’assenza di sorrisi complici. Una crisi c’è e lo dimostra anche il fatto che fino ad ora non è stata diffusa ancora nessuna cartolina di Natale.

Kate in tv: "William mi ha conquistata con un piatto di spaghetti". Ospiti in tv di uno special natalizio tenuto dalla chef Mary Berry, i Duchi di Cambridge hanno rivelato divertenti aneddoti sulla loro storia d'amore e sui loro tre bambini. Sandra Rondini, Martedì 17/12/2019, su Il Giornale. Ospiti in tv dello special natalizio "A Berry Royal Christmas", i Duchi di Cambridge hanno parlato della loro passione per la cucina, con Kate che ha rivelato alla famosa stella dell’edizione inglese del programma "Bake Off", Mary Berry, qual è stato il piatto che suo marito William le ha cucinato per conquistare il suo cuore, mettendosi ai fornelli per la prima volta. I due, com’è noto, si sono conosciuti all’università di St. Andrews, continuando a frequentarsi per più di dieci anni fino a prendere finalmente la decisione di sposarsi e metter su famiglia. "Mi ha invitata a cena da lui e mi ha preparato un piatto italiano, degli spaghetti alla bolognese", ha raccontato Kate con un velo di nostalgia, ricordando i tempi in cui lui e William avevano poco più di 20 anni e adesso sono marito e moglie, nonché genitori di 3 bambini. Tra l'altro, proprio a proposito di uno di loro, il minore, il piccolo Louis di un anno e mezzo, proprio ieri si era diffusa la notizia che avrebbe appena pronunciato la sua prima parola che, però non sarebbe stata 'mamma' o 'papà', ma come diversi insider hanno fatto sapere a diversi tabloid, sarebbe proprio "Mary", come Mary Berry di “Bake Off”, programma che pare che Louis guardi sempre e apprezzi molto. Se fosse vero, e i Cambridge non confermano né smentiscono, sarebbe per la popolare chef televisiva un grande onore e Louis avrebbe diritto, da parte sua, a una torta davvero molto speciale, come i sudditi di Sua Maestà sui social le stanno chiedendo di fare a gran voce. In ogni caso, ieri sera William e Kate sono comparsi insieme nello special tv, rivelando una grande intimità e affinità, come hanno avuto modo di notare sia i telespettatori che gli esperti reali, conversando amabilmente proprio con Mary Berry. "Ai tempi dell'università – ha detto ridendo Kate - William cucinava ogni sorta di cibo. Sai Mary, penso che stesse cercando di impressionarmi con piatti come spaghetti alla bolognese, salse e cose del genere". Ha poi aggiunto: "Adesso però è William deve sopportare la mia cucina per la maggior parte del tempo", prima che il Duca le rispondesse scherzando: "È la ragione per cui sono così magro!". A William è stato quindi chiesto se avesse in programma di cucinare qualcosa con i suoi figli George, Charlotte e Louis durante il Natale e lui ha risposto: "Sì, certo. Stiamo parlando di fare delle torte sbriciolose quest'anno. Se i bambini vogliono giocare a fare gli chef in cucina sarò felice di accontentarli". Kate, da par suo, ci ha tenuto a sottolineare che i dolci a casa Cambridge sono riservati alle occasioni speciali, perché i suoi bambini mangiano e amano molto le verdure che lei stessa e il marito coltivano nell’orto di casa. "Io e William coltiviamo personalmente le verdure che mangiamo. Abbiamo carote, fagioli e barbabietole che sono il piatto preferito di Louis. Ne va pazzo!". Anche la Middleton, infine, ha ammesso di saper cucinare e "in particolare - ha detto - adoro preparare torte. È diventata un po' una tradizione per me rimanere sveglia fino a mezzanotte con spropositate quantità di impasti di torte e glassa. Ne faccio davvero troppe. Non so regolarmi con le dosi...Ma adoro fare torte e cucinare mi diverte tantissimo", ha concluso la Duchessa, regalando così ai sudditi, insieme al Principe William, l’immagine di una famiglia giocane e normale che nel periodo natalizio trasforma la cucina di casa in un campo di battaglia con il solito allegro caos che si crea quando si sta ai fornelli in una occasione speciale, soprattutto se circondati da bambini molto piccoli, come sono George, Charlotte e Louis.

DAGONEWS il 27 novembre 2019. Nuovo attacco frontale a Meghan Markle da parte di uno dei membri della sua famiglia: questa volta ad asfaltare la duchessa ci ha pensato Mike Markle, lo zio 80enne, ex diplomatico e fratello del padre Thomas. In una lunga intervista a “Woman” l’ex diplomatico descrive la nipote come una “primadonna”, «una persona che porta rancore pensando di essere stata maltrattata. Questo potrebbe essere uno dei problemi che ha con la cognata Kate». Mike ricorda come ha aiutato la nipote ad assicurarle un prestigioso tirocinio come addetto stampa junior presso l'ambasciata americana in Argentina quando aveva 20 anni visto che Meghan all’epoca stava considerando una carriera nelle relazioni internazionali. «Lei ha fatto la sua scalata sociale e ci ha lasciato alle spalle – ha detto Mike -  Penso che sia quello che succede quando sei una di una classe inferiore che cerca di superare la realtà dei fatti. Visto qual è il suo passato, potrebbe avere una rabbia derivata dal pensiero di essere stata trattata male in passato. Potrebbe essere una parte del problema con sua cognata. Meghan è in qualche modo immatura. Lo vedo nel modo in cui agisce, non solo nei confronti dei familiari, ma di altre persone». La responsabilità del carattere “difficile” della duchessa per lo zio Mike è del padre Thomas: «Può darsi che sia stata prepotente nei confronti del personale perché è stata viziata da mio fratello. Tom ha trascorso più tempo con lei e l'ha aiutata a scuola. Ha sempre avuto più rapporti con lei rispetto agli altri figli. Si sente una primadonna perché lui l’ha sempre trattata molto bene». Mike, che non è stato invitato al matrimonio reale, incalza: «Non ha invitato molte persone, quindi non ha discriminato me. Sarebbe stato bello per lei avere un parte della sua famiglia, ma non la capisco. Non riesco a comunicare con lei perché non le danno la posta al palazzo e in ogni caso non so cosa dovrei scriverle. Sta a lei fare il primo passo. Ho fatto molto di più per lei rispetto alla maggior parte delle altre persone. Ho parlato personalmente con l'ambasciatore in Argentina per lei. L'ho aiutata e non ho chiesto nulla in cambio. Se vuole avere una relazione più stretta, per me va bene, ma deve venire da lei».

Mal di pancia a corte: "Carlo è infastidito dai genitori di Kate Middleton". Il Principe del Galles si sentirebbe escluso dalla vita dei suoi nipotini. Il padre e la madre di Kate Middleton trascorrono molto più tempo d lui con George, Charotte e Louis, con grande dispiacere di Carlo. Sandra Rondini, Lunedì 18/05/2020 su Il Giornale. È guerra tra nonni per i piccoli George, Charlotte e Louis, i figli di William e Kate. Il Principe Carlo, stando a una fonte di Express UK, avrebbe messo in atto una guerra fredda con i consuoceri Carole e Michael Middleton, genitori di Kate Middleton, che trascorrerebbero più tempo di lui con gli adorati nipotini. Con Archie Harrison lontano, a Los Angeles, con mamma Meghan e papà Harry alle prese con la loro nuova vita da common milionari, a Carlo restano i tre nipoti figli di William. a cui, come ha svelato una fonte del tabloid, "è molto legato perché li ha visti crescere sotto i suoi occhi, a differenza di Archie con cui ha avuto finora pochi contatti ". Come già segnalato al Daily Mail nel 2016 dall’esperta reale Katie Nicholl "il Principe di Galles si sente tagliato fuori dai genitori di Kate, Carole e Michael, che ottengono di passare più tempo di lui con George e Charlotte. Lui, in confronto, li vede molto poco e nutre un po' di rancore al riguardo". Questo avveniva 4 anni fa, quando Louis, l’ultimogenito di William e Kate non era ancora nato, eppure a distanza di tempo non sembra che le cose siano cambiate. Katie Nicholl è infatti tornata a riproporre la questione su Express UK, aggiornando i lettori con nuove confdenze fattele da una fonte che farebbe parte della cerchia più intima del Principe Carlo. Secondo la Nicholl pare che sia Kate Middleton a fare di tutto perché i suoi figli si leghino molto ai suoi genitori che sarebbero "più alla mano e meno formali del Principe Carlo" che, nonostante il grande affetto che nutre per loro, "non riuscirebbe a superare una certa freddezza che non è indifferenza nei confronti dei piccoli, ma semplicemente il modo in cui è stato abituato ad esprimere le sue emozioni, senza troppi slanci emotivi". Come ben sanno i suoi stessi figli, William e Harry, che sebbene molto legati alla figura paterna, ricevano il calore di un abbraccio e tante tenerezze solo dalla madre Lady Diana. D’altronde non è un mistero a Corte che la Regina Elisabetta II abbia allevato il Principe Carlo con fermezza "perché - ha sottolineato la Nicholl - è così che i Windsor educano i futuri Re". Secondo l'esperta reale, quindi, la nonna più amata dai principini sarebbe Carole Middleton, unica e sola dato che dell’altra, Camilla Parker Bowles, non sono noti, stando a quanto le ha riferito la sua fonte, particolari gesti d'affetto verso nipoti comunque non suoi, ma acquisiti dopo il suo matrimonio con il Principe Carlo. L'nsider definisce Carole Middleton come una "presenza piuttosto invadente" quando è a Kensington Palace, residenza ufficiale di William e Kate, e "gelosa e possessiva" del suo rapporto con i tre nipotini. La Nicholl, al riguardo, cita due episodi in particolare. "Quando George nacque nel 2013, Carlo si lamentò di aver dovuto fare anticamera prima di vedere il nipote. In ospedale i genitori di Kate furono i primi a vedere la figlia che aveva da poco messo al mondo il loro primo nipotino e si intrattennero con lei a lungo, mentre Carlo attendeva fremente in corsia". Poi c'è l'episodio della terza festa di compleanno di George nel 2016. "Fu interamente organizzata dai Middleton. Carlo e Camilla non presero parte a nessuno dei preparativi, furono semplicemente invitati alla festa", rivela la Nicholl al tabloid inglese. "Carlo era stato tutto il giorno impegnato in una riunione a Clarence House per discutere di una campagna a tutela dei parchi dell'Inghilterra rurale. Ma fece di tutto per non perdersi la festa, mentre Camilla non ci andò, sostenendo di avere altri impegni. Carlo arrivò quasi alla fine della festa, mentre Carole e Michael Middleton avevano trascorso l'intera giornata a organizzare cibo e giochi per i bambini, facendoli divertire un mondo". La fonte della Nicholl ha aggiunto: "Carlo non voleva perdersi il compleanno del nipote, ma il fatto che l'intera faccenda fosse praticamente un evento dei Middleton con Carole che orchestrava l'intera faccenda l’ha molto innervosito, soprattutto perché suo figlio William non capiva il motivo del suo disappunto. Ancora oggi - prosegue la fonte della Nicholl - Carlo si sente escluso. Passa pochissimo tempo con i suoi nipoti ed è qualcosa che lo irrita profondamente. Non fa che ripetere quanto gli dispiaccia che le cose stiano così e che Wiliam non intervenga per spalleggiarlo, anzi, persino lui trascorre più tempo con i Middleton che con la sua stessa famiglia". Per rappresaglia contro il primogenito Carlo è arrivato, sempre nel 2016, a riprendersi il controllo di Birkhall, la proprietà scozzese che apparteneva alla Regina Madre e che la Regina Elisabetta II, nei primi anni di matrimonio tra William e Kate, aveva concesso loro come proprietà in cui godersi qualche bel weekend. Ma non solo. Carlo avrebbe fatto pressione perché i Middleton non fossero invitati a diversi eventi reali chiave nel 2016, come il concorso ippico di Ascot, il servizio di Ringraziamento per il 90esimo compleanno della Regina e il Royal Windsor Horse Show. Ma la punizione non sembra aver sortito alcun effetto: i consuoceri negli anni hanno continuato ad essere i nonni più presenti e amati dai piccoli di casa Cambridge, "con William che – sottolinea la Nicholl - ricorda bene quando cercava un abbraccio dal padre e non lo trovava, rifugiandosi sempre da sua madre Lady Diana, così materna da infrangere il protocollo che imponeva di impartire un'educazione più severa a un futuro Re, quale Wlliam è”. Anche il piccolo George un giorno sarà Re e papà William desidera per lui "un’infanzia il più possibile normale, piena d'amore. Da qui la scelta di privilegiare i Middleton perché più propensi a quegli slanci d'affetto di cui suo padre Carlo sarebbe incapace a causa dell'educazione ricevuta e per il suo carattere naturalmente schivo e riservato", ha concluso la Nicholl.

Kate e Will, ascesa dei futuri sovrani. Ora sono loro la forza della Corona. Mai uno scandalo, mai uno scivolone. Con la Megxit salgono le loro quotazioni. Perfetti interpreti della linea di Elisabetta II. Gaia Cesare, Lunedì 13/01/2020, su Il Giornale. Il maggiore, William, 37 anni, più timido e taciturno, ha sempre misurato le sue uscite pubbliche e non è mai finito in uno scandalo. Il minore, Harry, 35 anni, più sfacciato e festaiolo, ha sempre voluto fare di testa sua e ha creato non pochi imbarazzi alla Corona, dalle foto in uniforme nazista per una festa in costume alle immagini nudo in un party privato a Las Vegas. Sono passati 22 anni dall'evento più tragico che possa capitare a due ragazzini, la morte della mamma, la principessa Diana, nell'agosto del '97, quando il primo aveva 15 anni e il secondo appena 12. E nemmeno quella tragedia basta più a tenere unito il filo indissolubile tra i due fratelli e discendenti di casa Windsor. «Will» e Harry prendono strade diverse. Con rammarico del maggiore, che secondo il «Sunday Times» a un amico ha confessato: «Ho protetto mio fratello per tutta la vita. Non posso più farlo. Sono triste per questo. Ormai siamo entità separate». Le parole di William sono il frutto della crisi scatenata da Harry e Meghan con la decisione di abbandonare il proprio ruolo di membri «senior» della Casa reale. Ma l'epilogo, seppur amaro, giorno dopo giorno rafforza la figura di William come futuro sovrano, uomo affidabile, padre amorevole di tre bambini, il miglior continuatore della linea impeccabile di Elisabetta II. Con i suoi modi affabili, la sua capacità di non inciampare mai in uno scandalo e in una sbavatura, William si conferma oggi più che mai il fedele interprete e difensore della monarchia britannica che, in qualità di secondo erede al trono in linea di successione, prima o poi si troverà a rappresentare nel ruolo più importante e complicato. Non è un caso che in questi anni molti sondaggi abbiano chiaramente manifestato la voglia degli inglesi di far saltare un giro nella successione e vederlo sul trono al posto del padre e principe Carlo, figura più controversa. Non succederà. Elisabetta II mai lo permetterebbe. Ma l'auspicio dei sudditi conferma come William si sia guadagnato nel tempo stima e rispetto, trasformandosi da principe un po' scialbo rispetto al fratello Harry, a solido riferimento della Corona, perfetto interprete dello stile di nonna Elisabetta: rigoroso, abbottonato e autorevole. Le sue quotazioni sono esplose con la Megxit. Il «Daily Mail» dice che Will batte Harry 65% a 35% nelle preferenze degli inglesi e la moglie Kate straccia Meghan 73% a 27%. Sembra quasi superfluo precisare che a contribuire all'ascesa di consensi di William sia stata la scelta di sposare Catherine Middleton, ormai per tutti Kate, la nuova «principessa del popolo». Entrambi riservati e misurati quanto si addice all'istituzione che rappresentano, entrambi capaci di ottemperare agli obblighi della Corona senza farli sembrare fardelli, il duca e la duchessa di Cambridge hanno portato a corte una ventata di freschezza e modernità senza proclamare la rivoluzione. Perfetta nel suo ruolo, mai uno scivolone, la commoner Kate, che non ha sangue blu, fin qui si è prestata alle esigenze di Sua Maestà e alle richieste dei media senza battere ciglio e senza mai lasciar trapelare stanchezza e insoddisfazione. Lo ha fatto pur subendo limitazioni e obblighi quanto e più di Meghan. Kate e William hanno capito privilegi e limiti del proprio ruolo, ligi interpreti della filosofia: «Mai lamentarsi, mai spiegare». Come disse la regina consorte alla figlia Lilibet, appena diventata regina dopo la morte del padre Giorgio VI: «Non fare nulla è il lavoro più difficile di tutti e richiederà tutta la tua energia. Essere imparziali non è naturale, non è umano. La gente vorrà sempre vederti sorridere, annuire o aggrottare la fronte. Ma appena lo farai avrai dichiarato il tuo punto di vista, e in quanto sovrana questa è una cosa che non puoi permetterti».

Kate Middleton fuori dal vertice della famiglia reale. Intanto che si decideva il futuro dei Sussex, Kate Middleton volutamente si è tirata fuori dai pettegolezzi e dai rumor di Palazzo per dedicarsi alla famiglia. Carlo Lanna, Martedì 14/01/2020, su Il Giornale. Per la royal family ieri è stata una giornata epocale, ma anche molto difficile da affrontare. Si è messo un punto, o almeno un punto e virgola, al divorzio dei Duchi di Sussex dalla Corona inglese. L’attesa summit, indetto dalla Regina nel corso del fine settimana, ha dato i suoi frutti. Infatti, nel corso della serata di lunedì, si è deliberato il destino di Meghan e di Harry. In questo frangente nessuno pare aver fatto caso all’assenza di Kate Middleton. La moglie di William, infatti, nel corso della settimana e mentre la bomba lanciata dalla Markle cominciava a evidenziare i primi danni, è rimasta da sola e come una spettatrice passiva della vicenda. Come riportano le prime voci di palazzo, Kate Middleton è stata esclusa volutamente da tutto questo e a volerlo è stata proprio la stessa Duchessa. Per lei, l’unico vero interesse, è la famiglia. Una vicenda, quella del summit, che non ha sfiorato minimante né la routine né l’animo di Kate Middleton, o almeno così vogliono far credere le fonti ufficiali. Durante quelle ore tremende e dove si sono rincorsi molti rumor, alcuni di questi anche infondati, la duchessa di Cambridge è rimasta nella tenuta di famiglia, a badare i figli e aspettare il ritorno di William. Una scelta che pare sia stata decisa di comune accordo con il marito. Sì, perché dato che l’incontro nel cuore di Sandringham era di vitale importanza, c’era bisogno di discutere della vicenda tra consanguinei e, soprattutto, limitare quanto più possibile la diffusione di rumor e falsi pettegolezzi sulla vicenda. Nessuno ha voluto escludere Kate dalla vita di Corte, è stata solo una mossa per limitare i danni ed evitare la diffusione di gossip. Nel corso della giornata di ieri, la Middleton ha vissuto tra impegni di corte e di famiglia. L’unico avvistamento è nel primo pomeriggio mentre, scortata dalla guarda del corpo, si è diretta alla Thomas’s Battersa School per portare a casa Charlotte e George. Il suo obbiettivo, in tutta questa vicenda, è stato quello di dare priorità alla famiglia, una scelta che rispecchia il carattere e il punto di vista di Kate. Diversamente dalla Markle, la duchessa di Cambridge ha sempre rispettato il suo ruolo e, ora più che mai, ha voluto sottolinearlo. Si è trattata di una sottile vendetta nei riguardi di Meghan? Chi può dirlo. Le due duchesse erano già ai ferri corti da tempo, forse ora la Middleton, non ha fatto altri che far capire chi è la vera altezza reale tra le due.

Kate Middleton e il legame con il Principe Harry? "Teme di non avere più sue notizie". A soffrire maggiormente per la Megxit è proprio Kate Middleton, la quale avrebbe paura di non avere più nessun contatto con il Principe Harry a cui è molto legata. Carlo Lanna, Domenica 02/02/2020, su Il Giornale. Gli effetti della Megxit sono incontrollabili. Se da una parte Meghan e Harry stanno scrivendo un nuovo capitolo della loro vita in Canada, è a Londra che si fa la conta dei danni. E secondo le prime indiscrezioni, pare che siano incalcolabili. A subire gli effetti di questo divorzio improvviso e alquanto ingiustificato è proprio Kate Middleton. La moglie del duca di Cambridge, secondo quello che è stato rivelato da una fonte interna di palazzo, è l’unica che sta somatizzando gli effetti e le conseguenze della Megxit. La Middleton, donna tutto d’un pezzo, dedita alla famiglia e agli impegni di Corte, non riesce proprio a digerire quanto è successo nelle ultime settimane. E non sente la mancanza di Meghan, dato che tra le due il rapporto non è stato mai idillico, ma più altro soffre la lontananza del principe Harry. Come riporta l’US Weekly in una news che è stata pubblicata nelle ultime ore, pare che Kate Middleton non riesca a credere che il principe abbia deciso di rinunciare al suo ruolo e che abbia deciso di fuggire in Canada insieme a sua moglie. La fonte di palazzo, che come sempre preferisce restare anonima, riporta che la Middleton è molto afflitta, triste e arrabbiata per tutta questa faccenda. Anche se sposata con William, ha sempre avuto un bellissimo rapporto con Harry. Più che cognati erano due amici. È stato il Principe che le ha dato il benvenuto in famiglia quando era ancora uno scapestrato, ed è stato proprio lui che ha messo la Middleton a proprio agio, indicando regole e "riti" di passaggio. "Vorrebbe parlare con Harry – esordisce la gola profonda -. Ha paura però di non aver più sue notizie e teme che non potrà contare più sul suo appoggio". E come riportano le indiscrezioni, il rapporto tra Kate Middleton e il principe Harry si sarebbe logorato proprio a causa di Meghan e, soprattutto, perfino il legame con William si è spezzato a causa della ex duchessa del Sussex. E Kate sta soffrendo molto per quello che è accaduto alla sua famiglia. Ecco perché negli ultimi giorni è apparsa triste, sconsolata e visibilmente smagrita: la moglie di William sta soffrendo molto la sua lontananza. "Kate è entrata nel panico perché ora si trova a gestire da sola gli impegni di Harry e Meghan", rivela la fonte. Però secondo i ben informati, anche le cugine Beatrice e Eugenie di York, presto o tardi, dovrebbero assumere ruoli di rilievo per colmare il gap.

Kate Middleton ha lavorato in segreto nel reparto maternità di un ospedale di Londra. La duchessa di Cambridge ha prestato servizio nel reparto maternità del Kingston Hospital di Londra, lavorando al riparo dall'interesse mediatico, al fianco di medici e infermieri. Novella Toloni, Venerdì 29/11/2019, su il Giornale. Kate Middleton è tornata a lavorare, in gran segreto, per un ospedale londinese. La consorte del Principe William ha prestato servizio nel reparto maternità del Kingston Hospital di Londra, senza che nessuno lo sapesse. Se ne saranno accorti sicuramente i piccoli pazienti e il personale ospedaliero, ma la notizia è stata ufficializzata solo a lavoro compiuto. Kate ha fatto un'esperienza di due giorni all'interno del reparto maternità dell'ospedale inglese, affiancando il personale interno. A dare la notizia del suo breve progetto è stato il Daily Mail che, nell'edizione online, ha riportato la nota reale in cui si spiega che la duchessa "ha completato due giorni con il Kingston Hospital Maternity Unit di Londra". Non è invece stato reso noto quale lavoro abbia svolto la moglie del principe William all'interno del reparto di maternità, ma dopo tre figli c'è da scommettere che la duchessa se la sia cavata egregiamente. Il Kingston Hospital Maternity Unit di Londra è uno dei più attivi della metropoli inglese e solo nel 2018 ha visto nascere quasi sei mila bambini, fornendo assistenza per le nascite a casa, insieme a un'unità di ostetriche tra le più richieste del Regno Unito. La duchessa di Cambridge non è nuova agli impegni negli ospedali della Regina Elisabetta II. Kate Middleton, infatti, riveste numerosi ruoli per conto della famiglia reale, tra i quali l'incarico di patrona reale degli ospizi per bambini dell'East Angliàs. Due settimane fa la duchessa ha inaugurato il "Nook Children Hospice" a Norfolk, intrattenendosi per alcune ore con i piccoli pazienti e le loro famiglie. Anche durante il Royal Tour in Pakistan, la duchessa di Cambridge ha fatto visita, insieme a William, al Shaukat Khanum Memorial Cancer Hospital di Lahore, dove giocando con una paziente indossò una tiara giocattolo.

Kate Middleton diventa un'infermiera per un giorno. Duchessa e ora anche infermiera, per due giorni Kate Middleton ha prestato servizio al Kensington Hospital di Londra al reparto neo-natale lontana da occhi indiscreti e dalla stampa inglese. Carlo Lanna, Domenica 01/12/2019 su Il Giornale. Tutti sono a conoscenza del grande interesse che Kate Middleton rivolge alle attività umanitarie. Oltre che duchessa, è una moglie, è una madre ed è soprattutto una donna dal gran cuore che utilizza la sua influenza per fare la differenza e, soprattutto, per costruire un mondo migliore. Quasi tutte le attività che la Middleton svolge quotidianamente finiscono sotto l’occhio indagatore della stampa, tutte tranne una. Da quello che è stato rivelato dal magazine Hello!, la duchessa di Cambridge il 28 novembre ha prestato servizio per due giorni, in qualità di infermiera volontaria, al Kensington Hospistal di Londra. Camice bianco e un passo rapido in corsia, la Middleton si è data un bel da fare al fianco dei medici del reparto di maternità di uno fra gli ospedali più attivi della capitale inglese. In gran segreto e lontano da gli occhi indiscreti della stampa, la moglie di William è diventata un’infermiera che, per due giorni, ha prestato servizio all’ospedale, rispettando orari e turnazione come una gente comune. E da quel che sembra, Kate Middleton è una donna dai mille talenti dato che, in molti sono stati felici di avere in corsia una duchessa così umana e ligia al dovere. Per ora non c’è nessuna foto di quanto è accaduto negli scorsi giorni ma, dal magazine che ha rivelato la notizia, spunta una nota che l’ospedale avrebbe inviato alla stampa, per raccontare quando è accaduto. "La duchessa ha completato due giorni di lavoro nella unità. È stata una donna fantastica che ha prestato servizio sempre con il sorriso sulle labbra e a incastrato altri impegni che aveva durante la giornata – si legge dalla nota -. È stata nella sala pre-natale e in quella post-natale e ha assistito alle operazioni in sala travaglio. Ha visitato il reparto in gran segreto per valutare l’operato dell’Early Years". Non è stata quindi una visita a sorpresa, ma da quel che si legge in rete, Kate Middleton ha voluto constatare con mano come procedono i lavori nell’associazione che lei stessa ha fondato nel 2018. È un gruppo che si occupa di migliorare la vita dei bambini appena nati e che si occupa della crescita del singolo in una fascia di età compresa dai 0 ai 5 anni. "Kate è nata per essere una mamma. Ha cuore, ha tatto e riesce a empatizzare con il paziente", conclude la nota. Proprio perché ha a cuore la salute dei bambini, di recente, la duchessa di Cambridge non ha partecipato a un evento per stare vicino al piccolo George e al resto della sua famiglia.

Kate Middleton e l’influenza di Lady D. "Per i miei figli desidero una vita normale". I tabloid riportano che Kate Middleton nell'educare i suoi figli è molto influenzata dal metodo usato da Lady D. proprio perchè vuole far crescere la famiglia secondo le regole della gente comune. Carlo Lanna, Lunedì 04/11/2019, su Il Giornale. È una duchessa, ma è anche una moglie e madre amorevole. Kate Middleton è questo e molto altro. E di recente, in una news trapelata sul Daily Mail, alcuni esperti di corte nel ricostruire l’immagine della duchessa nel corso del tempo, hanno evidenziato come la Middleton ha molte affinità con Lady D. Queste affinità sono trapelate soprattutto nel modo in cui Kate sta educando i suoi figli. "Desidera una vita normale per George, Charlotte e Louis – rivela l’esperto al tabloid inglese – Kate ha sempre voluto che i suoi figli vivessero nel mondo reale e non sotto una campana di vetro. Vuole educarli facendo vivere le stesse esperienze dei bambini della loro età". Come ha riportato il magazine, Kate Middleton intende regalare ai suoi figli un’educazione moderna e, soprattutto, influenzata dalle convinzioni di Lady D, la quale non aveva nessun problema nell’infrangere il protocollo di corte. "Kate è assolutamente consapevole di quanto William fosse legato a sua madre. Per questo motivo vuole che i suoi stessi figli sperimentano cosa vuol dire essere normali", aggiunge l’esperto. E le intenzioni sono state già messe in pratica dalla duchessa di Cambridge. Ad esempio è stata avvistata qualche giorno fa in un negozio mentre ha acquistato dei vestiti di Halloween per i tre pargoli e, a inizio ottobre, dato che Louis non è stato molto bene, ha preferito restare a casa e bigiare lo stadio in cui tutta la royal family era lì per tifare l’Aston Villa.

Vittorio Sabadin per “la Stampa” il 3 novembre 2019. La regina Elisabetta organizzò nel gennaio del 2001 un rito molto simile a un esorcismo in una stanza del palazzo di Sandringham nella quale i domestici non volevano più entrare a causa di strani fenomeni: dopo la funzione, il sacerdote disse che avrebbe potuto trattarsi del fantasma di Diana. Chi è appassionato di storie reali non deve perdersi il secondo volume dei diari di Kenneth Rose, «Who Loses, Who Wins» appena uscito a Londra e anticipato dal «Daily Mail». Rose, morto nel 2014, è stato uno dei più informati biografi della Royal Family: conosceva tutti e le cose che non poteva scrivere sui libri le annotava nei diari, che ora vengono pubblicati. Rose riceveva informazioni di prima mano da persone in stretto contatto con i reali. È stata Prudence Penn, ad esempio, lady in-waiting della Regina Madre, a raccontargli che alcuni domestici avevano segnalato strani avvenimenti in un' ala del palazzo di Sandringham, la residenza nella quale Elisabetta trascorre sempre le vacanze di Natale con la famiglia. Era stato chiamato un sacerdote che insieme alle tre donne (la Regina, sua madre, Lady Penn e nessun altro) avevano individuato l' origine dei flussi negativi intorno alla camera nella quale era morto nel 1952 Giorgio VI, padre di Elisabetta e marito della Regina Madre. Lady Penn ha raccontato a Rose che fu celebrata una breve funzione «per portare tranquillità», non un vero e proprio esorcismo. Il sacerdote impartì la Comunione e furono recitate particolari preghiere. Dopo la funzione, il prete disse alla Regina che avrebbe potuto trattarsi di Lady Diana, perché in base alla sua esperienza «a volte accadono cose del genere quando si muore di morte violenta». Molte pagine del diario di Rose sono dedicate a Diana e al suo rapporto con la Royal Family. I giudizi sulla Principessa del Galles sono spesso negativi. Il 6 febbraio 1983 Rose annota un commento di chi aveva conosciuto Diana come insegnante d' asilo: «Poco brillante, non ha risorse intellettuali necessarie a sposare il principe del Galles». Per questa ragione la principessa ricevette poi lezioni private da Eric Anderson, decano di Eton, che cercò di istruirla sulla lingua e la letteratura inglese. Rose rivela molti particolari anche sui giorni del matrimonio con Carlo nella basilica di St Paul. Agli Spencer erano stati assegnati 50 posti per gli invitati della famiglia. Quando suo padre le mostrò l' elenco, Diana cancellò tutte le persone che avevano snobbato l' invito ai matrimoni delle sorelle Jane e Sarah, avvenuti pochi mesi prima. «Questa ragazza farà strada», annota il biografo a margine. Rose conferma quanto Diana trovasse insopportabile e noiosa la vita a Balmoral: Marmaduke Hussey gli racconta il 9 ottobre 1981 che Carlo usciva ogni giorno alle 9 del mattino per andare a pesca e a caccia, e tornava alle 7 della sera. A un certo punto del diario parla anche Raine Spencer, seconda moglie del Conte Spencer, odiata da Diana e dalle sorelle. «Non mi sembrava che si amassero - dice Raine di Carlo e Diana -. Avevano camere da letto separate e sembrava che lei non volesse toccarlo. Quando lui le diceva "Dammi un bacio", lei non rispondeva"». Anche su Carlo i giudizi sono spesso negativi: immaturo, perso nei discorsi sulle foreste pluviali che il Conte Spencer non sopportava al punto da chiudersi con una scusa in camera da letto, e rifiutare di scendere per la cena. Ce n'è anche per Sarah Ferguson, all'epoca moglie del principe Andrea. Il 31 maggio 1996 la sorella della Regina, la principessa Margaret, dice: «Come sarebbe felice la famiglia di liberarsi delle due mogli, Diana e Fergie». E Martin Charteris, a lungo segretario di Elisabetta: «Se la Regina avesse dedicato alle caratteristiche delle spose dei suoi figli la stessa attenzione che ha dedicato ai suoi cani e ai suoi cavalli, ci saremmo risparmiati un sacco di guai». Diana è molto criticata per l'intervista concessa nel 1995 alla Bbc nella quale ha «deliberatamente e pubblicamente umiliato Carlo». Rose rivela che le riprese durarono 17 ore, perché la principessa voleva essere ogni volta sicura che le sue risposte «fossero al giusto grado di sincerità ingannevole». E infine l' epitaffio più perfido, ancora di Margaret: «Un memoriale per Diana davanti a Kensington Palace? Certo che non lo vogliamo. Dopo tutto, lei viveva nel retro della casa, non davanti».

"Kate ora comanda su William" ​Il retroscena sulla Royal Family. Gli esperti di corte hanno analizzato la mimica facciale di Kate Middleton e del Principe William, e affermano che tra i due è la duchessa a essere la vera leader della famiglia. Carlo Lanna, Domenica 26/04/2020 su Il Giornale. Amati e invidiati da tutti, i Duchi di Cambridge ad oggi sono la coppia reale più solida della dinastia del Windsor. Sposati dal 2011 e con tre figli a seguito, Kate Middleton e il Principe William sono il fiore all’occhiello della royal family. Lo affermano le fonti di palazzo, come lo affermano ancora gli esperti di corte che analizzano e commentano ogni loro mossa. Di recente, come ha riportato il The Sun, due royal watcher hanno studiato la mimica facciale e le dichiarazioni dei duchi di Cambridge in alcune video-chiamate di lavoro a cui hanno preso parte nel corso delle ultime settimane, e hanno affermato con estrema sicurezza: "Kate è la vera leader della famiglia". Il carattere deciso della Middleton da sempre è stata una delle particolarità che ha contraddistinto la duchessa a corte. Lei è una moglie amorevole e una madre severa ma giusta, e ha sempre spiccato di fianco a William. Lui, rispetto alla moglie, si è sempre contraddistinto per essere un uomo pacato, dolce e sensibile: il classico bravo ragazzo. Questi atteggiamenti ora sono proprio palesi, almeno come riportano le esperte, le quali ai tabloid inglesi, rivelano che in famiglia è Kate Middleton a "portare i pantaloni". Angela Mollard e Roberta Fiorito su questo non hanno nessun dubbio. Le due esperte hanno passato in rassegna le espressioni e la mimica in due video-chiamate dei duchi. In una di queste il principe era molto a disagio mentre la Middleton era solare e allegra; in un’altra Kate avrebbe addirittura ripreso il marito più volte. "Kate ha un bel caratterino. Riesce a dare l’idea di essere a suo agio in qualsiasi contesto – affermano le esperte -. E’ molto organizzata rispetto a William. Per questo durante le conversazioni è lei che ha le redini. Ha paura che il marito possa fare troppe gaffe". Proprio nella seconda video-chiamata, quella più informale, Kate Middleton ha ripreso (bonariamente) William chiamandolo "musone" e accusandolo di mangiare troppo cioccolata. "Ha un scendente sul principe – continuano le due esperte di corte -. Ciò che lei dice per William è legge. Ma questo non deve essere vista come una dinamica negativa. La Middleton gioca a fin di bene con i difetti del marito – aggiunge -. È solo per far trasparire un’immagine di una famiglia normale. Lei non ha un carattere dominante. È solo se stessa". È la duchessa quindi la vera donna di casa, secondo le dichiarazioni. Forse è proprio questo il segreto di una relazione così duratura?

Spunta una foto di Kate Middleton da adolescente. In concomitanza con il viaggio di Kate Middleton e del principe William in Galles, spunta una foto inedita della duchessa di Cambridge adolescente. Francesca Rossi, Venerdì 07/02/2020, su Il Giornale. In occasione del viaggio del principe William e di Kate Middleton in Galles il Daily Mail ha tirato fuori dal cilindro una foto inedita di una (non ancora) duchessa adolescente. Lo scatto non è stato pubblicato per caso. Infatti la foto è stata realizzata alla St. Andrew’s School di Pangbourne, nel Berkshire (Galles) dove la futura regina consorte d’Inghilterra ha studiato dal 1986 ed è tornata in visita ufficiale lo scorso 4 febbraio. Kate Middleton ha ricordato i bei tempi andati dichiarando: “Voglio trasmettere ai miei bambini quello che ho appreso qui”. Durante il giro della scuola Kate ha potuto rincontrare il suo professore di francese e di tedesco, Kevin Alford, anche lui presente nell’ormai famosa fotografia. Secondo Vanity Fair la duchessa avrebbe riconosciuto subito il suo ex insegnante ed esclamato: "Il mondo è proprio piccolo" prima di fermarsi a chiacchierare con lui. Come spiega Elle la St. Andrew’s non è esattamente una scuola economica, dato che la retta dovrebbe aggirarsi sulle 16.950 sterline l’anno, ma i Middleton vi hanno iscritto tutti e tre i figli. Chi avrebbe mai detto che la timida ragazzina della fotografia sarebbe tornata in quel luogo in visita istituzionale, come duchessa di Cambridge e moglie del futuro re d’Inghilterra? Il professor Alford ha rivelato al magazine Hello: “Ho aspettato questo momento per più di venti anni" e ha proseguito: "Non l’ho più vista dal giorno in cui tornò a trovare il fratello James, quando aveva 14 anni”. Infine ha precisato: “Ovviamente tutti noi abbiamo seguito l’evoluzione della sua carriera. La sua fu una splendida classe di ragazze e andavano tutte molto d’accordo”. Kate Middleton frequentò la St. Andrews dopo il ritorno della famiglia dalla Giordania. Il periodo della scuola, però, non fu sempre così felice. La duchessa frequentò anche un'altra scuola nel Galles, la Downe House di Newbury, ancora nel Berkshire. Come racconta l'esperta Katie Nicholl, purtroppo proprio lì la duchessa sarebbe stata vittima di bullismo a causa della sua timidezza. La brutta esperienza l'avrebbe spinta a lasciare la scuola per iscriversi alla Marlborough College. Lo scatto che oggi possiamo guardare ci rimanda una Kate Middleton naturalmente molto lontana dalla donna sicura ed elegante che è oggi, eppure è perfettamente riconoscibile. Soprattutto il sorriso non è stato alterato dagli alti e bassi della vita. I cambiamenti avvenuti in lei durante tutti questi anni non sono definibili come veri e propri “stravolgimenti”, almeno in apparenza. Essere diventata duchessa di Cambridge, aver avuto tre figli e vivere a corte ha inevitabilmente modificato il comportamento e l’immagine della duchessa, eppure è come se fosse stata rispettata un’ideale consequenzialità in questa evoluzione da ragazza a madre e royal. Quasi fossero nel DNA (o destino?) di Kate Middleton. Come fossimo in un paradosso, in quella ragazzina alta e magra vi era già la duchessa e la donna che sarebbe diventata, almeno in potenza. Kate è cambiata, eppure sembra non essere cambiata affatto. Si è realizzata e tutto in lei si è modificato pur rimanendo com’è (Tancredi de Il Gattopardo avrebbe annuito).

Erica Orsini per “il Giornale” il 17 febbraio 2020. Le nausee mattutine, le notti insonni, il continuo senso di colpa di una madre schiacciata tra lavoro e cura di tre figli. Oddio, Kate la perfettina, una volta soltanto Middleton e adesso nientemeno che Duchessa di Cambridge, è la mamma lavoratrice più famosa del Regno Unito. Qualche aiuto in più delle altre ce l' ha di sicuro, ma questo non significa che non possa sentirsi, di tanto in tanto, come una donna qualunque. Una donna che ama i figli e il proprio lavoro, ma che a volte ha dei dubbi su quale ruolo scegliere e molte paure per il futuro che attende i suoi figli. Ebbene sì, anche la madre del futuro re d' Inghilterra fa parte del gruppo globale delle mamme costantemente in sella alle montagne russe dei sentimenti contrastanti. Lo rivela lei stessa in un' intervista a cuore aperto rilasciata alla podcaster Giovanna Fletcher, in cui confessa candidamente le gioie e i dolori di crescere tre figli in una famiglia così speciale e di far fronte a un calendario di impegni sempre più intensi, che poco ormai hanno a che fare con il divertimento. Un'intervista che ha fatto ancora più scalpore soprattutto perché, per la prima volta, Kate si discosta totalmente dall' immagine algida e composta che spesso aveva dato di sé stessa, presentandosi ad esempio al pubblico, poche ore dopo il parto, truccata di tutto punto. Invece alla Fletcher confessa di essersi sentita smarrita dopo la nascita di George. «Anche se durante il parto ho avuto ogni supporto possibile - ha spiegato - quando ti mandano a casa con il tuo primo figlio in braccio, ti chiedi sempre: ce la farò ad essere una buona madre?». In realtà che Kate lo sia e si diverta a stare con i suoi bambini è evidente, anche perché ha sempre voluto occuparsene in prima persona e se li è sempre portati dappertutto, almeno quando poteva. Proprio per questo ha ammesso «il senso di colpa di assentarsi per lavoro, di non poterli andare a prender a scuola». «È inevitabile sentirsi così. E qualunque genitore vi dica il contrario sta mentendo! - ha aggiunto - È normale avere dei dubbi, farsi delle domande e chiedersi se hai preso la decisione giusta. È qualcosa che inizia dal momento in cui nasce il tuo primo figlio». Per fortuna la vita di una Duchessa può essere ragionevolmente piacevole per cui Kate scherza sulle piccole difficoltà tecniche. Racconta di quando, con l' arrivo di George, la sua vita e quella del marito William, cambiarono per sempre, visto che quel despota del neonato scambiava il giorno per la notte. «William si chiedeva continuamente: Oh santo cielo, quindi essere genitori è questo? - rivela - Ci è voluto un po' di tempo per assestarci». Eppoi spiega anche di quanto possa essere complicato essere mamma e al tempo stesso una donna con uno status diverso, inutile negarlo. Ora che vive in campagna. Ha scoperto «una nuova dimensione della vita» e adora «quando siamo tutti insieme nei campi, tutti incredibilmente sporchi». Senza vestiti lunghi, senza corone e orpelli, solo lei, suo marito e i bambini e qualche animale.

"Kate Middleton teme di essere messa da parte". Dubbi sul ritorno a Londra di Harry e Meghan. A Londra si respirano le paure di Kate Middleton e del Principe William in merito al ritorno di Meghan nella City. Carlo Lanna, Venerdì 28/02/2020 su Il Giornale. Tutta l’attenzione si sposta di nuovo su Harry e Meghan. Gli ex duchi di Sussex, nelle ultime 48 ore, hanno fatto tremare ancora una volta la royal family dato che, come hanno riportato i tabloid, non avrebbero digerito il veto della Sovrana in merito al brand di "Sussex Royal". Tutto questo avrebbe influito sulla fragile stabilità di Kate Middleton e del Principe William. I duchi di Cambridge dopo la Megxit hanno cercato di mantenere un certo equilibrio all’interno della famiglia e ora, con il ritorno sul suolo inglese della chiacchieratissima coppia reale, si teme il peggio. Sia Kate Middleton che William esprimono le loro paure e i loro dubbi a un loro confidente, il quale preferisce restare anonimo, rivelando quanto possono essere incontrollati sia Harry che Meghan ora che non sono più dei reali e non hanno più vincoli imposti dalla Corona. Il Daily Mail, qualche ora fa, ha spifferato tutti i dubbi dei duchi di Cambridge affermando che "William è molto contento di poter trascorrere un po’ di tempo con il fratello", ma aggiunge inoltre che "sua moglie Kate è molto preoccupata perché teme che i media inglesi possano mettere in ombra gli sforzi compiuti nelle ultime settimane per arginare tutte le voci sulla Megxit". Paure più che lecite, eppure come riportano le fonti, né Kate né William, dovrebbero avere problemi. Gli ex Fab4 dovrebbero incontrasi solo ai principi di marzo quanto tutta la famiglia si unirà per celebrare i Giorni del Commonwealth. Fino a qual momento, ognuno di loro, dovrebbe percorrere strade diverse. E le foto e le news trapelate nelle ultime ore, avrebbero già messo a tacere i rumor su Kate Middleton. Per ora sul suolo inglese c’è solo Harry, il quale è volato a Edimburgo per un convegno sulla salute mentale. Meghan è rimasta in Canada insieme al piccolo, ma il suo ritorno a Londra è previsto a breve. Kate, d’altro canto, in tutto questo periodo ha preso in carico anche diversi impegni a cui gli ex duchi di Sussex non hanno portato a termine e, temendo altri gossip su litigi e dissidi, spera solo che l’incontra possa essere pacifico e quanto più tranquillo possibile. Come rivela la fonte, la Middleton ha lavorato duramente in quest’ultimo mese per mettere in ordine la situazione dopo l’urgano Meghan. E temendo di finire in disparte, ha l’impressione che tutto il bene e tutti gli impegni a cui ha partecipato, possano esser dimenticati solo perché la Markle è tornata a "casa". Per scoprire cosa succederà, non resta che attendere il tanto atteso incontro tra le due.

William e Kate: 9 anni di matrimonio, la favola continua. Il 29 aprile del 2011 si univano in matrimonio. Dopo nove anni sono ancora una coppia affiatata, oltre che genitori affettuosi di tre bambini. Oggi più che mai, dopo l'addio di Harry e Meghan, la monarchia inglese punta tutto su di loro. Eva Grippa il 29 Aprile 2020 su La Repubblica. La loro, è la favola che si compie. Quando li abbiamo visti scambiarsi le promesse di fronte e 2 miliardi di spettatori televisivi (più il pubblico presente), quel 29 aprile 2011, abbiamo pensato che quello fosse l'unico finale possibile della loro romantica storia: finalmente il principe William aveva trovato la principessa perfetta per lui, dolce come mamma Diana e raffinata quanto lei, e dopo 10 anni di fidanzamento era riuscito a sposarla. Grazie all'assenso della nonna regina, che tutto sommato in questa ragazza aveva trovato molte doti e aveva accettato di accoglierla in famiglia nonostante non avesse il sangue blu. Catherine Middleton era una vera commoner, una borghese, figlia di due ex assistenti di volo che avevano fatto fortuna come imprenditori, ma aveva studiato assieme a William all'Università di St Andrews e frequentato da sempre le stesse compagnie di amici. Dopo nove anni, si può dire che l'istinto di Elisabetta II non ha fallito: non solo Kate si è rivelata una perfetta duchessa, nonché moglie e madre, ma la monarchia deve molto a lei considerato che in questo decennio è stata più volte nominata tra le donne più eleganti del pianeta a tutto vantaggio dei brand inglesi che la vestono. E in generale dell'economia britannica. Kate Middleton era, ed è ancora nonostante nel frattempo abbia dovuto subìre la concorrenza di Meghan Markle, la royal influencer più amata. Copiatissima sia nei look sia nei tagli di capelli, sempre impeccabile, una vera icona di stile. Kate ha la compostezza imposta dal protocollo ma anche la spontaneità che oggi la monarchia moderna pretende: ride a crepapelle e guarda con occhi innamorati il marito, lo sfida in qualsiasi sport quando assieme visitano associazioni patrocinate, alleva i figli con grande semplicità e li veste con abiti "riciclati", ovvero riutilizzati più volte, proprio come fa lei. Gioca con i suoi bambini come qualsiasi mamma, preferisce girare in jeans ed espadrillas piuttosto che in abiti formali. Con lei accanto, anche l'impacciato William riesce a emergere di più. E anzi, a volte è lei a "bacchettarlo" quando non rispetta il protocollo, e le mette per esempio una mano sulla spalla: Kate ha preso sul serio il suo ruolo e si prepara a diventare una perfetta regina. William e Kate sono la coppia che ha salvato la monarchia inglese, secondo molti, svecchiandola e rendendola di nuovo gradita al grande pubblico dopo anni di scandali e cupezza. Come già per il compleanno del loro terzogenito Louis (23 aprile) i due celebrano l'anniversario in isolamento ad Anmer Hall, la loro residenza di campagna nel Nortfolk. Gli anni scorsi si sono concessi cene romantiche nel loro ristorante preferito, The Crown Inn, a pochi minuti dalla loro tenuta ma quest'anno festeggeranno in casa e in famiglia, assieme ai principini George (6 anni), Charlotte (4) e Louis (2). Si dice che per le coppie l'anno più difficile sia il settimo: per Will e Kate non è stato diverso. Almeno stando alle voci maligne diffuse dai tabloid, secondo le quali nel 2018, quando la duchessa era incinta del suo terzogenito, il marito si sia "distratto" con la compagnia di Rose Hanbury, una sua vecchia conoscenza nonché ex amica di Kate che non a caso, forse, l'aveva bandita da tempo dalla loro cerchia di amici. I rumors sono venuti fuori circa un anno dopo, ma a inizio 2020 la moglie del marchese David de Cholmondeley è riapparsa vicino a Kate Middleton: a Sandringham, per assistere alla messa. Che le due abbiano fatto pace? Kate e William sono ancora molto innamorati, la loro è una coppia solida su cui la monarchia costruisce il suo futuro. Soprattutto dopo l'addio di Harry, fratello di William, e Meghan Markle, che hanno rinunciato ai loro doveri reali, e ai loro titoli, in cambio di piena libertà per poter vivere da persone "normali", o quasi. In passato, i fratelli Windsor hanno condiviso lo stesso ufficio, lo stesso team di comunicazione e lo stesso accont social, KensingtonRoyal; così è stato anche quando è arrivata Meghan Markle nella vita del giovane principe, ma poco dopo le cose sono cambiate. I Fab Four, come erano stati definiti dalla stampa citando i Beatles e i super eroi, si sono presto divisi, con Meghan ed Harry che hanno creato un proprio ufficio di comunicazione, con sede a Buckingham Palace, e un proprio canale Instagram: SussexRoyal. A gennaio 2020, l'addio definitivo alla famiglia reale, ed ora sono a Los Angeles dove conducono una vita indipendente rispetto alla monarchia in cui Harry è nato. L'amata regina ha compiuto quest'anno 94 anni (il 21 aprile scorso) e sebbene sia più in gamba che mai prima o poi dovrà cedere trono e corona a Carlo, suo figlio primogenito, l'erede al trono più vecchio di sempre con i suoi 71 anni di attesa... Ma Carlo non è amato come Elisabetta II, e nemmeno come suo figlio William. Per non parlare di sua moglie Camilla, non più detestata come accadeva ai tempi di Lady Diana ma nemmeno troppo popolare. Più facile vedere Kate, in veste di amatissima regina consorte. Chissà....

Il principe Harry e la sorella di Kate. Passione segreta tra i due reali inglesi? Una biografia svela alcuni retroscena su un possibile flirt tra il Principe Harry e Pippa Middleton, confermando che i due avrebbero avuto una relazione amorosa. Carlo Lanna, Sabato 02/05/2020, su Il Giornale. Sono tanti, tantissimi, i rumor che ogni giorno serpeggiamo sui reali inglesi. Prima Meghan Markle, poi Kate Middleton, rivalità, dissidi e pallide riappacificazioni: a Buckingham Palace il gossip è all’ordine del giorno. La stampa inglese, ora ai ferri corti con la dinastia del Windsor, non ha mai dimenticato un rumor molto piccante che, ben 9 anni fa, diventò un vero e proprio boomerang. Secondo gli esperti, il Principe Harry e Pippa Middleton, sorella della duchessa di Cambridge, in passato avrebbero avuto un flirt. La passione scoppiata tra i due, però, non è stata mai confermata né dai diretti interessati né tanto meno dalle fonti ufficiali di palazzo. Si è tornato però a parlare dell’amore segreto tra Harry e Pippa in vista dell’anniversario di matrimonio dei duchi di Cambridge, e con l’uscita di un libro dal titolo "Exposed", in cui la fotografa e artista Alison Jackson ha racconto il suo punto di vista su diversi scoop di corte. Tra questi? Ci sarebbe anche la passione tra Pippa e il Principe Harry. Era il 29 aprile del 2011 e a Londra si celebrava il royal wedding di Kate e William. E i riflettori non erano puntati solo sui futuri duchi, ma anche su i rispettivi testimoni. Tutti ricordano le foto, le news e i pettegolezzi sull’abito di Pippa che, per giorni, è passato al setaccio da parte della stampa inglese; ma in pochi ricordano gli sguardi complici e i sorrisi che la sorella della sposa e il Principe Harry si sono scambiati durante il matrimonio. Gli esperti, a gran voce, avevano affermato che tra i due ci fosse una forte attrazione. 9 anni fa erano tempi molto particolari per la corona inglese. Le attenzioni era rivolte tutte verso il Principe Harry il quale, almeno in quel periodo, era ancora una mina vagante dato che preferiva uscire a far baldoria con gli amici invece che pensare al rigore di Corte. E in molti hanno visto nella vicinanza di Pippa una sorta di ancora di salvezza per il futuro duca di Sussex. Non solo il matrimonio di Kate, ma i due sono stati avvistati diverse volte insieme. E hanno persino condiviso un volo Londra-Bari per trascorrere in Puglia un week-end con amici in comune. Le cose sono andate diversamente, alla fine di tutto. Harry ha sposato Meghan e Pippa ora sfugge dalla popolarità di corte, ma come fa notare l’autrice della biografia, tra i due l’alchimia era molto forte. Verità o semplice illazione?

Kate Middleton e Meghan Markle ai ferri corti, dove nasce l'odio: "A Palazzo...", voci e sfuriate. Libero Quotidiano il 21 luglio 2020. Kate Middleton e Meghan Markle ai ferri corti, non è una novità. Le due infatti non si sono mai sopportate. Dietro a tutto ciò, secondo l'esperto di questioni reali Tom Quinn, ci sarebbe un episodio ben preciso: un incidente avvenuto a Palazzo che ha per protagonista un assistente della duchessa di Cambridge. Nel libro Royal book Kensington Palace: An Intimate Memoir from Queen Mary to Meghan Markle si parla di una sfuriata della moglie di Harry contro una dipendente di Kate, rea - a dire dell'ex attrice - di non aver portato a termine un lavoro assegnatole anche se non era di sua competenza. Eppure questo non sarebbe il solo episodio a mettere il dito nella piaga di un'amicizia già allo sbando. In passato infatti è venuto a galla un litigio per delle calze alle nozze di Harry e Meghan. Come dimenticare poi il tentativo di Kate e William di dissuadere il secondogenito di Lady Diana dallo sposare un'attrice americana. Insomma, la situazione sarebbe diventata così insostenibile da preparare il terreno per l'uscita dei duchi di Sussex, lontani dalla Famiglia Reale.

Meghan Markle torna in Inghilterra, ma Kate fugge a Dublino. Le tensioni continuano. Meghan Markle tornerà a Londra per qualche giorno, ma Kate e William non ci saranno per evitare altri gossip sul rapporto conflittuale tra le due duchesse. Carlo Lanna, Lunedì 24/02/2020 su Il Giornale. I rapporti tra Kate Middleton e Meghan Markle non sono mai stati idilliaci, almeno come hanno riportato i gossip dei tabloid inglesi. Le due duchesse, da quel che sembra, non sono mai riuscite a conciliare i loro caratteri estremamente diversi. Kate ha sempre rispettato le regole, comportandosi come una vera Regina. Meghan invece ha sempre agito contro il rigore di Corte, non perdendo quei suoi modi da attrice di Hollywwod. Due mondi e due diversi modi di pensare. E nessuna delle due pare sia riuscita a conciliare le loro divergenze. La Megxit, come hanno riportato alcune fonti di Palazzo, pare che abbia acuito ancora di più il rapporto tra le due. Infatti ora Kate e Meghan Markle sono agli antipodi e neanche si rivolgono più la parola. Sulla vicenda è stato il Daily Mail che ha portato un aggiornamento. Il magazine che è sempre in prima linea quando si tratta di rumor e pettegolezzi sui reali inglesi, ha pubblicato di recente un’indiscrezione in merito a quello che sta accadendo tra le due duchesse. Secondo le prime ricostruzioni, Meghan Markle e il Principe Harry, a fine febbraio saranno a Londra per adempiere ad alcuni impegni ufficiali, gli ultimi in quanto duchi. Si dovrebbero trattenere almeno fino ai principi di marzo, quando tutta la famiglia sarà riunita per il Commonwealth Day. Da quel che sembra però, Kate e William, non saranno lì ad attendere il ritorno degli ex duchi. Pare che saranno impegnati in un viaggio ufficiale nel cuore di Dublino, in un viaggio che pare sia stato calendarizzato da tempo. I più attendi però, riportano che la scelta di Meghan di tornare a Londra proprio quando Kate è assente, sarebbe stata una scelta decisa a tavolino da entrambe le parti per fare in modo che i Fab4 non si incontrassero. Sì, perché anche tra Harry e William la situazione non è affatto serena e tranquilla, anche tra di loro non scorre più buon sangue. Quindi il tabloid azzarda l’ipotesi che tutto è stato organizzato per evitare la diffusione di altri gossip di Corte, perché alla fin fine, da entrambe le parti, i rumor sono praticamente all’ordine del giorno. Kate Middleton preferisce evitare le diffusioni di altri pettegolezzi e vola a Dublino insieme al marito. Si incontrerà con Meghan solo alla cerimonia del Commonwealth nell’abazia di Westminister. Ma per come stanno messe le cose, tra le due donne ci saranno solo sorrisi di convenienza.

Imprevisto per Kate Middleton all'ospedale: la gonna si alza e mostra tutto. La duchessa di Cambridge è stata sorpresa dai fotografi mentre cercava di tenere a bada la gonna di tweed svolazzante a causa del forte vento poco dopo l'arrivo all'ospedale di Londra. Novella Toloni, Martedì 28/01/2020, su Il Giornale. Per fortuna che c’è Kate a strappare un sorriso a sua Maestà e sudditi. In tempi in cui la Corona deve combattere contro lotte familiari interne e scandali sessuali provenienti da oltreoceano, la duchessa di Cambridge stempera le polemiche con un fuori programma decisamente goliardico. Poco prima di un incontro ufficiale Kate Middleton si è trovata a "combattere" contro la sua gonna irriverente che, per colpa del vento, l’ha quasi fatta finire in mutande davanti ai fotografi. Un fatto non nuovo per lei che spesso, nel corso degli anni, si è trovata in situazioni (imbarazzanti) simili. La moglie del principe William era attesa questa mattina all’ospedale pediatrico Evelina a Londra per un incontro con i piccoli degenti. La reale, in qualità di patrona sia dell'ospedale pediatrico che della National Portrait Gallery, era presente all'evento per partecipare a un laboratorio creativo dedicato ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. Al suo arrivo però qualcosa è andato storto. Complice il forte vento che sferzava la capitale britannica fin dalle prime luci dell’alba, mentre Kate Middleton si apprestava a scendere dall’auto di servizio, la sua gonna di tweed le ha giocato un brutto scherzo, svolazzando di qua e di là. Il tutto davanti agli obiettivi dei fotografi presenti al suo arrivo fuori dall’ospedale. Lei, sorridente e divertita, ha cercato di tenere a bada la gonna firmata, mantenendo le mani ben salde sulle gambe per evitare che il vento mostrasse più del dovuto. Il suo rocambolesco arrivo, però, è stato immortalato dai fotografi che hanno fotografato la duchessa di Cambridge con buffe facce mentre cerca di salvare il salvabile. Tutta colpa della gonna troppo corta per gli standard di Kate che l’aveva indossata, per la prima volta, in occasione della conferenza sulla salute mentale della fondazione Mental Health In Education lo scorso 19 febbraio. A dire la verità il vento non sembra essere mai stato "amico" della duchessa che in più occasioni, negli anni, è stata vittima di qualche folata di troppo. Come quando il "Bild" pubblicò lo scatto del lato B di Kate Middleton il cui vestito non aveva retto al vento, o ancora nel 2014 mentre scendeva dall’aereo reale con in braccio la piccola Charlotte la gonna del suo vestito rosso la mise in forte imbarazzo, lasciando intravedere la biancheria intima della futura regina d'Inghilterra. L’elenco però è ancora lungo.

"Harry non deve far passare una brutta immagine di William". Ora la regina ha paura. Secondo nuove indiscrezioni la Corona sarebbe spaventata dalla possibilità che il libro “Finding Freedom” possa rivelare le presunte cause della lite tra William e Harry, mettendo in cattiva luce il duca di Cambridge. Francesca Rossi, mercoledì 24/06/2020 su Il Giornale. La regina Elisabetta sarebbe preoccupata e spaventata dalla prossima pubblicazione di diversi libri che promettono sensazionali rivelazioni sulla presunta lite tra i principi William e Harry. In particolare, Buckingham Palace attenderebbe con una certa angoscia il prossimo agosto, mese previsto per l’uscita di “Finding Freedom”, la biografia dei duchi di Sussex scritta dai giornalisti Omid Scobie e Carolyn Durand. Sembra che il volume sia stato redatto proprio con l’aiuto di Harry e Meghan, i quali avrebbero raccontato la loro versione dei fatti sulle cause della Megxit. Non solo. Dalle pagine di questo libro verrebbe fuori una verità sconcertante: sarebbe stato Harry a volere e programmare la storica ritirata dalla royal family, non Meghan. In proposito una fonte della Dey Street Books, la casa editrice che pubblicherà la biografia, ha confermato al Sun: "Quella parola, Megxit, ha sempre fatto arrabbiare il principe Harry. Dà l’impressione che la decisione di allontanarsi dalla famiglia reale sia stata di Meghan. La realtà è che è stata volontà di Harry". L'insider ha proseguito: "Il libro lo chiarirà e spiegherà perché è dovuto accadere. La verità è che Harry era infelice da molto, molto tempo. È da più di un anno che pensava di prendere questa strada. E Meghan ha sostenuto la decisione di Harry. Più di una volta gli ha chiesto se era sicuro che fosse quello che voleva. Ha sempre messo in chiaro che lo avrebbe sostenuto in qualunque cosa facesse". Come spiega ancora il Sun Sua Maestà sarebbe turbata dall’eventualità che il libro possa ledere la reputazione del principe William, futuro re d’Inghilterra, la cui immagine deve essere preservata a tutti i costi. Ricordiamo che già da ora il duca di Cambridge rappresenta la Corona britannica, pur essendo ancora relativamente lontano dal trono. La regina vorrebbe proteggerlo, evitando che vengano divulgati fatti privati. Una fonte ha dichiarato al Sun: “Lo staff di corte è preoccupato che da tale opera possa uscire un ritratto negativo di William. La paura è che possa essere dipinto come il responsabile della frattura con il fratello Harry, finendo così in cattiva luce”. Sappiamo quanto la sovrana detesti il gossip sulla sua famiglia, ma è impossibile distogliere l’attenzione mediatica dai Windsor. Questo interesse ha radici lontane e ha toccato il suo apice con il divorzio tra Lady Diana e il principe Carlo. A tal proposito il tabloid sostiene che la biografia “Finding Freedom” possa perfino essere “la cosa più dannosa alla famiglia reale dall’intervista di Lady Diana con Martin Bashir” (la celebre intervista del 1995 in cui la principessa definì il suo matrimonio “affollato”). L’esperto e consulente Netflix per la serie “The Crown”, Robert Lacey, afferma che le prime crepe nel rapporto tra William e Harry affonderebbero le radici proprio nella burrascosa relazione dei genitori. Lacey ha dichiarato: “I semi del litigio tra i fratelli stanno nelle contraddizioni vissute durante l’infanzia” e ha aggiunto: “Sia William che Harry hanno vissuto sotto uno stretto controllo. Un tempo erano inseparabili, adesso sono divisi non soltanto dalla distanza geografica”. Dunque il legame tra William e Harry avrebbe iniziato a incrinarsi molti anni fa, in maniera latente e forse neppure i diretti interessati se ne sono accorti fin quando non è stato troppo tardi e la rottura inevitabile. Lacey si è focalizzato sull’infanzia e la maturità dei duchi per scrivere il suo libro, “Battle of Brothers. William and Harry, the Friendship and the Feuds”, in uscita il prossimo ottobre. Questa è la seconda opera che sta mettendo in subbuglio il Palazzo Reale, poiché si propone non solo di indagare le cause della lite tra William e Harry, ma anche di dedicare uno spazio importante al rapporto tra Kate Middleton e Meghan Markle, oltre che alle loro personalità. Secondo Vanity Fair Robert Lacey avrebbe raccolto il materiale per il suo libro intervistando i testimoni dello scontro tra William e Harry. Si tratterebbe di decine di persone coinvolte, che conoscerebbero molto bene la situazione. Lo storico ha chiarito: "Sono rimasto senza parole e a volte mi sono emozionato fino alle lacrime per tutti i dettagli inediti e le rivelazioni che sono riuscito a raccogliere cercando di raccontare questa storia di conflitto famigliare" . Lacey è certo che la battaglia dei fratelli Windsor sia “senza precedenti nella storia della monarchia”. In effetti non abbiamo notizia di una guerra recente e senza esclusione di colpi tra due fratelli così vicini alla Corona britannica. Sembra che l’evento scatenante sia accaduto nel 2017, quando il principe William avrebbe consigliato al principe Harry di non affrettare i preparativi del matrimonio con Meghan, di valutare la questione con calma. A quanto pare il duca di Sussex avrebbe preso quel consiglio come una prevaricazione. A quel punto tutto ciò che negli anni aveva creato delle tensioni “sotterranee” tra i due sarebbe venuto a galla, esplodendo e creando un muro invalicabile. Ci sarebbe anche un terzo libro che promette di fare scintille tra i media e l’opinione pubblica. Si tratta della biografia “Harry and Meghan: The Real Story” di Lady Colin Campbell, in pubblicazione ad agosto 2020. L’autrice racconterebbe le origini della Megxit e del conflitto tra la regina e Meghan Markle scoppiato presumibilmente a causa di un dissidio avvenuto quattro giorni dopo il royal wedding dei Sussex. La Campbell non ha anticipato quasi nulla del suo libro, ma ha precisato che Harry e Meghan avrebbero cercato di bloccarne o almeno spostarne l’uscita, a quanto pare per evitare la concorrenza diretta con “Finding Freedom”.

Regno Unito, "cafone". "Irrispettoso". Guerra di insulti fra William e Harry. In un lungo retroscena il Mail on Sunday ripercorre il rapporto sempre più difficile tra i due principi della famiglia Windsor negli ultimi mesi. Frizioni, risentimenti, incomprensioni che hanno contribuito alla decisione dei duchi del Sussex a trasferirsi in Canada. Antonello Guerrera il 16 marzo 2020 su La Repubblica. Harry e William, "ecco tutti i motivi dei loro litigi". Li racconta il Mail on Sunday di ieri, in un lungo retroscena a firma di Kate Mansey, che ripercorre il rapporto sempre più difficile tra i due principi della famiglia Windsor negli ultimi mesi. Frizioni, risentimenti, incomprensioni che hanno contribuito alla recente decisione del duca del Sussex e di sua moglie Meghan Markle di abbandonare la famiglia reale, trasferendosi in Canada con il piccolo Archie e iniziare così una nuova vita da imprenditori, star e influencer. Innanzitutto, secondo il Mail on Sunday, William ce l'ha, e tanto, con Harry soprattutto per alcuni suoi comportamenti degli ultimi tempi. Non solo la recente scelta di abbandonare il resto della famiglia e le dichiarazioni poco gradite apparse sul sito dei due "ribelli" Sussex Royal. Ma anche perché, secondo il duca di Cambridge, Harry avrebbe spesso mancato di rispetto verso tutta la famiglia e soprattutto sua nonna, la Regina Elisabetta II. Harry invece sarebbe infuriato soprattutto per l'atteggiamento del fratello William nei confronti di sua moglie Meghan, "spesso arrogante e a tratti cafone". Non solo: il secondo figlio di Diana e del principe Carlo non avrebbe mai accettato l'atteggiamento della famiglia reale, che avrebbe messo "sempre al primo posto William". Il quale, secondo le indiscrezioni degli insider, gli ricorderebbe più volte "chi sarà il futuro re". Harry non è geloso di questo, ma certo sono frasi che "lo hanno fatto sentire sempre più l'ultima ruota del carro", scrive il tabloid britannico. Come quando la Regina qualche mese fa fece un discorso alla nazione con sul tavolo le foto di tutta la famiglia, esclusi Meghan e Harry. O come quando Carlo, in un recente documentario della rete Itv, ha lodato quasi commosso William e non Harry, che invece "ha sempre cercato invece dimostrazioni di affetto dal papà". Il resoconto del Mail on Sunday si basa su numerosi "fonti" della famiglia reale. Il rapporto sarebbe tuttora freddissimo tra i due principi fratelli "e lo sarà ancora per qualche tempo". Il disappunto e il senso di esclusione di Harry però sembrano arrivare da lontano. Come quando, nel 2015, è tornato nel mondo civile dopo i suoi anni da militare: "Quando chiedeva qualcosa allo staff di Kensington Palace spesso si sentiva dire che erano impegnati per William". Decisivo, poi, l'arrivo di Meghan, con la quale, scrive il domenicale, "Harry non solo si è convinto ancora di più di quanto fosse trascurato dai familiari, ma si è deciso a passare all'azione". Meghan che non avrebbe mai conquistato le simpatie di William: il duca di Cambridge avrebbe più volte esortato il fratello "a pensarci bene prima di sposarla. Non la conosci bene". Una discussione tra Meghan e Kate, moglie di William, avrebbe poi fatto piangere quest'ultima, con Harry e consorte che hanno fatto le valigie verso Frogmore Cottage, lontani dal fratello. Prima dell'addio, definitivo, oltreoceano. 

Il retroscena sul royal wedding: "Meghan e Kate hanno litigato per un paio di calze". Tatler rivela la ragione della frattura tra Meghan Markle e Kate Middleton: le duchesse litigarono per i collant delle damigelle al royal wedding. Elisabetta Esposito, Mercoledì 27/05/2020 su Il Giornale. Kate Middleton è “furiosa”, si sente “esausta e in trappola” per colpa della Megxit. Ma la frattura tra lei e Meghan Markle ha radici ben salde. Andiamo con ordine. La presunta rivelazione su quelle che finora sono state solo indiscrezioni arriva da Tatler Magazine, come riportato dal Daily Mail, che ha dedicato la sua copertina proprio alla futura Principessa di Galles, chiamandola “Catherine la Grande” in un articolo di Anna Pasternak, che svelò a suo tempo la relazione tra Lady Diana e il maggiore James Hewitt. Scandagliato il rapporto tra Kate e Meghan, sono state trovate le origini della faida reale. Tutta colpa di un paio di collant. O meglio, di sei paia di collant. Il giorno prima del royal wedding del maggio 2018, c’è stata una discussione tra le allora future cognate. Meghan non voleva che le sue sei damigelle, tra cui la principessa Charlotte, indossassero le calze: sarebbe stata una giornata molto calda. Kate invece, fedelissima al protocollo, ha insistito affinché le bimba avessero le gambe coperte. L’ha spuntata Meghan e infatti si può notare che, negli scatti ufficiali, le damigelle non indossano i collant. Che invece sono ben visibili durante il royal wedding di Kate, nell’aprile 2011. “C’è stato un incidente durante le prove del matrimonio - ha detto una fonte anonima a Tatler - È stata una giornata calda e apparentemente c’è stata una discussione sul fatto che le damigelle dovessero indossare o no i collant. Kate, che seguiva il protocollo, sentiva che avrebbero dovuto. Meghan non voleva che lo facessero”. La frattura tra la duchessa di Cambridge e quella di Sussex arriva fino a oggi, con un’“esausta” Kate, oberata dagli impegni con la royal family, costretta ad assumerne di nuovi dopo che Meghan e il Principe Harry hanno fatto un passo indietro lo scorso marzo. “Kate è furiosa per il carico di lavoro più ampio - ha rivelato un’altra fonte - Certo, sorride e si veste in modo appropriato, ma non ne ha voglia. Su sente esausta e in trappola. Sta lavorando duramente come un amministratore delegato di alto livello sempre in marcia, senza benefit e senza vacanze”. Il che non è certo quello che la duchessa di Cambridge desiderasse, dato che aveva in programma di trascorrere più tempo con i suoi tre figli. “Meghan e Harry - ha rivelato un’altra fonte - sono stati così egoisti. William e Kate volevano davvero essere genitori alla mano, ma i Sussex hanno davvero gettato i loro tre figli sotto un autobus”.

"Kate Middleton furiosa con Meghan". I collaboratori della regina rompono il silenzio. Nei giorni scorsi ha suscitato un certo clamore la notizia secondo cui Kate Middleton sarebbe molto arrabbiata con Harry e Meghan a causa della Megxit, ma una nota di Buckingham Palace smentisce categoricamente tutte le voci in merito. Francesca Rossi, Venerdì 29/05/2020 su Il Giornale. Da qualche giorno si susseguono indiscrezioni che dipingono una Kate Middleton addirittura furiosa con Harry e Meghan a causa del loro addio alla corte. L’origine di questa notizia è il magazine Tatler, che ha dedicato a Kate la cover con il titolo “Caterina la Grande”, un articolo a quanto pare concordato con lo staff reale e raccolto la confessione di un amico della duchessa di Cambridge. La fonte sostiene che il motivo di tanto presunto astio non starebbe nella Megxit in sé, ma nelle sue conseguenze sulla royal family, in particolare sui futuri sovrani d'Inghilterra. William e Kate stanno cercando da mesi di far fronte a tutti gli impegni che il loro rango richiede, ma ai doveri propri del loro ruolo si sarebbero aggiunti anche quelli di Harry e Meghan. Questo significherebbe non solo un doppio sforzo per il principe William e per Kate Middleton, ma anche minor tempo da dedicare ai figli. In proposito l’insider ha spiegato: “William e Kate vorrebbero ardentemente essere genitori presenti”, ma a causa della notevole mole di lavoro questo non è del tutto possibile. La fonte ha proseguito, spiegando che Kate Middleton “sorride, indossa i suoi abiti migliori, ma non vuole tutto questo. Kate è furiosa per via del nuovo e maggiore carico di lavoro”. Insomma, la duchessa cercherebbe di fare buon viso a cattivo gioco, ma sarebbe sfinita. L’insider ha anche dichiarato: “Lavora tanto duramente quanto fa un Ceo, costretto a essere costantemente sospinto qua e là. A differenza di un Ceo, però, non gode dei benefici dati da limiti chiari né ha una vita piena di vacanze”. Pertanto Kate sarebbe adirata soprattutto con Meghan Markle. La Megxit grava ancora sui Cambridge e la regina Elisabetta non ha neppure avuto il tempo di riassegnare i compiti di Harry e Meghan ad altri membri dei Windsor, per esempio alla contessa di Wessex, o alle principesse Beatrice ed Eugenia. Il coronavirus, infatti, ha stravolto il normale corso dell’esistenza di tutti, reali e non. Purtroppo l’addio dei Sussex è arrivato nel momento più sbagliato possibile, ma non è colpa di nessuno. La pandemia ha costretto la royal family a rivedere tutti i suoi piani, a spostare impegni o a ridefinirli secondo le regole dello smart working. La duchessa di Cambridge sarebbe stata travolta dai cambiamenti dovuti sia alla scelta dei cognati che alla quarantena. Se i doveri dei Sussex ricaduti sulle sue spalle non le lasciavano il tempo per organizzare la vita familiare, il virus ha ulteriormente complicato le cose, rendendo i limiti del suo lavoro da casa più flessibili, più “liquidi” per citare e parafrasare Bauman, con un inizio e una fine non sempre ben delimitati. Nel suo ruolo di futura regina consorte, poi, la duchessa non poteva proprio tirarsi indietro. Dunque potremmo spiegare così un presunto rancore di Kate Middleton nei confronti di Meghan Markle. Se non fosse per una novità arrivata a scombinare le carte in tavola. Il sito Royal Central ci informa di una nota di Kensington Palace giunta a sorpresa per difendere la moglie del futuro re d’Inghilterra. Un gesto importante da parte del Palazzo, che si “scomodato” per mettere a tacere un gossip. Un evento non così frequente. Un portavoce dei Cambridge ha respinto le accuse al mittente, puntualizzando che l’articolo di Tatler conterrebbe numerose “inaccuratezze e false rappresentazioni”. Le notizie trapelate dal giornale non sarebbero state né verificate né approvate dal Palazzo prima della pubblicazione. A quanto pare il giornale avrebbe presentato il ritratto di una Kate esausta, intrappolata nel suo ruolo, ansiosa di liberarsi dai doveri di palazzo. Non la duchessa sempre perfetta, pronta, calma e sorridente a cui siamo abituati. In linea teorica Kensington Palace avrebbe potuto sorvolare su queste affermazioni, come già accaduto in passato. Stavolta, forse, ha deciso di intervenire perché William e Kate ora più che mai rappresentano la Corona inglese. Probabilmente ha voluto preservare la loro immagine, non far trasparire eventuali problemi. I Cambridge sono il volto giovane e sereno della monarchia, le figure che mantengono ben saldo il timone del casato nella tempesta della pandemia. Tuttavia non è da escludere che le indiscrezioni relative a Kate Middleton siano davvero false, o magari ingigantite. Se anche la duchessa fosse stanca, lo capiremmo. Viviamo un periodo davvero turbolento, ma la speranza è che tutto possa tornare alla normalità il prima possibile. Per i comuni mortali e per i royal.

La grande guerra tra William ed Harry: ecco cosa c'è dietro. Ci sarebbero delle divergenze inconciliabili tra il Principe Harry e William, e il problema di fondo sarebbe la realizzazione di una statua dedicata a Lady D. Carlo Lanna, Venerdì 05/06/2020 su Il Giornale. Continuano a fioccare indiscrezioni sul rapporto conflittuale tra il Principe Harry e il Principe William. Nell’ultimo periodo, proprio a causa della Megxit, pare che i figli di Lady Diana non siano riusciti a conciliare le loro incomprensioni, e da quel che riportano le fonti interne di palazzo, pare che i dissidi siano del tutto inconciliabili. Neanche l’improvvisa malattia, affrontata e sconfitta dal principe Carlo, sarebbe riuscita a riavvicinare William e Harry. I due principi sono due rette parallele. Ci sarebbe però un motivo che spiegherebbe perché nessuno dei due riesce a trovare un modo per mettere fine a una lunga serie di litigi. E la colpa non sarebbe né di Kate né di Meghan, dato che per lungo tempo si vociferava che le due duchesse avrebbero spinto i fratelli l’uno contro l’altro. Anzi alla base dei dissidi ci sarebbe la realizzazione di una statua dedicata a Lady Diana. Il Principe Harry e William non hanno mai avuto un rapporto sereno, ma dal 2017 ad oggi, quelle incomprensioni si sono acuite sempre di più per diventare poi assolutamente inconciliabili. Nel marzo di tre anni fa, insieme al Conte Spencer, i due fratelli volevo celebrare il ricordo della madre istituendo una giornata in suo onore, così che il popolo britannico potesse in certo modo mantenere alto il buon nome della Principessa morta a Parigi nel 1997. Si sarebbe chiamata “la giornata della Gentilezza”, e per un solo giorno, a Londra ci sarebbero state diverse manifestazioni per ricordare il mito di Lady D. Per l’occasione, sia Harry che William, avevo contattato lo scultore Ian Rank-Broadley (che ha già lavorato per la famiglia reale inglese per un ritratto della sovrana), per realizzare una statua in onore di Lady D. che si sarebbe dovuto posizione all’interno del White Garden. Il progetto però non si è mai realizzato, proprio perché i due principi in nessun modo avrebbero trovato un accordo e un pensiero comune. È stato un vero e proprio argomento di discussione. Harry e William si sono dibattuti sull’aspetto della statua e sulla reale somiglianza di Lady Diana. Nel 2019, come riportano le fonti interne di palazzo, il progetto era tornato nelle mani dell’architetto, affermando che la statua sarebbe stata ultimata molto presto, ma per un’altra serie di inconvenienti, il progetto è tornato nell’ombra. Sta di fatto che questi dissidi tra il Principe Harry e William sarebbero stati “annunciati” in passato dalla stessa Lady Diana, la quale aveva predetto che i figli avrebbero avuto molti problemi da risolvere una volta diventati adulti, tanto da non riuscire a conciliare le loro divergenze.

Harry e William, un incontro segreto per tornare “fratelli”. Lontani dalle decisioni di palazzo, Harry e William spinti dalle rispettive consorti, sono riusciti a ritagliarsi un po' di tempo per chiarirsi e tornare finalmente uniti come erano un tempo e come Lady Diana avrebbe voluto. Roberta Damiata, Martedì 21/01/2020, su Il Giornale. La cosa che più ha amareggiato i sudditi di Sua Maestà ma anche gli amanti della monarchia inglese in tutto il mondo, della decisione di Harry e Meghan di allontanarsi dalla corona, è stata sicuramente la separazione tra William ed Harry. I due fratelli, attaccatissimi fin dalla nascita, e soprattutto uniti dopo la morte della loro madre, dopo il matrimonio di Harry si erano inevitabilmente allontanati, cosa che avrebbe dato un enorme dolore a Lady Diana che per loro ha voluto sempre il meglio. Il carattere forte di Meghan Markle, le scaramucce con Kate Middleton, avevano irrimediabilmente incrinato i rapporti da i due fratelli che da sempre erano stati l’uno la spalla dell’altro. Ma è proprio di poco fa, la notizia che tra due, sarebbero intercorsi degli “incontri segreti” prima del definitivo trasferimento di Harry in Canada e sembra che questi abbiano dato i loro frutti riuscendo a sanare le loro incomprensioni, anche se, per Harry, rimane il contrasto con il principe Carlo totalmente in disaccordo con la sua decisione di lasciare la corona. L'idea di vedersi, è stata presa da entrambi che si sono resi conto che “ora o mai più”, c’era bisogno di un riavvicinamento prima della partenza di Harry per Canada dove raggiungerà Meghan e Archie. Questi “colloqui di pace” sono stati aiutati da entrambe le consorti, Meghan e Kate. Una fonte ha raccontato al “The Sun”, che i due hanno passato del tempo insieme lontani dal vertice di Sandringham, parlando della loro relazione e discutendo sul loro futuro. Questo ha dato la possibilità di salvare il loro rapporto e di "ritornare fratelli”, dopo quasi due anni di contrasti, supportati da Kate e Meghan che si sono unite ai colloqui in più di un’occasione, e facendo contemporaneamente pace tra di loro. Come dicevamo prima però, se un passo è stato fatto con suo fratello, rimangono invece i dissapori con il padre Carlo. La loro relazione è stata descritta come “Molto complicata con mancanza di fiducia da parte di entrambi”. Harry ha comunque voluto rompere il silenzio e ha parlato della sua “grande tristezza” nel lasciare la famiglia reale, ma che lui e Meghan non avevano altra scelta se non quella di abbandonare i doveri reali, anche se ha spiegato che la coppia “non sta andando via”. Un discorso molto sentito da parte di Harry che ha detto di aver sperato di continuare a servire la regina, il Commonwealth e le varie associazioni senza avere alcun finanziamento pubblico. Ha insistito molto sul fatto che il Regno Unito sarebbe sempre stato la sua casa, e che sua moglie Meghan ha i suoi stessi suoi valori ed era eccitata di avere un ruolo reale subito dopo il loro matrimonio. “Ma non c’era altra opzione - ha continuato - se non quella di fare un passo indietro. - Decisione che ha sottolineato - Non è stata presa alla leggera”.

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera” l'1 giugno 2020. Panico nelle contee. I duchi di Cambridge (ossia William e Kate) sono scesi in guerra contro Tatler , la rivista che è la bibbia dell' alta società britannica, rea di aver pubblicato un articolo irriguardoso nei confronti della duchessa. Ma Tatler è il vademecum sfogliato in tutti i salotti della upper class : con chi bisognerà schierarsi allora? A dare fuoco alle polveri è stato il pezzo di copertina dell' ultimo numero della rivista, intitolato «Catherine the Great», Caterina la Grande: apparentemente un elogio della moglie di William, ma in realtà zeppo di perfidia. Lo ha firmato Anna Pasternak, pronipote dell' autore del «Dottor Zhivago», già scrittrice di diversi libri sui reali e rea confessa di «elitario snobismo». Nell' articolo si svelano i retroscena del litigio fra Kate e Meghan Markle, che al matrimonio di quest' ultima si sarebbero accapigliate sul dilemma calze sì/calze no per le damigelle (l' ha spuntata Meghan): ma soprattutto si riferisce che la duchessa si sentirebbe «esausta e intrappolata» a causa della diserzione dei duchi di Sussex, che ha scaricato su di lei una gran mole di lavoro che le impedirebbe di stare abbastanza con i figli. Le frasi peggiori però sono riservate alla famiglia Middleton, dove si ricorda che Carole, la madre di Kate, è una ex hostess nata in una casa popolare ed è una NQOCD ( Not Quite Our Class, Darling , non proprio la nostra classe, cara) che ha imposto il suo gusto pacchiano alla casa di William e Kate, definita «molto Buckinghamshire» (ossia la contea prediletta dai nouveax riches ): «Ben lontano dall' essere un tipica dimora aristocratica, con tappeti consumati e peli di cane ovunque, appare come uno scintillante hotel a cinque stelle, con cuscini e candele». Per finire, Kate viene indicata come «pericolosamente magra» e accostata per questo alla principessa Diana, che notoriamente oscillava fra anoressia e bulimia. E lei e la sorella Pippa vengono descritte in sostanza come delle scaltre arrampicatrici sociali. Ce n' era abbastanza per scatenare la reazione dei duchi di Cambridge: che già la settimana scorsa hanno fatto uscire un insolito e furibondo comunicato da Kensington Palace in cui definivano l' articolo «falso e inaccurato». Ma adesso, ha svelato ieri il Mail on Sunday , William e Kate sono addirittura passati alle vie legali: i loro avvocati hanno scritto a Tatler per ingiungere alla rivista di rimuovere l' articolo dal loro sito internet. Altrimenti finiranno in tribunale. E' un passo davvero fuori programma per una coppia riservata come i duchi di Cambridge: e che riporta piuttosto alla campagna contro i tabloid lanciata da Harry e Meghan, che hanno citato in giudizio il Daily Mai l per violazione della privacy (e hanno perso il primo round della causa). Vedere i membri della famiglia reale scendere in campo contro i giornali non è un bello spettacolo: e infatti i duchi di Sussex sono stati criticati per aver deciso di tagliare ogni contatto con i tabloid inglesi. Solo che ora nel mirino non è finito un giornale popolare o scandalistico, ma la rivista preferita dagli aristocratici (o aspiranti tali): Tatler è un mensile di gossip d' alto bordo, tutto marchesi e contessine impegnati in feste e balli, condito di consigli aspirazionali su come apparire davvero altolocati. Insomma, è una guerra civile in seno alla migliore società: e capire da che parte stare sarà più faticoso di una caccia alla volpe.

·        Meghan e Harry.

Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera" il 24 settembre 2020. Un intervento a gamba tesa nelle presidenziali americane che ha causato costernazione a Londra. E l'immediata, stizzita reazione di Donald trump. L’ultimo video di Harry e Meghan dalla California ha decisamente passato il segno: perché i duchi di Sussex lanciano un appello che è stato letto da più parti come un invito neppure troppo velato a votare contro l'attuale inquilino della Casa Bianca. Il che è una grossolana violazione delle regole di imparzialità della Casa reale britannica: e sfiora l’incidente diplomatico. Nel video incriminato, si vedono Harry e Meghan seduti su una panchina in un parco: lei definisce le presidenziali Usa «le elezioni più importanti della nostra vita» e lui aggiunge che «è vitale che rigettiamo i discorsi d’odio, la disinformazione e la negatività online». Parole che sono apparse come un affondo nei confronti di Trump che ha risposto per le rime, dicendo di «non essere un fan» dell'ex attrice americana e augurando «molta fortuna» a Harry, perché «ne avrà bisogno». Le reazioni a Londra non hanno tardato ad arrivare. Un ex consigliere reale ha detto al Times che le dichiarazioni dei duchi di Sussex provocheranno preoccupazione a Buckingham Palace: «L’arena politica è molto sensibile per tutti i membri della famiglia reale. Non puoi avere una istituzione apolitica, qual è una monarchia ereditaria, e avere membri della famiglia reale che fanno anche i più vaghi commenti politici». Diversi esperti della monarchia hanno commentato che a questo punto Harry e Meghan farebbero bene a rinunciare a tutti i loro titoli: perché non ci può essere un’altezza reale, tuttora in linea di successione al trono, che si immischia negli affari di un altro Paese. D’altra parte l’ingresso diretto in politica di Meghan viene considerato sempre più probabile, perché tutte le sue mosse puntano in quella direzione. Di recente ha avuto un incontro, molto pubblicizzato, con Gloria Steinem, l’icona del femminismo americano: e l’attivista ha rivelato che loro due si sono messe al telefono e hanno chiamato una serie di elettori per incoraggiarli a votare («ciao, sono Meg», si presentava la duchessa agli sbigottiti interlocutori). Gloria Steinem ha dato il suo viatico alla duchessa, che ha definito «intelligente, autentica, divertente, e politica»: e ha aggiunto che durante il loro incontro la duchessa ha espresso tutta la sua ammirazione per Kamala Harris, la donna nera scelta da Joe Biden come vicepresidente. Ma non è tutto. Il contratto da 150 milioni di dollari stipulato con Netflix ricalca quello analogo degli Obama e può fornire a Meghan, che vede in Michelle O il suo modello di ispirazione, una straordinaria piattaforma; inoltre, la nuova fondazione dei duchi di Sussex ha fra i suoi obiettivi, oltre ad attività commerciali e di marketing, anche il «lobbying politico». D’altra parte, quando era entrata a far parte della famiglia reale, Meghan era stata definita «la duchessa attivista», perché se ne sottolineava l’impegno femminista e il desiderio di avere un impatto politico grazie al suo nuovo ruolo. Le cose sono andate diversamente, come sappiamo: la «Megxit» ha portato alla fuga in California dei duchi di Sussex. Ma questo non ha messo la sordina alle sue ambizioni politiche, che ha coltivato fin da ragazza. Arriverà fino al punto di candidarsi alla Casa Bianca, come qualcuno suggerisce? Chissà. Ma d’altra parte, si fa notare, se ci è arrivato uno come Trump, tutto è possibile. E a questo proposito c’è anche chi ha immaginato che sulla sua strada Meghan potrebbe trovare proprio Ivanka, la figlia prediletta di The Donald.

Harry e Meghan attaccano Trump: ma scatenano la furia della regina. Harry e Meghan si sentono sempre più distanti dalla famiglia reale e infrangono anche l’ultimo tabù, parlando di politica americana in pubblico e suggerendo in maniera fin troppo diretta le loro preferenze sulle prossime presidenziali. Francesca Rossi, Giovedì 24/09/2020 su Il Giornale. Harry e Meghan hanno dato un calcio all’ultimo baluardo della royal family: la neutralità politica, ovvero il divieto, per la Firm, di esprimere opinioni sulle spinose faccende della cosa pubblica. Il principe e sua moglie non si sono limitati a dire la loro sulle prossime presidenziali americane, ma hanno persino suggerito agli elettori, in modo piuttosto esplicito, a chi dare la preferenza. Inutile dire che le simpatie dei Sussex convergono su Biden e non certo su Trump. Del resto sono indimenticabili gli screzi tra l’attuale presidente degli Stati Uniti e Meghan Markle. Alla corte inglese, però, sembra scoppiata una bomba, tanto è l’imbarazzo e l’incredulità nei confronti del nuovo gesto di ribellione di Harry e Meghan. Anche i sudditi inglesi sarebbero furiosi, tanto da chiedere alla regina Elisabetta di togliere alla coppia il titolo di duchi del Sussex. Harry e Meghan, infatti, sono intervenuti sulla ABC per la cerimonia del Time che li ha eletti tra le personalità più influenti del mondo. Dal giardino della nuova casa a Santa Barbara il principe ha dichiarato: “È fondamentale rifiutare l’incitamento all’odio, la disinformazione e la negatività online. Ciò a cui siamo esposti e ciò con cui ci impegniamo online ha un effetto reale su di noi”. Meghan, invece, ha sottolineato che le prossime elezioni sono “le più importanti della nostra vita”. I duchi non hanno effettivamente fatto i nomi dei candidati alla Casa Bianca, ma gli esperti hanno letto in queste frasi, nei trascorsi di Meghan con Trump e nell’invito dei Sussex a cambiare l’attuale situazione americana uno sbilanciamento fin troppo evidente nei confronti di Biden. Una frase che il presidente americano, rispondendo ai giornalisti, ha commentato così: "Non sono un suo fan e auguro tanta fortuna a Harry, ne avrà bisogno". Devono essersene resi conto anche a Buckingham Palace, se nel comunicato ufficiale emesso dallo staff regale e riportato dal Daily Mail possiamo leggere: “Il duca non è un membro attivo della famiglia reale e qualunque commento faccia è a titolo personale”. Insomma il Palazzo se ne lava le mani. Con questa nota la regina ha escluso il nipote dalla royal family, poco conta il famoso periodo di transizione di 12 mesi per rendere effettiva la Megxit. Senza troppi giri di parole la corte inglese ci sta dicendo che ormai ha ben poco da spartire con Harry e Meghan. Il portavoce dei Sussex, James Holt, minimizza l’accaduto: “Harry non stava parlando di un candidato o di un partito, ma del tono del dibattito, specie online”. In apparenza ciò è vero ma, di fatto, l’opinione politica di Harry e Meghan è facilmente intuibile ascoltando il loro discorso ed è poco credibile che ciò sia dovuto a un errore di valutazione. Dopo l’apparizione dei duchi i social network si sono infiammati. Un utente dichiara: “Perché un principe britannico e sua moglie sono coinvolti in un’elezione negli Stati Uniti? Cosa c’entrano? Non abbiamo combattuto una guerra per porre fine alle interferenze della monarchia britannica?” . Un altro rincara la dose: “Perché un principe del Regno Unito incoraggerebbe i cittadini statunitensi a votare alle loro elezioni? Come può essere consentito?”. Dan Wootton, editorialista del Sun, non le manda a dire: “Se Harry e Meghan vogliono sostenere il partito democratico americano è una loro scelta, ma allora devono rinunciare immediatamente ai loro titoli reali se non vogliono danneggiare la monarchia”. Norman Baker, autore del libro “And What Do You Do? What The Royal Family Don’t Want You To Know”, precisa anche che Harry “non può parlare di elezioni politiche rappresentando di fatto ancora la famiglia reale”. Il giornalista Piers Morgan sottolinea: “Il loro comportamento è inaccettabile”. Già Lady Colin Campbell aveva svelato nella sua biografia, “Harry e Meghan, La Loro Vera Storia”, che l’obiettivo finale di Meghan Markle sarebbe la Casa Bianca. A tal proposito c’è già chi immagina una sfida all’ultimo voto nel 2024 tra la duchessa e Ivanka Trump. Harry e Meghan si sono esposti troppo e male, hanno rinunciato a una neutralità che avrebbe potuto sostenerli nelle loro iniziative umanitarie, soprattutto tenendo conto della delicatissima situazione politica americana in questo periodo. Harry rimane un Windsor anche senza l’appoggio della famiglia e le sue esternazioni potrebbero avere un peso diplomatico non indifferente. Un fardello di cui, considerati i precari equilibri geopolitici, nessuno sente il bisogno.

Luigi Ippolito per "corriere.it" il 16 settembre 2020. Meghan ha fatto la fine di Trotskij e Bucharin: come gli oppositori di Stalin venivano cancellati dalle foto sovietiche ufficiali, così la duchessa di Sussex è stata del tutto oscurata nelle immagini utilizzate dalla casa reale per festeggiare ieri i 36 anni del principe Harry. Una scelta che non è passata inosservata agli occhi dei giornali inglesi, ma soprattutto a quelli dei fan dell’ex attrice americana, che hanno accusato Buckingham Palace di comportamento «immaturo e meschino». Colpisce soprattutto la foto scelta da William e Kate. È un’immagine scattata nel 2017, quando i duchi di Cambridge si sono sfidati a una gara di corsa con Harry: non solo si tratta di un’istantanea pre-Meghan, ma soprattutto in mezzo ai tre c’è una corsia vuota, quasi a sottolineare la «scomparsa» dell’intrusa americana. Inoltre, la foto evoca i tempi in cui il terzetto si muoveva affiatato, prima che l’arrivo di Meghan provocasse una frattura tra William e Harry. La regina è stata più discreta, se vogliamo: ma anche il suo account ufficiale ha postato una foto in cui ci sono soltanto la sovrana e il nipote, senza traccia di Meghan. E altrettanto ha fatto il principe Carlo, che ha scelto un’immagine che lo ritrae assieme al figlio, senza consorte. Ovviamente, le fonti ufficiali smentiscono letture maliziose: «La gente vuole leggerci troppo dentro – ha commentato una portavoce di Kensington Palace, la residenza di William e Kate —. Si tratta soltanto di un bello scatto». Ma l’impressione è che la damnatio memoriae abbia già avviato il suo corso.

