RICORSO ED INTERROGAZIONE ISTITUZIONALE

CON ISTANZA DI ISPEZIONE MINISTERIALE PRESSO GLI UFFICI COINVOLTI  

ALL’ONOREVOLE PARLAMENTARE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Premesso:

che in seguito alla continua corrispondenza inoltrata dal Dott. Antonio Giangrande, già Presidente di Taranto della “Associazione Nazionale Praticanti ed Avvocati” e oggi Presidente nazionale della “Associazione contro tutte le Mafie”, alla S.V. e ai suoi Onorevoli colleghi si è dato conto della sua attività, mirante alla lotta contro la malagiustizia e alla mafia in generale, contro gli esami forensi truccati, contro lo sfruttamento del lavoro e del praticantato, con conseguente evasione fiscale e contributiva, contro la violazione dei diritti di difesa dei non abbienti e dei disabili, contro le omissioni e gli abusi dei magistrati e degli avvocati, ecc.; corrispondenza rimasta lettera morta di cui si rende conto:  

che il Dott. Antonio Giangrande, nell’ambito della sua attività, ha presentato a tutte le Autorità competenti ben oltre 13.000 fondate e provate denuncie penali e ricorsi con informativa di reato: rimaste tutte lettera morta, pur avendo diritto all’informazione del seguito e dell’esito del procedimento attivato, secondo le norme amministrative e le norme di procedura penale, avendo egli espresso volontà di essere informato della proroga delle indagini e della richiesta di archiviazione, per poter presentare opposizione. Le sole volte in cui egli è stato informato era per richieste di archiviazione presentate in modo pretestuoso e senza aver svolto le indagini. Alcune Procure della Repubblica hanno affermato l’inesistenza delle denuncie penali formalmente presentate, altre si sono archiviate le denuncie a loro carico. Nulla è conseguito, addirittura, per il sottoscritto, quale l’accusa di mitomania, pazzia, calunnia. SI BADI, PER I POVERI CRISTI NON C’E’ INTASAMENTO E QUIESCIENZA DEI PROCEDIMENTI PENALI;

che per la delicatezza della questione si ritiene opportuno tralasciare il merito delle denuncie e dei ricorsi presentati in tutto il territorio nazionale e riportarsi esclusivamente alla mancata azione penale o alla violazione del diritto d’informazione e partecipazione del denunciante-ricorrente, tutto ciò definito come opera di insabbiamento delle medesime, e in particolar modo per quelle presentate nel distretto della Corte d’Appello della S.V.;  

che il Dott. Antonio Giangrande, da Presidente di un’Associazione antimafia, la quale, nonostante la delicatezza delle sue finalità e la sua recente costituzione avvenuta il 17/11/04, conta oltre cento coraggiosi iscritti nella sola Avetrana, è molto deluso dai rappresentanti politici ed istituzionali, specie meridionali, perché non si può ignorare che tutta la sua attività, improntata alla lotta contro tutte le mafie, pur subendone le dolorose ritorsioni, non ha portato ad alcun risultato, pur avendo presentato ben oltre 13.000 denuncie e ricorsi con informative di reato. TUTTE INSABBIATE. SCANDALOSO ANCHE  PER IL PAESE PIU’ INCIVILE DI QUESTO MONDO. PER QUESTO MOTIVO IL PRESENTE RICORSO, SE CESTINATO DALLA S.V., SARA RIPRESENTATO AL NUOVO PARLAMENTO, NELLA SPERANZA CHE CI SIA UN RINNOVATO IMPEGNO A TUTELA DEI CITTADINI E NON UN CONTINUO FAVOREGGIAMENTO BIPARTIZAN PER LE LOBBY GIUDIZIARIE, FORENSI, ACCADEMICHE, AMMINISTRATIVE ED ECONOMICHE.

E’ anche vero che VOI ricoprite un’alta carica istituzionale, SENZA VINCOLO DI MANDATO, ma non posso non tener conto che le mie istanze d’intervento sono rimaste TUTTE lettera morta. Istanze d’intervento a tutela della comunità, non volgari richieste di raccomandazione personale. TUTTO CIO’ DA’ DA PENSARE A ME E AI MIEI ASSOCIATI E SIMPATIZZANTI DI TUTTA ITALIA. E DI QUESTO SI TERRA’ CONTO IN TUTTE LE TORNATE ELETTORALI

Tanto premesso l’interrogante chiede alla S.V., o per vostro tramite agli Organi Istituzionali Preposti, ognuno per la propria competenza:

se ritengano opportuno verificare se tale denuncie e ricorsi abbiano avuto un seguito ed un esito;

se ritengano verificare se si sia rispettato l’obbligo dell’azione penale, con l’espletamento delle indagini, e l’obbligo di informare il denunciante-ricorrente del seguito e dell’esito dell’iter attivato;

se intendano procedere ad ispezione ministeriale per appurare se ci sia stata opera di insabbiamento dei procedimenti coinvolgenti magistrati ed avvocati e, se così fosse, se intendano adottare altri provvedimenti, oltre che informare gli organi competenti.

Si allega l’elenco delle denuncie e dei ricorsi presentati nel distretto della Corte d’Appello in cui la S.V. è stata eletta e si aspetta un dovuto riscontro, non per vincolo di mandato, ma per vincolo di coscienza.