DAGONEWS il 9 settembre 2020. Mejo di un film! Harry e Meghan avevano già studiato tutto e progettavano di fare un accordo con Netflix già prima di sposarsi. Lo sostiene la biografa del duca di Sussex Angela Levin, che ha incontrato e intervistato nel 2018: “la coppia ha sfruttato la famiglia reale firmando l’accordo con la piattaforma di streaming. Parlando allo show tv The Royal Beat, ha detto: "Penso che sia il più grande sfruttamento della famiglia reale. È inspiegabile che possano aver negoziato l’accordo in così breve tempo. Loro che escono dalla famiglia reale, e ricevono subito 150 milioni di sterline. Secondo me era tutto scritto fin dall’inizio, prima delle nozze.

Le pretese di Harry e Meghan: un milione di dollari a discorso. Harry e Meghan dettano legge, stilando una lista di regole minuziose per quel che concerne i loro futuri discorsi pubblici, dal compenso (si parla di un milione di dollari a intervento) fino alla richiesta di conoscere in anticipo il pubblico che li ascolterà. Francesca Rossi, Venerdì 11/09/2020 su Il Giornale. Harry e Meghan fanno sul serio e vogliono dimostrare che una vita oltre la royal family è possibile, così come l’indipendenza economica al di fuori del protocollo reale. Questo, almeno, è ciò che ci raccontano le ultime indiscrezioni del Telegraph. I Sussex si stanno ritagliando un avvenire totalmente plasmato dalla loro volontà e, per far questo, hanno anche iniziato a stabilire i primi, proverbiali “paletti” per quel che concerne i futuri discorsi pubblici.

Regole d'acciaio, inamovibili, attraverso cui la coppia vorrebbe costruirsi un’immagine e, chissà, forse perfino un brand. Per il momento, dati i rischi dell’emergenza sanitaria in corso, si tratta di norme relative soprattutto agli interventi virtuali, da remoto, ma poco importa. Stando alle notizie raccolte dal tabloid Harry e Meghan avrebbero incaricato la New York Harry Walker Agency (la stessa con cui hanno firmato gli Obama, i Clinton e Oprah Winfrey) di rappresentarli, curando nei minimi dettagli l’esposizione mediatica conseguente ai discorsi. L’agenzia e i duchi avrebbero già iniziato la loro collaborazione, preparando insieme un modello di quattro pagine con domande mirate a cui dovranno rispondere gli organizzatori degli eventi a cui i Sussex saranno invitati. Il documento, dal titolo “modulo di richiesta evento virtuale” potrebbe essere il mezzo con cui Harry e Meghan vogliono dimostrare che la ricerca della libertà non è stata un capriccio, ma un’esigenza che si è fatta sempre più pressante. I duchi di Sussex vogliono controllare ogni aspetto dei loro interventi, senza lasciare nulla al caso. A cominciare dal compenso, un particolare non da poco che la coppia chiede di conoscere in anticipo. Sembra che il cachet in questione possa arrivare addirittura a un milione di dollari a discorso. Ed è solo l’inizio.

A quanto sembra i Sussex vorrebbero decidere anche chi modererà le loro partecipazioni e a chi sarà affidato il compito di presentarli. Il Telegraph ha visionato il modello, spiegando che “prima di accettare qualsiasi cosa, la coppia desidera una stima dei partecipanti e una descrizione di chi sono”. Sembra di capire che Harry e Meghan vogliano preparare i loro interventi in base a chi avranno di fronte (non è affatto detto che sia un male, anzi) e confrontarsi con un pubblico che non sia totalmente sconosciuto per loro. Per quanto riguarda gli sponsor siamo sulla stessa lunghezza d’onda. I duchi esigono in anticipo anche i nomi di chi finanzierà gli eventi. Chiedono, inoltre, quali altre personalità interverranno, se verranno mostrati dei video e di che tipo, se ci saranno uno o più marchi visibili e quali. Infine i Sussex gradirebbero informazioni dettagliata sulle modalità di svolgimento dei loro discorsi e pretendono che la parte tecnica sia curata in maniera impeccabile, in modo da evitare problemi di connessione, per esempio. Le richieste sono numerose ma non impossibili, a ben pensarci. In effetti la maggior parte delle teste coronate e dei personaggi molto in vista ha a disposizione esperti e interi uffici stampa che “monitorano” e preparano ogni apparizione pubblica, in modo da evitare eventuali situazioni imbarazzanti o sconvenienti. L’obiettivo è quello di mantenere un profilo sobrio ma di alto livello, costruendo e proteggendo un certo tipo di immagine che, negli anni, si dovrebbe fondere con il personaggio. Non è strano, dunque, che anche Harry e Meghan si comportino alla stessa maniera, consci anche del loro valore (soprattutto economico, viste le grandi aspettative che il pubblico nutre nei loro confronti). Non dimentichiamo, poi, che il principe Harry rimane un Windsor, anche se non ha più il trattamento di altezza reale e non è più un membro senior della royal family. I Sussex iniziano a camminare sulle loro gambe e sanno già che tipo di passo vogliono mantenere. Le loro pretese possono apparire un tantino snob, eccessive, vi si può forse intuire un vago capriccio dettato dall’ambizione, ma non è detto che sia così (non del tutto). Harry e Meghan chiedono di essere presi sul serio, puntualizzando con le loro richieste di avere a cuore i temi di cui si occupano. Per questo e anche per il successo della loro carriera la preparazione è fondamentale. Non possono permettersi passi falsi. Hanno stabilito le regole del gioco, ma ora dovranno iniziare a giocare e farci vedere che sanno farlo. Liberi dalle imposizioni di corte, un fastidio, ma da una certa prospettiva anche uno scudo protettivo, Harry e Meghan sapranno fare buon uso del potere che deriva dalla loro immensa popolarità?

E ora esce (tutta) la verità: la regina non ha mai escluso Meghan. Disponibile dal 27 agosto anche in Italia, "Libertà" è il libro che racconta la verità su tutti i gossip di Meghan Markle e del Principe Harry, facendo luce anche sulla Megxit. Carlo Lanna, Sabato 29/08/2020 su Il Giornale. Fin da quando è stata annunciata l’uscita di "Finding Freedom", la biografia dedicata a Meghan Markle e al Principe Harry è diventata argomento di discussione che ha accesso un vero e proprio dibattito tra gli estimatori dei Windsor. Definito come un "libro-scandalo" e capace di gettare nel caos tutta la famiglia reale inglese a causa delle rivelazioni in esso contenute, alla luce dei fatti, ciò che Omid Scobie e Carolyn Durand hanno portato a galla è un ritratto ben diverso delle aspettative. “Finding Freedom” dal 27 agosto è disponibile qui in Italia grazie alla Harper Collins che ne ha curato la traduzione e regala ai lettori una visione d’insieme su una tra le coppie più amate e discusse della monarchia inglese. Una storia, quella di Harry e Meghan, ancora tutta da scrivere che nel libro dei due giornalisti ed esperti di corte viene raccontata come un perfetto romanzo d’amore, in cui non si lesinano dettagli sulla vita e i segreti di palazzo. Non un vero e proprio retroscena su ciò che accade a Buckingham Palace, ma un resoconto di cuore e di pancia su un momento storico molto importante che ha rivoluzionato gli assetti della royal family. "Libertà", questo è il titolo che è stato scelto per la versione italiana, nelle sue 400 pagine ha un unico obbiettivo da perseguire: far capire come e perché Harry e Meghan hanno deciso di voltare le spalle alla Corona. E finalmente si scioglie il nodo alla matassa dopo tante indiscrezioni. Fin dalle prime pagine, non è difficile comprendere in che direzione gli autori vogliono spingere i fili del racconto. Si parte da un’introduzione in cui Omid e Carolyn spiegano il motivo per quale hanno deciso di scrivere un libro su Meghan e Harry. Da quel che sembra, i due quotati giornalisti (rispetto ad altri) conoscono molto bene i menage di Corte e, soprattutto, sono voci autorevoli in fatto di rumor e gossip reali. Sono gli unici che hanno vissuto, nel vero senso del termine, alcuni dei momenti più importanti della vita dei Windsor. Aprire una parentesi sulla vita del Principe Harry, eterno secondo nel cuore di Carlo, ha messo in moto tutta una serie di considerazioni sulla sua autorevolezza all’interno della famiglia. E se fino ad oggi tutti i pettegolezzi avevano descritto il giovane Harry come una testa calda e un uomo succube di Meghan, nel libro traspare invece l’idea di un giovane coscienzioso e alla costante ricerca del suo posto del mondo. Harry, fin da ragazzo, ha sempre vissuto con la consapevolezza di sentirsi un outsider e un diverso, grazie anche agli insegnamenti di Lady Diana. Per questo ha sempre cercato il modo di distinguersi e di fuggire dal rigore di corte. L’arrivo di Meghan Markle, in quel giugno del 2016, per lui è stato come un segno da parte del destino. Il principe ha trovato la sua anima affine, il lato destro del suo cuore, una donna che crede nei suoi stessi ideali. Ecco perché la loro storia d’amore, dentro e fuori le mura di palazzo, è stata così epica: entrambi hanno voluto prendere in mano le redini della loro vita e scrivere, da soli, il loro lieto fine. E si parte proprio dal principio. La biografia, con un tratto deciso e molto cordiale, inizia nel tratteggiare le figure di Meghan e di Harry ancora prima di quell’appuntamento alla Soho House di Londra, che li ha uniti indissolubilmente. Fin da quando l’immagine della Markle è apparsa al fianco del Principe sono state tante le parole che si sono spese sul suo conto. Vere e non vere, "Libertà" sfata diversi miti sull’immagine di Meghan. Conosciuta solo come la protagonista di Suits, prima di diventare attrice, la Markle ha cercato di sbarcare il lunario come giornalista, food blogger e persino come paladina dei diritti sulle donne. Tra le pagine del libro traspare una Meghan dolce, carismatica, ma anche forte e combattiva. Non così diversa caratterialmente dal Principe. E attraverso i ricordi del loro primo appuntamento, ricostruito soprattutto grazie all’intervento di diversi amici fidati della coppia, si intuisce come i futuri Duchi di Sussex, almeno all’inizio della loro storia, non hanno mai pensato al futuro, non hanno mai pensato a regole e imposizioni di Corte. Hanno vissuto come due adolescenti quel forte desiderio che è nato tra di loro. Una storia che per mesi si è fortificata in segreto, tra cene a lume di candela e brevi soggiorni in località sperdute. Meghan non è affatto una donna arrivista che ha plagiato il principe: ha rubato solo il suo cuore. Il sogno però si è infranto con la realtà, durante una festa privata di Halloween in cui una persona vicina all’entourage di Beatrice di York (cugina di Harry e figlia del Principe Andrea) ha spifferato alla stampa della nuova love story del Principe. Da quel momento in poi tutto è andato a rotoli. Harry e Meghan sono stati costretti a reagire, bersagliati dai tabloid che montavano accuse inesistenti e pettegolezzi atti solo per appannare il principe e a criticare la giovane attrice. Nel mirino infatti sono finite le idee politiche della Markle, il suo passato da valletta in tv e il colore della pelle. E proprio per questo motivo la vita dei due futuri sposi finisce nel caos. Diversamente, però, da quello che è trapelato in rete negli ultimi periodi, gli autori della biografia hanno sottolineato alcuni dettagli molto particolari. Quei fotografi e quei giornalisti così insidiosi, non hanno mai creato fratture tra Meghan e Harry, né tantomeno il buon nome della famiglia è stato messo in cattiva luce. Tutti quegli articoli diffamanti, non hanno fatto altro che aumentare le paure del Principe per l’incolumità sua e della Markle. Proprio quei giornalisti che hanno "provocato" la morte di Lady D, ora tornano a disturbare la sua quiete, facendo riemergere dal passato disturbi mai del tutto superati. Di grande impatto, infatti, è il capitolo 4 del libro che apre una lunga parentesi sui problemi mentali di Harry che ha subito a causa della morte della madre. E proprio per questi motivi, la coppia ha sempre cercato di vivere lontano dall’attenzione dei fotografi, simbolo di una voglia di indipendenza e di liberà. Il terzo incomodo nella loro relazione? Sono stati proprio i tabloid inglesi, come il The Sun e il Daily Mail. Al centro del discorso, inoltre, ci sono anche i legami di Meghan con il resto della famiglia. Primo fra tutti con Kate e William. E nonostante i continui rumor di dissidi tra i famigerati " Favolosi 4" (nomiglolo con cui sono stati soprannominati i rampolli di corte Kate, Harry, William e Meghan), i rapporti sono sempre stati molti sereni e cordiali. Meghan è stata ben accetta all’interno della famiglia e la Regina ha sempre avuto un rapporto molto amichevole con la Markle. E sì, la Martkle non è stata mai esclusa dalle grazie della sovrana. Si legge, infatti, di una versione diversa dai fatti che fotografa una nuova verità. E anche se William ha consigliato al fratello di non "correre troppo" e di "ponderare bene le scelte di cuore", questo non ha di certo influito sul loro rapporto. I due principi hanno preso solo due strade diverse. Ancora oggi, pur non vivendo a Londra, sono ancora molto legati. La cosa certa è che sia Harry che Meghan sono stati indirizzati verso la scelta giusta, ma alla fine agitio sempre e comunque secondo il loro istinto. Dunque, non è assolutamente vero che in famiglia ci sono stati trattamenti diversi solo perché Harry aveva intrecciato una storia con una donna comune. La biografia fa capire come il secondogenito di Carlo e Diana è sempre stato uno spirito libero, rispetto a William, che è nato e cresciuto per essere re di Inghilterra. Harry ha vissuto in una campana di vetro, sperando solo di trovare una donna con cui condividere avventure e ideali, e Meghan racchiude tutto ciò che lui ha sempre desiderato. Non un memoriale. Né tantomeno un’autocelebrazione. "Libertà" analizza i fatti e, seppur romanzando sulla storia d’amore che ha fatto sognare tutto il mondo, traspare un’unica verità: Meghan e Harry hanno sempre voluto fare la differenza. I duchi di Sussex hanno seguito un protocollo perché ingabbiati in una vita fatta di regole e “imposizioni”, ma in quanto figure di spicco e aperte a far del bene, hanno deciso di chiudere le porte a titoli e rimostranze solo per un bisogno innato di pensare al prossimo. Diritti civili e sociali. Ambiente, viaggi e energie rinnovabili. La coppia d’oro della monarchia si è resa conto di voler far ancora di più, di lasciare un’impronta in questo mondo in cui stiamo vivendo. Ma essere un duca ha un costo e per questo motivo Harry e Meghan hanno deciso di rinunciare alla sicurezza della corona, per poter scrivere una nuova pagina della loro vita. E il libro finisce proprio sul più bello, spiegando come la scelta di abbandonare la famiglia reale è stata ponderata, non è stata una presa di petto. Anzi, è stata guidata non da quei litigi in famiglia (mai del tutto confermati), ma gli ex duchi sono stati spinti proprio da quella stampa scandalistica che ha impedito loro di poter essere liberi, nonostante fossero "ingabbiati" in una vita di riverenze, impegni d'ordinanza e di obblighi. Una scelta voluta e per nulla forzata che ha cambiato il volto della corona inglese, e che ha regalato la possibilità ai Windsor di guardare al futuro e costruire una "nuova monarchia".

 Elisa Messina per "corriere.it" il 13 agosto 2020. La nuova villa a Santa Barbara acquistata a 14 milioni di dollari. Trasloco numero cinque per l’inqueta coppia dei duchi di Sussex, ma a giudicare dall’investimento in ballo, circa 14 milioni di dollari, secondo le fonti interpellate dal britannico Daily Mail, forse si tratta di una scelta definitiva. Ecco, infatti la nuova dimora acquistata alla fine di giugno dal principe Harry e da Meghan Markle a Santa Barbara, in California, per la precisione a Montecito, la zona della contea dove sorgono le residenze più esclusive e dove abitano molte celebrità di Hollywood. Tanto che la cittadina si è guadagnata il soprannome di Beverly Hills del nord. Nuovi vicini di casa di Harry e Meghan sono infatti Oprah Winfrey, Ellen De Generes, Gwyneth Paltrow e George Lucas.

Due ettari di tenuta come garanzia di privacy. Quella acquistata dai duchi di Sussex, quasi sicuramente grazie all’aiuto finanziario del principe Carlo, il 18 giugno scorso, è una villa indipendente grande circa 1400 metri quadrati: ha nove camere da letti, sedici bagni, una palestra, un’area benessere ed è circondata da una tenuta di oltre due ettari con piscina e campo da tennis. Perché Santa Barbara? Perché, rispetto a Hollywood dove hanno abitato negli ultimi mesi, la ricca cittadina californiana garantisce maggiore privacy e tranquillità. «Questo è il luogo in cui hanno intenzione di essere felici, fare nuove amicizie e crescere Archie, dandogli la possibilità di giocare con altri bambini della sua età», ha detto una fonte vicina alla coppia al sito americano Page Six. Inoltre le caratteristiche della casa sembrano soddisfare le caratteristiche apprezzate dal principe Harry che, essendo cresciuto in storiche e importanti dimore, sente l’esigenza di una casa più intima e personale.Per la coppia questo è comunque il quinto trasloco in appena due anni di matrimonio. Tra ville, dimore storiche e palazzi di città vediamo tutte le case in cui sono passati.

Kensington Palace, la “prima casa”. La “prima casa” dei Duchi di Sussex, dopo le nozze del 19 maggio 2018 è stata un appartamento all’interno di Kensington Palace, storico palazzo reale nel cuore di Londra dove ha abitato Lady D e dove abitano alcuni tra i più importanti membri della Famiglia Reale, William e Kate in primis, con i loro tre figli e dove da scapolo viveva Harry da solo. Non a caso, il profilo ufficiale dei social dei duchi di Cambridge è Kensington Royal, e, in primo momento, anche questo canale di comunicazione, oltre che il palazzo, dei duchi di Cambridge ha ospitato la nuova coppia dei duchi di Sussex. Ma, come abbiamo visto, non ha funzionato. Né la convivenza social (Harry e Meghan lanciarono infatti il loro profilo Sussex Royal) né quella residenziale. Il confortevole appartamento di Harry (Nottingham Cottage) aveva”solo” due camere da letto, così quando Meghan è rimasta incinta la coppia ha iniziato a cercare una nuova casa.

Frogmore Cottage: 3 milioni di lavori per pochi mesi. La scelta è caduta su Frogmore Cottage, una deliziosa residenza indipendente, due piani e 10 stanze, con tutto lo spazio per ospitare una nursery, una palestra e uno studio per lo yoga. All’interno della tenuta di Frogmore House, a Windsor, bellissima residenza vittoriana dove la coppia tenne il party per famigliari e amici dopo le nozze. Ma il cottage necessitava di restauri, così nell’autunno del 2018 iniziano i lavori per trasformare gli interni del vecchio edificio secondo gli standar eco-friendly imposti dalla duchessa: vernici eco, spazio per l’orto, arredi curati da una designer di grido. Lavori costosi, 2,7 milioni di euro ( la cifra esatta è riportata sul Sovereign Grant pubblicato sul sito di Buckingham Palace) e lunghi: la coppia riesce a trasferirsi solo nell’aprile 2019, u mese prima della nascita di Archie. Quando, pochi mesi dopo, nel gennaio 2020, la coppia manifesta la sua intenzione di affrancarsi dai doveri della famiglia reale e vivere in Nord America, la stampa britannica insorge contro lo spreco di una ristrutturazione così costosa. Così tra gli accordi presi all’interno della “Megexit” c’è anche la promessa di rimborsare i costi di ristrutturazione, al ritmo di 18.000 sterline al mese (circa 20.000 euro). Per quanto tempo hanno effettivamente abitato nella storica villa della campagna inglese riadattata secondo il loro personale gusto e stile? Una manciata di mesi: dalla nascita di Archie (maggio 2019) alle vacanze di Natale 2019-2020, quando volano in Canada.

Fuga in Canada: la villa a Vancouver. La prima destinazione di Harry e Meghan, durante le vacanze di Natale, è il Canada, dove la ex attrice ha vissuto quando recitava nella serie Suits: si insediano a Vancouver, in una villa (probabilmente in affitto) affacciata sull’Oceano Pacifico. Una residenza da 14 milioni di dollari (12,6 milioni di euro) con vista mozzafiato sull’Oceano Pacifico. La tenuta è composta da una casa principale di 3.400 metri quadrati con cinque camere da letto e otto bagni e da un cottage per gli ospiti di 715 metri quadrati con tre letti e due bagni. In più la residenza è corredata da un giardino d’inverno su un terreno di quattro acri con due punti di accesso alla spiaggia privata. Qui la coppia resta fino a fine febbraio, quando tornano a Londra per gli ultimi impegni ufficiali con la famiglia reale e definire tutti gli accordi del Megexit con Carlo e la regina Elisabetta.

La casa “in prestito” a Beverly Hills. Alla vigilia della chiusura dei confini tra Canada e Stati Uniti, a marzo, Harry e Meghan volano negli Stati Uniti, in California, a Los Angeles, dove abita la madre di Meghan, Dora Ragland. Qui, si stabilizzano, non si sa se in prestito o in affitto, in una villa sulle colline di Beverly Hills del produttore e regista Tyler Perry, del valore di circa 18 milioni di dollari, la classica casa hollywodiana da vip: 12 stanze da letto, parco, piscina... Lussuosa, ma impersonale. Qui hanno trascorso il lockdown anche impegnandosi in alcune attività di volontariato per le famiglie in difficoltà per via dell’emergenza Covid-19. Ma evidentemente anche questa sistemazione, per quanto lussuosa, si trattava di una soluzione temporanea nella loro personale ricerca della felicità. Così si sono messi alla ricerca di una casa “con più carattere” a Santa Barbara.

"Lei non ha buone intenzioni...". Disastro Harry: colpa di Meghan. Spuntano nuove indiscrezioni su Harry e Meghan a un passo dalla pubblicazione del contestatissimo memoriale, come i rapporti del principe con un amico di vecchia data. Carlo Lanna, Martedì 11/08/2020 su Il Giornale. Manca poco per l’uscita della contestata "Finding Freedom", la biografia dedicata al Principe Harry e all’ex duchessa del Sussex che promette di far tremare tutta la famiglia dei Windsor. Di fatto, ancor prima della sua pubblicazione, le pagine del libro stanno creando scompiglio all’intero della royal family. Gli autori del testo, fin da quando è stata resa nota la data d’uscita, hanno ammesso che le notizie e i fatti ricostruiti promettono un ritratto veritiero della Regina e di tutta la famiglia. Storie, gossip, pettegolezzi, tutti raccontati con un tratto deciso per spiegare come e perché Harry e Meghan hanno deciso di prendere le distanze dalla Corona. E ora la stampa regala in pasto all’opinione pubblica un’altra pagina del memoriale. Tra i retroscena c’è anche quello che riguarda il Principe Harry e Tom Inskip, detto Skippy.

Quando Meghan era "la showgirl di Harry". Secondo quando è riportato in "Finding Freedom", Harry avrebbe litigato con il suo miglior amico proprio a causa di Meghan. I due erano legati da una profonda amicizia fin da quando erano compagni di studio a Eton, ma da quando la Markle è entrata nel cuore del Principe, qualcosa è andato storto. Carolyn Durant e Omid Scobie, autori del memoriale, affermano che Skippy avrebbe cercato di mettere Harry in guardia dall’influenza di Meghan. "Le sue intenzioni non sono buone", avrebbe affermato l’amico di vecchia data. Skippy, parlando con Harry, avrebbe affermato a gran voce che la Markle era una donna molto subdola e lui avrebbe dovuto agire con cautela senza compiere scelte affrettate. "Provate a vivere insieme per qualche tempo, prima di fare il grande passo", continua Skippy. Invece Harry ha agito d’impulso e accecato dall’amore per Meghan, ha deciso lo stesso di sposare l’ex attrice e di fatto ha cambiato per sempre gli assetti della Corona. Il principe non avrebbe accettato di buon grado i consigli dell’amico, tanto è vero che dopo 20 anni, i due ora non avrebbero più rapporti. Eppure Harry e Skippy sono stati molto legati quando erano giovanissimi. Il ragazzo, infatti, era presente quando il principe era un assiduo frequentare dei pub inglesi e quando fu fotografato nudo in una stanza di albergo insieme ad alcune ragazze in abiti succinti. Gli esperti che hanno riportato il fatto non si spiegano un comportamento del genere."È ferito, perché prendere una decisione così drastica non è stato affatto facile", si legge tra le pagine della biografia. Per avere un quadro totale sulla questione, non resta che attendere l’uscita del libro, presta in Inghilterra per l’11 agosto e in Italia il prossimo 27 agosto.

Emily Stefania Coscione per iodonna.it il 12 agosto 2020. Le intenzioni degli autori erano quelle di rivelare il vero “dietro le quinte” della Megxit, soprattutto nel rapporto tra i Cambridge e i Sussex. E a giudicare dalle reazioni a corte, finora Finding Freedom: Harry And Meghan And The Making Of A Modern Royal Family non ha deluso. Ecco le 10 rivelazioni più inaspettate del libro che hanno profondamente irritato la regina Elisabetta. Sarà nelle librerie italiane con il titolo Libertà per HarperCollins dal 27 agosto.

1 – I COMMENTI A CORTE. Uno degli assistenti dei reali avrebbe descritto Meghan Markle come la “showgirl di Harry”, commentando il suo passato controverso. Un altro avrebbe detto di non fidarsi di lei. Harry, però, se la prese ancora di più quando, ancora fidanzato, William gli consigliò di fare con calma e cercare di conoscere bene “this girl”, questa ragazza. Harry lo interpretò come un commento snob, legandosela al dito, stanco già da tempo della dinamica che si era creata tra i due, con William nel ruolo di fratello maggiore e futuro re, intento a tenere sotto controllo il fratellino più spericolato.

2 – IL RIFIUTO DELLA REGINA. Al loro ritorno a Londra, lo scorso gennaio, Harry e Meghan Markle si erano proposti di incontrare subito la regina Elisabetta per discutere le richieste già fatte in diverse conversazioni prima della loro partenza per le vacanze natalizie in Canada. Invece, Elisabetta mandò a dire che era troppo occupata e che li avrebbe incontrati non prima del 29 gennaio. Una Meghan Markle furiosa avrebbe, quindi, avuto l’idea di recarsi direttamente a Sandringham e costringere la sovrana a riceverli, infrangendo le regole di protocollo. Per fortuna, Harry riuscì a farle cambiare idea.

3 – SEMPRE UN PASSO INDIETRO. “Ho rinunciato a tutto per questa famiglia. Ero pronta a fare di tutto”: questo avrebbe confidato Meghan Markle a un amico, lo scorso marzo, delusa dal trattamento ricevuto a corte. Il libro sostiene che, quando erano Londra, Harry e Meghan Markle avevano la certezza di essere “usati” da Buckingham Palace per la loro popolarità tra i sudditi, ma comunque costretti a mantenersi sempre un passo indietro rispetto a coloro che erano più importanti in base al pecking order, ovvero la gerarchia a corte.

4 – IL DISPIACERE DI CARLO. Il principe del Galles rimase molto male quando, nel 2016, Harry oscurò un viaggio ufficiale in Medio Oriente del padre, di grande importanza politica, emanando un comunicato non autorizzato (Carlo lo venne a sapere appena 20 minuti prima della pubblicazione) in cui accusava i media di aver perseguitato la sua fidanzata. In questo modo confermò, quindi, la sua storia d’amore, finendo col “rubare” quelle prime pagine dei giornali che avrebbero dovuto essere destinate al padre.

5 – L’INTRUSIONE A CORTE. Harry e Meghan Markle sostengono che i funzionari della regina, consapevoli dell’enorme popolarità a livello globale dei Sussex, stavano cercando di ridurre in qualche modo la loro crescente importanza, per timore che potesse finire con l’eclissare la regina. Meghan, poi, non riusciva ad abituarsi alle continue interferenze. Come esempio viene riportato l’episodio di una collanina con le iniziali H e M, indossata dall’ex attrice: uno degli assistenti le consigliò di evitare accessori simili, in quanto avrebbero incoraggiato i fotografi, facendola finire sui giornali. Meghan non riuscì a nascondere la sua furia nel sentirsi dire cosa indossare e cosa no.

6 – PER MEGHAN, KATE È UNA SNOB. Secondo i Sussex, Kate Middleton non avrebbe fatto il possibile per aiutare Meghan Markle ad abituarsi alla vita a corte. E l’antipatia sarebbe scoppiata quando Kate si rifiutò di dare un passaggio con la sua Range Rover a Meghan, che all’epoca abitava a Kensington Palace, quando entrambe stavano per andare a fare shopping nella stessa zona. La Sussex si sentì insultata. Kate mandò dei fiori, ma le sue scuse non furono accettate. E le accuse continuano. I Cambridge non avrebbero fatto visita ai cognati per ben 10 mesi, prima e dopo il royal wedding. E quando, lo scorso marzo, Harry e Meghan Markle hanno fatto la loro ultima apparizione da reali senior, nell’Abbazia di Westminster, William e Kate avrebbero ricambiato con freddezza i loro sorrisi.

7 – GLI AMICI ANTI MEGHAN. Harry avrebbe rotto i rapporti con tutti gli amici e conoscenti che avevano fatto commenti negativi o avanzato dubbi sull’idoneità dell’ex attrice al futuro ruolo di duchessa. Harry si è sempre preoccupato dei toni razzisti di una certa copertura mediatica che insisteva sul denigrare l’americana birazziale improvvisamente accolta a corte. E si sarebbe lamentato più volte leggendo i post online meno favorevoli, decidendo poi di chiudere tutti i suoi account personali, inclusa una sua pagina segreta su Instagram.

8 –  L’ACCORDO CON I PAPARAZZI. La duchessa avrebbe ammesso che, quando era ancora un’attrice alla costante ricerca di pubblicità e del prossimo ruolo sul piccolo e grande schermo, aveva preso più volte accordi con i fotografi a Londra, attraverso i contatti del suo agente a Hollywood, per generare opportunità fotografiche da far poi finire sui giornali e mantenere quindi alto il suo profilo mediatico. Ma, dice il libro, Meghan Markle smise immediatamente di farlo una volta iniziata la relazione con Harry, per evitare di mettere a repentaglio la privacy del principe.

 9 – DUBBI SUL FIDANZAMENTO. Il romantico racconto da loro fatto nella famosa intervista registrata per l’annuncio del loro fidanzamento ufficiale, nel novembre 2017, rivelava che Harry aveva chiesto a Meghan Markle di sposarlo di recente, una sera in cui i due si trovavano da soli nella loro abitazione a Nottingham Cottage, la villetta da scapolo del principe a Kensington Palace, ed erano intenti a cucinare un pollo arrosto per cena. Invece, secondo Finding Freedom, si erano fidanzati in gran segreto già nell’agosto precedente.

10 – MEGXIT, L’IDEA FU DI HARRY. Il principe Harry avrebbe deciso di lasciare la corte anni prima di conoscere l’ex attrice. Non si trovava bene, gli mancava un ruolo appropriato e temeva di non potersi fidare di nessuno a palazzo. E sentiva che la nonna, la regina Elisabetta, pur essendo consapevole del suo disappunto, avrebbe sempre dato la precedenza alla monarchia. Ma all’annuncio della Megxit fatto dalla coppia sui social, senza l’approvazione della regina, questa si sarebbe infuriata, chiedendo ai suoi assistenti di risponderesi annunciando lunghe discussioni prima della decisione definitiva sullo status dei Sussex. In poche parole, a decidere tutti i dettagli sarebbe stata solo lei.

L'indiscrezione: "La regina ha minato l’equilibrio di Meghan Markle". La saga dei Sussex si arricchisce di un nuovo capitolo secondo il quale la regina Elisabetta non avrebbe protetto Meghan Markle dagli attacchi dei tabloid, impedendole perfino di difendersi da sola. Francesca Rossi, Martedì 07/07/2020 su Il Giornale. Spunta un nuovo retroscena nella storia del principe Harry e Meghan Markle, che ormai somiglia sempre più a un feuilleton contemporaneo con tanto di protagonista che attraversa varie peripezie per conquistare la felicità (e l’indipendenza economica). Lo scorso ottobre, durante il royal tour in Africa, i duchi di Sussex diffusero un comunicato stampa con cui annunciavano di voler far causa al gruppo editoriale britannico Associated Newspapers. Il principe Harry, stanco delle critiche e degli attacchi a sfondo razzista rivolti a Meghan Markle, prese una decisione che non ha precedenti nella storia reale inglese. In particolare i Sussex dichiararono guerra al Mail On Sunday e il Mail Online per i loro frequenti e fin troppo espliciti attacchi. Ricorderete che il comunicato stampa si concludeva paragonando la situazione di Meghan a quella di Lady Diana. Il duca di Sussex, infatti, scrisse: “La mia paura più grande è che la storia si ripeta. Ho visto cosa succede quando qualcuno che ami arriva a non essere trattato più neanche come una persona. Ho perso mia madre e ora guardo mia moglie diventare vittima dello stesso meccanismo”. Quello fu il periodo dell’ormai celebre frase della duchessa, “esisto, ma non vivo”, dei tentativi per arginare i pettegolezzi e trovare un modo per convivere con le pressioni dei tabloid. A quanto pare il principe Harry e Meghan Markle non sarebbero riusciti nell’impresa. Dalla ferma volontà di liberarsi dei doveri e delle luci dei riflettori costantemente puntate addosso sarebbe scaturita la Megxit (anche se, a dire il vero, i duchi non sono ancora riusciti a smarcarsi dai paparazzi). Harry e Meghan, ma soprattutto quest’ultima, si sarebbero sentiti prigionieri del protocollo, dei commenti al vetriolo espressi da alcuni giornali e non solo. Vi sarebbe anche un altro motivo che li avrebbe spinti a partire il più in fretta possibile. Il più lontano possibile. La BBC ha riportato il contenuto dei documenti depositati in tribunale per la causa contro i suddetti tabloid, affermando che Meghan Markle si sarebbe sentita “non protetta dalla royal family mentre era incinta e molto provata dal punto di vista del benessere emotivo e mentale”. Una versione dei fatti triste e sconvolgente, soprattutto perché la duchessa si sarebbe trovata sola contro tutti proprio in un momento delicato come quello della gravidanza. È possibile che il principe Harry abbia tremato di fronte all’eventualità di rivivere con la moglie ciò che aveva già passato con la madre. Per questo avrebbe preferito lasciarsi dietro le spalle la vita da royal. Come riporta Cosmopolitan, gli amici di Harry e Meghan si sarebbero preoccupati per l’equilibrio fisico e psicologico della duchessa, poiché “non l’avevano mai vista in quello stato. Erano giustamente preoccupati per il suo benessere, soprattutto perché era incinta, non protetta dalle Istituzioni e le era stato proibito di difendersi”. Quest’ultimo punto è molto importante e sarebbe uno dei nodi dell’intera faccenda oltre al presunto abbandono da parte della Corona. Meghan Markle avrebbe voluto difendersi, ma non le sarebbe stato permesso. I membri della famiglia reale non potrebbero ribattere ai pettegolezzi, poiché sarebbe come “desacralizzare” l’istituzione a cui appartengono. In parole povere, non dovrebbero “abbassarsi a certi livelli”, come si dice, ma mantenere sempre e comunque dignità e compostezza. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. La regina Elisabetta ha fatto del silenzio un’arte, ma ci vuole una rigida impostazione che forse Harry e Meghan non hanno, che non riescono ad apprendere. Non c’è nulla di male in questo, poiché molto dipende anche dal carattere. Tuttavia i documenti del tribunale sostengono che il divieto di parlare avrebbe causato a Meghan “un’enorme sofferenza emotiva e danneggiato la salute mentale”, poiché sarebbe stata abbandonata a se stessa, costretta a subire la marea di “articoli errati e pregiudizievoli”. Forse la regina Elisabetta poteva aiutare e proteggere di più Meghan Markle, magari aiutandola a concentrarsi su se stessa e non sul giudizio degli altri? Oppure, è possibile che la duchessa di Sussex non abbia ascoltato dei consigli dello staff e di Sua Maestà, pretendendo di essere difesa in pubblico, ansiosa di spiegare il suo punto di vista anche a quanti non volevano ascoltarlo e non avrebbero mai cambiato idea su di lei?

E adesso spunta la verità: Kate consigliò ad Harry di non sposare Meghan. Nel complesso rapporto tra il principe Harry e il resto della royal family, anche Kate Middleton avrebbe detto la sua. Mariangela Garofano, Martedì 30/06/2020 su Il Giornale. Il 30 giugno è uscito l'ultimo, esplosivo libro sui reali d'Inghilterra, Royals at war. I due giornalisti investigativi autori del libro hanno esplorato la relazione in bilico tra il principe Harry e il fratello William, dopo il matrimonio di Harry con Meghan Markle. Ma non solo, Dylan Howard and Andy Tillett affermano che Kate Middleton avrebbe consigliato al cognato di “non correre” con l’attuale duchessa di Sussex. Secondo la moglie di William ci sarebbero voluti “tempo e attenzione” affinchè Meghan si integrasse all'interno della Royal Family. Entrambi i duchi di Cambridge avvertirono il secondogenito di Carlo e Diana che sposare Meghan troppo presto avrebbe causato guai a corte. “Kate gli ricordò che stava frequentando una donna con una vita, un passato e una carriera completamente diversi dai suoi e che c'era bisogno di tempo e cura affinché si integrasse”, si legge nel libro. Ma il turbolento Harry, che fino ad allora aveva sempre considerato Kate come “la sorella maggiore che non ho mai avuto”, non prese bene i consigli del fratello e della moglie, sentendosi osteggiato nelle sue scelte di vita. E non è tutto. Come riporta il Daily Mail, una delle cause scatenanti della frattura nel rapporto tra i due fratelli furono le cifre esose che il rosso principe avrebbe speso per accontentare la mogliettina. Prima delle nozze, Harry decise di sottoporsi assieme alla fidanzata a delle sedute di agopuntura, alla modica cifra di oltre 6000 sterline. Ma le pazze spese dei duchi di Sussex sono proseguite anche dopo lo sfarzoso matrimonio. In occasione dell’arrivo del piccolo Archie, Harry e consorte si sono infatti regalati un soggiorno di tre notti nell’esclusiva spa di Heckfield Place, al costo di circa 33000 sterline. Ed anche ora che i due sposini si sono trasferiti negli Stati Uniti per vivere una vita indipendente, passano da una villa sfarzosa all'altra, scatenando le critiche dei cittadini britannici. “La trasformazione di Harry in uno spendaccione, è una delle principali cause della rottura tra lui e suo fratello William”, affermano gli autori in Royals at war, sottolineando come i più morigerati duchi di Cambridge abbiano preso le distanze dal comportamento sconsiderato di Harry. “Essere cresciuta durante la guerra, ha lasciato alla regina un senso di frugalità ed economia, pur essendo una delle donne più ricche al mondo”, continuano gli autori, aggiungendo come le folli spese di Harry e la moglie hollywoodiana, non potevano che creare forti dissapori in famiglia.

Una congiura di palazzo ai danni del Principe Harry. Ecco il piano "segreto" di Carlo e William. Secondo una biografia di prossima uscita, il Principe Harry sarebbe stato vittima di una congiura di palazzo orchestrata da William e da Carlo che avrebbero accelerato la Megxit solo per proteggere l'immagine della Corona. Carlo Lanna, Venerdì 26/06/2020 su Il Giornale. Le mura di Buckingham Palace tremano di nuovo. Questa volta, se la notizia che è trapelata in rete nelle ultime ore fosse confermata, la famiglia reale potrebbe affrontare uno scandalo senza precedenti, più problematico della Megxit e di ciò che è accaduto al principe Andrea. Secondo le prime ricostruzioni, William e Carlo avrebbero giocato d’astuzia per orchestrare un piano ai danni del Principe Harry. A confermare questo scoop è il giornalista Nigel Cawthorne. In una biografia di prossima uscita dal titolo "Prince Andrew. Eptesin and the Prince, cosa rivela il Daily Mail" avrebbe confermato che, mesi fa, il futuro re e il duca di Cambridge avrebbero messo in moto una congiura di palazzo per dare agio al principe Harry di lasciare la famiglia con tutto il clamore necessario. E la biografia riporta che il piano sarebbe iniziato già lo scorso mese di novembre. Si sgretola così il castello di carta che è stato costruito negli ultimi periodi. Ma andiamo con ordine. Il giornalista, analizzando fatti e misfatti della royal family, avrebbe evidenziato una verità choc che potrebbe sconvolgere ancora di più la quiete (apparente) dei Windsor. Sembra che Carlo e William abbiano utilizzato lo scandalo del Principe Andrea per celare un colpo ai danni del Principe Harry che, ancora prima del mese di gennaio, stava scalpitando per cercare una sua libertà dalle regole di palazzo. E quindi, secondo il giornalista d’inchiesta, le dimissioni di Andrea da tutti gli impegni avrebbero fatto in modo di accelerare la Megxit. Quindi, se il gossip risultasse a verità, l’uscita di scena del Principe Harry e di Meghan Markle non sarebbe stato un semplice desiderio dei duchi di Sussex, ma frutto di una manovra intra-familiare ben mirata così da liberarsi di due figure controverse e, soprattutto, scomode. Il libro afferma che l’idea di accelerare la rottura è nata poco dopo quell’intervista che Andrea ha rilasciato alla BBC, quell’intervista che poi non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco. E quindi, secondo come avrebbe affermato il giornalista, la famiglia reale avrebbe organizzato una vera e propria congiura dai danni del Principe Harry proprio per evitare ulteriori problemi per l’immagine della Corona. Questo perché ci sarebbero due fazioni in "guerra" tra loro all’interno delle mura di Palazzo. Da una parte ci sono, appunto, Carlo e William che sarebbero disposti a tutto pur di preservare il buon nome della Corona, e un’altra creata da membri più deboli che non riuscirebbero a far valere il loro punto di vista. Nigel Cawthrorne afferma, inoltre, che ci sarebbe un motivo per questa scelta così drastica. La Regina era sovraesposta e per metterla in salvo si è scelta questa via così oscura e impervia. Per i dettagli, non resta che attendere la sentenza dell’opinione pubblica.

Intrigo a Buckingham Palace: "William e Carlo hanno usato Epstein per liberarsi di Harry e Meghan". Ancora una volta un libro rivela un presunto scandalo a corte, o meglio, un vero e proprio intrigo ordito dal principe Carlo e dal principe William per liberarsi di due personaggi scomodi, Harry e Meghan. Francesca Rossi, Venerdì 26/06/2020 su Il Giornale. Non bastavano la biografia dei Sussex “Finding Freedom” che vuole raccontare l’origine della Megxit, il nuovo libro di Lady Colin Campbell che dipinge un ritratto impietoso di Harry e Meghan e l’ultima opera di Robert Lacey sulla presunta guerra tra William e Harry. Tutti volumi che promettono rivelazioni sorprendenti e che verranno pubblicati a breve. Ora spunta un'altra pubblicazione che, a quanto pare, si concentrerà su un vero e proprio intrigo alla corte inglese. Una vicenda finora oscura che vedrebbe nel ruolo di vittime i Sussex e sembra somigliare sempre di più alle congiure di palazzo in stile Re Sole, o Palazzo del Topkapi. Il libro in questione, firmato da Nigel Cawthorne, si intitola “Prince Andrew, Epstein and The Palace” ed è già disponibile online. Il Daily Mail ricostruisce la “trama” sconvolgente di quest’opera, secondo la quale Buckingham Palace sarebbe diviso in due fazioni. La prima e più potente guidata dal principe Carlo e dal principe William, la seconda dal principe Andrea e dal principe Harry. Uno scontro per il potere che si sarebbe già svolto e vedrebbe vincitori proprio il duca di Cambridge e suo padre. Cawthorne ha dichiarato nel libro: “La fazione Carlo-William a palazzo è apparentemente in una inarrestabile ascesa”. Secondo lo scrittore il “partito” degli eredi avrebbe sferrato il colpo di grazia subito dopo la terrificante intervista alla BBC del duca di York, avvenuta nel novembre 2019. Ricorderete che il principe Andrea aveva voluto esporsi per tentare di giustificare il suo rapporto con Epstein e proteggersi dallo scandalo che ne era derivato. Il piano per tirarsi fuori dalle sabbie mobili aveva però avuto effetto contrario. In questo frangente sarebbero entrati in gioco i principi William e Carlo, decisi a “liberarsi” del controverso Andrea. Il duca di York sarebbe da sempre il figlio preferito della regina Elisabetta, dunque, almeno in teoria, al riparo da qualunque tentativo di defenestrazione. Lo scandalo Epstein, però, era impossibile da nascondere, difficile da gestire, tanto che ancora oggi, a distanza di mesi, il principe Andrea ne è invischiato fino al collo. Sfruttando questa irripetibile occasione William e Carlo sarebbero riusciti a ottenere il ritiro a vita privata dell’ingombrante parente. Fuori uno. L’intera faccenda scabrosa avrebbe offerto anche un altro, inaspettato appiglio per gli eredi al trono, al fine di accelerare il processo della Megxit. Secondo Cawthorne già da tempo il principe Harry scalpitava per ottenere la sua indipendenza, sostenuto dalla moglie. La coppia avrebbe progettato per mesi la partenza irrevocabile da Londra. Il post Instagram con cui i Sussex annunciavano la “ritirata” dai doveri di corte lo scorso gennaio sarebbe stato solo l’ultimo atto di una battaglia sotterranea e silenziosa. Pare che il principe William e il principe di Galles meditassero sul modo più adeguato e rapido per mettere in un angolo i duchi riottosi e il polverone Epstein avrebbe offerto loro il pretesto perfetto per agire indisturbati. La fazione dei principi ereditari avrebbe usato la débâcle dell’intervista per intraprendere una crociata personale contro i Sussex. I riflettori erano puntati sul duca di York, quale migliore occasione? Del resto l’atteggiamento di Harry e Meghan aveva messo in imbarazzo la regina fin troppe volte. Bisognava difendere la casa reale e la monarchia a tutti i costi, anche se ciò significava "sacrificare" i Sussex. Cawthorne spiega così la presunta congiura: “I due eredi hanno trovato una causa comune nel fatto che l’ingombrante monarchia dovesse ridursi, a cominciare dagli indipendenti Andrea e Harry” e ha aggiunto: “Il colpo iniziale fu l’intervista alla BBC di Andrea. La fazione di Carlo a palazzo vide chiaramente che questa creava l’opportunità di rimuovere non solo Andrea, ma anche Harry dai doveri reali”. Lo scrittore puntualizza che nella storia reale inglese non era mai accaduto che qualcuno riuscisse a liberarsi in un colpo solo di due membri di spicco della royal family. Inoltre se ci pensiamo bene le prime voci di una possibile Megxit iniziarono a circolare proprio nel novembre 2019, nei giorni della sciagurata intervista del duca di York. Per ora il Palazzo Reale non commenta, ma sarebbe interessante conoscere le prove su cui si basa l’opera di Cawthorne. L’autore fa delle affermazioni molto forti su cui è importante mantenere l’imparzialità. I Sussex, in particolare il principe Harry, sarebbero state delle pedine nelle mani di William e del principe Carlo. Un fratello contro un altro fratello e il suo stesso padre. La Storia è piena di eventi come questo, ma la notizia sarebbe in contraddizione con ciò che dice ad US Weekly una fonte, la quale svela che William avrebbe “il cuore spezzato” dal trasferimento di Harry e che “non ne può più di tutta la vicenda. Ha cercato di capire i motivi che hanno spinto il fratello a tagliare i legami con ogni aspetto della sua vita inglese, ma non è facile”. Il duca di Cambridge, poi, temerebbe per l’incolumità del fratello ora che gli Stati Uniti sono scossi dalle proteste antirazziste. Vorrebbe che i Sussex tornassero a Londra. Dov’è la verità?

Parla la ex di Harry: "Vivere nella famiglia reale inglese fa paura". Quando sposare un principe non è esattamente l’affare della vita, parola di Cressida Bonas, che ha spiegato in una intervista i motivi che l’avrebbero spinta a lasciare il principe Harry, rinunciando a una vita (in apparenza) da favola. Francesca Rossi, Martedì 23/06/2020 su Il Giornale. Moltissime donne sognano di sposare un principe. Inutile nascondersi dietro a un dito o chiedersi quanto le fiabe Disney abbiano condizionato (nel bene e nel male) in tal senso ragazze e bambine. Fino a pochi anni fa il principe Harry era il più “gettonato” tra le ragazze, lo scapolo d’oro. Meghan Markle è riuscita a conquistare il suo cuore e da allora tutte le altre dovrebbero essersi messe l’anima in pace. Quasi tutti abbiamo pensato che con il matrimonio si aprisse per la duchessa di Sussex uno di quei libri di fiabe in cui i protagonisti vivono in un magnifico castello, per sempre felici e contenti. Invece no. Alcuni ritengono che la vita di persone come Harry e Meghan sia sempre facile e privilegiata. Naturalmente ciò ha un fondo molto solido di verità, ma parliamo di una verità relativa, non assoluta. Nell’ormai famoso documentario targato ITV, “Harry and Meghan. An African Journey”, Meghan Markle rivelò senza mezze misure che la vita da royal non è solo feste, abiti e diademi, confessando: “Esisto ma non vivo, non sto troppo bene”. Per questa frase la duchessa venne criticata: come è possibile che Meghan si senta soffocare a corte? Ha tutto ciò che vuole, potere, lusso, gioventù, bellezza, una famiglia perfetta. Come può essere tanto "ingrata"? Quando Meghan Markle e il principe Harry decisero di lasciare la royal family, innescando la bomba Megxit, le polemiche di questo tipo si ripresentarono. Per quale ragione, si chiesero alcuni, Kate Middleton riesce a “reggere” bene il ritmo royal, è sempre perfetta e non si lamenta mai? Per un motivo perfino banale nella sua semplicità. Non siamo tutti uguali e non siamo tutti portati allo stesso modo per un certo tipo di vita anche se di alto livello. C’è anche qualcun altro che di recente ha tentato di spiegarci le insidie della vita a corte, la paura che può fare un palazzo reale che racchiude secoli di Storia. Questo qualcuno è Cressida Bonas, una delle ex più famose del principe Harry. Indirettamente Cressida ha empatizzato con la fragilità espressa da Meghan Markle, dando più forza al proverbio secondo il quale “non è tutto oro quel che luccica”. Fu la principessa Eugenia a far conoscere Cressida Bonas al duca di Sussex. La loro storia d’amore durò dal 2012 al 2014. Ora la ragazza sta per sposarsi con un altro che, neanche a farlo apposta, si chiama Harry e ha intrapreso una promettente carriera d’attrice (altro dettaglio in comune con Meghan). In una intervista recente alla versione australiana del Daily Telegraph Cressida Bonas ha spiegato per quale motivo decise di non sposare il principe Harry, abbandonando il sogno di una vita da mille e una notte. Cressida ha dichiarato: “La paura di fallire, del rifiuto, la paura di sbagliare e anche quella di non essere perfetta…penso che queste paure mi abbiano limitato molto durante certi periodi della mia vita”. Concetti ribaditi anche nel podcast “Fear Itself”. Il timore di non essere all’altezza, di non essere abbastanza avrebbe cambiato in maniera decisiva il destino di Cressida Bonas e del principe Harry. Secondo quanto riportato nel libro dell’esperta reale Katie Nicholl, “Harry. Life, Loss and Love”, ci sarebbe stato anche un momento ben preciso in cui Cressida si sarebbe resa conto che la vita da royal non faceva per lei. Era proprio il 2014 e la giovane stava guardando in televisione le immagini del royal tour di William e Kate in Australia e Nuova Zelanda. I duchi di Cambridge erano accompagnati da baby George e questo ritratto di famiglia felice ma costantemente sotto i riflettori avrebbe fatto scattare un campanello d’allarme nel cuore di Cressida Bonas. A tal proposito la Nicholl ha scritto: “Cressida si era spaventata guardando il servizio televisivo sul principe William, Kate e George durante il royal tour in Nuova Zelanda e in Australia quella primavera. Non voleva affatto quel tipo di attenzione e lo disse a Harry”. A quanto pare il principe Harry era molto innamorato di Cressida e tentò di farle cambiare idea, di convincerla che la loro vita insieme sarebbe stata diversa. Troppo tardi. La decisione era ormai presa. Katie Nicholl ha raccontato: “Harry soffrì un duro colpo quando lei disse: "non posso farlo". Penso che gli abbia spezzato il cuore. Per due volte Harry era stato lasciato con il cuore infranto perché le donne di cui si era innamorato non volevano condividere il tipo di vita in cui lui era nato”. Infatti il duca di Sussex aveva già affrontato una situazione simile con il suo primo amore, Chelsy Davy. La relazione tra i due andò avanti dal 2004 al 2010 tra alti e bassi. Sembra che alla fine anche Chelsy abbia rinunciato a Harry per timore delle pressioni familiari e mediatiche che avrebbe subito dopo il matrimonio. Anche in questo caso la Davy avrebbe osservato il suo destino attraverso William e Kate. L’occasione sarebbe stata proprio il matrimonio dei duchi di Cambridge. Davanti agli occhi di Chelsy sarebbe passato tutto il suo futuro e lei avrebbe optato per la fuga. Alcuni tabloid sostengono che si sia pentita di questa scelta, soprattutto quando era ormai imminente il royal wedding di Harry e Meghan. Tuttavia sia Cressida che Chelsy non sono più etichettate come le ex fidanzate del principe Harry. Si sono costruite delle vite diverse e appaganti, la prima nel cinema, la seconda nel mondo degli affari.

Nicola Bambini per "vanityfair.it" il 24 giugno 2020. Come se non bastassero le critiche, i paparazzi e la pandemia, a complicare la nuova vita americana di Meghan Markle ci si mette persino una sua carissima amica, la stilista Jessica Mulroney. O forse, stando alle indiscrezioni del Daily Mail, sarebbe più corretto dire «ex amica», in quanto il suo duro attacco a Sasha Exeter, un’influencer afroamericana, pare abbia spinto l’ex attrice a prendere le distanze. La fonte ha raccontato al tabloid che Meghan, nonostante abbia difeso Jessica dall’accusa di razzismo, si è comunque sentita «mortificata» per l’accaduto: «Sa che gli amici riflettono ciò che sei, quindi non vuole più essere associata alla designer». Pensare che si erano conosciute tanti anni fa in Canada, quando la duchessa recitava nella serie «Suits», ed erano riuscite a creare uno splendido rapporto. Tanto che Jessica ha continuato a dare consigli fashion a Meghan anche dopo il suo sbarco a Windsor, partecipando pure al royal wedding con Harry. «In realtà, però, qualcosa negli ultimi tempi stava cambiando», aggiunge un altro insider a Page Six. «Jessica era come se volesse far carriera sfruttando l’amicizia con Meghan, quindi la bufera sul “White Privilege” è stata l’occasione per chiudere i rapporti». Insomma, alla duchessa non è piaciuta la gestione della situazione da parte dell’amica. Che nel frattempo è stata licenziata dall’emittente ABC dal ruolo di ospite di «Good Morning America» e si è vista pure annullare da CTV il suo reality «I do, Redo». Infine ha fatto un passo indietro dal consiglio direttivo dell’associazione benefica «The Shoebox Project», fondata con le tre sorelle del marito Ben. «Meghan, che da sempre lotta contro la discriminazione, vuole assolutamente preservare la sua dignità e la sua reputazione». Ecco perché le scuse pubbliche di Jessica potrebbero non bastare per rimettere insieme i cocci della loro amicizia.

Da "oggi.it" il 24 giugno 2020. Il settimanale OGGI, in edicola da domani, ha potuto leggere in anteprima «Meghan and Harry - The real story», l’atteso libro di Lady Colin Campbell, 70 anni, nota per essere molto ben introdotta nei circoli reali, che sta creando molte attese viste le piccanti indiscrezioni circolate. Il volume traccia un ritratto impietoso dei duchi di Sussex: lei arrivista e manipolatrice, perfino sociopatica secondo l’opinione di uno psicologo, lui succube e rimbambito dal sesso (a corte lo chiamano “Blow Jobs”, rapporto orale in inglese). Tra le rivelazioni: tre giorni dopo il matrimonio, i neo-duchi avevano partecipato al party di Buckingham Palace per il settantesimo compleanno di Carlo. Dopo un quarto d’ora Meghan era sbottata: «È troppo noioso, andiamocene». Harry le aveva risposto che non si poteva, lei aveva insistito, di fronte alle facce esterrefatte degli ospiti. Secondo altre fonti della scrittrice, la duchessa avrebbe stretto accordi sottobanco, quando era ancora una royal, e si sarebbe fatta pagare per portare abiti e gioielli che diversi stilisti le mandavano. E poi, le sfuriate a Palazzo: un giorno un’assistente aveva portato a Meghan un abito che secondo lei era spiegazzato. Lo aveva gettato per terra ordinando: «Lo voglio stirato a dovere. Subito!». In un altro episodio aveva lanciato contro un cameriere una tazza di tè bollente. Il poverino era stato liquidato con 280 mila euro in tasca e la promessa di non parlare a nessuno dell’accaduto.

 Spunta il retroscena shock: "La guerra fra Meghan e la regina è iniziata 4 giorni dopo le nozze con Harry". La saga dei Sussex si arricchisce di un nuovo capitolo, un’indiscrezione che getterebbe una luce diversa sulla presunta faida in corso tra Harry, Meghan e la royal family. Francesca Rossi, Martedì 16/06/2020 su Il Giornale. Il 2020 potrebbe essere ricordato come l’anno dei Sussex (e del coronavirus, ma quello è un altro discorso), durante il quale Harry e Meghan hanno scritto un capitolo fondamentale della loro vita. Il riferimento non è solo alla biografia in uscita il prossimo agosto, ovvero “Finding Freedom: Harry and Meghan and the Making of a Modern Royal Family”. Infatti i Sussex, loro malgrado, hanno riempito le pagine dei giornali degli ultimi mesi con le loro scelte, a cominciare dalla Megxit, l’ormai famoso “passo indietro” dai doveri di corte. Gli esperti reali e i tabloid hanno cercato di capire quale fosse la causa dell’abbandono di Harry e Meghan, perché i duchi abbiano rinunciato a una vita piena di privilegi, seppur non sempre semplice. I presunti dissidi con il principe William e Kate Middleton e l’altrettanto ipotizzata disparità di trattamento riservata da Buckingham Palace alle due duchesse potrebbe essere un motivo valido? Forse, ma l’idea non convince del tutto. Harry e Meghan avrebbero potuto allontanarsi dai Cambridge (come in effetti hanno fatto con il trasferimento a Frogmore Cottage) e costruirsi la loro immagine pubblica. Ufficialmente il motivo della rottura tra i Sussex e i Windsor è un altro. La coppia sarebbe alla ricerca dell’indipendenza economica e della libertà di vivere da privati cittadini, senza obblighi né etichette da rispettare. Quest’ultimo sogno, però, sembra sempre più una chimera. I Sussex non passeranno mai inosservati in nessun luogo del mondo e non possono essere così ingenui da non saperlo. La libertà a cui tanto aspirano difficilmente potrà essere totale, ma certo trovarsi lontano dalla royal family consentirebbe loro di avere un margine d’azione maggiore anche su temi generalmente evitati dai Windsor (per esempio questioni politiche e sociali). La questione del motivo potremmo averla risolta. Resta, però, un altro punto da chiarire, cioè il “quando”. In quale momento Harry e Meghan avrebbero deciso di mettere un muro tra loro e il Palazzo reale? C’è stato un momento preciso, un avvenimento ben circoscritto che li ha portati verso questa decisione? Di ipotesi ne sono state fatte diverse. Per esempio, i giornali hanno sottolineato che buona parte del guardaroba di Meghan Markle sarebbe rimasto in un deposito in Canada anche dopo il royal wedding e questo avrebbe fatto supporre che la duchessa avesse già in mente di lasciare Londra. Se volessimo essere davvero puntigliosi, però, potremmo anche suggerire che Meghan non avesse portato con sé tutti i suoi abiti, ma solo quelli che le servivano. Al resto avrebbero poi pensato gli stilisti di corte. Secondo un’altra congettura l’idea del “passo indietro” sarebbe maturata nel corso del 2019, quando Harry e Meghan si sarebbero resi conto di non essere del tutto liberi di esprimersi. I tabloid ipotizzano anche che la moglie del principe non sopportasse di vivere all’ombra di Kate Middleton, futura regina consorte. Non sappiamo se sia vero, ma è plausibile. Ora viene fuori un nuovo possibile retroscena in proposito, svelato da un’altra biografia sui Sussex in pubblicazione il prossimo 28 luglio. Il titolo del libro, scritto dall’esperta reale Lady Colin Campbell, è “Harry and Meghan: The Real Story” e promette di fare scintille tanto quanto “Finding Freedom”. Non solo. A quanto pare gli amici dei Sussex avrebbero cercato di influenzare la stesura del libro della Campbell, mentre i duchi avrebbero tentato di rimandarne l'uscita, pericolosamente vicina a quella del loro memoir. Secondo l’indiscrezione raccontata da Campbell e riportata da Marie Claire UK, la faida tra i duchi e The Firm sarebbe iniziata appena quattro giorni dopo il royal wedding, durante un garden party per il 70esimo compleanno del principe Carlo. Un incidente avrebbe infranto le aspettative della regina Elisabetta nei riguardi di Meghan. In proposito Lady Colin Campbell ha dichiarato al Daily Star: “Sapevo dell’immensa speranza che la royal family nutriva nei confronti del successo di Meghan. Milioni di persone di colore tifavano per Meghan, io stessa tifavo per lei, essendo giamaicana” e ha proseguito: “Ero emotivamente coinvolta nel successo di Meghan. Praticamente tutti quelli che conosco, inclusi i miei amici royal, la cerchia più ampia dell’aristocrazia, volevano che Meghan fosse un successo. Ma in breve tempo divenne evidente che le cose non sarebbero andate così lisce come speravamo e non sarebbero state così positive come avevamo sperato che fossero”. Riguardo alla causa di questo presunto incidente al garden party la Campbell non si è “sbottonata” e ha spiegato: “Non posso ripeterlo esattamente, è nel libro, ma posso dire che si tratta di qualcosa accaduto proprio durante il primo garden party a Buckingham Palace per celebrare il 70esimo compleanno del principe Carlo e il suo lavoro nelle charities”. L’autrice, lasciandoci col fiato sospeso, ha chiosato: “Eravamo tutti assolutamente sconvolti e stupefatti e abbiamo pensato che non potesse far presagire nulla di buono”.

Eva Grippa per "d.repubblica.it" il 17 giugno 2020. Il titolo è ambizioso, per una biografia non autorizzata: Meghan and Harry: The Real Story. Da qui si capisce già quanto Lady Colin Campbell sia convinta di sapere la verità, tutta la verità, su chi sia veramente l'ex attrice diventata duchessa. Il suo libro in uscita il Gran Bretagna il 25 giugno è destinato a fare scandalo. La data in cui arriva in libreria, innanzitutto, è significativa: un mese prima rispetto alla tanto attesa autobiografia di Harry e Meghan Finding Freedomcui la coppia sembra abbia spiegato tutto, dalle ragioni del royal wedding al rapporto con la famiglia reale, passando per l'infelicità di Harry e la sua convinzione - erratamente attribuita a Meghan - di voler dire addio ai doveri che gli spettano per nascita. Il libro di Lady Colin si posiziona nel corridoio di attesa di questa pubblicazione bomba, pronto ad accendere la miccia alimentando nuovi gossip sulla coppia di fuggiaschi. L'autrice è una persona nota negli ambienti dell'aristocrazia britannica; personalità mondana, televisiva e radiofonica, ha scritto controverse biografe reali - di cui una su Diana, non lusinghiera - ed è proprietaria di un Castello una volta appartenuto a Mary Shelley che si trova nel Sussex, la contea inglese cui è legato il titolo di duca e duchessa assegnato dalla sovrana ad Harry e Meghan il giorno del loro matrimonio. Campbell afferma di riportare l'opinione che probabilmente molti, nell'ambiente reale se non perfino a Corte, avrebbero della sposa del più giovane dei fratelli Windsor: "Meghan ha gettato sotto un treno l’intera famiglia britannica", sentenzia senza appello. Per entrare nel dettaglio del contenuto dobbiamo guardare a PageSix, che ha ottenuto di leggere il libro in anteprima: Meghan è "assetata di fama", "ha recitato per tutta la vita", anche lontano dal set, si legge tra le pagine. Ha disseminato amanti e ora è decisa a restare negli Usa (dove si è trasferita nel marzo 2020 assieme ad Harry e Archie) perché "l'Inghilterra non fa per lei" e perché spera di "candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti un giorno". Davvero forti, le affermazioni di Campbell. Eppure è al principe Harry che la biografa riserva la peggiore delle opinioni: "Era solo disperatamente bisognoso di incontrare qualcuno". In questa storia "è un accessorio". A pagina 217 giunge a definirlo perfino "patetico". Inutile dire quanto questi dettagli abbiano reso "attesissima" la biografia. Raggiunta telefonicamente da PageSix, Lady Colin Campbell si dice cosciente del polverone che il libro solleverà al suo arrivo sulle scrivanie delle residenze reali, ma si mostra anche molto sicura di sé e delle sue fonti: “Conosco molte cose. I reali. I cortigiani. Sono tutti miei amici. Ho partecipato alle loro feste. Sono stato a casa loro. Per questo ho avuto cura di essere rispettosa nei loro confronti, ma Meghan ha gettato l'intera famiglia britannica sotto l'autobus. Questa persona non è più adatta alla vita reale di quanto lo sarebbe Angelina Jolie per la boxe". "E questa assurdità che all'inizio non sapeva molto di Harry ... Voglio dire, per favore. Lo avrà pure cercato nei libri. Lo accarezza di continuo come a dirgli 'bravo ragazzo' ". Un po' come si fa con un cagnolino, insomma, pat pat. Chissà che i duchi di Sussex non stiano già preparando le carte per una nuova querela.

La Corona trema: "Meghan voleva diventare regina. Non è riuscita e se ne è andata". Piovono nuove strali su Meghan Markle e sul principe Harry, accusati in un documentario di voler prendere il posto dei Cambridge a corte e perfino di ambire a occupare il trono che, secondo la linea di successione, spetta di diritto al principe William. Francesca Rossi, Mercoledì 17/06/2020 su Il Giornale. Nuovi dardi avvelenati sono stati scagliati contro Meghan Markle e il principe Harry. Se già ai tempi del royal wedding dei duchi era difficile stabilire il confine tra verità, mezza verità, semplice bugia e accanita persecuzione nell'enorme mole di notizie che circolavano sui giornali, adesso è quasi impossibile. I Sussex non fanno in tempo a schivare un colpo che già devono prepararsi a fronteggiarne un altro. Se le critiche mosse contro di loro abbiano solide basi è tutto un altro discorso da verificare. La stampa inglese spesso è stata fin troppo diretta nei confronti di Harry e Meghan i quali, stanchi del gossip, hanno fatto ricorso alle vie legali. Possiamo discutere su quanto davvero i duchi temano la costante attenzione mediatica e su quanto, invece, la cerchino più o meno consapevolmente. Ora, però, le accuse contro i Sussex sono diventate più pesanti. Naturalmente non abbiamo prove che le confermino o le smentiscano, quindi è molto importante leggerle senza alcun tipo di pregiudizio ed evitando di elaborare teorie che per ora non trovano alcun riscontro nella realtà. Secondo il documentario trasmesso da Channel 5 “William and Kate. Too Good to be True” (“William e Kate. Troppo buoni per essere veri” e già il titolo è tutto un programma), tra i figli di Lady Diana i sentimenti dominanti sarebbero l’invidia e la gelosia. Il principe Harry avrebbe sempre invidiato il fratello, il suo destino regale, le attenzioni che questi riceveva in virtù del suo ruolo. Dal canto suo il principe William non avrebbe mai sottovalutato il peso della Corona e l’idea delle future responsabilità lo avrebbe spinto a chiedersi diverse volte se avesse davvero la stoffa di un re. Sembra persino che il primogenito del principe Carlo non fosse così sicuro di voler regnare e avesse manifestato i suoi dubbi in proposito a Lady Diana. Se fosse vero non ci sarebbe nulla di strano. Di solito un compito di tale portata non è esente da incertezze e ripensamenti. Se, però, la mente del principe William era piena di domande senza risposta, quella del fratello sarebbe stata occupata interamente da un obiettivo: diventare re. Nel documentario l’esperta Anna Pasternak (se ve lo state chiedendo, sì, è proprio la pronipote dello scrittore Boris Pasternak) sostiene che Harry sarebbe stato felicissimo di occupare il posto destinato al fratello sul trono. Questo avrebbe creato degli attriti tra i due figli di Lady Diana. Incomprensioni che si sarebbero manifestate già durante l’infanzia e che avrebbero portato il principe Harry sulla strada di una ribellione scapestrata, fatta di continue feste, bevute e un inopportuno travestimento da soldato nazista che purtroppo tutti ricordiamo. Non sarebbe impossibile e neppure assurdo pensare che tra i fratelli vi sia stata qualche tensione generata dalla gelosia. Il problema è che non possiamo dimostrarlo. È normale che un futuro sovrano goda di una grande attenzione già in famiglia e accade che i fratelli minori ne soffrano, che si sentano trascurati (qualcosa di simile è successo anche alla principessa Margaret). Di solito si tratta di situazioni che si superano con l’età. I piccoli principi crescono, rafforzano il carattere, si rendono conto che una corona porta con sé non solo dei privilegi e che il mondo è fatto di molte altre cose, non solo di un trono. Inoltre questi principi ormai adulti sono piuttosto impegnati a realizzarsi come individui, se vogliono anche a farsi una famiglia. Quest’ultimo punto ci interessa in modo particolare, perché la scelta delle persone con cui condividere l’esistenza potrebbe avere delle ripercussioni su questioni considerate ormai archiviate. Infatti secondo il documentario trasmesso da Channel 5 Meghan Markle avrebbe "approfittato" di questa gelosia più o meno latente tra William e Harry, mettendosi in mezzo tra loro. La duchessa di Sussex avrebbe sperato che suo cognato rinunciasse definitivamente al trono, che si facesse da parte consentendo a Harry di regnare e a lei di diventare principessa o regina consorte. Il documentario sposerebbe la tesi secondo cui la massima aspirazione di Meghan Markle sarebbe stata quella di portare una corona e impugnare uno scettro, essere al centro dell’attenzione del mondo, forse il personaggio più riconosciuto del globo. Insomma la moglie di Harry avrebbe voluto far parte della Storia ed era certa di potervi riuscire. Questa presunta, sfrenata ambizione si sarebbe fermata di fronte al diritto dinastico del principe William, ormai adulto e deciso ad assumersi la responsabilità di un futuro sovrano. A quel punto Meghan Markle, ormai era già sposata e incinta di Archie, non avrebbe avuto altra chance se non quella di chinare la testa, rassegnandosi al fatto che non avrebbe mai potuto impreziosirla con un diadema reale. I suoi sogni di gloria si sarebbero spezzati di fronte alla realtà e questo l’avrebbe delusa, spingendola a lasciare Londra. Per lei sarebbe stato impossibile accettare che fosse Kate Middleton a prendere il posto che in qualche modo sentiva già suo. Verità o bugia? Non lo sappiamo. Di certo le accuse formulate nel documentario sono gravi e in mancanza di certezze vanno prese con un certo distacco, dubitando perfino di quello che potrebbe apparire più ovvio.

La rivelazione: "Harry e Meghan isolati dalla Royal Family". Dopo l'intervista per ITV News, nella quale i duchi di Sussex manifestarono il loro disappunto per le critiche dei media, pare che nessuno all'interno della Royal Family li abbia aiutati, anzi, il rapporto tra la coppia e il resto della famiglia è sempre più gelido. Mariangela Garofano, Venerdì 22/11/2019, su Il Giornale.  A quanto pare, il tormentato rapporto tra i duchi di Sussex e il resto della famiglia reale britannica non è cambiato negli ultimi tempi. Harry e Meghan qualche mese fa rilasciarono un’intervista a cuore aperto, durante il loro tour in Sudafrica, nella quale entrambi rivelarono pubblicamente il loro malcontento nei confronti dei media e dell’essere continuamente sotto pressione. In particolare, Meghan raccontò di avere avuto non poche difficoltà con le critiche della stampa e di sentirsi sola nella sua lotta costante contro le illazioni e le accuse della gente. Ed ora alcune fonti interne a Buckingham Palace, hanno riferito a The Mirror, che la coppia sarebbe isolata all'interno della Royal Family. “Nessuno ha fatto retromarcia. Nulla sembra cambiato. Nessuno della famiglia parla, controlla come stanno o manda un messaggio”. A complicare le cose, fonti sostengono che William ed Harry siano ben lontani da un riavvicinamento. “Il gelo tra il duca e la duchessa di Cambridge e Meghan ed Harry è più forte di quello che la gente pensa”. Harry rivelò apertamente nell’intervista che in effetti una rottura nella relazione con il fratello maggiore, c’era stata. “Al momento siamo su binari diversi, ma io ci sarò sempre per lui e so che anche lui sarà sempre qui per me. Non ci vediamo più come un tempo, perché siamo troppo impegnati. Ma ci vogliamo davvero bene e come tutti i fratelli, abbiamo giorni buoni e giorni meno buoni.” raccontò il principe ai microfoni di ITV News. La motivazione della crepa nel rapporto tra i due principi sembrerebbe essere stata la moglie di Harry, Meghan. Quando il principe chiese all'ex attrice americana di sposarlo, William consigliò al fratello minore di non correre troppo, cosa che evidentemente non piacque ad Harry e che contribuì alla nascita del gossip riguardo una loro probabile lite. Ad aumentare i sospetti di una spaccatura con il resto della Royal Family, è arrivata la notizia che i duchi di Sussex non trascorreranno il Natale con la regina Elisabetta e tutta la famiglia, ma con la mamma di Meghan, Doria.

Regno Unito, Meghan: "Esisto non vivo". E ora i duchi di Sussex pensano di trasferirsi in Africa. Secondo il Sunday Times la coppia reale vorrebbe una pausa lontano dalla notorietà, per "almeno sei settimane". In un documentario di Itv l'ex attrice americana ammette di "non stare troppo bene": "Non molte persone mi hanno chiesto come mi senta nei panni di mamma e moglie" di un principe. Antonello Guerrera il 20 ottobre 2019 su La Repubblica. È una voce che gira da mesi, ma secondo il Sunday Times è sempre più concreta. Harry e Meghan starebbero seriamente pensando di trasferirsi in Africa. La tentazione è stata confermata anche in un nuovo documentario di Itv sulla recente trasferta dei duchi del Sussex nel continente africano, durante il quale Meghan dichiara "esisto, non vivo", riferendosi al disagio in apparenza crescente della sua vita regale costantemente sotto i riflettori. Nella clip l'ex attrice americana Markle ammette di "non stare troppo bene", sottolineando come "non molte persone mi abbiano chiesto come ci si senta nei panni di mamma e moglie" di un principe. Ecco perché sembra proprio essere giunto il momento per cui Harry, Meghan e il piccolo Archie possano prendersi una pausa lontano dalla notorietà, per "almeno sei settimane", secondo il domenicale del Times. Ma potrebbe essere solo il primo passo di una vera e propria fuga. La destinazione potrebbe essere Città del Capo, in Sudafrica, toccata tra l'altro proprio nel recente tour della coppia nel continente, che ha incluso anche una visita di Harry in Angola lungo lo stesso percorso di sua madre Diana in una storica campagna contro le mine anti-uomo. Il trasferimento in Africa dei duchi del Sussex potrebbe verificarsi proprio per il continuo disagio espresso dai due nei confronti della vita da "vip" e degli stessi media, contro cui i due hanno lanciato di recente una guerra a colpa di denunce contro i tabloid per presunte intrusioni nella vita privata. Harry di recente ha dichiarato di associare ogni clic di una fotocamera all'immagine di sua madre e anche la recente nascita del piccolo Archie è stata a lungo tenuta segreta o misteriosa proprio per tenere lontano i media e il mondo esterno. Non a caso, Meghan e Harry mesi fa si sono trasferiti nella tenuta, più riservata, di Frogmore Cottage, che però ha scatenato polemiche per gli alti costi della sua ristrutturazione addebitati ai contribuenti, che però in cambio si aspetterebbero meno riservatezza dagli amati e giovani duchi.

"Il titolo nobiliare è obsoleto". Tutti contro Meghan Markle e il Principe Harry. Ci sarebbe del malcontento tra i residenti del Sussex che sono contro il titolo nobiliare di Meghan Markle e ne chiedono l'abolizione. Carlo Lanna, Venerdì 20/12/2019, su Il Giornale. Si abbatte una nuova bufera sulla famiglia reale inglese, in particolare su Meghan Markle e il Principe Harry. Questa volta però le critiche pungenti non arrivano per il comportamento da diva di Meghan o per qualche assurdo litigio con Kate Middleton, a essere sotto accusa è il titolo nobiliare che la coppia ha ricevuto in regalo dalla Regina Elisabetta. La notizia è stata riportata dal Daily Mail e il magazine britannico afferma di una protesta messa in atto di un cittadino della contea di East Sussex che avrebbe avviato una petizione contro la Markle e il Principe Harry. Il motivo è decisamente atipico, ma il cittadino di Brighton, piccolo paese della contea di Sussex, pare essere contro il titolo nobiliare dei duchi per un motivo molto semplice. "Non è democratico ed è obsoleto". La petizione fino ad ora ha raccolto più di 4mila firme, e per la maggior parte, sono tutti residenti nella contea. "Questa petizione che è stata organizzata da Brighton e Hove Council è nata per negare a Meghan Markle e al Principe Harry il titolo di Duchi di Sussex. È ritenuto immorale e irrispettoso nei confronti dei residenti", si legge sul tabloid inglese. "Ne abbiamo discusso nel Consiglio cittadino e chiediamo di non fare più riferimento a tali individui con titoli che, secondo il nostro punto di vista, non sono per nulla democratici – e inoltre -. Brighton non offrirà a queste persone né ospitalità né cortesie rispetto a quelle riservate a un normale pubblico". Una faccenda che fa sorgere diversi interrogativi sulla questione, alcuni di questi anche immotivati. Sia Meghan che Harry, lo scorso mese di ottobre, hanno fatto visita alla contea, e sono stati accolti con sorrisi e maestranze dai cittadini. Anzi proprio la Markle si è fermata a parlare con i residenti, ascoltando storie e aneddoti sulla contea. A quanto pare però non tutti sono dello stesso avviso. C’è da dire che la petizione non ha ragione di esistere, dato che i duchi non potranno mai perdere il loro titolo. Infatti è stato un regalo della sovrana che ha elargito a Meghan ed Harry nel giorno del loro matrimonio, come è avvenuto anche per quello di Kate e William. Una situazione però che non è facile da sbrogliare. Se la petizione continua a raccogliere consensi, la comunità potrebbe ottenere una nota nei documenti ufficiali, ovvero che il titolo non venga più usato nelle zone limitrofe dell’East Sussex. Ci sono però dei detrattori. In molti parlano di ingiustizia, altri di pure e semplice congetture.

Harry e Meghan rompono il protocollo anche per gli auguri di Natale? Secondo rumors i duchi del Sussex potrebbero pubblicare un collage di loro foto natalizie in cui compare anche la madre di Meghan, Doria Ragland, che però non è una reale e per protocollo non può comparire in un ritratto ufficiale diffuso ai sudditi. Sandra Rondini, Mercoledì 18/12/2019, su Il Giornale. A quando gli auguri di Natale dei Duchi del Sussex ai sudditi di Sua Maestà? L’anno scorso il ritratto ufficiale di Harry e Meghan che posavano per gli auguri fu resa nota al pubblico il 14 dicembre. Quest’anno i giorni passano, i Duchi sono negli Usa e i sudditi si chiedono se i due verranno meno anche a questa tradizione reale. Secondo il Mirror i piani per la cartolina di auguri di Natale del Principe Harry e di sua moglie Meghan Markle "sono ancora in fase di definizione", mentre i sudditi attendono di vedere presto un nuovo ritratto di Archie in braccio ai suoi genitori mentre augura buone feste a tutti. Il Duca, 35 anni, e la Duchessa del Sussex, 38 anni, si stanno attualmente godendo la loro pausa di 6 settimane dagli impegni reali e "nessun insider di Corte - come scrive il Mirror - ha finora confermato se i due intendano o meno posare per la classica cartolina d’auguri, come faranno gli altri membri della Royal Family, come da tradizione. Però alcune voci più ottimiste ci dicono che lo faranno e che l’immagine sarà pubblicata online sull’account Sussex Royal questa settimana". Non resta che aspettare dunque che i due si decidano a compiere "almeno questo di dovere reale" dopo la splendida immagine dell’anno scorso in bianco e nero, quando, abbracciati e ritratti di spalle, si godevano lo spettacolo di fuochi artificiali organizzato durante il loro party di nozze. Un tweet sull'account di Kensington Palace all'epoca recitava: "Il Duca e la Duchessa del Sussex sono lieti di condividere una nuova fotografia dal loro ricevimento di nozze alla Frogmore House del 19 maggio scorso". Nei credits si leggeva che la fotografia, scelta come cartolina di Natale 2018 era stata scattata dal fotografo Chris Allerton, mentre un insider del Mirror sostiene che invece quest’anno i due potrebbero optare per "una selezione di fotografie di famiglia" scattate insieme al figlio Achie e alla madre di Meghan, Doria Ragland. Secondo E! News, infatti, "alcune fonti ritengono che Harry e Meghan vogliano assicurarsi che le loro immagini natalizie riflettano quanto Doria sia parte della loro vite e di quella di Archie. La presenza della Ragland che non è una reale, nelle cartoline d’auguri dei Duchi sarebbe l'ennesimo strappo al protocollo perché, ad esempio, i genitori di Kate, Michael e Carole Michael Middleton, non sono mai apparsi su nessuna cartolina di Natale dei Windsor, essendo dei common". Kate e William, da par loro, hanno sempre posato solo con i loro figli da quando si sono sposati e, anche se la loro cartolina d’auguri al momento non è stata resa nota, nessuno si attende sorprese dai Cambridge. Sono i Sussex a preoccupare la Regina che passerà il Natale con la Royal Family a Sandringham, senza Harry, Meghan e Archie, che lo trascorreranno in California. Quanto alla cartolina d’auguri con la presenza della common Doria Ragland si vedrà.

Meghan e Harry scelgono il Canada per Natale. Una meta "neutra" per non offendere la regina. Buckingham Palace ha confermato il soggiorno dei Sussex in Canada. Meghan e Harry si stanno regalando un Natale "normale", lontano dai Windsor e dagli impegni di corte. Marina Lanzone, Martedì 24/12/2019, su Il Giornale. Il primo Natale del principino Archie Harrison sarà lontano dai Windsor, dal protocollo e dall’Inghilterra, in compagnia di nonna Doria Ragland. Sorprendentemente la scelta dei Sussex non è caduta sugli Stati Uniti, ma bensì sul Canada, seconda patria di Meghan Markle. La terra canadese è molto cara a entrambi i duchi: il principe Harry l’ha visitata più volte in lungo e in largo, mentre Meghan ha vissuto nella città di Toronto per ben sette anni, quando da attrice era impegnata con le riprese della serie televisiva "Suits". Anche la sua migliore amica, la stilista Jessica Mulroney, vive lì con il marito e i figli. Il primo ministro Justin Trudeau, amico della coppia, venuto a conoscenza del loro arrivo, ha voluto dare il suo benvenuto: "Principe Harry, Meghan e Archie, vi auguriamo tutti un soggiorno tranquillo e benedetto in Canada. Siete tra amici e siete sempre i benvenuti qui". "Si divertono a condividere il calore del popolo canadese e la bellezza del paesaggio con il loro giovane figlio", riferisce una fonte a Page Six. Ma non è l’unico motivo per cui Meghan e Harry hanno optato per un Natale fuori porta. È stato per la coppia un anno molto difficile. Solo pochi mesi fa il Principe si è mostrato piuttosto fragile e ha anche parlato della distanza che intercorre in questo momento tra lui e il fratello maggiore William. Forse anche per questo i duchi di Sussex hanno deciso di prendersi una pausa di sei settimane da tutti gli impegni ufficiali e una parte di queste vacanze verrà senz’altro trascorsa in Canada, come confermato anche da Buckingham Palace. Non si conoscono nel dettaglio le tappe di questo viaggio. Secondo alcune indiscrezioni Meghan Markle avrebbe disattivato i tag e i commenti sul profilo Instagram per proteggere la privacy della sua famiglia e donare al piccolo Archie un Natale "normale". Inoltre i Sussex non hanno ancora diffuso la prima "cartolina" natalizia con il primogenito, tanto attesa dai fan della coppia. La scelta di un paese "neutro" avrà fatto contenta anche la Regina Elisabetta II, che non si sarà vista "preferire" ai parenti americani. L’agenzia Ansa ha riportato che esiste una nota di palazzo che riferisce come la decisione dei duchi di Sussex di passare il Natale lontano da casa sarebbe stata presa in comune accordo con Sua Maestà. Sicuramente non era stato previsto il ricovero improvviso del duca di Edimburgo, Filippo. Per il momento le sue condizioni di salute sembrano fortunatamente stazionarie e probabilmente nessuno sarà costretto a interrompere le vacanze natalizie prima del tempo.

Harry e Meghan hanno rischiato di morire per colpa di un drone. I Duchi del Sussex savano per atterrare a Londra a bordo di un jet privato quando un drone, a cui è vietato per legge volare nei pressi di un aereoporto, ha sfiorato il loro velivolo. Sandra Rondini, Martedì 17/12/2019, su Il Giornale. Meghan Markle e il principe Harry, in volo da Nizza a Luton lo scorso 26 agosto, hanno rischiato di precipitare per colpa di un drone lanciato all’altezza del loro jet privato e che solo la prontezza di riflessi del pilota è riuscito ad evitare. A renderlo noto è una fonte del Mirror che ha raccontato di come i Duchi del Sussex fossero a 3mila metri di altezza mentre sorvolavano la Gran Bretagna in attesa di atterrare nella cittadina di Luton, vicino Londra, quando per loro fortuna hanno schivato un incidente che poteva rivelarsi fatale. Tutta colpa di un drone illegale che in quel momento viaggiava alla stessa altezza del jet “Bombardier” da 14 posti e dal costo di 46 milioni di sterline, di proprietà della società 'NetJets' e spesso noleggiato dai reali d’Inghilterra e diverse celebrities di tutto il mondo. Volando a quattro volte l'altezza consentita, il drone si era avvicinato troppo al jet privato su cui viaggiavano Meghan e Harry, "come mai accaduto prima a un aereo con a bordo i reali inglesi", ha scritto il Mirror. Il jet su cui volavano Harry e Meghan stava percorrendo la tratta Nizza-Luton e a mezzogiorno, a soli 14 miglia dall'aeroporto di atterraggio, per un soffio il drone non è andato a schiantarsi contro il loro velivolo. Come riporta il tabloid inglese, "il rapporto di bordo non ha rivelato l'identità di alcun passeggero, anche se è trapelata la news che i Duchi fossero a bordo" e un esperto di volo ha detto che se il dispositivo avesse distrutto il parabrezza della cabina di pilotaggio avrebbe potuto uccidere tutto l'equipaggio. "Il pilota del GL6000S – rivela la fonte- ha riferito che mentre erano quai in arrivo a Luton all'improvviso ha visto un drone che si muoveva da ovest a est a circa 4000 piedi. Il drone sembrava avere una sorta di sorgente luminosa nella parte anteriore. Le sue dimensioni erano difficili da stimare con esattezza, ma era all’incirca di 50 cm per 50 cm ed è passato a meno di 10 piedi dal jet, per fortuna”. Terry Tozer, ex pilota della British Airways, ha spiegato al Mirror: "Il danno avrebbe potuto essere davvero grave. Se un drone colpisce il parabrezza, potrebbe uccidere o inabilitare almeno uno dei membri dell'equipaggio di condotta e pregiudicare volo e atterraggio. O peggio, sarebbe potuto andare a finire in un motore con un risultato simile a un bird strike, quando stormi di uccelli finiscono contro il parabrezza o inghiottiti dai motori e questo purtroppo al 70% dei casi accade al di sotto dei 200 ft. di quota, in fase di partenza o atterraggio dell’aereo, il che rende l’evento e le sue possibili conseguenze ancor più pericolose. Questi tipi di incidenti sono un grande problema e una costante preoccupazioni per tutti i piloti”. Quanto ai Duchi del Sussex, "non si sono accorti di nulla e solo una volta atterrati il capitano di bordo ha raccontato al principe Harry il rischio corso", ha aggiunto l’insider del Mirror. Far volare un drone vicino agli aeroporti è illegale. David Learmount, redattore del magazine Flightglobal, ha dichiarato al Mirror che la polizia ogni giorno si impegna ad identificare i piloti di droni, ai sensi delle leggi vigenti, ma è difficile perchè tutti coloro che possiedono un drone dovrebbero registrarsi ad una apposita anagrafe ma, non essendo obbligatorio, in pochi lo fanno. "Inoltre - ha aggiunto l'uomo - ogni drone dovrebbe essere dotato di un transponder che consentirebbe a piloti e torri di controllo di sapere se nei paraggi c’è un drone potenzialmente pericoloso. Purtroppo le leggi in materia sono piuttosto lacunose al riguardo”, ha concluso.

Harry e Meghan, gli auguri via mail con Archie che fanno discutere. Pubblicato martedì, 24 dicembre 2019 da Corriere.it. La risposta è arrivata via mail: gli auguri di Natale dei duchi di Sussex, il principe Harry e la moglie Megan Markle sotto l’albero di Natale addobbato e con il piccolo Archie che è il caso di dirlo buca lo schermo con il suo faccione sorridente in primo piano. I media avevano notato che dalla scrivania di Sua Maestà Nonna Elisabetta II in occasione del discorso di Natale televisivo mancava la foto del nipote Harry e della famiglia. Compariva quella del padre Giorgio VI mentre fa il discorso radiofonico. I duchi di Sussex non erano stati presenti al lunch pre natalizio a Londra a Buckingham Palace, tantomeno non è stata annunciata la loro presenza al lunch natalizio al castello di Sandringham. Attualmente la coppia ducale si trova in Canada e il tempismo elettronico con il quale ha inviato il regale Happy Christmas ha destato sospetti. Non è detto però che Harry, Meghan e little Archie rientrino nel Regno Unito. La mattina di oggi, 24 dicembre 2019, alle 8.49 britanniche il duca di Edimburgo è stato dimesso dall’ospedale dove era stato ricoverato negli scorsi giorni. Potrebbe essere l’occasione per una riconciliazione di famiglia tra generazioni dopo il turbolento anno vissuto dalla Royal family britannica. Lo scatto di Buon Natale della royal happy family è diventato subito un caso. Il Mail Online ha passato al microscopio la fotografia e ha puntato il dito del J’accuse sul fatto che il bel volto della duchessa di Sussex, appare troppo «photoshoppato» come del resto lo è anche quello in primissimo piano di Archie. E balza ancor più evidente se li si confronta con il volto del principe Harry invece sfocato. Quindi una foto tutt’altro che naturale e come si usa dire... Rubata. Non solo. E’ stato anche individuato il maglioncino indossato dal bimbo. Stando al tabloid british si tratta di una creazione in cashmere grigio, scollo tondo, chiusura tre bottoni su una spalla di Boden, con il musetto di un orso polare al centro. Possibile acquistarlo on line sul sito fashion e-commerce del marchio. Disponibile nelle taglie per bimbi da 6 mesi a 4 anni. Il tutto a «sole» 100 sterline.

La sfida a colpi di auguri social tra Meghan Markle e Kate Middleton. Meghan Markle e Kate Middleton hanno entrambe scelto uno scatto in bianco e nero per augurare buon Natale ai sudditi ed è subito "guerra" social. Francesca Galici, Mercoledì 25/12/2019, su Il Giornale. Nella famiglia reale inglese sembra ormai dominare la confusione. Sono lontani i tempi in cui l'unione era uno degli elementi fondamentali della più iconica delle famiglie regnanti europee. Le prime voci di malumori all'interno di Buckingham Palace risalgono al rapporto tormentato tra Kate Middleton e Meghan Markle, le mogli dei due nipoti prediletti della regina Elisabetta II e pare che anche a Natale le due non si siano risparmiate colpi a tradimento, come si evince dagli auguri per i sudditi. I primi a inviare la tradizionale cartolina augurale natalizia sono stati i duchi del Sussex. Meghan Markle e il principe William hanno voluto omaggiare i loro seguaci e il popolo attraverso una fotografia in bianco e nero che ritrae per intero la loro famiglia. In primo piano si vede il faccino birbante del piccolo Archie mentre, sullo sfondo, i suoi genitori se la ridono. Un'immagine in pieno clima natalizio, con tanto di albero addobbato, che ha mandato in estasi i tantissimi ammiratori della coppia reale, che nel bene o nel male suscita sempre simpatia. Meghan Markle e il principe Harry sono noti per essere impegnati in battaglie in favore dell'ambiente e così, quest'anno,hanno preferito inviare gli auguri solo in formato e-cards, evitando di stampare quelli cartacei. Il loro messaggio social è arrivato nel pomeriggio, ben prima rispetto a quello dei duchi di Cambridge, che hanno aspettato la mezzanotte prima di fare gli auguri ai sudditi tramite i social. La foto scelta dal principe William e da Kate Middleton è stata scattata dalla stessa duchessa, che come è noto ha una grande passione per la fotografia. Anche loro hanno deciso di condividere uno scatto in bianco e nero che ritrae la famiglia del primogenito del principe Carlo e di Lady D quasi al completo. Manca solo Kate nell'immagine diffusa su Instagram e mentre i piccoli George e Charlotte guardano dritti verso l'obiettivo della madre, William bacia il piccolo di casa, il principe Louis. C'è chi, nella foto pubblicata da Kensington Palace, ha visto quasi una risposta a quella condivisa diverse ore prima dai duchi del Sussex. Altri parlano solamente di coincidenze. Sono entrambe bellissime famiglie ed era prevedibile che scegliessero di fare gli auguri social tramite uno scatto che li ritraesse insieme ai rispettivi componenti. In questi giorni si fa un gran parlare di fotografie nel Regno Unito anche a causa dell'assenza dello scatto della famiglia del Sussex sulla scrivania di Elisabetta II durante il tradizionale discorso natalizio. Non si tratta certamente di una svista per gli esperti reali ma è probabilmente un messaggio subliminale inviato dalla regina, che forse con questo gesto vuole lasciar intendere che i duchi del Sussex sono già da considerarsi fuori dalla famiglia reale.

Liti a corte, tabloid e l'ombra di Diana. Così Harry sogna la fuga con Meghan. Il principe insofferente verso William e Buckingham Palace. Tony Damascelli, Mercoledì 23/10/2019, su Il Giornale. Parenti serpenti a Buckingham Palace. Harry si allontana da William, Meghan non sopporta Kate e tutto il resto dei Windsor. Entrambi vogliono fuggire da Londra, è una Royalexit che sta sconvolgendo la famiglia reale più illustre al mondo. Un documentario della Bbc dal titolo «Harry&Meghan, il viaggio in Africa» ha confermato il malessere che accompagna la coppia nei confronti del mondo britannico, quello dei media e quello dei ricordi che, come una nuvola grigia, perseguitano il giovane principe e duca di Sussex. Alcuni fotogrammi ripropongono Harry in Angola nella stessa esperienza vissuta da sua madre, ventidue anni fa, in una terra sofferente, nel terrore di campi minati, stesse immagini, stesso giubbotto antiproiettile, madre e figlio, due figure in una, perché Harry non si è ancora liberato della tragica fine di Diana. Secondo il racconto di Tina Brown, biografa della principessa, la mattina di domenica 31 agosto, Charles e i due figli andarono dal castello di Balmoral alla chiesa Crathie Kirk, senza cambiare abitudini e protocollo, «le cose devono restare immutate» fu l'ordine dal palazzo di Buckhingham. Harry chiese al padre: «Ma è vero che mamma è morta?». La domanda trovò il silenzio di Carlo e degli altri parenti e presenti all'ufficio religioso, lo stesso silenzio che oggi divide i due fratelli, William principe ereditario e Harry che vuole andare altrove. Il peso della corona non sta soltanto nei tre chilogrammi e trecento di perle, diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi che la stessa Elisabetta ormai non sopporta più come ribadito nella recente cerimonia di apertura del Parlamento inglese. Il peso sta nella storia, nella tradizione, nel rito di una casa reale che sembra essere l'unica al mondo per l'interesse che suscita ogni sua azione e ogni sua dichiarazione. Harry e Meghan vogliono scappare da questo teatro da Madame Tussauds ma hanno creato scompiglio tra i famigliari, disturbati dall'ingresso, a corte e in dinastia, dell'americana in un quadro che, ad alcuni, ricorda la storia di Wallis Simpson e di Edoardo VIII. Harry non ha nemmeno l'incubo di abdicare, è il sesto in linea di successione, preceduto dal padre, dal fratello e dai figli di quest'ultimo, George, Charlotte e Louis, può scegliere, dunque, varie uscite di scena. La coppia ha querelato un gruppo di giornalisti e di testate ma la battaglia dei tabloid continua e ora si aggiungono le perplessità sull'eventuale esilio in Africa: chi sta pagando il costo della sicurezza dei due? I sudditi britannici, certamente. Ma chi si occuperà di coprire le stesse spese nel caso in cui Harry e Meghan dovessero definitivamente lasciare l'Inghilterra? Hanno conti correnti maestosi ma saranno i sudafricani a versare un'eventuale tassa o ancora i cittadini del Regno Unito? Eppoi il Sudafrica non è tra le sedici nazioni di cui Elisabetta è capo di Stato ma fa comunque parte dei 53 Paesi del Commonwealth. Il problema sarebbe anche politico ma è, soprattutto, esistenziale per Harry che ripete oggi, nei confronti del fratello William, quello che sua madre ebbe a dire in un'intervista rilasciata a Tom Bradby nel 1995: «Non provo più alcuna spinta emotiva», sconvolgendo gli inquilini del palazzo reale. La fuga d'amore e di vita resterà un sogno, Harry e Meghan ritorneranno a Frogmore House, con i paparazzi davanti a casa. I sudditi della regina hanno altro cui badare, si dedicano al terzo capitolo della saga The Crown, l'ottava puntata è dedicata al dramma di Margaret. La storia continua. Con una protagonista su tutti. Come ha scritto una collega londinese, il principe Carlo ha fatto testamento: lascerà ogni avere a sua madre, la regina.

Meghan Markle criticata perché troppo "americana". Nonostante la pausa dai riflettori, Meghan Markle continua a far discutere e, questa volta, è uno scatto dall’atmosfera natalizia a far sussultare il popolo del web. Ludovica Marchese, Domenica 08/12/2019, su Il Giornale. Da alcune settimane Meghan Markle si è presa una pausa dai riflettori ma, nonostante ciò, si continua a parlare di lei senza sosta. Infatti, l'ultima volta che è apparsa in pubblico è stato durante il Remebrance Day, quando si era sfidata a colpi di stile con la cognata Kate Middleton. Ora, però, la duchessa di Sussex è finita nuovamente nel mirino dei media a causa di un post condiviso sul profilo ufficiale dei Sussex. Il post in questione è un collage di immagini di alcune associazioni di beneficenza a cui la coppia reale è particolarmente legata. L'obiettivo? Spingere i sudditi a fare delle donazioni per aiutare i bisognosi in un periodo magico come quello natalizio. "È un periodo dell’anno importante per aiutare quelli che attorno a voi sono meno fortunati o chi potrebbe apprezzare anche il più piccolo atto di gentilezza", sono alcune delle parole che si leggono nel post. Poi, l’appello per fare del bene da parte di The lovely Meghan: "Per fortuna ci sono così tantissime organizzazioni in tutto il mondo che si impegnano a fare del bene a livello globale, molte delle quali non sono su Instagram. Queste alcune delle organizzazioni che abbiamo scelto, ma ci piacerebbe conoscere anche le vostre per ampliare il nostro network. Commentate qui sotto con la bandiera del vostro paese". Nonostante il messaggio sociale del post, l’attenzione degli utenti di Instagram è stata catturata da una parola in particolare: si tratta dell'americanissimo "Holidays", ovvero "Vacanze", usato al posto del più britannico "Christmas", cioè "Natale". In molti ne hanno approfittato per scagliarsi contro la moglie di Harry, definendola "Troppo americana". Altri, poi, hanno preferito farle notare l’eclatante errore commesso: "Natale, Natale, Natale! Ripeti dopo di me: Felice Na-ta-le!", "È Natale, per favore, non la stagione delle vacanze, quello è in America. Noi siamo un paese cristiano e voi siete stati entrambi battezzati", "In Europa diciamo Natale, non vacanze". Secondo altri, invece, molti l'errore commesso nella didascalia sarebbe una prova evidente del fatto che a gestirlo sarebbe la stessa Meghan Markle. Infatti, prima che la duchessa si sposasse con il principe Harry, era molto attiva sui social media e gestiva persino il suo blog, The Tig. Tuttavia, una volta entrata ufficialmente nella famiglia reale, ha dovuto cancellare tutti i suoi account personali. Questo americanismo, però, potrebbe essere la prova che stia ancora usando Instagram – seppur da dietro le quinte. Infatti, anche alcuni mesi fa, altri americanismi come "pannolini" e "culle" e un’ortografia tipicamente americana sono stati individuati nelle didascalie dell’account ufficiale Sussex Royal. Nonostante l’assunzione di David Watkins come responsabile delle comunicazioni nel mese di agosto, sembrerebbe quindi che ci sia anche lo zampino di Meghan Markle.

"Si faceva chiamare The lovely Meghan". Spunta in rete il nomignolo della Duchessa di Sussex. In rete spunta il nomignolo della duchessa di Sussex quando, ancor prima di conoscere il Principe Harry, si dedicava ad attività benefiche. Carlo Lanna, Domenica 08/12/2019 su Il Giornale. Sono tanti, forse anche troppi, gli aneddoti su Meghan Markle prima che diventasse duchessa di Sussex e moglie del Principe Harry. Ma tutti sappiamo che ancora prima di entrare fra le schiere della famiglia inglese, Meghan era un’attrice molto quotata, una blogger, un’influencer e, soprattutto, una benefattrice. A farlo sapere è un’associazione canadese che lotta per i diritti dei più deboli e che, proprio di recente, ha avuto il supporto dalla coppia dei duchi di Sussex. Tramite l’account Twitter del St. Felix Centre di Toronto, è stato pubblicato di recente un post in cui si sottolinea l’importanza di conservare i ricordi di tutte quelle persone che, in passato, hanno condiviso la mission dell’associazione. Tra questi ricordi spunta anche quello di Meghan Markle che, ai tempi in cui era una delle protagoniste di Suits, dedicava molto tempo alla salvaguardia dei bisognosi. Si faceva chiamare "The Lovely Meghan". E a farlo sapere sono proprio i vertici del St. Felix Centre, che con grande emozione, ricordato tutto il bene e l’ottimo lavoro che la duchessa aveva svolto per l’associazione. Un ricordo e un affetto che la stessa Meghan pare non aver dimenticato. Anche se la duchessa molto spesso viene criticata per le sue abitudini che si scontrano con il rigore di Corte, resta comunque una donna che ha preso alla lettera il suo impatto e il ruolo che riveste. E proprio in vista delle festività del Natale, rivolgendo un pensiero a chi è meno fortunato di lei, la duchessa sui social, rivolge l’attenzione e il supporto a diverse associazioni benefiche, operanti nel curare e salvaguardare chi è in una situazione di indigenza economica o chi è senza una casa. Tra i profili menzionati spunta anche quello del Canada, dove lei stessa, per un lungo periodo di tempo, ha collaborato come attivista. Ecco il motivo del post su Twitter del St. Felix Centre, che ha espresso la felicità in merito al supporto a distanza di Meghan Markle, anche se ora è un membro della famiglia inglese. Questo fa capire ancora di più che la duchessa non dimentica le sue origini e, ancora oggi, resta molto legata alla vita che aveva in America prima di vivere a Londra. Per fortuna, anche il Principe Harry condivide gli stessi interessi della moglie, un amore per la beneficenza che sua mamma Lady D. gli ha lasciato in eredità. Chiacchiere da social in un momento in cui i duchi sono in pausa da impegni ufficiali.

Antonello Guerrera per “la Repubblica” il 31 ottobre 2019. Settanta deputate britanniche, di ogni colore politico, si sono schierate a favore di Meghan Markle e contro i media del Regno Unito. Perché, secondo le tante parlamentari della Camera dei Comuni, la duchessa del Sussex subisce continuamente ingiustizie e scorrettezze da parte di giornali e siti oltremanica, nei quali Meghan verrebbe dipinta con «frasi fuori moda e descrizioni di stampo coloniale». Insomma, secondo loro, ci sarebbe una forma di razzismo, sessismo e comunque di ipocrita bigotteria nei suoi confronti da parte dei giornalisti. «Vere e proprie sfumature xenofobe», rincara la firmataria parlamentare laburista Holly Lynch. «Questo non lo possiamo accettare », scrivono le deputate, «e ci fa piacere che Meghan si sia attivata contro questo disdicevole fenomeno ». Le 70 parlamentari si riferiscono alla "guerra" che Meghan e suo marito, il principe Harry, hanno di recente lanciato contro i media britannici, colpevoli, secondo i duchi del Sussex, di non rispettare la loro privacy. Una mossa per cui le deputate hanno dunque espresso sostegno pieno, dopo il recente, e clamoroso, documentario della rete televisiva britannica Itv, in cui la giovane coppia si è confessata al pubblico come mai aveva fatto prima. In quell'occasione, circa dieci giorni fa, Harry aveva ammesso che lui e suo fratello, il principe William, sarebbero oramai «su due sentieri diversi». «Sì, ci sono state delle incomprensioni tra noi, ma sono cose che succedono soprattutto in una famiglia sotto pressione come la nostra». Meghan era stata ancora più esplicita, manifestando un apparente e profondo disagio verso la sua condizione di "new entry" della Casa reale dei Windsor: «Io esisto, non vivo», aveva rivelato riferendosi alla sua vita costantemente sotto i riflettori. «No, non sto troppo bene. In pochi mi hanno chiesto come ci si senta nei panni di mamma e moglie» dopo la nascita di Archie. E quindi le deputate non ci stanno. Sono celebri e influenti parlamentari laburiste, come Diane Abbott, Jess Phillips e Yvette Cooper, conservatrici come Gillian Keegan, liberal-democratiche come Angela Smith e Wera Hobhouse. Martedì sera non ce l' hanno fatta più, come Meghan. Hanno preso carta intestata e hanno condiviso su Twitter la loro lettera aperta alla duchessa del Sussex. Meghan e suo marito Harry hanno lanciato di recente una serie di denunce contro i tabloid per presunte intrusioni nella vita privata, ingaggiando avvocati specializzati in questo tipo di cause. Meghan ha portato in tribunale il Daily Mail per una lettera personale del - disastrato - padre finita mesi fa sui tabloid. Invece Harry - che di recente ha dichiarato di associare ogni clic di una fotocamera all' immagine di sua madre - ha denunciato Murdoch, il suo Sun e il Daily Mirror per lo scandalo intercettazioni di qualche anno fa. Anche la recente nascita del piccolo Archie è stata a lungo tenuta segreta proprio per tenere lontano i media e il mondo esterno. Non a caso, Meghan e Harry mesi fa si sono trasferiti nella tenuta, più riservata, di Frogmore Cottage, che però ha scatenato polemiche sui giornali per gli alti costi della sua ristrutturazione addebitati ai contribuenti, i quali in cambio si aspetterebbero meno riservatezza dagli amati duchi. Alla fine, ieri, Meghan ha preso il telefono, ha chiamato la deputata Holly Lynch e le ha detto: «Grazie».

William contro Harry: «Sei troppo fragile» I principi sempre più divisi. Pubblicato lunedì, 21 ottobre 2019 su Corriere.it da Luigi Ippolito, corrispondente da Londra. Crisi senza precedenti tra i due fratelli, innescata da Fratelli contro. Nella casa reale: una frattura di non poco contro. Con William che si dice «preoccupato» per la «situazione di fragilità» di Harry. Dopo che quest’ultimo ha ammesso che i due sono ormai «su strade diverse». Che conducono verso un futuro sempre più accidentato per i Windsor. La miccia l’ha innescata il documentario andato in onda domenica sera sulla tv britannica: un’ora di interviste con Harry e Meghan girate durante il loro recente viaggio in Africa. Dove il duca di Sussex parla per la prima volta apertamente delle divisioni con il fratello, il duca di Cambridge ed erede al trono. «Non ci vediamo più così spesso come prima», rivela Harry, aggiungendo che «le cose succedono», perché «tra fratelli ci sono giorni buoni e giorni cattivi». Un candore che ha sorpreso molti. E che ha fatto sobbalzare il Palazzo. Anche perché Harry ha ammesso di soffrire ancora di problemi mentali e di non aver mai superato il trauma della morte della madre Diana. «Pensavo di esserne venuto fuori — ha raccontato —, ma poi improvvisamente è riemerso tutto e mi sono reso conto che è qualcosa che devo gestire». Il principe, oggi 35enne, già due anni fa aveva rivelato di ricorrere alle cure di psicologi dopo essere stato sull’orlo di «un collasso totale». Non è chiaro se sia ancora seguito dai medici, ma fonti della casa reale hanno fatto sapere che ha «il giusto team di sostegno attorno a lui». Le voci di una spaccatura tra William e Harry si rincorrevano da mesi, alimentate anche dai pettegolezzi su presunte tensioni fra Meghan e Kate. Ed erano state rafforzate dalla decisione dei duchi di Sussex di andare a vivere a Windsor, lontano da Kensington Palace (dove si trovano i duchi di Cambridge) oltre che dalla separazione dei loro uffici e delle loro attività di beneficenza. Anche sul piano della «propaganda» — se così la si può chiamare — Harry e Meghan avevano aperto una loro seguitissima pagina Instagram, separata da quella ufficiale, che era subito stata vista in concorrenza con quella di William e Kate. Ma in realtà le tensioni tra i due fratelli hanno una storia più lunga: e risalgono all’inizio della storia d’amore del più giovane con l’attrice americana. Perché pare che William avesse messo in guardia Harry da un matrimonio affrettato: e il secondo non l’aveva presa affatto bene. Sì, Meghan: è lei la pietra d’inciampo. Ed è anche la vera protagonista del documentario televisivo: nel quale racconta della sua sofferenza per come è stata tratta dalla stampa popolare britannica. E rivela che i suoi amici l’avevano avvertita: «I tabloid distruggeranno la tua vita». Ma lei non ci aveva badato: «Non ho mai pensato che sarebbe stato facile, ma credevo che sarebbe stato corretto». E invece «la gente dice cose che non sono vere, ma sono autorizzati a continuare a dirle».Perché è questo il vero bersaglio di Harry e Meghan: la stampa. E anche questo documentario va messo in quel contesto: che ha visto i duchi di Sussex fare causa a quasi tutti i tabloid britannici, a conclusione di un tour africano che era stato giudicato un successo. E che invece è stato in qualche modo rovinato dalla decisione di portare i giornali in tribunale. Dunque quelle interviste appaiono come una sorta di giustificazione: ci perseguitano, ci rovinano la vita, non potevamo fare altro. Harry è stato ancora più esplicito: e ha detto che ogni scatto di una macchina fotografica, ogni flash, gli riportano alla mente il destino di sua madre. Ma è proprio qui che si annida il problema: lui e Meghan vorrebbero essere lasciati in pace, condurre una vita normale, senza il continuo scrutinio dei media. Ma loro non sono persone normali: sono membri della famiglia reale britannica e come tali godono di immensi privilegi ai quali corrispondono altrettanti doveri. Primo fra tutti, essere sotto l’occhio dei sudditi. E quindi certe loro stravaganze, come il segreto che ha avvolto la nascita del figlio Archie e il successivo battesimo, per non parlare dei viaggi su jet privati a spese dei loro amici (quali Elton John), si addicono forse alle celebrities hollywoodiane, ma non certo ai Windsor. Sono loro quelli che dovrebbero tracciare il confine, non la stampa (che è sempre facile accusare).

Il documentario di Meghan Markle e del principe Harry preoccupa la royal family. "Tutti sono inorriditi". Dopo il documentario dedicato al viaggio in Africa di Meghan Markle e del Principe Harry, la famiglia reale è molto preoccupata per le ripercussioni. Carlo Lanna, Mercoledì 23/10/2019. Le confessioni a cuore aperto di Meghan Markle hanno creato molto scompiglio non solo fra gli estimatori della Corona. La stessa royal family guarda lo scorrere degli eventi con una certa attenzione. Il documentario che è stato trasmesso in patria lo scorso week-end, girato in Africa durante il viaggio dei duchi di Sussex, fa intravedere un ritratto umano e sofferente dei due rampolli reali,tempestati troppo spesso da critiche becere e infondate. E la mossa di Harry di denunciare la stampa per una grave violazione della privacy è solo la punta dell’iceberg. Dichiarazioni bomba quelle di Meghan e di Harry che, secondo quanto riportano gli esperti di Corte, non sono piaciute ad alcuni membri della famiglia reale, in primis proprio la Regina non approverebbe quanto è stato rivelato dai duchi. "Penso che a Corte sono tutti un po’ inorriditi da tutto quello che è successo – rivela Jonny Dymond, il corrispondente reale della BBC-. Spero che Meghan ed Harry una volta che saranno tornati a Londra possano riflettere molto attentamente sul polverone che hanno sollevato. Sì, perché fuggire a Cape Town non è la risposta a tutti i loro problemi". Il documentario quindi, secondo le prime stime, pare che abbia influito ancora di più a minare l’immagine pubblica di Meghan Markle, già bersagliata e aspramente criticata. "Ora c’è una vera spaccatura. Harry ha fatto lo stesso errore di sua madre: mostrare il lato umano dei reali al pubblico. Ma non ha capito che i tempi sono cambiati. Ora la monarchia non è più capace di nascondere le crepe".

"Regina e principe Carlo offesi dalle parole di Meghan Markle". La Regina e il Principe Carlo secondo diversi insider di corte sarebbero delusi e amareggiati per le dure parole usate da Meghan Markle per definire la vita a Corte nonostante abbiano entrambi fatto molto per farla sentire la benvoluta a Palazzo. Sandra Rondini, Martedì 22/10/2019, su Il Giornale. Sorpresa e costernazione. Questi i sentimenti prevalenti a Buckingham Palace e Clarence House, sedi istituzionali rispettivamente della Regina Elisabetta II e del Principe Carlo, dopo la messa in onda del documentario della ITV con la doppia intervista al Principe Harry e a sua moglie Meghan Markle che hanno definito “molto difficile la vita di corte” e non solo per l'assalto quotidiano della stampa scandalistica. La Regina e suo figlio Carlo “hanno fatto di tutto per far sentire benvenuta la Duchessa del Sussex”, è stato detto all' Evening Standard, dopo che Meghan ha definito “una lotta” vivere con i reali inglesi da quando ha sposato il Principe Harry. Fonti senior, ossia vicine alla Corona, hanno ammesso che “la Famiglia reale, con tutte le sue formalità, può apparire scoraggiante", ma hanno ribadito con fermezza che sia la Regina che il Principe Carlo hanno fatto grandi sforzi per far sentire accolta Meghan. Un insider di Buckingham Palace ha detto allo Standard: “So che il Principe di Galles ha contattato diverse volte Meghan. Spesso si vedono e condividono anche l'amore per la musica. So che l'ha invitata a un'anteprima di una mostra a Palazzo. Anche la Regina è stata una fonte di forza per Meghan e ha invitato entrambi i Sussex a Balmoral, dove i problemi familiari vengono generalmente discussi in privato”. E ancora: “La Regina e gli alti reali sono molto preoccupati per la strada così sconnessa che Meghan Markle e il Principe Harry stanno prendendo dopo che hanno lanciato il loro colossale attacco ai media britannici”. Il commentatore reale Phil Dampier, che ha scritto "Royally Suited" sulla storia d'amore di Harry e Meghan, ha detto che "dalla Regina in giù sono tutti preoccupati e hanno marchiato i commenti dei Sussex come qualcosa di 'molto serio' a cui è necessario porre un argine e rispondere in modo netto e deciso una volta per tutte”. Jonny Dymond, corrispondente reale della BBC, ha dichiarato: "Penso che la Famiglia reale sia inorridita”, mentre il commentatore reale Penny Junor ha descritto le azioni di Harry e Meghan come un "madornale errore per cui pagheranno un prezzo altissimo". Parlando esclusivamente a MailOnline, infine, Phil Dampier, che ha scritto sui reali per oltre trent'anni, ha dichiarato: "Spero che durante le loro sei settimane di vacanza dai loro impegni come reali Harry e Meghan riflettano molto attentamente su ciò che faranno una volta tornati. Avevano appena segnato un punto a loro favore con il viaggio in Africa, ma ora tutte le loro opere buone sono state oscurate da questo attacco alla stampa e alla Famiglia reale e William, in particolare. Le possibilità sono due: o sono stati mal consigliati o ignorano i consigli”, ha concluso, dicendosi “sconcertato”. 

Da huffingtonpost.it il 21 novembre 2019. Nessuno li cerca, nessuno gli rivolge la parola, nessuno gli scrive: all’indomani delle dichiarazioni rese ai media, giudicate “contro la Corona”, il principe Harry e Meghan Markle sarebbero, di fatto, isolati da tutto e tutti. È questo ciò che ha rivelato una fonte vicino alla coppia al giornale People: stando a quanto riporta la soffiata, il clima intorno ai duchi del Sussex sarebbe a dir poco gelido. A quanto pare, dunque, la famiglia reale non ha perdonato loro di essere usciti fuori dalle righe e di aver parlato pubblicamente dei propri problemi: nel corso delle riprese per un documentario a loro dedicato, Harry ha affermato di essersi allontanato dal fratello William, mentre Meghan Markle ha detto di non riuscire più a vivere bene la sua vita, braccata com’è dai media. Se è vero che il tempo cura le ferite, in questo caso c’è un’eccezione alla regola: nonostante ormai siano trascorse settimane dalle dichiarazioni “incriminate”, secondo la fonte ascoltata da People, i rapporti tra i duchi e il resto della famiglia sarebbero ancora molto tesi. Nello specifico, nessuno si starebbe curando di loro. Non tutti, però, sono d’accordo con l’affermazione della fonte anonima. L’autore ed esperto di affari reali, Phil Dampier, ha detto all’Express che, dopo il documentario, Kate si è precipitata a contattare Meghan: “Ha fatto del suo meglio per tenere tutti uniti e per aiutarla”, ha aggiunto. Secondo Dampier, sarebbe auspicabile che la coppia passasse il Natale insieme alla Regina e non in USA come i rumors prevedono. Questo basterebbe a ricucire i rapporti: “Nel caso in cui non partecipassero, il problema si aggraverebbe ancora di più. Non credo che vogliano passare più tempo con la madre di Meghan: hanno sei settimane per stare con lei”. Stando a quanto riportato da People e da alcune fonti ascoltate dal magazine, i due fratelli avrebbero iniziato ad allontanarsi in seguito alla decisione di Harry di sposare Meghan: il maggiore avrebbe consigliato al più piccolo di “andarci piano”, ferendolo. 

L'indiscrezione: "La fuga a Los Angeles di Meghan? Una decisione che ha l’appoggio della Regina”. Non ci sarebbe nessun rifiuto da parte della Regina in merito alla fuga in America di Meghan Markle e del principe Harry. Di fatto la bufera pare solo frutto di illazioni infondate. Carlo Lanna, Sabato 23/11/2019, su Il Giornale. Non si placano le critiche e le voci di dissidi all’interno della royal family in merito alla scelta di Meghan Markle e del principe Harry di trascorrere il Natale a Los Angeles. I duchi di Sussex, fin da quando è trapelata la notizia, sono stati travolti da una vera e propria bufera che ha finito per aggravare la situazione già precaria, facendo crescere tensioni fra le mura di Palazzo. Tante sono le parole che sono state spese sull’argomento, molte di queste del tutto infondate, perché frutto di voci di corridoio e anonime gole profonde che hanno spifferato dettagli poco verosimili alla stampa inglese. Ora però ci sarebbe un vero e proprio colpo di scena sulla faccenda: tutti a corte avrebbero approvato la scelta di Meghan Markle e del Principe Harry di trascorrere a Los Angeles le festività natalizia. A confermarlo sono le fonti ufficiali di Buckingham Palace. “Una decisione che ha il pieno appoggio della sovrana – si legge in una nota -. Una scelta che è in linea con il pensiero di tutta la famiglia e che è stata stabilita mesi e mesi fa”. Poche righe bastano per mettere a tacere la lunga scia di polemiche? Bisogna vedere come reagiranno i detrattori, ma se anche la Regina ha digerito con tranquillità la fuga in terra americana di Meghan, fa intuire che le critiche delle ultime settimane non hanno ragione di esistere. Da quel che si vocifera in rete, pare che la sovrana non mai vietato a Meghan e al Principe Harry di volare a Los Angeles insieme al piccolo Archie. Da quel che sembra Elisabetta ha acconsentito alla richiesta del nipote principalmente per il bene dell’erede dei Sussex. Il figlio di Meghan Markle ha bisogno di legarsi anche a nonna Doria e vivere, per qualche tempo, lontano dalla vita frenetica di Londra. Inoltre, sulla questione non ci sarebbe nulla di veramente rivoluzionario. Il tradizione natale a Sandringhan e suoi tradizionali festeggiamenti lunghi 72 ore, hanno visto la momentanea dipartita di Kate e William diversi anni fa ancora prima dello scandalo di Meghan e di Harry. Anche Kate per una volta ha voluto trascorrere la ricorrenza con la sua famiglia e, anche in quel momento, la Regina ha dato il suo benestare. I duchi di Sussex quindi partiranno la prossima settimana e resteranno in Americana fino al giorno di Natale, poi torneranno nella City. Per ora il programma è top secret, ma la stampa è all’opera per la caccia all’ultimo scoop.

Lo "sfogo" durissimo di Meghan: "Hanno chiamato mia madre così". Meghan Markle, in un video del 2012, ha raccontato come un uomo abbia insultato la madre in pubblico dopo un concerto e lei si sia messa a piangere. Elisabetta Esposito, Mercoledì 03/06/2020 su Il Giornale. Colpita dal razzismo, Meghan Markle rivela i retroscena di ciò che ha subito nel tempo. Come riporta il DailyMail, la duchessa di Sussex ha partecipato nel 2012 a una campagna chiamata “I Won’t Stand For”, organizzata dall’associazione no profit Erase the Hate: Meghan Markle ha realizzato per essa un video in cui racconta la sua personalissima esperienza in termini di discriminazione razziale. La clip è tornata in auge su Internet a seguito delle proteste per la morte di George Floyd. “Per me è una questione molto personale - dice Meghan Markle - Sono birazziale, la maggior parte delle persone non sa dire quali siano le mie origini e in tanta parte della mia vita mi sono sentita una mosca su un muro. E quindi alcuni degli insulti che ho sentito, le battute davvero offensive o i nomiglioli, mi hanno proprio ferita molto duramente. Un paio di anni fa ho sentito qualcuno chiamare mia mamma con la parola con la N”. Quando parla di parola con la N, la duchessa si riferisce a «nigger», ossia «negra», che da sempre negli Stati Uniti ha una connotazione negativa e dispregiativa. Accadde mentre madre e figlia lasciavano un concerto: Doria Ragland si mise a piangere. Mamma Doria, quando Meghan era piccola, veniva spesso scambiata per la tata della duchessa. Nel prosieguo del video, Meghan Markle, che indossa una t-shirt con la scritta “Non sopporterò il razzismo”, esprime il desiderio di voler migliorare le cose negli Stati Uniti. “Sono davvero orgogliosa del mio retaggio da entrambe le parti - ha aggiunto l’ex attrice, che è afroamericana per parte materna e scozzese per parte paterna - Sono davvero orgogliosa delle mie origini e della strada che sto facendo. Ma spero che, quando avrò dei figli, la gente sia ancor più di mentalità aperta sul modo in cui le cose stanno cambiando e che avere un mondo mescolato sia normale. Sicuramente sarebbe molto più bello e interessante”. Nel filmato, Meghan Markle spiega ancora che la gente non immagina immediatamente come lei abbia radici afroamericane o quale sia la sua origine. A seguito del fidanzamento con il principe Harry, emerse un dibattito mediatico in cui ci si interrogava sul colore della sua pelle. “Mi trattano in modo differente”, prosegue la duchessa, che rivela come suo nonno, trasferitosi da Cleveland a Los Angeles, dovette usare la porta sul retro per entrare nei ristoranti. Non è la prima volta che Meghan Markle si apre sulle sue origini e su quanto i suoi genitori abbiano voluto che si sentisse non ferita dal razzismo. Nel 2015 ha raccontato a Elle che da bambina, le regalarono un set di bambole personalizzato, con una madre afroamericana, un padre caucasico e i figli misti.

"Volevano farla vergognare davanti a tutti". Il retroscena sull'addio di Meghan Markle. Meghan Markle avrebbe abbandonato Londra perché si sentiva quasi perseguitata dalla royal family, al centro di una presunta cospirazione che avrebbe mirato a metterla in cattiva luce, facendola sentire sempre inadeguata. Francesca Rossi, Mercoledì 27/05/2020 su Il Giornale. Dietro all’addio del principe Harry e di Meghan Markle alla vita di corte potrebbe nascondersi un piccolo giallo. Da mesi ci chiediamo quali siano i reali motivi del trasferimento dei Sussex oltreoceano e chi nella coppia abbia avuto l’idea di abbandonare Frogmore Cottage per gli Stati Uniti. In attesa di leggere “Finding Freedom”, la biografia che dovrebbe raccontare l’uscita di scena dei duchi dal loro punto di vista, abbiamo già delle prime indiscrezioni sulle cause della Megxit. Voci che, se mai venissero confermate, getterebbero nuove ombre sulla royal family, avvicinando sempre di più la vita di Meghan Markle alle trame intricate di un romanzo d’appendice. Un amico della duchessa di Sussex avrebbe rivelato al Sunday Times un retroscena davvero inquietante. L’insider ha spiegato: “Meghan era convinta che a Palazzo fosse in atto una cospirazione contro di lei, per farla vergognare. Per questo ha chiesto subito di lasciare Kensington Palace. Credo si sia sentita un’estranea a corte fin dall’inizio della sua love story con il principe” e ha continuato: “Non era abituata a convivere con determinati atteggiamenti, così ha spinto per un cambiamento radicale”. Avevamo già capito da molto che Meghan Markle non fosse riuscita ad adattarsi alla vita di corte, al gossip e alle regole del protocollo. Avevamo anche intuito che si sentisse esclusa dalla famiglia reale. Ricorderete di sicuro la frase pronunciata dalla duchessa durante la chiacchierata intervista per il documentario “Harry e Meghan. An African Journey”. In quell’occasione la Markle dichiarò: “Esisto, non vivo. Non sto troppo bene”. Un’affermazione disarmante, diretta, che non provava neppure a nascondeva il malessere evidente provato dalla moglie del principe Harry. Per amor di verità in questa fase in cui non conosciamo bene le cause dell’addio dei Sussex dobbiamo cercare di tenere ben distanti le sensazioni dalla realtà, sottolineando la differenza tra “sentirsi” in un certo modo ed esserlo effettivamente. Questo non significa affatto che Meghan Markle stesse esagerando o addirittura fingendo. Al contrario. Se la duchessa ha provato determinati sentimenti relativamente a degli eventi, è possibile che tra lei e la royal family sia mancato un dialogo più costante e profondo. Insomma, Meghan e i Windsor non si sarebbero capiti davvero e la colpa di ciò potrebbe essere imputabile a entrambe le parti. L’insider lancia un’accusa grave quando sostiene l’ipotesi della cospirazione per far “vergognare” la moglie del principe. Questo termine andrebbe approfondito, perché farebbe pensare a una specie di complotto di corte per isolare Meghan Markle. Qualcosa di premeditato e molto perfido. D’altra parte è vero che non tutti sono “tagliati” per ruoli ufficiali e protocolli reali. La duchessa di Sussex potrebbe non essere la persona giusta per gli impegni pubblici a cui la royal family è abituata da generazioni. Non ci sarebbe niente di male, né di strano. Forse siamo noi a interpretare nel modo sbagliato l’indole di Meghan. In lei vediamo l’attrice, immaginando di conseguenza che si trovi a suo agio nella parte della duchessa, continuamente sotto l’occhio vigile delle telecamere. Non è proprio così, forse. Un conto è recitare in un film secondo un copione già stabilito, un conto è vivere una vita sempre sotto i riflettori, finché la persona e il ruolo si fondono completamente. Secondo l’insider, Meghan Markle potrebbe aver sofferto anche per la mancanza dell’indipendenza economica. La moglie di Harry è abituata a lavorare e a vedere i profitti della sua professione. La fonte ha dichiarato: “Senza guadagnare un vero reddito è probabile che si sia sentita insoddisfatta e poi avrà avvertito la mancanza delle sue relazioni sociali”. Se diamo uno sguardo superficiale alla condizione di Meghan, un problema simile potrebbe sembrarci assurdo. Come è possibile lamentarsi dei privilegi? In realtà è più comune di quanto pensiamo. Chi è abituato a contare solo su se stesso, a costruirsi un ruolo nel mondo giorno dopo giorno, potrebbe non accontentarsi facilmente, pretendere (ed è suo diritto) di partecipare attivamente ai suoi doveri, poiché in gioco c'è il desiderio di “essere presenti a se stessi”, vivere pienamente. Forse il principe Harry ha compreso il disagio della moglie. Un insider ha raccontato al Sun che il duca non sarebbe affatto contento di leggere sui giornali il termine Megxit, perché fa sembrare che l’addio a Buckingham Palace abbia una sola origine, Meghan Markle. Invece secondo la biografia “Finding Freedom”, in uscita il prossimo 11 agosto, sarebbe stato proprio il principe Harry a scegliere questa sorta di esilio. Una fonte editoriale ha rivelato al Daily Mail: “La realtà è che è stato Harry a prendere la decisione. Il libro lo chiarirà e spiegherà perché era inevitabile che accadesse”. A quanto pare Meghan sarebbe stata d’accordo, ma avrebbe anche chiesto al marito se fosse sicuro di ciò che stava per fare, se davvero fosse ciò che voleva. La stampa britannica non è stata sempre clemente con la duchessa e forse neppure il suo staff, che l’ha accusata di essere “una despota capricciosa” che “già dalla mattina tartassa di mail i suoi collaboratori”. Quanto c’è di vero e quanto di costruito in questi ritratti poco lusinghieri di Meghan Markle? È attendibile la teoria di una presunta cospirazione ai suoi danni? Forse la biografia di prossima pubblicazione potrà chiarire molti dubbi.

Antonello Guerrera per “la Repubblica” l'11 gennaio 2020. Al volante c'è sempre lei. E anche stavolta risolverà la situazione. La propaganda della "ditta" Windsor ieri ha sfoderato l'immagine chiave, e cioè Elisabetta, per la prima volta in pubblico dopo il clamoroso "divorzio" del nipote Harry e di Meghan dalla famiglia reale. Fazzoletto in testa, sguardo di ghiaccio, rossetto fuoco, alla guida del suo Suv scuro poco fuori dalla tenuta di Sandringham per partecipare a una battuta di caccia in campagna col nipote Peter Phillips, l' unico maschio della figlia Anna. È l'immagine della granitica risolutezza che la Regina, a 93 anni, ancora vuole incarnare. E che oggi, ancora una volta, è necessaria dopo il pasticcio che hanno combinato i duchi del Sussex.

Che cosa farà ora Elisabetta? Se il figlio Carlo e il nipote William sono andati su tutte le furie dopo quell'esplosivo post su Instagram di Meghan e Harry, "l'irritata" Regina ha preso in mano la situazione. «È una persona pragmatica», dice durante un incontro con la stampa straniera a Londra William Hanson, esperto dei Windsor e di etichetta inglese, «e non si abbandonerà a vendette o a punizioni. Vuole risolvere la faccenda il prima possibile. Difatti, ha subito attivato figlio e consiglieri per arrivare a un compromesso ragionevole».

La (rara) telefonata. Non a caso, si è scoperto ieri, la lucidissima Elisabetta lo scorso novembre aveva capito che qualcosa non andava e secondo il Daily Mail avrebbe chiamato personalmente il nipote Harry (di norma non lo fa mai con nessun membro della "ditta") per capire le sue intenzioni per il Natale 2019 in famiglia, poi da lui snobbato per il Canada con Meghan e il piccolo Archie. Forse anche a causa dello sgarbo subito, la foto dei duchi del Sussex non era sul tavolino durante il discorso di Natale della sovrana alla nazione. «Il problema non è tanto quello che hanno fatto Harry e Meghan, ma come lo hanno fatto, in quel modo così distruttivo», spiega Hanson.

Pragmatismo. Ora però, in nome del pragmatismo e del venerato understatement inglese, si arriverà a una soluzione. «Perché Elisabetta sa che non camperà per molti anni. Dopo lo scandalo del figlio Andrea e un annus horribilis come il 2019, vuole lasciare la ditta nel miglior stato possibile», continua Hanson. Dopo la conference call di due giorni fa tra Elisabetta, Carlo, William e Harry, ieri sono continuati i negoziati tra gli staff della famiglia reale, che coinvolgono persino il ministro dell'Interno Priti Patel, perché c'è di mezzo la sicurezza della giovane coppia. I sudditi non l'hanno presa bene: secondo un sondaggio YouGov, il 63% dei britannici crede che Carlo debba smettere di finanziare in toto Harry e Meghan dopo la bravata. Sul Times ieri è filtrata una velata minaccia del futuro re: «Niente assegni in bianco».

"Crisi? Quale crisi?" Ma tutto questo a Meghan e Harry pare importare poco. Ieri, sempre su Instagram, hanno pubblicato le foto di una visita a un'associazione culinaria di madri legata alla strage della Grenfell Tower. E dopo la partenza di giovedì notte di Meghan direzione Canada per tornare dal piccolo Archie, ora pare che Harry la raggiungerà presto, a ogni costo. Anche se la soluzione del pasticcio in famiglia è ancora lontana. Giovedì prossimo Harry ha un impegno ufficiale (rugby). Ci sarà?

Vittorio Sabadin per “la Stampa” il 12 gennaio 2020. Il principe Harry riceverà presto una telefonata dal segretario della Regina, che lo inviterà a Sandringham per un colloquio con la nonna. Ci sarà anche Carlo, convocato dalla sua residenza di Birkhall in Scozia, dove si illudeva di passare qualche giorno di vacanza. Per Harry sarà un brutto momento. La Regina è stata fotografata alla guida della sua Land Rover e aveva un aspetto terribile. È vero che stava andando a sparare qualche colpo ai fagiani, ma gli occhi ridotti a una minacciosa fessura non glieli aveva mai visti nessuno. Ha ordinato che la questione della diserzione dei Sussex sia risolta in 72 ore, anche se Harry e Meghan vorrebbero più tempo per concordare titoli nobiliari, rimborsi spese, finanziamenti, disponibilità di Frogmore House, come se fosse la trattativa di un divorzio. Elisabetta si è probabilmente consultata con il marito Filippo, che le avrà detto di mandare i Sussex al diavolo e non pensarci più. Strategia di lungo termine Meghan è tornata in Canada, ufficialmente perché il piccolo Archie era rimasto nella villa di Vancouver Island, e aveva tanto bisogno della mamma. Lasciarlo lì è stato un colpo di genio, tipico della scaltrezza con la quale Meghan tratta gli affari. Lo hanno confermato molti dei suoi ex amici al biografo David Jones, che ha riportato le loro dichiarazioni sul «Daily Mail». «Era chiaro che sarebbe successo - ha detto un confidente -. Con Meghan o si fa come vuole lei o ci si separa. Vuole sempre essere al centro di ogni relazione; vuole stare sotto ai riflettori, ma alle sue condizioni». «È stata in grado di muoversi in fretta - ha detto un altro - perché tutto questo era pianificato da mesi. Non è un'uscita improvvisa. È la strategia di un gioco molto lungo». L'attitudine di Meghan al «cut and run», al tagliare e correre via, dice chi la conosce bene, ha guidato tutte le mosse della sua vita: ha lasciato gli amici di Los Angeles, compreso il marito Trevor Engelson, per inserirsi in un circolo più elevato in Canada. Ha lasciato il Canada per un altro passo in avanti nella scala sociale, il più grande e ambizioso di tutti: l'ingresso nella Royal Family. Ha provato a farsela piacere per qualche mese, poi si è stancata. «È sensibile alle critiche - ha detto un altro amico - e ha bisogno di costante adorazione». C'è dunque da capirla: alla commemorazione dei caduti l'hanno messa in un balcone più piccolo, lontano dalla Regina e soprattutto da Kate. In teatro i Sussex dovevano stare una fila dietro ai Cambridge e se per caso lei incontrava Kate in corridoio doveva pure farle l'inchino. Come può una diva di Hollywood sopportare tutto questo? Ma sono matti questi inglesi? E poi i giornali. Negli Stati Uniti, se sei ricco e rammoderni la casa, tutti ti fanno i complimenti. In Inghilterra se spendi 2,4 milioni di sterline per fare lavori a Frogmore House, come la sala per lo yoga e la cameretta gender neutral per Archie, ti riempiono di critiche, e vanno a sindacare dove hai preso i soldi. I giornalisti sono una sciagura. Solo Tom Brady, quello che l'ha intervistata in tv, amico di Harry da 20 anni, è uno come si deve: l' ha lasciata dire che «esisteva e non viveva», inquadrando la lacrimuccia, senza chiederle se avesse un' idea di come vive senza esistere la gente comune.

L' aiuto di Oprah. I tabloid che Meghan odia hanno notato che i suoi labrador sono già in Canada, e ne deducono che lei non tornerà più. Archie lo sposti con facilità, ma i cani sono sempre un problema. Gli amici dicono che i Sussex andranno a vivere a Toronto, dove la privacy è così rispettata che se sei una celebrità e cammini per strada nessuno ti degna di uno sguardo. È quello che Meghan vuole? Forse no. Si dice che a scatenare tutto sia stato un collaboratore di Carlo, il quale ha scoperto l' esistenza di un contratto firmato dalla duchessa con la Disney, ufficialmente per aiutare gli elefanti in pericolo. ITV avrebbe poi già messo sul piatto 100.000 sterline per la prima intervista dopo la Megxit, precisando che si tratta solo di un' offerta iniziale. Si dice che Oprah Winfrey, la regina della tv americana considerata il più ricco individuo afro-americano del XXI secolo, abbia consigliato alla sua amica Meghan di lasciar perdere gli inchini e i salamelecchi dei Windsor per venire a sfruttare la sua rinvigorita popolarità in America. Lei le insegnerà come fare, insieme con altri amici come gli Obama e i Clooney. A Londra, la sua popolarità ha invece perso 22 punti, e 20 li ha persi Harry, precipitando dal primo al 5° posto. Carlo e la Regina sono molto preoccupati per lui e si rincorrono le voci su una fragilità mentale che si è cercato finora di tenere a bada concedendogli tutto quello che voleva. Ma concedere a Meghan tutto quello che vuole è un' altra storia. L' hanno già fatto, e non è servito a niente.

Vittorio Sabadin per “la Stampa” l'11 gennaio 2020. Gli uomini contano poco o nulla in questa vicenda della diserzione dei Sussex. Sono tre donne ad avere deciso tutto: due, Kate e Meghan, litigando fra di loro in modo non più sanabile; una, la Regina, non riuscendo a mettere pace come avrebbe voluto, a causa dei suoi 93 anni e della mancanza al suo fianco del marito Filippo. Lui sì avrebbe rimesso le cose a posto, convocando i nipoti e le mogli per un discorso molto franco: quanti ne ha fatti a Sarah Ferguson e a Diana, a Carlo e ad Andrea, per spiegare con il suo linguaggio colorito che l'impegno nella Royal Family è una cosa seria, con la quale non si gioca.

Tutti ricordano quando William, Kate, Meghan e Harry venivano chiamati i «fab four». Erano carini, solidali, partecipavano alle iniziative per combattere le malattie mentali, abitavano nello stesso palazzo. Erano esattamente quello che la gente si aspettava da loro: moderni, simpatici, impegnati socialmente, rappresentavano quanto di meglio la monarchia potesse aspettarsi dal proprio futuro. Ma poi è successo qualcosa: le mogli hanno litigato, e quando le mogli litigano lo fanno anche i mariti, succede in tutte le famiglie. Quello che accade nei palazzi reali resta segreto, ma i domestici a volte si lasciano scappare qualcosa. I giornali hanno scritto che Kate si è messa a piangere dopo le critiche di Meghan al vestitino che sua figlia Charlotte avrebbe indossato come damigella al matrimonio. Dicono anche che Meghan abbia rimproverato il personale di servizio dei Cambridge, incapace di assecondare i suoi capricci da attrice. Dicono che abbia fatto a Kate mille dispetti ai quali lei non poteva rispondere, impegnata com' è a rispettare le regole del palazzo, a non spiegare e non lamentarsi mai. Dicono che Meghan non sopporti più il confronto con la cognata, analizzato dai giornali nei dettagli degli abiti, dei gioielli, dell' acconciatura, dell' aspetto fisico. Certe cose fanno piacere quando vinci, non quando perdi il più delle volte. Meghan ha dunque deciso di sparire e di non sottoporsi più al confronto, forse anche perché si nota che fatica a mantenere la forma. Harry l'ha appoggiata in tutto: odia i giornalisti che considera responsabili della morte della madre e ha dunque accettato chela moglie costruisse intorno a sé un assurdo muro di privacy, come fanno i divi di Hollywood. Kate non si nasconde mai, né cela i suoi figli alla vista dei sudditi. La Regina ha accettato tutto. Ha cercato di aiutare Meghan, concedendole anche il privilegio di un viaggio insieme da sole, per conoscersi meglio. L'ha ripresa quando era il caso, anche lei per le sfuriate dell'ex attrice al personale: «Meghan, voglio che tu sappia che noi non trattiamo la gente così». Ma Elisabetta è stata affettuosa e comprensiva, forse solo un po' preoccupata che la sensibilità di Harry potesse essere travolta da quella donna americana divorziata. Ne aveva già vista una plagiare completamente suo zio David, il re Edoardo VIII, quando lei aveva solo 10 anni. Per questo Elisabetta è stata così colpita dall'annuncio delle dimissioni di Meghan e Harry dalla Royal Family. Mai aveva fatto così tanto per qualcuno, nemmeno per i suoi figli. A 93 anni lei continua a compiere il proprio dovere ogni giorno, e c' è chi scappa dopo solo qualche mese, dopo avere avuto tutto e recitando pure la parte della vittima perseguitata. Meghan ieri è già tornata in Canada, dove aveva lasciato il figlio Archie. Harry resterà in Inghilterra per un paio di settimane, poi la raggiungerà. Ora comincia la vera carriera americana della duchessa e del giovane servizievole principe che si porta dietro come un trofeo. Era andata a Londra chiedendo alle amiche di presentarle «qualcuno di famoso»: dopo un calciatore e un campione di X Factor, ha incontrato quello giusto, e se l' è portato a casa. La missione è compiuta.

Enrica Roddolo per il “Corriere della Sera” il 12 gennaio 2020. Che cosa c' è dietro la scelta di Harry e Meghan di dimettersi da «Senior Royal»? C' è l' insofferenza per i riflettori puntati ogni istante, una sovraesposizione che è il destino dei reali. Ma c' è dell' altro. E quel passaggio in cui la coppia dice di volersi «mantenere da sé» lo conferma. Da mesi a Londra si ragiona infatti su una riorganizzazione in Casa Windsor, una «ristrutturazione» aziendale. In fondo per una famiglia reale definita da Filippo, duca di Edimburgo, la «Firm», ditta, nulla di male. Nell' incertezza globale - non solo nella Londra della Brexit - quante società hanno dovuto riorganizzarsi, o peggio tagliare dipendenti, «snellire» i processi decisionali? È quanto può accadere a Palazzo. Uno sfoltimento della «Firm» accelerato dal caso Epstein che ha travolto il duca di York, Andrea. E dall' annuncio di Harry e Meghan. Tra i temi da tempo sul tavolo della regina c' è infatti quello dei nuovi confini della famiglia reale: oggi ricevono appannaggi in tanti e si discute su come contenerne il circuito. Perché pesa sui contribuenti (anche per la sicurezza). Ma è pur vero che rende ben di più. Quanto? Nel 2017 la monarchia ha generato un volano per l' economia di 1,8 miliardi di sterline. E in fondo, per i contribuenti, la monarchia ha un prezzo low cost: 4,50 sterline a persona, l' anno, per Brand Finance. Il giro d' affari della Corona vale 68 miliardi. E oltre a Crown Estate (migliaia di metri quadri di pregio, da Regent Street a St James' s), i ducati di Lancaster e Cornovaglia, i tesori della Royal Collection e i gioielli per 25,5 miliardi, ci sono Intangible assets per 42 miliardi. Ma anche se rendono i reali, al crescere della famiglia, va delimitato il circuito di «prima linea». Carlo ha fatto capire che, quando toccherà a lui, vuole una struttura ai minimi termini, con William dedicato agli affari interni, Harry al Commonwealth e pochi altri impegnati col mestiere di Royal. Al vertice Nato lo schieramento era già minimal: la regina, Kate (William era all' estero), Carlo e Anna. E se Eugenie di York disse sì in pompa magna a Windsor (criticata per i costi di sicurezza),le nozze della sorella Beatrice nel 2020, saranno low profile. Da tempo Her Majesty, 94 candeline ad aprile, s' interroga sul «dopo di lei». The Way Ahead Group, comitato semi-segreto, indaga sul futuro della Corona con riunioni periodiche. Una sorta di think tank Royal del quale fanno parte Elisabetta II, Carlo, William. Si dice che la regina in queste riunioni abbia fatto capire di non voler andare oltre i 95 anni. Ma come fare se il giuramento della Corona del '53 la vincola fino all' ultimo respiro? Così si sono infittite le voci di una reggenza di Carlo (sempre più presente nella vita istituzionale) che si è premurato a rassicurare che la madre resterà al timone a lungo. «Staffetta anticipata? Non credo a meno che la regina si ammali. Piuttosto sono certo che Carlo farà fare una cura dimagrante alla Firm», conferma al Corriere Laurence Bristow-Smith, diplomatico britannico di lungo corso. Quanto alla regina, dopo il caso Harry e Meghan, sembra decisa a trasformare il problema in un' opportunità: l' occasione per definire gli assetti della Corona per le future generazioni. «Ho lavorato con i royals - continua il diplomatico -: se non sei nella prima linea, come loro, sei fuori dalla successione e la vita è solo protocollo e doveri. Harry ha avuto una carriera militare, lei sul set. Sognano un futuro». Per il Times Meghan ha già firmato un accordo con Disney in cambio di una donazione. «Harry e Meghan hanno agito in modo genuino ma senza pensare alle conseguenze, quanto a una reggenza non ci credo», risponde da Londra lo storico vicino ai Windsor, Hugo Vickers. Mentre The Atlantic li accusa di «ipocrisia, il peggiore peccato per gli inglesi». Perché «come possono fare un passo indietro da Royal e continuare a sostenere the Queen?» Dopo una lettera-dichiarazione di guerra? Già, la guerra. Quando Harry parlò con il Corriere a Roma, tempo fa, apparve chiaro come l' esser stato sotto il fuoco in Afghanistan l' avesse cambiato. Le manca quell' adrenalina? Con gli occhi azzurri attraversati dal ricordo delle azioni contro i Talebani rispose: «Oh no, servire il proprio Paese è molto importante ma a nessun essere umano può mancare la guerra». E anticipò l'idea degli Invictus Games «come le para-olimpiadi ma per soldati feriti in missione. Ho guardato agli Usa, l' idea viene da lì». Anche ora Harry guarda Oltreoceano per il domani. Apertura al mondo presa da Diana. Ma la scelta sul futuro dei Sussexes sarà presa domani nella tenuta di Sandringham dove la regina ha convocato per un vertice straordinario Harry, William e Carlo.

Novella Toloni per "ilgiornale.it" il 14 febbraio 2020. Tutto finito. Lo staff del principe Harry e Meghan Markle è stato definitivamente smantellato. I duchi hanno licenziato i quindici dipendenti che fino a oggi li avevano seguiti negli impegni istituzionali fuori e dentro alla Gran Bretagna. Si tratta del segnale più forte lanciato dai Sussex dopo la rottura con la famiglia reale. Lo staff di Harry e Meghan era stato avvertito subito dopo l’annuncio di abdicazione dello scorso 8 gennaio, ma fino ad oggi il loro rapporto di lavoro non si era formalmente risolto. Con il licenziamento si fa dunque sempre più chiaro il disegno di Harry e Meghan che nel Regno Unito non vogliono più tornare stabilmente. La conferma dei licenziamenti arriva dal Daily Mail che, in esclusiva, fa il punto sul futuro dei quindi lavoratori che fino a oggi si erano dimostrati leali a Harry e Meghan. "Data la loro decisione di fare un passo indietro - spiega una fonte vicina al tabloid britannico - non è più necessario un ufficio a Buckingham Palace. Mentre i dettagli sono ancora in fase di definizione e si stanno compiendo sforzi per riassegnare le persone all'interno della famiglia reale, purtroppo ci saranno alcuni licenziamenti". A fare le valigie sono, dunque, la segretaria privata di Meghan, l’esperta capo delle comunicazioni, il capo di gabinetto e il responsabile media di Harry, insieme agli altri. Tutti personaggi chiave che hanno lavorato per anni alle spalle del principe e che oggi si vedono costretti a dire addio al loro ruolo. Se da palazzo fanno sapere che solo per alcuni è previsto un reintegro in altre mansioni, tutti gli altri si preparano a cercare un nuovo impiego. La fonte vicina al Daily ha spiegato che mentre la Megxit è stata uno choc totale per l’intero staff, la maggior parte di loro era consapevole del proprio destino con la dipartita dei Sussex, accettando la chiusura dei rapporti lavorativi: "La squadra è molto leale nei confronti del Sussex e comprende e rispetta la decisione che ha preso". Semmai la delusione sarebbe arrivata dalla ricerca di personale americano fatta da Meghan che avrebbe "reso la vita incredibilmente difficile per il loro staff di Palace”. Da quanto si apprende dal tabloid inglese, infatti, i Sussex hanno organizzato dal Canada impegni privati e briefing con il team americano e hanno assunto un designer canadese per creare un nuovo sito web senza il coinvolgimento dei consulenti reali. L’ultimo grande smacco della coppia reale al suo staff inglese.

Harry e Meghan, via al licenziamento dello staff e ultimi impegni ufficiali. Pubblicato venerdì, 14 febbraio 2020 su Corriere.it da Luigi Ippolito. Harry e Meghan hanno bruciato i ponti alle spalle. I duchi di Sussex hanno chiuso la loro «corte» a Buckingham Palace e licenziato tutto lo staff: un segno evidente che non hanno più intenzione di tornare in Gran Bretagna e che vivranno definitivamente in Canada. Eppure a inizio gennaio, quando avevano annunciato il passo indietro rispetto alla famiglia reale, avevano promesso che si sarebbero divisi fra le due sponde dell’Atlantico. Non è così: ora hanno tagliato del tutto i legami. L’ultimo impegno ufficiale sarà a inizio marzo, quando Harry presenzierà alla giornata del Commonwealth a Londra: poi via, verso una nuova vita. I contorni della quale si stanno già delineando. Meghan ha ripreso attorno a sé lo staff che la seguiva nella sua carriera di attrice: il manager, l’agente, l’avvocato. E soprattutto si è affidata a una discussa agenzia americana di pubbliche relazioni, che in passato aveva rappresentato lo stupratore Harvey Weinstein e il pedofilo Michael Jackson. Questo significa che Harry è sempre più dipendente da Meghan: non ha più accanto a sé la famiglia né i suoi collaboratori ed è invece circondato dalla corte dei miracoli della moglie. Una situazione non facile, per un giovane la cui salute mentale è sempre stata molto fragile. La coppia intanto non ha perso tempo nel monetizzare il nuovo status di celebrities internazionali. La loro prima apparizione pubblica è stata in Florida, dove hanno tenuto un discorso (strapagato) di fronte ai banchieri di JP Morgan, uno dei colossi finanziari di Wall Street. E si dice che ora siano in trattativa con Goldman Sachs, l’altra super banca, per degli impegni futuri.

La security di Harry e Meghan: "Trattati come domestici". Piovono nuove polemiche su Harry e Meghan, stavolta sono gli uomini della loro security a lamentarsi di essere trattati dai duchi alla stregua di domestici e di dover svolgere mansioni che non sono di loro competenza. Francesca Rossi, Martedì 04/02/2020, su Il Giornale. Harry e Meghan stanno attraversando un momento piuttosto complicato. La Megxit e tutte le polemiche conseguenti non li hanno certo aiutati a ritrovare la serenità e i guai non sembrano finiti. Ci pensa il Sun a scagliare contro i duchi un nuovo dardo avvelenato sotto forma di articolo. Il tabloid sostiene che Harry e Meghan tratterebbero gli uomini della security alla stregua di domestici, affidando loro mansioni che esulano dall’unico dovere per cui sono stati assunti, ovvero proteggere l’integrità dei Sussex nella loro nuova quotidianità canadese. A proposito delle guardie del corpo di Harry e Meghan il Sun scrive: “La gente del posto li vede spesso mentre fanno la spesa in un negozio di alimentari che Meghan adora” e rincara la dose: “Altre volte i bodyguards vanno a una nota caffetteria, Tim Hortons, a ritirare le ordinazioni”. Il tabloid pubblica anche delle fotografie che dovrebbero avvalorare questa tesi. Non solo. Ci sarebbe anche la testimonianza di un insider della sicurezza che confessa al Sun: “I ragazzi sono felici di svolgere il loro lavoro, ma così si sentono trattati come dei domestici” e prosegue: “Sono agenti di protezione, esercitati a difendere da vicino una persona. Non devono fare altre commissioni, è pure pericoloso: sì, perché se dovesse succedere qualcosa, loro non possono permettersi di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato”. È impossibile dare torto a ciò che la fonte spiega riguardo ai doveri di un perfetto bodyguard. Il lavoro nella security è di enorme responsabilità, dal momento che in ballo vi è la vita e l’incolumità di una persona. Il punto, però, non è questo. Harry e Meghan trattano davvero le loro guardie de corpo come fossero camerieri o valletti? Questa è la vera domanda. È possibile che commettano una leggerezza simile, oppure siamo di fronte a un nuovo attacco della stampa britannica contro i Sussex? Non lo sappiamo. Non abbiamo prove certe e, almeno per ora, i diretti interessati non hanno rilasciato dichiarazioni in merito. Tuttavia potremmo formulare delle ipotesi. Per esempio può darsi che Harry e Meghan abbiano chiesto agli uomini della sicurezza di svolgere una commissione per loro una volta o due. Potrebbe accadere, benché vi sia una componente non trascurabile di rischio. Oppure per qualche motivo a noi ignoto potrebbero essere stati gli stessi uomini della sicurezza a consigliare ai duchi di non uscire in un determinato momento, offrendosi di svolgere un compito urgente al posto loro. Se così fosse, potremmo immaginare che i bodyguards si siano organizzati in modo da garantire comunque la sicurezza di Harry e Meghan, magari dividendosi le mansioni. Vanity Fair rivela che intorno ai duchi di Sussex graviterebbero circa 15 agenti di sicurezza, alcuni canadesi, altri arrivati direttamente da Londra. La questione della protezione di Harry e Meghan ha già sollevato un polverone all’indomani della Megxit. I costi sarebbero molto alti e oscillerebbero fra i 3 e i 6 milioni di sterline. Denaro che i contribuenti canadesi non hanno alcuna intenzione di sborsare. Non è ancora chiaro chi pagherà questa spesa non indifferente, tuttavia non è da escludere che almeno gli agenti inglesi possano essere stipendiati dalla Corona (cioè dai contribuenti inglesi).

DAGONEWS l'11 febbraio 2020. Si è scagliata senza pietà contro i duchi di Sussex la femminista Germaine Greer che ha lanciato un brutale attacco a Meghan: l'81enne, intervista a “60 Minutes” Australia, si è chiesta se l’ex attrice 38enne stia fingendo di amare il principe Harry. «Tutto quello che posso pensare è che è meglio che sia innamorata. Se ha fatto finta tutto questo tempo, che squallore. Quanti orgasmi ci vorranno? Quanti gemiti falsi?». Lo scrittrice poi è passata a parlare del loro matrimonio del maggio 2018, definendolo "terribile". «Anche le nozze sono state terribili, perché era pieno di persone del mondo dello spettacolo, come se Meghan vivesse in un mondo completamente artificiale. Il punto è che il mondo dello spettacolo  non è reale e non ti sosterrà».

Le dimissioni da reali di Harry e Meghan, il rammarico di William: «Lo proteggevo, ora non posso più farlo». Pubblicato lunedì, 13 gennaio 2020 su Corriere.it da Luigi Ippolito. Londra La frattura fra i duchi di Sussex e la famiglia reale è innanzitutto una rottura tra fratelli, tra i principi William e Harry. E la riprova la si è avuta ieri, quando il maggiore dei due ha fatto filtrare al Sunday Times, attraverso i soliti anonimi «amici», la sua «tristezza» per il fatto che non sono più «una squadra». «Ho messo il braccio attorno a mio fratello per tutta la nostra vita — ha detto William — ma ora non riesco più a farlo. Siamo entità separate». Anche se l’erede al trono non ha chiuso la porta al più giovane: «Tutto ciò che posso fare — ha aggiunto — è provare a sostenerli e sperare che venga il momento in cui saremo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Voglio che ognuno giochi nella squadra». I pettegolezzi attribuivano le «dimissioni» di Harry e Meghan dalla monarchia ai dissapori tra l’attrice americana e Kate, la moglie di William. Ma in realtà ciò che si era incrinato da tempo era proprio il rapporto tra i due fratelli: perché quando Harry aveva annunciato l’intenzione di voler sposare Meghan era stato affrontato di petto da William, che lo aveva messo in guardia dal prendere una decisione avventata. E il più giovane non l’aveva digerita affatto bene: anzi, se l’era legata al dito. Che qualcosa di grave fosse successo lo si era già capito alla fine dell’estate scorsa, quando nella clamorosa intervista a conclusione del viaggio africano Harry aveva ammesso per la prima volta la «frattura» con William: e aveva fatto intendere che i loro destini stavano per prendere strade diverse. Una separazione tanto più dolorosa se si pensa a quanto i due fratelli fossero accomunati dal trauma della perdita della madre, Diana, quando erano poco più che bambini: e al fatto che si erano sempre sostenuti a vicenda per uscire dal cono d'ombra di quella tragedia. Ma in un certo senso era inevitabile che arrivasse il giorno dell'addio, perché il destino riservato ai due non poteva essere più diverso: futuro re il primo, eterno secondo l'altro. E Harry sembra aver sofferto come non mai di quella sindrome del «principe cadetto» che aveva già guastato l'esistenza della principessa Margaret, la sfortunata sorella minore di Elisabetta. Oggi William e Harry si troveranno per la prima volta faccia a faccia dallo scoppio di questa crisi: sarà nel castello di Sandrigham, dove la regina assieme a Carlo ha convocato un summit di emergenza per provare a schizzare il futuro dei duchi di Sussex (parteciperà anche Meghan, in collegamento telefonico dal Canada, dove si è rifugiata). A corte stanno discutendo se alla fine ci sarà una «hard Megxit» o una «soft Megxit» (sulla falsariga della Brexit): ma sottolineano che è difficile immaginare uno scenario in cui la coppia stia con un piede dentro e uno fuori dalla monarchia. Diverse le questioni sul tappeto: da quale «ruolo ufficiale» i duchi di Sussex potranno conservare al mantenimento del titolo di Altezze Reali, da quanto denaro riceveranno dalla regina e Carlo a che tipo di accordi commerciali saranno autorizzati a concludere. Nella trattativa è coinvolto anche il governo: che avrebbe suggerito di accordare a Harry e Meghan la funzione di «ambasciatori del Commonwealth», con base in Canada. Elisabetta spinge per tempi rapidi: e una bozza di soluzione potrebbe essere resa pubblica già mercoledì.

Gb, il principe William: "Sono stato la spalla di mio fratello per tutta la mia vita. Ora non posso più farlo". Secondo il Sunday Times il duca di Cambridge avrebbe confidato a un amico l'amarezza per la scelta di Harry. Lunedì si attende la resa dei conti nella casa reale: l'incontro tra Elisabetta, Carlo, i due principi e Meghan molto probabilmente in collegamento telefonico. Antonello Guerrera il 12 gennaio 2020 su La Repubblica. "Sono stato la spalla di mio fratello per tutta la mia vita. Ora non posso più farlo. Sono molto triste, la nostra famiglia non è più unita: siamo entità separate adesso". È tutta l'amarezza di William nei confronti del fratello Harry, fatta sapientemente filtrare al Sunday Times di oggi, dopo la clamorosa decisione dei duchi del Sussex di uscire dall'orbita della famiglia reale e di trasferirsi in Nordamerica.  Secondo il settimanale domenicale del Times lo avrebbe detto "a un amico", ma pare piuttosto evidente che si tratti di parole condivise direttamente da Kensington Palace per riprendere Harry, come William ha già fatto in passato più volte, più o meno velatamente, come quando prese un volo low cost dopo la polemica estiva dei voli privati del fratello e di sua moglie Meghan: "Sono triste", avrebbe detto William, "tutto quello che posso fare ora e offrire il mio sostegno e sperare che un giorno potremo tutti riconciliarci".

La resa dei conti domani. Domani intanto ci sarà la resa dei conti nella casa reale, cioè l'incontro tra Elisabetta, che l'ha convocato di persona, insieme al figlio Carlo, William e ovviamente Harry, con Meghan molto probabilmente in collegamento telefonico. Qualcosa senza precedenti nella storia recente dei sovrani d'Inghilterra. La regina vuole risolvere la vicenda nelle prossime "72 ore". Non sarà facile perché ci sono in mezzo tanti nodi spinosi: l'onore della famiglia reale, il ruolo di Harry e Meghan, i titoli nobiliari e soprattutto milioni di soldi pubblici che Elisabetta e Carlo dispensano alla famiglia. Tra l'altro il futuro re da tempo ha annunciato uno "snellimento" dei costi della casa reale, uno dei suoi punti principali della futura reggenza, e dunque la "paghetta" ai duchi del Sussex in futuro sarà questione cruciale. Carlo, sempre al Times, l'ha fatto capire due giorni fa: "Niente assegni in bianco".

Il segretario privato di Elisabetta licenziato? Intanto potrebbe saltare la prima testa per il pasticcio di Harry e Meghan: si tratta Sir Edward Young, segretario privato della Regina e uno suoi dei massimi consiglieri, colui che, tra le altre cose, ha organizzato il cameo di Elisabetta a tema James Bond durante le ultime olimpiadi a Londra. Pare la principessa Anna e il principe Edoardo, figli della sovrana, vogliano farlo licenziare perché, secondo loro, Sir Young avrebbe gestito la vicenda in maniera pessima. Essendo di fresca nomina (due anni fa), non avrebbe avuto la confidenza e la franchezza di mettere al corrente Carlo e William della gravità del caso che stavano scatenando i duchi del Sussex. Al di là delle sue possibili responsabilità, Sir Edward sembra più il capro espiatorio perfetto, la vittima da sacrificare per preservare il nome della "ditta" Windsor in pubblico. 

I britannici contro Meghan e Harry. Diversi sondaggi intanto dicono che i sudditi britannici non approvano affatto la scelta di Harry e Meghan di "divorziare" dalla famiglia reale e chiedono innanzitutto il taglio ai loro "stipendi" e molti anche la revoca dei titoli nobiliari, grazie ai quali i due potrebbero accumulare molti milioni in contratti e apparizioni in giro per il mondo. Pare che la celebre conduttrice tv americana Oprah Winfrey abbia già offerto a Harry un programma sulla salute mentale. Solo i più giovani e i "millennials", secondo queste rilevazioni, sembrano difendere invece la decisione dei ribelli trentenni della casa reale. Segno anche di una spaccatura generazionale - e sociale - del Regno Unito sul caso.

Elton John e la reazione di Filippo. Secondo il Daily Mirror, comunque, Harry e Meghan avrebbero comunicato la decisione di diventare "indipendenti" prima a Elton John (con il quale hanno trascorso quest'estate alcuni giorni di vacanza a Nizza con tanto di polemica sui voli privati) e soltanto successivamente alla Regina, con il cantante che avrebbe provato a rincuorarli e a sostenerli per tutto il tempo. Un'altra, grave rottura dell'etichetta reale che ha fatto "risvegliare" persino il cagionevole principe Filippo, il 98enne marito della Regina, che ha commentato con i suoi collaboratori: "Ma che diavolo stanno facendo questi due?"

 «Si comporta come un ragazzino». Dentro la rottura del rapporto tra Harry e la regina. Stefania Saltalamacchia il 3 gennaio 2020 su Vanity fair. Un tempo non c'era nessuno che potesse far ridere la sovrana come il nipote. Elisabetta II ha sempre avuto un debole per lui ma l'arrivo dell'ex attrice americana ha cambiato tutto. Ecco cos'è successo, tappa dopo tappa. La famiglia reale è riunita a Sandringham. La regina ha convocato Carlo, William e Harry per trovare una soluzione al caso Sussex. La 93enne è ansiosa di trovare una soluzione prima che venga fatto un danno irreparabile al marchio più famoso al mondo: la famiglia reale britannica. Ma potrebbe non essere così facile: i rapporti «danneggiati» all’interno dei Windsor, in particolare quello tra Harry e la regina, potrebbero richiedere molto più tempo.

Sua Maestà, che ha sempre messo la corona e il dovere prima di tutto, sarebbe infatti rimasta molto delusa dal comportamento dell’ex nipote del cuore. «Alla fine ha pur sempre 93 anni e questo è stato un vero shock per lei», ha raccontato una fonte a Vanity Fair America, «Dopo tutto quello che ha fatto per Harry, si sente terribilmente delusa». Elisabetta II infatti avrebbe accontentato Meghan e Harry il più possibile, fin dall’inizio. E il secondogenito di Carlo e Diana ora si starebbe comportando da ingrato: «La famiglia è molto sconvolta per il modo in cui i Sussex hanno agito», ha continuato l’insider al magazine, «Harry ha lanciato una bomba e poi ha lasciato i pezzi da raccogliere alla regina. Si comporta come un ragazzino».

Il loro rapporto adesso sarebbe gravemente incrinato. E pensare che un tempo non c’era nessuno che potesse far ridere la sovrana come Harry. La regina ha sempre avuto un debole per lui. L’arrivo dell’ex attrice americana, invece, ha cambiato tutto. Il loro royal wedding è stato il primo passo. «Elisabetta già all’epoca era rimasta molto turbata da alcune delle richieste di Harry e dal modo in cui le ha fatte». Erano i giorni in cui a Buckingham Palace si vociferava: «Quello che Meghan vuole, Meghan ottiene». Poi c’è stata la questione tiara. La 38enne per le sue nozze ne voleva indossare un’altra, quella pare poi indossata da Eugenie di York sposa, ma The Queen non gliel’avrebbe concessa. Questo ha provocato una terribile lite tra Harry e un membro senior dello staff reale.

Quando i Sussex hanno poi fatto sapere di voler lasciare Kensington Palace, la sovrana è rimasta ancora una volta sorpresa. Harry avrebbe lasciato intendere alla nonna di volere un appartamento al castello di Windsor. Lo staff reale replicò allora con un secco non è possibile: Windsor è la casa di Sua Maestà. Frogmore Cottage divenne un buon punto d’incontro, con una costosissima ristrutturazione per adeguarlo ai gusti di Meghan. Secondo la royal editor Katie Nicholl, Elisabetta II si arrabbiò anche in occasione del battesimo di Archie: la coppia avrebbe comunicato la data allo staff di Sua Maestà senza un sufficiente anticipo. Tanto che la regina aveva già preso un altro impegno e fu costretta a saltare la cerimonia del bis-nipote.

La frattura si sarebbe fatta più profonda a partire dallo scorso agosto. Quando Harry e Meghan decisero di non fare visita alla sovrana durante le sue vacanze estive al castello di Balmoral. I Sussex portarono Archie a Ibiza e a casa di Elton John ma mai in Scozia con il resto della royal family. Anche l’ultimo Natale è stato lontano dalla monarca. Come da tradizione, Elisabetta II ha invitato i Sussex a Sandringham ma non ha ricevuto risposta. Un suo assistente dovette chiamare Harry per scoprire che il nipote avrebbe trascorso le vacanze in Canada.

Da parte loro, i Sussex, che hanno lavorato instancabilmente nell’ultimo anno, non si sarebbero sentiti «pienamente ricompensati». Fonti loro vicine sostengono che i duchi si siano sentiti messi da parte, e questo avrebbe causato del risentimento. Le cose poi si sono fatte più difficili quando le loro foto non sono più apparse sulla scrivania della regina, durante il tradizionale discorso di Natale. Ma da Palazzo respingono l’accusa: Elisabetta II ha fatto di tutto per mettere a suo agio la moglie del nipote.

Raffaella Scuderi per “la Repubblica” l'11 gennaio 2020. «Harry si sta comportando in modo inusuale. Credo che la sua salute mentale sia molto fragile». Penny Junor scrisse la biografia del duca di Sussex sei anni fa e non avrebbe mai immaginato che un giorno, «l' arma segreta dei Windsor» - così lo racconta la scrittrice britannica viste le sue straordinarie abilità di rappresentare la casa reale - avrebbe sparato al mondo la dichiarazione «tragica» di tre giorni fa.

Salute mentale fragile?

«Sospetto che la sua testa in questo momento non sia proprio nel posto giusto. Lui stesso in passato ha parlato di instabilità psichica. Aveva difficoltà ad alzarsi dal letto la mattina. E diciamo anche che non ha mai fatto i conti con la morte di sua madre. Recentemente ha ammesso di andare da un terapista».

Crede sia questa la ragione della decisione di lasciare la casa reale?

«Questa è la ragione per cui ha agito così impulsivamente, senza tenere conto della famiglia. E poi c' è Meghan. Sapevamo tutti che erano infelici. Era ovvio dall' intervista che rilasciarono in Africa a Itv , e dalla denuncia di Harry ai tabloid. Meghan disse di essere ferita per la pubblicità negativa. Harry l' ha voluta proteggere, e ha agito col cuore».

Harry ha chiesto consiglio prima di agire pubblicamente?

«Non credo. Harry si è completamente isolato e non accetta consigli da nessuno. Ha chiuso con la maggior parte dei suoi amici. Non parla con il fratello né con la famiglia. E ora vuole fuggire. È troppo isolato. Non è in sé».

Dati questi presupposti, come lo vede il loro futuro?

«Molto difficile. Andare in Canada non li renderà felici. Se la loro preoccupazione è la cattiva pubblicità, da questo momento in poi questa sarà ancora più cattiva. I nostri tabloid li seguiranno senza sosta, anche laggiù, documentando ogni passo che faranno. In più si sono fatti non pochi nemici tra i media. Si sono scagliati contro il Mirror e il Mail on Sunday e hanno annunciato che non prenderanno mai più parte al Royal Rota (accordo tra la stampa e i Windsor, ndr ). È una deriva molto pericolosa».

Nella loro dichiarazione hanno detto di volersi ritagliare "un nuovo ruolo progressista".

«Non possono pensare di fare i reali part-time. E soprattutto, non sono loro a decidere. La casa reale è come un' azienda, e il presidente è la Regina. Loro tutt' al più fanno parte del consiglio d' amministrazione».

Chi è il più arrabbiato a casa Windsor?

«Carlo, con cui Harry probabilmente aveva stretto un accordo di riservatezza che non ha rispettato».

Principe Harry, problemi con la legge ‘Ha evitato la denuncia’: emerge la verità sul passato turbolento. Alicia Saracino Letto Quotidiano il 07/01/2020. Il Principe Harry ha rischiato una denuncia, ed è sfuggito solo grazie alle sue doti. Ecco cosa è accaduto nei dettagli al Duca di Sussex. Il Principe Harry ha sempre avuto un carattere difficile ed ora emerge un problema con la legge da cui è riuscito ad uscire con mezzi poco ortodossi.

Il carattere difficile del Principe Harry. Già dall’ infanzia il secondogenito del Principe Carlo e di Lady Diana ha mostrato un carattere ribelle e poco gestibile. Soprannominato il Principe Monello, ha rischiato di finire spesso nei guai come ha raccontato lo chef di corte. Anche da adolescente gli aneddoti sulla sua irruenza si sprecano, soprattutto a scuola dove venne anche alle mani con i compagni. Per non parlare dei rapporti con le donne in bilico tra conquiste e rifiuti. Al monello di corte però è sempre stato perdonato tutto perché il Principe ha anche un carattere molto divertente e simpatico.

Il rischio di denuncia sfiorato per Buckingham Palace. Da alcune settimane il Principe Harry non è in Inghilterra e non sta effettuando dei viaggi per impegni reali. Il fratello minore del Principe William e e la moglie Meghan Markle hanno deciso di staccare per un po’ dalla vita di corte a causa dello stress dell’ultimo periodo. Come rivela il Daily Express il Principe Harry però ha un carattere solitamente allegro e che conquista tutti come dimostra un episodio risalente a qualche anno fa. L’episodio è narrato nella biografia “Harry: Conversations with the Prince” di Angela Levin. Grande amante della moto, il Principe Harry stava facendo un viaggio deciso all’ultimo minuto per recarsi a mangiare patatine e pesce nel Kent. Parti dunque insieme alle sue guardie del corpo ma non si curò troppo della velocità e venne fermato da alcuni agenti di polizia locale presso Canterbury. I suoi agenti della scorta in borghese mostrarono i tesserini di riconoscimento ma la polizia non voleva lasciarli andare. A quel punto il Principe prese in mano la situazione e togliendosi il casco convinse gli agenti a dargli solo un’amministrazione con il suo sorriso e i suoi modi simpatici. Chissà se il Principe Harry dopo questo periodo di lontananza riuscirà a recuperare un po’ di quel suo carattere allegro o se si aggraverà il suo stato emotivo.

Da liberoquotidiano.it il 23 luglio 2019. Da anni circolano voci secondo le quali il principe Harry avrebbe voluto in realtà sposare Pippa Middleton, sorella della cognata Kate Middleton, piuttosto che l'attrice Meghan Markle. Un semplice gossip, nato già il giorno del matrimonio del fratello William, il 29 aprile 2011, ma che oggi viene avvalorato da un'autorevole fonte. A parlare sul Sun, stavolta, è direttamente il biografo reale Duncan Larcombe, autore di "The Prince Harry: The Inside Story". Il giornalista afferma che Meghan sia per il principe, in verità, un "surrogato" della donna che avrebbe voluto come compagna di vita. È infatti curioso, continua il biografo, che Harry abbia sposato una ragazza molto simile a Pippa, sia esteticamente sia da un punto di vista caratteriale. Le due giovani donne infatti sono entrambe di origini borghese, amano lo sport e mangiare sano. Lacrombe propone un ulteriore parallelismo a sostegno delle proprie dichiarazioni: Pippa Middleton, nel 2012, ha pubblicato un libro di ricette e consigli per l'organizzazione di eventi , "Celebrate: A Year of Festivities for Families and Friends", mentre Meghan Markle, nel 2018, ha lanciato una raccolta di ricette etniche, "Together", realizzata insieme alle donne che vivevano nella Grenfell Tower, andata a fuoco nel giugno 2017. Infine Duncan passa sotto la lente d'ingrandimento lo stile delle due, alla ricerca di ulteriori punti di congiunzione. Entrambe infatti preferiscono vestire casual nel privato, con jeans e sneakers, ed hanno la passione per i cappelli modello panama. In pubblico invece, Pippa come Megan, prediligono invece abiti femminili e moderni, tenere i capelli sciolti e mettere in evidenza lo sguardo optando raramente per rossetti dalle tinte accese. Due donne sicuramente molto simili, ma il biografo dovrà scoprire altro se vuole dissipare ogni dubbio sul matrimonio mancato.

Antonio Riello per Dagospia il 10 gennaio 2020. Una "breaking news" della BBC che sovrasta perfino i venti di guerra e le bizzarre azioni militari volute da Trump (che non si capisce mai se sono farsa o imminente tragedia): Il Duca e la Duchessa di Sussex hanno dichiarato unilateralmente di volersi mettere da parte ed avere solo una "vita privata". Si parla di futuri lunghi soggiorni americani (probabilmente anche canadesi) e della "volontà di diventare finanziariamente indipendenti dalla Corona". Imbarazzo seccato da parte di Buckingham Palace (piuttosto irrituale) e gogna mediatica da parte dei media (prevedibilissimo). Una valanga di critiche provenienti da ogni parte hanno accolto questa comunicazione ufficiale. Una vera tempesta di "invernale scontento". Mr Graham Smith, portavoce del gruppo di opinione "Republic" che vorrebbe l'abolizione della Monarchia, e altri giornali con poche simpatie per i reali esigono che al dichiarato disimpegno di M&H (l'acronimo scherzoso che qualcuno usa per Meghan e Harry) debba seguire tassativamente l'immediata cessazione di ogni supporto finanziario di origine pubblica. "Niente Lavoro" = "Niente Stipendio". Ci sta. Tra le molte voci critiche, c'è chi ha sollevato pure il problema del costo della loro protezione e sicurezza (sono classificati, in gergo burocratico, "internationally protected people"). Chi se ne deve occupare? E quando saranno all'estero? La loro confusa futura collocazione "dentro & fuori lo status reale" è una novità ancora piena di incertezze procedurali. Anche il recente e costoso restauro di Frogmore Cottage (la loro residenza) fatto con denari del contribuente non sta passando sotto silenzio.  Appartenere alla Royal Family non è precisamente una vocazione, è piuttosto una sublime condanna. Bisogna addestrarsi a lungo e duramente per saper fare un "mestiere" che comporta obblighi, limitazioni e oneri. Nel contempo questo "contratto non scritto" garantisce enormi privilegi che vanno ben oltre quelli di una vita molto agiata. Qualcuno paga per questo costoso standard di vita: sono i sudditi britannici con le loro tasse. E' un capitolo di spesa che tecnicamente si chiama "The Sovereign Grant", nel 2019 è ammontato a circa 82 milioni di Sterline (la continuità e la stabilità di un paese hanno evidentemente il loro prezzo). Ad onor del vero bisogna dire che però nel 2018 la Regina, intesa come mera attrazione turistica, ha portato indirettamente nelle casse dell'economia britannica circa 1,8 miliardi di Sterline. I fondi pubblici effettivamente coprono circa il 5% delle attuali spese dei giovani Duchi essendo il restante 95% coperto dalle rendite personali del rubicondo babbo di lui. Meghan, attrice di successo, risulta comunque avere una fortuna personale stimata sui 5 milioni di Sterline, Harry invece un patrimonio intorno ai 20 milioni di sterline (in pratica l'eredita ricevuta alla morte di Lady D nel 1997). Dunque se la caveranno comunque assai bene, considerando anche la loro forte statura mediatica (di per sè garanzia di possibile altri futuri redditi, se sarà necessario). Dalla parte dei sostenitori della Corona (Il "Times" ad esempio, ma anche "The Mail on Sunday" ai ferri corti personalmente con Meghan) le critiche sono paradossalmente ancora più feroci. Il Protocollo di Palazzo non è stato rispettato e in ogni caso come avrebbero potuto essere più egoisti ed intempestivi in questa loro decisione? A differenza del buon William e della ormai collaudata e prolifica Duchesse of Cambridge, vengono visti in sostanza come dei traditori o nel migliore dei casi come degli ipocriti. Sembrano abbandonare il paese in un momento critico e con la famiglia in serie difficoltà (Sua Maestà non solo è vecchia e stanca, ma la crisi di immagine provocata dalle accuse di pedofilia verso Andrew, il Duca di York, sarà a lungo un problemone non da poco). Le azioni dei Windsor sono al ribasso e se si tenesse oggi un referendum Repubblica/Monarchia probabilmente la vittoria del "Sangue Blu" sarebbe risicata (e di certo i giovani non andrebbero a votare). Vediamo rapidamente di capirne qualcosa, rammentando che la questione in realtà si era già posta ad Ottobre del 2019 quando la coppia, in una discussa intervista dal Sud Africa, aveva fatto trapelare la ferma intenzione di non voler esattamente passare tutta la vita a Corte.

1) Harry è da sempre legatissimo alla memoria della madre e di conseguenza ha sempre sentito la Royal Family come un ambiente in qualche modo freddo e ostile. Il suo maggiore interesse pare sia nel proseguire le iniziative di charity della buonanima, come quella dedicata a combattere l'uso delle mine anti-uomo, attiva soprattutto in Africa (Angola).

2) Le sue possibilità di avere un ruolo davvero attivo nella Royal Family sono ragionevolmente piuttosto remote. Rischia di fare la "bella statuina" per tutta la vita (è attualmente il sesto in ordine di ascensione al trono, ma chissà quanti figli sfornerà ancora Kate Middleton).

3) Si dice che il più giovane figlio di Charles abbia un carattere fragile e che la moglie, più risoluta e carismatica, sicuramente lo influenzi assai. I maligni (non mancano mai) sostengono sia addirittura dominato psicologicamente da lei.

4) L'attrice americana, con una mentalità da star system hollywoodiano, non è proprio in linea con le rigide aspettative di casa Windsor. La recente nascita del piccolo Archie ha certamente incrementato la voglia della Duchessa di Sussex di avere una vita più rilassata e spesa in parte anche oltre Atlantico, lontana da atmosfere noiose e ossessivamente formali. Harry si è adeguato volentieri.

Si potrebbe dire che le loro scelte sembrano assolutamente legittime e sensate. Vogliono semplicemente una vita tutta per loro (e se la possono permettere...) e sono curiosi del Mondo. Alla fine, dove sta il problema? E a chi importa davvero di tutta 'sta storia? E' infatti forte l'impressione che una tale bagarre mediatica sia piuttosto un debole e condiviso pretesto per non-parlare invece di tante annose faccende pratiche che in questi giorni il Regno Unito deve iniziare (con faticca ed incertezza) ad affrontare. Insomma il classico polverone per sviare l'attenzione dai guai veri. Per la cronaca, Il Parlamento di Westminster ha inaspettatamente appena mandato in malora anche gli Erasmus universitari... Ciò che dispiace di più, in prospettiva, è che forse con l'uscita di scena di Meghan Markle si perde un' occasione per un necessario (e probabilmente urgente) restyling della Monarchia Inglese. Lei avrebbe potuto essere un segnale importante. Una futura visione meno britanno-centrica e più aderente alla reale natura multietnica del regno avrebbe magari potuto trovare nelle origine afro-americane della Duchessa di Sussex un importante modello di regale ispirazione.

 (ANSA l'8 gennaio 2020) - Harry e Meghan hanno deciso di rinunciare al loro "ruolo senior" di membri della famiglia reale britannica per avere maggiore "autonomia finanziaria" nelle loro attività pubbliche e di beneficenza. Lo rende noto Buckingham Palace confermando le anticipazioni del Sun anche sull'intenzione dei duchi di Sussex di dividere nel prossimo futuro il loro tempo "fra il Regno Unito e il Nord America". La decisione è stata ufficialmente approvata dalla regina. Harry e Meghan si sentono "emarginati" dalla famiglia reale britannica e stanno pensando di trasferirsi per buona parte del 2020 in Canada. Almeno a dar retta al Sun di Rupert Murdoch, secondo il quale i duchi di Sussex starebbero pure valutando se rinunciare ai loro ruolo ufficiale nella Royal Family britannica e al titolo - del quale entrambi godono di diritto - di Sua Altezza Reale. L'indiscrezione, alimentata da presunti "amici" della coppia citati dal tabloid (particolarmente pungente in questi mesi nei confronti di Harry e soprattutto dell'ex attrice afroamericana divenuta sua consorte nel 2018), non trova in effetti conferme da fonti ufficiali di corte, secondo cui "nessuna decisione" è stata al momento presa. Ma a credere al Sun - che dedica la sua apertura di oggi alla faccenda, relegando nelle pagine interne i venti di guerra fra Usa e Iran nel Golfo - i duchi, rientrati in questi giorni nel Regno dagli Usa, dove hanno trascorso le vacanze di Natale con la madre di lei, intendono avere nei prossimi giorni colloqui sul loro futuro con la 93enne regina Elisabetta e con l'erede al troco Carlo, padre di Harry. L'idea di spostarsi in Canada, se non altro per una parte dell'anno, sarebbe nata dopo l'accoglienza cordiale ricevuta dalla coppia e dal piccolo Archie nel Paese nordamericano: Paese che del resto è tuttora legato alla corona britannica e in cui Meghan ha vissuto ai tempi del suo lavoro da attrice per le riprese della serie televisiva Suites a Toronto. 

La bomba di Harry e Meghan fa infuriare la regina. Elisabetta reagisce così. Giada Oricchio su Il Tempo il 9 gennaio 2020. Lo sgomento della Regina Elisabetta, il disappunto del padre, ma God save Meghan Markle e tutti i suoi capricci. L’8 gennaio Harry e la moglie sono usciti allo scoperto confermando ufficialmente che si dimettono da “senior member” della famiglia reale inglese per vivere tra il Canada e il Regno Unito, ma Buckingham Palace frena. La bomba “Meg-exit” ha lasciato la 93enne Elisabetta “profondamente turbata” e Charles e William d’Inghilterra “furiosi” perché non si sarebbero consultati con il resto della famiglia reale. Hanno fatto di testa propria calpestando il secolare protocollo reale, come sempre. Un esperto degli affari di Buckingham Palace, avrebbe riferito a “The Sun”, il primo tabloid ad anticipare i piani dei ribelli duchi di Sussex, che il comunicato non era stato condiviso con il resto dei Windsor: “La loro decisione non è stata chiarita con nessuno. Rompe tutti i protocolli. Questa è una dichiarazione di guerra alla famiglia. C'è rabbia per come hanno fatto questo senza alcun pensiero per le implicazioni per l'istituzione. La regina è profondamente turbata. Il Principe di Galles e il Duca di Cambridge sono pieni di rabbia. I cortigiani non ci credono. Ci sono così tante domande senza risposta, ma non hanno pensato agli altri. L’uscita doveva essere discussa ed elaborata in modo tale che funzionasse per tutti in famiglia”. Sembra che Harry, 34 anni, e Meghan, 38, abbiano deciso di affrettare i tempi dopo che “The Sun” aveva rivelato i piani dell’exit strategy. Impazienti e frettolosi dopo l’esilio volontario di sei settimane nel Nord America, lo Stato che ha sostituito il Sud Africa come opzione numero uno per la loro fuga. Dopo il comunicato dei Duchi di Sussex, Buckingham Palace è corsa ai ripari sottolineando che i dialoghi erano in una fase iniziale: "Comprendiamo il loro desiderio di adottare un approccio diverso, ma queste sono questioni complicate che richiederanno tempo per essere elaborate". Harry e Meghan avevano tenuto all’oscuro del loro passo indietro non solo la famiglia reale, ma anche i membri anziani del loro staff, d’altra parte vanno di furia, corrono, desiderosi di fare soldi, una montagna di soldi, o come dicono loro “diventare finanziariamente indipendenti”. La fonte del “The Sun” ha rivelato: "Vogliono avviare accordi finanziari il prima possibile. Intendono fare un sacco di soldi e iniziare a fare affari”. Al momento vorrebbero mantenere il titolo di Sua Altezza Reale e Duchi di Sussex, il Frogmore Cottage nella Windsor Estate (appena ristrutturato con 2,4 milioni di sterline dei contribuenti) e le sei guardie del corpo, il cui appannaggio ammonta a 600.000 sterline l’anno. Ma non è chiaro chi pagherà i conti e quale sarà il loro ruolo effettivo. Nel comunicato si fa cenno a un “ruolo ibrido” che tradotto significa che riceveranno ancora la paghetta annuale da 2 milioni di sterline dal ducato di Cornovaglia finché non rinunceranno anche ai titoli reali (cosa che potrebbe avvenire nei prossimi mesi o al massimo entro un paio di anni, nda). “The Sun” ha ricordato anche che la coppia ha già creato una squadra commerciale a Hollywood, incluso l'ex direttore aziendale e società di pubbliche relazioni di Meghan Sunshine Sachs, e che presto lo staff inglese sarà congedato: "È un modo scioccante di trattare le persone” ha detto la fonte del “The Sun”. E c’è anche una piccola curiosità: l’ex attrice non indossava la fede nuziale poche ore prima dell’annuncio delle “dimissioni”. Insomma, Meghan e Harry sono i Wally Simpson e Edoardo VIII 3.0 e le americane non portano fortuna alla Corona inglese. Il terremoto era stato ampiamente annunciato, ci sono state molte avvisaglie: la decisione di Harry di denunciare i tabloid per il gossip, le sei settimane sabbatiche in Canada, la volontà di vivere a Frogmore Cottage lontano da William e Kate, la preoccupazione di William per la “fragilità” del fratello, l’esclusione dalle fotografie di Natale, l'uscita ufficiale di un nuovo ritratto con la regina, il principe Carlo, il principe William e il principe George e la storica frase di Harry: “Quello che Meghan vuole, Meghan ottiene”. Non a caso i tabloid puntano il dito contro il ciclone Markle anche se dimenticano che qualche anno fa, il secondogenito di Lady Diana dichiarò di desiderare "una vita normale" e di aver pensato di rinunciare al titolo di Altezza Reale: "Ho sentito che volevo uscire, ma poi ho deciso di rimanere e trovare un ruolo per me stesso". E partì militare per l'Afghanistan. Se la Regina Elisabetta è sul piede di guerra, specie dopo aver pagato 43 milioni di sterline per il matrimonio di un anno e mezzo fa, il padre di Meghan, che non ha mai conosciuto il piccolo Archie, si limita a definirsi “deluso” dando modo alla stampa britannica e americana di sottolineare come la Markle abbia instaurato rapporti familiari complicati: non parla al padre, ai fratelli e alla sorella. Si salva solo la mamma Doria. 

Evviva Meghan Markle, quanto è bella la monarchia quando fa casino. Paolo Guzzanti il 15 Gennaio 2020 su Il Riformista. In Italia forse pochi si rendono conto del trauma e dello scandalo causato dalla decisione di Meghan Markle, la bella moglie “birazziale” del principe Harry, di fare le valigie, uscire dalla Royal Family, e i dorati castelli di casa Windsor e stabilirsi in America con pupa al seguito, senza stipendio e senza doveri istituzionali. Parenti, sì, ma alla lontana. È un fatto del tutto inconsueto, ma perché è così esplosivo? Che cosa c’è dietro? Dietro, c’è proprio il fatto che Meghan sia una nera che sembra bianca. Ma che invece è proprio nera ed orgogliosa di esserlo. Poi, c’è il denunciato bullismo dei due primi principi della successione, William e Henry, i quali sono sospettati di aver alimentato la caccia alla strega Meghan Markle attraverso i feroci tabloid londinesi. Meghan se lo aspettava: “Amici inglesi mi avevano sconsigliato di venire, perché la Gran Bretagna sotto un mantello di political correctness è in realtà un Paese razzista con nostalgie imperiali”. Dichiarazione che ha scatenato putiferi e mobilitato anche le femministe americane. Meghan è una attrice della serie Suits – avventure legali e sentimentali – famosa da otto anni. Inoltre, è schierata con la sinistra liberal americana, odia Trump con tutte le sue forze creando imbarazzi a Corte (dove la pensano quasi sempre come lei ma non possono dirlo) e infine non ha alcuna intenzione di finire la sua vita come una duchessina guardata come una curiosità zoologica: un broadcaster della BBC è stato licenziato proprio per aver pubblicato una immagine di Meghan con in braccio un piccolo scimpanzé. E proprio i tabloid l’hanno fatta a pezzi con centinaia di fotografie in cui lei incinta col pancione aveva sempre una mano sul pancione. Fra le righe si suggeriva che la ragazza provenisse da comunità in cui la gravidanza è vissuta con posizioni e gesti più vicini a una comunità tribale che reale. Così Meghan ha posto un ultimatum al marito: o mi porti fuori da questo Paese che mi dà angoscia o il nostro matrimonio finisce male. La voce è corsa subito a Corte ed è cominciato un periodo litigioso e violento. Carlo, padre di Harry, è furioso col figlio cui ha regalato una fortuna affinché si sistemasse comodo e che si fa soggiogare dalla moglie americana che non capisce quanto siano importanti le sue responsabilità e quanto costoso il suo mantenimento. La vecchia regina l’ha presa male ma con calma: ne ha viste di tutti i colori da quanto Edoardo, fratello di suo padre, preferì l’americana divorziata Simpson al trono, abdicando e finendo persino nelle braccia di Hitler. E poi ha vissuto la stagione degli scandali e degli amori della sorella Margaret bella, sexy, spiritosa e che le rubava la scena. Anche con il marito Filippo dovette accettare il fatto di trovare il suo nome fra quelli dei clienti di una casa d’appuntamenti frequentata da agenti sovietici. Poi la lunga vicenda di Carlo e Diana, Carlo e Camilla, Diana e i suoi amori e morte nell’apocalisse e nell’apoteosi di un genere di principessa di casa reale ancora sconosciuto anche nelle fiabe. Infine, buona ultima, la vicenda dell’inqualificabile ultimogenito principe Andrew, sospettato di essere nel giro dello sfruttamento del sesso minorile gestito da Epstein, che non ancora contento, ha gettato frango su tutta la famiglia con una miserabile intervista alla BBC. Ma proprio Elisabetta che ne ha viste di tutti i colori, oggi è l’altra protagonista della storia nata con l’ingresso in casa reale di una attrice nata e cresciuta nei sobborghi neri di Los Angeles, divorziata, che considera gli inglesi in gran parte dei colonialisti razzisti.  Oggi anche i più convinti repubblicani – e persino gran parte dell’opinione pubblica americana anche di origine irlandese – ammettono che la monarchia Windsor è un prezioso ammortizzatore della democrazia e che in definitiva, per quanto sia costosa, rende in termini di prestigio anche e specialmente perché sa affrontare gli scandali che la rendono molto popolare, più che hollywoodiana, e questa sembra essere la tradizione e il destino degli Windsor, i quali non si chiamavano affatto Windsor ma Sassonia-Coburgo-Gotha e che un secolo fa dovettero imparare a vivere e sopravvivere fra scandali e minacce. All’inizio della Prima guerra mondiale quando dagli Zeppelin facevano piovere su Londra bombe che portavano inciso lo stesso loro nome tedesco, si ribattezzarono Windsor e lavorarono per crearsi un’immagine popolare e persino plebea, visto che l’aristocrazia li snobbava. Re Giorgio impedì nel 1917 a suo cugino lo Zar Nicola secondo (suo sosia e quasi gemello) di rifugiarsi a Londra perché i sudditi inglesi lo volevano morto e lasciò che finisse trucidato dai bolscevichi. La storia di Edoardo e della divorziata americana Wallis Simpson è nota: fu per causa sua che finì al trono il povero Bertie, padre di Elisabetta, balbuziente e goffo che non ne voleva assolutamente sapere (sulla sua incapacità di parlare fu realizzato il film The King’s speech) sconvolgendo la linea di successione. Linea che, tuttavia, ha retto proprio grazie alla ragazza Elisabetta che nei documentari si vedeva un po’ scapigliata mentre giocava a pallavolo coi marinai della Royal Navy durante il viaggio di ringraziamento ai sudditi africani che avevano combattuto per il Regno. Oggi si è confermata una super istituzione: ha preso il controllo della procedura con cui stabilire ruoli, conti, proprietà e le regole con cui proteggere il copyright di famiglia, “the firm” la casa reale. Ha imposto una simulazione: i due dimissionari possono stabilirsi in Canada, che è sempre un pezzo di cuore inglese. Almeno all’inizio. Tutti sanno che Meghan vuole tornare a Los Angeles, ma dovrà farlo per gradi. Intanto, i canadesi si sono sentiti investiti dalla tentazione di accogliere un prolifico ramo mezzo americano della Royal Family e discutono di un imprevisto sogno sbocciato su media: avere una coppia reale regnante. Ancora più incredibile è che dai domini britannici nei Caraibi si levino forti voci di protesta su giornali e social: «La duchessa nera è sangue del nostro sangue, la vogliamo nostra leader e sovrana». E ieri il compassato Wall Street Journal, il tempio cartaceo degli affari e dei repubblicani, suggeriva una rivalutazione della monarchia costituzionale capace di bilanciare le passioni e garantire dignità democratica. È una enormità se si pensa che gli Stati Uniti sono stati la prima Repubblica democratica al mondo, per questo detestati da tutte le teste coronate, e questa è la ragione per cui la First Lady non è banalmente la moglie del Presidente, ma una regina consorte, con funzioni e rango nelle istituzioni. C’è da considerare anche che gli americani degli Stati Uniti detestano, ricambiati, gli americani del Canada. Quando fecero la rivoluzione, i lealisti monarchici fuggirono in Canada come i controrivoluzionari francesi nella Vandea. E nel 1812, quando gli inglesi attaccarono le loro navi perché non rispettavano il blocco dei porti nella guerra contro Napoleone, gli americani tentarono vanamente di conquistare il Canada. Lunga storia, ma geneticamente attiva anche nella memoria. E oggi, grazie alla “birazziale” Meghan e al suo amabile duca, Harry, la competizione si è risvegliata fino a trasmettere le sue onde emotive sui media australiani e persino in India dove i notiziari trattano la vicenda dei due dimissionari membri della casa reale, come un fatto della loro storia interna. Ci saranno strascichi, querele dei principi contro giornali e giornalisti ficcanaso, pettegolezzi sul tesoro e gli affari, e poi la coppia comincerà probabilmente a pendolare finché, dopo la successione di Elisabetta, probabilmente, si stabilirà in America – Stati Uniti e Canada – dove agitare discussioni finora impensabili nelle ex colonie e nel Commonwealth, se sia meglio un presidente o un duca, una principessa dal genoma multiplo o una democrazia fatta solo di apparenze formali e scialbe, visto che a quanto pare la gente adora divertirsi con le regge e le teste coronate, purché facciano casino, facciano discutere e facciano vendere i tabloid popolari e scoppiare o social.

Gb. I Tabloid contro Meghan Markle: "Una diva bizzosa" che vuole "governare il mondo". RaiNews il 10 gennaio 2020.   Una guerra - quella con la stampa inglese - che dura da 4 anni. All'inizio la definirono una "sfacciata divorziata", poi una ragazza dal "tocco volgare". Quando a giugno scorso la Duchessa con Harry lasciarono la Royal Foundation, gli organi di stampa, l'hanno attaccata ferocemente, definendola: "Megxit". William 'rattristato'. Domani vertice di famiglia a Sandringham Tweet 12 GENNAIO 2020 L'ultimo attacco è di questa mattina, sul 'Daily Mail': "Meghan era in missione per mettersi il principe in tasca e governare il mondo", titola il giornale che continua a tenere alta in prima pagina la storia del 'divorzio' dei Sussex dalla famiglia reale. Ma quella tra l'ex attrice americane e i tabloid britannici è una guerra che dura dall'inizio. All'inizio la definirono una "sfacciata divorziata", poi una ragazza dal "tocco volgare". Quattro anni dopo, con l'annuncio, l'8 gennaio, dell'uscita dalla famiglia reale, per Meghan Markle, 39 anni, californiana figlia di padre bianco e madre nera, non sarà la fine del più lungo assedio dei tabloid inglesi a un membro della famiglia reale, ventidue anni dopo la morte della madre di Harry, la principessa Diana, durante una fuga per seminare i paparazzi a Parigi. Meghan resterà l'obiettivo del futuro, come lo è stato fin dal primo giorno, quando aveva incontrato, nel 2016, il principe Harry. Subito erano arrivati i primi rumors sul presunto fidanzamento. I tabloid avevano raccontato dell'acquisto insieme di un albero di Natale a Londra, poi di un viaggio in Norvegia fino alla volta in cui erano stati visti tenersi la mano durante il matrimonio di un amico in Giamaica. Fu proprio Meghan, rompendo ogni protocollo, a rivelare che tra lei e Harry c'era più di un'amicizia. Fu quando, nel 2017, in un'intervista a Vanity Fair, confesso': "Siamo due persone molto felici e innamorate". Due mesi dopo, l'annuncio ufficiale. Da quel punto l'attacco dei tabloid si è fatto più assiduo. Il Daily Mail aveva pubblicato una storia dai contenuti razzisti in cui sottolineva come la famiglia di Meghan fosse passata in un colpo dalle "origini di schiavi a quelle regali".  Il matrimonio, nel maggio 2018, aveva segnato un altro strappo: nella cappella millenaria nel castello di Windsor era risuonato il sermone di un vescovo afroamericano e un coro gospel. La cerimonia, secondo la Bbc, venne seguita da due miliardi di persone, ma non dal padre della sposa, Thomas, 73 anni, ex direttore delle luci a Hollywood, che si era tenuto lontano dopo gli attacchi dei giornali, che lo avevano dipinto alla stregua di un losco arrivista. Era toccato al principe Carlo assumersi gli onori paterni. In mezzo agli attacchi dei giornali, i due sposi avevano annunciato l'attesa per il loro primo figlio e Meghan, puntualmente, era finita nel mirino per aver mostrato con orgoglio il pancione e aver preso un aereo a gravidanza ormai quasi ultimata. Quando nel novembre 2018, la coppia annunciò che avrebbe lasciato a residenza di Nottingham Cottage, nella proprietà di Kensington Palace, dove vive il fratello di Harry, William, i tabloid attaccarono Meghan definendola una "diva bizzosa". Ad aprile dell'anno scorso, i giornali avevano fatto i conti in tasca alla coppia, quantificando il costo degli arredi nella nuova casa: tre milioni. A giugno il duca e la duchessa del Sussex avevano lasciato la Royal Foundation, primo segnale della decisione clamorosa che sarebbe arrivata a inizio 2020: quella di voler diventare indipendenti dalla famiglia reale. Meghan è diventata"Megxit". La notizia che potrebbe aver sottoscritto un accordo con la Disney ha indignato i media inglesi e convinto i sudditi reali che questa giovane divorziata era proprio un corpo estraneo alla tradizione reale. Se Winston Churchill una volta disse "Abbiamo sempre trovato gli irlandesi un po' strani. Si rifiutano di essere inglesi", con un'americana di sangue afro la distanza è apparsa ancora più incolmabile. La beffa, per loro, è che dopo averla vista uscire dalla porta principale, potrebbero ritrovarsela nelle case: tra i progetti per Meghan ci sarebbero apparizioni televisive o cinematografiche. Per lei un ritorno al passato, per gli inglesi un incubo. Domani vertice di famiglia a Sandringham La regina Elisabetta e il principe Harry si incontreranno domani - lunedì 13 - per discutere il futuro del duca di Sussex e della moglie Meghan, che avevano dichiarato di voler diventare  indipendenti rinunciando al ruolo nella famiglia reale. Il negoziato, il cui esito è incerto secondo la Bbc, potrebbe vedere la nascita di una nuova relazione con la famiglia reale, ma esistono, spiega ancora il corrispondente da Buckingham Palace Jonny Dymond, "ostacoli significativi". Il vertice di famiglia si terrà a Sandringham. Una charity in stile Obama nel futuro dei Duchi di Sussex I Duchi di Sussex dovrebbero lanciare la loro nuova fondazione ad aprile sul modello di altre organizzazioni no profit fondate da vip e super-ricchi d'Oltreoceano. Probabilmente aspetteranno fino all'inizio del nuovo anno finanziario britannico per svelare i loro piani e fondare una 'charity' del tipo di quelle guidate da Barack e Michelle Obama, Bill e Hillary Clinton, George e Amal Clooney e Bill e Melinda Gates William rattristato: "Voglio che siamo tutti nella stessa squadra" William intanto - secondo indiscrezioni riportate dal Sunday Times - sarebbe molto triste per quello che sta accadendo. Parlando con un amico avrebbe detto: "Ho tenuto il mio braccio attorno a mio fratello per tutta la vita, adesso non posso più farlo, siamo entità separate". Ed ha aggiunto: "Tutto ciò che possiamo fare, tutto ciò che posso fare è tentare di sostenerli e sperare che arrivi il giorno in cui saremo di nuovo ttti sullo stesso tono. Io voglio che siamo tutti nella stessa squadra".

Il ciclone Meghan alla corte di Londra. Gaia Cesare su Il Giornale il 10 gennaio 2020. Da quando ha messo piede nella Casa reale, appena due anni fa, è stata un ciclone. Nella prima uscita pubblica col principe, da fidanzata, agli Invictus Game in Canada, si è presentata in jeans strappati, tenuta molto poco regale. Allora Meghan Markle aveva 36 anni, oggi ne ha 38. Era già divorziata, tre anni più di Harry e subito fece discutere: un’americana, figlia di un’afroamericana, si avvicinava alla più ambita Casa reale del mondo (ma negli Usa la scambiavano spesso per un’italiana, ha raccontato). Alle nozze in pompa magna con Harry, nel maggio 2018, ha deciso di rompere con la tradizione e di non pronunciare la formula di “obbedienza” al marito, a differenza di Kate con William e della regina Elisabetta II con Filippo. Poi la nascita di Archie: nessuno è stato avvisato che il piccolo stesse per arrivare la notte del parto e la mamma è andata in ospedale in gran segreto, in un’auto guidata dal marito Harry. Paparazzi e giornalisti fregati. Nessuna apparizione pubblica a 24 ore dalla nascita, con il pupo in braccio (come ha sempre fatto Kate), ma una fugace presentazione tre giorni dopo. Obiettivo: preservare il piccolo dagli occhi invadenti di giornalisti e fotografi e parlare direttamente alla gente, con l’account Instagram “Sussex Royal”. Fino alla decisione di curare un’edizione di Vogue nel settembre 2019, dove ha messo in copertina solo donne, tra cui Jane Fonda, per il suo coraggio di parlare di stupro, la prima ministra neozelandese Jacinda Ardern, che ha governato incinta della sua prima bimba, e paladine per i diritti omosessuali e contro il razzismo. Tutto sotto il titolo: “Forze per il cambiamento”. “Capricci di una donna attaccata solo alla fama”, dice chi la denigra, tabloid inglesi in testa. In realtà sono i segnali di una rivoluzione che Meghan Markle e lo sposo Harry hanno portato nella Casa reale inglese, sempre attenta a non entrare nel vivo di questioni divisive e a non esprimere mai opinioni su temi controversi. Piccoli-grandi passi che hanno svecchiato la monarchia inglese scaraventandola nel nostro tempo molto più di quanto abbiano fatto Kate e William. E che le hanno restituito umanità, con ammissioni pubbliche che solo Diana si era permessa di fare. Harry ha confessato al mondo di aver sofferto di problemi mentali dopo la morte della madre (“Mi hanno salvato lo psicologo e la boxe”, ha ammesso) e lei ha detto chiaramente in un’intervista sulla vita a corte: “È dura, io e Harry esistiamo, non viviamo”. E anche questa non è proprio cosa da nulla. Nata a Los Angeles 38 anni fa, da una famiglia comune (la madre è un’insegnante di yoga, il padre divorziato è un pensionato che ha lavorato in tv come direttore luci, nella foto a destra con lei), Meghan è diventata attrice di successo con la serie Suits e blogger dai grandi numeri con il suo The Tig (costretto a chiudere dopo il fidanzamento con Harry). Una donna che ha sempre saputo cosa voleva e come prenderselo. A 11 anni scrisse alla multinazionale Procter and Gamble lamentandosi per una pubblicità sessista. E dopo la sua richiesta lo spot venne modificato. In un discorso pronunciato all’Onu nel 2015 disse: “Sono fiera di essere donna e femminista”. Un concetto che ha ribadito nel 2018, sempre alle Nazioni Unite: “Femminismo significa equità”. Ed eccoci a questi giorni. Con la decisione-shock di “fare un passo indietro come membri senior della Famiglia reale”, di lasciar perdere gli impegni ufficiali di Corte, di vivere parte del tempo in Canada e Stati Uniti, ma soprattutto di trovare “l’indipendenza economica”, Meghan conferma la coerenza della sua biografia e Harry la sua intenzione di uscire dal castello dorato per trovare la sua strada. La duchessa non ha voglia di fare da soprammobile o da manichino a Londra. Vuol far sentire la sua voce ovunque, vivendo in un ambiente che le somiglia di più, quello americano e canadese, e che le è di certo meno ostile. In fondo vuole fare “politica”, nel senso di voler incidere nel sociale potendo esprimere liberamente le sue idee e decidere su quali battaglie impegnarsi. Con Harry vuole combattere le iene dei tabloid che uccisero Diana per strappare una foto e da due anni a questa parte inseguono e massacrano lei. Intende fronteggiare il razzismo di cui è stata vittima (sui social e sui giornali scandalistici) e che Harry ha già denunciato. Punta a difendere la sua privacy, decidendo – come una star e non come un membro della Casa reale – cosa esibire e cosa no. Di fatto vuole tornare alla sua normalità (vedi la copertina del New York Post in bigodini e sigaretta), per quanto normale possa essere la vita di un’ex attrice amica dei grandi vip, da Serena Williams a George Clooney e moglie di un principe (sesto erede al trono ma probabilmente mai Re). Insomma, la Famiglia reale perde un pezzo, anzi due, il mondo guadagna due star e due voci. Magari insignificanti, chissà, ma il pubblico deciderà se ascoltarle. Senza passare prima dalla censura del Palazzo.

Riccardo Luna per repubblica.it il 10 gennaio 2020. Quello che resta della clamorosa scelta di Harry e Meghan di lasciare la famiglia reale britannica è una formidabile lezione di marketing digitale. E non solo perché l’annuncio che ha fatto infuriare la regina è stato fatto tramite un post su Instagram, “come Tommaso Paradiso quando ha lasciato i The Giornalisti” ha commentato qualcuno su Twitter; o come la Isoardi quando ha piantato Matteo Salvini. A parte il momento finale, che è stato anticipato per bruciare i tabloid inglesi che avevano annusato lo scoop e che hanno consentito solo di mandare una mail di cortesia con il testo al padre e al fratello di Harry dieci minuti prima dell’annuncio, è evidente che la mossa era stata pianificata da tempo: almeno da 2 aprile scorso, giorno del debutto dell’account @SussexRoyal su Instagram: quell’account esisteva già, da tre anni lo gestiva un istruttore di scuola guida del Sussex al quale Instagram lo portò via senza neanche avvertirlo. Lo stesso è accaduto per l’account Twitter, detenuto dalla medesima persona, che però Harry e Meghan tengono silente: serve solo a rimandare al profilo Instagram dove oggi hanno più di 10 milioni di followers: tanti, ma non tantissimi. Se la prima mossa è stata impadronirsi dei profili social SussexRoyal, la seconda, in estate è stata registrarne il marchio: è stato fatto tramite intermediari che ne hanno trasferito la proprietà alla coppia a dicembre. Nel frattempo era partita la lavorazione del sito, affidata ad una agenzia canadese che in passato aveva già lavorato con Meghan quando era una attrice. Il sito è andato online l’8 gennaio assieme al famoso post di Instagram, al quale era linkato. E’ un sito elegante, semplice, non banale perché ha una importante sezione di domande e risposte che punta a chiarire esattamente cosa è accaduto e cosa accadrà; in particolare punta a rispondere alla domanda “come hanno campato finora? E come camperanno da oggi in poi?”. Lavoreranno, pare. Si guadagneranno da vivere. Come? Non si sa ancora, ma qualcuno ha calcolato che con 10 milioni di followers già adesso un loro post sponsorizzato può valere tra i 20 e i 30 mila euro. Non è abbastanza per chi ha un tenore di vita come il loro ma i social hanno creato miliardari dal nulla. In fondo, lo abbiamo capito, è un attimo a passare da erede al trono (seppure in sesta fila) a influencer. Un giorno sei a Buckingham Palace e il giorno dopo ti ritrovi a fare post sponsorizzati come una qualsiasi delle sorelle Kardashian. Harry e Meghan possono fare di meglio, la costruzione attenta della loro identità digitale lo dimostra. Ma se il loro obiettivo era anche scappare dai paparazzi e dai tabloid inglesi, rischiano di scoprire che certi troll sui social sono anche peggio. 

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera” l'11 gennaio 2020. La macchina da soldi di Harry e Meghan si è subito messa in moto: e i duchi di Sussex, che hanno già registrato il loro marchio, potrebbero diventare miliardari nel giro di un decennio. «La loro potenzialità di guadagno è illimitata», ha commentato al Daily Mail l' esperto di pubbliche relazioni americano Ronn Torossian. La coppia, fin dall'annuncio di volersi di fatto «dimettere» dalla famiglia reale, ha spiegato di voler «diventare finanziariamente indipendente». Come questo possa funzionare resta ancora da capire: perché dal loro nuovo sito, messo subito online, pare di intendere che vogliano anche continuare ad avere un qualche ruolo ufficiale. «Loro sembrano essere un po' naif su come questo possa funzionare - commenta a Londra l' esperto di questione monarchiche William Hanson - . Non possono avere la botte piena e la moglie ubriaca». Anzi, come l' ha messa giù più crudamente una commentatrice del Telegraph , «essere reali è un po' come essere vergini: non lo si può restare solo un pochino». Ma dove Harry e Meghan stanno spingendo decisamente l' acceleratore è sulle sponsorizzazioni: hanno già registrato il loro marchio su oltre un centinaio di prodotti, incluse felpe, calzini, matite e segnalibri. E le possibilità sono infinite: «Lei potrebbe sostenere prodotti o avere una propria linea di bellezza - sottolinea al Mail James Henderson, il pr che in passato ha dato consigli a Madonna e Naomi Campbell -. E potrebbero perfino lanciare un canale televisivo negli Stati Uniti». Il loro cachet per tenere discorsi sarebbe di diverse centinaia di migliaia di dollari alla volta: con uno speech al mese a testa, porterebbero a casa svariati milioni l' anno. Ma anche una loro semplice apparizione a un evento, senza dover far nulla, frutterebbe almeno centomila dollari a colpo. Il grosso dei guadagni verrebbe però dalle pubblicità sui social media e dalle sponsorizzazioni di marchi: cose che frutterebbero, secondo le stime degli esperti, anche 15 milioni di sterline l'anno. «Direi che oggi la sola Meghan in comunicazione potrebbe valere un milione di dollari al giorno - si sbilancia Luciano Nardi, uno tra i più noti pubblicitari italiani - senza considerare gli introiti che potrebbero originare dall' attività come social influencer per grandi marchi, prime fra tutte le maison di moda e i grandi brand della cosmesi». «Riteniamo che la mossa, intuitivamente governata da Meghan, di lasciare la Casa reale sia di grande astuzia - fa rilevare Stella Romagnoli, direttore generale per l' Italia dell' Associazione internazionale dei pubblicitari -. Infatti oltre all' indipendenza i due ragazzi guadagneranno molto di più, tantissimo, in termini di contratti pubblicitari. So di colleghi, soprattutto americani, che avrebbero pronto un assegno con moltissimi zeri, in particolare per Meghan, che potrà anche riprendere la sua carriera di attrice. E credo che a Hollywood siano già pronti a un' asta al rialzo». C'è poi il versante editoriale. Gli Obama hanno ricevuto per i loro libri un anticipo di quasi 50 milioni dollari: se Harry e Meghan decidessero di scrivere le loro memorie, le case editrici li coprirebbero d' oro. Ma il «botto» lo farebbero se riuscissero a diventare «ambasciatori» di marchi come Google o Apple, che potrebbero pagarli anche 50 milioni a testa. Un salto di carriera notevole per tutti e due: che tuttavia già adesso non se la passano male. Harry incassa infatti dal padre Carlo una «paghetta» annuale di due milioni di sterline, che derivano dagli introiti del Ducato di Cornovaglia (di cui il principe di Galles è titolare). Inoltre il giovane principe può contare sui 20 milioni di eredità ricevuti dalla madre Diana e sui sette milioni che gli sono stati lasciati dalla regina madre (la sua bisnonna). Invece il patrimonio di Meghan è stimato in «soli» 4 milioni, di cui la metà le sono arrivati nel corso di sette anni per aver girato la serie televisiva Suits . Il resto lo ha guadagnato con altri film e con il suo blog The Tig. Ma adesso, grazie alla neonata Sussex S.p.A. , avrà modo di rifarsi ampiamente.

DAGONEWS il 9 gennaio 2020. Non c’è nessuno in Gran Bretagna che sta “godendo” come Piers Morgan, giornalista e personaggio televisivo, che da qualche tempo infilza Harry e la moglie Meghan Markle, accusandoli di essere due viziatelli che non hanno capito cosa voglia dire far pare di un’sitituzione millenaria come la corona inglese. E così dal Daily Mail lancia un lungo e dura attacco contro la coppia all’indomani della “Megxit” in cui, senza peli sulla lingua, torna a sderenare i duchi di Sussex come aveva già fatto su Twitter pochi istanti dopo l’annuncio delle “dimissioni”. «Chi cazzo pensano di essere? Sul serio? – tuona Morgan - Ho visto alcune buffonate reali vergognose ai miei tempi, fatte per pura arroganza, avidità e irriverenza, ma nulla ha mai eguagliato il comportamento del "Duca e Duchessa del Sussex". Ho messo le virgolette perché spero sinceramente che non esistano più per molto tempo ancora. In effetti, se fossi Sua Maestà la Regina, toglierei senza tante cerimonie a Harry e Meghan tutti i loro titoli con effetto immediato e li spedirei di nuovo alla vita da comuni mortali. Questi due pagliacci illusi hanno annunciato ieri che stavano abbandonando la vita come reali. In una serie di dichiarazioni incredibilmente pompose sul loro scintillante nuovo sito in stile Hollywood, hanno dettato legge alla Regina e al resto di noi su come le cose dovrebbero funzionare da questo momento in poi. Per riassumere, vogliono smettere di essere "reali" con tutti i noiosi doveri che comporta e vogliono essere una forza "progressista all'interno dell’istituzione". In altre parole, vogliono essere delle celebrità che riescono a mantenere tutti i vantaggi della vita reale senza le parti dure e noiose. Quindi, vogliono lo sfarzo, il glamour, lo splendore e la stupenda ricchezza ... semplicemente non vogliono guadagnarselo davvero. […] Oh, e cercheranno di essere "finanziariamente indipendenti". È solo quando leggi i dettagli di questa “indipendenza” che ti rendi conto di cosa significhi in realtà. Vogliono vivere con i soldi del padre di Harry, del principe Carlo e dal suo ducato di Cornovaglia, che possiede solo per diritto di essere l'erede della regina. Ci hanno anche informato che intendono continuare a vivere gratuitamente, quando onoreranno il Regno Unito con la loro stimata presenza, a Frogmore Cottage, la loro sontuosa casa a Windsor che è stata loro donata dalla Regina e che è stata rinnovata secondo le loro volontà a spese del contribuente. Oh, e si aspettano che continuino ad avere protezione reale ovunque scelgano di vivere e viaggiare. E vorranno tutte le altre cose come i viaggi reali VIP. Sappiamo tutti che non c'è niente di meglio di questi due coraggiosi eco-guerrieri e della loro gigantesca scia di carbonio lasciato dal loro jet privati. Inoltre, vogliono nuove regole per i media, dicendo che si stanno sbarazzando del tradizionale sistema Royal Rota e inviteranno invece i loro giornalisti favoriti a partecipare ai loro eventi per scrivere solo cose positive su di loro. […] Se vogliono essere i nuovi Kardashian, verranno trattati come i nuovi Kardashian. È stato abbastanza scioccante che Harry e Meghan non abbiano nemmeno avuto la cortesia di dire al Principe Carlo o al Principe William dei loro piani grandiosi. Ma è assolutamente spaventoso che non lo abbiano fatto con la Regina. Questa donna non è solo la nonna di Harry, è la monarca per l'amor di Dio. […] Due parole: Meghan Markle. Non ho fatto mistero della mia antipatia e della sfiducia nei confronti di Meghan. Siamo stati amici per un po', o pensavo che lo fossimo. Di certo ha detto al mondo che lo eravamo in tweet pubblicato (e ora cancellato) prima che la maggior parte della gente in Gran Bretagna avesse mai sentito parlare di lei. Ma dal momento in cui ha incontrato il principe Harry, sono stato scartato più velocemente di una di gomma da masticare, calpestato dai tacchi delle sue Louboutin. Per un po', ho continuato a sostenerla in pubblico, rifiutandomi di credere che qualcuno che sembrava così gentile e normale potesse essere così calcolatore e spietato. Ma non l'ho mai più sentita, e quando l'ho vista fare lo stesso con suo padre Thomas, ho capito che questo è ciò che Meghan fa quando le persone non le servono più o potrebbero essere "problematiche". Per dirla senza mezzi termini, è una manipolatrice che ha fatto una disgustosa scalata sociale insinuandosi nel cuore del principe Harry e ha usato il suo amore cieco come piattaforma per distruggere tutto ciò che una volta aveva tanto caro. Ha causato un'enorme frattura tra Harry e William. E ora lo ha strappato via dalla sua amata nonna, la regina. Niente di tutto ciò mi ha sorpreso. Meghan ha fatto questo genere di cose per tutta la sua vita adulta. Ha rinnegato il 99% della sua stessa famiglia. Ha abbandonato numerosi vecchi amici. Si è sbarazzata del suo ex marito quando ha assaggiato la celebrità della TV. Nulla ha detto di più di Meghan del giorno del suo matrimonio quando ha invitato celebrità appena conosciute come Oprah Winfrey e George Clooney facendoli sedere dove normalmente si accomodano dei familiari. […] Come riferito da Harry a corte durante una discussione prima del giorno del matrimonio: “Quello che Meghan vuole, Meghan ottiene!” Meghan vuole vivere la vita da star sullo sfodo della sua nuova fama reale, prendendo quanto di buono arriva, come  tour di lusso, anteprime di film, galà di beneficenza e feste di Hollywood. Ma non vuole sporcarsi le mani aprendo una sala per una comunità in un mercoledì umido a Stoke-on-Trent. Questo è per il piccolo popolo reale, non una superstar come lei. […] Nessuno dice alla regina cosa fare. È la persona più potente e rispettata in Gran Bretagna. E in questo momento, sta affrontando una minaccia diretta a tutto ciò sulla quale ha lavorato così duramente. Le buffonate sorprendentemente sfacciate ed egoistiche di Harry e Meghan non le lasciano altra scelta se non liberarli e licenziarli entrambeidalla Famiglia Reale. Si sbarazzi di queste sanguisughe, dall’ego sconfinato, Ma’am, prima che sia troppo tardi.

DAGONEWS il 9 gennaio 2020. Non avevano fatto in tempo a dare l’annuncio delle loro “dimissioni” che Piers Morgan si è materializzato su Twitter con un serie di post al vetriolo, cogliendo l’occasione di togliersi qualche macigno dalle scarpe. «La gente dice che sono troppo critico nei confronti di Meghan Markle - ma lei ha abbandonato la sua famiglia, ha abbandonato suo padre, ha abbandonato la maggior parte dei suoi vecchi amici, ha diviso Harry da William e ora lo ha separato dalla famiglia reale. Non ho niente da aggiungere». «Quello che Meghan vuole .. Meghan ottiene» ha aggiunto a un gif della Markle per poi continuare: «Ciò che è stato "doloroso da guardare" è stata la loro assurda ipocrisia e il costante piagnucolio. Tutto a nostre spese». E ancora: «Wow. Che modo vergognoso di trattare la regina. Peccato per Harry e Meghan». «Vengo dal Sussex e sono pronto per fare la mia parte». Poi è tornato sulle nuove regole che Harry e Meghan vorrebbero imporre ai media: «Harry e Meghan hanno appena pubblicato il loro nuovo manuale di regole ai quali i media devono sottostare. Perfino Putin non proverebbe a fare una prodezza come questa.Temo che siano impazziti entrambi». Dopo ha continuato appellandoli come “mocciosi spudorati” e “i due marmocchi più viziati della storia reale”. Infine, dopo aver rimproverato ad Harry di aver trattato male la nonna, ha insistito sul fatto che il contribuente non deve sborsare un centesimo per la nuova vita da celebrities di Meghan e Harry, accusati di non aver mostrato alcuna empatia verso la famiglia reale. «L'unica cosa che Meghan e Harry non fanno è "proteggere" le loro famiglie: le rinnegano!

a) Diana, che usava i paparazzi e i giornali per promuoversi, fu uccisa da un guidatore ubriaco.

b) Harry non è l'unica persona a perdere un genitore da piccolo.

A molti purtroppo è successo, incluso me. Questo non gli dà la licenza di trattare la Regina in modo così spaventoso». 

Valeria Morini per fanpage.it il 9 gennaio 2020. L'annuncio di Meghan Markle e Harry, che hanno manifestato l'intenzione di allontanarsi dalla Famiglia Reale inglese e rinunciare al titolo, è stato un vero choc per i sudditi inglesi. Mentre Buckingham Palace è scossa da un terremoto senza precedenti, anche oltreoceano la notizia è impazzata sui media americani. Il sito US Weekly ha contattato immediatamente il padre della duchessa di Sussex, Thomas Markle, con cui – com'è noto – Meghan è in pessimi rapporti. L'uomo ha risposto in modo stringato condannando la decisione della figlia e del principe Harry: "Dirò semplicemente che sono deluso".

L'annuncio di Harry e Meghan. "Intendiamo fare un passo indietro come membri senior della Famiglia Reale e lavorare per diventare finanziariamente indipendenti, ma continueremo a supportare Sua Maestra La Regina", hanno annunciato Harry e Meghan del tutto a sorpresa, manifestando l'intenzione di vivere tra il Regno Unito e il Nord America, "Questo trasferimento ci aiuterà a crescere nostro figlio con l'apprezzamento per le tradizione reali in cui è nato, ma darà anche l'opportunità alla nostra famiglia di creare lo spazio per concentrarci sul nuovo capitolo, il lancio di un nuovo ente benefico". Una vera "bomba" che ha confermato le impressioni che erano già nell'aria. L'assenza della coppia dal discorso per gli auguri di Natale della Regina era parsa come un segnale allarmante.

La reazione della Regina. Il vero scandalo, in questo caso, non sarebbe tanto l'intenzione di Harry e Meghan, quanto il fatto che i duchi di Sussex avrebbero deciso di annunciare la loro decisione senza prima consultare la Regina. In UK gira voce che Elisabetta II sia rimasta "ferita", mentre un comunicato ufficiale di Buckingham Palace ha punzecchiato la coppia per aver parlato troppo presto: "Le discussioni con il duca e la duchessa del Sussex sono in fase iniziale. Comprendiamo il loro desiderio di adottare un approccio diverso, ma si tratta di questioni complicate che richiedono tempo per essere elaborate".

Chi è Thomas Markle, padre di Meghan. Thomas Markle, 74 anni, non parla con la figlia Meghan da prima del suo matrimonio con il principe Harry nel 2018. L'uomo non ha mai avuto modo di incontrare né il genero Harry (con cui ha però parlato al telefono) né suo nipote, Archie, il figlio primogenito dei duchi di Sussex che ora ha otto mesi. Ai tempi del royal weddding, i freddissimi rapporti tra padre e figlia fecero molto discutere, soprattutto perché la presenza di lui al matrimonio fu annullata pochi giorni prima. A creare la rottura definitiva fu la scoperta che Markle aveva cercato di vendere foto private ai media. In seguito l'uomo raccontò a Good Morning Britain di aver chiesto perdono alla coppia in una conversazione telefonica: "Ho parlato con entrambi e mi sono scusato".

Stefania Saltalamacchia per vanityfair.it il 23 gennaio 2020. Thomas Markle si fa sentire ancora una volta. L’ex direttore della fotografia, che non parla con la figlia Meghan dal maggio 2018, ha rilasciato a Channel 5 una lunga intervista che fa da filo conduttore al documentario Thomas Markle: My Story. Il 75enne in video ha mostrato gli album di famiglia, con la moglie di Harry ancora bambina, i filmini delle vacanze e quelli delle recite scolastiche, aprendo sugli anni insieme alla figlia avuta da Doria Ragland per poi arrivare alla rottura del loro rapporto. Thomas ormai non pensa più di poterlo recuperare: «La prossima volta che ci rivedremo, credo che io sarò nella fossa», ha dichiarato in video. Il documentario, appena andato in onda in Gran Bretagna ora che Meghan e Harry hanno lasciato il Paese per iniziare una nuova vita in Canada, è stato visto da quasi un milione e mezzo di spettatori. E Thomas non si sente in colpa per essersi fatto pagare per i 90 minuti di intervista: «A questo punto, me lo devono», ha continuato,« I reali me lo devono. Harry me lo deve, Meghan me lo deve. Dovrei essere ricompensato per quello che ho dovuto subire. Mia figlia mi aveva detto che si sarebbe presa di me quando sarei stato anziano. Ecco sono nei miei ultimi anni, è tempo di occuparsi di papà». Thomas è partito dal 1981, anno di nascita di Meghan, e dai momenti felici vissuti insieme nella casa di Los Angeles: «Quando è nata non sarei potuto essere più felice. Ho visto il suo viso, le sue piccole dita avvolte attorno alle mie e basta, ero innamorato. Sapevo solo che sarebbe stata speciale. Era semplicemente bellissima e non riuscivo proprio a metterla giù», ha ricordato, condividendo foto inedite e private di quei giorni. Poi è passato alle crepe, alla sua non presenza al royal wedding del 18 maggio 2018. «Ho piano lacrime di invidia», ha spiegato, «Nel vedere il principe Carlo accompagnare mia figlia all’altare». Oggi il loro rapporto è molto complicato: non si sentono più da prima del matrimonio, e i Sussex hanno querelato il giornale che nell’aprile scorso ha pubblicato la lettera privata che Meghan ha scritto al padre nell’estate 2018. Se si andrà in aula è molto probabile che Thomas sarà il primo testimone «contro» la figlia. «Per loro io non esisto», ha aggiunto, «ma Harry, che se ne accorga o meno, fa parte della mia famiglia e io faccio parte della sua». E la loro scelta di allontanarsi dal resto dei Windsor, Mr. Markle non la approva: «Per me è imbarazzante. Quando si sono sposati hanno assunto l’obbligo di far parte dei reali e di rappresentarli. Questa è una delle più grandi istituzioni della storia e loro la stanno distruggendo, indebolendo e la stanno rendendo squallida e ridicola. Penso che entrambi si stiano trasformando in anime perse, non so cosa stiano cercando», ha continuato. E ancora: «Ogni ragazza vuole diventare una principessa. Lei c’è riuscita e ora sta buttando via tutto. Perché? Sta gettando via tutto per soldi». La rabbia di papà Thomas non si placa: «Evidentemente tre milioni di sterline e una casa di ventisei camere da letto non erano abbastanza per loro», ha dichiarato ancora, riferendosi al Frogmore Cottage, la dimora dei Sussex a Windsor. Papà Thomas, inoltre, è molto triste per non aver mai visto il nipote Archie, 8 mesi: «Che Meghan fosse incinta l’ho scoperto ascoltando la radio». La frattura è ormai troppo profonda.

Andrew Morton per Vanity Fair il 7 maggio 2018. Nel settembre 1997 Meghan e le sue compagne guardarono in televisione il funerale di Diana, principessa di Galles, e scoppiarono a piangere quando le telecamere zoomarono sul feretro reale. I mazzi di fiori bianchi erano sormontati da una busta con la semplice intestazione: «Per la mia mamma». Erano le ultime parole indirizzate dal principe Harry alla madre amatissima. Al liceo Immaculate Heart, da lei frequentato a Los Angeles, se ne parlò molto. Nel corso di religione, la classe si trovò davanti a un paradosso tratto dalla vita reale: quello di una bellissima giovane donna, con due bambini piccoli e una missione umanitaria, che finisce stroncata nel fiore degli anni da un banale incidente automobilistico. Dopo la notizia, lei e la sua amica Suzy Ardakani guardarono i vecchi filmati delle nozze di lady Diana Spencer con il principe Carlo, celebrate nel 1981. Secondo amici della famiglia, Meghan era affascinata da Diana non soltanto per il suo stile ma per l’indipendenza dimostrata nel realizzare i suoi obiettivi filantropici: la considerava un modello. Incoraggiate dall’esempio della principessa, lei e Suzy cominciarono a raccogliere abiti e giocattoli per i bambini bisognosi. L’amica d’infanzia Ninaki Priddy ha osservato al riguardo: «Ha sempre avuto una fascinazione per la famiglia reale. Oggi aspira a diventare la principessa Diana 2.0». Meghan Markle è nata il 4 agosto 1981. Tom Markle e Doria Ragland, i suoi genitori, si erano incontrati sul set di General Hospital, la soap opera della Abc, dove Doria era apprendista truccatrice e Tom un affermato direttore delle luci. L’uomo aveva avuto due figli da un precedente matrimonio, Tom Junior e Yvonne. A dispetto dei dodici anni di differenza – Doria era quasi più coetanea di Yvonne che del fidanzato –, la coppia si intendeva a meraviglia. Quanto a Yvonne, la sua indifferenza per Doria sconfinava nell’ostilità. La ragazza si risentiva delle attenzioni che il padre riservava alla nuova fidanzata. Perciò, almeno a detta del fratello, con gli amici liquidava la presenza della fidanzata afroamericana del padre spacciandola per la domestica di casa. Prima del suo arrivo, ciascuno in casa faceva di testa propria: Tom Senior lavorava giorno e notte, Yvonne girava per locali e Tom Junior fumava erba con i suoi amici. Doria assunse il ruolo di pacificatrice hippie, ricostituendo in pratica la famiglia. La donna fu felicissima quando, appena un anno dopo le nozze, scoprì di essere incinta. Anche Tom era fuori di sé dalla gioia. Adorava Meghan, ma amava anche il suo lavoro. Gli capitava ancora di passare 80 o 90 ore la settimana sul set. Doria iniziò ben presto a soffrire per questa situazione. La fatica di occuparsi dei due figli del marito oltre che della propria bambina, gli impegni di una carriera agli esordi e della gestione di quella casa immensa stavano diventando troppo per lei. Per giunta Woodland Hills era un quartiere a prevalenza bianca e, data la pelle scura della mamma e quella chiara della figlia, i vicini davano spesso per scontato che lei fosse la tata. A un certo punto non ne poté più e tornò dalla madre. La separazione si consumò quando Meghan aveva due anni. Tom e Doria (che nel frattempo si stava specializzando come assistente sociale) nel 1983 la iscrissero all’esclusiva combinazione di nido e materna della Little Red School House che a Hollywood è un’istituzione: la scuola d’élite per tutti i rampolli dell’industria dello spettacolo. Qui, gli spettacoli allestiti dalla scuola, interpretati dagli allievi e applauditi dai genitori orgogliosi, risvegliarono il suo interesse per il teatro. In occasione di una festa di Natale, Meghan fu co-protagonista di un adattamento del Grinch. Purtroppo la sua co-star, Elizabeth McCoy, venne colpita da un virus intestinale poco prima dello spettacolo, e Meghan dovette affannarsi a imparare a memoria entrambe le parti. Quando Elizabeth si scusò per l’accaduto, Meghan le disse: «È stata l’esperienza peggiore della mia vita». Per ironia della sorte, nessuno aveva pensato di assegnare la parte a una ragazzina con un’arruffata chioma bionda, grossi occhiali da vista e modi impacciati, seminascosta tra le coriste. La ragazzina si chiamava Scarlett Johansson. In quel periodo, all’insaputa di Meghan, un colpo di fortuna aveva permesso a Tom Senior di rallentare un po’ i suoi frenetici ritmi lavorativi. Nel 1990 aveva azzeccato la sequenza vincente – cinque numeri, ripresi dalla data di nascita di Meghan – a un’estrazione della lotteria di stato della California. La vincita di 750 mila dollari lo aveva ampiamente ripagato delle migliaia di dollari spesi in biglietti in passato. Date le dispute finanziarie ancora in corso dal divorzio con Doria, Tom aveva tenuto segreta la vincita. Ma l’avidità gli si ritorse contro. Per evitare di rivelare il proprio nome all’ente di controllo della lotteria, Tom aveva mandato un vecchio amico di Chicago a ritirare il bottino. Secondo il figlio il piano gli costò carissimo, perché l’amico intascò buona parte del denaro e lo mandò in fumo investendolo in una gioielleria sull’orlo della crisi. Ma c’erano anche altre preoccupazioni che tormentavano la piccola Meghan. In primo luogo il timore dell’emarginazione. John Dlugolecki, per anni fotografo dell’Immaculate Heart, notò che la ragazza non frequentava cerchie specifiche di compagne afroamericane, asiatiche o di altre etnie. Aggiunge che «le altre non la consideravano di razza mista», e precisa: «La vedevano sempre insieme a Tom, mai con sua madre». Perciò per i docenti fu un piccolo shock incontrare finalmente Doria. «Data la carnagione appena più scura, pensavamo tutti che la giovane Markle fosse italiana», ricorda un ex insegnante. «Solo al colloquio con sua madre ci siamo resi conto delle sue origini afroamericane». Una volta arrivata alla Northwestern University, lontana dalla severa vigilanza della madre, cominciò a sperimentare un aspetto diverso: un trucco più deciso, i colpi di sole ai capelli. Non mancò nemmeno di mettere su la tipica «zavorra da matricola», i chili di troppo che gli studenti del primo anno si ritrovano a furia di alcolici, carboidrati della mensa e sortite notturne al Burger King. Decise anche che in fin dei conti sarebbe stato meglio candidarsi a una sorellanza, e scelse la Kappa Kappa Gamma. Superò l’iniziazione ed entrò a far parte di un gruppo di ragazze che nel campus avevano fama di essere «intelligenti e anticonformiste». Com’è naturale, per parecchi studenti la nuova vita sociale aveva un obiettivo preciso: la ricerca di un partner. Più sofisticata e matura di gran parte dei suoi coetanei, Meghan era corteggiatissima. Il suo primo fidanzato fu Steve Lepore, uno studente bianco del secondo anno, originario dell’Ohio, con il fisico scolpito e due metri di statura. Neanche a dirlo, un giocatore di basket. Ma la relazione non durò molto. Gli impegni sportivi imponevano a Steve un rigoroso regime di allenamenti, Meghan invece adorava le feste e non intendeva rinunciare alla possibilità di fare tardi e bersi qualche drink senza chiedere il permesso a nessuno. Nel 2003 si laureò e non molto tempo dopo la sua migliore amica del college, Lindsay Jill Roth, che si stava occupando del casting di un film intitolato Sballati d’amore, con protagonista il sex symbol e attore comico Ashton Kutcher, le procurò un provino per una parte con un’unica battuta. «Sei capace di dire “Ciao”?», le domandò il regista all’audizione. «Sì», rispose lei. Era un’esistenza precaria, la stessa di migliaia di altri aspiranti attori di Hollywood. Il suo motto era diventato «io scelgo la felicità», e quindi cercò di restare positiva anche se il suo magro bilancio le consentiva soltanto una pizza e una bottiglia di vino con gli amici, rare uscite per locali e le lezioni di yoga a cui non rinunciava. Una sera le sue scarse risorse la condussero in un bar di infima categoria a West Hollywood. Entrando, la sua attenzione fu attirata dal vocione di un tizio con un marcato accento newyorkese. Alto un metro e ottantacinque, con i capelli biondo-rossicci e gli occhi azzurri, Trevor Engelson aveva l’aria e l’atteggiamento di un Matthew McConaughey in formato ridotto, ma era nato e cresciuto a Great Neck, nello stato di New York, figlio di un dentista affermato e bisnipote di immigrati ebrei. Trevor di mestiere faceva il produttore. I due divennero subito una coppia. Mentre aspettava la sua grande occasione, Meghan continuava a mantenersi lavorando come direttrice di sala in un ristorante di Beverly Hills e insegnando a confezionare pacchetti regalo in un negozio del quartiere e mettendo a frutto l’impeccabile calligrafia appresa all’Immaculate Heart. In quel periodo Trevor stava producendo Licenza di matrimonio, una commedia romantica interpretata dal celebre comico Robin Williams e da Mandy Moore. In segreto Meghan aveva sperato che il compagno le riservasse almeno una particina nel film, ma questa cosa non era avvenuta. Il fatto che Trevor non si impegnasse più a fondo per includerla nelle sue produzioni diventò una fonte di conflitto tra loro. Nel 2011 avvenne la svolta: lei e Trevor erano ufficialmente fidanzati, quando la scritturarono per girare il pilota delle serie legal Suits. Le riprese si tenevano in Canada e un mese prima delle loro nozze venne confermata la realizzazione della seconda stagione. In questo modo i due sposi iniziarono la loro vita insieme da «separati». Meghan salutò la famiglia e il marito e partì per Toronto, dove avrebbe trascorso nove mesi impegnata nelle riprese. Naturalmente lei e Trevor si sentivano spesso via Skype e FaceTime, ma era dura vivere tanto distanti, soprattutto durante il lungo e grigio inverno canadese. Le cose tra di loro incominciarono a peggiorare. Un tempo Meghan aveva detto di non poter neanche immaginare di vivere senza di lui. E tuttavia, ne fosse o meno consapevole, nel periodo trascorso a Toronto si era costruita un nuovo mondo tutto suo. Nell’estate del 2013, Meghan annunciò che lei e Trevor si sarebbero separati. A quanto pare era stata lei a prendere la decisione. E l’aveva messa in atto così bruscamente che ancora adesso, cinque anni dopo, basta accennare al suo nome perché Trevor abbandoni all’istante il suo atteggiamento accomodante e rilassato. «No comment», risponde secco a chiunque gli faccia domande su di lei. Secondo un loro conoscente, per restituire a Trevor il diamante di fidanzamento e la fede di nozze, Meghan era ricorsa addirittura alla posta raccomandata. Intanto la fama di Meghan aumentava: inviti alle serate di gala, amici famosi, diventa anche una rappresentante dell’Onu. Come se non bastasse, la signorina Markle comparve anche nel ruolo di protagonista di un romanzo femminile, What Pretty Girls Are Made of, scritto dalla sua migliore amica dei tempi del college, Lindsay Roth. Lindsay non soltanto la ringraziò pubblicamente, ma spedì una copia del romanzo a Kensington Palace, destinataria Kate Middleton, insieme a un biglietto in cui definiva la duchessa la più «carina» in assoluto. Dopodiché postò con fierezza il biglietto prestampato di ringraziamento inviato dall’ufficio stampa della duchessa di Cambridge. Nel 2016, allacciandosi la cintura in preparazione dell’atterraggio all’aeroporto di Heathrow, anche Meghan aveva in mente l’amore e il matrimonio. Era di ritorno dall’isola greca di Idra, dove aveva organizzato il weekend di addio al nubilato dell’amica Lindsay. Sul fronte professionale, la visita a Londra doveva servire a promuovere la nuova stagione di Suits e il marchio Ralph Lauren. Ed ecco che, il 1° luglio, avvenne l’incontro con il principe Harry, in un locale esclusivo a Soho, combinato proprio dalla responsabile delle pr del marchio di cui Meghan era testimonial, Violet von Westenholz. Fu un colpo di fulmine, proprio come al cinema. Come in seguito avrebbe confermato Harry, i due continuarono a vedersi ogni giorno, sfruttando al massimo il breve soggiorno londinese di Meghan prima della sua partenza per Toronto, il 5. L’attrice, di solito così controllata, era rapita e, incapace di contenersi, si lasciò sfuggire un indizio: il 3 luglio postò su Instagram una foto di due caramelle della Love Hearts con la scritta: KISS ME. Il suo commento all’immagine: «Love Hearts in London». Quando, poche settimane dopo il primo incontro, Harry le chiese se le sarebbe piaciuto accompagnarlo a un safari ad agosto, lei si sorprese a rispondere di slancio: «Moltissimo!». È probabile che in parecchi, a palazzo, avessero scosso la testa alla notizia che il principe Harry aveva invitato l’ennesimo flirt a un safari in Botswana. Gli esperti di mondanità sapevano che si sarebbe trattato del suo settimo viaggio laggiù, e della quarta ragazza che l’avrebbe accompagnato per qualche nottata romantica sotto le stelle dell’Africa meridionale. Ma il problema era che, al ritorno in Inghilterra, l’etichetta di altezza reale tornava a mettersi di mezzo. Le precedenti relazioni con Chelsy Davy e Cressida Bonas si erano arenate perché né l’una né l’altra tolleravano di vivere sempre sotto i riflettori. Perciò, i due innamorati avevano la necessità di mantenere un riserbo assoluto sulla relazione, almeno per il tempo che sarebbe servito loro a capire, in tutta serenità, se quel rapporto era destinato a durare. Altro che paparazzi: il loro nemico numero uno divenne il jet lag. Quando, prima di lasciare il Sudafrica, consultarono le rispettive agende, fu subito evidente che quell’autunno sarebbe stata lei la più impegnata. Al rientro a Londra anche Harry dovette tornare al suo calendario di impegni. Intanto, nell’ultimo weekend di settembre, Meghan partecipò al suo secondo summit di One Young World organizzato a Ottawa, la capitale canadese. Nel discorso tenuto – senza appunti – al forum sulla parità di genere, Meghan parlò della sua protesta contro il sessismo di Suits. Stufa di vedersi propinare copioni in cui Rachel Zane veniva inquadrata fuori dalla doccia, coperta soltanto da un asciugamano, Meghan se n’era lamentata con la produzione, e i siparietti ammiccanti erano spariti dalla serie. La visibilità del suo intervento alla conferenza rammentò a Harry – sempre che fosse necessario – di avere a che fare con una persona molto speciale. Poco dopo la rivide a Londra. La privacy innanzitutto, perciò i due si appartarono nel modesto cottage del principe sui terreni di Kensington Palace. Il palazzo è forse il villaggio più esclusivo d’Inghilterra, residenza di un ampio assortimento di reali, compresi i duchi di Cambridge e i loro bambini, vari cortigiani e membri del personale in pensione. Come in qualsiasi villaggio, a Kensington Palace le voci e i pettegolezzi sono il pane quotidiano, ma è raro che oltre i cancelli filtrino indiscrezioni. Dunque il riserbo sulla relazione era salvo, ma se Meghan si aspettava una reggia restò amaramente delusa. Il Nottingham Cottage, residenza ufficiale di Harry, era più piccolo della sua villetta di Toronto, e con i soffitti più bassi. E lì, a parte le inevitabili assenze per gli impegni di lavoro, i due inaugurarono la loro convivenza, conducendo in gran segreto una tranquilla vita domestica. I due andarono avanti così per mesi. Era giunto però il momento di prendere una decisione, e la palla era nelle mani del principe, che doveva ottenere il benestare della nonna Elisabetta. Se si fosse presentato da lei qualche anno prima, «in quel caso sì che la conversazione sarebbe stata imbarazzante», mi ha detto un ex dipendente della corte. E il risultato sarebbe stato lo stesso di quando, nel 1955, la sorella della sovrana, Margaret, voleva sposare un altro divorziato, il capitano Peter Townsend: un «no» secco. La sovrana aveva seguito con attenzione – e approvato – il comportamento impeccabile di Harry come suo rappresentante all’estero e il suo impegno nell’ideazione e promozione degli Invictus Games. Un funzionario di corte mi ha detto: «La regina fa affidamento sui nipoti. Nei loro confronti nutre una fiducia che non ha mai dimostrato al figlio maggiore. William e Harry hanno dato prova di saper comunicare davvero con la nazione. Hanno la qualità delle star, eredi credibili e autentici della monarchia». Così, nel novembre del 2017, Meghan e Harry vennero convocati a Palazzo. Scortati dalla guardia del corpo di Scotland Yard, i due percorsero il labirinto di corridoi coperti di tappeti che porta al salotto privato della regina. Nel corso di quell’ora di incontro Meghan ebbe anche modo di vedere in prima persona il rispetto e l’amore di Harry per la nonna, che lei stessa avrebbe definito «una donna straordinaria». Infine, con un’ultima riverenza e un’abbaiata di congedo da parte dei cani, Harry e Meghan presero commiato, lasciando in fretta il palazzo prima che la macchina dei pettegolezzi di corte si mettesse in moto. Missione compiuta.

DAGONEWS il 28 gennaio 2020. Thomas Markle non perde occasione di mettersi in tasca qualche soldo e ha tirato fuori un altro video della figlia che recita all’età di 16 anni. Le immagini, dall'ultimo video condiviso da Markle, mostrano la futura Duchessa del Sussex che si esibisce all'Immaculate Heart High School di Los Angeles: Meghan indossava un abito vero, aveva delle perle al collo e una pelliccia al braccio. Nella stessa recita interpretava una donna in uno spogliatoio e in una spa. «Sono sicuro che se lo vedesse sarebbe piuttosto scioccata – ha detto Thomas – Meghan vestiva sempre i panni di donne glamour». Parlando con Piers Morgan e Susanna Reid, l’uomo ha definito la decisione di Harry e Meghan imbarazzante e offensiva nei confronti della regina. Alla domanda se la figlia fosse vittima di razzismo, Thomas ha concluso: «Non c'è mai stato un problema per Meghan dovuto alla sua razza. Penso che l'Inghilterra sia molto più liberale degli Stati Uniti, non credo che sia vittima di bullismo o di razzismo».

Megxit, Thomas Markle pronto a testimoniare contro sua figlia. Thomas Markle è deciso ad andare contro sua figlia anche in tribunale e a rivelare segreti scottanti dei duchi se Meghan non lo chiamerà e non gli farà conoscere Harry e Archie. Francesca Galici, Lunedì 27/01/2020, su Il Giornale. Harry e Meghan sono ormai lontani da Palazzo e hanno iniziato la loro nuova vita in Canada insieme ad Archie. Il loro scopo era quello di allontanare i clamori, allontanare l'attenzione dalla loro persona ma a distanza di giorni l'interesse sui duchi del Sussex sembra non essere sfumato, anzi. Ora che hanno raggiunto un accordo con la regina Elisabetta II e che con la famiglia reale i rapporti sono di civile (non) convivenza, a creare qualche grattacapo ai Sussex potrebbe essere Thomas Markle, papà di Meghan. L'uomo, ormai da anni in lotta con sua figlia, ha fatto una minaccia ben precisa a Meghan Markle, dichiarando che è disposto a rilasciare un'intervista al mese fino a quando la duchessa non deciderà di chiamarlo e non gli presenterà il principe Harry ma, soprattutto, il piccolo Archie. Thomas Markle ha parlato a distanza di qualche giorno da quando è stata attuata la Megxit e l'ha fatto con Piers Morgan per l'emittente inglese Itv. Nonostante non abbia mai vissuto da vicino la vita a corte, visti a rapporti pressoché inesistenti con sua figlia, il signor Markle ha definito "imbarazzante e dolorosa" per la regina la scelta di lasciare il Regno Unito per trasferirsi in Canada. Parole dure per Thomas Markle, che parla senza filtri e si dice pronto a creare guai a sua figlia e a suo marito se Meghan non acconsente di parlare con lui. Quello che sta cercando di attuare il padre della duchessa di Sussex sembra essere un vero e proprio ricatto, visto che all'emittente inglese ha dichiarato che se lui dovesse parlare a ruota libera potrebbe causare grandi problemi a Meghan e a Harry. Certo, il suo comportamento appare quanto meno contraddittorio dal momento che ha sempre dichiarato di voler chiarire con sua figlia ma a tal proposito ha dichiarato che ormai, arrivati a questo punto, ritiene questo l'unico modo per arrivare alla riconciliazione. "Non voglio rimanere zitto nel mio soggiorno per il resto della mia vita, aspettando che qualcuno mi chiami e entri in contatto con me", ha detto Thomas Markle, che non è fermato solo a questo tipo di minacce contro sua figlia. L'uomo, infatti, si è anche detto pronto a testimoniare contro Meghan per una causa intentata dall'attrice contro alcuni tabloid inglesi. Thomas Markle è già il principale testimone nel processo che vede i duchi confrontarsi contro il Mail on Sunday per un procedimento avviato dopo la pubblicazione di una lettera privata di Meghan a suo padre. Da quella lettera, il giornale avrebbe avviato una presunta campagna di notizie fake contro la duchessa. 

Thomas Markle: “Mi vergogno di mia figlia Meghan”. Presto protagonista su Channel 5 di un documentario in cui racconterà tutta la sua verità, il padre della Duchessa del Sussex ha dichiarato di provare vergogna per il comportamento irrispettoso e avido mostrato da sua figlia. Sandra Rondini, Domenica 19/01/2020, su Il Giornale. Thomas Markle, il padre che Meghan non vede da più di due anni e che lei accusa di aver venduto delle sue lettere private ai tabloid inglesi, in una intervista esclusiva al Sun ha espresso tutto il suo disappunto per il comportamento della figlia. "Questa non è la ragazza che ho cresciuto", ha dichiarato l’ex direttore delle luci di Hollywood, ora in pensione, dispiaciuto nel vedere quanto "Meghan abbia deluso la Royal Family" portando il marito, il Principe Harry, ad abdicare dai suoi doveri di reale. Thomas Markle, che è il protagonista di un documentario dal titolo "Thomas Markle: My Story", che andrà presto su Channel 5, ha definito Harry e Meghan "imbarazzanti" e sua figlia "una cacciatrice di dote che ha svenduto e reso così cheap la Corona inglese da farla assomigliare a un Walmart, gettando al vento il sogno di ogni ragazzina che desidera diventare una principessa e tutto questo solo per soldi". Il padre 75enne, che non ha mai conosciuto il nipotino Archie, non è più disposto ad aspettare il perdono della figlia e passa al contrattacco dalle pagine del Sun insieme a suo figlio, Thomas Junior a cui avrebbe più volte confidato il sogno di riappacificarsi con la figlia da lui amorevolmente cresciuta,nonostante il divorzio dalla moglie Doria Ragland. "Sogna di mettere una foto di se stesso con sua figlia, Harry e il nipote Archie su una parete speciale nella sua casa in Messico", ha dichiarato al Sun il fratellastro della Markle, aggiungendo: "Semmai un giorno riuscirà a farlo, morirà da uomo felice, non da padre rinnegato". Sempre Thomas junior, 53 anni, ha dichiarato al Sun, riferendosi alla Meghexit, che suo padre una volta venutone a conoscenza dai media avrebbe scosso desolato la testa, dicendogli: "Quella non è la figlia che ho cresciuto… Quando si è sposata ha preso un impegno che adesso rinnega, come fosse nulla. Che vergogna...". E ancora: "Mio padre non può credere a quello che è successo. È molto deluso dalle sue azioni perché pensa che Meghan abbia abbindolato la Famiglia reale e si vergogna perché lui l’ha cresciuta con dei valori", ha spiegato Thomas Markle junior aggiungendo: "Per mesi, anni, ha sperato in una riappacificazione ma, adesso che con la Meghexit tutto si è ulteriormente complicato, dubita che ciò accadrà mai. Ci spera, ma ogni giorno sempre meno". Thomas Jr. si è quindi lanciato in una strenua difesa di suo padre, svelando poi anche alcuni dettagli privati sul primo matrimonio di Meghan Markle. "Senza mio padre non sarebbe da nessuna parte. Ha pagato per la sua istruzione, auto, vestiti, affitto, bollette, spendendo migliaia di soldi per sostenere il suo sogno di diventare attrice. Già, una piccola fortuna, tutta spesa per lei, la principessa, a cui ora non importa se la sua famiglia fatica ad arrivare a fine mese... Finge che non esistiamo, è una squallida egoista, sa bene che non abbiamo milioni in banca come lei e Harry". Thomas Senior, come racconta anche nel documentario che sarà presto mandato in onda su Channel 5, ha pagato tutte le spese del primo matrimonio della figlia, quello con il produttore hollywoodiano Trevor Engelson nel 2011, come il sontuoso abito di nozze e il catering. Eppure la figlia, pur sapendo che nel maggio 2018 il padre era malato e doveva sostenere spese mediche extra non coperte dall'assicurazione, non ha speso un dollaro per aiutarlo. Ne è testimone il fratellastro Thomas Jr che ha anche aggiunto di aver provato "compassione" per il primo marito di Meghan, di cui è rimasto amico. Quando lo chiamò al telefono dopo il divorzio, Engelson gli disse: "Non voglio più sentire pronunciare il nome di quella donna in vita mia". "Quando Meghan ci ha presentato Trevor ad una festa, credo fosse il Ringraziamento – ricorda Thomas jr - l’abbiamo tutti trovato molto simpatico. E veniva sempre alle nostre feste di famiglia, come i compleanni, e persino ai funerali. Trevor era di famiglia e lo ricordo così innamorato di Meghan che con lui era tutto zucchero e miele. Mi pare fosse coinvolto nella produzione del film ‘Saw’, roba grossa… Trevor conosceva tutti a Hollywood e ha presentato Meghan praticamente a chiunque potesse aiutarla a fare carriera". E poi l’affondo: "Era un pezzo grosso nell’ambiente ed era ricco. Il marito ideale per Meghan che aveva per lui mille attenzioni, ma il loro matrimonio non è durato più di due anni perché, una volta volta in Canada per girare “Suits”, Trevor poteva raggiungerla solo due volte al mese per via dei suo impegni di lavoro a Los Angeles. Intanto le pagava l’affitto e tutte le spese, mentre lei di nascosto lo tradiva con lo chef dei divi, Cory Vitiello. La delusione di Trevor fu immensa. Era stato usato e gettato via perché ormai non le serviva più. Avrei tanto voluto avvertire Harry che, sposandola, rischiava di fare la stessa fine di Trevor, ma non ce l’ha mai fatto conoscere...”. Quanto a Trevor Engelson, Thomas jr ha aggiunto: "Non potevo credere che lei lo avesse solo usato...sembrava davvero innamorata. Meghan è davvero una grande attrice quando si tratta di simulare sentimenti. Lui ne è uscito devastato, aveva creduto che fosse vero amore, ci aveva messo il cuore e l’anima. Ora si è risposato e sono felice per lui. Ma ai tempi del divorzio da Meghan quando lo chiamai per sapere come stava, lui mi gridò al telefono: 'Se pronunci il nome di quella, non ti parlerò mai più' ". Lo stesso trattamento di Engelson, ricorda il fratello, fu riservato anche allo chef delle celebrità, "tenuto in stand by in attesa di scoprire se Harry avesse o meno intenzioni serie con lei". Quando Meghan capì di aver trovato un varco nel cuore del principe si liberò di Vitiello senza pensarci due volte. "È tipico di Meghan, è il trattamento che riserva a tutti gli uomini della sua vita, da suo padre ai suoi amori. Non sono persone, ma gradini verso la fama e giunta al gradino successivo se li lascia alle spalle senza rimorsi… Ecco perché adesso non le serve più la Famiglia reale. Ha ottenuto quel che voleva: soldi, fama e il titolo di Duchessa. Per lei ora è tempo di passare ad altro”, ha concluso duramente il fratellastro della Duchessa del Sussex che parteciperà col padre allo speciale di Channel 5 in cui promette di rivelare molti segreti che la Markle in questi anni ha cercato di tenere ben nascosti, in attesa di defilarsi da Buckingham Palace con la Meghexit.

DAGONEWS il 27 novembre 2019. Nuovo attacco frontale a Meghan Markle da parte di uno dei membri della sua famiglia: questa volta ad asfaltare la duchessa ci ha pensato Mike Markle, lo zio 80enne, ex diplomatico e fratello del padre Thomas. In una lunga intervista a “Woman” l’ex diplomatico descrive la nipote come una “primadonna”, «una persona che porta rancore pensando di essere stata maltrattata. Questo potrebbe essere uno dei problemi che ha con la cognata Kate». Mike ricorda come ha aiutato la nipote ad assicurarle un prestigioso tirocinio come addetto stampa junior presso l'ambasciata americana in Argentina quando aveva 20 anni visto che Meghan all’epoca stava considerando una carriera nelle relazioni internazionali. «Lei ha fatto la sua scalata sociale e ci ha lasciato alle spalle – ha detto Mike -  Penso che sia quello che succede quando sei una di una classe inferiore che cerca di superare la realtà dei fatti. Visto qual è il suo passato, potrebbe avere una rabbia derivata dal pensiero di essere stata trattata male in passato. Potrebbe essere una parte del problema con sua cognata. Meghan è in qualche modo immatura. Lo vedo nel modo in cui agisce, non solo nei confronti dei familiari, ma di altre persone». La responsabilità del carattere “difficile” della duchessa per lo zio Mike è del padre Thomas: «Può darsi che sia stata prepotente nei confronti del personale perché è stata viziata da mio fratello. Tom ha trascorso più tempo con lei e l'ha aiutata a scuola. Ha sempre avuto più rapporti con lei rispetto agli altri figli. Si sente una primadonna perché lui l’ha sempre trattata molto bene». Mike, che non è stato invitato al matrimonio reale, incalza: «Non ha invitato molte persone, quindi non ha discriminato me. Sarebbe stato bello per lei avere un parte della sua famiglia, ma non la capisco. Non riesco a comunicare con lei perché non le danno la posta al palazzo e in ogni caso non so cosa dovrei scriverle. Sta a lei fare il primo passo. Ho fatto molto di più per lei rispetto alla maggior parte delle altre persone. Ho parlato personalmente con l'ambasciatore in Argentina per lei. L'ho aiutata e non ho chiesto nulla in cambio. Se vuole avere una relazione più stretta, per me va bene, ma deve venire da lei». 

Antonello Guerrera per “la Repubblica” il 31 ottobre 2019. Settanta deputate britanniche, di ogni colore politico, si sono schierate a favore di Meghan Markle e contro i media del Regno Unito. Perché, secondo le tante parlamentari della Camera dei Comuni, la duchessa del Sussex subisce continuamente ingiustizie e scorrettezze da parte di giornali e siti oltremanica, nei quali Meghan verrebbe dipinta con «frasi fuori moda e descrizioni di stampo coloniale». Insomma, secondo loro, ci sarebbe una forma di razzismo, sessismo e comunque di ipocrita bigotteria nei suoi confronti da parte dei giornalisti. «Vere e proprie sfumature xenofobe», rincara la firmataria parlamentare laburista Holly Lynch. «Questo non lo possiamo accettare », scrivono le deputate, «e ci fa piacere che Meghan si sia attivata contro questo disdicevole fenomeno ». Le 70 parlamentari si riferiscono alla "guerra" che Meghan e suo marito, il principe Harry, hanno di recente lanciato contro i media britannici, colpevoli, secondo i duchi del Sussex, di non rispettare la loro privacy. Una mossa per cui le deputate hanno dunque espresso sostegno pieno, dopo il recente, e clamoroso, documentario della rete televisiva britannica Itv, in cui la giovane coppia si è confessata al pubblico come mai aveva fatto prima. In quell'occasione, circa dieci giorni fa, Harry aveva ammesso che lui e suo fratello, il principe William, sarebbero oramai «su due sentieri diversi». «Sì, ci sono state delle incomprensioni tra noi, ma sono cose che succedono soprattutto in una famiglia sotto pressione come la nostra». Meghan era stata ancora più esplicita, manifestando un apparente e profondo disagio verso la sua condizione di "new entry" della Casa reale dei Windsor: «Io esisto, non vivo», aveva rivelato riferendosi alla sua vita costantemente sotto i riflettori. «No, non sto troppo bene. In pochi mi hanno chiesto come ci si senta nei panni di mamma e moglie» dopo la nascita di Archie. E quindi le deputate non ci stanno. Sono celebri e influenti parlamentari laburiste, come Diane Abbott, Jess Phillips e Yvette Cooper, conservatrici come Gillian Keegan, liberal-democratiche come Angela Smith e Wera Hobhouse. Martedì sera non ce l'hanno fatta più, come Meghan. Hanno preso carta intestata e hanno condiviso su Twitter la loro lettera aperta alla duchessa del Sussex. Meghan e suo marito Harry hanno lanciato di recente una serie di denunce contro i tabloid per presunte intrusioni nella vita privata, ingaggiando avvocati specializzati in questo tipo di cause. Meghan ha portato in tribunale il Daily Mail per una lettera personale del - disastrato - padre finita mesi fa sui tabloid. Invece Harry - che di recente ha dichiarato di associare ogni clic di una fotocamera all' immagine di sua madre - ha denunciato Murdoch, il suo Sun e il Daily Mirror per lo scandalo intercettazioni di qualche anno fa. Anche la recente nascita del piccolo Archie è stata a lungo tenuta segreta proprio per tenere lontano i media e il mondo esterno. Non a caso, Meghan e Harry mesi fa si sono trasferiti nella tenuta, più riservata, di Frogmore Cottage, che però ha scatenato polemiche sui giornali per gli alti costi della sua ristrutturazione addebitati ai contribuenti, i quali in cambio si aspetterebbero meno riservatezza dagli amati duchi. Alla fine, ieri, Meghan ha preso il telefono, ha chiamato la deputata Holly Lynch e le ha detto: «Grazie».

Meghan Markle perde un altro membro della sua fondazione. Il nono in 18 mesi. Ha proprio un carattere difficile l'ex duchessa di Sussex, secondo le indiscrezioni la fondazione di Meghan Markle ha perso un altro dipendente in pochi mesi. Carlo Lanna, Venerdì 24/01/2020, su Il Giornale. Il divorzio dalla Corona inglese non ha di certo cambiato le abitudini di Meghan Markle. Come ha riportato il Daily Mail, la "duchessa difficile" continua a far parlare di se anche se in questo momento vive in Canada, serenamente, la sua vita con Harry e il piccolo Archie. Dalle prime ricostruzioni sul caso pare che la "Sussex Foundation" si trova senza un dipendente, un membro di punto dell’attività benefica di Meghan Markle. Non dovrebbe destare nessun sospetto se un dipendente della fondazione decide di voltare pagina e guardare ad altri orizzonti lavorativi, ma quando si tratta di Meghan, ogni cosa finisce sotto l’occhio indagatore della stampa. Infatti, con l’uscita di scena di Natalie Campbell, emerge un dato molto preoccupante per tutte quelle persone che lavorano per l’ex duchessa di Sussex. Il tabloid inglese mette in evidenza che la fondazione, in appena 18 mesi, ha perso ben 9 dipendenti tra: due addetti stampa, un segretario privato, un vice segretario e ben tre assistenti personali. Senza contare la guarda del corpo e le due tate che, ai tempi del Frogmore cottage, hanno lasciato il lavoro al servizio dei duchi. Questo fa capire quando sia difficile il carattere della Markle e quanto può essere difficile lavorare a stretto contatto con la ex duchessa. Prima che la situazione degeneri, però, un portavoce della fondazione invia una nota al tabloid per cercare di mettere a tacere le voci su Natalie. "È stata fondamentale nell’aiutare i Sussex a gettare le basi per la loro organizzazione di beneficenza, e ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione e nella realizzazione di altri progetti – afferma la porta portavoce -. Le auguriamo il successo per il suo nuovo impegno lavorativo". Dopo appena 5 mesi Natalie Campbell ha accettato un ruolo dirigenziale in una società idrica. Aveva lavorato a Londra per la Royal Sussex Foundation per trasferirsi poi in Canada ad agosto per organizzare il lavoro, almeno fino a questo momento. Meghan resta dunque una duchessa difficile a tutti gli effetti. Non si conoscono le cause dell’allontanamento di Natalie dalla fondazione, ma non è la prima volta che succede una cosa del genere. Molti sono i “servitori” che sono stati a contatto con Meghan e tutti si sono sempre lamentati del carattere spigoloso della duchessa. Un carattere che la giovane non è riuscita a limare neanche perdendo il suo ruolo nella famiglia reale, anzi si sarebbe acuiti ancora di più. Chissà se capire che avere atteggiamenti da diva non la soluzione a tutti i problemi del mondo.

Il principe Filippo furioso: "Harry e Meghan turbano la regina". Il principe Filippo furioso con il nipote Harry: la decisione di "divorziare" dalla Famiglia Reale pare stia recando troppo turbamento alla Regina Elisabetta. Luana Rosato, Lunedì 13/01/2020, su Il Giornale. Il divorzio dei Duchi di Sussex dalla famiglia dei Windsor continua a creare scalpore a corte e le notizie e i rumor su ciò che sta accadendo ai reali di Britannia continua ad interessare l’opinione pubblica. Dopo l’annuncio di Harry e Meghan Markle, che hanno deciso di "divorziare" dalla Casa Reale per lavorare e mantenersi in libertà, le notizie si sono rincorse di ora in ora e sono state tante le ipotesi nate intorno ai motivi che avrebbero spinto la coppia a prendere questa importante quanto clamorosa decisione. Alla notizia, tuttavia, la Regina Elisabetta ha reagito convocando un incontro ufficiale a Sandringham per discutere sull'intenzione dei duchi di Sussex, Harry e Meghan, di abbandonare lo status di reali senior. Secondo quanto riportato da The Sun, al vertice cui dovranno partecipare anche il fratello di Harry, William, e il padre, l'erede al trono Carlo, sarà assente il principe Filippo che, pare, abbia abbandonato proprio nelle ultime ore il castello. Si dice, infatti, che il coniuge della Regina Elisabetta sia stato allontanato e abbia scelto di non essere presente all’incontro perché furioso con il nipote. Il principe, si legge sul tabloid, si sente “profondamente ferito” e avrebbe accusato Harry e Meghan di una forte mancanza di rispetto nei confronti di Sua Maestà. “Stufo” del comportamento della coppia, dunque, il principe Filippo avrebbe scelto di non essere presente al vertice di Sandringham e, si dice, sia molto preoccupato per la sua amata. “La sua principale preoccupazione è l'impatto che ciò sta avendo sulla Regina - riferisce la fonte - .Gran parte dell'arrabbiatura di Filippo deriva dal vedere il turbamento di Sua maestà”. La Regina Elisabetta, infatti, non si sarebbe mai aspettato un simile atteggiamento da parte del nipote Harry e di sua moglie Meghan, che vorrebbero rivedere gli obblighi legati allo status di “senior royal”, ovvero membri della famiglia piuttosto in alto nell'ordine di successione al trono. Se i due riuscissero ad avere la meglio sulle volontà della Regina, potrebbero avere meno obblighi nei suoi confronti e condurre una vita in completa libertà, stringendo anche accordi per poter essere economicamente indipendenti. Solo dopo il vertice di Sandringham, però, i Duchi di Sussex potranno conoscere le loro sorti e molti sono pronti a giurare che, se la Regina non dovesse essere d’accordo con le loro richieste, la coppia sarà pronta a rilasciare un’intervista choc sulla Famiglia Reale.

La mossa estrema di Meghan: accusare la regina di razzismo. Sono ore decisive per la monarchia inglese, che deve trovare un accordo di uscita per i duchi del Sussex; pare che se la trattativa non dovesse andare come desidera Meghan Markle, la duchessa è pronta ad accusare la regina di razzismo. Francesca Galici, Lunedì 13/01/2020, su Il Giornale. Sono ore intense e convulse a Buckingham Palace, dove non solo si sta decidendo il futuro del principe Harry e di Meghan Markle ma anche della monarchia inglese. È in corso una vera e propria trattativa serrata per definire i termini dell'uscita dei duchi del Sussex dalla Famiglia Reale. Tuttavia, pare che sui termini dell'accordo penda una vera spada di Damocle costituita dalla possibilità che se la trattativa non dovesse andare desidera Meghan, la stessa potrebbe rilasciare un'intervista al veleno. A paventare questa possibilità è il giornalista Tom Bradby di ITV, lo stesso che ha realizzato il documentario in Sudafrica, grande amico dei duchi del Sussex. Bradby ha dichiarato in più di un'occasione che Meghan Markle è pronta a rilasciare "un'intervista senza freni" e questo ha tutto il sapore di una minaccia per la monarchia. Ne è convinto anche il Daily Telegraph, che suppone anche i contenuti di tali dichiarazioni. Il quotidiano è da sempre vicino agli ambienti reali e si mormora che la duchessa del Sussex potrebbe muovere accuse di razzismo nei confronti della Regina Elisabetta II e di tutta la sua famiglia. Sarebbe una mossa molto furba da parte di Meghan Markle, che in questo modo uscirebbe dalla Famiglia Reale nei panni della vittima, acquisendo ulteriore popolarità negli Stati Uniti. A lei, infatti, interessa il consenso oltreoceano e in questo modo lo accrescerebbe in maniera esponenziale. La duchessa del Sussex sarebbe la vittima di un sistema razzista che l'ha costretta a lasciare Londra per rifugiarsi in un Paese civile e accogliente come il Canada. Quella di razzismo nei confronti della Royal Family non sarebbe certo una novità per la monarchia inglese, anzi. Fin dai tempi della Regina Vittoria aleggia quest'ombra sui Windsor che, però, pare non trovi un reale riscontro storico. Inoltre, la predisposizione al razzismo degli inglesi non sussiste se si osserva con attenzione l'evoluzione della capitale del regno. Londra è una delle città più cosmopolite del mondo, dove chiunque può avere la sua possibilità di riscatto sociale ed economico. È accogliente e scevra dai pregiudizi, tanto che non è raro sentire storie di persone arrivate in città per svolgere le mansioni più umili, che col tempo sono arrivate a ricoprire ruoli di grande responsabilità. La stessa Regina Elisabetta II non ha mai mostrato insofferenza nei confronti della moglie di suo nipote, assecondandone spesso le richieste, anche bizzarre, e dedicandole più tempo di quanto non ne abbia dedicato ad altri membri della famiglia. Questi dettagli non sono però noti oltreoceano, dove le amiche di Meghan Markle, donne del calibro di Oprah Winfrey e Serena Williams, hanno già lasciato intendere che ci potrebbe essere proprio il razzismo alla base della fuga da Londra della duchessa del Sussex. Nella mente della regina e degli inglesi è ancora vivo il ricordo dell'intervista che rilasciò Lady Diana, quando affermò di essere soffocata dalla Famiglia Reale e che suo marito non era adatto a governare. Meghan Markle è una donna molto furba e intelligente e potrebbe riproporre lo stesso canovaccio rincarando la dose e la detonazione potrebbe essere molto più potente. Intanto, la duchessa ha già iniziato il suo piano, lasciando Harry a Londra per tornare da Archie, lasciato furbamente in Canada. La duchessa del Sussex avrebbe in questo modo messo Harry sotto scacco. Il duca del Sussex non sarebbe convinto di lasciare la Famiglia Reale per scappare a Vancouver ma è qui che sua moglie ha portato il figlio, al quale Harry non rinuncerebbe mai. La trattativa è appena iniziata ma si prevedono scintille nelle prossime ore, durante le quali potrebbe cambiare per sempre il volto della monarchia.

Cristina Marconi per “il Messaggero” il 14 gennaio 2020. La riunione in casa Windsor è fissata per oggi, a Sandringham, residenza della regina Elisabetta sulle coste del Norfolk. Parteciperanno il primogenito Carlo, di ritorno da un funerale in Oman, William e il fratello Harry, oltre a Meghan per telefono, nella speranza di trovare una strada da seguire per il divorzio del secondogenito di Diana e di sua moglie dal resto della famiglia reale. Perché il no deal impostato dalla coppia con il comunicato incendiario di mercoledì scorso, con la pubblicazione del nuovo sito Sussex Royal e con la decisione di Meghan di volare in Canada senza un confronto è un percorso troppo pericoloso e controproducente, anche nel clima di rabbia attuale. Ieri la regina è apparsa scura in volto alla messa della domenica e William ha lasciato che la sua «tristezza» per la rottura dei rapporti con il fratello, un tempo inseparabile, trapelasse abbondantemente sulla stampa. «Ho messo il braccio intorno alle spalle di mio fratello per tutta la vita e non posso farlo più, siamo entità separate», avrebbe detto a un amico secondo il Sunday Times. «Sono triste per tutto questo. Tutto quello che possiamo fare, e tutto quello che posso fare, è cercare di sostenerli e sperare che arrivi il tempo in cui staremo tutti cantando dalla stessa pagina. Voglio che tutti siano parte della squadra», secondo la fonte. Se si può sperare in un futuro più sereno, resta il fatto che il presente rimane difficile, con alcuni punti da chiarire: l'utilizzo del titolo reale, il lavoro ufficiale che la coppia potrà svolgere, i soldi, il costo della sicurezza e, non ultimo, il tipo di contratti che l'ex attrice di Suits e il nipote della regina potranno firmare per raggiungere la loro «indipendenza economica». Perché i Windsor hanno sempre cercato di stare alla larga dall'utilizzo del brand reale per fare soldi. Ma le intenzioni di Meghan, che prima di Natale aveva prestato la sua voce a un film della Disney in cambio di una donazione a una fondazione che si occupa di protezione degli elefanti, sembrano andare in quella direzione con il loro marchio, Sussex Royal, depositato in modo da coprire ogni tipo di prodotto, dalle felpe ai prodotti di benessere nel Regno Unito e oggetto anche di una richiesta di registrazione internazionale per poter operare in Australia, Canada, Unione europea e Stati Uniti. Sarebbe stato proprio Harry a spingere Meghan Markle a diventare una doppiatrice. A luglio, durante la prima del Re Leone, il Principe ha chiesto all'amministratore delegato della Disney Bob Iger, di prendere in considerazione la moglie. «Non sa che lei sa doppiare? È molto interessata», dice Harry. «Proveremo con piacere. È una grande idea», la risposta di Iger. Così è stata coinvolta per un film e il compenso è andato ad una associazione per la protezione degli elefanti. A ogni modo la stampa britannica sta trattando senza riguardi la scelta dei due, criticandola in maniera spesso feroce, mentre circolano voci secondo cui in molti a Buckingham Palace vorrebbero la testa di Edward Young, segretario personale della regina da due anni, ossia da quando la decentralizzazione della comunicazione reale voluta dal principe Carlo costò il posto al rispettatissimo Christopher Geidt. Sotto la gestione Young ci sono stati innumerevoli scandali e problemi, da quelli legati alla famiglia Markle al disastro dell'intervista di Andrew alla BBC sul suo legame con Jeffrey Epstein. La regina, secondo il nipote Peter Philips, figlio di sua figlia Anna, «sta bene». Impassibile, come al solito.

Regno Unito in attesa del summit reale, Harry e William smentiscono i tabloid: "Nessun veleno fra noi". Si tratta di "una storia falsa" pubblicata "malgrado le nostre smentite", affermano i figli di Carlo e Diana in un testo diffuso dalla Corte. La Repubblica il 13 gennaio 2020. I principi Harry e William hanno smentito in una nota congiunta diffusa a margine del summit reale quanto scritto oggi da un giornale britannico sui presunti toni particolarmente aspri di loro divergenze recenti. Si tratta di "una storia falsa" pubblicata "malgrado le nostre smentite", affermano i figli di Carlo e Diana in un testo diffuso dalla corte denunciando come attribuire loro "l'uso d'un linguaggio aggressivo sia offensivo e potenzialmente pericoloso". Nel comunicato non si indica il nome di alcuna testata specifica. Secondo le interpretazioni più diffuse, l'accusa sarebbe tuttavia contro il Times di Rupert Murdoch. Non tanto per i contenuti pubblicati ieri dall'edizione domenicale (il Sunday Times) sulle affermazioni attribuite a William a proposito di un allontanamento del fratello da lui; quanto per un articolo uscito oggi, nell'edizione del lunedì, in cui si riportano indiscrezioni stando alle quali il duca di Sussex avrebbe di fatto rotto i ponti con il primogenito duca di Cambridge poiché questi si sarebbe mostrato "non amichevole" e irrispettoso nei confronti di Meghan.

Concluso il vertice della Royal Family. La Regina: "Sì a nuova vita di Harry e Meghan, senza fondi reali". Si è conclusa la riunione di famiglia a Sandringham durata due ore. Erano tutti presenti: William, Carlo, Harry, Elisabetta, e Meghan in collegamento dal Canada. Dalle prime dichiarazioni ufficiali sembrerebbe approvato un "periodo di transizione". Antonello Guerrera il 13 gennaio 2020 su L'Espresso. La Regina ha detto sì. “Dopo discussioni molto costruttive” e un inedito vertice a quattro appena conclusosi nella tenuta di Sandringham con il figlio Carlo e i nipoti William e Harry, quest'ultimo e la moglie Meghan potranno “dividere il proprio tempo tra Regno Unito e Canada per un periodo di transizione”. Perché “io e la mia famiglia”, ha dichiarato Elisabetta II in un comunicato ufficiale, “sosteniamo totalmente il loro desiderio di farsi una nuova vita". "Anche se avremmo preferito che rimanessero pienamente parte della famiglia reale”, continua la sovrana, “rispettiamo e comprendiamo il loro desiderio di vivere una vita più indipendente pur rimanendo parte importante della nostra famiglia”. Insomma, tutto risolto? Non proprio. Innanzitutto non viene espressamente citata la questione dei titoli reali, che però, dal comunicato, sembra non verranno rimossi ai due, che quindi a questo punto dovrebbero avere la possibilità di mantenerli e nel frattempo fare soldi nell'imprenditoria. Non solo: Elisabetta tiene a sottolineare ai suoi sudditi che Harry e Meghan “hanno già espresso il desiderio di rinunciare ai fondi pubblici”. E infine: “Ci sono molte vicende ancora da sistemare”, sottolinea la sovrana, “e ci sarà ancora del lavoro da fare e decisioni da prendere nei prossimi giorni”. La Regina si riferisce, oltre alla questione dei titoli nobiliari, anche alla questione dei soldi che Carlo passa annualmente ai propri figli mediante lo sfruttamento di beni, fondi, tenute e possedimenti dei Windsor. Inoltre, c’è da capire che cosa succederà con la sicurezza - ovvero chi pagherà per la protezione dei duchi - e poi la tassazione (di norma agevolata per la famiglia reale), i periodi di residenza nei due Paesi, eccetera. Ma almeno Meghan e Harry hanno avuto l’approvazione della sovrana per cambiare vita dopo l’esplosivo “divorzio" dai Windsor da loro annunciato la settimana scorsa. La “Megxit”, dunque, come è stata ribattezzata negli ultimi giorni dai tabloid, è sempre più vicina. E questo, del resto, era l’esito che la regina aveva auspicato - e forse ha imposto, nonostante la furia di Carlo e William - dal momento che Elisabetta vuole risolvere la vicenda il prima possibile per il bene della famiglia e lasciare il Regno in una condizione sostenibile, dopo un "annus horribilis" come il 2019 e lo scandalo sessuale che ha coinvolto suo figlio Andrea. La casa reale non poteva permettersi un altro logorante scandalo.

Cri.Mar. per "il Messaggero" il 14 gennaio 2020. A Se c’è una persona che deve restare al riparo dal pasticciaccio di casa Windsor, questo è William: con un’immagine pubblica impeccabile, una famiglia deliziosa e una moglie inappuntabile, la capacità della monarchia di continuare a sedurre l’opinione pubblica nei decenni a venire è quasi tutta sulle sue spalle. E quindi tra le mille storie e indiscrezioni circolate in questi giorni, solo una è stata prontamente ritrattata e smentita, ossia quella, pubblicata dal Times citando fonti anonime, secondo cui Meghan e Harry sarebbero stati allontanati dal «comportamento da bullo» del secondo in linea di successione al trono, che le cronache di questi giorni descrivono come furioso. Un articolo «falso» secondo una dichiarazione congiunta che ha visto i due principi, o almeno i loro portavoce, per un istante uniti come un tempo: «Per dei fratelli che tengono così tanto alle questioni che circondano la salute mentale, un uso di questo tipo di un linguaggio infiammatorio è offensivo e potenzialmente dannoso». Altre indiscrezioni, questa volta positive, hanno attribuito a William frasi da fratello buono e preoccupato, dispiaciuto di non poter più «tenere il braccio intorno alla spalla di Harry» come ha sempre fatto in passato e speranzoso di poter ritrovare un’armonia. Quando negli anni Ottanta i bambini erano piccoli, secondo gli osservatori dell’epoca, la madre Diana non aveva tenuto abbastanza in considerazione il fatto che William sarebbe stato re e Harry no, lasciando forse che dall’ambiguità nascessero anche i semi di una rivalità che non è iniziata con la presunta accoglienza fredda riservata a Meghan – la quale in questo frangente avrebbe il pieno sostegno di sua madre Doria, preoccupata da un po’ di tempo per la sua tenuta psicologica - e che ha radici lontane. I britannici non hanno fatto pace con il fatto che quei due ragazzini che seguirono il feretro della madre in mondovisione non siano più uniti come un tempo. Ma se da una parte di Harry in questi giorni si può dire apertamente che il suo comportamento è «disgustoso», come fatto da un ex ufficiale dei Marines di cui il duca di Sussex è capitano generale, William, e insieme a lui Kate, devono restare al di fuori di ogni possibile ombra. Anche perché si annunciano tempi difficili, con gli amici della coppia di fuggitivi che dicono che la possibilità di un’intervista televisiva è tutt’altro che remota in caso di disaccordo con Buckingham Palace e che «non sarà gradevole».

La Regina Elisabetta e gli anni di «libertà» a Malta, ecco perché capisce Harry e Meghan. Pubblicato martedì, 14 gennaio 2020 su Corriere.it da Paola Caruso. La crisi «Megxit» si conclusa con un compromesso: Harry e Meghan passeranno «un periodo di transizione» dividendosi tra Canada e Regno Unito. E anche se molte questioni sono ancora da discutere e da definire nei prossimi giorni, la Regina dice di comprendere la volontà del nipote. «La mia famiglia e io (Elisabetta, ndr) siamo totalmente a favore del desiderio di Harry e Meghan di creare una nuova vita da giovane famiglia», spiega il comunicato ufficiale diffuso da Buckingham Palace. La sovrana capisce davvero l’esigenza dei duchi di Sussex di svincolarsi, almeno per un po’ di tempo (ecco il compromesso), perché anche lei da giovane sposa ha avuto la possibilità di allontanarsi dalla Corte. Parliamo degli anni a Malta. Sposata dal 1947, nel 1949 Elisabetta II si è trasferita a Malta quando il marito ha preso servizio come tenente comandante nella marina reale. Ha già dato alla luce un erede (il principe Carlo è nato nel 1948) e per la prima volta assaggia un po’ di libertà, mai sperimentata prima. Qui, Elisabetta ha possibilità di condurre un’esistenza diversa da quella di Palazzo, quasi da commoner, girando da sola in auto per l’isola, andando dal parrucchiere e organizzando pic-nic, come dicono gli storici royal. Conosce il gusto della libertà e dell’indipendenza. Ecco perché Sua Maestà ha accettato il «periodo di transizione», che potrebbe durare anni. E per certi versi è simile al suo, anche se lei non ha mai abbandonati i doveri della Corona. L’idillio lontano dall’Inghilterra, a Malta, è durato poco più di tre anni, fino alla morte di Re Giorgio VI nel febbraio del 1952. Chissà se il periodo di Harry e Meghan da reali «part-time» sarà uguale.

DAGONEWS il 14 gennaio 2020. Il principe Harry è stato accusato di “aver snobbato” la commemorazione dei Royal Marines per gli 11 militari uccisi dall'IRA per andare alla premier del Re Leone dove ha raccomandato Meghan Markle al capo della Disney per un lavoro da doppiatrice. Le polemiche sono esplose dopo il filmato del duca di Sussex che ha messo alle strette Bob Iger, convincendolo che la moglie sarebbe stata molto interessata a lavorare con la società. L'evento si è tenuto ad agosto lo stesso giorno in cui il principe Harry, che è il capitano dei Royal Marines, era stato invitato a onorare le vittime di una bomba dell'IRA alla base dei Royal Marines a Deal, nel Kent, nel 1989. Un’occasione ghiotta per Piers Morgan che ha infilzato il duca: «Harry era stato invitato come Capitano dei Royal Marines per commemorare i militari uccisi dall'IRA. Ha detto "no" e invece è andato alla premiere Disney del Re Leone. Piuttosto che svolgere il suo dovere, stava spingendo sua moglie per il lavoro di doppiatrice. Ora possono avere la loro torta e mangiarla». Un portavoce di Buckingham Palace, che gestisce la comunicazione del duca e della duchessa del Sussex, aveva detto lo scorso agosto: «L’agenda del duca viene fissata con un certo numero di mesi di anticipo e in questa occasione non c’era possibilità di essere presente alla commemorazione».

Enrica Roddolo per il “Corriere della Sera” il 14 gennaio 2020. «Delusa dal passo indietro di Harry e soprattutto Meghan? Commoner come me, entrata in una famiglia reale senza riuscire a calarsi nel ruolo royal? Delusa no, in fondo la coppia è rimasta coerente con il sì d' amore a Windsor, un sì fuori dagli schemi, lei americana, divorziata, due culture diverse», dice al Corriere la principessa Camilla di Borbone che ha sposato, nel 1998, Carlo di Borbone delle due Sicilie. «Però, certo...» Però? «Però mai avrei immaginato che sarebbero usciti allo scoperto con una richiesta d' indipendenza così improvvisa. Anche se capisco la frustrazione del classico lavoro da working royal , che poi è un mestiere di rappresentanza. Non c' è dubbio, è diverso da un vero e proprio lavoro che può assicurare un diverso livello di gratificazione e una fonte di guadagno». In queste ore complesse per la Corona Elisabetta II non ha perso la sua serenità nell' affrontare anche le questioni più spinose. Come pensa stia affrontando questa situazione di crisi? «Dal 1953 da quando fu incoronata a Westminster Abbey a Londra, Sua Maestà ha dimostrato di aver sempre avuto il coraggio di rimettere in gioco la monarchia, l' ha fatto nei momenti di frizione con Diana e poi dopo l' incidente di Diana, e ora con il caso del figlio Andrea, il duca di York. E se provo a immedesimarmi, credo abbia chiaro in mente che nella decisione che dovrà prendere per il futuro di Harry e Meghan nella famiglia dei Windsor, il futuro della monarchia deve venire prima. È donna, madre, nonna ma è cresciuta regina e sa che prima viene l' istituzione». Decisa a fare di una crisi, un' opportunità, in altre parole, tracciare con la scusa dei Sussexes linee guida per il futuro dei Windsor. Quanto a Carlo, l' erede al trono, l' inizio del 2020 gli ha riservato ben due prove del nove: la gestione del caso Andrea e adesso quella del caso Harry. Prove superate? «Vero è che rispetto ai latini, per la mia esperienza di Londra, gli inglesi sono più freddi dei Paesi mediterranei ma concordo, Carlo ha dimostrato in situazioni di crisi di aver imparato la calma delle decisioni difficili».

Alberto Mattioli per ''la Stampa'' il 14 gennaio 2020. Tutti a parlare dei poveri (si fa per dire) Harry & Meghan che salutano i Windsor e mettono su un bel business di ospitate e simili griffato «Sussex Royal». Elisabetta II, pare, non ha gradito e lo sgradevole episodio certo la confermerà nella sua predilezione per cani e cavalli, esseri viventi che hanno il pregio di non sposarsi, non divorziare e soprattutto non parlare. Però, in fin dei conti, la notizia non è così tragica. Non è certo la prima volta che qualcuno decide di togliersi un' ingombrante corona dalla testa. Quelli che scappano sono stati tanti. Inutile ricordare Papa Celestino V, «colui che fece per viltade il gran rifiuto», per la precisione nel 1293. Dante non glielo perdonò mai e infatti lo mandò all' Inferno, soprattutto perché sulla sedia gestatoria così liberata salì subito Bonifacio VIII, che a Dante stava simpatico più o meno come Meghan a Kate (e viceversa). In realtà Celestino, al secolo Pietro da Morrone, era un pio ma sprovveduto eremita del tutto incapace di governare, e figuriamoci una superpotenza come la Chiesa di allora (e di oggi). Anche in tempi più recenti ci sono esempi clamorosi di fuga dai doveri dinastici. Per esempio, il povero Ferdinando I d' Austria, uno scimunito che, in pieno Quarantotto, fu pregato di sloggiare per lasciare il trono al nipote diciottenne Francesco Giuseppe. Il babbeo, celebre per una frase, «Sono Imperatore e voglio gli gnocchi!», si ritirò a Praga. Da lì, ogni volta che il nipote perdeva una guerra e qualche provincia, commentava: «Questo avrei potuto farlo anch' io». Pochi anni prima, i Romanov erano stati protagonisti di un analogo palleggio di responsabilità. Nel 1825, muore lo Zar Alessandro I. L' erede è il fratello Costantino, che fa sapere all' altro fratello Nicola che non vuole saperne. Ma non vuole saperne nemmeno Nicola e i due si palleggiano la corona (e la Russia) per un bel po', finché a Pietroburgo i Decabristi tentano di fare la rivoluzione e Nicola deve decidersi a diventare Nicola I per farne impiccare un po' e spedire gli altri a rinfrescarsi le idee in Siberia. Ma poi, si diceva, i Windsor quello che ha fatto il gran rifiuto l' hanno già avuto. Si tratta di Edoardo VIII, cioè «zio David» per l' attuale Sovrana, che non gli ha mai perdonato l' abdicazione per sposare Wallis Simpson, nel gergo di Elisabetta «that woman». A causa di questo matrimonio diventò Re e Imperatore dell' India suo papà Alberto, alias Giorgio VI, che di regnare e imperare non aveva alcuna voglia. Ed Elisabetta ha sempre pensato che sia stato lo stress da trono (oltre magari ai tre pacchetti di sigarette quotidiani e ad altre complicazioni come la Seconda guerra mondiale) ad aver portato prematuramente il suo adorato genitore alla tomba e lei al suo posto. Neanche Elisabetta era entusiasta della prospettiva. Avrebbe di gran lunga preferito fare la gentildonna di campagna circondata dai suoi cari, soprattutto quelli a quattro zampe. E' andata diversamente, come si sa. Però l' idea di mollare tutto a lei non è mai passata per la testa e a 93 anni continua a fare un mestiere noioso e faticoso come pochi, e a farlo impeccabilmente. Altra tempra, diciamo.

DAGONEWS il 14 gennaio 2020. Dopo il summit senza precedenti della Famiglia Reale a Sandringham per trovare un accordo su Harry e Meghan, la Regina ha pubblicato un comunicato. Ma cosa si nasconde dietro le parole misurate e ben pesate di Elisabetta II? La corrispondente reale del Daily Mail Rebecca English ha esaminato il testo prendendo in considerazione sei frasi chiave del testo per scoprirne il significato nascosto. Oggi la mia famiglia ha avuto una discussione molto costruttiva sul futuro di mio nipote e della sua famiglia. Il fatto che la regina abbia rilasciato la dichiarazione a suo nome e faccia riferimento a "la mia famiglia" e "mio nipote e la sua famiglia" è significativo. La Regina è stata profondamente ferita dagli eventi della scorsa settimana, ma è stata anche presa alla sprovvista dalla reazione contro Harry dopo che ha rilasciato la sua dichiarazione senza farle sapere nulla prima. La Regina vuole che il mondo sappia che non è solo il capo della "Firm", ma anche una nonna. Era improbabile che Sua Maestà - le cui recenti uscite pubbliche erano state progettate per mostrare che la vita reale stava continuando normalmente - avrebbe descritto l'incontro con un termine diverso da "costruttivo" visto che da giorni cerca di stabilizzare la nave e tracciare una via d'uscita dalla crisi. La mia famiglia e io siamo totalmente a favore del desiderio di Harry e Meghan di creare una nuova vita per la loro giovane famiglia. Il riferimento di Sua Maestà a "Harry e Meghan", piuttosto che "il Duca e la Duchessa del Sussex", come vuole il protocollo per le dichiarazioni ufficiali del Palazzo, potrebbe essere un indicatore che alla coppia verrà tolto il titolo di HRH. "Io e la mia famiglia" è anche un tentativo di mostrare un fronte unito e spazzare via i dubbi di divisione all’interno di Buckingham Palace. Sebbene avremmo preferito che rimanessero membri a tempo pieno della Famiglia Reale, rispettiamo e comprendiamo il loro desiderio di vivere una vita più indipendente come famiglia pur rimanendo una parte preziosa della mia famiglia. La Regina, così come altri membri anziani della famiglia reale, mette in chiaro di essere ferita dai eventi recenti. C'è anche lo stupore che Harry, in particolare, si sia sentito spinto dalla decisione  dal progetto di Carlo di una futura monarchia ridotta. Al tempo del Queen's Diamond Jubilee nel 2012, quando la regina, Carlo e i suoi due figli erano sul balcone di Buckingham Palace, Harry venne descritto come "componente chiave" della casa reale. I membri della famiglia reale hanno sempre creduto che Harry abbia sempre portato gioia di vivere e senza di lui e Meghan mancheranno reali di alto rango. La Regina, tuttavia, comprende il suo desiderio di staccarsi e il suo rifiuto di inchinarsi alle convenzioni. Harry e Meghan hanno chiarito che non vogliono fare affidamento su fondi pubblici nella loro nuova vita. La mancanza di dettagli su questo dettaglio fa capire che c’è ancora molto su cui discutere. Si prevede che Harry e Meghan facciano milioni grazie al loro brand, ma non sarà economico mantenere uno stile di via che li vuole divisi tra Canada e Gran Bretagna. La dichiarazione non specifica se Carlo continuerà a dare al figlio la somma di 2 milioni di sterline all'anno. Si evita di affrontare il problema della sicurezza finanziata dai contribuenti e dell'aiuto consolare. Inoltre i reali temono che i loro “incassi” possano svalutare il marchio reale. È stato pertanto concordato che ci sarà un periodo di transizione in cui i Sussex trascorreranno del tempo in Canada e nel Regno Unito. Nel trasferire il figlio, i cani e la famiglia in Canada, Harry e Meghan hanno già fatto capire alla Regina che, almeno per l'immediato futuro, non c'è alcuna intenzione di tornare in Gran Bretagna. In questo la Regina ha avuto pochissima scelta. Non può ordinare loro di tornare, quindi potrebbe anche capitolare per mantenere la pace mentre cerca di formalizzare i nuovi accordi. Queste sono questioni complesse che la mia famiglia deve affrontare e c'è ancora molto lavoro da fare, ma ho chiesto che le decisioni finali siano prese nei prossimi giorni. Qui la regina ammette di navigare in acque inesplorate, ma chiarisce la determinazione a che si lavori 24 ore su 24 per arrivare a una soluzione elegante.

Cosa significa veramente il comunicato della Regina su Harry e Meghan? Lo rivela una psicologa. Dietro le parole della Regina sulla decisione di Harry e Meghan, esiste un significato più profondo. A svelarlo una psicologa. Roberta Damiata, Mercoledì 15/01/2020, su Il Giornale. La decisione di Harry e Meghan di “dimettersi” e quindi allontanarsi dalla Monarchia e anche da Londra, ha creato scalpore in milioni di persone in tutto il mondo, ma nessuno è rimasto così sconvolto come la Regina. La cosa è facilmente immaginabile, e anche comprensibile, ma a dirlo non è la sensibilità comune, piuttosto l’esame del testo, redatto da Sua Maestà, da parte di Jo Hemmings una psicologa inglese. Elisabetta infatti, al contrario delle previsioni e del suo attaccamento alla Monarchia e alla Corona, in questa occasione ha fatto un’insolito passo indietro, rispetto alle rigide regole di palazzo, rilasciando una delle sue dichiarazioni più personali mai fatte fino ad ora, per “rispondere” alla decisione del nipote Harry e di sua moglie Meghan. La psicologa ha analizzato il testo e “letto” tra le righe facendo uscire le reali emozioni e cosa è nascosto dietro le parole di Sua Maestà. La prima cosa che esce fuori da questa analisi, è una profonda tristezza da parte della sovrana per la decisione che l’ha addolorata moltissimo. La psicologa sostiene che il toccante messaggio rivela gran parte del rimpianto per la decisione di suo nipote, ma anche indizi che rivelano che ha perfettamente compreso che la nascita del piccolo Archie, sia stata fondamentale nella decisione presa da Harry e Meghan.

La dichiarazione parte per parte. Leggendo il testo di Sua Maestà la prima cosa che si nota è che ha fatto riferimento alla scelta di Harry e Meghan usando i loro nomi e non il loro attuale titolo. Ha detto “Io e la mia famiglia siamo completamente favorevoli al desiderio di Harry e Meghan di crearsi una nuova vita come una giovane famiglia”. Questo suggerirebbe che potrebbe prendere in considerazione la possibilità di cambiare a tempo debito i loro titoli reali. L’uso dei nomi infatti, è molto insolito per lei che usa invece titoli formali per tutti i membri della famiglia reale quando parla pubblicamente. Allo stesso modo però, suggerisce anche il fatto che l’anziana monarca non sostiene la scelta come Regina, ma la approva invece come nonna.

Grande tristezza. Sempre secondo la psicologa Jo, all’interno del testo la frase più personale che “esterna” la reale tristezza della Regina è la parte in cui scrive: “Sebbene avremmo preferito che rimanessero membri della Famiglia Reale e che lavorassero a tempo pieno, rispettiamo e comprendiamo il loro desiderio di vivere una vita più indipendente come famiglia pur rimanendo una parte preziosa della mia famiglia”.Con queste parole Elisabetta desidera farli sentire parte della sua famiglia, qualunque sia il ruolo che hanno scelto per loro stessi, e di comprendere il loro desiderio di indipendenza che si è acuito dopo la nascita del piccolo Archie, che ha avuto un ruolo fondamentale per Harry e Meghan in questa decisione.

Reali autofinanziati?. La parte più importante, quella che viene messa in evidenza in quasi tutti i titoli e articoli che sono stati scritti in questi giorni, è di sicuro quella che parla di come Harry e Meghan intendono mantenersi quando non avranno più il sostegno finanziario pubblico. La Regina non ha chiarito se non in piccola parte quello che succederà: “Penso comunque che sia un’affermazione favorevole - racconta però la psicologa - tuttavia non risponde alla domanda se riceveranno ancora i fondi dal ducato di Cornovaglia del Principe né se la loro sicurezza personale sarà pagata con i fondi pubblici".

Cambieranno idea? Una delle parti che più ha toccato e ferito la Regina Elisabetta, è stata la conferma di Harry e Meghan di dividersi tra il Canada e il Regno Unito. Sua Maestà ha preso una posizione ferma sulla questione, che sembra suggerire che spera che i due cambieranno la loro decisione in futuro. Ha infatti scritto: “E’ stato quindi deciso che ci sarà un periodo di transizione in cui i duchi trascorreranno del tempo in Canada e nel Regno Unito”. Questa frase suggerisce che non è disposta a lasciarli andare in fretta e che spera che questo passaggio potrebbe non essere definitivo. “Sembra che stia lasciando la porta aperta affinché possano tornare - conclude Jo - e si percepisce un tocco di malinconia in questa affermazione”.

La speranza che tutto finisca presto. E’ indubbio che la decisione di Harry e Meghan sia stata in primo piano e al centro dei titoli di questa settimana, ma le ultime parole della Regina che descrivono le cose come “complesse” mostrano quanto sia desiderosa che questo incubo finisca. Ha scritto “Queste sono questioni complesse da risolvere per la mia famiglia, e c’è ancora molto lavoro da fare, ma ho chiesto che le decisioni finali siano prese nei prossimi giorni”. La psicologa sostiene che questo sia un appello della Regina affinché le voci e le speculazioni su questa vicenda vengano fatte tacere, inoltre l’uso della parola ‘complesso’ e ‘decisioni’ indicano che è desiderosa che tutta questa questione finisca al più presto.

Vittorio Sabadin per “la Stampa” il 14 gennaio 2020. L' unica cosa che la regina Elisabetta ha voluto sottolineare con chiarezza nel suo comunicato è che Harry e Meghan non riceveranno più fondi pubblici dopo il divorzio dalla Royal Family. Dovranno dunque anche loro lavorare per vivere? Non subito. Harry dispone di un patrimonio di circa 35 milioni di sterline, soldi che gli hanno lasciato in parte sua madre Diana e in parte la bisnonna Elizabeth. Meghan avrebbe in banca circa 5 milioni guadagnati recitando in «Suits». Per un po' dovrebbero cavarsela, ma dovranno pur farsi venire in mente qualcosa per tirare avanti. Meghan da questo punto di vista sembra avere le idee molto chiare. Già nel giugno scorso ha fatto depositare da due sue collaboratrici il marchio Sussex Royal, la cui proprietà è stata trasferita ai Sussex in dicembre. Il brand è stato esteso a 100 tipologie di oggetti, che vanno dai prodotti per bambini ai vestiti e perfino ai giornali. Secondo gli esperti di marketing, un marchio come questo vale globalmente 400 milioni di sterline, altro che i 5 milioni che passavano a Harry e Meghan la regina e il principe Carlo insieme, facendoglieli pure pesare. Alla prima del «Re Leone», Meghan ha già mostrato che cosa si aspetta dal principe che si porterà al guinzaglio in America. Mentre lei abbracciava amiche e conoscenti, Harry spiegava al ceo della Disney Bob Iger che sua moglie poteva fare la voce fuori campo nei documentari, ed è stato subito firmato un contratto. In America ci sono poi gli amici della duchessa che la sanno lunga su come si fanno i soldi quando si è famosi: i Clinton e gli Obama vengono ingaggiati per fare discorsi da 400 mila dollari l'uno e hanno aperto fondazioni che contribuiscono contemporaneamente a salvare il mondo e fare crescere il loro conto in banca. C' è poi un' altra amica, Oprah Winfrey, la regina della tv americana, che partendo dal nulla ha messo su un impero da 2,6 miliardi di dollari con programmi tv, giornali e periodici con il suo nome nella testata, discorsi sulla tolleranza e sulle molestie ai bambini, libri sulle diete e sul fitness, un sito web molto ricco di pubblicità, partecipazioni azionarie in Weight Watchers e in decine di altre imprese che vengono rinvigorite solo dall' apparizione del suo nome nel consiglio di amministrazione. Anche Serena Williams potrà fornire qualche idea brillante su come trasformare in denaro la notorietà. Quando ha incontrato Harry, Meghan era nella fase discendente di una modesta carriera di attrice. «Meghan chi?», aveva chiesto Elisabetta la prima volta che gliene avevano parlato. Ora tutto il mondo la conosce e bisogna approfittarne. I Sussex resteranno un po' a Toronto, ma gli inverni a - 20 sono lunghi e duri da sopportare. Lei tornerà appena possibile a Los Angeles, alla corte dei nuovi, veri sovrani del mondo: gli attori e le celebrità.

Le tre donne (più una) che hanno influenzato il destino del principe Harry. Dietro allo strappo con Buckingham Palace ci sono le figure più importanti della sua famiglia, ma anche una psicologa che continua a far parlare di sé. Lo racconta da Londra David Cohen, psicologo, autore, regista e Fellow della Royal Society of Medicine. Stefania De Matteis su La Repubblica il 15 gennaio 2020. Le scelte sono come i cocktails: un’alchimia di diversi ingredienti. La decisione di Harry può far discutere, ma non fa eccezione. “Tutte le scelte sono complicate ed è pericoloso speculare sulle ragioni di qualcun altro, ma è pur vero che esistono alcuni elementi che collegano la decisione di Harry alle donne più importanti della sua vita”, osserva da Londra David Cohen, psicologo, autore, regista e Fellow della Royal Society of Medicine. Vengono in mente Diana e Meghan Markel, ma nel conto entrano altre due donne: la Regina in primis e la psicologa Susie Orbach.

Nipote di un’istituzione. “Ci sono stati un sacco di ottimi genitori nella storia della Casa Reale britannica e altri, decisamente meno buoni”, prosegue Cohen, autore di “Diana: Death of a Goddess” (Diana: morte di una dea, ndr) e “Bringing them up Royal: how the Royals raised their children from Henry VIII to present day” (Allevare reali: come i reali hanno cresciuto i loro figli da Enrico VIII a oggi, ndr). Elisabetta, a quanto pare, è stata una madre molto distante: “Quando nel 1951, la futura Queen Elizabeth II e il Principe Filippo ritornano in patria da un lungo viaggio in Canada e Washington, il piccolo Charles è alla stazione di Paddington ad aspettare la mamma che lo saluta con un buffetto e una stretta di mano”. Mentre il Principe Filippo dimostra una preferenza per la figlia Anna, Charles trova affetto nella Regina Madre con cui stringe un legame più forte che con la madre biologica. “È stata la nonna più magica che ci si potrebbe immaginare e io le ero completamente devoto”, ha raccontato in un’intervista alcuni anni fa. Le cose sono andate diversamente per Harry. “La regina è allo stesso tempo una persona e un’istituzione”, nota lo psicologo. “Non deve essere facile, dunque, avere per nonna una Übergroßmutter, una figura così dominante”.Diana con Harry nel 1995.

Figlio di un'icona. In modi diversi, dunque, Elisabetta ha influenzato entrambe le generazioni dei suoi eredi. “Prince Charles ha sempre avuto un’attrazione per le donne più vecchie di lui, come se potessero dargli l’affetto materno che non ha mai avuto e quando è diventato padre, è stato un padre distante”. Diana, invece, era fatta di tutt’altra pasta. “Forse perché non ha avuto un’infanzia infelice, oppure perché ha sempre nutrito un grande amore per i bambini, era molto vicina ai figli”. Inoltre, organizzava la sua agenda in funzione delle loro necessità. Secondo Cohen, Diana non era un’outsider: lo è diventata. “Quando Charles ha sposato Diana, di tredici anni più giovane, nessuno si immaginava che si sarebbe trasformata in una donna indipendente”. Dopo l’incidente di Parigi, a William e Harry è stato proibito di esprimere pubblicamente i loro sentimenti: li abbiamo visti tutti seguire, senza una lacrima, il feretro della madre. Harry ha parlato di questo trauma un paio di anni fa: “Mia madre era appena morta e io ho dovuto camminare dietro alla sua bara, circondato da migliaia di persone che mi guardavano, mentre altri milioni di persone seguivano il funerale alla tv. A nessun bambino dovrebbe essere chiesto di fare qualcosa di simile, in nessuna circostanza”. Secondo lo psicologo britannico, la rabbia di Harry nasce proprio qui: “A 12 anni, gli è stato chiesto di nascondere i propri sentimenti. Ci sono voluti vent’anni, perché cominciasse a guardarsi dentro, a portare a galla le emozioni, a parlare apertamente dei suoi problemi mentali, a farsi portavoce di una campagna di sensibilizzazione in proposito”.

Marito di un’outsider. Scapolo d’oro, Harry ha avuto molte ragazze. “Nessuna donna ha un’influenza paragonabile a quella di Diana prima e di Meghan poi”, sostiene Cohen. Come Lady D, anche Meghan Markle è un’outsider. “Inoltre, è schietta e di razza mista”. E questa potrebbe essere di più di una coincidenza. “Basta pensare alla relazione di Diana con Hasnat Ahmad Khan, il cardiochirurgo pachistano e a quella successiva con Dodi Al-Fayed, passaporto egiziano”, fa notare lo psicologo. “Harry ha compiuto un percorso ed è maturato molto in questi anni, complice la paternità. È comprensibile che voglia condurre una vita normale, essere se stesso, ma il problema è che la sua vita è dettata da qualcun altro. Non devono preoccuparsi di fare quadrare i conti, ma la pressione sui membri della famiglia reale è enorme: non puoi mai esprimere un parere personale”. La verità è che anche per un’istituzione come la Corona ci sono limiti al controllo che può esercitare. “È proprio in questo spazio che Harry, sentendosi supportato da Meghan, ha trovato un punto di rottura”. Come si spiega, però, uno strappo così eclatante attraverso quegli stessi media che Harry e Meghan accusano? “Diana criticava la stampa, ma la usava sapientemente”, risponde lo psicologo.La psicanalista Susie Orbach che ebbe in cura Lady Diana.

L’incubo dei Windsor. Lo dimostra famosa intervista del 1995 alla Bbc. Anche quella volta, la famiglia reale non era stata avvertita e Diana, parlando con il giornalista Martin Bashir, ha vuotato il sacco davanti a 15 milioni di inglesi incollati alla tv, denunciando i tradimenti del marito, ammettendo i propri, raccontando di soffrire di bulimia, depressione e autolesionismo. Quel 20 novembre è stato un punto di svolta per la Corona - il Daily Mail l’ha definita la “più grande crisi dall’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936” -, ma anche per Diana, arrivata al culmine di un percorso di auto-consapevolezza intrapreso con la sua psicanalista Susie Orbach. Figlia di un’insegnante americana e di un parlamentare laburista, Orbach - per usare le parole del 1996 della giornalista americana Nina Darton, è “il peggior incubo dei Windsor”. “Niente a che vedere con un costoso psicologo di Harley Street che Buckingham Palace avrebbe potuto tollerare. Orbach cura pazienti di ogni estrazione e negozia il compenso in base a ciò che si possono permettere. È un’attivista politica, un’idealista, si è unita al movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, ha marciato contro la guerra del Vietnam e ha partecipato ai primi gruppi di auto-coscienza femministi”. Nel suo saggio del 1978 “Fat is a Feminist Issue” (Il grasso è una questione femminista, ndr), Orbach esplicita la relazione fra cibo ed emozioni e nel 1995 contribuisce a lanciare Antidote, una campagna per la cosiddetta “emotional literacy”, l’alfabetizzazione emotiva. Se mai avesse avuto bisogno di un testimonial, Diana in tv è stata perfetta: “Non faccio le cose seguendo le regole, mi faccio portare dal cuore e non dalla testa”. Una parabola che Harry, tagliando il cordone ombelicale con la Casa Reale, sembra aver interpretato alla lettera.

Da rivistastudio.com il 15 gennaio 2020. Non è un caso che il loro family drama abbia ispirato quello della famiglia Roy, della serie Hbo Succession, tra il patriarca ancorato a un passato glorioso e un erede al trono mancato. Nelle ultime ore infatti, il figlio di Rupert Murdoch, James, ha fortemente criticato i quotidiani di proprietà del padre per aver minimizzato l’impatto della crisi climatica, mentre gli incendi boschivi continuano a bruciare l’Australia. Come riporta il Guardian, un portavoce di James Murdoch e di sua moglie ha spiegato che «sono entrambi molto delusi dal continuo diniego del cambiamento climatico che le testate della famiglia stanno sostenendo. Soprattutto in un momento come questo, in cui vi sono evidenti prove che confermano il contrario». Tra gli episodi che avrebbero spinto James Murdoch a denigrare una simile linea editoriale generalmente conservatrice, l’attività di Andrew Bolt, commentatore politico dei programmi australiani di proprietà della News Corp che ha più volte promosso le opinioni dei negazionisti della crisi climatica. Ma come sottolinea il Financial Times, le critiche di James farebbero inoltre luce sulle fratture interne alla famiglia relative al piano di successione all’impero paterno. Un tempo ritenuto erede diretto del patrimonio di famiglia, James Murdoch, ex amministratore delegato di 21st Century Fox, nonostante continui a far parte del consiglio di amministrazione della News Corp (che controlla tra gli altri, il Sun, il Times, il New York Post e il Wall Street Journal), non ha più alcun tipo di ruolo dirigenziale della società paterna a differenza del fratello, Lachlan, ancora attivamente coinvolto nelle attività di famiglia.

Cristina Marconi per ''Il Messaggero'' il 15 gennaio 2020. Proteggere una famiglia reale costa già moltissimo, ma farlo tra due Paesi diversi e lontani come Regno Unito e Canada può diventare un problema. E infatti sono proprio le parcelle dei bodyguard di Meghan e Harry uno dei punti più difficili da risolvere per gli sherpa dei Windsor. Il loro compito è trovare nei prossimi giorni un modo per permettere ai duchi di Sussex di realizzare le proprie ambizioni di «indipendenza finanziaria» nel Paese nordamericano senza che questo incida sulla loro incolumità e nel rispetto dell'esigenza di Buckingham Palace di proteggere la monarchia da futuri scandali. Ma non è facile, anche perché, nonostante il premier canadese Justin Trudeau si sia espresso favorevolmente sulla decisione dei due di scegliere il suo Paese e secondo alcuni media si sia addirittura offerto di pagare parte dei costi per la security, ha messo in guardia sul fatto che «ci sono molte discussioni ancora da fare» su soldi e altri aspetti. Anche perché bisogna evitare che l'opinione pubblica canadese, al momento piuttosto favorevole all'arrivo di Meghan e Harry, finisca col ribellarsi contro la monarchia: il Canada ha Elisabetta II come capo di Stato, ma una fetta dell'opinione pubblica ritiene che quando la regina verrà a mancare tutto dovrà cambiare. Anche per questo è importante trovare un equilibrio per soddisfare la richiesta di «protezione internazionale» dei duchi di Sussex. La sicurezza della coppia costa circa ottocento mila euro all'anno e potrebbe quasi raddoppiare vivendo tra due Paesi, ma non è questo l'unico problema. Secondo un ex agente di Scotland Yard, i due hanno «messo la Metropolitan Police in una situazione impossibile», visto che solo a Natale, per sei settimane passate in una situazione relativamente protetta e senza impegni pubblici, sono stati dispiegati sei agenti armati a tempo pieno. E poiché al momento ci sono tre generazioni di reali al lavoro, ossia Elisabetta, Carlo e Camilla e le due coppie più giovani, ossia William e Kate e Meghan e Harry, il personale non basta. In generale nel Paese il numero di agenti dedicati alla sicurezza dovrebbe aumentare da 449 a 540, ma è difficile trovare gli aspiranti bodyguard da formare. E solo tra aerei e trasferimenti in giro per il mondo, si sono spesi più di 5 milioni di euro nel 2018-2019, mentre gli alberghi costano circa 2 milioni all'anno per poter seguire tutti, non solo i reali. Abbastanza per dare fiato agli argomenti dei repubblicani, britannici e non. Il principe Carlo, che finanzia lo stile di vita del secondogenito e della moglie, potrebbe occuparsi di pagare il conto. Dell'incontro a Sandringham è emerso poco, salvo che Meghan, alla fine, non è intervenuta telefonicamente. «I Sussex hanno deciso che non era necessario che la duchessa si unisse», ha spiegato una fonte nel tentativo di fugare le voci secondo cui la regina, Carlo e William non l'avrebbero voluta o che, per ragioni di sicurezza, si sia voluto evitare che qualcuno potesse intercettare e la conversazione. Nella marea di critiche , in difesa della duchessa è giunto Stormzy, rapper, che ha sottolineato come non ci siano ragioni «convincenti» per tutto l'odio che Meghan sta attirando su di sé. «È una donna dolce, fa le sue cose», ha spiegato.

Articolo di Ban Bilefsky pubblicato da “la Repubblica” il 14 gennaio 2020. Alcuni si sono azzardati a supporre che potrebbero diventare il re e la regina del Canada. Tim Hortons, la tipica catena di caffè canadese, offrirà loro "caffé gratis a vita". Altri ancora hanno raccomandato che si trasferiscano a Ottawa, la sonnolenta capitale del Paese, facendo notare che, chiudendo un po' gli occhi, potrebbero fingere che gli edifici del Parlamento siano palazzi. Il principe Harry e sua moglie Meghan Markle hanno entusiasmato la comunità internazionale annunciando di volersi ritirare dagli impegni ufficiali della monarchia e vivere almeno una parte dell' anno in America settentrionale. Anche prima di aver rivelato dove sarebbero andati a vivere, però, molti canadesi erano già contenti all' idea che si stabilissero in Canada. Le voci secondo cui sarebbe stato il Canada il rifugio scelto si erano rafforzate in settimana, dopo che la coppia ha annunciato il piano di volersi trasferire in "America settentrionale" invece che negli Usa. Durante la recente vacanza di sei settimane, la coppia ha affascinato gli abitanti che vivono sull' isola di Vancouver interrompendo una passeggiata per aiutare con galanteria una coppia a scattarsi un selfie, secondo quanto hanno riportato i media locali. Sia i commentatori sia i cittadini canadesi si sono subito profusi in consigli su ogni aspetto possibile, da come dovrebbe vestirsi la coppia reale per superare il rigido inverno canadese a dove dovrebbe vivere. «Farebbero proprio bene a mettere da parte corone, scettri e ghirlande di gemme e gioielli inestimabili e vestire i panni del Canuck (il canadese medio)» ha scritto su The Guardian John Semley, che si dice antimonarchico. Gli atteggiamenti dell' opinione pubblica nei confronti dei reali potrebbero raffreddarsi rapidamente qualora i canadesi dovessero pagare di tasca loro le onerose spese per la sicurezza, dice Philippe Lagassé, un esperto di monarchia britannica all' università di Ottawa. Oltretutto, anche se i due principi hanno detto di voler diventare finanziariamente indipendenti, non è garantito che ottengano il permesso di lavorare in Canada. Lagassè ha infatti precisato che, anche se la nonna del principe Harry è la personificazione dello Stato canadese, ciò non conferisce diritti legali nel Paese alla sua progenie. Malgrado il grosso putiferio, forse i canadesi si stanno rallegrando prematuramente, visto che tutto sommato la coppia reale potrebbe decidere di trasferirsi negli Stati Uniti per stare più vicina alla famiglia della duchessa. Dopo tutto, il principe Harry potrebbe anche fare sue le parole di suo nonno, il principe Filippo, che durante una visita in Canada nel 1976 disse: «Non veniamo qui per motivi di salute. Penso che ci siano modi migliori per godersi la vita ».

Ecco da chi si rifugeranno Meghan ed Harry. Dallo storico vertice di Sandringham sono emersi alcuni punti chiave che dovranno essere seguiti per permettere ai duchi di Sussex di prendere le distanze dalla famiglia reale, tra questi anche le disposizioni sulla loro nuova dimora. Novella Toloni, Martedì 14/01/2020, su Il Giornale. Il vertice di Sandringham si è concluso con una "fumata bianca". La regina Elisabetta II ha dato il suo benestare a Harry e Meghan, che ora potranno avere una vita da indipendenti lontano - o quasi - dalla famiglia reale. L'atteggiamento di apertura mostrato da Sua Maestà evidenzia il lato più futurista della monarchia inglese, ma non deve distogliere l'attenzione dai diktat che saranno imposti ai duchi di Sussex. Un po' come si fa con il bastone e la carota, la sovrana ha assecondato le volontà del principe Harry e di sua moglie Meghan Markle di prendere le distanze dalla royal family ma ad alcune condizioni (sei, secondo i tabloid britannici), tra tutte anche la scelta della dimora dove Harry e Meghan vivranno in Canada. Come riporta il quotidiano inglese The Mirror: "Qualsiasi nuova casa dovrà essere valutata dai servizi di sicurezza del Regno Unito e da Buckingham Palace a causa di problemi di sicurezza". I sussex dovranno dunque sottostare ad alcune regole preventive atte a garantirgli l'incolumità. Libertà, dunque, ma fino ad un certo punto. Difficile dunque sapere se la coppia reale rimarrà nella tanto discussa residenza in riva a lago a Vancouver. Secondo le indiscrezioni Meghan Markle, una volta atterrata in Canada, sarebbe rientrata nella dimora "Mille Fleurs", quella dove insieme a Harry e Archie ha trascorso le festività natalizie. La villa, che si sviluppa su tremila metri quadrati ed è composta da cinque camere da letto, otto bagni e un cottage per gli ospiti, sarebbe di proprietà di un magnate canadese, il miliardario Frank Giustra, co-fondatore di uno dei più importanti studi cinematografici di Hollywood nonché amico e sostenitore della famiglia Clintons. Secondo il New York Post, il magnate canadese Giustra, 62 anni, avrebbe prestato a Harry e Meghan - a titolo gratuito - la villa dove la coppia ha trascorso gli ultimi due mesi, sollecitato dal produttore musicale David Foster, marito della star di Broadway Katharine McPhee, amica di vecchia data di Meghan. Il miliardario ha però smentito con decisione ogni coinvolgimento nella vicenda, affidando le sue parole a Twitter. Se Harry e Meghan decideranno di rimanere nella lussuosa abitazione di Victoria nella British Columbia, appare chiaro che Scotland Yard e Buckingham Palace saranno chiamati a un sopralluogo - in accorto con le forze di sicurezza canadesi che hanno accettato di garantire sicurezza ai Sussex - per mettere in atto un piano di difesa che garantisca l'incolumità della coppia.

Pietro Romano per startmag.it il 16 gennaio 2020. Chi tra Londra e Roma pensava alla duchessa (riottosa) del Sussex come a una futura icona della causa social-ambientalista è servito. Prim’ancora che il marito Harry (su forcing della consorte, sembra, e sotto minaccia di divorzio) decidesse di uscire dalla Royal Family, negli ultimi giorni del 2019, Meghan Markle avrebbe trasferito la sede legale della propria società – Frim Fram Inc – dalla California al Delaware. Sì, il Delaware, lo Stato Usa paradiso fiscale dove i commercialisti di tutto il mondo suggeriscono di portare gli affari per ridurre al minimo la tassazione. Un trasferimento deciso abbastanza in fretta, assicura un esperto fiscale di origine italiana e residenza londinese, per evitare il passaggio del Capodanno e il rischio di dover pagare una parte di tasse del 2020 alle onerose condizioni della California. Insomma, un trasferimento veloce dovuto anche alla previsione di un forte incremento delle entrate, par di capire. Del resto, da un lato all’altro dell’Atlantico già si comincia a nutrire qualche sospetto sulla disinvoltura “finanziaria” della duchessa. Pareva che il premier canadese, il liberal Justin Trudeau, dopo essersi espresso favorevolmente sulla decisione della coppia di scegliere il suo Paese come nuova residenza, addirittura stesse studiando la possibilità di un intervento sulla regina Elisabetta mirato alla nomina di Harry a governatore generale. Il Canada, infatti, ha ancora la Regina come Capo dello Stato. Non solo, però, questa voce è stata informalmente smentita da Ottawa ma sta emergendo anche una netta contrarietà nel governo canadese di accollarsi gli oneri (sia pure in parte) della protezione di Harry e famiglia. Contrarietà condivisa ormai anche da Trudeau. Meghan Markle, però, non pensa di ridurre la propria invadenza. A Londra girano voci di un suo prossimo impegno politico diretto negli Usa, ovviamente in campo democratico, in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Uscita dalla corsa la giovane deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez, con la quale aveva stretto amicizia via twitter, la duchessa del Sussex sarebbe intenzionata a sponsorizzare il “socialista” Bernie Sanders. Per affiancare in ultima analisi chiunque sfidasse l’attuale presidente Donald Trump.

Serena Di Ronza per l'ANSA il 17 gennaio 2020. Il futuro nordamericano di Meghan e Harry potrebbe rivelarsi più difficile delle attese. All'apertura di Justin Trudeau per ospitare i duchi del Sussex facendosi carico delle loro spese, i canadesi sembrano rispondere picche, con il 73% che manda un chiaro messaggio: "No grazie". Una risposta netta che non lascia adito a dubbi: il principe e la consorte sono benvenuti in visita in Canada ma niente di più. A gelare Trudeau e i reali è anche il Globe and Mail, il quotidiano più diffuso nel paese.  "Il Canada - tuona - non è una casa di metà strada per chi vuole lasciare la Gran Bretagna restando allo stesso tempo un reale". In un duro editoriale il quotidiano spiega che la "risposta del governo Trudeau" all'annuncio "vago" del duca e della duchessa "dovrebbe essere semplice e succinta: "No". E questo perché un trasloco di Meghan e Harry violerebbe un "tacito tabù costituzionale" e non sarebbe "in linea con la natura dei rapporti esistenti fra il Canada e la Gran Bretagna, e fra il Canada e la Corona". Senza contare che il piano della coppia reale calpesta l'identità canadese: Ottawa ha infatti tagliato i rapporti con il regno britannico già secoli fa e considera la regina Elisabetta solo un leader di facciata. "Il Canada non è la Gran Bretagna e non lo è mai stata. E questo paese ha deciso molto tempo fa di renderlo chiaro senza possibilità di errore. Se si è un membro della famiglia reale, questo paese non può essere considerato casa", argomenta il Globe and Mail, mettendo in evidenza come la regina simboleggia una eredità del passato, l'appartenenza al Commonwealth ma non il presente e soprattutto il futuro del paese. L'analisi del quotidiano riflette il malumore fra cittadini che non vogliono accollarsi le spese di trasferimento e tantomeno quelle per la sicurezza di Meghan e Harry, nonostante la loro popolarità. Il principe infatti è, fra i reali britannici, quello più benvoluto dai canadesi. E anche Meghan è amata e apprezzata. Ma, secondo uno studio di Angus Reid, un canadese su quattro ritiene che la famiglia reale non abbia molto rilievo nella vita del Canada. Il 41% ritiene che non ne abbia affatto. Da qui i dubbi e la contrarietà dei contribuenti canadesi ad accollarsi le spese di Harry e Meghan che, pur volendo conquistare l'indipendenza finanziaria, non sono certo economici da mantenere. Intanto primo impegno pubblico del principe Harry in rappresentanza della corona dopo la clamorosa decisione del passo indietro assieme alla consorte Meghan e l'annuncio del trasferimento della coppia per una parte dell'anno in Canada. La corte ha reso nota la presenza del duca di Sussex a Buckingham Palace in veste di patrono della Federazione Rugby, alla presentazione della Rugby League World Cup 2021. L'evento ha richiamato a Londra i rappresentanti delle 21 nazioni coinvolte nel torneo, con tanto di partitella dimostrativa con alcuni bambini e lo stesso Harry in campo.

Enrica Roddolo per corriere.it il 17 gennaio 2020. Ultimo (forse?) impegno Royal per il principe Harry oggi nei giardini di Buckingham Palace. Dove abitualmente la regina ospita i suoi celebri Garden Party estivi (tre a Londra e uno in Scozia di norma). E oggi, come era prevedibile, dopo il caso Harry e Meghan che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo per dieci giorni l’attesa e la curiosità erano al climax. A portare il principe al Palazzo, dal quale vuole invece avere più autonomia in futuro, la Rugby League World Cup 2021. Il duca di Sussex ha discusso con gli ambasciatori della Ruby League e i piccoli atleti della St Vincent de Paul Catholic Primary School di Londra. E si è visto ancora una volta il grande appeal del principe Harry verso i giovani, anche bambini. Poi, è rientrato nel palazzo svelando la nuca con una capigliatura ormai diradata (dalle preoccupazioni degli ultimi mesi?). Che sia l’ultimo Royal duty, l’ultimo Royal engagement del principe? Realisticamente, è assai difficile, la regina Elisabetta ha detto chiaro che non intende perdere Harry «asset della mia famiglia». E difatti, nonostante i piani iniziali di rientro in Canada per ricongiungersi alla moglie Meghan e al figlio Archie, già prima del weekend, il principe dovrebbe fermarsi a Londra ancora fino alla prossima settimana.

Harry potrebbe diventare governatore del Canada: i dettagli. Alice il 14/01/2020 su Notizie.it. Ora che Harry e Meghan hanno divorziato dalla Royal Family si avvicendano voci sulla loro futura vita in Canada. Dopo il cosiddetto “Megxit”, ovvero il divorzio di Harry e di Meghan Markle dalla famiglia reale, è iniziata a circolare la voce che vorrebbe il principe come nuovo governatore del Canada. Harry governatore del Canada? E’ priva di fondamenta la voce che vorrebbe il Principe Harry come nuovo governatore del Canada, ma del resto questa è solo una delle numerose voci che si sono avvicendate dopo che il principe e sua moglie Meghan Markle hanno annunciato il loro definitivo “divorzio” dalla famiglia Reale. I due sembra che vivranno tra il Canada e Londra, e il principe Harry sarebbe rimasto a Buckingham Palace per discutere i dettagli con The Queen mentre la sua sposa avrebbe già fatto i bagagli durante le feste natalizie. I due hanno espresso la volontà di rinunciare ai titoli nobiliari e di lavorare come tutti gli altri, e l’annuncio ha creato non poche polemiche.

La decisione potrebbe essere nata sulla spinta delle sempre più manifeste insofferenze che i due hanno dichiarato di avere a causa della stampa e dei media: dopo aver deciso di far nascere il proprio bambino in una clinica privata (lontana da occhi indiscreti) i due avevano rilasciato un comunicato in cui annunciavano di voler denunciare alcuni dei principali tabloid britannici, colpevoli di aver messo in giro voci false e private riguardanti Meghan Markle. Lei, già divorziata e con un passato da attrice alle spalle, ha confermato difronte alle telecamere della BBC di aver terribilmente sofferto per le pesanti critiche nei suoi confronti.

La "profezia" su Meghan e Harry "Cosa accadrà alla coppia reale". L’analisi delle firme e della scrittura della coppia mette in evidenza una notevole differenza di carattere. Evi Crotti, Sabato 18/01/2020, su Il Giornale. Al di là della cultura, che lascia sempre un imprinting in ogni persona, dalla scrittura di Meghan emerge un carattere egocentrico con un notevole senso estetico e un’accuratezza che la porta a porre tutto sotto controllo affinché nulla abbia a scalfire la sua immagine. Per lei la fisicità conta molto e tiene in modo particolare al “protocollo” che lei stessa si è data; una sorta di narcisismo che se da un lato le permette di essere attenta osservatrice delle regole del Palazzo, dall’altro la porterà a cercare sempre riposte compiacenti e gratificanti il suo Ego, per cui l’adattamento sarà sempre arduo. L’educazione ricevuta ha strutturato un comportamento ammanierato e impositivo (vedi ricci arrotolati verso alto a fine parola e lettere iniziali molto grandi) per cui una sua peculiarità è proprio data dalla determinazione quasi ostinata; non a caso alcuni segni che si rilevano nella firma di Meghan ci riportano alla firma di Marylin Moore. Osservando la grafia del marito Harry si nota che lo scettro sembra essere nelle mani di lei, forse per la sua ricchezza intellettiva e a causa della fragilità di lui al livello affettivo che lo porta a non reggere alle imposizioni della consorte. La coppia L’analisi delle firme e della scrittura della coppia mette in evidenza una notevole differenza di carattere: studiato in lei, più libero in lui. Ciò che però ha portato Harry alla sudditanza o a discussioni solo all’inizio divertenti, è quanto scrissi già due anni fa: “potrebbero nascere profondi malintesi anche con la casa reale”. 

Rebecca English svela: "Harry ha sempre voluto scappare ma nel 2018 qualcosa è cambiato". La corrispondente reale del Daily Mail ha accompagnato per anni il duca di Sussex in giro per il mondo e oggi svela quanto fosse generoso e caloroso e il momento in cui ha visto cambiare la sua personalità. Novella Toloni, Venerdì 17/01/2020, su Il Giornale. Divertente, sensibile, onesto ed empatico con gli altri, così Rebecca English descrive il principe Harry nel suo editoriale sul Daily Mail. La corrispondente reale del quotidiano britannico ha trascorso gli ultimi 15 anni al fianco del duca di Sussex, scoprendone lati del carattere e sfaccettature che molti non conoscono. E’ proprio la giornalista inglese, attraverso il suo articolo, a svelare cosa volesse da sempre Harry cioè "andarsene lontano" e "sapere cosa dicono di lui le persone". Ma confessa anche di aver capito il momento esatto in cui lui è cambiato. Rebecca English ha esordito come corrispondente reale nel 2006 e al fianco del principe Harry ha compiuto numerosi viaggi in tutto il mondo. Insieme hanno condiviso tempo e momenti in cui lei ha potuto approfondire la conoscenza con il rampollo dei Windsor, che mai si è dimostrato diverso da quello che è sempre stato (e ha sempre mostrato): "Harry non ha mai indossato facilmente il manto della regalità. Ha sempre voluto essere uno dei tanti ragazzi. Ma il suo voler solo essere normale non era vicino alla stessa normalità che tutti noi pensiamo. Voleva vivere la sua vita molto privilegiata senza l'irritazione del pubblico e senza il controllo della stampa". La English racconta di un Harry scherzoso e accogliente ma spiega anche: "Questo non significava che gli piacesse o che volesse essere dov’era". Il desiderio di Harry di andarsene lontano da oneri e doveri della famiglia reale è sempre stato forte: "Diverse volte durante i nostri viaggi in giro per il mondo mi ha parlato di come avrebbe voluto andarsene da tutto. Prima dell’arrivo di Meghan il suo più grande desiderio era andare a vivere in Africa e fare la guida turistica, per poter andare nei boschi, lontano da tutto”. Il problema principale del duca di Sussex è sempre stata l’attenzione morbosa riservatagli dai tabloid. Con i media e con ciò che scrivevano di lui era maniacale, attento a leggere ogni articolo lo riguardasse e negli ultimi anni "aveva persino iniziato a frugare articoli online e i commenti sottostanti", confessa la reporter. Una situazione difficile e negativa come ammette la English: "Non era salutare per lui, che però mi diceva: ‘Se si dice di me, allora voglio saperlo. Un giorno mi piacerebbe davvero avere la mia rubrica di giornali in modo da poter scrivere la verità e dire alla gente cosa penso'". A toccare profondamente la corrispondente reale del Daily Mail è stata l’intelligenza emotiva di Harry: "Rara nella famiglia reale. Lavorando con lui in prima persona, non ho mai smesso di meravigliarmi della sua istintiva capacità di connettersi con le persone. Anche con la mia vicenda personale". La English ha poi raccontato di un fatto personale, il ricovero del figlio per una patologia sconosciuta e del suo doppio ruolo, di madre e cronista difficile da portare avanti ma pur sempre fatto con professionalità. Una cosa di cui si era accorto Harry, che l’aveva elogiata in una telefonata notturna inattesa. "Sei stata incredibilmente professionale - le aveva detto lui al telefono - in quell’ospedale nel tuo lavoro, non so come fai a farlo come madre. Lo trovo abbastanza difficile, figuriamoci come genitore per quello che stai passando". Questa umanità, questa voglia di relazionarsi con gli altri è però svanita con l’arrivo di Meghan Markle: "Quattro mesi dopo incontrò la sua futura moglie. Da allora abbiamo appena scambiato una parola. Quando mi sono congratulata con lui per l'arrivo del piccolo Archie, mentre facevamo il tour dell'Australia nel 2018, mi fece appena un accenno. Ma benché Meghan sia stata la miccia degli eventi recenti, Harry è stato in grado di allontanarsi dalla famiglia reale da solo. È davvero saggio divorziare in modo così acuto dall'unica famiglia che capirà mai veramente le pressioni a cui sei sottoposto?”

L’indiscrezione: "Meghan soffre di attacchi d’ansia, andarsene era questione di vita o di morte". Dopo l'annuncio "bomba" del ritiro a vita privata dei duchi di Sussex, molti hanno iniziato a fare congetture sui reali motivi che hanno spinto la coppia ad allontanarsi da Londra. Ed ora arriva la rivelazione: Meghan Markle soffrirebbe di attacchi d'ansia. Mariangela Garofano, Venerdì 17/01/2020, su Il Giornale. In molti si sono chiesti il vero motivo dietro l’addio del principe Harry e di Meghan Markle ai loro ruoli di membri “senior” della Royal Family. C’è chi ha imputato la decisione a Lady Markle, definendola una manipolatrice, che avrebbe plagiato il marito fino ad allontanarlo dalla sua famiglia. Come riporta il Mirror, un amico della Lady d’America avrebbe rivelato che allontanarsi da Londra per Meghan era diventata “una questione di vita o di morte” , lasciando intendere che da diverso tempo la duchessa soffre di attacchi d'ansia. Racconta l’amico: “Aveva detto agli amici più intimi che si sentiva schiacciata nell’anima e che la decisione di andarsene era una questione di vita o di morte – intendendo la morte dello spirito. Ha anche detto di non poter essere la miglior madre per Archie, se non riusciva ad essere se stessa. Sentiva che era un ambiente tossico per lui, perché c’erano troppe tensioni e frustrazioni represse”. Alla luce di questa rivelazione, la decisione di Harry e Meghan sembra acquistare un nuovo significato...Ma non tutti hanno accettato di buon grado la confessione, leggendo tra le righe un escamotage della duchessa per andarsene una volta per tutte dall’ingombrante famiglia del marito. "Secondo me Meghan soffre di rabbia narcisistica, perché non riusciva a controllare tutto nella Royal Family. Fingere che sia colpa dell’ansia è solo un’altra delle sue carte manipolatorie”, scrive piccato un utente su Twitter, a cui fanno eco molto altri, convinti che giocare la carta dell’ansia, sia solo un altro tentativo della Markle, di manipolare gli altri a suo piacimento. "Un tempo era un’attrice mediocre, ma pur sempre un’attrice quando serve”, commenta un altro utente. Se l’indiscrezione rivelata dall’amico di Meghan fosse vera, Harry si sarebbe allontanato dalla famiglia per aiutare la salute mentale di una moglie infelice. I duchi di Sussex hanno annunciato pubblicamente di volersi ritirare dalla vita pubblica di corte, tramite un post su Instagram. La reazione del resto della Royal family è stata ovviamente, di disappunto. Ma il meeting che ha visto Harry confrontarsi con la regina Elisabetta e con Carlo e William, ha visto il duca uscire vincitore dalla dimora di Sandringham. Attraverso un comunicato ufficiale, Sua Maestà ha affermato di sostenere la coppia nella loro nuova vita, sebbene ci siano diversi aspetti da organizzare. Parlando con il Mirror, un insider a Buckingham Palace ha riferito: “Sono emersi dei problemi da affrontare, che non possono essere risolti in pochi giorni. Ci sono persone che stanno lavorando a questi giorno e notte”.

Sandra Rondini per ilgiornale.it il 20 gennaio 2020. Thomas Markle, il padre che Meghan non vede da più di due anni e che lei accusa di aver venduto delle sue lettere private ai tabloid inglesi, in una intervista esclusiva al Sun ha espresso tutto il suo disappunto per il comportamento della figlia. "Questa non è la ragazza che ho cresciuto", ha dichiarato l’ex direttore delle luci di Hollywood, ora in pensione, dispiaciuto nel vedere quanto "Meghan abbia deluso la Royal Family" portando il marito, il Principe Harry, ad abdicare dai suoi doveri di reale. Thomas Markle, che è il protagonista di un documentario dal titolo "Thomas Markle: My Story", che andrà presto su Channel 5, ha definito Harry e Meghan "imbarazzanti" e sua figlia "una cacciatrice di dote che ha svenduto e reso così cheap la Corona inglese da farla assomigliare a un Walmart, gettando al vento il sogno di ogni ragazzina che desidera diventare una principessa e tutto questo solo per soldi". Il padre 75enne, che non ha mai conosciuto il nipotino Archie, non è più disposto ad aspettare il perdono della figlia e passa al contrattacco dalle pagine del Sun insieme a suo figlio, Thomas Junior a cui avrebbe più volte confidato il sogno di riappacificarsi con la figlia da lui amorevolmente cresciuta, nonostante il divorzio dalla moglie Doria Ragland. "Sogna di mettere una foto di se stesso con sua figlia, Harry e il nipote Archie su una parete speciale nella sua casa in Messico", ha dichiarato al Sun il fratellastro della Markle, aggiungendo: "Semmai un giorno riuscirà a farlo, morirà da uomo felice, non da padre rinnegato". Sempre Thomas junior, 53 anni, ha dichiarato al Sun, riferendosi alla Meghexit, che suo padre una volta venutone a conoscenza dai media avrebbe scosso desolato la testa, dicendogli: "Quella non è la figlia che ho cresciuto… Quando si è sposata ha preso un impegno che adesso rinnega, come fosse nulla. Che vergogna...". E ancora: "Mio padre non può credere a quello che è successo. È molto deluso dalle sue azioni perché pensa che Meghan abbia abbindolato la Famiglia reale e si vergogna perché lui l’ha cresciuta con dei valori", ha spiegato Thomas Markle junior aggiungendo: "Per mesi, anni, ha sperato in una riappacificazione ma, adesso che con la Meghexit tutto si è ulteriormente complicato, dubita che ciò accadrà mai. Ci spera, ma ogni giorno sempre meno". Thomas Jr. si è quindi lanciato in una strenua difesa di suo padre, svelando poi anche alcuni dettagli privati sul primo matrimonio di Meghan Markle. "Senza mio padre non sarebbe da nessuna parte. Ha pagato per la sua istruzione, auto, vestiti, affitto, bollette, spendendo migliaia di soldi per sostenere il suo sogno di diventare attrice. Già, una piccola fortuna, tutta spesa per lei, la principessa, a cui ora non importa se la sua famiglia fatica ad arrivare a fine mese... Finge che non esistiamo, è una squallida egoista, sa bene che non abbiamo milioni in banca come lei e Harry". Thomas Senior, come racconta anche nel documentario che sarà presto mandato in onda su Channel 5, ha pagato tutte le spese del primo matrimonio della figlia, quello con il produttore hollywoodiano Trevor Engelson nel 2011, come il sontuoso abito di nozze e il catering. Eppure la figlia, pur sapendo che nel maggio 2018 il padre era malato e doveva sostenere spese mediche extra non coperte dall'assicurazione, non ha speso un dollaro per aiutarlo. Ne è testimone il fratellastro Thomas Jr che ha anche aggiunto di aver provato "compassione" per il primo marito di Meghan, di cui è rimasto amico. Quando lo chiamò al telefono dopo il divorzio, Engelson gli disse: "Non voglio più sentire pronunciare il nome di quella donna in vita mia". "Quando Meghan ci ha presentato Trevor ad una festa, credo fosse il Ringraziamento – ricorda Thomas jr - l’abbiamo tutti trovato molto simpatico. E veniva sempre alle nostre feste di famiglia, come i compleanni, e persino ai funerali. Trevor era di famiglia e lo ricordo così innamorato di Meghan che con lui era tutto zucchero e miele. Mi pare fosse coinvolto nella produzione del film ‘Saw’, roba grossa… Trevor conosceva tutti a Hollywood e ha presentato Meghan praticamente a chiunque potesse aiutarla a fare carriera". E poi l’affondo: "Era un pezzo grosso nell’ambiente ed era ricco. Il marito ideale per Meghan che aveva per lui mille attenzioni, ma il loro matrimonio non è durato più di due anni perché, una volta volta in Canada per girare “Suits”, Trevor poteva raggiungerla solo due volte al mese per via dei suo impegni di lavoro a Los Angeles. Intanto le pagava l’affitto e tutte le spese, mentre lei di nascosto lo tradiva con lo chef dei divi, Cory Vitiello. La delusione di Trevor fu immensa. Era stato usato e gettato via perché ormai non le serviva più. Avrei tanto voluto avvertire Harry che, sposandola, rischiava di fare la stessa fine di Trevor, ma non ce l’ha mai fatto conoscere...”. Quanto a Trevor Engelson, Thomas jr ha aggiunto: "Non potevo credere che lei lo avesse solo usato...sembrava davvero innamorata. Meghan è davvero una grande attrice quando si tratta di simulare sentimenti. Lui ne è uscito devastato, aveva creduto che fosse vero amore, ci aveva messo il cuore e l’anima. Ora si è risposato e sono felice per lui. Ma ai tempi del divorzio da Meghan quando lo chiamai per sapere come stava, lui mi gridò al telefono: 'Se pronunci il nome di quella, non ti parlerò mai più". Lo stesso trattamento di Engelson, ricorda il fratello, fu riservato anche allo chef delle celebrità, "tenuto in stand by in attesa di scoprire se Harry avesse o meno intenzioni serie con lei". Quando Meghan capì di aver trovato un varco nel cuore del principe si liberò di Vitiello senza pensarci due volte. "È tipico di Meghan, è il trattamento che riserva a tutti gli uomini della sua vita, da suo padre ai suoi amori. Non sono persone, ma gradini verso la fama e giunta al gradino successivo se li lascia alle spalle senza rimorsi… Ecco perché adesso non le serve più la Famiglia reale. Ha ottenuto quel che voleva: soldi, fama e il titolo di Duchessa. Per lei ora è tempo di passare ad altro”, ha concluso duramente il fratellastro della Duchessa del Sussex che parteciperà col padre allo speciale di Channel 5 in cui promette di rivelare molti segreti che la Markle in questi anni ha cercato di tenere ben nascosti, in attesa di defilarsi da Buckingham Palace con la Meghexit.

 (ANSA il 20 gennaio 2020) - "Il Regno Unito è la mia casa e un luogo che amo. Questo non cambierà mai, ma io e Meghan non avevamo altra scelta": il principe Harry rompe il silenzio dopo giorni di fibrillazioni e l'annuncio della loro rinuncia al titolo di altezze reali. Lo ha fatto a Londra durante un evento di beneficienza per l'associazione Sentebale, fondata dallo stesso Harry e dal principe Seeiso del Lesotho nel 2006 in onore di Diana allo scopo di perpetuare il suo aiuto ai malati di Aids e Hiv. Lo riferisce Skynews. "Prima di iniziare - ha esordito il duca di Sussex parlando per la prima volta dopo che ieri Buckingham Palace ha accolto la decisione di rinunciare al titolo dettando le condizioni del loro nuovo status - devo dire che posso solo immaginare quello che potreste aver sentito o forse letto nelle ultime settimane. Per questo voglio che ascoltiate da me la verità, per quanto posso condividere. Non come un principe, un duca, ma come Harry, la stessa persona che molti di voi hanno visto crescere negli ultimi 35 anni, ma con una prospettiva più chiara". "Sono cresciuto sentendo il sostegno di molti di voi - ha detto rivolgendosi ai sostenitori dell'ente benefico - e vi ho guardato mentre accoglievate Meghan a braccia aperte vedendomi trovare l'amore e la felicità che avevo sperato per tutta la vita. Alla fine, il secondo figlio di Diana si era fatto impalmare, evviva!. So anche che mi conoscete abbastanza bene da confidare nel fatto che la donna che ho scelto come moglie abbia i miei stessi valori. E' così, ed è la stessa donna di cui mi sono innamorato". "Entrambi facciamo tutto il possibile per onorare la bandiera e svolgere i nostri ruoli per questo Paese con orgoglio. Dopo sposati, Meghan e io eravamo eccitati, fiduciosi ed eravamo qui per servire - ha proseguito - . Per tutte queste ragioni mi dà molta tristezza che siamo arrivati a questo punto. La decisione che ho preso per me e mia moglie di fare un passo indietro non è una decisione presa alla leggera. Ci sono stati molti mesi di discussioni, molti anni di battaglie. So che non avevo sempre ragione, ma al punto in cui eravamo, non c'era davvero altra opzione". "La nostra speranza era di continuare a servire la Regina, il Commonwealth e le mie associazioni militari, ma senza finanziamenti pubblici. Sfortunatamente, questo non era possibile. L'ho accettato, sapendo che non cambierà chi sono o quanto sia impegnato". Lo ha detto il principe Harry ad un evento di beneficenza. "Spero che questo vi aiuti a capire cosa è successo - ha aggiunto -, perchè sono pronto ad allontanare la mia famiglia da tutto quanto io abbia conosciuto finora, per fare un passo avanti in quella che spero possa essere una vita più tranquilla". "Avrò sempre il massimo rispetto per mia nonna, il mio comandante in capo, e sono incredibilmente grato a lei e al resto della mia famiglia, per il sostegno che hanno dimostrato a me e Meghan negli ultimi mesi - ha proseguito -. Continuerò a essere lo stesso uomo che ha a cuore il suo Paese e dedica la sua vita a sostenere le buone cause, le associazioni di beneficenza e le comunità militari, che sono così importanti per me". Harry ha pronunciato il suo discorso visibilmente commosso, nonostante abbia letto un testo scritto precedentemente. Rivolgendosi a una platea di persone a lui vicine, ha toccato anche note molto personali. "Quando ho perso mia madre 23 anni fa, mi avete preso sotto la vostra ala. Avete vegliato su di me per così tanto tempo, ma i media sono una forza potente e la mia speranza è che un giorno il nostro reciproco sostegno possa essere ancora più forte, perché è molto più grande di noi". "Insieme - ha detto sempre rivolgendosi ai sostenitori di Sentebale -, mi avete insegnato a vivere. E questo ruolo mi ha insegnato di più su cosa è giusto ed equo di quanto non avrei mai potuto immaginare". "Stiamo facendo un salto nel buio", ha concluso, ringraziando i suoi interlocutori "per avermi dato il coraggio di fare questo passo". Una tenera allusione ha fatto anche al figlio, che si trova in Canada con la madre Meghan Markle, quando ha definito "un privilegio" "sentire il vostro entusiasmo per nostro figlio Archie, che ha visto la neve per la prima volta l'altro giorno e ha pensato che fosse dannatamente brillante!".

Il principe Harry: «Voglio una vita più tranquilla, ma il Regno Unito resta la mia casa». Pubblicato domenica, 19 gennaio 2020 su Corriere.it da Chiara Severgnini. Il principe rompe il silenzio a Londra durante un evento per la charity Sentebale: «Il Regno Unito resta la mia casa». Harry e Meghan restituiranno tre milioni. «Il fatto che siamo dovuti arrivare a questo punto mi provoca molta tristezza», dice il principe Harry a proposito della decisione, sua e della duchessa Meghan Markle, di fare un passo indietro rispetto ai loro ruoli nella famiglia reale britannica. Il principe è tornato sull’argomento, esponendosi in prima persona, alla cena per i sostenitori di Sentebale, la sua charity dedicata alla lotta all'HIV infantile, a Londra. Il video è stato diffuso anche sull’account Instagram dei Sussex. «Buonasera e grazie per essere qui per Sentebale», esordisce Harry, per poi aggiungere: «Prima di iniziare, posso solo immaginare cosa abbiate letto e sentito nelle ultime settimane, quindi vorrei che voi sentiste la verità da me, per quanto possibile». Dice di parlare «non come principe, né come duca, ma come Harry» e dichiara da subito di amare il Regno Unito («è la mia casa e questo non cambierà mai»). «Non ho preso questa decisione con leggerezza», spiega: «non c'era un’altra opzione». Il fatto che il principe usi, in questo passaggio, il singolare — quasi a rivendicare la paternità della scelta di fare un passo indietro — potrebbe essere un tentativo di smorzare le argomentazioni di chi sostiene che sia stata Meghan a fare pressione per allontanarsi dalla famiglia reale. «Quello che voglio chiarire è che non ce ne stiamo andando» («we are not walking away», nell’originale inglese, ndr), aggiunge Harry: «Volevamo continuare a servire la Regina, il Commonwealth e le mie associazioni militari, ma senza fondi pubblici. Sfortunatamente, questo non è stato possibile». «Ho fatto fare alla mia famiglia un passo indietro rispetto a tutto ciò che conosco e ho sempre conosciuto, per fare un passo avanti verso quella che spero sia una vita più tranquilla». Il principe assicura che lui e la moglie faranno tutto il possibile per «sventolare la bandiera» e portare avanti i loro ruoli «con orgoglio». Nel discorso c'è anche un passaggio dedicato alla moglie Meghan Markle. Rivolgendosi alla platea, il principe dice: «Sono cresciuto ricevendo sempre, da molti di voi, molto sostegno, e vi ho visto accogliere Meghan a braccia aperte, quando avete capito che con lei avevo trovato l'amore e la felicità che speravo da una vita intera». Poi aggiunge: «So che mi conoscete abbastanza da avere fiducia nel fatto che la donna che ho scelto come moglie condivide i miei stessi valori». «Quando ci siamo sposati eravamo entusiasti, pronti a servire il Paese. Per questo mi provoca molta tristezza il fatto che siamo arrivati a questo punto».

Harry e Meghan abbandonano la famiglia reale: abbiamo tutti bisogno di normalità. Natale Cassano il 10/01/2020 su Notizie.it . Davvero è un problema se Harry se ne va? Il principe Harry si “affranca” dalla corte inglese. La “Meghixit”, come l’hanno definita i tabloid inglesi, è la notizia del giorno: chi mai lascerebbe una vita di agi, di protezione sotto l’amorevole ala della famiglia reale britannica, con tutti gli onori che ne conseguono? Per cosa, poi? Cercare una propria indipendenza ed essere costretto a… lavorare? Se al piccolo conte/aristocratico che serbiamo in noi l’idea disgusta – ancora di più dopo anni di sveglie alle 7 per portare a casa la pagnotta – vi sorprenderà sapere che la scelta del duca di Sussex e di sua moglie Meghan tanto rivoluzionaria non è. Soprattutto per la famiglia reale inglese.

Harry si allontana dalla famiglia reale. Basta fare un piccolo viaggio indietro nel tempo, al 1936 e guardare alla storia di Edoardo VIII. Anche allora destò scalpore quando, alla morte del padre Giorgio V, l’erede al trono della Gran Bretagna, d’Irlanda e degli altri domini britannici annunciò l’intenzione di sposare Wallis Simpson, una donna americana divorziata per ben due volte. Divorziata, esattamente come Meghan. E allora come oggi si sollevò un polverone, tanto da costringere Edoardo ad abdicare in favore del fratello Alberto. Il motivo, come potrete immaginare, è strettamente legato alla religione, oltre che all’etichetta reale: il monarca è al contempo capo della Chiesa anglicana, che non permetteva alle persone divorziate di risposarsi, se i loro coniugi erano ancora vivi. Edoardo VIII sceglie quindi un finale adatto a un film e rinuncia alla corona per amore della sua bella.

La regina “seccata”. Ottantaquattro anni dopo la storia si ripete, con qualche piccola differenza che – la Regina Elisabetta mi perdonerà – mi fanno tifare per Harry, da sempre il ribelle. Difficile infatti non provare empatia per lui: sempre in ombra rispetto al fratello William, erede designato al trono, il principe perfetto, sempre attento all’etichetta, mai una virgola fuori posto nella sua vita. Una presenza ingombrante, esattamente come quella della regina madre, dichiaratasi “seccata” dalla scelta del nipote di trasferirsi in Canada con consorte e il piccolo Archie e cercare un’autonomia finanziaria, chiedendo subito le ‘dimissioni’ dalla famiglia reale.

Davvero è un problema se Harry se ne va? Mettiamoci invece nei suoi – colorati – panni: è davvero così una tragedia la voluta indipendenza e la paventata rinuncia al titolo di Altezze reali della coppia? Al di là del risparmio economico che ne deriverebbe, sono abbastanza convinto che allontanare i tanti scandali del secondogenito di Carlo ne gioverebbe all’immagine della famiglia reale. Come detto rimarrebbe solo chi finora non ha creato problemi all’anziana regina – tolto Carlo, che le avrà dato più di un patema d’animo con la storia di Camilla – e le farà passare questi ultimi anni di monarcato (che le auguriamo i più lunghi possibili) con qualche grattacapo in meno. Per Harry significherebbe invece meno visibilità mediatica e la possibilità di vivere una vita senza le costrizioni dell’etichetta reale; insomma una vera vita. A me sembra un win-win, voi non siete d’accordo?

La verità di Harry: “Amo il Regno ma io e Meghan non avevamo altra scelta”. Il principe rompe il silenzio durante un evento di beneficenza. E nel suo futuro potrebbe esserci Netflix. La Repubblica il 19 gennaio 2020. "Il Regno Unito è la mia casa e un luogo che amo. Questo non cambierà mai, ma io e Meghan non avevamo altra scelta": il principe Harry rompe il silenzio dopo giorni di fibrillazioni e l'annuncio della loro rinuncia al titolo di altezze reali. Lo ha fatto a Londra durante un evento di beneficenza per l'associazione Sentebale, fondata dallo stesso Harry e dal principe Seeiso del Lesotho nel 2006 in onore di Diana allo scopo di perpetuare il suo aiuto ai malati di Aids e Hiv. "Prima di iniziare - ha esordito il duca di Sussex parlando per la prima volta dopo che Buckingham Palace ha accolto la decisione di rinunciare al titolo dettando le condizioni del loro nuovo status - devo dire che posso solo immaginare quello che potreste aver sentito o forse letto nelle ultime settimane. Per questo voglio che ascoltiate da me la verità, per quanto posso condividere. Non come un principe, un duca, ma come Harry, la stessa persona che molti di voi hanno visto crescere negli ultimi 35 anni, ma con una prospettiva più chiara". "Sono cresciuto sentendo il sostegno di molti di voi - ha detto rivolgendosi ai sostenitori dell'ente benefico - e vi ho guardato mentre accoglievate Meghan a braccia aperte vedendomi trovare l'amore e la felicità che avevo sperato per tutta la vita. Alla fine, il secondo figlio di Diana si era fatto impalmare, evviva!. So anche che mi conoscete abbastanza bene da confidare nel fatto che la donna che ho scelto come moglie abbia i miei stessi valori. E' così, ed è la stessa donna di cui mi sono innamorato". "Entrambi facciamo tutto il possibile per onorare la bandiera e svolgere i nostri ruoli per questo Paese con orgoglio. Dopo sposati, Meghan e io eravamo eccitati, fiduciosi ed eravamo qui per servire - ha proseguito - . Per tutte queste ragioni mi dà molta tristezza che siamo arrivati a questo punto. La decisione che ho preso per me e mia moglie di fare un passo indietro non è una decisione presa alla leggera. Ci sono stati molti mesi di discussioni, molti anni di battaglie. So che non avevo sempre ragione, ma al punto in cui eravamo, non c'era davvero altra opzione". Nel frattempo si scopre che potrebbe esserci anche Netfix nel futuro del principe e della moglie, ormai fuori dagli “obblighi” della Casa Reale. L'interesse del colosso americano a lavorare con i Sussex è scontato: "Chi non lo sarebbe? Sì, certo", ha detto Ted Sarandos, responsabile contenuti della piattaforma di streaming on demand, intercettato nel weekend a un evento a Los Angeles, dall'agenzia britannica Association Press. Del resto, lo hanno già fatto gli Obama, di cui Harry è grande amico: Barack e Michelle hanno creato la loro società di produzione e firmato un contratto redditizio con Netflix, che ora distribuisce i loro contenuti. Netflix, che tra l'altro produce la serie The Crown, sulla vita della regina Elisabetta II, offrirebbe ai Sussex una piattaforma con 158 milioni di abbonati. Harry ha già partecipato a un documentario sulla salute mentale con Oprah Winfrey, amica della coppia, per Apple Tv. E la scorsa settimana The Times ha rivelato che Meghan, che è diventata famosa per il suo ruolo nella serie “Suits”, presterà la voce per un progetto di Disney, che in cambio finanzierà una ong ambientalista, Elephants without Frontiers. Che l'interesse ci sia è testimoniato, se ce ne fosse bisogno, dal video pubblicato da The Mail on Sunday che mostra Harry che racconta al regista de "Il re leone", Jon Favreau, alla premiere del film di Londra, nel luglio scorso, che la moglie è "disponibile" a lavorare (aveva detto lo stesso al Ceo della Disney, Bob Iger). In base all'accordo raggiunto sabato, Harry e Meghan non avranno più alcun obbligo a nome della casata, ma non potranno più usare il titolo più ambito, quello di Sua Altezza reale: manterranno il titolo però, il che vuol dire che un giorno potrebbero in qualche modo riutilizzarlo (per ora infatti non lo hanno cancellato dall'account su Instagram). In futuro saranno semplicemente Harry e Meghan Markle, i duchi di Sussex. E non riceveranno neanche più soldi pubblici, anzi dovranno rimborsare i fondi dei contribuenti, oltre 2,5 milioni di sterline, con cui nei mesi scorsi hanno ristrutturato Frogmore House, il cottage nei terreni del castello di Windsor regalo di nozze della regina. Non è invece chiaro come e chi pagherà le spese della loro sicurezza ed è probabile che i duchi continueranno a ricevere fondi dal padre, il principe del Galles e dal suo ducato di Cornovaglia, almeno fino a quando non avranno trovato il modo di guadagnare. Nel frattempo il padre di lei, Thomas Markle, non si è lasciato sfuggire l'occasione di spargere fiele: la figlia, ha detto, ha mandato alle ortiche il sogno di tutte, diventare una principessa e sta trasformando "la famiglia reale in un Walmart", un supermercato, "con la corona". Di certo l'addio di Harry e Meghan rappresenta un duro colpo per la monarchia britannica, che perde due membri popolarissimi e ora dovrà puntare tutto su William, secondo nella linea di successione, la moglie Kate, e i tre figli della coppia. Oggi intanto la regina si è mostrata accanto al principe Andrew, per la prima volta quest'anno, dopo la sventurata intervista concessa da lui per spiegare la sua amicizia con Jeffrey Epstein, il finanziere pedofilo morto suicida in un carcere newyorkese. Il duca di York ha accompagnato la madre in chiesa, a Sandringham: la regina sorrideva, lui appariva con un sorriso trionfante.             

Francesco Tortora per "corriere.it" il 25 giugno 2020.

Il contratto. Accordo faraonico per Harry e Meghan. Secondo quanto scrive il «Los Angeles Times» i duchi di Sussex hanno sottoscritto un contratto con la prestigiosa agenzia americana Harry Walker, la stessa degli Obama e dei Clinton. La coppia incasserà un milione di dollari per ogni discorso pubblico che terrà davanti ad associazioni e forum professionali. Tra i temi al centro dei dibattiti: ambiente, giustizia razziale, uguaglianza di genere e salute mentale. Problematiche molto care a Harry e Meghan.

Il primo contratto di coppia. Si tratta del primo contratto professionale sottoscritto insieme da Meghan e Harry. L'ex protagonista di «Suits» nei mesi scorsi aveva già firmato un accordo con la Disney per doppiare il documentario «Elephant», trasmesso il 3 aprile sulla piattaforma Disney + e un altro per una collaborazione con Oprah Winfrey prossimamente in onda sul servizio di streaming Apple TV +. 

Lunga serie. L'esperto di relazioni pubbliche Mark Borkowski ha pronosticato al tabloid «Sun» come il contratto sottoscritto da Harry e Meghan potrebbe essere solo il primo di una lunga serie: «Sono sorpreso che non l'abbiano fatto prima — ha dichiarato Borkowski —. Riusciranno a guadagnare tanto. Il circuito dei discorsi pubblici sembra fatto per loro». 

Ritratto impietoso. La gioia di Harry e Meghan per il contratto faraonico potrebbe durare poco. Nei prossimi giorni uscirà infatti «Meghan and Harry - The real story», libro di Lady Colin Campbell molto atteso dagli appassionati di vicende reali. L’autrice, 70 anni, è nota per essere una persona ben introdotta negli ambienti royal. Come racconta il settimanale «Oggi» che ha potuto leggerlo in anteprima, il volume traccia un ritratto impietoso dei duchi di Sussex. 

Meghan: manipolatrice e sociopatica. L'autrice del libro si sofferma su Meghan presentata come arrivista, manipolatrice e perfino sociopatica secondo l’opinione di uno psicologo interpellato dalla scrittrice. Secondo la tesi della scrittrice lei avrebbe soggiogato il principe usando il sesso.

Harry: un principe succube. Il ritratto di Harry è altrettanto negativo. Il principe è presentato come una persona completamente succube di Meghan con una personalità debole. 

Le rivelazioni imbarazzanti su Meghan. Non mancano le rivelazioni imbarazzanti. Tre giorni dopo il matrimonio, ad esempio, i neo-duchi avrebbero partecipato al party di Buckingham Palace per il 70esimo compleanno di Carlo. Dopo un quarto d’ora Meghan avrebbe sbottato: «È troppo noioso, andiamocene». Harry le avrebbe risposto che non si poteva, lei avrebbe insistito, di fronte alle facce incredule degli ospiti. Inoltre la duchessa, quando viveva a corte, avrebbe stretto accordi sottobanco e si sarebbe fatta pagare per indossare abiti e gioielli inviati da diversi stilisti.

Le sfuriate di Meghan. Infine il libro racconta anche le numerose sfuriate di Meghan. Un giorno un assistente avrebbe portato a Meghan un abito che secondo lei era spiegazzato. La duchessa l'avrebbe gettato per terra urlando: «Lo voglio stirato a dovere. Subito!». In un altro episodio avrebbe lanciato contro un cameriere una tazza di tè bollente. Il dipendente poi sarebbe stato liquidato con 280 mila euro e la promessa di non parlare a nessuno dell’accaduto.

Harry «sponsorizza» Meghan alla Disney: «Il punto più basso della monarchia». Pubblicato domenica, 19 gennaio 2020 su Corriere.it da Michela proietti. Adesso che un vecchio video torna a girare in rete non è più chiaro quando il Duca e la Duchessa di Sussex avrebbero cominciato a programmare la fuga all’estero. Forse da quando al battesimo del figlio Archie, come scrive oggi il Corriere, avevano rinunciato per il loro figlio a un titolo. Oppure quando, come dimostra il filmato in questione, Harry e Meghan si «offrivano» come potenziali lavoratori. Il Daily Mail torna sulla questione mostrando un video risalente alla premiere di «The Lion King» a Londra lo scorso luglio: nei frammenti pubblicati si vede (e si sente) chiaramente Harry che sponsorizza Meghan come voiceover (doppiatrice) al boss della Disney Bob Iger. E in effetti pochi mesi dopo Meghan è entrata a far parte di progetto Disney in cambio di una donazione in beneficenza alla associazione Elephants Without Borders. Ma non è tutto: il Daily avrebbe portato alla luce nuovi filmati che mostrano la coppia che parla con il regista del film Jon Favreau, Beyoncé e il marito Jay-Z. Harry di nuovo si spertica in lodi nei confronti della moglie e dice a Favreau: «Se qualcuno ha bisogno di una voce fuori campo ...» prima che Meghan interrompa e sdrammatizzi la «raccomandazione»: «Questo è davvero il motivo per cui siamo qui», dice Meghan, per minimizzare la richiesta insistente del principe Harry. Il Daily si sofferma anche sulla smorfia di stupore della moglie di Iger: quando la richiesta di Harry si fa insistente lei non riesce a dissimulare il suo sguardo allibito. Ora che dopo un periodo di intense trattative è stato annunciata la rinuncia ai titoli di HRH, la coppia sarebbe finalmente libera di stipulare contratti redditizi e il capo dei contenuti di Netflix, Ted Sarandos, ha ammesso che il gigante dello streaming sarebbe «interessato» a una produzione con i Sussex. La coppia avrebbe seguito le orme dei loro amici Barack e Michelle Obama, che hanno concordato un accordo di produzione con Netflix per realizzare progetti cinematografici e televisivi. Immancabili i commenti e le polemiche a questo nuovo capitolo della Megxit: l’autore e commentatore canadese Mark Steyn l’ha definito «il punto più basso della storia della monarchia dall’abdicazione di Edoardo VIII: penso a tutte le cose patetiche che il Duca di Windsor ha fatto dopo aver abdicato e di come grottescamente intratteneva i ricchi annoiati americani e dava loro una sorta di pseudo scorcio di vita reale». Ma molti fan hanno elogiato Harry per aver supportato Meghan, tra cui la giornalista di Buzzfeed Marissa G. Muller che ha scritto: «Il suo amore per lei è innegabile». Nel frattempo Meghan ha confermato il suo team di agenti e pr di Hollywood e, a quanto si dice, sta già discutendo dei futuri progetti nel mondo dello showbiz. Il principe Harry invece ha già firmato un accordo per una serie in sei puntate su Apple TV + che sta producendo con Oprah Winfrey e che si concentra sulla salute mentale.

Da ansa.it il 19 gennaio 2020. A partire dalla primavera Harry e Meghan non dovranno più adempiere ad obblighi legati alla famiglia reale, non utilizzeranno il titolo di altezze reali e non rappresenteranno formalmente la regina. Allora perchè non guardarsi intorno e puntare magari sulla più influente piattaforma in streaming di produzione tv, Netflix, come hanno fatto anche Michelle e Barack Obama? Nulla osta ad un loro coinvolgimento, secondo i vertici di Netflix: Ted Sarandos, a capo dei contenuti, lo ha confermato alla Press Assiciation durante un evento a Los Angeles. "Chi non sarebbe interessato? Si, certo", ha detto.

Harry e Meghan restituiranno tre milioni: mai più «altezze reali». Pubblicato domenica, 19 gennaio 2020 su Corriere.it da Enrica Roddolo. «Dopo molti mesi di conversazioni e più di recente di discussioni, posso annunciare che abbiamo trovato assieme una via per il futuro per mio nipote e la sua famiglia. Harry e Meghan e Archie saranno sempre amatissimi membri della mia famiglia». È la regina Elisabetta, con parole che hanno una dolcezza amara, o forse sarebbe il caso di dire rassegnata, a chiudere - velocemente come aveva chiesto al suo staff di consiglieri - il caso Harry e Meghan esploso a inizio gennaio con il comunicato a sorpresa che i duchi di Sussex avevano affidato al web. Harry e Meghan rinunciano a utilizzare l’appellativo di Altezze Reali, in cambio della loro libertà, ha annunciato ieri la regina. Anche se il fratello dell’erede al trono William (dopo papà Carlo), manterrà il suo posto di sesto Windsor, nella linea di successione. Elisabetta II, anche per placare le polemiche dopo mesi di tensioni dentro e fuori al palazzo, aggiunge di volerli ringraziare per il lavoro nel Paese e nel Commonwealth e oltre, dichiarandosi fiera di Meghan: «Sono particolarmente orgogliosa di Meghan di come così velocemente sia diventata parte della famiglia». In realtà, dietro a queste parole è impossibile non leggere l’amarezza della sovrana che aveva detto all’indomani del vertice straordinario a Sandringham, meno di una settimana fa, di «non voler rinunciare a Harry e Meghan come asset della sua famiglia». E se ne coglie un’eco quando il comunicato ufficiale continua: «Tutti ora speriamo che questo accordo consenta loro di costruire una nuova vita, serena e pacifica». La regina che non ha mai fatto un passo indietro dai suoi doveri, consente quel passo al nipote. E deve costarle molto. Harry e Meghan resteranno comunque duchi, il mondo potrà insomma continuare a chiamarli Sussexes. Ma perderanno le prerogative di Altezze Reali. In fondo era quello che avevano in mente forse sin da quando - al battesimo del piccolo Archie - avevano rinunciato a un titolo per il loro figlio che infatti è soltanto Master Archie Harrison Mountbatten-Windsor. L’accordo che entrerà in vigore in primavera stabilisce che la coppia non riceverà più fondi pubblici, e chiede a Harry e Meghan di restituire i 2,4 milioni di sterline (quasi 3 milioni di euro) pubbliche utilizzate per rinnovare Frogmore Cottage nella tenuta di Windsor. In effetti l’aspetto economico legato al cottage fuori Londra da subito era parso uno dei più spinosi. E si era anche ipotizzato che i Sussexes, che avevano fatto capire di volerlo mantenere come base operativa nel Regno Unito, potessero affittarne la proprietà. Con questa soluzione, forse più diretta, sembra chiaro che potranno disporne come base sul suolo britannico. E senza «ripagare» i contribuenti con i Royal duties, gli impegni nel nome della sovrana. Anche se la regina scrive di essere certa che «continueranno a sostenere i valori di Sua Maestà» pur svolgendo le loro attività autonomamente. Resta da sciogliere il nodo della sicurezza. Il premier canadese Justin Trudeau alla notizia che la coppia si dividerà tra Canada e Londra aveva fatto capire che il tema di chi si sobbarcherà i costi della protezione va discusso. E così sarà. Perché se pure non più Altezza reale, Harry resta un potenziale bersaglio. Qualunque sia il suo futuro di (quasi) privato cittadino la sicurezza dovrà seguirlo sempre. Harry e Meghan come Wallis ed Edoardo? Liberi dal palazzo, lontani dal trono? «Harry ha avuto una vita difficile, ha sofferto molto ed è un ragazzo intelligente - dice al Corriere la scrittrice Simonetta Agnello Hornby -. Nel caso di Edoardo VIII, dubito lui avesse la stessa intelligenza e rinunciò al trono, a fare il suo mestiere di re, per una donna...». La regina, in questa trattativa? Il premier Boris Johnson giorni fa si era detto « a massive fan» della sovrana. «Si è sempre dimostrata estremamente saggia ed è affiancata da persone altrettanto sagge». Già, l’accordo conferma la sua saggezza, pur nella sua tristezza rassegnata di nonna. E di regina.

Da ilmessaggero.it il 19 gennaio 2020. Cosa faranno Meghan e Harry ora che non saranno più Altezze Reali? Il Mail ha pubblicato un video del principe Harry che “sponsorizza” le capacità di doppiaggio di sua moglie con il capo della Disney Bob Iger. La coppia, alla cerimonia d'inaugurazione del film Il re leone, si rivolge anche al regista del film Jon Favreaula, presente all'evento assieme a Beyoncé e il marito Jay-Z. Harry, elogiando le capacità della consorte, dice a Favreau: «Se qualcuno ha bisogno di una comparsa...». A quel punto è intervenuta Meghan scherzando: «Questo è davvero il motivo per cui siamo qui: per proporci!» Harry sta al gioco e dice «Tutto ma non Scar», riferendosi al malvagio zio di Simba che ha ordito un terribile complotto per prendere il posto del piccolo leoncino, figlio del re della foresta. Qualche giorno fa, Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix, ha ammesso che il gigante dello streaming sarebbe interessato a lavorare con i duchi di Sussex. Nulla osta ad un loro coinvolgimento, secondo i vertici di Netflix: Ted Sarandos, a capo dei contenuti, lo ha confermato alla Press Association durante un evento a Los Angeles. «Chi non sarebbe interessato? Si, certo», ha detto. Il filmato potrebbe sollevare ulteriori domande sul momento esatto in cui la coppia ha deciso di dimettersi dal ruolo di Royals senior, se, come sembra, i due stavano già da qualche tempo considerando lavori alternativi. Le osservazioni di Harry all'evento sorprendono persino la moglie del signor Iger, Willow Bay, che chiede al marito di cosa stessero discutendo lui e Harry, pochi istanti dopo che il Principe rivolgendosi a Iger aveva detto: «Sai che (Meghan ndr.) fa la voce fuori campo?». E un Iger sorpreso risponde: «Oh davvero? Non lo sapevo». Harry a qual punto incalza: «È davvero interessata», spingendo Iger a commentare: «Ci piacerebbe provare».

Harry e Meghan, Carlo continuerà a finanziarli, ma solo per un anno. Pubblicato lunedì, 20 gennaio 2020 su Corriere.it da Paola Caruso. A caldo il principe Carlo, infuriato per le «dimissioni» del secondogenito Harry e della nuora Meghan aveva minacciato di tagliare i fondi alla coppia. Ora che la crisi «Megxit» è rientrata l’erede al trono ci ha ripensato: il principe del Galles, infatti, continuerà a finanzierà i duchi di Sussex, che non possono più fregiarsi del titolo di «altezze reali», con i suoi guadagni privati, ossia quelli ottenuti con investimenti non collegati alla corona e anche con i guadagni sostanziosi che derivano dal ducato di Cornovaglia. Già Carlo elargiva grosse somme ai due (pari a 2,7 milioni di euro l’anno tramite il ducato di Cornovaglia) e qualcosa continuerà ad arrivare, secondo il Telegraph, anche se non si conoscono i numeri di questo «sostegno» a distanza nel periodo di reali «part-time». Certo, il supporto economico paterno non è a tempo indeterminato: secondo gli insider Carlo è disposto ad aprire il portafoglio per un anno e poi al termine dei 12 mesi, quando si ridiscuterà l’accordo del «periodo di transizione» concordato lontano dagli impegni reali, si parlerà anche di questi soldi. Insomma, un anno di respiro, un anno sabatico. Per ora l’accordo è questo, da rinegoziare il prossimo dicembre (o gennaio). Rimane da capire chi pagherà per la loro sicurezza che è di livello molto alto. In Canada già è nata la polemica sulla scorta e il personale della security: i canadesi non hanno molta intenzione di pagare per i Sussex , come indicano chiaramente due editoriali di due giornali nordamericani che indicano i due addirittura «non desiderati». Il fatto è che a Palazzo tutti tacciono sulla questione sicurezza: la Regina non ha neanche voluto affrontarla. A chi arriverà il conto (salato)?

«Il principe Harry è partito per il Canada  per raggiungere Meghan». Pubblicato lunedì, 20 gennaio 2020 su Corriere.it da Luigi Ippolito. Il principe è triste. Molto triste. E non fa meraviglia. Perché alla fine in questa brutta storia (quasi) tutti ci hanno guadagnato qualcosa: la monarchia, la regina, Meghan. Lui no, lui è rimasto col cerino in mano: e adesso dovrà inventarsi una nuova vita che lui stesso dice sarà «un atto di fede». Una nuova vita che è già iniziata: Harry sarebbe già in volo per il Canada, riferisce la Bbc. Domenica sera Harry aveva fatto un discorso che ha spiazzato tutti: aveva ammesso che le cose non sono andate come aveva sperato. Aveva parlato della sua «grande tristezza» per aver dovuto lasciare la famiglia reale, ma ha spiegato che «non aveva altra scelta». In realtà, a metterlo di fronte a un aut-aut è stata la regina stessa, o meglio la corte di Buckingham Palace. Lui, ha spiegato, sperava di poter continuare a fare il reale a metà, di servire la Corona e il suo Paese ma allo stesso tempo di ritagliare un ruolo autonomo per sé e per sua moglie. Niente da fare, gli hanno spiegato: o si è dentro o si è fuori. E per questo lui e Meghan sono stati privati del titolo di altezze reali e dovranno rinunciare ai fondi pubblici (oltre che restituire i tre milioni spesi per ristrutturare il loro cosiddetto «cottage»). «La decisione di fare un passo indietro non l’ho presa alla leggera — si è difeso Harry —. È stata il frutto di mesi di colloqui dopo anni di sfide». Anche se, ha ammesso, «non sempre l’ho fatta giusta». «Quando io e Meghan ci siamo sposati eravamo eccitati, pieni di speranze — ha raccontato —. Per queste ragioni, mi causa grande tristezza il fatto che si sia arrivati a questo». Quindi, in quella che è apparsa come una confessione, ha lasciato traspirare tutta la sua ansia: «Spero che capiate a che punto sono arrivato: mi allontanerò da tutto ciò che ho conosciuto finora e spero di fare un passo verso una vita più tranquilla». Ecco, forse è qui la chiave del suo sfogo — e della sua esistenza. Perché il principe Harry ha cercato per tutta la vita di sfuggire ai suoi demoni: quelli che lo tormentavano da quando la sua infanzia era stata distrutta dalla perdita della madreDiana. Quel bambino costretto a camminare dietro il feretro ha provato in tutti modi a uscire dal tunnel: ma non aiutava il fatto di essere lo spare. An heir and a spare, un erede e un pezzo di ricambio sono le cose da avere, dicono gli inglesi. Lui era quella seconda cosa: è non è facile. Da qui i turbamenti, che lo vedono travestirsi da nazista alle feste o giocare a strip poker a Las Vegas. Ma anche l’ansia di riscatto, cercato sui campi di battaglia in Afghanistan, nel tentativo di trovare un senso, uno scopo. Fino all’approdo del matrimonio. L’unione con Meghan, la donna più matura, più consapevole, doveva rappresentare la stabilità, l’ingresso definitivo nell’età adulta, la paternità, l’assunzione di responsabilità. Ma alla fine si è rivelata la mina che ha mandato a gambe all’aria la sua esistenza. Perché l’arrivo a corte dell’attrice americana era un candelotto di dinamite lanciatonella monarchia britannica. Lei lontana anni luce ma quel modo di essere, di concepire se stessi e il proprio ruolo. Avrebbe potuto rappresentare la novità, la modernizzazione: l’arrivo di una afro-americana, femminista dichiarata. Si è rivelata incompatibile. E a quel punto Harry ha dovuto scegliere. Un dramma, il suo: ha rinunciato a tutto per seguire la donna che ama. Si trasferiranno in America (lei ha già preso il volo, lui è partito lunedì sera) , dove proveranno a plasmare un nuovo percorso: ma è difficile immaginare il principe uscito dal college di Eton e che ama il polo (il gioco a cavallo, non la t-shirt) destreggiarsi nel mondo delle celebrities hollywoodiane. Lei forse ha ottenuto quello che voleva: una nuova parte, un salto di carriera che le consente di rivendersi la patina di regalità acquisita con le nozze. Sicuramente non avrà rimpianti: e forse ce lo farà sapere presto con interviste, libri di memorie, serie televisive su Netflix. La monarchia ne esce scossa, ma è riuscita a fare quadrato.Ha reagito come ogni istituzione tradizionale fa quando è minacciata: chiudendosi a riccio ed espellendo i corpi estranei. In questo modo la regina ha ristabilito il perimetro di cosa è royal e cosa no. Resta Harry: solo, non più padrone del suo destino, se mai lo è stato. Un principe detronizzato, vittima di una semi-abdicazione subìta più che voluta. E che ormai riesce a ispirare soltanto una pena infinita.

Harry e Meghan Markle, il cachet per un discorso in pubblico: oltre lo schiaffo alla miseria. Libero Quotidiano il 27 Gennaio 2020. Schiaffo alla misera. Anzi, no: molto di più. Si parla del principe Harry e di Meghan Markle, in fuga dalla Corona verso l'Australia. Si parla nel dettaglio dei soldi che chiederanno come cachet per le loro prossime apparizioni pubbliche. Cifre snocciolate dal sempre ben informato TMZ, che ha interpellato esperti del settore quali la GDA Speakers, che annovera tra i suoi clienti Nicole Kidman e Diane Keaton. Per intendersi, per un discorso in pubblico i due chiederebbero circa 500mila dollari. E nel caso in cui chiedessero loro di scrivere un libro, le cifre schizzano alle stelle: secondo Darren Prince, agente sportivo, la coppia otterrebbe solo di anticipo tra gli 8 e i 10 milioni di dollari, una "misera" base di partenza. Cifre pazzesche dovute alla probabile guerra al rialzo per assicurarsi l'esclusiva. E ancora, un'apparizione in coppia - per esempio a una cena - con annesso discorso e domande del pubblico viene quotata 1 milione di dollari. Insomma, Harry e Meghan non avranno grossissimi problemi a rendersi autosufficienti.

La verità: "Vogliono crescere Archie lontano dallo sfarzo e dalla regalità". Si torna a parlare di Megxit e a farlo è una scienziata che, in una recente intervista, rivela cosa avrebbe spinto gli ex duchi a lasciare la famiglia reale. Carlo Lanna, Lunedì 27/01/2020, su Il Giornale. L’uscita dei duchi di Sussex dalla famiglia reale inglese da giorni è un argomento caldo, per non dire scottante. Tante sono le news e indiscrezioni che si rincorrono su Meghan Markle e sul principe dopo quell’annuncio che è stato lanciato sui social e che, di fatto, ha sconvolto nelle fondamenta la royal family. Cosa avrebbe spinto la Markle e il Principe a compiere una scelta di questa portata? Ancora non è dato saperlo, visto che, per ora, non c’è ancora nessuna notizia certa e fondata su tutto quello che è accaduto nel corso delle ultime settimane. Sono molte le persone e gli esperti che hanno speso parole sulla Megxit. Alcune di queste hanno vissuto vicino alla Markle i momenti che hanno anticipato la bomba del 9 gennaio. Nel coro di voci c’è anche l’etologa e giornalista Jane Goodall. È una personalità di spicco in Gran Bretagna, ha collaborato per diversi magazine scientifici e, soprattutto, è stata citata come una fra le personalità più influenti da Vogue Uk, nel numero che è stato curato da Meghan Markle in persona. In un’intervista radiofonica che ha rilasciato a “Today” su BBC Radio 4, la donna ha speso parole sulla Megxit, rivelando il motivo della Megxit. E, secondo la Goodall, le motivazioni sono più che nobili. "Ammetto che sono rimasta sorpresa dalla scelta dei duchi – rivela -. Ma ora la comprendo. Harry si è sempre sentito inadeguato e fuori posto. Per questo ha valutato con molta coscienza la voglia di crearsi una sua indipendenza". Al centro di questo divorzio ci sarebbe stata anche una motivazione ben più profonda che riguarda, da vicino, il piccolo Archie. "Meghan ed Harry stravedono per il figlio. Hanno pensato anche a lui quando hanno intrapreso questa strada. Vogliono farlo crescere lontano dallo sfarzo e dalla ricchezza di Corte – afferma -. È stato un atto coraggioso che io ho apprezzato moltissimo". La scienziata ha conosciuto di persona sia Meghan Markle che il Principe Harry. Avrebbe fatto visita ai Duchi lo scorso anno al Frogmore Cottage e, proprio in quel contesto, il duca avrebbe cominciato a parlare di Megxit: "Hanno intenzione inoltre di mettere al mondo un altro figlio, una scelta per contribuire a preservare l’equilibrio ambientale". La scienziata inoltre durante la chiacchierata ha tessuto le lodi di Harry e Meghan, dipingendoli come due persone dal cuore grande e dal grande interesse per le attività di beneficenza.

Vittorio Sabadin per “la Stampa” il 21 gennaio 2020. Harry non pensava che finisse così, voleva continuare a servire il suo Paese e la Regina. Ma evidentemente non si sono spiegati bene, e a lui e Meghan «non sono rimaste altre opzioni». Il discorso d' addio che il duca di Sussex ha tenuto in casa di amici, all' associazione Sentebale che lui stesso ha fondato con il principe Seeiso del Lesotho in nome di sua madre Diana, è stato molto toccante, ma ha evitato accuratamente di affrontare le questioni di fondo che hanno portato al divorzio dalla Royal Family. Harry, che poche ore prima aveva fatto pace con il fratello William, ha letto con emozione un testo preparato con cura, senza ammettere un briciolo di responsabilità in quello che è accaduto, come se non fossero stati lui e sua moglie ad annunciare su Instagram il divorzio prima ancora di avvisare Elisabetta. «Voglio che ascoltiate da me la verità - ha detto -, per quanto posso rivelare. Non come un principe, un duca, ma come Harry». E qual è dunque la verità? «La nostra speranza era di continuare a servire la Regina, il Commonwealth e le mie associazioni militari, ma senza finanziamenti pubblici. Sfortunatamente, questo non era possibile. Il Regno Unito è la mia casa e un luogo che amo. Questo non cambierà mai, ma io e Meghan non avevamo altra scelta. La decisione che ho preso per me e mia moglie di fare un passo indietro non è una decisione assunta alla leggera. Ci sono stati molti mesi di discussioni, molti anni di battaglie». La Regina, ha aggiunto Harry, resterà sempre il suo "comandante in capo" e non le farà mai mancare il suo rispetto. Inevitabile un accenno a Diana: «Quando ho perso mia madre 23 anni fa, mi avete preso sotto la vostra ala. Avete vegliato su di me per così tanto tempo, ma i media sono una forza potente». E il futuro? «Stiamo facendo un salto nel buio», ha ammesso Harry. Se avesse fatto il suo discorso davanti alla "forza potente" dei media, qualcuno gli avrebbe chiesto se l' impegno a rispettare sua nonna non arrivi un po' tardi, dopo i ripetuti e ostentati sgarbi di Meghan alla Regina negli ultimi mesi. E poi davvero vuole far credere di essere stato lui a decidere per sé e per sua moglie? Davvero pensa che qualcuno creda che volessero fare le stesse cose di prima rinunciando solo ai finanziamenti pubblici? Harry si è congedato con un addio un po' strampalato, scritto per fare versare qualche lacrima e per assolvere i Sussex da ogni responsabilità. Ma una cosa vera l' ha detta: dopo le decisioni prese con fermezza da Elisabetta, il suo futuro e quello di Meghan sono diventati un salto nel buio.

Meghan Markle alla Casa Bianca? Un'ambizione che ora irrita i dem. Pronta a lanciarsi in campagne umanitarie per accreditarsi come paladina dei diritti delle minoranze, la Duchessa del Sussex potrebbe entrare in collisione con i sogni presidenziali dei Clooney, Oprah Winfrey e altri potenti amici che da anni negli Usa coltivano lo stesso sogno. Sandra Rondini, Mercoledì 22/01/2020, su Il Giornale. Ci sarebbe una carriera politica volta a candidarsi un giorno alla Presidenza degli Usa dietro la decisione di Meghan Markle di dimettersi con il marito dal ruolo di reale senior all’interno della Royal Family. Lo scorso giugno la Duchessa del Sussex, sostenendo di dover restare a casa ad accudire il piccolo Archie, aveva disertato insieme al marito Harry l’incontro a Corte con il presidente Trump che in passato aveva già attaccato, definendolo "misogino" e "divisivo" e appoggiando attivamente Hillary Clinton durante la corsa delle presidenziali del 2016. Ora, mostrandosi al mondo come paladina dei diritti civili e impegnandosi con Harry in diverse iniziative umanitarie ha intenzione di imporsi come icona del femminismo per puntare dritto alla Casa Bianca. Si sarebbe data 10 anni per raggiungere questo obiettivo. Lo sostiene il principale esperto di pubbliche relazioni del Regno Unito, Mark Borkowski, che ha dichiarato al Post che Harry e Meghan possono aspettarsi di guadagnare non meno di mezzo milione di dollari a discorso e potrebbero persino creare un proprio canale interamente dedicato a inchieste e documentari su temi impegnati. "Con il tipo di lavoro che Meghan e Harry vogliono fare, devono essere liberi dal protocollo e dalla politica del Palazzo", ha detto Borkowski, spiegando: "Non puoi parlare di quello che vuoi e come vuoi con il Palazzo che ti respira sul collo. Come Altezze Reali, infatti, i due erano obbligati a non parlare mai di politica, ora invece possono apertamente schierarsi". Inoltre secondo l’esperto PR la coppia sarebbe "abbastanza esperta da non risultare improvvisata e grossolana in questo campo, anzi". Quanto alla fama e alla ricchezza che ne deriverebbe, per Borkowski "esiste un modo molto intelligente di essere simile ai Kardashian. La gente scherza sui Kardashian, ma è in soggezione davanti al loro enorme valore. Meghan e Harry sono ricchi, famosi e hanno una piattaforma fantastica. Ma quelli che guadagneranno devono essere soldi su cui la stampa non può speculare, non possono di certo prendere del denaro da oligarchi russi e principi mediorientali di paesi che non rispettano i diritti civili delle minoranze. Quindi, sì, saranno la versione intelligente e impegnata dei Kardashian". E ancora: "Ho potuto vederli organizzare feste grandiose ogni trimestre, come Elton John fa per raccogliere fondi per la sua fondazione per l'AIDS. Harry e Meghan hanno una rete di conoscenze di alto profilo e presto la useranno per lanciarsi in grandi progetti umanitari. Meghan, che sogna di arrivare alla Casa Bianca, vuole crearsi un curriculum di tutto rispetto e questo in 10 anni di attività in prima linea sul campo Si è data 10 anni infatti per realizzare questo suo ambizioso sogno". Tuttavia, ha aggiunto Borkowski "al momento la loro preoccupazione principale è scoprire se, senza una connessione diretta con il trono, Oprah e i Clooney li adoreranno ancora o li vedranno come rivali perché anche loro hanno ambizioni politiche". Scesi sullo stesso piano dei loro potenti amici che una volta guardavano a loro solo come a dei reali iberali, ora rischiano di attrarre "antipatie proprio in questa cerchia di amici... basta pensare a quanto fanno i Clooney da anni come coppia nei diritti civili. Non credo che ameranno essere messi in ombra dai nuovi arrivati". Lasciatesi alle spalle le invidie di Palazzo, ora a Harry e Meghan, secondo il famoso PR inglese, "tocca pensare a come arginare quelle dei common americani, vecchie volpi della politica, come i Clooney, gli Obama, i Clinton e anche Oprah Winfrey che corre da sola ma ha una piattaforma di fedelissimi davvero impressionante. Ieri i Sussex erano i loro cari amici della Royal Family, oggi sono avversari nella stessa battaglia e con le stesse ambizioni. Difficile pronosticare come si evolveranno le loro potenti amicizie nello showbiz", ha concluso Borkowski. Intanto il London Evening Standard ha annunciato che Harry ha già in programma tutta una serie di importanti eventi di beneficenza negli Usa, "che – si legge nel quotidiano – sono organizzati in partnership con Sentebale, un’ente di beneficenza che sostiene la salute mentale e il benessere di bambini e giovani colpiti dall'HIV in Lesotho e Botswana. Johnny Hornby, a capo d questa organizzazione, ha dichiarato: 'Il Duca è una figura di primo piano e l'HIV è una sfida da vincere per il mondo intero. Sappiamo che il Duca ha la capacità di sfidare lo stigma che circonda l'HIV e di catturare l’attenzione della gente su questo dramma, spronandola a impegnarsi in questa battaglia. Per questo è un onore averlo al nostro fianco'". Cosa ne penseranno i vari Clooney & co. di questa iniziativa e di tutte quelle che i Sussex hanno in programma negli Usa? Sono in molti a chiederselo,ma solo il tempo potrà dare una risposta.

Caso Sussex, come dovremmo chiamare Harry e Meghan da ora in poi? Harry e Meghan non sono più altezze reali, pur conservando il titolo di duchi di Sussex, dunque quale sarebbe il modo più corretto per rivolgersi alla coppia? Francesca Rossi, Mercoledì 22/01/2020, su Il Giornale. Le monarchie si basano su tradizioni e regole che di solito rimangono immutate nel tempo, almeno nei loro principi fondamentali. Harry e Meghan hanno stravolto molte di queste leggi scritte e non scritte. Il caso Sussex continua a sollevare domande e dubbi, poiché non è usuale che un membro della royal family britannica chieda una maggiore privacy e l’indipendenza economica tentando di sottrarsi al suo ruolo pubblico e, nello stesso tempo, cercando di conservare alcuni privilegi e dichiarando di voler continuare a servire la Corona. Di solito o si rimane nella famiglia reale e se ne accettano prerogative e doveri, o se ne esce del tutto. La situazione di Harry e Meghan appare controversa e per certi versi contraddittoria, pur rispettando i loro legittimi desideri. I tabloid ci hanno parlato di problemi per quel che concerne i costi della sicurezza della coppia, l’utilizzo o meno dei fondi pubblici e del pugno di ferro della regina Elisabetta nel tentare di risolvere la questione il prima possibile e senza trattative. A ben guardare e senza andare troppo lontano una complicazione esiste già nei termini. Come dovremmo rivolgerci a Harry e Meghan da ora in poi? (Il fatto che probabilmente non li incontreremo mai non è una scusa. Accadono cose ben più incredibili, perché proprio questa non dovrebbe succedere?) La coppia ha perso il trattamento di altezza reale, ma conservato il titolo nobiliare. Non è una cosa di poco conto, poiché anche in questo caso entrano in gioco dinamiche relative alla gerarchia, quindi ai diritti e ai doveri. Il comunicato ufficiale con cui Buckingham Palace ha reso noto il nuovo status di Harry e Meghan non è chiarissimo. Il documento dice: “I Sussex non useranno i loro titoli di altezze reali, poiché non lavoreranno più come membri della famiglia reale”. Royal Central ci fa notare che “Sua Altezza Reale” non è un titolo, ma un trattamento, un appellativo che si aggiunge ai titoli nobiliari, ma non ne fa parte. In teoria Harry e Meghan saranno conosciuti, da ora in poi, rispettivamente come Harry il duca di Sussex e Meghan la duchessa di Sussex. Questo dovrebbe riportare alla mente un precedente celebre. Dopo il divorzio dal principe Carlo, anche Lady Diana divenne Diana principessa del Galles, ma fu privata dalla sovrana del trattamento di altezza reale. Eppure il caso di Diana è diverso da quello di Harry e Meghan. I Sussex non hanno divorziato (non ancora, direbbero i più maligni), mentre la principessa del Galles mantenne il suo titolo come da tradizione. Ma per i duchi quale tradizione andrebbe adottata, ammesso che ve sia una? Nel comunicato di Buckingham Palace sembra di leggere tra le righe che a Harry e Meghan siano stati tolti tutti i titoli, oltre al trattamento di altezza reale. Eppure sappiamo che di fatto non è così, almeno per ora. C’è un po’ di confusione in merito. I Sussex hanno dimostrato di tenere poco alle formalità, ma per evitare eventuali imbarazzi, qualora ci capitasse di imbatterci nella coppia prima che il loro status venga definitivamente chiarito, Royal Central sostiene che sarebbe più corretto rivolgerci a loro con gli appellativi di “Sir” e “Ma’am”.

Eva Grippa per "d.repubblica.it" il 22 gennaio 2020. Bimbo nel marsupio, cani al guinzaglio, e via per una sana passeggiata nel Parco Regionale di Horth Hill. Non è bastato un oceano di mezzo per tenere lontani i paparazzi del DailyMail da Meghan Markle (38 anni), sorpresa sorridente e in abiti informali - leggins neri, scarpe da trekking e cappello di lana calcato sulla fronte - mentre abbandona la sua nuova residenza canadese per passeggiare nei boschi dell'isola di Vancouver. In compagnia del suo Baby Archie, 8 mesi, a stento trattenuto nel marsupio, e i suoi due cani: il labrador Oz e il vecchio beagle Guy. Assieme a loro, due persone della security; chi paga il loro stipendio non è ancora chiaro, poiché il costo relativo alla sicurezza personale dei duchi è ancora motivo di discussione. Le fotografie però non sono piaciute alla coppia che ha prontamente messo in guardia la stampa minacciando azioni legali e assicurando che non tollereranno intrusioni nella loro nuova vita privata. Secondo i legali di Harry e Meghan le immagini sono state 'rubate' da paparazzi appostati che avrebbero anche cercato di riprendere gli interni della villa con dei teleobiettivi molto potenti. Intanto, i residenti della comunità che vivono sull'isola di Vancouver hanno promesso di difendere la privacy della giovane coppia. "Lasciateli in pace", ha affermato Anne Girling alla Afp, aggiungendo di aver incontrato Meghan mentre faceva jogging su un sentiero vicino all'abitazione e di essersi salutate con un reciproco "buongiorno". "Quello di cui sono veramente orgogliosa - ha aggiunto un'altra residente, Sue Starkey - è come il nostro vicinato sia molto rispettoso e dia loro spazio". "Sono molto contenta che siano qui e spero che possano trovare un pò di pace", ha aggiunto. Nelle stesse ore, il principe Harry (35 anni) viene ritratto all'aeroporto di Victoria, dove è atterrato dopo gli impegni londinesi, pronto a riunirsi alla famiglia. Il duca ha viaggiato a bordo di un aereo di linea, il volo 85 della British Airways da Londra, per evitare ulteriori polemiche sull'uso sconsiderato di jet privati ai danni dell'ambiente. Harry, Meghan ed Archie hanno per ora stabilito la propria dimora in una villa da 10 milioni di sterline, fa notare il Daily Mail, sull'isolotto di Vancouver, la stessa dove hanno trascorso le loro sei settimane di vacanze durante le festività.

Canada, l'infinita guerra di Harry e Meghan contro i paparazzi. La coppia ha inviato un monito legale ai media canadesi dopo la pubblicazione di alcune foto scattate con il teleobiettivo e altri episodi di intrusione nella loro vita. Lo stato nordamericano prevede però leggi sulla privacy meno severe di quelle britanniche. Kitty Spencer, la nipote di lady D, è accusata di sfruttare la propria immagine per avere fatto pubblicità a un'azienda di latte in Cina. Enrico Franceschini il 22 gennaio 2020 su la Repubblica. Se speravano che andarsene dal Regno Unito avrebbe permesso loro una vita diversa, per il momento sono stati delusi: anche in Canada continua la guerra di Harry e Meghan contro i paparazzi per difendere la privacy. La coppia dei due ex-reali britannici, ma ancora duchi del Sussex, ha inviato tramite i propri avvocati un "monito legale" ai media canadesi, dopo la pubblicazione di foto di lei e di lui, scattate a Vancouver e a Montreal, chiaramente riprese da lontano con il teleobiettivo, e altri episodi di intrusione nella loro vita. Il problema è che le leggi sulla privacy in Canada sono meno severe che in Gran Bretagna, dove in particolare la Royal family gode di forte protezione dopo le polemiche che fecero seguito al tragico incidente d'auto che provocò la morte della principessa Diana a Parigi inseguita dai fotografi. Le immagini che hanno suscitato la protesta legale sono finite entrambe sulle prime pagine dei tabloid in Inghilterra. Si tratta di foto in cui Meghan viene ripresa a passeggio con il figlio Archie in braccio e i suoi due cani al guinzaglio, con un paio di guardie del corpo che la seguono a una certa distanza; e di altre in cui si vede Harry scendere dal volo Londra-Montreal, berrettino in testa, jeans, zainetto, per prendere un altro aereo più piccolo con cui ha raggiunto la moglie a Vancouver, anche lui con scorta al seguito. In entrambi i casi, a parte l'invasione della privacy, le immagini rivelano che il duca e la duchessa godono ancora di protezione da parte della polizia, anche se non è chiaro se si tratti di agenti britannici o canadesi. La scorta era comunque parte degli accordi raggiunti con la regina nei giorni scorsi per stabilire le regole della loro scelta di indipendenza, sebbene resti da stabilire chi ne pagherà le spese, se la Gran Bretagna o il Canada. L'avvertimento legale trasmesso dagli avvocati, scrivono oggi i giornali di Londra, potrebbe essere il preludio a una nuova causa in tribunale da parte della coppia contro i media, sia in Canada che nel Regno Unito. Ma l'esito di un tale procedimento potrebbe essere incerto, appunto per le leggi differenti: quelle canadesi, così come negli Stati Uniti, tendono a previlegiare la libertà di stampa rispetto al diritto alla riservatezza. Meghan ha già fatto causa a un giornale inglese, il Mail on Sunday, per la pubblicazione di una sua lettera privata al padre, Thomas Markle. Quest'ultimo intanto continua a dare interviste, probabilmente a pagamento, alla stampa e alle tivù londinesi: nell'ultima, diffusa oggi, si lamenta ancora una volta di essere stato tagliato fuori dalla coppia, dichiarando che si aspetta di non vedere mai più la figlia, perlomeno da vivo. "Verranno a trovarmi solo quando sarò sepolto sotto terra", dice mister Markle, accusato da Meghan e Harry di avere venduto foto e gossip su di loro fin dai giorni del matrimonio reale, al quale non partecipò per un mai del tutto chiarito malessere cardiaco. Ma in questi giorni Harry e Meghan non sono gli unici del clan Windsor a fare parlare di sé sui media britannici. La nipote di lady D, Kitty Spencer, è questa mattina in prima pagina su tutti i tabloid del regno, accusata di sfruttare la propria immagine di membro della famiglia reale per avere fatto pubblicità a un'azienda di latte in Cina: compagnia rivale di quella a cui ha fatto pubblicità nei giorni scorsi Peter Philips, figlio della principessa Anna e nipote della regina. Insomma, non sarebbero soltanto Harry e Meghan a cercare di guadagnare sulla corona. La controversia sulla nipote di Diana e sul nipote della regina, peraltro, rivela anche quanto è cambiata la Cina, se le industrie del latte di Pechino assoldano addirittura due membri della famiglia reale per farsi pubblicità. Con frasi tipo quella pronunciata da Kitty Spencer: "A Buckingham Palace, quando beviamo il tè, lo vogliamo sempre con un velo di latte, please". La Cina è davvero vicina, anche dentro la tradizionale "cup of tea". Questo il libretto rosso di Mao non lo aveva previsto.

Sabrina Provenzani per il “Fatto quotidiano” il 31 gennaio 2020. Il primo round della guerra fra Harry e i tabloid britannici lo vince la stampa, e a dirlo è l' organo garante del rispetto degli standard giornalistici, a cui Harry si era appellato lo scorso anno. La decisione è la numero 05942-19, HRH The Duke of Sussex V The Mail on Sunday dell' Ipso, l' Independent Press Standards Organisation: il tabloid non ha violato gli standard di accuratezza, non c' erano gli estremi per un reclamo formale. Il caso: a fine aprile 2019 l' edizione domenicale del Daily Mail pubblica un articolo dal titolo: "Drogato e legato tutto quello che Harry non vi ha detto su queste immagini naturalistiche mozzafiato". Che poi sarebbero una serie di foto di rinoceronti, elefanti e altra fauna africana postate sul profilo Instagram del Duca di Sussex. Una delle foto è tagliata in modo da non mostrare che le zampe di un elefante sono legate. Il Mail lo rivela, Harry si appella all' Ipso: secondo lui, il tabloid implica che sia in malafede. Gli va male: il comitato decreta che "non è fuorviante scrivere che le foto postate non raccontavano tutta la storia". Il Mail gongola, perché vive di gossip, ma secondo i più alti standard di accuratezza. Harry è in Canada, dove ha raggiunto la moglie Meghan e il figlio Archie da uomo libero, o meglio liberato dagli obblighi formali della famiglia reale dopo che la regina Elisabetta, a malincuore, ha preferito liberarsene piuttosto che ritrovarsi con un nemico a palazzo. La pronuncia di Ipso è un precedente non incoraggiante: proprio contro il Mail, Meghan ha una causa aperta per violazione del copyright, della sua privacy e della legge sulla protezione dei dati personali per la pubblicazione di una sua lettera privata al padre Thomas, che intanto continua a farsi pagare per parlare malissimo di lei. Causa che rischia di finire in tribunale, con probabile lavaggio pubblico di panni sporchi, benché aristocratici.

Antonella Catena per "amica.it" il 3 luglio 2020. In nome della difesa della loro e soprattutto della sua privacy, Meghan Markle e Harry potrebbero portare il figlio Archie in tribunale. In quanto colui che ha depositato una causa legale. A un anno o poco più… Lo scrivono, scherzando ma non troppo, i francesi. Archie Harrison Mountbatten Windsor fa causa ai fotografi che l’hanno fotografato senza chiedere il permesso. A lui. Mamma. E papà. Che in realtà, però, non c’era.

Meghan Markle: quando è successo il fatto? Back to metà gennaio. Meghan è appena tornata a Vancouver. Harry è rimasto a Londra. Per portare avanti, anzi chiudere, con nonna, papà e fratello la questione Megxit. La moglie l’ha lasciato solo per tornare dal figlio. Archie, dopo Capodanno, non era tornato con loro in Europa. L’avevano lasciato a Vanvouver. Alle cure di quella che allora era l’amica più fidata: la oggi messa da parte Jessica Mulroney. Appena tornata mamma e figlio avevano fatto una camminata nei boschi di Vancouver Island, dove i Sussex risidevano all’epoca. Archie nel marsupio. “Storto” come lei (non) lo sapeva portare… Ricordate le foto alla partita di polo, nell’estate di un anno fa, con il bambino tra le braccia un po’ in equlibrio precario di mamma? Uguale. Il fatto è che Meghan Markle e Harry hanno fatto causa all’agenzia fotografica Splash. Una causa in nome, nel nome e a nome di Archie. Da qui il titolo: Archie Harrison Mountbatten Windsor porta in tribunale i fotografi che l’hanno fotografato. L’agenzia ha base a Los Angeles. Dove risiedono adesso i Sussex. Ed è al tribunale locale che hanno presentato la denuncia. Con Meghan Markle nel ruolo di “litigation friend”. Rappresentante del minore direttamente in causa, ma per ovvi motivi di età impossibilitato a presenziare.

Una famiglia nell’occhio del ciclone. Insomma, i Sussex tornano nell’occhio del ciclone. Che in realtà non hanno mai lasciato. Per ciò che dicono o fanno direttamente. O per rivelazioni di libri come l’ultimo Royal at War. Meghan avrebbe messo in imbarazzo perfino Harry quando, al matrimonio di Eugenia di York, avrebbe rubato la scena alla sposa. Annunciando alla Royal Family riunita di aspettare un bambino. Aggiungete la voce, non ovviamente confermata ma molto probabile, che i due abbiano messo come cifra richiesta per averli a parlare, un milione di dollari… Niente male. Poi c’è anche chi li difende, dicendo ritrovarsi coi droni che ti volano sulla testa mentre stai giocando con tuo figlio non è certo piacevole. E a loro è successo, lo scorso maggio, nella nuova casa di Los Angeles. Successo e risuccesso visto che avrebbero denunciato il fatto alla polizia locale per ben 5 volte. E questo nonostante le 6 guardie del corpo che la coppia avrebbe assunto a proprie spese (7800 euro al giorno). L’agenzia è la stessa a cui si rivolgono gli amici George Clooney e Amal e Oprah Winfrey. ma anche Madonna, John Travolta, Cher e via elencando i loro vicini di casa hollywoodiani…Ma neanche questo è bastato. E mamma Meghan Markle farà le veci di suo figlio in tribunale, nella causa che lui ha intentato…

Harry e Meghan vanno alla guerra (contro la royal family). Roberta Mercuri il 3 luglio 2020 su Vanity fair. Proprio nei giorni in cui si scopre che l'ex attrice accusa i Windsor di non averla protetta e difesa- perché lei non poteva guadagnare e Eugenie e Beatrice di York sì? - il principe ha depennato dal suo nome il titolo «Altezza reale». Harry d’Inghilterra  e Meghan Markle sono sempre più distanti dalla royal family britannica. E non solo perché da Londra, ora che vivono a Los Angeles col piccolo Archie, li separano migliaia di chilometri. I due sembrano proprio volere la guerra con gli augusti parenti. L’ultimo «affronto» ai Windsor è arrivato dal nipote di Elisabetta II, che sul sito di Travalyst, la sua compagnia per promuovere viaggi sostenibili, s’è cambiato il titolo: non più «Sua Altezza Reale il Duca di Sussex» ma semplicemente «Duca di Sussex». A dire il vero dopo il caso Megxit sia Harry che Meghan non hanno più diritto al titolo di Altezza Reale. Ma forse non è una coincidenza il fatto che il principe lo abbia depennato proprio nei giorni in cui stanno venendo alla luce tutte le recriminazioni della moglie contro la royal family. A dare a Meghan l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe è la causa intentata contro il Mail on Sunday per aver pubblicato stralci della lettera privata che aveva spedito al padre Thomas nell’agosto 2018. Da nuove indiscrezioni appena trapelate dai documenti presentati in tribunale si è saputo che l’ex attrice è inviperita con la Corona britannica, fra l’altro, per questioni di soldi: perché lei non poteva guadagnare e Eugenie e Beatrice di York sì? Così come Zara Tindall e i principi Andrea e Edoardo. Meghan rivendica il fatto che esistono procedure che permettono ad altri membri della royal family di lavorare al di fuori della corte (per esempio la principessa Eugenia è direttrice della galleria londinese d’arte Hauser & Wirth) dunque si potevano attuare anche per lei. E invece niente. Ma l’ex attrice ce l’ha con i Windsor anche per ragioni più personali. Come ha scritto ieri The Guardian, nei documentati presentati in tribunale Meghan sostiene che la royal family non l’ha protetta quando, incinta di Archie, subiva gli attacchi della stampa scandalistica. I tabloid, in particolare, in quei giorni accusavano Meghan di aver abbandonato il padre malato dopo averlo escluso dal royal wedding con Harry nel maggio 2018. Gli avvocati della Markle sostengono che sono tutte falsità. Che hanno causato alla loro cliente un enorme disagio emotivo e danni alla sua salute mentale: «Le sue amiche non l’avevano mai vista in quello stato, ed erano giustamente preoccupate». Soprattutto perché Meghan «era incinta»: «La royal family non la proteggeva e in più le era proibito difendersi». Ma l’ex attrice e suo marito ormai da mesi ha detto addio alla Corona britannica. Nessuno può più impedirgli di tirare fuori le unghie.

Avete mai visto il padre di Meghan Markle? Non si parlano da anni. Ludovica Burgo il 2020-07-03 su Velvet. Già da tempo il principe Harry e Meghan Markle vivono lontani e isolati dalla famiglia reale. È ormai risaputo che l’allontanamento della coppia da Buckingham Palace li ha portati a trasferirsi a Los Angeles, insieme al loro piccolo Archie, dopo un breve soggiorno in Canada. Il nome che è stato dato al divorzio dei Sussex dalla Royal Family è Megxit e all’origine della causa sembrerebbe esserci il desiderio di crescere il figlio lontano dalla vita della Corte inglese. Recentemente Doria Ragland si è trasferita a casa della coppia dei duchi di Sussex per aiutarli con il piccolo Archie. Un prezioso aiuto da parte della mamma di Meghan. Ma c’è una persona della famiglia che ha avuto dei contrasti con la Duchessa. Si tratta di suo padre, lo avete mai visto? Ecco chi è. Il padre di Meghan si chiama Thomas Markle e in America è un volto famoso. Vive in Messico e nella vita è un direttore della fotografia lavorando per diversi show televisivi di successo, tra cui General Hospital. I due hanno avuto dei problemi e la causa sarebbe riconducibile ad una lettera estremamente privata da parte di Meghan diretta a Thomas Markle che è apparsa sulle pagine del “Mail on Sunday”.  La duchessa di Sussex esprimeva al genitore tutto il disappunto per i suoi comportamenti pubblici quando inscenò delle foto con i paparazzi dietro compenso, intento a prepararsi per il matrimonio. Sembrerebbe che fu proprio il genitore a tradire Meghan inviando la lettera al tabloid che subito la pubblicò, dando il via allo scandalo. Meghan ed Harry hanno dato il via ad una causa contro il tabloid Mail on Sunday. Padre e figlia potrebbero scontrarsi in tribunale e i due sembra che non si parlino da allora. Thomas Markle potrebbe testimoniare proprio contro la figlia.

La consigliera segreta  di Meghan? Michelle Obama. Dal «colpo di fulmine» a Londra ai tacos: gli incontri. Pubblicato venerdì, 24 gennaio 2020 su Corriere.it da Luigi Ippolito. C’è una consigliera segreta che orienta le scelte di Meghan Markle. Un personaggio che le assomiglia: afro-americana, celebrità mondiale, sposata a un marito importante. Questa «guru» nascosta è Michelle Obama: che da un anno a questa parte ha stretto una forte amicizia con la duchessa di Sussex e ne è diventata l’ispiratrice. Il primo incontro era avvenuto nel dicembre del 2018, quando la ormai ex First lady americana era venuta a Londra a presentare il suo libro «Becoming» di fronte a una platea tutta esaurita alla Royal Festival Hall. All’ultimo momento, Meghan aveva chiesto di andare a vederla: ed era stata fatta sgattaiolare in incognito in un palco del teatro. Alla fine della serata, le due donne si sono incontrate al riparo da occhi indiscreti: ed è stato colpo di fulmine. Meghan era incinta di Archie e Michelle – ha raccontato l’Evening Standard – ha condiviso con lei l’esperienza maturata con le sue figlie. E tutte e due hanno scoperto il comune interesse nel promuovere l’educazione delle ragazze. Il loro rapporto è stato cementato l’estate scorsa durante un pranzo in un ristorante di Londra a base di tacos di pollo: in quell’occasione Meghan ha chiesto consigli a Michelle in vista del suo ruolo come «direttrice ospite» di un numero speciale di Vogue, la rivista di moda. E si sono confrontate sulle sfide di essere mogli di uomini rilevanti sulla scena pubblica. Da allora, il loro rapporto si è fatto sempre più stretto: si scambiano messaggi di continuo, come quando in occasione della sua prima festa della mamma a maggio scorso Meghan ha ricevuto un whatsapp da Michelle che diceva «goditela tutta». E così, dopo che nel viaggio africano dello scorso settembre Meghan si è fatta un selfie con un gruppo di donne impegnate per la promozione delle ragazze, Michelle lo ha messo sul suo profilo Instagram. Non è dunque casuale che la signora Obama abbia inviato un messaggio di sostegno pubblico alla duchessa di Sussex, quando lei e il principe Harry hanno annunciato il passo indietro dalla famiglia reale. Ma è soprattutto per il futuro che Meghan guarda a Michelle come a un modello da seguire: con il suo esempio di impegno pubblico ma anche in un’ottica più commerciale, magari per seguirne le orme sullo scia del contratto che gli Obama hanno stipulato con Netflix per la produzione di programmi e documentari.

Una sintonia, quella fra Michelle O e MM, che affonda nelle radici e nell’esperienza comuni: due afro-americane proiettate sulla ribalta mondiale, prima all’ombra dei propri mariti, poi in prima persona. Con tutte le difficoltà che questa posizione ha comportato e comporta.

L'esperto: "Meghan Markle ha commesso un errore di valutazione". Un esperto di Corte cerca di venire a capo della Megxit e afferma che Meghan Markle avrebbe commesso un grave errore di calcolo. Carlo Lanna, Venerdì 24/01/2020, su Il Giornale. A quasi tre settimane dall’annuncio senza precedenti di Meghan Markle e del Principe Harry, gli esperti continuano ad interrogarsi sulle motivazioni di una scelta di questa portata. Sì, perché ancora oggi non si conosce cosa ha spinto gli ex duchi di Sussex a prendere le distanze dalla Corona e, soprattutto, a rinunciare alla loro vita di corte. In molti non credono che, la voglia da parte di Meghan di vivere una vita serena, sia la risposta giusta all’annosa domanda. Proprio per questo motivo un esperto di Corte, sulle pagine del Daily Mail, ha ricostruito quanto è accaduto negli ultimi giorni, cercando di sciogliere il nodo alla matassa. Omid Scobie, in diverse occasioni sia sui giornali che in radio, ha espresso il suo parere su tutto quello che riguarda la realtà dei reali inglesi, illustrando il suo punto di vista sul rapporto di Meghan e di Kate, sul legame della Regia con i nipoti e via discorrendo. In un articolo che è stato pubblicato durante la giornata di ieri, 24 gennaio, l’esperto riprende le redini della questione e rivela cosa ci sarebbe dietro la Megxit. La colpa, come al solito, sarebbe di Meghan Markle. “Ha commesso un grave errore di valutazione – esordisce -. Mi sono confrontato anche con diverse persone che hanno vissuto insieme a lei questi ultimi giorni così tesi, ed è proprio così. Per Meghan diventare duchessa significava solo raggiungere il grado massimo di qualità. Raggiungere una popolarità immediata però, ha fatto fallire il suo progetto di vita all’interno della famiglia reale". L’esperto afferma che Meghan Markle, quando aveva deciso di sposare Harry, non ha fatto i conti con la pressione mediatica e su quanto potesse essere difficile entrare a far parte di una famiglia come i Windsor. "Pensava che la luna di miele sarebbe continuata per sempre – continua l’esperto-. Devo essere sincero, non mi aspettavo da parte sua una presa di posizione così drastica, come non mi aspettavo tutta questa serie di tensioni esterne". Omid definisce inoltre Meghan come una donna ingenua, perché non avrebbe compreso il suoi ruolo di duchessa e l’impatto che la sua stessa immagine poteva avere sul popolo inglese e nel resto del mondo. Voleva essere una duchessa ribelle, fuori dagli schemi, sperare di essere famosa e di non adempiere alle sue regole di donna di corte. Ma così non è stato. "In questo modo, Kate è riuscita a riprendersi il primato di unica donna di corte che Meghan aveva messo in serio pericolo".

Piccoli problemi per il principe Harry: "L'arrivo di Archie gli ha fatto perdere i capelli". Stress e tensioni, il Principe Harry non è affatto sereno dopo la Megxit e ora deve affrontare diversi problemi di salute. Carlo Lanna, Mercoledì 29/01/2020, su Il Giornale. Il dado è oramai è tratto. Il Principe Harry insieme a sua moglie Meghan stanno affrontando tutte le conseguenze della loro scelta. Lasciare la famiglia reale non è decisione facile, eppure gli ex duchi di Sussex, pare che abbiamo trovato il loro giusto equilibrio. Le critiche non mancano e saranno una costante sulla vita lontano da Londra, ma la ex coppia reale nonostante tutto, non ha intenzione di mollare la presa e di godersi a pieni questo periodo di serenità. Peccato che la tranquillità è un pallido miraggio. Come riportano le prime indiscrezioni sulla nuova vita del Principe Harry e di Meghan, la fuga in Canada per ora non è affatto tranquilla, anzi la coppia deve affrontare diversi problemi. Problemi che, inevitabilmente, stanno causando tensioni e stress. Tutto sembra ricadere sul Principe Harry, il quale deve affrontare molte problematiche da solo. Non solo deve trovare un modo per mettere in sicurezza sua moglie e il piccolo Archie da fotografi e giornalisti invadenti, ma deve trovare anche un certo equilibrio dato che, vivere in Canada non è come vivere a Londra. Tensioni e stress che stanno creando qualche piccolo problema di salute al giovane principe. Piccoli problemi che, proprio con il divorzio dai Windsor, si stanno acuendo sostanzialmente. Il dottor Asim Shahmalack della Crown Clinic di Manchester è il primo medico che ha fatto luce sulle condizioni di salute di Harry. Il matrimonio, la nascita del figlio e il divorzio dalla Corona hanno messo a dura prova i capelli del principe, tanto è vero che sta cominciando a perdere la sua chioma, avvicinandosi pericolosamente alla calvizie. "Tutte queste responsabilità stanno affaticando molto Harry. Soprattutto la paternità non è stata gentile con i capelli del Principe – afferma-. Un fattore molto significativo, tuttavia, è il forte gene della calvizie che attraversa tutta la famiglia Windsor". Il medico è convinto che le condizioni si potranno presto aggravare, rivelando così che il giovane ha assolutamente bisogno di trovare un po’ di pace e tranquillità. In Canada i ritmi sono decisamente meno caotici rispetti a Londra, ma su di lui stanno influendo le critiche, le accuse e le voci di corridoio che aleggiano su Meghan. Fuggire è stato un dovere, ma se la salute viene a mancare, cosa succederà al Principe Harry?

Royal Family: effetto Megxit, i titoli reali trasformati in marchi per collezioni e prodotti da vendere sull’e-commerce. Pubblicato sabato, 25 gennaio 2020 da Corriere.it. L’effetto Megxit, si fa già sentire. Ancor prima della Brexit di fine gennaio 2020. E i tabloid britannici non mancano di rimarcarlo. In attesa di scoprire come verrà utilizzato il nuovo brand Sussex Royal, registrato dal principe Harry e dalla moglie Meghan già in quel del Canada, molti dei membri della Royal Family hanno scelto di usare i loro titoli come marchi e-commerce o diventando testimonial di prodotti alimentari o di cliniche di bellezza. Il Daily Mail non ha esitato a sottolinearlo. In particolare le collezioni e-commerce di Sarah Ferguson, moglie del principe Andrea, duca di York. Sul web sono in vendita i prodotti della Duchess Collection: dalle tazzine ai gioielli celebrativi. E come sempre in materia di stile ,The Queen (nella foto, al centro sul balcone di Buckingham Palace tra i figli Andrea, a sinistra, e Carlo il 9 giugno 2018 in occasione dell’annuale cerimonia Trooping the Colour), non si smentisce, mantenendo come sempre il suo regale understatement. Persino vedendo il nipote Peter, figlio della principessa Anna, diventare testimonial non di un antico whisky scozzese, ma di un candido latte made in China. 

«To Meghan Markle» diventa un verbo. Istruzioni per l’uso. Pubblicato martedì, 28 gennaio 2020 su Corriere.it da Orsola Riva. Addio al titolo, benvenuto al verbo. Comunque la si pensi sulla sua decisione di voltare le spalle alla royal family, la scelta di Meghan Markle di fuggire in Canada rinunciando al titolo di altezza reale (ma non a quello di duchessa di Sussex) fa già tendenza, anzi: grammatica. Da un paio di settimane infatti «to Meghan Markle» è diventato un verbo. Se l’è inventato tale Ryan Carter, attore, cantante, ballerino e consulente artistico londinese. Ecco la definizione da lui postata su Twitter diventata in pochi giorni virale: «Meghan Markle, verbo (past tense Meghan Markled): tenere alla tua salute mentale tanto da scegliere di lasciare una stanza/una situazione/un ambiente in cui la tua vera natura non è benvenuta né accettata».

Se Meghan Markle diventa ... un verbo. "Sottrarsi a un ambiente che non ti apprezza per preservare la tua salute mentale", oppure, con accezione negativa, "Scomparire quando non si trae più alcun beneficio da una determinata situazione". La Meghan Marklettologia ha ora un verbo: ecco tutti i significati, come declinarlo e come usarlo nella vita di tutti i giorni Eva Grippa su La Repubblica il 28 Gennaio 2020. La "fuga" dei duchi di Sussex dalla famiglia reale ha generato già un neologismo che sembra rubato al glossario politico, Megxit, ma non è l'unico. C'è chi già parla di un uso del nome proprio della moglie del principe Harry con funzione di verbo: To Meghan Markle. Il significato? Lo spiega puntuale l'autorevole The Guardian: To Meghan Markle, declinato al passato con suffisso ed, significa "Valorizzare sé stesso e la propria salute mentale al punto da lasciare un luogo, una situazione o un ambiente in cui la propria autenticità non è voluta o considerata la benvenuta”. Come la famiglia reale britannica, appunto. L'idea è di un utente Twitter, @ryancarter, e ha fatto in breve tempo il giro del mondo accolta con curiosità e favore. Perché se da molti la scelta di abbandonare titoli e privilegi da parte di Meghan Markle è stata criticata, per altri ha contribuito a fare dell'ex attrice americana un'eroina contemporanea, una che ha saputo chiedere aiuto al proprio compagno e ha salvato se stessa (e forse pure lui), perché stufa di essere perseguitata e diffamata dalla stampa, o criticata dal contesto in cui si era trovata a vivere. Secondo questa teoria, quindi, la duchessa dovrebbe essere considerata una sorta di "santa patrona della salute mentale" e la sua non sarebbe una fuga, quanto piuttosto un dignitoso e necessario sottrarsi a una situazione "tossica".

CON GLI AMICI: To “Meghan Markle it” è un modo di rispettare se stessi, sottraendosi a una situazione prima di superare i confini, per esempio tornare a casa presto quando si esce alla sera, invece di continuare a bere alcol. Difficile tradurlo in italiano, perché suonerebbe un po' come: "Io lo Meghan Marklo prima di farmi del male".

QUANDO SI FREQUENTA QUALCUNO: se la persona con cui esci non si fa viva per giorni e poi ti scrive alle 3 di notte, devi necessariamente Meghan Marklerarla. Ovviamente la maggior parte delle persone non può farlo trasferendosi in Canada per diventare un'influencer, come ha fatto la duchessa di Sussex, ma può comunque voltare pagina per lasciarsi alle spalle partner tossici che inquinano la propria vita. "Ho totalmente meghanmarklerato il mio ex, ieri sera, non rispondendo ai suoi messaggi".

SUL LAVORO: usarlo in questo contesto è un po' un controsenso, perché certo il problema di Harry e Meghan non era dover "lavorare" da reali, ma il nuovo verbo può comunque essere usato per dire che è meglio lasciare un'azienda quando il tuo impegno e la tua professionalità non vengono apprezzate. Esempio: "Sto prendendo in considerazione di Meghan Marklerare: non mi hanno dato un aumento da due anni e potrei avere migliori opzioni altrove". Oppure: "Meghan Marklerò quando finalmente avrò il tempo di aggiornare il mio LinkedIn".

Per i detrattori: l'uso del verbo con accezione negativa. I precedenti utilizzi del nuovo verbo hanno tutti un'accezione positiva. Ma non manca chi suggerisce di usare "to Meghan Markle" con un ben diverso significato come l'Urban Dictionary, una sorta di glossario universario creato dai naviganti della Rete, simile a Wikipedia. Qui, il verbo ha un significato affine al noto ghosting: "scomparire dalla vita di persone che non portano più alcun più alcuna utilità o beneficio, senza alcun riguardo per le relazioni umane". Esempi: "Non mi Meghan Markledare quando esce il tuo film!" (non ti dimenticare di me una volta diventato famoso). Quello che, stando a quanto riportato dai tabloid inglesi e americani, avrebbe fatto l'attrice con alcune persone a lei molto care, abbandonate una volta diventata famosa grazie alla serie "Suits" o una volta entrata a far parte della famiglia reale. Tra chi si lamenta di essere stata cancellata dalla sua agendina di contatti c'è per esempio Ninaki Priddy, amica di vecchia data "fatta fuori" da Meghan Markle dopo aver criticato il modo in cui si è concluso il primo matrimonio di lei con Trevor Engelson. E Millie Mackintosh, la star di "Made In Chelsea" che si diceva sarebbe stata perfino nominata damigella d'onore al Royal Wedding, ma alla fine non è stata inserita nemmeno nella lista degli ospiti perché aveva osato mettere in guardia la futura sposa rispetto alle difficoltà di diventare moglie di un principe. Infine, la curiosità: l'espressione You Just Got MEGHAN MARKLED! ("Sei stato Meghan Markleddato!") cita quella usata in "Suits", la serie che ha reso famosa Meghan Markle, dal personaggio Louis Litt, che era solito servire a persone sgradite il proprio disprezzo con una frase stampa su tazza: You Just Got LITT UP! (Sei stato Littato!).

"Scappati in Canada per non ripetere la tragedia di Lady D". La verità dietro la Megxit. In un programma tv che è stato trasmesso in America, un amico di Harry espone il suo punto di vista sulla Megxit, affermando che la scelta è stata presa per un giusto motivo. Carlo Lanna, Venerdì 31/01/2020, su Il Giornale. Non c’è pace per gli ex duchi di Sussex. A poco meno di un mese dalla Megxit, si rincorrono ancora voci e indiscrezioni su quanto è accaduto a Londra in quel fatidico 9 gennaio. L’uscita di scena di Harry e Meghan ha provocato una vera e propria rottura all’interno della famiglia reale. La Megxit però è realtà e ora non si più tornare indietro. Gli ex duchi ora sono in Canada e, anche se sono bersagliati dai fotografi e dalla stampa, stanno già scrivendo un nuovo capitolo della loro vita. I problemi restano, però. Sì, perché nonostante il benestare da parte della Regina, non si comprendono ancora le reali motivazioni che hanno spinti a duchi a prendere le distanze dalla Corona. A gettare benzina sulla Megxit ci ha pensato Nacho Figueras. Lui è il capitano della squadra di polo in cui gioca anche il Principe Harry e, oltretutto, è confidente e amico del duca. Intervenuto in una trasmissione tv in onda in America sul network della ABC, dal titolo "Royal Divide: Harry, Meghan e The Crown", il giocatore ha esposto il suo punto di vista sulla questione. Il programma è andato in onda nel corso della giornata di giovedì, durante il Good Morning America. Secondo Nacho, 42 anni, argentino di origini e chiamato il David Beckham del polo, la scelta di Harry è stata presa con moderazione e non è stata una scelta di petto, come tutti pensano. "La Megxit non è stata una decisione facile per Harry. L’idea è nata solo per proteggere Meghan e suo figlio Archie – rivela -. E inoltre, ha sofferto molto per quello che è successo a Lady D. E ora vuole a tutti i costi una vita normale per impedire che la tragedia si possa ripetere". Il giocatore sottolinea che ha parlato con il Principe poco prima che scoppiasse la bufera. "Non vuole che la sua famiglia finisca nel mirino dei media – continua -. Una decisione del genere? Non arriva così, di punto in bianco. Harry e Meghan ne hanno discusso ampiamente". Effettivamente il fantasma di Lady D. morta nell’agosto del 1997, è una presenza fissa nella vita di Harry come in quella di William. I due rampolli non riescono proprio a dimenticare il dolore subito e, proprio per questo motivo, cercano di proteggere i loro cari ed evitare che gli errori di possano ripetere. Dietro la Megxit quindi non c’è nessun capriccio, solo la voglia di non vivere più sotto una campana di vetro sottile.

Antonella Rossi per "vanityfair.it" il 3 febbraio 2020. Ha sempre tifato per Harry e Meghan, Paul Burrell, 60 anni, che fu maggiordomo di Lady Diana, e ora torna a farlo interpretando una lettera scritta dalla principessa a favore della decisione dei duchi di Sussex di prendere le distanze dalla royal family. «Amo da morire i miei ragazzi e spero che i semi che ho piantato cresceranno e portino forza, conoscenza e la stabilità necessarie», scriveva la principessa all’uomo che fu a lungo al suo fianco. «Sono le parole di amore incondizionato di una madre appropriate oggi come lo erano quando sono state scritte, più di 24 anni fa», ha sottolineato Burrell, che ha pubblicato l’estratto della lettera sul suo account Instagram insieme a una foto dei principi con la madre, che venne diffusa come Christmas Card nel 1995. Burrell è stato prima al servizio della regina Elisabetta e successivamente al servizio di Diana, dal 1987 all’anno della sua morte. Negli ultimi tempi ha parlato spesso delle difficoltà della vita nella royal family, paragonando addirittura Meghan a Diana. «Meghan è una donna forte e indipendente che si è trovata a far parte della famiglia più tradizionalista di sempre, la Famiglia Reale. La Principessa Diana era cresciuta in una casa grande come Buckingham Palace, eppure si è persa anche lei», aveva commentato un anno fa nel documentario Kate V Meghan, Princesses at War, andato in onda su Channel 5. «Buckingham Palace è un campo minato per chiunque vi entri per la prima volta», aveva aggiunto. «Non erano molto gentili con questa ragazza. Chi vorrebbe far parte di quella famiglia?», aveva aggiunto poi riferendosi all’ex attrice. Lei, come è noto, a differenza di Diana, che sposò Carlo giovanissima, piena di fiducia e di una buona dose di inconsapevolezza, è donna forte e più adulta, che ha capito presto di doversi liberare per essere felice, o almeno per provare a farlo. Se fosse stato tutto già deciso fin dall’inizio, come ipotizzano alcuni gossip, o maturato nel tempo della vita tra Kensington Palace e Frogmore Cottage non è dato sapere, certo è che la nascita del primogenito Archie sembra aver dato una spinta importante alla scelta di indipendenza dei Sussex. La famiglia attualmente è in Canada dopo il vertice a Sandringham che ha visto protagonisti Harry, la regina Elisabetta, Carlo e William. Assente Meghan, rimasta a Vancouver con Archie. Tra Harry e William, oggi, i rapporti sarebbero tesi, a differenza di quanto si sarebbe augurata la madre, che ha seminato in egual misura i suoi insegnamenti. «Siamo fratelli. Saremo sempre fratelli. Al momento siamo sicuramente su percorsi diversi. Ma ci sarò sempre per lui, come so che lui ci sarà sempre per me. Non ci vediamo più tanto come un tempo perché siamo molto impegnati, ma lo amo molto», le parole di Harry nel documentario Harry&Meghan. An African Journey, che di fatto ha segnato la fine della vita londinese a tempo pieno dei Sussex. A leggerlo senza malizia non c’è nessuna acredine, solo due strade diverse prese per scelta e per destino. Forse William avrebbe fatto lo stesso se fosse stato lui il secondo. Ma questo resta impossibile da verificare. Solo il tempo dirà se Harry e Meghan hanno preso la decisione più giusta. Più giusta per loro stessi, ovviamente, non per casa Windsor.

I canadesi contro Harry e Meghan: "Non pagheremo per la loro sicurezza". I duchi di Sussex si sono stabiliti sull'Isola di Vancouver, lontani dalla Gran Bretagna. Ma sembra esserci qualche intoppo. Chi pagherà per il servizio di sicurezza dei duchi? La maggior parte dei canadesi non è disposta a farlo. Mariangela Garofano, Lunedì 03/02/2020, su Il Giornale. Il trasferimento del principe Harry e Meghan Markle in Canada sembra aver sollevato qualche problema per i canadesi. I due sposi, dopo l’addio alla Royal Family, si solo stabiliti sull’Isola di Vancouver, nella provincia canadese di British Columbia, ma a quanto pare non tutti gli abitanti sono felici di averli nel loro Paese. Come riporta il Daily Mail, il 77% dei cittadini canadesi è convinto che i contribuenti non debbano sobbarcarsi le spese per la loro sicurezza. Secondo un sondaggio condotto da Nanos Research, solo il 19% si è espresso a favore, mentre la maggior parte dei cittadini è contrario, visto che i Sussex non si sono stabiliti in Canada come rappresentanti della regina Elisabetta. In pratica, in Canada Harry e Meghan sono due “comuni” cittadini e pur vigendo la monarchia parlamentare, solo il 32% dei cittadini è a favore del mantenimento dei legami con la Royal Family britannica. A gennaio Meghan venne fotografata senza il suo consenso mentre passeggiava con il figlio Archie e i cani, episodio che ha spinto la coppia a intentare una causa contro i fotografi, che si erano appostati nei cespugli ad attendere la duchessa. La mancanza di privacy di cui i duchi lamentano da quando hanno lasciato la famiglia reale in Gran Bretagna e la loro sicurezza sono ancora oggetto di discussione. Chi pagherà per il servizio di security dei duchi, ora che non sono più membri senior della famiglia reale? Agenti di Scotland Yard hanno recentemente rivelato che gli uomini dello staff di sicurezza di stanza a Vancouver Island, presso l’abitazione dei Sussex, sono stati visti svolgere commissioni come comprare caffè e dolci, come dei “domestici”. Si tratta di agenti altamente qualificati e addestrati per proteggere 24 ore su 24 la coppia, il cui compito è di sorvegliarli, non di allontanarsi per fare la spesa. Secondo le stime, il costo per la sicurezza di Harry e Meghan che i contribuenti di Canada e Gran Bretagna si dovranno accollare, si aggira tra i 3 e i 6 milioni di sterline l’anno. Insomma, non proprio una cifra irrisoria, considerando che i duchi non si sono trasferiti in Canada per svolgere un incarico per conto della regina. Il principe e la moglie hanno ottenuto il benestare di Sua Maestà a lasciare i loro incarichi pubblici a favore di una vita più indipendente, anche economicamente. L’addio alla Royal Family di Harry e Meghan è il secondo che Elisabetta ha dovuto fronteggiare negli ultimi mesi, dopo quello del principe Andrea lo scorso novembre.

L'esperto: "Meghan non vede nel suo futuro il principe Harry". "Un piano da tempo prestabilito per un futuro senza Harry", queste le ragioni alla base della Megxit che trasformano Meghan Markle in una vera regina della manipolazione. Carlo Lanna, Venerdì 07/02/2020, su Il Giornale. Un mese dopo da quell’annuncio senza precedenti si comincia a fare la conta dei danni della Megxit. Magazine ed esperti si scatenano su tutto quello che potrebbe accadere a Meghan Markle dopo la scelta di divorziare dalla Corona. Non è affatto facile predire il futuro dato che, ancora oggi, non si conoscono le ragioni di una scelta di questa portata. Diventare duchessa e poi perdere i suoi benefici però, per Meghan, non è uno smacco. Anzi, la Markle è ben contenta di essersi slegata dalla famiglia reale e poter finalmente vivere la sua vita da filantropa in Canada, insieme a Harry e suo figlio. Ma secondo il New York Magazine c’è qualcosa che non quadra. Il marchio dei Sussex e le attività benefiche sono solo il primo step di un progetto ben più grande che la duchessa ha in mente. Infatti, secondo quello che è stato riportato dal magazine americano, Meghan fino ad ora avrebbe seguito un piano prestabilito che sarebbe stato architettato ancor prima che di unirsi in matrimonio con il Principe Harry. L’ipotesi degli esperti potrebbe così svelare un retroscena degno di una spy-story, dato che sono in molti ad affermare che la Markle avrebbe pianificato il royal wedding solo come trampolino di lancio per le sue attività. In questa equazione il principe Harry sarebbe solo una marionetta, caduto nella trappola di Meghan grazie alle sue doti da abile manipolatrice. La Megxit quindi era già nell’aria da diverso tempo, un piano costruito a regola d’arte che avrebbe come unica intenzione quella di sfruttare l’influenza dei reali per poter conquistare quanto più prestigio possibile. E per come si sarebbero evolute le cose, Meghan Markle avrebbe rispettato con rigore tutte le sue intenzioni, pur di raggiungere gli obbiettivi. Gli esperti affermano che il piano si sarebbe azionato dopo la nascita di Archie. Meghan infatti avrebbe mantenuto un profilo basso. Durante il suo congedo avrebbe intensificato le sue attività benefiche, come riporta il traffico sui social, e poi l’idea di lanciare il suo marchio a livello globale per tornare così nella sua amata Hollywood. Da qui in poi la rottura e tutte le indiscrezioni su una vita agita ma sempre e comunque al centro dell’attenzione. In questo futuro quasi apocalittico, però, al fianco di Meghan non è previsto il Principe Harry. Dato che, secondo gli esperti, la ex duchessa tra un massimo di 5 anni chiederà il divorzio. Se così fosse, chissà come reagirà la Regina e tutta la famiglia reale?

Il principe Harry e Meghan Markle sono riusciti a far sparire le loro tracce, ma la royal soap continua. Mentre la coppia (ex) reale si gode finalmente la propria privacy e "si rilassa con Archie e i cani, fa yoga e cucina", il plot della sua storia continua a essere scritto dai tabloid, tra previsioni azzardate - i Sussex presto più ricchi dei Beckham? -  e illecite supposizioni. Eva Grippa il 7 Febbraio 2020 su La Repubblica. Forse, alla fine, sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Dopo l'ennesima minaccia di azioni legali in caso di foto rubate da parte dei legali di Harry, infuriato per il furto di immagini della moglie e del figlio Archie a passeggio nell'Horth Hill Park, sembra che i paparazzi abbiamo smantellato le loro tende dall'isola di Vancouver, il luogo in cui i duchi si sono rifugiati dopo la Megxit, consegnando alla regina Elisabetta II le proprie dimissioni da senior royals. "Ci si aspettava potessero modernizzare un ex impero in un momento di delicata transizione politica. Invece, Harry e Meghan se ne sono andati" sintetizza in uno dei suoi titoli il New York Times. E di fatto sono anche spariti. Lo conferma il loro account Instagram ufficiale Sussex Royal, sempre in attività eppure riflesso di una comunicazione profondamente impersonale. Dove sono Harry (35 anni), Meghan (37) ed Archie (9 mesi)? Cosa bolle in pentola? Barricati in casa, e non è ancora chiaro chi pagherà per la loro sicurezza. Il trasferimento in Canada della coppia ha creato imbarazzo al primo ministro del Paese, Justin Trudeau, che per via della sua amicizia con la coppia reale (o meglio, ex reale) sembra avesse addirittura "rassicurato la regina che il Canada avrebbe pagato una parte dei costi relativi alla loro sicurezza". Poi, tutti si sono messi a fare i conti e scoperto quanto costa mantenere l'altissimo livello di sicurezza richiesto per proteggere Harry, Meghan e Archie, è stato fatto un passo indietro. La spesa sarebbe compresa tra i 3 e i 6 milioni di sterline all'anno poiché le loro 15 guardie lavorano a turni per coprire 24 ore su 24, rivela il Daily Mail. Al momento, non è chiaro se sia la coppia a pagare di tasca propria ogni misura presa; dopo l'ultima incursione dei paparazzi i duchi hanno inoltre adottato nuove misure per proteggere la loro privacy all'interno della principesca - è il caso di dirlo - magione da 14 milioni di euro sull'isola di Vancouver ceduta loro da David Foster: 5 camere da letto, 8 bagni, due spiagge private. All'esterno del cancello è stato sistemato un telone per impedire la visione di quanto accade dentro il parco, più videocamere di sicurezza su tutto il perimetro. Il The Deep Cove Cafe, un locale poco lontano la proprietà che la coppia ha visitato più volte, ha perfino esposto sulla porta un cartello di divieto di ingresso ai giornalisti dopo che The Sun aveva rubato delle immagini al personale addetto alla sicurezza di Meghan ed Harry.

Come spendono il loro tempo? Si "godono la loro nuova vita tranquilla" dopo essersi liberati di "un peso dalle spalle". Parola di amico loquace interrogato da People. La stessa fonte rivela anche che "la decisione [di andarsene] era in discussione da tempo, e ora sono sollevati di averla presa". Sembra anche che a Harry non importasse di rinunciare al titolo con cui è nato, quello di principe e sesto erede al trono. Il futuro non li preoccupa; al momento si godono la loro villa nel verde e "si rilassano con Archie e i cani", il labrador nero Oz e il beagle Guy. Le giornate trascorrono tranquille, "fanno yoga" e Meghan passa il suo tempo ai fornelli perché "ama cucinare".

Se il Canada li mette alla porta. Un sondaggio condotto dall'istituto senza fini di lucro Angus Reid rivela che quasi tre quarti dei canadesi non vogliono pagare di tasca propria la decisione presa da Harry e Meghan Markle di trasferirsi nel Paese. In particolare, 7 su 10 (ovvero il 73 per cento degli intervistati, che in realtà sono solo 1154 persone) non vorrebbe che il Canada pagasse per la loro sicurezza. Per 1 su 5 (19 per cento) sarebbe meglio decidere una ripartizione dei costi mentre solo una manciata di canadesi si sarebbe disposto a sobbarcarsi il gravoso incarico per intero (3 per cento). In tutta risposta, i duchi sarebbero pronti a far le valigie per volare a Los Angeles. Declinando forse, in privato, la gentile offerta di Madonna: "Il Canada è noioso, venite a New York, vi affitto casa mia". Quello offerto dalla pop star è un appartamento di lusso a Manhattan: "Ha una visuale magnifica - specifica - Buckingham Palace è nulla in confronto a Central Park". Forse però Harry e Meghan cercano qualcosa di diverso e soprattutto di più vicino a Doria Ragland, la mamma di Meghan che secondo alcune fonti sarebbe "la mente" dietro il piano di fuga della coppia dalla famiglia reale inglese. Secondo i tabloid, la donna avrebbe un forte ascendente sul principe Harry, cui avrebbe consigliato di fare il possibile per rendersi indipendenti e felici perché preoccupata per la salute mentale della figlia.

I Sussex come i Beckham. Se la teoria del complotto vi appassiona (quella cioè che assegna a Meghan ogni responsabilità nella decisione di abbandonare i doveri reali, con Harry nel ruolo del bamboccio) vorrete sapere quel che il New York Magazine ha scritto recentemente al riguardo. Secondo i detrattori cui ha dato voce, l'ex attrice avrebbe elaborato un piano diabolico già prima delle nozze con Harry, considerando il suo ingresso nella famiglia reale come "un trampolino di lancio" e la sua successiva separazione dalla monarchia come una fase di "consolidamento del suo potere". Il piano prevederebbe che dopo la Megxit la coppia operi ancora assieme per creare una propria associazione benefica e magari realizzare con l'amica Ophra Winfrey un documentario sulla salute mentale. Le opportunità di guadagno per la coppia, desiderosa di rendersi "economicamente indipendente", sono pressoché infinite e, secondo le valutazioni dell'esperta di branding britannica Claire Shiels, il loro valore potrebbe sfidare rapidamente quello dei Beckham, Victoria e David, che assieme sono "un brand" valutato 700 milioni di sterline.

Il futuro della coppia. Adotteranno un altro figlio. Iscriveranno Baby Sussex in un collegio canadese, come è accaduto per il principe Andrea nel 1977, per crescerlo lontano dalla regalità. Sono molte le supposizioni in merito al futuro della coppia e molte conducono all'ultima delle questioni: Harry e Meghan rimarranno assieme? I britannici sono convinti del contrario, con il divorzio entro il 2025 dato 3 a 1 dai bookmakers. Una prima spia di una supposta crisi tra Harry e Meghan starebbe nella decisione di lui di riprendere contatto con vecchi amici lasciati in Gran Bretagna attraverso WhatsApp. Il principe, stando a quanto riportaThe Sun, è membro di una chat di gruppo da "anni" ma ora "più che mai" condivide pensieri, foto e video con i suoi amici. Quelle stesse persone che, stando ancora a indiscrezioni, avrebbe "messo da parte" dopo aver sposato Meghan Markle, nel maggio 2018; tra loro anche Guy Pelly e Tom Inskip, l'amico d'infanzia messo al bando perché avrebbe consigliato al principe di non sposare Meghan. Harry sente nostalgia di "casa" e si è pentito della decisione presa? O forse ha solo conquistato un po' di tempo libero per chattare in pace, libero da impegni pubblici e dallo stress? Di sicuro c'è solo che la royal soap andrà avanti per lungo tempo ancora, e che Harry e Meghan si facciano vivi in pubblico o meno poco importa.

DAGONEWS il 5 febbraio 2020. Dalle battutine di Brad Pitt all’inchino di Joaquin Phoenix fino al discorso di Ricky Gervais ai Golden Globes: pare che la nuova tendenza di attori e comici sia quella di perculare la corona reale inglese. La monarchia, una volta vista come intoccabile, è diventata oggetto di scherno. «Le star di Hollywood non capiranno mai le sfumature e l’eredità dei reali – ha commentato l'esperto di etichetta londinese William Hanson - Stanno usando la famiglia della Regina come facili bersagli per il loro umorismo».

L’inchino di Joaquin Phoenix. La star di Hollywood, 45 anni, si è inchinata di fronte a William dopo la cerimonia dei BAFTA: per alcuni fan si è trattato di un gesto di rispetto mentre per altri si è trattato semplicemente di una presa in giro. Di certo è stato un gesto non convenzionale visto che, davanti ai reali, gli uomini possono semplicemente chinare il capo, mentre alle donne è richiesto l’inchino. Tuttavia William non ha fatto una piega e sembrava entusiasta di parlare con l’attore per esprimergli il suo apprezzamento per la sua interpretazione in Joker.

Il discorso di Brad Pitt. Brad Pitt, 56 anni, non era ai BAFTA per ritirare il premio come miglior attore non protagonista e ha chiesto a Margot Robbie, co-protagonista di “Once Upon A Time a Hollywood”, di leggere un discorso per lui. L’attore non si è risparmiato e ha scherzato sulla “fuga” di Harry e Meghan: «Chiamerà questo premio Harry Harry perché è davvero entusiasta di riportarlo negli Stati Uniti con lui – ha detto Robbie – Sono le sue parole non le mie». La telecamera ha immediatamente fatto una panoramica su William e Kate che sono stati visti ridere di cuore insieme alla folla presente in sala. La battuta è stata gradita sui social.

Non convince Rebel Wilson. Il principe Harry non è stato l'unico reale a finire nel mirino ai BAFTA. L'attrice Rebel Wilson ha fatto una battuta sul principe Andrew, che l'anno scorso si è ritirato dalle funzioni reali dopo lo scandalo e la sua amicizia con Jeffrey Epstein. Presentando il premio come miglior regista, Rebel ha scherzato: «È davvero bello essere qui al Royal Andrew ... uh, Royal Harry ... no, scusate, Royal Phil ... in questo palazzo reale ...»' La battuta non le è venuta benissimo e ha lasciato impietriti William e Kate. Anche su Twitter hanno commentato che si è trattata di una battuta fuori luogo e poco divertente.

Ricky Gervais ai Golden Globes. I reali erano già stati presi di mira ai Golden Globe lo scorso 5 gennaio da Ricky Gervais. Nel suo monologo, il comico ha usato la controversa relazione di Andrew con il pedofilo Jeffrey Epstein per perculare Leonardo  DiCaprio: «C’era una volta a hollywood dura tre ore. Dicaprio è andato alla prima e alla fine della proiezione la sua ragazza era diventata troppo vecchia per uscire con lui. Persino il principe Andrea gli ha detto: 'Leo, hai quasi 50 anni, vedi che devi fare…'»

Enrico Franceschini per “la Repubblica” il 2 febbraio 2020. Per chi è stanco di sentir parlare della Brexit, anzi vorrebbe dimenticarla, c' è sempre il tormentone senza fine della famiglia reale britannica a offrire materiale per i tabloid. Stavolta è Beatrice, figlia del principe Andrea (sospeso da ogni ruolo pubblico per il coinvolgimento nello scandalo del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein), nipote della regina Elisabetta, cugina di William e Harry. La notizia è che la principessa ha preso carta e penna, per rispondere personalmente ai fans dei Windsor che le hanno scritto congratulandosi per il suo fidanzamento ufficiale con il conte italiano Edoardo (detto Edo) Mapelli Mozzi. «Grazie tanto di avere pensato a noi e averci augurato di essere felici», scrive Beatrice. «Siamo così contenti di sposarci e di cominciare la nostra vita insieme. Con affetto, Beatrice ed Edo». Il messaggio non rivela dove o quando si sposerà la coppia, il cui amore è sbocciato durante una vacanza ad Amalfi, ma lascia intendere che le nozze potrebbero essere imminenti. E, secondo i giornali inglesi, benedette da un regalo speciale: la regina Elisabetta concederebbe alla coppia i saloni di Buckingham Palace per le nozze.

Michaela Bellisario per "iodonna.it" il 4 febbraio 2020. Alla fine la verità esce sempre fuori: Meghan Markle, 38 anni, vorrebbe tornare al cinema. Vuole diventare una star di Hollywood. Stando a fonti di Us Weekly starebbe cercando un agente per giocarsi un futuro nella mecca del cinema. Meglio fingere sul grande schermo di essere una principessa che esserlo davvero nella rigida corte inglese? Chissà. Forse potrebbe essere stato addirittura questo il suo piano dall’inizio. Almeno è quanto ha sottolineato Antonio Caprarica, noto royal watcher di Rai1, in un’intervista a iO Donna.

Ritorno con la Disney. La carriera di Meghan Markle ha preso il volo con la sua partecipazione al serial tv Suits, girato a Toronto. Ora, quindi, ha la possibilità di entrare a Hollywood dalla porta principale. Lo scorso luglio il principe Harry, durante l’anteprima del re Leone a Londra con Beyoncé, ha detto al produttore Bob Iger che “la moglie era molto brava con i voiceover”. L’ex attrice è stata subito scritturata dalla Disney e devolverà il compenso per la charity Elephants Without Borders.

Come Kim Kardashian. Attualmente i duchi di Sussex vivono in Canada, a Vancouver, dopo il “divorzio” dalla famiglia reale e il desiderio di diventare “economicamente indipendenti”. I pubblicitari di tutto il mondo hanno già annunciato che ogni loro attività, discorso, apparizione, ormai è monetizzabile e viene quantificata in centinaia di migliaia di dollari. Nel suo curriculum c’è anche un passato da velina. Secondo il noto giornalista inglese Piers Morgan, Meghan Markle vuole diventare “la Kim Kardashian dei royal”.

Nicola Bambini per "vanityfair.it" il 18 febbraio 2020. Niente da fare, Meghan Markle non riesce a evitare gli attacchi dei suoi familiari neppure in Canada. Sebbene la duchessa si sia dimessa dai ruoli reali, alcune sue vecchie conoscenze continuano a rilasciare interviste cariche di rabbia. A questo giro le critiche più pesanti sono firmate dal fratellastro, Thomas Jr, che si è scagliato contro la duchessa etichettandola – di fatto – come un’egoista. «Sono senza una casa e senza un lavoro, avrei potuto ritrovarmi sotto un ponte a chiedere soldi.  E lei se ne sta lì, sul suo piedistallo reale, a guardare ciò che accade alla sua famiglia», rivela l’uomo al The Sun. «Venire continuamente associato a Meghan, per via del mio cognome, mi ha quasi distrutto». Rimasto pure senza una compagna, è tornato di recente a vivere con sua madre, in New Mexico. «È stato un vero incubo», conclude Thomas Jr, «lei avrebbe dovuto dedicare un po’ del suo lavoro umanitario anche a noi». Attacchi spietati, ai quali fanno eco le nuove parole di Samantha Markle, da anni celebre per sputare veleno sulla sorellastra: «Meghan ha annunciato le “dimissioni reali” alla vigilia del compleanno di Kate, non vorrei le abbia voluto rovinare la festa di proposito per gelosia». Accuse pesanti, ma sulla stessa linea delle precedenti: l’ha definita infatti «un’arrampicatrice sociale», «un’ingrata», «un tornado per i danni che sta causando nella royal family». E poi è solita fare fastidiosi confronti con la cognata: «Sono donne incomparabili, Kate è davvero iconica», dice anche stavolta. «Sarà una fantastica regina consorte, è bellissima e adorabile soprattutto come madre». Samantha – che proprio come il fratello Thomas Jr è nata dal primo matrimonio di papà Markle con Roslyn Loveless – pare non abbia digerito neppure la questione-Disney: «Mi è parso un imbroglio, una mossa che non rispetta il protocollo reale», conclude la donna, in merito alla presunta offerta di lavoro della casa di produzione a Meghan. «Ribadisco che lei ha usato la royal family come un trampolino». Insomma, che viva a Londra o a Vancouver, Meghan deve fare i conti con la rabbia di alcuni suoi familiari.

Antonella Catena per "amica.it" il 19 febbraio 2020. La Regina Elisabetta ha deciso: Meghan Markle e Harry non sono più Royal. Nel senso che il loro Sussex Royal, marchio che dir si voglia, non esiste più. E già non erano più Altezze Reali. Prima ci sono state le consultazioni. Anzi le discussioni. Poi, la Regina Elisabetta ha detto stop. Sussex Royal, il brand di Meghan Markle e Harry non esiste più. Loro non sono più membri senior della Royal Family e quindi non hanno più diritto su quel “termine”. L’aveva detto, dopo sul summit di gennaio. Li amerà sempre, ma… Ma loro hanno deciso. Hanno scelto l’indipendenza. Sono usciti dalla Family. Resteranno Sussex, ma non più Royal. Tornati in Canada il giorno di San Valentino felici, Meghan Markle e Harry hanno adesso ricevuto la notizia bomba. La battaglia sul marchio già registrato di Sussex Royal, l’ha vinta Sua Maestà. Sussex Royal si chiama l’Instagram dei due, lanciato quando erano sposati da poco e tutto sembrava andare per il verso giusto. Ma era già un primo assaggio di quello che sarebbe successo in un anno o poco più. Anche il nuovo sito web appena lanciato, adesso dovrà cambiare nome e stemma. E l’idea di titolare Sussex Royal tutte le loro attività future (qualcuna già in essere, in realtà) è stata bloccata. Niente capsule collection Sussex Royal per intenderci…L’ha annunciato in esclusiva il Daily Mail. Che aveva pubblicato la notizia che Meghan Markle e Harry avevano depositato il loro brand già a giugno 2019 all’Intellectual Property Office. In vista di futuri outfit, articoli di cartoleria, libri…Meghan Markle e Harry che hanno rinunciato al loro ruolo di Senior Royal, devono dire addio a Sussex Royal… Le rivoluzioni non sono mai indolori…

La Regina Elisabetta avrebbe impedito a Harry e Meghan di usare il brand Sussex Royal. Pubblicato mercoledì, 19 febbraio 2020 su Corriere.it da Enrico Roddolo. Dopo aver rinunciato a farsi chiamare Altezza Reale, adesso costretti anche a rinunciare anche al brand Sussex Royal? Insomma, per i duchi di Sussex — Harry e Meghan — il passo indietro dai Royal engagements a inizio anno costerà forse più caro di quanto avessero immaginato? (Il brand potrebbe valere fino a 15 milioni di sterline l’anno). L’indiscrezione è stat rilanciata dal Daily Mail (che cita una anonima fonte vicina a Buckingham Palace). «Non sono affatto sicuro che utilizzeranno il brand Sussex Royal. Di più, sarei sorpreso se il palazzo glielo permettesse», dice da Londra al Corriere il numero uno di Brand Finance, David Haigh, la consultancy vicina alla monarchia britannica che due anni fa aveva messo sotto la lente i conti e il business della Firm dei Windsor, in occasione del sì di Harry e Meghan. Che cosa la fa dubitare, Mr Haigh, che Sussex Royal non sarà il brand – Re Mida che utilizzeranno il figlio di Diana e la moglie americana, per fare affari? «Il fatto è che per ogni utilizzo del loro titolo dovrebbero chiedere, come emerge tra le righe dalle bozze di accordo con Buckingham Palace, l’autorizzazione al Lord Chamberlain del Palazzo che è di fatto il ceo di quanto ruota attorno alla regina… E sono piuttosto sicuro che sarebbe molto selettivo. Tra l’altro, nell’accordo con la Regina concordato dal principe Harry si dice espressamente che non ci sarà un uso commerciale, dunque in linea teorica ci dovrà anche essere una pronuncia del palazzo, su ogni possibile attività che coinvolga il titolo Sussex Royal per verificare che non ci sia impiego commerciale». Ecco dunque spiegato perché a Londra, a partire dalla stampa populista come il Daily Mail, più ostile ai duchi di Sussex (rimasti duchi anche dopo la scelta di una vita più privata), si fa strada il rumor che alla fine Harry e Meghan non potranno utilizzare più il simbolo Sussex Royal. Anche se la negoziazione sui termini della loro nuova vita è ancora aperta e per nulla conclusa. Intanto i duchi di Sussex hanno comunque registrato, e da molto tempo, il marchio Sussex Royal. «Sì, l’hanno registrato nel Regno Unito e per la verità solo per alcune tipologie di attività che vanno in una direzione sociale: dall’educazione ai servizi per le famiglie e la società — continua Haigh -. Ma il problema è che quasi in contemporanea lo stesso brand è stato registrato da altri, per esempio un designer credo di “seconda fila” nel Nord Italia che ha invece registrato Sussex Royal per attività molto più commerciali: dai cosmetici alla pelletteria. E in parallelo, più o meno ovunque nel mondo sono stati registrati marchi “Sussex Royal”, in America come in Australia. Ecco anche perché - comunque si decida nelle trattative con Buckingham palace che sono ancora in corso - utilizzare il marchio Sussex Royal sarà per i principi decisamente difficile». E con tanti contendenti intanto, chi avrebbe diritto a utilizzare il marchio Sussex Royal? «Nel Regno Unito per esempio c’è il principio del first to fire: il primo che lo utilizza ne acquisisce anche il diritto». E se messi nell’impossibilità di usare “Sussex Royal”, cosa faranno i duchi? «Semplice, potrebbero creare il nuovo brand Harry & Meghan, o semplicemente potrebbero endorse, appoggiare, brand già sul mercato».

Antonella Catena per "amica.it" il 20 febbraio 2020. 31 marzo. Come la Brexit, anche la Megxit ha aspettato tanto (non così tanto), ma adesso anche lei ha una data. Dal primo aprile 2020, Meghan Markle e Harry saranno ufficialmente fuori dalla Royal Family. Di certo Buckingham Palace, per loro chiuderà i battenti. I loro uffici non esisteranno più.

Meghan Markle e Harry: gli ultimi impegni prima della Megxit. La Megxit ha finalmente una data: 31 marzo 2020. L’hanno comunicata gli stessi Meghan Markle e Harry. Il giorno stesso in cui il Daily Mail ha reso pubblica in esclusiva la fine del loro brand Sussex Royal. Vietato. Per volontà di Sua Maestà la Regina Elisabetta. A poche ore di distanza, i duchi di Sussex hanno annunciato che stanno per tornare in Inghilterra. Impegni presi in precedenza all’annunciata separazione dalla Royal Family. Prima del summit a Sandringham e dell’inizio della loro nuova vita in Canada. Se il 31 finirà tutto, prima però ci sono gli impegni per cui un po’ volenti e un po’ nolenti di due duchi devono far ritorno a Londra. Intanto il 28 febbraio tocca subito a Harry. Un evento legato agli Invictus Games: lui e Jon Bon Jovi. Il 5 marzo torna anche Meghan Markle: l’occasione in cui la rivedremo sono gli Endeavour Fund Awards dedicati ai veterani di guerra. Il giorno dopo, Harry saeò a Silverstone, il circuito di Formula Uno: lui e Lewis Hamilton, per battezzare la Silverstone Experience. Insieme, il 7 marzo, saranno al Mountbatten Festival of Music. Location la Royal Albert Hall. La stessa che ha visto il trionfo di Kate Middleton e William, nella notte dei Bafta 2020. Una serata musicale, con la performance dei Royal Marines. L’8 marzo, Festa della donna, tocca a Meghan: cosa farà? Ancora non si sa.

9 marzo 2020, Londra: reunion di famiglia. Ma la data da segnarsi in calendario è il 9 marzo. Il primo incontro, dalla dichiarazione d’indipendenza/separazione/fuga in Canada con la Regina Elisabetta. Harry l’ha incontrata a Sandringham, a inizio gennaio. Per Meghan probabilmente, si tratta di rivederla dopo 4 mesi…Oltre a Sua Maestà ci saranno anche altri membri della Royal Family. Kate Middleton e William? Carlo e Camilla? L’appuntamento è a Westminster Abbey, per il Commonwealth Service. L’anno scorso c’erano Kate in rosso Alexander McQueen e Meghan in bianco Victoria Beckham. Si sorridevano, persino… Poi il 31 marzo, l’ultimo giorno… Dall’1 aprile scatta la Megxit effettiva. Fuori dalla Royal Family. Dalla firm, la ditta come li chiamava Lady Diana. La quale, col divorzio, aveva perso il titolo di Sua Altezza Reale: esattamente con il figlio e la moglie. Chissà se Meghan Markle e Harry pensavano a un altro finale…

Nicola Bambini per "vanityfair.it" il 18 febbraio 2020. Niente da fare, Meghan Markle non riesce a evitare gli attacchi dei suoi familiari neppure in Canada. Sebbene la duchessa si sia dimessa dai ruoli reali, alcune sue vecchie conoscenze continuano a rilasciare interviste cariche di rabbia. A questo giro le critiche più pesanti sono firmate dal fratellastro, Thomas Jr, che si è scagliato contro la duchessa etichettandola – di fatto – come un’egoista. «Sono senza una casa e senza un lavoro, avrei potuto ritrovarmi sotto un ponte a chiedere soldi.  E lei se ne sta lì, sul suo piedistallo reale, a guardare ciò che accade alla sua famiglia», rivela l’uomo al The Sun. «Venire continuamente associato a Meghan, per via del mio cognome, mi ha quasi distrutto». Rimasto pure senza una compagna, è tornato di recente a vivere con sua madre, in New Mexico. «È stato un vero incubo», conclude Thomas Jr, «lei avrebbe dovuto dedicare un po’ del suo lavoro umanitario anche a noi». Attacchi spietati, ai quali fanno eco le nuove parole di Samantha Markle, da anni celebre per sputare veleno sulla sorellastra: «Meghan ha annunciato le “dimissioni reali” alla vigilia del compleanno di Kate, non vorrei le abbia voluto rovinare la festa di proposito per gelosia». Accuse pesanti, ma sulla stessa linea delle precedenti: l’ha definita infatti «un’arrampicatrice sociale», «un’ingrata», «un tornado per i danni che sta causando nella royal family». E poi è solita fare fastidiosi confronti con la cognata: «Sono donne incomparabili, Kate è davvero iconica», dice anche stavolta. «Sarà una fantastica regina consorte, è bellissima e adorabile soprattutto come madre». Samantha – che proprio come il fratello Thomas Jr è nata dal primo matrimonio di papà Markle con Roslyn Loveless – pare non abbia digerito neppure la questione-Disney: «Mi è parso un imbroglio, una mossa che non rispetta il protocollo reale», conclude la donna, in merito alla presunta offerta di lavoro della casa di produzione a Meghan. «Ribadisco che lei ha usato la royal family come un trampolino». Insomma, che viva a Londra o a Vancouver, Meghan deve fare i conti con la rabbia di alcuni suoi familiari.

Antonella Catena per "amica.it" il 19 febbraio 2020. La Regina Elisabetta ha deciso: Meghan Markle e Harry non sono più Royal. Nel senso che il loro Sussex Royal, marchio che dir si voglia, non esiste più. E già non erano più Altezze Reali. Prima ci sono state le consultazioni. Anzi le discussioni. Poi, la Regina Elisabetta ha detto stop. Sussex Royal, il brand di Meghan Markle e Harry non esiste più. Loro non sono più membri senior della Royal Family e quindi non hanno più diritto su quel “termine”. L’aveva detto, dopo sul summit di gennaio. Li amerà sempre, ma… Ma loro hanno deciso. Hanno scelto l’indipendenza. Sono usciti dalla Family. Resteranno Sussex, ma non più Royal. Tornati in Canada il giorno di San Valentino felici, Meghan Markle e Harry hanno adesso ricevuto la notizia bomba. La battaglia sul marchio già registrato di Sussex Royal, l’ha vinta Sua Maestà. Sussex Royal si chiama l’Instagram dei due, lanciato quando erano sposati da poco e tutto sembrava andare per il verso giusto. Ma era già un primo assaggio di quello che sarebbe successo in un anno o poco più. Anche il nuovo sito web appena lanciato, adesso dovrà cambiare nome e stemma. E l’idea di titolare Sussex Royal tutte le loro attività future (qualcuna già in essere, in realtà) è stata bloccata. Niente capsule collection Sussex Royal per intenderci…L’ha annunciato in esclusiva il Daily Mail. Che aveva pubblicato la notizia che Meghan Markle e Harry avevano depositato il loro brand già a giugno 2019 all’Intellectual Property Office. In vista di futuri outfit, articoli di cartoleria, libri…Meghan Markle e Harry che hanno rinunciato al loro ruolo di Senior Royal, devono dire addio a Sussex Royal… Le rivoluzioni non sono mai indolori…

Regno Unito, Harry e Meghan si arrendono alla regina: non potranno più usare il marchio "Sussex Royal". Dopo il "divorzio" dai Windsor i duchi avevano speso decine di migliaia di sterline soltanto per il sito internet "Sussex Royal". Inoltre, la parola "Reali" avrebbe sicuramente agevolato i loro affari. Ma arrivare allo scontro con la sovrana 93enne sarebbe stato controproducente per tutti. Antonello Guerrera il 21 febbraio 2020 su La Repubblica. Alla fine hanno ceduto al veto della 93enne sovrana. Perché i ribelli Harry e Meghan lo hanno confermato oggi, tramite il loro portavoce: rinunceranno alla parola "royal", cioè "reale", nel loro marchio "Sussex Royal". Non è solo una questione puramente morfologica o stilistica. È una mazzata, anche dal punto di vista economico. I duchi del Sussex infatti avevano basato buona parte della loro futura carriera - dopo il clamoroso 'divorzio' dai Windsor - proprio su questo marchio creato e inventato senza dire nulla al resto della famiglia e spendendo decine di migliaia di sterline soltanto per il sito internet "Sussex Royal". Inoltre, la parola "Royal" avrebbe sicuramente agevolato i loro - potenzialmente maestosi - affari da influencer/filantropi/star mondiali. E invece la Regina si è impuntata. Harry e Meghan hanno voluto staccarsi, più o meno traumaticamente, dalla casa reale. Perché concedergli dunque il nome "Royal" nel loro marchio? Alla fine ha vinto la sovrana, nonostante nel pomeriggio Meghan Markle avesse fatto sapere, tramite alcuni amici, che non c'era alcuna legge che avrebbe costretto lei e suo marito a rinunciare al loro marchio. Ma alla fine ha dovuto cedere persino lei. Arrivare allo scontro con la 93enne regina sarebbe stato deleterio e controproducente per tutti, soprattutto con cosi tanti soldi di mezzo. Ora i duchi del Sussex dovranno riformulare tutta la loro strategia di marketing. Non si sa ancora come. Ma una cosa è certa: senza la parola Royal il denaro che entrerà nelle casse dei Harry e Meghan sarà inferiore ai loro piani.

"Nessuna rinuncia ai titoli nobiliari". E così il principe Harry dice no alla cittadinanza americana. Da quello che sembra, il principe Harry non avrebbe nessuna intenzione di diventare un cittadino americano per non perdere i suoi diritti da reale inglese. Carlo Lanna, Sabato 09/05/2020 su Il Giornale. E in quel di Los Angeles, nonostante la pandemia, sta prendendo forma la nuova vita del Principe Harry e di Meghan Markle fuori dalla corona inglese. Una vita che non è facile da gestire. Per la coppia reale l’esperienza è tutta nuova ed è tutta da scoprire. E soprattutto, molte sono le incognite. Una di queste riguarda proprio il Principe Harry. Esperti e giornalisti, di recente, si sono interrogati su diverse questioni. Come la cittadinanza dell’ex duca di Sussex. Secondo fondi attendibili, pur di voltare pagina e pur di dimenticare la sua vita a corte, Harry era disposto ad acquisire la cittadinanza americana, ma come fa sapere il Daily Star, il principe avrebbe fatto marcia indietro. Tecnicamente parlando non sarebbe difficile per Harry diventare un cittadino americano a tutti gli effetti. Avendo sposato Meghan che di fatto non ma è mai diventata una cittadina inglese, il principe potrebbe facilmente far richiesta per la green card. Una fonte che preferisce restare anonima riferisce al magazine che ci sarebbe una spiegazione molto semplice in merito alla scelta di Harry. "Non ha nessuna intenzione di chiedere una seconda cittadinanza – afferma la gola profonda -. Potrebbe essere una sorpresa visto che il principe vive in America in pianta stabile, ma ci sono diverse ragioni per spiegare le sue motivazioni". Si crede infatti che Harry, se dovesse diventare un cittadino americano, perderebbe definitivamente il suo rango di principe e, insieme a esso, tutti i privilegi che sono stati pattuiti durante la Megxit. "Non solo perderebbe il titolo di principe, ma questo porterebbe anche a una rinuncia di tutta una serie di guadagni che ora sta ricevendo dalla corona – afferma la fonte –. Un denaro che arriva principalmente da alcune rendite che ha sul suolo inglese. E tutto questo potrebbe esporre il suo patrimonio a una dura tassazione da parte degli Stati Uniti d’America". Una scelta che sarebbe stata intrapresa proprio per cercare di preservare il suo stile di vita e nella speranza di poter realizzare tutti i progetti appena la pandemia finirà. Questa rivelazione rema contro alcune dichiarazioni che sono trapelate in rete qualche tempo fa in cui, a gran voce, si affermava che il Principe avesse già rinunciato al suo passaporto inglese. E da quel che sembra questa indiscrezione pare che non sia fondata. Invece, se questo pettegolezzo risultasse verità, si intuirebbe che il principe Harry sia ancora molto legato alla sua famiglia. Non resta che attendere gli sviluppi sulla questione.

Ora Meghan Markle deve restituire i soldi pubblici. Ora ci sarebbero anche dei problemi economici legati alla Megxit dato che Meghan Markle dovrebbe restituire tutta la somma versata per aver ristrutturato il Frogmore Cottage con soldi pubblici. Carlo Lanna, Sabato 22/02/2020 su Il Giornale. La situazione si evolve a un ritmo concitato. Nel corso delle ultime ore sono stati approvati alcuni provvedimenti sulla Megxit e, alcuni di questi, pare che stiano creando diversi malumori sia a Meghan Markle che al Principe Harry. Gli ex duchi saranno dei reali inglesi a tutti gli effetti fino al 31 maggio, poi dovranno dire addio (per sempre) al loro titolo di “altezze reali”. Sì, erano queste le intenzioni di Meghan, ma l’ex attrice non avrebbe mai immaginato che le conseguenze di tale gesto sarebbero state così disastrose. Non solo il marchio "Sussex Royals" non potrà essere accostato a nessuna delle sue attività filantropiche, ma all’orizzonte ai profilano anche diversi problemi economici. Come ha riportato il Mirror in una news che è stata pubblicata nelle ultime ore, pare che la rottura con la famiglia reale avrà una grave ripercussione sulle finanze dei duchi. Saranno comunque "ricchi per sempre" come hanno riferito bonariamente alcuni esperti di Corte, ma non è detto che sia così. Dopo la Megxit c’è da capire cosa accadrà al Frogmore Cottage. La tenuta di Meghan e di Harry che si trova fuori Londra in cui hanno vissuto dopo il matrimonio, è stata ristrutturata secondo le loro esigenze e sono stati spesi ben 2,4 milioni di sterline (quasi 3 milioni di euro), e i fondi sono stato prelevati dal Sovereing Grant. Si tratta di un fondo pubblico istituito dal governo inglese, un fondo in cui la monarchia viene pagata dal governo stesso al fine di finanziare le attività ufficiali della royal family. È stata una delle riforme più antiche e approvate in Inghilterra, dato che già nel 1760 si parlava di un fondo pubblico di questa portata. E quindi ora Meghan Markle si troverebbe nella scomoda situazione di dover versare tutti i soldi spesi per la ristrutturazione del cottage. Sull’argomento, per ora, le fonti ufficiali di Palazzo hanno deciso di non commentare la situazione, ma alcuni ipotizzano che ci saranno diversi problemi sul come ricoprire tutta la somma. Ci sarebbe la possibilità "di non coprire l’ammanco in un un’unica soluzione" e c’è chi afferma che "senza dubbio si troverà un accordo tra le parti per evitare che la situazione si possa complicare ancora di più".

Sta di fatto che affrontare questo problema per Meghan, ora hanno ottenuto la loro indipendenza economica, farà capire la reale gittata della Megxit e tutte le intenzioni dell’ex duchessa. Nonostante tutto, il cottage sarà ancora di loro proprietà anche se dovranno restituire tutti i soldi pubblici con cui è stato ristrutturato. 

Harry e Meghan, la villa a Malibu da 5,4 milioni di sterline. Laura Pellegrini il 22/02/2020 su Notizie.it. Harry e Meghan intendono trasferirsi in una villa a Malibu: il palazzo vanta 8 camere da letto, una piscina, un campo da tennis e un vasto giardino. Harry e Meghan vorrebbero acquistare una villa di Malibu, in California, da 5,4 milioni di sterline nella quale trasferirsi a seguito del “Megxit”, ovvero finiranno tutti i doveri reali ufficiali (31 marzo 2020). Dopo aver adocchiato la nuova villa in Canada, quindi, i duchi di Sussex sono pronti a un nuovo acquisto. La coppia, però, aveva promesso di dividere il tempo tra il Regno Unito e il Canada. Inoltre, i due reali avevano trascorso le vacanze di Natale di sei settimane in un lussuoso palazzo sull’isola di Vancouver. Le ultime notizie rivelano che la coppia avrebbe intenzione di trasferirsi in California, dove sarebbero vicini alla madre di Meghan, Doria Ragland. I duchi di Sussex intendono trasferirsi in California e pare che abbiano trovato una villa a Malibu del valore di 5,4 milioni di sterline. La villa vanta otto camere da letto, una piscina, un campo da tennis, una sala da ballo, sei bagni, un vasto giardino. In passato apparteneva alla star di Baywatch David Charvet e a sua moglie Brooke Burke. La tenuta, chiamata Petra Manor, è una delle proprietà che gli ex reali stanno considerando almeno in affitto nel Golden State. La spiaggia, inoltre, è a due passi dalla proprietà, così come le case delle star di Hollywood Robert Downey Jr., Mel Gibson, Dick Van Dyke e Caitlyn Jenner. La notizia del potenziale trasferimento in California è arrivata dopo che Harry e Meghan hanno partecipato a una “sessione di brainstorming” con professori e accademici dell’Università di Stanford per aiutarli con il loro lavoro a sviluppare una nuova organizzazione di beneficenza. Starebbero infatti cercando di guadagnare denaro per garantirsi l’indipendenza economica dopo il Megxit.

Megxit, Harry e Meghan non rinunceranno al titolo di Altezze Reali. Harry e Meghan ora puntano i piedi e dichiarano di non voler rinunciare al titolo di Altezze Reali dopo aver dovuto abbandonare il marchio Royal Sussex. Francesca Galici, Domenica 23/02/2020 su Il Giornale. La Megxit si sta trasformando in un terreno di battaglia spigoloso per la famiglia reale inglese. Da un lato ci sono Harry e Meghan, ormai volati dall'altra parte dell'oceano per iniziare una nuova vita in Canada, dall'altra c'è la regina Elisabetta II, che non sembra aver gradito le mosse del nipote. Sembrava essere tutto risolto a metà gennaio, quando la sovrana ha dato il via libera al nipote per lasciare il Regno Unito e trasferirsi in Canada ma, a distanza di tempo, un fulmine a ciel sereno ha squarciato quella che, in apparenza, sembrava essere un nuovo capitolo sereno dei Sussex. Tutto sembrava essere in discesa per Harry e Meghan, che erano già pronti a utilizzare il marchio Sussex Royal per i loro nuovi business milionari. Non solo la vendita dei gadget ma anche quella della loro immagine per eventi, convention e tanto altro. Sarebbe stato un giro d'affari milionario per i duchi ma la regina, a distanza di qualche settimana, ha deciso di intervenire con decisione. Qualcuno azzarda che il veto sul marchio Sussex Royal possa essere una vendetta da parte della sovrana ma il ragionamento di Elisabetta II, mai ufficializzato ma ipotizzato dai media inglesi, è molto semplice. Se Harry e Meghan hanno rinunciato al ruolo di senior nella famiglia reale, allora non possono vendersi come tali perché non lo sono più per loro stessa decisione. Immediato il comunicato dei duchi del Sussex con il quale hanno recepito la decisione della nonna, nonostante il patrimonio ingente già speso per la registrazione del marchio su una moltitudine di oggetti. Tuttavia, non sono mancate le parole piccate della coppia nei confronti di Elisabetta II attraverso un comunicato che fa capire quali siano effettivamente gli umori all'interno della famiglia reale. Harry e Meghan hanno dato la loro versione attraverso il loro sito, rendendo noto punto per punto l'accordo raggiunto prima di lasciare Londra. In questo comunicato, Harry e Meghan dichiarano che sebbene abbiano rinunciato all'utilizzo del brand Sussex Royal, non rinunceranno al titolo di Altezze Reali. I duchi hanno rivendicato il loro diritto di mantenere lo status ma non in modo attivo. Non manca una vena polemica nelle parole di Harry e Meghan Markle, che nel loro comunicato lasciando intendere di avere ricevuto un trattamento diverso rispetto ad altri membri della famiglia che in passato avevano fatto un percorso simile. Il dica e la duchessa dovranno ora sottoporsi a un periodo di revisione di 12 mesi prima di trovare un nuovo lavoro e sono tenuti a non assumere più alcun dovere reale o rappresentativo nei confronti della Corona inglese.

Da Libero Quotidiano il 23 febbraio 2020. Il duca e la duchessa del Sussex, Harry e Meghan, non utilizzeranno il marchio "Sussex Royal", registrato mesi fa per usi commerciali, pubbliche relazioni o raccolta fondi. Così ha deciso la Regina e così faranno a partire dalla prossima primavera, come prevedono le leggi inglesi per chi non fa parte più della famiglia reale. Pare, però, che Meghan sia irritata. Sul sito della coppia viene sottolineato che lo faranno «sebbene non vi sia alcuna giurisdizione da parte della Monarchia o del Gabinetto sull' uso della parola "Reale" all' estero». Una frecciatina all' indirizzo di Buckingham Palace. (LaPresse)

Enrica Roddolo per il Corriere della Sera il 23 febbraio 2020. «Il duca e la duchessa di Sussex non utilizzeranno più SussexRoyal, in alcun Paese, dopo la primavera 2020». Ad annunciarlo è l' ufficio dei principi a Londra. La conferma che il nipote di Elisabetta II, Harry, con la moglie Meghan, dopo aver accettato di non utilizzare più l' appellativo di Altezze Reali, si rassegnano ora a non utilizzare più anche il brand SussexRoyal. E pure la nuova organizzazione no profit che lanceranno più avanti nell' anno rinuncerà al termine Royal. L' indiscrezione che per i principi - per loro volontà ormai fuori dal circuito dei Senior Royals - sarebbe stato impossibile continuare a utilizzare un marchio «Royal» era filtrata da ambienti vicini a Buckingham Palace giorni fa. E David Haigh, Ceo di Brand Finance, la consultancy che ha messo sotto la lente il valore del marchio reale, sentito dal Corriere aveva messo in guardia: «Non sono affatto sicuro che i Sussex utilizzeranno il brand SussexRoyal, di più sarei sorpreso se Buckingham palace glielo consentisse. Perché per ogni impiego del Royal brand dovrebbero chiedere l' autorizzazione al Lord Chamberlain, il Ceo della macchina di Buckingham Palace, e assicurare un impiego non commerciale del brand». L' annuncio della rinuncia al brand SussexRoyal arriva pochi giorni dopo la comunicazione che Harry e Meghan usciranno - formalmente - dal circuito della Royal family il 31 marzo. Insomma, dal primo di aprile saranno una coppia (quasi) qualsiasi, liberi di muoversi tra Regno Unito (Harry ha in programma la Maratona di Londra), Canada o Stati Uniti con il loro baby Archie. E, soprattutto, liberi dai Royal engagements , liberi di guadagnarsi da vivere. Per la verità il principe ha già iniziato ad esercitarsi, ha infatti parlato giorni fa a 425 banchieri e celebrities riuniti per un investment summit in Florida, a Miami, sponsorizzato da JP Morgan. Primo ingaggio da Royal prestato agli affari del figlio di Diana. Nessuna conferma su quanto abbia monetizzato il principe, accompagnato da Meghan, da questo primo intervento davanti a un pubblico di gente della finanza, ma il Times ipotizza fino a un milione di dollari. L' inizio (in affari) della NewCo Harry & Meghan. E pare che il principe abbia già in corso trattative per un intervento a Davos 2021. Ma quanto può guadagnare la nuova family firm di Harry e Meghan, fuori dalla storica Firm dei Windsor? «Credo tra i 40 e i 50 milioni di dollari l' anno se si mettono in affari in modo molto aggressivo», calcola per il Corriere il numero uno di Brand Finance. E come pensa arriveranno a monetizzare dalla loro celebrità, quei 50 milioni di dollari l' anno, senza il SussexRoyal brand? «Potrebbero creare il nuovo brand Harry & Meghan, o semplicemente potrebbero appoggiare brand già sul mercato, prodotti». Per esempio? «Penso che il ceo di Luxottica farebbe bene a fare una telefonata a Harry e Meghan, dagli occhiali da sole agli orologi, alla moda sono tutte possibili estensioni del brand Sussex che avrebbero un incredibile successo. Anche se l' ambito di business che vedo più promettente è quello della cosmetica: Meghan sarebbe una perfetta brand ambassador per L' Oréal o ogni altro big del beauty».

Meghan Markle è in guerra con la Regina. Meghan Markle sarebbe molto furiosa per il trattamento riservatole dalla Regina e non potendo agire direttamente si scaglia, questo volta, su Beatrice di York. Carlo Lanna, Martedì 25/02/2020 su Il Giornale. Ci sono diverse novità in merito alla Megxit e, soprattutto, sul veto da parte della Sovrana sullo sfruttamento del marchio "Sussex Royal". La vicenda è più complicata del previsto e nessuno avrebbe mai immaginato che Meghan Markle si sarebbe spinta fino a questo punto. La ex duchessa proprio non riesce a digerire la scelta da parte della sovrana di non permettere lo sfruttamento del loro brand, dato che dal prossimo mese di aprile non saranno più dei reali inglesi. Elisabetta è irremovibile e, benché Meghan ancora oggi stia cercando una scappatoia con i suoi legali, la situazione resta comunque tesa e dai risvolti inaspettati. Per temporeggiare, sul sito ufficiale dei duchi è stato pubblicato un breve annuncio in cui si annunciano grandi cambiamenti entro la primavera del 2020. Sulla questione ha cercato di far chiarezza il Mirror, il quale avrebbe scoperto che la furia di Meghan Markle ora si sarebbe abbattuta persino su Beatrice di York. Non potendo attaccare direttamente la Regina, la duchessa avrebbe in un certo qual modo sfogato tutta la sua rabbia sulla cugina acquista, prossima alle nozze. Come riportano i tabloid, Meghan Markle accuserebbe la famiglia di aver subito un trattamento diverso rispetto ad altri membri dei royal. Si rivendica il fatto che esistono già diverse procedure che permettono ad altri membri della dinastia di lavorare e allo stesso tempo di sfruttare il buon nome della famiglia. Invece, come riportano i magazine, Meghan ed Harry avrebbero un periodo limitato di tempo per gestire il loro divorzio dalla Corona e per ridefinire i loro obblighi e doveri. E qui scatta l’accusa a Beatrice, la quale seppur conservando il suo ruolo, ha una vita distinta e separata dalla Corona. Lavora infatti in una casa d’aste e ha uno stipendio tutto suo, ma resta una reale inglese. Questa accusa, velata, andrebbe sicuramente a influire sull’imminente matrimonio della figlia di Sarah Ferguson. La partecipazione di Meghan era già a rischio, ora dopo questa brutale accusa, la ex duchessa potrebbe declinare l’invito una volta per tutte. La Megxit quindi resta un momento di crisi per la Corona inglese. E anche se la Sovrana sta facendo il possibile per contenere i danni e cercare di archiviare i problemi, gli atteggiamenti di Meghan colpiscono ancora una volta. Se così fosse, se la Markle avrebbe accusato la regina di aver ricevuto un trattamento diverso, la vicenda potrebbe riservare presto o tardi un altro colpo di scena.

Il giorno che Elisabetta mise a posto Harry per colpa di Meghan. E di una tiara. Elisa Messina il 2/8/2020 su Il Corriere della Sera. Un colloquio privato e severo tra nonna e nipote, una “ramanzina” in piena regola alla vigilia delle nozze. La nonna è la regina Elisabetta d’Inghilterra, il nipote che andava rimesso a posto è il principe Harry, che a breve, il 19 maggio 2018, avrebbe portato all’altare la ex attrice americana Meghan Markle. E l’ultimo capitolo di un piccolo giallo che va avanti da tempo e che, via via, si arricchisce di nuovi dettagli e rivelazioni. Al centro di tutto, un diadema, per la precisione, quello che la sposa avrebbe indossato e che effettivamente indossò il giorno delle nozze: la Queen Mary’s Lozenge Bandeau, tiara Ar Decò davvero particolare e preziosa appartenuta alla regina Mary (la nonna di Elisabetta) e indossata anche dalla Principessa Margareth nel 1965.

«Il parrucchiere è qui e vuole la tiara». Dopo aver scelto la tiara in prestito dai gioielli di famiglia, come vuole la tradizione dei matrimoni reali, Meghan avrebbe voluto provarla con l’acconciatura e decise di far venire allo scopo il suo parrucchiere Serge Normant da Parigi. Così quel giorno, secondo le confidenze fatte da una fonte del palazzo al Daily Mail, lei e Harry si sono presentati a Buckingham Palace, hanno chiesto diAngela Kelly, stylist di fiducia della regina, nonché responsabile di tutto il suo guardaroba, chiedendo, più o meno: «Siamo a Palazzo, vogliamo il diadema per la prova, possiamo averlo subito per favore?». A quella richiesta, Angela Kelly avrebbe risposto che non era possibile. Semplicemente perché non funzionava così: si tratta di gioielli particolari, tenuti sotto chiave, non si possono avere all’improvviso solo perché un certo parrucchiere è arrivato da Parigi. C’è un protocollo di sicurezza da seguire. Oltretutto Harry e Meghan si erano presentati senza aver nemmeno chiesto un appuntamento.

«Quello che Meghan chiede è legge». A quel punto Harry sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe addirittura usato un linguaggio maleducato contro miss Kelly. Da tempo si parla di una famosa frase «What Meghan wants, Meghan gets» (sostanzialmente «Quello che chiede Meghan è legge») detta con stizza da Harry in merito alla tiara. In un primo momento si era scritto che lui l’avrebbe detta addirittura davanti alla regina perché Meghan avrebbe voluto un altro gioiello e non il diadema della regina Mary. Impossibile. Poi è arrivata la nuova biografia di Harry e Meghan Finding Freedom (non autorizzata, ma molto suggerita, si dice, dalla stessa Meghan Markle) a dare della vicenda la versione pro-Meghan: Harry si sarebbe infuriato con Angela Kelly perché non aiutava Meghan a trovare la tiara giusta per lei. Ancora una volta la fidanzata americana veniva trattata da estranea, oltre che dalla famiglia, anche dal personale del Palazzo nel momento più delicato della sua vita da quasi-principessa, i preparativi delle nozze. No, non è andata proprio così. L’arrabbiatura era sì contro Angela Kelly, ma perché Harry e Meghan non potevano disporre della tiara a loro piacimento. E non, come era stato scritto in precedenza, perché Meghan avrebbe preferito un’altra tiara alla Queen Mary’s Lozenge Bandeau. Insomma, nessun dispetto contro Meghan ma un’oggettiva impossibilità a soddisfare una richiesta intempestiva e inopportuna.

Interviene la regina. La sfuriata di Harry sarebbe poi stata riportata alla regina (è stata la stessa Kelly? Chi lo sa, ma è probabile) ed Elisabetta non ci avrebbe messo un attimo a convocare il nipote per ricordargli chi era, quali erano i suoi doveri e il tono con il quale doveva rivolgersi al personale del Palazzo e in particolare ad Angela Kelly che, negli anni è diventata molto di più della “sarta della regina”, ma la sua confidente e amica. Non a caso è l’unica persona che Elisabetta ha voluto al suo fianco quando da Buckingham Palace è stata costretta a rifugiarsi a Windsor nei giorni più duri del lockdown inglese. «Harry è stato messo al suo posto», rivela la fonte al Daily Mail. Il battibecco sulla tiara, insomma, era stata sanato. Ma era solo l’inizio di una frattura che, mese dopo mese , avrebbe allontanato sempre di più la coppia dei duchi di Sussex dal resto della famiglia reale e dal Regno Unito. Con grande dolore della sovrana che per Harry ha sempre avuto un affetto speciale.

Sandra Rondini per "ilgiornale.it" il 27 febbraio 2020. È guerra aperta tra la Regina Elisabetta II e i Sussex da quando la scorsa settimana la Sovrana ha stabilito che Harry e Meghan non possono usare il loro marchio "Sussex Royal". I due le hanno risposto venerdì scorso con una lunga dichiarazione sul loro sito web, in cui, seppur accettando il veto posto dalla Regina, ricordavano che "non ha alcuna giurisdizione sulla parola royal all’estero". Un modo neanche troppo velato per dirle che, se avessero voluto, avrebbero potuto disubbidirle. Sia la stampa che i sudditi sui social hanno subito contestato l’arroganza dei Sussex, giudicando la coppia "maleducata" e "irrispettosa". Un insider reale ha detto a Vanity Fair che la Regina "non vuole più parlare della Meghexit. È stanca e addolorata, vuole solo che tutto finisca al più presto” e giudica "offensiva", nei toni in cui è stata proposta, la dichiarazione di indipendenza di Harry e Meghan che, invece di usare tatto e discrezione, discutendone prima tutti i termini e le tempistiche con lei, l’hanno ignorata e scavalcata causando uno scandalo senza precedenti, perché, come spiega la fonte reale, "mai l’autorità di un monarca è stata minata a tal punto e di certo la Regina ne terrà conto". Tuttavia, la commentatrice reale Katie Nicholl ha sottolineato a Express UK che la Meghexit è solo il capitolo finale di un lungo scontro iniziato tra il Principe Harry e la Regina Elisabetta. Ne sarebbe, anzi, la conseguenza e non la causa. Katie Nicholl ha spiegato a Vanity Fair come la relazione tra i due sia diventata "da idilliaca a tesa in pochi giorni, quelli fatidici dei preparativi per il sontuoso matrimonio con Meghan Markle. La Regina rimase molto turbata da alcune richieste di Harry e dal modo sgarbato in cui si comportò in quelle convulse giornate. Alla fine le sue non erano nemmeno più delle richieste mosse a Sua Maestà per accontentare la futura moglie, ma autentiche pretese, fatte anche alzando la voce. Con la Regina. Un fatto davvero inaudito". Katie Nicholl ha quindi ricordato che "Harry, su richiesta di Meghan, si rifiutò di usare lo staff della Regina per il matrimonio. Lui e Meghan hanno scelto il loro fiorista e il cake designer per la loro torta nuziale. Inoltre Harry chiese all'arcivescovo di Canterbury di sposare lui e Meghan prima di consultare la Regina e il decano di Windsor, che non è il modo corretto di fare le cose, dato che la Regina è formalmente il governatore supremo della Chiesa anglicana. Se i Sussex volevano che fosse l’arcivescovo a sposarli dovevano prima chiederlo alla Regina, avvisata a cose ormai fatte da un arcivescovo costernato per l’incidente”. Ulteriori dissapori sono sorti sempre nel periodo di preparazione del matrimonio celebrato il 19 maggio 2018. "Meghan – ha ricordato l’esperta reale - pretendeva a tutti i costi una tiara con smeraldi per la cerimonia. Nonostante gli fosse stato detto che non era disponibile, Harry disse con tono furioso allo staff di Buckingham Palace: Quello che Meghan vuole, Meghan lo ottiene. Ovviamente lo staff si lamentò con la Sovrana per il trattamento ricevuto e ancora si racconta a corte di come la Regina, sentita la frase del nipote, fosse così arrabbiata da far subito chiamare Harry a corte per una furiosa ramanzina che esacerbò ancora di più il rancore del Principe verso lo staff di Buckingham Palace e causò la fine dei suoi buoni rapporti con la nonna". Un insider reale avrebbe confidato alla Nicholl, come lei stessa rivela: "Penso che fosse sgomenta per il suo atteggiamento in generale. Ricordo di aver parlato con lei e di quanto fosse sconvolta per l’arroganza e la furia di Harry che non sa tenere a freno la lingua quando si altera. D’altronde è risaputo che ha gravi problemi di gestione della rabbia e in quei giorni, pressato dalla fidanzata che voleva il matrimonio del secolo, Harry esplose come una bomba contro i suoi famigliari". E ancora: "A farne le spese fu soprattutto il fratello William a cui già non rivolgeva da mesi la parola solo perchè gli aveva consigliato di frequentare di più Meghan prima di chiederle di sposarlo. Harry la prese sul personale. Per lui era un'accusa alla sua capacità di discernimento. Secondo lui William gli stava dicendo che si era fatto abbindolare da un'arrampicatrice sociale che fingeva di essere innamorata di lui, quando in realtà, come anche il nonno Filippo, voleva solo proteggerlo. I rapporti tra i due fratelli si sono deteriorati prima del fidanzamento di Harry, quelli con la Regina durante i preparativi del matrimonio". Non sarebbe stata quindi la Meghexit ad allontanare la Regina da quello che era noto essere il suo nipote preferito, ma "le cattiverie da lui dette alla Sovrana nei giorni in cui era sotto pressione per il suo matrimonio. Se Meghan avesse fatto meno capricci e si fosse spesa per allentare la tensione oggi non saremmo a questo punto. Il legame affettivo tra nonna e nipote finì in quei giorni". Negli ultimi due anni la tensione tra Harry e il resto della sua famiglia ha continuato a intensificarsi. Tra l’altro, solo ora si scopre che la Regina non è stata in grado di assistere al battesimo di Archie perché i Sussex non hanno avvisato in tempo i funzionari reali che si occupano di stilare e aggiornare l’agenda reale. “E' opinione della Regina – sostiene Katie Nicholl – che Harry l’abbia fatto apposta. Lui non l’ha voluta al battesimo del figlio. Un’ennesima ripicca”. Naturalmente spalleggiato da Meghan che "voleva giocarsi la carta della 'vittima' agli occhi del mondo, come a dire: 'Vedete? Non mi accettano. La Regina non ha voluto nemmeno assistere al battesimo di Archie. Che altre prove volete?' . Ma la verità alla fine è venuta a galla grazie a insider di corte stanchi del trattamento riservato dai due alla Regina". Per l’esperta reale Meghan Markle è "una novella Richelieu" perché "non ha mai fatto nulla per spingere il marito a riallacciare i rapporti con la Regina, esattamente come non è intervenuta quando cresceva il distacco tra Harry e William". Ha assistito, "se non agevolato", al lento sgretolarsi dei legami famigliari del marito, preparando il terreno migliore per la sua Meghexit. "Non sarà stato difficile per lei convincere Harry, stanco di ripicche e litigi, a fuggire via quando ormai nulla di buono lo legava alla Royal Family. In questa chiave – conclude l'esperta reale nella sua analisi - è da leggere anche l’aver respinto l'invito della Regina a trascorrere del tempo con lei, proprio per fare pace, a Balmoral durante la scorsa estate o a Sandringham a Natale. I due, come si è scoperto di recente, stavano già da mesi tessendo le basi per la loro fuoriuscita dalla Famiglia Reale".

Matteo Priano per meteoweek.com il 28 febbraio 2020. Dieci milioni di dollari, circa. A tanto sarebbe montata la protezione di Harry e Meghan per il governo canadese che tuttavia, quest’oggi, con una nota ufficiale, ha confermato che nell’arco di poche settimane i due principi del Sussex niente peseranno più sulle casse dello Stato.

Tutto confermato. La notizia per la verità era già stata ufficializzata qualche tempo fa dopo alcune polemiche sollecitate proprio dai candesi, indispettiti dai costi per la permanenza della coppia di principi a Vancouver. Gli stessi Harry e Meghan avevano detto che non era loro intenzione pesare sul Canada ma che anzi sarebbero stati felici di collaborare con le associazioni benefiche del paese grazie alla loro fondazione. Uno dei motivi per cui Harry aveva scelto il Canada era proprio l’attività della fondazione che vorrebbe creare nel nome della madre Diana.

Un beneficio a termine. La sorveglianza della splendida villa nella quale stanno vivendo Harry e Megan, che per il momento sono ospiti di un amico insieme al piccolo Archie, era stata affidata fino a oggi alla Royal Canadian Mounted Police, un corpo di polizia che porta proprio il termine di Royal – reale – per ricordare la sua tradizione britannica. La polizia reale canadese si era detta orgogliosa di poter proteggere la tranquillità e la privacy dei due principi ma i costi sono davvero eccessivi. Di qui la decisione del Canada di chiedere a Harry e Meghan di essere completamente autonomi sotto questo aspetto. Una richiesta che i due principi hanno subito fatto propria. La sorveglianza durerà ancora per alcune settimane, probabilmente fino alla fine di marzo. Poi la villa di Vancouver sarà affidata a un corpo di sorveglianza privato.

Dal 31 marzo. Sempre dalla fine di marzo la coppia si dimetterà ufficialmente dai suoi incarichi reali e diventerà, di fatto, una coppia di ricchi borghesi in affari. La loro attività, che punterà prevalentemente sul settore editoriale e sul marketing, sarà divisa tra Vancouver e Los Angeles dove l’azienda che hanno creato avrà un ufficio operativo.

Il Canada li accoglie, ma con distacco. Il Canada mantiene un rapporto di rispettosa ma anche distante ospitalità nei confronti dei due principi: se da una parte, in tutta Vancouver – una città che rivendica con grande orgoglio la sua tradizione inglese e reale – sono in vendita moltissime maglie, spille e gadget con le immagini di Harry e Meghan, sono molte invece le voci discordanti. La coppia attualmente è separata. Meghan è rimasta nella Brithish Columbia con il figlio mentre Harry è a Londra “per un viaggio programmato già da qualche tempo” dice una nota ufficiale. In realtà sarebbe stato invitato da Elisabetta II in persona che ha molto timore che la moglie possa decidere di incontrare la stampa americana in qualche talk show televisivo, come si ipotizza da più parti. Harry incontrerà la regina, il padre Carlo e il fratello William. Poi tornerà in Canada. 

L'indiscrezione: "L'addio per Harry non è stato facile". Sulla Megxit a prendere la parola è una ex guardia del corto di Lady D, e afferma che non è stato facile per il Principe Harry dire addio alla corona e alla famiglia. Carlo Lanna, Martedì 03/03/2020 su Il Giornale. La scelta è stata fatta e ora non torna più indietro. Due mesi dopo quel lungo post su Instagram in cui il Principe Harry e Meghan Markle hanno espresso il desiderio di prendere le distanze dalla Corona, l’attenzione è stata catalizzata inavvertitamente su tutta la famiglia reale. Si sono spese molte parole sulla questione, alcune positive e altre negative. Una Megxit che, di certo, non è stata indolore. Una voglia di vivere una vita serena e tranquilla fuori da Londra che ha i suoi pregi e i suoi difetti. Le fonti rivelano che a soffrire di più questa frattura è stato proprio il Principe Harry. Lui è molto legato alla famiglia anche se si è sempre sentito un outsider, eppure la sua scelta nonostante tutto è stata presa con il cuore e la mente. A confermarlo è Ken Wharfe. Lui è ex guardia del corpo di Lady Diana e, intercettato dai giornalisti del Daily Mail, rivela quanto sia stato difficile per Harry seguire Meghan in Canada. "Per lui è un momento molto emozionante, in molti modi diversi – esordisce al magazine inglese - . Dire addio alla Corona non è stato facile. Per certi versi è stato un addio un po’ dolceamaro. Harry ha sempre voluto avere una vita normale e ha sempre desiderato di allontanarsi dai riflettori. È quello che sta facendo – aggiunge -. Ma prendere le distanze significa abbondare anche la sua famiglia". La fonte rivela inoltre che il Principe Harry è anche e soprattutto un ragazzo leale e coraggioso e per questo il divorzio dalla Corona è ancora più difficile da digerire. La guardia del corpo che ha poi visto crescere i figli che Lady Diana ha avuto dal principe Carlo, rivela che la principessa triste "sarebbe stata molto felice della scelta di Harry". Da quel che sembra, sarebbe stata ben contenta di sostenere il figlio, se fosse stata ancora viva. “Diana ha sempre detto che i figli avrebbero dovuto fare le cose a modo loro, senza seguire troppo le regole di Corte – aggiunge -. Il Principe ha deciso di andarsene. Ha i suoi rimpianti, questo è vero, ma la strada per la felicità è costellata di grandi soddisfazioni”. È tornato a Londra solo per qualche giorno. Come riportano le news, il Principe Harry è atterrato nella City per svolgere gli ultimi impegni prima della fine di Marzo. Tra questi? Anche la registrazione di una canzone per gli Invictus Game insieme a Jon Bon Jovi.

Il principe Harry è tornato nel Regno Unito: «Chiamatemi soltanto Harry». Pubblicato mercoledì, 26 febbraio 2020 su Corriere.it da Paola Caruso. Tornato nella terra natia, il Regno Unito, il principe Harry decide di farsi chiamare soltanto Harry, senza alcun titolo davanti al nome. La prima mossa che allontana lui e Meghan dalla famiglia reale (ufficialmente i due non saranno «Altezze reali» dal 31 marzo, come hanno spiegato su un sito aperto ad hoc per dare notizie precise sulla loro situazione) è proprio questa, una mossa venuta fuori durante una conferenza a Edimburgo che ha visto il fratello di William sul palco per parlare di sostenibilità legata ai viaggi. «Ha chiarito a tutti che vuole essere chiamato soltanto Harry — dice una donna sul palco alla conferenza per presentarlo — quindi signori e signore diamo un caloroso benvenuto a Harry». Chissà se la scelta di non usare neanche il titolo di duca (oltre a quello perso di Altezza reale) è stata una liberazione. Le regole che lui e la moglie, «dimessi» da membri senior della famiglia reale, seguiranno dalla primavera in poi sono state tutte stabilite a tavolino nel famoso incontro con la Regina di gennaio, e comunicate con dovizia di dettagli sul loro sito che però al momento si chiama ancora sussexroyal.com e contiene la parola “Royal” che, come spiega la coppia, non potranno usare a fini commerciali perché i Windsor non si vendono. D’ora in poi Harry e Meghan proveranno a guadagnare per vivere, ma in caso di insuccesso i due saranno sempre mantenuti dal principe Carlo, non con i fondi pubblici destinati alla corona, ma con i beni privati di Carlo. Poi, passati 12 mesi, la loro condizione sarà discussa nuovamente nella speranza che decidano di tornare sui loro passi. Di fatto, la coppia mantiene i patronati. E c’è chi dice che lontano dai riflettori i Sussex stiano benissimo e chi rivela che la nuova vita da «quasi commoner» stia già diventando stretta a Harry. Le chiacchere abbondano. Chissà qual è la verità.

Meghan superstar, il ritorno a Londra dei duchi del Sussex è un trionfo. Insieme ad Harry nella capitale britannica per l'ultimo viaggio da membri dei Windsor. Enrico Franceschini su La Repubblica l'08 marzo 2020. Meghan Markle Superstar. Non è un musical, ma un po' lo sembra: è il ritorno a Londra del duca e della duchessa del Sussex, per il loro giro di addio agli impegni ufficiali in rappresentanza della famiglia reale. Un compito che abbandoneranno del tutto dal prossimo 31 marzo, secondo gli accordi stipulati dalla regina dopo che la coppia ha reso nota l'intenzione di trasferirsi in Canada e fare una vita più indipendente. Harry e Meghan speravano di poter continuare a recitare la parte dei reali part-time, ma Buckingham Palace ha stabilito che non ci sono vie di mezzo. E così il viaggio di questi giorni è l'ultimo da membri a pieno titolo dei Windsor. A giudicare dall'accoglienza di pubblico e media britannici, la loro mancanza si farà sentire. Le foto dei due che "brillavano sotto la pioggia", come hanno titolato i giornali, parafrasando la celebre canzone "Singing in the rain", alla prima uscita insieme a Londra, lei in vestitino maniche corte come se fosse estate, lui a reggere l'ombrello, è finita sulle prime pagine di tutti i tabloid. Un'altra immagine, lei in abito rosso fiamma e lui nell'uniforme di gala rossa dei Royal Marines, il corpo nel quale ha fatto la sua carriera militare, domina oggi le copertine di tutta la stampa del regno, popolare e non. I paparazzi l'hanno scattata all'ingresso della Royal Albert Hall, storico ed enorme teatro londinese, per l'occasione di una serata speciale appunto in onore dei Royal Marines. Quando Harry e Meghan sono apparsi sul palco d'onore, gli invitati sono scattati tutti in piedi con uno scrosciante applauso: una "standing ovation", come si dice in inglese, che non finiva più. E che è sembrata un modo per sottolineare da che parte stia l'umore della gente, o perlomeno degli ex commilitoni del principe: a dispetto delle polemiche della casa reale e dei gossip spesso maligni (l'ultimo è che Kate avrebbe volutamente distolto l'attenzione mediatica da una cerimonia a cui partecipava Camilla, la moglie di Carlo), il cuore e la pancia del Paese sono con loro. A conferma che, per quanto William e Kate abbiano anch'essi guadagnato plausi e prime pagine nella recente visita in Irlanda, le vere star dell'opinione pubblica inglese sono i duchi ribelli del Sussex. E soprattutto la duchessa, naturalmente, apparsa radiosa, sorridente, felice e sicura di sé come raramente da quando si è fidanzata con il nipote birichino e prediletto di Sua Maestà. Tanto sicura da permettersi di dire, in un discorso in una scuola della capitale per celebrare l'8 marzo, che per le donne è più importante che mai avere il coraggio di "parlare per difendere quello che ritengono giusto". Un'allusione a sé stessa nel non sempre facile rapporto con la monarchia britannica? "Non c'è dubbio che Meghan abbia subito attacchi razzisti in Inghilterra", afferma la scrittrice Hilary Mantel, autrice del bestseller sulla dinastia dei Tudor "Wolf Hall", schierandosi anche lei decisamente dalla sua parte. Un addio a Londra in grande stile, insomma. La stella di Meghan Markle non pare affatto al tramonto. Anzi.     

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera” il 9 marzo 2020. Londra Harry e Meghan, ultimo atto. Oggi cala il sipario sui duchi di Sussex: l'impegno ufficiale conclusivo come membri di casa Windsor, poi via, verso il Canada, verso una nuova vita. Tutti gli sguardi saranno su di loro, nella Abbazia di Westminster, dove oggi si celebra la Giornata del Commonwealth. Tutti a scrutare un eventuale disagio, un possibile imbarazzo: perché Harry e Meghan saranno accanto alla regina, accanto a Carlo e Camilla, soprattutto accanto a William e Kate - quella famiglia reale che hanno scelto di disertare, quella monarchia cui hanno deciso di abdicare. E soprattutto lei sarà al centro dell' attenzione: perché in fin dei conti la loro fuga è diventata la «Megxit», l' uscita di scena dell' attrice hollywoodiana, altrettanto traumatica della Brexit. Meghan ha affrontato questi ultimi giorni «non senza qualche trepidazione», ha fatto sapere una fonte a lei vicina. Ma in realtà la giovane coppia non è mai apparsa così sgargiante come in questi impegni finali. Il vero congedo è avvenuto sabato sera, alla Royal Albert Hall, dove si sono presentati con un look rosso fuoco: lei fasciata in un abito di Safiya, lui con indosso l' uniforme di gala di capitano generale dei Marines - l' ultima volta che la vestiva, poiché ora dovrà abbandonare anche quel grado, assieme al titolo di Altezza Reale. Ma quando hanno preso posto nel palco d' onore, sono stati salutati da un applauso scrosciante da parte del pubblico in piedi.

Che ha fatto chiedere a molti: perché se ne sono andati? Perché hanno rinunciato a tutto questo? La risposta, forse, sta in quell' altra immagine, quella scattata giovedì scorso, quando sono riapparsi in Gran Bretagna alla Mansion House: raggianti, lui che le regge l' ombrello, mentre le gocce di pioggia fanno corona come diamanti nel buio della sera. L'istantanea della coppia più famosa del mondo, già transitata a pieno titolo nell' universo scintillante delle celebrities . Ed è qui che sta la contraddizione che ha portato alla rottura. Perché fare i reali, come Elisabetta ha mostrato in settant' anni di regno, significa innanzitutto senso del dovere e sacrificio di sé. Stringere mani, tagliare nastri, sorridere, salutare. Quello che William e Kate continuano a fare, ligi alla consegna. Per di più, Harry e Meghan erano in fondo dei reali di seconda fila, condannati a stare sempre un passo indietro rispetto agli altri. Non certo quello che lei avrebbe voluto, abituata a pretendere riflettori sempre più abbaglianti. Eppure era stata accolta a braccia aperte in quella che doveva essere la sua nuova patria. Certo, oggi c' è chi parla di «razzismo abominevole» nei suoi confronti, come ha fatto la scrittrice Hilary Mantel: ma tutti ricordano l' estasi che ha accompagnato i giorni del matrimonio, nel maggio di due anni fa. Quando Meghan era stata salutata come una ventata fresca che avrebbe dovuto rinnovare la frusta monarchia britannica, la duchessa di origine afro-americana che avrebbe rappresentato al meglio una nazione multietnica. Ma poi le cose sono andate storte. Perché i duchi di Sussex si sono rivelati quali due ragazzi viziati, che hanno presto stancato con i loro capricci. Impegnati a fare la morale, mentre scorrazzano per il Mediterraneo fra jet privati e ville lussuose. Che si fanno pagare dai contribuenti - tre milioni - la stravagante ristrutturazione del loro «cottage», la magione di Windsor dove sono andati ad abitare. Che tengono semi-segreti la nascita e il battesimo del figlio Archie - quando la monarchia è un ruolo pubblico. Ma che soprattutto, alla fine, infliggono dispiacere e insulto a Elisabetta, minacciando di fare mercato di quel marchio reale cui non hanno più diritto. Oggi, dopo l' ultimo inchino, voleranno via da tutto questo: a prendere il loro posto fra quelle celebrità americane alla cui compagnia aspirano e il cui glamour di plastica invidiano. Ma quanto potrà durare, lontano dalla magia del Palazzo? Quanto resisterà il luccichio allo scorrere del tempo? Il rischio, come ha scritto qualcuno, è che fra qualche anno, ai party in California, Harry si ritrovi a essere «quel tizio in un angolo che una volta era stato un reale».

Da “il Messaggero”  il 9 marzo 2020. Lo strappo dalla Royal Family è ormai dietro l'angolo, con l'ultimo impegno ufficiale da membri senior di casa Windsor in agenda per oggi. Ma i riflettori restano tutti per Harry e Meghan, ribelli e sorridenti. E sopratutto per Meghan, capace di rubare implacabilmente la scena al ritorno a Londra alle altre signore di corte, in particolare sullo sfondo degli eventi dell'8 marzo, Giornata della Donna. Il passo d'addio è fissato col Commonwealth Day, appuntamento solenne caro alla dinastia in calendario oggi per il quale i duchi di Sussex sono tornati in patria su espressa richiesta della 94enne regina Elisabetta e in cui torneranno a schierarsi in pubblico con il resto della famiglia prima di riattraversare l'oceano alla volta del Canada, verso la vita «più indipendente» che si sono scelti, e formalizzare il passo indietro da aprile. Ma intanto i momenti da protagonisti assoluti non mancano, in coppia o da soli. L'ultima conferma è arrivata dall'accoglienza trionfale ricevuta dall'ex attrice afroamericana durante una visita alla scuola Robert Clack di Dagenham, nella zona est di Londra, crogiolo della nuova Gran Bretagna multietnica. Mentre, di sfondo, si registra un passo falso proprio dei loro supposti, impeccabili rivali, il principe William, fratello maggiore di Harry, e la moglie Kate, reduci da una missione di amicizia in Irlanda macchiata da una gaff: fra precauzioni ignorate sull'emergenza coronavirus, a colpi di abbracci e strette di mano, e qualche battuta di troppo («siamo venuti a contagiarvi») bollata sui social come uno «scherzo fuori luogo».

Meghan e Harry, l’ultimo impegno reale dei Sussex è nel nome del Commonwealth. Pubblicato lunedì, 09 marzo 2020 su Corriere.it da Enrica Roddolo. Il Commonwealth doveva essere il loro futuro, invece - curiosa coincidenza o destino - è il loro ultimo impegno nella Royal family dei Windsor. E il loro addio a una vita da Senior Royals durata peraltro pochissimo, dal maggio 2018 con il sì a Windsor ad oggi. Addio accolto da una folla di appassionati della monarchia britannica, molti con la mascherina per proteggersi dal rischio del Covid 19. Il Commonwealth doveva essere il futuro impegno reale dei Sussex, Harry aveva preso il ruolo di Commonwealth Youth Ambassador. E Meghan sul suo velo da sposa aveva fatto ricamare i fiori delle 53 nazioni che compongono il Commonwealth, quel che resta del glorioso impero britannico. Ed è proprio al mondo del Commonwealth che è dedicata la cerimonia a Westminster Abbey alla quale Harry e Meghan sono arrivati - lei fasciata di verde smeraldo, lui in giacca e cravatta — assieme alla Royal family riunita per questo appuntamento. Riunita, ma divisa: già perché se un anno fa la regina, Carlo e Camilla e i Cambridges e i Sussexes erano arrivati tutti in corteo a Westminster, quest’anno i duchi di Sussex sono stati tenuti in disparte. O meglio fatti accomodare ai loro posti senza che abbiano partecipato al corteo con la regina. Per la verità, stessa sorte è stata decisa - all’ultimo - anche per William e Kate reduci dal successo del viaggio storico in Irlanda la settimana scorsa. Il motivo? Buckingham Palace non ha voluto svelare la ragione di questa scelta, che ha cambiato all’ultimo il cerimoniale. Forse per non accentuare il distacco tra Cambridges e Sussexes? Di certo, alla regina, sorridente in azzurro, il passo indietro dal loro impegno a tempo pieno come Royals deve essere costato molto, appunto perché per loro aveva immaginato un ruolo come perfetti ambasciatori di quel Commonwealth che come ha ricordato la sovrana anche oggi «con la sua famiglia di nazioni così diverse costruisce la forza del regno». La regina ieri ha incontrato a Windsor Meghan con un intenso faccia a faccia che arriva giorni dopo quello con il nipote Harry nel quale, oltre al rammarico di non aver potuto vedere il piccolo Archie rimasto Oltreoceano, sicuramente avrà ribadito che per loro - la porta resta comunque aperta. Non a caso non utilizzeranno più l’appellativo di HRH, ma non lo perdono affatto. Come restano duca e duchessa di Sussex. E in più - casomai avessero un ripensamento - Harry resta presidente del Queen’s Commonwealth Trust e Meghan vice-presidente del trust.

Il principe Harry vittima telefonica di una falsa Greta. Secondo alcune indiscrezioni, il Principe Harry sarebbe stato intercettato da alcuni comici russi e vittima di uno scherzo telefonico in cui si è discusso della Megxit e della politica di Donald Trump. Carlo Lanna, Mercoledì 11/03/2020, su Il Giornale. Nel corso della giornata di oggi, mercoledì 11 marzo, le agenzie stampa hanno battuto una divertente quanto inusuale notizia che riguarda niente meno che il Principe Harry. L’ex duca di Sussex, tornato da pochi giorni a Londra per gli ultimi impegni da membro della famiglia reale, sarebbe stato vittima di uno scherzo telefono. Che sia vero oppure no, questo ancora non è dato saperlo. Gli autori del bizzarro scherno telefonico ai danni del Principe Harry sarebbero stati due comici russi, Alexey Stolyarov e Vladimir Krasnov. Hanno sostenuto di averlo chiamato alla fine di dicembre. Si sarebbero spacciati per Greta Thunberg e suo padre e affermano di aver parlato a lungo con il nipote della regina Elisabetta II del recente "divorzio" dalla Famiglia reale. Una scelta "non facile", avrebbe commentato il duca di Sussex. Negli ultimi due giorni è tornato comunque a far parlare di sé dopo che, insieme a Meghan, ha partecipato al Commonwealth Day a Londra, uno degli ultimi impegni ufficiale come senior member della Firm. "Qualche volta la decisione giusta non è sempre quella facile. E questa decisione certamente non lo è stata ma era giusta per la nostra famiglia, per proteggere mio figlio – avrebbe rivelato il principe durante la telefonata alla falsa Greta -. E penso che ci sia un sacco di gente nel mondo che si può identificare e rispettarci per aver messo la nostra famiglia al primo posto". Nel corso della telefonata, secondo i due comici, il duca di Sussex avrebbe anche attaccato il presidente americano Donald Trump e la sua politica ambientale, sostenendo che "solo per il fatto che spinge per l'industria del carbone, ha il sangue sulle sue mani". Ma non è finita qui. I due comici avrebbero affermato che ci sarebbe stata una seconda telefonata, avvenuta alla fine di gennaio, quando è stato annunciato l'accordo con la regina, e anche in quel caso Harry, si sarebbe mostrato molto disponibile. "Voleva parlare apertamente, sembrava volesse togliersi un peso dal petto ed eravamo le uniche persone con cui farlo", ha affermato Stolyarov, che di scherzi telefonici è un esperto. Dopo che ha ingannato personaggi come il cantante Elton John, il politico americano Bernie Sanders e l'attore Joaquin Phoenix, nella sua morsa sarebbe caduto persino un reale inglese. Verità o bugia? Sta di fatto che le dichiarazioni di Harry sono piccate e pungenti. Chissà cosa potrebbe accadere se arrivassero all’orecchio della Regina.

Ecco il diario segreto di Meghan E adesso la Royal Family trema. Non basta l'autobiografia di prossima uscita, ora spunta anche un diario segreto di Meghan Markle che di fatto potrebbe far tremare anche lui tutta la corte inglese. Carlo Lanna, Giovedì 14/05/2020 su Il Giornale. C’è sempre grande interesse per la vita di Meghan Markle. E la curiosità cresce di giorno in giorno dopo la sua proverbiale uscita di scena dalla royal family. Per lei si stanno aprendo diverse possibilità lavorative dopo la Megxit, ma come è noto a tutti, la pandemia ha messo in standby la sua vita, come quella di Harry e della neo-nata fondazione. Ma di certo i gossip sul suo conto non sono andati in vacanza. L’annuncio della sua biografia, dal titolo "Finding Freedom", ha scosso nel profondo le fondamenta della casa reale inglese. In molti temono che il libro possa rivelare particolari scottanti sulla sua vita dentro e fuori le mura di palazzo. Questa autobiografia però potrebbe non essere l’ultimo dei problemi per i Windsor. Secondo alcune indiscrezioni che sono trapelate in rete, e pubblicate poi sul Daily Mail, un’amica fedele di Meghan Markle afferma che la ex duchessa, durante il suo periodo di permanenza a corte, avrebbe tenuto un diario segreto. E secondo le prime ricostruzioni ciò che si legge tra quelle pagine è davvero scottante. Il diario sarebbe stato scritto nel 2018 e riporterebbe i momenti salienti che Meghan aveva vissuto da sola e accanto al suo Harry fra le mura di palazzo. Un diario dettagliato, scritto in prima persona, con diversi punti di vista su Kate, la Regina e la vita di Palazzo. Non ci sarebbe nulla di male dietro la scrittura di queste pagine, come afferma l’amica di Meghan, dato che la Markle da sempre ha avuto un’insana passione per tutto ciò che riguarda il "mondo delle parole". Infatti, due anni fa, in molti ricordano il numero di Vogue Uk che portava la firma proprio della ex duchessa di Sussex. "Il diario è una vera e propria cronaca della vita di Palazzo – afferma la fonte -. E potrebbe costruire la base per un nuovo libro sulla vita di Meghan". Il tabloid che ha spifferato il gossip rivela che ci sarebbe già una persona interessata a pubblicare il memoriale. Si crede che Andrew Norton, autore di alcuni libri su Lady Diana, abbia espresso l’intenzione di mettere mano al diario. "Meghan è una brava scrittrice. Ha uno stile molto pungente. Ha studiato inglese al Northwestern college – continua -. Quel diario si legge da solo. È un successo assicurato", conclude. Per ora le indiscrezioni non hanno trovato nessun tipo di fondamento, ma se queste pagine sono così scottanti come si crede, allora la Sovrana potrebbe avere diversi problemi da affrontare, che impallidiscono quasi di fronte al virus che attanaglia il Regno Unito.

Meghan Markle: il divieto imposto quando faceva l’attrice. Linda il 06/05/2020 su Notizie.it.  Da attrice, Meghan Markle imponeva a tutti i cameraman un divieto ben preciso: ecco qual era la richiesta della moglie del principe Harry.  Da quando ha sposato il principe Harry, Meghan Markle è senza dubbio diventata una delle donne più note a livello mondiale. Il Royal Wedding le ha infatti consentito di entrare nella famiglia reale inglese divenendo persino duchessa, pur se oggi ha rinunciato a ogni titolo e privilegio per rivendicare la propria libertà. Sono molti, tuttavia, quelli che ancora la chiamano principessa nonostante l’addio ai Windsor. Evidentemente i più non sanno che tale soprannome lo aveva già prima di incontrare il fratello di William! A rivelare tale scoop è stato uno dei cameraman che fino a qualche anno fa lavorava a fianco di Meghan sul set della serie tv Suits. In un’intervista al “DailyMail”, l’uomo avrebbe difatti raccontato alcune manie della duchessa a dir poco particolari. Ebbene, tra esse pare che quando era attrice la Markle imponesse all’intero staff un ordine ben preciso, ossia quello di non inquadrare mai i suoi piedi. Sembra infatti che li abbia sempre odiati, soprattutto per via di una cicatrice probabilmente legata a una operazione per correggere l’alluce valgo. Come se non bastasse, sul set pare che Meghan Markle si comportasse come una vera e propria diva, pretendendo di visionare il girato ogni giorno. Se da una parte dava prova di essere una professionista attenta, dall’altro appariva anche talmente esigente da portare taluni a soprannominarla appunto “principessa”. Potrà anche aver rinunciato alla corona e ai titoli reali, ma a quanto pare la bella statunitense è sempre stata capace di catalizzare l’attenzione dei media.

Quanto guadagnerebbero Harry e Meghan se fossero dei veri influencer? Da giorni si rincorrono le voci di presunte manipolazioni ai profili Instagram di Harry e Meghan, William e Kate, una possibile guerra senza esclusione di colpi, ma quanto guadagnerebbero i Sussex se fossero dei veri influencer? Francesca Rossi, Venerdì 06/03/2020 su Il Giornale.  I tabloid parlano da giorni di una presunto complotto che avrebbe come scopo la manipolazione dei profili Instagram di Harry e Meghan, William e Kate, in modo da far guadagnare loro sempre più visibilità e apprezzamento. Si tratterebbe di una vera e propria guerra senza esclusione di colpi, anzi di like, che vedrebbe i post dei royal tour e delle iniziative umanitarie dei giovani Windsor trasformati in una sorta di campo di battaglia su cui si confrontano due diversi schieramenti, i duchi di Cambridge e di Sussex. Possibile che si stia svolgendo una battaglia social tra le due coppie più in vista del mondo? Davvero dobbiamo pensare che Harry e Meghan, William e Kate abbiano bisogno di competere online per qualche commento o cuoricino in più? Soprattutto, se Harry e Meghan diventassero dei veri influencer quanto arriverebbero a guadagnare? Il New York Times ci aiuta a capire meglio questa strana situazione, che Vanity Fair definisce una possibile “cospirazione”. Da quando è scoppiato il caso Megxit Harry e Meghan hanno visto crescere a ritmo serrato il numero dei loro fans su Instagram. Il 26 gennaio 2020 è persino avvenuto un incredibile sorpasso social. L’account dei Sussex ha superato quello dei Cambridge. Un testa a testa che ha stabilito la vittoria dei primi sui secondi con 11,1 milioni di follower contro 11 milioni. Forse potevamo aspettarci una cosa del genere, dato il clamore suscitato dall’addio di Harry e Meghan alla royal family e dalla curiosità che ogni loro apparizione pubblica genera, ma c’è una stranezza che i tabloid non riescono a spiegarsi. I duchi di Sussex stanno pubblicando dei post dal contenuto profondo, di grande attualità, eppure è il numero dei follower del profilo dei Cambridge ad aumentare con una certa rapidità. Questo farebbe pensare a un uso improprio dei dati per accrescere la visibilità online di William e Kate a scapito di Harry e Meghan. Se diamo uno sguardo alle pagine Instagram delle coppie noteremo che entrambe sono arrivate allo stesso numeri di fan, cioè 11,2 milioni. Ricorderete che inizialmente i Cambridge e i Sussex condividevano lo stesso profilo Instagram aperto nel 2015. Dal 2 aprile 2019, però, Harry e Meghan hanno optato per una prima separazione social grazie a un account dalla grafica ben riconoscibile (sottolineata dal colore blu) e post di un certo spessore. @SussexRoyal è entrato persino nel Guinness World Record per aver toccato quota un milione di followers in 5 ore e 45 minuti. Eppure Harry e Meghan non sono mai riusciti a superare per lungo tempo William e Kate. I numeri, però, ci racconterebbero un’altra storia. Secondo CrowdTangle, un tool di analisi di dati dei social network, 9 post su 10 con più like condivisi dagli account di entrambe lo coppie sono focalizzati su Harry e Meghan. I post dei Sussex battono di netto quelli dei Cambridge per gradimento (13,5 milioni di like) e anche per commenti. Nonostante il continuo aumento dei follower di @KensingtonRoyal. Gli esperti di analisi hanno notato che sul profilo di William e Kate c’è una discrepanza tra i like ricevuti e la costante crescita della quota dei fan. Tuttavia i numeri riportati finora non garantiscono affatto che vi siano state delle manipolazioni volontarie su una o su entrambe le pagine, poiché le variabili da verificare sono troppe. Però Harry e Meghan potrebbero diventare dei veri influencer e guadagnare dalle loro pubblicazioni. Sul Sun la COO di Inzpire, Marie Mostad, ha fatto notare che se i Sussex usassero la formula dei post sponsorizzati potrebbero ottenere fino a circa 110mila dollari a post. Con la stessa strategia William e Kate trarrebbero un profitto di “soli” 52mila dollari circa. Chissà se i duchi di Sussex opteranno mai per una simile soluzione.

Da "grazia.it" il 30 marzo 2020. Meghan Markle e Harry hanno lasciato la loro casa in Canada per trasferirsi a Los Angels, e alcuni pensano l'abbiano fatto per soldi. Una fonte ha raccontato al National Enquirer che Meghan Markle avrebbe ordinato al marito, il principe Harry, di trovarsi un lavoro. Secondo la fonte, infatti, i Sussex hanno bisogno di soldi: hanno un debito di più di 7 milioni di euro e Meghan Markle ne sente tutta la pressione. D'altra parte, la Duchessa ha ripreso la sua carriera da dove l'aveva lasciata, diventando la voce narrante per il nuovo film Disney+ Elephant. (Anche se a quanto dichiarato i proventi sarebbero andati tutti in beneficenza).

Harry e Meghan hanno un grosso debito. È stato spifferato dalla fonte che da quando Meghan e Harry hanno lasciato il loro incarico come membri della famiglia reale, hanno esaurito le loro fonti per ottenere denaro. Tra tutte le spese e i rimborsi per il Frogmore Cottage, e tutte le nuove ville lussuose in cui vivono, i conti bancari della coppia si starebbero esaurendo rapidamente ed ecco spiegato il bisogno di contanti il prima possibile. 

La fonte ha detto: «Questo debito è un duro colpo per il loro ambizioso piano di diventare miliardari a ruota libera nel mondo. Meghan è terrorizzata che i suoi sogni di essere una regina di Hollywood restino distrutti da questo incubo finanziario e sta insistendo sul fatto che Harry si dia una mossa e risolva la crisi».

La fonte continua: «Il grosso problema è che Harry non ha abilità commerciabili, non ha mai avuto un lavoro vero e proprio. Non ha un titolo universitario né conosce una seconda lingua. Ha solo un addestramento militare. Harry ha rinunciato alla vita reale per la moglie ribelle americana, ma il suo sacrificio gli sta esplodendo in faccia. Il loro matrimonio è teso, potrebbero essere a un punto di rottura».

Servono soldi anche per la sicurezza. Come hanno detto fin dall'inizio, il principe Harry e Meghan Markle non vogliono (e non possono) più fare affidamento su fondi pubblici dopo essersi dimessi da reali.  E questo fa sorgere anche domande su chi pagherà per la loro sicurezza. Dal momento in cui sono entrati negli Stati Uniti e si sono trasferiti a Los Angeles, il presidente Donald Trump ha messo bene in chiaro le cose. 

In un tweet ha specificato che: «Gli Stati Uniti non sborseranno un soldo per la loro sicurezza e protezione. Dovranno pagare loro stessi». 

Non si è fatta attendere la risposta di Harry e Meghan. Il portavoce della coppia ha infatti detto: «Il Duca e la Duchessa del Sussex non hanno in programma di chiedere al governo degli Stati Uniti risorse economiche per la loro sicurezza. Sono stati presi accordi di sicurezza finanziati privatamente».

Antonella Guerrera per "repubblica.it" il 6 aprile 2020. Il presidente americano Donald Trump ha già fatto presente, su Twitter, che la scorta se la dovranno pagare da soli. Insomma, non il migliore dei benvenuti.  E ora che Meghan e Harry sembrano prossimi a trasferirsi a Malibu, come reagiranno i residenti della paradisiaca oasi californiana sulla spiaggia poco fuori Los Angeles, sulle cui rocche vivono tantissime altre star come Bob Dylan, Sting, Julia Roberts, Dustin Hoffman, Pierce Brosnan, Chris Martin dei Coldplay, Danny De Vito, eccetera? Secondo alcuni esperti citati dal Daily Mail non bene: "Potrebbero irritarsi per i cambiamenti che porteranno. E anche molte star potrebbero andarsene". I due duchi ribelli sinora ancora non si sono visti a Malibu. Ma oramai sembra quasi certo che presto vi compreranno una magione. Non facile, visto che anche le catapecchie dei pochi residenti "normali" rimasti nel piccolo ma ambitissimo centro da 13mila abitanti costano decine di milioni di dollari, fino ai prezzi allucinanti delle case sulla spiaggia: per esempio Peter Morton, il fondatore della catena Hard Rock cafe, ha appena venduto la sua per 120 milioni di dollari, il record di sempre nella contea di Los Angeles. Ma Harry e Meghan sembrano essersi convinti: starebbero già soggiornando in una villa di John Barnett Hess, magnate del petrolio e dell'industria chimica, in barba al presunto ambientalismo della coppia (vedi la polemica sui jet privati la scorsa estate). Del resto, anche la madre del principe di Windsor in fuga, Diana Spencer, aveva immaginato di trasferirsi qui con il suo amante Dodi Al Fayed, prima di morire a Parigi. Il problema è che Harry e Meghan avranno bisogno di una protezione speciale, in pratica ancora da reali e "inviati" del governo britannico, e dunque sono ben diversi dagli altri vip, che anzi si sono trasferiti qui proprio per avere quella tranquillità lontani dai paparazzi di Beverly Hills, grazie pure all'impervia e sconnessa località. Tranquillità che l'arrivo dei duchi del Sussex potrebbe seriamente minare. Lady Victoria Hervey, una esperta del settore che possiede case sia a Malibu che a Londra, ha annusato un po' gli umori e al Daily Mail ha detto che non è la sola a pensare che l'arrivo di Harry e Meghan a Malibu potrebbe far innervosire non poco gli altri vip: "Molti di loro potrebbero andarsene presto. Perché vivono a Malibu proprio per non avere misure di sicurezza stringenti, cosa che l'arrivo di Meghan e Harry potrebbe causare. Qui ci sono star molto più famose di loro, come la cantante Cher", che proprio di recente, ricorda il tabloid, ha dichiarato che i fotografi la fanno sentire "prigioniera a casa propria". "Chi vorrebbe vicini di casa calamite di paparazzi" come Harry e Meghan?, ha continuato Lady Victoria. Non solo. Anche i residenti "plebei" potrebbero non prenderla bene. Secondo l'esperta di moda Tracey Ross, che conosce molto bene Malibu, "qui i veri reali sono i locali più "poveri" che vanno a surfare o in spiaggia senza problemi", in quanto a Malibu le spiagge sono praticamente quasi tutte pubbliche e accessibili. Secondo Ross, molti di loro "non sono soddisfatti di avere residenti come Meghan e Harry qui. Perché non vogliono che tutto questo diventi ricercato, di lusso" e perda l'essenza comunque popolare che Malibu ha avuto sinora.

La replica a Donald Trump: "Non hanno in programma di chiedere soldi agli Stati Uniti". Lo Staff della ex duchessa risponde al tweet che è stato lanciato da Donald Trump in cui si è affermato che gli Usa non avrebbero pagato per la sicurezza di Meghan e di Harry. Carlo Lanna, Martedì 31/03/2020 su Il Giornale. Nelle ultime ora si torna a parlare dell’imminente uscita di Meghan Markle e del Principe Harry dalla casa reale dei Windsor. Oggi, 31 marzo, è l’ultimo giorno in cui potranno sfoggiare il titolo di “Altezze Reali” poi dal primo aprile, finalmente, saranno dei cittadini comuni. Tutto è pronto da diverso tempo, anche se non sono mancate critiche e assurde prese di posizione. Pare però che il peggio sia passato e, dopo l’annuncio pubblicato sui social nel corso delle ultime ore, Harry e Meghan sono pronti a voltare pagina. Ma il Daily Mail, il tabloid inglese che sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione, rivela che al momento la situazione è ancora molto critica. Di recente e in piena emergenza da coronavirus, Donald Trump aveva scritto un tweet molto pungente rivolto ai duchi di Sussex, in cui affermava a gran voce che non aveva nessuna intenzione di attingere a fondi economici pubblici per pagare la loro sicurezza visto che ora vivono in territorio americano. La risposta da parte di Meghan Markle non è tardata ad arrivare, infatti attraverso il suo staff, replica alla polemica che è stata scatenata dal Presidente degli Stati Uniti. "Sia il Duca che la Duchessa non hanno in programma di chiedere al governo nessun tipo di risorsa economica per la loro sicurezza – afferma il portavoce -. Per conto loro e con le finanze che hanno a disposizione hanno già stipulato un altro tipo di accordo tra privati2. Come fa notare il tabloid, la questione si sarebbe inasprita per un motivo ben preciso. Tra Meghan Markle e il Presidente Trump non scorre buon sangue. Ancora prima di diventare duchessa, la moglie di Harry non ha mai appoggiato la politica del Tycoon, criticando aspramente le sue posizioni su immigrazione, politica estera e parità tra uomo e donna. Infatti, quando il Presidente è arrivato a Londra per diversi incontri ufficiali con la Regina, Meghan ha sempre declinato l’invito a partecipare a pranzi ed eventi di gala. La questione sicurezza resta però un grosso problema. Gli ex duchi di Sussex quando erano ancora membri ufficiali della royal family arrivavano a spendere quasi 8 milioni di sterline l’anno per una squadra di guardie del corpo. Ora il costo potrebbe lievitare sensibilmente e, forse, le loro finanze non potrebbero essere sufficienti. Sta di fatto, come ha fatto notare lo staff della duchessa, essendo privati cittadini, "Meghan ed Harry non avrebbero potuto comunque chiedere aiuti dallo stato". La polemica dunque lascia il tempo che trova.

Da "d.repubblica.it" il 7 aprile 2020. Si sono ispirati alla cultura dell’antica Grecia il principe Harry e Meghan Markle per il nome della fondazione che hanno intenzione di lanciare non appena finirà l’incubo coronavirus. La nuova vita di Harry e Meghan negli Stati Uniti comincia dunque a prendere forma. Abbandonate le terre di Sua Maestà la Regina Elisabetta II i duchi di Sussex sono momentaneamente a Los Angeles, per essere più vicini alla mamma di Meghan durante l’epidemia di coronavirus (sebbene l’attrice non abbia ancora incontrato la madre per precauzione), con i paparazzi che non vedono l’ora di catturare qualche scatto che li ritragga insieme: Mark Karloff, un veterano del settore, è arrivato a ipotizzare che la loro prima foto nitida insieme nella nuova residenza potrà avere un valore intorno ai 90.000 euro. Ed è proprio dalla California che Harry e Meghan stanno gettando le basi del loro futuro lontano dagli impegni reali, pensando a come ricostruire, o costruire da zero, le loro nuove carriere. Quel che è certo è che i due vogliono impiegare parte del loro tempo, dei lori soldi e della loro travolgente immagine per dedicarsi alla filantropia con una fondazione benefica che si occupi di volontariato. Non si sa ancora quando potrà essere lanciata ufficialmente, visto che il lockdown mondiale imposto dall’epidemia di Covid-19 impedisce sostanzialmente qualsiasi tipo di manifestazione pubblica, ma Harry e Meghan hanno svelato al The Telegraph il nome che hanno scelto per questo nuovo capitolo della loro avventura insieme, visto che sul marchio SussexRoyal, col quale erano approdati anche su Instagram, è stato posto il veto dalla stessa regina Elisabetta II. La fondazione si chiamerà quindi “Archewell”, una parola composta da due termini, uno greco e uno inglese, con un significato profondo. “Prima ancora di SussexRoyal c’era l’idea di ‘Archè’, la parola greca per ‘sorgente dell’azione’. Ci siamo collegati a questo concetto per la charity che speriamo di poter lanciare un giorno, ed è diventata anche l’ispirazione per il nome di nostro figlio Archie”. Dunque il concetto greco di “archè”, la forza primigenia che domina il mondo, è l’ispirazione principale per il nome scelto dai duchi di Sussex, alla quale però hanno deciso di unire la parola inglese “well” che “evoca le risorse profonde a cui ognuno di noi deve attingere”. Da qui Archewell, si suppone pronunciato all’inglese, che diventerà il nome sotto il quale verranno raccolte le opere di bene di Harry e Meghan “non appena il momento sarà opportuno”.

Il Principe Carlo e quei 2 milioni di sterline sul conto bancario di Harry e Meghan. Secondo fonti certe, il Principe Carlo avrebbe intenzione di aiutare economicamente gli ex duchi di Sussex inviando loro 2 milioni di sterline dal suo conto personale. Carlo Lanna, Sabato 04/04/2020, su Il Giornale. Trapelano altre indiscrezioni e voci di corridoio sui rapporti tra il Principe Carlo e gli ex duchi di Sussex. Alla luce di una Megxit che ha creato non pochi problemi e che, di fatto, ha inasprito i rapporti intra-familiari già ampliamente provati, l’ultimo gossip diffuso dalla stampa britannica, rimescola ancora una volta le carte. Come ha riportato il Daily Mail in un approfondimento pubblicato di recente, pare che il Principe Carlo nonostante i duri scontri con il secondogenito, avrebbe comunque intenzione di aiutare Meghan ed Harry nella loro vita al di fuori della corona. I due, infatti, ora vivono a Los Angeles e stanno cercando di mettere in atto il tanto agognato sogno di libertà e di indipendenza, ma come riportano le indiscrezioni, per la ex coppia reale non è facile trovare il filo perduto del loro destino. E il problema maggiore sarebbe proprio la mancanza di liquidità. Per questo motivo pare che l’aiuto del Principe Carlo sia assolutamente necessario. Fonti certe affermano che l’erede al trono, per 12 mesi, nonostante i litigi, i dissidi e le decisioni prese dal summit con la Regina, aiuterà il figlio economicamente. Sul conto di Harry verranno versate 2 milioni di sterline al mese, così da permettere al duca di poter dormire sogni tranquilli e affrontare con più serenità la vita vera. Non si tratta però di fondi pubblici, il denaro arriverà direttamente dal conto personale di Carlo. All’inizio della Megxit, per convincere Harry a restare, il principe del Galles aveva minacciato il figlio di tagliare tutti i fondi di cui disponeva, ma a quanto sempre, il duca era molto ferro nelle sue scelte e non si è fatto intimorire. Il tabloid inglese avrebbe affermato, inoltre, che il Principe Carlo di sua spontanea volontà avrebbe deciso di inviare questa ingente somma di denaro. Una scelta che potrebbe essere estesa anche oltre se Harry e Meghan non dovrebbero trovare un lavoro, o se i duchi dovessero avere difficoltà nell’inseguire i loro obbiettivi. Questo perché Harry, rispetto a Meghan, non ha qualifiche per gettarsi alla ricerca di un impiego e, per questo motivo, l’ex duca potrebbe vivere diversi momenti di ristrettezze economiche. Il principe Carlo, che solo qualche giorno fa ha parlato alla nazione affermando di essere guarito dal coronavirus, avrebbe deciso di aiutare il figlio senza chiedere l’appoggio della Sovrana. Infatti, durante il Summit del mese di gennaio, era stato deciso il taglio dei compensi reali, ma a quanto pare, il principe non è riuscito a digerisce una scelta così difficile.

Dagonews il 20 aprile 2020. Il duca e la duchessa del Sussex hanno comunicato agli editori dei giornali britannici di tabloid che non avrebbero mai più avuto a che fare con loro, in un attacco diretto senza precedenti a gran parte dei media che chiude la possibilità di riparare un rapporto entrato in crisi già da mesi. Harry e Meghan hanno inviato una lettera ai direttori di Sun, Daily Mail, Mirror ed Express dicendo che d'ora in poi non risponderanno più alle domande dei loro giornalisti. Attueranno una politica di "zero engagement", salvo continuare a fargli causa quando riterranno opportuno. In un attacco durissimo, il duca e la duchessa che si sono appena trasferiti a Los Angeles dopo una ''tappa'' canadese, hanno scritto che non intendono più "offrirsi come moneta per un'economia di clickbait e distorsione" e hanno accusato i media di diffondere storie "distorte, false o irragionevolmente invadenti". La mossa è progettata per dire al grande pubblico di non fidarsi di nessuna delle notizie sulla coppia che appare sui tabloid britannici. Il tutto mentre Meghan si prepara alla battaglia legale contro il ''Mail on Sunday'' per la sua decisione di pubblicare una lettera che lei aveva inviato a suo padre, con un'udienza in videoconferenza prevista per venerdì. Nella lettera Harry e Meghan dicono agli editori che credono che una stampa libera sia una pietra angolare di qualsiasi democrazia che possa “illuminare i luoghi bui, raccontare storie che altrimenti non sarebbero raccontate, difendere ciò che è giusto, sfidare il potere e metterlo davanti ai suoi abusi". E però ''è gravemente preoccupante che una fetta influente dei media, nel corso di molti anni, abbia cercato di isolarsi dal prendersi la responsabilità di ciò che dice o pubblica, anche quando sa che è distorto, falso, o irragionevolmente invadente. Quando il potere viene goduto senza responsabilità, la fiducia che tutti riponiamo in questo settore tanto necessario viene degradata. C'è un vero costo umano per questo modo di fare affari e colpisce ogni parte della società. Il duca e la duchessa del Sussex hanno osservato come persone che conoscono - così come i perfetti estranei - si sono ritrovate le vite stravolte per nessun motivo, oltre all'interesse economico dietro ai pettegolezzi piccanti".  “Non si tratta di evitare le critiche. Non si tratta di interrompere il discorso pubblico o di censurare articoli accurati. I media hanno tutto il diritto di riferire e avere un'opinione sul duca e sulla duchessa del Sussex, buona o cattiva. Ma non può essere basata su una bugia."

Luigi Ippolito per "corriere.it" il 27 aprile 2020. Sarà il libro-bomba dell’anno. «Reali del tutto moderni: il vero mondo di Harry e Meghan» sarà in vendita dall’11 agosto e racconterà la Megxit vista e vissuta dai duchi di Sussex, come loro stessi l’hanno riferita a una coppia di giornalisti fidati. Ma soprattutto promette di essere un regolamento di conti col resto della famiglia reale, che ha tagliato fuori dalla monarchia la coppia di fuggiaschi. E la memoria va inevitabilmente al libro-rivelazione di Diana, «La sua vera storia»: la principessa di Galles più di vent’anni fa affidò le sue confidenze ad Andrew Morton e fu così che riprese il controllo della narrativa reale e svelò al mondo la sua sofferenza, mettendo Carlo in cattiva luce. Il libro di 320 pagine con la biografia di Harry e Meghan, è facile prevederlo, sarà immediatamente un best-seller mondiale. E a Palazzo c’è preoccupazione: anche perché si teme che, come fece Diana a suo tempo, la coppia possa aver incoraggiato i propri amici a parlare con gli autori del libro per svelare retroscena scomodi. A firmare il volume sono Omid Scobie e Carolyn Durand: e oggi il Mail on Sunday racconta che, prima di rifugiarsi in America, Harry e Meghan hanno concesso loro un lunga intervista. Scobie è un giornalista anglo-iraniano che ha coperto i reali per anni ed è stato definito «il megafono» di Meghan: ha sempre militato nel campo dell’ex attrice ed è stato uno dei pochi ammessi ad assistere all’addio di Meghan al suo staff a Buckingham Palace. Durand è invece una rispettata giornalista americana, anche lei però con un debole per i duchi di Sussex. La notizia dell’arrivo della biografia per mano di due reporter «amici» arriva nel momento in cui i due ex reali hanno ingaggiato una battaglia con la stampa britannica. In piena emergenza coronavirus e alla vigilia del compleanno della regina, Harry e Meghan hanno annunciato che taglieranno tutti i rapporti con i tabloid, i quotidiani popolari di Londra, rei di diffondere «notizie false». Una mossa sicuramente dal pessimo tempismo e che non ha certo guadagnato simpatie ai Sussex, visto che significa anche snobbare milioni di lettori. Inoltre è appena partita in tribunale la causa intentata da Meghan al Daily Mail per violazione della privacy. Insomma, quanto basta per desumere che i Sussex sono insofferenti alle critiche che piovono loro addosso e preferiscono portavoce addomesticati per mettere avanti la loro versione dei fatti.

Simona Marchetti per "corriere.it" il 22 aprile 2020. La videochiamata al castello di Windsor è arrivata martedì poco prima dell’ora del tè e anche se era prevista (l’orario era stato assegnato da giorni, tenendo conto delle otto ore di fuso orario che ci sono fra la California e il Regno Unito), ricevere gli auguri per il suo 94° compleanno dal principe Harry, dalla moglie Meghan Markle ma, soprattutto, dal piccolo Archie (che compirà un anno il prossimo maggio e non vedeva da mesi) è stato comunque un bel momento per la regina Elisabetta. Un momento che per la verità sarebbe dovuto rimanere strettamente privato – come da espressa richiesta di Buckingham Palace, che la scorsa settimana aveva appunto annunciato che il compleanno di Sua Maestà non sarebbe stato ricordato in alcun modo speciale e che ogni chiamata o videochiamata di auguri da parte dei familiari sarebbe rimasta riservata – se non fosse che i Sussex si sono premurati di far sapere al mondo di aver chattato con la sovrana. A sottolineare l’anomalo comportamento è stato il Daily Mail (guarda caso, uno dei tabloid messi alla berlina da Harry e Meghan nella loro crociata contro una parte della stampa britannica per come li ha sempre trattati), che ha infatti rivelato che la coppia avrebbe dato precise disposizioni al loro portavoce affinché inviasse una email a un ristretto numero di media con la notizia della videochiamata alla Regina e della presenza del figlio Archie durante tutta la conversazione (altro dettaglio curioso – chiosa il giornale – vista la volontà dei Sussex di tenere il bambino il più possibile lontano dai riflettori). «La Regina ha ricevuto messaggi e chiamate da tutta la sua famiglia, il che ha reso il giorno del suo compleanno davvero molto speciale», ha raccontato un’anonima fonte a Vanity Fair), aggiungendo inoltre che la sovrana è stata aiutata dai suoi assistenti ad installare Zoom sull’iPad, così da poter fare le videochiamate con amici e parenti.

Emily Stefania Coscione per "iodonna.it" il 21 aprile 2020. Il Mail On Sunday è accusato di aver pubblicato estratti di una lettera inviata da Meghan al padre Thomas nell’agosto 2018, violando così la loro privacy. La testata britannica si difende sostenendo di aver agito in base all’interesse pubblico del documento.

Messaggi segreti. A pochi giorni dall’inizio dei lavori presso l’Alta Corte – e all’indomani dell’annuncio dei duchi di Sussex riguardo la cessazione di ogni collaborazione con i tabloid, accusandoli di pubblicare notizie false e distorte a fine di lucro – alcuni documenti hanno rivelato una serie di messaggi privati inviati da Harry al futuro suocero.

Le richieste di Harry. Nelle settimane precedenti le nozze dei duchi di Sussex, celebrate il 19 maggio 2018, Harry avrebbe chiesto a Thomas Markle di contattarlo esordendo con un «Tom, sono di nuovo Harry! Ho davvero bisogno di parlarti» e avvisando poi il suocero delle conseguenze spiacevoli che sarebbero state causate dalla sua collaborazione con i media: «Esporsi in pubblico potrà solo peggiorare la situazione», avrebbe scritto. «Se parlerai con i tabloid te ne pentirai. Fidati di me, Tom. Solo noi possiamo aiutarti. Io e Meg non siamo arrabbiati, vogliamo solo parlarti. Grazie».

Lo scandalo delle foto. Thomas Markle, 75 anni e residente in Messico, avrebbe dovuto essere presente alle nozze della figlia a Windsor, ma alcune foto che lo ritraevano mentre si stava preparando all’evento causarono uno scandalo, spingendo la coppia a contattarlo. Il padre di Meghan si limitò a rispondere con un comunicato emesso attraverso il sito news americano TMZ, in cui annunciava di essere stato ricoverato in ospedale in seguito a un infarto.

La preoccupazione di Meghan. Saputo del ricovero, il 15 maggio la duchessa scrisse al padre: «Ho cercato di contattarti tutto il fine settimana ma non hai risposto. Sono molto preoccupata per la tua salute. Stiamo cercando di proteggerti, ma non sono sicura di poter fare molto se continui a non rispondere». Meghan Markle avrebbe poi inviato altri sms: «Hai bisogno di aiuto? In quale ospedale ti trovi? Chiamami, ti prego. Sono molto preoccupata ma ora la tua salute è la cosa più importante».

Il botta e risposta prima delle nozze. Thomas Markle avrebbe risposto confermando che sarebbe rimasto in ospedale alcuni giorni ma, dopo essersi sottoposto a un intervento di emergenza, inviò un messaggio alla figlia dicendo che non avrebbe potuto essere presente alle nozze e scusandosi per tutto ciò che era successo. All’aspra risposta di Harry e Meghan, che lo accusarono di aver causato loro un enorme dolore, Markle Senior avrebbe reagito dicendo: «Non ho fatto nulla per farvi del male. Mi dispiace se il mio infarto vi ha causato problemi». Un messaggio che Harry e Meghan sospettano non sia stato scritto da Thomas Markle.

Da ilmessaggero.it il 20 luglio 2020. Meghan Markle fa causa ai tabloid britannici accusandoli di aver rovinato il rapporto con il padre. L'ex duchessa di Sussex afferma che la stampa britannica avrebbe pagato il papà per fare commenti negativi su di lei, rovinando in questo modo il rapporto tra i due che invece sarebbe stato sempre bello e complice. I rapporti tra padre e figlia sono diventati così tesi al punto che l'uomo non è mai andato a trovarla nel Regno Unito, non ha partecipato alle nozze, né al battesimo del nipotino. Gli avvocati della duchessa sostengono che tra i due «esisteva un rapporto molto stretto durante l’infanzia. Sono rimasti vicini sino a quando tre anni fa non sono stati presi di mira dagli intrusivi tabloid britannici». Tutti i dettagli sono emersi durante la causa contro il Mail of Sunday che pubblicò una lettera privata che Meghan inviò a papà.

Harry e Meghan, la mamma Doria si trasferisce da loro. Notizie.it il 21/07/2020. La suocera di Harry, Doria Ragland, si è trasferita con lui e Meghan Markle a Los Angeles. Il trasferimento di Harry e Meghan a Los Angeles è ormai definitivo, e a quanto pare nella lussuosa villa che i due avrebbero acquistato si sarebbe trasferita anche la mamma dell’ex duchessa, Doria Ragland. Mentre continuano a circolare voci riguardanti una presunta crisi sentimentale tra Harry e Meghan, sembra che la mamma di lei, Doria Ragland, si sia trasferita nella casa che gli ex duchi avrebbero acquistato a Los Angeles. Mamma Doria aiuterebbe sua figlia e il genero ad occuparsi del piccolo Archie Harrison (che ha compiuto il suo primo anno di vita a maggio scorso). Meghan è sempre stata piuttosto legata a sua madre, tanto che lei è l’unica della famiglia Markle ad aver presenziato al Royal Wedding della figlia (il padre e la sorellastra, invece, hanno lanciato pesanti accuse contro l’ex duchessa). I tanti rumor in circolazione riguardanti Meghan e la sua famiglia hanno generato un vero e proprio putiferio attorno alla duchessa, che non ha mai nascosto di aver deciso di abbandonare i titoli nobiliari proprio per proteggere la sua privacy e quella di suo figlio. Il principe Harry, che l’ha appoggiata fin dal suo insediamento a corte, ha rinunciato senza remore ai suoi titoli e ha accettato di seguire l’ex attrice a Los Angeles. Lì sembra che i due abbiano acquistato una prestigiosa villa dove avrebbero trascorso la quarantena per l’emergenza Coronavirus, lontani da tutto e da tutti. Harry non è tornato a Londra neanche quando suo padre, il Principe Carlo, è risultato positivo alla malattia.

Il grande rimpianto del principe Harry: "La mia esistenza è stata stravolta". Il Principe Harry rimpiange la sua carriera militare: il duca si sentirebbe frustrato, ma pare che la colpa non sia di Meghan Markle. Elisabetta Esposito, Giovedì 30/04/2020 su Il Giornale. Al Principe Harry manca la vita militare. Come riporta il Mirror, il duca di Sussex - che la Regina Elisabetta II ha spogliato dei suoi gradi a seguito degli accordi per la Megxit - avrebbe rivelato agli amici quanto la sua vita “sia stata stravolta”: il duca rimpiange il suo passato tra armi e plotoni. Harry aveva ottento i gradi di capitano dei Royal Marines, comandante onorario della Royal Air Force Honington e comandante in capo di piccole navi e sottomarini. “Aveva trovato il suo paradiso quando prestava servizio nell’esercito - ha raccontato una fonte anonima - poi ha incontrato Meghan e ha vissuto un periodo grandioso. Ma non credo che abbia previsto che le cose potessero andare in questo modo”. La fonte ha spiegato che il duca non incolpa la moglie o il figlio Archie Harrison per come è cambiata la sua vita, in particolare con il trasferimento a Los Angeles, tuttavia il Principe si sentiva "meglio protetto" nelle forze armate. Il duca ha trascorso 10 anni nell’esercito ed è stato soprannominato Captain Wales dai suoi compagni. Ha anche svolto due operazioni in Afghanistan, qualificandosi come comandante di elicotteri Apache. E infine è stato il fondatore degli Invictus Games, dei giochi benefici che sono rivolti a ex componenti delle forze armate che hanno subito gravi problemi fisici o psicologici - come per esempio il disturbo post-traumatico da stress, molto diffuso tra i militari. La carriera si è fermata nel 2015 per Harry, che però ha sempre partecipato alle cerimonie militari e ha mantenuto i suoi gradi fino alla Megxit. Il duca ha affermato in passato che avrebbe desiderato continuare a indossare l’uniforme, mescolandosi con uomini e donne impiegati nelle forze armate. Ma il suo desiderio non sarà però esaudito: tra la Megxit e il trasferimento negli Stati Uniti, il futuro appare incerto. Attualmente Harry vive a Los Angeles e ha deciso di mantenersi con i propri fondi, cercando di lavorare per il sostentamento della sua famiglia. Nei prossimi giorni, ad esempio, andrà in onda nel Regno Unito la serie “Thomas il trenino”, che vedrà proprio il Principe come narratore. Nel frattempo, sono apparsi sui social dei vecchi scatti in cui Harry da piccolo tiene una riproduzione di Thomas sotto al braccio. Intanto Meghan è stata impiegata come voce narrante in un documentario Disney.

La vita di Harry a Los Angeles. "È confuso e disorientato". Non è facile scrivere un nuovo capitolo della sua vita; una fonte vicina al Principe Harry rivela che l'ex duca non a Los Angeles non trova la sua dimensione. Carlo Lanna, Sabato 16/05/2020 su Il Giornale. Tutte le attenzioni adesso sono puntate sul Principe Harry. Da inglese doc, per lui, non è stato facile lasciare la sua amata Londra e volare prima in Canada poi a Los Angeles insieme a Meghan e suo figlio. È stata una scelta molto difficile da digerire, ma gli effetti della Megxit, inevitabilmente, hanno costretto l’ex duca a prendere le distanze dalla vita di corte. Per il Principe è stato un duro colpo, questo è vero, perché la lontananza avrebbe acuito ancora di più i dissidi con il fratello e con il padre. Litigi che pare sia già un lontano ricordo, almeno come riportano le ultime indiscrezioni. Harry però è ancora inquieto, è ancora scontento, e lo conferma una fonte vicina agli ex duchi a Vanity Fair. La gola profonda è convinta che il Principe, mesi dopo la fuga da palazzo, oggi è ancora molto "confuso e disorientato". E quindi, secondo quanto è stato rivelato da fonti vicino alla ex coppia reale, il Principe Harry non riesce a trovare il modo di adattarsi alla nuova vita insieme a Meghan. Di certo la pandemia non è stata di grande aiuto, dato che il virus ha messo in pausa forzata diversi progetti che sia Harry che la Markle avevano in ballo, ma la radice dei problemi è un’altra. Harry sta passando un momento difficile, non è né un reale inglese né un uomo comune. Non è né un cittadino britannico né tanto meno è un cittadino americano. È tutto e niente. Questo spigherebbe il motivo per quale, negli ultimi due mesi, si sono intensificate le telefonate a suo fratello William e le video-chiamate al Principe Carlo. "Harry cerca di mantenere un legame con la sua famiglia", rivela la fonte. Un legame che di fatto è stato lui a recidere ma di cui pare essersi pentito. "Inizia a comprendere di aver fatto un errore. La malinconia sta mettendo in serio pericolo il suo rapporto con Meghan". La fonte aggiunge che, in tutto questo frangente, pare che anche l’amore del Principe per Meghan sia a rischio. La duchessa è come se fosse tornata a casa dopo un lungo viaggio, riuscendo a riannodare i fili della sua vita nonostante il matrimonio reale; Harry invece si sente "vuoto e spento". E non aiutata neanche la creazione di una charity che porta il nome di Archie e quella villa da 18 milioni di dollari. Harry è insoddisfatto e la stampa comincia a speculare sui reali motivi del suo umore. Non resta che attendere gli sviluppi.

Harry e Meghan non rimpiangono Londra. Ecco la loro nuova villa da 18 milioni di dollari. Harry e Meghan a Beverly Hills occupano una villa milionaria, di proprietà di un magnate amico di Oprah Winfrey. Qui ha anche vissuto Paris Hilton per circa un anno nel 2004. Francesca Galici, Venerdì 08/05/2020 su Il Giornale. Il principe Harry e Meghan Markle non ci pensano proprio a tornare in Gran Bretagna. La coppia, insieme al piccolo Archie, si è recentemente trasferita a Los Angeles da dove la consorte del figlio di Diana vuole ripartire con la sua carriera da attrice. Intanto, i due si godono la vita di coppia lontana dalle pressioni di Buckingham Palace, tra passeggiate e opere di beneficenza, senza ovviamente rinunciare al lusso. Pare che la loro attuale dimora nella luccicante Los Angeles sia una sontuosa villa da 18 milioni di dollari, di proprietà del magnate Tyler Perry. A rivelare i dettagli dell'abitazione è stato il Daily Mail, che ha pubblicato alcune foto della residenza da favola in una delle zone più esclusive della città. Stando a quanto apprende la redazione del quotidiano inglese, pare che Harry e sua moglie non abbiano ancora deciso se intavolare una contrattazione per l'acquisto dell'immobile di lusso. A procurare loro la mega villa è stata niente meno che Oprah Winfrey, carissima amica di Meghan Markle, una delle persone più influenti del mondo. La residenza si trova si trova su una delle colline di Beverly Hills, in una delle sue aree più residenziali. Qui sorgono circa 14 abitazioni di grandissimo pregio, ciascuna delle quale parte da un minimo di 20 mila dollari al mese per l'affitto. Ce ne sono alcune che arrivano a sfiorare i 40 mila dollari per il canone mensile. Cifre esorbitanti, impensabili per (quasi) chiunque, che però pare che Harry e Meghan siano pronti a sborsare per vivere in una casa da sogno in una delle città più mondane del pianeta. Il Daily Mail non ha indicazioni sugli accordi presi da Harry e Meghan, quindi non è chiaro se i due siano solamente dei graditi ospiti di Tyler Perry o se stiano pagando l'affitto commisurato all'occupazione. La villa dove stanno attualmente vivendo Harry e Meghan richiama l'elegante stile toscano. Sorge al centro di un'ampia area di quasi 90 mila metri quadrati. All'interno della villa sono state ricavate ben 8 camere da letto e addirittura 12 bagni. Certo, lo spazio per far giocare il piccolo Archie insieme agli amati cani non manca di certo ai duchi del Sussex. La villa non è certo nuova alle cronache, perché in passato, nel lontano 2004, ha ospitato un altro nome altisonante. Per circa un anno, le sue 8 camere da letto sono state occupate da Paris Hilton. Harry e Meghan si muovono con grande cautela, il team di sicurezza è sempre pronto a intervenire per garantire alla coppia il massimo della privacy, che viene garantita all'interno dell'abitazione da un sofisticato sistema di sorveglianza.

ANTONELLO GUERRERA per repubblica.it il 18 maggio 2020. Meghan e Harry, aprite il portafogli. Ve lo chiedono la Regina Elisabetta, il principe Carlo e tutti i Windsor. Perché la recente "ribellione" dei duchi del Sussex nei confronti della famiglia reale ha ovviamente un prezzo. Di cui ora, settimana dopo settimana, si scoprono sempre più dettagli. La notizia è che Harry e Meghan, da qualche settimana trasferitisi in California e per ora nella discreta magione da 15 milioni di sterline procurata da Oprah Winfrey a Beverly Hills (in attesa di comprare una casa tutta loro), saranno costretti a ripagare le spese di ristrutturazione della loro residenza in Inghilterra. E cioè quel Frogmore Cottage dove erano riparati due anni fa per stare il più lontano possibile da William e Kate, con i quali condividevano Kensington Palace ma i rapporti non erano più buoni, per usare un eufemismo. All'epoca, per rimettere a posto quella bucolica tenuta scelta dai duchi del Sussex, erano serviti 2,4 milioni di sterline. Ovviamente tutto denaro pubblico, gentilmente offerto dai contribuenti. Denaro evidentemente sprecato, visto che i due ribelli - in quella che è stata poi ribattezzata dai media "Megxit" - hanno poi abbandonato Frogmore Cottage, dopo solo pochi mesi, per trasferirsi insieme al piccolo Archie prima in Canada e poi negli Stati Uniti nella loro nuova vita, lontani dalla famiglia reale e dagli odiati giornali inglesi - ai quali hanno fatto pure causa. Ora, però, come scrive il Daily Mail, si scopre che nelle "clausole del divorzio" di Harry e Meghan dalla Famiglia reale, mediato personalmente dalla Regina la scorsa estate, c'è anche il rimborso dei soldi della ristrutturazione di Frogmore Cottage. Perché bisogna dare il buon esempio, non potete fare quello che volete e quelli erano soldi dei sudditi. Dunque, i duchi del Sussex saranno costretti a ripagare tutti i 2,4 milioni, in comode rate da 18 mila sterline al mese per i prossimi undici anni. Almeno, senza interessi.

Ora Meghan fa tremare Elisabetta II: "La verità sulle nostre dimissioni reali". Mancano pochi mesi ormai alla pubblicazione della biografia scandalo di Harry e Meghan, un libro che già si preannuncia un best seller e, c’era da aspettarselo, una nuova bomba mediatica sganciata sulla royal family. Francesca Rossi, Lunedì 18/05/2020 su Il Giornale. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, alle ripicche tra Lady Diana e il principe Carlo, alle interviste scandalose e ai libri pieni di segreti inconfessabili. Dardi velenosi scagliati dalla principessa del popolo, a torto o a ragione, contro i Windsor e viceversa. Una guerra senza esclusione di colpi giocata sul campo della rivalsa. Oggi sono cambiati i protagonisti, ma la battaglia si preannuncia altrettanto cruenta, come racconta il Daily Mail. Harry e Meghan hanno deciso di raccontare la loro verità sulla Megxit, senza nascondere più nulla. I Sussex non vorrebbero più tacere in nome della famiglia e tantomeno del protocollo reale. La notizia dell’imminente pubblicazione della biografia di Harry e Meghan, “Finding Freedom: Harry and Meghan and the Making of a Modern Royal Family”, cioè “Alla ricerca della Libertà: Harry e Meghan e la Costruzione di una Moderna Famiglia Reale” ha fatto il giro dei tabloid di tutto il mondo. Scritto dal giornalista di Harper’s Bazaar Omid Scobie (definito dal Daily Mail una (cheerleader di Meghan") e da Carolyn Duran che lavora per Elle, il libro sarebbe stato completato grazie alla collaborazione di Harry e Meghan. Un lavoro durato due anni, coadiuvato da una lunga chiacchierata tra gli autori e i duchi che avrebbe dato al volume spessore, verità (o, almeno, una parte di essa) e una sorta di “imprimatur”, un carattere ufficiale che rende la lettura ancora più intrigante. Proprio come accadde nel caso della biografia di Lady Diana firmata da Andrew Morton. “Diana, la vera storia nelle sue parole” fu un best seller e ancora oggi ha un ottimo riscontro di vendite. Con ogni probabilità la biografia di Harry e Meghan seguirà lo stesso percorso verso il successo e diventerà una nuova bomba mediatica scagliata sulla monarchia inglese. C’è stato anche un piccolo mistero sulla pubblicazione del libro che, però, sembrerebbe in parte risolto. Su Amazon è già possibile prenotare la versione ebook, che sarà disponibile dal prossimo 11 agosto e quella cartacea, in vendita dal 20 dello stesso mese. Stando a quanto riportato da Marie Claire molti utenti inglesi che avrebbero provato ad aggiudicarsi una copia di “Finding Freedom” avrebbero ricevuto un messaggio in cui si chiariva che l’uscita del libro era stata bloccata dall’editore. Tra questi “sfortunati” vi sarebbe perfino l’ex addetto stampa della regina Elisabetta, Dickie Arbiter, che ha dichiarato su Twitter: “L’ho prenotata su Amazon la scorsa settimana e ieri mi è stato detto che l’ordine era stato annullato dagli editori. Qualcun altro ha avuto questo problema?” L’enigmatico messaggio firmato Amazon ha fatto subito pensare che dietro al presunto giallo sulla pubblicazione bloccata vi fosse la sovrana britannica. Forse non avrebbe gradito che i segreti e le vicende della sua famiglia venissero di nuovo esposte sulla pubblica piazza mediatica. Non lo sappiamo, brancoliamo nella nebbia delle ipotesi. Certo, tentare di bloccare una pubblicazione di questo tipo potrebbe creare ulteriore scandalo e polemiche. Da una parte si schiererebbero i sostenitori della libertà di espressione di Harry e Meghan, dall’altra quanti ritengono che questa libertà non possa ledere i diritti delle persone menzionate nel libro. Insomma, una questione in cui è spesso difficile stabilire un equilibrio. Comunque il sistema di prenotazione di Amazon.Uk risulta ancora bloccato, al contrario di quello italiano in cui è possibile effettuare il preordine. Tuttavia su Twitter Omid Scobie ha chiarito che si tratterebbe di un piccolo problema tecnico che verrà risolto a breve. Insomma sembra proprio che molti curiosi abbiano già tra le mani, almeno virtualmente, la copia della biografia di Harry e Meghan. Gli altri dovranno solo pazientare un po'. Magari potremmo pensare che il messaggio ricevuto da alcuni clienti fosse un espediente pubblicitario per amplificare il senso di attesa, ma non possiamo dirlo con certezza, visto che anche stavolta non vi sono prove in merito. Le dichiarazioni rilasciate da Harry e Meghan agli autori del libro sarebbero precedenti all’ufficializzazione dell’addio alla Casa reale inglese. Se consideriamo questo elemento con i due anni di lavoro già menzionati per la scrittura della biografia, potremmo chiederci da quanto tempo i duchi di Sussex meditassero sul loro trasferimento. Forse sarà proprio “Finding Freedom” a chiarire questo particolare. Non ci resta che aspettare e, nel frattempo, leggere ciò che la casa editrice “Dey Street Books”, del gruppo Harper Collins promette su questo futuro best seller internazionale nella quarta di copertina: “Pochi conoscono la vera storia di Harry e Meghan e questa biografia promette di andare oltre i titoli dei giornali per rivelare dettagli sconosciuti della vita di Harry e Meghan insieme, dissipando le molte voci e le idee sbagliate che hanno afflitto la coppia”. Il libro, quindi, promette tutta la verità, niente altro che la verità e gli editori sottolineano: “Finding Freedom è un ritratto onesto, ravvicinato e disarmante di una coppia che non ha paura di rompere con la tradizione, determinata a creare un nuovo percorso lontano dai riflettori e dedicato a costruire un’eredità umanitaria che farà una profonda differenza nel mondo”.

Caterina Maniaci per “Libero quotidiano” il 27 giugno 2020. Un milione di dollari per parlare di povertà, diseguaglianze sociali, ambiente deturpato e soffocato da gas e carburanti. Niente male, considerando il paradosso. Harry e Meghan, ex appartenenti alla famiglia reale britannica, devono pur rimpinguare le loro magre risorse, ora che non possono più contare sull'appannaggio di Buckinghan Palace. Un milione di dollari che potrebbero concretamente cambiare la sorte di tante persone ai limiti della sussistenza, che un bel discorso ricco di pathos lascia invece a patire la fame e le ingiustizie. Un milione di dollari - e tanto carburante in meno tra aerei e auto da usare per andare a fare i rivoluzionari discorsi - che potrebbe essere usato per migliorare le condizioni del nostro habitat. Ma così va il mondo dei vip dai nobili sentimenti. Così ecco piovere dal cielo un contratto faraonico per i duchi del Sussex, secondo quanto ha riportato il Los Angeles Times, citando una fonte molto vicina alla coppia e partecipe dei loro piani futuri, un contratto con la prestigiosa agenzia americana Harry Walker, che già cura i tour miliardari degli Obama e dei Clinton, riciclatisi in conferenzieri di superlusso in giro per il mondo.

I TEMI. La coppia ducale dovrebbe incassare un milione di dollari per ogni discorso da tenersi davanti al pubblico privilegiato di associazioni, forum, circoli universitari ed esclusivi. Tra i temi affrontati ci sono quelli che vanno per la maggiore tra questa schiera di conferenzieri vip e molto, molto politically correct: ambiente, uguaglianza di genere, giustizia sociale, sviluppo del Terzo e Quarto mondo, la salute mentale. Questo è il primo contratto professionale sottoscritto insieme da Meghan e Harry, dopo il "divorzio" dalla Royal family. Gli esperti del settore profetizzano che la coppia non si fermerà qui, anzi potrebbe avere davanti a sé un lungo futuro come conferenzieri, soprattutto negli Stati Uniti, entrando di prepotenza nel prospero circuito dei discorsi pubblici. Bisogna però tenere presente che a Londra tutto questo non piace un granchè: «La famiglia reale assiste a tutto ciò con apprensione, perché è qualcosa che non può tenere sotto controllo», ha dichiarato al quotidiano The Sun l'esperto di pubbliche relazioni Mark Borkowki. Sembra un assurdo, ma la gente accorre in massa e paga biglietti da capogiro per udire illuminati personaggi dalla vita perennemente baciata dal sole dei privilegi parlare di come sconfiggere le disuguaglianze sociali, di classe, razziali, e così via, con discorsi il cui messaggio rivoluzionario consiste, in buona sostanza, in questo: quant' è brutto essere razzisti, com' è bello donare, abbasso ogni differenza, basta con la violenza. Unico argomento sul quale si sarebbero rifiutati di tenere discorsi, anche solo accenni, sarebbe la famiglia reale.

IL LOCKDOWN. La coerenza non è un problema, ribadiamo il concetto, se si considera che per esempio, durante il lockdown imposto dal Covid, Harry e consorte hanno distribuito pasti ai bisognosi, pensando di continuare a dare il buon esempio con l'affitto di una villa lussuosa e ingaggiando un costosissimo servizio di sicurezza che non si sa ancora bene chi stia pagando. La Harry Walker Agency ha messo in piedi un vero e proprio catalogo di politici, economisti, artisti, sportivi, nomi altisonanti che fanno levitare cachet e di conseguenza donazioni, inviti, partecipazioni e via dicendo. Un business alquanto redditizio, che gira intorno a nomi come quelli appunto degli Obama, di Bill e Hilary Clinton, di Alex Rodd, la star del baseball fidanzato di Jennifer Lopez, delle sorelle Williams, di Arnold Schwarzenegger, Whoopi Goldberg. E ovviamente la scuderia si arricchisce di due nuovi nomi di richiamo come quelli di Harry e Meghan. Lei, per la verità, da tempo cerca di darsi da fare per conto proprio, per esempio con una collaborazione con Oprah Winfrey per una trasmissione tv e poi un doppiaggio per un documentario della Disney. Ma i guadagni previsti evidentemente non sono all'altezza: il doppiaggio, poi, avviene in cambio di una donazione ad una ong ambientalista. Bella pubblicità, ma poche entrate. Amarezze a cui si aggiungono amarezze in previsione del clamore che molto probabilmente è destinato a suscitare il libro «Meghan and Harry. The real story», scritto da lady Colin Campbell, una sorta di memoire che traccia un ritratto davvero impietoso dei duchi. Il settimanale Oggi ne ha pubblicato alcune anticipazioni. Meghan vi apparirebbe come una spietata manipolatrice arrivista, mentre Harry verrebbe ritratto come un giovane debole e succube della moglie, soprattutto attraverso il sesso, tanto che a corte gli avrebbero affibiato strani nomignoli. Il tutto costellato da infiniti episodi imbarazzanti sulle scenate, le figuracce, e alcuni piccoli inciuci orditi dalla sgomitante Meghan nella sua breve esperienza a palazzo.  

Luigi Ippolito per "corriere.it" il 4 luglio 2020. Si riapre la ferita della Megxit, la fuga di Harry e Meghan dalla famiglia reale: nelle memorie legali sottoposte nel corso del processo contro il Mail on Sunday per violazione della privacy, la duchessa di Sussex sostiene di essere stata abbandonata dalla famiglia reale, che l’avrebbe lasciata «indifesa» durante la sua gravidanza. E ciò nonostante il fatto – sostiene lei – che il suo matrimonio col principe Harry avesse fruttato alle casse britanniche ben un miliardo di sterline: un’affermazione che ha lasciato increduli i giornali inglesi. Sono accuse esplosive che rischiano di allargare ulteriormente il solco tra i duchi di Sussex, ormai «profughi» in California, e la famiglia reale. Harry e Meghan hanno sempre accusato Buckingham Palace di averli marginalizzati e di essere stati costretti a cercare un ruolo autonomo e più libero: ma d’altra parte non hanno mai smesso di alimentare comportamenti che li hanno portati in rotta di collisione con la monarchia. E ora, con i loro progetti di rilancio in America messi in pausa dalla pandemia, tutta l’attenzione rischia di essere dirottata di nuovo su questa specie di versione live del Trono di Spade. Ma forse la pretesa più bizzarra contenuta nelle memorie legali è quella del miliardo di sterline fruttato dal matrimonio: una cifra probabilmente basata sulle stime della società di consulenza Brand Finance, secondo cui le nozze fra Harry e Meghan avevano generato introiti per il turismo fino a 300 milioni, che potevano crescere a un miliardo se si considerava l’impatto su moda e commercio.

Simonetta Sciandivasci per "La Verità" il 4 luglio 2020. Meghan Markle ne è uscita stalker. Il presenzialismo le si è aggravato, e di parecchio, durante la quarantena dev' esserle accaduto qualcosa che forse accadrebbe a Mentana se a un certo punto gli dicessero che non può più fare le maratone (affinché il parallelo renda bene, bisognerebbe anche che Mentana avesse abbandonato La 7 per ritirarsi a vita privata in Tanzania). I grandi progetti umanitari della duchessa e del suo strapazzato consorte sono andati in fumo, come la maggior parte delle grandi imprese, ché su Zoom non è affatto vero che si può fare tutto, anzi. E chissà quando potrà tornare a spendersi per il pianeta. Intanto, dall'esilio che s' è liberamente scelta, e che a quanto pare tutto voleva tranne che usarlo per stabilizzare la sua vita e star lontana da schiamazzi e sgarbi di corte, giornale, mondanità, non ha fatto che lanciar strali. Adesso, dopo ben tre giorni di pausa senza la sua faccia arrabbiata per qualcosa tra le notizie principali, viene fuori che nelle memorie legali del processo contro il Mail on Sunday, che avrebbe violato la sua privacy, Markle abbia sostenuto di non essere stata difesa dalla famiglia reale durante la gravidanza e, scuorno degli scuorni, che la cosa è per lei aggravata dal fatto che le sue nozze, con le celebrazioni, la diretta, i gadget eccetera eccetera, hanno fruttato alla monarchia inglese e al Paese 1 miliardo di sterline. Dice il Corriere che i giornali inglesi sono increduli. E perché mai? Al sogno dell'americana femminista sposata senza fini secondi o terzi o quarti, innamorata per amore di un reale della monarchia più importante d'Europa, ci credevano soltanto l'Atlantic e qualche altro giornale Usa, o dobbiamo pensare che pure la stampa inglese è boccalona? La ragazza ha monetizzato tutto, ed è giusto così. Anzi, meglio: ha calcolato. Chi non lo fa? Chi, al suo posto soprattutto, non lo avrebbe fatto? Qua nessuna crede al matrimonio romantico, o meglio al romanticismo come unica ragione per sposare uno che dopo 12 mesi smetterà di cambiarsi le mutande a meno che non ci sia tu a ricordarglielo. Qua però tutte crediamo che non ci si può professare femministe, sfasciare una famiglia reale, esiliare un principe, e poi lagnarsi perché non si è ricevuta protezione (e da cosa, e dove siamo, nel Padrino?). Quando si prenderà una responsabilità, una su 20, delle scelte che compie, ché comincia ad avere un'età da bella signora che non ha paura?

Il discorso di Meghan Markle contro la regina Elisabetta. Meghan Markle ha partecipato al Global Leadership Summit e tenuto un discorso in favore delle donne e contro i potenti della Terra, usando parole in cui molti hanno letto una critica non troppo velata nei confronti della regina Elisabetta. Francesca Rossi, Venerdì 17/07/2020 su Il Giornale. Meghan Markle sarebbe tornata all’attacco contro la regina Elisabetta. Non bastava il discorso tenuto da lei e dal principe Harry alla sessione del Queen’s Commonwealth Trust, durante il quale i Sussex si sono scagliati contro il passato coloniale del Regno Unito. Stavolta la duchessa avrebbe fatto un passo in più e le sue parole suonano come una vendetta premeditata da tempo. Come riporta il Daily Mail, Meghan è stata ospite, in diretta streaming, del Global Leadership Summit 2020, un convegno organizzato dalle Nazioni unite attraverso il progetto Girl Up. All’evento, tenutosi dal 13 al 15 luglio 2020, hanno partecipato anche Priyanka Chopra, Hillary Clinton e Michelle Obama. La duchessa ha focalizzato il suo intervento (non sappiamo se gratuito o meno) sulla discriminazione di razza e di genere. Inoltre, citando il Dalai Lama, ha incoraggiato le donne a lottare per i loro diritti usando la “compassione” e non la “rabbia”. Un’impostazione molto chiara, quella di Meghan Markle, influenzata dai principi chiave del Buddhismo. Eppure ci sarebbe un dettaglio che stona, almeno in apparenza, con il richiamo alla pace e alla giustizia. La duchessa di Sussex ha dichiarato: “Quelli nelle stanze dei bottoni, i leader mondiali e chi fa le leggi, dipendono da voi più di quanto voi possiate mai dipendere da loro” e ha aggiunto: “Il punto è che lo sanno. La maggior parte di questi leader non ascoltano a meno che non siano obbligati a farlo. Lo status quo è facile da giustificare e difficile da infrangere. Metteteli a disagio”.“ Molti tabloid hanno intuito in queste parole un sonoro schiaffo alla regina Elisabetta. Una nuova frecciata avvelenata da parte di Meghan Markle, che a corte si sentiva messa da parte, oscurata per far brillare la futura regina consorte, Kate Middleton. È molto difficile non leggere attraverso le righe del discorso di Meghan un’accusa neanche troppo velata alla nonna del principe Harry. Una potente che non si piegherebbe ad ascoltare i sudditi, concentrata solo sul suo ruolo e sui suoi privilegi. Naturalmente nessuno ha la certezza che la duchessa di Sussex pensasse davvero a Sua Maestà mentre parlava, ma i dubbi restano e non sarebbero così infondati. In effetti fans e tabloid hanno ricordato che i duchi devono il loro stile di vita lussuoso proprio a quei “poteri forti” che Meghan critica tanto. Non dimentichiamo che l’ex attrice di Suits ha sposato un principe di un casato regnante e in linea di successione al trono. Perfino il titolo di Harry e Meghan deriva proprio da quelle “stanze dei bottoni” citate dalla duchessa. L’impressione è che i Sussex stiano pregando bene ma razzolando male. Loro sono tuttora esponenti della classe di potenti da cui vorrebbero smarcarsi. Meghan Markle si è poi rivolta alle donne, sottolineando: “Fate sempre la cosa giusta, anche quando è difficile e impopolare”. Meghan si sta forse riferendo alla Megxit? Come non rintracciare in queste frasi la voglia di imporsi, di mostrare la propria personalità di fronte alla royal family che avrebbe cercato di piegarla? Non è finita. La duchessa ha messo un punto anche sulla questione dei social network: “Il mondo online ha il potere di aiutare oltre a quello di far danno. Ci saranno sempre voci negative e a volte queste vi sembreranno così forti da farvi male. Ma voi potete e dovete alzare la voce per sommergere del tutto quel rumore” e ha chiosato: “Perché solo di rumore si tratta”. Sembra quasi che Meghan Markle abbia voluto rispondere a tono ai tabloid che l’avrebbero perseguitata e insultata, ai detrattori sui social, ma anche (di nuovo) alla regina Elisabetta che, durante il tempo trascorso a corte, le avrebbe impedito di rispondere alle accuse comparse sui giornali. Insomma, Meghan sta rialzando la testa e dimostrando di che pasta è fatta. In proposito c’è anche un altro passaggio interessante, in cui la duchessa pare rivolgersi a se stessa, oltre che alle donne: “Non è sempre facile sapere cosa fare e la paura può paralizzarci, ma non dobbiamo mai sottovalutare la nostra abilità di spingerci oltre la paura. La parte più difficile è seguire con le azioni giuste le nostre convinzioni”. Infine ha concluso: “Io continuerò a incitarvi. E così farà anche mio marito”. Il riferimento finale al principe Harry è molto interessante, perché ci pare di capire che Meghan abbia voluto mettere in evidenza l’intesa che esiste tra lei e il marito. Entrambi seguirebbero una linea di condotta comune, sarebbero in completo accordo e questo dovrebbe bastare per mettere a tacere le voci secondo le quali Harry si sentirebbe in colpa e disorientato. Che sia anche un messaggio diretto a Sua Maestà, un modo per farle sapere che Harry è felice a Los Angeles come non sarebbe mai stato a Londra? Merita la menzione speciale il look della duchessa. Abito blu senza maniche e capelli lunghissimi e lisci. Come ha precisato il magazine Amica, nel filmato Meghan Markle sembra una “squaw”. Niente chignon elaborati, o make up sofisticato. Del resto Buckingham Palace è lontano. La duchessa si è presentata come una donna comune, libera, ribelle, capace di dettare le regole della moda. Soprattutto Meghan Markle ha voluto dimostrare di possedere una voce forte, con cui non avrebbe esitato ad attaccare la regina Elisabetta.

Roberta Mercuri per "vanityfair.it" il 5 luglio 2020. Il sogno americano di Harry d’Inghilterra sembra – almeno per il momento – molto più simile a un incubo. Il duca di Sussex, a detta di tutti i royal watchers, è in preda a mille tormenti. Uno lo ha rivelato un nuovo libro-bomba, l’ennesimo sulla famiglia reale britannica sfornato o annunciato in questi giorni, dal titolo Royals At War: The Inside Story of Harry and Meghan’s Shocking Split with the House of Windsor, scritto da Andy Tillett and Dylan Howard. Ora che vive in California, a migliaia di chilometri da Londra e dai Windsor, con la moglie Meghan Markle e il piccolo Archie, «Harry si è reso conto che il padre Carlo e la nonna regina Elisabetta II non ci saranno per sempre». E questo pensiero lo terrorizza. Le sue più grandi preoccupazioni riguarderebbero la sovrana novantaquattrenne: «Ha paura di non esserci quando la nonna regina morirà». Ma anche quando papà Carlo, 71 anni, si è ammalato di coronavirus, Harry è stato in angoscia per la sua salute, e per il fatto di essergli vicino: «È sopraffatto dai sensi di colpa per essere lontano dalla famiglia durante la pandemia». Una lontanza che, fra l’altro, ha affossato la sua immagine e quella di Meghan. Ne è convinto il biografo reale Phil Dampier, che un paio di settimane fa, parlando al The Express, ha etichettato i Sussex come  i «grandi sconfitti» della royal family durante la pandemia», definendoli «isolati» e «fuori luogo»: «Durante il coronavirus tutti i Windsor hanno rafforzato la loro immagine svolgendo bene i propri compiti istituzionali. Ad eccezione del principe e dell’ex attrice americana». Criticati, nonostante si siano impegnati in opere di volontariato, per la scelta di dimettersi da membri senior della famiglia reale proprio alla vigilia dell’emergenza Covid, ma anche per la loro nuova vita a Los Angeles, tra celebri amicizie e una villa da sogno. Una vita da star perfetta per l’ex attrice Meghan. Ma non per il marito. Diversi osservatori reali nei giorni scorsi hanno giurato che Harry a Los Angeles – senza lavoro e senza amici, e lontano dalla royal family – si sente «isolato» e «disorientato». Uno smarrimento a cui di sicuro non giovano i continui intoppi al lancio della nuova fondazione benefica dei Sussex, «Archewell». Dopo l’emergenza sanitaria legata al coronavirus e lo scoppio delle proteste anti-razzismo che hanno congelato per oltre due mesi i progetti lavorativi di un intero continente, Harry e Meghan hanno dovuto fronteggiare un altro ostacolo: l’ufficio brevetti avrebbe respinto la richiesta di registrazione del marchio «Archewell». Difficilmente il progetto sarà operativo prima del 2021. Harry, insomma, ha più di un motivo per sentirsi un pesce fuor d’acqua. Sua moglie Meghan, a detta di una fonte contattata dagli autori di Royals At War, starebbe facendo di tutto per far sentire il marito a suo agio: «Gli ha assicurato che quando finirà l’emergenza coronavirus adorererà la sua nuova vita a Los Angeles. Vuole portarlo a fare escursioni, gli parla del polo club locale e di quanto gli piacerà surfare». Ma il suo ottimismo, a dar retta ai vari esperti di cronache reali, almeno per il momento non sembra contagiare il consorte.

Michaela K. Bellisario per "iodonna.it" il 15 luglio 2020. La fuga da Londra sta costando cara al principe Harry. Secondo i tabloid britannici vorrebbe tornare a casa. La nuova vita a Los Angeles non gli piace e avrebbe chiamato in segreto la cognata Kate Middleton con cui un tempo andava d’accordo.

Sei mesi di pausa. Il duca di Sussex ha paura di non esserci quando la nonna, la regina Elisabetta, morirà. Ha nostalgia di Londra, del padre Carlo, del fratello William e della cognata. Ma l’ex attrice ha (ri)trovato la sua strada a Los Angeles e non ha nessuna intenzione di tornare nel Regno Unito.  Eppure sono trascorsi appena sei mesi da quel volo per il Canada, dopo una confessione al gala Santebale in cui sottolineava il suo desiderio di lasciare il Regno Unito per proteggere la moglie Meghan Markle e il figlio Archie. Cosa è successo?

Meghan spicca il volo. In realtà solo Meghan Markle ha trovato la sua voce. Con l’aiuto di un’agenzia di comunicazione si starebbe preparando a essere una conferenziera di lusso come Michelle Obama. Il 14 luglio ha partecipato alla Girl’s Up Summit con un discorso appassionato. Harry fa il principe consorte, senza un ruolo che lo definisca. Persino l’esercito gli ha voltato le spalle dopo le sue dichiarazioni sul passato coloniale del Commonwealth. L’ex sergente Trevor Coult, colonnello del reggimento irlandese ha risposto: “È diventato un vero idiota. I suoi commenti sono disgustosi, e sono grato che abbia lasciato l’Inghilterra. Molti soldati nell’esercito inglese fanno parte del Commonwealth”.

Kate disponibile. Harry ora sarebbe molto infelice mentre si susseguono voci su una seconda gravidanza di Meghan Markle. Sembra che abbia messo a punto un “piano segreto” per il suo ritorno aiutato da Kate Middleton. Anche a costo di separarsi definitivamente dalla moglie. Come ha sottolineato Phil Dampier, autore del libro, Royally Suited: Harry & Meghan in Their Own Words, l’unico modo per appianare le cose è, però, vedersi di persona. Ma pare che Meghan Markle non ne voglia sapere. Per ora “comanda” lei.

Cristina Marconi per "Il Messaggero" il 15 luglio 2020. Dove sta andando il principe Harry? È vero, come si dice in giro, che abbia «perso il bandolo della matassa», che sia «tormentato» e che le sue uscite pubbliche in questa fase di sospensione globale dovuta al Coronavirus rivelino un uomo confuso, infelice, un pesce fuor d'acqua che negli Stati Uniti sta soffrendo dello stesso spaesamento toccato in sorte a Meghan nei due anni scarsi in Inghilterra? Sulla stampa britannica le voci si susseguono e c'è anche chi addirittura favoleggia che sia stato affidato alle sapienti mani della cognata Kate, l'unica figura al momento salda e popolare insieme a Elisabetta stessa, un piano per tendergli la mano e farlo, magari col tempo, tornare a più miti consigli.

LA MOGLIE. Ma intanto proprio ieri Meghan Markle ha fatto il suo discorso più esplicito da quando ha lasciato la Royal Family, in un video registrato per il Girl Up 2020 Leadership Summit, a cui sono intervenute anche Michelle Obama e Hillary Clinton. «Ci saranno sempre voci spiacevoli», ha spiegato a una platea di ragazze. «Potete e dovete usare le vostre voci per far silenziare questi rumori. Perché questo sono, solo rumori», ha aggiunto. Con un tono più confidenziale, ha sottolineato come «quelli che sono nei saloni, nei corridoi e nei posti di potere» dipendono da «voi più di quanto voi dipenderete mai da loro» e «c'è una cosa: lo sanno». Nel peggiore dei casi «molti di loro non ascolteranno finché non saranno costretti», perché «lo status quo è facile da giustificare e difficile da infrangere». Il suo consiglio è: «Metteteli a disagio». Parole che sono state subito interpretate come assai bellicose dalla stampa britannica, che continua a domandarsi quale sia il ruolo di Harry nella rinascita professionale della moglie. Ma partiamo dai fatti: Meghan e Harry vivono in una magione milionaria a Beverly Hills da tre mesi e mezzo, l'ultima volta che sono stati avvistati stavano scendendo da un gigantesco SUV poco in linea con i valori ambientalisti, e, come si è visto, fanno molte videoconferenze con attivisti vari. Il tutto mentre lei ha rotto i rapporti con la sua migliore amica, Jessica Mulroney, perché quest' ultima ha avuto un dissidio con una seguitissima influencer nera, Sasha Exeter, per non aver sostenuto la causa del Black Lives Matter, andando ad allungare la lista delle persone con cui Meghan è in pessimi rapporti e ponendo l'inevitabile domanda su chi siano le cinque amiche della moglie di Harry che hanno collaborato con un pezzo finito al centro di una battaglia legale che, con l'obiettivo di tutelare la privacy di Markle, sta di fatto facendo venire fuori molti dettagli sulla sua vita.

I RAPPORTI. La coppia ha fatto infuriare un po' tutti, a partire probabilmente dalla regina Elisabetta II, per dei commenti sul fatto che nel Commonwealth, «per andare avanti bisogna riconoscere il passato». Già ad aprile la leggendaria primatologa Jane Goodall, amica del secondogenito di Diana, aveva rivelato di ritenere che Harry «sta trovando la vita un po' difficile al momento», aggiungendo: «Non so come la sua carriera si delineerà». Per ora il prossimo appuntamento è la pubblicazione di un libro, Finding Freedom, atteso per l'11 agosto: la biografia, scritta da due giornalisti vicini a Meghan, andrà «al di là dei titoli per rivelare dettagli sconosciuti della vita di Harry e Meghan e far luce sulle voci e i pregiudizi che pesano sulla coppia». Pregiudizi che invece sono ben rinfocolati da una miriade di pubblicazioni britanniche, dal libro di Lady Colin Campbell in cui alcuni testimoni raccontano di sgarbi ricevuti dall'ex attrice di Suits fino a Royals at War, Reali in guerra, in cui si racconta anche che Kate, dopo aver incontrato Meghan la prima volta e averla trovata simpatica, avrebbe preso da parte Harry per «ricordargli gentilmente che si stava fidanzando con una persona con vita, passato e carriera completamente diversi e che ci sarebbero voluti tempo, cura e attenzione per integrarsi». Nulla di negativo, ma solo un avvertimento fatto sulla base dell'esperienza anche lei è stata oggetto di attacchi ai tempi del fidanzamento, con la sua famiglia ricca ma non certo borghese da generazioni e che però sarebbe stato preso malissimo dal fratello minore di William, deciso a difendere la moglie dai meccanismi che avevano distrutto la vita della madre Diana. Da allora è andato tutto precipitando e tra le due cognate, dopo una breve luna di miele, è calato un gelo dovuto, pare, più alle distanze tra i rispettivi mariti che alle differenze, presenti e bene evidenti, tra di loro. Certamente, con il principe Andrew irrimediabilmente perduto nel fango della vicenda Epstein e Carlo incapace di suscitare più che una timida simpatia nel pubblico, tutta la responsabilità di tenere il profilo istituzionale all'altezza degli standard stellari di Elisabetta poggia ormai esclusivamente su William e Kate.

Gelosie e sospetti: in un libro l'addio amaro di Harry e Meghan alla famiglia reale. Pubblicato sabato, 25 luglio 2020 da Enrico Franceschini su La Repubblica.it. "Finding freedom" esce il prossimo mese: anticipato dal Times, viene presentato come la versione ufficiosa sulla rottura con la royal family della coppia, che ora vive a Los Angeles. "Sei sicuro di volerla sposare?" Le cose hanno cominciato a guastarsi da lì: quando William ha messo in dubbio che la decisione di Harry di andare a nozze con Meghan Markle, americana, birazziale, divorziata e attrice di Hollywood, fosse giusta. Da allora i rapporti fra i due fratelli non sono più stati buoni come prima e un anno e mezzo dopo sono diventati irreparabili, portando Harry e Meghan a prendere la decisione di uscire dall'orbita della famiglia reale e trasferirsi a vivere, dopo una tappa in Canada, a Los Angeles, in California, dove lei risiedeva prima del grande passo verso i Windsor. I dubbi espressi da William sono una delle rivelazioni di Finding Freedom: Harry, Meghan and the making of a modern royal family, il libro più atteso dell'anno nel Regno Unito, anticipato stamane dal Times in attesa della pubblicazione il mese prossimo. Scritto da Omid Scoble e Carolyn Durand, due royal watchers ovvero giornalisti specializzati nella famiglia reale, viene presentato come la versione ufficiosa di Harry & Meghan sulla rottura con la royal family, perché gli autori simpatizzano chiaramente con la coppia e sostengono di avere raccolto indiscrezioni dalla loro cerchia di amici, collaboratori e confidenti. In realtà Harry e Meghan hanno preso le distanze, dichiarando in un comunicato di non avere minimamente collaborato con gli autori. Ciò non toglie che il libro sia un evento mediatico e che oggi a Londra tutti i giornali, le tivù e i siti ne stanno parlando. Harry e Meghan, racconta il libro, su sono sentiti fin dall'inizio snobbati e tagliati fuori dalla famiglia reale. Erano "gelosi" di William e Kate, non si sentivano appoggiati dal resto della famiglia e accusavano i cortigiani di palazzo reale di comportarsi come "vipere" nei loro confronti, per il timore che la popolarità della coppia " superasse perfino quella della regina", raggiungendo livelli mai avuti prima da membri dei Windsor. Il risentimento di Harry verso il fratello maggiore, la sensazione di essere incompresi dal padre Carlo, l'impressione di un accerchiamento generale, lo hanno spinto a un certo punto a cercare un incontro diretto e immediato con la nonna, che ha o almeno aveva un debole per lui. Ma non è stato possibile. Il negoziato finale su come regolare l'uscita di scena è stato diretto da un triumvirato composto da Elisabetta, Carlo e William. Ancora una volta, Harry si è sentito solo. Ora ha "trovato la libertà", come suggerisce il titolo del libro, ma è presto per dire se il principe e l'attrice vivranno per sempre felici e contenti nella loro nuova reggia di Hollywood.

"In questa famiglia sono delle vipere". Ma ora Harry e Meghan smentiscono la ricostruzione del libro. Harry e Meghan fanno sapere attraverso un portavoce di non aver mai rilasciato alcuna intervista per la stesura di Finding Freedom, la biografia che si preannuncia una bomba mediatica per la royal family. Francesca Rossi, Sabato 25/07/2020 su Il Giornale. La saga dei Sussex si arricchisce di un nuovo colpo di scena. In queste ore, infatti, tutti i tabloid stanno dedicando ampio spazio alle nuove dichiarazioni di Harry e Meghan, i quali si sarebbero dissociati con fermezza dalla realizzazione e dai contenuti della biografia “Finding Freedom”. Un libro che potrebbe dar vita a un nuovo scandalo nella royal family, un polverone di cui la regina Elisabetta proprio non ha bisogno, soprattutto dopo la tragica vicenda che ha coinvolto il principe Andrea. Il portavoce della coppia ha spiegato: “Il duca e la duchessa del Sussex non sono stati intervistati per questo libro. Non hanno contribuito in alcun modo”. Perché Harry e Meghan avrebbero deciso proprio ora di dichiarare la loro estraneità al libro di Omid Scobie e Carolyn Durand? Forse temono l’ira funesta di Sua Maestà e di essere condannati a una sorta di esilio a vita, come ipotizza Il Tempo? Oppure dicono la verità, ma ritengono che il tempismo non sia così importante, visto che non molti saranno disposti a credere alle loro parole? La biografia, stando alle informazioni del sito Amazon, sarà disponibile dal prossimo 2 settembre, ma alcuni stralci sono già stati pubblicati il 25 luglio 2020 sul Times e altri seguiranno nell’edizione domenicale del 26 luglio. Sembra di raccontare una telenovela a puntate su un magazine, invece parliamo di una storia vera che appassiona migliaia di lettori.

"Alla ricerca della libertà", spunta la biografia scandalo di Harry e Meghan. “Finding Freedom” sarebbe un resoconto al vetriolo sui mesi trascorsi a corte da Harry e Meghan, i quali si sarebbero sentiti come degli eterni secondi rispetto a William e Kate. Il principe Harry non avrebbe gradito affatto la prospettiva di vivere all’ombra del fratello, futuro re. Allo stesso modo Meghan Markle avrebbe vissuto male il rapporto mai decollato con la cognata e non sarebbe nemmeno riuscita a stabilire relazioni solide con il resto della royal family. Inoltre la duchessa di Sussex, con il suo carattere forte, (qualcuno dice perfino egocentrico), non avrebbe tollerato di dover recitare tutta la vita un ruolo di secondo piano rispetto a Kate Middleton. Meghan, abituata alle luci della ribalta, non poteva rinunciare a brillare, restandosene in disparte solo perché così vuole il protocollo reale, sottomettendosi a una tradizione secolare che la relega in uno spazio ben delimitato. Su un piano ancora più concreto, sembra che il principe Harry sia rimasto deluso quando si è visto negare un ufficio personale a Windsor. Stando ad altre indiscrezioni rivelate dalla biografia, pare anche che abbia chiesto a Sua Maestà un colloquio privato all’inizio di gennaio, ma lo staff reale abbia tagliato corto rispondendo al duca di Sussex che la sovrana sarebbe stata libera per lui solo il 29 dello stesso mese. Il cuore di Harry, però, si sarebbe spezzato davvero quando, in piena Megxit, ha dovuto rinunciare alle amate cariche militari. Un duro colpo per il principe, che ha dedicato gran parte della sua vita alla carriera nell’esercito. Non finisce qui. Lo scorso marzo Harry e Meghan hanno eseguito il loro ultimo incarico ufficiale come membri senior della royal family a Westminster, per il Commonwealth Service.

Meghan Markle stupita dalla freddezza reale al Commonwealth Service? Ricorderete che in quell’occasione la tensione tra i Cambridge e i Sussex era piuttosto evidente e che le due coppie si rivolsero a malapena il saluto. Sui giornali venne riportata la notizia secondo cui a Harry e Meghan sarebbe stato proibito di sfilare accanto ai cognati e alla regina. Un gesto che i due avrebbero vissuto come un vero e proprio oltraggio. Ripensando a questo e ad altri eventi in cui i duchi di Sussex si sarebbero sentiti “una terza ruota cigolante”, così sarebbe riportato nella biografia, Meghan Markle avrebbe confessato: “Per questa famiglia ho dato tutto”. Secondo gli autori di “Finding Freedom” Harry e Meghan si sarebbero sentiti isolati e incompresi, poiché “a palazzo c’era solo una manciata di persone di cui potevano fidarsi”. Insomma nel caso Sussex si sarebbe ripetuto uno schema ben collaudato nei palazzi del potere, ovvero un gioco di potere, alleanze, intrighi, veleni e netta divisione in fazioni spesso in lotta silenziosa tra loro. In questa rete di inganni avrebbero avuto un ruolo di spicco i membri dello staff, persone forse in grado di manipolare le situazioni a loro vantaggio e che non avrebbero provato grande simpatia per l’americana Meghan. L’ultimo ingrediente del libro sarebbe la gelosia. La royal family e i loro più stretti collaboratori, questi ultimi definiti un covo di “vipere” sarebbero stati fin da subito invidiosi del successo di Harry e Meghan della loro popolarità in costante ascesa. Vi dice nulla questo dettaglio?

La rivelazione nel libro: "Fu Harry a spingere per la Megxit". Nella biografia del 1992 dedicata a Lady Diana, l’autore Andrew Morton espresse un concetto simile, negli anni ripreso da diversi tabloid, libri e documentari. La royal family non avrebbe tollerato la capacità, in parte innata, della principessa del Galles di attirare le simpatie dell’opinione pubblica, di stabilire con gli altri un contatto immediato, basato sull’empatia. Per questo motivo la regina e la sua famiglia avrebbe sempre cercato, invano, di mettere in ombra Lady Diana e le sue iniziative umanitarie. È possibile che la storia si stia ripetendo, oppure siamo di fronte a un’abile strategia di marketing?

Cristina Marconi per “il Messaggero” il 26 luglio 2020. Le premesse perché tra Meghan e Harry e la Royal Family le cose andassero bene erano fragili, fragilissime fin dall'inizio: la personalità ben definita dell'ex attrice e il fatto di dover tenere i riflettori ben puntati su Kate e William, futura coppia reale, non lasciavano molto spazio ad un approccio generoso al ruolo dei Sussex sul palcoscenico di casa Windsor. Al contrario, visto che le «vipere» di palazzo avrebbero fatto di tutto per ostacolarli fin dall'inizio, lasciando Harry con la sensazione di «non essere protetto». Ora i due vivono a Los Angeles insieme al figlioletto Archie e secondo molti osservatori faticano a trovare una loro posizione, travolti dalle cause legali con i tabloids britannici - l'ultima per l'uso di droni per fotografare il figlioletto - e dall'impossibilità di usare il marchio reale per mantenere il loro stile di vita astronomico. E Finding Freedom (Trovare la libertà), il libro scritto da Omid Scobie e Carolyn Durand, due giornalisti che hanno avuto ampio accesso ai circoli vicini a Meghan e Harry, rischia di incrinare ulteriormente i rapporti tra le due fazioni, sebbene le rivelazioni contenute appaiano al momento molto meno bollenti del previsto. Il libro, di cui Times e Sunday Times stanno pubblicando i primi capitoli a puntate, ricostruisce i giorni più drammatici della rottura, ma spiega anche come l'accoglienza riservata a Meghan sia stata fin dall'inizio poco amichevole. In particolare con Kate non ci sarebbe stata neppure una breve luna di miele e le due non sarebbero mai andate al di là delle formalità, arrivando fino al punto che a marzo scorso, alla cerimonia per il giorno del Commonwealth, ultimo evento ufficiale a cui hanno partecipato tutti insieme, la duchessa di Cambridge non l'avrebbe neppure guardata in faccia. Un comportamento, quello di Kate, che avrebbe origine nella rottura in corso da anni tra William e Harry, giunta al punto di non ritorno quando il fratello maggiore ha chiesto «Sei sicuro di quello che fai?» dopo l'annuncio dell'intenzione di sposare l'attrice. Anche il razzismo, secondo i due autori, che assicurano di non aver intervistato la coppia, sarebbe stato un problema a palazzo, dove esistono «persone che farebbero bene a riflettere sul loro modo di vedere il mondo», anche alla luce del fatto che Meghan e Harry sono stati in grado di far apprezzare la monarchia a un pubblico ampio, fino a quel momento irraggiungibile. Questo, in particolare, avrebbe acceso la paura che l'immagine dei duchi di Sussex potesse «eclissare quella della stessa monarchia», dando luogo a tentativi di riportarli nei ranghi - rigorosamente in seconda fila - e di oscurare ogni loro iniziativa con annunci di altri eventi legati ad altri membri della famiglia. Per almeno un anno i due avrebbero cercato una via d'uscita, senza ottenere udienza né riscontro da parte di Carlo o di Elisabetta, a cui sarebbe stato impedito di vedere il nipote dai cortigiani, soprannominati «le vipere» e «gli uomini in grigio». L'idea della rottura si è andata formando con il tempo, anche se il secondogenito di Diana era convinto che alcuni esponenti della vecchia guardia «semplicemente non amavano Meghan e non si sarebbero fermati davanti a nulla per renderle la vita difficile» nella cerchia reale, nonostante lei abbia «rinunciato a tutta la sua vita» per i Windsor. «Non volevano andare via dalla monarchia, bensì trovare un luogo felice al suo interno», si legge in Finding Freedom. Dopo la lunga pausa natalizia in Canada, Harry, ormai spazientito, aveva pensato di andare direttamente dall'aeroporto a Sandringham senza avere un appuntamento per convincere la nonna ad accettare i loro progetti, dopo i tentativi accolti dal più glaciale silenzio e filtrati dai potentissimi staff di ogni nucleo della Royal Family. Un piano abbandonato all'ultimo momento per non irritare ulteriormente i parenti, anche se a quel punto il divorzio e la decisione di abdicare o dimettersi che dir si voglia dal loro ruolo ufficiale appariva inevitabile. A costo di una vera e propria guerra.

Paola De Carolis per “il Corriere della Sera” il 26 luglio 2020. Due fratelli, uno destinato a diventare re, l'altro senza un ruolo preciso, che dopo essere cresciuti insieme ed essersi aiutati e protetti arrivano a rivolgersi a malapena la parola. È il nuovo capitolo della saga dei Windsor proposto da Finding Freedom , la biografia di Harry e Meghan scritta da due giornalisti, Omid Scobie e Carolyn Durand, di cui ieri il Times ha pubblicato il primo di tre estratti. «The making of a modern Royal family», si legge nel sottotitolo, ma in realtà più che della nascita di una famiglia reale moderna la storia è quella dello sgretolamento di un assetto leggendario. Se da una parte un nuovo scandalo è l'ultima cosa di cui i reali hanno bisogno mentre si aspetta di sapere cosa accadrà al principe Andrea per via della sua amicizia con il pedofilo statunitense Jeffrey Epstein, dall'altra il libro non sembra contenere rivelazioni clamorose, niente, almeno per ora, che i tabloid non abbiano già scritto: i Sussex, inoltre, hanno già preso le distanze. «Non sono stati intervistati», ha precisato un loro portavoce. «Harry e Meghan non hanno contribuito in alcun modo». Rimane il fatto che nessuno ne esce particolarmente bene e questo ai Windsor non giova. Non William e la moglie Kate, gelosi, all'apparenza, della popolarità del secondogenito di Carlo e Diana e della consorte, non Harry e Meghan, delusi dalla scarsa considerazione a loro accordata e determinati a fare di testa propria, non la macchina di cortigiani e assistenti incapace di trovare l'elasticità necessaria per gestire il desiderio della coppia di costruirsi una vita propria. Solo la regina Elisabetta si salva e, a rottura ormai imminente, in una delle scene più toccanti del libro invita il nipote a colazione: solo lei, Harry e l'arrosto della domenica. Harry e Meghan non possono più usufruire del titolo di altezze reali, non hanno un ruolo ufficiale, non possono utilizzare la parola «royal» in alcun tipo di progetto commerciale. Si sono trasferiti in California con il figlio Archie, ma la distanza non sembra aver sanato l'amarezza. Meghan, stando al libro, è particolarmente avvilita. «Per questa famiglia ho rinunciato alla mia vita», avrebbe confidato a un'amica tra le lacrime. «Ero disposta a fare di tutto, invece eccoci qui. È molto triste». A Harry, invece, peserebbe in particolare di essere stato privato delle cariche militari onorarie che aveva ottenuto grazie anche al servizio attivo prestato in varie zone di guerra. «L'impegno con i veterani - si legge nel libro - è una parte importante della sua vita». La libertà del titolo, insomma, ha un costo. In Inghilterra i Sussex si sentivano frustrati. I loro progetti per importanza venivano sempre dopo quelli di William e Kate. Venivano sfruttati per la loro popolarità e allo stesso tempo ignorati, isolati e mal protetti della macchina del casato. E ora? L'allontanamento di Harry e Meghan è un'occasione perduta. L'arrivo di una donna birazziale a corte aveva fatto pensare a una svolta. I Windsor erano sembrati più rilevanti, più a contatto con la realtà del Paese. Il matrimonio dei Sussex aveva fatto gioire le tante coppie miste del Regno e dato il via a una conversazione, ben prima dell'esplosione del movimento di Black Lives Matter, su cosa significhi essere britannici oggi. Stando al libro, Harry era consapevole già dall'inizio che il colore della pelle di Meghan avrebbe dato fastidio. I fatti sembrano avergli dato ragione.

DAGONEWS il 28 luglio 2020. Secondo quanto rivelato su "Finding Freedom”, il Duca e la Duchessa di Sussex "si sono fidanzati segretamente nell'agosto 2017". Nello stesso mese, la coppia ha fatto un viaggio in Botswana dove si dice abbiano celebrato sia il 36 ° compleanno di Meghan sia il loro primo anno insieme. Nella biografia, una fonte dice che il principe William ha cercato di "assicurarsi che Harry non fosse accecato dalla lussuria" nella sua relazione con Meghan poco prima che si fidanzassero quell'agosto. Harry si offese quando William gli disse: "Prenditi tutto il tempo necessario per conoscere questa ragazza." Si dice che Harry abbia considerato la scelta delle parole "questa ragazza" come condiscendente. Gli autori del libro, Carolyn Durrand e Omid Scobie, scrivono: ""Harry, sensibile anche al minimo accenno di pregiudizio, ha lasciato che il rapporto con Meghan avesse conseguenze anche all’interno della sua cerchia di amici." Le domande sulla nuova relazione lo portavano a chiedersi: "Lo fanno per la razza? È snobismo? "I nodi sono venuti al pettine con un vecchio amico maschio del principe che" ha trascorso un pomeriggio a spettegolare su Meghan ". "Le voci sono arrivate a Harry e il principe ha immediatamente troncato ogni rapporto." Il libro non offre alcun indizio sull'identità dell'amico. È stato precedentemente riferito che l'amicizia del duca con diversi membri della sua ex cerchia interna si sia raffreddata o è terminata del tutto dopo aver incontrato Meghan. Harry e Meghan hanno provato una "palpabile attrazione" già dopo il loro primo appuntamento al Dean Street Townhouse a Soho, Londra. Secondo quanto riferito, Harry andò in "trance" e Meghan disse agli amici "questa relazione può stare sulle sue gambe". Harry bevve una birra, Meghan sorseggiava un martini mentre discutevano del loro lavoro, così assorbiti l'uno dall'altro che trascurarono i loro stuzzichini. Quel primo appuntamento è durato tre ore e si incontrarono di nuovo la sera successiva, nella stessa sede, afferma il libro. Harry disse "Ti amo" a Meghan a soli tre mesi dal loro corteggiamento, e Meghan rispose rapidamente con "Ti amo anch'io". La coppia rimase molto turbata quando la Regina Elisabetta “dimenticò” di mettere la loro foto sulla scrivania durante un discorso alla nazione. Si sentivano già allora “messi da parte dall'istituzione e  non percepivano di essere una parte fondamentale del suo futuro". Quell'episodio è stato "un altro segno che avevano bisogno di considerare il proprio percorso", secondo gli autori del libro. Le fotografie del duca e della duchessa erano apparse nel discorso della regina nel 2018, ma l'anno scorso “Lilybet” ha mostrato solo le immagini di suo padre, re Giorgio VI, del principe Carlo e Camilla, e una foto di famiglia di Cambridges. Fonti di palazzo dicono che voleva semplicemente illustrare la linea di successione. Il principe Harry sentì che il principe Carlo valutava la propria immagine pubblica al di sopra della loro relazione padre-figlio. La biografia rivela anche che Harry era "frustrato" che lui e Meghan "spesso si sedessero dietro ad altri membri della famiglia", inclusi suo padre e suo fratello. 'Mentre entrambi rispettavano la gerarchia dell'istituzione, era difficile quando volevano concentrarsi su di essa, e gli veniva detto che un membro della famiglia di livello più alto, che fosse il Principe William o il Principe Carlo, aveva annunciato un'iniziativa o un tour al allo stesso tempo - quindi avrebbero solo dovuto aspettare il loro turno ", afferma il libro. Gli autori di “Finding Freedom” sostengono che la Duchessa di Cambridge e la Duchessa del Sussex, entrambe 38enni, non siano mai diventate amiche - con Meghan "delusa" che Kate non l'abbia mai raggiunta o visitata. Secondo il libro, le due "hanno lottato per superare la cortesia a distanza" e non avevano "nulla in comune oltre al fatto che vivevano a Kensington Palace". Katie Nicholl di Vanity Fair ha rivelato come Kate ha inviato fiori "a un certo punto" per "migliorare la situazione", ma la duchessa del Sussex ha detto a Kate in termini incerti che i fiori non erano sufficienti . Harry e Meghan si sono “followati” su Instagram dopo il loro primo appuntamento segreto, con il principe che utilizzava  il nickname SpikeyMau5, ispirato al canadese DJ Deadmau5, prima di congelare l'account dopo che la sua relazione con l'ex star di Suits è emersa nell'ottobre 2016. "Sebbene lei [Meghan] abbia condiviso gran parte della sua visita a Londra sui social media, Meghan sapeva che doveva mantenere segrete le sue date. Ma gli indizi c'erano. Intorno al loro primo incontro, ha iniziato a seguire un account Instagram dall'aspetto misterioso chiamato @ SpikeyMau5". Prima che Harry e Meghan diventassero Harry e MEghan, la star di Suits avrebbe detto ai fotografi dove sarebbe stata in modo che potessero ottenere immagini e "lasciare uscire informazioni alla stampa", afferma la biografia. Non c’è alcun suggerimento che Meghan fosse coinvolta nel fatto che la loro relazione diventasse pubblica. Il libro afferma: "Il giorno seguente [dopo la loro dichiarazione pubblica] Meghan aveva sentimenti dolceamari. Da un lato, era delusa dal fatto che il loro segreto fosse stato svelato. Non erano più solo loro due. Mentre Meghan, prima di incontrare Harry, ogni tanto aveva allestito una foto di paparazzi qua e là o lasciava che le informazioni sfuggissero alla stampa, ha fatto tutto il possibile per proteggere la privacy della sua relazione con il principe. Sapeva che mantenere le cose in silenzio significava che potevano conoscersi senza pressioni o ulteriori preoccupazioni che venivano dai giornalisti che coprivano la loro storia d'amore."

Novella Toloni per ilgiornale.it il 28 luglio 2020. Oltreoceano il gossip impazza: Harry e Meghan vogliono il secondo figlio a tutti i costi, anche a costo di ricorrere alla fecondazione assistita. A svelarlo è stata la rivista New Idea, che ha sorpreso i Sussex fuori da una clinica di Beverly Hills, dove lavora anche una famosa dottoressa specializzata nell'infertilità di coppia. Mentre l'astrologa personale della principessa Diana, Debbie Frank, ha predetto l'annuncio della seconda gravidanza dei Sussex entro la fine del 2020, le voci sul ricorso alla procreazione assistita si rincorrono. Il principe Harry e sua moglie Meghan sono stati pizzicati all'uscita da una clinica privata a Beverly Hills dove si trovano diversi studi medici, tra i quali anche quello della dottoressa Sharon Winer, specializzata nell'infertilità di coppia. Del resto l'anagrafe non mente. Meghan Markle, alla soglia dei 39 anni (il compleanno è in programma per il 4 agosto con una festa esclusiva), aveva già avuto qualche difficoltà a rimanere incinta del primogenito, il piccolo Archie, e molti avevano scommesso sulle difficoltà della coppia di bissare l'esperienza della maternità. Ad aiutare Harry e Meghan, oggi, potrebbe essere la scienza. Secondo fonti vicine a New Idea, Meghan si sarebbe sottoposta a un ciclo di iniezioni ormonali per aumentare la fertilità e avere così maggiori possibilità di rimanere incinta. Una pratica, molto utilizzata negli Stati Uniti, che però porta con sé anche numerosi imprevisti. I Sussex rischiano infatti una gravidanza gemellare. A sottolinearlo è stata Suzanne Beth Gilberg-Lenz, ostetrica di Beverly Hills, che a New Idea si è detta "incuriosita dal motivo per cui Meghan avrebbe scelto di sottoporsi a una stimolazione ormonale ad alto tasso di gravidanze multiple". Questa pratica, infatti, ha il più alto tasso di gestazioni plurime tra i trattamenti per la fertilità, con il 30% di parti gemellari post cura. Anche se Harry e Meghan non hanno mai fatto mistero di voler dare un fratellino (o una sorellina) ad Archie, l'arrivo di gemelli potrebbe cogliere di sorpresa anche loro. Se da una parte molti sono pronti a scommettere sull'arrivo di una coppia di gemelli (come già era successo nel 2018 - quando i bookmakers lo davano quasi per certo), dall'altra sarebbe un fatto del tutto eccezionale per la casata dei Windsor. Harry e Meghan sarebbero i primi membri della famiglia reale a dare il benvenuto a una coppia di gemelli dopo oltre mezzo secolo dai gemelli nati dalla regina consorte di Scozia Joan di Beaufort nel 1430.

"Ci stanno davvero rovinando...". Esplode la furia di William su Harry. Continua a far discutere la biografia non autorizzata sui "Sussex". Ed emergono nuoi retroscena sulla Royal Family. Novella Toloni, Martedì 18/08/2020 su Il Giornale. La biografia non autorizzata sui Sussex "Finding freedom" - uscita nei giorni scorsi in Gran Bretagna e Stati Uniti - continua a fornire rivelazioni scioccanti sull'addio di Harry e Meghan alla famiglia reale. L'annuncio di voler fare un passo indietro dai doveri monarchici scosse l'opinione pubblica inglese ma fece soprattutto tremare le basi della famiglia reale. A essere maggiormente sconvolti e turbati dall'addio furono la regina Elisabetta e il principe William che, secondo quanto rivelato dagli autori del libro, si infuriò con il fratello minore per "aver danneggiato la reputazione della famiglia reale". A svelarlo è uno degli autori della biografia, Omid Scobie, che durante un'intervista rilasciata in occasione dell'uscita di "Finding freedom" ha raccontato della frattura che l'uscita di scena dei Sussex provocò nel rapporto tra i due fratelli. Il principe William e il principe Harry non si sarebbero mai parlati dopo l'annuncio di addio fatto dai duchi a inizio gennaio: "I fratelli non si sono più parlati fino al vertice di Sandringham. Non si erano visti, troppe divergenze. Ci vorrà davvero del tempo per guarire questa frattura". A ferire maggiormente il principe William sarebbe stata la mancanza di confronto con Harry prima di rendere pubblico il suo desiderio di fare un passo indietro dagli impegni della Corona. Il primogenito di Carlo d'Inghilterra sarebbe stato furioso della leggerezza con cui Harry avrebbe messo in piazza gli affari di famiglia: "Le dichiarazioni dei Sussex non furono discusse internamente. Per questo William si è sentito ferito e tradito dal fratello, perché indossa due "cappelli". Non è solo il fratello ma è anche il futuro re e ha ritenuto che ciò abbia danneggiato la reputazione della famiglia. Harry ha reso gli affari di famiglia di dominio pubblico quando avrebbero dovuto essere discussi in privato e le ripercussioni e i danni di quel gesto continuano tutt'ora". L'addio di Harry e Meghan al Regno Unito ha amplificato, se possibile, ancora di più il distacco emotivo tra il principe William e suo fratello minore. A complicare la situazione c'è anche il difficile rapporto tra Kate Middleton e Meghan Markle. Nella biografia la duchessa di Cambridge è descritta come "snob" e "fredda" nei confronti della duchessa di Sussex e questo non avrebbe favorito il riavvicinamento tra i due principi. L'arrivo di Meghan nella vita di Harry e nella famiglia reale ha infatti sconvolto l'idillio che fino ad allora regnava tra fratelli e cognata. Il rapporto speciale tra Harry e Kate si sarebbe interrotto proprio con l'arrivo della Markle a Palazzo. Kate avrebbe messo in guardia il piccolo di casa Windsor dalle "mire" della bella attrice e questo avrebbe provocato l'allontanamento di Harry dal fratello e dalla cognata, dai quali non si sentiva più appoggiato. Inevitabile il raffreddamento dei rapporti tra le due coppie con Harry sempre più deciso a prendere le distanze dalla famiglia reale.

L'indiscrezione: "Il principe Harry non ha litigato con la regina". Una fonte vicina ad Harry nega che tra lui e la regina ci sia stata una telefonata piccata prima delle nozze con Meghan. Biagio Carapezza, Martedì 18/08/2020 su Il Giornale.  A qualche giorno dalla pubblicazione di "Finding freedom", la biografia non autorizzata sui duchi di Sussex Harry e Meghan iniziano a fioccare le prime smentite in merito ad alcuni episodi contenuti nel testo in questione. La biografia scritta da Omid Scobie e Carolyn Durrand, da tempo annunciata, attesa e temuta, intende far piena luce sulla cosiddetta Megxit, cioè l'addio di Harry e Meghan alla famiglia reale britannica e il trasferimento negli Stati Uniti. La prima secca smentita riguarda la supposta conversazione telefonica molto accesa intercorsa tra Harry e la regina Elisabetta II. Causa della presunta discussione sarebbe stato il diniego, della guardarobiera della regina, a lasciare provare la tiara nuziale senza un precedente appuntamento. Quello della tiara indossata dalla Markle in occasione del matrimonio, è uno dei punti più dibattuti della vicenda. Addirittura la stampa britannica ha coniato il termine "tiaragate" per renderne la gravità. Stando ai due autori del volume, Harry e Meghan avrebbero avuto una discussione poco cortese con Angela Kelly, guardarobiera della regina, al momento della prova della tiara sull'acconciatura. I futuri sposi, sempre a quanto riportato nella biografia, si sarebbero presentati a Buckingham Palace senza alcun preavviso, creando così non pochi imbarazzi. Pare che un infuriato Harry abbia pronunciato questa frase: "Non so cosa diavolo stia succedendo ma questa donna deve fare questo lavoro per la mia futura moglie". A ciò sarebbe seguita la telefonata con la regina virata su toni accesi. Tutto falso riporta una fonte vicina al principe Harry: "La regina è probabilmente la persona che Harry rispetta e apprezza di più al mondo. Che ci sia stata una discussione telefonica è falso e ridicolo". In base alla ricostruzione riportata nel libro, la Kelly si sarebbe trovata a Windsor e sarebbe stata impossibilitata a raggiungere Harry e Meghan a Londra senza il necessario preavviso per la prova del gioiello, facendo così innervosire Harry. I due avrebbero piuttosto dovuto prendere un appuntamento, seguire il protocollo e i parametri di sicurezza come impone la prassi quando si tratta dei gioielli della corona. La tiara indossata da Meghan è stata la Queen Mary's Diamond Bandeau. I tabloid, invece, hanno sostenuto che la sua prima scelta fosse caduta sulla Greville Emerald Kokoshnik Tiara, indossata invece da Eugenie di York per il suo matrimonio, nell'ottobre dello stesso anno. La duchessa di Sussex ha sempre smentito questa ricostruzione e rivendicato la sua scelta.

Grane burocratiche per il principe Harry. Ora diventa difficile restare con Meghan. Dopo mesi di lontananza il duca di Sussex potrebbe far presto rientro in patria per risolvere alcuni problemi burocratici legati al suo visto americano. Novella Toloni, Giovedì 20/08/2020 su Il Giornale. Guai in vista per il principe Harry. Il nipote della regina Elisabetta potrebbe esser costretto a rientrare forzatamente nel Regno Unito per colpa di problemi burocratici. Lo status di reale non avrebbe risparmiato il duca di Sussex da una scocciante grana legata al suo visto d'ingresso negli Stati Uniti.

Harry e Meghan cercano lavoro per pagare il mutuo della loro villa. Come ogni normale cittadino il principe Harry ha avuto bisogno di un visto turistico per fare il suo ingresso negli Stati Uniti. Ma oggi quel "lascia passare" non gli garantirebbe più la possibilità di soggiornare a Montecito, Santa Barbara, dove si è trasferito insieme a Meghan e Archie da pochi mesi. A far trapelare l'indiscrezione è stata la scrittrice ed esperta reale Angela Levin che, intervistata da Express.uk, ha parlato della possibilità che la coppia reale torni nel Regno Unito nell'immediato futuro: "Penso che il principe Harry potrebbe tornare. Harry ne avrà bisogno a causa del suo visto, non può restare lì a tempo indeterminato. C'è la questione della cittadinanza e poi ci sono molte implicazioni fiscali". È improbabile, in realtà, che Meghan torni in Gran Bretagna a causa del periodo "orribile" trascorso al cospetto della famiglia reale. Ma per il principe Harry le cose potrebbero andare diversamente. Più che per questioni legali molti si aspetterebbero che il nipote della regina ritornasse in patria per ricucire i rapporti con la sua famiglia e in particolare con il fratello il principe William. "Tutti si augurano che Harry ritorni non per il visto ma per i suoi nonni, suo padre e persino William anche se al momento sono in rottura. Sono la sua famiglia e non credo che Meghan verrà con lui e sono certo che non porteranno Archie", ha affermato Angela Levin.

Dal fatale incontro al divorzio reale: la parabola d'amore tra il principe Harry e Meghan Markle. Oggi però a turbare la vita americana dei Sussex sembrano essere più le questioni burocratiche. Sebbene sia Meghan Markle che Archie siano cittadini statunitensi riconosciuti, Harry è nato e cresciuto nel Regno Unito, il che complica i piani dei Sussex di metter radici durature negli States. Fonti vicine a Palazzo confermano che: "Harry al momento non ha presentato nessuna domanda di doppia cittadinanza e non ha richiesto la carta verde". L'opzione per il figlio del principe Carlo sarebbe la richiesta di un visto "speciale" di tipo diplomatico, che gli consentirebbe di vivere tranquillamente in California. Il principe Harry potrebbe richiedere un visto O-1 riservato a "individui con capacità o risultati straordinari" per questo starebbe accelerando le pratiche per dar vita alla sua nuova organizzazione benefica.

"L'erba è un'opportunità d'oro": la proposta choc di un miliardario a Harry e Meghan. La proposta choc di coltivare cannabis terapeutica è stata fatta ai Sussex dall'imprenditore greco David, che tra i suoi soci annovera anche Mike Tyson e altre celebrità. Novella Toloni, Lunedì 24/08/2020 su Il Giornale. Una proposta che cade a fagiolo, si potrebbe dire. Proprio mentre il principe Harry e Meghan Markle sono alla ricerca di un impiego per mantenersi economicamente lontano dai favori della famiglia reale, ecco arrivare la proposta choc. Coltivare cannabis nella loro nuova villa di Santa Barbara. Come riporta Express.uk il magnate descrive la sua offerta come "un'opportunità d'oro" che potrebbe fruttare quasi 3 milioni di sterline all'anno ai Sussex. A lanciare l'idea è stato il miliardario di origini greche Alki David il cui patrimonio (stimato circa 2,35 miliardi di sterline) proviene principalmente dalla coltivazione legale della cannabis. La proposta ufficiale è già stata presentata e l'imprenditore ellenico ha invitato i Sussex nella sua casa a Malibu: "Nel materiale che ho trasmesso ai duchi ho chiarito che gli entusiasmanti progressi genetici si stanno sviluppando rapidamente e voglio che ne facciano parte". All'orecchio del magnate ellenico sarebbe arrivata la notizia della necessità di Harry e Meghan di trovare un lavoro al più presto per pagare il salatissimo mutuo acceso per acquistare la lussuosa villa di Montecito, dove vivono insiema al piccolo Archie e alla madre di Meghan da pochi mesi. Per il miliardario Alki David la nuova residenza di Harry e Meghan sarebbe perfetta e idonea per la coltivazione della cannabis in una variante appositamente studiata per i reali. Il terreno e l'esposizione della tenuta nella quale i Sussex si sono trasferiti da inizio giugno, infatti, sarebbero ottimali e parte dei guadagni sarebbe riservata proprio a Harry e Meghan. Il business c'è ed è in forte ascesa in California. Il trentacinque per cento delle licenze di coltivazione della canapa nello Stato, infatti, sono state rilasciate ai coltivatori di Santa Barbara. Anche Mike Tyson e Scott Disick di Keeping Up With The Kardashians sarebbero soci in affari di David e a loro potrebbero presto aggiungersi anche i Sussex. La compagnia di David ha già realizzato in laboratorio un seme di canapa esclusivo e chiamato "Prince Harry", studiato per essere utilizzato come antidolorifico. L'imprenditore greco avrebbe offerto 3,1 milioni di dollari per entrare nell'industria molto redditizia della coltivazione della canapa. David avrebbe fatto leva sui risvolti medici che questo tipo di cannabis offre (largamente impiegata a uso terapeutico), puntando sulla sensibilità del principe e della sua consorte. "Hanno una natura naturalmente premurosa quindi penso che il potenziale medico potrebbe essere un'area che vorranno esplorare", ha dichiarato a Express.uk. Del resto non sarebbe una novità in casa Markle. Il nipote della duchessa - Tyler Dolley - è diventato famoso (e milionario) grazie alla coltivazione di marijuana in Oregon (dove è legale). Alcuni anni fa il giovane ha creato addirittura una speciale varietà di questa sostanza in onore della cugina, chiamandola "Markle Sparkle" e creando non poco imbarazzo a corte, quando ancora la Megxit non si era consumata.

(ANSA 2 settembre 2020) - Harry e Meghan alla conquista di Hollywood sulla scia di Barack e Michelle Obama. I Duchi del Sussex hanno fondato una società di produzione e firmato un accordo pluriennale con Neflix che li pagherà per realizzare documentari, film, serie tv e programmi per bambini. L'accordo dà al secondogenito di Carlo e Diana e alla ex attrice di "Suits" una vasta piattaforma globale sei mesi dopo il clamoroso "divorzio" dalla casa di Windsor. I Duchi potranno comparire di persona nei documentari ma, come Meghan ha più volte ribadito, non si parla per lei di un ritorno al mestiere di attrice. Netflix avrà l'esclusiva di tutti i prodotti sfornati dalla società dei Duchi. "Il nostro obiettivo è creare contenuti che informino ma che diano anche speranza", hanno detto i Sussex spiegando che, "nei panni di nuovi genitori", è importante per loro creare "programmi per famiglie che siano fonte di ispirazione". Due settimane fa Variety aveva rivelato in esclusiva che la coppia aveva avviato all'inizio dell'estate concreti passi con gli studi portando in giro tra Disney, Apple e Nbc la proposta di un loro progetto finora assolutamente top secret. Hanno detto ora di avere scelto Netflix per la "capacità senza precedenti" di far arrivare ai suoi 193 milioni di abbonati "contenuti che abbiano impatto e provochino azioni". Meghan è tornata qualche mese fa a lavorare a Hollywood ma è stato per beneficenza, prestando la sua voce alla docuserie di Disney + "Elephants" che ha debuttato in aprile sul canale in streaming, con i proventi destinati all'organizzazione Elephants Without Borders che si prende cura degli elefanti nel Botswana. Quanto a Harry, prima di rinunciare ai titoli reali, aveva annunciato che avrebbe lavorato con OprahWinfrey per una serie di Apple Tv+ sulla salute mentale. Poi, all'inizio di agosto, il Duca era apparso a sorpresa nel trailer del documentario di Netflix "RisingPhoenix" sulla storia dei giochi paralimpici.

La lussuosa vita di Harry e Meghan tra regali e una proposta milionario. L’indipendenza economica di Harry e Meghan passa anche attraverso gli omaggi milionari di amici vip, come rivela la biografia “Finding Freedom” e ora i Sussex potrebbero guadagnare un milione di dollari in un colpo solo grazie a un podcast su Spotify. Francesca Rossi, Mercoledì 02/09/2020 su Il Giornale. Da quando Harry e Meghan hanno annunciato il loro addio alla royal family, i tabloid hanno cercato di capire da dove potessero arrivare i futuri introiti necessari ai duchi per mantenere il loro elevato tenore di vita. Si è parlato di un possibile ritorno a Hollywood di Meghan Markle e di un presunto cachet stellare da 50 milioni di dollari per un’apparizione cinematografica. I giornali hanno anche ipotizzato che i Sussex potessero dedicarsi alla carriera di conferenzieri o di scrittori. L’argomento finanziario è tornato alla ribalta quando Harry e Meghan hanno acquistato una villa a Santa Barbara del valore di 14 milioni di dollari. Come pagheranno il mutuo da 50mila euro mensili, si sono chiesti gli esperti reali e i giornalisti? Davvero il principe Carlo avrebbe aiutato il figlio e la nuora sborsando 5 milioni di euro d’anticipo per la lussuosa dimora? Non dimentichiamo, poi, la questione della restituzione dei 2,5 milioni di euro di soldi pubblici usati per la ristrutturazione di Frogmore Cottage. Parliamo di rate mensili da 20mila euro per 11 anni. Non esattamente uno scherzetto. Stando al Sunday Mirror, però, Harry e Meghan non dovrebbero avere alcuna difficoltà a far fronte ai loro debiti. Secondo le indiscrezione il colosso di Spotify avrebbe offerto alla duchessa di Sussex un milione di dollari (circa 840mila euro) per un podcast esclusivo. Non sappiamo ancora su quali temi verterà la serie, ma possiamo azzardare l’ipotesi di un programma dedicato alle questioni sociali care a Meghan, come i diritti delle donne e la lotta alla discriminazione razziale. Una possibilità non così aleatoria, visto che Spotify avrebbe lasciato carta bianca alla Markle per quel che concerne il progetto del podcast. Gli agenti della duchessa sarebbero in trattative con il gigante della musica da settimane e secondo il Sunday Times entro pochi giorni Meghan presenterà un’idea concreta e ben strutturata. Non è chiaro se il principe Harry parteciperà e in che modo. Forse per Harry e Meghan si stanno concretizzando le prime proposte di lavoro, ma la coppia può contare anche su un altro tipo di “guadagno”, benché in forma indiretta. I regali. I Sussex non sono più membri senior della famiglia reale, dunque non sono neanche tenuti a rispettare le regole del protocollo in materia di omaggi. Per esempio, di norma, i reali inglesi non possono accettare doni che superino il tetto delle 150 sterline. È loro vietato anche tenere doni che possano metterli in imbarazzo, ovvero porli in una condizione di obbligo, di debito (o di ricatto, dipende dai punti di vista) nei confronti di chi ha fatto il regalo. Tuttavia possono tenere omaggi come fiori o libri. Questo non è più il caso di Harry e Meghan, i quali in passato hanno accettato diverse volte doni e favori di vario tipo (anche quando erano ancora altezze reali), come svela la biografia Finding Freedom. Omaggi per un totale di 4,5 milioni di dollari. L’ultimo in ordine di tempo è il prestito della residenza a Beverly Hills da 11 milioni di dollari di Tyler Perry. Il produttore cinematografico avrebbe messo a disposizione la sua casa per Harry e Meghan senza chiedere un dollaro d’affitto. Se torniamo indietro nel tempo, però, troviamo altri regali da sogno. Partiamo dal fidanzamento dei Sussex. Secondo gli autori Scobie e Durand già nel 2016, in occasione dei primi appuntamenti romantici, ai duchi sarebbe stata concessa gratuitamente una stanza da 500 dollari a notte dell’hotel-club Soho House. Il gentile omaggio sarebbe arrivato dal proprietario dell’albergo, il canadese Markus Anderson, amico di Meghan. Sembra che lo stesso Anderson abbia organizzato per i neofidanzati persino un fine settimana da 6mila dollari. L’amore e gli incontri tra il principe e l’attrice sarebbe stato favorito anche dall’ex amica del cuore della duchessa, Jessica Mulroney, che avrebbe prestato alla coppia il suo jet privato da 65mila dollari a viaggio. Arriviamo, così, al giorno del royal wedding, nel maggio 2018. Per l’occasione la regina Elisabetta ha regalato ai Sussex la residenza di Frogmore Cottage, a Windsor. Vanity Fair riporta che di recente sarebbe stata venduta per 4 milioni di dollari una villa nella stessa zona. Da questo particolare possiamo farci un’idea del valore della stessa Frogmore Cottage. Ancora durante il matrimonio di Harry e Meghan la ditta di diffusori aromatici Diptique avrebbe messo a disposizione svariati profumatori per l’ambiente da 170 dollari ciascuno, in modo da coprire l’odore di muffa della St. George’s Chapel, a quanto risulta detestato dalla duchessa. Le vacanze, poi, meritano un capitolo a parte. Dopo le nozze i Sussex sarebbero stati ospiti di George e Amal Clooney nella loro villa sul Lago di Como e l’attore avrebbe anche messo a disposizione della coppia il suo jet privato, evitando che i neosposi spendessero qualcosa come 17mila dollari in biglietti aerei. Lo scorso anno, poi, Elton John ha invitato Harry e Meghan per una vacanza tra Ibiza e Nizza, mettendo a disposizione un altro aereo privato. Persino la gravidanza della duchessa ha avuto due sponsor d’eccezione, cioè Serena Williams e Amal Clooney, che avrebbero pagato i 400mila dollari del baby shower. Il confine tra indipendenza economica e arte dello scrocco sembrerebbe piuttosto sottile, ma i Sussex hanno tutto il tempo per riscattarsi.

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Un altro "scandalo" sconvolge la Corona: "Kitty Spencer sposerà un magnate di 60 anni". A Londra ha preoccupare la relazione di Kitty Spencer, nipote di Lady D, con il magnate sudafricano Michael Lewis: lei 28enne lui 60enne. Carlo Lanna, Martedì 14/01/2020, su Il Giornale. In questi giorni, dopo il divorzio dei Sussex, tutte le attenzioni sono state rivolte al summit indetto dalla Regina per sbrogliare il nodo della matassa, ma questo non vuol dire che gli scandali a corte si sono presi qualche settimana di vacanza. Anzi, sono sempre dietro l’angolo. Come quello di Kitty Spencer. Lei è una piccola lady, nipote della defunta principessa Diana, figlia del Conte Charles Spencer e dell’ex moglie Victoria Aitken. È una giovane donna che, direttamente, non ha legami con la famiglia reale, anche se possiede un titolo nobiliare per discendenza. Kitty è bella, aitante, è una modella e il suo successo è legato alla catena di negozi "Whitles" che nel 2018 vantava un patrimonio di 80 milioni di sterline. Ma perché la giovane nipote di Lady Diana fa preoccupare la famiglia reale e fa scandalo sui giornali? Dalle ultime indiscrezioni che sono trapelate in rete, Kitty Spenser da tempo sarebbe legata al magnate Michael Lewis, che di anni ne ha 60 ed è di orgini sudafricane. Secondo i tabloid, i due stanno vivendo una romantica storia d’amore lontana però dal flash dei fotografi e dalle insidie dei gossip, eppure come riportano diversi profili social, Kitty e Michael, sono stati pizzicati più volte mente si scambiavano dolci smancerie. Una relazione che va avanti dallo scorso mese di agosto quando, nel cuore di Saint-Tropez, i due si sarebbero perdutamente innamorati. E da quel che sembra, il magnate avrebbe già chiesto la mano della piccola Kitty per continuare a vivere insieme il loro sogno d’amore. In famiglia però questa unione non è vista di buon occhio. Il padre la vorrebbe insieme a un uomo più giovane e più adatto a lei. Kitty Spencer, però, è sempre stata uno spirito libero e una mina vagante. Prima del magnate è stata legata per diverso tempo con il giocatore di cricket Nick Compton e ha avuto una storia anche un Niccolo Barattieri di San Carlo. Ma da quel sembra il legame con il ricchissimo Michael pare più solido che mai. "Ha chiesto la sua mano durante una breve vacanza a Città del Capo – rivela una fonte anonima vicina a Kitty Spencer -. Lui è un uomo discreto che si lascia voler bene". Occhi azzurri, fisico mozzafiato e lunghi capelli biondi. È una madrina di diverse associazioni benefiche e musa di Dolce e Gabbana. Si è trasferita a Londra da Cape Town per inseguire i suoi sogni.

Novella Toloni per ilgiornale.it l'11 febbraio 2020. Non c’è pace per la famiglia reale che continua a perder "pezzi". Peter Phillips, 42 anni, primo nipote della regina Elisabetta divorzia dalla moglie Autumn Phillips. Da settimane circolavano indiscrezioni su un’imminente separazione nella famiglia reale. Le voci avevano interessato prima il principe William e Kate, poi il principe Carlo e Camilla, ma la verità è venuta a galla solo oggi. Il divorzio reale ci sarà ma sarà quello del nipote prediletto della regina, Peter Phillips e della sua compagna. Solo pochi giorni fa il nome di Peter Phillips era tornato alla ribalta della cronaca per aver prestato volto e voce in una campagna pubblicitaria cinese sul latte. Oggi la scioccante verità. La notizia è trapelata nelle ultime ore sul Daily Mail e sta facendo pian piano il giro del mondo. Fonti vicine alla coppia parlano di un Peter Phillips "scioccato e devastato" dalla rottura del suo matrimonio durato dodici anni. A mettere la parola fine alla relazione sarebbe stata la donna, Autumn Phillips 41 anni, una delle predilette di sua Maestà insieme al nipote. La rottura ha lasciato profondamente scossa regina Elisabetta II che da ormai due anni è costretta a fronteggiare continue crisi e tracolli interni alla sua famiglia. Secondo il Daily Mail la fuga in Canada di Harry e Meghan avrebbe influenzato la decisione di Autumn di chiudere il suo matrimonio per tornarsene nella sua terra natia, proprio in Canada. Se così fosse con lei potrebbero lasciare definitivamente il Regno Unito anche le due figlie della coppia Savannah, 9 anni, e Isla, 7 anni. Le fonti hanno rivelato al Daily: "Peter è assolutamente devastato da questo e non ha capito che il suo matrimonio stava crollando. Pensava di essere felicemente sposato e di avere la famiglia perfetta con due adorabili figlie. Ma ora è sotto choc". Anche la regina Elisabetta II non avrebbe preso bene la notizia, soprattutto perché Autums era una delle sue favorite all’interno della royal family e questa decisione choc avrebbe avvalorato quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: la famiglia reale si sta sgretolando. Autumn e Peter si sono conosciuti nel 2003, durante il Grand Prix di Montreal in Canada, dove entrambi lavoravano. Dopo una frequentazione di alcuni anni, Peter Phillips e Autumn convolarono a nozze nel 2008. Le foto del loro matrimonio vennero vendute alla rivista "Hello!" per 500mila sterline e il fatto fece scandalo. Per il popolo e i media la coppia aveva sfruttato il suo status di reali per far soldi, ma in fondo non avendo titoli regali vendere in esclusiva il proprio matrimonio era lecito. Dopo dodici anni di matrimonio però la loro relazione è giunta al capolinea. L’evento però sembra essere nel dna della famiglia visto che anche la principessa Anna, madre di Peter Phillips, si separò ufficialmente dal marito il capitano Mark Phillips nel 1992. Peter fu il primo nipote, insieme alla sorella Zara, a non ottenere il titolo nobiliare a causa del rifiuto del padre al titolo di marchese, riconoscimento che la regina gli offrì poco prima di sposare la principessa Anna.

Principessa Beatrice: la Regina le offre Buckingham Palace per il ricevimento di nozze con Edoardo Mapelli Mozzi. Pubblicato martedì, 04 febbraio 2020 su Corriere.it da Simona Marchetti. La notizia che al principe Andrea erano stati tolti tutti gli incarichi reali a tempo indeterminato, complice lo scandalo Epstein, aveva gettato un’ombra non da poco sul matrimonio della figlia Beatrice con Edoardo Mapelli Mozzi, atteso entro l’anno. Ma a restituire il sorriso all’amata nipote ci ha pensato la Regina Elisabetta II in persona, offrendo ai futuri sposi Buckingham Palace come location per il ricevimento. «Bea era contentissima e ha accettato con enorme gratitudine – ha raccontato al Daily Mail un amico non meglio specificato della principessa —. Si è trattato di un gesto davvero speciale, perché sarà il primo ricevimento di nozze che si terrà a Buckingham Palace da quello di William e Catherine del 2011». Sebbene per il momento del matrimonio della primogenita del principe Andrea e Sarah Ferguson si sappia pochissimo (la location della cerimonia non sarebbe stata ancora stabilita, ma dovrebbe essere in una zona centrale di Londra), quello che è certo è che la coppia ha tanti amici e, di conseguenza, la scelta su dove organizzare il ricevimento a Palazzo potrebbe non essere così scontata: se infatti la Cappella Reale e la Cappella della Regina sono considerate troppo piccole, la Cappella delle Guardie a Wellington Barracks – che sembrava l’ipotesi più probabile – potrebbe invece risultare fuori luogo a causa del ruolo di Colonnello delle Guardie dei granatieri ricoperto da sempre dal Duca di York, ma ora in dubbio dopo lo scandalo Epstein. «Sua Maestà non vuole che Beatrice possa soffrire in alcun modo a causa dei problemi che sta vivendo suo padre», ha precisato una fonte di Palazzo. Gli ultimi tre matrimoni reali – ovvero, quello della sorella di Beatrice, Eugenia, con Jack Brooksbank; quello del principe Harry con Meghan Markle e quello di Lady Gabriella Windsor con Thomas Kingston — si sono tenuti al castello di Windsor.

Antonella Catena per "amica.it" il 17 luglio 2020. Matrimonio segreto, titola il Sun in esclusiva. Beatrice di York e il fidanzato italiano Edoardo Mapelli Mozzi si sarebbero sposati in segreto a Windsor. Davanti alla Regina Elisabetta e al padre della sposa, il Principe Andrea. In tutto solo 20 invitati. Per legge, il limite è 30. Tra questi, in prima fila, la Regina Elisabetta e il Principe Filippo: 94 anni lei e 99 lui. Location delle nozze, segretissime, il Castello di Windsor dove la sovrana sta trascorrendo la quarantena. È lì da fine marzo e ci resterà forse fino a fine luglio, per poi trasferirsi a Balmoral. Beatrice di York e il suo fidanzato italiano Edoardo Mapelli Mozzi dovevano sposarsi il 29 maggio, nella Cappella Reale di St James’s Palace. Stessa cappella dove nel Ottocento si erano sposati la Regina Vittoria e il suo Alberto. Era tutto pronto o quasi. Ma poi le disposizioni legate al lockdown fecero saltare la cerimonia. Il dubbio era se sposarsi da soli, con solo i due testimoni, o rinunciare. Sua Maestà aveva già dovuto dire no ai suoi adorati graden party. Il ricevimento annunciato nei giardini di Buckimgham Palace, regalo della nonna sovrana, non avrebbe potuto esserci. A quel punto, con dolore ma anche realismo, Beatrice ed Edoardo decisero di posticipare a data da destinarsi le nozze tanto sognate. Furono mamma Sarah Ferguson e la sorella Eugenia ad annunciarlo sui social. Invece a quanto pare il Royal Wedding c’è stato. Oggi, 17 luglio, il giorno del compleanno di Camilla, la moglie del Principe Carlo. Aspettiamo che mamma e sorella della sposa condividano con noi le prime immagini…

Gran Bretagna, nozze in segreto per la principessa Beatrice ed Edoardo Mapelli Mozzi. Pubblicato venerdì, 17 luglio 2020 da La Repubblica.it. È il matrimonio reale più sottotono della storia recente, il primo con distanziamento sociale, ma forse è stato meglio così per tutti. Stamattina, al castello di Windsor, la principessa Beatrice del Regno Unito e il ricchissimo imprenditore italiano Edoardo Mapelli Mozzi si sono sposati in segreto. Lo ha rivelato il tabloid Sun, dopo il rinvio della cerimonia a maggio a causa della crisi del coronavirus. Trentuno anni lei, trentasette lui, un amore nato ufficialmente nel 2018, finalmente coronato oggi con i familiari più stretti e pochissimi invitati, visto che le regole ufficiali in Regno Unito anti Covid 19 non permettono assembramenti di più di trenta persone per le cerimonie nuziali. Ovviamente, rispettando il “social distancing”. Secondo il tabloid inglese c'erano la 94enne regina Elisabetta e il consorte 99enne Filippo, portati in macchina dal castello di Windsor - dove sono riparati  settimane fa per sfuggire al Covid 19 - verso la Royal Chapel of All Saints nel Windsor Great Park, a pochi chilometri di distanza dalla tenuta della sovrana. C’era il papà di Beatrice, il principe Andrea, travolto dallo scandalo sessuale di Jeffrey Epstein e per la prima volta insieme alla madre sovrana dopo l’inizio del lockdown e l’arresto della sua amica ed ex compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell. C’era Sarah Ferguson, controversa madre della sposa ed ex consorte di Andrea (anche se i due vivono  ancora insieme), mentre non è chiaro se fossero presenti il principe Carlo e Camilla (di cui oggi è il 73esimo compleanno) e i duchi di Cambridge Kate e William. Di certo, invece, erano presenti i genitori di Edoardo, il padre nobile e olimpionico Alex Mapelli Mozzi, la madre Nikki Williams-Ellis, e la sorella Natalia Yeomans. Forse è stato meglio così per tutti perché questo matrimonio, seppur non di risonanza mondiale come quelli di William e Kate o di Meghan e Harry, era molto complicato. Per il coronavirus certo, ma anche perché si è discusso per mesi della impresentabilità di Andrea nell’accompagnare all’altare Beatrice e quindi si era pensato a vari sostituti per ovviare a una presenza scottante e per molti imbarazzante come la sua. Anche per le vicissitudini di Andrew, Beatrice ed Edoardo non volevano troppa ribalta: originariamente il matrimonio era stato pensato per 150 selezionatissimi invitati, cerimonia religiosa alla Chapel Royal di St James's Palace, a Londra, e poi ricevimento nei giardini di Buckingham Palace. Inoltre, era il momento giusto anche per Elisabetta: la sovrana a fine luglio dovrebbe trasferirsi nell’altra tenuta di Balmoral e quindi il matrimonio di Beatrice ed Edoardo s’aveva da fare ora, per non costringere la regina a doversi rispostare subito dopo. “Sono una famiglia normale, che fa sacrifici come altre”, ha detto al Sun un’amica dei due, “magari la vera festa si farà quando ci saranno le condizioni giuste”. Edoardo, a capo della compagnia edilizia e di interior design Banda, si era dichiarato a Beatrice regalandole due anni fa un anello di fidanzamento di diamanti e platino realizzato da Shaun Leane. La sposa, tra l’altro, è da oggi anche matrigna, perché Edoardo ha già un figlio, Wolfie, nato nel 2016 dalla sua precedente relazione con Dara Huang. E così Edoardo e Beatrice celebrarono il loro matrimonio felici e contenti, anche all’epoca del coronavirus.

Dopo lo scandalo del padre, la principessa Beatrice si è sposata (in gran segreto). Dopo mesi di illazioni, di conferme e di smentite, finalmente è arrivata una notizia sorprendente, la principessa Beatrice si è sposata in gran segreto con il fidanzato Edoardo Mapelli Mozzi. Francesca Rossi, Venerdì 17/07/2020 su Il Giornale. Il gran giorno è arrivato, solo che nessuno o quasi se ne è accorto se non a cose fatte. La principessa Beatrice si è sposata in segreto con il suo fidanzato storico, Edoardo Mapelli Mozzi. La notizia sta rimbalzando da un giornale all’altro e su tutti i siti royal, dal puntuale Royal Central al magazine Elle. Il primo a riportare la notizia, però, è stato il Daily Mail, il quale ha precisato che alle nozze avrebbe partecipato una selezionatissima cerchia di persone. Naturalmente tra gli invitati non poteva mancare la regina Elisabetta. La principessa Beatrice ha coronato il suo sogno d’amore dopo essere stata costretta a rimandare il royal wedding, già fissato per il 29 maggio scorso, a causa della pandemia. A quanto pare non era la prima volta che il matrimonio veniva posticipato. Già lo scorso novembre, nel bel mezzo dei preparativi delle nozze, Beatrice ed Edoardo avevano dovuto fermare i loro progetti a causa dello scandalo Epstein in cui risulta coinvolto il padre della sposa, il principe Andrea. Allora si era parlato della possibilità di una futura cerimonia privata e semplice, senza telecamere, né carrozze e tantomeno lo sfarzo usuale per il matrimonio di un membro della famiglia reale inglese. Alla fine la regina Elisabetta aveva dato alla principessa Beatrice il permesso di tenere il ricevimento nei giardini di Buckingham Palace. Il coronavirus, però, aveva di nuovo scombinato le carte in tavola, mentre le nuove rivelazioni sul presunto coinvolgimento di Andrea di York nel fattaccio Epstein sembravano aver eclissato del tutto il lieto fine per la storia d’amore della nipote di Sua Maestà. Il Daily Mail riferisce che la cerimonia sarebbe avvenuta alle 11 del mattino del 17 luglio 2020 nella Royal Chapel Of All Saints, che si trova nella tenuta di Windsor. Naturalmente non si tratta di un caso, visto che la sovrana e il duca di Edimburgo stanno trascorrendo la quarantena proprio nel Castello di Windsor. Le prime foto catturate dal tabloid ci mostrano la regina in verde e i genitori degli sposi, mentre non sarebbe stato avvistato Christopher (4 anni) il figlio che Edoardo Mapelli Mozzi ha avuto da una precedente relazione con l’architetto cino-americano Dara Huang. Comunque è troppo presto per definire l’elenco degli invitati. Per ora sappiamo che non erano più di 20 tra famigliari e amici più stretti. Di sicuro nelle prossime ore ne sapremo di più. Per ora possiamo dire che la principessa Beatrice ha optato per un matrimonio sobrio, oltre che segreto e nel pieno rispetto delle norme anti coronavirus. Purtroppo non conosciamo ancora i dettagli delle nozze come, per esempio, il vestito della sposa o i gioielli che la figlia di Sarah Ferguson ha scelto di indossare. Forse Beatrice ed Edoardo pubblicheranno qualche scatto del ricevimento su Instagram, ma al momento non vi è alcuna certezza. La principessa Beatrice ed Edoardo Mapelli Mozzi stanno insieme da un paio di anni, ma si conoscono da lungo tempo. Lo sposo ha 36 anni ed è un imprenditore milionario di chiare origini italiane. Si occupa di cercare case lussuose ai suoi clienti facoltosi e ha fondato la sua società immobiliare, Banda (“capannone” in Swahili) nel 2007. Come ricorda Vanity Fair Edoardo è figlio del conte Alessandro Mapelli Mozzi e di Nikki Shale e ha studiato alla Radley School nell’Oxfordshire. Ha anche ottenuto un Master in politica a Edimburgo. La principessa Beatrice è il primo esponente della royal family a sposare un uomo che ha già avuto un figlio. Ha incontrato Edoardo dopo la fine della storia con Dave Clark, responsabile dell’estero di Uber. Un legame durato ben 10 anni. Se volessimo essere romantici, potremmo dire che questo amore ha sfidato parecchie avversità prima di arrivare all’ambito traguardo delle nozze. La principessa Beatrice ha rinunciato agli onori, al lusso, a tutto ciò che spetterebbe di diritto a una ragazza del suo rango, pur di non attendere oltre. La figlia del principe Andrea ci ha dimostrato che diademi e ricevimenti da mille e una notte sono ornamenti superficiali, per quanto meravigliosi, ma il rapporto tra due persone è davvero ben altra cosa.

Principessa Beatrice, matrimonio con il vestito in prestito. Sono state rilasciate le foto ufficiali del matrimonio della principessa Beatrice con l'italiano Edoardo Mapelli Mozzi, dove si è potuto ammirare l'abito della sposa "preso in prestito" dalla regina che lo aveva indossato per la prima volta nel 1966. Roberta Damiata, Domenica 19/07/2020 su Il Giornale. Il matrimonio di Beatrice Windsor, quello che doveva essere l’evento della primavera, si è invece trasformata in una piccola, ma non meno importante cerimonia privata alla presenza di appena 20 invitati. Tutto questo per l’epidemia di Covid che ancora oggi imperversa in tutto il mondo, ma grazie a questo evento per la prima volta dopo mesi la regina e il principe Filippo si sono mostrati in pubblico e hanno partecipato al rito nuziale mantenendo ovviamente le distanze di sicurezza. Gli occhi del mondo però, erano tutti puntati su un dettaglio, quello dell’abito da sposa che, come in ogni altra cerimonia, suscita ammirazione e commenti. Molto particolare la scelta fatta dalla principessa Beatrice, che ha optato per un abito vintage di Norman Hartnell, prestato dalla “nonna” la regina, che lo aveva indossato per la prima volta nel 1966. Un abito di taffettà Peau De Soie nei toni dell’avorio con le maniche a palloncino in organza aggiunte per la principessa Beatrice, visto che l’abito originare ne era sprovvisto. Partendo dal corpetto, l’abito ha un intricato motivo di rombi ricamati ed è stato rimodernato dagli stilisti Angela Kelly e Stewart Parvin, per dare una parvenza più moderna a questo pezzo vintage molto prezioso. La principessa Beatrice ha completato il look indossando la tiara con frange di diamanti sempre della nonna la Regina Elisabetta. Quest’ultima nelle foto ufficiali ha mostrato tutto l’affetto per la nipote che per cause di forza maggiore ha dovuto rinunciare ad una sontuosa cerimonia come invece hanno fatto la sorella e i cugini. Nelle foto ufficiali non c’è traccia del padre di Beatrice il principe Andrea coinvolto recentemente nello scandalo Jeffrey Epstein, ma quest’ultimo ha comunque accompagnato la figlia all’altare. La cerimonia è stata organizzata velocemente e vi hanno partecipato solo alcuni amici e i parenti più stretti. Questo è stato il primo matrimonio reale a porte chiuse dopo 235 anni e ha segnato il primo impegno pubblico per il duca di Edimburgo. Damigella d’onore della sposa la principessa Eugenia. Dopo la cerimonia religiosa, gli sposi hanno tenuto un piccolo ricevimento al Royal Lodge, alla presenza del principe Andrea e di Sarah Ferguson madre della sposa. Le foto ufficiali sono state diffuse soltanto due giorni dopo il matrimonio, per non oscurare l’altro evento ovvero l’assegnazione di Cavaliere al Capitano Tom Moore, ex ufficiale dell’esercito che durante il lockdown aveva raccolto 33 milioni di sterline per il servizio sanitario inglese. Rispettata la tradizione del bouquet della sposa che è stato realizzato da Martin Crossley, fioraio di fiducia della regina formato da fiori estivi con sfumature morbide tra cui il rosa e il verde, che è stato poi collocato dal reverendo Anthony Ball, canonico dell’abazia di Westminster sulla tomba dei militi ignoti.

Luigi Ippolito per corriere.it il 20 luglio 2020. Cancellato. Il disgraziatissimo principe Andrea è stato tenuto accuratamente fuori quadro dalle foto del matrimonio di sua figlia Beatrice, convolata a nozze venerdì col conte italo-inglese Edoardo Mapelli Mozzi. E pure la mamma, la non meno imbarazzante Sarah Ferguson, è del tutto invisibile. Una rottura della tradizione reale: nelle immagini dei matrimoni di casa Windsor, i genitori compaiono sempre negli scatti ufficiali. Ma nelle due foto diffuse ieri da Buckingham Palace, assieme a Beatrice e Edoardo si vedono soltanto la regina Elisabetta e il principe Filippo. Una scrematura resa necessaria dal coinvolgimento di Andrea nello scandalo Epstein, il magnate pedofilo americano del quale il principe era amico. Il recente arresto di Ghislaine Maxwell, la confidente e magnaccia che procurava le ragazzine a Epstein e che era in stretti rapporti pure con Andrea, ha riportato la vicenda al centro dell’attenzione: una uscita pubblica di Andrea sarebbe stata dunque quanto mai inopportuna. Ma è stato il coronavirus, in qualche modo, a trarre tutti d’impaccio. Le nozze di Beatrice erano già in programma per lo scorso maggio, ma erano state rimandate a causa del lockdown: qualche giorno fa, l’annuncio a sorpresa che si erano svolte a Windsor con una cerimonia semi-segreta alla quale hanno partecipato solo venti persone. Ridimensionamento dettato dalla pandemia, è stato detto: ma dovuto anche alla necessità di tenere il chiacchierato principe Andrea lontano dai riflettori. Al padre della sposa è stato solo concesso di accompagnare la figlia all’altare, ma al riparo da occhi indiscreti. Mentre la madre Sarah ha letto in chiesa una delle poesie preferite degli sposi. La regina, invece, è stata prodiga di omaggi nei confronti della nipote: le ha prestato l’abito nuziale e perfino la tiara, la stessa da lei indossata al proprio matrimonio nel 1947.

La Regina e il 2020 da dimenticare: ora divorzia anche il nipote David, figlio della sorella Margaret. Pubblicato martedì, 18 febbraio 2020 su Corriere.it da Simona Marchetti. Non poteva davvero iniziare nel modo peggiore questo 2020 per casa Windsor, con la regina Elisabetta II costretta a incassare la seconda separazione in famiglia in meno di una settimana, come se già non avesse abbastanza grattacapi a causa della decisione del nipote Harry e della moglie Meghan Markle di andare a vivere in Canada. Dopo infatti l’addio di Peter Phillips alla moglie Autumn Kelly rivelato pochi giorni fa, adesso ad annunciare la fine del suo matrimonio dalla moglie Serena, con cui era sposato dal 1993, è stato David Armstrong-Jones, conte di Snowdon e figlio della defunta principessa Margaret, morta nel 2002, e del fotografo delle celebrità, Anthony Armstrong-Jones, anch’egli scomparso nel 2017. «Il conte e la contessa di Snowdon hanno concordato di porre amichevolmente fine al loro matrimonio e di divorziare», ha spiegato un portavoce reale, chiedendo alla stampa di rispettare la privacy delle persone coinvolte, compresi i due figli della coppia, il visconte di Linley, Charles Armstrong-Jones e Lady Margarita Armstrong-Jones. Stando a quanto riporta il Daily Mail, Sua Maestà avrebbe accolto la notizia della separazione del nipote «con profonda tristezza», mentre gli amici si sono subito affrettati a precisare che non ci sono altre persone coinvolte nella rottura e che il motivo sarebbe legato ai continui viaggi all’estero di lui per via del lavoro. Conosciuto infatti come «il falegname reale» per via della sua azienda di mobili e accessori di lusso, Linley, in passato il conte di Snowdon è stato anche il presidente della celebre casa d’aste Christie’s ed è il 21° in linea di successione al trono. «David è molto, molto vicino alla Regina e al principe Carlo – ha spiegato un amico del conte – e va sempre a Sandringham a Natale e a Balmoral in estate. È il nipote di Giorgio VI e fa parte del circolo dei reali, ma è anche l’anti-reale per eccellenza, perché gira in bicicletta indossando una giacca fluo e viene spesso scambiato per un controllore del traffico ed è popolare e social. E poi è il reale che lavora più di tutti, anche se non per gli Windsor ed è sempre all’estero, ma tutti questi viaggi hanno messo a dura prova il matrimonio. Serena passa infatti la maggior parte del tempo nel Gloucestershire, lui invece vive a Kensington e il legame si è lentamente deteriorato. Penso che l’idea della separazione sia di lei, anche se è molto triste per questa cosa e per David sarà dura, perché è stata una sorpresa per tutti. Anche se le cose fra di loro non erano perfette, avevano entrambi a cuore la famiglia e ora l’intento è quello di preservare i due figli e di tenere comunque unita la famiglia, anche se non vivranno più insieme come coppia».

Luna di miele italiana per la principessa Beatrice. Ma la regina "censura" il viaggio. Dopo il matrimonio a sorpresa, Beatrice di York e il marito Edoardo Mapelli Mozzi si godono il viaggio di nozze ad Amalfi. Le foto esclusive pubblicate da Chi hanno però indignato sua Maestà che, secondo indiscrezioni, avrebbe impedito che la notizia trapelasse sui tabloid inglesi. Novella Toloni, Mercoledì 19/08/2020 su Il Giornale. Prima il matrimonio celebrato in gran segreto poi la luna di miele "censurata" dalla regina Elisabetta. Non c'è che dire, per la principessa Beatrice questo 2020 non è proprio dei migliori. Le foto del viaggio di nozze italiano con il neo marito, l'imprenditore Edoardo Mapelli Mozzi - pubblicate in esclusiva mondiale sul settimanale Chi - avrebbero fatto infuriare Elisabetta II, tanto da impedirne la diffusione sui tabloid britannici. Esattamente un mese fa, il 17 luglio, Beatrice di York si sposava (in gran segreto) con lo storico fidanzato Edoardo. Dopo il rinvio delle nozze (che si sarebbero dovute celebrare il 29 maggio) dovuto al lockdown imposto nel Regno Unito per contenere la diffusione del coronavirus, la principessa Beatrice ha detto "sì" con una cerimonia riservatissima e con pochissimi invitati. Solo a cose fatte la stampa inglese ha dato la notizia del lieto evento, il primo matrimonio reale della storia dei Windsor celebrato all'oscuro di tutto e tutti.

Dopo lo scandalo del padre, la principessa Beatrice si è sposata (in gran segreto). Poche foto ufficiali, pochi i dettagli della cerimonia e infine la fuga, repentina, degli sposi per la loro luna di miele cominciata in Francia e proseguita in Italia. Un viaggio di nozze che però la regina Elisabetta avrebbe "oscurato", impedendone il chiacchiericcio su tabloid e riviste inglesi. Il servizio fotografico esclusivo pubblicato sul numero di Chi in edicola mostra la principessa Beatrice felice e sorridente nelle limpide acque della costiera amalfitana. Con lei lo sposo Edoardo e il figlio di 4 anni, che l'imprenditore di origini italiane ha avuto da una precedente relazione. Gli scatti, in esclusiva mondiale, non sarebbero piaciuti a sua Maestà e sui quotidiani inglesi non c'è traccia della luna di miele che Beatrice e Edoardo stanno facendo.

La "censura" della sovrana sul viaggio di nozze della principessa Beatrice? La coppia reale ha trascorso solo quattro giorni sulla costa amalfitana, ma tanto sarebbe bastato per far infuriare la regina. A lanciare l'indiscrezione è Dagospia: "Dalla regina al regime? Lo scoop della principessa di Beatrice col neo marito, a mollo nelle acque di Amalfi, è stato preso e gettato nel cestino dal Daily Mail al Sun. No, alle Corte della Beghina Elisabetta le paparazzate, anche nell'azzurro mare d'agosto, non s'hanno da fa e una innocente e famigliare nuotata dei neo sposi non passa la censura dei Windsor". A indurre la sovrana a mentenere un profilo basso sui neo sposi sarebbero stati i crescenti casi di contagio da covid registrati in tutta Europa. Il Regno Unito, negli scorsi giorni, ha imposto la quarantena ai turisti britannici che rientrano da Francia e Olanda e la "puntatina" della principessa Beatrice di York e consorte in Italia potrebbe rientrare in un piano ben più ampio per aggirare l'isolamento imposto dal governo inglese a chi rientra dall'estero. Prima di approdare ad Amalfi, infatti, i neosposi hanno trascorso una settimana in costa Azzurra.